Auguri Ariuguri · difficoltà di crescere un bambino, per queste mamme-nonne. Mettere al mondo un...

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università delle tre età alessandria pubblicazione gratuita riservata ai soci dell’Università delle Tre Età di Alessandria a cura del laboratorio “Scuola di scrittura e giornalismo” Anno 1 - n. 3 - dicembre 2007 Auguri Auguri Auguri Auguri

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universitàdelle tre etàalessandria

pubblicazione gratuita riservata ai socidell’Università delle Tre Età di Alessandriaa cura del laboratorio “Scuola di scrittura e giornalismo”

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SSoommmmaarriioo

3 I saluti del presidente

4 Vita in Unitre: la prolusione di Padre Sorgedi Orazio Messina

5 Vita in Unitre: chi ben comincia...di Francesco Allocco

6 Amico Libro di Lidia Gentili

7 I pensieri di Pinen: novembre di Ponziano Lucio Massara

8 Diritti e doveri: il diritto allo studio di Orazio Messina

9 Vita alessandrina: il concorso Pittaluga di Mariangela Ciceri

10 La pagina di poesia di Gianna Quattrocchio

11 Sport in Alessandria: la Canottieri Tanaro di Giuseppe Gallinotti

12 Amici a quattro zampe di Gianna Garrone

13 Il libro: Il sogno di mia madre di Lidia Gentili

14 Gioielli d’autunno: i funghi di Antonio Dalò

15 Narrazioni culinarie di Mariangela Ciceri

16 Uni...informa

Via Teresa Castellani, 315100 Alessandriatel. 0131.235500fax 0131.300000

[email protected]

Direttore:Mariangela Ciceri

Redazione:Marta ButtiniAntonio DalòAnita Desana

Giovanna EmilioMilva Gaeta Gallo

Giuseppe GallinottiGiovanna Garrone

Lidia GentiliMilena Grassi

Ponziano Lucio Massara Orazio MessinaLuciana Mietta

Gianna QuattrocchioGiusy Ricagni

Lucia Scamuzzi

Progetto graficoe impaginazione:Mariateresa Allocco

Stampa:Litografia Viscardi

Via F. Santi, 5Alessandria

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Vita in Unitre

Cari amici, nei primi due mesi del nuovo anno acca-demico avete già fatto molte cose impe-gnative. Penso alla mostra dei lavori deisoci per celebrare i 25 anni di vita dellanostra Unitrè, manifestazione finalmen-te organizzata in un bell’ambiente,molto visibile dal pubblico di passaggioin via San Lorenzo. Posso confermareche il successo è stato pieno con unafrequenza di visitatori mai avuta nellepassate edizioni. Bravi e grazie a tutti,anche agli organizzatori nascosti!L’accademia d’Arte Unitrè continua amietere successi anche in giro per lecittà del Piemonte. Il nostro giornalinoha già realizzato due numeri ed il terzoè già pronto: appena arrival’autorizzazione del Tribunale potremodare il via alla spedizione per posta atutti i soci. Il nostro tesoriere dottor Villaha perfezionato il contratto con la RealeMutua per la polizza assicurativa validaper tutti i soci, i docenti, i consiglieri edi componenti del Comitato Scientifico.La polizza copre tutti i rischi che si pos-sono correre nello svolgimento dellesvariate attività. La nostra bibliotecacontinua ad arricchirsi di volumi recen-tissimi di narrativa italiana e straniera,saggista e varie, secondo le graduatorieche appaiono sui giornali. Visto il grandeinteresse per le lezioni di Geografia, hosuggerito di costruire un club appositoper incontri fuori calendario in locali che

si possono reperire: così gli appassiona-ti potranno approfondire ulteriormentela materia. Dobbiamo sperimentare ivantaggi della telematica nel rapportocon i docenti e i soci: anche per questointeressante settore abbiamo intenzionedi creare un apposito club per realizzarecontatti e discussioni. Non sarà possibi-le fare uscire il quarto numero del gior-nalino prima del Natale, per cui formuloa tutti i migliori auguri per le festività difine anno. Quel Bambino nella culla nonsolo fa tenerezza come tutti i neonati: ciscuote, ci provoca, ci invita a cambiarvita. Avete voglia di prepararvi alNatale? Collaborate con la nostraGiuseppina per realizzare opere benefi-che per i bambini poveri, per i nostribimbi indiani adottati, per altre iniziativeancora!!

Il PresidenteFrancesco Allocco

I Saluti del Presidente

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Vita in Unitre

Una parola orientale che non conoscevoe che, per pura curiosità, ho voluto spe-rimentare. Seguendo questo trattamen-to ho potuto intuire che, oltre ai mieiacciacchi, ne avrebbe tratto giovamentoanche il mio spirito. Ho avvertito sensa-zioni mai provate. Ho sentito il miocorpo vibrare sotto mani estranee;accompagnati da musica soft, i muscolisi rilassano provando sensazioni paradi-siache. Parlare di Shiatsu a chi non lo hamai fatto non è facile perché molte sonole ipotesi su quando e come sia nato. Anoi è arrivato dall’Oriente e, dai maestridi questa disciplina sappiamo che, tra-dotto letteralmente, significa “pressionecon le dita”, ma può essere applicataanche con gomiti, palmi, piedi, ginocchiae avambracci. L’origine dello Shiatsu èuno scambio umano, un processo checrea equilibrio. Nel mondo occidentale,dettato dalla fretta e dal rincorrere sem-pre traguardi più ambizioni è molto piùfacile trangugiare pillole o tranquillantiper tenere sotto controllo la nostra salu-te. Gli orientali invece, incoraggianol’evoluzione dello Shiatsu per attivare ilnostro sistema nervoso e per lasciarciun insegnamento della loro sensibilità esaggezza adatto alla mentalità occiden-tale. Soul Goodman che ha scritto unaguida pratica al massaggio, si basa sullapremessa che corpo e mente operinocome una sola cosa creata e stimolatadall’energia. Questa circola attraversocanali chiamati “meridiani” su cui ci sonopunti definiti “tsubo” che significano“dove si riunisce l’energia”. Sia i meri-diani che gli tsubo sono connessi con gliorgani e i sistemi vitali del corpo. Unapressione applicata in questi punti dellapelle avrà un molteplice effetto sull’inte-ro sistema nervoso. L’azione del tera-peuta intende produrre stimoli che aiuti-

no a rigenerare le proprie risorse psico-fisiche producendo reazioni interneverso un rafforzamento che condurràalla guarigione. Lo Shiatsu è uno stile divita dove il cuore rappresenta l’equilibriodella coscienza mentale. Esso ci inse-gna, con esercizi tesi a rinforzare i bene-fici del trattamento, a conoscere ilnostro corpo, attraverso la comunionedelle mani e sviluppando, tra le personeinteressate, un sincero scambio di ener-gia. In questo mondo arido e pocoaltruistico la tecnica Shiatsu è un avvici-namento ad altri esseri tesa al benesse-re reciproco, ad uno scambio altruisticoper ritrovare una completa armonia. Gliesercizi, per altro non dolorosi, uniti allarespirazione, sono alla portata di tutti,giovani e anziani e danno beneficio amolte patologie: basta provare!

Laura Emilio

Lo shiatsu

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Psicologia

Nel mondo occidentale, complici tra lealtre cause, l’instabilità lavorativa edeconomie difficili da raggiungere, unnumero sempre maggiore di donne,rimanda nel tempo la maternità. Perquesto motivo non è raro il caso dimamme quarantenni al loro primoparto. Ci sono anche giovani donne incarriera, che nell’attesa del momentogiusto per concepire un figlio, fannocongelare i loro ovuli che saranno con-servati nelle “banche commerciali degliovuli” presenti in numerosi ospedali. InItalia, l’università di Bologna, è all’avan-

guardia in questo tipo di tecniche. E’necessario tenere presente, che lamaternità tardiva comporta dei rischi,sia per la donna, che per il bambino.Dopo i 32 anni la fertilità cala e gli ovulipossono diventare anomali già allasoglia dei quaranta. Dopo i 35 annid’età, inoltre, aumenta il rischio di gra-vidanze extrauterine e, generalmente,la capacità di sviluppo dell’embrionediminuisce gradualmente dopo i 40, conmaggior pericolo di interruzione di gra-vidanza. Oggi però, grazie a cure ormo-nali ed inseminazioni artificiali, è possi-bile la maternità anche per donne ultra-sessantenni. Il ginecologo SeverinoAntinori, grande sostenitore della fecon-dazione in vitro, applica da tempo il suometodo di riproduzione su “over 60”, siain Italia che all’estero, ottenendo risulta-ti positivi. “E’ un grande successo”,commenta Antinori, a fronte dell’ennesi-ma gravidanza ottenuta grazie alla suacura. La mamma-nonna prossima alparto, in questo caso la sessantatreen-ne psicologa infantile PatriciaRashbrook, londinese dichiara: “Nulla èstato preso con leggerezza o senzacoraggio.” Ma il record mondiale “over60” spetta alla rumena di Bucarest,Adriana Iliescu, diventata mamma diuna bambina, all’età di 66 anni. Critichea proposito sono pervenute da organiz-zazioni religiose che si oppongono aqualsiasi tipo di cura per la fertilità,mentre altre istituzioni ribadiscono ledifficoltà di crescere un bambino, perqueste mamme-nonne. Mettere almondo un figlio, si presume debba esse-re un atto d’amore nei suoi confronti.Quanto lo sia da parte dei genitori diquesti bambini, presto probabili adole-scenti orfani, non è dato a noi giudicare.

Madri tardive, madri “over 60”

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con ironia...

Chi si appresta a scriverequesto articolo è una fuma-trice “p.time”. Infatti smet-to e riprendo periodicamen-te: lo sapete perché? Ecco avoi i miei ragionamenti e lemie motivazioni. Noi siamola somma delle nostre con-traddizioni. Una parte dellacolpa è da attribuire aiNeuroni che risiedono ealeggiano nel nostroCervello i quali, rimbalzandoal contrario, ci inducono adagire all’opposto del nostroprimario pensiero. Questo èl’istinto, mentre certamentela ragione, unita alla forza divolontà , fa in modo che noiritroviamo nell’agire unnostro equilibrio. Sul pac-chetto di sigarette è scritto“I MINORI NON DEVONOFUMARE”, ed ecco che ilnostro istinto è sollecitato afare il contrario. Ogni nega-zione viene associata ad unmessaggio negativo e quindinon perseguibile. Forse è più saggio utilizzareun metodo alla RaulCremona (Omen in Zelig) che rivolto alpubblico femminile esorta: “FUMA,FUMA CHE TI FA BENE!” All’orecchio dichi vuol capire questo è un messaggiopositivo e per tanto ottiene l’effetto difar riflettere. In fondo ognuno di noi sacosa è bene fare e cosa non lo è , masovente ci perdiamo nel tunnel dellenostre “motivazioni”. Il pensiero ci sug-gerisce “Al mondo ci sono altri fumianche peggiori che dobbiamo subirequali ciminiere, camini, auto, moto,

ecc.” ed allora anche sapendo di sbaglia-re, ci assolviamo. I messaggi che ci vengono rivolti sonoun po’ dappertutto , nelle scuole, negliospedali, nei luoghi pubblici e perfinoalla stazione ferroviaria dove ho visto uncartello che recitava così: “MENOFUMO=PIU’ RISPETTO in collaborazionecon il Ministero della Salute per render-ci più piacevole la convivenza”. Questomessaggio a me è piaciuto, ma ora mipongo una domanda: il Ministero della

Lotta al fumo

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con ironia...

Salute è a conoscenza del fatto che nellesigarette di tabacco ne esiste poco e chequel poco è in più “lavorato”?Ultimamente poi ne sono usciti in com-mercio dei nuovi tipi, sul cui pacchettospicca la scritta “natural”e sono rispettoad altri, molto più costosi. Ma cosa maici sarà dentro? Chi ha scoperto all’origi-ne questa erba (il Tabacco) ha dato allamedesima la denominazione di ERBABUONA. Anche chi fa uso di droghe chie-de al suo fornitore se la “merce èbuona”: alla fine però, quando il “VIZIO”è acquisito, ci si abbandona all’altruifiducia. Ultimamente, anche l’idolo dellenuove generazioni, Scamarcio, è statosorpreso in discoteca con la sigaretta trale mani. Sicuramente il suo è stato unimplicito messaggio negativo, anche se,secondo la sua motivazione, sono altrele sostanze che provocano veramentedanni gravi (alcool, spinelli, pasticcheecc.). Lasciatemi fare questa considera-zione che è scritta nel Vangelo: “CHI E’SENZA PECCATO SCAGLI LA PRIMA PIE-TRA”.

Per smettere di fumare ci sono tantisistemi: dimenticare di acquistarle,nasconderle o tagliarle a pezzetti, chiu-dersi la bocca con l’adesivo o mangiarecaramelle. Un’ultima idea è iscriversitutti all’ISOLA DEI FAMOSI”: lì è assolu-tamente vietato! Alla fine sapete che vidico? In questa continua lotta tra il Benee il Male, fate un po’ come vi pare,anche perché “tra il dire e il fare c’è dimezzo il mare.” Un ultimo pensiero: vivala Libertà tenendo presente che Libertàsignifica soprattutto RISPETTARE QUEL-LA DEGLI ALTRI.

Luciana Mietta

SIGARETTE(AMATE-ODIATE)

Avvolte in sottili veline,A venti, a venti,In ogni pacchetto,

Col marchio evidenziato,E più sotto un monito,

Dove c’è scritto:“Nuoce gravemente

Alla salute”

Piccole,insidiose, pulite,Candide, di bianco vestite,

Poggiate sulle tumide labbra,Accese, per essere aspirate.Allor perdete il candore

E le stanze si riempiono di grigiore,Di quel fumo sottile che avvelena,Insidioso, penetrante nel respiro!

Amate-Odiate Sigarette,Dall’anima scura e velenosa,Pur amandovi siete maledette,

Perché, a chi vi ama, togliete la vitaIn cambio di attimi fuggenti,Di oblii che duran poco,Quanto quel tenue fuocoChe, quando è spento,

Ha già impresso il suo veleno,A poco a poco,

Momento per momento!

Ponziano Lucio Massara

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Diritti & Doveri

Chi ha responsabilità di governo devedestinare le risorse necessarie perl’attuazione di un buon sistema sanitarioche raggiunga tutti i cittadini. Per realiz-zarlo deve reperire i fondi dal gettitofiscale, quindi dai contribuenti. Dal miti-co medico condotto delle campagneall’attuale sistema sanitario, l’evoluzioneè stata inimmaginabile e oggi le cure,anche quelle di altissimo livello, sonoassicurate a tutti. Purtroppo alcuni ecla-tanti episodi di “malasanità” evidenzianonegligenze e, in qualche caso, denuncia-no pecche più rimarcate in alcune regio-ni. Il dibattuto tra medici, giuristi e poli-tici e religiosi sulle indicazioni cheriguardano i limiti della legge riferiti allasfera strettamente personale, è apertis-simo. I progressi scientifici e lo sviluppodella medicina costringono ad un riesa-

me della morale, dei codici deontologicie anche delle leggi. Nelle sedi appropria-te (Commissioni parlamentari), si stan-no discutendo varie proposte quali il“testamento biologico” (o “direttive anti-cipate” ) con cui una persona dichiara, inpiena lucidità mentale, che terapieaccettare o non accettare nel caso sitrovi in condizioni di incapacità. Quellosull’eutanasia o “buona morte” è untema che solleva enormi discussioni epolemiche di carattere etico e religiosoe, in Italia, a differenza di altri Paesieuropei, è considerata reato. Sarebbeauspicabile che il dibattito in corso siconcludesse con regole che salvaguardi-no la “qualità della vita” e la libera auto-determinazione, affinché ciascuno possamorire con dignità.

Orazio Messina

Il diritto alla saluteL’art. 32 della nostraCostituzione recita:“La Repubblica tute-la la salute comefondamentale dirittodell’individuo e inte-resse della collettivi-tà, e garantisce curegratuite agli indigen-ti. Nessuno puòessere obbligato aun determinato trat-tamento sanitario senon per disposizionedi legge. La leggenon può in nessuncaso violare i limitiimposti dal rispettodella personaumana.”

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sicurezza

In confidenza...dialogo con i poliziotti della Questura della

Provincia di Alessandria

Una nuova rubricaLa Questura della Provincia diAlessandria ha chiesto ospitalità alGiornalino dell’Unitrè, pubblicazionedell’Università della Terza Età, per avereun piccolo spazio da destinare a questarubrica che ha lo scopo di favorire il con-tatto della Polizia di Stato dell’alessandri-no con i cittadini. Ringraziamo per tantodi cuore la redazione per aver accoltovolentieri la nostra proposta. Da questomomento comincia l’avventura di “Inconfidenza …”, una rubrica di servizio chesperiamo possa riuscirvi utile e gradita.“In confidenza …” perché lo scopo chevogliamo conseguire è quello di accresce-re il senso di fiducia, di confidenzaappunto, dei cittadini nei confronti delleistituzioni. “In confidenza …” anche per-ché ogni vostra segnalazione sarà consi-derata confidenziale e non verranno resenote le generalità del mittente salvo con-traria esplicita richiesta. Il primo messag-gio che desideriamo farvi pervenire è il

seguente: la sicurezza pubblica è un benecondiviso, che va raggiunto conl’indispensabile collaborazione dei cittadi-ni. Vogliamo essere sempre più vicini allagente: è importante per tutti stringere unrapporto di amicizia reciproca sempre piùforte. Con questa finalità abbiamo istitui-to volanti che giornalmente seguono iti-nerari prestabiliti con transiti e soste intutti i Comuni della Provincia. Il nostropersonale sarà sempre a vostra disposi-zione per informazioni o richieste diaiuto! Sul sito Internet della Questura diAlessandria consultabile con le modalitàindicate nel riquadro sotto il titolo, tro-verete notizia di utilità, la rubrica“Chiedilo al Questore”, che vi consenti-rà di contattare direttamente ilQuestore di Alessandria per ogni vostraesigenza e la bacheca “Oggetti rubati –oggetti rinvenuti”.La redazione della rubrica comunque èsempre a vostra disposizione al numerotelefonico indicato nel riquadro.

foto tratta da poliziadistato.it/poliziamoderna

redazione rubricatel. 0131-310640fax: 0131310500

visitate il sito dellaQuestura di Alessandrianella home page della

Polizia di Stato:www.poliziadistato.it e poi ciccare sul link

“dove siamo”

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sicurezza

Prevenzione dei reati contro gli anziani

cose da fare e cose da non fare

Falsa beneficenza

Un signore ben vestito, 30/60 anni circa,a volte con accento straniero si finge unmedico o un rappresentante di una casafarmaceutica alla ricerca di un depositoper effettuare una donazione di medici-nali a scopo di beneficenza. Ferma unsignore per strada, normalmente inquartieri borghesi, chiedendo informa-zioni su questo deposito: il signoreovviamente non sa niente. Passaun’altra persona che fa finta di saperedove sia il deposito ma dice che è statochiuso. La donazione allora può avveni-re solamente tramite notaio ma serveun anticipo in denaro che la personaincaricata della beneficenza non ha adisposizione in quel momento. L’anzianofermato per strada viene convinto chepuò contribuire alla beneficenza ricavan-do anche una percentuale se fornisce ildenaro che serve al notaio. Vieneaccompagnato a ritirare una discretacifra (anche qualche migliaio di euro) epoi fatto salire sull’auto assiemeai due “compari” per andare dalnotaio. Durante il tragitto i truf-fatori si ricordano che serviràsicuramente una marca da bollo.Si fermano davanti al tabaccaio echiedono alla vittima di andare acomprarla. Appena il truffatoscende, naturalmente, fuggono.

Falsa eredità

Stessa procedura per quantoriguarda una eredità da conse-

gnare. Un signore cerca un vecchioamico a cui dovrebbe consegnare deldenaro relativo a una eredità. Fermauna persona anziana per chiedere infor-mazioni su quell’amico, ma nessuno saniente finché un passante, complice deltruffatore, si ferma e dice che quellapersona è morta. L’unica soluzione è ilnotaio ma serve l’anticipo.

Falsi funzionari Inps, Enel,Inpdap

Si presentano alla porta di personeanziane con la scusa di dover controlla-re la posizione pensionistica o contribu-tiva; o ancora per controllare il contato-re del gas, della luce ecc. ma in realtàraggirano le persone facendosi conse-gnare soldi o sottraendo beni o altrecose di valore. Ricordatevi che prima difare dei controlli nelle case, gli Enti affig-gono degli avvisi nel palazzo.

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Sport in Alessandria

Il servizio di Elisoccorso HEMS(Helicopter Emergency Medical Service)viene istituito nella Regione Piemontenel 1988 con lo scopo di integrare lenormali modalità di soccorso sul territo-rio che sono: l’Ambulanza di Base con abordo, un milite che ha frequentato ilcorso del 118 più alcuni operatori delvolontariato, e l’ M.S.A: mezzo di soc-corso avanzato con a bordo personalemedico non specialistico. L’Elisoccorsoè, infatti, un servizio sanitario altamen-te specializzato, rapido ed in grado diraggiungere aree di difficile accesso. LaCentrale Operativa Regionale ha sede aTorino e coordina le 5 basi che si trova-no in Piemonte, nella stessa Torino, adAlessandria, Cuneo, Novara eBorgosesia. La base di Alessandria ènata nel settembre del 1996 per l’idea el’interessamento del dott. FrancescoRicagni (oggi primario del Servizio diAnestesia e Rianimazione pressol’Ospedale S. Spirito di Casale) e direttadal luglio del 1997 al luglio 2007, dalladott.ssa Taverna, ora coordinatriceregionale, alla quale è subentrato il dot-tor Giovanni Lombardi come responsabi-le della Società operativa del 118 diAlessandria. Il suo staff è formato da 15

medici e 18 infermieri che si alternanoper poter coprire il servizio attivo duran-te tutto l’anno, festività comprese, ed ècomposto esclusivamente da medicispecializzati in anestesia e rianimazionee da infermieri professionali esperti adoperare in area critica. Inoltre tutto ilpersonale è in grado di utilizzare ilVerricello, cavo particolare dotato diimbracatura per calarsi in zone imperviee recuperare persone in difficoltà. Vi èpoi la componente Aeronautica checomprende tecnici che garantiscono lamanutenzione del mezzo sia alla base,sia in volo. I piloti sono in grado di ese-guire manovre azzardate, per il soccor-so in situazioni particolarmente difficili.La postazione da cui parte l’elicotteroper le operazioni di salvataggio, dalluglio 2007 è situata in via Teresa Micheln. 65 presso la nuova sede del CentroOperativo del 118. L’Elisoccorso diAlessandria viene utilizzato quasi gior-nalmente, a volte anche con più uscitenello stesso giorno e in un anno vengo-no effettuati circa 700 interventi.L’equipe medica ed infermieristica pro-viene da ospedali sia di Alessandria, siadelle zone limitrofe in quanto il servizioè una libera scelta degli stessi operatoriche devono però rispondere ai requisitirichiesti. Inoltre tutto il personale èperiodicamente aggiornato con corsi edesercitazioni.

B.M.

Elisoccorsoun’importante realtà della nostra provincia

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Poesia

S’innalzail piccolo abetenon ancora cresciutoma sopra di luigià la volta celestegli sorrideva. Gli uccellidecoravano i ramiin un tripudio di notee il sole doravala cima, già dominante,ma poiuna mano crudelelo sradicòper dare una breveed effimera gioiaad un bimbo,che poi lo buttò.Lui crebbee diventato uomo capìma il piccolo abetespenti i luminidietro a un bidonemorì.

Gianna Quattrocchio

La nascita di GesùDavanti all’evento magico della nascitadi Gesù, ci troviamo sempre smarriti;perché noi posteri storicamente, cono-sciamo quale sarà il Suo tragico destinoterreno. Ma Gesù vivrà sempre in noiperché il Suo sacrificio ci ha salvato. NelSuo esempio, possiamo fare qualcosaper il nostro mondo con azioni, fatti con-creti, nella totale consapevolezza chesolo la solidarietà, l’impegno sociale, e

la fratellanza possono salvarci e metterea nudo l’uomo di “Buona volontà”.Insegniamo ai bambini a non valorizza-re eccessivamente i doni materiali, néesprimiamoci solo con parole.Cerchiamo di coinvolgere ognunoall’esercizio del bene e alla realizzazionedi fatti concreti. Questo sarà il veroNatale.

Gianna Quattrocchio

Il piccolo abete

La redazione augura a tutti un Buon Natale

ed un Felice Anno Nuovo

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Vita alessandrina

L’ospedaleTeresioBorsalino

L’alluvione del 6 novembre 1994 coinvol-se anche il sanatorio Borsalino; vediamo-ne la storia, dalla nascita ai nostri giorni.La tubercolosi, si diffuse in modo preoccu-pante nei secoli XVIII e XIX. Nella secon-da metà dell’800 per fronteggiare lamalattia nacque la strategia terapeuticabasata sulla combinazione tra alimenta-zione, riposo ed esposizione al sole, dacondursi in appropriato edificio: “il sana-torio”. In Alessandria, il dibattito sullarealizzazione di una struttura adeguataper la sua cura, iniziò nel 1913 e il filan-tropo senatore Teresio Borsalino donò unmilione di lire all’Ospedale civile perl’erezione di un apposito padiglione, laguerra però, fermò il progetto. Nel 1925 laDeputazione provinciale, presidente LuigiVaccari, stanziò una prima somma e indis-se una sottoscrizione per la costruzione diun sanatorio da intitolarsi a VittorioEmanuele III. Il “munifico industriale”Borsalino vi contribuì in modo decisivo conuna donazione di nove milioni di lire. Fuindividuata una zona pianeggiante a nor-dest della città. Nel 1930, Luigi Franzini,presidente del Consorzio ProvincialeAntitubercolare, approvò il progettoredatto dagli ingegneri Martini e Gardelladi Milano. Nell’ottobre del 1934, anno XIIdell’era fascista, a lavori terminati, con illinguaggio aulico del tempo la rivista“ALEXANDRIA” racconta: “Nell’anno XIIdel Regime tale utile lavoro viene conse-gnato alle nuove generazioni, perché conpiù strenua forza e con più vasti mezzi,isolino e vincano la Tubercolosi.” Il com-plesso occupa 95.000 metri quadrati conuna vasta area destinata a pineta, viali ed“erbose aiuole”. L’edificio principale è arti-

colato su due piani e un seminterrato, condue bracci di degenza, maschile e femmi-nile. La suddivisione dei sessi è rigida. Lacapienza totale è di 216 letti. Orientate asud, le stanze per due, quattro, sei oquattordici letti, sono collegate alle terraz-ze destinate all’elioterapia. Sul lato nordsono disposti i servizi e la sala operatoria.Il corpo centrale contiene la cucina elettri-ca, le farmacie e il frigorifero per la produ-zione del ghiaccio. Discorso a parte meri-terebbero la chiesa (opera di rilevantearchitettura), la casa del direttore e quel-la delle infermiere. Per questa ultima“invece che camerate dal tono casermisti-co” sono previsti 48 locali divisi da tavola-te a tende. “In ognuna di esse vivono lapropria vita intima nelle poche ore di ripo-so concesse alla loro umana missione”. Ilsanatorio di cui fu direttore fino alla fineegli anni ’60 il dott. Ravazzoni, nel dopo-guerra viene intitolato a Teresio Borsalino.Con l’avvento delle terapie antibiotiche ela drastica riduzione della tbc diviene sededi degenza pneumologica. Dopol’alluvione, il totale abbandono. Su propo-sta avanzata nel 1977 dall’aziendaOspedaliera “SS Antonio e Biagio e CesareArrigo”, attuale proprietaria, avviene lariconversione in presidio riabilitativo poli-specialistico destinato alla cura, degenzae riabilitazione di pazienti con lesioni cere-brospinali. In atto, funzionano appienodue reparti per interventi di secondo eterzo livello. Il recupero dell’intero com-plesso è stato realizzato sulla base di unprogetto avanzato dall’architetto ClaudioPesce.

Orazio Messina

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Benessere

La carta europea dei diritti del malato

•DIRITTO AL TEMPO: ogni cittadinoha diritto a vedere rispettato il suotempo al pari di quello della burocraziae degli operatori sanitari.

•DIRITTO ALL'INFORMAZIONE EALLA DOCUMENTAZIONE SANITA-RIA: ogni cittadino ha diritto a riceve-re tutte le informazioni e la documen-tazione sanitaria di cui necessita non-ché ad entrare in possesso degli attinecessari a certificare in modo comple-to la sua condizione di salute.

•DIRITTO ALLA SICUREZZA: chiunquesi trovi in una situazione di rischio per lasua salute ha diritto ad ottenere tutte leprestazioni necessarie alla sua condizio-ne e ha altresì diritto a non subire ulte-riori danni causati dal cattivo funziona-mento delle strutture e dei servizi.

•DIRITTO ALLA PROTEZIONE: il ser-vizio sanitario ha il dovere di protegge-re in maniera particolare ogni essereumano che, a causa del suo stato disalute, si trova in una condizione

momentanea o permanente di debo-lezza, non facendogli mancare per nes-sun motivo e in alcun momentol'assistenza di cui ha bisogno.

•DIRITTO ALLA CERTEZZA: ogni cit-tadino ha diritto ad avere dal Serviziosanitario la certezza del trattamentonel tempo e nello spazio, a prescinde-re dal soggetto erogatore, e a nonessere vittima degli effetti di conflittiprofessionali e organizzativi, di cam-biamenti repentini delle norme, delladiscrezionalità nella interpretazionedelle leggi e delle circolari, di differen-ze di trattamento a seconda della col-locazione geografica.

•DIRITTO ALLA FIDUCIA: ogni citta-dino ha diritto a vedersi trattato comeun soggetto degno di fiducia e noncome un possibile evasore o un pre-sunto bugiardo.

•DIRITTO ALLA QUALITA': ogni cittadi-no ha diritto di trovare nei servizi sanita-ri operatori e strutture orientati verso un

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Benessere

unico obiettivo: farlo guarire e migliora-re comunque il suo stato di salute.

•DIRITTO ALLA DIFFERENZA: ognicittadino ha diritto a vedere riconosciu-ta la sua specificità derivante dall'età,dal sesso, dalla nazionalità, dalla con-dizione di salute, dalla cultura e dallareligione, e a ricevere di conseguenzatrattamenti differenziati a secondadelle diverse esigenze.

•DIRITTO ALLA NORMALITA’: ognicittadino ha diritto a curarsi senza alte-rare, oltre il necessario, le sue abitudi-ni di vita.

•DIRITTO ALLA FAMIGLIA: ognifamiglia che si trova ad assistere unsuo componente ha diritto di riceveredal Servizio sanitario il sostegno mate-riale necessario.

•DIRITTO ALLA DECISIONE: il citta-dino ha diritto, sulla base delle infor-mazioni in suo possesso e fatte salve leprerogative dei medici, a mantenere

una propria sfera di decisionalità e diresponsabilità in merito alla propriasalute e alla propria vita.

•DIRITTO AL VOLONTARIATO,ALL'ASSISTENZA DA PARTE DEISOGGETTI NON PROFIT E ALLAPARTECIPAZIONE: ogni cittadino hadiritto a un servizio sanitario, sia essoerogato da soggetti pubblici che da sog-getti privati, nel quale sia favorita lapresenza del volontariato e delle attivi-tà non profit e sia garantita la parteci-pazione degli utenti.

•DIRITTO AL FUTURO: ogni cittadino,anche se condannato dalla sua malat-tia, ha diritto a trascorrere l'ultimoperiodo della vita conservando la suadignità, soffrendo il meno possibile ericevendo attenzione e assistenza.

•DIRITTO ALLA RIPARAZIONE DEITORTI: ogni cittadino ha diritto, difronte ad una violazione subita, allariparazione del torto subito in tempibrevi e in misura congrua.

Il 15 novembre 2001 a Bruxelles, nel-l'ambito del convegno "Il paziente delfuturo", è stata presentata la CartaEuropea dei Diritti del Malato. Il docu-mento che è il risultato di un lavoro digruppo del network internazionaleActive Citizenship, stabilisce i diritti delpaziente condivisi a livello europeo.Hanno partecipato alla stesura dei 14punti chiave i rappresentanti dellaGermania, Belgio, Portogallo, Spagna,Grecia, Italia, Irlanda, Danimarca,Olanda, Austria, Regno Unito.

In Alessandria il Tribunale per i Diritti delMalato ha sede presso l’Ospedale SantiAntonio e Biagio in Via Venezia, 6 ed èaperto al pubblico con il seguente orario:lunedì, martedì, giovedì 9:00 - 12:00

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Sport e dintorni

Gli anni immediatamente successivi allaprima guerra mondiale videro una cre-scente passione popolare per tutti glisport in generale, e in special modo perle corse automobilistiche. Sul mercatoerano arrivate le prime macchine dacorsa e furono in molti a mobilitarsi perorganizzare competizioni. La nascita dell’Automobile Club diAlessandria diede ulteriore incrementoalla crescita del fenomeno conl’inserimento di forze nuove, giovani,coraggiose e ricche di iniziativa e questocontribuì alla sua affermazione in campointernazionale. Nella primavera del1924, in occasione della Fiera di SanGiorgio, si disputò la prima edizione delcircuito automobilistico Città diAlessandria sul percorso stradaleAlessandria - San Salvatore – Valenza –Alessandria per un totale di km 32 dapercorrere 8 volte. Fu l’avvio di unamanifestazione che si è ripetuta per undecennio ed ha richiamato i più grandi e

popolari piloti dell’epoca. Il primo vinci-tore fu Ugo Masino su Fiat 501 allamedia di Km/h 77,646. Il giro dei “32”oltre ad appassionare tutti gli alessan-drini, si inserì prestissimo tra le gare piùimportanti d’Europa con la Mille Miglia,la Targa Florio, G.P. di Monza,G.P.d’Europa ecc. dando lustro alla nostracittà e al nostro Automobil Club. Nel1928 fu Nuvolari a vincere, con unaBugatti che superò per la prima volta lamedia di 100 km/h. Purtroppo, propriodurante le prove di quella gara morìPietro Bordino per un grave incidente epare sia stato un grosso cane a causarel’uscita di strada sulla discesa diCastelletto. Una grande emozione colpìla nostra popolazione che lo amava estimava molto. In seguito il circuito fuintitolato a questo bravo corridore che siera distinto tra grandi piloti comeNuvolari, Varzi, Chiron, Brilli, Peri ecc.In quegli anni ormai lontani, era moltoforte il legame tra gli appassionati e con

il passare deltempo divennec o n s u e t u d i n e ,durante gli incontrifortuiti al Mercatoo in via SanLorenzo, ritornarea ricordare quegliavvenimenti, comela coppa Bordino,che erano legatialla loro gioventù eche avevanolasciato una trac-cia indelebile nellaloro memoria e nelloro cuore.

Giuseppe Gallinotti

Il giro dei “32”: il circuito Bordino

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Libri, musica, cinema, teatro

Il libro: Piccolo MondoAnticoAntonio Fogazzaro, Vicenza 1842-1911,scrittore di racconti e romanzi si pone,per le sue idee liberali e per il suo stileche guarda oltre, fra Romanticismo eNaturalismo. Famosi sono i “Discorsivicentini” dove egli inneggia all’avveniredel Romanzo, maestro di tutte le sedu-zioni.“Piccolo Mondo Antico” è un’opera lette-raria dall’intreccio storico, ambientata inepoca risorgimentale (1848-1859), e siincentra più che sulla passione politica,sui sentimenti e sul contrasto parentaleche questi generano. I fatti avvengonoin Valsolda, località rivierasca del lago diLugano. Qui vive la marchesa Maironicol nipote Franco: famiglia nobile diantiche tradizioni e di fede cattolica. Ilgiovane Franco ama e desidera sposareuna ragazza di ceto borghese, LuisaRigey ma la cosa non piace alla marche-sa che vorrebbe accasarlo con una riccaereditiera. A questo scopo organizza unpranzo nel suo palazzo, invita alcuniamici, fra i quali la <predestinata signo-rina> con la madre e il “grosso” curato.Franco, istintivo e passionale sarà durocon gli amici della nonna, austriacanti etradizionali, tanto che al culmine di unavivace discussione spacca sul tavolo ilpiatto delle vivande e se ne va. A questopunto la situazione si complica e la mar-chesa vuole escludere il nipote dal suotestamento. Questo non impedisce peròil matrimonio di Franco e Luisa. SaràPiero Ribera, zio della sposa che hasempre creduto in loro, ad aiutarli ospi-tandoli in casa sua. Frattanto gli eventi

politici precipitano: falliti i moti del1848, Franco è costretto a rifugiarsi aTorino per non essere arrestato dalleautorità Austriache. Nella casa sul lagorestano la moglie Luisa con la piccolaOmbretta e l’impareggiabile zio Piero.Un’altra grave disgrazia colpisce la cop-pia già tanto provata: la morte nel lagodella loro figlioletta. Luisa non riesce adarsi pace ed è colpita da grave depres-sione. Franco reagisce con la fede el’impegno politico. Solo nelle ultimepagine del romanzo, in seguito al ritornodi Franco in Valsolda alla vigilia dell’im-minente guerra contro l’Austria, la cop-pia ricostruirà con rinnovato equilibrio lavita famigliare. La scrittura di Fogazzaroevidenzia un forte rapporto col territoriodella Lombardia e del Veneto, dove egliha vissuto. Ne è un esempio la traversa-ta in barca per giungere al palazzo dellamarchesa, ricca di espressioni cherimandano un’immagine di società lega-ta ad usi e costumi locali e che fa dellamemoria, la fonte di ogni parola detta osoltanto pensata.

Lidia Gentili

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Spazio Junior: la fiaba

Hulia, Marco, Piero, Josef, Max e Martain groppa a biciclette sgangherate sco-razzano per le vie della città suscitandonervosismo nella popolazione che nongradisce la loro vivacità. Nessuno si pre-occupa di conoscerli a fondo e da tuttisono soprannominati semplicemente:“La banda degli scalmanati”. In realtà sitratta di ragazzi pieni di energia, soven-te lasciati soli perché di giorno i genitorisono lontano da casa per ragioni di lavo-ro. Loro hanno trovato nella compagniareciproca, il modo di dare e riceverel’affetto di cui hanno bisogno. A bordodelle biciclette, sempre un poco sbilen-che, hanno l’abitudine di esplorare tuttala città e le zone circostanti. Ed è cosìche un giorno, ai margini del bosco,hanno conosciuto il prof. Volz: un sim-patico vecchietto sempre intento adinventare qualche marchingegno. E’ ungrande chiacchierone questo Volz, maanche un attento ascoltatore e per que-sto diventa subito loro amico e confiden-te. Lui dice di possedere una specie dipietra trovata tempo addietro in unagrande buca: la “Pietra di luce”, che hala proprietà di illuminarsi se toccata dapersone dal cuore buono. Il Natale siavvicina e sulla piazza della città giàsvetta il grande abete che sarà illumina-to nella Notte Santa. Ma a poche ore dalfatidico evento, ci si accorge che Arturo,un mascalzone, ha rubato la stella insie-me a tutte le luci. Come si potrà festeg-giare ora il Natale con un albero spento?Tutta la cittadinanza, in special modo ibambini, è molto rattristata. Persino ilsindaco interviene con la promessa direalizzare un desiderio a chi sarà capacedi risolvere questo grave problema.Sono veramente in pochi a mobilitarsi epurtroppo senza risultati positivi. Ma la“Banda degli scalmanati” pedalando a

I ragazzi della pietra di luceperdifiato in sella alle biciclette, è giàlaggiù sulla strada sterrata ai marginidel bosco dove, protetta da alti larici, sitrova la casa del prof. Volz. Il buonuomo dopo aver ascoltato attentamentela giusta motivazione portata dai suoigiovani amici, è ben lieto di consegnareloro la “Pietra di luce”. Il ritorno nellapiazza della città, per i ragazzi, è nelbuio della notte e al suono squillante deicampanelli delle loro biciclette. Ora,sulla cima del grande albero, brilla unapietra dalla luce meravigliosa che river-bera sui rami e tutto intorno la magia dimille luci iridescenti. E lì, c’è tutta la cit-tadinanza accorsa ad applaudire questiragazzi dal cuore pulito che hanno per-messo di festeggiare il Natale più bello.E il loro desiderio? Esaudito: scorrazza-no in sella a biciclette nuove fiammanti.Hulia, Marco, Piero, Josef, Max e Marta,salutati con grande affetto da tutti sonoora soprannominati “I ragazzi della pie-tra di luce”.

Anita Desana

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Benessere

Cosa accadeva nelle cucine dei nostre nonne? Cosa mangiavano?Quali erano i piatti delle feste? Cosa si cucinava a Natale, aPasqua, per la festa del paese?Quali sapori, profumi, pietanze attivano i nostri ricordi? Come ècambiato attraverso gli anni il nostro modo di mangiare e qualiprodotti, un tempo in uso adesso non usiamo più?

Con questa ricetta di mamma Olimpia,la redazione si congeda dalla paginadedicata alla cucina di altri tempi e dedi-cherà, a partire dal prossimo numero,spazio ai contributi esterni. A questoproposito si ricordano alcune norme cheregolano il diritto di autore: i contenutidevono essere originali, nel caso in cui sifacesse ricorso a fonti (giornali, articolisia cartacei che internet) queste vannocitate per non incorrere in accuse dilesione del diritto d’autore. Sempre perquesta ragione si accetteranno solo arti-coli firmati.

Lo stoccafisso di mammaOlimpiaMia mamma tanti anni fa mi ha datodelle ricette culinarie che conservo conaffetto e cura. Eccone una.

Se si compra dello stoccafisso seccometterlo a bagno per almeno 24 ore,cambiando l’acqua. “In una pentola di coccio mettere olio dioliva abbondante, una noce di burro,due acciughe (sotto sale lavate e pulite),una cipollina, uno spicchio d’aglio, prez-zemolo e sedano. Tritare le verdure (le acciughe si sciolgo-no in olio), rosolare il tutto dolcemente,aggiungere un pizzico di peperoncino.Aggiungere lo stoccafisso (sempre confiamma bassa) e man mano aggiungereacqua calda e la salsa di pomodoro.Deve cuocere per almeno due ore concoperchio e adagio, adagio. (non pento-la a pressione).Buon appetito e … buon Natale.

Gianna Garrone

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Uni...informa

Appuntamenti

La redazione attende contribu-ti dai soci, non superiori a unapagina e firmati, di cui se neriserva la pubblicazione com-patibilmente con le necessitàeditoriali.

Ci scusiamo per eventualirefusi di stampa che nondipendono dalla volontà degliautori.

Le iscrizioni all’Unitre sonoaperte. La segreteria resta adisposizione degli interessati dallunedì al venerdì dalle ore 9.30alle ore 11.30

• dal 24/11 al 9/12 nella sala Polifunzionale della Libreria Mondadori, via Trotti58 in orario di apertura della libreria - Strange Angels, mostra artistica diMarina Vada, pittrice

• dal 1/12 al 30/3/2008, mostra su Le Corbusier a Palazzo Monferrato in viaS. Lorenzo. Un percorso inedito attraverso i dipinti e i disegni di uno deimaggiori architetti del XX secolo

• da martedì 11/12 sono aperte, presso l’agenzia di viaggi Valdata – viaPistoia, 16 – Alessandria, le prenotazioni per il Tour della Puglia:Romantica, Medievale, Barocca. 1° turno 14-18 aprile; 2° turno 21-25 aprile

• mercoledì 12 dicembre Auditorium Pittaluga, Via Parma 1, Concerto delpianista Maurizio Barboro. In programma musiche di Beethoven, Chopin

• dal 12/10 al 27/01 Chapeau-Crèation Alessandria - Museo del CappelloBorsalino, Via Cavour 84 ospita l'Atelier-Musèe du Chapeau di Chazel.

• Giovedì 13 Dicembre ore 21.00 Alessandria - Conservatorio Vivaldi -Premiazione ed esecuzione dei brani vincitori del ConcorsoInternazionale di composizione "Lavagnino 2007".

• Venerdì 14 Dicembre ore 18.00 Alessandria - Biblioteca Civica, Sala Bobbio,Piazza V. Veneto - Proiezione con aperitivo del filmato giratodall'Associazione Settima Arte, in occasione della Biennale di Poesia eNarrativa di Alessandria, svoltasi a novembre.

• Venerdì 21 dicembre in Sala Ferrero FESTA di NATALE - Festeggiamenti eauguri – Concerto di Sabina Borrino, soprano e Viola Giancola, pianista acura dell’ASPOR Piemonte.