Associazione Alzheimer Monza e Brianza - è...

1
2 LUNEDÌ 13 DICEMB)U: 1993 ATIUALITA SCIEN'IlFICA I,!COIUJIEBE Il consiglio del grande nzedico Quando imperversa la bronchite di CARLO GRASSI Direttore della Clinica delle malattie respiratorie, Università di Pavia L' inizio losporine, macroli- la stag1o- di, etc.), perché in ne fredda, questo caso è pro- spe cial- _ babile che ci sia mente se il cambio g stata una compii- di temperatura è canza con infezione abbastanza rapido ... batterica. nel periodo autun- Nel caso partico- nale, provoca nella !are dei soggetti popola zione gene- asmatici, la presen- rale un rapido au- za di bronchite fa- mento delle cosid- vorisce l'insorgenza dette «malattie da i di «aUacchi» dovuti raffreddamento», a a broncospasmo dal carico delle vie respiratorie. momento che i bronchi di questi Dal banale raffreddore ai casi pazienti reagiscono maggiormente più gravi di pomonite esiste una allo stimolo infiammatorio e si re- varia gamma di affezioni respira- stringono provocando il tipico at- tox ie: una de lle più diffuse è la tacco asmatico. Anche per questo bronchite acuta. Questa può pre- il trattamento è sintomatico: se si sentarsi in soggetti di qualsiasi tratta di asmatici stagionaH (per età: è da ritenere una malattia di esempio individui allergici a polli- non particolare gravità, ma che ri- ni) non in terapia, deve essere chi ede provvedimenti terapeutici, prontamente ripresa la cura con volti a frenarne l'evoluzione verso «broncodilatatori» e in genere so- quadri clinici di maggior impegno. no sufficienti i preparati per In genere la bronchite acuta è spray. Se, invece, si tratta di sog- causata da virus contro i quali - getti già in cura, perché affetti da contrariamente a quanto accade forme di asma perenne (i pazienti per i batteri - non abbiamo a di- allergici alla polvere di casa), il sposizione farmaci idonei. La cura normale trattamento terapeutico della bronchite acuta è pertanto dovrà essere momentaneamente essenzialmente s intomatica; sa- potenziato. ranno a questo fine utili tutti i Non esistono precise norme di medicamenti in grado di combat- prevenzione per la bronchite acu- tere i disturbi dell'affezione. In- ta, benesistono soggetti che più nanzitutto gli «antipiretici »: pro- facilmente di altri la contraggono voca no un abbassamento della nella stagione invernale. Per que- temperatura corporea in tutti i ca- sti ultimi - accanto a lle comuni · si con febbre elevata; gli «antitos- norme di difesa dal freddo che so- se»: vanno regolarmente impiega- no valide per tutti - può rivelarsi ti in questi pazienti, la cui tosse è utile un trattamento periodico (e insistente, non produttiva (cioè comunque all'inizio dei primi senza catarro) e particolarmente freddi) con preparati «imrnuno- molesta per il malato, specie nelle modulanti», che stimolano le dife- ore notturne; i farmaci mucoatti- se dell'organismo. vi: stimolano la produzione di se- I soggetti più a rischio sono i erezioni catarra li , che - nel caso bambini e gli anziani, anche se in specifico de ll a bronchite acuta - questi ultimi è più frequente una svolgono un'azione «protettiva» e ri acu ti zzazione di una bronchite riparatrice nei confronti della mu- cronica. cosa bronchial e, irrit ata per il Per coloro che vivono in gro ss i processo infiammatorio in atto. Se centri urbani, dove l'inquinamen- la malattia persiste oltre il norma- to è un fatt_ore di aggressione del- le periodo di 4-5 giorni e pres- le loro condizioni bronchiali può soché immod ifica ti sono i disturbi, essere vantaggioso un periodo di è bene somministrare anche anti- soggiorno in località marina, du- bioti ci (i n genere penicilline, cefa - rante la stagione invernale. Malattia di Alzheimer: il malato sembra aver perduto se stesso e il senso del tempo. E la sua personalità subisce cambiamenti impressionanti. Assistenti I l morbo di Alzheimer non lede gravemente soltanto il malato, è una du_rissima ·prova anche per tutta la sua famiglia. L'indivi- duo vittima di guesta insidiosa forma di demenza subisce spesso mu- tamenti impressionanti della persona- lità: il deterioramento progressivo del- la memoria produce disorientamento temporale e spaziale, difficoltà nel lin- guaggio, perfino l'incapacità di ricono- scere i propri cari. E l'equilibrio del nucleo domestico viene minato dalla presenza di una persona dal comporta- mento talora incomprensibile, con im- pennate improvvise di aggressività, in- capace di svolgere le attività più ele- mentari e sempre più bi sogilosa di assi- stenza. «Eppure quest'assistenza diviene un compito molto meno gravoso quando impariamo a vedere il mondo attraver- so gli occhi del malato» ha affermato la professoressa Lisa Gwyther della Duke University, durante un convegno sul- l'Alzheimer organizzato di recente a VVashin gto n. La professoressa Gwyther, che è direttrice di un pro- gramma speciale di guida pratica e psi- cologica per le famiglie colpite da que- sto male, basa le sue convinzioni su te- stimonianze, confidenze e frammenti di diario prodotti dai pazienti stessi du- rante preziosi sprazzi di lucidit à. «E' questa l'esperienza interiore di chi è affetto da ll 'Alzheimer: egli bran- cola in un mondo in cui nulla ha senso, nulla gli è familiare. Non capisce come è arrivato in un certo luogo, se ha fatto qualcosa di male, che cosa ci si aspetta da lui. Ed è terrorizzato. Molto del suo comportamento aggressivo o bizzoso ·ha alla base questo terrore>> dice Lisa Gwyther. Il malato è spesso dolorosa- mente cosciente della propria inade- guatezza, ed ha sempre,paura di poter dire o fare qualcosa di imbarazzante. E' incapace di svolgere i compiti più semplici, perché non ricorda che cosa ha fatto e che cosa gli resta da fare. Ma desid era sa lvare la facciata, mostrarsi · all'altezza della situazione, per difen- dere la propria dignità. E questo sforzo è estenuante. di ILARIA CAPUTI In un mondo dove tutto succede a caso e tutto è minaccioso, il mal ato si aggrappa, dunque, disperatamente a tutto quello che gli sicurezza, perso- ne e luoghi noti, abitudini, sempre lo stesso vecchio vestito. «Ha paura di si- tuazioni nuove, rifiuta di uscire, e que- sto limita grandemente la vita della fa- miglia» spiega la speciali sta americana: <<Nel malato la memoria recente impal- lidisce, e la percezione del presente si spinge sempre più indietro nel tempo. Talora si alza in agitazione nel cuore della notte, e magari può d esiderare di recarsi all'ufficio dove lavorava anche CON ALICE NEL Tra l consigli che la professoressa Lisa Gwyther formula per l'assisten- za psicologica ai malati di Alzheimer vi è anche quello di farli giocare se possibile con i bambini. I bambini, infatti, hanno una sensibilità parti- colare: sanno istintivamente mettersi al livello del malato, esprimergli af- fetto, fargli sentire che conta. Questo non significa che sia consigliabile !a- sciarli insieme da soli, talora è ne- cessario tenerli d'occhio. Talvolta è anche opportuno, per esempio, spie- gare in privato al bambino che il · nonno gli vuole molto bene anche se è incapace di fare tante delle cose che fanno gli altri adulti. Si può così educare H bambino a co mportarsi con il malato con nat uralezza e ri- spetto. PILLOLE SCELTE 6/fPI lettori possono mettersi gratuitamente in co ntatto agli orari indicati con gli specialisti di E urop Assistance per avere informazioni e consigli sugli art ico li di questo numero del Corriere Salute. SI' ALLA MAMMOGRAFIA DOPO I I VIZI DELLA MAMMA SULLA TESTA DEL BEBÈ CHIAMATA GRATUITA DOMANI 14 DICEMBRE 'l'i!lf!i; VERDE . ' ' l DALLE ORE 10 ALLE 19 Questa settimana i medici sono a vostra di- sposizione per ri spondere in particolare su: e ALLERGIE e DIED\ AN1TfUMORI e STRESS E CEFALEA NElL'ADOLESCENZA europ asslstance La mammo grafia per la diagnosi pr ecoce del cancro della mammella dovrebbe essere -indirizzata alfe donne 1i pari o superiore ai 50 anni, o sui soggetti di età mf en ore ma che pr esentano casi in fam iglia della ma- lattia (parent ele di primo grado). Sò no le conclusioni di uno studio condotto da un gruppo di ricercatori del- l'Università di California e pubblicate sulla tivista «..a- ma». La ricerca ha abbracciato 31.814 donne ultra- trentenni , tutte apparentemente sane. Sebbene quelle di età superiore ai 50 anni costituissero soltanto il 38,3 per cento di tutte le donne indagat e, il 74 per ce nto di cancro mammario si è rilevato proprio in tale gruppo. Qui il numero di casi di cancro della mammella, ac- certato mediante lo screening mammografico, è tisulta- to cinque volte più elevato che nel gruppo di donne sotto i 50 anni (con una incidenza del IO per 1 .000 cont ro il 2 per 1.000). L 'abuso di sostanze farma cologiche in gra vidanza fa- scia il seg no ... nelle chiome del neonato. E quanto sono riusciti a evidenziare un gruppo di ricercatori deff',<ln - stitut de méd eci ne l égal e>> di Sfl·asburgo. Costoro sono ad analizzare i capelli di 63 bimbi appena nati, le cu1 mamme avevano fatto uso durante fa gestazione droghe e fanna ci: 9 de fl e_mamme oggetto dello stu- dto avevano consumato eroma, 40 erano « nicotina-di- pendenti», undici erano abusatrici di benzodiazepine (fannaci contro l' ans ia), due ricon- evano alfa cocaina e una, infine, alle amfetamine. Nei capelli dei neonati si è potuto accertare la pr esenza delle sostanze fanna- avevano consumato. P er quel che nguarda m particolare fa ni cotina si è visto che esiste una relazione fra fa sua concen/ razione nei ca- pelli del bambino e quella accertabile neffa chioma della genitrice. ATfUALITA SCIENTIFICA LUNEDÌ 3 13 DICEMBRE 1993 Per questo anche per i familiari la malattia è una prova durissima. Una psicologa americana ha studiato il problema: ecco i suoi consigli quindici anni prima e dove crede di es- sere atteso. Una delle principali fonti d'ansia per questi pazienti è, infatti, il timore di venir meno alle aspettative di qualcuno». Poiché i loro mecca nismi mnemonici sono altera ti, i malati di Alzheimer non ricordano dove hanno posto un ogget- to, e lo vedono scomparire. Non ricor- dano che il loro coniuge li ha salutati prima di uscire, e si disperano per esse- re stati abbandonati. «Uno degli aspet- ti più caratteristici della loro malattia è che diventano sospettosi. Se gli oggetti scompaiono, si sentono circondati dai MONDO DEI BIMBI La presenza di un bambino è bene· fica anche perché riporta il nonno a un livello della memoria in cui si sente a proprio agio. Una delle allu- cinazioni frequenti nell'Alzheimer è, infatti, la presenza dei figli bambini, anche quando quei figli hanno cin·. quanta o sessant'anni. Può avvenire che una madre anziana che vive da decenni sola con suo marito insista ad apparecchiare la tavola per i suoi bambini. In questo contesto la presenza di un nipotino può fare miracoli. E' av- venuto, a volte, che una anziana ma- lata, incapace di parlare da anni, al sentirsi mettere tra le braccia un bambino si sia messa a cantargli la ninna nanna. DONNE A RISCIDO SE IL GRASSO AUMENTA ladri. Se la moglie li abbandona, è perché ha un altro uomo. In realtà non fanno che colmare nel modo più logico i vuoti della loro memoria» aggiunge Lisa Gwyther. · Eppure, ogni tanto, anche negli stadi più avanzati della malattia, ci sono, inaspettatamente, dei giorni «buoni». «E allora "dice l'esperta" riemerge la persona come la conoscevamo, con la sua intelligenza. E' avvenuto che una donna che non parlava da anni abbia detto all'improvviso al marito " lo lo so che per te è molto duro. Non ho parole per ringraziarti". Bisogna imparare ad aspettare questi momenti, non !asciar- sene sbalestrare con speranze poco realistiche di guarigione; e saperle ce- lebrare come interludi di gioia». Come comportarsi in situazioni do- mestiche così difficili? La professores- sa Gwyther, che è anche un'assistente sociale, ha molti consigli pratici per le famiglie. Eccoli. Se il malato dice di non saper fare una cosa, non insistete perché la faccia da sé. Aiutatelo con semplicità, senza farglielo pesare, e passate a un'attività piacevole. Col danno cerebrale gli sfor- zi non servono a niente, e possono pro- vocare tensioni e frustrazioni tali da scatenare reazioni viole nte. Siate creativi nello scoprire quali so- no le cose che è ancora in grado di fare e da cui può trarre soddisfazione. Coinvolgetelo, poi esprimete apprezza- mento e gratitudine. Il malato va dife- so cont.ro il senso di fallimento e morti- ficazione che accompagna le sue mille piccole sconfitte quotidiane. COBBIEBB DELLA SEBA. del 13 dicembre 1993 Direttore Responsabile PAOLO MIEU VICedirettore GIUUO GtUSTINIANt L 'aumento dei grassi nel sangue e la tendenza a svi- luppare un 'adiposità a carico dell'addome tendono a esp01re le do, nne a un aumentato rischio di mortalità per infarto. E, in sintesi, fa conclusione di uno studio svèdese, pubblicato sul «British medicai joumab>. Ri· cercatori dell'Universidi Gothenbu rg (Svezia) hanno seguito per 20 anni /.462 donne di età compresa tra i 38 e i 60 anni. Si-è potuto così constatare che la mor- talità globale e i decessi per infarto miocardico sono più elevati tra le donne con alti li ve lli di trigliceridi nel sang ue e con una focalizzazione addominale del grasso corporeo. In pratica, fattore di rischio per il sesso fem- minile - come altre ricerche hanno già messo in evi- denza - è fa sede del tessuto adiposo e non tanto l'o- besità in sé. Tali rilievi - suggeriscono i ricercatori - dovrebbero essere tenuti in giusto quando si attua un programma di prevenzione destinato alle donne. O 1993 RCS Editoriale Quotidia- ni • Sede Legate e tipografia via Solferino 28 Milano • Registra· zione Tribunale di Milano n. 139 del 6 luglio 1948 SAi."iiii Supplemento settimanale di medicina e salute Diretto da LUIGI BAZZOLI Capo Redattore RtCCARDO RENZI Capo Servizio CRISTINA D" AMICO Redazione: Guido Cagnan, Anto- nella Cremonese, Angelo de' Mi- cheti, Franca Porctanl, Edoardo Rosati, Guido Tanganelll Vìa Solferino 28 • 20121 Milano Telefono: 02-29.00.96.81 Pubblicità: RCS Pubblicità SpA Vìa Vespucci 2 • 20124 Milano Telefono: 02-25.88 CHI AIUTA I MALATI E I FAMILIARI Sono due in Italia le Associazioni per l'aiuto ai di Alzheimer e alle loro famiglie: e Alzheimer Milano (pres. Gabriella Salvini Porro) sede nazionale via Marino 7 - Milano. Al numero telefonico «Pronto Alzheimer (02- 80.67.97, ore.9-13) si danno informazioni sulle associazioni federate (Bergamo, Liguria, Pia· cenza, Pisa, Firenze, Roma), si consulenza legale e si informa sugli «ambulatori Alzhei- mer» collegati alle Università o agli ospedali. e Aima (Associazione Italian-a Malattia di Alzheimer) (pres. Patrizia Spadin) - sede nazio- nale viale Gorizia 22 Milano, tel. 02- 89.40.62.54, cui rivolgersi per informazioni sul- le altre sedi (Belluno, Biella, Brescia, Campo- basso, Cremona, Mantova, Modena, Rodigo prov. Mantova, Roma, Torino, Verona, Veruno prov. Novara). E' anche in funzione a Brescia, in collaborazione con il Dipartimento Speri- mentale Alzheimer e il Gruppo di Ricerca Ge- riatrica, una linea telefonica («Demline»: 030· , 37.52.792) a disposizione per consigli e infor- mazioni. -Trattatelo sempre con rispetto. Non parlate di lui quando è presente, dicen- do magari «tanto non capisce ». Potreb- be capire proprio in quel momento e rimanere ferito. In questo stesso spiri- to ,..quando andate con lui dal medico evitate di parlare in piena libertà. Piut- tosto comunicate privatame nte col me- dico per telefono o in altra forma, pri- ma o dopo la visita. Trattatelo sempre da adulto, anche se dovrete abituarvi. a semplificare il vostro linguaggio e a ripetere con pa- zienza molte volte. Rassicuratelo continuamente. Ri- cordate che il malato di Alzheimer vive in · un mondo dove tutto avviene alla rinfusa, e dove non capisce che cosa succederà o che cosa ci si aspetterà · da lui. Ripetetegli che può contare su di voi, che gli spiegherete sempre che co- sa fare. Se invoca la mamma, confortatelo senza ingannarlo. Ditegli «la mamma ti vuole molto bene », «la mamma è contenta che tu sia qui con me al sicu- ro », e accarezzatelo, abbracciatelo. Quando la regressione della memoria lo riporta al livello della sua infanzia è del tutto logico che invochi la fonte più primordialé di sicurezza. In questo suo apparente vivere fuori della realtà sap- piate leggere il bisogno molto reale di sentirsi protetto. Aiutatelo a smaltire l'eccesso di energia con attività fisiche. Spesso l'ec- cesso di energia può portare il malato a passeggiare su e giù nervosamente, e può alimentare la sua ansia. Il footing fa bene. Spesso chi non vuole fare gin- nastica ama ballare. Ch i giocava a ten- n is, anche se non sa più contare i punti, può trovar piacevole il palleggio. E chi è limitato nei movimenti va in coraggia- to a svolgere attività fi siche semplici, come lo spazzare o il pi egare le lenzuo- la. Evitate di esporlo a un eccesso di stimoli sensoriali: luci, voci, vetrine, fo ll a. Questo crea in lui uno stato di corto circuito e un unico desiderio: fuggire. Se quando lo portate a una riunione fa miliare si agita e vuole subi- to andar via, provate a portarlo in una stanza isolata e presentategli un solo stimolo alla volta. Evitate di porto di fronte a sce lte o decisipni. La sua me nte è incapace di tutte le alternative. Spesso il malato che ha un armadio pieno di vestiti indossa sempre lo stesso abito non solo perché questo lo rassicura, ma anche per sottrarsi a ll'ansia della scelta. Semplificate l'ambiente intorno a lui, in modo da minimizzare le occasio- ni di errore e scoraggiamento, Se diventa aggressivo o collerico, evitate a tutti i costi di lasciarvi coin- volgere. Mantenete la calma, o ci sauna escalation di violenza. Cercate piuttosto di distrarlo, usando a vostro vantaggio la !abilità della sua memoria. O allontanatevi con tranquillità, per ri- tornare dopo breve tempo. Seguitelo ogni tanto a quel livello della memoria dove si sente a proprio agio, per creare per lui attività piacevo- li. Se, per esempio, ricorda bene i tem- pi del liceo, sedetevi accanto a lui a commentare delle fotografie di quell'e- poca. Ricordategli spesso chi è (per esem- pio che è vostro padre, un bravissimo avvocato, ecc.). Dategli l'occasione di fare qualcosa per voi ed esprimete riconoscenza. Ringraziatelo con espressioni quali: <<Per fortuna c'eri tu a portarmi i pac- chi», o «cosa faxei, se non ci fossi tu ad accompagnarmi?». In questi malati cspesso l'angoscia di essere di pe so e di non riuscire a ricambiare le a ttenzioni e la dedizione che ricevono. Sappiate coltivare il senso dell'umo- rismo, che spesso in questi malati è vi- vi ss imo. sappiate scherzare affettuosa- mente, sorridete con lui dei suoi errori, e se vi prende in giro o dice qualcosa di spiritoso, dategli soddisfazione e ridete di cuore. Aiutatelo a coltivare delle abitudini significative. Andare in chies a, fare la passeggiata quotidiana: tutto que ll o che è regolare lo rassicura. Rassicuratelo continuamente per il suo timore di essere abbandonato: è una paura tipica di questi malati. Non spingetelo ad affrettarsi, perché questo aumenta la sua confusione. Dategli l'occasione di esprimersi. Specialmente durante gli stadi in izia li della malattia ques ti mala ti hanno un gran bisogno di descrivere le l oro sen- sazioni. Se li si organizza in gruppo so- no spesso capaci di trarre sostegno l' u- no da ll 'altro. Si raccontano le stesse cose all 'infinito senza rendersi conto di essere ripetitivi, e questo li conforta. A vo lte sono capaci di produrre interes- santissime t es timonianze della loro espe rienza in teriore. Sappiatevi servire della magia della musica. La memoria musicale è molto tenace e resiste a lungo alla devastazio- ne dell'Alzheimer. Il malato che abbia appreso a suonare uno strumento spes- so conserva a lungo questa capacità. Cantare, suonare, o anche semp lice- me nte ascoltare, possono darg li molto sollievo; chi rifiuta ogni attività fisica può «Sciogliersi» al suono della music a e in un ballo.

Transcript of Associazione Alzheimer Monza e Brianza - è...

Page 1: Associazione Alzheimer Monza e Brianza - è Assistentialzheimermonza.it/wp/download/varie/35-corriere_salute...1993/12/13  · E questo sforzo è estenuante. di ILARIA CAPUTI In un

2 LUNEDÌ 13 DICEMB)U: 1993 ATIUALITA SCIEN'IlFICA I,!COIUJIEBE

~JU.UTE

Il consiglio del grande nzedico

Quando imperversa la bronchite

di CARLO GRASSI Direttore della Clinica delle malattie respiratorie, Università di Pavia

L' inizio d~l- losporine, macroli-la stag1o- di, etc.), perché in ne fredda, questo caso è pro-special- _ babile che ci sia

mente se il cambio g stata una compii-di temperatura è ~ canza con infezione abbastanza rapido ... batterica. nel periodo autun- Nel caso partico-nale, provoca nella !are dei soggetti popolazione gene- asmatici, la presen-rale un rapido au- za di bronchite fa-mento delle cosid- vorisce l'insorgenza dette «malattie da i di «aUacchi» dovuti raffreddamento», a a broncospasmo dal carico delle vie respiratorie. momento che i bronchi di questi

Dal banale raffreddore ai casi pazienti reagiscono maggiormente più gravi di pomonite esiste una allo stimolo infiammatorio e si re-varia gamma di affezioni respira- stringono provocando il tipico at-toxie: una delle più diffuse è la tacco asmatico. Anche per questo bronchite acuta. Questa può pre- il trattamento è sintomatico: se si sentarsi in soggetti di qualsiasi tratta di asmatici stagionaH (per età: è da ritenere una malattia di esempio individui allergici a polli-non particolare gravità, ma che ri- ni) non in terapia, deve essere chiede provvedimenti terapeutici, prontamente ripresa la cura con volti a frenarne l'evoluzione verso «broncodilatatori» e in genere so-quadri clinici di maggior impegno. no sufficienti i preparati per

In genere la bronchite acuta è spray. Se, invece, si tratta di sog-causata da virus contro i quali - getti già in cura, perché affetti da contrariamente a quanto accade forme di asma perenne (i pazienti per i batteri - non abbiamo a di- allergici alla polvere di casa), il sposizione farmaci idonei. La cura normale trattamento terapeutico della bronchite acuta è pertanto dovrà essere momentaneamente essenzialmente sintomatica; sa- potenziato. ranno a questo fine utili tutti i Non esistono precise norme di medicamenti in grado di combat- prevenzione per la bronchite acu-tere i disturbi dell'affezione. In- ta, bensì esistono soggetti che più nanzitutto gli «antipiretici»: pro- facilmente di altri la contraggono vocano un abbassamento della nella stagione invernale. Per que-temperatura corporea in tutti i ca- sti ultimi - accanto alle comuni · si con febbre elevata; gli «antitos- norme di difesa dal freddo che so-se»: vanno regolarmente impiega- no valide per tutti - può rivelarsi ti in questi pazienti, la cui tosse è utile un trattamento periodico (e insistente, non produttiva (cioè comunque all'inizio dei primi senza catarro) e particolarmente freddi) con preparati «imrnuno-molesta per il malato, specie nelle modulanti», che stimolano le dife-ore notturne; i farmaci mucoatti- se dell'organismo. vi: stimolano la produzione di se- I soggetti più a rischio sono i erezioni catarrali, che - nel caso bambini e gli anziani, anche se in specifico della bronchite acuta - questi ultimi è più frequente una svolgono un'azione «protettiva» e riacutizzazione di una bronchite riparatrice nei confronti della mu- cronica. cosa bronchiale, irritata per il Per coloro che vivono in grossi processo infiammatorio in atto. Se centri urbani, dove l'inquinamen-la malattia persiste oltre il norma- to è un fatt_ore di aggressione del-le periodo di 4-5 giorni e pres- le loro condizioni bronchiali può soché immodificati sono i disturbi, essere vantaggioso un periodo di è bene somministrare anche anti- soggiorno in località marina, du-biotici (in genere penicilline, cefa- rante la stagione invernale.

Malattia di Alzheimer: il malato sembra aver perduto se stesso e il senso del tempo. E la sua

personalità subisce cambiamenti impressionanti.

Assistenti

I l morbo di Alzheimer non lede gravemente soltanto il malato, è una du_rissima ·prova anche per tutta la sua famiglia. L'indivi­duo vittima di guesta insidiosa

forma di demenza subisce spesso mu­tamenti impressionanti della persona­lità: il deterioramento progressivo del­la memoria produce disorientamento temporale e spaziale, difficoltà nel lin­guaggio, perfino l'incapacità di ricono­scere i propri cari. E l'equilibrio del nucleo domestico viene minato dalla presenza di una persona dal comporta­mento talora incomprensibile, con im­pennate improvvise di aggressività, in­capace di svolgere le attività più ele­mentari e sempre più bisogilosa di assi­stenza.

«Eppure quest'assistenza diviene un compito molto meno gravoso quando impariamo a vedere il mondo attraver­so gli occhi del malato» ha affermato la professoressa Lisa Gwyther della Duke University, durante un convegno sul­l'Alzheimer organizzato di recente a VVashin gton. La professoressa Gwyther, che è direttrice di un pro­gramma speciale di guida pratica e psi­cologica per le famiglie colpite da que­sto male, basa le sue convinzioni su te­stimonianze, confidenze e frammenti di diario prodotti dai pazienti stessi du­rante preziosi sprazzi di lucidità.

«E' questa l'esperienza interiore di chi è affetto dall'Alzheimer: egli bran­cola in un mondo in cui nulla ha senso, nulla gli è familiare. Non capisce come è arrivato in un certo luogo, se ha fatto qualcosa di male, che cosa ci si aspetta da lui. Ed è terrorizzato. Molto del suo comportamento aggressivo o bizzoso

·ha alla base questo terrore>> dice Lisa Gwyther. Il malato è spesso dolorosa­mente cosciente della propria inade­guatezza, ed ha sempre,paura di poter dire o fare qualcosa di imbarazzante. E' incapace di svolgere i compiti più semplici, perché non ricorda che cosa ha fatto e che cosa gli resta da fare. Ma desidera salvare la facciata, mostrarsi · all'altezza della situazione, per difen­dere la propria dignità. E questo sforzo è estenuante.

di ILARIA CAPUTI

In un mondo dove tutto succede a caso e tutto è minaccioso, il malato si aggrappa, dunque, disperatamente a tutto quello che gli dà sicurezza, perso­ne e luoghi noti, abitudini, sempre lo stesso vecchio vestito. «Ha paura di si­tuazioni nuove, rifiuta di uscire, e que­sto limita grandemente la vita della fa­miglia» spiega la specialista americana: <<Nel malato la memoria recente impal­lidisce, e la percezione del presente si spinge sempre più indietro nel tempo. Talora si alza in agitazione nel cuore della notte, e magari può desiderare di recarsi all 'ufficio dove lavorava anche

CON ALICE NEL Tra l consigli che la professoressa

Lisa Gwyther formula per l'assisten­za psicologica ai malati di Alzheimer vi è anche quello di farli giocare se possibile con i bambini. I bambini, infatti, hanno una sensibilità parti­colare: sanno istintivamente mettersi al livello del malato, esprimergli af­fetto, fargli sentire che conta. Questo non significa che sia consigliabile !a­sciarli insieme da soli, talora è ne­cessario tenerli d'occhio. Talvolta è anche opportuno, per esempio, spie­gare in privato al bambino che il

· nonno gli vuole molto bene anche se è incapace di fare tante delle cose che fanno gli altri adulti. Si può così educare H bambino a comportarsi con il malato con naturalezza e ri­spetto.

PILLOLE SCELTE 6/fP•

I lettori possono mettersi gratuitamente in contatto agli orari indicati con gli

specialisti di Europ Assistance per avere informazioni e consigli sugli artico li di

questo numero del Corriere Salute.

SI' ALLA MAMMOGRAFIA DOPO I CINQUANT'AN~I

I VIZI DELLA MAMMA SULLA TESTA DEL BEBÈ

CHIAMATA GRATUITA DOMANI 14 DICEMBRE 'l'i!lf!i; VERDE . ' ' l )~Jil}'.fJ DALLE ORE 10 ALLE 19

Questa settimana i medici sono a vostra di­sposizione per r ispondere in particolare su:

e ALLERGIE e DIED\ AN1TfUMORI e STRESS E CEFALEA NElL'ADOLESCENZA

europ asslstance

La mammografia per la diagnosi precoce del cancro della mammella dovrebbe essere -indirizzata alfe donne 1i et~ pari o superiore ai 50 anni, o sui soggetti di età mfenore ma che presentano casi in famiglia della ma­lattia (parentele di primo grado). Sòno le conclusioni di uno studio condotto da un gruppo di ricercatori del­l 'Università di California e pubblicate sulla tivista «..a­ma». La ricerca ha abbracciato 31.814 donne ultra­trentenni, tutte apparentemente sane. Sebbene quelle di età superiore ai 50 anni costituissero soltanto il 38,3 per cento di tutte le donne indagate, il 74 per cento di cancro mammario si è rilevato proprio in tale gruppo. Qui il numero di casi di cancro della mammella, ac­certato mediante lo screening mammografico, è tisulta­to cinque volte più elevato che nel gruppo di donne sotto i 50 anni (con una incidenza del IO per 1.000 contro il 2 per 1.000).

L 'abuso di sostanze farmacologiche in gravidanza fa­scia il segno ... nelle chiome del neonato. E quanto sono riusciti a evidenziare un gruppo di ricercatori deff',<ln­stitut de médecine légale>> di Sfl·asburgo. Costoro sono anda~i ad analizzare i capelli di 63 bimbi appena nati, le cu1 mamme avevano fatto uso durante fa gestazione d~ droghe e fannaci: 9 defle_mamme oggetto dello stu­dto avevano consumato eroma, 40 erano «nicotina-di­pendenti», undici erano abusatrici di benzodiazepine (fannaci contro l 'ansia), due ricon-evano alfa cocaina e una, infine, alle amfetamine. Nei capelli dei neonati si è potuto accertare la presenza delle sostanze fanna­cofog~che eh~ ~e man~me avevano consumato. Per quel che nguarda m particolare fa nicotina si è visto che esiste una relazione fra fa sua concen/razione nei ca­pelli del bambino e quella accertabile neffa chioma della genitrice.

ATfUALITA SCIENTIFICA LUNEDÌ 3 13 DICEMBRE 1993

Per questo anche per i familiari la malattia è una prova durissima. Una psicologa americana ha studiato il problema: ecco i suoi consigli

quindici anni prima e dove crede di es­sere atteso. Una delle principali fonti d'ansia per questi pazienti è, infatti, il timore di venir meno alle aspettative di qualcuno».

Poiché i loro meccanismi mnemonici sono alterati, i malati di Alzheimer non ricordano dove hanno posto un ogget­to, e lo vedono scomparire. Non ricor­dano che il loro coniuge li ha salutati prima di uscire, e si disperano per esse­re stati abbandonati. «Uno degli aspet­ti più caratteristici della loro malattia è che diventano sospettosi. Se gli oggetti scompaiono, si sentono circondati dai

MONDO DEI BIMBI La presenza di un bambino è bene·

fica anche perché riporta il nonno a un livello della memoria in cui si sente a proprio agio. Una delle allu­cinazioni frequenti nell'Alzheimer è, infatti, la presenza dei figli bambini, anche quando quei figli hanno cin·. quanta o sessant'anni. Può avvenire che una madre anziana che vive da decenni sola con suo marito insista ad apparecchiare la tavola per i suoi bambini.

In questo contesto la presenza di un nipotino può fare miracoli. E' av­venuto, a volte, che una anziana ma­lata, incapace di parlare da anni, al sentirsi mettere tra le braccia un bambino si sia messa a cantargli la ninna nanna.

DONNE A RISCIDO SE IL GRASSO AUMENTA

ladri. Se la moglie li abbandona, è perché ha un altro uomo. In realtà non fanno che colmare nel modo più logico i vuoti della loro memoria» aggiunge Lisa Gwyther. ·

Eppure, ogni tanto, anche negli stadi più avanzati della malattia, ci sono, inaspettatamente, dei giorni «buoni». «E allora "dice l'esperta" riemerge la persona come la conoscevamo, con la sua intelligenza. E' avvenuto che una donna che non parlava da anni abbia detto all'improvviso al marito "lo lo so che per te è molto duro. Non ho parole per ringraziarti". Bisogna imparare ad aspettare questi momenti, non !asciar­sene sbalestrare con speranze poco realistiche di guarigione; e saperle ce­lebrare come interludi di gioia».

Come comportarsi in situazioni do­mestiche così difficili? La professores­sa Gwyther, che è anche un'assistente sociale, ha molti consigli pratici per le famiglie. Eccoli.

Se il malato dice di non saper fare una cosa, non insistete perché la faccia da sé. Aiutatelo con semplicità, senza farglielo pesare, e passate a un'attività piacevole. Col danno cerebrale gli sfor­zi non servono a niente, e possono pro­vocare tensioni e frustrazioni tali da scatenare reazioni violente.

Siate creativi nello scoprire quali so­no le cose che è ancora in grado di fare e da cui può trarre soddisfazione. Coinvolgetelo, poi esprimete apprezza­mento e gratitudine. Il malato va dife­so cont.ro il senso di fallimento e morti­ficazione che accompagna le sue mille piccole sconfitte quotidiane.

COBBIEBB DELLA SEBA. del 13 dicembre 1993

Direttore Responsabile PAOLO MIEU

VICedirettore GIUUO GtUSTINIANt

L 'aumento dei grassi nel sangue e la tendenza a svi­luppare un 'adiposità a carico dell'addome tendono a esp01re le do,nne a un aumentato rischio di mortalità per infarto. E, in sintesi, fa conclusione di uno studio svèdese, pubblicato sul «British medicai joumab>. Ri· cercatori dell'Università di Gothenburg (Svezia) hanno seguito per 20 anni / .462 donne di età compresa tra i 38 e i 60 anni. Si-è potuto così constatare che la mor­talità globale e i decessi per infarto miocardico sono più elevati tra le donne con alti livelli di trigliceridi nel sangue e con una focalizzazione addominale del grasso corporeo. In pratica, fattore di rischio per il sesso fem­minile - come altre ricerche hanno già messo in evi­denza - è fa sede del tessuto adiposo e non tanto l'o­besità in sé. Tali rilievi - suggeriscono i ricercatori -dovrebbero essere tenuti in giusto quando si attua un programma di prevenzione destinato alle donne.

O 1993 RCS Editoriale Quotidia­ni • Sede Legate e tipografia via Solferino 28 Milano • Registra· zione Tribunale di Milano n. 139

del 6 luglio 1948

SAi."iiii Supplemento settimanale

di medicina e salute

Diretto da LUIGI BAZZOLI

Capo Redattore RtCCARDO RENZI

Capo Servizio CRISTINA D" AMICO

Redazione: Guido Cagnan, Anto­nella Cremonese, Angelo de' Mi­cheti, Franca Porctanl, Edoardo

Rosati, Guido Tanganelll

Vìa Solferino 28 • 20121 Milano Telefono: 02-29.00.96.81

Pubblicità: RCS Pubblicità SpA Vìa Vespucci 2 • 20124 Milano

Telefono: 02-25.88

CHI AIUTA I MALATI E I FAMILIARI

Sono due in Italia le Associazioni per l'aiuto ai ma~ati di Alzheimer e alle loro famiglie:

e Alzheimer Milano (pres. Gabriella Salvini Porro) sede nazionale via Marino 7 - Milano. Al numero telefonico «Pronto Alzheimer (02-80.67.97, ore.9-13) si danno informazioni sulle associazioni federate (Bergamo, Liguria, Pia· cenza, Pisa, Firenze, Roma), si dà consulenza legale e si informa sugli «ambulatori Alzhei­mer» collegati alle Università o agli ospedali.

e Aima (Associazione Italian-a Malattia di Alzheimer) (pres. Patrizia Spadin) - sede nazio­nale viale Gorizia 22 • Milano, tel. 02-89.40.62.54, cui rivolgersi per informazioni sul­le altre sedi (Belluno, Biella, Brescia, Campo­basso, Cremona, Mantova, Modena, Rodigo prov. Mantova, Roma, Torino, Verona, Veruno prov. Novara). E' anche in funzione a Brescia, in collaborazione con il Dipartimento Speri­mentale Alzheimer e il Gruppo di Ricerca Ge­riatrica, una linea telefonica ( «Demline»: 030· , 37.52.792) a disposizione per consigli e infor­mazioni.

-Trattatelo sempre con rispetto. Non parlate di lui quando è presente, dicen­do magari «tanto non capisce». Potreb­be capire proprio in quel momento e rimanere ferito. In questo stesso spiri­to,..quando andate con lui dal medico evitate di parlare in piena libertà. Piut­tosto comunicate privatamente col me­dico per telefono o in altra forma, pri­ma o dopo la visita.

Trattatelo sempre da adulto, anche se dovrete abituarvi. a semplificare il vostro linguaggio e a ripetere con pa­zienza molte volte.

Rassicuratelo continuamente. Ri­cordate che il malato di Alzheimer vive in · un mondo dove tutto avviene alla rinfusa, e dove non capisce che cosa succederà o che cosa ci si aspetterà ·da lui. Ripetetegli che può contare su di voi, che gli spiegherete sempre che co­sa fare.

Se invoca la mamma, confortatelo senza ingannarlo. Ditegli «la mamma ti vuole molto bene», «la mamma è contenta che tu sia qui con me al sicu­ro», e accarezzatelo, abbracciatelo. Quando la regressione della memoria lo riporta al livello della sua infanzia è del tutto logico che invochi la fonte più primordialé di sicurezza. In questo suo apparente vivere fuori della realtà sap­piate leggere il bisogno molto reale di sentirsi protetto.

Aiutatelo a smaltire l'eccesso di energia con attività fisiche. Spesso l'ec­cesso di energia può portare il malato a passeggiare su e giù nervosamente, e può alimentare la sua ansia. Il footing fa bene. Spesso chi non vuole fare gin­nastica ama ballare. Chi giocava a ten­nis, anche se non sa più contare i punti, può trovar piacevole il palleggio. E chi è limitato nei movimenti va incoraggia­to a svolgere attività fisiche semplici, come lo spazzare o il piegare le lenzuo­la.

Evitate di esporlo a un eccesso di stimoli sensoriali: luci, voci, vetrine, folla. Questo crea in lui uno stato di corto circuito e un unico desiderio: fuggire. Se quando lo portate a una riunione familiare si agita e vuole subi­to andar via, provate a portarlo in una stanza isolata e presentategli un solo stimolo alla volta.

Evitate di porto di fronte a scelte o decisipni. La sua mente è incapace di confront~re tutte le alternative. Spesso il malato che ha un armadio pieno di vestiti indossa sempre lo stesso abito non solo perché questo lo rassicura, ma anche per sottrarsi all'ansia della scelta.

Semplificate l'ambiente intorno a lui, in modo da minimizzare le occasio­ni di errore e scoraggiamento,

Se diventa aggressivo o collerico, evitate a tutti i costi di lasciarvi coin­volgere. Mantenete la calma, o ci sarà una escalation di violenza. Cercate piuttosto di distrarlo, usando a vostro vantaggio la !abilità della sua memoria. O allontanatevi con tranquillità, per ri­tornare dopo breve tempo.

Seguitelo ogni tanto a quel livello della memoria dove si sente a proprio agio, per creare per lui attività piacevo­li. Se, per esempio, ricorda bene i tem­pi del liceo, sedetevi accanto a lui a commentare delle fotografie di quell'e­poca.

Ricordategli spesso chi è (per esem­pio che è vostro padre, un bravissimo avvocato, ecc.).

Dategli l'occasione di fare qualcosa per voi ed esprimete riconoscenza. Ringraziatelo con espressioni quali: <<Per fortuna c'eri tu a portarmi i pac­chi», o «cosa faxei, se non ci fossi tu ad accompagnarmi?». In questi malati c'è spesso l'angoscia di essere di peso e di non riuscire a ricambiare le attenzioni e la dedizione che ricevono.

Sappiate coltivare il senso dell'umo­rismo, che spesso in questi malati è vi­vissimo. sappiate scherzare affettuosa­mente, sorridete con lui dei suoi errori, e se vi prende in giro o dice qualcosa di spiritoso, dategli soddisfazione e ridete di cuore.

Aiutatelo a coltivare delle abitudini significative. Andare in chiesa, fare la passeggiata quotidiana: tutto quello che è regolare lo rassicura.

Rassicuratelo continuamente per il suo timore di essere abbandonato: è una paura tipica di questi malati.

Non spingetelo ad affrettarsi, perché questo aumenta la sua confusione.

Dategli l'occasione di esprimersi. Specialmente durante gli stadi iniziali della malattia questi malati hanno un gran bisogno di descrivere le loro sen­sazioni. Se li si organizza in gruppo so­no spesso capaci di trarre sostegno l'u­no dall'altro. Si raccontano le stesse cose all' infinito senza rendersi conto di essere ripetitivi, e questo li conforta. A volte sono capaci di produrre interes­santissime testimonianze della loro esperienza interiore.

Sappiatevi servire della magia della musica. La memoria musicale è molto tenace e resiste a lungo alla devastazio­ne dell'Alzheimer. Il malato che abbia appreso a suonare uno strumento spes­so conserva a lungo questa capacità. Cantare, suonare, o anche semplice­mente ascoltare, possono dargli molto sollievo; chi rifiuta ogni attività fisica può «Sciogliersi» al suono della musica e lascia!'~i ~qinvolgere in un ballo. •

Administrator
Evidenziato
Administrator
Font monospazio
Administrator
Font monospazio
Administrator
Font monospazio
Administrator
Font monospazio