Arci report n 15 2011

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19 aprile 2011 anno IX - n. 15 [email protected] www.arci.it arci report settimanale a cura dell’Arci Mala tempora currunt Brutti tempi questi, duri da sopportare. Quando vediamo un attivista per i diritti umani ammazzato da sedicenti difensori di quello stesso popolo a cui aveva dedicato la vita; quando l’umanità sprofonda nella barbarie, sopraffatta dalle ingiustizie e dalle ipocrisie; quando fra il fanatismo ideologico e il cinismo degli interessi sembra non esserci più lo spa- zio della ragione. Tempi bui, se centinaia di disperati in fuga dalla fame e dalla miseria muoiono in fondo al mare senza che nessuno si preoccupi di loro, morti senza nome, numeri da aggiungere alla contabilità dell’orrore; e chi invece raggiunge le nostre coste non ci trova un briciolo di soli- darietà, ma solo ostilità e rancore. Tempi bui se tutto questo non basta a risvegliare la nostra indignazione e farci ritrovare un barlu- me di umanità. Stiamo diventando un paese senza memoria e senz’anima, anestetizzato dal dolore, indifferente alle sofferenze altrui nell’illusione che tanto toccherà sempre a qualcun altro. Sono proprio tempi bui se un paese di lunga storia e consolidata democrazia come il nostro non riesce a liberarsi di un folle dittato- re in preda al suo delirio, che ogni giorno pro- duce macerie morali e materiali. Quell’uomo fa male all’Italia, con le sue leggi che fanno scempio dei capisaldi della Costituzione, con le sue parole che offendono la dignità dei cit- tadini migliori. Non ci sono aggettivi per com- mentare le dichiarazioni con cui si accanisce contro la scuola pubblica, irride lo stato socia- le, vomita addosso ai magistrati infamanti accuse di sovversione, in spregio alla memo- ria di chi diede la vita nella lotta al terrorismo. Quando un capo di governo demolisce lo stato di diritto e offende le istituzioni che dovrebbe rappresentare siamo già in un regi- me autoritario. Cos’altro deve succedere per- ché si trovi la forza di reagire? Certo, è diffici- le, perché con le sue televisioni hanno ane- stetizzato tante coscienze, perché coi soldi si sta comprando il consenso di un Parlamento popolato di personaggi indegni. Ma tutto ciò non può essere un alibi. Ciascuno deve avere il coraggio di fare la sua parte. Come hanno fatto i giudici del processo Tyssenkrupp, con quella sentenza che equipara all’omicidio volontario la responsabilità delle imprese nelle morti sul lavoro. Una sentenza storica, un passo avanti per la sicurezza e i diritti dei lavoratori. Finalmente un po’ di giustizia dovu- ta a quelle vittime. Proprio quella giustizia che col processo breve non ci sarebbe stata. B isogna morire per diventare un eroe, per avere la prima pagina dei giorna- li, per avere le tv fuori di casa, biso- gna morire per restare umani? Mi torna alla mente il Vittorio del Natale 2005, imprigiona- to nel carcere dell'aeroporto Ben Gurion, le cicatrici delle manette, i contatti negati con il consolato, il processo farsa. E la Pasqua dello stesso anno quando, alla frontiera gior- dana, la polizia lo bloccò per impedirgli di entrare in Israele, lo caricò su un bus e in sette lo picchiarono. Vittorio era un indeside- rato in Israele. Troppo ‘sovversivo’, per aver manifestato l'anno prima con le donne e gli uomini nel villaggio di Budrus contro il muro della vergogna, insegnando e cantando insieme ‘Bella ciao’, il nostro più bel canto partigiano. Non vidi allora televisioni, nem- meno quando, nell'autunno 2008, un com- mando assalì il peschereccio al largo di Rafah, in acque palestinesi e Vittorio fu rin- chiuso a Ramle e poi rispedito a casa in tuta e ciabatte. Certo, ora non posso che ringra- ziare la stampa e la tv che mi hanno dato l'oc- casione per parlare di Vittorio e delle sue scelte ideali. Questo figlio perduto, ma vivo come forse non lo è stato mai, che come il seme che nella terra marcisce e muore, darà frutti rigogliosi. Lo sento già dalle parole degli amici, soprattutto dei giovani, alcuni vicini, altri lontanissimi che attraverso Vittorio hanno conosciuto e capito, tanto più ora, come si può dare un senso a ‘Utopia’, come la sete di giustizia e di pace, la fratellanza e la solida- rietà abbiano ancora cittadinanza e che, come diceva Vittorio, «la Palestina può anche essere fuori dell'uscio di casa». Eravamo lontani con Vittorio, ma più che mai vicini. Come ora, con la sua presenza viva che ingigantisce di ora in ora, come un vento che da Gaza, dal suo amato Mediterraneo, soffiando impetuoso ci consegni le sue spe- ranze e il suo amore per i senza voce, per i deboli, per gli oppressi, passandoci il testi- mone. Restiamo umani. Egidia Beretta Arrigoni Vittorio non è mai stato così vivo come ora Ultim’ora Il governo decide l’abrogazione di tutte le norme previste per la realizzazione di impianti nucleari nel paese. Una prima importante vittoria del Movimento antinucleare

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19 aprile 2011anno IX - n. 15

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arcireports e t t i m a n a l e a c u r a d e l l ’ A r c i

Mala temporacurrunt

Brutti tempi questi, duri da sopportare.Quando vediamo un attivista per i diritti umaniammazzato da sedicenti difensori di quellostesso popolo a cui aveva dedicato la vita;quando l’umanità sprofonda nella barbarie,sopraffatta dalle ingiustizie e dalle ipocrisie;quando fra il fanatismo ideologico e il cinismodegli interessi sembra non esserci più lo spa-zio della ragione. Tempi bui, se centinaia di disperati in fugadalla fame e dalla miseria muoiono in fondo almare senza che nessuno si preoccupi di loro,morti senza nome, numeri da aggiungere allacontabilità dell’orrore; e chi invece raggiungele nostre coste non ci trova un briciolo di soli-darietà, ma solo ostilità e rancore. Tempi buise tutto questo non basta a risvegliare lanostra indignazione e farci ritrovare un barlu-me di umanità. Stiamo diventando un paesesenza memoria e senz’anima, anestetizzatodal dolore, indifferente alle sofferenze altruinell’illusione che tanto toccherà sempre aqualcun altro.Sono proprio tempi bui se un paese di lungastoria e consolidata democrazia come ilnostro non riesce a liberarsi di un folle dittato-re in preda al suo delirio, che ogni giorno pro-duce macerie morali e materiali. Quell’uomofa male all’Italia, con le sue leggi che fannoscempio dei capisaldi della Costituzione, conle sue parole che offendono la dignità dei cit-tadini migliori. Non ci sono aggettivi per com-mentare le dichiarazioni con cui si accaniscecontro la scuola pubblica, irride lo stato socia-le, vomita addosso ai magistrati infamantiaccuse di sovversione, in spregio alla memo-ria di chi diede la vita nella lotta al terrorismo. Quando un capo di governo demolisce lostato di diritto e offende le istituzioni chedovrebbe rappresentare siamo già in un regi-me autoritario. Cos’altro deve succedere per-ché si trovi la forza di reagire? Certo, è diffici-le, perché con le sue televisioni hanno ane-stetizzato tante coscienze, perché coi soldi sista comprando il consenso di un Parlamentopopolato di personaggi indegni. Ma tutto ciònon può essere un alibi. Ciascuno deve avereil coraggio di fare la sua parte. Come hannofatto i giudici del processo Tyssenkrupp, conquella sentenza che equipara all’omicidiovolontario la responsabilità delle impresenelle morti sul lavoro. Una sentenza storica,un passo avanti per la sicurezza e i diritti deilavoratori. Finalmente un po’ di giustizia dovu-ta a quelle vittime. Proprio quella giustizia checol processo breve non ci sarebbe stata.

B isogna morire per diventare un eroe,per avere la prima pagina dei giorna-li, per avere le tv fuori di casa, biso-

gna morire per restare umani? Mi torna allamente il Vittorio del Natale 2005, imprigiona-to nel carcere dell'aeroporto Ben Gurion, lecicatrici delle manette, i contatti negati con ilconsolato, il processo farsa. E la Pasquadello stesso anno quando, alla frontiera gior-dana, la polizia lo bloccò per impedirgli dientrare in Israele, lo caricò su un bus e insette lo picchiarono. Vittorio era un indeside-rato in Israele. Troppo ‘sovversivo’, per avermanifestato l'anno prima con le donne e gliuomini nel villaggio di Budrus contro il murodella vergogna, insegnando e cantandoinsieme ‘Bella ciao’, il nostro più bel cantopartigiano. Non vidi allora televisioni, nem-meno quando, nell'autunno 2008, un com-mando assalì il peschereccio al largo diRafah, in acque palestinesi e Vittorio fu rin-chiuso a Ramle e poi rispedito a casa in tutae ciabatte. Certo, ora non posso che ringra-

ziare la stampa e la tv che mi hanno dato l'oc-casione per parlare di Vittorio e delle suescelte ideali. Questo figlio perduto, ma vivocome forse non lo è stato mai, che come ilseme che nella terra marcisce e muore, daràfrutti rigogliosi. Lo sento già dalle parole degliamici, soprattutto dei giovani, alcuni vicini,altri lontanissimi che attraverso Vittorio hannoconosciuto e capito, tanto più ora, come sipuò dare un senso a ‘Utopia’, come la sete digiustizia e di pace, la fratellanza e la solida-rietà abbiano ancora cittadinanza e che,come diceva Vittorio, «la Palestina puòanche essere fuori dell'uscio di casa».Eravamo lontani con Vittorio, ma più che maivicini. Come ora, con la sua presenza vivache ingigantisce di ora in ora, come un ventoche da Gaza, dal suo amato Mediterraneo,soffiando impetuoso ci consegni le sue spe-ranze e il suo amore per i senza voce, per ideboli, per gli oppressi, passandoci il testi-mone. Restiamo umani.

Egidia Beretta Arrigoni

Vittorio non è mai stato così vivo come ora

Ultim’oraIl governo decide l’abrogazione di tutte le norme previste

per la realizzazione di impianti nucleari nel paese.Una prima importante vittoria del Movimento antinucleare

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D al comunicato stampa del 15 apriledella Piattaforma delle Ong italianepresenti in Medioriente, a seguito

dell'assassinio di Vittorio Arrigoni: «Vittorioha scelto di stare a Gaza in questi ultimi tredifficili anni per testimoniare al mondo le sof-ferenze della gente palestinese, che vive rin-chiusa nella Striscia una vera prigione acielo aperto, sottoposta ai bombardamentiisraeliani, ad un blocco ingiusto e immotiva-to che impedisce l'ingresso dei generi diprima necessità, a misure restrittive che laprivano dei mezzi di sussistenza, dell'acquapotabile, della possibilità di lavorare la terrae di pescare in mare: un'ingiustificata puni-zione collettiva in aperto contrasto con ildiritto internazionale. A Gaza la repressione interna contro ogniforma di espressione democratica e indi-pendente ha creato l'humus che alimenta laviolenza che ha portato all'atto barbaro del-

l'uccisione di Vittorio. Le Ong italiane della Piattaforma presenti inMedioriente esprimono la ferma volontà divegliare a che questo atto non sia il pretestoper interrompere il flusso di solidarietà,cooperazione e aiuti di cui la popolazione diGaza ha vitale bisogno e chiedono che lacomunità internazionale si adoperi affinchéquesta ennesima tragedia non favorisca unpericoloso isolamento e un nuovo periodo diprivazioni estreme, ulteriore incentivo per lanascita di forze estremiste come quella cheha perpetrato l'assassinio di Vittorio. Insieme alla condanna assoluta dell'assas-sinio, la Piattaforma fa appello alle autoritàresponsabili nella Striscia di Gaza ed alGoverno italiano perché sia fatta quantoprima luce sull'accaduto. A Gerusalemme,in West Bank e a Gaza le Ong italiane dellaPiattaforma continueranno il loro impegno disolidarietà e cooperazione, adottando le

misure necessarie a garantire la sicurezzadei volontari e cooperanti, in stretta relazio-ne con le altre Ong e organismi internazio-nali, collaborando con tutti coloro che in queiluoghi chiedono oggi di non essere confusicon gli esecutori di questo atto efferato. Le Ong italiane sosterranno con sempremaggiore forza il lavoro e l'impegno delleorganizzazioni della società civile palestine-se perché questo popolo ritrovi una direzio-ne unitaria. Non si stancheranno di interloquire con ilgoverno e le istituzioni italiane e con lacomunità internazionale perché siano fattele debite pressioni sul governo israelianoper la cessazione degli atti di guerra erepressione che colpiscono la popolazionecivile palestinese, pretendendo che vengamessa fine al blocco ingiusto e immotivatoimposto alla gente della Striscia di Gaza.»Info: [email protected]

internazionali

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V ittorio Arrigoni, Vik, aveva 36 anni, uncorpo grande e muscoloso, tatuaggisulle braccia e un piercing sul soprac-

ciglio, proprio sopra due occhi luminosi emalinconici, aveva un cuore grande e malatoche aveva scelto di sfidare con la sua vita inprima linea. Vik l'ho conosciuto nel 2002, par-tecipavamo insieme ad un campo di lavoro aGerusalemme Est. Era la prima volta perentrambi in Palestina. È da allora che quellaterra ha deciso di tenerselo stretto a sè, luiera stato profondamente colpito da quelloche abbiamo visto, come tutti noi ma con lacertezza che da allora in poi avrebbe fattoqualcosa di quotidiano e concreto per sup-portare la gente di Palestina. Durante i giornidel campo mi chiedevo come facesse a farsicapire e farsi voler bene tanto velocementeda tutti coloro che lo incontravano, perché avederlo così, di primo impatto, Vik non erarassicurante, vestiti scuri, vecchi e pesantianfibi, un corpo da guerriero. Mi chiedevocome fosse possibile che dalle prime oreconquistasse l'amicizia e la simpatia di queigiovani e meno giovani uomini di Palestinache nei suoi confronti non dimostravano nes-sun pregiudizio, nessun timore per il suoaspetto ‘diverso’. Ma lui sapeva comunicarebene, anche se allora masticava solo qual-che parola di arabo, sapeva farsi capire e tra-

smettere la sua essenza al di là della suaapparenza. In questi giorni risalgono i ricordidi quel tempo insieme, alcuni divertenti su cuiancora si apre il sorriso, altri delimitati daemozioni più dolorose, la paura, l'impotenza,la rabbia. Finito il campo andammo entrambia Nablus, io come volontaria per l'UniversitàAn Najah, Vik come attivista dell'ISM. C'era ilcoprifuoco a Nablus, io vivevo in un apparta-mento con tre studenti palestinesi, Vik nel-l'appartamento dell'ISM. Facevamo attivitàdiverse, lui interposizione non violenta, io, alriparo, scrivevo articoli e resoconti sulla situa-zione da diffondere in Italia. Passai tre giornichiusa nell'appartamento con i tre studentiterrorizzati, se suonavano alla porta dovevoandare io ad aprire, potevano essere i solda-ti israeliani, e se apriva un'internazionale pro-babilmente non avrebbero sparato. Nondimenticherò mai la gioia di vederlo davantiall'uscio, era Vik, che veniva a vedere comestavo, che si preoccupava per me, che avevacamminato sotto il coprifuoco per raggiunge-re un'amica di cui non aveva notizie da gior-ni e consolarmi e stringermi tra le bracciaridendo della mia paura, ma accogliendolacon dolcezza e portandomi fuori con lui,dimostrandomi che insieme ce la potevamofare, che insieme si aveva più coraggio. Daallora il nostro legame si fece sempre più

forte, io avevo scelto di lavorare nellaCooperazione Internazionale, lui di continua-re il suo impegno di attivista. Era libero Vik,dalle organizzazioni, dai ruoli e dai confinigeografici e sociali. Aveva bisogno di testi-moniare e fare appoggiandosi alle organizza-zioni che più gli somigliavano ma rifiutandosidi omologarsi, di mettersi un'etichetta. Fino al2007 avemmo un bellissimo scambio episto-lare e ci vedemmo, a Roma e a Gerusal-emme di nuovo. Poi, i messaggi si diradaro-no, io continuai a seguirlo sul suo blog ma luimi ammonì «Mi fa piacere passi per la guer-rillaradio, ma ricordati ti prego di non cercar-mi giammai l'addentro, è solo una parte di mequella che scrive, il vero me stesso, quellotutto di un pezzo è il tuo amico Vik». Vik eramolto di più, era così tanto che anche io, sba-gliando, ho tentato di relegarlo in quel ruolo diattivista negli ultimi quattro anni. Era difficilestargli dietro, per gestirlo ho dovuto collocar-lo da qualche parte. Ma finalmente ora tor-nano tutti i miei ricordi di Vik l'amico, il com-pagno, l'uomo.«Se gli anni trascorrono stritolando tutto, seci si dimentica cosa significa provare com-prensione, amore, empatia, ridesta clamoreed entusiasmo sapere che ci sono complicitàe mutue alleanze che non si sciolgono, nep-pure nella lontananza del tempo dello spazio.Sempre sugli stessi passi, tuo cavaliere,Vik».

Un uomo libero, dai ruoli, dalle organizzazioni e daiconfini geografici e sociali

In memoria di Vittorio: le ong italiane in Medioriente per il sostegno alla popolazione di Gaza e contro l'embargo israeliano

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Moira D’Amelio, collaboratrice Arcs, ricorda l’amico Vittorio Arrigoni

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Continua all'insegna della mancanza ditrasparenza la gestione della situazionemigranti e profughi al confine italo-france-se. Domenica il governo italiano avevainfatti costretto i viaggiatori del ‘Treno delladignità’ a scendere a Ventimiglia, bloccan-doli poi, insieme agli altri manifestanti,nella piazza della stazione, mentre il mini-stro francese beffardamente dichiaravache il blocco dei treni verso laFrancia era«una misura temporanea per ragioni diordine pubblico motivata dal fatto che erain corso una manifestazione a Venti-miglia». I governi francese e italiano - de-nunciavano domenica il presidente di ArciLiguria, Walter Massa, e il Responsabilenazionale immigrazione, Filippo Miraglia -stanno facendo un cinico gioco delle partisulla pelle di migranti e profughi tunisini.Una volta di più il trattato di Schengen sullalibera circolazione delle persone diventacarta straccia - come già accaduto in pas-sato - quando fa comodo ai governi italia-no e francese e l'immotivata interruzione diun pubblico servizio ha impedito a cittadiniitaliani e non, muniti dei documenti neces-sari, di esercitare il loro diritto di muoversi

liberamente. Il tutto condito da una immoti-vata e pericolosa tensione che si è venutaa creare nella cittadina ligure di confine».Lunedì, apparentemente la situazione eranormalizzata. Ma solo in apparenza, comeci spiega il compagno Giuseppe Famà, deldirettivo Arci di Imperia e referente per ilterritorio di Ventimiglia, che ha seguito l'e-volversi della situazione tra domenica elunedì: «Nel commissariato di frontiera giàlunedì non si fissavano più appuntamentiper fotosegnalazione e successivo rilasciodei permessi: ufficialmente perché il termi-ne di 8 giorni previsto dal decreto era sca-duto, mentre - secondo i conteggi deinostri esperti - il termine correttamente cal-colato scadeva solo martedì 19 aprile.Salvo poi smentirsi clamorosamente invi-tando i richiedenti a rivolgersi alla questuradi Savona, assicurando ‘permessi a tutti’ invirtù di un accordo ‘informale’ tra le duequesture, con l'avallo altrettanto informaledel ministro Maroni».Insomma, Sarkozy e Maroni dimostrano diavere un unico interesse in questa vicen-da, le prossime elezioni.Info: [email protected]

Q uanto successo negli ultimi quattrogiorni a Lampedusa, con il fermoe le perquisizioni di sedi, abitazio-

ni e mezzi di alcuni attivisti antirazzisti, pre-senti sull'isola con un presidio democraticoper difendere, attraverso informazioni eazioni solidali, i diritti dei migranti che sbar-cano, non fa altro che accentuare il clima diinvoluzione culturale e civile che attraversal'Italia. Il primo episodio risale a venerdì,quando diverse vetture delle forze dell'ordi-ne si sono fermate di fronte alla sede del-l'associazione Askavusa, mostrando gran-de interesse anche per il furgone del Forumantirazzista che sostava lì davanti. Tutti ipresenti sono stati identificati e la sede del-l'associazione perquisita, senza spiegarne imotivi. Poche ore più tardi i carabinieri per-quisivano il furgone di un operatore diKayak per il diritto alla vita, altro movimen-to che lavora sull'isola, sottoponevano ilragazzo a un lungo interrogatorio e poi loconducevano in caserma in stato di fermotemporaneo ‘per ricerca di armi ed esplosi-vi’. Nella serata successiva, altro grave attointimidatorio contro un esponente diAskavusa, dell'Arci e del Forum antirazzi-

sta, che qualche ora prima avevano chiestodi poter parlare con un gruppo di tunisinialloggiati alla stazione marittima: identifica-zione, perquisizione delle abitazioni e delfurgone, ritiro dei documenti riconsegnatisolo a tarda notte. Particolarmente perse-cutorio e arrogante l'atteggiamento verso ilgiovane dell'Arci, di origine tunisina.L'episodio si è concluso con la minaccia diarresto nel caso avessero tentato di nuovodi comunicare coi migranti. Si tratta di uncomportamento inaccettabile e illegittimo,che ha evidentemente come bersaglio leassociazioni che vogliono informare imigranti di ciò che li attende e dei loro dirit-ti. Noi crediamo che vadano assicuratelegalità e giustizia, sempre e a tutti. Le espulsioni e i respingimenti di massasono in contrasto con quanto disposto dallelegge italiana e dalle direttive europee.Così come la detenzione amministrativa,senza alcuna tutela legale, che viene attua-ta a Lampedusa. L'articolo 13 della Co-stituzione vale sull'intero territorio e tutelatutti, non solo i potenti, e non solo i cittadiniitaliani. Ma questo, secondo il governo, aimigranti nessuno lo deve dire. E la reazio-

ne è ormai l'intimidazione aperta, i controllipersecutori, l'utilizzo in misura sproporzio-nata delle forze dell'ordine. Ma il diritto a informare ed essere informa-ti, alla critica, al dissenso è componentefondamentale di ogni democrazia. Siamosolidali con quanti sono stati oggetto di con-trolli e persecuzioni e ribadiamo il nostrosostegno alle realtà sociali presenti aLampedusa che lavorano per far rispettarele leggi e tutelare persone deboli e senzastrumenti adeguati di difesa. Chiediamo atutte le forze politiche e alla società civile didenunciare quanto sta accadendo sull’iso-la. Difendere la Costituzione e le leggianche in quel luogo di frontiera è oggi unabattaglia per la democrazia.

A Lampedusa controlli e intimidazioni contro chidissente e si impegna per far applicare la legge

Ventimiglia: il gioco delle parti italo-francese sulla pelle dei migranti

Pasqua a Romacontro i romIl comune di Roma ha deciso di festeggiarela Pasqua avviando lo sgombero di circa 200rom di origine rumena alloggiati in baracchepresso via Severini. Quasi tutti (tra loro 100bambini) hanno già subito altri sgomberi. La mancanza di risposte adeguate all'emer-genza abitativa da parte dell'Amministrazionecomunale sta creando grossi problemi diconvivenza tra residenti e rom, additati comecausa del degrado sociale. Intanto nessuno di questi 200 ha accettato dismembrare le famiglie rifiutando la propostadel Comune di fornire assistenza solo alledonne con figli. Nella capitale del cattolicesi-mo, con un assessorato alla famiglia «pertutelarne l'unità e i diritti», le famiglie rom sivorrebbero per strada e divise. Le associa-zioni romane antirazziste chiedono l'imme-diata sospensione degli sgomberi e che nes-suno possa essere cacciato senza soluzionialternative. Il piano rom del comune di Romaè fallito, producendo grandi disagi. Va messain campo una proposta che pianifichi unasistemazione alloggiativa dignitosa per i rom.L'auspicio è che non sia necessario un altrodrammatico incendio perché si avvii final-mente un confronto serio sulla questione.

La Liberazione nel mondo arabo:quale futuro per il Mediterraneo?è il tema dell’incontro promosso

da Arci Genova e dal circolo Merlinoche si terrà il 22 aprile alle 17.

Interviene, tra gli altri, Giuliana Sgrena

GENOVA

notizieflash

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Abbiamo appreso con sgomento che alcuniparlamentari del Pdl - prima firmataria l'exsoubrette Gabriella Carlucci - hanno depo-sitato una proposta di legge che chiede l'i-stituzione di una Commissione parlamenta-re di inchiesta sull'imparzialità dei libri ditesto scolastici. Secondo i proponenti, sottoaccusa vanno messi in particolare i libri distoria, che ne darebbero una visione distor-ta, asservita al centrosinistra, col chiarointento di plagiare le giovani generazioni.Nelle pagine, dicono, «si osanna l'attualeschieramento di sinistra gettando fango suiloro avversari». Molti i volumi sotto accusa:tra questi, La storia di Della Peruta Chittolini- Capra edito da Le Monnier (marchio delgruppo Mondadori education). In particola-re, tra i passi 'incriminati', uno che fa riferi-mento a Palmiro Togliatti, «uomo politicointelligente, duttile e capace di ampie visio-ni generali»; oppure Enrico Berlinguer,«uomo di profonda onestà morale e intellet-tuale, misurato e alieno dalla retorica».Verrebbe da ridere, se non fosse che la pro-posta viene da quel centro destra che si èdimostrato davvero capace di tutto in questidue anni di governo pur di smantellare i

capisaldi della nostra Costituzione. È laCostituzione infatti che stabilisce il principiodella libertà di insegnamento, che ovvia-mente comprende anche l'autonomia nellascelta dei libri di testo, già in parte compro-messa da una circolare del ministerodell'Istruzione che impone ai dirigenti scola-stici di 'orientarne' la scelta. Ed è sempre laCostituzione che garantisce la libertà dipensiero, il cui esercizio, in particolare daparte delle giovani generazioni, è evidente-mente intollerabile per chi è fautore del pen-siero unico, quello di Berlusconi. In realtà,anche quest'ultimo episodio va letto comel'ennesima picconata a quel che resistedella scuola pubblica, dopo il trattamentoshock inflitto dalla controriforma Gelmini.L'obiettivo è il controllo dell'intero sistemadella conoscenza, per spegnere qualsiasicapacità di lettura critica della realtà, esatta-mente come in quei regimi totalitari che sidichiara di deprecare. Per fortuna il Paeseha dimostrato di non essere ancora del tuttoanestetizzato e anche questa volta sapràreagire all'ennesimo tentativo di imporrescelte che fuoriescono dal quadro democra-tico e costituzionale.

cultura

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Abbracciamo la cultura e Movem09,insieme al Comitato dicembre010 eal Comitato per la libertà e il diritto

all'informazione, alla cultura e allo spetta-colo (coalizioni che raccolgono più di 100associazioni del mondo della cultura, dellospettacolo, dell'informazione e della ricer-ca), ritengono che il Ministro dei BeniCulturali debba rendersi disponibile ad unconfronto di merito. Per le associazioni agliannunci devono seguire impegni concreti econdivisi. Una prima occasione è la confe-renza stampa, promossa dalle associazio-ni e a cui il Ministro è stato invitato, in pro-gramma il 20 aprile alle 10,30 presso lasala di S. Marta, in Piazza del CollegioRomano 5, a Roma. L'incontro avrà come

oggetto le proposte sui vari settori dellacultura, dallo spettacolo dal vivo alla tuteladel patrimonio culturale e paesaggistico, ledichiarazioni programmatiche del Ministroal Senato e i recenti provvedimenti delGoverno. Nelle dichiarazioni programmati-che illustrate al Senato dal neo Ministro aiBeni Culturali Giancarlo Galan, non sonomancati annunci tanto impegnativi da met-terne in seria discussione la credibilità. Il ministro ha evocato un Piano Rooseveltper la cultura, ha messo sul tavolo ben 31miliardi di euro, con riferimento alle risorseeuropee per il Sud; fa affidamento sul 3%delle risorse per le opere infrastrutturali;sostiene che gli incassi dei musei debbanoaffluire direttamente al Ministro; ha soste-nuto, infine, che consistenti risorse privatesono pronte ad affluire a prescindere daimargini di profitto (!). Le associazioni dellereti che rappresentiamo ritengono chequello della gestione sia un enorme pro-blema che richiede un serio approfondi-mento a partire dalla trasparenza dei sog-getti coinvolti e delle procedure di spesa. Sostenere però che il settore non abbia bi-sogno di risorse, quando poi si va ad

aumentare l'accisa sulla benzina mettendostrumentalmente in contrapposizione con-sumatori e cultura, lascia quanto meno stu-piti. I dati sono noti. In dieci anni il bilanciodel Mibac è passato dai 2.386 milioni dellafinanziaria 2001 agli attuali 1.429 milioni dieuro. I soli investimenti per la tutela deibeni artistici e archeologici sono statidecurtati tra 2008 e 2010 di circa 75 milio-ni di euro. Un ministero per la cultura chenon investe e che, invece, tenta semplice-mente di sopravvivere è quello che ci haregalato questo governo, che solo graziealla mobilitazione pressoché totale di tuttoil mondo dell'arte e della cultura ha reinte-grato il Fus ai livelli, ancora insufficienti,dell'anno precedente. Investire così pocosignifica accettare il degrado, la lenta e ine-sorabile distruzione del nostro patrimonio.Occorre invertire radicalmente la rotta, acominciare da un preliminare ripensamen-to delle priorità di investimento del gover-no. È sulla base di questi dati che puòripartire un confronto serio e costruttivoevitando di evocare piani Roosevelt tantoavveniristici quanto irreali.

Abbracciamo la cultura e Movem09

Abbracciamo la cultura e Movem09 chiedonoun confronto al Ministro dei Beni Culturali

Una commissione parlamentare perimporre una verità storica compiacente

Le proposte di Arci BabylonTornano le iniziative di Arci Babylon, conteni-tore di azioni e percorsi di promozione dellalettura gestito dal gruppo di lavoro Arci suidiritti culturali. Il 20 e 21 maggio si svolgerà aRoma un appuntamento di approfondimentoaperto alla partecipazione di operatori e diri-genti Arci sui temi della lettura. In particolare,il 20 maggio si affronterà il tema Perchè leg-gere? Un approccio antropologico alla que-stione; il 21 maggio sarà presentato il pro-getto francesco Lire et faire lire e a seguire sianalizzerà l’esperienza della rivista multicul-turale on line El Ghibli. Un’ulteriore tappa diquesto percorso sarà l’organizzazione di unlaboratorio di sperimentazione durante il XVIIMeeting antirazzista, dal 27 al 29 giugno, cheprevede un primo modulo di formazione inambito linguistico a cui seguiranno attività disperimentazione sul tema della città intesacome crogiuolo di suoni, parole ed immaginiin costante evoluzione. Dal 23 aprile saràattivo il nuovo sito delle attività dell’Arci dipromozione della lettura all’indirizzowww.arcibook.it, da cui è possibile scaricaremateriale promozionale come i segnalibri, gliadesivi Arci Book Crossing, cartoline, locan-dine, banner.

Il 23 aprile è la Giornata Mondiale del Libro, proclamata dall'Unesco nell'anniversario della morte di tre grandi autori della letteratura Miguel de Cervantes, William Shakespeare e Garcilaso de la Vega

GIORNATA DEL LIBRO

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Il gruppo di lavoro sull'approccio di generecontinua il suo percorso di analisi e rifles-sione sull'Arci con una ricerca-questionarioprevista dal piano di lavoro per il 2011 eapprovata dal Consiglio Nazionale. In coerenza con il terzo asse di lavoro eattraverso lo strumento del questionario, ilGdL concentra la propria attenzione suquello che siamo, su come vogliamo lavo-rare per ripensare ad una associazioneche ci rappresenti nella sua complessità. Per continuare a stimolare la riflessione el'azione per costruire un'associazioneaccogliente, includente, non verticistica, èstato elaborato un breve e semplice stru-mento di indagine finalizzato a 'fotografare'la rappresentanza di genere all'interno deltessuto Arci, evidenziando aspetti relativialla presenza femminile nei comitati. Le ragioni che hanno portato alla formula-zione e somministrazione di un questiona-rio nascono dalla semplice considerazioneche non è possibile avviare nessun tipo diragionamento serio in mancanza di datipreliminari, quantitativi in questo caso. Proprio per la complessità del sistemaArci, perché variamente strutturato nei

diversi territori, è fondamentale partire dainumeri e dalle percentuali per analizzare eavviare una riflessione sull'associazione,sulla capacità di raccogliere e valorizzarela partecipazione di tutti e tutte, sulla dosedi agio e disagio che il nostro modo di'essere Arci' produce nei soci e nelle socie,nonché in coloro che a noi si avvicinano,nelle modalità di organizzazione, nei tempie nei modi, nella gestione del potere edella responsabilità. L'insieme dei dati registrati permetterà,quindi, una prima lettura propedeutica aun'analisi 'qualitativa' del mondo Arci inrelazione all'approccio di genere. Contemporaneamente l'output dei datifaciliterà una visone più organica dell'as-sociazione, delle sue risorse, delle sue ca-ratteristiche, dei suoi contenuti, delle suepratiche tecniche e politiche.Il questionario che prevede due sezioni dicui una più generale, orientata a fotografa-re la struttura operativa, l'altra di rappre-sentanza dei comitati regionali e territoria-li, dovrà essere compilato e restituito entroil 30 aprile all’indirizzo [email protected]: [email protected]

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L e pari opportunità in Italia sonoancora una meta lontana, anche nelmondo del volontariato e dell'asso-

ciazionismo, dove le donne faticano a rag-giungere i ruoli dirigenziali. Fanno volonta-riato, certo, svolgono mansioni di segrete-ria ed amministrazione, ma sono poche neiposti chiave. Lo segnala l'indagine pro-mossa dall'Auser nazionale sulle quoterosa nel terzo settore, associazione che hagettato lo sguardo anche dentro se stessa.«Le organizzazioni di volontariato, vistecome laboratori di democrazia e di promo-zione delle diversità - si legge nell'indagine- possono apprendere qualcosa proprio dalmondo del volontariato femminile, cercan-do di acquisirne una maggior consapevo-lezza che può indirizzare verso migliora-menti e innovazioni». Ma vediamo come stanno le cose oggi. Su 15 fra le più conosciute associazioni ita-liane, il ruolo di presidente è ricoperto dauna donna solo in 4 realtà. Tra questi, spic-ca il caso del Fai, Fondo per l'Ambiente

Italiano, dove il numero delle donne conincarichi di responsabilità è assolutamentepredominante. Una maggior presenza fem-minile la ritroviamo ai gradini più bassidella scala gerarchica, come responsabilidel personale o dello staff tecnico, negliuffici amministrativi e di segreteria. Unostudio della Fondazione Roma TerzoSettore del 2008 rilevava come la compo-nente maschile dei Presidenti fosse preva-lente ovunque in Italia e in tutte le classi dietà, mentre le Presidenti donne rappresen-tavano il 35,4% del totale, pur costituendoil 51,2% dell'universo degli effettivi volonta-ri. Poche anche le donne al governo deiCentri servizi per il volontariato, in contro-tendenza con quanto accade per la gestio-ne delle attività degli stessi, dove la forzalavoro è in prevalenza femminile (63%). Ma perchè le donne faticano a raggiunge-re i ruoli di dirigenza? L'indagine dell'Auserha guardato al proprio interno interrogandoun campione di socie e volontarie dell'as-sociazione ed ha individuato fra i principali

punti critici i vincoli derivanti dai carichifamiliari; gli orari delle attività che conflig-gono con le esigenze familiari ed il lavorodi cura; la carenza di programmazione del-l'attività e la scarsa collegialità delle deci-sioni. Che fare allora? «Nel nostro Statuto è pre-sente una norma antidiscriminatoria - sot-tolinea il presidente nazionale di AuserMichele Mangano - ma è largamente inap-plicata. Le regole non bastano, soprattuttose calate dall'alto, occorre adottare unpasso nuovo e lanciare un percorso di rin-novamento culturale profondo». Dall'indagine emergono alcuni suggeri-menti, come la proposta di avviare un pro-getto complessivo finalizzato alla crescitadelle presenze, del ruolo e dell'assunzionedi responsabilità delle donne nelle associa-zioni, da articolare attraverso una serie diazioni e di iniziative come ad esempio unacampagna di sensibilizzazione al volonta-riato che tenga conto nelle comunicazionedella differenza di genere, più formazionepiù partecipazione e programmazione con-divisa delle attività, dei calendari e degliorari.

Le quote rosa nel terzo settore. Scarsa la presenza delle donne ai vertici delle associazioni

Fino al 30 aprile è possibile compilare il questionario sull’approccio di genere

Donne e lavoro, la classifica OcseTanto lavoro a casa gratis, poco lavorofuori retribuito. Le italiane fanno i salti mor-tali per tenere insieme ufficio e famiglie,per coprire con la loro doppia attivitàl´assenza di servizi dedicati ai bambini eagli anziani e la persistenza di una diffe-renza di ruoli dura a morire. Il risultato èche ogni giorno sono occupate per oltrecinque ore in attività non retribuite. Tre oree quaranta minuti in più di lavoro gratisrispetto agli uomini. Un rapporto ha messoin cifre la vita quotidiana di donne e uominifacendo i conti in tasca al lavoro delle fami-glie e compilando la graduatoria delle di-sparità fra ruoli e paesi. Una classificadove l´Italia spicca, visto che quanto a gapuomini e donne nell´Ocse peggio di noifanno solo l´India, il Messico, la Turchia e ilPortogallo. Da noi il 71,5 % del lavoro do-mestico è svolto ancora dalle donne. Dietro le tabelle dell´Ocse c'è una diversaconcezione della vita e dei dei ruoli. Da noi le madri non stanno quasi mai acasa per scelta, ma perché gli asili nidonon ci sono o costano troppo. E non vienemai riconosciuto che il lavoro non retribuitovale comunque in media un terzo del Pil.

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Pubblichiamo un articolo di Giusy Colmo, responsabile Ufficio Stampa e Comunicazione Auser nazionale

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A nche quest'anno torna a Grosseto ilFestival Resistente, promosso dalcircolo Arci Associazione Festival

Resistente, nato per celebrare e festeggiarel'anniversario della Liberazione. Il program-ma, denso di appuntamenti, tutti rigorosa-mente a ingresso libero, coinvolge la città diGrosseto dal 22 al 25 aprile nei suggestivispazi del Cassero senese. Musica, teatro,mostre, proiezioni ed incontri per creareun'alchimia di eventi attraverso i quali ricor-dare la lotta di liberazione e la straordinariaattualità di quella esperienza. Scegliere per(R)esistere è il titolo di questa XIII edizione:infatti, come si legge nel manifesto promos-so dagli organizzatori, «da una scelta nac-que la Resistenza antifascista all'indomanidell'8 settembre, ed oggi, dentro una societàche pretende di aver già scelto per ciascunodi noi, dobbiamo forse rieducarci a scegliere,a decidere da quale parte stare e quali valo-ri difendere, ad assumerci le responsabilità ei rischi che la difesa delle proprie scelte com-porta, perché scegliere è un diritto, ma èanche un dovere di riconoscenza nei con-fronti di quanti, con la lotta e spesso al prez-zo della vita, hanno regalato a tutti noi il dono

di poter scegliere». Il Festival nasce all'iniziodegli anni Novanta dall'impulso di un gruppodi giovani di Grosseto, con l'obiettivo di pre-servare ed attualizzare la memoria dellaResistenza. Nel 1997 viene organizzata aBagno di Gavorrano la prima edizione delFestival Resistente, che poi approderà aMaiano Lavacchio, teatro dell'eccidio dei gio-vani Martiri d'Istia e simbolo della barbarienazifascista, per giungere infine a Grosseto. Nel tempo l'Associazione è cresciuta, dive-nendo sul territorio un punto di riferimentoper quanti si riconoscono negli ideali dellaResistenza antifascista e riuscendo a pro-porre, sempre su base rigorosamente volon-taristica, molteplici iniziative volte a rappre-sentare e realizzare quello spirito condivisoche trova ancora la sua migliore espressionenella Carta costituzionale. Ospite d'onoredella prima giornata di questa edizione 2011,il 22 aprile, sarà Simone Cristicchi, che dialo-gherà con il pubblico intorno al 25 aprile, diieri e di oggi, ricordando la drammatica storiadella Campagna di Russia tra poesia, teatroe fumetto e recitando nello spettacolo Liromani in Russia - racconto di una guerra amillanta mila miglia. Il 23 aprile, in collabora-

zione con l'Anpi, lo spettacolo Oltre il ponte,che narra la Resistenza in Maremma neivolti, nelle voci e nelle musiche del TeatroStudio. In serata, concerto delle band finali-ste del concorso musicale Amo assumermila responsabilità di ciò che canto e a seguiregli attesissimi Mariposa, anomalia dellascena musicale italiana con la loro 'musicacomponibile' fatta di elettronica, free jazz,teatro surreale e psichedelica. Il 24 aprile,dopo l'animazione e i giochi per i più piccoli acura dell'associazione Teatro Disinvenzione,reading musicale con Emanuele Bocci eAndrea Marcucci dal titolo Bianciardi, rivolu-zioni resistenti. Gran finale il 25 aprile con IBriganti di Maremma, coro di musica popola-re, Dialoghi Resistenti, incontro tra partigianie giovani, il concerto dei Sonatori dellaBoscaglia. Tra le mostre in programma, dal22 al 29 aprile c'è L'arte di scegliere, con leopere realizzate dagli artisti che hanno par-tecipato al bando di concorso di arti visive,dedicato anche questo al tema della 'scelta':ciò che dà senso all'esistenza dei singoli eche l'artista, tramite la sua opera, mostra diinterpretare.Info: www.festivalresistente.it

T utto pronto anche quest'anno per lagrande festa a Casa Cervi in occa-sione del 25 aprile. Un appuntamen-

to ormai di carattere nazionale, che l'annoscorso ha visto la partecipazione di quasi15.000 persone.Il programma del 2011, che vede comesempre la collaborazione dell’Arci, si è arric-chito della partecipazione attiva di Libera.Tutta la manifestazione infatti sarà dedicataall'ideale passaggio di testimone tra la cul-tura antifascista e la lotta per la legalità, la‘nuova Resistenza’ che il Paese deveaffrontare. A concretizzare questa volontà èil patto di gemellaggio Radici nel Futuro,siglato da Libera e Istituto Cervi e che nel 25aprile avrà la sua ufficializzazione, con l'a-desione anche di altri enti, associazioni, cit-tadini che credono nella continuità storica ecivile tra antifascismo e legalità.La mattina, dopo l’inaugurazione dellamostra Facce di Roberto Frattini e l’arrivodelle biciclettate resistenti organizzate daicomuni limitrofi, si terrà una Tavola rotondadal titolo La nascita di Radici nel futuro, acui parteciperanno tra gli altri RossellaCantoni (Presidente Istituto Cervi), Don

Luigi Ciotti (Presidente di Libera), esponen-ti delle associazioni aderenti al patto e l'au-tore e giornalista televisivo Loris Mazzetti,che sarà anche il conduttore degli eventisuccessivi. A partire dalle 14 inizierà infatti il pomeriggiodi Casa Cervi, vero cuore della Festa. Dopoil concerto dei Fiati Sprecati e del gruppofrancese Le Balluche de la Saugrenue, checoinvolgerà il pubblico in danze conviviali,sarà la volta di Loris Mazzetti per un eventodi parole e valori liberamente ispirato al suc-cesso di Vieni Via con Me. Sul palco si avvi-cenderanno voci, esperienze, personalitàper brevi elenchi, racconti, dichiarazioni, let-ture che daranno il senso della partecipa-zione alla Festa del 25 aprile. Dalla memo-ria della Lotta Partigiana alle lotte contro lamafia di oggi, un susseguirsi di voci e istan-ze a rappresentare l’impegno comune. Alle17 ci sarà l’intervento di Don Ciotti, que-st'anno ospite d'onore a Casa Cervi.Tra le presenze previste, ritmate dalla nar-razione di Loris Mazzetti, la staffetta parti-giana Teresa Vergalli, il presidente dellaRegione Emilia Romagna Vasco Errani, ilSindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio,

la presidente della Provincia Sonia Masini, ilparlamentare Pd membro della Commis-sione antimafia Maino Marchi, intervallati dauno ‘stacco’ del comico Antonio Cornac-chione. La chiusura della giornata è come alsolito affidata alla musica, al concerto diCisco & le Mondine di Novi.Per l’intera giornata il Museo Cervi (uno deiluoghi della memoria più frequentati d'Italia)sarà aperto a tutti, e ospiterà esposizioni,materiali e filmati di Libera. Il parco di CasaCervi sarà allestito a festa, con ristorazionepopolare, spazi espositivi, presidi delleassociazioni e banchetti per una manifesta-zione che promette di bissare il successodegli anni scorsi. Quest'anno con qualchecontenuto in più.

Festa della Liberazione a Casa Cervi: all’insegnadell’antifascismo e dell’impegno per la legalità

Dal 22 al 25 aprile a Grosseto il Festival Resistenteperché è necessario Scegliere per (R)esistere

Un presidio, una pedalata lunga 40 kmlungo i luoghi della Resistenza

lucchese e un concerto live con band locali è il programma

per il 25 aprile di Arci Lucca e altre associazioni

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Si intitola Ricostituente. La Costituzione ita-liana illustrata il volume nato da un progettodell’Arci di Viterbo. Edito dall'editore Ghaleb,il volume contiene, oltre alle illustrazionidegli articoli più significativi realizzate daDaniele Capo, il testo integrale dellaCostituzione Italiana accompagnato da unsaggio introduttivo di Domenico Gallo. Il pro-getto vuole valorizzare la potenzialità dell'u-so delle immagini nella divulgazione deivalori costituzionali e offre uno stimolo pre-zioso per avvicinare alla Costituzione tanticittadini e cittadine che poco la conoscono,soprattutto fra i giovani. La pubblicazione èsostenuta anche da Aiap (Associazione ita-liana progettazione per la comunicazionevisiva). Le illustrazioni, basate su figuresemplici e colorate, si ispirano in parte agli'Isotype' di Otto Neurath e a un'estetica'meccanica' e 'elementare' che ricorda ilperiodo storico in cui la Costituzione fu scrit-ta. «Il nostro paese attraversa una fase diffi-cile, oppresso dalla crisi economica e dal di-sagio sociale, dall'impoverimento culturale,dalla corruzione e dall'illegalità - si leggenella prefazione del presidente Paolo Beni -Siamo una società che sembra smarrire la

capacità di animare lo spazio pubblico, fafatica a riconoscersi in un progetto comune,a riporre fiducia nel futuro. Tutto questo aprepericolosi varchi al populismo, a un disegnopolitico che mira a trasformare in sensoautoritario la democrazia italiana, demolen-do quell'idea di cittadinanza enunciata dallacarta Costituzionale. Ed è proprio da queiprincipi che dobbiamo ripartire se vogliamocreare le condizioni di una società più liberae più giusta. Dalla partecipazione dei cittadi-ni alla vita pubblica, che la Costituzioneintende favorire e sviluppare ma che troppospesso è rimasta sulla carta. Perché il benedella democrazia non è dato una volta pertutte, va rinnovato e alimentato, non solonelle istituzioni ma anche nella pratica quoti-diana di ciascuno di noi». Una parte di que-sto lavoro è stata già utilizzata dall’Arci perprodurre i flyer distribuiti in occasione dellagiornata di mobilitazione in difesa dellaCostituzione dello scorso 12 marzo. Il costoper i comitati interessati ad acquistare il libroè di 7 euro a copia. Chi volesse prenotarnedelle copie è pregato di comunicare il quan-titativo quanto prima a Valentina Roversi.Info: [email protected]

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N ato nel 2005, in occasione del 60°anniversario della fine dellaSeconda Guerra Mondiale, Resist è

un festival organizzato dall'Arci di Viterboincentrato sui temi ed i valori dellaResistenza. Il filo conduttore dell'edizione2011 (25 aprile - 4 maggio) è quello di unapanoramica attraverso i 150 anni di storia ita-liana percorsi da violenza politica, rivoluzionimancate e aspirazioni di cambiamento tra-mutate in governi che hanno disilluso levolontà di cambiamento. Ancora oggi in Italiaci si scontra sulla memoria storica degli annisettanta e perfino sulla Liberazione dal nazi-fascismo. Alcune tappe della storia d'Italiaverranno ripercorse attraverso incontri, fil-mati, mostre e spettacoli: dal Risorgimento

alla Liberazione, agli anni Sessanta, daGenova 2001 ad oggi, attraverso alcunimomenti controversi e problematici dellaStoria d'Italia. Uno dei momenti salienti saràla pubblicazione del libro Ri-costituente editoda Ghaleb che propone una ri-lettura dellacostituzione attraverso le illustrazioni diDaniele Capo, basate su figure semplici ecolorate, ispirate in parte agli 'Isotype' di OttoNeurath. Due serate saranno dedicate alleproiezioni cinematografiche, in collaborazio-ne con Aucs: la prima il 28 aprile con La rab-bia di Pier Paolo Pasolini recuperato daGiuseppe Bertolucci nel 2008 e proteso allanarrazione degli avvenimenti protagonistidegli anni Sessanta, un'opera tanto lungimi-rante e feroce che il produttore di quegli annidecise di ridurre lo spazio critico di Pasoliniaffidandone la controparte al qualunquismobonario e innocuo di Giovannino Guareschi,fatto che portò al disconoscimento dellaregia da parte di Pasolini; la giornata del 5maggio sarà dedicata al film vincitore delDavid di Donatello 2011 È stato morto unragazzo di Filippo Vendemmiati che narra lastoria di Federico Aldrovandi, il giovanediciottenne ucciso a Ferrara da una pattuglia

della polizia il 25 settembre 2005. Duesaranno i contributi musicali che accompa-gneranno l'iniziativa: il reading Kane (K)nighte Crave by Sarah Kane, a cura di ArcilesbicaViterbo, mentre l'altra serata rifletterà suitemi dell'acqua pubblica con Gli organetti delSoratte. Lo spettacolo teatrale Sangue dalnaso del Teatro delle Condizioni Avversevede Andrea Maurizi vestire i panni di nume-rosi protagonisti del luglio 2001 ponendoquesiti sulle verità di quei giorni. L'incontropubblico a cura di Arci Solidarietà ViterboMigranti o briganti prende avvio da una ri-flessione sulle rivolte africane e sugli arrividei migranti in Italia e si realizza con il soste-gno della mostra Nostra Patria è il MondoIntero. Migranti e Briganti nelle matite diAltan, ElleKappa, Staino, Vauro e Lopez acura di Sergio Staino. La mostra d'arte ItalianHistory X, a cura di Marco Trulli, sviluppadiversi livelli di analisi della storia d'Italia, unastoria conflittuale, di saccheggi e dittaturema anche di resistenza, di utopie irrealizzatee di volti, tanti volti, corpi cancellati, rimossi,misconosciuti, volti che denunciano la parteirrisolta del nostro presente. Info: [email protected]

Dal 25 aprile al 4 maggio a Viterbo c’è Resist,con incontri, filmati, mostre e spettacoli

Le illustrazioni degli articoli più significativi inRicostituente. La Costituzione italiana illustrata

Appello dell’Anpiper il 25 aprile«Cari compagni, ora tocca a noi. Andiamo araggiungere gli altri caduti per la salvezzad'Italia. Voi sapete il compito che vi tocca. Iomuoio, ma l'idea vivrà nel futuro.Toccherà avoi rifare questa povera Italia. La mia giovi-nezza è spezzata ma sono sicuro che servi-rà da esempio. Sui nostri corpi si faràLibertà». Giordano Cavestro,18 anni, meda-glia d'oro al valor militare, scrisse questa let-tera subito prima di essere fucilato dai nazi-fascisti il 4 maggio 1944. Il 25 aprile ha il suonome e quello di tutte le ragazze e i ragazziche immolarono la vita alla causa della libe-razione. Il 25 aprile avremo i loro nomi nelcuore, ne faremo ragione di impegno per ilfuturo di una democrazia che va vivificatagiorno per giorno. Il 25 aprile diremo il nomeGiordano Cavestro a quei senatori delladestra che hanno presentato una ignobileproposta di legge per abrogare la disposizio-ne della Costituzione che vieta la riorganiz-zazione del partito fascista. Diremo che è unoltraggio ai caduti per la libertà. AlI'Italia inte-ra. Diremo che dalla Liberazione non si tornaindietro. Da tutte le piazze mostreremoancora una volta il volto dell'Italia più bella ecivile: quella che non dimentica.

Eletto il 17 aprile il nuovo presidentedell’Anpi. Si tratta di Carlo Smuraglia,88 anni, avvocato, ex parlamentare (è stato deputato e senatore del Pci e del Pds). L’Arci esprime i migliori auguri di buon lavoro

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IL governo ha deciso di abrogare tutte le norme previste per la realizzazione degli impianti nucleari in Italia. L’emendamento, inseri-to nel decreto legge omnibus all’esame del Senato, comporterà - quando il decreto verrà convertito in legge - la decadenza del

referendum già fissato per giugno. È una vittoria del movimento che in questi anni si è battuto contro il ritorno del nucleare, raccogliendo e facendosi portavoce di un sen-tire diffuso, maggioritario nel Paese.Di questo ha dovuto tener conto il governo, la cui decisione non è sicuramente dettata da un’improvvisa conversione alle ragioni ambien-taliste quanto al timore di registrare una sonora sconfitta all’appuntamento referendario.In campo restano i due quesiti per la ripubblicizzazione dell’acqua: la battaglia per la difesa dei beni comuni e per un diverso modellodi sviluppo trova in questa prima importante vittoria un motivo in più per proseguire con ancora più determinazione la campagna per vin-cere il referendum per l’acqua pubblica.La formulazione dell’emendamento presentato non deve però indurci a abbassare la guardia. Vigileremo perché l’iter legislativo dellarinuncia al nucleare prosegua fino a compiere tutti i passaggi necessari. L’abrogazione delle norme, inoltre, viene collegata alla «necessità di acquisire ulteriori evidenze scientifiche». Non si può quindi esclu-dere che tra un po’ di tempo questo o un altro governo torni alla carica. Per evitare questo rischio bisogna ora insistere perché si lavo-ri a un piano energetico nazionale basato sul risparmio e le fonti rinnovabili, come da tempo il movimento antinucleare va chiedendo.

Il governo rinuncia al nucleareUna importante vittoria dei movimenti, della società civile, della ragione

Proseguiamo con più impegno la campagna per vincere il referendum per l’acqua pubblica

Scorie radioattive: una catenaumana per chiedere traparenzaDuemila persone domenica scorsa hanno circondato la ex centra-le nucleare di Latina: il popolo che vuole fermare il nucleare nelLazio e in Italia si è ritrovato per una grande catena umana intornoalla centrale in dismissione di Borgo Sabotino, per tornare ad affer-mare l'insostenibilità del nucleare e rilanciare le energie pulite.L'iniziativa, indetta dalle organizzazioni del comitato pontino per i Sìe dal comitato laziale Vota sì per fermare il nucleare ha visto unabella e colorata partecipazione di tante persone provenienti da tuttoil Lazio. La grande partecipazione alla catena umana dimostra chei cittadini hanno capito bene quanto è pericolosa l'energia atomica.Dopo questa prima iniziativa, nelle prossime settimane si moltipli-cheranno i tavoli informativi e le occasioni di discussione, fino allamanifestazione del 22 maggio a Montalto di Castro. Il dramma chesi sta vivendo in Giappone riapre il serio problema dei materialiradioattivi ancora presenti nelle ex centrali del nostro paese.Proprio a Borgo Sabotino sono terminate le opere murarie deldeposito temporaneo di rifiuti radioattivi che accoglierà i manufattidei rifiuti condizionati presenti nell'impianto e quelli derivanti dallefuture attività di decommissioning della centrale. È anche in costru-zione l'edificio dove saranno trattati e cementati i fanghi e gli split-ters prodotti durante l'esercizio della centrale.Per questo il comitato ha chiesto di chiarire immediatamente lasituazione dei depositi temporanei di rifiuti radioattivi delle centralinucleari di Borgo Sabotino e del Garigliano nel Lazio: la Regionedeve riconvocare il tavolo cosiddetto 'della trasparenza' con laSogin che è sparita da tempo. Legambiente ha ricordato che sonoben 1.425 le tonnellate di combustibile scaricato dal reattore dellacentrale di Borgo Sabotino a Latina, ai quali si aggiungono altri 950metri cubi di rifiuti radioattivi che sarebbero stoccati ancora sulposto. Il successo della due giorni per fermare il nucleare a Latina, orga-nizzata con un vasto comitato di associazioni, è la migliore rispostaa chi vuole rilanciare l'atomo.Nelle prossime settimane ci impegneremo per chiedere risposte sulpresente e sul futuro del sito nucleare di Borgo Sabotino.Info: [email protected]

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Libri, dvd e materiali informativi continuano ad essere pubblicati insostegno della campagna referendaria. Geopolitica dell'acqua diMargherita Ciervo nasce con l’obiettivo di rispondere ad alcunedomande: l'acqua è un bene comune o un bene economico?Perché, pur essendo la risorsa più abbondante, è sempre più scar-sa?Qual è la relazione fra scarsità e sistema produttivo e stili di vita?Esiste una connessione fra la mancanza di accesso all'acqua pota-bile e le multinazionali? Quali sono le ragioni e gli effetti della priva-tizzazione? Quali le responsabilità dei governi? Il libro proponespunti di riflessione, esplorando anche i luoghi della resistenza allamercificazione dell'acqua, le reti e i percorsi di ripubblicizzazione deiservizi idrici. La nuova edizione approfondisce il caso italiano - alquale è dedicato un intero capitolo - le importanti evoluzioni socio-politiche verificatesi dall'ottobre 2009 e le modalità con cui si sonorealizzate. Per ordinare copie del libro scrivere a [email protected].È diventato un pacchetto con libro e dvd lo spettacolo teatraleH2Oro. Perchè l'acqua deve restare pubblica, che dal debutto nel2006 a Cologno Monzese ha superato le 300 repliche attraversan-do quasi tutta l’Italia, suscitando spesso nel pubblico animati dibat-titi, contribuendo alla presa di coscienza dell’acqua come benecomune essenziale, stimolando l’interesse e l’assunzione di respon-sabilità rispetto alla sua gestione nei territori delle nostre province.A partire da mercoledì 20 aprile, saranno disponibili le copie pressola segreteria del comitato referendario 2 Sì per l'acqua bene comu-ne. Ancora, è disponibile dal 15 aprile L’acqua (non) è una merce.Perché è giusto e possibile arginare la privatizzazione di LucaMartinelli, in vendita col 50% di sconto per tutti i comitati referenda-ri. L’acqua è ormai una merce? si chiede l’autore. Con la benedizio-ne di politici e media, l’acqua si appresta a diventare - da benecomune e diritto di tutti - un affare per pochi. Questo libro ricostrui-sce la storia della privatizzazione dell’acqua in Italia dal 1994 a oggi,dimostrando come e perché la gestione pubblica degli acquedottipuò essere la più efficiente. La prefazione è di Roberto Burdese,presidente di Slow Food Italia.Info: www.acquabenecomune.org

Tanti materiali informativi per direno alla privatizzazione dell’acqua

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Sabato 16 aprile presso il salone delMuseo della Resistenza di Collegno(TO) si è svolto il primo dei numero-

si appuntamenti che l'Arci Valle Susa dedi-cherà nell'arco del 2011 al tema dellaResistenza e delle (r)esistenze. Non è uncaso la 'r' minuscola e fra parentesi: per-chè la volontà è quella di 'tessere' un filoideale che unisce chi ha lottato e dato lavita per la libertà e la democrazia nelnostro paese e quelle 'esistenze resistenti',ovvero esperienze, testimonianze, indivi-dui o gruppi di individui che, ieri come oggi,qui come altrove, lottano per mantenerequei diritti, la dignità del nostro paese, lacredibilità della nostra Costituzione...(r)esistenze - esistenze resistenti è anche

il titolo del congresso tematico che ArciValle Susa terrà il 30 aprile prossimo (sim-bolicamente in occasione del sessanta-seiesimo anniversario dell'eccidio dei 66martiri di Collegno e Grugliasco), culminedelle iniziative sul tema. Le iniziative pro-seguiranno in diversi comuni del compren-sorio che fa riferimento all'Arci Valle Susanei mesi da aprile a luglio (chiudendo il 2luglio al Colle del Lys con il tradizionaleconcerto legato al progetto ResistenzaElettrica, giunto ormai alla sua ottava edi-zione) con dibattiti, spettacoli, incontri eproiezioni per poi riprendere a settembre econcentrarsi, fino alla fine dell'anno, nuo-vamente al museo della Resistenza diCollegno. Gli appuntamenti concretizzanoil lavoro che da anni vede impegnata l'ArciValle Susa nello sforzo di dare alle 'temati-che resistenziali' un taglio ed una modalitàche consenta di avvicinarsi ed interessaremaggiormente le giovani generazioni,sempre meno coinvolte, ed al contemporaccogliere dai partigiani un'eredità prezio-sa ed irrinunciabile. Il primo appuntamento ha visto protagoni-sti Luca Morino (musicista, fondatore dei

Mau Mau, da sempre 'cantastorie' delleperiferie, degli 'ultimi', come i migranti, o glioperai senza più fabbriche...) e GuidoCarbi (partigiano della DiciassettesimaBrigata Garibaldi, di stanza al Colle del Lysquel tragico 2 luglio del 1944): l'insolito duosi è unito per una serata di memorie, can-zoni, racconti. È stato un successo di pub-blico, con la sala gremita e un lavoro arti-stico intergenerazionale: accanto allamusica di Morino e ai ricordi di Carbi, infat-ti, sono comparse le voci degli allievi dellaScuola elementare Boselli di Collegno chehanno eseguito alcuni canti partigiani. Un momento particolarmente intenso dellaserata è stato quando i bambini hanno im-provvisato con i loro metallofoni, insieme aLuca, sul brano Lasciatemi stare.Una serata sul filo della memoria che hatenuto insieme quattro generazioni con lavoglia di ascoltare, ascoltarsi, cantare eresistere. L'evento è stato patrocinato dallaCittà di Collegno e realizzato insieme allalocale Anpi e al comitato Resistenza delColle del Lys in occasione del sessanta-seiesimo anniversario della Liberazione.Info: [email protected]

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A Collegno con (r)esistenze - esistenze resistentisi festeggia la Liberazione, in attesa del Congresso

Il 23 aprile presso l’Arci 37 c’èGemellAfrica, serata di beneficenzaper il Ciad, che finanzierà il progettoche vede coinvolte 26 scuole in attività di educazione ambientale

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Nero di PugliaACQUAVIVA DELLE FONTI - Sonoaperte le iscrizioni al concorso lette-rario Nero di Puglia - Il noir in tutte

le sue gradazioni ideato e organizzatodall’Arci Urlo con il patrocinio delComune. Il concorso è aperto a tutti gliaspiranti scrittori e agli esordientiappassionati di noir che vogliono nar-rare la Puglia attraverso un raccontoinedito (sia sulla carta sia sul web) dimassimo 20mila caratteri. I raccontipossono essere ambientati in qualsia-si periodo storico, purchè situati inPuglia. Tutte le informazioni sono sulsito.Info: nerodipuglia.wordpress.com

Liberazione in piazza DanteTRENTO - Una giornata ricca di even-ti, che si alterneranno nel Parco diPiazza Dante, promossi dall’Arci delTrentino per il 25 Aprile. Alle 15 apri-ranno la giornata i Camp Lion, gruppomusicale di Trento, seguiranno iDmitrij's tool e i Regina Mab, chedaranno vita ad un evento molto parti-colare, una commistione tra musica eteatro, dedicata ad una storia partigia-na. Alle 18, in collaborazione con l'Anpi

e con Spazio Off, ci saranno le letturepartigiane. Successivamente, in colla-borazione con l'associazione Limen, ilpalco sarà animato dal cantanteGiacomo Sferlazzo di Lampedusa.Infine, il concerto serale sarà a curadei Pan del Diavolo e dei Manodopera.Info: [email protected]

Il Mediterraneo dei gelsominiSALERNO - Il 21 aprile alle 20 pressola sede Arci in via Porta Catena 62 siterrà una serata di raccolta fondi perl’accoglienza di profughi libici inTunisia. Oltre alla cena, sono previsti laproiezione di un video e un incontrodibattito con Nasser Hidouri, imam diSan Marcellino e Valentino Parlato,giornalista del manifesto.Info: [email protected]

Return to L’AquilaL’AQUILA - La vita quotidiana di 12aquilani della tendopoli di CentiColella, raccolti in un piccolo diario cheracconta la storia di un'intera popola-zione ‘in tenda’. Si tratta del documen-tario Return to L'Aquila - BrokenPromises di Giotto Barbieri. Per ognicopia venduta del dvd saranno desti-

nati 3 euro a supporto delle attività delBibliobus, che continua ad offrire unservizio itinerante nei nuovi insedia-menti cittadini, raggiungendo le perso-ne che non hanno occasione di fre-quentare le biblioteche e offrendo loroun luogo di socializzazione e crescitacollettiva.Info: www.fromzero.tv

Ha inizio il Girone JazzFIRENZE - Dal 22 aprile al 26 maggiosi terrà la settima edizione del GironeJazz, rassegna di ‘non solo jazz’, orga-nizzata dai Nuovi Eventi Musicali, perla prima volta in percorso itinerante tralo storico circolo Arci del Girone diFiesole, il Teatro della Pergola e laCaffetteria della Biblioteca delle Oblatedi Firenze. L'intento della rassegna èvalorizzare la creatività e gli artistitoscani, in un cartellone che vede 6eventi in cui la musica jazz è la veraprotagonista, declinata in sfumaturemolteplici. L'apertura è prevista per il22 aprile presso il Teatro della Pergolacon i Jubilee Shouters, una delle piùinteressanti formazioni vocali nelpanorama italiano, che vanta premi ericonoscimenti nazionali ed internazio-

nali.Info: www.nuovieventimusicali.it

Il concorso fotograficoCANICATTI’ - Organizzato dall'ArciSamarcanda il concorso fotograficomirato alla promozione della fotografiacome mezzo di comunicazione edespressione. Il concorso vuole stimola-re un progetto fotografico ambizioso:mettere in relazione tre fotografie rea-lizzando una storia fatta di immagini.L'obiettivo si può posare su tutte le sfu-mature della quotidianità: dalla denun-cia sociale ai momenti di vita quotidia-na, all'espressione della propria inte-riorità. La scadenza per la consegnadelle foto è il 30 aprile. Tutte le infor-mazioni e il regolamento sono sul sitodel circolo.Info: www.arcisamarcanda.it

Ragioni seminaliAVIGLIANO - Il 21 aprile alle 19.30,presso il Chiostro del Palazzo di Cittàl’Arci di Avigliano presenta il romanzoRagioni seminali di Andrea Samela.Accompagna il gruppo musicaleQuarantine the Past.Info: www.arciavigliano.it

Notizie Brevi

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L’ Arci di Roma promuove la campa-gna della Filcams Cgil denominataLa Festa non si vende. Dai primi di

febbraio è partita una campagna nazionaleper combattere la totale liberalizzazione delleaperture domenicali e festive nel settorecommerciale, che peggiora le condizioni divita e di lavoro dei dipendenti del settore di-stributivo, la maggioranza donne, che nonpossono più conciliare il loro lavoro con lapropria vita. «Lo sviluppo della rete distributi-va e la disciplina degli orari commerciali nellaRegione Lazio - afferma Vittorio Pezzotti,segretario generale Filcams Cgil Roma eLazio - hanno provocato effetti distorcenti,contraddittori, per nulla in sintonia con lelinee guida fissate dalla legge nazionale. I Comuni a loro volta, a partire da quello diRoma, hanno prevalentemente agito perricercare immediato consenso elettorale,rinunciando alla funzione di governo pro-grammatico del territorio e alla coniugazionedegli interessi compositi in esso presenti». «Un'aggiornata legislazione nazionale chedefinisca parametri più vincolanti con la fun-zione legislativa conferita alle Regioni e una

conseguente nuova legislazione regionalesono gli strumenti necessari per concorrere,come categoria, alla definizione di un model-lo economico e di sviluppo sostenibile e inte-grato con altre attività produttive». L'obiettivo è quello di programmare e definireun calendario di aperture domenicali con lacollaborazione di istituzioni e associazioni diconsumatori. La campagna, che ha preso ilvia proprio da Roma il 16 febbraio 2011, toc-cherà varie regioni ed avrà il suo culmine conl'organizzazione di un evento a livello nazio-nale, a Firenze, il 1° maggio. Un breve spotrealizzato dalla Filcams Cgil nazionale halanciato l'iniziativa prima delle feste natalizie,mentre nelle città o nei territori, scelti dallevarie Regioni come simbolo della campagna,saranno organizzati dei presidi informativi,iniziative d'impatto e distribuiti volantini persensibilizzare clienti e consumatori. A Roma,dal 9 aprile, in occasione della prima tappadella campagna La Festa non si vende, èstata lanciata la Ricaricult, Io di domenica miricarico di cultura, una card di adesione all'i-niziativa che sarà distribuita gratuitamente eche darà la possibilità di avere sconti e age-

volazioni per eventi culturali legati alla retedell'Arci Roma. Nelle prossime settimane laFilcams Cgil Roma Lazio organizzerà alcunegiornate promozionali, durante le quali distri-buirà gratuitamente circa 2000 Ricaricult aiconsumatori che aderiranno alla campagna.I possessori di Ricaricult potranno accederea prezzo scontato in alcuni teatri e musei delcircuito convenzionato con l'Arci Roma (l'e-lenco delle strutture convenzionate è visiona-bile sul sito della Filcams nazionale www.fil-calms.cgil.it). I possessori di Ricaricult che sipresenteranno presso le quattro sedi dell'ArciRoma potranno ritirare, sempre gratuitamen-te, la tessera Arci che dà la possibilità diaccedere a tutti i circoli di Roma. Info: [email protected]

10incircolo

arcireport

L’Arci Roma promuove la campagna della Filcams Cgil ‘La festa non si vende’

È on line il sito di Arci Basilicata, con news dai circoli e dal comitatoregionale, il collegamento al canaleyoutube, la sezione per scaricare

Arcireport e Arcivox su cui lasciare ipropri commenti: www.arcibasilicata.it

NUOVO SITO ON LINE

notizieflash

L’Arci festeggia conPasquette partigianePasquette partigiane organizzate dai circoliin tutta Italia, per commemorare la Resi-stenza e per festeggiare insieme con unatradizionale scampagnata. Presso il Parco del Gran Bosco di Sal-bertrand (Torino), l’Arci Artemuda organizzaper la giornata del 25 aprile un picnic con lamusica dei Parenaperde e lo spettacoloteatrale Vita per vita. Unità mica tanto. A Carmagnola il circolo Arci Margot pro-muove il flash mob Suoniamogliela al sin-daco! in segno di protesta verso l’interpel-lanza decisa dal sindaco che si rifiuta di fareseguire Bella Ciao, come avveniva tradi-zionalmente ogni anno in occasione dellaGiornata della Liberazione. Nei tre giornisuccessivi, approfondimento, teatro e musi-ca con I valori della Resistenza, ieri e oggi.Al Cinema Vekkio di Corneliano d’Albatorna il Festival della Liberazione in cui siesibiranno diversi dj, tra cui i DotOn e BlùsKAYA. A partire dalle 12.30 nel parchettoin via Volta a Grizzo di Montereale Valcel-lina il circolo Tina Merlin promuove Un fioreper il partigiano, pranzo con musica dalvivo, racconti e testimonianze della Resi-stenza con deposizione di un fiore.

Il 27 aprile sulla scalinata del Campidoglioper ribadire che il welfare non è un lussoLa piattaforma Roma social pride, di cui faparte Arci Solidarietà onlus, organizza il 27aprile alle 10.30 presso la scalinata delCampidoglio Il welfare non è un lusso! mobi-litazione nazionale per chiedere la qualitàdei servizi, la dignità degli operatori e delleoperatrici sociali e i diritti di cittadinanza. «Proprio nel momento in cui i cittadinidovrebbero poter contare sulle istituzioni,per superare le gravi difficoltà provocatedalla crisi economica - denunciano gli orga-nizzatori - lo Stato batte in ritirata, lasciacompletamente sole le persone e le famiglie,con l’incredibile riduzione delle risorse dei

fondi nazionali per le politiche sociali: lerisorse passerebbero dai 2 miliardi e 527milioni del 2008 ai poco più di 545 milioniprevisti nel 2011». Una riduzione quasidell’80%, che influisce proprio sulle sceltedei più deboli: per questo «è necessario tor-nare a investire sulle politiche sociali e di cit-tadinanza per raggiungere obiettivi dicoesione sociale, di sicurezza, salute, di pro-mozione della legalità e della qualità dellavita dei cittadini. Le politiche sociali non pos-sono essere marginali. è necessario unmodello di welfare che garantisca bisognidelle persone come diritti costituzionali».

arci

n. 15 19 aprile 2011

È partita il 16 aprile e proseguirà fino al 28maggio InCANTI diVINI 2011, secondaedizione della rassegna enomusicaled’autore promossa dal circolo Arci OmarMoheissi di Lecce e dal Comune diGuagnano. Nel suggestivo scenario del Museo delNegroamaro a Guagnano saranno pro-mossi sei appuntamenti, in cui i ‘viaggiato-ri’ saranno accompagnati lungo il percorso

da cantautori del calibro di RobertoAngelini, Valentina Lupi, Giuseppe Righini,Jang Senato, Denise e Virginiana Milleraffiancati dagli apprezzati vini delle canti-ne delle terre del negroamaro. Prossimoappuntamento il 30 aprile con ValentinaLupi, che presenterà Atto terzo; in abbina-mento con le note dell’artista i vini dellecantine Emera e Cooperativa Salice.Info: omarmoheissi.noblogs.org

Musica e gusto con InCANTI diVINI 2011

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I l 4 Aprile 1981 nasceva a Napoli, anchegrazie alla tenacia di Carlo Pagliarini,l'Arciragazzi, associazione di bambini,

ragazzi e adulti, laica ed educativa. Arciragazzi sintetizzava le migliori idee dipartecipazione, cittadinanza attiva e prota-gonismo giovanile emerse negli anni '70 e ildifficile cammino dell'associazionismo laicoitaliano dal dopoguerra in poi. Arciragazzi nasce come una scommessa,ed è tuttora un laboratorio associativo cheha trovato nella Convenzione Onu dei Dirittidell'Infanzia e dell'Adolescenza, nello svilup-po delle politiche giovanili e nella promozio-ne della partecipazione alla vita della comu-nità, i suoi approdi più significativi. In questoviaggio lungo trent'anni abbiamo visto la rea-lizzazione di tanti progetti, come L'associa-zione dei ragazzi e delle ragazze, Albero aelica, Salam i ragazzi dell'olivo, Progettobambino urbano, Pedagogia del desiderio,La Città in tasca, La progettazione parteci-pata con i ragazzi e le ragazze, Diritti al rove-scio, Riprendiamoci la città, Il gioco per gio-care, Il diritto di avere diritti, I consigli comu-nali dei ragazzi e delle ragazze. E tanti altricontinueremo a portarne avanti.

In questi trent'anni molti amici Italiani e stra-nieri ci hanno accompagnato in questo per-corso, spesso elaborando o lottando connoi nel proporre alternative che migliorasse-ro la vita dei ragazzi e delle ragazze. In que-sti anni possiamo dire di aver contribuito almiglioramento delle condizioni dell'infanzianel nostro paese, non solo attraverso la dif-fusione di una 'cultura dell'infanzia e dell'a-dolescenza', ma anche promuovendo esostenendo molte proposte di legge. Primafra tutte la legge 176 del 1991 con la qualela Convenzione Onu dei diritti dei bambiniviene ratificata dal nostro paese, dichiaran-do così i ragazzi e le ragazze 'soggetti didiritto'. Non meno importanti sono state lalegge finanziaria 216 /91 che prevedevainvestimenti sui ragazzi a rischio e, la 285che ha attivato un cambio di tendenza nelnostro paese, investendo in attività speri-mentali di 'partecipazione' da parte deiragazzi e delle ragazze. Infine arriva la legge451 del 1997 che definisce tutta l'organizza-zione istituzionale e che si occupa d'infanzia.Partendo dalla Commissione Bicameralefino all'Osservatorio nazionale e al Centrodocumentazione, e definendo anche la

necessità e i tempi di un Piano Nazionalesull'infanzia e sull'adolescenza. In tutti questianni abbiamo partecipato e attivato reti, chenon hanno avuto solo la funzione di stimo-lare la politica a legiferare, ma hanno ancheattivato momenti di verifica e di monitoraggiosulla applicazione della Convenzione Onudei Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza.Sono stati trent'anni di sperimentazioni, pro-poste, idee, lotte, accanto ai ragazzi e allaragazze, centinaia di migliaia di ragazzi eragazze che abbiamo visto crescere in asso-ciazione e con l'associazione. Per questo, atutti coloro che con noi ogni giorno portanoavanti il loro lavoro dal nord al sud dell'Italianei circoli territoriali Arciragazzi e non solo,dedichiamo questi 30 anni meravigliosi.Info: [email protected]

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Arciragazzi in campo da trent’anni con proposte,sperimentazioni e lotte accanto ai più giovani

Hanno collaborato a questo numeroEgidia Beretta Arrigoni, Anna Bucca, Giusy Colmo,Moira D’Amelio, Lino D’Andrea, Maura BuraliD’Arezzo, Silvia De Silvestri, Claudio Graziano,Tiziana La Torre, Filippo Miraglia, Lorenzo Parlati,Isabella Pomi, Alfredo Simone, Lorenzo Siviero, Silvia Stilli

In redazioneAndreina Albano, Maria Ortensia Ferrara, Carlo Testini

Direttore responsabileEmanuele Patti

Direttore editorialePaolo Beni

Impaginazione e graficaClaudia Ranzani

Progetto graficoSectio - RomaCristina Addonizio

EditoreAssociazione Arci

RedazioneRoma, via dei Monti di Pietralata n.16

Registrazione Tribunale di Roman. 13/2005 del 24 gennaio 2005

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n. 15 19 aprile 2011

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Comunità filippina in ItaliaROMA - Da oltre 40 anni in Italia lavoranocome bandati, colf o babysitter e sono laquarta comunità di immigrati presenti nelnostro Paese.Si tratta della comunità filippina,a cui il Cisp-Sviluppo dei popoli, il FilippinoWomen's Council e Atikha hanno dedicato ilprogetto Massimizzare i benefici e minimizza-re i costi sociali della migrazione nelleFilippine, finanziato dalla Joint migration anddevelopment initiative, di cui sono stati pre-sentati i risultati in un convegno presso laProvincia di Roma. Il progetto è il frutto diquasi 18 mesi di attività in cui Italia Fwc eCisp hanno sperimentato pratiche di orienta-mento e sensibilizzazione e svolto seminari dialfabetizzazione.

Indagine NagaMILANO - Pubblicati i dati dell'indagine Ladoppia malattia, condotta dai medici delNaga: l'erogazione del codice Stp (Stranierotemporaneamente presente) avviene inmaniera arbitraria, con modalità disomoge-nee tra le varie strutture ospedaliere; uno deiprincipali ostacoli all'erogazione del Stp è lamancanza di un iter chiaro e uniforme in tuttala Regione. L’associazione ha anche presen-tato tre proposte che se applicate potrebbero

migliorare la situazione vigente.

Alloggi a madri straniereBOLOGNA - Dieci alloggi per 11 madri stra-niere con bambini, ma prive di un compagnoo di una famiglia e titolari di protezione inter-nazionale. Sono messi a disposizione dal pro-getto Petra, Percorsi in transizione verso l’au-tonomia, dell’associazione Xenia. Tante leassociazioni coinvolte nel progetto che puntaal potenziamento degli alloggi di transizione,preposti per le categorie deboli a rischio diesclusione sociale. Gli alloggi sono statimessi a disposizione dal Comune di Bolognae il progetto ha ottenuto un finanziamento ini-ziale del Fondo europeo per i rifugiati.

Abrogare leggi sui migrantiMILANO - Abrogazione delle leggi contro imigranti, dalla Bossi-Fini al pacchetto sicurez-za, e chiusura del Centro di prima accoglien-za di viale Elmas a Cagliari, dove sono ospi-tati 700 profughi. Sono le richieste dell'Os-servatorio per la tutela delle libertà e contro lerepressioni, che invoca una politica di gestio-ne dei flussi migratori meno militare e piùrispettosa dei diritti umani e condanna i gover-ni europei come responsabili della morte deiprofughi naufragati nei giorni scorsi.

e-mail:im

migrazione@

arci.it

Cittadini come noi

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arcireportarciPubblichiamo il primo dei cinque manifesti realizzati per la campagna istituzionale dell’Arci