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RION, XX (2014), 1 329 Ricerca europea sulle tipologie co- gnominali. Pierre Darlu (Paris) e Pascal Chareille (Tours) hanno realizzato nel 2012 un’inda- gine sul repertorio dei cognomi francesi per determinare la quantità e la diffusione terri- toriale delle principali tipologie motivazio- nali che sono alla base dei moderni nomi di famiglia: da nomi personali (patronimici, matronimici, avonimici), da toponimi ed et- nici (provenienza, residenza, ecc.), da so- prannomi e da mestieri e altre occupazioni. Tra i dati più significativi emersi, la distribu- zione dei quattro grandi gruppi presenta i massimi livelli nella Francia sud-orientale e in Corsica per i cognomi derivanti da nomi personali; nel Sud-Ovest del Paese per quan- to concerne i detoponimici: nel Nord-Est per i cognomi che continuano denomina- zioni di mestiere; e in Bretagna e nel Nord- Ovest della Francia, infine, per i nomi di fa- miglia originatisi da soprannomi. I due studiosi hanno avviato un progetto informale europeo, coinvolgendo alcuni col- leghi per analizzare in modo analogo i reper- tori cognominali di altre nazioni. Hanno ac- colto l’invito Pablo Mateos per i cognomi del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Kathrin Dräger la Germania, Roberto Rodríguez e Franz Manni per la Spagna, Jean Germain per il Belgio, Gerrit Bloothooft per i Paesi Bassi e Claire Muller per il Lussembur- go. Il repertorio è costituito dai 100 cognomi più frequenti per ciascuna delle unità ammi- nistrative prescelte come area adeguata al progetto. Nella classificazione, si tiene conto – possibilmente in ordine di importanza – delle motivazioni differenti e dunque delle ti- pologie molteplici nelle quali un cognome può essere inscritto. Il progetto, la cui lingua ufficiale di lavo- ro è l’inglese e il titolo generale “Surname ty- pology”, sarà presentato da Pascal Chareille e Pierre Darlu (co-autori Gerrit Bloothooft, Kathrin Dräger, Jean Germain, Antonella Lisa, Claire Muller, Roberto Rodríguez) al XXV Congresso internazionale di Scienze o- nomastiche di Glasgow nell’agosto 2014. Se ne riporta qui l’abstract: «An European pro- ject on the typology of surname has been re- cently launched to describe their geographi- cal distribution in France, Spain, German, Belgium, The Netherland, Luxembourg. It turns out that this distribution displays strong patterns both within and between countries. One assumes that these patterns can be explained by factors acting on the naming system established around the XIII century, among them linguistic diversity, political and religious influences, social structure and relationships between seg- ments of the society... All these factors can be influential on the process of naming. So one can hopefully extract historical information by studying the distribution of the various categories of surnames, at different geo- graphic scale, and clarify how the process of naming has been diversely introduced in Eu- rope. The sampling of names is done by col- lecting the 100 more frequent surnames in each administrative area (NUTS3 of the Eu- ropean nomenclature of territorial units for statistics). Each name is classified into ele- mentary categories, i.e. Baptismal, Occupa- tional, Title or Dignity, Nickname, Geo- graphical, Topological or Ethnic names; some could belong to several categories. Attività Information is provided on onomastics courses held in University faculties; national and international research projects; studies being prepared by single researchers; associations’ and institutes’ activities; essays and proceedings of conferences and congresses now in press.

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RION, XX (2014), 1329

Ricerca europea sulle tipologie co-gnominali.

Pierre Darlu (Paris) e Pascal Chareille(Tours) hanno realizzato nel 2012 un’inda-gine sul repertorio dei cognomi francesi perdeterminare la quantità e la diffusione terri-toriale delle principali tipologie motivazio-nali che sono alla base dei moderni nomi difamiglia: da nomi personali (patronimici,matronimici, avonimici), da toponimi ed et-nici (provenienza, residenza, ecc.), da so-prannomi e da mestieri e altre occupazioni.Tra i dati più significativi emersi, la distribu-zione dei quattro grandi gruppi presenta imassimi livelli nella Francia sud-orientale ein Corsica per i cognomi derivanti da nomipersonali; nel Sud-Ovest del Paese per quan-to concerne i detoponimici: nel Nord-Estper i cognomi che continuano denomina-zioni di mestiere; e in Bretagna e nel Nord-Ovest della Francia, infine, per i nomi di fa-miglia originatisi da soprannomi.I due studiosi hanno avviato un progetto

informale europeo, coinvolgendo alcuni col-leghi per analizzare in modo analogo i reper-tori cognominali di altre nazioni. Hanno ac-colto l’invito Pablo Mateos per i cognomi delRegno Unito di Gran Bretagna e Irlanda delNord, Kathrin Dräger la Germania, RobertoRodríguez e Franz Manni per la Spagna, JeanGermain per il Belgio, Gerrit Bloothooft peri Paesi Bassi e Claire Muller per il Lussembur-go. Il repertorio è costituito dai 100 cognomipiù frequenti per ciascuna delle unità ammi-nistrative prescelte come area adeguata alprogetto. Nella classificazione, si tiene conto– possibilmente in ordine di importanza –delle motivazioni differenti e dunque delle ti-

pologie molteplici nelle quali un cognomepuò essere inscritto.Il progetto, la cui lingua ufficiale di lavo-

ro è l’inglese e il titolo generale “Surname ty-pology”, sarà presentato da Pascal Chareille ePierre Darlu (co-autori Gerrit Bloothooft,Kathrin Dräger, Jean Germain, AntonellaLisa, Claire Muller, Roberto Rodríguez) alXXV Congresso internazionale di Scienze o-nomastiche di Glasgow nell’agosto 2014. Sene riporta qui l’abstract: «An European pro-ject on the typology of surname has been re-cently launched to describe their geographi-cal distribution in France, Spain, German,Belgium, The Netherland, Luxembourg. Itturns out that this distribution displaysstrong patterns both within and betweencountries. One assumes that these patternscan be explained by factors acting on thenaming system established around the XIIIcentury, among them linguistic diversity,political and religious influences, socialstructure and relationships between seg-ments of the society... All these factors can beinfluential on the process of naming. So onecan hopefully extract historical informationby studying the distribution of the variouscategories of surnames, at different geo-graphic scale, and clarify how the process ofnaming has been diversely introduced in Eu-rope. The sampling of names is done by col-lecting the 100 more frequent surnames ineach administrative area (NUTS3 of the Eu-ropean nomenclature of territorial units forstatistics). Each name is classified into ele-mentary categories, i.e. Baptismal, Occupa-tional, Title or Dignity, Nickname, Geo-graphical, Topological or Ethnic names;some could belong to several categories.

Attività

Information is provided on onomastics courses held in University faculties; national andinternational research projects; studies being prepared by single researchers; associations’and institutes’ activities; essays and proceedings of conferences and congresses now in press.

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Synthetic results will be presented at the Eu-ropean scale, while each participant will befree to present his own results concerningtheir data set».I risultati del progetto europeo saranno i-

noltre resi noti con varie formule d’analisi siasul piano comparativo internazionale, sia inprospettiva nazionale da parte dei ricercatoricoinvolti.

’ Prof. Pascal Chareille, MCF, UMR7323Centre d’Études Supérieures de la Renais-sance, CMNRS-Université de Tours, 59 rueNéricault-Destouches, BP 11328, F-37013Tours Cedex 1 – E-mail: [email protected].

’ Prof. Pierre Darlu, DR, UMR7206 Eco-anthropologie et ethnobiologie, MNHN-CNRS-Université Denis Diderot, 5 rue Tho-mas Mann, F-75013 Paris – E-mail: [email protected].

“Antroponimia plurilingue”: proget-to ad Aosta.

“Antroponimia plurilingue: storia della lin-gua e storia delle identità attraverso i dati del-l’ASAVdA-Archivio Storico dell’Antroponi-mia Valdostana” è un programma di ricercacondotto da Gianmario Raimondi (Univer-sità della Valle d’Aosta); vi partecipano altristudiosi dell’ateneo valdostano (Luisa Revel-li, linguistica italiana; Laura Balbiani, germa-nistica; Giuseppe Landolfi Petrone, filosofiadel linguaggio) e di altre università (Torino:Tullio Telmon, Sabina Canobbio, Alessan-dro Vitale Brovarone; Genova: Rita Capri-ni), in collaborazione con rappresentanti del-le istituzioni regionali (Bureau Régional pourl’Ethnologie et la Linguistique e ArchivioStorico Regionale) e con il contributo dellaBanca di Credito Cooperativo Valdostano. Il programma, che si concluderà nel giu-

gno 2015, prevede l’ampliamento della basedati (attualmente incentrata soprattutto sudue grandi blocchi di dati riferiti a docu-

mentazione del XIV e del XVIII secolo) indirezione delle anagrafi parrocchiali del Cin-quecento e del Seicento e delle anagrafi post-unitarie, in modo da ottenere un profilo cro-nologico completo del tesoro antroponimi-co della regione, ivi compreso il contributoche l’immigrazione interna ottocentesca enovecentesca, dal Piemonte prima e poi dal-le altre regioni d’Italia, ha portato in terminidi varietà del sistema. Esso si concretizzerànella pubblicazione di un Dizionario storico-etimologico dell’antroponimia valdostana, cheordinerà la documentazione dell’archivio inun repertorio commentato (con grafici e car-togrammi relativi alla distribuzione nel tem-po e nello spazio regionale, nonché di schedeetimologiche) dei nomi personali (nomi dibattesimo) e dei nomi di famiglia (cognomi)valdostani dal Trecento ad oggi. Una giorna-ta seminariale sul progetto è prevista ad Ao-sta nel secondo semestre 2014.Gianmario Raimondi ha presentato il

progetto, insieme ad un’ampia analisi degliantroponimi valdostani in diacronia, nel suovolume I nomi di persona nella Valle d’Aostafra XIV e XVIII secolo. Interferenze linguisti-che, interferenze culturali (vedi qui alle pp.242-45); dell’argomento si era già occupa-to in numerosi studi, tra i quali Tracce fran-coprovenzali nell’antroponimia valdostana acavallo dei secoli XV e XVI, in Aa.Vv., Diglos-sie et interférences linguistiques: néologismes,emprunts, calques. Actes de la Conférence an-nuelle sur l’activité du Centre d’ÉtudesFrancoprovençales (Saint-Nicolas, 27-28dicembre 2005), Aosta-Aoste, Région Auto-nome de la Vallée d’Aoste 2006; ASAVdA-Archivio Storico Antroponimico della Valled’Aosta, in GIANMARIO RAIMONDI / LUISAREVELLI (a cura di), La dialectologie au-jourdh’hui. Atti del Convegno internaziona-le “Dove va la dialettologia?” (Saint-Vin-cent/Aosta/Cogne, 21-24 settembre 2006),Alessandria, Edizioni dell’Orso 2007, pp.229-36; Antroponimia familiare in un qua-dro diglottico: il caso della Valle d’Aosta, inMARIA ILIESCU / HEIDI SILLER-RUNGGALDIER

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Rivista Italiana di Onomastica

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/ PAUL DANLER (a cura di), Actes du XXVeCongrès International de Linguistique et dePhilologie Romanes (Innsbruck 2007), Ber-lin/New York, De Gruyter 2010, III, pp.375-84.

’ Prof. Gianmario Raimondi, Univer-sità della Valle d’Aosta, Dipartimento diScienze umane e sociali, strada Cappuccini2/A, I-11100 Aosta – T. 0165.306719 – Fax0165.306749 – E-mail: [email protected] – Web: www.univda.it/raimondigianmario.

Toponimi valdostani: una ricerca sul-le pronunce variabili.

Luisa Revelli (Università della Valle d’Aosta)ha completato una ricerca dedicata alla topo-nomastica valdostana, incentrata sulla varia-zione nella pronuncia delle denominazionicomunali (di matrice francofona, ma con for-ti interferenze da un lato storicamente deter-minate dal sostrato francoprovenzale, d’altrolato dall’italofonia ormai capillare nella re-gione). L’indagine ha contemplato un’in-chiesta sul territorio, condotta sul campo daHélène Champvillair tra l’ottobre 2012 e ilmarzo 2013; sono stati coinvolti 135 parlan-ti, omogeneamente suddivisi per genere, ri-partiti in tre macroclassi di età e provenientida diverse aree della regione (il 70% degli in-tervistati ha dichiarato di utilizzare nel conte-sto familiare l’italiano, il 30% il francopro-venzale da solo (9%), in alternanza con l’ita-liano o in combinazione con altri codici).L’obiettivo era, da un lato, censire e ana-

lizzare linguisticamente le forme della poli-morfia delle pronunce di un numero selezio-nato di toponimi; d’altro lato, di verificaresotto un profilo sociolinguistico e percezio-nale gli atteggiamenti della popolazione, en-dogena e no, nei confronti della variazione edella sovrabbondanza di varianti concorren-ti, le attribuzioni di stigma e prestigio even-tualmente assegnate ad alcune specifiche so-luzioni, le motivazioni sottostanti gli asserti

di principio e la loro coerenza con i compor-tamenti reali e, in conclusione, le correlazio-ni rilevabili tra la (percezione della) topono-mastica e le rappresentazioni identitarie oanche particolaristiche. I principali esiti del lavoro di censimento

linguistico sono stati presentati nel luglio2013 al Congresso internazionale di Lingui-stica e Filologia Romanza (CILPR) di Nancy,mentre gli aspetti più specificamente socio- epsicolinguistici sono stati oggetto di un con-tributo pubblicato, in due parti, nella rivista«ESP – Éducation et societés plurilingues»(numeri di dicembre 2013 e di giugno 2014).Tra i risultati della parte dell’inchiesta ba-

sata sull’elicitazione delle pronunce, i trattirilevanti sono costituiti dalla posizione del-l’accento tonico in toponimi bisillabi, daltrattamento del digramma qu, dalla pronun-cia della -d, della -z e della -e finali. Lo studiosi sofferma inoltre sulla lealtà linguistica el’appartenenza culturale; lo iato tra fedeltà alterritorio e spontaneità della produzione lin-guistica, infatti, provoca in alcuni intervistatiun senso di inadeguatezza che si concretizzanell’uso frequente di enunciazioni ottative edespressione formulate attraverso verbi ditempo condizionale. Peraltro, l’assenza di re-golarità nelle pronunce viene da molti ricon-dotta alla mancanza di canoni fonologici e dimodelli normativi di sicuro riferimento; an-che chi si dichara più contrariato dalle oscilla-zioni manifesta poi dubbi e incertezze nell’o-rientarsi tra le varie soluzioni disponibili; al-cuni giungono addirittura ad auspicare unacodificazione imposta centralmente. Ma se ipiù danno per scontato che un modello pre-scrittivo dovrebbe fare riferimento al france-se, altri guardano invece ai canoni del franco-provenzale, mentre rarissime sono le voci in-clini a un adattamento verso l’italiano.

’ Prof. Luisa Revelli, Università dellaValle d’Aosta, Dipartimento di Scienze u-mane e sociali, strada Cappuccini 2/A,I-11100 Aosta – T. e fax 0165.306719 –E-mail: [email protected] – Web: www.univda.it/revelliluisa.

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Attività

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L’onomastica nella didattica univer-sitaria.

In vari atenei italiani l’onomastica figura neiprogrammi di corsi e seminari, sia pure insie-me ad altri temi. Presso il Dipartimento diCulture europee e del Mediterraneo: Architet-tura, Ambiente, Patrimoni Culturali (DICEM)dell’Università degli Studi della Basilicata, l’in-segnamento “Lingua e cultura” per il corso distudio “Operatore di beni culturali” (a.a.2013-2014) comprende una sezione di lingui-stica generale e una presentazione dei princi-pali temi della ricerca in campo onomastico:nomi di luogo, nomi di persona, importanzadella scienza onomastica nella ricostruzionestorico.-culturale. Le ore di laboratorio sonodedicate all’analisi della toponimia della cittàdi Matera. La docente è Monica Dell’Aglio.Fra i testi di riferimento: ITALO MORETTI (acura di), Toponomastica e beni culturali. Proble-mi e prospettive (Firenze, Polistampa 2006).Presso l’Università degli Studi di Milano,

uno dei laboratori specifici delle lauree magi-strali nell’àmbito delle Scienze umanistiche(a.a. 2013-2014) è dedicato all’etimologia,dall’antichità classica all’Umanesimo all’av-vento della moderna scienza etimologicacon le sue ramificazioni che comprendonol’antroponomastica e la toponomastica. Ildocente è Dario Mantovani. Il Dipartimento di Scienze umanistiche,

sociali e della formazione dell’Università de-gli Studi del Molise ha offerto (a.a. 2012-2013) per i corsi di laurea magistrali l’inse-gnamento di Epigrafia greca e romana (do-cente Cecilia Ricci) con l’onomastica fra i te-mi principali. Anche nel corso di Epigrafiacristiana presso la Facoltà di Storia e BeniCulturali della Chiesa della Pontificia Uni-versità Gregoriana (a.a. 2013-2014), il pro-gramma ha previsto una sezione dedicata al-l’onomastica; docente: Ottavio Bucarelli.Nel corso del 2013 il Dipartimento di

Scienze umanistiche dell’Università degli Stu-di di Catania ha avviato il primo seminario diformazione “La Sicilia linguistica e letteraria.

Percorsi didattici”, riservato ai docenti sullalingua e cultura siciliana che intendano inse-gnare la materia a scuola, con la sponsorizza-zione inoltre della Fondazione Verga (che ha o-spitato gli incontri), del Centro studi filologicie linguistici siciliani e dell’Opera del Vocabola-rio siciliano.Coordinatori: Salvatore Trovato eIride Valenti. Nelle 120 ore del corso (50 di di-dattica fronte e 70 di laboratori e studio perso-nale), uno dei nuclei tematici ha riguardatol’onomastica. Nell’a.a. 2013-2014 l’insegna-mento di Glottologia tenuto da Salvatore Tro-vato presso lo stesso Dipartimento ha compre-so lo studio dell’onomastica dei luoghi per leattività di laboratorio (“La toponomastica del-la Sicilia, tra tipologia ed etimologia”).

’ Prof. Monica Dell’Aglio, Universitàdegli Studi della Basilicata, Dipartimento diCulture europee e del Mediterraneo, Cam-pus di Macchia Romana, viale dell’AteneoLucano 10, I-85100 Potenza – T. 340.6929769 – E-mail: [email protected] – Web: http://dicem.unibas.it.

’Dr. Dario Mantovani, Università degliStudi di Milano, Dipartimento di Filologiamoderna, via Festa del Perdono 7, I-20122Milano – T. 02.50312811 – Fax 02.50312955– E-mail: [email protected] – Web:http://users2.unimi.it/cdl-lettere/wp-content/uploads/Guida.Laboratori.2013.14.pdf.

’ Prof. Cecilia Ricci, Università degliStudi del Molise, Dipartimento di Scienzeumanistiche, sociali e della formazione, IIEdificio Polifunzionale, via De Sanctis,I-86100 Campobasso – T. 0874.404363 –Fax 0874.94442 – E-mail: [email protected] – Web: www.unimol.it/unimolise/.

’ Prof. Ottavio Bucarelli, Pontificia U-niversità Gregoriana (PUG), Facoltà di Storiae Beni Culturali della Chiesa, Dipartimentodi Beni culturali della Chiesa, p.zza della Pi-lotta 4, I-00187 Roma – T. 06.67015195 –Fax 06.67015419 – E-mail: [email protected] – Web: www.unigre.academia.edu/OttavioBucarelli.

’ Prof. Salvatore Trovato, Dr. Iride Va-lenti, Università degli Studi di Catania, Di-

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partimento di Scienze umanistiche, p.zzaFante 32, I-95124 Catania – T. 095.7102281-393 – Fax 095.7102710 – E-mail:[email protected]; [email protected] –Web: www-disum.unict.it/.

Nuovo concorso di toponomasticafemminile.

Anche per l’anno scolastico 2013-14 il grup-po “Toponomastica femminile e la FNISM(Fe-derazione nazionale degli insegnanti) hannoindetto il concorso “sulle vie della parità”, fi-nalizzato a riscoprire e valorizzare il contribu-to offerto dalle donne alla costruzione dellasocietà e imperniato su attività di ricerca-azio-ne per descrivere itinerari di genere femmini-le in grado di riportare alla luce le tracce dellapresenze delle donne nella storia e nella cultu-ra del Paese. La proposta progettuale, destina-ta alle scuole del Lazio, si innesta su un lavoropiù ampio che i gruppi concorrenti potrannocondurre attraverso la ricerca storica, indivi-duando donne che si siano distinte per le loroazioni, l’attività letteraria, artistica e scientifi-ca, per l’impegno umanitario e sociale – com-prese quelle che nell’ambito di una comunitàabbiano consentito la nascita di una diversa emigliore qualità della vita (benefattrici, fon-datrici di asili, scuole, ospizi; ostetriche; primelaureate, ecc.), o per altri meriti che gli/le stu-denti riterranno significativi nel territorio diriferimento; a livello geografico e urbanistico,a partire dall’osservazione della regione, dellacittà, del quartiere e delle sue strade, dalla ri-costruzione e dallo studio delle dinamiche delloro sviluppo; riflettendo sulle ragioni delleintitolazioni presenti e su quelle di tante e-sclusioni e assenze femminili.Gli studenti impegnati nel lavoro di ricer-

ca-studio sono stimolati a sviluppare il pro-prio lavoro in modo autonomo e responsabi-le, collaborando e partecipando alla vita so-ciale nel rispetto dei valori dell’inclusione edell’integrazione. La conoscenza delle intito-

lazioni (in particolare quelle stradali) e la ri-flessione sulle molte assenze femminili per-metterà di sviluppare forme di cittadinanzaattiva, stimolando la partecipazione alle scel-te di chi amministra la città. L’apprendimen-to è prevalentemente incentrato sull’espe-rienza diretta, il cooperative learning, le attivitàdi gruppo alternate ad attività individuali.La disparità di genere, secondo gli orga-

nizzatori, pone la necessità di recuperare lamemoria delle battaglie delle donne delle al-tre generazioni, sia attraverso i segni che essehanno lasciato nelle trasformazioni, sia at-traverso i non-segni della cancellazione dellamemoria, anche toponomastica.I toponimi, e nella fattispecie soprattutto

gli odonimi, offrono anche opportunità di-dattiche di integrazioni interdisciplinari. Do-centi di Italiano, Storia, Geografia, Matema-tica, Scienze, Arte, Lingue straniere, Comu-nicazione sono invitati a guidare le classi nellaricerca di storie e nomi femminili che si sonodistinti nel campo della cultura, dell’impegnosociale e del lavoro, degli studi scientifici e ma-tematici, dell’impresa e della politica. Ogniclasse o gruppo di lavoro può partecipare a u-na o più delle seguenti sezioni: letteraria; digi-tale; artistica; comunicazione e design.

’Gruppo “Toponomastica femminile”,c/o Prof. Maria Pia Ercolini, via Nanchino256, I-00144 Roma – T. 333.7607808 – E-mail: [email protected]; [email protected] – Web:http://toponomasticafemminile.it; www.fa-cebook.com/groups/292710960778847/.

’ Federazione nazionale degli insegnan-ti (FNISM) – T. e fax 06.5910342 – E-mail:[email protected] – Web: www.fnism.it.

Gruppo di studio su donne e famigliain Roma antica.

Nel 2013 si è formato un Gruppo di studiosulle donne e la famiglia in Roma antica-

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Attività

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Groupe d’études sur les femmes et la familledans la Rome Antique (da cui l’acronimoGIEFFRA) per raggruppare alcuni romanistispecialisti di varie discipline: diritto, epigra-fia, papirologia, numismatica, archeologia,storia dell’arte, filologia. Si occuperanno diapprocci intersciplinari su presenze e ruolidelle figure femminili e su funzioni e caratte-ristiche delle famiglie nel mondo romanodall’epoca repubblicana al Tardo antico, in I-talia e nelle province.I fondatori del GIEFFRA sono quattro do-

centi universitari: Francesca Cenerini (Bolo-gna), François Chausson (Paris 1-Sorbon-ne), Isabella Cogitore (Grenoble) e France-sca Rohr (Venezia Ca’ Foscari). A partire dal2014, il gruppo ha in cantiere una serie di in-contri internazionali, dopo il primo celebra-to a Grenoble sul tema “Les femmes d’in-fluence à Rome, de la fin de la Républiqueaux Sévères”, dedicati alle donne nell’ordinesenatoriale in epoca repubblicana e imperia-le, all’onomastica femminile nell’Impero ro-mano, a donne e religione nel mondo roma-no, alla famiglia e alla religione in Roma an-tica, ecc.L’attività scientifica degli studiosi si indi-

rizzerà prevalentemente ai seguenti àmbiti:istituzioni, diritto, politica, religione, so-cietà, parentela, cultura e onomastica. Ilgruppo punta inoltre su una serie di iniziati-ve e di piccole strutture da attivare nelle uni-versità di riferimento e su un sito web in cor-so di attivazione.

’Prof. Francesca Cenerini, Università diBologna “Alma Mater Studiorum”, Diparti-mento di Storia Culture Civiltà, via Zambo-ni 38, I-40126 Bologna – T. 051.2098871 –E.mail: [email protected] – Web:www.unibo.it/.

’Prof. François Chausson, Université deParis 1 Panthéon-Sorbonne, Anthropologieet Histoire des Mondes Antiques (ANHIMA)UMR 8210, 2 rue Vivienne, F-75002 Paris –T. +33.1.47038426 – Fax +33.1.74038411 –E-mail: [email protected] –Web: http://anhima.fr/spip.php?article55.

Corsi universitari di genealogia alLink Campus di Roma.

L’Università degli Studi Link Campus Uni-versity di Roma (già Link Campus – Univer-sity of Malta, ateneo non statale fondato nel1998 e legalmente riconosciuto, ha dato vitanel 2013, su iniziativa di Nicola Pesacane e diFrancesco Ciufo nell’àmbito del Corso dilaura in Studi internazionali, a un corso uni-versitario suddiviso in tre livelli – di 1º livel-lo per chi è in possesso di laurea triennale(Proficiency Programme First Level in Dirittonobiliare, Genealogia e Araldica), di 2º livel-lo per chi è in possesso di laurea magistrale edi 3º livello di perfezionamento. Per la primavolta in Italia queste materie vengono inse-gnate in una università e vi è la possibilità diottenere un titolo di studio universitario ine-rente tali materie. I corsi godono del patroci-niom tra gli altri, del Sacro Ordine MilitareCostantiniano di San Giorgio, dell’Acadé-mie Internationale de Généalogie (AIG) edella Confédération Internationale deGénéalogie et d’Héraldique (CIGH). Tra i do-centi figurano il direttore del corso FrancoCiufo, il card. Andrea Cordero Lanza diMontezemolo, Pier Felice degli Uberti, Car-lo Tibaldeschi, Luigi Borgia, Michel Teillardd’Eyry, Marco Horak. Il programma del corso prevede lo studio

dell’Araldica comparata nei Paesi dell’UnioneEuropea, della Genealogia, del Diritto nobi-liare e delle Scienze documentarie della Storiafinalizzato all’apprendimento e alla divulga-zione di tali materie per «conoscere meglio edapprofondire, in particolare, le tematiche ine-renti il significato e l’etimologia del propriocognome e la possibilità di modifica o di ag-giunta allo stesso, la ricerca ed il significato delproprio stemma di famiglia, la ricostruzionedel proprio alberto genealogico ed il reperi-mento e/o la creazione ex novo di stemmi difamiglia». La didattica è inoltre finalizzata al-l’esame dei complessi meccanismi che regola-no la materia araldica e nobiliare nelle relazio-ni internazionali e diplomatiche tra gli Stati.

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Nel complesso la preparazione fornita dalcorso rappresenta uno strumento teorico eoperativo per creare o rafforzare figure ope-ranti in campo internazionale e diplomaticofornendo loro una solida base teorica.Il corso si articola soprattutto in via tele-

matica (formazione a distanza) in lezioni, se-minari, conferenze ed esercitazioni; dodici imoduli: “Nozioni di Diritto intenazionale,delle Organizzazioni internazionali e del Di-ritto comunitario”, “Genealogia e Onoma-stica”, “Araldica e Vessillologia”, “Scienzedocumentarie”, “Evoluzione storica dei cetidominanti e Storia del Diritto nobiliare”,“Sociologia e Storia delle istituzioni”, “Ele-menti di Demografia storica”, “Genealogiaapplicata: i rapporti e le rappresentazioni”,“La storia degli Ordini cavallereschi e dei si-stemi premiali”, “Elementi di Biologia e diGenetica”, “Elementi di Psicografologia ap-plicata allo studio della Storia di famiglia”,“Diritti diplomati e consolare. Stile diplo-matico, Diritto melitense e Diplomazia o-noraria”. Il corso di 1º livello ha una duratadi 200 ore, quello di 2º livello di 800 ore,quello di 3º livello di 1.200 ore.

’ Prof. Franco Ciufo, Link Campus U-niversity, c/o Istituto San Leone Magno, viaNomentana 335, I-00162 Roma – T.06.40400201 – Fax 06.40400211 – E-mail:[email protected]; [email protected] –Web: www.unilink.it.

’Dr. Pier Felice degli Uberti, Istituto A-raldico e Genealogico Italiano (IAGI), via Ce-sare Battisti 3, I-40123 Bologna – cas. post.764, 40100 Bologna – T. 051.236717 – Fax051.271124 – E-mail: [email protected]; [email protected] – Web: www.iagi.info/.

’ Rivista «Nobiltà», Federazione delleAssociazioni Italiane di Genealogia, Storia diFamiglia, Araldica e Scienze documentarie(FAIG), via Cesare Battisti 3, I-40123 Bolo-gna – E-mail: [email protected].

Valle Trompia: concorso “Le memo-ria del territorio”.

L’Associazione Storico Culturale “Valtrom-pia Storica” ha lanciato la 3ª edizione del con-corso “Storie dalla valle per una valle di sto-rie”, con il titolo “La memoria del territorio.La riscoperta del proprio territorio attraversoi nomi di luogo”, in collaborazione con il Si-stema dei Beni culturali e ambientali dellaComunità Montana della Valle Trompia, Di-partimento di studio del territorio. Il Proget-to proposto per l’anno scolastico 2013-2014ha il fine di promuovere presso gli alunni del-le scuole partecipanti un percorso di ap-profondimento dello studio dell’origine e delsignificato dei nomi dei luoghi. «Recuperareil dialetto e il significato dei toponimi aiuta anon perdere la propria identità storica, a nonsganciarsi dalle proprie radici, permette di ca-pire meglio l’ambiente in cui si vive e di ve-dervi delle significative tracce del passato. Ri-scrivere la mappa del proprio territorio e ri-scoprire i vecchi nomi dei luoghi porterà allacreazione di una carta toponomastica con itoponimi che i nostri nonni usavano e usanoper indicare le varie località, le strade, contra-de, boschi, sentieri, fiumi, monti e valli».Per raggiungere lo scopo sono previsti: in-

contri con esperti del settore inviati nellescuole dall’associazione; descrizione deglistrumenti, ambiti di ricerca e guida all’indivi-duazione delle categorie dei toponimi; map-pe e carte geografiche IGM1/25.000, regiona-le 1/10.000, mappe catastali, mappe tecni-che urbanistiche per l’individuazione dei to-ponimi ancora in uso (archivi e uffici comu-nali); interviste agli anziani, cacciatori, guar-die forestali, tecnici comunali, ecc. per recu-perare i toponimi orali e altre informazioni.Al concorso possono partecipare le classi

IV e V della scuola primaria e classi I della se-condaria di primo grado della Valle Trompia.Il concorso è concepito come lavoro di classeed è ammessa la collaborazione fra classi di u-na stessa scuola. Le classi o i gruppi parteci-panti hanno accesso gratuito ad alcuni servi-

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Attività

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zi predisposti dal Sistema dei Beni culturali eambientali della Comunità Montana dellaValle Trompia. Gli elaborati migliori diven-teranno parte integrante degli archivi del-l’Associazione “Valtrompia Storica”, del Si-stema dei Beni Culturali e Ambientali dellaComunità Montana della Valle Trompia edel Dipartimento di studio del territorio.

’ Sistema dei Beni culturali e ambienta-li – Comunità Montana della Valle Trompia,c/o Complesso conventuale di Santa Mariadegli Angeli, via San Francesco d’Assisi,I-25963 Gardone Val Trompia (Brescia) –T. 030.8337490 – E-mail: [email protected] – Web: http://cultura.valle-trompia.it.

’ Associazione Storico Culturale “Val-trompia Storica”, via Fabio Filzi 2, I-25068Sarezzo (Brescia) – T. 392.3801040 – E-mail:[email protected] – Web: www.valtrompiastorica.it.

Savona: i nuovi fascicoli del “ProgettoToponomastica Storica”.

Il 25 gennaio 2014 la Società Savonese di Sto-ria Patria ha presentato nella Sala Rossa delComune di Savona il 20º fascicolo della col-lana “Progetto Toponomastica Storica”, pa-trocinata dal Comune di Savona: la pubblica-zione è dedicata ai Toponimi delNemus Sao-nense (secoli XI-XIII), a cura di Niccolò Cas-sanello e Furio Ciciliot, il grande bosco che siestende nelle alte valli dei torrenti Letimbro eLavanestro e in quelle parallele del Quiliano,territorio tutelato da secoli ed esteso per oltredue milla ettari di carpini, roveri, faggi e degliancora misteriori pallari, dove si alternavanopascoli, coltivazioni, strade, mulini, forse mi-niere d’argento, cappelle medievali e possibi-li resti di insediamenti antichi, indizi ricavatianche dal repertorio toponimico raccoltonella pubblicazione.Al Nemus Saonense si è poi aggiunto nel

2014 il fascicolo nº 21 dedicato al territorio

di Ceva, mentre sono in preparazione quellirelativi ai comuni di Bormida (22), CairoMontenotte (23), Spotorno e Vicoforte e so-no a buon punto anche le raccolte riguardan-ti Finale Ligure, Calice e Osiglia.Ai primi fascicoli editi nel 2011-12 e rela-

tivi ai toponimi di Quiliano, Pallare,Albis(s)ole (Albisola Superiore e AlbisolaMarina), Celle Ligure, Mallare, Giusvalla,Vado Ligure, Stella, Piana Crixia e Carcare)nel 2013 si sono aggiunti il nº 11 Varazze(2.004 toponimi comprese le varianti), nº12 Savona (2.110 toponimi), nº 13 Bergeggi(725), nº 14 Dego (996), nº 15 Mioglia(1.690), nº 16 Millesimo (1.300), nº 17 No-li (928), nº 18 Vezzi Portio (1.811) e nº 19Garessio (1.870). Dal 2013 i primi 4 fascico-li figurano anche in una nuova edizione digi-tale, disponibile gratuitamente in rete.Complessivamente le 19 pubblicazioni for-mano un corpus di 606 pagine cartacee e di33.905 toponimi schedati, coprendo unasuperificie territoriale (19 Comuni dellaprovincia di Savona e di quella confinante diCuneo) di 2.642 kmq; sono stati realizzati da18 ricercatori principali in collaborazionecon altri 328 ricercatori e informatori locali,coordinati dai responsabili del progetto Fu-rio Ciciliot e Francesco Murialdo. Il patri-monio toponimico locale viene raccolto conun approccio storico-documentario, parten-do da documenti scritti e verificando con iresidenti la localizzazione dei nomi di luogoancora vitali. Le fonti scritte più consone al-le finalità del progetto sono state considerategli atti notarili (soprattutto quelli dei secoliXII-XVI) e i catasti antichi (la maggior partedei quali riguardano i secoli XVI-XVIII).Ogni fascicolo si compone di tabelle e di

cartine, suddivise nella sezione “Toponimimedievali” e “Toponimi dei catasti (secoliXVII-XVIII)”, preceduti da un capitolo di“Geografia del territorio comunale” e uno di”Evoluzione storica ed amministrativa del ter-ritorio”, e seguiti da una breve nota “Esempidi toponomastica” e dalle “Fonti archivistichee referenze bibliografiche”. In termini quanti-

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tativi, il numero di toponimi pubblicati, com-prese le varianti, è fin qui il più cospicuo in Li-guria e tra i più rilevanti in campo nazionale.Tra gli obiettivi si persegue anche il continuoaggiornamento di quanto pubblicato, grazieall’inserimento di nuove fonti o all’aggiusta-mento di eventuali imprecisioni.Le pubblicazioni del “Progetto Topono-

mastica Storica” sono state presentate, nelcorso del 2013: a Savona (26 gennaio) il fa-scicolo dedicato alla toponimia del capoluo-go; a Varazze (16 febbraio), a Piana Crixia (5ottobre) e a Carcare con una relazione di Fio-renzo Toso (19 ottobre) quelli riguardanti irispettivi comuni.

’Dr. Furio Ciciliot, Società Savonese diStoria Patria, via Pia 14/4, I-17100 Savona –cas. post. 358, I-17100 Savona – T. e fax019.811960 – E-mail: [email protected] – Web: www.storiapatriasavona.it.

Dalla provincia di Bari “Le strade rac-contano”.

Nell’àmbito del programma per le politichegiovanili “Bollenti Spiriti” promosso dallaRegione Puglia, è nata nel 2012, ideata da Stu-diodelta e dalla Cooperativa Informa – entigestori dei Laboratori Urbani Ciberlab – e hapreso corpo nel 2013 l’esperienza “Le straderaccontano: storia, cultura e tradizioni”. Sitratta di un percorso di ricerca, formazione eaffiancamento che, attraverso la mappaturadelle strade, uno studio toponomastico e lavalutazione delle testimonianze storiche, haportato un gruppo di 18 giovani pugliesi coni loro mentori a realizzare pubblicazioni onli-ne, mostre fotografiche e multimediali (tra l’a-prile e il giugno 2013) e a partecipare a pub-bliche manifestazioni di animazione culturalee a rassegne dedicate all’innovazione (come il“Festival dell’Innovazione”, organizzato dallaRegione Puglia nel maggio 2013).

Il sito si basa sulla tecnologia della geolo-calizzazione e offre mappe con contenuti di-gitalizzati che ripercorrono la storia di luo-ghi, personaggi, tradizioni ed eventi all’ori-gine dei nomi delle aree di circolazione di trecomuni della provincia di Bari: Capurso,Cellamare e Valenzano. Lo studio si è svilup-pato sul piano storico-antropologico, socialee urbanistico, contemplando la ricerca difonti e materiale documentario, anche ico-nografico. Nello stesso tempo il portale de-scrive i processi e la natura delle trasforma-zioni urbanistiche subite dai tre paesi, peraumentare e valorizzare la conoscenza delproprio passato e recuperare la memoria sto-rica della comunità locale.Gli utenti possono interagire e arricchire

il portale con contributi di idee e di docu-menti (testimonianze, ricordi, fotografie,cartoline d’epoca). In questo modo viene acrearsi un processo di apprendimento parte-cipato in un quadro di informazione storica,coesione sociale e promozione turistica. LaProvincia di Bari e la Società di Storia patriaper la Puglia hanno concesso il loro patroci-nicio alle iniziative legate a “Le strade rac-contano”.

’ Laboratori Urbani Ciberlag di Valen-zano, Capurso e Cellamare (Bari) – E-mail:[email protected] – Web: www.lestraderac-contano.it/.

La nuova banca dati del CESIT-CISITCorsica.

Il progetto è nato presso l’Università “Pa-squale Paoli” di Corte dalla constatazionedell’assenza per la Corsica, a parte alcuni la-vori spesso poco conosciuti, di un corpus didati affidabili per lo studio dei nomi di luogodell’isola e dal fatto che si va perdendo la co-noscenza di una parte del patrimonio toponi-mico corso a causa della regressione dell’usodelle parlate locali. Il CESIT-CISIT Corsica(Cumitatu d’Istudii Scentìfichi è Infurmàti-

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Attività

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chi di a Tupunimìa di Corsica-Comité d’Étu-des Scientifiques Informatiques et Topony-miques de Corse) ha pertanto costruito unostrumento informatico per raccogliere infor-mazioni sul campo e dai documenti d’archi-vio, in primo luogo dal Cadastre Napoléoniene dal Plan Terrier, e da altre fonti, come gli at-ti notarili. In effetti questi documenti attesta-no toponimi ignoti agli archivi del XIX e delXX secolo e alla tradizione orale. I dati topo-nimici sono stati geolocalizzati grazie ai siste-mi GIS e/o GPS, e sono diventati oggetto d’a-nalisi.Si legge nel dialetto corso nella presenta-

zione del sito (bilingue: corso e francese): «Anostra banca di dati mette à dispusizione ditutti, nomi di lochi chè no avemu racoltu in-de e cumune corse. Di fatti, i nostri nomi dilochi tradiziunali si pèrdenu vìa a situazionelinguìstica di l’ìsula è l’esodiu rurale massic-ciu. Aduprendu tèchniche oghjinche, u sco-pu di issu travagliu hè di racòglieli, à u scrit-tu è à bocca (vìa inchieste di terrenu), è di cu-lucalli dinò. A nostra attività hè sottumessa àun cumitatu scentìficiu indipindente furma-tu da linguisti è infurmàtichi, è ci danu unamanu paisani è appassiunati, per a racoltastessa di i nomi. Ci tocca à precisà, infine, chìe cumune sò cuperte da l’inchieste à pocu àpocu. I dati chì si ponu truvà sò dunque unstatu di u travagliu avviatu».Il comitato direttivo del CESIT-CISIT, orga-

nizzato come associazione, è formato da StellaRetali-Medori (presidente), Philippe Ollandi-ni, Jean-Louis Santini, Giuvan’ Santu Bartoli,Francesca Maria Luneschi e Stéphane Orsini.Del Comitato scientifico internazionale e delComitato di patronato sono membri linguisti,storici e informatici: Maria Giovanna Arca-mone (Pisa), Enzo Caffarelli (Roma), Jean-André Cancellieri (Corti), Marie José Dalbe-ra-Stefanaggi (Corti), Franco Fanciullo (Pisa),Joseph Mariani (Clermont Ferrand), MauroMaxia (Sassari), Lorenzo Massobrio (Torino).Dopo un periodo di rodaggio del sito, è o-

ra stato allestito un accesso plurilingue (fran-cese, inglese, italiano, corso) e il gruppo di la-

voro è alla ricerca di finanziamenti per carto-grafare i dati in modo sintetico (carte di tipolessicale) il materiale toponimico e migliora-re le altre forme di cartografie, con la possibi-lita di progettare i dati su Google Earth.Per quanto concerne le schede, è stata sta-

bilita una struttura per l’acquisizione dei da-ti; la microstruttura di ciascuna scheda con-tiene informazioni che è possibile scoprirenavigando all’interno della banca dati, men-tre la macrostruttura delle schede compren-de: la forma in grafia corsa e fonetica (quan-do essa non è stata raccolta, si segnala la for-ma del catasto napoleoniano con asterisco);il nome degli abitanti; i dati del catasto otto-centesco e del nuovo catasto; i dati del PlanTerrier (documento cartografico francesedella fine del Settecento); i dati d’archivio; laclassificazione dei nomi con quattro livelli:ricostruzione del significato dell’appellativo,ricostruzione del tipo lessicale, strutturamorfematica ed etimologia (compresa l’eti-mologia del suffisso dell’etnonimo); even-tuali osservazioni archeologiche; eventualiosservazioni e commenti; documenti (etno-testi, fotografie, testimonianze sonore).Attualmente sono oltre 5 mila le schede

che formano il database. È stata eseguita unaprima fase di correzioni e riflessioni sul ma-teriale (classificazioni, ricostruzioni, ecc.) esono state risolte questioni relative alla geo-localizazzione dei dati, mentre le correzioniassociate all’ascolto dei dati sonori per la tra-scrizione fonetica e grafica di ogni nome ven-gono effettuate manualmente e attentissi-manente per assicurare la massima affidabi-lità dei dati presenti sul sito. I toponimi rac-colti e classificati sono per esempio, parten-do dal Nord dell’isola, 121 per Ruglianu (itoponimi vengono indicati nella versionecorsa), 617 per Siscu, 133 per San Gavinu diTenda, 133 per Soriu, 222 per Petralba, 570per Canavaghja, 346 per Ascu, 213 per Loz-zi, 208 per Castiglione, 202 per Castirla, 223per Perelli, 115 per Cuttuli Curtichjatu, 214per Todda, ecc. La ricerca avanzata consentedi individuare il significato dei toponimi,

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tutti i nomi di luogo derivanti da un lemmao contenenti una certa sequenza di lettere e laselezione dei lemmi a partire dai toponimi(classificati in curònimi, macrotopònimi, mi-crotopònimi e pìcculi curònimi).Per la diffusione delle informazioni pres-

so il grande pubblico e per creare interesse in-torno al CESIT, gli studiosi corsi utilizzanoanche i principali social network.

’ Dr. Stella Retali-Medori, CESIT-CISITCorsica (Cumitatu d’Istudii Scentìfichi è In-furmàtichi di a Tupunimìa di Corsica-Comitéd’Études Scientifiques Informatiques et To-ponymiques de Corse), lieux-dit A Traversa,Figarella, F-20200 Santa Maria di Lota – E-mail: [email protected]; [email protected] – Web: www.cesitcorsica.org.

Il “Prix Dauzat” 2013 a Xavier Ravier.

Nel corso della seduta del 21 novembre2013, presso gli Archives Nationales di Pari-gi, i membri della Société Française d’Ono-mastique (SFO) hanno assegnato il prestigio-so “Prix Dauzat” a Xavier Ravier, professoreemerito dell’Università di Tolosa-Le Mirail,per l’insieme dei suoi studi e dei suoi inse-gnamenti. Nell’occasione il premiato ha te-nuto una conferenza sul tema Saint-JohnPerse, poète du non lieu.Il premio istituito nel 1971 dalla vedova

del grande linguista e onomasta Albert Dau-zat (1877-1955) viene assegnato in genere o-gni due anni per uno studio toponomasticoo antroponomastico di grande interesse rela-tivo alla Francia o ad altri Paesi francofoni.Ne sono stati insigniti, da allora: Charles Ro-staing (1972), Raymond Sindou (1975),Francis Gouvril (1977), Émile Lambert(1979), Ernest Nègre (1981), Frank R.Hamlin (1983), Pierre-François Fournier(1985), Marcel Baudot (1987), Roger Ver-dier (1989), Jacques Chaurand (1991), Gé-rard Taverdet (1993), Marianne Mulon(1995), François de Beaurepaire (1997),

Paul Fabre (1999), Michel Tamine (2001),Jean-Claude Malsy (2003), Pierre-HenriBilly (2005), Jacques Lacroix (2007), WulfMüller (2009) e Martina Pitz (alla memoria,2011).Xavier Ravier, specialista di occitano e

provenzale, ha studiato, con le scienze lin-guistiche, in particolare l’etnolinguistica ac-canto all’etnoletteratura e all’etnografia e laletteratura; ha insegnato occitano alla Fa-coltà di Lettere dell’Università di Pau dal1965 al 1973, è stato direttore di ricercapresso il CNRS dal 1985 e docente dell’Uni-versità Toulouse-Le Mirail nel 1984-85 e dal1989 al 1997; ha collaborato a vario titolo adatlanti linguistici ed etnografici (Languedococcidental, Languedoc oriental, Gascogne).In campo onomastico la sua bibliografia èparticolarmente ricca; possono ricordarsi:Le traitement de -n- palatal intervocaliquedans certains toponymes de la Basse-Bigorre,«Revue international de l’onomastique», 1(1965), pp. 41-48; Toponymes en dunu(m)dans le domaine aquitano-gascon et configura-tions géo-dialectales modernes, «Via DomitiaXX-XXI. Annales de la Faculté des Lettres etSciences de Toulouse», n.s. fasc. 6, t. XIV(1978), pp. 83-99; Kalma et autres mots desubstrat dans la région pyrénéenne occidentale:problèmes de linguistique prélatine, nel vol.L’Onomastique témoin des Langues disparues.Actes du Colloque d’Onom. romane de Dijon1981, Dijon, Université de Dijon 1982), pp.195-209; Épigraphie, onomastique, linguisti-que: à propos d’un travail récent sur l’Aquitai-ne antique, «Annales du Midi», 1988, pp.101-7; Sur la phénoménologie du nom de lieu,in ENDRIKEKNÖRR / M. ÁNGELESLÍBANO (acura di), Actas de las Ieras Jornadas de Onomás-tica, Toponimia / I Onomastika JardunaldienAgiriak, Toponimia,Vitoria-Gasteiz, abril de1986, Bilbao-Bilbo, Real Academia de laLengua Vasca-Euskaltzaindia 1991, pp.283-90; La bastide de Marciac et son terroird’après la toponymie, in Mémoires et actualitédes pays de Gascogne. Identités, espaces, cultu-res, aménagement du territoire, Actes du 53º

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Attività

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Congrès de la Fédération historique de Mi-di-Pyrénées, Auch, juin 2000, Auch 2001,vol. I, pp. 156-66; Sur la toponymie des cartu-laires de Saint-Mont (Gers) (première partie),«Nouvelle revue d’onomastique”, 37-38(2001), pp. 57-72.Nel 2003 è uscito, a cura di Jean-Claude

Bouvier, Jacques Gourc e François Pic, Sem-pre los camps auràn segadas regurgantas. Mé-langes offerts à Xavier Ravier (Toulouse, CNRS– Université de Toulouse-Le Mirail), nellacui introduzione i curatori scrivono: «En dé-finitive, ce qui caractérise le mieux l’œuvrede Xavier Ravier et donne un sens à sa dé-marche, c’est sans doute l’aptitude à explorersans cesse de nouvelles voies, à ouvrir son es-prit et son cœur aux risques et aux exigencesde l’innovation. Mais cette ouverture est lecontraire de la dispersion. Elle n’est pas autrechose que la fidelité à une ligne, qui est toutsimplement celle du refus de s’enfermer dansune discipline, ou dans un champ discipli-naire, et donc de la volonté de dépasser, dansla création scientifique, les clivages et lesfrontières imposés par l’usage et les institu-tions, à la façon des bergers des Pyrénées(mais on pourrait en dire autant ce deux desAlpes) que les frontières géographiques et po-litiques n’ont pas empêchés de se rencontrer,d’échanger, de participer des mêmes pra-tiques languagières et de la même culture».

’ Société Française d’Onomastique(SFO), 60 rue des Francs Bourgeois, F-75003Paris – E-mail: [email protected] – Web: www.onomastique.asso.fr.

’Mme Sylvie Lejeune, 23 allée des Pe-louses d’Ascot, F-33270 Bouliac – T. +33.5.56217091 – [email protected].

Nuovi programmi per la Societat d’O-nomàstica.

Cambia volto e modalità organizzative l’As-sociazione catalana di onomastica (SDO). Iltradizionale colloquio annuale è stato sosti-

tuito da una conferenza triennale, celebrataper la prima volta a Barcellona nel settembre2011, come Sezione 12 del XXIV Congres-so internazionale di Scienze onomastiche(ICOS), e in programma, nella seconda edi-zione, per l’ottobre 2014 a Manacor con l’or-ganizzazione della Universitat de les Illes Ba-lears (vedi qui alle pp. 324-25); ogni anno siterrà inoltre una Giornata di studi, general-mente monotematica.In materia di pubblicazioni, la Societat

d’Onomàstica, che ha perduto dal 2013 ilsostegno economico dell’Institut Cartogrà-fic de Catalunya che curava anche la newslet-ter e il ricco sito web di onomastica (<www.onomastica.cat>), ha in programma di esordi-re entro il 2014 con una rivista in versione di-gitale, probabilmente denominata «Noms»,mentre il tradizionale «But·letí Interior», cheaveva assunto da tempo le vesti di una rivista,sarà probabilmente sostituito da più sempli-ci pubblicazioni informative.Presidente della SDO è attualmente Joan

Tort i Donada (Barcelona), con segretario ge-nerale Albert Turull i Rubinat (Lleida) e vice-presidenti Joan Peytaví (Perpinyà), Joan Ivars(Dénia) e Antoni Ordinas (Mallorca); il co-mitato direttivo è completato da Josep M. Al-baigès (Barcelona), Santi Arbós Gabarró(Fulleda), Òscar Bagur (Maó), Fèlix Brugue-ra Ligero (Osor), Ventura Castellvell (Barce-lona), Anna M. Corredor Plaja (Pals), JoséEnrique Gargallo Gil (Barcelona), Antoni Ja-quemot Ballarín (Barcelona), Joan AntonioRabella i Ribas (Barcelona), Moisés Selfa Sa-stre (Valls) e Vicent Terol Reig (València).

’Dr. Joan Tort i Donada, Universitat deBarcelona, Facultat de Geografia i Història,Departament de Geografia Física i AnàlisiGeogràfica Regional, Montalegre 6,E-08001 Barcelona – T. +34.93.4037870 –Fax +34.93.4037882 – E-mail: [email protected]– Web: www.ub.edfu/geofis/jtd.htm.

’ Acadèmia Valenciana de la Llengua(AVL), Commissió Onomàstica, avenida dela Constitució 284, E-46019 València – T.+34.96.3874121 – Fax +34.96.3874036 –

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E-mail: [email protected]; [email protected] – Web: www.avl.gva.es.

’ Dr. Rosa Calafat i Vila, Dr. FranciscaLatorre Sánchez, Universitat de les Illes Ba-lears, Servei Lingüístic – Gabinet d’Onomàs-tica, Edifici Ramon Llull, cra. de Vallde-mossa, km 7.5, E-07122 Palma de Mallorca– T. +34.971.173100 – Fax +34.971.172717 – E-mail: [email protected]; [email protected]; [email protected] – Web:www.uib.es/ca/infsobre/serveis/generals/slg/go/; www.slgonomastica.uib.cat.

Ricordo di Martín Sevilla Rodríguez.

A Gijón-Xixón nelle Asturie, dov’era nato nel1948, il 16 maggio 2013 ha perduto la suabattaglia contro una lunga malattia MartínSevilla Rodríguez, titolare del Dipartimentodi Filologia classica e romanza presso l’Uni-versità di Oviedo-Uviéu, specialista di Lin-guistica indoeuropea. Laureatosi in Filologiaclassica a Salamanca nel 1972, si era addoratonel 1980 con la tesi Toponimia indoeuropeaprelatina de Asturias, diretta da Luis Michele-na Elissalt; la tesi fu approvata all’unanimità eottenne il premio straordinario del Dottora-to. Titolare di Linguistica indoeuropea nelleAsturie a partire dal 1985, Martín Sevilla Ro-dríguez ha centrato la sua carriera di studiososulla filologia, dedicando parte delle sue ricer-che ad altre discipline collegate con l’indoeu-ropeistica. Membro della prima Commissio-ne di Toponomastica per la revisione e la cor-rezione del repertorio toponimico asturiano(1984-1985), ha pubblicato numerosi libri earticoli in riviste («Archivum», «Revista de Fi-loloxía Asturiana», «Lletres Asturianes», «Bei-träge zur Namenforschung», ecc.) e ha direttotesi di laurea e di dottorato, in gran parte de-dicate alla lingua asturiana e numerose riguar-danti la toponomastica.Nella sua bibliografia, oltre alla tesi di dot-

torato pubblicata a Oviedo da IDEA nel 1984,possono ricordarsi: Topónimos asturianos de

origen indoeuropeo prelatina, «BIDEA», 96-97(1979), pp. 153-80; Teberga y Valduno, ¿dosindicios toponímicos de asentamientos prerro-manos?, «BIDEA», 103 (1981), pp. 581-89; Loshidrónimos Porma/Puerma, «Archivum»,XXXI-XXXII (1981-1982), pp. 689-93; Posiblesvestigios toponímicos de cultos célticos en el Nortede la Península Ibérica, «Memoria de HistoriaAntigua», 3 (1982), pp. 261-71; La toponi-mia asturiana d’orixen prerromanu, «LletresAsturianes», 12 (1984), pp. 55-67; Los oróni-mos asturianosCarondio, Corondio, Curundiy el topónimo asturaugustano Curunda, «Bei-träge zur Namenforschung», 41 (2006), 1,pp. 45-47; La toponimia reconstruye el indo-europeo, in DIETER KREMER (a cura di),Onomástica Galega. Con especial consideraciónda situación prerromana, «Verba. Anuario Ga-lego de Filoloxía», 2007, pp. 107-12. Il suo ul-timo saggio, Toponimia de monasterios medie-vales escaecíos, è apparso in «Lletres Asturia-nes», 109 (2013), pp. 119-24.A questa produzione scientifica va ag-

giunta quella divulgativa, in riviste e giornali,che lo studioso non disdegnava. Come haricordato nelle «Lletres Asturianes» (109[2013], p. 220), Ana Mª Cano González,presidente dell’Academia de la Llingua Astu-riana, «Martín Sevilla Rodríguez déxanos unllargu, rigurosu y granible trabayu investiga-dor y académicu pero, xunto con ello daquéigual o entá más estimable: l’alcordanza delapreciu que llogró ente los sos alumnos y com-pañeros pola la so prudencia, intelixencia,amabilidá nel tratu y bon facer a lo llargo deltiempu que con él compartimos».

Da Glasgow per la rete: <onoma-stics.co.uk>.

Alice Crook e Leonie Dunlop, con l’assisten-za di Scott McGready, hanno lanciato dal-l’Università di Glasgow, che organizza nell’a-gosto 2014 il XXIV Congresso mondiale diScienze onomastiche (ICOS), un portale de-

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Attività

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dicato alla discussione sui nomi propri chevanta dalla fine del 2012 alla primavera 2014migliaia di visite da tutto il mondo.Il sito, accompagnato da un’introduzione

di Carole Hough che insegna Onomastica aGlasgow ed è presidente per il triennio 2011-2014 di ICOS (International Council of O-nomastic Sciences), è soprattutto una rac-colta di articoli di argomento vario, firmatida autori di ogni continente. Si segnalano:LAURA KOSTANSKI, You study what?; LINESANDST, Semantically related names, cities-within-cities; ELIAN CARSENAT, Monitoringwestern investments in Africa: a mapping ofFrench vs. English director names; PEDERGAMMELTOFT, Geocoding Place-Names;JOHN TURL, Ghana Place Names: A TopicalToponymy; SIMONTAYLOR, The Place-Namesof Fife; PEDER GAMMELTOFT, Batch geoco-ding – assigning coordinates to multiple place-name records; DAVID ROBINSON, WhiskyPlace-Names in Tullibody;KELLYKILPATRICK,The Digital Exposure of English Place-Names;PEDERGAMMELTOFT, Making GIS-data online;ELEANORRYE, The Impact of Diasporas on theMaking of Britain; ELIAN CARSENAT, What’sin a Twitter name? A glance at the Irish digitalDiaspora; SCOTT MCGREADY, Naming abusiness is still the hardest thing I’ve ever done.

’Dr. Alice Crook, E-mail: [email protected] – Web: http://onomastic.co.uk/resources.

’ Prof. Dr. Carole A. Hough, Universityof Glasgow, English Language, School ofCritical Studies, College of Arts, 12 Univer-sity Gardens, Glasgow G12 8QQ – T.+44.141.3304566 – Fax +44.141.3303531– E-mail: [email protected] –Web: www.gla.ac.uk/schools/critical/staff/carolehough/.

A Uppsala il seminario di onomasticanordica.

Come negli anni scorsi, anche per il 2013-2014 il Dipartimento di Lingue scandinave

dell’Università di Uppsala con il suo Semi-nariet för nordisk namnforskning organizzauna serie di incontri puntando sul carattereinterdisciplinare dell’onomastica e alle suerelazioni con la storia, l’antropologia, la so-ciologia, la storia della religione, l’archeolo-gia, la geografia culturale, ecc. Diretto daStaffan Nyström, titolare della cattedra up-saliense di Onomastica, il programma delSeminario ha carattere internazionale, conlezioni-conferenze tenute da studiosi diUppsala e di altri atenei svedesi, ma inoltreprovenienti da Norvegia, Finlandia, IsoleFær Øer, Austria, Australia, Scozia, ecc.Tra gli incontri del primo semestre 2013-

2014: STAFFANNYSTRÖM, Rapport från åretsinternationella namnsymposier och namn-konferenser (con particolare riferimento allaquestione degli endonimi e degli esonimi);JANLINNÅ / ANNETTESVEDIN,Nautiska ort-namn i Sjöfartsverkets grundkartor; TORUNZACHRISSON, Tradition i förändring, om skil-jet mellan äldre och yngre järnålder i Norden.Nel secondo semestre 2012-2013 il pro-

gramma (dal 4 febbraio al 6 maggio), svoltotradizionalmente il lunedì presso l’Uppsalaarkivcentrum, aveva compreso: HUBERTBERGMAN, Onomastic aspects of languagecontact in Austria; MÄRIT FRÄNDÉN, Hus-sein och Demir, Krasniqi och Nguyen. Un-dersökningar av Sveriges invandrade efter-namn; KRISTIN MAGNUSSEN, Tradition ogfornyelse i færøske gadenavne. Rapport från ettavhandlingsprojekt; STAFFANNYSTRÖM, Detdigitala läromedlet Namnforskning: nästa stegi processen. Diskussions- och arbetssemina-rium;PERVIKSTRAND, Järnålderns bebyggel-senamn. Slutreflektioner från ett forsknings-projekt; KAROLINA KEGEL, Parallella spår?Arkeologi och ortnamnsforskning som kul-turmöte; ROLAND ANDERSSON, Värmländ-ska soldatnamn. Rapport från ett avhandlings-projekt.Nel secondo semestre 2011-2012 il semi-

nario aveva ospitato (30 gennaio-21 mag-gio): MAGNUS KÄLLSTRÖM, Tydisk, TryrikellerTryg? Eller kanske något helt annat? – Till

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Rivista Italiana di Onomastica

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tolkningen av ett personnamn på runstenen Sö22 Håga i Mörkö socken; LAURA KOSTANSKI,Australian toponymy and emerging theories;ELIN PIHL, Rapport från avhandlingsarbetet;AUD-KIRSTI PEDERSEN, Forskning på stad-namn og språkkontakt – nokre perspektiv påtradisjon, metodar og utfordringar;KATHARI-NA LEIBRING / KRISTINA NEUMÜLLER, Per-sonnamn i stadsmiljöer på 1690- och 1730-talet; EVA BRYLLA, En ny personnamnslag2013? Eva B. tar upp namnfrågor i sambandmed den pågående namnlagsutredningen;STAFFAN FRIDELL, Tönnersa ochTönnersjö.Nel primo semestre dello stesso anno ac-

cademico: KRISTINANEUMÜLLER,Olof, Ka-rin och Abraham. Personnamn i övre Norr-land vid mitten av 1600-talet; FRANDS HER-SCHEND, -lev, -löv och -leben – en arkeologiskgeografi; LENNART RYMAN, Kvinnors ochmäns namnfraser i Stockholm 1483-1492. Enöversikt med försök till syntes; SVANTESTRANDBERG, Några uppländska sjönamn;LEIF NILSSON / ANNETTE TORENSJÖ, Vadska tätorten heta? Om tätorter, småorter ochnamnval; EVANYMAN, De norska bygdenam-nen Skaun och det svenska sockennamnetSkön; ALEXANDRA PETRULEVICH, Valda frå-gor från avhandlingsarbetet.

’Prof. Dr. Staffan Nyström, Universiteti Uppsala, Seminariet för nordisk namn-forskning, Uppsala Arkivcentrum, von Krae-mers allé 19, Box 135, SE-751 04 Uppsala –E-mail: staffan@[email protected]; [email protected] – Web: www.nordiska.uu.se/.

I programmi della Commissione diOnomastica Slava.

A Minks, in Bielorussia, nel corso del XVCongresso internazionale degli Slavisti dal20 al 27 agosto 2013 (vedi qui a p. 293), siè tenuta l’assemblea della Commissione di

Onomastica Slava presso il Comitato Inter-nazionale degli Slavisti, l’organo che rappre-senta gli onomasti slavi nel mondo. Nel cor-so dell’incontro sono stati presentati i reso-conti delle attività onomastiche svolte negliultimi anni in alcuni Paesi slavi: Russia, Slo-vacchia, Slovenia, Bielorussia, Polonia; sonostate segnalate numerose nuove pubblicazio-ni; si è stabilito di avviare i lavori sulla termi-nologia onomastica slava. I gruppi interna-zionali opereranno sui termini onomastici invarie lingue slave nei seguenti settori: antro-ponomastica, toponomastica, idronomasti-ca, crematonomastica, onomastica lettera-ria, altri nomi, onomastica lessicografica,contatti delle scienze onomastiche con altrescienze. Ad Artur Gałkowski (Łódź) è statorinnovato il mandato di presidente dellaCommissione di Onomastica Slava per il2013-2016, mentre Jaromír Krško (Bratisla-va) è stato eletto vice-presidente.I membri della Commissione di Onoma-

stica Slava presso il Comitato internazionaledegli Slavisti sono attualmemte: Igar L. Ka-pilov e Hanna M. Mezenka (Bielorussia),Maria Angelova-Atanasova, Liliana Dymi-trowa-Todorova e Ludwig Selimski (Bulga-ria), Dunja Brozović-Rončević (Croazia),Inge Bily, Elżbieta Foster, Jurgen Udolph eChristian Zschieschang (Germania), EnzoCaffarelli (Italia), Grasilda Blažiene (Litua-nia), Meri Momirovska e Elka Yacheva-Ul-char (Macedonia), Maria Biolik, EdwardBreza, Aleksandra Cieślikowa, Barbara Czo-pek-Kopciuch, Jerzy Duma, Artur Gałkow-ski, Irena Kałużyńska, Władysław Lubaś,Romana Łobodzińska, Maria Malec, RobertMrózek, Mariusz Rutkowski, Adam Siwiec,Katarzyna Skowronek, Jan Sosnowski, Elż-bieta Umińska-Tytoń, Bogdan Walczak eEwa Wolnicz-Pawłowska (Polonia), MilanHarvalík e Miroslava Knappová (Repubbli-ca Ceca), Elena Berezovič, Irina Kryukova,Tatiana Sokolova e Natalia Vasileva (Russia),Snežana Gudurić e Radmilo Marojević (Ser-bia), Jaromír Krško e Pavol Odaloš (Slovac-chia), Silvo Torkar (Slovenia), Vasil Lučik,

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Attività

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Halyna Matsiuk, Viktor P. Šulgač e Irina M.Železniak (Ucraina) e Tamás Farkas (Unghe-ria); membri d’onore della Commissione so-no il ceco Rudolf Šrámek e il polacco KarolZierhoffer; tra i membri della Commissionescomparsi negli ultimi anni si ricordano il tede-sco Ernst Eichler, lo slovacco Vincent Blanár,l’ucraino Dmytro Grygorovyč Bučko e larussa Aleksandra V. Superanskaya (Russia).La Commissione di Onomastica Slava è

affiliata alla nuova struttura del ComitatoInternazionale degli Slavisti; il coordinatoredi tutte e 35 le commissioni che lo compon-gono è lo slovacco Peter Žeńuch.I prossimi incontri della Commissione di

Onomastica Slava si terranno a Bratislava nelcorso della XIX Conferenza Onomastica Slo-vacca (28-30 aprile 2014), a Glasgow duran-te il XXV International Congress of Onomas-tic Sciences (25-29 agosto 2014) e a Poznańnel corso della XIXConferenza Internaziona-le e Polacca Onomastica (20-22 settembre2014). Il portale informativo della Commis-sione dell’Onomastica Slava si trova all’indi-rizzo: <www.onomastyka.uni.lodz.pl>.

’Prof. Dr. Artur Gałkowski, Zaklad Ita-lianistyki, Uniwersytet Łódzki, ul. Sienkie-wicza 21, PL-90-114 Łódź – T. +48.42.6655150 – E-mail: [email protected] –Web:http://onomastyka.uni.lodz.pl/archives/2053.

Brno: due corsi di onomastica allaMasaryk University.

In Cechia, come altrove nel mondo della Sla-vistica, gli studi onomastici sono particolar-mente numerosi e fecondi. Anche la didatti-ca considera i nomi propri un tema di gran-de interesse e, in particolare, la Facoltà di E-ducazione dell’Università Masaryk di Brnopropone anche nella primavera 2014 duecorsi, uno di base e l’altro avanzato. Entram-bi sono coordinati da Rudolf Šrámek, unodei più noti e apprezzati studiosi di nomi

propri nel mondo slavo, con la collaborazio-ne di Ivana Kolářová. Come si legge nella presentazione inter-

nazionale (in inglese), il corso base (“Funda-mental Knowledge of Onomastics”) si artico-la nel modo seguente: “Appellative spheresand language spheres of propria of propernouns/names”; “Meaning of propria of pro-per nouns/names, object of propria of propernouns/names”; “Appellative process of pro-pria of proper nouns/names, a pattern of pro-pria-proper nouns/names, type”; “Classifica-tion of onomastics”; “Relationship of placenames and history of the language, history ofthe culture, colonisation”; “Anthroponomas-tics, types of anthroponyms, the so-calledliving names”; “Social and cultural conditio-nality of a Christian/first name selection”.Con il corso gli studenti «will get ac-

quainted with the conception of appellativespheres and proprial-language spheres ofproper nouns / names and basic terminologyassociated with propria-proper nouns/names (e.g. propria-proper nouns/names,types of propria of proper nouns/names; lan-guage spheres of propria-proper nouns /names, meaning of propria-proper nouns/names), with the conception of onomastics,and appellative patterns. The attention focu-ses on toponomy and anthroponomy, classi-fication of surnames/second names and ty-pology of motivation for selecting Chris-tian/first names. In the end of the coursestudents will be able to explain motivation(parentage, origin) of types of proper namesand to classify proper names accordance tovarious criteria and to put the knowlege touse in the Czech language teaching in school».Il corso avanzato, offerto in lingua ceca e

parallelamente in tedesco, «work focuses onthe structural analyses of proper nouns, onformants of word-formation of the propernames and on analyses of so-called ono-lexis,on typology of the motivation of propernames and on denotative models (types). At-tention is paid to the place names and perso-nal proper names (especially “familiar” or

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Rivista Italiana di Onomastica

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“homy” proper names) and to using of themin communication. The students specify theways how the proper nouns were created andrepertoire of their formal means of forma-tion. Anthroponomy is accentuated». Que-sto è il programma: “Analysis of toponymsand hydronyms”; “Analysis of anthro-ponyms”; “Analysis of concrete propernouns/names”; “Onomastics and school.Use of onomastic knowledge in the Czechlanguage teaching in basic schools”; “Pro-blems of writing capital letters with propernouns/names”; “Interpretation of word-formation means for formation / buildingproper nouns/names”.Tra i principali testi di studio: RUDOLF

ŠRÁMEK, Úvod do obecné onomastiky [Intro-duzione all’Onomastica generale], Brno,Nasarykova univerzita 1999, e saggi di Milo-slava Knappová, Jan Svoboda e Jana Pleska-lová.

’ Prof. Dr. Rudolf Šrámek, MasarykUniversity, Faculty of Education, Depart-ment of Czech Language and Literature,Pořiči 623/7, Staré Brno, Brno – T.+420.549.497215 – Fax +420.549.491620– E-mail: [email protected] – Web:www.muni.cz/ped/people/Rudolf.Sramek.

Siviglia: la toponomastica nel Master in“Estudios Hispánicos Superiores”.

L’Università di Siviglia ha confermato per il2013-2014 il Master universitario in Estu-dios Hispánicos Superiores all’interno delquale si svolge il corso “Toponimia e Histo-ria de la Lengua Española”, diretto presso laFacoltà di Filologia da María DoloresGordón Peral, cattedratica di Dialettologia,Etimologia e Onomastica.I contenuti del corso sono così sintetizza-

ti: 1. El problema del nombre propio. �2. LaOnomástica como ciencia. Subdisciplinasde la Onomástica. Tipología del nombre

propio. Tipología del nombre propio de lu-gar. Cuestiones terminológicas. 3. Topo-nomástica y Lingüística. �Característicaslingüísticas del topónimo. Toponimia y eti-mología popular. 3.1. Toponimia e Historiade la Lengua. Estratos lingüísticos en la to-ponimia hispánica; 3.2. Toponimia, Dialec-tología y Geografía lingüística; 3.3. Toponi-mia y Fonética Histórica; 3.4. Toponimia yMorfología; 3.5. Toponimia y Lexicología ySemántica histórica; 3.6. Toponimia y Lexi-cografía. La presencia del nombre propio enlas obras lexicográficas. Diccionarios denombres de lugar. Modelo de diccionario e-timológico de nombres de lugar. 4. El valorde la toponimia para otras disciplinas. 5. Me-todología en la investigación toponomásti-ca. �6. Proyectos toponímicos �7. La norma-lización de la toponimia hispánica.I principali testi di riferimento sono:

MARÍA DOLORES GORDÓN PERAL (a curadi), Toponimia de España. Estado actual y per-spectivas de la investigación (Berlin/NewYork, Mouton – de Gruyter 2010); EAD. (acura di), Lengua, espacio y sociedad. Investiga-ciones sobre normalización toponímica enEspaña (ivi, 2013); EAD., Toponimia sevilla-na. Ribera, Sierra y Aljarafe (Sevilla, Excma.Diputación de Sevilla 1995); STEFAN RUHS-TALLER, Toponimia de la región de Carmona(Bern, Francke Verlag 1992); ID., Evoluciónlingüística interna del español, in GERHARDERNST / MARTIN-DIETRICH GLEßGEN /CHRISTIAN SCHMITT / WOLFGANG

SCHWEICKARD (a cura di), Histoire des Lan-gues Romanes (Berlin/New York, Walter deGruyter 2008).A Siviglia sono in corso inoltre i progetti

(1) “Diccionario etimológico de los nom-bres de lugar de la provincia de Sevilla”, (2)“Diccionario Toponomástico de Anda-lucía”, e (3) “Proyecto de Recopilación, aná-lisis y normalización de la toponimia de las á-reas meridionales de España (PRONORMA)”,diretti rispettivamente da Stefan Ruhstaller(1) e dalla stessa María Dolores Gordón Pe-ral (2,3), che hanno portato alla discussione

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Attività

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di numerose tesi dottorali sulla toponoma-stica andalusa.

’Profa. Dra. María Dolores Gordón Pe-ral, Universidad de Sevilla, Facultad de Filo-logía, c/ Palos de la Frontera s/n, E-41004Sevilla – T. +34.95.4551532 – Fax +34.95.4560439 – E-mail: [email protected]; [email protected]; [email protected] – Web: www.us.es/estudios/master/master_M076/asigna-tura_50760027/proyecto_965287; www.masteroficial.us.es; www.siff2.us.es.

Prenomi e nomi di famiglia ungheresiin rete.

Nel sito dell’Istituto di Linguistica Unghere-se (<www.nytud.hu>) è a disposizione degliutenti un portale sui prenomi ungheresi, al-lestito per agevolare la scelta del prenome daassegnare a un nascituro e per offrire infor-mazioni e dati di vario tipo sui prenomi stes-si. Il portale e le sue funzioni sono stati pre-sentati dai curatori e responsabili Judit Raátze (per la parte informatica) Bálint Sass alconvegno organizzato dalla Classe di Linguae Letteratura dell’Accademia delle ScienzeUngherese l’11 novembre 2013.Il portale offre informazioni di due tipi in

altrettante sezioni separate. In primo luogo,si trova la lista ufficiale dei prenomi(<www.nytud.hu/oszt/nyelvmuvelo/utone-vek/index.html>) attualmente registrabilipresso le anagrafi in Ungheria (per assegnareun prenome che non figuri in questo elenco,aggiornato al 1º gennaio 2014, gli interessa-ti devono presentare domanda al Ministerodegli Interni, che per ogni singolo caso si av-vale della consulenza degli esperti dello stes-so Istituto di Linguistica). L’elenco, che at-tualmente contiene 3.529 prenomi, è costi-tuita da quello ufficiale compilato dall’Isti-tuto nel 1997 su incarico del Ministero degliInterni; il risultato fu pubblicato anche in unlibro (JÁNOS LADÓ, Magyar utónévkönyv[Dizionario dei prenomi ungheresi], 1971;

ne fu una rielaborazione LADÓ / BÍRÓ,Magyar utónévkönyv, 1998). Sul portale del-l’Istituto si accede ora alle liste complete ditutti i prenomi, divisi in maschili e femmini-li, che negli ultimi decenni – dopo il parerefavorevole degli studiosi che hanno formula-to le loro opinioni anche in base alle statisti-che delle richieste pervenute direttamenteall’Istituto – sono stati inclusi tra quelli libe-ramente registrabili dalle anagrafi.In secondo luogo, nel sito appare come

novità la funzione cercaprenomi (ungh.utónévkereső), aggiornata al giugno 2013; inbase a una serie di opzioni permette di stu-diare il sistema prenominale attuale (<http://corpus.nytud.hu/utonevportal/>). Le op-zioni sono le seguenti: ricerca secondo il ge-nere, secondo il significato (digitando nellacasella nomi di concetti quali szép ‘bello’,nagy ‘grande’, híres ‘famoso’, nemes ‘nobile’,ecc. che sono stati ricavati, come motivazio-ni frequenti, dalle descrizioni etimologichedei nomi), secondo il giorno onomastico, se-condo le forme vezzeggiative, secondo il nu-mero delle sillabe e l’armonia vocalica (un fe-nomeno importante che caratterizza la lin-gua ungherese) e inoltre secondo la frequen-za del prenome. Le opzioni di ricerca secon-do l’“origine del nome” e secondo la “linguadi origine” si sovrappongono in grande mi-sura, e – almeno per quanto riguarda l’italia-no – rivelano alcune contraddizioni. Comerisultato della ricerca appare la lista dei preno-mi richiesti seguiti dall’indicazione dell’origi-ne e da una breve etimologia, nonché della fre-quenza attuale del prenome in Ungheria. Nella lista dei prenomi ritenuti italiani

appaiono 72 nomi femminili (Agnella, As-szunta, Azura, Beatricse, Bianka, Kozima,Pasztorella, ecc.) e 37 nomi maschili (Dzsú-lió, Fabríció, Marcselló, Rokkó, Szantínó,ecc.); la grafia dimostra come la legge in vi-gore imponga l’adattamento ufficiale all’un-gherese dei nomi di origine straniera. Contemporaneamente, nel sito realizzato

con l’appoggio di progetti governativi per lapromozione della cultura ungherese (tra cui

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Rivista Italiana di Onomastica

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il “Nuovo piano Széchenyi”, il “TÁMOP”,ecc.) appaiono centinaia di testi – sia di libriche di articoli – utili per l’insegnamento atutti i livelli e per ricerche scientifiche. Il sito“Biblioteca Digitale dei libri di testo” (Digi-tal Textbook Library, ungh. DigitálisTankönyvtár),consultabile all’indirizzo <www.tankonyvtar.hu/en>, offre una quarantinadi volumi pubblicati da Tinta Könyvkiadó(<www.tintakiado.hu/>) che negli ultimidecenni è stata la prima editrice ungheresenell’ambito dei saggi e dizionari di linguisti-ca; tra questi, sono in rete due enciclopedieantroponomastiche: l’Enciclopedia dei no-mi di famiglia ungheresi [Családnevek encik-lopédiája] di MIHÁLY HAJDÚ pubblicata nel2010 (v. RION, XVI [2010], 2, pp. 657-61),consultabile all’indirizzo <www.tankonyvtar.hu/hu/tartalom/tinta/TAMOP-4_2_5-09_Csaladnevek_enciklopediaja/adatok.html>,e l’Enciclopedia dei prenomi ungheresi [Ke-resztnevek enciklopédiája] di ERZSÉBET FERC-SIK e JUDIT RAÁTZ, edita nel 2009 (v. RION,XVI [2010], 1, pp. 189-90), all’indirizzo<www.tankonyvtar.hu/hu/tartalom/tinta/TAMOP-4_2_5-09_Keresztnevek_enciklopediaja/adatok.html>).

’ Magyar Tudományos Akadémia,Nyelvtudományi intézet, <www.nytud.hu/oszt/nyelvmuvelo/utonevek/index.html>.

’ Digitális Tankönyvtár, <www.tankonyvtar.hu/en>.

UNGEGN-GENUNG: in preparazione del-la 28ª sessione.

A fine aprile 2014 si tiene a New York la 28ªsessione del Gruppo di esperti delle NazioniUnite per i nomi geografici (UNGEGN-GENUNG) (vedi qui alle pp. 314-15). In pre-parazione all’assemblea e in continuità con lespecifiche attività che competono loro, igruppi regionali e i gruppi di lavoro tematicisi sono incontrati in numerose occasioni.

A Suwon e a Seoul, nella Corea del Sud(4-6 luglio 2013), il Working Group on Eva-luation and Implementation e il WorkingGroup on Publicity and Funding hanno uni-to i propri esperti; l’incontro, coordinato daSungjae Choo e da Peder Gammeltoft, è sta-to utile per mettere a punto nuove strategie enuovi obiettivi per l’UNGEGN-GENUNG, apartire da iniziative delle Nazione Unite nel-l’àmbito del GGIM (Global Geospatial Infor-mation Management) e per programmarel’aggiornamento del sito web dell’organismointernazionale (dalla banca dati dei nomigeografici alla lista ufficiale delle autorità na-zionali in materia). Il seminario è stato arric-chito da due conferenze: il presidente in cari-ca dell’UNGEGN-GENUNG Bill Watt su Get-ting them right: Cultural and technical accu-racy e Sang-Hyun Chi (Kyung Hee Univer-sity) su New names drive out old names:The ca-se of place-name changes in the construction ofthe new administrative town Sejong in Korea.Il 19 settembre 2013 si è tenuto a Tallinn

un seminario organizzato dai gruppi balticoe nordico dell’UNGEGN-GENUNG (vedi quialle pp. 296-97). Il 14 maggio si erano riuni-ti nel sultanato del Brunei Darussalam icomponenti dell’Asia South-East Division,per la prima volta dopo la divisione in duedell’Asia South East and Pacific South-WestDivision. Nell’occasione si è svolto un semi-nario con vari contributi, sul tema “Placena-mes Preserving Cultural Heritage”, tra i qua-li: HJ MOHD ROZAN, An introduction to thehistory of geographical place names in Brunei;MULTAMIA RMT LAUDER, The role of place-names in preserving cultural heritage in Indo-nesia; HJH DELIMA, Typology and Characte-ristics of the Toponyms for the Brunei-Muaraand Tutong Districts, Brunei Darussalam. Ilsuccessivo incontro del gruppo si è tenuto aLombok, in Indonesia, il 31 marzo e il 1º a-prile 2014.Dal 17 al 21 giugno 2013 il Working

Group on Training Courses in Toponymy,presieduto da Ferjan Ormeling, ha organiz-zato ad Antananarivo un corso di formazio-

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Attività

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ne cui hanno partecipato studenti prove-nienti, oltre che dal Madagascar, da Botswana,Burundi, Etiopia, Kenya e Uganda. Questi icontenuti: “Teaching the functions of geo-graphical names, terminology”; “Teachingthe naming process”; “Demonstration of thestructures and work of national names au-thorities”; “Teaching the processing of geo-graphical names”; “Demonstration of fieldwork preparation”; “Teaching the design offield work forms”; “Field work demonstra-tion (Andasibe area)”; “Teaching the pro-cessing of the names collected during field-work, database characteristics”; “Demon-stration of the GEONYMS software designedby UNECA and made available to Africancountries and the production of databasesand gazetteers”; “Teaching small-scale appli-cations”; “Teaching the diffusion of the stan-dardised geographical names”, “Cooperationwithin Africa”; “Demonstration of the sup-port role of UNGEGN”.

’ Secretariat of the Group of Experts onGeographical Names (UNGEGN-GENUNG),c/o Mrs. Sabine Warschburger, Statistics Di-vision (UNSD), Statistical Services Branch,Department for Economic and Social Af-fairs (DESA), Room DC2-1682, United Na-tions, New York, NY 10017 – T. +1.212.9634297 – Fax +1.212.9634569 – E-mail:[email protected]; [email protected]– Web: http://unstat.un.org/unds/geoinfo/.

’Dr. William (Bill) Watt, Committee forGeographical Names in Australasia (CGNA),Department of Transport, Energy and In-frastructure, GPO Box 1354, Adelaide SA5001 – E-mail: [email protected].

’Dr. Ferjan Ormeling, Utrecht Univer-sity, Faculty of Geographical Sciences, Car-tography Section, Heidelberglaan 2, Utrecht;PO Box 80115, NL-3508TC – Fax +31.30.2540604 – E-mail: [email protected] –Web: http://cartography.geog.uu.nl/ormeling/.

L’onomastica nel Dizionario Enciclo-pedico delle Migrazioni Italiane nelMondo.

Il Dizionario Enciclopedico delle MigrazioniItaliane nel Mondo, un’opera ideata e direttada Tiziana Grassi, con il coordinamentoscientifico di Delfina Licata, la direzione e-ditoriale di Enzo Caffarelli e la collaborazio-ne della Fondazione Migrantes, è in corso distampa (maggio 2014) per i tipi della SERItaliAteneo. Il volume si articola in 1.500pagine con circa 800 lemmi-articoli e oltre150 box di approfondimento, 17 appendicimonotematiche, 350 illustrazioni a colori ein bianco e nero; è frutto del lavoro di 161autori, nella maggior parte dei casi docentiuniversitari e rappresentanti di istituzioni eassociazioni impegnate nell’àmbito dellemigrazioni italiane all’estero, supervisionatida un consiglio scientifico di 50 esperti cherappresentano l’Italia e numerose altre na-zioni.La linguistica figura in un numero eleva-

to di voci e nell’appendice “Lingua. L’italia-no, i dialetti, le parlate miste”. In particolare,l’onomastica è presente nelle seguenti voci:Bella Italia (con il box Strade e piazze di Mon-tevideo dedicate agli italiani); cognome (con i-noltre il box Cognomi agrigentini in America.Gli esempi di Licata, Palma di Montechiaro eFavara); etnici; Little Italy (in particolare ilbox “Little Italy”: una definizione messa in di-scussione dagli storici); Monongah (West Vir-ginia) (il box Monongah, Minonga, Miron-ga, Milonga... nei dialetti meridionali l’orroreindimenticato); nome personale; nomi di mar-chi e insegne; nomi di strade e piazze (con i boxI comuni che ricordano Sacco e Vanzetti e Unodonimo contestato: Via Italo Balbo a Chica-go); paparazzo (con inoltre il box Il marchioPaparazzi nel mondo); Piazza d’Italia (con i-noltre il box Gli odonimi italiani di BuenosAires); termini dispregiativi (specie per i no-mignoli e blasoni popolari e con il box Gui-dos eGuidettes: insulto etnico o simpatico ste-

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Rivista Italiana di Onomastica

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reotipo?); toponimi (replicazione dei) (con i-noltre il box La Madonna di Bonaria di Ca-gliari e Buenos Aires capitale argentina); to-ponomastica; Via degli Emigranti (con inoltreil box Gli altri comuni che ricordano gli emi-granti nella toponomastica). Inoltre un’ampia appendice riguarda i

nomi propri, “Nomi, cognomi, toponimi emarchi degli italiani all’estero”, e si articolanei seguenti capitoli: Diffusione e alterazionedei cognomi italiani nel mondo, di Enzo Caf-farelli; La mappa dei cognomi italiani; Trage-die umane e scempi onomastici, di Enzo Caf-farelli; Toponimi italiani in Brasile, di Vitali-na Maria Frosi / Carmen Maria Faggion /Giselle Olívia Mantovani Dal Corno; L’odo-nimia di San Francisco de Córdoba tra radiciitaliane e identità argentina, di Elena Papa;Bergoglio, il cognome italiano più famoso inArgentina, di Alda Rossebastiano; Nomi ita-liani per autovetture straniere, di Enzo Caffa-relli; Le insegne della ristorazione italiana nelmondo: Bruxelles, Londra, New York, SanPaolo, Buenos Aires, Sydney, in Canada, inMessico e in alcuni Stati asiatici, di Enzo Caf-farelli. Tra gli autori del Dizionario figuranoinoltre Massimo Arcangeli, Cosimo Palagia-no, Massimo Pittau, Franco Salvatori, Fio-renzo Toso e Massimo Vedovelli.Il Dizionario Enciclopedico delle Migra-

zioni Italiane nel Mondo sarà in vendita nel-le migliori librerie ed è acquistabile online(<www.editriceromana.com>) con uno scon-to del 30% (€ 49 anziché 70) e spedizionegratuita (in Italia) per gli abbonati alla «Rivi-sta Italiana di Onomastica» 2014.

’ SER ItaliAteneo, p.zza Cola di Rienzo85, 00192 Roma – T. 06.36004654 – Fax06.36001793 – E-mail: [email protected] – Web: www.editriceromana.com.

In breve...

Collaborazione SEATPG Italia e «Rivista I-taliana di Onomastica». Le banche dati diPagineBianche, PagineGialle e TuttoCittà diSEAT PG Italia sono state messe a disposizionedella direzione della «Rivista Italiana di Ono-mastica» per una serie di ricerche riguardantil’antroponimia, la toponimia (in particolarel’odonimia) e la crematonimia italiane. Le in-dagini hanno carattere da un lato statistico,articolandosi in classifiche di frequenza na-zionali, regionali, provinciali e comunali;dall’altro, storico-linguistico, consentendoanalisi sincroniche (e in alcuni casi diacroni-che) su aspetti morfosintattici, fonetici, se-mantici correlati con la formazione per esem-pio delle insegne stradali o dei marchi com-merciali. Un filone di indagine riguarda inparticolare la presenza e l’influenza di unostesso nome in antroponimia, odonimia emarchionimia. Diffusi attraverso i media car-tacei e digitali, i risultati delle ricerche sonoapprofonditi e riportati con varie formule an-che nelle pagine della RION e nel portale delLaboratorio Internazionale di Onomastica(LION) dell’Università di Roma Tor Vergata(<http://onomalab.uniroma2.it/).

La collezione RION in e-book. I primi 37volumi della «Rivista Italiana di Onomasti-ca» – annate dal 1995 al 2003 – sono acqui-stabili in versione digitale (<www.editrice-romana.com>). Alcuni fascicoli sono anco-ra disponibili nell’edizione cartacea, mentrealtri sono da tempo esauriti. La redazionedella rivista sta inoltre allestendo un primogruppo di numeri monotematici, sempre informato e-book, che antologizzeranno gli ar-ticoli pubblicati nei primi 19 anni di storiadel periodico: tra gli argomenti figurano icognomi, l’onomastica letteraria, i mar-chionimi e i nomi commerciali, l’odonimiae le frequenze antroponimiche ([email protected]).

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Attività

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Pronti gli Atti di ICOS XXIV (Barcellona).Joan Tort i Donada guida il gruppo di cura-tori degli Atti del XXIVCongresso internazio-nale di Scienze onomastiche (ICOS), “I nominella vita quotidiana” tenutosi dal 5 al 9 set-tembre 2011 presso l’Università di Barcello-na. I materiali saranno pubblicati solo in ver-sione digitale, disponibili in rete e probabil-mente in formato CD o DVDper gli autori deicontributi. Gli Atti riprodurranno gli oltre300 articoli delle 12 sezioni del congres-so: “Terminologia”, “Teoria onomastica”,“Onomastica e linguistica”, “Nomi nella so-cietà”, “Antroponomastica”, “Toponoma-stica”, “Onomastica e storia”, “Onomastica egeografia”, “Onomastica e cultura”, “Carto-grafia e nomi di luogo: nuove piattaformeper la gestione delle informazioni”, “Ono-mastica e processi di standardizzazione”,“Onomastica catalana” ([email protected]).

L’appello di «Onoma» per i numeri 50 e 51.La rivista dell’International Council of Ono-mastic Sciences (ICOS), attualmente coordi-nata da Antti Leino (Helsinki) che ha preso ilposto di Elwys De Stefani (Leuven), ha lan-ciato in marzo un appello per la scelta dei temiche figureranno nei prossimi numeri mono-tematici della rivista «Onoma» (e per l’indivi-duazione dei relativi curatori). Del periodicosono attualmente in preparazione il nº 47 (da-ta ufficiale: 2012) “Contact and InterferencePhenomena in Onomastics”, che sarà pubbli-cato a cura di Wolfgang Haubricks e Max Pfis-ter; il nº 48 (2013) “Names and Law”, a curadi Katharina Leibring e Andreas Teutsch; e ilnº 49 (2014) “Names and Religion”, curatoda Per Vikstrand (www.icosweb.net).

Antroponimia storica e Toponomastica eterritorio: dottorato di ricerca a Torino.Presso l’Università di Torino, il Dipartimen-to di Lingue e Letterature straniere e Culturemoderne ha proposto gli àmbiti di indaginedel Dottorato in Lingue e letterature stranie-

re, Linguistica e Onomastica, coordinato daPaolo Bertinetti. Due degli otto titoli deiprogetti riguardano i nomi propri. In un ca-so, “Antroponimia storica”, si tratta dellarealizzazione di un repertorio antroponimi-co medievale a partire da fonti italiani e stra-niere edite e inedite, reperite in Italia e all’e-stero, con particolare riferimento alle areestoriche di contatto (Cipro, Malta, Dalma-zia); studio e analisi linguistica delle forme. Ilsecondo progetto prevede l’implementazio-ne di un repertorio toponimico medievalecon speciale riferimento alla microtopono-mastica; studio e analisi linguistica delle for-me onomastiche in prospettiva diacronica(<http : / /dot t - lo l l e s t r. campusnewt .unito.it/do/home.pl>).

Toponomastica all’Università della Terzaetà della Carnia. Barbara Cinausero Hofered Ermanno Dentesano hanno tenuto nelcorso dell’anno accademico 2013-14 un cor-so di “Toponomastica e identità” presso l’U-niveristà della Terza età della Carnia(<www.utecarnia.com>) . Il ciclo di lezioniteorico-pratiche era finalizzato a far consoce-re i nomi di luogo del Friuli, e in particolaredella Carnia, e i loro legami con la storia e lacultura della regione. I due docenti sono gliautori del Dizionario toponomastico. Etimo-logia, corografia, citazioni storiche, bibliogra-fia dei nomi di luogo del Friuli storico e dellaprovincia di Trieste (Udine, Ribis 2011) conla collaborazione di Enos Costantini e Mau-rizio Puntin ([email protected];[email protected]).

La SNSBI ricorda Joyce Miles. La Society forName Studies in Britain and Ireland comme-mora nella sua Newsletter dell’autunno 2013(<www.snsbi.org.uk/pdf/SNSBI_Newsletter_07.pdf>) la figura e l’opera di Joyce Miles,studiosa già socia della SNSBI e vicepresiden-te dell’Australian Place Name Society (e col-laboratrice di «Placenames Australia. News-

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Rivista Italiana di Onomastica

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letter of the Australian National PlacenameSurvey»), scomparsa dopo una lunga malat-tia nel gennaio 2013. Inglese emigrata a Syd-ney, Joyce Miles ha dedicato parte delle suericerche alla microtoponimia urbana e inparticolare ai nomi degli edifici – differenzetra le denominazioni in Europa e in Austra-lia, influenza dei primi insediamenti su talinomi, house names come fonte per i nomi distrade e piazze – e alla toponomastica delNuovo Galles del Sud. Tra le sue opere, HouseNames around the World (Newton Abbot, Da-vid & Charles 1973), The rise of suburbanExeter and the naming of its streets and houses,c. 1801-1907 (University of Leicester 1990,tesi di dottorato inedita) e Owl’s Hoot: HowPeople Name their Houses (London, JohnMurray 2000). Joyce Miles si era occupata an-che di divulgazione, partecipando regolar-mente a trasmisisoni radiofoniche e televisive.

Premio della Society for Name Studies inBritain and Ireland. La SNSBI premia ognianno con 100 sterline e la possibile pubbli-cazione nella rivista «Nomina» il miglior ar-ticolo di toponomastica o antroponomasti-ca relativo a Inghilterra, Irlanda, Scozia,Galles, Isola di Man e Isole del Canale(<www.snsbi.org.uk/essay_prize.html>).Nel 2011 il riconoscimento è andato aGerry Smith (Liverpool) con Place-namingand space-knowing: an analysis of two Irishpoems; nel 2012 a Harriet Leslie (Glasgow)con A Study of the child-naming practices ofthe Scottish quakers between 1700 and 1825e ad Eleanor Rye (Nottingham) con A quan-tative [sic] comparison of Scandinavianlinguistic influences on the minor names ofNorth Stainley and Nunwith (West Yorkshire)and Hurworth, Neasham and Sadberge(County Durham).

PAIGH: formazione toponomastica in A-merica Latina. Il Gruppo di lavoro sui nomigeografici del Pan American Institute of

Geography and History (PAIGH)-Institutopanamericano de geografía e historia, presie-duto da Roger Payne ([email protected]), or-ganizza corsi annuali di formazione in cam-po toponomastico e in particolare per crearebanche dati e networkdigitali per i nomi geo-grafici nei Paesi latinoamericani. Nel 2013 il“José Joaquín Hungría Morell GeographicNames Course” si è tenuto a Panama dal 15al 19 luglio sotto l’egida dell’Instituto Geo-gráfico Nacional Tommy Guardia. Il Gruppodi lavoro del PAIGH collabora con la Divisio-ne latinoamericana dell’UNGEGN-GENUNG(Gruppo di esperti delle Nazioni Unite per inomi geografici).

Corsica: “Prix du livre insulaire” a JeanChiorboli. La légende des noms de famille,pubblicato a Ajaccio da Albiana e opera diJean Chiorboli, docente dell’Université deCorse, ha vinto il “Prix du livre insulaire”2013 nella categoria “saggi” (<http://livres.livre-insulaire.fr/>). Tra le precedenti operedell’autore, Langue corse et noms de lieux(Ajaccio, Albiana 2008). Lo studio prende lemosse dalla statistica e si basa su un approc-cio comparativo con il repertorio antroponi-mico italiano, proponendo varie piste di ri-flessione (vedi qui alle pp. 221-22).

Assegnati due premi australiani. Il Geo-graphical Names Board del Nuovo Gallesdel Sud ha assegnato il “Murray ChapmanAward” 2013 (di 5 mila sterline) ex-aequo aDavid Nash (Bulga, Nyrang and other Pid-gin Placename of NSW) e a Jim Wafer (Pu-rimbah and the Polysemy of ourin). Il rico-noscimento va ad articoli inediti sulla topo-nimia indigena del Nuovo Galles del Sud,in onore del grande studioso di lingue e to-ponimi indigeni Murray Chapman. Il “Place-names Australia Award” 2013 (mille ster-line), assegnato dall’Australian NationalPlace-names Survey, è stato attribuito allaPort Macquarie Historical Society a soste-

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Attività

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gno del progetto di ricerca “The origin andmeaning of names of significant estateestablished during the first decade of freesettlement in the Port Macquarie and Hast-ings region (1830-1840)”, diretto da TonyDawson (<www.anps.org.au/documents/Dec_2013.pdf>).

“People and place names”: corso a York.L’Università di York, nell’ambito dei pro-grammi di formazione permanente (lifelonglearning) ha proposto nell’anno accademico2013-14, a partire dal 15 febbraio 2014, ilcorso “People and Place Names”, affidato aGillian Waters. Il corso è descritto comeun’analisi dei cambiamenti in processo ditempo della toponimia sul suolo inglese e dicome i nomi di luoghi parlino delle genti –Celti, Romani, Anglo-Sassoni, Vikinghi,Normanni, ecc. – che vi hanno vissuto (<http://store.york.ac.uk/>).

Francis “Name of the Year” 2013 ancheper l’American Name Society. Nel conve-gno annuale, tenuto dal 2 al 5 gennaio aMinneapolis, i membri della AmericanName Society (ANS) hanno eletto Francis“Name of the year” 2013 in assoluto e nellacategoria degli antroponimi. La motivazione:«Francis, chosen by Jorge Mario Bergoglio ashis papal name when he was elected popelast March, is significant both because it is thefirst time in 1,100 years that a pope has cho-sen a name not used by any previous pope,and because of its association with St. Fran-cis of Assisi. By choosing this name, Franciswas signaling to the world his desire to makechanges in the Roman Catholic Church andhis desire to live simply and focus on concernfor the poor, like St. Francis». Gli altri vinci-tori di categoria sono stati Obamacare tra inomi commerciali, Ender Wiggins tra i nomifinzionali e Syria tra i toponimi (<www.wtsn.binghamton.edu/ans/>).

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Rivista Italiana di Onomastica

The Editorial Staff of RION expresses thanks for the valuable cooperation in the following sections:“Materiali bibliografici”, “Incontri” and “Attività” especially to:

Maria Giovanna Arcamone (Pisa)Marino Bonifacio (Trieste)Donatella Bremer (Pisa)Emili Casanova i Herrero (València)Pascal Chareille (Tours)Furio Ciciliot (Savona)Paolo D’Achille (Roma)Pierre Darlu (Paris)Maria Pia Ercolini (Roma)Zsuzsanna Fábián (Budapest)Massimo Fanfani (Firenze)Oliviu Felecan (Baia Mare)Andrea Finocchiaro (Crema)Fiorenza Fischer (Wien)ArturGałkowski (Łódź)María Dolores Gordón Peral (Sevilla)Dieter Kremer (Leipzig/Trier)

Léo La Brie (Gatineau)Sylvie Lejeune (Bouliac)Carlo Alberto Mastrelli (Firenze)Mauro Maxia (Sassari)Cosimo Palagiano (Roma)Elena Papa (Torino)Gianmario Raimondi (Aosta)Giovanni Rapelli (Verona)Stella Retali-Medori (Corte)Luisa Revelli (Aosta)Alda Rossebastiano (Torino)Laura Rota (Pisa)Michel Tamine (Reims)Stefano Vassere (Bellinzona)Silvia Verdiani (Torino)Paul Videsott (Bolzano/Nancy)Ferenc Vörös (Szombathely)