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Flavio Bortoli impegnato nell’elegante e impegnativa linea di “Angi Tode”, 8b+, falesia del Covolo (Vicenza). Foto di Stefano Maruzzo da “Manuale di arrampicata” a cura di Augusto Angriman, collana “I manuali del Club Alpino Italiano”, per gentile concessione. Il valore terapeutico di questa disciplina messo in luce nel progetto “Montagnaterapia” ARRAMPICARE PER VIVERE ASSEMBLEA 2010 Riva del Garda accoglie i delegati del CAI CAI, 150 ANNI Quali proposte per le celebrazioni del 2013 BILANCIO Le scelte vincenti e il ruolo dei volontari e dei professionisti NOTIZIARIO MENSILE MAGGIO 2010 LA RIVISTA DEL CLUB ALPINO ITALIANO ISSN 1590-7716 Numero 5 - Maggio 2010 - Mensile - Poste Italiane S.p.a – Sped. in A.P. – D. L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n°46) art. 1 comma 1 DCB Milano - La Rivista del Club Alpino Italiano - Lo Scarpone

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Flavio Bortoli impegnatonell’elegante e impegnativa linea di“Angi Tode”, 8b+, falesia del Covolo

(Vicenza). Foto di Stefano Maruzzoda “Manuale di arrampicata” a cura

di Augusto Angriman, collana “I manuali del Club Alpino Italiano”,

per gentile concessione.

Il valore terapeutico di questa disciplina messo in luce nel progetto “Montagnaterapia”

ARRAMPICAREPER VIVERE

ASSEMBLEA 2010Riva del Garda accoglie i delegati del CAI

CAI, 150 ANNIQuali proposte per le celebrazionidel 2013

BILANCIOLe scelte vincenti e il ruolo dei volontari e dei professionisti

NOTIZIARIO MENSILE MAGGIO 2010 LA RIVISTA DEL CLUB ALPINO ITALIANO

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Da tanti anni, ancor prima della miaelezione a presidente generale, homaturato la convinzione che sidovesse ripensare la formulazione

dell’art. 1 del nostro Statuto – la carta fonda-mentale del Sodalizio – alla luce di alcunetrasformazioni del costume sociale. Per effet-to di una tendenza sempre più accentuataverso il tecnicismo e la sportivizzazione nellasocietà contemporanea, molti di noi avverto-no l’esigenza di riequilibrare quella che vienedefinita “cultura dell’eccesso” mediante ilrecupero del valore della conoscenza,soprattutto in presenza dell’affievolirsi delradicamento territoriale fra i giovani.

Il Club alpino ha, nel corso della sua lungastoria, due modelli statutari di riferimento inrelazione ai principi costitutivi dell’Associa-zione: l’art. 2 dello Statuto del 1863 (diimpronta scientifico-culturale) e l’art. 1 delloStatuto del 1931 (di impronta tecnico-sporti-va giustificata dall’inquadramento forzatonel CONI).

L’art. 1 attuale recepisce istanze dell’uno edell’altro modello maturate nel corso deglianni, con l’aggiunta del riferimento esplicitoalla tutela dell’ambiente naturale. Tuttavia,memori del titolo del libro di Carlo Levi “Ilfuturo ha un cuore antico”, credo valga lapena di recuperare il valore primario delconoscere e del far conoscere le montagne

anche in presenza di un depotenziamento didiscipline come la geografia e la storia neiprogrammi scolastici.

I nostri padri fondatori erano, non possia-mo ignorarlo, insigni “scienziati della terra”.Alpinisti e intellettuali come Massimo Milanon hanno mai cessato di ricordarci come

l’alpinismo sia un’au-tentica espressione dicultura poiché unisce il“fare” con il “far cono-scere”. In questi ultimianni, l’accentuarsi diincidenti in montagna,spesso causati da fidu-cia eccessiva nella tec-nica e nell’abbigliamen-to etc., ha portato a sot-tovalutare quella cono-scenza teorico-praticadei territori montaniche fa la differenza neiconfronti di un virtuo-sismo atletico “gioca-to” in ambienti addo-mesticati.

La seduzione consu-mistica di immaginipatinate della monta-gna spinge talvolta aosare dove la cono-scenza e la prudenzaporrebbero dei limiti.Inoltre, le “tesi di

Predazzo” maturate durante il Congressonazionale del 2008 hanno indicato, senzatentennamenti o dubbi, la strada per unrilancio degli aspetti conoscitivi e ambienta-li dell’”andar-per-monti” in funzione di “sen-tinelle della montagna”.

Da qui scaturisce la mia proposta di unanuova formulazione dell’art. 1. Una propostache vuole saldare insieme la tradizione delleorigini del Sodalizio, anche in vista dellacelebrazione del 150° anniversario, con unavvenire reale e non virtuale.

Una promessa fatta all’inizio del mio man-dato e che intendo onorare, soprattutto perl’accentuarsi di tali sensibilità fra i Soci moltidei quali, durante i miei incontri in giro perl’Italia, mi hanno sempre più incoraggiato intal senso.

Ecco quindi il testo proposto:Il Club Alpino Italiano […] ha per

scopo di far conoscere le montagne, di

promuoverne lo studio e la tutela del-

l’ambiente naturale e sociale, agevolan-

dovi le escursioni, le salite e le esplora-

zioni scientifiche per una consapevole e

responsabile pratica dell’alpinismo in

ogni sua manifestazione.

Annibale Salsa

Presidente generale

del Club Alpino Italiano

Il nostro statuto Proposta di una nuova formulazione dell’articolo 1

Rilanciare gli aspetti conoscitiviUn rilancio degli aspetti conoscitivi e ambientalidell’andar per monti è scaturito dal Congressonazionale del 2008 (qui sopra una coppia di turisti alcospetto dell’Ortles in un acquerello di Ivano Bullo).

Presso la sede dell’Ente italiano montagna (Eim) a Romasi sono tenute il 9 marzo due importanti riunioni sullasicurezza in montagna, tematica estremamente attuale

che è stata affrontata dal punto di vista dei comprensori sciisticie degli ambienti naturali, due ambiti distinti ma comuni permolti aspetti. Si è trattato di un primo approccio alleproblematiche complesse e importanti della sicurezza, cheriguardano non solo la montagna innevata ma più in generalel’ambiente di alta quota, dalle popolazioni residenti, agliecosistemi, al turismo.

Attorno ai tavoli si sono seduti gli “attori”, individuati comeprincipali (ma non unici) per evidenziare le problematiche sultappeto e i principali percorsi di soluzione: le forze dell’ordine,responsabili della sicurezza e del primo intervento sulle piste dasci (rappresentate dagli esperti della Scuola alpina di pubblicasicurezza di Moena), e i promotori-operatori della prevenzionee sicurezza nei diversi ambiti montani (rappresentati dai verticie dagli esperti del Club Alpino Italiano, del Corpo nazionalesoccorso alpino e speleologico e dell’Associazione guidealpine). Il percorso richiede risposte urgenti in tema disicurezza, di comportamenti e di proposte normative perpromuovere e guidare al meglio le attività sociali, economichee turistiche che si svolgono in montagna e alta montagna.

Ente italiano montagna

Aperti i tavoli sulla sicurezza

2 - LO SCARPONE, MAGGIO 2010

Il futuro ha un cuore antico

LO SCARPONE 05 9-04-2010 19:31 Pagina 2

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Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 184 del 2.7.1948 - Iscrizione al Registro

Nazionale della Stampa con il n.01188 vol. 12, foglio 697 in data 10.5.1984

Lo Scarpone è stato fondato nel 1931 da Gaspare Pasini

La redazione accetta articoli, possibilmente succinti, compatibilmente con lo

spazio, riservandosi ogni decisione sul momento e la forma della pubblicazione.

Il materiale da pubblicare deve essere in redazione, possibilmente per posta

elettronica o con supporti informatici, entro l’ultimo giorno del mese.

Club Alpino Italiano fondato nel 1863

315.032 soci (fine dicembre 2009)

Presidente generale: Annibale Salsa

Vicepresidenti generali: Valeriano Bistoletti, Goffredo Sottile, Vincenzo Torti

Componenti del Comitato direttivo centrale: Lucio Calderone, Francesco Carrer, Gianfranco Garuzzo

Consiglieri centrali:Alberto Alliaud, Flaminio Benetti, Ettore Borsetti, Sergio Chiappin, Antonio

Colleoni, Enzo Cori, Massimo Doglioni, Luca Frezzini, Franco Giacomoni, Ugo

Griva, Luigi Grossi, Aldo Larice, Claudio Malanchini, Lorenzo Maritan, Vittorio

Pacati, Giovanni Maria Polloniato, Elio Protto, Luigi Trentini, Sergio Viatori

Revisori nazionali dei conti: Mirella Zanetti, Vincenzo Greco (in rappresentanza del Ministero dell’Economia e

Finanze), Luigi Brusadin, Roberto Ferrero (supplente)

Probiviri nazionali:Silvio Beorchia, Vincenzo Scarnati, Tullio Buzzelli, Tino Palestra, Lucia Foppoli.

Past president:Gabriele Bianchi, Leonardo Bramanti, Roberto De Martin

Direttore: Paola Peila

Il Club Alpino Italiano è membro e socio fondatore di:

2 Il nostro statutoRiformuliamo l’articolo 1di Annibale Salsa

4 Bilancio 2009La forza dei numeridi Paola Peila

6 Sede centraleLe coperture assicurative 2010

8 CAI, 150 anniEventi e iniziativedi Annibale Salsa

10 Assemblea 2010Riva del Garda, il programma

12 GhiacciaiIl regresso non s’arresta

14 StrategieCurarsi con l’arrampicatadi Augusto Angriman

17 La nostra storiaSulle vette della patria

18 ScuoleGli istruttori e il riordino degli OTCOdi Maurizio Dalla Libera

20 Alpinismo giovanileL’11° Congresso nazionale

22 ArgomentiEducare alla sicurezzadi Francesco Carrer

23 UNCEMIl XV congresso nazionaledi Stefano Mandelli

28 SocietàQuelli che rimangonodi Maria Joppi

29 EscursionismoLa giornata dei sentieri

SommarioFondato nel 1931 - Numero 5 - Maggio 2010

Direttore editoriale: Vinicio Vatteroni

Direttore responsabile: Luca Calzolari

Coordinamento redazionale: Roberto Serafin

e-mail: [email protected]

CAI Sede Sociale 10131 Torino, Monte dei Cappuccini.

CAI Sede Legale 20124 Milano, Via Errico Petrella, 19

casella postale 10001 - 20110 Milano

Tel. 02.205723.1 (ric. aut.) - Fax 02.205723.201

CAI su Internet www.cai.it

Teleg. CENTRALCAI MILANO

C/c post. 15200207, intestato a: CAI

Club Alpino Italiano Servizio Tesoreria

Via E. Petrella, 19 - 20124 Milano

Abbonamenti al mensile Lo Scarpone La Rivista del Club Alpino Italiano:12 fascicoli del notiziario mensile € 6 del bimestrale illustrato:

abbonamento soci familiari: € 10,90; abbonamento soci giovani: € 5,45;

abbonamento sezioni, sottosezioni e rifugi: € 10,90;

abbonamento non soci in Italia: € 35,40;

supplemento spese per recapito all’estero: Europa - bacino del

Mediterraneo € 44,40 / Africa - Asia - Americhe € 63,30 / Oceania € 82,80

Fascicoli sciolti, comprese spese postali:bimestrale+mensile (mesi pari): soci € 5,45, non soci € 8,20;

mensile (mesi dispari): soci € 1,90, non soci € 3,30

Per fascicoli arretrati dal 1882 al 1978:Studio Bibliografico San Mamolo di Pierpaolo Bergonzoni & C. snc,

Via XX Settembre, 42 - 40050 Dozza (BO) - tel. e fax 0542/679083

Segnalazioni di mancato ricevimento vanno indirizzate alla propria Sezione.

Indirizzate tutta la corrispondenza e il materiale a: Club Alpino Italiano - Ufficio

Redazione - Via E. Petrella, 19 - 20124 Milano. Originali e illustrazioni di regola

non si restituiscono. Le diapositive verranno restituite, se richieste.

È vietata la riproduzione anche parziale di testi, fotografie, schizzi, figure, disegni,

senza esplicita autorizzazione dell’Editore.

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Stampa: Elcograf - Beverate di Brivio (LC)

Impaginazione: Adda Officine Grafiche SpA - Filago (BG)

Carta: bimestrale: 90 gr/mq patinata senza legno; mensile: 60 gr/mq riciclata

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Rubriche7 CIRCOLARI 16 NEWS DALLE AZIENDE

24 MONDOMONTAGNA 25 VECCHIO

SCARPONE 26 MAGGIO, DOVE E QUANDO

30 QUI CAI 34 TRENOTREKKING

35 VITA DELLE SEZIONI 35 CORSI

36 BACHECA 37 PICCOLI ANNUNCI

39 LA POSTA DELLO SCARPONE

40 BOOKSHOP

10

Noi non

ce neandiam

o!

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4 - LO SCARPONE, MAGGIO 2010

Riprendiamo la buona prassi, avviata lo scorso anno, di rac-contare il Bilancio d’esercizio del CAI, scoprendo le sceltestrategiche e di gestione, ma anche la passione, la motivazio-ne dei volontari e dei professionisti, che sono alla base dei

risultati raggiunti.Il Bilancio d’esercizio 2009 è stato approvato dal Comitato Centrale

di Indirizzo e di Controllo il 27 marzo 2010 ed è integralmente pub-blicato sul Rapporto Attività 2009, nonché sul sito www.cai.it.Entriamo nel dettaglio, approfondendo insieme le principali peculia-rità contenute nello Stato Patrimoniale, Conto Economico e illustra-te nella Nota integrativa, senza dimenticare che stiamo affrontando ilBilancio del CAI nazionale, Ente pubblico non economico, distintodalle 490 Sezioni, soggetti invece di diritto privato.

Il Bilancio 2009 conferma ancora una volta l’equilibrio economico-finanziario, chiudendo con un risultato d’esercizio positivo di circadiecimila euro e consolidando così il trend degli ultimi anni. Si sotto-linea la valenza dei risultati economici raggiunti nel 2009, in un annodifficile, dove il CAI ha saputo attrarre nuovi Soci, offrendo servizi diqualità, dalla formazione alle assicurazioni e all’editoria, a costi com-petitivi e nel contempo consolidando il proprio patrimonio.

LE DISPONIBILITÀ LIQUIDEDa segnalare in primo luogo l’incremento delle disponibilità liquide

nello Stato patrimoniale attivo, dovuto sia all’introduzione nei con-fronti di tutti i clienti della modalità di pagamento MAV, che alle per-duranti e più incisive azioni di sollecito e recupero crediti svolte neiconfronti delle Sezioni e dei terzi.

Nello Stato patrimoniale passivo il Fondo rischi assicurativi, pru-denzialmente costituito e destinato in particolare alla copertura dieventuali aumenti dei costi assicurativi, è stato incrementato di ulte-riori 680 mila euro, grazie a risorse rese disponibili da risparmi assi-curativi e da un’oculata ed attenta gestione, per far fronte alla dis-detta della Compagnia di Assicurazione per eccesso di sinistrositàdelle polizze infortuni CAI.

Il Conto Economico conferma il trend positivo nella crescitacostante del corpo sociale, che registra un incremento di ben 6.695Soci di cui 1.728 nella categoria giovani ed oltrepassa l’ambito tra-guardo di 315.000 Soci, non più raggiunto dal 1998. Si tratta di un indi-ce di stabilità e solidità del Sodalizio.

Le entrate proprie del CAI, pari ad oltre 7.285.000 euro, provengonoprincipalmente dalla quote sociali, dalle pubblicazioni prodotte dalleCommissioni centrali, dalla pubblicità sulla stampa sociale, dalla ven-dita di materiale (tessere, distintivi) e gadget vari (T-shirt, etc.).

SETTE NUOVE PUBBLICAZIONII ricavi derivanti dalle vendite delle pubblicazioni risultano incre-

mentati di circa il 43%, attestandosi a circa 245 mila euro: 7 nuovi tito-li (di cui uno della Collana Guida Monti in coedizione con il TCI) editinel 2009, le consuete campagne di vendita promozionale dei titoli amagazzino in occasione dell’Assemblea dei Delegati di Lecco e dialtri eventi ed in particolare la sottoscrizione di un contratto di dis-tribuzione e promozione su tutto il territorio nazionale dei nostri libri,hanno permesso di ottenere questi buoni risultati.

I contributi pubblici che il CAI riceve ammontano a circa 3.418.000euro, di questi oltre 1.989.000 euro sono destinati al Corpo nazionalesoccorso alpino e speleologico.

Complessivamente i contributi pubblici coprono circa il 30% deiricavi totali del Sodalizio, confermando la propria forza in una note-vole capacità di autofinanziamento.

È da segnalare, invece, una frenata dei ricavi dalla vendita di spazipubblicitari sulla nostra stampa sociale, colle-gabile alla perdurante e generalizzata criticitàdel mercato.

Come stabilito dall’Assemblea dei Delegatile risorse provenienti dal tesseramento delleSezioni vengono utilizzate per fornire serviziai Soci sostenendo costi destinati espressa-mente ad assicurazioni, stampa sociale, rifugi.

I conti confermano che l’80% dei costi dellaproduzione (€ 8.978.666) risulta destinato aiservizi ai Soci e alle Sezioni e comprende: assi-curazioni (17,61%), CNSAS (18,33%), stampasociale (13,30%), attività Organi tecnici(6,99%), Rifugi e immobili (7,04%), spese gene-rali (6,41%), contributi istituzionali (5,74%),piano editoriale (1,97%), altri costi per il per-sonale (0,97%), comunicazione (1,25%), colla-borazioni e consulenze (0,69%), UNICAI(0,24%).

I COSTI DELLA STAMPA SOCIALEIl 2009 è stato un anno di svolta per quanto

riguarda il pacchetto di coperture assicurati-ve, a seguito dell’introduzione della coperturaautomatica della polizza infortuni per tutti i

Vita del CAI Le scelte vincenti

Bilancio 2009, la forza dei numeri Paola Peila illustra i positivi risultati raggiuntianche grazie alla passione e alla motivazionedei volontari e dei professionisti

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soci in attività sociale. Purtroppo nel corsodell’anno si sono verificati numerosi incidentiin montagna che hanno causato non solo lieviinfortuni ma anche molti sinistri mortali, chehanno coinvolto volontari del Corpo naziona-le soccorso alpino speleologico, istruttori eSoci e che hanno portato la Compagnia titola-re di alcune delle più importanti polizze allaloro disdetta (vedi articolo “Polizze, garantitele coperture” a pag. 6).

I costi per la realizzazione e distribuzione atutti i soci ordinari della stampa sociale, ilmensile Lo Scarpone e il bimestrale LaRivista, ammontano a € 1.483.177 e presenta-no una diminuzione, rispetto al 2008, dovutaprincipalmente alla possibilità, conseguente altesseramento informatico di tutte le Sezioni,di allineare mensilmente i dati della tiratura edella spedizione con quello del numero deisoci, oltre che al rinnovo con altre modalitàdel contratto della concessione di pubblicità.

GLI INTERVENTI PER I RIFUGIFondamentale, nel corso del 2009, il suppor-

to del Fondo stabile pro rifugi, istituitodall’Assemblea dei Delegati di Varese nel2006, che finanzia gli interventi di manuten-zione straordinaria nei rifugi. Questo Fondo sialimenta annualmente con la quota associati-va destinata, con la quota UIAA per la reci-procità nei rifugi e dal 2009 anche con le royal-ties sulla vendita di alcuni articoli ottici. IlFondo 2009, di circa € 505.120, ha soddisfattola richiesta di 13 interventi rispetto al passatoe, inoltre, considerate le eccezionali nevicatedella stagione invernale, ha permesso di con-cedere un intervento straordinario in aiutoalle Sezioni che hanno avuto maggiori danni airifugi. Altra contemporanea linea di interven-to per la manutenzione ordinaria dei rifugi èquella che passa attraverso la Commissionenazionale rifugi, che individua le sezioni bene-ficiarie: per il 2009 è stato possibile disporre diun budget di 184 mila euro.

Le attività svolte a livello nazionale per il corpo sociale compren-dono, oltre a quelle per cui viene versata una quota specifica, moltialtri campi di intervento fra cui: il lavoro di tutte le CommissioniTecniche che, con UNICAI, intervengono sul piano dalla formazionetecnica e culturale dei formatori a vantaggio di tutte le scuole sul ter-ritorio; la comunicazione attraverso il sito CAI e l’ufficio stampa; leattività e le relazioni istituzionali degli organi centrali; il funziona-mento dei gruppi regionali e le attività culturali come quella dellaBiblioteca Nazionale, del Museo Montagna di Torino e delFilmfestival di Trento.

Tutte queste attività e servizi funzionano con una macchina orga-nizzativa coordinata a livello centrale, che si basa su due componen-ti: i volontari, che ricoprono le diverse cariche sociali, fanno parte dicommissioni e gruppi di lavoro e a cui viene riconosciuto il solo rim-

borso delle spese vive e da una struttura essenziale di 21 dipendentiin pianta stabile, il cui costo di circa 843 mila euro incide sul totaledei costi della produzione 2009 per il 7,5% (nel 2008 per il 9,4%).

Ma c’è una posta fondamentale nel Bilancio del CAI che contabil-mente non appare, mentre è la vera scintilla del Sodalizio: gli uominie le donne, volontari e professionisti, che, con la loro dedizione, pas-sione, competenza ed entusiasmo rappresentano il “capitale umano”del CAI, e sono il volano delle attività, dei progetti, della gestioneamministrativa del Club. Sono gli attori che hanno permesso, in que-sti anni, di produrre e consolidare quei risultati positivi che emergo-no, in modo obiettivo, trasparente ed univoco, dalla lettura delBilancio 2009.

Paola Peila

Direttore del Club Alpino Italiano

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6 - LO SCARPONE, MAGGIO 2010

Purtroppo il 2009 è stato un anno incui si sono verificati numerosi inci-denti in montagna, che hanno cau-sato non solo lievi infortuni ma

anche molti sinistri mortali.I dati che di seguito riportiamo rendono

l’idea di quanto accaduto.

Il primo bilancio della nuova coperturaautomatica con l’iscrizione al CAI dellapolizza infortuni per tutti i soci in attivitàsociale non è stato purtroppo positivo: ilnumero dei sinistri mortali è quasi quadru-plicato mentre è triplicato quello degli altrisinistri.

Come si vede, gli infortuni mortali relati-vi alle attività degli istruttori, come quellidei volontari del CNSAS hanno subito unnotevole aumento, circostanza ancor piùpenalizzata dalla duplicazione di coperturenel caso del Socio istruttore.

L’eccezionale situazione negativa ha crea-to uno squilibrio nel rapporto fra i premipercepiti e risarcimenti da sostenere, che èrisultato pesantemente in passivo per laCompagnia assicuratrice. La FondiariaSAI, titolare delle polizze Infortuni Soci,Infortuni istruttori, Spedizioni extraeuro-

pee e Volontari del soccorso Alpino a fron-te di un incasso premi dell’ordine di €

1.500.000,00 si è trovata a dover prevedereun risarcimento sinistri per più di €

6.000.000,00 e pertanto ha ritenuto di avva-lersi della clausola di recesso dal contrattocon effetto dal 30/4/2010. La Sede Centrale

ha subito attivato tutte le procedu-re necessarie per garantire ai pro-pri soci, istruttori e volontari delsoccorso alpino la continuazionedelle coperture assicurative a par-tire dal 01/05/2010 fino alla loroscadenza naturale, senza alcunainterruzione. L’indagine ha coin-volto i più importanti gruppi assi-curativi nazionali, ma visto l’ec-cessiva sinistrosità delle polizzedisdettate, nessuna compagnia,eccetto la Fondiaria SAI, ha pre-sentato una nuova quotazionedelle polizze per il periodo interes-sato. La proposta di Fondiaria SAIprevede modifiche normative esignificativi incrementi di costoottenuti dopo articolata contratta-

zione. La circolare num. 4/2010 pubblicataa pag. 7, riporta i premi e le variazione nor-mative in vigore dal 01/05/2010.

Il maggiore costo delle polizze per l’anno2010 sarà interamente a carico della SedeCentrale che attingerà le risorse aggiuntivemediante l’utilizzo del Fondo Rischi perassicurazioni, prudenzialmente costituitoed incrementato negli scorsi anni, grazie arisorse rese disponibili da risparmi assicu-rativi e da un’oculata ed attenta gestione.

Va tenuto fin da ora presente che l’ecce-zionale casistica negativa registrata costi-tuisce un elemento ineludibile per le pros-sime quotazioni dei premi: inevitabilmentesi prospetterà un aumento dei costi assicu-rativi per il Sodalizio con modifiche dialcune condizioni contrattuali e, conte-stualmente, una più rigorosa definizionedelle attività sociali.

Sede centrale

Polizze, garantita la coperturaRidefinizione dei ruoli e riorganizzazione dei servizi informatici

Nell’ambito della riorganizzazionedel settore IT della Sede centralesi è deciso di suddividere le atti-vità da svolgere, individuando

vari ruoli in base alle esigenze emersedurante l’ultimo anno.

SERVIZIper la sede

Con l’obiettivo di mettere a norma laSede centrale, nel rispetto della normati-va vigente in materia di privacy e sicurez-za dei dati, sono stati affidati l’incarico diresponsabile della sicurezza dei sistemiinformativi e l’incarico di amministratoredi sistema. Ulteriore obiettivo di questafigura, identificata nella società SeaSistemi di Novara e nella persona diMauro Dainelli, è la riorganizzazione del-l’ufficio IT e delle procedure di assistenzaagli utenti, oltre che la ridefinizione delleprocedure di sicurezza dei sistemi.

per le sezioniFrancesco Amendola, dipendente del-

l’ente, continuerà a occuparsi dell’assi-stenza all’uso del software di tesseramen-to per le sezioni e per gli utenti della Sedecentrale, mettendo a disposizione l’espe-rienza acquisita in questi anni al fine di unmiglioramento delle procedure ed otti-mizzazione delle stesse.

Contatti: [email protected] - tel 02205723228

PROGETTIL’incarico di progettare una piattaforma

per la gestione informatizzata di istruttori,operatori e accompagnatori sezionali èstato affidato a un professionista esterno,l’ingegner Alessandra Volpato, con il coor-dinamento e la verifica del progetto a tito-lo volontaristico da parte dell’INSARenato Veronesi. In particolare Veronesiha i seguenti compiti: verifiche in corsod’opera delle conformità del progettosvolto dal professionista incaricato rispet-to al piano concordato; relazione periodi-ca sull’andamento delle varie fasi del pro-getto; verifica dei risultati raggiunti.

Il Direttore, Paola Peila

Posta elettronica certificata

La normativa in vigore per le Pubbliche Amministrazioni in materia di PostaElettronica Certificata (PEC) prevede l’utilizzo della casella di posta elettronica cer-tificata. I messaggi di posta elettronica certificata hanno lo stesso valore di una rac-comandata con ricevuta di ritorno soltanto se sia il mittente che il destinatario uti-

lizzano una casella PEC. Si invitano quindi gli utenti a scrivere a questi indirizzi esclusiva-mente se in possesso di posta elettronica certificata.

Indirizzo della casella PEC dell’Ente: [email protected]

Numero totale sinistri

Polizze 2007 2008 2009

Infortuni Soci* 111 157 354

Infortuni Istruttori 60 66 80

Spedizioni extraeuropee 13 11 9

CNSAS Terra 49 38 53

CNSAS Volo - - 3

Numero sinistri mortali

Polizze 2007 2008 2009

Infortuni Soci* 4 0 11

Infortuni Istruttori 6 5 10

CNSAS Terra - - 4

CNSAS Volo - - 3

*negli anni 2007/2008 copertura a domanda

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Si comunicano le nuove condizioni e i relativi costi delle poliz-ze infortuni soci, infortuni istruttori e spedizioni extraeuro-pee, ridefinite a seguito dell’avvenuta disdetta a dicembre2009 per eccesso di sinistrosità.

Di seguito riportiamo le variazione di costi e di condizioni contrat-tuali in vigore dal 1 maggio 2010.Il maggiore costo delle polizze 2010 sarà a carico della SedeCentrale che attingerà le risorse aggiuntive mediante l’utilizzo delFondo Rischi per assicurazioni, prudenzialmente costituito edincrementato con risparmi assicurativi e di gestione. Nel sito www.cai.it , nell’area ASSICURAZIONI, sono visionabili escaricabili tutte le polizze CAI e la modulistica aggiornata con lenuove condizioni.

POLIZZA INFORTUNI SOCI IN ATTIVITÀ SOCIALE (dal 01/05/2010 al 31/03/2011)

Il maggiore premio per il 2010 sarà a carico della Sede Centrale

POLIZZE PER ISTRUTTORI E AIUTO ISTRUTTORI (dal 01/05/2010 al 31/12/2010) Si ricorda che l’Istruttore Titolato è assicurato solo se in regola conil tesseramento dell’anno in corso.

Il maggiore premio per il 2010 sarà a carico della Sede Centrale

POLIZZA SOCCORSO PER SPEDIZIONI EXTRA –EUROPEE (dal 01/05/2010 al 31/12/2010)

POLIZZA INFORTUNI PER NON SOCI

Il Direttore, Paola Peila

LO SCARPONE, MAGGIO 2010 - 7

VARIAZIONI ECONOMICHE attuali dal 01/05/2010

Premio pro capite Soci annuo comb. A) € 1,30 € 3,40Premio pro capite Soci annuo comb. B) € 1,30 € 3,50

VARIAZIONI ECONOMICHE attuali dal 01/05/2010

per viaggio di durata fino a giorni 30 € 36,00 € 87,39per viaggio da giorni 31 a 365 € 59,80 € 145,16per spedizione in solitaria € 500,00 € 1.000,00

VARIAZIONI ECONOMICHE attuali dal 01/05/2010

Premio Combinazione A) Annuale € 71,50 € 194,73Semestrale € 35,75 € 97,37Trimestrale € 17,90 € 48,75

Premio Combinazione B)Annuale € 154,50 € 420,78Semestrale € 77,25 € 210,39Trimestrale € 38,57 € 105,05

VARIAZIONI ECONOMICHE attuali dal 01/05/2010

Premio pro capite non Soci giornaliero comb. A) € 2,00 € 4,50comb. B) € 3,50 € 8,50

VARIAZIONI CONTRATTUALI attuali dal 01/05/2010

Franchigia Invalidità permanente 3% 5%Limite oltre il quale la franchigia I.P. si azzera 20% 50%Franchigia rimborso spese per sinistro € 100,00 € 200,00

VARIAZIONI CONTRATTUALI attuali dal 01/05/2010

Cumulo con polizza Soci si noFranchigia Invalidità permanente 3% 5%Limite oltre il quale la franchigia I.P. si azzera 20% 50%Franchigia rimborso spese per sinistro € 100,00 € 200,00

Circolare n. 04/2010

EmittenteDirezione – Ufficio AssicurazioniOggetto COPERTURE ASSICURATIVE 2010 CONDIZIONI E COSTI A PARTIRE DAL 01/05/2010DestinatariSezioni e Sottosezioni CAIDataMilano, 30 marzo 2010FirmatoIl Direttore CAI, Paola Peila

Sul sito web del CAI www.cai.it all’interno della sezione orizzonti sonodisponibili gli Atti del 98° Congresso nazionale del Club Alpino Italianosvoltosi a Predazzo il 18 e 19 ottobre 2008 e il vigente Regolamento generale

del Club Alpino Italiano. Gli atti sono anche oggetto di una pubblicazione della Sede centrale (editing e

impaginazione Cervelli in azione srl) con introduzione del presidente generale e isaluti della Guardia di Finanza, in appendice una lettera di Paolo Rumiz, le mozionipresentate e le biografie dei congressisti.

Gli Atti del 98° Congresso nazionale

VARIAZIONI CONTRATTUALI attuali dal 01/05/2010

Cumulo con polizza Istruttori si noFranchigia Invalidità permanente 3% 5%Limite oltre il quale la franchigia I.P. si azzera 20% 50%Franchigia rimborso spese per sinistro € 100,00 € 200,00

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8 - LO SCARPONE, MAGGIO 2010

Via Petrella Eventi e iniziative straordinarie per il 2013

Verso il 150° anniversario C

ome è noto, nel 2013 ricorrerà il 150°anniversario della fondazione delClub Alpino Italiano. Il Comitatodirettivo centrale ha individuato in

tale evento le potenzialità di attuare con par-ticolare efficacia lo scopo statutario prima-rio di diffondere la cultura della montagna,espressa nel messaggio del Congresso diPredazzo presso l’opinione pubblica nazio-nale, considerato anche il contributo datodal CAI nel contesto della costruzione di unaidentità nazionale e della crescita culturaledel nostro Paese.

A tal fine il CDC il 9 ottobre 2010 ha costi-tuito una Commissione per lo studio e l’or-ganizzazione di eventi e iniziative straordi-narie che costituiscano il nucleo delle cele-brazioni da integrarsi con manifestazioniorganizzate sul territorio in collaborazionecon strutture interne ed esterne alla realtàdel Sodalizio. Quali componenti dellaCommissione sono stati nominati AldoAudisio, Giorgio Bettini, Federico Bressan,Luca Calzolari, Enrico Camanni, PieroCarlesi, Dante Colli, Riccardo Decarli, EnzoDi Gironimo, Matteo Fiori, Luigi Gaido,Giuseppe Garimoldi, Alessandro Giorgetta,Gastone Mingardi, Gianluigi Montresor,Alessandro Pastore, Paola Peila, Alessandra

Ravelli, Angelo Recalcati, Lorenzo Revojera,Remo Romei, Lodovico Sella, GiacomoStefani, Vinicio Vatteroni, Italo ZandonellaCallegher, e componenti di diritto i past pre-sident. Al fine di agevolare il compito dellaCommissione è stato anche costituito inseno alla stessa un Coordinamento operativonelle persone di Aldo Audisio, Luca Calzolari(coordinatore), Luigi Gaido, AlessandroGiorgetta, Alessandro Pastore, LorenzoRevojera, nonché un Comitato dei garanti delquale fanno parte i past president. Per otte-nere la più ampia partecipazione all’organiz-zazione dell’evento di tutte le componentidel Sodalizio verranno coinvolte e interpel-late tutte le strutture del territorio, con l’ap-poggio dei presidenti dei gruppi regionali,quale cassa di risonanza per stimolare le ini-ziative locali.

Mi auguro quindi di ottenere una rispostapartecipativa all’altezza delle tradizioni delSodalizio a tale iniziativa che più che unafunzione celebrativa intende riproporrel’immagine del CAI nella sua attualità,come emerge dalla sua storia centocin-quantenaria.

Annibale Salsa

Presidente generale

del Club Alpino Italiano

Al fine di agevolare la presentazione di attività straordinarie da organizzarsi per il150° è stata predisposta una scheda che prevede l’esposizione dei dati relativi(scheda che può essere scaricata dal sito www.cai.it/scheda 150) secondo iseguenti criteri.

1) Descrizione dell’argomento con riferimento al settore di attività: espositiva,documentaristica (pubblicazioni editoriali e produzioni audiovisive), eventi emanifestazioni pubbliche in contesto urbano, eventi e manifestazioni in territoriomontano, incontri/dibattiti/convegni. Attività comunque non configurabili come attività ordinarie dei programmi annualidella struttura proponente.

2) Indicazione del proponente, che sarà il responsabile del procedimento. Indicazionedel referente: la struttura CAI di riferimento (gruppo regionale, sezione oraggruppamento di sezioni, organo tecnico, ecc.).

3) Valutazione della rilevanza: locale – nazionale.

4) Valutazione della capacità di attrattiva: Capacità di impatto sugli ambienti esterni al CAI e sui media.Capacità di promozione interna ed esterna, tale da produrre un seguito.

5) Esposizione dei costi ipotetici e cofinanziamenti di copertura parziale o totale, conpossibilità di reperimento di sponsorizzazioni pubbliche e private.

6) Tempi di realizzazione e periodo di effettuazione.

Tutti i campi devono essere compilati per dare alla Commissione tutti gli elementi divalutazione. Le schede progetto dovranno pervenire entro il 30 settembre 2010 allasegreteria del 150, alla casella di posta elettronica [email protected] oppure, per posta,all’indirizzo: CAI - Segreteria 150° - Via Petrella 19, 20124 Milano.

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Come formulare proposte di attività

Sale a 55 il numero delle sezionistoriche del CAI, due in piùrispetto a quelle censite nella

tabella pubblicata nel fascicolo di marzodel notiziario Lo Scarpone, a corollariodi un servizio in cui a onor del vero siprecisava (pagina 7) che, per varieragioni, tale ricerca non poteva dirsiesaustiva ma sarebbe stato possibileintegrarla con ulteriori approfondimenti.L’aggiornamento riguarda due storicisodalizi: la Sezione di Susa nata nel1872, di cui si è riferito in aprile a pagina29 (Qui CAI), e la Società EscursionistiMilanesi che, come viene cortesementesegnalato dall’ex presidente GianfrancoFava ([email protected]) e daLorenzo Dotti ([email protected]), è stata fondata nel 1891 esoltanto quarant’anni dopo è entratanella costellazione del Club AlpinoItaliano. La SEM nacque dunque aMilano per iniziativa di 21 soci “degamba bona” che rappresentavano unaconsistente costola della precedenteomonima società ambrosiana, a suavolta fondata nel 1884. La primapresidenza venne affidata a unquadrunvirato, mentre oggi alla guidac’è il valoroso presidente RobertoCrespi. Nel 1931 - in forza dellalegislazione vigente - confluì nel ClubAlpino Italiano, mantenendo però ilproprio nome e restando autonoma edistinta dalla Sezione di Milano. Nel1991, anno del centenario, è statainsignita della Medaglia d’argento diriconoscenza civica del Comune. Tra gliiscritti illustri vanno ricordati EugenioFasana, Vitale Bramani, EttoreCastiglioni, Silvio Saglio e molti altri, chehanno legato il proprio nome a viefamose, a materiali tecnici (la suolaVibram), a opere editoriali come laGuida dei Monti d’Italia. La sezione hasede in via Volta 22. Il sito èwww.caisem.org. Purtroppo nelconfezionare il servizio che, come si èdetto, non può ritenersi esaustivo, laredazione non era riuscita a trovaretraccia di queste radici nei documenticonsultati, ed è un vero peccato averetradito le aspettative degli attuali 1034amici “semini” della cui attività questepagine offrono frequenti riscontri.

Sezioni storiche

Milano e la SEM

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10 - LO SCARPONE, MAGGIO 2010

Organizzata dalla Sezione SAT di Rivadel Garda (www.satrivadelgarda.it),l’Assemblea dei delegati si terrà saba-to 22 e domenica 23 maggio a Riva

del Garda (foto) presso il Palazzo deiCongressi, Parco Lido (www.rivadelgarda-congressi.it). L’ Odg prevede tra l’altro l’ele-zione del nuovo presidente generale.

Sabato 22 maggio inizio dei lavori, ore 15Saluto degli ospiti1. Nomina del presidente dell’Assemblea e di

12 scrutatori2. Lettura verbale dell’Assemblea del 23 e 24

maggio 2009 3. Proposta di conferimento di Medaglia

d’oro “alla memoria” di Giuliano DeMarchi (relatore Fausto De Stefani)

4. Proposta di conferimento di Medagliad’oro ad Armando Scandellari (relatoreMassimo Doglioni)

5. Riconoscimento Paolo Consiglio 2009(relatore Giacomo Stefani: vedere gli alpi-nisti vincitori in queste pagine)

6. Comunicazione modifiche al Regolamentogenerale (relatore Sergio Chiappin)

Presentazione del volume di StefanoMorosini “Sulle Vette della Patria - Politica, guerra enazione nel Club Alpino Italiano (1863–1922)”

Domenica 23 maggio ripresa dei lavori, ore 97. Relazione morale del presidente generale sullo stato

del Club Alpino Italiano con Bilancio d’esercizio 2009e relazione del Collegio nazionale dei revisori deiconti

8. Interventi dei delegati sul punto 7 e deliberazioni ine-renti

9. Approvazione della costituzione della Sezione nazio-nale del Corpo Nazionale Soccorso Alpino eSpeleologico (relatore Sergio Chiappin)

Parte straordinaria, ore 111. Modifiche allo Statuto del CAI:

Modifiche articoli: VI.6 (29) – Sezioni nazionali; IV.V.1(22) – Collegio nazionale dei Probiviri; Modifica deno-minazione “Strutture periferiche” in “Strutture territo-riali” negli artt. I.4 (4) – I.5 (5) – II.4 (9) – IV.I.2 (16) –IV.V.1 (22) – VII.1 (32) -VIII.1 (35) – VIII.2 (36) – VIII.3(37) – VIII.4 (38) – VIII.6 (40) (relatore Vincenzo Torti)

Ripresa parte ordinaria, ore 11,3010. Relazione sull’attività del Comitato centrale di

Indirizzo e di Controllo (relatore Sergio Viatori)11. Elezione del presidente generale e di un vicepresi-

dente generale12. Assicurazioni (relatore Vincenzo Torti) 13. Quote di ammissione e associative 2011 (relatore

Valeriano Bistoletti)14. Sede Assemblea 2011 ■

Assemblea 2010 Gli appuntamenti del 22 e 23 maggio a Riva del Garda

Com’è tradizione, all’Assembleanazionale di Riva del Garda vieneassegnato sabato 22 maggio il

Riconoscimento Paolo Consiglio del ClubAlpino Italiano. Spetta all’Accademico ilcompito di individuare e segnalare una opiù spedizioni svolgendo un lavoro diricerca sulla cronaca alpinistica, attraversola stampa, la rete e i media in generale, perindividuare le esperienze più interessantisotto l’aspetto tecnico, di ricerca eoriginalità. Nel 2009 una spedizione che,per un insieme di fattori, si staccanettamente dalle altre è quella compostadal bergamasco Simone Moro e dal kazakoDenis Urubko che il 9 febbraio hanno salitoil Makalu (8463 m) in Nepal realizzando laprima ascensione invernale, in stile alpino dal campo base alla cima.

Si tratta di una grande impresa realizzata in condizioni ambientali estremeda un team composto da due soli alpinisti e pertanto nel rispetto di un’eticaquanto più possibile rigorosa e ampiamente condivisa dal Club alpino.

Va precisato che, in base al regolamento, nella valutazione per ilriconoscimento si tiene conto del carattere esplorativo dell’impresa, dellainformazione al Cisdae e di eventuali ricerche scientifiche. E’ consideratoessenziale aver condotto la spedizione nel pieno rispetto dei luoghiattraversati e della montagna salita. Unico inconveniente. Spesso iprotagonisti di questo alpinismo di alto livello sono sempre gli stessi e sirischia di proporre candidature che si ripetono. Nella foto Urubko e Moroimpegnati in un recente incontro al Palamonti di Bergamo.

Cambio della guardia al vertice

Riconoscimento Consiglio

Denis e Simone sopra tutti

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LO SCARPONE, MAGGIO 2010 - 11

Non è certo un caso che una sezionemodello come quella di Riva delGarda sia stata scelta per

organizzare il 22 e 23 maggio l’Assembleanazionale dei delegati, questo importantepassaggio nella vita del CAI. Appartenentealla luminosacostellazione della SAT(Società AlpinistiTridentini), negli ultimi anni ilsodalizio si è particolarmentedistinto, dalla manutenzionesentieristica alle attivitàgiovanili con le scuole e con osenza famiglie, dalle uscite inalta quota alle gite propedeutichefuori porta nei tanti rifugidi pertinenza, dalleattività in sede alle collaborazioni conl’azienda sanitaria, come si desume dallarelazione annuale del presidente MarcoMatteotti, riuscendo in questo modo arinnovare significativamente il propriocorpo sociale (la sezione è passata da1264 a 1366 soci nel 2009).

Nella relazione di Matteotti il primocapitolo è quello delle gite sociali, “settoreche ha avutoparticolaresviluppo grazieanche alla sceltastrategica di offrirea vari target eappositi pacchettidi gite: con i VIP,acronimo diVecchietti InPensione, con ilProgetto mountainbike per riscoprire isentieri incentivandola conoscenza e ilrispetto del territorio,con il Grupporocciatori altamontagna, cheorganizza uscitenotturne con leciaspole, giornated’arrampicata con ibambini, gite sociali alpinistiche, e con ilcorso di arrampicata con guide alpine per iragazzi dell’Alpinismo giovanile”.

Il progetto “In montagna con le famiglie”si è quest’anno aggiudicato l’importantericonoscimento del marchio Family da

parte della Regione autonoma, portando atermine 12 uscite per i bambini dellascuola elementare e le loro famiglie con untotale di 1503 presenze. Un’attivitàimmortalata nella VII Mostra fotografica“Excelsior”, con gli scatti realizzati durante

le escursioni per farsentire protagonisti iragazzi.

“Così abbiamo avuto per ilsettimo anno consecutivo interefamiglie che si sono iscritte inblocco, contribuendo a quelnecessario ricambio

generazionale da cui dipende lafutura vitalità della sezione”, spiega

Matteotti. “Particolare importante: lasezione è stata premiata dal governatore

Dellai per la politica tariffaria, avendo resogratuita l’adesione alla SAT dal terzogenitoin poi. Su questo esempio il CAI centraleha poi deliberato di dimezzare il costo delbollino giovane dal secondogenito in poi”.

“Nell’età dell’adolescenza è benescansare le frustrazioni e i paletticaratteristici dell’agonismo per

accompagnareragazzi e ragazze nelloro crescere,quando iniziano achiedereindipendenza e acercare provemateriali del loromaturare”, precisaMatteottipresentando leattivitàdell’Alpinismogiovanile. Unnuovo progettodenominato 4S,acronimo diSabato Sera inSede SAT, dainfine atto allasezione satina digrande aperturamentale.

Constatato che continuano a rarefarsi leofferte già scarse che le nostre città sonoin grado di proporre agli adolescenti perconsentire la loro naturale voglia diritrovarsi e di divertirsi in spazi sicuri, laSAT apre dunque il sabato sera la sedesociale di Porta San Marco.

Nel Progetto giovani grande rilevanzariveste il mondo della scuola. “Anche perl’anno scolastico in corso il progetto staottenendo una notevole attenzione: allafine del periodo autunnale abbiamosuperato i 2000 contatti con i ragazzi”.

Una menzione speciale va al progetto“Sopraimille”, nato sette anni fa da ungruppo congiunto di operatori sanitari delCentro salute mentale e di soci della SATdi Riva e guide alpine allo scopo di“sperimentarsi e raggiungere, attraversol’esperienza dell’andare in montagna, unaserie di obiettivi di primaria importanza perla propria personalità”.

Excelsior dunque, cari amici di Riva, elargo ai giovani! ■

Una pietra miliare nella storia della SATLo stemma che campeggia in posizione d’onore aRiva del Garda, nel salone della sede di Porta SanMarco, è quello originale della prima associazione del1872, la Società Alpina del Trentino. Conservarlo è peri soci un grande onore perché rappresenta una pietramiliare per la SAT, nata nel 1872 a Madonna diCampiglio con il nome di Società Alpina del Trentino,sciolta nel 1876 dal governo austriaco e rinata nel1877 proprio a Riva del Garda con il nome di Societàdegli Alpinisti Tridentini. Nel 1926 fu un gruppo diappassionati rivani della montagna, già uniti nellasezione alpinismo della S.S. Benacense, unicaassociazione esistente allora in città e comprendentediverse altre attività sportive, a decretare la nascitadella sezione. Dai pochi soci di allora, circa unatrentina, si è arrivati a 1366 iscritti al termine deltesseramento 2009. Nell’altra pagina una veduta diRiva del Garda. Qui sopra, il Consiglio direttivo nellasede di Porta San Marco. Al centro della pagina undisegno tratto dall’”Annuario dei ragazzi”.

La Sezione SAT di Riva del Garda è punto d’incontro per ognigenerazione d’iscritti, dai ragazzini in tenera etàfino agli inarrestabili Vecchietti In Pensione

Tanti giovani accanto ai VIP

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Il 25 e 26 marzo si è svolta a Milano presso l’Università degli Studiin via Festa del Perdono la quattordicesima edizione dell’AlpineGlaciology Meeting, il più importante convegno europeo di gla-ciologia. Organizzato dal gruppo di glaciologia dell’Università di

Milano, coordinato dal professor Claudio Smiraglia e dalla dottores-sa Guglielmina Diolaiuti, e dal Comitato Glaciologico Italiano, con ilpatrocinio dell’ AIGEO (Associazione Italiana di geografia Fisica eGeomorfologia), del Parco Nazionale dello Stelvio e con il sostegnodi Levissima, Evk2CNR, a2a, nell’ambito del progetto COFIN 2008, ilconvegno, che ha visto la partecipazione giornaliera di oltre 120 per-sone con un’ottantina di relazioni e poster, ha consentito di fare ilpunto sulla situazione dei ghiacciai nel mondo. Sono stati illustrati irisultati di recenti ricerche, le metodologie più avanzate di studio, iprogetti in corso. ll quadro complessivo emerso, pur nella sua com-plessità e varietà, sottolinea l’avanzamento, e in qualche caso l’acce-lerazione della fase di regresso del glacialismo montano.

I dati presentati spaziano dalle tracce di inquinanti organici pre-senti nella calotta dell’Ortles all’evoluzione dei ghiacciai detritici edei ghiacciai di roccia, ai bilanci di massa e bilanci energetici sulleAlpi, in Himalaya, in Africa, alla dendroglaciologia, alle strategie diprotezione dei ghiacciai, al turismo, alle relazioni fra neve, ghiacciai,vegetazione e fauna. Tra i poster in visione l’interessante lavoro foto-grafico di Fabiano Ventura “1909-2009 sulle tracce dei ghiacciai”,abstract della mostra svoltasi a Roma alla Sala Santa Rita dal 25/2all’1/4 che ha riproposto il confronto tra le riprese effettuate all’ini-zio del secolo scorso dai più famosi fotogafi (Terzano, Sella) e foto-gafie moderne scattate dagli stessi punti di vista: una base preziosaper osservazioni comparative sullo stato dei più importanti ghiacciaidel mondo, ma anche spettacolari visioni su grandi stampe.

Il convegno si è concluso con un’escursione al ghiacciaio dei Forniguidata da Eraldo Meraldi, dove in una splendida giornata di neve esole, con la collaborazione di Gianpietro Verza, si è visionata la sta-zione meteo automatica posta sulla sua superficie a 2800 m di quota.L’appuntamento per il 2011 è a Monaco di Baviera.

Per dati, informazioni e immagini del convegno è possibile consul-tare il sito http://users.unimi.it/glaciol/. ■

Ghiacciai Esperti di tutto il mondo a Milano

Dal 1991 al 2003 il numero deighiacciai lombardi è aumentato da334 a 348, ma ciò è dovuto alla

frammentazione, un sintomo quindi dicattiva salute in particolare di alcunighiacciai come il Pisgana, il Sobretta o loZebrù. In realtà la superficie complessivaè diminuita da 117 kmq a 92 kmq, e lariduzione ha avuto una accelerazione cheha raggiunto i 3 kmq all’anno dal 1999 al2003, lo spessore medio è diminuito inmedia di 7 m e il volume complessivo èdiminuito da 5,1 a 4,3 kmc di ghiaccio.Complessivamente la perdita d’acquastimata dai ghiacciai lombardi dal 1991 al2003 è di 0,8 kmc, come se si fosserosvuotati sette bacini come quellovaltellinese di S. Giacomo. Nel presentarea Milano presso la Casa dell’Energia diA2A il volume “Clima e ghiacciai,l’evoluzione delle risorse glaciali inLombardia” - 11 relazioni checostituiscono gli atti del convegnodedicato al tema delle relazioni fral’evoluzione del clima e la risposta dei

ghiacciai, con particolare attenzione allarealtà della Lombardia - i curatori ClaudioSmiraglia, Giancarlo Morandi eGuglielmina Diolaiuti hanno approfittatoper divulgare un quadro riassuntivo sullostato di salute dei ghiacciai lombardi esulla ricerca glaciologica.

Se pure non vi sia una correlazionedirettamente dimostrabile tra le attivitàumane e le variazioni climatiche, siimpone un cambio di comportamento euno sforzo conoscitivo, ha affermatoBiagio Longo, direttore comunicazione diA2A; importante, secondo GiancarloMorandi, presidente dell’Associazione deiconsiglieri della Regione Lombardia, èuna corretta divulgazione di questi temicome stimolo ad un atteggiamento dimaggior rispetto verso le risorse naturali.

I ghiacciai, ha spiegato Smiraglia, sonouna risorsa straordinaria sia dal punto divista idrico, sia dal punto di vistapaesaggistico e turistico, e il regresso delglacialismo montano in atto è unproblema molto serio: desta

preoccupazione il fatto che dagli anni ‘90il monitoraggio, grazie alla creazione diun catasto dei ghiacciai, ha rivelato unritiro pressoché in costante accelerazione,con casi eclatanti come il ghiacciaio dellaSforzellina che ha perso in 20 annil’equivalente del suo spessore odierno. Sitratta di mettere a punto modelliinterpretativi che consentano di prevederecon una certa precisione l’andamentofuturo di questo fenomeno, ha conclusoGuglielmina Diolaiuti, spiegando comeproprio grazie a una stazione meteoautomatica installata sul ghiacciaio deiForni è stato possibile per i ricercatoridell’Università di Milano verificare imodelli matematici e fisici con i datirilevati in tempo reale nell’arco di 5 anni.

Il volume, come già segnalato sulloScarpone di aprile, esamina nella suatotalità l’evoluzione recente dei ghiacciailombardi, ed è scaricabile in formato pdfdal sito internet di Glaciologia delDipartimento di Scienze della Terradell’Università di Milano.

Pubblicazioni

In un volume l’evoluzione delle risorse glaciali

Il regresso non s’arresta

Visita alla stazione automaticaUn momento della visita alla stazione automatica del ghiacciaio dei Forni installataa cura del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Milano.

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14 - LO SCARPONE, MAGGIO 2010

Ospitato al Palamonti di Bergamo, ilcorso d’introduzione all’arrampicatadella Scuola Orobica di SanPellegrino Terme è stato dedicato

per la seconda volta, dal 18 novembre al 23dicembre, a un centro di riabilitazione perpazienti psichiatrici. Su questa esperienza diarrampicata terapia, di cui è stato previstoun seguito, riferisce in termini molto positi-vi Ivano Zenoni, l’istruttore che ha diretto aBergamo il corso assecondato dai colleghiAlex Regazzoni, Ezio Tassetti e MarcoCapelli. “L’intento era quello di dare uninput per stimolare la curiosità e l’interesseverso un’attività di movimento legata allamontagna”, osserva nella sua relazione.

“Le persone con disturbi psichiatrici pos-sono capire attraverso questa attività cheognuno di noi può migliorare, esprimere sestesso. Devo dire che il mio approccio peròè sempre stato come se insegnassi ad allievidei corsi che generalmente faccio all’inter-no del CAI; certamente ho usato dei riguar-di in più, informandomi sui problemi deimiei allievi e sulle loro possibili reazioni”.

Ecco nello specifico alcuni aspetti cheZenoni riferisce di aver potuto cogliere eche “spera di aver trasmesso nella pratica airagazzi”: 1) la conquista della cima puòsignificare una meta conquistata, il raggiun-gimento di uno scopo; 2) durante la salitac’è la ricerca dell’equilibrio che non è solofisico ma anche mentale; 3) l’attenzione chesi presta durante la salita elimina la dimen-sione “tempo” e cioè nell’istante in cui salgoho il passato alle mie spalle (il vuoto sotto dime) e il futuro sulla mia testa (ciò che devoancora raggiungere sopra): in effetti piùsiamo concentrati su ciò che facciamo e piùla nostra attenzione fa si che il tempo chepassa non sia più percepibile; 4) vincere leproprie paure e superare difficoltà (semprea piccoli passi) in arrampicata può avereutili riflessi nella vita di tutti i giorni e quin-di nel reinserimento nella società. ■

Un valore terapeutico che merita più attenzione

La presentazione del corso di arrampica-ta all’interno del progetto“Montagnaterapia”, realizzato con suc-

cesso grazie alla sensibilità di alcuni opera-tori del CAI di Bergamo, ci dà la possibilitàdi effettuare alcune considerazioni sul valo-re formativo, educativo e per certi aspetti“terapeutico” presente nell’arrampicata,senza dimenticare che analoghi valori sonopresenti nella pratica dell’alpinismo (checomunque rimane un’attività legata indisso-lubilmente all’arrampicata) e nella frequen-tazione della montagna in genere, nonché inaltre attività ludico-sportive.

L’arrampicata non rappresenta solo un’at-tività fisico-motoria ma, come tutte le attivi-tà fisiche, oltre al corpo “stimola” e “impie-ga” a vari livelli anche la mente.

Ecco quindi che un’attività a cui spessoviene semplicemente attribuita una valenzaludica o sportiva, assume invece dei conno-tati importantissimi ai fini evolutivi e forma-tivi dell’individuo, il quale attraverso la suapratica può trovare il mezzo per ampliarenon solo il proprio repertorio gestuale e leproprie capacità fisiche, ma anche quellementali. Infatti, non è un caso se in nazionia noi vicine quali Francia, Austria, Svizzera,i responsabili dei programmi sportivo-didat-tici hanno colto queste peculiarità formativedell’arrampicata, riconoscendole un ruoloimportante e stimolante ai fini dello svilup-po motorio e psichico nei bambini e neiragazzi, tanto da inserirla all’interno dei pro-grammi scolastici.

L’arrampicata è un’attività che coinvolgetutte le componenti della persona al puntoda assumere anche una valenza educativa,in quanto trasmette delle strategie di

apprendimento e quindi di conoscenza chevanno dalla comprensione di sé (“ascoltare”il proprio corpo e la propria mente e “usar-li” adeguatamente ai fini degli obiettivi pre-posti), alla conoscenza degli altri (confron-tarsi con altre persone e dare loro fiducia aifini della propria e della loro sicurezza;aspetto relazionale), alla conoscenza dellarealtà fisica sulla quale si agisce (sviluppoprogressivo di competenze sull’ambiente ecapacità di operare delle scelte in sicurezza,con capacità di previsione sugli effetti di uncomportamento), fino all’assunzione diresponsabilità per quanto si sta facendo(auto-responsabilizzazione).

È proprio questa dimensione di “cono-scenza interiore” e di relazione con realtàfisiche e psicologiche esterne, che fa dell’ar-rampicata anche un percorso educativo-for-mativo, per molti versi ancora sottostimato(almeno nel nostro paese), ma che in realtàmolto avrebbe da dare alla persona che saaccoglierlo e praticarlo. Non deve quindistupire se delle menti aperte sanno coglierenell’arrampicata uno strumento utile perstrutturare dei percorsi educativo-formativiin grado di dare, pur nella loro specificità,delle possibili e utili risposte a tematichecomplesse, quali possono essere quelle checoinvolgono persone che vivono una condi-zione di “estrema sofferenza psicologica”.

Da tempo, la moderna psichiatria ha rivol-to le proprie attenzioni alle possibilità inchiave terapeutica offerte dalle attività inte-grative, quali il lavoro protetto, la musicote-rapia e moltissime altre attività ludiche ericreative. La possibilità di indurre nel sog-getto dei cambiamenti positivi attraversodelle esperienze educativo-formative è cosanota e solitamente condivisa in ambito psi-chiatrico. Lo stesso intervento psicoterapeu-tico individuale risulta in definitiva un per-

Strategie Esperienza-pilota al Palamonti

Curarsi con l’arrampicata

“Le persone con disturbipsichiatrici possono capireattraverso questa attività cheognuno di noi può migliorare,esprimere se stesso”, spiega ildirettore del corso organizzatodalla Scuola Orobica di San Pellegrino Terme

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corso di apprendimento con finalità educati-ve, in quanto l’individuo apprende modalitàcomportamentali e di relazione con il sé, glialtri e l’ambiente più funzionali ed efficaci aifini del suo benessere psicofisico.

L’iniziativa del corso “Arrampicataterapia”,per come è stata strutturata, s’inserisce frale attività a cui va riconosciuta la capacità difavorire un positivo percorso educativo equindi terapeutico. Non a caso, i responsabi-li hanno dato particolare importanza allaconoscenza del proprio corpo, delle suepotenzialità e del dialogo con lo stesso,mediante la ricerca dell’equilibrio fisico einteriore anche attraverso le tecniche direspirazione e le tecniche di allungamentomuscolare. L’attività di arrampicata vera epropria non ha fatto altro che amplificare laportata e l’importanza di questo dialogo,ponendo l’accento sulle dimensioni atten-zione, sicurezza, responsabilità e confronto-incontro con gli altri. Il raggiungimento diogni piccolo successo, superando le proprieremore e le proprie paure, è così divenutosul piano psicologico un’iniezione di moti-vazione e autostima, e su quello pedagogicoil conseguimento di abilità e competenze equindi di conoscenza.

Ogni anno, la realtà del nostro Sodalizio sidimostra attenta e sensibile ai “bisogni” di

persone che per un qualche motivo si trova-no in difficoltà sul piano psicologico e a que-sto proposito vengono attivate, da soggettisensibili a queste tematiche, iniziative ecorsi, con lo scopo di trasmettere un mes-saggio educativo e formativo utile a raffor-zare sul piano psicologico soggetti che sitrovano in uno stato di sofferenza psichica.

Al fine di evitare difficoltà burocraticheche spesso affliggono chi organizza similiiniziative, sarebbe però il caso che la CNSA-SA si facesse carico di dare precise indica-zioni per l’attivazione di questi corsi, non-ché si ponesse il problema di come amplia-re le competenze dei propri Istruttori, al finedi dare risposte efficaci per le particolariesigenze presenti nella programmazione diqueste attività, senza mai dimenticare checomunque alla base di tutto c’è sempre l’e-sigenza della “sensibilità” personale versoqueste tematiche. Altrettanto, per una veri-fica dei risultati ottenuti, sarebbe opportu-no che la CNSASA attivasse un monitorag-gio di tutte queste iniziative, finalizzato a unloro progressivo affinamento sul pianodidattico, al riconoscimento del loro valoree alla loro divulgazione.

Augusto Angriman

Istruttore Nazionale Arrampicata Libera

(INAL)

Dal Libretto regolamentiCNSASA, Commissionecentrale scuole di alpinismo, sci

alpinismo e arrampicata, si possonoestrapolare le indicazioni perl’organizzazione di corsi specialistici oparticolari, come quello illustrato inqueste pagine e rivolto a soggetti affettida sofferenza psicologica. Nelregolamento si precisa che “è possibileorganizzare corsi speciali, in particolarecorsi per portatori di handicap e corsisvolti nell’ambito di attività di assistenzae riabilitazione sociale”. Va tuttaviapremesso che lo svolgimento diqualsiasi corso nell’ambito delle scuolericonosciute dalla CNSASA, èsubordinato alla concessione di unnulla-osta, necessario per ottenere lacopertura assicurativa. Considerata laloro natura particolarmente delicata, larichiesta di nulla osta per tali corsi vaindirizzata direttamente a responsabilidesignati dalla CNSASA.

Corsi speciali

Come ottenere il riconoscimentodella CNSASA

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16 - LO SCARPONE, MAGGIO 2010

Z-CAI ALTAQUOTA, IL BINOCOLO CHE SOSTIENE

I RIFUGI ALPINI, ORA CON I BASTONCINI

TELESCOPICI IN OMAGGIO

Insieme per mantenere vivo il legame trauomo e montagna, CAI e Ziel lanciano ilnuovo binocolo Z-CAI AltaQuota e l’ope-

razione “io sostengo i rifugi alpini”. È questala nuova iniziativa fortementevoluta da Ziel Italia, nota aziendaveneta produttrice di strumentiottici, e dal Club Alpino Italiano. Una prestigiosa versione delbinocolo Z-CAI con una vestecompletamente nuova e unaparticolarità che lo rende estre-mamente utile: una parte deiproventi derivati dalla vendita diquesti binocoli andrà al fondoPro Rifugi istituito dal CAI perpagare gli interventi di ristruttu-razione e manutenzione delle698 strutture alpine, tra rifugi,punti di appoggio, ricoveri ebivacchi, gestite dal ClubAlpino. Il nuovo binocolo Z-CAIAltaQuota, realizzato nellemisure 8x26, 10x26, 8x42 e10x42, è adatto sia per l’e-scursionismo che per uscitepiù impegnative di trekking ealpinismo. Sul corpo, realiz-zato in lega leggera di allu-minio con rivestimento ingomma morbida, antiurto eantiscivolo, con punti dipresa ergonomici e oculariin gomma, è applicato ilfregio del CAI nella presti-giosa finitura dorata. A dif-ferenza dei modelli stan-

dard, Z-CAI AltaQuota è disponibile in unnuovo colore rosso e con le lenti dotate diSuper Red System, un trattamento antiri-flesso dal colore rosso rubino a 15 strati cheelimina l’effetto nocivo dei raggi U.V. garan-tendo la massima protezione dalla luceeccessiva. Anche l’astuccio e la scatola di ZCAIAltaQuota saranno coordinati: nello stessocolore rosso che caratterizza tutta l’opera-zione “io sostengo i Rifugi Alpini”. Le versio-ni 8x42 e 10x42, inoltre, sono totalmenteimpermeabili, galleggianti e contengono gasnitrogeno, che evita l’appannamento dellelenti nel passaggio dall’interno all’esterno.Da oggi, tutti i soci CAI che acquisterannoun binocolo Z-CAI AltaQuota, oltre a unosconto del 10% sull’acquisto del binocolo,riceveranno in omaggio i bastoncini da trek-king estensibili, regolabili e leggeri, pensatida Ziel per gli appassionati delle attivitàall’aria aperta. In lega di alluminio ad eleva-ta resistenza con sistema antishock che lirende particolarmente confortevoli, sonodotati di passamano, copri puntale, rotelle eimpugnatura ergonomica in materiale anti-scivolo a due densità. Per ulteriori informazioni relative alnuovo binocolo Z-CAI AltaQuota e all’o-perazione “io sostengo i Rifugi Alpini”contattare: Ziel Italia Srl. +39 0421244432 - www.ziel.it - [email protected]

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biker in cerca di singletrail e i ciclisti piùtranquilli che si divertono semplicementepedalando nello splendido scenario alpino. I percorsi secondari, segnalati come tappedi collegamento ai percorsi principali, per-mettono di configurare in maniera persona-lizzata il proprio itinerario.Il Bike Trail Tirol è una sorpresa continua,una meta ambita per tutti. Non esiste il peri-colo di perdersi, perché un sistema unifor-mato di segnaletica del Trail garantisce ditrovare sempre i giusti riferimenti, tramitepictogrammi ben visibili e facilmente inter-pretabili oltre all’ottima segnaletica abitualedella regione tirolese, un sistema unificatoed unico nel suo genere. Per informazioni: www.bici.tirolo.com

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News dalle aziende A cura di Susanna Gazzola (Servizio pubblicità)

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“Ben venga questa visione antiretoricadella nostra associazione che, per quantoapartitica e aconfessionale, è sempre stataprofondamente innestata nella storia”. Conqueste parole il presidente generale del CAIAnnibale Salsa ha presentato il 22 marzo aMilano nella Sala lauree della Facoltà discienze politiche il libro “Sulle vette dellapatria” (Franco Angeli editore, 2010) diStefano Morosini, realizzato dallo studiososulla base delle carte inedite dell’archiviodella Sede centrale del Club AlpinoItaliano. Il libro, che viene presentato il 22maggio a Riva del Garda in occasionedell’Assemblea dei delegati, documenta lapresenza di elementi politici e nazionaliall’interno del CAI sin dalle sue origini(1863). Negli anni della diffusione delle“succursali” in tutto il territorio nazionale(si veda la ricerca sullo Scarpone di marzo,dedicata a 55 sezioni “storiche” nate appun-to in quel periodo), il CAI iniziò infatti arivendicare le aree di lingua italianadell’Impero austro-ungarico e a stabilirefrequenti scambi e collaborazioni con leassociazioni alpinistiche irredentiste diarea trentina e giuliana.

Successivamente, con lo scoppio dellaprima guerra mondiale, il CAI partecipòall’accesa campagna a favore dell’interven-to. E con l’entrata in guerradell’Italia compì una mobilita-zione dei soci, impegnati acombattere soprattutto sulfronte alpino teatro della guer-ra bianca. Contestualmente sisviluppò nel Sodalizio un viva-ce dibattito a proposito deifuturi confini italiani dove, nelprimo dopoguerra, il CAI assu-merà un ruolo di presidionazionale.

Questi argomenti sono statirimessi a fuoco nella tavolarotonda alla quale sono inter-venuti, con l’autore e con ilpresidente generale, gli studiosi AlessandroPastore (Università degli studi di Verona),Roberto Spazzali (Istituto regionale per lastoria del movimento di liberazione nelFriuli Venezia Giulia) e Marina Cavallera(Dipartimento di storia della società e delleistituzioni dell’ateneo milanese) che hacoordinato i lavori sottolineando l’originali-tà della ricerca compiuta da Morosini el’importante ruolo assunto dall’editoreAngeli nella diffusione di queste ricerche.

Morosini è dottore di ricerca in storiadelle istituzioni e della società nell’Europa

contemporanea. Collabora con la cattedradi storia contemporanea al Dipartimento distoria della società e delle istituzionidell’Università degli studi di Milano e con lecattedre di storia e di industrializzazionedel Politecnico di Milano. Nel tempo libero

è istruttore di arrampicatalibera e consigliere aBergamo del CAI.

“L’allora presidente gene-rale Lorenzo Camerino”,spiega Morosini, “fece inassoluto una delle primedichiarazioni pubbliche afavore dell’intervento conqueste parole: ‘Nel nomedella Patria affermiamoaltamente che in ogni occa-sione il CAI saprà fare ilsuo dovere’. Negli annidella guerra il CAI fu poichiamato dal comando

supremo a compiti di consulenza per l’ad-destramento alpinistico delle truppe, a for-nire mappe, guide, studi topografici, e asostenere nella società italiana dell’epocale ragioni politiche e militari del conflitto”.

Di particolare rilievo nel volume la pre-sentazione del professor AlessandroPastore che a suo tempo, con il libro“Alpinismo e storia d’Italia” (Il Mulino,2003), fu tra i primi a contribuire al ribalta-mento dell’immagine tradizionale dell’ap-passionato di montagna, erroneamente rite-nuto estraneo alle passioni e alle tensioni

della società. Nel libro di Pastore vennemesso a fuoco, come era stato fatto l’annoprecedente con “Scarpone e moschetto”(CDA, 2002) dedicato all’alpinismo in cami-cia nera, il ruolo del CAI come strumentodel potere negli anni fra le due guerre.

Ora, ancora una volta, il CAI fa i contisenza reticenze con il proprio passato.“Nell’evoluzione del CAI”, ha osservatoPastore nel suo intervento alla Statale, “vatenuto anche conto del ruolo assunto dalclero, dalla nobilità e dalla ricca borghesiadell’epoca. Fu proprio questa fisionomiadei primi iscritti a ostacolare l’allargamentodel Club alpino alle fasce popolari: argo-mento che peraltro animò in diverse occa-sioni le pagine della Rivista. Un allargamen-to sarebbe stato possibile? Lo escludo con-siderando che l’iscrizione costava 20 lire eil salario di un operaio non superava le 30lire. E tenendo conto dell’arcipelago di con-comitanti e agguerrite organizzazioni per iltempo libero, come l’Unione operaia escur-sionisti, poi soppressa dal fascismo, la cuiiscrizione costava soltanto una lira”.

A una certa mentalità paramilitare checaratterizzava gli iscritti all’associazione hafatto infine riferimento lo studioso triestinoRoberto Spazzali sottolineando come nellostatuto della Società Alpina delle Giulie,sezione del CAI, si citasse esplicitamente ladifesa dei sacri confini e come spettassealla montagna e non al mare il compito ditenere uniti i cittadini della Venezia Giulia.

R.S.

Appuntamento a Riva del GardaIn occasione della presentazione a Milano del libro “Sulle vette della patria”, ecco riunito il gruppo dei relatorialla Facoltà di scienze politiche dell’Università Statale: da sinistra Roberto Spazzali, Alessandro Pastore, MarinaCavallera, l’autore Stefano Morosini e Annibale Salsa. Al libro, realizzato sulla base della documentazioneconservata alla Sede centrale del CAI, vengono dedicati un incontro questo mese a Riva del Garda (vedere apag. 10) in occasione dell’Assemblea dei delegati e un particolare approfondimento nelle pagine della Rivista.Istruttore di arrampicata libera e consigliere a Bergamo del Club Alpino Italiano, Morosini è dottore di ricerca inStoria delle istituzioni e della società nell’Europa contemporanea.

Basato sudocumenti reperitinell’archivio dellaSede centrale, illibro dello studiosoStefano Morosini èstato al centro di unanimato incontroall’Università stataledi Milano

Sulle vette della patriaLa nostra storia Una ricerca antiretorica sul CAI

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18 - LO SCARPONE, MAGGIO 2010

In data 14 e 15 novembre 2009 si è tenuto a Pordenone l’8°Congresso degli Istruttori Nazionali di Alpinismo Scialpinismo eArrampicata libera; si sono affrontati cinque importanti argomen-ti: le caratteristiche innovative dei corsi sezionali, il tema delle

Scuole di Alpinismo nel contesto sociale attuale, il principio dellalibera frequentazione della montagna senza norme di legge che rego-lamentino i comportamenti e senza alcun obbligo di patenti, un insie-me di progetti che la CNSASA intenderebbe realizzare per il futuro ela proposta di nuovo assetto degli OTC elaborata dalla commissioneconsiliare del CC.

Quest’ultimo argomento ha occupato intensamente sia nelle fasipreparatorie che nel dibattito congressuale i partecipanti.

Si intende di seguito, anche se in forma molto riassuntiva, esprime-re il pensiero della CNSASA sul progetto di riordino e in generale suitemi legati alla formazione dei titolati per lo svolgimento di attivitàalpinistiche.

La prima versione della proposta di riordino è stata presentata il 24ottobre 2009 ed enunciava la riduzione degli OTC mediante accorpa-menti, la costituzione di una scuola unica centrale denominata“Scuola di Montagna” e quindi di scuole uniche a livello regionale esezionale, l’attribuzione ad UniCai di maggioricompetenze in modo da coordinare tutti gliOTCO aventi compiti di formazione.

Gli Istruttori Nazionali, con oltre 250 adesio-ni, hanno votato un documento di netto rifiutoalla proposta di riordino per il metodo adotta-to per la sua redazione e per i contenuti consi-derandola non fattibile e non sostenibile.

Il 20 febbraio 2010 è stata presentata agliOTCO una seconda versione redatta sulla basedei contributi fatti pervenire dai presidenti deiGR e dagli OTCO; la Scuola Unica di Montagnaviene ipotizzata come forma di coordinamentodelle scuole oggi esistenti e direttamentedipendente da un coordinamento di OTCO.

La CNSASA, considerato il pesante impattodi detta trasformazione sul sistema didattico,conseguente alla realizzazione del progettoproposto dalla commissione consiliare, hachiesto alla comunità degli istruttori di orga-nizzare dei momenti di incontro per trattarel’argomento e a seguito del dibattito ha solleci-tato le scuole a fornire un proprio parere: l’81%delle scuole territoriali ha manifestato contra-rietà sul progetto proposto, solo l’1% si è dimo-strato favorevole, le altre non si sono espresse.

Prima di approfondire la nostra posizionesulla proposta desideriamo puntualizzare alcu-ni valori da noi ritenuti fondamentali: educa-zione alla montagna e prevenzione dei rischi, il

volontariato come bene primario del Sodalizio, coinvolgimento degliattori.

Educazione alla montagna e prevenzione dei rischiLo Stato ha assegnato al CAI il compito di formare, istruire e accom-

pagnare in campo alpinistico, escursionistico e speleologico: è dove-re morale del Sodalizio svolgere al meglio il compito assegnato. Findalla sua costituzione la Commissione Scuole ha fra gli scopi istitu-zionali l’educazione alla montagna e la prevenzione degli infortuni incampo alpinistico.

Consideriamo come valori etici e morali assolutamente inderogabi-li la sicurezza e la incolumità di Soci e non Soci CAI, cioè di tutti colo-ro che prendono parte alle attività organizzate dalle sezioni.

La Commissione Scuole ha fra gli scopi istituzionali, e non solo frai compiti, quello di indirizzare tecnicamente e moralmente l’attivitàalpinistica delle Sezioni e dei singoli soci, di collaborare con gli altriOTCO per il conseguimento dell’uniformità didattica e di attuare ogniiniziativa che possa favorire la divulgazione delle attività alpinistichenel rispetto della sicurezza; ogni nostro intervento risponde a questoscopo e non vuole essere di prevaricazione ad altri organi del CAI,siano essi tecnici che istituzionali.

Il volontariato come bene primario del SodalizioConsideriamo il CAI non come una azienda e tanto meno una strut-

tura gerarchica di tipo verticistico ma come una comunità costituitada volontari, che si aggrega attorno a obiettivi importanti, articolataper interessi e attività, basata sulla condivisione dei progetti e che hacome scopo principale quello di vivere la montagna secondo attitu-

dini, capacità e sensibilità personali; nessuno inquesto senso è più bravo o meno bravo, ma cia-scuno vive proprie sensazioni e esperienze. Ilvolontariato è il valore più caratterizzante delCAI; è proprio l’azione e la forza del volontaria-to che contraddistingue, rispetto ad altri, ilnostro sodalizio. Il volontario agisce per spiritodi servizio in forma del tutto spontanea, non hala pretesa di una retribuzione, ma ha la pretesadi una gratificazione e di una partecipazione aiprocessi decisionali.

Come CNSASA riteniamo fondamentale lavalorizzazione del ruolo del volontariato checerca di coniugare l’attività personale inambiente, l’impegno nel sodalizio e la propriavita quotidiana.

Coinvolgimento di chi opera sul campo quando siipotizzano cambiamenti

Le attuali strutture tecniche operative funzio-nano bene, ne sono prova i risultati lusinghierida tutti conseguiti in ciascun settore e in ognilivello; prima di procedere a un riordino devo-no essere definiti dagli organi di indirizzo delCAI competenze e ambiti operativi.

Qualsiasi proposta di riordino deve iniziarecon la sperimentazione per poter verificare labontà delle scelte e poter ritornare indietro seil progetto non è sostenibile. Ogni alpinista sache: si deve avere sempre una possibilità di

Scuole Dopo il congresso di Pordenone

La proposta di riordino degli Organi tecnici centralioperativi (OTCO) di cui si parla da diversi mesi coinvolgenon solo l’Organizzazione centrale ma per le sue variearticolazioni anche la struttura formativa complessiva delCAI, sezioni comprese. Per ulteriori approfondimenti sirimanda il lettore al sito web www.cnsasa.it dove potràtrovare i documenti citati nella loro veste integrale.

Istruttori e riordino degli OTCO

Scuola di montagna,una precisazione

In riferimento all’articolo apparso su LoScarpone di marzo inerente le Scuoledi Montagna a firma di Massimo

Doglioni si vuole precisare chel’assemblea degli istruttori della Scuola“Gino Soldà” delle Sezioni di Valdagno,Arzignano e Recoaro, nel 2006 haproposto il cambio del nome della scuolada Scuola di Alpinismo e Scialpinismo aScuola di montagna perché, in seguitoall’introduzione da parte della Scuolacentrale di nuove attività “alpinistiche”quali lo snowboard alpinismo el’arrampicata libera, si intendeva che ladizione Scuola di Montagnacomprendesse in maniera globale tutte leattività “alpinistiche” proposte dallaCNSASA, senza fare riferimento ad altreattività di tipo escursionistico ospeleologico; l’organico della scuola ècomposto solo ed esclusivamente datitolati afferenti a detta commissione.

Il Direttore della ScuolaPaolo Mantese

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LO SCARPONE, MAGGIO 2010 - 19

uscita che a volte si chiama rinuncia. La trasformazione dell’interoapparato tecnico e formativo, secondo quanto proposto, rischia diessere una strada a senso unico che non consente ritorni.

Qualsiasi progetto richiede tempo per essere valutato, non puòessere imposto, si deve evolvere attraverso un percorso condiviso intermini dialettici soprattutto coinvolgendo chi dovrà esserne attore.

Perché non riteniamo sostenibile la proposta presentata?La scuola centrale unica

La seconda versione del progetto conserva l’idea di costituire un’u-nica struttura didattica formata dall’unione delle migliori risorse tec-niche e didattiche di ogni apparato didattico attivo; per scuola unicasi intende il coordinamento delle scuole esistenti sotto una regiacomune, la costituzione di un coordinamento che ne modifichi e alli-nei i programmi.

La CNSASA ritiene che questo progetto, con la separazione dellescuole centrali dai rispettivi OTCO, la formazione di un unico orga-nismo didattico centralizzato e di una ulteriore struttura avente com-pito di coordinare la scuola unica, ripropone concettualmente ilmodello della Università della Montagna. Fin da allora, era il 2000, laCNSASA ha sempre manifestato netta contrarietà al fatto cheall’OTCO fossero tolte le scuole centrali perché ciò avrebbe demoli-to quanto, in tanti anni e con tanto impegno, si era costruito a favoredella sicurezza. Bisogna mantenere uno stretto legame operativo trachi raccoglie le istanze dal territorio e propone le iniziative(Commissione) e chi le deve progettare ed attuare (Scuola centrale).Commissione e Scuola centrale devono confrontarsi continuamentesu questioni di indirizzo e aspetti tecnici; bisogna infatti raggiungereuna buona adesione su qualsiasi idea e condividere le scelte; bisognacontinuare a mantenere un elevato livello di progettualità; la scuolacentrale unica, anche pur solo come coordinamento,sarebbe una struttura che determina un aumento deilivelli gerarchici e della complessità organizzativa;occorrono invece strutture snelle, funzionali, autono-me, flessibili se si vuole operatività.

Pertanto sia per principio che per sostenibilità laCNSASA è nettamente contraria all’ipotesi di scuolacentrale unica.

Formazione centralizzata a moduliSecondo il progetto della commissione consiliare i

corsi di formazione a moduli sono piani di studioattraverso specifiche argomentazioni che, a secondadel titolo a cui si ambisce, possono essere comunianche per il raggiungimento di altri titoli.

Come CNSASA riteniamo che sostanzialmente sipossa suddividere il piano formativo di un titolato indue grandi sezioni: le materie etico-culturali e scientifiche e le disci-pline tecniche che si sviluppano in ambiente.

In UniCai si sta curando la base culturale comune ovvero una partedella prima delle due sezioni, invece la formazione sulle disciplinetecniche resta un compito del rispettivo OTCO. La CNSASA si pro-pone come organo tecnico competente per le attività di natura alpi-nistica rendendo disponibili le proprie esperienze verso altre figure dititolati attive nel sodalizio .

Si deve tenere ben presente che il requisito essenziale per insegna-re l’attività alpinistica è l’avere svolto e svolgere adeguata attività per-sonale in ambiente. Infatti la principale caratteristica richiesta peressere ammesso a qualsiasi corso di verifica per l’attribuzione dell’i-doneità di istruttore è avere una adeguata preparazione personale

maturata in diversi anni di attività. I corsi di idoneità hanno la fun-zione di verificare la preparazione e uniformare le capacità didattichee non possono avere la pretesa di formare la persona in termini alpi-nistici.

È sbagliato pensare di poter formare con la scuola unica di monta-gna, senza una esperienza personale e tramite qualche modulo, deglialpinisti, o degli escursionisti o degli speleologi: così facendo si correil rischio di creare dei falsi esperti ai quali affidare poi compiti diresponsabilità.

UniCai con competenze allargate per coordinare tutta l’attività degli OTCO

Con la costituzione di una Scuola unica il progetto di riordino pre-vede un allargamento delle competenze UniCai in forma di coordina-mento degli OTCO, per gestire l’organico/i della Scuola Centraleunica, tutti i percorsi formativi (i contenuti sono di competenza degliOTCO), gli appuntamenti di aggiornamento, i calendari dei corsi, ilbudget economico della Scuola stessa.

Dall’esperienza maturata in UniCai riteniamo che a tre anni didistanza la questione delle competenze in ambito alpinistico non èstata risolta; non solo, ma nonostante l’impegno profuso e la positi-vità dei suoi componenti non è riuscita ancora ad organizzare ilprimo corso di base culturale comune. Da questi presupposti si ritie-ne irrealizzabile un progetto così impegnativo con le risorse delvolontariato.

Le discipline tecniche devono restare invece sotto la gestione deirispettivi OTCO (CNSASA, CCE, CCAG, CCS) presso i quali operanole rispettive scuole centrali che hanno competenza, visione e struttu-re adeguate alla gestione delle singole specificità.

Scuola unica di montagna a livello regionale, a livello sezionale e il coordinamento

Il nuovo progetto prevede che tutti i GR e le Sezioni, ove lo ritenes-sero conveniente, possano costituire una rispettivaScuola di montagna mettendo insieme in coordina-mento le attività didattiche già presenti.

Come CNSASA riteniamo che tutto ciò che va pro-posto debba prima essere stato sperimentato con suc-cesso. Su Lo Scarpone di marzo 2010 si citava unaScuola di Montagna costituita da tre Sezioni qualeesempio di progetto già attuato nel territorio; quel tipodi scuola di montagna (a questo proposito si veda nelbox il comunicato del direttore) non ci risulta sia equi-parabile a quella proposta dal progetto di riordino.

Invece rileviamo che da diversi anni molte scuole dialpinismo, oltre a svolgere i consueti corsi, attivanoregolarmente forme di collaborazione a favore delleattività sezionali; a questo proposito siamo del parereche, se fossero meglio definiti gli ambiti operativi edevitate le sovrapposizioni di natura alpinistica, in futu-

ro potrebbe aumentare l’impegno da parte delle scuole di alpinismoa partecipare maggiormente alla vita sezionale. L’azione del volonta-riato si esprime al meglio quando si opera in piccoli gruppi dove sivalorizza e si enfatizza l’amicizia e la solidarietà, valori prioritari delsodalizio e in cui si condividono progetti e modalità operative. E’naturale una certa specialità dell’azione ed una certa settorialità chepuò sfociare in una sorta di corporativismo che non ha nulla di nega-tivo se si opera nel rispetto delle idee altrui e nella pari dignità.L’identità comune è rappresentata nella frequentazione della monta-gna nelle sue molteplici discipline che si sostanziano nelle diversespecialità ben rappresentate dai nostri OTCO. Una struttura troppoampia, i cui componenti nutrono interessi diversi e non hanno sti-molo ad incontrarsi con continuità, non favorisce il crearsi dello

Con oltre 250adesioni, gliistruttori nazionalihanno votato undocumento di nettorifiuto alla propostadi riordino per ilmetodo adottato,per la sua redazionee per i contenuti

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spirito di gruppo tipico invece di unastruttura più limitata nelle dimensioni eomogenea nelle attività.

La scuola di montagna del CAI va per noiintesa come un insieme di obiettivi quali l’e-ducazione alla montagna e la prevenzionedei rischi, non come una entità fisica; perraggiungerli ciascun OTCO per mezzo dellapropria scuola centrale operi per migliorarsie per dare un servizio di qualità alla societàcivile.

Alcune proposte in sintesi delle Scuole di Alpinismo

La CNSASA ha presentato agli organi diindirizzo e di governo del CAI una propriaarticolata proposta progettuale per l’eserci-zio delle attività alpinistiche derivata dallapropria storia, dall’esperienza personaledegli istruttori, dalla loro formazione e dal-l’elevato livello di competenza tecnica rico-nosciuta a livello internazionale, che si puòsintetizzare nei seguenti punti:- Gestione del comparto di formazione delle

attività alpinistiche: arrampicata sportivaindoor e in falesia sia per adulti che perminori, ferrate di livello difficile, arrampi-cata in montagna e su pareti di ghiaccio,attraversamento di ghiacciai, frequenta-zione di pendii ripidi innevati soggetti alpotenziale pericolo di valanghe, con scivari , con snowboard, a piedi, con rac-chette da neve.

- Definizione degli ambiti operativi in mate-ria di attività alpinistiche ribadendo che illivello minimo di competenza richiestodeve garantire lo svolgimento di attività inassoluta sicurezza e con adeguato margi-ne di gestione del rischio.

- Iniziative per la collettività e per i titolatiriguardanti la sicurezza in ambiente inne-vato;

- Iniziative e progetti a favore dei giovani, incollaborazione con la commissione CAIGiovani

- Iniziative per la formazione dei capigita chesi occupano di escursioni di natura alpini-stica all’interno delle Sezioni.

La Commissione Scuole non vuole sosti-tuirsi ad organi di indirizzo del CAI, nonvuole sostituirsi agli altri organi tecnici,vuole solo stimolare chiunque svolga compi-ti di responsabilità ad essere consapevoli delruolo e delle funzioni che un parlamentoeletto democraticamente ha assegnato alCAI.

Maurizio Dalla Libera

Presidente CNSASA

Istruttori e riordino degli OTCO

L’adolescenza è un’età vulnerabile emeravigliosa, una zona turbolentache ognuno vive in funzione dellapropria precocità o, al contrario, dei

propri indugi, secondo un ritmo individua-le. Il fatto fondamentale che segna la rottu-ra con lo stato infantile è la possibilità didissociare la vita immaginaria dalla realtà,il sogno dai rapporti reali. Questo dicono glieducatori che definiscono l’adolescenzauna fase di mutazione. E in questa fase deli-catissima della vita s’inserisce l’opera dei773 accompagnatori di Alpinismo giovaniledel Club Alpino Italiano. Con quali risorse?Con quali strategie? Con quali nuove sfide?

Se ne è parlato nelle due intense giornatedi lavori del IX Congresso nazionale ospita-to il 13 e 14 marzo a Piacenza nell’agreste,suggestiva cornice della “Volta del vesco-vo”. Un’occasione preziosa per compiereun riepilogo di quanto è stato fatto nel 2009,un anno indimenticabile secondo gli artefi-ci di queste esperienze con i giovani, e perdare spazio nelle due giornate dei lavori ainterventi qualificati sulle problematichedelle nuove generazioni in questa “societàliquida” in palese crisi di valori, come l’hadefinita il presidente generale AnnibaleSalsa. Una società in profondo contrastocon le comunità tradizionali alpine cheassegnavano ai giovani un guscio iperpro-tettivo, dotato di scarsi filtri verso l’esterno.

La conseguenza di questa “liquidità” èsotto gli occhi di tutti. La difficoltà a socia-lizzare, osserva Salsa, si traduce in serimalesseri che riguardano in particolare legiovani generazioni nelle regioni alpinemolto più di quanto avvenga nel mondomediterraneo. Ciononostante, oggi più chemai si deve guardare alla montagna per ilsuo valore “formativo e certificante”, per lasua possibilità di configurarsi come “agen-zia di sociabilità” per i giovani della città edella pianura che la frequentano a scoporicreativo.

All’evoluzione delle identità alpine, il pre-sidente generale ha dedicato un ampioexcursus. “L’alpinismo con la conquista delMonte Bianco”, ha spiegato, “nasce dallamatrice laica e secolarizzata degli illumini-sti in contrasto con le credenze di chi rite-neva le cime abitate da demoni. La nostraassociazione è rimasta fedele a questaimpostazione, forgiandosi nel contestolaico piemontese. Ma senza mai dimentica-re che il giovane della montagna traevadalla società alpina elementi consolatori,strategie di tipo adattativo per contrastarele influenze naturali negative”.

“Per stare dentro a questo ambiente”, haosservato Salsa, “le società di montagnaavevano costruito un modello comunitario,necessario per contenere le paure primor-diali, inventando una società-guscio in cui -dalla culla alla tomba - i meccanismi eranorigidamente prederminati. Nel momento incui questi meccanismi di rinforzo dellesicurezze si sfilacciano e viene meno lasocialità, nelle valli alpine si producono dis-agi e patologie anche severe”.

“Ma se la vita in montagna oggi viene spes-so demonizzata”, prosegue Salsa, “se si regi-stra una sorta di rigetto nei suoi confronti,ciò dipende dal fatto che questa società nonha più la funzione terapeutica della tradizio-ne. Ma questo non esclude che, paradossal-mente, si sia creato un nuovo ambientesociale con utili valori terapeutici per il gio-vane di città. In tal modo, per il cittadino ilcui orizzonte si perde nel nulla, l’andare inmontagna può rappresentare un recupero dicertezze. In definitiva, se il modello domi-nante è urbanocentrico, la rinascita dellaregione alpina può avvenire attraverso i gio-vani in montagna più che attraverso i giova-ni di montagna”.

“Proprio in questo contesto educativo, inlinea con gli accordi che il CAI ha stipulatocon il Ministero della pubblica istruzione, laCommissione centrale di alpinismo giova-nile continua a seguire con attenzione i pro-getti scuola sul territorio”, ha osservatoAldo Scorsoglio, presidente dell’Organotecnico e operativo. Non a caso la Sezionedi Mirano e la CCAG hanno voluto dedicarel’anno scorso al ‘CAI nella Scuola’ unimportante convegno nazionale che hacoinvolto i relatori nell’approfondimentosulle ricadute dei progetti per la scuola eper gli insegnanti”.

A un’educatrice, la socia milanese del CAIMarina Nelli, insegnante, è stato affidato a

AGALPINISMO GIOVANILE

Nella relazione del presidentegenerale all’11° Congressonazionale degliaccompagnatori il ruolo della montagna per restituirele certezze che la societàurbanocentrica ha cancellato

L’adolescente n➔

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Piacenza il compito di indagare sullo spiritodi avventura nell’età evolutiva, argomentoda lei stessa a suo tempo trattato nel volume“Montagna primo amore” che negli anniNovanta, proprio per volere dell’Alpinismogiovanile allora affidato alle sapienti cure diFulvio Gramegna, illustrò le prime esperien-ze in montagna di 21 alpinisti famosi.Riallacciandosi alla relazione di Salsa, l’inse-gnante ha ricordato che nella cultura urba-nocentrica i luoghi elettivi del rischio o dellamortalità adolescenziali sono la tossicodi-pendenza, gli incidenti stradali (motorini emotociclette), i tentati suicidi, le fughe, ladelinquenza. Un fenomeno purtroppo in cre-scita: secondo la Società Italiana di Medicinadell’Adolescenza, il 61% dei teenager maschicompie consapevolmente azioni pericolosee le percentuali sono più alte fra i ragazzi cheguardano molta tivù subendo il fascino deglieroi spericolati delle serie televisive.

“L’invulnerabilità immaginata dall’adole-scente viene descritta dai sociologi”, ha spie-gato, “come una ‘fiaba personale’ che gli facredere di poter intraprendere un attorischioso senza subirne le conseguenzenegative. L’assunzione di rischi nella media etarda adolescenza è peraltro un comporta-mento transitorio normale che serve a com-pletare le esigenze dello sviluppo legateall’autonomia, le necessità di padronanza edi individuazione”.

Un altro pedagogista, Massimo Guerreschi,ha premuto con forza il tasto dell’amiciziache va coltivata nell’età evolutiva in base allasensibilità che si esprime nelle varie fasce diaccrescimento. “La virtualizzazione dellarealtà attraverso i mezzi di comunicazionecolpisce particolarmente i giovani”, haanche osservato il pedagogista DanieleNovara soffermandosi sull’efficacia di unprocesso imitativo all’interno dell’esperien-za completa, quale può essere quella offertadall’alpinismo giovanile del CAI.

Tutte queste opportunità sono statemesse positivamente alla provadall’Alpinismo giovanile del CAI anche coniniziative di carattere internazionale chenel 2009 hanno chiamato a raccolta giova-ni appassionati di montagna sotto variebandiere. Su queste iniziative ha riferitoDolores De Felice (nella foto), delegata delCAI presso la commissione giovanileUIAA, compiendo una rapida carrellatacon il contributo di un gruppo di simpaticiospiti in maglietta bianca: i ragazzi chehanno partecipato alle iniziative dell’UIAA,

sempre sorridenti, forse un po’ intimoritiper l’interesse dei 300 congressisti cheerano lì ad attenderli.

A quanto si apprende anche dal rapportoannuale del CAI distribuito in occasionedell’Assemblea dei delegati, il gruppo diragazzi ha partecipato al campo giovanilenei monti Drakensberg, in Sudafrica: occa-sione di scambio di esperienze tra giovanialpinisti di tutto il mondo, ma anche momen-to vero di avventura e di conoscenza.

“La CCAG ha organizzato a sua volta”, hadetto Dolores commentando le immaginiche scorrevano sullo schermo, “un trekkinginternazionale lungo i sentieri d’Abruzzo,nonostante le difficoltà di un momento cosìdoloroso e particolare per questa terra dimontagne e di montanari colpiti dal terre-moto; i giovani partecipanti provenienti daItalia, Slovenia, Spagna e Catalunya hannocamminato sui sentieri del Gran Sasso edella Maiella, appagati degli scenari incanta-ti dell’Appennino centrale, ma hanno anchesaputo calarsi nella realtà del territoriodimostrandosi forti e solidali”.

Va infine segnalato che prosegue la parte-cipazione dell’AG al coordinamento OTC diUniCAI, la cui delegazione era presente aPiacenza con il segretario Gian Carlo Nardi.

Di particolare rilievo la partecipazione ailavori congressuali di personalità del CAIquali i vicepresidenti generali GoffredoSottile e Vincenzo Torti, i membri delComitato direttivo Francesco Carrer e LucioCalderone, il presidente delle scuole di alpi-nismo, sci alpinismo e arrampicata MaurizioDalla Libera, e una notevolissima personali-tà dell’Alpinismo giovanile, il fiorentinoRemo Romei, accompagnatore emerito alquale la redazione ha richiesto la riflessioneche qui riportiamo. (R.S.) ■

Cari amici dell’Alpinismo giovanile,nei due giorni passati con voi aPiacenza mi sono sentito

ringiovanito. Vi scrivo per ringraziarvi,ma nello stesso tempo per spronarvi adandare avanti, anche con sacrificio dellevostre famiglie, perché questa“missione” è importante per il domanidei nostri figli e nipoti. Continuate ainsegnare ai giovani a lasciare da partel’ansia di correre, il desiderio diprimeggiare a ogni costo, e a vivere labellezza della natura in maniera che illoro spirito si elevi e apprezzi le bellezzedel Creato. Vi ho detto nelle mie quattro“ciaccole” a Piacenza di sostare con iragazzi ad ascoltare la natura che cicirconda. Anche la musica, che non èsolo fatta di note, richiede alcune pauseper farci percepire la melodia.

Il nostro presidente Salsa ci ha indicatola via, seguiamola. Un compito che ciattende è comunicare e sapereascoltare. I giovani cercano incontri dovele parole siano vive e vitali. Ma trovarerisposte che abbiano un senso giusto eadeguato al loro futuro è sempre piùdifficile.

Remo Romei Accompagnatore giovanile emerito

Ha collaborato Dolores De Felice

“Ascoltare la natura,questo il segreto”

e nella “società liquida”

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La frequentazione della montagna intermini alpinistici si affermò a partiredal XVIII secolo, in età illuministica, inconnessione con lo sviluppo del viag-

gio, dell’esplorazione, della ricerca e dellascoperta. Scienziati, erboristi, medici, conl’ausilio degli abitanti delle vallate alpine, ingenere cacciatori o cercatori, comunqueesperti conoscitori dell’ambiente montanoingaggiati come guide, raggiunsero la som-mità dei principali rilievi per effettuareosservazioni, esperimenti, misurazioni oltreche per esplorare l’ambiente sommitaleancora sconosciuto all’uomo.

L’ascensione per scopi scientifici venneben presto affiancata dalla finalità ricreativaportando alla nascita del turismo alpino,

fenomeno sociale inizialmente elitario chemescolava l’obiettivo culturale con connota-zioni estetiche di matrice preromantica,come il fascino dell’orrido, l’osservazionedel maestoso, l’estasi del sublime.

Tuttavia, fin dalle origini, le attività svoltein ambiente montano comportarono un sen-sibile impatto con le due categorie percetti-ve del “rischio” e del “pericolo” fortementeemozionali; proprio dalle suggestionateenfatizzazioni prodotte dagli stessi alpinistisull’ostilità e sull’asprezza dell’ambientemontano nacquero i luoghi comuni: la sfidaalle avversità, la lotta sovrumana con l’alpe,la “montagna assassina”, oggi ancora ampia-mente praticati.

Dall’alpinismo eroico ed esplorativodell’Ottocento si passò, nel secolo scorso,alla frequentazione di massa. Lo sviluppoeconomico vissuto dalle società industrializ-zate, soprattutto nel secondo dopoguerra,ha portato senza dubbio una sensibile cre-scita della frequentazione montana attraver-so la massificazione della pratica turistica,aperta a frotte di gitanti desiderosi di appro-

dare (con punte di vero e proprio assalto) auno degli spazi ideali racchiusi dal binomiomare-monti, preposti alla consumazionedelle “ferie”.

Proprio a partire dagli anni ‘60 lo Stato ita-liano pensò di ufficializzare il ruolo del ClubAlpino Italiano, basato sul libero associazio-nismo ma trasformato in ente pubblico,deputato tra le tante funzioni alla manuten-zione dei sentieri e delle opere alpine, allagestione dei rifugi alpini e dei bivacchi,all’organizzazione e alla gestione di corsid’addestramento per le attività alpinistiche,sci-alpinistiche, escursionistiche, speleologi-che, naturalistiche per una sicura frequenta-zione della montagna; oltre che all’organiz-zazione, tramite il Corpo nazionale soccorsoalpino, di idonee iniziative di prevenzione edi soccorso.

Iniziano in questo modo due percorsi paral-leli (la domanda e l’offerta): da un lato s’ini-zia a comprendere che la fruizione dellevalenze che costellano l’ambiente montano,certamente il più ricco di naturalità e di spaziliberi, diventa ancora più sicura e gratifican-te se accompagnata da un corretto approc-cio. La montagna consente, in tutte le stagio-ni, infinite declinazioni sulla scala degli inte-ressi soggettivi partendo da target genericiche diventano via via più specialistici: ilrelax, la distensione, lo svago e l’escursioni-smo familiare, possono evolvere in trekkingper escursionisti esperti, ascensioni in altaquota, performances sportive, conquistadella verticalità, canyoning, fuori pista,cascate di ghiaccio. D’altro canto si è evolutaall’interno del CAI la formazione tecnica pia-nificata: i soci che manifestano migliori atti-tudini, interessi e disponibilità possonoseguire specifici percorsi di formazione edacquisire le competenze necessarie per ope-rare successivamente come formatori conspecializzazioni, qualifiche e livelli diversifi-cati (attualmente ne esistono più di 20!).

Le statistiche del Soccorso alpino dimo-strano come una grossa percentuale degliincidenti che accadono in montagna coinvol-gono soggetti poco esperti. L’approccio inparte improvvisato, non sostenuto dallanecessaria esperienza e da adeguate dotazio-ni, è all’origine di una folta casistica che coin-volge singoli temerari o intere comitive: avolte manca la consapevolezza delle difficol-tà sull’itinerario scelto, altre volte non vi è l’e-quipaggiamento idoneo per affrontare le dif-ficoltà ambientali o climatiche come unrepentino cambiamento delle condizioniatmosferiche; altre volte ancora interviene laperdita dell’orientamento e lo smarrimento.

Argomenti Educare alla sicurezza

I fatti dimostrano come di frequente la montagna,pensata come un gigantesco luna-park, viene affrontata con leggerezza

No ai divieti, sì alla prevenzione

Nell’ambito del progetto di valorizzazione dellelane autoctone è stata inserita l’iniziativa diproporre indumenti di lana indossati da

personaggi che hanno fatto della montagna unapassione di vita. Si è iniziato con Luigi Amedeo diSavoia il Duca degli Abruzzi, immortalato con unmaglione classico in una fotografia al Monte Sant’Eliain Alaska. Il maglione “Duca degli Abruzzi”,presentato il 19 marzo nel Salone degli Stemmi alMonte dei Cappuccini è realizzato con lana di pecoradi razza Sambucana, particolarmente adatta a dare altessuto di maglia una robustezza e una compattezzaadatta per la montagna ma nello stesso con unamano calda e piacevole. Il progetto ha lo scopo disostenere gli allevatori delle aree rurali e montanesvantaggiate, di favorire l’utilizzo di una materia primapoco valorizzata e di risolvere un problemaambientale: parte delle lane locali vengonoabbandonate nei pascoli. In occasione dellapresentazione un divertente fuori programma haavuto per protagonista Marco Ribetti, responsabiledel coordinamento dei progetti espositivi ai Cappuccini, erede di una dynasty torinese dialpinisti. Con molto spirito, Ribetti ha accettato di vestire il maglione e il cappello difeltro simili a quelli con cui nel 1897 Vittorio Sella immortalò il duca. Il tutto, comemostra la foto, sotto lo sguardo sornione del “vero” Duca degli Abruzzi, complici alcuniautorevoli rappresentanti del CAI cittadino tra i quali Osvaldo Marengo e Luigi Gaido,rispettivamente presidente e vicepresidente della Sezione di Torino, e di Aldo Audisio,direttore del Museo nazionale della montagna.

Uomini e miti

Un leggendario maglione

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Ancor oggi spesso manca la capacità dipercepire e soprattutto prevedere una situa-zione di pericolo: i fatti dimostrano conpiena evidenza come sovente la montagna,pensata come un gigantesco luna-park, vieneaffrontata con leggerezza; molti incidenti sipotrebbero evitare rispettando elementarinorme di sicurezza, da applicare sempreanche su percorsi conosciuti, ritenuti piùsicuri. Ma è altrettanto vero che il problemadella sicurezza non si risolve con divieti esanzioni che tutto possono produrre fuorchécultura della montagna. La storia in primisdimostra che ogni forma di proibizionismogenera piuttosto effetti opposti ma, soprat-tutto, non contribuisce in alcun modo all’e-ducazione e alla responsabilizzazione dellepersone.

Anche in merito alle recenti proposte dis-cusse nelle aule del Parlamento è dovutointervenire il presidente generale del CAIAnnibale Salsa affermando: “La sicurezza inmontagna non aumenta con le sanzioni ocon il carcere per chi provoca valanghe, masolo attraverso il lavoro di formazione, pre-venzione, informazione... il CAI e il mondodella montagna non possono accettare unanorma che, forse dettata dall’emozione,costringe a casa alpinisti, sciatori ed escur-sionisti, e che porta una militarizzazionedelle terre alte”.

Non è con i divieti che si evitano gli inci-denti, ma con la prevenzione: la montagna è,e deve rimanere, uno spazio di libertà e nondi coercizione, di educazione e di crescita,che comporta un elevato senso di responsa-bilità e ha bisogno di processi di maturazio-ne. Abbiamo la convinzione, nel CAI, di col-tivare e offrire stili di vita, interessi e model-li culturali alternativi, forse in controtenden-za, ma senza volerlo. La montagna secondola nostra visuale è luogo di esperienza econoscenza, è rapporto armonico con l’am-biente, è avventura, fascino e scoperta delmeraviglioso, è educazione ai valori dellaconvivenza, della solidarietà, dello scambioparitetico e del rispetto reciproco, è matura-zione di abilità, è confronto, sfida e conqui-sta. È anche occasione di riflessione sui falsimiti come il feticismo ipertecnologico o l’an-sia delle prestazioni che arriva fino aldoping. Se fenomeni negativi come la crisiesistenziale e lo smarrimento etico, attribui-ti alla mancanza di valori, caratterizzano ilpresente della nostra civiltà cerchiamo dicontenerli attraverso comportamenti esem-plari. È vero che, nel nostro tempo, difettanoi buoni maestri, ma almeno cerchiamo disupplirli in tutta umiltà con buone pratiche efinalità più elevate, quali la conoscenza dellemontagne ed il rispetto dell’ambiente.

Francesco Carrer

Comitato Direttivo Centrale

Dedicati alla “montagna capitaledella nuova economia: Uncem,enti e territorio”, si sono svolti dal11 al 13 febbraio a Trento

l’Assemblea e il XV Congresso nazionaledell’Uncem. Il titolo è indicativo dellanuova prospettiva con cui si guarda al ter-ritorio montano come luogo strategicoper lo sviluppo socio-economico delPaese, e il quinquennale appuntamentoper il rinnovo degli organi dirigenti è statoinfatti anche un importante momento diconfronto con le istituzioni e gli operatoridel territorio montano, organizzato instretta collaborazione con il Consigliodelle autonomie locali, il Consorzio deicomuni trentini e la Provincia autonomadi Trento.

Aprendo i lavori nella suggestiva cornicedelle Gallerie di Piedicastello il presidentenazionale dell’Uncem Enrico Borghi haricordato che “si deve tornare a parlare dipolitica montana” e che “siamo qui percostruire il futuro dei nostri territori e deinostri cittadini con azioni concrete sup-portate da istituzioni leggere, che accom-pagnino i processi senza imporli, e chesiano in grado di cucire con il filo dellaspecificità montana le materie della piat-taforma: agricoltura, turismo, industria,rinnovabili, biodiversità, accessibilità”.

Partecipando alla tavola rotonda mode-rata dal direttore del Tg7 Antonello Pirosodurante la giornata inaugurale il presiden-te generale del CAI Annibale Salsa hadichiarato “Personalmente mi sentomolto vicino all’Uncem non solo per l’a-micizia che mi lega a Borghi, ma ancheperché durante l’ultimo Congresso nazio-nale di Predazzo ho proposto il salto qua-

litativo da un Club alpino come club ludi-co a un Club alpino attento allo spaziosociale. E in questo senso il Sodalizio sisente vicino alle battaglie di Uncem”. Allatavola rotonda hanno partecipato anche ilpresidente della Provincia autonoma diTrento Lorenzo Dellai, il presidente delCensis Giuseppe De Rita insieme con eco-nomisti, politologi, rappresentanti sinda-cali ed esponenti delle grandi realtà indu-striali. Proprio De Rita nel suo interventoha ipotizzato per la montagna una funzio-ne anticiclica, in quanto la montagnaannovera alcuni tra i più importanti beniprimari, basti ricordare l’acqua.

A fine congresso Borghi è stato confer-mato all’unanimità presidente nazionale.Questo suo mandato dovrà rilanciareUncem non più “sindacato degli enti” ma“sindacato dei territori”. Suoi vice sonoAndrea Cirillo, già vicepresidente vicario,Oreste Giurlani, presidente della delega-zione toscana, e Ugo Parolo, assessorealla valorizzazione territoriale dellaProvincia di Sondrio.

Stefano Mandelli

Ufficio Stampa

del Club Alpino Italiano

Incontri Il XV Congresso nazionale dell’UNCEM

La nuova economiaprende quota

“Azioni concrete,istituzioni leggere”Un aspetto della tavola rotonda coordinata a Trentodal giornalista Antonello Piroso. “Siamo qui percostruire il futuro dei nostri territori e dei nostricittadini con azioni concrete supportate daistituzioni leggere, che accompagnino i processisenza imporli”, ha detto il presidente dell’UncemEnrico Borghi, confermato anche per il prossimotriennio. Foto: Stefano Mandelli.

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MondomontagnaEchi e notizie

Rassegne■ LA MEMORIA sarà il motivoconduttore del Salone del libro(www.salonelibro.it), dal 13 al17 maggio al Lingotto di Torino.

■ QUARTA EDIZIONE per larassegna LetterAltura (www.let-teraltura.it) a Verbania dal 23 al27 giugno e nei primi tre weekend di luglio nelle valli del Cusioe dell’Ossola (Stresa eMottarone 3 e 4 luglio, Cannobioe Valle Cannobina 10 e 11 luglio,Varzo e Alpe Veglia 17 e 18luglio). LetterAltura è un festivalgiovane nato dal territorio perpromuovere il territorio e l’am-biente naturale che lo caratteriz-za: lo scenario alpino dalla ValFormazza alla bastionata delMonte Rosa, fino alla BassaOssola e ai laghi Maggiore ed’Orta.

■ INTERNATIONAL MOUN-

TAIN SUMMIT si preannunciaanche quest’anno, in autunno,ricco di eventi e di personaggitra i quali Steve House, ChrisSharma, Denis Urubko. Info:www.ims.bz

■ ABITARE LE ALPI. Il 15maggio s’inaugura a Merano la“Mostra itinerante sull’architet-tura alpina: Abitare le Alpi”, chein seguito verrà proposta in tuttigli otto Paesi dell’arco alpino. La mostra fotografica illustrasoluzioni abitative innovative esostenibili. Per informazioniwww.meran2010.info

Padre e figlio, cordata vincente

Premiatissimo, iperattivo a tutte le latitudini con il suoalpinismo di ricerca, Hervé Barmasse ha finito peroscurare la fama di Marco, il padre, che per anni hatenuto alta la bandiera di questa famiglia di alpinisti

aprendo nuove vie sul Cervino e altrove nelle Alpi e parteci-pando a numerose spedizioni. Entrambi guide alpine e mae-stri di sci, non avevano finora avuto particolari occasioni permisurarsi insieme sulla montagna “di casa”. Anzi, per ammis-sione di Hervè, le sue uscite con papà si possono finora con-tare sulle dita di una mano. L’incanto però si è rotto il 17marzo quando la cordata “Barmasse & Son” ha felicementeaperto una nuova via sulla parete sud del Cervino con uno svi-luppo di 1200 metri. Ecco in questa immagine Marco edHervé posare soddisfatti per il fotografo dello Scarpone.

In vetta alPremio Maurigrazie allo zioGabriele

Un racconto inedito dedicatoal compianto Gabriele Fran-ceschini, carismatica guidadel Primiero, scomparso

l’anno scorso in agosto a 87 anni, havinto la XIV edizione del premio dinarrativa “Carlo Mauri”. Autrice èSilvia Petroni di Pisa, un dottorato infisica e una grande passione per l’al-pinismo e per la narrativa, che diFranceschini (a sua volta autore discritti di montagna e, di quando inquando, collaboratore delloScarpone), si rivela degna nipote.

Nel racconto, Silvia riferisce diavere compreso solo dopo che eramorto il valore dell’illustre prozioche fu guida alpina del re alpinistaLeopoldo di Bramante e dello scrit-tore Dino Buzzati. Fu proprio que-st’ultimo a collocare Franceschinitra i grandi alpinisti dolomitici,soprattutto per la solitaria della viaSolleder - Kummer sul Sass Maòr,una classica di VI grado. Il riconoscimento, asse-gnato dal Gruppo alpinistico lecchese Gamma(www.gamma-lecco.eu, tel 0341.493134) conl’Unione Operaia Escursionisti e il Club AlpinoAccademico Italiano, conferma il talento dellaPetroni che già si era distinta l’anno scorso alconcorso “Leggimontagna” ricevendo un ricono-scimento con il racconto “Notte nel cielo”.

“Un racconto sobrio e piacevole,presentato con grande efficacia”, èstato il commento della giuria del pre-mio Mauri (Alberto Benini, donAgostino Butturini, Pino Capellini,Giuseppe Ciresa, Alessandro Gogna,Gianni Fodella, Eugenio Pesci,Roberto Serafin e Giorgio Spreafico,

segretario Renato Frigerio) che si è espressaall’unanimità. Attualmente Silvia è membro delConsiglio direttivo della Sezione di Pisa del CAI,fa parte della redazione del notiziario sezionale ecoordina il Gruppo sentieri. La consegna del pre-mio avverrà a Lecco venerdì 21 maggio presso laSala Ticozzi preceduta da un incontro con l’alpi-nista trentino Rolando Larcher.

Incarichi■ IVA BERASI è stata nominata aTrento direttrice della fondazione“Accademia della montagna”. Nelconsiglio di amministrazione, oltreal presidente Egidio Bonapace,guida alpina, sono presenti duemembri scelti dalla Provincia (Giu-seppe Pinter e Antonio Cigolla), ilpresidente del collegio maestri disci Luciano Maturi e quello delleguide alpine Walter Vidi. Il comita-to scientifico dell’Accademia ècomposto da Annibale Salsa,Paolo Tosi, Claudio Ambrosi eAdriano Dalpez.

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aMontagnalibri■ 28 PAESI sono rappresentatia Montagnalibri in occasione delTrentofilmfestival. Le case edi-trici sono 350 per un totale di unmigliaio di pubblicazioni. Da segnalare gli incontri conSusanna Tamaro (2/5),Giuseppe Cederna e MauroCorona (sempre il 2/5), FrancoBrevini (3/5), Marco Paolini eFrancesca Melandri (5/5), SyusiBlady (8/5).

Ricerche■ LO STUDIO dei cardiopaticiin montagna verrà ripreso dallafine di giugno dai medici dellaFondazione Salvatore Maugeridi Veruno (Novara), in collabo-razione con il Parco naturaleAlta Valsesia. Le valutazioni verranno eseguitea bassa quota presso il Centromedico di Veruno e, in seguito,in altitudine al Col d’Olen, sulMonte Rosa. Per altre informa-zioni: [email protected] [email protected].

Dolomiti■ ALLE DOLOMITI “monu-mento del mondo” è dedicatafino al 21 novembre la mostratemporanea al MessnerMountain Museum di CastelFirmiano (BZ) con quadri,acquerelli, disegni e repertiritrovati lungo le vie di rocciadelle pareti dolomitiche. Orariod’apertura 10 – 18.

Restauri■ DOPO LA PRESENTAZIO-

NE al TrentoFilmfestival, lacopia restaurata del film del1926 “Il gigante delle Dolomiti”di Guido Brignone sbarcheràalla Cineteca italiana di Milano il12/5: verrà proiettata presso loSpazio Oberdan.

Melloblocco■ HAPPENING TRA I GRA-

NITI. Silenziosa e selvaggia, laVal di Mello (Sondrio) offre sce-nari naturali ancora intatti conle immense muraglie di granitosolcate da zone alberate dovesopravvivono faggi secolari emassi erratici. Qui dal 6 al 9maggio si svolge la settima edi-

zione di Melloblocco, happeningmolto atteso dai boulderisti. L’appuntamento nel Comune diValmasino per ritrovarsi e farefesta e soprattutto per immer-gersi, ancora una volta, nellavalle del bouldering, “la piccolaYosemite italiana”. A tutti i par-tecipanti verrà consegnato il“pacco manifestazione” e lamappa delle diverse zone diarrampicata. Per i boulder piùdifficili è in palio un montepre-mi da dividere tra quanti riusci-ranno a risolverli. Tutti i partecipanti parteci-peranno al sorteggio dispeciali premi a sorpre-sa. L’iscrizione (sulposto) costa 12 euro edè garantito lo sposta-mento nelle varie areein navetta. Attenzione:gli atleti minorennidevono essere accompa-gnati dai genitori. Info:www.melloblocco.it

Vecchio scarpone“Ricevo regolarmente Lo Scarpone e lo leggosempre con piacere perché è fatto con unafusione di spirito alpinistico e di sensogiornalistico, due cose che raramente sitrovano d’accordo. Apprezzo, soprattutto, la varietà degli scritti: tempo fa, per esempio,un articolo sul Gran San Bernardo di

Raimondo Collino Pansa era unapagina deliziosa per eleganza

e arguzia”.Cesco Tommaselli

Inviato speciale del

Corriere della sera

Lo Scarpone

16/2/1935

Alpinismo: Lecco rilancia

Lecco è sempre una capitale dell’alpinismo? Come ha riferito unanno fa Lo Scarpone (nel fascicolo di maggio, in occasionedell’Assemblea dei delegati) da più di 135 anni il Club alpino faproseliti all’ombra dei meravigliosi calcari delle Grigne. Ora a

conferma di questa gloriosa tradizione arriva un’attesa notizia: laSezione di Lecco è stata intestata all’indimenticabile Riccardo Cassin,papà di tutti gli alpinisti, che per anni ne resse le sorti. Eppure qualcheombra aleggia sull’alpinismo lecchese. Manca forse un ricambio gene-razionale, come osserva Renato Frigerio nelle pagine del quotidiano LaProvincia? “È da tempo che ci si interroga sul problema”, spiegaFrigerio, impareggiabile animatore culturale, in prima linea con gliamici del Gruppo Gamma. “Oggi non si fanno più spedizioni. Comemai? Manca l’impegno delle associazioni o è venuto meno il desideriodegli alpinisti?”

A tenere viva la fiamma provvedono fortunatamente vari elementi:l’attivismo dei soci del CAI, naturalmente, e poi gli incontri con i grossicalibri mondiali organizzati dai Gamma con la sezione locale dell’UOEI,il premio letterario dedicato a Carlo Mauri dove si raccoglie il megliodella narrativa “spontanea” di montagna, la brillante pagina settimanale di Giorgio Spreafico sul quoti-diano “La Provincia”. E l’appassionante lettura della rivista “Stile alpino” patrocinata dai Ragni dellaGrignetta, che non risparmia staffilate al cattivo alpinismo. “È un mondo così, il nostro”, scrive FabioPalma nell’editoriale di aprile, “da noi quanti sanno che Daniele Bernasconi, se non il più forte himalai-sta italiano, è perlomeno fra i pochissimi forti a livello mondiale? Per questo credo e crediamo in questarivista, e diffonderla, credetemi, non è una questione di marketing. E’ una speranza di cultura. Affinché,per esempio, dei 315.000 e oltre iscritti al CAI almeno la metà venga a sapere come sta correndo l’alpi-nismo nel mondo, su roccia, su misto, in alta quota, sui 6000 metri, nelle Alpi, a Baffin come in Africa”.

Giudizi severi che non risparmiano dunque il Club Alpino Italiano. Peccato che proprio il CAI due annifa abbia insignito Bernasconi, 39 anni, da pochissimo presidente dei Ragni, con il prestigiosoRiconoscimento “Paolo Consiglio”, come dimostra la foto qui pubblicata in cui l’alpinista posa a fiancodel presidente generale Annibale Salsa. Va precisato che Bernasconi vanta tre ottomila scalati senzaossigeno, importanti esperienze in Patagonia e al Capitan e numerose prime ascensioni. E da una simi-le personalità non c’è che da aspettarsi un rilancio dell’alpinismo lecchese. (Ser)

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Alpinisti■ AGOSTINO DA POLENZA,Silvio Gnaro Mondinelli, DanieleBernasconi, Mario Panzeri, SoroDorotei, Michele Compagnonied Hervé Barmasse tenterannoin luglio l’ascesa alla parete Norddel Gasherbrum. ■ PAOLO RABBIA, cuneesedella Val Varaita, presenta il 13maggio a Sirtori (Lecco) pressoSport Specialist la sua traversatain sci delle Alpi.■ KRZYSZTOF WIELICKI saràin Italia per due incontri in occa-sione dell’uscita del suo libro “Lacorona dell’Himalaya” per le edi-zioni Alpine studio (www.alpine-studio.it). Il 6 maggio parteciperàal TrentoFilmfestival alla serataper i cinquant’anni dalla conqui-sta del Dhaulagiri sul quale è sali-to in solitaria. L’evento sarà pre-ceduto il 4 maggio a BovisioMasciago (Milano) da una confe-renza al Palamedia.

Dove e quando in■ A BRISIGHELLA l’1 e il 2 maggio inaugurazione del 17° Sentiero Frassati (pag. 33)■ DA BOLSENA A VITERBO il 1° e 2 maggio Giornata nazionale dei Cammini francigeni. Info:www.retecamminifrancigeni.eu/■ AL MUSEOMONTAGNA dal 3 maggio “Leggere le montagne” (reading e incontri con gli autori) acura della Biblioteca nazionale (pag. 31). Sempre al Museo fino al 26 settembre sono esposti i “legni” diAdolf Vallazza (pag. 32).■ IN VAL DI MELLO (SO) dal 6 al 9 maggio Melloblocco, settima edizione. Info: www.melloblocco.it■ A CAMPERTOGNO (VALSESIA, VC) sabato 8 maggio convegno dedicato a “Comunità di frontie-ra ecologica e variazioni climatiche. Esempi dal versante meridionale del Monte Rosa” (pag. 30)■ A BERGAMO l’8 e 9 maggio 83a Adunata nazionale degli alpini. Info: www.ana.it■ A TIRANO (SO) l’8 e 9 maggio festeggiamenti per il trenino rosso del Bernina. Info:http://www.irealp.it/879,Eventi.html■ A TORINO Salone del libro (www.salonelibro.it) dal 13 al 17 maggio al Lingotto.■ A MILANO presso lo Spazio Oberdan proiezione il 12 maggio della copia restaurata del film del 1926“Il gigante delle Dolomiti” di Guido Brignone.■ A MERANO dal 15 maggio “Mostra itinerante sull’architettura alpina: Abitare le Alpi”.www.meran2010.info ■ A RIVA DEL GARDA (TN) il 22 e 23 maggio Assemblea nazionale dei delegati del CAI. Organizza lasezione CAI-SAT di Riva (pag. 10).■ GIORNATA NAZIONALE DEI SENTIERI domenica 30 maggio sul territorio nazionale promossadalla Commissione centrale per l’escursionismo (pag. 29).■ AD AOSTA, al Museo archeologico fino al 9 maggio “Les riches heures du Cervin - Opere d’arte dallacollezione Cavetto”.

MAGGIO

Indimenticabile De Marchi

Èstata assegnata a Giuliano De Marchi, alla memoria, la IX edi-zione del premio “Una vetta per la vita” promosso dal Grupponaturalistico Le Tracce di Castelfranco Veneto (Treviso) ecoordinato dallo scrittore-alpinista Vittorino Mason. Alla ceri-

monia dell’assegnazione erano presenti in marzo gli alpinisti MarinoBabudri, Ariella Sain, Claudio Moretto e Rosy Buffa, GiacomoAlbiero, Piero Radin, Paolo Bonetti, Fausto De Stefani, AlessandroMasucci, il chitarrista Alberto Grollo, il compositore e violinistaGiusto Pio e la figlia di Giuliano, Valentina, antropologa. Nato aConegliano nel 1947, ma bellunese d’adozione, De Marchi è statomedico urologo all’ospedale San Martino di Belluno. Ha fatto partedella Commissione medica centrale del CAI e della Commissionedel Ministero della Sanità per lo studio dei problemi della sanitànelle aree montuose, membro del Soccorso alpino di Belluno e acca-demico del CAI. Ha realizzato oltre 900 salite su Alpi e Dolomiti, tracui 70 vie nuove, invernali e solitarie. Nella foto De Stefani, che è

stato compagno di cordata di De Marchi, consegna il premio a

Valentina De Marchi sotto lo sguardo di Vittorino Mason.

Romanzi e opere di bene

Fronte del Don, 1943. Mentre si sta consumando l’insensata esanguinosa campagna antibolscevica voluta da Mussolini,due volontari italiani si fanno paracadutare per compiere unamissione. Attingendo a una miriade di fonti, lo scrittore udi-

nese Lino Leggio ([email protected]) intreccia questa vicenda con lesorti di un mutilato selvaggiamente aggredito da malviventi in que-sti anni difficili. Il risultato è un romanzo ricco di suggestioni, pub-blicato da Nuovi Sentieri di Belluno. Da segnalare questo romanzo(di cui si riferisce nella rubrica Bookshop) per una particolaremodalità che riguarda in genere l’uscita delle opere di Leggio (inarte Li Noleggio), infaticabile scrittore di montagna che ha l’abitu-dine di investire in opere umanitarie i diritti d’autore. Questa volta abeneficiarne è il museo di Cargnacco, dove sono conservate impor-tanti testimonianze militari, che oggi si presenta in stato di abban-dono. “Il libro, considerate le finalità, ha una distribuzione naziona-le grazie all’interessamento del presidente dell’ANA Perona”, preci-sa Leggio, orgoglioso di appartenere alle penne nere.

Le scalate del maestro

Ospite domenica 28 marzo della trasmissione televisiva “Chetempo che fa”, il celebre direttore d’orchestra ClaudioAbbado ha accennato con un certo orgoglio alla sua passio-ne per l’alpinismo, riferendo di avere avuto occasione di sca-

lare il Cervino e il Pizzo Palù. Stupore del conduttore Fabio Fazio,come se di un’esperienza extragalattica si fosse trattato. Si può giu-rare che il conduttore ignori l’esistenza di un insigne musicologocome Massimo Mila dedito alle scalate e addirittura assurto nel pan-theon degli accademici del CAI. Ma non si può che rimarcare comein un paese dissacratore e cialtronesco come il nostro, l’alpinismocontinui a essere pubblicamente considerato un’attività per tipipiuttosto originali (R.S.)

Mondomontagna

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Soroptimist: missione umanitaria in Togo

“L’esperienza di partecipare a una missione umanitaria in Togo èstata molto intensa e coinvolgente: il confronto diretto con unarealtà così difficile riposiziona il valore delle cose che facciamo eaiuta a far capire le priorità nel ritmo frenetico della nostra vitaquotidiana”. Questo il commento di Paola Peila, direttore del CAI epresidente dell’associazione per la promozione delle donneSoroptimist International Club Milano alla Scala, a distanza di qual-che tempo dal viaggio in Togo con una delegazione di soroptimiste,a cui ha partecipato in febbraio per portare aiuto a due progetti disolidarietà.

Il primo riguarda l’iniziativa “Au rayon de soleil”, centro di acco-glienza per bambine orfane a Lomè, nato nel 2003, che oggi ospita17 ragazze e si occupa del loro sostegno materiale, della loro edu-cazione e formazione, con l’obiettivo di un futuro dignitoso inseri-mento sociale e produttivo.

“Acqua per Kouvè” è invece un intervento che ha portato alla rea-lizzazione di un pozzo nel centro medico-sociale di Kouvè gestitodalle suore della Provvidenza che si occupano di malati di AIDS,bambini denutriti e persone bisognose. L’acqua è stata trovata,dopo diverse perforazioni andate a vuoto, alla profondità di 114metri e la realizzazione di questo pozzo si è dimostrata di grandeaiuto nei periodi di siccità e di emergenza idrica.

Entrambi i progetti sono stati possibili grazie a iniziative volonta-ristiche di raccolta fondi che vengono poi inviati direttamente alcentro di accoglienza di Lomè e al centro medico di Kuovè.

“Sono contenta di aver verificato personalmente che le risorseraccolte sono arrivate a destinazione e con il loro utilizzo è statopossibile dare un concreto aiuto a chi ne ha bisogno”, ha dettoPaola Peila, prima a sinistra nella foto (archivio Soroptimist) scat-tata durante la visita all’orfanotrofio “Au rayon de soleil”.

Chi fosse interessato a supportare queste iniziative può trovare leinformazioni utili sul sito www.soroptimist-milanoscala.org allavoce attività/service.

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Contro l’abbandono di molte aree mon-tane e il decadimento conseguentedel paesaggio e delle culture monta-ne, molti giovani hanno deciso che in

montagna si può rimanere, inventandosi unlavoro o più lavori insieme per vivere.Qualche esempio?

Marta Zampieri di Zoldo, ingegnere idrauli-co, si dedica all’allevamento di capre per uti-lizzare la fibra del cachemire e di animali dacortile, oltre alla commercializzazione deifrutti di bosco: una multiprofessionalità lega-ta all’agricoltura di montagna, finalizzata allaconservazione del territorio (anche in quantoingegnere dedito alla sicurezza idraulica) edelle tradizioni in modo tecnologico e inno-vativo.

Valentina De Marchi ha passato due annicon i giovani pastori per realizzare la sua tesi,che dimostra che di pastorizia si può vivere.

Alberto Agostini di 24 anni gestisce insiemecon il cugino uno stallone con 40 vacche a

Selva di Cadore, vendendo localmentei latticini che sono molto richiesti, cosìcome Roberto Chissalè presidente diuna latteria di vallata nell’Agordinocon vendita diretta dei prodot-ti (filiera corta).

Chiara Osta di Padola,diplomata in ragioneria, fal’intagliatrice. Lavorando illegno ha la possibilità di espri-mere “l’estro” e la potenzialitàdi cui è dotata, ma non solo: èimpegnata anche come anima-trice in una scuola-sci a Sesto;analogamente Giusy Vascellari,nel campo dei filati, ha aperto aTai un laboratorio come rica-matrice e tessitrice di filati per-sonalizzati.

Lio De Nes, presidente delle Guide alpinedel Veneto, presenta la più giovane guidaalpina della regione, Alex Vascellari diCalalzo. Il mestiere richiede una preparazio-ne durissima e articolata dal punto di vistatecnico e consente di diventare un “impren-ditore della montagna” rima-nendo a lavorare in valle.

Lina De Bernardo diDomegge, diplomata allascuola alberghiera, gestiscel’ultimo rifugio sorto inCadore, “I Romiti”. Tre giova-ni di San Vito di Cadore diplo-mati alla Scuola d’Arte hannomesso in piedi una falegname-ria, “Al Soraman”, che sta fun-zionando bene per gli arreda-menti su misura e i mobili in stile. ClaudiaScozzari, laureata in fisica e ricercatrice,dopo aver lavorato a Milano per 4 anni in unaazienda multinazionale di ricerca nel campodell’elettronica ha accolto la proposta dallaMultiphysics Lab di Domegge per seguire unprogetto finalizzato alla produzione di ener-gia pulita utilizzando le biomasse.

Diego Stefani fa la guida alpina e il maestrodi sci d’inverno e gestisce con la moglieNicoletta un B&B a Pozzale: grazie a internetriceve molte prenotazioni anche dall’estero.

Roberto Moreni di Vodo di Cadore si dedi-ca allo sfruttamento del legname: il taglio deitronchi e la costruzione di manufatti in loco

con macchinari moderni èeconomicamente convenien-te perché il materiale vienepredisposto e reso operativoin loco, nel bosco, con unasensibile riduzione dei costied eliminando quelli derivatidal trasporto.

Alessandro Michielli coltivastagionalmente ortaggi aVinigo, prodotti a denomina-zione protetta quali i “capuc-

ci” oltre a patate, fagioli e zucchine. Neiperiodi intermedi lavora nella fonderia difamiglia e consiglia ai suoi coetanei di cerca-re prodotti agricoli specifici di nicchia,curandone la coltivazione.

Giuseppe Pellegrini, agronomo, informadell’esistenza di finanziamenti che possonoessere erogati dal GAL Alto Bellunese perprogetti legati alla ruralità delle terre alte:non solo agricoltura, ma anche attività con-nesse da esercitare nei periodi in cui questanon è operativa, per incrementare il reddito.Consiglia anche di creare una filiera corta,consorziandosi, vendendo direttamente iprodotti eliminando i passaggi intermedi.

Infine il sindaco di Lozzo Mario Manfreda eil sindaco di Calalzo Luca De Carli intendonoaprire uno sportello informativo per suppor-tare i giovani nella conoscenza delle oppor-tunità lavorative.

Maria Joppi

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Società I giovani e la montagna

Quelli che rimangono

Dall’artigianatoall’allevamentodelle capre,numerosi sono iprogetti legati allaruralità delle terrealte nel Bellunese

“Noi non ce ne andiamo. Restiamo in montagna!” era il titolo dellaconferenza che il 5 marzo a Calalzo di Cadore ha visto protagonisti igiovani che sono riusciti a trovareun’occupazione vicino casascongiurando la prospettivadell’emigrazione. L’iniziativa è statapromossa dalla Fondazione Angelini(www.angelini-fondazione.it), dal CAIe dal Comune di Calalzo. In questoarticolo scritto da una giovane diSanto Stefano vengono passati inrassegna alcuni progetti che sonoriusciti a farsi strada pur in unasituazione molto difficile. Nel corsodel 2009 la provincia di Belluno hainfatti perso quasi 1000 abitanti! Nella foto alcuni giovani imprenditoripresenti a Calalzo.

Noi non

ce neandiam

o!

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La decima Giornata nazionale dei sentieripromossa dalla Commissione centraleper l’escursionismo è in programmadomenica 30 maggio con l’intento di

porre l’attenzione sull’importanza di questo indi-spensabile strumento per la conoscenza dellenostre amate montagne. Migliaia di volontari delCAI dedicano costantemente cura e attenzione aicirca 60 mila chilometri di sentieri della Reteescursionistica italiana (Rei) che, con maglie piùo meno fitte, innerva tutti i sistemi montuosi ita-liani.

In questo anno di ricomposizione degli OTC sivuole anche richiamare l’attenzione degli organicentrali del Sodalizio perché si facciano caricodell’attività “sentieri” trattandola non come unproblema ma come un’importante risorsa e comeuno strumento di crescita dell’intera associazione,in cui investire uomini e mezzi. Un investimento dialto profilo per il CAI, che ci consentirà dirispondere positivamente e in tempi certi allesempre più numerose aspettative e richieste dicollaborazione da parte delle sezioni, organitecnici e enti pubblici.

L’organizzazione della Giornata è semplice: il30 maggio ogni sezione/associazione/enteaderente potrà organizzare iniziative che avrannoper tema i sentieri: manutenzione, intervento disegnaletica, inaugurazione di un sentiero,conferenza, corso di sentieristica, ecc. Chiintende aderire è pregato di inviare per posta ofax alla Sede centrale entro il 14 maggio iltagliando qui pubblicato, completo dei datirichiesti, con l’intento di diffondere le varieiniziative.

A conclusione della manifestazione le sezioniaderenti invieranno alla Commissione centraleper l’escursionismo, per fax o meglio per e-mail,qualche informazione sintetica sull’esito dellagiornata, con il numero dei partecipanti, in mododa elaborare un documento con i risultaticomplessivi dell’operazione da diffondere sullastampa nazionale.

Ringraziando per la cortese collaborazione Commissione Centrale Escursionismo

Gruppo Lavoro Sentieri

Domenica 30 maggio 2010

10a Giornata nazionale dei sentieri

10ª GIORNATA NAZIONALEDEI SENTIERI

domenica 30 maggio 2010

DA RESTITUIRE ENTRO IL 14/5/2010 A:

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Novi Ligure (AL) Chiodo d’argento a GaruzzoIl “Chiodo d’argento” isti-

tuito nel 1982 dalla Sezionedi Novi Ligure, per iniziati-va della famiglia Pitto allamemoria del presidenteDario Pitto, è stato conferi-to, in occasione dell’assem-blea del 12 marzo, aGianfranco Garuzzo per ilsuo costante impegno alivello sezionale, interregio-nale LPV e nazionale, perl’attività di escursionismo,per la promozione del tre-noescursionismo, per losviluppo della sentieristica,nonché per gli importantiincarichi dirigenziali ricoperti in Sede centrale al fianco del presiden-te generale. Dapprima assegnato ai vincitori del concorso fotograficosezionale, dal 2003 il premio viene attribuito al socio particolarmentedistintosi per l’attività al servizio del Sodalizio.

Campertogno (VC) Come cambia il climaSabato 8 maggio si svolgerà a Campertogno (Valsesia, Vc), al Centro

polifunzionale Fra’ Dolcino (frazione Villa), un convegno dedicato a“Comunità di frontiera ecologica e variazioni climatiche. Esempi dalversante meridionale del Monte Rosa”, organizzato dallaCommissione scientifica della Sezione di Varallo. Le rilevazioni stru-mentali sono iniziate nel Settecento in Europa occidentale e il gradodi incertezza diviene progressivamente più ampio per i secoli antece-denti, quando le ricostruzioni sono affidate a stime quantitative indi-rette basate su diversi indicatori prossimali, su stime semiquantitativedi eventi complessi, su ricostruzioni seriali indirette o esclusivamentesu informazioni qualitative puntuali. Relatori saranno RobertoFantoni, Edoardo Dellarole, Elisa Farinetti, Alberto Vercellino,Riccardo Cerri, Alessandro Zanni, Enrico Zanoletti; www.caivarallo.it

Milano All’Elbrus con i ragazziAlla spedizione internazionale AG UIAA 2006 all’Elbrus è dedicata la

serata del 7 maggio presso la Società Escursionisti Milanesi. Conimmagini e testimonianze dal vivo si rivivrà la salita alla vetta delCaucaso centrale, quando alle 10,45 di domenica 30 luglio sei ragazzie sei accompagnatori, partiti alle due di notte dal campo alto sul ghiac-

QUICAIAttività, idee, proposte

Turismo alpino, promuovere i valori della montagna a 360°

Dare un taglio alla finta tipicità, fatta di “polenta e osei”e di una bella caraffa di vino rosso tipicamente gene-rico, imbevibile se non per l’alta quota. Con questapremessa e con l’obiettivo di far conoscere ai fruitori

dei rifugi di montagna i prodotti del patrimonio agroalimenta-re e vitivinicolo montano, il 30 marzo in via Petrella, presso laSede centrale, è stato firmato un protocollo tra CAI, CERVIMe UNCEM. Una politica e un’economia da ricostruire dalbasso, ha spiegato Enrico Borghi, presidente di UNCEM(Unione Nazionale Comuni Comunità Enti montani), accor-ciando la filiera che porta nei rifugi i prodotti agricoli di mon-tagna. “Presidi culturali”, questo sono i rifugi alpini secondo ilpresidente generale Annibale Salsa che ha ricordato quantoquesto nuovo protocollo corrisponda appieno alle tesi enun-ciate al Congresso di Predazzo, con il CAI “sentinella” impe-gnata nella salvaguardia e nella promozione dei valori dellamontagna a 360° e nel ricondurre l’alpinismo e l’escursioni-smo a forme di turismo culturale e non solo agonistico spor-tivo. L’interesse e le potenzialità del settore vitivinicolo, rap-presentato da François Stevenin, presidente di CERVIM(Centro di Ricerca, Studi, Salvaguardia, Coordinamento eValorizzazione per la Viticoltura Montana) per i territori mon-tani, ha meritato il plauso di Anna Giorgi, direttore generaledell’EIM (Ente Italiano della Montagna), che ha sottolineato lapiena disponibilità a sostenere quest’iniziativa nell’ambitodell’elaborazione di strategie e modelli per la valorizzazionedelle aree montane. Dulcis in fundo, una degustazione di vinidi montagna è stata condotta da Oscar Del Barba, presiden-te di CIPRA Italia e da poco nominato membro del ConsiglioNazionale per l’Ambiente, in questa occasione in veste disommelier. Nella foto il momento della firma in via Petrella: dasinistra, Stevenin, Salsa e Borghi.

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ciaio a quota 4180, giungevano insieme sulla vetta occidentale, la piùelevata, dell’Elbrus. La salita, organizzata dalla Commissione centra-le di alpinismo giovanile su invito della Federazione ucraina di alpi-nismo e arrampicata in ambito UIAA – YC (Youth Commission), haimpegnato un’altra ventina di giovani provenienti da Germania,Spagna, Svizzera, Austria, Sud Tirolo e Ucraina. La serata sarà dun-que una bella occasione per conoscere la “veste” giovanile dell’alpi-nismo internazionale.

Alpe Devero (VB) CAI Lima, raduno annuale Sabato 19 e domenica 20 giugno l’alpinismo di punta si dà appunta-

mento all’Alpe Devero (Verbania) in occasione del raduno annualedel CAI Lima, sezione nata tra gli anni ‘60 e ‘70. Negli ultimi anni il CaiLima, dopo essere “rincasato” in Italia, ha mantenuto una preziosafunzione simbolico-culturale, concentrando la propria attività nellapromozione della cultura alpinistica.

Nei tre giorni dell’Alpe Devero, organizzati con l’Amministrazionecomunale di Baceno e Linea Verticale, saranno ospiti alpinisti famo-si come Enrico Rosso, Luca Macchetto, Maurizio Oviglia. Gli scalato-ri, oltre a presentare sabato 19 le proprie esperienze verticali, compi-ranno escursioni con il pubblico. Info: www.lineaverticale.net/

Trento XII Convegno BiblioCaiII Convegno annuale BiblioCai, promosso dalla Biblioteca naziona-

le in collaborazione con la Biblioteca della montagna SAT e con ilpatrocinio del Trentofilmfestival, si svolgerà sabato 8 maggio aTrento presso la Casa della montagna SAT, in via Manci dalle ore 9,15alle 13,30. Si discuterà in particolare dell’informatizzazione dei cata-loghi delle biblioteche sezionali, dei software consigliati, del proget-to MetaOPAC. All’ordine del giorno anche un programma di forma-zione, la presentazione dell’indice del manuale, l’organizzazione delseminario autunnale, la presentazione del nuovo allestimento dellaBiblioteca della montagna SAT.

Ai soci che desiderano partecipare si suggerisce un pernottamentoeconomico presso l’Ostello Giovane Europa nei pressi della Stazione(Via Torre Vanga 9, tel. 0461-263484, e-mail: [email protected]).Confermare l’adesione tramite comunicazione scritta, per posta, faxo e-mail, a: Biblioteca Nazionale Club Alpino Italiano, Salita al CAITorino, 12 - Monte dei Cappuccini - 10131 Torino tel 011.6603849, fax011 6314070, e-mail: [email protected]

Torino Incontri con gli autoriContinua presso la Sala degli Stemmi al Museomontagna il ciclo

“Leggere le montagne” a cura della Biblioteca nazionale. Questi iprossimi appuntamenti: lunedì 3 maggio “II cielo sopra Torino” di econ Enrico Camanni; voce recitante Silvia Elena Montagnini, MartaPidello all’arpa, fotografie di Giorgio Faraggiana (testi e suggestionida Quintino Sella a Edmondo De Amicis, da Giusto Gervasutti aMassimo Mila, da Mario Rigoni Stern ad Alessandro Baricco); 10

maggio “La sposa dell’aria” di Marco Albino Ferrari, presentazione diAldo Audisio; 17 maggio “Magnificat” di Gianni Vattimo (VivaldaEditori, 2010) presentato da Valter Giuliano (dall’iniziazione cattolicaall’amicizia con Walter Bonatti, le riflessioni su montagna e alpinismodel filosofo del “pensiero debole”); 24 maggio “La metafora dell’alpi-nismo” di Enrico Camanni (l’autore dialoga con Roberto Mantovani).

Firenze “Skiatori” di ieri e di oggiIl Club alpino ha aperto a Firenze le celebrazioni per i cent’anni

dalla fondazione del “Gruppo Skiatori”. Tra le iniziative, un percorso storico fotografico dal 7 all’8 maggio

alla Saletta Parterre in Piazza Libertà sul tema “Dalla costituzione delGruppo Skiatori fino ai giorni nostri”.

Maniago (PN) Montagne e solidarietàIn collaborazione con l’ANA e con il patrocinio dell’Amministra-

zione comunale, il 13 maggio alle ore 21 presso il teatro Verdi diManiago serata di diapositive e filmati su Everest, K2, Hindukush conla partecipazione di Tarcisio Bellò. Prevista anche una raccolta fondipromossa dall’Associazione sezioni vicentine del CAI di Bassano delGrappa, Montagne e solidarietà Onlus di Avio (TN) e Alpinismo

QUI CAI Attività, idee, proposte

Prosegue fino al 9 maggio al Palazzo Roccabruna diTrento la mostra del Museomontagna “Sulla valigia dellamontagna” (Etichette di alberghi 1890-1960), che si

inserisce nelle numerose attività fuorisede intraprese dal museo per darevisibilità alle proprie collezioni. Lamostra espone una selezione, tra icirca 1400 pezzi, degli esempi piùinteressanti e più significativi percomprendere un fenomeno che si èinesorabilmente concluso negli anniSessanta del XX secolo. Una partedei cambiamenti sociali,dell’evoluzione delturismo è stataincollata sulle valigie.Si tratta di etichette chedefinivano aspirazioni epossibilità del proprietariodella valigia.

In mostra i “legni” di VallazzaFino al 26 settembre è ospitata nelle sale del Museo

nazionale della montagna (tel 011.6604104) la mostra “Legni”dedicata all’opera dello scultore gardenese Adolf Vallazza acura di Aldo Audisio e Danilo Eccher, rispettivamente direttoridel Museomontagna e della Galleria d’arte moderna econtemporanea di Torino. Tredici le opere esposte. Il catalogoè aperto dai testi critici di Danilo Eccher e Francesco Poli echiuso da un “viaggio” nella vita di Vallazza, scritto da SandraTafner. Le foto sono state scattate in Val Gardena e nello studiodi Vallazza a Ortisei da Craig Richards, in una giungla di legnirecuperati dalle demolizioni di vecchi edifici e riportati a nuovavita in una dimensione contemporanea. La mostra vieneproposta in occasione dell’ottacinquesimo compleanno delgrande artista di Ortisei.

Museomontagna

Quando le etichette erano chic

La Rivista di maggio-giugno ospita un ampio e bendocumentato articolo, a cura dell’Ufficio Ambiente, sullaCapanna Margherita. Lo storico rifugio d’alta quota di

proprietà del CAI, ora completamente ammodernato, fungeanche da importante osservatorio scientifico, con particolareriferimento alla medicina di montagna e alla meteorologia.Nuove foto, tabelle e cenni storici descrivono l’attività di questo“mitico” presidio di montagna.

I nostri rifugi

La Rivista: tutto sulla Margherita

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32 - LO SCARPONE, MAGGIO 2010

vicentino sulle montagne del mondo di Quinto Vicentino a soste-gno del Cristina Castagna center nel villaggio pakistano di Gothulti.Organizzazione Sezione di Maniago, tel e fax 0427.730749.

Fortezza (BZ) Forti per la paceLa Commissione alpinismo giovanile del Gruppo provinciale CAI

Alto Adige, gli scout Agesci e Cngei e i Pionieri Croce RossaItaliana organizzano il 15 e 16 maggio nel forte di Fortezza (BZ) lamanifestazione “Forte per la guerra? Forti per la pace”, dedicata agiovani dagli 8 ai 17 anni. Lo scopo è sensibilizzare i giovani allacollaborazione reciproca, al rispetto dell’ambiente, alla conoscen-za del territorio e della struttura di Fortezza che fu costruita inattesa di un nemico mai arrivato.

Sono invitati due ragazzi per ogni raggruppamento regionale, piùun accompagnatore. Il costo è 10 euro comprensivo di cena, per-nottamento, colazione e pranzo. Info e iscrizioni: Roberta Zani(presidente Commissione provinciale AG CAI Alto Adige), [email protected], fax e tel. 0473 440403, cell 349 3263803.

Castellammare di S. (NA) Il CAI ha 75 anniCon oltre 170 iscritti e una biblioteca di oltre 500 volumi, la Sezione

di Castellammare di Stabia è oggi presidio importante dell’alpinismocampano. Nella bella sala del Palazzetto del Mare, gremita, la nuovasezione è stata presentata il 6 marzo alla città. La sua storia? Natacome sezione Monte Faito nel 1935 e sciolta nel 1942, è stata sotto-sezione CAI Napoli dal 1947 finché finalmente, con delibera numero50 del 17 aprile 2009, è diventata sezione autonoma.

Alla serata sono intervenuti il sindaco Salvatore Vozza, la presiden-te del GR Campania Annamaria Martorano, Onofrio Di Gennaro giàconsigliere centrale, Enzo Di Gironimo coordinatore per il Centro-Sud Italia del gruppo Terre alte, il vicario generale della Diocesi diCastellammare-Sorrento don Catello Malafronte e il presidente dellasezione Liborio Liguori. È stata presentata una pubblicazione sullastoria del CAI stabiese nel 75° della sua prima fondazione, a cura delsocio Raffaele Luise (96 pagine, 8 euro, da richiedere all’indirizzo e-mail: [email protected]), e una mostra fotografica con immaginidi montagna della socia Giovanna Lombardo.

QUI CAI Attività, idee, proposte

CAI e RegionePiemonte insieme per la ristrutturazionedell’Alpetto

“L’Alpetto rappresenta un valoresimbolico perché riporta alle originipiemontesi del Sodalizio, all’ombra diquel Monviso che costituisce l’icona dellamontagna per il Club Alpino Italiano”, hadetto il presidente generale AnnibaleSalsa nel presentare, il 5 marzo, ilprogetto di recupero e ristrutturazionedello storico ricovero al Monviso, situato a2.268 metri di quota nell’alpeggio diproprietà del Comune di Oncino (CN).

La presentazione è avvenuta nel Salone

degli Stemmi del Museo nazionale dellamontagna al Monte dei Cappuccini. Alleparole di Salsa hanno fatto eco quelledell’assessore alla Cultura della RegionePiemonte Gianni Oliva che ha sottolineatocome “le pareti in muratura del ricoverodell’Alpetto, primo storico rifugio del CAI,custodiscono imprese, passioni e storie dialpinisti che 150 anni or sono siapprestavano a raggiungere la cima delMonviso. Il valore di questa memoriamontana va preservato e valorizzato, e atal scopo la Regione Piemonte intendesostenere il recupero della struttura dadestinare a sito museale. Il ricovero saràun polo culturale ad alta quota, punto divista privilegiato sulla storia dell’alpinismoitaliano, sullo splendido patrimonionaturale della nostra regione e,chiaramente, sull’imponente e vicinissimoRe di Pietra”.

La presentazione del 5 marzo è statapreceduta il 23 febbraio dalla firma dellaconvenzione di comodato della durata di10 anni stipulata tra il Gruppo regionaleCAI Piemonte e il Comune di Oncino. IlGR Piemonte e la Sezione di Cavoursaranno, infatti, impegnati in prima

persona nella trasformazione dellastruttura in sito museale.

L’Alpetto, capostipite di rifugi e bivacchiCAI, è stato costruito, a partire dal 1866,tre anni dopo la fondazione del Sodalizio,dal Comune di Oncino con un contributoiniziale di 200 lire da parte della Sezionedi Torino. L’edificio, dotato di due vani ecapace di 15 posti letto, venne completatocon ulteriori lavori nel 1882 e harappresentato per tutta la finedell’Ottocento il luogo di partenzaprediletto per le salite al “re di pietra”.

L’idea del Club Alpino Italiano di faredell’Alpetto un museo che celebri glialbori dell’alpinismo italiano risale al2005. Concepita da Vinicio Vatteroni, èstata sostenuta dal presidente generale ene fu data comunicazione nelle paginedel notiziario Lo Scarpone. Oggi, grazieanche all’impegno della RegionePiemonte, questo progetto può finalmenteessere realizzato proseguendo così sullastrada tracciata per il CAI dallapresidenza Salsa per un riposizionamentoculturale del Sodalizio.

Stefano MandelliUfficio Stampa del Club Alpino Italiano

Progetti

Nella foto di Stefano Mandellila conferenza stampa per lapresentazione del museodell’Alpetto. Da sinistra:l’assessore alla Cultura dellaRegione Piemonte GianniOliva, il presidente del Grupporegionale piemontese LuigiGeninatti, il presidentegenerale Annibale Salsa. Sotto la pagina delloScarpone in cui nel dicembredel 2005 si annunciòl’importante iniziativa.

18 • Lo Scarpone n. 12 - Dicembre 2005

L’uomo non può conoscere se stesso se non conosce il suo

passato, perché senza il riconoscimento del passato non

può costituirsi una tradizione secondo la quale una comu-

nità di individui tra loro solidali possa realizzarsi e vivere. Il

costituendo Museo dell’Alpetto - Gli albori dell’alpinismo ita-

liano (dettagli in questa pagina), situato nell’antica struttura del

Ricovero dell’Alpetto, primo rifugio storico del Club Alpino

Italiano costruito nel lontano 1866 ai piedi del Monviso, sarà un

“museo nel rifugio-museo”, un presidio culturale per eccellenza,

concepito quale luogo privilegiato, non solo contemplativo ma

attivo, creativo, edificante, finalizzato sia alla conservazione che

alla comprensione e divulgazione della nostra memoria storica.

Ma sopratutto simbolo della nostra controcultura alpinistica,

ottimo antidoto nei confronti dell’odierna, dilagante e banale

pseudo cultura: luogo privilegiato di pellegrinaggio per riscopri-

re l’autenticità dei valori che hanno spinto i nostri padri fonda-

tori a scalare le montagne per raggiungere le vette della cono-

scenza, e riconoscerli quali autorevoli maestri e guide per il

tempo presente e futuro, per rafforzare il nostro spirito. Perciò

vi esorto, cari soci, a fare vostro questo profondo e nobile pen-

siero di F. Nietzsche (Così parlò Zarathustra): “Andate sulle

orme su cui già camminò la virtù dei vostri padri! Come vorre-

ste salire in alto senza che la volontà dei vostri padri salga insie-

me a voi?” Vinicio Vatteroni

La struttura, il progetto e i suoi artefici

Sulla Rivista del CAI (maggio-giugno 2004), inaugurando la

nuova rassegna sui rifugi storici del CAI, si poneva al

primo posto il Ricovero dell’Alpetto al Monviso definen-

dolo capostipite dei rifugi del Club Alpino Italiano.

Effettivamente quella struttura è riconosciuta come il primo

rifugio in assoluto del Sodalizio anche se, per la verità pochi ne

avevano cognizione. Il primo documento ufficiale del CAI al

riguardo, datato 1866, a tre anni dalla nascita della nostra asso-

ciazione, è la “Relazione del Presidente sull’andamento del Club

alpino Italiano”. In essa viene testualmente scritto: “Nella mag-

gior parte delle valli nostre, il viaggiatore non incontra per lo più

un confortevole albergo, appunto là dove egli dovrebbe poter

umanamente pernottare ed apparecchiare forze per qualche

lunga e faticosa corsa, ragion per cui la Direzione del Club ha

perciò dovuto occuparsi non solo di escursioni, di salite e di per-

lustrazioni nei punti meno conosciuti delle Alpi nostre, ma altre-

sì ha dovuto provvedere a quanto occorre per chiamarvi I viag-

giatori sì nazionali che stra-

nieri. Essa contribuì alla co-

struzione, promossa dal signor

avvocato Simondi, di un rico-

vero all’Alpetto di

Oncino, onde rendere

più spedite e meno

faticose le ascensioni

al Monviso dalla valle

di Crissolo”.Inequivocabilmente

un atto di nascita del

primo rifugio del CAI.

Ciò premesso, ecco la

decisione di creare presso questa struttura simbolo un museo

che celebri gli albori dell’alpinismo Italiano. Un apposito comi-

tato organizzatore si è posto in cammino. Ne fanno parte per la

Sede centrale Piergiorgio Repetto, Vinicio Vatteroni, Lino

Fornelli; per la Sezione di Cavour Elio Zaninetti, Carlo Biei,

Giancarlo Menotti.

L’antica struttura costruita in solida pietra e calce ha ben resi-

stito alle ingiurie del tempo ed è ben conservata. Essa consta di

due ambienti, originariamente destinati l’uno all’uso di cucina e

l’altro come dormitorio.Ai visitatori si presenterà esternamen-

te come era un tempo, salvo piccoli interventi di ripristino e con-

servativi, mentre all’interno vi sarà l’area museale vera e pro-

pria, con documentazione, cimeli, riproduzioni e fotografie del-

l’epoca. Il museo sarà allestito dalla Sede centrale del CAI che

ne avrà la titolarità con la collaborazione del Museo della mon-

tagna di Torino e della Biblioteca nazionale del CAI e il patro-

cinio della Fondazione Sella. Sarà gestito dalla Sezione di

Cavour, titolare dell’adiacente nuovo rifugio dell’Alpetto. Sono

stati avviati contatti con il Comune di Oncino, proprietario della

struttura, per le necessarie autorizzazioni. L’apertura al pubbli-

co è prevista per la metà di settembre in concomitanza con le

manifestazioni celebrative dei 140 anni della costruzione del

Ricovero dell’Alpetto.Piergiorgio Repetto

MONTAGNE NOSTRE. Evoluzione dello storico rifugio al Monviso

Gli albori dell’alpinismo italiano

nel nuovo Museo dell’Alpetto“Ma una cosa vivrà, il monogramma della loro

più propria essenza, un’opera, un’azione, una rara

illuminazione, una creazione: vivrà perché nessuna

posterità potrà farne a meno”. F. Nietzsche

Sullo sfondo del Monviso,

il rifugio dell’Alpetto.

A sinistra, l’antico ricovero.

Qui sotto il logo del nuovo

museo. (foto L. Fornelli).

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LO SCARPONE, MAGGIO 2010 - 33

Dro (TN) Festa per i pionieri del SarcaLa giunta comu-

nale di Dro (Tren-to) ha deciso diinvestire risorsenella valorizzazio-ne e promozionedel suo vasto eunico patrimonioambientale, dalfiume Sarca alleMarocche e più suverso la vastità roc-

ciosa delle vette circostanti. All’interno della manifestazione “Le vallidella luna”, che si ripete da quattro anni, è stata inserita una serata su“Le grandi pareti di Dro”, nata da un’idea di tre amici appassionati dimontagna, Marco Furlani, Gennaro Matteotti (consigliere comunale)e Marco Santoni (vicesindaco). Liete accoglienze sono state riserva-te da un folto pubblico di appassionati ai pionieri delle grandi salitesulle gigantesche pareti della valle del Sarca: Giuliano Stenghel dettoCiano (il re della valle del Sarca), Gianni Bassetti, che con ArrigoPisoni e Francesco “Cesco” Petrolli, tutti satini locali doc della valle,aprì nel 1959 la “Via della Parrocchia” il cui itinerario è stato succes-sivamente ricalcato dalla bellissima ferrata “Ernesto “Che” Guevara”;Marcello Rossi, scopritore della parete zebrata; la fortissima coppiaformata dai coniugi Palma e Giovanni Groaz; la grande cordata com-posta da Andrea Zanetti e Diego Filippi; Valentino Chini con MarcoPilati e Riccardo Mazzalai; il leggendario Sergio Martini con MarioTranquillini e Italo Seia.

Ha chiuso Heinz Grill, artefice delle ultime, numerose e bellissimevie che rappresentano la nuova frontiera dell’arrampicata in valle. Iltutto accompagnato da un supporto fotografico dal titolo “Muoversiin verticale”, montato da Giorgio Tomasi e Marco Furlani in collabo-razione con TrentoFilmfestival. Infine Caterina Mazzalai, fortissimascalatrice, ha ricordato il marito Renzo Zambaldi (M.F.L.G.)

Nella foto, da sinistra, Sergio Martini, Mario Tranquillini e

Marco Furlani.

Rieti Montagne nel cuoreTerza sezione per numero di soci dell’area CMI, Rieti (www.cairie-

ti.it) indirizza la sua “politica” su due linee: attività in montagna etutela degli habitat, attività educativa con le scuole e percorsi di cul-tura di montagna. Aprirsi al territorio significa diversificarsi, comuni-care e appassionare in modo nuovo il pubblico di tutte le età, con unapianificazione delle azioni di lunga durata (da marzo a ottobre) dis-seminate su diversi paesaggi e luoghi (Rieti, Terminillo, Leonessa):cartoni animati e cortometraggi, documentari sulla natura montana efilm con la collaborazione di Trentofilmfestival e della Cineteca delCAI, conferenze (la ricerca scientifica sulle farfalle himalayane, laspiritualità cristiana e il Dio dei monti), convegni (sull’alpinistaPietrostefani in collaborazione con il CAI dell’Aquila, sulla monta-gnaterapia), concerti (dal Cadore il coro Sanvito), escursioni.

Gli eventi di questo progetto battezzato “Montagne nel cuore”nascono con il concorso delle istituzioni locali ma anche sotto i buoniauspici del Ministero per i beni e le attività culturali. (Ines Millesimi,348.7956329).

Sesto Calende (NO) Lezioni di escursionismoSi appresta a festeggiare il ventennale la Scuola intersezionale di

escursionismo, nata nel 1991 con sede presso la Sezione di SestoCalende. La prima in Italia. Sono state infatti le sezioni di LavenoMombello, Sesto Calende, Somma Lombardo e Varano Borghi acapire che insieme si può fare meglio dando inizio il 13 aprile 1991a un percorso comune. Durante i corsi vengono fornite le indi-spensabili nozioni tecniche su sicurezza, orientamento, fisicità del-l’escursione. Oggi la gestione dei corsi di escursionismo vede unitele sezioni di Besozzo, Gavirate, Gallarate, Sesto Calende, SommaLombardo e Varano B. e sono in pieno svolgimento il corso base eil corso avanzato.

Brisighella (RA) Il 17° Sentiero FrassatiIl Gruppo regionale Emilia Romagna ha affidato la realizzazione del

17° Sentiero Frassati alle sezioni di Lugo di Romagna, Faenza eRavenna, con il coinvolgimento dell’Unione operaia escursionisti ita-liani di Faenza. L’inaugurazione avrà luogo l’1 e il 2 maggio con ritro-vo alle 14,30 presso il rifugio di Fontana Moneta nel comune diBrisighella (Ra). Il primo giorno sarà possibile visitare alla presenzadelle autorità la mostra dedicata al beato Pier Giorgio Frassati, aper-ta dal 24/4 al 9/5 il sabato e la domenica (10-12 e 15-19) nel foyer ➔

Il Gruppo di ricerca “Terre Alte” del Comitato scientificocentrale - Coordinamento Italia area CMI organizza laseconda edizione del “Cammino dell’Arcangelo”, l’antica via

che univa Benevento, capitale della Longobardia minore, aMonte Sant’Angelo, la città in cui è situata la Grotta Santadell’Arcangelo Michele, ideato e realizzato dai Gruppi “TerreAlte” di Benevento e Foggia. Il percorso che si è effettuato dal24 aprile al 2 maggio attraverso carrarecce, sentieri emulattiere, parte di un progetto più ampio che prevede in unprossimo futuro la congiunzione fra Roma e MonteSant’Angelo, segmento importante della Via Micaelica, (MontSaint Michel - Sacra di San Michele in Val di Susa - MonteSant’Angelo sul Gargano). Informazione e contatti:[email protected] - Vincenzo Di Gironimo (CAINapoli) -tel. + fax 081668128, cell 3470963667, e-mail:[email protected], Vilma Tarantino (CAI Benevento) tel0824 .47815, cell. 3332530525, e-mail: [email protected],Michele Del Giudice (CAI Foggia) tel. 0881687975, cell3286616989, e-mail: [email protected]

Comitato scientifico

Cammino dell’Angelo, II edizione

Incarichi

Del Barba nelConsiglio Nazionaleper l’Ambiente

Viva soddisfazione è stata espressadal CAI, per voce del presidentegenerale Annibale Salsa, in merito

alla nomina di Oscar Del Barba qualerappresentante del Sodalizio nel ConsiglioNazionale per l’Ambiente con decreto firmato il 4 marzo dalministro Stefania Prestigiacomo. Tra i compiti di questaimportante commissione figura quello di promuovere studi inmateria ambientale, fornire pareri sul riconoscimento delleassociazioni ambientaliste e opinioni in merito alla relazionesullo stato dell’ambiente. “La nomina di Del Barba - architetto eurbanista iscritto dal 1967 al CAI - è la conferma di come il ClubAlpino Italiano annoveri tra i suoi soci professionalità attente ecompetenti, nonché un riconoscimento all’attenzione che dasempre il Sodalizio riserva all’ambiente e allo studio deiterritori”, ha detto il presidente generale. Nato a Lecco nel 1950,iscritto alla Sezione Valtellinese di Sondrio, dal 2008 Del Barbaè presidente di CIPRA Italia, incarico recentemente rinnovato.

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dell’albergo Gigiolè in piazza Carducci a Brisighella. La domenicasarà dedicata alle escursioni intersezionali sui due anelli (breve 3 ore,disl. 400 m, intero 6 ore disl. 900 m) con pranzo finale a FontanaMoneta a cura dell’ANA di Conselice. Prenotare al 347.8483360.

Informazioni: www.cailugo.it, [email protected]. Coordinamento a curadi Antonella Focarelli, [email protected], 347-8483360.

Montesilvano (PE) Il grande cuore dell’AbruzzoVenerdì 12 marzo nell’ambito

della serata organizzata daiLions Clubs di Montesilvano(Pescara) il presidente DinoPalucci ha consegnato aEugenio Di Marzio (secondo da

destra nella foto), referente delProgetto Summit for PeaceAfrica e presidente del ClubAlpino Italiano Abruzzo, il rico-noscimento del Lions ClubsInternational FoundationMelvin Jones Fellow “ForDedicated Humanitarian Servi-ces” per l’impegno di solidarietàprofuso nell’ambito del CorpoNazionale Soccorso Alpino eSpeleologico e per la realizza-zione del Progetto “Acqua pota-bile per Tosamaganga” nellaDiocesi di Iringa in Tanzania.

Il Melvin Jones FellowInternational rappresenta lapiù alta onorificenza istituitadal Lions Clubs InternationalFoun-dation per gratificaresoci e non che si sono distintiin attività di solidarietà svoltain favore del prossimo e dicategorie emarginate. In giu-gno, nelle pagine della Rivista,un servizio esclusivo sulle atti-vità umanitarie realizzate sottola guida di Di Marzio nell’ambi-to del progetto Summit forPeace Africa. ■

Sul decreto che sospende le tariffe agevolate per gli abbonamenti postali di giornaliquotidiani e periodici ha preso posizione il 10 aprile a Milano la Conferenza deiPresidenti dei Gruppi Regionali e Provinciali del Club Alpino Italiano, con questa mozione

votata all’unanimità:Visto il Decreto del 30 marzo 2010 che sospende le tariffe agevolate per gli abbonamenti postali di

giornali quotidiani e periodici assunto dal Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministrodell’economia e delle finanze, la Conferenza dei Gruppi Regionali e Provinciali del Club Alpino ItalianoESPRIME stupore, preoccupazione e contrarietà a tale determinazione, auspicando un ripensamento in

tempi rapidi anche perché con i costi degli abbonamenti già definiti per l’anno in corso, ilprovvedimento, avendo decorrenza 1° aprile 2010, si sostanzia come retroattivo, con losconvolgimento delle previsioni di spesa riportate in bilancio, con costi insostenibili per un ente cheha come valore fondante la correttezza amministrava e contabile del proprio operato.

RAMMENTA che il Club Alpino Italiano, con la propria stampa associativa, raggiunge oltre 315.000 soci ele loro famiglie e che, attraverso i propri periodici e bollettini sezionali, promuove responsabilmente leculture della montagna, i valori della solidarietà, il rispetto dell’ambiente e svolge una imprescindibileattività di prevenzione e formazione sulla sicurezza in montagna.

CHIEDE che venga sospesa l’efficacia del suddetto Decreto ministeriale e l’immediato avvio delleprocedure previste dall’articolo 2 dello stesso Decreto e che, comunque, vengano urgentementereperite le disponibilità finanziarie al fine di non limitare o comprimere il circuito dell’informazione ecomunicazione, patrimonio inalienabile di un paese moderno e democratico.

Meraviglia suscita anche la decisione assunta da Poste Italiane di mantenere la decorrenza delle nuovetariffe pur in presenza di una trattativa in corso presso gli Organi governativi.

CAI Regioni

Toscana Una mozione sulle candidature alla Presidenzae Vicepresidenza

In merito alle candidature a presidente generale e a vicepresidente generale, con questa mozione si sono espressi idelegati della Toscana: “L’Assemblea Regionale dei Delegati

della Toscana, riunita a Prato il 27 marzo 2010, in merito allacandidatura a Presidente Generale di Umberto Martini ed a VicePresidente Generale di Ettore Borsetti, esprime il proprioapprezzamento sulla personale candidatura (di entrambi) ma nonpone in votazione tali candidature in aperto dissenso con ilmetodo di designazione adottato che non garantisce generalità dicandidature né condivisione sulla stessa né, infine, un’equavalorizzazione delle competenze specifiche e personali dieventuali aspiranti a cariche così alte e delicate”.

Abbonamenti postali

Una mozione dei Gruppi regionali

Trenotrekking 2010

Maggio per sentieri e binariContinua per sentieri e binari il progettoTrenotrekking 2010. Segnaliamo le escursioni di maggio.■ 2/5 LINEA BOLOGNA-VIGNOLA (FER) + BUS. CASTELLET-TO-MONTEVEGLIO. CAI Bologna, tel/fax 051.234856. Info: [email protected]■ 9/5 LINEA MILANO-TIRANO. AIRUNO-CALOLZIOCORTE.CAI Valtellinese Sondrio. E. Pelucchi 0342.1900090■ 9/5 LINEA PISA-LUCCA-AULLA. EQUI TERME-UGLIAN-CALDO. CAI Pisa 050.578004. [email protected]. Resp. P. Maestrini■ 16/5 LINEA BOLOGNA-VIGNOLA (FER) + BUS. OCA-LOGHETTO DI M. S. PIETRO. CAI Bologna, tel/fax 051.234856.Info: [email protected]■ 22-23/5 Linea Parma-La Spezia-Pisa. PONTREMOLI-SAR-ZANA. Lungo la Via Francigena. CAI Pisa 050.578004. [email protected]. Resp. M. Del Santo■ 23/5 LINEA BOLOGNA-FIRENZE + BUS. CASTELLETTO-M.VENERE-MONZUNO. CAI Bologna, tel/fax 051.234856. Info: [email protected]■ 28/5-2/6 LINEE FIRENZE-BORGO S. LORENZO EBOLOGNA-PISTOIA. VICCHIO-S. PIERO A SIEVE-MARZA-BOTTO. Trekking da Barbiana a M. Sole. CAI Bologna, tel/fax051.234856. Info: [email protected]■ 2/6 LINEA BOLOGNA-PIACENZA-TORINO. TORINO-BASILI-CA DI SUPERGA. CAI Parma. R. Del monte 339.1617826■ 2/6 LINEA BOLOGNA-PISTOIA. SAMMOMME’-PONTEDELLA VENTURINA. CAI Bologna, tel/fax 051.234856. Info: [email protected]■ 6/6 LINEA TORINO-CERES (GTT). CERES-MEZZENILE.CAI-UGET Torino. R. Cucchiaro 011.489937, E. Sesia0123.581378■ 6/6 LINEA BOLOGNA-PISTOIA + BUS. RIOLA-PORRETTATERME. CAI Bologna tel/fax 051.234856. Info: [email protected]■ 6/6 LINEA BOLOGNA-PISTOIA + BUS. CHIUSA DI CASA-LECCHIO-SASSO MARCONI. CAI Bologna, tel/fax 051.234856.Info: [email protected]

QUI CAI Attività, idee, proposte

34 - LO SCARPONE, MAGGIO 2010

LO SCARPONE 05 13-04-2010 11:03 Pagina 34

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MILANOVia Silvio Pellico, 6(M1 e M3 Duomo)Tel. 0236515700/01 02.86463516 Fax [email protected] Lu Ma Gv 14-19Me Ve 10-19 Sa e festivi chiusoApertura serale: Ma 21-22,30Biblioteca Ma Gv 10-12,30 e 14-19■ CAMPAGNA ASSOCIATIVA 2010.Presso la Segreteria e telefonica-mente, utilizzando la carta di credi-to,è possibile rinnovare la propriaadesione alla Sez. di Milano del CAIper il 2010. Anche per quest’annol’Assemblea dei Soci ha conferma-to una speciale agevolazione sullaquota “Ordinario” riservata allafascia fra i 18 ed i 30 anni. Quoteassociative per il 2010: Ordinariocon più di 30 anni €48,50; tra 18e 30 anni €37,00; Famigliare€27,50; Giovane €18,50; Vitalizio€13,70.■ SETTIMANA NATURALISTICA2010. 18-21/7 organizzata dallaCommissione scientifica Nangeronila VI edizione si terrà a Chiareggio inalta Val Malenco; aperte le iscrizioni.■ GITE SCIENTIFICHE 2010. Per“andare in montagna ad occhi aper-ti” direttori F. Michelotto, M.Majrani; 16/5 La via dei torchi e deimulini, da Villadossola al SacroMonte di Domodossola dir M.Righini, P. Carlesi; 5/6 Val di Scalve,passo dei Campelli, dir G. Ceffali, S.Perego.■ ESCURSIONISMO. 2/5 stageferrata (Gressoney S. J) 9/5 ValGrande, Bivacco S. Occhi; 16/5Cima Grem (Col di Zambla); 23/5Monte Tèggiolo (S. Domenico);30/5 Pizzo Zerna (PrealpiBergamasche); 6/6 Cima TonaleOccidentale (Passo del Tonale);13/6 Monte Palone (Gruppo delleGrigne); 20/6 Piz Lunghin (ValBregaglia).■ SCI DISCESA. 16/5 grande festadi fine attività.■ SCUOLA NAZIONALE SCI FONDOESCURSIONISMO. Anche quest’an-no si è conclusa positivamente la sta-gione del fondo escursionismo. LaScuola desidera ringraziare tutti gliallievi e i soci fondisti che hanno par-tecipato alle nostre iniziative con pas-sione, entusiasmo e amicizia. In atte-

sa della prossima stagione sulla neve,ricordiamo che dal mese di maggiosono programmate le consuete attivi-tà di ski-roll e nordic-walking; infowww.sfecaimilano.it, tel 3469471459mar gio ven sab h18-22.■ ATTIVITÀ GIOVANILIALPES. 16/5 Cresta della Giumenta(Gruppo del Resegone); 13/06Monte Due mani (Prealpi Orobiche);26/6 - 3/7 Trekking della Pace (ParcoNazionale Stelvio).FAMILY. 16/5 Monte Coltignone(Gruppo Grigne); 6/6 Forti di Genova(Appennino Ligure).GRUPPO ANZIANI. Ritrovo in sedemartedì dalle 14,30 alle 17; 5/5Monti di Lego (Val Verzasca-CH); 8/5gita “lenta” da definire; 12/5 Digadel Gleno (Val di Scalve); 16-23/5Trekking Monti Lattari-Vesuvio(Penisola Sorrentina); 19/5Resegone (Valsassina); 26/5 Granderaduno Seniores in Alta valleBrembana; 29/5 Parco della Burcina(Biellese); 9/6 Pian Misura (Valsesia)- gita breve: Otro; 16/6 LaghiGemelli (Val Brembana) gita breve:Lago del Prato.■ GRUPPO “IL SENTIERO”. 9/5L’Anello di Monteviasco, ValVeddasca; 16/5 La gola di Sisa(Appennino Ligure); 23/5 Corni diCanzo; 6/6 Rifugio Chiavenna (ValleSpluga); 13/6 Rifugio Gattascosa(Alta Val Bognanco); 27/6 Col diNana (Valtournanche).■ OTTAGONO SPAZIOMONTAGNA.19/5-4/6 “Vedute” espone LuciaDonelli: una mostra contenuta e chemostra l’intimo e profondo legametra la pittrice e la natura.

EDELWEISSVia Perugino, 13/1520135 MilanoTel e fax: 02/55191581 Lu 18-20 - Mer 18-22,30www.edelweisscai.itinfo@edelweisscai.itwww.escursionismo-edelweisscai.it recapiti telefonici: 02/89072380■ SCIALPINISMO. 8-9/5 GressoneyPunta Giordani.■ TREKKING. 8-15/5 Gargano eIsole Tremiti; 22-26/5 Via Alpina I DaTrieste ai colli Friulani; 28/5-2/6Monti Sibillini Marche-Umbria; 2-6/6Costa Azzurra; 3-11/7 Via Alpina IIAlpi Giulie; 24/7-1/8 Dal GranParadiso al M. Bianco; 29/7-15/8Ladakh e Kashmir; 7-14/8 Dolomiti

di Brenta; 22-28/8 Val Senales; 22/9-4/10 dall’Etna allo Stromboli■ ESCURSIONISMO. 2/5 LombardiaDa Lierna a Varenna; 9/5 Liguria daPortovenere a Campiglia; 16/5Lombardia Laghi del Bruffione; 23/5Liguria Monte Zatta; 30/5 SvizzeraCapanna Genzianella; 6/6 Lombardiarif. Grande Camerini; 13/6 SvizzeraCapanna Bovarina; 20/6 PiemonteLago Bianco Nero Verde; 27/6Svizzera Cabane col de Mille.■ CORSO ALPINISMO. Due moduli:progressione in alta montagna, mag-gio e giugno; tecnica su roccia sett eott; 20/5 Presentazione del corso,www.scuolaalpinismomasini.it■ 2° CORSO NORDIK WALKING. 8-15-22 maggio 2010.■ MOUNTAIN BIKE. 1/5 LombardiaVal D’Angolo; 14-16/5 TrentinoValsugana; 5/6 Lombardia Valzurio;18-20/6 Emilia Romagna Parco deiCento Laghi.■ SCAMPAGNATE IN BICI. 9/5Lombardia Tra Adda e Po; 23/5Lombardia Le Ciclabili del Tormo;

27/6 Lombardia Ciclabile dellaBrembana.I partecipanti sono coperti da assi-curazione infortuni

GESAvia Kant 8 - 20151 MilanoMartedì 21 - [email protected] www.gesacai.itPer informazioni:Ornella tel. 0238008844Fausta tel. 0238008663Guido tel. 3391296657■ 18/4 Groppo delle Ali (AppenninoLigure) Escursionistica; 9/5 Ferratadel Corno occidentale di Canzo, EEA;dal 30/5 al 02/06 Trekking inGarfagnana (Appenino tosco-emilia-no), esc.

SEMSocietà Escursionisti MilanesiVia A. Volta 22, MilanoTel. 02653842 - Fax. 0262066639C.P. 1166 - 20101 Milano [email protected]://www.caisem.org

QUI CAI Vita delle sezioni

Le Commissioni regionali TAM Marche e Umbriaomunicano che nei mesi di maggio e giugno organizzanoun corso base per operatori regionali TAM aperto ai soci

delle Marche e dell’Umbria che siano iscritti da almeno dueanni al CAI. Il corso è aperto anche ai soci di altre regioniqualora vi sia disponibilità di posti. Queste le date: 15–16/5 aFabriano (AN) fraz. Castelletta; 29–30/5 Umbria, Polino (TR);13/6 San Severino Marche (MC); 26–27/5 Visso (MC).Direttore Andrea Antinori (ON TAM). Il costo è di 50 euro,esclusi i costi di viaggio, vitto e pernottamento. Info: PierluigiCipolletti (presidente CRTAM Marche), [email protected].

Piemonte e Valle d’Aosta

La Commissione piemontese-valdostana tutela ambientemontano organizza un corso per operatori regionali conlezioni teoriche e uscite su temi inerenti l’ecologia in

generale, la flora, la fauna, la geomorfologia, con le interazioniche esistono fra questi tre ambiti: gli aspetti legati alla presenzadell’uomo nell’ambiente alpino, quelli economici e produttivi,quelli inerenti la corretta gestione del territorio montano e laconflittualità fra esigenze di conservazione, protezionedell’ambiente e fruizione turistica.

Queste le date: 19 giugno Torino, Monte dei Cappuccini; 3-4luglio rifugio Mondovì, Valle Ellero; 11-12 settembre Serra diIvrea, Forte di Bard; 25-26 settembre Valli di Lanzo; 16-17ottobre Novalesa, Val Cenischia; 6 novembre Torino, Monte deiCappuccini. Le iscrizioni dovranno pervenire entro il 26 maggioaccompagnate dal versamento della quota di iscrizione pari a50 euro. Info: http://www.cai-tam.it/ e http://www.caipiemonte-tam.it/ , e-mail: [email protected] ; tel: 0171.380350.

Corsi operatori TAM

Marche e Umbria

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merc. 15-19 gio. 21-23.Seg. e Biblioteca giov. 21-22,30.■ IN SEDE. 7/6 h. 21“Riscaldamento Globale eDeglaciazione” lezione del Prof.Claudio Smiraglia nell’ambito delCorso di Ghiaccio della Scuola “S.Saglio”, aperta a tutti.■ IL 5‰ ALLA SEM. Il Codice dellaSEM è 80106050158.■ GITE SOCIALI 1-2/5 Nordend (m.4609) Monte Rosa OSAPernottamento alla Monte RosaHutte, disliv. m1824; 8/5 aggiorna-mento tecnico soci in località dadefinire, per capigita ed EE; 9/5Monte Croce di Muggio (m.1800) Edisl. +/- 815; 16/5 MTB inLombardia, organizzata da “Raggio xraggio”; 16/5 Monte Giarolo (m.1473) Appennino ligure E, con laCommissione Scientifica Culturaledisl. +/- 670 m; 23/5 Strada diMaria Teresa, Val Varrone, E, quotamax m.2092; 29-30/5 Valgrande AlpiLepontine, E, percorso ad anello,cena e pernotto autogestiti in baita,quota max m.2000.■ NEWSLETTER Chi desidera rice-verla, scriva a: caisem. [email protected]

BOVISIO MASCIAGOVia Venezia, 33 tel. e Fax 0362. 593163Me e Ve 21 - 23www.clubalpino.nete-mail: [email protected]■ ALPINISMO GIOVANILE. 9/5Orientering a Menaggio (solo ragaz-zi). In corrispondenza verrà organiz-zata una gita per famiglie e soci.■ MANIFESTAZIONI. 4/5 h21, sera-ta con Wielicki “Il Polacco degliOttomila” immagini e filmati,Palamedia di via Tolmino a Bovisio;24/5 h 21, serata con l’Accademicodel CAI Tino Albani “Vagabondandoper Deserti”, Biblioteca Civica di viaDante a Limbiate.■ GITE. 16/5 bivacco Gavazzi-Regondi, posa di una targa in ricor-do dell’istruttore Marco Lottaroli“Lotar” della scuola Valle del Seveso,deceduto durante il corso di alpini-smo nel 2009.■ ASTROCAI. 14/5, Osservazionepubblica presso l’ex campo sportivocomunale di via Superga alle ore 21.■ BAITA SOCIALE. A Dezzo in Val diScalve, 10’ minuti di cammino sufacile sentiero, 25 posti letto, preno-tazioni in sede.

CARATE BRIANZAVia Cusani, 220048 Carate Brianza (MI)tel/fax [email protected]://caicarateb.netsons.orgVen 21-22,30■ ESCURSIONI. 16/5 “Montagna efiori”, Stresa Mottarone.■ SCIALPINISMO 8-9/5 BishornVallese (CH) (in base all’innevamen-to).■ SCUOLA DI ALPINISMO. 12/5morfologia e glaciologia dell’ambien-te alpino; 26/5 manovre di corda sughiaccio (con filmati); 29/5 topogra-fia ed orientamento (direttamente suterreno); lezioni teoriche aperte atutti i soci.Programmi dettagliati e informazio-ni scaricabili dal sito

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SOTTOSEZIONEDI TREZZO SULL’ADDAvia padre Benigno Calvi 1c/o villa Gina loc. Concesa20056 Trezzo sull’Addatel. 0290964544 - fax 1782283900

Ma e Gio 21-23www.caitrezzo.it - [email protected]■ ESCURSIONISMO. 30/4-3/5 RaidAlta Val Curone in mtb o trekking, R.Martucciello 3474400340; 9/5Monte Generoso, val d’Intelvi, P.Rota 0290962373; 15-23/5 “trekkinga Tenerife – I parchi delle isoleCanarie Pico del Teide m 3718” M.T.Gaspani 355216470; 30/5 Passo deiCampelli, val di Scalve gita per bam-bini e famiglie, M. Roncalli3493474722; 6/6 Parco Naturale delmonte Avic, val d’Aosta, C. Rotondo3393234861; 18-24/7 Trekking estivodel Monte Rosa, M. Vitali3312730597, P. Rota 3493992546.■ BAITA SOCIALE. A Gromo, valSeriana, 10’ di cammino,16 posti.■ DIA FULL HD. 4/5 ore 21:30“Islanda 2009 – Due ruote contro-vento” di Sergio Brasca.

CORSICOVia 24 Maggio, 51 - Corsico (Mi)Tel. 02 45101500Fax 02 [email protected] Gio. 21-23■ PULLMAN. 16/5 Salti del Diavolo(PR) Nerini 0245101500 Matelloni0269015485; 13/6 Grignetta (LC)vetta del 35° CAI Corsico Concardi0248402472 Matelloni 0269015485;20/6 Alagna (V.Sesia) intersezionaleTicinum 0245101500. ■ ESCURSIONISMO. 1-2/5 LevicoTerme (TN) corso Nordic Walking mpD’Ilio 0245101500; 9/5 Morcote –Monte San Salvatore (Ticino–CH) mpZapparoli 339 8828946; 23/5Rongio–Rif. Rosalba (Grignetta) mpConcardi; 30/5 Ferrata degli Artisti(SV) mp Bergamaschini 3288523090; 6/6 Monte Generoso(V.d’Intelvi) mp Fornaroli 3409880096; sab 26/6 Val Piora (Ticino-CH) mp Burgazzi 339 8828946. ■ MONTAGNA IN SETTIMANA. Gitedel mercoledì; 12/5 Cima di Piazzo(Valsassina) mp; 26/5 V.Artogna(V.Sesia) mp; 9/6 Punta Cadreigh(Val Blenio) mp; 16/6 Concarena(V.Camonica) esc Concardi 3393336000. 4000 DEL 35°: 10-11/7Cap. Margherita (M.Rosa) mpConcardi posti limitati! ■ TREK PRIMAVERA/ESTATE. 29/5-2/6 V.Pusteria (BZ) esc mp Verderio3392449039; 21-26/6 M.Sibillini(Appennino Umbro-Marchigiano) mp

Concardi; 31/7-7/8 Sentiero Roma(V.Masino – V.Bregaglia) treno e busNerini; 16-22/8 Engadina (Grigioni-CH) treno e bus Casé 0226148787;21-28/8 V.Badia (BZ) mp D’Ilio; 1-4/9 V.di Rhemes-Valgrisenche (AO)mp Concardi. ■ PIANETA TERRA. 7/5 h21Saloncino La Pianta via Leopardi 7Africa Sud-Orientale (Mozambico,South Africa, Lesotho, Swaziland)Andrea Viari e Valeria Pellegrini; 21/5h 21 in sede Sinai e Petra (storia enatura tra deserto e coralli) RobertoBurgazzi. ■ SERATA GHIACCIAI. 11/6 h21Saloncino La Pianta con ClaudioSmiraglia. ■ SCUOLA ALPINISMO. 28° CorsoAR1 (roccia) fino al 1/6 lezioni teori-che aperte a tutti in sede o Palestradi Arrampicata via Dante ang. Parini,aperta lun, mer e gio h 21-23 calen-dario su www.caicorsico.it

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QUI CAI Vita delle sezioni

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■ ESCURSIONISMO. Con sez.Mariano C. 16/5 Giro dei cinque laghi- Gran Paradiso.■ XXXV CORSO DI ALPINISMO.5/5, 12/5, 19/5, 26/5 lezioni teori-che.

VIMERCATEVia Terraggio Pace, 7Tel/Fax 039/6854119Merc. e Ven. 21 - 23www.caivimercate.ite-mail: [email protected]■ 16° CORSO DI ALPINISMO GIO-VANILE. 5/5 presentazione; 9/5Savogno e Dasile; 23/5 rif. S.E.V. aiCorni di Canzo; 6/6 rif. Dordona,Linea Cadorna; 20/6 Lago Lunghin(CH); 4-5/9: Rif. Coldai al Civetta;19/5 giochi di arrampicata presso lanostra palestra indoor.■ ESCURSIONISMO (con sottosez.di Cavenago) 9/5 Maccagno, Lagod’Elio; 23/5 Capanna Soveltra (ValLavizzara – CH); 5-6/6 Monte Comer;20/6 Rif. Barmasse (Val d’Aosta).■ ESCURSIONISMO GRUPPOSENIORES. 12/5 Monte Misma;19/5 Monte Denervo; 26/5 radunoGruppo Regionale Seniores al Rif.Madonna delle Nevi; 9/6 Brunate,Parco di Torno.

SOTTOSEZIONEDI ARCOREVia IV Novembre, 9Mar. e ven. 21-22,30 Tel. 039/6012956www.cea-arcore.com e-mail: [email protected]■ ESCURSIONISMO. 9/5 MonteAntola; 23/5 Riviera Ligure; 6/6 ValVeny

SOTTOSEZIONEDI BURAGO MOLGORACascina Abate d’AddaLun 21-23■ ESCURSIONISMO. 9/5 MonteAntola; 30/5 Monte Argentea; 13/6Rif. Aosta.

SOTTOSEZIONEDI SULBIATEVia Don Ciceri, 2 Ven. 21-23e-mail: [email protected]■ ESCURSIONISMO. 2/5 Valchia-venna “Suretta”; 16/5 Val Seriana(MTB); 16/6 Rif. Terz’Alpe (ValRavello).

ERBAVia Riazzolo, 2622036 Erba (CO)Tel. 031/627873Mar. e ven. 21-22,30Email: [email protected]■ GITE SOCIALI. 16/5 Cime di Pace;30/5 Cima Marmontana m.2316 m,alto Lago, dall’Alpe Cardinello.

■ SENIORES. 12/5 RifugioMenaggio m.1400 da Breglia - disl.650 m; 26/5 raduno regionale alRifugio Madonna delle Nevi (ValBrembana).■ ALPINISMO GIOVANILE. 9/5 Girodegli alpeggi, Grigna settentrionale;23/5 Alpe Cortino da Malesco, ValLoana.

COLICOVia Campione, 723823 Colico (LC)tel. 0341 940516mail: [email protected] 21-22,30tel. rif. Scoggione 0343 63034■ GITE SOCIALI. 25/4 - 2/5trekking cilento, info 338 ➔

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dichiarare, sotto la loro responsabilità, il Collegio di appartenenza loro

personale o della scuola o associazione.

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4228635; 16/5 Grignetta, diret-tissima o via normale; 30/5 Val diMello, arrampicata.■ GRANDI TREKKING. 12-18/5 daVentimiglia alle alpi Apuane; 6-13/6Via alpina gialla verso le Dolomiti.■ ALPINISMO GIOVANILE. 30/5rifugio Bietti.■ ARGENTO VIVO. Uscite tutti i gio-vedi.

CALCOvia S. Carlo 5 - (LC)tel. 039 [email protected]. e Ve. 21 - 23■ GITE SEZIONALI 22-23/05 Rif.Venini-Menaggio; 13/6 Cimon dellaBagozza.■ ETÀ D’ORO 12/5 Rif. Menaggio(Monte Grona); 26/5 Raduno G.E.O.(Passo San Marco); 9/6 Rif. Curò.■ ALPINISMO GIOVANILE. 9/5CORSO A: Premana (Giro deglialpeggi); 9/5 CORSO B: Premana-Monte Rotondo; 23/5 CORSO A: ValD’Intelvi; 23/5 CORSO B: ValD’Intelvi; 6/6 CORSO A: Val Gerola(Alpeggi del Bitto); 6/6 CORSO B: ValGerola (Bocchetta di Trona).■ CORSO ESCURSIONISMO 2/05Chamanna-Paradis(Pontresina); 12/5lez. teorica prog. in ferrata; 16/5 fer-rata al Reopasso (Busalla); 26/5 lez.teorica ambiente montano; 30/5 rif.Buzzoni; 9/6 lez. teorica, pronto soc-corso e alimentazione.

GALLARATEVia Cesare Battisti, 121013 Gallarate (VA)Tel 0331 [email protected]. e Ven. 21-23■ ESCURSIONI. 1-2/5 Gemellaggiocon CAI Pisa, Alpi Apuane, dir. A.Lombardo, G. Benecchi, G.Sironi.16/5 Passo Baldiscio (Valle Febbraro -Spluga) m. 2353 - da Isola m. 1268,disl. 1085, A+R 6, diff. E, dir. A.Macchi G. Pizzoli; 16-22/5 trekkingdelle Eolie - dir E. Muri; 30/5 MonteGrona (Val Solda) m. 1736 da Breglia(Plesio) per il rifugio Menaggio salitaalla cima diff. EE o con Ferrata delCentenario diff. AD, dir. G. Sironi, M.Farioli■ SENIORES. Escursioni il giovedì,dir. G. Benecchi e F. Brunetto: 13/5Monte Cornizzolo m. 1240 da Civate340 m. Disl. 900 Diff. E Tempo h.

2,30 Part. h 8; 26/5 raduno al PassoSan Marco m. 1985 part. ore 6.■ CICLOESCURSIONISMO. 9/5Corni di Canzo Lago Segrino (CO)1/2gg+; 16/5 Serra d’Ivrea Zimone(BI) 1g; 23/5 Canton Ticino da defi-nire 1/2gg+.■ GROTTE. Per principianti e esper-ti, info www.gruppogrottecaigallara-te.it o martedì sera in sede.■ RIFUGI. Enrico Castiglioni, AlpeDevero, 1640 m, gestore MicheleGalmarini, 0324619126; rifugioPietro Crosta, Alpe Solcio mt 1750,pacchetti per sezioni, 3408259234www.rifugiocrosta.it, [email protected].

LANZO TORINESE Via Don Bosco, 3310074 Lanzo (To)Gio 21 - 23 Tel [email protected]■ ESCURSIONI PER FAMIGLIE. 9/5Anello di Mottera; 16/5 Mottarone(gita in autobus). ■ ALPINISMO GIOVANILE. 9/5Pulizia sentiero a Vonzo, 23/5Escursione a Urtirè Pulizia sentieri,30/5 Ceres - S Cristina - Cantoira.■ SPELEO. 2/5 Grotte di pugnetto.

SOTTOSEZIONEVALLE DI VIÚ V. Roma, 32 - 10070 VIÚ (TO) Sabato 21 - 22.30 [email protected]■ ESCURSIONI. 9/5 M. teVaccarezza; 23/5 Ferrata de LesVigneaux. Alla palestra di roccia diMondrezza per i soci CAI sconto“residenti”.

MONCALIERIPiazza Marconi 110027 Moncalieri (Fraz. Testona)Tel e Fax 011 [email protected]. h 18-19 e Mer. h 21-23■ ALPINISMO GIOVANILE. 9/5 “Iforti di Genova” escursionismo;sabato 29/5 ore 14,30 Arrampicataalla Palestra del Palablù - Moncalieri;30/5 Ferrata del Rouas al Melezet –Bardonecchia.■ LA COLLINA. 16/5 “6a

Passeggiata sui sentieri di Testona”in collaborazione con il GruppoFamiglie della Parrocchia di Santa

Maria di Testona – Moncalieri; infoed iscr. 011 6474323, 011 6472369,3925120482, e-mail: [email protected]■ ESCURSIONISMO 16/5 MonteDubasso e Monte Armetta, loc. dipartenza: Madonna del Lago -Caprauna, disl. 830 m, percorrenza3 ore, diff. E; sabato 22/5 e domeni-ca 23/5 Week End nelle Apuane -Monte Altissimo – isc. entro il 3/5. ■ INFORMAZIONI: i dettegli delleattività sono riportati sul sitowww.caimoncalieri.it

SALUZZOSezione “Monviso” Piazza Cavour, 1212037 Saluzzotel & fax 0175/[email protected]ì dalle 21■ ALPINISMO GIOVANILE. 16/5“Ferrata degli Artisti” con gli accom-pagnatori di AG■ ESCURSIONISMO. 1-2/5 “apertu-ra dell’acqua”al Rifugio Unerzio;30/5 traversata Camogli Portofino,autobus; a maggio inizia il 15° corsobase di escursionismo, info in sezio-ne o sul sito www.caisaluzzo.it.■ GIRO DEL MONVISO 2010. 6-7-8/8 “Giro del Monviso” tre giorni alcospetto del Re di Pietra, info F.Galliano 0175 248839 uff, 017546391 casa, B. Giusiano 3407261992.

DOLOVia C. Frasio30031 Dolo (VE) – C.P. 87Merc. 21-23www.caidolo.it■ USCITE. 2/5 Laguna Sud diVenezia, Valle Millecampi, in biciclet-ta; 9/5 Valstagna, TAM del ciclo“Vivere l’ambiente: i segni d’acqua”;16/5 Lessinia Orientale, da Giazza aiParpari; 23/5 S.Antonio Tortal (BL)Gole dei Brent dell’Art, ruscellismo;30/5 Cascate di Molina (Lessinia),fotografica; 6/6 Ospitale di Cadore,Giro delle Casere; 13/6 Laghi delMincio e Bosco della Fontana,Storico naturalistica.■ SERATE. 7/5 Dolo Villa Angeli“New Zealand: Viaggio nella Terra diMezzo” di S. Sedran e S. Tuzzato.

MIRANOSEZIONE “Alberto Azzolini”Via Belvedere, 6

30035 Mirano - VE - C.P. 56Cell. 348 [email protected] Merc. 21-22.30■ ESCURSIONI. 16/5 Monti Lessini,ref. C. Silvestrini e M. Miato; 30/5biciclettata Dobbiaco - Lienz conl’Alpinismo Giovanile, ref. L.Spagnol; 13/6 Folgaria. Rif. Valbona,per le famiglie, ref. F. Colomba.■ FESTA DELLO SPORT A MIRANO.4-5-6/6 arrampicare con il CAI.■ SERATE CULTURALI. 7/5Auditorium Villa Angeli Dolo, SandroSedran e Simona Tuzzato presentano“New Zealand: viaggio nella Terra DiMezzo”, ingresso gratuito.■ MOSTRA FOTOGRAFICA. Mostrafotografica, omaggio a Mario RigoniStern: votate su www.caicsvfg.it.

S. DONÀ DI PIAVEVia Guerrato, 3Tel./fax 0421-33 22 88www.caisandona.itMar e Gio 19-20 - Gio 21-22■ ALPINISMO GIOVANILE. 9/5gioco dell’arrampicata presso lapalestra di roccia di San Donà; 23/5Creta Grauziana-Alpi Carniche.■ ESCURSIONISMO. 8-9/5 Parcodella Vena del Gesso(App.Romagnolo), diff: T-E.; 16/5 diga delVajont-Casera Ditta, Col Nudo (BL).■ SERATA CULTURALE. 13/5 al cen-tro culturale “L. Da Vinci” alle ore20:45 “Uso e abuso delle acque inmontagna” relatori Bruno Asquini eAntonio Cossutta, a cura del Parcodelle Dolomiti Friulane.

CATANIAVia Messina 593/A95127 CataniaLu, Mer, Ve 18-21Tel. 095.7153515 Fax [email protected]■ TREKKING INTERSEZ. Trekkingdell’Etna: 25-29/5, 8-12/6, 6-10/7,7-11/9; trekking delle Eolie: 30/5-5/6,13-19/6, 27/6-3/7, 19-25/9.■ ESCURSIONISMO. 2/5 (a) Grottadel Gelo, (b) Eloro; 9/5 (a) TorrenteLicopeti, (b) Anello di M. te Vernr´;16/5 (a) Valle del Tellesimo, (b)Acqua Uttara rif. Citelli; 23/5Rocche del Crasto; 29/5-2/06Filicudi; 30/5 (a) Cratere Centrale,(b) Obelisco di Nelson. ■

QUI CAI Vita delle sezioni

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Prima di esprimere le mieconsiderazioni sulla“vexata quaestio” seconvenga o meno che il

CAI resti ente pubblico o ritorni,come da alcuni è auspicato, allasua originaria natura privatisti-ca, mi si consenta di ricordare,aggiungo “orgogliosamente”,quanto segue.

Prendendo spunto da una noti-zia storica sulla nascita del CAI,riportata da Francesco Carrersull’ultimo numero de LoScarpone (marzo 2010), nel suointeressante intervento sull’ar-gomento di che trattasi, facciopresente che tra il “gruppo di184accoliti” vi era il calabrese sena-tore barone Giovanni Barracco,che insieme con Quintino Sella,e i fratelli Paolo e GiacintoBallada di Saint Robert, compìla famosa scalata del Monvisonel lontano 1863; impresa cheispirò poi l’idea di fondare ilClub Alpino Italiano.

Dopo questa parentesi, vengo

a esternare le mie convinzionisull’argomento che ci vede inte-ressati.

Molti di quelli che auspicanoun ritorno al privato, forse affa-scinati dall’immagine di libertà,che tale status parrebbe offrire,non considerano il fattorerischio che siffatta autonomia,pur comprensibile, ci vedrebbeperdenti nelle nostre competen-ze, acquisite nel corso di lunghianni, quale ente pubblico, a cuisono stati riconosciuti impor-tanti compiti nella gestione del-l’ambiente montano in tutte lesue sfaccettature.

Il privato, è plausibile, ci libe-ra, in quanto tale, da alcuni vin-coli e legacci, che sembrerebbe-ro condizionarci nell’espleta-mento delle nostre peculiarità,ma, nel contempo, ci priverebbedelle nostre attuali riconosciuteprerogative di intervenire, pro-grammare, disporre, tutelare equant’altro nel variegato mondodelle terre alte, proprio in virtù

della nostra attuale posizionegiuridica.

Ciò perché, una volta privati disiffatto scudo, inevitabilmente(e non è vana ipotesi) potrem-mo subire un condizionamentonelle nostre attività da parte diuna presumibile concorrenza dialtre associazioni consimili, madi meno peso.

Qualcuno auspica che sia pre-feribile accontentarci del “piattodi lenticchie” rappresentatodalle garanzie di libertà, anziché“dall’opulenza caratterizzata dalacci e impedimenti tendenti asoffocare questa libertà”.

Le regole alle quali dobbiamonecessariamente e opportuna-mente sottoporci, in quantoente pubblico, non possonoconsiderarsi “lacci e impedi-menti” ma naturali indirizzi a cuici si deve attenere, se vogliamo,come auspichiamo, essere pro-tagonisti ed interpreti dell’uni-verso montagna.

Basti significatamene ram-

mentare quelle competenze equelle funzioni, che ci derivanodalla L. 91/63 e più marcatamen-te dalla successiva L. 776/85 inmateria di manutenzione egestione dei rifugi, di realizza-zione e manutenzione dei sen-tieri, di corsi di addestramentodelle attività alpinistiche, dicorsi di preparazione professio-nale delle guide alpine, di tuteladell’ambiente montano, etc.; maquello che più ci inorgoglisce èla gestione del CNSAS, fioreall’occhiello del CAI; questoCorpo, un domani, scelta la viadel privato, rischierebbe di esse-re fagocitato dalla ProtezioneCivile, come da molti paventato.

Tutto ciò rafforza, quindi, ilmio convincimento che ci con-venga rimanere così comesiamo, mettendoci pertanto alriparo da quei rischi, a cuiprima ho fatto cenno, qualoraoptassimo per una soluzioneprivatistica. Ritengo che tuttoquesto gran parlare, privato sìprivato no, comunque utileper un proficuo e sereno con-fronto di idee, discenda daltimore suscitato dal riaprirsidel discorso sul riordinamentodegli enti pubblici, con conse-guente riflesso anche sul rap-porto di lavoro del personaledipendente.

Timore che, a mio modestoavviso, potrebbe essere oppor-tunamente fugato, se si tentasseun dialogo con i nostri legislato-ri, al fine di mitigare i risvoltinegativi che quella legge di rior-dino sembra contenere.

Il CAI, fortunatamente, puòcontare tra i suoi dirigenti eresponsabili di settori, personeche, in quanto a professionalitàe acquisita preparazione, posso-no addivenire a soddisfacentiaccordi, smussando ostacoli esuperando punti di debolezza, inmodo da scongiurare una peri-colosa deminutio delle nostreattuali competenze.

Vincenzo Scarnati

Collegio nazionale

dei probiviri del CAI

Un caldo invito al dialogoLa posta dello Scarpone La parola ai lettori

Durante alcune escursioni nel Parconazionale del Pollino (Pollino 2.248 m eDolcedorme 2.267 m) dal colle Impisso

ho rilevato la forte carenza di segnaletica deisentieri nonché, per lunghi tratti, la mancanzadi traccia. Al colle Impisso c’è un grandecartello che descrive i lavori in corso destinati,con circa 700 mila euro, a ripristinare i sentieri.Spero che si provveda al più presto a metterein ordine la rete utilizzando tali risorse.

Luigi Rampini ([email protected])Sezione di Boffalora Ticino

Esiste in effetti un progetto di sentieristica affi-dato dall’Ente Parco del Pollino tramite bando di640.000 euro a ditta privata che riguarda lavorivari e la segnatura di 67 km di sentieri situati nelcuore del parco. Questi sentieri partono proprioda Colle Impiso e si dirigono verso le cime piùalte del Parco (Pollino, Dolcedorme, Serra dellleCiavole etc.). Il territorio è quello lucano (CAIPotenza e Lagonegro). Purtroppo la ditta hacominciato i suoi lavori - nel luglio 2009 - in tut-t’altra direzione (muretti con pietre a secco,palizzate, ponti, sorgenti, pavimentazioni ester-ne dei pochi rifugi, etc.), lavori che giustificano

meglio la enorme somma messa a disposizionedal Parco, lasciando – ovviamente - per ultimala segnatura che tra l’altro non sanno fare. Noidel CAI di Castrovillari nel segnare i sentiericosiddetti prioritari affidatici dallo stesso Parconel luglio 2009 - ma con un contributo di millevolte inferiore - avevamo chiesto di segnareanche e soprattutto questi sentieri che sonoquelli più frequentati. Niente da fare, hannorisposto picche in quanto questi sentieri del“cuore del Parco” dovevano per forza di coseessere appannaggio della ditta aggiudicatariadel bando. A noi è stata affidata la segnatura dialtri 34 sentieri cosiddetti prioritari (che si trova-no sul sito del Parco per chi volesse conoscerliapprofonditamente). La nostra unica e amaraconstatazione è che così è la politica di gestio-ne dei Parchi con la quale ci scontriamo quoti-dianamente: spendere molti soldi per averelavori fatti in ritardo e male. Ci auguriamo, masiamo fortemente scettici, che per novembre -termine ultimo di consegna dei lavori - la dittaincaricata consegni anche questi 67 km di sen-tieri nel cuore del Parco.

Segreteria CAI Castrovillari([email protected])

Pollino: sentieri e risorse

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TESTIMONIANZEMI RICORDO LA ROSSAStorie e luoghi della meravigliosa Alpe Devero, in Val d’Ossola, nelracconto di chi ci vive e di chi ci ha vissutodi Erminio Ferrari, Tararà (tel 0323401027 – www.tarara.it), 159 pagine, 15 euro

LA TORRE DEL VENTO La via dei Ragni alla parete ovestdel Cerro Torre raccontatadall’indimenticabile Casimiro Ferrari

con contributi di ErmannoSalvaterra, Mario Conti, LauraFerrari, Simon Elias e MatteoBernasconi.di Casimiro Ferrari. Alpine studio(www.alpinestudio.it),212 pagine, 18 euro

IL CONTRARIO DEL SOLESedici storie di speleologia “sulletracce del buio” raccontate da unappassionato esploratore e scrittoredi Grottaglie (Taranto) alla suaseconda opera di narrativa

(www.carlossolito.com)di Carlos Solito. Versante Sud, i Rampicanti, 191 pagine, 17 euro

LA CORONA DELL’HIMALAYAAutobiografia del polacco Wielicki,quinto uomo ad aver conquistato levette dei 14 ottomila, un traguardoda lui definito “la coronadell’Himalaya”. Sempre realizzandole vie più dirette, le più grandiinvernali, le prime salite in velocitàe solitarie. E di frequentesuperando versanti inesploratidi Krzisztof Wielicki. Alpine studio(www.alpinestudio.it)250 pagine, 20 euro

ANNUARIUPFalesia, ghiaccio e misto, vielunghe, relazioni inedite, interviste,tiri, vie, boulder mitici, racconti: ilmeglio dell’alpinismo 2009 (e per essere sempre aggiornatiwww.up-climbing.com)a cura di Maurizio Oviglia,Versante Sud, 128 pagine, 13,50 euro

NARRATIVAI RACCONTI DEL VENTOPiccole gemme dallo scrigno di unadonna innamorata della montagna,sempre ispirata e sorridente nellesue scorribande senza confini. Unlibro incantevoledi Irene Affentranger, prefazionedi Dante Colli, postfazione diGiovanni Padovani. Nuovi SentieriEditore (www.campedel.it), 188 pagine, 20 euro

IL PONTE DEL DIAVOLOLeggende tra Carniche e Giulieraccolte dal più fertile scrittore dimontagna, prefazione di LucianoSantindi Spiro Dalla Porta Xydias, NuoviSentieri (Belluno), 149 pagine

L’ULTIMO TRENO PER VALUJIKIMissione suicida durante la tragicaritirata della Julia sul fronte russonel 1943. Una storia appassionantee un fine nobile: l’autore intendedevolvere i diritti d’autore al chiusoe fatiscente museo di Cargnaccodove riposano oltre ottomila cadutidell’Armirdi Lino Leggio([email protected]), Nuovi Sentieri, 218 pagine

GUIDESENTIERI E MERAVIGLIE DELLE ALPI MARITTIME73 itinerari nelle Alpi Marittime dalColle di Tenda al Colle dellaLombarda: una guida realizzata incollaborazione con il Parco naturaleAlpi Marittime, conl’accompagnatore naturalisticoRoberto Pockaj e con AndreaCosta, autore del sitowww.gambeinspalla.altervista.org di Andrea Parodi(www.parodieditore.it, tel010.9183297, 347.6702312), 192 pagine, 18 euro ■

BOOKSHOPCosa c’è di nuovo

“Grido di pietra” di Reinhold Messner guida la hit parade dei più vendu-ti alla Libreria Athesia Buch ([email protected]) di Bolzano, aquanto cortesemente informa Andrea Fusaro. Filiali di Athesia, che èanche una prestigiosa casa editrice ([email protected]), si trovanoin diversi centri della provincia di Bolzano.

PPiiùù vveenndduuttii1) “Grido di pietra, la montagna impossibile” di Reinhold Messner

(Corbaccio, 18,50 euro) 2) “L`ultimo abbraccio della montagna” di Silke Unterkircher

(Rizzoli, 18.50 euro) 3) “Escursioni alle malghe del Sudtirolo” di Hanspaul e Menara

(Athesia, 24,90 euro)

CCoonnssiigglliiaattii1) “Arrampicare in Val Gardena” di Mauro Bernardi (Athesia, 21,70 euro) 2) “Arrampicare sul Catinaccio e dintorni” di Mauro Bernardi

(Athesia, 24 euro) 3) “Per malghe e per rifugi in Alto Adige” di Renzo Caramaschi

(Raetia, 59,90 euro)

HITPARADELa montagna in libreria

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