ASSESSORATO ALLA CULTURA E BIBLIOTECA CIVICA · Altopiano di Asiago, Monte Grappa, Piave, Montello,...

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1 ASSESSORATO ALLA CULTURA E BIBLIOTECA CIVICA "La guerra che verrà non è la prima. Prima ci sono state altre guerre. Alla fine dell’ultima c’erano vincitori e vinti. Fra i vinti la povera gente faceva la fame. Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente." Bertolt Brecht

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ASSESSORATO ALLA CULTURA E BIBLIOTECA CIVICA

"La guerra che verrà non è la prima. Prima ci sono state altre guerre. Alla fine dell’ultima c’erano vincitori

e vinti. Fra i vinti la povera gente faceva la fame. Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente." Bertolt Brecht

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ALCUNI SAGGI SULLA GRANDE GUERRA

(Tutti questi volumi sono presenti nel catalogo della biblioteca)

- Musei storici e della Grande Guerra del Veneto, a cura di Mauro Passarin

- Qui e proibito parlare, Boris Pahor ; traduzione di Martina Clerici

- Il cappellano del Cadore : diario di guerra di don Emilio Campi cappellano del battaglione Pieve

di Cadore, 5 maggio 1915-22 -settembre 1916, Magrin Giuseppe

- Panorami della grande guerra sul fronte dallo Stelvio al Garda : La documentazione appartiene

all'Archivio del gen.Guglielmo Pecori Girardi, Passarin Mauro

- La guerra di Giovanni : l'Italia al fronte: 1915-1918, Edoardo Pittalis

- Grande guerra sull'Ortigara : l'inutile olocausto, Carlo Meregalli

- La verità sulla battaglia del Piave, Ludwig Pengow ; a cura di Paolo Pozzato

-Il battaglione alpini Monte Berico nella Grande Guerra : i combattimenti in: Val Terragnolo,

Pasubio, Vallarsa, Monte Majo, Bainsizza, Caporetto, Castagna Annalisa

- Gli esuli di Caporetto : i profughi in Italia durante la Grande Guerra, Daniele Ceschin

- L' Italia e il trattato di pace del 1947, Sara Lorenzini

- La guerra della fanteria 1915-1918 : Carso, Oslavia, Altopiano di Asiago, Val d'Astico, Basilio

Di Martino

- Con gli autocannoni sui fronti della Grande Guerra : Isonzo, Carso, Pasubio, Carzano,

Altopiano di Asiago, Monte Grappa, Piave, Montello, Valmarana Andrea

- Minenwerfen : lanciamine austriaci da trincea della grande guerra, Luca Azzini

- L' Italia nella grande guerra, 1915-1918, Luigi Tomassini

- La nostra guerra, Enrico Brizzi

- Guida illustrata alla scoperta del Monte Grappa nella Grande Guerra : itinerari, musei, storia e

personaggi, Lorenzo Cadeddu, Filippo Castagnoli

- 1915-1918: la guerra sugli altipiani : testimonianze di soldati al fronte, a cura di Mario Rigoni

Stern ; prefazione di Carlo Azeglio Ciampi

- Alpini, schutzen e kaiserjager nella grande guerra [videoregistrazione] : vivere e morire in alta

quota, Enrico Folisi

- Itinerari della Grande Guerra : dal Pasubio al Grappa, Gianni Pieropan

- Vicenza nella guerra, 1915-1918, Giuseppe De Mori

- Con gli alpini sui sentieri della storia : i luoghi della Grande Guerra, a cura dell'Associazione

nazionale alpini

- La Grande Guerra sugli Altipiani : Passo Coe : 1915-1916 : la spallata austriaca che diede inizio

alla Strafexpedition, Antonio Zandonati

-Battaglion Baionetta : la Grande Guerra del Battaglione Vicenza nei diari inediti dei tenenti

Luigi Suppi, Gian Giuseppe Palmieri e dell'alpino, Magrin Giuseppe

- Feriti nell'anima : storie di soldati dai manicomi del Veneto 1915-1918, Nicola Bettiol

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- La grande guerra sul fronte dolomitico : la 4. armata italiana, 1915-1917 : testi e documenti,

Basilio Di Martino, Filippo Cappellano

- La grande guerra, Mario Isnenghi

- Guerra a fuoco : dal Carso agli altipiani, dal Monte Grappa al Piave: la Grande Guerra

nell'album fotografico del tenente Sante Gaudenzi

- La guerra nelle montagne : impressioni del fronte italiano, Rudyard Kipling

- Spie italiane contro forti austriaci : lo studio della linea fortificata austriaca sugli altipiani

trentini, Basilio Di Martino

- L' anno del Piave : 1917-1918, Nerio De Carlo ; [introduzione di] Diotisalvi Perin

- La guerra nelle retrovie della linea del Piave : 1917-1918 : inediti sull'abbattimento dell'aereo

pilotato dal Magg. Francesco Baracca, De Carlo Nerio

- La battaglia del solstizio : 1918, [prefazione di] Nerio De Carlo, Diotisalvi Perin

- La croce blu : ottobre 1917, l'attacco con i gas a Plezzo : Alto Isonzo 1915-1917, Vasja Klavora

- Animali al fronte : protagonisti oscuri della grande guerra, Eugenio Bucciol ; prefazione di

Margherita Hack

- Avanti Savoia! : la grande guerra vissuta da un romano, un sardo e un toscano della Reggio sul

fronte delle Dolomiti di Cortina d'Ampezzo, Giacomel Paolo

- Il forte austriaco Tre sassi, in Valparola : museo della grande guerra sulle Dolomiti 1915-1917 :

con storie di recuperanti, Paolo Giacomel

- Ricordi di guerra, 1915/1918 : Valsugana, Monte Cauriol, Monte Grappa, Trento, Angelo

Manaresi ; a cura di Roberto Mezzacasa

- Le Piccole Dolomiti nella guerra 1915-1918 : dalla Vallarsa alla val Lagarina, dal Carega ai

Coni Zugna : itinerari e storia, Claudio Gattera, Tiziano Berte

- Uomini, armi e campi di battaglia della grande guerra : fronte italiano 1915-1918, a cura di

Lucio Fabi ; con testi di A. Andreoletti ... [et al.]

- Vittorio Veneto : la battaglia della vittoria, 24 ottobre-4 novembre 1918, Paolo Pozzato

- Monte Pasubio : 1915-1918 : la Grande Guerra raccontata ai giovani, Claudio Gattera ; a cura di

Franco Rasia

- Noi che tignemmo il mondo di sanguigno : cambattendo sull'Isonzo e sul Carso : maggio-

novembre 1915, Giuseppe Reina

- Adrian : la storia e il mito dell'elmetto della Grande Guerra, Nicola Bultrini

- La Grande Guerra, 1915-1918, Valerio Castronovo, Renzo De Felice, Pietro Scoppola

- Camminavano verso l'italia : 14 maggio 1917-18 agosto 1918 : diario di guerra di alfonso

ciliento, Paolo Giacomel

- La piccola pace nella Grande Guerra : fronte occidentale, 1914 : un Natale senza armi, Michel

Jurgs ; traduzione di Giuseppe Cospito

- Battaglie per la Trafojer : la guerra 1915-1918 sul piu alpinistico settore del fronte, Giuseppe

Mafrin, Giovanni Peretti

- Le truppe d'assalto austro-ungariche nella grande guerra, Alessandro Massignani

- Guerra d'aquile : Ortles, Cevedale, Adamello, 1917-1918, Paolo Robbiati, Luciano Viazzi

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- Un esercito forgiato nelle trincee : l'evoluzione tattica dell'esercito italiano nella Grande

Guerra, Filippo Cappellano, Basilio Di Martino

- Malattie e medicina durante la Grande Guerra, 1915-1919 : Atti del convegno Malattia e

medicina di guerra nel Veneto alla fine del primo conflitto mondiale.

- 1: Dal Risorgimento alla Grande Guerra, 1861-1914 [risorsa elettronica]

Istituto Luce : Editalia : Istituto poligrafico e Zecca dello Stato

- 2: Dalla Grande Guerra all'avvento del fascismo, 1915-1925 [risorsa elettronica]

Istituto Luce : Editalia : Istituto poligrafico e Zecca dello Stato

- Podgora : le prime sei battaglie dell'Isonzo, la conquista di Gorizia, Franco Minusso

- La conquista dell'Adamello : il diario del capitano Nino Calvi, a cura di Marco Cimmino

- Monte Piana 1915-1917 : guida al museo storico all'aperto, Antonella Fornari

- Automitragliatrici blindate e motomitragliatrici nella Grande Guerra, Nicola Pignato

- Gli assi austro-ungarici della Grande Guerra, Christopher Chant ; traduzione di Basilio Di

Martino

- La Grande Guerra : storia di una terra e del suo popolo, Nicolo Dal Grande ; presentazione di

Mario Giulianati

- Donne nella Grande Guerra, Daniela Coppa ... [et al.]

- La Grande Guerra delle donne : rose nella terra di nessuno, Alessandro Gualtieri

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ALCUNI ROMANZI STORICI SULLA GRANDE GUERRA

(i volumi che non sono presenti in Biblioteca a Trissino, sono prenotabili su “Biblioinrete”)

- Il trio dell’arciduca, Hans Tuzzi (Bollati Boringhieri)

Giugno 1914: un mercante levantino viene trovato cadavere nelle acque del porto di Trieste. Oltre che

un mercante, però, il morto è l'informatore di un giovane agente segreto imperialregio, Neron Vukcic, che sospetta

subito un omicidio. Comincia così un'indagine che si trasforma ben presto in un percorso a ritroso, basato su indizi e

deduzioni: dall'ultima tappa toccata dal mercante prima di morire annegato, Sarajevo, Vukcic arriva sino a Istanbul,

la capitale del vecchio impero ottomano, a quel tempo ancora Costantinopoli. La missione del nostro giovane agente

segreto prosegue, piena di insidie, in un continuo incrociarsi di spie dei tre diversi imperi destinati a scomparire di lì a

poco - l'austriaco, il turco, il russo -, di membri di società segrete nazionaliste, di danzatrici di successo

internazionale. Attentati e agguati, mosse e contromosse animano e complicano una trama che riconduce

inesorabilmente, in quel caldo giugno 1914, a Sarajevo, dove i servizi segreti delle Grandi Potenze hanno innescato

un gioco più grande di loro.

- Presagio, Andrea Molesini (Sellerio)

Siamo alla fine di luglio, nel 1914, a Venezia. Il 28 giugno a Sarajevo Francesco Ferdinando è stato

assassinato, l'Austria ha consegnato l'ultimatum alla Serbia. Sono i giorni dei "sonnambuli", di imperi e nazioni,

governanti e diplomatici, che consegnano inconsapevoli l'Europa al suo suicidio. Il commendatore Niccolò Spada

vigila sui suoi ospiti all'Excelsior: il presagio che aleggia sull'Europa soffia anche sul Lido. L'Albergo leggendario è

affollato: l'aristocrazia di tutta Europa scintilla come non mai, ma celebra le ultime ore della Belle époque. Fra gli

ospiti c'è anche la marchesa Margarete von Hayek, "bella come sa essere solo una donna dal piglio pari alla grazia",

che nasconde un segreto terribile, inconfessabile, e che brindando alla fine del mondo chiede una lettera di credito

molto particolare a Spada. Il commendatore vacilla, tentato dall'amore per Margarete, che è "fuoco e rapina". Un

sogno, sempre lo stesso, lo disorienta: un cacciatore ossessionato da una belva che si aggira per la foresta. Senza

riuscire a incontrarla, ne sente il ruggito. Poco lontano, nel cuore della laguna, l'isola di San Servolo, sede del

manicomio, conserva il segreto della nobile Margarete.

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- Ci rivediamo lassù, Pierre Lemaitre (Mondadori)

Sopravvissuti alla carneficina della Grande Guerra, nel 1918 Albert e Edouard si ritrovano emarginati

dalla società. Albert, un umile e insicuro impiegato che ha perso tutto, proprio alla fine del conflitto viene salvato sul

campo di battaglia da Edouard, un ragazzo ricco, sfacciato ed eccentrico, dalle notevoli doti artistiche. Dopo il

congedo, condannati a una vita grama da esclusi, decidono di prendersi la loro rivincita inventandosi una colossale

truffa ai danni del loro paese ed ergendo il sacrilegio allo status di opera d'arte. "Ci rivediamo lassù" è il romanzo

appassionante e rocambolesco che racconta gli affanni del primo dopoguerra, le illusioni dell'armistizio, l'ipocrisia

dello Stato che glorifica i suoi morti ma si dimentica dei vivi, l'abominio innalzato a virtù. In un'atmosfera

crepuscolare e visionaria, Pierre Lemaitre orchestra la grande tragedia di una generazione perduta.

- Addio alle armi, Ernest Hemingway (Mondadori)

Composto febbrilmente tra il 1928 e il 1929, "Addio alle armi" è la storia di amore e guerra che

Hemingway aveva sempre meditato di scrivere ispirandosi alle sue esperienze del 1918 sul fronte italiano, e in

particolare alla ferita riportata a Fossalta e alla passione per l'infermiera Agnes von Kurowsky. I temi della guerra,

dell'amore e della morte, che per diversi aspetti sono alla base di tutta l'opera di Hemingway, trovano in questo

romanzo uno spazio e un'articolazione particolari. È la vicenda stessa a stimolare emozioni e senti menti collegati agli

incanti, ma anche alle estreme precarietà dell'esistenza, alla rivolta contro la violenza e il sangue ingiustamente

versato. La diserzione del giovane ufficiale americano durante la ritirata di Caporetto si rivela, col ricongiungimento

tra il protagonista e la donna della quale è innamorato, una decisa condanna di quanto di inumano appartiene alla

guerra. Ma anche l'amore, in questa vicenda segnata da una tragica sconfitta della felicità, rimane un'aspirazione che

l'uomo insegue disperatamente, prigioniero di forze misteriose contro le quali sembra inutile lottare.

- Un anno sull’Altopiano, Emilio Lussu (Einaudi)

Scritto nel 1936, apparso per la prima volta in Francia nel '38 e poi da Einaudi nel 1945, questo libro è

ancora oggi una delle maggiori opere che la nostra letteratura possegga sulla Grande Guerra. L'Altipiano è quello di

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Asiago, l'anno dal giugno 1916 al luglio 1917. Un anno di continui assalti a trincee inespugnabili, di battaglie assurde

volute da comandanti imbevuti di retorica patriottica e di vanità, di episodi spesso tragici e talvolta grotteschi,

attraverso i quali la guerra viene rivelata nella sua dura realtà di "ozio e sangue", di "fango e cognac". Con uno stile

asciutto e a tratti ironico Lussu mette in scena una spietata requisitoria contro l'orrore della guerra senza toni

polemici, descrivendo con forza e autenticità i sentimenti dei soldati, i loro drammi, gli errori e le disumanità che

avrebbero portato alla disfatta di Caporetto.

- Trincee. Confidenze di un fante, Carlo Salsa (Mursia)

E’un libro che racconta in maniera autobiografica le memorie del tenente di fanteria Carlo Salsa

durante i quindici mesi di permanenza sul fronte del Carso durante la prima guerra mondiale, prima di essere ferito

ed esser fatto prigioniero dall'esercito austro-ungarico.

- Niente di nuovo sul fronte occidentale, Erich Maria Remarque (Mondadori)

Gli orrori del conflitto 1914-18, attraverso le vicende di un gruppo di studenti tedeschi. Un

drammatico messaggio di pace, un'appassionata requisitoria contro le spaventose conseguenze della guerra.

Pubblicato nel 1929, fu uno dei primi best-seller del Novecento.

- La via del ritorno, Erich Maria Remarque (Mondadori)

Quattro anni trascorsi in trincea, in un inferno di orrori, in un lembo di terra tutta buchi e distruzione,

tra brandelli di divise, lampi d'artiglieria e missili che solcano il cielo come fiori colorati e argentei... e poi in un gio rno

del 1918 ecco, improvvisa, la pace. Niente più mitragliatrici, niente più spari, nessun sibilo di granate. Comincia la

ritirata e il ritorno in Germania per Ernst e la sua compagnia. Trentadue uomini, su più di cinquecento fanti partiti

all'inizio della Grande guerra. Attraversano la Francia camminando lentamente, con le loro divise stinte e sudicie, i

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volti irsuti sotto gli elmetti d'acciaio. Magri e scavati dalla fame, dalla miseria, dagli stenti. Anziani con la barba e

compagni smilzi non ancora ventenni, coi lineamenti che segnano l'orrore, il coraggio e la fine, con occhi che ancora

non riescono a capire: sfuggiti al regno della morte, ritornano davvero alla vita? Lungo la strada incontrano i nemici,

gli americani. Indossano divise e mantelli nuovi, scarpe impermeabili e della misura giusta. Hanno armi nuove e

tasche piene di munizioni. Sono tutti in ordine. Al loro confronto Ernst e i suoi hanno l'aspetto di una vera banda di

predoni. Eppure, una sola parola sgarbata e si lancerebbero all'assalto, selvaggi e sfiatati, pazzi e perduti. Arrivano in

Germania di sera, in un grosso villaggio. Qualche festone appassito pende sopra la strada.

- Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra. Con una raccolta di lettere inedite, Procacci

Giovanna (Bollati Boringhieri)

Mauthausen, Theresienstadt sono nomi che riportano alla memoria gli eccidi nazisti del

secondo conflitto mondiale: ma questi luoghi furono anche i centri di raccolta dei 600.000 prigionieri italiani catturati

nella guerra del 1915-18, che in quei campi, e in molti altri, vissero e morirono: di essi più di 100.000 non fecero

ritorno alle loro case. Il volume fa luce su questo drammatico evento, illustrando la colpevole volontà dello Stato

italiano di non evitare quelle morti.

- La grande guerra degli italiani, Gibelli Antonio (BUR)

La Prima guerra mondiale fu un evento di dimensioni inaudite che sterminò un intera

generazione e segnò la fine della vecchia Europa, ma fu anche la prima grande esperienza collettiva degli italiani. Per

la prima volta si trovarono fianco a fianco giovani provenienti da più regioni che parlavano dialetti diversi e la vita di

coloro che non andarono al fronte fu segnata da uno sforzo che assorbì tutte le energie della nazione: le donne

dovettero assumersi la responsabilità delle famiglie, svolsero lavori tradizionalmente maschili ed ebbero un'inedita

presenza pubblica; i bambini, che vedevano il padre e i fratelli maggiori partire per il fronte, vissero per anni in un

mondo che, attraverso i giornalini e i libri di scuola, parlava loro unicamente di guerra.

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- Con me e con gli Alpini, Piero Jahier (Mursia)

La raccolta di componimenti in versi e in prosa di Piero Jahier nasce dall'esperienza dell'autore

come tenente istruttore di un reparto di alpini durante il Primo conflitto mondiale. È un diario di guerra scritto al

fronte, tra il marzo del 1916 e il luglio del 1917, ma è anche un diario di vita e di valori indelebili e un unicum dal

punto di vista letterario, che alterna squarci lirici e poetici a momenti narrativi. È un racconto di incontri e complicità

fra reclute, di fratellanza tra quegli alpini in cui Jahier ritrova i valori in cui si rispecchia: la vita degli umili, la ricerca di

purezza e verità, l'amore per la montagna. Per questo chi legge il suo diario di guerra è con lui e con gli alpini.

- Rosso e tracce di solitudine, Antonella Fornari (Grafica Sanvitese)

- Ardito, Tenente Anonimo (Nordpress Edizioni)

Un’opera che gronda eroismo dalla prima all’ultima pagina, per le esemplari vicende di coraggio e patriottismo raccontate giorno dopo giorno da un tenente anonimo.

Il diario racconta gli anni dal 1915 al 1917, come ufficiale artigliere sul Carso e sull’Ortigara. Rischio totale,

l’azzardo per la patria di chi ha accolto la circolare Cadorna diventando ardito. L’addestramento in campi speciali, i primi assalti e le irruzioni in trincea con il pugnale in una mano e una granata nell’altra.

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- La guerra di Joseph, Camanni (Vivalda)

Questo libro racconta la straordinaria amicizia tra un soldato e il suo ufficiale, un uomo di valle e

un uomo di città. Si tratta della guida del Cervino Joseph Gaspard e il conte fiorentino Ugo di Vallepiana che si

incontrano sulle Dolomiti di Cortina e vengono destinati a una missione impossibile: il camino della Tofana di Rozes.

- Giorni di guerra, Giovanni Comisso (Longanesi)

Scritto tra il 1923 e il 1928, pubblicato nel 1930 e poi arricchito di nuovi brani fino all'edizione

definitiva del 1961, questo libro, che rivelò in Comisso uno scrittore di rango, non è dunque un diario della Grande

Guerra, ma il racconto di un'esperienza vissuta come avventura, non come sfida eroica. Gli occhi sono quelli di un

giovane, né antimilitarista né nazionalista, per il quale la cognizione della morte e del dolore, fino a quel momento

ignota, è l'occasione per tornare all'Eden dell'infanzia perduta. La giove ntù dei soldati che la notte rincorrono le

lucciole e il mattino si arrampicano sui ciliegi, la dolcezza delle donne friulane, i bagni estivi nel Natisone, l'eleganza

degli ufficiali, la stanchezza dei reduci dal fronte scaturiscono dal racconto per forza naturale. Lo stesso può dirsi per

le situazioni della guerra: la serenità improvvisa a pochi passi da un terreno devastato dai bombardamenti, la disfatta

di Caporetto percepita come linea d'ombra, la solidarietà che nasce nelle pause o nei momenti più bui dell'immane e

incomprensibile tragedia.

- Era la guerra delle trincee, Jacques Tardi e S. Visinoni (BD)

La Prima guerra mondiale come i libri di storia non l'hanno mai raccontata. Grandi tragedie di

piccoli uomini, finiti in un gioco violento e spietato. Un bagno di sangue in cui non ci sono vincitori, tranne co loro che

da una parte e dall'altra stanno ai posti di comando, indifferenti all'orrore e alla sofferenza.

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- La grande guerra negli occhi di un bambino, Giuseppe Boschet

Quaderno di Giuseppe Boschet, nel quale trascrisse i suoi ricordi di bambino durante la

Grande Guerra. Al tempo l'autore aveva tre, quattro anni, ed aveva vissuto accanto ai tedeschi invasori una serie di

drammatiche esperienze che gli si erano indelebilmente stampate nella memoria. Alcune pagine del suo quaderno

sono state riprodotte accanto alle foto della prima guerra mondiale.

- Il grande balipedio. La missione suicida di un giovane tenente durante la prima guerra mondiale ,

Carlo Della Corte (Mondadori)

Un balipedio, spiega il dizionario, è un "campo sperimentale per il tiro dei cannoni e per altre

esercitazioni a fuoco". Ed è così che il fronte dell'Isonzo, martoriato da una tempesta d'armi d'ogni tipo, appare al

giovane tenente Germano Bandiera: un colossale tiro a segno funestato dalla stupid ità e dal cinismo degli alti

comandi. Letterato benestante e sensibile, combattente contro voglia e istintivamente antieroe, Bandiera si trova a

dover guidare il suo plotone di guastatori in una missione tanto inutile quanto impossibile: recuperare tre

pesantissime corazze di bronzo abbandonate sul campo di battaglia. Alla cronaca di una realtà fatta di fango e

sangue, paura e abbrutimento, il racconto alterna i flussi di pensiero d'un venticinquenne cui l'impronta di

un'educazione alto borghese impedisce di comprendere fino in fondo la natura classista "di uno scontro fra torme di

contadini spaventati." "Il grande balipedio" non è solo un duro romanzo di guerra. È anche la metafora di una resa

all'insostenibile irrazionalità d'un gioco troppo grande e infernale.

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- La commedia di Charleroi, Pierre Drieu La Rochelle e A. Scarpellini (Fazi)

"Sono partito, non sono più ritornato, questa volta". Così chiude l'ultimo racconto di questa

raccolta, scritta nel 1934, che ci svela il senso della guerra per Drieu La Rochelle: l'impossibilità di fare ritorno alle

commedie della vita civile dopo aver provato il disgusto e l'ebbrezza del grande conflitto del '14-'18, che la tecnica ha

reso ancor più disumano. Eroismo e viltà, esaltazione e disincanto, ideologia e cinismo si confondono nei personaggi

della "Commedia, che narrano la loro esperienza sapendo di non poter essere creduti da chi nella pace è ansioso di

ritrovare soprattutto le proprie illusioni. Come la signora Pragen, la borghese arricchita del primo racconto, che cerca

le tracce del figlio sul campo di Charleroi, ma fugge la realtà di una guerra che, nei massacri di massa, ha perso anche

le sue retoriche e le sue finzioni romantiche. E gli uomini che hanno vissuto il furore delle trincee sono già quelli che,

incapaci di abbracciare una condizione diversa dal lo stato d'eccezione, andranno a popolare le grandi mobilitazioni

totalitarie del Novecento. In questo senso "La commedia di Charleroi", con la sua lingua intensa, oscillante tra

lucidità e follia, è emblematica di uno scrittore che, al di là di ogni etichetta politica, ha fatto della propria opera e

della propria sofferenza la testimonianza tragica del disagio di un'intera generazione. Introduzione di Attilio

Scarpellini.

- Bollettino di guerra, EdlefKöppen e L. Vitali (Mondadori)

Pubblicato nel 1930, al termine della repubblica di Weimar e poco prima dell'avvento del nazismo,

"Bollettino di guerra" è un romanzo di forte impatto. Con l'immediatezza della testimonianza diretta, ma nello stile

impartecipe della Nuova Oggettività, mostra come nessun altro gli orrori della Prima guerra mondiale. Il giovane

studente Adolf Reisiger, partito volontario per il fronte francese come artigliere, impara a conoscere la carneficina

che avviene sul fronte, dal fuoco in trincea agli attacchi col gas, dai bombardamenti aerei agli assalti dei carri armati.

Il giovane lotta con tutto il suo ardore contro la forza devastante di una guerra disumana, "moderna". Gettato

letteralmente in un bagno di sangue scopre che eroismo, abnegazione, trionfi sono parole vuote, dietro le quali resta

solo il cieco, brutale, insensato obbligo di "obbedire all'ordine di uccidere". Proibito dai nazisti, dimenticato per

decenni in Germania e inedito in Italia, questo romanzo, giudicato dai critici contemporanei il miglior e

sull'esperienza della Grande guerra, regge senza timore il confronto con altri assai più noti, come "Niente di nuovo

sul fronte occidentale" di Erich Maria Remarque. Nato nel 1893 Köppen partì per il fronte francese nel 1914. Più

volte ferito e promosso sul campo, al termine della guerra fu rinchiuso in un ospedale psichiatrico. Congedato nel

1918, divenne redattore e traduttore lavorando per la prima radio di Berlino. Licenziato con l'avvento del nazismo,

morì nel 1939.

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- Nel buio che precede l'alba, Joseph Boyden e P. Bertante (Sonzogno)

Canada, 1919. La Grande Guerra è finita e Niska, un'anziana donna-medicina del popolo Cree che si

è rifiutata di ritirarsi nelle riserve e vive solitaria nelle foreste dell'Ontario, affronta un faticoso viaggio lungo il fiu me

per raggiungere la cittadina più vicina, dove per la prima volta vede il treno. È venuta a prendere Elijah, l'amico del

cuore e compagno di cacce di suo nipote Xavier, l'unico parente che le è rimasto e che lei ha allevato come un figlio.

Arruolati nell'esercito canadese, i due ragazzi sono finiti sul fronte francese in Europa, a combattere una guerra

feroce: Elijah viene rimandato a casa ferito, Xavier risulta caduto. Ma in realtà è Xavier quell'uomo senza una gamba

che Niska vede scendere dal treno.

- Il buon soldato Sc'vèik, Jaroslav Hasek, J. Lada, B. Meriggi e R. Poggioli (Feltrinelli)

"Una grande epoca esige grandi uomini. Vi sono degli eroi ignorati e oscuri... l'esame della cui indole

darebbe ombra perfino alla gloria d'Alessandro Magno. Oggigiorno si può incontrare per le vie di Praga un uomo

trasandato, che non sa quanta importanza abbia avuto la propria opera nella storia di un'epoca grande e nuova

come questa. Egli percorre tranquillamente la sua strada, senza che nessuno gli dia noia e senza dar noia a nessuno,

e senza essere assediato da giornalisti che gli chiedano un'intervista. Se gli domandaste come si chiama, vi

risponderebbe con l'aria più semplice e più naturale del mondo: 'Io son quello Sc'vèik...'" Con queste parole Jaroslav

Hasek (1883-1923) presentava l'umile e grottesco eroe del suo romanzo, il bonario allevatore e mercante di cani,

strappato alle sue pacifiche occupazioni e mandato a combattere in difesa dell'impero austro-ungarico nella Prima

guerra mondiale. Preso nel vortice di avvenimenti che vanno molto oltre le sue capacità di comprensione, Sc'vèik si

destreggia con un misto d'ingenuità e di furbizia, forte di quella sua obbedienza assoluta alla lettera degli ordini

ricevuti che porta all'assurdo e dissolve nel ridicolo ogni autorità. Nel buon soldato Sc'vèik i lettori di tutto il mondo

hanno riconosciuto un eroe sovrannazionale, il campione di un irriducibile pacifismo e antimilitarismo e un simbolo

dell'inalienabilità dei diritti dell'individuo contro ogni tutela e usurpazione dittatoriale.

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- I fogli del capitano Michel, Claudio Rigon (Einaudi)

Alcuni anni fa, mentre stava lavorando al progetto di un libro fotografico, Claudio Rigon ritrova in un

museo della sua città alcune piccole fotografie di soldati insieme a carte, lettere, quaderni, documenti: tutto è

intestato a un certo capitano Michel. Vi sono anche delle buste contenenti molti fogli ripiegati. Dicono di pattuglie in

perlustrazione nella notte davano alle trincee austriache, dell'arrivo del rancio, di un bombardamento, di morti.

Dicono che si è davanti al Monte Ortigara. Sono fonogrammi, i messaggi con cui alcuni reparti di un battaglione

alpino si erano comunicati disposizioni e informazioni. Vanno dal 24 giugno al 24 luglio del 1916. Il capitano Michel,

appena promosso, era giunto allora a prendere il comando di un battaglione decimato, rimasto se nza ufficiali. Nella

vita civile era insegnante di storia e filosofia. Dopo aver letto tutti quei fogli Claudio Rigon li ha incrociati, messi in

ordine, ha inquadrato ogni dettaglio nel contesto. E soprattutto li ha fatti parlare, sfiorandoli con una voce calibrata,

esatta, mai invadente e mai retorica, che da forza e collante al racconto.

- Appuntamento con la morte, di Anne Perry

Belgio, tarda estate del 1917. La battaglia di Passchendaele non conosce un attimo di tregua: tra assalti

alla baionetta e uso indiscriminato di gas asfissianti, inglesi e tedeschi si massacrano a vicenda per pochi metri di

terreno. Ad aggravare la situazione concorrono ufficiali ottusi e arroganti, tra i quali spi cca il maggiore Northrup,

stolido comandante britannico abituato a sacrificare i propri uomini con atroce disinvoltura. Senonché, un giorno,

qualcuno si vendica di lui uccidendolo in prima linea. Appreso dell'omicidio, l'Alto Comando inglese reagisce con

durezza: se entro pochi giorni il colpevole non sarà scoperto, dodici soldati verranno fucilati. Incaricato dell'indagine

è Joseph Reavley, cappellano militare amatissimo dai suoi uomini, che così, suo malgrado, si troverà al cospetto di un

dilemma senza apparente via d'uscita: scoprire un assassino che forse è diventato tale per ottimi motivi e

consegnarlo al plotone di esecuzione, oppure proteggerlo e condannare a morte dodici esseri umani innocenti?

-Catastrofe 1914, di Max Hastings

Trincee, fango, filo spinato, corpi di giovani soldati martoriati da mitragliatrici, baionetta e gas tossici:

così ci raffiguriamo oggi la Prima guerra mondiale. Ma "che cosa è successo davvero, in Europa, nel 1914?" Possibile

che tra i ventotto paesi coinvolti la Germania sia stata l'unica colpevole? Per rispondere a queste domande, e

chiarire le cause di un conflitto che, agli occhi degli storici, appaiono più intricate di quelle della Seconda guerra

mondiale, Max Hastings corregge le inesattezze perpetuate durante quest'ul timo secolo e fornisce al lettore una

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nuova, suggestiva chiave interpretativa. Sapevate, ad esempio, che quasi tutte le nazioni, per scagionarsi, distrussero

la documentazione che riguardava il proprio ruolo nella guerra o ne crearono una fittizia? Se pres soché tutti gli studi

sulla Grande Guerra si sono limitati a descrivere "il convulso scenario politico e diplomatico o a fare una cronaca

degli eventi militari", "Catastrofe" fa entrambe le cose. Da un lato, ricostruisce le cause che dalla "sensazione che stia

per succedere qualcosa", portarono all'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando e, dall'altro, servendosi di una

quantità sterminata di testimonianze e resoconti, descrive la sontuosa marcia dell'esercito francese accompagnato

da musicisti e sbandieratori attraverso le campagne assolate; e, ancora, ci parla delle poco indagate campagne in

Serbia, degli inverni nella Russia dell'Est, e delle rischiose spedizioni sulle coste della Galizia.

- La paura e altri racconti della grande guerra, Federico De Roberto (E/O)

La paura è una storia semplicissima e proprio per questo una devastante accusa contro la guerra. Un

gruppo di soldati italiani provenienti da varie regioni è bloccato in una trincea sotto il tiro micidiale di un cecchino

austriaco che impedisce loro di uscire allo scoperto. L'ufficiale, un uomo sensibile ai sentimenti e alle paure dei suoi

soldati, deve però mandarne fuori uno alla volta per raggiungere un posto di vedetta sguarnito. Vediamo così sfilare

e morire uno ad uno i suoi uomini. Ognuno di loro racconta in dialetto il proprio terrore. Nel Rifugio la storia di un

disertore e della sua fucilazione viene raccontata da un ufficiale che casualmente viene ospitato e rifocillato dai

genitori del soldato fucilato. La retata è invece una divertente parodia delle agiografie belliche. Un soldato racconta

in romanesco (tutti i fanti dei racconti di de Roberto parlano in dialetto, dando realismo e vivacità alle vicende

raccontate) di come, caduto nelle mani del nemico, riuscì a sua volta a catturare un intero plotone austriaco

inventando decine di manicaretti che avrebbero costituito, secondo lui, il "rancio" delle truppe italiane. Gli austriaci,

increduli all'inizio, si fanno via via sedurre dal racconto straordinario dell'italiano, fino a decidere di disertare e di

seguirlo. Nell'Ultimo voto il capitano Tancredi ha per missione di informare una bella contessa del decesso del suo

eroico marito. Dopo solo poche settimane apprenderà con amarezza del matrimonio tra la vedova allegra e un

imboscato.

- La bellezza e l'orrore. La grande guerra narrata in diciannove destini, di Englund, Peter

Nell'estate del 1914 furono in tanti a salutare con gioia l'inizio della Prima guerra mondiale; si

pensava che non sarebbe durata a lungo, che sarebbe stata simile ai tanti altri conflitti che avevano coinvolto in

passato il continente europeo, che avrebbe anzi avuto un effetto salvifico sulle coscienze: come non ricordare

Marinetti che solo qualche anno prima aveva definito la guerra la "sola igiene del mondo"? Nessuno immaginava che

alla fine avrebbe coinvolto quasi quaranta paesi, e pochi intuirono che i tempi erano ormai cambiati, che il conflitto

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sarebbe stato dominato dalla tecnica, da un impiego di mezzi mai visto prima. L'esaltazione fu però di breve durata,

seguita ben presto dall'apatia, dall'insofferenza per la noia di lunghe giornate trascorse in trincea senza che nulla

accadesse, dalla frustrazione per la "scoperta del vero volto della guerra" ma anche di se stessi. Ed è la parabola che

seguono anche i diciannove protagonisti, tutti realmente esistiti, di questo affresco costruito sulla scorta di lettere,

diari, articoli di giornale: alcuni di loro sono direttamente coinvolti nel conflitto, la morte li sorprende a Verdun, a

Ypres, sulla Somme (è qui che fanno la loro prima apparizione i carri armati), in Russia, nei Dardanelli, sull'Altopiano

di Asiago, oppure nell'Atlantico dove ad attenderli sono i micidiali sottomarini tedeschi. Altri invece - come il

funzionario ministeriale francese o la giovane studentessa nella Prussia orientale - vivono lontano dalle carneficine

ma non sono risparmiati.

-Le stagioni di Giacomo, di Mario Rigoni Stern

Una piccola comunità dell'altipiano di Asiago esce stremata dalla Grande Guerra: ovunque

macerie, povertà, disoccupazione. Chi non emigra ha davanti a sé un solo, pericoloso mestiere, quello del

"recuperante": battere la montagna alla ricerca di residui bellici da rivendere ai grossisti di metalli per pochi

centesimi. Giacomo, il protagonista del romanzo, impara il mestiere fin da bambino, al seguito del padre. Nel silenzio

dei monti, impara a dialogare con i soldati scomparsi, ma anche a conoscere e decifrare il linguaggio segreto di

piante e animali.

- War horse, di Morpurgo Michael

Albert e Joey sono cresciuti insieme; poi la guerra li separa. Albert, ancora troppo giovane per fare

il soldato, è costretto a lasciar partire il suo Joey, venduto alla cavalleria inglese. Giunto in Francia, Joey combatte al

fianco degli inglesi, e poi, caduto nelle mani del nemico, si trova a servire i soldati tedeschi, sempre con grande

coraggio e generosità. Ma la determinazione che nasce dall'amore non ha confini, e non appena Albert ha l'età per

arruolarsi parte a sua volta per il fronte, deciso a ritrovare il suo amato cavallo e a riportarlo a casa.

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Vittoria tra le nuvole, di V. M. Yeates

Combattimenti, solitudine, fatica, paura, cameratismo, donne: tutto viene raccontato in questo classico sulla guerra aerea combattuta nel 1914-1918, basato sulle esperienze del suo autore, uno dei più valorosi piloti del Royal Flying Corps. Lo stile scorrevole, antiretorico e il suo realismo ne hanno

fatto uno dei più appassionanti racconti della vita sul fronte occidentale: i rapporti con i francesi, le chiacchiere tra ufficiali, il reperimento dei medicinali, il suono del grammofono, gli sforzi dei comandanti

affinché il narratore diventasse un pilota più aggressivo, la frustrazione di non riuscire ad affrontare gli avversari più agguerriti... L'autore è profondamente onesto nel raccontare lo stress crescente e lo

sfinimento dei suoi amici, morti uno dopo l'altro, la sua battaglia per arrivare vivo fino alla fine e la disillusione nei confronti della guerra e dei suoi superiori. Yeates scrisse questo suo unico romanzo, che

pubblicò pochi mesi prima di morire di tubercolosi, con la speranza di poter ottenere i soldi necessari per curarsi e poter provvedere alla sua famiglia. Messo poco dopo fuori commercio, durante la Seconda guerra

mondiale divenne un libro di culto per i piloti inglesi, ma vendette solo un migliaio di copie e non fu ristampato prima del 1961, ottenendo finalmente il successo internazionale.

La fuga dei vinti, di Marco Baggi

Ottobre 1917, Friuli orientale. Una lunga colonna di soldati italiani viene sorpresa e sopraffatta dall'assalto delle truppe austroungariche in avanzata, costringendo un giovane tenente di fanteria

a fuggire con pochi soldati superstiti. Sono i giorni drammatici della disfatta di Caporetto, fra battaglie, dolori e scontri terribili che segneranno uno dei periodi più bui e controversi della storia d'Italia. Il tenente Martini si ritrova così da solo, al comando di uomini che non conosce, logori e a un passo dalla diserzione,

sconfitti da un nemico che pare inarrestabile nella sua avanzata verso ovest. Ha inoltre assunto il duro compito di conquistarsi la loro fiducia, promettendogli una salvezza tanto difficile quanto insperata e

lontana; eppure quegli stessi uomini sapranno seguirlo attraverso una campagna sconvolta dalla guerra, consci di dover superare una lotta contro il tempo pur di continuare a vivere, alla ricerca di una via di fuga da quell'inferno e di un ultimo, disperato ponte da attraversare per poterla raggiungere.

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La prova del fuoco, di Carlo Pastorino

Cronaca asciutta, a tratti quasi lapidaria, di un anno di vita militare sui monti della Vallarsa e del Carso durante il primo conflitto mondiale, La prova del fuoco è anche, e soprattutto, una

testimonianza intima e spesso commossa di eroismi istintivi e tragedie senza senso, di eventi minimi e frammenti di una quotidianità agognata e impossibile. Convinto che "il vero, nella sua scultoria semplicità, è

sempre sublime", Pastorino rifugge con coerenza l'abbellimento stilistico e l'enfasi retorica, il giudizio e la giustificazione morale. E così, vibrando con la medesima forza dei capolavori di Fenoglio e Rigoni Stern, le sue pagine ci restituiscono le "cose vere" della guerra nella loro cruda, eloquentissima essenza.

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ALCUNI FILM AMBIENTATI DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE

ANNI 1918-1920

Charlot in trincea (1918), regia di Charlie Chaplin Il cuore della terra (Heart of the World, 1918), regia di David W. Griffith

I quattro cavalieri dell'Apocalisse (The Four Horsemen of the Apocalypse, 1921), regia di Rex Ingram

La suora bianca (1923), regia di Henry King La leggenda del Piave (1924, Italia), regia di Mario Negri

La grande parata (The Big Parade, 1925), regia di King Vidor Ali (Wings, 1927), regia di William Wellman

Verdun, visions d'histoire (1928), regia di Léon Poirier Arsenale (Арсенал, 1929, URSS), regia di Alexandre Dovjenko

ANNI 1930-1940

All'ovest niente di nuovo (All Quiet on the Western Front, 1930), regia di Lewis

Milestone Gli angeli dell'inferno (Hell's Angels, 1930, Stati Uniti), regia di Howard Hughes

Die Somme (1930, Germania), regia di Heinz Paul Westfront (1930), regia di Georg Wilhelm Pabst

Mata Hari (Mata Hari, 1931, Stati Uniti), regia di George Fitzmaurice

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Montagne in fiamme (Berge in flammen, 1931, Germania), regia di Luis Trenker e Karl Hartl

Addio alle armi (A Farewell to Arms, 1932), regia di Frank Borzage Il compagno B (Pack Up Your Troubles, 1932, Stati Uniti), regia di George Marshall e

Raymond McCarey Terra di nessuno (1932, Stati Uniti), regia di Victor Travis

Ero una spia (I Was a Spy, 1933, Regno Unito), regia di Victor Saville La guerra lampo dei Fratelli Marx (Duck Soup, 1933, Stati Uniti), regia di Leo

McCarey Stoßtrupp 1917 (1934, Stati Uniti), regia di Ludwig Schmid-Wildye e Hans Zöberlein

L'angelo delle tenebre (The Dark Angel, 1935, Stati Uniti), regia di Sidney Franklin Le scarpe al sole (1935, Italia), regia di Marco Elter

Cavalleria (1936, Italia), regia di Goffredo Alessandrini Le vie della gloria (The Road to Glory, 1936, Stati Uniti), regia di Howard Hawks

J'accuse (1937, Francia), regia di Abel Gance (remake) La grande illusione (La grande illusion, 1937), regia di Jean Renoir Vent'anni dopo (Block-Heads 1938)) regìa di John G. Blystone

La storia d'Edith Cavell (Nurse Edith Cavell, 1939, Gran Bretagna), regia di Herbert Wilcox

Il sergente York (Sergeant York, 1941, Stati Uniti), regia di Howard Hawks

ANNI 1950-1960

Senza bandiera (1951), regia di Lionello De Felice La leggenda del Piave (1952, Italia), regia di Riccardo Freda

Cent'anni d'amore (1953), regia di Lionello De Felice (l'episodio scritto da Eduardo De Filippo)

Amori di mezzo secolo (1954), l'episodio di Pietro Germi Orizzonti di gloria (Paths of Glory, 1957), regia di Stanley Kubrick

La grande guerra (1959), regia di Mario Monicelli Lawrence d'Arabia (Lawrence of Arabia, 1962, Regno Unito), regia di David Lean Le avventure di un giovane (Hemingway's Adventures of a Young Man, 1962, Stati

Uniti), regia di Martin Ritt Per il re e per la patria (King and Country, 1964), regia di Joseph Losey

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La caduta delle aquile (The Blue Max, 1966), regia di John Guillermin I recuperanti (1969), regia di Ermanno Olmi

Oh, che bella guerra! (Oh! What a Lovely War, 1969), regia di Richard Attenborough

ANNI 1970-1980

Operazione Crêpes Suzette (Darling Lili, 1970) regìa di Blake Edwards E Johnny prese il fucile (Johnny Got His Gun, 1971, Stati Uniti), regia di Dalton

Trumbo Tre donne (1971), regia di Alfredo Giannetti (episodio La sciantosa)

Uomini contro (1971), regia di Francesco Rosi Messia Selvaggio (Savage Messiah, 1972, Stati Uniti), regìa di Ken Russell

La battaglia delle aquile (Aces High, 1977, Regno Unito), regia di Jack Gold Fräulein Doktor (1979, Italia), regia di Alberto Lattuada

Gli anni spezzati (Gallipoli, 1981), regia di Peter Weir Porca vacca (1982), regia di Pasquale Festa Campanile

Lighthorsemen - Attacco nel deserto (The Lighthorsemen, 1987, Australia), regia di Simon Wincer

La vita e niente altro (La vie et rien d'autre, 1989, Francia), regia di Bertrand Tavernier

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ANNI 1990-2000

Amare per sempre (In love and war, 1996, Stati Uniti/Regno Unito), regia di Richard

Attenborough Capitan Conan (Capitaine Conan, 1996), regia di Bertrand Tavernier

La frontiera, 1997, regia di Franco Giraldi Regeneration (1997), regia di Gillies MacKinnon La trincea (The Trench, 2000), regia di William Boyd

Il battaglione perduto (The Lost Battalion, 2001), regia di Russell Mulcahy La chambre des officiers (2001), regia di François Dupeyron

Deathwatch - La trincea del male (Deathwatch, 2002), regia di Michael J. Bassett Una lunga domenica di passioni (Un long dimanche de fiançailles, 2004, Francia),

regia di Jean-Pierre Jeunet Joyeux Noël (2005), regia di Christian Carion

Giovani aquile (Flyboys, 2006), regia di Tony Bill Passchendaele (2008, Canada), regia di Paul Gross

War Horse (2011), regia di Steven Spielberg La montagna silenziosa (Der Stille Berg, 2013), regia di Erns Gossner

LINK UTILI E INTERESSANTI

http://www.comune.brendola.vi.it/include/mostra_foto_allegato.php?servizio_egov=ev3&idBlocco=6&idTe

sto=8

http://www.comune.valdagno.vi.it/eventi/biblioteca-civica-villa-valle/archivio-storico/fotografie-storiche-

della-grande-guerra

http://www.vicenza.com/news/vicenza-celebra-hemingway-e-la-grande-guerra-con-un-museo

http://www.museicivicivicenza.it/it/mrr/galleria_grandeguerra.php

http://www.visitvicenza.org/it/scopri/i-luoghi-della-grande-guerra

http://www.vitourism.it/a_ITA_9094_1.html

http://www.ecomuseograndeguerra.it/veneto/prealpi_vicentine/it/elenco.php

http://www.grandeguerra.rai.it

http://www.trentinograndeguerra.it

http://www.lagrandeguerra.net

http://www.turismofvg.it/Grande-Guerra

http://www.mart.trento.it/guerra