Arena del Sole - rassegna stampa 12/13 marzo

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COBBIEBE DI BOLOGNA www.conieredibotogna.it . • t . • l Il teatro stabile della città attende ancora il varo della Fondazione che può salva rio. Ma mancano i soldi Arena del Sole, la crisi in scena Salta la stagione estiva, 59 dipendenti in cassa integrazione «Pensano alle. notti bianche e intanto la cultura chiude» <<È da due anni che ripeto che la situazione dell'Arena è molto grave, ma nessuno sembra rendersi conto di dove siamo. Tutti stanno a parlare solo di feste e notti bianche ... come se fossimo ancora negli anni 8o». Così l'assessore alla Cultura del Comune, Alberto Ronchi, fotografa la crisi del teatro stabile di via Indipendenza. «Dopo il-Comunale, è la seconda industria culturale della città>>, ricorda. Poi il pressing su Regione e privati: <<Il Comune è pronto a fare la sua parte>>. APAGINAS Una sessantina di dipendenti in cassa integrazione per sei me- l si e la rinuncia al programma estivo, alle serate con gli chef e alle repliche del tradizionale spettacolo con Vito nel Chio- stro. All'Arena del Sole va in sce- na la crisi L'unica soluzione pro- : spettata per salvare il teatro sta- bile della città è la trasformazio- ne in Fondazione ma ancora ' non si trovano i sòldi necessari. All'appello manca un milione di euro e i tempi stringono. n presi- dente di Nuova Scena, la coope- rativa che gestisce il teatro mini- mizza: «Siamo ricorsi per la pri- ma volta alla cassa· integrazione, ci fermiamo e conteniamo i co- sti ma sono sicuro che si troverà una soluzione e presto ripartire- mo». Una soluzione che però de- ve arrivare in pochi mesi. A PAGINA 5 Cavlna l L'intervista L'assessore alla Cultura pre$sa la Regi one: il Comune è già pronto Ronchi: <<Tanti eventi e notti bianche Ma così perdiamo di vista le priorità» <<È da due anni che ripeto che la situazione dell'Arena del Sole è mol- to grave- sbotta l'assessore alla Cul- tura Alberto Ronchi - ma nessuno sembra rendersi conto di dove sia- mo. Tutti stanno a parlare solo di fe- ste e notti bianche ... come se fossi- mo ancora negli anni 8o». Insomma, nessuno ha raccolto l'appello? «Stiamo ancora lavorando, non ab- biamo gettato la spugna ma è una corsa contro il tempo, siamo già fuo - ri tempo massimo. Per salvare il tea- tro bisogna trovare una soluzione en- tro la firie della discussione del bilan- cio comunale». Tradotto: dovete trovare 2 milio- ni e 400 mila euro entro primavera per poter trasformare l'Arena in Fondazione? <<L'amministrazione è in oggettiva difficoltà. Ma la nostra parte l'abbia- mo fatta: a suo tempo abbiamo mes- so nero su bianco la nostra disponibi- lità a erogare un milione e mezzo di euro». Chi manca? <<La trattativa è con tutti, dalla Re- gione, con cui è in corso un ragiona- mento, fino alle associazione di cate- goria ai privati. Ma bisogna cambia- re mentalità>>. Bisogna farla finita con gli even- ti? <<Bisogna stabilire una volta per tutte delle priorità. Le notti bianche, i grandi eventi sono la ciliegina sulla torta ma qui è a rischio la torta. Cosa ci vogliamo fare con le ciliegine?». La torta non è solo l'Arena... «Sono le istituzioni culturali della nostra città, quelle che producono, con un'attività continuativa, con per- In allarme L'assessore Alberto Ronchi sone che ci lavorano. Dopo il Comu- nale, l'Arena è la seconda industria culturale di Bologna». E se fosse costretta a chiudere? <<lo non so se ci rendiamo conto che potremmo perdere il nostro tea- . tro stabile, un elemento così impor- tante con una grande storia. Che po- tremmo lasciare 50 persone senza la- voro e smantellare il nostro patrimo- nio». E l'edificio? <<L'edificio è di proprietà del Co- mune: la Fondazione, invece, l'avreb- be acquisito. Nel caso di chiusura co- sa potremmo fare con una struttura così nel bel mezzo di via Indipenden- za con le risorse che abbiamo?> > Lei però è ancora fiducioso? <<Non posso darmi per vinto. Se prima c'erano campanelli d' allarme, adesso ci sono le campane a storno. Spero che si sentano e che ci stringia- mo intorno a quelle che devono esse- re le priorità> >. Troppi guaidano altrove? «Questa mania dell'evento toglie risorse al consolidamento di realtà senza le quali la città si impoverireb- be per sempre». L. Cav. O RIPROOUZIOHE R!S{RVAT A

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Sospesa l&#39;attività estiva nel Chiostro dell&#39;Arena

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COBBIEBE DI BOLOGNA www.conieredibotogna.it

. • t . • • l

Il teatro stabile della città attende ancora il varo della Fondazione che può salva rio. Ma mancano i soldi

Arena del Sole, la crisi in scena Salta la stagione estiva, 59 dipendenti in cassa integrazione

«Pensano alle. notti bianche e intanto la cultura chiude»

<<È da due anni che ripeto che la situazione dell'Arena è molto grave, ma nessuno sembra rendersi conto di dove siamo. Tutti stanno a parlare solo di feste e notti bianche ... come se fossimo ancora negli anni 8o». Così l'assessore alla Cultura del Comune, Alberto Ronchi, fotografa la crisi del teatro stabile di via Indipendenza. «Dopo il-Comunale, è la seconda industria culturale della città>>, ricorda. Poi il pressing su Regione e privati: <<Il Comune è pronto a fare la sua parte>>.

APAGINAS

Una sessantina di dipendenti in cassa integrazione per sei me- l si e la rinuncia al programma estivo, alle serate con gli chef e alle repliche del tradizionale spettacolo con Vito nel Chio­stro. All'Arena del Sole va in sce­na la crisi L'unica soluzione pro- : spettata per salvare il teatro sta­bile della città è la trasformazio­ne in Fondazione ma ancora ' non si trovano i sòldi necessari. All'appello manca un milione di euro e i tempi stringono. n presi­dente di Nuova Scena, la coope­rativa che gestisce il teatro mini­mizza: «Siamo ricorsi per la pri­ma volta alla cassa· integrazione, ci fermiamo e conteniamo i co­sti ma sono sicuro che si troverà una soluzione e presto ripartire­mo». Una soluzione che però de­ve arrivare in pochi mesi.

A PAGINA 5 Cavlna

l L'intervista L'assessore alla Cultura pre$sa la Regione: il Comune è già pronto

Ronchi: <<Tanti eventi e notti bianche Ma così perdiamo di vista le priorità»

<<È da due anni che ripeto che la situazione dell'Arena del Sole è mol­to grave-sbotta l'assessore alla Cul­tura Alberto Ronchi - ma nessuno sembra rendersi conto di dove sia­mo. Tutti stanno a parlare solo di fe­ste e notti bianche ... come se fossi­mo ancora negli anni 8o».

Insomma, nessuno ha raccolto l'appello?

«Stiamo ancora lavorando, non ab­biamo gettato la spugna ma è una corsa contro il tempo, siamo già fuo­ri tempo massimo. Per salvare il tea­tro bisogna trovare una soluzione en­tro la firie della discussione del bilan­cio comunale».

Tradotto: dovete trovare 2 milio­ni e 400 mila euro entro primavera per poter trasformare l'Arena in Fondazione?

<<L'amministrazione è in oggettiva

difficoltà. Ma la nostra parte l'abbia­mo fatta: a suo tempo abbiamo mes­so nero su bianco la nostra disponibi­lità a erogare un milione e mezzo di euro».

Chi manca? <<La trattativa è con tutti, dalla Re­

gione, con cui è in corso un ragiona­mento, fino alle associazione di cate­goria ai privati. Ma bisogna cambia­re mentalità>>.

Bisogna farla finita con gli even­ti?

<<Bisogna stabilire una volta per tutte delle priorità. Le notti bianche, i grandi eventi sono la ciliegina sulla torta ma qui è a rischio la torta. Cosa ci vogliamo fare con le ciliegine?».

La torta non è solo l'Arena ... «Sono le istituzioni culturali della

nostra città, quelle che producono, con un'attività continuativa, con per- In allarme L'assessore Alberto Ronchi

sone che ci lavorano. Dopo il Comu­nale, l'Arena è la seconda industria culturale di Bologna».

E se fosse costretta a chiudere? <<lo non so se ci rendiamo conto

che potremmo perdere il nostro tea-. tro stabile, un elemento così impor­

tante con una grande storia. Che po­tremmo lasciare 50 persone senza la­voro e smantellare il nostro patrimo­nio».

E l'edificio? <<L'edificio è di proprietà del Co­

mune: la Fondazione, invece, l'avreb­be acquisito. Nel caso di chiusura co­sa potremmo fare con una struttura così nel bel mezzo di via Indipenden­za con le risorse che abbiamo?>>

Lei però è ancora fiducioso? <<Non posso darmi per vinto. Se

prima c'erano campanelli d'allarme, adesso ci sono le campane a storno. Spero che si sentano e che ci stringia­mo intorno a quelle che devono esse­re le priorità>>.

Troppi guaidano altrove? «Questa mania dell'evento toglie

risorse al consolidamento di realtà senza le quali la città si impoverireb­be per sempre».

L. Cav. O RIPROOUZIOHE R!S{RVAT A

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Tutti l noci"

Nuova Scena fu fondata nel1968 da Dano Fo e V1ttono Franceschr Gestisce dal1995 l'Arena grazre alla convenzione con Il Comune Nuova ' Scena - Arena del Sole- Teatro stabile è finanzrato dallo Stato, dal Comune e dalla Regione

Soci in difficoltà e

Il destino dell'Arena è appeso al progetto dr trasformarla In Fondazione: d Comune si d1ce disponibile a investrrcl, ma aspetta le deCISIOni della Regrone, l'altro SOCIO pubblico, der pnvatr cornvoltr (Legacoop) e di altre forze del territorro

Per realizzare la Fondaztone, mancano c1rca 900 mrla euro· Il Comune è dtsposto a metterei un milione e mezzo (ma nell'arco di tre anni) il resto è ancora senza copertura e l SOCI pubbliCI e pnvatr sono in affanno

Dip ndenti pr eu ti

la cassa mtegrazione tn deroga rrguarda la totalità dei lavoraton del teatro di vra Indipendenza, che sono una sessantina Secondo Antonio Rossa della Cgif. però, «non cr sono al momento 1 termrni d1 unacnsr prù profonda»

Corriere di Bologna Martedl12 Marzo 2013

La cultura in crisi A rischio una sessantina di lavoratori del teatro stabile di Bologna in gestione da 18 anni alla cooperativa Nuova Scena

All'Arena del Sole parte la cassa integrazi<?n~ Salta la stagione estiva degli chef e di Vito Tempi stretti (e pochi soldi) per la Fondazione

Cassa integrazione da aprile ad agosto per una sessantina di dipendenti e la rinuncia al programma estivo: nien~e. sera: te con gli chef o le tradiz10nali repliche con Vito che da qual- . che anno avevano già sostitui- l to un cartellone a più spettaco­li. E una spada di Damocle che ! pende sul futuro del teatro. L'Arena del Sole, per la prima volta da 18 anni (da quando è gestita dalla cooperativa Nuo­va Scena,) comincia a perdere pezzi. E per la prima volta ricor­re ad ammortizzatori sociali.

È lo strascico di una lunga crisi, condivisa a dire il vero con quasi tutte le imprese cul­.turali d1talia, ma che in città ha preso la forma dell'emer-

- genza da quando, l'anno scor- l so, il Comune aveva posto una specie di aut aut: l'Arena, tea­tro stabile (ovvero di produzio­ne) della città doveva trasfo~­marsi in Fondazione entro di­cembre o avrebbe rischiato grosso. Ma i tempi si sono dila-t ati.

n progetto di trasformazio­ne dello status giuridico, già varato dalla giunta, è molto chiaro e prevede la costruzio- · ·1 ne di un cda con tre membri nominati dal Comune e due dai soci privati (praticamente Nuova Scena è la cooperativa); poi il via alla ricapitalizzazio­ne, compresa l'acquisizione dell'edificio di via Indipenden­za 44 e a una nuova vita con

una nuova goveiJll!Ilce e poten­ziate capacità finanziare. ~ mancare, però, SOJ?-? ~cora t soldi: servono 2 mil10m e 400 mila euro da trovare, a questo punto, entro la primave~ pri­ma che Palazzo d' Accurs10 ap­provi il bilancio. Anche per­ché, da part~ su~. il Comu~e ha messo a disposiZlone un IDI- italiana costretta a chiudere il lione e 500 mila euro. Cifra proprio teatro stabile. «Il ri­che oltre alle disponibilità di sparmio, soprattutto dato ilpe­Legacoop e dei privati, eviden- riodo - va avanti Terranova temente non basta - era doveroso. Ogni mese di

«Noi continuiamo a lavora- teatro aperto costa 8o mila eu­re ~ cerca di minimizzare il rosolo di stipendi, senza conta­presidente di Nuova Scena re tasse, spese e contributi che Massimo Terranova -. In un fanno lievitare la cifra fino a periodo di crisi fn eu! ~ua~f!!~.- 150 mila euro. Adesso aspettia­te le aziende ricorrono alla cas~ · m o che finiscano le trattative sa integrazione è normale che per la conversione in Fondazio- . capiti anche a noi. Stiamo resi- . ne e poi possiamo ripartire. Io stendo tutti insieme, per anda- sono molto ottimista, nel no­re avanti. Abbiamo rinunciato ; stro settore abbiamo sempre all'estate, ci fermiamo qualche , fatto i conti con l'incertezza. mese e conteniamo i costi>>. Le Qui i problemi sono comincia­persone coinvolte sono pratica- : mente tutti i lavoratori della · - - -------­-struttura: 47 dipendenti a te~- 1 H presidente po indeterminato e 12 tra sta- Massimo Terranova: gionali e diversamente contrat- L' st t ? 0 · tualizzati. La preoccupazione è «. e a e· ?nl mese alta, ma nessuno vuole pensa- l d1 apertura Cl costa re all'ipotesi che Bologna con- 150 mila euro» quisti il primato di unica città

ti nel 2oo8-2oog. Posso dire che ormai ci siamo abituati».

Ma, mentre nelle stanze di via Indipendenza si ragiona e si prendono accordi con le compagnie per costruire la sta­gione 2013-2014, a Palazzo d'Accursio si suona l'allarme: bisogna fare in fretta e chi può, in sostanza, metta mano al portafogli perché non c'è più tempo da perdere. Sono gli ultimi mesi utili per salvare il teatro e non è detto, in effetti, · che non si trovi una soluzione in extremis.

«Per ora - fa sapere Anto­nio Rossa della Cgil, che ha fir­mato la richiesta di cassa inte­grazione- non ci sono i tet:mi­ni di una crisi più profonda La misura è temporanea, senza al­cuna intenzione di proroga».

Luciana Cavina · [email protected]

OAIPAOOt.IZXlHfiRISERIIATA

Sipario La. sala principale dell'Arena; in alto, la terrazza dove si cucina dopo gli spettacoli estivi

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la Repubblica @ PER SAPERNE DI PIÙ www.arenadelsole.it cuftura.regione.emilia-romagna.it

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La via crucis dell'Arena per uscire dalla • • cns1 Un debito milionario da ripianare. Legacoopassicura Wl milione e mezzo di euro fRANCESCA PARISINI

IA NECESSITÀ di sanare il de bi­to di Nuova Scena, gestore del teatro di via Indipendenza, poi quella di reperire altri 900mila euro,oltrealmilioneemezzogià stabilito dal Comune (che sarà il principale soggetto della futura fondazione) sono le cause prin­cipali del ritardo nella costitu­zione della nuova fisionomia di ges~one dell'Arena del Sole che da aprile metterà i 55 dipenden­ti in cassa integrazione fino al prossimo 31 agosto (anche se fi­no a giugno solo pe~alcune gior­

. nate), cancellando il program­ma estivo nel chiostro e terrni-nando la stagione 2012-2013 il 21 aprile. L'ammontare del de­bito non è mai stato dichiarato; ma potrebbe essere di 4 milioni di euro.

Èuncamminoimpervioquel-lo che dovrebbe portare alla nuova veste giuridica del teatro stabile della città, privato, è vero, . -ma fortemente finanziato da contributi pubblici: 671mila eu-ro è il finanZianwnto annuale da Palazzo d'Accursio, poco meno di un milione è ciò che arriva dal Fuse 350rnila euro quanto stan­ziato dalla Regione, per un volu­me di attività che nel2012 è co-

stato nel suo complesso 5,168 milioni.

La Lega delle Cooperative, che semprehasosten utoilpalcosce­nico da 18 anni gestito da N uova Scena, sarà anche nellanascitu­ra fondazione. <<Conferiremo al patrimonio del nuovo soggetto 1,5 milioni di euro», assicura, in-

fatti, Ethel Frassinetti, direttore della Lega. Della situazione pre­gressa, invece, non dice, pur so­stenendo che la Lega sarà impé­gnata anche sul fronte della chiusura della coop Nuova Sce­na «che in tutti questi anni ha svolto da privato, e rischiando in proprio, una importante attività

Vito è stato il protagonista delle estati al Chiostro: i giovani non harmo futuro . .

"La verità è che a nessuno importa se oggi un attore perde il lavoro ... " SABRINA CAMONCHIA

PRATICAMENTE di casa all'A­renadelSole, Vito è stato nel cor­so degli anni un gran mattatore dell'estate bolognesefralequat­tro mura del suggestivo chiostro del teatro di via Indipendenza, che ora si è visto costretto a can­celiare l'attività della stagione estiva.

Vito, d<!- tanto tempo, le sue "ferie" erano all'ombra delle Due Torri. Con la sua éomicità ha tenuto compagnia al pubbli­co per tantissime sere d'estate. Orailchiostrosalta,chenepen-sa? ·

«Proprio in questi giorni sono

un lavoro come tanti altri. Ma quando si chiudono i rubinetti alla cultura è ovvio che anche i teatri chiudano, non ci si può stupire oggi. Veniamo da anni in cui i soldi dati al settore sono sempre meno, l'impoverimento è generale e riguarda tutti: attori, scenografi, costumisti, tecnici».

Aveva già pensato a qualcosa per l'estate? ·

<IAncorano,maèungranpec- . ca t o perché silàvorava tutti a ca­chet basso e con un budgetridot­tissimo. Io sono molto impegna­to e per me non è un danno eco­nomico, ma la chiusura del chio­stro ha ricadute anche su colle­ghi più giovani che qui si facevano le ossiD>.

C RIPf!.ODUZJONE RISERVATA

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L 'impoverimento riguarda tutti: interpreti, sceriografi costumisti, teç_nici

culturale di interesse pubblico», conclude Frassinetti. In realtà, a fine2012laLegasarebberimasta spiazzata davanti alla dichiarata necessità di altri 900mila euro.

L'assessore alla cultura in Co­mune Alberto Ronchi aveva fis­sato l'ultimatum per la costitu­zione della fondazione a dicem-

bre scorso, annunciando fin da allora che le casse comunali avrebbero, appunto,· stanziato 1,5 milioni di euro per la costi­tuenda fondazione. Poi, però, conti alla mano, ci si è resi conto che sono necessari altri 900mila euro, per evitare che la creatura nasca e si ritrovi indebitata in

·~ ~-

~

[il

MINISTERO Nel2012 Nuova Scena ha ottenuto un contributo di 91 0.223 €.

REGIONE Per il triennio 2102-2014il contributo è di350mila euro l'anno

COMUNE Convenzione fino al 30/6/2015, contributo di 671mila€

poco tempo. n passo avanti è sicuramente

la dichiarazione dell'assessore regionale Massimo Mezzetti che conferma la disponibilità della Regione, anche sevialeAldo Mo­ro, per legge, deve aspettare la costituzione della fondazione primadidecidereuncontributo. S'immagina che la cifra potreb­be essere poco meno della metà. Il resto verrà chiesto, probabil­mente, alle fondazioni bancarie cittadine che però, pure loro, so-

La stagioale si c:btadeù.ia antic <ipoU 21 aprile, cau.ceDati­spettcM:oli estivi

no costrette a fare i conti con la crisi che le ha portate a ridurre drasticamente le erogazioni. Ie­ri diAienadelSole si è parlato an­che in giunta a Palazzo d' Accur­sio, con!' intento di portare entro luglio in consiglio comunale l'approvazione della trasforma­zio ne in fondazione: «Va salvata -ha detto ieri il sindaco Mero la - , e trasformata in fondazione, noi faremo il possibile». ·

OFIIPROOUZIONE AISERVATA

Me:zzetti ipotizzala copertura parziale della cifra mancante, forse400mila euro

"La Regione farà la sua parte ma solo a passaggio avvenuto"

'

La legge ci consente sololostlltciannento lllla tantum. Del resto abbiamo giàPErt

IAREGIONEverràinaiuto dell'A- sembra tutt'altro che liscio. rena del Sole, anche se per il mo- Che cosa significa, assessore, mento solo con un finanziamento «solo alla luce della nascita della <<una tantum», in att~sa della fon- fondazione»? dazione che in futuro unirà Ert e <<Ghe formalmente io posso ora Arena del Sole. Lo testimonia la dichiarare un'intenzione di irnpe­prudente dichiarazione dell'as- gno, ma la Regione può stabilire la sessore alla cultura Massimo forma e la sostanza dell'intervento

· Mezzetti. <lÈ evidente - dice - solo.davanti a una fondazione già che di fronte a una situazione così costituitiD>: grave e complessa che prevede, In che modo la Regione potrà seppure a tempo, la cassa integra- impegnarsi? zio ne per 55 dipendenti, la Regio- <<Con uno stanziamento urui ne Emilia Romagna presterà at- tantum.Soloquesto,infatti,cicon­tenziorte alle vicende dell'Arena sente la legge per i soggetti (e non del Sole, ma solo alla luce della na- solo le fondazioni) in cui la Regio­scitadellafondazione».Ladichia- ne non abbia una partecipazione razionesuonacomeun'assunzio- diretta. Inoltre, da una parte noi ned'impegnodapartedell'ammi- partecipiamo già a una fondazio­nistrazione di viale Aldo Moro, ne, che.è quella di Ert, con sede a ma, ancora una volta, il cammino Modena, e dall'altra!' orientamen-

. -· todellaHegioneèquellodientrare afarpartedellefondazioniilmeno

in teatro a provare "Miseriaeno­biltà" di N anni Garella, che de­butteràil4aprilenellasalagran-. _ de dell'Arena. Era una decisione nell'aria e ora che è stata presa sento un profondo dispiacere».

Il chiostro era diventato un punto di riferimento nella geo­grafia del divertimento estivo ...

-Teatro in cassa integrazione. Legacoop assicura un milione e mezzo di euro -possibile. Anzi, delledv.etendiamo a sfilarci anche da quelle in cui sia­mo già. Altra cosa sarà quando si arriverà al secondo passaggio di questa riorganizzazione del siste­ma teatrale dell'Emilia Romagna, la fusione di Ert e Arena in un'uni­ca fondazione regionale. Ma è un discorso in prospettiva, che si ve­drà>>.

<<L'Arena perde un pezzo si­gnificativo della sua program­mazione, quello che veniva.fat­to con un pubblico di numeri più piccoli, spalmato per diver­se sere di luglio, con prezzi del tutto abbordabili e c.on spetta­coli leggeri come erano i miei. Penso a "Civis", a "Il grande cal­do" o all'ultimo "I babbi degli _sposi". Serate di gran successo, sempre piene di gente. Ma è an­che la città che perde qualcosa, a Bologna l'Arena ha dato mol­tissimo. Ma in tanti sembrano non accorgersene».

Cosa intende? <<Se a perdere il lavoro è un

operaio allora tutti i riflettori so­no accesi. Se è un attore a per­derlo, sembra non interessare a nessuno. Invece noi facciamo

.L'Arena in cerca di fondi il maxi debito • • pernp1anare

TI comico Stefano Bi cocchi

Lo sconforto di Vito "Tanto a nessuno interessa più se un attore resta a spasso" CAMONCHIA APAGINAVII

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PARISINI A PAGINA VII .

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L'assessore regionale alla cultura

La ricetta di Mezzetti "Pronti a dare aiuto ma solo quando . ' ~ . . s1 sara costJ.tmta la Fondazione" IL SERVIZIO A PAGINA VII

In quanto è quantificabile l'im­pegno economico che la Regione potrà sostenere per la futura fon­dazione dell'Arena?

<<Or'anonè quantificabile. Se do­vessimo regolarci conlerisorseche abbiamo,direichenonc'èuneuro, ma contiamo di attingere ad altre voci, magari risorse straordinarie, visto che il budget dell'assessorato alla cultura è già compJetamente · destinato. Certo non riusciremo a coprire in toto i 900milaeuro man­canti:ilnostro saràsicuramenteun intervento parziale».

(f. par.)

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