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ASIA CENTRALE Tajikistan & Kirghizistan Attraverso l’ex Asia sovietica tra i monti e i nomadi del Pamir 17 giorni - in hotel, case private e yurte 3 passeggeri per fuoristrada Questo straordinario viaggio si sviluppa attraverso il Tajikistan e il Kyrghizstan, due delle cinque repubbliche indipendenti sorte in Asia Centrale nel corso del 1991 conseguentemente al crollo dell’ex Unione Sovietica. Perno geopolitico e immenso serbatoio di riserve naturali, l'Asia Centrale ammalia i viaggiatori amanti dell’avventura con territori immensi e ricchi di fascino storico, artistico e naturale, dove avvennero per secoli fittissimi scambi commerciali e religiosi tra i popoli uzbeki, kazaki, kyrghizi, turkmeni e tajiki. Il fiume Pyanj, l’Oxus delle fonti classiche, che segna il confine con l’Afghanistan; il Corridoio di Wakhan, uno dei rami più frequentati della Via della Seta, nonché scenario del “Grande Gioco” tra Gran Bretagna e Russia agli inizi del XX secolo; i pastori nomadi kyrghizi, che migrano attraverso i “jailo”, i pascoli estivi d’alta quota, con mandrie di yak e capre … ma soprattutto l’altopiano del Pamir, il “Tetto del Mondo”, uno spettacolare deserto d’alta quota con laghi blu, praterie, vallate e ghiacciai. Un viaggio che richiede un certo spirito di adattamento, in una delle aree meno turistiche di tutta l’Asia. Tutti i gruppi sono accompagnati dai nostri esperti Tour Leader.

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ASIA CENTRALE Tajikistan & Kirghizistan

Attraverso l’ex Asia sovietica tra i monti e i nomadi del Pamir 17 giorni - in hotel, case private e yurte

3 passeggeri per fuoristrada

Questo straordinario viaggio si sviluppa attraverso il Tajikistan e il Kyrghizstan,

due delle cinque repubbliche indipendenti sorte in Asia Centrale nel corso del

1991 conseguentemente al crollo dell’ex Unione Sovietica. Perno geopolitico e

immenso serbatoio di riserve naturali, l'Asia Centrale ammalia i viaggiatori

amanti dell’avventura con territori immensi e ricchi di fascino storico, artistico e

naturale, dove avvennero per secoli fittissimi scambi commerciali e religiosi tra i

popoli uzbeki, kazaki, kyrghizi, turkmeni e tajiki. Il fiume Pyanj, l’Oxus delle fonti

classiche, che segna il confine con l’Afghanistan; il Corridoio di Wakhan, uno dei

rami più frequentati della Via della Seta, nonché scenario del “Grande Gioco”

tra Gran Bretagna e Russia agli inizi del XX secolo; i pastori nomadi kyrghizi,

che migrano attraverso i “jailo”, i pascoli estivi d’alta quota, con mandrie di yak

e capre … ma soprattutto l’altopiano del Pamir, il “Tetto del Mondo”, uno

spettacolare deserto d’alta quota con laghi blu, praterie, vallate e ghiacciai. Un

viaggio che richiede un certo spirito di adattamento, in una delle aree meno

turistiche di tutta l’Asia. Tutti i gruppi sono accompagnati dai nostri esperti Tour

Leader.

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PROGRAMMA DI VIAGGIO – Partenze Estate 2018

1° giorno / Italia – Dushanbe Partenza nel pomeriggio dall’Italia con volo di linea Turkish Airlines via Istanbul

per Dushanbe. Cena a bordo.

2° giorno / Dushanbe (la statua del Buddha dormiente) Arrivo in nottata a Dushanbe, accoglienza da parte dell’organizzazione locale e

trasferimento in hotel per un breve riposo. Con magnifiche montagne sullo

sfondo, tranquilli viali alberati ed eleganti edifici neoclassici, Dushanbe è una

picevolissima città. Fino agli inizi del XX secolo Dushanbe, che in lingua tajika

significa “lunedì”, era un piccolo villaggio conosciuto principalmente per il suo

bazar settimanale. Prima colazione e giornata dedicata alla visita della città e

dintorni. Il Museo Nazionale d’Antichità, con interessanti reperti (tra cui un

piccolo ritratto in avorio di Alessandro Magno) derivanti dai siti greco-battriani di

Takht-i-Sangin e Kobadiyan, oltre a originali dipinti murali sogdiani provenienti

da Penjikent; il pezzo forte del Museo è la statua del Buddha dormiente di Adjina-

Tepe, risalente a 1.500 anni fa (epoca kushanica), lunga ben 13 metri. Il Museo

Nazionale Bekhzod, con sezioni dedicate alla storia naturale, all’etnografia e

all’archeologia (chiuso il lunedì). Pranzo in ristorante locale. Nel pomeriggio

escursione ai resti della Fortezza di Hissar (XIII secolo) occupata agli inizi del

‘900 dai mitici guerriglieri basmachi, bande locali di turchi e tajiki che

combattevano per la libertà contro l’Armata Rossa. La fortezza è raffigurata sulla

banconota da 20 TJS. Di fronte alla fortezza si ergono due semplici madrase: la

Medressa-i Kuhna del XVI secolo e la Medressa-i-Nau, di epoca successiva.

Rientro a Dushanbe. Cena in ristorante locale. Pernottamento in hotel.

3° giorno / Dushanbe – Kalaikhum (verso l’altopiano del Pamir) Dopo la prima colazione partenza verso est, per una lunga giornata di

trasferimento, lungo una strada in pessime condizioni. Ci si avvia verso il remoto

Pamir lasciandosi alle spalle la capitale del Tajikistan. Si attraversano numerosi

fiumi e dalla cittadina di Tavildara si sale al Passo Sagirdasht (3.252 m.) per

giungere infine a Kalaikhum sul confine con l’Afghanistan (N.B. La scorsa estate

è crollato un ponte lungo la strada che segue questo percorso, nel caso in cui il

ponte non fosse stato ripristinato si seguirà un percorso più lungo che piega verso

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sud). Pranzo lungo il percorso. Cena e pernottamento in guest house con bagno e

doccia in comune.

4° giorno / Kalaikhum – Khorog (la regione autonoma del Gorno-Badakshan) Partenza verso sud lungo il confine con l’Afganisthan segnato dal corso del fiume

Pyanj. Lungo il percorso si attraversano alcuni villaggi tajiki. Si fa ingresso nella

regione autonoma del Gorno-Badakshan (GBAO), la cui popolazione, isolata da

secoli nelle valli d’alta quota, parla una lingua diversa non solo da quella dei tajiki

di pianura, ma anche da quella parlata dalle altre comunità della regione montana.

Tuttavia le popolazioni di montagna del Pamir sono strettamente legate dalla fede

comune nell’ismailismo sciita, introdotto nel Badakhshan nell’XI secolo da Nasir

Khusraw. L’attuale leader spirituale degli ismailiti è Karim Aga Khan, che gli

abitanti del Pamir venerano come diretto discendente del profeta Maometto

nonchè 49° imam. La casa tradizionale del Pamir, huneuni chid, è costituita da

una grande stanza sorretta da cinque colonne, con quattro aree rialzate disposte

attorno a una buca centrale, da una cucina e da un atrio. La luce naturale proviene

da un lucernaio nel tetto. Le cinque colonne simboleggiano i cinque profeti

maggiori (Fatima, Ali, Mohammed, Hassan e Hussein), oltre che i cinque pilastri

dell’islam e, come sostengono alcuni, le cinque divinità di Zoroastro (le origini

delle case risalgono infatti a 2.500 anni fa, ben prima dell’avvento dell’islam).

Arrivo nella cittadina di Khorog (2.100 m.), il capoluogo della regione autonoma

del Gorno-Badakhshan, che si estende su entrambe le sponde del turbolento fiume

Gunt. Cena e pernottamento in semplice hotel o guest house con bagno in

comune.

5° giorno / Khorog – Iskhashim – Yamg (lungo il confine afghano) Dopo la prima colazione partenza verso sud. Si continua a costeggiare il fiume

Pyanj lungo il confine afghano. Le carte geografiche mostrano, all’estremo nord-

est dell’Afghanistan, un sottile peduncolo che si protende verso il Turkestan

cinese e divide le alte terre del Tajikistan dal labirinto montano del Chitral

(Pakistan). Questo curioso “dito” è noto con il nome di Corridoio di Wakhan. Qui

passava uno dei rami più frequentati della Via della Seta. Nel XIX secolo

avventurieri, esploratori e spie percorrevano quest’area con l’intento di

accattivarsi il favore del khanato uzbeko di Kokand e cercando di superarsi gli uni

con gli altri in una guerra fatta di doppi giochi e spionaggio ad alta quota, che in

inglese viene ricordata con il nome di “Great Game” (Grande Gioco). Lo scenario

che vi fece da sfondo rappresentò la prima “guerra fredda” tra Oriente (Russia) e

Occidente (Gran Bretagna). I russi alla fine prevalsero prendendo possesso della

regione in nome dello zar. Gli accordi sui confini anglo-russi siglati nel 1895

assegnarono alla Russia gran parte del Pamir e crearono il Corridoio di Wakhan,

la scomoda lingua di terra afghana che divideva i due ex imperi. Si raggiunge

Ishkashim (2.500 m.), il centro regionale nonchè il villaggio più grande di

Wakhan. Poi si punta decisamente verso nord fino ad arrivare alla fortezza di

Khakha (epoca kusanide, III secolo a.C.), che sorge su una piattaforma di roccia

naturale. Attualmente il forte è occupato dalle guardie di frontiera tajike. Poco

distante si trova l’interessante mazar (mausoleo ismailita) di Shah-i-Mardan

Hazrati Ali, uno dei molti posti in Asia centrale che si vanta di essere il luogo di

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sepoltura del genero del Profeta. Infine arrivo nel villaggio tradizionale di Yamg

(2.750 m.). Cena e pernottamento in casa privata.

Le case tradizionali del Pamir (vedi descrizione sopra) sono caratteristiche e

accoglienti, la struttura in legno e muratura è rivestita di intonaco e il pavimento

è ricoperto di tappeti. Generalmente pulite, permettono di assaporare fino in

fondo l’atmosfera e la cultura degli abitanti di questa regione. Le stanze, alte e

spaziose, sono dotate di materassini (poggiati direttamente sui tappeti) e coperte.

In ogni ambiente si dorme in 4/6 persone. La doccia (spesso costituita da secchi

d’acqua) e le latrine sono in comune (spesso è a disposizione una sola latrina). Si

consiglia di portare sacco lenzuolo, sacco a pelo, asciugamano, sapone e carta

igienica.

6° giorno / Yamg – Langar (il Corridoio di Wakhan) Dopo la prima colazione visita della casa museo del mistico sufi, astronomo,

musicista Mubarak Kadam Wakhani (1843-1903), dove è ancora visibile la pietra

che il religioso usava come calendario solare. Escursione al vicino Forte di

Yamchun (3.250 m.), un complesso fortificato del XII secolo che vanta la

posizione più spettacolare di tutta la valle di Wakhan, con tanto di mura multiple e

torri di guardia rotonde. Poco lontano si trovano le Sorgenti di Bibi Fatima, così

battezzate in onore della sorella del Profeta Maometto. Le donne pensano di poter

accrescere la loro fertilità visitando le formazioni di calcite a forma di utero.

Partenza verso nord-est, sempre lungo il confine con l’Afghanistan, fino a

raggiungere le rovine di Vrang che meritano una sosta per i singolari stupa

buddhisti del IV secolo. Proseguendo verso Langar si avvistano le rovine

dell’Abrashim Qala, la “Fortezza della Seta”, costruita per difendere questo tratto

della Via della Seta dalle incursioni cinesi e afghane. Arrivo nel villaggio di

Langar (3.000 m.) che sorge nel punto in cui i fiumi Pamir e Wakhan

confluiscono per formare il fiume Pyanj. Il fiume Pyanj diventa poi l’Amu Darya

(il mitico Oxus delle fonti classiche) che scorre verso ovest segnando il confine

uzbeko-afghano e un tratto di quello uzbeko-turkmeno e andando infine a morire

nell’agonizzante Lago d’Aral. Molto interessante il mazar di Shoh Kambari

Oftab, l’uomo che introdusse la religione ismailita a Langar: la tomba del santo è

decorata con corna di pecore selvatiche e stambecchi, ombreggiata da alberi

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secolari e cintata da un alto muro in pietra. Per i più atletici è possibile effettuare

un mini-trekking (1 ora di salita verticale, 300 m di dislivello) per raggiungere un

sito con incisioni rupestri e una veduta mozzafiato della catena dell’Hindukush.

Cena e pernottamento in casa privata.

7° giorno / Langar – Khargush – Bulunkul (il lago Yashil-Kul) Dopo la prima colazione camminata mattutina (circa 1 ora tra andata e ritorno)

fino ai resti del Forte di Ratm che, circondato su tre lati da alti pendii, vanta una

postazione strategica. Partenza verso nord-est lungo il corso del fiume Pamir, con

il Pamir Centrale che incombe a nord e l’Hindukush che si intravede a sud, oltre il

Corridoio di Wakhan. Lungo la riva afghana del fiume si osservano le scene di

vita dei villaggi e spesso piccole carovane di cammelli che percorrono i sentieri

lungo il fiume. Dal villaggio di Khargush si punta decisamente verso nord

attraverso il Passo Karghush (4.344 m.), da dove si gode di un’incredibile

panorama sul massiccio afghano di Koh-i-Pamir. Si procede verso il lago salato di

Chokur-Kul per raggiungere successivamente la Pamir Highway. Ancora verso

nord-ovest fino al villaggio di Bulunkul, uno sperduto insediamento tajiko fuori

dal mondo, nei cui pressi si trova lo Yashil-Kul (Lago Verde, 3.734 m), un

sorprendente lago turchese incastonato in un deserto dalle tonalità ocra.

All’estremità meridionale del lago c’è una sorgente di acqua calda dove è

possibile fare il bagno per supplire alla mancanza della doccia nelle spartane

sistemazioni del villaggio di Bulunkul. Cena e pernottamento in casa privata.

8° giorno / Bulunkul – Alichur – Murgab (la Strada del Pamir) Dopo la prima colazione partenza verso est lungo la Strada del Pamir costruita

dagli ingegneri militari sovietici fra il 1931 e il 1934 allo scopo di facilitare il

trasporto di truppe e approvigionamenti in questo remoto avamposto dell’impero

sovietico. Trattandosi di una delle principali direttrici per il contrabbando della

droga, sulla strada ci sono numerosi posti di blocco presso i quali è necessario

registrarsi. Sosta al grandioso punto panoramico con vista sui laghi salati

dell’ampia pianura di Alichur. Si costeggiano i laghi Tuz-Kul (Lago del Sale) e

Sassyk-Kul (Lago Puzzolente) per giungere al villaggio di Alichur, dominato da

un’originale moschea che sembra ricoperta da una glassa di zucchero. La pianura

nei dintorni di Alichur è una delle più fertili della regione e in estate è punteggiata

dalle yurte dei nomadi kyrghizi. Sosta alla vicina sorgente sacra di Ak-Balyk

(Pesce Bianco) dove una polla di acqua sorgiva sorprende per la trasparenza delle

sue acque. Si prosegue poi per Murgab attraversando il Passo Naizatash (4.137

m.) e effettuando una deviazione per la visita della grotta neolitica di Shakhti,

nella spettacolare Valle di Kurteskei, dove si trovano le interessanti pitture

rupestri di colore rosso, perfettamente conservate, che rappresentano una scena di

caccia all’orso. Arrivo in serata a Murgab (3.600 m.), ex guarnigione zarista.

Cena e pernottamento in casa privata.

9° giorno / Murgab – Lago Kara-Kul (il Grande Lago Nero) Partenza verso nord, lungo la Pamir Highway. Lungo il percorso gli occhi si

riempiono dello straordinario panorama dell’Altopiano del Pamir Orientale, un

deserto popolato da pastori nomadi e yak e disseminato di laghi dai riflessi

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turchesi, che ricorda il paesaggio tibetano. Il Pamir è chiamato dalla gente del

posto Bam-i-Dunya, “Tetto del Mondo”. In persiano antico il termine pamir

significa “pascoli ondulati”. Non esiste una catena del Pamir vera e propria, ma

piuttosto una serie complessa di catene montuose, separate da vallate, ad alta

quota. Il Pamir contiene tre delle quattro montagne più alte dell’ex Unione

Sovietica, che culminano nei 7.495 metri del Koh-i-Samani, un tempo chiamato

Picco del Comunismo. A nord di Murgab la strada costeggia il confine cinese, in

alcuni punti la doppia staccionata, sormontata da filo spinato, corre a meno di 20

metri. Ben presto le montagne si fanno più vicine e la strada comincia ad

arrampicarsi verso il Passo Ak-Baital (Cavallo Bianco, 4.655 m.), il punto più alto

del percorso, che offre una vista panoramica mozzafiato a 360°. Si raggiungono

poi le rive del Lago Kara-Kul (3.914 m.) creato da un meteorite circa 10 milioni

di anni fa. I nomadi lo chiamano Chong Kara-Kul (Grande Lago Nero)

paragonandolo al Kishi Kara-Kul (Lago Nero Minore) che si trova lungo la strada

del Karakorum nel Pamir cinese. Sosta nel villaggio di Kara-Kul avvolto in

un’atmosfera irreale. Pensione completa. Pernottamento in casa privata.

10° giorno / Lago Kara-Kul – frontiera con Kyrghizistan – Sary Moghul –

Achick Tash (la Valle dell’Alay) Dopo la prima colazione partenza verso nord per il confine con il Kyrghizistan,

tracciato poco prima del Passo Kyzyl Art (4.282 m). Si lasciano le auto tajike e si

percorrono circa 200 m a piedi per raggiungere quelle kyrghize. La frontiera

kyrghiza è situata altri 20 km più avanti, circa mezz’ora di strada sterrata

attraverso paesaggi scenografici. L’attraversamento del confine è un vero e

proprio passaggio spazio-temporale, dalla desolata zona semidesertica del Pamir

tajiko si viene catapultati nelle verdi praterie del Pamir khyrghizo, pullulanti di

cavalli al galoppo e rapaci in volo. Si fa ingresso in Kyrghizistan per intraprendere

la discesa nell’ampia Valle dell’Alay fino a raggiungere il villaggio di Sary

Moghul (3.200 m.), 30 km a ovest di Sary Tash. Si percorre una scenografica

pista che addentrandosi tra le montagne conduce ai prati di Achik Tash (3.600 m)

al Campo Base del Picco Lenin. Sistemazione in campo tendato proprio di fronte

ai ghiacciai del Picco Lenin. Cena e pernottamento.

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Il campo, di proprietà del nostro corrispondente locale, è composto da grandi

tende fisse con due confortevoli brandine dotate di sacco a pelo. Wc e lavandini

in strutture separate comuni per tutte le tende, sauna, tenda ristorante.

11° giorno / Achick Tash (il Picco Lenin) Intera giornata dedicata ai dintorni di Achik Tash. L’habitat della Valle dell’Alay

è quello tipico dei jailoo, i pascoli d’alta quota dell’altopiano kyrghizo. Il campo

base offre spettacolari vedute del Picco Lenin (7.134 m., la vetta oggi

ufficialmente chiamata Koh-i-Garmo), montagna famosa per essere uno dei 7.000

metri più accessibili al mondo. Possibilità di passeggiare ai piedi della montagna,

tra i numerosi laghi morenici sparpagliati intorno al campo tendato. In

Kyrghizistan le tradizioni nomadi sono ancora vive e non mancano gli incontri

con i cavalieri al pascolo e le piacevoli soste nei loro accampamenti di yurte. I più

intrepidi e allenati possono anche percorrere la prima parte del sentiero che

conduce alla vetta del Picco Lenin. Cena e pernottamento in campo tendato.

12° giorno / Achik Tash – Osh (la Valle di Fergana) Partenza verso nord lungo l’ultimo tratto della Pamir Highway attraverso i

contrafforti nord-orientali della catena Alay-Pamir, che si estende per 500 km da

Samarcanda allo Xinjiang cinese. Il percorso è paesaggisticamente spettacolare e

colorato tra il rosso dei canyon, il verde della vegetazione e il giallo delle praterie.

Si scende a Osh (800 m.), la seconda città del Kyrghizistan, nonché il centro

amministrativo della vasta e popolosa provincia che circonda il versante kyrghizo

della Valle di Fergana. La città di Osh ha una storia antichissima, che risale

almeno al V secolo a.C., uno dei più importanti luoghi di transito lungo la “Via

della Seta”. I mongoli la distrussero nel XIII secolo, ma nei tempi che seguirono

essa risorse diventando più prospera che mai. Il punto di riferimento principale

della città è il cosiddetto “Trono di Salomone”, un’incombente, spoglia e

frastagliata altura rocciosa, da secoli importante luogo di pellegrinaggio per i

musulmani, poiché sembra che una volta il profeta Maometto sia giunto fin qui a

pregare. Osh conserva pochissime testimonianze del suo passato e oggi ha

l’aspetto di una cittadina sovietica. Pensione completa. Pernottamento in hotel.

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13° giorno / Osh – Ozgon – Jalal-Abad – Kazarman (le rovine dell’antica

capitale karakhanide) Partenza verso nord-est per la cittadina di Ozgon, una delle antiche capitali del

Khanato Karakhanide tra il X e il XII secolo. C’è anche una leggenda secondo cui

la città sarebbe nata come accampamento per le truppe di Alessandro Magno. Ciò

che resta del suo intenso passato è un quartetto di edifici karakhanidi: tre mausolei

del XII secolo e un minareto tronco dell’XI secolo con pregevoli motivi decorativi

in mattoni, terracotta lavorata e intarsi in pietra. Si continua per la città di Jalal-

Abad, la “città di Jalal”, dal nome di un famoso guerriero del XIII secolo, la terza

città del Kyrghizistan. Pranzo in ristorante locale. Dopo pranzo si risale

sull’altopiano lungo una strada sterrata panoramica, attraversando il passo

Kaldama (3.060 m), sulla catena dei Monti Fergana. Arrivo nel villaggio di

Kazarman (1.230 m). Cena e pernottamento in casa privata.

14° giorno / Kazarman – Lago Song-Kol (“l’ultimo lago” tra gli alti pascoli) Dopo la prima colazione partenza verso est lungo una sconnessa strada sterrata

che, attraverso una serie di passi, porta a oltre 3.000 m. per raggiungere uno degli

angoli più incantevoli del Kyrghizistan centrale: il lago alpino Song-Kol (3.020

metri). La pista avanza sinuosa attraverso i terreni montuosi e all’orizzonte

sembra scomparire nel cielo, forse è per questo che Song-Kul significa “l’ultimo

lago”. Il lago è circondato dai rigogliosi pascoli jayloo, molto apprezzati dai

pastori nomadi della Valle di Kochkor che vi trascorrono i mesi estivi con il loro

bestiame: yak, pecore e cavalli. Pranzo e sistemazione in campo di yurte.

Pomeriggio dedicato all’esplorazione dei dintorni del lago e alla visita di una

famiglia di ospitali nomadi kyrghizi, che usualmente invitano i passanti nelle loro

yurte per offrire tè, yogurt fresco (airan), formaggio stagionato (kurut) e latte

fermentato di giumenta (kumys). L’aria frizzante e tersa dei pascoli di alta

montagna, lontani dall’inquinamento luminoso e dallo smog, garantisce stellate di

una bellezza mozzafiato. Cena e pernottamento in yurta.

Le yurte sono le tipiche tende dei nomadi della steppa dell’Asia centrale. Hanno

la struttura in legno rivestita di feltro e il pavimento ricoperto di tappeti; alte e

spaziose assomigliano a vere e proprie abitazioni, vi si sta comodamente in piedi

e sono dotate di letti con materassi, coperte e una stufa centrale. Sono

generalmente pulite e permettono di assaporare fino in fondo l’atmosfera e la

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cultura dei nomadi. In ogni yurta si dorme in 4/6 persone; le latrine sono in

comune. Si consiglia di portare sacco lenzuolo e sacco a pelo pesante (la

temperatura notturna può scendere intorno a 0°C).

15° giorno / Lago Song-Kol – Kochkor – Bishkek (la Torre di Burana) Si continua verso nord-est attraverso il villaggio di Kochkor famoso per essere il

centro dell’artigianato kyrghizo. Visita di un laboratorio per la lavorazione del

feltro gestito da un collettivo femminile locale; il prodotto più tipico è

sicuramente lo shyrdak, il tappetino usato dai nomadi, decorato con motivi

floreali, corna di stambecco e fantasiosi arabeschi; i colori naturali sono ricavati

dalle foglie di pero e lampone, dalle radici di dalia e betulla, dal ginepro,

dall’amaranto e dall’assenzio. Si prosegue per le rovine dell’antica città di

Balasagun, fondata durante il regno di Sogdiana e divenuta in seguito una delle

capitali dei karakhanidi, dove ancora si innalzano i resti della Torre di Burana, un

minareto a pianta ottagonale dell’XI secolo. Molto interessante l’adiacente

raccolta di balbal, le stele funerarie simili a totem (VI-X secolo). In serata arrivo a

Bishkek (800 metri), la capitale del Kyrghizistan, che sorge al margine

settentrionale dei monti Kyrgyz Alatau, un braccio della catena del Tian Shan.

Cena in ristorante locale. Pernottamento in hotel.

16° giorno / Bishkek (la verde, tranquilla, rilassata capitale kyrghiza) Intera giornata dedicata alla visita di Bishkek. Il suo nome attuale deriva dal

vecchio nome kazako pishpek che è la zangola di legno utilizzata per produrre il

kumys (il latte fermentato di giumenta, la bevanda nazionale). La verde, tranquilla

e rilassata capitale kyrghiza è in perfetta sintonia con il resto del paese incastonato

tra le montagne. Visita della principale Piazza Ala-Too ex Piazza Lenin, dove si

affacciano i principali edifici governativi, per assistere al cambio della Guardia

d’Onore. Visita della Piazza della Vittoria, in cui campeggia un imponente

monumento commemorativo in forma di yurta eretto in occasione del 40°

anniversario della fine della seconda guerra mondiale. Passeggiata nel Parco

Dubovy, frequentato da mamme con bambini nelle calde domeniche estive, con

caffè all’aperto, alcune sculture moderne e molte querce secolari. Tempo libero

per lo shopping nei grandi magazzini statali TSUM, dove il terzo piano è

interamente dedicato agli oggetti artigianali e ai souvenir kyrghizi. Pensione

completa. Pernottamento in hotel.

17° giorno / Bishkek – Italia Presto al mattino trasferimento in aeroporto per il volo di linea Turkish Airlines

via Istanbul per l’Italia.

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Altre informazioni:

Trasporti – Si utilizzano moderne vetture fuoristrada 4x4 tipo Toyota Land

Cruiser e Toyota Prado, con 3 passeggeri per auto (una vettura potrebbe avere 4 passeggeri). Il tragitto si svolge per la gran parte su strade sterrate. Le condizioni

del fondo stradale delle strade asfaltate sono spesso scadenti e i frequenti lavori di

manutenzione costringono spesso a deviazioni. Guide locali di lingua inglese,

accompagnatore italiano a partire da 8 partecipanti.

Pernottamenti – Pernottamenti in hotel 4* a Dushanbe e Bishkek, hotel 2* a Osh,

due pernottamenti in guest house, sei pernottamenti in case private, un

pernottamento in yurta, due pernottamenti in campo tendato fisso. Per motivi

organizzativi e per la scarsità di strutture ricettive locali, tutto il gruppo risiede

presso la stessa unità abitativa e pertanto i servizi (spesso una sola latrina) sono in

comune e si dorme in 4/6 pax per camera. Si consiglia di portare sacco lenzuolo,

sacco a pelo, asciugamano, sapone e carta igienica. Le sistemazioni in singola e

in doppia sono possibili solamente negli hotel e nel campo tendato fisso (7 notti

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in totale). Pasti molto semplici e ripetitivi in ristoranti locali e case private (alcuni

a picnic).

Clima – Il clima è variabile in funzione dell’altitudine. Le temperature possono

raggiungere facilmente i 35°C nelle città di Dushanbe, Osh e Bishkek.

Temperature fresche, con momenti freddi (0°C durante la notte) sui passi del

Pamir e sui pascoli d’alta quota, dove non sono escluse sporadiche nevicate anche

nei mesi di Luglio e Agosto.

Disposizioni sanitarie – Non è obbligatoria alcuna vaccinazione. Si consiglia di

informarsi presso l’Ufficio d’Igiene provinciale.

Formalità burocratiche – E’ richiesto il visto d’ingresso per il Tagikistan.

Necessario il passaporto con validità di almeno 6 mesi dalla data di partenza. Per

l’ottenimento del visto occorre inviare la scansione a colori del passaporto e della

fototessera almeno 1 mese prima della partenza. Il visto Kirghizistan si ottiene

all’arrivo in aeroporto.

Altimetria: Come specificato nel programma nella zona del Pamir si attraversano

alcuni passi oltre i 4.000 metri di altitudine, ma soltanto uno, il Passo di Ak-Baital

(4.655 m., 9° giorno di viaggio), supera i 4.500 metri. E’ comunque necessario

essere in buone condizioni di salute. Mal di testa e sensazioni di malessere sono

abbastanza comuni, ma sono transitorie. Solamente cinque pernottamenti sono al

di sopra di 3.000 metri: Lago Karakul (3.900), Murgab (3.600), Achick Tash

(3.600) e Song-Kol (3.020).

Caratteristiche del viaggio e grado di difficoltà – Viaggio di grande interesse

culturale e paesaggistico in una delle zone meno turistiche dell’Asia. Una grande

varietà di ambienti sempre spettacolari. Itinerario fisicamente impegnativo per i

continui spostamenti su piste e strade dissestate, alcune tappe lunghe e l’elevata

altitudine. Spartane sistemazioni in case private, guest house e yurte, con latrine in

comune (spesso una sola latrina per tutto il gruppo). Si dorme su materassi

poggiati direttamente sul pavimento, alla maniera del Pamir, in ambienti comuni

per 4-6 persone. Le sistemazioni in doppia e singola sono possibili solo in hotel e

campo tendato (7 notti). Alimentazione discreta, però con pochi vegetali, in parte

integrata da prodotti portati dall’Italia.

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QUOTAZIONE PER PERSONA da Milano:

€ 3.870 base 10-12 partecipanti

€ 4.100 base 8-9 partecipanti

Da aggiungere:

- partenze da altre città su richiesta

- supplemento singola (7 notti) € 310 - (a) supplemento alta stagione aerea € 120

- tasse aeree, security e fuel surcharge € 270 (circa)

- copertura assicurativa di viaggio vedi tabella sotto - costo individuale gestione pratica: € 80

- visto d’ingresso Tagikistan € 50

Date di partenza: 1) da venerdì 6 a domenica 22 Luglio 2018

2) (a) da venerdì 10 a domenica 26 Agosto 2018 (alta stagione aerea)

3) da venerdì 14 a domenica 30 Settembre 2018

Promozione “Prenota Prima”

Prenotate il vostro viaggio con un anticipo di almeno 90 giorni dalla partenza e

otterrete uno sconto del 50% sul costo della copertura assicurativa “all

inclusive”.

La quota comprende: Voli di linea in classe economica, guide locali di lingua inglese, accompagnatore

italiano, trasporti con automezzi 4x4, i pernottamenti in hotel in camere a due letti

con servizi privati, i pernottamenti in guest house, case private e yurte in ambienti

da 4-6 posti con servizi in comune, pensione completa per tutto il viaggio, gli

ingressi ai musei, ai monumenti, assicurazione come specificato, dossier

informativo sul paese.

La quota non comprende:

Le bevande, gli extra personali, tutto quanto non specificato.

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La nostra nuova ed esclusiva copertura assicurativa “all inclusive”

- Annullamento del viaggio prima della partenza

- Assistenza sanitaria tramite centrale operativa h24

- Spese mediche in viaggio fino a € 20.000 (di cui € 5.000 fino a 45 gg dal rientro)

- Bagaglio fino a € 750

- Viaggi Rischio Zero per eventi fortuiti e casi di forza maggiore in corso di

viaggio

- Indennizzo fino a € 150.000 per infortunio che causi decesso o invalidità

permanente

Il costo a passeggero del pacchetto assicurativo è da aggiungere alle spese

accessorie e da versare al momento dell’iscrizione al viaggio. Il calcolo

dell’importo si evince dalla tabella che segue:

Quota totale fino a: Costo a passeggero*

€ 1.000,00 € 45

€ 2.000,00 € 80

€ 3.000,00 € 115

€ 4.000,00 € 150

€ 5.000,00 € 185

€ 7.000,00 € 255

€ 10.000,00 € 360

NB: il conteggio del totale assicurabile non deve includere visto e spese

gestione pratica. *comprensivo di imposte di assicurazione e diritti di agenzia.

Copertura Integrativa E’ possibile estendere la copertura delle spese mediche in viaggio fino a

€ 120.000 stipulando una polizza facoltativa con premio lordo per passeggero di

€ 55,00, da specificare espressamente all’operatore.

Le condizioni dettagliate delle coperture assicurative sono consultabili sul nostro

sito www.viaggilevi.com.

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NOTE IMPORTANTI

• La quotazione è calcolata col valore del rapporto di cambio USD/Euro = 0,81

in vigore nel mese di Gennaio 2018. In caso di oscillazioni del cambio di +/-3% a

20 giorni dalla data di partenza sarà effettuato un adeguamento valutario.

• Per ragioni tecnico-organizzative in fase di prenotazione o in corso di viaggio

l’itinerario potrebbe subire delle modifiche, mantenendo invariate quanto più

possibile le visite e le escursioni programmate.

• Le tariffe aeree prevedono classi di prenotazione dedicate, soggette a

disponibilità limitata di posti. Al momento della prenotazione, in caso di non

confermabilità della tariffa utilizzata per la costruzione del prezzo del viaggio,

comunicheremo il supplemento.

• Molte compagnie aeree prevedono l’emissione immediata del biglietto. In tal

caso vi informeremo all'atto della vostra conferma e procederemo alla emissione.

L'acconto dovrà includere anche l'importo intero del biglietto, che non

sarà rimborsabile, e le penali del viaggio in questione derogheranno dalle nostre

pubblicate.

• L’importo delle tasse aeree dipende dal rapporto di cambio del USD e del costo

del petrolio, stabilito dalle compagnie aeree. Il valore esatto viene definito all’atto

dell’emissione dei biglietti aerei.

Milano, 24.01.2018 n. 1

Organizzazione tecnica:

I Viaggi di Maurizio Levi Via Londonio, 4 – 20154 Milano (Italy)

Tel 0039 02 34934528 – Fax 0039 02 34934595

E-Mail: [email protected] – Web site: www.viaggilevi.com

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