a.s. 2011/2012 · a.s. 2011/2012 Istituto Comprensivo Statale “Vittorio Alfieri” ......
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a.s. 2011/2012
Istituto Comprensivo Statale
“Vittorio Alfieri”
Crotone
Dirigente Scolastico
Prof. Annibale Caputo
Lingue di Scolarizzazione e Curricolo Plurilingue e Interculturale
Progetto per l’avvio di una fase di ricerca-azione
sulla tematica
“Lingue di scolarizzazione”
per il primo ciclo di istruzione.
L’impegno della nostra Scuola è, da tanti anni, quello di rendere
semplice l’ingresso dei bambini che provengono da altri Paesi e
di permettere ai nostri alunni di approcciarsi “all’altro” senza
stereotipi e pregiudizi.
Anno scolastico 2008/ 2009
La nostra Scuola ha partecipato alla “Festa dei Popoli per
l’Infanzia “, distinguendosi per la partecipazione di alunni di varie
etnie e l’originalità dei costumi.
Anno scolastico 2011/2012
Noi insegnanti delle classi prime della Scuola Primaria “ Vittorio
Alfieri” di Crotone, abbiamo aderito al progetto rivolto a tutti i
bambini stranieri che frequentano la nostra scuola.
L’ALTRO
C’è chi dice solo bianco
c’è chi dice solo nero,
e chi si unisce al branco
è soltanto uno straniero.
Un colore unito e solo
ci rattrista la giornata.
La realtà che ci circonda
la vogliamo colorata.
Bianchi, rossi, gialli, neri
siamo i colori dei quartieri,
Mille mani e un girotondo
siamo i bambini
di tutto il mondo.
Team docenti
Marino Roberta
Loiacono Margherita
Burza Raffaela
Genitori
Loirraqui Zineb (Marocco)
Hong Mei Lì (Cina)
Constantin Lenuta (Romania)
Diyna Ivanova Demirova (Bulgaria)
Lin Jian Fen (Cina)
Rajathanga Saraja
(Sri Lanka)
Sempovic Larissa (Ucraina)
Manetta Antonio (Crotone)
Conidi Giuseppe (Crotone)
Moustaine Atika (Khouribga Marocco)
Alunni
Scafili Sabrina
Chen Sara
Constantin Catalin
Ivanov Niko Diyanov
Lin Andrea
Maheswaran Lorenz
Zaplitna Alona
Manetta Leonardo
Conidi Antonio
Idam Ajoub
Idam Meriem
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23 Gennaio
Abbiamo dedicato questo primo incontro alla conoscenza
tra i genitori dei bambini: ognuno si è presentato dicendo il
proprio nome e la rispettiva nazionalità.
Abbiamo presentato il progetto illustrandone in modo
semplice e chiaro i contenuti essenziali.
I genitori hanno dato la propria disponibilità a partecipare a
successivi incontri.
13 Febbraio
Ci siamo ritrovati per somministrare un questionario.
Ogni bambino ha rivolto al rispettivo genitore alcune
domande relative al questionario che noi insegnanti avevamo
preparato in precedenza. All’inizio si sono dimostrati un po’
disorientati, poi, con lo stimolo di noi insegnanti e la mediazione
dei bambini che, come sempre, dimostrano la loro naturale
capacità di fare da “ponte” tra culture e linguaggi diversi, hanno
incominciato a dare le loro risposte.
Alcuni questionari sono stati compilati con il nostro aiuto, a
causa delle difficoltà di alcune mamme nell’esprimersi nella
nostra lingua.
20 Febbraio
A causa di qualche imprevisto, non tutte le mamme oggi sono presenti.
Nel precedente incontro, comunque, ognuna di esse si era resa
disponibile per eventuali riprese con la videocamera.
Noi, naturalmente, abbiamo colto l’occasione per improvvisarci cineaste.
La signora Loirraqui Zineb, mamma della piccola Scafili Sabrina,
proveniente dal Marocco, ha scritto e cantato una ninna nanna in lingua
francese.
La signora Diyana Ivanova Demirova, proveniente dalla Bulgaria,
con il figlio Niko ha scritto e cantato una canzoncina che parla di
giochi di bambini, in lingua bulgara.
La signora Lin Jian Fen, proveniente dalla Cina, insieme al
figlio Andrea, canta una canzoncina in lingua cinese.
La signora Rajathanoa Saraja, proveniente dallo Sri Lanka,
canta una ninna nanna in lingua Tamil. È con lei il terzogenito
Lorenz.
La signora Constantin Lenuta,di origine rumena, mamma di
Catalin, ci spiega un gioco che lei faceva da bambina, in uno
spazio all’aperto:
i bambini si dispongono in cerchio, un bambino gira intorno con
un fazzoletto in mano, mentre gira recita la filastrocca.
Poi, il bambino che gira intorno al cerchio, lascia cadere il
fazzoletto vicino ai piedi di una bambina. Quest’ultima, deve
raccogliere il fazzoletto e correre dalla parte opposta del
compagno intorno al cerchio per riconquistare il posto lasciato
libero, chi rimane senza posto deve raccogliere il fazzoletto e
ricominciare il gioco.
Questa è la traduzione italiana della filastrocca:
Ho perduto il fazzoletto
ho perso il mio fazzoletto
chi lo ha trovato?
Lo prego di restituirmelo
ed io gli darò subito un bacio.
Il mio fazzoletto profumato
è per una ragazza,
per una bella ragazza
che io adoro.
Un altro gioco che faceva spesso, sempre all’aperto, si chiama
Sotronul, praticamente è il gioco che noi, in Calabria, chiamiamo
Campana, ma è conosciuto in tutto il mondo: con un gessetto, si
traccia uno schema a terra di 8 caselle quadrate, che vengono
numerate, poi, a turno, ogni bambino lancia un sassolino nella
prima casella, salta su un piede solo fino all’ultima casella, torna
indietro e riprende la pietra, continua il gioco lanciando la pietra
nella casella successiva, finché non commette errori. Vince il
bambino che riesce per primo a completare il giro.
27 Febbraio
Ci siamo incontrati nuovamente per rileggere le risposte date ai
questionari e per rivedere i filmati, cercando di mettere in
evidenza e riflettere sulle “comunanze”. Abbiamo scoperto
insieme, che, alcuni giochi, conte o filastrocche, ma anche alcuni
modi di festeggiare si somigliano, pur essendo nati a migliaia di
chilometri di distanza. Abbiamo cercato di tracciare un sentiero
per maturare sentimenti di apprezzamento verso Paesi lontani e
culture differenti, aprendo quindi una finestra sul mondo
interculturale.
5 Marzo
Oggi abbiamo fatto fare ai bambini i giochi descritti dalle
mamme; è stato davvero divertente, alla fine abbiamo distribuito
loro fogli, matite e colori per fargli illustrare con il disegno
l’esperienza vissuta.
Al rientro in classe, i bambini hanno rielaborato l’esperienza
vissuta, con il disegno.
16 Marzo
Oggi, la signora Rajathanga Saraja ha indossato per noi il vestito tradizionale dello Sri Lanka, che viene utilizzato durante le feste più importanti del suo Paese.
19 marzo
La signora Moustaine Atika, del Marocco, mamma di Ajoub e
Meriem, ha portato le foto dei suoi figli che indossano il costume
tipico di Khouribga durante la festa del Ramadan.
Ramadan: (arabo: ضان ramaḍān) è, secondo il calendario musulmano, il nono mese ,رم
dell'anno e ha una durata di 29 o 30 giorni. La parola, in arabo, significa "mese caldo", il che
fa ritenere che un tempo (quando i mesi erano legati al ciclo solare) esso fosse un mese estivo.
Il Ramadan, per la rigorosa osservanza del digiuno diurno che ostacola il lavoro e per il
carattere festivo delle sue notti, costituisce un periodo eccezionale dell'anno per i fedeli
islamici in tutti i paesi a maggioranza musulmana: la sua sacralità è fondata sulla tradizione già
fissata nel Corano, secondo cui in questo mese Maometto avrebbe ricevuto una rivelazione
dall'arcangelo Gabriele. In origine, il mese di Ramadan era, come il suo nome stesso (il 'torrido')
mostra, un mese estivo; ma successivamente Maometto stesso adottò un calendario puramente
lunare di dodici mesi che, perciò, cambia posizione anno per anno.
Il digiuno (sawm) durante tale mese costituisce il quarto dei Cinque pilastri dell'Islam e chi ne
negasse l'obbligatorietà sarebbe kāfir, colpevole cioè di empietà massima e dirimente dalla
condizione di musulmano. In alcuni paesi a maggioranza islamica il mancato rispetto del digiuno è
sanzionato penalmente.
Nel corso del mese di Ramadan infatti i musulmani praticanti debbono astenersi - dall'alba al
tramonto - dal bere, mangiare, fumare e dal praticare attività sessuali. Chi è impossibilitato a
digiunare (perché malato o in viaggio) può anche essere sollevato dal precetto, ma appena possibile,
dovrà recuperare il mese di digiuno successivamente.
Dal momento che lo scopo del devoto è quello di purificarsi da tutto quello che di materiale esiste
nel mondo corrotto e corruttibile, e dal momento che ogni ingestione gradevole è considerata
corruzione del corpo e dell'anima, è vietato anche fumare e, secondo alcuni, profumarsi perché in
entrambe le azioni s'ingerirebbero sostanze estranee e da entrambe le azioni si trarrebbe un
godimento illecito che distoglierebbe dagli aspetti penitenziali cui mira l'istituzione. L'ingestione
involontaria di cibi, di sostanze liquide o gassose non costituisce comunque rottura di digiuno.
Vale la pena però sottolineare che l'uso del profumo nel corso del digiuno è ammesso da una parte
dei dotti musulmani che vietano esplicitamente solo l'inalazione di incenso. Il motivo di questa
relativa tolleranza sta forse nel fatto che il profeta Maometto amava molto i profumi e ne faceva
abbondante uso per il fastidio che egli provava per i cattivi odori, tanto da vietare a chi avesse
mangiato aglio o cipolla di partecipare alla preghiera collettiva del mezzodì di venerdì in moschea.
In occasione del Ramadan è anche richiesto di evitare di abbandonarsi all'ira.
Per alcuni dotti dello Sciismo, come ad esempio Najm al-Dīn al-Muhaqqiq al-Hillī, invece, se il
fumo e il profumo non costituiscono violazione dell'obbligo, in caso di rapporti carnali, la prima
violazione dell'obbligo di astensione nel corso del digiuno comporterebbe la fustigazione e, in caso
di recidiva, addirittura la pena di morte. Quest'opinione rimane nella quasi totalità dei casi non
applicata nei fatti.
Le donne incinte o che allattano, i bambini e i malati cronici sono esentati dal digiuno e dovrebbero
al suo posto, secondo le loro possibilità, fare la carità come ad esempio nutrire le persone bisognose
indipendentemente dalla loro religione, gruppo etnico o dalle loro convinzioni. Le donne durante il
loro ciclo o le persone in viaggio non devono digiunare ma lo possono rimandare.
Quando tramonta il sole il digiuno viene rotto. La tradizione vuole che si debba mangiare un dattero
perché così faceva il Profeta. In alternativa si può bere un bicchiere d'acqua.
Dato che il calendario islamico è composto da 354 o 355 giorni (10 o 11 giorni in meno dell'anno
solare), il mese di Ramadan di anno in anno cade in un momento differente dell'anno solare, e
quindi man mano cade in una stagione diversa.
Il significato spirituale del digiuno è stato analizzato da molti teologi. Si attribuisce ad esempio al
digiuno la dote di insegnare all'uomo l'autodisciplina, l'appartenenza ad una comunità, la pazienza e
l'amore per Dio. Un'altra interpretazione è che il digiuno e l'astinenza sessuale per un mese intero
ricordi al praticante le privazioni dei poveri e quindi lo invogli a versare la zakat (la tassa coranica
verso i diseredati).
Varie le ricorrenze del mese festeggiate o commemorate dai musulmani. Il giorno 6 infatti sarebbe
nato il nipote di Maometto, al-Husayn ibn ‘Alī. Il giorno 10 sarebbe morta la prima moglie del
Profeta, Khadīja bint Khuwaylid. Il giorno 17 sarebbe stata vinta la battaglia di Badr. Il giorno 19
sarebbe stata conquistata dai musulmani la città di Mecca. Il 21 sarebbero morti ‘Alī ibn Abī Tālib e
il suo discendente, l'imam sciita ‘Alī al-Ridā.
Al termine del ramadan, viene celebrato lo Id al-fitr ("festa della interruzione [del digiuno]"), detta
anche la "festa piccola" (id al-saghir).
23 marzo
Il signor Manetta, nonno di Leonardo ,di origine Rom, ci ha
raccontato che l’insediamento di questo popolo in Europa è
avvenuto all’incirca 500/600 anni fa, quando circa 2 milioni di
persone , dalla città di Madras (oggi Chennai) in India, sono
migrate nel nostro continente. La filosofia caratterizzante di
questo popolo è la libertà, che per secoli ha fatto dei flussi
migratori una regola di vita. Nel corso degli anni, il loro
nomadismo li ha portati a insediarsi in varie parti del mondo,
integrandosi con la cultura e le tradizioni del posto, senza mai
abbandonare le proprie. La lingua romanì e sinti, mescolandosi
tra loro hanno dato vita ad una lingua gitana che, mantenendo la
stessa radice, si differenzia però, per ogni singolo gruppo, nella
desinenza (ad esempio, alcuni chiamano il pane maňro, altri
maňri, e così via).
I Rom sono presenti nella città di Crotone da circa 150 anni.
La maggior parte, di religione cattolica, sono devoti ai Santi
Cosma e Damiano, ed ogni anno numerosi si recano a Riace
dove si svolge una importante festa.
Riace (RC), dal 25 al 27 settembre
Nei giorni 25, 26 e 27 settembre a Riace (RC), un paese sito sulla costa ionica
calabrese, si celebra la festa in onore dei SS. Cosma e Damiano i santi medici a cui
molti calabresi hanno affidato ed affidano la loro salute.
Caratteristiche della festa sono: l'offerta dei fedeli ai santi di ex-voto in cera ed in
pane, dalle forme prevalentemente anatomiche, l'usanza di vegliare per l'intera notte
tra il 25 ed il 26 le statue dei santi medici custodite in chiesa e le danze degli zingari,
provenienti da tutta la regione alcuni un abito votivo, che accompagnano la
processione al suono del tamburello e dell'organetto.
Il rito inizia giorno 25 mattina con la cosiddetta "Calata dei santi". Le statue dei santi
vengono deposte dall'altare per essere poste in basso affinché i fedeli possano
toccarle e deporvi gli ex voto.
Il flusso di pellegrini si interrompe solo durante la celebrazione delle messe.
Tutta la chiesa è addobbata con il cosiddetto "PARATU" decorazioni in stoffa e carta
colorata, dai colori vivacissimi, che vengono appese ai muri.
La notte poi la chiesa diventa una casa in cui i pellegrini dormono, mamme mettono a
terra coperte dove dormiranno i propri figli a cui faranno da ninna nanna i canti che
per tutta la notte verranno cantati in onore dei santi medici.
Al santuario posto a qualche chilometro dall'abitato intanto sono arrivati rom da tutta
la Calabria per onorare quei santi che hanno nominato loro protettori.
Per tutta la notte organetti e tamburelli non cesseranno di suonare meravigliose
tarantelle per la felicità di chi vorrà ballare tutta la notte.
La mattina del 26 poi i rom salgono in paese, davanti il sagrato della chiesa
continuano le danze e le invocazioni ai santi, quasi invitandoli ad uscire.
Nel momento dell'uscita delle statue dalla chiesa i tamburelli sembra che si rompano
vista la forza con cui vengono percossi ed un colorato fiume umano si mette a
danzare spostandosi verso il santuario.
Bambini, spesso vestiti con abiti votivi, vengono sollevati perché bacino i santi, ex-
voto e soldi vengono donati, donne contano splendidi canti tradizionali, si ha voglia
che questa processione non termini mai.
Durante tutto il percorso i suonatori non cesseranno mai di suonare ed i rom non
smetteranno mai di danzare.
All'arrivo al santuario i santi verranno portati in chiesa, ma fuori le danze
continueranno ancora per un po'. Poi si andrà a mangiare, e piano piano lo spiazzo
che la sera prima era pieno di gente e musica si svuoterà.
Giorno 27 le statue vengono riportate in chiesa e rimesse al loro posto fino al
prossimo 25 settembre.
A Crotone, Durante le feste importanti, più famiglie si riuniscono, cantano e danzano al suono di tamburelli e organetti.
(Tamburello e organetti di proprietà del signor Conidi)
Un’altra tradizione caratteristica dei nostri Rom è la “fiera dei cavalli”.
Un tempo, ci racconta il signor Manetta, quando era bambino, si andava a piedi e con i carretti fino a Reggio Calabria, dove si svolgeva questa fiera importante.
Da qualche anno una fiera simile, di cui egli stesso ne è il promotore, si svolge a Crotone nel mese di maggio.
16 aprile
Il signor Manetta e i figli del signor Conidi, Irene e Antonio, si
sono esibiti per noi tutti, allietandoci con il suono di una
tarantella.
Con “La festa dei Popoli” si conclude, giorno 8 giugno 2012
nell’Auditorium della nostra scuola, il progetto LINGUE DI
SCOLARIZZAZIONE E CURRICOLO PLURILINGUE E
INTERCULTURE
Il Dirigente e i docenti ringraziano i genitori, che con la loro
partecipazione, hanno permesso la realizzazione di questo
progetto
Crotone 8 giugno 2012
Auditorium dell’Istituto Comprensivo “Vittorio Alfieri”