Attività di laboratorio | kit didattico “La Grande...

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Attività di laboratorio | kit didattico “La Grande guerra dell’Informazione” Materiale: Scheda PDF e materiali di approfondimento Tempo richiesto: 120 min. Obiettivo L’obiettivo di questa attività di ricerca e approfondimento non è fare un esercizio di fantasia, bensì coinvolgere gli studenti e di appassionarli al tema trattato, favorendo allo stesso tempo l’interazione di gruppo. E, in tal modo, facilitare il processo di apprendimento attraverso l’assunzione di un ruolo attivo che consenta di avvicinarsi alle conoscenze non in maniera nozionistica, ma ragionata e creativa. Gli studenti vengono suddivisi in gruppi, ciascuno dei quali rappresenterà la redazione di uno dei giornali/riviste elencati in seguito. In base all’orientamento politico del giornale e alla posizione sostenuta, ogni gruppo produrrà il titolo e le prime 5 righe degli articoli da pubblicare in occasione dei seguenti eventi: 1. l’entrata in guerra dell’Italia; 2. la disfatta di Caporetto; 3. l’appello alla pace di Papa Benedetto XV, che nel 1917 chiese di “porre fine all’inutile strage”; 4. il ritiro della Russia dal conflitto. Si suggerisce di articolare il laboratorio in quattro fasi: Fase 1 (10 minuti) Divisione in gruppi di 4-5 persone e presentazione del laboratorio; Fase 2 (40 minuti): Ricerca e documentazione. Oltre alla lettura delle prime pagine di esempio riportate, è fortemente consigliata, se possibile, la consultazione di libri, siti web o altra documentazione storica. Qualora gli insegnanti lo ritengano opportuno, l’attività laboratoriale potrebbe essere valorizzata da una visita in biblioteca/emeroteca per consultare direttamente giornali dell’epoca (in questo caso occorre prevedere un tempo maggiore); 1 Fase 3: (35 minuti) Scrittura degli articoli; Fase 4 (15 minuti) Presentazione alla classe. L'insegnante chiede ad ogni gruppo di leggere uno o più articoli e di motivare le scelte fatte. 1 Nell’Archivio della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli sono disponibili L’Avanti!, Il Popolo d’Italia, L’Asino.

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Attività di laboratorio | kit didattico “La Grande guerra dell’Informazione” Materiale: Scheda PDF e materiali di approfondimento

Tempo richiesto: 120 min.

Obiettivo L’obiettivo di questa attività di ricerca e approfondimento non è fare un esercizio di fantasia, bensì coinvolgere gli studenti e di appassionarli al tema trattato, favorendo allo stesso tempo l’interazione di gruppo. E, in tal modo, facilitare il processo di apprendimento attraverso l’assunzione di un ruolo attivo che consenta di avvicinarsi alle conoscenze non in maniera nozionistica, ma ragionata e creativa. Gli studenti vengono suddivisi in gruppi, ciascuno dei quali rappresenterà la redazione di uno dei giornali/riviste elencati in seguito. In base all’orientamento politico del giornale e alla posizione sostenuta, ogni gruppo produrrà il titolo e le prime 5 righe degli articoli da pubblicare in occasione dei seguenti eventi:

1. l’entrata in guerra dell’Italia; 2. la disfatta di Caporetto; 3. l’appello alla pace di Papa Benedetto XV, che nel 1917 chiese di “porre fine all’inutile strage”; 4. il ritiro della Russia dal conflitto.

Si suggerisce di articolare il laboratorio in quattro fasi:

Fase 1 (10 minuti) Divisione in gruppi di 4-5 persone e presentazione del laboratorio;

Fase 2 (40 minuti): Ricerca e documentazione. Oltre alla lettura delle prime pagine di esempio riportate, è fortemente consigliata, se possibile, la consultazione di libri, siti web o altra documentazione storica. Qualora gli insegnanti lo ritengano opportuno, l’attività laboratoriale potrebbe essere valorizzata da una visita in biblioteca/emeroteca per consultare direttamente giornali dell’epoca (in questo caso occorre prevedere un tempo maggiore);1

Fase 3: (35 minuti) Scrittura degli articoli;

Fase 4 (15 minuti) Presentazione alla classe. L'insegnante chiede ad ogni gruppo di leggere uno o più articoli e di motivare le scelte fatte.

1 Nell’Archivio della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli sono disponibili L’Avanti!, Il Popolo d’Italia, L’Asino.

Giornali/Riviste Corriere della Sera Il principale quotidiano italiano, espressione della borghesia lombarda e industriale e punto di riferimento dell’establishment conservatore, aveva una posizione interventista. Il giornale diretto da Luigi Albertini, molto influente sui quotidiani medi e piccoli, già aveva abbracciato una linea espansionistica in occasione della guerra di Libia, e si fece cassa di risonanza della retorica pro-bellica (come quella “colorita” di Gabriele D’Annunzio) e veicolo di trasformazione delle élites dello stato liberale in una direzione sempre più nazional-liberale. L’Avanti! Il quotidiano ufficiale del Partito Socialista Italiano – diviso al proprio interno tra riformisti e massimalisti e, quindi, posizioni differenti in merito al conflitto – tenne una linea neutralista al prezzo di tensioni interne e di fuoriuscite o espulsioni di giornalisti (come l’ex direttore Benito Mussolini). E per questo collezionò il triste primato del numero di spazi bianchi (obbligati dalla censura) durante gli anni di guerra e fu il principale oggetto di persecuzioni da parte del Comando Supremo. Il Popolo d’Italia Fu uno dei più accesi fogli interventisti, sotto la direzione di Benito Mussolini, che era stato espulso dal P.S.I. e sulle sue pagine trovò spazio la miscela di visioni e orientamenti diversi favorevoli alla guerra, con la netta prevalenza di quelle posizioni ultra-nazionaliste e autoritarie che saranno alla base della nascita del movimento e poi del partito fascista. L’Osservatore Romano Il quotidiano della Santa Sede rispecchiava le posizioni pacifiste di Papa Benedetto XV, anche se il mondo cattolico non era tutto e compattamente contrario alla guerra e i vari governi belligeranti facevano a gara nel cercare di “annettersi” una benedizione da parte delle rispettive gerarchie religiose. L’Asino Il settimanale satirico di sinistra e anticlericale di Guido Podrecca e Gabriele Galantara, fondato nel 1892, esprimeva una posizione fortemente interventista e anti-tedesca, in sintonia con l’interventismo democratico e di quell’universo socialista che non apprezzava la posizione neutralista decisa dal P.S.I. Il ruolo innovativo in termini di propaganda svolto dal settimanale ebbe notorietà internazionale e venne fatto proprio dalle autorità britanniche e francesi che fecero circolare alcune celebri copertine e vignette presso le loro opinioni pubbliche.