Articolo di ricerca La valutazione del Rischio Clinico ...

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RAZIONALE il percorso tracciato all’interno di questo lavoro scientifico tende ad avvalorare, sostanziandone gli aspetti di competenza, appropriatezza e pertinenza, le specificità del professionista infer- miere all’interno del sistema sicurezza di un’Azienda Sanitaria. At- tualmente il tema del rischio clinico si pone come problematica di rilevanza nazionale che interessa vari settori dell’assistenza sani- taria e si colloca nel tema più generale della qualità e della valu- tazione dell’outcome. La gestione integrata del rischio porta a cambiamenti nella pratica clinica e promuove la crescita di una cultura della salute più attenta e vicina al paziente ed agli opera- tori. L’area di indagine riguarda la gestione del “rischio clinico” in un Blocco operatorio di chirurgia generale attraverso l’applica- zione di modelli di analisi delle criticità e l’elaborazione di un pro- getto di intervento. Contesto Ambito chirurgico di Sala operatoria. Blocco operatorio di chi- rurgia generale, composto da tre Sale operatorie e una saletta di Anestesia. Vengono svolti interventi di alta, media e bassa com- plessità, in regime di elezione e di urgenza. il regime di ricovero dei pazienti risulta di Day Surgery o ordinario. Attività clinica an- nuale dell’ u.o: 2200 interventi. Background La scelta dell’indagine è stata motivata dalla mancanza di un’analisi dettagliata dei fattori di rischio e dall’adozione di una checklist aziendale non riferita alle diverse attività dei processi as- sistenziali. Tali elementi importanti hanno portato ad una necessità di ricerca scientifica. OBIETTIVI Sperimentare una tecnica di analisi del rischio (strutturale e di processo) utilizzando il modello di analisi FMEcA e SafetyWalkA- round; proporre un’analisi dettagliata delle criticità organizzative e dei possibili rischi all’interno dei processi assistenziali. Proporre un metodo integrato di formazione e aggiornamento del perso- nale. La ricerca scientifica si propone il fine di delineare ed eviden- ziare le criticità organizzative dell’unità operativa. Nelle “criticità” rientrano sia i fattori strutturali sia quelli umani. Lo scopo del lavoro è ricercare tali criticità di struttura, processi assistenziali e perce- zione del “rischio clinico” tra gli operatori che vi lavorano quotidia- namente e costruire un progetto di analisi ed intervento rivolto alla prevenzione del rischio clinico nella struttura esaminata. METODOLOGIA La modalità di campionamento utilizzata è stata il campiona- mento su base volontaria; si è deciso di campionare solo il perso- nale infermieristico escludendo le altre figure sanitarie. il lavoro scientifico ha analizzato l’ambito di responsabilità infermieristica ed i dati raccolti dovevano essere direttamente collegabili al per- sonale rientrante nel suddetto profilo professionale. un diverso tipo di campionamento non avrebbe potuto fornire dati scientifica- mente validi sui quali definire un progetto di ricerca qualitativa poi- ché avrebbe creato una distorsione degli stessi ed una minore Abstract Razionale. La finalità dello studio consiste nell’analisi delle attività infermieristiche in ambito operatorio e nella creazione di una map- patura delle criticità organizzative e di processo tramite strumenti testati e validati in altre realtà. Si proporrà un nuovo strumento di prevenzione del “rischio clinico” ed un progetto didattico di aggiornamento professionale rivolto al personale infermieristico. Obiettivo. La gestione dei processi di rischio all’interno di una struttura complessa quale un Blocco operatorio di chirurgia generale, rappresenta un difficile compito per infermieri e personale sanitario che vi lavora quotidianamente. obiettivo di questo lavoro è fornire informazioni relative e proporre un metodo integrato di formazione del personale e di controllo dei fattori di rischio utilizzando nuovi strumenti. Metodologia. utilizzo di metodiche di approccio al problema, come la SafetyWalkAround e l’analisi FMEcA adattandole al contesto operativo. A livello di formazione si sono utilizzati strumenti di indagine conoscitiva come l’intervista con questionario e il Focus group per la valutazione delle competenze e del livello culturale degli infermieri in materia. Risultati. Vengono descritti gli strumenti di indagine; si è creata una scheda di prevenzione del possibile “evento avverso” applicabile al contesto lavorativo. Si propone un corso di formazione al personale delineandone contenuti, modalità e verifica. Conclusioni. gli strumenti proposti forniscono un validissimo aiuto nell’identificazione delle criticità strutturali e assistenziali. il loro utilizzo ha permesso di evidenziare punti critici e la relativa ricerca di soluzioni concrete. La proposta di un corso di formazione è stata pienamente accettata dal personale infermieristico, propenso a migliorarsi per fornire livelli assistenziali più alti. Parole chiave. Sala operatoria, infermiere, rischio clinico, formazione, FMEcA, SWA. Autore Referente: Dott. M. Sguanci, A.o. San Martino genova, B.o. clinica chirurgica universitaria, genova, +393478475453; [email protected] Articolo di ricerca La valutazione del Rischio Clinico percepito in un Blocco Operatorio: analisi sperimentale e progetto di intervento SguANci M 1 , FrAScio M 2 . 1 Dottore Magistrale in Scienze infermieristiche, A.o. San Martino, DiSc, genova, 2 Prof. Associato di chirugia generale, A.o. San Martino, DiSc, genova 120 QA 2010 - Volume 20 Numero 3: pp. 120-6

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RAZIONALE il percorso tracciato all’interno di questo lavoro scientifico

tende ad avvalorare, sostanziandone gli aspetti di competenza,appropriatezza e pertinenza, le specificità del professionista infer-miere all’interno del sistema sicurezza di un’Azienda Sanitaria. At-tualmente il tema del rischio clinico si pone come problematica dirilevanza nazionale che interessa vari settori dell’assistenza sani-taria e si colloca nel tema più generale della qualità e della valu-tazione dell’outcome. La gestione integrata del rischio porta acambiamenti nella pratica clinica e promuove la crescita di unacultura della salute più attenta e vicina al paziente ed agli opera-tori. L’area di indagine riguarda la gestione del “rischio clinico” inun Blocco operatorio di chirurgia generale attraverso l’applica-zione di modelli di analisi delle criticità e l’elaborazione di un pro-getto di intervento.

ContestoAmbito chirurgico di Sala operatoria. Blocco operatorio di chi-

rurgia generale, composto da tre Sale operatorie e una saletta diAnestesia. Vengono svolti interventi di alta, media e bassa com-plessità, in regime di elezione e di urgenza. il regime di ricoverodei pazienti risulta di Day Surgery o ordinario. Attività clinica an-nuale dell’ u.o: 2200 interventi.

BackgroundLa scelta dell’indagine è stata motivata dalla mancanza di

un’analisi dettagliata dei fattori di rischio e dall’adozione di unachecklist aziendale non riferita alle diverse attività dei processi as-

sistenziali. Tali elementi importanti hanno portato ad una necessitàdi ricerca scientifica.

OBIETTIVI Sperimentare una tecnica di analisi del rischio (strutturale e di

processo) utilizzando il modello di analisi FMEcA e SafetyWalkA-

round; proporre un’analisi dettagliata delle criticità organizzativee dei possibili rischi all’interno dei processi assistenziali. Proporreun metodo integrato di formazione e aggiornamento del perso-nale.

La ricerca scientifica si propone il fine di delineare ed eviden-ziare le criticità organizzative dell’unità operativa. Nelle “criticità”rientrano sia i fattori strutturali sia quelli umani. Lo scopo del lavoroè ricercare tali criticità di struttura, processi assistenziali e perce-zione del “rischio clinico” tra gli operatori che vi lavorano quotidia-namente e costruire un progetto di analisi ed intervento rivolto allaprevenzione del rischio clinico nella struttura esaminata.

METODOLOGIA La modalità di campionamento utilizzata è stata il campiona-

mento su base volontaria; si è deciso di campionare solo il perso-nale infermieristico escludendo le altre figure sanitarie. il lavoroscientifico ha analizzato l’ambito di responsabilità infermieristicaed i dati raccolti dovevano essere direttamente collegabili al per-sonale rientrante nel suddetto profilo professionale. un diversotipo di campionamento non avrebbe potuto fornire dati scientifica-mente validi sui quali definire un progetto di ricerca qualitativa poi-ché avrebbe creato una distorsione degli stessi ed una minore

Abstract

Razionale. La finalità dello studio consiste nell’analisi delle attività infermieristiche in ambito operatorio e nella creazione di una map-patura delle criticità organizzative e di processo tramite strumenti testati e validati in altre realtà. Si proporrà un nuovo strumento diprevenzione del “rischio clinico” ed un progetto didattico di aggiornamento professionale rivolto al personale infermieristico.Obiettivo. La gestione dei processi di rischio all’interno di una struttura complessa quale un Blocco operatorio di chirurgia generale,rappresenta un difficile compito per infermieri e personale sanitario che vi lavora quotidianamente. obiettivo di questo lavoro è fornireinformazioni relative e proporre un metodo integrato di formazione del personale e di controllo dei fattori di rischio utilizzando nuovistrumenti.Metodologia. utilizzo di metodiche di approccio al problema, come la SafetyWalkAround e l’analisi FMEcA adattandole al contestooperativo. A livello di formazione si sono utilizzati strumenti di indagine conoscitiva come l’intervista con questionario e il Focus groupper la valutazione delle competenze e del livello culturale degli infermieri in materia.Risultati. Vengono descritti gli strumenti di indagine; si è creata una scheda di prevenzione del possibile “evento avverso” applicabileal contesto lavorativo. Si propone un corso di formazione al personale delineandone contenuti, modalità e verifica.Conclusioni. gli strumenti proposti forniscono un validissimo aiuto nell’identificazione delle criticità strutturali e assistenziali. il loroutilizzo ha permesso di evidenziare punti critici e la relativa ricerca di soluzioni concrete. La proposta di un corso di formazione è statapienamente accettata dal personale infermieristico, propenso a migliorarsi per fornire livelli assistenziali più alti.

Parole chiave. Sala operatoria, infermiere, rischio clinico, formazione, FMEcA, SWA.

Autore Referente: Dott. M. Sguanci, A.o. San Martino genova, B.o. clinica chirurgica universitaria, genova, +393478475453;[email protected]

Articolo di ricerca

La valutazione del Rischio Clinico percepito in un Blocco Operatorio:

analisi sperimentale e progetto di intervento

SguANci M1, FrAScio M2.

1 Dottore Magistrale in Scienze infermieristiche, A.o. San Martino, DiSc, genova, 2 Prof. Associato di chirugia generale,A.o. San Martino, DiSc, genova

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QA 2010 - Volume 20 Numero 3: pp. 120-6

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attendibilità dei dati di partenza. il campione risulta composto di22 infermieri professionali. gli intervistati si dividono in 19 infer-mieri di sesso femminile e 3 di sesso maschile.

il range di età del campione varia da un minimo di 30 anni adun massimo di 56 con una media di 40,09 (± 7,451).

L’anzianità di servizio risulta compresa tra 6 e 32 anni, con unmedia che si attesta su 16,91 anni (± 7,097).

gli strumenti utilizzati: intervista con questionario e Focusgroup, per l’analisi percettiva; SafetyWalkAround e AnalisiFMEcA, per l’analisi di criticità organizzative e di processo.

QuestionarioSono stati somministrati 22 questionari anonimi, non valutativi.Le domande proposte vertevano sul livello di conoscenza degli

infermieri e sulla gestione del rischio clinico in modo da delinearnela consapevolezza comune ed i termini di conoscenza sull’argo-mento. Sono state formulate 11 domande guida a risposta chiusama con possibilità facoltativa di breve spiegazione.

Le domande proposte sono state così strutturate:01. “conosci il termine riScHio cLiNico?”02. “conosci il termine iNciDENT rEPorTiNg?”03. “Hai mai partecipato a corsi di aggiornamento di Risk Mana-

gement?”04. “Se non ne hai mai avuto esperienza, troveresti interessante

e utile parteciparvi?”05. “conosci i sistemi di monitoraggio del rischio clinico?”06. (A) “Hai mai utilizzato schede di monitoraggio per il rischio

clinico?”06. (B) “conosci se in reparto vengono adottate delle schede di

monitoraggio?”07. “conosci quali sono le responsabilità degli infermieri nei pro-

cessi di gestione del rischio?”08. “Ti senti in sicurezza nello svolgere le tue attività quotidiane?”09. “conosci il significato di RISK MANAGER?”10. “conosci le tipologie di analisi del rischio clinico?”11. “conosci le quattro fasi del Risk Management?”

Modalità applicativa: raccolta dati tramite “inchiesta con que-stionario”. Dodici schede sono state somministrate al personaleinfermieristico del Blocco di appartenenza e le restanti dieci al se-condo Blocco di chirurgia generale afferente al medesimo diparti-mento e strutturalmente presente nello stesso edificio.

Focus GroupNove infermieri, scelti in modalità volontaria, hanno partecipato

ad un incontro basato sulle medesime domande “traccia” dei già ci-tati questionari per delineare ancor meglio le percezioni soggettivedi sicurezza lavorativa. Età media del campione: 36,33 anni; anzia-

nità di servizio media: 13,2 anni; tutti i partecipanti erano di sessofemminile.

Modalità applicativa: l’incontro è durato circa 90 minuti durantei quali sono state definite sette domande “guida” per la conduzionedel gruppo di discussione. Per problemi organizzativi i ruoli di ani-matore e osservatore sono stati svolti dalla stessa persona.

SafetyWalkAround [3]È uno screening di tutti i fattori organizzativi che contribuiscono,

se non gestiti correttamente, all’insorgere di incidenti sul lavoro, inmolti casi gravi sia per i pazienti che per il personale sanitario.

il SWA è stato creato in lingua inglese per la realtà aziendale eraramente utilizzato in ambito sanitario, pertanto si sono rese ne-cessarie una sua traduzione in lingua italiana e una rivisitazione inchiave clinica.

Le 8 sezioni (ergonomia, ambiente, procedure, attrezzature,traffico/pedoni, dispositivi di protezione) sono state adattate alla pra-tica clinica ed alla struttura organizzativa.

Per ciascuna sezione si individuano diverse sottoclassi di ana-lisi: 37 nella totalità della scheda.

Talune voci non sono state purtroppo valutabili in quanto ecces-sivamente disallineate rispetto all’ambiente di ricerca. La scheda inquesti ambiti è stata modificata e segnalata con una nota scritta(“non valutabile”).

Per ogni sottovoce delle suddette classi qualitative, vengonopreviste tre caselle di valutazione: “situazione a rischio”, “situazionesicura”, “situazione non classificabile o ambigua”.

La traduzione è stata fornita di un compendio che chiarisce ipunti di dubbia interpretazione.

Modalità applicativa: sono intervistati otto infermieri e due co-ordinatori infermieristici tramite dieci schede di rilevazione.

L’analisi dei “processi assistenziali” è stata effettuata analiz-zando gli indici di Priorità di rischio (iPr) con modalità FMEcA[1-2].

FMECAÈ stata creata un’analisi dei diversi flussi assistenziali basandosi

sulle attività lavorative quotidiane. il documento è suddiviso in se-zioni multiple e schematizza i processi lavorativi con possibilità diattribuire ad ognuno di essi un indice di priorità di rischio. Si sonomappati quindici processi assistenziali a loro volta suddivisi in 64azioni semplici o attività cliniche.

ogni attività è stata analizzata definendone: errori che possonoverificarsi, effetti degli stessi su pazienti e/o operatori, le eventualimisure di controllo, gravità, probabilità e rilevabilità di eventi avversi,possibili cause e relative azioni preventive. Lo schema che seguene mostra un esempio.

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Processi Attività Errori EffettiMisure dicontrollo

G P R I.P.R.Analisi

delle causeAzioni

preventive

Processoassistenziale

AttivitàX

?

Attivitày

?

(---)

Tabella 1 - Esempio di Scheda FMEcA

Legenda:g: gravità dell’evento P: Probabilità che l’evento si verifichir: rilevabilità dell’evento da parte del personale infermieristicoi.P.r.: indice di Priorità di rischio (definito dalla moltiplicazione dei valori di gravità, Probabilità e rilevabilità)?: valore numerico(---): spazio per ulteriori processi assistenziali e relative attività cliniche

Analisi sperimentale delle criticità organizzative ed assistenziali in un Blocco operatorioSguanci M et al.

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Modalità applicativa: è stato descritto l’intervallo di tempo com-preso tra l’apertura della Sala operatoria e la dimissione del pa-ziente al reparto.

Per ogni azione sono state annotate “gravità”, “probabilità” e “ri-levabilità” di un possibile evento avverso derivante.

Tali valori, su scala “1-10” possono fornire punteggi compresitra 1 e 1000.

i processi assistenziali esaminati sono stati suddivisi secondole fasi di assistenza principali:

• preparazione della sala operatoria;• controllo e gestione delle apparecchiature di sala;• accoglienza del paziente nel Blocco operatorio;• controllo anagrafico e della cartella clinica;• lettura del programma operatorio;• identificazione del corretto sito chirurgico;• preparazione del paziente all’ intervento chirurgico;• posizionamento del paziente sul lettino operatorio;• attività assistenziali pre-intervento;• preparazione strumentario chirurgico;• preparazione equipe chirurgica;• gestione intervento chirurgico;• attività assistenziali post-intervento;• dimissione al reparto di degenza.

L’indagine conoscitiva è stata suddivisa secondo due metodichedi analisi:

con questionario: Partecipanti 22 infermieri.con Focus group: Partecipanti 9 infermieri.L’indagine strutturale a sua volta è stata condotta avvalendosi

di due strumenti validati:SWA: 10 schede, 37 sezioni.FMEcA: 15 processi assistenziali, 64 attività semplici.

Progetto Formativo di interventoÈ stato creato un programma di aggiornamento del personale

che verta sulle lacune culturali dimostrate dal personale, al terminedel quale si provvederà ad una verifica di apprendimento.

Scheda di gestione del rischioÈ stata creata una scheda con particolare riguardo ai processi

e alla prevenzione degli eventi avversi che possono occorrere ba-sandosi sulle indicazioni ottenute dall’analisi strutturale e dei flussiassistenziali. Ad oggi esiste una sola scheda (checklist aziendale)che sarebbe utile implementare per consentire un controllo accuratodi ogni attività lavorativa.

RISULTATIFocus Group e Questionario: risultati sovrapponibili

il personale intervistato infatti ha denotato: omogeneo livello disensibilità e percezione riguardo alla gestione del rischio clinico ele risposte ottenute sono risultate simili al momento del loro con-fronto. La Tabella 2 che segue ne schematizza le risposte.

il Focus group ha stimolato il confronto fra gli intervistati e dopoun buon dibattito sono state delineate le diverse responsabilità inambito di sicurezza degli infermieri durante i vari processi assisten-ziali. Si è rilevato che le persone che sostenevano di non cono-scerle, in realtà ne erano a conoscenza, ma non le avevano maiassociate alla gestione del rischio.

SWA [7] e FMECA [6,8]Emergono diverse situazioni tendenti alla criticità in ambito or-

ganizzativo strutturale per quanto concerne i processi assistenziali. gli indici di priorità di rischio (iPr) hanno delineato una buona

situazione generale: si sono evidenziate solamente dodici attivitàcon un importante iPr variabile tra 50 e 108. Nello specifico, le at-tività prese in considerazione rientrano in diversi processi. Per sem-

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Analisi sperimentale delle criticità organizzative ed assistenziali in un Blocco operatorioSguanci M et al.

Tabella 2 - Sintesi dei risultati del “Questionario” e “Focus group”

Percentuale infermieristica

Risposta Spiegazione/commento

il 60% Non conosce il vero e corretto significato del ter-mine “Rischio clinico”

identificano un fattore che partecipa alle loro attivitàquotidiane ma di cui ignorano le caratteristiche ed ilrapporto stretto che intercorre con la loro profes-sione e la sicurezza dei pazienti

L’82% Identifica erroneamente le schede di monitoraggio confonde le stesse con le checklist di reparto

il 18% Conosce alcune schede di monitoraggio(FMEcA / SWA)

carenza culturale risulta direttamente collegabilealla precedente domanda e alla necessità di parte-cipazione ad un corso di aggiornamento

il 100% Afferma che sarebbe molto utile un corso azien-dale

Per migliorare l'attività lavorativa in termini di sicu-rezza e qualità delle prestazioni erogate

il 73% Non conosce le proprie responsabilità nell'ambitodel rischio clinico

ignora il rapporto di responsabilità diretta tra le atti-vità quotidiane e la prevenzione degli eventi avversi

il 73% Ignora la figura del “Risk Manager” Non ha mai sentito menzionare in azienda tale fi-gura professionale

il 70% Non conosce i tipi di analisi del rischio clinico ele fasi di azione del Risk Management

il 30% Conosce, per cultura personale, qualcosa in meritoai sistemi di analisi del rischio ed alla segnala-zione degli eventi avversi

Pochi conoscono anche le fasi di tali processi for-nendo una spiegazione corretta culturalmenteAbbastanza carente risulta il livello culturale per lamancata partecipazione a corsi di aggiornamentosul tema del rischio clinico

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plicità vengono raccolte nella seguente tabella:risultano situazioni a rischio che possono cooperare allo svi-

lupparsi di incidenti lavorativi lesivi per la sicurezza del personalesanitario e per il paziente. Sinteticamente tali situazioni si riferisconoa: apparecchiature obsolete, attrezzature di sala non pienamentestabili, materiale elettrico a volte non gestito correttamente, vie difuga a volte impedite da erroneo stoccaggio di materiale.

CONCLUSIONI E DISCUSSIONEun’attenta revisione della letteratura al riguardo ha evidenziato

come la modalità di analisi FMEcA sia un ottimo strumento per va-lutare la sicurezza “di sistema”.

Le aziende sanitarie utilizzano tale metodologia per promuoveree migliorare la sicurezza del paziente e degli operatori. i punti evi-denziano infatti le attività critiche a rischio più elevato [7].

L’utilizzo della SWA ha reso evidente ad ogni operatore le criti-cità strutturali ed organizzative, promuovendo un clima di nuova edeffettiva collaborazione professionale volto al miglioramento. Taleprospettiva risulta punto di partenza importante per il cambiamentoprofessionale [9].

in campo sanitario l’“errore” è sempre associato alla mancanzadi abilità e ad azioni incorrette. il “funzionamento” della “Sala ope-ratoria” inteso come interazione di più professionisti che devonooperare in maniera attenta, coordinata e complementare [10].

gli errori derivano da incompetenza tecnica; migliorare i pro-cessi significa maggiore qualità e sicurezza [10].

il “team” ha un ruolo fondamentale nella prevenzione deglieventi avversi. È stata dimostrata, in uno studio svizzero, la direttacorrelazione tra la percezione e la consapevolezza del personaleinfermieristico riguardo alla gestione del rischio clinico e la sicu-rezza del paziente [11].

il Focus group ha messo in evidenza come la consapevolezzadei problemi e delle lacune culturali sia fattore importante nel pro-cesso di cambiamento. L’utilizzo di schede di controllo create contali presupposti sono un eccellente strumento in quanto standardiz-zano la prestazione e assicurano che sia erogata in maniera cor-retta [12].

in relazione a tale statistica e ai dati risultanti da questa indaginetrasversale/conoscitiva è stata elaborata una “Scheda di monito-raggio” per il controllo dei processi di assistenza perioperatoria sud-

divisa in due parti distinte. Prima parte: l’analisi delle attività infer-mieristiche ad “apertura della sala” con particolare riguardo a quelleattività che possono maggiormente concorrere allo svilupparsi dieventi avversi.

Si descrivono le attività svolte dall’infermiere di Sala e a quellecondotte dall’infermiere Strumentista.

La scheda risulta suddivisa in due moduli complementari:Modulo 1: compilazione da parte dell’infermiere di Sala (con-

trollo apparecchiature elettromedicali e di anestesia per un totale di10 attività cliniche).

Modulo 2: compilazione da parte dell’infermiere Strumentista(Preparazione dell’ intervento chirurgico, per un totale di 5 attività)

La seconda, di monitoraggio, risulta suddivisa in:• macroarea assistenziale Pre/Perioperatoria: fasi di Acco-

glienza, Preparazione ed intervento (Figura 1);• macroarea assistenziale Postoperatoria immediata: fasi di

controllo post operatorio e dimissione. (Figura 2).Vengono annotati i presidi con i quali il paziente verrà dimesso

dal Blocco operatorio (accessi venosi, eventuali drenaggi o elasto-meri) ed i parametri vitali appena dopo le manovre di risveglio (im-portanti per la stabilità delle condizioni post chirurgiche necessarieal trasferimento).

Tale documento è stato realizzato partendo da quello odierna-mente fornito dalla Azienda, ma reputato integrabile in alcune sueparti fondamentali dell’assistenza pre/peri e post operatoria.

L’analisi mostra un bisogno di aggiornamento culturale, checonsenta di diffondere capillarmente la basi fondamentali dei pro-cessi di gestione del rischio clinico. il bisogno formativo del perso-nale infermieristico risulta indispensabile per un miglioramento dellaqualità assistenziale. L’entità di conoscenze che si sono rivelate, in-fatti, non consente di garantire pienamente la sicurezza clinica. iconcetti base che la regolano sembrano o non conosciuti o comun-que applicati in maniera inesatta.

La percezione del rischio clinico risulta pressoché distorta ofraintesa; ciò porta ad una gestione dei processi assistenziali, inmolti casi, generalista e non incentrata sui punti importanti per laprevenzione degli eventi avversi. il progetto di aggiornamento delpersonale infermieristico a sua volta è stato elaborato secondo unprogramma di lezioni frontali e metodologia P.B.L. [5, 13].

il programma didattico si articola in due fasi divise in quattro in-

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Analisi sperimentale delle criticità organizzative ed assistenziali in un Blocco operatorioSguanci M et al.

Tabella 3 - Sintesi attività cliniche con indice di Priorità di rischio rilevante

Processo assistenziale

Attività clinicaI.P.R. (Indice di Priorità

di Rischio,valore)

controllo e gestione delle apparecchiature di sala

omesso check del ventilatore polmonarecontrollo sistemi di aspirazione

7250

Accoglienza paziente ne B.o. corretta identificazione del pazientecontrollo bracciale di riconoscimento

7280

controllo anagrafico e della cartella clinica

controllo dati cartella clinicacontrollo eventuali allergie

100108

Preparazione del paziente all'intervento

Smaltimento corretto degli oggetti taglienti 81

Posizionamento paziente sul lettino operatorio

gestione degli accessi venosi e loro pervietà 90

Preparazione equipe chirurgica Lavaggio chirurgico delle mani 90

gestione dell'intervento chirurgico

gestione e controllo garze sul sito chirurgicocontrollo pervietà drenaggi

7254

Attività assistenziali post intervento

controllo e annotazione parametri al risveglio e compilazionecorretta della checklist

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Analisi sperimentale delle criticità organizzative ed assistenziali in un Blocco operatorioSguanci M et al.

Figura 1 - Modulo accoglienza pre/perioperatoria

Legenda:DX: lateralità destra del sito chirurgicoSX: lateralità sinistra del sito chirurgicoNoTE: spazio dedicato ad eventuali note infermieristicheSÍ: attività effettuataNo: attività NoN effettuatacASA: attività svolta in regime domesticorEPArTo: attività svolta in regime ospedaliero

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Analisi sperimentale delle criticità organizzative ed assistenziali in un Blocco operatorioSguanci M et al.

contri totali; due incontri dedicati a lavoro di ricerca e studio indivi-duale, un incontro di lezione frontale per fornire i concetti base sucui in seguito lavorare, un incontro sviluppato sull’apprendimentoper problemi. ogni incontro prevede circa tre ore di presenza certi-ficata.

il programma della prima fase si pone i seguenti obiettivi didattici:• introduzione al corso;• il rischio clinico;• l’approccio sistemico;• aspetti culturali: sicurezza per il paziente e per l’infermiere;• epidemiologia degli eventi avversi;• strategie per la promozione della sicurezza;• metodi e strumenti per la prevenzione e controllo del rischio

clinico.il programma didattico della seconda fase formativa affronterà

i seguenti argomenti:

• metodi e strumenti per l’identificazione, analisi e gestione delrischio in S.o.;

• le responsabilità professionali infermieristiche nella gestionedella sicurezza in S.o.;

• i più diffusi sistemi di analisi;• la corretta comunicazione dell’Evento Avverso;• il sistema informatico e il corretto utilizzo della documentazione

aziendale.

La valutazioneMolteplici dispositivi e strumenti di verifica sono stati predisposti

per la valutazione delle capacità sviluppate dai partecipanti e del-l’efficacia del modulo.

una buona preparazione didattica può fornire una solida baseper costruire sempre nuovi strumenti e nuove strategie professionaliper limitare l’insorgenza di eventuali incidenti clinici.

Figura 2 - Modulo controllo post-operatorio e dimissione

Legenda:Sezione presidi:SÍ: presenza di presidioNo: assenza di presidioDX: destroSX: sinistroALTro: spazio dedicato alla nota di presidi aggiuntiviSezione parametri:P.A.: pressione arteriosa

F.c.: frequenza cardiacaSpo2: livello in percentuale della saturazione dell’ossigeno neitessutiALTro: spazio dedicato ad eventuali ulteriori sintomi Sezione attività:SÍ: attività svoltaNo: attività NoN svoltaNoTE: spazio per eventuali note infermieristiche

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L’infermiere preparato e responsabile, con alto livello di compe-tenza, si adopera per monitorare il “rischio clinico” e per utilizzaregli strumenti più adeguati a tale scopo. L’obiettivo del lavoro scien-tifico era proporre un modello di analisi utilizzabile in ogni unità ope-rativa, basandosi su modelli validati e già in uso in molte realtàitaliane ed estere.

Far emergere l’importanza dell’aggiornamento continuo del per-sonale infermieristico, proposto con criterio rispetto alle necessitàcliniche degli operatori. il modello didattico è orientato alle nuovemetodologie attualmente utilizzate, basato sul confronto fra pari perconsentire un’evoluzione di pensiero e di preparazione omogeneache possa garantire una grande indipendenza intellettiva e lascispazio a proposte e a idee personali.

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Analisi sperimentale delle criticità organizzative ed assistenziali in un Blocco operatorioSguanci M et al.

Tabella 4 - Modalità di verifica dell’apprendimento del personale infermieristico

STRUMENTO di valutazione

MODALITÀdi valutazione

FINALITÀ della VALUTAZIONE

OBIETTIVO DIDATTICO

post testquestionario di gradimentolavoro di gruppo finalefeedback fra parifeedback del facilitatore

individualeindividualegruppogruppogruppo

formativaformativacertificativaformativaformativa

saperesaper faresaper faresaper esseresaper essere

The perceived Clinical risk assessment in Operating Room: experimentalanalysis and participation projectRationale. The purpose of the study is the analysis of nursing care in the operating environment. We’ll create a map of organizationaland process criticality using tools tested and validated in other situations. We’ll propose a new tool for the prevention of the "clinicalrisk" and an educational project aimed at the professional development of nurses.Objectives. The risk Management in a general surgery operating unit, is a difficult task for nurses and medical staff working there daily.Aim of this study is to provide information and propose an integrated method of training for medical and paramedical staff and control ofrisk factors using new tools.Methods. We studied different approaching methods to the problem, as the SafetyWalkAround and FMEcA analysis, adapted to theoperating environment. At level of education were used instruments of hearing’s interview with questionnaire and focus group for the as-sessment of competence and educational level of nurses in this field.Results. research instruments are described; we created a form of prevention about possible "adverse event" applicable to the workcontext. it proposes a training course to staff outlining the contents, procedures and verification.Conclusions. The proposed instruments provide a valuable help about identification of critical structural and welfare. Their use has al-lowed to identify the critical points and research for concrete solutions. The proposal for a training course has been fully accepted by thenursing staff, wished to improve to provide higher levels of nursing assistance.

Keywords. operating room, Nurse, clinical risk, training, FMEcA, SWA.