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‘Tacitare l’implicito ed esplicitare il tacito’ I primi risultati dell’implementazione del Primary Nursing in Neurostroke e Medicina Oncologica Relatore: Giovanna Amaducci Reggio Emilia, 21 Maggio 2016 PRIMARY NURSING Un approccio relazionale focalizzato sul paziente Direzione Professioni Sanitarie Dott.ssa Marina Iemmi - Direttore

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‘Tacitare l’implicito ed esplicitare il tacito’

I primi risultati dell’implementazione del Primary Nursing 

in Neuro‐stroke e Medicina Oncologica

Relatore:  Giovanna Amaducci

Reggio Emilia,  21 Maggio 2016

PRIMARY NURSINGUn approccio relazionale focalizzato sul paziente

Direzione Professioni SanitarieDott.ssa Marina Iemmi - Direttore

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PRIMARY NURSING – Reggio Emilia 21 Maggio 2016

I focus della relazione‘Tacitare l’implicito ed esplicitare il tacito’

La scelta del titolo

Il cammino percorso (ROAD MAP)

La traduzione operativa degli elementi caratterizzantiil Modello Primary Nursing

I primi risultati (di percezione) e non può esserealtrimenti a soli 6 mesi dall’inizio

Il futuro pre‐figurato

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‘Tacitare l’implicito ed esplicitare il tacito’perché?

Definisce la cornice di riferimento.

Rappresenta il bozzolo/il nucleo originario.Segna, anche senza che ce ne rendiamo conto, le tracce del nostro cammino.Costruisce la nostra comunememoria.

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‘Tacitare l’implicito ed esplicitare il tacito’LA NOSTRA COMUNE MEMORIA

E’ possibile sostenere che il modello teorico infermieristico di ciascun gruppo professionale è il

risultato di conoscenze tacite, che contribuiscono a definire il modello mentale di ciascun professionista e

di un modello teorico esplicito cui sono sottesi contenuti teorici appresi applicati consapevolmente e riadattatialla/dalla pratica assistenziale. Ragionare sull’uso della teoria nella pratica ha permesso di dare

visibilità a un modello teorico esplicito autenticamente infermieristicoorientato ai bisogni della persona, nella sua complessità .

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L’implementazione del Primary Nursing

esplicitarel’essenza del gesto di cura e la sua complessità(metodologica, relazionale, tecnica ed etico‐deontologica) (Mortari, 2006)

i risultati di salute sulla persona attribuibili alle cureinfermieristiche (Palese, 2008)

tacitarel’apparenza ossia il ‘semplice’ gesto tecnico (Iori, 2006 )

una nuova occasione per 

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ROAD MAP IMPLEMENTAZIONE PRIMARY NURSING2014‐2015 2015‐2016

SETT OTT NOV DIC  GEN  FEB  MAR  APR  MAG  GIU  SETT  OTT NOV DIC  GEN  FEB  MAR  APR  MAG 

FASE 1 

FORM

AZIONE 

ALTA FORMAZIONE UNIVERSITARIA IN 

CARING INONCOLOGIA

STAGE

DPS

 LA

NCIO

LAB PR

ATICA RACCOLTA

ADESIONI LAB DI PRATICA

FASE 

PROGRA

MMAZ

IONE

DEFINIZIONEMODALITA’ E TEMPI

PARTNERSHIP CON CORSO DI 

LAUREA

FASE 2 

FORM

AZIONE  

FORMAZIONE RESIDENZIALE 

FASE

ATTU

AZIONE 

MODELLO PNNEURO STROKE 

MED ONCOLOGICA

Valutazione in itinere AUDIT 

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Il cammino percorsoFASE 2 – La formazione (1)

Condivisione del significato diprogettazione dell’assistenza e delle modalitàdi nominazione dei problemi assistenzialiCosa significa progettare l’assistenza?Quale nome dare ai problemi assistenziali, per unacondivisa comprensione?

Dichiarazione dei risultati attesi edegli indicatori di misurazioneCome misuriamo i risultati prodotti dalle cureinfermieristiche? Quali indicatori definiamo?

FINALITA’ formare/sensibilizzare gli infermieri,utilizzando metodologie di didattica attiva,all’esplicitazione del pensiero diagnostico,attraverso:

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Esplicitazione degli interventiassistenziali possibili e appropriatiQuali interventi per la risoluzione delproblema?

Accordo sulle caratteristiche dellostrumento per rendere evidente il processo dipensiero utilizzatoCome vorreste che sia lo strumento per lapianificazione dell’assistenza?

Il cammino percorsoFASE 2 – La formazione (2)

FINALITA’ formare/sensibilizzare gli infermieri,utilizzando metodologie di didattica attiva,all’esplicitazione del pensiero diagnostico,attraverso:

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Il cammino percorsoFase ‐ Attuazione

Neuro  StrokeSTART 25 GennaioInizio solo di 1 PrimaryEntro un mese tutti Primary ed associatiRevisione   cartella infermieristica Strumenti cartacei per la progettazionedell’assistenzaAd oggi oltre 100 pazienti seguiti conmodello Primary Nursing

Medicina OncologicaSTART 14 MarzoInizio solo 1 PrimaryReclutamento progressivo di altri 2‐3colleghi PrimaryAvvio cartella infermieristicainformatizzataStrumento informatizzato per laprogettazione dell’assistenzaAd oggi 15 pazienti seguiti con modelloPrimary NursingEntro fine Maggio tutti gli infermiericoinvolti come Primary

… le peculiarità

FINALITA’ addestrare all’utilizzo del pensiero diagnostico mentre si dàpratica attuazione alla presa in carico della persona e della sua famigliasecondo principi e modalità del modello Primary Nursing.

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Responsabilità personale delle decisioni prese per/con il paziente

Una persona responsabile dell’assistenza erogata 24 ore su 24, 7 giorni su 7 attraverso la progettazione dell’assistenza

Comunicazione diretta da persona a persona

Il cammino percorsoElementi caratterizzanti il modello:

la traduzione operativa

[Francesca]

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Una persona responsabile dell’assistenza erogata 24ore su 24, 7 giorni su 7 attraverso la progettazionedell’assistenza:

progetta la dimissione, si congeda da paziente e familiare,

chiude, in modo formale, la relazione di cura

Il cammino percorsoElementi caratterizzanti il modello:

la traduzione operativa

[Elisa] consegna della lettera di dimissione infermieristica

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Il ruolo del coordinatore (1):Attribuzione dei pazienti (secondo il Case method)

Il cammino percorsoElementi caratterizzanti il modello

traduzione operativa

[Sabrina] 

[…] Il gruppo della Stroke è un gruppo che si è formato insieme, quindi ha dellecompetenze abbastanza omogenee, […] e d’altra parte il target dei pazienti èabbastanza standard […], questo ha aiutato molto […] e con lamia supervisione hannoiniziato loro (gli infermieri) ad esporsi e a provare ad abbinarsi ad un paziente.Quello che da parte mia è successo è stato di sollecitare chi aveva più timore adapprocciarsi […] o magari di sedare il Don Chishotte della situazione che si attribuivatutti i casi. Però, la cosa che è anche importante […] è chiaro che il coordinatoreinizialmente deve supervisionare, però anche questa scelta dell’infermiere che sullabase delle proprie competenze si propone, per me è positivo […], più che dare come sefosse un compito […] qualcuno si potrebbe sentire sovrastimato qualcun altrosottostimato.

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Il ruolo del coordinatore (2):Coaching/supporto nell’esplicitazione del pensiero diagnostico e nella capacità di fare previsioni 

Il cammino percorsoElementi caratterizzanti il modello

traduzione operativa

[Sabrina] 

[…] Da quello che loro (gli infermieri) dicono/esplicano mentre ragioniamodel caso, (il mio ruolo) è quello di cercare di capire se riescono ad andareoltre cioè se riescono a progettare qualcosa che va oltre la quotidianità, apensare al futuro, anche un’ipotesi di come potrebbe essere cioèincominciare ad immaginarsi […].

[Sabrina] 

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I primi risultati: la percezione degli infermieri 

[AnnaRita]‘ […] La cosa che ci piace di più è la relazione che si instaura con il paziente ed il contesto famiglia. Oggi ho dimesso Iride una signora di 92 anni […]  ma è stata favolosa, lei mi riconosceva […] «SEI TORNATA, MI HAI ABBANDONATA». Questa è per me una grande gratificazione’.

[Francesca]‘Lei [Sara] inizia il nostro colloquio «RIGUARDO AL NOSTRO CONTRATTO », mi dice e poi inizia a parlare…. e si ricorda tutto quello che noi ci  siamo dette il primo giorno, il percorso che avevamo  deciso insieme’ ‘Lei [Sara] tutti i giorni quando incominciamo a parlare, «RELATIVO AL NOSTRO CONTRATTO» … come a dire, oggi siamo arrivati qua, tu mi avevi detto che c’era  questo passaggio, adesso siamo arrivati qua. E’ proprio entrata nel ruolo  completo, nello stretto rapporto fra me e lei … fin dal primo giorno … glielo spiegato come il nostro contratto  …’

[Francesca rivolgendosi alla collega]‘È entrata proprio dentro al ruolo contratto infermiere‐paziente  [in un rapporto di fiducia (voce fuori campo)]; ha proprio voglia…. come dire ‘tu lo sai e con te posso parlarne’.

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[Duilla]‘Ho una persona che mi può dare delle spiegazioni su quello che devo fare  … per me è utile […].  Non ho consigli quando avevo delle domande, ho avuto le risposte adeguate’.

[Gina]‘Mi ha fatto sentire bene, perché mi è simpatica ed è anche brava, io quando … guardo se la vedo […]’

[Roberta]‘ [Avere un infermiere di riferimento] è stato  positivo perché  qualsiasi bisogno rispondevano ed era la prima volta che mi capitava perché di solito …  […] Tutti gentili, tutti disponibili …[Il malato ne trae vantaggio perché] sa che c’è una figura di riferimento perché molto spesso cambiano gli infermieri, tu dici una cosa a uno e l’altro non se lo ricorda … tutto positivo, promossa!’.

I primi risultati: la percezione dei pazienti

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[moglie di Luigi]‘[…] Siamo rimasti molto soddisfatti e contenti. […] Positivo perché ha cercato disaperlo prendere visto che era molto nervoso anche Lui … ha avuto molta pazienza. […]siamo rimasti molto soddisfatti’

[Giorgia]‘Diciamo che soprattutto al momento dell’ingresso è sicuramente più tranquillizzante,nel senso che c’è una persona che mi dice le cose ed alla quale posso fare riferimento ein un reparto critico come la neurologia è di aiuto perché tranquillizza sia il paziente maanche le persone che sono con lui’. ‘Dopodiché durante tutta la degenza c’è semprequalcuno a cui posso fare riferimento per qualsiasi situazione , che non sia comunque ilmedico che ha solo una fascia oraria ma lo posso chiedere tutto il giorno […] se non c’èquesta persona c’è comunque qualcuno che può darmi la situazione completa, non apezzetti come poteva capitare … che un’infermiera sa qualcosa […] no chiedo e è ingrado di darmi la situazione completa ’

[Marta]‘… però stavolta presentarsi subito … per qualsiasi bisogno ’

I primi risultati: la percezione dei familiari

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Il futuro pre‐figuratoTacitare l’implicito nei termini di interventi attuati,prescrizioni mediche, esiti di semplici attività (Palese, 2006)Esplicitare il tacito, il ‘non detto’

Il lavoro infermieristico è un luogo dove si fa esperienza di un«sdrucciolevole incrocio di sofferenze, sotto il peso dellaperenne indicibilità preventiva di ciò che è meglio fare e come»(Mortari & Saiani, 2013)

coltivando una pensosità riflessivache consente di intervenire al momento opportuno e di costruiresapere al di là di una interpretazione routinaria del lavoro di cura(Mortari, 2006)

[…] l’Occlusione è canalizzata a feci e gas.Il problema collaborativo Anemia ero in dubbio se farla rientrare dentro gli effetti avversi dellachemioterapia, è che è un’anemia più legata alla perdita ed allo stillicidio del tumore, per cuil’ho tenuto separato ed ho continuato il monitoraggio […]. Ho aperto effetti avversi chemiocomprendendo la nausea e l’astenia adesso molto marcata […].Gli ho dato anche il collutorio per fare gli sciacqui con il bicarbonato, ma non lo aprirei perchélei ora non ha Mucosite. E c’è l’indicazione che quando torna a casa andrà con la cugina […]però anche lei ha dei problemi e sono un po’ in dubbio […] però almeno lì non è da sola.

[Elisa ragiona della paziente in carico]

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Le farfalle [...] sono […], per molti,uno dei frammenti piú amati del creato, un oggetto particolarmente apprezzato e valido di quel famoso stupore, un'occasione particolarmente leggiadra per l'esperienza, il presentimento del grande miracolo,la venerazione della vita.

Hermann Hesse, Farfalle, 1935 

Il Primary Nursing […] fornisce agli infermieri  le condizioni ed il potere di lavorare al massimo delle loro capacità […]

Marie Manthey, 2008

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BIBLIOGRAFIA• AMADUCCI G, IEMMI M, PRANDI M, SAFFIOTI A, CARPANONI M, MECUGNI D.  La pratica infermieristica basata sui modelli teorici: uno studio qualitativo sulla percezione degli infermieri. Prof Inferm. 2013 APR‐JUN;66(2):99‐108. DOI: 10.7429/PI.2013.662099. Italian. PubMed PMID: 23900146.

• MANTHEY M, La pratica del primary nursing. L’erogazione dell’assistenza basata sulle relazioni e guidata dalle risorse, Il Pensiero Scientifico editore, Milano, 2008, ed. orig. The practice of Primary Nursing, 2ND ED. Creative Health Care Management, Minneapolis, MN, 2002, 1st edition 1992.

• MORTARI L, La pratica dell’aver cura. Mondadori, Milano, 2006

• MORTARI L,  Filosofia della cura, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2015

• MORTARI L, SAIANI L, Gesti e pensieri di cura, McGraw‐Hill, Milano, 2013

• PALESE A, CABARCAS GR, DOTTI R, RIBOLI O.  Documentazione scritta (consegna e piani di assistenza). Assist Inferm Ric. 2006 Apr‐Jun;25(2):109‐14. Italian.  PubMed PMID: 16869188. 

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… in particolare aSabrina, Maria Paola, Alessandro, Agnese, AnnaRita, Andrea, Barbara, Carmine, Celestina, Davide, Domenico, Elisa A, Elisa C, Enrica, Ettore, Francesca N,  Francesca S,  Franca, Laura, Lucia,  Maria Pia,  Noeline,  

Rosaria, Serena,