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Atlante Veneto 1 Per un catalogo del patrimonio cartografico regionale Occuparsi di paesaggio significa studiare i luoghi e la loro storia per comprendere le trasformazioni naturali e antropiche che nel tempo si sono accumulate. È un percorso di ricerca che richiede il ricorso all’indagine geostorica e lo studio dei materiali cartografici. Atlante Veneto trova il suo fondamento nella collaborazione con gli enti istituzionali per censire e valorizzare il patrimonio cartografico di biblioteche e archivi del Veneto. Questo progetto non si limita solo a “contare” i documenti, ma promuove corsi di formazione per bibliotecari e archivisti. La preziosa partecipazione del Segretariato Regionale del MiBACT consentirà di completare il censimento e di rendere fruibili documenti di primaria importanza per la progettazione futura dei luoghi. Marco Tamaro, direttore della Fondazione Benetton Studi Ricerche La realizzazione del progetto Atlante Veneto è un passo fondamentale per la valorizzazione di materiali a tutt’oggi poco conosciuti, e favorisce nello stesso tempo il raggiungimento degli obiettivi indicati nella Convenzione Europea del Paesaggio. I paesaggi locali sono fondamento del patrimonio culturale e naturale delle popolazioni, del quale la cartografia storica è prezioso documento e la cui conoscenza va incentivata e sostenuta. Si tratta di un lavoro impegnativo, che sottolinea lo stretto legame tra cartografia e identità e come la conoscenza delle mappe sia indispensabile per comprendere il territorio, la sua conformazione fisica e la toponomastica, e quanto ognuno si possa riconoscere nella rappresentazione del proprio luogo d’origine. Cristiano Corazzari, assessore al Territorio, Cultura e Sicurezza della Regione del Veneto Il dialogo tra istituzioni pubbliche e private permette di attivare strategie comuni che travalicano la mera politica culturale per conseguire obiettivi concreti nella progettazione e pianificazione del territorio, in funzione di un orizzonte futuro. L’attuazione di questo ambizioso progetto rende necessaria l’assunzione del “principio responsabilità”, inteso nell’accezione del filosofo Hans Jonas, quale etica del lavoro per la cultura assunta da tecnici, specialisti, imprenditori e governatori. Il progetto Atlante Veneto può avere una continuità operativa proprio attraverso l’energia, la passione e l’intelligenza di quanti credono che dare voce alle carte custodite negli archivi significhi riscattare il silenzio di secoli, inverando la fertile memoria del territorio veneto. Renata Casarin, direttore del Segretariato Regionale per il Veneto Unico presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Il proseguimento del progetto consentirà l’avvio della catalogazione scientifica dei materiali cartografici conservati nelle biblioteche e negli archivi veneti e la loro digitalizzazione. La cartografia, storica e attuale, a stampa e manoscritta, è una fonte primaria per lo studio del paesaggio e dei luoghi. Diventa dunque necessario occuparsi delle cartografie conservate nelle biblioteche e negli archivi della regione del Veneto, perché aver cura di questa documentazione significa valorizzarne il potenziale utilizzo non solo per una generica seppur importante fruizione, ma soprattutto per un suo consapevole impiego nella progettazione territoriale, pubblica e privata. La cartografia storica, ma anche quella attuale, per il suo essere un esito delle intenzioni sociali sul territorio, deve entrare a far parte, tra le altre fonti documentali, dei processi di analisi, studio e progettazione dei paesaggi e dei luoghi. Massimo Rossi 2 Atlante Veneto nasce dall’esigenza di conoscere con urgenza la consistenza e lo stato di conservazione dei materiali cartografici a stampa e manoscritti presenti in tutte le biblioteche e gli archivi del Veneto, in virtù del preoccupante deficit informativo relativo a questa tipologia di documenti. Con il protocollo d’intesa tra la Sezione Beni Culturali della Regione del Veneto e la Fondazione Benetton Studi Ricerche si è attivata la prima fase del progetto, che nel periodo 2012-2017 ha censito i beni cartografici a stampa e vedutistici conservati nelle biblioteche del Veneto, rilevando la presenza di circa 165.000 cartografie di varie epoche, in gran parte nemmeno inventariate, variamente distribuite in 150 delle 916 biblioteche contattate. Questa è la straordinaria entità numerica esito del censimento effettuato nelle sette province venete e questo è il primo dato statistico ufficiale sulla consistenza del patrimonio cartografico a stampa conservato nelle biblioteche comunali e universitarie, nei musei storici del Risorgimento e della Grande Guerra e nelle biblioteche dei seminari religiosi della nostra regione. Tale ricerca permetterà di attivare efficienti ed efficaci politiche per la salvaguardia e la valorizzazione di fonti imprescindibili per la conoscenza della memoria storica dei luoghi e per ogni futura progettazione territoriale. La seconda fase di lavoro, attivata alla fine del 2018 con l’ingresso nel progetto del Segretariato Regionale del MiBACT per il Veneto, prevede il censimento di tutti i materiali cartografici manoscritti conservati negli archivi e nelle biblioteche del Veneto, con le analoghe modalità della prima fase. Parte integrante di Atlante Veneto è costituita dai corsi di catalogazione dedicati a bibliotecari e archivisti, allo scopo di far comprendere la natura dei documenti cartografici e fornire strumenti scientifici specifici. Questa importante componente del progetto si svolge in partnership con la Fondazione Querini Stampalia di Venezia, polo catalografico del Veneto, e con il Gruppo di lavoro per la cartografia dell’Istituto Centrale per il Catalogo Atlante Veneto 1 Joan Blaeu, Dominio Veneto nell’Italia, in Atlas Maior, 1665, vol. VI, c. 57v. Questa calcografia deriva dall’omonima stampa realizzata dal padovano Giovanni Antonio Magini nel 1620. Pubblicato ad Amsterdam nella prestigiosa officina cartografica Blaeu, il Dominio testimonia l’importanza della cultura cartografica italiana in ambito europeo. 2 Venecie, in Liber Chronicarum, Norimberga 1493. Si tratta dell’ultima immagine scenografica di Venezia prima della straordinaria pianta pianoprospettica di Jacopo de’ Barbari del 1500. Ripresa, ridotta e riadattata dalla Civitas Veneciarum di Erhard Reuwich del 1486, Venecie appartiene a un’opera fondamentale per la storia della rappresentazione delle città europee. 1 Progetto di censimento e catalogazione dei beni cartografici conservati nelle biblioteche e negli archivi del Veneto Per un catalogo del patrimonio cartografico regionale

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Atlante Veneto 1Per un catalogodel patrimonio cartografico regionale

Occuparsi di paesaggio significa studiare i luoghi e la loro storia per comprendere le trasformazioni naturali e antropiche che nel tempo si sono accumulate. È un percorso di ricerca che richiede il ricorso all’indagine geostorica e lo studio dei materiali cartografici. Atlante Veneto trova il suo fondamento nella collaborazione con gli enti istituzionali per censire e valorizzare il patrimonio cartografico di biblioteche e archivi del Veneto. Questo progetto non si limita solo a “contare” i documenti, ma promuove corsi di formazione per bibliotecari e archivisti. La preziosa partecipazione del Segretariato Regionale del mibact consentirà di completare il censimento e di rendere fruibili documenti di primaria importanza per la progettazione futura dei luoghi.

Marco Tamaro, direttore della Fondazione Benetton Studi Ricerche

La realizzazione del progetto Atlante Veneto è un passo fondamentale per la valorizzazione di materiali a tutt’oggi poco conosciuti, e favorisce nello stesso tempo il raggiungimento degli obiettivi indicati nella Convenzione Europea del Paesaggio. I paesaggi locali sono fondamento del patrimonio culturale e naturale delle popolazioni, del quale la cartografia storica è prezioso documento e la cui conoscenza va incentivata e sostenuta. Si tratta di un lavoro impegnativo, che sottolinea lo stretto legame tra cartografia e identità e come la conoscenza delle mappe sia indispensabile per comprendere il territorio, la sua conformazione fisica e la toponomastica, e quanto ognuno si possa riconoscere nella rappresentazione del proprio luogo d’origine.

Cristiano Corazzari, assessore al Territorio, Cultura e Sicurezza

della Regione del Veneto Il dialogo tra istituzioni pubbliche e private permette di attivare strategie comuni che travalicano la mera politica culturale per conseguire obiettivi concreti nella progettazione e pianificazione del territorio, in funzione di un orizzonte futuro. L’attuazione di questo ambiziosoprogetto rende necessaria l’assunzionedel “principio responsabilità”, inteso nell’accezione del filosofo Hans Jonas, quale etica del lavoro per la cultura assunta da tecnici, specialisti, imprenditori e governatori. Il progetto Atlante Veneto può avere una continuità operativa proprio attraverso l’energia, la passione e l’intelligenza di quanti credono che dare voce alle carte custodite negli archivi significhi riscattare il silenzio di secoli, inverando la fertile memoria del territorio veneto.

Renata Casarin, direttore del Segretariato Regionale per il Veneto

Unico presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Il proseguimento del progetto consentirà l’avvio della catalogazione scientifica dei materiali cartografici conservati nelle biblioteche e negli archivi veneti e la loro digitalizzazione. La cartografia, storica e attuale, a stampa e manoscritta, è una fonte primaria per lo studio del paesaggio e dei luoghi. Diventa dunque necessario occuparsi delle cartografie conservate nelle biblioteche e negli archivi della regione del Veneto, perché aver cura di questa documentazione significa valorizzarne il potenziale utilizzo non solo per una generica seppur importante fruizione, ma soprattutto per un suo consapevole impiego nella progettazione territoriale, pubblica e privata. La cartografia storica, ma anche quella attuale, per il suo essere un esito delle intenzioni sociali sul territorio, deve entrare a far parte, tra le altre fonti documentali, dei processi di analisi, studio e progettazione dei paesaggi e dei luoghi.

Massimo Rossi

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Atlante Veneto nasce dall’esigenza di conoscere con urgenza la consistenza e lo stato di conservazione dei materiali cartografici a stampa e manoscritti presenti in tutte le biblioteche e gli archivi del Veneto, in virtù del preoccupante deficit informativo relativo a questa tipologia di documenti. Con il protocollo d’intesa tra la Sezione Beni Culturali della Regione del Veneto e la Fondazione Benetton Studi Ricerche si è attivata la prima fase del progetto, che nel periodo 2012-2017 ha censito i beni cartografici a stampa e vedutistici conservati nelle biblioteche del Veneto, rilevando la presenza di circa 165.000 cartografie di varie epoche, in gran parte nemmeno inventariate, variamente distribuite in 150 delle 916 biblioteche contattate. Questa è la straordinaria entità numerica esito del censimento effettuato nelle sette province venete e questo è il primo dato statistico ufficiale sulla consistenza del patrimonio cartografico a stampa conservato nelle biblioteche comunali e universitarie, nei musei storici del Risorgimento e della Grande

Guerra e nelle biblioteche dei seminari religiosi della nostra regione. Tale ricerca permetterà di attivare efficienti ed efficaci politiche per la salvaguardia e la valorizzazione di fonti imprescindibili per la conoscenza della memoria storica dei luoghi e per ogni futura progettazione territoriale.La seconda fase di lavoro, attivata alla fine del 2018 con l’ingresso nel progetto del Segretariato Regionale del mibact per il Veneto, prevede il censimento di tutti i materiali cartografici manoscritti conservati negli archivi e nelle biblioteche del Veneto, con le analoghe modalità della prima fase. Parte integrante di Atlante Veneto è costituita dai corsi di catalogazione dedicati a bibliotecari e archivisti, allo scopo di far comprendere la natura dei documenti cartografici e fornire strumenti scientifici specifici. Questa importante componente del progetto si svolge in partnership con la Fondazione Querini Stampalia di Venezia, polo catalografico del Veneto, e con il Gruppo di lavoro per la cartografia dell’Istituto Centrale per il Catalogo

Atlante Veneto

La cartografia storica per il progetto territoriale

1 Joan Blaeu, Dominio Veneto nell’Italia, in Atlas Maior, 1665, vol. vi, c. 57v. Questa calcografia deriva dall’omonima stampa realizzata dal padovano Giovanni Antonio Magini nel 1620. Pubblicato ad Amsterdam nella prestigiosa officina cartografica Blaeu, il Dominio testimonia l’importanza della cultura cartografica italiana in ambito europeo.

2 Venecie, in Liber Chronicarum, Norimberga 1493. Si tratta dell’ultima immagine scenografica di Venezia prima della straordinaria pianta pianoprospettica di Jacopo de’ Barbari del 1500. Ripresa, ridotta e riadattata dalla Civitas Veneciarum di Erhard Reuwich del 1486, Venecie appartiene a un’opera fondamentale per la storia della rappresentazione delle città europee.

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Progetto di censimento e catalogazione dei beni cartografici conservati nelle biblioteche e negli archivi del Veneto

Per un catalogo del patrimonio cartografico regionale

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Atlante Veneto2 Per un catalogodel patrimonio cartografico regionale

Belluno e provinciaBelluno: Biblioteca Civica, Biblioteca

Sezione Club Alpino Italiano “Francesco Terribile”, Fondazione Giovanni Angelini, Istituto Storico Bellunese della Resistenza e dell’Età Contemporanea, Museo Civico.

Cortina d’Ampezzo: Archivio Regole d’Ampezzo.

Feltre: Biblioteca del Museo Civico, Biblioteca del Seminario Vescovile, Galleria d’Arte Moderna “Carlo Rizzarda”, Polo Bibliotecario Feltrino “Panfilo Castaldi”.

Livinallongo del Col di Lana: Biblioteca Comunale, Museo di Storia, Usi, Costumi e Tradizioni della Gente Ladina.

Pieve di Cadore: Archivi della Magnifica Comunità di Cadore.

San Gregorio nelle Alpi: Museo delle Zoche.

Sedico: Museo Storico del 7° Reggimento Alpini.

Vigo di Cadore: Biblioteca Storica Cadorina.

Padova e provinciaAbano Terme: Biblioteca Civica.Carmignano di Brenta: Biblioteca

Comunale.Este: Museo Nazionale Atestino.Montagnana: Biblioteca Comunale.Padova: Accademia Galileiana

di Scienze, Lettere e Arti-Biblioteca Limentani, Biblioteca Capitolare della Curia Vescovile, Biblioteca Civica, Biblioteca del Seminario Vescovile, Biblioteca della Facoltà Teologica del Triveneto dell’Istituto Filosofico Aloisianum, Biblioteca di Geografia (dissgea)-Università di Padova, Biblioteca di Geoscienze-Università di Padova, Biblioteca Statale Abbazia di Santa Giustina, Biblioteca Universitaria, Istituto Veneto per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea, Museo d’Arte, Museo Storico della Terza Armata, Pontificia Biblioteca Antoniana.

San Giorgio in Bosco: Biblioteca Comunale.

Istituti che conservano materiali cartografici a stampa, oggetto del censimento realizzato nel periodo 2012-2017

San Pietro in Gu: Biblioteca Comunale.

Sant’Angelo di Piove di Sacco: Biblioteca Comunale.

Stanghella: Museo Civico Etnografico.Teolo: Biblioteca del Monumento

Nazionale di Praglia.Tombolo: Biblioteca Civica.

Rovigo e provinciaAdria: Biblioteca Capitolare,

Biblioteca Comunale.Ariano nel Polesine: Ecomuseo

dell’Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po.

Badia Polesine: Biblioteca Comunale.Castelmassa: Biblioteca Comunale.Fratta Polesine: Centro di

Documentazione della Civiltà e del Lavoro in Polesine.

Gaiba: Biblioteca Comunale.Lendinara: Biblioteca Comunale.Porto Viro: Museo della Corte.Rovigo: Accademia dei Concordi,

Biblioteca del Seminario Vescovile, Biblioteca della Provincia di Rovigo, Museo dei Grandi Fiumi, Sezione Club Alpino Italiano-Biblioteca.

Taglio di Po: Consorzio di Bonifica Delta del Po.

Treviso e provinciaBorso del Grappa: Biblioteca

Comunale.Castelfranco Veneto: Biblioteca

Comunale.Cison di Valmarino: Biblioteca

Comunale. Conegliano: Archivio Storico del

Comune, Biblioteca Civica e Museo del Castello, Biblioteca del Centro di Ricerca per la Viticoltura.

Crespano del Grappa: Museo Storico della Grande Guerra.

Gorgo al Monticano: Biblioteca Comunale.

Loria: Biblioteca Comunale.Maserada sul Piave: Museo Storico

della Grande Guerra.Montebelluna: Biblioteca Comunale,

Biblioteca del Museo dello Scarpone, Museo di Storia Naturale e Archeologia-Centro documentazione.

Motta di Livenza: Biblioteca Comunale.

Oderzo: Fondazione Oderzo Cultura-Museo Archeologico.

Pieve di Soligo: Biblioteca Comunale.Quinto di Treviso: Biblioteca

Comunale. Resana: Biblioteca Comunale. San Polo di Piave: Biblioteca

Comunale.

Spresiano: Biblioteca Comunale. Treviso: Biblioteca Comunale

Borgo Cavour, Biblioteca del Seminario Vescovile, Consorzio di Bonifica Piave, Fondazione Benetton Studi Ricerche-Centro documentazione, Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea della Marca Trevigiana.

Vittorio Veneto: Biblioteca Civica, Biblioteca del Seminario Vescovile, Galleria Civica d’Arte Medievale Moderna e Contemporanea, Museo del Cenedese, Museo della Battaglia.

Venezia e provinciaCampagna Lupia: Biblioteca

Comunale.Mestre: Biblioteca Civica,

Biblioteca del Centro Regionale di Cultura Veneta “Paola di Rosa Settembrini”.

Mira: Biblioteca Comunale.Oriago: Biblioteca Comunale.Pramaggiore: Biblioteca Comunale.San Donà di Piave: Museo della

Bonifica.Torcello: Museo Archeologico e di

Arte Medievale e Moderna.Venezia: Archivio Storico del

Patriarcato, Ateneo Veneto, Biblioteca d’Arte e Storia Veneziana del Civico Museo Correr, Biblioteca del Comitato di Venezia della Società

Dante Alighieri, Biblioteca del Consiglio Regionale del Veneto, Biblioteca del Porto, Biblioteca dell’Accademia di Belle Arti, Biblioteca dell’Archivio Generale della Regione Veneto, Biblioteca di Area Economica (bec)-Università Ca’ Foscari, Biblioteca di Area Linguistica (bali)-Università Ca’ Foscari, Biblioteca di Area Umanistica (baum)-Università Ca’ Foscari, Biblioteca e Archivio Storico Cavanis, Biblioteca Palazzo Mocenigo Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume, Biblioteca San Francesco della Vigna, Cassa di Risparmio, Centro Interdipartimentale Rilievo, Cartografia ed Elaborazione dell’Università Iuav di Venezia, Centro Tedesco di Studi Veneziani, Fondazione Giorgio Cini, Fondazione Querini Stampalia, Fondazione Studium Generale Marcianum, Fondo Storico di Ateneo e Biblioteca Ca’ Foscari Zattere (cfz)-Università Ca’ Foscari, Istituto di Scienze Marine e Istituto di Studi Adriatici, Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, Istituto Veneziano per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea, Museo del Manicomio-San Servolo Servizi Metropolitani, Seminario Patriarcale.

3 Georg Hoefnagel, Tarvisi, in Urbium praecipuarum mundi theatrum quintum, Colonia 1598 circa, vol. v, c. 63. La scenografia di Treviso dell’artista fiammingo Hoefnagel è mutuata da un dipinto del 1582 del conterraneo Ludovico Pozzoserrato, che costituirà la visione archetipica del modo di ritrarre il capoluogo della Marca per quasi tre secoli.

L’importanza di proseguire la seconda fase di Atlante Veneto è stata pienamente colta dal Segretariato Regionale del mibact che ha reso possibile la continuazione del lavoro allo scopo di «estendere il censimento anche alla cartografia manoscritta e completare la conoscenza della documentazione sull’immagine del territorio, che riflette l’identità storico-culturale delle popolazioni e la sua evoluzione», come dichiarato nel protocollo d’intesa stipulato con la Regione del Veneto. Nel febbraio 2019 è stato istituito il Coordinamento regionale per la cartografia storica con componenti del Segretariato, della Regione del Veneto e della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Veneto e del Trentino-Alto Adige, che ha individuato

Atlante Veneto. Carte manoscritte (2018-2020)

Verona e provinciaLegnago: Fondazione Fioroni.Mozzecane: Fondo Storico

Monsignor Dante Munerati.Pescantina: Museo Etnografico-

Museo dell’Adige.Povegliano Veronese: Biblioteca

e Archivio Storico Famiglia Balladoro.

Verona: Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere, Biblioteca Civica, Biblioteca dello Studio Teologico San Bernardino, Biblioteca Diocesana del Seminario Vescovile, Biblioteca Economica Santa Marta-Università di Verona, Biblioteca “Luigi Ambrosoli”-Dipartimento Culture e Civiltà-Università di Verona, Fondazione Cariverona, Fondazione Centro Studi Campostrini, Istituto Veronese per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea, Musei d’Arte del Comune di Verona-Gabinetto Disegni e Stampe, Museo Civico di Storia Naturale, Società Letteraria.

Vicenza e provincia Arzignano: Biblioteca Civica

“Giulio Bedeschi”.Asiago: Biblioteca Civica.Bassano del Grappa: Biblioteca

Archivio Museo, Museo dei Cappuccini.

Canove di Roana: Museo Storico della Guerra 1915-1918.

Monticello Conte Otto: Biblioteca Civica.

Schio: Biblioteca Civica “Renato Bortoli”, Palazzo Fogazzaro-Casa dell’Arte.

Thiene: Biblioteca Civica.Valdagno: Biblioteca Civica “Villa Valle”.Vicenza: Biblioteca Berica del

Santuario di Monte Berico, Biblioteca Civica Bertoliana, Biblioteca del Club Alpino Italiano, Biblioteca del Seminario Vescovile, Biblioteca dell’Istituto per le Ricerche di Storia Sociale e Religiosa, Museo del Risorgimento e della Resistenza, Museo Naturalistico Archeologico.

effettivamente un fondo cartografico, sono state concordate visite di supporto per agevolare il rilevamento dei documenti secondo le dovute distinzioni temporali e tipologiche.Occorre tenere presente che molti istituti, sia pubblici che privati, spesso offrono i loro servizi attraverso personale non addestrato al trattamento dei materiali cartografici e in molti casi gli addetti alla consultazione sono “volontari” e risultano rari i bibliotecari con specifiche competenze nella catalogazione di tali documenti, non assimilabili semanticamente ai materiali librari. Questa è la principale ragione che consente di comprendere con chiarezza il preoccupante dato numerico del 48 per cento di cartografie nemmeno inventariate. Per quanto riguarda poi la “catalogazione”, sarebbe più opportuno parlare di svariate forme di descrizione dei documenti: dalle schede di catalogo cartacee, a elenchi in Excel o in Word. Sono insolite, benché virtuose, le catalogazioni consultabili in rete sulla base di standard internazionali. Lo scopo principale di Atlante Veneto. Carte a stampa è stato dunque quello di rendersi innanzitutto conto dell’entità dei materiali cartografici conservati in varie forme nelle biblioteche del Veneto, e le 164.062 unità individuate, delle quali il 48 per cento nemmeno inventariato, denunciano la necessità di occuparsi immediatamente della salvaguardia e della valorizzazione di un ingente patrimonio costituito da piante di città, topografie militari, corografie di territori, catasti a stampa, carte geografiche di paesi europei ed extra europei, planisferi e atlanti, che a partire dal xv secolo hanno documentato i luoghi e organizzato una modalità culturale di vedere e percepire il mondo.Abbiamo deciso di predisporre, ad exemplum, un’appendice a questo “giornale”, con una cospicua lista di cartografie conservate in una trentina di biblioteche tra quelle meno note.

Atlante Veneto. Carte a stampa (2012-2017)Atlante Veneto, nella sua prima fase, ha preso avvio all’inizio del 2012 sulla base di un finanziamento (legge regionale 50/1984, artt. 44-45) e di un accordo tra la Regione del Veneto e la Fondazione Benetton Studi Ricerche per «individuare e catalogare le stampe d’interesse geografico e vedutistico delle biblioteche venete». Il lavoro si è svolto in stretta relazione con la Direzione Beni Attività Culturali della Regione del Veneto a partire da un iniziale elenco regionale di 61 istituti che, stando a quanto riportava il Catalogo delle biblioteche d’Italia. Veneto, dell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico (iccu) 1998 e 2001, conservavano all’interno del loro patrimonio dei fondi cartografici. Fin da un primissimo sguardo all’estensione geografica cui doveva rivolgersi l’indagine, appariva chiaro che tale elenco era mancante di una sostanziale porzione di interlocutori, che al termine del censimento (2017) è infatti risultato essere di 150.Atlante Veneto ha raccolto informazioni descrittive e dati numerici sui documenti a stampa di interesse geografico conservati presso le biblioteche non statali del Veneto e gli interlocutori cui ci si è rivolti sono stati le biblioteche comunali, le fondazioni culturali, le biblioteche universitarie, i musei civici, archeologici e della Grande Guerra, gli istituti di ricerca e le numerose biblioteche degli enti religiosi.Nel corso del periodo complessivo di rilevamento (2012-2017) ognuno dei 150 istituti che conservano materiali cartografici è stato raggiunto telefonicamente allo scopo di illustrare le linee guida del progetto e offrire un confronto concreto sui parametri di classificazione e di conteggio richiesti all’interno del questionario appositamente elaborato e inviato. Laddove poi vi fosse

Desideriamo sottolineare che il motivo principale del censimento è stato quello di “contare” e comprendere la natura dei documenti a stampa conservati, e non di descrivere analiticamente i materiali cartografici, ma in molti casi l’assenza di inventari ha reso necessaria la creazione di liste utili quantomeno all’individuazione delle cartografie. Salteranno all’occhio le variegate modalità di redazione di questi elenchi, che rivelano formazione e interessi particolari dei loro compilatori, di volta in volta amatori, collezionisti, estensori frettolosi o scrupolosi, tutti, in questa fase, preziosi e volenterosi produttori di strumenti che risultano però insufficienti rispetto a un necessario e corretto trattamento scientifico dei materiali.

Lo stato di reperibilità dei documenti cartografici rilevati

catalogato 45 %

non inventariato

48 %

inventariato 7 %

catalogato 73.302inventariato 11.118non inventariato 79.642totale 164.062

Le sette province: anno di rilevazione e consistenza dei documenti cartografici conservati

Treviso 2012 19.295Padova 2013 52.658Vicenza 2014 9.456Belluno 2015 4.998Rovigo 2015 1.771Venezia 2017 55.054Verona 2017 20.830totale 164.062

3

19.295

Treviso

52.658

Padova

9.456

Vicenza

4.998

Belluno

180.000

160.000

140.000

120.000

100.000

80.000

60.000

40.000

20.000

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6

Rovigo

1.771

Venezia

55.054

Verona

20.830

totale

164.062

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Atlante Veneto 3Per un catalogodel patrimonio cartografico regionale

3 Georg Hoefnagel, Tarvisi, in Urbium praecipuarum mundi theatrum quintum, Colonia 1598 circa, vol. v, c. 63. La scenografia di Treviso dell’artista fiammingo Hoefnagel è mutuata da un dipinto del 1582 del conterraneo Ludovico Pozzoserrato, che costituirà la visione archetipica del modo di ritrarre il capoluogo della Marca per quasi tre secoli.

L’importanza di proseguire la seconda fase di Atlante Veneto è stata pienamente colta dal Segretariato Regionale del mibact che ha reso possibile la continuazione del lavoro allo scopo di «estendere il censimento anche alla cartografia manoscritta e completare la conoscenza della documentazione sull’immagine del territorio, che riflette l’identità storico-culturale delle popolazioni e la sua evoluzione», come dichiarato nel protocollo d’intesa stipulato con la Regione del Veneto. Nel febbraio 2019 è stato istituito il Coordinamento regionale per la cartografia storica con componenti del Segretariato, della Regione del Veneto e della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Veneto e del Trentino-Alto Adige, che ha individuato

Atlante Veneto. Carte manoscritte (2018-2020)

un gruppo di lavoro a supporto del progetto comprendente, oltre ai già citati istituti, la Fondazione Benetton Studi Ricerche e le sezioni venete dell’Associazione Italiana Biblioteche (aib) e dell’Associazione Nazionale Archivistica Italiana (anai).La campagna di censimento si è attivata nei primi mesi del 2019 contattando archivi, musei, biblioteche degli enti locali (comuni e province), istituti di ricerca, fondazioni private a orientamento culturale, biblioteche e archivi ecclesiastici (limitatamente a quelli diocesani e capitolari), istituti di assistenza e beneficienza, consorzi di bonifica, aziende sanitarie, unioni montane e le principali sedi del Club Alpino Italiano.La ricerca all’interno degli enti locali è stata particolarmente feconda sia nei comuni sedi di antiche podesterie, come nel caso di Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Verona e Vicenza, sia in centri

4-5 Territorio di Villarazzo. Cristoforo Pavelli, Palazzo e giardino Corner a Villarazzo (Castelfranco Veneto), 1799, Biblioteca Comunale di Castelfranco Veneto (fig. 5). La mappa realizzata da questo pubblico perito ci comunica implicitamente l’unicità della civiltà di villa in Veneto. Gli edifici dominicali con giardino, brolo, peschiera, arativo, prato, vigneto e boschetto sono oggi profondamente alterati e aggrediti da attività di cava, strade, ferrovie e urbanizzazione che ne obliterano leggibilità e fruibilità, come risulta ben visibile nella fotografia aerea del 2018 (fig. 4).

6-7 Territorio di Bassano del Grappa. Il particolare della fotografia aerea del 2017 (fig. 7) se confrontato con la manoscritta Kriegskarte del 1801 (fig. 6) mostra chiaramente l’impatto dell’urbanizzazione e del consumo di suolo sul paesaggio storico veneto.

Canove di Roana: Museo Storico della Guerra 1915-1918.

Monticello Conte Otto: Biblioteca Civica.

Schio: Biblioteca Civica “Renato Bortoli”, Palazzo Fogazzaro-Casa dell’Arte.

Thiene: Biblioteca Civica.Valdagno: Biblioteca Civica “Villa Valle”.Vicenza: Biblioteca Berica del

Santuario di Monte Berico, Biblioteca Civica Bertoliana, Biblioteca del Club Alpino Italiano, Biblioteca del Seminario Vescovile, Biblioteca dell’Istituto per le Ricerche di Storia Sociale e Religiosa, Museo del Risorgimento e della Resistenza, Museo Naturalistico Archeologico.

Lo stato di reperibilità dei documenti cartografici rilevati

inventariato 7 %

catalogato 73.302inventariato 11.118non inventariato 79.642totale 164.062

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minori quali Adria, Cittadella, Este, Mestre, Montagnana, Portobuffolè e Serravalle, solo per citarne alcuni. Si tratta di realtà territoriali della terraferma che in epoca veneziana (tra il xiv e il xviii secolo) erano alle dirette dipendenze della Serenissima e dunque soggette al complesso sistema di governo delle cosiddette magistrature veneziane.Occorre dunque considerare che, per formare un completo ed esauriente quadro d’insieme, la documentazione cartografica presente a livello territoriale dovrà poi rapportarsi a quella conservata negli istituti archivistici statali. L’esito dei dati è in continuo aggiornamento: è ancora in essere la raccolta dei questionari inviati agli enti operanti nelle province di Belluno, Padova e Venezia, via via in corso di ricezione, mentre sono stati da poco trasmessi quelli per gli istituti situati nelle province di Rovigo, Treviso, Verona e Vicenza.

Va rilevato inoltre che in molti archivi, come già accennato a proposito della prima fase della ricerca Atlante Veneto, non ci sono archivisti professionisti, e questo rende meno immediata la compilazione delle schede di rilevamento. Contestualmente al censimento si stanno portando avanti anche i sopralluoghi che permetteranno di identificare le serie archivistiche vere e proprie, gettando luce sulla “storia” delle collezioni cartografiche all’interno di ogni istituto.Nonostante il degrado, le mutilazioni, le volontarie e involontarie distruzioni, molte cartografie sono sopravvissute alle insidie del tempo e alla prolungata incuria degli uomini e, una volta ricostituite archivisticamente, potranno essere indagate secondo prospettive di ricerca e approcci metodologici adeguati, ai fini di una migliore e più efficace comprensione del territorio e dei paesaggi veneti.

totale

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Atlante Veneto4 Per un catalogodel patrimonio cartografico regionale

Una grande mostra dei paesaggi veneti nella cartografia, in grado di restituire la straordinaria varietà dei documenti conservati nelle biblioteche e negli archivi regionali, sarebbe un ottimo veicolo di diffusione del progetto Atlante Veneto. La quarta fase dovrebbe riguardare l’individuazione, la catalogazione e la digitalizzazione di materiali cartografici “veneti” conservati in archivi e biblioteche nazionali (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Trentino-Alto Adige ecc.) ed estere (Austria, Cipro, Città del Vaticano, Croazia, Francia, Slovenia, Turchia ecc.) da tempo noti, al fine di arricchire le possibilità di fruizione del patrimonio con documenti di grande interesse e spesso di natura tecnica e militare. Gli esempi qui riportati mostrano l’utilità della documentazione geocartografica per comprendere e studiare le modificazioni territoriali e paesaggistiche dei luoghi, avvenute sia per cause antropiche sia per i cambiamenti climatici, documentazione necessaria per la costruzione di una stratificazione cartografica cronologica che aiuti a comprendere i processi storici di territorializzazione e a guidare la futura progettazione territoriale.

Perché occuparsi di cartografia storica? Per quale motivo impiegare finanziamenti pubblici e privati allo scopo di censire, catalogare e digitalizzare materiali cartografici a stampa e manoscritti e formare opportunamente bibliotecari e archivisti? La risposta a queste domande è contenuta nel protocollo d’intesa tra la Regione del Veneto e il Segretariato Regionale del mibact quando si attesta l’utilità dei documenti cartografici «come ausilio alla redazione del Piano Territoriale Regionale di Coordinamento» e «ai fini di una miglior conoscenza del territorio e dei beni di interesse paesaggistico in vista della redazione del Piano Paesaggistico Regionale». La cartografia, a stampa e manoscritta, costituisce una fonte primaria non solo per comprendere la geografia storica e l’identità dei luoghi, in primis quelli veneti, ma soprattutto per contestualizzare e indirizzare i futuri interventi sul paesaggio contemporaneo alla luce di precedenti progetti e di testimonianze grafiche del passato elaborate da analoghi portatori di interesse, pubblici e privati.Se nelle prime due fasi del progetto Atlante Veneto ci si è occupati di censire e individuare i materiali cartografici in tutti gli istituti di conservazione della regione del Veneto (progetto pilota a oggi unico nel panorama nazionale), nella terza fase diventa prioritario continuare a occuparsi dei corsi di formazione per bibliotecari e archivisti, peraltro già avviati con successo, per una corretta catalogazione dei materiali cartografici. Ma soprattutto occorre finanziare la catalogazione di ogni singola cartografia con criteri scientifici condivisi con l’Istituto Centrale per il Catalogo Unico, che sta per licenziare la scheda nazionale per la catalogazione cartografica e attivare campagne di digitalizzazione delle cartografie storiche sia per renderle maggiormente fruibili al pubblico, sia per allegarle alla scheda di catalogazione e, non ultimo, per salvaguardarle e sottrarle ai rischi di una continua consultazione.

Atlante Veneto. La cartografia storica per il progetto territoriale

8-10 Evoluzione del bosco nella frazione di Contrin (provincia di Belluno). Il dettaglio della mappa del catasto austriaco del 1858 (fig. 9) evidenzia con chiarezza i limiti del bosco e l’ampiezza dei pascoli che circondano la località di Contrin, mentre la fotografia aerea del 2017 (fig. 10) testimonia l’aumento della superficie boschiva, l’abbandono delle cure e delle pratiche pascolive. La fotografia recente (2019, fig. 8) contestualizza il fenomeno all’indomani della tempesta “Vaia”.

11-12 Il fiume Piave a nord del Montello. La trasformazione della dinamica fluviale del Piave negli ultimi cinquant’anni risulta particolarmente evidente se confrontiamo un tratto del suo percorso come raffigurato nella tavoletta dell’Istituto Geografico Militare del 1968 (fig. 12) con una fotografia aerea del 2018 (fig. 11).

Il logo di Atlante Veneto comprende un’immagine della scultura del xvi secolo di Tiziano Aspetti, intitolata Atlante che regge la volta celeste, situata a Venezia nelle logge di Palazzo Ducale, unita al titolo di una celebre pubblicazione del 1690 di Vincenzo Coronelli, dell’ordine dei frati minori conventuali.

Referenti istituzionali:Cristiano Corazzari, Regione del Veneto;Marco Tamaro, Fondazione Benetton Studi Ricerche;Renata Casarin, Segretariato Regionale del mibact per il Veneto;Maria Teresa De Gregorio, Regione del Veneto;Fausta Bressani, Regione del Veneto;Eurosia Zuccolo, Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Veneto e del Trentino-Alto Adige.

Gruppo di lavoro:Maria Pia Barzan, Segretariato Regionale del mibact per il Veneto;Massimo Rossi, ideazione del progetto, Fondazione Benetton Studi Ricerche;Lorena Dal Poz, Regione del Veneto;Andreina Rigon, Regione del Veneto;Angela Munari, Fondazione Querini Stampalia-aib Veneto;Luigi Contegiacomo, anai Veneto;Ilaria Mariani, Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Veneto e del Trentino-Alto Adige;Silvia Miscellaneo, Archivio di Stato di Belluno;Michela Scarazzolo, Segretariato Regionale del mibact per il Veneto.

Ricercatrici:Silvia FaveroMichela FortinLetizia LonziMarta ModestoSilvia Nonnato.

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Atlante Veneto. Per un catalogo del patrimonio cartografico regionale,a cura di Massimo Rossi, Fondazione Benetton Studi Ricerche, Treviso 2019.

isbn 978-88-8435-191-3

Coordinamento grafico e redazionale di Patrizia Boschiero; revisione testi e impaginazione di Nicoletta Tesser.

Atlante Veneto

La Fondazione Benetton Studi Ricerche è disponibile a regolare eventuali spettanze per le immagini di cui non sia stato possibile reperire la fonte.

Stampato a dicembre 2019 in trecento copie fuori commercio, su carta Magno Natural fsc, g/m² 120, da Grafiche Antiga, Crocetta del Montello, per conto della Fondazione Benetton Studi Ricerche, Treviso.

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