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Settimana della bioarchitettura e domotica 2016RIGENERAZIONE URBANA SOSTENIBILE
Modena, 16 novembre 2016
Archeologia industriale: l’ex zuccherificio di ComacchioSilvia Pulvirenti, SIPRO
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SIPRO nasce nel 1975 con il nome di Società Interventi Produttivi, con il compito di studiare,
assumere e promuovere iniziative finalizzate a favorire insediamenti produttivi nella zona di Ostellato attraverso l'acquisizione e l'urbanizzazione di aree industriali ed artigianali e la
predisposizione di studi e ricerche per valorizzare le risorse del territorio del Basso Ferrarese.
Nel 1999 SIPRO si trasforma in Agenzia Provinciale per lo Sviluppo, con il compito di agire sull'intero territorio provinciale. Grazie ai positivi risultati conseguiti in qualità di soggetto
attuatore delle misure dell'Obiettivo 2, SIPRO diventa anche soggetto attuatore del Programma
Speciale d'Area Basso Ferrarese e Soggetto Responsabile del Patto Territoriale per Ferrara.
A partire dal 2001, diviene l'interlocutore privilegiato delle amministrazioni locali e della
Provincia di Ferrara per la gestione di Programmi comunitari quali l'Obiettivo 2 e la progettazione di interventi integrati finanziati con fondi locali e comunitari.
Nel 2010 integra la sua mission come soggetto responsabile delle Aree Produttive Ecologicamente
Attrezzate, ed è particolarmente attivo nella cooperazione con partner di tutta Europa in progetti
di cooperazione transnazionale.
Oggi, il nuovo mandato dei Soci orienta le attività di SIPRO principalmente in tre ambiti:
• programmazione economica
• supporto nell’accesso a fondi europei, nazionali e regionali
• attrattività di nuovi investimenti e promozione delle filiere locali
Archeologia industriale: l’ex zuccherificio di Comacchio
SIPRO
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• promuovere lo sviluppo sostenibile realizzando aree industriali con infrastrutture
avanzate dal punto di vista ambientale, energetico e tecnologico;
• ridurre il consumo del territorio attraverso la concentrazione dei poli industriali
ed il recupero di siti dismessi;
• attrarre investimenti dall’esterno per la creazione di nuovi insediamenti industriali
ed artigianali che possano creare occupazione di qualità;
• sostenere le filiere presenti sul territorio attraverso la realizzazione di progetti
congiunti di sviluppo (es. agroindustria; efficienza energetica, ecc);
• individuare canali di finanziamento (europei, nazionali, regionali) per la
realizzazione di interventi a ricaduta locale
Archeologia industriale: l’ex zuccherificio di Comacchio
SIPRO – le attività
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Archeologia industriale: l’ex zuccherificio di Comacchio
SIPRO – le attività
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Comacchio
• localizzata a sud-est della provincia di Ferrara
• circa 23.000 abitanti
• è uno dei principali centri dell’area del Delta del Po e
caratterizzato da un sistema di valli
• l’economia si fonda su turismo e pesca
• distanze:
Ferrara: 52 km
Bologna: 92 km
Ravenna: 42 km
Padova: 132 km
Venezia: 117 km
Archeologia industriale: l’ex zuccherificio di Comacchio
localizzazione
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Archeologia industriale: l’ex zuccherificio di Comacchio
localizzazione
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Archeologia industriale: l’ex zuccherificio di Comacchio
la storia
L’area valliva coperta d’acqua,
denominata Valle Ponti, fu bonificata
agli inizi del Novecento all’interno del
piano delle bonifiche del Basso
Ferrarese ed in seguito fu destinata a
terreno agricolo.
Tra il 1951 ed il 1953, vi fu costruito
lo zuccherificio, di proprietà della
Società Zuccherificio del Volano.
Nel 1972 la Società Romana Zuccheri,
un’associata del Gruppo Maraldi di
Cesena, divenne proprietaria
dell’area.
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Archeologia industriale: l’ex zuccherificio di Comacchio
la storia
Dopo una serie di ampliamenti
operati dalla Maraldi tra il 1973 e il
1974, lo stabilimento fu acquistato
dalla Eridania Zuccherifici Nazionali
di Genova che lo ebbe in gestione
sino alla prima chiusura, avvenuta nel
1987. Nel 1988 l’impianto fu dato in
affitto alla Cooperativa Produttori
Barbabietole di Ostellato, tuttavia i
magazzini dello zucchero, la palazzina
e gli uffici della direzione e la
palazzina della portineria rimasero in
uso alla Eridania. Nel 1990 tutto lo
zuccherificio fu ceduto alla Società
Comacchio Agroindustriale di
Genova, che dal 1990 al 1993
effettuò le ultime tre campagne
saccarifere.
Nell’autunno del 1993, l’area venne ceduta alla società di Giuseppe Platto e C., che portò a termine i
lavori di dismissione delle unità produttive ed effettuò alcune demolizioni delle strutture. Nel 1996 la
società fallì e il sito venne posto sotto sequestro sino all’anno seguente.
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Archeologia industriale: l’ex zuccherificio di Comacchio
l’area
L’area dell’ex zuccherificio si estende
su una superficie di circa
350.000 mq.
E’ inserita in un particolare sistema
ambientale caratterizzato dalla vicinanza:
� al Parco del Delta del Po,
� alla fascia costiera,
� al territorio agricolo della Grande
Bonifica un tempo caratterizzato da Valli.
Sipro è proprietaria dell’area dal 2000.
Nel corso degli anni si sono succedute
varie fasi di recupero: bonifica
preliminare, piano di caratterizzazione,
demolizioni, progetto di bonifica.
L’attività di bonifica è sempre stata affiancata da studi e progetti per la riqualificazione dell’intero
complesso di terreni e edifici. Sipro ha coinvolto fin da subito l’interesse di istituzioni (Comune,
Provincia, Regione, Università, Parco del Delta) e stakeholder privati per condividere ipotesi e
programmi di valorizzazione dell’area.
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Archeologia industriale: l’ex zuccherificio di Comacchio
connessioni
Paesaggio:
riconvertire siti dismessi per sanare una ferita del territorio
Un sito industriale dismesso è una ferita del territorio, sia dal punto di vista urbanistico che dal punto di vista della
percezione che i cittadini hanno dell’area.
La riconversione deve risanare non solo la ferita territoriale, ma deve anche riconciliare
l’area con la comunità che la ospita sul suo territorio.
Tutto ciò, inoltre, deve essere compatibile con l’esigenza di rendere il sito dismesso
appetibile per il mercato immobiliare privato: infatti aree di grandi dimensioni oggi
generalmente non possono essere sviluppate solo con contributi pubblici, sarà necessario
intercettare l’interesse pubblico e privato.
Sviluppo:
riconvertire siti dismessi per uno sviluppo sostenibile del territorio
Riconvertire un sito industriale dismesso è una opportunità di creare sviluppo senza consumo di nuovo territorio e
quindi riducendo l’impatto delle nuove attività.
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Archeologia industriale: l’ex zuccherificio di Comacchio
strategia
Fase preliminare
Sensibilizzazione degli organi istituzionali al recupero del sito dismesso
Definizione degli obiettivi e del percorso tecnico-amministrativo di riconversione
Fase di elaborazione delle idee progetto
Fase di coinvolgimento di stakeholders
Fase di promozione territoriale del piano di recupero
Redazione di un planivolumetrico e di un master plan delle ipotesi di riconversione
Bilancio costi-benefici
Promozione del piano
1. PROGRAMMA di INFORMAZIONE – COMUNICAZIONE
2. LABORATORI di APPROFONDIMENTO e DISCUSSIONE del PIANO
3. LABORATORI di RIDEFINIZIONE del PIANO
4. LABORATORI di VERIFICA del PIANO
L’esperienza maturata nel corso degli anni nell’ambito del recupero di siti industriali dismessi ha permesso a
Sipro di individuare uno schema di azioni, una sorta di «programma tipo» per arrivare ad un progetto di
recupero e valorizzazione:
• condiviso tra enti pubblici e investitori privati,
• efficace per lo sviluppo economico e sociale del territorio,
• sostenibile sia dal punto di vista economico che di integrazione col territorio in cui è inserito,
• realizzabile in tempi che permettano riscontro e rientro dell’investimento.
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Archeologia industriale: l’ex zuccherificio di Comacchio
analisi
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Archeologia industriale: l’ex zuccherificio di Comacchio
riqualificazione
L’obiettivo condiviso tra Sipro e le Istituzioni del territorio per la riqualificazione di questa importante e
storica area ha sempre portato a valutazioni di valorizzazione in ambito turistico e ricreativo.
Il turismo a Comacchio è caratterizzato da notevoli potenzialità di attrazione ed investimento in diversi
settori (culturale, naturalistico, balneare) che però non sono completamente valorizzati per:
• assenza di sistemi di gestione integrata dei diversi “tipi” di turismo nel territorio
• scarsa qualità dei servizi offerti
• limitata possibilità ricettiva in strutture alberghiere
• mancanza di innovazione della domanda e dell’offerta a partire dagli anni ’90
• mancanza di adeguate operazioni di marketing
Di seguito alcune proposte fatte nel corso degli anni e relative connessioni col territorio
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Archeologia industriale: l’ex zuccherificio di Comacchio
riqualificazione
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Archeologia industriale: l’ex zuccherificio di Comacchio
riqualificazione
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Archeologia industriale: l’ex zuccherificio di Comacchio
riqualificazione
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Archeologia industriale: l’ex zuccherificio di Comacchio
considerazioni
-Per il completamento del processo di riqualificazione è imprescindibile l’intervento dei privati o forme di PPP
- L’indeterminatezza dei tempi di autorizzazione e successivo collaudo degli interventi, nonché il consenso che il
territorio da all’intervento (assenza di tensioni sociali che possono bloccare o rallentare l’attuazione del progetto)
sono i principali punti di debolezza dell’intero processo
- Un accurato management della riconversione da parte della pubblica amministrazione può dare sicurezza
all’investitore privato sui tempi e sul coinvolgimento territoriale e garantire ricadute positive per il territorio
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Grazie per l’attenzione
Sipro Agenzia Provinciale per lo Sviluppo Spa
Via Cairoli, 13 - Ferrara