Approvazione Tecnica 3.1/17- 915 V1 · 2017. 9. 5. · della norma NF EN 1995 (Eurocodice 5)....

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Approvazione Tecnica 3.1/17- 915_V1 Annulla e sostituisce l’Approvazione Tecnica 3/12-720 Solaio misto legno e calcestruzzo Composite wood-concrete floor TECNARIA Titolare: TECNARIA S.p.A. Via Pecori Giraldi 55 IT-36061-BASSANO DEL GRAPPA-VI Tel.: +39.0424.502029 Fax : +39.0424.502386 E-mail: [email protected] Internet: www.tecnaria.com Gruppo Specializzato n° 3.1 Solai e accessori per solaio Pubblicato il Commissione incaricata di rilasciare le Approvazioni Tecniche e i Documenti Tec- nici di Applicazione. (decreto del 21 marzo 2012) Segreteria delle commissione Avis Techniques CSTB, 84 avenue Jean Jaurès, Champs sur Marne, FR-77447 Marne la Vallée Cedex 2 Tél. : 01 64 68 82 82 - Internet : www.ccfat.fr Les Avis Techniques sont publiés par le Secrétariat des Avis Techniques, assuré par le CSTB. Les versions authentifiées sont disponibles gratuitement sur le site internet du CSTB (http://www.cstb.fr) CSTB 2017

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Approvazione Tecnica 3.1/17-915_V1

Annulla e sostituisce l’Approvazione Tecnica 3/12-720

Solaio misto legno e calcestruzzo

Composite wood-concrete floor

TECNARIA Titolare: TECNARIA S.p.A.

Via Pecori Giraldi 55 IT-36061-BASSANO DEL GRAPPA-VI

Tel.: +39.0424.502029 Fax : +39.0424.502386 E-mail: [email protected] Internet: www.tecnaria.com

Gruppo Specializzato n° 3.1

Solai e accessori per solaio

Pubblicato il

Commissione incaricata di rilasciare le Approvazioni Tecniche e i Documenti Tec-nici di Applicazione.

(decreto del 21 marzo 2012)

Segreteria delle commissione Avis Techniques CSTB, 84 avenue Jean Jaurès, Champs sur Marne, FR-77447 Marne la Vallée Cedex 2 Tél. : 01 64 68 82 82 - Internet : www.ccfat.fr

Les Avis Techniques sont publiés par le Secrétariat des Avis Techniques, assuré par le CSTB. Les versions authentifiées sont disponibles gratuitement sur le site internet du CSTB (http://www.cstb.fr) CSTB 2017

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2 3.1/17-915_V1

Il gruppo specializzato n° 3.1 “Solai e accessori per solai” della Commissione incaricata di rilasciare le Approvazioni Tecniche, ha esaminato il 18 aprile 2017 il sistema per solaio misto legno e calcestruzzo TECNARIA presentato dalla società stessa. Ha formulato a seguito di questa indagine l’Approvazione Tecnica sotto riportata. Questa approvazione è stata formulata per usi in Francia europea e province oltre mare. Questa approvazione annulla e sostituisce l’approvazione n°3/12-720.

1. Definizione sintetica

1.1 Descrizione sintetica

Solaio misto legno e calcestruzzo realizzato con travi in legno massiccio o lamellare ed una soletta in calcestruzzo armato gettata in opera. Il collegamento tra le travi in legno e la soletta in calce-struzzo è realizzato per mezzo di connettori metallici a piolo con piastra di fissaggio, posizionati lungo l’interfaccia legno-calcestruzzo. I connettori possono avere due tipologie di piastra di fissaggio, chiamate “Base” e “Maxi” con viti tirafondo rispettiva-mente di 8 e 10 mm di diametro. Le travi possono essere in legno di conifera, di latifoglia o lamellare.

Tutti i tipi di pavimentazione e di controsoffitti possono essere associati a questa tipologia di solai.

1.2 Identificazione

Travi

Le travi utilizzate che costituiscono il sistema del solaio misto possono essere di tipo:

• legno lamellare incollato (le cui caratteristiche devono soddi-sfare i requisiti della norma NF EN 140801) con una classe minima di resistenza GL24;

• legno massiccio con resistenza minima C18 (conifere) o D30 (latifoglie) secondo la norma NF EN 14081 per i cantieri nuo-vi e almeno C16 per le ristrutturazioni.

Connettori

I connettori sono identificabili grazie all’apposizione del marchio TECNARIA sulla testa del piolo e sulla piastra di fissaggio. I due tipi di connettori esistenti, BASE e MAXI, si distinguono per la forma della loro piastra di fissaggio, una quadrata e l’altra rettangolare. Le viti tirafondo sono marcate con la lettera T visibile sulla testa.

Le dimensioni dei connettori e dei loro ancoraggi devono essere conformi alle indicazioni fornite nella Documentazione Tecnica elaborata dal Richiedente (vedere §2.12).

Calcestruzzo

Il calcestruzzo gettato in opera, che costituisce la soletta di com-pressione del sistema del solaio misto, deve essere di classe mini-ma C20/25 secondo la norma NF EN 206/CN.

La dimensione massima dell’inerte è di 20 mm.

Lo spessore minimo della soletta in calcestruzzo è di 5 cm nel caso di assenza di esigenze sismiche e di 7 cm3 nel caso vi siano esi-genze sismiche.

Pannelli di casseratura

I pannelli utilizzati possono essere:

• dei pannelli di OSB secondo la norma NF EN 300;

• dei pannelli di truciolare P4/5/6/7 secondo la norma NF EN 312

• dei pannelli di compensato secondo la norma NF EN 636.

2. APPROVAZIONE

L’Approvazione riguarda unicamente il sistema cosi com’è descritto nel Documentazione Tecnica allegata, nelle condizioni elencate nel capitolo Specifiche Tecniche Particolari (parte §2.3).

2.1 Ambito di impiego ammesso

L’Approvazione Tecnica è formulata per gli usi in Francia europea e province francesi d’oltre mare, per classi di servizio 1 e 2 ai sensi della norma NF EN 1995 (Eurocodice 5).

L’Approvazione tecnica è formulata per l’utilizzo in zona sismiche da 1 a 4 per gli edifici di categoria di importanza da I a IV e in

1 Nota del traduttore: tutte le norme con sigla NF sono la versione in

lingua francese delle corrispondenti norme europee. 2 N. d. t. Della seconda parte. 3 N. d. t. Vedasi nota n.16

zona sismica 5 per gli edifici di categoria d’importanza I e II ai sensi dell’articolo 3 del decreto del 22/10/2010 modificato.4

Il campo d’impiego accettato dal Gruppo Specializzato N° 3.1 è relativo all’utilizzo in edifici adibiti ad abitazione, ad uffici o edifici aperti al pubblico, sia per ristrutturazioni che per costruzioni nuo-ve, soggetti solamente a carichi statici o quasi statici ai sensi della norma NF EN 1991-1-1 (gli effetti quasi statici includono quelli dinamici usuali dovuti al passaggio delle persone o di macchinari leggeri che non provocano vibrazioni). Gli utilizzi sotto carichi mobili che possono provocare urti o fenomeni di fatica non sono stati studiati in questa Approvazione Tecnica.

L’utilizzo del metodo è consentito per le coperture a terrazza non accessibili (categoria H secondo la norma EN 1991-1-1).

• Pendenza ≥3% rispetto al piano

• Coperture a terrazzo non accessibili isolate termicamente dagli elementi portanti e senza trattenimento dell’acqua piovana.

Le coperture a terrazzo sono classificate di tipo A ai sensi del DTU 20.125.

Il metodo può essere utilizzato con tutti i tipi di struttura.

La continuità sugli appoggi della soletta di compressione è prevista nella presente Approvazione alle condizioni stabilite nelle Specifi-che Tecniche Particolari (parte §2.3).

Il campo di utilizzo proposto è limitato ai locali a bassa o media umidità con l’esclusione dei locali ad umidità forte e molto forte vale a dire quelli per i quali W/n >5 g/m3, dove

• W = quantità di vapore d’acqua prodotta all’interno del locare per ora

• n = tasso orario di ricambio dell’aria.

2.2 Valutazione del sistema

2.21 Rispetto delle leggi e regolamenti in vigore e altre caratteristiche di idoneità all’utilizzo

Resistenza

La resistenza e la stabilità del sistema sono normalmente assicura-ta nell’ambito di impiego ammesso con l’attenzione alle disposizio-ni complementari date nelle Specifiche Tecniche Particolari (parte §2.3 seguente).

Sicurezza al fuoco

Resistenza al fuoco Qualora sia richiesto per il solaio un livello di resistenza al fuoco o di barriera taglia-fuoco, il solaio deve essere verificato con riferi-mento alle condizioni elencate nell’articolo § 2.314 delle Specifiche Tecniche Particolari seguenti.

Reazione al fuoco I solai Tecnaria grezzi possono beneficiare di una classificazione convenzionale di reazione al fuoco D-s2, d0. La corrispondenza tra

4 N. d. t. La norma citata è la norma francese relativa alle zone sismiche.

Le categorie di importanza corrispondono alle classi d’uso del DM

14/01/2008 art 2.4.2 e sono 4. Le categorie I e II sono relative alle co-

struzioni con presenza occasionale di persone o con normale affollamen-

to. Le categorie 3 e 4 sono relative a edifici con affollamenti significativi o

con funzioni pubbliche o strategiche importanti.

Le zone sismiche in Francia sono 5, la più pericolosa è la quinta e la meno

pericolosa è la prima. La zona 5 della Francia (ag > 3 m/s2) corrisponde

quindi alla zona 1 dell’Italia (ag > 0.25 g).

In pratica, nella zona sismica più pericolosa l’utilizzo è possibile solo per

gli edifici in classe d’uso I e II, mentre nelle altre zone sismiche è possibi-

le per tutte le classi d’uso.

Come spiegato nella seconda parte del documento, questo corrisponde

ai casi in cui secondo l’Eurocodice 8 non è necessario considerare anche

il sisma agente in direzione verticale. 5 N. d. t. Norma sui “Tetti e murature con impermeabilizzazione”.

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questa classificazione e i requisiti normativi deve essere esaminata caso per caso a seconda del tipo di edificio e della posizione del solaio nella struttura.

Questa classificazione non garantisce il rispetto anche delle se-guenti disposizioni:

• In materia di protezione degli isolanti esposti al fuoco interno di edifici ad uso abitativo e aperti al pubblico (articolo AM 8 decreto del 6 ottobre 20046). L’isolante utilizzato deve esse-re classificato A2-S2,d0 o altra protezione adeguata dovrà essere messa in opera.

• In materia di reazione al fuoco dei controsoffitti di passaggi non protetti all’interno di edifici ad uso abitativo o aperti al pubblico (articolo AM 8 decreto del 6 ottobre 2004). In que-sto caso una protezione adeguata dovrà essere messa in opera.

Prevenzione dagli infortuni durante la messa in opera o la manutenzione

La prevenzione è normalmente garantita se si rispettano le pre-scrizioni riguardanti la fase del montaggio che si desumono dalle Specifiche Tecniche Particolari.

In merito ai pannelli di casseratura in legno destinati a sostenere il peso del calcestruzzo fresco durante la fase di maturazione, è necessario assicurare:

• che il fornitore possa garantire una resistenza alla flessione statica valutata secondo le specificazioni della norma NF EN 128717 (29 febbraio 2012);

• che il fornitore delle placche o pannelli possa garantire una resistenza ad un carico concentrato caratteristico Qk di alme-no di 150 daN posizionato secondo la prova di flessione con carico concentrato conforme alle norme NF EN 12871 e NF EN 1195 ed incrementato agli stati limite ultimi secondo l’Annesso A della norma NF EN 12871 §B2.3 (verifiche se-condo l’Annesso 1);

• che la distanza tra gli appoggi non superi il valore limite risultante dalle verifiche effettuate secondo la Documenta-zione Tecnica elaborata dal richiedente di questa Approva-zione Tecnica;

• che le placche siano fissate all’appoggi di volta in volta.

Nel caso contrario, devono essere adottate precauzioni specifiche per impedire il passaggio delle persone sul cassero.

Isolamento termico

Il solaio di per sé offre poca capacità isolante e potrebbe essere necessario aggiungere altri elementi isolanti in funzione del tipo di edificio e della posizione del solaio all’interno dell’edificio. Il calcolo della resistenza termica utile dei solai deve essere eseguito se-guendo le esigenze delle Regole Th-U8.

Isolamento acustico

Il raggiungimento di criteri di isolamento fissati dalla regolamenta-zione necessita della messa in opera di elementi complementari del tipo controsoffitto appeso. L’efficacia dell’insieme così fatto per quel che riguarda l’isolamento acustico dipende dal particolare tipo di controsoffitto e del suo sistema di sospensione. Tale efficacia può essere valutata sia tramite prove, sia riferendosi agli “Esempi di soluzioni” relativi alla Nuova Regolamentazione Acustica9, ed inoltre assicurandosi che la frequenza di risonanza del insieme solaio e controsoffitto appeso sia inferiore ai 60 Hz.

Tale frequenza può essere calcolata con la formula seguente:

fo Km m

= +

1

2

1

1

1

dove

f0 è la frequenza di risonanza espressa in Hz,

m1 è la massa, in chilogrammi, di un metro quadrato di solaio grezzo,

m2 è la massa, in chilogrammi, di un metro quadrato di controsof-

fitto,

6 N. d. t. Norma francese sul rischio incendio in edifici ad uso pubblico. 7 N. d. t. Versione in lingua francese delle norme EN12871 in merito ai

pannelli aventi funzione di cassero. 8 N. d. t. Regole tecniche francesi per la determinazione della caratteri-

stica termiche dei fabbricati.

K è il coefficiente di rigidezza dinamica in N/m del dispositivo di sospensione del controsoffitto. Corrisponde al rapporto tra la forza applicata, espressa in N, e lo spostamento che ne risulta, espresso in m. Il coefficiente K deve essere riferito a 1 m² di solaio.

Nel caso particolare di utilizzo di punti di sostegno del controsoffit-to molto corti e rigidi, realizzati con piatti di metallo fissati sui lati delle travi in legno (vedi DTU 25.41 "Ouvrages en plaques de parement en plâtre"10), non è possibile sapere con precisione il coefficiente di rigidezza dinamica K, né quindi la frequenza di risonanza f0. Di conseguenza, il potere fonoisolante deve essere misurato sulla base di prove di laboratorio.

Nel caso in cui la soletta in calcestruzzo sia ancorata alle pareti verticali in calcestruzzo o in muratura, è possibile prevedere le prestazioni acustiche dell’opera con l’applicazione del metodo europeo EN 12354 per le trasmissioni dirette e laterali tra locali dei suoni aerei dei rumori da impatto.

Dati ambientali

Il sistema Tecnaria non dispone di alcuna Dichiarazione Ambientale (DE) e non può quindi rivendicare nessuna prestazione ambientale particolare. Si ricorda che le DE non sono incluse nel campo di esame di attitudine all’utilizzo dell’approvazione.

Aspetti sanitari

La presente certificazione è redatta con l’impiego scritto del titolare di rispettare le regole, in particolare l’insieme di obblighi regola-mentari relativi ai prodotti che possano contenere sostanza perico-lose, per la loro fabbricazione, per il loro inserimento nei manufatti in cui vengono impiegati e per il loro utilizzo.

Il controllo delle informazioni e dichiarazioni conseguenti all’applicazione dei regolamenti in vigore non rientrano nel campo di esame della presente certificazione. Il titolare della presente certificazione mantiene l’intera responsabilità di queste informazio-ni e dichiarazioni.

2.22 Durabilità - Manutenzione La durabilità del solaio è assicurata per locali ad uso normale, non sottoposti a forte umidità o a condizioni ambientali aggressive. La durabilità delle travi in legno è garantita attraverso il rispetto delle condizioni di preservazione contenute nelle norme NF EN 350-1 e NF EN 350-2 (luglio 1994) cosi come NF EN 335-1 e NF EN 335-2 (gennaio 2007)11.

2.23 Produzione e controllo La produzione dei connettori è affidata ad aziende indipendenti secondo una voce di capitolato elaborata da Tecnaria. Tale voce di capitolato definisce le varie dimensioni e tolleranze, cosi come le prove di controllo da eseguire sui materiali ed il connettore assem-blato. Le schede di controllo sono registrate a cura della stessa società TECNARIA.

La messa in opera dei connettori può essere effettuata da imprese edili o da imprese di carpenteria qualificate e formate. Il titolare dell’Approvazione Tecnica dovrà comunque essere in grado di fornire una assistenza tecnica a livello del dimensionamento e della messa in opera del solaio Tecnaria.

Il controllo degli elementi costituenti il sistema solaio misto consi-ste nell’assicurarsi della correttezza delle misure e della tracciabili-tà degli elementi a mezzo di certificati.

2.3 Specifiche Tecniche particolari

2.31 Indicazioni di progetto e di calcolo

Il progetto e il calcolo del sistema TECNARIA sono a carico del progettista che deve anche fornire una pianta di posa completa.

Il principio della connessione legno-calcestruzzo è di impedire gli scorrimenti nell’interfaccia tra i due materiali, per permettere il calcolo di una sezione mista omogenizzata e di utilizzare la sua inerzia totale nel calcolo. Questa sezione unisce una soletta di compressione in calcestruzzo con una trave in legno che fa la funzione di tirante teso. Il calcestruzzo lavora quindi essenzialmen-te a compressione e il legno a trazione.

Rigidezza del solaio

• Il metodo applicato per la valutazione della rigidezza effettiva a flessione è quello previsto dalla norma NF EN 1995-1-1 An-nesso B.

9 N. d. t. Il documento «Esempi di soluzioni» relativo ala Nuova regola-

mentazione Acustica, pubblicato dallo stesso CSTB. 10 N. d. t. Opere in lastre di cartongesso 11 N. d. t. Versione in lingua francese delle norme EN350-335 sulla

durabilità degli elementi in legno.

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4 3.1/17-915_V1

• Il modulo di scorrimento della connessione da prendere in conto dipende dal tipo di connettore e dal tipo di legno. Si de-vono considerare valori diversi di modulo per le verifiche agli stati limite ultimi e agli stati limite di servizio, ed anche per le verifiche a tempo zero e a tempo infinito. I valori dei moduli di scorrimento nei differenti casi sono indicati nell’Annesso 2 dell’Approvazione.

2.311 Verifiche in fase finale

Le tensioni di flessione

Fintanto che lo sforzo di taglio massimo nel connettore maggior-mente sollecitato non supera sotto il carico amplificato i valori dati al seguente punto §2.315, si può effettuare i calcoli della sezione mista secondo l’Annesso 1 della presente Approvazione.

La verifica consiste quindi nell’assicurarsi che sotto i carichi ampli-ficati:

• per 1.35 per il peso proprio e i carichi permanenti

• per 1.5 per i carichi variabili, la tensione sviluppata nel legno non superi il valore (kh ∙ kmod ∙ fm,k) / γM e la tensione sviluppata nel calcestruzzo risulti inferiore a fck ∙ 0,85/1,5.

I calcoli devono tener conto delle fasi successive di messa in ope-ra.

Il metodo di calcolo dettagliato è fornito nell’allegato 3 del Appro-vazione Tecnica, in seguito riportato12.

Le tensioni normali

Le verifiche usuali agli SLU devono essere eseguite sia sui travetti in legno che sulla soletta in calcestruzzo avendo preventivamente calcolato la posizione dell’asse neutro della sezione mista.

Per le sezioni in legno le verifiche devono essere eseguite a trazio-ne e flessione combinate secondo la norma NF EN 1995-1-1 § 6.2.3.

Per le sezioni in calcestruzzo si eseguono le verifiche usuali di una trave in calcestruzzo armato rispetto alle sollecitazioni a flessione ai sensi della norma NF EN 1992-1-1 e cioè:

• limitare la tensione di compressione nel calcestruzzo,

• verificare le armature rispetto alle tensioni normali.

Verifica a taglio

• Verificare la compressione delle bielle del calcestruzzo

• Verificare le sezioni di armatura per lo sforzo di taglio secon-do le indicazioni della NF EN 1994-1-1 (§6.6.6.2.1., riferimen-to alla norma NF EN 1992-1-1 § 6.2.4).

Le tensioni ottenute con questo metodo sono da confrontare con le tensioni di calcolo definite dall’Eurocodice 2 (per il calcestruzzo) e dall’Eurocodice 5 (per il legno) ad eccezione della tensione di taglio nel connettore che è limitato dal valore dedotto dalle prove per tutte le classi di legno superiori o uguali a C18 o D24.

I calcoli devono tenere conto delle fasi successive di messa in opera (considerare i carichi di rimozione dei puntelli come carichi puntuali corrispondenti alla reazione dei puntelli).

Il metodo di calcolo dettagliato è fornito nell’allegato 3 del Appro-vazione Tecnica, in seguito riportato13.

La deformata

La “deformata attiva" dei solai è quella che può pregiudicare l’integrità delle pareti divisorie in muratura o dei pavimenti fragili. È composta da:

• la deformata differita sotto l’azione del peso proprio del solaio,

• la deformata totale dovuta ai carichi permanenti messi in opera dopo la messa in opera degli elementi fragili,

• la deformata differita sotto l’azione di tutti i carichi permanenti,

• la deformata totale dovuta alla parte quasi permanente dei carichi accidentali.

La deformata attiva ha come limiti L/500 se L ≤ 5.0 metri e 0,5 cm + L/1000 se L > 5.0 metri in caso di pareti divisorie o rivestimenti fragili e L/350 se L ≤ 3.5 metri e 0,5 cm + L/700 se L > 3.5 metri negli altri casi.

Viene chiamata deformata attiva la parte di deformazione del solaio che rischia di provocare danni ad un’opera portata dal solaio (ad esempio pareti divisorie, piastrelle, impermeabilizzazione, …). Si tratta quindi dell’incremento di freccia, o deformata, del solaio seguente alla realizzazione dell’opera in questione.

La freccia dovuta a tutti i carichi (Wnet,fin) è limitata convenzio-nalmente a L/250.

12 N. d. t. Vedasi correttamente allegato 1 13 N. d. t. Vedasi correttamente allegato 1

2.312 Verifiche in fase provvisoria

Verifica della sicurezza

La verifica di questa fase considera reagente la sola sezione della trave in legno.

Va eseguita sotto l’azione contemporanea di:

• un carico uniformemente distribuito, rappresentante il peso proprio del solaio (legno + cassaforma + calcestruzzo fresco con spessore di calcolo incrementato della parte dovuta alla defor-mata dei travetti con coefficiente pari a 1,3514);

• un carico di messa in opera con un coefficiente pari a 1,5. I valori di questi carichi all’esterno della zona di lavoro sono con-formi alla norma NF EN 1991–1-6 e sono:

• 0,75 kN/m² carico applicato esternamente al campo di lavoro;

• 1,50 kN/m² carico applicato internamente al campo di lavoro di dimensioni in pianta 3 m x 3 m.

Il seguente limite di deformazione dovrà essere rispettato per i travetti e per il tavolato:

• L / 500 se è necessario che l’intradosso non abbia deformazioni percepibili a vista,

• L / 200 nel caso contrario.

Se la deformazione non rispetta questo limite si dovrà puntellare.

Inoltre si deve verificare la somma delle tensioni della fase provvi-soria e finale sia del legno che del calcestruzzo.

Le modalità di verifica della deformazione del tavolato sono de-scritte nell’allegato 1 al punto 1.312.

2.313 Utilizzo in zona sismica

In caso di utilizzo nelle zone sismiche di cui al decreto del 22/10/2010 modificato15, le funzioni diaframma, tirante-puntone e l’integrità in seguito ad un sisma devono essere chiaramente verificate. Gli effetti delle azioni sono da calcolare in base ad una analisi elastica lineare secondo il metodo delle forze equivalenti laterali di cui al § 4.3.3.2 della norma NF EN 1998-1-1 o della risposta modale di cui al § 4.3.3.3 a seconda della regolarità in pianta ed in elevazione dell’edifico.

Per soddisfare queste tre condizioni, le disposizioni costruttive da adottare sono le seguenti:

• La funzione di comportamento a diaframma può essere assi-curata solamente da uno spessore di soletta di 70 mm alme-no ai sensi dell’articolo 5.10 della norma NF EN 1998-116.

• I diaframmi devono poter trasmettere, con sufficiente sovra-resistenza, gli effetti dell’azione sismica ai diversi controven-tamenti ai quali sono legati; questa prescrizione è considera-ta soddisfatta se, all’atto di effettuare le verifiche di resistenza appropriate, gli effetti dell’azione sismica sono moltiplicati per un coefficiente di sovra-resistenza yd definito dalla norma NF EN 1998-1-1 § 4.4.2.5. La soletta in calce-struzzo e i connettori dovranno essere dimensionati pren-dendo in conto rispettivamente un coefficiente yd = 1.3 e yd = 1.1.

• Le sezioni delle armature disposte nella soletta (armature principali e armature di distribuzione) sono calcolate in base ai carichi da sopportare. Queste armature, posizionate in opera, devono essere ancorate nel bordo aumentando del 30% la loro lunghezza d’ancoraggio determinata in situazio-ne non sismica in dei cordoli di collegamento in calcestruzzo armato gettato in opera, disposti per trasmettere le azioni sismiche orizzontali agli elementi di controvento verticali. Ci deve essere in primo luogo un cordolo perimetrale continuo e poi un collegamento all’intersezione di ciascun elemento di controventamento con il solaio.

• I rinforzi delle aperture di piano devono essere dimensionati per trasmettere gli sforzi agli elementi di controventamento. Il diaframma deve essere dimensionato di conseguenza.

• La soletta in calcestruzzo deve essere ancorata agli appoggi (caso di appoggio su calcestruzzo e su muratura) o connessa per mezzo di connettori (caso di appoggio su legno).

• Per garantire la funzione tirante-puntone il solaio deve avere in ogni punto una capacità di resistenza ultima a trazione. Il valore dell’effetto tirante-puntone deve essere determinato

14 N. d. t. Coefficiente francese di sicurezza per i carichi permanenti, in

Italia 1,3. 15 N. d. t. Norma relativa alle costruzioni in zona sismica. 16 N. d. t. L’ente certificatore francese si riferisce alla normativa Euroco-

dice 8 che indica che una soletta di calcestruzzo di 7 cm può essere

considerata rigida. In Italia ci si riferisce alla normativa DM 14/01/2008

che indica al punto 7.2.6 che solai in struttura mista con soletta di 50 mm

collegata con connettori a taglio sono considerabili infinitamente rigidi.

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3.1/17-915_V1 5

in uno studio sismico specifico. Questo sforzo sarà preso co-me il maggiore dei due valori seguenti: 15 kN/m o lo sforzo del tirante-puntone determinato dal calcolo.

• La trazione nel collegamento deve presentare una resistenza a trazione minima di 70 kN, vedasi §9.10.2.2. dell’EC2-1-1.

• I solai misti legno e calcestruzzo TECNARIA possono essere utilizzati nelle verifiche di edifici aventi una elevata capacità di dissipare energia (DCH), media (DCM) o ridotta (DCL) se-condo la norma NF EN 1998-1 § tabella 8.1.

Se l’edificio è sottoposto ad azione sismica, solo i connettori TECNARIA MAXI possono essere utilizzati. Il calcestruzzo deve essere di classe minima C25/30 e il legno deve avere una classe di resistenza minima C24. Legno di classe di resistenza C18 può essere utilizzato se il dimensionamento è fatto solamente in classe DCL ed è applicato un coefficiente correttore (ρk/ρC24)0,8 sui valori di calcolo ottenuti a partire dalle prove su legno di classe C24.

2.314 Verifiche in caso di incendio

Si devono eseguire le seguenti verifiche.

Senza protezione al fuoco

Connessione non considerata nel calcolo

Il livello di capacità portante al fuoco del solaio è verificato consi-derando che le travi in legno non siano connesse alla soletta in calcestruzzo. La resistenza al fuoco delle travi in legno può essere calcolata utilizzando le norme dell’Eurocodice 5 parte 1-2. Il livello di taglia-fuoco è verificato con l’utilizzo dell’Eurocodice 2 parte 1-2 per la soletta in calcestruzzo quando quest’ultima costituisca l’intero isolamento al fuoco. Il livello di taglia-fuoco è subordinato alla capacità portante del solaio stesso.

Con controsoffittatura di protezione

Il livello di resistenza al fuoco può essere raggiunto per mezzo della messa in opera di un controsoffitto che dia un contributo alla resistenza proteggendo il solaio dal fuoco. Tale controsoffitto deve essere dotato di un verbale di classificazione del livello di resisten-za richiesto per la protezione di elementi strutturali in legno. Il controsoffitto deve essere messo in opera cosi come descritto da tale verbale.

Altri sistemi di protezione incendio

La loro applicabilità deve essere esaminata caso per caso, nell’ambito di una valutazione rilasciata nei termini previsti nel decreto del 22 marzo 200417 da parte di un laboratorio certificato.

2.315 Resistenza dei connettori

La capacità dei connettori di resistere agli sforzi di taglio cui sono sottoposti è stata determinata tramite prove.

I valori di resistenza a taglio del connettore, dato nella tabella nell’Allegato 2 della prima parte dell’Approvazione in funzione dello spessore del tavolato e del tipo di legno, sono da considerare utilizzabili per classe di servizio 1 o 2 ai sensi dell’articolo 2.1.3 della norma EN 1995 (Eurocode 5) e per carichi di durata di appli-cazione media.

2.316 Spaziatura dei connettori

La distanza tra i connettori va calcolata di volta in volta a seconda della configurazione del solaio e dei carichi applicati. La spaziatura può essere costante o variabile (tra i quarti estremi e la metà centrale).

2.317 Trasmissione dei carichi agli appoggi

Nel caso standard in cui le travi in legno siano normalmente ap-poggiate, si deve verificare che lo sforzo di compressione che agisce nella trave in legno non ecceda la sua capacità resistente alla compressione trasversale.

La profondità minima di appoggio sano delle travi, escluse tutte le tolleranze, deve essere almeno di 5 cm.

Nel caso di travetti su travi principali, questo valore minimo di 5 cm può includere lo spessore di un listello di puntellamento.

2.318 Resistenza alla flessione trasversale

La resistenza alla flessione trasversale tra le travi in legno parallele deve essere verificata tenendo conto della sola sezione in calcestruzzo armato.

Nel caso di utilizzo di lastre predalles in calcestruzzo o di lamiere grecate collaboranti, la resistenza a flessione trasversale dovrà tenere conto rispettivamente del EN1992-1-1 e dell’Approvazione Tecnica in corso di validità della lamiera collaborante.

17 N. d. t. Decreto legge francese relativo alla resistenza al fuoco di

prodotti da costruzione.

2.319 Verifiche agli appoggi

La presente approvazione è relativa solamente alle travi in legno con schema statico isostatico.

Per quanto riguarda la continuità delle solette sugli appoggi per-pendicolari alla direzione portante, è necessario prevedere delle armature superiori capaci di bilanciare un momento uguale a 0,30 M0 e di rispettare un rapporto tra le campate successive compreso tra 0,8 e 1,2.

Nel caso di solai calcolati con schema isostatico, il taglio18 della soletta in calcestruzzo non è consentito se non previsto in fase di progetto ed indicato sulle tavole di progetto esecutivo.

Nei solai per i quali questa continuità non è assicurata sono am-messi solo rivestimenti e pareti divisorie di tipo non fragile.

2.32 Condizioni di produzione Il metodo non richiede condizioni particolari di produzione delle travi in legno, se non quelle in uso per le costruzioni in legno in generale.

2.33 Condizioni di messa in opera

2.331 Getto della soletta in calcestruzzo

Per assicurare una buona compattazione del calcestruzzo sotto la testa dei connettori, il calcestruzzo colato in opera deve avere una consistenza minima S2 ai sensi della norma NF EN 206/CN. La sua messa in opera necessita di ago vibrante.

La parte in calcestruzzo armato del solaio legno-calcestruzzo deve essere progettato, verificato e messo in opera conformemente alle prescrizioni della norma NF EN 1992-1-1 (Eurocodice 2).

I carichi variabili da utilizzare nei calcoli sono quelli indicati nella norma NF EN 1991-1-1 (Eurocodice 1).

Le parti in calcestruzzo armato del solaio TECNARIA devono essere messi in opera conformemente alle prescrizioni del DTU 2119: Esecuzione delle opere in calcestruzzo, prescrizioni tecniche.

2.332 Condizioni di esecuzione

La progettazione e il calcolo dei solai sono sotto la responsabilità del progettista dell’opera da realizzare. Tecnaria mette a disposi-zione degli studi tecnici un documento contenente il metodo di calcolo e degli esempi numerici: “Dimensionamento di sezioni miste legno e calcestruzzo con connettori TECNARIA. Metodo di calcolo ed esempio di progettazione” del 13/01/2009.

Gli elementi necessari per l’esecuzione del solaio sono elencati di seguito:

• Relazione di calcolo: indicazione di tutti i carichi (distribuiti o concentrati) nelle ipotesi.

• Schema di installazione: posizione e lunghezza delle tavole, posizione delle file di puntelli, posizione dei punti di appog-gio, posizione delle eventuali aperture di piano.

• Sezione corrente: copriferro armatura inferiore, copriferro armatura superiore, indicazione della rete elettrosaldata.

• Sezione agli appoggi: comprendente le zone di sovrapposi-zione (per convalida dei valori di copriferro).

• Piano di stesura della rete superiore: armature superiori, sezione delle armature, con spaziatura massima tra le file, posizione, indicazione di armature di buona costruzione e di incatenamento.

• Schema di posa della rete con sigle.

• Piano di stesura della rete inferiore se necessaria: sezione delle armature, comprese quelle che hanno la funzione di re-sistere al fuoco con posizione.

• Dettagli attorno alle aperture di piano.

• Dettagli di esecuzione in caso di taglio della soletta.

• Tipo di calcestruzzo e di acciaio utilizzato.

• Le disposizioni costruttive delle armature in conformità al DTU 2120.

• I dettagli di incorporazione dei condotti tecnici e tubazioni, al fine di rispettare i copriferri.

• Istruzioni riguardanti le condizioni di stoccaggio e di manu-tenzione.

Lo schema di installazione è redatto o dal progettista o dal fabbri-cante. In quest’ultimo caso le indicazioni del piano di installazione devono essere completate dal progettista incaricato del progetto

18 N. d. t. Taglio superficiale 19 N. d. t. Regole tecniche francesi per le opere in calcestruzzo armato.

Equivalente francese alle norme EN206-1. 20 N. d. t. Vedasi nota 19.

Page 6: Approvazione Tecnica 3.1/17- 915 V1 · 2017. 9. 5. · della norma NF EN 1995 (Eurocodice 5). L’Approvazione tecnica è formulata per l’utilizzo in zona sismiche da 1 a 4 per

6 3.1/17-915_V1

esecutivo dell’edificio per quel che riguarda le travi, i collegamenti perimetrali, le aperture di piano, le travi di sostegno trasversali e, più in generale, le altre parti in calcestruzzo armato gettate in opera.

Il responsabile della costruzione (l’impresa edile, il direttore dei lavori o altri a seconda del caso) farà verificare, a livello di proget-to, la compatibilità della messa in opera di diversi elementi, delle armature e attrezzature e di assicurare la coordinazione nel caso in cui l’edificazione è composta da diverse forniture di elementi pre-fabbricati.

Il sollevamento non è incluso in questa Approvazione Tecnica.

2.333 Solai nuovi

Devono essere riportate specifiche indicazioni sulle tavole di pro-getto del solaio al fine di evitare l’accumulo di carichi eccessivi durante le lavorazioni di cantiere, come ad esempio quantità ec-cessive di calcestruzzo.

Deve essere posta particolare attenzione nella messa in opera delle armature della soletta e, in particolare, al mantenimento della loro posizione durante il getto e la vibrazione, obbligatoria, del calcestruzzo.

I giunti di dilatazione sono calcolati secondo le prescrizioni delle Norma NF EN 1992-1-1 e suo AN.

2.334 Restauro

Si deve fare particolare attenzione alla omogeneità dell’umidità delle travi in legno esistenti e di eventuali travi nuove. La differen-za massima ammissibile è del 2%.

Se il solaio misto legno e calcestruzzo è realizzato con travi esi-stenti, queste devono essere oggetto di un attento esame al fine di determinare il loro stato e i parametri che permettono le verifiche di progetto. In particolare è necessario:

• Eseguire un esame diagnostico delle travi per giudicare il loro stato di conservazione.

• Verificare la capacità della struttura esistente di soppor-tare un eventuale spinta dal basso prima del getto, con lo scopo di ridurre la deformazione dei travetti esistenti.

• Verificare le sezioni residue efficaci, per mezzo di verifica di integrità biologica.

• Verificare lo stato di deformazione e di fessurazione.

• Identificare l’essenza utilizzata e la classe tecnologica conformemente alla norma NF EN 1408121 (per legno massiccio) e alla NF EN 1408022 (per legno lamellare in-collato).

• Sostituire obbligatoriamente le travi che presentano de-gradi o muffe, in particolare sulla loro faccia superiore oppure procedere al loro rinforzo da parte di ditte spe-cializzate in questo tipo di lavori per mezzo di tecniche di rinforzo di efficacia comprovata.

• Tenere in conto nella valutazione del carico dovuto all’aumento di spessore della soletta dovuto alla defor-mazione delle travi.

2.335 Controlli in cantiere

I controlli in cantiere devono essere condotti almeno rispettando le operazioni indicate dalla scheda di autocontrollo prodotta dallo studio di progettazione e tramessa da lui stesso ai realizzatori del sistema.

21 N. d. t. EN 14081-1 Legno massiccio a sezione rettangolare 22 N. d. t. EN 14080 Legno lamellare incollato

Conclusioni

Valutazione globale L'impiego del sistema nell’ambito di utilizzo previsto è valutato favorevolmente.

Validità Fino al 30 aprile 2022

Per il Gruppo Specializzato n. 3.1 Il Presidente

3. Osservazioni aggiuntive del Gruppo Specializzato

Il solaio misto legno-calcestruzzo Tecnaria è composto di travi in legno e di una soletta in calcestruzzo armato, unite a mezzo di connettori metallici. Le caratteristiche meccaniche di questi con-nettori sono state determinate con prove di laboratorio i cui risul-tati sono riportati nell’Allegato 2. Si richiama l’attenzione sullo specifico sistema di calcolo proposto nell’Allegato 1, che deve essere eseguito dal progettista strutturale dell’opera.

Il Segretario del Gruppo Specializzato n. 3.1

Page 7: Approvazione Tecnica 3.1/17- 915 V1 · 2017. 9. 5. · della norma NF EN 1995 (Eurocodice 5). L’Approvazione tecnica è formulata per l’utilizzo in zona sismiche da 1 a 4 per

3.1/17-915_V1 7

Allegato 1 : metodo di calcolo Il presente allegato fa parte dell’Approvazione Tecnica: il rispetto delle modalità di calcolo indicate è condizione necessaria per la validità dell’Approvazione.

1. Ipotesi 1: solaio a singola orditura,

connettore TECNARIA MAXI sopra

assito.

1.1 Dati

Dati: Geometria, materiali, carichi, parametri

1.11 Calcestruzzo beff: Larghezza della sezione del calcestruzzo considerata (mm)

sc: Altezza della sezione di calcestruzzo considerata (mm)

A1: Area della sezione di calcestruzzo considerata (mm²) I1: Momento di inerzia della sezione di calcestruzzo considerata (mm4)

a1: Distanza dal centro della sezione di calcestruzzo all'asse neutro (mm) E1: Modulo medio di elasticità del calcestruzzo sotto carico a breve periodo (MPa)

E1,inf: Modulo di elasticità del calcestruzzo sotto carico permanente (MPa) γm,1: Coefficiente di sicurezza del calcestruzzo secondo EN 1992-1-1

fck: Resistenza caratteristica cilindrica a compressione (MPa) fcd: 0,85x fck /γm,1

fyk: Limite di snervamento delle armature (MPa)

1.12 Assito di conifera sa o h2: Spessore dell’assito (mm)

A2: Area della sezione dell’assito (mm²) I2: Momento di inerzia della sezione dell’assito considerata (mm4)

a2: Distanza tra il centro della sezione dell’assito e l’asse neutro (mm)

1.13 Trave in legno lt: Lunghezza di calcolo (mm)

bt: Larghezza della sezione di legno considerata (mm)

ht: Altezza della sezione di legno considerata (mm)

A3: Area della sezione di legno considerata (mm²)

I3: Momento d’inerzia della sezione di legno considerata (mm4)

a3: Distanza dal centro della sezione del legno all'asse neutro (mm)

E3: Modulo di elasticità medio del legno sotto carico a breve termine (MPa)

E3,inf: Modulo di elasticità del legno sotto carico permanente

kmod: Coefficiente dipendente dalla classe di servizio e dalla durata dei carichi secondo EN 1995-1-1

γm,3: Coefficiente di sicurezza del legno secondo EN 1995-1-1

kdef: Coefficiente di deformazione dipendente dalla classe di servizio secondo EN 1995-1-1

γ3: Coefficiente di efficacia della rigidezza a flessione apportata dalla sezione di legno

fm,k: Resistenza caratteristica a flessione

ft,0,k: Resistenza caratteristica alla trazione

fv,k: Resistenza caratteristica a taglio

Resistenza di calcolo a flessione: fm,d= Kmod x fm,k /γm,3

Resistenza di calcolo a trazione: ft,0,d= Kmod x ft,0,k /γm,3

Resistenza di calcolo a taglio: fv,d= Kmod x fv,k /γm,3 x kcr

Il coefficiente di fessurazione kcr è definito dal l’EN 1995-1-1:2004/A1:200823 § 6.1.7.

1.14 Connettori s: Spaziatura in caso di distribuzione costante

In caso di distribuzione variabile:

• s1: Spaziatura tra i connettori nelle zone di appoggio, sia nel quarto a sinistra che nel quarto a destra della lunghezza totale della trave.

• s2: Spaziatura tra i connettori nella zona centrale che corrisponde alla ½ della lunghezza totale della trave. s2 = 2 x s1

• seq: Spaziatura costante equivalente tra ciascun connettore seq = 0,75 x s1 + 0,25 x s2

Ku: Rigidezza della connessione agli SLU (secondo la tabella dell’Allegato 2)

Kser: Rigidezza della connessione agli SLE: (secondo la tabella dell’Allegato 2)

Fv,Rk : Resistenza caratteristica a taglio della connessione: (secondo la tabella dell’Allegato 2).

Resistenza di calcolo a taglio del connettore sul lato legno Fcon,d= Kmod x Fv,Rk /γm,3

Resistenza di calcolo a taglio del connettore sul lato calcestruzzo

Come da indicazioni del EN 1994-1-1 al punto §6.6.3.1, questo valore è il minore tra il termine di resistenza a taglio del connettore (PRd1) e il termine di resistenza a taglio per compressione del calcestruzzo in prossimità del connettore (PRd2).

=RdP min (

V

uRd

dfP

γπ 4/8,0 2

1 = ;

V

cmck

Rd

EfdP

γα 2

2

29,0= )

fu : Resistenza a trazione utima specifica del materiale del gambo del connettore = 360 N/mm2

d : Diametro dei connettori d= 12 mm

γv : coefficiente parziale di sicurezza = 1.25

+= 12,0d

hscα per 43 ≤≤d

hsc ; =α 1 per 4>d

hsc

hsc = altezza minima complessiva dei connettori

Resistenza a taglio della connessione: questo valore è minimo tra il termine di resistenza a taglio del connettore e il termine di compressio-ne del calcestruzzo su un lato (PRd) e il limite a taglio lato legno dall’altra parte (Fcon,d)

Rcon,vd =min (Fcon,d , PRd)

1.2 Calcolo dei parametri della sezione

1.21 Rigidizza efficace della sezione Secondo l’Eurocode 5 - Appendice B2 :

La rigidezza rigidezza efficace a flessione è valutata in questo modo:

( )²)(3

1

iiiiii

i

ef aAEIEEI γ+=∑=

Utilizzando i valori medi di E e dove :

iii hbA =

12

3

iii

hbI =

12 =γ

23 N. d. t. Eurocodice 5 e relativo annesso nazionale

Page 8: Approvazione Tecnica 3.1/17- 915 V1 · 2017. 9. 5. · della norma NF EN 1995 (Eurocodice 5). L’Approvazione tecnica è formulata per l’utilizzo in zona sismiche da 1 a 4 per

3.1/17-915_V1 8

( )[ ] 122 /1

−+= liiiii ksAEπγ per i = 1 e i = 3

( ) ( )

∑=

+−+=3

1

32333211112

2i

iii AE

hhAEhhAEa

γ

γγ

l : luce considerata

i =1 per il calcestruzzo

i = 2 per il calcestruzzo (ma dove b2 = 0 e quindi A2 = 0)

i = 3 per il legno

γ2=1

γ1=1

γ3=1

2

u

3l

2

ltK

sAE1

××××π

+

a2= ( ) ( )( )

3311

t2332c11

AEAE2

hhAEhsAE

××γ+××γ×+×××γ−+×××γ

31

31

a1=(sc+h2)/2-a2

a3=(h2+ht)/2+a2

(EI)ef= E1xI1 + E3xI3 + γ1xE1xA1xa12 + γ3xE3xA3xa3

2

1.22 Larghezza efficace Larghezza collaborante minima secondo EN 1992 (§5.3.2.1)

Larghezza efficace beff di una trave a T o di una trave ad L può essere considerata come uguale a

∑ ≤+= bbbb wieffeff , … (5.7)

con

00, 2,01,02,0 ll ≤+= iieff bb … (5.7a)

e

iieff bb ≤, … (5.7b)

(per i significati dei simboli si veda la figura seguente)

Figura 5.3: parametri determinati la larghezza efficace

beff = min (b; beff1+bw+beff2)

1.3 Dimensionamento

1.31 Fase provvisoria

1.311 Verifica della freccia delle travi

Per questa verifica deve essere preso in considerazione il peso aggiun-tivo della soletta di calcestruzzo che può risultare dalla deformazione dal piano (a questo scopo si può semplicemente aggiungere uno spes-sore fittizio di calcestruzzo uniformemente ripartito pari a 0,7f, dove f è la deformazione a metà trave determinata senza lo spessore addiziona-le).

Questa deformazione, che avviene durante l’installazione, può essere valutata con la seguente equazione:

33

64

384

10.5

IE

gkf f

l=

dove f è la freccia in cm

con

l = luce tra gli appoggi e/o eventuali puntelli (in m)

g = carico permanete del solaio (in daN/m2)

E3 = modulo elastico del legno per carichi di breve termine (MPa)

I3 = momento d’inerzia della sezione della trave (mm4)

Kf = coefficiente dipendente dal numero di campate tra gli appoggi ed eventuali puntelli che vale:

1 per una campata

0,42 per due campate uguali

0,52 per tre campate uguali

0,49 per quattro campate uguali.

1.312 Verifiche di deformazione dell’assito

Si deve verificare secondo gli SLU (cf. pr. EN 12871 §B2.3) che l’assito non si rompa sotto un carico concentrato Qk di 150 daN almeno. Si assume che il carico possa permanere per un periodo compreso tra una settimana e sei mesi. Si associa il carico concentrato ad una durata di carico di medio termine.

Il valore di kmod sarà quindi preso conseguentemente per ogni tipologia di elemento dell’assito.

k

disM

kQ

k

kF≥

××

γmod05.0,max,

con, secondo la norm Pr-EN 12871:

Fmax,k,0.05 : resistenza caratteristica al frattile 5% per un carico concen-trato allo S.L.U.

kdis: fattore di correzione per la conversione dei carichi di prova pren-dendo in considerazione l’influenza della dimensione e forma del pun-zone.

Nel caso in cui non si possa verificare questa condizione si dovranno adottare delle disposizoni per impedire la circolazione di persone sull’assito.

1.32 Fase definitiva

1.321 Verifica del momento flettente

Travi in legno:

Tensione di trazione

σn,3= ( )ef

u333

EI

MaE ×××γ (trazione media)

Tensione a flessione

σm,3= ( )ef

ut3

EI

MhE ×××5,0(flessione)

Verifica tensioflessionale del legno

m,d

m,3

t,o,d

n,3

f

σ

f

σ+ <1

con :

ft,0,d : resitenza di progetto alla trazione del legno

fm,,d : resitenza di progetto alla flessione del legno

Mu: massimo momento flettente di calcolo

Soletta di calcestruzzo:

σn,1= ( )ef

u11

EI

MaE ×××γ1

σm,1= ( )ef

u1

EI

MscE0,5 ×××

σ1,max=σn,1+σm,1 (max compressione all’estradosso della soletta)

σ1,min=σn,1-σm,1 (max trazione nella soletta strutturale -> funzione svolta dall’armatura)

Page 9: Approvazione Tecnica 3.1/17- 915 V1 · 2017. 9. 5. · della norma NF EN 1995 (Eurocodice 5). L’Approvazione tecnica è formulata per l’utilizzo in zona sismiche da 1 a 4 per

3.1/17-915_V1 9

Armatura inferiore nella soletta di calcestruzzo:

Caso in cui l’asse neutro è interno alla soletta in calcestruzzo

Af=

dyf

h

,

min,1renformis2

2eff

2

S2

ab σ

+

−⋅

Con Srenformis =sezione dell’eventuale raccordo in calcestruzzo in mm2.

Caso in cui l’asse neutro è nel raccodo tra soletta e trave (se c’è raccar-do)

Af=

dy

t

f

h

,

min,13renformis

2

2ab σ

−⋅

Con brenformis =larghezza del raccordo in calcestruzzo in mm.

1.322 Verifica degli sforzi di taglio

Travi in legno

Si verifichi che

1.

max,3 ≤dvf

τ

con

τ3,max= ( ) tb

S

×××

ef

u3

EI

TE 3=

( )( )ef

u

2

33t3

EI2

Ta/2hE

×××γ+×

Tu : massimo sforzo di taglio agente

Soletta di calcestruzzo

Si dovranno condurre le verifiche consuete di un tipo di trave armata con riguardo agli sforzi di taglio secondo le norme NF-EN 1992-1-1.

• Verifica dei puntoni di calcestruzzo:

ffcdEd fV θθν cossin ⋅⋅≤

secondo le norme Nf-EN 1992 si ha:

−=250

16,0 ckfν ( ckf in MPa)

• Verifica delle sezioni d’armatura di ripresa degli sforzi di taglio

Secondo le disposizoni della norma NF-EN 1944-1-1 (§6.6.6.2.1., Rif NF EN1992-1-1 §6.2.4).

Le tensioni di taglio longitudinali VEd, che si generano lungo la conne-sione tra un lato della piattabanda e l’anima si determina mediante la variazione della forza normale (longitudinale) agente sulla parte di piattabanda considerata24:

)/( 1 xhFV dEd ∆⋅∆=

h1 è lo spessore della piattabanda

∆x è la lunghezza in considerazione

∆F è la variazione della forza normale nell’elemento sulla lunghezza ∆x

∆x = l/4 (EN1992 §6.2.4.3)

∆Fd= numero connettori in ∆x per forza per connettore / 2

L’area della sezione delle armature trasversali per unità di lunghezza, Asf/sf, può essere determinata come segue:

fEdfydSf hVsfA θcot/)/( 1⋅≥

Per prevenire la rottura dei puntoni compressi nella piattabanda si raccomanda di soddisfare la seguente condizione:

24 N. d. t. Con piattabanda si intenda la soletta in calcestruzzo, con anima si

intenda la trave in legno o il raccordo in calcestruzzo se presente.

ffcdEd fV θθν cossin ⋅⋅=

1,0 ≤ cot θf ≤ 2.0 per gli elemneti compressi (45° ≥ θf ≥ 26.5°)

1,0 ≤ cot θf ≤ 1.25 per gli elementi tesi (45° ≥ θf ≥ 38.6°)

θf = 45°

Verifiche delle armature trasversali (§6.21)

Asf/sf = quantità d’armatura trasversale minima per unità di lunghezza = vEd x hf / fyd

Armatura minima:

secondo la norma Nf-EN 1994 (§6.6.6.3) rinviante alla NF-EN 1992 (§9.2.2.(5))

il tasso di armatura a taglio è dato da:

)sin./( αρ warmSWw bsA=

dove

wρè il tasso d’armatura a taglio

ASW è l’area della sezione di armature a taglio presenti sulla lunghezza s,

Sarm è la distanza tra le armature a taglio, misurata lungo l’asse longi-tunale dell’elemento,

bw è la larghezza dell’elemento25

α è l’angolo tra le armature a taglio e l’asse longitudinale.

( ) ykckw ff /08,0min, =ρ

Si consiglia di non installare meno di una barra ogni 33 cm (3 barre al metro).

Verifica del connettore

Si dovrà verificare che

1,

max,3 ≤vdconR

F

con

Rcon,vd (in N): resitenza di progetto del connettore secondo §1.14 di questo annesso.

e

F3,max (in N): massima resitenza a taglio nel connettore

F3,max= ( )ef

u3333

EI

TsaAE ×××××γ [N]

Tu: massima sollecitazione di taglio di progetto

1.323 Verifiche con carichi permanenti

Le caratteristiche elastiche prese in considerazione vengano ridotte per considerare la viscosità (del calcestruzzo, del legno e della connessio-ne).

( )∑=

+=3

1

inf,inf,inf, ²)(i

iiiiiief aAEIEEI γ

La riduzione è ottenuta tenendo conto dei coefficienti di viscosità.

I valori di calcolo sono ottenuti riducendo i valori di un coefficeinte ottenuto tramite la media pesata in funzione della durata dei carichi.

Calcestruzzo:

E1,inf=E1x

( )

aqpg

aq2aq2pg

qq

1

qψ1

1

qψq

×γ+×γ

×γ×−+

φ+×γ×+×γ

Legno:

25 N. d. t. Si intenda larghezza dell’elemento verificato, quindi spessore della

soletta.

Page 10: Approvazione Tecnica 3.1/17- 915 V1 · 2017. 9. 5. · della norma NF EN 1995 (Eurocodice 5). L’Approvazione tecnica è formulata per l’utilizzo in zona sismiche da 1 a 4 per

3.1/17-915_V1 10

E3,inf = E3 x

( )

aqpg

aq2

def

aq2pg

qq

1

qψ1

K1

qψq

×γ+×γ

×γ×−+

+×γ×+×γ

Connessione:

K,u,inf = K,u x

( )

aqpg

aq2

def

aq2pg

qq

1

qψ1

K1

qψq

×γ+×γ

×γ×−+

+×γ×+×γ

Gp: carichi permaneti caratteristici

Qa: carichi variabili caratteristici

Ψ2: coeff. corrispondente alla parte quasi permanete dell’azione Qa.

Il calcolo dovrà essere eseguito una seconda volta utilizzando i valori così ottenuti delle caratteristiche elastiche .

1.324 Verifica dei criteri di deformazione (SLE)

Deformazione con carichi di breve durata

Prendendo in considerazione la rigidezza del connettore agli stati limiti di servizio:

γ1 = γ2 = 1

γ3=

1

2ser

332

ltK

sAE1

××××π+

a2=( ) ( )

( )3311

233211

AEAE2

hthAEhscAE

××γ+××γ×+×××γ−+×××γ

31

31

a1=(sc+h2)/2-a2

a3=(h2+ht)/2+a2

(EI)ef=E1 x J1+E3 x J3 + γ1 x E1 x A1 x a12 + γ3 x E3 x A3 x a3

2

Deformazione attiva

I limiti di deformazione sono i seguenti:

L/500 se L ≤ 5.0 metri

0.5 cm + L/1000 se L ≥ 5.0 metri

In caso di rivestimenti non fragili il criterio è: L/350 se L ≤ 3.5 metri

0.5 cm + L/700 se L ≥ 3.50 metri

Deformazioni con carichi permaneti

S’intende la combinazione dei carichi permaneti e della parte quasi permaneti dei carichi accidentali: Gk+ Ψ2,1Qk,1+ Ψ2,iQk,i Nel caso di solai che non portino muri di divisone in muratura o pavi-menti di tipo fragile, si deve verificare la freccia finale wnet,fin tale che:

250,

ltW finnet ≤

Si dovranno considerare i moduli elastici ridotti per la viscosità (del calcestruzzo, del legno e della connessione). La riduzione è ottenuta tenedno conto dei coefficienti di viscosità. I valori di calcolo sono otte-nuti riducendo i valori di un coefficeinte ottenuto tramite la media pesata in funzione della durata dei carichi.

E1,inf=E1 x

( )

ap

a2a2p

QG

1

Qψ1

1

QψG

+

×−+φ+

+

E3,inf = E3 x

( )

ap

a2

def

a2p

QG

1

Qψ1

K1

QψG

+

×−+++

Kser,inf = Kser x

( )

ap

a2

def

a2p

QG

1

Qψ1

K1

QψG

+

×−+++

Il calcolo dovrà essere eseguito una seconda volta utilizzando i valori così ottenuti delle caratteristiche elastiche .

γ1 = γ2 = 1

γ3=

1

2

ser

33

2

ltK

sAEπ1

××××+

26

a2=( ) ( )

( )3inf3,1inf1,

23inf3,2c1inf1,

AEAE2

hthAEhsAE

××γ+××γ×+×××γ−+×××γ

31

31

a1=(sc+h2)/2-a2

a3=(h2+ht)/2+a2

(EI)ef,inf = E1,inf x J1 + E3,inf x J3 + γ1 x E1,inf x A1 x a12 + γ3 x

x E3,inf x A3 x a32

1.325 Esempio del rapporto di collaborazione tra soletta e travi agli SLE sotto carichi permanenti27

Con travi in legno massiccio di latifoglia di classe D30, connettori del tipo MAXI fissati su uno spessore di assito di 20 mm:

γ3= 26.0ltK

sAE1

1

2

ser

33

2

=

××××π+

Con:

E3 (modulo elastico del legno) = 11000 MPa

A3 (sezione della trave) = 140 mm x 180 mm = 25200 mm²

s (distanza costante tra i connettori) = 200 mm

Kser rigidezza gli SLE: 7.68 KN/mm

lt (lunghezza delle travi) = 5.0 metri

2. Ipotesi 2: Solaio a semplice orditura,

connettore TECNARIA BASE sulla trave,

tavolato interrotto + raccordo tramite

isolante.

Solaio a semplice orditura, connettore TECNARIA BASE sulla trave, tavolato interrotto + raccordo tramite isolante.

In aggiunta rispetto all’ipotesi 1:

connettore nel cordolo, larghezza del cordolo ridotta.

Si applica il coefficiente di riduzione della resistenza kl come secondo la normativa NF EN 1994.

I pioli sono posizionati in una zona di calcestruzzo a forma di cordolo. Quando il raccordo è continuo, la larghezza del cordolo b0 è uguale alla larghezza della nervatura di calcestruzzo. Si utilizza hp come altezza del cordolo.

La resistenza al taglio di calcolo è uguale alla resistenza nella soletta piena, moltiplicata con il fattore di riduzione kl dato dall’espressione seguente:

1,01h

h

h

b0,6k

p

sc

p

0l ≤

−=

hp = sa + si

hsc è l’altezza totale del piolo, non maggiore di hp + 75 mm.

26 N. d. t. In questa formula si deve utilizzare E3,inf in luogo di E3 27 N. d. t. Questo esempio è per carichi di breve durata.

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3.1/17-915_V1 11

Resistenza a taglio della connessione: tale valore è ricavato dal minimo valore di resistenza a compressione del calcestruzzo da un lato (PRd) e e a rifollamento del legno dall’altro (Fcon,d)

F =min (Fcon,d , kl x PRd) Esempio di collaborazione agli SLE tra soletta e travetti

I travetti sono considerate di classe D30. I connettori sono del tipo MAXI senza interposizone.

γ3= 40.0ltK

sAE1

1

2

ser

bb

2

=

××××π+

con

Eb (modulo di elasticità del legno) = 11000 MPa

Ab (sezione di travetto) = 160 mm x 200 mm = 32000 mm²

s (distanza tra i connettori) = 175 mm

Kser rigidezzza SLU: 18.60 kN/mm

lt (lunghezza dei travetti) = 5.0 metri

3 Ipotesi 3: solaio a doppia orditura,

connettore TECNARIA MAXI sulla trave,

tavolato interrotto + raccordo rialzato con

l’isolante.

Solaio a doppia orditura, connettore TECNARIA MAXI sulla trave, tavo-lato interrotto + cordolo rialzato con l’isolante.

In aggiunta rispetto all’ipotesi 1

3.1 Verifiche raccordo – armature trasversali

Sono necessarie delle staffe al fine di assicurare il collegamento tra la soletta quando l’altezza del raccordo è superiore alla larghezza (vedere figura 4 della Documentazione Tecnica). In questo caso, non è necessa-rio applicare il fattore kl introdotto al paragrafo precedente.

Secondo le disposizioni della NF EN 1994-1-1 (§6.6.6.2.1, Rif NF EN 1992-1-1 §6.2.4).

( )xhFV fded ∆×∆= /

hF = (bt-2 stc)

∆x = l/4 = (EN 1992 § 6.2.4.3)

∆Fd = numero di connettori in ∆x per forza max per connettore

( ) ffEdfydsf hVsfA θcot// ×≥

fθ = 45°

Verifiche armature trasversali (§6.21)

Asf / sf = quantità di armature trasversali per unità di lunghezza =

= VEd x hf /fyd

Quantità minima di armatura

Secondo EN 1994 (§6.6.6.3) facente riferimento alla EN 1992 (§9.2.2(5))

)sin/( αρ ⋅⋅= wSWw bsA

( ) ykckw ff /08,0min, =ρ

Spaziatura st min = Ast / (ρw,min x sc)

È opportuno mettere almeno 1 armatura ogni 33 cm (3 barre B50028 Ø 6mm/ metro, come valore di distanza sf).

3.2 Verifiche raccordo – puntoni compressi

Al fine di evitare lo schiacciamento delle bielle di compressione, bisogna verificare inoltre:

ffcdEd fV θθν cossin ⋅⋅≤

secondo NF EN 1992 (§6.2.2):

−=250

16,0 ckfν (fck in MPa)

Esempio di collaborazione agli SLE tra soletta e travetti

I travetti sono in latifoglia classe D30. I connettori sono del tipo MAXI senza tavolato.

γ3= 47.0ltK

sAE1

1

2

ser

bb

2

=

××××π+

con

Eb (modulo di elasticità del legno) = 11000 MPa

Ab (sezione di travetto) = 160 mm x 200 mm = 32000 mm²

s (distanza tra i connettori) = 175 mm

Kser rigidezzza SLE: 21,2 kN/mm

lt (lunghezza dei travetti) = 5.0 metri

28 N. d. t. In Italia B450C.

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3.1/17-915_V1 12

Annesso 2: moduli di scorrimento e resistenze a taglio caratteristiche

La tabella seguente indica i valori delle resistenze a taglio caratteristiche e dei moduli di scorrimento dei connettori.

Connettore Tavolato Legno Fv,Rk Kser Ku

kN kN/mm kN/mm

BASE

assente C16, GL24 e maggiori 17,2 17,9 9,99

D30 e maggiori 19,5 16,5 9,87

20mm C16, GL24 e maggiori

8,96 4,00 2,49 D30 e maggiori

40mm C16, GL24 e maggiori

5,86 1,43 1,20 D30 e maggiori

MAXI

assente C16, GL24 e maggiori 19,3 18,6 10,4

D30 e maggiori 24,5 21,2 13,6

20mm C16, GL24 e maggiori

15,0 7,68 4,35 D30, GL24 e maggiori

40mm C16, GL24 e maggiori

11,3 3,06 2,66 D30 e maggiori

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Documentazione Tecnica elaborata dal richiedente

A. Descrizione

1. Principio ed impiego proposto

La sezione mista legno-calcestruzzo TECNARIA è un sistema di solaio che prevede la connessione di una soletta in calcestruzzo a travi in legno. La connessione è effettuata per mezzo dei connettori, ancorati nel legno con delle viti tirafondo e con il gambo del connettore annega-to nel calcestruzzo. La realizzazione della connessione permette di ottimizzare il contributo delle componenti principali del solaio che sono il legno, i connettori ed il calcestruzzo, il tutto con la verifica di calcolo della deformata finale.

La connessione assicura la trasmissione dello sforzo di taglio tra la soletta di calcestruzzo che è compressa e le travi di legno che invece lavorano a trazione.

Nell’ambito del restauro la sezione mista legno-calcestruzzo TECNARIA permette il rinforzo e l’irrigidimento di solai esistenti e di aumentarne il carico ammissibile. Nella progettazione di strutture nuove, sia nella preparazione della connessione in officina e sia nella posa dei connet-tori in cantiere, la connessione consentirà di ridurre l’altezza del solaio mantenendo resistenza e rigidezza equivalenti ad un solaio più alto non connesso.

Il solaio si può utilizzare in tutti i tipi di edifici, siano essi abitazioni, esercizi aperti al pubblico, terziario, commerciale, ecc.…, la cui struttu-ra portante può essere in calcestruzzo armato o in mattoni, in acciaio o in legno.

Il sistema può essere usato nelle zone con sismicità da 1 a 4 per gli edifici a rischio normale di categoria da I a IV e in zona 5 per gli edifici di categoria I e II (in questi casi vi è l’assenza di sisma verticale se-condo l’Eurocodice 8)29.

Il metodo della connessione TECNARIA può essere applicato ai solai così come alle coperture piane.

In tutti i casi, l’intervento di rinforzo è sottoposto ad una verifica di calcolo.

La messa in opera dei connettori è realizzabile da parte di qualsiasi impresa. La verifica delle ipotesi di calcolo sarà eseguita dal progettista strutturale dell’opera.

TECNARIA propone agli studi tecnici il suo supporto in termini di:

• formazione iniziale,

• elaborazione dei calcoli,

• messa in opera dei connettori.

2. Materiali: definizioni

2.1 Connettori

La società TECNARIA produce connettori metallici usati per la costru-zione di solai misti legno-calcestruzzo Questi connettori sono disponibi-li nella versione BASE e MAXI. I connettori TECNARIA presentano un rivestimento protettivo di zincatura elettrolitica che conferisce un’eccellente qualità di finitura superficiale del prodotto fino alla sua posa definitiva. Il rischio di abrasioni o tagli alle mani durante l’operazione di messa in opera da parte dell’operatore è praticamente nulla, poiché i prodotti sono completamente lisci e privi di sbavatura metallica.

I connettori sono marcati TECNARIA e sono costituiti da una piastra di base, i cui quattro angoli sono ripiegati verso il basso in modo tale da formare dei ramponi, su cui è successivamente fissato il gambo rical-cato a freddo. La piastra sarà fissata sulla trave con l’avvitamento di viti tirafondo attraverso due fori predisposti a tale scopo.

29 Le categorie di importanza corrispondono alle classi d’uso del DM

14/01/2008 art 2.4.2 e sono 4. Le categorie I e II sono relative alle costruzioni

con presenza occasionale di persone o con normale affollamento. Le catego-

rie 3 e 4 sono relative a edifici con affollamenti significativi o con funzioni

pubbliche o strategiche importanti.

Le zone sismiche in Francia sono 5, la più pericolosa è la quinta e la meno

pericolosa è la prima. La zona 5 della Francia (ag > 3 m/s2) corrisponde quindi

alla zona 1 dell’Italia (ag > 0.25 g).

In pratica, nella zona sismica più pericolosa l’utilizzo è possibile solo per gli

edifici in classe d’uso I e II, mentre nelle altre zone sismiche è possibile per

tutte le classi d’uso.

Le viti tirafondo sono marchiate con la lettera T stampata in testa e sono specifiche per il fissaggio dei connettori TECNARIA.

Inoltre i connettori non devono essere fissati con colle o resine. Le viti tirafondo sono sufficienti per mantenerli saldamente ancorati nella loro posizione sul supporto di legno.

I connettori BASE sono realizzati con una piastrina di base di 50 X 50 X 3,8 mm, modellata con dei ramponi, con due fori per il passaggio di due viti tirafondo di Ø 8 mm con la testa troncoconica e di un piolo in acciaio zincato di 12 mm di diametro, assemblato alla piastra con ricalco a freddo. Le altezze dei pioli disponibili sono: 30, 40, 60, 70, 80, 105, 125, 150, 175 e 200 mm, associate a delle lunghezze delle viti di 70, 100 e 120 mm.

I connettori MAXI sono realizzati con una piastrina di base di 75 X 50 X 3,8 mm, modellata con dei ramponi, con due fori per il passaggio di due viti tirafondo di Ø 10 mm con la testa troncoconica e di un piolo in acciaio zincato di 12 mm di diametro, assemblato alla piastra con ricalco a freddo. Le altezze dei pioli disponibili sono: 30, 40, 60, 70, 80, 105, 125, 150, 175 e 200 mm, associate a delle lunghezze delle viti di 100, 120 e 140 mm.

La lunghezza dei tirafondi da impiegare dipende dalle dimensioni del supporto su cui saranno fissati e dal metodo di posa preso in conto nei calcoli (vedasi §4.10).

2.2 Travi e travetti

Le travi e i travetti previsti nel calcolo dei solai e destinati a ricevere i connettori devono essere di tipologia legnosa con caratteristiche pari o superiori alle seguenti:

• Legno massiccio di conifera, qualità minima C18 secondo NF EN 338 per i cantieri di solai nuovi e C16 per rinforzi.

• Legno massiccio di latifoglia, qualità minima D30 secondo EN 338

• Legno lamellare, qualità minima GL24 secondo EN 1194.

Per poter ricevere la connessione, i travetti non devono avere delle dimensioni inferiori a: 60 mm di larghezza e 80 mm di altezza.

Le travi sono in legno massiccio o lamellare e corrispondono al minimo alle specifiche della categoria II, secondo la normativa NF B52-001 e hanno ricevuto, se necessario, un trattamento appropriato per la destinazione delle opere e conformi alle regolamentazioni edili in vigo-re. Le travi possono essere piallate o meno.

L’impiego della sezione mista legno-calcestruzzo TECNARIA è possibile per le classi di servizio 1 e 2. La durabilità del legno (naturale o dopo trattamento) sarà adatta alle condizioni d’impiego, al rischio biologico e conforme alle regolamentazioni in vigore.

Quando, nello stesso solaio, è presente un cambio di direzione della luce, bisogna considerare le due parti come due solai indipendenti.

Per applicare il metodo della connessione TECNARIA, il rapporto tra campate adiacenti deve essere compreso tra 0,8 e 1,231.

Nel caso di solai esistenti, un esame preventivo della situazione deve essere eseguito prima del dimensionamento della connessione e la sua relativa messa in opera (vedi dettagli § 3.2).

2.3 Tavolato

Il tavolato esistente può essere impiegato come cassero nel caso di un restauro, se è in grado di sopportare il carico del getto, o, in alternati-va, è possibile sostituirlo con un pannello di tipo OSB secondo la nor-ma NF EN 300, con un pannello truciolare P4/5/6/7 secondo la norma NF EN 312 o con un pannello di compensato secondo la norma NF EN 636. Nel caso di posa del connettore sopra il tavolato, il suo spessore non eccederà i 40mm. Quest’ultima soluzione è perfettamente valida anche per i solai nuovi.

E anche possibile impiegare un cassero a perdere o riutilizzabile, che sarà smontato, a seconda del caso, dopo la completa maturazione del calcestruzzo. Nel caso di utilizzo di cassaforma a perdere, l’appoggio sulle travi e/o travetti non potrà essere < 15 mm, rispettando comun-que le indicazioni del produttore a riguardo dell’utilizzo e degli interassi massimi. In quest’ultimo caso bisognerà assicurarsi che il calcestruzzo sia ben contenuto e non provochi sporcizia con la boiacca.

2.4 Raccordo - cordolo

È possibile utilizzare un materiale di riempimento, in generale isolante, tipo cassero, per permettere la formazione di un cordolo, aumentando l’inerzia delle travi di calcestruzzo che vengono a crearsi in coincidenza con le travi o travetti di legno. In questa maniera la sezione mista

31 Si veda meglio il punto 2.319 della prima parte. Questa prescrizione è

relativa all’armatura superiore delle solette continue tra solai diversi.

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14 3.1/17-915_V1

riceve due benefici fondamentali dalla presenza del materiale isolante sotto il calcestruzzo della soletta: l’aumento dell’efficienza della sezio-ne mista legno-calcestruzzo e il contributo all’isolamento termoacustico del solaio.

La continuità del calcestruzzo deve essere garantita in corrispondenza alla trave e la larghezza efficace del cordolo sarà specificata nella relazione di calcolo. Il materiale isolante, sotto forma di pannello o altro, deve essere conforme all’Approvazione Tecnica in materia di reazione al fuoco.

La distanza tra l’asse del connettore e l’isolante deve essere almeno uguale allo spessore dell’isolante e non minore di 5 cm.

2.5 Calcestruzzo

Il calcestruzzo strutturale deve essere conforme alle esigenze della normativa NF EN 1992-1-1 (ottobre 2005).

Il valore di resistenza caratteristica minimo per il calcestruzzo è C20/25 secondo NF EN 206-1.

La granulometria del calcestruzzo scelto è standard. Il diametro degli inerti sarà ≤ 20 mm.

Lo spessore della soletta collaborante è definita dal calcolo e tiene conto delle condizioni di utilizzo di quest’ultima. Lo spessore minimo è di 5 cm.

Lo spessore minimo è di 7 cm32 nel caso di verifica sismica.

Nella maggior parte dei casi, le travi devono essere puntellate prima del getto. La verifica è fatta tramite calcolo. Il mantenimento dei pun-telli è previsto fino a quando la resistenza del calcestruzzo consente almeno l’assunzione dei carichi di cantiere.

Le armature della soletta sono composte essenzialmente dalla rete elettrosaldata, come disposizioni della normativa EN 1992-1-1. In certi casi sono previste delle barre e staffe aggiuntive posizionate in corri-spondenza alle travi, in modo tale da assicurare una continuità della connessione nella sezione di calcestruzzo gettata sopra le travi di legno.

In caso di verifica antisismica, la soletta deve essere completamente connessa alle pareti perimetrali come da raccomandazioni secondo la normativa EN 1998-1-1 e suo Annesso Nazionale. Di fatto si può ipo-tizzare che le azioni sismiche orizzontali siano esclusivamente assorbi-te dalla soletta in calcestruzzo che funziona come una lastra.

3 Metodo di calcolo

Il calcolo per il dimensionamento di un solaio misto TECNARIA e di tutti gli elementi costitutivi della sua messa in opera devono essere control-lati da un progettista o dalla committenza stessa. Deve tener conto delle condizioni di calcolo esposte nella presente Approvazione Tecnica.

Per semplificare il lavoro di dimensionamento delle sezioni miste le-gno-calcestruzzo può essere fornito un documento destinato agli studi tecnici che descrive la metodologia completa con uno specifico esempio di calcolo.

3.1 Solai nuovi

Nel caso di solai nuovi le caratteristiche delle travi da considerare per il calcolo sono quelle indicate dal fornitore del legname. Il vantaggio di dover dimensionare la connessione per un solaio nuovo è che i para-metri del legno possono essere ottimizzati: l’interasse e la sezione, in coerenza completa con gli altri componenti del solaio come il calce-struzzo, le armature ed eventuali cordoli realizzati con l’isolante.

3.2 Solai esistenti

Prima di poter prendere in conto gli elementi della struttura esistente, è necessario procedere ad un rilievo dettagliato degli elementi fonda-mentali del calcolo: sezione efficace del legno, luce, interasse, stato del legno, deformate, classificazione del legno della struttura e verifi-care se il tavolato è in grado di ricevere il getto come cassaforma.

In caso di situazione problematica identificata in cantiere riguardante la classificazione di una o più parti della struttura, sarà possibile appro-fondirne l’esame con una visita in situ da parte di un esperto o di affidare ad un laboratorio specializzato le prove che si rendono neces-sarie.

Il ripristino della struttura consisterà in una sostituzione delle parti difettose o in un rinforzo localizzato, seguendo le regole dell’arte, in modo tale che le condizioni della struttura siano abbastanza omoge-nee, prima di ricevere la connessione.

Queste decisioni saranno prese e messe in opera alla luce delle osser-vazioni redatte da parte dell’esperto o da parte del laboratorio specia-lizzato.

Nel caso di travi esistenti e travi nuove sullo stesso solaio, sarà neces-sario prendere in conto le differenti condizioni di umidità, freccia e/o appoggi nella progettazione del solaio.

32 N. d. t. In merito allo spessore minimo vedasi nota 16 della prima parte.

3.3 Soletta collaborante in calcestruzzo

La procedura di calcolo, come descritta nell’Approvazione Tecnica TECNARIA, consente la verifica di sezioni miste legno-calcestruzzo.

Un insieme di varie travi miste costituisce un solaio, a condizione che la struttura secondaria impiegata per la ripartizione dei carichi alle travi miste sia correttamente dimensionata.

Se il solaio è a semplice orditura, ovvero quando c’è una sola direzione di travatura (travi o travetti) la struttura secondaria è composta dalla sola soletta collaborante in calcestruzzo che è parte integrante della sezione mista.

Se il solaio è a doppia orditura è composto di travetti secondari tra-sversali alle travi principali il cui ruolo consiste nel distribuire i carichi alle travi principali.

Un caso tipico di questo genere di solaio è costituito di travi principali e di travetti di legno che, a loro volta, sono connessi alla soletta collabo-rante in calcestruzzo in modo tale che i travetti stessi siano verificati come travi miste, avendo come luce di calcolo la distanza tra due travi principali.

In tutti i casi la struttura secondaria è sottoposta a verifica e deve essere correttamente dimensionata in funzione dei materiali che la compongono.

Se questo materiale è il calcestruzzo della soletta collaborante, il calcestruzzo dovrà essere dimensionato secondo le indicazioni relative alle strutture in calcestruzzo: le verifiche da eseguire sono quelle allo Stato Limite di Servizio e allo Stato Limite Ultimo.

Nel caso in cui la struttura secondaria sia in legno, la connessione sarà dimensionata come spiegato sopra. In rari casi, potrebbe verificarsi il caso che la connessione della seconda orditura non si renda necessa-ria.

L’obiettivo del dimensionamento della connessione è di definire la tipologia di connettori da mettere in opera, la loro altezza e spaziatura.

Nel corso di questa fase, le armature aggiuntive sono dimensionate a loro volta. L’armatura minima è composta da una rete elettrosaldata tipo diametro 6 mm x 200 x 200 mm a cui possono essere aggiunti, eventualmente, dei rinforzi come una o più barre da posizionare sopra le travi e /o travetti espresse in area d’acciaio (cm2) e/o staffe che potranno garantire il prolungamento della connessione.

Il dimensionamento consentirà di determinare se è necessario oppure no il raccordo (ottenuto con l’interposizione di un’isolante) che aumenti il contributo del calcestruzzo alla resistenza meccanica della sezione mista, senza penalizzare la sezione stessa dall’aumento eccessivo del peso proprio.

3.4 Calcolo sismico

In caso di sisma i solai, oltre alla loro funzione di elemento portante dei carichi verticali, hanno anche il ruolo di:

- Costituire diaframma di piano che possa trasmettere gli sforzi sismici orizzontali agli elementi verticali di controventamento.

- Legare elementi diversi della struttura (funzionamento puntone – tirante) con lo scopo di assicurare la monoliticità della costruzione.

- È necessario infine controllare la resistenza del solaio in caso di sisma (progetto delle armature nel caso di solaio in calcestruzzo armato).

La funzione diaframma è assicurata dalla presenza della soletta di compressione gettata in opera su tutta la superficie del solaio. Secon-do la norma EN 1998-1, una soletta piena di calcestruzzo avente spessore minimo 7 cm34, armata nelle due direzioni orizzontali rispet-tando le sezioni minime della norma EN1992-1 articolo 9.3.1.1(1) e correttamente connessa agli elementi verticali può essere considerata come rigida (articolo 5.10(1) del EC8).

Si possono anche realizzare solai gettati su lastre predalles.

In casi di solai gettati su lamiera grecate collaboranti si utilizzerà uno spessore minio di calcestruzzo sopra la greca di almeno 7 cm35 per rispettare l’ipotesi di diaframma rigido.

I diaframmi devono poter trasmettere, con una sovra-resistenza suffi-ciente, gli effetti dell’azione sismica ai diversi controventamenti ai quali sono legati; questa prescrizione è considerata soddisfatta se, per effettuare le verifiche di resistenza appropriate, gli effetti del sisma

sono moltiplicati per un coefficiente di sovra-resistenza γd = 1.1, con-formemente all’EN 1998-1 § 4.4.2.536. Il sistema di calcolo del diaframma di calcestruzzo stesso (soletta in calcestruzzo armata) non è relativo al sistema solaio misto legno e calcestruzzo, va eseguito con il sistema di calcolo tradizionale del calcestruzzo armato. Devono essere rispettate le disposizioni degli articoli 5.10 e 5.11 dell’EN1998. Per trasmettere le forze sismiche ai controventamenti in legno, i con-nettori Tecnaria utilizzabili sono i CTL MAXI.

34 N. d. t. In merito allo spessore minimo vedasi nota 16 della prima parte. 35 N. d. t. In merito allo spessore minimo vedasi nota 16 della prima parte. 36 N. d. t. Vedasi punto 2.313 della prima parte per completezza.

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In caso di ristrutturazione in zona sismica, è spesso consigliabile mi-gliorare il controventamento dell’edificio tramite la creazione di un diaframma rigido dando al fabbricato un incatenamento perimetrale. La realizzazione di un solaio legno e calcestruzzo è una risposta adatta alla problematica dato che l’aumento di carico è limitato o a volte del tutto assente, tramite la rimozione di alcuni elementi costruttivi dei solai esistenti (come materiali di riempimento del tipo bousillage37) e si mantiene la possibilità di conservare le travi in legno esistenti. L’Eurocodice 8-3 EN 1998-3 “Valutazione e adeguamento degli edifici” riconosce inoltre l’adeguatezza di questa soluzione tecnica al punto § C5.1.3: “Rinforzo e irrigidimento dei diaframmi orizzontali […] il getto di uno strato sottile di calcestruzzo armato con rete elettrosaldata. Lo strato di calcestruzzo dovrebbe avere una connessione a taglio con il solaio in legno ed essere ancorato ai muri”. Un’analisi preliminare della struttura esistente deve permettere di verificare la capacità portante delle murature e delle fondazioni. Un aspetto particolarmente importante che deve essere curato con attenzione è il collegamento del diaframma in calcestruzzo armato ai muri esistenti. Ci si potrà riferire al testo “Renforcement parasismique des bâtiments – Guide Méthodologique pour le renforcement préventif du bâti exi-stant / CSTB, Édition 201038” che espone metodi di rinforzo dell’esistente. Affinché il diaframma trasmetta correttamente gli sforzi sismici ai muri, è necessario: - Creare un incatenamento perimetrale al diaframma (nel diafram-

ma stesso o in un intaglio perimetrale creato nel muro). - Inghisare delle armature di collegamento tra il muro e il diafram-

ma. Il rispetto di questi principi non sono inclusi nella tecnica del solaio misto legno e calcestruzzo.

3.5 Calcolo fuoco

Il calcolo va effettuato senza tener conto della presenza dei connettori.

3.6 Calcolo della deformata

La verifica è eseguita sulla trave di luce maggiore. La freccia “attiva” dei solai potrebbe nuocere all’integrità delle pareti divisorie in laterizio o ai pavimenti fragili ed è composta da:

• deformate differite sotto l’azione del peso proprio del solaio,

• deformate totali dovute ai carichi permanenti messi in opera dopo gli elementi fragili,

• deformate differite sotto l’azione di tutti i carichi permanenti,

• deformate totali dovute alla parte quasi permanenti dei carichi accidentali.

La deformata attiva ha come limiti L/500 se L ≤ 5.0 metri e 0,5 cm + L/1000 se L > 5.0 metri in caso di pareti divisorie o rivestimenti fragili e L/350 se L ≤ 3.5 metri e 0,5 cm + L/700 se L > 3.5 metri negli altri casi.

La freccia dovuta a tutti i carichi è limitata convenzionalmente a L/250.

4 Messa in opera

La messa in opera della connessione consiste nel fissare i connettori seguendo le indicazioni della relazione di calcolo e prevede tutte le componenti della sezione mista in termini di geometria e spaziatura: puntellatura (o meno), tavolato o cassero, cordolo (o meno), connetto-ri, armature e soletta in calcestruzzo.

Le differenti fasi della messa in opera della connessione sono comprese tra la preparazione della struttura stessa destinata a ricevere la con-nessione fino alla rimozione dei puntelli (se necessari) ed alla completa maturazione del getto della soletta collaborante.

Per garantire una buona conoscenza preventiva delle varie fasi della posa è consegnata contestualmente ad ogni fornitura di materiale una guida d’istruzioni per la posa (vedi: libretto delle istruzioni di posa).

Il fissaggio dei connettori nelle travi e/o travetti è poco invasivo dal momento che la vite tirafondo abbinata alla tipologia BASE ha un Ø di 8 mm e Ø 10 mm per la tipologia MAXI.

Le varie sequenze di posa sono da eseguire, idealmente, nell’ordine seguente e sono le medesime per i solai nuovi e quelli esistenti, salvo indicazione contraria:

1. Verifica degli appoggi: stato delle travi, dei supporti e corretto allineamento delle travi, soprattutto nel caso di restauro del so-laio.

2. Posizionamento dei puntelli scelti e messa in sicurezza prima dell’inizio del lavoro. Quando non è possibile puntellare dalla par-te sottostante il solaio, per difficoltà di accesso al piano inferiore o per qualsiasi altro motivo, è possibile fare ricorso a dei tiranti

37 Malta di terra e fieno 38 Rinforzo antisismico degli edifici – Guida metodologica per il rinforzo

preventivo di edifici esistenti / CSTB Edizione 2010

fissati ai muri o alle travi del piano superiore. In quest’ultimo ca-so, i tiranti sono fissati anche alle travi da connettere (vedi: li-bretto delle istruzioni, disponibile su richiesta).

3. Forare i muri perimetrali che saranno destinati a ricevere gli ancoraggi murali evitando la coincidenza con gli appoggi delle travi e/o travetti. La quota del foro è stabilita in base al coprifer-ro delle barre richiesto nella soletta collaborante.

4. Restauro del solaio: mettere a nudo il tavolato sopra le travi e verificare la sua corretta tenuta. Procedere eventualmente alla lavorazione del tavolato seguendo il sistema di posa: se il con-nettore deve essere fissato a contatto diretto con la trave e/o travetto, bisogna interrompere il tavolato o carotarlo in modo ta-le da lasciare un corridoio libero di almeno 60 mm (attenzione alla larghezza dei supporti) (in caso contrario, vedere al § 4.8). In caso di posa dei connettori sopra il tavolato, il suo spessore non può essere maggiore di 40 mm. Il tavolato deve essere suf-ficientemente resistente per supportare le varie fasi di montag-gio: spessore, interasse, lunghezza degli appoggi, fissaggio sulla trave e tipologia del pannello impiegato.

5. Solai nuovi: inchiodare il tavolato alle travi osservando il sistema di posa prescelto. Se il connettore deve essere fissato sul tavola-to i panelli devono coprire l’intera superficie del solaio da connet-tere. I chiodi saranno fissati tenendo conto della posizione dei connettori. Nel caso di posa con assito interrotto, i panelli saran-no sistemati tenendo conto di un corridoio libero di almeno 60 mm in coincidenza della trave (attenzione alla larghezza dei sup-porti). È possibile usare anche un altro materiale come cassero a perdere o rimuovibile. Le precauzioni in uso saranno le stesse di quelle per il cassero del calcestruzzo: deve essere posizionato in modo tale da non lasciar passare la boiacca al momento del get-to. Gli altri materiali di costruzione impiegati come cassero nelle applicazioni abituali sono perfettamente ammissibili in questa si-tuazione.

6. Stendere, se necessario, una pellicola di protezione impermeabi-le. Lo schermo di protezione può essere di tipo nylon o, meglio ancora, di tipo telo traspirante ed impermeabile (tipo telo Centu-ria della TECNARIA). Se la tipologia di posa prescelta è il caro-taggio, il telo sarà tagliato in coincidenza con la posizione dei connettori per facilitare l’operazione di carotaggio. Al fine di mantenere in posizione il film protettivo, può anche essere graf-fettato.

7. Posizionare i connettori in base alla spaziatura prevista nella relazione di calcolo. La spaziatura è di due tipologie: omogenea, caso in cui la distanza tra i connettori è la stessa su tutta la lun-ghezza della trave, o variabile, caso in cui la lunghezza della tra-ve è suddivisa in tre segmenti: i quarti sinistro e destro e la metà centrale. La prima spaziatura riguarda la distanza tra con-nettori nei due estremi e la seconda spaziatura riguarda la di-stanza tra i connettori che si trovano nella metà centrale della trave. Nella parte centrale la spaziatura è sempre doppia rispetto i quarti estremi. Ciò significa che se la distanza tra connettori del quarto estremo è di 20 cm, la distanza tra i connettori nella me-tà centrale sarà di 40 cm. È anche possibile convertire la spazia-tura tra i connettori creando una doppia fila di connettori (fino ad un massimo di tre file): per esempio, se la relazione di calcolo prevede una spaziatura omogenea tra connettori di 15 cm su tutta la lunghezza della trave, la distanza tra connettori diventa 30 cm in doppia fila. Invece, la distanza minima tra connettori non può essere minore di 60 mm (da gambo a gambo). Inoltre, nel caso di solaio a doppia orditura, il fissaggio dei connettori può solo essere a contatto diretto con la trave. Nel caso in cui i travetti siano continui sopra le travi, bisogna adattare la spazia-tura calcolata tenendo conto dello spazio fisico disponibile sull’estradosso della trave, tra i travetti. Il riferimento da rispet-tare tassativamente è il numero di connettori per ogni segmento (se la spaziatura è variabile, ogni segmento ¼ e ½ avrà il nume-ro previsto di connettori). Infine, la spaziatura massima tra con-nettori per consentire alla connessione di essere efficiente è di 50 cm.

8. Carotaggio: se la soluzione di posa scelta prevede il carotaggio del tavolato, alla posizione predisposta dei connettori come de-scritto al §7, con l’ausilio di una fresa di Ø 65 mm per i connetto-ri BASE e 90 mm per i connettori MAXI, procedere alla fresatura per tutto lo spessore del tavolato.

9. Eseguire un preforo di Ø 2 mm in meno del Ø del tirafondo e di pari lunghezza. Cioè per il connettore MAXI: preforo di Ø 8 mm. Per il connettore BASE preforo di Ø 6 mm nelle condizioni se-guenti: in presenza di legname duro (latifoglia continentale e tropicale, travi esistenti datate), quando la larghezza della trave o travetto è < 12 cm, quando la spaziatura dei connettori è < 15 cm. Sul legno esistente, è anche possibile utilizzare una punta per ferro in sostituzione della punta per il legno da montare sul trapano.

10. Scelta delle viti tirafondi: la lunghezza delle viti deve rispettare un’esigenza di distanza minima tra la punta della vite, nella sua posizione finale, e l’intradosso della trave e/o travetti. Non ci

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possono essere meno di 10 mm tra questi due punti. Riassumiamo di seguito le dimensioni minime.

La lunghezza standard della vite del connettore BASE è di 100 mm. È possibile impiegare le viti tirafondo di lunghezza 70 mm nel caso il connettore deve essere fissato su una trave la cui al-tezza è compresa tra 80 mm e 110 mm.

È possibile impiegare viti tirafondo di lunghezza 120 mm quando il connettore è fissato a contatto diretto con il tavolato il cui spessore è > 20 mm.

La lunghezza standard della vite del connettore MAXI è 120 mm. È possibile impiegare le viti tirafondo di lunghezza 100 mm, nel caso in cui il connettore deve essere fissato su una trave la cui altezza è compresa tra 110 mm e 130 mm.

È possibile impiegare viti tirafondo di lunghezza 140 mm quando il connettore è fissato a contatto diretto con il tavolato il cui spessore è > 20 mm.

11. Lubrificare le viti prima di avvitarle.

12. Far penetrare (i primi mm) le viti tirafondo con un colpo di mar-tello.

13. Avvitare le viti tirafondo con l’ausilio di un avvitatore ad impul-si (coppia: 440 Nm) o in alternativa usando un avvitatore a grande coppia. L’inserto esagonale di 13 mm è compatibile con entrambi i tipi di viti dei connettori BASE e MAXI.

14. Raccordo: in certe situazioni è previsto, come da calcolo, la presenza di un cordolo tra la soletta collaborante e il cassero. Il più delle volte questo rialzo si presenta sotto forma di un pannel-lo la cui larghezza sarà ritagliata in modo tale da consentire la formazione del corridoio del cordolo predisposto dalla relazione di calcolo, in pratica là dove sono posizionati i connettori, al fine di consentire la continuità del calcestruzzo. (Vedi punto 1 della Parte I dell’Approvazione Tecnica).

15. Mettere in posizione le armature aggiuntive nell’ordine seguente: le staffe (se previste), legate alle barre eventuali, poi la rete elettrosaldata (su uno o due strati). Per finire, gli ancoraggi pe-rimetrali negli appositi fori predisposti al momento dell’inizio dei lavori di messa in opera.

16. Il getto della soletta: può essere fatto con qualsiasi mezzo di approvvigionamento del calcestruzzo in cantiere. Il calcestruzzo deve essere gettato in conformità con le regole dell’arte per quanto riguarda i calcestruzzi strutturali.

17. Rimozione dei puntelli: una volta avvenuta la completa matura-zione del calcestruzzo i puntelli possono essere rimossi, se pre-senti.

B. Risultati sperimentali Risultati delle prove di laboratorio Diverse campagne di prove di laboratorio sono state condotte al fine di conoscere meglio i comportamenti delle sezioni miste legno-calcestruzzo connettori TECNARIA.

Le prove di tipo “push out” sono state eseguite dai seguenti laboratori: Laboratorio dell'Istituto di Scienza e Tecnica delle Costruzioni" della Facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi di Padova (Italia). Tema della campagna: “Valutazione del comportamento dei connettori TECNARIA secondo le esigenze della normativa Eurocodice 5”. 3 ses-sioni di prove eseguite: marzo 1995 – settembre 1995 – giugno 1996.

CNR di Firenze (Italia) – Istituto per la ricerca sul legno: Tema della campagna: “Valutazione del comportamento dei connettori TECNARIA secondo le esigenze della normativa Eurocodice 5”. Sessioni di prove: gennaio 2001.

Università di Trieste (Italia) – Dipartimento d’Ingegneria Civile: Tema della campagna: “Valutazione del comportamento delle connessioni meccaniche legno-calcestruzzo, a breve e lungo termine”. Studio del comportamento del sistema di connessione TECNARIA nella sezione mista Legno-calcestruzzo a lungo termine, nelle condizioni di umidità e di temperatura costanti (prove di viscosità) e nelle condizioni di umidi-tà variabile, sotto l’azione dei carichi di servizio con calcestruzzo stan-dard e calcestruzzo alleggerito. Periodo delle prove: settembre 2000 – maggio 2001.

Università dell’Aquila (Italia) - 2017 – Rapporto di prove. Prove cicliche su giunti tra legno e calcestruzzo eseguite secondo la norma EN 12512-2006.

C. Referenze di lavori eseguiti

C1. Dati ambientali

Il sistema Tecnaria non dispone di alcuna Dichiarazione Ambientale (DE). Non può quindi rivendicare nessuna prestazione ambientale.

I dati indicati nella DE permettono il calcolo degli impatti ambientali delle opere nelle quali il sistema è utilizzato.

C2. Altre referenze

Quantità totale di solai connessi TECNARIA:

I primi connettori TECNARIA sono stati posati nel mese di marzo 1995, in Italia. Alla fine del 2016, il numero complessivo di connettori messi in opera supera le 11 milioni di unità, per una superficie totale connes-sa che supera i 1500000 m² di solaio misti connessi con i connettori Tecnaria.

I seguenti paesi Europei, oltre alla Francia e all’Italia, hanno fatto uso della tecnica di rinforzo dei solai TECNARIA: Belgio, Croazia, Spagna, Grecia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovenia.

Progetti di riferimento in Francia:

Tra i primi progetti realizzati in Francia, evidenziamo i seguenti:

• Edificio destinato ad uffici. Rue Clémenceau CANNES (06): edificio esistente, 1 200 m² di solai rinforzati – lunghezza campata 6,25 m, interasse 0.45 m. 8 600 connettori posati su tavolato.

• Magnanerie - Seillans (Sud della Francia - 83): Edificio in pietra, 600m² di solai esistenti rinforzati – luce 7,40m e interasse 1,00m. 3.000 connettori.

• Avenue Franklin Roosevelt – Parigi (72): Edificio di Uffici in cui le strutture esistenti sono state rinforzate col sistema TECNARIA, com-prese le zone miste acciaio-calcestruzzo, di cui 90m² di solai legno-calcestruzzo. 760 connettori.

• Negozio BENETTON – Cannes (06): Edificio esistente, 115m², con struttura del solaio in doppia orditura. 700 connettori.

• Abitazione privata – Urrugne (Sud Ovest della Francia - 64): Casa antica di 330m² su due piani, ogni stanza aveva una struttura di travi e travetti specifiche persino con una tipologia legnosa diversa dalle altre stanze. 3 000 connettori.

• Ristorante Mac Donald’s – Marsiglia La Canebière (13) Edificio esi-stente, 120m², in cui la sezione mista legno-calcestruzzo era sup-portata dalla presenza di un profilo metallico di tipologia IAO in mezzo alla campata. I due sistemi TECNARIA per le sezioni miste acciaio-calcestruzzo e legno-calcestruzzo si sono completati per il rinforzo di questo solaio di un edificio classificato ERP (Edificio Rice-vente Pubblico). 800 connettori.

• Villa Bernard (Cannes) Maggio 2009, 1000 connettori • Clos ste Marie (ST Etienne). Luglio 2010, 21418 connettori • Groupe scolaire landry France. Febbraio 2010. 2093 connettori • Librairie Mollat (Bordeaux). Giugno 2009, 6200 connettori • Hotel CECIL (Paris). Novembre 2011. 2000 connettori.

• Polo scolastico Heinrich & Nessel (Haguenau). Marzo 2012, 3906 connettori.

• Cantiere Pole Emploi Avenue de la Prospective 18000 • Edificio a BOURGES. 19/06/2013, 1640 connettori • Cantiere 9 Rue du musèe 13001 MARSEILLE. 18/06/2013, 1040

connettori • Cantiere CCR-Pole Emploi Parc d'activité du Beck-Rue du Leers

59150 WATTRELOS. 13/03/2013, 4400 connettori • Cantiere Cecodia Pole Emploi Rue de la Gare 62190 LILLERS.

18/10/2013 , 7039 connettori • FCMB 29 Rue des Sports 74600 SEYOND. 03/12/2013, 4700 connet-

tori • Cantiere 166 Bd Jean Jourès 13600 La Ciotat . 06/05/2013 ,

3288 connettori • Edificio Mannucci 84 Rue de Lille 75007 PARIS . 14/11/2013 , 2400

Connettori • Cantiere Zac des Jardins de la buire Rue Faynel - Duclos & Rue

Rene Guillon 69003 Lyon . 26/03/2013 , 980 connettori • Foyer Notre Dame 200 Rue Costa de Beauregard 73800 Les Marches

03/12/2014 , 1388 connettori • Solaio Richard Satem Z.I Du Croupillac 30100 ALES . 11/12/2014 ,

2550 connettori • Abbazia Ecole de Soreze Place de l' Eglise 81540 SOREZE .

10/04/2014 , 2593 connettori • Cantiere 2 Rue de la Paix 75002 PARIS . 24/11/2014 , 1200

connettori • Cantiere 5 Rue Périgot 57000 METZ . 27/11/2014 , 3922 connettori • Axis Batiment 1 Rue de l' Antiquaille 69005 LYON . 16/01/2014 ,

1266 connettori • Cantiere Satob 13 Rue du General Orly 16000 ANGOULEME .

05/06/2014 , 2596 connettori • Cantiere 9 Rue de l'Avalasse 76000 ROUEN . 09/10/2015 ,

3220 connettori

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• Cantiere 75 Rue Parmentier 93100 MONTREUIL . 16/09/2015 , 4100 connettori

• Maire de Vougy 1 Route de Geneve 74130 VOUGY . 09/03/2015 , 1125 connettori

• Le Marcory Sarl 1, Route de Montpellier - immeuble SODICLER 34800 Clermont l'Hérault . 27/11/2015 , 2005 connettori

• Cantiere 1 Bis Rue Bochart de Saron 75009 PARIS . 09/12/2015 , 2693 connettori

• Cantiere 48 Rue Fauchier 13002 MARSEILLE . 25/02/2015 , 4193 connettori

• Charpente HOUOT 100 ch des grandes Hyeres ZI des Paituotes 88100 Sainte Marguerite . 13/06/2016 , 9130 connettori

• Caserne Laperinne - Bâtiment 0001 Plan Vivien-Quartier Laperinne 11000 CARCASSONNE . 22/03/2016 , 5574 connettori

• GALLEGO SAS 79 Rue du Docteur Guinier 65600 SEMEAC . 20/10/2016 , 7316 connettori

• Cantiere 28 Rue de Palestro 75002 PARIS . 21/09/2016 , 850 con-nettori

• Cantiere 75-77 Rue Réaumur 75002 PARIS . 19/01/2016 , 281 connettori

• Cantiere Maison de santé de St Germain Lespinasse . 17/05/2016 , 2200 connettori

• Maison de l' Arche Chemin des chutes lavie 13013 MARSEILLE . 07/07/2016 , 2748 connettori

• TechnicBois Moulin Z.I. de Chambaud 43620 Saint Romain Lachalm 18/05/2016 , 880 connettori

• R3S Residence Bastide des Tourelles 09270 MAZERES . 18/04/2016 , 2181 connettori

• Cantiere 13 Place Lafayette 49000 ANGERS . 22/02/2016 , 1730 connettori

• PROVENCALE DE MATERIAUX 448 Avenue de Tournamy 06250 MOUGINS . 27/10/2016 , 1972 connettori

• Cantiere 47 Quai de la Tournelle 75005 PARIS . 04/02/2016 , 1400 connettori

Progetti di riferimento in Italia:

Tra i progetti di notevole importanza che hanno ricevuto la tecnica di rinforzo dei solai misti legno-calcestruzzo TECNARIA in Italia, possiamo citare i seguenti:

• Teatro LA FENICE – Venezia

• Teatro LA SCALA – Milano

• Villa BORROMEO ARESE – Milano

• Villa Imperiale – Galliera Veneta (Padova)

• Esedra di Villa Manin – Udine

• Reggia di Venaria Reale – Torino (Patrimonio dell’Unesco)

• Castello di Moncalieri – Torino

• Palazzo Rosso – Genova

• Villa La Pietra – Sede dell’Università di New-York (Firenze)

• Palazzo Assicurazioni Fondiaria Sai – Piazza della Repubblica (Firen-ze)

• Sala Campidoglio – Roma

• Palazzo della Consulta – Piazza del Quirinale (Roma)

• Castello Mediceo – Ottaviano Napoli

• Banca Monte dei Paschi di Siena – Siena

• Complesso Santa Maria della Scala – Siena

In Spagna:

• Palacio de Fuensalida – Toledo

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Tabelle ed illustrazioni della Documentazione Tecnica

Fig. 1: Connettore fissato direttamente sulla trave (o travetto)

(Tavolato interrotto o carotato)

Elementi essenziali:

A: trave (o travetto) in legno

B: soletta in calcestruzzo

C: connettore Tecnaria (CTLBASE oppure CTLMAXI) fissato a diretto contatto della trave, ramponi ancorati e viti tirafondi inserite nella trave.

E: armatura trasversale (rete elettrosaldata)

Elementi eventuali:

D: armatura/e aggiuntiva/e, secondo calcolo, con Ø compreso tra 8 e 16 mm, nel raccordo.

F: cassero : tavolato

G: telo impermeabile

H: materiale di riempimento, isolante

La distanza tra l’asse del connettore e il bordo dell’isolante (che fa da cassero) deve essere almeno uguale allo spessore dell’isolante sommato allo spessore del tavolato, con valore minimo 5 cm.

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Fig. 2: Connettore fissato su tavolato continuo

Elementi essenziali:

A: trave (o travetto) in legno

B: soletta in calcestruzzo

C: connettore Tecnaria (CTLBASE oppure CTLMAXI) fissato sopra il tavolato, con ramponi sul tavolato, tavolato continuo e viti tirafondi inserite nella trave.

E: armatura trasversale (rete elettrosaldata)

Elementi eventuali:

D: armatura aggiuntiva, secondo calcolo, con Ø compreso tra 8 e 16 mm, nel cordolo. Le barre sono posate su distanziatori per armatura. A titolo di esempio si possono utilizzare i seguenti modelli.

F: cassero: tavolato

G: telo impermeabile tipo polietilene (vedere § 4-6 del DTED)

H: materiale di riempimento; funzione riempitiva

La distanza tra l’asse del connettore e il bordo dell’isolante (che funge da cassero) deve essere almeno uguale allo spessore dell’isolante, con valore minimo 5 cm.

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Fig. 3: Disposizione tipica dei connettori TECNARIA

Esempio di posizionamento dei connettori del tipo BASE, ma valido anche per il tipo MAXI.

Se la dimensione della trave lo consente è consigliato di posare i connettori in modo tale che le piastre di base non siano allineate tra loro. Lo sfalsa-mento deve tenere conto del rispetto delle distanze minime in riferimento ai bordi della trave.

Nel caso in cui la larghezza della trave non sarà sufficiente a consentire questo tipo di distribuzione, l’allineamento su un unico asse di tutti i connet-tori non rimette in discussione i dati del calcolo e la resistenza della sezione mista è comunque verificata.

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Fig. 4: Connettore fissato a contatto diretto con la trave in un solaio a doppia orditura - Tre esempi di armature aggiuntive -

Senza staffe Con staffe Con staffe aperte

Elementi essenziali:

A: Trave in legno

B: Soletta collaborante in calcestruzzo

C: Connettore TECNARIA (CTL BASE o CTL MAXI) posato a diretto contatto della trave, ramponi ancorati nella trave e viti tirafondo inserite nella trave.

D: Barre secondo calcolo, Ø 8 a 16 mm, nella zona del raccordo. Le barre sono sostenute da distanziatori come nell’esempio della figura 2.

F: armatura trasversale (rete elettrosaldata)

Elementi eventuali:

E: Staffa o armatura aperta.

G: Rialzo: cassero o altro.

H: Film protettivo, impermeabile lato calcestruzzo e traspirante lato legno.

I: Cassero laterale per il calcestruzzo.

L: Travetti di legno o di un altro materiale, interrotti in corrispondenza della trave.

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Fig. 5: Dettaglio esemplificativo di ancoraggio del solaio alle pareti perimetrali. Esempio di incatenamento perimetrale

Questi ancoraggi contribuiscono a migliorare il comportamento dell’edificio dopo che lo stesso ha ricevuto un incremento dei carichi verticali sulle murature a seguito al getto della soletta collaborante.

Elementi essenziali:

A: trave in legno

B: soletta in calcestruzzo

C: connettore Tecnaria (CTLBASE oppure CTLMAXI)

D: armatura di collegamento perimetrale con un braccio della staffa prolungato nella soletta;

1 staffa Ø 8 ogni 20 cm di muratura, su tutto il perimetro del solaio.

E: rete elettrosaldata

F: tavolato o cassero in altri materiali (protetto da telo impermeabile)

G: cordolo di cls continuo passante sotto la trave;

I: strati protettivi in isolante o sughero sui tre lati laterali e su quello superiore della trave in legno

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Figura 6: Esempi di ancoraggio perimetrale del solaio a muri portanti in legno (muro tipo platform)

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Figura 7: Esempi di ancoraggio perimetrale del solaio a muri in legno lamellare incrociato

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Figura 8: Esempi di ancoraggio perimetrale del solaio a muri in legno. Vista da sopra.

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Figura 9: Esempi di aperture di piano

Caso 1. Apertura senza interruzione delle travi.

A: Apertura rettangolare

B: Interruzione della rete elettrosaldata

C –D: Barre di acciaio al bordo dell’apertura. Diametro = Max {10 mm; sezione della rete interrotta}. Lunghezza = lunghezza dell’apertura + ancoraggio per ciascun lato.

E: Barre di acciaio diagonali per contenere la formazione di fessure agli angoli. Φ8, L = 500 mm minimo.

F: Barre di rinforzo ad “U”: Φ6 L = 400 +400 + 150

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Case 2. Apertura con interruzione delle travi.

Nota:

Le travi ai bordi dell’apertura hanno una ridotta larghezza di calcestruzzo collaborante.

Le travi ai bordi dell’apertura assorbono i carichi distribuiti e concentrati.

Il raddoppio delle travi è frequente in questa configurazione.

Realizzare una cerchiatura di legno.

Dettagli :

A: Apertura rettangolare

B: Rete elettrosaldata interrotta C –D: Barre di acciaio al bordo dell’apertura. Diametro = Max {10 mm ; sezione della rete elettrosaldata interrotta}. Lunghezza = Lunghezza apertura+ Ancoraggio per ogni lato. E: Barre di acciaio diagonali per contenere la formazione di fessure agli angoli. Φ8, L =500 mm minimo. F: Barre di rinforzo ad “U”: Φ6 L = 400 +400 + 150