Astensionismo a Brescia - Elezioni comunali 2013

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SISTEMA STATISTICO NAZIONALE Comune di Brescia – Servizio Statistica Statistiche rapide fascicolo 1/2014 Indagine sulla partecipazione elettorale a Brescia Documentazione statistica L’ASTENSIONISMO A BRESCIA ELEZIONI COMUNALI 2013 INTRODUZIONE Il tema della partecipazione elettorale, o dell’astensionismo, presenta molteplici aspetti di interesse per il Comune, in particolare in relazione alla questione del consenso verso le istituzioni. Normalmente un'elevata partecipazione consolida il sistema democratico di formazione della rappresentanza con riferimento: agli organi espressi dal voto, che si legittimano in quanto rappresentanti di un’effettiva e ampia maggioranza dei cittadini; ai raggruppamenti politici, che misurano il grado di penetrazione delle idee e proposte; ai cittadini, che individuano nelle istituzioni elettive un effettivo ed efficace strumento di rappresentanza dei propri interessi, sia individuali sia collettivi. Proprio le ragioni precedenti portano a ritenere che una maggiore partecipazione al voto debba essere considerata un fatto positivo e che il compito delle istituzioni sia di operare nella direzione di sostenerla o sollecitarla, tanto più in un momento in cui l’astensionismo rappresenta una quota di elettorato molto ampia. L’individuazione delle ragioni che riducono la partecipazione elettorale costituisce, quindi, un elemento d’interesse per le istituzioni in relazione proprio ai temi del consenso istituzionale, ma non solo. I raggruppamenti politici hanno un interesse forse ancora maggiore, legato alla possibilità di recuperare i consensi di chi non vota, e in generale di rappresentare le esigenze di chi non partecipa. Questo vale tanto più in situazioni, come quella attuale, almeno a livello comunale, in cui le principali aggregazioni politiche contrapposte hanno un peso elettorale sostanzialmente paritario e si è in presenza di un meccanismo elettorale maggioritario con premio di maggioranza in cui si vince anche per un solo voto. La conquista dei voti di chi si è astenuto (che a volte non è altro che il recupero del proprio elettorato deluso) è quindi una strategia elettorale che potrebbe risultare efficace. La conoscenza delle caratteristiche dell’astensionismo in relazione alle opinioni politiche, ma anche alle dimensioni demografica, sociale

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Il tema dell’astensionismo, che costituisce l’altra faccia della partecipazione elettorale, interessa direttamente un ente locale dal momento che un'elevata partecipazione consolida il sistema democratico della rappresentanza a livello: - degli organi espressi dal voto, che si legittimano in quanto rappresentanti di una effettiva e ampia maggioranza; - dei raggruppamenti politici, che misurano il grado di penetrazione delle idee e proposte; - dei cittadini, che individuano nelle istituzioni elettive un effettivo ed efficace strumento di rappresentanza dei propri interessi, sia individuali sia collettivi. Il metodo di indagine permette di ottenere informazioni di dettaglio sulle caratteristiche demografiche e sociali, individuali e familiari, di chi, per qualsivoglia ragione, non ha partecipato alle elezioni, e permette di formulare e valutare alcune ipotesi circa le ragioni di tali comportamenti.

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SISTEMA STATISTICO NAZIONALE Comune di Brescia – Servizio Statistica

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fascicolo 1/2014 Indagine sulla partecipazione elettorale a Brescia

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L’ASTENSIONISMO A BRESCIA ELEZIONI COMUNALI 2013 INTRODUZIONE Il tema della partecipazione elettorale, o dell’astensionismo, presenta molteplici aspetti di interesse per il Comune, in particolare in relazione alla questione del consenso verso le istituzioni. Normalmente un'elevata partecipazione consolida il sistema democratico di formazione della rappresentanza con riferimento:

• agli organi espressi dal voto, che si legittimano in quanto rappresentanti di un’effettiva e ampia maggioranza dei cittadini;

• ai raggruppamenti politici, che misurano il grado di penetrazione delle idee e proposte;

• ai cittadini, che individuano nelle istituzioni elettive un effettivo ed efficace strumento di rappresentanza dei propri interessi, sia individuali sia collettivi.

Proprio le ragioni precedenti portano a ritenere che una maggiore partecipazione al voto debba essere considerata un fatto positivo e che il compito delle istituzioni sia di operare nella direzione di sostenerla o sollecitarla, tanto più in un momento in cui l’astensionismo rappresenta una quota di elettorato molto ampia. L’individuazione delle ragioni che riducono la partecipazione elettorale costituisce, quindi, un elemento d’interesse per le istituzioni in relazione proprio ai temi del consenso istituzionale, ma non solo. I raggruppamenti politici hanno un interesse forse ancora maggiore, legato alla possibilità di recuperare i consensi di chi non vota, e in generale di rappresentare le esigenze di chi non partecipa. Questo vale tanto più in situazioni, come quella attuale, almeno a livello comunale, in cui le principali aggregazioni politiche contrapposte hanno un peso elettorale sostanzialmente paritario e si è in presenza di un meccanismo elettorale maggioritario con premio di maggioranza in cui si vince anche per un solo voto. La conquista dei voti di chi si è astenuto (che a volte non è altro che il recupero del proprio elettorato deluso) è quindi una strategia elettorale che potrebbe risultare efficace. La conoscenza delle caratteristiche dell’astensionismo in relazione alle opinioni politiche, ma anche alle dimensioni demografica, sociale

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ed economica, è di sicuro interesse per le istituzioni e le forze politiche, anche se i dati disponibili sono pochi e soprattutto aggregati. Il Ministero dell’Interno al termine delle consultazioni elettorali diffonde il dato relativo all’astensionismo (che risulta dalla differenza tra iscritti nelle liste elettorali e i votanti) a livello comunale, mentre sono i singoli comuni (che raccolgono i dati a livello locale) a diffondere il dato per sezione elettorale, a volte, ma non sempre, distinto per genere. In assenza di dati specifici e analitici, solitamente si ricorre ai risultati delle indagini elettorali (ad esempio ITANES) svolte su un campione di iscritti nelle liste elettorali rappresentativo a livello nazionale, o al più di ripartizioni geografiche. Le informazioni raccolte spaziano su una molteplicità di aspetti economici e socio-demografici, ma soprattutto cercano di fornire elementi sulla opinione politica degli astenuti. Tali indagini oltre a fornire un dato al livello territoriale aggregato, quindi fortemente eterogeneo, hanno rilevanti costi di realizzazione e presentano alcuni ben noti problemi di qualità. In questo lavoro si è adottata una metodologia differente che consiste nel raccogliere le informazioni disponibili presso le fonti amministrative esistenti, e lecitamente utilizzabili, vale a dire le liste elettorali sezionali che riportano, per ogni sezione, la partecipazione al voto degli elettori. In questo caso, a fronte di un’alta qualità dei dati (si rilevano comportamenti effettivi) e di bassi costi di rilevazione, le informazioni disponibili sono limitate a quelle contenute nelle liste elettorali, quindi ad alcuni dati demografici e sociali. La mancanza di informazioni sulle variabili politiche (comportamenti passati, opinioni o orientamenti) limita l’interesse dei dati anche se le informazioni demografiche e sociali permettono comunque di valutare alcune ipotesi circa le ragioni dell’astensionismo. Nel presente fascicolo vengono presentati i risultati dell’indagine sulla partecipazione elettorale alle consultazioni per l’elezione del Sindaco e del Consiglio comunale di Brescia, avvenute il 26 e 27 maggio, e del ballottaggio tra i candidati Sindaco, avvenuto il 9 e 10 giugno 2013. Il lavoro si basa sull’analisi del comportamento di tutti gli elettori iscritti nelle liste di un campione di sezioni elettorali cittadine, ed è realizzata consultano le liste sezionali da cui risulta la partecipazione o meno dei cittadini al voto. I dati sono confrontati con quelli di indagini precedenti realizzate dall’ufficio statistica del Comune con la medesima metodologia, e permettono di analizzare dal punto vista socio-demografico i grandi cambiamenti avvenuti negli ultimi anni nel comportamento degli elettori.

IL METODO L’analisi della partecipazione elettorale è stata realizzata attraverso un’indagine finalizzata a rilevare, attraverso la consultazione delle

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liste elettorali sezionali, le persone che non hanno partecipato alle elezioni del Sindaco e del Consiglio comunale distintamente per il primo turno (26 e 27 maggio 2013) e per il ballottaggio per il Sindaco (9 e 10 giugno 2013). Le due consultazioni pur essendo politicamente e temporalmente distinte, sono momenti di un’unica tornata elettorale per l’elezione del Sindaco e vedono coinvolto lo stesso corpo elettorale. La popolazione di riferimento, gli iscritti nelle liste elettorali alla data del blocco delle stesse, è, pertanto, uguale nelle due votazioni; cambia, invece, il comportamento dell’elettore che può decidere di votare o meno, in una o entrambe le consultazioni. L’analisi è stata ristretta alle sezioni elettorali a cui sono regolarmente iscritte le persone residenti nel territorio di competenza, escludendo le sezioni speciali (ad esempio i seggi costituiti presso le case di cura, il carcere ecc.) che non hanno iscritti: si tratta di 9 sezioni presso le quali hanno votato complessivamente 165 elettori. L’elevato numero di non votanti (ben 57.747 su 141.795 iscritti nelle liste elettorali al ballottaggio) ha spinto verso una rilevazione di tipo campionario che tenga conto, stante la struttura demografica e urbanistica cittadina, anche della suddivisione del territorio nelle ex 9 circoscrizioni amministrative. La rilevanza dell’elemento territoriale ha indirizzato verso un piano di campionamento che prevede l’estrazione di nove campioni casuali indipendenti, uno per ogni ex circoscrizione, di una sezione ciascuno. Unica eccezione è stata fatta per l’ex circoscrizione 7, dove sono state estratte due sezioni casuali indipendenti, dato l’elevato numero di iscritti. Tavola 1 – Elementi descrittivi delle sezioni eletto rali e degli iscritti. Elezioni Comunali 2013. Circo. Numero di

sezioni elettorali

% delle sezi oni sul totale cittadino

Iscritti % degli iscritti Dimensione media delle

sezioni

1 27 13,7 19.927 12,6 664 2 26 13,2 17.701 12,5 681 3 29 14,7 21.443 15,1 739 4 13 6,6 9.566 6,7 736 5 18 9,1 11.166 7,9 620 6 17 8,6 11.782 8,3 693 7 34 17,3 26.028 18,4 766 8 15 7,6 11.883 8,4 792 9 18 9,2 14.229 10,1 794

Totale 197 100,0 141.795 100,0 720

Il comportamento dinamico degli elettori, vale a dire la scelta di votare o meno nei due turni, può essere rilevato, stante l’invarianza del corpo elettorale, utilizzando il medesimo campione di sezioni per le due consultazioni. Operativamente si è proceduto consultando le due liste sezionali (quella maschile e femminile) di tutte le sezioni del campione,

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distintamente per il primo turno e il ballottaggio, e rilevando, per tutte le persone iscritte, gli elementi identificativi (sezione, lista e numero di iscrizione) delle persone che non hanno partecipato alla votazione. I dati sono stati successivamente registrati, accoppiati alle informazioni disponibili dalle liste elettorali (sesso e data di nascita), anonimizzati, eliminando gli elementi identificativi personali, e utilizzati per generare il dataset per le elaborazioni. Tavola 2 – Elementi descrittivi dei campioni utilizz ati. Circo. Numero

di sezioni elettorali

Iscritti % del campione sul totale cittadino

Femmine Maschi Totale Femmine Maschi Totale

1 1 304 261 565 3,1 3,2 3,2 2 1 295 195 490 3,0 2,5 2,8 3 1 343 282 625 3,0 2,8 2,9 4 1 336 277 613 6,5 6,3 6,4 5 1 316 285 601 5,4 5,4 5,4 6 1 371 321 692 5,9 5,8 5,9 7 2 849 718 1.567 6,2 5,8 6,0 8 1 398 348 746 6,2 6,4 6,3 9 1 453 346 799 5,9 5,2 5,6

Totale 10 3.665 3.033 6.698 4,8 4,6 4,7

Le tavole 1 e 2 riportano alcune statistiche descrittive della popolazione di riferimento e del campione estratto. Senza entrare in un esame di dettaglio dei dati, segnaliamo che la dimensione campionaria raggiunge le 6.698 persone iscritte, composta di 3.665 femmine e 3.033 maschi, pari al 4,7% sul totale degli aventi diritto al voto. I risultati ottenuti dai dati campionari sono stime dei valori effettivi per ogni singola circoscrizione e la loro accuratezza dipende dalla numerosità del campione e dalla percentuale stessa. La disponibilità di stime per circoscrizione permette di ottenere, per ogni fenomeno considerato, la stima cittadina che è calcolata come media ponderata dei risultati circoscrizionali, con pesi proporzionali al peso elettorale, calcolato in termini di iscritti, delle circoscrizioni stesse.

I DATI Le fonti dei dati utilizzate nell'elaborazione sono tre:

• le liste elettorali per le elezioni comunali per quanto riguarda i dati socio-demografici relativi agli iscritti;

• le liste sezionali utilizzate durante le operazioni di voto; • i risultati elettorali raccolti attraverso il sistema informativo

comunale per il controllo delle operazioni di voto.

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I dati storici sono tratti dall’archivio storico del Ministero dell’Interno, http://elezionistorico.interno.it/index.php, dal quale è stato possibile ricavare i tassi di partecipazione per ogni tornata elettorale dagli anni 90 ad oggi. Il dettaglio relativo alle fonti dei dati e agli aspetti di gestione della privacy è lasciato ad un riquadro apposito.

RISULTATI Presentiamo di seguito alcune elaborazioni a carattere descrittivo sull’astensionismo nel Comune di Brescia, esaminando, in prima battuta, i dati di contesto relativi alla dinamica storica del corpo elettorale e della partecipazione. Segue la presentazione dei principali risultati dell’indagine sulla partecipazione elettorale realizzata nelle recenti elezioni comunali del 2013. La partecipazione elettorale: dati storici L’astensionismo almeno fino alla fine degli anni ’80, costituiva una componente minima e trascurata del comportamento elettorale, tale da non impensierire le istituzioni in merito alla tenuta democratica e le forze politiche per quanto riguarda la competizione sul voto. Nelle elezioni comunali di Brescia nel 1975 votava oltre il 95% degli iscritti nelle liste elettorali, ed anche a distanza di 15 anni, nel 1990, la partecipazione superava il 92%. Questo comportamento era pressoché indipendente dal tipo di elezione: ricordiamo che nelle prime elezioni del Consiglio Regionale della Lombardia nel 1970 votò il 97% degli iscritti e venti anni dopo il 93%. Non entriamo nel merito delle ragioni di ciò, che sono di interesse degli storici, se non per segnalare come il voto avesse una forte connotazione ideologica e la competizione elettorale si combattesse sulla capacità di “conquistare” consensi all’altra parte. A partire dagli anni ’90 la partecipazione elettorale subisce un calo evidente. L'analisi politologica, messe da parte le valutazioni moraleggianti, ha identificato le cause del fenomeno innanzitutto nel progressivo sfaldamento dei partiti e delle loro organizzazioni politiche sul territorio che avrebbe fatto mancare la mobilitazione degli elettori e quel senso di identificazione con il programma politico del partito di appartenenza che si traduceva in un'alta partecipazione al voto. Il fenomeno subisce una evidente accelerazione almeno a partire dal 2010, ma è dal 2013 che assume una connotazione patologica, che è giustificata con il pesante scollamento dei cittadini dalla politica, in una fase economica e istituzionale particolarmente difficile per il paese. Mentre l’astensionismo raggiunge e supera un quarto del corpo elettorale, si consolidano nel voto forze politiche fortemente critiche. Basti pensare al Movimento 5 Stelle che nelle elezioni

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politiche del 2013 si afferma sia alla Camera sia al Senato come la seconda lista più votata dopo il Partito Democratico. Figura 1 – Astensionismo a Brescia dal 1990 al 2013 per tipo di elezione.

Nonostante il chiaro trend in crescita del non voto, sono altresì evidenti le differenze tra i tipi di elezioni, con il minimo di astensionismo per le elezioni politiche e il massimo per le elezioni Europee e Regionali, almeno fino al 2013, quando come già detto, si passa a un astensionismo dai forti connotati patologici. Oltre alla crescita quantitativa degli astenuti, il dato maggiormente rilevante sembra essere l’allargamento progressivo, riscontrabile solo a partire alla metà degli anni Novanta, del differenziale tra astensionismo nelle elezioni politiche e astensionismo nelle elezioni così definite “di secondo ordine”.1 A supporto di quanto detto, riportiamo di seguito i grafici relativi all’andamento dell’astensionismo nell'ultimo trentennio per alcuni tipi di elezioni e in particolare delle Comunali ed Europee. I dati presentati nella tabella seguente mostrano in modo diretto il fenomeno per quanto riguarda le elezioni Comunali. In questo quadro il risultato delle Comunali del 2008 (che si svolsero in contemporanea alle elezioni Politiche) appare eccezionale per più ragioni.

1 Trascuriamo volutamente in questo discorso i Referendum perché in questo caso l’astensionismo comprende non solo la quota di persone disinteressate al tema, o allo strumento, ma spesso (almeno nella storia recente) comprende anche un comportamento di voto attivo. Essendo la validità del voto referendario legata al superamento del quorum di partecipazione del 50%+1 dei voti, gli oppositori dei referendum hanno spesso sostenuto la posizione del non voto, in modo da ottenere il risultato voluto, l’abrogazione, facendo invalidare il voto.

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Figura 2 – Astensionismo a Brescia nelle elezioni c omunali dal 1998.

I dati presentati nella tabella seguente mostrano in modo diretto il fenomeno per quanto riguarda le elezioni Comunali. In questo quadro il risultato delle Comunali del 2008 (che si svolsero in contemporanea alle elezioni Politiche) appare eccezionale per più ragioni. Certamente, la concomitanza di più tornate elettorali (tra cui quelle di Camera e Senato che, come detto, sono più partecipate dagli elettori) ha portato a un tasso di partecipazione decisamente superiore all’andamento tipico degli anni passati, con quasi 8 punti percentuali in più. A questo si aggiungano due novità non di poco conto. La prima riguarda l’elezione del Sindaco direttamente al primo turno, e la seconda l’eccezionale cambio di colore politico dell’Amministrazione, che passò dal Centro-sinistra al Centro-destra.

Tavola 3 – Indicatori della partecipazione elettora le alle elezioni comunali dal 1998 al 2013.

Descrizione 1998 2003 2008 2013

I turno Ballottag-

gio I turno Ballottag-

gio I turno I turno Ballottag-

gio Iscritti 161.358 161.358 155.570 155.570 145.103 141.795 141.795 Votanti 124.360 97.884 120.013 112.471 123.205 92.950 84.048 % astenuti 22,9 39,3 22,9 27,7 15,1 34,5 40,7

La maggiore partecipazione dell’elettorato del 2008, in un clima politico favorevole al centro-destra, potrebbe proprio essere la ragione che spiega le novità del tempo. Il 2013 invece, con una tornata elettorale distinta e successiva alle elezioni Politiche, riporta la situazione nel solco della tradizione, con il ritorno del Centro-sinistra alla guida del Comune a seguito del ballottaggio.

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Figura 3 – Astensionismo a Brescia nelle elezioni e uropee dal 1994 al 2009.

Tavola 4 – Indicatori della partecipazione elettora le alle elezioni europee.

Descrizione 1994 1999 2004 2009

Iscritti 163.721 159.996 151.799 142.755 Votanti 133.484 113.106 116.319 103.255 % astenuti 18,5 29,3 23,4 27,7

L’indagine sulla partecipazione elettorale alle com unali 2013 Presentiamo in apertura alcuni dati relativi alle caratteristiche e qualità dei dati dell’indagine sulla partecipazione elettorale ricordando che i risultati campionari sono stime dei valori effettivi per ogni singola circoscrizione e la loro accuratezza dipende dalla numerosità del campione e dalla percentuale stessa. La disponibilità di stime per circoscrizione permette di ottenere, per ogni fenomeno considerato, la stima cittadina che è calcolata come media ponderata dei dati circoscrizionali, con pesi proporzionali al peso elettorale, in termini di iscritti, delle circoscrizioni stesse. Età e genere nella partecipazione elettorale Scendiamo ora nell’analisi degli effetti differenziali di alcuni fattori, in primo luogo il genere e l’età, sulla partecipazione elettorale delle Comunali 2013 anche comparando i risultati con i dati analoghi delle indagini precedenti (regionali del 2005 e delle politiche del 2006). Segnaliamo in prima battuta un elemento già evidenziato nelle precedenti indagini, vale a dire la minore tendenza alla partecipazione al voto delle donne , anche se con un'incidenza minore rispetto agli anni passati. Dai risultati elettorali registrati in occasione delle elezioni comunali 2013, notiamo che la differenza al primo turno tra maschi e femmine dell'intera popolazione è di un solo punto percentuale. L'astensionismo si attesta al 33,9 % per i maschi e 34,9% per le femmine. I dati presentati di seguito, permettono di valutare, anche in modo comparativo, le caratteristiche dell’indagine campionaria.

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Tavola 5 – Indicatori della partecipazione elettora le per genere. Elezioni comunali 2013

Descrizione Indicatori

Maschi Femmine Iscritti 65.468 76.327

Votanti 43.262 49.688

% astenuti - valore effettivo 33,9 34,9 % astenuti - valore campionario 33,1 33,2

Le figure che presentiamo ora mostrano il profilo della partecipazione elettorale per età e genere , distintamente per primo turno e ballottaggio, sulla base dell’analisi effettuata sul campione. Tavola 6 - Astensionismo per genere ed età. Elezioni comunali 2013 I turno e Ballottaggio.

Classe d’età

I turno Ballottaggio % Astenuti Femmine

% Astenuti Maschi

Differenza % Astenuti Femmine

% Astenuti Maschi

Differenza

18-19 38,9 46,6 -7,7 49,3 47,5 1,9 20-24 37,4 53,1 -15,6 42,3 56,2 -13,9 25-29 38,1 48,1 -10,0 51,4 58,5 -7,1 30-34 40,4 46,1 -5,7 49,4 50,3 -0,9 35-39 38,4 49,5 -11,2 49,8 56,0 -6,1 40-44 27,9 35,8 -7,9 40,6 39,9 0,7 45-49 27,3 31,2 -3,8 37,1 42,1 -5,0 50-54 28,4 34,9 -6,6 34,8 41,5 -6,7 55-59 26,1 27,1 -1,0 26,5 34,4 -7,8 60-64 23,4 29,6 -6,2 32,7 34,8 -2,1 65-69 25,2 21,3 3,9 30,8 24,4 6,4 70-74 22,4 17,9 4,4 26,0 24,7 1,3 75-79 30,2 24,2 6,0 37,9 30,8 7,2 80+ 58,5 39,9 18,5 58,0 42,3 15,7

Fonte: indagine sulla partecipazione elettorale 2013. Differenza = % Astenuti Femmine - % Astenuti Maschi Le differenze di genere incidono notevolmente sul profilo della partecipazione per età. Notiamo che al primo turno le differenze nell’astensione per genere variano tra i 10 e 15 punti percentuali nelle prime cinque classi d'età, con le femmine che risultano essere in percentuale le meno astensioniste. Tali differenze tendono ad assottigliarsi nelle classi di età centrali senza cambiare segno, quindi con un astensionismo delle femmine inferiore a quello dei maschi. Nelle classi di età superiori la tendenza si inverte e ciò riveste una particolare importanza perché si combina con l’effetto del numero di elettori. Già dai 65 anni in poi il numero di femmine supera nettamente il numero di maschi (per effetto della cosiddetta supermortalità maschile), il che unito a tassi di astensionismo via via più alti (anche per ragioni naturali legate alla minore mobilità) produce un numero di astensioni per le femmine così alto da più che compensare il minore numero alle età inferiori. In effetti è proprio grazie a questa azione combinata che l’astensionismo femminile risulta superiore a quello maschile, a livello aggregato. Se si considera che nelle liste elettorali la

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percentuale di ultraottantenni femmine è circa del 17% (in valori assoluti intorno alle 10.000 unità) e la percentuale di ultraottantenni maschi è poco più del 7% (in valori assoluti circa 4.000 persone), si può arrischiare una spiegazione del più alto tasso di astensionismo per le donne come determinato da fattori legati all’età e perciò alla salute, in generale e, forse, non solo ad una disaffezione o disinteresse al voto più marcata rispetto ai maschi. Figura 4 – Astensionismo per età e genere. Elezioni comunali 2013 I turno.

Fonte: indagine sulla partecipazione elettorale 2013.

Quanto detto è visualizzato con immediatezza nella figura precedente che aiuta anche nella illustrazione dell’astensionismo per età . Il distacco tra i giovani, e in particolare tra i giovani maschi, e la politica è immediatamente evidente; se a questo aggiungiamo la grande presa dei partiti critici del sistema istituzionale e politico ne esce un quadro decisamente preoccupante. Non solo non si è mai registrato un tale distacco, ma nelle indagini precedenti (del 2005 e 2006) proprio tra i giovani si registrava una partecipazione più alta rispetto ad altre fasce di età. A questo si aggiunga il differenziale di genere che raggiunge un picco di 15 punti percentuali tra i giovani di età 25-29 a favore delle femmine. Alla luce di questi dati il rapporto tra i giovani e la politica risulta essere decisamente critico, nonostante ad ogni scadenza elettorale si rinnovino gli appelli per sollecitarne il voto, per incoraggiarne la partecipazione al rito principe della democrazia rappresentativa. Presumibilmente i giovani ed i giovani adulti vivono la politica come distante, chiusa nei propri interessi e soprattutto incapace di dare risposta alle loro preoccupazioni: si noti che il tasso di astensione più elevato per le femmine è nella classe di età 30-34, che è una delle fasce di età maggiormente colpite dall’aumento della disoccupazione.

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È solo a partire dai 40 anni di età che l’astensionismo si riduce ritornando su livelli più fisiologici, e diminuisce, contestualmente, anche la differenza di genere. Col crescere dell’età aumenta la partecipazione che raggiunge il massimo intorno al 70% per le femmine e all’80% per i maschi nelle fasce di età tra i 60 e i 74 anni. I dati del ballottaggio (si veda la figura seguente) mostrano il ben noto aumento generalizzato dell’astensionismo, determinato, presumibilmente, anche dal minore interesse che il secondo turno riveste per gli elettori delle liste che non passano al ballottaggio. Il profilo per età segue comunque il modello precedente, con punte di astensionismo tra i giovani e i giovani adulti che superano il 50% tra i maschi e il 40% tra le femmine. Col crescere dell’età aumenta la partecipazione al ballottaggio, che sfiora il tetto massimo del 75% per le femmine oltre i 70 anni. Figura 5 – Astensionismo per età e genere. Elezioni comunali 2013 Ballottaggio.

Confronto storico Il confronto tra i dati delle comunali del 2013 e quelli delle comunali del 2003, ben prima della crisi economica e politica, consente di cogliere alcuni cambiamenti di fondo. Lo faremo aiutandoci con le figure seguenti. Il profilo della partecipazione nelle femmine segue un andamento pressoché parallelo, con una differenza tra i 10 e i 20 punti percentuali, più elevata sulle classi di età giovanili. I profili tendono a sovrapporsi alle età elevate, a segnalare come prevalgano, presumibilmente, le motivazioni di salute e mobilità proprie dell’età. Le differenze nel caso dei maschi sono invece più marcate con una disaffezione al voto che decresce al crescere dell’età passando da oltre 25 punti percentuali dei giovani ai 15 delle età centrali. Anche in questo caso i profili tendono a sovrapporsi alle età elevate.

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Figura 6 – Partecipazione per età. I turno Elezioni comunali 2003 e 2013. Femmine

Figura 7 – Partecipazione per età. I turno Elezioni comunali 2003 e 2013. Maschi

Votanti sistematici ed astensionisti cronici Il doppio turno elettorale consente di profilare gli elettori in base ai quattro comportamenti possibili, frutto della combinazione del voto o non voto nel primo e secondo turno (ballottaggio). Li etichettiamo nel modo seguente: • astensionisti cronici (in sigla AA), vale a dire che si astengono in

entrambe le votazioni. Segnaliamo che l’astensione cronica comprende sì una quota di elettorato che, per varie ragioni, non si sente rappresentato, ma comprende anche una quota di elettori che sono impediti per ragioni di varia natura (lavoro, ferie ecc.) o per la scarsa mobilità;

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Statistiche rapide 13

Documentazione statistica

• astensionisti parziali in una delle due votazioni: nella prima (in sigla AV) o nella seconda (in sigla VA);

• partecipanti sistematici (in sigla VV) che votano in entrambe le consultazioni.

I dati, riportati nelle figure seguenti, mostrano alcuni elementi comuni. In primo luogo la quota preponderante di astensioni (il 50% per le femmine e il 60% per i maschi) è data da persone che non partecipano a nessuna delle consultazioni. In questo caso è plausibile ritenere che si tratti di una decisione esplicita di rifiuto totale del gioco elettorale. Figura 8 – Comportamento dei maschi per età. Elezioni comunali 2013. Femmine

Figura 9 – Comportamento dei maschi per età. Elezioni comunali 2013. Maschi

Fonte: indagine sulla partecipazione elettorale 2013. Nota: AA=astenuti totali: astenuti al I turno e astenuti al Ballottaggio; AV=astenuti al I turno e votanti al Ballottaggio; VA=Votanti al I turno e astenuti al Ballottaggio; VV=votanti sistematici.

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14 Statistiche rapide

Documentazione statistica

Di maggiore interesse sono le componenti rimanenti, le quali riflettono due distinti modelli di comportamento elettorale. Il primo (astensione al primo turno e voto al ballottaggio) pesa per una quota intorno al 5% che è quasi costante per età e genere. L’uniformità fa pensare più all’esistenza di impedimenti al voto di vario tipo, che ad una vera e propria modalità di partecipazione: partecipo solo quando il mio voto è decisivo, quindi al ballottaggio. Il secondo (partecipazione al primo turno astensione al ballottaggio) pesa per 1/4 sulle femmine e per 1/3 sui maschi, con un andamento per età particolare. L’astensione al solo ballottaggio è leggermente maggiore nelle fasce di età centrali, e minore tra i giovani. Questa componente è data da coloro che rifiutano il gioco elettorale, pur sapendo di contare, perché non si riconoscono nei due candidati o schieramenti che si confrontano. L’astensione al solo ballottaggio è leggermente maggiore nelle fasce di età centrali, e minore tra i giovani. Questa componente è data da coloro che rifiutano di votare, pur sapendo di contare, perché non si riconoscono nei due candidati o schieramenti che si confrontano. È questa una componente di elettorato che si può ritenere più lontana dai candidati e dalle liste che si presentano al ballottaggio. Tavola 7 – Comportamento di voto nelle due consulta zioni: primo turno e ballottaggio. Classe d’età

Femmine Maschi

AA AV VA VV AA AV VA VV 18-19 38,0 2,8 11,3 47,9 30,3 14,3 12,5 42,9 20-24 31,9 5,6 10,4 52,1 42,7 8,9 9,5 38,9 25-29 32,6 6,3 19,8 41,3 41,0 6,9 18,8 33,3 30-34 34,3 4,7 14,8 46,2 38,7 7,3 12,0 42,0 35-39 32,0 4,9 18,0 45,1 37,9 5,0 12,8 44,3 40-44 23,6 4,1 18,2 54,1 28,7 5,9 11,1 54,3 45-49 23,0 4,8 15,6 56,6 27,7 3,4 14,2 54,7 50-54 24,4 5,0 12,9 57,7 29,9 5,3 9,9 54,9 55-59 18,0 6,9 8,8 66,3 22,6 4,3 11,3 61,8 60-64 18,2 3,2 12,7 65,9 20,6 6,6 10,7 62,1 65-69 19,8 4,4 9,8 66,0 12,2 8,3 12,3 67,2 70-74 18,6 4,5 9,3 67,6 14,4 4,3 10,8 70,5 75-79 25,7 5,2 12,1 56,9 19,4 3,4 9,2 68 80+ 53,0 6,3 6,5 34,2 34,0 3,6 8,1 54,3

Fonte: indagine sulla partecipazione elettorale 2013. Nota: AA=astenuti totali: astenuti al I turno e astenuti al Ballottaggio; AV=astenuti al I turno e votanti al Ballottaggio; VA=Votanti al I turno e astenuti al Ballottaggio; VV=votanti sistematici.

La partecipazione elettorale: aspetti territoriali L’analisi territoriale è stata effettuata prendendo come riferimento le ex 9 circoscrizioni, che erano realtà territorialmente (e anche politicamente) più omogenee rispetto alle cinque circoscrizioni introdotte successivamente. La figura mostra, in modo immediato, alcuni elementi più rilevanti:

• la partecipazione mostra differenze rilevanti a livello territoriale. Il Centro storico, 9^ circoscrizione, si conferma, come negli anni

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Statistiche rapide 15

Documentazione statistica

precedenti, zona di bassa partecipazione con una percentuale di astenuti che raggiunge il 36,4% al primo turno e il 43,5% al ballottaggio. Il minimo è registrato dalla 2^ circoscrizione, con una percentuale di astenuti che raggiunge il 38,6% al primo turno e il 43,4% al ballottaggio. La circoscrizione in cui la partecipazione è maggiore è l’ottava: la percentuale di astenuti si attesta al 29,1% al primo turno, nonostante l’astensionismo al ballottaggio rimanga comunque elevato.

• la differenza di partecipazione tra primo turno e ballottaggio è evidente: è al secondo turno che trionfa la disaffezione dell’elettorato.

Figura 10 – Astensionismo a Brescia nelle elezioni comunali distinto per circoscrizione e tipo di consultazione (I turno e B allottaggio)

Tavola 8 – Astensionismo distinto per circoscrizion e e tipo di consultazione (I turno e Ballottaggio) Circo. I turno Ballottaggio

1 32,6 37,5 2 38,6 43,4 3 32,6 35,0 4 34,5 42,3 5 29,4 38,3 6 33,7 43,9 7 31,4 37,7 8 29,1 41,5 9 36,4 43,5

I dati riportati in tabella successiva mostrano una quota di astensionismo totale (AA) in generale maggiore per le femmine rispetto ai maschi, anche se nella maggior parte dei casi lo scostamento è marginale. Solo nel caso della 4^ circoscrizione la differenza è di circa 6 punti percentuali. La partecipazione sistematica (VV) risulta, comunque, il comportamento più diffuso con percentuali che variano tra il 50 e il 60%. Si confermano, anche in questo caso, le specificità della 9^ e della 2^ circoscrizione nelle quali la partecipazione in entrambi i casi

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16 Statistiche rapide

Documentazione statistica

si attesta intorno al 50% per le femmine, ed arriva a toccare il minimo del 48% per i maschi della 2^ circoscrizione. Tavola 9 – Comportamento di voto nelle due consulta zioni per circoscrizione: primo turno e ballottaggio. Circo. Femmine

Maschi

AA AV VA VV AA AV VA VV

1 27,0 5,6 10,5 56,9 29,1 4,6 11,9 54,4 2 32,2 6,4 11,2 50,2 30,8 6,6 14,4 48,2 3 26,5 6,1 8,5 58,9 28,7 4,6 10,3 56,4 4 30,1 4,4 12,2 53,3 24,2 4,0 10,5 61,3 5 25,3 4,1 13,0 57,6 22,8 4,6 13,3 59,3 6 30,2 3,5 13,8 52,5 27,4 7,2 14,3 51,1 7 26,7 4,7 11,0 57,6 26,4 5,3 10,2 58,1 8 25,1 4,0 16,4 54,4 26,2 6,9 10,3 56,6 9 30,0 6,4 13,5 50,1 30,1 6,7 10,9 52,3

Nota: AA=astenuti totali: astenuti al I turno e astenuti al Ballottaggio; AV=astenuti al I turno e votanti al Ballottaggio; VA=Votanti al I turno e astenuti al Ballottaggio; VV=votanti sistematici.

LE FONTI DEI DATI Le lista elettorale La possibilità di voto è legata all’iscrizione nelle liste elettorali del comune. L’ufficio elettorale comunale effettua d’ufficio l’iscrizione per tutti i cittadini che possiedono i requisiti previsti dalla legge vale a dire la residenza nel territorio del comune, il possesso della cittadinanza italiana o di altro paese dell’Unione europea, il raggiungimento della maggiore età al momento del voto, ed infine il possesso dei diritti politici per l’esercizio dell’elettorato passivo. L’archivio elettorale costituisce, a tutti gli effetti, un sottoinsieme dell’archivio anagrafico e come tale viene gestito dalla procedura informatica anagrafica che permette di estrarre le liste sezionali, maschili e femminili, alle scadenze previste dalla legge per le revisioni ordinarie o straordinarie. I dati utilizzati nel lavoro derivano dalle liste elettorali prodotte in occasione delle elezioni comunali 2013 riferite alla data blocco delle liste stesse, il 27 Maggio 2013. Le liste elettorali sezionali

L’effettiva partecipazione elettorale individuale è stata ricavata dalla consultazione delle liste elettorali sezionali, maschili e femminili, messe a disposizione dalla Segreteria della Prima Presidenza del Tribunale di Brescia che istituzionalmente ha il compito di conservare la documentazione delle elezioni. Presso ogni sezione elettorale sono presenti le due liste femminile e maschile nelle quali sono riportati i dati identificativi degli iscritti così come previsto dalla legge e precisamente: il numero di iscrizione nella lista, il nome e cognome, il cognome del coniuge per le donne coniugate, la data di nascita, l’indirizzo, il titolo di studio e la professione risultanti in anagrafe. Al momento del voto i componenti della commissione elettorale attestano l’avvenuta votazione apponendo la propria firma ed il timbro della sezione in corrispondenza del nome dell’elettore. La consultazione delle liste consente di individuare, attraverso la chiave univoca del numero della sezione, della lista elettorale maschile e femminile e del numero di iscrizione nella lista, le persone che hanno votato, e per complemento quelle che non hanno votato. Il collegamento con gli archivi elettorali ed anagrafici consente poi di completare la base di dati collegando la partecipazione con ulteriori le variabili demografiche e sociali individuali e familiari.

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Statistiche rapide 17

Appendice

Figura 1 – Astensionismo a Brescia nelle elezioni p olitiche dal 1992

Tavola 1 – Indicatori della partecipazione elettora le alle elezioni politiche dal 1998 al 2013. Camera dei deputati.

Descrizione 1992 1994 1996 2001 2006 2008 2013

Iscritti 166.866 192.791 163.250 159.389 145.442 141.696 137.687 Votanti 155.881 181.059 148.392 139.636 129.174 123.791 113.085 % astenuti 6,6 6,1 9,1 12,4 11,2 12,6 17,9

Tavola 2 – Indicatori della partecipazione elettora le alle elezioni politiche dal 1998 al 2013. Senato della Repubblica

Descrizione 1992 1994 1996 2001 2006 2008 2013

Iscritti 145.482 147.744 146.113 147.467 136.036 132.512 127.960 Votanti 135.554 135.892 132.665 129.398 120.783 115.678 105.172 % astenuti 6,8 8,0 9,2 12,2 11,2 12,7 17,8

Figura 2 – Astensionismo a Brescia nelle elezioni r egionali dal 1990

Tavola 3 – Indicatori della partecipazione elettora le Elezioni regionali dal 1990 al 2013

Descrizione 1990 1995 2000 2005 2010 2013

Iscritti 164.634 164.213 160.430 151.316 143.451 141.730 Votanti 153.441 140.022 122.963 114.279 98.013 113.039 % astenuti 6,8 14,7 23,3 24,5 31,7 20,2

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18 Statistiche rapide

Appendice

Profili della tutela dei dati personali Finalità Il presente lavoro ha come obiettivo l’analisi statistica della partecipazione elettorale alle elezioni tenute nel Comune

di Brescia.

Presenza di dati sensibili Gli archivi contengono dati personali sensibili (art.4, d.lgs. 196/2003, Codice in materia di protezione dei dati

personali, Codice della privacy) relativi alle convinzioni culturali, filosofiche o politiche dei cittadini, tale essendo

anche la partecipazione, o la mancata partecipazione, elettorale.

Il Codice per la privacy riconosce all’art. 98 la finalità di rilevante interesse pubblico per le attività statistiche

condotte da soggetti, come il Servizio Statistica, che appartengono al Sistema Statistico Nazionale, col che viene

stabilita la liceità del trattamento purché vengano identificati i tipi di dati e le operazioni strettamente pertinenti e

necessarie rispetto alle finalità perseguite nei singoli casi.

Dati trattati La realizzazione del progetto non è possibile senza l’utilizzo dei dati personali, registrati su supporto informatico,

degli iscritti nelle liste elettorali che non hanno partecipato alle elezioni.

I dati personali trattati comprendono esclusivamente i codici individuali (il numero della sezione elettorale, la lista

elettorale maschile o femminile e il numero di iscrizione nella lista sezionale) necessari per identificare univocamente

i non votanti, e in modo complementare i votanti, all’interno delle liste elettorali sezionali.

I dati identificativi personali sono integrati con i dati demografici e sociali di provenienza anagrafica.

Non è stato fatto uso di identificativi personali manifesti (nome e cognome) mentre l’uso di codici individuali

(matricole individuali o familiari o altri codici identificativi) è limitato alle fasi di costruzione dell’archivio necessario

per le elaborazioni quindi alla ricostruzione, in capo alla persona e alla famiglia, delle informazioni provenienti dalle

varie fonti.

Modalità del trattamento

Le elaborazioni sono state effettuate nel rispetto del “Codice di deontologia e di buona condotta per i trattamenti di

dati personali a scopi statistici e di ricerca scientifica effettuati nell’ambito del Sistema Statistico Nazionale”, Codice

deontologico della statistica, allegato al Codice della privacy, e delle norme sul trattamento dei dati personali di cui

all’art.6 bis d.lgs. 322/1989 “Norme sul Sistema Statistico Nazionale”, nel rispetto del segreto statistico (art. 9,

Disposizioni per la tutela del segreto statistico, d.lgs. 322/1989).

Operativamente ci si è attenuti alle seguenti disposizioni previste nella normativa generale, specifica e nel Codice

deontologico della statistica:

Codice deontologico della statistica:

● l’esternazione dei dati avviene esclusivamente sotto forma di tabelle e grafici verificati in modo che nessuna

unità di rilevazione sia comunque identificabile;

● le tabulazioni sono state verificate in modo tale che la frequenza minima per ogni cella sia superiore ad una

soglia minima pari a cinque, in considerazione della natura sensibile dei dati ed alla identificabilità degli

interessati;

● la regola della soglia non è stata applicata (in conformità a quanto previsto dal c.1 lett.c) dell’art.4 del Codice

deontologico) per le variabili pubbliche, vale a dire riferite a caratteri o combinazioni di caratteri oggetto di

rilevazione che faccia riferimento ad informazioni presenti in pubblici registri elenchi atti o documenti o fonti

conoscibili da chiunque;

● i dati sono conservati sul server del servizio Statistica. L’accesso ai dati è consentito solo per ragioni d’ufficio ed

è limitato ad alcuni utilizzatori tramite l’uso di password;

● i dati sono conservati per usi futuri limitatamente alle sole finalità statistiche.

I dati anonimi sono disponibili su supporto magnetico esclusivamente per finalità statistiche e di ricerca al livello di

analiticità necessario per le elaborazioni e nel rispetto delle norme sulla tutela dei dati personali.

Responsabilità e diritti Il titolare e responsabile del trattamento è il dirigente responsabile del Servizio Statistica del Comune di Brescia.

Sono fatti salvi i diritti degli interessati stabiliti dall’art.10 del Codice della privacy.

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SISTAN - Comune di Brescia - Servizio Statistica 19

Avvertenze

NOTE E AVVERTENZE SEGNI CONVENZIONALI Trattino, -, quando il fenomeno non esiste, oppure esiste e viene rilevato, ma i casi non si sono verificati. COMPOSIZIONE PERCENTUALE E RAPPORTO Le composizioni percentuali ed i rapporti sono arrotondati automaticamente alla prima o seconda cifra decimale. Il totale dei valori percentuali così calcolati può risultare diverso da 100. Al fine di favorire la diffusione e l’utilizzazione dei dati e delle informazioni è consentita la riproduzione parziale o totale del contenuto della presente pubblicazione, con citazione della fonte: SISTAN, Comune di Brescia, Servizio Statistica .

RINGRAZIAMENTI Ringraziamo per la fattiva collaborazione la Segreteria della Prima Presidenza del Tribunale di Brescia ed in particolare il sig. Cosimo Longo. La rilevazione e la registrazione dei dati sono state curate da Maria Teresa Belleri. Le elaborazioni e la documentazione statistica è stata curata da Alessandra Sozzi, che con Marco Trentini ha steso la nota. Fascicolo ultimato il 16/5/2014 Per ulteriori informazioni: COMUNE DI BRESCIA Servizio Statistica Via Marchetti, 3 – 25124 Brecsia Tel.030-2807355978363 E-mail: [email protected] http:/www.comune.brescia.it/statistica