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L a produzione A.M. Audio, che rap- presenta certamente una delle mi- gliori espressioni dell'high-end ita- liana, più passa il tempo e più diventa ampia e articolata, consentendo di soddi- sfare esigenze sempre più variegate sotto il profilo delle prestazioni, della facilità di inserimento in ambiente e del costo. Ad arricchire ulteriormente la gamma si è aggiunta recentemente la coppia pre-fi- nale A-2 Reference/M-150 H che ripro- pone, ad un prezzo ancor più accessibile, molte delle caratteristiche che hanno fat- to tanto apprezzare i modelli superiori. Il pre si colloca al vertice della serie dei preamplificatori sbilanciati e il costrutto- re tiene a sottolineare che il suo prezzo è stato contenuto al massimo, grazie anche alla minore incidenza dei costi di proget- tazione rispetto ai primi anni di attività. Da questo punto di vista si può dire che A.M. Audio non è un costruttore che cambia radicalmente i propri prodotti nel corso degli anni, bensì preferisce raf- finare sempre più alcune soluzioni che all'inizio è stato oneroso sviluppare e che hanno dimostrato di essere molto valide sia alle misure sia all'ascolto. L'apparec- chio che tuttavia desta sulla carta il mag- giore interesse è il finale, grazie alla sua AUDIOREVIEW n. 325 settembre 2011 61 AM AUDIO A-2 REFERENCE+M-150 H AMPLIFICATORE FINALE E PREAMPLIFICATORE ambizione di soddisfare contemporanea- mente, sia pure non al 100%, requisiti ap- parentemente inconciliabili: qualità so- nora e prestazioni tecniche vicine a quel- le dei più pregiati modelli in classe A, potenza elevata, ingombro e peso ragio- nevoli e, come se non bastasse, prezzo molto competitivo. La scelta progettuale con la quale si è cercato di compiere que- sto piccolo miracolo è quella, non nuova e già utilizzata da A.M. Audio nel caso del finale A-20 Reference, dell'elevata polarizzazione degli stadi finali. Grazie a tale scelta il finale funziona in classe A al di sotto di un valore di potenza di uscita relativamente elevato, per poi passare al funzionamento in classe B quando è sal- tuariamente richiesta l'erogazione di pic- chi di potenza. Vedremo alla fine di que- sta prova quanto l'M-150 H sarà riuscito a realizzare gli intenti del costruttore. Sebbene la sigla di questo finale sia quasi identica a quella di un altro modello, l'M-150, già presente in catalogo, di fatto si tratta di due apparecchi notevolmente diversi proprio perché differiscono per il livello di polarizzazione dei finali. Quel- lo in prova, infatti, essendo ad alta pola- rizzazione (presumibilmente la lettera “H” sta per “High”), deve essere mag- giormente dimensionato ed ha quindi un costo sensibilmente più elevato (i prezzi dei due apparecchi differiscono per ben novecento euro). Ciò che invece giustifi- ca la notevole somiglianza delle sigle dei due finali è il dato della potenza massi- ma che per entrambi è pari a 150 W su 8 Costruttore e distributore per l’Italia: A.M. Audio, C.so Milano 102, 27029 Vigevano (PV). Tel. 0381 347161 - Fax 0381 348753 Prezzo: A-2 Reference Euro 2250,00; M-150 H Euro 2700,00 CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE A-2 Reference Massima tensione di uscita: 12 V. Risposta in frequenza: 0 Hz-1 MHz. Distorsione armo- nica totale: 0,05% (5 V). Rapporto S/N: 105 dB (pesato A). Sensibilità ingressi: 225 mV. Impedenza ingressi: 11 kohm/320 pF. Impe- denza uscita: 45 ohm. Separazione: 90 dB (10 kHz). Dimensioni (LxAxP): 440x70x295 mm. Peso: 9 kg M-150 H Potenza massima: 2x150 W RMS (8 ohm), 2x250 W RMS (4 ohm), 2x320 W RMS (2 ohm). Corrente massima: 42 Ampère. Ri- sposta in frequenza: 1,5 Hz-260 kHz. Distor- sione armonica totale: 0,2% (1 kHz/150 W). Rapporto S/N: 115 dB (pesato A). Sensibi- lità ingresso: 1,65 V. Impedenza ingresso: 82 kohm/220 pF. Slew rate: 70 V/μs. Di- mensioni (LxAxP): 440x180x420 mm. Peso: 28,5 kg AM AUDIO A-2 REFERENCE+M-150 H

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La produzione A.M. Audio, che rap-presenta certamente una delle mi-gliori espressioni dell'high-end ita-

liana, più passa il tempo e più diventaampia e articolata, consentendo di soddi-sfare esigenze sempre più variegate sottoil profilo delle prestazioni, della facilitàdi inserimento in ambiente e del costo.Ad arricchire ulteriormente la gamma siè aggiunta recentemente la coppia pre-fi-nale A-2 Reference/M-150 H che ripro-pone, ad un prezzo ancor più accessibile,molte delle caratteristiche che hanno fat-to tanto apprezzare i modelli superiori. Ilpre si colloca al vertice della serie deipreamplificatori sbilanciati e il costrutto-re tiene a sottolineare che il suo prezzo èstato contenuto al massimo, grazie anchealla minore incidenza dei costi di proget-tazione rispetto ai primi anni di attività.Da questo punto di vista si può dire cheA.M. Audio non è un costruttore checambia radicalmente i propri prodottinel corso degli anni, bensì preferisce raf-finare sempre più alcune soluzioni cheall'inizio è stato oneroso sviluppare e chehanno dimostrato di essere molto validesia alle misure sia all'ascolto. L'apparec-chio che tuttavia desta sulla carta il mag-giore interesse è il finale, grazie alla sua

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AM AUDIO A-2 REFERENCE+M-150 HAM

PLIFIC

ATO

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ATO

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ambizione di soddisfare contemporanea-mente, sia pure non al 100%, requisiti ap-parentemente inconciliabili: qualità so-nora e prestazioni tecniche vicine a quel-le dei più pregiati modelli in classe A,potenza elevata, ingombro e peso ragio-nevoli e, come se non bastasse, prezzomolto competitivo. La scelta progettualecon la quale si è cercato di compiere que-sto piccolo miracolo è quella, non nuovae già utilizzata da A.M. Audio nel casodel finale A-20 Reference, dell'elevatapolarizzazione degli stadi finali. Grazie atale scelta il finale funziona in classe A aldi sotto di un valore di potenza di uscitarelativamente elevato, per poi passare alfunzionamento in classe B quando è sal-tuariamente richiesta l'erogazione di pic-chi di potenza. Vedremo alla fine di que-sta prova quanto l'M-150 H sarà riuscitoa realizzare gli intenti del costruttore.Sebbene la sigla di questo finale sia quasiidentica a quella di un altro modello,l'M-150, già presente in catalogo, di fattosi tratta di due apparecchi notevolmentediversi proprio perché differiscono per illivello di polarizzazione dei finali. Quel-lo in prova, infatti, essendo ad alta pola-rizzazione (presumibilmente la lettera“H” sta per “High”), deve essere mag-

giormente dimensionato ed ha quindi uncosto sensibilmente più elevato (i prezzidei due apparecchi differiscono per bennovecento euro). Ciò che invece giustifi-ca la notevole somiglianza delle sigle deidue finali è il dato della potenza massi-ma che per entrambi è pari a 150 W su 8

Costruttore e distributore per l’Italia: A.M.Audio, C.so Milano 102, 27029 Vigevano(PV). Tel. 0381 347161 - Fax 0381 348753Prezzo: A-2 Reference Euro 2250,00; M-150H Euro 2700,00

C A RA T T E RIST IC H E D IC H IA RA T ED A L C O ST RU T T O RE

A-2 ReferenceMassima tensione di uscita: 12 V. Rispostain frequenza: 0 Hz-1 MHz. Distorsione armo-nica totale: 0,05% (5 V). Rapporto S/N: 105dB (pesato A). Sensibilità ingressi: 225 mV.Impedenza ingressi: 11 kohm/320 pF. Impe-denza uscita: 45 ohm. Separazione: 90 dB(10 kHz). Dimensioni (LxAxP): 440x70x295mm. Peso: 9 kg

M-150 HPotenza massima: 2x150 W RMS (8 ohm),2x250 W RMS (4 ohm), 2x320 W RMS (2ohm). Corrente massima: 42 Ampère. Ri-sposta in frequenza: 1,5 Hz-260 kHz. Distor-sione armonica totale: 0,2% (1 kHz/150 W).Rapporto S/N: 115 dB (pesato A). Sensibi-lità ingresso: 1,65 V. Impedenza ingresso:82 kohm/220 pF. Slew rate: 70 V/μs. Di-mensioni (LxAxP): 440x180x420 mm. Peso:28,5 kg

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La vista dall'altodell'interno dell'M-150 Hevidenzia notevoli analogie

con quello dell'A-70Reference S2, sebbene con

un minor sviluppo inlunghezza reso possibile dal

minor numero di mosfetfinali (quattro in meno su

ciascun canale) e dicondensatori elettrolitici dilivellamento della tensionedi alimentazione. Si notino

il grande contenitoremetallico cilindrico checontiene i due poderosi

trasformatori dialimentazione toroidali, i

quattro generosicondensatori elettrolitici e il

rassicurantedimensionamento dei

dissipatori di calore deifinali.

ohm. Prima di chiudere questa brevepremessa ricordiamo che per mantenereil più possibile bassi i prezzi la ditta diVigevano vende da anni direttamente ipropri prodotti, senza avvalersi quindidell'intermediazione del distributore edel negoziante.

Progetto e costruzione

A-2 ReferenceQuesto nuovo pre A.M. Audio ha unastruttura dual mono per cui risulta com-pletamente duplicata la circuitazione re-lativa ai due canali fin dal trasformatoredi alimentazione. Conseguentemente so-no presenti due trasformatori toroidali da20 VA ciascuno annegati nella resina e in-seriti in scatole metalliche accuratamenterifinite. Per limitare i picchi di correntenei trasformatori e per iniziare subito asmussare il ripple della tensione di ali-mentazione viene eseguita una prima fil-tratura già nella prima sezione di rettifi-cazione. Per la stabilizzazione della ten-sione di alimentazione si fa uso di un dio-do zener pilotato a corrente costante. Peril filtraggio dell'alimentazione vengono

utilizzati numerosi condensatori la cui ca-pacità complessiva ammonta a ben 96.000μF. L'apparecchio può anche fornire ten-sioni di alimentazione continue pari a ±30V in dual mono a due unità esterne (prefono o giradischi digitali modificati ecommercializzati da A.M. Audio) me-diante apposite prese a sei poli. Per ciòche concerne gli stadi di preamplificazio-ne le due principali scelte progettuali so-no state quelle tradizionalmente utilizzatedalla Casa di Vigevano: funzionamentoin classe A e utilizzo della controreazionein quantità limitate ed esclusivamentestadio per stadio (è quindi del tutto as-sente la controreazione dall'uscita all'in-gresso dell'apparecchio). La prima sceltaè ovviamente dettata dal voler del tuttoeliminare la distorsione di incrocio che sigenera negli stadi in classe B e risulta piùsemplice da realizzare nel caso deipreamplificatori data la bassa potenza ingioco negli stadi di uscita. La secondascelta mira invece ad evitare distorsioninei transienti che possono generarsiquando i tempi di propagazione del se-gnale nell'anello di reazione non sianomolto ridotti. Questa seconda scelta risul-ta piuttosto gravosa anche nel caso di un

preamplificatore perché richiede un'accu-rata selezione dei componenti per ottene-re un elevato livello di prestazioni con ilsolo ausilio della ridotta quantità di con-troreazione utilizzata localmente nei sin-goli stadi. Per l'analisi dello schema cir-cuitale dell'A-2 Reference si rimanda al-l'apposito box, qui ci si può limitare adaggiungere che i FET duali utilizzati nellostadio di ingresso sono di produzione To-shiba, mentre le sei coppie di mosfet deglistadi di uscita sono realizzate da Hitachi(2SK214-2SJ77). Grande cura è stata postanell'ingegnerizzazione del prodotto, mi-rando a realizzare percorsi di segnale edelle alimentazioni più brevi possibile(anche grazie alla dotazione di relè a dop-pi contatti dorati collocati in prossimitàdei connettori di ingresso e utilizzati perla selezione della sorgente da ascoltare) elimitando al massimo l'impiego di fili e diconnessioni non saldate (al fine di nonavere problemi di contatti instabili anchea distanza di svariati anni dall'acquisto).Tali accorgimenti hanno contribuito araggiungere elevati valori di rapportoS/N e di attenuazione della diafonia. Il li-vello costruttivo, come è consuetudineA.M. Audio, è molto elevato nonostante il

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prezzo non proibitivo dell'apparecchio. Icomponenti utilizzati sono tutti di ottimaqualità (ad esempio il potenziometro mo-torizzato del volume è un ALPS RK-27 adue sezioni accuratamente selezionato daA.M. Audio per minimizzare lo sbilancia-mento tra i due canali) e il cabinet è rea-lizzato senza lesinare su qualità e quan-tità dei materiali, né sulle loro lavorazio-ni. Una caratteristica insolita è la colloca-zione del sensore ad infrarossi del teleco-mando in uno dei piedini di appoggiodell'apparecchio.

M-150 HCome già accennato questo nuovo finaleha un'impostazione progettuale simile aquella del modello A-20 R, che eroga inclasse B una potenza massima pari a 100W e che, grazie alla polarizzazione eleva-ta degli stadi finali, funziona in classe Aper valori della potenza di uscita non su-periori a 5 W. Nell'M-150 H abbiamo unasituazione analoga ma con valori dellapotenza di uscita spostati verso l'alto. Lamassima potenza di uscita in classe B èinfatti pari a 150 W mentre quella in clas-se A raggiunge i 10 W. Quest'ultimo va-lore, secondo quanto affermato dal co-struttore, è spesso sufficiente per ripro-durre interi brani musicali in condizioninon particolarmente gravose (escursioni

dinamiche dei brani non eccessive, am-biente di ascolto non troppo grande, sen-sibilità e impedenza dei diffusori nonmolto impegnative, ecc.). Anche quandotali condizioni non si realizzano, comun-que, secondo A.M. Audio i 10 W in classeA continuano ad essere sufficienti al disopra dei 500 Hz, il che è positivo poichéè proprio sulle frequenze medie e alteche la distorsione di incrocio si manifestain modo più rilevante. Analogamente aquanto avviene sul pre, anche sul finalela controreazione viene utilizzata solo lo-calmente e in piccole quantità. Si è postaanche in questo caso l'esigenza di ottene-re prestazioni molto buone degli stadi diamplificazione già in totale assenza dicontroreazione, esigenza che si è inevita-bilmente tradotta nella necessità di sce-gliere componenti di elevata qualità (re-sistenze a strato metallico, condensatoriin polipropilene e polistirene, trimmer incermet, relè a contatti dorati, resistenzedi potenza a norme militari, ecc.) e di se-lezionarli accuratamente in base ai valoridei parametri di ciascun esemplare. Sitratta evidentemente di un processo co-struttivo particolarmente oneroso che,soprattutto nel caso dei finali mosfet (seicoppie Hitachi 2SK1058-2SJ162 per cia-scun canale), porta a scartare un numeromolto elevato di esemplari prima di tro-

vare quelli che rientrano nelle strette tol-leranze fissate in fase di progetto. L'ele-vata stabilità circuitale che il costruttoreè riuscito ad ottenere ha consentito di eli-minare l'induttanza all'uscita dei finali.Lo schema circuitale dell'apparecchio èdescritto nell'apposito box, per cui inquesto paragrafo si aggiunge solamenteche i FET duali utilizzati nel differenzialedi ingresso sono le coppie Toshiba2SK389/2SJ109. Relativamente all'ali-mentazione si può invece segnalare che,analogamente a quanto avviene sul fina-le A-70 Reference S2 in classe A, vengo-no impiegati due trasformatori toroidalida 325 VA (uno per canale, avendo an-che il finale una struttura di tipo dualmono). Si tratta di componenti di elevataqualità che vengono annegati nella resinae racchiusi in un unico contenitore metal-lico accuratamente rifinito. Questi com-ponenti vengono inoltre isolati dal telaiomediante sei supporti antivibranti. La se-zione di filtraggio della tensione di ali-mentazione è, secondo la tradizioneA.M. Audio, largamente dimensionata,come dimostra la capacità complessivadei condensatori elettrolitici statunitensiUnited Chemi-Con utilizzati nell'appa-recchio (156.000 μF). Il filtraggio e la sta-bilizzazione della tensione di alimenta-zione dei circuiti di ingresso sono indi-

L’interno del pre rivela una grande puliziagrazie alla quasi totale assenza di filatura e alla

disposizione estremamente ordinata dei componenti circuitali. Sinotino i contenitori metallici dei due trasformatori toroidali dialimentazione e la grande quantità di condensatori elettrolitici

utilizzati per il filtraggio della tensione di alimentazione.

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Amplificatore finale AM AUDIO M-150 H

CARATTERISTICHE RILEVATE

Caratteristicadi carico

limite

Tritim in regime continuo:Carico resistivo 4 Ω Carico induttivo 8 Ω/+60˚ Carico capacitivo 8 Ω/–60˚

Tritim in regime impulsivo:Carico resistivo 4 Ω Carico induttivo 8 Ω/+60˚ Carico capacitivo 8 Ω/–60˚

INGRESSOImpedenza: 83 kohm / 210 pF

Sensibilità: 1.58 volt(rif. 150 watt su 8 ohm)

Tensione di rumore pesata "A" riportata all'ingresso: 1.8 μV(ingresso terminato su 600 ohm)

Rapporto segnale/rumore pesato "A": 118.8 dB(ingresso terminato su 600 ohm, rif. uscita nominale)

USCITA DI POTENZA

Fattore di smorzamento su 8 ohm: 15.5 a 100 Hz; 15.4 a 1 kHz; 15.2 a 10 kHz

Slew rate su 8 ohm: salita 100 V/μs, discesa 100 V/μs

Risposta infrequenza

(a 2.83 V su8 ohm)

A.M. Audio ci ha abituato da tempo a prestazioni "esagerate", ma avoler essere cattivi potremmo notare che molti dei componenti di

cui ci siamo occupati in passato facevano parte della sezione alta delcatalogo, ed è relativamente facile avere performance alte quando sihanno poche restrizioni in relazione ai costi. Ben diverso potrebbe es-sere l'esito nell'ambito di quei prodotti ottimizzati rispetto ad un preci-so vincolo di prezzo. Ci si potrebbe quindi chiedere di quanto decade lavalentia tecnica degli amplificatori di questa Casa quando si passa daipiani superiori a quelli mediani della gamma.La risposta è facile, basta un colpo d'occhio alla pagina delle misure:di nulla, o quasi. O meglio, diversità nelle prestazioni pure certamentene esistono, ma quelle maggiori afferiscono soprattutto alla raffinatez-za delle soluzioni e della componentistica, nonché nel dimensionamen-to d'insieme, mentre ad esempio la generosità nell'erogazione di ten-sione e corrente indistorte è patrimonio comune di tutta la produzionedi Vigevano. Basti dare uno sguardo alle curve di CCL: potenza netta-mente superiore al dichiarato, salita ripida, pendenze diversificate perregime statico e dinamico con il secondo quasi verticale, ad indicareche la resistenza di chiusura dei finali è minima e nettamente inferiorea quella già bassa dell'alimentatore, il che già basterebbe a far suppor-re alte correnti massime. Ma ovviamente a noi le supposizioni non ba-stano e per indagare in questa direzione abbiamo i test di tritim, i qualiviaggiano paralleli alle curve di carico limite, ma spostati ancora più inalto. In altri termini, tutti i prospetti di tritim saturano a livelli altissimi(talvolta a livelli più che doppi rispetto a quello di targa) e con una co-munque consistente divaricazione tra misura con segnale statico e consegnale dinamico. Ne consegue ovviamente una capacità di pilotaggiostrepitosa, a prova di qualsiasi carico reale. Ottima anche la linearità,peraltro analizzata come sempre con alcuni test specifici pubblicatifuori del quadro dei test standard, ed "ottime" sono anche le debolinonlinearità osservabili nelle tritim. Non sembri un paradosso a chinon è pratico di progettazione, ma queste connotazioni sono propriesolo dei finali a controreazione debole o nulla, che rispetto agli altri -ed ovviamente sintetizzando - hanno i ben noti vantaggi relativi allastabilità ed al basso ordine dei residui. Ovviamente un finale che noncontroreaziona i finali non può avere una bassissima impedenza inter-na, ed infatti in questo caso abbiamo poco più di mezzo ohm, che peròsono totalmente resistivi e quindi invarianti rispetto alla frequenza suuna banda molto più ampia di quella audio. Il finale M-150 H non hapecche nemmeno tra i rimanenti parametri: slew rate altissimo e sim-metrico, rumore basso (nonostante l'alta polarizzazione e l'assenza direazione), impedenza d'ingresso di tutta tranquillità per qualsiasi pre.

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Preamplificatore AM AUDIO A-2 REFERENCE

CARATTERISTICHE RILEVATEINGRESSO CDImpedenza: 11 kohm / 310 pF. Sensibilità: 207 mV per 1 V out. Tensio-ne di rumore pesata "A" riportata all'ingresso: terminato su 600 ohm, 1.3μV. Rapporto segnale/rumore pesato "A": terminato su 600 ohm, 103 dB

Impedenza di uscitaLinea bilanciata: 48 ohm

Risposta infrequenza

(tensione diuscita 1 volt)

Sbilanciamentodei canali

(in funzionedell’attenuazionedi volume, da 0 a

-80 dB)

L'A-2 Reference non è peraltro un pre qualsiasi, e con i suoi 48 ohm diimpedenza interna e 13 volt RMS di tensione massima potrebbe quasipilotare direttamente un altoparlante, figurarsi un eventuale finale ad ele-vata capacità d'ingresso. Tra le sue prerogative migliori figurano di sicu-ro una risposta estesissima (i 200 kHz sono a zero dB!) ed indifferenteall'attenuazione di volume, ma anche un bilanciamento dei canali ottimofino a -70 dB e praticamente perfetto fino a -55 dB, valori davvero spintiper un regolatore continuo potenziometrico e tali comunque da non po-ter percepire sbilanciamenti in alcuna situazione di ascolto reale. Ottimoanche il rapporto segnale /rumore, pari a 103 dB in misura pesata.

F. Montanucci

Finale M-150 H, andamenti frequenza/distorsione su carico di 8ohm per potenze di prova di 1, 10, 100 e 150 watt. Comportamentoda manuale, monotonico in ampiezza e frequenza, con il residuo in

salita molto debole verso le alte frequenze.

Finale M-150 H, andamento potenza/distorsione su carico di 8 ohm, 0 dBpari a 150 watt su 8 ohm. Anche in questo caso le curve troverebbero

spazio nel manuale del buon progettista audio: salita monotonica,saturazione dolce e comportamento d'insieme sensibilmente migliore

quando la polarizzazione viene settata sul valore più elevato.

ANALISI CIRCUITALEQuesto sistema di amplificazione A.M. Audio a due telai si basa suschemi circuitali ben cari alla Casa di Vigevano e che vengono im-piegati anche su modelli di costo superiore. L'A-2 Reference si pre-senta con una struttura completamente simmetrica che prevede i pri-mi due stadi caricati a cascode, quello di ingresso, realizzato me-diante un differenziale a FET duali, ed il successivo che costituiscel'amplificatore di tensione. In uscita viene invece utilizzato uno sta-dio a mosfet che, grazie all'elevata polarizzazione, opera in classeA fino a tensioni di ben 12 V su 600 ohm, ovvero ben oltre quantorichiedibile dall'ingresso di qualsiasi finale esistente. Come è con-suetudine in casa A.M. Audio non viene applicata controreazionedall'uscita verso l'ingresso bensì solo, in quantità comunque contenu-ta, a livello locale nei singoli stadi di amplificazione. Nonostantel'assenza di controreazione uscita/ingresso e l'accoppiamento incontinua degli stadi di amplificazione si è riusciti a mantenere lacomponente continua della tensione di uscita entro valori molto con-tenuti (5 mV DC). Nel passare ad analizzare lo schema dell'M-150H si ritrova una situazione analoga a quella del pre. Anche sul fina-

le abbiamo infatti una configurazione completamente simmetricacon differenziale a FET duali caricato a cascode in ingresso e consuccessivo stadio di amplificazione in tensione caricato anch'esso acascode. Nello stadio di uscita, per garantire la capacità di sop-portare correnti stazionarie di 42 ampère e di dissipare ben 1,2kW a 20° C, vengono utilizzate sei coppie di mosfet. Come giàvenne osservato nell'analisi circuitale sul finale A-70 Reference, non-ché in occasione di precedenti prove di amplificatori A.M. Audio,le scelte progettuali fin qui descritte, unitamente ad altre di maggiordettaglio che non vengono riportate per brevità, consentono di otte-nere sensibili benefici in termini di stabilità, velocità e andamento diimpedenza e distorsione in funzione della frequenza. Lo schemadell'A-70 Reference S2 differisce in pratica solo per il numero dicoppie di mosfet di uscita che sono due in più per ciascun canalecome ci si poteva attendere data la polarizzazione molto elevatadegli stadi di uscita del finale in classe A. F. Guida

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pendenti. Per limitare l'assorbimento dicorrente all'accensione è stato utilizzatoun circuito antispunto, inoltre è previstoil disinserimento dei diffusori mediantedoppi relè a contatti dorati da 16 A cia-scuno durante le fasi di accensione e spe-gnimento. La protezione dell'apparec-chio è realizzata mediante fusibili sull'in-gresso di rete e su ciascun ramo di ali-

mentazione dei due canali. L'interventodelle protezioni è segnalato medianteLED associati a ciascun fusibile. I dissi-patori di calore dei finali sono ampia-mente dimensionati (1,2 mq) come ri-chiesto dalla elevata polarizzazione deifinali. Si tratta di componenti che non so-no disponibili in commercio in quantovengono ottenuti saldando due dissipa-tori più corti che vengono poi accurata-mente rifiniti, oltre che rettificati permassimizzare la superficie di contattocon i mosfet di potenza. Le schede circui-tali sono di elevato spessore (2,4 mm) edel tipo a doppia faccia e doppi fori me-tallizzati. Il cabinet è realizzato con gran-

de profusione di materiali (ad esempio ilpannello frontale è ottenuto sovrappo-nendo due lastre di alluminio anticorro-dal dello spessore di 15 mm ciascuna edil telaio utilizza robuste lamiere d'acciaiocon spessore pari a 20/10) ed eseguendocostose lavorazioni di precisione.

Funzionalità

Riguardo alla funzionalità del pre si puòinnanzitutto segnalare che è possibilecollegare fino a sei sorgenti sbilanciate eche sono disponibili due uscite pre inmodo da consentire la biamplificazione.

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L’ASCOLTO di Marco CicognaLa presenza sulle pagine di AUDIOREVIEW delle amplificazioni diA.M. Audio ha rappresentato una costante che accompagna oltre 20anni della mia attività di recensore audio. Troppo spesso prodotti dainomi altisonanti si sono presentati sul mercato con le carte apparente-mente in regola, salvo scomparire per un motivo o per l'altro dopouna o poche stagioni. L'attendibilità di un marchio non risiede soltantonel livello di costruzione o nelle prestazioni in largo senso “musicali”.La solidità commerciale dipende anche da una sana politica azienda-le, dalla possibilità di offrire una corretta assistenza, una distribuzioneadeguata al territorio. Senza tutto questo non può esserci professiona-lità e si rischia di rimanere confinati in un ambito di nicchia, di autoco-struttori pur qualificati che però non trovano la via della stabilità. Inquesto senso l'attendibilità di un prodotto la si misura anche nel tem-po, cioè nella realtà di una produzione e commercializzazione chesegue lo sviluppo della tecnica e le esigenze degli appassionati, pro-ponendo il prodotto stesso ad un prezzo corretto.La produzione italiana sotto questo punto di vista si è fatta apprezzarecon diversi marchi, ben noti ai nostri lettori. Tra i più attendibili, annodopo anno, si conferma proprio la A.M. Audio di Vigevano, nella cuifucina c'è sempre qualcosa di gustoso che bolle in pentola.Con il pre ed il finale che Franco Guida vi descrive in queste pagineabbiamo fatto “cantare” i diversi sistemi di altoparlanti presenti in reda-zione; nuovi e meno nuovi, tra questi alcuni più attendibili di altri (nelsenso descritto sopra) ad offrire un punto fermo nella valutazione delleelettroniche. I nostri A.M. Audio sono puledri di razza che tuttavia nonesibiscono fisime da primi della classe. Sanno infatti destreggiarsi condiffusori tra i più diversi, grazie alla capacità di erogare tanta buonacorrente, senza mancare la notevole flessibilità nel seguire il percorsomusicale. Ben fanno molti a ricordare che il compito di un'elettronica èquello di trasferire il segnale musicale senza travisarne i contenuti. Lapotenza, sempre opportuna per il necessario coinvolgimento quantitati-vo, da sola non basta. Gran parte del compito di riproduttore, soprat-tutto con la musica acustica, si attua nei primissimi watt di funzionamen-to, nel rispetto timbrico dello strumento, nell'offrire lo smalto e la consi-stenza opportuna ai diversi ingredienti sonori. Il solo cimento con il pia-

noforte, principe tra gli strumenti musicali, indica senza mezzi termini lavalidità dell'approccio di A.M. Audio alla musica concreta. È il caso diun sempreverde dei nostri ascolti come l'ormai famosa (e non più gio-vanissima) incisione dei “Quadri di un'esposizione” affrontati con len-tezza talvolta esasperante, ma con straordinaria intensità da Ivo Pogo-relich. Nel delicato incedere de “Il Vecchio Castello”, si coglie la risolu-zione ai bassi livelli di segnale, l'equilibrio tra il lieve tratto percussivodel pianoforte e il fluire melodico, che è il senso stesso della frase musi-cale. I chiaroscuri di questo brano sono appena soffusi, lo strumentoappare grande e ben collocato in una scena sonora dai contorni ampima non evanescenti. La “sostanza” sonora del finale A.M. Audio si co-glie anche a basso livello, ma si esalta come è lecito attendersi nel ren-dere le potenti ottave in gamma bassa delle parti più estroverse, tra cuiuna “Baba Yaga” dall'incedere martellante.Nelle Cantate di Bach (SACD della svedese BIS, una integrale davve-ro notevole) il gruppo di strumenti antichi conserva quella verve brillan-te che gli è caratteristica. Archi dal fraseggio ben scandito nel registromedio e basso, mentre i violini rifiniscono tratti armonici di buonaestensione senza diventare aguzzi. Il senso di equilibrio domina la raf-figurazione dello smalto strumentale dell'italiano, attento a fornire ungarbato sostegno alla presenza di parti il cui colore emerge dalla par-titura come oboi e flauti, mai esili. Non interessa ad A.M. Audio farfare una cura dimagrante all'incisione e ancora una volta ci piacemettere in evidenza la non inopportuna punta di velluto anche nelleevoluzioni vocali della soprano, portata in avanti dalla registrazione etuttavia mai invadente.Se si vuole giocare con pagine più esuberanti, è il caso di tornare adassaggiare la “Fanfare for the Common Man” di Copland nell'edizio-ne curata dalla Reference Recordings (al Top Audio ascolterete moltibrani tratti dall'ampio catalogo della label di San Francisco). L'attaccodi timpani, gong e grancassa indica senza mezzi termini la genero-sità di emissione di questa amplificazione. Anche spingendo a fondoil timbro degli ottoni si mantiene naturale e coerente, potendosi coglie-re la notevole dinamica di questo brano senza esitazioni. Ancora unavolta, “pugno di ferro in guanto di velluto”.

Preamplificatore A-2 Reference, andamentotensione/distorsione su carico di 100 kohm, 0 dBpari a 2 volt RMS. La saturazione degli stadi diuscita dell'A-2 avviene nei dintorni dei 13 volt,ed anche in questo caso la salita della (minima)componente nonlineare del residuo avviene con

progressione lineare.

Preamplificatore A-2Reference, andamentofrequenza/distorsionesu carico di 100 kohmper una tensione diuscita di 1 volt RMS.Che in un pre ladistorsione non cambicon la frequenza non ècosì insolito, ma inquesto caso lavariazione è davveronulla.

Page 7: AUDIO A-2 REFERENCE+M-150 H · 2020. 9. 26. · coppie Hitachi 2SK1058-2SJ162 per cia-scun canale), porta a scartare un numero molto elevato di esemplari prima di tro-vare quelli

Con l'apparecchio viene fornito un ele-gante telecomando con contenitore in ac-ciaio, mediante il quale è possibile la re-golazione del volume, ma non la selezio-ne dell'ingresso. Per ciò che concerne ilfinale ritroviamo i morsetti diffusori diottima qualità in ottone dorato realizzatidirettamente da A.M. Audio, tuttavia es-sendone presente un'unica coppia non èpossibile eseguire il collegamento bi-wi-ring. I connettori di ingresso sono di tiposbilanciato e si distinguono anch'essi perl'ottima fattura, come dimostrano l'accu-rata doratura e l'anima in teflon. Me-diante appositi commutatori collocati sulpannello posteriore è possibile portareda 10 a 5 W la potenza massima di fun-

zionamento in classe A se si desidera ri-durre il consumo e il riscaldamento del-l'apparecchio.

Conclusioni

Se con la coppia BX-5+A-70 Reference S2poteva sembrare che A.M. Audio avessefatto il massimo per rendere disponibiliad un prezzo molto competitivo presta-zioni tecniche e sonore prossime a quelledei più pregiati prodotti della Casa, conquesta nuova coppia ecco arrivare pun-tuale la smentita. A fronte infatti di qual-che piccola differenza riscontrata all'a-scolto, il livello qualitativo continua a ri-

manere particolarmente elevato, mentreil prezzo di acquisto risulta significativa-mente inferiore permettendo ad un mag-gior numero di appassionati di fruire consoddisfazione di queste eccellenti elettro-niche italiane. Poiché stiamo parlandocomunque di una spesa alquanto impe-gnativa per molte tasche, certamente unulteriore importante elemento che puòindurre a farla è l'aspettativa di potercontare su questi apparecchi per un lun-go periodo, grazie alla loro elevata qua-lità costruttiva che comunica una notevo-le sensazione di affidabilità, peraltro con-fermata dalla garanzia di ben cinque an-ni offerta dal costruttore.

Franco Guida

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L’ASCOLTOSono passati circa nove mesi da quando ebbi l'opportunità di ascolta-re il finale A-70 Reference S2 in classe A abbinato al pre BX-5. Que-sto sistema a due telai è tuttora in catalogo e costa quasi il 30% in piùrispetto alla coppia oggetto di questa prova. La curiosità di verificare,sia pure a distanza di tempo ed essendo obbligato ad un confronto“a memoria”, quali differenze si possono cogliere nella riproduzionesonora partendo da progetti che presentano forti analogie a livello cir-cuitale e realizzativo, ad eccezione della modalità di funzionamentodei finali, era piuttosto forte prima di iniziare la seduta di ascolto. In ef-fetti anche la principale differenza tra i due pre (l'assenza di uscite bi-lanciate sull'A-2 Reference) non pesa in questo confronto a distanzapoiché sul BX-5 non fu possibile utilizzare le connessioni bilanciate es-sendone sprovvisto l'A-70 Reference S2. Ebbene, una volta avviata lariproduzione del primo brano basta poco a convincersi che il livellodella riproduzione sonora in questa nuova prova di ascolto ricordamolto da vicino quello, particolarmente elevato, riscontrato nella pre-cedente prova. La naturalezza timbrica, che si esalta quando vengo-

no riprodotti gli archi dell'orchestra, è infatti eccellente e la gammamedia si impone all'attenzione per una trasparenza e ricchezza didettagli assolutamente al di fuori del comune. Pienezza di suono e ro-tondità che non sfocia in una eccessiva morbidezza ed in una minoredefinizione sono altre qualità che la nuova coppia mostra di condivi-dere con quella più costosa. Ma allora, sia pure con tutti i limiti diquesto confronto a memoria, mi sentirei di dire che suonano proprioallo stesso modo? Probabilmente no, perché mi rimane il dubbio chela nuova coppia perda qualcosa in termini di ariosità della gamma al-ta e di solidità di quella bassa (ma stiamo parlando di differenzetutt'altro che macroscopiche). In compenso, sarà per la suggestioneche può derivare dal sapere che la potenza massima nominale è piùdel doppio nel nuovo finale, quest'ultimo mi è sembrato a tratti ancorpiù disinvolto del pur muscoloso finale in classe A nel far riprodurre al-le mie non facili Dahlquist DQ-10 senza apparenti segni di distorsioneo compressione picchi dinamici alquanto elevati.

F. Gu.

I connettori del pre sono di ottima qualità e risultano raggruppati in base al canale cui si riferiscono. Conseguentemente i connettori del canale destro esinistro di uno stesso ingresso o di una stessa uscita risultano piuttosto distanti (14 cm), il che può comportare qualche difficoltà con taluni cavi di

collegamento. Si notino sulla destra le due prese che consentono di alimentare altrettante unità esterne. I morsetti di collegamento dei diffusori adottatisull'M-150 H sono di pregevole fattura, come è tradizione A.M. Audio.