Autobahn - Masaryk University · 2011. 2. 28. · cette e oranghi tanghi mai fermi porcodio cinque...

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glio la rivincita. E non son cosi sicuro che la passerete liscia questa volta, voi due!" Cosi finalmente si parte, si lascia il borgo e s'imbocca Fautobrennero con le nostre tre auto incolonnate, si ritira lo scontrino e via sulla stra- da. Si passeranno dieci incredibili giorni lassu come da qualche anno a questa parte. Ma io non faro il Capodanno con la ghenga tuttaquanta. Tornero il trentuno a Reggio Emilia per il cenone con tutti i pede della mia razza che hanno affit- tato un hotel tutto intero perche ci sara festa grande e granbaldoria per il prossimo anno 1979 che pare allora andra in gran moda, in tutto il mondo, 1'ano del fanciullo! Obssssssssssssssss... Autobahn 176 Lacrime lacrime non ce n'e mai abbastanza quando vien su la scoglionatura, inutile dire cuore mio spaccati a mezzo come un uovo e manda via il vischioso male, quando ti prende lei la bestia non c'e da fare proprio nulla solo stare ad aspet- tare un giorno appresso all'altro. E quando viene comincia ad attaccarti la bassa pancia, quindi sale su allo stomaco e lo agita in tremolio di frulla- tore e dopo diventa ansia che e come un sospiro trattenuto che dice vengo su eppoi non viene mai. E Laura diceva, mi ricordo, che questo faceva male ahime davvero molto male come ti siringasse- ro da dentro le budella e le graffettassero e punzec- chiassero, insomma tanti scorpioncini appesi al tubo digerente cosi che poi dovevi per guarire cercare un disinfestatore che ti imponesse i flui- di, magari girando mezzitalia e trovatolo fare poi sala d'attesa in compagnia di melanconici stulti- feri biliatici neurotici et altri disperati con artro- sis e acciacchi d'ossa, persino invasamento del Maligno. E 1'Angelo, anche cio mi rammento e ve lo passo, questa scoglionatura che da sul neuroduro 177

Transcript of Autobahn - Masaryk University · 2011. 2. 28. · cette e oranghi tanghi mai fermi porcodio cinque...

  • glio la rivincita. E non son cosi sicuro che lapasserete liscia questa volta, voi due!"

    Cosi finalmente si parte, si lascia il borgoe s'imbocca Fautobrennero con le nostre tre autoincolonnate, si ritira lo scontrino e via sulla stra-da. Si passeranno dieci incredibili giorni lassucome da qualche anno a questa parte. Ma io nonfaro il Capodanno con la ghenga tuttaquanta.Tornero il trentuno a Reggio Emilia per il cenonecon tutti i pede della mia razza che hanno affit-tato un hotel tutto intero perche ci sara festagrande e granbaldoria per il prossimo anno 1979che pare allora andra in gran moda, in tutto ilmondo, 1'ano del fanciullo! Obssssssssssssssss...

    Autobahn

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    Lacrime lacrime non ce n'e mai abbastanzaquando vien su la scoglionatura, inutile dire cuoremio spaccati a mezzo come un uovo e manda viail vischioso male, quando ti prende lei la bestianon c'e da fare proprio nulla solo stare ad aspet-tare un giorno appresso all'altro. E quando vienecomincia ad attaccarti la bassa pancia, quindi salesu allo stomaco e lo agita in tremolio di frulla-tore e dopo diventa ansia che e come un sospirotrattenuto che dice vengo su eppoi non viene mai.

    E Laura diceva, mi ricordo, che questo facevamale ahime davvero molto male come ti siringasse-ro da dentro le budella e le graffettassero e punzec-chiassero, insomma tanti scorpioncini appesi altubo digerente cosi che poi dovevi per guarirecercare un disinfestatore che ti imponesse i flui-di, magari girando mezzitalia e trovatolo fare poisala d'attesa in compagnia di melanconici stulti-feri biliatici neurotici et altri disperati con artro-sis e acciacchi d'ossa, persino invasamento delMaligno.

    E 1'Angelo, anche cio mi rammento e ve lopasso, questa scoglionatura che da sul neuroduro

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  • la chiama Scoramenti, al plurale perche quandoarriva non vien mai in solitudine. Si porta ap-presso nevralgie d'ossa, brufoletti sulle labbrao nel fondoschiena ma poi i piu gravi mali,quelli della vocina; cioe chi sei? cosa fai? dovevai? qual e il tuo posto nel Gran Trojajo? cheffa-rai? eppoi ancora quelli piu deleter i, i mali delnon so giammai ne perche venni al mondo necosa sia il mondo ne cosa io stesso mi sia e quan-do son proprio gravi persino il non so quale siail mio sesso ne il corpo ne la caeca mia, cioe idisturb! dubitativi della decadenza.

    E contagia. Ostia se contagia. Casa mia di-venuta tante volte ospedaletto, sul mio lettuccioChiara che guardava 1'aquilone del soffitto e rut-tava invece che parlare. Ma io capito quei ruttie tradotto per voi "non ho caromio nessun pro-getto di me, menchemeno realizzazione libidica orazionale, ruth".

    Eppoi Maria Giulia, sempre in cameretta miacon su il contagio, si contava i riccioli e boccheg-giava e vedevo che malediceva quel fulmine aciel sereno che era caduto addosso a lei che nonse Io aspettava proprio che arrivasse, ma unavolta giunto, come digia detto, fatica boia, matanta tanta a cacciarlo via, il fulmine. Insommasaputo quel che vi era dovuto lettori amici miei,vi passo a fare il menastorie di una sera cometante con su le belve degli scoramenti che a rima-nere fermo non ci riesco trenta secondi d'orolo-gio, mi sento un passerotto che ha perduto ilnido, faccio un bar didietro all'altro e un beve-raggio appresso all'altro perche il vino e farmaco

    dei mali e credete a me, questa e Tunica rispostache al mondo c'e.

    In tale stato di coscienza bevute dunque settevodke a credito dall'Armando, lavati dieci tavolie consegnati cappuccini al ragioniere d'ufficio so-pra il bar come baratto, ingoiati poi due Pinottriveneto, due Albana in compagnia del Simposiodell'Osteria e sbausciate infine due birrette datrecento lire dall'Aroldo, cioe entra entra vinosanto strapazza il dolore, produci calore, sciogHI'uovo del mio cuore, fammi infine vomitare ecacciar lontano il mio gran male. Dopo messo incinquecento che dico cosi di certo passera. Perodi soldi mica ne tenevo tanti nel portafoglio, for-tuna era che ci stava la benzina almeno per scor-razzare un paio d'ore cioe la lancettina dicevadue quarti e traballava ballerina piu verso il quat-tro quarti che la barretta opposta. Da questocapito il fatto, tutt'intero.

    Ma dentro non ci capivo proprio niente diquel che succedeva e impossibile continuare silen-ziosamente la notte; dentro che granbaccano cheavevo! Come una fiera di paese anco coi mangia-fuochi che sputavano fiammelle spiritate e glielefanti d'India che saltavano sui trespoli e tuttoun tremolio di saltimbanchi e culbuttisti e tra-pezisti, funambolici e giocolieri, persino bertuc-cette e oranghi tanghi mai fermi porcodio cinqueminuti.

    Bestemmiata la malattia, ostia se la bestem-mio sulla mia cinquecento bianca come il latte escappottata ora che e primavera, o almeno sem-bra, cioe una bella aria fresca di marzo pazzerello

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  • che gira come un fringuelletto tra le mie gambee petto ed esce poi da dove e entrata, cioe iltettuccio. Cosi metto una marcia piu forte del-1'altra e pesto 1'acceleratore come la tavolettadella batteria e infatti ci canto sopra un bel reg-gae, di quelli sdiavolati e vado forte sulla strada,scanso i gatti e i topi della campagna, le ranoc-chie dei fossati, sempre forte bella guida, neanchepaura. E scalare, che goduria! Sembra di starea dar cazzotti al motore, ai pistoni, alle biellettee anco agli stronzi porci che m'incrociano congli abbaglianti sparati sui miei denti, gli si sec-chino le palle, accidenti! Poi d'un tratto fiutatonel marzo pazzerello un buon odore, allargati ipolmoni, litri e litri di buon odore dentro, chegioia 1'ho ritrovato il buon profumo selvatico elibero, non lo faro scappare. Accidenti a te respiromio che non ti riesce di trattenerlo dentro un po'di piu questo odorino, ma fatti forza allarga ilnaso, si Thai ritrovato, esulta e impreca, all'inse-guimento, e via!

    Pero mentre io sul mio ronzino scappottatosono lanciato aU'inseguimento, dovete sapere al-cune chiacchiere e portare un poco pazienza, tipoaccendervi una sigaretta se c'avete il vizio, o bereuna cocacola o dare un bacio alia vostra compa-gnia se siete in compagnia, e se siete soli, be' cazzivostri io non lo vorrei proprio ma se e cosi ecosi, non menatevela tan to; quindi passo a dirvile menate che vi devo cioe che al tempo degliscoramenti io abitavo in' Correggio, Reggio Emi-lia ma non e detto che ora che abito in altro loconon abbia piu gli scoramenti, ma in quel tempo

    erano davvero frequenti, fulmini a ciel sereno, hodetto. E lo ripeto qui.

    Correggio sta a cinque chilometri dall'iniziodell'autobrennero di Carpi, Modena che e 1'auto-bahn piu meravigliosa che c'e perche se ti mettilissu e hai soldi e tempo in una giornata intera eanche meno esci sul Mare del Nord, diciamoAmsterdam, tutto senza fare una sola curva,entri a Carpi ed esci lassu. Io ci sono affezionatoa questo rullo di asfalto perche quando vedo leluci dei casello d'ingresso, luci proprio da gran-teatro, colorate e montate sul proscenio di ferriluccicanti, con tutte le cabine ordinate e puliteche ti fan sentir bene anche solo a spiarle dallaprovinciale, insomma quando le guardo mi suc-cede una gran bella cosa, cioe non mi sento pri-gioniero di casa mia italiana, che odio, si odioalia follia tanto che quando avro tempo e soldime ne andro in America, da tutt'altra parte s'in-tende, pero e sempre andar via.

    Ma ci son notti o pomeriggi o albe e ancotramonti, anche questo dovete imparare, che suc-cede il Gran Miracolo, cioe arriva su quel rullo1'odore del Mare del Nord che spazza le stradee la campagna e quando arriva senti proprio den-tro la salsedine delle burrasche e dell'oceano epersino il rauco gridolino dei gabbiani e lo sfer-ragliare dei docks e dei cantieri e anche il puzzosottile delle alghe che la marea ha gettato sugliscogli, insomma t'arriva difilato lungo questo cor-ridoio 1'odore del gran mare, dei viaggi, 1'odoreche sento adesso come un prodigio e che stoinseguendo sulla mia ronzinante cinquecento con

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  • su gli scoramenti e dentro tanto vino e in boccatanta voglia di gridare. Sono sulla strada amico,son partito, ho il mio odore a litri nei polmoni,ho fra i denti la salsedine aaghhh e in testa liber-ta. Sono partito, al massimo lancio il motore,avanti avanti attraversare il Po, dentro ai tunneltra le montagne di Verona, avanti sfila Trentosulla destra e poi Bolzano e poi al Brennero nientefrontiere per carita, non mi fermo non mi fermo,verso Innsbruck forte forte poi a Ulm, poi viaStuttgart e Karlsruhe e Mannheim, una collinadietro 1'altra, da un su e giu all'altro, spicca ilvolo macchina mia, vola vola, Frankfurt, Koln,forza eddai ronzino mio, ormai ci siamo, fuoriArnhem, fuori Utrecht, ci siamo ci siamo ostiase ci siamo senti il mare? Amsterdam Amster-dam! Son partito chi mi fermera piu?

    Cosi me ne corro e quanti di pensieri chetengo nella mia crapa o piuttosto pensieri di sto-maco, la testa ronza solamente come il monosco-pio della tivu; nella pancia invece e li che ci tengotutti i miei fumamenti come bussolotti del lotto,dite un numero vi guardo dentro che pensieroci sta.

    Ma continuo a volare e dovete sapere chefatti dieci chilometri, fatti venti comincia a strin-germi la vescica in mezzo alle gambe. Tengo duro'codio io ci ho fatto un patto di non fermarmiquesta notte di liberta perche so che se mi fer-mo poi vien su la malinconia del viaggiatore efaccio il gran filosofo, dico vado non vado, torno

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    non torno e non e proprio bello a questo puntomenare le cazzate.

    Fatti altri chilometri passo quindi sopra alflumen Po tutto luccicante nella notte che sem-bra la stagnola di un presepio che fa il ruscel-letto eppoi finisce nello specchietto della mammavicino alia grotta a far da laghetto, io e mio fra-tellino grande ci mettevamo le oche, mio cuginoinvece ci faceva la pipi da sopra una sedia ediceva piove piove sul laghetto.

    Passato il Po tanta pipi che ingrosserei ildelta e le valli di Comacchio se dovessi scaricarmida quassu. Cosi mi costringo e faccio sosta inin una piazzola, ma non per far pipi quanto piut-tosto bisogno di un fernet senno gli scoramenti,quelle fiere, tornano a saltar fuori. Bisogna sem-pre tenerli caldi caldi che scottino se li fate raf-freddare sara tutto un umor di novembre, tetroe nuvoloso e allora me la scrivete poi voi unacartolina dall'asilo degli sbalinati.

    AlPArea di Servizio Po, parcheggio la miacinquecento ma prima di scappar giu a cambiaracqua al merlo mi conto i soldi in tasca, magarimi son sbagliato e ci ho phi grano di quel cheho contato 1'ultima volta, insomma mille lire inpiu per un panino. Niente, porca la miseria, solomonetaccia spicciolata, ottocentocinquanta lire edieci dracme, ma quelle mica le posso spendereche sono un regalo di un amico mio.

    Raggiungo dunque il posto per Io scarica-mento che non ne posso proprio phi. Dopo, chepisciata! A gambe larghe e chiappe strette unamano dura sulle piastrellette di formica a lato,

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  • e la testa china a guardare il prodigio fumante,che fumata lettori miei! Poi saltellando qua e laper la piazzola di sosta mi trovo a svicolare nelbaretto solitario e mi metto al banco dicendo fer-net. Uno tutto secco e allampanato che pare BelaLugosi dice lo scontrino ce Thai? E io lo guardodico no, pero versami il fernet che poi lo faccio.Ma quello niente, sta li a guardare fisso fissoche sembra proprio 1'uomo lupo e attende lafattura cosi che dopo mi volto e vado alia cassapero non c'e nessuno seduto li dietro. Torno avoltarmi con gran sorriso come dire Bela Lugosiche faccio or a? Ma lui non sta piu li per cuiguardo in alto e in basso alia ricerca del pipi-strellone e dopo me lo vedo alia cassa seduto chefa tic-tac come alia macchina per scrivere e infinedling! il talloncino.

    Lo prerido e vado al banco e dico "fernetplease" davanti allo specchio tanto so il gio-chettino e Bela Lugosi primaoppoi arrivera. Peroaltri che sono entrati non capiscono bene me cheparlo a nessuno dicendo "fernet please" che sem-bro un disco e mi guardano un po' storti comedire c'ha le rotelle ammaccate povero diavolo edopo vanno a destra del bancone e li mangianoe bevono e si ristorano perche da quell'altra partec'e Bela Lugosi che li serve calmo e placido alpassaggio e me non mi caga neanche un po', comenon c'avessi il talloncino. Tanto che io m'incazzoe grido brutto canchero uccellone d'un Bela Lu-gosi, dammi da bere che senno ti pianto un palonella gola e la finisci di fare il lupacchione grrrrr!Dopo tanta attesa arriva il beveraggio.

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    Taccagno! Per cinquecento lire me ne versaun goccino che sembra una caramella al fernet,allora se lo sapevo facevo prima a comperare lecaramelle e spaccarmele in boccuccia come ovini,di certo risparmiavo, ah se risparmiavo. Alia brut-ta faccia vostra taccagni dell'autostrada piu bellache ci sta!

    Quindi mentre mi volto infumanato ho unavisione. Strabuzzo gli occhi poi metto anche gliocchiali che tenevo in cinquecento. Infatti uscitoe poi tomato. Lei stava sempre li che guardavacol sorriso. Che bella bambina! Ci avra si e noquindici anni, pero e bella e si vede che miguarda bene li davanti al bancone dei taccagni.Prendo la mia mano nell'altra e dico be'? Leimette la sua manina e dice be' anche lei. Dopofatta cosi conoscenza corriamo fuori e andiamodietro il casotto che c'e anche un lampione, sem-pre dicendo be' come due pecorine innamorate.

    Le do un bacio? daglielo daglielo dice den-tro la vocina e cost glielo do, ma quanto coraggioci e voluto. Poi anche lei mi bacia sulla fronte etira via col dito i capelli perche li tengo lunghie non sta bene per una bambina baciare i capellidi un giovanotto. Succhiamo succhiamo lei lafronte e io la guancia cosi timidini tuttedue chevoi lettori furbacchioni non ve io sareste maiaspettato da un duro come me. E invece faccia-mo proprio cosi dietro al casotto e vicino al lam-pione che ora s'e spento pero c'e la luna che citiene compagnia, una gran bella luna piena, capitala solfa del Bela Lugosi? Poi lei dice che io leracconto la mia storia e io chiedo ti fa piacere

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  • davvero? Dice di si e allora comincio a raccon-tare, ma quante balle che le dico, tutte fregnac-ce, io son questo qui e faccio questo qua, tuttemenate voi che lo sapete che sono un povero dia-volo con su gli scoramenti. Ma Lei spalanca laboccuccia e dice ooohhhhhhh a ogni mia fandoniae quante che ne racconto sono ricco son famoso,son scrittore ah quante che ne dico che non stanne in cielo ne in terra e manco nel mio mare.II mare, il mare! io non posso fermarmi qui, hoil mio odore da seguire, devo correre, 1'autostradami aspetta, non ci ho tempo caramia!

    E qui svanisce la visione e lei diventa sem-pre lei pero io capisco il trucco. Te ti han man-dato i correggesi per fermarmi, vattene via stre-gaccia bella che fai finta di credere alle mie balle,ora t'ho capito 1'inganno, vattene via! Corro almio ronzinante, salto dentro dalla cappotta mettola prima e par to forte senza nemmeno salutarla.Lasciata sull'erbetta inglese del retrocasotto, consu il pullover e i bottoncini rosa in aria, cosiimpara a voler fermare il mio viaggio!

    Pero mentre corro di nuovo sulla strada lavocina dentro dice facevi bene a fermarti con labellina, dove vai? chi sei? Piantala piantala vo-cina del cazzo, coscienza inquieta dei miei stiva-lacci sdruciti, fanculo te che se non taci ti portodritta dritta da uno junghiano e poi me la rac-conti se parli lunga e distesa sul sofa. Tante mi-nacce, la vocina tace e s'assopisce nella cuccia.Finalmente. Canto una canzone e mi faccio dame 1'accompagnamento come qualche pagina in-dietro battendo i piedi e le mani sul ferro della

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    capote scappottata e insomma vedo in alto lestelle e dopo, fatti altri chilometri, anche delleombre nere. A un piu attento esame rivelatesi lemontagne sopra Verona.

    Goditi dunque occhio mio il ramingar con-tando stelle, goditi queste montagne che paionoostriconi arribaltati, goditi il canto del ronzinan-te, dei pistoni e dei cilindri, il traballio lucentee mercuriato dell'Adige, ora a sinistra dopo unponte un'ansa e a destra, ma dritto Pasfalto, ahchi ci ferrnera? Alia faccia del cazzo e della miavisione, brutta fatina che volevi arrestarmi! Aliafaccia vostra vado finche ho benzina vado, porciscoramenti che bollite in pancia ora vi centrifugedal muscoletto mio, fuori fuori che sto correndoaddosso alia mia felicita. Pero poi son costrettoa fermarmi di nuovo che il ronzinante fa sputsput. Ehi, ehi, carcassetta mia non abbandonarmiproprio ora, altri chilometri altra strada, tantonon ci ho soldi damned damned! Vai fin che puoi!

    Dopo, fermato.Stavolta la piazzola si chiama Area di Servi-

    zio fiume Adige, ne ho fatta di strada, il beverag-gio e terminato, in folle arrive dentro appenaun venti metri, mica tanti di piu. Infatti rag-giungo a piedi 1'autogrill, lei la mia bianchina lalascio lontana. C'e notte fredda e buia attornoal posto di ristoro e qualche sagoma scura di Tire qualche Mercedulo di buon doicc e qualchebicicletta, di lavoratori penso io. Mi siedo sulgradino di cemento e faccio rollare una sigarettacol Samson e anche mumble mumble che faroora? Dopo si accende un lungo albero di Natale

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  • nel bel mezzo del buio e fa un gran rombo. C'etutto un filo di belle lampadine colorate e quandosi illuminano io capisco che e il bestione del Tirche se ne va e il Babbetto Natale che sta aliacabina lassu in alto mi saluta col braccione daPopeye perche io agito la mano e canto in mezzoalia piazzola: "Bello albero di Natale beato teche te ne vai verso il nord. Ah se gliel'avessi ioun bestione cosi, sempre in giro a zizzagare altro-che! Bbello che sei con tutte le luci, vai vai ecorri finche puoi."

    E lui parte e io gli corro dietro festoso esbracciato che quando gli son vicino mi sgasain faccia tanto che poi non vedo nulla in quellanebbia puzzolente, solo intravedo qualche lumi-cino come il Pollicino della fiaba. Eppoi in quellosmog sale un masso nero, pero non Io scorgo per-che ci inciampo addosso, ma dopo Io vedo grandee per giunta vociferante. Perche fa porcama-donna!

    Tutto imperplessato guardo in basso. Che nedite lettori miei? Mumble mumble, altro mira-colo, altra visione che siano ancora i correggesiuna ne fanno cento, mille ne pensano accidentia loro? Macche visione, macche miracolo. Il sassos'alza su e diventa un autostoppista colorato, fi-nalmente che il vapore dell'albero s'e un pocodiradato.

    Oeeeee scusa tanto amico mio, ma non t'ave-vo mica visto cretino io cosi appallottolato, oescusa tanto ma dawero che mi displace che dor-mivi e t'ho svegliato.

    Ma sei proprio tonto, dice 1'autostoppista, mi-

    ca dormo non vedi che giro un film? Ecco PAr-riflex tienla in mano.

    Cazzo, questo qui e un cinematografaro. Iomi sciolgo un poco. Dice faccio un film, dico hocapito, ma cosi al buio?

    Filmava le luci dell'autostrada piu bella chec'e, questo ho capito poi piu tardi nel bettolonedove mi ha offerto un cappuccino perche io nonci ho soldi. Cosi parliamo e cicaliamo. Lui diceche questo e il primo film, ma poi ne fara deglialtri, tutti film di viaggio alia miseria Pitalietta ela commedia, qui caromio nessuno sa piu un caz-zo, bisogna registrare le autostrade e i movimen-ti, ok?

    Ah, che due maroni questa Italia, io ci hofame amico mio una gran fame di contrade esentieroni, di ferrate, di binari, di laghetti, difrontiere e di autostrade, ok?

    Senti amico mio bisogna gettarsi nelle stradesenza tante scene o riflettori, bisogna cercare sol-tanto una frontiera e un limite da scavalcare,bisogna gettare le nostalgic e i retro, anco riflussie regressioni, via gli interni i teatri e gli stabili-menti. Si dovranno invece ricercare periferie,ghetti e marciapiedi, viali lampioni e cantinette,anco pero sottoscale soffitte e sottotetti, ok?

    A morte, a morte! Alia forca! alia ghigliottina!al patibolo! al supplizio! alia gogna e alia gar-rota! all'esecuzione! alia fucilazione! all'impicca-gione! alia defenestrazione i mafiosi i teoreti ipolitologhi, i corsivisti, le penne d'oro, le gran-difirme, gli speculatori del grassetto e del fil-metto, a morte! a morte! i mistificatori, le con-

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  • venticole, i salotti, i milieu, i gruppi e i sotto-gruppi, le compagnie, le quadriglie e le fami-glien, al rogo, al rogo, ok?

    Ma il cineocchio mio amera, oooohhh se ame-ra la fauna di questi scassati e tribolati anni miei,certo che 1'amera. L'occhiocaldo mio s'innamo-rera di tutti, dei freak dei beatnik e degli hippy,delle lesbiche e dei sadomaso, degli autonomi, deicani sciolti, dei froci, delle superchecche e deifilosofi, dei pubblicitari ed eroinomani e poi mar-chette trojette ruffiani e spacciatori, precari assi-stenti e supplenti, suicidi anco ed eterosessuali,cantautori et beoni, imbriachi sballati scannati bu-cati e forati. E femministe, autocoscienti, nuo-va psichiatria, antipsichiatria, mito e astrologia,istintivi della morte e della conoscenza, psicoana-lisi e semiotica, lacaniani junghiani e profondi.Eppoi tutti quanti gli adepti di Krishna, di Geo-va, del Guru, del Brahamino, dello Yogi. Indiogni discendenza, bambini di Dio, figli di Dio-niso Zagreo, nipotini di Marx, illegittimi diNietzsche, pronipoti del Marchese, figlioletti dellestelle, sorelline di Lilith luna nera e fratellini diprometeo incatenato, anche bastardini di Franken-stein, abortini di Caligari, goccioline di Nosfe-ratu. E ancora tutti quanti i transessuali, i per-versi, i difTeranti, i situazionali, gli edipici, i pre-edipici e i fissati, i masturbatori e i segaioli, icorporali, i biologici, i macrobiotici, gli integrali,gli apocalittici, i funamboli, gli animator!, i creati-vi, i performativi, i federativi, i lettristi, i brigatisti,i seminaristi, i fiancheggiatori, i mimi e gli istrioni,i funerei, i piagnoni, i mortiferi e i bestemmia-

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    tori, i blasfemi, i boccaloni, i grafomani e gliesibizionisti e i masochisti e tutta quanta quel-1'altra razza di giovani Holden e giovani Torless,giovani Werther e giovani Ortis, giovani Heloisee giovani Cresside, giovani Tristani, giovani Isot-te, giovani Narcisi e Boccadori, giovani Cloridanie Medori, giovani Euriali e giovani Nisi, Romeie Giuliette. Eppoi nuovi trimalcioni, e nuovi Hi-dalgo, autori da giovani da cuccioli e da scim-miotti, oppiomani, morfinomani, spinellatori, tra-voltini, trasversali, macondisti, marginali, balero-mani, jazzisti e reggomani, depressi, angosciati,nostalgici, dipendenti, studenti e figli. Nonchestupratori viziosi e incannatori. E questi caromio,saranno i personaggi e le figure del nuovo cine-ma mio, il Rail Cinema, il DRUNK, very-drunk,CINEMA, ok?

    lo li filmerp. Filmero i di loro amori, le la-crime, i sorrisi, le acque, gli umori i colori e leerezioni, i mestrui le sifilidi, le croste, gli am-plessi i coiti e le inculate, i pompini e i ditalini,quindi i culi le tette e anco i cazzi filmero. Insom-mfy ok?

    Me mi vien voglia di dirgli all'amico stoppi-sta cinematografaro del drunk-cinema, ve se timanca uno scorato ecco ce Thai qui davanti ate e magari incominci da me se tu ci metti labenzina si potrebbe andare in giro insieme a vi-sionare tutti questi amici tuoi, un po' come allozoo safari, insomma dopo glielo dico quandoquasi viene giorno perche 1'abbiamo menata inlungo e in largo, come ci avete senz'altro capito.Pero io penso che con questo qui c'e proprio del-

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  • Paffinita elettiva ed e un segno del destine che1'abbia incontrato cosi posso proseguire il viag-gio mio verso... Aaaghhh! il mio odore! Chi m'harubato 1'odore? Non lo sento mica piu, aiutoaiuto ai ladri ai rapinatori, ahime son tornati icorreggesi, a rubarmi il mio odore?xj

    Odore, odorino mio di Mar del Nord, diliberta e gioventu, evvieni ancora nella mia pan-cia, eddai non far cosi, vieni, sniff e sniff odorinomio ci stai ancora? Dimmi che ci sei!

    Me ne giro col naso alParia nella piazza disosta Adige e cerco il buon odorino che se nonlo trovo al piu presto m'infogno in questa puzzad'italietta e muoio, cioe perdo la rotta e allorache diverra mai di me perduto con i porci sco-ramenti addosso? Dopo che giro per un po' inquesto stato il mio amico dice sono ubriaco ioche non posso mica girare cosi col naso alPariae fare sniff e e sniff e come ci piovesse polverina.

    Ah, stupido che sei nuovo amico mio, seI'avessi sentito il mio odore, se te lo fossi tenutodentro una notte intera che salti che faresti aritrovarlo. Gli correresti dietro come me, anchecoi piedi e basta, odorino mio salta fuori.

    E invece quel che salta fuori e un ruttazzo,ma un ruttazzo che sembra tremino le montagnee arrivare il terremoto, cosi che la gente saltafuori dal banco del ristoro e viene nella piazzolain mezzo ai rifiuti e ai piedi del mio amico chefilma da per terra e fa cosi il replay del porcama-donna. E dopo il rutto primo viene su alia golaun gran magone d'aria che la gente fa uuuahhhhhdi spavento e si tappa le orecchie; eppero lui non

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    esce ma ridiscende in bassapancia, plumf. E lagente fa aaaahhh come dire menomale che gli esceso. E dopo invece il gran bordello perche ilmio stomaco si mette a far pulito e getta tutto infuori lo sporco che ci tiene. Vomito, vomito, chevomitata!

    La gente di nuovo fuori sulla piazzetta in \o agli sporchi della mia pancia e ai puzzi e

    rumoracci sbrang dei ventoni, ole, e digia sciupadala terza guerra mondiale coi gas atomici e tuttoil resto pensa la gente, perche c'e tutto un flussobagnato che salta fuori dalla bocca e io sto lipiegato con la bocca spalancata bleah e vedovenir fuori di corsa ogni cosa della mia panciatan to che penso mi venga fuori di li tutto, anchele gambe e le braccia che poi mi rivolto comeun guanto. E non finisce mai lo sbocco! Sopraai piedi viene a cominciare come un fiumiciattoloche fa per traverse la piazzetta, svolta dietro aipini e giu ad affluire nell'Adige, li dietro.

    Tutto fuori. Scrash, scrash, sputa sputa sto-maco rriio Pho capita sai via gli scoramenti, fuorii porci indemoniati, avanti getta che poi guarisci;e difatti dopo comincio a ridere e fare il giulla-retto perche non mi sento piu gli scoramenti ad-dosso e sto benone che guardo il mattino chevien su e dico toh la notte ha digia voltato ilculo. Toh, che bello, pero son stanco, stancomorto. Contento ma fiacco. L'amico mio vieneli vicino a me che guardo il bel mattino che alzail culo e dice caromio io me ne parto vuoi cheandiamo? Magari magari amichetto mio tuttobiondo e lentigginoso come sei, magari ci tenes-

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  • simo i soldi per fare il pie 10 al ronzinante, aliafaccia dei petrolieri specuiatori di questo porcomondo. Non ho grano, che fare? Dice lui, nonpreoccuparti, andiamo in autostop. Che? Lasciarela cinquecento cavalli, lasciarla li a srugginarsitutta sola quando io lo so bene che anche lei cipiacerebbe mangiar asfalto e polveroni dietro almio odorino, no, no io di qui non mi movosenza lei. E allora?

    Salutato amichetto tutto biondo imbarcato suun altro grandalbero di Natale verso Trento, sa-lutato col magone nella voce e gorgoglio di pan-cia, era pur sempre un compagno di strada, ciaobiondo cinematografaro, salute a te che te ne vaiper le citta ciaociao vero compagno di quelliveri che ci han capito tutto della nostra historiaquotidiana, davvero ciao con lacrimuccia e fazzo-letto e colpettino di clacson del ronzinante, non cirivedremo mai piu ah questo lo so, ma terro pursempre in giro per le strade un amico in piu,vai vai, e stato bello, ognuno c'ha il percorso suo.Cosi di nuovo mi ritrovo in solitudine con 1'odo-rino sempre vivo che se lo perdo il raccontofinisce a questa riga qui. Ma il problema e trovaregrano, magari un portafoglio pien di deca, ahquesta si che sarebbe fortuna rottincula, micaprendere un treno in orario.

    E un portafoglio dice ciao in mezzo alia piaz-zola, vien qui prendimi son tuo. Miracolo, mira-colo. E davvero un portapila, fortuna sculata,volete vedere che sta vuoto?

    Niente male, recuperate venticarte. Faccio ilpieno, ronzinante mio si riparte, corriamo dietro

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    al nostro odore avanti. Proprio fortuna sfacciatama quando uno ci seme che I'odore che serra inpancia e proprio il suo arriva anche la fortuna.Solo questo vi voglio dire credete a me lettoricari. Bando a isterismi, depressioni scoglionaturee smaronamenti. Cercatevi il vostro odore eppoici saran fortune e buoni fulmini sulla strada. Nonha importanza alcuna se sara di sabbia del desertoo di montagne rocciose, fossanche quello dell'in-censo giu nelPIndia o quello un po' piu forte,tibetano o nepalese. No, sara pure I'odore dell'ar-cobaleno e del pentolino pieno d'ori, degli aqui-loni bimbi miei, degli uccelletti, dei boschi verdicon in mezzo ruscelletti gai e cinguettanti, dellegiungle, sara I'odore delle paludi, dei canneti,dei vend sui ghiacciai, saranno gli odori delle bet-tole di Marrakesh o delle fumerie di Istanbul,ah buoni davvero buoni odori in verita, ma saranpur sempre i vostri odori e allora via, alia facciadi tutti avanti! Col naso in aria fiutate il vento,strapazzate le nubi all'orizzonte, forza, e ora dipartire, forza tutti insieme incontro all'avven-turaaaaa!

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