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PARQUET - LAMINATI - PREFINITI PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE SCALE POSA IN OPERA SPECIALIZZATA RIPRISTINO - SOLUZIONI SOTTOFONDO FORNITURE PER POSATORI IL GIORNALE DELLA CITTÀ Contatti: 330.70.54.05 - [email protected] - www.giornaletablo.it Periodico di informazione, attualità, cultura, politica e sport Anno XXV - N° 8 SETTEMBRE 2018 Aut. Trib. di Nola n. 60 del 23/03/99 - Direttore Responsabile - Pasquale Sansone - Stampa: Centro Offset Meridionale Via S. Buonincontro, 31 - ACERRA Tel. 081 015 5968 - Cell. 340 687 8471 Via S. Buonincontro, 31 - ACERRA www.studio-maresca.it [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] ARREDO URBANO ARREDO GIARDINO ILLUMINAZIONE ARTISTICA ARREDO URBANO ARREDO GIARDINO ILLUMINAZIONE ARTISTICA www.irollo.it www.irollo.it Tel. 081 520 5538 Fax 081 520 3461 WhatsApp 333 279 2883 Tel. 081 520 5538 Fax 081 520 3461 WhatsApp 333 279 2883 made in Italy made in Italy STRUTTURE SPORTIVE STRUTTURE SPORTIVE La città al momento perde: la Tendostruttura, per incuria; la Piscina Comunale, per cattiva gestione e lo Stadio Comunale, per abbattimento. Dovrebbe ritrovare il Campo di Calcio Arcoleo . Il Sindaco ed il difficile rapporto con i numeri relativi: - + ? 3 1 La città al momento perde: la Tendostruttura, per incuria; la Piscina Comunale, per cattiva gestione e lo Stadio Comunale, per abbattimento. Dovrebbe ritrovare il Campo di Calcio Arcoleo . Il Sindaco ed il difficile rapporto con i numeri relativi: - + ? 3 1

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PARQUET - LAMINATI - PREFINITI

PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE SCALE

POSA IN OPERA SPECIALIZZATA

RIPRISTINO - SOLUZIONI SOTTOFONDO

FORNITURE PER POSATORI

IL GIORNALE DELLA CITTÀ

Contatti: 330.70.54.05 - [email protected] - www.giornaletablo.itPeriodico di informazione, attualità, cultura, politica e sport

Anno XXV - N° 8

SETTEMBRE 2018

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STRUTTURE SPORTIVESTRUTTURE SPORTIVELa città al momento perde: la Tendostruttura, per incuria;

la Piscina Comunale, per cattiva gestione e lo Stadio Comunale, per abbattimento.Dovrebbe ritrovare il Campo di Calcio Arcoleo .

Il Sindaco ed il difficile rapporto con i numeri relativi: - + ?3 1

La città al momento perde: la Tendostruttura, per incuria;la Piscina Comunale, per cattiva gestione e lo Stadio Comunale, per abbattimento.

Dovrebbe ritrovare il Campo di Calcio Arcoleo .Il Sindaco ed il difficile rapporto con i numeri relativi: - + ?3 1

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Emergenza allagamenti: Perché?Perché secondo voi Il nubi-fragio, la bomba d’acqua,l’acquazzone, e chi più ne hapiù ne metta, hanno allagatoe messo in ginocchio una cit-tà? Acerra, in lungo ed in lar-go, si è allagata anche in al-cune zone dove storicamentel’acqua non aveva mai fattoregistrare allagamenti e dan-ni, come ad esempio il CorsoVittorio Emanuele II.Ebbene le precipitazioni di fine agosto sono state lun-ghe e violente; hanno interessato ed allagato altrettantecittà; i cambiamenti climatici sono sotto processo e nonintendono risparmiare proprio nessuna terra.Anche negli anni precedenti precipitazioni violenti sisono abbattuti sul nostro territorio; attribuire il disastroai cambiamenti climatici, come se il tutto rientrasse nellanormalità, non è un buona informazione. L’uomo, per suanatura, non si è mai arreso di fronte alle ribellioni dellanatura ed ha escogitato sempre, e soprattutto negli ultimitempi, azioni preventive onde evitare o limitare i danniprovocati dalle catastrofi naturali.Ritornando all’emergenza allagamento,ad Acerra non sipuò non evidenziare e registrare che per la prima volta gliallagamenti hanno interessato il Corso Vittorio EmanueleII. Per intenderci, il Corso nuovo di zecca che è statointeressato ai lavori di riqualificazione conclusisi ap-pena qualche mese fa. Cosa è successo e perché le fo-gne non hanno tenuto? Eppure la zona non era mai sta-

ta collocata nel registro delle strade soggette agli alla-gamenti. Dall’incrocio di via S. Anna a salire verso ilpassante ferroviario, nessuno, proprio nessuno, ricordail corso allagato, mentre dall’incrocio di Via S. Anna ascendere verso via Annunziata di allagamenti in passa-to se ne sono registrati.Cosa è stato sbagliato nei lavori diriqualificazione del corso? Perché le fognenon hanno assorbito l’acqua piovana? Leautorità preposte, oltre ai dovuti controllidaranno anche una risposta dettagliata etecnicamente valida?Intanto in altre strade abbiamo registrato e fotografatotombini otturati da immondizia di ogni genere; il feno-meno dei tombini otturati per la mancata manutenzione èatavico in alcune strade, come ad esempio in Via Pulcrano.Il fatto che nemmeno le amministrazioni precedenti han-no provveduto alla manutenzione e pulizia dei tombini,non può giustificare l’ azione dell’attuale amministrazio-ne Lettieri. Perseverare nella mala gestione della cosa pub-blica è diabolico e dannoso per l’intera collettività.Inoltre tombini chiusi da oltre due mesi con pezzi di le-gno per fronteggiare l’emergenza creata dai ladri dichiusini di ghisa in tantissime strade della città, hannoulteriormente aggravato il fenomeno dell ‘allagamento.Fermo restando la forte precipitazione d’ac-qua quanto, secondo voi, hanno contribui-to i nuovi lavori di riqualificazione di Cor-so Vittorio Emanuele II interessato all’al-lagamento; secondo Voi, quanto hanno con-tribuito la mancata manutenzione e puliziaperiodica dei tombini otturati da sempre?;secondo Voi, quanto hanno contribuito itombini messi in sicurezza con pezzi di le-gno per fronteggiare l’emergenza provoca-ta dai ladri di chiusini in ghisa? Continua a pag. 3

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Ed infine, abbiamo più volte sottolineato da questo giornale l’indispensabile pulizia dei controfossilaterali dei Regi Lagni, dove scaricano tutti i principali collettori fognari della città di Acerra,ormai largamente ostruiti, responsabili degli allagamenti di Corso Italia, Piazza S. Pietro e Cor-so della Resistenza. Quest’ultimo fenomeno è una manifesta incapacità della giunta comunale diun’adeguata ed efficace interlocuzione istituzionale e programmatica con il Consorzio di Bonifi-ca del basso Volturno.È opportuno che il Comune ridefinisca subito il quadro delle priorità dell’azione amministrati-va, attribuendo a questa problematica il rilievo necessario. I ritardi strutturali del sistema citta-dino di smaltimento delle acque meteoriche costituiscono un’emergenza grave, che incide sullaqualità della vita della popolazione e aggrava il degrado ambientale. Il quadro degli interventitecnici e delle iniziative amministrative da assumere, è definito da tempo e non mancano lerisorse finanziarie, già tutte disponibili, per realizzarlo. È solo una questione di volontà e diimpegno, se si vuole anche di coraggio, per rompere dannose rendite di posizione da parte disoggetti che si preoccupano solo del loro profitto e non di assicurare un servizio utile alla città.

Continua da pag. 2

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Per gli operai della Montefibre e dellaDoria si è smosso il Governo centrale

Esternalizzata lariscossione delle tasse

A Carmela Auriemma, consigliere comunale di Acerra -del Movimento Cinque Stelle - abbiamo chiesto informa-zioni su quello che accadrà agli operai dell’ex Montefibree quelli della Doria. «Questa estate abbiamo portato al-l’attenzione del Mise alcune questioni che riguardano ilavoratori di Acerra, cercando di stare al loro fianco e dan-do voce a chi non l’ha. Abbiamo dato un supporto agli exlavoratori della Montefibre, molti dei quali hanno persoda un anno gli ammortizzatori, altri li perderanno a breve,ottenendo in pochi giorni un incontro al Mise. A Roma si èparlato non solo degli ammortizzatori, ma anche di bonifi-ca del sito e rilancio, un rilancio che deve creare nuoviposti di lavoro per il territorio, ma che va senza dubbioconiugato con la tutela ambientale. Dopo l’incontro aRoma, si è sbloccata la situazione, ci sarà un rinnovo degliammortizzatori per altri 12 mesi, ma si tratterà di una mi-sura tampone, del resto non si può vivere di questo, è ne-cessario parlare di lavoro, ricollocazione, anche i lavora-tori lo vogliono. Il sito della Montefibre è stato oggetto diimportanti investimenti, ma depredato da forme di impren-ditoria cd. mordi e fuggi che non hanno in alcun modoassicurato i livelli occupazionali e da un politica regionaleche vuole realizzare in quel luogo il Polo della monnezza,aiutata dalle gravi assenze della politica locale ai tavoliistituzionali.L’aerea ex Montefibre rientra, oggi, tra le aree di crisi com-plesse e tra le ZES, tali qualificazioni sono state fortemen-te volute dalla Regione Campania, ma se pensiamo che adistanza di poco più di un mese dalla scadenza ancora nonsi sa quali sono le reali intenzioni della Regione per quelsito, è evidente che qualcosa non va.Le risorse finanziarie previste per queste aree, se incon-trano una classe di amministratori capaci e visionari, pos-sono rappresentare un’opportunità di sviluppo, poi se gliamministratori sono talmente bravi che non solo pensanoalle prossime generazioni, ma anche a quelle future, alloralo sviluppo è necessariamente uno sviluppo sostenibile,che garantisce l’ambiente.Ma in assenza di capacità amministrativa, i soldi restanosolo un’occasione di arricchimento per pochi a danno diuna comunità, come è successo fino ad ora.Ha detto bene il sottosegretario Cioffi, che è venuto adAcerra per vedere di persona il sito: ci vogliono imprendi-tori seri, che garantiscano i livelli occupazionali territo-

riali. Quando dico che il pantano può diventare la nostrasilicon valley sull’ambiente, immagino tutto ciò. Per quantoriguarda la vertenza Doria, chiariamo subito una cosa: laDoria non va via da Acerra per la questione “terra dei fuo-chi”, come qualcuno vuol far intendere. Questa è una cosasmentita dai fatti e dagli stessi lavoratori. Lo stabilimentodi Acerra fu acquisito dalla Doria spa nel 2014, insieme aquello di Parma, un pacchetto unico. E’ evidente che nel2014, già era ampiamente scoppiata la questione “terra deifuochi”. In questi anni, il gruppo Doria non ha investitoun solo euro in impiantistica ad Acerra, lo stabilimento èandato avanti grazie alla caparbietà dei lavoratori che,nonostante la riduzione del personale, hanno sempre au-mentato le prestazioni dell’impianto, dimostrando capaci-tà e impegno. Sulla vertenza Doria, Luigi di Maio ha ga-rantito il massimo impegno e so, anche dopo il fallimentodel tavolo regionale, che stanno continuando a lavorareper trovare una soluzione nonostante l’irremovibilità cheha assunto l’azienda. Dobbiamo anche dire che il gruppoDoria ha ricevuto finanziamenti dalla Regione Campaniaper circa 24 milioni di euro. Se un’azienda floridissima (siparla di bilanci con utili da milioni di euro) riceve soldipubblici, cioè risorse della collettività, evidentemente lericeve per garantire i livelli occupazionali. Ed è qui il fal-limento della politica sia locale che regionale, che si sonoricordate della Doria a chiusura quasi fatta, perché la do-manda è: quando tre anni fa furono dati finanziamenti allaDoria per gli stabilimenti del salernitano, perché nessunosi pose il problema: quello di Acerra che fine farà?»

A fine Luglio è stata pubblicata la gara per la concessione aprivati dei servizi di supporto, accentramento e riscossione ditutti i tributi comunali. Dopo anni di tentativi, l’amministra-zione comunale riesce a svendere l’ufficio tributi.Dopo stagisti, borsisti, volontari e tanti posti messi a concor-so nei ruoli comunali, si torna al desiderio maestro mai ab-bandonato, di affidare a terzi la riscossione dei tributi locali.Questo tentativo o strategia è stato da sempre osteggiato dauna piccola parte della società civile. L’avevamo messo benein luce nelle motivazioni per le due Petizioni dei “VolontariCivici” nel chiedere la riduzione della tassa rifiuti per l’anno2015 e 16 e mettevamo in risalto anche una “potenziale vo-cazione” da parte dell’amministrazione, di portare all’ester-no la riscossione delle tasse locali anziché impegnarsi nellariduzione drastica della Tassa Rifiuti. In un silenzio non con-forme alla prassi di questa amministrazione, è maturata lascelta dell’affidamento all’esterno. Con questa decisione, adAcerra si confermano una visione e una pratica politico/am-ministrativa che da un lato non tiene a bada la spesa, mentreassistiamo al compiuto affidamento a terzi della riscossionedi svariati milioni di euro delle tasse comunali. In realtà, sitratta di offrire un servizio in affidamento, quanto poi lastragrande maggioranza della popolazione paga i tributi subase volontaria. Dunque avevamo a che fare con un servizioche poteva essere espletato tranquillamente dalle risorse eprofessionalità all’interno dell’Ente. Ad Acerra ancora non siriesce a comprendere che subiamo dinamiche di forte irre-sponsabilità. Continuiamo non solo ad ingerire inquinanti vari,subire una pessima qualità della vita, ma dobbiamo “convi-vere” con politiche di mancata riduzione delle tasse e sperpe-ro del denaro pubblico. Russo Giuseppe - Volont. Civici-

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Allo sbando ed in giroper l’area metropoli-tana di Napoli, alla ri-cerca di un camposportivo regolamen-tare per il gioco delcalcio a 11.A questo sono stati ri-dotti i ragazzi che sisono dedicati a questadisciplina sportiva.Un pugno nello stomaco, un flash di luceaccecante negli occhi arrivano al momen-to della visione dell’attuale stato dell’ar-te del gioiellino campano ed acerranodegli anni ’70: lo Stadio Comunale diAcerra.In un’area vastissima come quella diAcerra, 64 Kmquadrati, il Sindaco Let-tieri e Company decidono, come gli ulti-mi podestà, la realizzazione di un parcopubblico al posto dello Stadio.Un parco pubblico a dimensioni ridot-tissime, visto che la tribuna non sarà ab-battuta ed una parte di esso avrebbe avu-to una pavimentazione cementificata. Ilprogetto finale, come tutte le opere pub-bliche realizzate in quest’epoca da Let-tieri, non sono mai state pubbliche, nes-suno è tenuto a conoscerle poiché pos-sono essere rivisitate quotidianamentedai gestori del potere locale quotidiana-mente, grazie agli effetti delle opere a“geometria variabile”.Scelte politiche al di fuori di ogni logicahanno fatto in modo tale che un’ammi-nistrazione decidesse di abbattere lo Sta-

Lo Stadio Comunale, ieri!

dio Comunale, un bene prezioso dal gran-de valore sociale, per dare spazio ad unmiserabile, per dimensioni, parco pub-blico. Il tutto nel silenzio assoluto di tec-nici, associazioni di categoria ed asso-ciazioni a difesa del patrimonio storicoculturale della città. Perché la città è az-zittita? Intanto i lavori sono fermi, l’er-ba è cresciuta e di sicuro non potrà esse-re paragonata alla foresta vergine, per glisfregi che ha subito quel rettangolo digioco per questa anomala trasformazio-ne!Lo Stadio Comunale non puòessere paragonato ad un campodi calcio. Lo Stadio è Stadio! «Latrasparenza in questo Comune è una puraastrazione. Ciò che sappiamo è che l’ope-ra è ferma, non abbiamo più uno stadio enon ci sarà più. Ora non si sa se avremo

un parco» Ciò è quanto afferma l’avvo-cato Marangio in una trasmissione instreaming su TabloVideoWeb.E continuando aggiunge:«I reperti ar-cheologici rinvenuti sotto quel terreno,ci sono sempre stati. C’è una parte diquesta amministrazione che si chiede ilperché nel 1960 non si sono accorti ditali reperti, credo che all’epoca, per rea-lizzare un manto erboso non si dovessescavare il terreno per verificare sotto chec’era. Queste sono riflessioni che lascia-no allibiti. Una cosa che mi sconcerta èche la difesa di questo stadio, per moltotempo, è stata quasi una questione dinostalgia e romanticismo. Ovviamentecredo che la difesa della memoria è unfatto che merita rispetto nella vita demo-cratica, e noi sappiamo che la storia delcalcio di Acerra, l’Acerrana, è un pezzodella storia del calcio campano e io cre-

do che il Sindaco avrebbe dovuto avererispetto per quella storia e invece, sem-bra che non gli sia interessata. Bisognadifendere lo sport in questa città, perchélo sport non è semplicemente una que-stione di tifosi e appassionati, lo sport,oltre a essere agonismo e tifoseria, è an-che un mezzo per evitare che i ragazzistiano per la strada e che prendano catti-ve strade. Quindi, per una città, una co-munità che vuole aver futuro, lo sport èun investimento fondamentale e nonqualcosa che va gettato».L’amministrazione, in questa si-tuazione di passaggio dello sta-dio a parco urbano, aveva dettoche ci sarebbe stata una rivalu-tazione del campo Arcoleo, si-tuato a ridosso dei Regi Lagni.

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L’abbattimento dello Stadio è stato uno sfregio alla città!

Lo Stadio Comunale, oggi!«L’Arcoleo è una struttura sportiva chesi trova a ridosso dei Regi Lagni, in viaVolturno ed è struttura di secondo livel-lo e non può essere definita Stadio. Lostadio è una struttura polivalente com-plessa».C’è una sorta di anestesia ingiro. Come mai le società spor-tive, squadre di calcio e scuoledi calcio, non si sono ribellateall’idea di non avere più lo sta-dio comunale? Lei come spiegaquesto fatto? Cosa è successo?«Questa città vive da parecchio tempodi tanti silenzi che si possono giustifica-re in tanti modi. La situazione è quellache è, il fatto è che ci sono solo alcunitemi che mobilitano le coscienze dei tan-ti. E’ sconcertante la difficoltà che han-no avuto le società sportive di rivendica-re gli spazi dovuti. Anche la stessa strut-tura del palazzetto dovrebbe essere trat-tata come un gioiellino, poiché è l’unicastruttura che c’è ma non lo è».Quest’ultima, interessata dagli acquaz-zoni di fine agosto, ha riportato gravidanni alla copertura.«La verità è che quando si amministra inun certo modo, gli interessi che guidanole amministrazioni comunali sonoaltri rispetto all’interesse generale.Nel caso dello Stadio Comunale, tuttoinizia nel 2013, quando l’amministrazio-ne comunale decide di dirottare isoldi destinati alla bonifica della stradaorientale, per destinarli alla trasformazio-ne dello stadio. Nella prima delibera,peraltro, si dice che uno degli obiettiviera quello di incaricare il dirigente del-l’urbanistica di individuare l’area da de-

stinare al nuovo stadio. Dopodiché pas-sano sei mesi e l’opera viene presentataper la rimodulazione delle compensazio-ni per un valore di 3 milioni e 100 milaeuro.Passano 5 mesi e, a fine 2013, c’è unanuova delibera e dopo l’autorizzazionedella Regione, viene approvato ilprogetto preliminare. Il costo dell’opera,da 3 milioni e 100 mila euro, passa a 6milioni e 500. Cioè una moltiplicazionedei costi del doppio. Perché questo?Sembrerebbe, perché è stata introdotta lanecessità di fare una serie di interventiulteriori per la riqualificazione della partesottostante della tribuna, la realizzazio-ne di un edificio serra e la risistemazio-

ne di un parcheggio in via Manzoni. Tuttoquesto, conti alla mano, vale 3 milioni e500 mila euro. L’amministrazione ha ritenuto questiinterventi fondamentali, però ilMinistero blocca tutto. Dice che non sipuò fare perché le compensazioni am-bientali sono incompatibili con il proget-to di finanza, cioè con l’apporto di unfinanziamento privato. Il Ministero ripor-ta tutto al buon senso, per cui l’opera cheera passata per magia a 6 milioni e 500mila ritorna a 3 milioni che è la situazio-ne attuale. Già questo dovrebbe far ri-flettere sulla natura oscura di quello cheè accaduto intorno a quello stadio. Per-ché io più leggo, rileggo e rivedo le cose

e più mi rendo conto che in tutta questavicenda non è rintracciabile l’interessepubblico. E’ una situazione assolutamen-te assurda.Si doveva trattare di una delocalizzazio-ne e invece si è trattato soltanto di unaeliminazione.La necessità di avere quel parco proprioin quel posto sfugge a tutti. Acerra hatante cose da migliorare, tanti luoghi ab-bandonati e tante periferie da riqualifi-care». Alla fine, con il ritrovamento deireperti archeologici, è stato bloccato tut-to. Anche i sonvenzionamenti. Allo sta-to ci ritroviamo di fronte ad una strutturasfregiata! Lorenzo Oliviero

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Che fine hanno fatto i soldi della piscina diVia Clanio presenti nel bilancio comunale?

La piscina comunale di Acerra non è nata sotto unabuona stella. Pensata da Espedito Marletta nel Dicem-bre 2004, il progetto preliminare fu approvato con de-libera di giunta nel 2006. Nel 2008 venne rivisto e riap-provato il progetto definitivo . Dopo una serie di ricor-si tra imprese partecipanti nel 2010, fu stipulato il con-tratto per l’affidamento dei lavori. L’opera dovevaessere consegnata alla città a gennaio del 2015. La dit-ta fallisce dopo aver incassato il dovuto? Un conten-zioso fu aperto? Una polizza fideiussoria che dovevaessere posta a garanzia dell’affidamento c’è stata? In-somma, che fine hanno fatto i soldi della piscina?Con l’avvocato Pasquale Marangio, in streaming suTabloVideoWeb di facebook il 19 giugno scorso, ab-biamo fatto chiarezza sulla disponibilità finanziariaesistente nel bilancio comunale di Acerra per comple-tare i lavori della piscina comunale.Nella vita di un Ente pubblico, quale il comune, la ve-rità sta nelle carte. Il Comune di Acerra, per la realiz-zazione di un impianto natatorio per un ammontare dicirca 4 milioni e 500 mila euro, riceve 3 milioni dieuro dalla città metropolitana (già Provincia di Napo-li) quale contributo, mentre la regione Campania met-te a disposizione i fondi strutturali per un importo di 1milione e 500 mila euro, quindi il totale ammonta a 4milioni e mezzo di euro.Grazie ai ribassi delle ditte partecipanti alla gara per larealizzazione, l’appalto viene affidato per un importodi 3 milioni e 600mila euro, poiché la ditta aggiudica-taria offre un ribasso del 28% circa. Alla fine ci trovia-mo di fronte ad un risparmio dovuto ad una bella eco-nomia di gara che in parte si contrae dopo i saggi degliscavi archeologici sull’area; il progetto viene rivisto conun incremento di costo di circa 100 mila euro. Pertanto,al momento del fallimento della ditta che si era aggiudi-cata i lavori, sono stati spesi circa 2 milioni di euro tra

lavori per la realizzazione, per i saggi dei lavori ar-cheologici e per gli oneri riguardanti la sicurezza.Dopo il fallimento dell’impresa, il Comune decide dirivedere lo stato dell’arte dei lavori fin lì realizzati, at-traverso uno studio di fattibilità per completare l’ope-ra. Chiaramente nel frattempo si è avuto un incremen-to dei prezzi e la società che aveva ricevuto l’affida-mento del progetto per portare a termine la piscina,quantifica i lavori per un importo di 2 milioni e 500milaeuro. Quest’ultimi sono i soldi occorrenti al completa-mento dell’impianto natatorio ad Acerra. Facciamo dueconti: 500 mila e rotti euro erano i soldi dell’economiadi gara, poi c’erano disponibili 3milioni e 600mila euroimpegnati nel bilancio per la realizzazione della pisci-na, vengono realizzate opere per 1milione e900mila

euro; significa che nel bilancio del comune di Acerraci sono 1 milione e700mila euro impegnati e non spe-si. 1milione e 700mila euro, sommati ai 500mila eurodeterminati dall’economia di gara, raggiungono quota2 milioni e 200mila euro.Perché il Comune, avendo disponibili 2milionie200mila euro nel bilancio, propone questo progettoal finanziamento del CONI, sapendo ed avendo la con-sapevolezza che i lavori sono fermi da due anni, inun’area non vigilata, quindi esposta al rischio di attivandalici, all’incuria, a furti, e alla possibilità di au-mento di spesa per le opere necessarie, con il trascor-rere dei mesi. Eppure i soldi ci sono e quindi è giustofarsi delle domande e dare una motivazione razionale. Carmela Bianco

Perché il Comune, avendo disponibili circa 2milioni e200mila euro nel bilancio, propone questo proget-to al finanziamento del CONI, sapendo ed avendo la consapevolezza che i lavori sono fermi da due anni,in un’area esposta al rischio di atti vandalici, all’incuria, a furti, e alla possibilità di aumento di spesaper le opere necessarie, con il trascorrere dei mesi.Eppure i soldi ci sono e quindi è giusto farsi delle domande e dare una motivazione razionale.

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Thomas Stearns Eliot….” Non si fa il proprio dovere per-ché qualcuno ci dica grazie… lo si fa per principio, per sestessi, per la propria dignità”.Un forestiero entra in Acerra, davanti gli si presentano stra-de asfaltate, fontane, zampillanti, alberi potati, negozi illu-minati, bar con tavolini, pensa: questa è Acerra, un paesenormale, con famiglie normali. E, invece no! Quei colori,quei profumi, nascondono la verità, qui vige la menzogna.La verità è nascosta, non si deve sapere e, anche se ognunosa, resta muto a casa sua, subisce scelte scellerate, perico-lose, ogni tanto si lamenta, ma continua ad assistere allecontraddizioni di chi lo amministra; questa è Acerra, unpaese con gente normale, dove succedono fatti anormali,spesso inspiegabili. Così capita che mentre il CNR di Pisapubblica i risultati di uno studio sugli inceneritori com-missionato dal sindaco, che sentenziano: «Provata dall’ana-lisi sulla mortalità: per esposizione ad inceneritore si osser-va un eccesso di mortalità per alcuni tipi di tumore». Quindi gli inceneritori uccidono!In poche parole, quello che gli acerrani vanno affermandodal momento in cui l’inceneritore è stato installato ad Acer-ra. La nostra amministrazione cosa fa?Invece di correre ai ripari, escogitando un tentativo persalvaguardare la salute e la vita degli acerrani, con delibe-ra di giunta n. 86 del 13 giugno 2018, stringe un accordocon la società A2A che gestisce l’impianto dell’incenerito-re del Pantano, un patto grazie al quale finanzierà per unimporto di 240.000 mila euro, il progetto comunale di in-stallazione del sistema ZTL e video sorveglianza: bel rega-lo, direbbe qualcuno, bella mossa politica! E dire che avrebbe potuto evitare di accettare questo fi-nanziamento se solo avesse avuto più attenzione e preci-sione nel presentare il progetto di videosorveglianza, quandoil Presidente della Regione mise a disposizione dei comunidella terra dei fuochi somme per la realizzazione di proget-ti di videosorveglianza per contrastare il fenomeno deiroghi selvaggi. Ma il progetto presentato non fu considera-to idoneo al finanziamento, quindi niente soldi. Oggi il sin-daco invece, accetta che la società A2A ovvero l’inceneri-tore stesso, finanzi il progetto.Una vera offesa ad Acerra ed al popolo acerrano; perché lanostra amministrazione stringe la mano, per fare accordi epatti con il peggior nemico di Acerra e degli acerrani, visto

che è causa di morti?Perché farlo?La società ne ha tuttol’interesse, perché la re-gione insiste nel voler re-alizzare anche la quartalinea dell’inceneritore,quindi maggiore spazza-tura da bruciare.Ma il comune di Acerra, per quale motivo lo fa?Per aumentare le morti? Che io sappia, non mi pare che lostato abbia indetto un concorso a punti per i comuni conun più alto numero di morti per tumore. come diceva Einstein: “Solo due cose sono infinite: l’uni-verso e la stupidità umana e non sono sicuro della prima.”Ma proprio quella ragione umana impone una riflessione:il sistema rifiuti in Campania è diventato tragico, il pro-blema non è dove smaltire i rifiuti, ma come contrastare gliincendi dei rifiuti stessi, con incendi sparsi un pò per tuttala Campania: Caivano, Maddaloni, Casalduti, Saviano, in-somma contrastare la regia di chi sta facendo precipitare,ingrandire il problema rifiuti per poi arrivare a provvedi-menti eccezionali. Detto questo, appare illogico ed insen-sato, aumentare l’attività dell’inceneritore, perché non ri-solutivo, perché dopo aver ancora avvelenato il territorioacerrano e causato la morte di ulteriori persone, il proble-ma si riproporrà. Nella questione rifiuti/inquinamento delterritorio acerrano, quello che indispone è la contraddizio-ne di questa nostra Amministrazione: da una parte annun-cia di voler far chiudere l’inceneritore, ma intanto non con-trasta fortemente la realizzazione della quarta linea di lavo-razione dello stesso, ed accetta dalla A2A il finanziamentodel sistema di video sorveglianza. D’altra parte chiede labonifica dell’ex polo industriale della Montefibre, ma stacontinuando ad uccidere la zona del pantano con le auto-rizzazioni all’esercizio di industrie non certo salubri, matutte per la lavorazione di materiali inquinanti, scarti indu-striali, liquami tossici, insomma una bomba inquinantepronta a distruggere Acerra; e poi si permette il lusso didichiarare che l’inceneritore è stato l’inizio della fine: malei ,oggi, nella sua contraddittorietà politio/gestionale, doveci sta portando se non verso l’apocalisse?

Carmela Bianco

La Fine La leggeSpazzaCorrotti

Facciamo finta di essere dentro un ufficio pubblico: iosono un funzionario disposto a farsi corrompere. Cosami succede con la legge SpazzaCorrotti?PENE PIU’ ALTE.Accetto di farmi dare la mazzetta per svolgere il mio la-voro; ad esempio, per dare una pensione di invalidità auna persona che ne avrebbe diritto comunque, ma lo fac-cio in tempi più rapidi. Da oggi rischio una pena più alta,da 3 a 8 anni. POLIZIOTTO INFILTRATO.Mi attribuiscono un nuovo collaboratore, che assiste aimiei incontri. In una di queste riunioni mi offrono unamazzetta e io accetto. Se il mio nuovo collaboratore è unpoliziotto infiltrato, riferirà tutto ai magistrati ed io verròprocessato. PENTITI DELLA CORRUZIONE.Accetto una tangente da Tizio per non fargli la multa.Dopo un mese, Tizio si pente e racconta tutto alla polizia,facendo il mio nome. Io finisco in galera. DASPO.Decido di prendere una tangente: se vengo scoperto, saròcondannato e rischio di non rimettere più piede in un uf-ficio pubblico per il resto della vita. CONFISCA.Se mi faccio corrompere, mi beccano e mi condannano inprimo grado, mi tolgono tutti i soldi che mi sono intasca-to illecitamente. Anche se poi il reato si prescrive o incaso di amnistia, i soldi che mi avevano confiscato resta-no comunque allo Stato. Lo Stato non mi darà mai tregua.In conclusione, con la legge Spazzacorrotti, se mi fac-cio corrompere non c’è scampo, sono fregato, circon-dato. Non c’è una sola tangente che io possa prendere,passandola liscia. In un modo o nell’altro finisco in gale-ra, mi tolgono tutti i soldi che ho rubato allo Stato e aicittadini onesti e non rimetto più piede in un ufficio pub-blico. Con la legge SpazzaCorrotti la corruzione non con-viene più. Corrotti e corruttori vengono, puniti davvero,come i mafiosi. Fonte Internet

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Settembre 2018 11

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Settembre 201814

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Quanto sono importanti le RELAZIONI affin-chè si possa VENDERE CASA VELOCE-MENTE?Partiamo dal punto che esistono 3 tipi di rela-zioni:- Le Produttive;- Quelle di intrattenimento;- Quelle Improduttive.Per natura siamo predisposti ad entrare più fa-cilmente in empatia con chi è meno abbientedi noi, con chi ci leverà, invece di darci qual-cosa: perchè accade questo non lo so, ma pen-saci e vedi se effettivamente non è così.Ebbene, questo è un grande disastro!Già, perché oltre il 90% delle persone con cuientrerai in contatto, non ha alcuna intenzionedi dare, ma di prendere da te, quindi di impo-verirti.Lo so che è una cosa che non piace più di tan-to. Ci piace pensare che il mondo sia popolato dapersone che sono molto più collaborative edattente ai nostri migliori interessi ma, purtrop-po, volendo essere realisti, NON è così.Quindi, è certo che, essendo il nostro tempolimitato (al giorno) ed incerto (nel totale), nonpossiamo permetterci di riempire la nostra vitacon una quantità eccessiva di relazioni impro-duttive o di semplice intrattenimento.Perché se decidiamo di dare del valore ad unapersona, ci dobbiamo assicurare che questo va-lore ci venga reso, in altro modo.Di solito le persone pagano e si appagano,scambiandosi:

- Tempo;- Considerazione;- Denaro.Il problema è che, giustamente, le persone “im-produttive” tendono a nascondere le proprie in-tenzioni. Sono dei veri e propri “parassiti”, macercano di apparire molto più attraenti e inte-ressanti delle persone realmente produttive.Una persona produttiva, in generale, tende acampare di se stessa. Una persona improduttivaha bisogno degli altri per mangiare.Per quanto l’esempio con il “mangiare”, ti puòfar pensare che io ti stia scrivendo di soldi, inrealtà, il denaro non è al centro del mio discor-so.Una persona può essere produttiva, per te, dan-doti informazioni, consapevolezza, autostima,felicità, supporto, prendendo in carico parti del-la tua vita che ti costano più fatica, alleggeren-doti.Quindi, non si tratta di soldi, o, per meglio dire,si tratta marginalmente di soldi, ma le cose im-portanti sono altre.E’ una questione legata a ciò che rende la tuavita più spensierata e leggera, più piacevole.Ogni persona si nutre in un diverso modo.Le persone improduttive cercano in tutti i modidi attirare le attenzioni delle persone produtti-ve. Una persona produttiva da valore, una per-sona improduttiva lo ruba.Nessuno vuole far entrare i ladri a casa propria.Però i ladri sono diventati abili, e oggi si trave-stono e prendono una forma che li rende asso-ciabili alle persone migliori.

Ti parlano di valori, belle intenzioni, storie dialtruismo, poi, però, nessuna azione che fan-no dopo, conferma ciò che hanno manifestatoprima.Perché? E’ semplice, non erano lì per arricchire la tuavita, ma per impoverirti, guadagnandone.Per questo, se vuoi vendere seriamente la tuacasa, affidati a un team di vero successo, ticonsiglio sempre di avvicinare le persone chesono produttive. Le persone che sono sincera-mente attente a dare più valore alla vita dellealtre persone.E’, semplicemente, un concetto di maturità,di consapevolezza, di logica.Dimmi con chi vai e ti dirò se stai guadagnan-do o perdendo.

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I LADRI sono diventati abili, si travestono e prendonouna forma che li rende associabili alle persone migliori!7 Persone su 10 hanno problemi con l’Agenzia Immobiliarea cui affidano la Vendita della propria CASA!Scopri perchè.

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Settembre 2018 15

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Settembre 201816

Disturbi Psicosomatici

Dott. Francesco DEL GENIOResponsabile Unità Operativa

di Chirurgia GeneraleOSPEDALE

“VILLA DEI FIORI” ACERRA

In ufficio è un pessimo periodo e lo stomacobrucia. A scuola gli esami si avvicinano e lapelle si copre di piccole chiazze rosse. Sono itipici disturbi psicosomatici, che colpisconoalmeno il 30% degli italiani, soprattutto ledonne. I motivi all´origine dei problemi psicosoma-tici non sono ancora del tutto noti. Sembrasiano riconducibili alla particolare strutturadel sistema nervoso. Possiamo distinguere: ilsistema nervoso centrale ,responsabile delleazioni e del pensiero e quello autonomo ,checontrolla il funzionamento degli organi internie dei vasi sanguigni indipendentemente dallanostra volontà. I due sistemi sono collegati a livello del tala-mo, per cui uno stato di nervosismo può tra-smettersi, determinando dei disturbi, agli or-gani del nostro corpo.Ecco quindi che la tensione scatena il distur-bo. Che non è sempre lo stesso per tutti: ognu-no infatti ha i suoi punti deboli, cioè delleparti del corpo più predisposte a particolarimalesseri. Ed è qui che il disagio psichico sitramuta in problema fisico.I pensieri troppo angosciosi, quindi, possonomantenere il sistema nervoso autonomo in unostato di attivazione persistente il quale puòprovocare dei danni agli organi più deboli.1. Stomaco - Le situazioni stressanti causanoun’alterazione nell’equilibrio tra le compo-nenti del succo gastrico (acido cloridrico,enzimi e muco): si produce troppo acido clo-ridrico, che provoca un’irritazione delle pa-reti dello stomaco. I disturbi che ne derivanosono : difficoltà di digestione, bruciori di sto-maco , rigurgito acido, ulcera peptica. Il tuttoaccompagnato spesso da un sapore acido oamaro in gola e da una sensazione di cattivosapore in bocca.2. Intestino - Troppe tensioni emotive creanouno squilibrio nella motilità intestinale, chesi manifesta con periodi alternati di stipsi ediarrea. Questa situazione determina un’in-fiammazione della mucosa intestinale, quin-di un’alterazione della flora batterica. Si in-nesca una spirale senza fine, perché l’intesti-no diventa sempre più capriccioso e questo

fa aumentare lo stato infiammatorio. L’alternan-za di stipsi e diarrea porta con sé una sintomato-logia dolorosa, inoltre la pancia è sempre moltotesa e gonfia di gas.3. Cuore - Il ritmo cardiaco è regolato da duedifferenti parti del sistema nervoso autonomo,chiamate sistema simpatico e parasimpatico.Quando si è nervosi, c’è un’eccitazione del si-stema simpatico. Si scatena così la tachicardia.Se il nervosismo si protrae nel tempo, si manife-sta anche una sensazione di mancanza di respiroe costrizione al torace. 4. Pelle - Se vi agitate, stimolate il sistema ner-voso parasimpatico e la liberazione di istamina,una sostanza che provoca la dilatazione dei vasicutanei e quindi l’arrossamento. Uno stato di ten-sione protratto a lungo nel tempo può anche influ-ire negativamente sugli strati più profondi dellapelle. Arrivano macchie rosse sul décolleté e sulcollo oppure si verificano arrossamenti sul viso.Se lo stress è più intenso, può comparire la psoria-si, l’acne, il prurito, l’orticaria, la secchezza dellacute e delle mucose, la sudorazione profusa.5. Sistema muscoloscheletrico - Si può manife-stare cefalea tensiva (o mal di testa), crampimuscolari, stanchezza cronica, torcicollo, fibro-mialgia, artrite, dolori al rachide, l’emicrania.Quest’ultima si presenta con un dolore forte epulsante che si irradia a metà della testa, alla tem-pia e attorno all’occhio. A volte è accompagnatada nausea e vomito.6. Sonno - L’insonnia da stress è tipica di chi nonriesce a rilassarsi. Persiste fino a quando gli im-pegni di lavoro o i problemi personali non ven-gono risolti. Si manifesta in modi diversi: c’è chisi rigira nel letto per ore prima di addormentarsi;chi si sveglia in piena notte e non riesce più achiudere occhio; chi si sveglia troppo presto ri-spetto al solito. Il risultato è sempre lo stesso:calo delle capacità intellettuali, difficoltà di con-centrazione, aumento dell’irritabilità.7. Vie respiratorie - Lo stress può causare ancheattacchi di asma in chi già ne soffre. Queste crisi,collegate alla tensione, si verificano soprattuttola mattina al risveglio o comunque prima di uscire

di casa, quando i pensieri degli impegnilavorativi cominciano a concretizzarsi. Al-tri disturbi sono: tosse secca, respiro consibili, affanno, mancanza di respiro e sen-so di oppressione al torace.8.Apparato urogenitale - Accentuazionedei dolori mestruali, impotenza, eiacula-zione precoce , anorgasmia, enuresi.Le malattie psicosomatiche possono es-sere prevenute. E non serve chissà qualestrategia, ma solo mettere in pratica alcu-ne elementari regole di buon senso.a) Il primo consiglio è quello di mangiarecon calma: l’apparato gastrointestinalenon ama la fretta. Se lo si costringe a faregli straordinari, come risultato abbiamo:dispepsie, gastriti, ulcere e via dicendo.b) Altra raccomandazione: evitare tè, caffèe bevande tipo coca cola. Aumentano ilnervosismo, che facilità le reazioni nega-tive del corpo.c) Ancora: basta fumo, o per lo meno ri-duciamo le sigarette. Sono un’altra impor-tante causa di eccitazione, con tutte leconseguenze negative che questo statodell’animo comporta sul fisico.d) Inoltre, fare attività fisica. L’ideale sa-rebbe praticare uno sport o comunquemuoversi almeno tre volte la settimana: ilmovimento scioglie le tensioni e regola-rizza tutte le funzioni del corpo.e) Infine, andare a dormire in orario: l’or-ganismo ci guadagna,.Qualunque sia la malattia, non bisognatrascinarla nel tempo: prima si affronta,prima si risolve. Questo sempre, anchequando è legata a un “dispetto” della men-te. Innanzitutto è importante rivolgersi alproprio medico di fiducia e raccontaresenza inibizioni i problemi personali, peraiutarlo a fare la diagnosi corretta.Oltre alla cura farmacologica, a volte èindispensabile anche sottoporsi ad alcuniesami: si tratta di una prassi normale, cheserve a valutare la gravità della malattia.

Ovviamente, il tipo d’esame varia in funzio-ne della patologia e del paziente. Qualcheesempio? Il test più richiesto è senza dubbiol’elettrocardiogramma per verificare la salu-te del cuore; nei casi di problemi allo stoma-co, viene prescritta la gastroscopia, per i di-sturbi del colon la colonscopia.Inoltre si può ricorrere a:A)Training autogeno - Una tecnica che riar-monizza tra loro le funzioni del sistema sim-patico e di quello parasimpatico, permetten-do così il riequilibrio psicofisico. Per raggiun-gere quella calma profonda che è l’obiettivofinale del training autogeno, bisogna impara-re ed eseguire degli esercizi con il giusto at-teggiamento. Per apprendere il training auto-geno è necessario rivolgersi a un terapista. B) Psicoterapia - Questo tipo di cura può ser-vire a individuare la causa delle tensioni emo-tive e a trovare le armi giuste per imparare afronteggiarle.Impariamo ad ascoltare i messaggi del no-stro corpo.

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Settembre 2018 17

Il bambino con astenia e inappetenza può essere associato a un “bacio”

Dott. Michele DINARDOPediatria

Dirigente MEDICOA.O.R.N.

SANTOBONO - AUSILIPON

La Mononucleosi è una malattia infetti-va di origine virale molto contagiosa. Puòcolpire ad ogni età, ma è più frequentedurante la prima infanzia e in età adole-scenziale. E’ conosciuta come “malattiadel bacio” o “kissing disease”, poiché sitrasmette attraverso lo scambio di salivao attraverso le goccioline che si disper-dono dopo colpi di tosse o starnuti, op-pure utilizzando oggetti contaminaticome giocattoli, posate, bicchieri epiatti. Si manifesta con malessere gene-rale simile all’influenza, come sensazio-ne di stanchezza e ingrossamento dellelinfoghiandole. La Mononucleosi è cau-sata di regola dal virus Epstein- Barr(EBV), che appartiene alla famiglia de-gli herpes virus, gli stessi virus che pro-vocano varicella, herpes labiale e fuocodi Sant’Antonio. In alcuni casi è causatada altri virus come il Citomegalovirus. Ilcontagio può essere diretto e avveniretramite saliva (via oro-faringea), oppurein maniera indiretta attraverso la condi-visione di oggetti contaminati; i bambinipiù piccoli possono infettarsi portandoalla bocca giochi contaminati. Se il si-stema immunitario è indebolito, ad esem-pio in periodi di forte stress o dopo unamalattia debilitante, la Mononucleosi sicontrae più facilmente. La mononucleo-si è un’infezione molto diffusa, infattiquasi il 90% della popolazione è entratain contatto con il virus Epstein- Barr(EBV) almeno una volta nella vita. Ilperiodo di incubazione va da 30 a 50giorni negli adulti e negli adolescenti,mentre nei bambini è di circa 10-15giorni. La mononucleosi può presentar-si con sintomi lievi e fugaci che varianoda paziente a paziente e nei bambini vie-

ne spesso superata senza dare sintomi oquasi. Quando si manifesta in forma evi-dente, i sintomi principali sono:a) Febbre alta e persistente;b) Linfoadenomegalia (linfonodi ingros-sati e dolenti sul collo, sotto le ascelle enel basso ventre);c) Mal di gola dovuto a infiammazione eingrossamento delle tonsille, che presen-tano anche placche bianco-giallastre. Ilmal di gola può rendere difficile la nor-male deglutizione; d) Splenomegalia (aumento delle dimen-sioni della milza);e) Esantema o rush cutaneo (eruzionediffusa) simile a quella del morbillo;f) Mal di testa o dolori articolari;g) Perdita dell’appetito.I sintomi di solito durano da due a quat-tro settimane, dopo le quali la maggiorparte dei pazienti riesce a riprendere lenormali attività quotidiane. Tuttavia, lastanchezza può persistere per settimanee, talvolta, per mesi. La diagnosi di mo-nonucleosi viene fatta dal medico con

l’osservazione dei segni e dei sintomicaratteristici. Per confermare la diagno-si clinica, il medico può prescrivere esa-mi ematologici e immunologici specifi-ci che permettono di individuare la pre-senza degli anticorpi anti- EBV:1) Esame emocromocitometrico: utile aevidenziare l’incremento dei globulibianchi e, in particolare, dei linfociti;2) Analisi dello striscio ematico: utile perdimostra la presenza di caratteristichecellule mononucleate tipiche dell’infe-zione;3) Ricerca degli anticorpi diretti control’EBV (anti- EBV EA, anti- EBV VCA,EBNA). La mononucleosi generalmente si risol-ve spontaneamente entro due-otto setti-mane e senza complicanze. Non esisto-no terapie specifiche e Il trattamento èsintomatico in quanto mirato a ridurre lagravità dei sintomi. E’ sempre opportu-no far seguire il bambino dal propriomedico durante il decorso della malat-tia. E’ consigliabile il riposo, bere molti

liquidi e, al bisogno, l’assunzione di far-maci antipiretici e antinfiammatori pertrattare febbre o mal di testa. Occasio-nalmente può rendersi necessario il ri-corso ai corticosteroidi. Attualmente nonesiste un vaccino per la Mononucleosi.Va evitato il contatto con le secrezioni(saliva) dei soggetti infetti sia durante ilperiodo della malattia conclamata sia neigiorni successivi alle manifestazioni cli-niche e sintomatiche.

La Mononucleosi è una malattia infettiva di ori-gine virale molto contagiosa. Può colpire ad ognietà, ma è più frequente durante la prima infan-zia e in età adolescenziale. E’ conosciuta come“malattia del bacio” o “kissing disease”, poichési trasmette attraverso lo scambio di saliva o at-traverso le goccioline che si disperdono dopo col-pi di tosse o starnuti, oppure utilizzando oggetticontaminati come giocattoli, posate, bicchieri epiatti.

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Settembre 201818

La rabbia espressa attraverso i Social NetworkUtilizzando i nuovi canali di comunica-zione, ci si imbatte frequentemente insoggetti che si arrabbiano e scaricano sulweb le loro preoccupazioni e le loro fru-strazioni.Parliamo della cosiddetta rabbia digita-le, che è intesa come una scarica emoti-va prodotta da piccoli e quotidiani falli-menti, cioè torti e ingiustizie percepite alivello individuale o sociale e verso lequali ci si sente impotenti e per tale mo-tivo tale stato emotivo si condivide inmodo pubblico attraverso i socialnetwork e principalmente attraverso Fa-cebook.Le persone esprimono il loro rancore,frustrazione, rabbia, delusione, incame-rate sulla base della propria percezionedei suddetti eventi specifici e subiti per-sonalmente, vivendoli come incontrolla-bili e causati da una fonte esterna colpe-vole, senza riserve. L’auto-inganno chelavora come presupposto di fondo diquesto avvelenamento, è “io sono nelgiusto, io mi comporto bene, subisco uncomportamento contro il quale nulla pos-so, che è ingiusto e amorale e osservotutto questo con distacco”. Tale afferma-zione è la manifestazione dell’atteggia-mento vittimistico che si espande su lar-ga scala.Come individuare un’espressione di rab-bia digitale?Eccone le principali caratteristiche:solitamente si generalizza, ad esempio:una persona subisce un tradimento dallasua compagna o compagno e scrive “nonsopporto le persone che ti colpiscono allespalle”.Quando si utilizzano termini che appar-tengono alla sfera della moralità o comeveri e propri precetti moralistici - ripren-

dendo l’esempio di prima- si scrive “or-mai non si hanno più i sani principi dellafamiglia di una volta, viviamo in un mon-do dominato dall’individualismo”.Se si usano dei termini di iper - sempli-ficazione causa-effetto, sempre parten-do dall’esempio iniziale, sembra ovviocome il comportamento della personaincriminata sia direttamente causa dellasofferenza. Ci si riferisce sempre ad uncolpevole esplicito, ma generico e ad uninnocente quasi sempre implicito. Si par-la sempre del comportamento degli altri, mai di se stessi, dando per scontato an-cora come presupposto che chi parla, sicomporta bene, mentre gli altri causanodanni. Ad esempio “Se iniziassero a farecosì, le cose andrebbero meglio e inve-ce, siccome sono corrotti, continueran-no a comportarsi così”. Infine, conclu-dono con discorsi che non hanno possi-bilità di replica da parte degli altri, e sonoaltamente pessimisti nelle previsioni: “lecose non cambieranno mai, semmai po-trebbero facilmente andare peggio e de-

generare”. Questa formulazione tende adottenere consenso facile, facendo leva suprincipi universali quali la giustizia, laprotezione dei presunti deboli, la solida-rietà nel subire torti. Tutto ciò crea ap-partenenza, simpatia, compassione e so-lidarietà.Purtroppo alimenta, allo stesso tempo,una percezione della realtà come minac-ciosa e incontrollabile, dove sono gli al-tri, e mai noi, che dobbiamo cambiare.Questo induce le persone a mettersi inuno stato di difesa, deresponsabilizzazio-ne e di impotenza, per proiettarle in unfuturo catastrofico di immobilità e lentafagocitazione. Tutto questo non fa benealla psiche, che inizia a riprodurre pen-sieri e percezioni di questo tipo, scate-nando una reazione di difesa che inducead una successiva contaminazione, cioèla persona, per liberarsi di questo fardel-lo, lo condividerà con altre persone, conl’illusione di sentirsi meglio momenta-neamente, ma otterrà l’innesco di un al-tro circolo vizioso e alimenterà l’auto-

riproduzione di pensieri e percezioni ana-loghi, che sono nient’altro che la fontedella sofferenza da cui si voleva libera-re. Infine, potremmo dire che la rabbiadigitale uccide l’ironia e viceversa l’as-senza di ironia nutre la rabbia digitale.Esercitarsi a ironizzare sulle inevitabilidisgrazie e miserie della vita o a espri-mere pensieri perlomeno enunciati inprima persona e dove sia comunicato ilproprio stato d’animo, come ad esempio:” io mi sono sentito ferito osservandoche ...” permettono di sviluppare un com-portamento più adeguato e permettonodi sviluppare quell’ intelligenza emotivadi cui tanto la nostra cultura, oggi più chemai, ha bisogno. Concludo con un invi-to alla riflessione, citando queste paroledi Oscar Wilde:“L’immaginazione è una qualità che èstata concessa all’uomo per compensar-lo di ciò che non è, mentre il senso del-l’umorismo gli stato dato per consolarlodi quel che egli è”

Come individuare un’espressione di rabbia digitale?Eccone le principali caratteristiche:solitamente si generalizza, ad esempio: una personasubisce un tradimento dalla sua compagna o compa-gno e scrive “non sopporto le persone che ti colpisconoalle spalle”. Quando si utilizzano termini che appar-tengono alla sfera della moralità o come veri e propriprecetti moralistici - riprendendo l’esempio di prima-si scrive “ormai non si hanno più i sani principi dellafamiglia di una volta, viviamo in un mondo dominatodall’individualismo”.

D.ssa Psicoterapeuta Anna Montano

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Giugno 201822

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Settembre 201820

.Ripresa scolastica e i rischi del bullismo

Ricomincia la scuola, i compiti, le lezionie le relazioni in classe. Riprendono le di-namiche di gruppo tra bambini e adolescen-ti, con i loro bisogni di crescita espressi inmaniera problematica, con l’esigenza diappartenere, la paura di essere esclusi o laricerca di ammirazione da parte degli altri.Riprendono i vecchi giochi, le derisioni inpubblico e gli atti di bullismo.I dati registrati sull’aumento del fenome-no e il forte impatto sociale, emotivo e psi-cologico sulla vita di bambini e adolescen-ti, talvolta con conseguenze drammatiche,induce gli adulti, genitori e insegnanti adagire tempestivamente, a saper riconosce-re i segnali di disagio, a segnalare e chie-dere aiuto. E’ chiaro a molti cosa sia il bullismo, feno-meno sempre più preoccupante, che sta adindicare una forma di oppressione attuatada un soggetto “forte” o più grande (bullo)ai danni di un soggetto percepito come “de-bole” o più piccolo, in cui un bambino o unadolescente sperimentano per opera di uncompagno prevaricatore (o più compagni),una condizione di sofferenza, emarginazio-ne dal gruppo e svalutazione della propriaidentità.Un comportamento “bullistico” consiste inun’azione che mira deliberatamente a fardel male o a danneggiare altri individui. E’in gioco uno squilibrio di forze nell’ambi-to del quale il ragazzo esposto ai tormenti,evidenzia difficoltà nel difendersi. Il feno-meno riguarda sia i maschi che le femmi-ne, dai 7-8 ai 14-18 anni e si manifesta so-prattutto in ambito scolastico.Esistono diversi tipi di bullismo, solitamen-te catalogati come:a) bullismo verbale: il bullo prende in girola vittima, dicendole frequentemente cosecattive e spiacevoli o chiamandola connomi offensivi o minacciandola;b) bullismo psicologico: Il bullo ignora o

esclude la vittima completamente dal suogruppo o mette in giro false voci sul suoconto;c) bullismo fisico: il bullo colpisce la vitti-ma con colpi, calci o spinte, o la molestasessualmente;d)cyberbullying o bullismo elettronico: ilbullo invia messaggi molesti alla vittimatramite sms o in chat o la fotografa/filmain momenti in cui non desidera essere ri-presa e poi invia le sue immagini ad altriper diffamarla, minacciarla o darle fastidio;Sintomi e conseguenze per bullo e vit-timaIl Bullo è un ragazzo apparentemente sicu-ro di sé, con un forte bisogno di dominare,aggressivo verso i compagni più deboli, maanche verso i genitori e gli insegnanti. Ma-nifesta grosse difficoltà nel rispettare le re-gole e una bassa tolleranza alla frustrazio-ne. Già in età precoce può manifestare com-portamenti asociali come il furto, il vanda-lismo e l’uso di alcool.Nei suoi atti di intimidazioni, minacce, in-giurie o molestie verso i più deboli o i “di-versi”, si circonda di seguaci al fine di ave-re maggiore protezione.Le Vittime, quasi sempre, sono bambini eragazzi tranquilli, riservati, sensibili, spes-so con una scarsa autostima e un’opinionenegativa di sé, ansiosi e insicuri, hanno dif-ficoltà ad affermarsi nel gruppo e il lororendimento scolastico diminuisce gradual-mente. Possono vivere a scuola in una con-dizione di solitudine e isolamento e, tro-vandosi in situazione di debolezza, attira-no gli atteggiamenti prevaricatori dei bul-li.Chi subisce prepotenze, spesso, per paurao vergogna, non lo fa sapere agli adulti. Maun adulto può e deve prestare attenzionead alcuni segnali di malessere come: evita-re di andare a scuola per sottrarsi al ruolodi vittima designata dei bulli, lamentare sin-

tomi di stress, mal di stomaco, mal di testa,incubi notturni e attacchi d’ansia.Inoltre, gli episodi di bullismo possonogenerare nelle vittime, effetti negativi sul-la concentrazione e sull’apprendimento,indurre allontanamento dalla scuola, pauradi uscire di casa. Possono sviluppare fobiespecifiche, comportamenti di evitamento e,nelle forme più gravi (e meno ascoltate),depressione e tentativi di suicidio.Siamo di fronte ad una sintomatologia dastress post traumatico e come tale va tratta-ta, il prima possibile.D’altro canto anche il “bullo”, attraverso ilsuo comportamento, manifesta un disagioche spesso è il risultato di una difficoltànella sua famiglia d’origine e di traumatiz-zazione, per esempio assistere a violenzadomestica, avere dei modelli di genitorimaltrattanti, violenti. In questo senso il suocomportamento è una manifestazione didebolezza, insicurezza e disagio e può es-sere vista come una richiesta di aiuto indi-retta.Trattamento e terapiaIl trattamento deve prevedere per la vitti-ma la cura delle conseguenze dei traumi edelle esperienze di bullismo ripetute neltempo e per il bullo, laddove sia possibile,l’elaborazione delle storie di aggressivitàin cui si è trovato coinvolto, fin da piccolo.In entrambi i casi, anche la famiglia è chia-mata a collaborare nella terapia.La terapia EMDR (dall’inglese Eye Move-ment Desensitization and Reprocessing,Desensibilizzazione e rielaborazione attra-verso i movimenti oculari) è il trattamentoevidence-based per il DPTS (Disturbo daStress Post Traumatico), validato da più ri-cerche e pubblicazioni di qualunque altrapsicoterapia nel campo del trauma.E’ molto indicata nei traumi relazionali einterpersonali, come quelli che generano leesperienze di bullismo. L’approccio EMDR

offre l’occasione di aiutare le vittime a rie-laborare l’impatto emotivo degli episodi dibullismo e rafforzare la loro autostima. Altermine di una terapia breve e mirata, levittime di bullismo riescono a vedere inmodo più costruttivo tali esperienze e pos-sono crescere e sviluppare una personalitàpiù ricca e piena di risorse.E’ possibile lavorare anche con il “bullo”,nel caso in cui si abbia questa possibilitàper fargli rielaborare gli eventi e i modelliche possono averlo portato a sviluppare uncomportamento così aggressivo e trauma-tizzante, ma anche per fargli svilupparedelle modalità alternative di comportamen-to. L’obiettivo, in entrambi i casi, è favori-re la gestione delle emozioni e in partico-lare della rabbia e promuovere la crescitasana e serena che merita, senza alcun dub-bio, ogni bambino o adolescente.

Dott. Angela MarchesePsicologa – Psicoterapeuta – Analista Tran-sazionale C.T.A.Terapeuta EMDR Practitioner

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Settembre 201822

Dalla Locanda del Gigante

Carlo Petrella Carlo Petrella Carlo Petrella

Caro Pasquale,Sono diventato un eremita.La Locanda è un eremo. Io, dieci drogati, qualcunoche ci fa visita. I campi, il silenzio, i pochi contadinisopravvissuti, qualche masseria: questo il piccolomondo che circonda il mio eremo.Pasquale, dimenticavo di mettere nell’elenco, i ladri,le prostitute. Da questo eremo scrivo lettere, letteredal bosco. Le lettere mi fanno compagnia.Racconto il mio quotidiano, qualche incontro, ifantasmi, storie di drogati, di uomini e donne cheamano questo luogo. Di un amore concreto. Esistel’amore retorico, quello delle parole.Ed esiste l’amore concreto, quello dei fatti, dei gesti,delle azioni. Ho sempre rifiutato l’amore retorico.Sono diventato allergico alle parole d’amore.Pasquale, ricordo una piccola storia tra lui e lei.Lui dice: “Amore, io ti amo fino alla follia. Io per tescalerei le montagne, andrei nelle profondità dei mari.Attraverserei le foreste. Amore ci vediamo venerdì, senon piove.” Caro Pasquale, le parole non costanoniente. Spesso servono ad illudere: la magia delleparole. Le parole sono molto frequenti nell’amore.L’amore retorico. In questi mesi avevamo centoquintali di patate, invendute.Pasquale, ogni pomeriggio l’ho trascorso a mandaremessaggi. Non volevamo buttarle. Nessuna risposta.Un giorno di agosto abbiamo deciso di riportare lepatate alla terra. Marcivano. Mentre i ragazzi lecaricavano sul carrello del trattore pensavo alle tanteparole, ai numerosi messaggi. “Le patate dellaLocanda non sono solo patate.”Era il mio inutile messaggio. Pensavo alle tanteparole d’amore: “Carlo, sei nei nostri cuori, ti voglia-mo bene.” Caro Pasquale, pochi leggeranno questalettera. Tu solo conosci l’indice di lettura del tuogiornale. C’è un’allergia diffusa alla lettura.Soprattutto se scriviamo rimproveri e denunce.Preferisco il mio eremo e ti confido: sono contento discrivere queste pagine, ma devo lottare la vogliacontinua di chiudermi nel mio eremo.Poi penso: a Pasquale fa gioia ricevere la voce dellaLocanda ogni mese.

Caro Vescovo,Un grande psicanalista, Freud, diceva: “Ci sono “chiac-chiere” utili e “chiacchiere” inutili”.Credetemi, da sempre vorrei far parte di quelli chefanno “chiacchiere” utili. Spesso viene in Locanda unsacerdote a me molto caro. Della diocesi di Nola. Sichiama don Michele Lombardo. È un vecchietto comeme. Lui ama La Locanda e vorrebbe fare miracoli perme. Io gli vorrei regalare una casa. Eccellenza abita inun ospizio, a Visciano, nell’ Ospizio di don Arturo.Non so altro. Conosco solo la mia rabbia.Mi fa rabbia che quel sacerdote è in un ospizio.Ha famiglia buona e solidale, ma lui è in un ospizio.Non è un rudere, è ancora attivo, dinamico, forte.Caro Vescovo, quel prete mi fa rabbia.Lì, con vecchietti, assistito da benevoli suore, ma io nonsopporto di vederlo in un ospizio.Eccellenza, fate qualcosa per i preti vecchi. Forse già lofate. Perdonatemi questo urlo.Io immagino un luogo accogliente, frequentato, ricco di“viavai”. Un luogo di vita e di movimento, non di attesadella morte. Fantastico, lo so. Tra i tanti problemi cheho, non controllo la mia fantasia.Intuisco la vostra umanità e sensibilità.Oggi è venuta una suora. Suor Giuseppina con ungruppo del Binario della Solidarietà.Abbiamo parlato di voi e mi ha detto che siete un“bravo Vescovo”. Eccellenza ho anche scoperto che ilBinario della solidarietà è animato da un acerrano:Enrico Sparavigna. Ho sentito un po’ di rabbia.Un “acerrano buono” espatria, mentre io cerco affanno-samente un “acerrano buono”.Caro Vescovo, gli eremiti diventano un po’ selvaggi edapparentemente anche maleducati.Io lo sono, un po’ selvaggio ed un po’ maleducato.Odio la diplomazia, la ipocrisia. Ho sempre voglia diquella frase: “Il vostro linguaggio sia sì sì, no no”.Ricordo che era il titolo di una lettera pubblica chescrissi, quando “andai via” dalla vostra casa.Eccellenza, non vi preoccupate di quello che scrivo.Io “non conto e non canto”. Le mie parole non sonoimportanti. Appartengono ad una persona un po’ stanca.Un po’ ferita, un pò sperduta.

GiuseppeE’ Giuseppe Petrella . Non abbiamo solo il cogno-me in comune.Abbiamo radici vicine. Abbiamo vissuto anniinsieme. Storie ed ideali ci hanno affascinato.Poi ognuno ha preso la sua strada.Quando sono arrivato in Locanda, l’ho ritrovato.Giuseppe era rimasto aggrappato ad una fedeprofonda. L’ho ritrovato ferito dalla morte.Ma sempre umile, concreto, affettuoso. Giuseppe disempre. Compagno di viaggio didon Mimi Cirillo, il parroco dell’Annunziata e miocaro amico.Arriva in Locanda con il suo carico di doni. Sembraun papà che fa ” la spesa”, per la sua famiglia.Oggi era particolarmente preoccupato per la miasalute. Gli racconto della mia tubercolosi.Lui mi parla del suo pellegrinaggio alla Madonnadi Medjugorie.Giuseppe mi incoraggia: “ Carlo, tu sei forte!”Vorrei tanti amici come lui.Lo accompagno sul Sentiero dei Nani. I nostricampi sono tappezzati di patate , buttate viaperché invendute. Il volto di Giuseppe si rattrista.Da figlio di contadino , ricorda bene il doloreche si prova per tante fatiche sciupate.Gli parlo della solitudine della Locanda. Acerra èlontana dalla Locanda, gli acerrani non amanoquesto posto. E senza amore è duro sopravvivere.Una comunità di uomini scassati ha bisogno disolidarietà e partecipazione.Giuseppe va via, tornerà presto con le sue bustedella spesa. Mi ritiro nel mio studio e nella fantasiarivedo gli anni lontani e mi ripeto: “ quest’uomoha conservato le sue radici e ritrova in una dimen-sionedi fede autentica la forza per non disperarsi.”Disprezzo sempre gli acerrani. Ma sono felicequando incontro tanti uomini straordinari, eccezio-

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Dalla Locanda del Gigante

Carlo Petrella

Carlo Petrella

Lele e TeresaLele è alto, robusto, anche un po’ importante. Teresa èbella, vivace, grintosa, una “prima donna”Lele potrebbe anche essere un Presidente, il Presiden-te. Teresa per ora è una dottoressa di MedicinaFutura. Lei conosce i misteri delle cellule e sgama lecellule folli. Il suo è un lavoro delicato e difficile. Lafollia delle cellule crea morte e dolore. E quella donnasembra proprio una piccola guerriera. Lele e Teresaamano La Locanda. Hanno anche altri amori, ma ionon sono geloso. Sono persone dal cuore grande.Lele è il Presidente dell’Oasi S. Antonio, l’ospizio diAcerra. Anche a me è caro quel luogo. Suor Candidae Suor Immacolata sono vive nei miei ricordi.E poi io ho un tifo matto per i vecchietti.Ignazio Gaglione e Domenico Mazzia sono i meiganci segreti nell’ospizio di Acerra.Lele non lo sa, ma c’è un ponte tra l’oasi e la Locan-da. E’ un ponte che non crolla.Lele e Teresa sono qui, tra questi sentieri e questepietre. Assomigliano a quelle erbe selvatiche chenascono nelle intercapedini delle pietre calcaree.La mamma di Teresa mangia il nostro pane. Alessan-dro, un ragazzo d’oro, ogni martedì porta un cesto conil pane ed i prodotti della Locanda. Vorrei regalarequalcosa a questi due personaggi. Ma loro hanno tuttoed io ho poco. Ho pensato di regalare loro una favola.Raccolgo favole. Una, mi è capitata per caso. Soprat-tutto Lele la condividerà. Un giovane si presentò a unsacerdote e gli disse: “Cerco Dio”. Il reverendo glipropinò un sermone. Concluso il sermone, il giovanese ne andò triste in cerca del vescovo. “Cerco Dio”.Monsignore gli lesse una sua lettera pastorale. Termi-nata la lettura, il giovane, sempre più triste, si recò dalpapa. “Cerco Dio”. Sua Santità cominciò a riassumer-gli la sua ultima enciclica, ma il giovane scoppiò insinghiozzi. “Perché piangi?”, gli chiese il papa deltutto sconcertato. “Cerco Dio e mi offrono parole”.Quella notte il sacerdote, il vescovo e il papa feceroun medesimo sogno. Sognarono che morivano di setee che qualcuno cercava di dar loro sollievo con unlungo discorso sull’acqua. A Lele e Teresa , uno stranoinvito. Non smettete di essere una favola.

Non dimenticareAffascinante il titolo dell’incontro di settembre: icristiani della diocesi di Acerrasi incontrano per riflettere e pregare. Bella l’immagi-ne del Vescovo che guida lacarovana dei fedeli. Io sono lontano, nella miatrincea, nel mio eremo, ma non sonoassente. Condivido tormenti e ricerche . Sono a bordodella strada ed applaudo alla carovana.Chiedo di non dimenticare la piccola zolla di terradella Locanda.So che è nel cuore del Vescovo Di Donna, vorrei chefosse nel cuore di tutti i cristianie sacerdoti della diocesi.La Locanda appartiene alle radici della cristianità: èuna piccola esperienza di Incarnazione.Qualche volta, nelle mie follie fantastiche ho pensato:se Dio tornasse ad incarnarsi,non andrebbe a Betlemme. Forse verrebbe, qui, inLocanda.Qui c’è un sentiero che assomiglia al sentiero di

Santiago, c’è un cerchio magico, c’è una chiesetta,c’è una campana, c’è una grotta…… c’è una umanitàscassata , che cerca pace e benessere.Io non dimentico i mali del mondo, le miserie dellanostra gente, non credo che La Locanda siail centro del mondo. La Locanda è solo un piccolosegno di lotta e di amore.Forse un segno rachitico , con tanti limiti e assenze.Gli assenti sono colpevoli.Ho sempre paragonato questo luogo ad un guscio dinoce. Diviso in due parti. Da un lato, i drogati,nell’altro lato, la gente che partecipa.Purtroppo una metà di quel guscio è sempre vuota.E’ poca la gente che circonda La Locanda. Bisognache i pochi diventino molti!Quando i pochi diventano molti, è l’alba di un nuovogiorno.E’ necessario un nuovo giorno per la Chiesa di Acerrae per La Locanda.Il Vescovo Di Donna può guidare la sua gente versoun’alba di un nuovo giorno.

Le zucche dellaLocanda hanno

i semi d’orocompra una zucca… a testa

Fondazione La Locanda del Gigante OnulusContrada Grottareale Acerra - tel. 081 8446245

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