ARTE & COMPUTER · 2010. 2. 5. · Anche Enore Zaffiri, co-me Pietro Grossi, viene dal-la musica....

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La tecnologia digitale vive dentro i computer che sono sulle nostre scrivanie. Computer che non sono oggetti magici, ma neanche macchine da scrivere sofisticate, sono l'ingresso ad un nuovo modo di vedere la realtà, sono l'iniziazione ad una esistenza innovativa. Abbiamo avuto la gioia di poter contribuire ad una trasformazione concreta del nostro vivere e, alla nostra maniera, continuiamo a contribuire. Forse per la prima volta nella storia, la realtà non viene copiata o modificata, ma inventata. Ci muoviamo dentro questo nuovo mondo in costruzione intuendo, creando possibili strade alternative, pur se guidati da leggi ferree. La grandiosa differenza con le circostanze passate sta nella possibilità di svincolarsi dai limiti delle normali percezioni; con l'immaginazione possiamo dare una nuova forma non solo agli oggetti, ma soprattutto alla sensibilità. Ecco, riusciamo così a "vedere" anche l'arte con occhi nuovi. La realtà può prendere corpo attraverso l'arte con il computer, ed essere contemporaneamente dovunque e da nessuna parte, essere in quel dovunque dove tutti possiamo stare contemporaneamente. Questo è in sintesi uno degli eventi innovativi creati dall'arte elettronica e in particolare dalla Computer art. Dal 5 maggio e fino al 3 giugno, è possibile visitare una mostra abbastanza esplicativa di questi concetti: ARTE & COMPUTER Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze Antichi Lavatoi - via Tripoli, 36 di Ida Gerosa Dall'esperienza fuori del comu- ne di Pietro Grossi(noto compositore elettronico) a quella di Enore zaffiri (anch'egli noto compositore); dall'arte "scientifica" di Luciano Romoli a quella "fresca, curiosa, divertita" di Marcella Chelotti; dall'arte "giovane" di Paolo Zaffiri a quella di Ida Gerosa. Sei artisti Sei artisti assolutamente diversi tra loro, in questo evento mostreranno le diverse strade intraprese dall'inizio fino alla concretezza del lavoro di oggi. Negli spazi della Biblioteca Nazionale si potranno vedere, così, alcuni esempi della Computer art contemporanea e sarà interessante no- tare come l'appro- do alle soluzioni odierne abbiano partenze e per- corsi assoluta- mente differenti e insoliti. Dall' esperien- za fuori del co- mune di Pietro Grossi (noto compositore elettronico) a quella di Enore Zaffiri (anch'egli noto compositore); dall'arte "scientifica" di Luciano Romoli a quella "fresca, curio- sa, divertita" di Marcella Chelotti; dall'arte "giovane" di Paolo Zaffiri a quella di Ida Gerosa. Diceva McLuhan: "Compito dell'arti- sta è quello di riferire sulla natura dello sfondo analizzando le forme di sensibilità scaturite da ogni nuovo fondo o modalità cultura- le prima che l'uomo comune abbia il sospetto che qualcosa sia cambiato." Ecco, per vi- sualizzare questo pensiero analizziamo il complesso dell'opera dei sei esposi- tori. Pietro Grossi Nell'ultima mostra che ha fatto a La Spezia ad aprile scorso, Pietro Grossi si è presentato con una frase che lo rap- presenta bene: "Tornate domani, sarò diverso ". In questa sua frase ironica, di- vertita, ma espressiva, c'è tutta la sua vita, tutta la sua storia. Grossi è nato a Venezia nel 1917, violoncellista e compositore, ha svolto attività concertistica ed è stato docente di violoncello al Conservatorio di Musi- ca di Firenze dal 1942 al 1985, promo- vendo in quell'ambito anche la creaZlo- 42 MCmicrocomputer n. 206 - maggio 2000

Transcript of ARTE & COMPUTER · 2010. 2. 5. · Anche Enore Zaffiri, co-me Pietro Grossi, viene dal-la musica....

  • La tecnologia digitale vive dentro i computer che sono sulle nostre scrivanie. Computer che non sonooggetti magici, ma neanche macchine da scrivere sofisticate, sono l'ingresso ad un nuovo modo di vederela realtà, sono l'iniziazione ad una esistenza innovativa. Abbiamo avuto la gioia di poter contribuire ad unatrasformazione concreta del nostro vivere e, alla nostra maniera, continuiamo a contribuire. Forse per la

    prima volta nella storia, la realtà non viene copiata o modificata, ma inventata. Ci muoviamo dentro questo

    nuovo mondo in costruzione intuendo, creando possibili strade alternative, pur se guidati da leggi ferree.La grandiosa differenza con le circostanze passate sta nella possibilità di svincolarsi dai limiti delle normalipercezioni; con l'immaginazione possiamo dare una nuova forma non solo agli oggetti, ma soprattutto alla

    sensibilità. Ecco, riusciamo così a "vedere" anche l'arte con occhi nuovi. La realtà può prendere corpoattraverso l'arte con il computer, ed essere contemporaneamente dovunque e da nessuna parte, essere in

    quel dovunque dove tutti possiamo stare contemporaneamente.Questo è in sintesi uno degli eventi innovativi creati dall'arte elettronica e in particolare dalla Computer art.

    Dal 5 maggio e fino al 3 giugno, è possibile visitareuna mostra abbastanza esplicativa di questi concetti:

    ARTE & COMPUTERBiblioteca Nazionale Centrale di Firenze

    Antichi Lavatoi - via Tripoli, 36di Ida Gerosa

    Dall'esperienza fuori del comu-ne di Pietro Grossi(noto compositoreelettronico) a quella di Enore zaffiri

    (anch'egli noto compositore); dall'arte"scientifica" di Luciano Romoli a quella"fresca, curiosa, divertita" di MarcellaChelotti; dall'arte "giovane" di Paolo

    Zaffiri a quella di Ida Gerosa.

    Sei artistiSei artisti assolutamente diversi tra

    loro, in questo evento mostreranno lediverse strade intraprese dall'inizio finoalla concretezza del lavoro di oggi.

    Negli spazi della Biblioteca Nazionalesi potranno vedere, così, alcuni esempidella Computer art contemporanea esarà interessante no-tare come l'appro-do alle soluzioniodierne abbianopartenze e per-corsi assoluta-mente differentie insoliti.

    Dall' esperien-za fuori del co-mune di Pietro

    Grossi (noto compositore elettronico) aquella di Enore Zaffiri (anch'egli notocompositore); dall'arte "scientifica" diLuciano Romoli a quella "fresca, curio-sa, divertita" di Marcella Chelotti;dall'arte "giovane" di Paolo Zaffiri aquella di Ida Gerosa.

    Diceva McLuhan: "Compito dell'arti-sta è quello di riferire sulla natura dello

    sfondo analizzando leforme di sensibilità

    scaturite da ogninuovo fondo omodalità cultura-le prima chel'uomo comuneabbia il sospettoche qualcosa siacambiato."

    Ecco, per vi-

    sualizzare questo pensiero analizziamoil complesso dell'opera dei sei esposi-tori.

    Pietro GrossiNell'ultima mostra che ha fatto a La

    Spezia ad aprile scorso, Pietro Grossi siè presentato con una frase che lo rap-presenta bene: "Tornate domani, saròdiverso ". In questa sua frase ironica, di-vertita, ma espressiva, c'è tutta la suavita, tutta la sua storia.

    Grossi è nato a Venezia nel 1917,violoncellista e compositore, ha svoltoattività concertistica ed è stato docentedi violoncello al Conservatorio di Musi-ca di Firenze dal 1942 al 1985, promo-vendo in quell'ambito anche la creaZlo-

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  • radici si abbatte. "E quando gli ho chiesto che significa-

    to aveva per lui questa mostra alla Bi-blioteca Nazionale, mi ha risposto "perparte mia la mostra sottolineerà la velo-cità e la produttività del bit. Quindi ci sa-ranno immagini in continua elaborazio-ne e trasformazione. " E poi "come saràaccolto il nostro lavoro? Difficile dirlo.Operiamo nel deserto, ma soddisfatti dicamminare tra i ciechi vedendo ".

    Zaffiri è un artistaestremamente severo edeclettico. Con curiosità siinoltra negli spazi che si

    trova ad esplorare duran-te le sue ricerche

    aspetti inconsue- SMET (Studio di Musica Elettronica diti, per cercarne il Torino).lato curioso, Partito dalla premessa del supera-s c o n c e r t a n t e, mento storico dei principi elementariforse "impazzi- che coordinavano le relazioni fra i suonito". Per questo del linguaggio musicale tradizionale de-ama ripetere che stinato agli strumenti acustici, si è rivol-noi "siamo formi- to ai mezzi elettronici, alla ricerca diche impazzite e nuove prospettive sonore impostate sucerchiamo dispe- un principio strutturale basato sulla figu-ratamente di ca- ra geometricapire dove ci porta Pietro Grossiè piana eucli-il bit, ma voglia- un artista dalle mille dea, median-mo scuotere le personalità, musicista, te la quale hacicale che, attac- compositore, grafico, è coordinato icate alla cortec- serio nelle sue ricerche vari para me-cia degli alberi, e nello stessotempo è tri sonori egraCidano Immo-.. . ne ha estrat-blii fmché l'albe- VIVO, pieno, allegro, dl- to la dimen-ro ammalato alle vertente e divertito sione formale

    e spaziale.Nel 1965, con altri operatori, ha fon-

    dato lo Studio di Informazione Esteticae ha iniziato una ricerca interdisciplinarefra fenomeni sonori e fenomeni visivi. Ilprincipio di ricerca è stato l'assunto difar germinare da un'unica struttura dibase gli elementi relativi al campo so-noro e visivo. Ha realizzato quindi alcu-ne sculture che si sono concretizzatemediante le stesse strutture geometri-che di base applicate alla musica.

    Alla fine degli anni '70 ha esteso lasua ricerca visiva al video, continuando

    quel progresso di inter-disciplinarietà con l'uti-lizzo degli strumentiche la tecnologia of-fre. Alla fine degli anni'80 è nato, così, il vi-deo "L'arte nella Sto-na

    Anche Enore Zaffiri, co-me Pietro Grossi, viene dal-la musica. Il loro è stato unpercorso simile, anche secon molte varianti.

    Zaffiri ha studiato pressoil conservatorio di musica diTorino "G. Ver-di" e al Conser-vatorio Naziona-le di Parigi conTony Aubin, poisi è perfezionatoin pianoforteall'AccademiaMusicale Chigia-na di Siena.

    Dal 1954 al1982 ha ricoper-to la cattedra diCultura Musica-le Generalepresso il Con-servatorio di To-rino, ma già dal1964 si è inte-ressato di Musi-ca Elettronicafondando lo Enore Zaffiri

    Enore Zaffiri

    Pietro Grossi

    Artista di Computer artwww.mclink.it/mclink/[email protected]

    IDA GEROSA

    ne di cattedre di musica elettronica e diinformatica musicale.

    Egli ha percorso nell'arco di tempo,dagli anni '60 ad oggi, un itinerario arti-stico e di ricerca tale da far emergereuno sviluppo di pensiero coerente e unaserie di intuizioni fortemente anticipatri-ci, come il minimalismo di alcune sueopere analogiche e la teorizzazione dellamusica in tempo reale.

    Alla metà degli anni '80 ha allargato ilcampo delle sue esperienze alla grafica.

    Nel momento in cui componeva lasua musica, attraverso appositi pro-grammi scritti personalmente facevanascere i prodotti grafici, spesso in ma-niera "random".

    La sua ricerca è quindi passatadall'accompagnamento musicale ai filmmuti, mentre era ancora uno studente,alle esperienze già descritte fino al suoprogetto di "Homeart", da lui definito"arte creata da e per se stessi, estem-poranea, effimera, oltre la sfera del giu-dizio altrui"; per approdare infine alla"Homebook", con cui ha inauguratouna nuova branca di ricerca e di attività,quella dell'editoria personalizzata.

    Pietro Grossi è un artista dalle millepersonalità, musicista, compositore,grafico, è serio nelle sue ricerche e nel-lo stesso tempo è vivo, pieno, allegro,divertente e divertito. Crea con infinitoamore eppure gioca, scherza con quelloche fa, stuzzica i suoi pensieri. Ribaltale situazioni normali per vederne gli

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    http://www.mclink.it/mclink/artemailto:[email protected]

  • incontro tra geometria e bellezza, traestetica e matematica, tra sogno e lo-gica.

    Romoli è quindi un artista vero cheama giocare con la sua creatività, pro-ponendola nelle forme più diverse, sia-no esse Computer art o pubblicazioniartistiche e scientifiche o film semprecon argomenti inerenti al rapporto traarte e scienza.

    Tra le ultime sue opere, una steleche riporta il frammento del percorsoimmaginario di un raggio di luce fratta-le e la porzione di pavimento di un'al-trettanto immaginaria villa telematicache reinterpreta motivi di antiche ricer-che geometriche.

    Marcella Chelotti - "Trasparenze"

    Prima docente di lettere italiane estoria in vari Istituti Superiori, poi ap-passionata di grafica con il computer.

    Lei stessa si presenta dicendo: " ..del tutto autodidatta per quanto riguar-da l'uso del computer, ma spinta dallacuriosità ho cominciato ad indagaresulle possibilità che esso offriva nonsolo per scrivere, ma per creare colorie forme. Un evento casuale ha segna-

    Marcella Chelotti

    \

    I/

    LucianoRomoli finda ragazzoha cercatodi esprime-re la Poesiadell'Univer-so facendoricorsoall'immagi-nazione ol-tre che allaconoscen-za artisticae scientifi-ca. A solivent'anniha comin-ciato a pub-blicare unarivista cheraccoglieva

    i contributi di studiosi, ricercatori e arti-sti interessati a sviluppare un dibattitosul tema relativo al rapporto arte-scien-za.

    Poco dopo ha gettato le basi dellasua Utopia, con la quale ha dato vita auna Micropoli, una sorta di città idealefatta di cultura e di lavoro, abitata dauomini liberi e creativi e nella quale pri-vilegiare la fantasia su ogni altra virtù.

    In questo arco di tempo ha realizza-to e alimentato un centro ricerche perconcretizzare idee originali nei settoridella cibernetica, dell'informatica, dellamultimedialità e insieme, come inge-gnere creativo, ha sviluppato il suomassimo impegno nell'ottica di tenerunite, in modo complementare, tèchnee tecknikè.

    Oggi realizza i suoi modelli-metaforee le immagini correlate al suono, usan-do i mezzi della tradizione e quelli cheutilizzano le moderne tecnologie.

    Considera di grande importanza ilruolo del computer perché strumentovirtuale di simulazione artistica e scien-tifica e perché potenziale punto di in-contro fra poesia e logica, dove produr-re finzioni e imitazioni, simboli e me-tafore, con le quali stimolare e aumen-

    tare l'immaginazione.Sostiene che il vero

    strumento del quale co-munque si servono, tan-to l'artista quanto loscienziato, sia la fanta-

    sia, che viene prima di tut-to e che è unica sorgente

    della creatività.Un'ultima curiosità che lo descrive

    bene. Ama giocare con le bolle di sa-pone perché costituiscono un punto di

    "Un mappamondoche non includa Utopia

    non merita neppureuno sguardo .. ,"

    Zaffiri è un artista estremamente se-vero ed eclettico. Con curiosità si inol-tra negli spazi che si trova ad esploraredurante le sue ricerche.

    Con un inizio molto personale e spe-cifico è approdato ad una Computer artrigorosa e quindi rappresentativa dellasua storia e della sua essenza. Lui stes-so per presentarla dice: "Le immaginivengono generate dall'elaborazione diun "tema" geometrico di base, dal qua-le si sviluppano infinite "variazioni".L'interdisciplinarietà fra suono e imma-gine si avvale di un "progetto" unicoche determina il divenire sia dell'eventosonoro, sia dell'evento visivo. "

    Inoltre pensa che "la Computer artsia l'espressione artistico-creativa delnuovo millennio. Anche se le possibilitàdel mezzo possono sembrare ormaiampiamente sfruttate, penso che ogniartista abbia ancora un territorio im-menso da esplorare e fare quindi le suescelte operative. .

    La sfera artistica si allarga a nuovepossibilità di fruizione, impegnando ilfruitore a intervenire direttamentesull'opera, oppure a trovarsi di fronte aimmagini originali, tali da definire un gu-sto estetico nuovo o almeno rinnovatorispetto alla cultura preceden-te. "

    Luciano Romoli

    Artista completo affasci-nato dalla sua ricerca, peraltroaffascinante, può essere capito attra-verso una frase che ama ripetere: "Unmappamondo che non includa Utopianon merita neppure uno sguardo ... "

    Luciano Romoli

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  • Ida Gerosa - "Fuga"

    Attiva nelcampo dell'arteelettronica dal

    1989, Marcella Che-lotti è una donna,

    un'artista curiosa evitale, divertita

    dalla sua espansio-ne culturale, affa-scinata dalle luci edai colori che, per

    lei, hanno una fun-zione simbolica, un

    richiamo onirico.

    Arte & Computer

    Sei artisti,quindi, assoluta-mente diversi traloro, con origini epercorsi persona-

    li, importanti.Eterogenei, ma

    con una costante.Tutti hanno dedi-cato le loro ener-

    gie alla gioia dellaricerca, al piacereludico della sco-perta, alla con-quista incantatadi spazi prima

    inesistenti.

    Sei artisti, quindi, assolutamente di-versi tra loro, con origini e percorsi per-sonali, importanti. Eterogenei, ma con

    una costante.Tutti hanno de-

    dicato le loroenergie alla gioiadella ricerca, alpiacere ludicodella scoperta,alla conquista in-cantata di spaziprima inesistenti.Con amore, condedizione si sonoadoperati tuttiper ampliare leloro conoscenze,per sedurre lospettatore con il"capriccio" dellanuova creatività.

    sue origini e questa collaborazione.

    Infine, per non tediare i lettori, nonvorrei parlare del mio lavoro (come se-sta partecipante a questa mostra), per-ché l'ho fatto altre volte su questastessa rivista (n. 171 e n. 183).

    Vorrei però dire che, come sempre,propongo le mie immagini in animazio-

    . . " ne con un'installazione semplicePaolo zafflTl e Il e significativa, per consenti-più giovane dei re allo spettatore un'immer-

    sei artisti, si è diploma- sione in quel mondo fanta-to in Scenografia e in- stico e straordinari~ che solosegna Educazione Arti- la Computer art puo offme.

    stica.

    Paolo Zaffiri è il piùgiovane dei sei artisti,si è diplomato in Sce-nografia e insegnaEducazione Artistica.

    Come scenografo ha collaboratocon la Compagnia teatrale "Staff Tea-

    tro" di Torino.Dopo aver

    seguito un cor-so di impagina-zione grafica acomputer perl'editoria, è di-ventato inse-gnante nellostesso Istitutodove ha studia-to, il CNOS-FAP.

    Da anni colla-bora con EnoreZaffiri alla realiz-zazione di operedi Videoarte e diComputer art.

    Le sue imma-gini estrema-mente accurate,

    rappresentano le

    lere dell'atteggia-mento Iudica, rifuggodal teorizzare sia nel-lo specifico che ingenerale. Due intentiperò avverto come ri-corren ti: quello dicreare forme che dia-no in qualche modo ilsenso di spazi in cuisi muovono piani di-versi e quello di gio-care con le luci ....

    Amo forme lievi,citando Calvino trovoche la leggerezza siaun valore da salvare.Soprattutto non mipreoccupo troppo deilimiti che mi vengono Paolo Zaffiridagli strumenti deiquali, invece, apprezzo le molte poten-zialità. "

    Attiva nel campo dell'arte elettroni-ca dal 1989, Marcella Chelotti è unadonna, un'artista curiosa e vitale, diver-tita dalla sua espansione culturale, af-fascinata dalle luci e dai colori che, perlei, hanno una funzione simbolica, unrichiamo onirico.

    Paolo Zaffiri

    to un po' il miodestino di ap-proccio alla gra-fica col compu-ter. "

    Un giorno, lapittrice KikiFranceschi èandata a trovar-la per parlare diuna mostra chesi sarebbe svol-ta presso il Mu-seo di Murlo.Si trattava diispirarsi ad unalettera dell'alfa-

    beto etrusco. Ap-pena visto quell'alfabeto Marcella Che-lotti si è sentita rapita. Ha cominciatoad elaborare alcune idee e si è così di-vertita a realizzare con fantasia tutte lesue lettere creando per ognuna unosfondo diverso.

    E' nato così, in quattro copie origina-li il libro sull'alfabeto etrusco, che è de-positato sia presso la Biblioteca Nazio-nale di Firenze che presso il Museo diMurlo.

    Successivamente sono nati altri seilibri di immagini di cui due sull'alfabetolatino.

    La Chelotti continua poi a parlare delsuo rapporto con l'informatica: "Conl'atteggiamento di un 'Alice nel paesedelle meraviglie ho cominciato a fruiredelle possibilità offerte dallo strumen-to, ho lavorato con lena e passione e,vorrei sottolineare, con divertimento.

    Non amo parlare del mio lavoro intermini problematici, forse per il preva-

    46 MCmicrocomputer n. 206 - maggio 2000

  • Proiettore multimediale

    '-v~rrtiorrb~.

    'P~V\so ch~ til~· 'PClAVI cO~fl~sso d'iYlf~

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