ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA E DELLA SCIENZA.

29
ARISTOTELE ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide (Stagira 384 – Calcide 322) 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA’ LA CONCEZIONE DELLA REALTA’ E DELLA SCIENZA E DELLA SCIENZA

Transcript of ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA E DELLA SCIENZA.

Page 1: ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA E DELLA SCIENZA.

ARISTOTELEARISTOTELE(Stagira 384 – Calcide (Stagira 384 – Calcide 322)322)

LA CONCEZIONE DELLA REALTA’ LA CONCEZIONE DELLA REALTA’ E DELLA SCIENZAE DELLA SCIENZA

Page 2: ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA E DELLA SCIENZA.

Aristotele: CronologiaAristotele: CronologiaPLATONEPLATONE

427/28427/28 Nasce ad AteneNasce ad Atene410 ca 410 ca Conosce SocrateConosce Socrate399 399 Morte di Socrate, fuga a Morte di Socrate, fuga a

MegaraMegara398-88 398-88 Viaggi in Africa e SiciliaViaggi in Africa e Sicilia388388 Ad Atene fonda Ad Atene fonda

l’Accademial’Accademia367-64 367-64 Secondo viaggio a SiracusaSecondo viaggio a Siracusa361-60361-60 Terzo viaggio a SiracusaTerzo viaggio a Siracusa348-47 348-47 Muore ad AteneMuore ad Atene

..

ARISTOTELEARISTOTELE

384384 Nasce a StagiraNasce a Stagira385385 Ad Atene, entra nell’Accad.Ad Atene, entra nell’Accad.

Compone dialoghiCompone dialoghi347347 Lascia Atene per Asso (A. Min.)Lascia Atene per Asso (A. Min.)345-43345-43 Ricerche di biologia a Ricerche di biologia a

MitileneMitilene343343 Precettore di Alessandro a PellaPrecettore di Alessandro a Pella344344 Alessandro associato al tronoAlessandro associato al trono345345 Torna ad Atene, fonda il LiceoTorna ad Atene, fonda il Liceo346346 Alessandro muore in Persia. Alessandro muore in Persia.

Aristotele lascia AteneAristotele lascia Atene322322 Muore a CalcideMuore a Calcide

Page 3: ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA E DELLA SCIENZA.

LogicaLogica

FisicaFisica

MetafisicaMetafisica EticaEtica

PoliticaPolitica RetoricaRetorica PoeticaPoetica

CategorieCategorieDe Interpretatione (Periermeneias)De Interpretatione (Periermeneias)Analitici primiAnalitici primiAnalitici secondiAnalitici secondiTopiciTopiciConfutazioni sofistiche Confutazioni sofistiche

FisicaFisicaDe caeloDe caeloDe generatione et corruptioneDe generatione et corruptioneMetereologiciMetereologiciDe animaDe anima (è un’opera tarda, scritta dopo le (è un’opera tarda, scritta dopo le

Etiche)Etiche)Parva naturaliaParva naturaliaHistoria animaliumHistoria animaliumDe partibus animaliumDe partibus animaliumDe motu animaliumDe motu animaliumDe animalium incessuDe animalium incessuDe generatione animaliumDe generatione animalium

Etica NicomacheaEtica NicomacheaEtica EudemiaEtica EudemiaGrande EticaGrande Etica

Page 4: ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA E DELLA SCIENZA.

Aristotele: l’oggetto Aristotele: l’oggetto della scienzadella scienza

E’ giusta l’esigenza di Platone di trovare E’ giusta l’esigenza di Platone di trovare un oggetto stabile, al di là dell’instabilità un oggetto stabile, al di là dell’instabilità degli individui, per permettere la scienza degli individui, per permettere la scienza come conoscenza stabile e fondatacome conoscenza stabile e fondata

ma non è necessario (né utile) porre ma non è necessario (né utile) porre questo oggetto in un mondo intelligibile, questo oggetto in un mondo intelligibile, separato dal sensibileseparato dal sensibile

Si può fondare la scienza anche senza Si può fondare la scienza anche senza ammettere la distinzione platonica tra ammettere la distinzione platonica tra mondo sensibile e mondo intelligibilemondo sensibile e mondo intelligibile

Page 5: ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA E DELLA SCIENZA.

Aristotele: la struttura Aristotele: la struttura metafisica del mondo metafisica del mondo sensibilesensibile

In ogni ente diveniente vi sono due aspetti: la FORMA e la MATERIA

LA FORMA è ciò per cui una cosa è ciò che è, è principio di attualità

LA MATERIA è ciò per cui una cosa può mutare, può divenire qualcos’altro

E’ la forma immanente (e non la partecipazione ad un’Idea separata/trascendente) che dà ad ogni cosa di avere una certa natura. – L’uomo è veramente uomo in quanto ha la forma di

uomo (e questo fonda la verità dei giudizi sull’uomo, esprime l’intelligibilità dell’uomo)

La forma e la materia non sono due “cose”, ma il risultato di un’analisi intellettuale della sostanza

Page 6: ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA E DELLA SCIENZA.

LA SOSTANZALA SOSTANZA Un ente composto di forma e materia è Un ente composto di forma e materia è

una sostanzauna sostanza Caratteristica della sostanza è la capacità Caratteristica della sostanza è la capacità

di sussistere, ossia di esistere in sé, e non di sussistere, ossia di esistere in sé, e non in altroin altro

La sostanza è sempre individualeLa sostanza è sempre individuale Solo gli individui possono sussistereSolo gli individui possono sussistere Le Idee platoniche (che sono universali, Le Idee platoniche (che sono universali,

partecipati da più individui) dovrebbero partecipati da più individui) dovrebbero sussistere pur non essendo individuisussistere pur non essendo individui

Le Idee platoniche non esistonoLe Idee platoniche non esistono

Page 7: ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA E DELLA SCIENZA.

Aristotele: le 4 causeAristotele: le 4 cause Platone aveva introdotto le Idee come cause

trascendenti delle cose, che dovrebbero spiegarne i caratteri

Per Aristotele una causa o forma separata non può spiegare le cose né il loro divenire

Per spiegare qualsiasi forma di movimento, cioè di divenire, dobbiamo considerare:– Ogni mutamento è un moto per il raggiungimento di un

certo modo di essere, cioè di una certa forma (causa formale)

– Ogni trasformazione presuppone una materia, che conseguirà quella certa forma (causa materiale)

– Ogni trasformazione richiede un ente già esistente che agisca nel processo (causa motrice o efficiente)

– Ogni trasformazione è verso uno stato finale che ne rappresenta il fine (causa finale, che può essere la stessa forma)

Page 8: ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA E DELLA SCIENZA.

Primato della formaPrimato della forma In ogni trasformazione, la forma che viene

acquisita dalla materia preesiste: nei processi artificiali, la forma preesiste nella

mente dell’artefice – (la casa nel progetto dell’architetto),

nei processi naturali nella causa efficiente – (nel riscaldamento il calore preesiste nel fuoco che

riscalda, nella generazione la forma del figlio preesiste nel padre: solo un uomo può generare un altro uomo, etc.)

In generale, non può esistere materia senza forma, sicché qualsiasi trasformazione è sempre acquisizione di una nuova forma da parte di una materia che precedentemente aveva una propria forma

Esistere vuol dire esistere in modo determinato, e quindi avere una certa forma (la forma dà l’essere)

Page 9: ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA E DELLA SCIENZA.

Atto e PotenzaAtto e Potenza In senso dinamico, a forma e materia corrispondono In senso dinamico, a forma e materia corrispondono

ATTO e POTENZAATTO e POTENZA Ciascun ente è sé stesso in atto e può, in potenza, Ciascun ente è sé stesso in atto e può, in potenza,

divenire qualcos’altro: il seme è seme in atto e divenire qualcos’altro: il seme è seme in atto e albero in potenza, la farina può diventare torta… etc.albero in potenza, la farina può diventare torta… etc.

Qualsiasi tipo di moto (generazione-corruzione, Qualsiasi tipo di moto (generazione-corruzione, accrescimento-diminuzione, alterazione, moto accrescimento-diminuzione, alterazione, moto locale) si presenta come locale) si presenta come passaggio dalla potenza passaggio dalla potenza all’attoall’atto– Ciascun ente può diventare qualcos’altro in quanto possiede Ciascun ente può diventare qualcos’altro in quanto possiede

materia. La materia esprime la potenzialità dell’individuomateria. La materia esprime la potenzialità dell’individuo E’ necessario qualcosa che sia già in atto per far sì E’ necessario qualcosa che sia già in atto per far sì

che qualcosa passi dalla potenza all’atto che qualcosa passi dalla potenza all’atto (nell’individuo viene prima la potenza, ma nella (nell’individuo viene prima la potenza, ma nella specie viene prima l’atto)specie viene prima l’atto)

Page 10: ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA E DELLA SCIENZA.

Il mondo di AristoteleIl mondo di Aristotele È molto più “consistente” del mondo platonico: è un

mondo di sostanze, cioè enti sussistenti, che agiscono gli uni sugli altri come vere cause

È “qualitativo”: ciascuna sostanza è determinata dalla propria forma specifica, che la fa appartenere alla propria specie– Il mondo celeste e quello “sublunare” sono diversi

qualitativamente: questo è composto dai 4 elementi, quello da un ulteriore elemento (“quintessenza”), eterno, che può mutare solo secondo il luogo, di moto circolare continuo

Le specie viventi, sono eterne: l’esistenza di individui attuali presuppone l’esistenza di genitori della stessa specie, e così via all’infinito

- Per accogliere le specie eterne, il mondo è eterno

La validità universale della scienza presuppone l’eternità delle forme immanenti, e quindi delle specie (così come in Platone richiedeva un mondo intelligibile eterno)

Page 11: ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA E DELLA SCIENZA.

Aristotele: la Aristotele: la conoscenzaconoscenza La forma esprime l’intelligibilità di un ente, La forma esprime l’intelligibilità di un ente,

cioè la sua capacità di essere oggetto di cioè la sua capacità di essere oggetto di scienzascienza

La forma può essere conosciuta a partire La forma può essere conosciuta a partire dall’esperienza (sensibile)dall’esperienza (sensibile)

I I sensisensi conoscono l’individuo e presentano conoscono l’individuo e presentano all’intelletto un’all’intelletto un’immagine sensibileimmagine sensibile

Nell’immagine sensibileNell’immagine sensibile l’intelletto è in l’intelletto è in grado di cogliere la grado di cogliere la forma intelligibileforma intelligibile

Per spiegare la conoscenza Per spiegare la conoscenza nonnon è è necessario presupporre un originario necessario presupporre un originario contatto (intuizione) con gli intelligibili contatto (intuizione) con gli intelligibili separati separati

Page 12: ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA E DELLA SCIENZA.

La conoscenza: atto e La conoscenza: atto e potenzapotenza Nell’individuo, la forma è intelligibile Nell’individuo, la forma è intelligibile in potenzain potenza

Nel conoscente, la forma diviene conosciuta Nel conoscente, la forma diviene conosciuta (intelletta) (intelletta) in attoin atto

L’intelligibile passa quindi dalla potenza all’atto, L’intelligibile passa quindi dalla potenza all’atto, e pure l’intelletto passa dalla potenza all’attoe pure l’intelletto passa dalla potenza all’atto

Ma per Arist. qualsiasi passaggio dalla potenza Ma per Arist. qualsiasi passaggio dalla potenza all’atto presuppone qualcosa che è già in atto:all’atto presuppone qualcosa che è già in atto:

attivo (attivo (poietikospoietikos)) INTELLETTO INTELLETTO passivo (passivo (pathetikospathetikos))

Page 13: ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA E DELLA SCIENZA.

La conoscenza: scoperta La conoscenza: scoperta dell’intelligibile nel dell’intelligibile nel sensibilesensibile L’intelletto attivo, nell’immagine sensibile che si L’intelletto attivo, nell’immagine sensibile che si

costituisce dopo ripetute esperienze, riesce a costituisce dopo ripetute esperienze, riesce a separare ciò che è accidentale da ciò che è separare ciò che è accidentale da ciò che è essenziale, e a giungere quindi a ciò che è essenziale, e a giungere quindi a ciò che è comune nei diversi individui e perciò comune nei diversi individui e perciò universaleuniversale

La scoperta dell’universale nell’individuale è La scoperta dell’universale nell’individuale è detta detta induzioneinduzione, o anche , o anche astrazioneastrazione (perché (perché capace di separare l’essenziale dall’accidentale)capace di separare l’essenziale dall’accidentale)

Senza esperienza non è possibile alcuna Senza esperienza non è possibile alcuna conoscenza. L’esperienza sensibile non è conoscenza. L’esperienza sensibile non è ostacolo, ma condizione necessaria per la ostacolo, ma condizione necessaria per la conoscenzaconoscenza

Non vi è nessuna intuizione intelligibile e non vi Non vi è nessuna intuizione intelligibile e non vi sono intelligibili separati da intuiresono intelligibili separati da intuire

Page 14: ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA E DELLA SCIENZA.

La scienza: La scienza: concetticoncetti, , giudizigiudizi e e ragionamentiragionamenti

Al termine di un processo che inizia dal Al termine di un processo che inizia dal senso, l’intelletto acquisisce i concetti senso, l’intelletto acquisisce i concetti (universali) di ciascuna cosa che conosce(universali) di ciascuna cosa che conosce

Il concetto, che corrisponde all’essenza Il concetto, che corrisponde all’essenza dell’individuo, viene espresso nella dell’individuo, viene espresso nella definizionedefinizione

Come nella geometria, dalla definizione, o Come nella geometria, dalla definizione, o da giudizi derivati dalla definizione, si da giudizi derivati dalla definizione, si possono dedurre altre proposizioni, che possono dedurre altre proposizioni, che costituiscono la scienzacostituiscono la scienza

Page 15: ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA E DELLA SCIENZA.

La scienza per Aristotele La scienza per Aristotele e Platonee Platone Per entrambi la Per entrambi la

scienza ha una scienza ha una struttura struttura deduttivadeduttiva, sul , sul modello della modello della geometria:geometria:

da proposizioni da proposizioni più note (princìpi) più note (princìpi) si derivano altre si derivano altre proposizioni: sono proposizioni: sono scientifiche le scientifiche le proposizioni proposizioni dimostratedimostrate a a partire dai princìpipartire dai princìpi

Aristotele però Aristotele però crede che sia possibile anche crede che sia possibile anche

una fisica (scienza degli enti una fisica (scienza degli enti dotati di movimento)dotati di movimento)

elabora una serie di regole elabora una serie di regole che permettono di che permettono di controllare la correttezza controllare la correttezza delle deduzioni e quindi la delle deduzioni e quindi la scientificità delle conclusioni scientificità delle conclusioni (Logica)(Logica)

La fisica di Arist. è una La fisica di Arist. è una scienza deduttiva e scienza deduttiva e qualitativa (basata sulla qualitativa (basata sulla conoscenza delle essenze conoscenza delle essenze che differenziano che differenziano qualitativamente ciascuna qualitativamente ciascuna cosa)cosa)

Page 16: ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA E DELLA SCIENZA.

DEDUZIONE E DEDUZIONE E INDUZIONEINDUZIONE

La La DEDUZIONEDEDUZIONE è la è la dimostrazione a partire da dimostrazione a partire da premesse vere o accettatepremesse vere o accettate

E’ il modello di ragionamento E’ il modello di ragionamento impiegato nella geometria;impiegato nella geometria;

applicato alla fisica, suppone di applicato alla fisica, suppone di dedurre le leggi fisiche dedurre le leggi fisiche dall’essenza qualitativa degli dall’essenza qualitativa degli enti, espressa nella definizioneenti, espressa nella definizione

Le conclusioni di un Le conclusioni di un ragionamento deduttivo ragionamento deduttivo valgono quanto le premessevalgono quanto le premesse

Aristotele studia le regole della Aristotele studia le regole della buona deduzione con la teoria buona deduzione con la teoria del sillogismo: una deduzione del sillogismo: una deduzione deve essere deve essere correttacorretta. .

Se la deduzione è corretta, la Se la deduzione è corretta, la sua conclusione è sua conclusione è necessarianecessaria. . Se è fondata su Se è fondata su premesse vere premesse vere produce produce scienzascienza

L’INDUZIONEL’INDUZIONE è la risalita dal è la risalita dal particolare all’universaleparticolare all’universale

Per questo Aristotele chiama Per questo Aristotele chiama induzione anche il processo che induzione anche il processo che porta a cogliere l’intelligibile nei porta a cogliere l’intelligibile nei sensibilisensibili

ÈÈ la ricerca di un principio da cui la ricerca di un principio da cui sia possibile dedurre i dati che sia possibile dedurre i dati che osserviamo:osserviamo:– A,B,C sono mortaliA,B,C sono mortali– A,B,C sono uomini A,B,C sono uomini – Gli uomini sono mortaliGli uomini sono mortali

L’induzione non è un L’induzione non è un ragionamento infallibile, ma è ragionamento infallibile, ma è molto importante perché è molto importante perché è l’operazione che permette di l’operazione che permette di porre le premesse per le porre le premesse per le deduzionideduzioni

L’induzione ci dice che L’induzione ci dice che per lo piùper lo più da certe cause seguono certi da certe cause seguono certi effetti – Aristotele crede che effetti – Aristotele crede che comunque sia sufficiente per comunque sia sufficiente per porre le basi della scienza porre le basi della scienza deduttivadeduttiva

Page 17: ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA E DELLA SCIENZA.

L’etica di L’etica di AristoteleAristotele

Page 18: ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA E DELLA SCIENZA.

Il fine dell’agire umanoIl fine dell’agire umano

L’agire umano si pone sempre come L’agire umano si pone sempre come fine il raggiungimento di un benefine il raggiungimento di un bene

In qualche caso i beni sono ricercati in In qualche caso i beni sono ricercati in vista di altri beni (è questo il caso della vista di altri beni (è questo il caso della ricchezza)ricchezza)

Deve però esistere un bene supremo Deve però esistere un bene supremo che Aristotele identifica con la felicità che Aristotele identifica con la felicità ((έυδαμονίαέυδαμονία))

Aristotele definisce la felicità come Aristotele definisce la felicità come ““attività dell’anima secondo virtù”attività dell’anima secondo virtù”

Page 19: ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA E DELLA SCIENZA.

La classificazione delle VIRTÙ La classificazione delle VIRTÙ proposta da di Aristotele si sviluppa a proposta da di Aristotele si sviluppa a partire dalla sua concezione partire dalla sua concezione dell’animadell’anima

L’ANIMA PUÒ ESSERE

VEGETATIVA SENSITIVA RAZIONALE

Page 20: ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA E DELLA SCIENZA.

I diversi tipi di anima I diversi tipi di anima caratterizzano le specie viventicaratterizzano le specie viventi

VEGETATIVA SENSITIVA RAZIONALE

Presiede alle funzioni

riproduttive e nutritive

Presiede alle funzioni sensibili

Presiede alle funzioni

intellettuali

Presente solo negli animali

Presente in tutti gli esseri

viventi: vegetali e

animali

Propria solo dell’uomo

Page 21: ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA E DELLA SCIENZA.

L’anima e la classificazione delle virtùL’anima e la classificazione delle virtù

Dall’anima SENSITIVA dipende la facoltà desiderativa, ovvero la capacità di provare desideri e passioni, che deve essere diretta dalla ragione; ad essa si riferiscono quelle che Aristotele chiama

VIRTÙ ETICHE

Dell’anima RAZIONALE sono proprie delle virtù specifiche, quelle che Aristotele chiama

VIRTÙ DIANOETICHE

L’anima VEGETATIVA, non avendo alcun rapporto con la ragione, non è coinvolta nell’etica, che mette in gioco soltanto le due funzioni superiori dell’anima stessa

Page 22: ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA E DELLA SCIENZA.

LE VIRTÙ ETICHELE VIRTÙ ETICHEVengono definite da Aristotele come :Disposizioni o abiti virtuosi del carattere

permettono la vittoria della ragione sugli impulsi

perseguono la giusta misura tra due eccessi

si manifestano come “abitudini” e si sviluppano con l’esercizio

fissano il fine dell’atto morale

la principale virtù etica è la giustizia● Contro la morale aristocratica tradizionale, secondo cui la virtù è innata, secondo Aristotele essa non è un semplice dono di natura, ma richiede un costante esercizio● Contro l’intellettualismo etico a lui precedente (ad esempio di Socrate e di Platone), per Aristotele la virtù non può derivare soltanto dalla conoscenza teoretica del bene, ma richiede l’intervento della volontà

Page 23: ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA E DELLA SCIENZA.

LE VIRTÙ DIANOETICHELE VIRTÙ DIANOETICHE

La prima è detta FACOLTÀ CALCOLATIVA :più strettamente pratica; si occupa di ciò che è in nostro potere.Essa comprende:

•arte (τέχνη) = capacità di produrre un oggetto

•saggezza (φρόνησις) = capacità di agire secondo ragione; ha il compito di determinare il giusto mezzo tra due estremi viziosi

Aristotele distingue due diverse facoltà proprie dell’anima razionale:

Page 24: ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA E DELLA SCIENZA.

LE VIRTÙ DIANOETICHELE VIRTÙ DIANOETICHE

La seconda viene definita FACOLTÀ SCIENTIFICA:è unicamente teorica; studia ciò che non dipende da noi e che non può essere diverso da come è.Essa comprende:

•scienza (έπιστήμη)= capacità dimostrativa (apodittica)

•intelligenza (νούσ)= capacità di cogliere i principi primi delle scienze

L’unione di scienza + intelligenza viene definita da Aristotele SAPIENZASAPIENZA

Page 25: ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA E DELLA SCIENZA.

LE VIRTÙ DIANOETICHELE VIRTÙ DIANOETICHE

La principale virtù propria della FACOLTÀ CALCOLATIVA è

la saggezza (φρόνησις) Dirige la vita morale

È rivolta alle cose sensibili

Collabora con la virtù etica

Fissa i mezzi per realizzare l’atto morale

È alla portata di tutti

Page 26: ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA E DELLA SCIENZA.

LE VIRTÙ DIANOETICHELE VIRTÙ DIANOETICHELa principale virtù propria della FACOLTÀ SCIENTIFICA è

la sapienza (σοφία)consiste nella contemplazione delle realtà soprasensibili

rappresenta il sommo bene per l’uomo, cioè la massima felicità

è propria soltanto del filosofo

non basta a garantire la saggezza

Contro le tesi espresse da Platone nella “Repubblica” (= il filosofo deve governare, perché solo chi conosce la giustizia può rendere giusto lo Stato) Aristotele pensa che la sapienza, propria di pochi uomini, non si accompagni necessariamente alla saggezza, che è la dote più importante per chi governa

Page 27: ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA E DELLA SCIENZA.

SINTESI FINALESINTESI FINALE

ANIMA: VEGETATIVA

SENSITIVA

RAZIONALE

Virtù eticheDisposizione a scegliere il giusto mezzo

La principale virtù etica è la giustizia

Pur attribuendo grande importanza sia alla saggezza che alla sapienza, Aristotele sostiene che l’esercizio della SAPIENZA, ossia la vita del filosofo, sia la più degna di essere vissuta e che procuri la massima felicità

Virtù dianoeticheFacoltàCalcolativa

= Saggezza

Facoltà scientifica

Scienza + Intelligenza =Sapienza

Page 28: ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA E DELLA SCIENZA.

Politica e poeticaPolitica e poetica

L’uomo è un animaleL’uomo è un animale SocialeSociale Lo stato è una comunità Lo stato è una comunità

per uomini liberiper uomini liberi Cercare la costituzione Cercare la costituzione

più adatta alla città più adatta alla città La migliore costituzione La migliore costituzione

è la politia ( classe è la politia ( classe media)che mitiga gli media)che mitiga gli eccessi della eccessi della democrazia e democrazia e dell’oligarchiadell’oligarchia

L’arte è imitazioneL’arte è imitazione Tragedia: imitazione Tragedia: imitazione

seria di fatti che seria di fatti che possono accadere per possono accadere per suscitare la purificazione suscitare la purificazione dell’animodell’animo

Storia: narrazione di Storia: narrazione di fatti accadutifatti accaduti

Carattere purificatorio Carattere purificatorio dell’artedell’arte

Page 29: ARISTOTELE (Stagira 384 – Calcide 322) LA CONCEZIONE DELLA REALTA E DELLA SCIENZA.

FINE