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 l nostro giudizio è complessivamente positivo – af- ferma Giorgio Rembado, presidente dell’Associa- zionenazionaledirigentiealteprofessionalitàdellascuo- la – .Ora speriamo che dopo questo percorso tormenta- to e le tante contestazioni si possa tornare tutti insieme a lavorare per il bene della scuola e dei nostri ragazzi». Perché questa soddisfazione? Perché rappresenta un tentativo di rimettere sui binari il disegno di legge sull’autonomia approvato 18 anni fa e mai attuato a causa delle resistenze da parte del sin- dacato da una parte e del ministero dall’altra. A questo si sommano l’individuazione di strumenti di gestione come la valutazione premiale per i docenti, un tabù as- soluto nel nostro sistema, e la possibilità di chiamare gli insegnanti sull’organico. Questo però è anche uno dei punti più nebulosi dal punto di vista del- l’applicazione. C’è tutto il tempo per mettere a punto il meto- do di lavoro, dato che il te- ma è rinviato di un anno, anche se forse sarebbe statomeglionon frappor- re indugi nel cambia- mento. Ci sarà tempo per individuare ambiti territoria- li e studiare curricula e documentazione dei docenti. Quello che conta è il cambio in termini di principio. Pri- ma erano gli insegnanti a scegliere la scuola per ragioni come la vicinanza alla casa e alla famiglia. Ora saranno le scuole a scegliere gli insegnanti in funzione del tipo di progettualità didattica. È una rivoluzione copernicana. La legge prevede anche una maggiore partecipazione delle componenti scolastiche, dagli studenti ai genito- ri. Ma sarà davvero realizzabile? Un conto sono le norme, altro i comportamenti. Dal te- sto non è valutabile se esistano le condizioni o meno per allargamento del protagonismo di famiglie e studenti. Le premesse culturali e politiche ci sono, bisogna realiz- zare quelle pratiche e operative. (A.Bel.) ©RIPRODUZIONERISERVATA I « ual è, a vostro avviso, l’elemento più interessante di questa riforma? Il nostro parere di genitori di scuola pubblica paritaria, che avevamo già espresso nelle audizioni ai ministri Giannini e Boschi – dice Roberto Gontero, presidente dell’Associa- zione Genitori Scuole Cattoliche – è positivo. A partire dal- l’autonomia, che le nostre scuole hanno da sempre nel d- na. Sono gestite da enti, congregazioni, cooperative, fon- dazioni e così via. Sono enti autonomi, hanno sviluppato capacità di lavorare nella qualità con un occhio ai bilanci. Quale il giudizio sul tema della valutazione? Riteniamoimportanteanchelasceltapoliticadiintrodurre una valutazione di istituti e insegnanti, una mossa che ci avvicina a standard europei e internazionali. Una scuola che lavora bene non ha nulla da temere dall’esse- re valutata. Noi stessi, co- megenitori,valutiamoan- no dopo anno le scuole. Saremmo degli sciocchi a sostenere tasse e retta sen- za farlo. La legge introduce la de- traibilità per le spese so- stenute per chi iscrive i fi- gli alle scuole paritarie. Èundatostoricol’averesuperatoiltabùche lefamigliedel- le scuole paritarie non potessero avere contributi. È un se- gnale: e si ferma anche lì. Perché il contributo è di 76 euro all’anno a studente. Concretamente, però, la parità scola- stica è altra cosa. Bisogna rimettere mano presto alla nor- ma e dare un sistema di contributo che dia alle famiglie la possibilità di scegliere liberamente la scuola. Eppure anche ieri si sono sentiti slogan sulla demolizio- ne della scuola statale a favore della privata. Sì, e ne siamo stupiti. Non mi sembra che 76 euro al- l’anno vadano in questo senso… Per la scuola paritaria la riforma fa poco o nulla. Onestamente, ci aspettava- mo di più. Ma ciò che è più importante è che si smetta di contrapporre statale e privato, quando la scuola è semprepubblica. (A.Bel.) ©RIPRODUZIONERISERVATA Q 9  Venerdì 10 Luglio 2015 PRIMO PIANO IL FUTURO DELL’ISTRUZIONE «Un passo avanti. Bene la circolare sul gender» AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE Un voucher da 500 euro all’anno per libri ed eventi culturali  Arriva la Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione dei docenti, un voucher di 500 euro al- l’anno da utilizzare per l’aggiornamento professio- nale attraverso l’acquisto di libri, testi, strumenti di- gitali, iscrizione a corsi, ingressi a mostre ed even- ti culturali. La formazione in servizio diventa obbli- gatoria e coerente con il Piano triennale dell’offer- ta formativa della scuola e con le priorità indicate dal Ministero. Viene finanziata per la prima vol ta con uno stanziamento strutturale: 40 milioni di euro al- l’anno. MERITO Un nucleo di valutazione premierà gli insegnanti migliori  Viene istituito un f ondo da 200 milioni all ’anno per la valorizzazione del merito del personale docente. La distribuzione alle scuole terrà conto dei territo- ri con maggiori criticità educative. Ogni anno il di- rigente scolastico assegnerà i fondi ai docenti te- nendo conto dei criteri stabiliti, in base a linee gui- da nazionali, da un apposito nucleo di valutazione composto da: dirigente (presiede), tre docenti, due genitori (dall’infanzia alle medie) oppure un genito- re e uno studente (alle superiori), un componente e- sterno individuato dall’Ufficio scolastico regionale. SICUREZZA Un piano per nuovi istituti e l’Osservatorio dell’edilizia La legge prevede un bando (300 i milioni a disposi- zione) per la costruzione di scuole altamente inno- vative dal punto di vista architettonico, impiantisti- co, tecnologico. Scuole “green” e caratterizzate da nuovi ambienti di apprendimento digitali. L’Osser- vatorio per l’edilizia scolastica, istituito presso il Miur, coordinerà strategie e risorse per gli interventi e promuoverà la cultura della sicurezza. È previsto un investimento di ulteriori 200 milioni per i mutui agevolati per la costruzione e la ristrutturazione del- le scuole. Vengono recuperate risorse precedente- mente non spese da investire sulla sicurezza degli edifici. Stanziati inoltre 40 milioni per finanziare in- dagini diagnostiche sui controsoffitti degli istituti.  Viene istituita la Giornata nazionale per la sicurez- za nelle scuole. TRASPARENZA Creato un portale unico con i dati di tutte le scuole Prevista la creazione di un Portale unico dei dati della scuola con la pubblicazione di tutte le infor- mazioni relative al sistema di istruzione: bilanci de- gli istituti, Anagrafe dell’edilizia, Piani dell’offerta formativa, dati dell’Osservatorio tecnologico, cur- riculum vitae degli insegnanti, incarichi di docenza. Uno strumento di trasparenza nei confronti dei cit- tadini e di responsabilizzazione degli istituti. SCHOOL BONUS Per cittadini e imprese un credito d’imposta del 65% Con lo school bonus, chi farà donazioni a favore delle scuole per la costruzione di nuovi edifici, per la manutenzione, per la promozione di progetti de- dicati all’occupabilità degli studenti, avrà un bene- ficio fiscale (credito di imposta al 65%) in sede di dichiarazione dei redditi. È previsto un limite mas- simo di 100mila euro per le donazioni. Cambia l’ap- proccio all’investimento sulla scuola: ogni cittadi- no viene incentivato a contribuire al miglioramento del sistema. È previsto un fondo di perequazione, per evitare disparità fra istituti, pari al 10% del- l’ammontare delle erogazioni totali. PARITARIE Rette detratte dalle tasse: risparmi per 76 euro a figlio Scatta la detraibilità delle spese sostenute dalle fa- miglie i cui figli frequentano una scuola paritaria. Le famiglie potranno detrarre le rette dalle tasse fino a un massimo di 400 euro all’anno. Per ciascun fi- glio, il risparmio sarà di 76 euro. LA DELEGA Dal diritto allo studio alla materna sono tante le materie “rimandate” La legge approvata alla Camera assegna poi la de- lega al Governo a legiferare in diversi ambiti fra cui la formazione in ingresso dei docenti, il diritto allo studio, il riordino delle norme in materia di scuola, la promozione dell’inclusione scolastica, le moda- lità di assunzione e formazione dei dirigenti scola- stici, la creazione di un sistema integrato di educa- zione e di istruzione 0-6 anni. Sarà potenziata la Carta dello Studente che diventerà uno strumento per l’accesso a servizi dedicati. Che cosa cambia Il vescovo Nunzio Galantino, segretario della Cei continua da pagina 8  Anal izzando l’imp ianto della riform a, Ga- lantino si è soffermato anche sulla spino- sa questione del gender, che ha animato il dibattito degli ultimi giorni e ha provoca- to momenti di tensione, alla Camera, al momento del voto finale. In particolare, il vescovo ha approvato la circolare con cui, l’altro giorno, il Miur ha ribadito la prassi di comportamento che le scuole devono osservare nell’impostar e il rapporto fidu- ciario con le famiglie degli studenti, con particolare riguardo al Piano dell’offerta formativa. In sintesi: nessuna iniziativa, tanto meno sul gender, potrà essere pro- postainclassesenzail consensoinforma- to e preventivo dei genitori. «Nessuno po- trà più permettersi di f ar passare in modo surrettizio le proprie fissazioni e ideologie conlaforzadelpensierounico.Nonèpos- sibile», ha specificato Galantino alluden- do ai progetti sul gender proposti in alcu- ni istituti scolastici. «Se la riforma della scuola e le circolari che l’accompa gnano ci aiuteranno a recuperare il ruolo centra- le della famiglia, io dico che la legge ha o- perato una grande svolta», ha sottolinea- to il segretario della Cei. Per il quale la for- mazione dei ragazzi è centrale e «la preoc- cupazionenondeveesseresoloquellaper i soldi che si devono risparmiare». E quin- di, ha evidenziato, non bisogna smettere di «invitare il Governo a investire di più sul- laformazione».Galantinononsi sorpren- dedell’opposizioneallariforma:«Appena si intravede qualcosa di nuovo scatta su- bito il virus della conflittualità». Paolo Ferrario ©RIPRODUZIONERISERVATA La Buona Scuola adesso è legge «Inizia un nuovo protagonismo» Sì della Camera, tra defezioni nel Pd e proteste dell’Aula LUCA  LIVERANI ROMA a Camera approva». È appena passatomezzogiornoquandola riforma della "Buona scuola", come l’ha chiamata il premier Matteo Ren- zi, diventa legge dello Stato. Dopo il primo sì - con fiducia - al Senato dove il margine di maggioranza era più ridotto, l’aula di Montecitorio approva il disegno di legge con 277 sì, 173 no e 4 astenuti. A favore Pd, Area popolare (Ncd-Udc), Scelta civica, Pi-Cd, Psi, Minoranze linguistiche. Contrari M5S, Forza Italia (tranne 4 sì di deputati vicini a Denis Verdini), Lega, Sel, Alternativa libera, Fratellid’Italia. «L’Italia prosegue nel più grande sforzo di riforme strutturale dell’Italia repubblicana», afferma trionfante Matteo Renzi. Per il mi- nistro dell’Istruzione Stefania Giannini «que- sto non è un atto finale» ma «l’atto iniziale di un nuovo protagonismo della scuola». In dissenso dal gruppo Ap Gian Luigi Gigli e Mario Sberna (Pi-Cd) non hanno parte- cipato al voto. «Condividiamo gli obiettivi della riforma», dichiarano, spiegando «con rammarico» il loro non voto «perché il ne- cessariocontrastoallaviolenzaea ognifor- ma di discriminazione non possono pog- giarsi sulle definizioni delle Convenzioni di Istanbul e sulle strategie del "Piano d’a- zione straordinario contro la violenza ses- suale e di genere", fortemente viziate – di- cono Gigli e Sberna – dall’ideologia gen- der». Nello stesso gruppo invece il sì di Mi- lena Santerini che però chiede «politiche per gli studenti per migliorare l’apprendi- mento e contrastare disuguaglianze terri- toriali e dispersione». Da registrare numerose assenze proprio nel partito del capo del governo: dei 39 d e- putatidelPdche noneranopresenti(tracui Bersani e Cuperlo), 24 sono della mino- ranza. Tra chi ha scelto di non partecipare al voto, 14 di Sinistradem, la corrente del- la minoranza guidata da Gianni Cuperlo. «Non ce la siamo sentita di votare la Buo- na Scuola. Ognuno di noi – hanno dichia- rato – sa che esprimersi in dissenso dal gruppo è faticoso. Lo facciamo con rispet- to verso la maggioranza dei colleghi, an- che per ascoltare quel movimento vasto formatosi in questi mesi che vuole il bene della scuola pubblica italiana». Tra i no anche 5 del Pd. No anche dell’ex Ste- fanoFassina,ogginelMisto.Controlarifor- ma anche Sel: «Oxi alla buona scuola di Ren- zi», è stata la scritta su fogli coi colori della Grecia esposti alla Camera: oxi è «no» in gre- co, un evidente riferimento al referendum vinto domenica. «Chi ha a cuore la scuola pubblica – ha det to Nichi Vendola – troverà ilmodoper cancellarequestavergogna .Ciò che non aveva finito il centrodestra con la Gelmini, l’ha completato il governo oggi». Proteste anche dai banchi del M5S. Al ter- mine dell’intervento di Gianluca Vacca - «state assassinando la scuola pubblica» - i grillini si sono alzati leggendo tutti insieme l’articolo 3 della Costituzione: «Tutti i citta- dini hanno pari dignità sociale...». La Lega ha esposto cartelli: «Giù le mani dai nostri bambini»: «Inaccettabile che si tenti di far passare subdolamente questa norma che spalanca le porte della scuola al gender». A- lessandro Pagano (Ap) sottolinea che il Go- verno ha approvato «un ordine del giorno» che ribadisce «che a scuola non ci sarà spa- zio per alcuna interpretazione che possa a- prire al gender» e che ogni inziativa «dovrà essere "adottate con il concorso di tutti gli attori del mondo scolastico e sociale"». ©RIPRODUZIONERISERVATA L « Renzi e Giannini festeggiano: fatto un grande sforzo, ma questo non è l’atto finale Quattro voti dai "verdiniani", i deputati Gigli e Sberna (Pi-Cd) non hanno partecipato allo scrutinio finale Lo studente Gioele Anni: «Finalmente si investe, ma è mancato l’ascolto» Il preside Giorgio Rembado: «L’ autonomia al centro novità fondamentale» Il genitore Roberto Gontero: «Paritarie, via i tabù Fatte scelte storiche» ella prospettiva degli studenti questa scuola è davvero "buona"? Gli aspetti positivi non mancano – dice Gioele Anni, se- gretario generale del Movimento studenti di Azione Cat- tolica – resta però amarezza per quello che la Buona Scuola sarebbe potuto essere. I primi quali sono? Si ritorna a investire nella scuola ed è stato rimesso a fuoco il tema della autonomia: tutti elementi positi- vi, a cui si aggiunge lo stanziamento di 100 milioni di euro per l’alternanza scuola-lavoro. E anche se in al- tri paesi le cifre sono di gran lunga maggiori, il mes- saggio su questo aspetto è buono, perché l’educazio- ne alla laboratorialità comprende anche ai licei e non solo gli istituti tecnici. Qual è il problema di fondo, secondo voi? Da questo testo è diffici- le capire dove vuole an- dare la scuola italiana. Secondo noi questa rifor- ma non ha l’ambizione di rispondere alle pro- blematiche degli studen- ti. Allo slancio iniziale si è sostituito un progressi- vo tecnicismo. Si era partiti con una grossa consulta- zione, con l’idea di coinvolgere il mondo della scuola a tutti i livelli. Poi i passaggi sono saltati e le associa- zioni non sono state coinvolte nell’individuazione di u- na mission condivisa. Tutto si è risolto in una stabiliz- zazione degli insegnanti, che comunque andrà moni- torata. Ma il dibattito sulle competenze e come si for- mano i cittadini di domani non c’è stato. Ci possono essere spazi di recupero, da questo pun- to di vista? Nella fase dei regolamenti e dei decreti attuativi è im- portante che il ministero riapra il dialogo. C’è una scuo- la che ha manifestato dissenso non perché voleva che tutto rimanesse come prima. C’è chi protesta perché chiedeva più cambiamento.  Alessan dro Beltr ami ©RIPRODUZIONERISERVATA  N Gioele Anni Giorgio Rembado Roberto Gontero

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  • l nostro giudizio complessivamente positivo af-ferma Giorgio Rembado, presidente dellAssocia-

    zione nazionale dirigenti e alte professionalit della scuo-la .Ora speriamo che dopo questo percorso tormenta-to e le tante contestazioni si possa tornare tutti insiemea lavorare per il bene della scuola e dei nostri ragazzi.Perch questa soddisfazione?Perch rappresenta un tentativo di rimettere sui binariil disegno di legge sullautonomia approvato 18 anni fae mai attuato a causa delle resistenze da parte del sin-dacato da una parte e del ministero dallaltra. A questosi sommano lindividuazione di strumenti di gestionecome la valutazione premiale per i docenti, un tab as-soluto nel nostro sistema, e la possibilit di chiamare gli

    insegnanti sullorganico.Questo per anche unodei punti pi nebulosidal punto di vista del-lapplicazione.C tutto il tempo permettere a punto il meto-do di lavoro, dato che il te-ma rinviato di un anno,anche se forse sarebbestato meglio non frappor-re indugi nel cambia-

    mento. Ci sar tempo per individuare ambiti territoria-li e studiare curricula e documentazione dei docenti.Quello che conta il cambio in termini di principio. Pri-ma erano gli insegnanti a scegliere la scuola per ragionicome la vicinanza alla casa e alla famiglia. Ora sarannole scuole a scegliere gli insegnanti in funzione del tipo diprogettualit didattica. una rivoluzione copernicana.La legge prevede anche una maggiore partecipazionedelle componenti scolastiche, dagli studenti ai genito-ri. Ma sar davvero realizzabile?Un conto sono le norme, altro i comportamenti. Dal te-sto non valutabile se esistano le condizioni o meno perallargamento del protagonismo di famiglie e studenti.Le premesse culturali e politiche ci sono, bisogna realiz-zare quelle pratiche e operative.

    (A.Bel.) RIPRODUZIONE RISERVATA

    I ual , a vostro avviso, lelemento pi interessantedi questa riforma?Il nostro parere di genitori di scuola pubblica paritaria, cheavevamo gi espresso nelle audizioni ai ministri Gianninie Boschi dice Roberto Gontero, presidente dellAssocia-zione Genitori Scuole Cattoliche positivo. A partire dal-lautonomia, che le nostre scuole hanno da sempre nel d-na. Sono gestite da enti, congregazioni, cooperative, fon-dazioni e cos via. Sono enti autonomi, hanno sviluppatocapacit di lavorare nella qualit con un occhio ai bilanci.Quale il giudizio sul tema della valutazione?Riteniamo importante anche la scelta politica di introdurreuna valutazione di istituti e insegnanti, una mossa che ciavvicina a standard europei e internazionali. Una scuola

    che lavora bene non hanulla da temere dallesse-re valutata. Noi stessi, co-me genitori, valutiamo an-no dopo anno le scuole.Saremmo degli sciocchi asostenere tasse e retta sen-za farlo.La legge introduce la de-traibilit per le spese so-stenute per chi iscrive i fi-gli alle scuole paritarie.

    un dato storico lavere superato il tab che le famiglie del-le scuole paritarie non potessero avere contributi. un se-gnale: e si ferma anche l. Perch il contributo di 76 euroallanno a studente. Concretamente, per, la parit scola-stica altra cosa. Bisogna rimettere mano presto alla nor-ma e dare un sistema di contributo che dia alle famiglie lapossibilit di scegliere liberamente la scuola.Eppure anche ieri si sono sentiti slogan sulla demolizio-ne della scuola statale a favore della privata.S, e ne siamo stupiti. Non mi sembra che 76 euro al-lanno vadano in questo senso Per la scuola paritariala riforma fa poco o nulla. Onestamente, ci aspettava-mo di pi. Ma ci che pi importante che si smettadi contrapporre statale e privato, quando la scuola sempre pubblica.

    (A.Bel.) RIPRODUZIONE RISERVATA

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    9Venerd10 Luglio 2015 P R I M O P I A N OIL FUTURODELLISTRUZIONE

    Un passo avanti. Bene la circolare sul genderAGGIORNAMENTO E FORMAZIONEUn voucher da 500 euro allannoper libri ed eventi culturali

    Arriva la Carta elettronica per laggiornamento e laformazione dei docenti, un voucher di 500 euro al-lanno da utilizzare per laggiornamento professio-nale attraverso lacquisto di libri, testi, strumenti di-gitali, iscrizione a corsi, ingressi a mostre ed even-ti culturali. La formazione in servizio diventa obbli-gatoria e coerente con il Piano triennale delloffer-ta formativa della scuola e con le priorit indicatedal Ministero. Viene finanziata per la prima volta conuno stanziamento strutturale: 40 milioni di euro al-lanno.

    MERITOUn nucleo di valutazionepremier gli insegnanti migliori

    Viene istituito un fondo da 200 milioni allanno perla valorizzazione del merito del personale docente.La distribuzione alle scuole terr conto dei territo-ri con maggiori criticit educative. Ogni anno il di-rigente scolastico assegner i fondi ai docenti te-nendo conto dei criteri stabiliti, in base a linee gui-da nazionali, da un apposito nucleo di valutazionecomposto da: dirigente (presiede), tre docenti, duegenitori (dallinfanzia alle medie) oppure un genito-re e uno studente (alle superiori), un componente e-sterno individuato dallUfficio scolastico regionale.

    SICUREZZAUn piano per nuovi istitutie lOsservatorio delledilizia

    La legge prevede un bando (300 i milioni a disposi-zione) per la costruzione di scuole altamente inno-vative dal punto di vista architettonico, impiantisti-co, tecnologico. Scuole green e caratterizzate danuovi ambienti di apprendimento digitali. LOsser-vatorio per ledilizia scolastica, istituito presso ilMiur, coordiner strategie e risorse per gli interventie promuover la cultura della sicurezza. previstoun investimento di ulteriori 200 milioni per i mutuiagevolati per la costruzione e la ristrutturazione del-le scuole. Vengono recuperate risorse precedente-mente non spese da investire sulla sicurezza degliedifici. Stanziati inoltre 40 milioni per finanziare in-dagini diagnostiche sui controsoffitti degli istituti.Viene istituita la Giornata nazionale per la sicurez-za nelle scuole.

    TRASPARENZACreato un portale unicocon i dati di tutte le scuole

    Prevista la creazione di un Portale unico dei datidella scuola con la pubblicazione di tutte le infor-mazioni relative al sistema di istruzione: bilanci de-gli istituti, Anagrafe delledilizia, Piani delloffertaformativa, dati dellOsservatorio tecnologico, cur-riculum vitae degli insegnanti, incarichi di docenza.Uno strumento di trasparenza nei confronti dei cit-tadini e di responsabilizzazione degli istituti.

    SCHOOL BONUSPer cittadini e impreseun credito dimposta del 65%

    Con lo school bonus, chi far donazioni a favoredelle scuole per la costruzione di nuovi edifici, perla manutenzione, per la promozione di progetti de-dicati alloccupabilit degli studenti, avr un bene-ficio fiscale (credito di imposta al 65%) in sede didichiarazione dei redditi. previsto un limite mas-simo di 100mila euro per le donazioni. Cambia lap-proccio allinvestimento sulla scuola: ogni cittadi-no viene incentivato a contribuire al miglioramentodel sistema. previsto un fondo di perequazione,per evitare disparit fra istituti, pari al 10% del-lammontare delle erogazioni totali.

    PARITARIERette detratte dalle tasse:risparmi per 76 euro a figlio

    Scatta la detraibilit delle spese sostenute dalle fa-miglie i cui figli frequentano una scuola paritaria. Lefamiglie potranno detrarre le rette dalle tasse finoa un massimo di 400 euro allanno. Per ciascun fi-glio, il risparmio sar di 76 euro.

    LA DELEGADal diritto allo studio alla maternasono tante le materie rimandate

    La legge approvata alla Camera assegna poi la de-lega al Governo a legiferare in diversi ambiti fra cuila formazione in ingresso dei docenti, il diritto allostudio, il riordino delle norme in materia di scuola,la promozione dellinclusione scolastica, le moda-lit di assunzione e formazione dei dirigenti scola-stici, la creazione di un sistema integrato di educa-zione e di istruzione 0-6 anni. Sar potenziata laCarta dello Studente che diventer uno strumentoper laccesso a servizi dedicati.

    Che cosa cambia

    Il vescovo Nunzio Galantino, segretario della Cei

    continua da pagina 8Analizzando limpianto della riforma, Ga-lantino si soffermato anche sulla spino-sa questione del gender, che ha animato ildibattito degli ultimi giorni e ha provoca-to momenti di tensione, alla Camera, almomento del voto finale. In particolare, ilvescovo ha approvato la circolare con cui,laltro giorno, il Miur ha ribadito la prassidi comportamento che le scuole devonoosservare nellimpostare il rapporto fidu-ciario con le famiglie degli studenti, conparticolare riguardo al Piano dellofferta

    formativa. In sintesi: nessuna iniziativa,tanto meno sul gender, potr essere pro-posta in classe senza il consenso informa-to e preventivo dei genitori. Nessuno po-tr pi permettersi di far passare in modosurrettizio le proprie fissazioni e ideologiecon la forza del pensiero unico. Non pos-sibile, ha specificato Galantino alluden-do ai progetti sul gender proposti in alcu-ni istituti scolastici. Se la riforma dellascuola e le circolari che laccompagnanoci aiuteranno a recuperare il ruolo centra-le della famiglia, io dico che la legge ha o-

    perato una grande svolta, ha sottolinea-to il segretario della Cei. Per il quale la for-mazione dei ragazzi centrale e la preoc-cupazione non deve essere solo quella peri soldi che si devono risparmiare. E quin-di, ha evidenziato, non bisogna smetteredi invitare il Governo a investire di pi sul-la formazione. Galantino non si sorpren-de dellopposizione alla riforma: Appenasi intravede qualcosa di nuovo scatta su-bito il virus della conflittualit.

    Paolo Ferrario RIPRODUZIONE RISERVATA

    La Buona Scuola adesso leggeInizia un nuovo protagonismoS della Camera, tra defezioni nel Pd e proteste dellAula

    LUCA LIVERANIROMA

    a Camera approva. appenapassato mezzogiorno quando lariforma della "Buona scuola",

    come lha chiamata il premier Matteo Ren-zi, diventa legge dello Stato. Dopo il primos - con fiducia - al Senato dove il marginedi maggioranza era pi ridotto, laula diMontecitorio approva il disegno di legge con277 s, 173 no e 4 astenuti. A favore Pd, Areapopolare (Ncd-Udc), Scelta civica, Pi-Cd,Psi, Minoranze linguistiche. Contrari M5S,Forza Italia (tranne 4 s di deputati vicini aDenis Verdini), Lega, Sel, Alternativa libera,Fratelli dItalia.LItalia prosegue nel pi grande sforzo diriforme strutturale dellItalia repubblicana,afferma trionfante Matteo Renzi. Per il mi-nistro dellIstruzione Stefania Giannini que-sto non un atto finale ma latto inizialedi un nuovo protagonismo della scuola. In dissenso dal gruppo Ap Gian Luigi Giglie Mario Sberna (Pi-Cd) non hanno parte-cipato al voto. Condividiamo gli obiettividella riforma, dichiarano, spiegando conrammarico il loro non voto perch il ne-cessario contrasto alla violenza e a ogni for-ma di discriminazione non possono pog-giarsi sulle definizioni delle Convenzionidi Istanbul e sulle strategie del "Piano da-zione straordinario contro la violenza ses-

    suale e di genere", fortemente viziate di-cono Gigli e Sberna dallideologia gen-der. Nello stesso gruppo invece il s di Mi-lena Santerini che per chiede politicheper gli studenti per migliorare lapprendi-mento e contrastare disuguaglianze terri-toriali e dispersione.Da registrare numerose assenze proprionel partito del capo del governo: dei 39 de-

    putati del Pd che non erano presenti (tra cuiBersani e Cuperlo), 24 sono della mino-ranza. Tra chi ha scelto di non partecipareal voto, 14 di Sinistradem, la corrente del-la minoranza guidata da Gianni Cuperlo.Non ce la siamo sentita di votare la Buo-na Scuola. Ognuno di noi hanno dichia-rato sa che esprimersi in dissenso dalgruppo faticoso. Lo facciamo con rispet-

    to verso la maggioranza dei colleghi, an-che per ascoltare quel movimento vastoformatosi in questi mesi che vuole il benedella scuola pubblica italiana. Tra i no anche 5 del Pd. No anche dellex Ste-fano Fassina, oggi nel Misto. Contro la rifor-ma anche Sel: Oxi alla buona scuola di Ren-zi, stata la scritta su fogli coi colori dellaGrecia esposti alla Camera: oxi no in gre-co, un evidente riferimento al referendumvinto domenica. Chi ha a cuore la scuolapubblica ha detto Nichi Vendola troveril modo per cancellare questa vergogna. Ciche non aveva finito il centrodestra con laGelmini, lha completato il governo oggi.Proteste anche dai banchi del M5S. Al ter-mine dellintervento di Gianluca Vacca -state assassinando la scuola pubblica - igrillini si sono alzati leggendo tutti insiemelarticolo 3 della Costituzione: Tutti i citta-dini hanno pari dignit sociale.... La Legaha esposto cartelli: Gi le mani dai nostribambini: Inaccettabile che si tenti di farpassare subdolamente questa norma chespalanca le porte della scuola al gender. A-lessandro Pagano (Ap) sottolinea che il Go-verno ha approvato un ordine del giornoche ribadisce che a scuola non ci sar spa-zio per alcuna interpretazione che possa a-prire al gender e che ogni inziativa dovressere "adottate con il concorso di tutti gliattori del mondo scolastico e sociale".

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    Renzi e Giannini festeggiano:fatto un grande sforzo,

    ma questo non latto finaleQuattro voti dai "verdiniani",

    i deputati Gigli e Sberna(Pi-Cd) non hanno partecipato

    allo scrutinio finale

    Lo studenteGioele Anni:Finalmente si investe,ma mancato lascolto

    Il presideGiorgio Rembado: Lautonomia al centronovit fondamentale

    Il genitoreRoberto Gontero:Paritarie, via i tabFatte scelte storiche

    ella prospettiva degli studenti questa scuola davvero "buona"?

    Gli aspetti positivi non mancano dice Gioele Anni, se-gretario generale del Movimento studenti di Azione Cat-tolica resta per amarezza per quello che la BuonaScuola sarebbe potuto essere.I primi quali sono?Si ritorna a investire nella scuola ed stato rimesso afuoco il tema della autonomia: tutti elementi positi-vi, a cui si aggiunge lo stanziamento di 100 milioni dieuro per lalternanza scuola-lavoro. E anche se in al-tri paesi le cifre sono di gran lunga maggiori, il mes-saggio su questo aspetto buono, perch leducazio-ne alla laboratorialit comprende anche ai licei e non

    solo gli istituti tecnici.Qual il problema difondo, secondo voi?Da questo testo diffici-le capire dove vuole an-dare la scuola italiana.Secondo noi questa rifor-ma non ha lambizionedi rispondere alle pro-blematiche degli studen-ti. Allo slancio iniziale si sostituito un progressi-

    vo tecnicismo. Si era partiti con una grossa consulta-zione, con lidea di coinvolgere il mondo della scuolaa tutti i livelli. Poi i passaggi sono saltati e le associa-zioni non sono state coinvolte nellindividuazione di u-na mission condivisa. Tutto si risolto in una stabiliz-zazione degli insegnanti, che comunque andr moni-torata. Ma il dibattito sulle competenze e come si for-mano i cittadini di domani non c stato.Ci possono essere spazi di recupero, da questo pun-to di vista?Nella fase dei regolamenti e dei decreti attuativi im-portante che il ministero riapra il dialogo. C una scuo-la che ha manifestato dissenso non perch voleva chetutto rimanesse come prima. C chi protesta perchchiedeva pi cambiamento.

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    Gioele Anni Giorgio Rembado Roberto Gontero