Aprile 2017 Stampato in proprio e lris nm · 2018. 7. 26. · Periodico di Fondazione Mantovani e...

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“PROGETTO VITA” “PROGETTO CASA APERTA” per una migliore qualità della vita Periodico di Fondazione Mantovani e Sodalitas Il Giornale delle Case Famiglia Aprile 2017 Stampato in proprio 4 Storie di donne... pag. 30 20 ANNI DI FONDAZIONE “IL FIGLIOL PRODIGO” Il Musical a pag. 4 Note sociali pag. 78 Customer Ospiti/Familiari pag. 83 Il sondaggio pag. 84 La tavola più bella pag. 90 Restiamo in contatto! iscriviti alla Newsletter pag. 96 4 “I ruggenti anni 20” pag.48 4 Mons. Salvini pag. 2 facciamo OTIZIA

Transcript of Aprile 2017 Stampato in proprio e lris nm · 2018. 7. 26. · Periodico di Fondazione Mantovani e...

  • e pluribus unum

    “PROGETTO VITA” “PROGETTO CASA APERTA”per una migliore qualità della vita

    Periodico di Fondazione Mantovani e Sodalitas

    Il Giornale delle Case Famiglia

    Aprile 2017 Stampato in proprio

    4Storie di donne... pag. 30

    20 ANNI DI FONDAZIONE “Il FIglIOl prODIgO” Il Musical a pag. 4

    • Note sociali pag. 78

    • Customer Ospiti/Familiari pag. 83• Il sondaggio

    pag. 84• la tavola più bella pag. 90• restiamo in contatto! iscriviti alla Newsletter pag. 96

    4“I ruggenti anni 20” pag.484Mons. Salvini pag. 2

    facciamo otizia

  • UN lIBrO pEr I 20 ANNI DI FONDAZIONE

    FACCIAMO NOTIZIA • 1 uN libro per i 20 aNNi di foNdazioNe EDITOrIAlE • 2 tacciaNo le parole parliNo le opere IN prIMO pIANO • 4 il figliol prodigo • 6 11 febbraio giorNata del malato • 7 speciale 8 marzo • 10 vacaNze seNior • 12 uN iNcoNtro straordiNario 14 pAgINA DEllA SAlUTE buoNumore al femmiNile 15 pAgINA DEllA SAlUTE DEll’ANIMA stupire e stupirsi

    VIVERE IN CASA FAMIGLIA BUSTO gArOlFO• 16 gli aluNNi della scuola elemeNtare iN visita• 17 briNdiamo taNti auguri a .... • 18 preseNtiamo gli abitaNti di casa famiglia• 19 amor dammi quel ... CASA FAMIGLIA CASA APERTA • 20 i sempr’alegHer• 21 uN tuffo Nel passato

    VIVERE IN CASA AZZURRA ArCONATE• 22 l’iNtervista• 23 sceNe di vita quotidiaNa - carNevale ALLA SCoPERTA dEL TERRIToRIo • 24 domeNica iN piadiNeria• 25 doNNe iN festa• 26 tappa alla malpeNsa - gita alla fagiaNa - diego• 27 artistiNsieme

    VIVERE IN CASA FAMIGLIA IN VERUN o• 28 pagiNe di vita • 29 uN Nuovo medico• 30 storie di doNNe d’altri tempi • 31 auguri a CASA FAMIGLIA CASA APERTA • 32 uN carNevale tricolore

    VIVERE IN CASA FAMIGLIA SAN VITToREoLoN A• 34 uN giorNo da modelli• 35 buoN compleaNNo!• 36 i colori delle stagioNi CASA FAMIGLIA CASA APERTA• 37 alterNaNza scuola lavoro• 38 storia del coro degli alpiNi di mageNta• 39 uN carNevale giovaNissimo

    VIVERE IN CASA FAMIGLIA VILLACoRTESE• 40 coNosciamo i resideNti di cf• 42 carNevale iN musica• 43 laboratorio delle fiabe - 1, 2, 3 taNti auguri a • 44 uN sorriso luNgo 100 aNNi CASA FAMIGLIA CASA APERTA• 45 compagNia orizoN daNza

    sommario

    VIVERE IN CASA FAMIGLIA MIlANO AFFOrI• 46 i resideNti di cf raccoNtaNo• 48 i ruggeNti aNNi ‘20 CASA FAMIGLIA CASA APERTA • 5 0 alla cHiesa della madoNNa di lourdes • 5 1tombolata e lotteria di pasqua

    VIVERE IN CASA FAMIGLIA COlOgNO MONSEZE• 5 2 saN remo iN casa famgilia CASA FAMIGLIA CASA APERTA • 5 4 iNcNtri amici• 5 6uN sorriso al giorNo leva il medico di torNo

    VIVERE IN CASA FAMIGLIA BUSNAgO• 5 8 speciale pasqua CASA FAMIGLIA CASA APERTA• 60 ricette tipicHe regioNali• 61 taNti auguri a...

    VIVERE IN CASA FAMIGLIA BUSSErO• 62 star beNe a tavola iN ogNi stagioNe• 63 valeria + 4 - buoN compleaNNo a• 64 oggi cHe tempo fa?• 65 meNte attiva coN il cruciverba CASA FAMIGLIA CASA APERTA• 66 divertimeNto assicurato• 67 festa dei compleaNNi di aprile

    VIVERE IN CASA FAMIGLIA OlgIATE MOlgOrA• 68 la secoNda vita del libro• 70 la sarta di casa famiglia CASA FAMIGLIA CASA APERTA• 72 tradizioNi popolari e folclore della briaNza• 73 festa della doNNa e del papà - augurissimi DI TUTTO UN pO’ • 74 parole iN rima - poesie • 75 lo scaffale - receNsioNi • 76 il caffè letterario - i sette papi della mia vita• 78 Note sociali - il voloNtariato - i lea - eseNzioNe

    caNoNe rai - detrazioNi irpef - iNvalido a cHi?• 81 uN po’ di sport - sport seNza barriere -

    storie di calcio• 83 gradimeNto dei servizi - customer ospiti/familiari • 84 parliamoNe - uN bambiNo può crescere coN due papà • 86 pagiNe dell’iNformazioNe - aNeddoti storici

    - la gioebia, la gNota e la superstizioNe• 88 peccati di gola - budiNo al caffè• 89 l’aNgolo del beNessere il caffè• 90 star beNe a tavola - la tavola più bella• 94 star beNe a tavola - il progetto coNtiNua• 96 maggio seNior - restiamo iN coNtatto• 97 redazioNe

  • “facciamo Notizia”

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    marinella restelli

    UN lIBrO pEr I 20 ANNI DI FONDAZIONE

    Momenti della presentazione del libro “Vent’anni di Impresa Sociale” con Vittorio Mantovani, Monsignor Sergio Salvini, Valeria e Beppe Gambino

    4le storie piacciono a tutti. specialmente quelle semplici che raccontano la quotidianità delle per-sone e delle famiglie comuni. specialmente quelle a lieto fine. questa è la storia di una persona comune che è figlia, sorella, sposa e madre. Che amava la vita e la affrontava con garbo, generosità e coraggio. che se n’è andata da questo mondo a soli 45 anni.è la storia di una famiglia comune, numerosa e af-fiatata che si è trovata improvvisamente orfana del suo fiore più bello. Che si è trovata a scegliere come reagire al dolore e al vuoto di una perdita. è la storia della fondazione mantovani che ha ori-gine dal dolore e dal ricordo di una figlia, una so-rella, una sposa e una madre gentile e sensibile e che nel suo ricordo muove i primi passi nel mondo della fragilità, ne studia le necessità e cerca solu-zioni, si anima, si appassiona. è la storia di persone che sono amici, collaboratori, operatori, volontari che sono la sua forza vitale.è la storia di un gruppo che cresce e si espande. si fa conoscere. diventa una realtà importante.questa è una storia che continua …

  • Editoriale

    tacciano le parole e parlino le opere

    “è stato scritto con saggezza: tacciano le parole e parlino le opere! un’azione scenica musicale ha bisogno di silenzio per essere ascoltata. se ogni rappresentazione è il rapporto tra azione scenica e realtà: l’obiettivo primario di un musical è quello di racconta-re, recitare e vivere una storia, mettendo in risalto aspetti sug-gestivi. C’è un filo che unisce il reale e l’immaginario e se sem-bra esile è molto consistente.

    la parabola del figliol pro-digo è il racconto di un ab-braccio di un padre col figlio: un abbraccio di famiglia dato e atteso con amore, fatto con comprensione. misericordia.se questa sera, questo musi-cal, sarà irriverente al nostro perbenismo avrà fatto centro.donare amore, è regalare amo-re a perdere. l’abbraccio nel racconto è come l’onda, l’onda del mare che si adagia: è am-pia e armonica, impetuosa e calma perché abbraccia tutto il

    4 Il discorso di aper-

    tura del presidente di Fondazione Man-tovani Monsignor Sergio Salvini in oc-casione dello spetta-colo “Il figliol prodi-go” andato in scena per festeggiare i 20 anni di attività della Fondazione.

    litorale, lo accarezza in un moto cadenzato.Nel scegliere e nel proporre questa sera, non ci siamo lasciati possedere da fronzoli inutili, ma ci siamo abbandonati a una me-moria che si faccia profezia.questa sorta di «ruminare», è preludio dell’assimilazione … che diventa vita, per noi della fondazione impegno verso gli anziani:il servire i nostri residenti, deve essere vero, un abbraccio di fa-miglia.

    mOnsiGnOr serGiO salVini • PresiDente Di FOnDaZiOne mantOVani

    Mons. S. Salvini insieme a due attori e alla regista Isabeau durante la conferenza stampa

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  • tacciano le parole e parlino le opere

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    le nostre case, devono canta-re la vita: sine timore defende, senza paura perchè per ab-bracciare veramente bisogna essere senza schemi, sospetti, riserve. un abbraccio spontaneo è mi-stero di intimità. come nell’azione scenica.la locandina dello spettacolo dice: musical per il giubileo dei carcerati interpretato dai detenuti della casa di reclusio-ne milano opera. questi gli interpreti… se pur condannati a una pena, ci rap-presentano il figliol prodigo riabbracciato dal padre, riac-quistando loro stessi fiducia e speranza.

    questa sera, per noi, si fanno maestri diventando capaci di accettare il perdono e di per-donarsi…in un abbraccio vero.Nella mia vita… oggi prete, ieri maestro d’arte, dico: a tutti si in-segna, da tutti si impara. si vince con la mente, ma so-prattutto con il cuore! imparare a imparare è l’abilità di perseverare nell’apprendi-mento.grazie amici attori! io preferi-sco chiamarvi “amici”…grazie a tutti i professionisti che vi hanno insegnato l’arte dello spettacolo:dalla regista… su su fino all’ul-timo maestro/esperto che vi hanno donato un abbraccio per

    saper trasformare il palcosce-nico in laboratorio, per un respiro diverso.grazie a chi ha concesso que-sto… chi vi ha accompagnato…amici attori, in questo abbraccio Voi siete il Padre, noi i 2 figli… Noi siamo maestri a interpretare i fragili e i lamentosi, con la faccia dei bravi e belli.ad augurio per tutti… cito un ver-so dalla passione secondo matteo di J. sebastian bach.Gesù, voglio donarti il mio cuore perché tu vi discenda, mi abbracci, mio salvatore! Voglio sprofondarmi in te! se il mondo è troppo piccolo, allo-ra tu solo devi essere per me più del mondo e più del cielo!”

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    la reDaZiOne

    Il FIglIOl prODIgO

    4 “Il figliol prodigo è il mu-sical” spettacolo promosso e patrocinato da ministero della giustizia e organizzazione giu-bilare. interpretato dai detenuti di alta sicurezza della casa di reclusione di milano opera, è già andato in scena in importanti teatri, tra cui l’ariston di sanre-mo e la sala Nervi del vaticano, a roma, riscuotendo sempre un grande successo di pubblico e di critica.è questo il bellissimo regalo che Fondazione Mantovani, in oc-casione del 20° anno della sua costituzione, ha offerto con in-gresso gratuito a tutti gli amici ed operatori della fondazione.l’evento si è svolto venerdì 17 marzo 2017, alle ore 21.00, presso il teatro paccagnini di castano primo.

    il “figliol prodigo” è stato espressamente voluto da papa francesco per il giubileo della misercordia; un appuntamento dall’alto valore culturale e socia-le dove potrà essere ancora una volta sperimentata la bellezza di una umanità rinnovata che può generare serenità e speran-

    Nel suo saluto all’inizio dello spettacolo, il consigliere regionale Mario Mantova-ni, ricordata la genesi della Fondazione, hadedicatoilMusical“ai25 .000inno-centichesonofiniti incarcere inquestianni”. la Prealpina 19/3/17

    “Una persona deve poter avere una spe-ranza anche dopo la reclusione”. Dall’intervista a mario mantovani di settegiorni altomilanese 24/03/17

    za, anche a partire dall’incontro tra difficoltà e sofferenze di una vita. sentimenti che apparten-gono anche all’opera di fon-dazione mantovani, da sempre attenta nel porre al centro del-la propria azione la ricerca del dialogo, della solidarietà e del-la vera libertà.

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    I Sindaci della zona

    Stefano Bressani, Michele Franceschina, Mario Mantovani, Isabeau con due attori e don Sergio Salvini

  • iN primo piaNoBARBARA GASLINI • animatriCe CF aFFOri

    11 FEBBrAIO gIOrNATA DEl MAlATO

    4 Èdal1993–ovverodaquandolostabilìGiovanniPaoloII – che la ricorrenza dell’inizio delle apparizioni mariane nel 185 8portaconséanchela“giornatamondialedelmalato”.QuestaXXVedizionehapertemalo“stuporeperquantodiocompie”.Ilmisterodellasofferenzaequellodellasalvezzasicongiungonosublimementenelmalatoche si associa alla passione di Cristo.

    l’11 febbraio è il giorno in cui la chiesa, in occasione del-la commemorazione dell’appa-rizione della santa vergine a s.bernadette a lourdes, ricorda in modo particolare i malati.istituita da san giovanni pao-lo ii nel 1992, e celebrata per la prima volta proprio a lou-rdes l’11 febbraio 1993, “tale Giornata”, ha dichiarato papa francesco, “costituisce un’occa-sione di attenzione speciale alla condizione degli ammalati e, più in generale, dei sofferenti; e al tempo stesso invita chi si prodi-ga in loro favore, a partire dai familiari, dagli operatori sanitari e dai volontari, a rendere grazie per la vocazione ricevuta dal si-gnore di accompagnare i fratelli ammalati. inoltre questa ricorren-za rinnova nella Chiesa il vigore spirituale per svolgere sempre al meglio quella parte fondamen-tale della sua missione che com-prende il servizio agli ultimi, agli

    infermi, ai sofferenti, agli esclusi e agli emarginati.già lo scorso 8 dicembre, per la festa dell’immacolata, il papa aveva invitato i malati e colo-ro che se ne prendono cura ad imparare dalla scuola di ma-ria, a fidarsi della sua presen-za amorevole, a inginocchiarsi spiritualmente nella grotta di massabielle per abbandonarsi al suo sguardo attento: “come santa Bernadette siamo sotto lo sguardo di maria. l’umile ragazza di lourdes rac-conta che la Vergine, da lei definita ‘la Bella Signora’, la guardava come si guarda una persona”. queste semplici parole descrivo-no la pienezza di una relazione. bernadette, povera, analfabeta e malata, si sente guardata da maria come persona. la bella signora le parla con grande rispetto, senza compatimento. questo ci ricorda che ogni ma-

    lato è e rimane sempre un es-sere umano. e come tale va trattato. gli infermi, come i portatori di disabilità anche gravissime, hanno la loro inalienabile di-gnità e la loro missione nella vita e non diventano mai dei meri oggetti, anche se a volte possono sembrare solo passivi.Per la celebrazione ufficiale della XXv giornata mondia-le del malato (che quest’anno si svolgerà a lourdes,) papa francesco ha inviato come le-gato Pontificio il segretario di stato e cardinale pietro pa-rolin, a cui per l’occasione ha consegnato una missiva. Nella lettera bergoglio invia il proprio personale saluto ai malati di tutto il mondo e propone ai fedeli alcuni passi della scrittura che affrontano i temi del mistero della soffe-renza, della scienza e della meraviglia.

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    FABIO PORTA • animatOre CF san VittOre O.

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    Nel corso della storia, le don-ne hanno avuto sempre ruoli per lo più nascosti, ma di immensa importanza ed hanno rappre-sentato, quasi sempre, la parte migliore dei grandi uomini che ricordiamo ancora oggi sui libri di storia. Nella maggior parte del mondo oggi, fortunatamen-te, le donne godono per lo più degli stessi diritti degli uomini e possono fare tutto quello che fanno gli uomini. alcune culture però si ostinano a considerare la donna come un “essere infe-riore”, non tenendo conto che persino la natura ha scelto loro e non gli uomini, come uniche e vere creatrici di vita, un mira-colo che si ripete dall’inizio dei tempi.tanti sono stati i poeti che han-no dedicato alla donna le loro migliori opere: dante, leopar-di, foscolo, petrarca tutti mossi da un solo sentimento, l’amore, quasi a volerci far capire l’altra

    UN gIOrNO DEDICATO AChIÈdAVVERoSPECIALE

    metà del cielo. io ho da poco avuto una bam-bina, e quest’esperienza mi ha davvero fatto luce su quanto im-pensata e dirompente può esse-re la forza di una donna. durante il parto io stavo li ac-canto a mia moglie che mi chie-deva aiuto…mi stringeva la mano talmente forte che pen-savo di non trovarla più, capen-do che era nulla in confronto ai dolori lancinanti di un parto. mi sono sentito davvero inerme, inutile; l’unica cosa che pote-vo fare era stare con lei, farle sentire che non era sola, ma più si avvicinava il momento e più mi accorgevo che era davvero molto poco in confronto al mi-racolo che lei stava compiendo e soprattutto che aveva scelto di regalarmi...già perché una donna fa anche questo, sceglie di regalare ad un uomo il privi-legio di essere padre, a costo di patire le nausee, la pancia che

    pesa e soprattutto il dolore del parto.io personalmente non saprei stare senza le mie donne, mi danno la forza per lottare da-vanti a qualsiasi nemico. purtroppo le cronache di oggi, sempre più spesso ci raccontano di uomini, se uomini si possono definire, che arrivano ad ucci-dere chi ha messo al mondo i loro stessi figli. Io mi vergogno per loro e durante l’8 marzo, giornata mondiale dedicata alla donna, vorrei gridare a mia moglie, a mia figlia, a mia madre e a tutte le donne :”se questo è un uomo, io non sono un uomo”; vorrei dire loro grazie per i tanti sacrifici, le tante notti in bianco, gli innumerevoli ab-bracci e le tante sicurezze che mi danno quando semplicemen-te, magari dopo una giornata faticosa, mi riempiono il cuore con un sorriso.grazie.

    FABIO PORTA • animatOre CF san VittOre O.

    4Allemogli,allefiglie,allemamme,allesorelle,allenonne,allezie...perricordaresialeconquistesociali,politicheedeconomichedelledonne,sialediscriminazionie le violenze cui sono state oggetto e lo sono ancora, in tutte le parti del Mondo.

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  • iN primo piaNosimOna CriVelli • animatriCe CF Villa COrtese e i resiDenti Di CF

    LA DONNA ieri, oggi, domani“Una donna lascia sempre il segno del suo

    passaggio, la sua mano è dolcee il suo sguardo intelligente”

    Ogni casa famiglia ha reso significativo l’8 marzo organiz-zando momenti di festa e di ri-flessione con l’obiettivo di ricor-dare e valorizzare ogni donna con il suo vissuto e la sua storia.è nata così una interessante raccolta di pensieri:“… la donna ha un cervello e se lo sa usare può arrivare ovun-que. non ho avuto la fortuna della maternità e ho deciso di dedicarmi a me e alle mie capa-cità. mio marito era benestante e

    non voleva che lavorassi, ma ero determinata, sapevo che dovevo esprimere ciò che avevo dentro e l’ho fatto. Ho camminato con le mie gambe e ho fatto carriera nel settore del marketing... ho gi-rato il mondo e ho dovuto lottare con mentalità chiuse verso il ruolo della donna nel mondo del lavo-ro e nella società. sono riuscita ad impormi e sono fiera del lavoro che ho fatto e che ricordo sempre con piacere. a quei tempi, la donna di un cer-

    4 Il mese di marzo è dedicato ai cambiamenti, i

    paesaggi mutano, i colori tornano sulla scena, il sole comincia a farsi sentire sulla pelle con il suo tiepido calore e la luce arriva con tutta la sua bel-lezza. Si attende l’arrivo della primavera e si fe-steggia la donna per il suo essere speciale.

    to ceto viveva la quotidianità nei salotti a sorseggiare il thé con le amiche; io non facevo parte di questo gruppo e mio marito mi ha lasciato fare perché lo vo-levo con tutto il cuore; ho sem-pre desiderato una vita intensa dove potevo esprimere tutta la mia personalità. la società di quel tempo, ha sempre puntato sull’uomo ma io sono la prova che volere è potere. Oggi le cose sono cambiate e a mio parere le qualità che una donna deve avere sono la deter-minazione, la cultura, la serietà e un’ottima presenza. Ogni tan-to, nella mia testa, dei cassetti si chiudono, ma io li riapro perché il mio cervello non deve fermarsi, mai …” (M.p.) “… ai nostri tempi, la festa della donna non si conosceva, faceva-mo la festa dell’uomo (san Giu-seppe) e si donava all’uomo una bottiglia di liquore. nelle votazioni non avevamo la possibilità di esprimerci; la donna donava, donava sempre; adesso

    8 MarzoSpeciale

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  • iN primo piaNola donna viene festeggiata e vie-ne riconosciuta con il suo ruolo importante nella famiglia e nella società …” (p.p)...sono andata a scuola fino alla quinta elementare e poi mi hanno insegnato a lavorare, a bada-re alla casa e a cucire. Dopo il lavoro andavo in comune in una scuola di cucito, questo era im-portante, dovevamo essere brave donne di casa…” (C.M.)...“avrei voluto studiare, mi pia-ceva ma non ho potuto. la donna faceva tanti sacrifici per l’amore verso la famiglia; filatrice, mon-dina, contadina, casalinga, sar-ta, tessitrice”. (A.Z.)Una donna lascia sempre il segno del suo passaggio, la sua mano è dolce e il suo sguardo intelligen-te” . (r.C.)

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    Storie di donne d’altri tempi a pag. 30

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    alessanDrO mantOVani • resPOnsaBile PrOGetti sPeCiali

    Non c’è un’età per divertirsi, ri-dere e scherzare; ballare, gio-care … non esiste un limite alla serenità. ecco perché ogni anno, ormai da molti anni, parte il progetto “vacanze a qualsiasi età”. soggiorni al mare per i residenti delle nostre case famiglia, ma anche per anziani parzialmen-te autosufficienti o autonomi non residenti nelle nostre strutture. la stagione è suddivisa in perio-di di due settimane e quest’anno parte prima del solito: da mag-gio a settembre. la struttura che ospita i “viag-giatori” è attrezzata per offrire una permanenza confortevole e ricca di iniziative per ogni età; è presente un ottimo servizio al-berghiero che risponde ad ogni esigenza, un servizio medico ed infermieristico. Il personale presente è qualifi-cato per fornire assistenza, cura e proporre programmi ed atti-vità sia all’interno che all’ester-no della casa vacanza. il motto è “bell’aria tutto l’aNNo” e l’obbiettivo è rega-lare uno spazio per rigenerare e, perché no! … avverare qual-che sogno nel cassetto, perché i desideri non finiscono mai. ci siamo! manca davvero poco,

    ed in attesa di ripartire vi pro-poniamo alcuni dei momenti più belli che hanno caratterizzato le precedenti stagioni … sono alcuni scatti che descrivono la magia che si crea nella casa vacanza “stella”.

    VACAN ZESEN IoRcoNsueto appuNtameNto a bellaria igea mariNa

    4 Non esiste un’età per viaggiare! Si può viaggiare con la fantasia e tornare in posti meravigliosi in cui si è trascorsa una parte divita…maquandosiviaggia davvero si può respirare aria nuova … quelladel cambiamen-to, della libertà di rias-saporare la freschezza che la vita porta sem-preconsé.

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    Casa di vacanza Stella

  • UN INCONTrO STrAOrDINArIOpapa francesco a monza

    4N el milione di persone che sabato 25 marzo 2017 ha salutato papa Francesco in occasione della S. Messa svoltasi a Monza, c’erano anche tanti amici della Fondazione Mantovani e del gruppo Sodalitas, arrivati dalle Case Famiglia di Affori e Bus-sero, era anche presente un piccolo gruppo di giovani ed operatori del progetto Diamante rSD di Arconate.

    Benedetti da un caldo sole splendente, coraggiosi ed entusiasti, pieni di speranza e allegria ci siamo incontrati con papa francesco per la santa messa al parco di monza pronti a vivere un’esperienza di fede unica ed emozionante. Barbara gaslini Animatrice

    CASA FAMIglIA DI AFFOrI

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    All’incontro con il santo padre hanno partecipato silvia, doria-na, giuseppe, laura e antonella accompagnati da titti, cristina, Cinzia e Betty. Alcune riflessioni: Silvia: papa francesco è il se-condo papa che incontro, è sta-ta un’emozione grandissima.Doriana: Ho provato una gran-de emozione.Antonella: Ho partecipato cantan-do tutti i canti della santa messa.giuseppe: sono contento di aver partecipato a questo mo-mento di preghiera.laura: sono stata bene.

    rSD Il DIAMANTE ArCONATE

    CASA FAMIglIA DI BUSSEro

    Un popolo, quello di francesco che si è mobilitato per un incontro in terra lom-barda che mancava da tempo. essere parte di questo popolo, l’aver condi-viso la giornata insieme a migliaia di persone è stata un’emozione difficile da descrivere. in compagnia di pietro, Noemi, rosina e francesco (residenti della casa famiglia) a daniele (oss) e ad anna, carla, antonietta, luigia, al-berto, antonia, centino, alba ed elena ho vissuto una giornata speciale carat-terizzata da momenti di condivisione, uniti nell’esperienza dell’incontro con il papa e, per questa occasione, lontano dai ruoli che ogni giorno mettiamo in scena, per un giorno non c’era distin-zione tra operatori, ospiti, volontari e parenti, ma solo un gruppo di pellegri-ni in trepidante attesa. Andrea giudici Aninatore

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    A pAgINA 76 “il caffè letterario”i 7 papi della mia vita di sergio c.

  • pagiNa della Salute

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    silVia GUssOni • assistente sOCiale CF inVerUnO e Villa COrtese

    la depressione, infatti, è una malattia che può colpire chiun-que, ma che può anche essere prevenuta e trattata. fattore fondamentale per il recu-pero è riuscire a parlarne per non sentirsi soli. slogan della campa-gna sarà dunque: “depressione: parliamone!”. come scrive gorge monbiot, giornalista del guar-

    dian,: “di tutte le fantasie degli esseri umani, l’idea che ce la si possa fare da soli è la più assur-da e forse la più pericolosa”.Nel mondo sono circa 350 milio-ni le persone che soffrono di tale patologia di cui, la maggior par-te, sono donne. è proprio per questo motivo che, all’interno delle nostre case

    BUONUMOrE Al FEMMINIlE:la cura della bellezza per allontanare la depressione

    4In occasione della giornata Mondiale della Salute che, come ogni anno si tiene il 7 Aprile, l’OMS ha stabilito che la depressione sarà il tema di questaedizione2017.

    famiglia, l’equipe è sempre di-sponibile per offrire sostegno o, più semplicemente, per fare una chiacchierata di conforto.inoltre viene posta molto atten-zione a proporre attività che coin-volgano tutti gli ospiti, creando occasione di incontro con l’obietti-vo di vincere la solitudine valoriz-zando l’autostima di ciascuno. Nel mese dedicato alle donne, acqui-sta ancora più interesse il labora-torio di bellezza, proposto setti-manalmente, che ha lo scopo di richiamare alla nostra attenzione l’importanza che assume il pren-dersi cura di sé senza rinunciare alla femminilità. smalti, rossetti, creme di bellezza sono la giusta cornice a sostegno di questo ide-ale. Non bisogna, infatti, cadere nell’errore che, ad una certa età, ciò non sia più importante. star bene, sentirsi bella e volersi mostrare agli altri possono essere considerate delle forme di pre-venzione e supporto alla salute psicofisica, un vero e proprio elisir di lunga vita.

    vincere la solitudine ricreare l’armonia con se stessi e gli altri

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    salu

    te

    4LaPasqua,peressereunaveraPasquadeve possedere il tocco della primavera: devefiorireefarfiorire.Questa è risurrezione.

    pagiNa della salute ... dell’ANimamOnsiGnOr serGiO salVini • PresiDente Di FOnDaZiOne mantOVani

    STUPIRE e STUPIRSI

    la vecchiaia, la malattia del vivere inizia quando si diventa incapaci di stupore e di gioia, di sorprendersi per l’inattesa novità che gli altri ci offrono per vivere meglio. allora tutto sembra insipido, monotono e ripetitivo fino alla nausea. lo stupore è quel soprassalto della vita che produce in una frazione di tempo l’incanto. è una sorta di cortocircuito del-la mente che si trova spiazzata. la normalità, l’ovvietà, la piatta routine che è fatta delle nostre banali - ma rassicuranti - con-suetudini, viene per così dire, scalzata dall’insorgere improv-viso dello stupore, che irrompe come chi tende un agguato. lo stupore ha sempre la for-za di rompere degli schemi, di sbaragliare via la memoria

    sclerotizzata su pensieri e giu-dizi. può essere un evento che, se colto, ha la forza di creare una nuova piattaforma su cui costru-ire e ripartire. chi sa stupirsi si rinnova conti-nuamente. carissimi, solo uno sguardo lim-pido, lontano da ogni precon-cetto, gioisce di fronte a tante occasioni che gli si palesano di fronte: tutto gli appartiene, tutto è sottoposto alla sua immagina-zione, alla volontà di esperien-za diretta sulla realtà. Il Signore Gesù stesso, trasalì di gioia nello spirito: «ti ringrazio, o padre, perché hai nascosto queste cose agli intelligenti e ai sapienti e le hai rivelate ai pic-coli. sì, così è piaciuto a te» (lc. 10,21). Nell’ambito di questi sapienti,

    ci siete voi residenti delle no-stre case che con semplicità e saggezza ci insegnate - con la vostra maestra vita - a stupir-ci sempre delle piccole cose. e così voi sapete risorgere, in-vece noi, restiamo nel nostro sepolcro. la grandezza della fede è sì andare al sepolcro, ma tro-varlo vuoto, perché se così non fosse il signore non è risorto… allora non sarebbe pasqua.

    auguri vivissimi di ogni bene, di una santa pasqua, di una bella primavera del cuore.tutto è bello, tutto vola, se si respira e… tutto diviene luce.

    buona pasqua.

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    busto garolfolaUra Vismara • ViCe COOrDinatriCe Di CF

    4 MANTENErE SAlDI COSTANTI E AggIOrNATI I lEgAMI CoN ILMoN doChECICIRCoN dA(PRoGETToVITA)

    la visita dei bambini della scuola lo scorso 3 febbraio ha consentito di dare nuovamen-te attuazione agli obiettivi del “PROGETTO VITA”, filosofia alla quale si ispira ogni azione quotidiana di tutti coloro che operano all’interno delle case famiglia del gruppo sodali-tas e fondazione mantovani.

    Vincere la solitudine, ricrearel’armoniadivitaconséstessie con gli altri, ricreare l’atmo-sfera di casa, mantenere saldi costanti e aggiornati i legami con il mondo che ci circonda: questi sono i punti cardine che ispirano le scelte di gestione e organizzazione dell’intero gruppo di lavoro delle case

    famiglia. ogni evento programmato con-sente di dare nuovo vigore a questi preziosi valori che sono un riflesso della solidarietà so-ciale intesa come insieme di legami affettivi e morali che uniscono reciprocamente una persona singola e la comunità di cui fa parte. in questa direzione vanno gli incontri intergenerazionali con gli alunni delle scuole primarie, nella convinzione che gli anziani e i bambini stiano bene insieme e siano ricchezza gli uni per gli altri. durante l’incontro con i bambini la casa famiglia ha aperto le sue porte alla gioia, alla spen-sieratezza, all’allegria, ai canti e ai sorrisi delle nuove gene-razioni alle quali viene offerta un’occasione che sicuramente incide positivamente anche sulla loro capacità di allacciare rela-

    gli aluNNi della scuola elemeNtare iN visita alla casa famiglia

  • BrINDIAMO! TANTI AUgUrI A...gENNAIO uboldi iris terrenghi ambrogiocolombo piera ravelli amedeo rondanini valeria

    FEBBrAIOpinciroli anna Bonafin Celestina colombo cornelia colombo mocchetti piera androni ada

    MArZOmereghetti angela antoniapugliese carmine cerchiaro anna maria colombo cecilia

    AprIlEsella giuseppina castiglioni paola camerota eugeniabinaghi ausilia casarotto pasquina mazzucchelli iolanda

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    zioni con adulti al di fuori del proprio nucleo familiare. testimonianza di ciò è data dal fatto che gli alunni, dopo un leggero imbarazzo iniziale, si sono avvicinati ai “nonni” tempestandoli di domande. Questo ha avuto un riflesso positivo sugli ospiti che sono apparsi estremamente gratificati dall’attenzione e dall’in-teresse che i bambini hanno mostrato verso di loro.

  • VIVERE iN casa famiglia - busto garolfo

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    presentiamo gli abitanti di Casa Famiglia

    PASquINA c. • resiDente Di CF

    4Mi chiamo pasquina sono originaria di vil-laga in provincia di vicenza. sono nata il 17 aprile del 1927. la mia era una famiglia numerosa infatti oltre a mamma angela, contadina, papà augusto, operaio c’eravamo noi dodici figli. Ho frequen-tato la scuola elementare e mi piaceva molto, ma avevo poco tempo libero perché dovevo aiutare la mia famiglia. a 10 anni andavo con papà in campagna a tagliare il fru-mento e ho continuato fino a 17 anni. lì ho conosciuto giuseppe, ci siamo frequentati e, volendo costruire una famiglia, ci siamo trasferiti a villa cortese da uno zio alla ricerca di un posto di lavoro.

    entrambi siamo stati fortunati perché io ho trovato lavoro in una ditta tessile come ope-raia, mentre giuseppe come muratore a bu-sto garolfo e successivamente in una fonde-ria di s. giorgio su legnano. potemmo così pensare al matrimonio avvenuto dopo 4 anni di fidanzamento e celebrato a Villa Corte-se nel 1947. Ho indossato per l’occasione un elegante tailleur, ma niente festeggiamenti! A Villa Cortese sono nati i nostri quattro figli roberto, maria grazia, lucia, antonio. Nel 1978 sono rimasta vedova e finchè ho potuto sono rimasta a casa mia. poi quando la sa-lute ha iniziato a fare i capricci e non mi ha permesso più di stare sola, mi sono trasferita qui in casa famiglia. Ho preso questa decisione in comune accordo con i miei figli. Qui mi trovo molto bene con tutti, sono tranquilla, l’ambiente è accogliente e il rapporto che ho instaurato con il perso-nale e con gli ospiti è ottimo.

    La signora Pasquina con il marito Giuseppe 1950

  • amor dammi quel …

    simOna CriVelli • animatriCe

    4Indovina indovinello ….gara musicale in Casa Famiglia

    Ospiti vestiti nei modi più strani…ma-schere colorate e bizzarre.. grinta e spi-rito adatto per festeggiare il carnevale in famiglia. a sorpresa, i parenti hanno collaborato alla riuscita dell’evento pre-sentandosi con maschere sensazionali…l’infermiera clodette, cappuccetto rosso e superman hanno supportato l’anima-zione per regalare uno spettacolo ancora più ricco e diver-tente. emilio e giorgio hanno suonato canzoni e basi musicali di ogni genere per rendere la gara sempre più competitiva. Le mani alzate, sempre più in alto, mosse con grande velocità per far notare la loro presenza e la voglia di rispondere…ma vinceva solo il concorrente che avrebbe pronunciato il ti-tolo esatto della canzone suonata. risate continue hanno colo-rato un pomeriggio che non si può scordare. foto, cori, balli..eh si gli anziani hanno ballato anche il famoso “ballo del qua qua”…meraviglioso!!! le chiacchere hanno completato un pomeriggio all’insegna dell’ironia e l’atmosfera di casa, di famiglia ci ha unito in un abbraccio speciale. grazie a tutti, per aver contribuito a do-nare un respiro nuovo, quello della sorpresa e della libertà di poter evadere con la mente in uno spazio differente…quello dove tutto può succedere.

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    L’infermiera Clodette

  • al solito non volevo andare per-ché sono una pigrona; meno male che poi ho cambiato idea perché mi sono divertita tantissi-mo!”Adelia C.: “ad assistere allo spettacolo è venuta anche mia sorella pinuccia così abbiamo trascorso un po’ di tempo insie-me”.Angela C.: “Ho partecipato vo-lentieri. peccato che è durato poco!”.Assunta C.: “davvero un bel pomeriggio! bravi gli attori che hanno recitato benissimo, belli i costumi e le scenografie”.Annamaria M.: “mi è piaciuto moltissimo, non li avevo mai visti recitare. È venuta anche mia fi-glia”.giuseppina p.: “vivo da poco in casa famiglia e questa è stata la mia prima uscita. sono soddi-sfatta dello spettacolo, non cre-devo. ogni tanto uscire fa bene”.

    4“Un giorno senza sorriso è un giorno perso” .

    Charlie Chaplin

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    elena ZanZOttera • animatriCe e i resiDenti Di CF

    lassa pùr cH’el muNd el disacon la Compagnia Teatrale “I Sempr’Alegher”

    è a tale proposito che in una domenica, per regalare un po-meriggio diverso dal solito e all’insegna del divertimento, ab-biamo portato i residenti di casa famiglia a teatro. la compagnia teatrale “i sem-pr’alegher” ci ha invitati ad assi-stere a una commedia dialettale dal titolo “Lassa pùr ch’el mund el dìsa” e noi non ci siamo fatti sfuggire l’occasione. grazie all’aiuto di volontari e parenti che come noi hanno so-stenuto l’iniziativa, ci siamo re-cati a villastanza di parabiago presso le scuole medie “rancilio”. la storia, ambientata negli anni ’50, narrava le vicende di una vedova e della figlia in procin-to di sposarsi ma che per cause non dipendenti dalla sua volontà rischiava di non potersi maritare perché il futuro marito era stato

    trasferito fuori paese per lavoro. Per evitare ciò suocera e figlia escogiteranno nei confronti del commendatore, nonché datore di lavoro del genero, una serie di stratagemmi che le porteranno a raggiungere lo scopo. battute esilaranti, situazioni umo-ristiche hanno fatto trascorrere uno spensierato e allegro pome-riggio ai nostri ospiti che hanno così commentato:Domenica T.: “e’ stato bellissimo e poi gli attori sono simpaticissi-mi. Noi li conosciamo bene per-ché vengono a trovarci in casa famiglia con i loro spettacoli”.Iris U.: “molto di-vertente! quando siamo arrivati a teatro ci hanno ac-colti con baci e ab-bracci”.Artilla B.: “come

  • 4“Un tuffo nel passato, un ritorno alle origini, quando tutto era semplice ed essenziale” casa fa-miglia ha ospitato una mostra dal titolo “i ricordi” il cui vero protagonista e “custode” degli oggetti è carlo colombo, conosciuto da tutti come “carletto” e che da anni è volontario presso la nostra struttura. Gli oggetti che raccontano un modo di vivere che non c’è più sono stati esposti all’ingresso della casa dove in molti li hanno ammirati. utensili, arredi, vestiti che riportano a una realtà lonta-na, ma sempre ben presente soprattutto nella memoria degli anziani. gli ospiti hanno rivissuto quei momenti di vita passata durante i quali, utensili e suppellettili esposti, venivano utilizzati quotidianamente. i sorrisi non sono mancati così come i commenti; molti i ricordi riemersi attraverso chiacchierate ed esclamazioni. grazie carlo, per averci regalato ancora una volta emozioni speciali e sensazioni che è sempre dolce risentire dentro di noi.

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    uN tuffo Nel passatoricordi in mostra

    elena ZanZOttera • animatriCe

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    Ciao Christian vogliamo farci un po’ i fatti tuoi ponendoti qualche domanda ...

    gigi: Che tipo di macchina hai? Che musica ascolti?- Una fiat bravo. Ascolto Vasco e gli 883, perché mi ricordano l’adolescenza.Silvia:Chesquadratifi?- l’inter da quando ero in fasce.Ivan: Quanti gadget hai dell’Inter? Che hobby hai?- Ho talmente tanti gadget che non riesco a darti un numero preciso.- i miei hobbies sono giocare a calcio e can-tare.doriana:Seisposatoconfigli?- Sono sposato, ma non ho figli.Antonella: Quando sei nato?- sono nato il 15 ottobre del 19……82.laura: Dove abiti?- da poco mi sono trasferito ad ossona, men-tre prima abitavo a corbetta.

    conosciamo christian e gianluca, operatori oss

    4 i ragazzi della casa azzurra intervistano brevemente alcuni operatori per conoscerli meglio e presentarli

    i resiDenti Della Casa aZZUrra e Orenella rOVeDa • eDUCatriCe

    Ciao Gianluca ecco qualche domanda anche per te...

    gigi: Hai una macchina?- Ho una grande punto nera anche se avrei preferito una ferrari.laura: Ti manca la mamma? - sì, la mam-ma mi manca sempre perché lontana da me. vive a fluminimaggiore, provincia di carbonia iglesias. per chi non avesse inteso è in sarde-gna, mentre io vivo a Nerviano. per chi non lo conoscesse Nerviano è un bellissimo paese, è il paese dei co’ quadar.Giuseppe:TitrovibenequiinCasaAzzurracon noi ragazzi? - sì benissimo è la mia se-conda casa, è come una casa adottiva.Silvia: Come si chiama la tua compagna?- si chiama Claudia e insieme a lei ci siamo tra-sferiti dal 1°marzo del 2016.Alice:Chesquadratifi?- Forza milan, forza Cagliari, forza lapadula.Ornella: Che tipo di persona sei? - inizial-mente un po’ timido, ma sotto sotto sono spi-ritoso e allegro. spero di portare con il mio ciuffo bianco e nero buon umore e serenità.

    Christian Gianluca

    L’intervista

    i resiDenti Della Casa aZZUrra

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    SCEN EdIVITAQUoTIdIAN A

    4”vivre iN casa azzurra” Ciao,inquestepagineviproponiamounaraccoltadiesperienzesignificativevissutequiinCasaAzzurra.Lanostracasaoffreresidenzialità,èapertaapersonecondifficoltàopersone che semplicemente desiderano un po’ di autonomia.

    Nella nostra casa azzurra tutti i giorni facciamo colazione alle 8,30 già lavatissimi, insieme agli educatori che poi, nella mattina-ta ci propongono diverse attivi-tà a cui noi partecipiamo. finite queste e sistemato il materiale ci si prepara per il pranzo... Nella seconda parte della giornata un meritato momento di relax fino alle 14.30 circa. Nel pomeriggio dopo la merenda riprendiamo le attività e il nostro lavoro.Le attività che facciamo più spes-so sono: Teatro, Autobiografico, stimolazione sensoriale, giornali-no, progetto scuola...e via discor-rendo secondo i programmi.

    Tra i momenti più graditi vi sono le varie uscite che facciamo saltua-riamente, come vedrete di volta in volta nelle nostre pagine. Natural-mente abbiamo anche del tempo libero in cui svagarci, guardare la tv, fare due chiacchiere, posta, telefonate e commissioni perso-nali. poi, dopo cena e tg, per i dormiglioni c’è il riposo, mentre per i nottambuli ... Non mancano certo le occasioni di far festa in compagnia, momenti di incontri sociali, con la comunità, i parenti gli amici, le visite private. insomma una vita serena, ricca di socialità di momenti di impegno e lavoro, una vita normale, con il vantaggio

    di poter contare su dei riferimen-ti sempre presenti e fidati, i nostri laudatissimi educatori, gli amici quasi parenti che compongono il personale oss, la coordinatrice Gabriella e tutte le altre figure che ci gravitano felicemente intor-no. venite a trovarci!

    i resiDenti Della Casa aZZUrra

    CARN EVALECome tutti gli anni abbiamo festeggiato il carnevale ad arconate in casa azzurra. il tema della festa era

    “oratour”, dedicato al turismo in tutte le sue forme ed espressioni. abbiamo quindi preparato degli abiti ispi-randoci al tema: giuseppe interpretava la bici, silvia il biglietto da viaggio, gigi la valigia, laura lo skatebo-ard, ina la bandiera della pace, antonino il treno, anto-nella la barca, ecc … durante il pomeriggio sono venuti a festeggiare con noi gli amici del gruppo “mani aperte” e con loro abbiamo giocato a vari giochi e poi tutti insie-me abbiamo mangiato tante chiacchere e torte. è stato un bellissimo pomeriggio.

  • alla scoperta del TErrITOrIO - rsd arcoNate

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    Domenica 29 gennaio noi del-la casa azzurra siamo andati a busto arsizio per visitare il cen-tro storico e abbiamo visto una chiesa antica, poi siamo andati in piadineria, il simpatico pro-prietario è il cugino del marito di ornella, la nostra educatrice.giuseppe: è stata una bella giornata, è stato bello vedere la chiesa, è stato bello anche il centro storico. la piadina era buona e sapo-

    domeNica iN piadiNeria

    rita, mi piacerebbe tornare an-cora.Antonella: appena arrivati siamo scesi dal pulmino e per strada abbiamo visto molti ca-gnolini. Ho preso una piadina al prosciutto e formaggio e bevuto una coca cola.gigi: la giornata è andata bene. Ho mangiato una piadi-na al prosciutto e formaggio ed era buona. Ho visto passare due belle si-

    4le nostre uscite sono sempre interessanti e gli spuntini fuori prigramma sono molto graditi. Uscita da ripetere!

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    gnore.Ina: io ho gustato la piadina con l’insalata, il grana e la bresao-la. è stata una bella giornata.Matteo: mi sono divertito, ho mangiato una grossa piadina.

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    4le nostre uscite sono sempre interessanti e gli spuntini fuori prigramma sono molto graditi. Uscita da ripetere!

    Mercoledì 8 marzo la casa azzurra si è colorata di giallo, al centro di ogni tavolo c’era un mazzo di mimosa. il pranzo è stato preceduto dal-la lettura di una poesia dedica-ta alle donne e da un aperitivo che tutti hanno apprezzato.

    il giorno 14 marzo tutte le don-ne sono uscite per andare a pranzo in pizzeria “il New co-yote pub” per festeggiare la festa della donna e i complean-ni femminili del mese di marzo.Abbiamo scelto tra vari menù: pizza, hamburger, panini e pa-sta. poi tutte abbiamo preso un buo-nissimo dolce. ci siamo divertite molto e ab-biamo mangiato parecchio.

    doNNe iN festa4Alla “scoperta del territorio”

    parla della nostra voglia di indipendenza, di conoscenza e della necessità di vivere il territorio fuori dalla comunità Casa Azzurra

    le raGaZZe Della Casa aZZUrra

  • 4... per assistere al decollo e all’atter-raggio degli aerei. la comitiva era com-posta da massimo, matteo, ornella, maria chiara, graziano, laura e cinzia; a segui-re il pulmino “gigino” c’era una pandina rossa spericolata guidata dal sig. sergio, papà del nostro massimo.

    tappa alla malpeNsa ...

    è nato diego, la nonna è molto contenta e tutti noi lo siamo. ricordate il cartellone con disegnata una cicogna appeso sulla porta della casa azzurra? ecco! la cicogna non è atterrata alla casa azzur-ra in via silvio pellico 19 arconate, ma gli inquilini della casa hanno condiviso la gioia di questa nascita e hanno pensato di annunciare il lieto evento con questo scritto: l’operatrice Anna è diventata nonna! ciuccio rosso e vestitino, il kit di accoglienza, donato al nuovo nato. Diego ben arrivato, hai portato gioia a mamma e papà.

    è nato Diego

    4Siamo entrati a piedi nel parco e abbiamo visto animali di ogni tipo, un po’ in gabbia e altri liberi. Nel parco sono situate le voliere didattiche che ospitano diverse specie di rapaci diurni e notturni e

    all'interno delle quali sono stati ricostituiti alcuni degli ambienti rinvenibili in pianura padana; sono poi presenti alcune voliere di riabilitazione.inoltre abbiamo visto diversi animali come il gufo reale, le nutrie, i pesci e vi era anche il recinto con gli asini.

    gita alla riserva Naturale

    lA FAgIANA pontevecchio di magenta

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    i resiDenti Della Casa aZZUrrai resiDenti Della Casa aZZUrra

  • le avesse ispirato quel nome. le circostanze costrinsero, dunque, mio padre a mandarci a vivere in collegio. studiare in un colle-gio di suore non era a quei tempi un’impresa facile, soprattutto per uno spirito libero come me, più in-cline alla vita all’aria aperta che allo studio sui libri. collezionavo punizioni per le mie mancanze scolastiche: saltavo i pasti, co-stretta a stare in piedi guardan-do le altre pranzare. aspettavo con ansia le visite domenicali del mio papà, a cui le suore spesso

    ci preparavano con un bicchiere di vino, per farci apparire più co-lorite e allegre.ricordo con af-fetto le estati in campagna a consandolo (fe), giocando

    le due aNime di alessaNdriNa

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    alessanDrina m. • resiDente in CF

    Mia madre mi mise al mondo piuttosto lontano da qui, ad ar-genta (ferrara), l’8 giugno del 1923. i miei genitori erano ori-ginari di quelle zone (per questo scelsero quel luogo per la mia nascita), ma risiedevano stabil-mente a milano, la città che ho nel cuore. mio papà produceva sapone per vivere e, purtroppo, rimase vedovo molto presto, tro-vandosi da solo con me e la mia sorellina dal nome così originale: tìbile. Non ho mai avuto occasio-ne di chiedere a mia madre cosa

    La signora Sandrina con il marito renato, il giorno del loro matrimonio.

    Pagine di vita

    Il Giornale dei

    NONNI iNveruNo

    nei prati con i miei cugini men-tre aspettavamo il rientro degli adulti. avevamo il compito di mettere il pentolone d’acqua sul fuoco per la cena, ma il più del-le volte non lo facevamo, presi come eravamo dalle nostre atti-vità. Sono rimasta in collegio fino a 12 anni, dopodichè ho iniziato il mestiere che mi ha accompa-gnato per tutta la vita, in sarto-ria. capitava che la nostra vita quotidiana, in quegli anni, fosse interrotta dagli allarmi bomba. tutta la mia famiglia correva a rifugiarsi con le altre persone nelle cantine, io mi trascinavo dietro la mia nonna chiacchie-rona che borbottava argomenti politici contro mussolini. io cerca-vo di zittirla, preoccupata delle conseguenze di quella libertà di espressione. Nel 1952 mi sono sposata con renato, che ave-

    4Viaccorgereste,chiacchierandounpo’,cheinmeconvivono due anime: determinata ma cortese, vi-vacemariflessiva. Ilmotivodiciò risiede inpartenella mia natura, in parte nella mia storia.

  • VIVERE iN casa famiglia - iNveruNo

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    vo conosciuto tramite amici. lui lavorava come operaio per la “innocenti”, producendo prima lambrette e poi auto, ma nel tempo libero si dedicava alla fotografia. Per questo ho tante belle foto ricordo.Nel 1955 è nata la nostra lau-ra e io, non potendo più pas-sare la giornata in sartoria, mi portavo il lavoro a casa: facevo gli orli alle cravatte, consegnan-dole poi con il mio borsone e la mia bimba al collo, al cravattifi-cio. badare alla mia bambina è un impegno che portavo avanti con piacere, tanto che quasi mi è dispiaciuto lasciarla andare all’asilo. ma a lei piaceva e io tenevo alla sua istruzione tanto da fare molti sacrifici per farla studiare. fatiche ripagate, per-ché oggi lei è insegnante di ma-tematica e scienze. passavamo le estati di quegli anni a chiavari; ricordo con nostalgia quei mo-menti, anche se io, a differenza di mio marito e mia figlia, odia-vo la vita da spiaggia. li aspet-tavo a casa volentieri, cucinando e rilassandomi. sono arrivata a inveruno alcuni anni dopo essere rimasta vedo-va, seguendo mia figlia, che spo-sò un ragazzo del posto. facevo la nonna, cucendo i vestitini ai miei due nipoti roberta e riccar-do. amavo leggere le storie per farli addormentare, ma il più delle volte mi addormentavo io al loro posto...chissà se lo ricor-dano ancora...la prossima volta che verranno a trovarmi in casa famiglia glielo chiederò.

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    La signora Sandrina con la migliore indossatrice dei suoi abiti: la figlia Laura

    MI prESENTO...Un nuovo medico in Casa Famiglia

    buongiorno a tutti! con molto piacere scrivo questo breve articolo per farmi conoscere meglio: mi chia-mo Giovanni Codecasa, sono di Gallarate e fin da quando ero piccolo ho sempre avuto il desiderio di diventare medico. per me la medicina è stata come una vocazione. Ho studiato, mi sono laureato e abilitato con intenso impegno e sacrificio all’Università degli Studi dell’Insubria di Varese, dopo aver superato il test di accesso a numero chiuso. Ho iniziato poi, con massima dedizione e passione ad assi-stere gli anziani, scoprendo una realtà nuova, quella della geriatria e dei grandi e, direi, saggi anziani. anziani che ho imparato a conoscere dal punto di vista sia umano che medico, non soltanto nelle case famiglia e rsa, ma anche in contesti meno felici come quello del pronto soccorso, degli ospedali di varese, gallarate e somma lombardo, dove ho avuto modo di intervenire in tempo reale sulle varie condizioni mediche e situazioni umane che mi si sono presentate. Nel tempo libero, mi piace molto andare in montagna a dedi-carmi a lunghe passeggiate all’aria aperta, da solo o con gli amici. ora, all’età di 34 anni, sono felice di essere un medico e di potermi dedicare totalmente con entusiasmo ed empatia agli ospiti della casa famiglia di inveruno.

    DOtt. GiOVanni CODeCasa meDiCO

  • speciale 8 marzo: storie di donne di altri tempi

    Sig.ra gIUSEppINA – FIlATrICE Sono stata assunta in filanda all’età di 12 anni, nel mio paese di origine, cavriana (mantova). con me lavoravano una ventina di donne, io ero l’unica giovinetta. si faceva tutto a mano, con dei macchinari in legno e si otteneva la seta dai bachi. per alleggerire la giornata lavorativa, spesso si cantavano canzoni contadine; si faticava, ma eravamo spensierate.

    Sig.ra rOSA – TESSITrICE Ho lavorato dall’età di 16 anni e ho smesso solo per andare in pen-sione. sono stata assunta dalla tessitura mocchetti di furato, eravamo circa 100 operai, sia uomini che donne. inizialmente lavoravo alla preparazione delle spolette: tramite una ruota veniva avvolto il filato di cotone sulla spola e poi portato al telaio. a 18 anni sono stata tra-sferita al reparto telai: per mezzo di una maniglia spostata avanti e indietro i fili venivano lavorati, fino a trasformarli in pezze di tessuto. si lavorava “a squadre”, cioè su turni ma, nonostante le levatacce alle cinque del mattino, ho sempre amato lavorare.

    ANTONeLLA PIANTANIDA - ILARIA GeNONI • animatriCi

    Sig.raLIVIA–MoN dIN A(Racconta la figlia Irene) La mia mamma ha iniziato a lavorare molto giovane, inizialmente il suo compito consisteva nel portare acqua alle lavoratrici. in seguito, è diventata a sua volta una mondina. lei era di brescia, ma il lavoro si svolgeva a pavia, perciò quando arrivava la stagione doveva spostarsi. il viaggio si svolgeva su un vagone merci ed era tutt’altro che confortevole. Il lavoro consisteva nell’interrare le piantine, tutte in fila, con l’acqua fino alle caviglie e le bisce che a volte guizzavano tra i piedi. La not-te si dormiva insieme nei fienili, su materassi riempiti di granoturco.

    4Iraccontideglianzianisonofinestresulpassatoe,in occasione della festa della donna, abbiamo voluto dare uno sguardo ad alcuni ricordi storici: 4 signore, ospiti della Casa Famiglia, ci hanno raccontato la loro professione,riportandoallaribaltaquattromestieriti-picamentefemminili,oggiscomparsi,oquasi.

    VIVERE iN casa famiglia - iNveruNo

    A destra Livia in gioventù

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  • VIVERE iN casa famiglia - iNveruNo

    gENNAIOpOZZOlI BATTISTABOTTArINI rOSATUNESI CArlACIAPPARELLAGIoVAN N AlONgONI ANTONIOFEBBrAIORAbboLIN IGIoVAN N ApEllEgATA MArIA gUIDETTI gIUSEppINA

    MArZOCOrTI ESTEr, BArOZZI rENATA bARUCChILIVIABrAMBIllA MArIAGARAVAGLIAAN GELoAprIlECUCCHETTI MArIA MADDAlENABOrgHI FrANCESCA, FlOrI SANTA pOrETTI pIETrAbERSIN IVALEN TIN o

    ecco come abbiamo deciso di festeggiare

    le donne: mazzi di mimose

    per colorare la casa,

    letture e ricordi al femminile

    dopo pranzo, un po’ di foto insieme e...

    una bella torta!

    VIVERE iN casa famiglia - iNveruNo

    Sig.ra MArIA – ANNODATrICE DI SETA E DOMESTICAa settembre compirò 102 anni, quindi ne ho di storie da raccontare...a partire dalle mie due professioni principali, che costituiscono un pez-zo di storia d’italia. Ho iniziato a lavorare in tenera età come an-nodatrice di seta in una filanda in provincia di Cuneo: trattavo la seta grezza estratta dal bozzolo del baco, immergendola in acqua calda. dopo sposata, ho lavorato a torino come domestica della sorella del presidente de gasperi. ricordo il mio primo incontro con lui, quando venne a far visita alla sorella. io gli preparai la cena: pastina, uova e pomodori. lui mi invitò a mangiare con lui...

    Auguri a tutte le donne della Casa Famiglia di Inveruno

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    Compleanni!AUgUrI A ...

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  • 4ospiti, volontari, familiari e staff in ma-schera. si ringraziano i volontari Ferruccio Ma-scetti e Adele Strada per il contributo nella realizzazione dei co-stumi.

    4A Inveruno la festa di Carnevale a tema è ormai un classico. Quest’anno abbiamo deciso di puntare in alto e abbiamo scelto un tema “patriottico”: l’Italia, e tutto ciò che rappresenta il Bel paese. Dopo averlo scelto ci siamo chiesti “Non sarà un tema troppo difficileperinostrimezzi?”,maanchegrazieall’aiutopreziosodeivolontariabbiamoottenutounpomeriggiomemorabile,consfilataegiochiatema.

    casa famiglia casa ApErTA - iNveruNo

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    uN carNevale tricolorele animatriCi

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    41° premio “maschera più bella 2017”: la sig.ra giuseppina guidetti con la sua “roma capitale”

    accompagnata dalle animatrici.

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    4altri ospiti mascherati, accompagnati dalle volontarie giulia e irene.

    4La nostra giuria che svolge il suo difficile compito.

  • uN giorNo da modellisfilata di cappelli in casa famiglia

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    CHiara Giani, FranCesCa COstantinO e FaBiO POrta • animatOri

    Dopo un’accurata selezione delle modelle e dei modelli, gli anziani sono stati invitati a sce-gliere il cappello che meglio li rappresentava, di seguito la scel-ta dell’abbigliamento e degli ac-cessori più indicati. sulla passerella i residenti sono stati affiancati da almeno due piccoli modelli, che, come mostra-no le foto allegate, indossavano bizzarri cappelli creati durante i laboratori scolastici. Negli occhi di tutti erano chiari la gioia dello stare insieme, e l’en-tusiasmo e l’affetto che Nonni e bambini si sono scambiati a vicen-

    4Inseguitoallasfilata“L’ESTATEIN TESTA”cheleCasaFamiglia hanno organizzato insieme nel settembre scor-so presso palazzo Clerici a Cuggiono, anche da noi è stataripropostaunasfilatadicappelliconlapartecipa-zione straordinaria degli alunni della scuola elementare ParificatadiSanVittoreolona,perrenderesemprepiùvivo e reale il progetto Casa Famiglia Casa Aperta e avvicinare tra loro generazioni diverse.

    saN vittore oloNa

    da, sentendosi davvero protago-nisti. per gli alunni è stata anche l’occasione per ricevere qualche informazione in più sulla storia del cappello.il pomeriggio si è concluso con una dolce merenda e un bellissi-mo ricordoil pomeriggio con i bambini ha fatto da apripista alla vera e propria riproposizione dell’even-to “l’estate iN testa”, avvenu-ta presso il salone centrale della casa.l’atmosfera euforica, la si avver-tiva già dal mattino in casa fami-glia; i modelli e le modelle erano

    INCONTrO TrA gENErAZIONI

  • gENNAIO

    IOlE MOrTArINO FErrArIO rITA ANTONIETTA pUglIESEMArIA AlZATIbIAN CAoLIVIERI

    FEBBrAIO

    EMIlIA BOTTINI

    MArZO

    grAZIA COZZIElIO CONTIMArIA CErATIANNA FOrNASIErOEVELIN Ad’IPPoLITo

    AprIlE

    ANgElA MEZZANZANICAMArIA rOSA AgrATIIOlE FOrNArIM.ClEOFE pErAZZOlOAgApE pIANTONIANNA CErrUTI FIOrENTINA DElMONTEErSIlIA CrIBIU’

    BUON COMplEANNO

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    emozionati e curiosi di riscoprirsi davvero protagonisti.Le signore hanno sfilato in passe-rella accompagnate dall’aitan-te fabio, l’animatore, mentre gli uomini sono stati omaggiati dalla preziosa presenza della nostra coordinatrice dott.ssa carmen galli. Tutti sono stati coinvolti sia sfilan-do che facendo parte del pub-blico: per tutta la durata della sfilata riecheggiavano applausi e complimenti e la sala si è riempita di flash per immortalare questo momento pieno di emozione.al termine dolci e spumante han-no fatto da cornice al grande evento.

  • la seBa • VOlOntaria

    I COlOrI DEllE STAgIONI

    4“IIfioriappassisconoinfretta,mailcicloresteràsempre.L’acquapuòmuoversi,malasuperficiedellacorrentenoncambieràmai. Il significatodellavitasta nel vivere... Il mutamento è l’unica cosa che non muta mai...” (poesia zen)

    VIVERE iN casa famiglia - saN vittore oloNa

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    Il mutare dei colori, dei suoni, delle sensazioni...il cambiare del tempo, della na-tura, dei cibi e dei vestiti: ci si im-merge nell’atmosfera di ogni sta-gione attraverso i “i colori delle stagioni”. colore, musica e poesia questi gli ingredienti che ho uti-lizzato con gli anziani residenti di casa famiglia fondazione man-tovani. mi presento sono la seba un’ar-tista scrittrice, musicista, illustratri-ce, soprattutto volontaria di casa famiglia fondazione mantovani, superfelice di poter collaborare e contribuire con carmen, fran-cesca, fabio nel creare un clima sempre più sereno e stimolante attraverso il quale i nostri anzia-ni realizzano lavori, incuriositi e interessati. dopo aver ascoltato brani musicali sulle stagioni, letto poesie, contemplato quadri e co-lorato schede a tema, sono stati realizzati coloratissimi segnalibri. stare insieme realizzando lavori

    creativi dona serenità e il tempo come per incanto si ferma e scat-ta qualcosa di magico, soprattut-to in qualcuno, come la signora Fiorella, che non ha più smesso di disegnare. stare insieme, fare arte, confron-tarsi e capire ogni volta qualco-sa in più attraverso stimoli sen-soriali porta le persone lontane dai pensieri e le immerge in una

    dimensione dove ciò che conta è solo il presente.i colori delle stagioni è un labo-ratorio divertente, stimolante e creativo che regala colore ai partecipanti, il colore delle sen-sazioni, il colore del cuore, il colo-re di momenti unici a contatto con ciò che c’è dentro e fuori di noi, nel mutare delle cose...nell’eterno ciclo delle stagioni.

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    FranCesCa COstantinO • animatriCe

    gli studenti hanno un tutor in-terno (un loro professore) e un tutor esterno (all’interno della azienda che li ospita) che se-guono, accompagnano e verifi-cano il percorso dello studente.in casa famiglia questa è una splendida esperienza per en-trambe le parti.per tutto il mese di gennaio 2017 abbiamo avuto un gran-de “collaboratore” di nome ric-cardo: un ragazzo che frequen-ta il quarto anno di un liceo della zona. per tutto il mese di febbraio 2017 invece abbiamo benefi-ciato della presenza di una gio-vane ragazza, Jasmine, anch’el-la studentessa del quarto anno

    4l’alternanza scuola-lavoro è obbligatoria per tutti gli studenti dell’ul-timo triennio delle scuole superiori, per fornire ai giovani, oltre alle com-petenzedibase,quellecompetenzenecessarieainserirsinelmondodellavoro, alternando ore di studio a ore di esperienza “sul campo”.

    di una scuola superiore.dopo aver illustrato loro le li-nee guida del “progetto vita”, il programma e l’organizzazio-ne del lavoro, hanno iniziato ad attivarsi fianco a fianco con l’equipe animativa dimostrando volontà, intraprendenza e tanta voglia di crescere.molte sono state le occasioni in cui i ragazzi sono stati rapiti dalle esperienze di vita raccon-tate loro dai nostri residenti: si è assistito ad un vero e proprio incontro generazionale che ha meravigliato tutti. sia ai nostri ospiti che ai ragazzi, l’esperien-za vissuta ha regalato più di ciò che si aspettavano e ha visto nascere e crescere giorno dopo

    giorno una relazione fatta di scambi di emozioni e di vero e proprio affetto.Non è il primo anno che vivia-mo in casa famiglia questo tipo di esperienza, e si dimo-stra sempre più positiva, al punto che, anche dopo aver concluso il progetto, alcuni dei ragazzi che sono stati con noi, vengono spesso a farci visita dimostrando all’équipe e agli ospiti un grande affetto.

    ALTERN AN ZASCUoLA/LAVoRola collaborazione con gli studenti

    INCONTrO TrA gENErAZIONI

  • 4Quest anno, come ogni anno, il coro dell’Associazione Nazionale Alpini di Magenta ha allietato il nostro pomeriggio domenicale.

    casa famiglia casa ApErTA - saN vittore oloNa

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    Carmen Galli • COOrDinatriCe

    lA STOrIADEl COrO DEglI AlpINIDI MAgENTA

    Il salone centrale di casa famiglia era gremito di spettatori, ospiti, parenti e cittatidini, ansiosi di ascoltare il bellissimo e storico repertorio canoro de-gli alpini. Il gruppo alpini di Magenta nasce davanti ad una mez-za bottiglia di vino nero con soli quattro alpini nel mar-zo del 1982.La nascita vera e propria di un gruppo numeroso è ce-lebrata il 17 aprile 1983. Il 19 novembre 1993 il gruppo è allargato: accoglie cantori anche dall’esterno e tra i tenori emerge anche una donna. Iniziano le prove frequenti e la loro prima esibizione avviene in una rSa: da allora questo ap-puntamento si è consolidato e ripetuto in molte rSa delle zone limitrofi. Nella casa famiglia di san vit-tore Olona è divenuto appuntamento fisso, evento atteso e molto amato da tutti. gli alpini, si sa, amano cantare in coro ed anche i componenti del gruppo di magenta non fanno eccezione alla regola e, ad ogni occasione propizia, non perdono l’opportunità di cantare insieme. il gruppo ha saputo coinvolgere tutti gli spettatori scaldando, in breve tempo, l’atmo-sfera e il cuore di tutti. la festa si è protratta oltre il previsto in quanto anziani e parenti facevano conti-nue richieste di brani. il pomeriggio si è concluso con una dolce merenda a base di chiacchiere e un soffice fetta di torta al cacao preparata nella cucina di casa famiglia. ringraziamo ancora per il gradito tempo trascorso insieme e ... arrivederci!

  • UN CARNEVALE GIOVANISSIMO

    FaBiO POrta • animatOre

    casa famiglia casa ApErTA - saN vittore oloNa

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    Quest’anno il carnevale è stato un momento di scambio di gioia ed affetto tra bambini e nonni. in casa famiglia i preparativi sono iniziati circa un mese fa, quando con gli anziani, durante il laboratorio tematico creativo, abbiamo preparato dei bellissi-mi cappellini colorati, ornati da mascherine da donare ai nostri piccoli ospiti. l’entusiasmo dei nostri residen-ti emergeva già durante le ore di “lavoro” per la preparazione ed è andato crescendo fino ad esplodere durante i festeggia-menti. a fare da colonna sonora il no-

    stosissima torta al cioccolato, i bimbi hanno servito i nonni ed insieme hanno gustato i dolci. subito dopo si sono forma-

    ti spontaneamente dei piccoli gruppi di nonni e ... nipoti. gli anziani raccon-tavano e i bambini incuriositi facevano domande e ascol-tavano incantati le esperienze di vita vissuta.

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    lA STOrIADEl COrO DEglI AlpINIDI MAgENTA

    4Carnevale in Casa Famiglia con gli alunni della classe quinta delleScuole Elementa-ri Parificate di SanVittoreolona.

    stro mitico “re della fisarmoni-ca” giordano che ha proposto un repertorio musicale studiato a puntino per coinvolgere ed unire bambini e anziani: in can-zoni come “papaveri e papere” abbiamo assistito ad un unico e magnifico gruppo di canto sen-za distinzione generazionale!residenti e bambini si sono scambiati le loro creazioni, le hanno sfoggiate colorando il pomeriggio e ringraziandosi a vicenda: baci, abbracci e pa-role affettuose scaldavano l’at-mosfera. giunta l’ora della merenda, tante chiacchiere ed una gu-

    INCONTrO TrA gENErAZIONI

  • villa cortese

    martina ZUrlO • animatriCe

    Conosciamo i residenti di Casa Famiglia

    4l’amore non ha età … il valore della donna è inestima-bile … maria è per rosario la donna per eccellenza. la signora abita presso la no-stra casa famiglia e, da quan-do è arrivata tra di noi, rosa-rio non ha mai perso un giorno. presente ogni istante per stare insieme alla “compagna della vita”. rosario ci ha raccontato qualche aneddoto della loro storia, dove emerge un affetto delicato, dol-ce e coltivato nel tempo; anche oggi, nonostante sua moglie non sia più forte come allora, Rosa-rio vede in lei quella fanciulla che gli ha rubato il cuore. “Ci siamo conosciuti come vici-

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    rOSArIO E MArIA

    due colombiinnamorati

    e io la portavo in-sieme ai nostri figli: la spezia, Domo-dossola, Ferrara, le Cinque terre e altri posti bellissimi. Di sera andavamo spesso a ballare e anche oggi, nono-stante tutto, in Casa Famiglia la porto in pista durante le feste e le faccio fare due balli ... lei non vorrebbe smet-tere mai. non ci siamo mai

    separati, lei sta male quando non mi vede ed io lo stesso. Vorrem-mo poter stare di nuovo insie-me, abbracciarci e darci affetto tutto il giorno e anche se vengo qui ogni giorno mi manca lo stes-so. un giorno lei mi domandò: “Ti fidi di me?” ed io risposi: “se non avevo fi-ducia in te non ti avrei mai spo-sato”.

    ni di casa e dall’amicizia è nato l’amore e ci siamo sposati nel no-stro paese in sicilia. maria è sempre stata una donna spiritosa, ricordo che mi disse che per il 1° di aprile mi avrebbe fat-to un grande scherzo: ero curioso e … nacque rosalba. Dopo 15 mesi nacque Vincenzo … una vera sorpresa. lei ordinava dove voleva andare

  • VIVERE iN casa famiglia - villa cortese

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    4Ho iniziato a lavorare a dieci anni come “serva” da mia cugina; lì, pulivo, stiravo, met-tevo a posto, insomma facevo tutto. Ho fatto poi tre mesi al caccia (tessitura), sui telai. a tredici anni sono andata dal palazzini (tessitura) che poi è diventato crespi quando ha cambiato padrone. il signor crespi, dopo un po’ di anni, mi ha portato a lavorare a tripoli, in libia, dove aveva un altro stabilimento. sono andata là in aereo, tutto pagato, ed era bellissimo.sono rimasta là per cinque anni, sempre a lavorare sui te-lai a fare stoffe per i vestiti e le fodere. una volta tornata in italia ho continuato a lavorare per il crespi, ma a casa facevo an-che la sarta.a cinquantacinque anni sono andata in pensione, ma ho con-tinuato con la mia passione per la sartoria fino ad oggi.

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    la tessitrice

    GiUlia C. • resiDente Di CF

  • VIVERE iN casa famiglia - villa corteseCHiara Giani • animatriCe

    carNevale iN musica

    Dopo aver visto le altre regioni italiane festeggiarlo, ecco che fi-nalmente il 5 marzo anche da noi il magico carnevale è arrivato.la casa famiglia si è addobba-ta per l’occasione; tantissime ma-schere colorate pendevano dal soffitto per creare un’atmosfera accogliente e giocosa, poi il lu-nedì grasso: la festa. quest’an-no, niente sfilata con le masche-re, ma come tema la musica ed una innovativa gara musicale. tutti gli ospiti hanno partecipato con entusiasmo ognuno nella pro-pria squadra. squadra verde: le chitarre, squadra arancione: la tromba e squadra gialla: il tam-buro. ad ogni suonata dei nostri musicisti , giorgio ed emilio, inizia-va la gara a chi alzava la mano più velocemente per rispondere indovinando il titolo della canone suonata.dopo 15 battaglie musicali, ad aggiudicarsi il pomeriggio è sta-ta la squadra gialla, seguita dal-la squadra verde e da quella arancione.

    il premio per tutti è stata una merenda particolare a base del dolce tipico del carnevale: le chicchere!

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    4Colori, scherzi, gio-chi, divertimento, al-legria, prelibatezze culinarie tutto questoe molto di più è il Car-nevale.

  • i resiDenti Del nUCleO PrOtettO e CHiara Giani animatriCe

    VIVERE Nel Nucleo alzHeimer - villa cortese

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    TANTI AUgUrI A TE!

    Il brutto anatroccolo

    4La storia parla del pulcino che non aveva un nome. Era un po’ particolare perché si trovava da solo. Era da solo perché non aveva né mamma né papà, neanche i fratelli. Era un bel pulcino bianco, no non era bianco, era bianco e giallo. Però il pulcino non è mai stato preso. Io l’ho visto, era un bel pulcino. Non è vero che faceva quello che dicevano gli altri, faceva quello che diceva lui. Era un pulcino antipatico perché non faceva niente. Non si è saputo più niente, è andato a posto così, non c’è stato niente di grave, sarà volato via, lui e tutti i ragazzi.

    UNO DUE TRE

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    carNevale iN musica

    gENNAIOBonza Angelina, Caon Maria

    Dottini TeresinaPaceVeliaLavinia

    patrini M. piera, rabolini TeresaScordamaglia Francesca

    Stimolo luigiTravaini giuseppina

    FEBBrAIOBonza Modesta

    Colombo gian FrancoFarinola Maria, lodi Andrea

    MuggeriVincenza,SennoElenaZanzottera Angelica

    MArZOCavalleri giuseppina

    Coco Enza, Crespi EnricademetriVittorina

    Di lauro giovannaMoroni giuseppina

    Muraro Aldo, porta Emmarossetti giuseppinaVolontèFelicita

    AprIlEBoccelli Carmelina

    Colombo rosa, Daccò AdamaMerlottidelfina,MonticelliTeresaTuniceIda,VignatiAngela

    lABOrATOrIO CON lE FIABE

    pSICOTErApIA DI grUppO BASATA SUllE FIABE prOpOSTE DAllA DOTT. EMANUElA pASIN

    Buon compleanno sig. Renato!

    Festa in CF per il compleanno del coordinatore.Nella foto operatori e volontari.

  • VIVERE iN casa famiglia - villa cortese

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    le animatriCi

    UN SORRISO LUNGO 100 ANNI

    4VipresentiamolasignoraGiovannadiLauroclasse1917,100annicompiutiloscorso23marzo,nonostanteledebolezzefisicheeildolcepesodiquestoenormetraguardo.

    per questa occasione è stata organizza-ta una festa speciale con palloncini colorati, fiori e tanta bella compagnia. Giovanna ha sempre gradito la musica e questo elemento non poteva certo mancare con gianni e la sua inseparabile banda. La figlia Palmina ha pensato proprio a tutto ed ha voluto l’intera famiglia al suo fianco. Gli invitati sono stati numerosi; è arrivato un trenino carico di affet-to ed orgoglio verso giovanna e il suo essere una donna forte e meravigliosa. il sindaco di villa cortese, alessandro barlocco, e quello di Dairago, Paola Rolfi, (foto) hanno presen-ziato rendendo l’evento ancora più memora-bile. la direzione, il coordinatore e tutti gli operatori hanno aggiunto valore alla giorna-ta, contribuendo perché tutto andasse per il meglio; musica, stuzzichini e una grande torta hanno fatto il resto. il coordinatore ha voluto fare i suoi auguri personali donandole un me-raviglioso bouquet di rose bianche e rosse. che dire…. cent’anni con sorrisi, abbracci e gesti affettuosi proprio come accade in una grande famiglia.

    “mia mamma è nata a turi un paesino in provincia di Bari il 23 marzo del 1917. Ha sempre lavorato in campagna; al mattino presto partiva che ancora era buio per raggiun-gere il posto di lavoro…. naturalmente a piedi. era sempre contenta e cantava, creando così armonia sul posto di la-voro. Faceva sempre ridere tutti con le sue battute e tutti le volevano bene. Si è sposata e ha avuto cinque figli; dalla campagna portava a casa tutti i giorni delle verdure per sfamare la sua numerosa famiglia. il marito è stato lontano dalla famiglia per parecchi anni; prima la guerra che lo ha portato in albania, in russia e anche in Grecia dove ha co-nosciuto il comandante tito. Poi il lavoro che lo ha portato nelle miniere del Belgio e a lussemburgo. mia madre ha regalato molto agli altri e il suo amore per la famiglia l’ha sempre resa unica e speciale per tutti i suoi cari.”

    la sua straordinaria vita attraverso il racconto dellafigliaPalmina.

    Con la figlia e i sindaci

    Giovanna da ragazza con i fratelli

  • casa famiglia casa ApErTA - villa cortese

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    re di spettacolo e folklore.Le coreografie di Mais Nou-riev, danzate dalle due professioniste, hanno coin-volto tutto il salone. danze russe, flamenco spagnolo, danza kazoka e pizzica fanno parte di un repertorio molto richiesto nella nostra zona e non solo.la scuola, infatti, ha parteci-pato all’expo 2015, danza-to in vari teatri di milano, di tutt’italia e anche all’estero (usa, francia, germania, russia e ucraina). la direttrice, che ha presen-tato ogni esibizione, ha sot-tolineato l’emozione della loro presenza in casa fami-glia: “il sorriso di un anzia-no appaga le fatiche delle prove e ogni sforzo fatto per realizzare coreografie e costumi”.

    “COMPAGNIA ORIZON DANZA”

    Balli, musiche ... e in viaggio con la mente

    4la musica è un canale fortissimo di energia e vitali-tà;eccoperchénel-la nostra Casa Fa-miglia i pomeriggi di festa non man-cano mai.

    Cantanti, karaoke, la co-rale e le allieve di danza classica della scuola orizon di olcella, diretta dalla si-gnora vincenza aurilio. Le coreografie di doris gorla ci hanno lasciato senza paro-le; greta e beatrice, due delle ballerine della scuola di dan-za, volteggiavano con grande eleganza indossando costumi particolari per gene-

    UN SORRISO LUNGO 100 ANNI

    la sua straordinaria vita attraverso il racconto dellafigliaPalmina.

    simOna CriVelli • animatriCe

  • 4 4Ci ho messo l’anima nel mio lavoro

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    Piera e lUisa • resiDenti Di Casa FamiGlia

    milaNo affori

    piera e luisa, sorelle

    Sono piera e sono nata a mairago (lodi) il 27/12/1928.lavoravo come impiegata in una ditta di mate-riale elettrico a milano in via Keplero. ci ho messo l’anima nel mio lavoro. mi volevano tutti un gran bene, e quando sono andata in pensione ho ricevuto in regalo dalle colleghe un anello d’oro e un grandissimo mazzo di rose rosse. Ma un regalo ancora più bello me l’hanno fatto due colleghe che mi hanno detto “piera! Una collega come te non la troveremo mai più.”il mio divertimento era lavorare a maglia. facevo maglioni, sciarpe, guanti per tutti! infatti la maggior parte delle maglie e dei golfini che indossiamo io e mia sorella li ho fatto io!Il più bel giorno della mia vita è stato sicuramen-te l’anniversario dei 50 anni di matrimonio dei miei genitori. sembrava uno sposalizio. è stato celebrato nella chiesetta del paese da nostro fratello. Eravamo più di 60 invitati e dopo siamo andati tutti al ristorante! Le persone più importanti della mia vita sono stati i miei genitori e ora mia sorel-la. per fortuna siamo insieme.

    I Residenti di Casa Famiglia raccontano

    Élisabeth Louise Vigée (pittrice francese) ritratto delle sorelle -1790

  • 44Facevo la perpetua

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    Sono luisa e sono nata a mairago (lodi) l’ 08/10/1933.lavoravo come perpetua! accudivo mio fratello sacerdote, don carlo. eravamo quattro sorelle e un fratello. i soldi erano pochi, il paese piccolo. Nell’ 81 quando è morto mio fratello ho la-sciato il paese e ho raggiunto mia sorella a milano e sono andata a vivere con lei. Ho ancora però nel cuore la mia chiesetta del paese.quando è venuto il vescovo a consacrar-la, ha detto ai parrocchiani “vogliate molto bene a don carlo, perché vi ha creato un angolo di paradiso”, riferito alla chiesetta.il mio hobby è stato sempre andare alla conad a fare la spesa. andavo un giorno sì e uno no e mi piaceva tantissimo!Il più bel giorno della mia vita è stato l’ordi-nazione sacerdotale di mio fratello. una festa per tutti. e’ stata emozionante e commovente. Non la dimenticheremo mai.Le persone più importanti della mia vita sono stati i miei genitori e mia sorella. Vi ringraziamo infinitamente per averci ac-colto tutte e due qui alla casa famiglia.

    I Residenti di Casa Famiglia raccontano

    I Residenti di Casa Famiglia raccontano

    la perpetua manzonianacon don abbondio

    asta Norregaard (pittrice svedese) Donna che legge alla finestra - 1889

    VIVERE iN casa famiglia - milaNo affori

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    laUra CalimanO • animatriCe

    E con il carnevale è arrivata l’ennesima festa memorabile e di grande effetto in casa fa-miglia. è tempo di stimolare più che mai la creatività e la fantasia. quest’anno abbia-mo riportato in vita i lontani e “ruggenti” anni ’20. ci siamo lasciati ispirare dagli anni del charleston e del jazz, dagli anni dell’emancipazione fem-minile e dei bei vestiti…par-ticolarissimi abiti arricchiti con frange e brillantini! Nel nostro viaggio nel tempo ci siamo ritrovate con indosso boa di piume, lunghe collane di

    4Il Carnevale è il momento più colorato, divertente e spensierato dell’anno!

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    “I rUggENTI ANNI ‘20”

    perle, fasce con piume colorate (realizzate dai nostri anziani), parrucche e cappellini a cloche! e per gli uomini: camicia bianca, cravatta, cappello e completo gessato o a tinta unita, un look un po’ meno eccentrico, ma mol-to simile a quello dei veri gan-gster!anziani, operatori e volontari hanno sfilato, suscitando l’en-tusiasmo e l’apprezzamento di tutti. ma la coppia vincitrice dei nostri “ruggenti” anni ’20 è sta-ta una sola! quella composta da Ivan (fisioterapista) e dalla nostra rosa!

  • VIVERE iN casa famiglia - milaNo affori

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  • ALLA CHIESA DELLA MADONNA DI LOURDES

    OlGa s. • resiDente Di CF

    “io credo che i miracoli non siano solo le guarigioni impossibili. è un miracolo anche un alleggeri-mento del cuore, è un miracolo an-che un po’ di serenità in un momen-to di angoscia. è quello che è successo a me l’11 febbraio, quando ho partecipato all’uscita alla Chiesa della madon-na di lourdes in occasione della giornata dell’ammalato. sto attraversando un periodo dif-ficile, di tristezza e angoscia, ma

    4Voicredeteneimiracoli?

    quando sono entrata nella grotta mi sono sentita leggera, una sen-sazione bellissima, come se la ma-donna avesse tolto un peso dal mio cuore. e la giornata è cambiata, miraco-losamente. ero tornata Olga. sul pulmino ho iniziato a chiacchie-rare, a scherzare con gli altri ospiti e a fare battute. mi sentivo leggera!” olga, insie-me ad altri ospiti, teneva parti-colarmente a questa uscita. così

    come ogni anno, andando incon-tro ad un loro sentito desiderio, ci rechiamo alla chiesa della madonna di lourdes di milano in occasione della festa dell’anni-versario della prima apparizione della madonna a s.bernadette.riusciamo così a regalarci un momento spiritualmente intenso partecipando alla s.messa ce-lebrata dall’arcivescovo ange-lo scola che si è fatto vicino ad ogni anziano o disabile presente scendendo a dare personalmente la s. eucarestia e una individuale benedizione.siamo poi riusciti a visitare la grot-ta situata nel cortile della chiesa che riproduce molto fedelmen-te quella di lourdes suscitando emozioni particolari tra le luci di mille candele offerte come segno di devozione dai numerosi fedeli accorsi per onorare, ringraziare, pregare la santa vergine!

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    TOMBOLATA E LOTTERIA DI PASQUA

    BarBara Gaslini • animatriCe e OlGa s. • resiDente Di CF

    4Comedatradizioneanchequest’annoabbiamoapertoleporteperifesteggiamentidelperiodopasquale.per anziani, parenti e amici la tombolata e la tanto attesa lotteria con innumerevoli premi, coniglietti e uova di cioccolato.

    casa famiglia casa ApErTA - milaNo affori

    pasqua 1946. ricevevo il primo uovo di cioccolato della mia vita. Un regalo del fidanzato, la gioia nel vederlo così pomposo e colorato fu immensa ma aprirlo fu anco-ra più bello, il contenuto fu sorprendente: un paio di calze di seta, le prime importate dagli Americani.pasqua 2017. alla tombola di pasqua di casa famiglia vinco con grande soddisfazione una piccola anfora dalla quale usciva un uovo di cioccolato vestito di tulle, e una magnifica ed elegante collana.

    Le signore Nella e Ester insieme ad amiche e parenti ricevono i premi della lotteria pasquale

  • SANrEMO IN CASA FAMIglIA1° EDIZIONE

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    manUela DOZiO • animatriCe

    Un bel gruppo variegato, quello degli aspiranti vincitori, come altrettanto varie erano le competenze artistiche mostrate sul palco. grandi rivelazioni e sorprendenti “fuorionda” hanno animato questo alternativo po-meriggio di musica.ma prima di entrare nel detta-glio delle esibizioni, spendiamo due parole riguardo al team operativo:brillantissima la nostra presen-tatrice valentina, regina del microfono, accompagnata dalle altre due animatrici, marica e Francesca, eleganti e raffinate.Non sono passate inosservate neanche le nostre due carissime tirocinanti, grace e veronica, che sono state un valido aiuto nell’organizzazione dell’evento

    4Il sipario rosso di Sanremo… in Casa Famiglia si è spalancato per dar luogo alle esibizione di quattordici cantanti debuttanti.

    cologNo moNzese

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  • VIVERE iN casa famiglia - cologNo moNzese

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    e nel corso della festa.meritevoli di lodi anche i nostri cuochi, che hanno deliziato i pa-lati con un gustosissimo tiramisù.Infine, ma non ultima di impor-tanza, la selezionatissima giu-ria: franca, dell’associazione dona un sorriso al mondo, lo-renzo, paolo e rosa volontari dell’unione samaritana e caris-simi amici di casa. a dare il via alle esibizioni un’invitata speciale, la nostra assistente sociale rosy, che con la sua voce potente quanto ina-spettata, ha cantato “un brivido caldo” dei matia bazar. e ora, è la volta dei nostri con-correnti: angelo, gemma, enri-co, giuseppe, domenico, grace, ivan, fiorinda, alberto, alessan-drina, annarita, silvana, matteo

    noto evento.è stata una giornata speciale, talmente speciale che stiamo già raccogliendo le iscrizioni per la seconda edizione! cosa dire: W la musica che, come ben ci ricordava platone, fa bene al cuore e all’anima!

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    Perchè ogni occas

    ione è buona

    per far festa!

    mantovani e valentina cosentino. la scelta della giuria è stata senz’altro ar-dua: ogni esibizione e’ stata curata nei minimi dettagli e i nostri pro-tagonisti hanno dimo-strato di essere più che all’altezza di ogni pal-co musicale.ad aggiudicarsi la tar-ga di terzo classificato è stato Alberto Sal-tarella, che grazie al concorso si è fatto co-noscere meglio da tutti i presenti.Secondo classificato il nostro artista poliedri-co giuseppe guidi che an-

    che in questa occasione si è fatto ri-conoscere e ha portato via un’altra vittoria! Infine il primo classifica-toche si è aggiuducato la targa più grande: la nostra Silvana Carda-no. vittoria inaspettata la sua, infatti la commo-zione, di silvana ma diciamolo pure, anche del figlio Fabrizio, si è fatta sentire bella forte! i premi non sono però finiti qua: meritevo-le di lode l’esibizione dell’operatrice anna-rita che si è portata a casa un mazzo di fiori, in rappresentanza del

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  • IncontriAMICI

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    Con questo progetto si è voluto creare lo spazio e dare l’op-portunità agli anziani residenti della casa famiglia e ai bam-bini della scuola materna ama-lia di entrare in contatto gli uni con gli altri attraverso una serie di incontri strutturati. ogni incontro si distingue dagli altri per l’attività intrapresa, sullo sfondo però di un obietti-vo comune: fare insieme, perché condividendo le esperienze si genera ricch