ATTENZIONE PASSAGGIO SMOMBIES · Cerco di essere viva ma il tempo mi divora. Sottile, son veloce ma...

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ANNO III, N UMERO 6 LUGLIO 2016 ATTENZIONE PASSAGGIO SMOMBIES PROCEDERE CON CAUTELA, RIDURRE LA VELOCITÀ di Giusnico ERA NEOZOICA O QUATERNARIA (da 1,8 milioni di anni fa ad oggi) E finalmente venne la quiete dopo la tempesta, ma solo in apparenza, che il lavorìo della Natura non conosce soste. Fu il momento delle «rifiniture», quasi il tocco da maestro su di un'opera d'arte che sta per essere ultimata. Bisognava, d'altronde, preparare la dimora per un nuovo importante inquilino: l'Uomo! Appena uscita dal mare, la superficie del- la nuova Calabria cominciò ad essere in- taccata dall'erosione operata dagli agenti atmosferici e, soprattutto, dalle acque. Queste, scorrendo abbondanti, rapide e selvagge sui declivi, incidevano solchi e, via via, li approfondivano. Si trascinavano via grandi quantità di materiali detritici che abbandonavano i rilievi, addolcendoli e si depositavano ai margini di essi. Le cime venivano così progressivamente (Continua a pagina 2) Periodico Mosorrofano di cultura, sport e attualità S OMMARIO: MOSORROFAVILLE Storia geologica della Calabria di Renato Crucitti* Leggete e diffondete ‘U MANDAGGHIU- PISA POCU E NON CUSTA Contatti: Redazione: [email protected] Giuseppe Nicolò: [email protected] - 3393437559 Demetrio Giordano: [email protected] - 3454663695 Demetrio Crea: [email protected] - 3932988880 Seguici anche su: www.umandagghiu.wordpress.com U Mandagghiu Periodico Mosorrofano Periodico a cura dell‟Associazione Culturale “Messòchora” Pag. 3 Pag. 2 MOSORROFAVILLE Storia geologica della Calabria. INDOVINELLO Tutti sappiamo dell‟at- tenzione che dobbiamo prestare nelle zone frequentate dai bambi- ni e nessuno si sogna di non rispettare il cartel- lo che ne indica il pas- saggio in prossimità delle scuole, ma dubito che qualcuno di noi abbia mai immaginato di ve- dere cartelli che invitano alla prudenza per la pre- senza di gente di tutte le età distratta dall‟uso di smartphone. A Stoccolma non è raro imbattersi in cartelli di pericolo come quelli che segnalano il passaggio degli animali al pascolo perché causa di incidenti mortali, ma con un pittogramma strano rappresentante due persone totalmente assorbiti dalla tastiera del loro smartphone. Qualche setti- mana fa i giornali riportavano la notizia dell‟inci- dente mortale di Lisa Digrisolo, bellissima modella di diciotto anni, travolta dal Frecciarossa mentre attraversava i binari assorbita dalla musica con le cuffie sulle orecchie. La fine di Lisa è stata causata da una banale, frequente distrazione. Isolarsi dal mondo ascoltando la musica ad alto volume o chat- tando continuamente è ormai costume diffuso tra i giovani e purtroppo la tragedia di Lisa è destinata a ripetersi nonostante i cartelli con figure di gente a testa bassa con lo sguardo fisso sul cellulare in- tenta a chattare o avveniristiche semaforizzazioni a led per stimolare l‟attenzione dei cultori del touch- screen. Forse aiuteranno ad evitare qualche inciden- te, ma bisogna riconoscere che il fenomeno e mol- to vicino alla malattia. E più che intervenire sugli effetti bisogna agire in fretta sulle cause educando la nuova generazione ad un utilizzo maturo delle nuove tecnologie. “Smombies” (derivante dalla fusione dei due termini smartphone e zombies) è il nuovo neologismo coniato per definire questa generazione, sempre con lo smartphone in mano anche quando si passeggia alla ricerca di amici vir- tuali da aggiungere ad una infinita lista per scam- biare idee e confessioni con chi non ti conosce, non sa chi sei, non ha mai ascoltato la musicalità della tua voce, ne sentito gli odori o visto i colori che ti circondano. Assorbiti dal touchscreen... nulla vedono e nulla ascoltano, sembrano tanti Chuck Noland che sperduti in un‟isola del Pacifico si creano un "Wilson" con cui parlare e confidarsi per non impazzire ma Cast Away è un film e Tom Hanks un attore, gli smombies stanno diventando (Continua a pagina 3) Pag. 4 Pag. 5 Pag. 6 PROFUMI DI CADDARA La R4 di Nino Libri si è fermata ai box, la “Blue Jeans” dopo il pit stop ripartirà con più grinta. Il sola, la luna e… Mosorrofa. Telegrafando / Oroscopo Mosorrofano

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ANNO III, NUMERO 6 LUGLIO 2016

ATTENZIONE PASSAGGIO SMOMBIES PROCEDERE CON CAUTELA, RIDURRE LA VELOCITÀ

di Giusnico

ERA NEOZOICA O QUATERNARIA

(da 1,8 milioni di anni fa ad oggi)

E finalmente venne la quiete dopo la tempesta, ma solo in apparenza, che il lavorìo della Natura non conosce soste.

Fu il momento delle «rifiniture», quasi il tocco da maestro su di un'opera d'arte che sta per essere ultimata. Bisognava, d'altronde, preparare la dimora per un nuovo importante inquilino: l'Uomo! Appena uscita dal mare, la superficie del-la nuova Calabria cominciò ad essere in-taccata dall'erosione operata dagli agenti atmosferici e, soprattutto, dalle acque. Queste, scorrendo abbondanti, rapide e selvagge sui declivi, incidevano solchi e, via via, li approfondivano. Si trascinavano via grandi quantità di materiali detritici che abbandonavano i rilievi, addolcendoli e si depositavano ai margini di essi. Le cime venivano così progressivamente

(Continua a pagina 2)

Periodico Mosorrofano di cultura, sport e attualità

SOMMARIO:

MOSORROFAVILLE Storia geologica della Calabria

di Renato Crucitti*

Leggete e diffondete ‘U MANDAGGHIU- PISA POCU E NON CUSTA

Contatti: Redazione: [email protected] Giuseppe Nicolò: [email protected] - 3393437559 Demetrio Giordano: [email protected] - 3454663695 Demetrio Crea: [email protected] - 3932988880

Seguici anche su: www.umandagghiu.wordpress.com

U Mandagghiu Periodico Mosorrofano

Periodico a cura dell‟Associazione Culturale “Messòchora”

Pag. 3

Pag. 2 MOSORROFAVILLE Storia geologica della Calabria. INDOVINELLO

Tutti sappiamo dell‟at-tenzione che dobbiamo prestare nelle zone frequentate dai bambi-ni e nessuno si sogna di non rispettare il cartel-lo che ne indica il pas-saggio in prossimità delle scuole, ma dubito

che qualcuno di noi abbia mai immaginato di ve-dere cartelli che invitano alla prudenza per la pre-senza di gente di tutte le età distratta dall‟uso di smartphone. A Stoccolma non è raro imbattersi in cartelli di pericolo come quelli che segnalano il passaggio degli animali al pascolo perché causa di incidenti mortali, ma con un pittogramma strano rappresentante due persone totalmente assorbiti dalla tastiera del loro smartphone. Qualche setti-mana fa i giornali riportavano la notizia dell‟inci-dente mortale di Lisa Digrisolo, bellissima modella di diciotto anni, travolta dal Frecciarossa mentre attraversava i binari assorbita dalla musica con le cuffie sulle orecchie. La fine di Lisa è stata causata da una banale, frequente distrazione. Isolarsi dal mondo ascoltando la musica ad alto volume o chat-tando continuamente è ormai costume diffuso tra i giovani e purtroppo la tragedia di Lisa è destinata a ripetersi nonostante i cartelli con figure di gente a testa bassa con lo sguardo fisso sul cellulare in-tenta a chattare o avveniristiche semaforizzazioni a led per stimolare l‟attenzione dei cultori del touch-screen. Forse aiuteranno ad evitare qualche inciden-te, ma bisogna riconoscere che il fenomeno e mol-to vicino alla malattia. E più che intervenire sugli effetti bisogna agire in fretta sulle cause educando la nuova generazione ad un utilizzo maturo delle nuove tecnologie. “Smombies” (derivante dalla

fusione dei due termini smartphone e zombies) è il nuovo neologismo coniato per definire questa generazione, sempre con lo smartphone in mano anche quando si passeggia alla ricerca di amici vir-tuali da aggiungere ad una infinita lista per scam-

biare idee e confessioni con chi non ti conosce, non sa chi sei, non ha mai ascoltato la musicalità della tua voce, ne sentito gli odori o visto i colori che ti circondano. Assorbiti dal touchscreen... nulla vedono e nulla ascoltano, sembrano tanti Chuck Noland che sperduti in un‟isola del Pacifico si creano un "Wilson" con cui parlare e confidarsi per non impazzire ma Cast Away è un film e Tom Hanks un attore, gli smombies stanno diventando

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PROFUMI DI CADDARA

La R4 di Nino Libri si è fermata ai box, la “Blue Jeans” dopo il pit stop ripartirà con più grinta.

Il sola, la luna e… Mosorrofa.

Telegrafando / Oroscopo Mosorrofano

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MOSORROFAVILLE Storia geologica della Calabria di Renato Crucitti*

smantellate ed i grandi ammassi rocciosi si frazionavano in creste e valli. In basso, sulle orlature, si andavano stendendo le pianeg-gianti cimose costiere alluvionali, formate da vario ciottolame e sabbia, che raccordavano ed ingrandivano ulteriormente il ben consoli-dato arcipelago. Si colmavano tutte le asperi-

tà e si riempivano tutte le «fessure», canali, seni e golfi, conferendo al territorio unità e fisionomia precisa. Par di vedere all'opera uno stuolo di imbianchini che stende strati di intonaco e di vernice!!! La compressione africana d'altro canto, non si era ancora esau-rita del tutto. Sia pure in maniera molto più discreta –anche perché si era già sfogata ab-bastanza- la zolla europea non cessava di esse-re pressata, confricata, specie in quel suo avamposto costituito dalla Calabria. Come negli ultimi fremiti di un morente, si verifi-carono scossoni di assestamento che, succe-dutisi a più riprese, portarono allo scoperto le antiche piattaforme costiere. Tali moti di emersione furono tanto lenti e progressivi che gli agenti esogeni ebbero modo di pla-smare e levigare i massicci sino a lasciarvi tracce evidenti sotto forma di colline tondeg-gianti e gradini nelle valli. Magnifici esempi si possono osservare nella Sila, nello sperone

nord-orientale di Capo Vaticano e nel settore nord-occidentale dell'Aspromonte.

Tutto il massiccio calabrese in genere, ha la forma di un'immensa cupola, spianata in alto dalle forze erosive ed incisa a ventaglio sui fianchi, dall'alveo di numerose fiumare. Ma è l'Aspromonte in particolare, che reca im-pressi ai lati, i segni di ampie scalinate. Inten-do parlare dei numerosi terrazzamenti di chiara origine marina, di cui la Montagna calabrese, giustamente mena vanto. Questi livelli di abrasione marina rappresentano momenti di soste nel lento moto di emersio-

ne che ha «cristallizzato» le antiche spiag-ge. I gradini più alti (che vengono indicati con il nome di Piani), si trovano oggi a quote superiori ai 1000 metri; quelli più bassi (detti Campi), degradano da così rispettabili altezze, quasi a ridosso del mare. Ciò basterebbe a dimostrare, se ce ne fosse bisogno, quali for-ze titaniche siano entrate in gioco, per provo-care un così cospicuo innalzamento. Si ritiene infatti che "per il forte sollevamento del massiccio calabro-siculo, non solo il canale di separazione fra l'Aspromonte ed i Peloritani (Stretto di Mes-sina) si ridusse nelle condizioni attuali, ma potè addirittura scomparire e permettere un temporaneo collegamento post-terziario fra l'isola ed il conti-

nente".

[da CUSCANI-POLITI - Geogr.Gen. -Garzanti Edit. 1973].

Successive complicazioni orogenetiche e movimenti glacio-eustatici cancellarono tale probabile collegamento che fu sommerso dal

mare. Ma non è ancora finita: il moto di emersione continua anche ai nostri giorni (PATA 1954) ed i cui parossismi che periodi-

camente si manifestano, «certamente costi-tuiscono una delle cause dei molteplici dissesti che funestano le regioni dell'Italia Meridiona-

le» (IPPOLITO, 1955). Purtroppo a noi non è dato conoscere "cosa c'è dietro l'angolo" di questa fantastica e indomabile terra.

[le immagini sono tratte da: “L’evoluzione geologica della Calabria nel quadro del Mediterra-neo occidentale” di E. TURCO apparso su “Sviluppo”- Rivista di Studi e Ricerche della CARICAL n.58, genn-marzo 1989 – CO-SENZA]

*Direttore scientifico del Museo di paleontologia di Bova Marina

fine

Gli indovinelli hanno radici lontane, li tro-viamo anche nella Bibbia. Alcuni servivano per dimostrare l‟arguzia e a volte risolverli era la condizione per salvarsi la vita ( la sfin-ge a Edipo “C’è un essere che cammina all’alba con quattro zampe, a mezzogiorno...”. Altri venivano raccontati nelle fredde giornate invernali davanti al focolare dai nostri non-ni, alcuni di una semplicità disarmante, altri intrisi di doppi sensi. A volte la soluzione era piuttosto facile, ma spesso non restava che ammettere la sconfitta ... m‟arrendu.

Oggi vi proponiamo:

La mia vita dura solo qualche ora. Cerco di essere viva ma il tempo mi

divora. Sottile, son veloce

ma grossa, sono lenta, solo il vento mi spaventa.

La soluzione nel prossimo numero

INDOVINA INDOVINELLO, NON È QUESTO E NON È QUELLO...

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sempre più una realtà e faremo bene ad interveni-re per impedire la diffusione di questa nuova droga ancora più subdola perché non si vede e apparentemente non crea danni, ma i molti inci-denti parlano chiaro. I pedoni europei distratti dall‟uso continuo del cellulare, superano il 20% e non va meglio per chi sta alla guida; negli Stati Uniti la percentuale aumenta al 33%. Gli inciden-ti stradali legati a questo nuovo fenomeno sono aumentati in modo esponenziale ; secondo uno studio della William Paterson University, in un solo anno si contano 4.000 pedoni morti ed altri 70.000 sono stati oggetto di infortunio per la scarsa attenzione mentre si passeggia o nell‟attra-versare la strada isolati dal mondo esterno, inten-

ti ad ascoltare la nostra musica preferita attraver-so le cuffie o inviando messaggini col nostro smartphone. Le amministrazioni in molte parti del mondo si sono attivate per scongiurare tali tragedie ponendo in essere nuove soluzioni. Non è raro imbattersi in semafori a terra, lungo la carreggiata e ai bordi dei marciapiedi con i Led orientati verso lo sguardo di chi è alle prese con la propria chat o ad inviare foto ad amici e parenti in modo da catturarne l‟attenzione. Segnaletica verticale e sulla carreggiata fanno bella mostra di sé per indicare pericoli o corsie preferenziali per gli ossessionati delle nuove tecnologie. Azioni concrete per limitare gli effetti di quella che molti a ragione considerano una vera e propria patolo-gia, ma è necessario intervenire sulle cause sen-sibilizzando l‟opinione pubblica all‟uso responsa-

bile degli apparecchi elettronici. La tecnologia è una grande risorsa ed è da dementi pensare di liberarsene completamente , ma un uso consa-pevole è necessario per evitare di diventarne schiavi .

(Continua da pagina 1)

ATTENZIONE PASSAGGIO SMOMBIES PROCEDERE CON CAUTELA, RIDURRE LA VELOCITÀ

di Giusnico

Ogni estate il paese di Mosorrofa l‟11 agosto si ritrova in piazza San Demetrio per rinnovare un‟antica usanza che in verità è più del periodo invernale, ma in estate tanti amici che hanno cercato for-tuna altrove puntualmente ritornano per rinsaldare il legame con i luoghi della fanciullezza. Che il giorno per fare le frittole sia in inverno o in piena estate è sempre buono per ritrovarsi con l‟intera comunità. E allora appuntamento l‟11 agosto alle ore 20:30 in piazza “San De-metrio” a Mosorrofa. Un gruppo di vo-lontari vi farà rivivere le tradizioni dell‟arte culinaria con degustazione di frittole, salsicce e patatine. Sveglia alle 5 per Nino, Adriano, Peppe, Anna, Maria, Diego, Mimma, Lina, Angela, Angelica, Angelina, Demetrio, Pasquale, Nello, Adriano, Caterina, Cinzia, Teo-doro, Antonella. Bisogna preparare tutto per essere pronti in serata. Fare le fritto-

le è una cosa seria che richiede tempo di antichi saperi per risvegliare antichi sa-pori. Il primo ad arrivare è sempre Nino «U masciu i caddara». A caddara è un recipiente rigorosamente di rame rivesti-to da una buona stagnatura, grande ab-bastanza per consentire la cottura dei pezzi di un intero maiale. Sembra una bombetta rovesciata senza falda con due manici d‟acciaio. Nino controlla tutto, con attenzione maniacale, « a caddara „ncè, a stagnatura è bona, a cucchiara i lignu chi par un bastuni „ncè, u carbuni „ncè, i rassi su macinati, i ricchi su dha, „nci su puru i gambuni, u mussu... Mara aundè u mussu, i pedi sunnu dha fora, ti dissi chi pedi mi l‟ha mentiri vicini, pri-ma i pedi si mentunu ntuntuti, i costice-dhi su coperti. I mentimu i rugnuni? Mentili chi mi mangiu eu. I scorcitti cu i sdillardau? Menu mali chi nci dessi natra passata eu si no u colistirolu jiva pi nenti. A cuda… a cuda è i me muggheri chi sta vota vogghiu masculu. U sali malanova „ndi sperdimmu u sali, curri e pigghiulu u tabacchinu». A furia di controlli e pre-parativi si son fatte le dieci, bisogna met-tere la caldaia sul fuoco se vogliamo ri-spettare i tempi. Buone frittole si cuo-ciono lentamente solo sul carbone, altri sistemi di cottura più moderni danno buoni risultati ma non è la stessa cosa.

Nella caldaia «u masciu» ha già messo i grassi del maiale, macinati per favorirne lo scioglimento. Una corona di brace viene predisposta attorno alla caldaia e tenuta viva a giusta distanza. Ora che i grassi si sono sciolti assumendo un colore dorato, «u Masciu i Caddara» inserisce le parti che hanno bisogno di una cottura più lunga e aspetta. Dipende dalla sua pazienza se gli amici apprezzeranno il profumo ed il sapore che spinge a dire «non si i Mosorrofa si non ti mangiasti i frittuli „nta piazza». Una girata di «cucchiara» per dare uno sguardo ed altri pezzi secondo una sequenza da rituale, in successione vengono calati nella caldara. «Pedi, ricchi, mussu, gambuni, scorcitti, rugnuni e urtimi i costicedhi» sono finiti dentro la caldaia, ogni tanto una leggera girata con la « cucchiara». Sono passate più di otto ore, con il forchettone si pro-va la consistenza della carne per capire se la cottura è ottimale. Ora è possibile salare. U masciu i caddara non pesa il sale, lo sente tra le mani abituate a pesa-re come nessuna bilancia è in grado di fare. Finalmente l‟attesa è finita le frit-tole sono pronte per essere accompagna-te con pane casareccio e un bicchier di buon vino. Come il profumo delle fritto-le, il suono della ciaramella si diffonde per tutta la piazza che brulica di gente.

PROFUMU DI CADDARA Tuttu u mundu è frittuli , ma a Mosorrofa sunnu i megghiu du mundu di Giuseppe Nicolò

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LA R4 DI NINO LIBRI SI È FERMATA AI BOX “LA BLUE JEANS” DOPO IL PIT STOP RIPARTIRÀ CON PIÙ GRINTA

di Giuseppe Nicolò

A JEANS, perché scacci i malanni. Quest‟anno la sua, e la nostra squadra, non ha preso parte ad un campionato, non è stata iscritta. E‟ passato del tempo, da quando, nel 1974, Nino fondò l‟ ENAL Greffa Mosorrofa ed il 2 novembre dello stesso anno provvide ad affiliarla alla F.I.G.C. e a partecipare al Campionato dilettanti di 3^Categoria. Da allora nes-suna sosta, fino al 2014-2015. Quanta fatica, quante soddisfazioni, ma anche tante amarezze (queste non mancano mai). Doverosa la nostra intervista.

Mister dopo oltre quarant'anni, la Greffa Mosorrofa non è iscritta al campionato Quali sono le motivazioni? Non si è potuta iscrivere per le mie condizioni di salute che non mi hanno consentito di con-tinuare un percorso iniziato 42 anni fa anche se ci tenevo e ci tengo tanto. Solo un problema di salute tuo? Non per problemi economici o altro? Se fosse per i problemi economici la squadra non si sarebbe potuta iscrivere mai. La nostra situazioni economica è stata sempre critica. Parlaci delle difficoltà. La difficoltà più grossa è stata la mancanza di un campo sportivo. Non si poteva giocare a Mosorrofa, ma nonostante tutto per 20 anni abbiamo ottenuto risultati importanti. E’ ap-pena il caso di ricordare le due promozioni in prima categoria, giocando sempre fuori casa. Note positive nella tua lunga esperienza. Per me che vengo dalla gavetta è tutto positi-vo, tutto positivo, per la soddisfazione di aver raccolto ragazzi poco interessati al mondo del calcio e farli innamorare di questo sport, per i risultati di alcuni giovani promettenti, qual-cuno ha giocato in serie C, qualcun altro ha avuto l’opportunità di giocare con la Reggina come Alessandro Porcino e Gaetano Caridi. Quanti calciatori hai visto crescere Tanti e di tutti ho un bellissimo ricordo, pen-

sa, conservo ancora il tesserino di Gaetano Caridi che come tu sai ha giocato in serie B e con un pò di fortuna avrebbe potuto giocare con grandi risultati anche in serie A. Hai avuto sostegno nella tua azione nel mondo del calcio? Sostegno morale tanto, di chi credeva in quel-lo che facevo, a me bastava avere qualcuno che dicesse che Jeans ha fatto qualcosa di buo-no per il paese di Mosorrofa, mi bastava uno che la pensasse come me, ma non è stata una sola persona che mi ha dato atto del lavoro che ho fatto. Le istituzioni? Qualcosa hanno fatto in passato, da diversi anni sembra si siano dimenticati dello sport a Mosorrofa. Per mantenere una squadra come la Gref-fa Mosorrofa basta la passione condita con una buona dose di incoscienza ? Per chi ama il calcio ci vuole la passione, oggi il mondo del calcio è cambiato e spesso c’è gente che va in una società tanto per andare, per mettersi in mostra seguendo la moda. Mister, un velo di nostalgia per il calcio di una volta? Nel calcio sono pochi quelli che stanno a di-sposizione totale della Sociètà, direi che ora-mai queste persone non esistono più. È neces-saria tanta passione, se si fa per i soldi si falli-sce. Sono fallite parecchie società che erano partite con progetti ambiziosi. Le difficoltà sono tante e spesso imprevedibili, partendo dagli allenamenti per finire agli spostamenti della squadra per le gare se ti trovi con un mezzo di trasporto non proprio nelle migliori condizioni. A proposito di spostamenti della squadra, circolano strane storielle, sulle capacità di carico della tua auto, che cos‟era un Pull-man truccato da cinquecento? Caricavamo 11 giocatori nella Renault 4 e cercavamo di andare piano per non prendere le multe. Lo sai che la Renault 4 era stata lanciata sul mercato come “auto blue jeans“? ( Jeans sorride e continua) Una volta stavamo andando a giocare a Motta San Giovanni. Eravamo io e 11 ragazzi. Sui tornanti della strada per Motta, una persona ci fa segno di fermarci. Io accosto e lui si offre di accompagnare parte della squadra fino al

campo di calcio di Motta che non era proprio a due passi. Questo è uno dei tantissimi aned-doti che potrei raccontare per farti capire che l’incoscienza è spesso figlia della passione, ma erano undici pulcini. Ragazzini si, ma sempre 11 erano. Ne portavo di più, undici erano quelli che dovevano giocare. A Mosorrofa si è parlato spesso del cam-po sportivo. Quanto ha inciso sulla vita della Greffa l‟assenza di una struttura adeguata? Moltissimo, soprattutto ha inciso sull’econo-mia della società. Se giochi in casa a Mosor-rofa puoi andare a piedi, se sei costretto ad utilizzare strutture lontane è facile immagina-re. Bufano oggi è un‟area in totale degrado ma sembra che il progetto del campo sportivo sia stato nuovamente inserito tra le opere del Decreto Reggio, basterà a rilanciare lo sport a Mosorrofa? Magari bastasse, ma sarà di grande aiuto. Hai fatto di tutto per la squadra, dirigen-te, allenatore, massaggiatore, tassista. Il guardalinee Hai fatto anche il guardalinee? In una partita a Palmi ho fatto: allenatore accompagnatore, dirigente, addetto all’arbitro e guardalinee. Chi fa calcio a Mosorrofa? Il calcio a Mosorrofa lo devono fare i ragazzi, adesso lo fanno i genitori che vedono i figli in serie A. Sono soprattutto le mamme a pensare che basta pagare profumatamente una scuola calcio per avere in casa il fuoriclasse. Ma il calcio per i ragazzi deve essere occasione di divertimento non di delusioni, come puntual-mente succede se si illudono i ragazzi. Il nome Greffa è ancora utilizzabile? Si. Spero di sentirmi meglio e ripartire maga-re dalla terza categoria. Chiudiamo questa lunga chiacchierata con Nino, lui ci tiene ad essere chiamato Jeans e noi siamo ben felici di acconten-tarlo. Ci lasciamo con l‟impegno a ri-prendere il discorso molto presto. la blue jeans è pronta a partire con rinnova-ta grinta. A Jeans la nostra gratitudine e il nostro plauso.

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L‟astronomia ha affascinato l‟uomo da sempre. In tal contesto non possono non essere citati i Maya e gli Aztechi, popoli che hanno mostrato grande interesse nel-lo studio dai corpi celesti e dei fenomeni astronomici: furono i primi a costruire giganteschi edifici riportando le coordi-nate stellari sulla superfice terrestre. Le osservazioni astronomiche e geodetiche dei maya, molto articolate e complesse erano intrise di riferimenti mitologici, religiosi e politici. Cosa molto simile ac-cadeva sull‟altra sponda dell‟oceano, in Egitto: Re Sole era il dio degli Dei, il “super-partes” degli Dei. Questo perché il Sole è la stella più grande del nostro sistema (per l‟appunto “solare”) a brillare di luce propria: la luce che emette è ca-pace di far illuminare anche la sorella Luna, incapace di brillare di luce propria. Nel tempo il sole ha preso la funzione di aggettivo di paragone: quante volte si sente dire “sei bello come il sole!” oppure “brilli come il sole!” o ancora “sprigioni l‟energia del sole!”. Siamo arrivati al no-stro reale punto di interesse. Mosorrofa brilla di luce propria? Secondo i nostri amministratori, che conoscono la forza di questo paese, la risposta è si, tanto che si

permettono il lusso di tralasciare qualsi-voglia intervento ( sia che si tratti di ordi-naria manutenzione che straordinaria). Questa tesi non può che essere supporta-ta dall‟oscuramento, quasi totale, di Piaz-za Chiesa. La storia dell‟illuminazione della piazza è iniziata il 20 settembre 2015, quando insieme al nostro parroco Don Mimmo Labella abbiamo richiesto l‟affidamento dei lampioni di illuminazio-ne del Corso Garibaldi, che dovevano essere sostituiti dopo i lavori di abbelli-

mento e riammodernamento del corso Garibaldi: la sostituzione della vecchia illuminazione, ormai obsoleta e fatiscen-te, avrebbe contribuito al decoro di tutta la piazza S.Demetrio e della limitrofa Chiesa. Sempre nella stessa occasione, abbiamo richiesto l‟affidamento dei cesti-ni della spazzatura da collocare nei punti nevralgici del paese. Evidentemente, qualcuno ha fatto orecchi da mercante alla nostre richieste, evitando ogni tipo di risposta, positiva o negativa. A quasi un anno dalla richiesta, la piazza appare sem-pre più sporca e oscura. Proprio quel luogo fondamentale dell‟incontro e dello scambio di idee, in cui si intrecciano cul-tura e storia, simboli e tradizioni. La piazza quale centro essenziale della città, sorta di teatro della personalità e del sen-so di appartenenza di una comunità, che permette la normale espressione abituale della comunità e del potere cittadino. Che chi ama Mosorrofa pensi che sia “bello come il sole” ci può stare, ma l‟Amministrazione non faccia affidamen-to sulla sua «luminosità» e si attivi per una illuminazione pubblica decorosa che per come richiesta non prosciugherà le casse comunali.

Il Sole, la Luna… e Mosorrofa di Demetrio Giordano

Ancora rubinetti a secco a Mosorrofa. Solo pochi giorni fa avevamo segnalato una co-piosa perdita sulla condotta di adduzione che da uno dei pozzi sul Sant‟Agata porta il prezioso liquido al serbatoio di Sella San Giovanni. A noi sembrava un taglio netto sulla condotta, qualcuno ha voluto precisa-re che era un troppo pieno ma dubbi ave-vamo e dubbi restano. Per noi uno scarico di troppo pieno elimina la quantità d'acqua in eccesso, ma il solo eccesso che rileviamo e la disinvoltura con cui si giustificano spre-chi prolungati nel tempo e che non possia-mo permetterci. Dopo le nostre sollecita-zioni l‟Amministrazione Comunale è inter-venuta cercando di mettere una pezza sulla condotta, sembra che l‟intervento abbia consentito di recuperare l‟acqua del “ trop-po pieno” convogliandola attraverso la vecchia condotta. Si sperava in un migliora-mento della situazione ma nulla di tutto questo. A Mosorrofa si erogava l‟acqua col singhiozzo e purtroppo si continua a sin-ghiozzare. Noi non siamo esperti di idrauli-

ca ma abbiamo più volte suggerito di elimi-nare la vecchia condotta, ridotta a un cola-brodo, buona per arricchire qualche ditta di manutenzione o per mantenere attivi emungimenti non autorizzati. Continuiamo a sostenere che mantenere attiva una tale situazione, amplifica i problemi anziché

risolverli, anzi spesso ne crea di nuovi, ba-sta vedere le voragini che le perdite della condotta producono sulla sede stradale. Oggi ci viene segnalata una “sorgente d‟acqua” a pochi metri della scuola media. Come nostro costume ci rechiamo per veri-ficare quella che appare l‟ennesima chiac-chiera di paese. Una fontana artistica, si presenta ai nostri occhi, con un getto d‟ac-qua a pressione messo li ad innaffiare i fico d‟india. I proprietari avranno un ottimo raccolto. Mentre l‟acqua di un‟altra con-dotta di mandata, ventiquattrore su venti-quattro scarica il prezioso liquido nel bur-rone sottostante, il paese soffre la sete in piena estate, quando la popolazione di Mo-sorrofa quasi si triplica. Non dovremmo stupirci più di tanto, ormai i disservizi sono talmente tanti che rischiamo di farci l‟abitu-dine, e questo è inaccettabile. Durante la campagna elettorale siamo stati invitati a fare le sentinelle del territorio. All‟erta, sentinella …all‟erta sto. Oggi ancor di più.

SCOPERTA UNA NUOVA SORGENTE A MOSORROFA

La perdita sulla condotta di mandata

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TELEGRAFANDO

Scorpione: Vivacità e prontezza mentale accompa-gneranno gli amici di via Provinciale e Piazza Chiesa per tutta l‟estate, regalandogli la sensazione di poter

affrontare e risolvere le tensioni. Con l‟aiuto di Saturno e Venere provate a migliorare i vostri progetti personali, specialmente se riguardano il divertimento, i viaggi e nuovi amici.

Consiglio: A Lugliu ogni lignu è nu bampugghiu.

Gemelli: I transiti dei pianeti su Sala e Strapunti divente-ranno irritanti e potreste sentirvi spesso confusi e incerti. Nei rapporti interpersonali, con amici e familiari in modo

particolare, dovrete sforzarvi di comunicare in modo chiaro e diretto, e soprattutto di non cedere al nervosismo, che sarà il responsabile numero uno delle probabili difficoltà in arrivo.

Consiglio: Lugliu putruni, porta cucuzza o porta muluni.

Sagittario: A Scalea non ci sarà nulla che non possiate risolvere, quindi non fasciatevi la testa prima di esser-vela rotta e affrontate questo periodo con la convinzio-

ne che deve servire per portare a galla nodi irrisolti, in famiglia o

nel vostro cuore. Non abbiate paura di riaprire vecchi armadi, magari quello di cui avete bisogno lo troverete proprio li dentro.

Consiglio: Lugliu siccu vinu finu.

Cancro: Amici di Scalea e Bufano vi aspetta un mese pia-cevole, ricco di sorprese, di divertimento, e forse perfino di nuove amicizie. L‟ideale è mettervi in viaggio o rinsalda-

re i legami familiari, specie se di recente ci sono state freddezze o aperte tensioni. I progetti personali riceveranno un impulso notevole, grazie alla vostra vista lunga e al supporto di Giove in Calvario.

Consiglio: A matinata scura ‘nta stati non voli diri mala jornata.

Capricorno: Vi aspettano giornate eccellenti per pianificare, progettare, lasciarvi andare e perfino per scoprire che sotto l‟atteggiamento pratico e spesso

prudente si nasconde un cuore romantico e bisognoso di attenzioni e coccole. Plutone ostile ad Anzario e Mangarà ren-derà l‟erotismo altalenante, a giorni più caldo, in altri più fiacco.

Consiglio: Quandu levi la gramigna lu pinseru è ‘nti la vigna.

Leone: Sarà un buon periodo per la salute e il benessere dei Saloti e ‟Nzarioti soprattutto per dedicarsi con costanza e disciplina ad una cura che può esse-

re cosmetica o legata ad un problema precedente. Grazie alla Luna in Bufano, avrete la giusta combinazione di forza volontà e costanza. E i risultati giusti finalmente potrebbero premiarvi dopo tanti sforzi.

Consiglio: ‘Nta stati grandi calura, ‘ntu ‘mbernu grandi friddura.

Acquario: Dopo qualche iniziale nervosi-smo, potrete godere in pieno degli ottimi aspetti di Marte, Saturno e Urano, che vi renderanno capaci

di cambiare e svoltare, ma mantenendo i piedi ben saldi per terra. A Sala, Calvario e S.Giovanni sarà un buon momento per pianifi-care, mettervi in buona luce, far notare le vostre abilità. Consiglio: Si luglio durava tri misi si sciucavanu puru li ‘ntisi.

Vergine: Sarà un periodo contradditorio per le emozioni e quindi anche per l‟amore al Calvario e Sella S.Giovanni. Da un lato avrete il desiderio di tranquillità e concretezza,

dall‟altro però dovrete affrontare imprevisti e le vostre stesse incer-tezze, che potrebbero spingervi in direzioni inaspettate. Le stelle consigliano di non essere frettolosi e ragionare con calma.

Consiglio: ‘Nta stati ricca la terra ma poviru lu mari.

Pesci: Non vi sentirete al top della tua forma a causa del passaggio di Mercurio in Piazza chiesa che porterà scarsa vitalità e pensieri che vi passeranno per la te-

sta. Le stelle consigliano vivamente riposo e serenità, e un po‟ di sano egoismo che vi aiuterà a lasciare fuori dalla porta tutti i pro-blemi che potrebbero non farvi dormire la notte.

Consiglio: Si non faci caddu a luglio e agustu, ti salutu bellu mustu.

PAGINA 6 ‘U MANDAGGHIU

Toro: Nonostante l‟esordio poco incoraggiante, le faccen-de di cuore in questo periodo godranno di appoggi specia-li da parte delle stelle e della Luna parallela alla via Provin-

ciale. A Mangarà, con qualche sforzo si potrà rendere la relazione più ricca di complicità e di emozioni da batticuore. Potreste scoprire un nuovo tipo di romanticismo che ravviverà l‟intimità.

Consiglio: Quandu ‘nta stati faci caddu, m’bivi assai e teniti saldu.

NON CI SONO SEGNI DI INIZIO LAVORI PER L’AMPLIAMENTO DEL CIMITERO… CI METTIAMO UNA CROCE?

Mesi fa il sindaco accompagnato dal solito codazzo di assessori, consiglieri e addetti ai lavori era salito a Mosorrofa per la consegna dei lavori di ampliamento del cimitero di Mosorrofa alla ditta che si era aggiudicato l‟appalto, ad oggi nessuna notizia.

Si dice nessuna nuova buona nuova ma ci farebbe enormemente piacere, con la solita trasparen-za, sapere quando, come e se si faranno i tanto pubblicizzati lavori aggiudicati oltre un anno fa.

Bilancia: Vi aspetta una dose massiccia di lavoro. Ad Anzario lo farete per puro senso del dovere mentre per gli abitanti di Mangarà e Strapunti quello che man-

cherà è l‟entusiasmo, che potrebbe penalizzarvi un po‟ se siete in carriera, o se dovrete affrontare una prova. Marte in Sala vi è osti-le, evitate le spese inutili e cercate l‟equilibrio interiore.

Consiglio: Si chiovi di S.Anna esti megghiu di la manna.

Ariete: Marte e Saturno in ottimo aspetto con il segno in Bufano regaleranno maggiore concretezza alle vostre azio-ni. Vi fermerete a riflettere, soprattutto ad Anzario, cer-

cando il modo di migliorare la vostra vita e di ottenere condizioni lavorative migliori, o situazioni familiari stabili e soddisfacenti. Un atteggiamento realista e positivo per alcuni di voi è necessario. Consiglio: Quandu chiovi tra lugliu e agustu, chiovi ogghiu e mustu

OROSCOPO MOSORROFANO