Armenini, G. B. (1587) DE' VERI PRECETTI DELLA PITTURA, Libri Tre, Ravenna, Appresso Francesco...

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    DE' VERI PRECETTIDELLA PITTVRADI M. GIO.BATTISTA ARMENINIDA FAENZALIBRI TRE.

    Ne* quali con bell'ordine dVtili, & buoni auertimentJ,])erchi ic(imdera in efla farfi con preftezza eccellente; fi dimoftrano i modi

    principali del difegnare , & del dipigoere, & di fare lePicture > che fi conuengono alle conditiooi de*luoghi )& delle perfone

    Opera non foto ytlfe^df necefima a tutti gli artefici per egtond^ldifegnlume^& fondamcn'o d tutte l'altre arti minori^m anco eiafiun'altra perfona intendente di eoft nobile profejjione p

    AlScrenifs. Sig. il Signor GVGLIELMO GonzagaDucadi Mantoua, di Monferrato, 3Cg

    IN RAVENl^A AppreffoFranccfcoTebaldini; ts;!

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    MO EUAL SE RENI SS. SIQII. SIGNOR.

    GVG LI E LMO G N 7. A G ADuca MAntona , dt Mor^ferratotS^c,Mio Signore, & Patrone fcmprccolcndiffimo.

    ^^ E ^utllt , chele fttiche loro dedicano a(^ "^Perfonaggi grandi Jogliono ralltgrar(quando con nuerttk po/Janom effi qualche

    fZftrtu laudare , Che debbo far io , Sere^ntjjimo 'Trenctpe , rttrouandomt in "vn ptlago tmmenjo delle rare , O eccelfe njtr^

    it$t(, non folo di Leti quanto anco de gh antenati Serentffimifm zAuoliy coms fu l'InuittOi (y* liberali/?. Luigi ^ capo, (^origirie delia glortofifs. irpe GONZjAG Ai France/cofi%gito del buon LodouicOChe colfuo ingegnojt mantenne nella Signrta contea Gian G iiea-^ Vtfconte primo 'Duca di MiUno , G^lea\zo Gon-:^aga , qualcombattendo con BucctaldoFrancefe ZJice r dt Genoua , huomo dtfmtjurata ^randezj^a ,^J dirnxrauigliofejor^t , ne riporto glonoja littoria , f^cendo conofcere l'animo^ ingegno^^/orza deli' lUujirtfs, /ito/angue : Gian France/co , che mtnt da Stgi/mondo Impera^tore ej/ere creato Marche/e , O* riceuere l'Aquile nere da por-tare in campo bianco , con '-una Croce rofja $ Lodouico /uo fi^gliuolo y che fece tante opere degne dteternamemorta: Federico figlio del detto Lodomco , che / tanto humtno > (^' cortefecongli hu^mim ijirtu')(iy^ tl/uo figlio Francefco , che per e/Z

    alla rnditar dtfciptina molto dato , O* di ef/a hauendogran

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    temente iltalU $ ma ancra prejfo di MffimiglUm mperd^me d% Lodomcoxij, T(edi Francia y (^degt JUufirtf^, Sig*Venetiani : Federico , che dall*Immortaimemoria di Carlo V,ne ti anni deHa nofira/alute isso, fafatto congrande applaufi Duca primo di Mantoua,

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    FAVOLA DELLECOSE PIV NOTABILI.BoT^^areafrcfcOf the refis ^pellefcittatotedi grangiudhU'-cj-^bene 1 1 ? ^pelle fece tacer ^lefandro M, i\%^boT^re [ecco con qual ^pcUe aiuta protogene pittore. 2 i *arte ^-lo ^poUodoro pittore antico* 41

    'boT^are olio per modo a^tuol^ ' ^ 6 xArcutfcouo di Cipri- 200bramo nella valle Mumbre* 7 ^ ^rcbiantichi da ch'ieranofnhrtcati.202ujo inpriuarft delle prime pitt**^c. 1 2 ^rchhetura vtileatgenere humano 1 Bbufo intorno al conofier le buon^- *4 ^Archiloco Voeta. z6bufo circa il premiar le pitture 1 3 ^Ardice pittore antico, 4 X .

    nel colorir gli ignudi. 151 ^riHide pittore icct lente, JJche fi fiinno nei dipingtre le ^Jio ^rma di Giulio fecondo 1 59

    rie* il6 ^rpi depintt da gli antichi, l^Sintorno le egualit depittori io6 ^rti pofie injcrii - fi fiinnoperpetue a 1

    auenuto Giotto, 2 1 3 ^rte meihaniche quali ftano, 3 ofine.e in che modo fi trouaron attitudine gratioje quali nelle figure,']^

    legrotefche, 19 ^Heperi peneUidajrtfco 111I{e de SCicilia 1 3 i .Auerita^t ignorala in dano dall'arte, 4J 4GhigiSenefe. 166 ^uenimenti necefiarij Siati nafcoft' rmbrogio Santo. 3 5 xAuartimenti intorno alla inuemione* 7

    che aiutano i colori fecco, l :0 auertimeti circa poreifiglioli a l'arte^^che fi hanno allejue coje, 3 auertimenti inferuirft delie cofc altruij 8Magno altiero. 2i'7 auertimenti circa al ritraririlieui, 87

    perchefece morir Califieneioy auertimenti nel lauoro di frefco, 115ero Imperatore. 3i auertimenti delluogodoue vaia 1^,12%

    del Sarto pittore i * auertimentiintorno alc3porliioria,i ? ^onde cauarno le grotefche, i

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    'Pf "' TAVOLA "fsrhaha^apoxx^piacentno. 198 Capelle cou figure d marmo, aeBafinmento intorno alle Camtre. \,6 Cado quinto Imperatore j\BafSt ri'ieui deu^ ritrarfi dai pratichi. 8 8 carne de yecchi jrefcOm i oo187A^3

    2520Jib42032041042042042052^511946ijo

    216li9i

    Efiempi circa al ritrar ben i rilieui.Effempi per trouar le inuentioni,de i "^udifiniti fiefcoicirca a dipinger le tribune.

    dipingerete Sale,delle Loggie Vapali.

    intQrng (glori.

    Figure di Ciucco di Giulio ^pmano^ 1 87Figure nelle nichie ^uali. 2 o 2g j Fine del Uuoro afrejco quale, 1 1^ 8 FeHoni depinti da Gio. da Fdene, 1 1

    , I ^ Fine delie cinq\ parti dell'arte^ i 5 4155 fi^^r a oglio con che buon modo itj1 6 z ^"'[ ^^" l'opere cofa laudabile, i _j 1180 ^^^j^e le opere a frefio difficile, i j ^1 06 ^^fi^fftia delie figure vale nelle Vittu-11 re

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    T A V O L Avfafiah 4^ Ceuftfiferue il cinquevergmL 2of

    Voda)fi tuttofui ndtural cofa da goffi s o Ceufi magnifica vnafua uptr4 209Forme,e mijuredeTabernaioly 164 ConverCtcompo/iida lui* a ilFondaco de Todejchi Vtnttia* 20 j Cefio dn Sartiper i Cartoni* 119-Iragmcnti de jHorie antiche* 20^ Cefio mt/icato con hiaiha^ J20fra Giouan angelo pittore, 1 7 o Ciardtni come vanno depinti^ 1 98fok:(4 dei verfi di f^erglio 7 Giardino dtpinto dal Tordenone i pSFar\e della pittura, 25 Giardino dtpinto daVcrino^ 200Forme di tauole malfiitte, 1 19 G/^f Lidio da ^/;;a. 42Francefco Tarmigtano di animo nobile j 5 Gioutni rimaft ingannati nel arte, 6Franctfco pittor gratiofijjmo. 1 6 Giouem (aduti in errore enea ai colori, 6Francefco vinto dal humore ( perde, i: Gio. morno dayercelii pittore. 27Francefco Saluia di animo nobile, 1 Ci. da Telila diftgnaiore 5 7Francefco Sabbatica pi fiientie \6 GiacomoTintO etto pittor efpertifi, \\Francefco huomo acutOi& fatile, 17 Giouan belino pittare* ij6Franctfco teneua la riputation deljuogra Giorgione da Cafitl franca. ao i

    do con molto honore, i 7 Giotto difcaccia via vn Fiorentino, 2 1 oFrani e[co nemico dei piitor goffi, 1 7 Giih Ba 1 1 ifla pigna . 3 oFrancefco era per natura mordace. .' 7 Goue the fulmina i Giganti dipinto daFrancefco ritorna l\oma di Francia. 1 7 Giulio \omano. 1 5 6Francefco partn. dipinge in Bchgnas i 1 Gioueni Milanefi pocofiudiofi delarte.ziFrancefco Sai fh far vnmcdtUo, 215 G'ouanni da Faine pittore* 178"iregi mirabili degli antichi. 183 Gio. Ecccll. nelle Grutefche. 179. 195l regi colorai^ 185, 187 cioueni accecati dalla aff, ion delie cofe ^Tvegidi doueprejeroilnomf, 1S6 fatte da loro, ^ 60Ittccher di ^ nuerfa* 6 5 Gli architetorifen"^ il buon dfiegm fonVugir fidcitcomercio dtidtibhiofi' C^ cattiui,(y vili 174Yumo come fi compone per adoprarft Giuda dcpmto da \ iom^ao 5 ' 4^oglio. 124 Gio* Antonio da Vordenon pittor ejperifTuror del concetto in che modofi ef^rime fimc,& grande, 1^y vn tra. to% ' 72 Giotto pittorfcientiato, & molto ehq'tenG tt. ^10Calatea dipinta di \ajjaello 182 Giuditio circa ai colori, ,Geufi pittor EcceHentjfitno. 32 Giulio r^omano pit lor rai jjimo, %Geufiforma vna imagine a Crotone. 8p Giulio abelifce Mantoua, 1 6Gt ufi diligentoe di gan giuditio. 89 Giulio bonifiimo architetto* 160Cvufi fi valfe dilla maniera nd formar Giulio Cefarc Imperatore* J 8 1

    l'imagine, -li Giulio fecondoTjnttfice Maximo, t\^Geufi yiitQrcoJumniffmo 20 S Grande:^ delle pittura diM^ng. 214

    Grata

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    Vloi91JJ2101101li ?

    M719)

    T AGraticola trouata per ti fcur:^Cralicota come fi componeGranicola come fi adopera. ^Grati vtileneljri Cartoni,Cratafi bdttefutCa toni comeGomma arab'ca che buona.Gomme dragante cheferurGrofe\7^neipAnimenti.Grotefche come fonoJenT^^mifura,( .Yoiefche didouepnfcYo d mme> ^Crotjchf chiamate da g antichi chi-

    mere. . ' ^ ^Crotefche mal dcptnte dai moderni

    .

    1 5.

    Croi tfche trouate da ' io. da '/di

    .

    1 9+Crotejche.doueflannobtne. ^ iJ^SCrot. antiche trouattfottole yi^^ 1 9 5Grotte dipinte in \oma anticaGuardar fi de dalli inge:^nY^rft.Guerrafatta dai carabi,Hhabiti decent! neUe pitture.TJerttiii ribaldoftUnnore deue amarft grandemente^Huomo di forma pi> fi^tijjimo,Utiotnini vili non potea efcnitar pitttira

    117

    US

    19'5

    -17 ti

    1004'

    OLAmi4diYdlcoloftq'-*alt.Ludi jrefco fi de H'ur con tratti,Unoranxa nei migrami.Ignorartela dei mininnde^. grandi.Il f^nf dell'occhio

    e ilpiu perfettojlnatHralnonvalelen^t maniera.Ilfotioporrialaltruigiiiaitioebiiono.il9,11 piano corner nelle Ijiorie. M^jtV>in noriacbiamaV.rinoaGen 2.7magim dei Santi douevanm. i^Ima'^^ntdpiutada ^^t^t^ n- .05Jmportan^r delia /il- doue Ha. 159.41Wfperatoridip'nti B^ma. 20JImagine delia fccia ddSaluatof. 3 %Iniitatione cnecofafia, ^*magif'e del Saluutor apparita, 5 1mperfeiiondfl intelletto, 7IImpararfcn:^afaper i modi di^^cile, fImpedimenti che fi trouano nelporje

    .quefle arti. ... '^^ignora n'^a di akun pittori* , .1^^ncomintiarft de dalie cofe pi fcili, i l\n che oppnje Lionardo algiuditio di Ai.ungilo. 591ra comode circa al dipinger le trib, 1 5 sj nvf^ni grolji non capifcono il difegno. 1

    nei tempi antichi^1

    lacomo da emitornolalifio pittura di Vrotogene.Jacopo Sanjouino architetto.Jacopo riftaura 5. Mano.Iacopo prouigivti.ito dalla signoria.) caro e deda'io dipimi vglio,Uea delpittorqualfta,idea dell'huomo.idee quale ftano*]gnoran:(a de gli huomini neUefitture.i *Ignudi di espella da, rat arfi* 6 i

    15 f2182 821II1 \^

    159

    Inerui legano kofiuhiickttQcrea le inuentoni,intento principal delpoetaintonicodi calce lottile.intoniLoft vana nel Iciugarfhinlrution degli antichi allapitturdfinuentoni non ft defare cafo,inuention eattiua quale,inutntione improuifa quando vale.inuentore del colorir aglio.i pit t or prudenti compiacene altrui,f purer de gli huomini fon diuerft.ipittor loffi cercano di piacer alrvolgo.Sti i ipitw

    687*1051122037071127180I o

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    T A1 Ttor don^i^nali profondano fartuI principif de 'artefono debboli1 principali modi del difegnare.J pittori buoni fono rari:,l Signori nonponno hauer piujcuf^dtllt lorgoffe pitture.Horia come ate m Jirarfu

    Istoria come vote aparere^ifiorie de Conuiti doue ranno,

    di Vfiche.di Dauit I\e^.

    soria Troiana.Jjorie de i gefi di Camillo,

    della ^ epublica yenitiana*di ^uma TompiliOdelie loggieVapati..

    Cefare,.f{pmane.fatte di me':^ rilieup,di ylife,fon necejfare i Vittori,degtamori di Tftche.

    e la maggior imprefa del piti,perche quando dtpintefonpr"

    Hf di errori.

    V47515i69

    142J/157175177177178177i8o10518720220520^^SS116

    ritratto di cerai 6%dee ejfer projjima alla natura 5

    diffetiuo^ 123troppo di manierale male. 151

    depinta da M. ^Angelo, 2 1venduta al l{e di Francia 2 1 arti hanno traf particolari ordini. 4Manilio pittore antico* j 1X, Tontefice* 2 7oprefiupendenafcmo daldifegno. 2 24arti fi pigliano in due modi. 5 1md e letturefon bifogneuole, 5 2maiicra di Tolidoro l'yniuerjal

    O t Adel arte. '$%

    Le regole dano t modi ma no il gudti0.90Lionardo vinci apone a M- ^Angelo. 99L'huomo di che fiibricato. SVhuomo mijura di tutte lecofe, 4 tLionardo Vinci pittcr Ecccileni ijfimo. 99Liuia moglie di Ottauiano. 1L'ir/gegnu chi tropo ilfatica loritarda, 7JLoggia dipinta da {afaello > i '9Loggie dipinte da Giouani da Vdene, 1 7 9Loggia dipinta da Verino. 1 8Loggia de ghift depinta da pi genti. 1 % 2Loggia depinta da Baldo.f]aripetruci,\^ 2Loggie depinteper L ombardia . 18:'Loggie dipinte da gli Antichi,. 1 8Le ftmiglian:!^ nafcono dalie proprie

    tinte 107L iuido delle Carnj icqLibrarie degli antichi,' 1 6ZLibraria di enfiarco< 1 6 8Libraria di Tiberio Cefare. 1 6SLibraria comef de dipingere, 168Le tre verta Theologiche. 1 69Luchetto da Genoua pitor efperti/S* 119Luchetto lauora con ambe le mani, 1 16Luca longhi pittore 1 9 \.Lumi nelle opre aoglioj vario* 1 66]_umi per le Carni, noLumi nella pittura goLumi come fi danno in difegno* 5 6Luochi doue fono leflatus migliori, 6%Lumi di pi forte 81Lumi cdefi. % 1lumi artiffitiali, gt

    I ur?t

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    T Atumt difficU nettaphturM,lume comuni del pittore*Lume in che modo ft piglia Itene,tt*mi baffi CT* yarif fon cattiuV*mi come de battere nel rilieuo*lume fiero dotte ft de vfare>Lume debole quando ft vja.Lume del Sole dnut batte*MH^athinemaeintffe,Madonna della/leccata in pdrmj,Malignit,e ignoranza de mtnifirLMalignit iei pittori vethi^Maniera buona douefu prtfa.Manti ra fipu pigliar per due rie.Maniera buona come faquifiaM-intottvrnata per opra de Giuli \Maniera vfcita dal Judio di l{pmasManiera difficde di Ai. irigth.Maniera Ipiaceuolt q'iale.Maniera pei i prencipi.

    V O T. KS I Mefiche di doue fi eiUiW 1 08p2 Mtfiiiheiomune delle carni, lo8 i Mcsiche pocogiuua chi non pratico, 1 1 ^Ft Mediche fcile vfate daipratichi* \rf^8 ^ Mediche com-ift me}:, ano inficme. ' i 1 j84 Mejichedel chiaro ojcuro,84 Mediche ddbron^,4 Mtltiche fatte con ogla^

    Mefjnaornatada Tolidoro*40 Miracoli fatti dalle imagme^\6 M ifura dell'huomo in dui modi,

    \ ; 5 Misierif pertinenti alle tribune-3 Mtfure nei tabernacoli.

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    TAVOLAh'odeUi Cmep iffilM 99 OK odrlli con l'armadurafotta f 7 Occhi di chegode tuturatm^nfehdi dt/kr ph modcUf di creiatecon jf- Occ hi ai*e:^-i alle male pitture.

    liUrdriufciblU ' '. 98 Occhio dtU'intelletto,ycdi/zic'l. perJnri cartoni loz Occhio efieriore.h odi di mutargli atti modelli* 99 Ojf' io del pimbo.

    1 j i Opere di VoltdO'O, e M iturinoz "4 Opere colorire da ntrarfi.

    h'.odoptr purgarti bianco de jrcfco, ro8 Offitiodt: pittori malgrati ai difcepoli. \h^ododifkri pemlli da frefco,h'odo da ti-nerfi lauorar frejco*Modoflianagante del Timoretto.Aodi the vj'aiio i pittar vili.h^odo di colorire oglio.h^odo per rttocar oglio beneK''odi tenuti dui pi ecctlent./iodo vile nel dipinger lefacciate^h'odi vilijjmi nel Jhf dipingereh^odo di fa^' le overefecondo Al. angelo

    che ritfce bene,h"otto di vi. angelo ai ritraenti,^ otto di vn nomano Gerioua-h'uro per lauorar - i frtfco.h'^uro come fi Jucca per ilferco.]V; ma i ne dille figure in altre*h ujufco amico mirabileJ^.ttura produce cof imper etteTritura dtbole^& mefchi'tjJ^l^ufragio di Enea a oglio,7^< gn dt pi Jori e per loglio^2{( limitar fi ritra d'oghi cofa%Jslfgriper le Carni vghoI^C'One mperatore.

    I I o Oglio de y(bi7^ luHrOtCjo itile 1 Offitio de gli ingegni eleuat'u1 1 Ombre comune per le carni%17 Omhepittfcure.

    I I I Qmbrefono mancamento di lumeI ; 4. Ombre per le Catti di dmnegiouani, 1 1 o' o4X 4 Opire fpiaceuole ai fam.

    Opere eiepi jacco/ia al perfetto.2ii^ Operegrande fi fanno a frejcj,55 Opere di Luchetio infinite1" 5 Opere del fin ovetto e(peditei y Opete finite d.ii lit or bui ni.120 Opzve cattiut di Vietro Veru^,. I ? ? 2 178 Opera cutttua de laiomopumornio. ^620 Opere lonueniente ili40^ijt9 ia 'Opere fecondi leperfon^,, ] a^

    Opere dvteje per Italia*Opinione Ci one e,Orrigine dtUa pitturXOpinion del Sautore,Optra di {tu< co mirabile,C rdine del Duca di Man oUM,Ordine enea aiColoii

    ii8li (

    7^11Ili

    n6

    4o

    147^^>fi difficile giungere alle cofe trouate., j 0 n.imenti nei tabernacoli,J^.i me e difii de chi vote.J^oromie Jon villi per gli ignudi,3\(':^^e di Canna di GahUa.'Hi^^ de a f{egifja f.fier"Huniiaiu dipinta di Virino

    150 1207 !4* 1I I214 j'

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    T A VT^aetmo poeta.& pittore, ^lTuh'^^ Vapalc, I75Tanfi! matifO di ^pelle^ 3 7V'ifini de lacha come fi veUno. \i6Tanni verdi come fi velano, 1 z LTa\a':^o del T. fuor di Muntoua 156TaU^o di A drea Doria. 6 tTala1^ del Cardinale 5^ angelo 176Talai^o del Cardinal monte pMciano .1767^ab'^. della Baronia de ^ iena, 1 7 7Tah:^ dei conjeraadori^ 1Tala:^:^ del gran Duca.Ti^a:^ dipinto alla dogginale,Tj//4:^i? di Tito Imperatore,Tilchi de legname depinti,Tdlco di --. GiouanniLdteran.Ta'chi l{o'Jif^enetia.Talco dipinto da Gti4li&.Talchi nelle librarie.Tarma Citt T^obile.Tarraftu tjfrjo pittare'Tarey dai pii tor nelle fhhriche.Tirale Jcioch'ffine di vn Milmefe,Tardmtnti moderni per Ucapelle,Tiriin'nti nelle tribune,T irabAe dipinte.Taui-nentudel tomo disienti,Tx'Aimenti di Stan-^t,Taris ^intonanoT'rnrftda \omt non tutto buoniT rinodt^l tfaga.T^r le fcriitUit fi conofce le artiTtifeton dei dij.gno cjm caitomTi ni ui di dite lotte,T neiii perii jrtjio,Teiic^nne ftp traino,T fteilt (guanti r n^. pu fkreV^iitiUi U JetxtU miituttt

    4'7/1911586170l'i

    16, 5

    '5^205?21

    101Itoin1(1Hi

    L ^TerinoYpye(odalVrlncpe 9or4, tl$Tia's^a. degli ..Altieri, * -* ^ViaXjia di San Volo, * ,^,?Thilocle Egitiopnt're* 4*Viano doue pofano le figure, IJ^Vietro perugino sbejjato torto* . *'5Virro Ltgori f^^politano, i^Tio Q^*ay t) Vontefice, I f fVerino ubellifce Genoua, liJVittov vero qual fta, 24Vittor Goffifanno contro il fuo genio* 4.7Vittori rafi"gardi quali, 6yTutori mal rijWuti. S {,Vittori injhlenti nelle Istorie, 1 ^-^Tttor chejh.cia ijhe dourebhe ej:r Ee

    celente, i ? ^Vettore deue hauer bella idea, j $fVittori perchr f Ignoti i fcur':^, i j ^Tii oridjnzinalq Aali* ^jVittor b tono e biom 4rchitetto^ 17$.Vittori don^inalt i Milano. 18$Vittor biont fugano dafar ritratti, 1^0Viitorpigiy ^J" auari, 1 ? tVittori Eccclenitjiimi .Antichi. >OfVittori di pi q'4i'it ornati, 2 ti gV ttor buoni fattojiare al principio ioVittor che fon fugg ti dai nobdi, z tVittori antichi douc impara ia *; > Vii tOH amichi djue iinparanAaj i (sl i -

    ni. 2^91 il urepey fetijjln.e quali, 2 4.I iiturt tiiekiiii quali- 41 tttura n n ha bau 10 precetti erm'* j ^ ii ittura p' rche impararle diffioite, ^f1 ittiira perche difagiofa 'a'it t ^f! ttiure ecceknii pache jpcidono, \ %\itture og'io perche fi confurna^io, i *\ itture b iontpenhc (C'unte vili, i?.1 iffnru i\iutti mantita* ^ i

    VitiOii

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    ij

    2fi

    1^7

    P4ttwi hmratia tSrxni.Tittura J'epolta quando iVettura vilipeja perlignoran':!^ degran-

    ii, liPitturaftpu conofcer per le fcrinure,[ 22. fitture antiche trouate neUe grotte,Tittura che cofafta,Tittura come e imitatione,Tittura cattiua opra de clori,Tittura veraquaifta,Tittura pmilt alla poefta,Tittura e poetica che tace,Tittura il Corpo dtUa poefta.Titturain che differente da quella.Tittura mirabilefatta di vn l rancefe,Ttturc de Giulio I{pniano^Tittura imparata dai nobiliTittura carte liberale- ipTittura esercitata da gli antichi'*I itture notturne difficili'Titture fnte dcbroriT^pittu e pertinenti ai tempifpitture difficili nelle tribune,pitture dopo il tempo di Giottopittura mal intefagran tempo,pitture della Captila del l'apa,pitture (opra gli archi,pitturi: nei luoghi /acri,pi i ture honeiti nti tempifpitturi p) oprie per Ubi ai te*putut pt religoft.pinu) e per le monachepitture cc comouono maU*pittureper le julepitture della ' ala del Papa*fittui e delia loggia papale.

    AVOLA \54 pitture nelle logge degii antichi, ttnpitture della loggia del Ooria. 1 8 1

    1

    pitture della loggia de .^igofiin Chigi, i ' f ipitturefatte in pi loggie per Lombardia\

    .ripttttre dellefacciate nelle camere, 1 84 ipitture in Cajhllo iamo Angelo. 1:

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    T A VTyo'petlu^/hUee nelle ombre, 1 5 4Tioua delle mefliibe x frejco, 1 1 Vfotoione di che fi nutriua lauorandoViouintix del'vmbria,Tunto centrico nella isoria,Tunro cowe fi varia.Trito il 'ondamt-to della profpetua^Tito come e clnamato de pro(^e(ti4^Tanto doii^ft de por%

    . r . ^ .Qu:idY ritratti dii GiouenLQuadrali di fi' i per le Jcur:^iQjairi pertinenti alle camereQu:idri conili nienti ai^udij,Q^alfia d colorito perfetto.Q^alu de ile figure nelle iflorie.Oleiche f dejr perle iun emioni,.Qu^ul parte vengono dal corpo*Qualit del buon pittore^' 'Q^ ali,(ono che operanofeni^ ordinct 47Q^alifonole vere pitture, 2 KJ[ajfaello alle loggia de ' Ghieft^ I ' 7l(afaello da turbino ecccllentijfimo* 1 1J{e tAbagaro, ^ jRagion fioche deipittar vili, 7 J . 3\^e di Spagna vago della pittura, 2 r9^effetorif depinti dai pajfati. 1 7 oT{ejjetorti depinti da moderni, jy%'ByCgole de ^rchitetura de Fitruuio^ 2 Bugole generalper la buona maniera, 6 1

    iz

    1881C713'^6S2^6

    J{tlieuo ritratto infcuf^.B^cerca intorno ai Ca- t

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    T A'S'a^f M.latteo Chefa del T)oa,Sala dei \e dipinta da pi genti]San Mintilo in Fatina.Sbatimenti comt dfhmo.ibatimentt drl rilicuo come ra.Scritture fi (pargolo dapertuttfh,Schi^^i di man di VcttmSih'^'^ comefiformaSchifo comf fi ridmebene.Scuriti divelle furio bene*ScuTT^o qulftc perche

    ,

    Scuffi fugiii da pittori pigri.ScurT^o malfatto (piace troppo*Scur'^j dipratica non ritfce,Scur:^ con che arteiefce.Sculture da chif fa male,ScuY^ nelle tribune,Scuro con tempra buono.Scufe vili dei pittof infingard ,Si bafllan yemtiano.Secolo carttuoper Upttura.Segni da conojcae ip,tforg(jfft,^en.hianT^ di XbriHo S..nojiro,lenttmemo bidono deliamenteienten^e delle ferii ture^^egnidtl Zodiaco dipifite^St:polture antiche di B^oujo.^eruirfi pu dell'altrui ivjeJ euero Imperatore*tibedio prcciinfula pletore*tiena Cina ^obileJ ilui'flro Tapa.Simulai ri de gli awchi^tignarJciocht netfhbruare.^maho come s'adonibia.

    V O 1 A1 1 o ^ggetti per le loggte.^ l Soggetti defhrli nei fregiI J '' o'i^ettofciochi(fimf> dan mianefe.r4^4 ^poluere per le ombre dei Cartoni.141 Spagnoli in iena.2 z Sptjio i pi go, fifu Idpre maggiori,65 UatodtUaVittura.73 Statue nelle loggie.7 ^ Statue de gfio in pi luoghi*7 5 Strada per riirar dal vino.90 Stuco antico ritrvuato e da chi

    1 5 4 Strumenti Matemaiici pi " tudiodil{oma,^ i 5 tudio quando riefce vano.

    ti1 '

    19 i ]it

    ;4^117

    jp9

    9

    614.85

    ^I ^fatue douefi p glia la vera maniera. 61Statue perftttc di f\oma.itudioindleinttfo da i loucni.Sudario di Santa yeronua.tudunonotcjru i ChriHtani*TTabernacolo de! Duomo di Forl . 1 '5

    2^ Taddeo -^licaro* 215? 5 ^t^lff^ pt". iene afpitorijual alpoeta* 1 6J07 Tauoe pcrU'torarki lecco. 1 ^o* 1 ii152 Tauutecome vannofl.tcate. 1 20161 Tauolaingefia:'^ coue,6 i Tauole per laucJarui ogjio,g 2 T.wole eijvctolo pJ^MO.

    ,j i Ta "olt dipinte *'g io.3 i Tela dt ^ inoper l^ ffif/i.zg T en/poconjuma ^''' ^^iA ^ Tele per lauorarui ^ A^^^mi vijiljuora.ao \ Trla di argento iv

    ! 74 Tempera m.tntien f^'*'^ " ^*^^^'^i.128 Tempt ram ento nei fi"^^ ^*i:ciratefi4pi(ior,a ((uUor copadr^* ? f '^ "^p^- p'incipule d^l^^ Citt.> c^gt tv comr ji eonfidera. 158 Ttmpio^ Caja eli D^^iomnnt del colorire. l,. Termini m Ih grotel^^^^ ^^p'^.^Ittiij di dnue litote. ,cj Tittom da iadvu.

    H

    ao:i111120129

    IITitite

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    T K VVinte yere fi de ture djil nctturale, 1 05Tinte fi debbono accordar coi panni^ 1 44Vofcani acutilfimi nella pittura, i 8 ^Trattar deUa pittura e difficile sTratto ingegn'^fo dun pt ore* 2 7Tribune di jcile dipittgerl

    .

    1 5 jTribune fatte in pi forme j 5 jTribune dipinte dal Correggio^ 1 j 5Tribune dtlPordenone depinta* i , 5Yibuna di Sj/j \oc/jo. 1 5 5Tribuna di Santa Maria dalfiore, j 5 fTribunette dei palla-^tegiardini, i , 6Tiinit di PyO'ma. j ^, 165Trionfi dipinti da Verino r 1Trt/^j

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    ' GLI STVDIOSIDELLA PITTVRA ,PROEMIO.

    O Son fcmpreilato,efbn mttaufad'opinionc,chcqueftabcIlisf^m'artc della Pieturarle ben daquellabaiTezza, e vJtadc,OLiccra ne^fccoli pa/Tati caduta; fi vedahoggidiadaltOj&honoratogradorijorta: nondimeno nonhabbiaci fatto c6cos fermo, e flabil picdc,cbe non s"'h3bbi pi toflo temere , chcfia per ricadere baffo,che afpec

    tarc,cbrclla babbia (alirc maggiore altezza , perciochequanto io piucfideroi (uoi pretenti effetti, e lo ftato nelquale efTa bora fi troua,tanto pi parmi vedere \ pericololuo maggiorc^ccnciofiacofa che fiano vcnuri meno quegliArtefici,che con tanta eccellenza, e felicita rhaueuano fol-leuata,n fc ne vcdon rinafceredegli altri in gran parte come quelli perfctti,c tuttauia l'cpcrc loro , che fon maraui-gliole^vadano col tempo contumandofi, e che co fa debbiamonoi afpertare dal n vedere pili alcun bell-'ingegno dicgual valore ipaflati.il qual vadaconferuandola riputa-tionc dell'arte, e conducendola auanti? f non che tornivn giorno ricadere in quei primi termini di firaplicft5&goffezza, oue gi con molte altre arti, e fcienzefi permeiti fecoli miferamen te fepolra dalle Barbarie de GotijVandali, Longobardi, 6c akrcn.itioniflraniere, i quali terminiA quali

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    2 proemio:quali foiTcro, lo dinioftrano infinite ilranifllme dipmturfatte sai muri di molte Chigfe vecch>c,c quei fantozzi cosmal fatti diftinti in capi d'oro, che fi vedono fparfi in moi-re tauole per tutta italii. Onde io,il quale ho Tempre amato molto la riputationc,c grandezza di quell'arte, pergiouarle, 5c aiutarla in qucftituoi pericoli , e bifogni, quantomi concede la debolezza delle mie poche forze ,ho deter-minato di raccogliere in Scrittura con quella maggior brc-ut,ch^io potr alcune regole, e precettici quali fono come fondamti immutabili dell'arte, acciochei giouaniftudiufi della Pittura non habbino Ipauentarfidalconuenirimpararli con lunghezza di tempo, e fatici quafi intolerabile, e perquefto frfi pigri , e negligenti pi di quello chericerchi il bifbgno dell'arte , la quale polla al decimare, ela di giorno in giorno per dare i l ch'olio , i quai precettileregole (parfeindiucrfi,come in ampia lelua, ho cercato colunghiifimo ftudio,5c induftria di metterle infieme^e farneraccolta in vn luogo folo , laqual raccolta venga facilitarquella (lrada,e quella via,laquale tn* bora ftata cos dilfi-cile,e faticofi, e ci faccio tanto pia volontieri,poi che niuno , ch^iofap pia^auanti mehci dinioilrato djiljjUam

    |

    te, &pienOinfcrittura,efperonon lolodi porgere mol- ito lume alla gioutjChedcridcradarfiqucfto uudio, ma imoltogiudscio ancorai gli animi,chc fi dilettano dicontc !plare,econriderarc le gi fatte figure, acciocheeiTcon \m cognitione che hauranno,nata da vere ragioni,della bcllif-

    \fimapittura,habbinoademp!rfii lor palagi, clelorChicfe ]

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    PROEMIO. ,riordini nei libri dcfcritti,cmodi,c tcrmini,C(!ocu2iicntf,e non habbino coloro che le cflcrcitino nelle mcnti,e nelle memorie loro come in luogo fecreto rinchiufi molti beifccrcti,3cauerrimenti acquiftatida loro cor lunghezza dttempo,e con molta induftria, 3c fatica ; la pittura n ha ha-uuto per ancora chi ad vtilit del mondo gli raccolga, pubhchi in vh volume folo; ma tutto qucliojche ic ne pa-tria fapere fotto terme regolc, flato femprej come fi det-to: riporto negli animi de gli Artefici non potendo elfi tolIcrare,chealfri col mezo delle fatiche , c inuentioni lorogli haucdcro ad aguagliare,c fbrle farfegli (uperiori, comenon cofa difficile fare accrefcimcnto alle cofegiantrouate,han fatto profcfTiOHe di tenerli cos i^ccrcti, che non fo-le non han lasciato mcucrfi i palrsarli,n per ieruit, cheloro vfata foffe da scolari defidcrofi d imparare , ne per bc-niuolcnza, od amore, che gli amici li di mouraiTer; maancora han patito che inficmc col corpo loro fiano in vno{ledo luogo fcpolti, con danno notabile de i viucnti,3c vergognagrandifImadcirarie>laqUi.lcefrtndodi quella bel-lezza, e giouamento,eh e pur' ,non so come pofTa fuggi-re, che non le ila di biafimo , 5c vituperio grandiflmo,chccfraquafi fola fi troni , laqual mai non fia vicita in publicoper beneficio vniuer'ale delle genti.anzi i macd^i ccccllenti de noltri tpi han pollo in coflurac; eh -io chiamer pitoftoabulo 5 dirifcrrarfi , acchiudere ogni minima fcfiuraquando lauorano, di maniera , che pena li polTon vederecoloro,cheli feruono,e per quello ladouedoueuanoconFinfcgnare , e mo{lrare,facilitar continuamente Parte, pitorto con tenere in le rtcfll ,&afconderfi ,Phan rcfa diffici-lillma,da' quali inconucniti poi fucccllo, che molti gionani da alcuni annim qu'i, defiderofi di farfi eccellenti ,cfuggendole ieruiti,dallequ^li non portono cauarecofa,che faccia loro propofito, fi fon dati con animi grand, 5cnioluti tentare d^i mpararla da fc medefirai,e con lungo,A 2 &

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    4 p R o E M io;Se aifiduo ftudio fi fon pofti'ad imitare gli cfempi comuni,che lono gli didegni fatti all

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    proemio: 5lirintcllcttoloro rimaneua talmente offufcato*, chea pe-na poi con lunghezza di tempo f] n'auedcuano , concio-fiacofachcfi sa bene, che i diiTegni dtlle (lampe dannoJa maniera cruda, fopcre dipinte ritardano, le fiatuefindurifcono, li modelli la modrano mcfchina, & nudao'abbigliamcnti , &Ii naturali, f non fono pi che bel-li (ilche di rado; la promettono dentata , c la variet de* quali quanta ria,pu conoicerfi mani-feftamente ne gli effetti prodotti dalla natuja , dalla qualequanto Tartemen fi dilco(la,rie(cepii;i perfetta, i quai co-Jori fi chiarirconc,&ofcuranocon diuerfemfcolanze, 5ccomporioni . Onde neceffariohaucr notitia delle rha-tene, che (onoalk volte flraoe, Scincognite molti,delle nature loro, fcfiano tali , che patiicano di mefco-larfi amjcheuolmentc inficme, (e pure come nimiche-non poffono in compofitione alcuna legarfi, c per fadi bifogno divna prattica, 6cdi vn giudtcio grande, 5cmolto erperto,*n fi pcnfi alcuno di poter effcre giamaitenuto buono, quando non podedaqucfta parte oerfct-tiiTimamentc, & che ci fia vero, io ve lo potrei prouarecon r cffcmpio di molti giouani pratticati lungo teciipoda me nella Citt di Roma, i quali ; bench Tufferodanatura dotati di bello, Scacutufimo ingegno, ^nellcrodifftgno miracolofi , nondimeno quando poi veniuano

    il all'alto

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    6 proemio:alFarto delFv&r de' colori,cora,chc prima liauean rlpiitafafacile,^ come in potcft loro:non fi (cntiuano (e non chefoucntc inciapauano,^ cadcuano in molti crrori,& riufcedoli quadovnacolajc quando vn^altra, n fcpcndo da fcsbrigarrcnc,r men curando dimpararc da altri il modo

    ,

    hauendoallafnccono(ciuroin prouailor vani capricci ,erano scorzar! crtfFared'cfTcr come pcrri,au)luppati,5( cotufijCda qiJCiJo ne feguit poi spre,che furono nelle loroopere timidi,& paurori,5c alcuni uViTi^chemai pofcia vi pteronodopo vnp;ranconrumar di tcpo dardi capo; fi videro mezo il corto mifcramcte arredati . Quindi c,ch*io hospre (limato che fia in qucft'arte ncct Hario , che fi fpieghiin vn modo charo,&aperto in icrittura il turro,accili rdan publichi quei precettici quali fin'hora fono flati s pf,e fecrctiapprcfToa' particolarijcciafcu dafemcdefimo, sc-za vfar fernitii chi no afrolra,n fa liima d altn;po(Taimp3irare i veri modi delParte,e comincido dalleminute parti,die fono i piccioli difl eg^tii^fi vga fcoprire in qual modopoffa cialcuno da f acquTftarfi vna bella, e dotta maniera,eco quaFarti,egiudicio debba trouar piaccuoli , e vaghe in-utioni,cfarlcsuecpofitionibenacc5modate,&c qualgiudicio fi riducono miglior forma,e le par d'efra,c spccialmccelc figure fi tirinobcnc , mediate i loro modelli, 5Cnaturali alla Tua cpita pcrfcttionc,ep qual via eil modellifi debbono tabr!care,vcfl:ire,e ritraerfi proportionati co'debiti me2iaqucft'cfFettoacc5modati,ec quafartefi trafportino giuftamtes cartoni,fccdo la mifura dc'difTegni piecoli,eco qual giudicioi cartoni pofTno cdurfialfuo finemediate vna buona scelta delle cofe migliori, e pii p'^ctte

    ,

    cqu^l parte d'efli debbano cfTerclcpii belle,5c cquarvsofi calchino s.le_tele sopra Fafe. pur sii imun,sczapunto guafl3rli,in rarli offesa m partcalcu'na, e finalmtc pas-sando di cosa in cosa ocr grado , fi porga tal lume a quelli,che fi dino i queiVarte,chepoce/[ero vna volta tencrfi ficu

    ri

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    PROEMIO. 7ri d'cfTcr su la buona ftrada , 5c quictarfi fcnza cercare altracofa,5c oltre le ludcttc cofc,rarcbbc molto vtile,chc col medefimo ordine fi determinaflero tutte le variet de colori,moftrado il modo, col quale nel mcfcolarfi infieme fi cauaqual fi voglia tinta da rapprcfentare le /:osc fotte le sue fotme njturali,& in qual maniera fi posfino variare,hor Fvno,hor raltro.5c vnirli infieme^di maniera che redine belli,&viuaci,criduccndo termine queftaprattica, che) fludiofida lor Itefljc la (ola scorta d quefte regole,& precetti po-telTcro cdurre co bella, 5c gratjcsa m^n^era l'opere loro perfetto fine:5c npfiakunodasflcnbdi pocerc,perforza di ftudio , per inclination naturale, per acutezzad'ingegno, per qual fi voglia altro aiato,n ritrouar, nepolTeJerbcne lacognitione, &lapratticadi tutte le colec'habbiam detto di ^opra,percioche se sono difficilijcome(onoj ncll'impararle da altri : efTcnJo nectflario pratticarediuerfi paeri,e persone,& vsar lughiffima semita ; da cre-dere che Ila impoflbile impararle dasemedefimo . Ondehauend'io pi volte meco sopra ci fatte moTtFcfider-tioni,& moltidiscorfije conoscedo ildano, chen'auienealFartc dal n hauer in scrittura quefte regole,e qucfti preccttijh pesato di voler^come s^ detto principiOjten tarepcrqutoinmcfiaposribile,di supplirei qucfto difetto,co fpcraza ai farui^ se non del tutto chiari, Scespei ti;alnietitato initruttijchi perla cognitione,ch* io vi dar, vid sce-mino in gradiflma parte le molte fatiche, di^icult c'habbiamo narrate di fcpra, pcrciochecol dar coramciamentada primi ptincipij dcldifTegno,io intendo di ragionami dicola in cosa,co quella maggior chiarezza, e facilit,ch^o fapr (piegare in scrittura,e scgu itar fin tato, ch'a me parerhauernc detto a baftanza . Il medefimo intendo di fare in*torno al colorire, a fa u ore, & aiuto del quale spero di sco-primi molti bei recreti,5c vtili auuertimti,abbreuido cotacliifime^&ricurisimc vicogai fatica, 5c credo d'hauerui

    a con-

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    8 _ PROEMI o; condurre in parte,ladoue fiate p rimanerne a fTaibe chk-ri,ectcnti. E (e bene io mi (cn mefioadimprc(a,Iaqualeper la grandezza, Jc o(cunt de]Fartc,pu parer molto dit-tic{lc^ctat>cola,n5dimenohofperan2ad! cdurla in parteco la debolezza del mio tngcgno^c la fperiza ch'io n'ho,&i co lo lludiojche ci ho facto intorno^chccoloroj quali pFauenire ne faranno profeflonCjIafciado forf da partcleloroprattichc naturali, s'appigliaranno per auturaqucie mie fatichCjlc quali f faranno vfate,com e fi deue,tcngoper fermo chcFopere loro fiano per riufcire piii facilmcebeilej& riguardeuoli . Et perche fia in ogni cola chiaramete^e diftin tamete dz me trattata;vfar particolar diligza in.torno quello , ch'io pigliare ragionarui , & dimoftratec'hauerlecoiem particolare feparatamcnte, m'^afFaticarcol mezo d'vna Ul:oria,la qual come cpita in ogni lua par-te porremo per elsepio dcUaltrC; di farui capaci del mododi cporle,& vnirle in(eme,e pafTmdo pi oltre, tratcard'vn rgolato,e beli' ordine d'accomodar l'opere, fecondoche ad ogni luogo fi richiede. Et intedo cfirmar tutto cieh' io diro co auttiche,e vere ragionis& etiadio co Fvfo,&o [eflempio de' pi i ccccllcn ci Artefici che fiano ftati. R e-fc iolojch'io edorti voi altri (ludiofi deirarre, riceuer quefte mie fatiche co quellamore,ecarir,che vi vegono offer-te,&valeruenemtrehauetetpo,confiderado,chcfratato numero d'arti>n5 n' forf alcuna , nella qual fia di mag-'gior_biafimo,ch'in queflajlmiIdr goffo.

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    7> VERI PRECETTI-DELLA PITTVRA^WvADIM. GIO.BATTISTA ARMENINO :^^.?s^''=>'i'!X^i^>v;\\.;. -.^ A. FAENZALIBRO T R r MO.* Brcuc dfcorfo (opra di alcuni ecncrali a^ucrtimcnti , delle

    principali cagioni,pcrchc il buon lunac della Pitturafi fmarrifca di nouOi& perche ne gli antichi tem .

    pi pcrdendofijrimafe del tutto cftinta.Gap. primo.

    ^IMA ch'h dU comntUmento ^Uecjifyofojlcy intendo dt ragionare breuemente^(T ctnauertimenti comunifopra di alcunedifficolta^ che hanno refk^ e tuttama, rendt^no dijflcihfpmaCtutteye forf piena di fpa-uento , * di alcune miferie inpeme , che

    portafeco U maluagita de* tempiyper non dir lignoranr^ deglihuommii accioche$ conofiute in quejiaguija che/ianoijpoffiatenjoigtouam dmenire ne' njoflriprogrefjipm accorti^ wpi gitedtcofi Dico dunque dando in qt^efto modoprincipiojche tnfinitigtouani ne' temft noHri quafda ogniparte del mondo andu-

    '^ ' t U477' .

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    M

    IO DELLA PITTVRAnano i T^oma, condotti dal dejtderio chaueumo d*a^frendaeil buon dijJegnO)^ Carte infiemei^ fperando ^otereifonjlgiiirein quelix Ctti^oHefioriuano opere ^

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    LIBRO PRl M O.; Il :demjlnump,^ Fpec'hilmentc nUofiudc$ (U '7\pmaii ^

    udii igtidrdando ta/hora m dietro , ^ dtfcorrendo dalla Ur^ ypajfata^tay nd raccontarle mt/erie, Q;J le difficolta per le\quali haneancarninato , fareua che tuttauia dtpauratremajje^ ^^ro , e parimente chi da ej^i le ^diua^pe-rcioche (t fentiua molt9\^bme quantefojjero Hate le lor fatiche , t^Jdort nelcapir bene \qmi primi prtncipij dalle ij'die n:oci de' maefirii a t quali con ^mille fo^etttoni feniiuanOy(^ ielhifognar fare infftte[perim

    ,

    t:^ di tante diuer/e mifture^in tanti dttterjtmodt com^ofteper r/V.tiouarei colori ali*opere-,0 all'intentiont loro accommodati,che '^a^noi che afcoltammo^ e chepur anco hauetunoJMto laparte no

    pareuaquaji cofa mgedibile, e tuttataa cfo^rio in qaefio propoJtOi ttJ materia afcoHi alcuni auertimentiy.epegole, s come njedrete poiycofinecefjarij afapcrfinche chi nott^

    petie , pu ejjcr /curo di confumar tu intorno ledec-^,f^de gli ^nniper ritrouarlt , ^'fi coloro > che tanto fijono af^

    li haueffro hauutifti t pnncipij dellorofludio^ con mi-ngr ffento affai, ^fenz^a Iwaghez^a di tempo, fifarebhono fkt perfetti. Ma di cofl fktte cof,io ben io che moltepi Jog--Vempomi,^ il tempo trafcorfe ampliffma materia.fiporgerebbe . Aapaffando adaltra [-arte non di minorpre-

    ali*arte, che fi fia dmojrata Li prima: che diro io diopere , (^ pitture eccellenti fatte da i piti periti, @r

    maefri > le quali ogni giornofinjanno perdendo^^cpnfmdndo , // lume delle qualifarebbe di grandiffimo gw^aamento a i yoflri fiudij , O* certo che ipur cofkfirana, che U^

    perfette pitture^de' piperfetti rw-^rimodr.ni,

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    Il DELLATTTVRA^mmdi a m^ycbho tra/corfoper ritiederle, tutte leCittiCheftr'm 'chmdonhfrk MiUmiCNd^oli^i fra Gct2oua-,e Venetta^ gnello ch'io dico delle dipinte sui muri y dico amor4 delle dipinte ogltOfperciocbey(^ quefle ettadio vengonoJJ?entey C^ dall'ijgiurie del tem^o^che conduce afine tutte le cof^e dallapoluereiche 'lrvrodemloye con/mando^e quel eh'peggiofon diuenute ytli^df maniera ne gli animi degli huomini.che oggidfi '-vedono tri)firtiii quadri jMtti da dotti maefiriychefinflati lodatiy efimo^'^fiyfs" lauorati Ad oglio configure e hanno quafiilmotore lo [pi?-rity'venderfi njtlifftmopreT^^non e(^endo ipteonofiiute daU'^i'ignoranza de''Juccc(Soriyilcalore delle ^ktye dell'^arte^per^'^^Cloche coloro a' qualiprouiene tberedita di chiprima le conofce\ua,^ pre'z^uayhauendole ejfi per cof di poco momentOylt coirattanOi

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    LIBRO PRIMO. ijvo di citj^udt'mmft e yedutA decimare dt rnanieraiche alcu-ni di ejtilhycbe impararono l'arte dajudetti maejirt^furori sfo^tati} ancorch fojjro ritt/ciUperfetti, (gir eccellentu nelfin dell*njta loro cedere altepo^O* al diJpre'K^, tn che era caduta l'ar^te, O* lafciar daparte la l?ittHra,0* chi fi diede alla Scoltura,chi firmoIfe fitr/i Architetto, e chi nonfece n l'yno, netal* .trA^hauendo ilmodo di ^viuereper altra yta, 0*fia imoltichecifecero , fu njno, Sebafiian '-uenetiano, il quale per lemira^colofefupitture, come quella del Chrifio battuto alla, colon^na fatta sulmuro adoglio, nella Chiefa dt S^Tietro a Montonetn T{oma,fece ^randifftmo danno all'arte abbandonandola,(gTtitir.andofi affattOi "vero ch'egli ciforfpotfkr meglio che al-iti,ntrouandfi per lafua ^virt poffcfiore dell'offitio delPiom]ho,dalquale ne cauaua entrata tale, che poteua darfibuon tem ipQ,ef^efjo conuitare ( comefkceua) i compagnuegli amici: era.

    ,

    ferfiafo quefi'huomoda molti a nm tralafciare l'arte della pit

    .

    tura,7iella quale eracofteccellentesma egli ri^ondeualoro, chep^i che baueua fkculta da yiuere agiatamente, non njoleua in^goffire',ch'io ^-vfaroleproprie parole di lui,perciche allegaua,cheerari venuti alcuni ingegm,i qualifacedn profeffiene difkre inae mefiquello, ch'egli joleuafkre in due anni,e chefiauedcua ^che.non andrebbe ttoppo.ychefarebbe maldtpjnto ogni cofa , poich'era ruenutoynficolo nel quale t difcepoli ne yoleuanofaperpi che i maefiri,^ che malamente fipoteua far pi> cofa , chebuonafofie,attefo,chepili s*appre?:^aua,cht pmlauorofitceua,e7wn chi meglio, ep/zfsuamente . V^n fece cofiT^erino delVagapittor Fiorentino^ e difcepolo di Raffaele , il qual Pennafipuo dire,cheneifuo tempafoffe ilpm ^ago,^ yniuerfal pittor d'ogni altro,percioche vedendo efferjuccejfa quella turba dimaefirt di quella qualitiche da altrigi era fiatafredetta,ca

    de in

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    l? 1.LA FITTVRA^ :cU in grill: tmoreper U famiglia ch'eglthatied-^di rimanerJn-\\ '7:^1 Ultori yi(s* fi mtje. oltre Uprouigioney^l'apereWegli hauexu ddfdciz;^^ l^apale , k 'voler con ogni arte ,^fer rutad'a- zmictte batter di tutti i Umri diT{pm^ nottiay O* pigliarli , -^enche njthffimifofero^^ dipocoprez^o:.adietro era da tu^ttifuggita^^ ad nofiri ito tanto auantiqnejoyilei^ ignoHl rnodo > che in molte Promnciervediamo

    .

    tonqueHa maltfjma'via dipingere^anzjfehicherre lepi htlle^ fecondaIdea . nAltri poi dicono pi tojlo dsuer effere ynafci*

    di beliamo* regolata proportione di tutto quello che p^ve-^, con ordinato componimento^ dal quale ft di/cerne il g^^ba

    fue debit$ mifure^alche . fi prouieneper lo fiudw ^perdiurna grafia d'-vn buon dfiorf^primamente nato^O* nodrim quello^ le quali opinioni^^ conQderatiom tutte da noifificonceff , c> riceuutdficome cofesche per tal materia poco et

    a^ perchefolamente quefio ruogliamo noi che ci bafiiy checome yn viuo lume di bello ingegno^^ che eglifatantaforz^yO* cofnece^ario alFijniuerfiale-.che colutichen

    priuo, fia quaf che yn decotto dicoper quanto al-mente noflra ne apporta l'occhio tifino al conofiere quel-

    garbato nelmondo 3 0f di decente. Ottima dunquecoflumefu ^"ueramente^ O* molto laudato^chefi dice ch'era

    di Panfilo,chefu mae/lrj d'Apelle, conciofa che per tutCteciafi era di^ofto ,^ ordinato per decreto publtco , che

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    i

    5 DELLA riTTVRA \f-leprime cof^ che wrt^'^nr ( doucfj'e afkmtuU nelle [cui \le de nobili^ fojje il Dijsegno . Et certo chefipu comprenderey \cheyn aCordine pafjmdo pel giudico di tanti Sautj ^ quanti 'erano in quei tempi , z^Jlimaffero ci douer efjlre a loro gioueuo Ile , ^ dtfimmo hofiore Chauerneben notitia iloro figltuohiim 'perocheficome ctmanifefio/inqualcofal'hmrnnobile adope^ \rar fipotria mai , o Jojfe ptibltca, priuataifefrima egli (f ha 'tiejjcpunto d'ingegno) nonfapcjje chefojjdendo ci li rieJca^O* jTe fta commendato certo in niuna . Et chi , che non cono- \fca^ t/ che nonfappi-a.che l'operepia mirabili,^ Jupende per \[huma?2 yalorefiricatei^ dalmondo ammirate ifanoriu- \fette di cofi alta merawglia , f nonper la. ditto degli hnomin in ci 'verfatjjimh (^ ilcompimento poi di ;effe Hateftanoper l'autorit, 0-"uirtPt di coloro, quali con \pruden"^ dominando gli altri, fifono pitti di queflafkcolta ye jncognofcitori,ZS' ne hanno con effettopoffeduto ildeminio: Con jciofia che effper ci conofcendo,0* haue?ido bene in mente quan jto biafmo fi tirino dietro le cof malfitte, s come auueduti,non \fjoglion mai fidare, che a lor miwflrifia dato il carico di quelle cofe,chefono dt talmomento,^ ffefa,che ( portinof col'^ \termt delnome . Se dunque a queft Signori, m animo di ac icommodarft, d 'Titture, di fzibriche, di altre ccfe tali , per jdoue effijappiano,che il dijfegno^i debbia efieregrande, non \da credere , che da efiifi corraperferutrfit da gl'ignoranti do7^ \^?2ali , s come da infiniti ricchijfimi fitr fi ijede , perctoche \efft con njn faggio auuertimento, ^ piano fi muouono , (gT \ruogltonoconofcere quali pano i migliori , t^ li piti celebri di ]quell'arte ,^ njdite,^ n,>edute di loro pi opere , fattigli jf chiamare ,finalmente gli effopo il defderio loro , c> / loro \concetti^ O'con humane parolegli-impofo ^ che ejfi ft affatimi i

    chino

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    LIBRO PRIMO. ^9ijnpoco fare i ijpgn di quelle waterieyda qualifi[li^poi poter comprendere qujinto mnari^ifta. dajnrjnella ec

    dell'operer^ quelliphiccititoli^co'riptaceuolt prleghiglitano k portarfi benem e(^e^^ li promettono^ (^giiojjeni^

    y che da ej^i non per douerlt mai muncare ifkmrtyi molti da-i infinite cortefie , s che efu per cofifatte vie poJJeggO'^poi topee eccelentt(Sime* Et/ fimilmente alfibrkar (i

    difpdft y non communicano que' loro alti penfieri con t miaori , ne meno con i legnaiuoli ma filamente con quelli , ch&fanno che fiano nel dtfjegno e^ertiffimi , ^ che pano dibel giudcioyCon lo hauerne yeduli infiniti , O* an^che fano fiati confederati da loro m diuerfi luoghi , dopo iauuernmentiyriuoltofipoi agli iArchitettiy fidanno a couil tutto mfiemeycon i qualifiprouiene alla condiifione ,&

    alla impofitione chefacciano le piatite con le debite mifu-y (^ i modelli apprefi , di terra , di cartoni , o dfaf^icelle ^kfaper quefio necefikrio tanto , che pochifsime fono le-

    y le qualifi Tfegganofnz^ effo effere riufcite buone Cloche con quefii fi Viene termmatamente alia refolutioney(^sa apprejfgpoco la qualit , O* la quantit delle materia &*tuttala fpefky che ci njuolea fornir la fkbrica intteramen^. Et il fimde fanno , (^ fi adoperano per lefioUrne , (^fomma in ogni cofa , che esfi conofcano da farfi di artificio

    y O* eccellente , le qualcofe fono poi godute da lorohauerne dolor nell'animo ne pentimento alcuno y per-

    il commun giudiciopromette che femprefiano lodate yf^topere ben finite ^] C^T* bene intefe . H^hefe lami fosfi promeffo nell'animoadouer diJendermi adi-o* difcoprire ^li importantisfimi errori y quali nafcono

    glihm?nim impenti y quantofarei io ben chiaro il mondod^ quali

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    40 DELLA PITTVRAde qualhperche egli verameteper/o i remedijj iopur troppo 0^^taccio : (^ dirfilo fonante machwaccie et fino , (^ fi nje^go^ no ancora ejjr rtmafe intiereiCondotte con Jmijurat^^ mutaflefiiO*che tuttamaficonduce^ lequaln s'egli lecito a dire ilyero} fipotrianopmpi efio chiamarpa^^e^^^ profontioni d'Imomni JciocdniOlcorrtui , che darfili forma alcuna che buona^(^ lodeuol fia . Ne da altro ti difetto di efje^fe non per efjerodi quefia ficolta intieramente priueydella qital fisa con quan.ta accorte^ap &" prudenza il Gran Duca Cofmo nefkcefie contOy^ la ottenejje: conciofia ch'eglifi compiacque nonfiolo di Fi-ren'Ke eljere nelnumero deli zAcademtci del dtffigno} manjoUCe ancora efiere ritratto al rumo in njno deHi quadri del palcodella maggior Sala delfino palagio , chefedendo colcompafiommano fi mofira che mifiura^^ linea la pianta di Siena , 6^ chesu talfiorma confo tjce^ (^fiuella col Signor Chiappino^ che vt -all'incontro^ con molt'altri njalorofi Signori apprefio , / quali fitnoHrano tutti attentiper ydirlo , (^' certo chefi '-uede rendenfucile ilgiudictontHe cofie magnifiche i ^ nelle imprefe tmportantiffime per queIliache lo pojfiggono bene^^ tnfimma quan^toeglifia eccellentefi 'vede da queflo ancora^chegli huomin efi\fendo fiopramodo nel conofeer differenti da gli altri animali^ co'fi quefit fono dtfftrentt da gli altri huominiper quefio lume^O*terCI niuno fi penfi giamat di douer pofiedere conueneuolmente^(^ con ijiue ragioni di quefie eminenti yirtudt il lume chia-ro cCijno intiero conofcimento n^erfo le ellez^eje gratie,^ le^proportioniyje egli non primafifficientem e(fioper lunghiffime-proue . Et perchefi bene ci pare fiaper alcuni ^ ficome infiu- 'fi dalla natura per effer di gmdicio buono^non e da douerficre-dere perocchpiacendo a lui pi che agli altri ipn operaJaqual

    j

    fia bella^O^bene mtef^ch'egit perci ne fiappia addur la ragto^ \neh \

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    ^ /LIB'EO PRIMO;! 4tl yffitio folamente de projeffori^come fisa daogmuno, i qudi fi , &* me?20pfoprauAn^no fra

    OYOifecondo che i'njno pt dell*altropfftede ildtjjcgno , perchepropriofuo effetto edt condurre con queflo tutte le cofe^che effi

    dalla, natura ejjere malcompojie^e mal fkhncate a gtu-termini con lefue debiteproportioni, (^ mi/itre : auenga che

    ajjafpejjo y che efja natura produce turpifiimejorme didi cefe^laceuoHi le quali veduteper il lungoy/o^

    nonpunto conjideratejeppajjano njia , Ma/e nellepttu^ /colture, fihriche yi/i comprende co/^perU quale/i/apdi certo , che non compart/ca allafomma ieHez.^ di quella

    di/ubitofegli appone^^ ^iene ilmaeHrofchermtoperdalle genti, @' ff?rez^to molto, e^* di tal/orzji quefio

    f li/kfen'K^ vn rispetto almodo,^ maxime quannellepitture nonfr arriua a Tfn/egno conue?iiente,perctochetienperpr9ueri?ioantico,cbe quando p fTiede

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    41 DELLATITTVRA iDclFongne della Pittura , & delia diftintiottc di efTa j

    in parti, con vna breucdiffinitionedicial- icheduna . Cap. $, J,^ GLI opimene commtineiOiQuamhonoratHciegll \^^p Scrittori pi' fkmofiy cheU IPittHra fi trouajje dagli \^i Bgitij , e che U /4a originefifia canata dati*ombra \deU'huomo: laonde dicono^chefra i primi ^lif

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    /LIBRO PRlMO:o: >..mdniereiche quapct fino infinht^deriuAti tutti peri da que

    , che detto habiamo^dimodo che offendo cojtyci pa'noi manifeflo^che tutta qtteft'arte confifia m cinque partSy'

    qualifon qufie : tldffepio^ i lumini'ombre,Ucoloritoy^ ilmento^^ f quefi comefondamentiprincipalifaranno dA^principio comprefipt ficilr/ientefarete capaci deli'aU

    CGfesche defi:riueY dobbiamo Diffinirernole adunque cof,'di voifara ynapieor^inatione confideraia per^^

    quelle cofe^ che prima fino necefiarte faperjt^ per douetopere nelfio fine a bafanza, la qualpreordinaiione '

    asinata prima neHa me?itey(0' conceputa dall'animo,^ dalrutene a porfinalmente in attoper njarij modi su li -^

    delle carter^ il che fifi con lineeJumi^C^ ombre-, i?t che componendo tuttauiafidifictiopra bene effrcfio tutta:

    artifictOicheprimafi era fibrtcato da quello ruU'laea, che -quell'muemioni, ft^ rnaterte,chefi tentano , ^' chegli fibtfogno per l'opere fue , ^cie che li ferue fempre fi, come

    ay*guida quafi infallibile . Wiremo dunque tuttoefiere diffegnOiChe s'efprimeperf/mlvieyOfia in cariepiegrande, ofia lineato, ouero ombrato dt qualftnjoglta tin-^

    materia, pur che non njifia alcuna diue-fita dt colorhfimri predetti,che fono chi^.ro, efimo . I lumi poifieno quei chia

    nelle fimmitafidmno fi'a le linee, O* le ombre in quellotuttauia fi difregna > / quali fi cauano da' rilitui, ouero na

    ritratti, che fiano a buon [urne . Conciofia che in efiin ragione fifi alterar lafiuperficie piana mirabilmente , C^fuparer quello che in effetto non . L e ombre parimentifionoJcuri , t quali oppoft a i lumifi danno ali alti a parte.purdentro le linee , cauatt ejfi ancora da' medcftrns rilieut , dichepofie co bnon gtudio ai luoghi loro, fanno ilme*G, defimo

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    44. DBULA flTTVRAdefimo effetto t the de' lumi nWalterar l'attraparte di dettaft^perfidei s che per [artificio mirabile di qucftt dui eftremtipofli iO* dati che :fino pm,f^ menogagliardijfa cht ttuto ci che fi- 'diffegna fi rapprefenta a gli (^cchtm modo qmlfiysde effre lecofi ^iccate-,^ yere . l colorifino quelle tante,^ cefi diuerfe-,materieideUe qualifiJerHe^i^fino cpnofcmte da ciafcunoychee-yfi a dipinger beney le qudi mpiit tempifonofiatefcieltey ^

    ,

    raccolte^perpoter trouar mneffi le n^ereunte di qmlfi iJogUi\cofiychefia fimde al nati^raleyC^ al ^luo ^ di maniera ch^ pe^\njirt del bianco0* delnero , i qt^ali creano lefi}etie dtefficolo ,fi,fi Viencauando tutto ci che li fa di mefiieri . Il compimeniofi quella anione^^ efremtAdiligenT^per'la quale fida l\l .timo fine allepitture, di modo che tutto ti corpo rutene a rima^. \nere accordato,O* ripieno d'^una fiornma ijmone . ^i quefcy

    \funi adunque noi intendiamo douer trattare con quella breut-* ithiO* chiarezj^ che ci far p(libile

    ,

    JDcgliaucrtimenti,che fi debbono haucre intorno qucW,

    lijche fono per porfi far queft^arti: Delle gran, difc. . |culr,6c fatiche che fi proua farli eccellenti , & ^ jquanto fi debbe efTer circonfpctto, 6t pr- ^ueduto circa le co fc neceftarie perla 1

    maluagit de' tempi. Gap. 6. iStimo , nobili Giouani^chefia nonfilamente ruti-

    le^ ma neceffario prima, ch'io vada pi oltre, di ra-'i1 gionare alquantofipra di alcune coje a beneficio de'

    principiantfjche fino di qualche momento,(^ miogiudtciofiorfi delle maggiori , conciia co/a che producendo la natura nelle ;vperfine diuerfi(piriti , cofiijno pi4> atto ancora diuerp effet ti ddraltro,ficodog'infiuffiloro^O* le loro inclinaiioni, ^peitx ;j

    CIO

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    LIBRO PRIMO. 4^.giudico che non iutti gli mgegni de' gioHdni fia?2o a rtnipejfo acconci,^ atti k douer capir bene fwnl'ur , come .

    r troppo dijJiciliiO* ingegno/e . Etper dirne ti vero che aquenHerttmenttjO [tano t padri ^ t lor parenti chejifano^che ne

    cara ci donrebbono effire fifrarnodo molto confdcrati^circonjpettt ananti ilfoprincipio . Conciofia chefer centra^ilpi di efj pare che non ci mirinopunto > ma an\i/e ci fono

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    4 DELLA PITTVRA-cheimotiiamo tjueficjcocche pif^^e^con quelle dure nfpre'^'dall'animo degli hmmmtiche dettefifono , tj^ chefano piit- juertfti per l'auenire dipreftarli contteneuoli aiuti, riguardando \a luogkhi^ alle fatiih s loro eftreme,^ alla durezza de' tempi .]volirtyper le cjualcoj non fipuh efprimere conparole^quanto ejZ \Ji Jiano aff.ittiy(f;J dinfopportabil dolor ripursi ogni njclta che \conia^rez^a dellofiiidiogli ^lene accor^pagna-o il pefodelA ',Tjecejfityperctochefipudtrche alfboratitempojefatiche^ O* jtfudori fj fianc d i ef ilx'fiquafichetn vano. Mtjurtfi adun- \q u prima bene qual Jia di quelli la futttgliezsji de loro /- ;?egm dy quale il gtudicto , e comepano bene acuti,^Jueglia ;tt,0^ atti tn caprle enfi che ci fQ7o dentro difficili , O* arduey \& 4:/y>r^6) quanto wi lano dalla natura inclinati, ilcheficom \prende affai col cederli afJldu^bramo^^O* pieni di defideriom .torno alyolerjkr co/e honoreuoli^l^ grande^O* comefia quefi jconoJcimentOiS'intende[emp eper quanto alla loroetaficompor \ia:^ quanto cifia necejjario ci e mantfefoyconciofia cofa, che \col tempo (i deuepot approuar quefii di eereftati inucfiigatori \Accortiffimi dellepi belleparti della natura , col rapprepntarU \poi in effettopergli difigni,e per le opere che ejfifynoperdouer ,]fare , * mettere tn pMico,^fottoporle algtudicio d'huomin

    |

    Jauij i (^ intendenti , Etperche quefte cofe, le qualifon quel \le 5 che nel vero ijengono negate ag'ingegni incapaci:,O^grof \(li O"fimilmentea quelli y che come eff fiano f n'affaticano :]mal volentieri , s come fpreT^^atori di Je^^ delle loro arti hfieme , (^ perche et ancor maniJeBo che il numero di que^ \Ri idifi trOHA ejjere infinitoy io ^^o cofi dtjcorrendo , O* certo e ihe non a ca/o, poich io cono/co bene quantofia il danno gra" \wl^imo, che iji apportano quefit ingegni cofi balordi, i quali con

    j

    tra ilgenio loro i pure anK.i a cafo^ per dir/orfimeglio per \necefjitai

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    L 1 B R O P R I M O; 47te[Jtty'p'Arper loro fropriitfciocchex^yocoms ft/tUi effipef

    biAfmi nonJtguardino intricar/i s sfacciatamentem conouU'cirtei(^ tanto artifictoj^ti con / modi predetti . M^ quan

    bene ,^ con quantofili lande , O* honore mi creda)f adpvArebbe , f fenz^ efji[t potefje rimaner in modoJcioIti^li huo:ntniych'e/Si nofojjero chiamati/n} adoperati per qnat

    fojJegiArnai,perciQche di co/loro yeramenie parlando ^come dannofa e quella turba di do7:^na,liJa quale fcnza Ultedel buon dijjegno fiojferifcono di por mano a fkre diquefeelioni in tante honorate imprefc} cofciofia chefegucndo ([Jl

    folo la parte dell' occhio del njolgo y (g^ dtf)omndu kcogitala maggiorparte con le loro bruite ^ C^/oTjTje pittu

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    4 DELLA PITTVRATemjfMfei pti nellepoftture de' luoghiynon diufmo lo pom'^tftimento a fYofQnio^ie^nonfkmio elettmie delle maiterte m^ glioriinonfcomprtono le coperture con njguulpondij,^ co'modtntcejpirij^nfindmente fanno Accommod^re yii collocareyuoths come fono porteifineJiret(^fcaUi/econdo ilbifgnorU ^(petto a foliiA lumi)O* a yenti bmm^euero catiim , a tal che \cofi lucendo ogni coja dUclecii^s'ingoffiJcejl mondom ognipar \itiper doue eft pongono d lor gmditto , o la lor linguUiO le mateYiCy le mtim . Habbifi dunque cura, dt nonporut cofi ojcury in^ \fimt^ n^olgari ingegni^ atte/o che quahnquefi fia di giudi* jci mediocre,puo^ molte fcenzs^(^ ^Tti imparar hene^O* con mi \fiorfiitica^tempO)(^jpcja^ di quefie^per efjer coft quelle di rego ^le npienCidiprecettilo* dtnjolumiide' quali li poljno con lor icommodo feruirfempre ^ e> ejj'ernefapeuoli bajiania ^per il \che notiffime ci fono: le nofireper il contrario poi quanto ellefia'^ \fio di CI difagio/e, (^ btfgncuoliiO* rnafsime di quei modi^^ ]ili quelle 'vie^ che alla pitturafono necefjarie^^ che gi(t det \to di fopra . 7^ io "Zfogio ancora lajare in dietro quefi'altrocon^glio^come cofk chefia di qualche momento y^ quefiofrad'auuertire non ci metter giouani che fiano troppo delicati^ ne \meno di troppo dehil compuntone^di modo che ognipoca difatica !0^ di difgio li fccia nocumento, effendo che fpefjs'Zfoltefipd--tifcono molti incomodi perpi cagioniypercioche ella moltodtf \ferente da quelle arti, le quali s'acquifianoflo con l'applicarui ']lofiudw) C^ la mentefen\a hauer difegualefcommodo della T?/- ;taloroi imperochequiuimt par efferficurOi che pocomen [ta l^ \fkiica dei corposo* la rnolefiia che della mente ctfia . Cenciofia cofa che s come necefjkrio a* buoni Toett il njeder m9lti yolumi di libri, t quali trattino damatene diuerfe per aiuto dipoterfar belle^e> riguardenoli le loro opere,^ compofition'n cofi, ^parimente \

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    LIBICO primo; 4.9idrimente e tenuto a fkrCi chi e per donere udoperar/l /uffcien^Zanelle pitture, per cicchegantt che e(]i fono buona intlltgentia neldJiegnOi^ chefpeimentato che hanno bene t colori inpmmaniere per trottar le tinte migliori i (^pi ruere ^ gli poifor-^a, '-uolendoprojegmre verfo ilfine dellaperfettione s comefide*u di conofcere,(^ dimdere diuerfe maniere d'opere^dipinte daipi eccellenti noftr moderni , dalle qnalippiglia illume "vero di'vnir le meftiche ^ (^ i colon dmer(t infieme , che rlefchino purtyfiammeegiantti O* piaceuolt,^ daf parimenteprendete modide' lor componimenti,^ abigliamenti, che fono ^parfttn quelle,accochepoinel jkr lefue rimangano fen%a difetti ^ per quanto fieflendono lefor7^ loro : Ut perche que Hefon fparf in pi paeft^@r Cut a, gli neCesario di andarli con pi tempo, Q^ con fientik minuto

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    so DELLAPITTVRA^JJerfi co/i fattamente ingoffita , g^ mcecogntta per tantifnodiy chea pare che a fattea dopo ^n gran numero diper^Jone 9 ^ dt tofe fi trouino corpi , o membra di tal quali'"ia , che fan$ per douer effere approuate fen^^ aiutarft dxrvalent' hmmmiper buone , // che quaft il medefimo de' co*loionciojia che t buoni Tittori hanno cojibenfcielthC^ raccolti dalfior delle naturaibellez,7^ t color pi leggiadrt^egli hannofi benjparfifer le loro opere^che con la ma?iie a , (g^ colgiudi^tio efji hannofurato ti migliore di tutte le tnte^Ltperche (t cometal cofe inf labortoftffimefono^ cofinonjon men delle altre con*uentent'h^ necef^arie chi perjarfi Eccellente, Di donde cinafcepoi che di continuo l'inteletto yien rimofjo^^ tirato quando dalle tmaginationiicheci fono variet quando dalle noue co^pofi(ioni.,(^ pia molto ancora dalle qualit^ (gr materie de t co*uri da' quali lepm^olte [i trouano affretti di nyenire alle prue,0* a porli in attoper ordtne con lo artificio delle meftche loroO con la deflrcK^-^ pratilea dellamanoyper la qualfatichey^ diffculca CI fiato che difcernerfimalhajaputo qualmag-gior indiiftiiaiCfatica fia quella di yno eJpertO)^ chiaro giudiiio intorno alle tnuentioniy^ aidtffegniy ouero diyna perfet-ta cognitione de i yarij effetti chefanno i color i, infieme con le loro diuerf mutattoni-, opure di yna/ciolta O- diligente mano, la^qualfia prattica-,^ benfcuray la onde egli epoi in alcuni acca^uto cheper la troppo loro cursofita di njolerle m tempo breue cafide tutteiche fifon veduti rimanerli la mente loro piena di ynaconfufionecofiHrnna^ ^ appreffodi ijna fianche%^ tal nelletntmbraicheperci di ale^riiffin dimofiratt malenconici, difani infermi-, e di faiiij che erano diuenire capricciof\ ^ biz^rri,conciofia^che con quantofurore fi ruuole affaticare CingegnOyquello tantopmfintarda^Epero egli e bene effercitarfi con mode

    \ ratione

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    iiBR primo; 5?ratlon^animo in tutte le cofe^ O'Jpecialmente in cofifatte dtffi^tultadtiO*fatiche^comefono quefle-, ti che dicoper coloro che congtudttio fono bramo^ difo^^derla bene ^ ma di ci fa detto ^bafan^ .

    Che fi dcue cominciar dalle cose pi facili, De*quattro modi principali che fi tiene diflc-.gnare,Concheordinc, Scmodofiri-. :

    trae diucrse cose, Che materie vifi adoprano,&in che con-fide la imitationc nel

    fare i di (legni.Gap. 7.

    Orfcome ilprincipio del nutrimnto de i corpi z^ienguidatodd latte^ (^ dalle Cunne^ cofogm eruditionJ dt qualunque arte di neceffttk incominciare da t

    Juoiprmcipij,quantunque fiano deboli^(^ leggieri^ne per certo [debbe hauere minor rijguardo alla ebole%a degli anirnhcheffaglia hauere a i corpi: Etperche ^fcome fi detto che l'arti tfleffcpfoghono vigliar in due modiy l'njno mediante U neceffitk dellamateriaj*altrofcondo la bella idea, noiperci di ciafuna intetidemo trattar minutamente , accio ogni dubitanza t che col temponjipotelJ dar noia '^i fifugga ctauantij Etprima da auertirecolui che fipone al dfgnOi che inarid egli /ppia leggere, ^fcriuer bene , percioche a chi pulitamente (i auez^di far bel carattere , ft giudica^ che come qua[i cifa fvnnon so che di buon principio , che quanto ci /accia meglio ,tajto maggiormente f prometta: di lui nel difegno , (^nelle altre cofe che dourmno pafare per le /u mani ,perchefconfider che quel poco aiuto , che pel continuoH 2 rpfe^

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    7i DELLA PITTVRArvfop acqmfta, ddjkncmllx nelmaneggiar bene U penna , *netjkr le lettere bene^ li fiaperfkrpm ageuole l'immitation dddifegnOi trouandojt ad immttare fcriuendo in parte le coje aLirmene meno che lofcnuere ha di bfogno le molte lettereyper douer hauer coltempo ben notitia di quelle co/ che lifia necejja^riefenta tlbijogno altruiper metterf in ofera^ouero in dijjgno}aceto la gente poi non lo tenga come vn ignorante, ^ ^ndafoco s Etper certo pochiffimt fifono trouati i giouanit i qualifiano Bati yalenti nel dtfgnoycheprima nonjojjero ben -ver^fati neltlftoria^ @' belliptmifcrittorii ornamento in njero molto decente k quefe bell'arti . Ma perchs i dijjegm (jknno per'parie o^/^, * con diuerfe materie a compiacimento di chi ben lifanno , f ben (njede poi eJJ'ere mfuflantia qualtnjiiflejja co-^fk^ nondimeno noi per leuare ogni conjujlone , di quattro modi/blamente ci par/o di douer trattar quiui > // come modi primifalliipi all'^/o moderno adoperati . Ilprimo adunque di*cerno e/Z'er quello che /ijn con la penna/olamenteJratteggian^do, douefvede che Vanno l'ombre ; ^ fifa su la carta bianca

    ,

    O* fimile a quei diffegni che/n fktti/u le Bampe di rame .Ilfecondo con l'acquarello in yece dcU'ombre^/u le medeftmecarte i coft il terzo quelT ifte/fo ordine i ma fu le certe tintedi ^tidsolorei_per/krui apparire fiumi nellefommita, i quali yt/ono dipi che agli altri ,^ l'yltimo yien fatto col lapisTofl'oij nero . Colui dunqne, ilqudnjorr dar principio a dij/egnare , preparato ch'egli s'haura li debiti Brumenthgli e nece/-farlo che prima egli habbia alcuni ej/emp^che fiano/utti di traiti/kciliy ^/ottli da huomo pratticOii quali danuo volentieriqualche co/a dell'hmmo^per e/fer pi riote^ che fono occhi, bocca^orecchie, na/o,teflaimA7?iybraccia-^(^ altre firmili e qual/a / v-nod'efjfclje prima, imitar 'vglia, e ben che auantilo confider

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    LIBRO PRIMO. $jwnpocy dipoli pigliato ti piombo^ ouer cannella col Up nero ,ornimi leggter le^^ri a jormAr tutti profili^ O* i contorna perimodi diflinti, fecondo che epitelio -> fnza accennare i tratti^cheferuonoper tombrey^ coftfinito nella medesima grandettalmeglio chefipHOif ricomincia dipoi ritornare un'altra yolPa fopra^ con cercar di ridurlo a migliorforma , calcando ijn perco pi, ilpiombojopra^ ouero la pietra che (a s di maniera chele

    linee a punto ficonduca come tuttauia nell'efiempio ch'e-imitafi^ede ^fi che afjicurato da queflafcorta egli habbia arire di pigliar la penna , is* di profilar cjuello fottiliffimamentc

    a che ^ede hauerfinito tuttii contorni,^ in cotalguifde^ancora i tratti con la medefimapenna^ g> con ogni diligen

    imitar quei modi^ O* darglieli per quelle ijie , ^ per queifiy che teffempio gtinfegna , formandoui di quello ogni mint^

    cofa-i anzi ognipunto^ chem quello njede : Conciona co/a chela forza dellimitare confile informare ilfito cofibenetchefoffe pofjibde nonfi poteffe per ruerun modo dfcernere qualdiduefofie l'mmitato . Coficolpredetto modofm yienpoiformar molti ,perfino a tanto che la cartafi recede ejfer piena^

    CI fi fkperaueT^rfila mano ,^ perche fgl'imprima menella mente-, cofiffguita poi qualche tempo , io dico hor ynahor yn altraformando ^ per fitio a tanto che fi '-viene adcognitione delle cofi miglioriy ^ indifi permene alritrar

    i dtjfegni^che fino intagliatilefiampatfulrameyjopra i quali^vorrei che tantofudtoy e tmpo "vifidouefjeporreyquanto effi co

    effer atti a faperli imitare . Hor quefio modofupia y-ajSai da' Tittoripaffati cento anni fono, conciofta che effipo^

    altro yfauano che i ritratti, ne io perci la biafimOiConciofia chefvia mantien la mano dejra, leggieriffma, C^ficura , (^

    molti poiy per lafuria eh'effihanno m difjegnare , // raffrena ,

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    54 DELLA PITTVRA:O* li tiene meniti , percioche pofto che fi fono i primi 11-^neamentii o

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    IIBROPPvIMO: 55fffid de qudlipofe li da l'ombra chiara (^ con l'altro immo-atolo fteU'ac^ua di Jubito^ 0*fticchiatout di quellatlfuperluo , U d,tta ombra fi njmfce , ^ (i sjurna fot ageiiolmente , i^ ti Jtmtle fi deue fare della feconda C^ indi fianco alla terz^ , (g^T ci to dico auanti che le aUtre ombre a fatto fi ajciughmo, perche ci fkrcle ajjat piaquando Jojjcro afctutte ad '^'nirle wftme , che le

    bene , @' quefio modo ogni acquerello fi njienea sfumar benifsmo^ f btn poi prattuhi hAaefirty fogliono ci fare con ijnfolpennello ^ ^' con [inchroftrofrefebo^^acqua chiara^ ^uiui et njole la Carta che fia grofia,ftrmaygir di buona colla , percheffuffe altrimentt ,fi '-verrebbe afuc^chiare le ombre ^ O" 'afcoprirut delle macchie ^ onde terrebbe ildtffegno a refiar offtfi:quefio modo pia conforme al dipin-*gere de gli altri , fp pia '-vfato da t prattuhi Maefirt ,erCloche effi con molta preficz.'^a effrimono a^ntrattO) tutto

    ci che tengono nel concetto lorOp e quaftfenz^a faticha . ilterzomodo ilquale da noifichiama di chiaro e fcuro^ non m altro daquefio differentefuor che ne t lumini quali yifiaggtugcno dipiyC^perctyacct che quelli vi apparifcono,prtmafi tm^e la carta digualche colore y tlqual non bobina corpo. onde finiti chefonopoiidif^egm con tutte le ombre che viyanno, fi piglia peri lurni^n poco di biacca fottle , la. quale fifitmp^ a con njn poco digomma arabbica, in m^do per che sta faldetta con (aqualfot , si ytenfuttlrncnte lumeggiando tutte le fommit a , chedebbono apparire nel dtffegno , con yn penneiletto i yg--.IOfutile^ fin che si '-vede effcr benfinito ^ Quella via traalmio t^mpo molto vfa in l\oma pereto che ella 'meramen-te propria per coloro che le opere chefono finite di marmo, h dibron?^ ritranno dalle facciate ^ da altri luoghi dipi?.:. ; . hot -

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    S6 DELLA riTTVRA _Hor '-venendo ali*ultimo il qttal'e quello cbcjtjk con ttAmmiUtitcii il qualeft come il pia perfetto modo^ coft ancora tipi agemie neUijJarJiperciocheJe ct cbeffa/uldijgno non riefcebene^o tuttofoparte che (atci efacolt di leuarlo nuia colmeT^o della mollica delpaneJrifciandoueU /opra leogieri^^m quel luogoijleffo.flnfciandom pot pumiceiofppa cheJta.'Zfi Jpu ritornarefi pi -volte.fincbe quello ijttn condotto Alfuofine^fenza njederuiffmacchia impedimento alcuno , Etperci quefo tenutoottimo modo per gl'ignudi^ O* ancora per tjprimere ogni aflrem*perfttion ad dijjegmyqmuifi li defeder poi per conformarficonla quelita dellapietraieartA che Ita dipoca colla e nonpunto Itfcia^perci che ellafchifx tipulito molto^ la quxlpietraio[a rofja-i negra^non dourebbe efferc ne morbida^n dura, ne punto[pugnoftyla qiid[t diuide inpartifutili -itiche ne rief benef primaf li leu di quellaU rugne^ C^ quellafabra che -vi difop'^a nata^dimodo che ridotta in qairo, O* benpolita,fpufacilmente poi tagliare^dfegarefenzj/cagliarfi troppo^delU qualef nefannope7^^uoli i O*ft agu-T^an in tal via chefi poffano metter dentro lacanelu di ottone fabricata atalyfo/S* mdi affottgliatelile pun-te bene col coltello , fi Vieneon quelle a dfegnar nel modo che [tdetto degli altriitenendo Uggieriffma la mano^percto che egli efkctliffimo afagliarJii^ jftccarf d'wfeme^O* cofiprimaji ridtcono i contorni ne" proprij luoghi ^^ dipoiji ^vien coi medefimotrattegtandoper pi Vie^ma con tal deHre\^yche non te apponiagli occhi crudezza i ne durez^ alcuna ts*p ricada colifino atanfo che fi vede finito a modoju^. ^a a chi vuoi diminuir que-fia fatica di non douerfinirli coi tratti Joli,poi che tigranir li diffegmper talatane apporta tempo ^ O*fientopocogtoueuoUipfaVi queftaguifa:poHi che fihanno liprimi tratti ijifipone ifecon^di yn poco diuersid4 quelito* dipoi convn pennelleto di Vaio

    puntato

    i

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    LIBRO PRIMO. 57fi ^nfcono quelli , (^ sjmmp^ perche nji fi mena, sa

    talVia y che fi conserte quei tratti in njna. macchia , U quale,comeper ombra bene wnita^^ ^ien fiben accontiafottOy

    che di poi con pochi tratti raggmntoui dfopra ficonduce alfuopii ageuolCyO* atto ti sfumare con talpenneHoyche nonlifarebbe con bambace^o coldtto^ouer con carta amaccata^ comefi -veduto in alcunipochiaue^ a diffegnare per talmodo , to neho ijeduto alcuni e glio tenuti qualche tempofatti co/iper ma^nodi ^Michel Angelo^ di Francefcofaluiatii(^ di GiouanidOf'NoUitlqual pm ^i daua opera di tutti gli altri, Hor neceffar9he tutti queft modi fiaio poffeduti egualmente dai dif^egnatori

    'vie pratticheuoli , O* quafifm':^ fatica accioche effi poipf- le l\itine .^ dalle quali i buonitArchitettort cauano le lor regolerei loro fondamenti realt ,^i-

    ljiudtcfi cojumano tener queHa njia^prima ^danno a immi-I tar

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    I.BLLA r.TTVKK.

    tar l'opere di chiaroyc/euro : Et fiale prime n)i fono ti dipinte -dd 'Toifdoroy O* da MatunnOii quali dalla natura furono njera 1mente prodotti a queflo fkre. Conciofa cofa che efft preftro la vera,gy antica maniera da marmi,^ da' bron-^ di T(oma , ^ 'amili tutPawa immitrmdo nelle fkcciate loro^ rmfcirono cosgrt :dii ZS* mirabili;^ ft fecero cofi copioliin ogni genere di cofe, (^ \ioli belli limntorhe tanto v^nuerfali^coe le loro pitture per le de juerfi; riccht^^e che yifonOy &* copia d'habiti^fono da Vittori talm

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    ll!&RO PRIMO. 5,Judioi -procedono intorno agli ignudi di Capella^i quA

    frat primiJono tutti quelli del Giuditio dipinto da, MtcheUn(gr tnjleme alle notomie ^ Jnz^ hntelligen'^ delle quali

    fi pojjno imitar quelli che bene fiiam . ^olti poi ancora,qucfta ^iaoCeme troppo lunga^O^ diffcile, ^ in quella

    e^Jifunno da f modelli , ritranno g'ignudi "viui^ danno.o^alle fkbriche,fknno cartoni con molto fludio^Q;)fittca.O* co

    danno opera alle inuentiom,(C5^ perfinefi efjtrcitano a fkr qua,ritratti,^ altre coft colorite^con tutte l'altrep-^rtintn%e

    glifono bifogneuol a jnrfifufficientida maggior parte dellenoi fiamo boraper douer trattare diHintamente per quefiilibri.

    Di quanta importanza fia Thaucr bella maniera. Di doue fucauata da' migliori Artefici noftrij & come fi acquidaj& n conolce con fermilFimc regole& efscmpi;chccofa fia bellezza} 6( quali le fuc

    parti. Gap. s.l^A le prime^ O'* pi importanti parti , che quiui fiadi hiJogno,io hofempre tenutole tuttauia io tengo, th'eglifia C bauere,^ il ^ofkdere con modifermiflnn,.

    g/ jiLU i yna buona maniera , per la quale io ftimo nonfi po/^Aacquifla^e da niunogiamaif non ri haprima da natura ynbo-fitjfimogiuditio^mediantc njn affidilo fludio^con li debiti auerti^tneiii di conofierey c> imitare ilbuonoper le fktiche de*pili eccelIcntiiperClochef ben molti cifono che dicono ejjer d-^icultagrandifi.il poter firfttnutntor buonore copiofycolponerui intorno O'gni faticalefiudio: fi conofce perciocchefipu confeguire quafi daegni mediocre ingegno\ma il fiaper poi^iegar quell'inutione^cohella:,e dotta rnanierafi'vede tfier coceffo apochhdoue ch'wfinitiJtfono ingannati ^perche no credeuano dif medefimi cofi re/larel 1 molto

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    6q della pittvraPio/co adietro^ del che fifono aumdut allhora,(juando efjl ha?f-no ijoltito U pie cofe ridurre a perfettione , nella qual patrie cifont moltt^che ^'inctampano dentro^percioche le pia njoheepoco cono/ciuta da gtouam troppo bramofi,fi efji nonfono da prmpio bene auertttiy perciochefvede ejjere voi quelli accecati an-Cora di quello che communementt Amene '^che di quella affettio-ne che jthavno allefu c

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    LIBRO PPv IMO. 51;

    di dmerft artefici buoni : l'altra fidare foUmente opera 'quelle di "Vn fola eccellente . -SVa della frmagen eralif,r^a^C^

    /ara dt Jemprentrar le cofychefono p:H l?eUjdottef^ pi alle buone opere degli antichi Scultori proj- \Jopra di efk con lofludio continuo fkttoui thabiio^ne :

    talmentCich^egli pofja rapportar vnat (^piu copojtio adogni fua acca/ione in atto^ ^ cjueUo lifia fumigliare ^ in ;che quelbuono dtlFantico^ch'egli haurafludiato gli appa^

    i

    mirabilmente-, io dico cos ne' primi schi^^iiCome ne dijjeda lui fnithO* in confequenT^ nelle pitture ancoragrandi,

    jche io non lo trouo molto difficile in fino a

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    61 DE.LLA PITTVRAm po(e in Belvedere nel TaUz^o Tapale fulVtcm ^^ rfi,}|qusle che poifonoper 'l{oma fpar/e } fra le prime Vi tlMarc(f, ':Aurelio di Bronco, hora.poHo [ti lo [patio del Campidoglio ^ coji'.igiganti di Isionte Caaa/Jo,^ il \Pa/ijMm0) con altre che ci lart^^ \nOima men buone di cjue[e ci noti[jfno ancora cjiieRe eh? cfir.no di rfte^,0*ai bajjo rtlieuo: perche [i '-vedono l*lsorie,che/'-^no neIII Archi con bellifjrni andarits come nelle due colonnellodico U Traia,n,%ittJ [Antonina) chepur ci fono in piedif bene Urvol'^er del Cielo tuttania nimico deIfopere humane^io non dirpia oh) e ancora di vn numero infinito difepolture^di anirnalh ^tdi piUi con altri diuerf[ragmcntt di cofe rarijfmey che per ejjetnote k quelli che ^ui fumo Jttdio cipar lecito a tacerle . E delle

    |

    Jatuepoipi. remQte^ne[ono alpreferite raccolte in Campidoglio^jin cafa de Mafjimi^aUa Valle-,^per le eafe di molti altri Nobi-j

    li Cittadinijcbe fi lafciano per breuita t lor nornuficome anco-- \va dentro ipa!a?i di molti CardmalhO* alle loro vigne^^ Giar !dm'h dille qt^ali i nomi de' po[]ffori in particolar tacemo^ perci^ \che fpeffo pati/cono mutationeper la morte de* lor Signori,neper \cifogliono ejjere occulte / pro/efort che quelle imitano tutta^ iuta s VI aggiungemo dipoi tutte [opere del diuin Aichelangelg 5Buonarotn quelle di Baccio Bandmelli ,, ^ quelle di fi-ate Gu^ \glitlmo h/idane/i^(e ben queflofiudio^che detto habbiamo noi .i in poter di tutti li siudiofi.perciochcfisa bene che non pofjono \tutti ftar lungo tempo in l^mafotto tantepitiche, e con tantef^e jfe,ci[ perci m gran parte il modo di hauerne molto,to dicofinnelle proprie cafe loroft comefono quelle^che di gejjo/onoforma- '$e sa leproprie bem[nmo,ouero chetano di altra materia ritratte \da' b'Aoni maeftrii to ho -uedutoil Laocoonte ritratto di cera dx \quello di Roma , il quale non pajfaua due palmi di grandez^^^ ix;hcj piio dire che era ilproprio in quellaforma , b/ia f quellepani

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    yti che d ge^o fono sa cjuelieformate Jt fofjono hauCYc^jcnza:fino migliori , potche Vi ogni mnmtii punto nel mo-

    che nelmarmopcomprende / fi chefi godjno bene y (^ fer^ottimamente a gli fiitdio^ , oltre che poi tuttauta fino, s per e/fire leggieri , O* atte maneggtarfi^

    a portarftm ogni pasfi, s ancora per ti predo , ti cjud jldire ejpre njilifstmoy io duo a ri/petto ti '-valore delle pro-, dme cheper cofi eccellenti mezj' , non "vi efiuja per niu-

    che' ben s'innogltc dt apprendere tibuono , ^ antico fintte-, to ne ho "veduto fii^dtj^(^ Camere piene di talmateria^z^benifjmo , ficome in }Ailano^ in Gcnoua , in Venetia , inm Mantoa, in VhenT^^ in Bologna^ in ^efa.ro, in Vr-oKanenna-i^jr in altre minor Citt , alle quali riguardane

    mi paretto, chefifero le proprie di 'Ixcrna^ne da quefiipefclti^poi ogni bel naturale, ti quale qt^ajto pi^ fivedrpro^ima^fjfer alle predette ScoIti4repianto d'cffer miglior tener fipotra^che di rado fi nuede. Bora con queflt tali, e tanti cffempi^e ragia

    fono dettelofiimo che dourcflt ejfere fcunf^imt di tuttottnereyO* offeruar bentt^tmopoi dourete . M4 percheffudiaiO" fi dtfjgnaper quefie ficure Vie, non cifuolmai dt quelli i qualt^ fia per ior maligna natura ,

    pur per dijfetto del loro ingegno , non pofino cejfare dt nondubitar altrui , col m'Hterlt fpe^o ti cermllo a partito,^^ito e aauuertire di non lafctarf auutluppare dalli fiffiflichi

    inoegn^t mentre fi attende al buono , imperoche fi ne trotta^no da ogni tempo y tal che opponeua*no

  • 7/23/2019 Armenini, G. B. (1587) DE' VERI PRECETTI DELLA PITTURA, Libri Tre, Ravenna, Appresso Francesco Tebaldini Ad Ins

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    64 DELLA tlTTVRA ^uano ) ^J biafimdumo alla/coperta ogni buon modo d alfrik/c4fi fl^S^ t(?3i^/4C^W(7 mirabilmente con U lor dijjegm fientath di iIpiaceuohi* crudtffimi^dico ri/petto alle co/e cheejffimitauanoi.]onde io mi ricordo quando gtomnetto in Cappella dtjjgnaua aLlgmditio dtMichelangelo^che nje n erano aUmii^i quali io aguif^\di nuom humongli 'vdiua.'-uolontieru @r certo non jen%dL mera, ^uigltay^ njo njtrfo di quelleJottih dipute^che yfauano jnrejo jfra di runo offiltnOjOuer berlume , che mi era, i modo che ti pii* ]del tempo fauano occupati pergiungerli nuouediffculta tutta-uia,per le quaH ejji rimaneuano dubbiof^aggirandofifemprefra,:

    \

    quefle nouellw^e^^ co quefe imagt?J del loro ceruello^alk qua^li hafiarebbe ad occupare vna et in confiderarie : Et perci [ia^

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    tepur 'voi fcurh^ certi^che allo Hudiarg'ignudi , t^ alfkrfiSrvniuerjali per cagion dell' IJlorteiO* dell'altre co/ appref^o^chek i buoni ''Vittoriji richieggono , non e di mefiten coft fktti yiluphftyperc che lo/lare intricati cofijinjiene aperdere nGnJolamente la njia della buona,^ risoluta maniera, ma ettamdio illums\del buon giudttio, ilquale dtuien cieco nelle co/e importanti:jug^galiadunque queft laberinthpotche da cofifittili ingegni,non j\yede njfiiregiamai altro, fi non opere,

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    LIBRO primo; 65cwqmntadnque d*oro , / quali li suon in mia freferiT^ "vn mercante Mantotinnoy chefa l'anno iss* con ti quale todimorauxallhora^^ li ritraeua certi medaglioni di bron-^o antichi^Cr d'oro,con l'acquarello dtgrandcx^ d'yn palmosi quali ritratti con$ loro riuerft'ifjj poi li mandaua a i Fucchert ricchijjmi mercan^tid'Anuerfa , Citta potentifftma della Fiandra , ridotti primaquelli ad ijfo di belltjjimt libritiperci io oltre a quella voltali rmiddi di r/olte altre^che di ci egli mi compiaceua ipolonticriadoue che fra l altre cofe belle , io *utdt difua man propria ijncbgran parte delToperCych'hauea dipinte Raffaelloigia/uo maejlroile quali erano disegnate di lapis nero, O* alcuni ignudi del giuditiOyt quali difjegnijinjedeuano efjere con tatuane ridotti aliafuadolce maniera^chef potea dir pi tofio quelli ejjr da lui nati, etrouatiiche ritratti da altrui^e non erafolamente quejli ch'io di-to i ma '-VI erano ancora di molti fihiT:^ cauati da pi disegnidi Hampe^ch'erano inuentione d'ItalianiiO;^ diTedt^Jchisco^me ci era aiscora ^n numero infinito di pilli^dipartimentidiflatue^di grottefchsipur cauaie dalle antiche^con altre cofe tali, chefono ^arfe , (^ occulte per %oma-,^ non ignote a noi,doue cheeffo nelritrarle^ le ijeniua tuttauia mutando quando njna cof^(gir quando un'alti a^(^ a quelle eh*erano rotte^ non moltogaglardeygli aggiungeuJi leuaua,0* le aricchiuay O* tnfommale rtduceua in modo taie^con quellafu leggiadra manieray ch'e^racofa diffcile da' ben prattichia conofcere di doue egli cauatele haueffcis cheficonchiude alla fine , che prefa chefiha la btHamanierafi pu feruire con fitedita dtlle cofe altrui^ O^ conpocafatica adoperarlecomefue propriCy O*firfihonore fenT^a ripo