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AREA RISORSE UMANE SETTORE SERVIZIO CIVILE NAZIONALE SET. 31 Hotel de France, Piazza Marina, 1 – 90133 Palermo Tel. 091/ 238.93645-93646 Fax 091/238.60702: e-mail: [email protected] - http://www.unipa.it/serviziocivile - [email protected] -Inviare corrispondenza: Piazza Marina, 61, 90133 Palermo 4^ Conferenza regionale sulle prospettive, esperienze ed utilità del Servizio Civile Splendid Hotel La Torre, Mondello- 15 Febbraio 2011 Utilità del Servizio Civile: ruolo degli enti accreditati e dei volontari Una breve presentazione dell’Ente che quì oggi rappresento. Quale ente accreditato di terza classe, dal 2005 ad oggi, l’Università di Palermo, in collaborazione con Arci Servizio Civile Sicilia, ha presentato, prima all’UNSC e poi all’Assessorato della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, 35 progetti di SCN. Complessivamente 531 volontari hanno avuto la possibilità di concretizzare “il loro desiderio di “mettere a disposizione un anno della loro vita a favore degli altri”. Ai 531 vanno aggiunti gli 80 volontari partecipanti ai progetti relativi al bando 2010, ancora da avviare (stante le 2.370 domande pervenute, le previste procedure si sono concluse, con l’inoltro delle graduatorie all’UNSC, il 1° febbraio u.s.). Alcuni dati per meglio comprendere qual è il contesto territoriale su cui insistono i nostri progetti. L’Università di Palermo ha come utenza stabile una popolazione studentesca di 51.088 iscritti, più di 2.000 docenti e 2.300 unità di personale T.A. a tempo indeterminato. All’ utenza a cui si è fatto sopra riferimento bisogna aggiungere i dottorandi, gli specializzandi, gli studenti Erasmus, gli studiosi provenienti da altre Università, i liberi professionisti, consulenti e privati cittadini, gli studenti dei poli decentrati durante la loro permanenza a Palermo. E’ superfluo ricordare che le 25 sedi impegnate dai nostri progetti sono aperte indistintamente a tutti i cittadini, ai fruitori occasionali, ai turisti. Utilità del servizio civile La legge istitutiva (6 marzo 2001, n.64), all’art. 1, fissa i principi e le finalità a cui si ispira il Servizio Civile Nazionale, principi e finalità che sinteticamente si possono riassumere con difendere la patria con mezzi non violenti e non armati (art. 52 della cost.), realizzare i principi di solidarietà (art, 2 cost.), promuovere la solidarietà e la cooperazione, partecipare alla salvaguardia del patrimonio della nazione, contribuire alla formazione civica, sociale, culturale e professionale dei giovani mediante attività svolte anche in enti e amministrazioni operanti all’estero. Se pensiamo, come attenzionato da esperti del settore come unimondo.org, all’esportazione di materiali bellici, alle guerre, alle enormi somme spese per la corsa agli armamenti, possiamo subito capire quanto grande ed incisivo possa essere il contributo del SCN, sia in Italia che all’estero, per diffondere e promuovere l’educazione alla pace, la mediazione e gestione non violenta dei conflitti, il rispetto degli altri, la solidarietà come legame, come condivisione di valori e comportamenti fondanti.

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Hotel de France, Piazza Marina, 1 – 90133 Palermo Tel. 091/ 238.93645-93646 Fax 091/238.60702: e-mail: [email protected] -http://www.unipa.it/serviziocivile - [email protected] -Inviare corrispondenza: Piazza Marina, 61, 90133 Palermo

4^ Conferenza regionale sulle prospettive, esperienze ed utilità del ServizioCivile

Splendid Hotel La Torre, Mondello- 15 Febbraio 2011

Utilità del Servizio Civile: ruolo degli enti accreditati e dei volontari

Una breve presentazione dell’Ente che quì oggi rappresento.Quale ente accreditato di terza classe, dal 2005 ad oggi, l’Università di Palermo, incollaborazione con Arci Servizio Civile Sicilia, ha presentato, prima all’UNSC e poiall’Assessorato della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, 35 progetti di SCN.Complessivamente 531 volontari hanno avuto la possibilità di concretizzare “il lorodesiderio di “mettere a disposizione un anno della loro vita a favore deglialtri”. Ai 531 vanno aggiunti gli 80 volontari partecipanti ai progetti relativi al bando2010, ancora da avviare (stante le 2.370 domande pervenute, le previste procedure sisono concluse, con l’inoltro delle graduatorie all’UNSC, il 1° febbraio u.s.).Alcuni dati per meglio comprendere qual è il contesto territoriale su cui insistono inostri progetti.L’Università di Palermo ha come utenza stabile una popolazione studentesca di

51.088 iscritti, più di 2.000 docenti e 2.300 unità di personale T.A. a tempoindeterminato.All’ utenza a cui si è fatto sopra riferimento bisogna aggiungere i dottorandi, glispecializzandi, gli studenti Erasmus, gli studiosi provenienti da altre Università, i liberiprofessionisti, consulenti e privati cittadini, gli studenti dei poli decentrati durante laloro permanenza a Palermo.E’ superfluo ricordare che le 25 sedi impegnate dai nostri progetti sono aperteindistintamente a tutti i cittadini, ai fruitori occasionali, ai turisti.

Utilità del servizio civile

La legge istitutiva (6 marzo 2001, n.64), all’art. 1, fissa i principi e le finalità a cui siispira il Servizio Civile Nazionale, principi e finalità che sinteticamente si possonoriassumere con difendere la patria con mezzi non violenti e non armati (art. 52 dellacost.), realizzare i principi di solidarietà (art, 2 cost.), promuovere la solidarietà e lacooperazione, partecipare alla salvaguardia del patrimonio della nazione, contribuirealla formazione civica, sociale, culturale e professionale dei giovani mediante attivitàsvolte anche in enti e amministrazioni operanti all’estero.Se pensiamo, come attenzionato da esperti del settore come unimondo.org,all’esportazione di materiali bellici, alle guerre, alle enormi somme spese per la corsaagli armamenti, possiamo subito capire quanto grande ed incisivo possa essere ilcontributo del SCN, sia in Italia che all’estero, per diffondere e promuoverel’educazione alla pace, la mediazione e gestione non violenta dei conflitti, il rispettodegli altri, la solidarietà come legame, come condivisione di valori e comportamentifondanti.

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Hotel de France, Piazza Marina, 1 – 90133 Palermo Tel. 091/ 238.93645-93646 Fax 091/238.60702: e-mail: [email protected] -http://www.unipa.it/serviziocivile - [email protected] -Inviare corrispondenza: Piazza Marina, 61, 90133 Palermo

In un periodo di crisi, segnato da grandi cambiamenti sul piano economico,tecnologico, culturale ed etico, in una società dove è forte il fenomeno del disagio,dell’incertezza, della perdita di fiducia, il servizio civile è senz’altro una esperienzacarica di valori che nella sua essenza vede nell’altro un soggetto con il qualeintrecciare relazioni per migliorare la società.Il Servizio Civile, opportunità di crescita per i giovani e per la comunità locale,inteso sia come politica di impegno giovanile e opportunità di cittadinanza attiva, siacome testimonianza di una scelta di difesa del paese con metodi nonviolenti,contribuisce, quindi, all'attuazione dei principi costituzionali di coesione e solidarietàsociale. Presenta due aspetti importantissimi: l’ aspetto sociale con il contributo alprogresso sociale e l’aspetto politico con la cittadinanza attiva e con la partecipazionealla vita civile e sociale e, quindi, con il consolidamento della democrazia.Oltre ad essere una esperienza, un primo approccio al mondo del lavoro, il ServizioCivile è anche un mezzo che consente l’apprendimento di capacità concrete e ilcoinvolgimento alla metodologia del miglioramento, insegna a sviluppare le capacitàrelazionali e ad innescare dinamiche di gruppo. Su quest’ultimo punto, la nostraformazione specifica comprende una esercitazione pratica sul lavoro di gruppo comerisorsa aziendale. Viene, infatti, richiesto ai volontari di risolvere il caso scelto, chepresenta maggiore criticità, fra quelli presentati dai componenti il gruppo.Il servizio civile è per i volontari un percorso di formazione civica, culturale eprofessionale, di esperienza, di solidarietà, di attività di cooperazione, di salvaguardiadel patrimonio nazionale ed è anche un prezioso banco di prova per misurarsi con ladimensione organizzativa delle varie strutture.Con il servizio civile si incrementa il senso di appartenenza dei giovani alla lorocomunità, si acquisisce consapevolezza dei problemi e ci si adopera per eliminarli o,quanto meno, per attenuarli.La partecipazione attiva e la socializzazione sono validi strumenti di crescita per ivolontari e servono a rafforzare i legami con il progetto di servizio civile.

Ruolo degli enti accreditati

Prioritario impegno del nostro ente, ma credo che questo valga per tutti gli entiaccreditati, è stato quello di non ragionare in termini di impresa, cioè in termini diprofitto, di utilità. La spinta principale è stata solo ed esclusivamente la prospettivaetica che consente di progettare la convivenza, di muovere le coscienze, di stimolare ildesiderio di offrire se stessi agli altri, sollecitando il senso del dare senza nullachiedere in cambio.Consapevoli che la cittadinanza attiva costituisce un elemento essenziale per ilrafforzamento, la coesione e lo sviluppo della democrazia, ci siamo impegnati, tramiteil servizio civile, a contribuire alla formazione civica e sociale dei giovani conparticolare riferimento ai principi di non discriminazione e di solidarietà.Costante è stato, pertanto, l’impegno del nostro ente per motivare i giovani, perriaffermare la legalità, per eliminare gli abusi, la non cultura della raccomandazione,per diffondere la cultura della nonviolenza, per valorizzare le buone prassi fino a

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rendere eccellente la normalità, per fare in modo che la formazione, generale especifica ricevuta non sia stata un investimento fine a se stessa.Monitoriamo, pertanto costantemente i progetti con incontri con i volontari e convisite periodiche da parte del personale dell’ente nelle strutture accreditate.Ciò presenta un triplice vantaggio. Il flusso continuo di comunicazione fa si che siistauri tra i volontari e l’ente un rapporto di reciproca fiducia e consente da una partedi intervenire là dove si sono creati incomprensioni o tensioni e dall’altro di adottaregli opportuni provvedimenti per recuperare il rapporto. Ci permette, altresì, diverificare la tenuta del progetto rispetto alle finalità originarie, agli obiettivi intermedied è anche una occasione di confronto tra l’ente che gestisce il progetto e i volontariin SCN. Entrambi, infatti, hanno la possibilità di valutare la reciproca soddisfazione.Per l’attuazione delle finalità fissati dalla legge istitutiva del SCN, come altre volteho detto, fra tutti gli enti accreditati, le Università si trovano in una posizioneprivilegiata stante che sono enti che hanno nella propria mission l’educazione el’istruzione dei giovani.Sono anche luoghi di servizio educativo e formativo laico e civile, luoghi, pervocazione, basati sulla promozione della partecipazione, luoghi di educazione integraledella persona considerata nella sua singolarità, luoghi di educazione alla cultura e disintesi tra cultura e vita.Questo vuol dire, in altre parole, che le università sono accumunate al servizio civiledalla finalità di “educare alla cittadinanza, di fare in modo che i giovani prendanocoscienza della pacifica convivenza civile riconoscendo l’appartenenza al contestosociale che li circonda”.Con l’intento di promuovere il SCN e di sensibilizzare i giovani a prendereattivamente parte alla vita sociale del proprio paese al quale possono dare un validocontributo per la crescita culturale, sociale e politica, la nostra Università ha realizzatodue convegni a livello nazionale e con la partecipazione delle maggiori universitàitaliane che gestiscono progetti di servizio civile. Il primo convegno si è svolto il 24marzo 2006 “L’Università e i giovani in Servizio Civile Nazionale: esperienze aconfronto”; il secondo “Le buone prassi: verso un servizio civile Nazionale di qualità”,si è tenuto il 29 e 30 settembre del 2008.L’Università di Palermo, che ha dimostrato propensione alla crescita e allo sviluppodi questo impegno, che ha investito sul Servizio Civile Nazionale istituendo unapposito Settore con personale interno in possesso delle necessarie qualificheprofessionali, con l’emanazione del decreto assessoriale n. 25 del 14 gennaio c.a.,“Linee guida per lo sviluppo del sistema regionale del servizio civile in Sicilia”, vedesostanzialmente indebolite le proprie aspettative.Infatti, mentre l’ulteriore riduzione del numero dei volontari da assegnare agli enti diterza classe è passato da 84 a 57 per effetto del contingentamento dei volontariassegnati alla regione Sicilia dall’UNSC, i criteri aggiuntivi di valutazione finiscono conil penalizzarla ulteriormente.Mi pare che non venga tenuta nella giusta considerazione la capacità progettuale diquegli enti che, investendo notevoli somme per l’impiego dei volontari in SCN,saranno costretti a rinunciare ai criteri aggiuntivi di valutazione con la conseguenza

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che sarà estremamente difficile riuscire a riguadagnare i potenziali 15 punti didifferenza derivanti da detti criteri aggiuntivi.Gli stessi criteri aggiuntivi relativi agli “Obiettivi del progetto” si prestano a qualchecensura là dove si parla di “Progetti mirati a favorire la partecipazione al SCN da partedi giovani con minore opportunità (bassa scolarizzazione; minori opportunità socioculturali, reinserimento post affido ai servizi sociali, migranti di seconda generazionecon cittadinanza italiana). Che risultati si sono ottenuti? E’ ancora utile questostrumento?Anche noi ci siamo misurati con questo strumento, ed abbiamo selezionato lo scorsoanno alcuni ragazzi disabili, ma lo stesso nostro progetto che ricade nel settoreAssistenza ed ha come finalità quella di superare il concetto di handicap inteso come“limite”, “difficoltà” “marginalità” “discriminazione”, è a rischio stante che, avendocome destinatari gli studenti universitari diversamente abili, quest’ultimi debbononecessariamente, per la registrazione delle lezioni, per i colloqui con i professori, pergli esami, essere seguiti da giovani ad alta scolarità. E’ la specificità dei nostri progettiche ci ha visti impegnati in tutti i settori del Servizio Civile Nazionale a richiederealmeno un diploma di scuola media superiore.Dei criteri aggiuntivi andrebbe rivista anche tutta la parte relativa all’art.5 cherisolve solo tecnicamente il problema ben più serio derivante dalla ristrettezza deifondi. La soluzione proposta se da una parte può sembrare equa perché consente difinanziare qualche progetto a chi non ne ha mai avuti approvati, dall’altra finisce persvalutare la buona progettazione di quegli enti che, è pur vero che hanno già avutiapprovati dei progetti ma è altrettanto vero che sulla progettualità hanno investitorisorse umane e finanziarie.La stessa co-progettazione su cui tanto si insiste, a mio giudizio, presenta dellecriticità ed andrebbe sottoposta a verifica e valutazione degli esiti. Come Università,condividiamo l’obiettivo di “fare rete” sul territorio ma crediamo che le linee guida e icriteri aggiuntivi rispondano in maniera limitata alle esigenze degli Enti che agisconosul territorio.Forse, se il percorso della co-progettazione venisse adeguatamente incentivato nelsistema di valutazione si potrebbe aggiungere un nuovo tassello alla cooperazione tragli Enti e, di fatto, “fare rete” senza innescare – così come a nostro avviso succederàcon il punteggio aggiuntivo regionale- una “guerra tra i poveri” determinata dallaesiguità di risorse economiche o, peggio, senza indurre all’abbandono dellaprogettazione quegli Enti che, invece, potrebbero svolgere anche un compito trainantein un contesto territoriale in crescita.C’è il rischio che si possa finire con il premiare la mediocrità a discapitodell’eccellenza.Sono stati fino ad ora nostri obiettivi Offrire occasioni di crescita professionale conl’acquisizione di specifiche capacità e conoscenze, Sviluppare le capacità diconfrontarsi con la diversità, Sviluppare le capacità relazionali spingendo i giovani aparlare anche in presenza di pubblico o in situazioni difficili, Sviluppare le capacità diosservazione dell’ambiente, Accrescere la consapevolezza della responsabilità delproprio ruolo, Divulgare il patrimonio culturale della nostra città.

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Questi obiettivi, che perfettamente coincidono con il ruolo formativo dell’università,finiscono con il rappresentare quasi un ponte tra la vita dell’università ed il tessutosociale circostante.Fanno parte ormai del bagaglio culturale dei giovani volontari che hanno preso parteai nostri progetti l’apprendimento delle competenze correlate al lavoro di biblioteca, diguida turistica, di tutor per disabili, di esperti in rilevamenti psico-sociologici,competenze tutte spendibili, in futuro, per l’ inserimento nel mondo del lavoro.

Ruolo dei volontari

Noi dell’Università siamo stati piacevolmente coinvolti dall’entusiasmo delle ragazze edei ragazzi del servizio civile nazionale, ragazze e ragazzi che sono espressione dellaforza sana della nostra società e del suo futuro in cui tutti noi confidiamo.E’ nostra convinzione, ma credo che si tratti di un giudizio condiviso da tutti gli entiaccreditati, che i giovani rappresentino la vera ricchezza di questa esperienza diservizio civile.Se è vero che spesso si riscontra nei giovani partecipanti pigrizia, superficialità, noncondivisione degli obiettivi, se è vero che molti si avvicinano al progetto con moltafacilità o forse ingenuità e con altrettanta facilità subito dopo lasciano, è pur vero chela maggior parte dei giovani volontari in servizio civile hanno dimostrato entusiasmo,passione, senso del servizio e responsabilità.A loro va la gratitudine degli enti per avere creato un clima sereno, allegro egiovanile che ha spinto altri giovani a frequentarli, per avere creato un’atmosferasociale fatta anche di stima, simpatia e gratitudine da parte degli utenti che hannoavuto risposte alle proprie attese; per avere ridotto il tempo di risposta alla domandadell’utente; per avere messo nel lavoro la stessa motivazione del personalestrutturato; per essersi integrati nel gruppo socializzando, imparando e accettandotutte le regole sia del gruppo che dell’organizzazione.In un mondo in cui è palpabile la caduta dei valori e l’affermazione sempre piùcogente dell’individualismo esagerato, la partecipazione al servizio civile a favoredell’individuo e della collettività, fa onore a questi giovani che si assumono delleresponsabilità e che, in un certo qual modo, si mettono in discussione.Crescita personale, servizio alla collettività, acquisizione di conoscenze, esperienzalavorativa interessante, migliorare la formazione, piccola remunerazione sono perquesti giovani le principali spinte.Da sei anni a questa parte, puntualmente, all’avvio al servizio, ripeto lo stesso salutodi benvenuto ai volontari. Ricordo loro che troveranno una amministrazione pronta adaccoglierli, dove ognuno, con pari dignità sarà inserito nei gruppo di lavoro e doveognuno, secondo le capacità, potrà apportare il proprio contributo materiale edintellettuale.Faccio notare, l’esperienza me l’ha insegnato, che non rileva il fatto che potrebberoavere scelto il progetto solo perché attratti dal pur modesto compenso percepito. Altrie più nobili valori si aggiungeranno in corso d’opera e, a fine percorso, quello sloganche recita “Un anno di servizio civile, un anno che ti cambia la vita” finirà,inevitabilmente, per cambiare la loro vita.

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Nuovi legami, rapporti di stima e di affetto si creeranno tra i volontari, tra i volontarie gli operatori delle sede accreditate, tra volontari partecipanti ad altri progetti.Concetti come formazione civica e sociale dei giovani, solidarietà, pacificaconvivenza, nonviolenza, educazione alla cultura della legalità e della trasparenza,meritocrazia e giustizia, eguaglianza, imparzialità, partecipazione, cortesia, efficaciaed efficienza finiranno con l’entrare a far parte del bagaglio culturale di tutti ivolontari.Parafrasando quanto detto da Edmondo De Amicis “L’avvenire dell’uomo è nellamani del maestro di scuola” dico che, perché l’anno di servizio civile sia veramente “un anno che cambia la vita” molto dipende dagli OLP, per definizione dell’UNSC“educatori e maestri di vita per i volontari”.L’assenza di ogni forma di sclerotizzazione mentale, la capacità di accettare idee esuggerimenti anche se provengono dai volontari, la loro disponibilità, competenza,professionalità, apertura mentale, è fondamentale per un buon inserimento delvolontario e per una buona riuscita del progetto.Spetta agli OLP trasmettere valori positivi, non dimenticando che con il loro

insegnamento contribuiscono alla crescita dei giovani favorendone così lo sviluppoculturale, politico e sociale.

Conclusioni

Mi piace concludere questo intervento con le frasi estrapolate dalle relazioni finali didue volontari, frasi già riportate nella mia relazione in occasione della secondaconferenza regionale tenutasi a Taormina nel dicembre 2009.“Il ringraziamento degli utenti è stato il migliore compenso di un anno duro,difficile, denso e ricco, faticoso ed esaltante. E nella memoria, adesso che il tempo hareso minuzie anche quelle che sembravano allora le più grandi storture, il serviziocivile nazionale resta come un periodo in cui coscienza ed umanità di ciascuno di noihanno trovato risposte e calore”“L’esperienza di servizio civile dovrebbe essere qualcosa che dia senso alla vita,che faccia sentire utile, capace, protagonista, che diverta, che appassioni come unaavventura quotidiana, che tiri fuori il talento che è in ciascuno di noi e che aiuti alasciare un segno del nostro passaggio”.Perché altri giovani possano lasciare il segno del loro passaggio necessitano maggioriinvestimenti economici da parte dello stato per il SCN. Noi tutti, ognuno per la propriaparte, continueremo ad impegnarci per non fare di questa opportunità una occasioneperduta di riscatto sociale e di impegno civile.Grazie per l’attenzione

Dott. Bartolo Giacchino