«Areopago»,laboratorio per una scienza teologica · rapporto tra teologia e scienza,fede e...

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INVENTARIO TOSCANA OGGI 21 gennaio 2018 21 Per un dialogo fecondo tra teologia e saperi alleanza tra fede e ragione: è da qui che bisogna ripartire; e da qui, non casualmente, riparte il Cardinale Angelo Scola nella densa Prefazione che ha scritto per il bel volume Ordo sapientiae. Per un dialogo fecondo tra teologia e saperi (Vita e Pensiero, pp. 264, euro 25,00) ottimamente curato dal vescovo Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. In effetti, senza il recupero di quella fondamentale alleanza, la possibilità di dar vita a un rinnovato e fruttuoso incontro tra Vangelo e cultura, tra teologia e saperi rimarrà una meta irraggiungibile. L’Ateneo dei cattolici italiani avverte con particolare urgenza il compito di propiziare e rendere fecondo tale incontro: perciò, da vari anni, ha inaugurato un percorso dedicato proprio a concretizzare la ricostruzione di un rapporto che, nel tempo, per molteplici ragioni, si è andato logorando fino quasi a scomparire completamente. Afferma a questo riguardo Monsignor Giuliodori: «Appare pertanto evidente che siamo lontani dal poter considerare chiusa la vicenda del rapporto tra teologia e scienza, fede e ragione, perché la ricerca appassionata del vero ha bisogno che queste due ali si librino in modo armonioso nel mare della conoscenza.Tutto, quindi, sembra spingere verso una necessaria ripresa del dibattito e del confronto», nella convinzione che l’arricchimento sarà reciproco: per la teologia, chiamata a misurarsi con il sapere contemporaneo, e per le altre scienze, che dall’indagine teologica potranno ottenere indicazioni e proposte di ampio respiro e di sicuro valore. Nella prima parte del libro vengono esplorati gli orizzonti biblico-teologici del confronto (interventi di Betori, Monari, Nosiglia, Brambilla, Forte, Lia e Bollati); nella seconda sono indicati alcuni percorsi del dialogo fra teologia e saperi (contributi di Maffeis, Potestà, Brambilla, Salvioli, Fisichella e Botturi); nella terza vengono proposte varie prospettive per l’insegnamento della Teologia nell’Università Cattolica (saggi di Zani, Maier, Salvioli e Alberto). Oltre a una puntuale presentazione di Franco Anelli, Rettore dell’Ateneo, il libro contiene un’appendice che include un’antologia ragionata, a cura di Claudio Giuliodori, di testi di papa Francesco riguardanti il rapporto fra università, cultura e teologia, e una proposta di organizzazione dei programmi dei corsi di Teologia da tenere presso l’Ateneo fondato da padre Agostino Gemelli. L la CLASSIFICA 1) S. Noè VIETATO LAMENTARSI San Paolo 2) M. Cacciari GENERARE DIO Il Mulino 3) B. Sorge BREVI LEZIONI DI DOTTRINA SOCIALE Queriniana 4) Papa Francesco QUANDO PREGATE DITE PADRE NOSTRO Rizzoli 5) F.Moscherani MI LEGGI UNA STORIA DI NATALE? Paoline 6) P. F. Listri FIORENTINACCI Le Lettere 7) G. Piccolo TESTA O CUORE? Ediz. Paoline 8) L. M. Epicoco SALE, NON MIELE San Paolo 9) Papa Francesco UN MESE IN ATTESA DI DIO San Paolo 10) AA. VV. POVERTÀ Città Nuova di Stefano Zecchi DI ALESSANDRO BIANCALANI * ato dal volere del suo editore Antonio Scollo, il progetto teologico di Areopago si articola intorno a due criteri: un linguaggio comprensibile all’uomo d’oggi, e la tematizzazione di argomenti che fanno parte del dibattito culturale odierno. Antonino Postorino mi coinvolse in questo progetto ed insieme abbiamo raccolto questa sfida, confrontandoci con diversi teologi e filosofi. Nella presentazione del primo volume («La sfida della verità. La teologia come visione del fondamento invisibile») abbiamo mostrato i punti cardine della nostra riflessione: «Il sistema della teologia classica riteniamo, non abbia affatto perduto il suo valore, ma lo conserva integralmente non semplicemente sul piano dell’essere una forma storica del sapere con i contenuti che in tale sapere si sono via via depositati, ma proprio sul piano strettamente epistemologico, cioè che riguarda la struttura del sapere come tale. Sostenere la perenne attualità - e anche la crescente necessità - del modello teologico del sapere non può limitarsi ad un vagheggiamento nostalgico o alla coltivazione di un hortus conclusus: le grandi fratture che si sono prodotte hanno, infatti, tutte una loro ragione, ed il loro risanamento richiede un lavoro intenso non di restauro, ma di radicale ricostruzione. Riteniamo, infatti, che siano tre gli ambiti che sono sopravvissuti alla catastrofe dell’unità del sapere. Tali ambiti - sebbene in modalità estremamente complesse e segnate dal divenire storico - corrispondono ai tre momenti di quella che può ancora essere considerata una scienza dell’assoluto. Il primo momento è quello che corrisponde all’apertura primitiva di fede nel darsi immediato della verità nella forma di una divina rivelazione, momento fondante l’intera fenomenologia religiosa. Il secondo momento è quello dell’insorgente bisogno di garantire questa verità di una certezza autonoma e necessitante riguardo alla sua struttura portante, ed è questo il luogo della filosofia. Il terzo momento è quello dell’apertura all’esperienza immediata che arricchisce progressivamente di contenuto questa struttura portante, ed è questo il luogo occupato ormai soltanto dalla scienza moderna. Questi tre momenti, che nella teologia classica avevano trovato una loro peculiare unità, in seguito sono stati coinvolti nel processo di frantumazione e di isolamento descritto, ed il problema risultante è duplice: in primo luogo, questi tre momenti restano gli indifferibili elementi organici di una scienza dell’assoluto; in secondo luogo una scienza dell’assoluto - qualunque cosa ne pensi la stragrande maggioranza del pensiero contemporaneo - è un’esigenza insopprimibile del sapere come tale, e per quanto venga respinta con motivazioni critiche contingenti, troverà sempre modo di rinascere in una forma adeguata che si collochi al di là della critica.. Un’ultima annotazione riguarda proprio l’ecclesialità, che, lungi dall’essere un elemento costrittivo, è parte integrante dello stesso statuto epistemologico della teologia: la riflessione teologica ha, comunque, come soggetto la Chiesa, ed il teologo che declini verso l’individualismo teorico tradisce prima di tutto la sua stessa scienza. Bisogna, però, distinguere con precisione tra la riconosciuta e fondante appartenenza ecclesiale e la pretesa che la propria voce sia la voce della Chiesa: quest’ultima, per essere tale, deve sorgere da un complesso di mediazioni riassumibili nella coerenza con la tradizione e nella subordinazione all’autorità magisteriale. Il gruppo di ricercatori che si riconosce nel programma di Areopago si dà, dunque, come fine l’apertura di uno spazio nel quale la teologia, mantenendo la propria natura di scienza ecclesiale, si confronti liberamente coi problemi del mondo proponendo i risultati della sua ricerca anche al mondo extra- ecclesiale, coinvolgendolo e coinvolgendosi in un linguaggio che riesca ad essere comune. Quanto, poi, tali risultati riescano da un lato ad essere significativi nel mondo extra- ecclesiale, dall’altro ad essere riconosciuti quali momenti della voce della Chiesa, questa è una scommessa teorica nella quale ogni ricercatore deve rischiare in proprio assumendosene la responsabilità. Questa in sintesi la proposta teologica di Areopago che, adesso, è appena uscito con un secondo volume dal titolo: «L’identità Europea. Fra sapere condiviso ed eredità perduta» (Ed. Agorà & Co., euro 25). https://agoracommunication.com. *co-curatore della collana «Areopago» e docente presso la Facoltà teologica dell’Italia centrale N ue settimane in più per ammirare l’opera straordinaria di Maurits Cornelis Escher per la prima volta a Palazzo Blu di Pisa. La mostra Escher. Oltre il possibile presenta una rassegna completa di tutti gli ipnotici, sorprendenti e spiazzanti capolavori del grande olandese e ripercorre le tappe della creatività dell’artista, soffermandosi in modo particolare sui lunghi e decisivi soggiorni in Italia, tra scenari naturali e memorie artistiche che segnarono in modo profondo il suo stile. Con il contributo della Fondazione Pisa e la collaborazione del Gemeentemuseum Den Haag, Arthemisia e M.C. Escher Foundation, inaugurata il 13 ottobre scorso, l’esposizione ha riscosso un grande successo di pubblico con un bilancio di circa 60 mila visitatori, tanto da indurre gli organizzatori a prolungarne l’apertura. La mostra, che già dopo un mese aveva registrato oltre 15mila presenze, avrebbe dovuto chiudere il 28 gennaio ma è arrivata la notizia della proroga che consentirà le visite in mostra fino all’11 febbraio. Sarà dunque possibile soddisfare le richieste di prenotazione provenienti da diverse parti d’Italia. Fino all’11febbraio il percorso espositivo, che rimarrà inalterato, permetterà al pubblico di intraprendere un affascinante viaggio intorno alle oltre 100 opere esposte, tra xilografie, acqueforti e litografie provenienti dalla collezione del Gemeentemuseum Den Haag dell’Aja, con il contributo di alcune curiose soluzioni espositive progettate dall’architetto Cesare Mari. La mostra Escher. Oltre il possibile è visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 19, il sabato e la domenica dalle 10 alle 20 (la biglietteria chiude un’ora prima). Il biglietto d’ingresso intero è di 12 euro con audioguida, 10 euro (sempre con audioguida) il ridotto per gruppi e convenzioni. Ridotto a 5 euro con audioguida per gli studenti dell’Università di Pisa e della Scuola Normale Superiore, valido solo il giovedì. Info: www.mostraescherpisa.it D la MOSTRA Pisa, prorogato Escher a Palazzo Blu «Areopago», laboratorio per una scienza teologica Due i criteri della collana: un linguaggio comprensibile all’uomo di oggi e la tematizzazione di argomenti che fanno parte del dibattito culturale odierno lo SCAFFALE di Maurizio Schoepflin M.C.Escher Altro Mondo 1947 Xilografia 31,8 x 26,1 cm Collezione Gemeentemuseum Den Haag All M.C. Escher works © the M.C. Escher Company B.V.- Baarn- the Netherlands

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INVENTARIO TOSCANA OGGI21 gennaio 2018 21

Per un dialogofecondo tra teologiae saperi

alleanza tra fede e ragione: è daqui che bisogna ripartire; e da

qui, non casualmente, riparte ilCardinale Angelo Scola nella densaPrefazione che ha scritto per il belvolume Ordo sapientiae. Per undialogo fecondo tra teologia e saperi(Vita e Pensiero, pp. 264, euro 25,00)ottimamente curato dal vescovoClaudio Giuliodori, assistenteecclesiastico generale dell’UniversitàCattolica del Sacro Cuore. In effetti,senza il recupero di quellafondamentale alleanza, la possibilitàdi dar vita a un rinnovato e fruttuosoincontro tra Vangelo e cultura, trateologia e saperi rimarrà una metairraggiungibile. L’Ateneo dei cattoliciitaliani avverte con particolareurgenza il compito di propiziare erendere fecondo tale incontro: perciò,da vari anni, ha inaugurato unpercorso dedicato proprio aconcretizzare la ricostruzione di unrapporto che, nel tempo, permolteplici ragioni, si è andatologorando fino quasi a scomparirecompletamente.Afferma a questo riguardo MonsignorGiuliodori: «Appare pertantoevidente che siamo lontani dal poterconsiderare chiusa la vicenda delrapporto tra teologia e scienza, fede eragione, perché la ricercaappassionata del vero ha bisogno chequeste due ali si librino in modoarmonioso nel mare dellaconoscenza.Tutto, quindi, sembraspingere verso una necessaria ripresadel dibattito e del confronto», nellaconvinzione che l’arricchimento saràreciproco: per la teologia, chiamata amisurarsi con il saperecontemporaneo, e per le altre scienze,che dall’indagine teologica potrannoottenere indicazioni e proposte diampio respiro e di sicuro valore. Nellaprima parte del libro vengonoesplorati gli orizzonti biblico-teologicidel confronto (interventi di Betori,Monari, Nosiglia, Brambilla, Forte,Lia e Bollati); nella seconda sonoindicati alcuni percorsi del dialogo frateologia e saperi (contributi diMaffeis, Potestà, Brambilla, Salvioli,Fisichella e Botturi); nella terzavengono proposte varie prospettiveper l’insegnamento della Teologianell’Università Cattolica (saggi diZani, Maier, Salvioli e Alberto). Oltrea una puntuale presentazione diFranco Anelli, Rettore dell’Ateneo, illibro contiene un’appendice cheinclude un’antologia ragionata, acura di Claudio Giuliodori, di testi dipapa Francesco riguardanti ilrapporto fra università, cultura eteologia, e una proposta diorganizzazione dei programmi deicorsi di Teologia da tenere pressol’Ateneo fondato da padre AgostinoGemelli.

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la CLASSIFICA

1) S. NoèVIETATO LAMENTARSISan Paolo

2) M. CacciariGENERARE DIOIl Mulino

3) B. SorgeBREVI LEZIONIDI DOTTRINA SOCIALEQueriniana

4) Papa FrancescoQUANDO PREGATE DITEPADRE NOSTRORizzoli

5) F.MoscheraniMI LEGGI UNA STORIADI NATALE?Paoline

6) P. F. ListriFIORENTINACCILe Lettere

7) G. PiccoloTESTA O CUORE?Ediz. Paoline

8) L. M. EpicocoSALE, NON MIELESan Paolo

9) Papa FrancescoUN MESE IN ATTESADI DIOSan Paolo

10) AA. VV.POVERTÀCittà Nuova

di Stefano Zecchi

DI ALESSANDRO BIANCALANI *

ato dal volere del suo editoreAntonio Scollo, il progetto teologicodi Areopago si articola intorno a duecriteri: un linguaggio comprensibile

all’uomo d’oggi, e la tematizzazione diargomenti che fanno parte del dibattitoculturale odierno. AntoninoPostorino mi coinvolse in questoprogetto ed insieme abbiamoraccolto questa sfida, confrontandoci con diversi teologie filosofi. Nella presentazione delprimo volume («La sfida dellaverità. La teologia come visionedel fondamento invisibile»)abbiamo mostrato i punti cardinedella nostra riflessione: «Il sistemadella teologia classica riteniamo,non abbia affatto perduto il suovalore, ma lo conserva

integralmente nonsemplicemente sulpiano dell’essere unaforma storica delsapere con icontenuti che in talesapere si sono via via depositati,ma proprio sul pianostrettamente epistemologico, cioèche riguarda la struttura delsapere come tale. Sostenere laperenne attualità - e anche lacrescente necessità - del modelloteologico del sapere non puòlimitarsi ad un vagheggiamentonostalgico o alla coltivazione diun hortus conclusus: le grandifratture che si sono prodotte

hanno, infatti, tutte una loro ragione, ed illoro risanamento richiede un lavoro intensonon di restauro, ma di radicale ricostruzione.Riteniamo, infatti, che siano tre gli ambiti chesono sopravvissuti alla catastrofe dell’unità delsapere.Tali ambiti - sebbene in modalitàestremamente complesse e segnate daldivenire storico - corrispondono ai tremomenti di quella che può ancora essereconsiderata una scienza dell’assoluto. Il primomomento è quello che corrisponde all’aperturaprimitiva di fede nel darsi immediato dellaverità nella forma di una divina rivelazione,momento fondante l’intera fenomenologiareligiosa. Il secondo momento è quellodell’insorgente bisogno di garantire questaverità di una certezza autonoma e necessitanteriguardo alla sua struttura portante, ed èquesto il luogo della filosofia. Il terzo momento è quello dell’apertura all’esperienzaimmediata che arricchisce progressivamente di

contenuto questa struttura portante, ed èquesto il luogo occupato ormai soltanto dallascienza moderna. Questi tre momenti, che nellateologia classica avevano trovato una loropeculiare unità, in seguito sono stati coinvoltinel processo di frantumazione e di isolamentodescritto, ed il problema risultante è duplice:in primo luogo, questi tre momenti restano gli

indifferibili elementi organici diuna scienza dell’assoluto; in secondo luogo una scienzadell’assoluto - qualunque cosa nepensi la stragrande maggioranzadel pensiero contemporaneo - èun’esigenza insopprimibile delsapere come tale, e per quantovenga respinta con motivazionicritiche contingenti, troveràsempre modo di rinascere in unaforma adeguata che si collochi aldi là della critica.. Un’ultimaannotazione riguarda propriol’ecclesialità, che, lungi dall’essereun elemento costrittivo, è parteintegrante dello stesso statutoepistemologico della teologia: lariflessione teologica ha,comunque, come soggetto la

Chiesa, ed il teologo che declini versol’individualismo teorico tradisce prima ditutto la sua stessa scienza. Bisogna, però,distinguere con precisione tra la riconosciuta efondante appartenenza ecclesiale e la pretesache la propria voce sia la voce della Chiesa:quest’ultima, per essere tale, deve sorgere daun complesso di mediazioni riassumibili nellacoerenza con la tradizione e nellasubordinazione all’autorità magisteriale. Ilgruppo di ricercatori che si riconosce nelprogramma di Areopago si dà, dunque, comefine l’apertura di uno spazio nel quale lateologia, mantenendo la propria natura discienza ecclesiale, si confronti liberamente coiproblemi del mondo proponendo i risultatidella sua ricerca anche al mondo extra-ecclesiale, coinvolgendolo e coinvolgendosi inun linguaggio che riesca ad essere comune.Quanto, poi, tali risultati riescano da un latoad essere significativi nel mondo extra-ecclesiale, dall’altro ad essere riconosciutiquali momenti della voce della Chiesa, questaè una scommessa teorica nella quale ogniricercatore deve rischiare in proprioassumendosene la responsabilità.Questa in sintesi la proposta teologica di Areopago che, adesso, è appena uscito con unsecondo volume dal titolo: «L’identitàEuropea. Fra sapere condiviso ed ereditàperduta» (Ed. Agorà & Co., euro 25).https://agoracommunication.com.*co-curatore della collana «Areopago» e docente presso

la Facoltà teologica dell’Italia centrale

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ue settimane in più perammirare l’opera straordinaria

di Maurits Cornelis Escher per laprima volta a Palazzo Blu di Pisa. Lamostra Escher. Oltre il possibile presenta una rassegna completa ditutti gli ipnotici, sorprendenti espiazzanti capolavori del grandeolandese e ripercorre le tappe dellacreatività dell’artista, soffermandosiin modo particolare sui lunghi edecisivi soggiorni in Italia, trascenari naturali e memorie artisticheche segnarono in modo profondo ilsuo stile. Con il contributo dellaFondazione Pisa e la collaborazionedel Gemeentemuseum Den Haag,Arthemisia e M.C. EscherFoundation, inaugurata il 13ottobre scorso, l’esposizione hariscosso un grande successo dipubblico con un bilancio di circa 60

mila visitatori, tanto da indurre gliorganizzatori a prolungarnel’apertura.La mostra, che già dopo un meseaveva registrato oltre 15milapresenze, avrebbe dovuto chiudereil 28 gennaio ma è arrivata lanotizia della proroga che consentiràle visite in mostra fino all’11febbraio. Sarà dunque possibilesoddisfare le richieste diprenotazione provenienti da diverseparti d’Italia. Fino all’11febbraio il percorsoespositivo, che rimarrà inalterato,permetterà al pubblico diintraprendere un affascinanteviaggio intorno alle oltre 100 opereesposte, tra xilografie, acqueforti elitografie provenienti dallacollezione del GemeentemuseumDen Haag dell’Aja, con il contributo

di alcunecuriosesoluzioniespositiveprogettatedall’architettoCesare Mari.La mostra Escher. Oltre ilpossibile èvisitabile tutti i giorni dalle 10 alle19, il sabato e la domenica dalle 10alle 20 (la biglietteria chiude un’oraprima). Il biglietto d’ingresso interoè di 12 euro con audioguida, 10euro (sempre con audioguida) ilridotto per gruppi e convenzioni.Ridotto a 5 euro con audioguida pergli studenti dell’Università di Pisa edella Scuola Normale Superiore,valido solo il giovedì.Info: www.mostraescherpisa.it

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la MOSTRA

Pisa, prorogato Eschera Palazzo Blu

«Areopago», laboratorioper una scienza teologica

Due i criteridella collana:un linguaggiocomprensibileall’uomodi oggi e latematizzazionedi argomentiche fanno partedel dibattitoculturaleodierno

lo SCAFFALEdi Maurizio Schoepflin

M.C.EscherAltro Mondo1947Xilografia 31,8 x 26,1 cm CollezioneGemeentemuseumDen Haag All M.C. Escherworks © the M.C.Escher Company B.V.-Baarn- theNetherlands