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Attività di valutazione in itinere del POR Attività di valutazione in itinere del POR Marche FSE ob. 2 2007/2013 IL FSE E LE POLITICHE IN TEMA DI SICUREZZA SUL LAVORO E IL FSE E LE POLITICHE IN TEMA DI SICUREZZA SUL LAVORO E BUONA IMPRENDITORIA BUONA IMPRENDITORIA Sicurezza e salute sul lavoro Approfondimento tematico nell’ambito della valutazione in itinere del POR-FSE Regione Marche 2007-2013 ATI Fondazione Giacomo Brodolini Istituto per la Ricerca Sociale Ancona, 10 Dicembre 2010 Regione Marche

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Attività di valutazione in itinere del POR Attività di valutazione in itinere del POR Marche FSE ob. 2 2007/2013

IL FSE E LE POLITICHE IN TEMA DI SICUREZZA SUL LAVORO E BUONA IMPRENDITORIAIL FSE E LE POLITICHE IN TEMA DI SICUREZZA SUL LAVORO E BUONA IMPRENDITORIA

Sicurezza e salute sul lavoro

Approfondimento tematico nell’ambito della valutazione in itinere del POR-FSE Regione Marche 2007-2013

ATI Fondazione Giacomo BrodoliniIstituto per la Ricerca Sociale

Ancona, 10 Dicembre 2010

Regione Marche

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Articolazione del rapportoArticolazione del rapporto1. Finalità dell’approfondimento tematico2. “Qualità del lavoro” e “Tutela della salute e della sicurezza”3. L’analisi del contesto

Quadro normativo Infortuni e malattie professionali in Italia e nelle Marche secondo i dati

INAIL Ruolo delFSE: esperienze europee e nazionali

4. Attori e politiche locali nelle Marche (sia FSE che non) I dati di monitoraggio FSE Politiche locali e buone pratiche: i risultati di focus ed interviste

5. Gli effetti degli interventi formativi in tema di salute e sicurezza sul lavoro

I risultati dell’indagine CATI6. Conclusioni

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1. Finalità dell’approfondimento tematico1. Finalità dell’approfondimento tematico

Comprendere le modalità di implementazione della strategia del POR FSE in relazione alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori (quale tipo di interventi, quali obiettivi, quali target sono stati intercettati);

Valutare il ruolo del POR FSE in materia di salute e sicurezza dei lavoratori (quali benefici per coloro che hanno partecipato alle azioni);

Identificare buone pratiche in materia di prevenzione, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

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2. Salute e sicurezza e qualità del lavoro2. Salute e sicurezza e qualità del lavoro

La salute e la sicurezza sul luogo di lavoro rappresentano uno degli aspetti più rilevanti ed avanzati della politica sociale dell’UE, quali componenti integranti della qualità del lavoro ed elementi significativi per aumentare la competitività.

Per rilanciare la politica della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro, dal 2002 la Commissione Europea ha definito una nuova strategia comunitaria, che mira alla riduzione degli incidenti sul lavoro (di un quarto in seno all'UE) e delle malattie professionali.

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La Strategia Comunitaria per la SSLLa Strategia Comunitaria per la SSL I sei obiettivi intermedi stabiliti dalla Commissione Europea nell’ambito

della strategia corrente sono:

Nella programmazione del POR FSE 2007-2013 - Regione Marche si tiene esplicitamente conto della necessità di intensificare gli interventi a sostegno dell’incremento della qualità del lavoro.

In accordo con quanto sancito dai Consigli europei di Lisbona e Nizza e dalla COM(2003) 728, l’obiettivo di incrementare la qualità del lavoro impone la realizzazione di azioni in grado di incidere su dieci distinte componenti, tra le quali “la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro”

Attuare un quadro legislativo moderno ed efficace;Favorire lo sviluppo e l'attuazione delle strategie nazionali;Favorire i cambiamenti di comportamento;Far fronte a rischi nuovi e sempre più importanti;Migliorare il controllo dei progressi compiuti;Promuovere la sicurezza e la salute a livello internazionale.

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3. Il contesto: 3. Il contesto: Il quadro normativo/1Il quadro normativo/1

Principali riferimenti normativi A livello europeo, Direttiva Quadro 89/391/CEE del Consiglio, del 12 giugno Direttiva Quadro 89/391/CEE del Consiglio, del 12 giugno

1989, 1989, che detta disposizioni di tutela e promozione della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.

La trasposizione nell’ordinamento italiano dei principi di obbligazione generale di sicurezza sanciti dalla legislazione Europea, viene definita dal Decreto Legislativo n. 626 del 1994Decreto Legislativo n. 626 del 1994, trasposto nel cosiddetto Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs. 81/2008D.Lgs. 81/2008), a sua volta integrato dal D.Lgs. n. 106 del 3 D.Lgs. n. 106 del 3 agosto 2009agosto 2009 (recante disposizioni integrative e correttive) che ha completato il disegno di riforma, equiparando l’Italia agli standard normativi internazionali ed europei.

Nella Regione Marche, la normativa di riferimento per l’esercizio della competenza concorrente in materia di tutela e sicurezza del lavoro è la Legge Regionale n. 2 del 21 gennaio 2005Legge Regionale n. 2 del 21 gennaio 2005: “Norme regionali per l’occupazione, la tutela e la qualità del lavoro”. Art. 3 – Comma 3 – Lettera g ; Capo V (Artt. 32, 33 e 34)si incentra su

responsabilità sociale d’impresa (Art. 32), sicurezza sul lavoro (Art. 33) ed emersione del lavoro irregolare (Art. 34).

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Il quadro normativo/2Il quadro normativo/2 Definizione di un sistema di gestione ed organizzazione delle sistema di gestione ed organizzazione delle

attività di prevenzione e protezione dai rischi sui luoghi di attività di prevenzione e protezione dai rischi sui luoghi di lavorolavoro individuandone i soggetti responsabili e prevedendone l’attivazione

Sviluppo di una cultura della prevenzione cultura della prevenzione attraverso:

• l’informazione;• la formazione tecnica dei lavoratori e delle figure preposte contro gli

infortuni;• la partecipazione dei lavoratori all’individuazione ed adozione delle

contromisure per i rischi;• la significativa collaborazione fra impresa e lavoratori tesa

all’individuazione di responsabilità comuni, sia da parte del datore di lavoro, che da parte dei lavoratori, che sono responsabili in proprio delle singole azioni od omissioni nel caso di danni a terzi.

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Infortuni e malattie professionaliInfortuni e malattie professionalisecondo i dati INAIL/1secondo i dati INAIL/1

Infortuni e casi mortali denunciati nel 2009 per tipologia di gestione

Eventidenunciati

Casimortali

Eventidenunciati

Casimortali

Eventidenunciati

Casimortali

Eventidenunciati

Casimortali

ANCONA 438 1 8.516 7 302 - 9.256 8

ASCOLI PICENO 964 1 4.255 8 205 - 5.424 9

MACERATA 760 1 4.137 7 175 - 5.072 8

PESARO - URBINO 502 1 5.793 6 192 - 6.487 7

MARCHE 2.664 4 22.701 28 874 - 26.239 32CENTRO 10.497 15 142.701 223 7.857 7 160.292 215

ITALIA 52.629 125 (*) 705.181 907 (*) 32.190 18 (*) 790.000 1.050 (*)(*) stima previsionale del dato annuo definitivole stime non riguardano regioni e province per le quali sono riportati i dati effettivi acquisiti alla data del 30 aprile 2010

PROVINCE E REGIONITutte le gestioniAgricoltura Industria e Servizi Dipendenti conto Stato

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Infortuni e malattie professionaliInfortuni e malattie professionalisecondo i dati INAIL/2secondo i dati INAIL/2

Malattie professionali denunciate nel 2009 per tipologia di gestione

ANCONA 29 412 10 451 ASCOLI PICENO 71 471 4 546 MACERATA 68 386 4 458 PESARO - URBINO 73 482 4 559 MARCHE 241 1.751 22 2.014 CENTRO 720 7.520 108 8.348 ITALIA 3.914 30.362 370 34.646

Tutte le gestioniAgricoltura Dipendenti conto StatoIndustria e servizi

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Infortuni e malattie professionaliInfortuni e malattie professionalisecondo i dati INAIL/3secondo i dati INAIL/3

FREQUENZA RELATIVA (x 1000 addetti): rapporto tra eventi lesivi indennizzati (integrati per tenere conto dei casi non ancora liquidati) e numero degli esposti.

RAPPORTO DI GRAVITA' (x addetto): rapporto tra le conseguenze degli eventi lesivi indennizzati (integrati per tenere conto dei casi non ancora liquidati) e numero degli esposti. Tutte le tipologie di conseguenze sono espresse in giornate perdute, quantificate sulla base di convenzioni internazionali recepite dall'U.N.I. (Ente Nazionale Italiano di Unificazione): INABILITA' TEMPORANEA: giornate effettivamente perdute, compresi i giorni di

carenza; INABILITA' PERMANENTE: ogni grado di inabilità equivale a 75 giornate perdute; MORTE: ogni caso equivale a 7500 giornate perdute.

Per disporre di una base statistica più stabile e significativa, gli indicatori sono costruiti con riferimento alla media dell'ultimo triennio consolidato

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34,1

4

26,0

0

26,6

0

34,4

6

30,8

9

24,5

2 26,5

6

1,64 2,23

2,18 2,73

2,14

1,85

1,81

0,06

0,07

0,09

0,12

0,08

0,06

0,07

35,8

4

28,3

2

28,8

8

37,3

1

33,1

3

26,4

3 28,5

0

5

10

15

20

25

30

35

40

Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Marche Centro Italia Italia

Frequenza relativa media triennio 2005-2007

Inabilità temporanea Inabilità permanente Morte Totale

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0,78

0,73

0,66

0,9

0,77

0,61 0,65

1,59

2,12

1,99

2,43

1,99

1,78 1,

85

0,44 0,

51 0,66

0,88

0,61

0,49 0,5

2,81

3,36

3,32

4,21

3,37

2,87 3,

04

0

0,5

1

1,5

2

2,5

3

3,5

4

4,5

Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Marche Centro Italia Italia

Rapporto di gravità - Media triennio 2005-2007

Inabilità temporanea Inabilità permanente Morte Totale

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Infortuni e malattie professionaliInfortuni e malattie professionalisecondo i dati INAIL/4secondo i dati INAIL/4

Gli indici di frequenza medi per il triennio 2005-2007 hanno valore più alto nelle Marche rispetto all’Italia centrale ed al contesto nazionale: a fronte di un indice regionale pari a 33,13, il Centro si attesta al 26,4 e l’Italia nel complesso al 28,50.

A livello provinciale, Pesaro è la provincia caratterizzata dagli indici di frequenza più alti in riferimento sia ad inabilità temporanea (34,47 a fronte del 30,90 regionale), che permanente (2,73 a fronte del 2,14 regionale) e a conseguenze mortali (0,12 a fronte dello 0,08 regionale).

L’indice di gravità nella regione Marche (3,37 giornate perse) si attesta ad un livello più elevato sia di quello dell’Italia centrale (2,87) che di quello medio nazionale (3,04).

La provincia di Pesaro presenta valori superiori alla media regionale tanto nei casi di inabilità temporanea (0,90 rispetto ad una media regionale del 0,77), quanto in quelli di inabilità permanente (2,43 a fronte di 1,99 giornate a livello regionale) o di morte (0,88 rispetto a uno 0,61 regionale).

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RAPPORTI DI FREQUENZA RELATIVA PER SETTORE• Il settore con la frequenza infortunistica più alta è quello delle Costruzioni

(58,9), segue il settore Trasporti e comunicazioni (47,6) e, al terzo posto, il settore Estrazione di minerali (41,2).

• Il dato più preoccupante relativo agli eventi mortali è riferito al settore Estrazione di minerali (0,39), assieme ai Trasporti (0,28) ed al settore Elettricità, gas, acqua (0,30).

• Anche gli eventi infortunistici che comportano inabilità permanente si verificano con frequenza più alta nelle attività di Estrazione (5,97) e toccano sensibilmente anche i settori delle Costruzioni (5,66) e dei Trasporti (4,48).

INDICI DI GRAVITÀ PER SETTORE• Le attività di Estrazione di minerali si collocano al primo posto nelle Marche

(come nel Centro e in Italia) sia in relazione agli infortuni complessivi (11,24), che, in particolare, rispetto al verificarsi di eventi con conseguenze permanenti (7,49) e mortali (2,96).

• Il settore delle Costruzioni, che si caratterizza per un indice pari complessivamente a 8,49, è quello in cui la gravità degli eventi temporanei è più alta (1,45), assieme ai Trasporti (1,28) ed al settore Alberghi e ristorazione (0,82).

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Il FSE per la SSL in Europa e nella altre Il FSE per la SSL in Europa e nella altre regioni italianeregioni italiane

E’ stata effettuata una lettura degli interventi in tema di SSL realizzati in Europa ed in Italia (nelle altre Regioni) mediante il FSE

Sono state individuate e classificate le seguenti tipologie di azioni: formazione ai lavoratori: percorsi formativi rivolti a specifiche categorie di lavoratori,

a maggiore rischio di infortuni; formazione aziendale: attività di formazione rivolte a specifiche realtà aziendali; formazione nelle scuole/tirocinio: percorsi formativi rivolti a studenti, che integrano

l’approccio didattico formale e/o concrete esperienze di lavoro; interventi in azienda: pratiche che incidono sull’organizzazione e sulla gestione del

sistema di sicurezza aziendale; campagne informative: attività educative, di informazione e sensibilizzazione.

Non emergono quindi differenze particolarmente rilevanti tra quanto viene realizzato in materia di SSL nelle Marche e gli interventi posti in essere a livello europeo o in altre regioni italiane.

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4. Attori e politiche locali nelle Marche4. Attori e politiche locali nelle Marche::Politiche locali e buone pratiche/1Politiche locali e buone pratiche/1

L’indagine sui contesti regionale e provinciale è stata realizzata tramite interviste a referenti delle Amministrazioni regionale e provinciali e analisi sulla documentazione esistente di II livello

Nella regione Marche Il sistema di governance afferente la tematica SSL è allocato a diversi

livelli: centrale (regionale) e periferico (provinciale). Si individuano partenariati istituzionali promossi a livello regionale e

provinciale, contraddistinti da collaborazione con organizzazioni datoriali e sindacali, INAIL e altri attori di sistema.

In particolare, accordi con l’Ufficio scolastico regionale, le convenzioni con alcune Università, progetti ed iniziative promosse presso le scuole

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Politiche locali e buone pratiche/2Politiche locali e buone pratiche/2 In generale, a livello provinciale si rileva:

Un’offerta di formazione per figure obbligatorie, non obbligatorie, moduli di sicurezza informativi sulla sicurezza. Una distintività è data dalla Provincia di Ancona che ha improntato la sua policy nella direzione della totale addizionalità FSE (che, dunque, non sostiene interventi a carattere obbligatorio);

L’assenza di interventi formativi dedicati, rivolti a specifici settori economici o a particolari categorie di lavoratori quali immigrati, donne o soggetti maggiormente a rischio;

Un’offerta molto differenziata di interventi non formativi e finalizzati a promuovere la cultura della sicurezza in una logica fortemente preventiva, generalizzata e trasversale. In questo ambito si distinguono, in particolare, le Provincie di Pesaro e Urbino, Ascoli Piceno.

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Politiche locali e buone pratiche/3Politiche locali e buone pratiche/3 La regione Marche può contare su una consolidata tradizione di

esperienze e interventi attivati a livello pronviciale: l’attivazione di ‘tavoli tecnici’ a livello provinciale, formali ed informali, quale sede di

confronto e di concertazione tra soggetti istituzionali, pubblici e privati; la pubblicazione di concorsi provinciali rivolti a studenti con l’obiettivo di

sensibilizzare i giovani, e l’intero corpo docente; la realizzazione di progetti didattici ed educativi da realizzare nelle scuole, mirati

all’informazione ed alla formazione; la realizzazione della “giornata provinciale dedicata alla sicurezza”, secondo un

approccio muldimensionale, rivolta a tutta la cittadinanza, ai sistemi dell’istruzione, della formazione e del lavoro;

protocolli di intesa con Istituzioni e parti sociali.

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Progetti non corsuali in materia di SSL/1Progetti non corsuali in materia di SSL/1

• Si tratta di progetti volti a favorire l’applicazione dell’art. 21 del d.lgs. n. 626/94, e del successivo art. 36 del d.lgs. n. 81/2008, afferenti l’informazione ai lavoratori in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

• Gli interventi finanziati sono molteplici e diversificati: produzione di opuscoli multilingua, cartellonistica, fascicoli informativi, slides didattiche, DVD multimediale audio-video, CD ROM, foto, guide tascabili, materiale informativo da fruire anche attraverso l’accesso a siti web, cortometraggio.

• La distribuzione dei prodotti/materiali informativi all’interno dell’azienda spesso è stata accompagnata da giornate informative e seminari di presentazione, con anche la partecipazione di esperti sulla sicurezza interni o esterni all’impresa, privilegiando l’utilizzo di metodologie fortemente centrate sulla partecipazione e sulle conoscenze dei lavoratori: esercitazioni, role playing e coaching.

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Progetti non corsuali in materia di SSL/2Progetti non corsuali in materia di SSL/2

Avvisi pubblici regionali Numero progetti

Contributo richiesto

DGR . n° 2259 del 23-12-2002 su applicazione art. 21 del D. Lgs 626/94 - 2002/2003/ 6 96.334,32

progetti di cui al DGR. n° 1432 del 21-10-2003 su applicazione art. 21 del D. Lgs 626/94 - 2003/2004/2005 6 110.102,82

progetti di cui al DDS. n° 865/FPR del 30-12-2004 su applicazione art. 21 del D. Lgs 626/94 - 2004/2005/2006 5 92.248,60

progetti di cui al DDPF. n° 35/SIM_06 del 06/09/2006 su applicazione art. 21 del D.Lgs 626/94 - 2006/2007/2008 6 119.977,70

progetti di cui al DDPF n. 181/SIM_06 del 22/12/2008 su applicazione art. 36 del d.lgs. 81/2008 - 2008/2009/2010 13 303.280,60

Totale 36 721.944,04

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Attuazione del POR FSE: il monitoraggio delle Attuazione del POR FSE: il monitoraggio delle attività formative su SSL/1attività formative su SSL/1

La ricostruzione delle attività formative su sicurezza e salute si basa sui dati del sistema di monitoraggio regionale (al 30 settembre 2010). Si individuano le seguenti tipologie di attività formative:A.Corsi di formazione su SSL per figure obbligatorie con compiti collettivi:

1. Cofinanziati dal FSE;2. Finanziati con fondi ministeriali

B.Corsi di formazione su SSL per figure individuali o genericamente rivolti a tutti i lavoratori

1. Per figure obbligatorie con compiti individuali cofinanziati dal FSE;2. Per figure non obbligatorie cofinanziati dal FSE3. Per figure individuali (addetti ai lavori in quota) finanziati con fondi ministeriali

C.Moduli su sicurezza e lavoro all’interno di corsi di formazione:1. Cofinanziati dal FSE;2. Non FSE

D.Progetti quadro su SSL Non FSE

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Attuazione del POR FSE: il monitoraggio delle Attuazione del POR FSE: il monitoraggio delle attività formative su SSL/2attività formative su SSL/2

Percentuale di conclusi al 30 aprile 2010Fonte: Elaborazioni su dati SIFORM, Settembre 2010

I corsi

Attività di valutazione in itinere del POR Attività di valutazione in itinere del POR Marche FSE ob. 2 2007/2013 22

Tipologia corsi Finanziamento Corsi approvati

% Avviati % Conclusi

A - Corsi per figure obbligatorie con compiti collettivi

1 - FSE 18 72,2 44,4

2 - Non FSE 97 11,3 --

B - Corsi per figure obbligatorie con compiti individuali

1 – FSE 3 66,7 66,7

B - Corsi per figure non obbligatorie

2 – FSE 11 72,7 63,6

B - Corsi per addetti in quota 3 – NON FSE 14 92,9 71,4

C - Corsi formazione con moduli su SSL

1 - FSE 579 86,4 46,6

2 – NON FSE 214 41,1 --

D – Progetti quadro NON FSE 5 100,0 --

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Attuazione del POR FSE: il monitoraggio delle Attuazione del POR FSE: il monitoraggio delle attività formative su SSL/3attività formative su SSL/3

La percentuale più elevata di corsi avviati sul totale degli approvati si registra per: I progetti quadro finanziati con fondi NON FSE (100%) I corsi per addetti in quota finanziati con fondi ministeriali (92,9%) I corsi di formazione con moduli su SSL cofinanziati dal FSE (86,4%)

La percentuale più elevata di corsi conclusi sul totale degli approvati si riscontra per I corsi per addetti in quota finanziati con fondi ministeriali (71,4%) I corsi per figure obbligatorie con compiti individuali (66,7%), per i quali il

numero dei conclusi è pari a quello degli avviati. I corsi per figure non obbligatorie cofinanziati col FSE (63,6%)

Non ci sono invece corsi conclusi al 30 aprile 2010 tra: i corsi per figure obbligatorie compiti collettivi finanziati con fondi ministeriali; I progetti quadro NON FSE; i corsi di formazione che prevedono moduli su SSL, NON FSE.

Attività di valutazione in itinere del POR Attività di valutazione in itinere del POR Marche FSE ob. 2 2007/2013 23

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Attuazione del POR FSE: il monitoraggio delle Attuazione del POR FSE: il monitoraggio delle attività formative su SSL/4attività formative su SSL/4

Ovviamente, i corsi di formazione (sia FSE che NON) con moduli su SSL rappresentano la gran parte degli interventi

La formazione per figure obbligatorie con compiti collettivi vede il numero di corsi approvati con finanziamento ministeriale prevalere su quelli con cofinanziamento comunitario

I corsi per figure obbligatorie con compiti individuali e quelli per figure non obbligatorie sono esclusivamente cofinanziati dal FSE.

I corsi per addetti in quota sono esclusivamente finanziati con fondi ministeriali/regionali

I progetti quadro sono finanziati con risorse statali/regionali

Attività di valutazione in itinere del POR Attività di valutazione in itinere del POR Marche FSE ob. 2 2007/2013 24

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Attuazione del POR FSE: il monitoraggio delle Attuazione del POR FSE: il monitoraggio delle attività formative su SSL/5attività formative su SSL/5

* Numero di destinatari riferito a 7 degli 11 corsi avviati

** Numero di destinatari riferito a 13 dei 14 corsi avviati (mancano i destinatari per il corso 118833)

*** Numero di destinatari riferito a 477 dei 500 corsi avviati

**** Numero di destinatari riferito a 269 dei 270 corsi conclusi (mancano i destinatari del corso 115318)

Fonte: Elaborazioni su dati SIFORM, Settembre 2010

Attività di valutazione in itinere del POR Attività di valutazione in itinere del POR Marche FSE ob. 2 2007/2013 25

Tipologia corsi Finanziamento Numero destinataridei corsi avviati

A - Corsi per figure obbligatorie con compiti collettivi

1 - FSE 794

2 - Non FSE 474**

B - Corsi per figure obbligatorie con compiti individuali

1 – FSE 29

B - Corsi per figure non obbligatorie 2 – FSE 225

B - Corsi per addetti in quota 3 – NON FSE 347**

C - Corsi formazione con moduli su SSL

1 - FSE 15.551***

2 – NON FSE 2.415

D – Progetti quadro NON FSE 1.295

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Attuazione del POR FSE: il monitoraggio delle Attuazione del POR FSE: il monitoraggio delle attività formative su SSL/6attività formative su SSL/6

Per quanto riguarda i destinatari, con riferimento ai corsi avviati, si osserva che: In maniera prevedibile, i corsi di formazione (FSE e non) con moduli su SSL

registrano il maggior numero di destinatari I progetti quadro con finanziamenti statali/regionali interessano un

numero certamente rilevante di destinatari I corsi per figure obbligatorie coinvolgono un numero significativo di

destinatari (sia quando cofinanziati dal FSE che quando finanziati con risorse ministeriali)

i corsi per addetti in quota finanziati con fondi ministeriali e a corsi per figure non obbligatorie cofinanziati dal FSE riguardano un numero comunque consistente di destinatari

I corsi per figure individuali con compiti individuali riguardano un numero più contenuto di destinatari

Attività di valutazione in itinere del POR Attività di valutazione in itinere del POR Marche FSE ob. 2 2007/2013 26

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Attuazione del POR FSE: il monitoraggio delle Attuazione del POR FSE: il monitoraggio delle attività formative su SSL/7attività formative su SSL/7

Compatibilmente con le informazioni disponibili si rileva che: I destinatari dei corsi per figure obbligatorie con compiti collettivi

cofinanziati dal FSE in prevalenza sono maschi (il 58,9%), hanno meno di 40 anni (il 61,1%), sono in possesso del diploma di scuola secondaria superiore (il 40,8%), sono occupati (il 71,7%)

Quelli dei corsi per figure obbligatorie con compiti collettivi finanziati con fondi ministeriali soprattutto sono maschi (il 65%), hanno un’età inferiore ai 40 anni (il 51,9%)

I destinatari dei corsi per figure obbligatorie con compiti individuali cofinanziati dal FSE sono solo maschi, hanno più di 40 anni (il 72,4%), hanno quasi tutti la scuola dell’obbligo (il 96,6%) e i rimanenti un attestato o una qualifica professionale, sono tutti occupati, lavorano in micro imprese del settore delle costruzioni

Attività di valutazione in itinere del POR Attività di valutazione in itinere del POR Marche FSE ob. 2 2007/2013 27

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Attuazione del POR FSE: il monitoraggio delle Attuazione del POR FSE: il monitoraggio delle attività formative su SSL/8attività formative su SSL/8

Quelli dei corsi per figure non obbligatorie cofinanziati dal FSE in particolare sono maschi (il 53,3%), hanno un’età superiore ai 40 anni ( il 68,9%), hanno la scuola dell’obbligo (il 24,9%, ma l’informazione sul livello di istruzione è mancante per la maggioranza), sono occupati (il 43,1%, ma la condizione occupazionale non è disponibile per la maggior parte)

I destinatari dei corsi per addetti in quota finanziati con fondi ministeriali sono (quasi) esclusivamente maschi (il 99,7%), oltre la metà ha più di 40 anni (il 54,8%), hanno la scuola dell’obbligo (il 68,9%), sono occupati (il 91,4%), lavorano nel settore delle costruzioni (il 45,8%, ma l’informazione manca per la maggior parte dei destinatari)

Quelli dei progetti quadro con finanziamenti statali/regionali sono prevalentemente maschi (il 78,1%), hanno più di 40 anni (il 52,2%)

I destinatari dei corsi di formazione FSE con modulo su SSL sono soprattutto femmine (il 51,7%), hanno meno di 40 anni (il 78%), sono in possesso del diploma di scuola secondaria superiore (il 43%), sono occupati (il 44,7%).

Quelli dei corsi di formazione NON FSE con modulo su SSL sono in prevalenza femmine (il 61,6%),hanno età inferiore ai 40 anni (il 55%)

Attività di valutazione in itinere del POR Attività di valutazione in itinere del POR Marche FSE ob. 2 2007/2013 28

… In sintesi: la prevenzione sul tema della sicurezza rivolta alle donne la troviamo solo nei corsi per figure non obbligatorie FSE e nei corsi di formazione con modulo su SSL

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Attuazione del POR FSE: il monitoraggio delle Attuazione del POR FSE: il monitoraggio delle attività formative su SSL/9attività formative su SSL/9

I corsi approvati per ente territoriale

29

Tipologia corsi

Finanziamenti

Enti territoriali Totale AN AP MC PU RG

A - Corsi per figure obbligatorie con compiti collettivi

FSE 1 -- 5 9 3 18

NON FSE -- 95 -- 2 -- 97 B - Corsi per figure obbligatorie con compiti individuali

FSE -- -- -- 3 -- 3

B - Corsi per figure non obbligatorie

FSE 4 -- 3 4 -- 11

B - Corsi per addetti in quota

NON FSE 4 6 2 2 -- 14

C - Corsi con moduli su SSL

FSE 290 20 99 113 57 579

NON FSE 113 74 11 16 -- 214

D - Progetti quadro NON FSE -- -- -- 5 -- 5 Totale 412 195 120 154 60 941

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Attuazione del POR FSE: il monitoraggio delle Attuazione del POR FSE: il monitoraggio delle attività formative su SSL/10attività formative su SSL/10

La Provincia di Ancona utilizza il FSE soprattutto per corsi di formazione con moduli su SSL (290) . IL FSE cofinanzia anche 1 corso per figure obbligatorie con compiti collettivi e 4 per figure non obbligatorie. Gli altri finanziamenti sono utilizzati per i corsi con moduli su SSL (113) e per i corsi per addetti ai lavori in quota (4).

La provincia di Ascoli Piceno ricorre al FSE solo per cofinanziare corsi di formazione con moduli su SSL (20). I finanziamenti ministeriali/regionali sono utilizzati, oltre che per corsi di formazione con moduli su SSL (74), per i corsi per figure obbligatorie con compiti collettivi (95) e per addetti in quota (6)

La Provincia di Macerata utilizza il FSE in prevalenza per corsi con moduli su SSL (99), ma anche per corsi per figure obbligatorie con compiti collettivi (5) e per figure non obbligatorie (3) . I fondi non comunitari sono utilizzati per realizzare corsi con moduli su SSL (11) e corsi per addetti in quota (2)

La Provincia di Pesaro e Urbino utilizza il FSE oltre che per corsi con moduli su SSL (113) anche per corsi per figure obbligatorie con compiti collettivi (9) e con compiti individuali (3) e per corsi per figure non obbligatorie (4). Gli altri fondi sono utilizzati per i corsi con moduli su SSL (16), per progetti quadro (5), per corsi per figure obbligatorie con compiti collettivi (2) e per corsi per addetti in quota (2).

La Regione usa esclusivamente il FSE per finanziare corsi con moduli su SSL (57) e 3 corsi per figure obbligatorie con compiti collettivi

Attività di valutazione in itinere del POR Attività di valutazione in itinere del POR Marche FSE ob. 2 2007/2013 30

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5. Effetti degli interventi formativi5. Effetti degli interventi formativisu SSL: su SSL: L’indagine CATIL’indagine CATI

L’indagine ha previsto la somministrazione di tre questionariA. Un questionario rivolto ai destinatari di corsi di formazione su sicurezza e salute destinati a

figure obbligatorie con compiti collettivi;B. Un questionario rivolto ai destinatari di corsi di formazione su sicurezza e salute destinati a

figure obbligatorie con compiti individuali o di corsi di formazione su sicurezza e salute destinati a figure non regolamentate o, comunque, a tutti i lavoratori;

C. Un questionario rivolto a destinatari di corsi di formazione per apprendisti o per figure professionali specifiche in cui è stato svolto un modulo su sicurezza e salute dei lavoratori.

L’attenzione è stata rivolta a tutti i corsi conclusi al 30 aprile 2010. I questionari hanno permesso di raccogliere informazioni su:

1. Caratteristiche personali;2. Opinioni degli intervistati in tema di SSL;3. Condizioni di lavoro;4. Percezione rischi oggettivi, sistemi di protezione e contesto aziendale sulle politiche di

sicurezza;5. Scelta del corso e ruolo svolto dall’addetto alla sicurezza;6. Corso/Modulo e suoi effetti

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Fonte: Elaborazioni su dati SIFORM, Settembre 2010

Interventi formativi FSE e NON FSE su SSL conclusi al 30 aprile 2010 e relativi destinatari, numero destinatari intervistati e tassi di copertura dell’indagine

Attività di valutazione in itinere del POR Attività di valutazione in itinere del POR Marche FSE ob. 2 2007/2013 32

Tipologia corsi

N.° corsi conclusi

(al 30/04/2010)

N.° totale destinatari

N.° destinatari

con recapito

telefonico disponibile

o rintracciato

N.° destinatari intervistati

Tasso di copertura su totale

destinatari

Tasso di copertura

su destinatari

con numero

telefonico disponibile o reperito

A

Corsi di formazione cofinanziati col FSE su sicurezza e salute nei luoghi di lavoro per figure obbligatorie compiti collettivi 8 624 496 295 47,3 59,5

B

Corsi di formazione cofinanziati col FSE su sicurezza e salute nei luoghi di lavoro per figure obbligatorie con compiti individuali 2 29 23 15 51,7 65,2

B

Altri corsi di formazione cofinanziati col FSE su sicurezza e salute nei luoghi di lavoro per figure non obbligatorie (non previste dal d. Lgs. 81/2008) 7 185 70 38 20,5 54,3

B

Altri corsi di formazione NON FSE su sicurezza e salute nei luoghi di lavoro per figure individuali (ponteggisti) 10 320 229 125 39,1 54,6

C

Moduli su sicurezza e lavoro all’interno di corsi di formazione FSE 270 5.622 3.580 2.647 47,1 73,9

Totale 297 6.780 4.398 3.120 46,0 70,9

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Caratteristiche degli intervistatiCaratteristiche degli intervistati Analizzate per tipologia di corso oggetto di indagine:

Corsi per figure obbligatorie con compiti collettivi (FSE): in prevalenza maschi (59,7%), con meno di 40 anni (il 58,6%), quasi tutti italiani, in possesso almeno del diploma di scuola secondaria superiore (il 69,2%), occupati (il 78,3%) e che hanno cambiato lavoro almeno una volta nella loro vita professionale (il 71,5%).

Corsi per figure obbligatorie con compiti individuali (Operatori gru edili) (FSE): tutti uomini, con più di 40 anni (i 4/5), tutti italiani, con la scuola dell’obbligo (i 4/5), quasi tutti occupati (il 93,3%) e che hanno cambiato lavoro almeno una volta (i 2/3)

Corsi per figure non obbligatorie o generici (FSE): in prevalenza femmine (il 52,6%), con più di 40 anni (il 76,3%), tutti italiani, con almeno il diploma di scuola secondaria superiore (il 55,3%), quasi tutti occupati (il 97,4%) e che hanno cambiato lavoro almeno una volta ( l’81,6%)

Corsi per addetti in quota (NON FSE): tutti maschi, con più di 40 anni (il 60,8%), quasi esclusivamente italiani, con al massimo un attestato o una qualifica professionale (il 74,4%), quasi tutti occupati (il 96%) e che hanno cambiato lavoro almeno una volta (i 2/3 circa)

Corsi di formazione con modulo su SSL (FSE): in prevalenza femmine (il 51,5%), con meno di 40 anni (l’83,6%), soprattutto italiani (il 95,5%) , per poco più della metà occupati (il 51,9%) e che hanno cambiato lavoro almeno una volta (il 70,9%)

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Quota di individui che hanno avuto Quota di individui che hanno avuto infortuni/malattie prima del corsoinfortuni/malattie prima del corso

5,4

6,4

11,2

18,4

20,0

0 5 10 15 20 25

Corsi per figure obbligatorie con compiti collettivi (FSE):

Corsi di formazione con modulo su SSL (FSE):

Corsi per addetti in quota (NON FSE):

Corsi per figure non obbligatorie o generici (FSE):

Corsi per figure obbligatorie con compiti individuali (Operatori gru edili) (FSE):

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Opinioni degli intervistati in tema di SSL/1Opinioni degli intervistati in tema di SSL/1 Per tipologia di corso:

Corsi per figure obbligatorie con compiti collettivi (FSE): la maggior parte ritiene che il problema della SSL sia un problema di tipo organizzativo (il 65,4%), da affrontare soprattutto con corsi di formazione per i lavoratori (il 38,1%); che per garantire la SSL dovrebbe intervenire soprattutto l’imprenditore o l’azienda (il 70,5%) e che l’azienda dispone degli strumenti necessari (conoscenze, risorse, tecnologie) per assicurarla SSL (l’80,3%)

Corsi per figure obbligatorie con compiti individuali (Operatori gru edili) (FSE): buona parte ritiene che il problema SSL è o di tipo soggettivo (il 40%) o di tipo organizzativo, attesta che per la SSL si possono organizzare corsi di formazione per i lavoratori (il 40%), afferma che a garantire la SSL debba essere soprattutto l’azienda o l’imprenditore (il 53,3%) e sostiene che le aziende dispongono degli strumenti per garantirla (il 93,3%)

Attività di valutazione in itinere del POR Attività di valutazione in itinere del POR Marche FSE ob. 2 2007/2013 35

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Opinioni degli intervistati in tema di SSL/2Opinioni degli intervistati in tema di SSL/2 Corsi per figure non obbligatorie o generici (FSE): per la più parte

la SSL è un problema di natura organizzativa (il 52,6%), per prevenire il quale si possono organizzare corsi di formazione per i lavoratori (il 42,6%); è l’imprenditore o l’azienda che deve agire per garantire la SSL (il 47,4%) e le aziende dispongono degli strumenti necessari per garantire la SSL (l’84,2%)

Corsi per addetti in quota (NON FSE): per la maggior parte la SSL è un problema di tipo organizzativo (il 53,6%), in relazione alla SSL si possono realizzare soprattutto corsi di formazione per lavoratori (il 40%), per garantire la SSL dovrebbe intervenire l’azienda o l’imprenditore (il 53,6%), le aziende dispongono degli strumenti necessari per garantire la SSL (l’80%)

Corsi di formazione con modulo su SSL (FSE): la maggioranza considera la SSL un problema di tipo organizzativo (il 60,5%), ritiene che per la SSL dovrebbero essere organizzati corsi di formazione per i lavoratori (il 31%) e che per garantire la SSL dovrebbe intervenire l’imprenditore o l’azienda (il 51,4%) e pensa che l’azienda disponga degli strumenti necessari per garantirla (il 70%)

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Le condizioni di lavoro/1Le condizioni di lavoro/1 I destinatari dei corsi per figure obbligatorie con compiti collettivi (FSE)

lavorano prevalentemente nel “commercio / servizi alla persona” (il 33,6%) In aziende fino a 9 addetti (il 67,1%) come dipendenti (il 48,1%) In luoghi interni (il 67,1%)

I destinatari dei corsi per figure obbligatorie con compiti individuali (FSE) sono occupati: Tutti nel settore delle costruzioni Tutti in aziende con al massimo 9 addetti Nella maggior parte dei casi come lavoratori autonomi (con dipendenti) (il 92,9%) Tutti all’esterno

I destinatari dei corsi per figure non obbligatorie o generici (FSE) lavorano soprattutto: In “Agricoltura / Costruzioni” (il 37,8%) o nei “Trasporti o servizi alle imprese” (il

37,8%) In azienda con meno di 10 addetti (il 67,6%) Alle dipendenze (il 97,3%) All’interno (il 62,2%)

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Le condizioni di lavoro/2Le condizioni di lavoro/2

I destinatari dei corsi per addetti in quota sono occupati principalmente:Nelle “Costruzioni” (il 94,2%) In aziende con al massimo 9 addetti (il 59,1%)Come dipendenti (l’83,3%)All’esterno (il 94,2%)

I destinatari dei corsi con moduli su SSL (FSE) sono in prevalenza occupati:Nel “commercio / servizi alle persone” (il 43,5%) In aziende con 10 addetti ed oltre (il 64,3%)Alle dipendenze (il 77,7%) In luoghi interni (l’83,6%)

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Percezione del rischio e contesto aziendale sulle Percezione del rischio e contesto aziendale sulle politiche di SSL/1politiche di SSL/1

Tra gli occupati, Quanti hanno partecipato a corsi per figure obbligatorie con compiti collettivi (FSE) per

la maggior parte: Dichiarano che l’azienda informa(sempre, spesso o perlomeno saltuariamente) sui rischi da

lavoro (il 96,5%) Ritiene di non correre alcun rischio per la propria salute (il 58,9%) Attesta che in caso di condizioni di pericolo in azienda può agire per rimuoverle (il 45,9%) Pensa che la propria azienda investa (molto o abbastanza) per la SSL (il 96,5%) e che l’azienda

adotti tutte le misure possibili in tema di SSL (l’89,2%) Considera media la probabilità di incidenti in azienda (il 72,7%)

Relativamente a coloro che hanno partecipato a corsi per figure obbligatorie con compiti individuali (FSE), si osserva che: Tutti ritengono tutti che l’azienda informi (sempre, spesso o perlomeno saltuariamente) sui

rischi da lavoro La metà ritiene di correre rischi nell’interazione con altri lavoratori o con i propri colleghi. Solo

il 7,1% ritiene di non correre rischi per la propria salute La maggior parte in caso di condizioni di pericolo in azienda può chiedere aiuto (il 42,9%) o

può agire per rimuoverle (il 42,9%) Tutti pensano che la propria azienda investa (molto o abbastanza) per la SSL e gran parte che

l’azienda adotti tutte le misure possibili in tema di SSL (l’85,7%) La maggioranza considera media la probabilità di incidenti in azienda (il 78,5%)

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Percezione del rischio e contesto aziendale sulle Percezione del rischio e contesto aziendale sulle politiche di SSL/2politiche di SSL/2

Quanti hanno frequentato un corso per figure non obbligatorie (FSE), per la più parte: Ritiengono che l’azienda informi (sempre, spesso o perlomeno saltuariamente) sui rischi da

lavoro (il 94,6%) Non pensano di correre rischi per la propria salute (il 54,1%) Dichiarano che in caso di condizioni di pericolo in azienda può chiedere aiuto (il 51,4%) Pensano che la propria azienda investa (molto o abbastanza) per la SSL (il 97,3%) e che

l’azienda adotti tutte le misure possibili in tema di SSL (l’81,1%) Considera media la probabilità di incidenti in azienda (il 45,9%)

In relazione a coloro che hanno concluso un corso per addetti in quota (NON FSE), si rileva che: Tutti attestano che l’azienda informa (sempre, spesso o perlomeno saltuariamente) sui rischi

da lavoro La metà ritiene di correre rischi nell’interazione con altri lavoratori o con i propri colleghi ed

attesta che in caso di condizioni di pericolo in azienda può chiedere aiuto Buona parte ritiene che la propria azienda investa (molto o abbastanza) per la SSL (il 98,3%)

e che l’azienda adotti tutte le misure possibili in tema di SSL (il 76,7%) La maggior parte considera media la probabilità di incidenti in azienda (il 67,5%)

Attività di valutazione in itinere del POR Attività di valutazione in itinere del POR Marche FSE ob. 2 2007/2013 40

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Percezione del rischio e contesto aziendale sulle Percezione del rischio e contesto aziendale sulle politiche di SSL/3politiche di SSL/3

Quanti hanno partecipato a corsi di formazione con moduli su SSL (FSE) in buona parte: Ritengono che l’azienda informa (sempre, spesso o

perlomeno saltuariamente) sui rischi da lavoro (il 91,2%%)Non pensano di correre rischi per la propria salute (il 79%)Dichiarano che in caso di condizioni di pericolo in azienda può

segnalarle all’azienda (il 39,6%)Pensano che la propria azienda investa (molto o abbastanza)

per la SSL (l’87,4%) e che l’azienda adotti tutte le misure possibili in tema di SSL (il 69,2%)

Considerano bassa la probabilità di incidenti in azienda (il 47,9%)

Attività di valutazione in itinere del POR Attività di valutazione in itinere del POR Marche FSE ob. 2 2007/2013 41

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La presenza di addetti alla sicurezza/1La presenza di addetti alla sicurezza/1

Attività di valutazione in itinere del POR Attività di valutazione in itinere del POR Marche FSE ob. 2 2007/2013 42

Corsi per figure obbligatorie con

compiti individuali (FSE)

Corsi per figure non obbligatorie

(FSE)

Corsi per addeti in quota (NON FSE)

Corsi con moduli su SSL (FSE)

Presenza in azienda di un addetto alla sicurezza Si 78,6 81,1 84,2 76,1No 21,4 18,9 15,8 23,9Attività svolte da addetto alla sicurezzaVisite periodiche ai lavoratori 60,0 39,5 39,2 22,0Visite periodiche agli impianti 13,3 34,2 28,0 19,2Dà informazioni ai lavoratori su SSL 46,7 47,4 49,6 34,3Chiede interventi all'azienda in materia di SSL 46,7 34,2 44,8 23,0Altro -- -- -- 1,4

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La presenza di addetti alla sicurezza/2La presenza di addetti alla sicurezza/2Secondo la maggior parte degli occupati che

hanno partecipato a corsi per figure obbligatorie con compiti individuali (FSE), per figure non obbligatorie (FSE) e per addetti in quota (NON FSE) e a corsi FSE con moduli su SSL, nelle aziende di appartenenza c’è un addetto alla sicurezza e principalmente “ Dà informazioni su SSL ai lavoratori” (tranne che per quanti hanno partecipato a corsi per figure obbligatorie con compiti individuali che attestano che svolge soprattutto “Visite periodiche ai lavoratori”)

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Scelta del corso su SSLScelta del corso su SSL La maggioranza di quanti hanno frequentato un corso

per figure obbligatorie con compiti collettivi (FSE) (il 64,4%) o un corso su SSL per figure obbligatorie con compiti individuali (FSE) (il 66,7%) o un corso per addetti in quota (NON FSE) (il 64%) attesta di aver scelto di partecipare al corso. Ma nel caso di corsi per figure non obbligatorie (FSE), la più parte attesta di essere stato segnalato dall’azienda (il 71,1%).

In relazione a tutte le tipologie di corsi, gli intervistati attestano di averli frequentati soprattutto perché previsto obbligatoriamente dalla normativa.

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Gli effetti del corso/1Gli effetti del corso/1 Sia i corsi su SSL che i moduli su SSL (all’interno di corsi di

formazione) hanno permesso di aumentare la percezione del rischio Nel 43,4% dei destinatari dei corsi per figure obbligatorie con

compiti collettivi (FSE) Nel 33,3% dei destinatari dei corsi per figure obbligatorie con

compiti individuali (FSE) Nel 50% dei destinatari dei corsi generici su sicurezza o per

figure non obbligatorie (FSE) Nel 37,6% dei destinatari dei corsi per addetti in quota (FSE) Nel 40,8% dei destinatari dei corsi con moduli su SSL

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Gli effetti del corso/2Gli effetti del corso/2 I corsi su SSL hanno permesso soprattutto

di accrescere la consapevolezza dei rischi e di migliorare la capacità di azione tra coloro che hanno frequentato un corso per figure obbligatorie con compiti collettivi (FSE) (rispettivamente il 46,1% e il 43,4%)

di migliorare la capacità di azione nel caso di coloro che hanno partecipato a corsi per figure obbligatorie con compiti individuali (FSE) (il 53,4%) o a corsi per figure non obbligatorie o generici su SSL (FSE) (il 60,5%)

di accrescere la consapevolezza dei rischi tra quanti hanno partecipato a corsi per addetti in quota (NON FSE) (il 46,4%)

I moduli su SSL all’interno di corsi di formazione (FSE) hanno invece permesso soprattutto di acquisire/approfondire nozioni su SSL (il 42,4%) e di ricevere informazioni su SSL (il 40,9%)

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Gli effetti del corso/3Gli effetti del corso/3 Quanto appreso nei corsi su SSL / nel modulo su SSL viene

ritenuto (molto o abbastanza) applicabile: Dal 93,3% dei rispondenti che hanno partecipato ad un corso per

figure obbligatorie con compiti collettivi (FSE) Da tutti gli intervistati che hanno frequentato un corso per figure

obbligatorie con compiti individuali (FSE) Dal 94,7% dei rispondenti che hanno partecipato ad un corso per

figure non obbligatorie o generico su SSL (FSE) Dal 95,2% degli intervistati che hanno frequentato un corso per

addetti ai lavori in quota (NON FSE) Dall’89,3% degli intervistati che hanno frequentato un corso di

formazione con modulo su SSL (FSE)

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Gli effetti del corso/4Gli effetti del corso/4 Le percentuali di (molto o abbastanza) soddisfatti del corso si

attestano al:97,3% tra quanti hanno partecipato ad un corso per figure

obbligatorie con compiti collettivi (FSE);100% tra coloro che hanno frequentato un corso per figure

obbligatorie con compiti individuali (FSE);97,4% tra quanti hanno partecipato ad un corso per figure

non obbligatorie / generico su SSL (FSE);99,2% tra coloro che hanno frequentato un corso per

addetti ai lavori in quota (NON FSE)90,4% tra coloro che hanno frequentato un corso di

formazione con un modulo su SSL (FSE).

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Gli effetti del corso/5Gli effetti del corso/5 Parteciperebbe nuovamente ai corsi su SSL o ai corsi di formazione

che prevedono moduli su SSL. Il 94,6% di quanti hanno frequentato un corso per figure obbligatorie

con compiti collettivi; Il totale di coloro che hanno partecipato ad un corso per figure

obbligatorie con compiti individuali (FSE) Il totale di quanti hanno frequentato un corso per figure non

obbligatorie / generico su SSL (FSE); Il 96% di coloro che hanno partecipato ad un corso per addetti ai lavori

in quota (NON FSE) Il 75% di quanti hanno frequentato un corso con moduli su SSL (FSE).

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Alcuni effetti specifici conseguiti dal corso per Alcuni effetti specifici conseguiti dal corso per figure obbligatorie con compiti collettivi/1figure obbligatorie con compiti collettivi/1

A

v.a. %

Attività svolte come addetto alla sicurezza Partecipazione a riunioni periodiche 14 4,3 Avvertire il responsabile della azienda 4 1,2 Segnalare tempestivamente al datore di l 6 1,8 Essere consultato in merito all organizz 1 0,3 Ricevere le informazioni e la documentaz 4 1,2 Frequentare appositi corsi di formazione 3 0,9 Sovrintendere e vigilare sulla osservanz 179 54,7 Fornire istruzioni affinché i lavoratori 56 17,1 Fare ricorso alle autorità competenti qu 1 0,3 Al momento non è stata realizzata nessun 59 18,0 Frequenza con cui sono svolte tali attività Mensile 102 34,6 Saltuaria 193 65,4 Atteggiamento impresa nei confronti della SSL Attivo 151 51,2 Passivo 99 33,6 Sbrigativo 25 8,5 Non risponde 20 6,8 Dopo la fine del corso, le competenze apprese rispetto al suo ruolo Hanno trovato piena applicazione nello svolgimento delle att 143 48,5 Hanno permesso l individuazione di nuove mansioni 2 0,7 Hanno attivato ulteriori processi di apprendimento sul campo 51 17,3 Non sempre trovano riscontro nella situazione lavorativa rea 93 31,5 Non sempre consentono di migliorare concretamente la sicurez 6 2,0 Il corso è stato utile soprattutto perché ha consentito di : Sviluppare in azienda una maggiore sensibilità nei confronti 222 75,3

Verificare se l azienda adotta un piano di valutazione dei r 34 11,5

Richiedere all azienda più momenti informativi sulla salute 27 9,2

Il corso non è stato utile 12 4,1

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Alcuni effetti specifici conseguiti del corso per Alcuni effetti specifici conseguiti del corso per figure obbligatorie con compiti collettivi/2figure obbligatorie con compiti collettivi/2

Coloro che sono deputati a svolgere il ruolo di “addetto alla sicurezza” soprattutto svolgono la seguente attività “Sovrintendere e vigilare sulla osservanza degli obblighi di legge da parte dei singoli lavoratori / Verificare che soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano a zone che espongono ad un rischio grave e specifico / Richiedere l'osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza”

Le attività di addetto alla sicurezza appaiono essere svolte “saltuariamente” Coloro che hanno frequentato un corso su SSL per figure obbligatorie con compiti

collettivi ritengono nella maggior parte dei casi che le imprese affrontino in maniera attiva il tema della SSL (e non solo come obbligo di legge)

La maggior parte ritiene che, dopo la fine del corso, le competenze di “addetto alla sicurezza” apprese grazie al corso abbiano trovato piena applicazione in azienda

Infine, il corso appare essere stato utile soprattutto per sviluppare in azienda una maggiore sensibilità ne confronti del tema SSL.

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Conclusioni/1Conclusioni/1 Il quadro degli interventi rivolti a prevenire e a proteggere dai rischi sui

luoghi di lavoro e a sviluppare una cultura delle prevenzione nella regione Marche appare particolarmente ampio ed articolato: tavole rotonde a livello provinciale, formali ed informali, quale sede di confronto e di

concertazione tra soggetti istituzionali, pubblici e privati; concorsi provinciali rivolti a studenti con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani, e l’intero

corpo docente; progetti didattici ed educativi da realizzare nelle scuole, mirati all’informazione ed alla

formazione; giornate provinciali dedicate alla sicurezza, rivolte a tutta la cittadinanza, ai sistemi

dell’istruzione, della formazione e del lavoro; protocolli di intesa con Istituzioni e parti sociali; progetti volti a favorire l’applicazione dell’art. 21 del d.lgs. n. 626/94, e del successivo

art. 36 del d.lgs. n. 81/2008, afferenti l’informazione ai lavoratori in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro

ampia offerta formativa destinata alla formazione di figure obbligatorie (con compiti collettivi ed individuali), per addetti in quota, di corsi di formazione che includono moduli su SSL.

In questo senso non appaiono emergere differenze con gli interventi posti in essere col FSE in altre realtà europee o nazionali.

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Conclusioni/2Conclusioni/2 Relativamente all’offerta formativa, i dati di monitoraggio mostrano

come i diversi corsi su SSL per figure obbligatorie siano in alcuni casi cofinanziati col FSE in altri con fondi ministeriali e come le modalità di finanziamento siano differenziate a livello provinciale. Tuttavia, c’è un orientamento a privilegiare la dimensione della addizionalità del FSE.

Accanto ai corsi per figure obbligatorie, ci sono anche altri corsi su SSL destinati alla formazione di figure non obbligatorie o comunque “genericamente” rivolte a tutti i lavoratori e i corsi di formazione che includono moduli su SSL nel percorso formativo. Questi ultimi in parte cofinanziati col FSE ed in parte no.

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Conclusioni/3Conclusioni/3 I principali risultati dell’indagine sui destinatari di tutti gli interventi (al

30/11/2010) evidenziano: Differenze di genere tra i destinatari delle diverse tipologie di corsi. Si tratta di

(quasi) tutti maschi. Le femmine sono presenti in misura mediamente superiore nei soli corsi di formazione con moduli su SSL (FSE) e nei corsi per figure non obbligatorie o corsi generici su SSL (FSE)

Coloro che hanno partecipato a corsi per addetti in quota (non FSE) e a corsi per figure obbligatorie con compiti collettivi (operatori gru edili) sono meno giovani e meno istruiti dei destinatari delle altre tipologie di corsi (legame con mansioni prettamente manuali svolte)

Non emergono differenze particolari tra i destinatari dei diversi corsi in relazione alle opinioni in tema di SSL

Per quanto riguarda le condizioni di lavoro, gli addetti ai lavori in quota e gli operatori gru edili ovviamente sono quasi esclusivamente occupati nel settore delle costruzioni e lavorano all’esterno.

Se i destinatari degli altri corsi ritengono nella maggior parte dei casi di non correre rischi particolari per la propria salute, gli addetti ai lavori in quota e gli operatori gru edili attestano di correre rischi soprattutto nell’interazione coi propri colleghi o con i lavoratori di altre aziende. Inoltre, se i destinatari degli altri corsi ritengono che nelle proprie aziende la probabilità di rischio sia bassa, i destinatari di questi corsi la ritengono perlomeno media.

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Conclusioni/4Conclusioni/4 Non emergono differenze rilevanti tra i destinatari delle diverse tipologie di corso

riguardo alle politiche messe in atto dalle aziende di appartenenza in tema di SSL Le diverse tipologie di corsi su SSL così come i corsi di formazione con moduli su

SSL appaiono in molti casi aver aumentato la percezione del rischio nei destinatari. Hanno inoltre aumentato la consapevolezza del rischio e la capacità di azione in caso di pericoli.

I destinatari sia dei corsi su SSL sia dei corsi di formazione con moduli su SSL ritengono, nella maggioranza dei casi, che quanto appreso sia applicabile nel loro contesto lavorativo .

Si registrano elevati livelli di soddisfazione tra tutti i destinatari delle diverse tipologie di corsi su SSL e ai corsi di formazione con moduli su SSL, attestati altresì anche dal fatto che tanti rifarebbero lo stesso corso

• In generale su molti aspetti indagati, pur con le dovute differenze in termini di informazione, formazione, metodologie, tempi, anche i moduli su SSL all’interno dei corsi di formazione sembrano contribuire in modo significativo a sviluppare una cultura della prevenzione

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Conclusioni/5Conclusioni/5 Alla luce dei risultati dell’indagine e tenuto conto che la

definizione di programmi formativi rivolti a figure e/o a servizi specifici è obbligatoria per legge e data l’esistenza di finanziamenti ministeriali per assolvere agli obblighi di legge, andrebbe rinforzato il ruolo addizionale del FSE.Le risorse del FSE potrebbero dunque concentrarsi

maggiormente: Sui moduli sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori nell’ambito di corsi di

formazione continua nella realizzazione di campagne informative Sull’organizzazione di convegni locali/regionali nell’ambito di manifestazioni /

giornate nazionali / europee in tema di prevenzione e protezione sui luoghi di lavoro

nella pubblicazione nelle scuole di concorsi per studenti su sicurezza e salute al lavoro

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