art NAVIGARE NELLıe - La Scuola · 2014. 12. 31. · attesta che l’Editrice La Scuola S.p.A....

32
STORIA DELL’ARTE Arte extraeuropea NAVIGARE NELL art ı e P. Vianello - G. Regalia - M. Grassi - M. Giovagnoni - M. Gandini Corso di arte e immagine

Transcript of art NAVIGARE NELLıe - La Scuola · 2014. 12. 31. · attesta che l’Editrice La Scuola S.p.A....

STORIA DELL’ARTEArte extraeuropea

NAVIGARE NELLartıe

P. Vianello - G. Regalia - M. Grassi - M. Giovagnoni - M. Gandini

Corso di arte e immagine

Coordinamento editoriale: Paolo CasariRedazione: Marco AngelettiCoordinamento di produzione: Mariangela FerrariProgetto grafico: Studio Grafico Apotema, Cologno Monzese (Milano)Copertina: Andrea MorandoRealizzazione: Grafica Steme s.n.c., Varese

In copertina: Maschera Mhangu

L’editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non gli è stato possibile comunicare non-ché per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nelle citazioni delle fonti dei brani ripor-tati nel presente volume.I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totaleo parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm), sono riservati per tutti i Paesi.Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascunvolume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, com-mi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941, n. 633.Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o co-munque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica au-torizzazione rilasciata da AIDRO, Corso di Porta Romana n. 108, Milano 20122, e-mail [email protected] e sito web www.aidro.org

© Copyright by Editrice La Scuola, 2010

Officine Grafiche «La Scuola», Brescia

Il processo di creazione e redazione di questo libro è conforme alle prescrizioni qualitative delle Norme ed avver-tenze tecniche per la compilazione dei libri di testo emanate dal M.P.I. con relativo Decreto. Il marchio espostoattesta che l’Editrice La Scuola S.p.A. possiede la certificazione del Sistema Qualità rilasciata dall’ente di certifi-cazione TÜV Italia, secondo lo standard ISO 9001, in riferimento al processo di cui sopra.

Indice

Presentazione

Notizie generali 6

LE OPERE E GLI ARTISTI

Il Grande Stupa 9Taj Mahal 10

FORME D’ARTE E GENERI

Le miniature 11

Notizie generali 12

LE OPERE E GLI ARTISTI

Esercito di terracotta (dinastia Qin) 13La Città Proibita - Il Tempio del Cielo 14

FORME D’ARTE E GENERI

Porcellane e pittura 15

Notizie generali 16

Arte giapponese

Arte cinese

Arte indiana FORME D’ARTE E GENERI

Le stampe 20Il teatro No 21

Notizie generali 22

FORME D’ARTE E GENERI

La decorazione 23

Notizie generali 24

LE OPERE E GLI ARTISTI

La città di Chichen Itzà 26Le Reducciones del Paraguay 27

Notizie generali 28

FORME D’ARTE E GENERI

Le maschere 30

Arte americana (Centro e Sud)

Arte islamica

Arte africana (sub-sahariana)

Questa trattazione sintetica non ha alcuna preoccupazione di completezza, ma semplicemen-te vuole proporre immagini tra le più note e significative delle civiltà extraeuropee.La scelta è caduta su opere che, molto diverse come stile, testimonino la ricerca del bello e delrapporto col mistero che è caratteristica dell’arte sotto qualunque cielo.L’arte nasce con l’uomo, viaggia con lui e con lui si diffonde. Bello è per noi conoscerle e gustar-le nella loro originalità anche per avvicinarci con curiosità a civiltà e culture così diverse.Interessanti sono gli influssi che le varie espressioni artistiche hanno avuto nel loro tempo e at-traverso il tempo.L’arte occidentale è sbarcata in Cina con Marco Polo ed è stata conosciuta in Occidente al suoritorno e attraverso tutti i viaggi di esplorazione geografica del XVII secolo. Nessun palazzo no-bile dell’Ottocento mancava di un locale di gusto cinese e delle porcellane d’Oriente.Nel secolo scorso pensiamo all’influenza delle maschere africane, con la loro sintesi formalecapace di rappresentare un mondo di vivace spiritualità, sull’arte europea del Novecento, suPablo Picasso in particolare.Van Gogh aveva una grande collezione di stampe giapponesi a cui si è ispirato e che ha rap-presentato appese nella suaStanza di Arles.Come per questi artisti, le opere qui proposte possono essere anche un sostegno e uno stimoloalla nostra personale espressività.

3

Arte africana

Arte mayae aztechi

Arteincas

Arteislamica

Arte indiana

Arte cinese

Artegiapponese

Arte indianaL’arte indiana ha origini lontane che risalgono al terzo millennio a.C.Le testimonianze più importanti rimaste, ispirate alle diverse religioni che vi si affermano, siriferiscono però sostanzialmente a tre periodi, a partire dal IV secolo a.C.

Primo periodo (IV secolo a.C.-VI secolo d.C.)

È il periodo della nascita dell’arte buddista e dell’influsso dell’arte classica occidentale su diessa. La conquista dell’India occidentale da parte di Alessandro Magno, nel IVsecolo a.C., portò le immagini degli dei ellenici a essere conosciute in quelpaese, dove ispirarono le figure del buddismo.Siddhartha (565-486 a.C.), che assumerà il nome in sanscrito “Buddha”(“illuminato”), nacque da una nobile famiglia nell’India settentrionale.

Sposatosi e avuto un figlio, verso i trent’anni lasciò ilmondo per darsi all’ascesi e alla meditazione. Rag-giunta la pace interiore, si dedicò alla predicazionelungo il medio Gange, fondando molte comunità dimonaci e laici.Il buddismo in India ora è solo una presenza storica. Ibuddisti sono diffusi in Asia orientale, in Giappone,Cina, Cambogia, Malesia, Sri Lanka.

Arte extraeuropea

2

Buddha diBorobudur, IX secolo. Almargine della terrazza diuno Stupa troviamoquesta statua delBuddha: egli è inmeditazione con il corporilassato, interamenteconcentrato sullasensazione dei duepollici che sicongiungono.

Santuario rupestredi Ajanta.2

1

6

1

7

Arte indiana

3

Secondo periodo(VII-XIV secolo d.C.)

In questi secoli fiorisce l’arte indianapropriamente detta: scompare il buddi-smo, si rinnova l’induismo con la costru-zione di grandi templi, ricchi di pinnaco-li e decorazioni, dedicati principalmentea Siva e a Visnù.Visnù (venerato anche da Ghandi) è ildio della conservazione e della pacifica-zione. Egli viene spesso rappresentatodormiente, sdraiato sulle spire del ser-pente cosmico Ananta, personificazionedell’infinito o dell’eternità.Presso la religione induista, Visnù è unodegli aspetti di Dio, nonché la secondaPersona della Trimurti (chiamata ancheTrinità indù, composta da Brahma, Vi-snù e Siva). Siva, signore della creazione-distruzione, viene rappresentato spessocome il dio della danza cosmica, con ilnome di Nataraja.

4Tempio indù di

Lingaraja, X secolo d.C.,nello Stato dell’Orissa.Costruito entro un ampiomuro di cinta, è costituitoda quattro edificiprincipali disposti sulmedesimo asse, copertida tetti differenti.Culmina nell’imponentepinnacolo (sikkara) chesovrasta la cella dove èconservata la statuadella divinità.

Siva, XI secolo d.C.,bronzo. Parigi,Museo Guimet.Siva, simbolo dell’eternomutamento del tempo,danza creando unarmonico equilibrio tra leforze naturali. Sullafronte porta una lunacrescente che è simbolodella misurazione deltempo.

4

3

1

8

Arte extraeuropea

Terzo periodo (XV-XIX secolo d.C.)

È il periodo dell’arte islamica. Verso la metà del Cinquecento si conclude la conquista dell’In-dia a opera dei mongoli maomettani, che vi impongono la loro cultura. Dalla Persia giungonoartisti islamici; nasce una vivace e prolifica pittura di corte. Si sviluppa l’arte della miniatu-ra, una pittura su pergamena o carta di piccole dimensioni, realizzata con minuzie di parti-colari. Ritratti di imperatori, principi, cortigiani, avvenimenti storici, leggende, animali, uc-celli, fiori sono i soggetti splendidamente rappresentati in esse in modo realistico.L’architettura islamica si afferma nelle grandiose moschee, nelle scuole coraniche, nei palaz-zi e nei mausolei.

5

6

Ingresso almausoleo di Akbar,1605-1612. Sikandra.La tomba di Akbar èposta al centro di unampio giardinocircondato da mura.

Ritratto del principeAzim ush-Shan,1710 circa.

6

5

9

Arte indiana LE OPEREE GLI ARTISTI

Numerosi luoghi di culto derivanti daitumuli funerari sono stati costruiti làdove avvennero fatti importanti della vi-ta del Buddha: si chiamano Stupa. Il piùimportante è il Grande Stupa di San-chi, nell’India centrale, risalente al II se-colo a.C.Costituito da un corpo semisfericocentrale, del diametro di 36 m e del-l’altezza di 16 m, che rappresenta lavolta del cielo, conserva al suo internole reliquie del Buddha. È circondatoda un corridoio delimitato da colonneche serviva per pregare camminandoin senso orario attorno alla costruzio-ne. Le porte di accesso sono collocatenei punti cardinali.La decorazione delle porte, molto bel-la, racconta episodi della vita del Bud-dha. Modelli greci sono rielaborati conun senso accentuato del movimento,che è la caratteristica fondamentaledell’arte indiana, sempre protesa a rie-vocare la mutevolezza della vita.

Veduta del GrandeStupa, II secolo. Sanchi,India.

Portale o “torana”del Grande Stupa.Sanchi, India.La torana venne costruitadopo il 70 a.C., durante ilregno della dinastiaSatavahana. Benchérealizzata in pietra,venne ricoperta disculture a scoponarrativo come se fossestata di legno. Vi sipossono vedere scenedella vita del Buddha,integrate con altre trattedalla vita di tutti i giorni,allo scopo di facilitare lacomprensione delladottrina buddista e dellasua importanza perl’esistenza di ognuno.

8

7

7

8

1

Il Grande Stupa

10

Arte extraeuropeaLE OPEREE GLI ARTISTI

Il celebre Taj Mahal fuedificato all’inizio delSeicento per volontàdell’imperatore mongo-lo Shah Jahan in me-moria dell’adorata mo-glie. Artisti di moltipaesi parteciparono allacostruzione e decora-zione a intarsio delmausoleo, per il qualefu usato marmo biancoimportato e un’incredi-bile quantità di pietrepreziose. Quattro altiminareti lo circondano;la sala centrale, ottago-nale, ospita le tombe.Davanti, acque tran-quille ne riflettono l’ele-gante sagoma.

Taj MahalTaj Mahal,

XVII secolo. Agra, India.

Taj Mahal. Ingressoprincipale.

Taj Mahal.Particolare delladecorazione in marmi epietre dure.

11

10

99

10 11

11

Le miniatureLa miniatura indiana vide il suo maggiore sviluppo trail XVI secolo e l’inizio del XIX.È caratterizzata da due diversi e contrastanti filonistilistici: uno di matrice aristocratica, il Moghul, conscene di caccia, di corte, di battaglie, di intrecci amo-rosi; l’altro di origine popolare, il Rajput, espressionedelle tradizioni popolari, religiose, mitologiche. I con-tatti e gli scambi tra gli artisti dettero poi origine acommistioni di stile difficilmente identificabili.L’esecuzione delle miniature aveva come caratteristi-ca di essere opera di diversi artisti. Uno schizzava ildisegno su carta o cartoncino, un altro era specializ-zato nei particolari come il volto, le vesti e l’architet-tura, un terzo infine procedeva alla stesura del colore.I colori usati erano di origine vegetale o minerale. Laloro preparazione era a volte molto complessa: il go-goli, un giallo brillante, era ottenuto dai depositi del-l’urina di una mucca cibata almeno sei mesi di fogliedi mango; il rosso, dalla centrifugazione del mercurio,il verde dal solfato di rame immerso nello yogurt.Anche gli utensili erano scelti con estrema cura, ipennelli più sottili venivano addirittura fatti con i pelidella coda dei topi.Le miniature indiane sono abitualmente incorniciate,spesso da un bordo rosso che simboleggia il distaccotra la vita reale e il mondo delle immagini.

Arte indiana FORME D’ARTEE GENERI

12

1413Uccelli fantastici,

1590 circa. PitturaMoghul, foglio miniatoper un grande albumimperiale.

La dea Durgaannienta i demoni,1750 circa. Illustrazionedalla serie di BhagavataPurana.

Celebrazione dellanascita di Krsna,1730 circa. Illustrazionedalla serie di BhagavataPurana.

12

14

13

1

La civiltà artistica cine-se si è svolta secondouna linea evolutiva uni-taria nel suo territorioimmenso e geografica-mente ben delimitato.Si è estesa anche neiterritori conquistati eha assorbito le invasionidi popoli stranieri (tur-chi, mongoli, manciù…)e i loro influssi culturalisenza però farsi condi-zionare.Le opere sono identifi-cate dal nome delle di-verse dinastie imperialial potere: gli artisti in-fatti lavoravano princi-palmente per l’impera-tore e la sua corte.Le religioni più diffuse

sono il confucianesimo, il taoismo e il buddismo. Musulmani e cristiani sono piccole mino-ranze. La produzione artistica è spesso destinata a scopi rituali, legata al culto dei morti e al-la memoria degli antenati.Dell’età del bronzo (dal IV al I millennio a.C. compreso) sono giunti fino a noi vasi in bronzousati per cerimonie religiose e anche oggetti in giada. Questo durissimo minerale, lavorabilesolo per mezzo di abrasivi, per la sua resistenza veniva considerato capace di preservare i cor-pi dalla putrefazione.La fondazione dell’impero ha luogo nel 221 a.C. a opera del princi-pe della dinastia Qin Shih Huang-ti, che prende il titolo di pri-mo imperatore. Egli mira a un’unità culturale rifor-mando i caratteri della scrittura, uniformandopesi, misure, monete, modificando il territoriocon reti di canali e di strade per gli sposta-menti degli uomini, delle armatee per far circolare le mer-canzie. Il suo nome è le-gato a due celebri ope-re: la Grande Mura-glia e la propria tom-ba, protetta da unimponente esercitodi terracotta.

12

Arte extraeuropea

Arte cinese

La Grande Muraglia.Immensa opera difortificazione (più di6000 km di estensione)costruita per proteggere iconfini settentrionali delpaese dalle incursionidegli Unni. Iniziata nelIII secolo a.C. da ShihHuang-ti, primoimperatore Qin, unendoantiche muraglie in terrabattuta erette tra regnirivali, sanciscel’unificazione del paesesotto questa dinastia. Fumodificata e ricostruita invarie fasi successive.

Amuleto in giadaraffigurante un Genio sufelino alato, risalenteal I secolo d.C.È lungo 14 cm.

1

2

1

2

13

Nel 1974 alcuni contadini intenti a trivellareun pozzo videro affiorare a quattro metri diprofondità la testa e poi il busto in terracottaa grandezza naturale di un antico guerriero.Avevano dato inizio alla scoperta del monu-mentale esercito voluto dall’imperatore QinShih Huang-ti a custodia della sua tomba. Lastoria ci dice che questa costruzione duròper quarant’anni.L’armata è costituita da 7500 soldati schie-rati in undici fosse, da cavalli, veicoli in le-gno andati distrutti e carri in bronzo.Modellate in serie con l’uso di stampi, le sta-tue sono state rifinite a mano nei volti chesvelano le diverse caratteristiche razziali deisoldati arruolati. Le vesti sono ben dettaglia-te. Dopo la cottura le statue venivano dipinte

diversificando le tinte in baseal rango militare.Disposte in fosse profondequasi cinque metri, dalsuolo pavimentato congrandi mattoni e un temporiparate da una coperturaprotetta da stuoie e dastrati di argilla, le statuefurono profanate alla ca-duta della dinastia e spoglia-te delle armi di bronzo, vere,che portavano.Vari sprofondamenti dovuti aincendi le hanno paradossal-mente protette con la terra perdue millenni.

Arte cinese

Esercito di terracotta (dinastia Qin)

LE OPEREE GLI ARTISTI

3

2

4

Esercito di terracotta(dinastia Qin). Mausoleodell’imperatore Qin ShihHuang-ti. Lintong,Shaanxi.Le figure sono diterracotta con tracce dicolore. Le figure in piedihanno un’altezza mediadi m 1,80 mentre quelleaccovacciate, comel’arciere sotto riprodotto

, di m 1,20.4

3

14

Arte extraeuropeaLE OPEREE GLI ARTISTI

Palazzodell’Armonia Suprema,inizio XV secolo. La CittàProibita, Pechino.

Tempio del Cielo,veduta esterna, inizio XVsecolo. Pechino.

Tempio del Cielo,veduta interna deltriplice tetto conico.

7

6

5

Delle ricche costruzioni descritte nel Milione da Marco Polo, giunto per via terrestre in Cinanel 1275 e ospite a Pechino dell’imperatore mongolo Kubilay Khan, nipote diretto di GenghisKhan, non rimane quasi nulla.Della dinastia Ming (1368-1644) che caccia i Mongoli restano molti fantasiosi palazzi di cuil’esempio supremo si trova al centro di Pechino: è il Palazzo Imperiale, detto anche Città Proi-bita. Sede del governo dell’impero, residenza degli imperatori e delle loro corti, fu anche cen-

tro religioso e artistico diprimo piano con i suoi tem-pli, i suoi giardini, le sue Ac-cademie di Belle arti e le suecollezioni.Si tratta della più grandereggia del mondo. La suapianta rettangolare misura1000 x 786 m; è circondatada alte mura e da un fossatoe in essa sorgono ottocentoedifici. Deve il suo nome alfatto che solo i membri dellafamiglia reale potevano en-trarvi.Molto significativo è ancheil Tempio del Cielo, an-ch’esso a Pechino. È uncomplesso di costruzioni ri-servate ai sacrifici di anima-li, alle preghiere rituali per ibuoni raccolti, ai digiuni.

La Città Proibita - Il Tempio del Cielo

6 7

5

15

Porcellane e pittura

La ceramica ha grande importanza nella produzione divasi, animali, rivestimenti. Una particolare varietà di ce-ramica dalla pasta dura e finissima, traslucida e general-mente bianca, cotta a temperatura molto elevata è laporcellana. Dedicata ai più svariati usi, si sviluppa enor-memente in Cina. Il suo segreto di fabbricazione dureràcinque secoli. Verrà anche esportata in Occidente, dovesarà molto richiesta soprattutto nella versione bian-co/azzurra.La pittura, generalmente di piccolo formato, viene ese-guita su seta o su carta con l’inchiostro ricavato dalle ra-dici della pianta della china: in questo modo si accentuail suo carattere calligrafico. Il colore viene ricavato daessenze vegetali. Caratteristica principale della pitturacinese è un disegno lineare e naturalistico e una decora-zione molto fantasiosa.

Arte cinese FORME D’ARTEE GENERI

Musicisti in groppaa un cammello (dinastiaTang), VIII secolo.

Zhao Menjian,I tre amici della stagionefredda, 1260, inchiostrosu carta.Lungo una diagonale, glisteli dei vegetali sonointrecciati su più piani: lafinezza degli aghi dipino, leggeri e aerei,contrasta con il neroprofondo delle foglie dibambù, tracciate con unsolo tratto di pennelloobliquo. I petali di fiori dipruno sono resi permezzo di tratti fini ainchiostro concentratoche si stagliano sul fondomolto chiaro del disegnoa inchiostro diluito.

Vaso dettoMeiping(bottiglie per un ramo dipruno), dinastia Yuan,XIV secolo, porcellanacon decorazione di dragoin negativo, altezzacm 34.

Han Huang(723-787), I cinque buoi,particolare, inchiostro ecolore su seta,cm 20,8 x 136,8.

11

10

9

8

2

9

8

10

11

16

Arte extraeuropea

La storia culturale del Giappone te-stimonia l’alternanza di periodi incui il paese risente dell’influenzadal continente asiatico e di periodi diassoluta originalità.Tre sono le grandi ondate di in-flussi continentali. Nel VI se-colo d.C. ci fu l’introduzionedel buddismo dalla Cina at-traverso la Corea.Questa religione prese ilsopravvento sullo shintoi-smo, la religione ufficialedel Giappone, culto primiti-vo delle forme e delle forze na-turali.Furono edificati molti tempi dedi-cati ai nuovi dei.

1

Tempio Horyuji, 607.Nara, Osaka. È il piùantico tempiodell’Estremo Orientenonché il più anticoedificio ligneo del mondofatto edificaredall’imperatrice Suiko. Sitratta di un complesso di14 edifici, tra cui sievidenzia la pagoda a 5piani. Il tempio è difesoda due guardiani, dettiGuardiani Nio , interracotta dell’altezza di330 cm e contienenumerosissime opered’arte, tra cui la piùimportante e maestosa èla Triade del BuddhaYakushi , in bronzodorato. Le figure in piedisono alte 3 m.

3

2

1

3

Arte giapponese

2

17

Arte giapponese

Arte ZenNel XIII secolo d.C. giunse in Giappone ilbuddismo zen, una dottrina molto sogget-tiva che poneva l’accento sull’autodiscipli-na. Zen significa “meditazione”. Questa fi-losofia, che ha esercitato un grande influs-so in tutti gli ambiti della vita giapponese,portò con sé la tecnica della pittura mono-croma a inchiostro e diede inizio all’archi-tettura degli interni e dei giardini.

4 5

6

Dojinsai, 1486,interno. Questaaggraziata stanzaquadrata, luogo di studioper monaci di un tempiozen, misura quattrotatami e mezzo. InGiappone, le dimensionidegli ambienti hannocome unità di misura iltatami, una stuoia dicirca cm 200 x 100. Imateriali usatitradizionalmente inarchitettura sono illegno, la paglia, la cartadi riso.

Giardino zen di untempio di Kyoto.Il giardino roccioso non èdestinato allepasseggiate, ma a essereosservato da un unicopunto fisso, come se sitrattasse di un’operad’arte. La quiete cheemana, interrotta dalcanto degli uccelli e dalsuono delle campane deltempio, favorisce lameditazione. Ricordal’astrazione presente neidipinti e nella calligrafiadei monaci zen.

Sesshu (1420-1506),Paesaggio, inchiostro sucarta. L’artista eramonaco zen econsiderava il gesto didipingere una disciplinae un’attività che favorivala meditazione.

Anonimo,Ritratto di Daruma,XVI secolo, particolare,inchiostro su carta.

7

6

5

4

3

7

18

Arte extraeuropea

La naturaPochi popoli sono sensibili come i giapponesi alfascino della natura che cambia volto col passa-re delle stagioni. Questo legame trae origine dal-la stupefacente bellezza naturale dell’arcipelagonipponico. Le isole, montuose e ricche di preci-pitazioni, presentano caratteristiche assai diver-se che hanno favorito lo sviluppo di una vegeta-zione rigogliosa pressoché unica al mondo nellasua varietà. Inoltre l’amore per il regno animale,per il mondo minerale e per l’elemento liquido(le acque) nascono dal pensiero shinto che sa-cralizza la natura, e dal pensiero buddista chenon trova differenze intrinseche tra un filo d’er-ba e il mammifero più evoluto. In EstremoOriente l’uomo e la natura sono intimamenteuniti perché entrambi animati dagli stessi soffivitali e sottomessi ai medesimi ritmi essenziali.Per questi motivi la pittura di paesaggio si svi-luppò fin dal 300 d.C., molto prima quindi chein Occidente. Diversamente dal bestiario medie-vale, gli animali sono privi di simbolismo e raffi-gurati solo per la loro bellezza, nel loro ambientenaturale e nelle loro posizioni abituali.

9

10

NamikawaSosuke, Giara per the,XVII secolo.

Doi Goga(1817-1880), Bambù,inchiostro su carta.Sumi-e: con questaparola si indica uno stilepittorico che utilizza soloinchiostro nero, il sumi,in varie concentrazioni. Ipennelli sono simili aquelli della calligrafia,fatti di bambù con peli dianimali differenti perprodurre effetti graficivariegati. Le lineetracciate non possonopiù essere cancellate omodificate; questatecnica infatti richiedeconcentrazione, pratica eun grande talento.Questa tecnica erautilizzata anche perdecorare paraventi,ventagli, per illustrarepoesie e storie a rotoli.

Uccello, inchiostro etempera su stoffa.

9

10

8

8

19

La figura umanaIl genere che più si sviluppò in Giappone fu ilritratto, grazie al buddismo che volle la raffi-gurazione dei grandi monaci al fine di ren-derli immortali. Si tratta sia di sculture sia dipitture. Nel periodo dopo il 1000, quando iguerrieri si impadronirono del potere, i ri-tratti espressero la loro forza ed energia nellascultura e nella pittura.Verso la fine del XVI secolo nacque la modadei dittici con guerriero e la sua sposa. Da quil’origine dei ritratti femminili. Il pittore chepiù eccelle in questo soggetto è Utamaro.Grande cantore della donna, dipinge secondoun ideale di bellezza personale. Le figure didonna non sono realistiche, ma idealizzate at-traverso una linea molto fluida e colori bril-lanti.Nell’arte giapponese si nota che l’autoritrattoè un genere molto raro. Questo ci aiuta a com-prendere una grande differenza rispetto all’ar-te occidentale: l’uomo non è al centro dell’uni-verso, ma è parte della natura alla stregua del-le piante, degli animali, dei minerali.

12Lo shogun

(generale)Minamoto noYorimoto, XII secolo,legno, pittura e intarsio.I ritratti a tutto tondoerano molto richiesti nelperiodo Kamakura. Inquesta raffigurazione delgenerale comandantedell’esercito giapponesela forma dell’abito èutilizzata dallo scultoreper rendere maestosa lafigura del personaggio.

Kitagawa Utamaro,Lavoro d’ago, 1794.

Guerriero a cavallo,XV secolo, seta dipinta,epoca Muromachi.

12

13

11

13

Arte giapponese3

11

20

Arte extraeuropeaFORME D’ARTEE GENERI

Le stampe

L’Ukiyo-e, che significa “le immagini del mondofluttuante”, è una corrente artistica sviluppata-

si in alcune città del Giappone nellaseconda metà del XVII secolo d.C.che si espresse in una tecnica parti-colare, la stampa su matrici di le-gno, la xilografia.Un’immagine su carta veniva utiliz-zata come guida per l’intaglio su le-gno. Il blocco di legno poi venivacoperto di inchiostro e pressato sucarta per creare l’immagine. I sog-getti sono paesaggi, scene di vitadella città (cortigiane, lottatori disumo, attori famosi).Queste stampe non erano costose,perché prodotte in massa e destinatea chi non poteva permettersi dei veridipinti. Arrivate in Francia sul finiredel XIX secolo, furono molto apprez-zate dagli artisti per le forze dei colo-ri e per le originali inquadrature.

Hokusai(1760-1849), Il villaggiodi Sekiya, 1820 circa,xilografia a colori.Le opere dell’artista,ricchissime di colori,richiedevano l’utilizzo diuna serie di blocchi dilegno per ognunodi essi. In quest’operarappresenta una sfrenatacorsa di cavalieri verso ilvillaggio ai piedi delvulcano che emerge dallacampagna nebbiosa.

Hiroshige, Cascata eluna, 1832 circa,xilografia a colori,cm 38 x 17. Una lunapiena d’autunno illuminala cascata.

Utagawa Hiroshige(1797-1858),Monte Fujidalla Punta Satta, 1859.Onde e scogli comequinte teatraliinquadrano il vulcanosimbolo del Giappone.

16

15

1414

16

15

21

Arte giapponese FORME D’ARTEE GENERI

Il teatro NoNel XIV secolo si manifestò una decadenzadella scultura buddista e un disinteresse del-la filosofia zen alla creazione di immagini re-ligiose. A tutto ciò si contrappose l’attenzio-ne per le maschere del teatro No.Il No è una forma di teatro che presupponeuna cultura da parte del fruitore abbastanzaelevata per essere compreso. I testi del Nosono costruiti in modo da poter essere inter-pretati liberamente dallo spettatore. È carat-terizzato dalla lentezza, da una grazia spar-tana e dall’uso di maschere caratteristiche. Ipersonaggi principali sono esseri sopranna-turali oppure personaggi storici o leggendari.È una forma teatrale antica tuttora in vitache rappresenta davvero la cultura giappo-nese, tesa alla ricerca della bellezza nellasottigliezza e nella formalità. I movimentidegli attori sono estremamente stilizzati e ri-dotti all’essenziale. Piccoli cenni del capo e movimenti del corpo hanno significati ben preci-si. Gli attori recitano in maschera, il che toglie ogni possibilità di esprimersi con la mimicafacciale. Usata da un attore capace, la maschera, che è scolpita in un modo particolare, è ingrado di mostrare una grande varietà di espressioni e sentimenti a seconda della posizionedella testa dell’attore e dell’illuminazione scenica.Splendidi sono gli abiti indossati dai vari personaggi.

Rappresentazionedel teatro No. Il teatroNo di oggi rispettatotalmente i principi(recitazione,scenografia, maschere…)con cui veniva messo inscena nel XVII secolo.

Maschere del teatroNo.

Abito di scena perteatro No.19

18

17

3

17

18 19

Due tratti salienti contraddistinguono l’arte e l’architet-tura islamica: la decorazione calligrafica e il modello ar-chitettonico della moschea. Entrambi gli aspetti sonostrettamente legati alla storia della primissima diffusionedella fede islamica, che ebbe inizio nel 622 d.C. con lafuga di Maometto da La Mecca a Medina.La forma della cupola della moschea derivò dai canoni co-struttivi paleocristiani. La moschea più antica del mondosi trova a Gerusalemme ed è la cosiddetta Cupola dellaRoccia o Moschea di Omar, della fine del VII secolo, che siispira alla cupola cristiana del Santo Sepolcro, edificata aGerusalemme nel IV secolo: ha pianta centrale, dotata didue corridoi e un alto tamburo su cui poggia una cupoladorata. L’esterno e l’interno della costruzione sono de-corati da un vivacemosaico di mattonelle.Con l’espansione dell’Islam, i seguaci di Mao-metto esportarono le tradizioni artistiche ara-be nei paesi conquistati, modificandole e tal-volta adattandole alle tradizioni locali e aimateriali disponibili. Elemento caratteri-stico dell’architettura islamica è il mi-nareto, che svetta nel paesaggio onella città, e da dove il Muezzinchiama i fedeli alla preghiera.

22

Arte extraeuropea

1

2

Cupola della Roccia(o Moschea di Omar),689-692. Gerusalemme.Lo straordinario edificiofu edificato sullaspianata del tempioebraico di Gerusalemmee precisamente sullaroccia del Sacrificio diIsacco da parte diAbramo e da cui partì(secondo la tradizioneislamica) Maometto persalire in cielo. Lamoschea, la più preziosadi tutto l’Islam, affermache la nuova fede si èradicata nella loro cittàpiù santa.

Minareto dellaMoschea di Tulun, 879.Il Cairo.

2

1

Arte islamica

23

La decorazioneAlcune norme del Corano vieta-no la rappresentazione della fi-gura umana: nacque e si af-fermò quindi un linguaggioornamentale ispirato a for-me geometriche e vegetalidalla cui stilizzazione de-rivarono i cosiddetti ara-beschi. Anche nei raricasi in cui venivano rap-presentati, uomini e ani-mali venivano stilizzati, ela funzione di queste figu-re doveva essere meramen-te decorativa; di conseguen-za, a differenza dell’arte euro-pea, quella islamica non ebbemai grande interesse per lo studiodelle proporzioni e dell’anatomia ne-cessarie a una rappresentazione realisti-ca ed espressiva. Inoltre vi fu l’esigenza ditrascrivere in modo corretto e di far cono-scere a tutta la popolazione e in tutti i luoghi

Arte islamica FORME D’ARTEE GENERI

Masjid-e Jome, auladel miharab, 1375,zoccolo. Yazd, Iran. Da unelemento geometricocentrale, la stella, siallarga, seguendo unacostruzione geometricaprecisa, un regolareintreccio di stilizzatielementi naturali digrande eleganza.

Moschea delvenerdì, 1375. Ferman,Iran. In questo soggettoil nome di Alì vieneripetuto tre volte inbianco e tre volte inturchese con un fortesenso dinamico.

Madrasa el-Attarin,1323. Fez, Marocco. Inquesto particolare difregio il gesto calligraficosi intreccia con sicura edinamica eleganza almotivo florealepraticamente astratto.

3

4

5

4

i versetti del Corano attraverso la calligrafia,che è una vera e propria arte decorativa.La forma delle lettere, il loro andamento li-neare, il loro colore divengono elemento de-terminante di affascinanti decorazioni: dal-l’imponente architettura delle moschee finoa quella dei luoghi pubblici, dalle stoffe aipiatti di portata.

3

4

5

24

Arte extraeuropea

Centro America:i Maya e gli AztechiDue sono le regioni dell’America abitate dagrandi civiltà, prima dell’arrivo dei conqui-statori spagnoli: il Messico e il Guatemala.In questa vasta zona geografica un mosaicodi etnie diverse, tra il 1500 a.C. e il 1500 d.C., halasciato testimonianze straordinarie (grandi com-plessi architettonici, sculture, bassorilievi, cera-miche, gioielli) legate in modo stretto alle cre-denze religiose.La civiltà dei Maya e quella degli Aztechi so-no le più note. Le diverse espressioni artisti-che documentano culti legati ad alcuni aspettiparticolari della natura, ritenuti manifestazionedel divino (il sole, il giaguaro, la pioggia, il mais, lagiada, il sangue considerato la linfa vitale e rigenera-trice e quindi offerto in dono agli dei) e culti più enig-matici e misteriosi come quello del Serpente piumato.Molti gli elementi caratteristici: il mostruoso, adesempio, che traduce la paura della morte; la for-ma piramidale a gradoni dei templi, che simbo-leggia la montagna, luogo elevato per eccellenzache permette ai mortali di avvicinarsi agli dei; l’usodi riti sacrificali anche umani per cercare un contat-to con il lontano mondo degli dei.

Arte americana (Centro e Sud)

4

3

2

Il dio Pipistrello,pendente in giada,600 a.C.La giada, con il suocolore verde traslucido,era venerata insiemeall’acqua come simbolodi vita e di fertilità.

Incensiereantropomorforaffigurante il dio Chac,signore della pioggia edella fertilità (periodomaya postclassico).

Meta, sferisterio(campo da gioco) diChichen Itzà.In questo stretto,massiccio anello dipietra, chiamato “meta”,decorato con unbassorilievo raffiguranteil Serpente piumato, igiocatori dovevanoinfilare la pesante palla(circa 7 kg!) per ottenereil massimo punteggio.Erano due le “mete”infisse nelle paretiverticali chefiancheggiavano il campoda gioco, lo “sferisterio”.

Campo da gioco (dalCodice Borbonico).I Codici sono una dellerare fonti scritte di epocaprecolombiana relative alpopolo maya. Qui èriprodotto un campo dagioco, al centro del qualespiccano le due mete.Alle estremità sonoallineate quattro divinità.

1

4

3

2

1

25

Arte americana

America del Sud:gli IncasLa seconda zona dove simanifestarono civiltà si-gnificative prima del-l’arrivo dei conqui-statori spagnoli è laregione del SudAmerica che si af-faccia sul Pacifi-co, separata dallapianura amazzoni-ca dall’imponentecatena montuosa delleAnde: l’odierno Perù.Imponendosi su un ambientespesso ostile, queste civiltà ela-borarono complesse tecniche diirrigazione, addomesticarono ilama, coltivarono mais e patate,edificarono templi colossali esantuari, agglomerati residenzia-li, fortezze, palazzi e strade.Crearono con maestria meravi-gliosi manufatti in ceramica,tessuto e metalli preziosi, che ri-troviamo numerosi nelle ricchesepolture.Le genti andine credevano inten-samente nella vita ultraterrena eveneravano gli antenati. Per que-sto offrivano ai defunti una riccasepoltura.La cultura più significativa èquella Inca. Grazie a una strut-tura statale rigida e organizzata ea un potente esercito, l’imperoinca raggiunse dimensioni smi-surate.Nel 1533, con l’uccisione del so-vrano Atahualpa da parte deiconquistatori spagnoli, finiscel’impero Inca.

5

6

7

5

Il dio eroe Njlamp.Monile funerario dellacultura Moche.

Recipiente.L’oggetto ritrae unpersonaggio quietamenteaddormentato econtrasta con lemisteriose decorazioni dinumerosi manufatti dellacultura Moche.

La città sacra diMachu Picchu. La cittàfantasma, forse rifugiodegli ultimi Inca, coi suoiimmensi terrazzamentiagricoli artificiali, itempli, le case e lefontane, è una delle piùcelebri mete del turismointernazionale.Costruzioni e mura siintegrano perfettamentenello scosceso e imperviopaesaggio andino. Lamaggior parte di esse furealizzata accostando gliuni agli altri ipesantissimi macignisenza alcun legante. Unaserie di scalinate conduceagli edifici templari sullasommità dello speroneroccioso e al monolitolegato al culto del Sole.

5

6

7

26

Arte extraeuropeaLE OPEREE GLI ARTISTI

Chichen Itzà è l’esempio piùspettacolare di città maya-tolte-ca. Essa assunse il ruolo di cittàguida dello Yucatàn dal 1000 al1300 d.C. È caratterizzata dal-l’area sacra: in essa sorgono duegrandi costruzioni piramidali aterrazze, il Castillo e il Tempiodei Guerrieri. Contiene anche ilpiù interessante osservatorioastronomico del mondo maya eil più grande sferisterio (campoper il gioco della palla) della Me-soamerica.A Chichen Itzà era venerato il“Serpente piumato”, ma ciò cheimpressiona di più i visitatori diquesto grandioso sito archeologi-co sono gli aspetti della culturalegati ai sacrifici umani. Ne sonoprova il chac mool, l’altare inpietra su cui venivano deposti icuori ancora pulsanti, e lo tzom-pantli, un tipo di rastrelliera do-

ve venivano appesi i teschi delle vittime decapitate. Nellacittà esisteva anche un profondo pozzo sacro, di originecarsica, il cenote. Se la funzione primaria di questi pozziera quella di costituire riserve di acqua potabile, nelletorbide acque di quello di Chichen Itzà venivano gettatele vittime destinate al sacrificio in onore del dio dellapioggia Chac, dato che il pozzo era considerato un acces-so all’aldilà.

La città di Chichen ItzàIl Castillo, qui vistodalla sommità delTempio dei Guerrieri, èuna piramide a basequadrata alta 30 m anove gradonisovrapposti, edificata sudi una preesistente. Ognilato è percorso da unascala che conduce allasommità, dove èedificato il tempio vero eproprio, nel quale sitrovano un chac mool eun trono a forma digiaguaro. Il numerocomplessivo dei gradini(365 come i giorni delcalendario solare)sottolinea il simbolismocosmologicodell’imponentecostruzione.

Tempio dei Guerrieri.Sulla sommità dellapiramide sono visibilisolo le colonneserpentiformi e i pilastriche sorreggevano il tettodel tempio. In primopiano spicca il chac mool,l’altare sacrificaleantropomorfo.

9

8

8

9

27

Le “Riduzioni” sono un’esperienza moltoparticolare germogliata alla fine del Cinque-cento, in Paraguay, paese collocato al centrodell’America latina (ma l’esperienza si allargòanche in Brasile e Argentina), in seguito al-l’incontro tra gli indios Guaranì e i padri Ge-suiti provenienti dall’Europa. Questi missio-nari, dopo aver studiato la loro lingua, eranoandati a cercarli nelle foreste dove vivevano,a nord del fiume Paraguay. Erano una popola-zione che viveva una condizione di vita soli-taria e nomade, in piccoli gruppi, sempre allaricerca di una situazione più felice, ma, difatto, portata a perdere la libertà a causa degliSpagnoli che imponevano pesanti tasse o deicacciatori di schiavi provenienti dal Brasile.Da quell’incontro, gradatamente, i Guaranìvennero educati a passare a un tipo di vitastanziale e comunitaria ma libera.Nacquero le Reducciones, villaggi che com-prendevano scuola, chiesa, laboratori, abita-zioni e terreni da coltivare. Questa esperien-za si è sviluppata in uno spazio di circa cen-tocinquanta anni e dal punto di vista artisti-

Arte americana

Le Reducciones del Paraguay

LE OPEREE GLI ARTISTI

co ha visto la fioritura di un’arte che è l’in-terpretazione fatta dagli indios Guaranì delleconoscenze artistiche del barocco europeoportate dai Gesuiti.Le Reducciones sono terminate alla metà delSettecento per l’ostilità del potere intellet-tuale, politico ed economico del tempo. InParaguay attualmente esistono le rovine disolo sette riduzioni delle trenta che eranostate create. Nel 1993 sono state dichiarate“Patrimonio universale dell’umanità”.

10

11

12

Riduzione di Jesus,porta laterale dellachiesa. L’edificio, ingrado di accogliere fino a6000 indigeni, eracollocato al centro dellariduzione. A tre o cinquenavate, aveva moltefinestre per far entrare laluce e per la ventilazionenella stagione calda. Lascultura e la pittura inessa eranoabbondantissime.

Decorazione florealedi una casa Guaranì.Abituati a vivere tuttiinsieme in capanne nellaforesta, gli indiosaccettarono volentieri dientrare nelle nuove caseunifamiliari corredate daorticello. Inizialmente dicanne e argilla, questeabitazioni divennero poidi pietra grezza. Questotipo di pietra, per la suamorbidezza e facilità dilavorazione, permise dicreare decorazionifloreali sopra ogni porta.

Riduzione di SantaRosa: angelo.Ogni cosa nella chiesacomunicava bellezza:l’architettura, le sculture,le pitture, gli arredi e iparamenti sacerdotali,la liturgia, la musicae il canto.Scolpite in legniprovenienti da pianteindigene, le statue atutto tondorappresentavano lepersone della Trinità, laMadonna, gli Angeli e isanti. Il movimentoaccentuato dei corpi edei panneggi e la forteespressività dei voltisono segni del legamecon lo stile baroccoeuropeo.

12

11

10

5

Arte africana (sub-sahariana)

28

Arte extraeuropea

L’Africa sub-sahariana è popola-ta da molte etnie diverse, chehanno però un elemento che leaccomuna: il profondo senso re-ligioso che lega l’uomo alla na-tura, agli animali, al misterodella vita.

L’architetturaIl materiale utilizzato dipendedirettamente dalla reperibilitàsul luogo. Quindi raramente vie-ne usata la pietra, più normal-mente l’argilla, la paglia, il le-gno… Questo non ha permessouna conservazione di architettu-re antiche, anche se le attuali co-struzioni ne sono testimonianzadiretta. Le abitazioni sono deter-minate dal clima e dalle necessi-

tà della tribù: vi sono costruzioni rupestri, ma anche palazzi o semplici capanne.Nei villaggi le capanne sono raggruppate per famiglia così da favorire i rapporti reciproci. Lavita si svolge, anche per la temperatura, essenzialmente all’aperto. In molti casi esiste un edi-ficio “collettivo” e costruzioni di servizio come granai o imponenti sepolture.

1

2

Cortile di abitazione.Kasena, Burkina Faso. IKasena sono una tribù diagricoltori. Le abitazionisono raggruppatesecondo legami di clan;le pareti sono decoratedalle donne a motivigeometrici.

Tomba di Askia, XVsecolo, monumentofunebre. Gao, Malì. Ilmausoleo, forse costruitonel recinto degli antenatidi epoca preislamica,presenta un’originalestruttura piramidale a trelivelli di terrazzamento.Con i suoi 17 metrid’altezza, la Tomba è ilpiù imponentemonumentodell’architetturaprecoloniale nellaregione, ed è usata oggiregolarmente comemoschea e centroculturale.

2

1

29

Arte africana

La sculturaNelle società tradizionali africane tutto era strettamente correla-to: religione, politica, educazione, lavoro, divertimento. Tutte learti, musicali, orali, plastiche, erano parti essenziali del tessutoculturale e sociale, e avevano un ruolo cen-trale nell’unire tutti i membri della comuni-tà attraverso attività corporative.La scultura ha una parte preminente neirituali religiosi, che sono l’ossaturacentrale della vita africana. Per ognisettore della cultura esistevano unaserie di simboli e di stili compresidalla comunità. Poiché la diversitàdei simboli era molto ampia fra unacomunità e un’altra, c’era, di solito,all’interno di una data comunità, un forte senso dicoesione, e questo ha favorito la creazione di ungrande numero di stili.Anche se gli artisti non seguivano ciecamente le in-dicazioni stilistiche, e ognuno poteva lasciarsicondurre dalla propria creatività ed estro perso-nale, generalmente lavoravano contestual-mente a un gusto ben definito all’interno diuna certa tribù.

3

5

Testa di re Oni (arteIfè), XIII secolo, ottone.Nigeria.

Cavaliere, XVIsecolo, legno, altezzacm 56. Bamana, Malì.Astratta egeometrizzante, quasicubista nel gioco deivolumi, la sculturaafricana presenta peròanche numerosetestimonianze di unsapientissimonaturalismo.

Pipa di Hemba,legno, altezza cm 42.Congo. In questo tipo dipipe, il cannello assumela forma di una figurafemminile inginocchiata,con le gambe chepoggiano sulla basesferica o che la cingonoin movimentoavvolgente.

4

5

3

6

4

30

Arte extraeuropea

Le maschereLe maschere, utilizzate nei rituali, non eranooggetto di adorazione. Si riteneva però che ilmondo fosse abitato da tanti spiriti invisibili,ognuno col suo potere e la sua personalità.Questi spiriti avevano una parte attiva nellavita degli esseri umani, sia nel bene sia nelmale. Le maschere erano i veicoli attraversoi quali questi spiriti si rendevano visibili epresenti nel mondo degli esseri umani.

FORME D’ARTEE GENERI

Copricapo di danzakhi wara, legno, altezzacm 58,5. Bamana, Malì.Queste maschereaccompagnano imomenti salienti deilavori nei campi. Laproiezione verticale dellecorna dell’antilope èassociata alla crescitadelle piante alimentari.

Maschera Ngeende(regione del fiumeSankuru, Congo),legno e patina rugosa,altezza cm 63.

Testa di Oba, XVIIsecolo, bronzo,cm 25 x 23. Edo, Benin,Nigeria.

Maschera Kifwebe,legno dipinto, altezzacm 60. Songye, Kasai,Congo. Questo tipo dimaschera ècaratterizzato da ungrande dinamismo e da

9

8

7

6

6

7

8

9

31

Le maschere, raffiguranti e rappresentantiforze spirituali, sono particolarmente impor-tanti nelle cerimonie che segnano momentidi passaggio nella vita individuale o eventisociali rilevanti, come iniziazioni e cerimo-nie funebri. Durante le iniziazioni, le ma-schere accompagnano spesso i giovani nelbosco sacro dove hanno luogo le cerimonie.Nei funerali, la maschera non solo rende unultimo omaggio al defunto, ma ha anche lafunzione di accompagnarlo e di offrirgli unpassaggio sicuro e sereno verso l’Aldilà.

Arte africana FORME D’ARTEE GENERI

una forte espressivitàdata dalle fortisporgenze degli occhi,del naso e della bocca;un movimento che èribadito dal contrastodella striatura in variedirezioni delle superfici.

MascheraNwantantay, legnodipinto, altezza cm 125.Bwa, Burkina Faso.Queste maschererappresentano gli spiritidell’aria o delle acque.Gli occhi, resi attraversocerchi concentrici,evocano la civetta(simbolo dei poterimagici), mentre lasporgenza uncinatarimanda al calao (uccellosacro). Il foro dellabocca, come i cerchiconcentrici degli occhi,evocano i pozzi d’acqua.

Maschera Kwele, XIXsecolo, legno dipinto.Gabon. La maschera èprincipalmente giocatasulla composizionecurvilinea: la forma acuore che delimita laconcavità delle guance edelle orbite oculari èripresa dal movimentodelle corna cheincorniciano il volto.

Maschera Mhangu,legno dipinto e fibrevegetali, altezza cm 27.Pende, Congo.Rappresenta la malattiao la disgrazia di chi èvittima di un sortilegio.La bicromia del voltoallude alla dualitàsalute-malattia: a esserecolpita è la parte sinistradel volto, mentre la partedestra conserva il suoaspetto naturale.

12

11

10

6

10 11

12

32

Arte extraeuropeaFORME D’ARTEE GENERI

MascheraBushango, tessuto, fibrevegetali, pelle, cauri,perline, altezza cm 40.Kuba, Congo.È la più importante tra lemaschere reali;rappresenta unminaccioso spirito ngeshed è utilizzata permantenere l’ordinesociale.

Maschera Satimbe,legno, metallo, fibrevegetali, altezza cm 83.Dogon, Malì.Sulla base dove èrappresentataun’antilope (che richiamaanche le formedell’architettura dogon),siede una figurafemminile con le bracciaaperte alzate verso ilcielo.

Maschera Nimba,legno, metallo, pigmenti,altezza cm 143. Baga,Guinea Bissau.Maschera che propizia lafertilità delle donne e deicampi.

Cimiero Ekelele,legno, caolino, rafia,capelli, altezza cm 22,5.Igbo, Nigeria.I cimieri (copricapo)Ekelele sono associatiagli spiriti delle acquedel delta del Niger.Il danzatore con il voltocoperto e il cimieroaccresce la propriaaltezza con i trampoli ecelebra la vittoria delbene sul male.

Maschera Bundu,legno, altezza cm 40.Mend, Sierra Leone.Solitamente le mascheresono una prerogativamaschile: questa èinvece una mascheralegata alle donne per laloro preparazione allavita adulta. Esprimel’ideale di bellezzafemminile.

16

15

14

17

1313 14

15

16

17