ART BASEL · COMUNICATO STAMPA 7 giugno 2018 Ad Art Basel 2018, Tornabuoni Art ha il piacere di...

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Alberto Burri, Città di Castello, 1976 © Aurelio Amendola COMUNICATO STAMPA 7 giugno 2018 Ad Art Basel 2018, Tornabuoni Art ha il piacere di presentare uno stand interamente dedicato alle Plastiche di Alberto Burri (1915-1995), una delle serie più iconiche e rappresentative dell’artista. L’esposizione sarà accompagnata da un catalogo curato da Bruno Corà, Presidente della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri di Città di Castello. La pubblicazione realizzata per quest’occasione costituisce una raccolta senza precedenti di documenti critici e storici relativi alle Plastiche e rappresenta, insieme alla selezione di opere che Tornabuoni esporrà all’interno della prestigiosa fiera, il primo capitolo di un progetto di tre anni dedicato al lavoro di Burri, uno degli artisti più importanti ed influenti del secondo dopoguerra, che si concluderà con una retrospettiva alla Fondazione Cini di Venezia durante la prossima Biennale d’Arte, nel 2019. Tornabuoni ha selezionato per Art Basel otto Plastiche, nere, trasparenti e rosse, realizzate tra il 1962 e il 1965. Queste opere rappresentano una sintesi delle numerose tematiche affrontate da Burri nel corso della sua carriera, a partire dal 1961, quando l’artista avviò le proprie sperimentazioni con la plastica in seguito ad un periodo di malattia che lo costrinse per mesi alla completa inattività. Le Plastiche sono tra le serie più apprezzate dal collezionismo internazionale. Nel 2017, una grande plastica nera, ha raggiunto 11 milioni di dollari all’asta a New York. FLORENCE | MILAN | FORTE DEI MARMI | PARIS | LONDON | CRANS MONTANA WWW.TORNABUONIART.COM 1/5 ART BASEL Stand F13 Accesso: giovedì 14 - domenica 17 giugno 2018 11:00 - 19:00 VIP Preview: martedì 12 giugno 2018, 11:00 - 20:00 mercoledì 13 giugno 2018, 11:00 - 20:00 Vernissage: mercoledì 13 giugno 2018, 16:00 - 20:00 Art Basel Conversation: sabato 16 giugno 2018, 14:00

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Alberto Burri, Città di Castello, 1976 © Aurelio Amendola

COMUNICATO STAMPA7 giugno 2018

Ad Art Basel 2018, Tornabuoni Art ha il piacere di presentare uno stand interamente dedicato alle Plastiche di Alberto Burri (1915-1995), una delle serie più iconiche e rappresentative dell’artista. L’esposizione sarà accompagnata da un catalogo curato da Bruno Corà, Presidente della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri di Città di Castello. La pubblicazione realizzata per quest’occasione costituisce una raccolta senza precedenti di documenti critici e storici relativi alle Plastiche e rappresenta, insieme alla selezione di opere che Tornabuoni esporrà all’interno della prestigiosa fiera, il primo capitolo di un progetto di tre anni dedicato al lavoro di Burri, uno degli artisti più importanti ed influenti del secondo dopoguerra, che si concluderà con una retrospettiva alla Fondazione Cini di Venezia durante la prossima Biennale d’Arte, nel 2019. Tornabuoni ha selezionato per Art Basel otto Plastiche, nere, trasparenti e rosse, realizzate tra il 1962 e il 1965. Queste opere rappresentano una sintesi delle numerose tematiche affrontate da Burri nel corso della sua carriera, a partire dal 1961, quando l’artista avviò le proprie sperimentazioni con la plastica in seguito ad un periodo di malattia che lo costrinse per mesi alla completa inattività. Le Plastiche sono tra le serie più apprezzate dal collezionismo internazionale. Nel 2017, una grande plastica nera, ha raggiunto 11 milioni di dollari all’asta a New York.

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ART BASELStand F13

Accesso: giovedì 14 - domenica 17 giugno 2018 11:00 - 19:00VIP Preview: martedì 12 giugno 2018, 11:00 - 20:00 mercoledì 13 giugno 2018, 11:00 - 20:00Vernissage: mercoledì 13 giugno 2018, 16:00 - 20:00Art Basel Conversation: sabato 16 giugno 2018, 14:00

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Noto per aver inventato un nuovo genere di “arte informale” durante gli anni ‘50, Burri è principalmente conosciuto per la produzione di opere attraverso materiali di recupero quali il metallo, il legno e la tela di iuta, da cui trassero ispirazione artisti come Robert Rauschenberg e Cy Twombly.

Le Plastiche costituiscono una tappa fondamentale nella ricerca – che si potrebbe definire ‘alchemica’ – di Burri sull’utilizzo di materiali semplici e grezzi attraverso cui approfondisce e porta all’estremo la sua personale idea di creazione, che vede due concetti apparentemente antitetici come quelli di generazione e distruzione, intimamente connessi. Le Plastiche, “dipinte” con la fiamma ossidrica, rappresentano negli anni ’60 un nuovo prodotto di consumo; bruciando la plastica Burri invoca in modo moderno e potente il simbolo del divenire ciclico: le forme rotonde e organiche create dal fuoco generano una nuova astrazione e allo stesso tempo suggeriscono l’idea di una ciclicità ancestrale, riportando un prodotto industriale alla sua origine naturale, trasformando in questo caso la plastica in petrolio, suo materiale originale di provenienza.

Burri ha sempre sottolineato come le sue opere fossero atti di distruzione controllata, basati su una visione del risultato finale già

ben chiaro nella sua mente prima ancora di cominciare a bruciare la plastica. L’artista utilizzava il fuoco – primo strumento dell’uomo preistorico – per fare arte con il materiale più moderno, la plastica, e completava questa feconda unione di opposti introducendo nella creazione artistica una traccia visibile della sua essenza biologica: soffiando sulla plastica fusa nella fase di raffreddamento, Burri creava dei cerchi con il suo respiro che diventavano a tutti gli effetti parte dell’opera; ogni sua opera incarna così sia il processo creativo artificiale sia quello organico, frutto del corpo stesso dell’artista, ed è il risultato della combinazione degli elementi naturali: terra, aria e fuoco. Radicali per il loro metodo di creazione, le Plastiche di Burri sono ancora oggi tra le opere più popolari ed iconiche dell’artista. Per approfondire lo studio di questa serie, il catalogo edito da Tornabuoni Art costituisce una pubblicazione senza precedenti che include interviste e materiali d’archivio inediti, ripercorrendone la storia dal punto di vista artistico ed espositivo.

Tornabuoni Art presenta il primo catalogo dedicato alle opere in plastica di Alberto Burri presso Art Basel Conversations

Per presentare al pubblico il nuovo catalogo e riflettere sull’importanza e l’attualità delle Plastiche di Alberto Burri, Tornabuoni Art è lieta di parte-cipare al ciclo di conferenze e dibattiti ‘Art Basel Conversation’ con un incontro che si terrà sabato 16 giugno alle ore 14. Gli ospiti saranno Bruno Corà, Presidente della Fondazione Alberto Burri, Luca Massimo Barbero, Direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte, Fondazione Giorgio Cini Onlus e Phillip Rylands, Direttore Emerito della Collezione Peggy Gug-genheim a Venezia; il dibattito sarà moderato da Thomas Marks, editore di Apollo Magazine.

Nel corso del prossimo anno, Tornabuoni Art presenterà inoltre una re-trospettiva su Burri nelle sue sedi di Parigi e Londra e co-organizzerà insieme alla Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri un’esposizione che ripercorrerà l’intera produzione dell’artista. Quest’ultimo progetto sarà ospitato dalla Fondazione Giorgio Cini a Venezia e sarà inaugurato in occasione della prossima Biennale d’Arte del 2019.

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Opera: Alberto Burri, Plastica, plastica, combustione in telaio di alluminio, 1963, 98 x 74 cm. © Tornabuoni ArtImmagini: Copertina del libro BURRI / Plastiche, a cura di Bruno Corà, Forma Edizioni, 2018 © Tornabuoni Art

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Alberto Burri (1915, Città di Castello – 1995, Nice)

Pittore e scultore italiano tra i più influenti del secondo dopoguerra, Alberto Burri nasce a Città di Castello, vicino a Perugia, il 12 marzo 1915. Difficile inserire l’artista in una precisa corrente artistica, Burri si avvicina al materialismo del movimento artis-tico europeo dell’‘Arte Informale’ e allo stesso tempo mantiene legami con lo spazialismo di Lucio Fontana; insieme ad Antoni Tapiès, ebbe inoltre una notevole influenza sulla rinascita della pratica artistica dell’assemblage negli anni del dopoguerra, in America così come in Europa.

Laureato in medicina nel 1940, Burri si arruola nell’esercito italiano durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1943 viene fatto prigioniero dagli Alleati in Tunisia ed inviato all’Hereford Camp in Texas dove inizia la sua attività artistica dipingendo paesaggi.

La sua prima mostra personale ha luogo nel 1947. Dal 1949 Burri inizia a sperimentare utilizzando la tela di iuta al posto della tela solitamente usata in pittura. Nel 1951, insieme ai colleghi Mario Ballocco, Ettore Colla e Giuseppe Capogrossi, partecipa alla creazione del gruppo Origine, movimento artistico che rifiutava gli effetti decorativi dell’arte astratta e che prospettava un profondo rinnovamento dell’arte fondato sull’utilizzo del colore nella sua funzione più elementare e pura.

Nel 1952, Burri partecipa alla Biennale di Venezia e l’anno successivo espone al Guggenheim Museum di New York; tra le successive esposizioni più significative ricordiamo quella del 1972 al Musée d’Art Moderne de Paris. Infine, nel 1981, viene inaugurata a Città di Castello la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, una collezione permanente delle opere donate dall’artista alla sua città natale.

La produzione artistica di Burri, articolata in serie i cui nomi rispecchiano la centralità dei materiali utilizzati (Sacchi, Combustio-ni, Cellotex, Legni, Plastiche, Ferri), sviluppa una riflessione materica sulla forma e sui suoi processi di trasformazione. Corrosi dal fuoco, contaminati dalla muffa e consumati dal tempo, i materiali delle opere di Burri vengono distrutti dall’artista attraverso lo stesso gesto artistico che li trasforma radicalmente, lasciando di essi nient’altro che un’immagine residuale il cui processo di realizzazione è visibile nell’opera stessa.

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Immagini: Alberto Burri, Grande Plastica, Grottarossa, 1962 © Mulas Heirs

NOTE PER GLI EDITORSA proposito di Alberto Burri

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A PROPOSITO DI TORNABUONI ARTE

Tornabuoni Arte nasce nel 1981 a Firenze in via Tornabuoni, grazie alla passione per l’arte di Roberto Casamonti. Nel corso degli anni la galleria, oltre alla sede principale in Lungarno Cellini a Firenze, inaugura le sedi espositive di Milano (1995), Forte dei Marmi (2004), Tornabuoni Arte Antica (2006) e Tornabuoni Arte Contemporary Art (2014) entrambe a Firenze, oltre alle sedi estere di: Crans Montana in Svizzera (1993), Parigi (2009), Londra (2015).

Specializzata nell’arte italiana del dopo guerra, la galleria presenta opere di artisti come Fontana, Bonalumi, Burri, Castellani, Scheggi e Manzoni. La Tornabuoni Arte tratta anche i maggiori artisti italiani del Novecento: de Chi- rico, Morandi, Balla e Severini; così come artisti internazionali del XX secolo come Basquiat, Christo, Dubuffet, Kandinsky, Hartung, Lam, Matta, Miró, Picasso, Poliakoff, Warhol. La galleria inoltre promuove il lavoro di giovani artisti come l’italiana Francesca Pasquali e l’armeno Mikayel Ohanjanyan che all’interno del padiglione armeno ha vinto il Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 2015.L’adesione alle più importanti fiere internazionali è parte integrante dell’attività della galleria, tra le quali ricordiamo: Fiac a Parigi, Tefaf a Maastricht e New York, Art Basel, Art Basel Miami Beach, Art Basel Hong Kong, Miart a Mi- lano, Frieze Masters a Londra, Artgeneve a Ginevra e Artmonte-carlo nel Principato di Monaco.

La galleria inoltre collabora con musei e fondazioni, come recentemente con la Fondazione Giorgio Cini a Venezia, per la mostra ‘Alighiero Boetti: Minimum/Maximum’ organizzata all’occasione della Biennale di Venezia 2017.

Gallery contactFrancesca Piccolboni

Gallery director+ 33 (0)7 85 51 36 42

[email protected]

Per maggiori informazioni sulla storia della galleria e le sue attività, visita il nostro sito www.tornabuoniart.com.Seguici su Twitter (@Tornabuoniart), Facebook (@TornabuoniArt), Instagram (@TornabuoniArt), Pinterest (@TornabuoniArt) via gli hashtag #TornabuoniArt #ArtBasel2018 #AlbertoBurri #BurriPlastiche.

Media enquiriesSarah GreenbergDirector, Evergreen Arts+44 (0)[email protected]

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IMMAGINI DISPONIBILI PER LA STAMPA

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Alberto Burri, Grande Plastica, Grottarossa, 1962 © Mulas Heirs

Alberto Burri, Città di Castello,1976 © Aurelio Amendola

Alberto Burri, Plastica, plastica, combustione in telaio di alluminio, 1963, 98 x 74 cm. © Tornabuoni Art

Ritratto di Alberto Burri nello studio di Grottarossa, Roma, 1962. Foto Ugo Mulas

© Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri

Ritratto di Alberto Burri, 1964 ca. © Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri

Alberto Burri, Città di Castello, 1976 © Aurelio Amendola

Copertina del libro BURRI / Plastiche, a cura di Bruno Corà, Forma Edizioni, 2018 © Tornabuoni Art

Alberto Burri, Rosso Plastica, plastica, acrilico, vinavil e bruciatura su tela, 1963, 80 x 100 cm.

© Tornabuoni Art

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