ASL BT Innovazione tecnologica e rigore finanziario Cresce ... · la realizzazione di ospedali...

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Sanità tra pubblico e privato 19 Eventi Lunedì 3 settembre 2012 R igore finanziario, creati- vità e innovazione assi- stenziale. Sono questi i prin- cipi ispiratori della Asl più giovane di Puglia. Ecco i suoi numeri: dieci comuni, cin- que presidi ospedalieri, cin- que distretti socio-sanitari, quasi 3mila e 600 dipenden- ti e un bilancio 2011 chiuso con una perdita di appena 300mila euro, rispetto ai 9,8 milioni del 2010. “Con una dotazione di posti letto ospedalieri per mille abitanti inferiore alle due unità - afferma Giovanni Gorgoni, direttore generale della Asl Bt - le nostre sfide si chiamano potenziamento dell’assistenza territoriale, riorganizzazione dei servizi e sperimentazioni sanitarie e gestionali, pur consapevoli che si tratta di sfide soprat- tutto culturali e che per que- sto richiedono tempo”. A po- co più di un anno dall’inizio del mandato, Gorgoni guar- da all’attivazione di sistemi capaci di rispondere alle reali esigenze della popolazione. “Stiamo lavorando per po- tenziare l’assistenza territo- riale - spiega il direttore - at- traverso servizi di sostegno della cronicità, soprattutto in quei comuni dove sono stati chiusi gli ospedali, a Mi- nervino e Spinazzola è stato avviato il progetto Nardino di care management. Voglia- mo però incentivare anche la realizzazione di ospedali nuovi, in grado di sviluppare innovazione tecnologica”. Tanti e diversi i progetti av- viati nell’ultimo anno, che saranno sviluppati e portati a regime nei prossimi mesi. Già ci sono strutture destina- te a divenire dei cardini per il territorio, come l’ospedale Dimiccoli di Barletta che si definisce sempre di più co- me un importante punto di riferimento regionale e non solo per l’oncoematologia. A breve sarà anche attivata la Breast Unit per la presa in carico, la diagnosi e la cura delle donne affette da tumo- re della mammella, mentre a Trani sarà attivata la prima Casa del parto della Regione Puglia. Interamente gestita da ostetriche, questa è il luo- go privilegiato per riscoprire e ritrovare tutta la naturalità del parto che invece spesso, soprattutto nelle regioni del centro-sud, viene associato ai tagli cesarei. “Il piano di rientro economi- co-finanziario e il piano di riordino ospedaliero - preci- sa Gorgoni - vanno visti co- me un’opportunità di inno- vazione. Su tutto il territorio della Asl sono stati potenzia- ti i programmi di screening delle patologie tumorali (mammella, collo dell’utero e colon retto), distribuiti 150 defibrillatori semiautomatici in ogni farmacia e nei centri sportivi e di aggregazione, nonché organizzati corsi di formazione rivolti a mille volontari”. Ma la strategia direzionale non dimentica che la maggior parte degli attuali problemi di salute trovano origine in errati stili di vita e nel correlato deficit di responsabilità personale dell’assistito, quasi sempre determinato da scarsa cul- tura di salute. Peraltro, ogni progetto di prevenzione e di educazione sanitaria pren- de le mosse dai dati raccolti tramite strumenti di indagi- ne epidemiologica, quale ad esempio il progetto ministe- riale “Passi”, che è diventato corrente strumento gestiona- le, e il Registro Tumori che si avvia ad accreditamento Airtum. “Siamo tutti responsabili del- la nostra salute e del nostro benessere - ci tiene a sotto- lineare il direttore genera- le Gorgoni -. A noi spetta il compito di organizzare e gestire una sanità “sana”, efficiente ed efficace, ma ab- biamo anche il dovere di in- centivare il diritto alla salute, alla conoscenza di strumenti di prevenzione e cura che sono già nelle mani dei cit- tadini”. Non solo. A ottobre sarà rea- lizzato il primo Forum della Salute della Provincia Bt. E a parlare di sport, salute, be- nessere e corrette abitudini di vita non sarà solo la Asl, bensì convergeranno i ser- vizi provinciali, l’Ordine dei Medici e dei Farmacisti, la Federazione medico sportiva italiana e le associazioni di volontariato, perché il siste- ma sanità ha oggi bisogno di reti di assistenza, di stru- menti e programmi di colla- borazione e scambio tra tutti i soggetti che a vario titolo possono e devono sviluppa- re i concetti di cura, salute e benessere. Tutto nel segno di un eccel- lenza e dell’applicazione del- le buone prassi di cui questa Asl, giovane, attiva e impe- gnata, ha deciso di fare la propria mission. Su tutto il territorio della Asl sono stati potenziati i programmi di screening delle patologie tumorali ■■ ASL BT / Dieci comuni, cinque presidi ospedalieri, cinque distretti socio-sanitari e circa 3mila e 600 dipendenti Innovazione tecnologica e rigore finanziario Cresce l’Asl più giovane della Puglia Il direttore Gorgoni: “Il piano di rientro economico-finanziario e il piano di riordino ospedaliero vanno visti come un’opportunità di innovazione”. A ottobre sarà realizzato il primo Forum della Salute della provincia U na rete salvavita. Su tutto il territorio della Asl sono stati distribuiti 150 defibrillatori semiautomatici. Ac- quistati con fondi europei di Sviluppo regionale per un costo complessivo di 270mila euro, i defibrillatori sono stati distri- buiti sull’intero territorio, nelle farmacie - per cui è stato sot- toscritto un Protocollo di intesa con l’Ordine dei Farmacisti -, nei comuni del territorio, nei centri ludici, sportivi e di aggregazione. Anche le strutture sanitarie sono state dotate dell’apparecchiatura salvavita. In più, gli operatori Asl hanno attivato corsi di formazione specifici, necessari per il rilascio dell’autorizzazione all’uso dello strumento: hanno coinvolto mille persone e sono stati condotti da personale qualificato aziendale. Così, oggi la Asl Bt può contare su una vera e propria rete salvavita a soste- gno pure del 118. La rete salvavita di defibrillatori P revenzione, diagnosi e cura, ma soprattutto presa in carico. Nasce all’ospedale Dimiccoli di Barletta la Breast Unit, un servizio multidisciplinare in grado di seguire la donna affetta da tumore della mammella dalle fasi di scoperta della patologia fino alla cura. La Breast Unit rappresenta un percorso, formato da figure professionali specializzate, in grado di offrire un approccio multidisciplinare e multiprofessionale al processo diagnostico, terapeutico e assi- stenziale di una patologia tumorale che nel 2011 ancora rappresentava la prima causa di morte per tumore nelle donne. È una rete ad alta specialità, formata da radiologi, chirurghi senologi, chirurghi plastici, ana- tomopatologi, medici nucleari, oncologi, radioterapisti, epidemiologi, fisiatri, psicologi, assi- stenti sociali, genetisti e medici di medicina generale e si avvale anche dell’uso di nuove appa- recchiature, come la sonda per il linfonodo sentinella. A Barletta, la Breast unit per i tumori alla mammella L a prima casa del parto della Regione Puglia sarà attivata a Trani. Struttura terri- toriale collegata funzio- nalmente a un ospedale dotato di Ostetricia e Ginecologia, è gestita so- lo da ostetriche. Le donne vengono segui- te durante tutta la gra- vidanza dai consultori presenti sul territorio o dal proprio ginecologo di riferimento e accom- pagnate alla nascita, che diventa un momento da condividere con il pro- prio compagno o con la famiglia. L’accesso alla casa del parto è determinato dal rispetto di precisi para- metri clinico-assistenzia- li: il parto torna a essere un evento naturale nella vita di una donna e non più un momento troppo spesso medicalizzato. Soprattutto, le donne sa- ranno seguite non solo durante la nascita, ma anche nelle prime delica- tissime fasi post partum. La casa del parto L’ospedale Dimiccoli di Barletta si definisce sempre di più come un importante punto di riferimento regionale e non solo per l’oncoematologia Giovanni Gorgoni, direttore generale della Asl Bt: “Le nostre sfide si chiamano potenziamento dell’assistenza territoriale, riorganizzazione dei servizi e sperimentazioni sanitarie e gestionali”

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Sanità tra pubblico e privato 19EventiLunedì 3 settembre 2012

Rigore finanziario, creati-vità e innovazione assi-

stenziale. Sono questi i prin-cipi ispiratori della Asl più giovane di Puglia. Ecco i suoi numeri: dieci comuni, cin-que presidi ospedalieri, cin-que distretti socio-sanitari, quasi 3mila e 600 dipenden-ti e un bilancio 2011 chiuso con una perdita di appena 300mila euro, rispetto ai 9,8 milioni del 2010.“Con una dotazione di posti letto ospedalieri per mille abitanti inferiore alle due unità - afferma Giovanni Gorgoni, direttore generale della Asl Bt - le nostre sfide si chiamano potenziamento dell’assistenza territoriale, riorganizzazione dei servizi e sperimentazioni sanitarie e gestionali, pur consapevoli che si tratta di sfide soprat-tutto culturali e che per que-sto richiedono tempo”. A po-co più di un anno dall’inizio del mandato, Gorgoni guar-da all’attivazione di sistemi capaci di rispondere alle reali esigenze della popolazione. “Stiamo lavorando per po-tenziare l’assistenza territo-riale - spiega il direttore - at-traverso servizi di sostegno della cronicità, soprattutto in quei comuni dove sono stati chiusi gli ospedali, a Mi-nervino e Spinazzola è stato avviato il progetto Nardino di care management. Voglia-mo però incentivare anche la realizzazione di ospedali nuovi, in grado di sviluppare innovazione tecnologica”. Tanti e diversi i progetti av-viati nell’ultimo anno, che saranno sviluppati e portati a regime nei prossimi mesi. Già ci sono strutture destina-te a divenire dei cardini per il territorio, come l’ospedale Dimiccoli di Barletta che si definisce sempre di più co-me un importante punto di riferimento regionale e non solo per l’oncoematologia. A breve sarà anche attivata la Breast Unit per la presa in carico, la diagnosi e la cura

delle donne affette da tumo-re della mammella, mentre a Trani sarà attivata la prima Casa del parto della Regione Puglia. Interamente gestita da ostetriche, questa è il luo-go privilegiato per riscoprire e ritrovare tutta la naturalità del parto che invece spesso, soprattutto nelle regioni del centro-sud, viene associato ai tagli cesarei. “Il piano di rientro economi-co-finanziario e il piano di

riordino ospedaliero - preci-sa Gorgoni - vanno visti co-me un’opportunità di inno-vazione. Su tutto il territorio della Asl sono stati potenzia-ti i programmi di screening delle patologie tumorali (mammella, collo dell’utero e colon retto), distribuiti 150 defibrillatori semiautomatici in ogni farmacia e nei centri sportivi e di aggregazione, nonché organizzati corsi di formazione rivolti a mille

volontari”. Ma la strategia direzionale non dimentica che la maggior parte degli attuali problemi di salute trovano origine in errati stili di vita e nel correlato deficit di responsabilità personale dell’assistito, quasi sempre determinato da scarsa cul-tura di salute. Peraltro, ogni progetto di prevenzione e di educazione sanitaria pren-de le mosse dai dati raccolti tramite strumenti di indagi-

ne epidemiologica, quale ad esempio il progetto ministe-riale “Passi”, che è diventato corrente strumento gestiona-le, e il Registro Tumori che si avvia ad accreditamento Airtum.“Siamo tutti responsabili del-la nostra salute e del nostro benessere - ci tiene a sotto-lineare il direttore genera-le Gorgoni -. A noi spetta il compito di organizzare e gestire una sanità “sana”,

efficiente ed efficace, ma ab-biamo anche il dovere di in-centivare il diritto alla salute, alla conoscenza di strumenti di prevenzione e cura che sono già nelle mani dei cit-tadini”. Non solo. A ottobre sarà rea-lizzato il primo Forum della Salute della Provincia Bt. E a parlare di sport, salute, be-nessere e corrette abitudini di vita non sarà solo la Asl, bensì convergeranno i ser-vizi provinciali, l’Ordine dei Medici e dei Farmacisti, la Federazione medico sportiva italiana e le associazioni di volontariato, perché il siste-ma sanità ha oggi bisogno di reti di assistenza, di stru-menti e programmi di colla-borazione e scambio tra tutti i soggetti che a vario titolo possono e devono sviluppa-re i concetti di cura, salute e benessere. Tutto nel segno di un eccel-lenza e dell’applicazione del-le buone prassi di cui questa Asl, giovane, attiva e impe-gnata, ha deciso di fare la propria mission.

Su tutto il territoriodella Asl sono stati

potenziati i programmidi screening delle patologie tumorali

■■■ ASL BT / Dieci comuni, cinque presidi ospedalieri, cinque distretti socio-sanitari e circa 3mila e 600 dipendenti

Innovazione tecnologica e rigore finanziarioCresce l’Asl più giovane della Puglia Il direttore Gorgoni: “Il piano di rientro economico-finanziario e il piano di riordino ospedaliero vanno visti come un’opportunità di innovazione”. A ottobre sarà realizzato il primo Forum della Salute della provincia

Una rete salvavita. Su tutto il territorio della Asl sono stati distribuiti 150 defibrillatori semiautomatici. Ac-

quistati con fondi europei di Sviluppo regionale per un costo complessivo di 270mila euro, i defibrillatori sono stati distri-buiti sull’intero territorio, nelle farmacie - per cui è stato sot-toscritto un Protocollo di intesa con l’Ordine dei Farmacisti -, nei comuni del territorio, nei centri ludici, sportivi e di aggregazione. Anche le strutture sanitarie sono state dotate dell’apparecchiatura salvavita. In più, gli operatori Asl hanno attivato corsi di formazione specifici, necessari per il rilascio dell’autorizzazione all’uso dello strumento: hanno coinvolto mille persone e sono stati condotti da personale qualificato aziendale. Così, oggi la Asl Bt può contare su una vera e propria rete salvavita a soste-gno pure del 118.

La rete salvavita di defibrillatori

Prevenzione, diagnosi e cura, ma soprattutto presa in carico. Nasce all’ospedale Dimiccoli di Barletta la Breast Unit, un servizio multidisciplinare in grado di seguire la donna affetta

da tumore della mammella dalle fasi di scoperta della patologia fino alla cura. La Breast Unit rappresenta un percorso, formato da figure professionali specializzate, in grado di offrire un approccio multidisciplinare e multiprofessionale al processo diagnostico, terapeutico e assi-stenziale di una patologia tumorale che nel 2011 ancora rappresentava la prima causa di morte per tumore nelle donne. È una rete ad alta specialità, formata da radiologi, chirurghi senologi, chirurghi plastici, ana-tomopatologi, medici nucleari, oncologi, radioterapisti, epidemiologi, fisiatri, psicologi, assi-stenti sociali, genetisti e medici di medicina generale e si avvale anche dell’uso di nuove appa-recchiature, come la sonda per il linfonodo sentinella.

A Barletta, la Breast unit per i tumori alla mammella

La prima casa del parto della Regione

Puglia sarà attivata a Trani. Struttura terri-toriale collegata funzio-nalmente a un ospedale dotato di Ostetricia e Ginecologia, è gestita so-lo da ostetriche.Le donne vengono segui-te durante tutta la gra-vidanza dai consultori presenti sul territorio o dal proprio ginecologo di riferimento e accom-pagnate alla nascita, che diventa un momento da condividere con il pro-prio compagno o con la famiglia. L’accesso alla casa del parto è determinato dal rispetto di precisi para-metri clinico-assistenzia-li: il parto torna a essere un evento naturale nella vita di una donna e non più un momento troppo spesso medicalizzato. Soprattutto, le donne sa-ranno seguite non solo durante la nascita, ma anche nelle prime delica-tissime fasi post partum.

La casa del parto

L’ospedale Dimiccoli di Barletta si definisce sempre di più come un importante punto di riferimento regionale e non solo per l’oncoematologia

Giovanni Gorgoni, direttore generale della Asl Bt: “Le nostre sfide si chiamano potenziamento dell’assistenza territoriale, riorganizzazione dei servizi e sperimentazioni sanitarie e gestionali”