ATTIVITA’ DI MONITORAGGIO MARINO COSTIERO · salute degli ambienti e valutarne l’evoluzione nel...

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ATTIVITA’ DI MONITORAGGIO MARINO COSTIERO Gianluca De Grandis [email protected]

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ATTIVITA’ DI MONITORAGGIO MARINO COSTIERO

Gianluca De Grandis

[email protected]

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L’ECOSISTEMA MARINO-COSTIERO

Dr. GIANLUCA DE GRANDIS – ARPAM ANCONA; SERVIZIO ACQUE – UNITA’ OPERATIVA MARE/SIBILLA

•L’ambiente marino costiero è un ecosistema complesso e dinamico, notevolmente soggetto a degrado ambientale, sia per la fragilità tipica di ogni ambiente di transizione, sia per gli interessi conflittuali che vi si accentrano.

•La fascia costiera costituisce una risorsa primaria per l’uomo e racchiude una consistente parte delle risorse economiche del nostro Paese.

•Una tale concentrazione antropica ha inesorabilmente prodotto elevate pressioni sull’ambiente marino-costiero e le situazioni di degrado sono purtroppo numerose, tanto da far dubitare della sua conservazione per le generazioni future.

E’ divenuto quindi necessario e improrogabile progettare e implementare programmi di monitoraggio e sorveglianza al fine di verificare lo stato di salute degli ambienti e valutarne l’evoluzione nel tempo.

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MONITORAGGI MARINI

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VECCHIA CONCEZIONE:

•In passato lo strumento del monitoraggio era unicamente inteso come una raccolta di informazioni di base in un determinato ambiente.

•Una delle poche utilità di questo obsoleto modo di agire è stato quello di costituire delle banche dati di riferimento a cui attingere per verificare cambiamenti degli ecosistemi in atto.

NUOVA CONCEZIONE:

La moderna finalità dei monitoraggi marini è invece quella di fornire (attraverso raccolte dati mirate e specifiche elaborazioni) informazioni precise sulle condizioni ambientali locali evidenziando i fattori di stress e rendendo quindi possibile la pianificazione di interventi di contenimento e/o ripristino.

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NECESSITA’ DI SEMPLIFICAZIONE

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•L’ecosistema costiero è molto complesso e le componenti da misurare sono troppo numerose.

•Diviene quindi importante stabilire quali siano i parametri e/o le componenti ambientali su cui focalizzare gli sforzi di ricerca.

La difficoltà maggiore risiede nell’effettuare correttamente le necessarie semplificazioni da apportare alla struttura dell’ambiente marino per rendere materialmente fattibile il lavoro scientifico, senza perdere tuttavia parti rilevanti delle informazioni che si intendono acquisire.

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NORMATIVA DI RIFERIMENTO

•Le attività di monitoraggio sono state condotte inizialmente in riferimento ai dettami della L.979/82, finalizzata alla conoscenza dello stato degli ecosistemi e al controllo dell’eutrofizzazione. I monitoraggi erano finalizzati al controllo delle acque e dei bivalvi, attraverso l’analisi di alcuni parametri chimici, fisici e microbiologici.

•L’emanazione delle più recenti normative comunitarie e nazionali hanno oggi portato alla definizione di una strategia di monitoraggio più complessa per ciò che attiene la selezione dei comparti di indagine e dei parametri indagati.

Principali riferimenti legislativi dei monitoraggi marino-costieri condotti dall’ARPAM:

•D.lgs. 152/99

•Convenzione per il monitoraggio marino-costiero Min. Ambiente - Regioni

•Programma di Sorveglianza

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PARAMETRI INDAGATI

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FISICO-CHIMICI

MICROBIOLOGICI

BIOLOGICI

T, S, O2, Pot Redox, pH, Chl a, Trasparenza

Nutrienti azotati, fosforati, Silice

Metalli pesanti

Composti organoalogenati

Composti organostannici

Idrocarburi

Enterococchi

Coliformi totali

Coliformi fecali

Spore Clostridi

E. Coli

Salmonella

Fitoplancton

Zooplancton

Biocenosi (fondi duri, fondi mobili)

Saggi biologici

AL CONTORNO

P atm

Vento (Dir., Int)

Umidità

Onde, Corrente

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Nella formulazione dell’indice TRIX (Vollenweider et al, 1998) sono stati presi in considerazione quei parametri di stato trofico che mostravano di possedere i seguenti requisiti:

• essere significativi in termini sia di produzione della biomassa fitoplanctonica che di dinamica della produzione stessa

• essere rappresentativi in relazione ai principali fattori causali

• essere basati su misure e parametri di routine, solitamente e facilmente raccolti nell’ambito di campagne di monitoraggio costiero.

Un parametro sostitutivo della biomassa fitoplanctonica autotrofa è ben rappresentato dalla clorofilla

INDICE TROFICO DENOMINATO TRIX/1

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INDICE TROFICO DENOMINATO TRIX/2

Indice TRIX = [Log10 (Ch x D%O x N x P)-a]/b

N: l’azoto disciolto inorganico (DIN); P: fosforo totale (PT); a =-1.5; b =-1.2

Indice di Trofia Stato Ambientale

2-4 Elevato

4-5 Buono

5-6 Mediocre

6-8 Scadente

Classificazione trofica delle acque marine costiere (D.Lgs. 152/99)

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TRANSETTI MONITORATI

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15 Transetti che coprono l’intero litorale marchigiano

Ubicazione:

•in corrispondenza di input inquinanti

•zona di “bianco”(Conero)

Zona di “bianco”

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•AcquaA 500, 1000, 3000 m da costa

•SedimentoPassaggio sabbie-limi ( circa 1000 m da costa)

•Biota (Mytilus galloprovincialis)

Sottocosta (substrati duri, naturali e artificiali)

•Benthos S.F.B.N.Su fondali sabbiosi (entro i 1000 m da costa)

•ZooplanctonA 500 m da costa

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STAZIONI DI CAMPIONAMENTO

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STAZIONI DI CAMPIONAMENTO

Matrice Acqua

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Acqua

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STAZIONI DI CAMPIONAMENTO

Zooplancton, Sedimenti, Biocenosi, Biota

Biota

Zooplancton

Biocenosi

Sedimenti

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ACQUE/1

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L’acquisizione dei profili verticali di temperatura, salinità, ossigeno disciolto, pH, clorofilla “a” ed altriviene effettuata mediante sonda multiparametrica

Per i parametri chimici, microbiologici, e per il fitoplancton i campioni vengono prelevati a circa 50 cm dalla superficie per mezzo della bottigliaNiskin

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ACQUE/2 - Sonda multiparametrica

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Computer

Deck Unit

Sonda

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Elaborazioni: sezioni/1

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Elaborazioni: sezioni/2

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Elaborazioni: Indice Trofico

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ZOOPLANCTON

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Retino da mesozooplancton: maglia da 200 µm

Flussimetro: calcolo del volume d’acqua filtrato

La densità dei popolamenti mesozooplanctonicivaria notevolmente a seconda del periodo dell’anno.

Influenza di diversi parametri abiotici e biotici( disponibilità trofica, riproduzione, salinità..)

Le variazioni quantitative dello zooplancton seguono quello del fitoplancton: a seguito del bloom algale lo zooplancton raggiunge il suo massimo sviluppo quantitativo.

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SEDIMENTI

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•Ogni transetto ha una propria stazione di campionamento sedimento, collocata sulla fascia di fondale dove le sabbie costiere lasciano il posto alle peliti.

Lungo il litorale marchigiano, i prelievi vengono effettuati subito a mare della fascia dei frangenti, su circa 10 metri di profondità, a circa 1000 metri da costa.

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SEDIMENTI

Molti inquinanti di origine antropica (IPA, metalli pesanti, compostiorganoclorurati, compostiorganostannici) hanno scarsa affinità con l’acqua e tendono di conseguenza a depositarsi sui sedimenti dei fondali.

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La definizione dello stato di salute dell’ecosistema marino non puòprescindere da studi effettuati sui sedimenti costieri.

Qui, gli inquinanti possono divenire biodisponibili per la fauna bentonica (molluschi, pesci di fondale, ricci di mare ecc.) e tendono a bioaccumularsi lungo la catena alimentare.

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SEDIMENTI

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PARAMETRI SEDIMENTI

Analisi granulometrica

Carbonio organico

Metalli pesanti Idrocarburi Policiclici Aromatici Composti

organo-clorurati Composto

organo-stannici Tribulstagno

Spore Clostridi e solforiduttori Saggi biologici

La caratterizzazione granulometrica preliminare dei sedimenti è indispensabile

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CAMPIONAMENTO SEDIMENTI:

1) BOX CORER

Schema di funzionamento

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Penetrazione per mezzo di “stantuffo a scatto”

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BOX CORER

Pregi:

•Certezza di recupero sedimento

•Il campione rimane “indisturbato”: molto importante per studi biocenosi di fondo e geochimica su diversi livelli sedimento

Difetti:

•Si riesce a campionare agevolmente solo su fondale coperto da sedimenti fini (fango e sabbie fini)

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CAMPIONAMENTO SEDIMENTI:

2) BENNA VAN VEEN

Schema di funzionamento

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Penetrazione a gravità

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BENNA

Pregi:

•Penetrazione efficace anche su sedimenti grossolani (sabbie e ghiaie)

•Possibilità di aumentare la penetrazione, aggiungendo zavorra Difetti:

•Il campionamento risente molto delle condizioni meteomarine (“effetto paracadute”, benna che non si chiude, si rovescia…..)

•Occorre esperienza nel campionamento

•Necessita di verricello con frizione

•Il sedimento prelevato è “disturbato”

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ANALISI delle COMUNITA’ BENTONICHE di FONDI MOBILI

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La risposta delle comunità (nel nostro caso quelle dei fondali mobili) agli stress ambientali consiste in un alterazione più o meno marcata della struttura dei popolamenti, a partire da un cambiamento nella composizione specifica, con la scomparsa delle specie più sensibili.

Lo studio delle comunità bentonichedei fondi mobili e l’elaborazione di indici di biodiversità sono quindi ulteriori mezzi per monitorare lo stato di qualità degli ambienti marino-costieri.

•numero di specie

•numero di individui

•indice di diversità specifica

•indice di ricchezza specifica

•indice di equiparazione

•indice di dominanza

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BIOTA

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La classe dei molluschi bivalvi, per la sua elevata capacità di filtrazione, è soggetta all’accumulo di sostanze estranee contenute sia nell’acqua marina che legate alparticolato.

Il monitoraggio del biota ha la finalità di rilevare la presenza di specifiche fonti di contaminazione e di fornire indicazioni sul livello di compromissione dell’area indagata.

Mytilus galloprovincialis risponde a pieno alle caratteristiche di bioindicatore, nel senso che è in grado di concentrare sostanze chimiche nei propri tessuti in maniera proporzionale alla contaminazione ambientale.

PARAMETRI MITILI

Metalli pesanti Idrocarburi Policiclici Aromatici Composti organo-clorurati

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SIBILLA

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Struttura oceanografica dedicata e sistema di gestione campioni che coinvolge i 4 Dip. Prov.

L’equipaggiamento in dotazione e l’ampia coperta di poppa di cui la motonave dispone forniscono uno spazio ideale per le operazioni oceanografiche, anche in condizioni meteomarineavverse.

Caratteristiche del mezzo:Caratteristiche del mezzo:

Nome: Nome: SIBILLASIBILLAAnno di costruzione:Anno di costruzione: 19901990

Luogo di costruzione: S. B.T.Luogo di costruzione: S. B.T.

Lunghezza F.T.: 15,84Lunghezza F.T.: 15,84

Stazza lorda: 24,76Stazza lorda: 24,76

Motori: 2 motori diesel Motori: 2 motori diesel VolvoVolvoPotenza: 443Potenza: 443 HPHP

I campionamenti in mare sono eseguiti con un’Unità Oceanografica propria, la Sibilla.

Approntata una seconda unità oceanografica: un veloce gommone oceanico cabinato, allestito per studi marini ed equipaggiato con sistema di posizione di precisione edecoscandaglio idrografico per rilievi morfobatimetrici.

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2 0 0 2

G I O R N I I N M A R E 8 4

S T A Z I O N I

M O N I T O R A T E

1 4 7 8

C A M P I O N A M E N T I

A C Q U A

1 4 1 3

C A M P I O N A M E N T I

S E D I M E N T O

3 4

C A M P I O N A M E N T I

M I T I L I

2 6

C A M P I O N A M E N T I

B I O C E N O S I

5

C A M P I O N A M E N T I

F I T O P L A N C T O N

1 4 1 3

C A M P I O N A M E N T I

Z O O P L A N C T O N

1 6 0

S T I M A M G

P E R C O R S E

4 0 5 0

ARPAM copre tutto il litorale marchigiano con almeno due campagne in mare al mese, per tutto l’anno ed è sempre pronta ad intervenire per le emergenze (es. naufragio Nicole, sversamenti, blooms algali).

Pochi istituti scientifici garantiscono una presenza in mare così continua ed estesa.

STATISTICHE MONITORAGGI M/N SIBILLA ANNO 2002