Arte parietale a Grotta San Martino (Toritto, Bari) p...Preistoria Alpina, 46 I (2012): 101-103 101...

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101 Preistoria Alpina, 46 I (2012): 101-103 La Grotta San Martino si apre a 287 m s.l.m. lungo il costone di una incisione carsica che solca il gradino più basso dell’Alta Murgia, a circa 8 km dall’abitato di Torit- to, in provincia di Bari (Foglio 177 III S.E. “Palombaro” della Carta d’Italia). L’esplorazione degli ambienti che compongono la caverna, condotta grazie alla collaborazio- ne fra Soprintendenza Archeologica della Puglia, Comune di Toritto e sezione locale dell’Archeoclub, ha consentito l’individuazione di un notevole complesso di arte parietale. In questa sede si intende presentare unicamente gli esiti dell’osservazione preliminare, in attesa che l’appro- fondimento delle indagini di scavo e la prevista realizza- zione del rilievo delle incisioni permettano di affrontare in modo completo la ricostruzione delle fasi di frequentazio- ne della cavità e l’inquadramento della realizzazione del complesso grafico. L’insieme si compone di pochi segni in rosso e di numerose incisioni: i segni in rosso si riferiscono per lo più a ditate e impronte di mano, parziali e di piccole dimensioni, che, pur sollevando notevoli problemi di in- quadramento, si prestano al confronto con motivi analoghi propri al repertorio della Grotta dei Cervi di Porto Badisco (Graziosi 1980, Tavv. 88, 89). Si notano anche taluni segni dal colore assai sbiadito tra i quali sembra di riconoscere un motivo “ad Y rovesciata” confrontabile con gli antropo- morfi “a tridente” riconosciuti da Graziosi a Porto Badisco (Graziosi 1980, tab. III, Figg. 20-22). La parte più cospicua del complesso grafico di Grotta San Martino è costituita da una miriade di segni incisi, tra i quali si distingue un grande nastriforme isolato, reso da numerose linee tra loro sub parallele che, a partire da una sporgenza della parete, si dispiegano dall’alto vero il basso per 50 cm circa, per poi arrestarsi in corrispondenza di una prominenza della parete e proseguire verso sinistra per altri 50 cm, in senso orto- gonale rispetto al tratto discendente. La realizzazione del motivo nastriforme si inquadra nell’ambito della produzio- ne geometrico-lineare dell’Epigravettiano finale, trovando confronto con motivi analoghi della produzione di Bocca Cesira e Pozzo Zecca (Ugento, Lecce) (Segre Naldini & Biddittu 1992), Grotta Giovanna (Siracusa) (Segre Naldini 1992), Grotta del Cavallo (Nardò, Lecce) (Palma di Cesno- la 1972; Vigliardi 1972; Martini 1992) e Grotta Romanelli (Castro, Lecce) (Acanfora 1967; Graziosi 1972-73) dove campeggia un nastriforme parietale dall’impianto confron- tabile con l’esemplare di Grotta San Martino (Graziosi 1973, tab. 79b). Passando dalla prima alla seconda sala in cui si ar- ticola il corridoio centrale, l’osservazione della superficie della volta, alta non più di m 1,80, ha permesso di ricono- scere, su di un’area di circa 4 m quadrati, una miriade di incisioni, più e meno profonde, che si affastellano sull’in- tera superficie della volta, spesso sovrapponendosi le une alle altre. Tra le numerose incisioni lineari si distingue un profilo femminile alto circa 9 cm, privo di estremità e di seni, del quale sono rese con raffinata essenzialità la legge- ra prominenza del ventre e la curva lombare a sottolineare i glutei. L’impianto della figura si presta al confronto con i profili muliebri propri alla produzione maddaleniana eu- ropea - si pensi, a titolo di esempio, alle incisioni parietali emerse in Germania a Gönnersdorf (Vialou 1991: 83, Fig. 76) e in Francia a Les Combarelles (Giedion 1964: 341, Fig. 303), nonché alle statuine in avorio di Mammut emerse in Germania a Nebra (Vialou 1991: 259, Figg. 269-271)- e presenta notevoli analogie anche con alcune figurazioni del repertorio iconografico epigravettiano pugliese, in partico- lare con i fusiformi incisi sulle pareti di Grotta Romanelli (Graziosi 1973: 57, Fig.1). Al profilo muliebre si accompa- ISSN 0393-0157 © Museo delle Scienze, Trento 2011 Poster Arte parietale a Grotta San Martino (Toritto, Bari) Ebe Chiara PRINCIGALLI Centro Operativo per l’Archeologia di Bari, strada Lamberti 1, 70122 Bari, Italia E-mail dell’Autore per la corrispondenza: [email protected] SUMMARY - Parietal art at Grotta San Martino (Toritto, Bari) - The Grotta San Martino parietal complex includes red painted images (partial positive impressed hands and some signs, perhaps anthropomorphic neo-eneolithic figurations) and lots of engravings: a female silhouette and several geometric-linear composition comparable with epigravettian figurations. Other compositions seem belonging to a more recent period, probably Neo-Eneolithic. Parole chiave: Arte preistorica, Paleolitico, Epigravettiano, Grotta San Martino (Toritto), Puglia Key words: Prehistoric art; Paleolithic, Epigravettian, San Martino Cave (Toritto), Apulia XLII Riunione scientifica dell’I.I.P.P. L’arte preistorica in Italia. Trento, Riva del Garda, Val Camonica, 9-13 ottobre 2007

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  • 101Preistoria Alpina, 46 I (2012): 101-103

    La Grotta San Martino si apre a 287 m s.l.m. lungo il costone di una incisione carsica che solca il gradino più basso dell’Alta Murgia, a circa 8 km dall’abitato di Torit-to, in provincia di Bari (Foglio 177 III S.E. “Palombaro” della Carta d’Italia). L’esplorazione degli ambienti che compongono la caverna, condotta grazie alla collaborazio-ne fra Soprintendenza Archeologica della Puglia, Comune di Toritto e sezione locale dell’Archeoclub, ha consentito l’individuazione di un notevole complesso di arte parietale.

    In questa sede si intende presentare unicamente gli esiti dell’osservazione preliminare, in attesa che l’appro-fondimento delle indagini di scavo e la prevista realizza-zione del rilievo delle incisioni permettano di affrontare in modo completo la ricostruzione delle fasi di frequentazio-ne della cavità e l’inquadramento della realizzazione del complesso grafico. L’insieme si compone di pochi segni in rosso e di numerose incisioni: i segni in rosso si riferiscono per lo più a ditate e impronte di mano, parziali e di piccole dimensioni, che, pur sollevando notevoli problemi di in-quadramento, si prestano al confronto con motivi analoghi propri al repertorio della Grotta dei Cervi di Porto Badisco (Graziosi 1980, Tavv. 88, 89). Si notano anche taluni segni dal colore assai sbiadito tra i quali sembra di riconoscere un motivo “ad Y rovesciata” confrontabile con gli antropo-morfi “a tridente” riconosciuti da Graziosi a Porto Badisco (Graziosi 1980, tab. III, Figg. 20-22). La parte più cospicua del complesso grafico di Grotta San Martino è costituita da una miriade di segni incisi, tra i quali si distingue un grande nastriforme isolato, reso da numerose linee tra loro sub parallele che, a partire da una sporgenza della parete, si dispiegano dall’alto vero il basso per 50 cm circa, per poi arrestarsi in corrispondenza di una prominenza della parete e proseguire verso sinistra per altri 50 cm, in senso orto-

    gonale rispetto al tratto discendente. La realizzazione del motivo nastriforme si inquadra nell’ambito della produzio-ne geometrico-lineare dell’Epigravettiano finale, trovando confronto con motivi analoghi della produzione di Bocca Cesira e Pozzo Zecca (Ugento, Lecce) (Segre Naldini & Biddittu 1992), Grotta Giovanna (Siracusa) (Segre Naldini 1992), Grotta del Cavallo (Nardò, Lecce) (Palma di Cesno-la 1972; Vigliardi 1972; Martini 1992) e Grotta Romanelli (Castro, Lecce) (Acanfora 1967; Graziosi 1972-73) dove campeggia un nastriforme parietale dall’impianto confron-tabile con l’esemplare di Grotta San Martino (Graziosi 1973, tab. 79b).

    Passando dalla prima alla seconda sala in cui si ar-ticola il corridoio centrale, l’osservazione della superficie della volta, alta non più di m 1,80, ha permesso di ricono-scere, su di un’area di circa 4 m quadrati, una miriade di incisioni, più e meno profonde, che si affastellano sull’in-tera superficie della volta, spesso sovrapponendosi le une alle altre. Tra le numerose incisioni lineari si distingue un profilo femminile alto circa 9 cm, privo di estremità e di seni, del quale sono rese con raffinata essenzialità la legge-ra prominenza del ventre e la curva lombare a sottolineare i glutei. L’impianto della figura si presta al confronto con i profili muliebri propri alla produzione maddaleniana eu-ropea - si pensi, a titolo di esempio, alle incisioni parietali emerse in Germania a Gönnersdorf (Vialou 1991: 83, Fig. 76) e in Francia a Les Combarelles (Giedion 1964: 341, Fig. 303), nonché alle statuine in avorio di Mammut emerse in Germania a Nebra (Vialou 1991: 259, Figg. 269-271)- e presenta notevoli analogie anche con alcune figurazioni del repertorio iconografico epigravettiano pugliese, in partico-lare con i fusiformi incisi sulle pareti di Grotta Romanelli (Graziosi 1973: 57, Fig.1). Al profilo muliebre si accompa-

    ISSN 0393-0157© Museo delle Scienze, Trento 2011

    Poster

    Arte parietale a Grotta San Martino (Toritto, Bari)

    Ebe Chiara PRINCIGALLI

    Centro Operativo per l’Archeologia di Bari, strada Lamberti 1, 70122 Bari, ItaliaE-mail dell’Autore per la corrispondenza: [email protected]

    SUMMARY - Parietal art at Grotta San Martino (Toritto, Bari) - The Grotta San Martino parietal complex includes red painted images (partial positive impressed hands and some signs, perhaps anthropomorphic neo-eneolithic figurations) and lots of engravings: a female silhouette and several geometric-linear composition comparable with epigravettian figurations. Other compositions seem belonging to a more recent period, probably Neo-Eneolithic.

    Parole chiave: Arte preistorica, Paleolitico, Epigravettiano, Grotta San Martino (Toritto), PugliaKey words: Prehistoric art; Paleolithic, Epigravettian, San Martino Cave (Toritto), Apulia

    XLII Riunione scientifica dell’I.I.P.P. L’arte preistorica in Italia. Trento, Riva del Garda, Val Camonica, 9-13 ottobre 2007

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    gnano e sovrappongono numerosi motivi incisi: cruciformi, singoli o plurimi; linee orizzontali tagliate da tratti trasver-sali fra loro pseudo-paralleli; reticoli marginati e non; stel-liformi; losanghe; segni a clessidra, cui si associano alcune composizioni interpretabili come antropomorfi filiformi a gambe divaricate che si prestano al confronto con taluni an-tropomorfi del repertorio di Porto Badisco (Graziosi 1980, tabb. I-III).

    Se il fusiforme, i nastriformi, i reticoli, gli stellifor-mi e i motivi lineari, trovando confronto con il repertorio garganico (Mezzena 1984) e salentino, sembrano inquadra-bili nell’ambito della produzione epigravettiana, i presunti antropomorfi e le impronte di mano si prestano piuttosto al confronto con motivi propri al repertorio neo-eneolitico di Porto Badisco, dimostrando come l’insieme figurativo del sito si sia andato componendo lungo un notevole arco cronologico e culturale.

    La scoperta delle incisioni e dei dipinti della Grotta San Martino assume particolare rilevanza in considerazio-ne del fatto che la cavità si apre in un’area, le Murge baresi, ad oggi ritenuta marginale rispetto a zone come Gargano e Salento che tanto materiale hanno fornito agli studi sull’ar-te preistorica.

    Il rinvenimento in un sito murgiano di un complesso d’arte preistorica riferibile a successive fasi di realizzazio-ne apre nuovi orizzonti allo studio del più antico popola-mento delle regioni più interne delle Murge baresi, e in par-ticolare all’analisi dello sviluppo della produzione artistica, anche in considerazione del recentissimo rinvenimento a Grotta di Curtomartino (Acquaviva delle Fonti, Bari) -in occasione di recenti indagini dirette dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia e condotte da chi scri-ve- di un nuovo complesso figurativo attualmente in corso di rilievo e analisi, composto da supporti calcarei e ossei recanti incisioni pienamente inquadrabili nella produzione epigravettiana (figurazioni naturalistiche e segni lineari più e meno organizzati) (Princigalli 2009).

    bibliografia

    acanfora o., 1967 - figurazioni inedite della grotta romanelli. Bullettino di Paletnologia Italiana, n.s. XViii, lXXVi: 7-67.

    giedion S., 1964 - La naissance de l’art. bruxelles, 570 pp.graziosi P., 1972-73 - Nuove incisioni su pietra epipaleolitiche

    della grotta del Cavallo nel Salento. Rivista di Antropologia,

    Fig. 1 - A. profilo muliebre; B. parti-colare del tratto discendente del grande motivo nastriforme; C. fascio di inci-sioni lineari curvilinee; C. parziale im-pronta di mano in positivo.

    Fig. 1 - A. female engraved silhouette; B. detail of a band of parallel engraved lines; C. band of curvilinear engraved lines; D. partial impressed positive red hand.

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    lVii: 235-242.graziosi P., 1973 - L’arte preistorica in Italia. firenze, 191 pp.graziosi P., 1980 - Le pitture preistoriche della grotta di Porto

    Badisco. firenze, 196 pp.Martini f., 1992 - Nuove incisioni mobiliari dalla grotta del Ca-

    vallo (lecce). atti della XXViii riun. Scient. i.i.P.P., L’arte in Italia dal Paleolitico all’età del Bronzo. firenze 20-22 no-vembre 1989: 327-340.

    Mezzena F., 1984 - Ritrovamenti di graffiti lineari del Paleoliti-co superiore nel territorio di Vieste. atti del Convegno “la ricerca archeologica nel territorio garganico”. foggia: 133-140.

    Palma di Cesnola a., 1972 - la scoperta di arte romanelliana nella grotta del Cavallo. Rivista di Scienze Preistoriche, XXVii: 51-56.

    Princigalli E.C., 2009 - grotta di Curtomartino (acquaviva delle fonti, bari). Rivista di Scienze Preistoriche LIX, Notiziario.

    Segre Naldini E. & biddittu l., 1992 - rinvenimenti di arte mobi-liare paleolitica ad Ugento (lecce). atti della XXViii riun. Scient. i.i.P.P., L’arte in Italia dal Paleolitico all’età del Bronzo, firenze 20-22 novembre 1989: 341-345.

    Segre Naldini E., 1992 - arte mobiliare della grotta giovanna (Siracusa). atti della XXViii riun. Scient. i.i.P.P., L’arte in Italia dal Paleolitico all’età del Bronzo. firenze 20-22 no-vembre 1989: 347-354.

    Vialou D., 1991 - La Préhistoire. Paris, tr. it. La Preistoria. Mi-lano, 430 pp.

    Vigliardi a., 1972 - le incisioni su pietra romanelliane della grot-ta del Cavallo. Rivista di Scienze Preistoriche, XXVii, 1: 57-115.

    Vigliardi a., 1996 - Manifestazioni artistiche dell’Epigravettiano finale e del Mesolitico in Italia -

    i: la documentazione epigravettiana. Atti UISPP, Xiii, 8, forlì: 21-36.