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I Parchi marini Area Marina Protetta Torre del Cerrano di Fabio Vallarola responsabile dell’AMP e Socio del Gruppo ANMI di Pineto Foto dell’autore - Foto subacquee di Roberto Di Giandomenico Marinai d’Italia 5 e sede del Centro di biologia marina, a due chilometri dal centro di Pineto. L’Area Marina Protetta “Torre del Cerra- no” è istituita con il Decreto del Ministe- ro Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare del 21 ottobre 2009 pubblicato in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Ita- liana n. 80, serie generale, del 7 aprile 2010, dove è riportato anche il Decreto del Ministero Ambiente e Tutela del Ter- ritorio e del Mare del 28 luglio 2009 n. 218 recante la Regolamentazione delle attività. N el tratto teramano, fra due Comu- ni, Pineto e Silvi, l’area marina de- limita sette chilometri di costa. Nel nome, in realtà un toponimo, “Torre di Cerrano”, i simboli della storia e dell’i- dentità di questo territorio. Cerrano, il torrente che scende dalle col- line di Atri – dove si trovano gli splendidi calanchi, altra area protetta - e sfocia nel- la marina di Silvi, e la Torre, costruita nel XVI secolo 1568 dagli spagnoli, baluardo contro i pirati saraceni. Il fortilizio si affac- cia fra le dune, completamente restaurato 4 Marinai d’Italia Fra cielo e terra uno specchio d’acqua protetto dove ammirare le preziose risorse del mare. L’Area Marina Protetta Torre di Cerrano si trova in Abruzzo, la “regione verde d’Europa”. Co.Ges. AMP Torre del Cerrano Strada Statale 16, km 431 64025 Pineto Tel. e Fax 085.9492322 [email protected] [email protected] www.torredelcerrano.it Il responsabile dell’AMP è l’Arch. Fabio Vallarola, figura esperta del settore, iscritto all’Albo Nazionale dei Direttori di Parco, che in comando temporaneo dall’Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga ha ricoperto il ruolo come facente funzione in attesa della nomina del Direttore dell’AMP. Con delibera dello stesso Consiglio di Amministrazione n. 40 del 16 settembre 2011 lo stesso Architetto Fabio Vallarola è stato nominato Direttore con incarico triennale.

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I Parchi marini

Area Marina ProtettaTorre del Cerrano

di Fabio Vallarolaresponsabile dell’AMP e Socio del Gruppo ANMI di Pineto

Foto dell’autore - Foto subacquee di Roberto Di Giandomenico

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e sede del Centro di biologia marina, a duechilometri dal centro di Pineto. L’Area Marina Protetta “Torre del Cerra-no” è istituita con il Decreto del Ministe-ro Ambiente e Tutela del Territorio e delMare del 21 ottobre 2009 pubblicato inGazzetta Ufficiale della Repubblica Ita-liana n. 80, serie generale, del 7 aprile2010, dove è riportato anche il Decretodel Ministero Ambiente e Tutela del Ter-ritorio e del Mare del 28 luglio 2009 n.218 recante la Regolamentazione delleattività.

N el tratto teramano, fra due Comu-ni, Pineto e Silvi, l’area marina de-limita sette chilometri di costa.

Nel nome, in realtà un toponimo, “Torredi Cerrano”, i simboli della storia e dell’i-dentità di questo territorio.Cerrano, il torrente che scende dalle col-line di Atri – dove si trovano gli splendidicalanchi, altra area protetta - e sfocia nel-la marina di Silvi, e la Torre, costruita nelXVI secolo 1568 dagli spagnoli, baluardocontro i pirati saraceni. Il fortilizio si affac-cia fra le dune, completamente restaurato

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Fra cielo e terra uno specchio d’acqua protettodove ammirare le preziose risorse del mare.L’Area Marina Protetta Torre di Cerranosi trova in Abruzzo, la “regione verde d’Europa”.

Co.Ges. AMPTorre del CerranoStrada Statale 16, km 43164025 PinetoTel. e Fax [email protected]@pec.itwww.torredelcerrano.it

Il responsabile dell’AMPè l’Arch. Fabio Vallarola,figura esperta del settore,iscritto all’Albo Nazionaledei Direttori di Parco,che in comando temporaneodall’Ente Parco Nazionaledel Gran Sassoe Monti della Lagaha ricoperto il ruolo comefacente funzione in attesadella nomina del Direttoredell’AMP.Con delibera dello stessoConsiglio di Amministrazionen. 40 del 16 settembre 2011lo stesso Architetto FabioVallarola è stato nominatoDirettore con incaricotriennale.

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sviluppa per l’intera estensione del frontemare fino a circa 2 chilometri dalla costae un’ampia zona D, di forma trapezoidale,di circa 21 chilometri quadrati (2.111 etta-ri) che si estende fino al limite delle tre mi-glia; dove esiste il riferimento fisico a 17metri di profondità costituito dalle barrie-re sommerse dell’oasi di ripopolamento it-tico della Provincia di Teramo.L’area di Duna emersa è forse la più inte-ressante da un punto di vista geomorfolo-gico. I cordoni di sabbia disposti paralle-lamente alla linea di costa, si formano, ol-tre la zona sottoposta a variazioni di ma-rea, in seguito all’accumulo della particel-le sabbiose trasportate dal vento alla ba-se dei cespugli di graminacee e della ve-getazione tipica di questo ambiente. Que-sti luoghi sono di grande interesse inquanto rappresentano un’area di transi-zione tra due ambienti molto diversi: il ma-re e la terraferma. Ciò crea i presuppostiper lo sviluppo di condizioni ambientaliparticolari in cui si sono evolute caratte-ristiche forme di vita vegetali e animali,specializzate a vivere in condizioni estre-me. Le forti mareggiate, l’elevato grado disalinità presente sia sul substrato sia nel-l’aria, i forti venti, l’elevato irraggiamentosolare e la carenza di sostanza organicanel terreno consentono la crescita solo aspecie molto particolari.

Sostanzialmente il Regolamento non èmolto più restrittivo delle norme vigentiper la nautica da diporto.Un regolamento più organico che riuni-sce, però, sotto una unica normativa ilcontrollo di tali attività evidenzia alcuniaspetti di divieto assoluto come per alcu-ne forme di pesca: subacquea e profes-sionale, con strascico e turbosoffianti;così come per alcune attività sportivequali: lo sci d’acqua, acquascooter e si-milari. Anche lungo l’arenile vengonomeglio specificati i divieti di pulizia dellaspiaggia con mezzi meccanizzati e l’ac-censione di fuochi in pineta.

La fasca dunale sarà ancor meglio protet-ta con la realizzazione di passerelle so-praelevate che riducano ulteriormente ilcalpestio. Importanti sono le attività chedivengono regolamentate come la pescasportiva e artigianale, riservata ai soli re-sidenti, o le visite subacquee, consentitesolo tramite i locali centri di immersione.La navigazione a motore diviene regola-mentata con limiti di stazza e di velocità,così come andranno osservate preciseregole per l’ormeggio e l’ancoraggio. Adevitare inconvenienti è sempre meglioprima informarsi o appoggiarsi agli opera-tori locali per le attività regolamentate.

Geografia e geomorfologia

L’Area Marina Protetta si estende fino a 3miglia nautiche dalla costa e si sviluppaper oltre 7 chilometri dei quali 2,5km diduna sabbiosa lungo la riva. Esattamentedalla foce del torrente Calvano, che attra-versa l’abitato di Pineto, fino al centro diSilvi, alla corrispondenza a mare dellastazione ferroviaria.La superficie dell’Area Protetta è di circa35 chilometri quadrati (3.430 ettari) e ri-comprende una ristretta zona B, un qua-drato di circa un chilometro di lato di fron-te a Torre Cerrano, una zona C di circa 13chilometri quadrati (1260 ettari), che si

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Storia

La Torre è stata realizzata nella logica concui prima gli svevi e, successivamente, iregnanti spagnoli sul Regno delle Due Si-cilie, hanno cercato di difendersi dalle in-cursioni provenienti dal mare: una rete dicaposaldi difensivi lungo la costa della ri-viera adriatica e tirrenica nel centro-suddella penisola. La sua costruzione risaleal 1568, per opera del Reame spagnolo diNapoli Alfonzo Salazar sulle rovine di unatorre più antica, già restaurata nel 1287.Sembra segnalare dal suo piccolo pro-montorio, circondata da caratteristici econtorti pini d’Aleppo, che lo specchio dimare lì di fronte conserva i resti del pas-saggio di tante navi: romane e greche,turche e saracene, veneziane ed amalfi-tane che percorrevano le coste abruzzesied in generale quelle adriatiche per sac-cheggiarle ed invaderle.

Tra mori e saraceni, turchi e balcanici, maanche veneziani e amalfitani, le costeabruzzesi, lungo tutto il medioevo, sonostate oggetto di continue visite indeside-rate da parte di invasori stranieri. Quelliche nella fantasia popolare potremmoidentificare come “pirati”. Ma ricerche di archeologia subacquea,recentemente condotte, hanno rilevatonello specchio di mare antistante la Torrela presenza di grandi blocchi di pietra d’I-stria, confermando la presenza di manu-fatti di epoca romana di cui spesso si èparlato. Quello sommerso davanti la Torredel Cerrano è comunque un approdo an-tecedente, a quello ben conosciuto, chetanto fu utilizzato in epoca medievale eche arrivò pienamente funzionante fino al1447, quando la flotta della Repubblica diVenezia devastò sistematicamente granparte dei porti dell’Adriatico, fra cui quel-lo di Cerrano.

Fauna

Puntuali, subito dopo le rondini, all’iniziodi primavera, arrivano i fratini, quei pic-coli uccelli bianchi e marroni con la te-stolina nera che si vedono, in particolareal mattino presto o nel tardo pomeriggio,sul bagnasciuga delle nostre spiagge.Lo specchio d’acqua dell’area marina diTorre Cerrano, presenta due tipologieambientali ben distinte e in stretta rela-zione tra esse: i tipici fondali sabbiosiadriatici, che caratterizzano la porzionepiù estesa dell’area, e alcune parti discogliere di fondo determinate sia daimassi semisommersi dell’antico porto diAtri che da alcuni affioramenti di forma-zioni geologiche conglomeratiche.Nell’area è presente un buon numero dispecie animali marine sia pelagiche chebentoniche e un piccolo ma nutrito con-tingente di specie vegetali. Oltre ai bellissimi esemplari di un picco-lo e raro gasteropode endemico dell’a-driatico come la Trivia adriatica e alle im-ponenti biocostruzioni della Sabellariahalcocki, nell’ambiente subacqueo del-l’area protetta, è facile imbattersi consvariate specie di pesci e molluschi tra iquali spiccano gronchi, spigole, sogliolee saraghi che vivono a contatto con i fon-dali sabbiosi caratterizzati da estesi eimportanti banchi di Chamelea gallina(vongola comune).Sulle dune dell’Area marina protetta, oltreall’osservazione di moltissime e interes-santissime specie di insetti come lo Sca-rabeus semipunctatus e il raro Lamprino-des pictus, è interessante osservare lapresenza di specie di avifauna insolite eparticolari.

Flora

La costa è caratterizzata da ambienti dicosta bassa e sabbiosa, tipica dell’a-driatico, in cui è possibile osservare unaimportante presenza di vegetazione du-nale psammofila con stupendi esempla-ri di Giglio di mare (Pancratium mariti-mum), di Verbasco del Gargano (Verba-scum niveum subsp.garga nicum), di Sol-danella marittima (Calystegia soldanel-la) e di Euforbia di terracina (Euphorbiaterracina).Nell’area nord, a ridosso dell’imponente estorica pineta a Pino da pinoli (Pinus pi-nea) e a Pino d’aleppo (Pinus halepensis),è inoltre presente una densa popolazionedel rarissimo Zafferanetto delle spiagge(Romulea rollii).Tipica la vegetazione dunale da macchiamediterranea, sul tratto di costa si alter-nano ambienti sub-rocciosi e sabbiosi, in-tervallati dalle dune. L’habitat marino è caratterizzato da diver-se tipologie ecosistemiche presenti nellastessa Direttiva Habitat come ambienti

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Qui nidifica il fratino (Charadrius alexan-drinus), raro uccello migratore che fre-quenta la spiaggia da aprile a settembreinoltrato e che torna ogni primavera per ladeposizione delle proprie uova.Nell’area non è raro imbattersi nel pas-saggio di specie migratrici o comunque diestrema mobilità, sia avifauna, dai migra-tori che usufruiscono delle aree umidedella Foce del Fiume Vomano agli uccellipelagici come le Berte che nidificano alleIsole Tremiti, sia specie marine come del-fini e tartarughe marine.

Conchigliadella Tirvia adriatica(Trivia multilirata)

Lungo la spiaggia di Torre Cerrano LaTrivia multilirata è probabilmente laspecie mediterranea meno comune epiù localizzata del suo genere, proprioper questo motivo è comunementechiamata “adriatica”. Si tratta di unadelle specie più difficili da trovarespiaggiate.La conchiglia appartiene ad un minu-scolo e bellissimo mollusco marino del-la famiglia dei gasteropodi.Il loro nome significa letteralmente“che camminano con lo stomaco” e ri-sultano essere i più abili costruttori diconchiglie.Tra le Trividaee, che ricordano tuttemolto da vicino le più note Cipree deimari tropicali, la conchiglia della“adriatica” è sicuramente la più bella.Leggera e colorata di un delicatissimoviola, vicino al rosa, che sfuma nelbianco sulla base, presenta una fittatessitura di cordoncini spirali che lafanno apparire come un gioiello di al-ta finitura.

Giglio di mare

Fratino Gabbiano reale

Soldanella marittima

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Ogni anno centinaia di cittadini e volonta-ri ripuliscano a mano la spiaggia dell’AMPdel Cerrano nonché i fondali marini.È grande partecipazione di volontari e cit-tadini all’Area Marina Torre del Cerranoper la giornata dell’”emergenza spiag-gia”, dedicata alla pulizia dell’AMP a par-tire dal tratto centrale più naturale com-preso tra il Torrente Foggetta e il TorrenteCerrano, ricompresa dentro l’AMP e anti-stante Torre Cerrano.

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prioritari da salvaguardare (1110 Banchidi sabbia a debole copertura permanentedi acqua marina).Le segnalazioni di ritrovamenti in area diCymodocea nodosa e Posidonia oceani-ca, inoltre, portano a considerare, la pos-sibilità che nell’area siano ancora pre-senti lembi residui di praterie a faneroga-me marine.

Politica ambientale

Del Consorzio di Gestione, che prende ilnome dell’Area Marina Protetta, a cui loStato ha affidato la gestione con l’art. 7dello stesso decreto istitutivo, fanno par-te i Comuni di Pineto e Silvi, la Provinciadi Teramo e la Regione Abruzzo.L’atto costitutivo del Consorzio porta ladata del 7 febbraio 2008 e da quella datail Consorzio svolge attività di gestione evalorizzazione dell’area.

SERVIZI TURISTICI

Dormire e mangiare Informazioni ed Accoglienza TuristicaIAT Pineto (Te) Tel. 085.94.91.745 / Fax 085.94.91.341

IAT Silvi (Te) Tel. 085.93.03.43Pineto (Te)Municipio Tel. 085.94.971Ufficio Turismo Tel. 085.94.97.220 www.comune.pineto.te.itSilvi (Te) Municipio Tel. 085.93.57.200Ufficio TurismoTel. 085.93.57.219www.comune.silvi.te.it

Cosa fare e vedereORIZZONTE VELA - Roseto (Te)Tel. 328.40.76.458 - www.orizzontevela.coma Marina di Giulianova (Te) Molo EPANDAVELA - Pineto (Te)Tel. 329.222.65.93 - www.pandavela.ita Marina di Pescara Molo L-43NAUTSERVICEPesca turistica sportiva e d’alturaTel. 338.96.25.593 a Marina di Giulianova (Te)Molo C/DPACHA MAMA Ecoturismo-Campi NaturaCamping HeucaliptusLocalità Cerrano – Pineto (Te)Tel. 0861.21.27.15 - [email protected]

Itinerari/immersionisuggeritiANTEOMalacologia, Mineralogia e PaleontologiaSilvi (Te) - Tel. 328.04.44.777www.associazioneanteo.com

IDEA MARECultura Marina e SubacqueaPineto (Te) - Tel. 335.70.65.144

LEGA NAVALE ITALIANAPineto - Tel. 349.72.63.596Concessione spiaggia del Cerrano: alaggio n. 80

CENTRO VELICOPineto - Tel. 328.67.79.725Concessione spiaggia del Cerrano: alaggio n. 78

CIRCOLO NAUTICO SILVITel. 085.93.09.53 - Via D’Annunzio Silvi (Te)

JUNO SAILING TEAMScuola vela d’altura e crociereTel. 347.43.21.380 a Marina di Giulianova (Te)c/o Circolo Migliori www.junosailing.it

IL CAPANNO MARINOAntiche tradizioni MarinarescheTel. 085.94.90.255Concessione spiaggia del Cerrano: alaggio n. 83

A.S.D. CERRANO OUTDOORTel. 085.94.95.306 www.cerranooutdoor.itAssociazione Turismoin mountain bike Pineto

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Zafferanetto delle Spiagge(Romulea rollii)Ph. Adriano De Ascentiis

Lo Zafferanetto delle spiagge è una picco-la pianta appartenente alla famiglia Irida-ceae, di cui fanno parte anche i più noticrochi o zafferani.Grazie ai propri organi sotterranei riesco-no a passare indenni i momenti più aridi ecaldi dell’estate.La fioritura avviene fra febbraio e marzoed il fiore, del diametro di 1,5-2 cm circa,emerge dalla sabbia dei litorali così comele lunghe e sottili foglie, cilindriche e con-torte. I 6 petali sono aperti a stella, bianchi o appena venati di viola internamente.Vive solo lungo i litorali sabbiosi dell’area mediterranea.A causa del forte disturbo antropico in tali ambienti la presenza dello zafferanetto diRolli in Italia è molto frammentaria Per il litorale adriatico le stazioni sono poche e iso-late. Recentemente era stato dichiarato che sul litorale abruzzese, ormai da tempo nonne veniva rilevata la presenza: dall’ultimo rilievo documentato effettuato da GiuseppeZodda nel 1967. Ma la presenza di questo splendido fiore lungo l’area retrodunale diTorre Cerrano è stata confermata e documentata con l’apporto di esperti botanici chehanno rilevato, fotografato e, quindi, documentato la presenza di una vasta fioritura.

Proprio di fronte alla Torre, immerso fra le acque,si trova quello che da più di un ricercatore viene indicatocome l’antico porto della città di Hadria,probabilmente di epoca romana.L’esistenza a Cerrano del porto di Atri dall’anticoMedioevo, viene menzionata per la prima voltain uno scritto del Sorricchio

(“Il comune atriano del XIII e XIV secolo”, Atri 1983,doc. XIII, pagine 233-234), il quale ipotizzava che il culminedell’attività di un porto in zona era intorno al VII secoloavanti Cristo. Anche il geografo augusteo Strabone, neisuoi scritti cita l’esistenza, in età romana, di un porto con-nesso con Atri presso la foce del fiume Matrinus (per al-cuni possibile nome antico del torrente Cerrano).

ARCHEOSUB HATRIA - Archeologia SubacqueaSilvi (Te) tel. 347.790.21.90