Associazione Clinico Culturale di Volontariato Onlus di ... · campo con lo “Istituto Freudiano...

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1 Sede Legale Cooperativa Artelier: Via Francesco Daverio, 7 20122 Milano C.F.: 05127610961 [email protected] tel. e fax: 02-54102485 cell.: 348-3290133 Sede operativa Comunità Residenziale “Antenna Gertrude Beolchi”, Via G. Beolchi, 26 20012 Cuggiono (MI) [email protected] tel. : 02-97249347; fax: 02-97490020 cell.: 348-8801580 * * * Sede Legale Associazione Clinico-Culturale Artelier: Via Palestro, 4 21052 Busto Arsizio C.F.: 90023340129 [email protected] conto corrente BANCA INTESA: c/c 6152480934/23 coordinate IBAN: IT63 CO30 6922 8076 1524 8093 423 www.artelier.org Associazione Clinico Culturale di Volontariato e Cooperativa Sociale Onlus di diritto hanno aperto la COMUNITA’ RESIDENZIALE Riabilitativo-Terapeutica ANTENNA GERTRUDE BEOLCHI SETTEMBRE 2008

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Sede Legale Cooperativa Artelier: Via Francesco Daverio, 7 – 20122 Milano – C.F.: 05127610961

[email protected] tel. e fax: 02-54102485 – cell.: 348-3290133

Sede operativa Comunità Residenziale

“Antenna Gertrude Beolchi”,

Via G. Beolchi, 26 – 20012 Cuggiono (MI)

[email protected]

– tel. : 02-97249347; fax: 02-97490020 – cell.: 348-8801580

* * *

Sede Legale Associazione Clinico-Culturale Artelier: Via Palestro, 4 – 21052 Busto Arsizio C.F.: 90023340129 [email protected]

conto corrente BANCA INTESA: c/c 6152480934/23

coordinate IBAN: IT63 CO30 6922 8076 1524 8093 423

www.artelier.org

Associazione Clinico Culturale di Volontariato

e Cooperativa Sociale

Onlus di diritto

hanno aperto la

COMUNITA’ RESIDENZIALE Riabilitativo-Terapeutica

ANTENNA GERTRUDE BEOLCHI

SETTEMBRE 2008

2

Nota bene

(1)

La Coopereativa Sociale Artelier di Milano e l’Associazione Clinico-Culturale Artelier ONLUS di Busto Arsizio (Varese) titolari del progetto, d’intesa con la Fondazione Umanitaria di Milano, sostenitrice dei programmi di lavoro per la cura e l’assistenza al terzo debole, avendo sottoscritto una convenzione per una collaborazione sistematica di formazione e di ricerca sul campo con lo “Istituto Freudiano per la clinica la terapia e la scienza” di Roma, facente parte dello Champ freudien, intendono compartecipare le iniziative e, soprattutto, le esperienze e le analisi necessarie per la validazione e diffusione culturale delle esperienze cliniche e terapeutiche che matureranno nel corso degli anni nella Comunità Terapeutico-Riabilitativa residenziale Antenna Gertude Beolchi di Cuggiono. A tal fine, grazie anche alla Convenzione sottoscritta tra Azienda Ospedaliera di Legnano e Cooperativa Artelier, si è voluto costituire un Comitato Scientifico che annovera tra i suoi componenti rappresentati delle istituzioni citate atto a verificare in modo permanente le attività terapeutico-riabilitative che si realizzeranno con i minori.

(2)

L’Ente Artelier Cooperativa Sociale Onlus di Milano, iscritta nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali (decreto n. 7192 del 29/06/2007 sezione A, foglio n. 5 n. ordine 1029) ha avuto, dalla Regione Lombardia, l’Autorizzazione alla realizzazione di una Struttura di Neuro Psichiatria Infantile Residenziale, Terpautico-Riabilitativa denominata Antenna Gertrude Beolchi di Cuggiono (Milano). L’autorizzazione è stata emessa con Decreto della Regione Lombardia n. 1690 del 26 febbraio 2007. Con Delibera della Giunta Regionale n. 7859 del 30 luglio 2008 la struttura è stata, inoltre, accreditata nel sistema sanitario come Comunità riabilitativo-terapeutica per minori ed iscritta al registro regionale delle strutture accreditate al n. 987

Il testo è stato redatto a cura di

Flavio Giranzani Giuseppe Pozzi

Direttore Sanitario Direttore Terapeutico

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INDICE

1. Presentazione

2. Inquadramento teorico

3. Il Progetto riabilitativo – terapeutico

4. Una pratica in diversi

5. I quattro assi del lavoro istituzionale

6. Organizzazione dell’Antenna Gertrude Beolchi

7. Equipe

8. Direttore sanitario

9. Direttore terapeutico

10. Neuropsichiatria infantile

11. Responsabile della casa

12. Formazione del personale

13. Dotazione di personale

14. La retta

15. Alcuni criteri di qualità

16. Accreditamento sanitario

ALLEGATI

A. Regolamento di Comunità Terapeutico-Riabilitativa per Minori/Adolescenti B. Protocollo d’intesa tra azienda ospedaliera, Comune di residenza del minore e Comunità terapeutico-

riabilitativa C. Convenzione tra Azienda ospedaliera “Ospedali Civili” di Legnano e Cooperativa Sociela Artelier Onlus D. Modulo di autorizzazione dei genitori/tutore per il trattamento dati

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1. PRESENTAZIONE

“Antenna Gertrude BEOLCHI di CUGGIONO” è il nome di un progetto terapeutico-riabilitativo per minori

gravi redatto in sintonia con la Neuropsichiatria Infantile dell’Azienda Ospedaliera di Legnano,

interessata ad avere una struttura residenziale operativa sul proprio territorio, con il Rotary Club

International interessato ad un’opera per favorire la visibilità politico-sociale del progetto e con la

Direzione dell’ASL Milano 1.

La proposta clinica si ispira agli insegnamenti ed alla pratica clinica sul campo ricavati dall’esperienza

dell’Associazione ANTENNE 110 di Genval (Bruxelles) per i bambini psicotici, fondata da Antonio Di

Ciaccia nel 1974; a quella della Clinica di Saint’Anne di Parigi con particolare riferimento alla tradizione

avviata da Clerembeau e proseguita da Jacques Lacan; del lavoro sul campo realizzato dall’Associazione

LES COURTIL di Leers Nord in Belgio per gli adolescenti, con particolare riferimento al lavoro coordinato

da Alexandre Stevens.

La proposta intende rispondere alle esigenze del territorio della Provincia di Milano e della realtà

lombarda con particolare riferimento alla zona del legnanese.

L’interesse politico-sociale è quello di favorire una collaborazione tra cittadini e risorse che si occupano

di patologie gravi e gravissime con particolare riferimento alla psicosi infantile nella convinzione che la

solidarietà sociale può contribuire alla costruzione di una clinica pubblica della salute se è in grado di

inserirsi in un progetto etico di assistenza nel territorio, in armonia con tutte le risorse pubbliche o

private che lo condividono. Tale prospettiva si appoggia alle esperienze già avviate nella realtà territorale

di Busto Arsizio e Valle Olona ed in particolare dal progetto “Stanze di Psiche” (1989,1997) ed ai

programmi già realizzati attraverso i progetti testimoniati nel volume “La salute intellettuale e la città”1.

Tra le persone significative che formavano l’equipe all’inizio, abbiamo conosciuto e lavorato a stretto

contatto con V. Baio, F. Dewachter, A. Di Ciaccia, M. Marot, F. Mattozzi, P. Bruno anche grazie allo stage

effettuato presso questa Comunità nel 1996. Negli anni successivi abbiamo potuto continuare a studiare e

lavorare in ambito clinico orientati dai loro insegnamenti.

La pratica di lavoro definita “pratique à plusieurs”2 orienta la nostra attività sia nell’impostazione sia

nella gestione quotidiana della vita in Comunità.

2. INQUADRAMENTO TEORICO

Il punto di riferimento per l’approccio terapeutico è costituito dall’insegnamento di Sigmund Freud e di

Jacques Lacan e dalla sua Scuola con particolare riferimento alla pratica invalsa soprattutto nelle

1 “La salute intellettuale e la città” a cura di Giuseppe Pozzi edizioni Franco Angeli 2000. 2 per il concetto operativo e per le linee guida della pratica che orienta il lavoro dell’équipe pluridisciplinare della Comunità si rinvia all’articolo

specifico di Antonio Di Ciaccia “La Pratique à plusieurs”.

5

istituzioni francesi e belghe dove si opera anche attraverso la così detta “presentazione dei malati”3. Da

una parte, il loro insegnamento e la loro pratica sono al cuore della nostra elaborazione clinica e teorica

e, d’altra parte, la psicoanalisi come tale non è applicata ai bambini e agli adolescenti che vengono

ospitati nelle strutture residenziali.

A titolo esemplificativo delle patologie trattabili da parte dell’équipe dell’Antenna Gertrude Beolchi

diamo, di seguito, le specifiche con riferimento ai codici contenuti nella classificazione ICD 104 che è da

considerare una classificazione di riferimento per cogliere la tipologia clinica dei malati che possono

essere ospitati:

a) Psicosi: Schizofrenia e paranoia

Nell’ICD 10 i codici di riferimento sono:

F20 Schizofrenia;

F21 Sindrome schizotipica;

F22 Sindromi deliranti persistenti;

F23 Sindromi psicotiche acute e transitorie;

F24 Sindrome delirante indotta;

F25 Sindromi schizoaffettive;

F28 Altre sindromi psicotiche non organiche;

F29 Psicosi non organica non specificata.

b) Nevrosi

Alcuni pazienti arriveranno al Centro con gravi disturbi di personalità, che si possono iscrivere nel campo

delle nevrosi.

Nell’ICD 10 le categorie contemplate sono:

F42 Sindrome ossessivo compulsiva;

F43 Reazioni a gravi stress e sindromi da disadattamento;

F44 Sindromi dissociative (da conversione);

F48 Altre sindromi nevrotiche;

F95 Disturbo a tipo tic.

3. IL PROGETTO RIABILITATIVO - TERAPEUTICO

Il metodo di lavoro utilizzato è quello già applicato con successo in 40 anni di esperienza in varie

comunità operanti SIA IN Italia sia all’estero ed i cui fondatori o responsabili fanno anche parte del

3 Per “Presentazione dei malati” si intende un colloquio clinico-diagnostico aperto agli operatori della struttura

residenziale fatto da clinici esperti che operano con il consenso del soggetto e con una particolare cura etica

nell’evidenziare la logica del discorso del soggetto stesso 4 Citiamo la classificazione ICD 10 a mò di esempio, ben sapendo che il regolamento sottoscritto d’intesa con l’Azienda

ospedaliera ed allegato al testo si riferisce ancora alla classificazione ICD9. è in corso, in effetti, un aggiornamento

d’intesa con la NPI dell’Azienda Ospedaliera.

6

Comitato Tecnico Scientifico della Cooperativa Atelier. Il responsabile della programmazione di tali

atelier-laboratori è il

responsabile della casa. Per l’impostazione delle attività in linea con gli obiettivi clinici del progetto

individualizzato ci ispiriamo, in particolare all’Antenne 110 di Bruxelles a cui ci si riferisce in modo

specifico anche a livello teorico tenuto conto che questa comunità ha avuto significativi riconoscimenti

dal Ministero della Sanità belga e collabora con le Università Belghe ospitando stage di: medici,

logoterapisti, psicomotricisti, educatori, assistenti sociali e psicologi.

Psicosi

La vita del soggetto psicotico si svolge all’interno di un universo che spesso non ha alcuna porta di

comunicazione con il mondo così detto “normale”. L’universo dello psicotico può essere terribile,

popolato di mostri e di persecutori. A volte è semplicemente troppo circoscritto e soffocante. La terapia

dovrà permettere a questi universi chiusi e minacciosi di modificarsi. Lo strumento che permetterà queste

modifiche è l’educatore in quanto riuscirà a funzionare come una porta per lo psicotico stesso che potrà

servirsene per aprirsi ad un mondo meno minaccioso.

Tutto questo, già sperimentato come soprariportato, permetterà al soggetto psicotico di stare meglio.

La forza e funzione terapeutica dell’educatore trae valore dal fatto che la sua attività è inserita in un

contesto di relazioni continue che permettono di evitare fenomeni di polarizzazione dello psicotico su un

unico educatore.

Nevrosi

Non si tratta qui di trattare il minaccioso mondo del soggetto, come per lo psicotico, ma di aiutarlo ad

interrogarsi su chi è, che cosa vuole fare o desidera. Per agevolarlo, in questo lavoro di riorientamento, la

funzione terapeutica degli educatori sarà quella di offrire loro delle identificazioni a partire dai loro

desideri di fare e di lavorare in comunità. In questo modo il soggetto avrà la possibilità e l’opportunità di

scegliere, tra le identificazioni proposte, quelle che corrisponderanno alle sue aspirazioni, caratteristiche

soggettive e che gli permetteranno una nuova socializzazione attraverso il suo specifico desiderio di

apprendere e di sapere.

Tutta la vita e le attività quotidiane della comunità sono organizzate e orientate secondo un’ottica di tipo

clinico e terapeutico. Il lavoro terapeutico si realizza anche nei laboratori che offrono attività

diversificate, ai quali il paziente si aggrega liberamente e con modalità personali. La struttura del lavoro

è centrata sulla clinica e sulla ricerca, richiede agli operatori un forte impegno personale, capacità

personali di gestione di problemi molto delicati inerenti alla patologia, che non sono del tutto prevedibili.

Per questo motivo è importante dare a questi operatori un tempo iniziale di prova di tre mesi per

valutare, sia da parte loro, sia da parte del direttore terapeutico, le loro capacità lavorative. L’impegno

personale dell’educatore ha quindi la massima importanza.

Il progetto è legato strettamente alla motivazione personale e all’interesse pratico e teorico per questo

campo. Anche se tale qualifica non è necessaria, ci saranno dei laureati in psicologia,

7

disponibili all’esperienza clinica. In ogni caso, al di là dei titoli accademici, l’attività richiede grande

curiosità e desiderio di sapere, da parte degli operatori interessati.

La funzione del direttore terapeutico è quella di garantire che ci sia una interesse costante e un lavoro

effettivo con i pazienti.

La struttura è di tipo residenziale ed è aperta ai pazienti dalle ore 8.30 del lunedì alle ore 15.00 del

venerdì a meno che non ci siano particolari casi da prendere in considerazione con progetti differenti, gli

ospiti, per il fine settimana, potranno rientrare nelle proprie famiglie oppure ci si potrà avvalere di

famiglie di appoggio disponibili e preparate adeguatamente.

La struttura, inoltre potrà anche progettare il centro diurno per un lavoro orientato alla

semiresidenzialità dei minori.

Durante la permanenza in comunità è previsto anche uno spazio per i colloqui con i genitori.

Sarà posta particolare cura nell’organizzare i momenti del risveglio, della cura e dell’igiene personale,

della colazione, del pranzo e della cena, degli ateliers, del riassetto degli spazi comuni, etc.

Tutte le altre attività da prevedere all’esterno della comunità (contatti con enti pubblici o privati in

previsione di inserimenti in altri programmi dell’attività del tampo libero, della scuola o di lavoro)

saranno condivisi per una specifica autorizzazione da parte della direzione medica.

4. UNA PRATICA IN DIVERSI

La funzione clinica

Tutti gli operatori lavoreranno al fine di mettersi nella stessa funzione clinica di colui che sta vicino al

paziente per agevolarlo nel suo percorso. Sarà posta particolare cura affinchè l’operatore impari ad

essere disponibile ad accettare questa funzione dal momento che essa si articola in modo diverso da

soggetto a soggetto. Si tratta, in altre parole, di evitare accuratamente l’idea che ci siano degli standard

precostituiti per entrare in relazione con il paziente per cui a secondo del ruolo o del grado

nell’istituzione ci si debba comportare in modo rigido (lo psicologo solo per fare l’osservazione o il

colloquio, l’educatore solo per fare l’animazione, il logopedista solo per fare la rieducazione del

linguaggio, il direttore per dare ordini etc.).

Quest’idea che sia la funzione clinica5, a guidare ed orientare il processo decisionale nella comunità è

stato proprio uno dei principi cardini che hanno permesso di verificare, negli anni, il successo clinico e

terapeutico delle comunità alle quali questo progetto si ispira. La funzione clinica ha, inoltre, lo scopo di

evitare:

- che gli operatori con i loro ruoli e saperi specialistici possano apparire agli occhi del paziente

onnipotenti e quindi persecutori;

- i conflitti tipici tra operatori di tutte le istituzioni fondate solo su una gerarchia che fa coincidere la

posizione e funzione di chi sa, con la funzione e posizione di chi decide ed ha il potere.

5 per una verifica del concetto operativo segnalato si rinvia agli articoli: Antonio Di Ciaccia, La pratique à plusieurs ; Domenico Cosenza, La

comunità terapeutica come luogo della cura, in “La cura della malattia mentale. II° - Il trattamento”, a cura di L. Colombo, D. Cosenza, A.

Cozzi, A. Villa. ed. Mondadori, 2001.

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E’ richiesto ad ogni singolo operatore, qualsiasi sia la sua competenza professionale o ruolo istituzionale,

di rendere conto del proprio lavoro clinico che svolge con i pazienti e della logica che suggerisce e

sostiene la sua attività in comunità.

Durante gli atelier

In una giornata sono organizzati tre momenti di rieducazione.

Gli ateliers hanno luogo in modo regolare ogni giorno, secondo un programma strutturato. A partire dal

punto in cui si situano le difficoltà o disfunzioni di un paziente, si lavorerà affinchè egli stesso possa

elaborare e costruirsi un proprio personale sistema o modalità di orientamento che gli permetta di tenere

a bada il suo Altro per una sua prima pacificazione e poi permettergli di acquisire e conquistare una sua

collocazione e tipo di legame sociale, innanzi tutto nella stessa comunità e quindi nella sua famiglia e nel

sistema istituzionale e sociale.

Il lavoro clinico-terapeutico e riabilitativo in Istituzione

Per operare in istituzione occorre imparare a lavorare in équipe. Ogni membro dell’équipe necessita di

potersi riferire agli altri membri consapevole che tutti si trovano in una situazione di partnership speciale.

Una partnership che richiede accordo su quattro assi operativi:

- interscambiabilità dei membri in quanto tutti partner del soggetto (paziente-ospite) in difficoltà;

- la riunione periodica dell’équipe;

- la funzione del direttore terapeutico;

- il riferimento teorico-clinico

5. I QUATTRO ASSI DEL LAVORO ISTITUZIONALE

Gli educatori e l’interscambiabilità

Si tratta di offrire al minore, con psicopatologia grave, l’opportunità di non fissarsi in un rapporto duale

carico di dinamiche immaginarie ed in cui si affaccia sempre il pericolo di diventare, per il bambino,

l’oggetto dell’Altro.

La rotazione tra operatori assume allora la funzione del “terzo” per lo stesso fatto che è inserito in un

turno di lavoro. Il turno di lavoro assume la funzione simbolica di terzo tra il minore e l’operatore, il

quale non è presente per un suo capriccio ma per una regola di lavoro uguale per tutti. Questo rimando al

terzo come funzione simbolica costituisce il lavoro permanente degli operatori che troveranno modalità

creative per inventare e creare artificialmente altre triangolazioni opportune così che il bambino sarà

rinviato continuamente ad un adulto, l’adulto ad un altro bambino o ad un altro adulto e così via. Se nella

psicosi la funzione del Nome del Padre non interviene a separare simbolicamente la coppia madre-

bambino e neppure a spostare o mettere in serie le identificazioni, in Comunità occorre inventare e

rendere operante tale funzione. Il primo asse del lavoro istituzionale allora sarà la responsabilità

dell’operatore, di ciascun operatore implicato, al di là della propria qualifica, a funzionare a partire dalla

propria posizione soggettiva. E’ dentro questa posizione personale e soggettiva che si trova la

responsabilità dell’operatore che risponde innanzi tutto del proprio desiderio.

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“La responsabilità è quella di sapersi mettere in gioco a partire dal proprio stile, con la propria

immagine, con la presenza e l’assenza, con il proprio desiderio singolare. Insomma, sapersi assumere la

responsabilità, senza delegare a qualcun altro che in equipe ha assunto la posizione di soggetto supposto

sapere”6

La logica di un tale modo di operare è quella di permettere all’operatore di non installarsi mai nella

posizione di credersi unico per il minore, di non diventare l’Uno per il bambino. La pluralizzazione

dell’Uno è utile e necessaria per evitare il rischio che il soggetto (il paziente) metta l’educatore al posto

del suo Altro persecutore. Questa è anche la ragione per cui quando un bambino grave viene in Antenna

nessun educatore verrà nominato come suo referente così da lasciare che sia il bambino stesso ad

ancorarsi a chi sceglie. La funzione di moltiplicare gli interlocutori per il soggetto permette di evitare che

qualcuno incarni la dimensione del “tu” che istituisce per il bambino l’Altro che gode, uccide, sa e lo

perseguita. Riuscire a far stare il bambino tra l’uno e l’altro gli permette di poter conquistare un suo

spazio, un suo campo di azione, un suo indirizzo diverso da quello dell’altro persecutorio.

La riunione d’équipe

La riunione settimanale dell’équipe ha come obiettivo specifico di rilanciare il desiderio di sapere di ogni

operatore. Non si tratta di un desiderio che coincide con il sapere acquisito sul bambino. Si tratta di un

sapere che dovrà restare sospeso, in attesa di verifica fintanto che il bambino stesso riesce a sorprendere

ciascuno con la propria invenzione.

“La funzione della riunione d’équipe non si limita alla comunicazione delle informazioni ed al

coordinamento del lavoro. Ha come primo obiettivo quello di creare un luogo dove si possa parlare del

bambino, per poter articolare un discorso su di lui, per offrirgli la possibilità di farsi effetto di questo

discorso. Ha poi l’obiettivo di separare ciascun membro dalla credenza di sapere sul bambino. È il solo

luogo in cui gli operatori sono presi in considerazione a partire dalla loro posizione di soggetti. Tutto

quello che viene detto in equipe è valido. La parola di ciascuno ha la possibilità di trasformarsi in atto

solamente se ha uno statuto di – dire responsabile -. La riunione ha la funzione di elaborare un sapere.

Questa elaborazione, nel confronto dei contributi che ciascuno porta, circoscrive il reale in gioco.”7

Il direttore terapeutico

La funzione del direttore terapeutico è quella di garantire quel vuoto di sapere sul bambino che gli

permetta di giocare la sua invenzione per dimostrare che può stare anche lui nel mondo, nel mondo del

linguaggio. Si tratta di una funzione che impedisca ai membri del gruppo di lavoro di installarsi come

colui che sa al posto degli altri.

“La sua funzione, il suo posto, non è quello di sapere. È il posto di chi deve preservare un vuoto

centrale, un vuoto di sapere che permette a ciascun membro di destituirsi dall’eventuale posizione di

sapere totalizzante”8

6 Di Ciaccia A., “La pratique à plusieurs”, in La cause freudienne, n. 61, 2005, Navarin editeur, p. 113 7 Di Ciaccia A., “La pratique à plusieurs”, in La Cause freudienne, n. 61, 2005, Navarin editeur, p. 114 8 Ibidem, p. 115

10

I riferimenti teorici

Sono rappresentati dall’insegnamento di S. Freud e di J. Lacan, così come vengono insegnati da Jacques

Alain Miller.

“Lo scambio teorico-clinico e la supervisione non implicano un soggetto supposto sapere. Questo significa

che si lavora a partire da un campo in cui l’elaborazione di sapere si presta ad essere esposta e non

supposta.

Il lavoro con i genitori: un posto anche per loro

Il lavoro preliminare con la famiglia è essenziale per poter avere quella fiducia di base che dovrà essere

accordata alla struttura perché qualche cosa possa funzionare nel lavoro con i bambini. Il genitore è

messo nella condizione di non sentirsi mai derubato del suo ruolo di genitore. Gli viene chiesto, invece, di

venire a parlarci del figlio dal momento che è il genitore ad avere un sapere su di lui. L’invito a venire ad

offrire il loro sapere sul figlio ha come effetto sui genitori, di solito, di renderli in grado di fare e di dare

un posto come soggetto anche al figlio.

6. ORGANIZZAZIONE DELL’ANTENNA GERTRUDE BEOLCHI

Capacità ricettiva

L’Antenna accoglie minori in regime residenziale fino ad un massimo di otto ospiti. La fase di accoglienza

e di dimissione prevede anche periodi di ospitalità diurna per permettere al minore ed alla famiglia

l’opportuno adattamento.

Ammissioni e dimissioni

I minori per i quali viene richiesto l’inserimento vengono solitamente segnalati dai servizi di

Neuropsichiatria Infantile, dagli assistenti sociali, dai genitori, o da altri Enti specializzati. L’inserimento

è sempre attuato su richiesta e in accordo con i Servizi Sociosanitari tramite i quali viene stipulata

apposita convenzione. La procedura prevede che sia concordato caso per caso un periodo di osservazione,

solo al termine di questo periodo si decide in relazione all’effettivo inserimento del minore. L’iter di

ammissione prevede inoltre di far precedere l’inserimento da un periodo di tempo dedicato all’avvio di un

indispensabile lavoro con i genitori, che viene organizzato e stabilito in funzione delle singole situazioni.

Gli obbiettivi terapeutico - riabilitativi sono adattati in base alla gravità dei quadri clinici e in via

generale il percorso terapeutico si potrà considerare concluso quando il minore è diventato:

- capace di organizzare la propria vita quotidiana in modo compatibile con la vita sociale;

- capace di fare parte di un gruppo o di una istituzione, grazie a una ritrovata capacità di

socializzazione, un livello massimo di autonomia, una sufficiente pacificazione;

- capace di svolgere un’attività (di studio o anche lavorativa).

L’ammissione vera è propria necessita della sottoscrizione di un Protocollo (si veda allegato 1) di lavoro

che dovrà essere sottoscritto dalla Neuropsichiatra inviante, dal Comune di residenza del minore,

dall’ASL territoriale di riferimento del minore e dalla stessa Cooperativa Artelier che accetta di

ammettere l’ospite in Antenna Beolchi.

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Apertura dell’ Antenna Gertrude Beolchi

La struttura è di tipo residenziale e offre il servizio tutti i giorni dell’anno. Il lavoro è articolato con i

minori e con i rispettivi familiari. Con i minori l’articolazione della attività vengono programmate dalle

ore 8.30 del lunedì alle ore 15.00 del venerdì. Con i familiari il lavoro viene articolato a partire da

quanto avviene nel fine settimana. L’obiettivo è quello di non lasciare che i minori vengano abbandonati

in istituzione dai loro familiari né, da parte dell’équipe di abbandonare i familiari illudendoli che si possa

operare con i loro figli senza di loro e senza l’appoggio del lo0ro sapere di genitori.

Il lavoro con i minori e con i familiari prevede, inoltre, una modalità di accoglienza in regime diurno per

un lavoro di preparazione alla residenzialità dei minori stessi.

La Struttura

L’Antenna Gertrude Beolchi è situata nella zona centrale di Cuggiono in un contesto abitativo facilmente

raggiungibile. La struttura dispone di un ambiente che garantisce la creazione di un clima sereno, offre

spazi comuni che consentono per gli ospiti la realizzazione delle attività previste dai singoli percorsi

riabilitativi.

Integrazione nel territorio

Le attività esterne all’Antenna Gertrude Beolchi sono scelte specificamente per ogni singolo utente e non

sempre sono proponibili dal momento dell’inserimento.

La frequenza scolastica è valutata caso per caso e viene adattata alle esigenze del minore. Il direttore

terapeutico e il responsabile della casa gestiscono l’indispensabile collaborazione con gli insegnanti e con

tutte le figure che hanno, a diverso titolo, rapporti con il minore.

Sono previsti, con l’accordo della direzione medica, la frequentazione di atelier di città o periodi di

osservazione e tirocinio per eventuali inserimenti lavorativi.

Sono inoltre previste attività sportive esterne quali, ad esempio, il nuoto settimanale utilizzando le

strutture del territorio.

In certi momenti dell’anno, d’intesa con la direzione medica, l’istituzione può organizzare anche

soggiorni in montagna o al mare, ecc.

Il programma degli atelier prosegue in questi casi con gli stessi principi e struttura della giornata.

Si tratta di accompagnare e sostenere i ragazzi in un lavoro di socializzazione e di integrazione in

ambienti esterni, per cui il momento in cui iniziare tali attività deve essere ben valutato rispetto al

progetto individuale e alla possibilità che l’ospite si senta sostenuto in questo da tutta l’équipe.

7. EQUIPE

In relazione alla composizione dell’équipe la specifica modalità di lavoro presso l’Antenna Gertrude

Beolchi richiede alcune indispensabili precisazioni preventive.

La modalità di lavoro utilizzata richiede agli operatori oltre ad un particolare impegno individuale, anche

personali capacità di creazione rispetto l’offerta di atelier. Essa richiede soprattutto la capacità di gestire

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adeguatamente gli atelier nei momenti più impegnativi e non prevedibili, in cui emergono i problemi

inerenti alla patologia.

Tutti gli operatori lavoreranno al fine di mettersi nella stessa “funzione clinica” di colui che sta vicino al

paziente per agevolarlo nel suo percorso. Sarà posta particolare cura affinchè l’operatore impari ad

essere disponibile ad accettare questa funzione dal momento che essa si articola in modo diverso da

soggetto a soggetto. Quest’idea che sia la funzione clinica, a guidare ed orientare il processo decisionale

nella comunità è stato proprio uno dei principi cardini che hanno permesso di verificare, negli anni, il

successo clinico e terapeutico delle comunità alle quali questo progetto si ispira.

L’équipe è formata prevalentemente da psicologi ma, alla luce di quanto premesso, è contemplata la

partecipazione all’équipe da parte di operatori di diversa estrazione. Agli operatori che richiedano di far

parte dell’équipe è richiesto un congruo tempo di prova per un’autovalutazione da parte dello stesso

candidato e una definitiva valutazione da parte del direttore responsabile.

8. DIRETTORE SANITARIO

Il Direttore Sanitario Flavio Giranzani e pediatra e svolge la funzione per tutti gli ospiti della struttura.

Tiene i rapporti con le famiglie per quanto riguarda le questioni mediche ed orienta il lavoro degli

infermieri e delle azioni igieniche richieste per l’assistenza ed il trattamento degli ospiti.

Partecipa alle riunioni cliniche e tiene i rapporti con i pediatri dei minori ospitati.

9. DIRETTORE TERAPEUTICO

Il Direttore terapeutico Giuseppe Pozzi è psicoterapeuta e psicoanalista della SLP. E’ la funzione

responsabile dell’orientamento e della gestione di tutte le attività della Comunità ed in particolare è

garante del lavoro teorico, dell’applicazione del trattamento clinico e della posizione di lavoro di ciascun

membro dell’équipe. Deve garantire inoltre del lavoro richiesto ai familiari come condizione della presa in

carico degli adolescenti. Organizza le riunioni con i familiari:

- riunioni individuali, nelle quali i familiari sono ascoltati anche rispetto al loro parlare del vissuto

familiare, per arrivare alla posizione soggettiva dell’adulto;

- riunioni con tutta l’équipe in cui si terrà conto anche della necessità di instaurare uno scambio tra

i familiari e gli operatori concernente il lavoro realizzato negli ateliers.

10. NEUROPSICHIATRIA INFANTILE

Il Neuropsichiatria infantile Walzer Mauro cura le diagnosi di ingresso e di dimissione degli ospiti e

monitorizza, d’intesa con il Direttore Sanitario ed il Direttore terapeutico, il programma farmacologico. È

coadiuvata dal lavoro degli infermieri che sono responsabili della somministrazione dei farmaci e della

tenuta dell’armadio farmaceutico dell’Antenna.

11. RESPONSABILE DELLA CASA

Il Responsabile della casa Massimo Raccagni è psicologo e psicoterapeuta. E’ responsabile

dell’applicazione organizzativa e consente la realizzazione del programma terapeutico. E’ responsabile

degli orari, del buon andamento generale della casa (vitto e manutenzione ordinaria), assicura anche un

coordinamento generale di tutti gli operatori dell’équipe. E’ responsabile direttamente o tramite delega

dei contatti esterni (familiari, altre istituzioni, centri di animazione, ospedale, ecc.).

13

12. FORMAZIONE DEL PERSONALE

Settimanalmente l’équipe è impegnata in una riunione di studio e supervisione clinica che ha luogo ogni

venerdì pomeriggio. Ogni incontro prevede un momento di approfondimento teorico seguito da una

sessione di lavoro dedicata all’analisi della situazione di ciascun ospite. Si tratta di un indispensabile

momento di verifica, programmazione e rivisitazione del progetto individuale di ogni singolo ospite, che

consente di rilanciare il lavoro sugli aspetti ritenuti più importanti per ciascun ospite in relazione al

momento che sta vivendo e agli obiettivi terapeutico-riabilitativi.

L’équipe partecipa ad incontri formativi e di supervisione tenuti da docenti di esperienza internazionale e

sessioni di studio nell’ambito di una rete nazionale che lavora secondo il medesimo approccio.

L’équipe prende parte a seminari e convegni a livello nazionale e internazionale nei quali è parte attiva

con contributi specifici. E’ promotrice a livello locale di seminari di studio e di restituzione del proprio

lavoro in un’ottica di scambio di esperienze e competenze con le istituzioni del territorio.

Alle riunioni mensili che si tengono con docenti esterni possono essere invitati anche gli operatori che

hanno inviato i minori e con i quali si sono sottoscritti i programmi individualizzati o gli insegnanti che

seguono a scuola i minori ospiti dell’Antenna.

Il lavoro per la stesura del PEI nelle scuole si potrà quindi avvalere anche delle riunioni di supervisione

fatte nel corso dell’anno.

Ogni semestre sarà cura di ogni membro dell’équipe aggiornare le relazioni di ogni ospite tenendo conto

delle risultanze del lavoro di supervisione.

13. LA DOTAZIONE DI PERSONALE

Tutto il personale educativo e terapeutico è assunto in base ai titoli specifici, all’esperienza maturata ed

alle motivazioni specifiche connesse al lavoro con minori gravi sul piano psichico.

14. LA RETTA

La Comunità residenziale è aperta tutti i giorni dell’anno e la retta è da calcolarsi sui giorni di

permanenza in relazione al programma individualizzato. La presenza, quindi, è calcolata anche per il fine

settimana quando il progetto individualizzato prevede di poter trascorre il sabato e la domenica presso i

familiari. Il rientro in famiglia costituisce un progetto significativo sia per il minore sia per la famiglia che

potrà così rimanere arruolata al progetto clinico permettendoci, quindi, di lavorare sistematicamente con

i genitori del minore. In particolare il momento del rientro dal fine settimana e dell’uscita con i genitori

per il fine settimana costituiscono già occasioni di confronto e di valutazione del progetto relativo al

minore ed alla stessa famiglia.

La quota giornaliera è stabilita in base alle indicazioni del sistema sanitario accreditante.

A tale quota si potranno aggiungere specifiche spese a carico della famiglia o del tutore del minore

(esempio gite, piccole spese per il vestiario etc.).

15. ALCUNI CRITERI DI QUALITA’

Tutta l’attività è orientata dal progetto clinico che per sua natura stimola gli operatori nel rispetto del

minore e della sua famiglia. A tal fine le azioni di miglioramento sono all’ordine del giorno di ogni

14

riunione settimanale d’équipe. In particolare vengono tenuti presente alcuni criteri considerati pertinenti

per la valorizzazione della qualità del lavoro e della vita in Antenna come:

– La qualità della retta: tutte le funzioni cliniche ed assistenziali sono incluse nella retta mentre

possono essere concordate ad hoc con i Comuni di residenza dei minori specifici costi connessi a progetti

particolari come vacanze, acquisto di abiti per chi non ha i genitori etc.

– La qualità dell’assistenza e della riabilitazione: tutti gli operatori, indipendentemente dalla qualifica

e dal ruolo sono al servizio dell’ospite in relazione al progetto personalizzato che viene aggiornato

periodicamente d’intesa con il direttore terapeutico. In particolare gli psicologi-educatori hanno la

funzione di programmare la giornata d’intesa con il responsabile della casa, l’infermiere cura la gestione

del programma terapeutico farmacologico ed opera in sintonia con le indicazioni del Neuropscihiatra

infantile e del direttore sanitario mentre gli ASA/OSS curano il mantenimento della qualità igienica sia

della casa sia dei minori.

– La qualità dell’animazione: la vita di ogni giorno è scandita dalle attività dei laboratori-atelier. Ogni

operatore si ritaglia una funzione specifica per la realizzazione e la conduzione di qualche laboratorio. Gli

ospiti che frequentano la scuola hanno, a loro volta, uno spazio dedicato per lo studio e per fare i

compiti. Per gli adolescenti in cerca di lavoro sono previsti progetti di terapia occupazionale e di

orientamento alla professione anche con la collaborazione di enti esterni.

– La qualità dell’ospitalità: tutti gli ospiti che sono accolti al primo piano vivono in camerette da due

posti. Al primo piano, invece, ci sono due camere singole. Ogni camera dispone del bagno con doccia. Le

camere sono molto funzionali e luminose e dotate di arredi adeguati. Le camere e tutti gli ambienti sono

tenuti costantemente in ordine e puliti.

– La qualità dell’alimentazione: i pasti vengono consegnati in Antenna ogni mattina dalla ditta SIR che

serve anche tutte le scuole dell’obbligo di Cuggiono. Tutti i pasti quindi sono regolarmente controllati sia

sul piano dietetico dal momento che vengono ordinati anche in funzione delle problematiche alimentari

degli ospiti, sia sul piano igienico. Il menù è differenziato in base alla stagione e sono proposte

combinazioni diverse ogni giorno.

– La qualità del rapporto con le famiglie: presso la residenza tutti gli operatori sono disponibili per

sostenere i familiari nel loro rapporto con i figli. In particolare il responsabile della casa ed il direttore

terapeutico sono di riferimento per i familiari degli ospiti per colloqui offrendo loro una disponibilità a

cadenza periodica e sistematica

– La qualità del rapporto con gli invianti: gli operatori delle neuropsichiatrie e dei Comuni inviati

vengono incontrati regolarmente dal responsabile della casa e dal direttore terapeutico e sono anche

invitati alle supervisioni d’èquipe quando si discute il caso da loro inviato all’Antenna.

16. ACCREDITAMENTO SANITARIO

L’Ente Artelier Cooperativa Sociale Onlus di Milano, iscritta nell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali

(decreto n. 7192 del 29/06/2007 sezione A, foglio n. 5 n. ordine 1029) ha avuto, dalla Regione Lombardia,

l’Autorizzazione alla realizzazione di una Struttura di Neuro Psichiatria Infantile Residenziale, Terpautico-

Riabilitativa denominata Antenna Gertrude Beolchi di Cuggiono (Milano). L’autorizzazione è stata emessa

con Decreto della Regione Lombardia n. 1690 del 26 febbraio 2007.

15

Con Delibera della Giunta Regionale n. 7858 del 30/07/2008 la struttura “Antenna Gertrude Beolchi” di

Cuggiono (Milano) è stata, inoltre, accreditata nel sistema sanitario come Comunità riabilitativo-

terapeutica per minori ed è stata iscritta al registro regionale delle strutture accreditate al n. 987

16

ALLEGATO A

Regolamento di Comunità Terapeutico-Riabilitativa per Minori/Adolescenti Caratteristiche della comunità 1. “Antenna Gertrude Beolchi” di Cuggiono è una struttura terapeutico-riabilitativa residenziale a carattere temporaneo, è stata costituita dalla Cooperativa Sociale Artlier Onlus di Milano ed agisce secondo quanto previsto dalla convenzione (allegato C) in stretto e stabile raccordo con il Servizio di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Azienda Ospedaliera di Legnano, secondo quanto previsto dal Progetto “Il lavoro terapeutico nel luogo di cura. La residenzialità”; accoglie massimo 8 minori/adolescenti di entrambi i sessi di età compresa tra 10 e 18 anni che presentino un disturbo psicopatologico grave (codice ICD9 n. 299; 307, 308, 309; 311, 312, 313, 314), mentre sono esclusi i minori affetti da paralisi cerebrali infantili, grave ritardo mentale e le patologie psicoorganiche (riferimenti codice ICD9 n. 310; 343.0, 343.1, 343.2, 343.3, 343.4; 343.8, 343.9; 318.0, 318.1, 318.2; 742.9), 2. I genitori provvedono direttamente o tramite il Comune di residenza alle spese personali del ragazzo, 3. Il modello di lavoro è quello di una comunità aperta con particolare attenzione alla individuazione di risorse esterne e alla collaborazione con le agenzie sociali, ricreative e scolastiche del territorio (per quanto possibile, quello di provenienza) sia per attività sul gruppo sia per progetti individualizzati. Ciò comporta, da una parte una riduzione del rischio di istituzionalizzazione, dall’altra un incremento del rischio di agiti di fuga la gestione dei quali è parte del progetto terapeutico. La famiglia ed il ragazzo sono parti integranti ed essenziali della progettazione, salvo quando altrimenti definito (ad esempio nel caso di specifici provvedimenti del Tribunale), 4. Là dove il Piano Terapeutico (PT) lo prevede sono da progettare anche specifici rientri in famiglia. 5. Il tempo di permanenza in comunità viene valutato durante il percorso terapeutico e ha una durata differenziata caso per caso. Salvo casi particolari, si prevede che esso non superi i 24 mesi, ed il progetto deve essere formalmente riaggiornato ogni 6 mesi. Inserimento 6. L’inserimento deve essere richiesto da strutture specialistiche pubbliche (Strutture di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza) e la richiesta deve essere condivisa dai Servizi Sociali di riferimento. Essa avviene a seguito della formulazione di una diagnosi e con la trasmissione di specifica relazione clinica; non vengono accettate richieste dirette da parte dei familiari né da parte di altri che non sia la NPI. Nel caso pervengano richieste in questo senso, i familiari devono essere indirizzati e accompagnati per una presa in carico preliminare al servizio NPIA del territorio di riferimento. 7. I responsabili della Comunità valutano la richiesta in relazione alle opportunità terapeutiche offerte dalla Comunità stessa e programmano, in presenza di compatibilità, un incontro con i servizi invianti e con la famiglia per la costituzione dell’équipe allargata di presa in carico. Tale incontro ha l’obiettivo: - di valutare l’idoneità della struttura e della tipologia del gruppo dei ragazzi già inseriti all’accoglimento del nuovo ospite, - di definire la necessità o meno di un approfondimento relativo al ragazzo - di concordare le modalità dell’inserimento attraverso un progetto personalizzato che tenga conto delle caratteristiche del ragazzo, di quelle del gruppo in cui verrà a trovarsi, delle sue risorse personali e di quelle del nucleo famigliare di appartenenza; - di concordare gli obiettivi dell’inserimento, i tempi e la durata; - di concordare chi accompagnerà il ragazzo al momento dell’inserimento (preferibilmente i genitori e l’Assistente Sociale del territorio di appartenenza) e quando e da chi sarà discusso con lui il progetto integrato e presentato il regolamento - di concordare la collaborazione tra la CT, la famiglia, i servizi invianti ed il territorio di appartenenza e le specifiche competenze e compiti di ciascuno.

17

Prima di procedere all’inserimento definitivo nella CT è possibile prevedere un periodo di osservazione per valutare l’effettiva idoneità della CT al ragazzo e la sua disponibilità all’adesione del progetto integrato proposto. Al termine di tale periodo, l’équipe allargata di presa in carico valuterà l’andamento e deciderà la presa in carico definitiva oppure formulerà indicazioni per un altro progetto terapeutico-riabilitativo.

Per quanto possibile e compatibilmente con l’equilibrio del gruppo dei ragazzi, verrà data priorità ai ragazzi provenienti dal territorio di riferimento.

8. Nel Piano Terapeutico Individuale possono essere previste anche visite in Comunità per incontrare il minore o uscite secondo modalità definite caso per caso. 9. In occasione del primo incontro, il genitore o il tutore sottoscrive il modulo di consenso alla gestione dei dati personali e all’apertura della cartella clinica, e l’autorizzazione ai contatti con esterni che si rendano necessari per il progetto. 10. Al momento dell’inserimento si richiede che sia avvenuta la sottoscrizione del presente regolamento da parte dei genitori e dai servizi invianti quale consenso informato e condivisione del progetto di cura. Se esiste la limitazione della patria potestà o la sua decadenza, la scheda dovrà essere sottoscritta dal Tutore o suo delegato. La sottoscrizione del regolamento da parte del ragazzo/a è obbligatoria al compimento del 18° anno di età. Il Comune di residenza deve inoltre sottoscrivere il Protocollo d’Intesa (allegato B). L’intervento terapeutico

11. L’intervento terapeutico si basa su un approccio multidisciplinare bio-psico-socio-educativo,con particolare riferimento agli insegnamenti di Sigmund Freud e di Jacques Lacan, la lettura delle complesse dinamiche psicopatologiche del singolo e del gruppo orientano sia la definizione dei progetti terapeutici specifici, sia l’intervento nella quotidianità. 12. Il lavoro terapeutico si avvale di tutti gli interventi necessari (farmacologico, psicoterapico, educativo, relazionale,…) secondo una modalità integrata e coerente con le complesse dinamiche psicopatologiche ed i bisogni dei ragazzi e della loro realtà, e si articola in un lavoro con l’adolescente e con l’ambiente sociale sia ristretto (famiglia) che allargato. 13. I progetti terapeutici sono individualizzati e riguardano sia i ragazzi che le loro famiglie, sono sotto la responsabilità del medico neuropsichiatra infantile e dello psicologo della comunità e vengono definiti e condotti in collaborazione con i sanitari invianti. 14. I progetti prevedono l’inserimento in attività esterne alla comunità (scuola, palestre, oratori…) e la frequenza di attività interne (laboratori, riunioni,…), nonché i rientri in famiglia, l’intervento farmacologico e il sostegno clinico individuale. 15. L’intervento terapeutico complessivo ed i progetti individualizzati vengono condotti da una unità multidisciplinare composta da figure con differenti professionalità (neuropsichiatri infantili, psicologo, educatori, infermieri, assistente sociale) che operano in modo integrato. 16. Un aspetto fondamentale del percorso terapeutico è il coinvolgimento ed il sostegno della famiglia, la gestione dei rientri a casa e delle visite dei genitori, l’integrazione con i servizi socio assistenziali del territorio di residenza, il progressivo accompagnamento al rientro nei contesti di vita attraverso la strutturazione di interventi ad intensità terapeutica ed assistenziale progressivamente meno intensa. 17. Parte rilevante dei percorsi di cura sono gli interventi di gruppo (psicoterapia di gruppo, uscite di gruppo, vacanze estive, riunioni con i genitori). Dimissione

18. La dimissione del ragazzo dalla CT avviene per conclusione della componente residenziale del percorso socio-educativo-terapeutico. La dimissione non è vincolata al raggiungimento dei 18 anni, ma alla evoluzione del quadro clinico. In ogni caso, fatto salve specifiche direttive del T.M., è previsto il passaggio di consegne clinico-organizzative ai Servizi per Adulti che dovessero subentrare. 19. Rappresenta una fase importante del percorso terapeutico, e prevede il passaggio su altri servizi in genere a minore intensità assistenziale, con tempi di sperimentazione delle risorse di autonomia del ragazzo/a, una verifica della tenuta dell’ambiente in senso lato e dei supporti delle strutture specialistiche territoriali. 20. Viene definita dopo una valutazione degli obiettivi raggiunti e della situazione clinica individuale e della famiglia ed è preparata e condotta in accordo con gli invianti, la famiglia ed il ragazzo, all’interno dell’équipe allargata.

18

21. Il monitoraggio della fase post dimissione al fine di valutare il raggiungimento degli obiettivi stabiliti nel progetto integrato sarà effettuato dal Servizio di NPIA del territorio di riferimento, in collegamento con gli operatori della CT. 22. La dimissione può avvenire attraverso un rientro graduale in famiglia, o nella direzione di un passaggio in comunità residenziale a minore intensità di assistenza o in una comunità terapeutica per giovani adulti della psichiatria 23. Prevede inoltre la prosecuzione del percorso scolastico o di inserimento lavorativo intrapreso, e del sostegno psicologico al ragazzo e ai genitori 24. La eventuale interruzione del trattamento e della frequenza della Comunità avviene secondo apposite linee guida specificate sostanzialmente nelle relazioni di aggiornamento periodiche 25. In occasione della dimissione viene rilasciata ai servizi invianti ed alla famiglia una relazione clinica.

Dicembre 2007

19

ALLEGATO B

PROTOCOLLO D’INTESA TRA L’AZIENDA OSPEDALIERA di ________________________, LA COOPERATIVA

ARTELIER ED IL COMUNE DI ________________________________ PER LA PRESA IN CARICO DEL RAGAZZO

_______________________________ PRESSO LA COMUNITA’ TERAPEUTICA PER MINORI/ADOLESCENTI

“ANTENNA GERTRUDE BEOLCHI di CUGGIONO”

PREMESSO CHE:

La programmazione e l’organizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali compete agli

enti locali, alle regioni ed allo Stato ai sensi del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, e della Legge 8

novembre 2000, n. 328, secondo i principi di sussidiarietà, cooperazione, efficacia, efficienza ed

economicità, omogeneità, copertura finanziaria e patrimoniale, responsabilità ed unicità

dell’amministrazione, autonomia organizzativa e regolamentare degli enti locali.

Gli enti locali, le regioni e lo Stato, nell’ambito delle rispettive competenze, riconoscono e agevolano il

ruolo degli organismi non lucrativi di utilità sociale, degli organismi della cooperazione, delle associazioni

e degli enti di promozione sociale, delle fondazioni e degli enti di patronato, delle organizzazioni di

volontariato, degli enti riconosciuti delle confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato patti,

accordi o intese operanti nel settore nella programmazione, nella organizzazione e nella gestione del

sistema integrato di interventi e servizi sociali.

Alla gestione ed all’offerta dei servizi provvedono soggetti pubblici nonché, in qualità di soggetti attivi

nella progettazione e nella realizzazione concertata degli interventi, organismi non lucrativi di utilità

sociale, organismi della cooperazione, organizzazioni di volontariato, associazioni ed enti di promozione

sociale, fondazioni, enti di patronato e altri soggetti privati. Il sistema integrato di interventi e servizi

sociali ha tra gli scopi anche la promozione della solidarietà sociale, con la valorizzazione delle iniziative

delle persone, dei nuclei familiari, delle forme di auto-aiuto e di reciprocità e della solidarietà

organizzata.

RILEVATO INOLTRE

che il ragazzo___________________ nato a _____________ il _____________ e residente nel territorio del

Comune di _________________ risulta essere affetto da (codice ICD)_______________ e necessita di

intervento residenziale terapeutico presso la CT _______________, come indicato dal servizio di NPIA

di_________________;

che per garantire l’efficacia ed il coordinamento dell’intervento l’équipe allargata si è riunita in data

___________ ed ha individuato come referente per il Comune ____________________________________;

che l’equipe ha confermato l’indicazione all’intervento residenziale e previsto un progetto terapeutico

integrato;

che tale progetto include componenti sanitarie, assistenziali ed educative e richiede un’elevata

collaborazione con i servizi socio assistenziali in particolare per l’obiettivo (del Comune)

________________________________;

20

che la CT ANTENNA GERTRUDE BEOLCHI di CUGGIONO è una struttura terapeutica residenziale a carattere

temporaneo, che opera in stretto accordo con il Servizio di Neuropsichiatria dell’Infanzia e

dell’Adolescenza dell’Azienda Ospedaliera di LEGNANO, ed accoglie minori/adolescenti di entrambi i sessi

di età compresa tra 10 e 18 anni che presentino un disturbo psicopatologico grave;

l’operatore referente del Comune collaborerà con gli operatori della CT per il reperimento di scuole, di

Cooperative per il lavoro protetto o per il tirocinio lavorativo per l’inserimento del ragazzo,

in casi particolari, e su progetto, il Comune si impegna ad organizzare il trasporto del ragazzo per

raggiungere la scuola, il lavoro, la famiglia, la psicoterapia o altre attività previste dal progetto,

l’equipe allargata stabilisce le modalità relative ai rapporti del ragazzo con la famiglia di origine per

quanto concerne gli eventuali soggiorni al di fuori della CT (week-ends, vacanze estive, natalizie e

pasquali) e alle visite tra i familiari stessi e il ragazzo all’interno della CT, secondo il progetto terapeutico

concordato;

che il successivo percorso di dimissione richiede l’intervento attivo dei contesti di vita e la

sensibilizzazione del territorio per poter garantire la massima efficacia del progetto terapeutico,

Tutto ciò premesso

L’AZIENDA OSPEDALIERA ______________________________ Con sede legale

___________________________ CAP: _________ Via/P.zza _________________________________

n.___________ Partita IVA n. ___________________________________________ Nella persona del suo

Legale Rappresentante Direttore Generale ______________________________________ e la

COOPERATIVA SOCIALE ARTELIER – ONLUS Con sede legale in MILANO, - CAP: 20122 Via Francesco

Daverio, 7 Partita IVA n. 05127610961 Nella persona del suo Legale Rappresentante Presidente dott.

AMOS PIERO NANNINI e il COMUNE di ________________________________________ Via/P.zza

___________________________n._____CAP:_____ Partita IVA ______________________________________

Nella persona del suo Legale Rappresentante Sindaco _____________________________________________

CONVENGONO E STIPULANO QUANTO SEGUE:

Art. 1.

Le parti dichiarano di aver preso visione e di approvare espressamente le premesse del presente atto.

Art. 2.

il Comune nomina un operatore sociale referente del caso che parteciperà costantemente all’équipe

allargata ed alle sue riunioni per la verifica e progettazione dell’intervento, rappresentando parte

integrante della rete di interventi per la presa in carico;

Art. 3

l’operatore referente del Comune avrà anche la funzione di garantire l’attuazione di tutti gli interventi di

competenza della Amministrazione Comunale, inclusa l’eventuale presa in carico del nucleo familiare di

21

origine del minore dal punto di vista socio assistenziale e l’eventuale attivazione di servizi che si

rendessero necessari per il progressivo reinserimento del ragazzo nel contesto di vita (ad esempio

Assistenza Educativa Domiciliare, eventuale assistenza educativa Ad Personam aggiuntiva ecc);

Art. 4

Sino al momento della stipula del Contratto con l’ASL i pagamenti avvengono secondo le vigenti regole

che normano gli inserimenti in strutture private.

Nella eventualità di stipula del Contratto con l’ASL la retta di permanenza presso la CT è a carico del

Servizio Sanitario Nazionale e nulla è dovuto dagli utenti per il ricovero. In attesa della firma del

contratto la retta è fissata in Euro 174,00 al giorno più IVA.

Art. 5

Restano a carico della famiglia spese di carattere personale (anche eventualmente in parte autogestite)

relative all’adolescente (vestiario, oggetti personali,.) anche nel periodo di permanenza nelle strutture

residenziali. Queste verrebbero sostenute dagli Enti locali solo nel caso di famiglie indigenti e qual’ora gli

stessi venissero indicati come Tutor del minore.

Art. 6

In particolare per il minore in oggetto le linee del progetto sono delineate di seguito:

___________________________________________________________________________________________

___________________________________________________________________________________________

___________________________________________________________________________________________

___________________________________________________________________________________________

___________________________________________________________________________________________

___________________________________________________________________________________________

___________________________________________________________________________________________

___________________________________________________________________________________________

___________________________________________________________________________________________

___________________________________________________________________________________________

___________________________________________________________________________________________

___________________________________________________________________________________________

22

___________________________________________________________________________________________

gli operatori:

per la Neuro Psichiatria Infantile

___________________________________________________________________________________________

per la Comunità Antenna Gertrude Beolchi, Cuggiono (Mi)

___________________________________________________________________________________________

per il Comune

___________________________________________________________________________________________

23

ALLEGATO C

DELIBERA ACCORDO CONVENZIONALE dell’Azienda Ospedaliera “Ospedale Civile” di Legano N. 523/07 DEL 21/12/2007

TRA AZIENDA OSPEDALIERA DI LEGNANO

E COOPERATIVA SOCIALE ARTELIER ONLUS di MILANO

Premesso che:

sulla base del Piano Regionale per la Salute Mentale con particolare riferimento alla DGR del dicembre 2006 che rinvia all’allegato 15 ed alle così dette Regole e del Decreto Ministeriale 24 aprile 2000 (Adozione del progetto obiettivo materno-infantile relativo al "Piano sanitario nazionale"), è prevista l’attivazione di Centri terapeutici diurni e residenziali per minori e adolescenti in gravi difficoltà psicopatologiche;

se ne evidenzia elevata necessità a fronte dei dati di prevalenza e delle lunghe liste d’attesa presso le Comunità Terapeutiche esistenti in Regione Lombardia per inserimenti di ragazzi che presentano, al contrario, necessità urgenti e si trovano conseguentemente a dover trovare accoglienza fuori dal territorio regionale, o addirittura non trovano alcuna risposta coerente con i propri bisogni;

l’Azienda Ospedaliera di Legnano non ha attivato nel proprio territorio alcuna struttura Residenziale Terapeutico-Riabilitativa;

l’Azienda Ospedaliera di Legnano è interessata ad avviare sul proprio territorio un collegamento funzionale ed operativo con Strutture Residenziali private Terapeutico-Riabilitative di Neuro-Psichiatria Infantile attive sul proprio territorio;

è previsto, in particolare per la comunità terapeutica residenziale per adolescenti in gravi difficoltà psicopatologiche, che l’utenza possa provenire anche dall’esterno del territorio provinciale;

il coordinamento e l’integrazione tra servizi che a vario titolo si occupano di minori e di adolescenti è essenziale per la buona riuscita degli interventi, ed in particolare lo stretto raccordo con i servizi di NPIA del territorio di provenienza dei ragazzi; Dato atto che:

LA COOPERATIVA SOCIALE ARTELIER ONLUS (di seguito più semplicemente ARTELIER), con sede legale in MILANO, Via FRANCESCO DAVERIO, 7, P. IVA 05127610961, ha approntato il progetto e la struttura di un CENTRO Terapeutico per minori/adolescenti con gravi difficoltà psicopatologiche con sede in CUGGIONO, Via GERTRUDE BEOLCHI, 26, denominata ANTENNA GERTRUDE BEOLCHI, dove intende accogliere, per assisterli con proprio personale per tutto l’arco delle 24 ore giornaliere, complessivi 8 ospiti, nonché il progetto per l’attivazione di un Centro Semiresidenziale Terapeutico per Adolescenti

La Cooperativa Artelier, costituitasi il gennaio 2006 in Milano presso il Notaio dr.ssa Nicoletta Scherillo, iscritta al Registro delle Imprese di Milano al n. 05127610961, ai sensi del proprio Statuto, opera tramite la Comunità Antenna Gertrude Beolchi di Cuggiono nell’ambito dell’accoglienza a minori in situazione di difficoltà e/o di soggetti con diagnosi, di psicopatologia dell’adolescenza nonché della prevenzione di tali situazioni di disagio;

La comunità Antenna Gertude Beolchi di Cuggiono ha realizzato e tutt’ora realizza molteplici interventi terapeutici ed educativi sia residenziali sia diurni nei confronti di minori in situazione di difficoltà e di soggetti con diagnosi di psicopatologia dell’adolescenza

Tutto ciò premesso L’AZIENDA OSPEDALIERA “Ospedale Civile” di Legano Con sede legale in Legnano (Mi), Via Cesare Candiani, 2 Partita IVA n. 12313480159. Nella persona del suo Legale Rappresentante Direttore Generale Dott. Prof. Giuseppe Santagati e COOPERATIVA SOCIALE ARTELIER – ONLUS Con sede legale in MILANO, Via FRANCESCO DAVERIO, 7 Partita IVA n. 05127610961 Nella persona del suo Legale Rappresentante Presidente dott. AMOS PIERO NANNINI

24

CONVENGONO E STIPULANO QUANTO SEGUE:

Art. 1: Conferma delle premesse

Le parti dichiarano di aver preso visione e di approvare espressamente le premesse del presente atto.

Art. 2: Obiettivi Obiettivi della collaborazione tra Azienda Ospedaliera e Cooperativa Artelier sono:

la prevenzione e la riduzione delle conseguenze della grave psicopatologia nell’infanzia ed in adolescenza con particolare riferimento all’intervento di Comunità Terapeutica (CT);

la gestione dell’intervento terapeutico nelle strutture più appropriate per intensità assistenziale e terapeutica;

l’individuazione e l’attuazione di un percorso educativo e riabilitativo individuale;

il supporto ai processi educativi di crescita e di individuazione dell’adolescente;

l’eventuale completamento del profilo diagnostico;

il coinvolgimento a pieno titolo della famiglia nel progetto e la creazione di un apposito percorso terapeutico con essa e con i servizi NPIA e sociali di provenienza;

per quanto concerne la comunità residenziale, la transitorietà dell’allontanamento dall’ambiente di provenienza ed il tempestivo reinserimento dell’adolescente nel proprio tessuto sociale non appena possibile;

la collaborazione con le realtà del territorio che hanno relazioni con il ragazzo inserito, ed in particolare con gli interventi di Assistenza Domiciliare Minori, L’obiettivo organizzativo è fissato nel completamento delle prestazioni terapeutiche e riabilitative residenziali e semiresidenziali dei Poli Territoriali di NPIA afferenti all’Azienda Ospedaliera per ciò che concerne la fascia adolescenziale con grave psicopatologia. Gli interventi comportano il coinvolgimento attivo dell’adolescente e la valorizzazione delle sue potenzialità sotto ogni profilo. Gli interventi di comunità terapeutica e di CSRT partecipano alla rete dei servizi sociosanitari territoriali ed in particolare sono fortemente inseriti nel coordinamento dei Poli Territoriali di NPIA afferenti all’Azienda Ospedaliera, unitamente al quale sono previsti regolari incontri periodici

Art. 3: Descrizione del servizio ed impegni della Cooperativa Sociale Artelier

A partire dalla data della notifica dell’accreditamento sanitario regionale, la Cooperativa Sociale Artelier, attraverso personale medico specialistico, educativo, socioassistenziale e infermieristico proprio o delle proprie cooperative associate, rappresentato al minimo da:

- n. 1 neuropsichiatria infantile a consulenza; - n. 1/2 psicologo-psicoterapeuta a consulenza; - n. 1 psicologo-psicoterapeuta direttore clinico-terapeutico; - n. 1 pediatra, Direttore Sanitario a consulenza; - n. 1/2 infermieri professionali a consulenza; - n. 6 educatori a tempo pieno; - n. 1 ausiliare socio-assistenziale a tempo pieno; - n. 1 assistente della casa a tempo pieno; - personale di cucina, per le pulizie e amministrativo sufficiente al funzionamento della struttura; - n. 1 medico di medicina generale;

Tale personale provvederà, presso la propria sede Comunitaria Residenziale Terapeutico-Riabilitativa (CTR) Antenna Gertrude Beolchi di Cuggiono, all’erogazione di servizi terapeutici ed educativi tali da configurare l’assetto ottimale e la conduzione della struttura terapeutico-riabilitativa così come previsto dalle D.G.R. vigenti (6.8.1998 n. 38133 e succ modificazioni; DGR ) per un numero di 8 ospiti in età adolescenziale o preadolescenziale prevalentemente segnalati dai Poli Territoriali di NPIA dell’Azienda Ospedaliera di LEGNANO per la presa in carico, come previsto dagli artt. 5 e 7. In particolare i criteri di accoglienza sono quelli già definiti nel regolamento (Allegato A art. 1) che qui si richiama per cui la CT si impegna ad accogliere massimo 8 minori/adolescenti di entrambi i sessi di età compresa tra 10 e 18 anni che presentino un disturbo psicopatologico grave (codice ICD9 n. 299; 307, 308, 309; 311, 312, 313, 314), mentre sono da escludere i minori affetti da paralisi cerebrali infantili, grave ritardo mentale e le patologie psicoorganiche (riferimenti codice ICD9 n. 310; 343.0, 343.1, 343.2, 343.3, 343.4; 343.8, 343.9; 318.0, 318.1, 318.2; 742.9). La psicoterapia, se dovuta, è inclusa nel progetto terapeutico e viene affettuata da personale della Cooperativa o tramite convenzione con il Centro Clinico dell’Istituto Freudiano per la clinica, la terapia a la scienza.

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Antenna Gertrude Beolchi, nell’attuazione dei servizi, dovrà rispettare tutti i requisiti strutturali, gestionali e funzionali vigenti. Il neuropsichiatria sarà individuato quale coordinatore responsabile dei servizi. Antenna Gertrude Beolchi provvede direttamente e con risorse proprie ad assicurare tutti i servizi previsti per la funzione comunitaria, con particolare riguardo all’assistenza alberghiera, personale, sanitaria ed alla copertura assicurativa degli utenti, relativamente alla responsabilità civile ed agli infortuni riguardanti i casi di morte ed invalidità permanente. Antenna Gertrude Beolchi si obbliga altresì a rispettare le norme di sicurezza e riservatezza sul trattamento dei dati personali, nonché ad adeguarsi circa ogni normativa concernente le strutture residenziali e semiresidenziali di Neuropsichiatria Infantile eventualmente entrate in vigore nel periodo di durata della presente convenzione. Il coordinatore responsabile designato da Artelier partecipa alla Conferenza di Servizio ed al coordinamento dei responsabili del Servizio di NPIA dell’Azienda Ospedaliera nel cui territorio ha sede.

Art. 4: Attività e metodologia di intervento

Le parti rimandano all’allegato progetto, parte integrante della presente convenzione, la definizione delle attività e delle metodologie di intervento proprie della comunità residenziale, nel rispetto delle norme previste nella legislazione nazionale e regionale. Le modificazioni e gli aggiornamenti del protocollo d’intesa verranno concordati tra il neuropsichiatra responsabile dell’Azienda Ospedaliera di cui all’art. 7, secondo capoverso, ed il coordinatore individuato dalla Cooperativa Sociale Artelier. In analogia con l’organizzazione per la salute mentale degli adulti la logica dell’intervento per i minori ed adolescenti affetti da gravi psicopatologie prevede il Piano di Trattamento Individuale proposto dalla NPI inviante ed il conseguente Piano Terapeutico Riabilitativo che sarà di competenza della struttura residenziale terapeutico-riabilitativa o del centro semiresidenziale terapeutico-riabilitativo.

Art. 5: Procedure di inserimento e di dimissione L’inserimento e le dimissioni dei ragazzi seguiranno le modalità previste dal progetto e dalle Linee Guida concordate congiuntamente. Nel caso in cui non emergessero richieste di ricovero residenziale dal territorio dell’Azienda Ospedaliera in numero pari ai posti letto previsti nella struttura, su decisione del neuropsichiatra infantile responsabile potranno essere ammessi in comunità minori/adolescenti provenienti da altri territori della Regione previo accordi con l’ASL (Servizio U.O.C. Assistenza Specialistica).

Art. 6: Assistenza sanitaria Per tutti gli ospiti l’assistenza sanitaria deve comunque intendersi assicurata dal Servizio di Medicina di Base o dal Medico di Medicina Generale del territorio oltre che dall’accesso, qualora ve ne fosse necessità, ai servizi (dei Poli Territoriali) di NPIA ed eventualmente psichiatrici (territoriali) per adulti competenti per territorio.

Art. 7: Obblighi e prerogative dell’Azienda Ospedaliera

L’Azienda Ospedaliera ha la titolarità del progetto di intervento complessivo del caso (Piano di Trattamento Individuale) inviato alla Comunità residenziale terapeutico-riabilitativa (CTR). L’Azienda Ospedaliera individua, come medico specialista, il neuropsichiatra infantile responsabile del servizio dell’UONPIA dell’Azienda Ospedaliera stessa, o suo delegato, per ogni aspetto attinente la responsabilità dell’Azienda Ospedaliera quale ente titolare della presa in carico territoriale del minore. L’Azienda Ospedaliera individua un neuropsichiatra infantile tra coloro che sono in servizio presso l’UONPIA dell’Azienda Ospedaliera quale medico specialista responsabile del servizio, per ogni aspetto attinente la responsabilità dell’Azienda Ospedaliera quale ente titolare della presa in carico territoriale del minore con eventuale delega. Il neuropsichiatra designato dall’Azienda Ospedaliera ed il coordinatore individuato dalla Cooperativa Artelier, concorrono alla stesura delle Linee Guida per la programmazione dei progetti terapeutici e riabilitativi individuali per ciascun ospite, delle procedure di dimissione e di ammissione, di inserimento dei servizi previsti dalla presente convenzione nella rete dei servizi di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza e di comunicazione tra le parti della rete stessa, individuano le modalità di collaborazione con altri servizi socio-sanitari competenti per zona, definiscono gli interventi rivolti alle famiglie di provenienza dei ragazzi inseriti. In particolare per i criteri di ammissione e dimissione dei pazienti si rinvia sia al Regolamento della Comunità Terapeutico-Riabilitativa per Minori/Adolescenti (All. A art. 1 e capp.:

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Inserimento - Dimissione) sia al Protocollo d’Intesa tra Azienda Ospedaliera, Cooperativa Artelier e Comune di residenza del minore (All. B). Prima dell’inserimento in Comunità, i minori e gli adolescenti con gravi prsicopatologie saranno presi in carico dai Servizi di NPIA esistenti nel territorio dell’Azienda Ospedaliera, fatto salvo il caso di pazienti extraterritoriali, che dovranno essere in carico presso il servizio NPI del territorio di residenza con il quale viene stipulato analogo protocollo individuale ad hoc (v. allegato B). L’Azienda Ospedaliera si impegna altresì, attraverso gli operatori competenti delle UONPIA a fornire al coordinatore della CTR ogni notizia inerente la cartella clinica, il raccordo anamnestico, la situazione familiare, il trattamento farmacologico in atto per il paziente da inserire.

L’Azienda Ospedaliera su richiesta del neuropsichiatra infantile, individuato attraverso l’ambulatorio di NPI di Legnano Cod. 1011750331, fornirà altresì i farmaci eventualmente necessari alle terapie, che la Cooperativa Artelier, attraverso la Comunità Antenna Gertrude Beolchi, custodirà all’interno dei servizi sotto la propria responsabilità e secondo le procedure previste dalla normativa vigente. L’Azienda Ospedaliera garantirà inoltre la sottoscrizione di protocolli operativi con le strutture a funzione sanitaria che ad essa fanno capo (emergenza sanitaria, ricoveri, ecc.).

Art. 8: Impegni economici Gli impegni economici verranno stipulati fra Azienda Ospedaliera di riferimento, Cooperativa Artelier ed ASL di competenza rimandando ad uno specifico accordo il relativo progetto con gli obiettivi e l’indicazione di un budget forfettario a sostegno dei meccanismi di integrazione che specifici atti andranno ad implementare.

Art. 9: Durata della convenzione La presente convenzione è valida dalla data del decreto di accreditamento sanitario regionale ed ha la durata di anni tre. La convenzione si intende rinnovata per uguale periodo per una sola volta se non disdetta tramite lettera raccomandata con almeno tre mesi di anticipo sulla naturale scadenza da parte di uno dei firmatari. La modificazione di uno o più articoli della presente convenzione comporterà in ogni caso la necessità di una nuova stipula. E’ fatta salva la facoltà di recesso in qualsiasi momento a causa di colpa grave o negligenza comprovata di una delle parti.

Si conviene quanto sopra in Legnano (Milano), il giorno 21 dicembre 2007 con Delibera dell’Azienda Ospedaliera “Ospedale Civile” di Legano N. 523/07 del 21/12/2007

L’AZIENDA OSPEDALIERA “Ospedale Civile” di Legano Con sede legale in Legnano (Mi), CAP: 20025 Via Cesare Candiani, 2 Partita IVA n. 12313480159 Nella persona del suo Legale Rappresentante Direttore Generale Dott. Prof. GIUSEPPE SANTAGATI e COOPERATIVA SOCIALE ARTELIER – ONLUS Con sede legale in Milano, CAP: 20122 Via Francesco Daverio, 7 Partita IVA n. 05127610961 Nella persona del suo Legale Rappresentante Presidente dott. AMOS PIERO NANNINI

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ALLEGATO D

MODULO DI AUTORIZZAZIONE DEI GENITORI/TUTORE PER TRATTAMENTO DATI E CONTATTI CON

L’ESTERNO

Il sottoscritto/a ___________________________________________ nato/a a ______________ il

_________residente a ____________ in qualità di genitore del ragazzo/a __________________________

- dichiara di aver ricevuto in data __________ l’informativa relativa alla legge 675/96.

- esprime il proprio consenso al trattamento dei dati personali riguardanti il proprio/a figlio/a da parte degli

operatori della Comunità Terapeutica ______________ così come descritti nella suestesa informativa.

Eventuali eccezioni ______________________________________________________________________ autorizza inoltre:

i contatti e gli incontri necessari per la gestione del progetto terapeutico con tutti gli enti utilmente coinvolti nel progetto (servizi NPI di provenienza, servizi sociali, scuola, oratorio ecc), dei quali sarà comunque informato ed ai quali potrà partecipare secondo quanto definito nel progetto stesso.

l’utilizzo di strumenti di registrazione audio, video o fotografici, nel caso siano ritenuti necessari per una migliore gestione della situazione clinica. Si precisa che questi filmati saranno visionati solo dagli operatori impegnati nel caso per scopi diagnostici, per seguire l’evoluzione della situazione nel tempo e per adeguare il lavoro terapeutico e che gli stessi saranno vincolati dal segreto professionale. Il materiale di registrazione, essendo parte integrante della cartella clinica, è di proprietà del servizio: i genitori potranno eventualmente richiedere copia. I dati raccolti saranno visionati solo dagli operatori impegnati nel caso per scopi diagnostici, per seguire l’evoluzione della situazione nel tempo e per adeguare il lavoro terapeutico. La raccolta di dati sensibili ed i contatti sopraindicati saranno comunque limitati agli obblighi previsti dalla legge ed a quanto necessario per l’adeguata gestione del progetto terapeutico del ragazzo, a norma della L. n° 675 del 31/12/1996. Data ____________________________

In Fede

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