Articolo - Cinema e Perdono

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Cinema e perdono “Il cuore dell’assassino” diretto da Catherine McGilvray Nell’80° dell’istituzione della Chiesa di San Giorgio al Corso – Tempio della Vittoria, la Parrocchia San Giorgio al Corso e il Centro Internazionale Scrittori della Calabria nel salone della Chiesa hanno promosso l’incontro “Cinema e perdono”. E’ stato proiettato il film “Il cuore dell’assassino” diretto da Catherine McGilvray. Sono intervenuti: don Antonio Santoro, Sacerdote della Chiesa di San Giorgio al Corso e Loreley Rosita Borruto, presidente del Cis della Calabria. Ha commentato il film Annalisa Saccà, Professore di lingua e letteratura italiana alla St. John's University di New York, fondatrice del Centro per lo sviluppo globale e Direttore del Master sullo Sviluppo Globale e Giustizia Sociale. Come premessa, la relatrice Annalisa Saccà ha sottolineato che il film è stato distribuito da RIID (Istituto Rielo per lo sviluppo globale) il cui Direttore è Riccardo Colasanti, medico, ex segretario generale della Caritas di Roma e fondatore del Poliambulatorio della Caritas e missionario Idente. “ Il cuore di un assassino”. “Il cuore”, “Un assassino”. Come possono due parole cosi distanti semanticamente l’una dall’altra, quasi a formare un ossimoro, essere messe cosi vicine, ma cosi vicine in una specie di intimità disarmonica da sembrarci quasi scandalosa (e uso scandalosa perché la regista parla di “contenuto mistico scandaloso”) eppure eccole li l’una accanto all’altra. La prima introdotta dall’articolo determinativo a determinare la priorità della prima sulla seconda “il cuore,” e l’altra da quello indeterminativo, più debole, di profilo più basso “un assassino”, ma insieme stanno a svelare il contenuto del film che è la trasformazione di un cuore di pietra in un cuore di carne (dice il profeta Ezechiele (11:19”). “Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro; toglierò dal loro petto il cuore di pietra e darò loro un cuore di carne”). In anteprima alla ricorrenza del Giubileo Straordinario della Misericordia e del Perdono indetto da Papa Francesco dall'8 dicembre 2015 al 20 novembre 2016, questo film vuole sottolineare come il perdono inizia sempre, usando le parole del pontefice, come un cammino verso una conversione spirituale non solo di chi è perdonato ma anche di chi perdona”. Il film traccia un movimento dal buio alla luce che si snoda nella forma di un percorso , un viaggio di 44 ore su un treno, un viaggio che è reale ma anche allegorico, fisico ma anche metafisico, e che porta il protagonista da uno stato di ignoranza allo svelamento della verità, dalla rabbia all’amore, dall’egoismo alla compassione. Questo percorso, questo viaggio, ha un nome: perdono. Infatti il mistero del perdono è il centro di questo film, che racconta la storia di Samundar Singh, giovane fanatico indù che accoltellò per 54 volte suor Rani Maria, missionaria francescana originaria del Kerala, e la abbandonò sul ciglio della strada, condannandola ad una morte lentissima nella solitudine più completa. Suor Selmy, sorella della suora assassinata è colei che perdona, e in un’intervista alla televisione italiana – afferma la relatrice Annalisa Saccà - ha ricordato il momento quando per la prima volta con Padre Swami ha incontrato Samundar, in prigione ” Tremava, tremava, tremava, e ho avuto pietà”. Il perdono è offerto da Suor Selmy attraverso il rito del Rahki dove l’assassino a tutti gli effetti diventa suo fratello. Dal film impariamo che il perdono è un percorso, un processo che ha bisogno di tempo, è determinazione e persistenza, è anche liberarsi del passato che ci avvelena. Forse è stato proprio Mark Twain a esprimerlo nella maniera più poetica: il perdono è il profumo che la viola spande sul tacco di chi l’ha schiacciata.

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Cinema e perdono

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  • Cinema e perdono Il cuore dellassassino diretto da Catherine McGilvray

    Nell80 dellistituzione della Chiesa di San Giorgio al Corso Tempio della Vittoria, la Parrocchia San Giorgio al Corso e il Centro Internazionale Scrittori della Calabria nel salone

    della Chiesa hanno promosso lincontro Cinema e perdono. E stato proiettato il film Il cuore dellassassino diretto da Catherine McGilvray. Sono intervenuti: don Antonio Santoro, Sacerdote della Chiesa di San Giorgio al Corso e Loreley Rosita Borruto, presidente del Cis

    della Calabria. Ha commentato il film Annalisa Sacc, Professore di lingua e letteratura italiana

    alla St. John's University di New York, fondatrice del Centro per lo sviluppo globale e Direttore

    del Master sullo Sviluppo Globale e Giustizia Sociale. Come premessa, la relatrice Annalisa

    Sacc ha sottolineato che il film stato distribuito da RIID (Istituto Rielo per lo sviluppo

    globale) il cui Direttore Riccardo Colasanti, medico, ex segretario generale della Caritas di

    Roma e fondatore del Poliambulatorio della Caritas e missionario Idente. Il cuore di un assassino. Il cuore, Un assassino. Come possono due parole cosi distanti semanticamente luna dallaltra, quasi a formare un ossimoro, essere messe cosi vicine, ma cosi vicine in una specie di intimit disarmonica da sembrarci quasi scandalosa (e uso scandalosa perch la

    regista parla di contenuto mistico scandaloso) eppure eccole li luna accanto allaltra. La prima introdotta dallarticolo determinativo a determinare la priorit della prima sulla seconda il cuore, e laltra da quello indeterminativo, pi debole, di profilo pi basso un assassino, ma insieme stanno a svelare il contenuto del film che la trasformazione di un cuore di pietra

    in un cuore di carne (dice il profeta Ezechiele (11:19). Dar loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metter dentro di loro; toglier dal loro petto il cuore di pietra e dar loro un

    cuore di carne). In anteprima alla ricorrenza del Giubileo Straordinario della Misericordia e del Perdono indetto da Papa Francesco dall'8 dicembre 2015 al 20 novembre 2016, questo film

    vuole sottolineare come il perdono inizia sempre, usando le parole del pontefice, come un cammino verso una conversione spirituale non solo di chi perdonato ma anche di chi

    perdona. Il film traccia un movimento dal buio alla luce che si snoda nella forma di un percorso , un viaggio di 44 ore su un treno, un viaggio che reale ma anche allegorico, fisico

    ma anche metafisico, e che porta il protagonista da uno stato di ignoranza allo svelamento della

    verit, dalla rabbia allamore, dallegoismo alla compassione. Questo percorso, questo viaggio, ha un nome: perdono. Infatti il mistero del perdono il centro di questo film, che racconta la

    storia di Samundar Singh, giovane fanatico ind che accoltell per 54 volte suor Rani Maria,

    missionaria francescana originaria del Kerala, e la abbandon sul ciglio della strada,

    condannandola ad una morte lentissima nella solitudine pi completa. Suor Selmy, sorella della

    suora assassinata colei che perdona, e in unintervista alla televisione italiana afferma la relatrice Annalisa Sacc - ha ricordato il momento quando per la prima volta con Padre Swami

    ha incontrato Samundar, in prigione Tremava, tremava, tremava, e ho avuto piet. Il perdono offerto da Suor Selmy attraverso il rito del Rahki dove lassassino a tutti gli effetti diventa suo fratello. Dal film impariamo che il perdono un percorso, un processo che ha

    bisogno di tempo, determinazione e persistenza, anche liberarsi del passato che ci avvelena.

    Forse stato proprio Mark Twain a esprimerlo nella maniera pi poetica: il perdono il

    profumo che la viola spande sul tacco di chi lha schiacciata.