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ASL Teramo Operatore Socio-sanitario Principi Generali ed Elementi di Assistenza

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ASL Teramo

Operatore Socio-sanitario

Principi Generali

ed

Elementi di Assistenza

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Operatore Socio-Sanitario - PRINCIPI GENERALI ED ELEMENTI DI ASSISTENZA - Teramo, AA. 2012

Docente: S. D’Ascenzo 2

Programma

Contenuti:

1. Concetto di salute e malattia

2. Evoluzione del concetto di salute e malattia

a) la salute e la malattia nell’antichità fino ai giorni d’oggi

b) il continuum salute – malattia

c) fattori che influenzano il concetto di salute e malattia

d) la salute per il bambino

e) la salute in età scolare

f) la salute per l’adulto

g) la salute nella senescenza

3. Le dimensioni della salute: biologica, psichica e sociale

a) L’uomo e la salute da un punto di vista biologico

b) L’uomo e la salute da un punto di vista psichico

c) L’uomo e la salute da un punto di vista sociale

4. Definizione del concetto di bisogno

a) Differenza tra bisogno e desiderio

b) Classificazione dei bisogni secondo gli autori più comuni

c) Caratteristiche comuni dei bisogni

5. Significato di autosufficienza, dipendenza e autocura

a) Livelli di dipendenza,

6. Significato di “cura” e di “prendersi cura”

a) concetto di cura,

b) concetto di prendersi cura

c) concetto di autocura

7. Definizione e valutazione dello stato funzionale dell’individuo anche in relazione

alla rete di sostegno

8. Esecuzione di prestazioni assistenziali particolari:

a) Accoglimento della persona all’ingresso in una struttura o al primo

incontro

i. Significato di accoglienza

ii. Fattori che influenzano l’accoglienza

iii. Tipo di ricovero e ripercussioni sull’accoglienza

iv. Protocollo per l’accoglienza

v. La responsabilità deontologica, amministrativa, civile e penale

vi. L’accettazione in DH

vii. L’accettazione in Day surgery

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viii. Accettazione in una RSA

ix. Accettazione in regime di A.D.I.

9. Rilievo di alcuni parametri vitali:

- Temperatura corporea: significato, obiettivi e metodi di rilevazione

- Pressione arteriosa: significato, obiettivi e metodi di rilevazione

- Frequenza cardiaca: significato, obiettivi e metodi di rilevazione

- Frequenza respiratoria: significato, obiettivi e metodi di rilevazione

- Peso, altezza ed altri parametri

10. Raccolta di escreti e secreti:

- Espettorato, metodi di raccolta ed esami più comuni

- Urine: metodi di raccolta ed esami più comuni

- Feci: metodi di raccolta ed esami più comuni

11. Piccole medicazioni

- Definizione e tecnica di esecuzione

12. Composizione della salma:

- Definizione dello stato di morte

- Attività che precedono la composizione della salma

- Cosa si intende per composizione della salma

- Precauzioni da adottare

- Inventario degli oggetti del deceduto

- Composizione della salma in casi particolari (malattie infettive)

- Informazione alla persona ed ai suoi familiari

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Concetto di SALUTE E MALATTIA La presenza di malattia o l’assenza della salute è un problema di tipo PERSONALE e SOCIALE L’ARTICOLO 32 DELLA COSTITUZIONE

□ La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto

dell'individuo, così come interesse per la collettività, garantendo cure per gli indigenti.

□ Nessuno può essere obbligato a essere curato, se non per disposizione di legge.

□ La legge non può in nessun modo violare i limiti imposti dal rispetto dell'individuo.

La Legge 833 del 23 dicembre 1978 afferma che la cura dell'individuo viene garantita tramite il Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Evoluzione del concetto di SALUTE e MALATTIA

Anticamente la malattia veniva vissuta come un fenomeno magico-religioso.

Concetto di SALUTE e MALATTIA nel ‘400 a.C.

Nella civiltà greca la medicina diventa razionale, fondata sulla osservazione ed indagine sistematica, grazie soprattutto ad Ippocrate.

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Concetto di SALUTE e MALATTIA nel 1600

La medicina passa dall’empirismo alla scienza, ad opera di Cartesio prima e Galilei dopo, che misero in risalto l’efficacia del metodo scientifico.

Il corpo e la vita perdono così il loro carattere ‘sacro’ e diventano possibili oggetti di indagine. Modello BIOMEDICO di salute e malattia Con la nascita della medicina scientifica (alla fine del ‘700) nasce il modello bio-medico, in concomitanza con la nascita della società industriale… Alcuni presupposti di tale concezione:

□ la separazione tra bisogni fisici e psico-sociali (questi ultimi vengono ignorati);

□ non si tiene conto dei fattori causali di natura socio-ambientale, né delle componenti soggettive della malattia;

□ il ruolo dominante del medico e quello passivo del soggetto che si ammala.

Concetto di SALUTE e MALATTIA nel ‘900 Nel XX secolo si sviluppa uno ‘specialismo’ esasperato per il quale l'individuo si identifica addirittura con una sola "parte", "un organo", negando di fatto l'individuo come persona.

Così, il modello biomedico diventa insufficiente, non è più concepibile asserire che lo stato di benessere sia derivante dal ‘buon funzionamento degli organi’, perché non si tiene nella dovuta considerazione la sofferenza psichica, né le malattie cronico-degenerative, determinate da particolari condizioni ambientali e sociali.

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DEFINIZIONE di SALUTE secondo L’O.M.S. (1940) Stato di COMPLETO BENESSERE FISICO, MENTALE E SOCIALE

• Per la tradizione popolare: sano è chi non ha dolori, febbre o altri

disagi duraturi, tanto da impedirgli di svolgere le proprie funzioni. • Le "funzioni" dipenderebbero maggiormente (sempre per la

tradizione popolare) dall'età e dai ruoli sociali. Questa definizione ha il vantaggio di essere di "buon senso", ma con lo svantaggio di essere poco quantificabile. AMBIENTE

L’ambiente è costituito dall’insieme di tutte le condizioni che circondano la persona ed influiscono, agendo sul suo comportamento. Le condizioni ed influssi sono di natura biologica, psicologica e sociale SALUTE

Se, come indicato dall’OMS, la salute è lo stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non solo assenza di malattia o infermità … allora SALUTE è essere autonomi nello svolgimento delle attività della vita quotidiana ed avere conoscenza e potere adeguati a partecipare attivamente alle scelte collettive! Quindi…

□ SALUTE è un concetto fortemente soggettivo. □ Varia nel tempo e si modifica continuamente in base al

contesto. □ É un concetto che può mutare a seconda dell’ambito nel quale

viene analizzato. La vita è un’avventura nella quale niente è statico… una libertà completa e duratura dalla malattia rimane perciò un mero sogno…!

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BENESSERE

□ Il benessere può essere pensato come l’equilibrio dinamico tra gli aspetti fisici, psicologici, sociali e spirituali della vita di una persona.

□ Come per la salute, ogni persona definisce il benessere in relazione alle sue aspettative personali.

□ I comportamenti finalizzati al benessere promuovono la salute ed aiutano a prevenire la malattia.

� Includono: la gestione dello stress, la consapevolezza dell’importanza della nutrizione e l’attività fisica.

MODELLO di SALUTE Modelli basati su presenza-assenza di malattie definite, o più ‘ideologicamente’ sulle opinioni riguardo la salute, il benessere e l’olismo (secondo l’olismo, la salute globale non è semplice assenza di malattia ma un benessere globale di corpo, mente, società e ambiente e anche come un'evoluzione psicofisica).

□ Modello clinico □ Modello ospite-agente-ambiente □ Modello delle opinioni sulla salute □ Modello di alto livello di benessere □ Modello di salute olistica

MODELLO CLINICO Modello che interpreta la salute come “Assenza di segni e sintomi di malattia” e come “Uno stato relativamente passivo di libertà dalla malattia, una condizione di relativa omeostasi”.

Perciò la malattia è qualcosa che ‘succede’ ad una persona, quindi in assenza di sintomi la persona è ‘sana’! Questo modello non tiene in considerazione le ‘opinioni’ della persona su salute e stile di vita, perciò non influenzando quest’ultimo lo lascia a rischio di malattia; infatti, rilevare i segni e sintomi evidenti può non influenzare molto la vita di una persona, che perciò continua a comportarsi in modo pericoloso per la sua salute.

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MODELLO OSPITE – AGENTE – AMBIENTE Ospite : Il soggetto o il gruppo che può essere a rischio, suscettibile di malattia. Agente : Ogni fattore interno o esterno che può portare a malattia con la sua presenza o assenza. Ambiente : Fattori fisici, sociali, economici, emotivi, spirituali, che possono determinare la probabilità o la predisposizione a sviluppare una malattia. Questo modello fu sviluppato per identificare la causa di una malattia. SALUTE e MALATTIA dipendono dall’interazione di questi 3 fattori.

Es. Una persona (ospite) può essere esposto al virus del raffreddore (agente), ma il fatto che sviluppi la malattia, dipende da varie condizioni (ambiente), come nutrizione inadeguata, sonno insufficiente, stress; mentre, una persona ben nutrita e fisicamente in forma, che tiene sotto controllo lo stress, è meno predisposto a sviluppare i sintomi. Quindi, semplificando …

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MODELLO: Opinioni sulla salute Modello in cui c’è relazione tra opinioni ed azioni di una persona. Fattori che influenzano le opinioni:

□ Le aspettative personali in relazione alla salute e alla malattia. □ Le prime esperienze con la salute e la malattia. □ Il contesto socioculturale. □ L’età e lo stato di sviluppo.

MODELLO: Alto livello benessere “È un approccio focalizzato sullo stile di vita che si sceglie per conseguire il più alto livello di salute secondo le proprie capacità”

(Ardell, 1967) Lo stile di vita di una persona è un processo dinamico che coinvolge credenze, bisogni e valori.

Così, le scelte della vita diventano opportunità per proiettarsi verso il benessere, attraverso la responsabilità personale, la consapevolezza nutrizionale, la gestione dello stress, l’attività fisica, il progresso spirituale e la sensibilità ambientale. MODELLO: di salute Olistica

Si basa sull’opinione che le persone non possano essere pienamente comprese se esaminate solo a ‘pezzi’, separate dal loro ambiente. Inoltre, le persone sono viste come un sistema che modifica continuamente la propria energia; l’organismo ed il sistema in cui esso vive sono visti come maggiori e diversi, in confronto al considerarli semplicemente la somma delle loro parti.

Ambiente

Corpo

Mente/emozioni

Spirito

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Le differenze fra salute e malattia sono a volte talmente sfumate che sarebbe troppo semplicistico considerarli l’uno il contrario dell’altro!

Continuum BENESSERE / MALATTIA Concetto che si può raffigurare con una linea continua ai cui estremi stanno completo benessere e morte:

Alto livello

benessere Morte

prematura

Modello del benessere

Modello di trattamento

Disabilità sintomi segni

Consapevolezza

educazione

crescita

PUNTO NEUTRALE

(impossibile discernere tra malattia e benessere)

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PATOLOGIA - MALATTIA - DISFUNZIONE Patologia Se la salute è uno stato di armonia, la patologia è uno stato di disarmonia (mente, corpo, emozioni e spirito).

La medicina tradizionale spesso associa la patologia con il fallimento della medicina o della persona.

Manifestazioni e decorso della malattia dipendono da come la persona integra l’esperienza nella propria vita, così la patologia può essere trasformata in un’esperienza positiva di crescita e di valore personale. Malattia È l’effetto della disarmonica integrazione (patologia) fra la mente, il corpo, le emozioni e lo spirito. Il tentativo dell’organismo di mantenere l’equilibrio fra questi è detta omeostasi .

Con i meccanismi auto-regolatori, il nostro corpo risponde ai costanti cambiamenti dell’ambiente esterno, nello sforzo di mantenere l’omeostasi e la salute.

La malattia è la modalità che il nostro corpo usa per segnalare il superamento della nostra capacità naturale di mediare tra ambiente interno ed esterno, oltre che un possibile segnale di non soddisfazione di importanti bisogni. Disfunzione È un’azione (anomala, inadeguata o indebolita) che non risulta nella norma; essa “genera interventi terapeutici da parte del paziente, della famiglia, degli amici e dell’infermiere” (Gordon 2002) Gli interventi terapeutici per le disfunzioni mirano ai fattori che vi contribuiscono. Gli interventi per le potenziali disfunzioni mirano a prevenirle attraverso la riduzione dei fattori di rischio.

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Effetti dello STRESS I professionisti sanitari riconoscono che una vita stressante influisce su come e quando si manifesti una malattia; ogni cambiamento, anche positivo, porta ad una certa misura di stress, che a sua volta influisce sul sistema immunitario.

Un insieme di eventi che richieda un notevole impegno di adattamento della vita, spesso si associa alla malattia! Fattori che influenzano la salute Possono essere suddivisi in 4 grandi categorie: Genetica e biologia umana Fattori ereditari e modalità di funzionamento del corpo umano hanno un grande influsso sullo stato di salute e di benessere individuale.

Nel patrimonio genetico individuale possono essere presenti disordini ereditari, che determinano patologie che hanno effetti sulla qualità della vita e sul livello di salute dell’individuo.

La biologia umana incide sulla salute perché un normale funzionamento di un corpo sano previene alcune malattie e ci rende più sensibili verso altre. Molti di questi effetti sono prodotti da ormoni femminili e maschili (estrogeni e testosterone). Influenze ambientali I fattori ambientali che possono influenzare la salute sono numerosi e possono essere:

□ L’esposizione o l’ingestione di alcuni irritanti biologici naturali possono essere causa di malattia o addirittura di morte (ingestione di funghi velenosi).

□ L’esposizione all’amianto, le vernici con piombo, l’acqua con mercurio, costituiscono grossi pericoli per la salute.

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□ Le radiazioni solari o provenienti da alcuni macchinari possono essere molto dannose, talvolta letali.

□ Anche i disastri ambientali (eruzioni vulcaniche, siccità, condizioni climatiche estreme) rappresentano dei rischi per la salute, allo stesso modo dei disastri ambientali causati dall’uomo, guerre, bombardamenti, inquinamento e sovrappopolazione.

Comportamenti personali Il comportamento personale è un’area completamente controllata dall’individuo, dove molti fattori influenzano la salute ed il benessere.

I fattori tipicamente ritenuti sotto il controllo dell’individuo sono: l’alimentazione, l’esercizio fisico, la cura personale, le relazioni sessuali, il livello di stress, l’uso di tabacco e droghe, l’uso di alcool e la sicurezza. Alimentazione Abitudini alimentari salutari e una dieta appropriata migliorano di molto, nel loro insieme, lo stato di salute ed il benessere dell’individuo.

Mangiare soddisfa i bisogni biologici di base, di sostentamento, di nutrizione ed idratazione e permette di soddisfare anche i bisogni sociali ed interpersonali; tutti questi fattori contribuiscono, nell’insieme, al benessere dell’individuo. Esercizio fisico L’esercizio fisico migliora l’elasticità muscolare, la circolazione ed il benessere mentale.

Migliora la resistenza abbassando i livelli di pressione sanguigna e riduce quindi le possibilità di infarto, di osteoporosi e di ictus.

Le palestre sono il luogo più appropriato per l’esercizio regolare, ma possono anche rappresentare una fonte di malattia (es. il sudore sugli attrezzi può rappresentare una prima fonte di impetigine – che è un’infezione altamente contagiosa della pelle, può verificarsi a qualsiasi età, ma è più frequente nei bambini piccoli e neonati. È causata da un’infezione da batteri stafilococco o da streptococco).

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Cura personale La pelle contribuisce, insieme al sistema immunitario, a preservare il corpo da allergeni, batteri, funghi e virus, proteggendolo da aggressioni esterne. La cura della pelle, dei capelli, delle unghie, migliora il benessere ed aumenta l’autostima.

La cura personale deve anche includere sane abitudini, quali una postura corretta, appropriati movimenti corporei, adeguato sonno ed accurata igiene dentale e orale. Relazioni sessuali Stabilire relazioni sessuali è parte naturale dei momenti di crescita e sviluppo dell’individuo, ma un’attività non protetta espone la persona a rischio di contrarre malattie invalidanti, talvolta letali (condilomi, Herpes genitalis, blenorragia, sifilide, epatiti) che in una prima fase possono essere asintomatiche (HIV). SALUTE e MALATTIA non sono condizioni statiche, ma sottoposte come l’essere umano ad un continuo processo di valutazione e cambiamento . Quindi, il concetto di SALUTE e MALATTIA …

□ È un giudizio di valore. □ È uno stato soggettivo.

□ È un concetto relativo.

□ È determinato dalla cultura.

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LA SALUTE PER IL BAMBINO Bisogni:

□ essere desiderato e accettato; □ una gravidanza senza fatiche, preoccupazioni, infezioni,

intossicazioni… quindi senza rischi; □ un parto ben assistito; □ le basi per la sua salute fisica e mentale sono strutturate molto

prima della nascita; □ le visite prematrimoniali e la pianificazione familiare consentono

di evitare la nascita di bambini con tare ereditarie e programmare il momento migliore per l’evento.

LA SALUTE PER IL BAMBINO - dopo la nascita Bisogni:

□ accurata igiene personale; □ ambiente sereno; □ nutrizione idonea.

La responsabilità della salute del bambino non è solo dei genitori. Tutta la collettività vi deve infatti contribuire con servizi adeguati e garantendo alla famiglia il necessario supporto (sicurezza sociale ed economica, abitazioni adeguate e protezione nel lavoro) LA SALUTE PER IL BAMBINO - nel primo anno di vita Bisogni:

□ spazio (affettivo, nella casa, nel quartiere nella città, nella società);

□ alimentazione adeguata; □ sicurezza; □ sviluppo indipendenza; □ controllo dello sviluppo; □ protezione (dalle malattie infettive).

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Docente: S. D’Ascenzo 16

LA SALUTE PER IL BAMBINO - in età prescolare Bisogni:

□ sorveglianza degli ambienti scolastici (perché siano igienicamente idonei);

□ medicina scolastica (per il controllo dello sviluppo e prevenzione dei danni fisici e psichici);

□ incentivazione all’educazione (fisica e sanitaria). LA SALUTE nell’ADOLESCENZA Cercare e promuovere per loro e con loro:

□ buone relazioni con i genitori e con le persone significative; □ aiuto nel cercare la propria identità personale; □ guida e sostegno nelle scelte di vita.

LA SALUTE per l’ADULTO Presupposti comuni al senso di ‘salute’:

□ indipendenza economica; □ stile di vita sano; □ lavoro protetto (stabilità e tutela del lavoro).

LA SALUTE in ETÁ SENILE

□ consapevolezza dei cambiamenti delle abilità sensoriali e motorie associati all’età;

□ conservazione del ruolo (sociale e familiare); □ indipendenza economica; □ interesse per la vita attiva.

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LE DIMENSIONI della SALUTE: BIOLOGICA, PSICHICA E S OCIALE Aspetto biologico:

“ogni uomo è sotto alcuni aspetti uguale a tutti gli altri uomini” Tutti, dall’organismo complesso chiamato “uomo”, a quello unicellulare chiamato “ameba”, hanno le seguenti caratteristiche:

□ stessi componenti chimici (carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto, fosforo, potassio, calcio, ecc.);

□ in tutti la respirazione è vitale per la formazione, il mantenimento e la riproduzione delle cellule.

Altre caratteristiche comuni:

□ Tutti sono formati da un ambiente interno distinto dal mondo esterno, dall’ambiente che li circonda.

□ Tutti gli esseri viventi attraverso un ciclo di vita (nascita, crescita, sviluppo maturazione, riproduzione, invecchiamento e morte … sono sempre presenti in natura).

□ Tutti hanno la capacità di riprodursi per garantire la continuità della propria specie.

□ Tutti sono caratterizzati da ritmi fisiologici e comportamentali (ritmi biologici sono: il ciclo sonno-veglia, le fluttuazioni nella temperatura corporea, ritmi di divisione cellulare, le migrazioni stagionali degli uccelli). □ Tutti gli organismi per sopravvivere e riprodursi devono avere la

capacità di adattarsi ai cambiamenti dell’ambiente esterno.

L’ADATTABILITÀ : LA CARATTERISTICA PIÙ IMPORTANTE DELLA VITA …

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L’UOMO come ESSERE SOCIALE L’uomo non è solo un organismo biologico, ma anche un membro della società ed un portatore di cultura . L’uomo è un membro della società in quanto occupa uno status che si è conquistato, occupa anche uno o più ruoli nelle sue interazioni con gli altri. É un portatore di cultura in quanto ha acquisito credenze, valori, costumi e tradizioni da una generazione all’altra.

“ogni uomo sotto molti aspetti è come alcuni altri uomini” (gruppi etnici, razziali, professionali, ecc.)

L’UOMO COME ESSERE PSICHICO L’uomo è un attore psicologico, in quanto sente, agisce ed intraprende attività quali il pensare, l’imparare, il parlare, il percepire.

Se tutti gli esseri viventi sono composti dalle stesse sostanze, non c’è niente di più variabile delle azioni e reazioni umane. Perciò, “ogni uomo è sotto alcuni aspetti, diverso da tutti gli altri”. Gli uomini sono diversi fra loro perché:

□ hanno ereditato particolari caratteristiche dai genitori e dagli antenati;

□ ognuno proviene da un differente ambiente culturale, sociale, economico;

□ ognuno è cresciuto in differenti circostanze, ha avuto esperienze diverse, si è trovato in situazioni particolari che sono fondamentali per modellare la personalità.

Tutti gli aspetti, biologico, sociale e psichico, vanno compresi singolarmente e nel loro insieme, perché è il loro effetto combinato che influenza e guida il comportamento umano. L’unicità di ogni singolo individuo determina la personalizzazione dell’assistenza , o meglio il piano di assistenza individualizzato .

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L’AUTONOMIA E LA DIPENDENZA L’assistenza al paziente varia in base alla sua complessità e la complessità assistenziale è subordinata al livello di dipendenza dell’assistito. L’AUTONOMIA La persona è autonoma o indipendente quando è in grado di assolvere, soddisfare le sue necessità quotidiane.

Perciò l’assistenza mira a promuovere e mantenere la salute (prevenzione), perché tale autonomia/indipendenza sia la più elevata e migliore possibile. DIPENDENZA (individuati 3 livelli di dipendenza) Livello 1 La persona presenta una dipendenza moderata nel soddisfacimento delle necessità a causa di: scarsa forza di volontà, conoscenza, ragioni psicologiche e/o ambiente sfavorevole.

L’assistenza, in questo caso, mira a mantenere e/o ristabilire l’indipendenza e l’autonomia (l’assistito necessita di sprono, incoraggiamento ed educazione sanitaria informazione). Livello 2 La persona presenta una dipendenza maggiore nel soddisfacimento delle necessità, a causa di uno o più fattori di difficoltà.

L’assistenza, anche in questo caso mira a ristabilire l’indipendenza (l’assistito necessita di un aiuto maggiore).

Livello 3 La persona presenta una dipendenza totale nel soddisfacimento delle necessità l’assistenza mira a diminuire la dipendenza (l’assistito necessita di una supplenza totale per il soddisfacimento dei suoi bisogni). SIGNIFICATO DI CURA

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“to cure” (da cui deriva “curing”)

Significato: trattamento – rimedio (la cura riferita alla malattia, cioè il tentativo di ridare benessere alla persona, contribuendo a guarirla) “Cura”. Curare per il personale di assistenza significa attuare prestazioni corrette, applicando un trattamento terapeutico puntuale e scrupoloso. Tipo di trattamento:

□ Conservativo: volto a conservare le funzioni vitali del corpo. □ Curativo: volto a debellare l’alterazione. □ Palliativo: volto ad alleviare il dolore. □ Sintomatico: volto ad alleviare il sintomo piuttosto che curare la

causa specifica. □ Riabilitativo: volto al recupero o alla stabilizzazione di un deficit

funzionale. SIGNIFICATO DI “PRENDERSI CURA”

“to care” (da cui deriva “caring”) Prendersi cura, avere sollecitudine, dare attenzione alla persona malata. È un’espressione di natura relazionale, riguarda la qualità della vita della persona , è riconoscimento della singolarità di ogni esperienza ed il rigetto della standardizzazione delle cure. Si tratta di passare dal praticare, all’essere responsabile, offrire al degente un’assistenza globale che tenga conto delle sue esigenze, sollievo dal dolore nelle sue diverse modalità di manifestazione, essere attenti ai bisogni di ognuno, dare il tempo e la possibilità ad ogni utente di esprimere le proprie ansie e paure. SELF CARE o CURA di SÉ o AUTOASSISTENZA La cura di sé è il contributo continuo di un adulto alla propria esistenza, alla propria salute ed al proprio benessere. É la pratica delle attività che gli individui intraprendono ed eseguono, per conto proprio, per mantenere la salute e il benessere. Quando un cambiamento nello stato di salute determina una dipendenza dagli altri , per poter mantenere il benessere, la persona

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passa da una situazione di agente dell’auto assistenza a quella di assistito.

La partecipazione alla cura medica, l’essere in grado, in caso di malattia, di applicare delle conoscenze mediche alla propria cura si definiscono azioni di auto-assistenza.

Azione di auto-assistenza è quindi la capacità di un individuo di eseguire operazioni di valutazione e azioni essenziali per la cura di sé.

IL CONCETTO DI BISOGNO Diversi studiosi, soprattutto dell’area umanistica, si sono occupati dei bisogni umani, pertanto esistono varie teorie a riguardo; ma quelli che più di altri hanno influito sull’assistenza infermieristica sono: Abraham Harold Maslow , Agnes Heller ed Virginia Henderson . Definizione di BISOGNO Il bisogno spesso viene confuso con il desiderio. Il bisogno è l’esigenza di un bene necessario agli scopi della vita che si manifesta abitualmente come sofferenza per una ‘mancanza’ (JERVIS) Definizione di DESIDERIO

□ il desiderio viene avvertito come una emozione verso uno scopo (oggetto, situazione, ecc.) in cui non è presente una sofferenza , ma un’insoddisfazione .

□ la persona è consapevole dell’esistenza di un mezzo atto ad estinguere la insoddisfazione.

Con un desiderio insoddisfatto si può sopravvivere, ma con un bisogno insoddisfatto ci si può ammalare e la malattia implica anche il malessere psichico .

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Il concetto di BISOGNO secondo MASLOW MASLOW ha sviluppato una teoria dei bisogni che ha classificato ed organizzato secondo una gerarchia; quelli assunti come punto di partenza sono quelli fisiologici e la loro non soddisfazione è incompatibile con la sopravvivenza.

I BISOGNI SECONDO MASLOW Una volta soddisfatti i bisogni fisiologici, emergono una serie di ulteriori bisogni definiti di sicurezza ed includono: stabilità, protezione, libertà dalla paura, dall’ansia e dal caos, bisogno di strutture, di ordine, di leggi, di limiti, ecc. Se i bisogni fisiologici e di sicurezza sono abbastanza soddisfatti, emergono quelli di appartenenza (affetto, amore, far parte di un gruppo, di una famiglia, avere radici in un particolare luogo ecc.); a questo punto la persona risente dell’assenza di amici, di un partner, desidera relazioni di affetto e cerca intensamente di realizzare questo bisogno. Quando una persona ha soddisfatto i bisogni citati, avverte il bisogno di stima che può essere classificato in due modi:

□ l’autostima (il sentirsi forte, libero, indipendente, competente); □ il prestigio (inteso come senso di rispetto ed apprezzamento da

parte degli altri). All’ultimo posto nella scala c’è il bisogno di autorealizzazione . Secondo Maslow questo corrisponde alla realizzazione di ciò che è potenziale in ogni essere umano, cioè diventare ciò di cui si è capaci; per cui ci si può realizzare come genitore, o come atleta, o come artista, ecc. I BISOGNI secondo HELLER

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Teoria basata sul concetto di bipolarità. Secondo la Heller esistono due tipi di bisogni: esistenziali ed umani :

□ quelli esistenziali sono propri di tutto il mondo vivente (uomini animali piante);

□ quelli umani sono solo degli esseri umani. I bisogni umani si dividono in radicali e alienati :

□ i radicali sono connaturati alla personalità umana (amore amicizia socialità);

□ gli alienati sono indotti (possesso, potere denaro ecc.). Chi sceglie i bisogni alienati inevitabilmente trascura quelli radicali. I BISOGNI secondo HENDERSON L’autrice identifica 14 bisogni fondamentali, molto simili a quelli di Maslow. Fisiologici:

□ Respirare bene. □ Mangiare e bere adeguatamente. □ Eliminare le sostanze di rifiuto. □ Muoversi e mantenere posizioni confortevoli. □ Dormire e riposare. □ Scegliere l’abbigliamento adatto. □ Mantenere la temperatura corporea. □ Mantenersi puliti e in ordine.

Sicurezza:

□ Evitare i pericoli dell’ambiente. Appartenenza:

□ Comunicare con gli altri. □ Partecipare alla vita religiosa, politica, sociale.

Stima:

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□ Lavorare e sentirsi realizzati. Autostima:

□ Giocare, partecipare a varie forme ricreative. Realizzazione:

□ Imparare, scoprire o soddisfare le curiosità riguardanti la salute o inerenti lo sviluppo mentale.

Altre definizioni di BISOGNO

□ una necessità che emerge da circostanze esistenti; □ una situazione di difficoltà; □ un forte stimolo fisico o psichico tesi al compimento di

un’azione; □ una mancanza di qualcosa di necessario.

Concetto di BISOGNO, caratteristiche principali:

□ Le esigenze umane sono bisogni. □ I bisogni sono condizioni di necessità. □ I bisogni sono mancanza di benessere. □ I bisogni sono comunque carenza di qualcosa.

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L’ACCOGLIENZA DELL’UTENTE (in ospedale o struttura sanitaria)

“L’atto che porta ad accettare, ospitare, ricevere presso di sé una persona”. Accogliente è colui che si mostra affabile e cordiale nei rapporti umani, che offre confort. In caso di disagi (sanitari e/o sociali), per una buona accoglienza non è più sufficiente la sola cordialità, ma il rapporto umano va integrato da una conoscenza delle scienze (un sapere specifico). Accogliere una persona in situazione di bisogno, significa riconoscerla come “unica e diversa dagli altri“, perciò gli si riconosce il diritto al rispetto delle sue esigenze. L’ACCOGLIENZA: fattori influenti

□ I comportamenti assunti. □ La comunicazione. □ Le caratteristiche dell’ambiente. □ Le aspettative del soggetto. □ Le esperienze passate.

L’identità della persona assistita, non va stravolt a in funzione della routine ospedaliera

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TIPI di RICOVERO Le diverse cause che possono condurre al ricovero, richiedono comportamenti e modalità di intervento diversi, quindi capacità di adattamento da parte degli operatori preposti. PROGRAMMATO (prescritto dal medico di base)

Diverse figure coinvolte:

□ Personale amministrativo (registrazione dei dati). □ Personale infermieristico (raccolta dati, presa in carica del

paziente, assistenza). □ Personale medico. □ Personale tecnico-sanitario (esecuzione di indagini

diagnostiche). □ Personale socio-sanitario (accoglienza di tipo alberghiero,

assistenza, supporto all’infermiere). di URGENZA (intervento tempestivo) di EMERGENZA (in imminente pericolo di vita) In ambedue questi casi è presente una elevata componente emotiva della persona assistita ed un altrettanto elevato livello di ansia del personale, a causa della criticità del momento.

Anche se prevale l’aspetto operativo, non va dimenticata la comunicazione che, se efficace, può rendere meno drammatico il caso.

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PROTOCOLLO per L’ACCOGLIENZA DEFINIZIONE Il protocollo è: “la descrizione delle tecniche impiegate e/o degli atti eseguiti in certe situazioni assistenziali o per determinate prestazioni”.

É un documento che descrive le diverse fasi che portano ad un determinato obiettivo, generalmente standardizzabile e riconducibile ad un percorso individuato in precedenza. VANTAGGI L’utilizzo di un protocollo specifico ha il vantaggio di programmare le azioni dei diversi operatori, non lasciando nulla al caso ed evitando che alcuni aspetti vengano trattati superficialmente. OBIETTIVI

□ Garantire sicurezza alla persona attraverso l’individuazione delle prestazioni necessarie, suddividendole in base alle competenze fra tutto il personale.

□ Fornire le dovute informazioni all’utente. □ Stabilire le priorità degli interventi in relazione alla situazione

della persona ed al tipo di ricovero. L’ACCOGLIENZA: responsabilità ed aspetti medico-leg ali

□ Responsabilità “DEONTOLOGICA”. Tutela il rispetto dell’individuo nella sua globalità e che deriva dall’essere persone qualificate al servizio di altre persone in situazioni di bisogno.

□ Responsabilità “CIVILE”. Chiunque cagioni un danno è tenuto per legge a risarcirlo.

□ Responsabilità “AMMINISTRATIVA ”. Deriva dalla violazione di un qualsiasi dovere amministrativo e comporta una sanzione amministrativa.

□ Responsabilità “PENALE ” è personale ed è riferita alla gravità del reato commesso.

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Esempi di RESPONSABILITÀ:

□ Identificazione del personale curante. □ Accesso alla propria documentazione clinica e conoscenza dello

stato di salute. □ Impossibilità al ricovero, diritto al trasporto presso altra struttura

con “mezzo idoneo ed adeguata assistenza”. □ Rifiuto del ricovero. □ Consenso informato. □ Segreto professionale.

ACCETTAZIONE: in Day Hospital È una forma vantaggiosa di ricovero con le seguenti caratteristiche:

□ brevità dei tempi delle prestazioni (6-8 h); □ assenza del pernottamento.

É una soluzione intermedia tra il ricovero, laddove non sia indispensabile, e l’ADI se non attuabile. L’accettazione, sotto l’aspetto amministrativo, non differisce da quella per il ricovero ordinario. Peculiarità del Day Hospital:

□ Sono previste aree destinate all’erogazione di prestazioni sanitarie, sale di attesa per utenti ed accompagnatori, sala mensa, zona accettazione.

□ L’utente giunge in modo programmato, con conseguente drastica riduzione dei tempi di attesa per gli interventi diagnostici e terapeutici.

□ Programmati anche i successivi accessi, sino a completamento del programma assistenziale.

□ Nei DH più moderni, la dotazione di strumenti di lavoro a disposizione del paziente (es. fax e computer), consentono all’utente di svolgere la propria attività, senza troppo stravolgere le abitudini personali e mantenendo il solito regime di vita.

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ACCETTAZIONE: in Day Surgery

□ Si tratta di un DH chirurgico preposto all’accoglienza di paziente per l’esecuzione di esami endoscopici complessi, per la piccola chirurgia, per esami diagnostici pre-operatori, ecc.

□ Il ruolo del personale di assistenza è di sostegno alle attività organizzative, tutte improntate alla massima efficienza e sicurezza.

□ Dopo l’intervento, il soggetto viene seguito sino al risveglio, se è stata praticata un’anestesia generale, e tenuto in osservazione per almeno 6 ore.

ACCETTAZIONE: in una RSA Le Residenze Sanitarie Assistite sono strutture concepite, in genere, per anziani non autosufficienti od a grave rischio di non autosufficienza, che non possano essere seguiti dall’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) e per i quali si prospetterebbe un ricovero in ospedale. In una RSA la persona viene seguita da più operatori in relazione ai bisogni che emergono. Le figure professionali che generalmente vi sono presenti:

□ Infermieri □ Fisioterapisti □ Geriatra □ Psicologo □ Educatore Professionale □ Assistente Sociale □ O.S.S. (quest’ultimo, il gruppo più numeroso, è addetto alla

assistenza diretta igienico-alberghiera e sanitaria). Il personale di assistenza si può trovare di fronte ai più svariati bisogni, legati a:

□ età; □ polipatologie; □ ridotta o assente autosufficienza; □ rischio iatrogeno (per iatrogena si intende una malattia, una lesione

o un danno funzionale attribuibile in via diretta o indiretta ad un dato intervento, compiuto da un sanitario a livello terapeutico, preventivo o diagnostico).

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A questo fine, non è sufficiente una valutazione iniziale dei bisogni, ma è necessario un continuo monitoraggio delle condizioni della persona. La valutazione iniziale è svolta da un’équipe con strumenti e scale di riferimento, volte ad avere un quadro complessivo. ACCETTAZIONE in regime di Assistenza Domiciliare In tegrata (ADI) L’accesso a tale servizio è subordinato alle seguenti condizioni:

□ dopo dimissione ospedaliera, per ulteriori prestazioni socio sanitarie;

□ in alternativa all’ospedalizzazione; □ a domicilio, possono essere erogate prestazioni infermieristiche,

sociali, mediche, riabilitative, di supporto psicologico, educative e assistenziali;

□ l’ammissione ad un programma di assistenza domiciliare integrata, come pure il ricovero in RSA, viene decisa da un gruppo di specialisti cui viene attribuita la funzione di filtro alle domande (U.V.G. - Unità Valutativa Geriatrica);

□ la comunicazione tra operatori della struttura ospedaliera e dei servizi domiciliari, la continuità delle prestazioni assistenziali, viene garantita da una documentazione con cui si forniscono informazioni sullo stato fisico e psichico del soggetto al momento della dimissione.

Tali informazioni solitamente riguardano: Igiene – Eliminazione – Mobilizzazione – Alimentazione – Respirazione – Riposo – Sonno.

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RILIEVO di ALCUNI PARAMETRI VITALI Importanza dei parametri

I parametri vitali sono importanti in quanto sono il ‘metro di misura’ per la definizione dello stato di salute o malattia dell’individuo. Nell’impossibilità, infatti, di ‘misurare’ tali parametri, la salute o malattia risulterebbe una mera sensazione dell’individuo o una impressione di colui che lo osserva. Significato generale dei parametri

Il significato del ‘parametro’ vitale è definita dalla capacità di riconoscere un segno in una scala di riferimento, che fornisce la possibilità di dichiarare ‘normale’ o ‘alterato’ il valore osservato. I parametri, quindi, forniscono informazioni riguardanti la fisiologia e/o patologia della persona. Distinzione fra Parametri ‘essenziali’ e ‘secondari ’

La differenza tra le due tipologie di parametri, più che un criterio squisitamente scientifico è una mera necessità didattica. Il criterio di distinzione sta nella incidenza sul rischio o meno della vita del paziente. Quindi, quando il parametro vitale è essenziale, si stanno verificando le questioni fondamentali della sopravvivenza. Così la loro compromissione è sinonimo di grave malattia. Parametri vitali ‘essenziali’:

• coscienza (verifica della risposta del paziente, della sua capacità di interagire con l’ambiente che lo circonda – G.C.S. o A.V.P.U.)

• respiro (presenza e qualità dell’attività respiratoria o meno) • circolo (presenza e qualità dell’attività circolatoria o meno – attività

di pompa del muscolo cardiaco)

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PRESSIONE ARTERIOSA Cos’è la Pressione Arteriosa? È la pressione esercitata dal sangue sulla parete dei vasi arteriosi dovuta alla contrazione del muscolo cardiaco, espressa in mmHg. La presenza di tale pressione è rilevabile manualmente attraverso l’individuazione dei principali ‘polsi’ nei loro ‘punti di repere’ (carotideo, femorale e radiale). Importanza clinica Tenuto conto che il parametro della P.A. mostra sia la presenza dell’attività cardiaca che la forza esercitata dal sangue sulle pareti dei vasi arteriosi, è certamente rilevante ai fini clinici e va rilevata con grande precisione. Rilevazione pressione ‘massima’ (sistolica) e ‘mini ma’ (diastolica) La distinzione dei due momenti della rilevazione della P.A. è legata a due fasi dell’attività di pompa del cuore.

La pressione cosiddetta ‘massima’ è quella che corrisponde al momento della contrazione del ventricolo sinistro, quindi la spinta massima del sangue (sistole); mentre quella ‘minima’ corrisponde al momento della diastole del ventricolo (mentre l’atrio corrispondente si contrae). Nota: come rilevazione d’emergenza della P.A., in assenza di apparecchio per misurarla, si può ovviare rilevando la sola P.A. massima (sistolica) attraverso la presenza (o meno) dei tre polsi (carotideo, femorale e radiale).

Il polso radiale, se presente, attesta la presenza di una P.A. massima superiore a 90 mmHg.

Il polso femorale, se presente ed in assenza di quello radiale, attesta una P.A. massima pari o superiore a 70 mmHg.

Il polso carotideo, se presente ed in assenza degli altri due polsi, attesta un P.A. massima di circa 60 mmHg., in questo caso è probabile che se le condizioni non migliorano il polso diminuisca ulteriormente e si debba ricorrere alle manovre rianimatorie.

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FREQUENZA CARDIACA Cos’è la Frequenza Cardiaca?

È il numero di pulsazioni cardiache rilevabili durante un periodo di tempo di 60” (un minuto). Importanza clinica

La normale frequenza cardiaca varia, indicativamente, tra i 60 bpm (battiti per minuto) e 90 bpm. Variazioni della frequenza cardiaca possono esprimere alterazioni dell’attività della pompa cardiaca.

È inoltre opportuno durante la verifica del polso constatare se le pulsazioni sono regolari o se subiscono pause ed accelerazioni, comunicandole tempestivamente al personale sanitario. Nota: è auspicabile, per essere più rapidi nella rilevazione, effettuarla per soli 15” e moltiplicarla poi per 4, ottenendo così il range standard di rilevazione (un minuto). FREQUENZA RESPIRATORIA Cos’è la Frequenza Respiratoria?

È il numero di atti respiratori compiuti dal paziente, rilevato contando i movimenti di espansione e rilassamento del torace per un periodo di tempo di 60” (un minuto). Importanza clinica

La normale frequenza respiratoria varia, indicativamente, tra i 12 e i 16 atti per minuto. Al variare della frequenza respiratoria si ha l’immediata individuazione di eccessiva o insufficiente attività respiratoria e quindi si rileva il tentativo dell’organismo di compensare situazioni di sforzo fisico o comunque insufficiente apporto di ossigeno. Quando ci si trovi davanti ad un quadro di tachipnea (atti superiori ai 20 per minuto) o di bradipnea (inferiori a 12), va rapidamente messo il paziente in posizione semiseduta ed attivato il personale sanitario.

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TEMPERATURA CORPOREA Cos’è la Temperatura Corporea?

Questo parametro, quando rientra in un range di normalità (da 36 a 37 °C) è l’espressione di una condizione di omeosta si, di benessere, o quantomeno di assenza della presenza di patologie che si contraddistinguano con la sua alterazione. Quindi, la TC normale presuppone un metabolismo corretto, un centro per la termoregolazione funzionante ed una temperatura ambientale non eccessiva. Importanza clinica

Si tratta di un parametro fra quelli che abbiamo definito ‘non essenziali’ o secondari, ma non per questo non rilevante. La sua importanza è legata al fatto che vari disturbi organici e patologie sono contraddistinti dalla elevazione della temperatura corporea. Pertanto anche questo parametro va rilevato con grande attenzione, e la sua alterazione, sia l’ipertermia – febbre (> 37°C) che l’ ipotermia (< 36°C) vanno prontamente segnalate al personale sanitario. Principali sedi corporee di rilevazione:

- tatto – ascellare - auricolare - rettale. PESO, ALTEZZA Importanza clinica Anche parametri ‘più semplici’, come quello del controllo del peso e dell’altezza , hanno grande rilevanza in quanto (oltre ad essere segnali di possibili importanti patologie in atto - come quella oncologica, che può accompagnarsi alla rapida e rilevante diminuzione del peso corporeo) rappresentano elemento necessario per lo studio clinico e l’attribuzione dei dosaggi farmacologici per le terapie, il controllo della dieta alimentare, ecc. (calcolo massa corporea, ecc.). Quindi, anche questi parametri sono estremamente importanti e vanno rilevati con la massima precisione possibile.

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ALTRI PARAMETRI : Vascolarizzazione periferica – Colorito – Reazione pupillare – Stato idratazione – Integrità cutanea – ecc. Applicando la stessa cura ed attenzione nella rilevazione di tutti i parametri vitali, vista la loro importanza per la diagnosi e la terapia, non bisogna sottovalutare:

• la vascolarizzazione periferica (tempo di riempimento capillare, patologico se >2 sec.);

• colorito cutaneo o delle mucose (bianca, rossa, cianotica,

cerulea, ecc.);

• reazione pupillare (miotiche, midriatiche, anisocoriche);

• stato idratazione della cute (umida, secca, sudata);

• integrità cutanea (arrossamenti, ferite, piaghe da decubito, ecc.).

Il ruolo dell’O.S.S. nella rilevazione dei parametri, come in numerose altre competenze dell’assistenza al paziente, è quello della collaborazione con l’infermiere e dell’assistenza diretta al paziente. Riguardo alla rilevazione dei parametri vitali, bisogna quindi fare molta attenzione ad evitare un atteggiamento superficiale, prendendo cioè ‘alla leggera’ l’importanza della rilevazione dei parametri e la loro incidenza su diagnosi e terapia, e quindi dev’essere sempre puntuale, precisa ed efficace.

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RACCOLTA di ESCRETI e SECRETI In questo ambito ci limitiamo a ricordare alcuni principi di base e precauzioni di cui tenere conto, in quanto le metodiche di raccolta o prelievo di secreti ed escreti è soggetta ai protocolli applicati nella specifica struttura o servizio, alle disposizioni impartite dal personale sanitario e dalle consuetudine, oltre che dal tipo di presidi e materiale a disposizione per effettuarle. Escrezione ed escremento : materiale espulso dall’intestino e materiale di risulta della nutrizione che viene alla fine del processo defecato. Secrezione : materiale organico risultato del secernere, produrre del corpo umano ed espulse o riassorbite a seconda dei casi (lacrime, sudore, bile, ecc.) I principali escreti/secreti che riguardano le manovre di prelievo e raccolta sono: l’espettorato, le urine e le feci. Per ognuno di essi, adottando i protocolli o le disposizioni della struttura o servizio, bisogna fare adottare le seguenti precauzioni comuni:

• verificare che non si apportino modificazioni o inquinamento della sostanza raccolta;

• evitare di inquinare il contenitore sterile (quando adottato), facendo quindi molta attenzione a non toccare la parte interna del contenitore;

• prestare attenzione a non contaminarsi e non contaminare ulteriore materiale non indispensabile alla esecuzione della manovra;

• consegnare o conservare il materiale raccolto SEMPRE e solo dopo essersi assicurati che sia stato contrassegnato con i dati del paziente o altri dati richiesti in modo non confondibile (es. etichette adesive, ecc.);

• la conservazione va fatta secondo il tipo di indicazione ricevuta dal personale sanitario, facendo attenzione se dev’essere fatta a temperatura ambiente, a temperatura controllata (stufette, incubatrici) o in frigo;

• facendo molta attenzione, secondo le manovre igienico-sanitarie imparate, nei casi in cui veniamo informati che il prelievo viene effettuato o consegnato da paziente con malattia infettiva contagiosa).

- Espettorato : metodi di raccolta ed esami più comuni

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(sorvegliano e/o aiutando in modo che il paziente esegua il deposito del campione di saliva / espettorato in modo corretto nel contenitore).

- Urine : metodi di raccolta ed esami più comuni

(sorvegliano e/o aiutando in modo che il paziente esegua il deposito dell’urina in modo corretto nel contenitore, o se il prelievo dell’urina viene fatto dall’operatore, se il circuito della sacca sul paziente sia sterile o meno, se va fatto con l’infermiere direttamente dal catetere, ecc.).

- Feci : metodi di raccolta ed esami più comuni (sorvegliano e/o aiutando in modo che il paziente esegua il

deposito del campione di feci in modo corretto nel contenitore o eseguendolo l’operatore direttamente).

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PICCOLE MEDICAZIONI

NOZIONI GENERALI PER INTERVENIRE IN CASO DI PICCOLE FERITE

Definizione e tecnica di esecuzione PRINCIPI

I provvedimenti sono fondamentalmente condizionati dalla causa. È opportuno seguire una ‘logica cronologica’ e procedere alla successiva fase solo dopo aver risolto quella precedente in modo adeguato.

• Tamponare eventuali emorragie • Raffreddare eventuali ustioni • Pulire il possibile • Disinfettare • Coprire temporaneamente o definitivamente

Tamponare eventuali emorragie

Materiali e Provvedimenti: - Garze o qualunque materiale adatto - Compressione (continua fino all’arrivo al P.S. se arteriosa,

temporanea, fino ad arresto del sangue, se venosa) - Bendaggio normale o compressivo - Posizione favorevole a ridurre la pressione sanguigna in uscita

Raffreddare eventuali ustioni

Materiali e Provvedimenti: - Rimuovere fonte di calore (o di freddo). - Rubinetto acqua corrente fredda (o leggermente calda se

l’ustione è da freddo), soluzione fisiologica, copertura con

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materiale (sterile se possibile), continuare a bagnare durante il trasporto.

- Eventualmente (in caso di piccole ustioni di I° g rado) applicare pomata ustioni disinfettante.

- Verificare condizioni generali del paziente. Pulire il possibile

Materiali e Provvedimenti: - Acqua e sapone su ferite lievi e non profonde; - Acqua ossigenata abbondante, eventualmente alternare con

lavaggio mediante soluzione fisiologica; - Rimuovere sporco con garze sterili; - Manovre di pulizia sempre centrifughe.

Disinfettare

Materiali e Provvedimenti: - Alcoolici e non (Alcool denaturato; Acqua ossigenata; ‘Citrosil’;

Betadine, Mercuro Cromo, Amuchina, ecc.); - Disinfezione centrifuga.

Coprire temporaneamente o definitivamente

Materiali e Provvedimenti: - Qualunque tessuto pulito, meglio se sterile. - Quando possibile, garze sterili (evitare garze per ‘perdono fili’ o il

cotone idrofilo). - Medicazione che lasci RESPIRARE la ferita e copertura curando

che i margini esterni della ferita siano ben coperti.

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COMPOSIZIONE DELLA SALMA DEFINIZIONE dello STATO di MORTE Per definizione di Legge, la constatazione dello stato di morte è riservata al medico. QUANDO IL PAZIENTE SI AGGRAVA... Aggravamento: ATTESO - NON ATTESO

• non atteso: emergenza sanitaria (probabile trasferimento in terapia intensiva);

• atteso: probabile decesso. ATTESO Gestire il ‘trapasso’… 3 obiettivi:

• comfort per il morente; • supporto a morente e familiari; • formalità tecniche e amministrative.

In base ai protocolli della struttura, consuetudini ed ordini specifici, l’Operatore addetto all’assistenza dovrà provvedere a:

• isolare il paziente: spostamento di camera o paraventi (che ci verrà indicato in base allo stato di coscienza del paziente e al comportamento dei vicini di letto);

• provvedere alle esigenze ‘terminali’: se presenti i parenti, si consente loro di praticare direttamente semplici cure sul paziente, tenendo conto del momento molto difficile e mantenendo il controllo della situazione;

• igiene cavo orale e mantenimento del paziente all’asciutto: evitare troppe manipolazioni;

• collaborazione nel controllo dei trattamenti antalgici;

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• evitare di parlare forte e pronunciare parole ‘imprudenti’ al letto del malato (è difficile stabilire con certezza se il paziente è del tutto incosciente).

• Ministro di culto: se richiesto - se non è presente nella struttura viene richiesto direttamente dalla famiglia (in base alla confessione religiosa) o tramite la Direzione Sanitaria (vanno rispettati gli specifici riti, sempre che non mettano in difficoltà gli altri pazienti o contravvenga alla Legge italiana). AL MOMENTO DEL 'TRAPASSO'...

• in caso di morte attesa: avvisare prontamente il personale sanitario (medico e infermiere) per la verifica dell’avvenuto decesso;

• in caso di morte non attesa iniziare le manovre di BLS e chiedere ad altri di avvisare immediatamente il personale sanitario (medico e infermiere);

• mettere dei paraventi - in caso di morte attesa - (se non sono già presenti e se il decesso si verifica in stanza comune).

• prendere nota dell’ora, se non presente personale sanitario; • collaborare nelle manovre di emergenza, anche in presenza e se

praticata da personale sanitario. PREPARAZIONE DELLA SALMA...

• porre il corpo disteso ‘a piatto’; • pulizia sommaria (dopo aver tolto i vestiti, le protesi,

apparecchiature, medicazioni ingombranti, se possibile anche i gioielli); • togliere coperte e cuscino e sostituire le lenzuola; • chiudere le palpebre ponendo un batuffolo di cotone bagnato su

ciascuna di esse, mantenere chiusa la mascella (fascia, fazzoletto, ecc.). • tamponare gli orifizi naturali (cotone, garze, ecc.) per prevenire o

bloccare ev. perdite; • provvedere alla vestizione (se previsto), secondo le abitudini della

struttura o in base alle indicazioni dei familiari; • preparare al ‘rigor mortis’ (mettere le gambe dritte, braccia flesse

sul grembo, piedi ad angolo retto); • fissare il talloncino, con tutti i dati previsti per la sala mortuaria,

dalla parte dei piedi; • trasporto con barella, letto personale o lettino speciale, due ore

dopo l’avvenuto decesso;

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INVENTARIO... Gli effetti del defunto vanno riconsegnati alla famiglia nella condizione in cui si trovano. 2 componenti del personale: raccolta, inventario e confezione. Se vestiario ‘infetto’, inviare a disinfezione prima della riconsegna (pacco unico, per la riconsegna). Bisogna raccogliere: fotografie, gioielli, apparecchiature, protesi personali, denaro, carte di credito (qualsiasi effetto di valore), ecc. stilando subito un elenco in doppia copia (una rimane al reparto - previa firma di ricevuta - e l’altra al familiare). In caso di assenza dei parenti o se morte violenta, materiale e relativa lista vanno consegnati alle autorità (forze dell’ordine). DOPO LA RIMOZIONE DELLA SALMA... Pulizia e disinfezione camera ed arredi, tenendo conto nella esecuzione (attuando gli eventuali specifici protocolli per sospetti o casi accertati di malattie infettive contagiose) se trattasi di paziente con patologia contagiosa o no. Tener conto dei desideri o preferenze lasciate disposte dal defunto o espresse dai familiari, purché non contrastino con le disposizioni di legge vigente. Nota: qualsiasi informazione ai familiari della persona deceduta vanno tenuti dal personale sanitario, eventualmente affiancati dal personale di assistenza.