Architettura

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Pagina 768 Versatilità del materiale acciaio L’acciaio è un materiale versatile di grande espressività che mostra tutte le sue poten- zialità soprattutto nelle strutture con grandi luci. Della sua eccezionale resistenza a tra- zione si avvale anche il nuovo ponte sulla Senna a Parigi: due nastri curvilinei che si intersecano vicendevolmente offrendo al passante una particolare esperienza spazia- le e diverse possibilità di attraversamento. La superficie ondulata è contemporanea- mente uno spazio urbano di grande qualità. A rappresentare l’altro volto dell’acciaio: la piccola casa di vacanze sulla costa austra- liana, disegnata da Sean Godsell con una sottile pelle di metallo ossidato. Nel Brand Center Adidas progettato da Querkraft, l’ampia superficie funzionalmente ottimizzata è coperta da una struttura por- tante esile e lineare mentre nel BMW Welt l’acciaio è impiegato al massimo delle sue capacità per realizzare le stravaganti sugge- stioni formali dell’architetto. In questo caso il committente non ha badato a spese ed ha coinvolto i migliori specialisti, lo stesso è accaduto anche per l’edificio della CCTV di Rem Koolhaas a Pechino. Do- minique Perrault invece non usa il metallo solo per costruire, ma anche per avvolgere i suoi volumi. Christian Schittich Pagina 770 Pelle invece di scheletro? Dall’ossatura in ferro all’involucro in acciaio Frank Kaltenbach “L’idea spericolata di un’ossatura di ferro… che dovrebbe generare un nuovo stile archi- tettonico ha già sedotto diversi architetti di talento”. Quello che Gottfied Semper presagiva nel 1863 si è, in realtà avverato fino ai nostri giorni, non una volta soltanto, ma in diverse occasioni: l’acciaio, evoluzione del ferro, è stato un importante input per nuove correnti architettoniche. Se oggi innovative facciate di acciaio trovano ampio consenso anche per le finiture ossidate, a suo tempo, all’edifi- cio pioniere di questa tendenza, il Bethnal Green Museum (1856) primo fabbricato do- ve la facciata lasciava a vista un profilo dop- pio T, si attribuì il soprannome di “serbatoio dell’acqua” e successivamente il volume fu rivestito in pietra. L’architettura di ferro e il Moderno La ghisa, per l’elevata stabilità a compres- sione, è il materiale ideale per realizzare pi- lastri snelli. La fragilità dovuta all’elevato contenuto di carbonio la rende poco resi- stente a sollecitazioni di trazione e flessione. Il materiale più resistente alla sollecitazione di trazione è il ferro sottoposto a fucinatura tramite il processo di lavorazione a maglio. A partire dal 1784 si inizia invece a parlare di acciaio: Henry Cort lavora il metallo liquido fino a far disossidare il carbonio e ottiene un acciaio di particolare elasticità, sollecitabile anche a flessione. La realizzazione della Tour Eiffel nel 1889 incrementa il consenso pubbli- co nei confronti delle strutture in acciaio e fer- ro anche per gli edifici a destinazione rappre- sentativa. Se da un lato, lo Jugend Stil dimostra di apprezzare la formabilità del fer- ro, il Movimento Moderno prende in conside- razione la ridotta sezione del profilo d’acciaio. L’acciaio consente a Le Corbusier di lavora- re con un reticolo strutturale continuo e di giocare con la scansione libera della faccia- ta e le finestre a nastro orizzontali. Nel 1927, 8 dei 21 edifici costruiti nella Siedlung di Weissenhof vengono realizzati con scheletro metallico. Molti progetti del Movimento Mo- derno denunciano l’esigenza di dare ad un mondo industrializzato una forma industria- lizzata, una sovrastruttura teorica come ele- mento a caratterizzazione formale. Hightech Per l’apoteosi di una conclamata estetica della macchina si dovrà aspettare l’architet- tura Hightech che sorge nell’euforia del pri- mo sbarco sulla luna; al volgere degli anni 60, in un primo momento, solo nella fantasia del gruppo di architetti britannici Archigram. I fabbricati eretti su gambe di acciaio impa- ravano a stare in piedi nel vero senso della parola: Walking City è una città mobile. Anteporre un’ossatura di acciaio all’esterno dell’involucro significava stabilire la supre- mazia della struttura sulla pelle, la cui pro- porzione compositiva aveva dominato il di- battito architettonico sin dal Rinascimento. I critici chiamarono in causa anche le analo- gie con il corpo umano: “In sostanza, le os- sa sono nascoste dalla pelle, per questo è necessario nascondere la struttura dietro l’involucro edilizio”. Se nel gotico, per realizzare le ampie super- fici vetrate colorate il contrafforte in pietra (unico materiale da costruzione disponibile) si trovava all’esterno, nell’architettura High- tech, al contrario, il tema era dato principal- mente dalla disposizione ricercata della struttura all’esterno. Invece dei profili standard solitamente utiliz- zati nelle costruzioni industriali, progettisti del calibro di Grimshaw, Norman Foster e Renzo Piano portano architetti e pubblico verso una nuova consapevolezza del mate- riale. Agli elementi colati di forma organica, come i pendoli snodati del Centre Pompi- dou, si contrappongono le sottili controven- tature e le travi reticolari vuote della copertu- ra. In questo modo tutte le forze in campo (compressione, trazione, flessione e torsio- ne) assumono un’evidenza formale. Raramente un altro materiale riesce ad evi- denziare in maniera così chiara il flusso del- le forze. Alcuni progetti, come quello di Wa- terloo Station a Londra, non giocano solo con le forze ma anche con il tema del na- scondere ed esibire la struttura portante. L’asimmetria della curva di sollecitazione in trazione e in compressione consente la rea- 1 Traduzioni in italiano Inserto ampliato in italiano 2007 ¥ 7/8 Discussioni – Rivista di architettura Testo in italiano 2007 ¥ 7/8 ·Costruire con l’Acciaio Traduzione: Architetto Rossella Letizia Mombelli E-Mail: [email protected] Potete trovare unʼanteprima con immagine di tutti progetti cliccando su: http://www.detail.de/Archiv/De/HoleHeft/197/ErgebnisHeft

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Pagina 768Versatilità del materiale acciaio

L’acciaio è un materiale versatile di grande espressività che mostra tutte le sue poten-zialità soprattutto nelle strutture con grandi luci. Della sua eccezionale resistenza a tra-zione si avvale anche il nuovo ponte sulla Senna a Parigi: due nastri curvilinei che si intersecano vicendevolmente offrendo al passante una particolare esperienza spazia-le e diverse possibilità di attraversamento. La superficie ondulata è contemporanea-mente uno spazio urbano di grande qualità. A rappresentare l’altro volto dell’acciaio: la piccola casa di vacanze sulla costa austra-liana, disegnata da Sean Godsell con una sottile pelle di metallo ossidato. Nel Brand Center Adidas progettato da Querkraft, l’ampia superficie funzionalmente ottimizzata è coperta da una struttura por-tante esile e lineare mentre nel BMW Welt l’acciaio è impiegato al massimo delle sue capacità per realizzare le stravaganti sugge-stioni formali dell’architetto. In questo caso il committente non ha badato a spese ed ha coinvolto i migliori specialisti, lo stesso è accaduto anche per l’edificio della CCTV di Rem Koolhaas a Pechino. Do-minique Perrault invece non usa il metallo solo per costruire, ma anche per avvolgere i suoi volumi.Christian Schittich

Pagina 770Pelle invece di scheletro? Dall’ossatura in ferro all’involucro in acciaioFrank Kaltenbach“L’idea spericolata di un’ossatura di ferro…che dovrebbe generare un nuovo stile archi-tettonico ha già sedotto diversi architetti di talento”.Quello che Gottfied Semper presagiva nel 1863 si è, in realtà avverato fino ai nostri giorni, non una volta soltanto, ma in diverse occasioni: l’acciaio, evoluzione del ferro, è stato un importante input per nuove correnti architettoniche. Se oggi innovative facciate

di acciaio trovano ampio consenso anche per le finiture ossidate, a suo tempo, all’edifi-cio pioniere di questa tendenza, il Bethnal Green Museum (1856) primo fabbricato do-ve la facciata lasciava a vista un profilo dop-pio T, si attribuì il soprannome di “serbatoio dell’acqua” e successivamente il volume fu rivestito in pietra.

L’architettura di ferro e il ModernoLa ghisa, per l’elevata stabilità a compres-sione, è il materiale ideale per realizzare pi-lastri snelli. La fragilità dovuta all’elevato contenuto di carbonio la rende poco resi-stente a sollecitazioni di trazione e flessione. Il materiale più resistente alla sollecitazione di trazione è il ferro sottoposto a fucinatura tramite il processo di lavorazione a maglio. A partire dal 1784 si inizia invece a parlare di acciaio: Henry Cort lavora il metallo liquido fino a far disossidare il carbonio e ottiene un acciaio di particolare elasticità, sollecitabile anche a flessione. La realizzazione della Tour Eiffel nel 1889 incrementa il consenso pubbli-co nei confronti delle strutture in acciaio e fer-ro anche per gli edifici a destinazione rappre-sentativa. Se da un lato, lo Jugend Stil dimostra di apprezzare la formabilità del fer-ro, il Movimento Moderno prende in conside-razione la ridotta sezione del profilo d’acciaio.L’acciaio consente a Le Corbusier di lavora-re con un reticolo strutturale continuo e di giocare con la scansione libera della faccia-ta e le finestre a nastro orizzontali. Nel 1927, 8 dei 21 edifici costruiti nella Siedlung di Weissenhof vengono realizzati con scheletro metallico. Molti progetti del Movimento Mo-derno denunciano l’esigenza di dare ad un mondo industrializzato una forma industria-

lizzata, una sovrastruttura teorica come ele-mento a caratterizzazione formale.

HightechPer l’apoteosi di una conclamata estetica della macchina si dovrà aspettare l’architet-tura Hightech che sorge nell’euforia del pri-mo sbarco sulla luna; al volgere degli anni 60, in un primo momento, solo nella fantasia del gruppo di architetti britannici Archigram. I fabbricati eretti su gambe di acciaio impa-ravano a stare in piedi nel vero senso della parola: Walking City è una città mobile.Anteporre un’ossatura di acciaio all’esterno dell’involucro significava stabilire la supre-mazia della struttura sulla pelle, la cui pro-porzione compositiva aveva dominato il di-battito architettonico sin dal Rinascimento. I critici chiamarono in causa anche le analo-gie con il corpo umano: “In sostanza, le os-sa sono nascoste dalla pelle, per questo è necessario nascondere la struttura dietro l’involucro edilizio”. Se nel gotico, per realizzare le ampie super-fici vetrate colorate il contrafforte in pietra (unico materiale da costruzione disponibile) si trovava all’esterno, nell’architettura High-tech, al contrario, il tema era dato principal-mente dalla disposizione ricercata della struttura all’esterno.Invece dei profili standard solitamente utiliz-zati nelle costruzioni industriali, progettisti del calibro di Grimshaw, Norman Foster e Renzo Piano portano architetti e pubblico verso una nuova consapevolezza del mate-riale. Agli elementi colati di forma organica, come i pendoli snodati del Centre Pompi-dou, si contrappongono le sottili controven-tature e le travi reticolari vuote della copertu-ra. In questo modo tutte le forze in campo (compressione, trazione, flessione e torsio-ne) assumono un’evidenza formale. Raramente un altro materiale riesce ad evi-denziare in maniera così chiara il flusso del-le forze. Alcuni progetti, come quello di Wa-terloo Station a Londra, non giocano solo con le forze ma anche con il tema del na-scondere ed esibire la struttura portante. L’asimmetria della curva di sollecitazione in trazione e in compressione consente la rea-

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Discussioni

∂ – Rivista di architettura Testo in italiano 2007 ¥ 7/8 ·Costruire con l’Acciaio Traduzione: Architetto Rossella Letizia Mombelli E-Mail: [email protected]

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lizzazione di entrambi i temi progettuali. L’ar-co compresso si trova all’esterno e attraver-sa la pelle di vetro in corrispondenza dell’inversione del momento, trasformandosi in un arco teso all’interno della costruzione. Lo stesso principio è stato applicato nel 2006 da Meinhard von Gerkan e Jörg Schlaich nella Stazione Centrale di Berlino con l’obbiettivo però di smaterializzare la struttura utilizzando solo profili esili e snelli (vd. Detail 12/2004).

SupermodernismoL’acciaio “permette” la comparsa di un ulte-riore stile architettonico definito in maniera astratta dal termine “Supermodernismo” che Hans Ibelings nel libro “Architecture in the Age of Globalisation” (1998) riprende sulla base delle analisi sociologiche di Marc Augé. Il tema dell’ “atopia” negli spazi di transizione del nostro tempo, così come li descrive Augé, trovano riscontro nell’archi-tettura di Rem Koolhaas. Il contesto non ha un ruolo, l’astrazione sostituisce il contenuto di simboli. La forma generale domina sul particolare. La relazione fra gradi di com-plessità tra corpo architettonico e struttura si spostano: nel Moderno il corpo di fabbrica lineare di calibrate proporzioni trova corri-spondenza della continuità formale dei parti-colari lineari. Gli eleganti corpi di fabbrica dell’architettura Hightech trovano soluzione in strutture di spaziale complessità. Ad ogni funzione (portare, irrigidire, tamponare o schermare dal sole) corrisponde una parti-colare substruttura. Molti dei progetti di Rem Koolhaas, Kaas Oosterhuis, Ben van Berkel o Herzog & de Meuron vanno in direzione contraria. Si incrementa la complessità, il corpo di fabbrica assume forme prismatiche o curve. La struttura costruttiva e il particola-re architettonico si riducono sino ad autodis-solversi, l’esilità della pelle è enfatizzata ad elemento integrale di onnipotenza senza as-sumere efficacia nel profondo dello spazio.

Pilastri- esterni, interni o integrati nella facciataA metà del XVIII secolo, l’esigenza di risol-vere i problemi della prevenzione incendi nelle strutture lignee nelle filande inglesi pro-mosse definitivamente lo sviluppo delle fac-ciate di acciaio. L’invenzione di una fonte di approvvigionamento energetico centralizza-ta, con una macchina a vapore o con una centrale idroelettrica, generò una nuova tipo-logia di fabbricato: la fabbrica di ampia su-perficie con una disposizione planimetrica altamente flessibile. Nel primo esempio appli-cativo di struttura in ghisa stabile al fuoco, costruito a Calico Mill nel 1793, le travi era-no ancora in legno. Nel primo edificio con scheletro completamente in ferro (1797), il Castle Forgate Flax Mill a Shrewsbury, le pa-reti esterne in pietra erano parte del sistema strutturale che irrigidiva l’edificio. Paxton, nel Palazzo di Cristallo dell’Esposizione Mondiale (1851), per conservare inalterata la dimensio-ne standardizzata dei tramezzi mantenne co-

stante a tutti i livelli il diametro esterno dei pi-lastri, indipendentemente dalle sollecitazioni. Egli risolse in modo invisibile l’adeguamento alle diverse situazioni di carico agendo sullo spessore delle pareti dei montanti, come si fa ancora oggi nei sistemi industrializzati. La giunzione rigida del pilastro alla trave, e quindi al telaio, consente l’affermarsi di una decisiva innovazione: il profilo Å che va a sostituire il pilastro di sezione circolare soli-tamente utilizzato nelle costruzioni.

Ogni stile architettonico sente la necessità di ripensare la forma del pilastro. I montanti di sezione rettangolare o circolare di Le Corbu-sier mettono in luce il carattere standardiz-zato del prodotto, ma dal punto di vista este-tico non costituiscono sempre la soluzione migliore. Nel 1929 Mies van der Rohe mostra maggior eleganza nel padiglione di Barcellona utiliz-zando i pilastri in acciaio inossidabile lucidi a sezione cruciforme. Nella Neue National-galerie di Berlino escogita una soluzione al-quanto raffinata saldando quattro profili T a formare un pilastro, le cui flange di 30 mm di spessore si rastremano verso l’alto in manie-ra quasi impercettibile da 320 a 290 mm. Egli reinterpreta in modo molto moderno le antiche colonne greche. Ben van Berkel rea-lizza i pilastri compositi di acciaio su due li-velli lungo la facciata del nuovo Museo della Mercedes con dei profili scatolari.

Pareti di acciaio: tecnologia costruttiva navaleSecondo Semper, il ferro rappresentava un mezzo pratico per risolvere problemi costrut-tivi e per dare maggior lustro ad edifici clas-sicisti con nuove ardite luci. Ma questo non rappresentava ancora un motivo sufficiente per lasciare esternamente a vista le strutture metalliche degli edifici rappresentativi. L’uni-ca situazione in cui Semper ammetteva l’uso del metallo in facciata era il rivestimento in lamiera. Uno dei rari edifici completamente di acciaio conservatisi fino ai nostri giorni, un’abitazio-ne pilota – che nel frattempo è stata oggetto di un massiccio restauro- sita ai margini del-la Siedlung Törten a Dessau, è stata realiz-zata nel 1926 da Georg Muche e Richard Paulick sul concetto di una casa che cre-scesse insieme alla famiglia. L’idea non fu però concretizzabile a causa del costo proi-bitivo di uno speciale profilo troppo oneroso per un solo edificio. La struttura realizzata si basa su un principio di prefabbricazione ideato da un produttore di casseforti di Lipsia. I profili ad Å furono incastrati nelle fondamenta ad intervalli di 1,5 metri e su questi, con l’ausilio di una speciale morsettiera, furono fissate le lastre di acciaio di 3 mm di spessore che formano la parete esterna. Il rivestimento interno era costituito da tavole di scorie di gesso. L’iso-lamento era garantito da un’intercapedine d’aria e da lastre di torba.Attualmente la ricerca sperimentale nel cam-

po delle case in acciaio è condotta dal gruppo giapponese di architetti SANAA che, per esempio, sviluppa la “casa nel pruneto” con un involucro monostrato in lamiera di acciaio da 16 mm verniciata di bianco: a parte i WC non ci sono porte. Nell’ospedale universitario progettato da Bétrix & Consola-scio a Berna l’uso di una facciata in lastre portanti di acciaio non solo conferisce al-l’esterno un carattere particolare che impe-disce di decifrare i livelli dalla composizione di vuoti e pieni; le esili nervature di acciaio consentono una distribuzione a scacchiera delle finestre; ne risulta che ogni camera in-vece della finestra a nastro possiede apertu-re che consentono la vista dal letto ma an-che a livello del pavimento verso la strada.

Griglia ortogonale continuaLe tecniche informatiche permettono attual-mente di costruire in modo esatto anche for-me fluide in grigliato di acciaio suggerendo esili involucri di facciata come nel caso della vinoteca di Zaha Hadid nella cittadina spa-gnola di Haro. L’espressione “forme fluide di acciaio” possiede un’accezione negativa in quanto sembrerebbe a venire a mancare il requisito della rigidità. Nel 1905 la facciata dell’edificio per uffici del quotidiano “Le Pari-sien Libéré” in Rue Réaumur a Parigi è la prima a non utilizzare elementi di ferro for-giato o colato bensì è composta di profili la-minati curvati prodotti tramite pudellaggio. Attualmente le curve non vengono più pro-dotte tramite termodeformazione bensì tra-mite un taglio al laser computerizzato. La forma curva delle lamiere conferisce un’or-ganica continuità spaziale dove l’annulla-mento delle superfici di separazione a pavi-mento e a soffitto diventa l’obbiettivo primario della composizione.

Triangolazione del quadrato?Le griglie triangolari e romboidali offrono una libertà ancora maggiore. Nel progetto della Sinagoga di Monaco di Baviera per il commit-tente era prioritario realizzare un involucro che ricordasse i primi templi giudaici, vale a dire le tende trasportabili che gli architetti hanno reinterpretato nella struttura reticolare diagonale profonda 60 cm composta di la-miera. Una rete di acciaio inox traslucida di color oro riveste esternamente la struttura sot-tolineando l’associazione simbolica alla tenda.Anche la recente tendenza a sostituire la tra-dizionale Courtain-wall di montanti, traversi e irrigidimenti diagonali con una struttura reti-colare più omogenea possibile composta da un unico modulo di base si era evidenziata agli albori delle strutture in ferro: per esem-pio nella facciata della Fabbrica di cioccola-ta Menier (1872) composta da uno scheletro in ferro battuto a vista, con pilastri e diago-nali che rendono l’effetto formale di un reti-colo trapezoidale. Gli atri vetrati del Supermodernismo trovano origine nella struttura della Crystal Cathedral di Philip Johnson (1980) a Los Angeles: una

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cattedrale quasi completamente trasparente con 3000 posti a sedere.L’incremento della complessità dell’edificio determina la tecnicizzazione dei molteplici strati che compongono la facciata pur man-tenendo la massima semplicità formale; co-me nei progetti d’involucro della Seattle Li-brary o nella pelle pieghettata di acciaio e vetro applicata al volume massivo del Ma-riinsky-Theater. Nel Flagshipstore progettato a Tokyo da Herzog & de Meuron per Prada, la struttura trapezoidale della facciata e la struttura portante dell’edificio sono concen-trate in un unico elemento edile. Che le geometrie triangolari e romboidali permet-tessero di realizzare non solo superfici piane ma anche corrugate, lo aveva dimostrato Bruno Taut nel 1914 con la cupola della sua Glashaus.

Lamiera di acciaio come superficieL’acciaio non viene utilizzato esclusivamente per gli elementi portanti. Gli architetti conoscono già la possibilità di inserire nel progetto lastre di acciaio quasi senza fughe e stabili al punto da non richiedere una sub-struttura di irrigidimento. Nel trattamento del-la superficie si evidenziano invece due tec-nologie contrapposte: da un lato lastre di acciaio inossidabile lucidate a specchio e applicate in facciata come nella fabbrica di Dominique Perrault, dall’altro la tendenza a lasciare che le lastre senza finitura seguano il processo di ossidazione, come fa Stäuble Architekten nel fronte del centro di cultura di Solothurn. Anche nel caso delle facciate in acciaio emerge un nuovo trend ornamentale: nel volume realizzato su un bunker di Ben van Berkel, la struttura di superfici triangola-ri, che ricorda la storica chiodatura, sottoli-nea la triangolazione della facciata priva di fughe realizzata in acciaio inossidabile. Nel-la corte interna del “Forum” di Barcellona di Herzog & de Meuron si esprime un raffinato gioco tra superficie lucida a specchio ed estetica del materiale poroso.

Da un lato va sviluppandosi la tendenza ver-so una pelle geometrica in grado di fare qualsiasi cosa, dall’altro cresce la tendenza verso l’“Ossature à sec” ortogonale – lo “scheletro”, con una chiara separazione di funzioni tra pelle e struttura portante. In en-trambi i casi la quantità di materiale va co-stantemente riducendosi poiché l’acciaio è diventato una delle materie prime più richie-ste al mondo.

Pagina 776“L’acciaio è un materiale di particolare in-telligenza” Intervista con Dominique PerraultDominique Perrault è diventato famoso rea-lizzando grandi progetti come il velodromo e lo stadio natatorio di Berlino. Nel 1995, nel progetto per la Biblioteca Nazionale di Parigi, per primo ha introdotto ad ampia

scala in architettura una rete di acciaio inos-sidabile con funzione di filtro. Da quel mo-mento queste quinte morbide di acciaio so-no diventate un segno distintivo della sua architettura. Nel 2004 ha vinto il concorso in-ternazionale per il nuovo Mariinsky Theater a S.Pietroburgo con un progetto spettacolare e ora ha lasciato di sua spontanea volontà l’incarico.

Detail: Per quale motivo nel progetto del nuo-vo Mariinsky Theater si è distanziato dalla geo-metria di chiara e lineare interpretazione che fi-no ad ora aveva distinto i suoi progetti?Dominique Perrault: Il progetto consta di due elementi: il teatro con un’ampia sala per 2000 spettatori e una sala minore per 350 persone con relativi spazi accessori. La struttura massiva ha una rigida geometria e simmetria definite da parametri funzionali ed acustici. Sopra le aree funzionali si distende un velo dorato come un vestito. Tra la rigida geometria degli spazi funzionali e l’involucro trasparente si sviluppa un paesaggio di sca-le, balconate, caffetterie.

Detail: Da dove deriva la scelta di questo ve-stito dorato?Dominique Perrault: L’ispirazione deriva dalla cupola dorata di S.Pietroburgo. La struttura è composta di profili di acciaio rivestiti verso gli spazi interni con lastre di cartongesso color oro, esternamente con alluminio dorato.

Detail: Il progetto ha ricevuto un’ovazione di consensi sia a S.Pietroburgo che sulla scena internazionale. Per quale motivo, allora si è sciolto il contratto?Dominique Perrault: Il nostro committente, lo Stato Russo, dopo tre anni di intenso lavoro di progettazione ci ha reso noto tramite il Mi-nistero della Cultura, con comunicazione scritta, che lo studio non partecipava più al progetto.

Detail: Si tratta di un’interruzione di contratto da parte del committente, non è vero?Dominique Perrault: Un committente può di-re, non mi piace più il progetto oppure è ri-sultato molto più caro di quanto previsto, quindi licenziamo l’architetto. Per noi è un fatto deplorevole, ma è legale. Qui il commit-tente ha detto: portiamo il progetto a compi-mento, ma senza l’architetto.

Detail: Fino a che punto si è spinta la proget-tazione?

Dominique Perrault: Abbiamo chiuso la fase di progettazione definitiva e volevamo inizia-re con la fase esecutiva. I particolari costrut-tivi standard erano già stati definiti. L’organo superiore di controllo tecnico ha sostenuto che la nostra progettazione non ottemperas-se alle normative edilizie locali. Anche se questo non rispecchia la realtà, se ne sareb-be potuto discutere. Se l’edificio deve esse-re portato al termine senza lo studio e qual-cosa andrà storto, saremo noi i capri espiatori.

Detail: Sarebbe possibile secondo Lei che un pool di ingegneri porti a compimento la strut-tura?Dominique Perrault: Ai russi non è chiaro che si tratta di un edificio complesso. Pensano che se si sa costruire una centrale del gas, ci si riesce a destreggiare anche nella realiz-zazione di un teatro d’opera. Siamo d’accor-do nel rielaborare il concetto, nel risparmiare sui costi o in certo qual modo nel ridurre gli spazi, ma non è possibile eliminare sempli-cemente una parte della sala maggiore. L’acustica non funzionerebbe più. Quando, per incompetenza, la struttura portante viene sovradimensionata fino al raddoppio o lo spazio continuo del foyer è frazionato per creare i comparti antincendio, l’idea iniziale del progetto si perde. Abbiamo lavorato in collaborazione con lo studio di progettazione acustica che conta i migliori specialisti al mondo in fatto di sale da concerto. Senza le conoscenze pragmatiche, la coordinazione e la progettazione formale dei nostri architetti l’edificio non avrà nulla a che vedere con il progetto preliminare vincitore del concorso.

Detail: Quali pensa siano state le motivazioni?Dominique Perrault: Da un lato, non abbia-mo mai avuto un partner di riferimento che fosse tecnicamente competente e che af-fiancasse il committente. Il progetto è la pri-ma opera pubblica che viene costruita da 70 anni a questa parte. I russi hanno fondato società di sviluppo sia russe sia internazio-nali come è lecito fare in altri paesi in un cer-to tipo di progetti.I burocrati sono molto esigenti per quanto concerne nuove soluzioni o diverse interpre-tazioni dei regolamenti edilizi locali spesso in parte obsoleti. La corruzione esiste ma c’è anche in Cina o in Europa. Come architetto mi interessa molto la qualità della mia archi-tettura.

Detail: Intravede la possibilità di continuare a costruire al Mariinsky Theater?Dominique Perrault: La costruzione sta pro-cedendo a pieno ritmo senza di noi.

Detail: Ha descritto il foyer del teatro come un paesaggio. Nel Campus Universitario Ewha a Seul, l’accostamento dell’architettura al pae-saggio è particolarmente riuscita.Dominique Perrault: Per noi il circostante, lo spazio esterno e il contesto sono impor-

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tanti quanto il volume da costruire. Di conse-guenza, i nostri progetti sono più vicini al paesaggio che all’edificio stesso. Nella pro-gettazione del primo supermercato a Wat-tens abbiamo impiantato una piccola foresta tra il parcheggio e la facciata vetrata dello spazio commerciale. La piccola foresta non è una citazione poetica del paesaggio di montagna tirolese ma funge da filtro verso il parcheggio. A Seul, l’intero edificio che do-vrebbe terminare nel 2008, è immerso nel parco esistente.

Detail: Dopo il progetto del velodromo e del centro natatorio realizzato in occasione della candidatura di Berlino alle Olimpiadi del 2000 avete iniziato diversi progetti di cittadelle spor-tive.Dominique Perrault: Attualmente, stiamo partecipando al concorso per i Giochi Olim-pici che si svolgeranno a Londra nel 2012 come unico studio di architettura internazio-nale. Lo stadio di Rouen dovrebbe essere inaugurato nel 2009, anche il Centro del Tennis a Madrid.

Detail: Il Centro del Tennis è stato costruito completamente in acciaio?Dominique Perrault: Non esattamente, il ba-samento è un enorme piano di calcestruzzo sul quale sono disposti tre campi da tennis per 12.000, 5.000 e 3.000 spettatori. L’attra-zione maggiore sono le coperture apribili che erano realizzabili solo in acciaio.

Detail: Rivestire un edificio con una rete di ac-ciaio è diventato un segno: nel velodromo a Berlino come texture opaca, nel secondo su-permercato a Wattens come involucro traslu-cido che di giorno riflette e di notte lascia tra-sparire. Continuerete ad avvolgere le vostre architetture?Dominique Perrault: Naturalmente la rete metallica è un elemento che non può essere la soluzione per tutti i progetti. Nell’amplia-mento del Tribunale Europeo a Lussembur-go si richiedeva di risanare l’edificio esisten-te con un rivestimento di facciata in acciaio Corten e di ampliare due edifici alti. Abbia-mo disposto intorno all’edificio esistente un anello di uffici con una facciata in lastre di vetro dorate. Al piano terra, abbiamo ripro-posto la rete di acciaio che articola il foyer. Il cuore e fulcro del complesso è la nuova au-la del tribunale con soffitto a vela in rete do-rata di metallo.

Detail: Che cosa la affascina dell’acciaio ri-spetto ad altri materiali? Dominique Perrault: Prenda ad esempio il calcestruzzo. Il calcestruzzo è come una pa-sta cui si attribuisce la forma desiderata con una tolleranza di centimetri. L’acciaio al con-trario è un materiale molto preciso con spigoli vivi ed elevati requisiti statici. La tolleranza è limitata a pochi millimetri ma il suo impiego è molto versatile. Per questo penso che l’ac-ciaio sia un materiale molto intelligente.

Documentazioni

Pagina 796Scala di emergenza del Palazzo della Ra-gione, Milano

Per secoli, Piazza Mercanti, a 200 metri da Piazza del Duomo , è stata il centro della Mi-lano medievale. L’adiacente Palazzo della Ragione, inizialmente Palazzo del Comune, prima dell’intervento era accessibile al piano primo solo per mezzo di un ponte. La co-struzione di una scala di sicurezza ha rega-lato al Palazzo una seconda via di fuga e un accesso diretto verso l’esterno. Vista la si-tuazione, il committente richiedeva una sca-la di estrema leggerezza che non interferis-se con l’esistente e con il passaggio verso la piazza. In uno scultoreo gioco di leggerez-za, il pilone di supporto si inclina lateralmen-te per consentire la vista panoramica verso Piazza Mercanti dalla scala. Ogni gradino è composto di 116 elementi standard sago-mati in cristallo di spessore 10 mm montati su tre barre di sezione circolare.

Piante, scala 1:250Sezione, scala 1:20 1 Pilone in lamiera di acciaio inox, 8 mm 2 Piastra di irrigidimento ¡ 10/50 mm 3 Barra in acciaio inox 40 mm 4 Barre di controvento 40 mm Ø16 mm e Ø 20 mm 5 Piastra di connessione in acciaio inox Ø 24 mm 6 Tirante in acciaio inox Ø 24 mm 7 Piattabanda sagomata in acciaio inox 6 mm di

spessore con piastra di connessione 16 mm 8 Tirante in acciaio inox Ø 32 mm 9 Corrimano in tubolare di acciaio inox Ø 60 mm10 Parapetto in barre di acciaio inox Ø 18 mm11 Aste di irrigidimento del corrimano Ø 12 mm12 Trave scatolare di acciaio inox saldata curvata

15 mm13 Tensore in acciaio inox Ø 19 mm14 Pianerottolo composto di 116 elementi standard sagmati in cristallo di spessore 10 mm con doppio foro da Ø 21 mm montati su barre di sezione circolare Ø 19 mm, piastra laterale di acciaio inox 8 mm15 Parapetto: vetro stratificato temperato 6/8/6 mm16 Piastra di ancoraggio alle fondazioni del pilone in acciaio inox 16 mm

Pagina 798Piattaforma panoramica a Bon-secours, BelgioFlessibile come un serpente, l’esile piattafor-ma panoramica lunga 60 metri si snoda fra le corone arbustive del Parc des Plaines de

l’Escaut, noto per il patrimonio florofaunisti-co. La particolarità dell’opera sta nell’armo-nico inserimento orografico: ad un’altezza di 15 metri, il piano e i parapetti sono traslu-cidi. La trave scatolare curvata con i suoi costoloni, assemblata in cinque tronconi lun-ghi dodici metri e già dotati di parapetto, evoca l’idea di una dorsale organica.

Prospetto, scala 1:500Planimetria generale, scala 1:2000Sezione, scala 1:20 1 Centro visitatori esistente 2 Piattaforma 3 Corrimano in tubolare di acciaio zincato Ø 42 mm 4 Montanti parapetto in profilo di acciaio IPE 80 5 Profilo perimetrale anticaduta in tubolare di ac-

ciaio 30/30/2 mm 6 Rete anticaduta 4/4 mm, dimensione maglia 50/50 mm 7 Grigliato 40/40 mm 8 Supporto grigliato in profilo di acciaio T 100 mm 9 Nervatura saldata in piatto d’acciaio 15 mm10 Trave scatolare curva in tubolare di acciaio 11 Montante in tubolare di acciaio zincato

Ø 406/6,3 mm, lunghezza 4000–14000 mm12 Fissaggio a viti Ø 8,8 mm13 Tirante di acciaio Ø 15 mm

Pagina 800Ponte pedonale a Parigi

Il ponte dedicato a Simone de Beauvoir si estende su una luce di 304 metri fra il Parco di Bercy e la Biblioteca Nazionale conqui-stando il primato del più esteso ponte parigi-no sulla Senna. Un ponte a due piani che si compenetrano ondulando e creano un’area centrale usata per ospitare manifestazioni. La struttura è composta di tre settori: il primo supera libero i 194 metri combinando so-spensioni ad archi che si intersecano vicen-devolmente, i due laterali, lunghi 35 metri, si connettono con la viabilità delle sponde ma sono completamente indipendenti dalla struttura portante principale. Gli elementi costruttivi del ponte seguono l’andamento delle forze: l’arco compresso risale nella

∂ 2007 ¥ 7/8 Inserto ampliato in italiano Traduzioni in italiano 4

Page 5: Architettura

parte centrale, i nastri in tensione emergono nei pressi della riva.

Sezione verticale del supporto, scala 1:300Sezione, pianta, scala 1:2000 1 Passerella di connessione sulla strada 2 Parapetto: corrimano in alluminio anodizzato, tamponamento in rete di acciaio inox 3 Catena trave principale in lamiera di acciaio ¡ 1000/100 e 150 mm 4 Pilastro in scatolare interamente in lamiera salda-

ta, 1000/600 –1000 mm 5 Trasverso tra i pilastri, profilo di acciaio IPB 360 6 Arco compresso della trave principale: trave scatolare cava 1000/500 e 700 mm 7 Articolazione snodata, piede del pilastro 8 Biblioteca Nazionale 9 Quai Francois Mauriac10 Strada ad alta percorrenza lungo la riva11 Parc de Bercy

Montaggio struttura portante principale e ponte Schema dei carichi, struttura portante principaleSezione orizzontale: strato strutturaleSezione trasversale, scala 1:100 1 Tirante, piastra di acciaio: ¡ 1000/100 e 150 mm 2 Arco compresso della trave principale: trave scatolare, 1000/500 e 700 mm; sezione cava interamente saldata 40 e 20 mm 3 Montante inclinato saldato composto di 4 tubolari di acciaio Ø 114/25 mm con arco e tirante a nastro saldato 4 Irrigidimento in tubolare di acciaio Ø 168/13 mm 5 Irrigidimento orizzontale HEA 360 mm 6 Irrigidimento orizzontale in tubolare di acciaio Ø 100 mm 7 Piano in rovere 120/50 mm, superficie antiscivolo ottenuta con fuga riempita di resina e spolvero di sabbia 8 Trave in profilo di acciaio T 100 mm 9 Trave in profilo di acciaio HEA 240 mm10 Rete di acciaio inox 19/65 mm11 Elemento di connessione tra tirante a nastro e

arco compresso, profilo cavo in acciaio 430 mm

Assonometria testa del pilastro, scala 1:50Sezione particolareggiata del parapetto, scala 1:51 Corrimano di alluminio estruso, anodizzato con tubo fluorescente integrato2 Lastra di copertura di policarbonato rigato3 Parapetto in rete di acciaio inox Ø 3 mm, maglia 80/130 mm su tubolare di acciaio Ø 22 mm4 Montante parapetto in piatto di acciaio doppio 40 –90/10 mm con vernice metallica grigia5 Profilo L in acciaio 160/80/126 Lamiera in acciaio7 Trave in profilo di acciaio HEA 2408 Piano praticabile in rovere 120/50 mm, superficie antiscivolo ottenuta con fuga riempita di resina e spolvero di sabbia 15 mm, dimensione dei pannelli 800/3000 mm9 Guida di fissaggio 41/21 mm10 Profilo L 30/20 mm11 Manicotto 8 mm12 Appoggio in gomma sintetica13 Profilo di acciaio T 100 mm

Pagina 806Casa di vacanza a St. Andrews BeachSorta in uno dei rari tratti di costa australiana dove è ancora possibile costruire, la casa di vacanze con vista privilegiata su mare e paesaggio interpreta il desiderio del commit-tente di una vita immersa nella natura. L’in-volucro trasparente dell’edificio è in grigliato metallico preossidato e funge da frangisole

per l’ampio deck. Lo scheletro d’acciaio è sospeso tra due coppie di pilastri. Nell’area di soggiorno, sotto la copertura in lastre on-dulate di poliestere, i pannelli di isolante tra-sparente lasciano penetrare la luce solare diffusa.

1 Deck2 Camera da letto3 Bagno4 Bagno/Lavanderia5 Studio6 Cucina/pranzo7 Soggiorno8 Carport9 Deposito

Piante, sezioni, scala 1:400 1 Grigliato di acciaio preossidato 30/3 mm 2 Fissaggio puntuale: lastra in lamiera di acciaio preossidato Ø 150 mm asta di acciaio zincato Ø 12 mm profilo di acciaio L 40/40 mm 3 Lastra di poliestere rinforzata con fibre di vetro a due strati 4 Isolante termico in fibre di vetro a nido d’ape 10 mm 5 Profilo di acciaio fi 390/100 mm 6 Trave in tubolare di acciaio ¡ 150/100 mm 7 Corpo illuminante lamiera di acciaio piegata 1,6 mm 8 Tubolare di acciaio preossidato | 50/50 mm 9 Profilo T di fissaggio preossidato 50/50 mm10 Profilo fi di acciaio preossidato 100/100 mm11 Telaio porta scorrevole, tubolare di acciaio preossidato ¡ 50/35 mm vetrata in vetro di sicurezza 8,4 mm bassoemissi-

vo12 Corrimano in tubolare di acciaio preossidato

Ø 32 mm13 Panca in lamiera di acciaio piegata 4 mm su profilo di acciaio ¡ 150/100 mm14 Tavole riciclate 19 mm, travi di legno 150/50 mm15 Tavole riciclate 19 mm , pannello di particelle

40 mm isolante termico, polistirolo 60 mm trave reticolare con correnti di legno e controventatura di metallo 240 mm16 Lamiera di acciaio preossidata piegata 10 mm17 Asta di acciaio Ø 18 mm 18 Pilastro in tubolare di acciaio preossidato

| 400/400 mm19 Lastre camminamento in calcestruzzo armato

75 mm

Pagina 810Teatro a Stratford-upon-AvonNella città natale di William Shakespeare nell’estate del 2006 è sorta accanto al “Courtyard Theatre” una cittadella tempora-nea di recitazione per 1050 spettatori. Il tea-tro, alto 14 metri, si insedia rispettoso in un costruito frammentato in piccoli volumi: l’in-

volucro di acciaio Corten si armonizza con le cromie del mattone che riveste gli edifici circostanti. Le facciate sono state progettate con palancolate con funzione strutturale e di pelle estetica. Il produttore ha escogitato per il progetto un sistema a telai di acciaio che ha consentito il montaggio veloce della pelle. Le pareti esterne sono composte di profilati grecati spessi 5 mm ossidati e sal-dati sul lato di posa. La struttura di acciaio dei ranghi per gli spettatori è staticamente separata dalla pelle esterna.

Planimetria generale, scala 1:5000Assonometria struttura di acciaioSezioni, pianta piano terra, scala 1:750 1 Nuova costruzione Courtyard Theatre 2 Teatro sperimentale “The Other Place” (1990) trasformato in foyer di 1 3 Royal Shakespeare Theatre (costruito nel 1932) 4 Ingresso 5 Foyer (ex teatro sperimentale) 6 Bar 7 Biglietteria 8 Accesso al Courtyard Theatre 9 Palcoscenico10 Retroscena11 Ingresso secondario12 Consegne13 Guardaroba14 Guardaroba/Deposito costumi/Maschere15 Ristorante16 Cucina

Sezione orizzontale e trasversale, scala 1:20 1 Lamiera di acciaio ossidata 5 mm, lana minerale 160 mm, barriera vapore, angolare di fissaggio in profilo L di acciaio 125/50/3 mm e profilo L di acciaio 100/50/2 mm struttura di sostegno in profili di acciaio zincati 48/70/0,6 mm pannello di legno impiallacciato impregnato incolore 2400/1200/15 mm poco infiammabili 2 Pilastro d’angolo Ø 168,3/6,3 mm 3 Piastra in lamiera di acciaio ossidata 5 mm, saldata ai profili, fissata a vite a fondamenta continue di calcestruzzo armato 4 Pannello porta 8 mm, lato esterno in lamiera ossidata 3 mm, lato interno in lamiera 1 mm nera imbotte in lamiera di acciaio ossidata 5 mm 5 Pilastro in profili di acciaio HEA 280 6 Guaina impermeabilizzante sintetica monostrato 6 mm isolante termico in lana minerale 60 mm pannello composito 18+18 con lana minerale 80 mm, barriera al vapore, lamiera grecata 158 mm 7 Trave in profili di acciaio HEA 800 mm 8 Profilo di acciaio HEA 180 mm 9 Lamiera di copertura di acciaio ossidato 3 mm su isolante termico 50 mm10 Canale di lamiera di acciaio ossidata 5 mm, guaina impermeabilizzante sintetica 6 mm

5 Traduzioni in italiano Inserto ampliato in italiano 2007 ¥ 7/8 ∂

Page 6: Architettura

11 Parapetto in acciaio zincato verniciato Ø 48,3/3,2 mm12 Pannello di legno impiallacciato incolore 22 mm isolante termico 50 mm13 Giunto in silicone 40 mm

Pagina 814Padiglione visitatori a Pouilly-en-Auxois

Tra gli architetti e gli artisti invitati a creare opere che rispondessero al particolare contesto delle rive del Canale di Borgogna, Shigeru Ban ha progettato due architetture: una copertura in tubi di cartone con snodi di alluminio e un padiglione espositivo. Il se-condo è un cubo di vetro che si affaccia direttamente sull’acqua. La leggerezza ar-chitettonica risulta dal semplice sistema co-struttivo: esili montanti, usati anche per in-stallazioni, realizzati in profili angolari zincati traforati e fissati a vite al reticolo strutturale di copertura e al piano della pavimentazio-ne.

Piante, sezioni, scala 1:500Esploso, scala 1:10 Isometria del principio costruttivo

1 Pensilina/ingresso2 Esposizione3 Eventi4 Nucleo WC5 Ufficio

Sezione facciata, scala 1:106 Guaina impermeabilizzante 3 mm pannello di compensato 20 mm, lana minerale

80 mm barriera al vapore 2 mm pendenza da 10 a

40 mm7 Struttura portante copertura in reticolato di travi HEB 120 mm, tamponamento bordo in profilo L di acciaio 120/80/8 mm8 Rivestimento in lastre di cartongesso bianco

20 mm9 Lamiera di acciaio piegata 220/180/2 mm tamponamento di bordo in profilo

fi 70/140/120/8 mm10 Traverso in profilo di acciaio Ð 50/100/8 mm11 Montante di facciata in tubolare di

¡ 100/60/3 mm12 Fissaggio vetro in piatto di acciaio ¡ 10 mm13 Stratificato di sicurezza 12,8 mm14 Bussola filettata in tubolare di acciaio

Ø 18/50/4 mm15 Piastra di acciaio 14 mm16 Connessione a vite M1017 Connessione a vite M818 Pilastro a pendolo di acciaio composto di 4 profili L di acciaio 40/40/2 mm19 Massetto 30 mm, piastra di cemento armato

120 mm20 Distanziatore in profilo di acciaio fi 30/50/8 mm21 Profilo L di acciaio per facciata120/120/10 mm

Pagina 816Brand center Adidas a Herzogenaurach

Il nuovo Brand Center completa l’area che si iniziò a costruire nel 1999 e che comprende spazi commerciali, hotel, e altre funzioni ac-cessorie. Del volume parzialmente celato nel terreno non si percepiscono le dimensioni per le superfici vetrate a specchio che riflet-tono il circostante. Nella parte superiore, la parete diventa uno schermo di proiezione. All’interno, presentazioni di concetti espositi-vi e nuove collezioni. Le travi secondarie della copertura sono completamente prefab-bricate, le travi principali sono state assem-blate in tronconi direttamente in cantiere. I pilastri diagonali irrigidiscono la superficie di facciata. La pelle di vetro è stata alleggerita dal carico del vento e dai movimenti della superficie di copertura e di conseguenza la copertura è stata separata dalle dilatazioni della facciata mentre l’esile struttura della pelle trasmette alla struttura di copertura i carichi del vento.

Planimetria generale, scala 1:10000Piante, sezioni, scala 1:1500

1 Arena con parete di proiezione 2 Bar 3 Catering 4 Sala meeting 5 Atrio 6 Ufficio 7 Auditorium 8 Mostra “Walk of fame” 9 Deposito10 Consegne/Parcheggio11 Collezione12 Concepimento design dell’area vendita13 Informazione/Ingresso14 Vuoto15 Seating area “Arena”16 Sala video e audio17 Sala VIP Adi Dassler18 Centrale di condizionamentoSezione verticale, scala 1:20 1 Guaina impermeabilizzante sintetica, lana minerale 130–230 mm, barriera al vapore lamiera grecata in acciaio 150 mm soffitto acustico 2 Corrente in tubo di acciaio Ø 273/10/8 mm 3 Tubolare diagonale di acciaio Ø 159/8 mm 4 Lamiera grecata 100 mm 5 Soffitto acustico in pannelli di fibra minerale

19 mm 6 Parete in cartongesso con resina 12,5+12,5 mm struttura in montanti di alluminio 75 mm 7 Rivestimento in caucciù, pannello di particelle pressate 50 mm intercapedine con montanti 600 mm cls impermeabile 300 mm

strato di separazione 50 mm strato di separazione in PE polistirene estruso 60 mm strato di ghiaia 200 mm 8 Elementi in calcestruzzo armato 200 mm, nella parte inferiore: lamiera di acciaio laccata 2 mm, cartongesso 12,5+12,5 mm struttura di supporto 150 mm 9 Massetto con dispersione lapidea e poliuretano, riscaldamento a pavimento 55 mm, pellicola PE lana minerale 70 mm, barriera al vapore calcestruzzo impermeabile 300 mm strato di separazione 50 mm; strato di separazio-

ne pellicola PE, strato di ghiaia 200 mm10 Ammortizzatore idraulico per l’accoppiamento e il disaccoppiamento della facciata e della copertura11 HEA non fissa HEA12 Stratificato di sicurezza 8+8 nero colorato in pasta/intercapedine 16 mm/ vetro di sicurezza 6 mm profilo fi di acciaio 75/70 mm, lama di stratificato di sicurezza 12+1213 Pilastro principale in tubolare di acciaio diagona-

le Ø 273/10 mm14 Intonaco di cemento grezzo 30 mm, setto gettato in opera 300 mm, struttura in mon-

tanti di alluminio 75 mm; cartongesso 12,5/12,5 mm

Pagina 823Palazzo dello sport a Hardthausen am Kocher

Come una foglia, la copertura si adagia sul paesaggio e sul volume edificato che per un terzo si nasconde celandosi nel declivio. Il profilo della copertura si piega a monte, a valle prosegue senza soluzione di continuità con la facciata esposta sud: la facciata è completata da lamelle di lamiera traforata che lasciano intravedere il paesaggio. La struttura è composta di 12 telai di acciaio con braccio a cantilever e pilastri disposti ad un interasse di 27,5 metri. La sezione scatolare di pilastri, travi e tiranti varia con l’altezza necessaria per la statica strutturale, mentre la larghezza rimane costante (20 cm). La lamiera grecata assume la funzione di ir-rigidimento permettendo di evitare le travi secondarie e di lasciare la copertura com-pletamente libera.

Sezioni, piante, scala 1:750 1 Palestra 2 Gradonata spettatori 3 Ingresso sportivi 4 Guardaroba 5 Doccia 6 Ping-pong 7 Macchine ginniche 8 Regia istruttori

∂ 2007 ¥ 7/8 Inserto ampliato in italiano Traduzioni in italiano 6

Page 7: Architettura

9 Fitness10 Impianti/Riscaldamento11 Ingresso spettatori12 Foyer13 Tribune14 Gastronomia15 Terrazza

Sezione verticale facciata nord, scala 1:20 1 Profilo fi di acciaio zincato a fuoco 260/90 mm 2 Piatto di acciaio zincato a fuoco ¡ 190/20 3 Piatto di acciaio zincato ¡ 190/20 4 Ancoraggio in profilo di acciaio ¡ 200/83 5 Copertura in lamiera verniciata di alluminio a profilo aggraffato 65/400 mm fissaggio di alluminio in profili a Z di acciaio

1,5 mm; solante termico in

lana minerale 80+80 mm, barriera al vapore lamiera grecata verniciata a polvere con foratura acustica, riempimento in telo filtrante 100/825 mm profilo di acciaio ¡ 200/300–900 mm 6 Lamiera di alluminio 2 mm; isolante termico di lana minerale 80 mm, pellicola EPDM 7 Montante di facciata in tubolare di acciaio laccato 140/60 mm 8 Evacuatore fumi, anta di alluminio con motore elettrico 9 Traverso in tubolare di acciaio laccato ¡ 120/60 mm10 Vetro di sicurezza 6 mm/intercapedine 16 mm/ stratificato di sicurezza 8 mm11 Lastra di calcestruzzo 40 mm massetto di cemento 50 mm, pellicola di PE isolante fonoassorbente 10 mm c.a. 250 mm

Assonometria struttura portante con giunti di montaggioSezione verticale facciata sud, scala 1:20 1 Copertura in lamiera di alluminio a profilo aggraffato 65/400 mm, fissaggio di alluminio in

profili a Z di acciaio 1,5 mm; isolante termico in lana minerale 80+80 mm, barriera al vapore lamiera grecata verniciata a polvere con foratura acustica riempimento in telo filtrante 100/825 mm profilo di acciaio saldato, sabbiato e verniciato ¡ 200/300–900 mm 2 Profilo di bordo in profilo di acciaio HEA 240 mm 3 Pilastro in profili di acciaio HEM laccati 140 mm 4 Profilo di acciaio laccato ¡ 120/60 mm 5 Vetro di sicurezza 10 mm/intercapedine 14 mm/ vetro di sicurezza 6 mm 6 Pilastro in tubolare di acciaio composto di doppia fi 200/150 mm 7 Lamelle di protezione solare in profili Z di alluminio traforato, verniciato 3 mm; tubolare orizzontale di acciaio ¡ 100/50 mm 8 Tubolare di alluminio Ø 23 mm 9 Linoleum 4 mm, distribuzione dei carichi: pannello di particelle impiallacciato, betulla

12 mm pellicola PE, piano di posa in nastri in pannello di compensato 15/75 mm nastro di compensato di betulla doppio 12/95 mm piano di appoggio di compensato 100/120 mm su materassino di granulato di gomma 14 mm, negli interspazi riscaldamento a pavimento su isolante termico di lana minerale rivestito di alluminio 80 mm impermeabilizzazione saldata pannello di calcestruzzo armato 200 mm10 Lamiera di alluminio 3 mm, isolante termico lana minerale 130 mm, lamiera di alluminio 2 mm, isolante termico di lana minerale 20 mm barriera al vapore in lamiere di acciaio zincata 3 mm

Pagina 828Impianti per il tempo libero ad Amsterdam

Dall’opposizione dei residenti all’ampliamen-to e alla trasformazione di una piscina in im-pianto per il tempo libero multifunzionale, nasce il progetto di immergere i 71.000 mq costruiti in un paesaggio di colline. Le co-perture e le facciate sono completamente in-verdite. Verso la strada, la facciata vetrata del fronte di ingresso interrompe il manto ve-getale. La struttura leggera di acciaio è composta di profili e travi reticolari disposti ad un passo di 7,20 metri che variano la lu-ce tra i 15 e i 35 metri. Un punto importante del progetto è rappresentato dalla minimiz-zazione del numero dei pilastri critici che passano da spazi caldo-umidi a freddo-sec-chi, sostituendoli parzialmente con pilastri a pendolo.

La facciata verdeL’inverdimento della facciata dello Sportpla-za Marcator è uno sviluppo del giardino ver-ticale dell’artista di giardini francese Patrick Blank di cui vediamo un esempio al Musée du Quai Branly a Parigi. Il muro “in crescita” è composto da una lamiera grecata dispo-sta orizzontalmente , un pannello di materia-le sintetico e un telo di feltro con tasche. Ogni pianta cresce nella propria tasca. Nella parete sono integrati sia il sistema di irriga-zione che il sistema di concimazione con tu-bature e sensori. 50 specie vegetali diverse sono state impiantate sulle facciate dell’edi-ficio seguendo il microclima della facciata stessa. Il sistema è stato brevettato.

Planimetria generale, scala 1:5000Pianta, sezione, scala 1:10001 Hall di ingresso2 Ristorante3 Cabine guardaroba 4 Docce 5 Piscina olimpionica per competizioni 6 Vasca terapica 7 Ristorante fastfood 8 Vasca bambini 9 Vasca sportiva10 Vasca insegnamento11 Impianti12 Amministrazione12 Cucina14 Solarium, bagno turco15 Vuoto16 Sala atrezzi ginniche17 Sala eventi18 Patio19 Terrazza

1 Inverdimento con Sedum, substrato 40 mm impermeabilizzazione perimetrale 150 mm barriera al vapore, getto di calcestruzzo 50 mm predalles in calcestruzzo 200 mm 2 Canale di aerazione 3 Facciata verde: essenze vegetali, telo in feltro

10 mm, pannello sintetico 10 mm, lamiera greca-ta 50 mm,

montante in acciaio HEB 180 4 Impermeabilizzazione, isolante 120 mm, barriera al vapore, pannello di compensato

18 mm telaio in legno con traversi di acciaio 120/60 mm struttura di sostegno 200/200 mm rivestimento in listelli di legno bianchi a fughe

aperte 5 Profilo di chiusura in tubolare di acciaio

| 160/160 mm 6 Facciata di vetro in telaio di alluminio 7 Pavimento in pietra naturale 20 mm su letto di

malta 8 Struttura reticolare in acciaio, corrente superiore

in profilo I di acciaio 180 mm 9 Profilo I 150 mm10 Corrente inferiore in profilo di acciaio I 180 mm11 Illuminazione a LED12 Rivestimento in perline di legno bianche a fuga

aperta 13 Vetrata Fitness 8 + intercapedine 10 + stratificato di sicurezza 16 mm14 Tiranti in barra di acciaio Ø 50 mm15 Pavimento Fitness: pavimento aree sport di mate-

riale sintetico, massetto cementizio 70 mm pellicola PE, materassino resiliente 20 mm isolante termico XPS 60 mm, barriera al vapore getto di calcestruzzo 50 mm predalles 200 mm, intercapedine 170 mm isolante acustico 20 mm scatolare di alluminio bianco16 Trave principale in profili di acciaio I saldati17 Pilastro in profilo di acciaio I 240 mm18 Travi secondarie in profilo di acciaio HEA 30019 Travi secondarie in profilo di acciaio HEA 24020 Rivestimento in alluminio21 Facciata di vetro in telaio di alluminio22 Illuminazione scenografica piscina

Schema assonometrico struttura portanteSezione piscina, scala 1:50

Sezione, scala 1:201 Irrigazione2 Facciata inverdita: specie vegetative, telo di feltro 10 mm, pannello di materiale sintetico 10 mm, lamiera grecata 50 mm, montante in acciaio HEB 1803 Impermeabilizzazione, isolante 60+60 mm, barriera al vapore, pannello di compensato

18 mm, struttura reticolare di legno/acciaio 120/60 mm pannello HPL 25 mm, correnti 20 mm rivestimento in perline di legno bianco4 Montante composito di acciaio | 250 mm5 Profilo di acciaio HEA 300

7 Traduzioni in italiano Inserto ampliato in italiano 2007 ¥ 7/8 ∂

Page 8: Architettura

Pagina 836Facciate integrate per riscaldare e raffre-scare: la facciata del BMW Welt a Mona-co di BavieraKlaus Lother

Le facciate integrate offrono un importante contributo agli edifici sostenibili dato che funzionano come un sistema di riscaldamen-to e di raffrescamento di particolare efficien-za. I profili cavi di acciaio diventano tubi di passaggio di acqua calda o fredda. L’esem-pio del BMW Welt di Monaco di Baviera di-mostra che è possibile realizzare anche esili strutture al limite della fattibilità tecnica ed ecologica con facciate di acciaio riscaldate. Le facciate del centro progettato da Coop Himmelb(l)au sono state realizzate con una tecnologia tridimensionale, con vetri di di-mensioni differenti ed elementi prefabbricati. Nella facciata sono integrati oltre all’impianto di riscaldamento anche l’impianto sprinkler e quello elettrico.

Una facciata integrata per riscaldare e raffre-scareIn una facciata integrata, i profili non solo trattengono il vetro ma contemporaneamen-te sono superfici di riscaldamento e di raffre-scamento a bassa temperatura. I profili cavi consentono un riciclo di acqua che, ad esempio, può essere collegato con uno scambiatore di calore alla rete domestica di riscaldamento. Il sistema di facciata integra-ta Gartner è stato brevettato in Germania nel 1968 dalla Josef Gartner GmbH. Generale-mente, la facciata integrata è parte non por-tante dell’involucro dell’edificio e viene utiliz-zata soprattutto nelle tipologie pluripiano. Nel caso di strutture portanti, i montanti di facciata assorbono anche i carichi di solai e coperture. Soprattutto nelle strutture di co-pertura e nelle cupole, lo scheletro di ac-ciaio radiante assume la funzione anche di struttura portante. I profili che compongono la struttura sono di solito di tipo standard. La separazione termica necessaria tra superfi-cie radiante e pelle esterna avviene tramite profili termoisolanti con elevati requisiti di re-sistività termica. Gli elementi di portata del-l’acqua sono profili cavi la cui sezione viene verificata in base alle esigenze statiche. Mentre per la struttura si impiegano profili speciali quadrati o rettangolari, profili por-tanti di acciaio saldato o esili tronconi saldati a forma di U, per l’irrigidimento della struttu-ra a telaio possono essere utilizzati tutti gli

elementi dagli impianti fotovoltaici fino ai ve-tri funzionali applicati nelle facciate conven-zionali. Perché i profili di facciata fungano da superficie riscaldante o raffrescante e si determini una circolazione a ciclo chiuso di acqua, i montanti e i traversi devono essere saldati a tenuta. Ogni elemento di facciata possiede gli allacciamenti di mandata e ri-torno. La regolazione è del tutto simile a quella dei convenzionali elementi scaldanti o raffrescanti. Anche in presenza di tempera-ture esterne estremamente basse, non si ve-rificano fenomeni di condensa sulle superfici interne del vetro e nemmeno di gocciola-mento; per questo le facciate integrate ven-gono impiegate nelle piscine o nei giardini botanici. Altri interessanti impieghi sono ne-gli ospedali dove si richiedono elevati requi-siti igienico sanitari: il sistema non consente infatti il deposito di polvere. Durante l’estate, il passaggio di acqua fredda nei profili tra-sforma la facciata in superficie fredda per-mettendo di ridurre il carico di freddo di un edificio e di ridimensionare l’impianto di cli-matizzazione.

BMW Welt Monaco di BavieraAnche edifici a comunicazione dinamica co-me il BMW Welt di recente apertura possono essere realizzati con facciata di acciaio ri-scaldata. Il Centro di consegna auto proget-tato da Wolf D. Prix di Coop Himmelb(l)au, cui appartengono aree espositive ed aree eventi di concezione m oderna, ricorda una nuvola. Nell’agosto 2003 la casa automobili-stica inizia la costruzione delle opere del complesso multifunzionale sito fra la sede centrale della BMW con i caratteristici quat-tro cilindri e la tensostruttura dello stadio olimpico. Alla fine di ottobre 2007, il volume di 180 m. di lunghezza, 130 di larghezza e circa 28 m. di altezza dovrebbe consegnare direttamente ai clienti fino a 250 auto al gior-no. La copertura a nuvola sembra fluttuare; è composta di un doppio cono di acciaio e vetro che sembra sgorgare da un vortice. Nei capitolati, sia il committente sia l’archi-tetto non avevano incluso la facciata di ac-ciaio riscaldata. Il costruttore di facciate Gartner non offriva soltanto una struttura portante di particolare raffinatezza, ma an-che una facciata integrata con la funzione supplementare del riscaldamento. Adottare il sistema ha significato ovviare alla posa di convettori convenzionali e sfruttare gli spazi in maniera ottimale. Il committente ha scelto di realizzare l’intera facciata con il sistema Gartner per riscaldare e raffrescare permet-tendo un ridimensionamento dell’impianto di riscaldamento. L’involucro esterno della struttura a doppio cono di 35 metri di diame-tro con struttura primaria di travi ad anello è composta di grandi elementi in vetro e di campiture triangolari che seguono una geo-metria predefinita dall’architetto. Solo per la cupola sono stati predisposti 900 elementi di vetro diversi. Per assecondare il desiderio dell’architetto di una struttura esile, i montan-

ti e i traversi sono stati realizzati in profili cavi di sezione rettangolare 300/100 mentre le diagonali sono in profili cavi di sezione rettangolare di 250/100 mm. Il peso dell’intera struttura costruttiva si aggira intorno alle 800 tonnellate. La soluzione di alto contenuto innovativo ha richiesto calcoli statici estrema-mente complicati e uno sviluppo 3D. La grande difficoltà è stata di rendere stagni al 100% i punti di saldatura. Per le vetrate nella parte inferiore è stato usato un monolitico temperato 52/29, vetro povero di ossidi di fer-ro 16 mm/intercapedine/ doppia lastra da 6 con contorno perimetrale serigrafato nero. Nella parte superiore in ottemperanza con le norme per le lastre sopra testa è stato posato sul lato esterno un vetro stratificato di sicurez-za.

Facciata principale del BMW WeltLa facciata principale della porzione di edificio adiacente alla struttura doppio-coni-ca ha una dimensione di circa 5500 mq e assolve anch’essa la funzione di facciata in-tegrata. Fissata a pavimento e alla fluttuante struttura di copertura piega di 10° nei sensi opposti, articolandosi in cinque settori di facciata con elementi verticali in profili di 320x120x15 mm, elementi orizzontali com-posti di profili triangolari 200x80x10 trattati con verniciatura liquida. La facciata princi-pale è stata tamponata con Ipasol Neutral 52/29, lastre di vetro povero di ossidi di ferro fissate orizzontalmente con listelli di vetro, perpendicolarmente con Structural Glan-zing.

Solaio e copertura di vetroSu una struttura di copertura di 15.000 mq di dimensione, sono state posate 5000 la-miere traforate di acciaio inossidabile tutte diverse tra loro. L’immagine della nuvola de-riva da una forma tridimensionale curvata. La struttura principale portante di copertura è composta di uno strato di travi superiore ed inferiore con reticolato strutturale di base 5x5 metri. Le deformazioni verificate a se-guito della modifica della luce tra pilastri ha imposto che si realizzassero punti di giun-zione della struttura di acciaio al nucleo massivo e ai pilastri. La copertura non pog-gia sui pilastri. I carichi verticali in corrispon-denza dei punti di appoggio della struttura di calcestruzzo sono stati disposti al di so-pra delle travi a cavalletto e dei fissaggi in piatto di acciaio. I bulloni consentono un movimento orizzontale a pendolo. Nell’area gastronomica, sopra il lounge e nel settore incisioni del BMW Welt, la copertura inclinata di circa 900 mq è in vetro e poggia su una struttura di profili scatolari di 400x120 mm senza appoggi su una luce che raggiunge i 20 metri. La copertura di vetro in corrispondenza dell’area del lounge e quella gastronomica è in tubolari di ac-ciaio di sezione rettangolare 200x100 mm posata con una pendenza di 3 gradi. La facciata del lounge verso la hall e verso

Tecnologia

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l’esterno è in montanti e traversi con interas-se di circa 2,9 metri. Quella del BMW Welt è la più recente appli-cazione di qualità di facciata radiante di ac-ciaio. A New York quest’anno è stata realiz-zata una facciata in montanti e traversi per l’Experimental Media and Performing Arts Center (EMPAC) per contrastare la conden-sa sulle facciate in vetro progettate da Gri-mshaw; altre realizzazioni molto conosciute sono la cupola del Perlan Reykjavik -Islanda, la facciata di acciaio dell’Aeroporto di Mona-co di Baviera e il Terminal 2 di Francoforte. Allo studio sono, invece, le facciate radianti o raffrescanti per un edificio a sviluppo verti-cale di 200 metri di altezza.

Klaus Lother è il Direttore Marketing della azienda Josef Gartner GmbH con sede a Gundelfingen

Sezione, scala 1:20Assonometria facciata A Traverso non riscaldato con impianto sprinkler e tubolare di montaggio ad innesto ¡ 300/100 mmB Snodo montante riscaldato (rosso)/ traverso non riscaldatoC Snodo montante riscaldato/traverso riscaldato/ profilo diagonale ¡ 250/100 mm non riscaldato

1 Acciaio inossidabile, struttura in travi 160 mm impermeabilizzazione di caucciù sintetico 2,5 mm isolante termico di lana minerale 180 mm barriera al vapore a carico d’incendio ridotto lamiera di acciaio 1 mm lamiera grecata 160/0,88 mm traforata acustica 2 Struttura non a vista in tubolare di acciaio

¡ 60/150 mm 3 Rete canale di scolo 4 Lamiera traforata di acciaio inossidabile, struttura di alluminio, lamiera di acciaio di zinco/alluminio rivestito isolante 190 mm in scatolare di alluminio 5 Trave di bordo in tubolare di acciaio Ø 356 mm 6 Lamiera 30 mm 7 Travi struttura di copertura IPE 360 8 Profilo di bordo facciata a doppio guscio tubolare di acciaio | 200/200 9 Facciata a doppio guscio in tubolare di acciaio ¡ 300/100 mm parzialmente integrata

con sistema di riscaldamento/raffrescamento impianto sprinkler10 Vetro trasparente temperato 6+6/

intercapedine 16/ vetro di sicurezza 8 mm

Sezione, scala 1:20Facciata principaleSezione particolareggiata, scala 1:10 1 Struttura reticolare di copertura IPE 300 2 Traverso in tubolare di acciaio Ø 260 mm 3 Connettore struttura reticolare di copertura/ facciata verticale 4 Lamiera traforata di acciaio inossidabile 5 Montante ¡ 320/120 piegato e saldato alla lamie-

ra di acciaio 15 mm, riscaldato/raffrescato 6 Traverso 200/80 mm saldato a lamiera di acciaio

10 mm riscaldato/raffrescato 7 Fissaggio puntuale nei giunti verticali in tubolare di acciaio Ø 50 mm/60 mm 8 Stratificato di sicurezza 16,8 m/intercapedine 16/ vetro di sicurezza 10 mm 9 Vetro di sicurezza 10/intercapedine 16/ stratificato di sicurezza 16,8 mm10 Tubo di acciaio radiante11 Regolazione altezza, filettatura Ø 80 mm12 Valvola di estrazione dell’aria13 Canalina elettrica

Pagina 845Antincendio nelle costruzioni di acciaioHans-Werner Girkes La prevenzione incendi è uno dei motivi per cui diversi architetti ed ingegneri in Germa-nia vengono dissuasi dall’uso dell’acciaio come materiale da costruzione per la struttu-ra portante. Proprio le norme di prevenzione incendi oltre ad impedire l’uso di elementi costruttivi non rivestiti, ne rendono l’integra-zione complicata e costosa. La prevenzione incendi non riguarda specificatamente i re-quisiti materici ma indipendentemente dalla tecnologia costruttiva applicata, le normative edilizie tedesche, a differenza dei paesi confinanti, si occupano prevalentemente di sicurezza della resistenza della struttura in caso di incendio.

Protezione passivaGli elementi edilizi di acciaio non sono di per sé infiammabili e non contribuiscono nem-meno ad incrementare il carico d’incendio, né lo sviluppo di un incendio. Le caratteristi-che meccaniche dell’acciaio dipendono pe-rò dalla temperatura: il limite di snervamento del modulo elastico si riduce in corrispon-denza di un incremento di temperatura. La temperatura critica dell’acciaio è la tempera-tura in corrispondenza della quale decresce la tensione elastica presente nell’elemento. Per far sì che l’elemento edile arrivi a scal-darsi fino ad una temperatura inferiore del punto critico, è necessario proteggere l’ele-mento stesso. La protezione antincendio di elementi edili di acciaio può essere realizza-ta con diversi tipi e diverse combinazioni di elementi costruttivi con requisiti di stabilità al fuoco. Fondamentale per l’incremento di temperatura su una struttura di acciaio è il fattore del profilo, espresso come rapporto tra la superficie sollecitata dal fuoco e il vo-lume di un profilo di acciaio.

Acciaio non protettoLe strutture portanti prive di protezione si trovano di solito all’esterno oppure in fabbri-cati senza particolari requisiti di resistenza al fuoco. Spesso con il sovradimensiona-mento della struttura è possibile raggiunge-re i 30 minuti di resistenza al fuoco. L’inter-vallo temporale di resistenza al fuoco necessario deve essere certificato tramite calcoli di semplice procedimento eseguiti con l’ausilio dell’Euronomogramm.

Vernici antincendioLe vernici intumescenti che conferiscono re-sistenza al fuoco R30, R60, R90 consentono la realizzazione di strutture a vista con profili di acciaio. Non sono molto differenti dalle pit-ture di protezione anticorrosive; nuovi sistemi di rivestimento a pelle sottile raggiungono un REI 90 con soli 3 mm di spessore. Le vernici intumescenti di solito sono sistemi di rivesti-mento composti di un fondo con funzione an-ticorrosiva, di un’applicazione isolante e una

finitura non pigmentata. Il primo viene appli-cato in officina, il resto in cantiere.

Intonaci a spruzzoGli intonaci a spruzzo rappresentano una soluzione economica; vengono applicati lad-dove la struttura di acciaio non debba avere alcun carattere estetico o ad esempio quan-do è rivestita da una controsoffittatura.

RivestimentoIl rivestimento degli elementi costruttivi di acciaio rientra fra le misure antincendio. Uno svantaggio è rappresentato dal fatto che l’elemento costruttivo di acciaio non è a vi-sta. In Germania, è necessario che le lastre di rivestimento siano conformi all’Autorizza-zione Generale dell‘Ispettorato all‘Edilizia oppure alla DIN 4102 04-06. I pannelli pos-sono essere monolitici o stratificati, autopor-tanti o montati con una struttura di supporto in tecnologia a secco. Il rivestimento dei profili di acciaio avviene indipendentemente dalla tipologia dei profili e per lo più viene realizzato come rivestimento scatolare intor-no al profilo. I rivestimenti sono utilizzati co-me protezione antincendio sia per travi che per pilastri e strutture reticolari.

Struttura composita acciaio-calcestruzzoLe strutture costruttive composite possono raggiungere una resistenza al fuoco supe-riore a R90. Per la realizzazione si procede al riempimento di pilastri e di travi con cal-cestruzzo o gettando in opera pilastri in pro-fili cavi di acciaio.

Un concetto antincendio globale: protezione attiva Le misure attive di prevenzione incendi si basano sul fatto che la più frequente causa di decesso negli incendi è l’intossicazione. Per questo motivo, in un concetto moderno globale di protezione incendi viene attribuito ampio valore alla progettazione.

Per ottenere il permesso dagli organi com-petenti è necessario certificare che in caso di pericolo incendio la vita e la salute delle persone può essere salvata tramite il con-cetto “globale” della sicurezza. Decisive nel piano “globale” sono le seguen-ti misure preventive attive:• vie di fuga brevi o addizionali• impianto rivelazione incendi• impianti rivelazione fumi e sistemi di eva-

cuazione fumi• impianti sprinkler• vicinanza ad una stazione dei VVF.

Costruire senza antincendio e regolamento ti-po per gli edifici industriali (marzo 2000)Un settore dove non si ritiene necessaria l’applicazione di una protezione antincendio è quello delle autorimesse fuori terra. In que-sto caso specifico si consente di lasciare a vista la struttura di acciaio purché un terzo delle pareti esterne siano permeabili, la di-

9 Traduzioni in italiano Inserto ampliato in italiano 2007 ¥ 7/8 ∂

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Piano editoriale anno 2007:∂ 2007 1/2 Costruire con il Vetro

∂ 2007 3 Detail Concept: Hotels

∂ 2007 4 Edifici a basso costo

∂ 2007 5 Edifici massivi

∂ 2007 6 Architettura energetica-mente efficiente

∂ 2007 7/8 Costruire con l’Acciaio

∂ 2007 9 Detail Concept:Edifici alti

∂ 2007 10 Materiali traslucenti

∂ 2007 11 Ristrutturazioni

∂ 2007 12 Detail Digitale

∂ - Inserto in italiano

Zeitschrift für Architektur Rivista di Architettura 47° Serie 2007 · 7/8 Costruire con l’Acciaio

L’Impressum completo contenete i recapiti per la distribuzione, gli abbonamenti e le inserzioni pubblicitarie è contenuto nella rivista principale a pag. 921

Redazione Inserto in italiano: Frank Kaltenbach George Frazzica Rossella Mombelli Monica Rossi e-mail: [email protected] telefono: 0049/(0)89/381620-0

Traduzioni: Rossella Mombelli

Partner italiano e commerciale: Reed Businness Information V.le G. Richard 1/a 20143 Milano, Italia [email protected] [email protected]

stanza della facciata prospiciente non superi i 70 metri, l’altezza dell’edificio non superi i 22 metri di altezza. Il Regolamento tipo per le costruzioni industriali (marzo 2000) ha aggior-nato i regolamenti di prevenzione incendi di-sciplinando i requisiti minimi delle misure pre-ventive nell’edilizia industriale come il fabbisogno di acqua per spegnere un incen-dio, l’accessibilità dell’area, le vie di fuga, le scale e i corpi scala, le coperture e gli ele-menti di parete, ecc. In ottemperanza a certe disposizioni, la dimensione massima consen-tita dei compartimenti antincendio o compar-timenti resistenti al fuoco può essere determi-nata in relazione alla classe di resistenza al fuoco richiesta e alle infrastrutture tecniche antincendio presenti.

I compartimenti sono ordinati in classi che vanno dalla K1 alla K4:

• categoria di sicurezza K1priva di particolari provvedimenti per la se-gnalazione e per contrastare l’incendio

• categoria di sicurezza K2presenza di impianto di rilevazione incendi automatico

• categoria di sicurezza K3presenza di impianto di rilevazione incendi automatico e di segnalazione ai Vigili del Fuoco (suddiviso in categorie K3.1, K3.2, K3.3, K3.4)

• categoria di sicurezza K4presenza di impianto di spegnimento fuoco.

Esistono poi tre metodi di indagine: • il procedimento di verifica semplificato• il procedimento di verifica totale• i metodi di ingegneria.

Il procedimento di verifica semplificatoIl primo metodo di verifica si realizza tramite l’impiego di una tabella (tab.10): la dimen-sione consentita del compartimento antin-cendio è determinato in relazione alla classe di resistenza degli elementi costruttivo-strut-turali e dell’infrastruttura espresso tramite la categoria di sicurezza. Secondo questo si-stema, la dimensione massima del comparti-mento antincendio, senza che sia necessa-ria resistenza al fuoco dei materiali, è di 10.000 mq.

Il procedimento di verifica totaleIl procedimento di verifica totale (tab.11) si basa invece su un processo di calcolo con-tenuto nella DIN 18230-1 che definisce una durata equivalente di incendio (tä) che è un intervallo di tempo in seguito al quale un ele-mento costruttivo sottoposto alle fiamme se-condo l’ETK o curva dell’intervallo di tempe-ratura unitario, raggiunge la temperatura massima acquisita effettivamente in un in-cendio. I compartimenti fino a 30.000 mq possono essere realizzati senza richiedere

particolari requisiti di stabilità al fuoco. La proceduta totale non può essere applica-ta se il periodo richiesto per resistere al fuo-co è superiore a 90 minuti.

Il procedimento ingegneristicoIn ultimo è possibile l’applicazione di metodi antincendio ingegneristici che si basano sul-le linee guida per gli edifici industriali.

Pagina 852Ottenere la stabilità attraverso la flessibi-lità: processo di lavorazione delle lamiereOskar Zieta, Philipp Dohmen

La lamiera è un materiale industriale ad alte prestazioni che nonostante la sua leggerez-za offre massima stabilità, precisione e liber-tà formale. Il Professor Ludger Hovestadt, ti-tolare della cattedra per Computer-Aided Architectural Design (CAAD) presso il Poli-tecnico di Zurigo, indaga da diversi anni in maniera sistematica innovativi metodi di pro-duzione industriale con l’obbiettivo di svilup-pare processi costruttivi e progettuali tramite supporto informatico con la digitalizzazione delle relative interfacce. Il computer è in gra-do di elaborare un’immensa quantità di pa-rametri dei processi costruttivi e produttivi senza perderne il controllo. La “catena digitale” che ne risulta descrive un processo digitale senza soluzione di con-tinuità, dal progetto alla produzione, passan-do attraverso la costruzione. Tramite la “ca-tena digitale” si ottiene un’ampia libertà progettuale quando il prodotto viene “forma-to” con macchine a controllo digitale. Forme di questo genere in lamiera consentono da un lato strutture complesse dall’altro, la così detta “One-of-a-kind” Production. Lo svilup-po è di particolare interesse per l’architettura in quanto offre una produzione industriale di elementi costruttivi a costi contenuti.La lamiera è un materiale tradizionale di grande interesse che nel XX secolo per l’in-dustrializzazione dei processi di lavorazione si è affermato soprattutto come rivestimento. Come semilavorato laminato in metallo con spessore relativamente limitato, la lamiera è un materiale ampiamente diffuso. In partico-lare, l’industria automobilistica è motore di ri-cerca e sviluppo dei processi di lavorazione computerizzata che negli ultimi venti anni hanno subito un autentico slancio.

Deformazioni sperimentali della lamieraTramite processi di piegatura, di presso-flessione o in generale processi formanti, si conferisce una forma alla lamiera. Le piegatrici universali consentono, tuttavia, solo deformazioni lineari. L’uso di “catene di-gitali” in cui i programmi di analisi statica po-trebbero essere implementati, alleggerisco-no enormemente l’impiego delle lamiere. La lavorazione dei metalli e le strutture di ac-ciaio a diverse scale sono un fondamento dell’opera di Jean Prouvé (1901-1984). Le

Fonti delle illustrazioni:pag. 2: copyright archivio Fuksaspag. 3: n!studio, Romapag. 4: Architetto Marco Maria Cupellonipag. 6: Ramon Prat/Actar, Barcelonapag. 9 sinistra: Frank Kaltenbach, Monaco di Bavierapag. 9 centro: Serge Brison, Bruxellespag. 9 basso: David Boureau, Parigipag. 10 sinistra: Earl Carter, St. Kildapag. 10 centro: Ian Ritchie, Londrapag. 10 destra: Didier Boy de la Tour, Parigipag. 11 sinistra: Gerhard Hagen, Bambergpag. 11 destra: Zooey Braun, Stoccardapag. 12 sinistra: Luuk Kramer, Amsterdampag. 12 destra: Frank Kaltenbach, Monaco di Baviera

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Institut für internationale Architektur-Dokumentation GmbH & Co. KG, Sonnenstr. 17, 80331 Monaco di Baviera, Germania, Tel. +49 89 38 16 20-0, Fax +49 89 39 86 70, E-Mail: [email protected]

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∂ 2007 ¥ 7/8 Inserto ampliato in italiano Traduzioni in italiano 12

sue ricerche si muovevano su tre livelli: il materiale, la struttura e le tecniche di produ-zione. Lo scopo era sviluppare conoscenza empirica al fine di ridurre all’essenziale i pro-cessi funzionali e costruttivi nella lavorazione delle lamiere. In continuità con le sperimentazioni di Prouvé, gli studiosi della cattedra di CAAD di Zurigo hanno iniziato ad indagare in maniera siste-matica il complesso processo di deformazio-ne detto “IHU” o formatura ad alta pressione interna, processo originato dal settore auto-mobilistico. La metodologia sviluppata dal-l’IHU presso la cattedra di CAAD, la così det-ta “FIDU” o formatura a pressione interna libera, offre, invece, il vantaggio di non utiliz-zare attrezzi nella lavorazione della lamiera; il processo di forma avviene tramite la geome-tria di taglio (contorno) realizzata a laser e la regolazione della pressione interna utilizzata. Dopo il taglio si procede alla saldatura trami-te laser delle lamiere. Infine, dopo il passag-gio di acqua nell’intercapedine ad una pres-sione da 6 a 50 Bar e il conseguente deflusso della stessa, la deformazione permane. Il me-todo dimostra che la lamiera non è un mate-riale così omogeneo. Ad esempio, la direzio-ne della laminatura della lamiera ha un ampio influsso sul comportamento alla deformazio-ne. L’obbiettivo a lungo termine degli studi condotti presso la cattedra di CAAD nel cam-po della lavorazione delle lamiere è quello di conferire una nuova forma tramite laser trasformando lamiere tagliate e saldate in leg-geri e stabili strutture con elevati requisiti.

ConclusioniLa stabilità ottenuta tramite le metodologie di realizzazione, lasciano presagire grandi pro-spettive costruttive per l’architettura. Divente-rà possibile posizionare elementi costruttivi in cantiere e solo dopo la posa conferire agli stessi la forma desiderata. In particolare, in una situazione di realizzazione di opere tem-poranee, ci si potrebbe avvantaggiare sia di un montaggio particolarmente rapido, sia del-la semplicità del trasporto. Attualmente, sono in corso sperimentazioni di oggetti di design a piccola scala tramite i quali risulta chiaro che: il manufatto in lamiera di acciaio se ver-niciato e laccato assomiglia di primo acchito ad un manufatto in plastica. La sonorità del tocco rivela che si tratta di un oggetto metalli-co. Per il momento l’uso di oggetti metallici soffiati non è molto diffuso. Ciò nonostante emerge un grande interesse per questi og-getti in lamiera soffiata per il fatto che con la tecnologia in esame è possibile lavorare for-me ad elevata precisio, e sia la produzione che la costruzione diventano processi a mi-glior controllo.

Oskar Zieta è designer di processi e ricercatore scientifico della Cattedra di CAAD del Prof. Dr. Ludger Hovestadt presso il Politecnico di Zurigo

Philipp Dohmen è Architetto e ricercatore scientifico della Cattedra di CAAD del Prof. Dr. Ludger Hovesta-dt presso il Politecnico di Zurigo