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Primo piano IN AUMENTO I FURTI NELLE CAMPAGNE: ORTAGGI, FRUTTA E LEGNA NEL MIRINO Nicola Santoro pag. 9 Anno XIII n. 543 Periodico d’informazione del Salento Io proprio io TERRON FABIO DEI SUD SOUND SYSTEM Claudia Mangione pag. 30 Fabio Antonio Grasso pag. 10 PRIMO PIANO Abbazia di Cerrate, al via i lavori di restauro (fino a giugno 2015) 02.08.2014 La Corte d’Appello di Lecce ha recentemente condannato il Ministero della Salute a risarcire i familiari di un 20enne caporale dell’Esercito, originario di Gallipoli, riconoscendo il rapporto di causa-effetto tra i vaccini somministrati e il suo decesso per leucemia. Si tratta di una sentenza storica (la prima in Puglia), che costituisce un importante passo avanti verso una maggiore sicurezza dei protocolli sanitari del personale militare e il riconoscimento ufficiale dello status di “malattie professionali” (e non incidenti occasionali) per simili patologie Gian Piero Personè pag. 12 LECCE Arrivano le Casette dell’acqua nei quartieri Santa Rosa e 167 Stefano Manca pag. 23 GALLIPOLI Danni collaterali La capitale del sorriso? Secondo “Pagine Sì!” è la “Città Bella”

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1 02 agosto 2014 113 febbraio 2010Primo pianoIN AUMENTO I FURTI NELLE CAMPAGNE: ORTAGGI, FRUTTA E LEGNA NEL MIRINO Nicola Santoro pag. 9

Anno XIII n. 543

Periodico d’informazione del Salento

Io proprio io TERRON FABIO DEI SUD SOUND SYSTEM Claudia Mangione pag. 30

Fabio Antonio Grasso pag. 10

PRIMO PIANO

Abbazia di Cerrate, al via i lavori di restauro (fino a giugno 2015)

02.08.2014

La Corte d’Appello di Lecce ha recentemente condannato il Ministero della Salute a risarcire i familiari di un20enne caporale dell’Esercito, originario di Gallipoli, riconoscendo il rapporto di causa-effetto tra i vaccinisomministrati e il suo decesso per leucemia. Si tratta di una sentenza storica (la prima in Puglia), che costituisceun importante passo avanti verso una maggiore sicurezza dei protocolli sanitari del personale militare e ilriconoscimento ufficiale dello status di “malattie professionali” (e non incidenti occasionali) per simili patologie

Gian Piero Personè pag. 12

LECCE

Arrivano le Casette dell’acqua nei quartieri Santa Rosa e 167

Stefano Manca pag. 23

GALLIPOLI

Danni collaterali La capitale del sorriso? Secondo “Pagine Sì!” è la “Città Bella”

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OPINIONI3 02 agosto 2014

Il Regno dei Cieli è simile adun tesoro nascosto in uncampo e ad una perla pre-ziosa di grande valore. Un mercante, pur di pos-sederla, vende tutti i suoi averi e la compra. Amici di Belpaese, il Maestro continua ad istruir-ci con il linguaggio delle parabole. Si potrebbe direche esse sono il miglior commento alla preghie-ra del Padre nostro, nella quale chiediamo:“Venga il tuo Regno”. Francesco d’Assisi fece esat-tamente così: mandò per aria l’attività lucrosa disuo padre Pietro di Bernardone, commerciantedi stoffe, vendendo e dando ai poveri tutto quel-lo che era nel deposito di casa, perché aveva tro-vato la perla preziosa della libertà senza l’ansiadi accumulare denaro. Dopo 800 anni questa le-zione si ripropone in modo sorprendente nel Papache ha scelto di chiamarsi Francesco proprio perquesto motivo, dandoci l’esempio di uno stile divita semplice e sobrio. In questa settimana c’è un’altra perla preziosada valutare: il perdono d’Assisi (2 agosto). SanFrancesco lo ottenne nel 1216 dal Papa OnorioIII per la chiesetta della Porziuncola nella vallespoletana. Si usava dare l’indulgenza plenaria aquanti partecipavano alla Crociata in Terrasan-ta per liberare il sepolcro di Cristo dai maomet-tani. San Francesco la chiese e la ottenne per lapiccola cappella di Santa Maria degli Angeli, e laannunciò con il proclama: “Voglio mandarvi tut-ti in Paradiso!”. Quanto bisogno c’è di indulgenza del perdono acento anni dalla Grande Guerra, in un tempo nelquale assistiamo basiti a vittime senza numeroin Medio Oriente, mentre il Papa Francesco gri-da: “Per favore, fermatevi!”, specie di fronte abambini vittime innocenti delle rivalità degliadulti. L’indulgenza non è una cosa da acquistarema “una persona da incontrare, Gesù Cristo -come amava ripetere Benedetto XVI- per poi de-cidersi a cambiare vita riconoscendolo, trattan-dolo e servendolo negli altri”. L’instabilità di que-sta strana estate non ci farà mancare le occasionidi essere indulgenti e benevoli con tutti.

In questa stagione la nostra regione sarà anche ilparadiso dei turisti, ma di certo è un inferno per icani, per lo meno per quelli ha cui la sorte ha ri-servato un trattamento speciale: l’abbandono daparte dei propri padroni. Secondo i dati diffusi dal-l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambien-te (Aidaa) su 1.705 segnalazioni sul territorio na-zionale nel mese di luglio -a giugno sono stati 1.506-, la Puglia con le sue 221 si piazza al primo postoin Italia. A seguire la Sicilia (206 segnalazioni) e laCampania (201). In particolare la provincia di Lec-ce ne conta 44 e questi dati rappresentano solola punta dell’iceberg.Sembra dunque che a poco siano servite le pub-blicità diffuse sui media e sul web dalle associa-zioni animaliste e gli appelli di testimonial anchemolto noti. Come ogni anno in questo periodo au-mentano gli incidenti stradali causati da cani va-ganti su strade statali e provinciali, con buona pacedelle associazioni per le vittime della strada.Come ogni anno in questo periodo i canili, anzichésvuotarsi, si riempiono di nuovi ospiti, docilissimi,socializzati, spesso appartenenti a razze pregiate,che si vanno ad unire ai cuccioli recuperati da vo-lontari e vigili urbani alle periferie dei paesi e nel-le campagne, dove le cagne randagie partorisco-no liberamente perché i Comuni non le sterilizza-no (nonostante i fondi messi a disposizione an-nualmente dalla Regione Puglia). Come ogni anno in questo periodo, insomma, ci toc-ca prendere atto di una realtà indigesta da man-dare giù, ma che purtroppo ci appartiene e che ciapparterrà chissà per quanto tempo ancora. E se,come diceva Gandhi, “la civiltà di un popolo si mi-sura dal modo in cui tratta gli animali”, la Puglia nedeve ancora fare tanta di strada in questo senso.

a cura di fra Roberto Francavilla

La lucernaEditorialeIn Puglia

l’estate è da cani di Andrea Colella

Gli strali dei cittadini si sonoindirizzati in quest’ultimo pe-riodo di crisi contro i privile-gi della cosiddetta ‘casta’. C’èun aspetto che stride pazze-scamente contro questa situa-zione: la condizione di privi-legio che interessa alcuni set-tori pubblici, non solo i poli-tici, e vorrebbero assurda-mente mantenerlo. Ci aiutaancora una volta la lucidaanalisi del giornalista SergioRizzo con un articolo pubbli-cato sul Corriere della Sera, inrelazione agli stipendi spro-positati e alle condizioni diprivilegio che godono i di-

pendenti delle Camere e alcu-ni settori delle Regioni. Perfare degli es., alle Camere so-pravvivono dei meccanismidi moltiplicazione degli scatti-una specie di generosissimascala mobile- che fanno lievi-tare in alcuni casi anche del400% lo stipendio netto. Mec-canismi che sono il frutto diaccordi scelleratissimi con si-gle autonome sindacali -allaCamera ce ne sono ben 14!-che fanno del corporativismoil loro cavallo di battaglia. […] Come non essere d’accordoquindi con Matteo Renzi cheintende fissare a 240mila euro

il parametro di riferimentoper le buste paga, una lineacondivisa dalla Presidente del-la Camera Laura Boldrini cheper questo ha ricevuto una sel-va di fischi di contestazione daidipendenti? Che cosa sta suc-cedendo in Italia, se oltre allerivendicazioni corporative del-le sigle sindacali autonomeora si aggiungono anche quel-le dei sindacati nazionali?Come se ne uscirà? Solo com-prendendo con coraggio che inqueste condizioni di crescen-te povertà certi privilegi sonoormai indifendibili.

Paolo Rausa

I privilegi intollerabili di alcuni settori pubblici. Chi li copre?

Belpaesetornerà in distribuzione

il 9 agosto 2014

È di questi giorni la segnalazione di Paolo Foresio, capogruppo Pd al Comune di Lecce, inmerito allo stato di salute precario del verde pubblico a San Cataldo, specie nella piazzacentrale con le panchine praticamente inaccessibili per via delle erbacce incolte. Non solo:“Sotto la pensilina dell'autobus -sottolinea Foresio- qualcuno ha messo una panchina diplastica da giardino. Uno scherzo da buontempone o un originale modo di avanzare unarichiesta all'amministrazione?”.

Fabio Antonio Grasso

San Cataldo, sulla panchina in plastica in attesa dell’autobus

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5 02 agosto 2014

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6 02 agosto 2014

in copertina

L’ammiraglio Falco Accame, che da trent’anni segue con la sua associazione le vicende che hannovisto protagonisti i vaccini, non ha dubbi: spesso ad essere ignorato è il principio di precauzione.E la legge in vigore in merito ai risarcimenti non tutela sufficientemente il personale militare

Falco Accame (nella foto), ammiraglio e po-litico italiano, è il presidente dell’AssociazioneNazionale Vittime Arruolate nelle Forze Ar-mate e Famiglie dei Caduti, che svolge atti-vità di tutela e prevenzione delle morti de-gli appartenenti alle Forze armate in tempidi pace. L’associazione, fondata nel 1983, ga-rantisce il diritto alla salute degli appartenentialle forze armate, svolgendo una puntualeopera di informazione e promuovendo l’ac-certamento delle responsabilità in caso di in-fortuni gravi, assistendo le vittime e le lorofamiglie. Si è anche occupata delle vittimedell’uranio impoverito e dei piloti morti su-gli aerei AMX.Con lui abbiamo cercato di capire l’originedi un problema che è essenzialmente legatoalla sicurezza del personale delle nostreForze armate. Sicurezza che spesso viene di-sattesa per la mancanza di idonee precau-zioni. Accame, la sentenza dei giudici della Corted’Appello di Lecce ha stabilito un nesso cau-sale tra le vaccinazioni somministrate in ca-serma e la morte per leucemia del caporalesalentino, sopraggiunta dopo poco più di un

anno. Cosa ne pensa? Il problema dei vaccini viene affrontato nel-la relazione finale della Commissione d’in-chiesta del Senato dell’11 ottobre 2006presieduta dalla senatrice Menapace. Sullaquestione dei vaccini credo bisogna guardaretre aspetti: l’aspetto intrinseco della qualitàdei vaccini (ci sono dei vaccini come il Neo-tif, antitifo, che si sono dimostrati poco si-curi); poi c’è l’aspetto del modo di sommi-nistrazione degli stessi: per esempio un mi-litare che doveva partire per una missione,all’ultimo momento non era potuto partiree hanno chiamato un altro e gli hanno fat-to in un giorno -la butto lì- le vaccinazioniche avrebbero dovuto fare in una settima-na o in un mese. Poi c’è anche la possibili-tà che in qualche caso si sia trattato di vac-cini scaduti e qui ci sono due teorie: una chestabilisce che i vaccini scaduti non fanno nébene né male, altri che dicono che fannomale. Quale sia la teoria vera non lo so.È un problema legato al rispetto delle pro-cedure o ad un’insufficienza dei protocollistessi? A mio parere ci sono deficienze sia nei pro-

tocolli sia nel-l’anamnesi del ma-lato, sia nelle mo-dalità di applicazione che spesse volte per lecause che ho detto -per cause d’urgenza o ne-gligenza- non sono state rispettate. Nella Se-conda Guerra Mondiale i nostri ragazzi an-darono in Russia con le scarpe con le suo-le di cartone, che con la neve si sciolsero ei soldati rimasero con i piedi congelati. Il Dnaitaliano si riassume in questa metafora: man-diamogli allo sbaraglio. È quello che è suc-cesso in Somalia con l’uranio impoverito: gliamericani stavano con una tuta che sem-brava una tuta aerospaziale con 40 gradi al-l’ombra, dove nemmeno un pezzetto dipelle era esposta e i nostri se ne stavano incalzoncini corti e camicetta. Non si è ap-plicato il principio di precauzione.Cos’è il principio di precauzione?Il principio di precauzione significa cheogni volta che non si è certi non ci sia un ri-schio, bisogna adottare le precauzioni ne-cessarie. Io non posso assicurare che non micapiti un guaio per cui adotto il principio diprecauzione, e questo vale anche per i vac-

Vittime del dovere

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Danni collateraliChi, tra i lettori di Belpaese, ha fat-to il servizio militare di leva ri-corderà sicuramente il momento incui, appena iniziato il corso di ad-destramento, si veniva accompa-gnati in infermeria o presso l’ospe-dale militare per essere sottopostialle vaccinazioni di rito. Tra que-ste l’antitetanica era sicuramenteun tabù: tra i militari circolavanoleggende di ragazzi sanissimi e ri-coverati in fin di vita dopo aver fat-to la tanto temuta iniezione al pet-to. E in effetti chi l’ha provata dipersona ricorderà come si è senti-to male: magari non è stato ne-cessario il ricovero, ma una razionespeciale di cibo e tanto riposo si-curamente sì. I vaccini in caserma hanno dunquesempre rappresentato nell’imma-ginario collettivo un “male neces-sario”, un qualcosa di inevitabilegiustificato però dalla necessità didover rispettare un preciso proto-collo sanitario per via del servizioche sarebbe stato svolto e del-l’ambiente di lavoro nel quale si sa-rebbe operato. Questo concetto di-venta oggi ancora più importanteosservando la natura professionale

delle nostre Forze armate, com-poste unicamente da uomini edonne volontari e impiegati spes-so all’estero, in condizioni non pa-ragonabili al passato. I vaccini sono dunque necessari efanti, marinai, avieri e carabinie-ri devono sottoporvisi. In sicurez-za, però, con la certezza che nonne avranno un danno per la pro-pria salute. Ma sono proprio sicurii vaccini? Sembrerebbe di no, agiudicare dalle circa 3mila cause dirisarcimento in corso tra il Mini-stero della Salute e altrettanti mi-litari o familiari degli stessi, cau-se che talvolta, in genere dopomolti anni, arrivano ad una con-clusione. Come nel caso di quelladella sezione Lavoro della Corted’Appello di Lecce presieduta dalgiudice Vito Delli Noci, che per laprima volta in Puglia ha recente-mente stabilito l’esistenza di unnesso causale tra le 11 vaccinazionisomministrate in 8 mesi e la mor-te per leucemia mieloide acutatipo M2 di un caporale 20enne diGallipoli in servizio presso l’11°Reggimento Trasmissioni di Civi-tavecchia. Gli inquirenti hanno evi-

denziato come al giovane furonosomministrati 404,1 microgrammidi mercurio ed addirittura 5.472microgrammi di alluminio, nelperiodo compreso tra il 3 luglio2000 ed il 7 marzo dell’anno suc-cessivo. Dosi definite “lesive” pervaccini anti Epatite A e B associatia quello anti-meningococco. Que-sti elementi hanno portato i giudicidi Lecce a ritenere alta la proba-bilità che la malattia letale sia sta-ta causata dalle numerose vacci-nazioni. La Corte d’Appello di Lecce hadunque condannato il Ministerodella Salute a risarcire i familiaridella vittima con un indennizzo“una tantum” di 150mila euro(tale somma era stata negata in pri-mo grado). Una sentenza (storica,occorre ricordarlo) che costituisceun importante passo avanti versoil riconoscimento ufficiale dellostatus di “malattie professionali”alle patologie derivanti da som-ministrazioni di vaccini in ambitomilitare. E verso una maggiore at-tenzione nell’applicazione dei pro-tocolli sanitari.

Andrea Colella

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7 02 agosto 2014

Nel frattempo, a suon di sentenze,muta lentamente lo scenario relativoalle malattie contratte dai militari inservizio. E, con esso, cambia anche lapercezione che i cittadini hanno di que-sto fenomeno. Sentenze epocali: èun’espressione che sentiamo spesso eche potrebbe essere utilizzata anche inquesto caso. Vediamo alcuni esempi. A gennaio diquest’anno il Ministero della Salute èstato condannato in primo grado dalTribunale di Ferrara, a seguito dellamorte del militare Francesco Finessi,deceduto nel 2002 per un linfoma. Du-rante il servizio militare Francesco fusottoposto a molti vaccini. La senten-za rappresenta un precedente che lasciaben sperare molte famiglie. Finorainfatti non era mai stato riconosciutoun nesso di causa-effetto. Si tratta diuna sentenza che “parla” anche un po’salentino, visto che l’avvocato della fa-miglia Finessi è il martinese FrancescoTerrulli. Ancora, un’altra sentenza: due mesi fail Tar del Friuli Venezia Giulia ha im-posto al Ministerodella Difesa di rie-saminare il caso diun militare 20ennemorto per un can-cro dopo una seriedi vaccini. Analogo

pronunciamento lo ha avu-to la Corte d’Appello diLecce, che ha condannatoil Ministero della Salute arisarcire i familiari del mi-litare morto di leucemianel 2002. Tra l’altro uno studio diimpatto genotossico nelleunità militari condotto dalMinistero della Difesa nel2004 dal titolo “ProgettoSignum” individua in agen-ti come cadmio, nichel, so-stanze chimiche e vaccinazioni effettuate indosi massicce le cause delle malattie con-tratte da molti militari italiani. Il “Proget-to Signum” si è sviluppato in due fasi: nel-la prima è stata valutata l’esposizione a ele-menti potenzialmente tossici (periodo 2004-2005); nella seconda è stata attuata una sor-veglianza clinico-epidemiologica per ana-lizzare la presenza di effetti a lungo termi-ne. Sono stati coinvolti 982 militari, di cuiil 60% tra i 30 e 39 anni. Nel loro organi-smo è cresciuto il danno ossidativo sul dnadei linfociti (cioè le cellule del nostro siste-

ma immunitario che devono eliminare gliagenti patogeni esterni) in chi aveva subitocinque o più vaccinazioni o ricevuto vacci-ni vivi attenuati. Non convince più di tan-to invece la tesi della malattia causata del-l’uranio impoverito durante le missioni al-l’estero. In questi anni infatti ad ammalar-si e in alcuni casi a perdere la vita sono sta-ti anche militari che alle missioni all’esteronon hanno partecipato. È cominciata cosìuna lunga battaglia legale per ottenere giu-stizia per quasi 3mila ragazzi.

Stefano Manca

Quando possiamo parlare di “malattie pro-fessionali”? E cosa comportano i vacciniai militari? Partiamo dal primo quesito. Lecosiddette “malattie professionali” sono pa-tologie contratte durante l’attività lavora-tiva, esponendosi a fattori presenti nel-l’ambiente e nei luoghi in cui si opera. Matra lo svolgimento dell’attività in un de-terminato contesto e la patologia deve es-serci un rapporto di causa-effetto, tecni-camente definito “nesso causale”. L’Inailprevede un sistema assicurativo a tuteladel lavoratore che contrae una malattia pro-fessionale. In ambito militare, spesso negli ultimi anni

è proprio a questo “nesso causale” che siappellano i familiari dei ragazzi che si sonoammalati mentre indossavano una divisa.È il caso ad esempio di Francesco Rinal-delli, classe 1983, ammalatosi a causa divaccinazioni quantomeno “superficiali”. “Lasvolta -ha spiegato un mese fa a Repub-blica Giorgio Carta, avvocato della fami-glia Rinaldelli- sarebbe nell’ammettere lasistematicità di quella che ormai è evidentecome malattia professionale. Questo è mol-to diverso dal ritenere e risarcire i singolicasi trattandoli come incidenti isolati”. Già, i vaccini. È ormai evidente che c’è unrapporto tra l’abbassamento delle difese

immunitarie dovuto ai vaccini e le malat-tie riscontrate tra il personale. Di certo la questione della vaccinazioneobbligatoria nell’ambito delle Forze armateè molto controversa: in passato si sono re-gistrati casi di rifiuto alla vaccinazione chehanno comportato la segnalazione alle Pro-cure militari per il reato di disobbedienza. Il Ministero della Difesa impone la vacci-nazione ai militari perché devono assol-vere obbligatoriamente il compito di difesadella patria ma non va dimenticato che unmilitare, arrivando in caserma, riceve unadose di vaccini che si somma a quelli ri-cevuti da bambino. (S.M.)

in copertina

Molti giudici negli ultimi anni si sono mossi verso il riconoscimento della malattia professionale. Lo sperano i familiari di quasi 3mila militari italiani

cini. In molti casi queste precau-zioni non sono state adottate. Qual è secondo lei il significato del-la sentenza della Corte d’Appellodi Lecce? Il fatto che si possa determinare unnesso, che non è un nesso di cer-tezza ma di probabilità: certo,quanto è alta questa probabilitàprima non è mai stato possibile sta-bilirlo, non si può escludere cheperò ci sia una probabilità, maga-ri bassissima come dicono le casefarmaceutiche. La sentenza va in-tesa nel senso che è stata presa inconsiderazione la possibilità che an-che dai vaccini derivino dei rischi.Se andiamo a vedere il D.p.r24101, c’è scritto che per avere ilrisarcimento bisogna dimostrare ilnesso causale, attenzione, di cer-tezza. Per un tumore o una malat-tia questo nesso di certezza non c’è,c’è solo un nesso di probabilità. È dunque la legge che andrebbe ri-vista? Questa legge, che io ho chiesto tan-te volte di cambiare, è un imbro-glio perché dicendo che per avereun risarcimento lei ha bisogno diun nesso di certezza è chiaro cheesclude tutti i nessi probabilistici.Nei casi di cause civili lei può chie-dere un risarcimento se può di-

mostrare che ha almeno la proba-bilità del 51%. Viceversa, dal pun-to di vista penale per ottenere unacondanna dei responsabili, lei devedire che il nesso è del 99% o del100% cioè un nesso di certezzameccanica o di quasi certezza.Questo è un grossissimo problemaper tutto quanto riguarda il risar-cimento o il riconoscimento delleresponsabilità. Si è detto anche che i vaccini sia-no stati usati in passato come ca-pro espiatorio per “coprire” lepatologie e i decessi connessi al-l’esposizione all’uranio impoveri-to.Ci sono anche qui due tesi oppo-ste: la prima sostiene che la que-stione dei vaccini sia stata usata percoprire la questione dell’uranio,cioè tutti i generali sono stati assoltiperché l’uranio non c’entra, lacolpa è dei vaccini, quindi del “si-gnor nessuno”, oppure di tanti si-gnori di diverso tipo e quindi ir-raggiungibili (con la polizia giudi-ziaria avremmo potuto trovarlima non abbiamo voluto farlo).L’altra tesi è la tesi opposta: è l’ura-nio che copre i vaccini. Tutta la col-pa è dei vaccini, l’uranio viene usa-to per coprire i vaccini.

Valentina Zammarano

Cause ed effetti, probabilità e certezze

Da Ferrara a Lecce, passando per il Friuli:queste le principali sentenze

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8 02 agosto 2014

Aumentano le allergie e crescono leintolleranze alimentari, anche tra ibambini, già a partire dall’infanzia.È un dato di fatto. Ma ancora nonse ne sa molto, come spiega il dot-tore Luigi Licci, Direttore Sanitariodello Studio di Analisi Cliniche Lic-ci di Maglie, che afferma: “Le in-tolleranze alimentari risultano es-sere ai giorni nostri un tema anco-ra poco conosciuto, nonché pocoapprofondito, nonostante semprepiù persone soffrano di questo di-sturbo, spesso senza saperlo”.Dottor Licci, quale è la differenzatra allergia e intolleranza alimen-tare?Le manifestazioni allergiche sonoreazioni immediate, compaiono disolito nel giro di pochi minuti dal-l’assunzione della sostanza e sonolegate alla produzione di alcuni ele-menti del nostro sistema immuni-tario chiamati immunoglobuline emastociti; il meccanismo d’azionedi un’allergia alimentare è la libe-razione, locale o diffusa, di istami-na, cioè di un mediatore chimico re-sponsabile di manifestazioni pre-valentemente a carattere locale,come gonfiore, rossore, prurito”.Le reazioni naturalmente sono di-verse a seconda della gravità del di-sturbo…La reazione è acuta, cioè imme-diata, dipende dalla dose di ali-mento ingerito, è specifica per ununico alimento, ha un solo organobersaglio. Per lo più l’allergia ali-mentare è dovuta ad alimenti as-sunti in modo sporadico, ad esem-pio fragole, crostacei ed altri ali-menti. In un’allergia non si verifi-ca il fenomeno della cross-reazio-ne, vale a dire che se un soggetto èallergico alle fragole non lo sarà atutti gli alimenti appartenenti alla

famiglia biologica delle fragole.Le intolleranze, invece, come si ma-nifestano? È vero che si è riscon-trato un loro aumento negli ultimianni?Sì, queste sono in aumento e col-piscono un numero molto mag-giore di soggetti rispetto alle nor-mali allergie. Si tratta di reazionicroniche lente e ritardate che pos-sono insorgere dopo ore o giornidall’assunzione dell’alimento, anchea 72 ore di distanza. Non scatena-no, come le allergie, risposta im-munitaria e, cosa molto importante,la reazione non dipende dalla dosedell’alimento ingerito. L’intolle-ranza alimentare è definita comeuna patologia da accumulo o daiperstimolazione, cioè è l’abuso diun alimento, protratto nel tempo,che può determinare tali fenome-ni. Queste “reazioni avverse alcibo”, che portano a un progressi-vo accumulo di ‘tossine’ nell’orga-nismo , in molti casi si possono pre-sentare in maniera “nascosta o ma-scherata” e spesso sono gli alimentipiù graditi a esserne responsabili.Ecco perché è più facile una dia-gnosi di allergia, in cui la reazioneè immediata all’assunzione del-l’alimento, mentre per l’intolle-ranza bisogna individuare quali diqueste sostanza si è accumulata inmaniera da essere considerata tos-sica per l’organismo.L’ intolleranza alimentare può pro-vocare disturbi diffusi in tutto l’or-ganismo…Si, perché l’intolleranza alimenta-re può causare il fenomeno dicross-reazione, a cui accennavamoprima. Ad esempio, chi è intolle-rante al pomodoro lo sarà anche atutti i componenti della famiglia acui il pomodoro appartiene.

Ma, dottor Licci, che cosa general’intolleranza alimentare? Quali lecause che la scatenano?Ovviamente diverse situazioni con-tribuiscono all’insorgenza di intol-leranze alimentari, come erratostile di vita alimentare, carenze divitamine e minerali, diete a bassocontenuto di fibra, consumo di ali-menti industrialmente raffinati, adesempio farina bianca, oli estratticon solventi, latte a lunga conser-vazione, nonché assunzione di far-maci e loro conseguente abuso, sta-ti di tensione o stress emotivi pro-tratti nel tempo che non solo alte-rano l’equilibrio delle secrezioni distomaco e intestino, riducendo lacapacità digestiva, ma induconopure una conseguente alterazionedella barriera costituita dalla florabatterica intestinale, alla base diproblemi correlati alle intolleranze.Bene, ci aiuta a capire meglio comefunzione a questo punto il nostrointestino, poiché pare essere ilmaggiore imputato?In una situazione di normale tolle-ranza agli alimenti, il rivestimentodella parete intestinale e la flora bat-terica residente permettono unnormale processo di digestione e as-sorbimento degli alimenti. Alcunecellule presenti nella mucosa inte-stinale hanno il compito di rico-noscere gli alimenti consumati abi-tualmente così da imparare a tol-lerarli evitando di produrre a livellointestinale anticorpi che farebberocombattere il cibo come se fosseuna sostanza altamente tossica,insomma un nemico.Se invece la barriera batterica vie-ne meno, il cibo e le eventuali so-stanze chimiche estranee che lo ac-compagnano entrano in contattocon la mucosa intestinale. Da qui

un’irritazione e uno stato infiam-matorio che rende la parete inte-stinale più permeabile, tanto da per-mettere il passaggio di queste so-stanze non completamente digeri-te.Ecco spiegato poi l’innesco di rea-zioni immunitarie per inibire le so-stanze “cattive” e lo sviluppo di an-ticorpi per bloccare l’alimento inquestione. Una successiva intro-duzione dello stesso cibo provo-cherà un aggressione ad esso. Setroppo intensa o troppo protrattanel tempo potrà essere in grado dideterminare una vera e propria pa-tologia.La reazione coinvolge tutto l’or-ganismo?Si manifesta di solito con sintomiche possono coinvolgere uno o piùorgani, partendo da quello cheper ognuno di noi è il proprio “pun-to debole” per costituzione. In ge-nere i sintomi ‘spia’ possono esse-re molteplici e interessare tuttol’organismo, relativi all’apparato di-gerente, al metabolismo, ai muscolie alle articolazioni, all’apparatogenito-urinario, come pure a quel-li cardio-circolatorio e respiratorio,oltre alla pelle e al sistema nervo-so.Dottor Licci, a questo punto, comesi possono smascherare tali intol-leranze?Il nostro centro esegue un test al-tamente efficace e dotato di eleva-ta attendibilità, quello citotossico su

sangue. È un’indagine in vitro,tramite un semplice prelievo disangue, ponendo a contatto il sie-ro e i leucociti del paziente conestratti alimentari purificati (aller-geni alimentari). Vengono analizzati51 alimenti, con i loro relativi col-laterali, che corrispondono a quel-li assunti più di frequente nella die-ta e che risultano essere responsa-bili in modo particolare dell’intos-sicazione alimentare, in praticadai cereali alle carni e al pesce, dallatte al lievito e alle uova, dal caf-fè al cacao, da alcuni tipi di fruttaalle verdure più utilizzate e ai le-gumi.I risultati sono classificati secondouna scala dal 1° al 4° grado, in basealla gravità della reazione…Ai pazienti risultati positivi a unao più sostanze si suggerisce di eli-minarle completamente dall’ali-mentazione per un periodo che di-pende dal grado di reazione ri-scontrato. L’obiettivo è di disin-tossicare l’organismo e, in parti-colare, di permettere la perdita dimemoria da parte delle cellule im-munologiche verso quel particola-re alimento risultato tossico per l’in-dividuo.Quali i tempi per questa “disin-tossicazione”?Normalmente il problema tende arisolversi o a migliorare nel giro di4-6 settimane. A differenza delle al-lergie alimentari le intolleranzenon sono perenni poiché di norma,dopo un periodo di astinenza cheprevede uno smaltimento delle tos-sine accumulate, gli alimenti risul-tati positivi al test possono esserereintrodotti nella dieta, natural-mente il tutto sotto la supervisionecostante del proprio medico di fi-ducia.

Disturbi alimentari, un tema sempre più d’attualitàAllergie ed intolleranze: se ne parla molto, ma ancora poco si conosce a riguardo.E negli ultimi anni è aumentato il numero di adulti e bambini con disturbi legatiagli alimenti ingeriti. La parola al dottore Luigi Licci, Direttore Sanitario delloStudio Licci Analisi Cliniche

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primo piano9 02 agosto 2014

“Ad esempio a me piace rubare / le pere ma-ture sui rami se ho fame…”. Recitava così unversetto della canzone Ad esempio a me pia-ce il Sud di Rino Gaetano presente nel suo pri-mo album Ingresso libero del 1974. Una can-zone che ha fatto il successo del cantautoreche guardava alla sua terra descrivendo gli ele-menti più caratteristici della vita nel sud Ita-lia. Poi continuava: “Se mai qualcuno capi-rà / sarà senz’altro un altro come me…” e noilo possiamo capire. Chi di noi, passeggian-do per le stradine di campagna, non ha avu-to il piacere di raccogliere un fico dall’albe-ro, un fiore di finocchio, un arancio selvati-co? Per non parlare delle buonissime “cico-riette”, delle “cozze piccinnhe” e dei “mar-ruchi”. Un bellissimo piacere, legato al gusto di rac-

cogliere il frutto direttamente dall’albero. Nul-la di male, un peccato veniale, un peccato digola, direbbe qualcuno. Il piacere di racco-gliere un frutto, un prodotto selvatico e bio-logico al tempo stesso, ma anche un momentodi convivialità e di aggregazione familiare. A volte però si esagera, causando veri e pro-pri ammanchi alle colture. E il settore più col-pito fino ad ora è stato l’orticultura, con unsempre più frequente furto di pomodori, zuc-chine, melanzane. Si tratti di furti di piccolao media entità, quasi una razione quotidia-na, e sono quelli che tolgono il gusto ai no-stri contadini, dopolavoristi e hobbisti, checonducono i più piccoli fazzoletti di terra conl’intento di portare a casa quanto di più ge-nuino può offrire la terra. “Qui siamo ai furti per fame!”, pensa qual-

cuno, furti di chi non ha niente di che man-giare e gira per le campagne alla ricerca diqualcosa di commestibile o che possa esserevenduto per arrotondare. “Sarebbe veramentetriste se fosse così, e per quanto lo sarà an-cora?”, si chiedono in molti. Poi da qui si pas-sa al furto professionale, con vere e propriesquadre organizzate, che concentrano leloro attenzioni sugli apparati produttivi del-le nostre aziende agricole. E qui si va giù duro,con i furti di trattori, trebbie, raccoglitrici diolive. Le aziende agricole subiscono danni permigliaia di euro che mettono in pericolo laloro stessa sussistenza. E non passa giornoche, dalle Forze dell’ordine o attraverso il pas-saparola degli addetti ai lavori non si ap-prendano notizie di questo genere.

Nicola Santoro

Pomodori, zucchine, melanzane, frutta, ma anche legna e attrezzi: questisono i prodotti più “richiesti” da chi, per necessità o interesse, “visita” lecampagne dei piccoli e medi coltivatori

In più parti della Provincia di Lecce, accade chesi ripetano le segnalazioni di ammanchi, sia essiavvengano da alberi sottoposti a potatura, sia essiavvengano in campi destinati all’accrescimen-to. Il fatto ancora più grave è che talvolta il fur-to avviene attraverso l’abbattimento di veri e pro-pri alberi secolari, nella maggior parte dei casii nostri amati olivi, perché l’elemento che più ditutti fa gola, è il tronco, che nella vendita a pesorende di più. Il prezzo lo fa il mercato, dalle 9 alle 14 euro aquintale, a seconda che si tratti di legna appe-na potata o legna più secca. A guardia del ter-ritorio ci sono i pastori e i confinanti, che se-gnalando alle autorità i furti, indicano con spic-cato dettaglio i particolari, e facilitano così il la-voro degli agenti che riescono spesso ad arre-stare i ricettatori.

Nicola Santoro

Sul fenomeno dei furti in campagna abbiamo ascol-tato un giovane imprenditore olivicolo di Vernole, pe-raltro una delle zone della provincia maggiormen-te vittima di questo tipo di reati. E su questo egli nonha dubbi: “La tipologia dei furti è cambiata: inizial-mente i prodotti più rubati erano ortaggi, agrumi, oli-ve, legna, ora invece i campi e i piccoli fabbricati dicampagna vengono letteralmente svuotati. Furti di in-fissi, impianti elettrici, raccorderia per pozzi, grup-pi elettrogeni, lastre in pietra leccese e qualun-que oggetto di rame o ferro: non passa giorno chenon si venga a conoscenza di qualche sparizione”. La frequenza è altissima e si concentra soprattut-to nei campi più internati o in campi in cui sono pre-senti vie di fuga più semplici e rapide, mentre gli ora-ri presi sono in genere quelli notturni, ma anche al-l’alba e al tramonto. La difficoltà più grossa è quel-la del controllo, le coltivazioni in campo aperto sonopraticamente indifendibili, ed eventuali soluzioni ri-sultano o troppo dispendiose o di difficile applica-zione per cui non vengono nemmeno prese in con-siderazione. “Il fenomeno è sicuramente in crescita - continual’imprenditore- ed è dovuto sia alla crisi, sia ad unvero e proprio vizio di chi lo svolge”. E denunciareper gli imprenditori risulta quasi inutile, in quantosi tratta di denunce contro ignoti e pertanto non ven-gono mai effettuate indagini approfondite. La mes-sa in sicurezza avviene per i depositi contenenti mac-chine agricole o materie prime: essi sono di solitoposizionati nelle periferie dei nostri comuni e spes-so il proprietario abita presso la struttura stessa, pre-sidiando in questo modo i propri frutti e i mezzi diproduzione.

Nicola Santoro

“Un fenomeno in crescita,dovuto alla crisi” È l’opinione di un giovaneimprenditore agricolo di Vernole, secondo il quale la sorveglianza si può attuaresolo per i depositi di prodotti o macchinari, ma non per le campagne

Ladri di campagna AUMENTANO I FURTI DI PRODOTTI E MACCHINARI AGRICOLI IN SALENTO

E il furto di legna diventa un business

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Il 29 luglio scorso si è dato avvioal restauro dell’Abbazia di Cerratecon una pubblica cerimonia. Scri-vere di Cerrate (o “Charitate”,come riportato in alcuni antichidocumenti), raccontare della suastoria recente non è affatto facileperché quella di questi ultimi anniè stata in realtà una vicenda di ab-bandoni, gestioni approssimativee complicate perché caratterizza-te dall’assenza di una idea preci-

sa sul cosa fare di Cerrate. In questo contesto non si può fareuna summa delle politiche cultu-rali della Provincia di Lecce per-seguite dall’attuale presidente An-tonio Gabellone e dalla vicepre-sidente Simona Manca, ma non sipuò fare a meno di osservare cheesse hanno avuto un loro puntovincente nella capacità di mettereinsieme e d’accordo istituzionidifferenti come Comune e Pro-

vincia di Lecce, RegionePuglia, Ministero deiBeni Culturali. Per Cer-rate la svolta decisivaavvenne nel 2012 quan-do la Provincia di Lecceha affidato, tramite ban-do di gara, la gestionetrentennale dell’Abbaziaproprio al Fai (Fondo

Ambiente Italiano). Il modellooperativo, secondo la vicepresi-dente Simona Manca, dovrebbeessere adottato anche in altri casi. I lavori sono stati finanziati con i2 milioni e mezzo di euro che l’en-te di Palazzo dei Celestini è riu-scito ad intercettare grazie all’in-serimento dell’opera nel Pro-gramma Operativo Interregiona-le “Attrattori culturali, naturali eturismo” (POIn). Ora il Fai, dopoaver già coperto le spese di pro-gettazione per il restauro e la va-lorizzazione di tutto il complesso,sosterrà, grazie anche al fonda-mentale appoggio di sponsor pri-vati, le spese dell’ufficio di Dire-zione lavori, nonché quelle per laprogettazione e la realizzazione de-gli allestimenti e dell’illuminazio-ne. Da segnalare il fatto che du-

rante i lavori di restauro l’Abba-zia non verrà chiusa al pubblico

ma, compatibilmente con la sicu-rezza, si garantirà la visita allaChiesa di Santa Maria e ai frantoiipogei e si organizzeranno visite incantiere per assistere ai lavori(per luglio ed agosto le visite sa-ranno possibili nelle giornate di sa-bato e domenica). I lavori termi-neranno il 30 giugno 2015. Soddisfatto il presidente dellaProvincia di Lecce Antonio Ga-bellone: “Il Salento ha tante risorsenaturali da offrire ai turisti. Noiabbiamo voluto arricchire l’offertacon qualcosa in più, fornendotra l’altro, piacevole coincidenza,un contributo alla candidatura diLecce a Capitale europea dellaCultura”.

Fabio Antonio Grasso

primo piano

Dureranno fino al 30 giugno 2015 i lavori di recupero a cura del Fai, al quale è stata affidata la gestione trentennale del complesso storico

Nella chiesa di Cerrate esistono duealtari: il maggiore e uno laterale col-locato nella navata destra entrandodalla porta principale. Il secondo(1661, nella foto) è dedicato a san-t’Oronzo (la mensa è successiva).L’analisi formale ci spinge ad attri-buire tale opera allo scultore lec-cese Angelo Ricciardo (notizie dal1618 circa al 1704): fino a qual-che anno fa di questo artista si co-noscevano solo due opere perchéautografe. Una ricerca, tuttora in

corso, ha consentito in più di iden-tificarne all’incirca 40 inedite rive-lando come tale scultore abbiasvolto un ruolo determinante nellaformazione del volto barocco nonsolo di Lecce (dello stesso artistasarebbe l’altare di San Giusto incattedrale) ma, a giudicare dalladiffusione delle sue opere sul terri-torio, dell’intera Terra d’Otranto dicui l’attuale provincia di Lecce è lanaturale erede.

Fabio Antonio Grasso

L’arte barocca nell’altare di Sant’Oronzo

Cerrate, al via i lavori di restauro dell’Abbazia

10 02 agosto 2014

Il progetto esecutivo è stato predisposto dai tec-nici incaricati dal Fai, che ha collaborato con il Cnr,l’Università “La Sapienza” di Roma e il Cetma diBrindisi. La progettazione è stata affidata alla pro-fessoressa Daniela Esposito, direttrice della Scuo-la di Specializzazione in Beni Architettonici e delPaesaggio per lo studio e il restauro dei monumentide “La Sapienza” e coordinatore scientifico del pro-getto di restauro di Cerrate. La professoressa Espo-sito è a capo di un team di professionisti locali edi consolidati consulenti Fai. Questi i punti prin-cipali del progetto: la “Casa monastica” divente-rà uno spazio di accoglienza per i visitatori, gli spa-zi della “Casa del massaro”, adibiti attualmente aMuseo delle arti e delle tradizioni popolari, man-terranno la destinazione didattico-espositiva perquanto riguarda il piano terra e il piano interratocon il frantoio ipogeo, mentre al primo piano saràrealizzata una zona destinata a foresteria. La chie-sa tornerà ad ospitare funzioni religiose.

Fabio Antonio Grasso

“Casa monastica”, “Casa del massaro” e chiesa: ecco cosa cambierà

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11 02 agosto 2014

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lecce12 02 agosto 2014

Questi ultimi tempi sembrano avari di buonenotizie per la città di Lecce. Sembra giusto se-gnalarne quindi almeno una buona ovveroquella relativa al 29 luglio scorso quando sonostati firmati alla presenza dell’assessore re-gionale allo Sviluppo economico, Loredana Ca-pone, e del sindaco di Lecce, Paolo Perrone, idisciplinari per il finanziamento dei primi dueprogetti che ridisegneranno il volto delle ma-rine leccesi: oltre 3 milioni e mezzo di euro, in-teramente coperti dalla Regione Puglia, de-stinati al recupero funzionale della darsena diSan Cataldo e alla riqualificazione della ma-rina di Torre Rinalda. “Oggi -ha spiegato il primo cittadino di Lec-ce- abbiamo apposto la nostra firma su un attofondamentale grazie al quale potremo finan-ziare i lavori per dare un nuovo look e una nuo-va sistemazione più funzionale alla darsena diSan Cataldo e al lungomare di Torre Rinalda;successivamente, inoltre, sarà la volta dei la-vori per la realizzazione di un’area mercatalee di un percorso ciclopedonale tra il borgo an-tico e la marina di Frigole e per il completa-mento del lungomare e di due piazzette a Tor-re Chianca. Sono interventi importanti di ri-qualificazione del litorale leccese che servirannoa migliorare la qualità dei servizi offerti ai lec-cesi e ai turisti che ogni anno vengono a sco-prire la nostre bellezze naturali. Si tratta di unprogetto frutto di una sinergia significativa conla Regione Puglia, segno inequivocabile chequando c’è un autentico spirito di collabora-zione istituzionale i risultati sono concreti e tan-gibili”. “Il Comune rischiava di perdere 6 milioni emezzo di euro -ha aggiunto l’assessore regio-nale Loredana Capone- Fortunatamente que-sto non è accaduto. Siamo riusciti a recuperarele somme e da oggi le nostre marine potran-no essere più belle e rispondere meglio alle esi-genze di cittadini e turisti. È stato un lavoro lun-go e difficile ma alla fine siamo riusciti ad ot-tenere lo spostamento delle risorse e potran-no essere realizzati i tanto attesi interventi diriqualificazione. La Regione si è impegnata dasubito e continuerà a farlo, a beneficio delle ma-rine e dell’intera comunità, perché le coste lec-cesi sono la Cenerentola del Salento e hanno

bisogno di interventi divalorizzazione per rappre-sentare un quadro idoneoa corredare il progetto diLecce Capitale della Cul-tura”. Sei milioni e mezzole risorse complessive ero-gate a beneficio delle ma-rine leccesi nell’ambito del-l’Accordo di ProgrammaQuadro “Realizzazione diinterventi a sostegno dello sviluppo locale”. Bella notizia, quindi, ma ogni qual volta si par-la di riqualificazione urbana viene da porsi sem-pre (almeno a Lecce) la stessa domanda: per-ché non si è fatto un serio concorso interna-zionale di architettura così come accade nel-le migliori capitali europee? Lecce certo nonè una capitale, ma aspira ad esserlo.

Fabio Antonio Grasso

In arrivo oltre 3 milioni e mezzo di euro per San Cataldo e Torre Rinalda, grazie ai fondi regionali. E Perrone promette: “Presto anche la riqualificazione di Frigole e Torre Chianca”

L’acquisto dell’acqua in bottiglia è considerato oggi-giorno una spesa importante. A tal proposito il Comunedi Lecce, grazie all’impegno degli assessori all’AmbienteAndrea Guido e all’Urbanistica Saverio Martini, ha inau-gurato il 26 luglio scorso le Casette dell’acqua, ossiadei distributori di acqua potabile, liscia o gassata, cheincideranno positivamente nelle tasche dei cittadinicon un costo di 5 centesimi al litro. Come afferma l’as-sessore Guido: “Il progetto di natura sociale e am-bientale nasce un anno fa per dare la possibilità aicittadini dei quartieri più popolati di Lecce di usufruiredell’acqua ultra-filtrata ad un prezzo irrisorio. Abbia-mo subito accolto la proposta dell’azienda Wa-ter&Water proprio per aiutare studenti universitari, an-ziani e famiglie con ridotte possibilità economiche. Leprime due casette sono state inaugurate nel quartieredi Santa Rosa nei pressi della fontana e l’altra in Zona167 in piazzale Napoli. Questo è un progetto pilotache dura un anno ed in seguito la ditta potrà instal-lare altre casette nelle periferie, marine e borgate lec-cesi”.

Un’altra novità consiste nella modalità di acquisto del-l’acqua, attraverso delle chiavette elettroniche per evi-tare scassi e furti. “La chiavetta -asserisce Guido- sipuò acquistare e caricare presso alcuni servizi com-merciali. Ad esempio per quanto riguarda il distribu-tore di piazzale Napoli ci si può rivolgere al caffè Miròo al tabacchino nelle vicinanze, mentre per quello diSanta Rosa agli esercizi nelle vicinanze della fonta-na. Il costo iniziale della chiavetta è di 10 euro, dove5 servono per l’erogazione dell’acqua e gli altri 5 ser-vono per il costo materiale della chiavetta rimborsa-bili in caso di rinuncia al servizio. Il progetto è uno deitanti a cui stiamo lavorando, in cantiere c’è anche quel-lo delle casette per la raccolta differenziata delle bot-tiglie di vetro e plastica e delle lattine di alluminio, incambio verranno messi a disposizione buoni spendibiliin supermercati, ricaricare per i cellulari o per l’acquistodi carburante”. Le iniziative di questo tipo, oltre a sup-portare i cittadini e limitare l’inquinamento, possonoaccrescere con successo il comune senso civico.

Gian Piero Personè

Nuova vita per le marine leccesi

Arrivano le Casette dell’acquaNei quartieri Santa Rosa e Zona 167 sono stati installati distributori di acqua -liscia o frizzante- fresca e filtrata al costo di 5 centesimi al litro

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13 02 agosto 2014

Partecipare ad un’esercitazione militare escattare foto fianco a fianco con professioni-sti addestrati non è certo un’esperienza che ca-pita di vivere tutti i giorni e per molti fotografi,amatori o professionisti che siano, rimane soloun sogno. Ma per il gruppo di 13 allievi delworkshop “Fotogiornalismo in zone di con-flitto” di FotoScuola Lecce, tenuto dal foto-reporter professionista Pier Paolo Cito e giun-to quest’anno alla seconda edizione, questo so-gno è diventato realtà. Una realtà molto, mol-to impegnativa che lunedì scorso ha visto glistessi corsisti prendere parte in veste di foto-reporter embedded (ossia aggregati ad un’uni-tà militare operativa) all’esercitazione dal ti-tolo “la pattuglia di Cavalleria nell’esplora-zione di un itinerario sotto attacco comples-so” assieme agli ufficiali di Cavalleria del 192°corso dell’Accademia Militare presso l’area ad-destrativa di Torre Veneri, nei pressi di Frigole. L’attività esercitativa prevedeva di fatto che gliallievi del workshop vivessero una fedele ri-costruzione della realtà operativa dei nostri mi-litari impegnati in missioni all’estero, sottopostialle medesime condizioni di stress (a cominciaredall’obbligo di indossare tappi per le orecchie,occhiali protettivi, elmetto e giubbotto anti-proiettile) di chi queste attività le fa regolar-mente da tempo. Nel contempo, i corsisti ave-

vano il compito di documentare fotografica-mente quanto avveniva, senza esporsi a peri-coli per la propria incolumità. E se nell’edizione dello scorso anno i fotografiavevano un ruolo prevalentemente di “osser-vatori non partecipanti”, quest’anno hanno la-vorato in tutto e per tutto insieme ai militaririspettando i loro modus operandi e protocollidi sicurezza, senza intralciarne le attività. Il ri-sultato? Molto positivo, a detta del Generaledi Brigata Pierfranco Tria, dal 2013 alla gui-

da della Scuola di Cavalleria di Lecce, del Co-lonnello Antonio Carecci, comandante del Reg-gimento Addestrativo, e del Tenente Colon-nello Alessandro Fiori del Dipartimento RSTA.Essi hanno avuto modo di osservare il com-portamento dei loro uomini e dei corsisti in-sieme, “promuovendo” questi ultimi “foto-reporter sul campo”, nel segno di una sempremigliore collaborazione tra Forze Armate eoperatori dell’informazione.

Andrea Colella

A Rosolini, in Sicilia, il pluricampione leccese ha battuto net-tamente il portoghese Dan Balsemao nel match valido peril mondiale WMF-PRO, conquista così il suo quinto titolo mon-diale. “Nel giro di un anno ho disputato otto match vincendoli tut-ti -ha sottolineato Siciliani-, di cui 3 per ko. Prima mi il mon-

diale Iska che sono riuscito a vincere, poi il prestigioso Thai-boxemania dove ho vinto per ko al primo round. Quindi hogareggiato in Thailandia con la maglia della Nazionale, poiall’Oktagon di Milano e ora l’ennesima soddisfazione conil titolo WMF-PRO a Rosolini per ko alla seconda ripresa.Insomma- conclude Siciliani- è l'anno più bello di sempre”.

QUINTO TITOLOMONDIALE DI MUAYTHAI PER FABIOSICILIANI

Alle porte del capoluogo salentino, neipressi dello svincolo per Lizzanello del-la tangenziale est, una vera e propria“bomba ecologica” rischia di esplode-re. Negli ultimi tempi si è sentito parla-re spesso della bonifica da attuare nel-l’area dell’ex inceneritore Saspi, il luogodove per decenni sono stati raccolti i ri-fiuti di Lecce e dove giacciono tuttora cir-ca 100mila tonnellate di scorie perico-lose. Circa un anno fa la Procura dellaRepubblica di Lecce rese nota un’in-chiesta relativa alle sostanze velenoseed inquinanti oramai presenti nei terre-ni e nelle acque dell’ex Saspi. Fu proprioil proprietario di un terreno ubicato nel-le vicinanze ad ipotizzare la contami-nazione dell’area. A quanto pare le parole sono rimaste tali,perché in effetti nessuno ancora se n’èseriamente occupato. Il rischio non è soloper l’ambiente ma anche per la saluteumana col rischio di tumori e malattiegravi che sempre più preoccupano nu-merose famiglie. L’allarme è stato lanciato da GiovanniD’Agata, presidente dello Sportello deidiritti, il quale pretende che emerganole responsabilità e le motivazioni di tan-ta incuria e imperizia. “Di fatti sarebbedavvero intollerabile -sostiene D’Agata-associare tale disastro alla candidatu-ra di Lecce a Capitale Europea della Cul-tura 2019, dove per cultura non s’intendesolo quella dei teatri e dei musei ma an-che quella del rispetto dell’ambiente””.

Gian Piero Personè

Ex inceneritore Saspi,una “bomba ecologica”ancora pericolosa

Al poligono di Torre Veneri un gruppo digiornalisti e fotografi ha partecipato adun’esercitazione insieme ai militaridell’Esercito al termine del workshop“Fotogiornalismo in zone di conflitto”

Fotoreporter promossi sul campo

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14 02 agosto 2014

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maglie15 02 agosto 2014

Il cuore antico della città

Parenti e amici formulano ai novelli spo-si vivissimi auguri, perenne felicità e in-vocano copiose benedizioni celesti sul-la famiglia nascente. Presidierà il rito Sua

Eccellenza Rev.ma Monsignor FrancoCoppola, Arcivescovo di Vinda, NunzioApostolico in Ciad e Repubblica Cen-troafricana e cugino dello sposo.

Giovanni Capraro e Maria Domenica De Gabrieli SPOSI

Maglie, Chiesa di Santa Maria della ScalaSabato 9 agosto 2014 - ore 11

Recentemente è stato recuperato un frantoio ipogeo che ci racconta la storia magliese tra il XVI e il XIX secolo

È stato inaugurato giovedì scorso il trappetoipogeo di via Foggiari, recuperato nell’ambi-to di “Rigenerazione urbana – Rigeneriamole aree e gli edifici dismessi”, progetto finan-ziato con il Fondo Europeo di Sviluppo Re-gionale. L’intervento ha recuperato una pic-cola parte del nucleo storico della città, una“piazza chiusa” in cui in passato avvenivanoscambi sia pubblici che privati. Il luogo è ca-ratterizzato dalla presenza, nel sottosuolo, deltrappeto, in cui avveniva la frangitura e la tor-chiatura delle olive per la produzione dell’olio. L’ipogeo di via Foggiari è uno dei tanti fran-toi sotterranei esistenti nel territorio di Ma-glie, alcuni dei quali noti ma non ancora frui-bili. Tra il 1876 e il 1880, quando Maglie ap-parteneva alla Terra d’Otranto e al Circon-dario di Gallipoli, erano attivi qui ben 21 fran-toi. L’ipogeo di via Foggiari, databile tra la finedel secolo XVI e la prima metà del secoloXVII, è rimasto in funzione fino al primo quar-to del XX secolo quando, come molti frantoinella zona, fu abbandonato per motivi di na-tura igienica.“Abbiamo riqualificato l’intera piazza -rac-conta con soddisfazione l’architetto AntonioMonte che, insieme all’architetto AntonioMangia per ArkGeo, ha curato il progetto ela direzione lavori- ma la cosa più comples-sa è stato il recupero del frantoio. Quando lovidi per la prima volta, circa dieci anni fa, eracompletamente invaso di terra e detriti, ci sibuttava dentro di tutto. Mi calai nell’ipogeoda un pozzetto e dentro ci si poteva muove-

re solo gattonando. La prima cosa da fare eraovviamente un intervento di pulizia, a segui-to del quale si è evidenziata una lesione, cheha richiesto un consolidamento strutturale chenon avevamo previsto. Abbiamo rimesso inluce l’ipogeo, ricostruito i torchi, creato unapasserella in legno e metallo in modo da trac-ciare un percorso obbligato all’interno dellastruttura. Abbiamo cercato di lasciare a vistatutto e di alterare i luoghi il meno possibile”.L’intera piazza è stata oggi sistemata con ba-soli e illuminazione dedicata. Il frantoio è sta-to poi attrezzato, all’interno, in modo da es-sere visitato in sicurezza dai turisti. Vi sono sta-ti collocati un torchio a due viti del tipo “allacalabrese” e un torchio ad una vite del tipo“alla genovese” in legno di quercia.

Carla Ruggeri

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16 02 agosto 2014

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17 02 agosto 2014

TRICASE Piazza Cappuccini

GAGLIANO DEL CAPO via Crispi, 3

S. MARIA DI LEUCA via Tommaso Fuortes, 1

Collezioni cerimonia

SALDISALDI

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tricase18 02 agosto 2014

Tricase incontra l’arte e prosegue la stagioneestiva con una collettiva d’arte a Palazzo Gal-lone dal titolo “Colori e forme dal Mediter-raneo”. L’esposizione, con ingresso libero, saràaperta al pubblico sino al 31 agosto, dalle 20alle 24. In un rincorrersi vario e talentuoso dipennellate forme e colori, faranno bella mo-stra al piano nobile del Palazzo in Piazza Pi-sanelli le opere degli artisti Mimmo Camas-sa, Enzo De Giorgi, Luigi De Giovanni, Kri-stine Kvitka, Francesco Pasca, Andrea Ri-trovato, Stefania Rizzo, Lorenzo Sparascio. Come sottolineato dall’assessore comunale allaCultura Sergio Fracasso: “L’evento, inserito nel

cartellone estivo promosso dall’Assessoratoalla Cultura del Comune di Tricase, rientra nel-l’ottica di un recupero di Palazzo Gallone qua-le location espositiva: le sue sale, infatti, si apro-no all’arte ospitando le opere di otto artisti ei diversi linguaggi artistici attraverso i qualiognuno di loro riesce a tradurre il personalesguardo sul mondo”. “Colori e forme dal Mediterraneo” rappre-senta una prospettiva sul mondo attraverso lamano dei pittori, così si passerà dalle icone diMimmo Camassa, capace di reinventare lagrande tradizione iconografica antica perraccontare le storie e i martiri di Santi e Ma-

donne, alle visioni oniri-che firmate Enzo DeGiorgi che riesce a tro-vare una chiave liricaper leggere la realtà an-che quando si tratta diriaprire i libri di Storia esfogliare tra le sue pagi-ne più dolorose come laShoah. Dalle “tracce diri€voluzione” di LuigiDe Giovanni con l’inda-gine pittorica sui cambiamenti della società,partendo dagli anni della contestazione gio-

vanile ad oggi, all’universo femminile rac-contato da Kristine Kvitka. Sui luoghi del visibile e dell’intellegibile si in-terroga poi la pittura di Francesco Pasca conle sue creazioni al limite tra geometria e sin-glossia dove è labile il confine tra universo vi-sivo e verbale. Passando attraverso le nuovevisioni del sacro di Andrea Ritrovato con i suoisimbolici giochi prospettici e i paesaggi poe-tici di Stefania Rizzo che diventano spazi cro-matici per la sua personale poetica sulla ri-flessione e la memoria. Infine saranno in espo-sizione i volti espressivi e intensi del giovaneLorenzo Sparascio che ricordano le cifre sti-listiche del neorealismo italiano. La mostra patrocinata e promossa dal Co-mune di Tricase, in collaborazione con Il Rag-gio Verde edizioni, sostiene la candidatura diLecce capitale della Cultura 2019.

M. Maddalena Bitonti

Arte a Palazzo Gallone con “Colorie forme dal Mediterraneo”

Le Associazioni di volontariato Comitato S.s. 275” eSos Costa Salento hanno dato mandato all’avvoca-to Luigi Paccione del foro di Bari di depositare un attodi diffida al Comitato Interministeriale di Program-mazione Economica (Cipe) nella persona del suo pre-sidente pro tempore Matteo Renzi, affinché annulli im-mediatamente le delibere CIPE n.92/2004 en.76/2009, recanti approvazione di elaborati pro-gettuali, che sono risultati non firmati, riconducibili allaPro.Sal. srl priva delle necessarie abilitazioni di legge. Sotto accusa è dunque il progetto della nuova 275,per il quale sono già stati stanziati circa 300 milioni

di euro e nel cui percorso -soprattutto nei territori diAlessano, Corsano, Tricase- sono state rinvenute di-scariche abusive con rifiuti speciali interrati. Le que-stioni di legalità sollevate dalle due associazioni nonriguardano solo la tutela del paesaggio e dei beni na-turalistici e archeologici ma interessano anche e so-prattutto la tutela del diritto alla salute dei cittadini.In base ai dati del registro tumori, nella zona delle di-scariche una media di incremento negli ultimi 35 annidei tumori ai polmoni del 38% rispetto al dato atte-so, del 23% di tumori alla vescica ed incredibilmen-te del 77% delle leucemie.

Comitato S.s. 275 e Sos Costa Salento diffidano il Cipe

La collettiva sarà in esposizione sino al 31 agosto, con ingresso gratuito tutti i giorni, dalle 20 alle 24

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19 02 agosto 2014

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20 02 agosto 2014

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L’ennesima emergenza lega-ta all’impianto di biostabi-lizzazione di Poggiardo èrientrata, ma la situazione ri-mane delicata. Sulla que-stione è intervenuto anche ilconsigliere regionale AurelioGianfreda (nella foto), cheha voluto fare chiarezza sualcuni aspetti: “Il conferi-mento a Poggiardo dei rifiutidi norma destinati a Con-versano è stato stabilito daun’ordinanza di Vendola, laquale faceva seguito al dia-logo tra i gestori delle di-scariche con il quale si eragiunti alla conclusione chel’impianto di Poggiardoavrebbe accolto questo sur-plus di rifiuti solo per ilmese di maggio. L’Ammini-strazione comunale era aconoscenza di tutto ciò eavrebbe dovuto rifiutare su-bito questa prospettiva, in-vece si è allertata solo quan-do ho consegnato personal-mente a Vendola la lettera incui chiedevo la revoca del-l’ordinanza. Lo stesso Ven-dola ha così allertato gli uf-fici regionali preposti e il dot-tor Campobasso ha convo-cato gli Oga, organi di ge-stione delle Ato, che hanno

dato il loro benestare al con-ferimento dei rifiuti a Pog-giardo a luglio, cioè proprioil periodo meno indicato, an-che se si sarebbe dovuto ri-fiutare a prescindere quantopoi verificatosi”. Gli effetti di questa decisio-ne si sono subito palesati eGianfreda si dichiara pron-to a combattere: “A causa diquesto surplus di rifiuti,l’aria di Poggiardo non è maistata così irrespirabile e percosì lungo tempo. Il nostrobiostabilizzatore quindi nonfunziona e bisogna adessopretendere il contrario. Labattaglia che mi vedrà pro-tagonista nei prossimi gior-ni sarà indirizzata al mi-glioramento dell’abbatti-mento del problema odori-geno, che per ora crea fasti-di olfattivi, ma non sappia-mo quale potrà essere il suoimpatto nel tempo, soprat-tutto sulla salute dei cittadi-ni”.L’Amministrazione comu-nale ha espresso l’intenzionedi adire le vie legali e in me-rito Gianfreda ha la suaidea: “La class action an-drebbe rivolta verso chi hacreato questa situazione e

quindi in primis a RaffaeleFitto che nel 2002, da Com-missario alla Sanità, indivi-duò Poggiardo come sede diimpianto. In secondo luogo,poi, proprio verso quellamaggioranza consiliare che,

a differenza del centrosini-stra, votò quel decreto ecomposta da alcuni rappre-sentanti della attuale mag-gioranza, come GiuseppeColafati, Damiano Longo,Alessandro De Santis, Do-

nato Rausa. Sono i cittadinia doversi rivalere su questisoggetti, compresi coloroche non hanno consentito uncorretto funzionamento del-l’impianto”.

Alessandro Chizzini

poggiardo

La splendida Otranto ogni anno ci offre una lun-ga serie di serate da vivere a stretto contatto conil mare, con la storia e l’atmosfera elegante e sug-gestiva che si diffonde tra i suoi vicoli e le suecase. Quest’anno l’agosto otrantino si prean-nuncia molto frizzante grazie ad un curato mixdi musica, arte, enogastronomia, giochi e moda.

Si parte fin da subito: i Marta sui Tubi tornanocon la loro musica nel Salento, il 2 agosto, pres-so il Fossato del Castello. Il 5 agosto gli aman-ti della buona cucina potranno assistere alloShow cooking a cura dell’Associazione cuochisalentini, giunto al suo 3° appuntamento. Si accendono le passerelle, esplode la moda il6 agosto, con la sfilata realizzata a cura della sti-lista Carol Cordella. Sempre nella stessa sera-ta e a seguire, il 7 agosto, in scena la cultura gra-zie alle presentazioni del libro A portata di maredi Marco Renna -un libro che si legge come unaguida turistica e si porta in borsa come una map-pa- e del romanzo I segreti della scogliera di Mar-co Esposito, edito da Lupo Editore. Serata di grande festa il 16 agosto con la ma-nifestazione “La birra del ragno”: in programmamusica, danza e degustazione di ottima birra.Per l’occasione è prevista anche la performan-

ce di Serena D’Amato, nota danzatrice salenti-na, ne “I segreti della pizzica salentina”. Il 18appuntamento con la bellezza per la finale re-gionale del concorso Miss Italia. Risate e comicità a non finire, il 19, conl’esplosiva banda di Mudù di Uccio De Santis.Non poteva mancare la danza, giorno 20, conla serata di Tango Bollente, gara tra scuole di bal-lo. Sonorità antiche e atmosfere altamente sug-gestive la sera del 23, con il concerto di Musi-ca Antica. Inno al dio Bacco il 24 agosto, con“Il Megalite divino”, serata di degustazione di vinidel Salento fra pietre e stelle. La serata sarà al-lietata anche dai racconti magici dei megaliti diTerra d’Otranto e dall’osservazione astronomi-ca delle costellazioni celesti.Il 30 agosto, per finire, assecondando il diffu-so amore per la cucina, il quarto appuntamen-to con lo Show cooking a cura dell’Associazio-ne cuochi salentini. Ogni sera inoltre, per la gio-ia dei bambini e delle famiglie, sarà aperto il par-co della luna, città del divertentismo. Non per-dete, dunque, gli appuntamenti dell’estateotrantina.

Patrizia Miggiano

Il consigliere regionale torna sull’emergenza rifiuti dei giorni scorsi, chiarendo la sua posizione e annunciando battaglia

otranto

Un’estate all’insegna dello spettacolo Musica, arte, enogastronomia e moda protagonisti fino al 30 agosto presso i fossati del Castello Aragonese

Gianfreda: “Miasmi dal biostabilizzatore?Fitto e maggioranza i veri responsabili”

21 02 agosto 2014

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Per tutto il mese di agosto il Museo della Me-moria e dell’Accoglienza di Santa Maria al Ba-gno resterà aperto ogni giorno (lunedì esclu-so) dalle 19.30 alle 22. Anche quest’anno l’ac-cesso al Museo sarà gratuito e i componen-ti dell’Associazione “Tic Tac”, che da due annigestisce la struttura, accoglieranno i visitatori.Il pubblico avrà così l’occasione di ascoltareun’emozionante storia del secolo scorso,quando tra il 1943 e il 1947 il territorio ne-retino divenne importante centro di acco-glienza profughi della Seconda Guerra Mon-diale, che si riversarono in Puglia per poi ri-

partire verso il nascente stato di Israele. Un anno fa, fra italiani e stranieri, sono sta-ti ben 7mila i visitatori del Museo e 128 igruppi organizzati, con un trend in crescitadel 141% rispetto allo stesso periodo del-l’anno precedente. Un dato rimarcato nei mesiscorsi anche da Carlo Falangone, vicesinda-co e assessore alla Cultura del Comune di Nar-dò: “La struttura -ha sottolineato Falango-ne- garantisce fruibilità alle numerose scola-resche e ai turisti che vengono nel nostro ter-ritorio. L’alta professionalità del personale del-l’Associazione, composto da 17 giovani, al-

cuni dei quali con particolari specializzazio-ni in più di una lingua straniera, ebraico com-preso, consente ai visitatori di conoscere inmaniera approfondita una delle pagine piùbelle della storia della nostra Città”. Il Museo si trova sul lungomare Lamarmo-ra (tra Santa Maria al Bagno e la localitàQuattro Colonne) ed è stato realizzato su pro-getto dell’architetto Luca Zevi. Contiene di-versi murales ebraici, oltre a materiale cu-stodito nell’archivio storico del Comune ne-retino, documenti fotografici e video. Nel-l’estate 2013 fu la mostra “Eretz” (“Terra”,

in ebraico) dell’artista ebrea statunitense Ni-cole Blau ad essere esposta all’interno dellastruttura nel periodo estivo. Quest’anno in-vece la scelta è stata quella di puntare su unartista legato al territorio. Saranno quindi leopere del pittore neretino Angelo Lupi Ta-rantino ad essere ospitate nel Museo della Me-moria nel mese di agosto. L’artista 64enne tor-na così ad esporre nella propria città dopoaver trascorso una lunga carriera tra Firen-ze, Napoli, Siena, Lugano, Roma e Milano.Per ulteriori informazioni è possibile visita-re la pagina Facebook del Museo della Me-moria e dell’Accoglienza o inviare un’emailall’indirizzo di posta elettronica [email protected].

Stefano Manca

nardò22 02 agosto 2014

Il Museo della Memoria di Santa Maria al Bagno si prepara ad accogliere il pubblico nel mese di agosto. In programma anche una mostra del pittore Angelo Lupi Tarantino

galatina

Prosegue fino al 22 agosto la mostra “Luce”, progetto espo-sitivo con gli artisti pugliesi Giovanni Lamorgese, Rosema-rie Sansonetti, Francesca Carallo, Massimo Ruiu, France-sco Granito, Ezia Mitolo, Raffaele Quida. “Per la prima vol-ta in Salento ed esattamente a Galatina, e colgo l’occasioneper ringraziare anche la Pizzinini-Scolari ComunicAzioni -af-ferma l’assessore al Turismo, Alberto Russi- l’arte e l’espo-sizione convivono in un contesto diverso e innovativo, in unpercorso che si snoda in una parte del palazzo nel cuoredella città, coinvolgendo anche uno spazio comune comela strada”.

Leitmotiv delle opere è l’attenzione alla luce, intesa sia comeelemento esterno sia interno alla composizione, ma co-munque componente essenziale dell’elaborazione artisti-ca. La suggestiva location di Palazzo Mongiò dell’Elefantein via Ottavio Scalfo (oggi dimora privata dopo un recenterestauro) accoglie questi artisti contemporanei spaziandotra scultura, design e installazione. L’apertura al pubblicoè fissata dal giovedì alla domenica, dalle 19 alle 22, l’in-gresso è libero. La mostra, patrocinata dal Comune, termineràil 22 agosto con la manifestazione “Corti a Mezzanotte”, cheda cinque edizioni anima il centro storico di Galatina. (S.M.)

Un palazzo che diventa galleria di “Luce”

Storia e arte nel segno della Memoria

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E fu così che la “Città Bel-la” conquistò un altro invi-diabile primato. Secondoinfatti una ricerca dell’Os-servatorio socio-economi-co del gruppo “Pagine Sì!”Gallipoli è la “città del sor-riso”. A stabilire questoprimato sono stati 870 tu-risti stranieri che nel bime-stre maggio-giugno 2014hanno alloggiato negli al-berghi delle province italia-ne. Interpellati sull’argomento,gli intervistati non hannoavuto alcun dubbio: per il13% di loro è Gallipoli lapiù accogliente meta turi-stica italiana. La città ioni-ca si lascia alle spalle vere eproprie “mecche” del turi-smo nazionale e interna-zionale. Rimini è infatti alsecondo posto, avendo con-quistato l’11% di gradi-mento. Un balzo all’indietroper la città romagnola, cheun anno fa dalla medesimaindagine uscì vittoriosa. Alterzo posto si piazza Olbiae al quarto Firenze, che ot-

tiene il 9% del consenso.Solo il 7% degli intervista-ti ha invece scelto Forte deiMarmi. Seguono Taormina(6%) e Jesolo (5%). Ma chi sono i turisti che inbase a questa classifica han-no scelto di premiare Galli-poli? Proviamo a tracciarneun identikit. A rispondere aquesto sondaggio, come di-cevamo, sono stati 870 tu-risti stranieri che hannosoggiornato in Italia neimesi scorsi. Provengono

principalmente da Spagna,Francia, Belgio e Germania,con una discreta rappre-sentanza (18% del campio-ne) di cittadini statunitensi.Gli “elettori” hanno un’etàcompresa tra 18 e 64 anni;la maggior parte di lorosono donne (62%); hannoun titolo di studio universi-tario (55%) e sono liberiprofessionisti (58%). I criteri scelti per giudicarele città italiane sono ovvia-mente facilmente immagi-

nabili: si va dall’ospitalitàall’offerta di informazioni esuggerimenti, fino all’orga-nizzazione della “macchinadell’accoglienza” e ai servi-zi turistici. Ma, alla fine, ciòche il visitatore riporta consé in valigia, oltre a foto esouvenir, è il sorriso delpersonale che lo ha accoltoe ospitato nelle strutture ri-cettive e nei locali (ha ri-sposto così il 39% degli in-tervistati). Ci si lamentaperò di alcuni disservizi:

aperture troppo limitate dimusei e siti archeologici(28%), costo elevato deibiglietti d’ingresso (21%),difficoltà ad acquistare eprenotare online ticket peri luoghi d’arte (18%). Un

dato di cui si deve tener con-to, considerando la recenteriapertura al pubblico delCastello di Gallipoli, verofiore all’occhiello dei con-tenitori culturali pugliesi.

Stefano Manca

gallipoli

Ridimensionamento di alcuni re-parti dell’Ospedale di Casarano?Non se ne parla nemmeno. Tuo-na così Emanuele Legittimo, pre-sidente del comitato civico “ProFerrari”. “Venuti a conoscenza -scrive Legittimo- che la Asl Lec-ce presenterà una proposta di or-ganizzazione dipartimentale del-la ASL Lecce e quindi di alcunestrutture, chiediamo a tutte le rap-presentanze sindacali di rappre-sentare le motivazioni di dissen-so rispetto a scelte che penaliz-zano un intero territorio e non soloCasarano”. Il riferimento è ai reparti di Uro-logia ed Endocrinologia, che do-

vrebbero diventare Unità Opera-tive Semplici Dipartimentali, e allamancanza dell’Unità Operativa diGinecologia-Ostetricia, sia perCasarano che per Gallipoli. “Il Co-mitato -prosegue Legittimo-, an-che alla luce della discussione delNuovo Patto della Salute, invitatutti i consiglieri regionali espres-sione del territorio salentino (ditutti gli schieramenti), nonché iSindaci del comprensorio, aduna riunione operativa per capi-re quali siano i nuovi parametri eciò al fine di condividere con i ter-ritori scelte politiche che inevita-bilmente ricadono sui cittadini”.

(S.M.)

Un’indagine condottadall’Osservatorio “PagineSì!” su un campione dicirca mille turisti stranieripremia la città salentina

casarano

Ospedale “Ferrari”, no al ridimensionamento

23 02 agosto 2014

La capitale del sorriso? La “Città Bella”, naturalmente

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24 02 agosto 2014

Lucugnano e l'arte figula sonoun binomio inscindibile, cherisale alle origini del piccoloborgo salentino. L'affermazionedi questa forma di artigianato èstata favorita dall'abbondanzadi banchi di argilla affiorantinella zona. Ed è da quest'artemagica che, ancora oggi, con-tinuano a nascere opere mera-vigliose dalle in-stancabili manidei nostri arti-giani figuli. Da qui la quartaedizione dellaSagra della ter-racotta e dellericette di PapaGaleazzo, instretta collabo-razione con arti-giani figuli lucu-gnanesi, esposi-tori nella mede-sima sagra, dasempre impe-gnati nella con-tinua evoluzio-ne delle tecni-che di lavorazio-ne della creta, laquale continua

ad offrirci numerosi oggetti diuna bellezza artistica, che fan-no da sfondo a tutti i prodottigenuini dell'agricoltura lucu-gnanese.Quest'anno la manifestazionevedrà la presenza, durante la se-rata, del gruppo musicale "IScianari". Per informazioni: 335 5809569.

SAGRA DELLA TERRACOTTA E DELLE RICETTE

DI PAPA GALEAZZOLUCUGNANO, 2 agosto

Sabato 2 agosto in piazza IV No-vembre si terra la settima edizionedella festa du “Paninu d’a Zita” egiorno 3 agosto la terza edizionedel “Sogno di una notte di mezzaestate” gran gala di moda salen-tina. L’originale festa du “Paninud’a Zita”, organizzata dall’Associa-zione culturale ricreativa da cui hapreso il nome, nasce dalla tradi-zione e dalla valorizzazione di an-tiche usanze con l’obiettivo diriproporle, rievocando la stessasemplicità e i valori della civiltà ru-

rale di ieri.Un ricordo del pas-sato che diventa unracconto nel pre-sente, un’occasioneche nasce dalla no-stra terra, culla dimolte tradizioni po-polari che abbiamoimparato a apprez-zare, terra di storieda riscoprire chehanno conservatointatto l’antico fa-scino. Il programmadella festa prevedealle 19 la celebra-zione della SantaMessa in onore deifesteggianti Nozze d’Oro, alle 21apertura stand enogastronomicie alle 22 musica live con il gruppol’Amanti de Baccu.Domenica 3 ritorna l’appunta-mento con la moda salentina di“Sogno di una notte di mezzaestate”, la manifestazione giuntaalla terza edizione che proponeun gran galadi moda con le firmedell’artigianato tessile salentino ela collaborazione di commerciantidel settore e non solo.

Il programma prevede alle 21l’apertura del galadi moda, men-tre nel corso della serata sono pre-viste esibizioni di danza e musica. Naturalmente i nostri stand eno-gastronomici con il classico menudu “Paninu d’a Zita”: panini, vino espumoni tipici della tradizione sa-lentina ma anche carni, fritti edolci e stand di espositori locali. Egradite sorprese con l’associa-zione del “paninu” più famoso delSalento.

“PANINU D’A ZITA” MINERVINO DI L., 2 e 3 agosto

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25 02 agosto 2014

Durante la celebrazione della SantaMessa hanno luogo due panegirici inonore dei Santi Patroni, San Vincenzo Fer-reri (nella foto)e la Madonna di Costanti-nopoli . Il giorno della vigilia entrambe lestatua dei protettori vengono portate inspalla in processione per le vie del paeseaddobbate con luminarie artistiche. Per il 2014 è previsto il seguente pro-gramma: il 1° agosto spettacolo di musicaleggera con Orchestra Italiana e concertodella cantante Fiordaliso, mentre il 2 ago-sto si esibiranno in concerti bandistici laBanda "Città di Sogliano Cavour" e la“Banda di Montescaglioso”. A tarda sera ifesteggiamenti si concludono con un tra-dizionale spettacolo pirotecnico.

SAN VINCENZO FERRERI E MADONNA DI COSTANTINOPOLI

CANNOLE, 1 e 2 agosto

Oramai da diversi anni per le stradinee i vicoli di Caprarica un intero popolosi ritrova intorno alla Macaria Cistared-dha, offrendosi con i suoi abiti piùumani ai tanti visitatori che attendonola sagra. E ogni anno questa magia si ri-pete come se ci fosse da sempre, comeriemersa da un libro di storia compo-sto da pagine di vita quotidiana, in-trecciando presente e passato con ilgiusto equilibrio. Passeggiando tra levie del paese si può, difatti, respirarearia contadina attraverso i diffusi odorisprigionati da invitanti stand gastro-nomici sparsi lungo il percorso: saporigenuini di un tempo che fu e che ri-torna ad essere, arricchito di passione ecarico di cultura popolare.

MACARIA CISTAREDDHA CAPRARICA DEL C., 8 agosto

Giunta al suo 15esimo anno ed orga-nizzata dall'Associazione "La Culonna -Tutino", è tra le manifestazioni culturalipiù attese dell'estate tricasina. Le peculiarità di questo evento sono lasana cucina (garantita dall'impiego dialimenti tipici del luogo, rigorosa-mente freschi, genuini e di stagione), ilmercatino a km 0 con le produzioniagroalimentari locali (frutta, verdure,formaggi e tanto altro, rigorosamentenaturali), la buona musica con i con-certi delle band salentine Vento delSud e Rock'n Soul e l’animazione per ibambini: in serata giungerà l'esilarantecaravan del clown Lacoste, garanzia didivertimento per grandi e piccini.

RITI E SAPORI INTORNO AL MENHIR

TUTINO, 5 agosto

La “Sceblasti” nasce dalle laboriose manidelle donne zollinesi che impastandosapientemente vari ingredienti (farina,zucchine, olive, cipolla, zucca, olio, pe-peroncino, sale e capperi), danno vita aduna specialità gastronomica che hamantenuto inalterato nel tempo il suosapore. La sagra nasce nel 1996 dall’esi-genza di alcuni cittadini di far conoscerei prodotti tipici della gastronomica lo-cale e vivere due serate all’insegna delbuon gusto e del recupero delle antichetradizioni popolari.Il programma musicale dell’edizione2014 prevede per sabato 2 Su' D'est eStella Grande e le Anime Bianche; perdomenica 3 appuntamento con FabricaFolk, Nui Nisciunu e Vento del Sud.

SAGRA DELLA “SCEBLASTI”ZOLLINO, 2 e 3 agosto

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26 02 agosto 2014

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Anche questa estate nonpoteva mancare un velocenoir da leggere sotto l’om-brellone. Gianrico Carofi-glio ha pubblicato per Ei-naudi Una mutevole verità,romanzo breve in cui, insole 100 pagine, si dipanaun’intera vicenda investi-gativa. Il maresciallo PietroFenoglio, piemontese tra-piantato a Bari, si trova difronte ad un omicidio delquale, all’apparenza, si ègià individuato il colpevole.

Ma ovviamente la soluzionenon è così semplice: man-ca un concreto e reale mo-vente e il maresciallo dovràdistricare una verità in con-tinuo cambiamento. Carofiglio delinea con que-sta storia dai contorni per-fetti un nuovo personag-gio, dai tratti chiari e preci-si, un uomo vero, per ilquale la verità stessa èl’unico movente di ogni suasingola azione. Avvincente.

spettacolo

Per segnalazioni:

[email protected]

27 02 agosto 2014

a cura di Claudia Mangione

L’abbiamo visto fare il suo de-butto nel cuore di SoglianoCavour nel 2006. L’abbiamopoi visto crescere anno dopoanno e, plasmandosi sotto laferma volontà creativa di ungiovanissimo Raffaele Casa-rano e del suo team, veicola-re il messaggio nuovo nel no-stro territorio di una musicajazz non per pochi cultori, mafruibile dal pubblico di ognitipo. Oggi il Locomotive è di-ventato grande e, ritagliato-si a suon di note e sforzi unposto di tutto rispetto tra i fe-

stival italiani, si sposta neiluoghi più suggestivi del ca-poluogo salentino e ne ab-braccia la candidatura a Ca-pitale Europea della Cultura2019. Dice Raffaele Casarano: “Sia-mo felici di aver ricevutol’invito da Lecce a essere quimentre si prepara a raggiun-gere un obiettivo così im-portante. Anzi noi artistichiediamo di essere usatiquanto più possibile perchèsiamo pronti a essere unasquadra in previsione di que-

sto traguardo”. Ed è lo stes-so coordinatore artistico diLecce “2019” Airan Bergche, nel ringraziare il sup-porto dato al progetto, defi-nisce il Locomotive e il suobellissimo programma unmix di talento e genio. Inaugurato giovedì 31 lugliodalla nota performance livedel viaggio in treno “Fromstation to station”, il Festivaltroverà ospitalità fino al 4agosto nell’Anfiteatro Ro-mano, magica location deidoppi appuntamenti serali

dei nuovi “Concerti al buio”e dei “Concerti-evento” (An-tonella Ruggiero il 2 agosto,Gegè Telesforo Quartet il 3agosto, il batterista e com-positore franco-africanoManu Katchè il 4 agosto) enel suggestivo ambiente delMuseo Ferroviario, doveavranno luogo le improvvi-sazioni jazzistiche delle “Jamdel Birdland” a partire dalle23.30. Tema dominante di questaedizione, la nona, è il “Chia-roscuro”. Ci spiega Raffaele:“Il tema di questa edizioneviene da un’idea in cui tuttoha a che fare con l’immagi-nazione, sia essa artistica,musicale, visiva, auditiva, esoprattutto di percezione del-le cose. Una percezione chemira alla riscoperta della cu-riosità e della bellezza perchéritornare ad incuriosirsi del-

le cose, della vita e di ciò checi circonda è oggi fonda-mentale”. Tra musica, arte e anche ci-nema, con la presentazione il2 agosto del film di Paolo Fre-su 365, il leitmotiv ispirato-re del Festival continua ad es-sere quello di rinnovarsi e didare vita a progetti origina-li, aprendosi ad altre musiche,guardando al palco come unluogo di incontro, scambio,crescita e sviluppo. Tornainoltre uno degli appunta-menti più attesi, quello di“L’Alba in Jazz” che, dopoGiuliano Sangiorgi, PaoloFresu, Dudu Manhenga, Da-niele Di Bonaventura e Gae-tano Curreri, avrà per pro-tagonista, il 3 agosto, PaolaTurci. Luogo del saluto mu-sicale al sole sarà Marina Ser-ra di Tricase. Info: www.lo-comotivejazzfestival.it.

Guidato dal sassofonista salentino Raffaele Casarano, il Locomotive Jazz Festival approda a Lecce fino al 4 agosto

fä içÅçãçíáîÉIãáñÇá í~äÉåíçÉÖÉåá~äáí¶

Dopo quattro annidall’ultimo Mamma-litaliani, gli Aprés laclasse tornano conil nuovo album Riu-scire a volare, dispo-nibile dal 1° luglio intutti i negozi e gli sto-re digitali. La bandsalentina, salda-mente ancorata al proprio stileche unisce ska, pop, electro, dub,propone dodici inediti nei quali sisusseguono diverse tematiche, conuna ovvia attenzione alla crisi del-la realtà attuale. Il primo singolo

estratto dall’album èinfatti Questa vita, nelquale il disagio del-l’uomo odierno, mes-so giornalmente aconfronto con il di-sfacimento delle pro-prie convinzioni e conl’allontanarsi dei pro-pri sogni, viene pie-

namente descritto. Due le collabo-razioni rilevanti, una con Cristofo-ro Micheli nel brano La faida el’altra con l’amico Giuliano San-giorgi nel brano che dà il nome al-l’album Riuscire a volare.

Riuscire a volare - Aprés la classeCD

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A cura di Francesca RinaldiUna mutevole verità - Gianrico CarofiglioLIBRO

Le recensioni di Libri&Musica

Raffaele Casarano (foto@flavio&frank)

Tutti già pronti ai nastri di partenza per il viag-gio che condurrà alla notte più lunga del-l’estate salentina, con un’importante novi-tà. Quest’anno, infatti, il festival itinerante,che parte da Corigliano d’Otranto e si con-clude a Melpignano il 23 agosto con il con-certone finale, sarà arricchito da 18 progettispeciali, frutto di collaborazioni tra i gruppistorici della musica popolare e artisti noti nelpanorama internazionale provenienti da tut-to il mondo, come Bukhu dalla Mongolia, dalMarocco Nassouli El Mehdi ospite il 16 ago-sto ad Alessano dell’Enza Pagliara Gruppo,Burhan Ocal dalla Turchia o i Kissmet, laband di world music che lavora sulla musi-ca popolare indiana. Sui palchi della Grecìa Salentina arriverà unpezzo di mondo che dialogherà con i ritmi

tarantolati del Salento. Non man-cheranno inoltre prestigiosi espo-nenti della musica nazionale, tracui Enzo Avitabile il 6 agosto a Ca-strignano dei Greci con gli Aria-corte, Tony Esposito a fianco deiPetrameridie il 20 agosto a Mar-tano, Peppe Servillo ospite il 10agosto a Sternatia dell’ex maestroconcertatore Ambrogio Sparagnae della suaOrchestra Sparagnina, formata da 20 gio-vanissimi cantori e musicisti. A completare le esibizioni anche artistiche  da decenni si occupano di recupero del-la tradizione etnomusicale del  proprio ter-ritorio come Alfio Antico, ospite di  Anna Cin-zia Villani e MacuranOrchestra, Rosapaedacon i Nidi D’Arac e Daniele Durante con Ric-

cardo Tesi. “Il festival itinerante non rap-presenta più una semplice appendice delConcertone finale di Melpignano -spieganoi direttori artistici della Notte della Taranta2014 Sandro Cappelletto e Sergio Torsello-ma diventa a tutti gli effetti un importantelaboratorio di idee grazie a progetti che coin-volgono artisti salentini e musicisti del pa-norama nazionale e internazionale”.

La Notte della Taranta incontra il mondoL’edizione 2014 del festival itinerante, che fa da lungopreludio al concertone, si arricchisce di 18 progettispeciali con artisti provenienti da tutto il mondo

Antonella Ruggiero

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28 02 agosto 2014

VERNOLE, Castello di Acaya - ore 18/21Doppia personale degli artisti Eva Caridi e BogumilKsiazek, protagonisti di un percorso espositivo co-rale, frutto di lunghi dialoghi tra il Salento e Atene,Corfù e Cracovia attraverso i linguaggi della scultu-ra e della pittura, intervallati da installazioni sonore.

ApprodiSABATO 2

GUAGNANO, Sudestudio - ore 22Il Festival “Le Notti del Barbagianni” dell’Arci Rubik festeggia lasua notte conclusiva con tanti nomi in line up come Egokid, Ni-colò Carnesi (nella foto) e un grande aftershow sotto le stelle conil dj-set di Protopapa. Immancabile, come ogni anno, il volo deibarbagianni rimessi in libertà dopo esser stati curati nel centroSOS Fauna Selvatica.

SABATO 2Le Notti del Barbagianni

MUSICA

ARTE

LECCE, Castello Carlo Vore 19.30Vernissage della mostracine/fotografica di Pippo Cari-glia (nella foto) “L’Aventurier”alla presenza dell’artista emusicista Jules Mouanga, pro-tagonista della storia, che siesibirà per i presenti. In mostratutte le fotografie fermate daCariglia durante le riprese delfilm L’Aventurier, di cui sarà tra-smesso il trailer: una raccoltadi informazioni che raccontauna cultura nuova attraverso lavita di un uomo. Visitabile finoal 14 agosto.

SABATO 2 L’Aventurier

ARTE

OTRANTO, Castello Aragoneseore 10Approda nel Castello Aragone-se la mostra-evento “Il Mito diLeonardo a Otranto. MonnaLisa e la Gioconda nuda attra-verso cinque secoli”, curata dalMuseo Ideale Leonardo Da Vin-ci. L’evento di rilevanza storica,precedentemente in Florida,Giappone e Taiwan, presenta ilfenomeno incomparabile del-l’iconografia del dipinto più ce-lebre al mondo attraverso unastraordinaria complessità di im-magini. Fino al 30 settembre.

DOMENICA 3Il mito di Leonardo

ARTE

SANTA CESAREA TERME, Villa Raffaella - ore 17 L’artista scultore Fabio Sta-race porta in esposizione lasua ultima collezione intito-lata “RiGenia”. L’artista hariservato alla sua terra natial'anteprima di questa esposi-zione che lo porterà presto ingiro per l'Italia. La mostrascultorea si distingue per li-quidità e dinamismo delleopere ispirate al concetto di“RiGenia”, termine coniatoda Starace per indicare l'ideadi genesi e “ri-genesi” che ri-corre nella sua opera.

DOMENICA 3 RiGenia

ARTE

MARTANO, Kurumuny - ore 21.30La rassegna di incontri, musica e letteratura al chiaro di lunapromossa dalla casa editrice Kurumuny ospita la musica di Àspro,il nuovo progetto discografico, prodotto da Kurumuny, della can-tante Ninfa Giannuzzi e del chitarrista Valerio Daniele, accom-pagnati da Giorgio Distante (tromba ed elettronica) e Vito De Lo-renzi (tabla e tamburi a cornice).

DOMENICA 3 Sentieri a Sud

MUSICA

COPERTINO, Castello Angioino - ore 21Il Festival Internazionale delle Arti ospita il M° Peppe Vessicchio(nella foto), che presenterà in prima mondiale la Missa proanima, da lui integralmente curata. A seguire Parenti Latini,una frizzante produzione di opere di autori contemporanei tra-scritte da Vessicchio per il quintetto d’archi “Sesto Armonico”e la fisarmonica classica di Loderini.

DOMENICA 3Festival Internazionale delle arti

MUSICA

a cura di Claudia Mangione

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29 02 agosto 2014

MAGLIE, Art Cafè - ore 22Il quintetto jazz formato da Francesco Negro al pia-no (nella foto), Martin Jacobsen (sax tenore), PekkaPylkkänen (sax contralto), Matteo Maria Maglio(contrabbasso) e Alex Semprevivo alla batteria faràvibrare di calde note la serata magliese dell’Art Cafè.

Jam sessionGIOVEDÌ 7MUSICA

TREPUZZI, Largo Margheritaore 22.30Partenza col botto per la terzaedizione di Bande a Sud, il fe-stival-laboratorio degli immagi-nari bandistici che porta a Tre-puzzi l’unica data salentina delgrande Vinicio Capossela (nellafoto), accompagnato dalla Ban-da della Posta, un complesso dianziani musicisti del paese di ori-gine della famiglia di Vinicio(Calitri, nell’Alta Irpinia). Spe-cial guest femminile sarà lastraordinaria cantante salentinaEnza Pagliara. Ingresso gratuito.

LUNEDÌ 4Bande a Sud. Suoni tra due mari

MUSICA

SAN DONATO, Piazza Garibaldi ore 22 Si ripete l'appuntamento nelcuore dell’estate con il grandeconcerto di GirodiBanda a SanDonato di Lecce. L’organico di-retto da Cesare Dell’Anna ècomposto da una banda pu-gliese, dal gruppo Opa Cupa edalle voci della tradizione sa-lentina: Enzo Petrachi, Enza Pa-gliara, Claudio Cavallo. Di recentepubblicazione “Bolero di Ara-deo”, il nuovo singolo in cui la tra-dizione della musica popolaresalentina sposa la danza di ori-gine spagnola.

MERCOLEDÌ 5Girodibanda in concerto

MUSICA

GALLIPOLI, Parco Gondar - ore 21Il cantautore franco spagnolo, icona musicale del popolo tra i piùinfluenti e i più impegnati socialmente nella storia della musicacontemporanea, torna a Gallipoli per portare il suo ultimo stre-pitoso progetto La Ventura, accompagnato sul palco dal suo bas-sista storico Jean Michel Gambeat, il chitarrista Madjid Faheme David Bourguignon alla batteria.

MARTEDÌ 5Manu Chao in concerto

MUSICA

a cura di Claudia Mangione

LECCE, Le Cave di Verdalia - ore 22Dopo l’indimenticabile apertura con Roby Facchinetti proseguela rassegna di eventi a Le Cave di Verdalia con Malika Ayane, chefarà tappa con il “Ricreazione Tour”. Un concerto per voce e trioche non mancherà di stupire e incantare: in scaletta le sue can-zoni più celebri, dai primi successi alle canzoni dell’ultimo lavo-ro discografico. Info: 320.2446770.

GIOVEDÌ 7Malika Ayane in concerto

MUSICA

CAPRARICA DI TRICASE, Piazza Sant’Andrea - ore 22Il trombettista Cesare Dell'Anna(nella foto), alla guida del-l'esplosiva band presenta unacontaminazione eclettica chepercorre, con sonorità balkani-che, le fatiche delle processionisalentina, alimentandosi dellesuggestioni più composite dellacultura musicale popolare delledue sponde dell’Adriatico. “Cen-tro di Permanenza Tempora-nea” è dedicato all’Albania Ho-tel, nelle campagne del Salento,dimora di artisti e di passanti.

VENERDÌ 8Opa Cupa in concerto

MUSICA

LECCE, Anfiteatro Romano - ore 21.30La splendida bomboniera a cielo aperto dell’Anfiteatro Romanodi Lecce ospita gli Avion Travel, che a quasi dieci anni dall’ulti-mo tour insieme tornano a esibirsi in concerto con l’amata sto-rica formazione: Peppe Servillo (nella foto), Fausto Mesolella, Ma-rio Tronco, Mimì Ciaramella, Ferruccio Spinetti, Peppe D’Argen-zio. Info: 0832.303707.

VENERDÌ 8Avion Travel in concerto

MUSICA

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Anno XI - n. 543Reg. Trib. Lecce 778 del 18.01.2002

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Periodico associato all’UnioneStampa Periodica Italiana

Tessera n. 14594

Il tratto principale del tuo carattere. La generosità.Il tuo principale difetto.L’irascibilità, che è un modo per to-gliermi subito di dosso l’arrabbiatura.La qualità che preferisci in una don-na?La sincerità.E in un uomo? Onestà e lealtà.Cosa ci vuole per esserti amico? Basta veramente poco. Sono moltoaperto con tutti.Cos’è la felicità?Sono dei momenti che bisogna pren-dere e tenere con sé.L’ultima volta che hai pianto?Ieri.Di cosa hai paura?Adesso che ho famiglia ho paura de-gli eventi imprevisti come le malat-tie, un malessere oggi spesso inflit-to alla popolazione dai guasti dellanostra società Canzone che canti sotto la doccia? Le canzoni di Gregory Isaacs, comeMy number one.Musicisti o cantanti preferiti?Sono molti gli artisti che rappresen-tano il nostro percorso musicale,dunque ognuno di essi ha per me unposto speciale.

Autori preferiti in prosa?Stephen Hawking e Nandu Popu.Libri preferiti. Il libro di Nandu Popu, Salento fuo-co e fumo, e i classici su scienza e fan-tascienza di Hawking.Attori e attrici preferiti.Scamarcio, Di Caprio, CameronDiaz.Chi potrebbe interpretarti sul gran-de schermo? Me stesso o i miei fratelli.Film preferiti.Ce ne sono tanti, però un film in as-soluto che mi ha colpito tantissimoè I soliti sospetti.I tuoi pittori preferiti.Botero e poi mi piace tutto il Ri-nascimento come stile di pittura.Il colore che preferisci.Verde.Se fossi un animale, saresti?Un leone o anche un semplice ca-gnolino di strada, che come lo toc-chi abbaia.Cosa sognavi di fare da grande? I miei genitori mi hanno fatto vive-re serenamente i miei anni da bam-bino, senza farmi pensare già da pic-colo a quello che avrei potuto fare nelfuturo. E credo sia il miglior modoper viversi l’infanzia.

L’incontro che ti ha cambiato la vita?L’incontro con la mia donna, An-nalucia.La persona a cui chiederesti consiglioin un momento difficile?Ad Annalucia o a mia madre.Quel che detesti più di tutto.L’arrivismo e la slealtà.Quanto tempo dedichi alla cura deltuo corpo? Il 30 per cento della mia giornata.Piatto preferito.Le rape.Il profumo preferito.Il profumo dell’erba dopo che pio-ve.Il fiore che ami. La margherita.La tua stagione preferita? L’estate, anche se grazie alla passio-ne per il surf da onda ho imparatoad amare l’inverno.Il paese dove vorresti vivere?Sono di San Donato e vivo a Mar-tignano, e sto bene così.In quale epoca ti sarebbe piaciuto vi-vere?Mi affascina il Medioevo, forse perla sua oscurità. Mi dicono tutti chesono un po’ dark nel modo di pro-durre i ritmi. Personaggi storici che ammiri di

più. Mandela.Personaggi storici detestati. È il male in generale che odio perchéè il male che si serve delle figure checonosciamo.Cosa faresti per sostenere ciò in cuicredi? Quello che faccio, perdere qualcosadi mio stando lontano dalla famigliaperché, se sei in studio a produrre,devi lasciare qualcosa da parte; an-che se poi il tuo sforzo è per il be-nessere della famiglia stessa.Chi è il tuo eroe vivente? Chi ha il potere e non lo usa a scapi-to della popolazione, ma per aiutarla. Il tuo sogno ad occhi aperti? Che tutto vada bene e ci sia su ognicosa la salute.Il tuo rimpianto più grande? Non essere ancora stato in Giamai-ca, anche se la Giamaica l’abbiamoportata qua.Cos’è l’amore? L’amore è nu vortice!Stato attuale del tuo animo.Molto positivo.Il tuo motto.“De quistu passa”. Come vorresti morire?Lascio alla sorte questa scelta.

Fabio Miglietta, in arte Terron Fabio, nasce a San Donato di Lecce il 27 dicembre 1974.Autore e compositore più giovane dei Sud Sound System, è cresciuto a suon di reg-gae sin da tenera età grazie alle numerose cassette di musica giamaicana del fratellomaggiore, lo stesso che lo farà conoscere a quel “gruppo di persone”, Don Rico, PapaGianni, GG D e Nandu Popu, che insieme a lui rivoluzioneranno il panorama musicaleitaliano: la formazione della tripla “S” (Sud Sound System). È proprio in quelle famosedancehall del gruppo salentino che Terron Fabio inizia a fare le prime apparizioni,condividendo finalmente i microfoni con i suoi idoli e perfezionando le tecniche deldj style e della melodia; si crea così, sin da subito, un feeling artistico unico e un’inos-sidabile amicizia che danno vita a una serie di hit che diverranno i cavalli di batta-glia della formazione. Nel 1994 avviene il debutto discografico nella compilation “Sa-lento Showcase”, segnando il tempo con brani come La Romanella e Me basta lu sule,cantata assieme a Don Rico. È da lì che il Sud Sound System lo accoglie definitiva-mente nel gruppo producendo il primo album Comu na petra, che inaugura l’inizio diinnumerevoli successi oggi coronati da una carriera ormai ultraventennale.

io PROPRIO ioTerron Fabio

di Claudia Mangione - intervista liberamente ispirata al famoso gioco di società di Marcel Proust

30 02 agosto 2014

Foto di Flavio&Frank

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31 02 agosto 2014

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32 02 agosto 2014