ARCICONFRATERNITA MISERICORDIA · Fammi giustizia, o Dio, e difendi la mia causa da gente malvagia:...

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ARCICONFRATERNITA DELLA MISERICORDIA SOTTO IL TITOLO DI SAN GIOVANNI BATTISTA DECOLLATO FONDATA NEL 1578 MESSALINO SECONDO IL RITO DETTO DI S. PIO V DECRETO DEL SOMMO PONTEFICE GIOVANNI XXIII DEL 23 LUGLIO 1960 LATINO E I TALIANO A.D. MMIX

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ARCICONFRATERNITA DELLA MISERICORDIA SOTTO IL TITOLO DI SAN GIOVANNI BATTISTA DECOLLATOFONDATA NEL 1578

MESSALINOSECONDO IL RITO DETTO DI S. PIO V

DECRETO DEL SOMMO PONTEFICE GIOVANNI XXIII DEL 23 LUGLIO 1960

LATINO E ITALIANO

A.D. MMIX

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Arciconfraternita della Misericordiavia Barbaroux 41, 10122 Torino.

[email protected]

www.arciconfraternitadellamisericordia.it

Qui rapiet librum istumnon videbit Jesum Christum

sed ibit infernumet manebit in aeternum

inter bracchia diabolorumper omnia saecula saeculorum

(Ex Libris manoscrittoutilizzato in molte biblioteche

dalla fine del ‘500)

L’“Arciconfraternita della Misericordia, sotto il Titolo di S.Giovanni Battista Decollato”, venne costituita nel marzo del1578, su concessione del duca Emanuele Filiberto di Savoia,

che autorizzò alcuni supplicanti di potersi congregare nella chiesa par-rocchiale dei SS. Simone e Giuda, al fine di “sollevare le condizioni deicarcerati e di accompagnare al supplizio i condannati”.

Sotto la direzione dei fondatori e dei loro immediati successori, l’Ar-ciconfraternita della Misericordia ottenne negli ultimi anni del XVIsecolo numerosi privilegi sia dal potere civile, sia dall’Ordine Dioce-sano (Il Cardinale Arcivescovo di Torino), sia direttamente dai Ponte-fici: nel 1581 il duca Carlo Emanuele I concesse il privilegio di poterliberare ogni anno “un condannato a morte…salvo che fosse falsario dimoneta, assassino reo di lesa Maestà o testimone falso” (privilegio am-pliato a due condannati, nel 1650, e a tre condannati nel 1679); nel1730 il Cardinale Gattinara approvò e confermò le facoltà di ammini-strare i Sacramenti e celebrare quasi tutte le funzioni parrocchiali“senza la minima ingerenza d’alcun Parroco”; i Pontefici Clemente XI,Innocenzo X e Innocenzo XIII autorizzarono le aggregazioni all’arci-confraternita della Misericordia di numerose altre Confraternite e As-sociazioni religiose.

Dal 1582 l’Arciconfraternita divenne un polo di attrazione del tessutosocio-religioso delle Confraternite di fine Cinquecento, sia con la pre-disposizione di regolamenti, statuti, uffici elettivi molto analitici -cherestarono di fatto immutati sino al periodo successivo alla Restaurazio-ne-, sia con una intensa attività assistenziale a favore dei carcerati e deicondannanti a morte (assistenza legale gratuita, mantenimento dei de-tenuti poveri, assistenza spirituale ai condannati a morte), sia conun’altrettanto intensa attività religiosa, svolta da fratelli domenicani ecarmelitani (la devozione a S.Giovanni Nepomuceno, il culto alla Ver-gine Addolorata), sia con attività di forte rilievo sociale (l’istituzionedi doti annue a favore di fanciulle povere, legata allo sviluppo del ramofemminile dell’Arciconfraternita, cui furono iscritte tutte le principes-se di Casa Savoia, le Religiose del Monastero di Santa Chiara, le Ago-stiniane di S.Pelagia e le Monache di Santa Croce).

Con la Restaurazione si assistette ad un ulteriore sviluppo dell’attività

istituzionale dell’Arciconfraternita, con una stretta collaborazione tra iconfratelli ed il personale civile delle carceri. Dal 1817, infatti, l’Arci-confraternita, attraverso personale da essa delegato, entrò ufficialmen-te nell’amministrazione delle case di pena: non svolse più, come nei se-coli precedenti, opere di semplice carità cristiana, ma, con un signifi-cativo intervento di cattolici torinesi e piemontesi (Francesco Faà diBruno, la marchesa Giulia di Barolo, il marchese Cesare Alfieri di So-stegno, i canonici Borsarelli di Riffredo e Pelletta, il cav. Bellono sin-daco di Torino, il marchese Gustavo Benso di Cavour, mons. Losana, ilvescovo di Biella, il cav. Carlo Nicolis di Robilant, il marchese Rober-to Taparelli d’Azeglio, San Giovanni Cafasso, etc.) incominciò a prov-vedere all’amministrazione delle Carceri, facendo accollare le spese alpotere civile. Dal 1820 al 1850 l’Arciconfraternita arrivò ad occuparsidi 650-700 detenuti al giorno (su di una popolazione di poco superio-re ai quattro milioni, viventi su tutto il territorio piemontese), inizian-do a svolgere all’interno delle carceri anche una significativa attività diistruzione, patrocinata dall’abate Solaro dei Conti di Villanovae, e adassistere circa 400 detenuti all’anno, dopo l’uscita dal carcere, dandoloro un sussidio per le prime necessità.Dopo l’unità d’Italia, con la riforma delle Opere Pie, gli uffici “pubbli-ci” dell’Arciconfraternita vennero azzerati e riprese vigore l’assistenza“privata” tradizionale di assistenza ai carcerati e ai liberati dal carceree l’attività religiosa di assistenza al culto, attività, queste, che conti-nuano tuttora.

Attualmente, l’Arciconfraternita svolge attività di assistenza ai carce-rati ed ai liberati dal carcere, collaborando con la Caritas Diocesana,con l’Associazione Enrichetta Alfieri e la Fondazione don Mario Oper-ti; contribuisce al mantenimento del culto cattolico, nella forma tradi-zionale del Rito detto di San Pio V (secondo l’indulto “Ecclesia Dei” diS.S. Giovanni Paolo II e il decreto attuativo dell’Arcivescovo di Torinodel 22 settembre 1989), proponendo, ogni domenica e solennità festi-va, alle h. 11,00, presso la Chiesa della Misericordia, la celebrazionedella Santa Messa in lingua latina con canto gregoriano, e ogni primovenerdì del mese un’ora di Adorazione Eucaristica. L’Arciconfraternitasvolge, infine, una significativa attività culturale, promuovendo ognianno cicli di conferenze e numerosi concerti.

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PRESENTAZIONE

L’arcivescovo di Torino, il cardinale Severino Poletto, nel messaggio alladiocesi per la Quaresima 2008, “Dignità e bellezza della Liturgia”, enun-cia il seguente proposito: «Ci è di stimolo il recente Motu Proprio SummorumPontificum del nostro Santo Padre Benedetto XVI che concede la possibilità ... dicelebrare la liturgia con il rito precedente la riforma liturgica scaturita dal Con-cilio Vaticano II ... Anche noi di Torino desideriamo accogliere queste indicazio-ni del Papa e riaffermare la nostra sincera adesione alle sue intenzioni.»

A Torino fin dal 1989, per decisione dell’arcivescovo, cardinale GiovanniSaldarini, la Santa Messa secondo il rito detto di S. Pio V è regolarmentecelebrata ogni domenica e nei giorni festivi nella Chiesa della Misericor-dia, a norma di quanto stabilito nell’Indulto del Papa Giovanni Paolo II(2 luglio 1988), ispirandosi alle finalità teologico-pastorali proposte dal-l’allora cardinale Joseph Ratzinger.

Ora, dopo il sopra citato Motu Proprio di Sua Santità Benedetto XVI e inobbedienza e comunione con lo spirito e la lettera della Costituzione Sa-crosanctum Concilium del Vaticano II (articoli 4, 36, 54) si è ulterior-mente intensificato l’impegno per una partecipazione personale e comu-nitaria dei fedeli, che sia pia (art. 84), attiva (art. 49), consapevole, frut-tuosa (art. 18 e 23) interna ed esterna (art. 30), per una degna celebrazio-ne della liturgia terrena, preludio della liturgia celeste verso la quale ten-diamo come pellegrini (art. 8).

Per incrementare questa piena partecipazione, considerando la difficoltàdi reperire un numero sufficiente di messalini, venne fornito ai fedeli, chegià posseggono l’Ordinario della Messa in latino e in italiano, anche il te-sto del Proprio (sempre in latino e in italiano), il che si è fatto distribuen-do ogni domenica e solennità un foglio dattiloscritto (fronte e retro).

Avendo dattiloscritto tutte le Messe domenicali e festive, tratte dal Mes-sale Romano - edizione del beato Giovanni XXIII (1962) e traduzionedella Conferenza Episcopale Italiana del 1966 -, si è potuto approntare oraquesto messalino ad esclusivo uso interno della Arciconfraternita dellaMisericordia e dei partecipanti alla Santa Messa.

Torino, 28 giugno, IV domenica dopo Pentecoste, 2009

ARCICONFRATERNITA DELLA MISERICORDIA SOTTO IL TITOLO DI SAN GIOVANNI BATTISTA DECOLLATO

FONDATA NEL 1578

MESSALINOSECONDO IL RITO DETTO DI S. PIO V

DECRETO DEL SOMMO PONTEFICE GIOVANNI XXIII DEL 23 LUGLIO 1960

LATINO E ITALIANO

A.D. MMIX

Asperges me, Dómine, hyssópo ed munda-bor; lavábis me et super nivem dealbabor.

Miserere mei, Dómine, secundum magnammisericordiam tuam. Gloria Patri

Vidi aquam egredientem de Templo a la-tere dextro, alleluia; et omnes ad quos per-vénit aqua ista salvi facti sunt et dicent:alleluia, alleluia.

Confitémini Dómino quóniam bonus:quóniam in sæculum, misericordia ejus.Gloria Patri

Ostende nobis, Dómine, misericordiamtuam (T.P. alleluia)

Et salutare tuum da nobis (T.P. alleluia)

Dómine, exaudi orationem meam.

Et clamor meus ad te veniat.

Dóminus vobiscum.

Et cum spiritu tuo.

Oremus. Exaudi nos, Domine sancte, Pateromnipotens, æterne Deus, et míttere di-gnéris sanctum ángelum tuum de cœlis,qui custodia, foveat, prótegat, vísitet atquedeféndat omnes habitantes in hoc habita-culo. Per Christum Dominum nostrum.

R. Amen

Tu mi aspergerai con l’issopo ed io saròmondato. Tu mi laverai e io diverrò piùbianco della neve.

Abbi pietà di me, o Dio, secondo la tuagrande misericordia. Gloria al Padre.

Io ho visto un’acqua scaturire dal lato de-stro del Tempio, alleluia; e tutti quelli cuigiunse quest’acqua sono stati salvati e can-teranno: alleluia, alleluia.

Celebrate il Signore perché è buono, per-ché in eterno dura la sua misericordia.Gloria al Padre

Manifestaci, o Signore, la tua misericor-dia. (T.P. alleluia)

E dà a noi la tua salute. (T.P. alleluia)

Signore esaudisci la mia preghiera.

E giunga fino a te la mia preghiera

Il Signore sia con voi.

E con lo spirito tuo.

Preghiamo. Ascoltaci, Signore Santo, Pa-dre onnipotente, eterno Iddio; degnati dimandare dal Cielo il tuo santo Angelo, checustodisca, sostenga, protegga, visiti e di-fenda tutti gli abitanti riuniti in un luo-go. Per il Cristo Signor nostro.

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ASPERSIONE DELL’ACQUA BENEDETTA

Fuori dal tempo Pasquale

Nel tempo Pasquale

In ogni tempo

In nómine Patris, et Filii, et Spíritus San-cti. Amen.

Introíbo ad altàre Dei (sacerdos).

R. Ad Deum qui lætificat iuventùtemmeam.

Judica me, Deus, et discérne causam meam degente non sancta: ab hómine iniquo et dolósoérue me.

R. Quia tu es, Deus, fortitudo mea: quareme repulisti et quare tristis incédo, dumaffligit me inimícus?

Emitte lucem tuam et veritatem tuam: ipsa mededuxerunt et adduxerunt in montem sanctumtuum et in tabernacula tua.

R. Et introíbo ad altáre Dei. Ad Deum quilætificat iuventùtem meam.

Confitébor tibi in cithara, Deus, Deus meus,quare tristis es, anima mea, et quare contùr-bas me?

R. Spera in Deo, quoniam adhuc confité-bor illi: salutare vultus mei et Deus meus.

Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto.

R. Sicut erat in principio et nunc et sem-per et in sæcula sæculorum. Amen.

Introíbo ad altàre Dei.

R. Ad Deum qui lætificat iuventùtem meam.

Adiutórium nostrum in nómine Dómini.

R. Qui fecit cælum et terram.

Confiteor, etc

R. Misereàtur tui omnípotens Deus, et,dimissis peccàtis tuis, perdùcat te ad vi-tam ætérnam.

Amen

R. Confiteor Deo omnipoténti, beátæ Ma-ria semper Vírgini, beàto Michaéli Ar-chángelo, beàto Ioánni Baptistæ, sanctis

Nel nome del Padre e del Figlio e delloSpirito Santo. Amen.

Salirò all’altare di Dio.

A Dio che allieta la mia giovinezza.

Fammi giustizia, o Dio, e difendi la miacausa da gente malvagia: liberami dall’uo-mo iniquo e fraudolento.

Tu sei la mia forza, o Dio, perché mi re-spingi? e perché devo andare così tristesotto l’oppressione del nemico?

Degnami del tuo favore e della tua grazia,onde mi guidino e mi conducano al tuosanto monte e ai tuoi tabernacoli.

Salirò all’altare di Dio. A Dio che allieta lamia giovinezza.

Te loderò sulla mia cetra, o Dio, Dio mio.Perché sei tu triste, anima mia e perché miturbi?

Spera in Dio, perché ancora potrò lodarlo,lui che è la salvezza mia e il mio Dio.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era al principio e ora e sempre e neisecoli dei secoli. Amen.

Salirò all’altare di Dio.

A Dio che allieta la mia giovinezza.

Il nostro aiuto è nel nome del Signore.

Egli ha fatto cielo e terra.

Confesso a Dio, etc.

Dio onnipotente abbia misericordia di te,perdoni i tuoi peccati e ti conduca alla vitaeterna.

Amen.

Confesso a Dio onnipotente, alla beatasempre vergine Maria, a san Michele Ar-cangelo, a san Giovanni Battista, ai santi

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ORDINARIO DELLA MESSA

mus te. Gràtias ágimus tibi propter ma-gnam glóriam tuam. Dòmine Deus, Rexcæléstis, Deus Pater omnípotens. DómineFili unigénite, Iesu Christe. DómineDeus, Agnus Dei, Fílius Patris. Qui tollispeccata mundi, miserére nobis. Qui tollispeccàta mundi, sùscipe deprecatiònem no-stram. Qui sedes ad déxteram Patris, mi-serére nobis. Quóniam tu solus Sanctus.Tu solus Dòminus. Tu solus Altissimus,Iesu Christe, cum Sancto Spiritu: in glòriaDei Patris. Amen.

Credo in unum Deum Patrem omnipotén-tem, factórem cæli et terra, visibíliumómnium, et invisibílium.

Et in unum Dóminum Iesum Christum,Fílium Dei unigénitum. Et ex Patre na-tum ante ómnia sæcuIa. Deum de Deo, lu-men de lùmine, Deum verum de Deo vero.Génitum, non factum, consubstantiálemPatri: per quem ómnia facta sunt. Quipropter nos hómines, et propter nostram,salùtem descéndit de cælis. (Hic genuflécti-tur) Et incarnàtus est de Spiritu Sancto exMaria Vírgine: Et homo factus est. Crucifi-xus étiam pro nobis: sub Póntio Piláto pas-sus, et sepùltus est. Et resurréxit tértia die,secùndum Scriptùras. Et ascéndit in cæ-lum: sedet ad déxteram Patris. Et iterum,ventùrus est cum glória iudicáre vivos etmórtuos: cuius regni non erit finis.

Et in Spiritum Sanctum, Dóminum et vivifi-càntem: qui ex Patre Filióque procédit. Quicum Patre et Filio simul adoràtur et conglo-rificàtur: qui locùtus est per Prophétas.

Et unam, sanctam, cathólicam et apostóli-cam Ecclésiam. Confíteor unum baptísmain remissiónem peccatórum. Et exspectoresurretiónem mortuorum. Et vita venturisæculi. Amen.

Orate, fratres, ut meum ac vestrum sacrificium ac-

glorifichiamo, ti rendiamo grazie per latua gloria immensa, Signore Dio, Re delcielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Fi-glio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio,Agnello di Dio, Figlio del Padre: tu chetogli i peccati del mondo, abbi pietà dinoi; tu che togli i peccati del mondo, ac-cogli la nostra supplica; tu che siedi alladestra del Padre, abbi pietà di noi. Perchétu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solol’Altissimo: Gesù Cristo con lo SpiritoSanto nella gloria di Dio Padre. Amen.

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente,creatore del cielo e della terra, di tutte lecose visibili e invisibili.

Credo in un solo Signore, Gesù Cristo,unigenito Figlio di Dio, nato dal Padreprima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce daLuce, Dio vero da Dio vero; generato, noncreato; della stessa sostanza del Padre; permezzo di lui tutte le cose sono state create.Per noi uomini e per la nostra salvezza di-scese dal cielo. (Genuflessione) E per operadello Spirito Santo si è incarnato nel senodella vergine Maria e si è fatto uomo. Fupure crocifisso per noi, patì sotto PonzioPilato, e fu sepolto; e il terzo giorno è risu-scitato, secondo le Scritture; è salito al cie-lo, siede alla destra del Padre. E di nuovoverrà nella gloria, per giudicare i vivi e imorti: e il suo regno non avrà fine.

Credo nello Spirito Santo, che è Signore edà la vita, e procede dal Padre e dal Figlioe con il Padre e il Figlio è adorato e glori-ficato: e ha parlato per mezzo dei profeti.

Credo la Chiesa, una santa cattolica e apo-stolica. Professo un solo battesimo per ilperdono dei peccati. E aspetto la resurre-zione dei morti e la vita del mondo cheverrà. Amen.

Pregate, o fratelli. perché il mio e vostro sacri-

Apóstolis Petro et Pàulo, ómnibus Sanctis,et tibi pater: quia peccávi nimis cogitatió-ne, verbo et ópere: mea culpa, mea culpa,mea màxima culpa. Ideo precor beátamMariam semper Virginem, beátum Mi-chaélem Archángelum, beàtum IoànnemBaptistam, sanctos Apóstolos Petrum etPaulum, omnes Sanctos, et te pater, oràrepro me ad Dóminum Deum nostrum.

Misereàtur vestri omnípotens Deus, et, dimissispeccàtis vestris, perdùcat vos ad vitam ætér-nam.

R. Amen.

Indulgéntiam, absolutiónem et remissiónem pec-catòrum nostrórum tribuat nobis omnipotens etmiséricors Dóminus.

R. Amen.

Deus, tu convérsus vivificàbis nos.

R. Et plebs tua lætàbitur in te.

Osténde nobis, Dómine, misericórdiam tuam.

R. Et salutàre tuum da nobis.

Dómine, exàudi oratiónem meam.

R. Et clamor meus ad te véniat.

Dóminus vobíscum.

R. Et cum spíritu tuo.

Kyrie, eléison.Kyrie, eléison.Kyrie, eléison.

Christe, eléison.Christe, eléison.Christe, eléison.

Kyrie, eléison.Kyrie, eléison.Kyrie, eléison.

Glòria in excélsis Deo. Et in terra paxhóminibus bonæ voluntàtis. Laudàmus te.Benedicimus te. Adoràmus te. Glorificà-

apostoli Pietro e Paolo, a tutti i santi e ate padre, che ho peccato molto in pensieri,parole ed opere: per mia colpa, mia colpa,mia grandissima colpa. E supplico la bea-ta sempre vergine Maria, san Michele Ar-cangelo, san Giovanni Battista, i santiapostoli Pietro e Paolo, tutti i santi e a tepadre, di pregare per me il Signore Dionostro.

Dio onnipotente abbia misericordia di voi,perdoni i vostri peccati e vi conduca allavita eterna.

Amen.

Il Signore onnipotente e misericordioso ciconceda l’indulgenza, l’assoluzione e ilperdono dei nostri peccati.

Amen.

Tu, o Dio, ritornerai a darci la vita.

E il tuo popolo si allieterà in te.

Mostraci, o Signore, la tua misericordia.

E donaci la tua salvezza.

Signore, ascolta la mia preghiera.

E il mio grido giunga a te.

Il Signore sia con voi.

E con il tuo spirito.

Signore, abbi pietà.

Cristo, abbi pietà.

Signore, abbi pietà.

Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace interra agli uomini di buona volontà. Noi tilodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti

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Dopo il Vangelo si recita il Credo

Il sacerdote sale all’altare pregando sottovoce. Segue il Kyrie cantato mentre il sacerdote legge l’Introito (vedasi il Proprio)

omissis

ceptabile fiat apud Deum, Patrem omnipotentem.

R. Suscípiat Dominus sacrificium de máni-bus tuis, ad laudem et gloriam nóminis sui,ad utilitátem quoque nostram totiùsque Ec-clésiæ suæ sanctæ.

Dominus vosbiscum.

R. Et cum spiritu tuo.

Sursum corda.

R. Habemus ad Dóminum.

Grátias agámus Dómino Deo nostro.

R. Dignum et iustum est

Prefazio di Natale. Vere dignum et iu-stum est, æquum et salutáre, nos tibi semperet ubíque gràtias ágere: Dómine, sancte Pa-ter, omnipotens ætérne Deus: Quia per in-carnáti Verbi mystérium, nova mentis no-stræ òculis lux tuæ claritàtis infùlsit: ut,dum visibíliter Deum cognóscimus, per huncin invisibílium amórem rapiàmur. Et ideocum Angelis et Archángelis, cum Thronis etDominatiónibus, cumque omni militia cælé-stis exércitus, hymnum glóriæ tuæ cánimussine fine dicéntes: Sanctus, sanctus, sanctus,Dominus Deus Sàbaoth. Pleni sunt cœli etterra Gloria tua. Hosanna in excelsis. Be-nedictus qui venit in nomine Domini. Ho-sanna in excélsis.

Prefazio dell’Epifania. Vere dignum etiustum est, æquum et salutàre, nos tibi sem-per et ubique grátias ágere: Dòmine, sanctePater, omnípotens ætérne Deus: Quia cumUnigénitus tuus in substántia nostræ mor-talitátis appàruit, nova nos immortalitátissuæ luce reparàvit. Et ideo cum Angelis etArchángelis, cum Thronis et Dominatión-ibus, cumque omni milítia cæléstis exércitus,hymnum glóriæ tuæ cánimus, sine fine di-céntes: Sanctus

Prefazio di Quaresima. Vere dignum et ju-stum est, æquum et salutare nos tìbi semper et

ficio sia gradito a Dio, Padre onnipotente.

Il Signore riceva dalle tue mani questo sa-crificio a lode e gloria del suo nome, per ilbene nostro e di tutta la sua Santa Chiesa.

Il Signore sia con voi.

E con il tuo spirito.

In alto i nostri cuori.

Sono rivolti al Signore.

Rendiamo grazie al Signore Dio nostro.

È cosa buona e giusta.

È veramente cosa buona e giusta, nostro doveree fonte di salvezza, rendere grazie sempre e do-vunque a te, Signore, Padre santo, Dio onnipo-tente ed eterno: nel mistero del Verbo incarna-to è apparsa agli occhi della nostra mente unanuova luce del tuo fulgore; perché conoscendoDio visibilmente, per mezzo suo siamo rapitiall’amore delle cose invisibili. E noi, uniti agliAngeli e agli Arcangeli, ai Troni e alle Domi-nazioni e alla moltitudine dei Cori celesti, can-tiamo con voce incessante l’inno della tua glo-ria: Santo, santo, santo il Signore Dio dell’uni-verso. I cieli e la terra sono pieni della tua glo-ria. Osanna nell’alto dei cieli. Benedetto coluiche viene nel nome del Signore. Osanna nell’al-to dei cieli.

È veramente cosa buona e giusta, nostro dove-re e fonte di salvezza, rendere grazie sempre edovunque a te, Signore, Padre santo, Dio on-nipotente ed eterno: perché il tuo unico Fi-glio, manifestandosi nella nostra natura mor-tale, ha ridato a noi la vita, con la nuova lucedella immortalità divina. E noi, uniti agliAngeli e agli Arcangeli ai Troni e alle Domi-nazioni e alla moltitudine dei Cori celesti,cantiamo con voce incessante l’inno della tuagloria: Santo (vds. Prefazio di Natale)

È veramente cosa buona e giusta, nostro doveree fonte di salvezza, che noi sempre e dovunque

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Prefazio del Canone

tribúeret esse partícipes. Et ideo cum Ange-lis et Arcangelis, cum Tronis et Domina-tionibus, cumque omni militia cœlestis exér-citus, hymnum gloriæ tuæ canimus, sine finedicentes: Sanctus

Prefazio del S. Cuore di Gesù. Vere di-gnum et iustum est, æquum et salutáre, nostibi semper et ubique grátias àgere: Dóminesanct,e Pater omnípotens, ætérne Deus: QuiUnigénitum tuum in Cruce pendéntem làn-cea militis transfígi voluisti, ut apértumCor, divinæ largitàtis sacràrium, torréntesnobis fùnderet miseratiònis et gràtiæ, et,quod ámore nostri flagráre numquam désti-tit, piis esset réquies et pœniténtibus patéretsalùtis refùgium. Et ideo cum Angelis etArchángelis, cum Thronis et Dominatióni-bus, cumque omni milítia cæeléstis exércitus,hymnum glóriæ tuæ cànimus, sine fine di-céntes: Sanctus

Prefazio di Cristo Re. Vere dignum et iu-stum est, æquum et salutáre, nos tibi semper etubique gràtias àgere: Dómine sancte, Pateromnípotens, ætérne Deus: Qui unigénitum Fí-lium tuum Dóminum nostrum Jesum Christum,Sacerdòtem ætérnum et universórum Regem,óleo exsultatiónis unxisti: ut, seípsum in aracrucis hóstiam immaculàtam et pacificam óffe-rens, redemptiónis humánæ sacraménta peràge-ret: et, suo subiéctis império ómnibus creatùris,ætérnum et universále regnum imménsæ tuætràderet Maiestáti: regnum veritátis et vitœ re-gnum sanctitàtis et gràtiæ regnum iustitiæ,amóris et pacis. Et ideo cum Angelis et Ar-chángelis, cum Thronis et Dominatiònibus,cumque omni militia cæléstis exércitus, hym-num glóriæ tuæ cànimus, sine fine dicéntes:Sanctus

Prefazio di Pentecoste e dello SpiritoSanto. Vere dignum et iustum est, æquum etsalutàre, nos tibi semper et ubique grátias áge-re: Dòmine sancte, Pater omnípotens, ætérneDeus: per Christum Dóminum nostrum. Quiascéndens super omnes cælos, sedénsque ad déx-teram tuam, promíssum Spíritum Sanctum (ho-diérna die) in filios adoptiónis effùdit. Qua-

perciò, con gli Angeli e gli Arcangeli, coiTroni e le Dominazioni e con tutta la miliziadell’esercito celeste, cantiamo l’inno della tuagloria, dicendo senza fine: Santo (vds. Prefa-zio di Natale)

È veramente cosa buona e giusta, nostro do-vere e fonte di salvezza, rendere grazie sem-pre e dovunque a te, Signore, Padre santo,Dio onnipotente ed eterno: tu hai voluto cheil tuo unico Figlio fosse trafitto sulla crocedalla lancia del soldato: perché il suo Cuoreaperto, sacrario della bontà divina, effondes-se torrenti di grazia e di misericordia, e sem-pre ardente di amore per noi ai buoni offris-se riposo, ai peccatori pentiti rifugio e salvez-za. E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeliai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudi-ne dei Cori celesti, cantiamo con voce inces-sante l’inno della tua gloria. Santo (vds. Pre-fazio di Natale)

È veramente cosa buona e giusta, nostro dove-te e fonte di salvezza, rendere grazie sempre edovunque a te, Signore, Padre santo, Dio on-nipotente ed eterno: tu con olio di esultanzahai consacrato Sacerdote eterno e Re dell’uni-verso il tuo unico Figlio, Gesù Cristo nostroSignore: perché, sacrificando se stesso, imma-colata vittima di pace sull’altare della Croce,operasse il mistero dell’umana redenzione; e,assoggettate al suo potere tutte le creature,offrisse alla tua maestà infinita il regno eter-no ed universale: regno di verità e di vita, re-gno di santità e di grazia, regno di giustizia,di amore e di pace. E noi, uniti agli Angeli eagli Arcangeli ai Troni e alle Dominazioni ealla moltitudine dei Cori celesti, cantiamocon voce incessante l’inno della tua gloria:Santo (vds. Prefazio di Natale)

È veramente cosa buona e giusta, nostrodovete e fonte di salvezza, tendere graziesempre e dovunque a te, Signore, Padresanto, Dio onnipotente ed eterno, per Cri-sto nostro Signore. Elevatosi al di sopradei cieli, e assiso alla tua destra, egli se-condo la promessa ha effuso, (oggi), sui fi-gli d’adozione lo Spirito Santo. Per questo

ubique gràtias àgere: Dómine sancte, Pateromnipotens æterne Deus: qui corporali jejù-nio vitia comprimis, mentem élevas, virtú-tem largiris et præmia: per Christum Dómi-num nostrum. Per quem majestatem tuamlaudant Angeli, adorant Dominationes,tremunt Potestates. Cœli, cœlorúmque Vir-tútes, ac beata Seraphim, sócìa exultationeconcelebrant. Cum quibus et nostras voces,ut admitti jubeas, deprecàmur, supplici con-fessione dicentes: Sanctus

Prefazio della Passione. Vere dignum etiustum est, æquum et salutáre, nos tibi sem-per et ubique gratias agere: Domine sancte,Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui salùtemhumàni géneris in ligno Crucis constituísti:ut, unde mors oriebàtur, inde vita resùrge-ret; et, qui in ligno vincébat, in ligno quo-que vincerétur: per Christum Dóminum no-strum. Per quem maiestàtem tuam laudantAngeli, adórant Dominatiònes, tremunt Po-testàtes. Cœli, cœlorúmque Virtútes, ac bea-ti Seraphim, sócìa exultatione concelebrant.Cum quibus et nostras voces, ut admitti ju-beas, deprecàmur, supplici confessione dicen-tes: Sanctus.

Prefazio di Pasqua. Vere dignum et ju-stum est, æquum et salutare: Te quidem,Dómine, omni tempore, in hoc potissimumgloriosius prædicáre, cum Pascha nostrumimmolatus est Christus. Ipse enim verus estAgnus, qui ábstulit peccáta mundi. Quimortem nostram moriendo destruxit et vitamresurgéndo reparávit. Et ideo cum Angelis etArcangelis, cum Tronis et Dominationibus,cumque omni militia cœlestis exércitus,hymnum gloriæ tuæ canimus, sine fine di-centes: Sanctus

Prefazio dell’Ascensione. Vere dignumet iustum est, aequum et salutáre, nos tibisemper et ubíque grátias ágere: Dómine san-cte, Pater omnípotens, aetérne Deus: perChristum Dóminum nostrum. Qui post re-surrectiónem suam ómnibus discípulis suismaniféstus appáruit, et ipsis cernéntibus estelevátus in caelum, ut nos divinitátis suae

ti rendiamo grazie, per mezzo di Cristo nostroSignore, o Signore santo, Padre onnipotente,eterno Dio, tu che col digiuno corporale freni ivizi, sollevi la mente, largisci virtù e premi. Permezzo dello stesso Gesù Cristo lodano la tuamaestà gli Angeli, l’adorano le Dominazioni ele Potestà. I Cieli, le Virtù celestiali e i beati Se-rafini la celebrano con unanime esultanza. Tipreghiamo di ammettere colla loro voce anchele nostre, mentre con supplice lode diciamo:Santo (vds. Prefazio di Natale)

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere efonte di salvezza, che noi sempre e dovunque tirendiamo grazie, per mezzo di Cristo nostro Si-gnore, o Signore santo, Padre onnipotente, eternoIddio, tu che hai procurato la salvezza del genereumano con il legno della Croce affinché donde eravenuta la morte, di là risorgesse la vita e chi da unalbero aveva vinto, da un albero altresì fosse vinto.Per mezzo dello stesso Gesù Cristo lodano la tuamaestà gli Angeli, l’adorano tremebonde le Do-minazioni e le Potestà. I Cieli, le Virtù celestialied i beati Serafini la celebrano con unanime esul-tanza. Ti preghiamo di ammettere colla loro voceanche le nostre, mentre con supplice lode dicia-mo: Santo (vds. Prefazio di Natale)

È veramente cosa buona e giusta, nostro dove-re e fonte di salvezza, che te, o Signore, esaltia-mo in ogni tempo, ma più gloriosamente so-prattutto in questo giorno in cui Cristo, nostroAgnello pasquale si è immolato. Egli infatti èil vero Agnello, che tolse i peccati del mondo,che morendo distrusse la morte e risorgendo ri-stabilì la vita. E perciò, con gli Angeli e gli Ar-cangeli, coi Troni e le Dominazioni e con tut-te le schiere dell’esercito celeste, cantiamo l’in-no della tua gloria, dicendo senza fine: Santo(vds. Prefazio di Natale)

È veramente cosa buona e giusta, nostro do-vere e fonte di salvezza, che noi sempre e do-vunque ti rendiamo grazie, o Signore, Padresanto, onnipotente ed eterno Dio, per mezzodi Cristo nostro Signore, il quale, dopo la suarisurrezione, apparve manifestamente a tuttii suoi discepoli, alla cui vista salì al cielo per-ché noi fossimo partecipi della sua divinità. E

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vicàrios eídem contulisti præésse pastores. Etídeo cum Angelis et Archangelis, cum Thro-nis et Dominationibus, cumque omni militiacæléstis exércitus, hymnum glóriæ ture càni-mus, sine fine dicéntes: Sanctus

Prefazio Comune. Vere dignum et iustumest, aequum et salutáre, nos tibi semper etubique gràtias àgere: Dómine sancte, Pateromnípotens, ætérne Deus: per Christum Dó-minum nostrum. Per quem maiestàtem tuamlaudant Angeli, adórant Dominatiónes, tre-munt Potestàtes. Cæli, cælorùmque Virtù-tes, ac beàta Séraphim, sócia exsultatiòneconcélebrant. Cum quibus et nostras voces,ut admítti iùbeas, deprecàmur, sùpplici con-fessiòne dicéntes: Sanctus

Communione. Ecce Agnus Dei, ecce qui tol-lit peccata mundi.R. Dómine, non sum dignus ut intres subtectum meum, sed tantum dic verbum etsanitur anima mea.

Ultimo Vangelo. In principio erat Verbum etVerbum erat apud Deum et Deus erat Verbum.Hoc erat in principio apud Deum. Omnia peripsum facta sunt et sine ipso factum est nihilquod factum est: in ipso vita erat et vita eratlux hominum: et lux in tenebris lucet et tene-bræ eam non conprehenderunt. Fuit homo mis-sus a Deo cui nomen erat Iohannes. Hic venitin testimonium ut testimonium perhibéret delumine, ut omnes créderent per illum. Non eratille lux, sed ut testimonium perhibéret de lu-mine. Erat lux vera, quæ illuminat omnemhominem venientem in hunc mundum. In mun-do erat et mundus per ipsum factus est et mun-dus eum non cognovit. In propria venit et suieum non receperunt. Quotquot autem recepérunteum, dedit eis potestatem filios Dei fieri, his,qui credunt in nómine eius: qui non ex sangui-nibus neque ex voluntate carnis neque ex vo-luntate viri, sed ex Deo nati sunt. (Hic ge-nufléctitur) Et Verbum caro factum est (sur-git) et habitavit in nobis: et vídimus gloriameius, gloriam quasi unigeniti a Patre plenumgratiæ et veritatis.

eletto vicari del tuo Fugli e hai costituito pasto-ri. E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, aiTroni e alle Dominazioni e alla moltitudine deiCori celesti, cantiamo con voce incessante l’innodella tua gloria: Santo (vds. Prefazio di Natale)

È veramente cosa buona e giusta, nostro doveree fonte di salvezza, rendere grazie sempre e do-vunque a te, Signore, Padre santo, Dio onnipo-tente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Permezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, leDominazioni ti adorano, le Potenze ti veneranocon tremore. A te inneggiano i Cieli, gli Spiri-ti celesti e i Serafini, uniti in eterna esultanza.Al loro canto concedi, o Signore, che si unisca-no le nostre umili voci nell’inno di lode: Santo(vds. Prefazio di Natale)

Ecco l’Agnello di Dio; ecco Colui che to-glie i peccati del mondo.Signore, io non son degno che tu entri nel-la mia casa, ma dì soltanto una parla el’anima mia sarà guarita.

In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dioed il Verbo era Dio. Egli era in principio pressoDio. Tutto fu fatto per mezzo di lui e senza di luinulla fu fatto di ciò che è stato fatto. In lui era lavita e la vita era la luce degli uomini; e la lucesplende nelle tenebre ma le tenebre non l’hannoaccolta. Ci fu un uomo mandato da Dio che sichiamava Giovanni, Questi venne come testimo-ne per rendere testimonianza alla luce, perchétutti credessero per mezzo di lui. Non era lui laluce ma doveva rendere testimonianza alla luce.La luce vera, che illumina ogni uomo, stava pervenire in questo mondo, Egli era nel mondo e ilmondo fu fatto per mezzo di lui e il mondo nonlo conobbe. Venne nella sua casa e i suoi non loaccolsero. Ma a quanti lo hanno accolto ha datoil potere di diventare figli di Dio: a quelli checredono nel suo nome, i quali non da sangue, néda volere della Carne, né da volere dell’uomo, mada Dio sono nati. (Genuflessione) E il Verbo si è fatto carne e ha po-sto la sua dimora in mezzo a noi. E noi abbiamovisto la sua gloria, la gloria che ha dal Padre comeFiglio unigenito, pieno di grazia e di verità.

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pròpter profùsis gáudiis, totus in orbe terràrummundus exsùltat. Sed et supérnæ Virtùtes, at-que angélicæ Potestàtes, hymnum glòriæ tuácóncinunt, sine fine dicéntes: Sanctus

Prefazio della SS.ma Trinità. Vere di-gnum et iustum est, æquum et salutàre, nostibi semper et ubique gràtias àgere: Dóminesancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Quicum unigénito Filio tuo, et Spiritu Sancto,unus es Deus, unus es Dòminus: non inunius singularitàte persónaæ, sed in uniusTrinitàte substántiæ. Quod enim de tua gló-ria, revelànte te, crédimus, hoc de Filio tuo,hoc de Spiritu Sancto, sine differéntia di-scretiónis sentimus. Ut in confessióne veræsempiternæque Deitátis, et in persónis pro-prietas, et in esséntia ùnitas, et in maiestá-te adorétur æquàlitas. Quam laudant An-geli atque Archàngeli, Chérubim quoque acSéraphim: qui non cessant clamáre cotidie,una voce dicéntes: Sanctus

Prefazio della Beata Vergine Maria.Vere dignum et iustum est, æquum et salu-táre, nos tibi semper et ubique gràtias àgere:Dómine sancte, Pater omnipotens, ætérneDeus: Et te in * * * beàtæ Mariæ semperVirginis collaudàre, benedícere et prædicáre.Quæ et Unigénitum tuum Sancti Spíritusobumbratióne concépit et, virginitàtis glóriapermanénte, lumen ætérnum mundo effùdit,Iesum Christum Dóminum nostrum. Perquem maiestàtem tuam laudant Angeli,adórant Dominatiónes, tremunt Potestàtes.Cæli, cælorùmque Virtùtes, ac beàta Séra-phim, sòcia exsultatióne concélebrant. Cumquibus et nostras voces, ut admítti iùbeas,deprecàmur, sùpplici confessióne dicéntes:Sanctus

Prefazio degli Apostoli. Vere dignum etiustum est, æquum et salutare: Te, Domine,supplíciter exoráre, ut gregem tuum, Pastorætérne, non déseras: sed per beatos Apostolostuos continua protectióne custodias: Ut ií-sdem rectóribus gubernétur, quos operis tui

mistero, inondata di gioia, l’umanità esul-ta su tutta la terra. E con noi le Potenzeangeliche e tutti gli Spiriti celesti cantanocon voce incessante l’inno della tua gloria:Santo (vds. Prefazio di Natale)

È veramente cosa buona e giusta, nostro do-vere e fonte di salvezza, che noi sempre e do-vunque ti rendiamo grazie, o Signore, Padresanto, Dio onnipotente ed eterno. Tu che, colFiglio tuo unigenito e con lo Spirito Santo,sei un Dio solo ed un solo Signore, non nellasingolarità di una sola persona, ma nella Tri-nità di una sola natura. Perché quello che pertua rivelazione crediamo della tua gloria, ilmedesimo sentiamo, senza distinzione, e dituo Figlio e dello Spirito Santo. Affinché nel-la professione della vera e sempiterna Divini-tà, si adori e la proprietà nelle persone el’unità nell’essenza e l’uguaglianza nellamaestà. La quale lodano gli Angeli e gli Ar-cangeli, i Cherubini e i Serafini, che non ces-sano di esclamare ad una voce ogni giorno di-cendo: Santo (vds. Prefazio di Natale)

È veramente cosa buona e giusta, nostro dove-re e fonte di salvezza, rendere grazie sempre edovunque a te, Signore, Padre santo, Dio on-nipotente ed eterno: noi ti lodiamo, ti bene-diciamo ti glorifichiamo * * * della beatasempre Vergine Maria. Per opera dello Spiri-to Santo, ha concepito il tuo unico Figlio; esempre intatta nella sua gloria verginale, hairradiato sul mondo la luce eterna, Gesù Cri-sto nostro Signore. Per mezzo di lui gli Ange-li lodano la tua gloria, le Dominazioni ti ado-rano, le Potenze ti venerano con tremore. A teinneggiano i Cieli, gli Spiriti celesti e i Sera-fini uniti in eterna esultanza. Al loro cantoconcedi, o Signore, che si uniscano le nostreumili voci nell’inno di lode: Santo (vds. Pre-fazio di Natale)

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere efonte di salvezza, supplichevolemente implorareTe, Signore, Pastore eterno, affinché il tuo greg-ge tu non abbandoni: ma lo custodisci e proteg-gi sempre per mezzo dei tuoi santi Apostoli: e loconduci sotto la guida di coloro che tu stesso hai

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Antiphona ad Introitum. Ad te leváviánimam meam: Deus meus, in te confido,non erubéscam: neque irrídeant me inimí-ci mei: étenim univérsi, qui te exspéctant,non confundéntur.~Vias tuas, Dómine,demónstra mihi: et sémitas tuas édoce me.Glória Patri, et Filio, et Spiritui Sancto,sicut erat in principio, et nunc, et semper,et in sæcula sæculórum. Amen.

Oratio. Orémus. Excita, quæsumus, Dó-mine poténtiam tuam, et veni: ut ab im-minéntibus peccatórum nostrórum perícu-lis, te mereámur protegénte éripi, te libe-ránte salvári: Qui vivis et regnas cum DeoPatre in unitáte Spíritus Sancti, Deus, perómnia sæcula sæculórum. Amen.

Lectio Epistolæ beati Pauli Apostoli adRomanos. Fratres, sciéntes quia hora estiam nos de somno sùrgere. Nunc enim pro-prior est nostra salus, quam cum credídi-mus. Nox præcessit dies autem appropin-guávit. Abiciámus ergo opera tenebrárumet induámur arma lucis. Sicut in die hone-ste ambulemus: non in comessatiónibus etebrietátibus, non in cubílibus et impudicí-tiis, non in contentióne, et æmulatióne:sed induímini Dominum Iesum Christum.

Graduale. Univérsi, qui te exspéctant, nonconfundéntur, Dómine. Vias tuas, Dómine,notas fac mihi: et sémitas tuas édoce me. ~Osténde nobis, Dómine, misericórdiamtuam, et salutàre tuum da nobis. Allelùia.

Sequentia sancti Evangélii secundumLucam. In illo témpore dixit Iesus discí-pulis suis: erunt signa in sole et luna etstellis et in terris pressura gentium præconfusione sonitus maris et fluctuum: are-scéntibus hominibus præ timore et expec-tatione, quæ supervenient universo orbi:nam virtutes cælorum movebuntur. Ettunc videbunt Filium hominis venientem

A te offro, Dio, la mia vita: Dio mio, inte confido. Che io non resti confuso,non esultino per me i miei nemici;chiunque in te spera non resta confuso.Mostrami, Signore, le tue vie, insegna-mi le tue strade. Gloria al Padre e al Fi-glio e allo Spirito Santo, come era nelprincipio, ora, e sempre nei secoli deisecoli. Amen.

Preghiamo. Ridesta la tua potenza e vieni,o Signore: nei pericoli che ci minacciano acausa dei nostri peccati la tua protezioneci liberi, il tuo soccorso ci salvi: Tu che seiDio, e vivi e regni con Dio Padre, in unio-ne con lo Spirito Santo per tutti i secolidei secoli. Amen.

Fratelli, lo sapete: è già l’ora di risvegliar-ci dal sonno. Poiché adesso la nostra sal-vezza è più vicina che quando abbiamo ab-bracciato la fede. La notte è inoltrata, e ilgiorno si avvicina. Deponiamo dunque leopere delle tenebre, e rivestiamo le armidella luce. Come si addice alla luce delgiorno, comportiamoci con dignità: nonin bagordi e ubriachezze, non in lussurie edissolutezze, non in contesa e gelosia; ben-sì rivestitevi del Signore Gesù Cristo.

Quelli che ti aspettano non saranno delu-si. ~ Additami, Signore, le tue vie, inse-gnami i tuoi sentieri. Alleluia, alleluia.Fa’che vediamo, o Dio, il tuo amore: con-cedi a noi la tua salvezza. Alleluia.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepo-li: «Ci saranno dei segni nel sole, nellaluna e nelle stelle e, sulla terra, angosciadi popoli atterriti dal fragore dei flutti delmare. Gli uomini si sentiranno paralizzatiper lo spavento e per l’attesa di ciò che sta-rà per venire sul mondo intero: infatti lepotenze dei cieli saranno scosse. E alloravedranno il Figlio dell’uomo venire sulla

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TEMPO DI AVVENTODOMENICA 1ª DI AVVENTO

Oratio. Orémus. Excita, Dómine, cordanostra ad præparàndas Unigeniti tuivias: ut, per eius advéntum, purificátistibi méntibus servire mereámur: Qui te-cum vivit et regnat in unitáte SpiritusSancti, Deus, per ómnia sæcula sæculó-rum. Amen.

Lectio Epistolæ beati Pauli Apostoliad Romanos. Fratres, quæcumque enimscripta sunt, ad nostram doctrinam scrip-ta sunt: ut per patientiam et consolatio-nem scripturárum, spem habeamus. Deusautem patientiæ et solacii det vobis idíp-sum sápere in altérutrum secundum Ie-sum Christum: ut unánimes uno ore ho-norificetis Deum et Patrem Domini no-stri Iesu Christi. Propter quod suscipiteinvicem, sicut et Christus suscepit vos inhonorem Dei. Dico enim Christum Ie-sum ministrum fuisse circumcisionispropter veritátem Dei, ad confirmándaspromissiones patrum: gentes autem su-per misericordiam honorare Deum, sicutscriptum est: proptérea confitébor tibi ingentibus, Dómine, et nomini tuo canta-bo. Et iterum dicit: lætamini, gentes,cum plebe eius. Et iterum: laudate om-nes gentes Dominum et magnificate eumomnes populi. Et rursus Esaías ait: eritradix Iesse et qui exsurget regere gentes,in eo gentes sperabunt. Deum autemspei repleat vos omni gaudio et pace incredendo; ut abundétis in spe et virtuteSpiritus Sancti.

Graduale. Ex Sion spécies decórìs eius:Deus maniféste véniet. Congregáte illisanctos eìus, qui ordinavérunt testamen-tum eius super sacrificia. Lætàtus sum inhis, quæ dicta sunt mihi: in domum Dó-mini íbimus. Allelùia.

Sequentia sancti Evangélii secundumLucam. In illo témpore: cum audisset Io-hannes in vinculis opera Christi, mittensduos de discipulis suis, ait illi: tu es, quiventùrus es, an álium expectamus? et re-spondens Iesus, ait illis: euntes renuntiate

Preghiamo. Ridesta, Signore, i nostri cuo-ri a preparare le vie del tuo unico Figlio: econcedi che per il mistero della sua venu-ta ti possiamo servire con purezza di spiri-to: Lui che è Dio, e vive e regna con te, inunione con lo Spirito Santo per tutti i se-coli dei secoli.

Fratelli, tutto ciò che fu scritto in passato èstato scritto per nostro ammaestramento:perché, mediante la pazienza e la consolazio-ne delle Scritture, abbiamo la speranza. E ilDio della pazienza e della consolazione viconceda di avere fra voi i medesimi senti-menti secondo Gesù Cristo, affinché con unanimo e una sola voce rendiate gloria a Dio,Padre del Signore nostro Gesù Cristo. Perciòsiate l’un verso l’altro accoglienti, così comeCristo ha accolto voi per la gloria di Dio. Vo-glio dire che il Cristo si è fatto ministro deicirconcisi, a motivo della fedeltà di Dio nel-l’adempiere le promesse fatte ai padri: men-tre le nazioni danno gloria a Dio a motivodella sua misericordia. Come sta scritto: «Perquesto ti loderò fra le nazioni, o Signore, ecanterò al tuo nome». Così pure: «Rallegra-tevi, o nazioni, insieme con il suo popolo». Eancora: «Lodate, o nazioni tutte, il Signore; evoi, popoli tutti, esaltatelo». Ed infine Isaiadice: «Spunterà il germoglio di Tesse, coluiche sorgerà per governare le nazioni: in lui lenazioni spereranno». Il Dio della speranza vicolmi di ogni gioia e pace nel credere, perchésiate pieni di speranza, per la potenza delloSpirito Santo.

Da Sion rifulge la sua bellezza: Dio vie-ne e si manifesta. Radunate davanti a luii suoi fedeli che hanno sancito con le vit-time il suo patto. Esultai quando mi dis-sero: Andiamo alla casa del Signore. Al-leluia.

In quel tempo, avendo saputo Giovanni, incarcere, delle opere di Cristo, gli mandò adire per mezzo di due discepoli: «Sei tu co-lui che deve venire, o dobbiamo attendereun altro?». E Gesù rispose loro: «Andate ariferire a Giovanni ciò che avete udito e ve-

in nube cum potestate magna et maiesta-te. His autem fieri incipientibus, respici-te, et levate cápita vestra: quoniam appro-pinquat redemptio vestra. Et dixit illis si-militudinem: videte ficulneam et omnesarbores: cum producunt iam ex se fruc-tum, scitis quoniam prope est æstas. Ita etvos, cum videritis hæc fieri, scitote quo-niam prope est regnum Dei. Amen dicovobis, quia non præteribit generatio hæc,donec omnia fiant. Cælum et terra transí-bunt: verba autem mea non transíbunt.

Antiphona ad Offertorium. Ad te levávi àni-mam meam: Deus meus, in te confido, non eru-béscam: neque irrídeant me inimíci mei: étenimunivérsi, qui te exspéctant, non confundéntur.

Oratio super oblata. Hæc sacra nos, Dó-mine, poténti virtùte mundátos, ad suumfáciant purióres veníre princípium. PerDóminum nostrum Iesum Christum Fi-lium tuum, qui tecum vivit et regnat inunitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómniasæcula sæcuIórum.

Præfatio de SS.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Dómi-nus dabit benignitátem: et terra nostra da-bit fructum suum. Amen.

Postcommunio. Orémus. Suscipiámus,Dómine, misericórdiam tuam in médiotempli tui: ut reparatiónis nostræ ventùrasolémnia cóngruis honóribus præcedámus.Per Dóminum nostrum Iesum ChristumFilium tuum, qui tecum vivit et regnat inunitàte Spíritus Sancti, Deus, per ómniasæcula sæculórum. Amen.

Antiphona ad Introitum. Pópulus Sion,ecce Dóminus véniet ad salvàndas gentes:et audítam fàciet Dóminus glóriam vocissuæ in lætítia cordis vestri. ~ Qui regisIsraæl, inténde: qui dedùcis, velut ovem,Ioseph. Glória Patri. Pópulus Sion.

nube con grande potenza e mæstà. Quandoquesti eventi cominceranno a compiersi, al-zatevi e levate il capo, perché la vostra libe-razione è vicina». E disse loro una parabo-la: «Osservate il fico e gli altri alberi: quan-do già mettono i germogli, voi capite chel’estate è vicina. Così anche voi, quando ve-drete compiersi queste cose, sappiate che èvicino il regno di Dio. In verità vi dico: nonpasserà questa generazione, prima che tuttosi compia. Il cielo e la terra passeranno; lemie parole non passeranno».

A te offro, Dio, la mia vita: Dio mio, in teconfido. Che io non resti confuso, nonesultino per me i miei nemici; chiunquein te spera non resta confuso.

Questo sacrificio ci purifichi, Signore, conla potenza della sua azione e ci riconducapiù puri al suo principio. Per il nostro Si-gnore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, evive e regna con te, in unione con io Spi-rito santo, per tutti i secoli dei secoli.Amen.

Il Signore darà il bene e frutti darà la no-stra terra. Amen.

Preghiamo. Concedi a noi, o Signore, diricevere nel tuo tempio la tua misericordiae di preparare degnamente la festa ormaivicina della nostra redenzione. Per il no-stro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che èDio, e vive e regna con te, in unione con loSpirito santo per tutti i secoli dei secoli.Amen.

Il popolo di Sion, ecco il tuo Signore, egliviene a salvare le nazioni: farà sentire il Si-gnore la sua voce maestosa per la gioia delvostro cuore. Ascolta, o pastore d’Israele,che guidi Giuseppe come un gregge. Glo-ria al Padre. Popolo di Sion.

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DOMENICA 2ª DI AVVENTO

tivitátem Iacob. Glória Patri. Gaudéte.

Oratio. Orémus. Aurem tuam, quæsumusDómine, précibus nostris accómmoda: etmentis nostræ ténebras grátia tuæ visita-tiónis illùstra: Qui vivis.

Lectio Epistolæ beati Pauli Apostoli adPhilippénses. Fratres: Gaudéte in Dóminosemper: iterum dico, gaudete. Modestia ve-stra nota sit omnibus hominibus: Dominusprope est. Nihil solliciti sitis, sed in omnioratione et obsecratione, cum gratiarum ac-tione, petitiones vestræ innotescant apudDeum. Et pax Dei, quæ exsuperat omnemsensum, custodiat corda vestra et intellegen-tias vestras, in Christo Iesu Dómino nostro.

Graduale. Qui sedes, Dómine, super Ché-rubim, éxcita poténtiam tuam, et veni. ~Qui regis Israèl, inténde: qui dedùcis, ve-lut ovem, Ioseph. ~ Alleluia, alleluia. Ex-cita, Dómine, poténtiam tuam, et veni, utsalvos fàcias nos. Allelùia.

Sequentia sancti Evangélii secundumIoánnem. In illo témpore: Misérunt Iudæiab Hierosólymis sacerdótes et levítas ad Io-ánnem, ut interrogárent eum: tu quis es?Et confessus est, et non negavit, et confes-sus est: Quia non sum ego Christus. Et in-terrogavérunt eum: quid ergo? Helias estu? et dixit: non sum. Prophéta es tu? Etrespondit: non. Dixérunt ergo ei: quis es,ut respónsum demus his, qui miséruntnos? quid dicis de te ipso? ait: ego vox cla-mantis in deserto: dirígite viam Domini,sicut dixit Esaias propheta. Et qui missifùerant, erant ex Pharisæis. Et interrogavé-runt eum et dixerunt ei: quid ergo baptí-zas, si tu non es Christus, neque Helias,neque prophéta? Respondit eis Iohannesdicens: ego baptízo in aqua: medius autemvestrum stetit, quem vos nescítis. Ipse est,qui post me venturus est, qui ante me fac-tus est, cuius ego non sum dignus ut sol-vam eius corrígiam calciaménti. Hæc inBethania facta sunt trans Iordanem, ubierat Iohannes baptizans.

di Giacobbe. Gloria al Padre. Esultate.

Preghiamo. Porgi il tuo orecchio alle no-stre preghiere, o Signore, e illumina le te-nebre del nostro spirito con la grazia dellatua visita: Tu che sei Dio.

Fratelli, siate sempre lieti nel Signore; velo ripeto: siate lieti. La vostra mitezza siamanifesta a tutti gli uomini: il Signore èvicino. Non vi angustiate di nulla: ma inogni cosa, mediante la preghiera e la sup-plica, con rendimento di grazie, le vostredomande siano rese note a Dio. E la pacedi Dio, che sorpassa ogni umano sentire,custodisca i vostri cuori ed i vostri pensie-ri, in Gesù Cristo nostro Signore.

O Signore, che siedi sui Cherubini, risve-glia la tua potenza e vieni. Tu che pasciIsraele, ascolta, tu che guidi Giuseppecome un gregge. Alleluia, alleluia. Risve-glia la tua potenza, o Signore, e vieni a sal-vezza per noi. Alleluia.

In quel tempo, i Giudei da Gerusalemmemandarono a Giovanni sacerdoti e levitiper domandargli: «Chi sei tu?». Ed egliriconobbe, e non negò; e riconobbe: «Nonsono io il Cristo». Gli chiesero allora:«Chi, dunque? Sei Elia?». «No», rispose.«Sei il profeta?». «No», rispose ancora. Eallora gli domandarono: «Chi sei tu? Af-finché noi possiamo dare una risposta aquelli che ci hanno mandato. Che dici dite stesso?». Ed egli: «Io sono la voce dicolui che grida nel deserto: raddrizzate lavia del Signore! come disse il profeta Isa-ia». E gli inviati, che erano farisei, lo in-terrogarono ancora, dicendo: «Perchédunque battezzi, se non sei né il Cristo,né Elia, né il profeta?». Rispose loro Gio-vanni: «Io battezzo in acqua, ma in mez-zo a voi c’è uno che non conoscete. È luiche viene dopo di me, ed è passato avantia me, e io non sono degno di sciogliere lacinghia dei suoi calzari». Questo avvennein Betania, al di là del Giordano, doveGiovanni battezzava.

Iohanni, quæ audístis et vidístis. Cæci vi-dent, claudi ambulant, leprosi mundan-tur, surdi audiunt, mortui resurgunt, pau-peres evangelizántur et beatus est qui nonfùerit scandalizátus in me. Illis autemabeuntibus, cœpit Iesus dicere ad turbasde Iohanne: quid exístis in desertum vidé-re? arùndinem vento agitátam? sed quidexistis vidére? hóminem móllibus vestí-tum? ecce qui móllibus vestiùntur, in dó-mibus regum sunt. Sed quid exístis vidé-re? prophétam? etiam dico vobis et plusquam prophetam. Hic est enim, de quoscriptum est: ecce ego mitto Angelummeum ante fáciem tuam, qui præparábitviam tuam ante te.

Antiphona ad Offertorium. Deus, tu convér-sus vivificàbis nos, et plebs tua lætàbitur in te:osténde nobis, Dómine, misericórdiam tuam,et salutáre tuum da nobis. Alleluia, alleluia.

Oratio super oblata. Placàre, quæsumus,Dómine, humilitàtis nostræ précibus ethóstiis: et ubi nulla sùppetunt suffràgiameritórum, tuis nobis succùrre præsídiis.Per Dóminum.

Præfatio de SS.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Ierùsa-lem, surge, et sta in excélso, et vide iucun-ditátem, quæ véniet tibi a Deo tuo.

Postcommunio. Orémus. Repléti cibospirituàlis alimóniæ sùpplices te, Dómine,deprecámur: ut, huius participatióne my-stérii, dóceas nos terréna despícere et amá-re cæléstia. Per Dóminum.

Antiphona ad Introitum. Gaudéte inDómino semper: iterum dico, gaudéte.Modéstia vestra nota sit ómnibus homíni-bus: Dóminus enim prope est. Nihil sollí-citi sitis: sed in omni oratióne petitiónesvestræ innotéscant apud Deum. ~ Benedi-xisti, Dómine, terram tuam: avertísti cap-

duto: i ciechi vedono, gli zoppi camminano,i lebbrosi sono mondati, i sordi odono, imorti risuscitano, la buona novella è annun-ciata ai poveri. E beato è colui che non tro-verà in me motivo di scandalo». Mentre essise ne andavano, Gesù cominciò a parlare diGiovanni alla folla: «Chi siete andati a ve-dere nel deserto? Una canna sbattuta dalvento? Chi siete andati a vedere? Un uomovestito con raffinatezza? Ma chi veste conraffinatezza sta alla corte dei re. Chi sieteandati dunque a vedere? Un profeta? Sì, vidico, e più che un profeta. Egli, infatti, ècolui del quale sta scritto: Ecco io mando ilmio messaggero davanti al tuo volto, perpreparare la tua via davanti a te».

Non ci darai più la vita, o Dio, sì che in tegioisca il popolo tuo? Mostraci, Signore, iltuo amore, e donaci la tua salvezza. Alle-luia, alleluia.

Ti plachino, Signore, le nostre umili offer-te e preghiere: e poiché non abbiamo me-riti che valgano davanti a te, vieni in no-stro aiuto con la tua grazia. Per il nostroSignore Gesù Cristo.

Gerusalemme, sorgi e sta in alto, per con-templare la gioia che a te viene da Dio.

Preghiamo. Nutriti dal cibo spirituale tisupplichiamo, Signore, per il mistero al qua-le abbiamo partecipato, insegnaci il distaccodai beni della terra e l’amore ai beni del cie-lo. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Esultate sempre nel Signore, ve lo ripe-to, esultate. La vostra fraterna mitezza atutti sia nota: vi è vicino il Signore. Nonabbiate più cura di nulla ma in ogni pre-ghiera le vostre domande siano graditeal Signore. Sei stato buono, Signore, conla tua terra, hai ricondotto gli schiavi

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DOMENICA 3ª DI AVVENTO

tenebrarum et manifestabit consilia cor-dium: et tunc laus erit unicuique a Deo.

Graduale. Prope est Dóminus ómnibus in-vocántibus eum: ómnibus qui invocant eumin veritáte. ~ Laudem Dómini loquétur osmeum: et benedícat omnis caro nomen san-ctum eius. Veni, Dómine, et noli tardáre: re-láxa facínora plebis tuæ Israèl. Alleluia.

Sequentia sancti Evangélii secundumLucam. Anno quintodécimo imperii Ti-berii Cæsaris, procurante Pontio Pilato Iu-dæam, tetrárcha autem Galilææ Herode,Philippo autem fratre eius tetrarcha Itu-reæ, et Trachonitidis regionis, et LysaniaAbilinæ tetrarcha, sub príncipibus sacer-dótum Anna et Caipha, factum est verbumDei super Iohannem, Zacchariæ filium, indeserto. Et venit in omnem regionem Ior-danis, prædicans baptismum pænitentiæin remissionem peccatorum, sicut scrip-tum est in libro sermonum Esaiæ prophe-tæ: vox clamantis in deserto, parate viamDomini, réctas facite sémitas eius: omnisvallis implebitur et omnis mons et collishumiliabitur: et erunt prava in directa etaspera in vias planas: et vidébit omnis carosalutare Dei.

Antiphona ad Offertorium. Ave Maria,gràtia plena: Dóminus tecum: benedícta tu inmuliéribus, et benedictus fructus ventris tui.

Oratio super oblata. Sacrifíciis præsénti-bus, quæsumus, Dómine, placàtus intén-de: ut et devotiónæ nostra proficiant, etsalùti. Per Dóminum.

Præfatio de SS.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Ecce vir-go concípiet, et páriet filium: et vocábiturnomen eius Emmànuel.

Postcommunio. Orémus. Sumptis muné-ribus, quæsumus, Dómine: ut cum fre-quentatióne mystérii, crescat nostræ salu-tis efféctus. Per Dóminum.

bre e renderà manifeste le intenzioni deicuori: ed allora ciascuno avrà da Dio lasua lode.

Dio è vicino a tutti quelli che lo chiama-no, a chiunque lo chiama in verità. La miabocca parli la lode del Signore, e ogni car-ne benedica il suo santo nome. Vieni, o Si-gnore, e non tardare, libera dai peccati iltuo popolo, Israele! Alleluia.

L’anno quindicesimo dell’impero di Ti-berio in Cesare, essendo Ponzio Pilatoprocuratore della Giudea, Erode tetrarcadella Galilea, suo fratello Filippo tetrar-ca dell’Iturea e della Traconítide, e Lisa-nia tetrarca dell’Abiléne, sotto i gran sa-cerdoti Anna e Caifa, la parola del Signo-re si fece udire a Giovanni, figlio di Zac-caria, nel deserto. Egli andò in tutta laregione del Giordano, predicando unbattesimo di penitenza per la remissionedei peccati, come sta scritto nel libro deidiscorsi del profeta Isaia: «Voce di coluiche grida nel deserto: preparate la via delSignore, raddrizzate i suoi sentieri. Ognivalle sarà colmata, ogni monte, ogni col-le sarà abbassato; le vie tortuose divente-ranno diritte, le vie scabrose diventeran-no piane.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore ècon te. Tu sei benedetta fra le donne e be-nedetto è il frutto del tuo seno.

Ti preghiamo, Signore, guarda benignoquesto sacrificio, perché giovi alla nostradevozione e alla nostra salvezza. Per il no-stro Signore Gesù Cristo.

Ecco, una Vergine concepirà e darà allaluce un Figlio: che sarà chiamato Ema-nuele.

Preghiamo. Nutriti dal tuo sacramento tichiediamo, Signore, la partecipazione aquesto mistero accresca in noi l’opera dellasalvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Antiphona ad Offertorium. Benedixisti,Dómine, terram tuam: avertísti captivitá-tem Iácob: remisisti iniquitátem plebis tuæ.

Oratio super oblata. Devotiónis nostrætibi, quæsumus, Dómine, hóstia iùgiterimmolétur: quæ et sacri péragat institùtamystérii, et salutàre tuum in nobis mira-biliter operétur.

Præfatio de SS.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Dícite:pusillánimes confortámini, et nolite timé-re; ecce Deus noster véniet, et salvàbit.

Postcommunio. Orémus. Imploràmus,Dómine, cleméntiam tuam: ut hæc divínasubsídia a vitiis expiàtos, ad festa ventùranos præparent. Per Dóminum.

Antiphona ad Introitum. Roràte, cæli, dé-super, et nubes pluant iustum: aperiàtur ter-ra, et gérminet Salvatórem. Cæli enàrrantglóriam Dei: et ópera mànum eius annùntiatfirmaméntum. Glória Patri. Roráte.

Oratio. Orémus. Excita, quæsumus, Dó-mine, poténtiam tuam, et veni: et magnanobis virtùte succùrre; ut per auxíliumgràtiæ tuæ quod nostra peccàta præpé-diunt, indulgéntia tuæ propitiatiónis ac-céleret: Qui vivis.

Lectio Epistolæ beati Pauli Apostoliad Corínthios. Fratres, sic nos exísti-met homo ut ministros Christi et di-spensatores mysteriorum Dei. Hic iamquaeritur inter dispensatores, ut fidelisquis inveniatur. Mihi autem pro mini-mo est, ut a vobis iùdicer, aut ab huma-no die: sed neque me ipsum iùdico. Ni-hil enim mihi conscius sum: sed non inhoc, iustificatus sum: qui autem iùdicatme. Dominus est. Itaque nolite antetempus iudicare, quoadusque veniatDominus: qui et illuminábit abscóndita

Sei stato buono, Signore, con la tua terra,hai ricondotto gli schiavi di Giacobbe, haiperdonato l’iniquità del popolo tuo.

L’offerta che ti consacriamo, Signore, ti siasacrificio perenne; e attuando il sacro mi-stero da te istituito operi in noi le meravi-glie della tua salvezza. Per il nostro Signo-re Gesù Cristo.

Dite agli sfiduciati di cuore: «Siate forti,non abbiate timore, ecco, il Dio vostro èvicino egli sta per venire a salvarvi!».

Preghiamo. Dalla tua bontà imploriamo, Si-gnore, che l’aiuto del tuo sacramento ci purifi-chi da ogni male, e ci prepari alle feste ormaivicine. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Piovete dall’alto, o cieli, e mandateci ilgiusto, o nubi: si apra la terra e dia fruttidi salvezza. I cieli narrano la gloria di Dio,e il firmamento narra l’opera delle suemani. Gloria al Padre. Piovete.

Preghiamo. Ridesta la tua potenza e vie-ni, o Signore, e soccorrici con grande for-za: e l’indulgenza della tua misericordiaaffretti, con l’aiuto della tua grazia, la sal-vezza impedita dai nostri peccati: Tu chesei Dio.

Fratelli, ognuno ci consideri come mi-nistri di Cristo ed amministratori deimisteri di Dio. Ora, quel che si cercadagli amministratori è che diano provadi essere fedeli. Quanto a me, poco miimporta di essere giudicato da voi, o dalgiudizio degli uomini: anzi, neppur dame stesso mi giudico. In realtà, nonsono consapevole di alcuna colpa: manon per questa sono giustificato. Chi migiudica è il Signore. Non giudicate pri-ma del tempo, fino a che venga il Signo-re. Egli illuminerà i segreti delle tene-

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DOMENICA 4ª DI AVVENTO

super Chérubim, appàre coram Ephraim, Bé-niamin, et Manásse. ~ Allelùia, allelùia. Crà-stina die delébitur iniquitas terræ et regnàbitsuper nos Salvátor mundi. AIlelùia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumMatthæum. Cum esset desponsata matereius Maria Ioseph, antequam conveni-rent, inventa est in utero habens de Spi-ritu Sancto. Ioseph autem vir eius, cumesset iustus et nollet eam tradùcere, vo-luit occulte dimíttere eam. Haec autemeo cogitante, ecce angelus Domini insomnis apparuit ei, dicens: Ioseph, filiDavid, noli timere accípere Mariam co-niugem tuam, quod enim in ea natumest, de Spiritu Sancto est. Pariet autemfilium et vocabis nomen eius Iesum: ipseenim salvum faciet populum suum a pec-catis eorum.

Antiphona ad Offertorium. Tóllite por-tas, príncipes, vestras: et elevàmini, portææternàles: et introíbit Rex glóriæ.

Oratio super oblata. Da nobis, quæsumus,omnípotens Deus: ut, sicut adorànda Filii tuinatalícia prævenímus, sic eius mùnera capiá-mus sempitérna gaudéntes: Qui tecum.

Præfatio de Ss.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Reve-làbitur glória Dómini: et vidébit omniscaro salutàre Dei nostri.

Postcommunio. Oremus. Da nobis, quæ-sumus, Dómine, unigéniti Filii tui recen-síta nativitáte respirare; cuius cælésti my-stério pàscimur et potámur. Per eùndemDóminum.

Antiphona ad Introitum. Dóminus dixitad me: Filius meus es tu, ego hódie génui te.~ Quare fremuérunt gentes, et pópuli medi-

bini, risplendi davanti a Efraim e Beniami-no e Manasse. Alleluia, alleluia. Domanisarà distrutto il peccato della terra, regneràsu di noi il Salvatore del mondo. Alleluia

Maria, madre di Gesù, era allora sposapromessa a Giuseppe. E prima che venisse-ro ad abitare insieme, ella si trovò incintaper opera dello Spirito Santo. Giuseppe,suo sposo, essendo giusto e non volendodenunciarla pubblicamente, risolse di ri-pudiarla in segreto. Mentre nel suo animopensava queste cose, ecco, un angelo delSignore gli apparve in sogno e gli disse:«Giuseppe, figlio di Davide, non temeredi prendere con te Maria, tua sposa, perchéciò che è stato generato in lei, è opera diSpirito Santo. Partorirà un figlio e tu gliporrai nome Gesù, perché salverà il suopopolo dai suoi peccati».

O porte, alzate gli architravi, sollevatevi,o porte perenni: deve entrare il Re dellagloria!

Dio onnipotente, a noi che attendiamo inadorazione la nascita del tuo Figlio, conce-di la gioia di ricevere i suoi doni eterni:Lui che è Dio.

Apparirà la gloria del Signore e tutti in-sieme la vedranno i viventi.

Preghiamo, Concedi a noi, o Signore, che pos-siamo trarre nuova forza da questa celebrazio-ne annuale della nascita del tuo unico Figlio,che si fa nostro cibo e bevanda col suo celestemistero. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Il Signore mi ha detto: Figlio mio tu sei,Io, oggi, ti ho generato. Perché i popolisono in tumulto, e si agitano invano le

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Antiphona ad Introitum. Hodie sciétis,quia véniet Dóminus, et salvábit nos: et manevidébitis glóriam eius. ~ Dòmini est terra, etplenitùdo eius: orbis terrárum, et univérsi,qui hábitant in eo. Glória Patri. Hódie.

Oratio. Orémus. Deus, qui nos redem-ptiónis nostræ ànnua exspectatióne lætífi-cas: præsta; ut, Unigénìturn tuum, quemRedemptòrem læti suscípimus, veniéntemquoque iùdicem secùri videàmus, Dómi-num nostrum Iesum Christum Fíliumtuum: Qui tecum.

Léctio Epístolæ beàti Pauli Apóstoli adRomànos. Paulus, servus Iesu Christi, voca-tus apostolus, segregatus in evangelium Dei,quod ante promíserat per prophetas suos inscripturis sanctis de Filio suo, qui factus estei ex semine David secundum carnem, quipraedestinatus est Filius Dei in virtute se-cundum Spiritum sanctificationis ex resur-rectione mortuorum Iesu Christi Domini no-stri: per quem accepimus gratiam et aposto-latum ad oboediendum fidei in omnibusgentibus pro nomine eius, in quibus estis etvos vocati Iesu Christi Dominus Nostri.

Graduale. Hodie sciétis, quia véniet Dó-minus et salvàbit nos: et mane vidébitisglóriam eius. ~ Qui regis Israèl, inténde:qui dedùcis, velut ovem, Ioseph: qui sedes

Questa notte voi saprete che il Signoreviene e ci salva, e domani vedrete la suagloria. Sono di Dio la terra e quanto con-tiene, il mondo e i suoi abitanti. Gloria alPadre. Questa notte.

Preghiamo. O Dio, che ogni anno ci ralle-gri con l’attesa dellà nostra redenzione,concedi a noi di vedere senza timore,quando verrà come giudice, il tuo unicoFiglio che accogliamo con gioia come Re-dentore: Gesù Cristo nostro Signore: Luiche è Dio.

Paolo, servo di Gesù Cristo, apostolo per ele-zione, prescelto per il Vangelo di Dio. Que-sto Vangelo che Dio, in precedenza, avevapromesso per mezzo dei suoi profeti nellesante Scritture, riguarda il Figlio suo: natodalla stirpe di Davide secondo la carne; costi-tuito nella potenza, secondo lo Spirito di san-tità, mediante la risurrezione dai morti: GesùCristo, nostro Signore. Per mezzo di lui ab-biamo ricevuto la grazia e l’apostolato percondurre all’obbedienza della fede, a gloriadel suo nome, tutte le nazioni; e, in queste,anche voi che siete gli eletti di Gesù Cristo.

Oggi voi lo saprete: il Signore verrà e ci sal-verà; domani vedrete la sua gloria. Tu chepasci Israele, ascolta: tu che guidi Giusep-pe come un gregge, tu che siedi sui Cheru-

VIGILIA DI NATALE

TEMPO DI NATALE

MESSA DELLA NOTTE

lantes, et custodientes vigílias noctis su-pra gregem suum. Et ecce angelus Domi-ni stetit iuxta illos et claritas Dei cir-cumfùlsit illos et timuérunt timore ma-gno. Et dixit illis Angelus: nolite timére,ecce enim evangelízo vobis gáudium ma-gnum, quod erit omni populo: quia natusest vobis hodie Salvator, qui est ChristusDominus, in civitate David. Et hoc vobissignum: inveniétis infantem pannis invo-lùtum et positum in præsepio. Et subitofacta est cum Angelo multitudo militiæcælestis laudántium Deum et dicéntium:Gloria in altissimis Deo et in terra pax inhomínibus bonæ voluntatis.

Antiphona ad Offertorium. Lætenturcæli, et exsùltet terra ante fáciem Dómini:quóniam venit.

Oratio super oblata. Accépta tibi sit,Dómine, quæsumus, hodiérnæ festivitàtisoblàtio: ut, tua gràtia largiénte, per hæcsacrosàncta commércia, in illus inveniá-mur forma, in quo tecum est nostra sub-stántia: Qui tecum.

Præfatio de Nativitate Domini.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. In splen-dóribus sanctòrum, ex ùtero ante lucife-rum génui te.

Postcommunio. Orémus. Da nobis, quæ-sumus, Dómine Deus noster: ut, qui Nati-vitátem Dómini nostri Iesu Christi mysté-riis nos frequentàre gaudémus; dignis con-versatiónibus ad eius mereàmur pervenireconsòrtium: Qui tecum.

Antiphona ad Introitum. Lux fulgébit hódiesuper nos: quia natus est nobis Dóminus: etvocàbitur Admiràbilis, Deus, Princeps pacis,Pater futùri sæcuIi: cuius regni non erit finis.~ Dóminus regnávìt, decórem indùtus est: in-dùtus est Dóminus fortitùdinem, et præcínxitse. Glória Patri. Lux fulgébit.

che vegliavano facendo la guardia, nellanotte, al loro gregge. Ed ecco, l’angelo delSignore apparve davanti a loro, e la gloria diDio li avvolse di luce e furono presi da gran-de timore. Ma l’angelo disse loro: «Non te-mete, poiché vi annuncio una grande gioiache sarà per tutto il popolo. Vi è nato oggiun salvatore, che è Cristo Signore, nella cit-tà di Davide. Ecco il segno che vi è dato;troverete un bambino avvolto in fasce e ada-giato in una mangiatoia. E all’improvviso siformarono intorno all’angelo schiere del-l’esercito celeste che lodavano Iddio dicen-do: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli, epace in terra agli uomini di buona volontà».

Gioiscano i cieli ed esulti la terra dinanzi alSignore perché già è venuto.

Accetta, o Signore, l’offerta di questogiorno di festa: e per questo santissimoscambio di doni, concedi col favore dellatua grazia che siamo trasformati nel tuoFiglio, per il quale l’umana natura si èunita a te: Lui che è Dio.

In santa gloria prima dell’alba come ru-giada ti ho generato.

Preghiamo. O Signore nostro Dio, a noiche celebriamo con gioia in questi misterila nascita di Gesù Cristo nostro Signore,concedi che vivendo degnamente possiamogiungere all’unione gloriosa con lui: Luiche è Dio.

Oggi su di noi splenderà la luce, perchéper noi è nato il Signore. Il suo nome saràchiamato: Ammirabile, Dio potente, Padreperpetuo, Principe della Pace. Il suo regnodura in eterno. Iddio regna: si ammanta digloria, si ammanta il Signore e si corona diforza. Gloria al Padre. Oggi su di noi.

tàti sunt inània? Glória Patri. Dóminus.

Oratio. Orémus. Deus, qui hanc sacratíssi-mam noctem veri lùminis fecisti illustratió-ne claréscere: da, quæsumus; ut, cuius lucismystéria in terra cognóvimus, eius quoquegaudiis in cælo perfruàmur: Qui tecum.

Lectio Epistolæ beati Pauli Apostoli ad Ti-tum. Carissime: appáruit gratia Dei Salva-tóris omnibus hominibus, erùdiens nos utabnegántes impietatem et sæcularia desi-deria sobrie et iuste et pie vivamus in hocsæculo, expectantes beatam spem et ad-ventum gloriæ magni Dei et Salvatorisnostri Iesu Christi: qui dedit semetípsumpro nobis: ut nos redímeret ab omni ini-quitate et mundaret sibi populum accep-tábilem, sectatórem bonorum operum.Hæc lóquere et exhortare in Christo IesuDómino nostro.

Graduale. Tecum principium in die vir-tùtis tuæ: in splendóribus sanctórum, exùtero ante luciferum génui te. Dixit Dó-minus Dómino meo: Sede a dextris meis:donec ponam inimícos tuos, scabéllum pe-dum tuórum. Allelùia, allelùia. ~ Dómi-nus dixit ad me: Fílius meus es tu, ego hó-die génui te. Allelùia.

Sequentia sancti Evangélii secundumLucam. In illo tempore: exiit edictum aCæsare Augusto, ut describerétur univer-sus orbis. Hæc descriptio prima facta esta præside Syriæ Quyrino: et ibant omnesut profiteréntur singuli in suam civita-tem. Ascendit autem et Ioseph a Galilæade civitate Nazareth in Iudæam civitatemDavid, quæ vocatur Bethlehem: eo quodesset de domo et familia David, ut profi-terétur cum Maria desponsata sibi uxoreprægnante. Factum est autem cum essentibi, impleti sunt dies ut páreret. Et pépe-rit filium suum primogenitum, et panniseum involvit et reclinavit eum in præse-pio: quia non erat eis locus in diversório.Et pastores erant in regione eadem vigi-

nazioni? Gloria al Padre. Il Signore.

Preghiamo. O Dio, che hai illuminato que-sta santissima notte con lo splendore dellavera luce, concedi a noi che, contemplato ilsuo mistero di luce sulla terra, possiamogoderne la gioia nel cielo: Lui che è Dio.

Carissimo, si è manifestata a tutti gli uominila grazia di Dio, nostro Salvatore. Essa ci in-segna a rinnegare l’empietà e i desideri mon-dani, per vivere in questo mondo con tempe-ranza, giustizia e pietà, nell’attesa che sicompia la beata speranza, e si manifesti lagloria del nostro grande Dio e Salvatore GesùCristo. Egli ha dato se stesso per noi, per ri-scattarci da ogni iniquità e purificare per sèun popolo che gli appartenga e sia zelante perle opere buone. Insegna e raccomanda questecose, in Cristo Gesù nostro Signore.

A te il potere nel giorno del trionfo. Insplendore di santità, dal mio grembo ti hogenerato prima dell’aurora. Sentenza delSignore al mio Signore: Siedi alla mia de-stra, finché io ponga i tuoi nemici sgabel-lo ai tuoi piedi. Alleluia, alleluia. ~ Il Si-gnore mi ha detto: Tu sei mio Figlio, io,oggi, ti ho generato. Alleluia.

In quel tempo, uscì un editto di Cesare Au-gusto che ordinava il censimento di tutta laterra. Questo primo censimento fu fatto sot-to Quirino, governatore di Siria. E tutti an-davano a dare il loro nome, ciascuno nellapropria città. Anche Giuseppe dalla città diNazareth, in Galilea, salì verso la Giudeaalla città di Davide chiamata Betlemmepoiché era del casato e della famiglia di Da-vide per farsi registrare insieme con Maria,sua sposa, che era incinta. Ora avvenne che,mentre erano là, si compì per lei il tempodella maternità. E diede alla luce il figliosuo primogenito e lo avvolse in fasce e loadagiò in una mangiatoia, poiché non c’eraposto per loro nell’albergo. C’erano, accam-pati in quella stessa contrada, dei pastori

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NATALE: MESSA DELL’AURORA

semper infùndant: ut sicut homo génitusidem refùlsit et Deus, sic nobis hæc terré-na substàntia cónferat, quod divínum est.Per eùndem Dóminum.

Præfatio de Nativitate Domini.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Exsùlta,filia Sion, lauda, fília Ierùsalem: ecce rextuus venit sanctus, et salvátor mundi.

Postcommunio. Orémus. Huius nos, Dó-mine, sacraménti semper nóvitas natàlisinstàuret: cuius Natívitas singuláris hu-mánam réppulit vetustàtem. Per eùndemDóminum.

Antiphona ad Introitum. Puer natus estnobis, et filius datus est nobis: cuius im-périum super hùmerum eius: et vocábiturnomen eius, magni consilii Angelus. ~Cantàte Dómino canticum novum, quiamirabilia fecit. Glória Patri. Puer natus.

Oratio. Oremus. Concéde, quæsumus,omnipotens Deus: ut nos Unigéniti tuinova per carnem Natívitas liberet; quossub peccàti iugo vetùsta sérvitus tenet.Per eùndem Dóminum.

Lectio Epistolæ beati Pauli Apostoliad Hebræos. Multifáriam multiquemodis olim Deus loquens patribus inprophetis: novissime diebus istis locu-tus est nobis in Filio, quem constituitheredem universorum, per quem fecit etsaecula: qui, cum sit splendor gloriae,et figura substantiae eius, portansqueomnia verbo virtutis suae, purgationempeccatorum faciens, sedit ad dexterammaiestatis in excelsis: tanto melior an-gelis effectus, quanto differentius praeillis nomen hereditavit. Cui enim dixitaliquando Angelorum: Filius meus estu, ego hodie genui te? et rursum: egoero illi in Patrem et ipse erit mihi in Fi-lium? et cum iterum introducit primo-

nella sua nascita Cristo rifulse uomo eDio, questa nostra offerta terrena ci comu-nichi la vita divina. Per il nostro SignoreGesù Cristo.

Esulta e gioisci, figlia di Sion, giubila, fi-glia di Gerusalemme. Ecco, a te viene ilRe tuo, il Santo, Colui che è salvezza.

Preghiamo. La realtà di questo mistero na-talizio ci rinnovi sempre, o Signore, poi-ché, in modo mirabile la sua nascita hatolto dall’uomo la corruzione della vecchianatura. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

È nato per noi un Bambino, un figlio ci èstato donato: egli avrà sulle spalle il domi-nio, Consigliere mirabile, sarà il suonome. ~ Canto nuovo cantate al Signorepoiché fatti mirabili Egli ha operato. Glo-ria al Padre. È nato per noi.

Preghiamo. Concedi, o Dio onnipotente,che la nuova nascita del tuo unico Figliosecondo la carne, ci liberi dalla schiavitùantica, che ci tiene sotto il giogo del pec-cato. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Molte volte ed in molti modi, nei tempi pas-sati, Dio ha parlato ai nostri padri per mezzodei profeti. In questi ultimi tempi, egli haparlato a noi per mezzo del Figlio, che ha co-stituito erede di tutto, e mediante il quale hacreato l’universo. Splendore della sua gloria,impronta della su sostanza, il Figlio, che reg-ge l’universo con la parola della sua potenza,dopo aver compiuto la purificazione dei pec-cati, siede alla destra della Maestà, nell’altodei cieli. Egli divenne tanto superiore agliangeli, quanto incomparabilmente superioreal loro è il nome che egli ha ereditato. A chimai fra gli angeli, infatti, Dio ha detto: «Tusei mio Figlio: io oggi ti ho generato?».Come pure: «Io gli sarò padre, ed egli mi saràfiglio?». E ancora, quando introduce il pri-

Oratio. Oremus. Da nobis, quæsumus,omnipotens Deus: ut, qui nova incarnàtiVerbi tui luce perfùndimur; hoc in nostrorespléndeat ópere, quod per fidem fulgetin mente. Per eùndem Dóminum.

Lectio Epistolæ beati Pauli Apostoli adTitum. Carissime: Carissime, apparuitbenignitas et humanitas Salvatoris nostriDei: non ex operibus iustitiæ quæ feci-mus nos sed secundum suam misericor-diam salvos nos, fecit per lavácrum rege-neratiónis et renovatiónis Spiritus Sancti,quem effùdit in nos abunde per IesumChristum Salvatorem nostrum: ut iustifi-cáti gratia ipsius, heredes simus secun-dum spem vitæ æternæ: in Christo IesuDómino nostro.

Graduale. Benedictus qui venit in nòmi-ne Dómini: Deus Dóminus, et illùxit no-bis. A Dómino factum est istud: et est mi-rábile in óculis nostris. Allelùia, allelùia.~ Dóminus regnàvit, decórem induit: in-duit Dóminus fortitùdinem, et præcínxitse virtùte. Allelùia.

Sequentia sancti Evangélii secundum Lu-cam. In illo tempore: pastores loquebanturad ínvicem: transeamus usque Bethleem etvideamus hoc verbum quod factum est, quodfecit Dóminus et osténdit nobis. Et venéruntfestinántes et invenérunt Mariam et Iosephet infantem positum in præsepio. Videntesautem cognovérunt de verbo quod dictumerat illis de puero hoc. Et omnes qui audié-runt mirati sunt et de his quæ dicta erant apastoribus ad ipsos. Maria autem conservábatomnia verba hæc, cónferens in corde suo. Etreversi sunt pastores glorificantes et laudan-tes Deum in omnibus quæ audiérant et vidé-rant sicut dictum est ad illos.

Antiphona ad Offertorium. Deus firmàvitorbem terræ, qui non commovébitur: pará-ta sedes tua, Deus, ex tunc, a sæculo tu es.

Oratio super oblata. Mùnera nostra,quæsumus, Dòmine, Nativitátis hodiérnæmystériis apta provéniant, et pacem nobis

Preghiamo. Irradiati dalla nuova luce deltuo Verbo incarnato ti chiediamo, o Dioonnipotente: risplenda nelle nostre opereciò che per la fede rifulge nel nostro spiri-to. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Carissimo, si è manifestata a tutti la beni-gnità e l’amore per gli uomini di Dio, no-stro Salvatore. Egli ci ha salvato non permerito di opere di giustizia da noi com-piute, ma per sua misericordia, medianteil lavacro di rigenerazione e di rinnova-mento nello Spirito Santo. Egli ha effusolo Spirito in abbondanza su di noi, permezzo di Gesù Cristo nostro Salvatore, af-finché, giustificati dalla sua grazia, noi di-ventiamo nella speranza eredi della vitaeterna, in Cristo Gesù nostro Signore.

Benedetto colui che viene nel nome delSignore: egli è Dio, e ci ha dato luce.Questo è stato fatto dal Signore, è un pro-digio ai nostri occhi. Alleluia, alleluia. ~Il Signore è re: si è vestito di mæstà, si èvestito il Signore, si è cinto di potenza.Alleluia.

In quel tempo, i pastori dicevano l’un l’al-tro: «Andiamo fino a Betlemme a vederel’evento che si è compiuto e che il Signoreci ha manifestato». In fretta si avviarono etrovarono Maria, Giuseppe, e il bambinoadagiato nella mangiatoia. E, vedutolo, fe-cero conoscere ciò che loro era stato dettodel bambino. Quanti poi li udirono, sistupirono di ciò che dicevano loro i pasto-ri. E Maria conservava tutte queste cose,meditandole in cuor suo. E i pastori se netornarono, glorificando e lodando Dio pertutto ciò che avevano udito e veduto, con-forme a ciò che era stato detto loro.

Dio regola il mondo perché non sia scosso:è saldo da allora il tuo trono, dai tempieterni tu sei.

Le nostre offerte, Signore, siano degne delmistero della Natività che oggi celebria-mo, e ci riempiano sempre di pace; e come

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NATALE: MESSA DEL GIORNO

carnis neque ex voluntate viri, sed ex Deonati sunt. Et Verbum caro factum est et ha-bitavit in nobis: et vídimus gloriam eius,gloriam quasi unigeniti a Patre plenum gra-tiæ et veritatis.

Antiphona ad Offertorium. Tui suntcæli, et tua est terra: orbem terrárum, etplenitùdinem eius tu fundàsti: iustítia etiudícium præparàtio sedis tuæ.

Oratio super oblata. Oblàta, Dómine,mùnera, nova Unigéniti tui Nativitátesanctífica: nosque a peccatórum nostrórummáculis emùnda. Per eùndem Dóminum.

Præfatio de Nativitate Domini.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Vidé-runt omnes fines terra salutàre Dei nostri.

Postcommunio. Orémus. Præsta, quæsu-mus, omnipotens Deus: ut natus hódieSalvator mundi, sicut divinæ nobis gene-ratiónis est auctor; ita et immortalitátissit ipse largitor: Qui tecum.

Antiphona ad Introitum. Dum médium si-léntium tenérent òmnia, et nox in suo cursumédium itcr habéret, omnipotens sermotuus, Dómine, de cælis a regàlibus sédibusvenit. ~ Dóminus regnávit, decórem indùtusest: indùtus est Dóminus fortitùdinem, etpræcinxit se. Glòria Patri. Dum médium.

Oratio. Oremus. Omnipotens sempitérneJeus, dírige actus nostros in beneplácitotuo: ut in nómine dilécti Filii tui mereà-mur bonis opéribus abundáre: Qui tecum.

Lectio Epistolæ beati Pauli Apostoli adGálatas. Fratres, quanto tempore heresparvulus est nihil, differt servo, cum sitdominus omnium. Sed sub tutoribus estet actoribus usque ad praefinitum tempusa patre. Ita et nos cum essemus parvulisub elementis mundi eramus servientes.At ubi venit plenitudo temporis misit

dell’uomo, ma da Dio sono nati. E il Verbosi è fatto carne e ha posto la sua dimora inmezzo a noi. E noi abbiamo visto la sua glo-ria, la gloria che ha dal Padre come Figliounigenito, pieno di grazia e di verità.

Tu possiedi i cieli e la terra, tu hai fonda-to l’intero universo, su diritto e giustizia èpiantato il tuo trono.

Santifica, o Signore, per la nuova nascitadel tuo unico Figlio l’offerta dei nostridoni, e mondaci dalle macchie dei nostripeccati. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Nell’universo hanno ammirato la salvezzadel Dio nostro.

Preghiamo. Preghiamo. O Dio onnipoten-te: il Salvatore del mondo, che oggi è nato,e per il quale siamo rigenerati alla vita di-vina, ci faccia il dono della sua immortali-tà: Lui che è Dio.

Mentre un quieto silenzio avvolgeva tut-te le cose, e la notte giungeva a metà delsuo corso, l’onnipotente tua Parola è sce-sa dal trono regale. Iddio regna: si am-manta di gloria, si ammanta il Signore esi corona di forza. Gloria al Padre. Men-tre un quieto.

Preghiamo. Dio onnipotente ed eterno, guidala nostra vita secondo il tuo santo volere, per-ché abbondiamo nel nome del tuo Figlio inmeriti di opere buone: Lui che è Dio.

Fratelli, fino a quando l’erede è minorenne,non differisce in nulla da un servo, pur es-sendo padrone di ogni cosa: egli, si trova sot-to il potere di tutori e di amministratori,fino al tempo stabilito dal padre. Così noipure, finché eravamo in minore età, eravamoschiavi degli elementi del mondo. Ma quan-do giunse la pienezza dei tempi, Dio mandò

genitum in orbem terrae dicit: et ado-rent eum omnes angeli Dei. Et ad ange-los quidem dicit: qui facit angelos suosspiritus et ministros suos flammamignis. Ad Filium autem: thronus tuus,Deus, in saeculum saeculi et virga ae-quitatis, virga regni tui. Dilexisti iusti-tiam et odisti iniquitatem proptereaunxit te Deus, Deus tuus, oleo exulta-tionis prae participibus tuis. Et: tu inprincipio, Domine, terram fundasti etopera manuum tuarum sunt caeli. Ipsiperibunt, tu autem permanebis; et om-nes ut vestimentum veterascent: et ve-lut amictum mutabis eos et mutabun-tur; tu autem idem es et anni tui nondeficient.

Graduale. Vidérunt omnes fines terræ sa-lutàre Dei nostri: iubiláte Deo, omnis ter-ra. Notum fecit Dóminus salutàre suum:ante conspéctum géntium revelàvit iustí-tiam suam. Allelùia, allelùia. Dies sancti-ficàtus illùxit nobis: veníte, gentes, etadoráte Dóminum: quia hódie descénditlux magna super terram. Allelùia.

Sequentia sancti Evangélii secundumIoánnem. In principio erat Verbum etVerbum erat apud Deum et Deus erat Ver-bum. Hoc erat in principio apud Deum.Omnia per ipsum facta sunt et sine ipsofactum est nihil quod factum est: in ipsovita erat et vita erat lux hominum: et luxin tenebris lucet et tenebræ eam non con-prehenderunt. Fuit homo missus a Deo cuinomen erat Iohannes. Hic venit in testimo-nium ut testimonium perhibéret de lumine,ut omnes créderent per illum. Non erat illelux, sed ut testimonium perhibéret de lu-mine. Erat lux vera, quæ illuminat omnemhominem venientem in mundum. In mun-do erat et mundus per ipsum factus est etmundus eum non cognovit. In propria venitet sui eum non receperunt. Quotquot autemrecepérunt eum, dedit eis potestatem filiosDei fieri, his, qui credunt in nómine eius:qui non ex sanguinibus neque ex voluntate

mogenito nel mondo, dice: «E lo adorino tut-ti gli angeli di Dio». E mentre, riguardo agliangeli si esprime così: «Colui che fa i suoi an-geli simili ai venti e i suoi ministri come fiam-me di fuoco»; del Figlio, invece, dice: «Il tuotrono, o Dio, permane nei secoli e lo scettrodella rettitudine è il tuo scettro regale. Haiamato la giustizia ed hai odiato l’iniquità: perquesto, o Dio, il tuo Dio ti unse con olio di le-tizia a preferenza dei tuoi pari». E ancora dice:«Tu dal principio, o Signore, hai fondato laterra, ed opera delle tue mani sono i cieli: essiperiranno, ma tu rimani; tutti invecchierannocome invecchia un vestito; come si muta unmantello li muterai, ed essi saranno mutati.Tu, invece, sei sempre lo stesso e i tuoi anninon avranno mai fine».

I confini della terra hanno veduto la sal-vezza del nostro Dio. O terra tutta, accla-mate al Signore. . Il Signore manifestò lasua salvezza, alle nazioni rivelò la sua giu-stizia. Alleluia, alleluia. Un giorno santorisplende per noi! Venite, nazioni, e adora-te il Signore, perché oggi una grande luceè discesa sulla terra. Alleluia.

In principio era il Verbo e il Verbo era pres-so Dio ed il Verbo era Dio. Egli era in prin-cipio presso Dio. Tutto fu fatto per mezzo dilui esenza di lui nulla fu fatto di ciò che èstato fatto. In lui era la vita e la vita era laluce degli uomini; e la luce splende nelle te-nebre ma le tenebre non l’hanno accolta. Cifu un uomo mandato da Dio che si chiama-va Giovanni, Questi venne come testimoneper rendere testimonianza alla luce, perchétutti credessero per mezzo di lui. Non eralui la luce ma doveva rendere testimonianzaalla luce. La luce vera, che illumina ogniuomo, stava per venire in questo mondo,Egli era nel mondo e il mondo fu fatto permezzo di lui e il mondo non lo conobbe.Venne nella sua casa e i suoi non lo accolse-ro. Ma a quanti lo hanno accolto ha dato ilpotere di diventare figli di Dio: a quelli checredono nel suo nome, i quali non da san-gue, né da volere della Carne, né da volere

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MESSA TRA L’OTTAVA DELLA NATIVITÀ

munus oblátum, et gràtiam nobis piæ devo-tiònis obtineat, et efféctum beàtæ perennità-tis acquirat. Per Dóminum.

Præfatio de Nativitate Domini.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Tollepùerum, et matrem eius, et vade in terramIsraèl: defùncti sunt enim, qui quærébantànimam pùeri.

Postcommunio. Orémus. Per huius, Dó-mine, operatiónem mystérii, et vitia no-stra purgéntur, et iusta desidéria comple-àntur. Per Dóminum.

Antiphona ad Introitum. Puer natus estnobis, et filius datus est nobis: cuius im-périum super hùmerum eius: et vocábiturnomen eius, magni consilii Angelus. ~Cantàte Dómino canticum novum, quiamirabilia fecit. Glória Patri. Puer natus.

Oratio. Orémus. Deus, qui salùtis ætér-næ, beàtæ Maríæ virginitàte fecùnda, hu-màno géneri præmis præstitísti: tribue,quæsumus ut ipsam pro nobis intercéderesentiàmus, per quam merùimus auctóremvitæ suscípere, Dóminum nostrum JesumChristum Fílium tuum: Qui tecum.

Lectio Epistolæ beati Pauli Apostoli adTitum. Carissime, apparuit gratia Dei Sal-vatoris nostri omnibus hominibus, erudiensnos ut abnegantes impietatem et saeculariadesideria, sobrie et iuste et pie vivamus inhoc saeculo, expectantes beatam spem et ad-ventum gloriae magni Dei et Salvatoris no-stri Iesu Christi: qui dedit semetipsum pronobis: ut nos redimeret ab omni iniquitate etmundaret sibi populum acceptabilem secta-torem bonorum operum. Haec loquere etexhortare: in Christo Iesu Dómino nostro.

Graduale. Vidérunt omnes fines terræ sa-lutàre Dei nostri: iubiláte Deo, omnis ter-ra. Notum fecit Dóminus salutàre suum:ante conspéctum géntium revelàvit iustí-

culto perfetto e il frutto di un’eterni-tà beata. Per il nostro Signore GesùCristo.

Prendi con te il Bambino e la Madre e tor-na al paese d’Israele: infatti ormai è scom-parso chi attentava alla vita del Bambino.

Preghiamo. Questo mistero agisca in noi,Signore; ci purifichi dalle inclinazioni cat-tive e compia i nostri santi desideri. Per ilnostro Signore Gesù Cristo.

È nato per noi un Bambino, un figlio ci èstato donato: egli avrà sulle spalle il domi-nio, Consigliere mirabile, sarà il suonome. ~ Canto nuovo cantate al Signorepoiché fatti mirabili Egli ha operato. Glo-ria al Padre. È nato per noi.

Preghiamo. O Dio, che nella verginità fe-conda di Maria Santissima, hai donato agliuomini i tesori della salvezza eterna, con-cedi a noi di sperimentare l’intercessionedi colei per la quale siamo stati fatti degnidi accogliere l’autore della vita, Gesù Cri-sto, Figlio tuo: Lui che è Dio.

Carissimo, si è manifestata a tutti gli uominila grazia di Dio, nostro Salvatore. Essa ci in-segna a rinnegare l’empietà e i desideri mon-dani, per vivere in questo mondo con tempe-ranza, giustizia e pietà, nell’attesa che si com-pia la beata speranza, e si manifesti la gloriadel nostro grande Dio e Salvatore Gesù Cri-sto. Egli ha dato se stesso per noi, per riscat-tarci da ogni iniquità e purificare per sé unpopolo che gli appartenga e sia zelante per leopere buone. Insegna e raccomanda questecose, in Cristo Gesù nostro Signore.

I confini della terra hanno veduto la sal-vezza del nostro Dio. O terra tutta, accla-mate al Signore. . Il Signore manifestò lasua salvezza, alle nazioni rivelò la sua giu-

Deus Filium suum factum ex muliere fac-tum sub lege ut eos qui sub lege erant re-dimeret ut adoptionem filiorum recipere-mus. Quoniam autem estis filii misitDeus Spiritum Filii sui in corda nostraclamantem «Abba Pater»: itaque iam nones servus sed filius: quod si filius et heresper Deum.

Graduale. Speciósus forma præ filiis hó-minum: diffùsa est gràtia in lábiis tuis.Eructàvit cor meum verbum bonum, dicoego ópera mea Regi: lingua mea cálamusscribæ, velòciter scribéntis. Allelùia, alle-lùia. ~ Dóminus regnàvit, decòrem ín-duit: induit Dóminus fortitùdinem, etpræcinxit se virtùte. Allelùia.

Sequentia sancti Evangélii secundumLucam. In illo témpore: Erat Ioseph etMaria mater Iesu, mirantes super his quædicebantur de illo. Et benedixit illis Sy-meon et dixit ad Mariam matrem eius:ecce positus est hic in ruinam, et resurrec-tionem multorum in Israhel et in signumcui contradicetur: et tuam ipsius animampertransíbit gladius, ut revelentur ex mul-tis cordibus cogitationes. Et erat Annaprophetissa, filia Phanuhel, de tribu Aser:hæc procésserat in diebus multis et vixeratcum viro suo annis septem a virginitatesua. Et hæc vidua usque ad annos octogin-ta quattuor, quæ non discedebat de tem-plo, ieiuniis et obsecrationibus serviensnocte ac die. Et hæc, ipsa hora superve-niens, confitebatur Domino et loquebaturde illo omnibus, qui expectabant redem-ptionem Israël. Et ut perfecérunt omniasecundum legem Domini, reversi sunt inGalilæam in civitatem suam Nazareth.Puer autem crescebat et confortabátur ple-nus sapientia et gratia Dei erat in illo.

Antiphona ad Offertorium. Deus firmàvitorbem terræ, qui non commovébitur: pará-ta sedes tua, Deus, ex tunc, a sæculo tu es.

Oratio super oblata. Concéde, quæsumus,omnipotens Deus: ut óculis tuæ maiestátis

il Figlio suo, nato da una donna, nato sottola legge, per riscattare quelli che erano sottola legge, affinché noi ricevessimo l’adozionedi figli. E la prova che voi siete figli, è cheDio ha mandato nei vostri cuori lo Spiritodel Figlio suo, che grida: «Abba»: Padre!Così non sei più schiavo, ma figlio: e, se fi-glio, anche erede, per grazia di Dio.

Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo, lagrazia è riversata sopra le tue labbra. Ilmio cuore vibra un piacevole motivo, iorecito ad un re la mia composizione, lamia lingua è la penna di uno scrittore ve-loce. Alleluia, alleluia. Il Signore è re: si èvestito di maestà, si è vestito il Signore, siè cinto di potenza. Alleluia.

In quel tempo, Giuseppe e Maria, madre diGesù, erano pieni di meraviglia per quelloche si diceva di lui. E Simeone li benedisse ecosì parlò a Maria, madre di lui: «Ecco, que-sto bambino è posto per la rovina e la risur-rezione di molti in Israele, e come segno dicontraddizione. E a te una spada trafiggeràl’anima, perché si svelino i pensieri di molticuori». C’era anche una profetessa, Anna, fi-glia di Fanuel, della tribù di Aser. Essa era inetà molto avanzata: dopo che si era sposata,aveva vissuto sette anni con il marito; poi,rimasta vedova, aveva raggiunto gli ottanta-quattro anni. E non si allontanava mai daltempio, servendo Dio notte e giorno, in di-giuni e preghiere. Sopraggiunta in quel mo-mento, cominciò a lodare Dio e a parlare delbambino a tutti coloro che aspettavano la re-denzione d’Israele. E quando essi ebberoadempiuto tutte le prescrizioni della leggedel Signore, tornarono in Galilea, a Naza-reth, loro città. E il bambino cresceva e sifortificava, pieno di sapienza: e la grazia diDio era sopra di lui.

Dio regola il mondo perché non sia scosso:è saldo da allora il tuo trono, dai tempieterni tu sei.

Il dono offerto alla tua maestà, o Dioonnipotente, ci ottenga la grazia di un

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CIRCONCISIONE DEL SIGNORE E OTTAVA DELLA NATIVITÀ (1° GENNAIO)

Lectio Actuum Apostolórum. In dié-bus illis: Petrus replétus Spiritu Sancto,dixit: Príncipes pópuli, et senióres audi-te: Si nos hódie diiudìcàmur in benefàc-to hóminis infírmi, in quo iste salvusfactus est, notum sit òmnibus vobis, etomni plebi Israël: quia in nómine Dómi-ni nostri Iesu Christi Nazaréni, quemvos crucifixístis, quem Deus suscitàvit amórtuis, in hoc iste astat coram vobis sa-nus. Hic est lapis, qui reprobàtus est avobis ædificàntibus: qui factus est in ca-put ànguli: et non est in álio áliquo sa-lus. Nec enim àliud nomen est sub cælodatum hominibus, in quo opórteat nossalvos fieri.

Graduale. Salvos fac nos, Dómine Deusnoster, et cóngrega nos de natiónibus: utconfiteàmur nómini sancto tuo, et glorié-mur in glória tua. ~ Tu, Dómine, paternoster et redémptor noster: a sæculo no-men tuum. Allelùia, allelùìa. ~ LaudemDómini loquétur os meum, et benedicatomnis caro nomen sanctum eius. Allelùia.

Sequentia sancti Evangélii secundumLucam. In illo témpore: Postquam con-summàti sunt dies octo, ut circumcideré-tur puer: vocàtum est nomen eius Iesus,quod vocàtum est ab Angelo priùsquam inùtero conciperétur.

Antiphona ad Offertorium. Confitébor tibi,Dómine, Deus meus, in toto corde meo, et glo-rificábo nomen tuum in ætérnum: quóniamtu, Dómine, suàvis et mitis es: et multæ mise-ricórdiæ ómnibus invocántibus te, allelùia.

Oratio super oblata. Benedíctio tua, cle-mentissime Deus, qua omnis viget creatù-ra, sanctíficet, quæsumus, hoc sacrifíciumnostrum, quod ad glóriam nóminis Filiitui, Dómini nostri Iesu Christi, offérimustibi: ut maiestàti tuæ placére possit adlaudem, et nobis profícere ad salùtem. Pereùndem Dóminum.

Præfatio de Nativitate Domini.(Vedasi nell’Ordinario)

In quei giorni, Pietro, pieno di Spirito San-to, disse: «Capi del popolo ed anziani,ascoltate! Se noi oggi dobbiamo risponderein giudizio del bene operato a vantaggio diun uomo infermo, e dichiarare in virtù dichi egli sia stato guarito, sia noto a tutti voie a tutto il popolo di Israele: è per il nomedi nostro Signore Gesù Cristo, il Nazareno,che voi avete crocefisso, e che Dio risuscitòdai morti; per questo nome costui ora stadavanti a voi sano. Egli è la pietra che voicostruttori avete scartato e che è divenutala pietra angolare: e in nessun altro è la sal-vezza. Non c’è infatti sotto il cielo alcun al-tro nome dato agli uomini, in virtù delquale dobbiamo essere salvati».

Salvaci, o Signore, nostro Dio, e radunacida tutte le nazioni, per rendere grazie altuo santo nome e gloriarci nella tua lode.~ Tu, o Signore, sei il nostro padre: «il no-stro Redentore eterno» è il tuo nome. Al-leluia, alleluia. ~ La mia bocca parli lalode del Signore e ogni vivente benedica ilsuo nome. Alleluia

In quel tempo, quando si compirono gliotto giorni prescritti per la circoncisio-ne del bambino, gli fu posto il nome diGesù, che gli era stato dato dall’angelo,prima che fosse concepito nel seno ma-terno.

Ti loderò, Signore mio Dio, con tutto ilcuore, e glorificherò il tuo Nome in eter-no: poiché tu Signore sei buono e perdonie grande è il tuo amore per chiunque ti in-voca. Alleluia.

O Dio clementissimo, la tua benedizioneper la quale vive ogni creatura santifichiquesto nostro sacrificio che ti offriamoper la gloria del nome di Gesù Cristo, tuoFiglio e nostro Signore: possa piacere a tein lode della tua maestà e giovare alla no-stra salvezza. Per il nostro Signore GesùCristo.

tiam suam. Allelùia, allelùia. ~ Multifàrieolim Deus loquens pàtribus in prophétis,novissime diébus istis locùtus est nobis inFilio. Alleluia.

Sequentia sancti Evangélii secundumLucam. In illo témpore: Postquam con-summàti sunt dies octo, ut circumcideré-tur puer: vocàtum est nomen eius Iesus,quod vocàtum est ab Angelo priùsquam inùtero conciperétur.

Antiphona ad Offertorium. Tui sunt cæli,et tua est terra: orbem terrárum, et plenitù-dinem eius tu fundàsti: iustítia et iudíciumpræparàtio sedis tuæ.

Oratio super oblata. Munéribus nostris,quæsumus, Dòmine, precìbùsque suscép-tis: et caelestibus nos munda mystériis, etcleménter exàudi. Per Dóminum.

Præfatio de Nativitate Domini.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Vidéruntomnes fines terra salutàre Dei nostri.

Postcommunio. Orémus. Hæc nos com-mùnio, Dómine, purget a crímine: et, in-tercedénte beata Virgine Dei GenetriceMaria, cæléstis remédii fàciat esse consór-tes. Per eùndem Dóminum.

Antiphona ad Introitum. In nómine Iesuomne genu flectàtur, cæléstium, terré-strium, et infernorum: et omnis lingua con-fiteàtur, quia Dóminus Iesus Christus inglória est Dei Patris. ~ Dómine, Dóminusnoster, quam admirábile est nomen tuum inunivérsa terra! Glória Patri. In nómine.

Oratio. Orémus. Deus, qui unigénitumFilium tuum constituisti humáni géne-ris Salvatórem, et Iesum vocári iussisti:concéde propitius; ut, cuius sanctum no-men venerámur in terris, eius quoqueaspéctu perfruàmur in cælis. Per eundemDóminum.

stizia. Alleluia, alleluia. ~ A diverse ripre-se Dio parlò ai nostri padri un tempo, permezzo dei profeti: infine ai nostri giorni ciha parlato nel suo Figlio. Alleluia.

In quel tempo, quando si compirono gliotto giorni prescritti per la circoncisionedel bambino, gli fu posto il nome di Gesù,che gli era stato dato dall’angelo, primache fosse concepito nel seno materno.

Tu possiedi i cieli e la terra, tu hai fon-dato l’intero universo, su diritto e giu-stizia è piantato il tuo trono.

Accetta o Signore, il nostro sacrificio e lenostre preghiere: purificaci con i mistericelesti e con clemenza ascoltaci. Per il no-stro Signore Gesù Cristo.

Nell’universo hanno ammirato la salvezzadel Dio nostro.

Preghiamo. Questa comunione ci mondi dal-la colpa, o Signore, e per l’intercessione dellabeata sempre vergine Maria, madre di Dio, cirenda perennemente partecipi del rimedio ce-leste. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Nel Nome di Gesù ogni ginocchio si pie-ghi, delle celesti creature, di quelle terre-stri ed infernali: e a gloria di Dio Padreogni lingua professi che Gesù Cristo è Si-gnore. ~ O Eterno nostro Dio, quant’è mi-rabile il tuo Nome su tutta la terra. Glo-ria al Padre. Nel Nome.

Preghiamo. O Dio, che hai fatto del tuounico Figlio il Salvatore degli uomini ehai voluto che si chiamasse Gesù: conce-di benigno di contemplano con gioia incielo a noi che veneriamo in terra il suosanto Nome. Per il nostro Signore GesùCristo.

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SANTISSIMO NOME DI GESÙ

Mádian et Epha: omnes de Saba vénient,aurum et thus deferéntes, et laudem Dó-mino annuntiántes.

Graduale. Omnes de Saba vénient, aurumet thus deferèntes, et laudem Dómino an-nuntiàntes. Surge, et illuminàre, Ierùsa-lem: quia glória Dómini super te orta est.Alleùia, allelùia. Vidimus stellam inOriénte, et vénimus cum munéribus ado-ràre Dóminum. Allelùia.

Sequentia sancti Evangélii secundumMattheum. Cum natus esset Iesus in Be-thlehem Iudæ in diebus Herodis regis,ecce magi ab Oriente venerunt Hierosoly-mam dicentes: ubi est qui natus est rex Iu-dæorum? vidimus enim stellam eius inOriente et venimus adorare eum. Audiensautem Herodes rex, turbatus est, et omnisHierosolyma cum illo. Et congregans om-nes principes sacerdotum et scribas popu-li sciscitabatur ab eis ubi Christus nascere-tur. At illi dixerunt ei: in BethlehemIudæ: sic enim scriptum est per prophe-tam: et tu Bethlehem terra Iudæ nequá-quam minima es in principibus Iuda: ex teenim exiet dux qui regat populum meumIsraël. Tunc Herodes, clam vocatis magisdiligenter didicit ab eis tempus stellæquæ apparuit eis: et mittens illos in Be-thlehem dixit: ite et interrogate diligenterde puero et cum inveneritis renuntiatemihi ut et ego veniens adorem eum. Quicum audissent regem abierunt. Et eccestella quam viderant in oriente antecede-bat eos usque dum veniens staret supraubi erat puer. Videntes autem stellam ga-visi sunt gaudio magno valde. Et intrantesdomum invenerunt puerum cum Mariamatre eius et procidentes adoraverunt eumet apertis thesauris suis obtulerunt ei mu-nera aurum thus et myrram. Et responsoaccepto in somnis, ne redirent ad Hero-dem, per aliam viam reversi sunt in regio-nem suam.

Antiphona ad Offertorium. Reges Tharsis,et insul mùnera òfferent: reges Arabum et

Madian e di Efa. Quelli di Saba verrannotutti: ti porteranno oro e incenso ed annun-ceranno le lodi del Signore.

Da Saba tutti verranno portando oro ed in-censo, e proclamando le lodi del Signore. ~Sorgi, Gerusalemme, rivestiti di luce: sopradi te risplende la gloria del Signore. Alle-luia, alleluia. ~ Abbiamo visto la sua stellain Oriente e veniamo con doni per adorareil Signore. Alleluia.

Nato Gesù in Betlemme di Giudea, altempo del re Erode, ecco i Magi giunserodall’Oriente a Gerusalemme, e chiesero:«Dov’è il neonato re dei Giudei? Poichéabbiamo veduto la sua stella in Oriente, esiamo venuti ad adorarlo». Udendo que-sto, il re Erode si turbò, e con lui tuttaGerusalemme. E radunati tutti i capi deisacerdoti e gli scribi del popolo, s’infor-mava da essi in quale luogo doveva nasce-re il Cristo. E quelli gli risposero: « In Be-tlemme di Giudea; così infatti è statoscritto per mezzo del profeta: “E tu, Be-tlemme, terra di Giudea, non sei la piùpiccola fra le città di Giuda, perché da teuscirà un capo che sarà il pastore d’Israele,mio popolo”». Allora Erode, chiamati dinascosto i Magi, si fece precisare il tempoin cui era apparsa la stella. E inviandoli aBetlemme, disse: «Andate ed informatevicon ogni cura del bambino e, quando loavrete trovato, datemene l’annuncio per-ché io pure venga ad adorano». Udito il re,partirono. Ed ecco, la stella che avevanoveduta all’Oriente li precedeva, finché ar-restò il suo corso sul luogo in cui si trova-va il bambino. Vedendo la stella, furonopervasi di grandissima gioia. Ed entratinella casa, trovarono il bambino con Mariasua madre e si prostrarono ad adorarlo. Edaperti i loro scrigni, gli offrirono in donol’oro, l’incenso e la mirra. Poi, avvertiti insogno di non ripassare da Erode, per altravia tornarono al loro paese.

I re di Tarsi e delle Isole porteranno l’of-ferta, i re d’Arabia e di Saba offriranno il

Antiphona ad Communionem. Omnesgentes quascùmque fecisti, vénient, et ado-rábunt coram te, Dómine, et glorificàbuntnomen tuum; quóniam magnus es tu, etfàciens mirabilia: tu es Deus solus, allelùia.

Postcommunio. Orémus. Omnipotensætérne Deus, qui creàsti et redemísti nos,réspice propitius vota nostra: et sacrifí-cium salutàris hóstiæ, quod in honóremnóminis Filii tui, Dómini nostri IesuChristi, maiestàti tuæ obtùlimus, placidoet benigno vultu suscípere dignéris; utgràtia tua nobis infùsa, sub glorióso nómi-ne Iesu, ætérnæ prædestinatiónis títulogaudeàmus nómina nostra scripta esse incælis. Per eundem Dóminum.

Antiphona ad Introitum. Ecce advénitdominàtor Dóminus: et regnum in manueius, et potéstas, et impérium. ~ Deus, iu-dicium tuum Regi da: et iustitiam tuamFilo Regis. GIòria Patri. Ecce.

Oratio. Orémus. Deus, qui hodiérna dieUnigénitum tuum géntibus stella duce re-velásti: concéde propitius; ut, qui iam teex fide cognóvimus, usque ad contemplàn-dam spéciem tuæ celsitùdinis perducà-mur. Per eùndem Dóminum.

Lectio Isaíæ Prophetæ. Surge, illumi-nàre, Ierùsalem: quia venit lumen tuum,et glòria Dómini super te orta est. Quiaecce ténebræ opérient terram, et calígopópulos: super te autem oriétur Dómi-nus, et glória eius in te vidébitur. Etambulàbunt gentes in lùmine tuo, et re-ges in splendóre ortus tui. Leva in cir-cùitu óculos tuos, et vide: omnes isticongregàti sunt, venérunt tibi: fílii tuide longe vénient, et filiæ tuæ de làteresurgent. Tunc vidébis, et àfflues, mirà-bitur et dilatàbitur cor tuum, quandoconvérsa fùerit ad te multitùdo maris,fortitùdo géntium vénerit tibi. Inundà-tio camelórum opériet te, dromedárii

Verranno le genti che tu hai creato e ado-reranno Te, Dio, Signore, e gloria daran-no al tuo Nome: poiché tu sei grande ecompi portenti, tu solo sei Dio, tu solo.Alleluia.

Preghiamo. O Dio onnipotente ed eterno,nostro creatore e redentore, guarda benignole nostre invocazioni, e con volto sereno ebenigno accetta il sacrificio della vittima disalvezza che abbiamo offerto alla tua maestàper onorare il nome di Gesù Cristo tuo Fi-glio e nostro Signore: infondi in noi la tuagrazia, e donaci la gioia che i nostri nomisiano scritti in cielo, sotto il nome gloriosodi Gesù, in segno di eterna predestinazione.Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Ecco, viene il Signore, nelle sue mani èil regno, la potenza e il potere. O Dio,al re concedi il tuo giudizio, e al figliodel Re la tua giustizia. Gloria al Padre.Ecco.

Dio, che oggi, con la guida della stella,hai rivelato alle nazioni il tuo unico Fi-glio, conduci benigno anche noi, che già ticonosciamo per la fede, fino allo splendoredella tua grandezza. Per il nostro SignoreGesù Cristo.

Sorgi, rivestiti di luce, o Gerusalemme: per-ché è sorto il tuo sole e su di te si è levata lagloria del Signore. Vedi: le tenebre copronola terra e i popoli sono nel buio: ma su di tesi leva il Signore e la sua gloria risplende so-pra di te. E le genti cammineranno nella tualuce ed i re nello splendore del tuo mattino.Volgi all’intorno il tuo sguardo, e mira: tut-ti si sono adunati, sono venuti a te; i tuoi fi-gli vengono da lontano e le tue figlie sorgo-no da ogni lato. Allora vedrai e sarai colmadi gioia, il tuo cuore si gonfierà per la me-raviglia, quando si riverserà su di te l’ab-bondanza del mare e giungeranno a te le ric-chezze delle nazioni. Sarai coperta da un’in-vasione di cammelli: sono i dromedari di

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EPIFANIA DEL SIGNORE

sti hábitet in vobis abundànter, in ómnisapiéntia, docéntes, et commonéntes vo-smetípsos, psalmis, hymnis, et cánticisspirituá1ibus, in gràtia cantàntes in córdi-bus vestris Deo. Omne quodcùmque fàci-tis in verbo aut in ópere, ómnia in nómineDómini Iesu Christi, gràtias agéntes Deoet Patri per ipsum.

Graduale. Unam pétii a Dómino, hanc re-quíram, ut inhàbitem in domo Dóminiómnibus diébus vitæ meæ. ~ Beáti, quihàbitant in domo tua, Dómine: in sæcu1asæculórum laudàbunt te. Allelùia, alle-lùia. ~ Vere tu es Rex abscónditus, DeusIsraël Salvátor. Allelùia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumLucam. Cum factus esset Iesus annórumduódecim, ascendéntibus illis Ierosó-lymam secùndum consuetùdinem diéi fe-sti, consumatísque diébus, cum redírent,remánsit puer Iesus in Jerùsalem, et noncognovérunt paréntes eius. Existimántesautem illum esse in comitátu, venéruntiter diéi, et requirébant eum inter cognà-tos, et notos. Et non inveniéntes, regréssisunt in Ierùsalem, requiréntes eum. Etfactum est, post triduum invenérunt illumin templo sedéntem in médio doctórum,audiéntem illos, et interrogàntem eos.Stupébant autem omnes, qui eum audié-bant, super prudéntia, et respónsis eius. Etvidéntes admiráti sunt. Et dixit mater eiusad illum: Fili, quid fecísti nobis sic? eccepater tuus et ego doléntes quærebámus te.Et ait ad illos: Quid est quod me quaere-bàtis? nesciebàtis quia in his, quæ Patrismei sunt, opòrtet me esse? Et ipsi non in-tellexérunt verbum, quod locùtus est adeos. Et descéndit cum eis, et venit Náza-reth: et erat sùbditus illis. Et mater eiusconservábat ómnia verba hæc in corde suo.Et Iesus proficiébat sapiéntia, et ætáte, etgràtia apud Deum, et hómines.

Antiphona ad Offertorium. Tulérunt Ie-sum paréntes eius in Ierùsalem, ut síste-rent eum Dómino.

ricchezza; istruitevi ed ammonitevi reci-procamente con ogni sapienza; cantate aDio con riconoscenza, nei vostri cuori,salmi, inni e cantici spirituali. Qualun-que cosa facciate, in parole od in opere,tutto fate nel nome del Signore GesùCristo, rendendo grazie a Dio Padre, permezzo di lui.

Una cosa domando al Signore, questa solacercherò: abitare nella casa del Signoreogni giorno di vita. Beato chi abita la tuacasa, o Signore: ti loderà nei secoli dei se-coli. Alleluia, alleluia. Veramente tu seiun re nascosto, Dio d’Israele e Salvatore.Alleluia.

Quando Gesù ebbe dodici anni, i suoi sa-lirono a Gerusalemme, secondo l’usanzadella Pasqua. Trascorsi poi quei giorni,mentre essi se ne tornavano, il fanciulloGesù rimase in Gerusalemme, senza che isuoi genitori se ne accorgessero. Credendoche egli si trovasse nella comitiva, fecerouna giornata di cammino, e lo cercavanofra parenti e conoscenti. Ma, non averi-dolo trovato, tornarono a Gerusalemme perfarne ricerca. E avvenne che lo trovarono,tre giorni dopo, nel tempio, seduto inmezzo ai dottori e intento ad ascoltarli e ainterrogarli. E tutti quelli che lo udivanorestavano meravigliati della sua intelligen-za e delle sue risposte. — Nel vederlo, essifurono stupiti, e sua madre gli disse: « Fi-glio, perché facesti a noi così? Ecco, tuopadre ed io addolorati ti cercavamo ». Maegli rispose loro: « Perché mi cercavate?Non sapevate che è necessario che io sianelle cose del Padre mio? ». Essi però noncompresero cià che aveva detto loro. Edegli scese con essi e tornò a Nazareth; edera loro sottomesso. E sua madre conserva-va tutte queste cose in cuor suo. E Gesùcresceva in sapienza, in età e in grazia, da-vanti a Dio e davanti agli uomini.

I genitori condussero Gesù a Gerusalem-me per presentarlo al Signore.

Saba dona addùcent: et adorabunt eum om-nes reges terræ, omnes gentes sérvient ei.

Oratio super oblata. Ecclésiæ tuae, quæsu-mus, Dómine, dona propitius intuére: qui-bus non iam aurum, thus, et myrrha profér-tur; sed quod eisdem munéribus declarátur,immolatur, et sùmitur, Iesus Christus Filiustuus Dòminus noster. Qui tecum.

Præfatio de Epiphania Domini.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Vidimusstellam eius in Oriénte, et vénimus cummunéribus adorare Dóminum. Alleluia.

Postcommunio. Orémus. Præsta, quæsu-mus, omnipotens Deus: ut quæ solémni cele-bràmus officio, purificàtae mentis intelle-géntia consequàmur. Per Dóminum.

Antiphona ad Introitum. Exsùltat gàu-dio pater Iusti, gàudeat Pater tuus et Ma-ter tua, et exsùltet quæ génuit te. ~ Quamdilécta tabernàcula tua, Dómine virtùtum!concupíscit et déficit ánima mea in àtriaDómini. Glória Patri. Exsùltat.

Oratio. Orémus. Dómine Iesu Christe,qui Mariæ et Ioseph sùbditus, domésti-cam vitam ineffabílibus virtùtibus con-secràsti: fac nos, utriùsque auxilio, Fa-miliæ sanctæ tuæ exémplis ínstrui; etconsórtium cónsequi sempitérnum: Quivivis.

Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli adColossénses. Fratres: Indùite vos sicutelécti Dei, sancti, et dilécti, viscera miseri-córdiæ, benignitàtem, humilitàtem, modé-stiam, patiéntiam: supportàntes ínvicem,et donántes vobismetipsis, si quis advérsusàliquem habet querélam: sicut et Dóminusdonàvit vobis, ita et vos. Super ómnia au-tem hæc, caritàtem habéte, quod est víncu-lun perfectiònis: et pax Christi exsùltet incòrdibus vestris, in qua et vocáti estis inuno córpore: et grati estóte. Verbum Chri-

tributo; tutti i re l’adoreranno, lo servi-ranno le genti.

Guarda con bontà, Signore, i doni dellatua Chiesa, che non ti offre l’oro, l’incen-so e la mirra; ma quello che in questimedesimi doni è significato, immolato ericevuto, Gesù Cristo, tuo Figlio: Luiche è Dio.

Abbiamo visto la sua stella in Oriente e sia-mo venuti con doni ad adorarlo. Alleluia.

Preghiamo. Concedi, o Dio onnipotente, checon interiore purezza di spirito possiamocomprendere ciò che nella solennità del ritocelebriamo. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Esulti e gioisca il padre del giusto, faccia-no festa tuo padre e tua madre: si allieti latua genitrice. ~ Quanto amabili sono letue dimore, o Signore degli eserciti! L’ani-ma mia spasima ed anela verso il tempiodel Signore. Gloria al Padre. Esulti.

O Signore Gesù Cristo, che vivendo sotto-messo a Maria e Giuseppe, hai consacratocon sublimi virtù la vita familiare, conce-di che, con il loro aiuto, ci formiamo sul-l’esempio della tua santa famiglia, per es-sere partecipi della sua gloria nel cielo: Tuche sei Dio.

Fratelli, voi, eletti di Dio, santi e predilet-ti, rivestitevi di misericordia, di bontà, diumiltà, di dolcezza e di pazienza: soppor-tandovi a vicenda, e perdonandovi, se unodi voi ha motivo di dolersi verso un altro.Come il Signore vi ha perdonato, così fateanche voi. E soprattutto abbiate la carità,che è il vincolo della perfezione. Trionfinei vostri cuori la pace di Cristo, alla qua-le siete stati chiamati nell’unità di un solcorpo; e vivete in azione di grazie! La pa-rola di Cristo abiti in voi in tutta la sua

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DOMENICA 1ª DOPO L’EPIFANIA - SACRA FAMIGLIA

pigri, spiritu ferventes: Domino ser-vientes: spe gaudentes in tribulationepatientes: orationi instantes: necessita-tibus sanctorum communicantes: hospi-talitatem sectantes. Benedicite perse-quentibus, benedicite et nolite maledi-cere. Gaudere cum gaudentibus, flerecum flentibus, id ipsum invicem sen-tientes, non alta sapientes, sed humili-bus consentientes.

Graduale. Misit Dominus verbum suum,et sanávit eos: et erípuit eos de intéritu eó-rum. Confiteántur Dómino misericórdiæeius: et mirabília eius filiis hóminum. Al-lelùia, allelùia. Laudáte Dóminum, omnesAngeli eius: laudàte eum, omnes virtùteseius. Allelùia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumMatthæum. In illo tempore: nuptiæ factæsunt in Cana Galilææ et erat mater Iesuibi. Vocatus est autem ibi et Iesus et disci-puli eius ad nuptias. Et deficiente vino,dicit mater Iesu ad eum: vinum non ha-bent. Et dicit ei Iesus: quid mihi et tibiest mulier? nondum venit hora mea. Dicitmater eius ministris: quodcumque dixeritvobis fácite. Erant autem ibi lapideæ hy-driæ sex positæ secundum purificationemIudæorum, capientes singulæ metretas bi-nas vel ternas. Dicit eis Iesus: impléte hy-drias aqua et implevérunt eas usque adsummum. Et dicit eis Iesus: haurite nuncet ferte architriclino. Et tulerunt. Ut au-tem gustavit architriclinus aquam vinumfactam, et non sciebat unde esset, ministriautem sciebant, qui haurierant aquam: vo-cat sponsum architriclinus et dicit ei: om-nis homo primum bonum vinum ponit etcum inebriati fuerint tunc id quod dete-rius est; tu servasti bonum vinum usqueadhuc. Hoc fecit initium signorum Iesusin Cana Galilææ et manifestavit gloriamsuam et crediderunt in eum discipuli eius.

Antiphona ad Offertorium. IubilateDeo, univérsa terra: psalmum dícite nómi-

gri; ma ferventi di spirito, al servizio del Si-gnore; siate colmi di gioia nella speranza; pa-zienti nell’afflizione, perseveranti nella pre-ghiera. Prendete parte alle necessità dei santi,e praticate l’ospitalità. Benedite coloro che viperseguitano: benedite e non vogliate maledi-re. Rallegratevi con chi gioisce, piangete conchi piange. Abbiate fra voi sentimenti unani-mi: non aspirate alle cose grandi, ma lasciate-vi attrarre dalle umili.

Il Signore ha mandato la sua Parola, li haguariti e liberati dalla morte. Rendanograzie al Signore per il suo amore, per isuoi prodigi verso i figli dell’uomo. Al-leluia, alleluia. Lodate Dio, voi tutti,suoi angeli, lodatelo, tutti i suoi eserciti.Alleluia.

In quel tempo, si fecero delle nozze in Canadi Galilea, ed era presente la madre diGesù. E fu invitato anche Gesù, e i suoi di-scepoli, alla festa nuziale. Venuto a manca-re il vino, la madre di Gesù gli dice: «Nonhanno più vino». E Gesù a lei: «Che è que-sto per me e te, o donna? La mia ora non èancora venuta». Sua madre dice ai servitori:«Fate tutto quello che egli vi dirà». C’era-no là sei grandi anfore di pietra per le ablu-zioni rituali dei Giudei, e ciascuna di esseconteneva due o tre misure. Gesù dice loro:«Riempitele d’acqua», ed essi le riempiro-no fino all’orlo. Disse ancora Gesù: «Attin-getene ora e portatene al direttore di men-sa». E gliene portarono. Il direttore dimensa, come ebbe assaggiata l’acqua muta-ta in vino, e non sapeva donde venisse, malo sapevano i servi che avevano attinto l’ac-qua, chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti ser-vono prima il vino migliore; poi, quando iconvitati sono un po’brilli, fanno servire ilmeno buono; tu, invece, hai tenuto in ser-bo il vino buono fino ad ora». Fu questo, inCana di Galilea, il primo dei segni operatida Gesù. Egli manifestò così la sua gloria, ei suoi discepoli credettero in lui.

O terra tutta, acclamate al Signore: canta-te la gloria al suo Nome. O voi tutti che

Oratio super oblata. Placatiónis hóstiamofférimus tibi, Dómine, supplíciter depre-cántes: ut, per intercessiónem DeíparæVírginis cum beáto Ioseph, familias no-stras in pace et grátia tua fírmiter constí-tuas. Per eùndem Dóminum.

Præfatio de Epiphania.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Descén-dit Iesus cum eis, et venit Nàzareth, eterat sùbditus illis.

Postcommunio. Quos cæ1éstíbus réficissacraméntis, fac, Dómine Iesu, sanctæFamí1iæ tuæ exémpla iùgiter imitári: ut,in hora mortis nostræ, occurrénte gloriósaVírgine Matre tua cum beáto Ioseph; perte in ætérna tabernácula récipi mereàmur:Qui vivis.

Antiphona ad Introitum. Omnis terraadóret te, Deus, et psallat tibi: psalmumdicat nómini tuo, Altissime. ~ lubiláteDeo, omnis terra, psalmum dícite nóminieius: date glóriam laudi eius. Glória Patri.Omnis terra.

Oratio. Ominpotens sempitérne Deus,qui cæléstia simul et terréna moderáris:supplicatiónes pópulì tui cleménter exàu-di; et pacem tuam nostris concéde tempó-ribus. Per Dòminum.

Lectio Epistolæ beati Pauli Apostoliad Romanos. Fratres, habentes autemdonationes secundum gratiam, quæ dataest nobis differentes: sive prophetiamsecundum rationem fidei, sive ministe-rium in ministrando, sive qui docet indoctrina, qui exhortatur in exhortando,qui tribuit in simplicitate, qui præestin sollicitudine, qui miseretur in hilari-tate. Dilectio sine simulatione. Odien-tes malum, adherentes bono: caritatemfraternitatis invicem diligentes: honoreinvicem prævenientes: sollicitudine non

Ti offriamo, Signore, con supplice preghie-ra questa vittima di riconciliazione: perl’intercessione della Vergine Madre di Dioe di san Giuseppe, stabilisci saldamente lenostre famiglie nella tua pace e nella tuagrazia. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Gesù discese con loro e venne a Nazaret, erestava loro sottomesso.

A noi, ristorati dal celeste sacramento,concedi, Signore Gesù, di imitare semprel’esempio della tua santa famiglia; e nel-l’ora della nostra morte ci venga incontro,con San Giuseppe, la gloriosa Vergine tuaMadre, per accoglierci nella dimora eter-na: Tu che sei Dio.

Tutta la terra ti adori, o Dio, e inneggi-no a te, inneggino al tuo Nome. ~ O ter-ra tutta, acclamate al Signore: cantate lagloria al suo Nome, in sua gloria elevatela lode. Gloria al Padre. Tutta la terra.

O Dio onnipotente ed eterno, che governiil cielo e la terra, ascolta con bontà le sup-pliche del tuo popolo e concedi ai nostrigiorni la tua pace. Per il nostro SignoreGesù Cristo.

Fratelli, ciascuno di noi ha doni diversi, secon-do la diversa grazia che ci è stata data. Chi hail dono della profezia, lo eserciti secondo lanorma della fede; chi ha il dono del ministero,eserciti il ministero; chi ha il dono d’insegna-re, insegni; chi ha il dono di esortare, nonmanchi di esortare; chi dà, dia senza calcolo;chi presiede, lo faccia con diligenza; chi eserci-ta la misericordia, lo faccia con gioia. La vostracarità sia senza finzione. Detestate il male eaderite al bene; amatevi a vicenda di amorefraterno; considerate gli altri più che voi stes-si meritevoli di onore. Nello zelo non siate pi-

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DOMENICA 2ª DOPO L’EPIFANIA

ciens, carbones ignis cóngeres super caputeius. Noli vinci a malo, sed vince in bonomalum.

Graduale. Timébunt gentes nomen tuum,Dómine, et omnes reges terræ glóriamtuam. Quóniam ædificàvit Dóminus Sion,et vidébitur in maiestàte sua. Allelùia, al-lelùia. Dóminus regnàvit, exsùltet terra:læténtur insulæ multæ. Allelùia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumMatthæum. In illo tempore: cum descen-dísset Iesus de monte, secùtæ sunt eumturbæ multæ et ecce leprosus veniens,adorabat eum dicens: Domine, si vis, po-tes me mundare. Et extendens Iesus ma-num, tetigit eum, dicens: volo mundare.Et conféstim mundata est lepra eius. Et aitilli Iesus: vide, némini díxeris, sed vade,ostende te sacerdoti et offer munus, quodpræcépit Moses, in testimonium illis.Cum autem introisset Capharnaum, acces-sit ad eum centurio, rogans eum et dicens:Domine, puer meus iacet in domo paraly-ticus et male torquetur. Et ait illi Iesus:Ego veniam et curabo eum. Et respondenscenturio, ait: Domine, non sum dignus utintres sub tectum meum, sed tantum dicverbo et sanabitur puer meus. Nam et egohomo sum sub potestate constitùtus, ha-bens sub me milites et dico huic: vade etvadit; et alio veni et venit; et servo meofac hoc et facit. Audiens autem Iesus, mi-ratus est, et sequentibus se dixit: amendico vobis, non inveni tantam fidem inIsrahël. Dico autem vobis, quod multi aboriente et occidente venient et recumbentcum Abraham et Isaac et Iacob in regnocælorum: filii autem regni eiciéntur in te-nebras exteriores: ibi erit fletus et stridordentium. Et dixit Iesus centurioni: vade etsicut credidisti, fiat tibi. Et sanatus estpuer in hora illa.

Antiphona ad Offertorium. Déxtera Dó-mini fecit virtùtem, déxtera Dómini exal-távit me: non móriar, sed vivam, et narrá-bo òpera Dómini.

facendo, «accumulerai carboni ardenti sulsuo capo». Non lasciarti vincere dal male,ma vinci il male col bene.

Le nazioni temeranno il tuo nome, o Si-gnore, la tua gloria tutti i re della terra.Poiché il Signore ha costruito Sion e vi ap-parirà nella sua gloria. Alleluia, alleluia.Dio è il Re, esulti la terra, si rallegrino leisole numerose. Alleluia.

In quel tempo, disceso Gesù dal monte,una gran folla lo seguì. Ed ecco, un lebbro-so andò a prostrarsi davanti a lui dicendo:«Signore, se vuoi, tu puoi mondarmi». EGesù stese la mano e lo toccò, dicendo: «Lovoglio, sii mondato» E subito fu mondatodalla lebbra. Gli disse allora Gesù: «Guar-da di non dirlo a nessuno, ma va’a mostrar-ti al sacerdote e fa’l’offerta prescritta daMosè, in testimonianza per loro». Entratopoi in Cafarnao, gli si accostò un centurio-ne che lo implorava, dicendo: «Signore, ilmio servo giace in casa paralizzato e soffreterribilmente». E Gesù gli disse: «Verrò e loguarirò». Rispose il centurione: «Signore,io non sono degno che tu entri sotto il miotetto, ma soltanto di’una parola e il mio ser-vo sarà guarito. Io pure infatti, sebbene sot-toposto ad altri, ho sotto di me dei soldati;e dico a uno: “Va’” ed egli va, e a un altro:“Vieni”, ed egli viene; e al mio servo: Faquesto e lo fa». Udendolo, Gesù ne rimaseammirato, e disse a quelli che lo seguivano:«In verità vi dico: non ho trovato tanta fedein Israele. E vi dico che molti verranno dal-l’oriente e dall’occidente e siederanno amensa nel regno dei cieli con Abramo, Isac-co e Giacobbe; mentre i figli del regno sa-ranno gettati nelle tenebre esteriori, dovesarà pianto e stridore di denti». E Gesù dis-se al centurione: «Va’, e ti sia fatto secondola tua fede». E in quell’istante il servo fuguarito.

La destra di Dio compie prodezze, Li ladestra di Dio è potente: io non possomorire, perché vivo per narrare le azionidi Dio.

ni eius: venite, et audite, et narrabo vobis,omnes qui timétis Deum, quanta fecit Dó-minus ànimæ meæ, allelùia.

Oratio super oblata. Oblata, Dómine, mù-nera sanctifica: nosque a peccatórum nostrò-rum màculis emùnda. Per Dóminum.

Præfatio de SS.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. DicitDóminus: impléte hydrias aqua et fertearchitriclino. Cum gustásset architricli-nus aquam vinum factam, dicit sponso:servasti bonum vinum usque adhuc. Hocsignum fecit Iesus primum coram disci-pulis suis.

Postcommunio. Augeàtur in nobis, quæ-sumus, Dómine, tuæ virtùtis operàtio: utdivinis vegetáti sacraméntis, ad eórumpromissa capiénda, tuo mùnere præparé-mur. Per Dòminum.

Antiphona ad Introitum. Adoràte Deum,omnes Angeli eius: audivit, et lætàta estSion: et exsultavérunt filii Iudæ. Dóminusregnávit, exsùltet terra: læténtur insulæmultæ. Glória Patri. Adoràte Deum.

Oratio. Omnipotens sempitérne Deus, in-firmitàtem nostram propitius réspice: at-que ad protegéndum nos, déxteram tuæmaiestàtis exténde. Per Dóminum.

Lectio Epistolæ beati Pauli Apostoli adRomanos. Fratres, nolite esse prudentesapud vosmetípsos: nulli malum pro maloreddentes: providentes bona non tantumcoram Deo, sed etiam coram omnibus ho-minibus. Si fieri potest, quod ex vobis est,cum omnibus hominibus pacem habentes:non vosmetipsos defendentes, carissimi,sed date locum irae. Scriptum est enim:mihi vindictam ego retribuam, dicit Do-minus. Sed si esurierit inimicus tuus, cibaillum, si sitit potum da illi: hoc enim fa-

temete Dio, venite e ascoltate: vi voglionarrare quanto il Signore per me ha opera-to. Alleluia.

Santifica, Signore, l’offerta dei nostridoni, e purificaci dalle macchie dei nostripeccati. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Dice ad essi il Signore: «Riempite le anfo-re d’acqua, recatene al maestro di mensa».Appena il maestro di mensa gustò l’acquacambiata in vino, così egli disse allo spo-so: «Hai riservato fino ad ora il migliorvino». Questo è il primo portento cheGesù ha operato davanti ai discepoli suoi.

Accresci in noi, Signore, l’efficacia dellatua azione: e la forza vitale dei divini sa-cramenti ci prepari per questo tuo dono araggiungere i beni che essi promettono.Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Adorate Dio, angeli tutti: ascolta Sion egioisce, esultano le figlie di Giuda. Id-dio regna, esulta la terra, gioiscano leIsole tutte! Gloria al Padre. Adorate Dio

O Dio onnipotente ed eterno, guarda conbontà la nostra debolezza: e, a nostra pro-tezione, stendi la tua mano divina. Per ilnostro Signore Gesù Cristo.

Fratelli, non reputatevi sapienti da voistessi. A nessuno rendete male per male,avendo cura di operare il bene, non soltan-to davanti a Dio, ma anche davanti a tuttigli uomini. Se è possibile, per quanto di-pende da voi, vivete in pace con tutti gliuomini. Non fatevi giustizia da voi stessi,o carissimi, ma lasciate che intervenga l’iradivina. Sta scritto infatti: «Io devo punire,io devo ricompensare: dice il Signore». Matu, invece: «Se il tuo nemico ha fame, daglida mangiare, se ha sete, dagli da bere»; così

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DOMENICA 3ª DOPO L’EPIFANIA

Sequéntia sancti Evangélii secùndumMatthæum. In illo tempore: ascendenteIesu in naviculam secuti sunt eum disci-puli eius: et ecce motus magnus factus estin mari, ita ut navicula operiretur flucti-bus, ipse vero dormiebat. Et accessérunt etsuscitaverunt eum dicentes: Domine, salvanos, perimus. Et dicit eis: quid timidiestis, modicae fidei? Tunc surgens, impe-ravit ventis et mari, et facta est tranquilli-tas magna. Porro homines mirati sunt, di-centes: qualis est hic, quia et venti et mareoboediunt ei?

Antiphona ad Offertorium. Déxtera Dó-mini fecit virtùtem, déxtera Dómini exal-távit me: non móriar, sed vivam, et narrá-bo òpera Dómini.

Oratio super oblata. Concéde, quæsumus,omnípotens Deus: ut huius sacrifíci munusoblàtum, fragilitátem nostra ab omni malopurget semper, et mùniat. Per Dóminum.

Præfatio de SS.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Mirabanturomnes de his, quæ procedébant de ore Dei.

Postcommunio. Mùnera tua nos, Deus, adelectatiónibus terrénis expédiant: et cæ-léstibus semper instáurent aliméntis. PerDóminum.

Antiphona ad Introitum. Adoràte Deum,omnes Angeli eius: audivit, et lætàta estSion: et exsultavérunt filiæ Iudæ. Dóminusregnávit, exsùltet terra: læténtur insulæmultæ. Glória Patri. Adoràte Deum.

Oratio. Familiam tuam, quæsumus, Dó-mine, continua pietáte custódi: ut, quæ insola spe grátiæ cæléstis innítitur, tua sem-per protectióne muniátur. Per Dòminum.

Lectio Epistolæ beati Pauli Apostoli adColossénses. Fratres, induite vos sicut

In quel tempo, Gesù salì sulla barca e isuoi discepoli lo seguirono. Ed ecco, siscatenò in mare una grande burrasca, cosìche la barca era coperta dalle onde. MaGesù dormiva. Gli si accostarono allora idiscepoli e lo destarono, dicendo: «Signo-re, salvaci: siamo perduti!». E Gesù disseloro: «Perché avete paura, uomini di pocafede?» Poi, levatosi, comandò ai venti e almare; e si fece una grande calma. E quegliuomini, pieni di stupore, dicevano: «Chi èmai costui, che perfino i venti ed il maregli obbediscono?»

La destra di Dio compie prodezze, la de-stra di Dio è potente: io non posso morire,perché vivo per narrare le azioni di Dio.

O Dio onnipotente, l’offerta di questo sa-crificio purifichi sempre e custodisca lanostra fragilità da ogni male. Per il nostroSignore Gesù Cristo.

Si meravigliavano tutti per quanto prove-niva dalla bocca del Signore.

Il tuo sacrificio, Signore, ci liberi dalle se-duzioni del mondo, e ci fortifichi semprecon il cibo del cielo. Per il nostro SignoreGesù Cristo.

Adorate Dio, angeli tutti: ascolta Sion egioisce, esultano le figlie di Giuda. Id-dio regna, esulta la terra, gioiscano leIsole tutte! Gloria al Padre. Adorate Dio

Custodisci sempre con paterna bontà latua famiglia, Signore: e poiché suo unicoappoggio la speranza della grazia celeste,sostienila sempre con la tua protezione.Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Fratelli, voi, eletti di Dio, santi e predilet-ti. I rivestitevi di misericordia, di bontà,

Oratio super oblata. Hæc hóstia, Dómi-ne, quæsumus, emùndet nostra delícta: etad sacrificium celebràndum, subditórumtibi córpora, mentésque sanctíficet. PerDóminum.

Præfatio de SS.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Mirabùnturomnes de his, quæ procedébant de ore Dei.

Postcommunio. Quos tantis, Dómine,largíris uti mystériis: quæsumus; ut efféc-tibus nos eórum veràciter aptáre dignéris.Per Dóminum.

Antiphona ad Introitum. Adoràte Deum,omnes Angeli eius: audivit, et lætàta estSion: et exsultavérunt filii Iudæ. Dóminusregnávit, exsùltet terra: læténtur insulæmultæ. Glória Patri. Adoràte Deum.

Oratio. Deus, qui nos in tantis perículisconstitutos, pro humána scis fragilitàtenon posse subsistere, da nobis salùtemmentis et corporis; ut ea quæ pro peccatisnostris pátimur, te adiuvánte vincámus.Per Dóminum.

Lectio Epistolæ beati Pauli Apostoliad Romanos. Fratres, nemini quicquamdebeatis, nisi ut invicem diligatis: quienim diligit proximum, legem imple-vit. Nam non adulterabis, non occides,non furaberis, non concupisces et siquod est aliud mandatum, in hoc verboinstauratur: diliges proximum tuumtamquam teipsum. Dilectio proximimalum non operatur. Plenitudo ergo le-gis est dilectio.

Graduale. Timébunt gentes nomen tuum,Dómine, et omnes reges terræ glóriamtuam. Quóniam ædificàvit Dóminus Sion,et vidébitur in maiestáte sua. Allelùia, al-lelùia. Dóminus regnàvit, exsùltet terra:læténtur insulæ multæ. Allelùia.

Questa offerta, Signore, ci purifichi dainostri peccati: e consacri il corpo e l’animadi noi tuoi servi, perché possiamo celebra-re questo sacrificio. Per il nostro SignoreGesù Cristo.

Si meravigliavano tutti per quanto prove-niva dalla bocca del Signore.

O Signore, che ci rendi partecipi di uncosì grande mistero, preparaci ad accoglie-re intimamente la sua azione. Per il nostroSignore Gesù Cristo.

Adorate Dio, angeli tutti: ascolta Sion egioisce, esultano le figlie di Giuda. Id-dio regna, esulta la terra, gioiscano leIsole tutte! Gloria al Padre. Adorate Dio

O Dio, tu sai che a causa della fragilitàumana non possiamo sostenerci in mezzoai grandi pericoli della vita: salvaci nel-l’anima e nel corpo perché superiamo conil tuo aiuto ciò che soffriamo per i nostripeccati. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Fratelli, non abbiate con nessuno altro debito,se non quello di amarvi gli uni gli altri. Poichéchi ama il prossimo ha adempiuto la legge. In-fatti questi comandamenti: non commettereadulterio, non ammazzare, non rubare, nondire falsa testimonianza, non desiderare cosemalvagie; e tutti gli altri comandamenti, sicompendiano in questa parola: «Amerai il tuoprossimo come te stesso». La carità non fa maidel male al prossimo. Dunque il pieno adem-pimento della legge è la carità.

Le nazioni temeranno il tuo nome, o Si-gnore, la tua gloria tutti i re della terra.Poiché il Signore ha costruito Sion e vi ap-parirà nella sua gloria. Alleluia, alleluia.Dio è il Re, esulti la terra, si rallegrino leisole numerose. Alleluia.

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DOMENICA 4ª DOPO L’EPIFANIA

DOMENICA 5ª DOPO L’EPIFANIA

Antiphona ad Offertorium. Déxtera Dó-mini fecit virtùtem, déxtera Dómini exal-távit me: non móriar, sed vivam, et narrá-bo òpera Dómini.

Oratio super oblata. Hóstias tibi, Dómi-ne, placatiónis offérimus: ut et delicta no-stra miseràtus absólvas, et nutàntia cordatu dirigas. Per Dóminum.

Præfatio de SS.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Mirabanturomnes de his, quæ procedébant de ore Dei.

Postcommunio. Quæsumus, omnipotensDeus; ut illius saIutáris capiámus efféc-tum, cuius per hæc mystéria pignus accé-pimus. Per Dóminum.

Antiphona ad Introitum. Adoràte Deum,omnes Angeli eius: audivit, et lætàta estSion: et exsultavérunt filiæ Iudæ. Dóminusregnávit, exsùltet terra: læténtur insulæmultæ. Glória Patri. Adoràte Deum.

Oratio. Præsta, quæsumus, omnipotensDeus: ut semper rationabilia meditántes,quæ tibi sunt plàcita, et dictis exsequá-mur, et factis. Per Dóminum.

Lectio Epistolæ beati Pauli Apostoliad Thessalonicénses. Fratres, gratiasagimus Deo semper pro omnibus vobis,memoriam facientes in orationibus no-stris sine intermissione, memores operisfidei vestræ, et laboris, et caritatis, et su-stinentiæ spei Domini nostri Iesu Chri-sti, ante Deum et Patrem nostrum:scientes, fratres, dilecti a Deo, electio-nem vestram: quia Evangelium nostrumnon fuit ad vos in sermone tantum sed etin virtute, et in Spiritu Sancto, et in ple-nitudine multa, sicut scitis quales fueri-mus vobis propter vos. Et vos imitatoresnostri facti estis, et Domini, excipientesverbum in tribulatione multa, cum gau-dio Spiritus Sancti: ita ut facti sitis for-

La destra di Dio compie prodezze, Li la de-stra di Dio è potente: io non posso morire,perché vivo per narrare le azioni di Dio.

Ti offriamo, Signore, questa vittima di ricon-ciliazione: assolvici con misericordia dai nostripeccati e guidaci nell’incertezza dei nostricuori. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Si meravigliavano tutti per quanto prove-niva dalla bocca del Signore.

Preghiamo. O Dio onnipotente, concedi anoi di raccogliere il frutto della salvezza dicui abbiamo ricevuto il pegno in questimisteri. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Adorate Dio, angeli tutti: ascolta Sion egioisce, esultano le figlie di Giuda. Id-dio regna, esulta la terra, gioiscano leIsole tutte! Gloria al Padre. Adorate Dio

O Dio onnipotente, concedi che sempreintenti alla vita dello spirito possiamo at-tuare ciò che a te piace nelle parole e neifatti. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Fratelli, sempre rendiamo grazie a Dio pertutti voi, facendo di voi memoria continua-mente nelle nostre preghiere. Ripensiamoalla operosità della vostra fede, alla sollecitu-dine della vostra carità, alla fermezza dellavostra speranza in Gesù Cristo nostro Signo-re, sotto lo sguardo di Dio nostro Padre. Noisappiamo, fratelli, amati da Dio, che voi sie-te stati da lui prescelti: poiché il nostro an-nuncio del Vangelo non è stato fatto a voi conparole soltanto; ma con potenza di opere, nel-lo Spirito Santo, con piena efficacia. Del re-sto, voi sapete quali siamo stati in mezzo avoi, per vostro bene. E voi siete diventatiimitatori nostri e del Signore, accogliendo laparola in mezzo a molte afflizioni, con gau-dio di Spirito Santo; così da diventare un mo-

electi Dei, sancti et dilecti, viscera miseri-cordiæ, benignitatem, humilitatem, mode-stiam, patientiam: supportantes invicem etdonantes vobismetípsis, si quis adversus ali-quem habet querelam, sicut et Dominus do-navit vobis, ita et vos. Super omnia autemhæc, caritatem habéte, quod est vinculumperfectionis; et pax Christi exultet in cordi-bus vestris, in qua et vocati estis in uno cor-pore: et grati estote. Verbum Christi habi-tet in vobis abundanter, in omni sapientia,docentes et commonentes vosmetípsos,psalmis, hymnis, canticis spiritualibus, ingratia cantantes in cordibus vestris Deo.Omne quodcumque facitis in verbo aut inopere, omnia in nomine Domini Iesu Chri-sti, gratias agentes Deo et Patri per IesumChristum Dominum nostrum.

Graduale. Timébunt gentes nomen tuum,Dómine, et omnes reges terræ glóriamtuam. Quóniam ædificàvit Dóminus Sion,et vidébitur in maiestàte sua. Allelùia, al-lelùia. Dóminus regnàvit, exsùltet terra:læténtur insulæ multæ. Allelùia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumMatthæum. In illo tempore: dixit Iesusturbis parábulam hanc: Simile factum estregnum cælorum homini qui seminavitbonum semen in agro suo. Cum autemdormirent homines venit inimicus eiuset superseminavit zizania in medio triti-ci et abiit. Cum autem crevisset herba etfructum fecisset tunc apparuerunt et zi-zania. Accedentes autem servi patris fa-milias dixerunt ei: domine nonne bonumsemen seminasti in agro tuo, unde ergohabet zizania? Et ait illis: inimicus homohoc fecit. Servi autem dixerunt ei: vis,imus, et colligimus ea? Et ait: non, neforte, colligentes zizania, eradicetis si-mul cum eis et triticum. Sinite utraquecrescere usque ad messem et in temporemessis dicam messoribus: colligite pri-mum zizania et alligate eam fasciculosad conburendum, triticum autem con-gregate in hórreum meum.

di umiltà, di dolcezza e di pazienza: sop-portandovi a vicenda, e perdonandovi, seuno di voi ha motivo di dolersi verso unaltro. Come il Signore vi ha perdonato,così fate anche voi. E soprattutto abbiatela carità, che è il vincolo della perfezione.Trionfi nei vostri cuori la pace di Cristo,alla quale siete stati chiamati nell’unità diun sol corpo; e vivete in azione di grazie!La parola di Cristo abiti in voi in tutta lasua ricchezza; istruitevi ed ammonitevi re-ciprocamente con ogni sapienza; cantate aDio con riconoscenza, nei vostri cuori, sal-mi, inni e cantici spirituali. Qualunquecosa facciate, in parole od in opere, tuttofate nel nome del Signore Gesù Cristo,rendendo grazie a Dio Padre, per mezzo diGesù Cristo, nostro Signore.

Le nazioni temeranno il tuo nome, o Si-gnore, la tua gloria tutti i re della terra.Poiché il Signore ha costruito Sion e vi ap-parirà nella sua gloria. Alleluia, alleluia.Dio è il Re, esulti la terra, si rallegrino leisole numerose. Alleluia.

In quel tempo, Gesù disse alla folla que-sta parabola: Il regno dei cieli è simile aun uomo che seminò del buon seme nelsuo campo. Ma mentre la gente dormiva,venne il suo nemico, seminò della zizza-nia in mezzo al grano e se ne andò. Quan-do la pianta, cresciuta, cominciò a grani-te, allora apparve anche la zizzania. E iservitori andarono dal padrone di casa egli dissero: «Signore, non hai forse semi-nato del buon seme nel tuo campo? Comedunque c’è della zizzania?» Rispose loro:«È’certo opera di un nemico». Gli propo-sero allora i servi: «Vuoi che andiamo astrapparla?». Ma egli rispose: «No; per-ché, strappando la zizzania, non sradi-chiate con essa anche il grano. Lasciateche insieme crescano fino alla mietitura,e, al tempo della messe, dirò ai mietitori:Raccogliete prima la zizzania e lega telain fastelli per bruciarla; il grano inveceriponetelo nel mio granaio”.

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DOMENICA 6ª DOPO L’EPIFANIA

Antiphona ad Communionem. Mirabanturomnes de his, quæ procedébant de ore Dei.

Postcommunio. Cæléstibus, Dómine, pa-sti delíciis: quæsumus; ut semper éadem,per quæ veràciter vivimus, appetámus. PerDóminum.

Antiphona ad introitum. Circumdedérunt megémitus mortis, dolóres inférni circumdedéruntme: et in tribulatióne mea invocàvi Dóminum, etexaudívit de templo sancto suo vocem meam. ~Díligam te, Dómine, fortitùdo mea: Dóminus fir-maméntum meum, et refùgium meum, et liberà-tor meus. Glória Patri. Circumdedérunt me.

Oratio. Oremus. Preces pópuli tui, quæ-sumus, Dómine, cleménter exàudi: ut, quiiuste pro peccàtis nostris affligimur, protui nóminis glória misericórditer liberé-mur. Per Dóminum.

Léctio Epístolæ beàti Pauli Apóstoli adCorínthios. Fratres: Nescítis quod íi qui instàdio currunt, omnes quidem currunt, sedunus àccipit bravíum? Sic cùrrite, ut com-prehendàtis. Omnis autem qui in agóne con-téndit, ab ómnibus se ábstinet: et illi quidemut corruptíbilem corónam accpiant; nos au-tem incorrùptam. Ego igitur sic curro, nonquasi in incértum: sic pugno, non quasi àë-rem vérberans: sed castigo corpus meum, etin servitùtem rédigo: ne forte cum àliis præ-dicáverim, ipse réprobus effíciar. Nolo enimvos ignoràre, fratres, quóniam patres nostriomnes sub nube fuérunt, et omnes maretransiérunt, et omnes in Móyse baptizàtisunt in nube, et in mari: et omnes eándemescam spiritàlem manducavérunt, et omneseùndem potum spiritàlem bibérunt: (bibé-bant autem de spiritáli, consequénte eos, pe-tra: petra autem erat Christus): sed non inplùribus eòrum beneplàcitum est Deo.

Graduale. Adiùtor in opportunitàtibus, in tri-bulatióne: sperent in te, qui novérunt te: quó-

Si meravigliavano tutti per quanto prove-niva dalla bocca del Signore.

Concedi Signore, che nutriti al convito ce-leste, ricerchiamo sempre quelle realtà checi danno la vera vita. Per il nostro SignoreGesù Cristo.

Mi hanno avvinto le reti di morte, mihanno stretto dolori d’inferno. Nell’an-gustia ho invocato il Signore, dal suotempio ascoltò la mia voce. Io ti amo,Signore, mia forza: mio Dio, mia rupee difesa, e mia potente salvezza. Glo-ria al Padre. Mi hanno.

Preghiamo. Signore, ascolta con clemenzale preghiere del tuo popolo: e poiché siamogiustamente tribolati per le nostre colpe,la tua misericordia ci liberi a gloria del tuonome. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Fratelli, non sapete che i corridori nello sta-dio corrono tutti, ma uno solo riceve il pre-mio? Correte dunque in modo da conqui-starlo. Tutti quelli che lottano si privano ditutto: ed essi lo fanno per ottenere una co-rona corruttibile, noi, invece, per una in-corruttibile. Io quindi così corro, non comechi è senza meta; così faccio pugilato, noncome chi percuote l’aria; ma castigo il miocorpo e lo riduco in schiavitù, perché nonavvenga che, dopo aver predicato agli altri,sia io stesso riprovato. Perché, fratelli, nonvoglio che dimentichiate che i nostri padrifurono tutti sotto la nube, e tutti attraver-sarono il mare, e tutti, in Mosè, furono bat-tezzati nella nube e nel mare, e tutti man-giarono lo stesso cibo spirituale, e tuttibevvero la stessa bevanda spirituale; beve-vano, infatti, attingendo da una pietra spi-rituale che li accompagnava: Ma nella mag-gior parte di essi Dio non si compiacque.

Tu sei rifugio nei tempi di angustia: con-fidi in te, chi conosce il tuo nome; Signo-

ma omnibus credentibus in Macedonia etin Achaia. A vobis enim diffamatus estsermo Domini non solum in Macedoniaet in Achaia sed in omni loco fides ve-stra, quæ est ad Deum, profecta est, itaut non sit nobis necesse quidquam loqui.Ipsi enim de nobis annuntiant qualemintroitum habuerimus ad vos: et quomo-do conversi estis ad Deum a simulacris,servire Deo vivo, et vero, et expectare Fi-lium eius de cælis (quem suscitavit exmortuis) Iesum, qui eripuit nos ab iraventura.

Graduale. Timébunt gentes nomen tuum,Dómine, et omnes reges terræ glóriamtuam. Quóniam ædificàvit Dóminus Sion,et vidébitur in maiestàte sua. Allelùia, al-lelùia. Dóminus regnàvit, exsùltet terra:læténtur insulæ multæ. Allelùia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumMatthæum. In illo tempore: dixit Iesus tur-bis parábulam hanc: simile est regnum caelo-rum grano sinapis quod accipiens homo semi-navit in agro suo. Quod minimum quidemest omnibus seminibus, cum autem creveritmaius est omnibus holeribus et fit arbor, itaut volucres caeli veniant et habitent in ramiseius. Aliam parabolam locutus est eis: simileest regnum caelorum fermento quod accep-tum mulier abscondit in farinae satis tribus,donec fermentatum est totum. Haec omnialocutus est Iesus in parabolis ad turbas et sineparabolis non loquebatur eis, ut implereturquod dictum erat per prophetam dicentem:aperiam in parabolis os meum, eructabo ab-scondita a constitutione mundi.

Antiphona ad Offertorium. Déxtera Dó-mini fecit virtùtem, déxtera Dómini exal-távit me: non móriar, sed vivam, et narrá-bo òpera Dómini.

Oratio super oblata. Hæc nos oblatio,Deus, mundet, quæsumus, et rénovet, gu-bérnet et prótegat. Per Dóminum.

Præfatio de SS.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

dello a tutti i credenti, nella Macedonia enell’Acaia. Da voi, infatti, la parola del Si-gnore, è necheggiata, e non solo nella Mace-donia e nell’Acaia, ma in ogni luogo si è pro-pagata la vcstra fede in Dio, così che non c’èbisogno che noi ne parliamo. Poiché tutti,parlando di noi, riferiscono quale accoglienzaabbiamo ricevuto presso di voi e come vi sie-te convertiti a Dio, lasciando gli idoli perservire il Dio vivente e vero, e per aspettaredal cielo il suo Figlio, che egli ha risuscitatodai morti: Gesù, che ci salva dall’ira che staper venire.

Le nazioni temeranno il tuo nome, o Si-gnore, la tua gloria tutti i re della terra.Poiché il Signore ha costruito Sion e vi ap-parirà nella sua gloria. Alleluia, alleluia.Dio è il Re, esulti la terra, si rallegrino leisole numerose. Alleluia.

In quel tempo, Gesù disse alla folla questaparabola: «Il regno dei cieli è simile al gra-no di sènapa che un uomo prese e seminònel suo campo. È il più piccolo fra tutti isemi; ma, una volta cresciuto, è il più gran-de fra gli ortaggi; e diventa albero, così chegli uccelli del cielo vengono a posarsi fra isuoi rami». E disse loro un’altra parabola:«Il regno dei cieli è simile al lievito cheuna donna ha preso e nascosto in tre misu-re di farina, finché tutta la pasta sia fermen-tata ». Tutto questo disse Gesù alla follasotto forma di parabole; e non parlava lorosenza parabole, perché si adempisse ciò cheera stato detto dal profeta: «Aprirà la miabocca in parabole, e rivelerò cose occulte findall’origine del mondo».

La destra di Dio compie prodezze, Li la de-stra di Dio è potente: io non posso morire,perché vivo per narrare le azioni di Dio.

Questa offerta, o Dio, ci purifichi e ci rin-novi, ci guidi e ci protegga. Per il nostroSignore Gesù Cristo.

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TEMPO DI SETTUAGESIMADOMENICA DI SETTUAGESIMA

volo, fácere? an óculus tuus nequam est,quia ego bonus sum? Sic erunt novíssimiprimi, et primi novissimi. Multi enimsunt vocàti, pauci vero elécti.

Antiphona ad Offertorium. Bonum estconfitéri Dómino, et psállere nómini tuo,Altissime.

Oratio super oblata. Munéribus nostris,quæsumus, Dómine, precibùsque suscép-tis: et cæléstibus nos munda mystériis, etcleménter exáudi. Per Dóminum.

Præfatio de Ss.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Illùminafáciem tuam super servum tuum, et sal-vum me fac in tua misericórdia: Dómine,non confùndar, quóniam invocàvi te.

Postcommunio. Orémus. Fidéles tui,Deus, per tua dona firméntur: ut éadem etpercipiéndo requirant, et quæréndo sinefine percípiant. Per Dóminum.

Antiphona ad introitum. Exsùrge, quareobdórmis, Dómine? exsùrge, et ne repéllasin finem: quare fáciem tuam avértis, obli-vísceris tribulatiònem nostram? adhæsitin terra venter noster: exsùrge, Dòmine,ádiuva nos, et libera nos. ~ Deus, àuribusnostris audívimus: patres nostri annuntia-vérunt nobis. Glória Patri. Exsùrge.

Oratio. Oremus. Deus qui cónspicis, quiaex nulla nostra actióne confídimus: concé-de propitius; ut, contra advérsa ómnia,Doctóris géntium protectióne muniámur.Per Dóminum.

Léctio Epístolæ beàti Pauli Apóstoliad Corínthios. Fratres: Libénter suffér-tis insipiéntes: cum sitis ipsi sapiéntes.Sustinétis enim si quis vos in servitù-tem rédigit, si quis dévorat, si quis àc-cipit, si quis extóllitur, si quis in fá-ciem vos cædit. Secùndum ignobilità-

malvagio, perché io sono buono?”. Così, gliultimi saranno i primi, e i primi gli ultimi:molti, infatti, sono i chiamati, ma pochi glieletti ».

È bene lodare il Signore, o Altissimo, can-tare al tuo Nome.

Accetta, Signore, le nostre offerte e le no-stre preghiere: mondaci con i misteri cele-sti e ascoltaci con clemenza. Per il nostroSignore Gesù Cristo.

Risplendi col volto sul tuo servo e salvamiper il tuo amore. Che io non resti confuso,perché ti invoco, Signore.

Preghiamo. Dai tuoi doni, Signore, siano for-tificati i tuoi fedeli: e concedi che ricevendo-li, li cerchino ancora, e cercandoli li ricevanosenza fine. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Sorgi, perché dormi, Signore? Déstati, nontenerci lontano per sempre. Perché nascondiil tuo volto, dimentichi la nostra miseria eanche la nostra oppressione? Il nostro ventreè proteso per terra: Sorgi, aiutaci, Signore, eliberaci per il tuo amore. Dio, con le orec-chie abbiamo udito e i nostri padri ci hannonarrato. Gloria al Padre. Sorgi.

Preghiamo. O Dio, tu sai che la nostra fi-ducia non si fonda sulle azioni umane: perla tua misericordia, ci protegga controogni avversità l’apostolo delle genti. Per ilnostro Signore Gesù Cristo.

Fratelli, volentieri, voi che siete saggi, sop-portate gli stolti: voi, infatti, sopportate chivi riduce in schiavitù, chi vi divora, chi visfrutta, chi è arrogante, chi vi percuote sullafaccia. Lo dico con vergogna: come se in tut-to questo fossimo stati deboli. Ma se qualcu-no osa vantarsi parlo da insensato io pure

niam non derelínquis quæréntes te, Dómine.Quóniam non in finem oblivio erit pàuperis:patiéntia pàuperum non períbit in ætérnum:exsùrge, Dómine, non prævàleat homo.

Tractus. De profùndis clamàvi ad te, Dó-mine: Dòmine, exàudi vocem meam. Fiantaures tuá intendéntes in oratiónem servitui. Si iniquitátes observàveris, Dómine:Dómine, quis sustinébit? Quia apud tepropitiàtio est, et propter legem tuam su-stinui te, Dómine.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumMatthæum. In illo témpore: Dixit Iesusdiscípulis suis paràbolam hanc: Símile estregnum cælórum hómini patrifamílias,qui éxiit primo mane condùcere operáriosin víneam suam. Conventióne autem factacum operáriis ex denàrio diùrno, misit eosin vineam suam. Et egréssus circa horamtértiam, vidit àlios stantes in foro otiósos,et dixit illis: Ite et vos in vineam meam, etquod iustum fùerit, dabo vobis. Illi autemabiérunt. Iterum autem éxiit circa sextamet nonam horam: et fecit similiter. Circaundécimam vero éxiit, et invénit àliosstantes, et dicit illis: Quid hic statis totadie otiósi? Dicunt ei: Quia nemo nos con-dùxit. Dicit illis: Ite et vos in vineammeam. Cum sero autem factum esset, dicitdóminus vínæ procuratòri suo: Voca ope-ràrios, et redde illis mercédem, incípiens anovissimis usque ad primos. Cum venís-sent ergo qui circa undécimam horam vé-nerant, accepérunt síngulos denários. Ve-niéntes autem et primi, arbitráti suntquod plus essent acceptùri: accepérunt au-tem et ipsi singulos denàrios. Et accipién-tes murmuràbant advérsus patremfam-flias, dicéntes: Hi novissimi una hora fecé-runt, et pares illos nobis fecisti, qui portà-vimus pondus diéi, et æstus. At ille re-spóndens uni corum, dixit: Amíce, non fà-cio tibi iniùriam nonne ex denàrio conve-nísti mecum? Tolle quod tuum est, etvade: volo autem et huic novíssimo daresicut et tibi. Aut non licet mihi, quod

re, non abbandoni chi ti cerca. Non persempre dimentica il povero, non perisce lasperanza dei miseri: sorgi, Signore, e l’uo-mo non vinca.

Dal profondo grido a te, o Signore:ascolta la mia voce! Le tue orecchie sia-no attente alla voce della mia preghiera.Se tu guardi le colpe, o Signore, chi re-sisterà? Ma presso di te è il perdono; perle tue promesse, spero in te, o Signore.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoliquésta parabola: «Il regno dei cieli è similead un padrone che usci, di primo mattino,in cerca di operai per la sua vigna. Accorda-tosi con loro per un denaro al giorno, limandò nella sua vigna. Uscito poi versol’ora terza, vide altri che stavano in piazzainoperosi, e disse loro: “Andate anche voinella mia vigna, e ciò che sarà giusto, io velo darò “. E quelli vi andarono. Uscì ancoraverso l’ora sesta e verso l’ora nona, e fece al-trettanto. Verso l’undicesima ora, infine,uscì di nuovo; ne trovò altri inoperosi e dis-se loro: “Perché ve ne state qui, tutto ilgiorno, senza far nulla? Gli risposero: “Per-ché nessuno ci ha preso a giornata”. Ed egli:“Andate, anche voi, nella mia vigna. Giun-ta la sera, il padrone della vigna dice al suofattore: “Chiama gli operai e paga loro il sa-lario, cominciando dagli ultimi fino ai pri-mi “. Vennero quelli dell’undicesima ora, ericevettero un denaro a testa. Venuti poi iprimi, pensavano di ricevere di più, ma eb-bero anch’essi un denaro a testa: e nel rice-verlo mormoravano contro il padrone, di-cendo: “Questi ultimi hanno lavorato perun’ora e li hai trattati alla pari di noi, cheabbiamo portato il peso della giornata e delcaldo “. Ma egli, rispondendo ad uno diloro, disse: “Amico, non ti faccio ingiusti-zia. Non hai pattuito con me per un dena-ro? Prendi quel che ti spetta e vattene. Vo-glio dare anche a quest’ultimo quanto hodato a te. Non posso forse disporre dei mieibeni come voglio? Oppure il tuo occhio è

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DOMENICA DI SESSAGESIMA

cam: parco autem, ne quis me exístimetsupra id quod videt in me, aut áliquidaudit ex me. Et ne magnitùdo revelatiò-num extóllat me, datus est mihi stímu-lus carnis meæ, àngelus sàtanæ, qui mecolaphízet. Propter quod ter Dóminumrogàvi, ut discéderet a me: et dixitmihi: Sùfficit tibi gràtia mea: nam vir-tus in infirmitáte perfícitur. Libénterígitur gloriàbor in infirmitàtibus meis,ut inhàbitet in me virtus Christi.

Graduale. Sciant gentes, quóniam nomentibi Deus: tu solus Altissimus super om-nem terram. Deus meus, pone illos ut ro-tam, et sicut stípulam ante fáciem venti.

Tractus. Commovisti, Dómine, terram, etconturbásti eam. Sana contritiónes eius,quia mota est. Ut fùgiant a fàcie arcus: utliberéntur elécti tui.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumLucam. In illo témpore: Cum turba plu-rima convenírent, et de civitàtibus pro-peràrent ad Iesum, dixit per similitùdi-nem: Exiit, qui sèminat, seminàre semensuum: et dum séminat, aliud cécidit se-cus viam, et conculcàtum est, et vòlucrescæli comedérunt illud. Et àliud céciditsupra petram: et natum áruit, quia nonhabébat humòrem. Et aliud cécidit interspinas, et simul exórtæ spinæ suffocavé-runt illud. Et àliud cécidìt in terram bo-nam: et ortum fecìt fructum céntuplum.Hæc dicens, clamàbat: Qui habet auresaudiéndi, àudiat, Interrogàbant antemeum discipuli eius, quæ esset hæc parà-bola. Quibus ipse dixit: Vobis datum estnosse mystérium regni Dei, céteris au-tem in paràbolis: ut vidéntes non vide-ant, et audiéntes non intéllegant. Est au-tem hæc parabola: Semen est verbumDei. Qui autem secus viam, hi sunt quiàudiunt: deinde venit diábolus, et tollitverbum de corde eòrum, ne credéntessalvi fiant. Nam qui supra petram: quicum audíerint, cum gaudio suscípiuntverbum: et hi radíces non habent: qui ad

za delle rivelazioni non mi faccia inorgogli-re, mi è stata data una spina nella carne, unangelo di Satana, perché mi schiaffeggi. Ri-guardo a questo, io per tre volte ho pregatoil Signore, perché lo allontanasse da me. Edegli mi ha risposto: «Ti basta la mia grazia;perché la mia potenza meglio si manifestanella debolezza». Volentieri, dunque, mivanterò delle mie debolezze, affinché dimoriin me la potenza di Cristo.

Sappiano le genti che «Dio» è il tuo nome,tu solo l’Altissimo su tutta la terra. Diomio, riducili in un turbine, come pagliadavanti al vento.

Hai scosso la terra, Signore, l’hai spaccata:Guarisci le sue rovine, perché crolla. Libe-ra coloro che tu hai scelto, e sfuggano allearmi del nemico.

In quel tempo, radunandosi una immensa ifolla, che accorreva a Gesù da tutte le città,egli disse in parabola: «Il seminatore uscìper seminare la sua semente. E, mentre se-minava, parte cadde lungo la strada e fucalpestata, e gli uccelli del cielo la mangia-rono; parte cadde sul terreno sassoso, maappena nata, seccò, per mancanza di umore;parte cadde fra le spine, e queste, cresciuteinsieme, la soffocarono; parte poi cadde interreno buono e, cresciuta, fruttò il centoper uno». Detto questo, esclamò: «Chi haorecchi per intendere, intenda!». I suoi di-scepoli gli chiesero allora cosa significassela parabola, ed egli rispose: «A voi è datoconoscere il mistero del regno di Dio; aglialtri, invece, è proposto in parabole: inmodo che guardando non vedano, e ascol-tando non intendano. Ecco il senso dellaparabola: Il seme è la parola di Dio. Quellilungo la strada, sono coloro che l’ascoltano,ma poi viene il diavolo e strappa la paroladal loro cuore, perché non credano e non sisalvino, Quelli del terreno sassoso sono co-loro i quali, udita la parola, l’accolgono congioia, ma non hanno radici: per un certotempo credono, ma vengono meno nel mo-

tem dico, quasi nos infírmi fuérimus inhac parte. In quo quis audet (in insi-piéntia dico) áudeo et ego: Hebræi sunt,et ego: Israëlítæ sunt, et ego: SemenAbrahæ sunt, et ego: Ministri Christisunt (ut minus sápiens dico) plus ego:in labóribus plùrimis, in carcéribusabundàntius, in plagis supra modum, inmórtibus frequénter. A Iudæis quin-quies quadragénas, una minus, accépi.Ter virgis cæsus sum, semel lapidátussum, ter naufràgium feci, nocte et diein profùndo maris fui: in itinéribussæpe, periculis flùminum, periculis la-trònum, periculis ex génere, periculisex géntibus, periculis in civitáte, perí-culis in solitùdine, periculis in mari,periculis in falsis fràtribus; in labóre etærumna, in vigiliis multis, in fame etsiti, in ieiùniis multis, in frígore et nu-ditàte: praeter illa quæ extrínsecussunt, instàntia mea quotidiána, sollici-tùdo ómnium Ecclesiàrum. Quis infir-màtur, et ego non infirmor? quis scan-dalizátur, et ego non uror? Si gloriàriopórtet: quæ infirmitàtis meæ sunt,gloriábor. Deus et Pater Dómini nostriIesu Christi, qui est benedíctus in sæcu-la, scit quod non méntior. Damásci præ-pósìtus gentis Arétæ regis, custodiébatcivitàtem Damascenórum, ut me com-prehénderet: et per fenéstram in sportadimíssus sum per murum, et sic effùgimanus eius. Si gloriàri opórtet (non éx-pedit quidem), véniam autem ad visió-nes, et revelatiónes Dómini. Scio hómi-nem in Christo ante annos quatuòrde-cim, sive in còrpore néscio, sive extracorpus néscio, Deus scit, raptum huiù-smodi usque ad tértium cælum. Et sciohuiùsmodi hóminem, sive in córpore,sive extra corpus néscio, Deus scit: quó-niam raptus est in paradisum: et audívitarcana verba, quæ non licet hómini lo-qui. Pro huiùsmodi gloriàbor: pro meautem nihil glóriabor, nisi in infirmità-tibus meis. Nam, et si voluero gloriàri,non ero insipiens: veritàtem enim di-

oserà vantarmi. Sono essi Ebrei? Anch’io losono. Sono essi Israeliti?’Anch’io lo sono.Sono stirpe di Abramo? Anch’io lo sono.Sono ministri di Cristo? parlo ancor più dainsensato Io lo sono più ancora: ben più nel-le fatiche; ben più nelle prigione; oltremodonelle battiture; spesso nei pericoli di morte.Dai Giudei cinque volte ho ricevuto le qua-ranta battiture, meno una, Tre volte sonostato percosso con le verghe, una volta sonostato lapidato, tre volte ho fatto naufragio,per una notte e un giorno mi sono trovatonell’abisso del mare. Viaggi frequenti, peri-coli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli daparte della mia gente, pericoli da parte deipagani. Pericoli in città, pericoli nel deserto,pericoli sul mare, pericoli da parte dei falsifratelli. Fatica ed angustia, veglie senza nu-mero, fame e sete, digiuni frequenti, freddoe nudità. E, tralasciando il resto, c’è il mioassillo quotidiano: la sollecitudine per tuttele Chiese. Chi è debole senza che io sia debo-le? Chi soffre scandalo, senza che io mi sen-ta bruciare? Se proprio bisogna vantarsi, mivanterò della mia debolezza. Iddio, Padredel Signore nostro Gesù Cristo, che è bene-detto per tutti i secoli, sa che io non menti-sco. A Damasco, il governatore del re Aretaaveva posto delle guardie intorno alla cittàdei Damasceni per catturarmi: io fui calatoda una finestra, dentro un cesto, lungo lemura; e così sfuggii dalle sue mani. Non èbene vantarsi: ma se debbo farlo, verrò allevisioni e alle rivelazioni del Signore. Io co-nosco un uomo, in Cristo, che quattordicianni fa era nel suo corpo? io non lo so: erafuori del corpo? io non lo so: Dio lo sa fu ra-pito fino al terzo cielo. E so che quest’uomoera nel suo corpo? era fuori del corpo? io nonlo so: Dio lo sa fu rapito in paradiso, ed in-tese parole ineffabili che uomo non può pro-ferire. Per quest’uomo mi vanterò; ma perme stesso di nulla mi vanterà, se non dellemie debolezze. Infatti, anche se volessi van-tarmi, non sarò insensato, perché dirò la ve-rità. Ma mi astengo, perché nessuno mi giu-dichi al di sopra di quel che vede in me o diquel che ascolta da me. E perché la grandez-

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non hàbeam, factus sum velut æs sonans,aut cymbalum tínniens. Et si habùero pro-phetíam, et nóverim mystéria ómnia, etomnem sciéntiam: et si habùero omnemfidem, ita ut montes tránsferam, carità-tem autem non habùero, nihil sum. Et sidistribùero in cibos pàuperum omnes fa-cultàtes meas, et si tradídero corpusmeum, ita ut ardeam, caritàtem autemnon habùero, nihil mihi prodest. Càritaspàtiens est, benigna est: Càritas nonæmulàtur, non agit pérperam, non inflá-tur, non est ambitiósa, non quærit quæsua sunt, non irritàtur, non cógitat ma-lum, non gaudet super iniquitàte, con-gáudet autem veritáti: ómnia suffert, óm-nia credit, òmnia sperat, ómnia sùstinet.Cáritas numquam éxcidit: sive prophetíæevacuabùntur, sive linguæ cessàbunt, sivesciéntia destruétur. Ex parte enim cognó-scimus, et ex parte prophetàmus. Cumautem vénerit quod perféctum est, eva-cuábitur quod ex parte est. Cum essempàrvulus, loquébar ut pàrvulus, sapiébamut pàrvulus, cogitábam ut párvulus.Quando autem factus sum vir, evacuàviquæ erant párvuli. Vidémus nunc per spé-culum in ænígmate: tunc autem fàcie adfàciem. Nunc cognósco ex parte: tunc au-tem cognàscam sicut et cógnitus sum.Nunc autem manent fides, spes, càritas,tria hæc: maior autem horum est càritas.

Graduale. Tu es Deus qui facis mirabíliasolus: notam fecisti in géntibus virtùtemtuam. Liberasti in bràcchio tuo pópulumtuum, filios Israël, et Ioseph.

Tractus. Iubiláte Deo, omnis terra: servi-te Dómino in lætítia. Intràte in conspéctueius in exsultatióne: scitóte, quod Dómi-nus ipse est Deus. Ipse fecit nos, et nonipsi nos: nos autem pópulus eius, et ovespàscuæ eius.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumLucam. In illo témpore: Assùmpsit Iesusduódecim, et ait illis: Ecce ascéndimus Ie-rosólymam, et consummabùntur ómnia,

lo squillante. E se avessi il dono della profe-zia e conoscessi tutti i misteri e tutta lascienza, ed avessi tutta la fede così da tra-sportare le montagne, se non ho la carità, iosono niente. E se distribuissi come cibo aipoveri tutte le mie sostanze, e donassi il miocorpo fino a farmi bruciare, se non ho la ca-rità, nulla mi giova. La carità è paziente, lacarità è benigna, la carità non è invidiosa;non agisce con ostentazione, non si gonfiadi orgoglio, non agisce indecorosamente,non cerca il proprio tornaconto, non si muo-ve ad ira, non pensa al torto ricevuto, nongode dell’ingiustizia, ma si compiace dellaverità; tollera tutto, crede tutto, spera tutto,sopporta tutto. La carità non viene maimeno; mentre le profezie svaniranno, ildono delle lingue cesserà la scienza diverràinutile, Perché imperfetta è la nostra cono-scenza e imperfette sono le nostre profezie:ma quando sarà giunto quel che è perfetto,ciò che è imperfetto svanirà. Quando io erobambino, parlavo da bambino, pensavo dabambino, ragionavo da bambino; ma quan-do sono diventato uomo, ho smesso quel cheera da bambino. Ora vediamo come in unospecchio, in maniera confusa; allora, invece,vedremo a faccia a faccia. Ora io conoscoimperfettamente, ma allora conoscerò cosìcome sono conosciuto. Ora, la fede, la spe-ranza e la carità tutte e tre rimangono; mala maggiore fra queste è la carità.

Tu sei il solo Dio che compie prodigi; haimostrato alle genti la tua forza. Nel tuobraccio hai redento il tuo popolo, i figli diIsraele e di Giuseppe.

O terra tutta, acclamate al Signore, servi-te il Signore nella gioia! Venite al suo vol-to con lieti canti! Riconoscete che il Si-gnore è il solo Dio: Egli ci ha fatto, a luiapparteniamo, noi suo popolo, e greggeche egli pasce.

In quel tempo, Gesù prese in disparte idodici, e disse loro: «Ecco, noi saliamo aGerusalemme e si adempirà tutto ciò che èstato scritto dai profeti riguardo al Figlio

tempus credunt, et in témpore tentatió-nìs recédunt. Quod autem in spinas céci-dit: hi sunt, qui audiérunt, et a sollicitu-dínibus, et divítiis, et volupátibus vitæeùntes, suffocàntur, et non réferunt fruc-turn. Quod autem in bonam terram: hisunt, qui in corde bono et óptimo au-diéntes verbum rétinent, et fructum áffe-runt in patiéntia.

Antiphona ad Offertorium. Pérfice gres-sus meos in sémitis tuis, ut non moventurvestigia mea: inclina aurem tuam, et exàu-di verba mea: mirífica misericórdias tuas,qui salvos facis speràntes in te, Dómine.

Oratio super oblata. Oblátum tibi, Dó-mine, sacrificium, vivíficet nos semper etmùniat. Per Dòminum.

Præfatio de Ss.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Introíboad altàre Dei, ad Deum qui lætificat iu-ventùtem meam.

Postcommunio. Orémus. Sùpplices te ro-gámus, omnipotens Deus: ut, quos tuis ré-ficis sacraméntis, tibi étiam plàcitis móri-bus dignànter deservíre concédas. Per Dó-minum.

Antiphona ad introitum. Esto mihi in Deumprotectòrem, et in locum refùgii, ut salvum mefácias: quóniam firmaméntum meum, et refù-gium meum es tu: et propter nomen tuum duxmihi eris, et enùtries me. In te, Dómine, sperá-vi, non confùndar in ætérnum: in iustitia tua li-bera me, et éripe me. Glória Patri. Esto mihi.

Oratio. Oremus. Preces nostras, quæsu-mus, Dómine, cleménter exàudi, atque apeccatórum vínculis absolùtos, ab omninos adversitàte custódi. Per Dóminum.

Léctio Epístolæ beàti Pauli Apóstoli adCorínthios. Fratres: Si linguis hòminumloquar, et Angelòrum, caritátem autem

mento della prova. Ciò che cade fra le spinesono quelli che hanno ascoltato, ma, nelcammino, si lasciano soffocare dalle preoc-cupazioni, dalle ricchezze e dai piaceri del-la vita, e non arrivano a maturare il frutto.Infine, ciò che cade sul buon terreno sonocoloro che, udita la parola, la conservano inun cuore buono e perfetto, e nella perseve-ranza portano frutto».

Rafforza i miei piedi sul tuo cammino per-ché non esitino i miei passi. Porgimil’orecchio, ascolta la mia parola, mostra lemeraviglie del tuo amore: tu che salvi chiin te confida.

L’offerta di questo sacrificio, Signore, cisia sempre fonte di vita e di protezione.Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Io verrò all’altare di Dio, a Dio che allietala mia giovinezza.

Preghiamo. Ti supplichiamo, o Dio onni-potente: concedi a noi, rinnovati dai tuoisacramenti, di poterti degnamente servireanche nella santità della vita. Per il nostroSignore Gesù Cristo.

Sii per me rocca potente, o Dio, sii perme rifugio di salvezza: perché mia roccae fortezza tu e per la forza del tuo Nometu mi guidi e mi conduci. In te, Signo-re, confido che io non resti confuso ineterno: liberami e salvami nel tuo amo-re. Gloria al Padre. Sii per me.

Ascolta con clemenza, Signore, le nostrepreghiere: sciogli i vincoli dei nostri pecca-ti e contro ogni avversità donaci la tua pro-tezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Fratelli, se pure io parlassi le lingue degliuomini e degli angeli, ma non avessi la ca-rità, sarei un bronzo risonante o un cemba-

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DOMENICA DI QUINQUAGESIMA

Antiphona ad introitum. Invocàbit me, etego exàudiam eum: erípiam eum, et glorifi-càbo eum: longitùdine diérum adimpléboeum. Qui hábitat in adiutório Altissimi, inprotectióne Dei cæli commorábitur. GlóriaPatri. Invocàbit.

Oratio. Oremus. Deus, qui Ecclèsiamtuam ánnua quadragesimàli observatió-ne puríficas: præsta familiæ tuæ; ut,quod a te obtinére abstinéndo nititur,hoc bonis opéribus exsequàtur. Per Dó-minum.

Léctio Epístolæ beàti Pauli Apóstoliad Corinthios. Fratres: Exhortàmus vos,ne in vácuum grátiam Dei recipiátis. Aitenim: Témpore accépto exaudívi te, et indie salùtis adiùvi te. Ecce nunc tempusacceptàbile, ecce nunc dies salùtis. Né-mini dantes ullam offensiònem, ut nonvituperétur ministérium nostrum: sed inòmnibus exhibeàmus nosmetipsos sicutDei ministros, in multa patiéntia, in tri-bulatiónibus, in necessitàtibus, in angù-stiis, in plagis, in carcéribus, in seditiò-nibus, in labóribus, in vigiliis, in ieiù-niis, in castitáte, in sciéntia, in longani-mitàte, in suavitáte, in Spiritu Sancto, incaritáte non ficta, in verbo veritàtis, invirtùte Dei, per arma iustítiæ a dextris,et a sinistris: per glóriam, et ignobilità-tem: per infámiam, et bonam famam: utseductóres, et veràces: sicut qui ignóti,et cógniti: quasi moriéntes, et ecce vívi-mus: ut castigáti, et non mortificàti:quasi tristes, semper autem gaudéntes:sicut egéntes, multos autem locupletán-tes: tamquam nihil habéntes, et òmniapossidéntes.

Graduale. Angelis suis Deus mandàvit dete, ut custódiant te in ómnibus viis tuis.In mànibus portábunt te, ne umquam of-féndas ad lápidem pedem tuum.

Mi invoca ed io lo ascolto, io voglio libe-rarlo ed onorarlo e voglio saziarlo conlunga vita. Chi sotto l’Altissimo Dio restaprotetto, egli risiede all’ombra dell’Onni-potente. Gloria al Padre. Mi invoca.

Preghiamo. O Dio, che purifichi la tuaChiesa con l’annuale osservanza della qua-resima; concedi a questa tua famiglia diattuare con le buone opere ciò che si sfor-za di ottenere da te con la penitenza. Per ilnostro Signore Gesù Cristo.

Fratelli, vi esortiamo a non ricevere invano lagrazia di Dio. Dice, infatti: «Nel tempo fa-vorevole io ti esaudirò, nel giorno della sal-vezza io verrà in tuo aiuto». Eccolo ora, ilgiorno favorevole; eccolo ora, il giorno dellasalvezza. A nessuno noi diamo scandalo, per-ché non sia biasimato il nostro ministero. Main tutto ci comportiamo come si conviene aiministri di Dio: con molta pazienza, nelletribolazioni, nelle necessità, nelle angustie,nelle battiture, nelle carceri, nelle sommosse,nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni; conpurità, con scienza, con sapienza, con dolcez-za; nello Spirito Santo, con carità sincera, conla parola di verità, con la forza di Dio tenen-do nella destra e nella sinistra le armi dellagiustizia; nella gloria e nell’ignominia; nellacattiva e nella buona fama; considerati comeingannatori, mentre siamo veritieri; comegente oscura, mentre siamo ben noti; comemoribondi, ed ecco che siamo vivi; comegente da castigare eppure sfuggiamo allamorte; come uomini afflitti, eppure siamopieni di gioia; come miserabili, eppure fac-ciamo ricchi molti altri; come gente che nonha niente, mentre possediamo tutto.

Il Signore comanda ai suoi angeli di cu-stodirti in ogni tua via. Ti porterannosulle loro mani, che il tuo piede non urtinel sasso.

quæ scripta sunt per prophétas de Filiohóminis. Tradètur enim Géntibus, et illu-détur, et flagellábitur, et conspuétur: etpostquam flagellàverint, occídent eum, ettértia die resùrget. Et ipsi nihil horum in-tellexérunt, et erat verbum istud abscón-ditum ab eis, et non intellegébant quæ di-cébantur. Factum est autem, cum appro-pinquàret Iéricho, cæcus quidam sedébatsecus viam, mendícans. Et cum audiret tur-bam prætereùntem, interrogàbat quid hocesset. Dixérunt autem ei, quod Iesus Naza-rénus transíret. Et clamàvit, dicens: Iesu,fili David, miserére mei. Et qui præibant,increpàbant eum ut tacéret. Ipse vero multomagis clamàbat: Fili David, miserére mei.Stans autem Iesus, iussit illum addùci ad se.Et cum appropinquásset, interrogàvit il-lum, dicens: Quid tibi vis fàciam? At illedixit: Dómine, ut vídeam. Et Iesus dixitilli: Réspice, fides tua te salvum fecit. Etconféstim vidit, et sequebàtur illum, ma-gnificans Deum. Et omnis plebs ut vidit,dedit laudem Deo.

Antiphona ad Offertorium. Benedictus es,Dómine, doce me iustificatiònes tuas: in là-biis meis pronuntiàvi ómnia iudícia oris tui.

Oratio super oblata. Hæc hóstia, Dómi-ne, quæsumus, emùndet nostra delicta: etad sacrifícium celebràndum, subditórumtibi córpora, mentésque sanctificet. PerDòminum.

Præfatio de Ss.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Mandu-cavérunt, et saturàti sunt nimis, et desidé-rium eórum àttulit eis Dóminus: non suntfraudàti a desidério suo.

Postcommunio. Orémus. Quæsumus,omnipotens Deus: ut, qui cæléstia alimén-ta percépimus, per hæc contra ómnia ad-vérsa muniàmur. Per Dóminum.

dell’uomo. Sarà infatti consegnato ai paga-ni, sarà schernito, flagellato, coperto di spu-ti. E dopo averlo flagellato, lo uccideranno,ma il terzo giorno risorgerà». Ed essi noncapivano niente di tutto questo: il sensodelle parole restava loro oscuro e non affer-ravano quanto diceva. Or avvenne che, men-tre egli si avvicinava a Gérico, un cieco sta-va seduto lungo la strada a mendicare e,sentendo passare la folla, chiese che cosa ac-cadeva. Gli dissero: «Passa Gesù di Naza-reth». Allora egli si mise a gridare: «Gesù,figlio di Davide, abbi pietà di me». Quelliche precedevano lo sgridavano perché taces-se, ma egli gridava ancor più forte: «Figliodi Davide, abbi pietà di me». Gesù allora,fermatosi, ordinò che glielo conducesserodavanti: e, quando gli fu vicino, gli chiese:«Che vuoi che io faccia per te?». E quello:«Signore, che io veda». Gli disse Gesù:«Vedi. La tua fede ti ha salvato». E nellostesso istante egli vide; e lo seguiva, glorifi-cando Dio. E tutto il popolo, veduto il mi-racolo, rese gloria a Dio.

Benedetto sei tu, Signore: insegnami ituoi decreti. Con le mie labbra ripasso tut-ti i giudizi che hai dato.

Quest’offerta, Signore, ci purifichi dai no-stri peccati: e consacri il corpo e l’anima dinoi tuoi servi, perché possiamo celebrarequesto sacrificio. Per il nostro SignoreGesù Cristo.

Hanno mangiato e si sono saziati: Dio hacausato in loro la brama: ma non se ne di-staccano ancora.

Preghiamo. O Dio onnipotente, controogni avversità ci difenda il cibo celeste cheabbiamo ricevuto. Per il nostro SignoreGesù Cristo.

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TEMPO DI QUARESIMADOMENICA 1ª DI QUARESIMA

sérvies. Tunc relíquit eum diábolus: et ecceAngeli accessérunt, et ministràbant ei.

Antiphona ad Offertorium. Scàpulis suisobumbràbit tibi Dóminus, et sub pennis eiussperàbis: scuto circùmdabit te véritas eius.

Oratio super oblata. Sacrificium quadra-gesimális inítii solémniter immolámus, te,Dómine, deprecàntes: ut, cum epulàrumrestrictióne carnàlium, a nòxiis quoque vo-luptàtibus temperémus. Per Dóminum.

Præfatio de Quadragesima.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Scàpulis suisobumbràbit tibi Dóminus, et sub pennis eiussperàbis: scuto circùmdabit te véritas eius.

Postcommunio. Orémus. Tui nos, Dómi-ne, sacraménti libàtio sancta restáuret: et avetustàte purgàtos, in mystérii salutàrisfàciat transire consòrtium. Per Dóninum.

Antiphona ad introitum. Reminísceremiseratiónum tuárum, Dómine, et miseri-córdiæ tuæ, quæ a sæculo sunt: ne um-quam dominéntur nobis inimíci nostri: li-bera nos, Deus Israël, ex ómníbus angù-stiis nostris. ~ Ad te, Dómine, levàvi àni-mam meam: Deus meus, in te confido,non erubéscam. Glória Patri. Reminíscere.

Oratio. Oremus. Deus, qui cónspicisomni nos virtùte destítui: intérius exte-riùsque custódi; ut ab ómnibus adversità-tibus muniàmur in córpore, et a pravis co-gitatiónibus mundémur in mente. PerDóminum.

Léctio Epístolæ beàti Pauli Apóstoli adThessalonicénses. Fratres: Rogàmus vos,et obsecràmus in Dómino Iesu: ut, que-màdmodum accepístis a nobis, quómodoopérteat vos ambuláre et placére Deo, sicet ambulétis, ut abundétis magis. Scitisenim quæ præcépta déderim vobis per Dó-

lora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli ange-li si avvicinarono e lo servivano.

Con le sue penne Egli ti copre, sotto lesue ali ti rifugi: la sua fedeltà è difesa escudo.

Ti offriamo solennemente questo sacrifi-cio, Signore, all’inizio della quaresima:concedi a noi che, moderandoci nei cibidel corpo, sappiamo rinunziare ai piacerinocivi. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Con le sue penne Egli ti copre, sotto le sueali ti rifugi: la sua fedeltà è difesa e scudo.

La comunione del tuo sacrificio ci rinnovi,o Signore, ci purifichi dalla natura vecchiae corrotta e ci renda intimamente parteci-pi del mistero di salvezza. Per il nostro Si-gnore Gesù Cristo.

O Dio, ricorda la tua bontà e il tuo amo-re, poiché durano sempre in eterno. Nonesulti su noi chi ci odia. Liberaci, Diod’Israele, da ogni nostra afflizione. A teoffro, Dio, la mia vita: Dio mio, in te con-fido. Che io non resti confuso. Gloria alPadre. O Dio.

Preghiamo. O Dio, tu sai che siamo prividi ogni forza: proteggici nel corpo e nel-l’anima: difendi da ogni avversità il no-stro corpo, e purifica il nostro cuore daipensieri del male. Per il nostro SignoreGesù Cristo.

Fratelli, vi preghiamo ed esortiamo nelSiiL gnore Gesù: voi avete appreso da noicome comportarvi per piacere a Dio, e cosìgià vi comportate; progredite ancora. Voisapete infatti quali precetti vi ho dato, innome di Gesù Cristo. Questa infatti è lavolontà di Dio, la vostra santificazione:

Tractus. Qui hábitat in adiutório Altissimi,in protectióne Dei cæli commoràbitur. DicetDómino: Suscéptor meus es tu, et refùgiummeum: Deus meus, speràbo in eum. Quó-niam ipse liberàvit me de làqueo venàntium,et a verbo àspero. Scàpulis suis obumbràbittibi, et sub pennis eius sperábis. Scuto cir-cùmdabit te véritas eius: non timébis a timó-re noctùrno. A sagitta volánte per diem, a ne-gótio perambulánte in ténebris, a ruina et dæ-mónio meridiáno. Cadent a làtere tuo mille, etdecem milia a dextris tuis: tibi autem non ap-propinquàbit. Quòniam Angelis suis mandà-vit de te ut custódiant te in ómnibus viis tuis.In mànibus portàbunt te, ne umquam offén-das ad làpidem pedem tuum. Super àspidemet basilíscum ambulàbis, et conculcàbis leó-nem et dracónem. Quóniam in me speràvit, li-beràbo eum: prótegam eum, quóniam cognó-vit nomen meum. Invocàbit me, et ego exàu-diam eum: cum ipso sum in tribulatiòne. Erí-piam eum, et glorificàbo eum, et osténdam illisalutàre meum.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumMatthæum. In illo témpore: Ductus est Ie-sus in desértum a Spíritu, ut tentarétur adiàbolo. Et cum ieiunàsset quadragíntadiébus, et quadraginta nóctibus, pósteaesùriit. Et accédens tentàtor, dixit ei: Si Fí-lius Dei es, dic ut làpides isti panes fiant.Qui respóndens, dixit: Scriptum est: Nonin solo pane vivit homo: sed in omni verbo,quod procédit de ore Dei. Tunc assùmpsiteum diàbolus in sanctam civitàtem, et stà-tuit eum super pinnàculum templi, et dixitei: Si Fílius Dei es, mitte te deórsum.Scriptum est enim: Quia Angelis suis man-dàvit de te, et in mànibus tollent te, ne for-te offéndas ad làpidem pedem tuum. Aitilli Iesus: Rursum scriptum est: Non tentà-bis Dóminum Deum tuum. Iterum assùm-psit eum diàbolus in montem excélsum val-de: et osténdit ei ómnia regna mundi, etglóriam eòrum, et dixit ei: Hæc ómnia tibidabo, si cadens adoràveris me. Tunc dicit eiIesus: Vade, Sàtana: scriptum est enim: Dó-minum Deum tuum adoràbis, et illi soli

Chi abita al riparo dell’Altissimo, e rima-ne all’ombra dell’Eccelso. Dice al Signore:Mio rifugio, mia fortezza, mio Dio a cuimi affido. Mi libera dal laccio del caccia-tore e dalla parola che ferisce. Con le sueali egli ti copre, sotto le sue penne ti rifu-gi. La sua verità è tua armatura e scudo: enon temi gli orrori della notte. La frecciache vola nel giorno, la peste che nelle te-nebre cammina, la strage del demonio amezzogiorno. Mille cadranno al tuo fian-co, migliaia cadranno alla tua destra, maniente arriverà sino a te. Per te comanda aisuoi angeli di custodirti in ogni tua via. Tiporteranno sulle loro mani, che il tuo pie-de non urti nel sasso. Passerai sulla viperae la serpe, calpesterai il leone e il drago. Semi è fedele, io lo redimo: se riconosce ilmio nome io lo esalto. Se mi invoca, io glirispondo, e nell’angustia io sono con lui.Io lo sollevo, io gli dà la gloria, lo soddi-sfo con la lunghezza dei giorni, ed egli go-drà la mia salvezza.

In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spi-rito nel deserto per essere tentato dal dia-volo; e dopo aver digiunato quaranta gior-ni e quaranta notti, ebbe fame. Il tentatoreallora gli si accostò e disse: «Se sei il Figliodi Dio, ordina che queste pietre diventinopane». Ma Gesù rispose: «Sta scritto: Nondi solo pane vive l’uomo, ma di ogni paro-la che esce dalla bocca di Dio». Allora ildiavolo lo portò nella città santa, lo posesul pinnacolo del tempio e gli disse: «Se tusei il Figlio di Dio, gettati giù, perché stascritto: Egli per te ha dato ordine ai suoiangeli, ed essi ti sosterranno con le loromani, perché non inciampi in un sasso iltuo piede». Gesù gli rispose: «Sta scrittoanche: Non tenterai il Signore Dio tuo».Di nuovo, il diavolo lo portò sopra unmonte altissimo; e, mostrandogli tutti i re-gni del mondo e il loro splendore, gli dis-se: «Ti darò tutto questo, se ti prostrerai adadorarmi». Gli disse allora Gesù: «Vatte-ne, Satana, perché sta scritto: Adorerai ilSignore Dio tuo e a lui solo servirai». Al-

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DOMENICA 2ª DI QUARESIMA

lum Iesum. Et descendéntibus illis demonte, præcépit eis Iesus, dicens: Néminidixéritis visiónem, donec Fílius hóminis amórtuis resùrgat.

Antiphona ad Offertorium. Meditábor inmandátis tuis, quæ diléxi valde: et levábomanus meas ad mandáta tua, quæ diléxi.

Oratio super oblata. Sacrifíciis præsénti-bus, Dómine, quæsumus, inténde placá-tus: ut et devotióni nostræ profíciant, etsalùti. Per Dóminum.

Præfatio de Quadragesima.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Intéllegeclamórem meum: inténde voci oratiónismeæ, Rex meus, et Deus meus: quóniamad te oràbo, Dómine.

Postcommunio. Orémus. Supplíces terogámus, omnípotens Deus: ut, quos tuisréficis sacraméntis, tibi étiam plácitismóribus dignànter deservire concédas.Per Dóminum.

Antiphona ad introitum. Oculi meisemper ad Dóminum, quia ipse evéllet delàqueo pedes meos: réspice in me, et mise-rére mei, quóniam ùnicus et pauper sumego. Ad te Dómine, levávi ánimam meam:Deus meus, in te confído, non erubéscam.Glória Patri. Oculi mei.

Oratio. Oremus. Quæsumus, omnípotensDeus, vota humílium réspìce: atque ad de-fensiónem nostram, déxteram tuæ maie-státis exténde. Per Dóminum.

Léctio Epístolæ beàti Pauli Apóstoli adEphésios. Fratres: Estóte imitatóres Dei,sicut filii caríssimi: et ambuláte in dilec-tióne, sicut et Christus diléxit nos, et trá-didit semetípsum pro nobis oblatiónem,et hóstiam Deo in odórem suavitàtis. For-nicátio autem, et omnis immundítia, autavarítia, nec nominétur in vobis, sicut de-

Mentre scendevano dal monte, Gesù diedeloro quest’ordine: «Non fate parola ad al-cuno di questa visione, prima che il Figliodell’uomo sia risorto dai morti».

Io medito sui tuoi precetti che amo, e ten-do le mani ai tuoi precetti che amo.

Ti preghiamo, Signore, guarda benignoquesto sacrificio, perché giovi alla nostradevozione e alla nostra salvezza. Per il no-stro Signore Gesù Cristo.

Comprendi il mio lamento: ascolta il gri-do d’aiuto, mio Re e Dio, mio Signore:perché, Signore, te io prego.

Preghiamo. Ti supplichiamo, o Dio onni-potente, concedi a noi, rinnovati dai tuoisacramenti, di poterti degnamente servireanche nella santità della vita. Per il nostroSignore Gesù Cristo.

Io fisso sempre con gli occhi il Signore,perché toglie dal laccio i miei piedi. Vol-giti a me e concedimi grazia, perché soloed afflitto io sono. A te offro, Dio, la miavita: Dio mio, in te confido. Che io nonresti confuso. Gloria al Padre. Io fisso.

Preghiamo. O Dio onnipotente, guardamisericordioso degli umili: e a nostra dife-sa stendi la tua mano divina. Per il nostroSignore Gesù Cristo.

Fratelli, siate imitatori di Dio, come figlicarissimi, e camminate nella via della cari-tà, secondo l’esempio di Cristo, che ci haamati e ha dato se stesso per noi, offrendo-si a Dio in oblazione e vittima di soaveodore. Fra voi, come si addice a dei santi,neppur si nomini la fornicazione ed ognisorta di impurità e di cupidigia, come

minum Iesum. Hæc est enim volùntasDei, sanctificátio vestra: ut abstineàtis vosa fornicatióne, ut sciat unusquisque ve-strum vas suum possidére in sanctificatió-ne, et honóre; non in passióne desidérii,sicut et Gentes, quæ ignórant Deum: et nequis supergrediátur, neque circumvéniatin negótio fratrem suum: quóniam vindexest Dòminus de his ómnibus, sicut prædí-ximus vobis, et testificáti sumus. Nonenim vocávit nos Deus in immundítiam,sed in sanctificatiónem: in Christo IesuDómino nostro.

Graduale. Tribulatiónes cordis mei dilatá-tæ sunt: de necessitátibus meis éripe me,Dómine. Vide humilitàtem meam, et labò-rem meum: et dimítte ómnia peccáta mea.

Tractus. Confitémini Dómino quóniarnbonus: quóniam in sæculum misericórdiaeius. Quis loquétur poténtias Dómini: au-dítas fáciet omnes laudes eius? Beáti quicustódiunt iudícium, et fàciunt iustitiamin omni témpore. Meménto nostri, Dómi-ne, in beneplácito pópuli tui: visita nos insalutári tuo.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumMatthæum. In illo témpore: AssùmpsitIesus Petrum, et Iacóbum, et Ioànnem fra-trem eius, et duxit illos in montem excél-sum seórsum: et transfigurátus est anteeos. Et resplénduit fácies eius sicut sol: ve-stiménta autem eius facta sunt alba sicutnix. Et ecce apparuérunt illis Móyses etElías cum eo loquéntes. Respóndens au-tem Petrus, dixit ad Iesum: Dómine, bo-num est nos hic esse: si vis, faciàmus hictria tabernácula, tibi unum, Móysi unum,et Elíæ unum. Adhuc eo loquénte, eccenubes lùcida, obumbrávit eos. Et ecce voxde nube, dicens: Hic est Filius meus diléc-tus, in quo mihi bene complácui: ipsumaudite. Et audiéntes discípuIi, cecidéruntin fáciem suam, et timuérunt valde. Et ac-céssit Iesus, et tétigit eos, dixitque eis:Sùrgite, et nolite timére. Levàntes autemóculos suos, néminem vidérunt, nisi so-

che ciascuno di voi sappia dominare il pro-prio corpo con santità ed onore, senza la-sciarsi trascinare dalla concupiscenza,come fanno i pagani che non conosconoDio. Su questo punto nessuno usi sopraffa-zione o raggiri verso il proprio fratello:perché il Signore è vindice di tutte questecose, come già vi abbiamo detto ed atte-stato. Infatti, Dio non ci ha chiamati allaimpurità, ma alla santificazione, in CristoGesù nostro Signore.

Sono cresciute le angosce del mio cuore:toglimi, Signore, dalle mie pene. Guardala mia miseria, cancella ogni mio peccato.

Rendete grazie al Signore, egli è buono,il suo amore è per sempre. Chi dirà le for-ti imprese del Signore, e farà sentire tut-te le sue lodi? Beato chi custodisce il di-ritto, chi fa la giustizia in ogni tempo.Ricordati di noi, Signore, per l’affettoche tu porti al tuo popolo; Visitaci nellatua salvezza.

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro,Giacomo e Giovanni suo fratello, e li con-dusse in disparte, su un alto monte; e, da-vanti a loro, si trasfigurò. Il suo volto sifece splendente come il sole, le sue vestidivennero candide come la neve. Ed ecco,apparvero Mosè ed Elia, in colloquio conlui. Pietro allora, prendendo la parola, dis-se a Gesù: «Signore, è bene per noi starequi. Se vuoi, facciamo qui tre tende: unaper te, una per Mosè e una per Ella». Men-tr’egli ancora parlava, ecco una nube lumi-nosa li avvolse, e una voce dalla nube dis-se: «Questo è il mio Figlio diletto, nelquale ho riposto la mia compiacenza:ascoltatelo». A questa voce, i discepolicaddero faccia a terra, e furono presi dagrande spavento. Ma Gesù si accostò aloro, li toccò e disse: «Alzatevi e non ab-biate timore». Ed essi, alzati gli occhi,non videro più alcuno, all’infuori di Gesù.

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DOMENICA 3ª DI QUARESIMA

supervéniens vícerit eum, univérsa armaeius áuferet, in quibus confidébat, et spó-lia eius distríbuet. Qui non est mecum,contra me est: et qui non cólligit mecum,dispérgit. Cum immùndus spiritus exíe-rit de hómine, ámbu1at per loca inaquó-sa, quærens réquiem: et non invéniens,dicit: Revértar in domum meam, undeexívi. Et cum vénerit, ínvenit eam scopismundátam, et ornátam. Tunc vadit, et as-sùmit septem á1ios spíritus secum ne-quióres se, et ingréssi hábitant ibi. Etfiunt novissima hóminis illíus peióraprióribus. Factum est autem, cum hæcdiceret: extóllens vocem quædam mùlierde turba, dixit illi: Beátus venter, qui teportávit, et ùbera, quæ suxísti. At ille di-xit: Quinímmo beati, qui áudiunt ver-bum Dei, et custódiunt illud.

Antiphona ad Offertorium. Iustitiæ Dó-mini rectæ lætificántes corda, et iudiciaeius dulcióra super mel et favum: nam etservus tuus custódit ea.

Oratio super oblata. Hæc hòstia, Dómi-ne, quæsumus, emùndet nostra delícta: etad sacrifícium ce1ebrándum, subditórumtibi córpora, mentésque sanctíficet. PerDóminum.

Præfatio de Quadragesima.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Passerinvénit sibi domum, et turtur nidum, ubirepónat pullos suos: altaria tua, Dóminevirtùtum, Rex meus, et Deus meus: beatiqui hábitant in domo tua, in sæculumsæcu1i laudábunt te.

Postcommunio. Orémus. A cunctis nos,quæsumus, Dómine, reàtibus et perículispropitiátus absólve: quos tanti mystériitríbuis esse partícipes. Per Dóminum.

Antiphona ad introitum. Lætàre, Ierusa-

è al sicuro. Ma se sopravviene uno più for-te di lui e riesce a sopraffarlo, gli toglietutte le armi, nelle quali egli riponeva lasua fiducia, e ne divide le spoglie. Chi nonè con me, è contro di me; e chi non racco-glie con me, disperde. Quando lo spiritoimmondo è uscito da un uomo, va per luo-ghi deserti in cerca di riposo, e non tro-vandone, dice: “Tornerò nella mia casa,donde ero uscito”. Al suo ritorno, la trovaspazzata e adorna. Allora va a prendere consé altri sette spiriti peggiori di lui; e rien-trati vi si stabiliscono. E la condizione ul-tima di quell’uomo diventa peggiore dellaprima». E mentre così parlava, avvenneche una donna, tra la folla, alzò la voce edisse: «Beato il seno che ti ha portato e ilpetto che ti ha nutrito». Ma egli disse:«Beati, piuttosto, coloro che ascoltano laparola di Dio, e la custodiscono».

I decreti di Dio sono retti e rallegrano ilcuore; i suoi giudizi sono fedeli, sono piùdolci del miele e del succo dei favi: ancheil tuo servo vi attende.

Quest’offerta, Signore, ci purifichi dai no-stri peccati: e consacri il corpo e l’anima dinoi tuoi servi perché possiamo celebrarequesto sacrificio. Per il nostro SignoreGesù Cristo.

Anche gli uccelli trovano una casa, e larondine trova il suo nido dove i suoi pic-coli essa depone: quanto più per me, i tuoialtari, Dio degli eserciti, mio Re e mioDio. O felicità di chi dimora nella tuaCasa: a te canteranno la lode in eterno.

Preghiamo. O Signore, riconciliato con noi,liberaci dalle colpe e dai pericoli, tu che haivoluto farci partecipi di così grandi miste-ri. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Rallegratevi con Gerusalemme, esultate in

cet sanctos: aut turpitudo, aut stultiló-quium, aut scurrílitas, quæ ad rem nonpértinet: sed magis gratiárum àctio. Hocenim scitóte intellegéntes, quod omnisfornicátor, aut immùndus, aut avárus,quod est idolórum sérvitus, non habet he-reditátem in regno Christi, et Dei. Nemovos sedùcat inánibus verbis: propter hæcenim venit ira Dei in fílios diffidéntiæ.Nolíte ergo éffici partícipes eórum. Erátisenim a1iquándo ténebræ: nunc autem luxin Dómino. Ut filii lucis ambuláte: fruc-tus enim lucis est in omni bonitáte, et iu-stítia, et veritàte.

Graduale. Exsùrge, Dómine, non præváleathomo: iudicéntur gentes in conspéctu tuo.In converténdo inimícum meum retrórsum,infirmabùntur, et períbunt a fácie tua.

Tractus. Ad te levávi óculos meos, qui há-bitas in cælis. Ecce sicut óculi servórum inmanibus dominórum suórum. Et sicutóculi ancí1læ in mánibus dóminuæ suæ:ita óculi nostri ad Dóminum Deum no-strum, donec miseretur nostri. Miserérenobis, Dómine, miserére nobis.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumLucam. In illo témpore: Erat Iesus eí-ciens dæmónium, et illud erat mutum.Et cum eiecísset dóminum, locùtus estmutus, et admirátæ sunt turbæ. Quidamautem ex eis dixérunt: In Beélzebub prín-cipe dæmoniórum éicit dæmónia. Et á1iitentántes, signum de cælo quærébant abeo. Ipse autem ut vidit cogitatiónes eó-rum, dixit eis: Omne regnum in seípsumdivísum deso1ábitur, et domus supra do-mum cadet. Si autem et sátanas in seip-sum divísus est, quómodo stabit regnumeius? quia dícitis, in Beélzebub me eíceredæmónia. Si autem ego in Beélzebub eí-cio dæmónia: fílii vestri in quo eíciunt?Ideo ipsi iùdices vestri erunt. Porro si indígito Dei eício dæmónia: profécto per-vénit in vos regnum Dei. Cum fortis ar-màtus custódit átrium suum, in pacesunt ea, quæ póssidet. Si autem fórtior eo

pure i discorsi turpi, sguaiati o frivoli:sono tutte cose sconvenienti. Convienepiuttosto l’azione di grazie. Poiché, sap-piatelo bene: nessun fornicatore, o impuro,o cupido e questa è una idolatria sarà erededel regno di Cristo e di Dio. Nessuno viinganni con vane parole: è infatti a causa diquesti vizi che viene l’ira di Dio sui figliribelli. Non vogliate dunque aver nulla incomune con essi. Un tempo eravate tene-bre, ma ora siete luce nel Signore. Com-portatevi da figli della luce: poiché il frut-to della luce consiste in tutto quel che èbuono, che è giusto, che è vero.

Sorgi, Signore, e l’uomo non vinca, davan-ti al tuo volto siano giudicate le nazioni. Imiei nemici nel volgersi indietro, di fron-te a te vacillano e periscono.

Sollevo i miei occhi a te che siedi nei cie-li. . Eccoli, come gli occhi dei servi allamano dei padroni. Così, come gli occhidi una serva alla mano della padrona, inostri occhi al Signore, nostro Dio, fin-ché di noi abbia pietà. Pietà di noi, Si-gnore, pietà.

In quel tempo, Gesù stava scacciando undemonio che era muto; e dopo che l’ebbescacciato, il muto parlò e la folla fu presada meraviglia. Alcuni, però, dissero: «È innome di Beelzebùb, principe dei demoni,che egli scaccia i demoni». Ed altri, permetterlo alla prova, gli chiedevano un se-gno dal cielo. Ma egli, vedendo i loro pen-sieri, disse: «Ogni regno diviso in se stes-so andrà in rovina e cadrà casa su casa.Ora, se anche Satana è in discordia con sestesso, come potrà reggersi il suo regno?Poiché voi dite che io scaccio i demoni innome di Beelzebùb. Se poi io li scaccio innome di Beelzebùb, in nome di chi li scac-ciano i vostri figli? Essi saranno quindi ivostri giudici. Se invece è col dito di Dioche io scaccio i demoni, vuoi dire che ègiunto fino a voi il regno di Dio. Quandoun uomo forte fa la guardia in armi all’in-gresso della sua casa, quanto egli possiede

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DOMENICA 4ª DI QUARESIMA

qui hàbitat in Ierùsalem. Montes in circùi-tu eius: et Dóminus in circùitu pòpuli sui,ex hoc nunc et usque in sæculum.

Sequéntia sancti Evangélii secùndum Io-ànnem. In illo témpore: Abiit Iesus transmare Ga1ilææ, quod est Tiberiadis: et se-quebàtur eum multitùdo magna, quia vidé-bant signa, quæ faciébat super his, qui infir-mabàntur. Sùbiit ergo in montem Iesus: etibi sedébat cum discipulis suis. Erat autempróximum Pascha, dies festus Iudæórum.Cum sublevásset ergo óculos Iesus, et vidís-set quia multitùdo máxima venit ad eum,dixit ad Philippum: Unde emémus panes, utmandùcent hi? Hoc autem dicébat tentanseum: ipse enim sciébat quid esset factùrus.Respóndit ei Phillippus: Ducentórum dena-riórum panes non sufficiunt eis, ut unusqui-sque mòdicum quid accípiat. Dicit ei unusex discípulis eius, Andréas frater SimónisPetri: Est puer unus hic, qui habet quinquepanes hordeàceos, et duos pisces: sed hæcquid sunt inter tantos? Dixit ergo Isus: Fàci-te hómines discùmbere. Erat autem fœnummultum in loco. Discubuérunt ergo viri, nù-mero quasi quinque milia. Accépit ergo Ie-sus panes, et cum gràtias egísset, distríbuitdiscumbéntibus: similiter et ex piscibusquantum volébant. Ut autem impléti sunt,dixit discípulis suis: Collígite quæ superavé-runt fragménta, ne péreant. Collegéruntergo, et implevérunt duódecim cóphinosfragmentórum ex quinque pánibus hordeà-ceis, quæ superfuérunt his, qui manducáve-rant. Illi ergo hómines cum vidíssent quodIesus fécerat signum, dicébant: Quia hic estvere Prophéta, qui ventùrus est in mundum.Iesus ergo cum cognovisset, quia ventùri es-sent ut ràperent eum, et fàcerent eum re-gem, fugit iterum in montem ipse solus.

Antiphona ad Offertorium. Laudate Dó-minum, quia bénignus est: psállite nóminieius, quóniam suàvis est: ómnia quæcùm-que vóluit, fecit in cælo, et in terra.

Oratio super oblata. Sacrificiis præsénti-bus, Dómine, quæsumus, inténde placà-

Gerusalemme. Le montagne intorno a lei:il Signore intorno al suo popolo, da ora eper sempre.

In quel tempo, Gesù se ne andò al di làdel mare di Galilea, cioè di Tiberiade, euna gran folla lo seguiva, poiché vedeva iprodigi che egli faceva sugli infermi.Gesù quindi salì su di un monte e qui sipose a sedere con i suoi discepoli. Era or-mai prossima la Pasqua, la festa dei Giu-dei. Alzati gli occhi, e vedendo che unagrandissima folla veniva a lui, Gesù dis-se a Filippo: «Dove compreremo il paneper sfamare questa gente?». Diceva que-sto per metterlo alla prova; ma egli sape-va bene quello che stava per fare. Gli ri-spose Filippo: «Duecento denari di panenon basterebbero neppure a darne unpezzetto a ciascuno». Uno dei discepoli,Andrea, fratello di Simon Pietro, gli dis-se: «C’è qui un ragazzo, che ha cinquepani d’orzo e due pesci; ma che è questoper tanta gente?». Disse allora Gesù:«Fateli sedere». C’era molta erba, in quelluogo; e gli uomini che si sedettero era-no circa cinquemila. Allora Gesù prese ipani, rese grazie, e li distribuì alla follaseduta; e altrettanto fece con i pesci, fin-ché ne vollero. quando poi furono sazi,disse ai suoi discepoli: «Raccogliete gliavanzi, perché nulla vada perduto». Liraccolsero e riempirono dodici canestricon i frammenti dei cinque pani d’orzo,avanzati a quelli che ne avevano mangia-to. Allora la gente, visto il miracolo fat-to da Gesù, diceva: «Questo è davvero ilprofeta che deve venire nel mondo!».Gesù, però, saputo che avevano intenzio-ne di rapirlo per farlo re, si ritirò di nuo-vo, solo, sul monte.

Lodate Dio poiché buono è il Signore, in-neggiate al suo Nome, poiché questo ègrazioso. Tutto quanto desidera Dio locompie nei cieli e sulla terra.

Ti preghiamo, Signore, guarda benignoquesto sacrificio, perché giovi alla nostra

lem: et convéntum fácite, omnes qui dilígi-tis eam: gaudéte cum lætítia, qui in tristí-tia fuistis: ut exsultétis, et satiémini abubéribus consolatiónis vestræ. Lætátus sumin his, quæ dicta sunt mihi: in domum Dó-mini íbimus. Glória Patri. Lætàre.

Oratio. Oremus. Concéde, quæsumus,omnípotens Deus: ut, qui ex mérito no-stræ actiónis afflígimur, tuæ grátiæ con-solatióne respirémus. Per Dóminum.

Léctio Epístolæ beàti Pauli Apóstoliad Gàlatas. Fratres: Scriptum est: Quó-niam Abraham duos fílios hábuit: unumde ancílla, et unum de líbera. Sed qui deancilla, secùndum carnem natus est: quiautem de libera, per repromissiònem:quæ sunt per allegoriam dicta. Hæcenim sunt duo testaménta. Unum qui-dem in monte Sina, in servitùtem géne-rans: quæ est Agar: Sina enim mons estin Aràbia, qui coniùnctus est ei, quænunc est Ierùsalem, et servit cum filiissuis. Illa autem, quæ sursum est Ierùsa-lem, libera est, quæ est mater nostra.Scriptum est enim: Lætàre, stérilis, quænon paris: erùmpe, et clama, quæ nonpàrturis: quia multi fílii desértæ, magisquam eius, quæ habet virum. Nos au-tem, fratres, secùndum Isaac promissiò-nis filii sumus. Sed quómodo tunc is, quisecùndum carnem natus fùerat, perse-quebátur eum, qui secùndum spiritum:ita et nunc. Sed quid dicit Scriptùra?Eice ancíllam et filium eius: non enimheres erit filius anci1læ cum filio liberæ.Itaque, fratres, non sumus ancil1æ filii,sed líberæ: qua libertàte Christus nos li-beràvit.

Graduale. Lætàtus sum in his, quæ dictasunt mihi: in domum Dómini íbimus.Fiat pax in virtùte tua: et abundàntia intùrribus tuis.

Tractus. Qui confidunt in Dómino, sicutmons Sion: non commovébitur in ætérnum,

essa quanti l’amate, esultate e gioite conGerusalemme quanti eravate tristi peressa: poiché berrete e sarete saziati dalseno della sua consolazione. Io esulto se mivien detto: «Su, andiamo alla Casa diDio!». Gloria al Padre. Rallegratevi.

Preghiamo. O Dio onnipotente, a noi cheper le nostre azioni meritiamo le pene, checi affliggono, concedi di ritrovare serenitànel conforto della tua grazia. Per il nostroSignore Gesù Cristo.

Fratelli, sta scritto che Abramo ebbe due fi-gli: uno da una schiava e uno da una donna li-bera. Ma quello nato dalla schiava fu genera-to secondo la carne; quello nato dalla donnainvece, fu generato in virtù della promessa.Questo ha valore di simbolo: le due donnesono le due alleanze. La prima, promulgatasul monte Sinai, che generava degli schiavi, èrappresentata da Agar: infatti il monte Sinai ènell’Arabia; essa corrisponde alla Gerusalem-me attuale, che è schiava insieme con i suoi fi-gli. Ma la Gerusalemme di lassù è libera, ed ènostra madre: Sta scritto infatti: «Rallégratitu che sei sterile e non partorisci; prorompi ingrida di gioia, tu che non conosci le doglie delparto: perché ben più numerosi sono i figlidell’abbandonata, che quelli di colei che hamarito! ». E noi, o fratelli, come Isacco, siamofigli della promessa. Ma come già allora il fi-glio generato secondo la carne perseguitavaquello generato secondo lo spirito, così avvie-ne anche ora. Ma la Scrittura che cosa dice?«Scaccia la schiava e suo figlio; poiché il figliodella schiava non deve essere erede insiemecon il figlio della donna libera». Dunque, ofratelli, noi non siamo figli di una schiava, madella donna libera. Ed è per questa libertà cheCristo ci ha liberati.

Esultai quando mi dissero: Andiamo allacasa del Signore! Sia pace nelle tue mura eabbondanza nelle tue case.

Chi confida nel Signore è come il monteSion: non vacillerà per sempre chi abita

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stram ab opéribus mórtuis, ad serviéndumDeo vivénti? Et ideo novì testaménti me-diàtor est: ut, morte intercedénte, in re-demptiònem eórum prævaricatiònum,quæ erant sub prióri testaménto, repro-missiònem accipiant, qui vocàti suntætérnæ hereditátis, in Chrìsto lesu Dómi-no nostro.

Graduale. Erípe me, Dómine, de inimícismeis: doce me fácere voluntátem tuam. Li-berátor meus, Dómine, de géntibus ira-cùndis: ab ìnsurgéntibus in me exaltábisme: a viro iniquo erípies me.

Tractus. Sæpe expugnavérunt me a iuven-tùte mea. Dicat nunc Israël: sæpe expu-gnavérunt me a iuventùte mea. Etenimnon potuérunt mihi: supra dorsum meumfabricavérunt peccatóres. Prolongavéruntiniquitátes suas: Dòminus iustus concíditcervices peccatòrum.

Sequéntia sancti Evangélii secùndum Io-ànnem. In illo témpore: Dicébat Iesus turbisIudæòrum: Quis ex vobis árguet me de pec-cato? Si veritátem dico vobìs, quare non cré-ditis mihì? Qui ex Deo est, verba Dei audit.Proptérea vos non audítis, quia ex Deo nonestis. Respondérunt ergo Iudæi, et dixéruntei: Nonne bene dícimus nos, quia Samaritá-nus es tu, et dæmónium habes? RespónditIesus: Ego dæmònium non hàbeo, sed hono-rífico Patrem meum, et vos inhonorástis me.Ego autem non quæro glòriam meam: est quiquærat, et iùdicet. Amen, amen dico vobis:si quis sermónem meum servàverit, mortemnon vidébit in ætérnum. Dixérunt ergo Iu-dæi: Nunc cognóvimus quia dæmònium ha-bes. Abraham mórtuus est, et prophétae: ettu dicis: Si quis sermónem meum servaverit,non gustábit mortem in ætérnum. Numquidtu maior es patre nostro Abraham, qui mór-tuus est? et prophétæ mórtui sunt. Quemteípsum facis? Respòndit Iesus: Si ego glori-fico meípsum, glória mea nihil est: est Patermeus, qui gloríficat me, quem vos dícitisquia Deus vester est, et non cognovistis eum:ego autem novi eum: et si dixero, quia non

dalle opere morte, per servire al Dio vivente?Ed è per questo che egli è mediatore di unanuova alleanza: affinché, essendo intervenutala sua morte a riscatto delle trasgressionicommesse sotto l’antica alleanza, coloro chesono stati chiamati ricevano l’eredità eterna,oggetto della promessa, in Cristo Gesù no-stro Signore.

Liberami, Signore, dai miei nemici: inse-gnami a fare la tua volontà. Mi sottrai, Si-gnore, dall’ira dei nemici, mi innalzi sopraquelli che mi assalgono, mi liberi dall’uo-mo di violenza.

Troppo mi hanno oppresso dalla giovi-nezza lo dica Israele troppo mi hanno op-presso dalla giovinezza, non hanno pre-valso su di me. Sul mio dorso i peccatorisi accanirono, accumulando le iniquità;ma giusto è il Signore: ha spezzato il gio-go dei peccatori.

In quel tempo, Gesù disse alla folla deiGiudei: «Chi di voi mi convincerà di pec-cato? E se dico la verità, perché non micredete? Chi è da Dio, ascolta le parole diDio. Voi non le ascoltate, perché non sie-te da Dio ». Gli replicarono i Giudei:«Non abbiamo ragione di dire che sei unsamaritano e un indemoniato?». RisposeGesù: «Non sono un indemoniato, maonoro il Padre mio, e voi mi oltraggiate.Io, però, non cerco la mia gloria: c’è chi lacerca, e giudica. In verità, in verità vidico: chi osserva la mia parola, non vedràla morte in eterno». Gli dissero i Giudei:«Ora siamo certi che sei un indemoniato.Abramo è morto, sono morti i profeti, etu affermi: Chi osserva la mia parola, nongusterà la morte in eterno. Sei tu forse piùgrande del nostro padre Abramo, che pureè morto? Anche i profeti sono morti. Chipretendi di essere?». Rispose Gesù: «Se ioglorifico me stesso, la mia gloria è nulla.È il Padre mio che mi glorifica, del qualedite che è il vostro Dio, e non lo conosce-te. Io, si, lo conosco! E se dicessi di nonconoscerlo, sarei un bugiardo come voi;

tus: ut et devotióni nostræ proficiant, etsalùti. Per Dóminum.

Præfatio de Quadragesima.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Ierù-salem, quæ ædificàtur ut civitas, cuiusparticipàtio eius in idípsum: illuc enimascendérunt tribus, tribus Dómini, adconfiténdum nómini tuo, Dómine.

Postcommunio. Orémus. Da nobis, quæ-sumus, miséricors Deus: ut sancta tua,quibus incessànter explémur, sincéris trac-témus obséquiis, et fidéli semper mentesumàmus. Per Dóminum.

Antiphona ad introitum. Iùdica me, Deus,et discérne causam meam de gente non sancta:ab hòmine iniquo et dolóso éripe me: quia tues Deus meus et fortitùdo mea. Emítte lucemtuam et veritàtem tuam: ipsa me deduxérunt,et adduxérunt in montem sanctum tuum, etin tabernácula tua. Iùdica me.

Oratio. Quæsumus, omnipotens Deus, fa-miliam tuam propitius réspice: ut, te lar-giénte, regàtur in còrpore; et te servànte,custodiàtur in mente. Per Dóminum.

Léctio Epístolæ beàti Pauli Apóstoli adHebros. Fratres: Christus assístens pònti-fex futuròrum bonórum, per àmplius etperféctius tabernáculum non manufàc-tum, id est, non huius creatiónis: nequeper sànguinem hircòrum aut vitulórum,sed per próprium sànguinem introívit se-mel in Sancta, ætérna redemptióne invén-ta. Si enim sanguis hircórum et taurórum,et cinis vítu1æ aspérsus, inquinátos san-ctíficat ad emundatiónem carnis; quantomagis sanguis Christi, qui per SpíritumSanctum semetípsum òbtulit immaculà-tum Deo emundábit consciéntiam no-

devozione e alla nostra salvezza. Per il no-stro Signore Gesù Cristo.

Gerusalemme è costruita come la Cittàche forma unione compatta! Salgono adessa le genti, le genti di Dio, per cantarelode al Nome del Signore.

Preghiamo. O Dio misericordioso, concedia noi dì celebrare con devozione sincera edi ricevere con intima adesione di fede iltuo sacramento che è per noi nutrimentoperenne. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Rendimi giustizia, Signore, e separa lamia causa dagli empi, salvami dall’uomofalso ed iniquo: tu, Signore, sei la mia for-za. Manda la tua fedeltà e la tua luce, per-ché queste mi facciano guida, e mi porti-no al sacro tuo monte, e al luogo, Signore,della tua dimora. Rendimi.

Preghiamo. O Dio onnipotente, guarda be-nigno questa tua famiglia: la tua bontà lasostenga nel corpo, la tua protezione la cu-stodisca nello spirito. Per il nostro SignoreGesù Cristo.

Fratelli, quando Cristo è venuto come som-mo sacerdote dei beni futuri, attraversandouna tenda più grande e più perfetta, che nonè opera d’uomo cioè non di questo mondocreato è entrato una volta per sempre nel san-tuario: non con il sangue di capri e di vitelli,ma con il proprio sangue, avendoci acquista-to una redenzione eterna. Se infatti il sanguedi capri e di tori, e le ceneri di una giovenca,sparse sopra coloro che sono immondi, li san-tifica, procurando loro una purificazione del-la carne; quanto più il sangue di Cristo, cheper mezzo di Spirito Santo si offrì senza mac-chia a Dio, purificherà la nostra coscienza

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TEMPO DI PASSIONEDOMENICA 1ª DI PASSIONE

Introitus. Dómine, ne longe fácias auxi-lium tuum a me, ad defensiónem meamáspice: libera me de ore leónis, et a córni-bus unicórnum humilitátem mea. Deus,Deus meus, réspice in me: quare me dere-liquisti? Longe a salúte mea verba delictò-rum meòrum. Dómine, ne longe.

Oratio. Oremus. Omnípotens sempitér-ne Deus, qui humáno géneri, ad imitán-dum humilitátis exémplum, Salvatóremnostrum carnem súmere et crucem subí-re fecísti: concéde propitius ut et patién-tiæ ipsius habére documénta et resurrec-tiónis consòrtia mereámur. Per eúndemDóminum.

Léctio Epistolæ beati Pauli Apóstoli adPhilippénses. Fratres: Hoc enim sentitein vobis, quod et in Christo Iesu: qui, cum

Tu, Signore, non stare lontano, mia forza,vieni presto in soccorso salvami dalla boc-ca del leone, nell’assalto dei bufali dammiascolto. Dio, Dio mio, volgiti a me: perchémi hai abbandonato? Non giunge al miosalvatore il mio angosciato grido d’aiuto.Tu, Signore.

Preghiamo. O Dio, onnipotente ed eter-no, nella tua bontà hai voluto che il no-stro Salvatore s’incarnasse e patisse lamorte di croce per dare esempio di umil-tà agli uomini: concedi che diveniamo di-scepoli della sua Passione e così partecipidella sua risurrezione. Per il nostro Signo-re Gesù Cristo.

Fratelli, abbiate in voi gli stessi sentimentiche furono in Gesù Cristo. Egli, pur essen-do di natura divina, non considerò come

scio eum, ero similis vobis, mendax. Sed scioeum, et sermónem, eius servo. Abraham pa-ter vester exsultàvit, ut vidéret diem meum:vidit, et gavísus est. Dixérunt ergo Iudæi adeum: Quinquagínta annos nondum habes, etAbraham vidisti? Dixit eis Iesus: Amen,amen dico vobis, àntequam Abraham fieret,ego sum. Tulérunt ergo lápides, ut iácerentin eum: Iesus autem abscéndit se, et exivit detemplo.

Antiphona ad Offertorium. Confitébor tibi,Dómine, in toto corde meo: retríbue servotuo: vivam, et custódiam sermónes tuos: vivi-fica me secùndum verbum tuum, Dómine.

Oratio super oblata. Hæc mùnera, quæ-sumus, Dómine, et víncula nostræ pravi-tàtis absólvant, et tuæ nobis misericórdiædona concílient. Per Dóminum.

Præfatio de sancta Cruce.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Hoc cor-pus, quod pro vobis tradétur: hic calixnovi testaménti est in meo sànguine, dicitDóminus hoc fácite, quotiescùmque sùmi-tis, in meam commemoratiónem.

Postcommunio. Orémus. Adésto nobis,Dómine Deus noster: et quos tuis mysté-riis recreásti, perpétuis defénde subsídiis.Per Dóminum.

ma io lo conosco e osservo la sua parola.Il vostro padre Abramo esultò al pensierodi vedere il mio giorno: lo vide e negioì». Gli dissero i Giudei: «Non hai an-cora cinquant’anni ed hai veduto Abra-mo?». Rispose Gesù: «In verità, in veritàvi dico: prima che Abramo fosse, io sonoPresero allora delle pietre per scagliarlecontro di lui, ma Gesù si nascose ed uscìdal tempio.

o voglio lodare Dio con tutto il mio cuore:concedi al tuo servo la vita ed io Custodi-rò la tua Parola. Secondo la tua Parolafammi vivere, Signore.

Questa offerta, Signore, sciolga i vincolidelle nostre colpe e ci ottenga i doni dellatua misericordia. Per il nostro Signore GesùCristo.

Questo è il corpo che per voi sarà dato,questo è il calice della nuova alleanza nelmio sangue dice il Signore. Ogni voltache ne prenderete, fate questo in mia me-moria.

Preghiamo. Assistici, Signore Dio nostro;ci hai rinnovati con i tuoi misteri: sostie-nici con protezione perenne. Per il nostroSignore Gesù Cristo.

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DOMENICA 2ª DI PASSIONE O DELLE PALME

Antiphona ad Offertorium. Impro-périum exspectávit meum, et misériam: etsustínui qui simul mecum contristarétur,et non fuit: consolántem me quæsívi, etnon invéni: et dedérunt in escam meam felet in siti mea potavérunt me acéto.

Oratio super oblata. Concéde, quæsu-mus, Dómine: ut óculis tuæ maiestátismunus oblátum, et grátiam nobis devotió-nis obtineat, et efféctum beátæ perennitá-tis acquírat. Per Dóminum

Antiphona ad Communíonem. Pater, sinon potest hic calix transire, nisi bibamillum: fiat volúntas tua.

Postcommunio. Per huius, Dómine, ope-ratiónem mystérii: et vítia nostra purgén-tur, et iusta desidéria compleántur. PerDóminum

L’offesa ha infranto il mio cuore e ne sonorestato avvilito: aspettavo compassione,ma invano, e consolatori, ma non li ho tro-vati. Anzi mi dettero fiele per cibo e men-tre avevo sete mi dissetarono con aceto.

Il dono offerto alla tua maestà, o Dioonnipotente, ci ottenga la grazia di unculto perfetto e il frutto di un’eterni-tà beata. Per il nostro Signore GesúCristo.

Padre, se questo calice non può passaresenza che io lo beva, la tua volontà sicompia.

Questo mistero agisca in noi, Signore; ci pu-rifichi dalle inclinazioni al male, e compia inostri santi desideri. Per il nostro SignoreGesù Cristo

in forma Dei esset, non rapínam arbitrá-tus est esse se æquálem Deo: sed semetíp-sum exinanívit, formam servi accípiens,in similitúdinem hòminum factus, et há-bitu invéntus ut homo. Humiliávit seme-tipsum, factus obédiens usque ad mor-tem, mortem autem crucis. Propter quodet Deus exaltávit illum: et donávit illi no-men, quod est super omne nomen: ut innómine Iesu omne genuflectátur cælé-stium, terréstrium et infernorum: et om-nis lingua confiteátur, quia Dóminus Ie-sus Christus in glória est Dei Patris.

Graduale. Tenuísti manum déxterammeam: et in voluntáte tua deduxísti me:et cum glória assumpsísti me. Quam bo-nus Israël Deus rectis corde! mei autempæne moti sunt pedes: pæne effúsi suntgressus mei: quia zelávi in peccatóribus,pacem peccatòrum videns.

Tractus. Deus, Deus meus, réspice inme: quare me dereliquísti? Longe a salú-te mea verba delictórum meòrum. Deusmeus, clamábo per diem, nec exáudies: innocte, et non ad insipiéntiam mihi. Tuautem in sancto hábitas, laus Israël. In tesperavérunt patres nostri: speravérunt, etliberásti eos. Ad te clamavérunt, et salvifacti sunt: in te speravérunt, et non suntconfúsi. Ego autem sum vermis, et nonhomo: oppróbrium hóminum et abiéctioplebis. Omnes, qui vidébant me, asperna-bántur me: locúti sunt lábiis et moveruntcaput. Sperávit in Dòmino, erípiat eum:salvum fáciat eum, quónam vult eum.Ipsi vero consideravérunt, et inspexéruntme: divisérunt sibi vestiménta mea, etsuper vestem meam misérunt sortem. Li-bera me de ore leónis: et a córnibus uni-cornum humilitátem meam. Qui timétisDóminum, laudáte eum: univérsum se-men Iacob, magnificáte eum. Annuntiá-bitur Dómino generátio ventúra: et an-nuntiábunt cæli iustítiam eius. Pòpulo,qui nascétur, quem fecit Dóminus.

geloso privilegio il suo essere alla pari conDio: ma annientò se stesso, assumendouna natura di schiavo, facendosi simileagli uomini. E, riconosciuto al suo aspettocome uomo, umiliò se stesso, facendosiobbediente fino alla morte, e alla morte dicroce. Per questo Dio lo ha esaltato e gliha dato il Nome che è al di sopra di ogninome: perché nel nome di Gesú ogni gi-nocchio si pieghi, in cielo, sulla terra e ne-gli inferi; e ogni lingua proclami che GesùCristo è Signore, a gloria di Dio Padre.

Mi tenevi per la mano destra, mi guidicon il tuo consiglio e poi mi ricevi nellagloria. Come è buono Dio per Israele, Dioper i puri di cuore! Per poco non inciam-pavano i miei piedi, per un nulla non sci-volavano i miei passi perché invidiavo ipeccatori, vedevo la pace degli empi.

Dio, Dio mio, volgiti a me: perché mihai abbandonato? È lontana dalla miasalvezza la voce del mio grido. MioDio, chiamo nel giorno, e non rispon-di, nella notte e non senza ragione. Ep-pure tu abiti nel tempio e siedi fra lelodi di Israele. In te hanno confidato inostri padri, confidarono, e tu li hai li-berati. A te hanno gridato, e furonosalvi, confidarono in te, non arrossiro-no. Ma io, verme, non uomo, vergognad’uomo, disprezzato dal popolo: chi mivede si beffa di me, storce il labbro,scrolla la testa. Ha sperato nel Signore,lo liberi! lo salvi, poiché gli è caro! Mistanno a guardare soddisfatti: si divi-dono i miei indumenti, la mia tunicatirano a sorte. Salva me dalla bocca delleone, la mia miseria dalle corna deibufali. Lodate Dio, voi che lo temete,glorificatelo, prole di Giacobbe! Sinarrerà del Signore alle età che verran-no; annunceranno i cieli la sua giusti-zia al popolo che nascerà. Così ha fattoil Signore.

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Passione di Nostro Signore Gesù Cristo secondo Matteo

Credo

vobis? Laudo vos? In hoc non laudo. Egoenim accepi a Domino, quod et tradidi vo-bis, quoniam Dominus Iesus, in qua noctetradebatur, accepit panem, et gratias agensfregit, et dixit: «Accipite, et manducate:hoc est corpus meum, quod pro vobis trade-tur: hoc facite in meam commemoratio-nem». Similiter et calicem, postquam cena-vit, dicens: «Hic calix novum testamentumest in meo sanguine: hoc facite, quotie-scumque bibetis, in meam commemoratio-nem». Quotiescumque enim manducabitispanem hunc, et calicem bibetis: mortemDomini annuntiabitis, donec veniat. Itaquequicumque manducaverit panem hunc velbiberit calicem Domini indigne, reus eritcorporis et sanguinis Domini. Probet autemseipsum homo: et sic de pane illo edat et decalice bibat. Qui enim manducat et bibitindigne, iudicium sibi manducat et bibit,non dijùdicans corpus Domini. Ideo intervos multi infirmi et imbecilles, et dormiuntmulti. Quod si nosmetipsos dijùdicaremus,non ùtique judicaremur. Dum judicamurautem, a Domino corripimur, ut non cumhoc mundo damnemur.

Graduale. Christus factus est pro nobis obé-diens usque ad mortem, mortem autem cru-cis. ~ Propter quod et Deus exaltavit illum: etdedit illi nomen, quod est super omne nomen.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumIoannem. Ante diem festum Paschæ,sciens Iesus quia venit hora eius, ut tran-seat ex hoc mundo ad Patrem, cum dile-xisset suos, qui erant in mundo, in finemdilexit eos. Et cena facta, cum diabolusiam misisset in cor, ut traderet eum IudasSimonis Iscariotæ, sciens quia omnia deditei Pater in manus, et quia a Deo exivit, etad Deum vadit, surgit a cena, et ponit ve-stimenta sua, et cum accepisset línteum,præcinxit se. Deinde mittit aquam in pel-vim, et cœpit lavare pedes discipulorum,et extergere linteo, quo erat præcinctus.Venit ergo ad Simonem Petrum. Et dicitei Petrus: «Domine, tu mihi lavas pedes?»

so lodarvi. Io, infatti, ho ricevuto dal Si-gnore quello che, a mia volta ho tra-smesso a voi: che il Signore Gesù, nellanotte in cui fu tradito, prese del pane e,dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse:«Prendete e mangiate: questo è il miocorpo, che sarà dato per voi. Fate questoin memoria di me». Così fece anche peril calice, dopo aver cenato, e disse:«Questo calice è la nuova alleanza nelmio sangue. Ogni volta che ne berrete,fatelo in memoria di me». Infatti, ognivolta che mangerete questo pane e berre-te questo calice, voi annunzierete lamorte del Signore. Ciascuno, dunque,esamini se stesso, e così mangi di questopane e beva di questo calice. Chi, infat-ti, mangia e beve indegnamente, senzadiscernere il corpo del Signore, mangia ebeve la propria condanna. È per questoche molti tra voi sono deboli ed infermi,e molti sono morti. Se esaminassimobene noi stessi, certo non saremmo giu-dicati dal Signore, da lui siamo corretti,per non essere condannati insieme conquesto mondo.

Per noi Cristo è diventato obbediente sinoalla morte, e alla morte in croce. ~ Perquesto Dio lo ha innalzato , gli ha dato ilNome che è sopra ogni nome.

Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendoche era giunta la sua ora di passare da que-sto mondo al Padre, avendo amato i suoiche erano nel mondo, li amò fino alla fine.Durante la cena, poiché il diavolo aveva giàmesso in cuore a Giuda, figlio di SimoneIscariote, di tradirlo; sapendo che il Padregli aveva dato tutto nelle mano e che erauscito da Dio e ritornava a Dio, Gesù sialzò da tavola,, depose le vesti, e preso unasciugatoio, se ne cinse. Versò poi dell’ac-qua in un catino, e si mise a lavare i piedidei suoi discepoli e ad asciugarli conl’asciugatoio, del quale si era cinto. Vennedunque a Simon Pietro. E Pietro gli disse:«Signore, tu vuoi lavare i piedi a me?» Gli

Antiphona ad Introitum. Nos autemgloriari oportet in Cruce Domini nostriIesu Christi: in quo est salus, vita et resur-rectio nostra: per quem salvati et liberatisumus. ~ Deus misereatur nostri, et bene-dicat nobis: illuminet vultum suum supernos, et misereatur nostri. Nos autem.

Oratio. Orémus. Deus a quo et Iudas rea-tus sui pœnam, et confessionis suæ latropremium sumpsit, concede nobis tuæ pro-pitiationis effectum: ut, sicut in passionesua Iesus Christus, Dominus noster, diver-sa utrisque intulit stipendia meritorum;ita nobis, ablato vetustatis errore, resur-rectionis suæ gratiam largiatur: Qui te-cum vivit et regnat.

Léctio Epìstola beati Pauli Apóstoli adCorinthios. Fratres: Convenientibus vobis inunum, iam non est dominicam cenam man-ducare. Unusquisque enim suam cenam præ-sumit ad manducandum. Et alius quidemésurit, alius autem ebrius est. Numquid do-mos non habetis ad manducandum et biben-dum? Aut ecclesiam Dei contemnitis, et con-funditis eos, qui non habent? Quid dicam

Di null’altro mai ci glorieremo se non del-la croce del Signor nostro Gesù Cristo:Egli è la nostra salvezza, vita e risurrezio-ne. Per lui siamo stati salvati e liberati.Dio ci usi pietà e ci benedica, faccia splen-dere il suo volto su di noi ed usi pietà ver-so di noi. Di null’altro.

Preghiamo. O Dio, da cui Giuda ha ricevu-to la pena del suo delitto e il buon ladroneil premio della sua fede, applica a noil’opera della tua riconciliazione; e come daGesù Cristo, nostro Signore nella sua Pas-sione fu data a quelli, secondo i meriti, di-versa ricompensa, così, distrutto in noil’errore del peccato ci sia data la grazia del-la sua risurrezione. Lui che è Dio.

Fratelli, quando voi vi radunate insieme,non è più un fare la cena del Signore.Ciascuno, infatti, durante il pasto comu-ne consuma anticipatamente la propriacena: e c’è chi soffre fame e chi è ubria-co. Ma non avete le vostre case, per ma-giare e per bere? O volete voi disprezza-re la chiesa di Dio, e umiliare quelli chenon hanno nulla? No, in questo non pos-

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TEMPO DI PASQUAMISSA IN CENA DOMINI (GIOVEDÌ SANTO)

Kyrie, eleison recitato, incipit solemniter Gloria in excelsis

Respondit Iesus, et dixit ei: «Quod ego fa-cio, tu nescis modo, scies autem postea».Dicit ei Petrus: «Non lavabis mihi pedesin æternum». Respondit ei Iesus: «Si nonlávero te, non habebis partem mecum».Dicit ei Simon Petrus: «Domine, non tan-tum pedes meos, sed et manus et caput».Dicit ei Iesus: «Qui lotus est, non indigetnisi ut pedes lavet, sed est mundus totus.Et vos mundi estis, sed non omnes». Scie-bat enim quisnam esset qui tráderet eum;propterea dixit: Non estis mundi omnes.Postquam ergo lavit pedes eorum, et acce-pit vestimenta sua, cum recubuisset ite-rum, dixit eis: «Scitis quid fecerim vobis?Vos vocatis me Magister et Domine, etbene dícitis; sum etenim. Si ergo ego lavipedes vestros, Dominus et Magister: et vosdebetis alter alterius lavare pedes. Exem-plum enim dedi vobis, ut, quemadmodumego feci vobis, ita et vos faciatis».

Oratio. Oremus. Adesto, Domine, quaesu-mus, officio servitutis nostrae: et, quia tu di-scipulis tuis pedes lavare dignatus es, ne de-spicias opera manuum tuarum, quae nobisretinenda mandasti: ut, sicut hic nobis et anobis exteriora abluuntur inquinamenta; sica te omnium nostrum interiora laventur pec-cata. Quod ipse præstare digneris, qui viviset regnas in sæcula sæculorum. Amen

Antiphona ad Offertorium. Dextera Do-mini fecit virtutem, dextera Domini exal-tavit me: non moriar, sed vivam, et narra-bo opera Domini.

Oratio super oblata. Ipse tibi, quaesumus, Do-mine, sancte Pater, omnipotens æterne Deus, sa-crificium nostrum reddat acceptum qui disci-pulis suis in sui commemorationem hoc fierihodierna traditione monstravit, Iesus Christus,Filius tuus, Dominus noster: Qui tecum

Præfatio de sancta Cruce.(Vedasi nell’Ordinario)

rispose Gesù: «Quello che io faccio tu nonlo comprendi ora, ma lo capirai in segui-to». Ma Pietro gli disse: «No, non mi lave-rai mai i piedi». Gli replicò Gesù: «Se nonti laverò, non avrai parte con me». SimonPietro gli disse: «Signore, non soltanto ipiedi; ma anche le mani e il capo». Gesùgli rispose: «Chi è già lavato non ha biso-gno che di lavarsi i piedi, ed è interamen-te puro. Anche voi siete puri, ma non tut-ti ». Sapeva, infatti, chi l’avrebbe tradito eproprio per questo disse: «Non tutti sietepuri». Dopo che ebbe lavato loro i piedi, sirimise le sue vesti; poi, sedutosi disse loro:«Comprende ciò che vi ho fatto? Voi michiamate Maestro e Signore; e dite bene,perché lo sono. Se dunque vi ho lavato ipiedi io, Signore e Maestro, anche voi do-vete lavarvi i piedi l’un l’altro. Io infatti viho dato l’esempio, perché facciate, anchevoi, come vi ho fatto io».

Assistici, Signore, in questo umile servi-zio: e come tu ti sei degnato di lavare ipiedi ai tuoi discepoli, così accetta chenoi ripetiamo secondo il tuo comando, ilgesto delle tue mani: noi ora compiamoesteriormente e tu purificaci ineriorme-ne da tutti i nostri peccati: Tu che vivi eregni per tutti i Secoli dei secoli.

La destra di Dio compie prodezze, la de-stra di Dio è potente: io non posso morire,perché vivo per narrare le azioni di Dio.

Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, tisia gradito questo, sacrificio, Te lo offre lostesso tuo Figlio, Gesù Cristo, nostro Si-gnore, il quale consegnandolo oggi disce-poli, insegnò loro a farlo in sua memoria:Lui che è Dio.

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Antiphona ad Communionem. Dómi-nus Iesus, postquam cœnavit cum discipu-lis suis, lavit pedes eorum, et ait illis:«Scitis quid fecerim vobis ego, Dominuset Magister? Exemplum dedi vobis, ut etvos ita faciatis».

Postcommunio. Refecti vitalibus ali-mentis, quæsumus, Domine Deus noster:ut, quod tempore nostræ mortalitatis ex-séquimur, immortalitatis tuae munereconsequamur. Per Dominum.

Introitus. Resurrexi et adhuc tecum sum,alleúia: posuísti super me manum tuam,allelúia: mirábilis facta est sciéntia tua,allelúia allelúia. ~ Dómine probásti me etcognovísti sessiónem meam et resurrec-tiónem meam. Gloria Patri. Resurrexi

Oratio. Deus, quia odiérna die per Unigé-nitum tuum, æternitátis nobis áditum,devícta morte, reserásti: vota nostra, quæpræveniéndo aspiras, étiam adjuvándoproséquere. Per eundem Dóminum.

Léctio Epistolæ beati Pauli Apostoli adCorínthios. Fratres, expurgate vetus fermén-tum, ut sitis nova conspérsio, sicut estis ázy-mi. Etenim Pascha nostrum immolátus estChristus. Itaque epulémur: non in ferméntovéteri neque in ferménto malítiæ et nequítiæ,sed in ázymis sinceritátis et veritátis.

Graduale. Hæc dies, quam fecit Dómi-nus: exsultémus et lætémur in ea.~ Confi-témini Dómino, quoniam bonus: quoniamin sæculum misericórdia ejus. Alleluja,Alleluja. ~ Pascha nostrum immolátus estChristus. Sequentia. ~ Victimæ paschalilaudes immolent Christiani. ~ Agnus re-démit oves: Christus ínnocens Patri recon-ciliávit peccatóres. ~ Mors et vita duelloconflixére mirándo: dux vitæ mortuus, re-gnat vivus. ~ Dìc nobis, Maria, quid vidí-sti in via. ~ Sepúlcrum Christi vivéntis: et

I1 Signore Gesù Cristo, dopo aver cena-to con con i suoi discepoli, lavò loro ipiedi e disse: «Comprendete ciò che viho fatto, io, Signore e Maestro? Io vi hodato l’esempio perché facciate così anchevoi»

Preghiamo. O Signore, Dio nostro, tu ci hairinnovato con l’alimento della vita; concedi anoi di ottenere per questo sacramento d’immor-talità, ciò che celebriamo nella nostra esistenzamortale. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Sono risorto ed ancora ti sono presente, al-leluia. Tu hai posto su di me la tua mano.Alleluia: mirabile si è dimostrata la tuascienza. Alleluia, alleluia. ~ Signore, tu miscruti e mi conosci; tu conosci quando sie-do e quando sorgo. Gloria al Padre, al Fi-gliuolo e allo Spirito Santo. Sono risorto

O Dio, che oggi, per mezzo del Figlio tuoUnigenito, hai vinto la morte e, ci hai aper-to la via dell’eternità, compi col tuo aiuto inostri santi desideri, che tu stesso hai ispi-rato con la tua grazia. Per lo stesso Signore.

Fratelli, purificatevi dal vecchio lievitoper essere nuova pasta, poiché siete azzi-mi. Infatti il Cristo, la nostra Pasqua, èstato immolato. Facciamo dunque festa,non con il vecchio lievito, né con un lievi-to di malizia e perversità, bensì coi paniazzimi di sincerità e verità.

Questo è il giorno che fece il Signore: esulti-amo e rallegriamoci in esso. Lodate il Signoreperché Egli è buono: poiché eterna è la suamisericordia. Alleluia, Alleluia. Il Cristo,nostra Pasqua, è stato immolato. ~ Sequenza.Alla Vittima pasquale lodi offrano i cristiani.~ L’agnello ha redento le pecore: Cristo, in-nocente, al Padre ha riconciliato i peccatori.~ La morte e la vita si scontrarono inmirabile duello: il duce della vita, già morto,regna vivo. ~ Dì, o Maria, che cosa vedestiper via. ~ Vidi il sepolcro del Cristo vivente

Non si dice il Credo

DOMENICA DI PASQUA

lelúia: rationábile sine dolo lac concupí-scite, allelúia, allelúia, allelúia. ~ Exultá-te Deo adiutóri nostro: iubiláte Deo Iacob.~ Gloria Patri. ~ Quasi

Oratio. Oremus. Præsta quæsumus, om-nípotens Deus: ut qui paschália festa peré-gimus, hæc, te largiénte, móribus et vitateneámus. Per Dominum.

Léctio Epistolæ beati beáti Ioánnis Apó-stoli. Caríssimi, omne quod natum est exDeo, vincit mundum, et hæc est victória,quæ vincit mundum, fides nostra. Quis est,qui vincit mundum, nisi qui credit, quó-niam Iesus est filius Dei? Hic est qui venitper aquam et sánguinem, Iesus Christus:non in aqua solum, sed in aqua et sánguine.Et Spiritus est qui testificátur, quóniamChristus est véritas. Quóniam tres sunt, quitestimónium dant in cœlo: Pater, Verbumet Spiritus Sanctus, et hi tres unum sunt. Ettres sunt, qui testimónium dant in terra:Spiritus, et aqua, et sanguis: et hi tres unumsunt. Si testimónium hóminum accípimus,testimónium Dei maius est: quóniam testi-ficátus est de Filio suo. Qui credit in FiliumDei, habet testimónium Dei in se.

Alleluia, alleluia. In die resurrectiónismeæ dicit Dóminus, præcedam vos in Ga-lileam. Alleluia. Post dies octo, iánuisclausis, stetit Iesus in médio discipulórumsuórum et dixit: Pax vobis

Sequéntia sancti Evangéliis secúndumIoánnem. In illo témpore, cum sero essetdie illo, una sabbatórum, et fores essentclausæ, ubi erant discipuli congregáti prop-ter metum Iudæórum, venit Iesus et stetitin medio et dixit eis: Pax vobis. Et cum hocdixisset, osténdit eis manus et latus. Gavísisunt ergo discípuli, viso Dómino. Dixitergo eis iterum: Pax vobis. Sicut misit mePater, et ego mitto vos. Hæc cum dixísset,insufflávit et dixit eis: accípite SpiritumSanctum: quorum remiséritis peccata, re-mittúntur eis; et quorum retinuéritis, re-ténta sunt. Thomas autem unus ex duóde-

cate un latte puro e spirituale, alleluia, al-leluia, alleluia. Esultate a Dio, nostra for-za, festeggiate il Dio di Giacobbe. Gloriaal Padre. Come bambini.

O Dio onnipotente, concedi a noi di conti-nuare, per tua grazia, nella condotta dellavita il mistero della Pasqua che abbiamo ce-lebrato. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Carissimi, tutto quel che è nato da Diovince il mondo; e questa è la la nostrafede. E chi è che vince il mondo se non co-lui che crede che Gesù è il Figlio di Dio?Gesù Cristo: è lui che è venuto, mediantel’acqua e il sangue: non con l’acqua sol-tanto, ma con l’acqua e il sangue. Ed è loSpirito a testimoniare che Cristo è la veri-tà. Sono tre, infatti, a rendere testimo-nianza in cielo: il Padre, il Verbo e lo Spi-rito Santo: e questi tre sono una cosa sola.Se noi accettiamo la testimonianza degliuomini, più grande è la testimonianza diDio. E questa è la testimonianza di Dio.la più grande di tutte: Dio ha testimonia-to riguardo al suo Figlio. Colui che credenel Figlio di Dio ha in sé la testimonian-za di Dio.

Alleluia, alleluia. Nel giorno della mia ri-surrezione vi precederò in Galilea dice ilSignore. Alleluia. . L’ottavo giorno, a por-te chiuse, Gesù apparve in mezzo ai suoidiscepoli, dicendo: Pace a voi. Alleluia.

In quel tempo, giunta la sera di quel giorno, ilprimo della settimana, mentre le porte del luo-go in cui si erano riuniti i discepoli erano chiu-se per paura dei Giudei, venne Gesù, stette inmezzo a loro e disse: «La pace sia con voi».Detto questo, mostrò le mani e il costato, e idiscepoli provarono una grande gioia nel vede-re il Signore. Egli di nuovo disse loro: «La pacesia con voi. Come il Padre ha mandato me, cosìio mando voi». Detto questo, alitò su loro edisse: «Ricevete lo Spirito Santo. A chi rimet-terete i peccati, saranno rimessi; a chi li riterre-te, saranno ritenuti». Ma uno dei dodici. Tom-maso, detto Didimo, non era con loro quando

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gloriam vidi Resurgéntis. Angélicos te-stes, sudárium et vestes. ~ Surréxit Chri-stus spes mea: precédet vos in Galilæam.~ Scimus Christus surréxisse a mórtuisvere: Tu, nobis, victor Rex, miserére.Amen. Allelúia

Sequéntia Sancti Evangelii secùndumMarcum. In illo témpore: Maria Magdaléneet Maria Iacóbi et Salóme, emérunt arómata,ut veniéntes úngerent Jesum. Et valde maneuna sabbatórum, véniunt ad monuméntum,orto jam sole. Et dicebánt ad ínvicem: Quisrevólvet nobis lapidem ab óstio monuménti?Et respiciéntes vidérunt revolútum lapidem.Erat quippe magnus valde. Et introëúntes inmonuméntum vidérunt júvenem sedéntemin dextris, copértum stola candida, etosbstupuérunt. Qui dicit illis: Nolite exspa-véscere: Jesum quæritis Nazarénum, crucifi-xum: surréxit, non est hic; ecce locus ubi po-suérunt eum. Sed ite, dícite discípulis ejus,et Petro, quia præcedit in Galilæam: ibieum vidébitis sicut dixit vobis.

Offertorium. Terra trémuit, et quiévit,dum resúrgeret in iudício Deus, allelúia

Segreta. Súscipe, quæsumus, Dóminepreces pópuli tui cum oblatiónibus hostiá-rum: ut paschálibus initiátia mystériis, adæternitátis nobis medélam, te opérante,profíciant. Per Dóminum

Præfatio de Pascha.(Vedasi nell’ Odinario)

Antiphona ad Communionem. Paschanostrum immolátus est Christus, allelúia:ítaque epulémur in ázymis sinceritátis etveritátis, alleluia, alleluia, allelúia

Postcommunio. Spíritum nobis, Dómi-ne, tuæ caritátis infúnde ut, quos sacra-méntis paschálibus satiásti, tua fácias pie-táte concórdes. Per Dóminum.

Introitus. Quasi modo géniti infántes, al-

e la gloria del Risorgente. I testimoni angeli-ci, il sudario e i lini. ~ È risorto il Cristo, miasperanza: precede voi (discepoli) in Galilea. ~Noi sappiamo che il Cristo è veramente risor-to da morte: o Tu, Re vittorioso, abbi pietà dinoi. Così sia. Alleluia.

In quel tempo, Maria Maddalena e Mariamadre di Giacomo e Salome, compraronodegli aromi per andare a imbalsamareGesù. Era l’alba del primo della settimanae giunsero al sepolcro quando ormai eraspuntato il sole. E dicevano tra loro: «Chici rimuoverà al pietra dell’entrata del se-polcro?» Ma, volgendo lo sguardo, viderogià rotolata la pietra ed era enorme. Entra-te nel sepolcro, videro un giovane sedutoalla destra avvolto in una veste candida estupirono. Egli disse loro: «Non spaventa-tevi. Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifis-so. È risorto; non è qui. Ecco il luogo dovel’avevano deposto. Andate e dite ai suoi di-scepoli e a Pietro: “Egli vi precederà in Ga-lilea; là lo vedrete, come vi ha detto”.»

La terra ebbe timore e tacque quando Diosorse a giudicare. Alleluia

Accetta, Signore, con l’offerta del sacrifi-cio, le preghiere del tuo popolo: questa ce-lebrazione dei misteri pasquali ci sia, peropera tua, rimedio eterno. Per il nostro si-gnore Gesù Cristo.

Cristo, nostra Pasqua, è immolato. Alle-luia. Celebriamo dunque la festa con gliazzimi della purezza e della verità Alle-luia, alleluia. Alleluia

Infondi in noi, Signore, lo Spirito della tuacarità; affinché coloro che saziasti con i pa-squali sacramenti, li renda unanimi con latua pietà. Per nostro Signore Gesù Cristo.

Come bambini appena nati, alleluia, cer-

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DOMENICA IN ALBIS

terra, allelúia: verbo Dómini cæ1i firmàtisunt, allelúia. Exsultàte, iusti, in Dómino:rectos decet collaudátio. Glória Patri. Mi-sericórdia.

Orémus. Deus, qui in Fílii tui humilitáteiacéntem mundum erexísti: fidélibus tuisperpétuam concéde lætítiam; ut, quos per-pétuæ mortis eripuísti cásibus, gáudiis fá-cias pérfrui sempitérnis. Per eúndem Dò-minum.

Léctio Epístolæ beàti Petri Apóstoli.Caríssimi: Cristus passus est pro nobis, vo-bis relinquens exémplum, in sequàminivestigia eius. Qui peccàtum non fecit, necinvéntus est dolus in ore eius: qui cum ma-ledicerétur, non maledicébat, cum pateré-tur, non comminabàtur: tradébat autemiudicànti se iniùste: qui peccàta nostra ipsepértulit in còrpore suo super lignun: utpeccàtis mórtui, iustitiæ vivámus: cuius li-vóre sanáti estis. Erátis enim sicut oves er-rántes, sed convérsi estis nunc ad pastóremet epíscopum animárum vestrárum.

AlIelùia, alIelùia. Cognovérunt discípuliDóminum Iesum in fractióne panis. AIleIùia.~ Ego sum pastor bonus: et cognósco ovesmeas, et cognóscunt me meæ, AIlelúia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumIoánnem. In iIlo témpore: Dixit Iesuspharisáæis: Ego sum pastor bonus. Bonuspastor ánimam suam dat pro óvibus suis.Mercenárius autem, et qui non est pastor,cuius non sunt oves própriæ, videt lupumveniéntem, et dimíttit oves. et fugit et lu-pus rapit et dispérgit oves: mercenáriusautem fugit, quia mercenárius est, et nonpèrtinet ad eum de óvibus. Ego sum pa-stor bonus: et cognósco meas, et cognó-scunt me meæ. Sicut novit me Pater, etego cognòsco Patrem et ànimam meampono pro óvibus meis. Et àlias oves hábeo,quæ non sunt ex hoc ovíli et illas opòrtetme addúcere, et vocem meam àudient, etfiet unum ovile, et unus pastor.

Antiphona ad Offertorium. Deus, Deus

luia: con la parola di Dio sono creati i cie-li. Alleluia, alleluia. Esultate al Signore,voi giusti: ai buoni si addice la lode. Glo-ria al Padre. Dell’amore.

Dio, che per l’umiliazione del tuo Figlio hairialzato il mondo prostrato per la sua cadu-ta; concedi a noi tuoi fedeli una perenne le-tizia e dopo averci liberato dai pericoli dellamorte eterna, facci godere la felicità immor-tale. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Carissimi, il Cristo ha sofferto per noi, la-sciandovi un esempio, perché seguiate lesue orme. Egli non commise peccato, némai si trovò inganno nella sua bocca; men-tre era insultato, non insultava, mentre eramaltrattato, non minacciava: ma si conse-gnava al giudice ingiusto. Egli portò nelsuo corpo i nostri peccati sul legno: per-ché, morti al peccato, viviamo per la giu-stizia: per mezzo delle sue piaghe voi fosterisanati. Eravate infatti come pecore sban-date, ma ora siete ritornati al pastore e cu-stode delle vostre anime

Mentre il Signore Gesù spezzava il pane, idiscepoli lo riconobbero. Alleluia. Io sonoil buon Pastore: Conosco il mio gregge e ilmio gregge mi conosce. Alleluia.

In quei tempo, disse Gesù ai farisei: «Iosono il buon pastore. Il buon pastore dà lasua vita per le sue pecore. Il mercenario,invece, che non è pastore, al quale non ap-partengono le pecore, se vede venire illupo, abbandona le pecore e fugge; allorail lupo rapisce e disperde le pecore. Il mer-cenario fugge, perché è mercenario, e nongli importa delle pecore. Io sono il buonpastore, e conosco le mie pecore, e le miepecore conoscono me. come il Padre cono-sce me, e io conosco il Padre; e io do lamia vita per le mie pecore. Ed ho altre pe-core, che non sono di quest’ovile: anchequelle devo condurre; e ascolteranno lamia voce, e si farà un solo gregge ed unsolo pastore».

Signore, Dio mio tu sei: ti cerco con ansia

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cim, qui dícitur Dídimus, non erat cum eis,quando venit Iesus. Dixérunt ergo et álii di-scípuli: vídimus Dóminum. Ille autem dixiteis: nisi vídero in mánibus eius fixúra clavó-rum, et mittam dígitum meum in locumclavórum et mittam manum meam in latuseius, non credam. Et post dies octo, iterumerant discípuli eius intus et Thomas cumeis. Venit Iesus, iánuis cláusis et stetit inmedio et dixit: Pax vobis. Deinde dicitThomæ: infer dígitum tuum huc et videmaunus maeas et affer manum tuam et mit-te in latus meum: et non esse incredulus,sed fidélis. Respóndit Thomas: Dóminusmeus et Deus meus. Dixit ei Iesu: Quia vi-dísti me, Thomas, credidísti, beáti qui nonvidérunt et credidérunt. Multa quidam etália signa fecit Iesus in conspéctu discipuló-rum suórum, quæ non sunt scripta in librohoc. Hæc autem scripta sunt, ut credátis,quia Iesus est Christus Filius Dei et ut cré-dentes, vítam habeátis in nomine eius.

Antiphona ad Offertorium. Angelus Dómini-ni descéndit de cælo et dixit muliéribus: Quemquæritis, surréxit, sicut dixit, alleluia.

Oratio super oblata. Súscipe múnera,Dómine, quæsumus, exultántis Ecclesiæet cui causam tanti gáudii præstitísti, per-pétuæ fructum concede lætítiæ. Per Dó-minum

Præfatio de Pascha.Vedasi nell’ Ordinario

Antiphona ad Communionem. Mittemanum tuam et cognósce loca clavórum,allelúia: et noli esse incrédulus sed fidélis,alleluia, alleluia

Postcommunio. Quæsumus, DómineDeus noster ut sacrosàncta mystéria, quæpro reparatiónis nostræ munímine contu-lísti et præsens nobis remédium esse fáciaset futúrum. Per Dóminum.

Introitus. Misericórdia Dómini plena est

venne Gesù. Allora gli altri discepoli gli dis-sero: «Abbiamo visto il Signore.» Ma egli ri-spose: «Se non vedo nelle sue mani la feritadei chiodi, se non metto il mio dito nel po-sto dei chiodi e la mia mano nel suo costato,non crederò». Otto giorni dopo, i discepolierano di nuovo in casa, e con loro anche Tom-maso. Entrò Gesù. a porte chiuse, e stette inmezzo a loro e disse: «La pace sia con voi».Poi, rivolto a Tommaso: «Metti qua il tuodito, guarda le mie mani: avvicinati con lamano e mettila nel mio costato, e non essereincredulo, ma credente». Gli rispose Tom-maso: «Signore mio e Dio mio!» E Gesù:«Tu hai creduto, Tommaso, perché mi hai ve-duto; beati coloro che non hanno visto, eppu-re hanno creduto». Gesù fece poi, in presen-za dei suoi discepoli, molti altri miracoli, chenon si trovano scritti in questo libro. Questi,invece, sono stati scritti, perché crediate cheGesù è il Cristo, il Figlio di Dio; e perché,credendo, abbiate la vita nel nome di lui.

L’angelo del Signore scese dal cielo e dissealle donne: «È risorto colui che cercate,come aveva predetto». Alleluia.

Accetta, Signore, l’offerta della tua Chiesain festa: poiché le hai dato il motivo di cosìgrande gioia, concedile anche il frutto diuna letizia perenne. Per il nostro SignoreGesù Cristo.

Stendi la tua mano, tocca il posto deichiodi, alleluia, e non essere più incre-dulo, ma comincia a credere! Alleluia,alleluia.

O Signore, Dio nostro: i santissimi miste-ri che ci hai dato a custodia della tua re-denzione, siano a noi rimedio nella vitapresente e nella futura. Per il nostro Si-gnore Gesù Cristo.

Dell’amore di Dio è piena la terra, alle-

DOMENICA 2ª DOPO PASQUA

propter Deum: sive regi quasi præcellen-ti: sive ducibus tamquam ab eo missis advindictam malefactorum, laudem vero bo-norum: quia sic est voluntas Dei, ut bene-facientes obmutescere faciatis impruden-tium hominum ignorantiam: quasi liberi,et non quasi velamen habentes malitiæ li-bertatem, sed sicut servi Dei. Omnes ho-norate: fraternitatem diligite: Deum ti-mete: regem honorificate. Servi, súbditiestote in omni timore dominis, non tan-tum bonis et modestis sed etiam dyscolis.Haec est enim gratia: in Christo Jesu Dó-mino nostro

Allelúia, alleluia. Redemptiónem misitDóminus pópulo suo. Allelùia. Oportébatpati Christum, et resúrgere a mórtuis: etita intráre in glóriam suam. Allelùia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndum Io-ánnem. In iIlo témpore: Dixit Iesus disculissuis: Modicum, et jam non videbitis me; etiterum modicum, et videbitis me: quia vadoad Patrem. Dixerunt ergo ex discipulis ejusad ínvicem: Quid est hoc quod dicit nobis:Modicum, et non videbitis me; et iterummodicum, et videbitis me, et quia vado adPatrem? Dicebant ergo: Quid est hoc quoddicit: Modicum? nescímus quid loquitur.Cognovit autem Jesus, quia volebant euminterrogare, et dixit eis: De hoc quæritis in-ter vos quia dixi: Modicum, et non videbitisme; et iterum modicum, et videbitis me.Amen, amen dico vobis: quia plorabitis, etflebitis vos, mundus autem gaudebit; vosautem contristabimini, sed tristitia vestravertetur in gaudium. Mulier cum parit, tri-stitiam habet, quia venit hora ejus; cum au-tem pepererit puerum, jam non meminitpressuræ propter gaudium, quia natus esthomo in mundum. Et vos igitur nunc qui-dem tristitiam habetis, iterum autem videbovos, et gaudebit cor vestrum: et gaudium ve-strum nemo tollet a vobis.

Antiphona ad Offertórium. Lauda. ànimamea, Dóminum: laudábo Dóminum in vitamea: psallam Deo meo, quámdiu ero, allelùia.

governanti, come suoi inviati per punire imalfattori e approvare i buoni. Poiché cosìè la volontà di Dio: che voi, facendo ilbene, chiudiate la bocca all’ignoranza de-gli uomini stolti, comportandovi da uomi-ni liberi, non come chi usa della libertàcome di una maschera per coprire la mali-zia, ma da servi di Dio. Rispettate tutti,amate i fratelli, temete Dio, onorate il re.Voi, domestici, siate sottomessi ai padronicon ogni rispetto: e non solo a quelli buo-ni ed umani, ma anche agli scontrosi.Questa, infatti, è una grazia, in Gesù Cri-sto nostro Signore.

Il Signore ha mandato il riscatto al suo po-polo. Alleluia. Cristo ha dovuto patire erisorgere dai morti, e così entrare nellagloria. Alleluia.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepo-li: «Un poco e non mi vedrete, e ancora unpoco e mi rivedrete, perché vado al Pa-dre». Allora alcuni dei suoi discepoli dis-sero fra loro: «Che cosa significa quelloche ci dice: “Un poco e non mi vedrete, eancora un poco e mi rivedrete, perché vadoal Padre”?». E dicevano: «Cosa intendecon quel suo: un poco? Non comprendia-mo ciò che dice». Gesù, conoscendo chevolevano interrogarlo, disse loro: «Vi chie-dete l’un l’altro che cosa voglia dire quelmio: “Un poco e non mi vedrete, e ancoraun poco e mi rivedrete. In verità vi dico:vi lamenterete e piangerete, mentre ilmondo godrà. Voi, invece, sarete afflitti,ma la vostra tristezza si muterà in gioia.La donna, quando sta per partorire, è nel-la tristezza, perché è giunta la sua ora; maappena ha dato alla luce il bambino, nonricorda più la sofferenza, per la gioia che èvenuto al mondo un uomo. Anche voi orasiete nella tristezza; ma io vi rivedrò e ilvostro cuore si rallegrerà, e nessuno potràtogliervi la vostra gioia».

Anima mia, loda il Signore; nella mia vitaloderò il Signore, inneggerò al mio Diofinché esisto. Alleluia.

meus, ad te de luce vígilo et in nóminetuo levábo manus meas, allelúia.

Oratio super oblata. Benedictiónem no-bis, Dómine, cónferat salutárem sacrasemper oblátio: ut, quod agit mystério,virtúte perfíciat. Per Dóminum

Præfatio de Pascha.Vedasi nell’ Ordinario

Antíphona ad Communionem. Ego sumpastor bonus: et cognósco oves meas, etcognóscunt me meæ, AIlelúia.

Postcommunio. Orémus. Præsta nobis,quæsumus, omnípotens Deus: ut, vivifi-catiònis tuæ grátiam consequéntes, intuo semper múnere gloriémur. Per Dó-minum.

Introitus. Iubiláte Deo, allelúia: psal-mum dícite nómini eius, allelúia: dateglóriam laudi eius, allelúia, allelúia, alle-lúia.~ Dícite Deo, quam terribília suntópera tua, Dómine! In multitúdine virtú-tis tuæ mentiéntur tibi inimíci tui. Gló-ria Patri

Oratio. Deus, qui errántibus, ut in viampossínt redíre iustítiæ, veritátis tuæ lu-men osténdis: de cunctis, qui christiánaprofessióne censéntur, et illa respúere,quæ huic inimíca sunt nómini; et ea, quæsunt apta, sectári. Per Dóminum.

Lectio Epistolæ beati Petri Apostoli.Carissimi, obsécro vos tamquam advenaset peregrinos abstinere vos a carnalibusdesideriis, quæ militant adversus ani-mam, conversationem vestram inter gen-tes habentes bonam: ut in eo quod detrec-tant de vobis tamquam de malefactoribus,ex bonis operibus vos considerantes, glo-rificent Deum in die visitationis. Subjec-ti igitur estote omni humanæ creaturæ

dal mattino, mentre t’invoco, ti tendo lemani. Alleluia.

Quest’offerta perennemente santa ci otten-ga, Signore, la benedizione che ci salva: ecompia con la sua efficacia ciò che opera nelmistero. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Io sono il buon Pastore, alleluia, io cono-sco il mio gregge e il mio gregge mi cono-sce, alleluia, alleluia.

Preghiamo. O Dio onnipotente, concediche sia per noi perenne titolo di gloriaquesto tuo sacramento, nel quale abbiamoricevuto la grazia della nuova vita: Per ilnostro Signore Gesù Cristo.

O terra tutta acclamate al Signore. Alle-luia: cantate la gloria al suo Nome. Al-leluia: in sua gloria elevate la lode. Al-leluia, alleluia, alleluia. ~ Dite a Dio:«O Signore, quanto tremende sono leopere tue! Per la tua smisurata potenzaa te si prostrano i tuoi nemici. Gloria alPadre

O Dio. Che mostri agli erranti la lucedella verità, perché possano tornare sullavia del bene; concedi a quanti si professa-no cristiani di respingere ciò che è con-trario a questo nome e di seguire ciò chead esso è conforme. Per il nostro SignoreGesù Cristo.

Carissimi, vi esorto, come stranieri e pel-legrini, ad astenervi dai desideri della car-ne, che fan guerra all’anima, avendo unabuona condotta in mezzo ai pagani: perchéquelli stessi che vi calunniano come mal-fattori, giudicandovi dalle vostre buoneopere, siano indotti a glorificare Dio nelgiorno della sua visita. Siate sottomessi, acausa del Signore, ad ogni umana istitu-zione: sia al re, perché egli è sovrano, sia ai

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DOMENICA 3ª DOPO PASQUA

Allelùia, allevia. Déxtera Dómini fecitvirtùtem: déxtera Dòmini exaltàvit me.Allelùia. ~ Christus resùrgens ex mórtuis,iam non móritur: mors illi ultra non do-minábitur. Allelùia

Sequéntia sancti Evangélii secùndumIoánnem. In illo témpore dixit Iesus discí-pulis suis: vado ad eum qui misit me; etnemo ex vobis interrogat me: Quo vadis?Sed quia hæc locutus sum vobis, tristitiaimplevit cor vestrum. Sed ego veritatemdico vobis: expedit vobis ut ego vadam: sienim non abíero, Paráclitus non veniet advos; si autem abíero, mittam eum ad vos.Et cum vénerit ille, arguet mundum depeccato, et de justitia, et de iudicio. Depeccato quidem, quia non crediderunt inme. De justitia vero, quia ad Patrem vado,et jam non videbitis me: de judicio autem,quia princeps hujus mundi iam judicatusest. Adhuc multa habeo vobis dícere, sednon potestis portare modo. Cum autem vé-nerit ille Spiritus veritatis, docebit vos om-nem veritatem: non enim loquetur a seme-típso, sed quæcumque audiet loquetur, etquæ ventura sunt annuntiabit vobis. Illeme clarificabit, quia de meo accipiet, et an-nuntiabit vobis.

Antiphona ad Offertorium. IubiláteDeo, univérsa terra, psalmum dícite nómi-ni eius: veníte, et audite, et narrábo vobis,omnes qui timétis Deum, quanta fecit Dó-minus ànimæ mea, allelùia.

Oratio super oblata. Deus, qui nos, perhuius sacrifícii venerànda commércia,unius summæ divinitátis participes effecí-sti: præsta, quæsumus: ut, sicut tuam co-gnòscimus veritàtem, sic eam dignis móri-bus assequàmur. Per Dóminum.

Præfatio de Pascha.Vedasi nell’ Ordinario

Antiphona ad Communionem. Cum vé-nerit Paràclitus, Spiritus veritàtis, ille ár-guet mundum de peccato, et de iustítia, etde iudício, allelùia, allelùia.

La destra del Signore opera potenza, ladestra del Signore mi innalza. ~ Alleluia.~ Cristo, risorto dai morti, non muorepiù: la morte non ha più potere su di lui.Alleluia.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepo-li: «Vado a colui che mi ha mandato, enessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”Ma poiché vi ho detto queste cose, la tri-stezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vidico la verità: è meglio per voi che io vada.Perché se io non vado, non verrà a voi ilParàclito; se invece io vado, lo manderò avoi. E quando verrà lui, confuterà il mon-do riguardo al peccato, alla giustizia e algiudizio. Riguardo al peccato, perché nonhanno creduto in me; riguardo alla giusti-zia, perché vado al Padre e non mi vedretepiù; riguardo al giudizio, perché il princi-pe di questo mondo è giudicato. Ho anco-ra molte cose da dirvi, ma ora non siete ingrado di sostenerle. Quando invece verràlui, lo Spirito di verità, vi guiderà alla ve-rità tutta intera. Egli, infatti, non parleràda se stesso, ma vi dirà tutto ciò che ascol-ta, e vi annuncerà le cose che verranno.Egli mi glorificherà, perché prenderà delmio e ve lo annuncerà».

O terra tutta acclamate al Signore, cantatela gloria al suo Nome. O voi tutti che te-mete Dio, venite e ascoltate: vi voglio nar-rare quanto il Signore ha per me operato.Alleluia.

O Dio, per il santo scambio di queste of-ferte, ci hai reso partecipi della tua unica eperfettissima natura divina: e poiché cono-sciamo la tua verità, concedi a noi di at-tuarla con una degna condotta di vita. Peril nostro Signore Gesù Cristo.

Quando il Paraclito sarà venuto, lo Spiri-to di verità, accuserà il mondo riguardoal peccato, alla giustizia e al giudizio. Al-leluia.

Oratio super oblata. His nobis, Domine,mystériis conferátur, quo, terréna desidé-ria mitigántes, discámus amáre celéstia.Per Dóminum.

Præfatio de Pascha.Vedasi nell’Ordinario

Antiphona ad Communionem. Módi-cum, et non vidébitis me, allelùia: iterummédicum, et vidébitis me, quia vado adPatrem. allelùia. aIlelùia.

Postcommunio. Sacraménta quæ sumpsí-mus, quæsumus, Dómine et spirituálibusnos instáurent aliméntis, et corporá1ibustueántur auxílis. Per Dòminum.

Introitus. Cantáte Dòmino cànticum no-vum, allelúia: quia mirabília fécit Dómi-nus, allelùia: ante conspéctum géntiumrevelàvit iustitiam suam, alleluia, allelùia,allelùia. ~ Salvàvit sibi déxtera eius etbràcchium sanctum eius. Glòria Patri.Cantàte.

Oratio. Deus, qui fidélium mentes uniuséfficis vo1untátis: da pòpulis tuis id amà-re quod præcipis, id desideráre quod pro-míttis; ut inter mundánas varietàtes ibinostra fixa sint corda, ubi vera sunt gàu-dia. Per Dòminum.

Léctio Epístolæ beàti Iacóbi Apóstoli.Caríssimi: Omne datum óptimum, et omnedonum perféctum desúrsum est, descén-dens a Patre lùminum, apud quem non esttransmutàtio, nec vicissitùdinis obumbrà-tio. Voluntàrie enim génuit nos verbo veri-tátis. ut simus initium áliquod creatúræeius. Scitis, fratres mei dilectissimi: sit au-tem omnis homo velox ad audiéndum, tar-dus autem ad loquéndum, et tardus adiram. Ira enim viri, iustítiam Dei non ope-ràtur. Propter quod abiciéntes omnem im-mundítiam et abundántiam malítiæ, inmansuetùdine suscípite ínsitum verbum,quod potest salvàre ánimas vestras.

Per questi misteri, concedi, a noi, Signore,di moderare i desideri terreni e insegnaciad amare le cose del cielo. Per il nostro Si-gnore Gesù Cristo.

Poco tempo, e voi non mi vedrete, alle-luia: un poco ancora, e voi mi rivedrete,perché salgo dal Padre. Alleluia.

O Signore, il sacramento che abbiamo ri-cevuta ci ristori come alimento dello spi-rito e ci protegga come aiuto del corpo.Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Canto nuovo cantate al Signore. Alleluia:poiché fatti mirabili egli ha operato. Al-leluia: la sua bontà ha rivelato alle genti.Alleluia, alleluia, alleluia. ~ La sua de-stra gli ha dato salvezza, la forza della suasantità lo ha salvato. Gloria al Padre.Canto nuovo.

O Dio. che unisci in una sola volontà gli ani-mi dei tuoi fedeli, concedi al tuo popolo diamare ciò che comandi, di desiderare ciò cheprometti; poiché in mezzo alle vicende delmondo siano fissi i nostri cuori dove sono levere gioie. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Carissimi, ogni cosa ottima che ci è data eogni dono perfetto viene dall’alto, scen-dendo dal Padre delle luci, presso il qualenon esistono le variazioni, né le ombre delmutamento. Per suo volere ci generò conla parola di verità, perché fossimo come leprimizie delle sue creature. Voi lo sapete,fratelli miei amatissimi. Ogni uomo siapronto ad ascoltare, ma lento a parlare elento all’ira: l’ira dell’uomo, infatti, nonattua la giustizia di Dio. Perciò, deponen-do ogni immondezza e ogni sfogo di mal-vagità, con docilità accogliete la parola,seminata in voi, che ha potere di salvare levostre anime.

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DOMENICA 4ª DOPO PASQUA

scípulìs suis: Amen, amen dico vobis: Siquid petiéritis Patrem in nomine meo, da-bit vobis. Usque modo non petistis quidc-quam in nomine meo. Petite et accipietis,ut gaudium vestrum sit plenum. Hæc inproverbiis locutus sum vobis; venit hora,cum iam non in proverbiis loquar vobis,sed palam de Patre annuntiabo vobis. Illodie in nomine meo petetis, et non dico vo-bis quia ego rogabo Patrem de vobis; ipseenim Pater amat vos, quia vos me amastiset credidistis quia ego a Deo exivi. Exivi aPatre et veni in mundum; iterum relinquomundum et vado ad Patrem. Dicunt ei di-scipuli eius: Ecce nunc palam loqueris, etproverbium nullum dicis. Nunc scimusquia scis omnia et non opus est tibi, utquis te interroget; in hoc credimus quia aDeo existi”.

Antiphona ad Offertorium. Benedícitegentes, Dóminum Deum nostrum, etobaudíte vocem laudis eius: qui pósuit àni-mam meam ad vitam, et non dedit com-movéri pedes meos: benedíctus Dóminus,qui non àmovit deprecatiànem meam, etmisericórdiam suam a me, allelùia.

Oratio super oblata. Sùscipe, Dómine,fidélium preces cum oblatiónibus hostiá-rum, ut, per hæc piæ devotiónis offícia, adcæléstem glóriam transeàmus. Per Dómi-num.

Præfatio de Pascha.Vedasi nell’ Ordinario

Antiphona ad Communionem. CantáteDómino, allelùia: cantáte Dòmino, et be-nedícite nomen eius: bene nuntiáte de diein diem salutàre eius, allelùia, alleluia.

Postcommunio. Orémus. Tribue nobis,Dómine, cæléstis mensæ virtùte satiátis:et desideráre quæ recta sunt, et desiderátapercípere. Per Dóminum

chiederete al Padre nel mio nome, egli velo darà. Finora non avete chiesto nulla nelmio nome: chiedete ed otterrete, perché lavostra gioia sia piena. Vi dissi queste cosein parabole. Viene l’ora in cui non vi par-lerò più in parabole, ma apertamente viparlerò del Padre. In quel giorno chiede-rete nel mio nome: e non dico che io pre-gherò il Padre per voi, poiché il Padrestesso vi ama: infatti, mi avete amato eavete creduto che io sono uscito da Dio.Sono uscito dal Padre e sono venuto nelmondo; di nuovo lascio il mondo e tornoal Padre». Gli dissero i suoi discepoli:«Ecco, adesso parli apertamente e nondici alcuna parabola. Ora, conosciamo chesai tutto e non hai bisogno che alcuno tiinterroghi; perciò noi crediamo che seiuscito da Dio».

Benedite, popoli, il nostro Dio, e fate udi-re il canto della sua lode: Egli ha posto lanostra anima tra i viventi e non ha reso in-certo il nostro piede. Benedetto sia dun-que il Signore, che non ha ripudiato la miapreghiera, e non ha tolto da me il suoamore. Alleluia

Accetta, Signore, con l’offerta le preghieredel sacrificio, le preghiere dei tuoi fedeli:e per l’efficacia di questo santo rito possia-mo giungere alla gloria celeste. Per il no-stro Signore Gesù Cristo.

Cantate al Signore: alleluia, cantate e be-nedite il suo Nome, annunciate da giornoa giorno la sua salvezza. Alleluia, alleluia.

Preghiamo. A noi rinvigoriti dalla mensaceleste, concedi, o Signore, di desiderare ilbene, e di ottenerlo a misura del nostro de-siderio. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Postcommunio. Orémus. Adésto nobis,Dómine Deus noster: ut per hæc, quæ fidé-litur súmpsimus et purgémur a vitiis, et aperículis ómnibus eruàmur. Per Dòminum.

Introitus. Vocem iucunditàtis annuntià-te, et audiàtur, allelùia: annuntiàte usquead extrémum terræ: liberávit Dóninus pó-pulum suum, allelúia, allelúia. ~ IubilàteDeo, omnis terra, psalmum dícite nóminieius date glóriam laudi eius. Glòria Patri.Vocem.

Oratio. Orémus. Deus, a quo bona cun-cta procédunt, largíre supplicibus tuis:ut cogitémus, te inspirànte, quæ rectasunt; et, te gubernànte, éadem faciàmus.Per Dóminum.

Léctio Epístolæ beàti Iacòbi Apóstoli.Caríssimi: Estóte factóres verbi, et non au-ditòres tantum: falléntes vosmetímpsos.Quia si quis auditor est verbi et non fac-tor, hic comparábitur viro consideràntivultum nativitátis suæ in spéculo: consi-derávit enim se, et ábiit, et statim oblítusest, qualis fùerit. Qui autem perspéxeritin legem perféctam 1ibertátis, et permàn-serit in ea, non auditor obliviósus factus,sed factor óperis hic beàtus in facto suoerit. Si quis autem putat se religiòsumesse, non refrénans linguam suam, sed se-dùcens cor suum, huius vana est re1igio.Religio munda, et immaculàta apudDeum et Patrem, hæc est: Visitàre pupil-los, et viduas in tribulatióne eórum, etimmaculàtum se custodire ab hoc sæculo.

Allelùia, allelùia. Surréxit Christus, et il-lùxit nobis, quos redémit sánguine suo.

Allelùia. Exivi a Patre et veni in mun-dum; iterum relinquo mundum et vado adPatrem. Allelùia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumIoánnem. In illo témpore dixit Iesus di-

Assistici, o Dio nostro Signore, per questosacramento che abbiamo ricevuto con fede,e concedi a noi di essere purificati dalmale e liberati da tutti i pericoli. Per ilnostro Signore Gesù Cristo.

Con voce di gioia narrate e questo fateascoltare, Alleluia: fatelo giungere agliestremi del mondo: Dio ha liberato il po-polo suo, Alleluia, alleluia. ~ O terra tut-ta, acclamate al Signore, cantate la gloriaal suo Nome, in sua gloria elevate la lode.Gloria al Padre. Con voce.

O Dio, dal quale derivano tutti i beni, ri-spondi alle nostre suppliche: e concedi anoi di pensare, con la tua ispirazione, ciòche è giusto e di compierlo, sotto la tuaguida. Per il nostro Signore Gesù Cristo

Carissimi siate operatori della parola, e nonuditori soltanto, ingannando voi stessi. In-fatti, se uno ascolta la parola e non la met-te in pratica, assomiglia ad un uomo che os-serva nello specchio la sua fisionomia: eglicontempla se stesso, ma poi se ne va e subi-to dimentica com’era. Ma chi, invece, pene-tra profondamente nella legge perfetta del-la libertà, e vi aderisce. non come uditoreimmemore, ma come realizzatore di opere,costui nel praticarla sarà beato. Se qualcunocrede di essere religioso, ma non mette fre-no alla propria lingua e inganna così il suocuore, vana è la sua religione. Davanti aDio, il Padre, la religione pura e senza mac-chia è questa: soccorrere gli orfani e le ve-dove nella loro sventura, e conservarsi in-contaminati da questo mondo.

Cristo è risorto da morte, la sua luce brillasu di noi, egli ci ha redenti nel suo sangue.

Alleluia. Sono uscito dal Padre e sono ve-nuto nel mondo; di nuovo lascio il mondoe torno al Padre. Alleluia

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepo-li: «In verità, in verità vi dico: ciò che voi

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DOMENICA 5ª DOPO PASQUA

DOMENICA DELL’ASCENSIONE

tur qui convénerant, interrogabant eumdicéntes: “Domine, si in témpore hocrestitues regnum Isræli?”. Dixit autemeis: “Non est vestrum nosse temporavel momenta, quæ Pater pósuit in suapotestáte, sed accipietis virtutem, su-perveniéntis Spiritus Sancti in vos, etéritis mihi testes et in Ierusalem et inomni Iudæa et Samaria et usque ad ul-timum terræ”. Et cum hæc dixisset, vi-dentibus illis, elevátus est, et nubes su-scepit eum ab oculis eórum. Cumqueintueréntur in cælum, eunte illo, ecceduo viri astitérunt iuxta illos in vesti-bus albis, qui et dixerunt: “Viri Gali-læi, quid statis aspicientes in cælum?Hic Iesus, qui assumptus est a vobis incælum, sic veniet quemadmodum vidi-stis eum euntem in cælum”.

Allelùia, allelùia. Ascéndit Deus in iubila-tióne, et Dóminus in voce tubæ. Allelùia. ~Dóminus in Sina in sancto, ascéndens in al-tum, captívam duxit captivitátem. Alleluia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumMarcum. In illo témpore: Recumbéntibusùndecim discípulis, appàruit illis Iesus etexprobràvit increduIitàtem eórum, et duri-tiam cordis: quia iis, qui viderant eum re-surrexísse, non credíderunt. Et dixit eis:Eùntes mundum univérsum, prædicáteEvangélium omni creatúræ. Qui credíderitet baptizátus fúerit, salvus erit: qui veronon credíderit, condemnábitur. Signa au-tem eos, qui credíderint, hæc sequéntur: Innómine meo dæmónia eícient: linguis lo-quéntur novis: serpéntes tollent: et si mor-tíferum quid bíberint, non eis nocébit: su-per ægros manus impónent, et bene habé-bunt: Et Dominus quidem postquam locù-tus est eis adsumptus est in cælum et sedita dextris Dei, illi autem profecti prædica-verunt ubique, Domino cooperante et ser-monem confirmante, sequentibus signis.

Antiphona ad Offertorium. AscénditDeus in iubilatióne. et Dóminus in vocetubæ, allelùia,

essi lo interrogarono, dicendo: «Signore, èquesto il tempo in cui ristabilirai il regnoin Isræle?». Egli rispose: «Non spetta a voiconoscere i tempi e i momenti, che il Padredispose con la sua autorità: ma riceverete lapotenza dello Spirito Santo, che scenderà sudi voi, e mi sarete testimoni in Gerusalem-me e in tutta la Giudea, e nella Samaria efino all’estremità della terra». Detto que-sto, sotto i loro sguardi, si elevò; e unanube lo sottrasse ai loro occhi. E guardava-no attoniti al cielo, mentre egli si allonta-nava; quand’ecco apparvero accanto a lorodue uomini in bianche vesti, che dissero:«Uomini di Galilea, perché rimanete aguardare verso il cielo? Questo Gesù, che dimezzo a voi è stato elevato in cielo, cosìverrà nello stesso modo che voi lo contem-plaste ascendente al cielo».

Ascende fra canti di gioia, il Signore fravoci di trombe. Alleluia. Il Signore dallasanta montagna sale al cielo liberando iprigionieri. Alleluia.

In quel tempo, mentre gli undici erano amensa, Gesù apparve loro e biasimò la loroincredulità e durezza di cuore, poiché nonavevano creduto a quelli che l’avevano vistorisorto. E disse loro: «Andate nel mondo in-tero ad annunciare il Vangelo ad ogni crea-tura. Chi crederà e sarà battezzato, saràsalvo; chi invece non crederà, sarà condan-nato. Ed ecco i miracoli che accompagne-ranno Coloro che avranno creduto: nel mionome scacceranno i demoni, parleranno lin-gue nuove, prenderanno in mano i serpentie, se berranno qualche veleno, non farà loroalcun male; imporranno le mani sugli in-fermi ed essi guariranno». E il SignoreGesù, dopo aver così parlato loro, fu elevatoin cielo, e siede alla destra di Dio. Ed essiandarono a predicare dovunque, e il Signoreoperava con loro, e confermava la parola coni miracoli che l’accompagnavano.

Dio è salito con immenso clamore, il Si-gnore è salito con squilli di trombe, Al-leluia.

Introitus. Viri Galilæi, quid admirámi-ni aspicientes in cælum? allelùia: que-madmodum vidistis eum ascendéntem incælum, ita véniet, allelùia, allelùia, alle-luia ~ Omnes gentes, plàudite mànìbus:iubiláte Deo in voce exsultatiónis. Glo-ria Patri.

Oratio. Orémus. Concéde, quæsumus,omnipotens Deus: ut qui hodiérna dieUnigénitum tuum Redemptórem nostrumad cœlos ascendis: se crédimus ipsi quo-que mente in cælestibus habitémus. Pereùndem Dóminum.

Léctio Actum Apostolórum. Primumquidem sermonem feci de omnibus, oTheophile, quæ coepit Iesus fácere etdocére, usque in diem, qua, cum præce-piens apostolis per Spiritum Sanctum,quos elégit, assumptus est; quibus etpræbuit seipsum vivum post passionemsuam in multis argumentis, per diesquadraginta apparens eis et loquens ea,quæ sunt de regno Dei. Et convéscenspræcepit eis ab Hierosólymis ne disce-derent, sed exspectárent promissiónemPatris, quam audistis (inquit) per osmeum, quia Ioánnes quidem baptizávitaqua, vos autem baptizábimini in Spiri-tu Sancto non post multos hos dies. Igi-

Uomini di Galilea, perché rimanete aguardare il cielo? Alleluia. Come lo vede-ste salire al cielo, così dovrà tornare. Alle-luia, alleluia, alleluia. ~ O popoli tutti,applaudite con forza, lodate il Signore convoci di festa! Gloria al Padre. Uomini diGalilea.

Preghiamo. O Dio onnipotente, noi cre-diamo che oggi il nostro Redentore, tuoFiglio, è salito al cielo: concedi che noipure abitiamo con lo spirito nella patriaceleste. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Nella mia prima narrazione, o Teófilo, horaccontato tutto quello che Gesù cominciòa fare e a insegnare, fino al giorno in cui,dopo aver dato mediante lo Spirito Santo isuoi ordini agli apostoli da lui prescelti, fuelevato in cielo. Ad essi, dopo la sua passio-ne, si presentò vivo, con molte prove, appa-rendo loro durante quaranta giorni e par-lando del regno di Dio. E, prendendo cibocon essi, ordinò loro di non allontanarsi daGerusalemme, ma di aspettare la promessadel Padre. «Quella promessa, disse, cheavete udito dal la mia bocca: poiché Gio-vanni ha battezzato con l’acqua, ma voi sa-rete battezzati nello Spirito Santo, non framolti giorni». Essendosi dunque riuniti,

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Allelúia, allelúia. Regnávit Dóminus su-per omnes gentes: Deus sedet super sedemsanctam suam. Allelúia. ~ Non vos relín-quam órphanos: vado, et vénio ad vos, etgaudébit cor vestrum. Allelúia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumIoànnem. In illo témpore dixit Iesus di-scípulis suis: Cum vénerit Paràclitus,quem ego mittam vóbis a Patre, Spiritumveritátis, qui a Patre procédit, ille testi-mónium perhibébit de me: et vos testimò-nium perhibébitis, quia ab inítio mecumestis. Hæc locutus sum vobis, ut non scan-dalizémini. Absque synagógis facient vos:sed venit hora, ut omnis, qui intérficitvos. arbitrétur obséquium se præstáreDeo. Et hæc fácient vobis, quia non nové-runt Patrem, neque me. Sed hæc locùtussum vobis ut, cum vénerit hora eórum, re-miniscámini, quia ego dixi vobis.

Antiphona ad Offertorium.AscénditDeus in iubilatióne, et Dòminus in vocetubæ, allelùia.

Oratio super oblata. Sacrifícia nos, Dó-mine, immaculàta puríficent: et méntibusnostris supérnæ gràtiæ dent vigórem. PerDóminum.

Præfatio Ascensionis Domini.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Pater,cum essem cum eis, ego servàbam eos,quos dedísti mihi, allelùia: nunc autem adte vénio: non rogo, ut tollas eos de mundo,sed ut serves eos a malo, allelùia, allelùia.

Postcommunio. Repléti, Dómine, muné-ribus sacris: da, quæsumus; ut in gratiarumsemper actióne manemus. Per Dóminum.

Dio regna sopra tutte le nazioni, Diosiede sul suo trono di santità. Alleluia.~ Non vi lascerò orfani. Vado, ma ritor-no a voi, e il vostro cuore avrà gioia.Alleluia.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepo-li: «Quando sarà venuto il Paráclito, cheio manderò a voi dal Padre, lo Spirito diverità che dal Padre procede, egli mi ren-derà testimonianza. Anche voi mi rende-rete testimonianza, poiché siete con mefin dal principio. Vi ho detto questo, per-ché non vi scandalizziate. Vi scaccerannodalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cuichi vi uccide crederà di rendere onore aDio. E vi faranno così, perché non hannoconosciuto né il Padre né me. Ma vi hodetto queste cose, perché, quando saràgiunta quell’ora, vi ricordiate che io vel’ho detto»

Dio è salito con immenso clamore, il Si-gnore è salito con squilli di tromba, al-lelùia.

O Signore, questo sacrificio senza macchiaci purifichi, e comunichi alle nostre animeil vigore della grazia celeste. Per il nostroSignore Gesù Cristo.

Padre, quando stavo con loro, io custodivoquelli che mi hai dato, alleluia, ma ora date io ritorno; non ti chiedo di toglierli dalmondo, ma di custodirli dal male, alleluia,alleluia.

Preghiamo. Ci hai colmati, o Signore, deituoi santi doni: concedi a noi di vivere incontinuo rendimento di grazie. Per il no-stro Signore Gesù Cristo.

Oratio super oblata. Sùscipe. Dómine,mùnera, quæ pro Filii tui gloriósa Ascen-sióne deférimus et concéde propítius ut apræséntibus periculis liberémur, et ad vi-tam perveniàmus ætérnam. Per eùndemDóminum

Præfatio Ascensionis Domini.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. PsàlliteDómino, qui ascéndit super cælos cæló-rum ad Oriéntem, allelùia.

Postcommunio. Orémus. Præsta nobis,qu?sumus, omnípotens et miséricorsDeus: ut, quæ visibílibus mystériis su-ménda percépimus, invisíbili consequámur efféctu. Per Dóminum.

Introitus. Exàudi, Dómine, vocem,meam, qua c1amávi ad te, alleluia: tibi di-xit cór meum, quæsívi vultum tuum, vul-tum tuum, Dómine, requíram: ne avértasfàciem tuam a me, allelùia, allelùia. ~ Dó-minus illuminàtio mea, et salus mea:quem timébo? Glória Patri. Exáudi.

Oratio. Orémus. Omnípotens sempitérneDeus: fac nos tibi semper et devótam gére-re voluntàtem; et maiestati tuæ sincérocorde servire. Per Dóminum.

Léctio Epistolæ beati Petri Apóstoli.Estote itaque prudentes et vigilate in ora-tionibus ante omnia mutuam in vobisme-tipsis caritatem continuam habentes, quiacaritas operit multitudinem peccatorum,Hospitales invicem sine murmuratione,unusquisque, sicut accepit gratiam, in al-terutrum illam administrantes, sicut bonidispensatores multiformis gratiae Dei, siquis loquitur, quasi sermones Dei. Si quisministrat tamquam ex virtute quam ad-ministrat Deus ut in omnibus honorifice-tur Deus per Iesum Christum Dóminumnostrum.

Accetta, Signore, le offerte che ti presen-tiamo celebrando la gloriosa ascensionedel tuo Figlio: e per la tua bontà concedi anoi, di essere liberati dai pericoli di questavita e di giungere alla vita eterna. Per ilnostro Signore Gesù Cristo.

Inneggiate al Signore, poiché ascende nel-l’alto dei cieli verso l’Oriente, alleluia.

Preghiamo. Dio onnipotente e misericor-dioso, concedi a noi che del cibo ricevutovisibilmente nel mistero, sperimentiamol’invisibile efficacia. Per il nostro SignoreGesù Cristo.

Ascolta, Signore, la mia voce: a te io gri-do: Alleluia; di te ha detto il mio cuore:cercate il mio Volto. Il tuo Volto, Signore,io cerco. da me non tenerlo lontano. Alle-luia, alleluia. ~ Il Signore è mia luce e miasalvezza: di chi avrò timore? ~ Gloria alPadre. ~ Ascolta.

Preghiamo. Onnipotente ed eterno Dio, con-cedi a noi di aver sempre una volontà a te sot-tomessa e di servire alla tua maestà con purez-za di cuore. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Dalla prima Lettera di San Pietro Aposto-lo. Carissimi, siate prudenti e vigilanti perattendere alla preghiera, ma soprattuttoabbiate fra voi una costante carità, poichéla carità copre una moltitudine di peccati.Siate ospitali gli uni verso gli altri senzamormorare. Il dono che ciascuno ha ricevu-to, mettetelo al servizio degli altri comebuoni amministratore della multiformegrazia di Dio. Chi ha il dono della parola,la annunci come la parola di Dio; chi eser-cita un ministero, lo eserciti con la forzache Dio dispensa: perché in tutto sia glori-ficato Dio, per Gesù Cristo nostro signore.

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DOMENICA DOPO L’ASCENSIONE

DOMENICA DI PENTECOSTE

squisque lingua sua illos loquentes. Stupe-bant autem et mirabantur dicentes: Nonneecce omnes isti, qui loquuntur, Galilæisunt? Et quomodo nos audimus unusqui-sque propria lingua nostra, in qua nati su-mus? Parthi et Medi et Elamitæ et qui ha-bitant Mesopotamiam, Iudæam quoque etCappadociam, Pontum et Asiam, Phrygiamquoque et Pamphyliam, Ægyptum et partesLibyæ, quæ est circa Cyrenem, et advenæRomani, Iudæi quoque et proselyti, Creteset Arabes, audivimus loquentes eos nostrislinguis magnalia Dei.

Allelùia, allelùia. Emítte Spíritum tuum,et creabùntur: et renovàbis fàciem, terræ.AIlelùia. (Hic genuflectitur). Veni, SancteSpíritus, reple tuórum corda fidélium: ettui amòris in eis ignem accénde. Allelùia.

Sequentia. Veni, Sancte Spiritus, et emit-te cælitus Iucis tuæ rádium. ~ Veni, paterpàuperum, veni, dator mùnerum, veni, lu-men córdium. ~ Consolàtor óptime, dulcishospes ánimæ, dulce refrigérium. ~ In la-bòre réquies, in æstu tempéries, in fletusolátium. ~ O lux beatíssima, reple cordisintima tuórum fidélium. ~ Sine tuo nùmi-ne, nihil est in hómine, nihil est innó-xium. ~ Lava quod est sórdidum, rigaquod est áridum, sana quod est sáucium. ~Lava quod est frigidum, rege quod est dé-vium. Da tuis fidélibus, in te confidénti-bus, sacrum septenàrium. ~ Da virtùtisméritum, da salutis éxitum, da perénnegudium. Amen. Allelùia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumIoànnem. In illo témpore dixit Iesus discí-pulis suis: si quis diligit me, sermonemmeum servabit et Pater meus diliget eumet ad eum veniemus et mansiones apudeum faciemus: qui non diligit me sermonesmeos non servat, et sermonem quem audi-stis non est meus, sed eius qui misit me Pa-tris. Hæc locutus sum vobis apud vos ma-nens. Paráclitus autem Spiritus Sanctus,quem mittet Pater in nomine meo, ille vosdocebit omnia et súggeret vobis omnia

ta, poiché ciascuno li udiva parlare nellapropria lingua. E tutti si stupivano, e me-ravigliati dicevano: «Non sono forse Gali-lei, tutti costoro che parlano? E come noili udiamo ciascuno nella nostra lingua ma-terna? Parti, Medi ed Elamìti, abitantidella Mesopotàmia, della Giudea e dellaCappadòcia, del Ponto e dell’Asia, dellaFrigia e della PanElla, dell’Egitto e dellaLibia cirenaica, Romani qui residenti,Giudei e proséliti, Cretesi ed Arabi, liudiamo parlare, nelle nostre lingue, legrandezze di Dio».

Manda il tuo Spirito, e tutto è creato; erinnovi la faccia della terra. Alleluia. Ge-nuflessione. Vieni, Spirito Santo, riempi icuori dei fedeli, accendi il fuoco del tuoamore.

Vieni, Spirito santo, manda a noi dal cieloun raggio della tua luce. Vieni, padre deipoveri, vieni, datore dei doni, vieni, lucedei cuori. Consolatore perfetto, ospite dol-ce dell’anima, dolcissimo sollievo. Nellafatica, riposo, nel calore, riparo, nel pian-to, conforto. O luce beatissima, invadi in-timamente il cuore dei tuoi fedeli. Senzala tua forza, nulla è nell’uomo, nulla senzacolpa. Lava ciò che è sordido, bagna ciòche è arido, sana ciò che sanguina. Piegaciò che è rigido, scalda ciò che è gelido,drizza ciò che travia. Dona ai tuoi fedeliche confidano in te i sette santi doni.Dona virtù e premio, dona morte santa,dona eterna gioia. Amen. Alleluia.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepo-li: «Se uno mi ama, osserverà la mia paro-la, e il Padre mio lo amerà e verremo a luie faremo dimora in lui. Chi non mi ama,non osserva le mie parole. E la parola cheavete ascoltata non è mia, ma del Padreche mi ha mandato. Vi ho detto questo,mentre sono ancora con voi. Ma il Paràclì-to, lo Spirito Santo, che il Padre manderànel mio nome, vi insegnerà tutto e vi ri-chiamerà alla mente tutto ciò che io vi hodetto. Vi lascio la pace, vi do la mia pace;

Introitus. Spíritus Dómini replévit or-bem terárrum, allelùia: et hoc quod cónti-net ómnia, sciéntiam hahet vocis, allelùia,allelùia, allelùia. ~ Exsùrgat Deus, et dis-sipéntur inimíci eius: et fùgiant, qui odé-runt eum, a fácie eius. ~ Glória Patri. ~Spiritus.

Oratio. Orémus. Deus qui hodiérna diecorda fidélium Sancti Spiritus illustratió-ne docuísti: da nobis in eódem Spiritu rec-ta sápere; et de eius semper consolatiónegaudére. Per Dóminum nostrum IesumChristum Fílium tuum, qui tecum vivit etregnat in unitàte eiùsdem...

Léctio Actuum Apostolórum. Cum com-pleretur dies Pentecostes, erant omnes pari-ter in eodem loco. Et factus est repente decælo sonus tamquam advenientis spiritusvehementis et replevit totam domum, ubierant sedentes. Et apparuerunt illis disperti-tæ linguæ tamquam ignis, seditque suprasingulos eorum; et repleti sunt omnes Spiri-tu Sancto et coeperunt loqui aliis linguis,prout Spiritus dabat eloqui illis. Erant au-tem in Ierusalem habitantes Iudæi, viri re-ligiosi ex omni natione, quæ sub cælo est;facta autem hac voce, convenit multitudo etmente confusa est, quoniam audiebat unu-

Lo Spirito del Signore ha riempito l’uni-verso. Alleluia: e poiché tutto abbraccia,conosce ogni parola. Alleluia, alleluia, al-leluia. ~ Sorga Dio, i suoi nemici si di-sperdano; e quelli che 1’odiano, fugganodal suo Volto. ~ Gloria al Padre. ~ LoSpirito.

Preghiamo. O Dio, che hai istruito ituoi fedeli, illuminando i loro cuoricon la luce dello Spirito Santo: concedia noi di avere nello stesso Spirito il gu-sto del bene, e di godere sempre del suoconforto. Per il nostro Signore GesùCristo.

Al compiersi dei giorni della Pentecoste,tutti i discepoli erano radunati nello stes-so luogo; e all’improvviso venne dal cieloun suono come di vento impetuoso, eriempì tutta la casa in cui erano riuniti. Eapparvero loro lingue come di fuoco, chesi spartivano, posandosi ognuna su ciascu-no di essi. E tutti furono ripieni di SpiritoSanto, e cominciarono a parlare in linguediverse, come lo Spirito Santo dava lorodi. esprimersi. Si trovavano allora a Geru-salemme dei Giudei devoti, venuti da ogninazione che è sotto il cielo. Sentito quelfragore, si radunò la folla e rimase attoni-

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córdiam suam. ~ Dómine, Dóminus noster,quam admirábiIe est nomen tuum in uni-vérsa terra! Glória Patri. ~ Benedicta sit.

Oratio. Orémus. Omnípotens sempitérneDeus, qui dedisti fàmulis tuis in confes-sìòne veræ fidei, ætérnæ Trinitátis gló-riam agnóscere, et in poténtia maiestàtisadoràre unitátem: quæsumus; ut, eiusdemfidei firmitáte, ab ómnibus semper munià-mur advérsis. Per Dòminum nostrum.

Léctio Epistolæ beati Pauli Apóstoli adRomànos. O altitudo divitiarum et sa-pientiæ et scientiæ Dei! Quam incompre-hensibilia sunt iudicia eius, et investiga-biles viæ eius! Quis enim cognovit sensumDomini? Aut quis consiliarius eius fuit?Aut quis prior dedit illi, et retribuetur ei?Quoniam ex ipso et per ipsum et in ipsumomnia: ipsi gloria in sæcula. Amen.

Graduale. Benedíctus es, Dómine, qui in-tuéris abyssos, et sedes super Chérubim. ~Benedíctus es Dómine, in firmaménto cæli,et laudàbilìs in sæcula. Allelùia, alleluia. ~Benedíctus es, Dómine, Deus patrum nostró-rum. et laudábilis in sæcu1a. ~ Allelùia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumMatthæum. In illo témpore dixit Iesus di-scípulis suis: data est mihi omnis potestasin cælo et in terra. Euntes ergo docete om-nes gentes, baptizantes eos in nomine Pa-tris et Filii et Spiritus Sancti: docentes eosservare omnia quæcumque mandavi vobis.Et ecce ego vobiscum sum omnibus die-bus, usque ad consummationem sæculi

Antiphona ad Offertorium. Benedictussit Deus Pater, unigenitùsque Dei Filius,Sanctus quoque Spiritus: quia fecit nobí-scum misericòrdiam suam.

Oratio super oblata. Sanctifica, quæsu-mus, Dómine Deus noster, per tui sanctinóminis invocatiónem, huius oblatiónishóstiam: et per eam nosmetipsos tibi pér-fice munus ætèrnum. Per Dóminum.

Præfatio de SS.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Dio, quanto è mirabile il tuo Nome sututta la terra. ~ Gloria al Padre. ~ Sia be-nedetta.

Preghiamo. O Dio onnipotente ed eterno, tuhai concesso a noi, tuoi servi, di conoscerecon la professione della vera fede, la gloriadell’eterna Trinità e di adorare l’Unità nellapotenza della maestà divina: difendici daogni avversità per la saldezza di questa nostrafede. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

O abisso di ricchezza della sapienza e del-la scienza di Dio! Quanto sono impenetra-bili i suoi giudizi ed inesplorabili le suevie! Chi, infatti, ha conosciuto il pensierodel Signore? Chi è stato suo consigliere?Chi coi propri doni l’ha prevenuto, così darestare in credito con lui? Poiché tutto èda lui, per mezzo di lui, e per lui: a lui lagloria nei secoli. Amen.

Sei benedetto, tu che scruti gli abissi, o Si-gnore, e siedi sopra i Cherubini.~ Sei bene-detto nel firmamento del cielo, o Signore, edegno di lode per sempre. Alleluia, alleluia. ~Sei benedetto, Dio dei nostri padri, o Signo-re, e degno di lode per sempre. Alleluia.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepo-li: «Ogni potere mi è stato dato in cielo esulla terra. Andate, dunque, e ammaestra-te tutte le nazioni, battezzandole nelnome del Padre, del Figlio e dello SpiritoSanto, e insegnando loro ad osservare tut-to quanto vi ho comandato. Ed ecco, iosono con voi, tutti i giorni, sino alla finedel mondo».

Siano benedetti Dio Padre e l’unigenito,Figlio di Dio, insieme con lo Spirito san-to: perché ci hanno trattato con amore.

O Signore, Dio nostro, santifica, sottol’invocazione del tuo santo nome, E questonostro sacrificio: e per esso fa di noi un’of-ferta perenne. Per il nostro Signore GesùCristo.

quæcumque dixero vobis. Pacem relinquovobis, pacem meam do vobis: non quomodomundus dat ego do vobis. Non turbetur corvestrum, neque formídet. Audistis quia egodixi vobis: vado, et venio ad vos. Si dilige-rétis me, gauderétis útique quia vado ad Pa-trem: quia Pater maior me est. Et nunc dixivobis priusquam fiat: ut, cum factum fuerit,credatis. Iam non multa loquar vobiscum.Venit enim princeps mundi huius, et in menon habet quidquam. Sed ut cognoscatmundus, quia diligo Patrem et, sicut man-datum dedit mihi Pater, sic facio.

Antiphona ad Offertorium. Confírmahoc, Deus, quod operátus es in nobis: atemplo tuo, quod est in Ierùsalem, tibi of-ferent reges mùnera, alleluia.

Oratio super oblata. Mùnera quæsumus,Dómine, obláta sanctifica: et corda nostraSancti Spiritus illustratióne emùnda. PerDóminum nostrum Iesum Christum Fi-lium tuum, qui tecum vivit et regnat inunitáte eiùsdem Spiritus Sancti, Deus.

Præfatio de Spiritu sanctu.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Factusest repénte de cælo sonus, tamquam adve-niéntis spiritus veheméntis, ubi erant se-déntes, allelùia: et repléti sunt omnes Spi-ritu Sancto, loquéntes magnàlia Dei, alle-luia, alleluia.

Postcommunio. Orémus. Sancti Spiritus,Dómine, corda nostra mundet infusio: etsui roris íntima aspersióne fœcùndet. PerDóminum nostrum Iesum Christum Fi-lium tuum, qui tecum vivit et regnat inunitáte eiùsdem Spíritus Sancti, Deus.

Antiphona ad Introitum. Benedicta sitsancta Trínitas, atque indivisa unitas, con-fitébimur ei, quia fecit nobíscum miseri-

non come la dà il mondo, io la do a voi.Non si turbi il vostro cuore nè si sgomen-ti. Avete udito che vi ho detto: Vado e tor-nerà a voi”. Se mi amaste, vi rallegreresteche io vado al Padre, perché il Padre è piùgrande di me. Ve l’ho detto ora, prima cheavvenga, perché quando avverrà, voi cre-diate. Non parlerò ancora molto con voi,perché viene il principe di questo mondo.E contro di me non può nulla; ma bisognache il mondo sappia che io amo il Padre e,come il Padre mi ha ordinato, così faccio».

Rafforza, Dio, quel che hai operato in noi:per il tuo tempio in Gerusalemme i re tiporteranno doni, Alleluia.

Santifica, Signore, questa offerta, e purifi-ca i nostri cuori con la luce dello SpiritoSanto. Per il nostro Signore Gesù Cristo, ilquale con te vive e regna nell’unità delloSpirito Santo.

Venne all’improvviso dal cielo un tuonocome soffio di vento impetuoso: si riempìtutta la casa in cui avevano dimora alle-luia: e tutti furono ripieni di Spirito San-to, e annunciavano le grandi opere di Dio,alleluia, alleluia.

Preghiamo. O Signore, lo Spirito Santo ef-fuso nei nostri cuori li purifichi e li fecon-di nell’intimo con la rugiada della sua gra-zia. Per il nostro Signore Gesù Cristo fi-glio tuo, che con te vive e ragna in unitàcon lo Spirito Santo, Dio.

Sia benedetta la santa Trinità e la sua indi-visibile Unità! Rendiamo grazie a Dio checi ha trattati con amore. O Eterno nostro

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TEMPO DOPO DI PENTECOSTEDOMENICA DELLA SS. TRINITÀ

Graduale. Ocu1i òmnium in te sperant,Dómine: et tu das illis escam in témporeopportuno. ~ Aperis tu manum tuam: etimples omne ánimal benedictióne. ~ Alle-lùia, allelùia. ~ Caro mea vere est cibus, etsanguis meus vere est potus: qui mandùcatmeam carnem, et bibit meum sánguinem,in me manet, et ego in eo.

Sequentia. Lauda, Sion, Salvatórem, laudaducem et pastórem in hymnis et cánticis.Quantum potes, tantum aude: quia majoromni laude, nec laudáre sufficit. Laudisthema speciális, panis vivus et vitális hódiepropónitur. Quem in sacræ mensa cœnæ,turbæ fratrum duodénæ datum non ambí-gitur. Sit laus plena, sit sonóra, sit jucún-da, sit decóra mentis jubilátio. Dies enimsolémnis ágitur, in qua mensæ prima recó-litur hujus institútio. In hac mensa noviRegis, novum Pascha novæ legis, Phase ve-tus términat. Vetustátem novitas, umbramfugat véritas, noctem lux elíminat. Quodin cœna Christus gessit, faciéndum hoc ex-préssit in sui memóriam. Docti sacris in-stitútis, panem, vinum in salútis consecrá-mus hóstiam. Dogma datur Christiánis,quod in carnem transit panis, et vinum insánguinem. Quod non capis, quod non vi-des, animósa firmat fides, præter rerum ór-dinem. Sub divérsis speciébus, signis tan-tum, et non rebus, latent res exímiæ. Carocibus, sanguis potus: manet tamen Chri-stus totus, sub utráque spécie. A suméntenon concísus, non confráctus, non divísus:integer accípitur. Sumit unus, sumuntmille: quantum isti, tantum ille: nec sum-ptus consúmitur. Sumunt boni, sumuntmali: sorte tamen inæquáli, vitæ vel inté-ritus. Mors est malis, vita bonis: vide pa-ris sumptiónis quam sit dispar éxitus.Fracto demum sacraménto, ne vacilles, sedmeménto, tantum esse sub fragménto,quantum toto tégitur. Nulla rei fit scissú-ra: signi tantum fit fractúra: qua nec sta-tus, nec statúra signáti minúitur. Ecce pa-nis Angelórum, factus cibus viatórum:vere panis filíorum, non mitténdus cáni-

Gli occhi di tutti ti aspettano, Signore, etu dai loro da mangiare a suo tempo. . Seitu che apri la tua mano e sazi con lar-ghezza ogni vivente. ~ Alleluia, alleluia.~ La mia carne è vero cibo, il mio sangueè vera bevanda. Chi mangia la mia carnee beve il mio sangue, rimane in me e iorimango in lui.

Sequenza. Sion, loda il Salvatore, la tuaguida, il tuo pastore con inni e cantici. Siiardita, quanto puoi: egli supera ogni lode,non vi è canto degno. Pane vivo, che dàvita: questo è tema del tuo canto, oggettodella lode. Veramente fu donato ai dodiciriuniti in fraterna e sacra cena. Lode pie-na e risonante, gioia nobile e serena sgor-ghi dallo spirito. Questa è la festa solennenella quale celebriamo la prima sacracena. È il banchetto del nuovo Re, nuovaPasqua, nuova legge; e l’antico ha termi-ne. Cede al nuovo il rito antico, la realtàdisperde l’ombra: luce, non più tenebra.Cristo lascia in sua memoria ciò che hafatto nella cena: noi lo rinnoviamo. Obbe-dienti al suo comando, consacriamo ilpane e il vino, ostia di salvezza. È certez-za a noi cristiani: si trasforma il pane incarne, si fa sangue il vino. Tu non vedi,non comprendi, ma la fede ti conferma,oltre la natura. È un segno ciò che appare:nasconde nel mistero realtà sublimi. Man-gi carne, bevi sangue; ma rimane Cristointero in ciascuna specie. Chi ne mangianon lo spezza, né separa, né divide: intat-to lo riceve. Siano uno, siano mille,ugualmente lo ricevono: mai è consuma-to. Vanno i buoni, vanno gli empi; ma di-versa ne è la sorte: vita o morte provoca.Vita ai buoni, morte agli empi: nella stes-sa comunione ben diverso è l’esito! Quan-do spezzi il sacramento non temere, maricorda: Cristo è tanto in ogni parte,quanto nell’intero. È diviso solo il segnonon si tocca la sostanza; nulla è diminui-to della sua persona. Ecco il pane degliangeli, pane dei pellegrini, vero pane deifigli: non dev’essere gettato. Con i simbo-

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Antiphona ad Communionem. Bene-dícimus Deum cæli, et coram ómnibus vi-véntibus confitébimur ei: quia fecit nobí-scum misericórdiam suam.

Postcommunio. Orémus. Profíciat nobisad salútem còrporis et ànimæ, DómineDeus noster, huius sacramènti suscéptio:et sempitérnæ sanctæ Trinitàtis, eiu-sdémque indivíduæ unitàtìs conféssio.Per Dòminum.

Introitus. Cibàvit eos ex ádipe fruménti,allelùia: et de petra, melle saturávit eos,allelùia, allelùìa, allelùia. ~ Exsultàte Deoadiutòri nostro: iubiláte Deo Iacob. ~Glória Patri.

Oratio. Orémus. Deus, qui nobis sub Sa-craménto miràbili passiónis tuæ memò-riam reliquisti, tribue, quæsumus, itanos Córporis et Sànguinis tui sacra my-stéria veneràri ut redemptiònis tuæ fruc-tum in nobis iùgiter sentiàmus: Qui viviset regnas.

Léctio Epístolæ beàti Pauli Apostoli adCorinthios. Fratres, ego enim accepi a Do-mino quod et tradidi vobis: quoniam Do-minus Iesus in qua nocte tradebatur accepitpanem et gratias agens fregit et dixit: hocest corpus meum quod pro vobis tiadetur,hoc fàcite in meam commemorationem. Si-militer et calicem postquam cenavit dicens:hic calix novum testamentum est in meosanguine, hoc fàcite quotienscumque bibe-tis in meam commemorationem. Quotien-scumque enim manducabitis panem huncet calicem bibetis, mortem Domini adnun-tiabitis, donec veniat. Itaque quicumquemanducaverit panem vel biberit calicemDomini indigne, reus erit corporis et san-guinis Domini. Probet autem se ipsumhomo et sic de pane illo edat et de calice bi-bat; qui enim manducat et bibit indigne,iudicium sibi manducat et bibit non diiu-dicans corpus Dómini

Benediciamo il Dio del cielo, esaltiamolodavanti al mondo intero, perché ci ha trat-tato con amore.

Preghiamo. O Signore, Dio nostro, giovi anoi, a salvezza dell’anima e del corpo, que-sto sacramento che abbiamo ricevuto pro-fessando la fede della tua indivisibile Uni-tà e della Trinità santa ed eterna. Per ilnostro Signore Gesù Cristo.

Li ha nutriti con fiore di grano, Alleluia:li ha sfamati con miele di rupe, alleluia,alleluia, alleluia. ~ Esultate a Dio, nostraforza, festeggiate Dio di Giacobbe. Gloriaal Padre. ~ Li ha nutriti

Preghiamo. O Dio, che in questo mirabilesacramento ci hai lasciato la memoria del-la tua Passione: concedi a noi di adorare ilsanto mistero del tuo Corpo e del tuo San-gue, così da sentire sempre in noi il fruttodella tua Redenzione: Tu che sei Dio.

Fratelli. io ho ricevuto dal Signore quello che,a mia volta, ho trasmesso a voi: che il Signo-re Gesù, nella notte in cui fu tradito, prese delpane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e dis-se: «Prendete e mangiate: questo è il mio cor-po, che sarà dato per voi. Fate questo in me-moria di me». Così fece anche per il calice,dopo aver cenato, e disse: «Questo calice è lanuova Alleanza nel mio sangue. Ogni voltache ne berrete, fatelo in memoria di me». In-fatti, ogni volta che mangerete questo pane eberrete questo calice, voi annuncerete la mor-te del Signore, fino a che egli venga. Perciòchiunque mangerà questo pane o berrà il ca-lice del Signore indegnamente, sarà colpevoleverso il corpo ed il sangue del Signore. Cia-scuno, dunque. esamini se stesso, e così man-gi di questo pane e beva di questo calice. Chi,infatti, mangia e beve indegnamente, senzadiscernere il corpo del Signore, mangia e bevela propria condanna.

CORPUS DOMINI

Introitus. Factus est Dòminus protéctormeus, et edùxit me in latitùdinem: sal-vum me fecìt quóniam vòluit me. ~ Dili-gam te, Dòmine, virtus mea Dòminus fir-maméntum meum, et refùgium meum, etliberàtor meus. Glória Patri.

Oratio. Orémus. Sancti nòminis tui, Dò-mine, timòrem páriter et amórem fac noshabére perpétuum quia numquam tua gu-bernatióne destituis, quos in soliditàtetuæ dilectiónis instituis. Per Dóminum.

Lectio Epistolæ beati Ioannis Apostoli.Carissimi: Nólite mirári, si odit vos mun-dus. Nos scimus, quóniam translàti sumusde morte ad vitam, quóniam dilígimusfratres. Qui non díligit, manet in morte:omnis qui odit fratrem suum, homicidaest. Et scitis quóniam omnis homicida nonhabet vitam ætérnam in semetipso manén-tem. In hoc cognóvimus caritàtem Dei,quóniam ille ànimam suam pro nobis pó-suit: et nos debémus pro frátribus ànimaspònere. Qui habùerit substàntiam huiusmundi, et viderit fratrem suum necessità-tem habére, et clàuserit viscera sua ab eo:quómodo càritas Dei manet in eo? Filiolimei, non diligàmus verbo, neque lingua,sed ópere, et veritàte.

Graduale. Ad Dóminum cum tribulárerc1amávi, et exaudívit me. Dómine, liberaànimam meam a làbiis iniquis, et a linguadolósa. ~ Allelùia, allelùia. Dómine Deusmeus, in te speràvi: salvum me fac ex óm-nibus persequéntibus me, et libera me.Allelùia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumLucam. In illo témpore: Dixit Iesus pha-risæis parábolam hanc: homo quidam fecitcenam magnam et vocavit multos. Et mi-sit servum suum hora cenæ dicere invita-tis ut venirent, quia iam parata sunt om-nia. Et cœperunt simul omnes excusare.Primus dixit ei: villam emi et necesse ha-beo exire et videre illam, rogo te habe me

Il Signore è diventato il mio sostegno, miha fatto uscire in un luogo spazioso, mi hasalvato, perché in me si compiace. Io tiamo, Signore, mia forza: mio Dio, miarupe e difesa, e mia potente salvezza. Glo-ria al Padre. Il Signore.

Preghiamo. O Signore, concedi a noi, di aversempre per il tuo santo nome timore e amo-re: poiché tu non privi mai della tua guida,quelli che stabilisci sul fondamento del tuoamore. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Carissimi, non meravigliatevi se il mon-do vi odia. Noi sappiamo di esser passatida morte a vita, perché amiamo i fratel-li. Chi non ama rimane nella morte:chiunque odia il suo fratello è omicida. Evoi sapete che ogni omicida non ha lavita eterna dimorante in lui. In questonoi abbiamo conosciuto la carità di Dio:che egli ha dato la sua vita per noi; edanche noi dobbiamo dare la vita per i fra-telli. Se qualcuno ha dei beni di questomondo, e, vedendo il suo fratello in ne-cessità, gli chiudesse il suo cuore, comepotrebbe la carità di Dio rimanere in lui?Figlioli miei, amiamo non a parole e conla lingua, ma in opere e verità.

Nella mia angoscia ho invocato il Signo-re, ed egli mi ha risposto. Libera, o Signo-re, l’anima mia, da un labbro di menzo-gna, da una lingua d’inganno. Alleluia,alleluia. ~ Signore, mio Dio, in te mi ri-fugio; salvami da chi mi insegue e libera-mi. Alleluia.

In quel tempo, Gesù disse ai farisei questaparabola: «Un uomo diede una gran cena einvitò molte persone. E, all’ora della cena,mandò un suo servo a dire agli invitati:“Venite, perché tutto è pronto.” Ma tutti,concordemente, cominciarono a scusarsi.Il primo gli disse: «Ho comprato un pode-re e ho necessità di andare a vederlo: tiprego di scusarmi». Il secondo gli disse:

bus. In figúris præsignátur, cum Isaac im-molátur: agnus Paschæ deputátur: daturmanna Pátribus. Bone pastor, panis vere,Iesu, nostri miserére: tu nos pasce, nostuére: tu nos bona fac vidére in terra vi-véntium. Tu, qui cuncta scis et vales. quinos pascis hic mortáles, tuos ibi commen-sáles, coherédes et sodàles fac sanctòrumcivium. Amen. Allelùia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumIoánnem. In illo témpore: Dixit Iesusturbis Iudærum: Caro mea vere est cibus,et sanguis meus vere est potus. Qui man-dùcat meam carnem, et bibit meum sán-guinem, in me manet, et ego in illo. Sicutmisit me vivens Pater, et ego vivo propterPatrem: et qui mandùcat me, et ipse vivetpropter me. Hic est panis, qui de cælo de-scéndìt. Non sicut manducavérunt patresvestri manna et mòrtui sunt. Qui mandù-cat hunc panem, vivet in ætérnum.

Antiphona ad Offertorium. SacerdótesDómini incénsum et panes ófferunt Deo:et ídeo sancti erunt Deo suo, et non pól-luent nomen eius, allelùia.

Oratio super oblata. Ecc1ésiæ tuæquæsumus, Dómine, unitàtis et pacispropítius dona concéde: quæ sub oblàtismunéribus mystice designántur. PerDóminum

Præphatio Communis.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad communionem. Quoties-cùmque manducàbitis panem hunc et càli-cem bibétis, mortem Domini annuntiàbi-tis, donec véniat: ítaque quicùmque man-ducàverit panem vel bíberit càlicem Dò-mini indígne, reus erit córporis et sàngui-nis Dómini, allelúia.

Postcommunio. Orémus. Fac nos, quæ-sumus, Dómine, divinitàtis tuæ sempitér-na fruitióne repléri: quam pretiòsi Córpo-ris et Sànguinis tui temporális percéptiopræfigùrat: Qui vivis et regnas.

li è annunziato, in Isacco dato a morte,nell’agnello della Pasqua, nella mannadata ai padri. Buon pastore, vero pane, oGesù, pietà di noi: nùtrici e difendici,portaci ai beni eterni nella terra dei vi-venti. Tu che tutto sai e puoi, che ci nutrisulla terra, conduci i tuoi fratelli alla ta-vola del cielo nella gioia dei tuoi santi.Amen. Alleluia.

In quel tempo, Gesù disse alla folla deiGiudei: La mia carne è veramente cibo eil mio sangue è veramente bevanda. Chimangia la mia carne e beve il mio san-gue, rimane in me e io in lui. Come ilPadre, che è il vivente, ha mandato me eio vivo per il Padre, così chi mangia me,anch’egli vivrà per me. Questo è il panedisceso dal cielo: non come i vostri padriche mangiarono la manna e morirono;chi mangia questo pane vivrà in eterno.

I sacerdoti del Signore offrono a Dio sa-crifici e pani: saranno dunque santi alloro Dio e non profaneranno il suo Nome.Alleluia.

O Signore, concedi benigno alla tua Chie-sa i doni dell’unità e della pace, che sonomisticamente significati nelle offerte cheti presentiamo. Per il nostro Signore GesùCristo.

Ogni volta che mangerete questo pane,ogni volta che berrete questo calice, voiannuncerete la morte del Signore fino ache Egli ritorni. Perciò chiunque mangeràil pane o berrà indegnamente il calice delSignore, sarà colpevole verso il corpo e ilsangue del Signore. Alleluia.

Preghiamo. Concedi a noi, o Signore, digodere pienamente della tua divinità nelconvito eterno, che è prefigurata nella co-munione temporale col tuo Corpo e San-gue prezioso: Tu che sei Dio.

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DOMENICA 2ª DOPO PENTECOSTE

SACRO CUORE DI GESÙ

excusatum. Et alter dixit: iuga boum emiquinque et eo probare illa, rogo te habeme excusatum. Et alius dixit: uxorem duxiet ideo non possum venire. Et reversus ser-vus nuntiavit hæc domino suo. Tunc iratuspater familias dixit servo suo: exi cito inpláteas et vicos civitatis et pauperes ac dé-biles et cæcos et claudos introduc huc. Etait servus: Dómine, factum est ut impera-sti et adhuc locus est. Et ait dóminus ser-vo: exi in vias et sepes et compélle intrareut impleatur domus mea. Dico autem vo-bis, quod nemo virorum illorum, qui vo-cati sunt, gustabit cenam meam.

Antiphona ad Offertorium. Dómine,convértere et éripe ànimam meam: salvumme fac propter misericórdiam tuam.

Oratio super oblata. Oblátio nos, Dómi-ne, tuo nómini dicànda puríficet: et de diein diem ad cæ1éstis vitæ trànsferat actió-nem. Per Dóminum.

Præfatio de SS.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. CantàboDómino, qui bona tríbuit mihi: et psallamnómini Dómini altissimi.

Postcommunio. Orémus. Sumptis muné-ribus sacris, quæsumus, Dómine: ut cumfrequentatióne mystérii, crescat nostræ sa-lùtis efféctus. Per Dóminum.

«Ho acquistato cinque paia di buoi e vadoa provarli: ti prego di scusarmi». Un altroancora disse: «Ho preso moglie, e perciònon posso venire». Il servo, di ritorno, ri-ferì le risposte al padrone. Allora il padro-ne di casa, sdegnato, ordinò al servo: «Pre-sto, va’per le piazze e per le vie della città,e conduci qua i poveri, gli storpi, i ciechi egli Zoppi». E il servo gli disse: «Signore, èstato fatto come hai ordinato, e c’è ancoraposto». Allora il padrone ordinò al servo:«Va’per le strade e lungo le siepi, e forzaliad entrare, perché si riempia la mia casa. Eio vi dico: nessuno di coloro che erano sta-ti invitati gusterà la mia cena».

Ritorna, Signore, libera la mia vita, salva-mi per il tuo amore.

Ritorna, Signore, libera la mia vita, l’offer-ta che consacriamo al tuo nome, e ci con-duca di giorno in giorno a vivere una vitaceleste. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Canterò al Signore perché mi ha benefica-to, inneggerò al nome dell’Altissimo Dio.

Nutríti dal tuo sacramento, ti chiediamo,o Signore: la partecipazione a questo mi-stero accresca in moi l’opera della salvezza.Per il nostro Signore Gesù Cristo.

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Introitus. Cogitatiónes Cordis eius ingeneratióne et generatiónem: ut éruat amorte ànimas eórum, et alat eos infame. Exsultáte, iusti, in Dómino: rec-tos decet collaudátio. Glória Patri. Co-gitatiónes.

Oratio. Orémus. Deus. qui nobis, in CordeFilii tui, nostris vulneráto peccátis, infini-tos dilectiónis thesáuros misericórditer lar-gíri dignáris: concéde, quæsumus; ut, illidevótum pietàtis nostræ præstàntes obsé-quium, dignæ quoque satisfactiònis exhi-beámus officium. Per eudem Dóminum.

Lectio Epistolæ beati Pauli Apostoliad Ephésios. Fratres: Mihi ómnium san-ctórum minimo data est grátia hæc, ingéntibus evangelizáre investigábiles diví-tias Christi: et illuminàre omnes, quæ sitdispensátio sacraménti abscónditi a sæcu-lis in Deo, qui omnia creávit: ut innoté-scat principàtibus et potestàtibus in cæ-léstibus per Ecclésiam multifórmis sa-piéntia Dei: secùndum præfinitiónem sæ-culórum, quam fecit in Christo Iesu Dó-mino nostro, in quo habémus fidùciam etaccéssum in confidéntia per fidem eius.Huius rei grátia flecto génua mea ad Pa-trem Dómini nostri Iesu Christi, ex quo

Dura il pensiero del suo cuore di genera-zione in generazione, per strappare la lorovita alla morte e mantenerli in vita nellacarestia. Esultate, o giusti, nel Signore, aibuoni si addice la lode. Gloria al Padre.Dura il pensiero.

Preghiamo. O Dio, per la tua misericordiatu doni a noi tesori infiniti di amore nelCuore del tuo Figlio, ferito dai nostri pec-cati: concedi che rendendo a lui il devotoomaggio del nostro amore, adempiamo an-che il dovere di una degna riparazione. Peril nostro Signore Gesù Cristo.

Fratelli, a me, che sono il più piccolo fratutti i santi, è stata concessa questa grazia:di annunciare fra le nazioni la insondabilericchezza del Cristo e di mettere in lucedavanti a tutti quale sia il provvidenzialedisegno del mistero, nascosto dai secoli inDio, creatore di ogni cosa. Affinché ora,per mezzo della Chiesa, sia resa nota aiPrincipati e alle Potenze celesti la multi-forme sapienza di Dio, in conformità al-l’eterno disegno che egli ha prestabilito inCristo Gesù nostro Signore: nel quale noiabbiamo l’ardire di accostarci a Dio in confi-denza, mediante la fede in lui. È per questoche io piego le mie ginocchia al Padre del Si-

munus accéptum, et nostrórum expiàtiodelictórum. Per eùndem Dóminum.

Præfatio de Ss.mo Corde Iesu.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Unusmílitum làncea latus eius apéruit, et con-tinuo exívit sanguis et aqua.

Postcommunio. Orémus. Præbeant no-bis, Dómine Iesu, divinum tua sancta fer-vórem: quo dulcissimi Cordis tui suavitá-te percépta, discámus terréna despícere, etamàre cæléstia: Qui vivis et regnas.

Introitus. Réspice in me, et miserére mei,Dómine: quòniam ùnicus, et pauper sumego: vide humilitátem meam, et labóremmeum: et dimitte ómnia peccáta mea,Deus meus. ~ Ad te, Dómine, levávi áni-mam meam: Deus meus, in te confido, nonerubéscam. Glória Patri. Réspice in me.

Oratio. Orémus. Protéctor in te sperán-tium Deus, sine quo nihil est vàlidum, ni-hil sanctum, multíplica super nos miseri-córdiam tuam; ut, te rectóre, te duce, sictranseámus per bona temporália, ut nonamittámus ætérna. Per Dóminum.

Léctio Epístolæ beàti Petri Apóstoli. Hu-miliamini sub potenti manu Dei ut vos exal-tet in tempore visitatíonis omnem sollicitu-dinem vestram proicientes in eum quoniamipsi cura est de vobis. Sobrii estote et vigila-te, quia adversarius vester diabolus, tam-quam leo rugiens, circuit quærens quem de-voret: cui resistite fortes fide, scientes ean-dem passionem ei, quæ in mundo est, vestræfraternitati fieri. Deus autem omnis gratiæ,qui vocavit nos in æternam suam gloriam inChristo Iesu, modicum passos ipse perficiet,confirmabit solidabitque. Ipsi gloria et im-perium in sæcula sæculorum. Amen

Graduale. Iacta cogitátum tuum in Dóminoet ipse te enútriet. ~ Dum clamárem ad Dó-minum, exaudívit vocem meam ab his, qui

ne dei nostri peccati. Per il nostro SignoreGesù Cristo.

Un soldato con la lancia gli trafisse il co-stato, e all’istante uscì sangue ed acqua.

Preghiamo. Questo mistero, o Signore Gesù,infonda in noi il tuo divino fervore: e nel gu-stare la soavità del tuo amore dolcissimo, in-segnaci il distacco dai beni della terra el’amore ai beni del cielo: Tu che sei Dio.

Volgiti a me e concedimi grazia, perchésolo ed afflitto io sono. Guarda la mia af-flizione e la mia pena: Dio mio, cancellaogni mio peccato. ~ A te offro, Dio, la miavita: Dio mio, in te confido. Che io nonresti confuso. Gloria al Padre. Volgiti ame. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Senza di te non c’è forza, non c’è santità, oDio, protettore di quelli che sperano in te:moltiplica su di noi le tue misericordie, econcedi che sotto il tuo comando e la tuaguida, possiamo passare fra i beni terrenisenza perdere i beni eterni.

Carissimi, umiliatevi sotto la potente manodi Dio, perché egli vi esalti nel tempo del-la sua visita. Riversate su di lui ogni vostrapena, perché egli ha cura di voi. Siate sobrie vigilate, perché il vostro avversario, ildiavolo, come leone ruggente, si aggira cer-cando chi divorare. A lui resistete, saldinella fede: sapendo che le stesse sofferenzesono sostenute dai vostri fratelli, sparsi peril mondo. Il Dio di ogni grazia, che ci hachiamati all’eterna sua gloria in CristoGesù, dopo un breve soffrire, ci perfezione-rà, ci renderà stabili e forti. A lui la gloriae il potere, nei secoli dei secoli. Amen.

Getta nel Signore il tuo affanno, ed egli tisosterrà.~Io ho invocato il Signore, ed egliha ascoltato la mia voce, mi ha liberato da-

omnis patérnitas in cælis et in terra no-minátur: ut det vobis secùndum divitiasglóriæ suæ, virtùte corroborári per Spiri-tum eius in interiórem hóminem: Chri-stum habitáre per fidem in córdibus ve-stris: in caritàte radicàti et fundàti: utpossítis comprehéndere, cum ómnibussanctis, quæ sit latitùdo, et longitùdo, etsublimitas, et profùndum: scire étiam su-pereminéntem sciéntìae caritátem Chri-sti, ut impleámini in omnem plenitùdi-nem Dei.

Graduale. Dulcis et rectus Dòminus,propter hoc legem dabit delinquéntibus invia. Díriget mansuétos in iudício, docébitmites vias suas. Allelùia, allelùia. ~ Tólli-te iugum meum super vos et díscite a me,quia mitis sum et hùmilis corde, et inve-niétis requiem animábus vestris. Alleluia.

Sequentia sancti Evangélii secundumIoànnem. In illo témpore: Iudæi, quó-niam Parascéve erat, ut non remanérent incruce córpora sàbbato, erat enim magnusdies ille sàbbati, rogavérunt Pilàtum, utfrangeréntur eórum crura, et tolleréntur.Venérunt ergo mílites, et primi quidemfregérunt crura et altérius, qui crucifíxusest cum eo. Ad Iesum autem cum venís-sent, ut vidérunt eum iam mórtuum, nonfregérunt eius crura, sed unus mulitumlàncea latus eius apéruit, et continuo exi-vit sanguis et aqua. Et qui vidit, testimó-nium perhíbuit: et verum est testimóniumeius. Et ille scit quia vera dicit, ut et voscredátis. Facta sunt enim hæc ut Scriptùraimplerétur: Os non comminuétis ex eo. Etiterum ália Scriptùra dicit: Vidébunt inquem transfixérunt.

Antiphona ad Offertorium. Impropériumexspectàvit Cor meum et misériam, et sustí-nui qui simul mecum contristarétur et nonfuit; consolàntem me quæsívi et non invéni.

Oratio super oblata. Réspice, quæsumus,Dómine, ad ineffàbilem Cordis dilécti Fi-lii tui caritàtem: ut quod offérimus sit tibi

gnore nostro Gesù Cristo, da cui ogni pater-nità, in cielo e in terra, træ nome: perchéegli conceda a voi, secondo la ricchezza del-la sua gloria, dì essere rafforzati con potenzanell’uomo intériore, per mezzo del suo Spiri-to; così che il Cristo abiti mediante la fedenei vostri cuori; e radicati e fondati nella ca-rità, voi possiate comprendere con tutti isanti, la larghezza, la lunghezza, l’altezza, laprofondità; e conoscere la carità di Cristo,che trascende ogni conoscenza, per essereriempiti di tutta la pienezza di Dio.

Buono e retto è il Signore: gli erranti guidasulla via. I poveri avvia alla giustizia, agliumili insegna la sua via. Alleluia, alleluia.Prendete il mio giogo su di voi, e lasciateviformare da me, che sono dolce e umile dicuore: troverete riposo per l’anima vostra.Alleluia.

In quel tempo, essendo la Parascève, perchéi corpi non rimanessero sulla croce duranteil sabato era, infatti, un gran giorno quelsabato, i Giudei chiesero a Pilato che fosse-ro spezzate loro le gambe e portati via. An-darono, dunque, i soldati e spezzarono legambe al primo, e anche all’altro che erastato crocifisso con lui. Quando vennero aGesù, vedendo che era già morto, non glispezzarono le gambe: ma uno dei soldati glitrafisse con la lancia il costato, e subito neuscì sangue ed acqua. Colui che ha visto nerende testimonianza e la sua testimonianzaè veritiera: e sa di dire il vero, perché anchevoi crediate. Infatti, ciò è avvenuto perchési adempisse la Scrittura che dice: «Non glisarà spezzato alcun osso». E ancora la Scrit-tura dice: «Volgeranno lo sguardo a coluiche hanno trafitto».

L’offesa ha infranto il mio cuore e ne sonorestato avvilito: aspettavo compassione, mainvano, e consolatori, ma non li ho trovati.

Guarda, o Signore, all’ineffabile carità delCuore del tuo diletto Figlio: e la nostra of-ferta sia sacrificio a te gradito ed espiazio-

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DOMENICA 3ª DOPO PENTECOSTE

Dómine, sumpta vivificent: et misericór-diæ sempitérnæ præparent expiátos. PerDóminum.

Introitus. Dóminus illuminátio mea, et sa-lus mea, quem timébo? Dóminus defénsorvitæ meæ, a quo trepidábo? qui tríbulant meinimíci mei, ipsi infirmáti sunt, et cecidé-runt. Sì consístant advérsum me castra: nontimébit cor meum. Glória Patri. Dòminus.

Oratio. Orémus. Da nobis, quæsumus,Dómine: ut et mundi cursus pacífice nobistuo órdine dirigátur; et Ecclésia tua tran-quílla devotióne lætétur. Per Dòminum.

Léctio Epistolæ beati Pauli Apóstoli adRomános. Fratres, exístimo enim quodnon sunt condignæ passiones huius tem-poris ad futuram gloriam quæ revelabiturin nobis. Nam expectatio creaturæ revela-tionem filiorum Dei expectat. Vanitatienim creatura subiecta est non volens, sedpropter eum qui subiécit eam in spe: quiaet ipsa creatura liberabitur a servitute cor-ruptionis, in libertatem gloriæ filiorumDei. Scimus enim quod omnis creatura in-gemíscit et parturit usque adhuc. Non so-lum autem illa, sed et nos ipsi primitiasSpiritus habentes: et ipsi intra nos gémi-mus adoptionem filiorum expectantes, re-demptionem corporis nostri: in ChristoIesu Dómino nostro.

Graduale. Propitius esto, Dómine, peccà-tis nostris: ne quando dicant gentes: Ubiest Deus eórum? Adiuva nos, Deus salutà-ris noster: et propter honórem nóministui, Dómine, libera nos. Allelùia, allelùia.~ Deus, qui sedes super thronum, et iùdi-cas æquitàtem: esto refùgium pàuperumin tribulatióne. Allelùia.

Sequéntia sancti Evangélii secundumLucam. In illo tempore, cum turbæ inrue-rent in Iesum, ut audirent verbum Dei, etipse stabat secus stagnum Genesareth. Et

dia la vita, Signore: e purificandoci rendanoi degni della tua perenne misericordia.Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Dio è mia luce e mia salvezza, di chi avròtimore? Dio è fortezza della mia vita: dichi avrò paura? Ecco oppressori e nemicivacillare e cadere. Se un esercito contro dime sì accampa, il mio cuore non temerà.Gloria al Padre. Dio.

Preghiamo. Concedi a noi, Signore, che il cor-so degli eventi nel mondo sia guidato nellapace, secondo la tua provvidenza: e che la tuaChiesa abbia la grazia di poterti serenamenteservire. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Fratelli, io valuto che le sofferenze del tem-po presente non sono commisurabili alla fu-tura gloria che si manifesterà in noi. L’ansio-sa attesa del creato, infatti, anela alla mani-festazione dei figli di Dio. Poiché il creato fusottoposto alla vanità, non per suo volere,bensì a causa di colui che lo sottopose: macon la speranza che la stessa creazione sarà li-berata dalla schiavitù della corruzione, pergiungere alla libertà della gloria dei figli diDio. Noi sappiamo infatti che, fino ad ora,tutta la creazione geme e soffre per le dogliedel parto. E non essa soltanto, ma anche noi,che abbiamo le primizie dello Spirito, ge-miamo nel nostro intimo aspettando l’ado-zione a figli di Dio, il riscatto del nostro cor-po: in Cristo Gesù nostro Signore.

Perdona i nostri errori, Signore, I perchéle nazioni non dicano: «Dov’è il loroDio?» Aiutaci, o Dio della salvezza, eper la gloria del tuo nome, liberaci, Si-gnore. Alleluia, alleluia. O Dio, siedi introno, giudice giusto, sii rifugio all’op-presso nell’angustia. Alleluia.

In quel tempo, mentre la folla si stringevaintorno a Gesù, per ascoltare la parola diDio, egli si era fermato sulla sponda dellago di Genèzareth, e vide due barche ac-

appropínquant mihi. Alleluia, alleluia. ~Deus iudex iustus, fortis et pátiens, numquidiráscitur per síngulos dies? Allelùia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumLucam. In illo témpore: erant autem appro-pinquantes ei publicani et peccatores, ut au-dirent illum, et murmurabant Pharisæi etscribæ dicentes: quia hic peccatores recipitet manducat cum illis. Et ait ad illos para-bolam istam dicens: quis ex vobis homo quihabet centum oves et si perdiderit unam exillis, nonne dimittit nonaginta novem indeserto et vadit ad illam quæ perierat, do-nec inveniat eam? Et cum invenerit eam,imponit in umeros suos gaudens: et veniensdomum, convocat amicos et vicinos dicensillis: congratulamini mihi quia inveni ovemmeam quæ perierat? Dico vobis, quod itagaudium erit in cælo super uno peccatorepænitentiam agente quam super nonagintanovem iustis, qui non indigent pænitentia.Aut quæ mulier, habens drachmas decem, siperdiderit drachmam unam, nonne accenditlucernam et everrit domum et quærit dili-genter, donec inveniat? Et cum inveneritconvocat amicas et vicinas dicens: congratu-lamini mihi, quia inveni drachmam quamperdideram? Ita dico vobis: gaudium eritcoram angelis Dei super uno peccatore pæ-nitentiam agente

Antiphona ad Offertorium. Sperent in teomnes, qui novérunt nomen tuum, Dómine:quóniam non derelinquis quæréntes te: psál-lite Dómino, qui hábitat in Sion: quóniamnon est oblítus oratiónem páuperum.

Oratio super oblata. Réspice, Dómine,mùnera supplicàntis Ecclésiæ: et salùticredéntium perpétua santificatióne su-ménda concéde. Per Dóminum.

Præfatio de SS.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Dico vo-bis: gáudium est Angelis Dei super unopeccatóre pœniténtiam agénte.

Postcommunio. Orémus. Sancta tua nos,

gli assalitori. Alleluia, alleluia.~Dio ègiudice giusto giudice forte e paziente: èforse in collera ogni giorno? Alleluia.

In quel tempo, si avvicinarono a Gesùpubblicani e peccatori per ascoltarlo. E ifarisei e gli scribi mormoravano, dicendo:«Costui accoglie i peccatori e mangia conloro». Ed egli disse loro questa parabola:«Chi di voi, avendo cento pecore, se neperde una, non lascia le altre novantano-ve nel deserto, per andare dietro a quellasmarrita, finché non la trovi? E, quandol’ha trovata, se la mette sulle spalle tuttocontento e, arrivato a casa, chiama gliamici e i vicini, dicendo loro: Rallegrate-vi con me, perché ho ritrovato la mia pe-cora che era smarrita. Così, vi dico, cisarà più gioia in cielo per un peccatoreche si pente, che per novantanove giusti,i quali non hanno bisogno di penitenza.Oppure quale donna, avendo dieci drac-me, se ne perde una, non accende la lu-cerna e spazza la casa e cerca con grancura, finché non la trovi? E quando l’haritrovata, chiama le amiche e le vicine,dicendo loro: Rallegratevi con me, perchého ritrovato la dracma che avevo smarritaCosì vi dico, ci sarà gioia alla presenzadegli angeli di Dio, per un solo peccato-re che si pente».

Confidi in te chi conosce il tuo Nome:Dio, poiché non abbandoni chi ti cerca.Inneggiate al Signore che abita in Sion:non ha dimenticato la preghiera degli op-pressi.

Guarda, o Signore, i doni della tua Chiesain preghiera: e concedi che siano ricevuti asalvezza dei credenti in santificazione pe-renne. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Io vi dico: ci sarà gioia fra gli angeli diDio per un solo peccatore che si pente.

Questo tuo sacramento, da noi ricevuto, ci

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DOMENICA 4ª DOPO PENTECOSTE

Introitus. Exàudi, Dómine, vocem meam,qua clamàvi ad te: adiùtor meus esto, ne dere-línquas me, neque despícias me, Deus salutà-ris meus. Dóminus illuminàtio mea, et salusmea, quem timébo? Glória Patri. Exaudi.

Oratio. Orémus. Deus. qui diligéntibuste bona invisibilia præparàsti: infùndecórdibus nostris tui amóris afféctum; utte in òmnibus et super ómnia diligéntes,promissiónes tuas, quæ omne desidériumsùperant, consequàmur. Per Dóminum.

Léctio Epistolæ beati Petri Apóstoli.Carissimi: Omnes unánimes in oratióneestóte, compatiéntes, fraternitatis amató-res, misericórdes, modésti, hùmiles: nonreddéntes malum pro malo, nec maledíc-tum pro maledícto, sed a contrario benedi-centes, quia in hoc vocati estis, ut benedic-tionem hereditate accipiatis. Qui enim vultvitam dirigere et videre dies bonos, coérce-at linguam suam a malo, et labia eius ne lo-quantur dolum; declinet autem a malo etfaciat bonum, inquirat pacem et sequatuream. Quia oculi Domini super iustos, etaures eius in preces eorum; vultus autemDomini super facientes mala. Et quis estqui vobis noceat, si boni æmulatores fueri-tis? Sed et si patímini propter iustitiam,beati. Timorem autem eorum ne timuéritiset non conturbémini. Dominum autemChristum sanctificáte in córdibus vestris.

Graduale. Protéctor noster, àspice, Deus,et réspice super servos tuos. Dòmine Deusvirtùtum, exàudi preces servórurn tuó-rum. Allelùia, allelùia. ~ Dómine, in vir-tùte tua lætábitur rex: et super salutáretuum exsultàbit veheménter. Allelùia.

Sequéntia sancti Evangélii secundumMattæum. In illo tempore, dixit Iesus disci-pulis suis: nisi abundaverit iustitia vestraplus quam scribarum et Pharisæorum, nonintrabitis in regnum cælorum. Audistis quia

Ascolta, Signore, la mia voce, a te io gri-do: il mio aiuto tu sei. Non lasciarmi, nonallontanarmi, che sei mia salvezza. Dio èmia luce e mia salvezza. Gloria al Padre.Ascolta.

Preghiamo. O Dio, tu hai preparato beniinvisibili a quelli che ti amano: infondicinel cuore un profondo amore per te, per-ché amandoti in ogni cosa e sopra ognicosa, otteniamo i beni da te promessi, chesuperano ogni desiderio. Per il nostro Si-gnore Gesù Cristo.

Carissimi, siate tutti uniti nella preghiera;e siate compassionevoli, pieni di amor fra-terno, misericordiosi, miti, umili. Nonrendete male per male, né maledizione permaledizione: ma, al contrario, benedite,perché siete stati chiamati a possedere ineredità la benedizione. Infatti, chi vuolamare la vita e vedere giorni sereni, distol-ga la sua lingua dal male e le sue labbranon pronuncino inganno. Eviti il male efaccia il bene, cerchi la pace e la segua.Perché gli occhi del Signore si volgono aigiusti, le sue orecchie sono tese alle loropreghiere: ma il volto del Signore è controchi opera il male. E chi potrà farvi delmale, se sarete zelanti nel bene? Anzi, bea-ti voi, se dovete soffrire a causa della giu-stizia. Non abbiate di loro alcun timore enon lasciatevi turbare: ma glorificate neivostri cuori Cristo Signore.

Vedi, o Dio, nostro scudo, guarda il voltodei tuoi servi. Signore, Dio degli eserciti,ascolta la preghiera dei tuoi servi. Alle-luia, alleluia. ~ Il re si rallegra della tuapotenza, o Signore, e quanto esulta dellatua salvezza! Alleluia.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:«Se la vostra giustizia non supera quella de-gli scribi e dei farisei, non entrerete nel re-gno dei cieli. Avete udito che fu detto agliantichi: “Non uccidere; chiunque ucciderà,

vidit duas naves stantes secus stagnum:piscatores autem descenderant et lavabantretia. Ascendens autem in unam navem,quæ erat Simonis, rogavit eum a terra re-dùcere pusillum. Et sedens docebat de na-vicula turbas. Ut cessavit autem loqui, di-xit ad Simonem: duc in altum et laxáte re-tia vestra in capturam. Et respondens Si-mon dixit illi: præceptor, per totam noc-tem laborantes, nihil cépimus: in verboautem tuo laxabo rete. Et cum hoc fecís-sent, conclusérunt piscium multitudinemcopiosam: rumpebátur autem rete eorum.Et annuerunt sociis qui erant in alia navi,ut venírent et adiuvárent eos. Et veneruntet implevérunt ambas navículas, ita utmergeréntur. Quod cum videret SimonPetrus, prócidit ad genua Iesu dicens: exia me, quia homo peccator sum, Dómine.Stupor enim circumdéderat eum et omnesqui cum illo erant in captura pisciumquam ceperant: similiter autem Iacóbumet Iohánnem, filios Zebedæi, qui erant so-cii Simónis. Et ait ad Simonem Iesus: nolitimere: ex hoc iam homines eris capiens.Et subdùctis ad terram návibus, relíctisomnibus, secuti sunt eum.

Antiphona ad Offertorium. Illùminaóculos meos, ne unquam obdórmiam inmorte: ne quando dicat inimícus meus:Prævàlui advérsus eum.

Oratio super oblata. Oblatiónibus nostris,quæsusmus, Dómine, placàre suscéptis: etad te nostras étiam rebélles compélle propi-tius voluntàtes. Per Dóminum.

Præfatio de Ss.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Dóminusfirmaméntum meum, et refùgium meum, etliberator meus: Deus meus, adiùtor meus.

Postcommunio. Orémus. Mystéria nos,Dómine, quæsumus, sumpta purificent: etsuo mùnere tueàntur. Per Dóminum.

costate alla riva. I pescatori ne erano scesi elavavano le reti; ed egli, salito su una dellebarche, quella di Simone, lo pregò di sco-starsi un po’da terra e, sedutosi, ammae-strava dalla barca le folle. Quand’ebbe fini-to di parlare, disse a Simone: «Spingi al lar-go e calate le vostre reti per la pesca». Glirispose Simone: «Maestro, abbiamo faticatotutta la notte e non abbiamo preso nulla;ma, sulla tua parola, calerò le reti». E,avendo fatto così, presero tale quantità dipesci, che le reti si rompevano. Allora fece-ro cenno ai compagni, che erano nell’altrabarca, di venire ad aiutarli. E vennero, eriempirono tanto le due barche, che quasiaffondavano. Vedendo questo, Simon Pietrocadde ai ginocchi di Gesù, dicendo: «Si-gnore, allontanati da me, perché sono unuomo peccatore». Lo stupore, infatti, si eraimpadronito di lui, e di tutti quelli che era-no con lui, per la pesca che avevano fatta;come pure di Giacomo e Giovanni, figli diZebedéo, compagni di Simone. Ma Gesùdisse a Simone: «Non temere: d’ora inavanti sarai pescatore di uomini». Ed essi,tirate a riva le barche, abbandonando tutto,lo seguirono.

Dà luce ai miei occhi, Signore, perchénon mi addormenti nella morte, e cosìnon dica il mio nemico: «Su di lui hoprevalso!».

Ti plachi, Signore, la nostra offerta: espingi, benigno le nostre volontà a sotto-mettersi a te, anche quando ti resistono.Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Mio Dio, mia rupe e difesa, e mia potentesalvezza, Dio, mio liberatore.

Il mistero che abbiamo ricevuto, ci purifi-chi, Signore, e ci protegga con la sua gra-zia. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

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DOMENICA 5ª DOPO PENTECOSTE

et præsta in nobis religiónis augmén-tum; ut, quæ sunt bona, nútrias, ac pie-tátis stúdio, quæ sunt nutríta, custò-dias. Per Dóminum.

Léctio Epistolæ beati Pauli Apóstoli adRomános. Fratres, quicumque baptizatisumus in Christo Iesu, in morte ipsiusbaptizati sumus. Consepulti enim sumuscum illo per baptismum in mortem, utquomodo surrexit Christus a mortuis pergloriam Patris, ita et nos in novitate vitæambulemus. Si enim complantati facti su-mus similitudini mortis eius simul et re-surrectionis erimus. Hoc scientes quia ve-tus homo noster simul crucifixus est utdestruatur corpus peccati, ut ultra nonserviamus peccato. Qui enim mortuus estiustificatus est a peccato. Si autem mortuisumus cum Christo, credimus quia simuletiam vivemus cum Christo, scientes quodChristus surgens ex mortuis iam non mo-ritur. Mors illi ultra non dominabitur.Quod enim mortuus est peccato, mortuusest semel: quod autem vivit, vivit Deo. Itaet vos existimate vos mortuos quidem essepeccato, viventes autem Deo in ChristoIesu Dómino nostro.

Graduale. Convértere, Dómine, aliquàn-tulum, et deprecàre super servos tuos. ~Dómine, refúgium factus es nobis, a gene-ratióne et progénie. Allelùia, allelùia. ~ Inte, Dómine, sperávi, non confúndar inætérnum: in iustítia tua libera me, et éri-pe me: inclína ad me aurem tuam, accéle-ra, ut erípias me. Allelùia.

Sequéntia sancti Evangélii secundumMarcum. In illo témpore: Cum turbamulta esset nec haberent quod manduca-rent convocatis discipulis ait illis: misere-or super turba, quia ecce iam triduo susti-nent me, nec habent quod manducent, etsi dimisero eos ieiunos in domum suamdeficient in via: quidam enim ex eis delonge venerunt. Et responderunt ei disci-puli sui: unde istos poterit quis hic satu-rare panibus in solitudine? Et interrogavit

vita cristiana; fa crescere ciò che in noi viè di buono, e con paterna sollecitudine cu-stodisci ciò che hai fatto crescere. Per ilnostro Signore Gesù Cristo.

Fratelli, noi tutti, che siamo stati battezzati inel Cristo Gesù, siamo stati battezzati nellasua morte. Per mezzo del battesimo siamostati sepolti insieme con lui nella morte, per-ché, come Cristo è risorto dai morti per lagloria del Padre, così anche noi camminiamoin novità di vita. Infatti, se siamo diventatiuno stesso essere con lui nella somiglianzadella sua morte, lo saremo anche nella somi-glianza della risurrezione. Ben sappiamo cheil nostro uomo vecchio è stato crocifisso conlui, affinché il corpo del peccato fosse di-strutto e noi non fossimo più schiavi del pec-cato; infatti, chi è morto è liberato dal pecca-to. Ma se noi siamo morti con Cristo, credia-mo che con Cristo pure vivremo; e sappiamoche Cristo risuscitato dai morti non muorepiù: la morte non ha più alcun dominio su dilui. Morendo, infatti, egli è morto al peccato,una volta per sempre; e ora, vivendo, egli vivper Iddio. Allo stesso modo, consideratevimorti al peccato, ma viventi per Iddio: inGesù Cristo nostro Signore.

Volgiti, Signore, un momento e provacompassione dei tuoi servi. ~ Tu sei per noiun rifugio, o Signore, di età in età. Alle-luia, alleluia. ~ In te mi rifugio, o Signore:che io non debba mai arrossire. Nella tuagiustizia liberami, sollevami: tendimi iltuo orecchio, fa presto! Alleluia.

In quel tempo, una gran folla era conGesù; e poiché essa non aveva da mangia-re, egli chiamò i suoi discepoli e disseloro: «Ho compassione di questa gente,perché già da tre giorni sono con me e nonhanno di che mangiare. Se li rimando di-giuni a casa loro, verranno meno per lavia; ed alcuni di essi sono venuti da lonta-no». I suoi discepoli gli risposero: «E chipotrebbe, qui nel deserto, trovare tantopane da saziarli?». Egli domandò loro:

dictum est antiquis: non occides, qui autemocciderit, reus erit iudicio. Ego autem dicovobis: quia omnis, qui iráscitur fratri suo,reus erit iudicio. Qui autem dixerit fratrisuo, racha, reus erit concilio. Qui autem di-xerit fatue, reus erit gehennæ ignis. Si ergoofferes munus tuum ad altare et ibi recorda-tus fueris quia frater tuus habet aliquid ad-versum te, relinque ibi munus tuum ante al-tare et vade prius reconciliari fratri tuo ettunc veniens offers munus tuum.

Antiphona ad Offertorium. BenedícamDóminum, qui tríbuit mihi intelléctum: pro-vidébam Deum in conspéctu meo semper:quóniam a dextris est mihi, ne commóvear.

Oratio super oblata. Propitiáre, Dómine,supplicatiónibus nostris: et has oblatiónesfamulòrum famularùmque tuàrum bení-gnus assùme; ut, quod singuli obtuléruntad honórem nóminis tui, cunctis profíciatad salùtem. Per Dóminum.

Præfatio de Ss.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Unam pétiia Dómino, hanc requíram: ut inhàbitem indomo Dómini ómnibus diébus vitæ meæ.

Postcommunio. Orémus. Quos cæ1ésti,Dómine, dono satiásti: præsta, quæsumus;ut a nostris mundémur occùltis, et ab hó-stium liberémur insídiis. Per Dóminum.

Introitus. Dóminus fortitùdo plebis suæ,et protéctor salutárium Christi sui est: sal-vum fac pópulum tuum, Dòmine, et béne-dic hereditáti tuæ et rege eos usque in sæ-culum. ~ Ad te, Dómine clamàbo, Deusmeus, ne síleas a me: ne quando táceas ame, et assimilábor descendéntibus in la-cum ~ Glòria Patri. Dóminus.

Oratio. Orémus. Deus virtùtum, cuiusest tótum quod est óptimum: ínserepectóribus nostris amórem tui nóminis,

sarà condannato in giudizio”. Io, invece, vidico che chiunque si adira col suo fratellosarà condannato in giudizio; e chi dirà a suofratello “raca” sarà sottoposto al Sinedrio; echi gli dirà “empio” sarà condannato allageenna del fuoco. Se dunque presenti la tuaofferta all’altare, e là ti viene in mente chetuo fratello ha qualche cosa contro di te, la-scia la tua offerta davanti all’altare, e va a ri-conciliarti prima con tuo fratello; poi tornaa presentare la tua offerta.

Benedico il Signore che mi ha dato consi-glio. Avanti a me ho trovato Dio in perpe-tuo: poiché Egli sta alla mia destra; io reste-rò sempre saldo.

Guarda propizio, o Signore, alle nostresuppliche: e accogli con bontà l’offerta ditutti noi, tuoi servi; e ciò che ognuno haofferto in onore del tuo nome giovi alla sal-vezza di tutti. Per il nostro Signore GesùCristo.

Una cosa domando al Signore, questa solaio vado cercando: abitare nella casa del Si-gnore ogni giorno della mia vita.

Preghiamo. Tu ci hai nutriti, Signore, con ildono celeste: purificaci, ti supplichiamo, dallenostre colpe nascoste e liberaci dalle insidiedei nemici. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Dio è la forza del popolo suo, e salutare di-fesa del suo Unto. Salva il tuo popolo e be-nedici il tuo dominio, e guidali e reggili ineterno. ~ A te, Dio, mia rupe, io grido: ver-so di me non restare in silenzio, poiché severso di me tu resti in silenzio, sono ugua-le a chi scende nella fossa. ~ Gloria al Pa-dre. ~ Dio è la forza.

O Dio onnipotente, da cui proviene tuttociò che è perfetto: infondi nei nostri cuoril’amore del tuo nome, e aumenta in noi la

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DOMENICA 6ª DOPO PENTECOSTE

eos: quot panes habetis? Qui dixerunt:septem. Et præcepit turbæ discumbere su-pra terram. Et accipiens septem panes gra-tias agens fregit et dabat discipulis suis,ut apponerent, et apposuerunt turbæ. Ethabebant pisciculos paucos et ipsos bene-dixit et iussit apponi. Et manducaveruntet saturati sunt, et sustulerunt quod supe-raverat de fragmentis, septem sportas.Erant autem qui manducaverunt quasiquattuor milia et dimisit eos.

Antiphona ad Offertorium. Pérfice gres-sus meos in sémitis tuis, ut non moveánturvestígia mea: inclína aurem tuam, et exuá-di verba mea: mirífica misericórdias tuas,qui salvos facis sperantes in te, Dómine.

Oratio super oblata. Propitiàre, Dómi-ne, supplicatiónibus nostris, et has pó-puli tui oblatiónes benígnus assúme: etut nullíus sit írritum votum, nullíus vá-cua postulátio, præsta; ut, quod fidéli-ter pétimus. efficáciter consequàmur.Per Dóminum.

Præfatio de Ss.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Circuíbo, etimmolábo in tabernácu1o eius hóstiam iubila-tiónis: cantábo, et psalmum dicam Dómino.

Postcommunio. Orémus. Repléti sumus,Dómine, munéribus tuis: tríbue, quæsu-mus; ut eórum et mundémur efféctu, etmuniámur auxilio. Per Dóminum.

Introitus. Omnes gentes, plàudite máni-bus: iubilàte Deo in voce exsultatiònis. ~Quóniam Dóminus excélsus, terribilis: Rexmagnus super omnem terram. Glòria Patri.Omnes gentes.

Oratio. Orémus. Deus, cuius providéntiain sui dispositióne non fàllitur: te sùppli-ces exorámus ut nòxia cuncta submóveas,et ómnia nobis profutùra concédas. PerDóminum.

«Quanti pani avete?». «Sette» risposero.Allora ordinò alla folla di sedersi per terrae, presi i sette pani, rese grazie, li spezzò eli diede ai suoi discepoli perché li distri-buissero. E li distribuirono alla folla. Ave-vano anche alcuni piccoli pesci: e li bene-disse e ordinò che fossero distribuiti. Cosìmangiarono e furono sazi, e raccolsero set-te sporte dei pezzi avanzati: e quelli cheavevano mangiato erano circa quattromila.Poi, li congedò.

Rafforza i miei piedi sul tuo cammino,perché non esitino i miei passi. Porgimil’orecchio, ascolta la mia parola, mostra lemeraviglie del tuo amore, Tu che salvi chiin Te confida.

Guarda propizio, Signore, alle nostre sup-pliche, e accogli con bontà l’offerta del tuopopolo: e perché nessuno veda delusa lasua preghiera e inascoltata la propria ri-chiesta, concedi a noi di ottenere con pie-nezza ciò che domandiamo con fede. Per ilnostro Signore Gesù Crito.

Verrò e offrirò nella sua tenda sacrificidi esultanza. Canterò e inneggerò al Si-gnore.

Preghiamo. Ci siamo nutriti dei tuoi doni, oSignore: concedi a noi, di essere purificatidalla loro efficacia e di essere protetti dalloro aiuto. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

O popoli tutti applaudite con forza, loda-te il Signore con voci di festa. Poiché l’Al-tissimo Signore è il magnifico Re di tuttala terra. Gloria al Padre. O popoli tutti.

Preghiamo. O Dio, la tua provvidenza èinfallibile nelle sue disposizioni: noi tisupplichiamo di tenere lontano da noi tut-ti i mali e di concederci ogni beneficio.Per il nostro Signore Gesù Cristo.

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Léctio Epistolæ beati Pauli Apóstoli adRomános. Fratres: humanum dico prop-ter infirmitatem carnis vestræ: sicut enimexhibuistis membra vestra servire immun-ditiæ et iniquitati ad iniquitatem, itanunc exhibete membra vestra servire iusti-tiæ in sanctificationem. Cum enim serviessetis peccati, liberi fuistis iustitiæ.Quem ergo fructum habuistis tunc in qui-bus nunc erubescitis? Nam finis illorummors est. Nunc vero liberati a peccato,servi autem facti Deo, habetis fructum ve-strum in sanctificationem, finem vero vi-tam æternam. Stipendia enim peccatimors. Gratia autem Dei vita æterna inChristo Iesu Domino nostro.

Graduale. Venite, fílii, audíte me: timó-rem Dómini docébo vos. ~ Accédite adeum, et illuminàmini: et fácies vestræ nonconfundéntur. Allelùia. allelùia. ~ Omnesgentes, plàudite mánibus: iubiláte Deo invoce exsultatiónis. Allelùia. Alleluia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumMattæhum. Adtendite a falsis prophetis, quiveniunt ad vos in vestimentis ovium, intrin-secus autem sunt lupi rapaces. A fructibus eo-rum cognoscetis eos: numquid colligunt despinis uvas aut de tribulis ficus? Sic omnis ar-bor bona fructus bonos facit, mala autem ar-bor fructus malos facit; non potest arbor bonafructus malos facere, neque arbor mala fructusbonos facere. Omnis arbor, quæ non facitfructum bonum, exciditur et in ignem mitti-tur. Igitur ex fructibus eorum cognoscetis eos.Non omnis qui dicit mihi: Domine, Domine,intrabit in regnum cælorum, sed qui facit vo-luntatem Patris mei qui in cælis est, ipse in-trabit in regnum cælorum.

Antiphona ad Offertorium. Sicut in ho-locáustis aríetum et tauròrum, et sicut inmíllibus agnórum pinguium: sicut fiat sa-crificium nostrum in conspéctu tuo hódie,ut p1áceat tibi: quia non est confùsio con-fidéntibus in te, Dómine.

Orazio super oblata. Deus, qui legàlium

Fratelli, vi parlo alla maniera umana, per ri-guardo alla debolezza della vostra carne:come offriste le vostre membra schiave del-l’impurità e del disotdine, per vivere nel di-sordine; così ora dovete porre le vostre mem-bra al servizio della giustizia, per la santifi-cazione. Quando voi eravate schiavi del pec-cato, eravate liberi riguardo alla giustizia.Ma quale frutto raccoglieste, allora, nellecose per le quali ora arrossite? Il loro risulta-to, infatti, è la morte. Ora invece, liberatidal peccato e diventati servi di Dio, avetecome vostro frutto la santificazione e comefine la vita eterna. Perché il salario del pec-cato è la morte: mentre il dono di Dio è lavita eterna, in Cristo Gesù nostro Signore.

Venite, figli, ascoltatemi: vi insegneròil timore del Signore. ~ Guardate a lui,sarete luminosi, il vostro volto non ar-rossirà. Alleluia, alleluia ~ Popoli tutti,battere le mani! Gridate a Dio con vocidi gioia!

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepo-li: «Guardatevi dai falsi profeti, che ven-gono a voi in veste di pecore, ma dentrosono lupi rapaci. Li riconoscerete dai lorofrutti. Si raccoglie forse uva dalle spine ofichi dai rovi? Così ogni albero buono dàfrutti buoni, e ogni albero cattivo dà frut-ti cattivi. L’albero buono non può darefrutti cattivi, né un albero cattivo fruttibuoni. Ogni albero che non dà frutto saràtagliato è gettato nel fuoco. Li riconosce-rete. dunque, dai loro frutti. Non chiun-que mi dice Signore, Signore entrerà nelregno dei cieli, ma colui che fa la volontàdel Padre mio, che è nei cieli, entrerà nelregno dei cieli».

Come i sacrifici antichi, olocausti di arietie di tori e migliaia di scelti agnelli, così ilnostro sacrificio fino a te oggi salga e ti siagradito, o Signore: chi spera in te non re-sta deluso.

O Dio, tu hai sostituito la molteplicità de-

DOMENICA 7ª DOPO PENTECOSTE

Graduale. Esto mihi in Deum protectórem,et in locum refúgii, ut salvum me fàcias. ~Deus. in te speràvi: Dómine, non confúndarin ætérnum ~ Allelùia. allelùia. MagnusDóminus. et laudàbilis valde: in civitàteDei nostri, in monte sancto eius. Allelùia.

Sequéntia sancti Evangelii secundumLucam. In illo tempore: Dixit Iesus disci-pulis suis parabolam hanc: Homo quidamerat dives, qui habebat vilicum et hic dif-famatus est apud illum, quasi dissipassetbona ipsius. Et vocavit illum et ait illi:quid hoc audio de te? redde rationem vili-cationis tuæ: iam enim non poteris vilica-re. Ait autem vilicus intra se: quid faciamquia dominus meus aufert a me vilicatio-nem? Fodere non valeo, mendicare erube-sco. Scio quid faciam, ut, cum amotus fue-ro a vilicatione, recipiant me in domossuas. Convocatis itaque singulis debitori-bus domini sui, dicebat primo: quantumdebes domino meo? At ille dixit: centumcados olei. Dixitque illi: accipe cautionemtuam; et sede cito, scribe quinquaginta.Deinde alii dixit: tu vero quantum debes?Qui ait: centum choros tritici. Ait illi: ac-cipe litteras tuas et scribe octoginta. Etlaudavit dominus vilicum iniquitatis,quia prudenter fecisset: quia filii huiussæculi prudentiores filiis lucis in genera-tione sua sunt. Et ego vobis dico: facitevobis amicos de mamona iniquitatis, ut,cum defeceritis, recipiant vos in æterna ta-bernacula.

Antiphona ad Offertorium. Pópulum hùmi-lem salvum facies, et óculos superbórum humi-liàbis: quòniam quis Deus præter te, Dómine?

Oratio super oblata. Sùscipe, quæsumus,Dómine, mùnera, quæ tibi de tua largitátedeférimus: ut hæc Sacrosáncta mystéria, grà-tiæ tuæ operànte virtùte, et præséntis vitænos conversatióne sanctificent et ad gàudiasempitérna perdùcant. Per Dominum.

Præfatio de Ss.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Sii per me una difesa, Signore, un luogo dirifugio per salvarmi. ~ In te mi rifugio, oDio; Signore, che io non debba mai arros-sire. ~ Alleluia, alleluia. Grande il Signoree molto degno di lode, nella città del no-stro Dio, la santa montagna. Alleluia.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepo-li questa parabola: «Un uomo ricco avevaun fattore, che fu accusato presso di luicome dissipatore dei suoi beni». Egli lochiamò e gli disse: «Che sento dire di te?Rendi conto della tua gestione, perché or-mai non potrai più amministrare ». Allorail fattore disse tra sè: « Che farò, ora che ilpadrone mi toglie l’amministrazione?Zappare? Non ne ho la forza. Mendicare?Mi vergogno. So io quello che farò, per-ché, quando sarò rimosso dall’amministra-zione, mi accolgano in casa loro». Chiamò,dunque, ad uno ad uno, i debitori del suopadrone, e disse al primo: «Quanto devi almio padrone?». «Cento barili d’olio», ri-spose quello. Ed egli: «Prendi la tua rice-vuta, e subito siedi e scrivi: Cinquanta».Poi chiese a un altro: «Tu, quanto devi?»,«Cento misure di grano», rispose quello. Edegli: «Prendi la tua ricevuta e scrivi: «Ottan-ta». E il padrone lodò il fattore disonesto peravere agito con scaltrezza. Poiché i figli diquesto mondo sono più scaltri con i loro simi-li che i figli della luce. E io vi dico: fatevi de-gli amici col danaro d’iniquità, perché quandoquesto verrà a mancare, essi vi accolgano nelledimore eterne.

Un popolo umile, Signore, tu salvi e gliocchi sprezzanti deprimi: chi è Dio all’in-fuori di te, Signore?

Accetta, Signore, l’offerta dei doni che latua generosità ci ha dato: e questi santimisteri santifichino con l’efficacia dellatua grazia la nostra vita presente e ci con-ducano alla gioia eterna. Per il nostro Si-gnore Gesù Cristo.

différentiam hostiàrum unius sacrificiiperfectiòne sanxisti: áccipe sacrifícium adevòtis tibi fàmulis, et pari benedictiòne,sicut mùnera Abel, sanctifica; ut, quodsínguli obtulérunt ad maiestàtis tuæ ho-nórem, cunctis proficiat ad salùtem. PerDóminum.

Præfatio de Ss.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionen. Inclínaaurem tuam, ut erípias me

Postcommunio. Orémus. Tua nos, Dómi-ne, medicinàlis operàtio, et a nostris per-versitàtibus cleménter expédiat, et ad eaquæ sunt recta, perdúcat Per Dóminum.

Introitus. Suscépimus, Deus, misericor-diam tuam in médio templi tui: secùndumnomen tuum, Deus, ita et laus tua in finesterra: iustítia plena est déxtera tua. ~ Ma-gnus Dóminus, et laudábi1is nimis: in ci-vitàte Dei nostri, in monte sancto eius.Glória Patri. Suscépimus.

Oratio. Orémus. Largíre nobis, quæsu-mus, Dómine, semper spíritum cogitándiquæ recta sunt, propítius et agéndi: ut,qui sine te esse non póssumus, secùndumte vívere valeàmus. Per Dóminum.

Lectio Epistolæ beati Pauli Apostóli adRomanos. Fratres debitores sumus noncarni, ut secundum carnem vivamus. Sienim secundum carnem vixeritis, morie-mini: si autem Spiritu facta carnis morti-ficatis, vivetis. Quicumque enim SpirituDei aguntur, hii filii sunt Dei. Non enimaccepistis spiritum servitutis iterum in ti-more, sed accepistis Spiritum adoptionisfiliorum, in quo clamamus: Abba (Pater).Ipse enim Spiritus testimonium redditspiritui nostro quod sumus filii Dei. Si au-tem filii et heredes: heredes quidem Deicoheredes autem Christi

gli antichi sacrifici con un unico e perfettosacrificio: accogli quest’offerta di noi, de-voti tuoi servi, e benedicila, come hai be-nedetto quella di Abele; e ciò che ognunoha offerto in onore della tua mæstà divina,giovi alla salvezza di tutti. Per il nostro Si-gnore Gesù Cristo.

Tendimi il tuo orecchio, Dio mio, vienipresto a liberarmi.

Preghiamo. La tua azione risanatrice, Si-gnore, ci liberi benignamente dalle no-stre inclinazioni perverse, e ci conducasulla via del bene. Per il nostro SignoreGesù Cristo.

Abbiamo ricevuto il tuo amore, o Dio, den-tro al tuo tempio. Come il tuo Nome, oDio, la tua lode ricopre i confini della terra:la tua destra è piena di giustizia. ~ È gran-de il Signore e molto degno di lode nellacittà del nostro Dio, la sua santa montagna.~ Gloria al Padre. ~ Abbiamo ricevuto.

O Dio, concedi a noi, per tua bontà, lagrazia di pensare e di fare sempre ciò che ègiusto: e poiché senza di te non possiamoesistere donaci la forza di vivere come a tepiace. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Fratelli noi siamo debitori, non verso la car-ne, così da vivere secondo la carne. Poiché,se voi vivete secondo la carne, morirete; mase, per mezzo dello Spirito, farete morire leopere della carne, vivrete. Infatti, quantisono guidati dallo Spirito di Dio, costorosono figli di Dio. In verità, voi non avete ri-cevuto uno spirito di schiavitù, per ricaderenel timore, ma avete ricevuto uno spirito difigli adottivi, per mezzo del quale gridia-mo: «Abba », Padre. Lo Spirito stesso rendetestimonianza al nostro spirito che noi sia-mo figli di Dio: se figli, dunque, anche ere-di; eredi di Dio e coeredi di Cristo.

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DOMENICA 8ª DOPO PENTECOSTE

ra! ~ Quòniam elevàta est magnificéntiatua super cælos. ~ Allelùia, allelùia. Eripeme de inimícis mæis, Deus meus: et ab in-surgéntibus in me libera me. Allelùia,

Sequéntia sancti Evangelii secundumLucam. In illo tempore: cum adpropin-quáret Iesus Ierusalem, videns civitatem,flevit super illam dicens: quia si cognovis-ses et tu, et quidem in hac die tua, quæ adpacem tibi, nunc autem abscondita suntab oculis tuis. Quia venient dies in te: etcircumdabunt te inimici tui vallo, et cir-cumdabunt te et coangustabunt te undi-que: et ad terram prosternent te, et filiosqui in te sunt, et non relinquent in te la-pidem super lapidem: eo quod non cogno-veris tempus visitationis tuæ. Et ingressusin templum coepit eicere vendentes in illoet ementes dicens illis: scriptum est: quiadomus mea domus orationis est. Vos au-tem fecistis illam speluncam latronum. Eterat docens cotidie in templo.

Antiphona ad Offertorium. Iustitiæ Dó-mini rectæ lætificàntes corda, et iudíciaeius dulcióra super mel et favum: nam etservus tuus custòdit ea.

Oratio super oblata. Concéde nobis,quæsumus Dómine, hæc digne frequentà-re mystéria: quia, quóties huius hóstiæcommemoràtio celebrátur, opus nostræ re-demptiónis exercétur. Per Dóminum.

Præfatio de Ss.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Qui mandù-cat meam carnem, et bibit meum sànguinem,in me manet, et ego in eo, dicit Dóminus.

Postcommunio. Orémus. Tui nobis,quæsumus, Dómine, communio sacramén-ti, et purificatiónem cónferat, et tríbuatunitàtem. Per Dóminum.

Introitus. Cum clamárem ad Dóminum,exaudívit vocem meam, ab his, qui appro-

dezza oltre i cieli è cantata. Alleluia, al-leluia. ~ Liberami, o Dio, dai miei nemi-ci, salvami da chi insorge contro di me.Alleluia.

In quel tempo, Gesù, avvicinandosi a Ge-rusalemme, nel vedere la città, pianse sudi essa e disse: «Se anche tu avessi cono-sciuto in questo giorno, che era il tuo, ciòche giova alla tua pace! Ma ora è nascostoai tuoi occhi. Verranno per te giorni, incui i nemici ti circonderanno di trincee eti accerchieranno e stringeranno da ogniparte, e abbatteranno te e i tuoi figli chesono in te, e non lasceranno di te pietrasu pietra, perché non hai riconosciuto iltempo in cui eri visitata». Poi, entratonel tempio, prese a scacciarne coloro chevendevano e compravano, dicendo: «Stascritto: La mia casa è casa di preghiera.Voi, invece, ne avete fatto una speloncadi briganti». E ogni giorno insegnava neltempio.

I decreti di Dio sono retti e rallegrano ilcuore; i suoi giudizi sono fedeli, sono piùdolci del miele e del succo dei favi: ancheil tuo servo vi attende.

Concedi a noi, Signore, di partecipare degna-mente a questi misteri: perché ogni volta checelebriamo la memoria di questo sacrificio, sicompie l’opera della nostra redenzione. Per ilnostro Signore Gesù Cristo.

Dice il Signore: Chi mangia la mia carne ebeve il mio sangue, rimane in me, e io ri-mango in lui.

La comunione nel tuo sacramento, ci puri-fichi, o Signore, e ci raccolga nella tuaunità. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Io ho gridato al Signore ed Egli ha uditola mia voce contro i miei assalitori: li ha

Antiphona ad Communionem. Gustáteet vidéte, quòniam suàvis est Dóminus:beátus vir, qui sperat in eo.

Postcommunio. Sit nobis, Dòmine, repa-rátio mentis et córporis cæléste mysté-rium: ut, cuius exséquimur cultum, sen-tiámus efféctum. Per Dominum

Introitus. Ecce Deus ádiuvat me, et Dómi-nus suscéptor est ánimæ meæ: avérte malainimicis meis, et in veritàte tua dispérde il-los, protéctor meus, Dómine. ~ Deus. in nó-mine tuo salvum me fac: et in virtùte tua li-bera me. Glória Patri. Ecce.

Oratio. Páteant aures misericórdiæ tuæ,Dómine, précibus supplicàntium: et, utpeténtibus desideráta concédas; fac eos,quæ tibi sunt plàcita, postulàre. Per Dò-minum.

Léctio Epístolæ beati Pauli Apóstoli adCorínthios. Fratres: Non simus concupi-scentes malorum, sicut et illi concupie-runt, neque idolorum cultores efficiaminisicut quidam ex ipsis: quemadmodumscriptum est: sedit populus manducare etbibere, et surrexerunt ludere. Neque for-nicemur, sicut quidam ex ipsis fornicatisunt, et ceciderunt una die viginti tria mi-lia. Neque temptemus Christum, sicutquidam eorum temptaverunt et a serpenti-bus perierunt. Neque murmuraveritis, si-cut quidam eorum murmuraverunt et pe-rierunt ab exterminatore. Hæc autem om-nia in figura contingebant illis: scriptasunt autem ad correptionem nostram, inquos fines sæculorum devenerunt. Itaquequi se existimat stare videat, ne cadat,Temptatio vos non adprehendat, nisi hu-mana: fidelis autem Deus, qui non patie-tur vos temptari super id quod potestis,sed faciet etiam cum temptatione proven-tum ut possitis sustinere.

Graduale. Dómine, Dóminus noster, quamadmirábile est nomen tuum in univérsa ter-

Gustate e vedete come è buono il Signore,beato l’uomo che in lui si rifugia.

Questo sacramento di vita celeste ci rinno-vi, Signore, nell’anima e nel corpo: perchésentiamo l’efficacia del mistero che cele-briamo. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Ecco, Dio è il mio aiuto, il Signore è soste-gno della mia vita. Ritorci il male sui mieinemici, e annientali per la fedeltà tua: tu,Dio, mio difensore. Salvami, o Dio, nel tuoNome, nella tua forza rendimi giustizia.Gloria al Padre. Ecco.

Porgi, o Signore, alle nostre supplichel’orecchio della tua misericordia: e perchésiano esauditi i nostri desideri, concedi anoi di chiedere ciò che a te piace. Per ilnostro Signore Gesù Cristo.

Fratelli, non abbiate malvagie concupi-scenze, come ne ebbero i nostri padri. Nondiventate idolàtri, come alcuni fra loro:conforme a ciò che sta scritto: «Il popolosedette per mangiare e bere, e poi si alza-rono per divertirsi». Non fornichiamo,come alcuni di loro fornicarono: e ne peri-rono ventitremila in una sola giornata.Non provochiamo il Cristo, come alcunidi loro lo provocarono: e furono uccisi daiserpenti. Non mormorate, come alcuni diloro mormòrarono: e furono uccisi dallosterminatore. Tutto questo, che accadeva aloro, ha valore di simbolo, ed è stato scrit-to per ammonire noi, per i quali è giuntala fine dei tempi. Pertanto, chi crede distare in piedi, guardi di non cadere. Nes-suna tentazione vi ha provato che superas-se l’umana misura: Dio è fedele, e non per-metterà che siate tentati al di sopra dellevostre forze; ma, anzi, con la tentazione vidarà anche il mezzo di uscirne, così da po-terla sostenere.»

O Signore, nostro Dio, come è grande iltuo nome su tutta la terra! ~ La tua gran-

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DOMENICA 9ª DOPO PENTECOSTE

DOMENICA 10ª DOPO PENTECOSTE

bantur ceteros parabolam istam: duo ho-mines ascenderunt in templum ut orarent:unus Pharisæus, et alter publicanus. Pha-risæus stans, hæc apud se orabat: Deusgratias ago tibi, quia non sum sicut ceterihominum: raptores, iniusti, adulteri, velut etiam hic publicanus: ieiuno bis in sab-bato, decimas do omnium quæ possideo.Et publicanus a longe stans nolebat necoculos ad cælum levare, sed percutiebatpectus suum dicens: Deus propitius estomihi peccatori. Dico vobis: descendit hiciustificatus in domum suam ab illo; quiaomnis qui se exaltat humiliabitur, et quise humiliat exaltabitur.

Antiphona ad Offertorium. Ad te, Dò-mine, levávi ánimam meam: Deus meus,in te confido, non erubéscam: neque irrí-deant me inimici mei: étenim univérsi,qui te exspéctant, non confundéntur.

Oratio super oblata. Tibi, Dómine, sa-crifícia dicàta reddántur: quæ sic ad ho-nórem nóminis tui deferénda tribuísti, utéadem remédia fieri nostra præstàres. PerDòminum.

Præfatio de Ss.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Acceptà-bis sacrificium iustítiæ, oblatiònes, et ho-locàusta, super altàre tuum, Dómine.

Postcommunio. Orémus. Quæsumus,Dómine Deus noster: ut, quos divinis repa-ràre non désinis sacraméntis, tuis non de-stituas benignus auxiliis. Per Dóminum.

Introitus. Deus in loco sancto suo: Deusqui inhabitàre facit unànimes in domo:ipse dabit virtùtem, et fortitùdinem plebisuæ. Exsùrgat Deus, et dissipéntur inimi-ci eius: et fùgiant, qui odérunt eum, a fà-cie eius. Glória Patri. Deus.

Oratio. Orémus. Omnípotens sempitér-ne Deus, qui abundàntia pietàtis tuæ, et

mini salirono al tempio a pregare: uno erafariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stan-do in piedi, pregava così fra sé: Ti ringra-zio Dio, di non essere come il resto degliuomini: ladri, ingiusti. adulteri; o comequel pubblicano. Io digiuno due volte lasettimana e pago le decime di tutto ciò chepossiedo. Il pubblicano, invece, tenendosia distanza, non ardiva neppure alzare gliocchi al cielo, ma si batteva il petto, dicen-do: “O Dio, sii indulgente verso me pecca-tore!” Io vi dico che costui discese giustifi-cato a casa sua, a differenza di quello: poi-ché chi si esalta sarà umiliato, e chi si umi-lia sarà esaltato».

A te offro, Dio, la mia vita: Dio mio,in te confido. Che io non resti confu-so, non esultino per me i miei nemi-ci; chiunque in te spera non restaconfuso.

Ti sia consacrato questo sacrificio o Signo-re: che tu ci hai concesso di offrire in ono-re del tuo nome, per renderlo a noi comenostro rimedio. Per il nostro Signore GesùCristo.

Allora gradirai i sacrifici del giusto, olo-causti e vittime di espiazione salgano sultuo altare, Signore.

Preghiamo. Signore, Dio nostro, nella tuabontà, non privare del tuo aiuto, quelli cheperennemente rinnovi coi tuoi sacramentidivini. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Dio sta nella sacra dimora e nella sua casaaccoglie i derelitti; forza e potenza Egli dàal popolo suo. Dio sorge e si disperdono isuoi nemici e chi lo odia fugge lontano dalui. Gloria al Padre. Dio sta.

O Dio onnipotente ed etemo, la tua bontàimmensa supera i meriti e le domande di

pínquant mihi: et humiliávit eos qui est antesæcula, et manet in ætérnum: iacta cogità-tum tuum in Dómino, et ipse te enùtriet. ~Exàudi, Deus, oratiónem meam, et ne despé-xeris deprecatiònem meam; inténde mihi, etexáudi me. Glória Patri. Cum clamárem.

Oratio. Orémus. Deus, qui omnipotén-tiam tuam parcéndo máxime et miseràndomaniféstas: multiplica super nos miseri-córdiam tuam ut, ad tua promíssa currén-tes, cælestium bonórum fàcias esse consòr-tes. Per Dóminum.

Léctio Epistolæ beàti Pauli Apòstoli adCorínthios. Scitis quoniam cum gentesessetis, ad simulacra muta prout duceba-mini euntes. Ideo notum vobis facio quodnemo, in Spiritu Dei loquens, dicit ana-thema Iesu. Et nemo potest dicere, Domi-nus Iesus, nisi in Spiritu Sancto. Divisio-nes vero gratiarum sunt, idem autem Spi-ritus: et divisiones ministrationum sunt,idem autem Dominus. Et divisiones ope-rationum sunt, idem vero Deus, qui ope-ratur omnia in omnibus. Unicuique au-tem datur manifestatio Spiritus ad utili-tatem. Alii quidem per Spiritum datursermo sapientiæ alii autem sermo scientiæsecundum eundem Spiritum: alteri fidesin eodem Spiritu: alii gratia sanitatum inuno Spiritu: alii operatio virtutum: aliiprophetía: alii discretio spirituum alii ge-nera linguarum: alii interpretatio sermo-num. Hæc autem omnia operatur unus at-que idem Spiritus, dividens singulisprout vult.

Graduale. Custódi me, Dómine, ut pupíl-lam òculi: sub umbra a1árum tuárum pró-tege me. ~ De vultu tuo iudicium meumpródeat: óculi tui vídeant æquitátem.AlIelùia, allehùia. ~ Te decet hymnus,Deus, in Sion: et tibi reddétur votum inIerùsalem. Allelùia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumLucam. Dixit autem et quosdam, qui inse confidebant tamquam iusti, et asperna-

umiliati: Egli che siede fin dai secoli eter-ni. Affida al Signore il tuo affanno ed Eglisarà il tuo conforto. ~ Ascolta, Dio, la miapreghiera, non sfuggire la mia invocazio-ne, prestami ascolto e dammi risposta. V.Gloria al Padre. Io ho gridato.

Preghiamo. O Dio, che soprattutto nellapietà e nel perdono riveli la tua onnipoten-za, moltiplica sopra di noi le tue misericor-die, perché, correndo verso i beni da tepromessi, siamo resi partecipi delle gioiecelesti. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Fratelli voi sapete che quando eravate paga-ni, correvate verso gli idoli muti, così comevi eravate sospinti. Perciò vi dico che nessu-no, che parli nello Spirito di Dio, può dire:Anatèma a Gesù; e nessuno può dire: Gesùè il Signore se non nello Spirito Santo. C’èpoi diversità di doni spirituali, ma è lo stes-so Spirito; diversità di servizi, ma è lo stes-so Signore; diversità di operazioni, ma è lostesso Dio che opera tutto in tutti. E a cia-scuno la manifestazione dello Spirito è dataper comune utilità. Ad uno, per mezzo del-lo Spirito, è dato un linguaggio di sapienza;a un altro è dato un linguaggio di scienza,secondo lo stesso Spirito; a un altro la fedenello stesso Spirito; a un altro il dono delleguarigioni, nell’unico Spirito; a un altro po-teri miracolosi; a un altro, la profezia; a unaltro. il discernimento degli spiriti; a un al-tro, diverse lingue; a un altro, l’interpreta-zione delle lingue. Tutte queste cose le ope-ra lo stesso ed unico Spirito. distribuendonea ciascuno come vuole.

Custodiscimi, Signore, come la pupilladell’occhio. Nascondimi all’ombra delletue ali. Dal tuo volto proceda il mio giu-dizio, i tuoi occhi contemplino cose giu-ste. Alleluia, alleluia. ~ A te si addice lalode. O Dio, in Sion. A te si sciolga il votoin Gerusalemme, Alleluia.

In quel tempo, Gesù disse questa parabo-la. Per certuni che presumevano di esseregiusti e disprezzavano gli altri: «Due uo-

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DOMENICA 11ª DOPO PENTECOSTE

et solùtum est vinculum linguæ eius, et lo-quebátur recte. Et præcépit illis, ne cui díce-rent. Quanto autem eis præcipiébat, tantomagis plus prædicàbant: et eo àmplius ad-mirabàntur, dicéntes: Bene ómnia fecit: etsurdos fecit audire, et mutos loqui.

Antiphona ad Offertorium. Exaltábo te,Dómine, quóniam suscepisti me, nec de-lectàsti inimícos meos super me: Dómine,clamàvi ad te, et sanásti me.

Oratio super oblata. Réspice, Dómine,quæsumus, nostram propítius servitùtem:ut, quod offérimus, sit tibi munus accép-tum, et sit nostræ fragilitàtis subsidium,Per Dóminum.

Præfatio de Ss.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. HonóraDóminum de tua substàntia et de primítiisfrugum tuàrum et implebùntur hórrea tuasaturitàte, et vino torculária redundábunt.

Postcommunio. Orémus. Sentiámus,quæsumus, Dómine, tui perceptiónesacraménti, subsídium mentis et cór-poris: ut, in utràque sa1váti, cæléstisremédii plenitùdine gloriémur. PerDòminum.

Introitus. Deus, in adiutórium meum in-ténde: Dómine, ad adiuvàndum me festína:confundántur et revereántur inimíci mei,qui quærunt ánimam meam. Avertàntur re-trórsum, et erubéscant: qui cògitant mihimala. Glória Patri. Deus.

Oratio. Orémus. Omnipotens et miséri-cors Deus, de cuius mùnere venit, ut tibi afidélibus tuis digne et laudabiliter servià-tur: tribue, quæsumus, nobis; ut ad pro-missiónes tuas sine offensióne currámus.Per Dòminum.

Léctio Epistolæ beàti Pauli Apòstoli adCorínthios. Fratres: Fidùciam talem ha-

speditamente. Gesù comandò. di non par-larne a nessuno. Ma quanto più lo racco-mandava, tanto più essi ne parlavano. E,al colmo dell’ammirazione, dicevano: «Hafatto bene tutte le cose: ha fatto udire isordi e parlare i muti».

Ti voglio esaltare, Signore, perché mi haisalvato, né hai fatto che gioisca colui chemi ha in odio. Ti ho invocato, Signore Diomio, e tu mi hai risanato.

Guarda benigno, o Signore, al nostro mi-nistero: e questa offerta sia per te sacrificiogradito e per noi sostegno alla nostra de-bolezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Onora il Signore con i tuoi beni, e con leprimizie dei tuoi raccolti; allora i tuoi gra-nai saranno colmi, e i torchi traboccheran-no vino.

Preghiamo. Concedi a noi, o Signore, disentire, nella partecipazione al tuo sacra-mento, il sostegno corporale e spirituale:perché, salvati nell’anima e nel corpo, pos-siamo gloriarci della pienezza del rimedioceleste. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Dio, vieni presto a liberarmi, Dio, vieni,presto ad aiutarmi. Abbiano vergogna edisonore quelli che attentano la mia vita.Tornino indietro e siano confusi coloro chegodono del mio male. Gloria al Padre.Dio, vieni.

Per tua grazia, Dio onnipotente e miseri-cordioso, possono i tuoi fedeli offrirti unservizio lodevole e degno: concedi a noi dicorrere senza ostacolo verso i beni che cihai promesso. Per il nostro Signore GesùCristo.

Fratelli. questa confidenza noi l’abbiamoper mezzo di Cristo, in Dio: non perché sia-

mérita sùpplicum excédis et vota: effùn-de super nos misericórdiam tuam; ut di-mittas quæ consciéntia métuit, et adíciasquod orátio non præsùmit. Per Dómi-num.

Léctio Epistolæ beàti Pauli Apòstoli adCorínthios. Fratres: Notum vobis fácioEvangélium, quod prædicàvi vobis, quodet accepístis, in quo et statis, per quod etsalvàmini: qua ratióne prædicàverim vo-bis, si tenétis, nisi frusta credidistis. Trà-didi enim vobis in primis, quod et accépi:quóniam Christus mòrtuus est pro peccà-tis nostris secùndum Scriptùras: et quiasepùltus est, et quia resurréxit tértia diesecùndum Scriptùras: et quia visus est Ce-phæ, et post hoc ùndecim. Deínde visusest plus quam quingéntis fràtribus simul,ex quibus multi manent usque adhuc,quidam autem dormiérunt. Deinde visusest Iacóbo, deínde Apóstolis ómnibus: no-víssime autem ómnium tamquam aborti-vo, visus est et mihi. Ego enim sum míni-mus Apostolórum, qui non sum dignusvocári Apóstolus, quóniam persecùtussum Ecclésiam Dei. Gràtia autem Deisum id quod sum, et gràtia eius in me và-cua non fuit.

Graduale. In Deo speràvit cor meum, etadiùtus sum; et reflòruit caro mea, et ex vo-luntáte mea confitébor illi. Ad te, Dòmine,clamávi: Deus meus, ne síleas, ne discédas ame. Allelùia, allelùia. ~ Exsultáte Deo adiu-tóri nostro, iubilàte Deo Iacob: sùmite psal-mum iucùndum cum cíthara. Allelùia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumMarcum. In illo témpore: Exiens Iesus de fí-nibus Tyri, venit per Sidónem ad mareGa1ilææ, inter médios fines Decapóleos. Etaddùcunt ei surdum et mutum, et depreca-bántur eum, ut impónat illi manum. Et ap-prehéndens eum de turba seòrsum, misit di-gitos suos in aurícu1as eius: et éxspuens, té-tigit linguam eius: a suspíciens in cæ1um,ingémuit, et ait illis: Ephphetha, quod estadaperíre. Et statim apértæ sunt aures eius,

quelli che ti pregano: effondi su di noi latua misericordia; perdona ciò che la nostracoscienza teme, e concedi ciò che la nostrapreghiera non sa chiedere. Per il nostro Si-gnore Gesù Cristo.

Fratelli, vi ricordo il Vangelo che io vi hoannunciato, che voi avete ricevuto, in cuirestate ancora saldi, per mezzo del qualesiete anche salvati, se lo conservate cosìcome ve l’ho annunciato: altrimenti, inva-no voi avete creduto. Vi ho trasmesso in-fatti, in primo luogo, quel che io stessoho ricevuto: che Cristo è morto per i no-stri peccati, secondo le Scritture; che fusepolto ed è risuscitato il terzo giorno, se-condo le Scritture; che apparve a Cefa e,in seguito, agli undici; e apparve, in unasola volta, a più di cinquecento fratelli,dei quali la maggior parte è ancora invita, mentre alcuni sono morti; quindiapparve a Giacomo, poi a tutti gli aposto-li. Ultimo fra tutti, come a un aborto, ap-parve anche a me. Infatti, io sono il mini-mo fra gli apostoli, io che non son degnodi essere chiamato apostolo, perchè hoperseguitato. la Chiesa di Dio. Per graziadi Dio sono quello che sono, e la sua gra-zia in me non fu vana.

In Dio confida il mio cuore: sono aiutato,riprendo vigore, dall’intimo gli rendo gra-zie. A te, grido Signore, Dio mio, non ta-cere, non lasciarmi, Alleluia, alleluia. ~Acclamate a Dio, nostra potenza, gridateal Dio di Giacobbe, intonate il lieto innosull’arpa. Alleluia.

In quel tempo, Gesù, lasciato il territoriodi Tiro, attraverso Sidone, giunse al maredi Galilea, in piena regione della Decàpo-li. E condussero a lui un sordomuto, pre-gandolo di imporgli la mano. Presolo indisparte dalla folla, mise le dita nei suoiorecchi e gli toccò la lingua con la saliva;poi, alzando gli occhi al cielo, emise ungemito e disse: “ Èffeta “, che vuol direapriti E subito gli si aprirono gli orecchie si sciolse il nodo dalla lingua, e parlava

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DOMENICA 12ª DOPO PENTECOSTE

siit. Samaritànus autem quidam iter fà-ciens, venit secus eum: et videns eum, mi-sericórdia motus est. Et apprópians alligà-vit vùlnera eius, infùndens òleum et vi-num: et impónens illum in iuméntumsuum, duxit in stàbulum, et curam eiusegit. Et àltera die prótulit duos denàrios, etdedit stabulàrio, et ait: curam illius habe:et quodcùmque supererogàveris, ego cumrediero, reddam tibi. Quis horum trium vi-détur tibi próximus fuisse illi, qui ínciditin latrónes? At ille dixit: Qui fecit miseri-córdiam in illum. Et ait illi Iesus: Vade, ettu fac simíliter.

Antiphona ad Offertorium.Precàtus estMóyses in conspéctu Dómini Dei sui, etdixit: Quare, Dòmine, iràsceris in pópulotuo? Parce iræ ànimæ tuæ: meméntoAbraham, Isaac, et Iacob, quibus iuràstidare terram fluéntem lac et mel. Et placà-tus factus est Dóminus de malignitàte,quam dixit fàcere pòpulo suo.

Oratio super oblata. Hóstias, quæsumus,Dómine, propitius inténde, quas sacris al-tàribus exhibémus: ut, nobis indulgén-tiam largiéndo, tuo nómini dent honòrem.Per Dóminum.

Præfatio de Ss.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. De fruc-tu óperum tuórum, Dómine, satiàbiturterra: ut edùcas panem de terra, et vinum1ætificet cor hóminis: ut exhílaret fàciemin óleo, et panis cor hóminis confirmet.

Postcommunio. Orémus. Vivíficet nos,quæsumus, Dómine, huius participàtiosancta mystérii: et pàriter nobis expiatiò-nem tribuat, et munímen. Per Dóminumnostrum.

Introitus. Réspice, Dómine, in testamén-tum tuum, et ànimas pàuperum tuórumne derelínquas in finem: exsùrge, Dómine,

invece, che era in viaggio, passò vicino alui; e, al vederlo, ne fu mosso a pietà. Eaccostandosi gli fascio le ferite, versando-vi olio e vino; poi, caricatolo sulla sua ca-valcatura, lo portò in un albergo e si pre-se cura di lui. Il giorno dopo, presi duedenari, li diede all’albergatore, dicendo:Abbi cura di lui; quanto spenderai in più,lo rimborserà al mio ritorno. Quale diquesti tre ti sembra sia stato il prossimoper colui che cadde nelle mani dei brigan-ti?». Ed egli rispose: «Quello che gli usòmisericordia». E Gesù gli disse: «Va’, eanche tu fa’altrettanto».

Davanti al Signore suo Dio, Mosè prega-va dicendo: «Perché irritarti contro il po-polo tuo? Calma la tua collera, Signore;ricorda Abramo, Isacco e Giacobbe: aiquali hai giurato di donare la terra dovescorrono latte e miele». E il Signore si ri-trasse dal male che aveva minacciato alpopolo suo.

Guarda propizio, o Signore, l’offerta cheti presentiamo sul tuo santo altare, perchéottenga a noi il perdono e dia gloria al tuonome. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Del frutto delle tue opere si sazia la terra:Dio dalla terra fa nascere pane e vino cheallieta il cuore dell’uomo e olio che illu-mina il volto dell’uomo e cibo che rafforzail cuore dell’uomo.

Sia per noi fonte di vita, o Signore, questomistero al quale abbiamo partecipato: e ciottenga insieme il tuo perdono e la tuaprotezione. Per il nostro Signore GesùCristo.

Abbi presente il tuo patto, Signore, la vitadei tuoi afflitti non trascurare per sempre.Alzati, Dio, e difendi la causa tua, e con-

bémus per Christum ad Deum: non quodsufficiéntes simus cogitàre àliquid a no-bis, quasi ex nobis: sed sufficiéntia nostraex Deo est: qui et idóneos nos fecit mini-stros novi testamenti: non littera, sed spi-riti: littera enim occidit, spíritus autemvivíficat. Quod si ministràtio mortis, lit-teris deformàta in lapidibus, fuit in glo-ria, ita ut non possent inténdere fílii Isra-ël in fàciem Móysi, propter glóriam vul-tus eius, quæ evacuàtur: quómodo nonmagis ministrátio Spíritus erit in glória?Nam si ministrátio damnatiònis glóriaest: multo magis abùndat ministérium iu-stitiæ in glória.

Graduale. Benedícam Dóminum in omnitémpore: semper laus eius in ore meo. InDómino laudàbitur ànima mea: audiantmansuéti, et læténtur. Allelùia, allelùia. ~Dómine Deus salùtis meæ, in die clamàviet nocte coram te. Allelùia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumLucam. In illo témpore: Dixit Iesus discí-pulis suis: Beàti óculi, qui vident quæ vosvidétis. Dico enim vobis, quod multi pro-phétæ et reges voluérunt vidére quæ vos vi-détis, et non vidérunt: et audire quæ audi-tis, et non audiérunt. Et ecce quidam legi-speritus surréxit, tentans illum, et dicens:Magister, quid faciéndo vitam ætérnampossidébo? At ille dixit ad eum: In legequid scriptum est? quómodo legis? Ille re-spéndens, dixit: Díliges Dóminum Deumtuum ex toto corde tuo, et ex tota ánimatua, et ex òmnibus viribus tuis, et ex omnimente tua: et próximum tuum sicut teíp-sum. Dixitque illi: Recte respondisti: hocfac, et vives. Ille autem volens iustificáreseípsum, dixit ad Iesum: Et quis est meuspróximus? Suscípiens autem Iesus, dixit:Homo quidam descendébat ab Ierùsalem inIéricho, et íncidit in latrónes, qui étiam de-spoliavérunt eum: et plagis impósitis abié-runt, semivivo relícto. Accidit autem ut sa-cérdos quidam descénderet eàdem via: etviso illo práterivit. Similiter et levíta, cumesset secus locum, et vidéret eum, pertràn-

mo in grado di rivendicare qualcosa a noi,come se provenisse da noi: ma ogni nostracapacità viene da Dio. È lui che ci ha residegni di essere ministri di una alleanzanuova, non quella della lettera, ma delloSpirito. Poiché la lettera uccide, lo Spiritoinvece dà vita. Che se il ministero dellamorte, scolpito in lettere sulla pietra, fucosì pieno di gloria, che i figli d’Israele nonpotevano fissare la faccia di Mosè per la glo-ria del suo volto ed era una gloria effimeraquanto più sarà pieno di gloria il ministerodello Spirito? Infatti, se fu gloria il mini-stero della condanna, di molto lo supera ingloria il ministero della giustizia.

Benedirò il Signore in ogni tempo, sullamia bocca sempre la sua lode. Nel Signoresi glorierà l’anima mia: l’umile ascolti e sirallegri. Alleluia, alleluia. Signore, Dio disalvezza giorno e notte grido a te. Alleluia.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepo-li: «Beati gli occhi che vedono ciò che voivedete. Vi dico, infatti, che molti profetie re desiderarono vedere ciò che voi vede-te e non lo videro, udire ciò che voi uditee non lo udirono». Ed ecco, si levò a par-lare un dottore della legge, per metterloalla prova: «Maestro, cosa devo fare perpossedere la vita eterna?». E Gesù gli dis-se: «Nella legge, cosa sta scritto? che vileggi?». Egli rispose: «Amerai il SignoreDio tuo con tutto il tuo cuore, con tuttala tua anima, con tutte le tue forze, contutto il tuo spirito; e il tuo prossimocome te stesso». Gesù gli disse: «Hai ri-sposto bene: fa questo e vivrai». Quello,però, volendosi giustificare, chiese aGesù: «E chi è il mio prossimo?». Gesùriprese a dire: «Un uomo scendeva da Ge-rusalemme a Gérico e si imbatté nei bri-ganti, i quali lo spogliarono e, percossoloa sangue, se ne andarono lasciandolo mez-zo morto. Ora, per caso, un sacerdotescendeva per la stessa via e, vedutolo, pas-sò oltre. Così pure sopraggiunse un levitae, vedutolo, passò oltre. Un samaritano,

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DOMENICA 13ª DOPO PENTECOSTE

lepròsi, qui stetérunt a longe; et levavéruntvocem dicéntes: Iesu, præcéptor, miserérenostri. Quos ut vidit, dixit: Ite, osténditevos sacerdótibus. Et factum est, dum irent,mundàti sunt. Unus autem ex illis, ut vi-dit quia mundátus est, regréssus est, cummagna voce magníficans Deum, et céciditin fàciem ante pedes eius, gràtias agens: ethic erat Samaritánus. Respóndens autemIesus, dixit: Nonne decem mndáti sunt? etnovem ubi sunt? Non est invéntus qui re-diret, et daret glòriam Deo, nisi hic aliení-gena. Et ait illi: Surge, vade; quia fides tuate salvum fecit.

Antiphona ad Offertorium. In te sperà-vi, Dómine; dixi: Tu es Deus meus, in mà-nibus tuis témpora mea.

Oratio super oblata. Propitiàre, Dómi-ne, pópulo tuo, propitiàre munéribus: uthac oblatióne plactus, et indulgéntiamnobis tribuas, et postuláta concédas. PerDóminum.

Præfatio de Ss.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Panemde cælo dedísti nobis, Dómine, habéntemomne delectaméntum, et omnem sapóremsuavitàtis.

Postcommunio. Orémus. Sumptis, Dómi-ne, cæléstibus sacraméntis: ad redemptió-nis æternæ, quæsumus, proficiàmus aug-méntum. Per Dòminum.

Introitus. Protéctor noster, áspice, Deus,et réspice in faciem Christi tui: quia mé-lior est dies una in àtriis tuis super mília.~ Quam dilécta tabernàcula tua, Dóminevirtutum! concupíscit, et déficit in átriaDómini. Glória Patri. Protéctor noster.

Oratio. Oremus. Custódi, Dómine, quæ-sumus, Ecclésiam tuam propitiatióne per-pétua: et quia sine te lábitur humàna

dissero: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi».Quando li ebbe visti, disse loro: «Andate emostratevi ai sacerdoti». E avvenne che,mentre andavano, furono mondati dalla leb-bra. Uno di essi, vistosi guarito, tornò in-dietro glorificando a gran voce Dio, e si get-tò con la faccia a terra ai piedi di Gesù, ren-dendogli grazie. Ed era un samaritano. Al-lora Gesù, prendendo la parola, disse: «Nonsono dieci i mondati dalla lebbra? Gli altrinove dove sono? Non si è trovato chi tornas-se a rendere gloria a Dio, se non questo stra-niero!». E aggiunse: «Alzati, va’: la tua fedeti ha salvato».

In te confido, Signore; io dico: Tu sei ilmio Dio, nella tua mano sta la mia vita.

Guarda propizio, o Signore, il tuo popolo,guarda propizio questo sacrificio: e ricon-ciliato per questa offerta, concedi a noi ilperdono ed esaudisci la nostra preghiera.Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Ci hai dato, Signore, un pane dal cielo digusto delizioso e di sapore perfetto.

Preghiamo. Abbiamo ricevuto, o Signore,i i sacramenti celesti: concedi a noi di tra-me vantaggio per la redenzione eterna. Peril nostro Signore Gesù Cristo.

Guarda, Dio nostro scudo, considera ilvolto del tuo Unto: perché è meglio ungiorno nel tuo tempio che mille giornilontano da esso. ~ Quanto amabili sono letue dimore, o Signore degli eserciti! L’ani-ma mia spasima ed anela verso il tempiodel Signore. Gloria al Padre. Guarda.

Preghiamo. Custodisci, o Signore, la tuaChiesa con perenne misericordia: e poichél’uomo, nella sua natura mortale, non può

et iùdica causam tuam, et ne obliviscàrisvoces quæréntium te. Ut quid, Deus, rep-pulisti in finem: iràtus est furor tuus superoves pascuæ tuæ? Gloria Patri. Réspice.

Oratio. Orémus. Omnipotens sempitérneDeus, da nobis fidei, spei, et caritàtis aug-méntum: et, ut mereámur àssequi quodpromíttis, fac nos amare quod præcipis.Per Dóminum.

Léctio Epistolæ beàti Pauli Apòstoliad Gàlatas. Fratres: Abrahæ dictæ suntpromissiónes, et sémini eius. Non dicit:Et semínibus, quasi in multis: sed qua-si in uno: Et sémini tuo, qui est Chri-stus. Hoc autem dico: testaméntumconfirmàtum a Deo, quæ post quadrin-géntos et triginta annos facta est lex,non írritum facit ad evacuàndam pro-missiònem. Nam si ex lege heréditas,iam non ex promissióne. Abrahæ autemper repromissiónem donàvit Deus.Quid igitur lex? Propter transgressió-nes pòsita est, donec veniret semen, cuipromiserat, ordinàta per Angelos inmanu mediatóris. Mediàtor autemunius non est: Deus autem unus est. Lexergo advérsus promissa Dei? Absit. Sienim data esset lex, quæ posset vivificá-re, vere ex lege esset iustitia. Sed con-clùsit Scriptùra ómnia sub peccàto, utpromissio ex fide Iesu Christi daréturcredéntibus.

Graduale. Réspice, Dómine, in testamén-tum tuum, et ànimas pàuperum tuórumne obliviscáris in finem. Exsùrge, Dómine,et iùdica causam tuam, memor esto opprò-brii servórum tuórum. Allelùia, allelùia. ~Dómine, refùgium factus es nobis a gene-ratiòne, et progénie. Allelùia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumLucam. In illo témpore: Dum iret Iesus inIerùsalem, transíbat per médiam Samaríamet Ga1iæam. Et cum ingrederétur quod-dam castéllum, occurrérunt ei decem viri

sidera lo strepito dei tuoi nemici. Perché,Dio, ci hai respinto per sempre? La tua iraarderà contro il gregge che pasci? Gloriaal Padre. Abbi presente.

Accresci in noi la fede, la speranza e la ca-rità, o Dio onnipotente ed eterno: e perchépossiamo ottenere ciò che prometti, con-cedi a noi di amare ciò che comandi. Per ilnostro Signore Gesù Cristo.

Fratelli, le promesse furono fatte ad Abramo ealla sua discendenza. Non è detto: ai discenden-ti al plurale; ma, al singolare, “e alla sua discen-denza” cioè al Cristo. Ora questo io dico: un te-stamento stabilito da Dio nelle dovute formenon può essere reso nullo dalla legge, venutaquattrocentotrenta anni dopo, in modo da ren-dere vana la promessa. Infatti, se l’eredità dipen-desse dalla legge, non dipenderebbe più dallapromessa: ora, fu per mezzo di una promessa cheDio mostrò il suo gradimento ad Abramo. Per-ché, dunque, la legge? Essa fu aggiunta a moti-vo delle trasgressioni, fino a quando non venis-se quella discendenza a cui egli aveva rivolto lasua promessa. Essa fu promulgata per opera diangeli, per mano di un mediatore; ma il media-tore non è mediatore di uno solo; Dio invece èuno solo. La legge è, dunque, contraria alle pro-messe di Dio? Non sia mai! Certo, se fosse statadata una legge capace di comunicare la vita, lagiustizia verrebbe dalla legge. Ma la Scrittura hatutto racchiuso sotto il peccato, perché la pro-messa fosse data ai credenti per mezzo della fedein Gesù Cristo.

Guarda, Signore, la tua alleanza, nondimenticare per sempre la vita dei tuoimiseri. Sorgi, Signore, difendi la tuacausa, ricorda la vergogna dei tuoi servi.Alleluia, alleluia. ~ Tu sei per noi un ri-fugio, o Signore, di età in età. Alleluia.

In quel tempo, Gesù, andando verso Geru-salemme, giunse ai confini fra la Samaria ela Galilea. Al suo ingresso in un villaggio,gli vennero incontro dieci lebbrosi, che sifermarono a distanza e, alzando la voce, gli

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DOMENICA 14ª DOPO PENTECOSTE

potest adicere ad staturam suam cubitumunum? Et de vestimento quid sollicitiestis? Considerate lilia agri quomodo cre-scunt: non laborant, neque nent. Dico au-tem vobis quoniam nec Salomon in omnigloria sua coopertus est sicut unum ex istis.Si autem fenum agri, quod hodie est, etcras in clíbanum míttitur, Deus sic vestit:quanto magis vos modicæ fidei? Noliteergo solliciti esse dicentes: Quid manduca-bimus, aut quid bibemus, aut quo operie-mur? Hæc enim omnia gentes inquírunt.Scit enim Pater vester, quia his omnibusindigetis. Quærite autem primum regnumDei et iustitiam eius: et hæc omnia adi-cientur vobis

Antiphona ad Offertórium. ImmíttetAngelus Dómini in circùitu timéntiumeum, et erípiet eos: gustáte, et vidéte,quóniam suàvis est Dóminus.

Oratio super oblata. Concéde nobis, Dòmi-ne, quæsumus, ut hæc hóstia salutàris, etnostrórum fiat purgàtio delictórum, et tuæpropitiàtio potestátis. Per Dòminum.

Præfatio de SS.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Primumquærite regnum Dei, et òmnia adiciénturvobis, dicit Dóminus.

Postcommunio. Puríficent semper etmùniant tua sacraménta nos, Deus: et adperpétuæ ducant salvatiónis efféctum. PerDóminum.

Introitus. Inclína, Dómine, aurem tuamad me, et exàudi me: salvum fac servumtuum, Deus meus, sperántem in te: mise-rére mihi, Dómine, quòniam ad te clamá-vi tota die. ~ Lætifica ánimam servi tui:quia ad te, Dómine, ánima meam levávi.Glória Patri. Inclína.

Oratio. Orémus. Ecclésiam tuam, Dómi-

perché vi angustiate? Osservate i gigli deicampi come crescono: non lavorano, né fi-lano. Ma io vi dico che neppure Salomone,in tutta la sua gloria, fu rivestito comeuno di questi. Se, dunque, Dio riveste cosìl’erba dei campi che oggi è e domani saràgettata nel forno, quanto più farà per voi,gente di poca fede? Non angustiatevi,dunque, dicendo: “Che mangeremo, cheberremo, di che vestiremo?”. Perché sono ipagani che vanno in cerca di tutte questecose: il Padre vostro sa che avete bisogno ditutte queste cose. Cercate, dunque, prima ilregno di Dio e la sua giustizia, e tutte que-ste cose vi saranno date in aggiunta».

L’angelo di Dio circonda e salva chi temeil Signore. Gustate e vedete come è buonoil Signore.

Concedi a noi, o Signore, che questa vitti-ma di salvezza ci ottenga il perdono deipeccati e la riconciliazione con la tua mæstàdivina. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Dice il Signore: cercate prima il regno diDio e tutto il resto vi sarà dato in avanzo.

O Dio, il tuo sacramento ci purifichi, cisostenga sempre e ci faccia giungere allasalvezza eterna. Per il nostro Signore GesùCristo.

Tendi l’orecchio, rispondimi, o Signore,salva il tuo servo che in te confida. Fammigrazia, Signore, mio Dio, a te tutto ilgiorno io grido. Rallegra la vita al tuo ser-vo: poiché la mia vita a te offro, Signore.Gloria al Padre. Tendi l’orecchio.

La tua continua misericordia, o Signore,

mortálitas tuis semper auxíliis et abstra-hàtur a nóxiis, et ad salutária dirigàtur.Per Dóminum.

Lectio Epistolæ beati Pauli Apostoli adGálatas. Fratres, spiritu ambulate et desi-deria carnis non perficietis. Caro enimconcupiscit adversus spiritum, spiritusautem adversus carnem: hæc enim sibi in-vícem adversantur, ut non quæcumquevultis, illa faciatis. Quod si spiritu ducí-mini, non estis sub lege. Manifesta autemsunt opera carnis, quæ sunt fornicatio, in-munditia, luxuria, idolorum servitus, ve-neficia, inimicitiæ, contentiones, æmula-tiones, iræ, rixæ, dissensiones, sectæ, in-vidiæ, homicidia, ebrietates, comessatio-nes et his similia: quæ prædíco vobis, si-cut prædixi: quoniam qui talia agunt, re-gnum Dei non consequentur. Fructus au-tem Spiritus est: caritas, gaudium, pax,longanímitas, mansuetudo, fides, mode-stia, continentia, cástitas. Adversus huiù-smodi non est lex. Qui autem sunt Chri-sti, carnem suam crucifixérunt cum vitiiset concupiscentiis.

Graduale. Bonum est confídere in Dómi-no, quam confídere in hómine. ~ Bonumest speráre in Dòmino, quam speráre inprincípibus. ~ Allelùia, allelùia. ~ Veníte,exsultémus Dómino, iubilémus Deo saIu-tári nostro. Allelùia.

Sequéntia sancti Èvangélii secùndumMatthæum. In illo tempore: dixit Iesus di-scípulis suis: nemo potest duobus dominisservire: aut enim unum odio habebit, et al-terum diliget: aut unum sustinebit, et alte-rum contemnet. Non potestis Deo servireet mamonæ. Ideo dico vobis, ne solliciti si-tis animæ vestræ quid manducetis, nequecorpori vestro quid induamini. Nonne ani-ma plus est quam esca: et corpus plus estquam vestimentum? Respícite volatiliacæli quoniam non serunt, neque metunt,neque congregant in horrea: et Pater vestercælestis pascit illa. Nonne vos magis plurisestis illis? Quis autem vestrum cogitans

sostenersi senza di te, il tuo soccorso losottragga dal male, e lo guidi verso ilbene. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Fratelli, camminate secondo lo Spirito, enon appagherete i desideri della carne.Poiché i desideri della carne si oppongonoallo spirito e i desideri dello spirito, allacarne: essi, infatti, sono in lotta fra loro,così che voi non fate ciò che volete. Ma sesiete guidati dallo Spirito, non siete sottola legge. È noto quali sono le opere dellacarne: fornicazione, impurità, immode-stia, lussuria, idolatria, magi a, inimicizie,contese, gelosie, ire, discordie, fazioni, in-vidie, omicidi, ubriachezze, orge, e altrecose simili. Io vi preavviso, come ho fattoaltre volte: quelli che commettono talicose, non erediteranno il regno di Dio. Ilfrutto invece dello Spirito è: carità, gioia,pace, pazienza, benignità, bontà, longani-mità, mansuetudine, fedeltà, dolcezza,temperanza, castità. Contro queste cosenon esiste legge. Coloro che sono di Cristohanno crocifisso la carne con le sue passio-ni e i suoi desideri.

È meglio rifugiarsi nel Signore, che confi-dare nell’uomo. ~ È meglio rifugiarsi nelSignore, che confidare nei potenti. Alle-luia, alleluia. ~ Venite, esultiamo al Si-gnore, acclamiamo il Dio che ci salva. Al-leluia.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepo-li: «Nessuno può servire a due padroni: in-fatti, o odierà l’uno e amerà l’altro, o si af-fezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Nonpotete servire a Dio e al danaro. Perciò vidico: non angustiatevi per la vostra vita diche mangerete, né per il vostro corpo diche vestirete. La vita non è forse più delcibo e il corpo più del vestito? Guardategli uccelli del cielo: non seminano, némietono, né accumulano nei granai; ma ilvostro Padre celeste li nutre. Non valetevoi forse più di loro? E chi di voi, perquanto si affanni, può aggiungere un solocubito alla sua statura? E per il vestito,

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DOMENICA 15ª DOPO PENTECOSTE

nus misericordia motus super eam, dixitilli: noli flere. Et accessit, et tetigit locu-lum (hi autem, qui portabant, steterunt).Et ait: adulescens, tibi dico, surge. Et resé-dit qui erat mortuus, et cœpit loqui. Et de-dit illum matri suæ. Accepit autem omnestimor: et magnificabant Deum, dicentes:quia propheta magnus surrexit in nobis: etquia Deus visitavit plebem suam.

Antiphona ad Offertorium. Exspéctansexspectàvi Dóminum, et respéxit me: etexaudivit deprecatiónem meam: et immi-sit in os meum cànticum novum, hymnumDeo nostro.

Oratio super oblata. Tua nos, Dómine,sacraménta custòdiant: et contra diabòIi-cos semper tueántur incùrsus. Per Dómi-num.

Præfatio de SS.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Panis,quem ego dédero, caro mea est pro sæculi vita.

Postcommunio. Oremus. Mentes nostras,et córpora possideat, quæsumus, Dòmine,doni cæléstis operátio: ut non noster sen-sus in nobis, sed iùgiter eius prævéniat ef-féctus. Per Dòminum.

Introitus. Miserére mihi, Dómine, quóniamad te clamávi tota die: quia tu, Dómine, suàvisac mitis es, et copiósus in misericòrdia ómni-bus invocàntibus te. ~ Inclína, Dómine, auremtuam mihi et exáudi me: quòniam inops, etpauper sum ego. Glòria Patri. Miserére.

Oratio. Orémus. Tua nos quæsumus, Dò-mine, grátia semper et prævéniat et sequá-tur: ac bonis opéribus iùgiter præstet esseinténtos. Per Dòminum.

Lectio Epistolæ beati Pauli Apostoli adEphésios. Fratres, obsecro vos ne deficia-tis in tribulationibus meis pro vobis: quæest gloria vestra. Huius rei gratia flecto

disse: «Non piangere». Poi si accostò etoccò la bara; i portatori si fermarono; edegli disse: «Ragazzo, io te Io dico: alzati».E il morto si levò a sedere e cominciò aparlare. E Gesù lo rese a sua madre. Allo-ra tutti furono presi da stupore e glorifica-vano Dio dicendo: «Un grande profeta èsorto in mezzo a noi, e Dio ha visitato ilsuo popolo».

Intensamente ho sperato in Dio; Egliverso di me si è rivolto ed ha ascoltatoil mio grido. Egli ha posto sulle mielabbra un nuovo canto di lode al Dionostro.

Il tuo sacramento ci custodisca, o Signo-re, e ci protegga sempre contro gli assaltidel demonio. Per il nostro Signore GesùCristo.

Il pane che vi avrò dato è la mia carne perla vita del mondo.

O Signore, l’azione del dono celeste pren-da possesso del nostro animo e dei nostricorpi, perché prevalga sempre in noi il suoinflusso e non il nostro sentimento. Per ilnostro Signore Gesù Cristo.

Fammi grazia, Signore mio Dio, a te tuttoil gorno io grido, Signore, tu sei buono eperdoni, hai grande amore per colui che tiinvoca. ~ Tendi l’orecchio, rispondimi, Si-gnore, poiché misero e povero io sono.Gloria al Padre. Fammi grazia

Ci preceda e ci accompagni sempre la tuagrazia, o Signore: e conceda a noi di esseresempre impegnati nel compiere il bene.Per il nostro Signore Gesù Cristo

Fratelli, vi raccomando di non lasciarviabbattere dalle mie afflizioni per voi: essesono la vostra gloria. È per questo che iopiego le mie ginocchia al Padre del Signo-

ne, miserátio continuàta mundet et mù-niat: et quia sine te non potest salva con-sístere; tuo semper mùnere gubernétur.Per Dóminum.

Lectio Epistolæ beati Pauli Apostoliad Gálatas. Fratres, si spiritu vívimus,spiritu et ambulemus. Non efficiamurinanis gloriæ cùpidi, ínvicem provocan-tes, ínvicem invidentes. Fratres, et sipræoccupatus fuerit homo in aliquo de-licto, vos, qui spirituales estis, huiùsmo-di instruite in spiritu lenitatis, conside-rans teípsum, ne et tu tempteris. Alteralterius ónera portate et sic adimplébitislegem Christi. Nam si quis existimat sealiquid esse, cum nihil sit, ipse se sedu-cit. Opus autem suum probet unusquí-sque, et sic in semetípso tantum gloriamhabebit, et non in áltero. Unusquísqueenim onus suum portabit. Communicetautem is, qui catechizatur verbo, ei, quise catechizat in omnibus bonis. Noliteerrare: Deus non irridetur. Quæ enim se-minaverit homo, hæc et metet. Quoniamqui seminat in carne sua, de carne et me-tet corruptionem: qui autem seminat inspiritu, de spiritu metet vitam æternam.Bonum autem facientes, non deficiamus:tempore enim suo metémus, non defi-cientes. Ergo dum tempus habemus, ope-rémur bonum ad omnes, maxime autemad domesticos fidei.

Graduale. Bonum est confitéri Dómino: etpsàllere nòmini tuo, Altíssime. ~ Ad annun-tiándum mane misericòrdiam tuam, et veri-tátem tuam per noctem. ~ Allelùia, allelùia.Quòniam Deus magnus Dóminus, et Rexmagnus super omnem terram. Allelùia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumLucam. In illo tempore: Ibat Iesus in civi-tatem quæ vocatur Naim et ibant cum illodiscipuli eius, et turba copiosa. Cum au-tem adpropinquaret portæ civitatis; eccedefunctus efferebátur filius unicus matrisuæ: et hæc vidua erat: et turba civitatismulta cum illa. Quam cum vidisset Domi-

purifichi e protegga sempre la tua Chiesa:e poiché senza di te non può avere stabilesalvezza, guidala sempre con la tua grazia.Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Fratelli, se noi viviamo dello Spirito, cam-miniamo anche secondo lo Spirito. Non di-ventiamo avidi di gloria vana, provocandocia vicenda, invidiandoci gli uni gli altri. Fra-telli, anche se uno viene sorpreso in qualchecolpa, voi, che siete spirituali, istruitelo inspirito di dolcezza; e poni mente a te stesso,che tu pure non abbia a cadere in tentazione.Portate ciascuno i pesi dell’altro: e cosiadempirete la legge di Cristo. Se qualcunopoi ritiene di valer qualcosa, mentre è nulla,egli inganna se stesso. Ciascuno esamini, in-vece, l’opera sua: e allora potrà trar motivodi vanto solo da se stesso e non dal confron-to con altri: poiché ognuno ha il proprio far-dello da portare. Colui che è catechizzatonella parola faccia parte di tutti i suoi beni achi lo catechizza. Non illudetevi: Dio non silascia irridere. Ognuno, infatti, mieteràquello che avrà seminato: chi semina nellasua carne, dalla carne mieterà corruzione;chi, invece, semina nello Spirito, dallo Spiri-to mieterà la vita eterna. Nel fare il bene nonstanchiamoci: perché, a tempo opportuno,mieteremo, se non ci stancheremo. Dunque,nel tempo che ci è dato, operiamo il beneverso tutti, e specialmente verso quelli che cisono fratelli nella fede.

È bene rendere grazie al Signore, inneg-giare al tuo nome, o Altissimo. Annuncia-re nel mattino il tuo amore, la tua veritànella notte. Alleluia, alleluia. Sì, un gran-de Dio è il Signore, un grande re su tuttala terra. Alleluia.

In quel tempo, Gesù andava verso una cit-tà chiamata Nàim, e con lui i suoi disce-poli e una grande folla. Mentre si avvici-nava alla porta della città, ecco un mortoera portato a sepoltura: un figlio unico, esua madre era vedova. E c’era con lei mol-tissima gente della città. Quando l’ebbevista, il Signore ne fu mosso a pietà, e le

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DOMENICA 16ª DOPO PENTECOSTE

loco: ut, cum venerit qui te invitavit, dicattibi: amice ascende superius. Tunc erit tibigloria coram simul discumbentibus: quiaomnis qui se exaltat, humiliabitur: et quise humiliat exaltabitur.

Antiphona ad Offertorium. Dómine, in au-xilium meum réspice: confundántur et revere-ántur, qui quærunt ànimam meam, ut àuferanteam: Dómine, in auxilium meum réspice.

Oratio super oblata. Munda nos, quæsu-mus, Dómine, sacrifícii præséntis efféctu:et pérfice miserátus in nobis; ut eius me-reámur esse partícipes. Per Dòminum.

Præfatio de SS.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Dòmine,memoràbor iustitiæ tuæ solius: Deus, docuí-sti me a iuventùte mea: et usque in senéctamet sénium, Deus, ne derelinquas me.

Postcommunio. Oremus. Purifica quæsu-mus, Dómine, mentes nostras benignus, etrénova cæléstibus sacraméntis: ut conse-quénter et còrporum præsens páriter et futù-rum capiàmus auxílium. Per Dóminum.

Introitus. Iustus es, Dómine, et rectumiudícium tuum: fac cum servo tuo secùn-dum misericórdiam tuam. ~ Beáti imma-culàti in via: qui àmbulant in lege Dómi-ni. Glòria Patri. Iustus es.

Oratio. Orémus. Da, quæsumus, Dómine,pópulo tuo diabólica vitàre contágia: et tesolum Deum pura mente sectári. Per Dó-minum.

Lectio Epistolæ beati Pauli Apostoli adEphésios. Fratres, obsecro vos ego vin-ctus in Domino, ut digne ambuletis voca-tione, qua vocati estis, cum omni humili-tate et mansuetudine, cum patientia, sub-portantes ínvicem in caritate, solliciti ser-vare unitatem spiritus in vinculo pacis.Unum corpus et unus spiritus, sicut voca-

perché colui che ti ha invitato venga a dir-ti: Amico, sali più in alto E allora ne avraionore davanti a tutti i commensali. Perchéchi si esalta sarà umiliato, e chi si umiliasarà esaltato».

Dio, vieni presto a liberarmi: abbiano ver-gogna e disonore quelli che attentano allamia vita. Dio, vieni presto a liberarmi.

Mondaci, o Signore, con l’efficacia di que-sto sacrificio: e concedi, per la tua miseri-cordia, che meritiamo di esserne partecipi.Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Dio, solo di te ricorderò che sei giusto.Dio, mi istruisci dalla mia giovinezza, eancora in tardi anni e nella vecchiaia, Dio,tu non mi abbandoni.

Purifica benigno, o Signore, le nostre ani-me, e rinnovale col sacramento celeste: eda questo ricevano aiuto anche i nostricorpi per la vita presente e per la futura.Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Giusto, tu sei, Signore, retti sono i tuoigiudizi. Tratta chi ti serve secondo il tuoamore. ~ Beato chi è perfetto nel suo cam-mino, chi procede secondo la legge di Dio.Gloria al Padre. Giusto tu sei.

Concedi al tuo popolo, o Signore, di evita-re ogni contagio diabolico: e di servire te,unico Dio, con purezza dì cuore. Per il no-stro Signore Gesù Cristo.

Fratelli, vi supplico, io prigioniero nel Si-gnore, a condurre una vita degna della voca-zione, alla quale siete stati chiamati: contutta umiltà e mitezza, con pazienza, sop-portandovi a vicenda nella carità, sollecitinel conservare l’unità dello spirito, median-te il vincolo della pace. Vi è un solo corpo eun solo Spirito. come una sola è la speranza,

genua mea ad Patrem Domini nostri IesuChristi, ex quo omnis patérnitas in cæliset in terra nominatur, ut det vobis secun-dum divitias gloriæ suæ, virtute corrobo-rari per Spiritum eius in interiorem homi-nem, Christum habitare per fidem in cor-dibus vestris: in caritate radicati et funda-ti, ut possitis conprehéndere cum omnibussanctis, quæ sit latitudo et longitudo etsublimitas et profundum: scire etiam su-pereminéntem scientiæ caritatem Christi,ut impleamini in omnem plenitudinemDei. Ei autem, qui potens est omnia fáce-re superabundánter quam pétimus, aut in-tellegimus, secundum virtutem quæ ope-ratur in nobis: ipsi gloria in Ecclesia et inChristo Iesu, in omnes generationes sæcu-li sæculorum. Amen.

Graduale. Graduale. Timébunt gentes no-men tuum, Dómine, et omnes reges terræglòriam tuam. Quóniam ædificàvit DóminusSion, et vidébitur in maiestàte sua. Allelùia,allelùia. ~ Cantáte Dómino cánticum novum:quia mirabília fecit Dóminus. Allelùia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumLucam. In illo tempore: cum intraret indomum cuiusdam principis Pharisæorumsabbato manducare panem, et ipsi observa-bant eum. Et ecce homo quidam hydropi-cus erat ante illum. Et respondens Iesus di-xit ad legisperítos et Pharisæos, dicens: silicet sabbato curare? At illi tacuerunt. Ipsevero adprehensum sanavit eum, ac dimisit.Et respondens ad illos dixit: cuius vestrumasinus aut bos in puteum cadet et non con-tinuo extrahet illum die sabbati? Et nonpóterant ad hæc respondere illi. Dicebatautem et ad invitatos parabolam, inten-dens quomodo primos accubitus eligerent,dicens ad illos: cum invitatus fueris adnuptias, non discumbas in primo loco, neforte honoratior te sit invitatus ab illo, etveniens is, qui te, et illum vocavit, dicattibi: da huic locum et tunc incipias cumrubore novissimum locum tenére. Sed cumvocatus fueris, vade recumbe in novissimo

re nostro Gesù Cristo, da cui ogni paterni-tà, in cielo e in terra, træ nome: perchéegli conceda a voi, secondo la ricchezzadella sua gloria, di essere rafforzati con po-tenza nell’uomo interiore, per mezzo delsuo Spirito: così che Cristo abiti mediantela fede nei vostri cuori; e radicati e fonda-ti nella carità, voi possiate comprenderecon tutti i santi. la larghezza, la lunghez-za, l’altezza, la profondità; e conoscere lacarità di Cristo, che trascende ogni cono-scenza, affinché siate riempiti di tutta lapienezza di Dio. A colui che, con la suapotenza operante in noi, è capace di fareinfinitamente più di quanto possiamochiedere o pensare, a luì la gloria, nellaChiesa e in Cristo Gesù, per tutte le gene-razioni, nei secoli dei secoli. Amen.

Le nazioni temeranno il tuo nome, o Si-gnore, la tua gloria tutti i re della terra.Poiché il Signore ha costruito Sion, e viapparirà nella sua gloria. Alleluia, alle-luia. Cantate al Signore un canto nuovo,perché egli ha fatto prodigi. Alleluia.

In quel tempo, Gesù entrò a prendere cibodi sabato, nella casa di un capo dei farisei;e questi lo osservavano. Ed ecco, davanti alui, un idropico. Gesù, prendendo la paro-la, disse ai dottori della legge e ai farisei:«È lecito guarire in giorno di sabato?».Ma essi tacquero. Ed egli prese il malatoper mano, lo guarì e lo congedò. Poi, ri-volto a loro, aggiunse: «Chi di voi, se ilsuo asino o il suo bue cade nel pozzo, nons’affretta a tirarlo fuori in giorno di saba-to?». A questa domanda essi non potevanorispondere. Ed ancora disse questa parabo-la agli invitati, notando come essi sce-gliessero i primi posti: «Quando sei invi-tato a nozze, non metterti al primo posto,poiché potrebbe essere stato invitato unopiù degno di te; e chi ha fatto l’invito a tee a lui potrebbe venirti a dire: Cedigli ilposto. E allora tu, con vergogna, dovrestioccupare l’ultimo posto. Invece, quando seiinvitato, va’a metterti nell’ultimo posto,

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DOMENICA 17ª DOPO PENTECOSTE

Præfatio de SS.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Vovéte,et réddite Dómino Deo vestro omnes, quiin circuítu eius affértis mùnera: terribili,et ei qui aufert spíritum príncipum: terri-bili apud omnes reges terræ.

Postcommunio. Orémus. Sanctificatió-nibus tuis, omnipotens Deus, et vítia no-stra curéntur, et remédia nobis ætérnaprovéniant. Per Dóminum.

Introitus. Da pacem, Dómine, sustinénti-bus te, ut prophétæ tui fìdéles invenintur:exáudi preces servi tui, et plebis tuæ Isra-ël. ~ Lætátus sum in his, quæ dicta suntmihi: in dominum Dómini ibímus. GlóriaPatri. Da pacem.

Oratio. Orémus. Dírigat corda nostra,quæsumus, Dómine, tuæ miseratiónisoperátio: quia tibi sine te placére non pós-sumus. Per Dóminum.

Lectio Epistolæ beati Pauli Apostoli adCorínthios. Fratres, gratias ago Deo meosemper pro vobis in gratia Dei, quæ dataest vobis in Christo Iesu: quod in omnibusdívites facti estis in illo, in omni verbo, etin omni scientia: sicut testimonium Chri-sti confirmatum est in vobis: ita ut nihilvobis desit in ulla gratia, expectantibusrevelationem Domini nostri Iesu Christi,qui et confirmabit vos usque ad finem sinecrimine, in die adventus Domini nostriIesu Christi.

Graduale. Lætàtus sum in his, quæ dictasunt mihi: in domum Dómini íbimus. ~Fiat pax in virtùte tua: et abundántia intùrribus tuis. ~ Alleluia, allelùia. Timé-bunt gentes nomen tuum, Dómine, et om-nes reges terræ glóriarn tuam. Allelùia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumMatthæum. In illo tempore: ascendens Ie-

Al Signore Dio vostro fate e scioglietevoti, voi che gli state d’intorno, offriteglidoni. Egli è il Terribile che toglie il respi-ro ai potenti, ed è il Tremendo verso i do-minatori della terra.

I1 tuo sacramento, o Signore, ci guariscadalle inclinazioni al male, e sia per noi ri-medio eterno. Per il nostro Signore GesùCristo.

Dona, Signore, il tuo premio a chi in te ri-pone fiducia: veritieri siano i tuoi profeti.Ascolta la preghiera dei tuoi servi e di tut-to il popolo tuo, Israele. Io esulto se mivien detto: «Su, andiamo alla Casa di Dio»!Gloria al Padre. Dona.

L’azione della tua misericordia, o Signore,diriga i nostri cuori: perché senza il tuoaiuto non possiamo piacere a te. Per il no-stro Signore Gesù Cristo.

Fratelli, io continuamente rendo grazie aDio per voi, a motivo della grazia di Dio chevi è stata data in Cristo Gesù. Poiché in luivoi siete stati arricchiti di tutto: di ogni pa-rola e di ogni conoscenza, nella misura con laquale la testimonianza del Cristo si è conso-lidata in mezzo a voi. Così voi non mancatedi alcun dono di grazia, mentre aspettate lamanifestazione del Signore nostro Gesù Cri-sto. Egli vi confermerà sino alla fine, conser-vandovi irreprensibili, nel giorno della ve-nuta del Signore nostro Gesù Cristo.

Esultai quando mi dissero: Andiamo allacasa del Signore! Sia pace nelle tue mura eabbondanza nelle tue case. ~ Alleluia, al-leluia. Le nazioni temeranno il tuo nome,Signore, la tua gloria tutti i re della terra.Alleluia.

In quel tempo, Gesù, salito su una bar-ca, attraversò il lago e venne nella sua

ti estis in una spe vocationis vestræ. UnusDominus, una fides, unum baptisma.Unus Deus et Pater omnium, qui est su-per omnes, et per omnia et in omnibusnobis. Qui est benedictus in sæcula sæcu-lorum. Amen.

Graduale. Beáta gens, cuius est DóminusDeus eórum: pópulus, quem elégit Dómi-nus in hereditátem sibi. ~ Verbo Dóminicœli firmàti sunt: et spíritu oris eius om-nis virtus eórum. ~ Allelùia, allelùia. Dó-mine, exáudi oratiónem meam, et clamormeus ad te pervéniat. Allelùia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumMatthæum. In illo tempore: accesserut ad Ie-sum Pharisæi et interrogavit eum unus ex eislegis doctor, temptans eum: magister, quodest mandatum magnum in lege? Ait illi Ie-sus: diliges Dominum Deum tuum ex totocorde tuo, et in tota anima tua, et in totamente tua. Hoc est maximum et primummandatum. Secundum autem simile est huic:diliges proximum tuum sicut te ipsum. In hisduobus mandatis universa lex pendet et pro-phetæ, Congregatis autem Pharisæis interro-gavit eos Iesus dicens: quid vobis videtur deChristo? cuius filius est? Dicunt ei: David.Ait illis: quomodo ergo David in spiritu vo-cat eum Dominum dicens: Dixit DominusDomino meo sede a dextris meis, donec po-nam inimicos tuos scabellum pedum tuo-rum? Si ergo David vocat eum Dominumquomodo filius eius est? Et nemo poterat re-spondère ei verbum: neque ausus fuit qui-squam ex illa die eum amplius interrogare.

Antiphona ad Offertorium. Orávi Deummeum ego Dániel, dicens: Exáudi, Dómi-ne, preces servi tui: illùmina fáciem tuamsuper sanctuárium tuum, et propitius in-ténde pópulum istum, super quem invocà-tum est nomen tuum, Deus.

Oratio super oblata. Maiestatem tuam,Dómine, suppliciter deprecàmur: ut hæcsancta, quæ gérimus, et a prætéritis nosdelictis éxuant, et futùris Per Dóminum.

alla quale siete stati chiamati mediante lavostra vocazione: un solo Signore, una solafede, un solo battesimo: un solo Dio e Padredi tutti che è al di sopra di tutti, in mezzo atutte le cose, e in tutti noi. Egli è benedettonei secoli dei secoli. Amen.

Beata la nazione che ha il Signore comeDio, il popolo che il Signore si è scelto aeredità. Nella parola del Signore sono fattii cieli, e nel soffio della sua bocca il loroesercito. Alleluia, alleluia. Signore, ascoltala mia preghiera e il mio grido venga sinoa te. Alleluia.

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i farisei,e uno di essi, dottore della legge, gli chiese permetterlo alla prova: «Mæstro, qual è il coman-damento più grande nella legge?» Gesù gli ri-spose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto iltuo cuore, con tutta la tua anima, con tutto iltuo spirito. Questo è il primo e il più grandecomandamento. E il secondo gli è simile:Amerai il tuo prossimo come te stesso. Daquesti due comandamenti dipende tutta lalegge, e i profeti». Ed essendosi riuniti i fari-sei, Gesù rivolse loro questa domanda: «Che vipare del Cristo? Di chi è figlio? «Di Davide»,gli risposero. Ed egli a loro: «Come dunqueDavide, sotto l’azione dello Spirito, lo chiamaSignore, dicendo: “Il Signore ha detto al mioSignore: Siedi alla mia destra, finché io mettai tuoi nemici come sgabello sotto i tuoi piedi?Se Davide lo chiama Signore, come dunque èsuo figlio? Nessuno poteva rispondergli. E daquel giorno non vi fu più alcuno che osasse in-terrogarlo.

Io, Daniele, così ho pregato il Signore:«Ma ora ascolta, Dio nostro, la preghieradel tuo servo. Col tuo Volto risplendi sultuo santuario. Volgiti e cura il popolo tuo,Signore, poiché su esso è invocato il tuoNome

Supplichiamo umilmente la tua mæstà, o Si-gnore: il sacrificio che celebriamo, ci liberidalle colpe passate e ci preservi dalle colpefuture. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

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DOMENICA 18ª DOPO PENTECOSTE

rum Dóminus in perpétuum. Atténdite,pópule meus, legem meam: inclinàte au-rem vestram in verba oris mei. Glória Pa-tri. Salus pópuli.

Oratio. Orémus. Omnipotens et miséri-cors Deus, univérsa nobis adversàntia pro-pitiàtus exclùde ut mente et córpore pari-ter expedíti, quæ tua sunt, liberis ménti-bus exsequámur. Per Dóminum.

Lectio Epistolæ beati Pauli Apostoli adEphésios. Fratres, renovamini spiritumentis vestræ et induite novum hominem,qui secundum Deum creatus est in iustitiaet sanctitate veritatis. Propter quod depo-nentes mendacium, loquimini veritatemunusquisque cum proximo suo: quoniamsumus ínvicem membra. Irascimini, et no-lite peccare: sol non occidat super iracun-diam vestram. Nolite locum dare diabolo:qui furabatur, iam non furetur; magis au-tem laboret, operando manibus suis, quodbonum est, ut habeat unde tribuat necessi-tatem patienti.

Graduale. Dirigátur orátio mea, sicut incén-sum in conspéctu tuo, Dómine. ~ E1evátiománuum mearum sacrificium vespertinum.~ Allelùia, allelùia. Confitémini Dómino, etinvocàte nomen eius: annuntiàte inter gentesópera eius. Alleluia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumMatthæum. Loquebátur Iesus princípibussacerdótum et pharisæis in parabolis, di-cens: simile factum est regnum cælorumhomini regi, qui fecit nuptias filio suo. Etmisit servos, suos vocare invitatos ad nup-tias, et nolebant venire. Iterum misit aliosservos dicens: dícite invitatis: ecce pran-dium meum paravi, tauri mei et altilia oc-císa sunt, et omnia parata: venite ad nup-tias. Illi autem neglexérunt et abiérunt,alius in villam suam, alius vero ad nego-tiationem suam: reliqui vero tenuéruntservos eius, et contuméliis affectos occidé-runt. Rex autem cum audisset, iratus estet, missis exercitibus suis, perdidit homi-

re io sarò in eterno». Alla mia legge, popolomio, sempre il tuo orecchio rivolgi: a quelche ti dice la mia bocca presta attento l’orec-chio. Gloria al Padre. Così dice Iddio.

O Dio onnipotente e misericordioso, al-lontana da noi, ogni ostacolo: perché, libe-ri nell’anima e nel corpo, possiamo dedi-carci serenamente al tuo servizio. Per ilnostro Signore Gesù Cristo.

Fratelli, rinnovatevi nell’intimo del vo-stro spirito e rivestitevi dell’uomo nuovo,che è stato creato secondo Dio nella giu-stizia e nella santità della verità. Perciò,rifuggendo dalla menzogna, ciascunodica al suo prossimo la verità: perché sia-mo membra gli uni degli altri. Se vi adi-rate, non vogliate peccare: e il sole nontramonti sulla vostra ira: e non date po-sto al diavolo. Chi rubava, non rubi più;ma si dia pena di operare con le propriemani quel che è bene, per aver qualcosada dare a chi ha bisogno.

Si diriga, o Signore, la mia preghiera comeincenso al tuo volto. Il levarsi delle miemani come sacrificio della sera. Alleluia,alleluia. Rendete grazie al Signore, grida-te il suo nome, fate conoscere tra i popolile sue imprese. Alleluia.

In quel tempo, Gesù parlava in parabole aicapi dei sacerdoti e ai farisei, dicendo: «Ilregno dei cieli è simile ad un re, che cele-brò le nozze del figlio suo. Egli mandò isuoi servi a chiamare gli invitati alle noz-ze, ma essi non volevano venire. E di nuo-vo mandò altri servì, dicendo: Annunciateagli invitati; “Ecco, ho preparato il miobanchetto: i buoi e gli animali ingrassatisono stati uccisi, e tutto è pronto: venitealle nozze. Ma essi non ne tennero conto ese ne andarono chi al suo podere, chi aipropri affari; gli altri poi presero i suoiservi, li oltraggiarono e li uccisero. Uden-do questo, il re si sdegnò; e mandò i suoieserciti a sterminare quegli omicidi e ad

sus in naviculam, transfretavit et venit incivitatem suam. Et ecce offerebant ei para-lyticum iacentem in lecto. Et videns Iesusfidem illorum, dixit paralytico: confide,fili, remittuntur tibi peccata tua. Et eccequidam de scribis dixerunt intra se: hicblasphemat. Et cum vidisset Iesus cogita-tiones eorum, dixit: ut quid cogitatis malain cordibus vestris? quid est facilius dice-re: dimittuntur tibi peccata, an dicere sur-ge et ambula? Ut sciatis autem quoniamFilius hominis habet potestatem in terradimittendi peccata, tunc ait paralytico:surge, tolle lectum tuum et vade in do-mum tuam. Et surrexit et abiit in domumsuam. Videntes autem turbae timuerunt etglorificaverunt Deum, qui dedit potesta-tem talem hominibus.

Antiphona ad Offertorium. SanctíficávitMóyses altáre Dómino, ófferens super illudholocàusta, et ìmmolans vittimas: fecit sacri-ficium vespertinum in odórem suavitátis Dó-mino Deo, in conspéctu filiórum Israël.

Oratio super oblata. Deus, qui nos, perhuius sacrificii venerànda commércia,uníus summæ divinitàtis partícipes éfficis:præsta, quæsumus; ut, sicut tuam cognó-scimus veritátem, sic eam dignis móribusassequàmur. Per Dóminum.

Præfatio de SS.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Tóllitehàstias, et introite in átria eius: adoràteDóminum in aula sancta eius.

Postcommunio. Orémus. Gràtias tibi re-férimus, Dòmine, sacro mùnere vegetáti,tuam misericòrdiam deprecántes; ut di-gnos nos eius participatióne perficias. PerDòrninum.

Introitus. Salus pópuli ego sum, dicitDòminus: de quacùmque tribulatiòne cla-máverint ad me, exàudiam eos, et ero illò-

città. Ed ecco, gli presentarono un para-litico disteso su un letto. E Gesù, ve-dendo la loro fede, disse al paralitico:«Confida, figlio: ti sono rimessi i tuoipeccati». Ed alcuni scribi dicevano frasé: «Costui bestemmia!». Ma Gesù, leg-gendo nei loro pensieri, disse: «Perchépensate male in cuor vostro? È più faci-le dire: Ti sono rimessi i tuoi peccatioppure “alzati e cammina”? Ora, perchésappiate che il Figlio dell’uomo ha ilpotere sulla terra di rimettere i peccati:Alzati, disse al paralitico, “prendi il tuoletto e torna nella tua casa”. Ed egli silevò in piedi, e andò a casa sua. Allorala folla, al vederlo, fu presa da timore eglorificò Dio, che aveva dato tale potereagli uomini.

Mosè consacrò un altare al Signore, offren-dovi sopra vittime e olocausti: quale pro-fumo gradito a Dio Signore celebrò il sa-crificio della sera, davanti all’assembleadei figli d’Israele.

O Dio, per il santo scambio di questo sa-crificio, ci hai reso partecipi della tua uni-ca e perfettissima natura divina: concedi anoi poiché conosciamo la tua verità, di at-tuarla con una degna condotta di vita. Peril nostro Signore Gesù Cristo.

Portando l’offerta venite al tempio di Dio;adorate il Signore nei sacri ornamenti.

Rinvigoriti del tuo dono santo, o Signore,ti rendiamo grazie: e supplichiamo la tuamisericordia, che ci faccia degni di esser-ne partecipi. Per il nostro Signore GesùCristo.

Così dice Iddio Signore: «Io sono la salvezzadel popolo mio; in qualunque oppressione,se essi mi invocano, li ascolto, e loro Signo-

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DOMENICA 19ª DOPO PENTECOSTE

Oratio. Orémus. Largíre, quæsumus, Dó-mine, fidélibus tuis indulgéntiam placá-tus et pacem: ut páriter ab omnibus mun-déntur offénsis, et secùra tibi mente desér-viant. Per Dóminum.

Lectio Epistolæ beati Pauli Apostoli adEphésios. Fratres, videte quomodo cauteambuletis: non quasi insipientes sed ut sa-pientes, redimentes tempus quoniam diesmali sunt. Proptérea nolite fieri inpruden-tes, sed intellegentes, quæ sit voluntasDei. Et nolite inebriari vino, in quo est lu-xuria: sed implemini Spiritu Sancto, lo-quentes vobismetípsis in psalmis et hym-nis et canticis spiritalibus, cantantes, etpsallentes in cordibus vestris Domino:gratias agentes semper pro omnibus in no-mine Domini nostri Iesu Christi Deo etPatri. Subiecti ínvicem in timore Christi.

Graduale. Oculi omnium in te sperant,Dómine: et tu das illis escam in témporeopportuno. ~ Aperis tu manum tuam: etimples omne ànimal benedictiòne. ~ Alle-lùia, allelùia. Paràtum cor meum, Deus,paràtum cor meum: cantábo, et psallamtibi, glórìa mea. Allelùia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumIoánnem. In illo tempore: erat quidamregulus, cuius filius infirmabatur Caphar-naum. Hic cum audisset quia Iesus adve-niret a Iudæa in Galilæam, abiit ad eum etrogabat eum ut descenderet et sanaret fi-lium eius, incipiebat enim mori. Dixitergo Iesus ad eum: nisi signa et prodigiavideritis, non creditis. Dicit ad eum regu-lus: Domine, descende priusquam moria-tur filius meus. Dicit ei Iesus: vade, filiustuus vivit. Credidit homo sermoni quemdixit ei Iesus et ibat. Iam autem eo de-scendente, servi occurrerunt ei et nuntia-verunt dicentes, quia filius eius viveret.Interrogabat ergo horam ab eis in qua me-lius habuerit. Et dixerunt ei: quia herihora septima reliquit eum febris. Cogno-vit ergo pater quia illa hora erat, in qua

Concedi propizio, o Signore; il perdono ela pace ai tuoi fedeli: perché siano purifi-cati da tutte le colpe e ti servano in sere-nità di spirito. Per il nostro Signore GesùCristo.

Fratelli, guardate attentamente come vicomportate: non da stolti, ma da sapienti,che traggono profitto dal momento pre-sente, poiché i giorni sono cattivi. Perciònon siate sconsiderati, ma vogliate com-prendere qual è la volontà di Dio. Noninebriatevi col vino, che vi porta alla dis-solutezza; ma siate pieni di Spirito Santo:dicendo fra voi salmi, inni e cantici spiri-tuali, cantando e salmodiando al Signorenei vostri cuori, rendendo grazie, in ognitempo, per tutte le cose, nel nome del Si-gnore nostro Gesù Cristo, a Dio Padre.Siate sottomessi gli uni agli altri, nel ti-more di Cristo.

Gli occhi di tutti ti aspettano, Signore, etu dai loro da mangiare a suo tempo. Seitu che apri la tua mano, e sazi con larghez-za ogni vivente. Alleluia, alleluia. Il miocuore è saldo, o Dio, è saldo il mio cuore;io voglio cantare e inneggiare a te, o miagloria. Alleluia.

In quel tempo, c’era un funzionario regio,il cui figlio era ammalato in Cafarnao. E,avendo appreso che Gesù dalla Giudea eravenuto in Galilea, andò da lui; e lo prega-va di discendere e di guarire suo figlio,che stava per morire. Gesù gli disse: «Senon vedete miracoli e prodigi, voi non cre-dete» E il funzionario gli rispose: «Signo-re, discendi prima che mio figlio muoia».E Gesù gli disse: «Va’, tuo figlio vive»L’uomo credette alla parola che Gesù gliaveva detto, e se ne andò. E già era sullavia del ritorno, quando i servi, venutigliincontro, annunciarono che suo figlio vi-veva. Allora egli domandò in quale oraavesse cominciato a star meglio; ed essi glirisposero: «Ieri, all’ora settima, la febbrel’ha lasciato». Il padre allora riconobbeche era proprio quella l’ora in cui Gesù gli

cidas illos, et civitatem illorum succendit.Tunc ait servis suis: nuptiæ quidem para-tæ sunt, sed qui invitati erant non fueruntdigni. Ite ergo ad exitus viarum, et quo-scumque invenéritis, vocate ad nuptias. Etegressi servi eius in vias, congregavéruntomnes quos invenérunt, malos et bonos: etimpletæ sunt nuptiæ discumbéntium. In-travit autem rex, ut videret discumbéntes,et vidit ibi hominem non vestitum vestenuptiali. Et ait illi: amice, quomodo hucintrasti non habens vestem nuptialem? Atille obmùtuit. Tunc dixit rex ministris: li-gatis manibus et pedibus eius, mittiteeum in tenebras exteriores; ibi erit fletuset stridor dentium. Multi enim sunt vocá-ti, pauci vero electi.

Antiphona ad Offertorium. Si ambuláveroin médio tribulatiónis, vivificábis me, Dó-mine: et super iram inimicórum meórum ex-téndes manum tuam, et salvum me fàcietdéxtera tua.

Oratio super oblata. Hæc mùnera, quæsumus,Dòmine, quæ óculis tuæ maiestàtis offérimus,salutària nobis esse concede. Per Dòminum.

Præfatio de SS.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Tu mandastimandàta tua custodíri nimis: ùtinam dirigànturviæ meæ, ad custodiéndas iustificatiónes tuas.

Postcommunio. Orémus. Tua nos, Dómine,medicinális operàtio, et a nostris perversitáti-bus cleménter expédiat, et tuis semper fáciatinhærére mandàtis. Per Dóminum.

Introitus. Omnia, quæ fecísti nobis, Dò-mine, in vero iudício fecísti, quia peccàvi-mus tibi, et mandátis tuis non obedívi-mus: sed da glóriam nómini tuo, et fac no-bíscum secùndum multitùdinem miserì-córdiæ tuæ. ~ Beàti immaculàti in via:qui ambulant in lege Dómini. Glória Pa-tri. Omnia.

incendiare la loro città. Quindi disse aiservi: « Le nozze sono pronte, ma gli invi-tati non ne erano degni. Andate, dunque,nei crocicchi delle strade, e quanti incon-trerete, invitateli alle nozze ». E i servi,usciti per le vie, raccolsero tutti quelli chevi trovarono: cattivi e buoni; e la sala delconvito fu piena di commensali. Il re entròallora per vedere quelli che erano a mensa;e vide un uomo che non indossava l’abitodi nozze e gli disse: «Amico, come mai seientrato qui senza la veste nuziale?». Quel-lo non aprì bocca. Allora il re disse ai ser-vi: «Legatelo mani e piedi, e gettatelo nel-le tenebre esteriori: dove sarà pianto e stri-dore di denti». Poiché molti sono chiama-ti, ma pochi gli eletti».

Anche se procedo in mezzo alle angustie,tu mi fai vivere sempre, Signore: sull’iradel nemico tu stendi la mano e la tua de-stra mi porge salvezza.

Concedi, o Signore, che il sacrificio offer-to alla tua maestà divina, ottenga a noi lasalvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo

Tu hai ordinato i tuoi precetti perché siosservino molto. Che siano sicuri i mieipassi nell’osservare i tuoi statuti.

O Signore, la tua azione risanatrice ci liberibenignamente dalle nostre inclinazioni per-verse e ci renda sempre fedeli ai tuoi coman-damenti. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Tutto quanto, Signore, ci hai fatto, l’haicompiuto con retta giustizia: perché con-tro te abbiamo peccata, non abbiamo os-servato le tue leggi. Ma ora dà gloria altuo Nome trattaci secondo il tuo amore.Beato chi è perfetto nel suo cammino, chiprocede secondo la legge di Dio. Gloria alPadre. Tutto quanto.

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DOMENICA 20ª DOPO PENTECOSTE

pite armaturam Dei ut possitis resisterein die malo, et in omnibus perfecti stare.State ergo succíncti lumbos vestros inveritate, et indùti lorícam iustitiæ, etcalceáti pedes in præparatione Evangeliipacis: in omnibus sumentes scutum fi-dei, in quo possitis omnia tela nequissi-mi ignea extinguere: et galeam salutisadsùmite: et gladium Spiritus, quod estverbum Dei.

Graduale. Dòmine, refùgium factus esnobis, a generatióne et progénie. ~ Priù-squam montes fierent, aut formarétur ter-ra et orbis: a sæculo et usque in sæculumtu es, Deus.~Alleluia, allelùia. In éxituIsraèl de Ægypto, domus Iacob de pópulobárbaro. AIleIùia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumMatthaeum. In illo tempore: Dixit Iesumdiscipulis suis parabolam hanc: Assimila-tum est regnum cælorum homini regi, quivoluit rationem ponere cum servis suis.Et, cum cœpisset rationem ponere, obla-tus est ei unus, qui debebat ei decem mi-lia talenta. Cum autem non haberet underedderet, iussit eum dominus venundari,et uxorem eius, et filios, et omnia quæ ha-bebat, et reddi. Procidens autem servusille, orabat eum dicens: patientiam habein me et omnia reddam tibi. Misertus au-tem dominus servi illius, dimisit eum, etdebitum dimisit ei. Egressus autem servusille, invenit unum de conservis suis, quidebebat ei centum denarios, et tenens suf-focabat eum dicens: redde quod debes. Etprocidens conservus eius rogabat eum di-cens: patientiam habe in me, et omnia red-dam tibi. Ille autem noluit, sed abiit, etmisit eum in carcerem, donec redderet de-bitum. Videntes autem conservi eius quæfiebant, contristati sunt valde: et vene-runt, et narraverunt domino suo omnia,quæ facta fuerant. Tunc vocavit illum do-minus suus et ait illi: serve nequam, omnedebitum dimisi tibi, quoniam rogasti me:non ergo oportuit et te misereri conservitui, sicut et ego tui misertus sum? Et ira-

dopo aver messo tutto in opera. Dunque te-netevi in piedi, cingendovi i vostri fianchicon la cintura della verità, rivestendovi con lacorazza della giustizia, con i piedi calzati diàlacre zelo per il Vangelo della pace. E inogni occasione impugnate lo scudo dellafede, con cui potrete estinguere tutti i dardiinfuocati del maligno. Prendete anche l’elmodella salvezza, e la spada dello Spirito, che èla parola di Dio.

Tu sei per noi un rifugio, o Signore, dietà in età. ~ Prima che si generassero lemontagne e che nascesse la terra e ilmondo, o Dio, sei da sempre e per sem-pre. ~ Alleluia, alleluia. Israele uscì dal-l’Egitto, Giacobbe da un popolo stranie-ro. Alleluia.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepo-li questa parabola: «Il regno dei cieli è si-mile a un re, che volle regolare i conti coni suoi servi. Quand’ebbe iniziato il rendi-conto, gli fu portato davanti uno che gliera debitore di diecimila talenti. Poichécostui non aveva di che pagare, il padronediede ordine di vendere lui, sua moglie ei suoi figli per saldare il debito. Ma il ser-vo, gettatosi ai suoi piedi, lo supplicava:«Sii paziente con me, e ti rimborserà tut-to». E il padrone di quel servo, mosso acompassione, lo lasciò andare e gli condo-nò il debito. Ma, uscendo, quel servo in-contrò un suo collega che gli doveva cen-to denari; e afferratolo per la gola, lo sof-focava dicendo: «Rendimi ciò che devi».E, gettatosi ai suoi piedi, il servo lo sup-plicava: «Sii paziente con me, e ti rimbor-serà tutto». Ma egli non volle: anzi, andòa farlo mettere in prigione, finché nonavesse pagato il debito. Nel vedere ciò,gli altri servi furono molto contristati eandarono a riferire al loro padrone quantoera accaduto. Allora il padrone lo chiamòe gli disse: «Servo malvagio! Io ti ho con-donato tutto il debito, perché mi avevisupplicato. Non dovevi dunque anche tuaver pietà del tuo collega, come io ebbipietà di te?». E il padrone sdegnato lo

dixit ei Iesus: filius tuus vivit; et crediditipse et domus eius tota.

Antiphona ad Offertorium. Super flù-mina Babylònis illic sédimus, et flévimus:dum recordarémur tui, Sion.

Oratio super oblata. Cæléstem nobispræbeant hæc mystéria, quæsumus, Dò-mine, medicínam: et vitia nostri cordisexpùrgent. Per Dòminum.

Præfatio de SS.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Meméntoverbi tui servo tuo, Dómine, in quo mihi spemdedisti: hæc me consolàta est in humilitáte mea.

Postcommunio. Orémus. Ut sacris, Dó-mine, reddámur digni munéribus: fac nos,quæsumus, tuis semper obedire mandàtis.Per Dóminum.

Introitus. In voluntáte tua, Dómine, uni-vérsa sunt pósita, et non est qui possit re-sistere voluntáti tua: tu enim fecisti om-nia, cælum et terram, et univérsa quæ cæIiàmbitu continéntur: Dòminus universó-rum tu es. ~ Beàti immacuIáti in via: quiàmbulant in lege Dómini. Glória Patri. Invo1untáte tua.

Oratio. Orémus. Famíliam tuam, quæsu-mus, Dómine, continua pietáte custódi: uta cunctis adversitàtibus, te protegénte, sitlibera; et in bonis áctibus tuo nómini sitdevòta. Per Dòminum.

Lectio Epistolæ beati Pauli Apostoliad Ephésios. Fratres, confortamini inDomino et in potentia virtutis eius. In-dùite vos armaturam Dei, ut possítis sta-re adversus insidias diaboli. Quoniamnon est nobis colluctatio adversus car-nem et sanguinem: sed adversus princi-pes et potestates, adversus mundi recto-res tenebrarum harum, contra spirituálianequitiæ, in cælestibus. Propterea acci-

aveva detto: “Tuo figlio vive” e credettelui e tutta la sua famiglia.

Sulle rive dei fiumi di Babilonia noi ci se-devamo e piangevamo, perché ci ricorda-vamo di Sion.

Questo sacrificio, o Signore, porga a noi lamedicina celeste: e guarisca i nostri cuoridalle inclinazioni al male. Per il nostro Si-gnore Gesù Cristo.

Al tuo servo ricorda la tua parola: in que-sta mi fai sperare, Signore, ed essa nellamia miseria mi conforta.

Concedi a noi Signore di obbedire sempreai tuoi comandamenti perché diveniamodegni dei tuoi santi doni. Per il nostri Si-gnore Gesù Cristo

Il tuo potere è ogni cosa, Signore alla tuavolontà nessuno resiste. Tu sei il solo crea-tore di tutto; cielo e terra, e ciò che stasotto il cielo: di tutto tu sei il Signore.Beato chi è perfetto nel suo cammino, chiprocede secondo la legge di Dio. Gloria alPadre. In tuo potere.

Custodisci sempre, con paterna bontà, latua famiglia, o Signore: perché libera daogni avversità, con la tua protezione, siaconsacrata nel bene al servizio del tuonome. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Fratelli, fortificatevi nel Signore, nel vigoredella sua potenza. Rivestitevi dell’armaturadi Dio, per poter resistere contro le insidiedel diavolo. Poiché per noi la lotta non è con-tro la carne e il sangue, ma contro i principa-ti, e contro le potenze, contro i reggitori diquesto mondo tenebroso, contro gli spiritimaligni che sono negli spazi celesti. Perciòprendete l’armatura di Dio, per poter resiste-re nel giorno cattivo e rimanere ben fermi,

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DOMENICA 21ª DOPO PENTECOSTE

in Domino Jesu, quia, qui cœpit in vo-bis opus bonum, perficiet usque in diemChristi Iesu. Sicut est mihi iustum hocsentire pro omnibus vobis; eo quod habe-am in corde vos, et in vinculis meis, et indefensione et confirmatione evangelii, so-cios gaudii mei omnes vos esse. Testisenim mihi est Deus, quomodo cupiamomnes vos in visceribus Christi Iesu. Ethoc oro ut caritas vestra magis ac magisabundet, in scientia, et omni sensu. Utprobetis potiora, ut sitis sinceres et sineoffensa in diem Christi, repleti fructu iu-stitiæ per Christum Iesum, in gloriam etlaudem Dei

Graduale. Ecce quam bonum, et quam iu-cùndum, habitàre fratres in unum. Sicutunguéntum in càpite, quod descéndit inbarbam, barbam Aaron. ~ Allelùia, alle-lùia. Qui timent Dóminum sperent in eo:adìutor et protéctor eòrum est. Alleluia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumMatthaeum. In illo tempore: abeuntesPharisæi consilium inierunt ut caperentIesum in sermone. Et mittunt ei discipu-los suos cum Herodiánis dicentes: Magi-ster, scimus quia verax es, et viam Dei inveritate doces, et non est tibi cura de ali-quo: non enim réspicis personam hómi-num: dic ergo nobis quid tibi vidétur, li-cet censum dare Cæsari an non? Cógnitaautem Iesus nequitia eorum, ait: Quid metentatis hypocritæ? Osténdite mihi numí-sma census. At illi obtulérunt ei dena-rium. Et ait illis Iesus: cuius est imagohæc, et suprascriptio? Dicunt ei: Cæsaris.Tunc ait illis: réddite ergo quæ sunt Cæsa-ris, Cæsari et quæ sunt Dei, Deo

Antiphona ad Offertorium. Recordàremei, Dómine, omni potentàtui dòminans:et da sermònem rectum in os meum, utpláceant verba mea in conspéctu príncipis.

Oratio super oblata. Da, miséricorsDeus: ut hæc salutáris oblátio et a própriisnos reátibus indesinénter expédiat, et ab

buon lavoro, ne curerà il compimento fino algiorno di Gesù Cristo. Ed è giusto che io pro-vi questo sentimento verso voi tutti, poiché viporto nel mio cuore: voi tutti che siete parte-cipi della grazia a me concessa, così nelle miecatene come nella difesa e nella affermazionedel Vangelo. Iddio mi è testimone, quanto iovi ami tutti con tenerezza nel cuore di GesùCristo. E questo io chiedo: che la vostra cari-tà cresca sempre più in conoscenza e in pienacomprensione, così che voi possiate discerne-re quel che è meglio, ed essere puri e irrepren-sibili per il giorno di Cristo, ricolmi del frut-to di giustizia, che ci viene per mezzo di GesùCristo, a gloria e lode di Dio.

Ecco, come è bello e piacevole che i fra-telli stiano insieme. Come olio preziososulla testa che scende sulla barba diAron. Alleluia, alleluia. Speri nel Si-gnore, chi li teme, è lui l’aiuto e il di-fensore. Alleluia.

In quel tempo, i farisei se ne andarono etennero consiglio, per cogliere in fallo Gesùnei suoi discorsi. E mandarono i loro disce-poli con gli Erodiani a dirgli: «Maestro,sappiamo che tu sei verace e insegni la viadi Dio con verità, senza tener conto di alcu-no, perché non guardi in faccia agli uomi-ni. Manifesta dunque il tuo parere: È lecitoo no pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù,conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipo-criti, perché mi tentate? Mostratemi la mo-neta del tributo». Ed essi gli presentaronoun denaro. E Gesù chiese loro: «Di chi èquesta immagine e l’iscrizione?». «Di Ce-sare», gli risposero. Allora egli disse: «Ren-dete a Cesare quello che è di Cesare; e a Dioquello che è di Dio».

Ricordati di me, o Signore, tu sovrano diogni regno: dà parole adatte alla mia boc-ca, perché piaccia al Re il mio discorso.

Concedì, o Signore, nella tua misericordia chequesto sacrificio di salvezza ci sciolga per sempredai vincoli delle nostre colpe e ci protegga da

tus dominus eius tradidit eum tortoribus,quoadusque redderet universum debitum.Sic et Pater meus cælestis faciet vobis, sinon remiséritis unusquisque fratri suo decordibus vestris.

Antiphona ad Offertorium. Vir erat interra Hus, nómine Iob: simplex et rectus,ac timens Deum: quem Satan pétiit, ut ten-táret: et data est ei potéstas a Dómino in fa-cultátes, et in carnem eius: perdidítqueomnem substántiam ipsius et filios: carnemquoque eius gravi ùlcere vulneràvit.

Oratio super oblata. Suscipe, Dómine,propítius hóstias: quibus et te placári vo-luisti, et nobis salùtem poténti pietàte re-stitui. Per Dòminum.

Præfatio de SS.ma Trinitate. (Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. In salu-tári tuo ànima mea, et in verbum tuumsperávi: quando fàcies de persequéntibusme iudícium? iniqui persecùti sunt me,àdiuva me, Dómine Deus meus.

Postcommunio. Orémus. Immorta-litátis alimóniam consecùti, quæsumus,Dómine: ut, quod ore percépimus puramente sectémur. Per Dóminum.

Introitus. Si iniquitàtes observàveris, Dómi-ne: Dómine, quis sustinébit? quia apud tepropitiátio est, Deus Israël. ~ De profùndisclamàvi ad te, Domine: Domine, exáudi vo-cem meam. Glória Patri. Si iniquitàtes.

Oratio. Orémus. Deus, refùgium no-strum, et virtus: adésto piis Ecclésiæ tuæprécibus, auctor ipse pietàtis, et præsta:ut, quod fidéliter pétimus, efficáciter con-sequémur. Per Dóminum.

Lectio Epistolæ beati Pauli Apostoliad Philippenses. Fratres, confidimus

consegnò ai carnefici, finché non avessesaldato tutto il suo debito. Così anche ilPadre mio celeste farà a voi, se ciascunonon perdona di cuore al proprio fratello».

C’era nella terra di Us un uomo chiamatoGiobbe: era onesto, retto e religioso. Sata-na volle tentarlo, il Signore gli diede po-tere sui beni e sul corpo di lui. Satana glimandò in rovina tutti gli averi ed i figli;e colpi anche il suo corpo con piaghe pro-fonde.

Accetta benigno questa offerta, o Signore,dalla quale, per il tuo immenso amore,viene a te l’espiazione e a noi la salvezza.Per il nostro Signore Gesù Cristo.

L’anima mia si strugge verso la tua sal-vezza, ed io spero nella tua parola. Quan-do terrai giudizio contro chi mi insegue?Mi inseguono a torto: aiutami, Signore,mio Dio.

Nutriti del sacramento di vita immortale,ti chiediamo, o Signore: il cibo che abbia-mo ricevuto con la bocca, concedi a noi diaccoglierlo interiormente con purezza dicuore. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Se delle colpe conservi il ricordo, chi potràresistere, Signore? Ma presso di te è il per-dono, o Signore, Dio d’Israele. ~ Dal pro-fondo a te grido, Signore: o Signore, ascoltala mia voce. Gloria al Padre. Se delle colpe.

O Dio, nostro rifugio e nostra forza, acco-gli le sante preghiere della tua Chiesa:perché sei la fonte del nostro fervore, econcedi a noi di ottenere con pienezza ciòche chiediamo con fede. Per il nostro Si-gnore Gesù Cristo.

Fratelli, abbiamo questa fiducia, nel SignoreGesù, che colui il quale ha iniziato in voi un

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DOMENICA 22ª DOPO PENTECOSTE

no. Etiam rogo et te, germane compar,adiuva illas, quæ mecum laboraverunt inEvangelio cum Clemente et ceteris adiu-toribus meis, quorum nomina sunt in li-bro vitæ.

Graduale. Liberásti nos, Dómine ex affli-géntibus nos: et eos, qui nos odérunt, con-fudisti. ~ In Deo laudàbimur tota die, etin nómine tuo confitébimur in sæcuIa. ~Allelùia, allelùia. De profùndis c1amáviad te, Dómine: Dómine, exuádi oratiénemtuam. A1lelùia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumMatthæum. In illo tempore: loquente Ie-sus ad turbam, ecce princeps unus acces-sit, et adorabat eum dicens: Dómine, filiamea modo defuncta est, sed veni, imponemanum super eam, et vivet. Et surgens Ie-sus sequebatur eum et discipuli eius. Etecce mulier, quæ sanguinis fluxum patie-batur duodecim annis, accessit retro, et te-tigit fimbriam vestimenti eius. Dicebatenim intra se: si tetigero tantum vesti-mentum eius, salva ero. At Iesus conversuset videns eam dixit: confide filia, fides tuate salvam fecit; et salva facta est mulier exilla hora. Et cum venisset Iesus in domumprincipis, et vidisset tibicines, et turbamtumultuantem, dicebat: recédite, non estenim mortua puella, sed dormit. Et deri-debant eum. Et cum eiecta esset turba, in-travit, et tenuit manum eius. Et surrexitpuella. Et exiit fama hæc in universamterram illam.

Antiphona ad Offertorium. De profùn-dis clamàvi ad te, Dómine, Dómine, exàu-di oratiònem meam: de profùndis clamàviad te, Dómine.

Oratio super oblata. Pro nostræ servi-tùtis augménto sacrifícium tibi, Dómi-ne, laudis offérimus: ut, quod imméritiscontulisti, propítius exsequàris. PerDóminum.

che a vivere in buona armonia, nel Signore.E chiedo anche a te, o mio fedele collega,di aiutarle: poiché con me hanno lottatoper il Vangelo, insieme con Clemente e congli altri collaboratori, i cui nomi sono nellibro della vita.

Dagli oppressori ci hai salvato, Signore,gli avversari li hai fatti arrossire. ~ In Dioci gloriamo tutto il giorno, rendiamo gra-zie al tuo nome per sempre. ~ Alleluia, al-leluia. Dal profondo grido a te, o Signore:ascolta la mia voce! Alleluia.

In quel tempo, mentre Gesù parlava allafolla, ecco gli si accostò uno dei capi e,prostratosi davanti a lui, gli disse: « Si-gnore, mia figlia è morta in questo mo-mento; vieni, imponi la tua mano su dilei, e vivrà ». Gesù, alzatosi, lo segui coni suoi discepoli. Ed ecco una donna, laquale da dodici anni soffriva perdite disangue, gli si avvicinò da dietro, e gli toc-cò il lembo della veste, perché pensava:“Solo che io tocchi la sua veste, sarò gua-rita Gesù si voltò e, vedendola, disse:«Confida, figlia, la tua fede ti ha salvata».E in quell’istante la donna guarì. E quan-do Gesù giunse alla casa del capo, veden-do i suonatori di flauto e la folla in la-menti, disse: «Ritiratevi, poiché la fan-ciulla non è morta, ma dorme». E lo deri-devano. Ma quando la folla fu allontanata,egli entrò, prese la fanciulla per mano, edessa si levò. E se. ne diffuse, la fama pertutta la regione.

Dal profondo a te grido, Signore: o Signo-re, ascolta la mia voce! Dal profondo a tegrido, Signore.

Ti offriamo, o Signore, questo sacrificio dilode, perché aumenti il fervore del nostroministero: e completa in noi, per la tuabontà, quello che hai concesso senza no-stro merito. Per il nostro Signore GesùCristo.

ómnibus tueátur advérsis. Per Dòminum.

Præfatio de SS.ma Trinitate. (Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Ego cla-màvi, quóniam exaudisti me, Deus: incli-na aurem tuam, et exáudi verba mea.

Postcommunio. Orémus. Sùmpsimus,Dómine, sacri dona mystérii, humíliter de-precàntes: ut quæ in tui commemoratió-nem nos fácere præcepísti, in nostra profi-ciant infirmitátis auxílium: Qui vivis.

Introitus. Dicit Dóminus: Ego cógito co-gitatiónes pacis, et non afflictionis: invo-cábitis me, ed ego exàudiam vos: et redù-cam captivitàtem vestram de cunctis locis.Benedixisti, Dómine, terram tuam averti-sti captivitàtem Iacob. Glória Patri. DicitDóminus.

Oratio. Orémus. Absólve, quæsumus, Dó-mine, tuórum delícta populórum: ut apeccatórum néxibus, quæ pro nostra fragi-litàte contràximus, tua benignitàte liberé-mur. Per Dòminum.

Lectio Epistolæ beati Pauli Apostoli adPhilippénses. Fratres, imitatores meiestote, et observate eos qui ita ambulant,sicut habetis formam nos. Multi enimambulant, quos sæpe dicebam vobis, nuncautem et flens dico inimicos crucis Chri-sti: quorum finis intéritus, quorum Deusventer est, et gloria in confusione ipso-rum, qui terrena sapiunt. Nostra autemconversatio in cælis est, unde etiam salva-torem expectamus Dominum Iesum Chri-stum, qui reformabit corpus humilitatisnostræ, configuratum corpori claritatissuæ, secundum operationem, qua possitetiam subicere sibi omnia. Itaque fratresmei carissimi et desiderantissimi, gau-dium meum et corona mea: sic state inDomino, carissimi. Evódiam rogo et Syn-tychen déprecor id ipsum sápere in Domi-

ogni avversità. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Perché tu mi rispondi, io ti invoco, Dio:tendi il tuo orecchio, ascolta la mia parola.

Abbiamo ricevuto, o Signore, i doni deltuo santo mistero e umilmente ti suppli-chiamo: ciò che hai comandato di fare inmemoria di te, giovi come aiuto alle no-stre debolezze: Tu che sei Dio.

Cosi dice il Signore Dio vostro: «Io conoscopensieri di pace e non di afflizione: io viesaudirò se mi invocherete, e vi ricondurròal paese da cui vi ho esiliato». Sei stato buo-no, Signore, con la tua terra, hai ricondottogli schiavi di Giacobbe. Gloria al Padre.Così dice.

Perdona, o Signore, i peccati del tuo popo-lo: la tua benevolenza ci liberi dai vincolidelle colpe che abbiamo commesso per lanostra debolezza. Per il nostro SignoreGesù Cristo.

Fratelli, siate miei imitatori, e osservatecoloro che si comportano secondo il model-lo che avete in noi. Molti, invece, di cuispesso vi ho parlato e ora ne parlo piangen-do si comportano da nemici della croce diCristo. Essi finiranno nella perdizione,perché il ventre è il loro dio, e ripongonola loro gloria in quel che è la loro vergo-gna, apprezzando solo le cose della terra.Ma noi siamo cittadini del cielo, dondeaspettiamo come salvatore il Signore no-stro Gesù Cristo, che trasformerà il nostrocorpo di miseria, rendendolo conforme alsuo corpo di gloria, in virtù di quel poteremediante il quale egli può sottomettere asé tutte le cose. Così, dunque, o fratellimiei, tanto cari e desiderati, mia gioia emia corona, state ben fermi nel Signore, ocarissimi. Io invito Evédia ed esorto Sinti-

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DOMENICA 23ª DOPO PENTECOSTE

lùia. De profùndis c1amávi ad te, Dómine:Dómine, exuádi oratiénem tuam. A1lelùia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumMatthæum. In illo tempore: Dixit Iesusdiscipulis suis: cum videritis abominatio-nem desolationis, quæ dicta est a Daniélepropheta stantem in loco sancto: qui le-git, intellegat: tunc qui in Iudæa sunt,fugiant ad montes, et qui in tecto, nondescendat tollere aliquid de domo sua, etqui in agro, non revertatur tollere tuni-cam suam. Væ autem prægnatibus et nu-trientibus in illis diebus. Orate autem, utnon fiat fuga vestra hieme vel sabbato.Erit enim tunc tribulatio magna, qualisnon fuit ab initio mundi usque modo, ne-que fiet. Et nisi breviati fuissent dies illi,non fieret salva omnis caro, sed propterelectos breviabuntur dies illi. Tunc si quisvobis dixerit: ecce hic Christus, aut illic,nolite credere. Surgent enim pseudochri-sti et pseudoprophetæ et dabunt signamagna et prodigia, ita ut in errorem in-ducantur (si fieri potest) etiam electi.Ecce prædixi vobis. Si ergo dixerint vobis:ecce in deserto est, nolite exire; ecce in pe-netrabilibus, nolite credere. Sicut enim ful-gur exit ab oriente et paret usque in occi-dentem, ita erit et adventus Filii hominis.Ubicumque fuerit corpus, illic congrega-buntur et aquilæ. Statim autem post tribu-lationem dierum illorum sol obscurabitur,et luna non dabit lumen suum, et stellæ ca-dent de cælo, et virtutes cælorum commo-vebuntur: et tunc parebit signum Filii ho-minis in cælo, et tunc plangent omnes tri-bus terræ, et videbunt Filium hominis ve-nientem in nubibus cæli cum virtute mul-ta, et maiestate. Et mittet angelos suos cumtuba, et voce magna et congregabunt elec-tos eius a quatuor ventis, a summis cælo-rum usque ad terminos eorum. Ab arboreautem fici discite parabolam: cum iam ra-mus eius tener fuerit, et folia nata, scitisquia prope est æstas, ita et vos, cum videri-tis hæc omnia, scitote quia prope est in ia-nuis. Amen dico vobis quia non præteribitgeneratio hæc, donec omnia hæc fiant. Cæ-

leluia. Dal profondo grido a te, o Signore:ascolta la mia voce! Alleluia.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:«Quando vedrete, presente nel luogo santo,l’abominazione della desolazione, della qualeha parlato il profeta Daniele, chi legge, com-prenda! allora, quelli che sono nella Giudeafuggano sui monti; chi sarà sulla terrazza,non scenda in casa a prendere qualcosa; chisarà nel campo, non torni indietro a prende-re il suo mantello. Guai alle donne che saran-no incinte, o allatteranno in quei giorni! Epregate che la vostra fuga non avvenga d’in-verno, né in giorno di sabato; perché la tribo-lazione sarà grande, quale non fu dal princi-pio del mondo fino ad ora, né mai sarà. E sequei giorni non fossero abbreviati, nessuno sisalverebbe; ma a causa degli eletti. quei gior-ni saranno abbreviati. Allora, se uno dirà:“Ecco qui il Cristo” oppure, “Eccolo là”, nonlo credete: poiché sorgeranno dei falsi cristi edei falsi profeti, che opereranno grandi mira-coli e prodigi, così da trarre in inganno, sefosse possibile, anche gli eletti. Ecco, ve l’hopredetto. Se, dunque vi diranno: “Eccolo, ènel deserto”, non andateci. “Ecco, è nell’in-terno della casa”, non credetelo. Come, infat-ti, il lampo parte da oriente e guizza fino adoccidente, così sarà la venuta del Figlio del-l’uomo. Dovunque è il cadavere, là si radune-ranno le aquile. Subito dopo la tribolazionedi quei giorni, il sole si oscurerà, la luna nondarà più la sua luce, le stelle cadranno dalcielo, e le potenze dei cieli saranno scosse. Eallora apparirà in cielo il segno del Figlio del-l’uomo. Tutte le genti della terra si batteran-no il petto, e vedranno il Figlio dell’uomovenire sulle nubi del cielo con grande poten-za e gloria. Egli manderà i suoi angeli, che, alsuono di una potente tromba, raduneranno isuoi eletti dai quattro venti, da un’estremitàall’altra del cielo. Imparate poi dall’alberodel fico una parabola: quando il suo ramo sifa tenero e mette le foglie, voi capite chel’estate è vicina. Così anche voi, quando ve-drete tutte queste cose, sappiate che è vicino,alle porte. In verità, vi dico: Non passeràquesta generazione prima che tutto ciò si

Præfatio de SS.ma Trinitate. (Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Amendico vobis, quidquid orantes pétitis, cré-dite quia accipiétis, et fiet vobis.

Postcommunio. Orémus. Quæsumus,omnipotens Deus: ut, quos divina tribuisparticipatiòne gaudére, humánis non sínassubiacére perículis. Per Dóminum.

Introitus. Dicit Dóminus: Ego cógito co-gitatiónes pacis, et non afflictionis: invo-cábitis me, ed ego exàudiam vos: et redù-cam captivitàtem vestram de cunctis locis.~ Benedixisti, Dómine, terram tuam aver-tisti captivitàtem Iacob. Glória Patri. Di-cit Dóminus.

Oratio. Orémus. Excita, quæsumus, Dó-mine, tuòrum fidélium vo1untátes: ut, di-víni òperis fructum propénsius exsequén-tes, pietàtis tuæ remédia maiòra percí-piant. Per Dóminum.

Lectio Epistolæ beati Pauli Apostoli adColossenses. Fratres: non cessamus provobis orantes, et postulantes, ut implea-mini agnitione voluntatis Dei, in omnisapientia et intellectu spiritáli: ut ambu-létis digne Deo per omnia placentes: inomni opere bono fructificantes, et cre-scentes in scientia Dei: in omni virtuteconfortati secundum potentiam claritatiseius, in omni patientia et longanimitatecum gaudio, gratias agentes Deo Patri,qui dignos nos fecit in partem sortis san-ctorum in lumine: qui erípuit nos de po-testate tenebrarum, et transtulit in re-gnum Filii dilectionis suæ, in quo habe-mus redemptionem per sanguinem eius,remissionem peccatorum.

Graduale.Liberásti nos, Dómine ex affligén-tibus nos: et eos, qui nos odérunt confudisti.~ In Deo laudàbimur tota die, et in nóminetuo confitébimur in sæcuIa. ~ Allelùia, alle-

È cosa certa, quel che vi dico: tutto ciò chechiedete nella preghiera, abbiate certezza che ègià vostro: perché così dovrà avvenire per voi.

Preghiamo. Dio onnipotente, tu ci dai lagioia di partecipare ai doni divini: nonpermettere che cadiamo sotto le insidieumane. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Cosi dice il Signore Dio vostro: «Io cono-sco pensieri di pace e non di afflizione: iovi esaudirò se mi invocherete, e vi ricon-durrò al paese da cui vi ho esiliato». ~ Seistato buono, Signore, con la tua terra, hairicondotto gli schiavi di Giacobbe. ~ Glo-ria al Padre. Così dice.

Ridesta, o Signore, la volontà dei tuoi fe-deli: perché impegnandosi a trarre fruttodall’opera divina, ricevano sempre piùl’aiuto della tua bontà patema. Per il no-stro Signore Gesù Cristo.

Fratelli noi non cessiamo di pregare pervoi, e di chiedere che voi comprendiatepienamente la volontà di Dio, con ogni sa-pienza ed intelligenza spirituale; che vicomportiate in maniera degna di Dio e alui gradita in tutto, producendo ogni frut-to di opere buone, e crescendo nella cono-scenza di Dio; che corroborati dalla poten-za della sua gloria, voi giungiate a unaperfetta pazienza e longanimità, rendendocon gioia grazie a Dio Padre, che ci ha fat-ti degni di partecipare alla sorte dei santinella luce. Egli ci trasse fuori dal poteredelle tenebre e ci trasferì nel regno del Fi-glio del suo amore, nel quale abbiamo laredenzione per mezzo del suo sangue, laremissione dei peccati.

Dagli oppressori ci hai salvato, Signore,gli avversari li hai fatti arrossire. ~ In Dioci gloriamo tutto il giorno, rendiamo gra-zie al tuo nome per sempre. ~ Alleluia, al-

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DOMENICA 24ª DOPO PENTECOSTE

IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA (8 dicembre)

Introitus. Gaudens gaudebo in Domino,et exsultabit anima mea in Deo meo: quiainduit me vestimentis salutis: et indu-mento justitiæ circumdedit me, quasisponsam ornatam monilibus suis. ~ Exal-tabo te, Domine, quoniam suscepisti me:nec delectasti inimicos meos super me. ~Gloria Patri.

Oratio. Deus, qui per Immaculatam Vir-ginis Conceptionem dignum Filio tuo ha-bitaculum præparasti: quæsumus ut, quiex morte ejusdem Filii tui prævisa eam abomni labe præservasti, nos quoque mun-dos ejus intercessione ad pervenire conce-das. Per eundem Dominum nostrum Je-sum Christum Filium tuum.

Lectio libri Sapientiæ. Dominus possedit mein initio viarum suarum antequam quidquamfaceret a principio. Ab æterno ordinata sum,et ex antiquis, antequam terra fieret. Nondumerant abyssi, et ego concepta eram: necdumfontes aquarum eruperant: necdum montesgravi mole constiterant: ante colles ego partu-riebar: adhuc terram non fecerat, et flumina etcardines orbis terræ. Quando præparabat cœ-los, aderam: quando certa lege et gyro vallabatabyssos: quando æthera firmabat sursum, et

L’anima mia, piena di gioia, esulterà nel Signo-re, perché egli mi ha fatto indossare le vestidella salvezza (adornandomi colle virtù sopran-naturali), mi ha coperto col manto della giusti-zia come sposa ornata dei suoi gioielli. ~ Tiesalterò, o Signore, perché mi hai presa sotto latua protezione; né hai permesso ai miei nemicidi rallegrarsi di me. ~ Gloria al Padre.

O Dio, che mediante la Concezione Imma-colata della Vergine preparasti una degnadimora al tuo Figlio, concedi anche a noi,che come hai preservato Lei da ogni mac-chia in previsione della morte di Gesù,così per sua intercessione possiamo venirepurificati al tuo cospetto. Ti preghiamoper mezzo di G.C.

Il Signore mi ebbe con sé ancora primadella creazione. Io fui stabilita fin dal-l’eternità, prima ancora che esistesse laterra. Non c’erano ancora gli abissi ed ioero già concepita; non zampillavano anco-ra le acque delle fontane, né le montagnestavan ritte nella loro mole; il Signorenon aveva ancor fatto le colline, né i fiu-mi, né i cardini del mondo, ed io già esi-stevo. Quando preparava i cieli, io eropresente: quando con una legge inviolabi-

lum et terra transibunt, verba vero mea nonpræteribunt.

Antiphona ad Offertorium. De profùndis cla-màvi ad te, Dómine, Dómine, exàudi oratiònemmeam: de profùndis clamàvi ad te, Dómine.

Oratio super oblata. Propítius esto, Dó-mine, supplicatiónibus nostris: et populitui oblatiónibus precibsque suscéptis, òm-nium nostrum ad te corda convérte; ut aterrénis cupiditàtibus liberàti, ad cæléstiadesidérìa transeàmus. Per Dòminun.

Præfatio de SS.ma Trinitate.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Amendico vobis, quidquid orantes pétitis, cré-dite quia accipiétis, et fiet vobis.

Postcommunio. Orémus. Concede nobis,quæsumus, Dómine: ut per hæc sacramén-ta quæ sùmpsimus, quidquid in nostramente vitiòsum est, ipsórum medicatiònisdono curétur, Per Dòminum.

compia. Il cielo e la terra passeranno, ma lemie parole non passeranno».

Dal profondo a te grido, Signore: o Signo-re, ascolta la mia voce! Dal profondo a tegrido, Signore.

Sii propizio, o Signore, alle nostre suppli-che: e accogliendo le offerte e le preghieredel tuo popolo, attira a te i cuori di noitutti; perché, liberati dalle passioni terre-ne, ci convertiamo ai desideri celesti. Peril nostro Signore Gesù Cristo.

È cosa certa, quel che vi dico: tutto ciò chechiedete nella preghiera, abbiate certezza che ègià vostro: perché così dovrà avvenire per voi.

O Signore: il sacramento ricevuto risanicol dono della sua grazia ciò che vi è dicorrotto nelle nostre anime. Per il nostroSignore Gesù Cristo.

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Postcommunio. Sacramenta quæ sumpsimus,Domine, Deus noster: illius in nobis culpævulnera reparent; a qua immaculatam beatæMariæ Conceptionem singulariter præservasti.Per Dominum Jesum Christum Filium tuum.

Antiphona ad Introitum. De ventre matrismeæ vocàvit me Dóminus nómine meo: etpósuit os meum ut gládium acùtum: sub te-guménto manus suæ protéxit me, et pósuitme quasi sagíttam eléctam. ~ Bonum estconfitéri Dómino: et psàllere nómini tuo,Altissime. Glória Patri. De ventre

Oratio. Orémus. Deus, qui præséntemdiem honoràbilem nobis in beàti Ioànnisnativitàte fecísti: da pópulis tuis spirituà-lium grátiam gaudiòrum; et ómnium fidé-lium mentes dirige in viam salùtis ætér-næ. Per Dóminum nostrum Iesum Chri-stum Fílium tuum, qui tecum.

Léctio Isaiæ Prophétæ. Audite, insulæ,et atténdite, pópuli, de longe: Dóminusab utero vocavit me; de ventre matrismeæ recordatus est nominis mei. Et po-suit os meum quasi gladium acútum, inumbra manus suæ protexit me, et posuitme sicut sagittam electam: in pharetrasua abscondit me. Et dixit mihi: Servusmeus es tu Isræl, quia in te gloriabor. Etnunc dicit Dóminus, formans me ex uteroservum sibi: ecce dedi te in lucem gen-tium, ut sis salus mea usque ad extremumterræ. Reges videbunt, et consurgentprincipes, et adorabunt propter Domi-num, quia fidelis est, et Sanctum Isrælqui elegit te.

Graduale. Priùsquam te formárem in ùte-ro, novi te: et ántequam exires de ventre,sanctificàvi te. ~ Misit Dóminus manumsuam. et tétigit os meum, et dixit mihi:allelúia, alleúia ~ Tu, puer, prophéta Al-tissimi vocáberis: præbis ante Dòminumparàre vias eius. Allelùia.

Fa, o Signore, che questa santa Comunio-ne guarisca in noi le ferite di quella colpadalla quale in modo singolare hai preser-vata la Immacolata Concezione di Maria.Te lo chiediamo per mezzo di Gesù Cristo.

Il Signore dal seno di mia madre mi ha elettoricordando il mio nome: ha reso la mia boccaquale spada tagliente, all’ombra della suamano potente mi ha protetto e mi ha costitui-to per essere una freccia scelta. ~ È bene can-tare la gloria al Signore: lodare, Altissimo, iltuo Nome. ~ Gloria al Padre. Il Signore

O Dio, che hai reso venerando questo gior-no per la nascita di san Giovanni: concedial tuo popoio la grazia delle gioie spiritua-li, e guida le anime di tutti i fedeli sullavia della salvezza eterna. Per il nostro S.Gesù Cristo.

Ascoltate, isole, prestate attenzione, popolilontani! Il Signore mi ha chiamato fin dalgrembo materno; fin dal seno di mia madre siè ricordato del mio nome. Egli ha reso la miabocca come una spada tagliente, mi ha protet-to sotto l’ombra della sua mano. Egli mi hareso come una freccia appuntita e mi ha postoal sicuro nella sua farétra. E mi ha detto: «Tusei il mio servo, Isræle: in te io mi glorifiche-rò». Ed ora parla il Signore che, dal grembomaterno, mi ha formato per essere suo servo:«Ecco, io ho fatto di te la luce delle nazioni,perché tu sia la mia salvezza fino all’estremitàdella terra. Ti vedranno i re, e i principi sorge-ranno in piedi, e si prostreranno, a causa delSignore, del Santo d’Isræle che ti ha scelto».

Prima che ti formassi nel grembo io ti ho co-nosciuto. Prima che tu uscissi dal ventre io tiho santificato. ~ Signore stese la sua mano,toccò la mia bocca e mi disse: alleuia, alle-luia. ~ «Tu, Bambino, sarai chiamato Profe-ta dell’Altissimo: camminerai di fronte al Si-gnore per preparargli le sue vie». Alleluia.

librabat fontes aquarum: quando circumdabatmari terminum suum, et legem ponebataquis, ne transirent fines suos: quando appen-debat fundamenta terræ. Cum eo eram cunctacomponens: et delectabar per singulos dies lu-dens coram eo omni tempore, ludens in orbeterrarum: et deliciæ meæ esse cum filiis homi-num. Nunc ergo filii, audite me: Beati, quicustodiunt vias meas. Audite disciplinam, etestote sapientes, et nolite abjicere eam. Beatushomo, qui audit me, et qui vigilat ad foresmeas quotidie, et observat ad postes ostii mei.Qui me invenerit, inveniet vitam et haurietsalutem a Domino.

Graduale. Benedicta es tu, Virgo Maria, aDomino Deo excelso, præ omnibus mulie-ribus super terram. ~ Tu gloria Jerusalem.tu lætitia Israël, tu honorificentia populinostri. Alleluia, alleluia. ~ Tota pulchraes, Maria: et macula originalis non est inte. Alleluia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndum Lu-cam. In illo tempore: Missus est AngelusGabriel a Deo in civitatem Galilææ, cui no-men Nazaret, ad Virginem desponsatamviro, cui nomen erat: Joseph, de domo David,et nomen Virginis Maria. Et ingressus Ange-lus ad eam dixit: Ave, gratia plena, Dominustecum: benedicta tu in mulieribus.

Antiphona ad Offertorium. Ave, Maria,gratia plena: Dominus tecum: benedietatu in mulieribus, alleluia.

Oratio super oblata. Salutarem hostiam,quam in solemnitate Immaculatæ Conceptio-nis beatæ Virginis Mariæ tibi, Domine, offeri-mus, suscipe et præsta; ut, sicut illam, tuagratia præveniente, ab omni labe immunemprofitemur; ita ejus intercessione a culpis om-nibus liberemur. Per Dominum.

Præfatio de B. Virginis Mariæ (vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Gloriosadicta sunt de te, Maria: quia fecit tibi ma-gna qui potens est.

le chiuse gli abissi del cielo fuori dellavolta e vi sospese le fonti delle piogge,quando fissava al mare i suoi confini egettava i fondamenti della terra io ero conlui a ordinare ogni cosa e mi dilettavo,scherzando continuamente nell’universo.La mia delizia è ora di stare con gli uomi-ni. Ora dunque, figli miei, ascoltatemi.Beati quelli che osservano le mie leggi.Ascoltate i miei insegnamenti e diventatesaggi. Beato l’uomo che mi ascolta easpetta alle soglie della mia porta. Chi mitroverà, avrà trovata la vita e riceverà lasalvezza dal Signore.

Tu sei benedetta, o Vergine Maria, dal-l’Altissimo, a preferenza dl tutte le altredonne della terra. ~ Tu sei la gloria di Ge-rusalemme, la letizia di Israele, l’onore delnostro popolo. Alleluia, alleluia. ~ Tuttabella sei, o Maria, e macchia originale nonc’è in te. Alleluia.

Nella pienezza dei tempi il Signore man-dò l’Angelo Gabriele a Nazareth, piccolacittà della Galilea da una Vergine di nomeMaria, sposata con un uomo della stirpe diDavid, chiamato Giuseppe. L’Angelo, en-trato disse: «Ti saluto Maria piena di gra-zia: il Signore è con te Benedetta tu fratutte le donne».

Ave, o Maria, piena di grazia il Signore ècon te! Benedetta tu fra tutte le donne,alleluia.

Accetta, o Signore, questo sacrificio di sal-vezza che ti offriamo nella solennità del-l’Immacolata Concezione della B.V. Maria,e fa che, professando la sua immunità daogni macchia, siamo liberati per sua inter-cessione da ogni colpa. Te lo chiediamo innome di Gesù Cristo tuo Figliuolo.

Cose gloriose sono state dette di te, o Ma-ria, perché grandi cose ha compiuto in tel’Onnipotente.

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NATIVITÀ DI S. GIOVANNI BATTISTA (24 giugno)

tióne lætitiam: per quem suæ regeneratió-nis cognóvit auctórem, Dóminum nostrumIesum Christum fílium tuum: Qui tecum.

Antiphona ad Introitum. Nunc sciovere, quia misit Dominus Angelum suum:et eripuit me de manu Herodis, et deomni exspectatione plebis Iudæorum. Do-mine, probasti me, et cognovisti me: tucognovisti sessionem meam et resurrectio-nem meam. ~ Gloria Patri.

Oratio. Oremus. Deus, qui hodiernamdiem Apostolorum tuorum Petri et Paulomartyrio consecrasti: da Ecclesiæ tuæ, eo-rum in omnibus sequi præceptum; perquos religionis sumpsit exordium. PerDominum nostrum Iesum Christum, Fi-lium tuum: qui tecum vivit et regnat inunitate Spiritus Sancti, Deus.

Lectio Actuum Apostolorum. In diebusillis: Misit Herodes rex manus, ut afflige-ret quosdam de ecclesia. Occidit autemIacobum fratrem Ioannis gladio. Vidensautem quia placeret Iudeis, apposuit utapprehenderet et Petrum. Erant autemdies azymorum. Quern cum apprehendis-set, misit in carcerem, tradens quatuorquaternionibus militum custodiendum,volens post Pascha producere eum populo.Et Petrus quidem servabatur in carcere.Oratio autem fiebat sine intermissione abecclesia ad Deum pro eo. Cum autem pro-ducturus eum esset Herodes, in ipsa noc-te erat Petrus dormiens inter duos mili-tes, vinctus catenis duabus: et custodesante ostium custodiebant carcerem. Etecce Angelus Domini astitit: et lumen re-fulsit in habitaculo: percussoque laterePetri, excitavit eum, dicens: Surge veloci-ter. Et ceciderunt catenæ de manibuseius. Dixit autem Angelus ad eum: Præ-cingere, et calcea te caligas tuas. Et fecitsic. Et dixit illi: Circumda tibi vestimen-tum tuum, et sequere me. Et exiens se-quebatur eum, et nesciebat quia verum

le fece conoscere l’autore della sua rinasci-ta, Gesù Cristo, nostro Signore, tuo Fi-glio: Lui che è Dio.

Adesso ho provato veramente che il Signo-re ha inviato l’Angelo suo, e mi ha strap-pato dal potere di Erode e dall’attesa delpopolo dei Giudei. ~ Signore, tu mi scru-ti e mi conosci, tu conosci quando siedo equando sorgo. ~ Gloria al Padre. ~ Ades-so ho provato.

O Dio, che hai santificato questo giorno colmartirio dei tuoi apostoli Pietro e Paolo:alla tua Chiesa, che da essi ha ricevuto ilprincipio della fede, concedi di seguire intutto il loro insegnamento. Per il nostro Si-gnore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, evive e regna con te, in unione con lo Spiri-to Santo, per tutti i secoli dei secoli.

In quei giorni, il re Erode prese a perse-guitare alcuni membri della Chiesa. E feceperire di spada Giacomo, fratello di Gio-vanni. Vedendo che ciò era gradito ai Giu-dei, fece arrestare anche Pietro. Erano igiorni degli azzimi. E, avendolo preso, lomise in carcere, affidandolo in custodia aquattro picchetti, di quattro soldati cia-scuno, con l’ intenzione di farlo compariredavanti al popolo, dopo la Pasqua. Pietrodunque era custodito in carcere; e la Chie-sa pregava Dio senza tregua per lui. Ora,quando Erode era sul punto di farlo com-parire in giudizio, in quella stessa notte,Pietro stava dormendo in mezzo ai soldati,legato con due catene, e le guardie davan-ti alla porta custodivano la prigione. Edecco, un angelo del Signore si presentò, eduna luce rifulse nella cella. L’angelo, bat-tendo poi sul fianco di Pietro, lo svegliò,dicendogli: « Alzati in fretta» E gli cadde-ro le catene dalle mani. E l’angelo gli dis-se: «Cingiti i fianchi e càlzati i sandali». Efece così. Gli disse ancora l’angelo: «In-dossa il tuo mantello e seguimi». E Pietrouscì e lo seguiva; e non si rendeva conto

Sequéntia sancti Evangélii secùndumLucam. Elisabeth implétum est tempuspariendi et péperit filium et audieruntvicini et cognati eius quia magnificavitDominus misericordiam suam cum illaet congratulabántur ei. Et factum est indie octavo venerunt circumcidere pue-rum et vocabant eum nomine patris suiZacchariam. Et respondens mater eiusdixit: nequaquam, sed vocabitur Iohan-nes. Et dixerunt ad illam: Quia nemo estin cognatione tua qui vocetur hoc nomi-ne. Innuebant autem patri eius quemvellet vocari eum: et postulans pugilla-rem, scripsit, dicens: Iohannes est nomeneius. Et mirati sunt universi. Apertumest autem ilico os eius, et lingua eius, etloquebatur benedicens Deum. Et factusest timor super omnes vicinos eorum: etsuper omnia montana Iudææ divulga-bantur omnia verba hæc: et posueruntomnes, qui audierant in corde suo, di-centes: Quid, putas, puer iste erit? Ete-nim manus Domini erat cum illo. EtZaccharias pater eius impletus est Spiri-tu Sancto, et prophetavit. dicens: Bene-dictus Deus Israël quia visitavit et fecitredemptionem plebis suæ.

Antiphona ad Offertorium. Justus utpalma florébit sicut cedrus, quæ in Líbanoest, multiplicébitur.

Oratio super oblata. Tua, Dómine, mu-néribus altária cumulámus: illius nativitá-tem honòre débito celebrántes, qui Salva-tórem mundi et cécinit adfutùrum, etadésse monstràvit, Dóminum nostrum Ie-sum Christum Filium tuum: Qui tecum.

Præfatio Communis. Vedasi nell’ Ordinario

Antiphona ad Communionem. Tu puer,prophéta Altíssimi vocàberis: præíbisenim ante fáciem Dómini paráre vias eius.

Postcommunio. Orémus. Sumat Ecclésiatua, Deus, beáti Ioánnis Baptìstæ genera-

Si compì per Elisabetta il tempo di parto-rire e diede alla luce un figlio. E i suoi vi-cini ed i parenti seppero che il Signoreaveva manifestato verso di lei la sua gran-de misericordia, e si rallegrarono con lei. Enell’ottavo giorno vennero per la circonci-sione del bambino e volevano chiamarloZaccaria, col nome di suo padre. Ma inter-venne sua madre e disse: «No, si chiameràGiovanni». E dissero a lei: «Non c’è nes-suno dei tuoi parenti che si chiami conquesto nome»; e chiedevano con cenni alpadre come voleva fosse chiamato. Quello,chiesta una tavoletta, vi scrisse così: «Gio-vanni è il suo nome». E si meravigliaronotutti quanti. E subito gli si aprì la bocca,e la sua lingua si sciolse e parlava, benedi-cendo Dio. E tutti i loro vicini furono pre-si da timore e in tutta la montagna dellaGiudea si divulgarono questi avvenimen-ti. E quanti ne avevano sentito parlare, neserbavano il ricordo nel cuore e dicevano:«Che cosa diventerà questo bambino?». Lamano del Signore, infatti, era con lui. EZaccaria, suo padre, fu pieno di SpiritoSanto e profetò, dicendo: «Benedetto il Si-gnore, Dio di Israele, perché ha visitato eriscattato il suo popolo»

Il giusto fiorirà come palma, cresceràcome un cedro sul Libano.

O Signore, colmiamo con le nostre offerteil tuo altare: e celebriamo con il dovutoonore la nascita di colui che preannunciòla venuta e indicò la presenza del Salvato-re del mondo, Gesù Cristo, nostro Signo-re, tuo Figlio: Lui che è Dio.

Tu, figlio, Profeta dell’Altissimo avrainome, poiché precederai il Signore e glipreparerai le vie.

Si riempia di gioia la tua Chiesa, o Dio,per la nascita di san Giovanni Battista, che

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SS. PIETRO E PAOLO APOSTOLI (29 giugno)

buas et defendi. Per Dominum nostrumIesum Christum, Filium tuum: qui te-cum vivit et regnat in unitate SpiritusSancti, Deus.

Præfatio de Apostolis. Antiphona adCommunionem. Tu es Petrus, et superhanc petram ædificabo Ecclesiam meam.

Postcommunio. Quos cælesti, Domine,alimento satiasti: apostolicis intercessioni-bus ab omni adversitate custodi. Per Do-minum nostrum Iesum Christum, Filiumtuum: qui tecum vivit et regnat in unita-te Spiritus Sancti, Deus.

Antiphona ad Introitum. Redemísti nos.Dòmine, in sànguine tuo. ex omni tribu, etlingua et pòpulo, et natiòne et fecisti nosDeo nostro regnum. ~ Misericòrdias Dóminiin ætérnum cantàbo: in generatiónem et ge-neratiònem annuntìàbo veritàtem tuam inore meo. ~ Glória Patri. Redemisti

Oratio. Orémus. Omnipotens sempitérneDeus. qui unigénìtum Fílium tuum mundiRedemptorem constituisti, ac eius Sánguineplacàri voluisti, concéde, quæsumus, salùtisnostræ prétium solémnì cultu ita venerári,atque a præséntis vitæ malis eius virtùte de-féndi in terris, ut fructu perpétuo lætémurin cæIis, Per eundem Dòminum.

Léctio Epistolæ beàti Pauli Apóstoli adHebræos. Fratres Christus assístens pòn-tifex futurórum bonórum, per ámplius etperféctius tabernàcuIum non manufàc-tum, id est, non huius creatiónis nequeper sànguìnem hircòrum, aut vitulórum,sed per próprium sánguinem introivit se-mel in Sancta, ætérna redemptióne invén-ta. Si enim sanguis hircòrum et tauròrumet cinis vítulæ aspérsus, inquinátos san-ctíficat ad emundatiónem carnis: quantemagis sanguis Christi, qui per SpiritumSanctum semetipsum óbtulit immaculá-tum Deo, emundábit consciéntiam no-stram ab opéribus mórtuis, ad serviéndum

di essere purificati e difesi. Per il nostroSignore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,e vive e regna con te, in unione con lo Spi-rito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Tu sei Pietro, e su questa pietra edificheròla mia Chiesa!

Ci hai nutriti, o Signore, con l’alimento ce-leste: preservaci da ogni avversità. Per perl’intercessione dei santi apostoli. Per il no-stro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che èDio, e vive e regna con te, in unione con loSpirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Ci hai redento, Signore, col tuo sangue, daogni tribù e lingua e popolo e nazione: haifatto di noi il regno per il nostro Dio. ~L’amore del Signore per sempre io canteròcon la mia bocca: la tua fedeltà io vogliomostrare di generazione in generazione. ~Gloria al Padre. Ci hai redento

O Dio onnipotente ed eterno, che hai costi-tuito redentore del mondo il tuo unico Fi-glio, e hai voluto essere placato dal suo san-gue, concedi a noi che veneriamo con solen-ne il prezzo della nostra salvezza, di essere li-berati per la sua potenza dai mali della vitapresente, per godere in cielo del suo premioeterno. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Fratelli, quando Cristo è venuto come som-mo sacerdote dei beni futuri, attraversandouna tenda più grande e più perfetta, chenon è opera d’uomo cioè non di questomondo creato è entrato una volta per sem-pre nel santuario: non con il sangue di ca-pri e di vitelli, ma con il proprio sangue,avendoci acquistato una redenzione eterna.Se infatti il sangue di capri e tori, e le cene-ri di una giovenca, sparse sopra coloro chesono immondi, li santifica, procurando lorouna purificazione della carne; quanto più ilsangue di Cristo, che per mezzo di SpiritoSanto si offrì senza macchia a Dio, purifi-cherà la nostra coscienza dalle opere morte,

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est, quod fiebat per Angelum: existima-bat autem se visum videre. Transeuntesautem primam et secundam custodiam,venerunt ad portam ferream, quæ ducit adcivitatem: quæ ultro aperta est eis. Etexeuntes processerunt vicum unum: etcontinuo discessit Angelus ab eo. Et Pe-trus ad se reversus, dixit: Nunc scio vere,quia misit Dominus Angelum suum, eteripuit me de manu Herodis, et de omniexspectatione plebis Iudæorum.

Graduale. Constitues eos principes superomnem terram: memores erunt nominis tui,Domine. Pro patribus tuis nati sunt tibi filii:propterea populi confitebuntur tibi. Alleluia,alleluia. ~ Tu es Petrus, et super hanc petramædincabo Ecclesiam meam. Alleluia.

Sequentia sancti Evangelii secundumMatthæum. In illo tempore: Venit Iesus inpartes Cæsarææ Philippi, et interrogabatdiscipulos suos, dicens: Quem dicunt homi-nes esse Filium hominis? At illi dixerunt:Alii Ioannem Baptistam, alii autem Eliam,alii vero Ieremiam, aut unum ex prophetis.Dicit illis Iesus: Vos autem quem me essedicitis? Respondens Simon Petrus, dixit: Tues Christus Filius Dei vivi. Respondens au-tem Iesus, dixit ei: Beatus es, Simon BarIona: quia caro et sanguis non revelavit tibi,sed Pater meus, qui in cælis est. Et ego dicotibi, quia tu es Petrus, et super hanc petramædificabo Ecclesiam meam, et portæ inferinon prævalebunt adversus eam. Et tibi daboclaves regni cælorum. Et quodcumque liga-veris super terram, erit ligatum et in cælis:et quodcumque solveris super terram, eritsolutum et in cælis.

Antiphona ad Offertorium. Constitueseos principes super omnem terram: memo-res erunt nominis tui, Domine, in omniprogenie et generatione.

Secreta. Hostias, Domine, quas nominituo sacrandas offerimus, apostolica prose-quatur oratio: per quam nos expiari tri-

che quel che accadeva per mezzo dell’an-gelo era proprio vero: egli credeva di vede-re una visione. Quando ebbero poi attra-versato il primo posto di guardia, e il se-condo, giunsero ad un portone di ferro chemetteva in città, che si aprì da sé davantia loro, ed essi uscirono e si inoltrarono peruna strada: poi, d’improvviso, l’angelo siallontanò da lui. E Pietro, rientrato in sé,disse: Ora so veramente che il Signore hamandato il suo angelo, e mi ha strappatoalla mano di Erode e a tutta l’attesa delpopolo dei Giudei».

Li metterai come capi in tutta la terra, con-serveranno il ricordo del tuo nome, Signore.~ Al posto dei tuoi padri ci saranno i tuoifigli; perciò i popoli ti renderanno lode. ~Alleluia, alleluia. Tu sei Pietro, e su questapietra edificherò la mia Chiesa! Alleluia.

In quel tempo, Gesù, venuto nella zona diCesarea di Filippo, interrogava i suoi di-scepoli: «Chi dicono che sia il Figlio del-l’uomo?» . Ed essi risposero: «Alcuni Gio-vanni il Battista, altri Elia, altri ancoraGeremia, o uno dei profeti». Disse loroGesù: «Ma voi, chi dite che io sia?». Ri-spose SimonPietro: «Tu sei il Cristo, il Fi-glio del Dio vivente». E Gesù, in risposta,gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio diGiona, poiché non la carne e il sangue tel’hanno rivelato, ma il Padre mio che è neicieli. E io dico a te che tu sei Pietro, e suquesta pietra edificherò la mia Chiesa, e leporte degli inferi non prevarranno controdi essa. E ti darò le chiavi del regno deicieli: tutto ciò che avrai legato sulla terrasarà legato anche nei cieli, e tutto ciò cheavrai sciolto sulla terra sarà sciolto anchenei cieli».

Li porrai come principi su tutta la terra,essi faranno ricordare il tuo Nome, Dio, e,per ogni generazione di generazione.

La preghiera degli apostoli accompagni, oSignore, le offerte che consacriamo al tuonome: Per la loro intercessione ci ottenga

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PREZIOSISSIMO SANGUE DI NSGC (1° luglio)

Antiphona ad Communionem. Christussemel oblàtus est ad multórum exhaurién-da peccàta: secùndo sine peccàto apparébitexspectántibus se in salùtem.

Postcommunio. Ad sacram, Dómine, men-sam admissi, hàusimus aquas in gàudio defóntibus Salvatàris: sanguis eius fiat nobis,quæsumus, fons aquæ in vitam ætérnam sa-liéntis: Qui tecum vivit et regnat in unitáte.

Antiphona ad Introitum. Signum ma-gnum appáruit in cælo: mùlier amíctasole, et luna sub pédibus eius, et in càpiteeius Coróna stellárum duódecim. ~ Cantá-te Dómino cánticum novum: quia mirabí-lia fecit. Glória Patri. Signum.

Oratio. Orémus. Omnipotens sempitérneDeus, qui immaculàtam Virginem Ma-riam, Fílii tui Genetrícem, córpore et ani-ma ad cæléstem glóriam assumpsísti: con-céde, quæsumus; ut, ad supérna semperinténti, ipsíus glóriæ mereámur esse con-sórtes. Per eùndem Dòminum

Léctio libri Iudith. Benedixit te Dòmi-nus in virtùte sua, quia per te ad nihilumredégit inimícos nostros. Benedícta es tu,filia, a Dòmino Deo excélso, præ ómnibusmuliéribus super terram. Benedíctus Dó-minus, qui creàvit cælum et terram, qui tediréxit in vùlnera càpitis príncipis inimi-còrum nostrórum; quia hódie nomentuum ita magnificàvit, ut non recédat laustua de ore hóminum, qui mémores fùerintvirtùtis Dómini in ætérnum, pro quibusnon pepercístì ánimæ tuæ propter angù-stias et tribulatiónem géneris tui, sed sub-venisti ruínæ ante conspéctum Dei nostri.Tu glória Ierùsalem, tu lætítia Israel, tuhonorificéntia pópuli nostri.

Graduale. Audi, filia, et vide, et inclina au-rem tuam, et concupíscet Rex pulchritùdi-nem tuam. Tota decòra ingréditur filia Regis,textùræ aureæ sunt amictus eius. Allelùìa, al-

Il Cristo è stato offerto una volta per sempre: fuquando ha tolto i peccati di tutti. Egli appari-rà, senza peccato, per la seconda volta: e alloradarà la salvezza ad ognuno che lo attende.

Ammessi, Signore, alla santa mensa abbia-mo attinto con gioia le acque dalle sorgen-ti del Salvatore: il suo sangue sia per noisorgente di acqua viva per la vita eterna:Lui che è Dio.

Un grandioso prodigio è apparso nel cielo: unadonna ammantata di sole, sotto i suoi piedi sitrovava la luna e sul capo di lei una coronacomposta di dodici stelle. ~ Canto nuovo can-tate al Signore, poiché fatti mirabili Egli haoperato. Gloria al Padre. Un grandioso.

Preghiamo. O Dio onnipotente ed eterno,che hai assunto in corpo ed anima alla glo-ria celeste l’Immacolata Vergine Maria,Madre del tuo Figlio; concedi a noi che ri-cercando sempre le cose del cielo, diven-tiamo partecipi della sua gloria. Per il no-stro Signore Gesù Cristo

Il Signore nella sua potenza ti ha benedet-ta: per mezzo tuo ha annientato i nostrinemici. Benedetta sei tu, o figlia, dal Si-gnore Dio altissimo più di ogni altra don-na sulla terra. Benedetto il Signore, che hacreato il cielo e la terra, che ti ha guidataper colpire alla testa il condottiero dei no-stri nemici! Perché oggi egli ha tanto esal-tato il tuo nome, che la tua lode non ces-serà nella bocca degli uomini: essi ricorde-ranno in eterno la potenza del Signore.Perché tu non hai risparmiato per loro latua vita davanti alle angustie e alla affli-zione della tua gente: ci hai salvato dallarovina, al cospetto del nostro Dio. Tu seila gloria di Gerusalemme, tu il gaudiod’Israele, tu l’onore del nostro popolo.

Ascolta e vedi, tendi l’orecchio, o figlia: ilre si è invaghito della tua bellezza. Tuttasplendente entra la figlia del re, il suo ve-stito è intessuto d’oro. Alleluia, alleluia.

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Deo vivénti? Et ideo novi testaménti me-diátor est: ut, morte intercedénte, in re-demptiónem eárum prævaricatiónum,quæ erant sub prióri testaménto repro-missiónem accipiant, qui vocáti suntætérnæ hereditátis in Christo Iesu Dòmi-no nostro

Graduale. Hic est qui venit per aquam etsànguinem, Iesus Christus: non in aquasolum, sed in aqua et sánguine. ~ Tressunt, qui testimònium dant in cœlo: Pa-ter, Verbum et Spirìtus Sanctus et hi tresunum sunt. Et tres sunt qui testinóniumdant in terra: Spíritus, aqua et sanguis ethi tres unum sunt. Allelùia, allelùia~ Sitestimónium hóminum accípimus, testi-mónium Dei maius est. Allelùia.

Sequéntia sancti Evangélii secundum Io-ánnem. In illo témpore cum accepisset Iesusacétum. dixit: Consummátum est. Et incili-náto cápite tràdidit spirítum. Iudæi ergo(quóniam Parascéve erat) ut non remanérentin cruce córpora sábbato (erat enim magnusdies ille sàbbati), rogavérunt Pilàtum, utfrangeréntur eórum crura, et tolleréntur. Ve-nérunt ergo mílites et primi quidem fregé-runt crura, et altérius, qui crucifíxus est cumeo. Ad Iesum autem cum veníssent, ut vidé-runt eum iam mórtuum, non fregérunt eiuscrura, sed unus militum làncea latus eiusapéruit, et contínuo exivit sanguis, et aqua.Et qui vidit, testimònium perhíbuit: et ve-rum est testimónium eius.

Antiphona ad offertorium. Calix benedic-tiónis, cui benedicimus, nonne communicàtiosánguinis Christi est? et panis quem frángi-mus, nonne participàtio córporis Dòmini est?

Oratio super oblata. Per hæc divína mysté-ria, ad novi, quæsumus, testaménti mediató-rem Iesum accedámus: et super altária tua,Dómine virtùtum, aspersiònem sánguinismélius loquéntem quam Abel, innovémus.Per eùndem Dóminum nostrum.

Præfatio de Sancta Cruce.Vedasi nell’ Ordinario

per servire al Dio vivente? Ed è per questoche egli è mediatore di una nuova alleanza:affinché, essendo intervenuta la sua morte ariscatto delle trasgressioni commesse sottol’antica alleanza, coloro che sono stati chia-mati ricevano l’eredità eterna, oggetto del-la promessa, in Cristo Gesù nostro Signore.

Questo è colui che è venuto con acqua econ sangue: Cristo Gesù; non con acquasoltanto, ma con acqua e con sangue. ~ .In cielo, tre sono i testimoni: il Padre, ilVerbo, lo Spirito Santo; e in tre sonouno. In terra, tre sono i testimoni: loSpirito, l’acqua, il sangue; e i tre sonouno. Alleluia, alleluia. ~ Se accettiamo itestimoni umani, Dio è testimonio piùgrande. Alleluia

In quel tempo, quand’ebbe preso l’aceto,Gesù disse: «Tutto è compiuto!». Poi, chi-nato il capo, rese lo spirito. Allora i Giudei,essendo la Parascéve, perché i corpi non ri-manessero sulla croce durante il sabato, era,infatti, un gran giorno quel sabato, chieseroa Pilato che fossero spezzate loro le gambe eportati via. Andarono, dunque, i soldati espezzarono le gambe al primo, e anche al-l’altro che era stato crocifisso con lui. Quan-do vennero a Gesù, vedendo che era giàmorto, non gli spezzarono le gambe: mauno dei soldati gli trafisse con la lancia ilcostato, e subito ne usci sangue ed acqua.Colui che ha visto ne rende testimonianza, ela sua testimonianza è veritiera.

Il calice dell’eucaristia che noi benedicia-mo non è forse comunione del sangue diCristo? Il pane che noi spezziamo non èforse comunione col corpo di Cristo?

O Dio onnipotente, concedi a noi, per questidivini misteri, di accostarci a Gesù, mediato-re della nuova alleanza, e di rinnovare soprail tuo altare l’effusione del suo sangue, che havoce più benigna del sangue di Abele. Per lostesso nostro Signore Gesù Cristo.

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ASSUNZIONE DELLA VERGINE MARIA (15 agosto)

Antiphona ad Communionem. Beatamme dicent omnes generationes, quia fecitmihi magna qui potens est.

Postcommunio. Orémus. Sumptis, Domine,salutaribus sacraméntis: da, quæsumus; ut,méritis et intercessione beatæ Virginis Mariæin cælum assumptæ, ad resurrectionis glo-riam perducámur. Per Dóminum.

Oratio. Oremus. Sancti Ioànnis BaptistæPræcursoris et Martyris tui, quæsumus,Dómine, veneránda festívitas: salutáris au-xilii nobis præstet efféctum: Qui vivis.

Léctio Jeremíæ Prophétæ. In diebus il-lis: Factum est verbum Dòmini ad me di-cens: Accínge lumbos tuos et surge, et lò-quere ad Juda òmnia, quæ ego præcípiotibi. Ne formídes a facie eòrum: nec enim

Tutte le generazioni mi proclamerannobeata, perché il Potente ha operato per megrandi cose.

Preghiamo. Noi che abbiamo ricevuto il sacra-mento della salvezza concedi, o Signore, per i me-riti e l’intercessione della beata vergine Maria, as-sunta in cielo, di giungere alla gloria della risur-rezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Preghiamo. La solenne festa del Santo Gio-vanni Battista, Precursore e Martire tuo, ciprocuri, te ne preghiamo, o Signore, l’aiu-to della tua grazia: Tu che vivi.

In quei giorni il Signore mi indirizzò laparola, dicendomi: Cingi i tuoi fianchi,sorgi e dì a costoro tutto quello che io ticomando. Non paventare alla loro presen-za, perché io farò che tu non abbia paura

lelùia. Assùmpta est Maria in cæ1um: gaudetexércitus Angelórum. Allelùia.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumLucam. In illo témpore: Repléta est Spiri-tu Sancto Elísabeth et exclamàvit voce ma-gna, et dixit: Benedicta tu inter mulieres,et benedictus fructus ventris tui. Et undehoc mihi ut véniat mater Dómini mei adme? Ecce enim ut facta est vox salutatiònistuæ in àuribus meis, exsu1tàvit in gàudioinfans in ùtero meo. Et beata, quæ credidi-sti, quoniam perficiéntur ea, quæ dictasunt tibi a Dómino. Et ait Maria: Magnífi-cat anima mea Dòminum; et exsu1tàvitspíritus meus in Deo sa1utári meo; quia re-spéxit humi1iátem ancillæ suæ, ecce enimex hoc beatam me dicent omnes generatió-nes. Quia fecit mihi magna qui potens est,et sanctum nomen eius, et misericordia eiusa progénie in progénies timéntibus eum.

Antiphona ad Offertorium. Inimicitiamponam inter te et Mulíerem, et sementuum et semen illius.

Oratio super oblata. Ascéndat ad te, Do-mine, nostræ devotionis oblatio, et, bea-tissima Virgine Maria in cælum assumptaintercedénte, corda nostra, caritatis ignesuccénsa, ad te iugiter adspirent. Per Do-minum nostrum

Præfatio de B. Mariæ Virginis. Vere di-gnum et iustum est, æquum et salutáre, nostibi semper et ubique gràtias àgere: Dómi-ne, sancte Pater, omnipotens ætérne Deus:Et te in Assumptione beàtæ Mariæ semperVirginis collaudàre, benedícere et prædicáre.Quæ et Unigénitum tuum Sancti Spíritusobumbratióne concépit: et virginitàtis glóriapermanénte, lumen ætérnum mundo effù-dit, Iesum Christum Dóminum nostrum.Per quem maiestàtem tuam laudant Angeli,adórant Dominatiónes, tremunt Potestàtes.Cæli, cælorùmque Virtùtes, ac beàta Séra-phim, sòcia exsultatióne concélebrant. Cumquibus et nostras voces, ut admítti iùbeas,deprecàmur, sùpplici confessióne dicéntes:Sanctus

Maria è stata assunta in cielo: si rallegranole schiere degli angeli. Alleluia.

In quel tempo, Elisabetta fu piena di SpiritoSanto e a gran voce esclamò: «Tu sei benedet-ta fra le donne, e benedetto il frutto del tuoseno. E come mi è concesso che la madre delmio Signore venga a me? Ecco, infatti, appe-na ha risuonato il tuo saluto al mio orecchio,il bambino ha sussultato di gioia nel mioseno. E te beata, che hai creduto che si com-piranno le cose che ti sono state dette da par-te del Signore». E Maria disse: «L’anima miamagnifica il Signore e il mio spirito esulta inDio, mio salvatore. Egli ha rivolto lo sguar-do all’umiltà della sua serva, e da questo mo-mento tutte le generazioni mi chiamerannobeata: poiché grandi cose ha operato in me ilPotente, e Santo è il suo nome. E la sua mi-sericordia si estende di generazione in gene-razione, su quanti lo temono».

Io porrò inimicizia tra te e la Donna, e trala tua e la sua discendenza.

Salga a te, o Signore, l’offerta della nostradevozione: e per l’intercessione della bea-tissima Vergine Maria, assunta in cielo, inostri cuori, accesi dal fuoco dell’amore,aspirino continuamente a te. Per il nostroSignore Gesù Cristo

È veramente cosa buona e giusta, nostro dove-re e fonte di salvezza, rendere grazie sempre edovunque a te, Signore, Padre santo, Dio on-nipotente ed eterno: noi ti lodiamo, ti bene-diciamo ti glorifichiamo nell’Assunzione del-la beata sempre Vergine Maria. Per opera del-lo Spirito Santo, ha concepito il tuo unico Fi-glio; e sempre intatta nella sua gloria vergina-le, ha irradiato sul mondo la luce eterna, GesùCristo nostro Signore. Per mezzo di lui gliAngeli lodano la tua gloria, le Dominazioni tiadorano, le Potenze ti venerano con tremore.A te inneggiano i Cieli, gli Spiriti celesti e iSerafini uniti in eterna esultanza. Al loro can-to concedi, o Signore, che si uniscano le no-stre umili voci nell’inno di lode: Santo (vds.Prefazio di Natale)

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DECOLLAZIONE DI SAN GIOVANNI BATTISTA (29 AGOSTO)

afférri caput ejus in disco. Et decolláviteum in càrcere. Et áttulit caput ejus indisco: et dedit illud puellæ et puella de-dit matri suæ. Quo audíto, discipuliejus venérunt et tulérunt corpus ejus: etposuérunt illud in monumento.

Antiphona ad Offertorium. In virtutetua, Domine, lætábitur justus, et super sa-lutáre tuum exsultábit veheménter: desi-dérium animæ ejus tribuísti ei.

Oratio super oblata. Mùnera, quæ tibi,Dòmine, pro sancti Màrtyris tui JoànnisBaptistæ passione deférimus: quæsumus, utejus obténtu nobis profíciant ad salutem.Per Dóminum nostrum Jesum Christum.

Præfatio communis.(Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. Posuisti,Domine, in càpite ejus coronam de làpidepretiòso.

Postcommunio. Orémus. Cònferat no-bis, Dómine, Sancti Joànnis Baptistæsolémnitas: ut et magnifica sacramenta,quæ sùmpsimus, significàta venerémur,et in nobis pòtius édita gaudeamus. PerDominum.

spedì una guardia, ordinando che fosseportata la testa di Giovano in un bacile. Laguardia, decollatolo nella prigione, ne por-tò il capo in un bacile; lo diede alla fan-ciulla, e questa alla madre. Udito ciò, isuoi discepoli accorsero: ne presero il corpoe lo posero in un sepolcro.

Signore, il giusto si allieterà nella tua po-tenza, e quanto esulterà del tuo soccorso!Tu hai soddisfatto il desiderio del suocuore.

Le offerte, o Signore, che ti presentiamo inonore della passione del Santo Martire tuoGiovanni Battista, per sua intercessionegiovino, te ne preghiamo, alla nostra sal-vezza. Per nostro signore.

Gli ha posto in capo, o Signore, una coro-na di pietre preziose.

Preghiamo. La solennità di San GiovanniBattista faccia sì, o Signore, che dei ma-gnifici sacramenti ricevuti veneriamo (leSpecie) significanti (l’alimento della vitaeterna) e più ancora ne godiamo l’effettoin noi realmente prodotto. Per N.S.

timére te faciam vultum eòrum. Ego quíp-pe dedi te hodie in civitátem munitam, etin colùmnam férream et in murumæreum, super omnem terram, regibusJuda; princípibus ejus, et sacerdòtibus, etpopulo terræ. Et bellábunt advérsum te, etnon prævalébunt: quia ego tecum sum, aitDominus, ut liberem te.

Graduale. Justus ut palma florébit sicut ce-drus LibanI mu1tip1icábitur in domo dòmi-ni. ~ Ad annuntiándum mane misericòrdiamtuam et veritátem tuam per noctem.

Alleluja, alleluja. Justus germinàbit si-cut lilium et florébit in æternum ante Do-minum. Alleluja.

Sequéntia sancti Evangélii secùndumMarcum. In illo témpore: Mìsit Herò-des ac ténuit Joànnem, et vìnxit eum incàrcere propter Herodíadem, uxòremPhilíppi fratris sui, quia dùxerat eam.Dicébat enim Joannes Heròdi: Non li-cet tibi habére uxorem fratris tui. Hero-dias autem insidiabàtur illi, et volébatoccidere eum, nec pòterat. Heròdesenim metuébat Joànnem, sciens eum vi-rum justum, et sanctum, et custodiébateum, et audíto eo multa faciébat et li-bénter eum audiébat. Et cum dies op-portunus accidesset, Herodes natàlis suicœnam fecit pricibus et tribùnis, et pri-mis Galilææ. Cumque introisset filia ip-sius Herodíadis et saltásset et placuissetHeròdi, simùlque recumbéntibus; rexait puéllæ: Pete a me quod vis, et dabotibi. Et juràvit illi: Quia quidquid pe-tieris dabo tibi, licet dimídium regnimei. Quae cum exísset, dixit Matri suæ:Quid petam? Et illa dixit: Caput Joàn-nis Baptístæ. Cumque introisset statimcum festinatiòne ad regem, petivit di-cens: volo ut pròtinus des mìhi in discocaput Joànnis Baptistæ. Et contristàtusest rex: propter iusiurándum, et proptersimul discumbéntes noluit eam contri-stàre: sed, misso spiculatore, præcépit

del loro sguardo. Poiché io ti ho reso oggicome una città forte, come una colonna diferro e un muro di bronzo contro tutto ilpaese, contro i re di Giuda, i suoi prìnci-pi, i sacerdoti e il popolo della regione.Essi combatteranno conto di te, ma non lavinceranno, perché io sono con te, dice ilSignore, per liberarti.

Il giusto fiorirà come palma, cresce comecedro del Libano nella casa del Signore. ~È bello celebrare, o Dio, al mattino la tuamisericordia e la tua fedeltà nelle ore del-la notte.

Il giusto germoglierà quale giglio e fio-rirà in eterno al cospetto del Signore.Alleluia.

In quel tempo Erode aveva fatto arrestareGiovanni, l’aveva incatenato e messo inprigione, per causa d’Erodiade, moglie disuo fratello Filippo, ch’egli s’era presa permoglie. Giovanni, infatti, diceva ad Erode:Non t’è lecito di possedere la moglie di tuofratello. Erodiade gli portava perciò ranco-re e voleva farlo morire, ma non ci riusci-va, perché Erode aveva un rispettoso timo-re di Giovanni, sapendolo uomo giusto esanto. Egli lo teneva al sicuro; e, quandol’udiva, restava molto perplesso, eppure loascoltava volentieri. Ma venne il giornopropizio, quando Erode, per il suo gene-tliaco, dette un convito ai suoi magnati, aisuoi tribuni ed ai principali personaggidella Galilea. Essendo entrata la figliuoladella stessa Erodiade a ballare, ed essendopiaciuta ad Erode ed ai convitati, il re dis-se alla fanciulla: Chiedimi quello che vuoie te lo darò. E le giurò: Qualunque cosa michiederai, te la darò, fosse anche la metàdel mio regno. Ed ella, uscita disse a suamadre: Che domanderò? E quella rispose:La testa di Giovanni Battista. E tosto rien-trata con tutta fretta dal re, presentò la suadomanda: Voglio che tu mi dia subito inun bacile la testa di Giovanni Battista. Sirattristò il re; ma, per riguardo al giura-mento e ai convitati non osò disgustarla e

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CRISTO RE (ultima domenica di ottobre)

Et ipse est caput córporis Ecclésiæ, quiest princípium, primogénitus ex mòrtuis:ut sit in ómnibus ipse primàtum tenens:quia in ipso complàcuit omnem plenitù-dinem inhabitàre: et per eum reconciliàreómnia in ipsum, pacíficans per sàngui-nem crucis eius, sive quæ in terris, sivequæ in cæ1is sunt, in Christo Iesu Dómi-no nostro.

Graduale. Dominàbitur a mari usque admare: et a flùmine usque ad términos or-bis terràrum. Et adoràbunt eum omnes re-ges terræ: omnes gentes servient ei. Alle-lùia, allelùia. ~ Potéstas eius, potéstasætérna, quæ non auferétur: et regnumeius, quod non corrumpétur. AIlelùia.

Sequentia sancti Evangélii secundumIoànnem. In illo témpore: Dixit Pilà-tus ad Iesum: Tu es Rex Iudæórum? Re-spóndit Iesus: A temetípso hoc dicis, anàlii dixérunt tibi de me? Respóndit Pi-látus: Numquid ego Iudæus sum? Genstua, et pontífices tradidérunt te mihi:quid fecisti? Respóndit lesus: Regnummeum non est de hoc mundo. Si ex hocmundo esset regnum meum, ministrimei utique decertàrent, ut non trádererIudæis: nunc autem regnum meum nonest hinc. Dixit itaque ei Pilàtus: ErgoRex es tu? Respóndit Iesus: Tu dicis,quia Rex sum ego. Ego in hoc natussum, et ad hoc veni in mundum, ut te-stimónium perhíbeam veritàti: omnisqui est ex veritàte, audit vocem meam.

Antiphona ad Offertorium. Póstula ame, et dabo tibi gentes hereditàtem tuam,et possessiónem tuam términos terræ.

Oratio super oblata. Hóstiam tibi, Dò-mine, humànæ reconciliatiónis offérimuspræsta, quæsumus; ut, quem sacrificiispræséntibus immolàmus, ipse cunctis gén-tibus unitàtis et pacis dona concédat, IesusChristus Filius tuus Dòminus noster: Quitecum vivit et regnat in unitàte.

egli è il principio, il primogenito fra i mor-ti, perché egli abbia il primato di ogni cosa.Infatti, il Padre si compiacque di far abita-re in lui tutta la pienezza; e, per mezzo dilui, riconciliare tutti gli esseri con lui: siale cose che sono sulla terra, che quelle chesono nei cieli, facendo la pace mediante ilsangue della sua croce, in Cristo Gesù no-stro Signore.

Egli dominerà da mare a mare, dal fiumesino ai confini della terra. A lui si prostre-ranno tutti i re, lo serviranno tutte le na-zioni. Alleluia, alleluia. La sua potenza èuna potenza eterna, che non gli sarà tolta;il suo regno non sarà distrutto. Alleluia.

In quel tempo, disse Pilato a Gesù: «Tusei il re dei Giudei?». Gli rispose Gesù:«Dici questo da te stesso, oppure altrite l’hanno detto di me?». Disse alloraPilato: «Sono forse Giudeo? Il tuo po-polo e i gran sacerdoti ti hanno conse-gnato a me. Che cosa hai fatto?». Gesùrispose: «Il mio regno non è di questomondo; se il mio regno fosse di questomondo, certo le mie guardie avrebberocombattuto, perché io non fossi conse-gnato ai Giudei: ma ora il mio regnonon è di quaggiù». Tornò a chiedergliPilato: «Dunque, tu sei re?». RisposeGesù: «Tu lo dici: io sono re. Io perquesto sono nato, e per questo sono ve-nuto al mondo: per rendere testimo-nianza alla verità. Chiunque è dalla ve-rità, ascolta la mia voce».

Chiedi a me: ti darò in possesso alle gentie tuo dominio saranno i confini del mondo.

Ti presentiamo, Signore, la vittima del-la riconciliazione umana: e conceda atutti i popoli i doni dell’unità e dellapace, Colui che immoliamo in questosacrificio Gesù Cristo, nostro Signore,tuo Figlio. Lui che è Dio.

Introitus. Dignus est Agnus, qui occísusest, accípere virtùtem, et divinitàtem, et sa-piéntiam, et fortitùdinem, et honórem. Ipsiglória, et impérium in sæcu1a sæculórum.Deus, iudícium tuum Regi da: et iustítiamtuam Filio Regis. Glória Patri. Dignus.

Oratio. Orémus. Omnípotens sempitérneDeus, qui in dilécto Filio tuo, universó-rum Rege, òmnia instauràre voluisti: con-céde propitius; ut cunctæ familiæ gén-tium, peccáti vùlnere disgregàtæ, eiussuavíssimo subdàntur império: Qui tecumvivit et regnat in unitàte.

Lectio Epistolæ beati Pauli Apostoli adColossénses. Fratres: Grátias ágimus DeoPatri, qui dignos nos fecit in partem sor-tis sanctórum in lùmine, qui eripuit nosde potestáte tenebrárum, et trànstulit inregnum Filii dilectiònis suæ, in quo habé-mus redemptiónem per sánguinem eiusremissiónem peccatórum: qui est imágoDei invisibilis, primogénitus omnis crea-tùræ: quóniam in ipso cóndita sunt uni-vérsa in cæ1is, et in terra, visibilia, et in-visibilia, sive throni, sive dominatiònes,sive principàtus, sive potestàtes: ómniaper ipsum, et in ipso creáta sunt: et ipseest ante omnes, et ómnia in ipso constant.

L’Agnello immolato è degno di avere po-tenza e ricchezza e sapienza e forza e ono-re. A Lui siano gloria e dominio nei secoliin eterno. O Dio, al re concedi il tuo giu-dizio, e al figlio del re la tua giustizia.Gloria al Padre. L’Agnello immolato.

Preghiamo. Dio onnipotente ed eterno,che hai voluto rinnovare ogni cosa nel di-letto tuo figlio, Re dell’universo, concedibenigno che tutte le nazioni del mondo,disgregate per la piaga del peccato si sot-tomettano al tuo dolcissimo regno: Luiche è Dio.

Fratelli, rendiamo grazie a Dio Padre, checi ha fatti degni di partecipare alla sorte deisanti nella luce; che ci trasse fuori dal pote-re delle tenebre e ci trasferì nel regno delFiglio del suo amore, nel quale abbiamo laredenzione, per mezzo del suo sangue, la re-missione dei peccati. Egli è l’immagine diDio invisibile, il primogenito di tutta lacreazione; poiché in lui sono state createtutte le cose nei cieli e sulla terra, le visibi-li e le invisibili: i Troni, le Dominazioni, iPrincipati, le Potenze: tutto è stato creatoper mezzo di lui e in vista di lui; egli è pri-ma di tutti, e tutte le cose sussistono in lui.Egli è il capo del corpo, cioè della Chiesa;

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TUTTI I SANTI (1° NOV.)

Introitus. Gaudeàmus omnes in Dómino,diem festum celebràntes sub honóre San-ctórum òmnium: de quorum solemnitàtegaudent Angeli, et collàudant Filium Dei.~ Exultáte, iusti, in Dómino: rectos decetcollaudàtio. Glória Patri. Gaudeàmus.

Oratio. Oremus. Omnípotens sempitérneDeus, qui nos ómnium Sanctórum tuórummérita sub una tribuísti celebritàte vene-ràri: quæsumus; ut desiderátam nobis tuæpropitiatiònis abundàntiam, multiplicátisintercessóribus, largiaris. Per Dòminum.

Léctio libri Apocalypsis beati IoánnisApóstoli. In diébus illis: Ecce ego Ioànnesvidi álterum Angelum ascendéntem ab ortusolis, habéntem signum Dei vivi; et clamà-vit voce magna quátuor Angelis, quibusdatun, est nocére terræ, et mari, dicens:Nolíte nocére terræ, et mari, neque arbòri-bus, quoadùsque signémus servos Dei no-stri in fróntibus eòrum. Et audivi nùme-rum signatórum, centum quadragínta quà-tuor mília signáti, ex omni tribu filiòrumIsraël. Ex tribu Iuda duódecim milia signá-ti. Ex tribu Ruben duòdecim milia signàti.Ex tribu Gad duódecim milia signáti. Extribu Aser duódecim milia signáti. Ex tri-bu Néphtali duódecim milia signàti. Ex

Rallegriamoci tutti nel Signore, celebran-do questo giorno di festa in onore di tuttii santi. Della loro festa gioiscono gli ange-li. e insieme lodano il Figlio di Dio. Esul-tate, giusti, nel Signore ai buoni si addicela lode. Gloria al Padre. Rallegriamoci.

O Dio onnipotente ed eterno, che hai con-cesso a noi di venerare in un’unica festa lagloria di tutti i tuoi santi: donaci, peropera di tanti intercessori, la sperata ab-bondanza della tua benevolenza. Per il no-stro Signore Gesù Cristo.

In quei giorni, ecco io, Giovanni, vidiun altro angelo salire dall’oriente. Por-tava il sigillo del Dio vivente, e gridò avoce alta ai quattro angeli che hanno po-tere di danneggiare la terra ed il mare,dicendo: «Non recate alcun danno allaterra, né al mare, né agli alberi, fino ache non abbiamo segnato in fronte i ser-vi del nostro Dio». Ed appresi il nume-ro di coloro che erano segnati col sigillo:cento quaranta quattro mila, di tutte letribù dei figli d’Isræle: della tribù diGiuda, dodicimila; della tribù di Ru-ben, dodicimila; della tribù di Gad, do-dicimila; della tribù di Àser, dodicimi-la; della tribù di Néftali, dodicimila;

Præfatio di Cristo Re. (Vedasi nell’Ordinario)

Antiphona ad Communionem. SedébitDóminus Rex in ætérnum: Dòminus be-nedícet pópulo suo in pace.

Postcommunio. Orémus. Immortalitàtis ali-móniam consecùti, quæsumus, Dómine: ut,qui sub Christi Regis vexíllis militàre glorià-mur, cum ipso, in cælésti sede, iùgiter regnarepossimus: Qui tecum vivit et regnat in unitáte.

Re in eterno siede il Signore e benedice ilpopolo suo con la pace.

Preghiamo. A noi, nutriti del sacramentodi vita immortale, concedi, Signore, che cigloriamo di militare nelle schiere di Cri-sto Re e possiamo regnare con lui nella pa-tria celeste: Lui che è Dio.

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lum advérsum vos, mentiéntes, propter me:gaudéte, et exsultàte, quóniam merces ve-stra copiósa est in cælis.

Antiphona ad Offertorium. Iustórum àni-mæ in manu Dei sunt, et non tanget illos tor-méntum malitiæ: visi sunt óculis insipién-tium mori: illi autem sunt in pace, allelùia.

Oratio super oblata. Mùnera tibi, Dómi-ne, nostræ devotiónis offérimus: quæ etpro cunctòrum tibi grata sint honóre iu-stórum, et nobis salutària, te miseránte,reddàntur. Per Dóminum.

Antiphona ad Communionem. Beáti mundocorde, quóniam ipsi Deum vidébunt: beàti pa-cifici, quóniam filii Dei vocabùntur: beáti quipersecutiónem patiùntur propter iustitiam,quóniam ipsòrum est regnum cælórum.

Postcommunio. Orémus. Da quæsumus,Dómine, fidélibus pòpulis òmnium San-ctórum semper veneratióne lætàri et eó-rum perpétua supplicatióne muníri. PerDóminum nostrum.

Introitus. Terribilis est locus iste: hicdomus Dei est et porta cœli: et vocabituraula Dei. ~ Quam dilécta tabernàculatua, Domine virtutum ! concupiscit etdeficit anima mea in atria Domine. Glo-ria Patri.

Oratio. Deus, qui nobis per singulos an-nos hujus sancti templi tui consecratiónisréparas diem, et sacris semper mystériisrepræséntas incólumes: exàudi preces po-puli tui et præsta: ut, quisquis hoc tem-plum benefícia petitùrus ingréditur, cun-cta se impetràsse lætétur. Per Dominum.

Lectio libri Apocalypsis. In diebus illis:Vidi sanctam civitatem Hierusalem novam,descendentem de cælo a Deo, paratam si-cut sponsam ornatam viro suo. Et audivi

do, a causa di me. Godete ed esultate,perché la vostra ricompensa è grande neicieli».

Le anime dei giusti sono nelle mani di Dioe nessun tormento può toccarli. Agli stol-ti è parso che fossero morti: ma essi godo-no la pace. Alleluia.

Ti presentiamo, Signore, l’offerta del no-stro sacrificio: degnati di accettarlo inonore di tutti i tuoi santi: e, per tua mise-ricordia, ci sia fonte di salvezza. Per il no-stro Signore Gesù Cristo.

Beati i puri di cuore: questi vedrannoDio. Beati quelli che operano la pace: sa-ranno detti figli di Dio. Beati i persegui-tati per la giustizia: di questi è il regnodei cieli.

Ai tuoi fedeli concedi, o Signore, la gioiadi venerare sempre tutti i tuoi santi e diessere protetti dalla loro intercessione pe-renne. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

È terribile questo luogo: qui è la casa diDio e la porta del cielo e sarà chiamatareggia di Dio. ~ Quanto sono amabili ituoi tabernacoli, o Signore degli eserciti!Anela e si distrugge l’anima mia per i tuoiatri, o Signore! Gloria al Padre.

O Dio, che per noi rinnovi ogni anno ilgiorno della consacrazione di questo tuosanto tempio, e ci concedi di presenziareancora sani e salvi ai sacri misteri, esaudi-sci le preghiere del tuo popolo e fa sì chechiunque entra in questo tempio per do-mandare le tue grazie, abbia la gioia di ot-tenerle. Per nostro Signore.

In quei giorni, io vidi la città santa, lanuova Gerusalemme, discendere dal cielo,da presso Dio, preparata come una sposache si è adornata per il suo sposo. E udii

tribu Manásse duódecim mília signáti. Extribu Simeon duódecim milia signàti. Extribu Levi duódecim mília signàti. Ex tri-bu Issachar duòdecim mília signáti. Ex tri-bu Zàbulon duódecim milia signàti. Extribu Ioseph duòdecim milia signáti. Extribu Béniamin duódecim milia signáti.Post hæc vidi turbam magnam, quam di-numeráre nemo pòterat, ex ómnibus génti-bus, et tríbubus, et pópulis, et línguis:stantes ante thronum, et in conspéctuAgni, amícti stolis albis, et palmæ in má-nibus eórum: et clamàbant voce magna, di-céntes: Salus Deo nostro, qui sedet superthronum, et Agno. Et omnes Angeli sta-bant in circùitu throni, et seniórum, etquátuor animàlium: et cecidérunt in con-spéctu throni in fàcies suas, et adoravéruntDeum, dicéntes: Amen, benedíctio, etc1áritas, et sapiéntia, et gratiàrum àctio,honor, et virtus, et fortitùdo Deo nostro insæcula sæculórum. Amen.

Graduale. Timéte, Dóminum, omnes san-cti eius: quóniam nihil deest timéntibuseum. Inquiréntes autem Dóminum, nondeficient omni bono. Allelùia, allelùia.Veníte ad me, omnes qui laborátis, et one-ràti estis: et ego refíciam vos. Allelùia.

Sequentia sancti Evangélii secundumMatthæum. In illo témpore: Videns Iesusturbas, ascéndit in montem, et cum sedis-set, accessérunt ad eum discípuli eius, etapériens os suum, docébat eos, dicens: Beà-ti pàuperes spíritu: quóniam ipsórum est re-gnum cælórum. Beàti mites: quóniam ipsipossidébunt terram. Beàti qui lugent: quò-niam ipsi consolabùntur. Beati qui esùriuntet sitiunt iustítiam: quóniam ipsi satura-bùntur. Beáti misericórdes: quóniam ipsimisericórdiam consequéntur. Beàti mundocorde: quóniam ipsi Deum vidébunt. Beátipacifici: quóniam filii Dei vocabùntur. Beà-ti qui persecutiónem patiùntur propter iu-stítiam: quòniam ipsòrum est regnum cæló-rum. Beáti estis cum maledixerint vobis, etpersecùti vos fùerint, et díxerint omne ma-

della tribù di Manasse, dodicimila; dellatribù di Simeone, dodicimila; della tri-bù di Levi, dodicimila; della tribù di Is-sachar, dodicimila; della tribù di Zàbu-lon, dodicimila; della tribù di Giuseppe,dodicimila; della tribù di Beniamino,dodicimila. Dopo questi, vidi una follaimmensa che nessuno poteva contare, diogni nazione, di ogni razza, di ogni po-polo, di ogni lingua: in piedi davanti altrono, di fronte all’Agnello, avvolti inbianche vesti e con palme nelle mani. Egridavano a gran voce, dicendo: «La sal-vezza appartiene al nostro Dio che siedesul trono e all’Agnello». E tutti gli an-geli stavano intorno al trono, ai vegliar-di ed ai quattro viventi; e si prostraronofaccia a terra davanti al trono e adorava-no, dicendo: «Amen. Benedizione, glo-ria, sapienza, azione di grazie, onore,potenza e forza al nostro Dio, per tutti isecoli dei secoli. Amen».

Temete il Signore, voi santi: chi lo temenon manca di nulla. Non manca nulla achi cerca il Signore. Alleluia, alleluia. Ve-nite a me, voi tutti che siete affaticati edoppressi, e io vi darà il riposo. Alleluia.

In quel tempo, Gesù, vedendo la folla,salì sulla montagna; si sedette e i suoi di-scepoli si disposero accanto a lui ed egli,aprendo la bocca, li istruiva dicendo:«Beati i poveri in ispirito, perché di essiè il regno dei cieli. Beati i miti, perchépossederanno la terra. Beati coloro chepiangono, perché saranno consolati. Bea-ti coloro che hanno fame e sete di giusti-zia, perché saranno saziati. Beati i miseri-cordiosi, perché otterranno misericordia.Beati i puri di cuore, perché vedrannoDio. Beati gli operatori di pace, perchésaranno chiamati figli di Dio. Beati i per-seguitati a causa della giustizia, perché diessi è il regno dei cieli. Beati voi, quandovi insulteranno e vi perseguiteranno, ediranno ogni male contro di voi, menten-

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DEDICAZIONE DELLA CHIESA

Oratio super oblata. Annue, quæsumus,Dómine, précibus nostris: (ut quicùmqueintra templi hujus, cujus anniversariumdedicationis diem celebràmus, àmbitumcontinémur, plena tibi, atque perfecta cór-poris et ànimæ devotióne placeàmus;) ut,dum hæc vota præséntia réddimus, adætérna præmia, te adiuvante, perveníremereàmur. Per Dominum.

Præphatio communis.Vedasi nell’ Ordinario

Antiphona ad Communionem. Domusmea, domus orationis vocàbitur, dicit Do-minus: in ea omnis qui petit, accipit, etqui quærit, invenit, et pulsànti aperiétur.

Postcommunio. Deus, qui de vivis eteléctis lapídibus ætérnum majestati tuæpræparas habitàculum: auxiliàre pópulotuo supplicànti; ut, quod Ecclésiæ tuæcorporàlibus próficit spatiis, spirituàlibusamplificétur augméntis. Per Dominum.

Antiphona ad Introitum. Cibavit eos exadipe frumenti: et de petra, melle satura-vit eos. (T. P. Alleluia, alleluia.). Exsulta-te Deo adiutori nostro: iubilate Deo Iacob.Gloria Patri.

Oratio. Orémus. Deus, qui nobis sub Sa-cramento mirabili passionis tuae memo-riam reliquisti: tribue, quaesumus, ita nosCorporis et Sanguinis tui sacra mysteria ve-nerari; ut redemptionis tuae fructum in no-bis iugiter sentiamus: Qui vivis et regnascum Deo Patre.

Lectio Epistolse beati Pauli Apostoliad Corinthios. Fratres: Ego enim accepi aDomino quod et tradidi vobis, quoniamDominus Iesus, in qua nocte tradebatur,accepit panem, et gratias agens fregit, etdixit: Accipite et manducate: hoc est cor-pus meum, quod pro vobis tradetur: hocfacite in meam commemorationem. Simi-liter et calicem, postquam cenavit, di-

Accogli, te ne preghiamo, o Signore, lenostre preghiere (affinché quanti siamoriuniti in questo tempio per celebrarel’anniversario della sua dedicazione, ti sia-no graditi per l’offerta piena e perfetta delcorpo e dell’anima); e fa che, mentre ti of-friamo questi doni nella presente vita, me-ritiamo di giungere con la tua grazia aipremi eterni. Per nostro Signore.

La casa mia sarà chiamata casa di adorazio-ne, dice il Signore: in essa chiunque do-manda ottiene, chi cerca trova, ed a chibussa sarà aperto.

O Dio, che con pietre vive ed elette, prepa-ri un tempio alla tua maestà, vieni in aiutal tuo popolo supplichevole, affinché, comela tua Chiesa profitta dello spazio materia-le (dei suoi templi), così s’avvantaggi dispirituali progressi. Per il nostro Signore.

Li ha nutriti con fiore di grano, li ha sfa-mati con miele di rupe. Alleluia, alleluiaAcclamate Dio nostra forza, esultate alDio di Giacobbe. Gloria al Padre. Li hanutriti.

Preghiamo. Dio, che in questo mirabilesacramento ci hai lasciato la memoria del-la tua Passione: concedi a noi di adorare ilsanto mistero del tuo Corpo e del tuo San-gue, così da sentire sempre in noi il fruttodella tua Redenzione: Tu che sei Dio.

Fratelli, io ho ricevuto dal Signore questoche, a mia volta, ho trasmesso a voi: il Si-gnore Gesù, nella notte in cui fu tradito,prese del pane e, dopo aver reso graziespezzò e disse: «Prendete e mangiate:questo è il mio corpo, che sarà dato pervoi. Fate questo in memoria di me». Cosìfece anche per il calice dopo aver cenato,e disse: «Questo calice è la nuova Allean-

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vocem magnam de throno dicentem: Eccetabernaculum Dei cum hominibus et ha-bitabit cum eis. Et ipsi populus eiuserunt, et ipse Deus cum eis erit eorumDeus: et absterget Deus omnem lacrimamab oculis eorum: et mors ultra non erit ne-que luctus neque clamor neque dolor eritultra, quia prima abiérunt. Et dixit qui se-debat in throno: ecce nova facio omnia.

Graduale. Locus iste a deo factus est, inæ-stimàbile sacramentum, irreprehensíbilisest. ~ Deus, cui adstat Angelórum chorus,exàudi preces servorum tuorum. Alleluia.

Alleluja, alleluja. Adoràbo ad templumsanctum tuum: et confitebor nómini tuo.Alleluja

Sequentia S. Evangélii secundum Lu-cam. In illo tempore: Ingressus Jesus pe-rambulabat Jéricho. Et ecce vir nomineZachæus: et hic erat princeps publicano-rum, et ipse dives: et quærebat vidére Ie-sum, quis esset: et non póterat præ turba,quia statura pusillus erat. Et præcurrensascendit in arborem sycomorum, ut vide-ret illum; quia inde erat transitùrus. Etcum venisset ad locum, suspiciens Iesusvidit illum, et dixit ad eum: Zachæe, fe-stinans descende: quia hodie in domo tuaoportet me manére. Et festinans descenditet excepit illum gaudens. Et cum viderentomnes, murmurabant, dicentes, quod adhominem peccatorem devertisset. Stansautem Zachæus, dixit ad Dominum: Eccedimidium bonorum meorum, Domine, dopauperibus; et si quid aliquem defraudavi,reddo quadruplum. Ait Iesus ad eum:Quia hodie salus domui huic facta est: eoquod et ipse filius sit Abrahæ. Venit enimFilius hominis quærere, et salvum facere,quod perierat.

Antiphona ad Offertorium. Dómine Deus,in simplicitàte cordis mei lætus òbtuli uni-vérsa: et pópulum tuum, qui repértus est,vidi cum ingénti gaudio: Deus Israël, custó-di hanc voluntàtem. Alleluja.

una gran voce che dal trono diceva: “Eccola dimora di Dio con gli uomini: egli abi-terà con loro ed essi saranno il suo popoloed egli stesso, “Iddio con loro”, sarà il loroDio. E Dio asciugherà tutte le lacrime dailoro occhi: e non ci sarà più morte, lutto,lamento o pena, perché le cose di primasono passate”. E colui che sedeva sul tronodisse: “Ecco io faccio nuove tutte le cose”.

Questo luogo è opera di Dio, cosa sacraprezisossima, inviolabile. ~ O Dio, cui as-siste il coro degli Angeli, esaudisci le pre-ghiere dei tuoi servi. Alleluia.

Ti adorerò nel tuo santo tempio e daròlode al tuo nome. Alleluia.

In quel tempo, Gesù, entrato nella città diGerico, l’attraversava (per recarsi a Geru-salemme). Orbene, un uomo chiamatoZaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cer-cava di vedere Gesù per conoscerlo; ma,stante la calca e la sua piccola statura, nonvi riusciva, Allora corse innanzi e salì so-pra un sicomoro al fine di vedere Gesù, ilquale doveva passare da quella parte.Quando Gesù arrivò a quel luogo, alzatigli occhi gli disse: Zaccheo, presto calagiù, perché oggi devo fermarmi in casatua. Ed egli tosto discese e lo accolse alle-gramente. Veduto ciò, tutti mormoravano,dicendo che era andato a fermarsi a casa diun peccatore. Ma Zaccheo si presentò edisse al Signore: o Signore, ecco io do lametà dei miei beni ai poveri, e se ad alcu-no ho tolto qualche cosa, gli rendo il qua-druplo. E Gesù gli disse: Oggi in questacasa è venuta la salvezza, essendo anch’eglifiglio di Abramo. Infatti il Figlio dell’uo-mo è venuto a cercare e salvare ciò che eraperduto.

O Dio, volentieri ti feci queste offerte nellarettitudine del mio cuore, ed ora vedo congioia il tuo popolo, qui presente, presentartigiubilante i suoi doni; conserva, o Diod’Israele queste buone disposizioni. Alleluia.

SANTISSIMA EUCARISTIA

et ego in illo. Sicut misit me vivens Pater, etego vivo propter Patrem: et qui manducat me,et ipse vivet propter me. Hic est panis, qui decaelo descendit. Non sicut manducaverunt pa-tres vestri manna, et mortui sunt. Qui mandu-cat hunc panem, vivet in aeternum.

Antiphona ad Offertorium. SacerdotesDomini incensum et panes offerunt Deo:et ideo sancti erunt Deo suo, et non pol-luent nomen eius. (T. P. Alleluia.)

Oratio super oblata. Ecclesiae tuae, quæ-sesumus, Domine, unitatis et pacis propi-tius dona concede: quae sub oblatis mune-ribus mystice designantur. Per Dominum.

Præphatio communis.Vedasi nell’ Ordinario

Antiphona ad Communionem. Quoties-cumque manducabitis panem hunc, et ca-licem bibetis, mortem Domini annuntia-bitis, donee veniat: itaque quicumquemanducaverit panem, vel biberit calicemDomini indigne, reus erit corporis et san-guinis Domini. (T. P. Alleluia.)

Postcommunio. Orémus. Fac nos quaesu-mus, Domine, divinitatis tuae sempiternafruitione repleri: quam pretiosi Corporiset Sanguinis tui temporalis perceptiopraefigurat: Qui vivis et regnas cum DeoPatre in unitate Spiritus Sancti, Deus, peromnia sæcula sæculorum.

Salve, Regína, Mater misericórdiæ, vita,dulcédo et spes nostra, salve. Ad te clamá-mus, éxsules filii Evæ. Ad te suspirámus ge-méntes et flentes in hac lacrimárum valle.Eia ergo, advocáta nostra, illos tuos miseri-córdes óculos ad nos convérte. Et Iesum be-nedíctum fructum ventris tui, nobis, posthoc exsílium, osténde. O clemens, o pia, odulcis Virgo María!

il vivente, ha mandato me e io vivo Pa-dre, così chi mangia me, anch’egli perme. Questo è il pane disceso dal cielo:non i i vostri padri che mangiarono lamar morirono; chi mangia questo pane,vivrà in eterno».

Sacerdoti del Signore offrono a Dio sa-crifici e pani: saranno dunque santi alloro Dio e non profaneranno il suoNome. Alleluia

Signore, concedi benigno alla tua Chiesa idoni dell’unità e della pace, che sono misti-camente significati nelle offerte che ti pre-sentiamo. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Ogni volta che mangerete questo pane,ogni volta che berrete questo calice, voiannuncerete la morte del Signore fino ache Egli ritorni. Perciò chiunque mangeràil pane o berrà indegnamente il calice delSignore sarà colpevole verso il corpo e ilSangue del Signore. Alleluia.

Concedi a noi, o Signore, di godere piena-mente della tua divinità nel convito eter-no, che è prefigurato nella comunionetemporale col tuo Corpo e Sangue prezio-so: Tu che sei Dio.

Salve, o Regina, madre di misericordia,vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A tericorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiria-mo, gementi e piangenti in questa valle dilacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, ri-volgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. Emostraci, dopo questo esilio, Gesù, il fruttobenedetto del tuo Seno. O clemente, o pia,o dolce Vergine Maria!

cens: Hie calix novum testamentum est inmeo sanguine. Hoc facite, quotiescumquebibetis, in meam commemorationem.Quotiescumque enim manducabitis pa-nem hunc, et calicem bibetis, mortemDomini annuntiabitis, donee veniat. Ita-que quicumque manducaverit panemhunc, vel biberit calicem Domini indi-gne, reus erit corporis et sanguinis Domi-ni. Probet autem seipsum homo: et sic depane illo edat, et de calice bibat. Quienim manducat et bibit indigne, iudi-cium sibi manducat et bibit: non diiudi-cans corpus Domini.

Graduale. Oculi omnium in te sperant,Domine: et tu das illis escam in temporeopportuno. Aperis tu manum tuam: et im-ples omne animal benedictione. Alleluia,alleluia. Caro mea vere est cibus, et sanguismeus vere est potus: qui manducat meamcarnem, et bibit meum sanguinem, in memanet, et ego in eo. Alleluia.

Tractus. Ab ortu solis, usque ad occasum,magnum est nomen meum in gentibus. Etin omni loco sacrificatur, et offertur nomi-ni meo oblatio munda: quia magnum estnomen meum in gentibus. Venite, come-dite panem meum: et bibite vinum, quodmiscui vobis.

Alleluia, alleluia. Cognoverunt discipuliDominum Iesum in fractione panis. Alle-luia. Caro mea vere est cibus, et sanguismeus vere est potus: qui manducat meamcarnem, et bibit meum sanguinem, in memanet, et ego in eo. Alleluia.

Sequentia S. Evangélii secundum Ioan-nem. In illo tempore: Dixit Iesus turbis Iuda-eorum: Caro mea vere est cibus, et sanguismeus vere est potus. Qui manducat meam car-nem, et bibit meum sanguinem, in me manet,

za nel sangue. Ogni volta che ne berrete,fatelo in memoria di me». Infatti, ognivolta che mangerete questo ne e berretequesto calice, voi annuncerete la mortedel Signore, fino a che egli venga. Perciòchiunque mangerà questo pane o berrà ilcalice del Signore indegnamente, saràcolpevole verso il corpo ed il sangue delSignore. Ciascuno, dunque, esamini sestesso, e così mangi di questo pane e bevadi questo calice. Chi, infatti, mangia ebeve indegnamente, senza discernere ilcorpo del Signore, mangia e beve la pro-pria condanna.

Gli occhi di tutti ti aspettano, Signore, etu dai loro da mangiare a suo tempo. Seitu che apri la tua mano e sazi con larghez-za ogni vivente. Alleluia, alleluia. La miacarne è veramente cibo e il mio sangue èveramente bevanda. Chi mangia la miacarne e beve il mio sangue, rimane in me eio in lui, Alleluia.

Dal sorgere del sole fino al tramonto gran-de è il mio nome tra i popoli. E si presen-ta un sacrificio in ogni luogo e si offre almio nome una vittima pura: perché grandeè il mio nome tra i popoli. Venite, mangia-te il mio pane e bevete il vino che per voiho mesciuto.

I discepoli conobbero il Signore Gesù nel-l’atto di spezzare il pane. Alleluia. La miacarne è veramente cibo e il mio sangue èveramente bevanda. Chi mangia la miacarne e beve il mio sangue, rimane in meed io il lui. Alleluia.

In quel tempo, Gesù disse alla folla deiGiudei: «La mia carne è veramente ciboe il sangue è veramente bevanda. Chimangia la mia carne e beve il mio sai ri-mane in me e io in lui. Come il Padre è

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ANTIFONE DELLA MADONNASalve Regina

Post Septuagesimam, omissis Alleluia et versu sequenti, dicitur:

Tempore autem paschali omittitur graduale, et eius loco dicitur:

vum fácere totum mundum quit ab omniscélere. Jesu quem velátum nunc aspício,oro fiat illud quod tam sítio: ut, te revelá-ta cernens fácie, visu sim beátus tuae gló-riae. Amen.

Pange língua gloriósi Córporis mysté-rium, Sanguinísque pretiósi, Quem inmundi prétium fructus ventris generósiRex effúdit géntium. Nobis datus, nobisnatus ex intácta Vírgine, et in mundoconversátus, sparso verbi sémine, sui mo-ras incolátus miro cláusit órdine. In su-prémae nocte cenae recúmbens cum frá-tribus, observáta lege plene cibis in legá-libus, cibum turbae duodénae se dat suismánibus. Verbum caro panem verum ver-bo carnem éfficit: fitque sanguis Christimerum. Et si sensus déficit, ad firmán-dum cor sincérum sola fides súfficit.

Tantum ergo Sacraméntum venerémurcérnui: et antícuum documéntum novo ce-dat rítui: praestet fides suppleméntumsénsuum deféctui. Genitóri, Genitóquelaus et jubilátio, salus, hónor, virtus quo-que sit et benedíctio: procedénti ab utró-que cómpar sit laudátio. Amen.

Te Deum laudámus: te Dóminum confité-mur. Te ætérnum Patrem, omnis terra ve-nerátur. Tibi omnes ángeli, tibi cæli etunivérsæ potestátes: tibi chérubim et séra-phim incessábili voce proclamant: Sanctus,Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.

Pleni sunt cæli et terra maiestátis glóriæ tuæ.

Te gloriósus Apostolórum chorus, te prophetá-rum laudábilis númerus, te mártyrum candidá-tus laudat exércitus. Te per orbem terrárum san-cta confitétur Ecclésia, Patrem imménsæ maie-státis; venerándum tuum verum et únicum Fí-lium; Sanctum quoque Paráclitum Spíritum.

Tu rex glóriæ, Christe. Tu Patris sempitér-nus es Filius. Tu, ad liberándum susceptú-rus hóminem, non horruísti Virginis úte-rum. Tu, devícto mortis acúleo, aperuísti

col tuo sangue, di cui una goccia può purifi-care tutti i peccati. Oh Gesù, che velato oraosservo, che tu possa dissetare la mia sete dite: affinché, scoperto il tuo volto, possa esse-re beato contemplando la tua gloria. Amen.

Canta, o mia lingua, il mistero del corpo glo-rioso e del sangue prezioso che il Re delle na-zioni, frutto benedetto di un grembo generoso,sparse per il riscatto del mondo. Si è dato a noi,nascendo per noi da una Vergine purissima,visse nel mondo spargendo il seme della suaparola e chiuse in modo mirabile il tempo del-la sua dimora quaggiù. Nella notte dell’ultimaCena, sedendo a mensa con i suoi fratelli, dopoaver osservato pienamente le prescrizioni dellalegge, si diede in cibo agli apostoli con le pro-prie mani. Il Verbo fatto carne cambia con lasua parola il pane vero nella sua carne e il vinonel suo sangue, e se i sensi vengono meno, lafede basta per rassicurare un cuore sincero.

Adoriamo, dunque, prostrati un sì gransacramento; l’antica legge ceda alla nuova,e la fede supplisca al difetto dei nostri sen-si. Gloria e lode, salute, onore, potenza ebenedizione al Padre e al Figlio: pari lodesia allo Spirito Santo, che procede da en-trambi. Amen.

Noi ti lodiamo, Dio ti proclamiamo Si-gnore. O eterno Padre, tutta la terra tiadora. A te cantano gli angeli e tutte lepotenze dei cieli: Santo, Santo, Santo il Si-gnore Dio dell’universo.

I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.

Ti acclama il coro degli apostoli e la can-dida schiera dei martiri; le voci dei profe-ti si uniscono nella tua lode; la santaChiesa proclama la tua gloria, adora il tuounico figlio, e lo Spirito Santo Paraclito.

O Cristo, re della gloria, eterno Figlio delPadre, tu nascesti dalla Vergine Madreper la salvezza dell’uomo. Vincitore dellamorte, hai aperto ai credenti il regno dei

Alma Redemptoris Mater, quae perviacaeli ~ Porta manes, et stella maris, suc-curre cadenti, ~ Surgere qui curat, popu-lo: tu quae genuisti, ~ Natura mirante,tuum sanctum Genitorem ~ Virgo priusac posterius, Gabrielis ab ore ~ Sumens il-lud Ave, peccatorum miserere.

Ave, Regina caelorum, Ave, Domina An-gelorum: Salve, radix, salve, porta Ex quamundo lux est orta: Gaude, Virgo glorio-sa, Super omnes speciosa, Vale, o valde de-cora, Et pro nobis Christum exora.

Regína cæli lætáre, allelúia. Quia quemmerúisti portáre, allelúia. Resurréxit, si-cut dixit, allelúia. Ora pro nobis Deum,allelúia.

Adóro te devóte, latens Déitas, quae subhis figúris vere látitas: tibi se cor meumtotum súbicit, quia te contémplans totumdéficit. Visus, tactus, gustus in te fállitur,sed audítu solo tuto créditur. Credo quid-quid dixit Dei Fílius; nil hoc verbo veritá-tis vérius. In cruce latébat sola déitas; athic latet simul et humánitas. Ambo tamencredens atque cónfitens, peto quod petívitlatro poénitens. Plagas sicut Thomas nonintúeor; Deum tamen meum te confíteor.Fac me tibi semper magis crédere, in tespem habére, te dilígere. O memoriálemortis Dómini, Panis vivus vitam prae-stans hómini, praesta meae menti de te ví-vere, et te illi semper dulce sápere. PiePellicánae, Jesu Dómine, me immúndummunda tuo sánguine, cujus una stilla sal-

O santa Madre del Redentore, porta deicieli, stella del mare, soccorri il tuo popo-lo che anela a risorgere. Tu che accoglien-do il saluto dell’angelo, nello stupore ditutto il creato, hai generato il tuo Creato-re, madre sempre vergine, pietà di noipeccatori.

Ave, regina dei cieli, ave, signora degli an-geli; porta e radice di salvezza, rechi nelmondo la luce. Godi, vergine gloriosa,bella fra tutte le donne; salve, o tutta san-ta, prega per noi Cristo Signore.

Regina dei cieli, rallegrati, alleluia. Cristo,che hai portato nel grembo, alleluia, è risor-to, come aveva promesso, alleluia. Prega ilSignore per noi, alleluia. [Rallegrati, Vergi-ne Maria, alleluia. Il Signore è veramente ri-sorto, alleluia].

Ti adoro devotamente, o Dio nascosto, dav-vero presente sotto questi segni: il mio cuorea te tutto si affida perché, contemplandoti,tutto viene meno. La vista, il tatto, il gusto,non ti percepiscono, ma solo per l’ascolto sicrede con certezza. Credo tutto ciò che dettoil Figlio di Dio; nulla è più vero di questa pa-rola di verità. Sulla croce solo la divinità eracelata, qui anche l’umanità non appare, macredendo e confessando entrambe chiedo ciòche chiese il ladrone pentito. Non tocco le fe-rite come Tommaso, ma pur ti professo, mioDio. Fa’che io creda sempre più in te, in tesperi, ami te. O memoriale della morte delSignore, pane vivo che dà la vita all’uomo,fa’che il mio spirito viva di te e abbia sempreil dolce gusto di te. Come l’amorevole pelli-cano, o Gesù Signore, purifica me, immondo,

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Alma Redemptoris

Ave Regina

Regina Cæli

CANTI VARI

piis foveamus ampléxibus;sic nos amantem quis non redamaret!

Ave, verumAve, verum Corpus, natumde Maria Virgine,vere passum, immolatumin cruce pro homine;cuius latus perferatumfluxit aqua et sanguine.Esto nobis praegustatummortis in examine. O Jesu dulcis, o Jesu pie,o Jesu, fili Mariae!

O salutaris HostiaO salutaris Hostia,quae coeli pandis ostium.Bella premunt hostilia,da robur, fer auxilium.Uni trinoque Domino,sit sempiterna gloria,qui vitam sine términonobis donet in patria.Amen.

Tota pulchraTota pulchra es, Maria.Tota pulchra es, Maria.Et macula originalis non est in Te.Et macula originalis non est in Te. Tu gloria Jerusalem,Tu laetitia Israel,Tu honorificéntia populi nostri,Tu advocata peccatorum.O Maria.O Maria.Virgo prudentissima,Mater clementissima,ora pro nobis.Intercede pro nobisad Dominum Jesum Christum.

La notte risplende, tutto il mondo attende:Seguiamo i pastori a Betlemme.Rit.

Ave, o vero corpo,nato da Maria Vergine,che veramente patì e fu immolatosulla croce per l’uomo,dal cui fianco squarciatosgorgarono acqua e sangue:fa’ che noi possiamo gustartinella prova suprema della morte.O Gesù dolce, o Gesù pio, o Gesù figlio di Maria.Pietà di me. Amen.

Ostia di salvezzache del ciel apri la porta ,nell’incalzare ostile delle guerre,dacci forza, portaci aiuto.Al Signore, Uno e Trinosia gloria per sempre:Egli una vita senza fineci doni nella patria celeste. Amen.

Tutta bella sei o Maria,e macchia originale non è in te.Tu sei la gloria di Gerusalemme,tu sei la letizia d’Israele.Tu l’onore del nostro popolo,l’avvocata dei peccatori.O Maria, o Maria, o Maria,Vergine prudentissima,Madre clementissima,prega per noi, intercedi per noi,presso il Signore Nostro Gesù.Prega per noi, intercedi per noi,presso il Signore Nostro Gesù.

credéntibus regna cælórum. Tu ad déxte-ram Dei sedes, in glória Patris.Iudex créderis esse ventúrus. Te ergo,quæsumus, tuis fámulis súbveni, quospretióso sánguine redemísti. Ætérna faccum sanctis tuis in glória numerári. Sal-vum fac pópulum tuum, Dómine, et béne-dic hereditáti tuæ.

Et rege eos, et extólle illos usque in ætérnum.Per síngulos dies benedícimus te; et laudámusnomen tuum in sæculum, et in sæculum sæcu-li. Dignáre, Dómine, die isto sine peccáto noscustodíre. Miserére nostri, Dómine, miserérenostri. Fiat misericórdia tua, Dómine, supernos, quemádmodum sperávimus in te. In te,Dómine, sperávi: non confúndar in ætérnum.

Christus vincit, Christus regnat, Christusímperat... Summo Pontífici et universálipatri pax, vita et salus perpétua. Reveren-díssimo Archiepíscopo et univérso clero acpópulo ei commísso pax, vita et salus per-pétua. Témpora bona véniant, pax Christivéniat, regnum Christi véniat.

Orémus pro pontífice nostro Benedícto.Dóminus consérvet eum, et vivíficet eum,et beátum fáciat eum in terra, et non tra-dat eum in ánimam inimicórum éius.

Ave, maris stellaAve, maris stella,Dei mater almaatque semper Virgo,felix caeli porta.Amen

Adéste, fidelisAdéste, fidéles, laeti triumphantes.Venite, venite in Béthlehem:Natum vidéte Regem angelorum!Venite adoremus, venite adoremus,venite adoremus Dominum!En, grege relicto, humiles ad cunasvocati pastores adpropérant:et nos ovanti gradu festinémus!Venite adorémus, venite adorémus,venite adorémus Dominum!Pro nobis égenum et faeno cubantem

cieli. Tu siedi alla destra di Dio, nellagloria del Padre.Verrai a giudicare il mondo alla fine deitempi. Soccorri i tuoi figli, Signore, chehai redento col tuo sangue prezioso. Acco-glici nella tua gloria nell’assemblea deisanti. Salva il tuo popolo, Signore, guida eproteggi i tuoi figli.

Ogni giorno ti benediciamo, lodiamo iltuo nome per sempre. Degnati oggi, Si-gnore, di custodirci senza peccato. Siasempre con noi la tua misericordia: in teabbiamo sperato. Pietà di noi, Signore,pietà di noi. Tu sei la nostra speranza,non saremo confusi in eterno.

Cristo vince Cristo regna, Cristo trionfa. AlSommo Pontefice e padre universale sia pace,vita e salute perenne. Al Reverendissimo Ar-civescovo e a tutto il clero e al popolo a lui af-fidato sia pace, vita e salute perenne. Venga-no tempi felici, venga la pace di Cristo, ven-ga il regno di Cristo.

Preghiamo per il nostro Papa Benedetto.Il Signore Lo conservi, Gli doni vita e sa-lute, Lo renda felice sulla terra e Lo preser-vi da ogni male. Amen.

Ave, o stella del mare,nobile Madre di Dioe sempre Vergine,porta felice del cielo.Amen

Venite adoremus, venite adoremus,venite adoremus Dominum!Venite, fedeli, l’Angelo c’invita,Venite, venite a Betlemme.Rit.Nasce per noi Cristo SalvatoreVenite, adoriamo, venite, adoriamo,Venite, adoriamo il Signore Gesù.La luce del mondo brilla in una grotta:La fede ci guida a Betlemme.Rit.

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in Te spera chi lotta e chi muor.Dei Tuoi figli lo stuolo, qui prono,o Signor dei potenti, Ti adora.(ecc.)

Io credo: risorgeròPrima che io nascessi,mio Dio, Tu mi conosci:ricordati, Signore,che l’uomo è come l’erba,come il fiore del campo. Io credo: risorgerò,questo mio corpo vedrà il Salvatore!

Noi vogliam DioNoi vogliam Dio, Vergin Maria,benigna ascolta il nostro dir:noi T’invochiamo, o Madre pia,fa che si compia tanto desir! Deh! benedici, o Madre,al grido della fe’;noi vogliam Dio ch’è nostro Padre,noi vogliam Dio ch’è nostro Re.Noi vogliam Dio; quest’almo gridoecheggi ovunque in terra, in mar;suoni solenne in ogni lidodove s’innalza di Dio l’altar.Deh! benedici, o Madre,al grido della fe’;noi vogliam Dio ch’è nostro Padre,noi vogliam Dio ch’è nostro Re.Noi vogliam Dio nelle famiglie,dei nostri cari in mezzo al cor;sian forti i figli, caste le figlie,tutti c’infiammi di Dio l’amor.Deh! benedici, o Madre,al grido della fe’;noi vogliam Dio ch’è nostro Padre,noi vogliam Dio ch’è nostro Re.

Mira il Tuo popoloMira il Tuo popolo, o bella Signora,che pien di giubilo oggi Ti onora. Anch’io festevole corro ai Tuoi piè:o Santa Vergine, prega per me. (2 volte)Il pietosissimo Tuo dolce cuore,porto e rifugio è al peccatore. Tesori e grazie racchiude in sé;

o Santa Vergine, prega per me. (2 volte)In questa misera valle infelice tutti T’invocano soccorritrice. Questo bel titolo conviene a Te, o Santa Vergine, prega per me (2 volte).

T’adoriam, Ostia divinaT’adoriam, Ostia divina,T’adoriam, Ostia d’amor:Tu degli angeli il sospiro, Tu la pace d’ogni cuor. T’adoriam, Ostia divina (4 volte),Tu dei forti la dolcezza,Tu dei deboli il vigor.T’adoriam, Ostia divina (4 volte),Tu salute dei viventi,Tu speranza di chi muor.T’adoriam, Ostia divina,T’adoriam, Ostia d’amor.

Tu scendi dalle stelleTu scendi dalle stelle, o Re del cielo,e vieni in una grotta al freddo e al gelo. O Bambino mio divino,io Ti vedo qui a tremar.O Dio beato,ahi, quanto Ti costò l’avermi amato!A Te, che sei del mondo il Creatore,mancano panni e fuoco, o mio Signore!Caro eletto pargoletto,quanto questa povertà più m’innamora,giacché ti fece amor povero ancora!Tu, che godi il fior del divin seno,perché vieni a penar su questo fieno?Dolce amore del mio cuore,dove amor Ti trasportò?O mio Gesù,perché tanto patir per amor mio!

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Dell’aurora Tu sorgiDell’aurora Tu sorgi più bellacoi Tuoi raggi a far lieta la terrae tra gli astri che il cielo rinserranon c’è stella più bella di Te. Bella Tu sei qual sole,bianca più della luna,e le stelle più bellenon son belle al par di Te.Gli occhi Tuoi son più belli del mare,la Tua fronte ha il colore del giglio,le Tue gote, baciate dal Figlio,son due rose e le labbra sono fior.Bella Tu sei qual sole......Delle perle Tu passi l’incanto,la bellezza Tu vinci dei fioriTu dell’iride ecclissi i bagliori,il Tuo viso rapisce il SignorBella Tu sei qual sole.....

ImmacolataImmacolata, Vergine bella,di nostra vita Tu sei la stella.Tra le tempeste, deh guida il coredi chi T’invoca Madre d’amore. Siam peccatori, ma figli Tuoi,Immacolata, prega per noi.Tu che nel cielo siedi regina,a noi pietosa lo sguardo inchina.Pel divin Figlio che stringi al petto,deh, non privarci del Tuo affetto. Siam peccatori, ma figli Tuoi,Immacolata, prega per noi.

Inni e canti sciogliamoInni e canti sciogliamo, o fedeli,al Divin Eucaristico Re;Egli ascoso nei mistici velicibo all’alma fedele si die’. Dei Tuoi figli lo stuolo, qui prono,o Signor dei potenti, Ti adora.Per i miseri implora perdono,per i deboli implora pietà.O Signor, che dall’Ostia radiosasol di pace ci parli e d’amor,in Te l’alma smarrita riposa,

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CANTI IN ITALIANO

INDICE

Domenica 7ª dopo Pentecoste 112

Domenica 8ª dopo Pentecoste 114

Domenica 9ª dopo Pentecoste 116

Domenica 10ª dopo Pentecoste 117

Domenica 11ª dopo Pentecoste 119

Domenica 12ª dopo Pentecoste 121

Domenica 13ª dopo Pentecoste 123

Domenica 14ª dopo Pentecoste 125

Domenica 15ª dopo Pentecoste 127

Domenica 16ª dopo Pentecoste 129

Domenica 17ª dopo Pentecoste 131

Domenica 18ª dopo Pentecoste 133

Domenica 19ª dopo Pentecoste 134

Domenica 20ª dopo Pentecoste 136

Domenica 21ª dopo Pentecoste 138

Domenica 22ª dopo Pentecoste 140

Domenica 23ª dopo Pentecoste 142

Domenica 24ª dopo Pentecoste 144

Immacolata Concezione di Maria (8 dicembre) 147

Natività di S. Giovanni Battista (24 giugno) 149

SS. Pietro e Paolo Apostoli(1° luglio) 151

Preziosissimo sangue di NSGC (1° luglio) 153

Assunzione della Vergine Maria (15 agosto) 155

Decollazione di San Giovanni Battista (29 agosto) 157

Cristo Re (ultima domenica di ottobre) 160

Tutti i Santi (1° novembre) 163

Dedicazione della Chiesa 165

Santissima Eucaristia 167

ANTIFONE DELLA MADONNA 169

Salve Regina 169

Alma RedemptorisAve ReginaRegina Cæli 170

CANTI VARI 170

Adóro te devóte 170

Pange línguaTantum ergoTe deum 171

Christus vincitOrémus pro pontíficeAve, maris stellaAdéste, fidelis 172

Ave, verumO salutaris HostiaTota pulchra 173

CANTI IN ITALIANO 174

Dell’aurora Tu sorgiImmacolataInni e canti sciogliamo 174

Io credo: risorgeròNoi vogliam DioMira il Tuo popoloT’adoriam, Ostia divinaTu scendi dalle stelle 175

179

PRESENTAZIONE 5

Aspersione dell’acqua benedetta 9

Ordinario della Messa 11

Tempo di Avvento 21

Domenica 1ª di Avvento 21

Domenica 2ª di Avvento 22

Domenica 3ª di Avvento 24

Domenica 4ª di Avvento 26

VIGILIA DI NATALE 28

TEMPO DI NATALE 29

NATALE: MESSA DELLA NOTTE 29

NATALE: MESSA DELL’AURORA 31

NATALE: MESSA DEL GIORNO 33

Messa tra l’ottava della Natività 35

Circoncisione del Signore e ottava della Natività (1° gennaio) 37

Santissimo Nome di Gesù 38

EPIFANIA DEL SIGNORE 40

Domenica 1ª dopo l’EpifaniaSacra Famiglia 42

Domenica 2ª dopo l’Epifania 44

Domenica 3ª dopo l’Epifania 46

Domenica 4ª dopo l’Epifania 48

Domenica 5ª dopo l’Epifania 49

Domenica 6ª dopo l’Epifania 51

TEMPO DI SETTUAGESIMA 53

Domenica di Settuagesima 53

Domenica di Sessagesima 55

Domenica di Quinquagesima 58

TEMPO DI QUARESIMA 61

Domenica 1ª di Quaresima 61

Domenica 2ª di Quaresima 63

Domenica 3ª di Quaresima 65

Domenica 4ª di Quaresima 67

TEMPO DI PASSIONE 70

Domenica 1ª di Passione 70

Domenica 2ª di Passione o delle Palme 73

TEMPO DI PASQUA 76

Missa in cena Domini (Giovedì Santo) 76

Domenica di Pasqua 79

Domenica in Albis 80

Domenica 2ª dopo Pasqua 82

Domenica 3ª dopo Pasqua 84

Domenica 4ª dopo Pasqua 86

Domenica 5ª dopo Pasqua 88

Domenica dell’Ascensione 90

Domenica dopo l’Ascensione 92

Domenica di Pentecoste 94

TEMPO DOPO DI PENTECOSTE 96

Domenica della SS. Trinità 96

Corpus Domini 98

Domenica 2ª dopo Pentecoste 101

Sacro Cuore di Gesù 103

Domenica 3ª dopo Pentecoste 105

Domenica 4ª dopo Pentecoste 107

Domenica 5ª dopo Pentecoste 109

Domenica 6ª dopo Pentecoste 110

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Finito di stampare nel mese di giugno 2009presso la tipografia Sagat S.r.l. di Torino

ARCICONFRATERNITA DELLA MISERICORDIA SOTTO IL TITOLO DI SAN GIOVANNI BATTISTA DECOLLATOFONDATA NEL 1578

MESSALINOSECONDO IL RITO DETTO DI S. PIO V

DECRETO DEL SOMMO PONTEFICE GIOVANNI XXIII DEL 23 LUGLIO 1960

LATINO E ITALIANO

A.D. MMIX

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Arciconfraternita della Misericordiavia Barbaroux 41, 10122 Torino.

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