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Fondato nel 1913, il Museo Teatrale alla Scala custodisce uno straordina- rio patrimonio di storie, in cui alla musica e al canto si intrecciano le arti, il costume e la Storia stessa del nostro Paese. Per meglio raccontare questo patri- monio agli oltre 250.000 visitatori che ogni anno varcano le sue soglie, il Museo mette in atto una strategia articolata che unisce l’innovazione tecnologica a nuove occasioni di ap- profondimento e condivisione, per migliorare ulteriormente la qualità della visita. ISSN 1828-2024 l’articolo a pag. 22 gli articoli da pag. 4 Anno XIV- N. 5/8 - maggio agosto 2017 - bimestrale - Soiel International - Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abbonamento postale - d. I. 353/2003 (conv. in I. 27/02/2004 n. 46) art. 1 - comma 1 - DCB Milano € 6,00 IL PROGETTO DI INNOVAZIONE DIGITALE REALIZZATO CON SAMSUNG Il Museo Teatrale della Scala e le sue storie Tre i passi decisivi: visita virtuale a 360°, postazioni multimediali nelle sale e nuova App in 7 lingue INCHIESTA EDITORIALE SMART COMMUNITIES Cari Lettori, il numero di Innovazione Pa che state leggendo esce con la periodicità estesa sino ad agosto. Non si tratta di una chiusura estiva, al contrario, è un avviso di lavori in corso. Anche noi, infatti, siamo alle prese con una fase di rinnovamento e, con il numero settembre/ottobre 2017, inizierà per la rivista una nuova stagione editoriale. Si tratta di un cambiamento profondo che riguarda il formato, la veste grafica e i contenuti, verso il quale nutriamo grandi aspettative e ci au- guriamo che incontri il vostro favore. Rimarremo fedeli, comunque, alla storia e alla missione della rivista che, da oltre 13 anni, è quella di accompagnare e di raccontare i complessi percorsi di trasformazione digitale intrapresi dalla Pubblica Amministrazione italiana. Il Paese è alla ricerca di un sistema operativo, di nuove modalità di interazione tra centro e territorio, attraverso piattaforme e servizi nuovi, definiti in un piano chiaro e vincolante. Servono donne e uomini capaci, chiamati a governare con consapevolezza il percorso verso una PA finalmente in grado di superare la logica dell’a- dempimento per sposare quella del servizio. A queste persone vogliamo dare più spazio, in un confronto diretto sui bi- sogni reali per il cambiamento della PA. Avremo nuove firme e contenitori. Innovazione PA sarà anche luogo fisico di confronto, proposta e monitoraggio del percorso di modernizzazione. Perché restiamo convinti che soltanto da un effettivo dialogo tra domanda e offerta possano scaturire servizi ai cittadini, ai professionisti e alle imprese al passo con la società della conoscenza. Gianmarco Nebbiai A fine maggio scorso è stato appro- vato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, il ‘Piano Triennale per l’Informatica nella Pub- blica Amministrazione 2017 – 2019’. Il documento, realizzato dall’Agenzia per l’Italia Digitale e dal Team per la Trasformazione Digitale, definisce il modello di riferimento per lo sviluppo dell’informatica pubblica italiana. Le linee d’azione consentiranno alle PA di pianificare gli investimenti e le at- tivita in maniera coordinata e con obiettivi comuni; rappresentando, inol- tre, il quadro di riferimento organico ri- spetto allo sviluppo di politiche in ma- teria di ICT, anche per il mercato. APPROVATO DAL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Il Piano Triennale ICT per la PA Una strategia realizzata all’unisono da AgID e dal Team per la Trasformazione Digitale, che farà da guida agli investimenti e alla riqualificazione della spesa I TREND DA ASSINFORM NUOVE FRONTIERE 1 Anche partendo con le migliori in- tenzioni, le iniziative in ambito smart city possono scontrarsi con difficoltà oggettive, che riducono potenzialità e risultati. Eppure gli strumenti a di- sposizione ci sono tutti: le tecnologie sono consolidate e facilmente acces- sibili, l’attenzione al tema del digitale è molto più alta che in passato, gli esempi di successo a cui ispirarsi non mancano, le persone - al lavoro, a scuola, nella vita privata - vivono in modo sempre più connesso. Perché allora spesso il percorso per le digitalizzazione delle nostre città si rivela un percorso a ostacoli? l’articolo a pag. 16 LA ‘LISTA DI CONTROLLO’ ELABORATA DA CISCO E DTI PER AIUTARE LA PA Gli impatti sulle città del futuro Visione, organizzazione, economia, società, tecnologia, comunicazione: le dimensioni chiave per trasformarle in comunità intelligenti e interconnesse SCENARI CITTÀ SMART

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Fondato nel 1913, il Museo Teatralealla Scala custodisce uno straordina-rio patrimonio di storie, in cui allamusica e al canto si intrecciano learti, il costume e la Storia stessa delnostro Paese.Per meglio raccontare questo patri-monio agli oltre 250.000 visitatoriche ogni anno varcano le sue soglie,il Museo mette in atto una strategiaarticolata che unisce l’innovazionetecnologica a nuove occasioni di ap-profondimento e condivisione, permigliorare ulteriormente la qualitàdella visita.

ISSN 1828-2024

l’articolo a pag. 22

gli articoli da pag. 4

Anno XIV- N. 5/8 - maggio agosto 2017 - bimestrale - Soiel International - Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abbonamento postale - d. I. 353/2003 (conv. in I. 27/02/2004 n. 46) art. 1 - comma 1 - DCB Milano € 6,00

IL PROGETTO DI INNOVAZIONE DIGITALE REALIZZATO CON SAMSUNG

Il Museo Teatrale della Scala e le sue storieTre i passi decisivi: visita virtuale a 360°, postazioni multimediali nelle sale

e nuova App in 7 lingue

INCHIESTA EDITORIALE

SMART COMMUNITIES

Cari Lettori, il numero di Innovazione Pa che state leggendo esce con la periodicitàestesa sino ad agosto. Non si tratta di una chiusura estiva, al contrario, è un avviso di lavori incorso. Anche noi, infatti, siamo alle prese con una fase di rinnovamento e, conil numero settembre/ottobre 2017, inizierà per la rivista una nuova stagioneeditoriale. Si tratta di un cambiamento profondo che riguarda il formato, laveste grafica e i contenuti, verso il quale nutriamo grandi aspettative e ci au-guriamo che incontri il vostro favore. Rimarremo fedeli, comunque, alla storia e alla missione della rivista che, daoltre 13 anni, è quella di accompagnare e di raccontare i complessi percorsidi trasformazione digitale intrapresi dalla Pubblica Amministrazione italiana. Il Paese è alla ricerca di un sistema operativo, di nuove modalità di interazionetra centro e territorio, attraverso piattaforme e servizi nuovi, definiti in unpiano chiaro e vincolante. Servono donne e uomini capaci, chiamati a governare con consapevolezzail percorso verso una PA finalmente in grado di superare la logica dell’a-dempimento per sposare quella del servizio.A queste persone vogliamo dare più spazio, in un confronto diretto sui bi-sogni reali per il cambiamento della PA. Avremo nuove firme e contenitori. Innovazione PA sarà anche luogo fisico diconfronto, proposta e monitoraggio del percorso di modernizzazione. Perché restiamo convinti che soltanto da un effettivo dialogo tra domandae offerta possano scaturire servizi ai cittadini, ai professionisti e alle impreseal passo con la società della conoscenza.

Gianmarco Nebbiai

A fine maggio scorso è stato appro-vato dal Presidente del Consiglio deiMinistri, Paolo Gentiloni, il ‘PianoTriennale per l’Informatica nella Pub-blica Amministrazione 2017 – 2019’. Il documento, realizzato dall’Agenziaper l’Italia Digitale e dal Team per laTrasformazione Digitale, definisce ilmodello di riferimento per lo sviluppodell’informatica pubblica italiana. Le linee d’azione consentiranno allePA di pianificare gli investimenti e le at-tivita in maniera coordinata e conobiettivi comuni; rappresentando, inol-tre, il quadro di riferimento organico ri-spetto allo sviluppo di politiche in ma-teria di ICT, anche per il mercato.

APPROVATO DAL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Il Piano Triennale ICT per la PA Una strategia realizzata all’unisono da AgID e dal Team per la Trasformazione Digitale, che farà da guida agli investimenti e alla riqualificazione della spesa

I TREND DA ASSINFORM

NUOVE FRONTIERE

1

Anche partendo con le migliori in-tenzioni, le iniziative in ambito smartcity possono scontrarsi con difficoltàoggettive, che riducono potenzialitàe risultati. Eppure gli strumenti a di-sposizione ci sono tutti: le tecnologiesono consolidate e facilmente acces-sibili, l’attenzione al tema del digitale

è molto più alta che in passato, gliesempi di successo a cui ispirarsi nonmancano, le persone - al lavoro, ascuola, nella vita privata - vivono inmodo sempre più connesso. Perché allora spesso il percorso perle digitalizzazione delle nostre città sirivela un percorso a ostacoli?

l’articolo a pag. 16

LA ‘LISTA DI CONTROLLO’ ELABORATA DA CISCO E DTI PER AIUTARE LA PA

Gli impatti sulle città del futuroVisione, organizzazione, economia, società, tecnologia, comunicazione:

le dimensioni chiave per trasformarle in comunità intelligenti e interconnesse

SCENARI CITTÀ SMART

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Gli impatti sulle città del futuroVisione, organizzazione, economia, società, tecnologia, comunicazione per trasformarle in comunità intelligenti e interconnesseCISCO, DTI

16

LA MIA AGENDA DIGITALELa sicurezza all’AUSL ModenaPer alzare il livello di protezione dei dati sensibili e la posta elettronicaFORCEPOINT

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INCHIESTAIl Piano Triennale ICT per la PALa strategia farà da guida agli investimenti e alla riqualificazione della spesa

AGID, TEAM PER LA TRASFORMAZIONE DIGITALE

NEWS

4Lo ‘stile Piacentini’Dal Blog del Team per la Trasformazione6I tredici ecosistemiLe aree d’intervento previste dal Piano 7

10 Nasce ‘FASTschool’,l’offerta sw-hw in piena sinergiaPer favorire la digitalizzazione delle scuole

FASTWEB - MICROSOFT

12 #PugliaPremiaSaluteLe più innovative soluzioni digitali in ambito sanitario PREDICT, MASMEC, ASL DI TARANTO

12 Per l’igiene ambientaleENGINEERING, MUNICIPIA, EKOVISION

13 Cloud in telemedicina L’innovazione tecnologica al servizio dei medici e dei loro pazienti ACOTEL HEALTH

13 ...e altre 300 entro il 2020 100 nuove assunzioni nel 2017DEDAGROUP

14Contro il ransomwareCinque comportamenti da seguire per minimizzare i rischiFIREEYE

14 Free Wi-Fi nei ComuniIl programma di sovvenzioni della Commissione Europea CAMBIUM NETWORKS

15Digital & PaymentPremiate le eccellenze del digitaleA.I.I.P.

Per sostenere l'implementazione della tecnologia G.hn in Asia...e altre notizie dal mondo ICT

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I servizi di videoconsultoUnified Communication alla Asl 2 Savonese

AVAYA

9Per i dottorati innovativiBando da 42 milioni per gli atenei del Sud

MIUR

9

2 MAGGIO AGOSTO 2017

SCENARI

SOMMARIOPIANO TRIENNALE

EVENTI E TENDENZE

CITTÀ SMART

Per accelerare la trasformazioneLa proposta globale alla Pubblica Amministrazione

DELL - EMC8

L’INNOVAZIONE DEGLI ALTRI

Altre iniziative si possono trovare su: www.soiel.it

RedazioneSoiel International - Via Martiri Oscuri, 3 - 20125 MilanoTel. 02 26148855 - [email protected]

Uffici di RomaVia Alcide De Gasperi, 10 - 00041 Albano Laziale (RM)

Direttore responsabileGianmarco Nebbiai - Cell. 335 [email protected]

Coordinamento editorialeRuggero Vota

PubblicitàSoiel International - Tel. 02 26148855 - Fax 02 [email protected]

GraficaGianluca Campeggio

Abbonamenti - [email protected]

ItaliaAnnuale – 6 numeri – € 30,00Costo copia € 6,00 – arretrato il doppioPagamento anticipato a mezzo:– bonifico bancario sul C/C n. 000013833109 Banca Intesa Sanpaolo - Ag. 1889 - Milano IBAN IT12 Y030 6909 4950 0001 3833 109;– carta di credito.L’abbonamento andrà in corso, salvo diversa indicazione, dal primo numero raggiungibile.

Foreign subscriptions€ 60,00 per year 6 issuesPayment by check, money order or credit card to:Soiel International srl a socio unicoPhone n. +39 02 26148855 - fax +39 02 26149333

EditoreSoiel International srl a socio unicoVia Martiri Oscuri, 3 - 20125 MilanoTribunale Milano n. 725 del 18-10-2004Registro degli Operatori di Comunicazione n. 2111

StampaÀncora Arti Grafiche - Via B. Crespi, 30 - Milano

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È vietata la riproduzione, anche parziale, di quanto pubblicato senza la preventiva autorizzazione scritta della Soiel Interna-tional.

Ai sensi del Decreto Legislativo 196/2003, le finalità del trattamen-to dei dati relativi ai destinatari del presente periodico, o di altri dello stesso editore, consistono nell’assicurare una informazione tecnica, professionale e specializzata a soggetti identificati per la loro attività professionale. L’Editore, che è titolare del trattamen-to, garantisce ai soggetti interessati i diritti di cui all’articolo 13 del suddetto decreto.

pubblica anche le riviste

Organo Ufficiale di Comufficio, Associazione Nazionale delle aziende Produttrici, Importatrici e Distributrici dei prodotti e dei servizi per l’ICT

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Evoluzione IoT e digitalizzazione 4.0L’edizione 2017 del Forum Telecontrollo in programma a Verona il 24 e il 25 ottobre

SMART COMMUNITIES

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Il Museo Teatrale della Scala e le sue storieTre i passi decisivi: visita virtuale a 360°, postazioni multimediali nelle sale e nuova App in 7 lingue SAMSUNG, ETT

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KEYone, il ritorno del BlackberryDisponibile da subito in Italia il nuovo smartphone26

Sorveglianza ‘mission critical’Al recente G7 di Taormina, come a Bari e a LuccaTIESSE

28La campagna #SmogFighter‘Bolle di aria pura’ in tutte le città U-EARTH

28La fibra ottica al Lido di Venezia14 km di collegamenti sottomarini per portare l'altissima velocità della reteGARR, COMUNE DI VENEZIA, UNIVERSITÀ CA'FOSCARI

24La Banca Dati del DNAUn potente strumento di indagine basato sulla gestione dei dati genomiciDIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA, MICROSOFT

25La nuova sfida Digital HealthLa bilancia IMC Wi-Fi, il misuratore di pressione BPM+ e l’app Health MateNOKIA

26

ENERGY MANAGEMENTChe cos’è una Smart City? Efficienza energetica soprattutto…Le tecnologie ICT come fattore abilitante a un modo nuovo di gestire l’energia, mobilità come fattore di sviluppo, risorse naturali, capitale umano e sociale, qualità della vita e partecipazione politica

30

NUOVE FRONTIERE

DOSSIERLa voglia di digitale dei Cio italianiNel nostro Paese non siamo indietro per quanto riguarda ideazione e progettazione di iniziative digitaliGARTNER ITALIA

20IL RUOLO DEL CIO

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I l Piano Triennale costituisce il do-cumento di indirizzo strategico ed

economico per guidare operati-vamente la trasformazione digita-le della Pubblica Amministrazione,coordinando le attivita relative ai4,6 mld di euro che provengonodalle fonti di finanziamento nazio-nali e comunitarie, stanziati per ilraggiungimento degli obiettivi fis-sati dalla ‘Strategia Crescita Di-gitale’. In linea con quanto previsto dallaLegge di stabilita 2016, inoltre, sida il via ad un percorso di guida eaccompagnamento per la riquali-ficazione della spesa ICT, che per-mettera, a livello nazionale, di ade-guarsi all’obiettivo di risparmio del50% della spesa annuale (che nonpassa dalle centrali di aggregazio-ne) per la gestione corrente del set-tore informatico, da raggiungerealla fine del triennio 2016-2018, de-stinando i fondi in investimentiper innovazione e sviluppo. L’Agenzia per l’Italia Digitale guiderail coordinamento, l’attuazione e ilmonitoraggio delle Amministra-zioni nella fase di adeguamento alleindicazioni contenute nel Piano.La versione appena pubblicata - cheha visto la collaborazione di Sogei,di CONSIP, del Commissario allaspending review, delle Ammini-strazioni centrali, delle Agenzie fi-scali, degli Enti previdenziali, delleRegioni, delle Citta Metropolitane,delle Province, degli enti strumen-tali e dell’ANCI - definisce e guidale attivita per il 2018; entro il mesedi settembre di ogni anno verrapubblicata la versione aggiornata,al fine di indirizzare le azioni per l’an-no successivo. Grazie all’avvio dellavoro di coordinamento delle Am-ministrazioni, per il quale AgID hastrutturato un Team dedicato, e al-l’utilizzo degli strumenti di condivi-sione e collaborazione, a partire daiprossimi mesi si delineera un mo-dello di cooperazione con i soggettiinteressati sempre piu capillare edinclusivo.

“La trasformazione digitale è unapriorità del Governo. Il Piano Trien-nale richiede un gioco di squadraper semplificare la Pubblica Am-ministrazione e la vita dei cittadini”.È stato il tweet del Presidente delConsiglio, Paolo Gentiloni, mentreMarianna Madia, Ministro per lasemplificazione e la Pubblica Am-ministrazione, ha aggiunto: “Con ilPiano Triennale prosegue la tra-sformazione digitale che permet-terà alle Pubbliche Amministrazio-ni di diventare più efficienti e dimettere il cittadino al centro delleloro azioni. Il Piano rappresenta unapiattaforma che mette a sistematutti i progetti che in questi anni ab-biamo avviato. L’aggiornamentodel Codice dell’Amministrazione Di-gitale sarà poi un ulteriore passoper liberare l’innovazione dai trop-pi regolamenti e per rafforzare i di-ritti di cittadinanza digitale”. All’indirizzo ‘pianotriennale-ict.ita-lia.it’ e possibile navigare nel sitodedicato, consultare l’intero testodel Piano, le FAQ e partecipare alladiscussione sul forum.

La premessaDi seguito riportiamo solo stralci deipiù significativi passaggi introdut-tivi che inquadrano il documentonei suoi obiettivi, il contesto nelquale opera e la natura di ‘work inprogress’ che lo caratterizza.Come già detto, il Piano è stato co-struito avendo a riferimento quan-to indicato nella ‘Strategia per lacrescita digitale’, le azioni, la defi-nizione dei fabbisogni finanziari egli indicatori ivi rappresentati, conl’obiettivo di indirizzare gli inve-stimenti ICT del settore pubblicosecondo le linee guida del Go-verno e in coerenza con gli obiet-tivi e i programmi europei.Propone alle PA di contribuire allosviluppo e alla crescita dell’eco-nomia del Paese fornendo loro in-dicazioni su alcuni strumenti chepermetteranno lo snellimento deiprocedimenti burocratici, la mag-giore trasparenza dei processi am-ministrativi, una maggiore effi-cienza nell’erogazione dei servizipubblici e, non ultimo, la raziona-lizzazione della spesa informatica.

Il contestoIl Piano triennale è costruito sullabase di un Modello strategico dievoluzione del ‘sistema informati-vo’ della PA. Propone un modellosistemico, diffuso e condiviso, digestione e di utilizzo delle tecno-logie digitali più innovative, im-prontato a uno stile di manage-ment agile ed evolutivo, basato suuna chiara governance dei diver-si livelli dell’Amministrazione. La sinergia e l’equilibrio tra le tre di-rettrici (tecnologie innovative, sti-le di management agile e model-lo di governance chiaro ed effica-ce) garantiscono al sistema Paeseun più efficace sfruttamento dei be-nefici delle nuove tecnologie, as-sicurando ai cittadini un vantaggioin termini di semplicità di accessoe miglioramento dei servizi.I numeri sottesi sono quelli di unarealtà complessa, con livelli di de-lega, di competenze e di capacitàoperativa molto diversificate eframmentate:- 32.000 dipendenti pubblici nel-l’ICT, di cui circa 18.000 nelle PAC

MAGGIO AGOSTO 20174

PIANO TRIENNALE NCHIESTI AAPPROVATO A FINE MAGGIO DAL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Il Piano Triennale ICT per la PAUna strategia all’unisono realizzata da AgID e dal Team per la Trasformazione Digitaleche farà da guida agli investimenti e alla riqualificazione della spesa

Input e output del Piano triennale

segue da pag. 1

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e 14.000 nelle PAL, a cui si ag-giungono 4.000 dipendenti dellesocietà in house centrali e 6.000nelle locali;- circa 5,7 miliardi di Euro di spe-sa esterna ICT;- circa 11.000 Data center delle PA;- circa 160.000 basi di dati presentinel catalogo di AgID e oltre200.000 applicazioni che li utiliz-zano - oltre 25.000 siti web.

Una mappa dell’esistenteCome già detto, molte le PubblicheAmministrazioni locali e centraliche sono state coinvolte anche nelprocesso di rilevazione di dati edinformazioni, sia per la condivisio-ne dell’impostazione scelta e deiprincipali contenuti del Modellostrategico sia per effettuare una pri-ma ricognizione sul campo delle ini-ziative e dei costi ICT. La rilevazione ha permesso di ot-tenere una fotografia rispetto alleprincipali caratteristiche della spe-sa per l’anno 2016; la mappatura deiprincipali progetti in corso o infase di avvio; i possibili obiettivi dirisparmio.Le Amministrazioni centrali hannofornito la propria programmazionee le modalità con cui intendonodare seguito agli obiettivi di:- realizzazione dei progetti previstidal Piano crescita digitale;- attuazione delle disposizioni del-la Circolare AgID del 24 giugno2016, che, in via transitoria, antici-pava le disposizioni del Piano;- attuazione delle disposizioni nor-mative specifiche per la realizzazionedi uno o più ecosistemi di riferi-mento.Lo stesso tipo di percorso è statocompiuto con le Amministrazioni re-gionali e le Città metropolitane.

Tempistica previstaLa complessità della definizione,della ‘calibratura dei contenuti’ e lacontinua evoluzione tecnologicainducono a una gestione che con-tenga la previsione dei due anni suc-cessivi, in una logica di scorrimen-to continuo. Il Piano va visto, quindi, come ‘unostrumento dinamico’, la cui imple-mentazione dipende dall’aggior-namento dei contenuti e dalloscambio trasparente d’informazio-ni tra PA coinvolte, e dall’allarga-mento progressivo alle altre.L’attuazione del Piano triennale

prevede infatti un percorso gra-duale di coinvolgimento:- il 2017 è l’anno della costruzioneattraverso il consolidamento dellastrategia di trasformazione digita-le e il completamento del percor-so di condivisione con le PubblicheAmministrazioni;- il 2018 è l’anno del consolida-mento del Piano, che sarà gestitoanche attraverso strumenti on line,per consentire alle PA di fornire ipropri dati con semplicità e di ge-stire i piani triennali delle singoleAmministrazioni in modo dinamico;- il 2019 è l’anno di completamentodelle azioni del primo ciclo trien-nale del processo, che potrà per-tanto essere ulteriormente affina-to per il successivo triennio.

Gli attori del processoGli attori del processo di trasfor-mazione digitale della PA sono:- il Governo, che fornisce gli indi-rizzi strategici della trasformazionedigitale della Pubblica ammini-strazione e, attraverso strumentinormativi, ne facilita l’adozione;

- il Dipartimento della FunzionePubblica, organo politico che vigilaanche sull’operatività di AgID;- il Ministero dell’Economia e del-le Finanze (MEF), organo di con-trollo della spesa e del rispetto de-gli obiettivi di risparmio;- il Commissario per l’attuazionedell’Agenda digitale, organostraordinario, collocato in senoalla Presidenza del Consiglio deiMinistri, con lo scopo di dettare lelinee guida e porre in essere leazioni ritenute opportune e prio-ritarie al fine dell’attuazione dell’A-genda digitale. Per svolgere il suo ruolo di coor-dinamento e supervisione dei pro-getti digitali e di stimolo allo svi-luppo di procedure agili e di com-petenze tecnologiche all’internodella PA, si avvale di personale po-sto alle sue dirette dipendenze, conparticolare qualificazione profes-sionale (Team per la trasformazio-ne digitale), e di tutti i soggettipubblici, anche in forma societaria,operanti nel settore. Può esercitare il potere sostitutivo

in caso d’inadempienze relative al-l’attuazione dell’Agenda digitale. Ha un mandato a termine di dueanni (16 settembre 2018);- il Comitato di indirizzo di AgID,che delibera sul Modello strategi-co, individuandone le priorità di in-tervento anche sulla base delle di-sponibilità finanziarie, e ne moni-tora l’attuazione;- l’AgID, che trasforma gli obietti-vi strategici in progettualità, coor-dina la programmazione, la realiz-zazione delle piattaforme nazionalie dei progetti catalizzatori delcambiamento, gestendo la rela-zione tra gli attori, emanando re-gole tecniche e - laddove prevista- gestendo la vigilanza. L’AgID trasforma il Codice del-l’Amministrazione Digitale (CAD) inprocessi attuativi, regole e progettiche vengono integrati nel Piano ene monitora l’attuazione;- le Amministrazioni regionali e leProvince autonome, che contri-buiscono all’aggiornamento del-l’attuazione e della programma-zione attraverso le strutture tecni-che e la rappresentanza politicadella Conferenza delle Regioni edelle Province autonome e, nellospecifico, con l’azione di coordi-namento della Commissione spe-ciale Agenda digitale;- le Amministrazioni, tutte, checoordinano le iniziative indicate nelpiano e governano i singoli pro-getti. Con l’identificazione del Re-sponsabile per la transizione allamodalità operativa digitale, assi-curano l’armonizzazione della pro-pria strategia ai principi e agli in-dirizzi del Modello strategico e l’im-plementazione delle proprie pro-gettualità e dello sviluppo delleproprie iniziative;- le società in house, che parte-cipano allo sviluppo dei proget-ti delle singole Amministrazioni eallo sviluppo e alla gestione del-le piattaforme abilitanti, ancheper erogare servizi di assistenzae consulenza;- gli Enti strumentali, che sonocoinvolti nell’attuazione dell’A-genda digitale italiana;- la società Consip e le centrali dicommittenza, che gestiscono garee stipulano contratti per le PAcentrali e locali sulla base del Pia-no, per aggregare i fabbisogni ela conseguente acquisizione dibeni e servizi.

MAGGIO AGOSTO 2017 5

PIANO TRIENNALENCHIESTI A

Gli attori del processo di trasformazione digitale della PA

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MAGGIO AGOSTO 20176

‘Piano Triennale per l’informaticanella Pubblica Amministrazione’,

per il Commissario Straordinarioper l'attuazione dell'Agenda Digi-tale, Diego Piacentini, è già una de-nominazione anni ‘90, ma la maggiorparte dei contenuti, fortunatamen-te, non lo è. Anzi, il documento di-segna “un processo organico ecoerente di trasformazione digitale,in linea anche con la maggior par-te degli obiettivi del nuovo Pianod’azione dell’Unione Europea per l’e-Government 2016-2020”.Secondo lo ‘stile Piacentini’, nelBlog, la presentazione del Piano è,praticamente, un’autointervista ele domande sono quasi dei ‘pullout’,che già includono la sintesi della ri-sposta o lanciano il contenuto delcommento conseguente. In alcuni casi abbiamo, per motivi dispazio, tagliato frasi esplicative diconcetti già esaustivamente chiari.

A che cosa serve ?Il Piano Triennale, scritto da AgID incollaborazione con il Team per la Tra-sformazione Digitale, è il docu-mento ufficiale utilizzato per piani-ficare gli investimenti tecnologici inmaniera strutturata e visione stra-tegica per il triennio 2017–2019.

Il Piano è stato approvato dalla Pre-sidenza del Consiglio dei Ministri efirmato dal Presidente, a ricono-scimento della strategicità della tra-sformazione digitale del Paese.Il Piano ha l’obiettivo di guidare edare supporto alla PA, realizzando lavisione tecnologica del sistemaoperativo del Paese. Pone le basi perla costruzione di una serie di com-ponenti fondamentali su cui le am-ministrazioni possono realizzare ser-vizi più semplici ed efficaci per i cit-tadini e le imprese, adottando me-todologie agili; un approccio mobilefirst, architetture sicure, interopera-bili, scalabili, altamente affidabili, ebasate su interfacce applicative(API) chiaramente definite.

Open source e collaborazione di-ventano il nuovo paradigma. Perla trasformazione digitale servi-ranno competenze, investimenti,tempo, dedizione e costanza. E so-prattutto la volontà di tutte le par-ti coinvolte di favorire e non osta-colare la trasformazione stessa.E questo è solo il primo passo di unpercorso dinamico di lungo periodo.

Nonostante ne consigliamo la letturaa tutti i manager pubblici, il docu-mento è pensato per essere letto dairesponsabili tecnologici della PA, Co-muni, Regioni, Ministeri e da tutti glienti nazionali e locali come guida alprocesso di trasformazione digitale.Abbiamo lavorato insieme ad AgIDper rendere il piano sia una guidastrategica che un supporto sempli-ce, utile e in continua evoluzione.

Il Piano Triennale verrà aggiorna-to a settembre di ogni anno.Immaginiamoci il Chief TechnologyOfficer del Comune di..., alle presecon la trasformazione digitale deipropri servizi: si trova a dover sce-gliere i linguaggi, le piattaforme, idatabase e gli aspetti infrastrutturalinecessari a garantire sicurezza, fles-sibilità e scalabilità: consultando ilPiano Triennale e le linee guida, tro-verà indicazioni a riguardo. Dovrà fare scelte relative al propriopiccolo e probabilmente poco sicurodata center, valutando una migra-zione al cloud o verso data centernazionali, identificati da AgID, chepossano garantire, a costi contenu-ti, un alto grado di sicurezza e affi-dabilità all’amministrazione. Se i servizi richiedono l’identifica-zione del cittadino, il CTO saprà dipoter integrare l’identità digitaleSPID e utilizzare gli SDK (SoftwareDevelopment Kit), la documenta-zione tecnica e l’ambiente di test di-sponibile su developers.italia.it, perridurre costi e tempi di sviluppo e as-sicurarsi che tutto funzioni.Se i servizi richiedono dei paga-menti, potrà connettere facilmente

i servizi di pagamento attraverso lapiattaforma PagoPA e appositi SDK. Nel caso di migrazione ad ANPR,l’Anagrafica Nazionale della Popo-lazione Residente, potrà ricevere ilsupporto dal Team Digitale.

Il CTO avrà, quindi, più tempo a di-sposizione per concentrarsi sulle at-tività che contano per i cittadini.Inoltre, la disponibilità di tutti que-sti strumenti facilita molto la scritturadei capitolati di gara, perché buo-na parte dei requisiti, non solo diconformità alle norme, ma anche diinterfaccia utente, di sicurezza, dicoerenza con l’architettura com-plessiva, vengono uniformati e sonodi fatto già scritti per tutti.

Il Piano offre un quadro di riferi-mento ed è strumento di lavoro nonsolo per le Amministrazioni maanche per l’ecosistema della PA, in-cluse le centinaia di software hou-se e fornitori di tecnologia e servi-zi, che avranno quindi l’opportunitàdi adeguare coerentemente inve-stimenti e scelte tecnologiche.In altre parole, ci aspettiamo che ilPiano e le relative linee guida, cheman mano verranno rilasciate, sia-no di supporto alle scelte da com-piere e agli investimenti da mette-re in atto per avviare una trasfor-mazione digitale in linea con la vi-sione tecnologica del sistema ope-rativo del Paese. Abbiamo introdottoun nuovo metodo di interazione.Un piano tecnologico non è statico:la natura della tecnologia è in con-tinua evoluzione e l’innovazionecambia nel tempo i paradigmi.

Mentre gli indirizzi strategici delPiano non cambieranno nel trien-nio, le specifiche indicazioni tec-nologiche e di processo potrannoe dovranno subire variazioni o in-tegrazioni migliorative. Ma comeincorporare ogni anno queste va-riazioni, tenendo anche conto del-le indicazioni di coloro che vivonol’operatività giornaliera e i problemidella Trasformazione Digitale?Abbiamo deciso di pubblicare il Pia-no utilizzando strumenti collabora-tivi che permettano all’amministra-zione di chiedere chiarimenti o pro-porre modifiche, senza intermedia-ri. Saranno accompagnati da pro-cessi di moderazione, revisione econsultazione continuamente mi-gliorati, con l’obiettivo di fornire ri-sposte rapide e chiare. Non abbandoneremo, tuttavia, imetodi classici di interazione: incontricon le Amministrazioni e le aziendeper spiegare il Piano e riceverecommenti e suggerimenti.

Una modalità di partecipazionecompletamente nuova, certi cheper raggiungere l’obiettivo dellatrasformazione digitale dei servi-zi della PA si debba agire in ma-niera collaborativa.Siamo consapevoli che il cambia-mento di approccio non sia sempliceda attuare e che richiederà deltempo per diventare efficace. Il Piano Triennale è su GitHub: ac-cedendo al link, si potrà esplorareogni capitolo e sezione del PianoTriennale come file di testo. Si potranno proporre modifiche aparti del testo o integrazioni, apren-do delle ‘pull request’ che sarannovalutate dai maintainer del PianoTriennale (AgID e Team). Si potran-no chiedere chiarimenti aprendo de-gli issue specifici, che verranno ge-stiti direttamente dai maintainer.Abbiamo creato anche il Forum didiscussione sui servizi pubblici, rea-lizzato per assicurare che argomentispecifici possano essere trattati econdivisi direttamente all’internodi un ambiente di community, eDocs, il nuovo sistema di gestionedei documenti pubblici che racco-glie e rende disponibile la docu-mentazione sul Piano Triennale, suogni dispositivo. I suggerimenti ac-cettati saranno incorporati nellaversione successiva del Piano. Insomma, una piccola rivoluzionenel modo di interagire della PA.

PIANO TRIENNALE NCHIESTI ADAL BLOG DEL TEAM PER LA TRASFORMAZIONE

Lo ‘stile Piacentini’

GitHub è una piattaforma tecnologica utiliz-

zata per condividere file di testo e codice sor-

gente, che implementa due funzionalità:

issue che permette di isolare un elemento di

discussione specifico per poter avviare una di-

scussione e valutazione approfondita;

pull request, accessibile attraverso l’icona a

forma di penna nell’header di GitHub, è la fun-

zione che permette agli utenti di proporre sug-

gerimenti e modifiche a parti del Piano.

ReadTheDocs è una piattaforma di condivi-

sione di documenti di testo in html, organiz-

zata secondo una classica divisione in capitoli

e sezioni e un indice laterale di scorrimento dei

capitoli stessi, che permette la fruizione del do-

cumento su ogni dispositivo

Discourse è lo strumento di collaborazione uti-

lizzato dalla comunità di sviluppatori con il qua-

le è stato creato il Forum, per poter fornire sup-

porto alle Amministrazioni.

GLI STRUMENTI DI SUPPORTO

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7MAGGIO AGOSTO 2017

Gli ecosistemi sono i settori te-matici con caratteristiche di

omogeneità o in cui si svolge l’a-zione delle Pubbliche Ammini-strazioni. Il Piano individua trediciaree d’intervento, illustrati in figu-ra e nella tabella, che include perciascuna oltre gli enti pubblici,anche i soggetti privati coinvolti,come le associazioni, aziende ecc. Al fine di facilitare il coordina-mento tra gli attori, ogni ecosi-stema definisce le basi di dati di ri-ferimento, le regole di alimenta-zione delle stesse e implementa imeccanismi di comunicazione conil Data & Analytics Framework;contribuisce alla definizione dellelinee guida specifiche per l’ecosi-stema stesso; definisce le regolecondivise e trasparenti per il pro-prio funzionamento; utilizza le piat-taforme abilitanti; espone i servi-zi attraverso API (application pro-gramming interface).L’applicazione delle regole defini-te nel Modello di interoperabilità al-l’interno di un ecosistema rappre-senta il linguaggio comune che abi-lita la comunicazione tra gli loro.

Le linee di azionePer ogni ecosistema, AgID racco-manda, in coerenza con le prioritàindicate nella Strategia per la crescitadigitale 2014-2020, la costituzionedi un Gruppo di lavoro che si occupidella gestione e dello sviluppo tec-nologico dell’ecosistema medesimo,definendo i processi operativi da di-gitalizzare e le esigenze tecnologi-

che che caratterizzano l’ecosistemastesso. Il GdL avrà il compito di:- definire le azioni da realizzarsi perl’implementazione dell’ecosistemae le loro priorità (roadmap), anchenel rispetto dei vincoli normativi;- individuare e interagire, qualora ne-cessario, con le PA che possono va-riare e condizionare il quadro nor-mativo di merito dell’ecosistema;

- definire il Piano di attività attraversol’individuazione dei progetti utiliallo sviluppo dell’ecosistema;- garantire la diffusione dei temi tec-nologici che riguardano l’ecosiste-ma attraverso il coinvolgimento ditutti i soggetti interessati;- verificare la coerenza complessivacon il Piano triennale e in particola-re con i principi di interoperabilità,API, sicurezza, utilizzo delle piat-taforme abilitanti, linee di design esviluppo software;- coinvolgere società civile estakeholder nella definizione dellosviluppo dell’ecosistema.Da un punto di vista più strettamentetecnico, il GdL assicurerà la realiz-zazione delle azioni necessarie a:- individuare, redigere e pubblicare,standard tecnologici e specifiche tec-niche per gli applicativi, quali inter-facce standard per specifiche API disettore, glossari specifici, profili di in-teroperabilità e best practice;- individuare o definire il modello“Dati della Pubblica amministra-zione”;- stimolare e monitorare l’utilizzo del-le Piattaforme abilitanti.

LE AREE D’INTERVENTO PREVISTE DAL PIANO

I tredici ecosistemi

PIANO TRIENNALENCHIESTI A

L’ecosistema Sanità è stato definito in accordo alla Missione “Tutela della salute” e con il documento Strategiaper la Crescita Digitale 2014-2020 in cui viene identificata l’azione “Sanità digitale”.

L’ecosistema Welfare comprende le Missioni relative a “Diritti sociali, politiche sociali e famiglia”, “Politiche pre-videnziali” e “Politiche per il lavoro”.

L’ecosistema Finanza Pubblica comprende le Missioni “Politiche economico-finanziarie e di bilancio”, “Relazionifinanziarie con le autonomie territoriali” e “Debito pubblico” e l’azione “Fatturazione elettronica PA” presente neldocumento Strategia per la Crescita Digitale 2014-2020.

L’ecosistema Scuola è stato definito in accordo alla Missione “Istruzione scolastica”, al documento Strategia perla Crescita Digitale 2014-2020 e al D.M. del MIUR del 2015, con cui si avvia il Piano Nazionale Scuola Digitale

L’ecosistema Istruzione superiore e ricerca comprende principalmente la Missione “Istruzione universitaria e for-mazione post-universitaria”.

L’ecosistema Difesa, sicurezza e soccorso comprende principalmente le Missioni “Difesa e sicurezza del territo-rio”, “Ordine pubblico e sicurezza”, “Soccorso civile” e “Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti”.

L’ecosistema Giustizia è stato definito in accordo alla Missione “Giustizia” e al documento Strategia per la Cre-scita Digitale 2014-2020 in cui è identificata l’azione “Giustizia digitale”.

L’ecosistema Infrastruttura e logistica comprende le Missioni “Diritto alla mobilità e sviluppo dei sistemi di tra-sporto”, “Infrastrutture pubbliche e logistica” e “Casa e assetto urbanistico”.

L’ecosistema Sviluppo e sostenibilità comprende le Missioni “Energia e diversificazione delle fonti energetiche”,“Competitività e sviluppo delle imprese”, “Regolazione dei mercati”, “Sviluppo sostenibile e tutela del territorioe dell’ambiente”, “Sviluppo e riequilibrio territoriale”.

L’ecosistema Beni culturali e turismo è stato definito in accordo alle Missioni “Tutela e valorizzazione dei beni eattività culturali e paesaggistici” e “Giovani e sport”, oltre che al documento Strategia per la Crescita Digitale 2014-2020, in cui è identificata l’azione “Turismo digitale”.

L’ecosistema Comunicazioni comprende la Missione “Comunicazioni”..L’ecosistema Agricoltura è stato definito in accordo alla Missione “Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca”e al documento Strategia per la Crescita Digitale 2014-2020, in cui è identificata l’azione “Agricoltura digitale”.

L’ecosistema Italia in Europa e nel mondo comprende la Missione “L’Italia in Europa e nel mondo”.

Ministero della Salute, MEF, ISS, Regioni, Aziende sanitarie, AgID, Istitu-ti zooprofilattici, AGENAS, AIFA.

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, MEF, MIUR, INPS, INAIL, Regioni,Province e altre aggregazioni di enti territoriali, ANCI, Comuni, COVIP.

MEF, Ministero dell’interno, Agenzia Entrate, Agenzia Dogane e Mono-poli Agenzia del Demanio, Equitalia.

MIUR e Istituti scolastici (pubblici e parificati), Province e altre aggrega-zioni di enti territoriali, Comuni, ANCI.

MIUR, Sistema Universitario e Istituti Superiori di Ricerca.

Ministero della Difesa, Ministero dell’Interno, MEF, MIT, MIPAAF

Ministero della Giustizia, MEF, INAIL, Avvocatura dello Stato, TAR, CommissioniTributarie, Corte dei Conti, Consiglio di Stato, Corte di Cassazione, CSM

MIT, MEF, Regioni, Province e altre aggregazioni di enti territoriali, Comuni,ANCI, ACI, ANSF.

MISE, MEF, Ministero dell’Ambiente, MIUR, ENEA, ANPA, ARPA, Union-Camere, Regioni, PAL.

MIBACT, MEF, Regioni, Province e altre aggregazioni di enti territoriali, Co-muni, ANCI, ENIT, EPT.

MISE, AGCOM, IPZS, MIT, MEF.

MIPAAF, MEF, Regioni.

MAE, MEF, MIT, MISE

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MAGGIO AGOSTO 20178

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• La mia agenda digitale – Uno spazio dedicato ai Responsabili IT di enti pubblici che illustrano le loro priorità e come si stanno al-lineando agli obiettivi fissati dall’Agenzia per l’Italia Digitale.

• L’innovazione degli altri – Una panoramica su quanto succede nelle Pubbliche Amministrazioni degli altri Paesi.

• Energy management – Perché la razionalizzazione dei consumi energetici è un fattore importante in tempi di spending review.

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EVENTI E TENDENZE

Dell e Emc hanno dato vita da set-tembre 2016 ad un nuovo gigantedell'informatica, che si propone almercato ed alla Pubblica Ammini-strazione quale punto di riferimen-to a tutto tondo per le sfide postedalla digitalizzazione e da una ge-stione efficace dell'IT.Abbiamo chiesto a Filippo Ligresti,General Manager Commercial Sa-les della nuova compagine, cosa si-gnifichi guidare questa trasforma-zione e quali le novità per la PA:"La fusione vera e propria in una solaimpresa risale allo scorso febbraio -spiega Ligresti - Abbiamo dato vitaanche in Italia ad un solo soggettoche porta ai clienti l'intero portafo-glio Dell, Emc, Rsa, Virtustream, Pi-votal, SecureWorks e VMware. Sitratta, in effetti, di una articolazioneenorme, che spazia dalla gestionedel dato alle soluzioni software;dalla sicurezza ai prodotti hardwa-re. È una sfida significativa che civede impegnati in un grande per-corso di cambiamento, ma che of-fre grandi opportunità a noi e alcliente. Siamo stati rispettosi degliasset e delle risorse presenti nelleprecedenti compagnie, ma anchedelle relazioni esistenti con i clientiche hanno di fronte, adesso, un part-ner in grado di poter spaziare sutemi così ampi, con grande com-plementarietà, accelerando anche laloro trasformazione digitale".

In quali ambiti i maggiori spazi dilavoro tra Amministrazioni?"Tutte le realtà complesse, com-prese le Amministrazioni Pubbli-che, sono chiamate ad una ottimiz-zazione delle infrastrutture IT che,nella razionalizzazione dei costi e del-le strumentazioni, consenta il ne-cessario avanzamento dei processie dei servizi. Si cerca un connubio traprestazioni, semplicità e flessibilità. La nostra PA è alla prese con la co-struzione di un livello infrastruttura-le omogeneo, fatto di reti e di ser-vizi informatici adeguati. Noi, su questo secondo aspetto, ab-biamo a disposizione tecnologie,

competenze ed esperienze su tut-to lo spettro. E questo oggi è estre-mamente importante. Tenere sottocontrollo un'infrastruttura informa-tica che arriva sino ai client, che oggiè costituita da una rete multiformedi device, significa non soltantogarantirne l'impiego ottimale, quan-to comprenderne la 'natura' di sen-sori determinanti per l'erogazione diservizi. Sono quindi elementi chia-ve della rete, rappresentano gran-di vulnerabilità e vanno gestiti esat-tamente come tutti gli altri".

E per quanto riguarda la gestionedelle informazioni?"In una fase nella quale tutto nel-l'organizzazione delle risorse It è'software defined', con quello che si-gnifica in termini di rapidità e fles-sibilità di adattamento e rimodula-zione in base alle esigenze, rimaneal fondo l'esigenza di poggiarequeste soluzioni su server capaci esolidi. In questo siamo punto di ri-ferimento a livello globale e più ingenerale lo siamo per quanto ri-guarda la gestione del dato, vero pa-trimonio delle organizzazioni, che au-menta continuamente e richiedeconsiderevoli capacità in termini dielaborazione, accesso, conserva-zione. Il nostro nuovo assetto ci of-fre un punto di vista unico su tuttoquesto scenario".

Che ruolo gioca la sicurezza che,con RSA, è uno dei rami principa-li di attività del vostro gruppo?"La sicurezza oggi è componentenecessaria e trasversale a tutte learee tecnologiche. La realtà è che inquesto mondo interconnesso, dovetutti gli strumenti devono essere incollegamento, la sicurezza è unaquestione ineludibile e, in verità,sempre più complicata. Sarà sicu-ramente il tema chiave del prossimofuturo, anche per i cittadini. Tutelare le identità digitali, i loro dati,la loro reputazione richiede com-petenze e soluzioni non affrontabi-li dai singoli. E non se ne ha, anco-ra, sufficiente percezione".

LA PROPOSTA GLOBALE DELL - EMC ALLA PA

Per accelerare la trasformazione

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Quarantadue milioni di euro peri dottorati di ricerca innovativi e dialto profilo internazionale. Li ha messi a disposizione il nuo-vo bando pubblicato sul sito delMinistero dell’Università e della Ri-cerca, nell'ambito del ProgrammaOperativo Nazionale FSE-FESR"Ricerca e Innovazione 2014-2020", che punta a promuovereuna formazione post-laurea instretta sinergia con le imprese eil mondo del lavoro. Il bando è rivolto alle Universitàdelle otto Regioni del Mezzo-giorno, che potranno accrescerel'attrattività dei loro dottorati incollaborazione con aziende e sog-getti internazionali di eccellenza.

"Si tratta di un'occasione impor-tante per le nostre giovani e i no-stri giovani, un'occasione moltoqualificata, che apre strade si-gnificative per il loro futuro e perlo sviluppo del Paese - ha sotto-lineato la Ministra Valeria Fede-li -Stiamo dando rapida attuazio-ne al Programma nazionale per laricerca, a partire proprio dallemisure che offrono possibilità estrumenti ai più giovani. Sui dottorati innovativi abbiamoincrementato le risorse e datoattenzione a settori strategici e in-novativi guardando al tema deibig data e all'Industria 4.0".Il bando "Dottorati Innovativi concaratterizzazione industriale" stan-

zia, per l'anno accademico2017/2018, 30 milioni in più ri-spetto all'anno scorso, quando fulanciato un primo avviso, in cui sisperimentava la collaborazionecon le imprese per questa tipo-logia innovativa di percorsi. I dottorati dovranno essere svol-ti all'estero per un minimo di 6 eun massimo di 18 mesi. Le domande possibili quest’annosono state 5 per corso, contro letre del bando precedente. Sono inclusi nel bando gli speci-fici fabbisogni relativi alla strate-gia di trasformazione del mani-fatturiero di Industria 4.0 e relati-vi alla formazione nel settore dei‘big data’, per quelle aree disci-

plinari a forte vocazione scientifi-co-tecnologica, maggiormenterichieste, in termini di figure adalta qualificazione, dal mondodel lavoro sia nelle Regioni in ri-tardo di sviluppo che nelle Regioniin transizione, intendendo contri-buire, in questo modo, al conse-guimento di una crescita intelli-gente, sostenibile e inclusiva.

Lo scorso Maggio, a margine del-l’incontro “Unified Communica-tion: un’opportunità per la PA”, nel-la cornice FPA, Avaya si è fatta pro-motrice di un’occasione di con-fronto sulle esperienze che sulletecnologie di comunicazione han-no realizzato esperienze di mi-glioramento dei servizi. Come ricorda Massimo Palermo,Country Manager di Avaya Italia,"Abbiamo scelto un'impostazionepragmatica, quella di dimostrarel'efficacia della tecnologia a parti-re dalle esperienze di chi la im-piega”. Tra queste abbiamo approfonditol’esperienza di Asl 2 Savonesedella Regione Liguria, descrittaad [email protected] da SalvatoreGiuffrida, Direttore Amministrati-vo dell’Ente. Questa Azienda Sa-nitaria ha utilizzato la soluzione divideoconferenza Avaya Equinox,per una realizzazione nell’ambitodella telemedicina: facilitando e ve-

locizzando il confronto e la colla-borazione tra medici di strutture di-verse ha, in questo modo, coniu-gato l’ottimizzazione dei costi conil miglioramento delle prestazionia favore dei pazienti."Avevamo, come esigenza di par-tenza, quella di garantire un siste-ma di distribuzione ed accesso alleinformazioni di un'Azienda sanita-ria che offre i propri servizi suun'intera Provincia, su un territoriocome quello ligure, nel quale glispostamenti costituiscono unacomplicazione. Occorre tener pre-sente che questa Azienda sanita-ria nasce dall'accorpamento didue precedenti realtà, con le con-seguenti implicazioni di raziona-lizzazione di fronte alle sovrappo-sizioni di competenze e di dota-zioni. La sfida iniziale è stata quel-la di introdurre metodologie e so-luzioni di videocomunicazione peresigenze di efficentamento delprocesso: trasferire a distanza infor-

mazioni e contrarre i costi di tra-sferta. Con l'esperienza, però, ab-biamo notato che avevamo a di-sposizione una soluzione efficaceper rispondere, in una certa misu-ra, all'aspettativa comune del cit-tadino, che vorrebbe avere il mi-gliore specialista in tutte le bran-che in ogni punto di cura, laddo-ve la competenza medica, invece,non può essere così diffusa. È unaquestione che attiene al cresceredel livello di specializzazione, a fat-tori di contesto come il decretoBalduzzi, alla capacità delle uni-versità di formare specialisti, ai pia-ni nazionali e regionali che distri-buiscono alcune competenze spe-cifiche in pochi centri".A questi limiti, la Asl ha rispostocercando di far convergere la tra-dizionale diagnostica per immaginicon la componente di comunica-zione e video consulto a distanza:"Adesso il nostro obiettivo, entrola fine dell'anno, è quello di tra-

sferire tutto ciò che riguarda la dia-gnostica, laddove c'è la necessitàdi una seconda opinione, una con-sulenza di secondo livello, attra-verso la consultazione video traspecialisti.Questo ci consentirà di risponde-re meglio alle esigenze di salutedei cittadini, quando queste di-ventino di livello critico".L'azienda sanitaria è articolata sudue Presidi Ospedalieri: quello diPonente e quello di Levante, di-stribuiti su quattro sedi. A questi si affiancano i servizi am-bulatoriali territoriali. Trattandosi del polo di riferimen-to per la neurochirurgia, vienesvolto servizio di refertazione peraltre aziende sanitarie regionali."Oggi grazie a nostri sistemi di vi-deocomunicazione abbiamo lapossibilità di svolgere questa atti-vità in teleconsulto, con firma di-gitale e trasmissione on line dei re-ferti, prendendo le decisioni piùopportune per il paziente in tem-pi molto più rapidi di quanto fos-se possibile prima. La nostra ambizione è creare unarete a livello ligure anche verso l'O-spedale Gaslini, che rappresentaun punto di eccellenza dal puntodi vista pediatrico".

9MAGGIO AGOSTO 2017

ALLA ASL 2 SAVONESE, SU TECNOLOGIE AVAYA

I servizi di videoconsultoDalla Unified Communication, un’opportunità per la PA

EVENTI E TENDENZEN SEW

UNIVERSITÀ, BANDO DA 42 MILIONI PER GLI ATENEI DEL SUD

Per i dottorati innovativiL’attenzione è rivolta ai settori strategici, dai big data all’Industria 4.0

Valeria Fedeli, Ministra dell’Università e della Ricerca

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MAGGIO AGOSTO 201710

N SEWEVENTI E TENDENZE

I dati della Commissione Europeae del Politecnico di Milano indi-cano una ancora scarsa diffusio-ne delle tecnologie digitali nelleaule scolastiche iraliane. Fastweb, tra i principali operato-ri di telecomunicazioni per il mer-cato Business e Pubblica Ammi-nistrazione, e Microsoft, leadermondiale nelle soluzioni, dispo-sitivi e servizi cloud professiona-li e personali, si rivolgono allescuole italiane siglando una part-nership strategica, che nasce conl’obiettivo di dare nuovo impulsoal processo di digitalizzazione al-l’interno delle aule scolastiche edi favorire lo sviluppo di moder-ni modelli educativi.

I dati della ricercaSecondo una recente indaginedell’Osservatorio eGovernmentdel Politecnico di Milano, in col-laborazione con l’AssociazioneNazionale Dirigenti e Alte Pro-fessionalità della Scuola e con ilsupporto dell’Università degliStudi Roma Tre, il 75% degli isti-tuti scolastici ha già provvedutoalla digitalizzazione dei processiamministrativi e gestionali, men-tre rimane ancora molto scarsa ladiffusione delle tecnologie nel-l'attività didattica, per cui adoggi sono utilizzate in larga sca-la solo le dotazioni minime. La scarsa dotazione di tecnologianelle scuole italiane si riflette sullivello di competenze digitaliespresse dal nostro Paese: comerilevato dalla Commissione Eu-ropea nel Digital Economy andSociety Index (DESI) 2017, solo il44% degli Italiani ha competen-ze almeno di base, contro unamedia europea del 56%. Un divario particolarmante preoc-cupante, rispetto alle prime po-sizioni per questo indicatore, conil Lussemburgo al primo posto(86%) seguito dalla Danimarca(78%) e dai Paesi Bassi (77%).

Una risposta possibileFASTschool rappresenta l’offertaintegrata per le scuole che met-te a disposizione, per ogni ‘Pro-filo’, insieme ai servizi voce, allaconnettività alla rete Internet abanda ultralarga e ai servizi Ictevoluti come il Cloud e la sicu-rezza di Fastweb, .5 Pc ibridi (2 in1) multifunzione, con sistemaoperativo Windows 10 Pro e li-cenza Microsoft Office 2016 Stan-dard Educational.

Hardware e software in sinergia"Con FASTschool abbiamo crea-to un’offerta davvero completa,sfruttando le sinergie tra la nostraexpertise e quella di un player diriferimento come Microsoft perrendere la tecnologia per le scuo-le agile e immediata”, ha dichia-rato Claudio Pellegrini, Respon-sabile Mercato Executive e PA diFastweb. "La partnership avviatacon Microsoft renderà più celereil processo di digitalizzazionedell’istruzione, per mettere lascuola italiana al passo coi tem-pi e in grado di rispondere alleesigenze della società e del mon-do del lavoro di oggi. Con questa intesa continua il

percorso che, partendo dalleconvenzioni Consip di cui siamotitolari, vede Fastweb rafforzareulteriormente il proprio ruolocome player di riferimento per ladigitalizzazione di tutta la PA ita-liana, dalle Amministrazioni cen-trali agli enti più piccoli”.

In linea con il PNSDFASTschool coniuga l’affidabilitàe l’innovazione dei servizi core diFastweb con la specificità deiprodotti forniti da Microsoft, di-sponibili tramite Media Direct,con l’obiettivo di fornire gli stru-menti più moderni a supportodella didattica e colmare il gap dicompetenze digitali. I dispositivi ibridi ‘2 in 1’ unisco-no, infatti, in un solo device mul-tifunzione le specificità ed i van-taggi di un Tablet e di un PC por-tatile. Grazie alla loro versatilità, potenzae qualità di prestazioni, tali di-spositivi sono sempre più diffusied utilizzati, offrendo il vantaggiodi non dover gestire più sistemie di ottimizzare i costi per l’ac-quisto. L’offerta FASTschool, in linea conle direttive contenute nel PianoNazionale Scuola Digitale (PNSD)del Ministero dell'Istruzione, del-l'Università e della Ricerca, in-tende colmare il divario tecnolo-gico e di competenza, offrendoalle scuole italiane strumenti cheabilitino il processo di digitaliz-zazione all’interno delle aule sco-lastiche, stimolando la creazionedi competenze digitali e inter-cettando tutti i bisogni tecnolo-gici degli istituti che compren-dono, oltre ai tradizionali servizivoce e dati, anche servizi Ict evo-luti e i prodotti hardware.

I servizi di supportoTre i pacchetti di servizi di sup-porto che l’offerta FASTschoolpropone alle scuole: Connetti,

Rete Sicura e Digital. Con Connetti, così come per glialtri pacchetti, Fastweb mette adisposizione delle scuole servizivoce e connettività a banda ul-tralarga alle rete Internet fino a100 Mega, in grado di garantireelevate performance, affidabilitàe assistenza qualificata di livellobusiness. Scegliendo Rete Sicura, l’offertasi arricchisce della componente diSicurezza gestita grazie a Fast-Security 360°, la soluzione che of-fre il livello di protezione più ele-vato per difendere efficacemen-te la rete e i sistemi informatici daattacchi hacker grazie all’inte-grazione con il Security OperationCenter (SOC) di Fastweb, il cen-tro dedicato alla difesa informa-tica di aziende e Pa. Con Digital, invece, le scuolepossono disporre di servizi per lavirtualizzazione, l’archiviazione(storage), la gestione e il backupdei dati grazie a FASTCloud,l’offerta di soluzioni in CloudComputing di Fastweb, che ga-rantisce in ogni momento la mas-sima protezione e integrità deidati. I servizi FastCloud sono in-fatti erogati dal Data Center TierIV di Fastweb di Milano, il primoin Italia ad aver ottenuto la dop-pia certificazione dell’Uptime In-stitute di New York e integratocon il SOC di Fastweb.

LA PARTNERSHIP FASTWEB - MICROSOFT PER FAVORIRE LA DIGITALIZZAZIONE DELLE SCUOLE

Nasce ‘FASTschool’,l’offerta sw-hw in piena sinergiaI ‘bundle’ predisposti offrono gli strumenti di supporto alle competenze digitali e alla didattica

TUTTO SUL MEPA

L’offerta è acquistabile tramite il porta-

le MEPA, il Mercato Elettronico della P.A.

Accedendo alla Vetrina del Mercato Elet-

tronico e navigando sul catalogo pro-

dotti, le scuole possono così selezionare

l’offerta in modo semplice e veloce.

Inoltre, viene garantita la tracciabilità del-

l’intero processo di acquisto, garanzia

del rispetto degli standard Consip.

Claudio Pellegrini, Responsabile MercatoExecutive e PA di Fastweb

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I Trend, le architetture, gli applicativi e i nuovi servizi disponibili per l’elaborazione dati

ad alte prestazioni

HPC day

Con il contributo di:

Presentano la 3a Edizione del Convegno con area expo:

Lerici (SP) - 26 Settembre 2017Villa Marigola Centro Congressi - Via S. Biaggini, 1

Con il contributo culturale di:

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12 MAGGIO AGOSTO 2017

N SEWEVENTI E TENDENZE

Sono ‘Inside the Breath’, ‘Econav’e ‘Sm@rtRecall’ i vincitori di #Pu-gliaPremiaSalute, il contest pro-mosso dall’AReSS Puglia e orga-nizzato da Regione Puglia Sezionericerca innovazione e capacità isti-tuzionale, Distretto Produttivo del-l'Informatica pugliese, InnovaPugliae Puglia Sviluppo, per promuove-re la cultura dell’innovazione ediffondere i risultati delle impreseinformatiche che stanno già espri-mendo progetti di valore nella sa-nità digitale. I tre progetti vincitori sono stati scel-ti tra 28 candidati, tutti realizzati nel-l’ambito dell’invecchiamento attivoe della salute, concretizzati grazie aifinanziamenti regionali provenien-ti dai programmi di coesione re-gionali e nazionali e dalla pro-grammazione del POR Puglia 2007-2013 e 2014-2020. A premiare i tre progetti a Roma, alForum PA, l’assessore regionaleallo Sviluppo economico, Ricerca In-dustriale e Innovazione della Re-gione Puglia, Loredana Capone. “Tra le candidate, molte sono le so-luzioni presentate da aziende as-sociate al Distretto – commenta ilpresidente del Distretto Produttivodell'Informatica pugliese, Salvato-re Latronico – per un investimen-to complessivo che supera i 10 mi-lioni di euro. Quello della salute èun dominio su cui le imprese del Di-

stretto IT hanno dimostrato unagrande capacità d’innovazione,confermando la bontà della stra-tegia portata avanti dal Distretto,che ha deciso di puntare sul setto-re della salute per sviluppare la tec-nologia e l’innovazione IT in ambi-to regionale. Il contest ci ha visto

coinvolti con i principali attori isti-tuzionali del territorio interessati asviluppare e valorizzare l’innova-zione prodotta nella nostra regionee con i quali siamo sempre più ingrado di fare rete per contribuireallo sviluppo del territorio, secon-do un modello da sempre pro-mosso dal Distretto. Durante la premiazione, le sei realtàpugliesi arrivate in finale hannoavuto la possibilità di illustrare leproprie innovazioni e mostrare

quanto la Puglia sia capace di pro-durre soluzioni per migliorare la qua-lità della vita e la salute della po-polazione anziana o affetta da pa-tologie. Posizionarsi al meglio suinuovi mercati legati al tema del-l’invecchiamento è una grande op-portunità per il sistema produttivo

pugliese”.Il progetto ‘Inside the Breath’Realizzato da Predict, Università de-gli Studi di Bari, Wel.Co.Me. e Con-sorzio Reti Meridiane, si è classifi-cato al primo posto tra le sei so-luzioni indicate dalla giuria per lafinale romana di #PugliaPremia-Salute. Si tratta di un sistema dia-gnostico ‘smart’, che permette diindividuare le patologie più diffu-se analizzando il respiro umano: ilpaziente deve soffiare in un’ap-

parecchiatura che verifica la pre-senza nel soffio di composti orga-nici volatili, indicatori di determi-nate patologie, permettendo cosìdi evitare esami invasivi e di ab-battere i costi per il sistema sani-tario nazionale.

La soluzione ‘Econav’ È un sistema di navigazione conimmagini tridimensionali proget-tato per assistere il radiologo in-terventista nelle terapie e analisi in-vasive eco-guidate. A realizzarlo, laMesMec, in collaborazione con ilpersonale medico dei reparti di ra-diologia interventistica dell’Ospe-dale Fatebenefratelli di Roma edell’Ospedale Evangelico Inter-nazionale di Genova.

L’app ‘Sm@rtRecall’ Realizzata dalla ASL di Taranto, èla terza classificata, Sfruttando unapiattaforma multicanale, permet-te di abbattere le liste d’attesa, re-cuperare crediti e semplificare pa-

PREMIATE A FORUM PA LE PROPOSTE PREDICT, MASMEC E ASL DI TARANTO

#PugliaPremiaSalute Le più innovative soluzioni digitali in ambito sanitario

Le tre Aziende hanno stipulato a giu-gno un accordo per offrire a impre-se ed Enti del settore ambientale unasoluzione completa, che mette a fat-tor comune le rispettive competen-ze ed eccellenze. L’accordo fa seguitoall’acquisizione del 19% del capita-le sociale di Ekovision da parte di Mu-nicipia, che va ad affiancare il sociostorico di maggioranza Sei Toscana.

La soluzione frutto dell’intesa, inte-grata ed erogabile anche in moda-lità Cloud, parte dalle attività logi-stiche di gestione dei mezzi, misu-razione, geolocalizzazione e com-prende le attività di programma-zione dei giri di raccolta, contabilitàindustriale, progettazione tariffapuntuale, gestione dei canali dicontatto, in modalità self-caring.

Include le classiche attività di billinge back-office, incassi e solleciti, perarrivare fino all’accertamento dell’e-vasione, al fascicolo del contri-buente e notifiche, alla riscossionecoattiva. “Con questa intesa, l’in-tegrazione tra le soluzioni di Engi-neering, Municipia ed Ekovisioncrea una copertura funzionale tota-le per le aziende del mondo del-

l’ambiente, che possono fare affi-damento su una soluzione di pro-dotti e consulenza a 360°, basata sucompetenze funzionali e nuove tec-nologie innovative, maturate in ol-tre trentacinque anni di presenza sulmercato, di studio e di ricerca tec-nologica” ha dichiarato SilvanoVolpe, A.D. di Municipia. Paolo Cenderelli, A.D. di Ekovision,ha da parte sua sottolineato l’im-portanza di “un accordo che intro-duce il concetto di ‘interlocutore uni-co’: un solo riferimento per l’azien-da, per ottimizzare processi e costiin un mondo sempre più green”.

ACCORDO ENGINEERING, MUNICIPIA ED EKOVISION

Per l’igiene ambientale

IL DISTRETTO PRODUTTIVO

È stato avviato nel 2007, con l’emana-

zione della legge regionale pugliese sui

Distretti Produttivi (l.23/07) e costituito

il 30 novembre 2009.

Al Distretto aderiscono circa 100 tra im-

prese pugliesi del settore IT, associa-

zioni, consorzi, enti di ricerca e tutte le

Università pugliesi per complessivi

4.000 addetti e 500 milioni di fattura-

to. Del Distretto fanno parte prevalen-

temente PMI, ma sono presenti anche

aziende di dimensioni maggiori con sedi

in Italia e all’estero.

Un gruppo di premiati con l’assessore Loredana Capone

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È on line da maggio il nuovo por-tale della divisione Health delGruppo Acotel, dedicato al servi-zio di telemedicina per connette-re medici e pazienti ai fini di una piùveloce ed efficace gestione dellamalattia.

Obiettivi del progettoIl progetto Health nasce dalla vo-lontà di Acotel di ottimizzare e mi-gliorare qualitativamente il rap-porto medico-paziente nella ge-stione delle patologie croniche ea lunga degenza, obiettivo che sivuole raggiungere fornendo unostrumento di supporto tecnologi-camente avanzato e all’avanguar-dia per la gestione quotidiana deipazienti. Il nuovo servizio di tele-medicina garantisce, infatti, la pos-sibilità di un controllo continuo delpaziente, coadiuvando la strutturasanitaria di riferimento che lo adot-

terà a costruire un percorso tera-peutico condiviso, per migliorarela qualità della vita dell’assistito eottenere un uso più razionale del-le risorse. Sarà possibile dunque ri-durre il numero delle visite pressole strutture sanitarie con conse-guente riduzione dei costi assi-stenziali a lungo termine e facilitarei flussi di informazioni cliniche intempo reale, oltreché migliorare lasoddisfazione del paziente.

Monitor del contesto ambientaleAcotel Health rappresenta l’ec-cellenza nello sviluppo tecnologi-co per la creazione di un sistemacloud integrato e flessibile in gra-do di fornire ai propri clienti unapiattaforma completa di prodottie servizi. Tramite l’interfaccia webl'operatore della struttura sanitariaeffettua la registrazione del pa-ziente, a cui viene assegnata tutta

la strumentazione a supporto peril telemonitoraggio.Sarà anche possibile monitorare,mediante dispositivi di controlloposti all'interno della casa, il con-testo ambientale in cui il pazientevive. Tra i parametri di riferimentol'umidità, la temperatura e la qua-lità dell'aria, nonché ogni movi-mento della persona, mediantespecifica sensoristica.

Aree d'interventoPrevenzione secondaria: Health èfruibile da persone già classificatea rischio o già affette da patologie(ad esempio diabete o patologiecardiovascolari), le quali, pur con-ducendo una vita normale, hannonecessità di sottoporsi al costantemonitoraggio di alcuni parametrivitali, ad esempio, tasso di glice-mia per il paziente diabetico, al finedi ridurre il rischio di insorgenza di

complicazioni.Diagnosi: il servizio consente ilpassaggio delle informazioni dia-gnostiche in modo rapido e pun-tuale creando un flusso di comu-nicazione esclusivo tra medico epaziente. Ciò non permette diportare ad un iter diagnostico pie-namente esaustivo, ma consenteapprofondimenti utili al processodi diagnosi e cura. Cura: questo aspetto del servizioè finalizzato ad operare scelte te-rapeutiche e a valutare l’anda-mento prognostico riguardantepazienti per cui la diagnosi è ormaichiara.

A supporto della ricerca Inoltre, la storicizzazione dei dati cli-nici permetterà, ai fini della ricer-ca scientifica, di analizzare clusterdi pazienti con patologie similari emisurare lo sviluppo della malattianel corso del tempo. Anche le casefarmaceutiche, registrando i daticome elementi base da cui parti-re per studiare e identificare i mi-gliori percorsi clinici da intrapren-dere, potranno beneficiare di ana-lisi di settore dedicate e speri-mentare trial clinici ad hoc.

PRESENTATO DA ACOTEL HEALTH IL PORTALE DEDICATO

Cloud in telemedicina L’innovazione tecnologica al servizio dei medici e dei loro pazienti

Entro la fine dell’anno, le nuove ri-sorse saranno equamente distri-buite tra profili junior e figure senior,con un efficace mix tra competen-ze tecniche e consulenziali.Tra le figure sulle quali il Gruppo sista focalizzando, spiccano gli esper-ti in gestione progettuale, in Digitalmarketing, i Data scientist, i Softwa-re developer e i Business analyst. Le posizioni aperte riguardano tut-te le società del gruppo, con diverseopportunità in particolare per De-dagroup Stealth, azienda del grup-po dedicata al Fashion & Retail, eDedagroup Business Technology& Data, divisione trasversale dedi-cata alle piattaforme tecnologichee informative al servizio del digitalbusiness.

Un nuovo scenario professionaleÈ il risultato della ricerca di figure

specializzate per il Co-InnovationLab, l’iniziativa congiunta di Deda-group e Fondazione Bruno Kessler,dedicata all’elaborazione di normee buone pratiche per l’apertura e l’in-teroperabilità di dati e servizi (OpenData, Open Services) e alla realiz-zazione di Applicazioni digitali dinuova generazione: 4 giovani svi-luppatori software verranno inseri-ti nei team dedicati allo sviluppo delprogetto “Smart Community”. “Le 1.600 persone di Dedagroup,con le loro capacità e le loro attitu-dini, rappresentano il nostro ele-mento differenziante, il motore del-l’intelligenza collettiva che guida lanostra attività e ci permette di ac-compagnare i nostri clienti nella tra-sformazione digitale - afferma Va-lentina Gilli, Human Resources Di-rector di Dedagroup - Grazie a loropossiamo portare al mercato un mix

di innovazione tecnologica, cono-scenze cross-settore e capacità di in-terpretare le esigenze di interna-zionalizzazione. Per questo dedi-chiamo grande attenzione a cia-scuno, attraverso un ecosistemacollaborativo che punta a valorizzarecapacità, conoscenze e competen-ze e metterle in rete, creando un ter-reno fertile per farle crescere ulte-riormente e svilupparsi, a beneficiodei processi di innovazione”.“La digital transformation ci spingea investire sullo sviluppo del Capi-tale Umano ripensando in chiave di-gitale le tradizionali competenze,nonché le figure professionali del fu-turo - continua Gilli - Un capitaleumano costituito dalle risorse già al-l’interno del Gruppo, ma che guar-da anche ai nuovi colleghi, che, neiprossimi anni, entreranno a far par-te del nostro ecosistema. Proprio per

sviluppare le competenze che ilmercato richiederà con sempremaggiore frequenza, Dedagroupdarà vita a due percorsi specifici: la‘Dedagroup Academy’ e il master‘Build (y)our Future’, che vedrannoimpegnati i nostri professionisti inqualità di docenti e tutor”.

Dedagroup Academy, è un pro-gramma rivolto ai giovani Talenti chemira alla formazione delle professionidigitali del futuro. Un percorso di for-mazione full time e di training on thejob, che prevede incontri con esper-ti e analisti e li preparerà per costruirele professionalità digitali richieste dalmercato.

Build (y)our Future è un program-ma interno permanente caratteriz-zato da contenuti multidisciplinari –tecnici, manageriali e di soft skill cheintende promuovere il trasferimen-to di knowhow, diffondendo valori,cultura ed esperienze. Un percorso innovativo, accompa-gnato dai top specialist di Deda-group in qualità di formatori e tutor. 

IN DEDAGROUP 100 NUOVE ASSUNZIONI NEL 2017

...e altre 300 entro il 2020

EVENTI E TENDENZE

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Il ransomware è una delle forme diattacchi di sicurezza in assoluto piùprevalenti e temute. Le organizzazioni sono spaventa-te perché è estremamente diffici-le da individuare in anticipo, diffi-cile da fermare nella diffusione unavolta che ha colpito e potenzial-mente disastroso in termini di di-struzione dei dati. A questo si ag-giunge l’ignominia di dover pagareil riscatto ai criminali e la penale alleautorità per la regolamentazionedella protezione dei dati.

Il meccanismoIl ransomware viene spesso intro-dotto in un’organizzazione trami-te email di phishing, ma può ancheessere introdotto tramite exploit,unità USB e altri supporti conte-nenti malware. Funziona rapida-mente: in un’organizzazione,30.000 file sono stati danneggia-ti in quattro minuti. Si estende damacchina a macchina attraverso larete aziendale, influenza i disposi-tivi endpoint (PC, laptop) e i servere può anche diffondersi ai supporti

di archiviazione sulla rete. Una volta che i file sono criptati èimpossibile sbloccarli, quale che sialo scopo dell’operazione. La best practice suggerisce che af-finché un’organizzazione possaprepararsi per questa tipologia diattacco, sia necessaria una buonastrategia di backup da cui ripristi-nare i dati che, se non avviene intempo reale, comporta in ognicaso una certa perdita.

Le prospettive Le potenziali conseguenze au-menteranno con l’introduzione delGDPR nel 2018. Una distruzione il-legale dei dati potrebbe portare aduna multa fino al 2% del fatturatoannuo globale. Questo rappre-senta chiaramente un aumentosignificativo del rischio per leaziende, sia in termini di prospet-tiva finanziaria che in termini di re-putazione del marchio.

Le cinque prescrizioni Che cosa possono fare le aziendeper proteggersi dal ransomware?

Sono cinque le aree in cui cercaredi minimizzare il rischio.- Il primo approccio è quello di mi-nimizzare la probabilità che unacampagna di phishing possa ave-re successo, educando gli utentidell’importanza di conoscere laprovenienza di un’email o di un sitoweb. Diffondere la consapevolez-za sulla pericolosità potenzialedegli allegati o di un sito web è uti-le, così come riportare comporta-menti sospetti o sconosciuti ad unamministratore di security o ad unaltro individuo esperto. Sebbene sia difficile eliminare deltutto le azioni di persone che clic-cano su un URL malevolo, educa-re gli utenti a comportamenti cor-retti è un buon punto di partenza.- Il secondo livello di protezione èimplementare la tecnologia su ga-teway web e email che effettuinola scansione per URL conosciuti esospetti. Tali soluzioni sono utili perclassificare contenuti legittimi damalware o siti sospetti.- Il terzo livello di difesa è avere latecnologia installata sull’endpoint.

Questo monitora il comporta-mento dei processi, rilevando at-tività sospette. Per esempio, unprocesso che sta criptando inmodo sequenziale i file è proba-bilmente un ransomware, se noncompreso in apposite whitelist. - Il quarto livello è l’utilizzo di so-luzioni di network security chepossono rilevare il ransomwareprima che venga eseguito e pos-sono mettere in quarantena il pro-cesso sospetto o detonarlo in unasandbox, anche considerando lafonte e altri attributi. - Per quinto, l’attività dei file so-spetta sul server dovrebbe essererilevata utilizzando tecnologie similia quelle sugli endpoint. I dati sono tipicamente archiviaticon frequenza giornaliera o supe-riore, in base alle procedure di datagovernance, e ciò rappresenta unbuon contributo essenziale nellaprotezione dal ransomware.

L’unione fa la forzaNessuno di questi approcci è par-ticolarmente innovativo, ma è rarovederli tutti attivi in un’unica or-ganizzazione. Le organizzazioni più mature han-no maggiori probabilità di aver im-plementato questo approccio a piùlivelli per una serie di attacchi, equindi saranno meglio protettecontro il ransomware.

DA FIREEYE GLI APPROCCI DA SEGUIRE PER MINIMIZZARE I RISCHI

Contro il ransomwareCinque comportamenti di base, da attuare complessivamente

La Commissione europea ha an-nunciato un importante programmapluriennale di sovvenzioni, per for-nire connettività Wi-Fi gratuita a Co-muni e Associazioni comunali di tut-ta Europa. Si chiama WiFi4EU e icontributi previsti copriranno sino al100% delle infrastrutture necessa-rie, con l'obiettivo di offrire ai cit-tadini connettività gratuita di altaqualità in edifici e aree pubbliche lo-cali, come parchi, piazze, musei, bi-blioteche, centri sanitari e così via,promuovendo i servizi digitali comeAmministrazione on line, teleme-dicina e turismo elettronico.

Caratteristiche del PianoIl piano metterà a disposizione untotale di 120 milioni di Euro sinoal 2019, con una prima tranche di

20 milioni e un massimale di20.000 Euro per ciascun Comune. Il meccanismo prevede che i co-sti di infrastruttura e installazionesaranno coperti al 100%, mentrel’abbonamento mensile all’ope-ratore e la manutenzione sarannoa carico degli enti pubblici.

Un’azienda a supporto"Si tratta di una iniziativa di gran-de respiro - commenta Marco Oli-vieri, Regional Sales Manager perl'Italia di Cambium Networks -Grazie al nuovo portafoglio prodottiper l'Enterprise Wi-Fi, che abbiamo

recentemente presentato, il no-stro canale è pronto a mettere incampo la migliore tecnologia oggidisponibile e tutta la sua compe-tenza ed esperienza sviluppata alfianco degli operatori wireless”.A tale fine Cambium Networksha predisposto sul proprio sitoun’apposita piattaforma che, oltrea spiegare in dettaglio l’iniziativaeuropea, i possibili destinatari e irequisiti di partecipazione, offre lal’opportunità di registrazione at-traverso la compilazione di unospecifico modulo, come primopasso dei Comuni o dei consorzimunicipali che intendessero be-neficiare di questo contributo perottenere risorse e infrastrutture.Successivamente, la persona diriferimento verrà contattata peravere maggiori informazioni sul-l'assegnazione finale da parte del-la Commissione europea.

LA COMMISSIONE EUROPEA LANCIA IL PROGRAMMA DI SOVVENZIONI

Free Wi-Fi nei Comuni Il canale Cambium Networks è pronto con le migliori tecnologie disponibili

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EVENTI E TENDENZE

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LA MIA AGENDA DIGITALE

L’Azienda USL (AUSL) di Modena ènata nel 1994 dalla fusione di seipreesistenti Unità Sanitarie Locali.Il territorio di competenza coincidecon la provincia di Modena, la piùestesa dell’Emilia-Romagna, conuna superficie di 2.690 Km quadra-ti e una popolazione assistita che su-pera le 700mila unità. L’organizza-zione è strutturata in 7 distretti socio-sanitari (definiti con criteri territoria-li) e 4 ospedali a gestione diretta, in-tegrati in una rete che include fun-zionalmente anche l’Ospedale diSassuolo, il Policlinico dell’AziendaOspedaliera-Universitaria di Mode-na e il Nuovo Ospedale Civile S.Agostino-Estense di Baggiovara.Il personale complessivo dell’AUSLconta 8.800 operatori, le postazionipc sono circa 4.500, sparse fra le ol-tre 300 sedi presenti sul territorio edi dimensioni molto variabili.

A nuove minacce, nuove risposte Le numerose analisi condotte inquesti anni in materia di sicurezzaevidenziano come da Internet e, so-prattutto, dalla posta elettronica,arrivino le minacce più rilevanti. La diffusione di virus come crypto-locker sono la testimonianza più di-retta dell’attenzione che le aziendeospedaliere devono porre sui com-portamenti di navigazione e con-sultazione della posta elettronicada parte dei propri collaboratori, perprevenire la propagazione di malwa-re originati dall’incauta apertura di al-legati o siti fraudolenti. Anche l’AU-SL di Modena rientra nella catego-ria di realtà che, in anni recenti, ha do-vuto rivedere la componente tec-nologica deputata al Web filtering ealla gestione antispam, per ade-guarsi al mutato scenario delle mi-nacce ai propri dati sensibili.“Eravamo partiti con una soluzionedi tipo proxy server per il monito-raggio della navigazione Internet econ tecnologie poco strutturate di

blocco dello spam sulla posta elet-tronica. Ragioni di controllo più pun-tuale ci hanno spinto alla decisionedi un cambiamento radicale”, affer-ma Stefano Bravi, Infrastruttura IT,ASUL Modena. Anche a fronte delcoinvolgimento della struttura dell’A-zienda Ospedaliera-Universitaria diModena, a propria volta dotata di ol-tre 3.000 postazioni di lavoro, l’AU-SL ha scelto di cambiare strategia dicontrollo, puntando l’attenzione su-gli utenti e non più sui terminali: “Vo-levamo alzare l’asticella della sicurezzasenza gravare sul lavoro dei nostri si-stemisti interni, scaricandoli dalle in-combenze di controllo e intervento,prima totalmente a loro carico”.

La scelta ForcepointPer questi motivi, AUSL di Modenaha scelto Forcepoint Web Security edEmail Security. Sul fronte della navigazione, il cam-bio di tecnologia ha consentito di raf-finare la definizione dei privilegi di ac-cesso, enfatizzando il miglioramen-to dei tempi di risposta alle richiestedi eccezioni, ma anche l’efficacia delblocco verso siti malevoli, graziealla validità di Forcepoint AdvancedClassification Engine (ACE) e Th-reatSeeker Intelligence, che lavora-no insieme in tempo reale per iden-tificare e classificare accuratamenteil traffico di rete, applicare le proce-dure e rilevare le minacce. Analo-gamente, le tecnologie di difesaavanzate presenti in ForcepointEmail Security consentono di iden-tificare gli attacchi mirati, gli utenti adalto rischio e le minacce interne: “Inumeri parlano chiaro. Nell’arco diventiquattr’ore vengono bloccatequasi 120.000 mail, che corrispon-dono all’85% del totale ricevuto e aun volume di circa 30 GB di mes-saggi al mese. Non ci aspettavamodati così eclatanti, ma questo ci ras-sicura sull’efficacia della soluzionescelta”, conclude Bravi.

La sicurezza all’AUSL ModenaPer alzare il livello di protezione dei dati sensibili e la postaelettronica l’Azienda sanitaria ha scelto di utilizzare Forcepoint

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L’iniziativa, promossa dall’A.I.I.P. -Associazione Italiana Istituti di Pa-gamento e di Moneta Elettronica(che in questi giorni ha cambiatoil nome in A.P.S.P - AssociazionePrestatori di Servizi di Pagamento)con atenei e realtà italiane e in-ternazionali aderenti all’Associa-zione, ha l’obiettivo di dare visibi-lità ai nuovi progetti delle impre-se che operano nelle diverse areedei pagamenti elettronici (Internetof Things, Mobile Business, MobilePayment, Big Data Analytics,eCommerce, Social Lending, so-luzioni PA).I premi, suddivisi per categorie,

sono stati assegnati in occasionedella XIV edizione del Digital &Payment Summit.

eGovernment Award La tecnologia può rendere piùtrasparente ed efficiente la Pub-blica Amministrazione che, neldialogo con i propri utenti, può for-nire risposte più veloci e puntualicon i relativi risparmi. Per questo, a ricevere l’eGovern-ment Award è stato il percorso in-trapreso da oltre un decennio daInfoCamere. Infocamere è stata ingrado di investire nei pagamentielettronici tanto da costituire, nel2013, un istituto di pagamento conl'obiettivo di dare la possibilità aisuoi utenti di poter effettuare pa-gamenti in modalità elettronica afavore di tutta la PA, godendo del-la centralità del sistema cameralein molti procedimenti amministra-tivi, quali lo Sportello Unico AttivitàProduttive o il Modello Unico Di-chiarazione Ambientale.

Digital Payment AwardIl rapporto tra aziende, clienti,banche e player tecnologici ripar-te proprio dai pagamenti elettro-nici: il Digital Payment Award è sta-to assegnato alla soluzione svi-luppata da Ingenico Italia, con Ci-gierre. Comodità per i clienti ed in-tegrazione fiscalità-pagamenti:aspetti salienti di un nuovo mododi intendere le procedure di pa-

gamento, da un lato frictionless peri clienti, dall’altro impiegati comemisuratore fiscale dell’esercentedall’Agenzia dell’Entrate.

Digital Innovation AwardIl digitale permea ogni settoreproduttivo, rendendo attrattivi per-sino settori ritenuti apparente-mente saturi: Poste Italiane e TASGroup hanno ricevuto il Digital In-novation Award per il proprio pro-getto in ambito di Modelli Predit-tivi, in grado di analizzare grandivolumi di dati comportamentali eprevedere in tempo reale, grazie asofisticati modelli matematici, po-tenziali transazioni fraudolente.

Most-Disruptive StartupRealtà innovative che individuanosoluzioni a problemi di ogni ge-nere. Il premio Most-DisruptiveStartup è andato a Planeta Re-newables, interamente fondataon line da cinque studenti, spe-cializzata nel settore della produ-zione di energia da fonti rinnova-bili, focalizzata su progettazione erealizzazione di una filiera corta dabiomassa, incentrata sull'utilizzo diuna cultura energetica innovativa.

Una particolare menzione Per il premio Startup Innovativa, as-segnato in collaborazione con Air-Plus, ad EasyFeel, specializzatanella gestione di servizi domesticion line e, presto, anche via app:semplificare i processi significa re-stituire tempo (e dunque risorsepreziose) a famiglie ed uffici. Un fil rouge che senz’altro unisce lastartup premiata da AirPlus con cuile aziende, le agenzie di viaggio ela Pubblica Amministrazione pos-sono disporre di una gamma com-pleta di sistemi di pagamento vir-tuali, mobile e tramite carte di cre-dito che permette di gestire, at-traverso un unico conto centraliz-zato, interfacciabile con i principaligestionali, le voci di spesa relativeai viaggi (biglietteria, autonoleggi,hotel etc.) e le spese aziendali, qua-li telefonia, corrieri e simili.

PREMIATE LE ECCELLENZE DEL DIGITALE

Digital & Payment È giunta alla terza edizione l’iniziativa A.I.I.P.

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CITTÀ SMART S ICENAR

Anche partendo con le miglio-ri intenzioni, le iniziative in am-

bito smart city possono scontrar-si con difficoltà oggettive, che ri-ducono potenzialità e risultati. Eppure gli strumenti a disposizio-ne ci sono tutti: le tecnologiesono consolidate e facilmente ac-cessibili, l’attenzione al tema del di-gitale è molto più alta che in pas-sato, gli esempi di successo a cuiispirarsi non mancano, le persone- al lavoro, a scuola, nella vita pri-vata - vivono in modo sempre piùconnesso. Perché allora spesso ilpercorso per la digitalizzazionedelle nostre città si rivela un per-corso a ostacoli?

Una guida per rispostaPer rispondere a questa domanda,Cisco e il DTI (Digital Transforma-tion Institute) hanno realizzato laricerca “Smart city, quali impattisulle città del futuro?”, che si èproposta di definire i possibilielementi che possono portare alfallimento di un progetto; peridentificare i principali fattori di ri-schio e offrire alle Pubbliche Am-ministrazioni locali uno strumentoper individuare per tempo i modimigliori di superarli.“Nella nostra ampia esperienza inprogetti smart city realizzati in tut-to il mondo abbiamo capito duecose: che per “fare” una smart cityci vuole un villaggio, ovvero una ca-pacità di collaborazione a tutti i li-velli della comunità, e che nessu-na smart city può essere uguale aun’altra - spiega Fabio Florio, Bu-siness Development ManagerSmart City e Country DigitizationLeader di Cisco Italia. - Bisogna sa-pere di che pasta si è fatti. Diciamo così: capire come la com-posizione economica, le dinamichesociali e demografiche, i punti diforza e debolezza dell’organizza-zione della città, l’humus tecnolo-gico e di innovazione, le compe-tenze si intrecciano e fanno emer-gere opportunità e rischi sempredifferenti.

La Pubblica Amministrazione deveessere pronta, altrimenti il contri-buto dei privati non consente co-munque di arrivare al risultato vo-luto. Con questa ricerca abbiamovoluto creare una guida ragionatache aiuti le Pubbliche Ammini-strazioni locali a capire con chia-rezza quali strumenti ci sono, qua-li si possono attivare, lungo qualidimensioni, con quale approccioculturale e strategico: un’analisi es-senziale per ottenere il massimodelle opportunità creando nuoviservizi digitali per i cittadini”.

Modalità della ricercaPer realizzare la ricerca, il DTI hacoinvolto un team di esperti in-terdisciplinare, che ha identificatole sei dimensioni chiave che rap-presentano elementi critici nellosviluppo di un processo “smartcity” efficace. Tali dimensioni sono:la visione, l’organizzazione, l’eco-nomia, la società, la tecnologia ela comunicazione. In una seconda fase sono statecondotte altre rilevazioni, basatesulla compilazione di un questio-nario on line con interviste telefo-niche strutturate, coinvolgendo inmodo omogeneo, dal punto di vi-sta geografico e del ruolo rico-perto, esperti individuati nel mon-do delle imprese, della PA centralee locale e nel mondo della ricerca.

È stato stilato così, per ognuna del-le sei dimensioni individuate, unelenco di elementi che sono po-tenziali motivi di fallimento di unprogetto smart city. È nato poi uno strumento di ‘au-todiagnosi’, sotto forma di unquestionario da trasformare in unaapp. Un vero e proprio ‘self as-sessment’ che permetta alle Pub-bliche Amministrazioni di analizzarela propria situazione rispetto aognuno di questi fattori di rischioe comprendere a quali ambiti pre-stare maggiore attenzione.“Questa ricerca è nata nel quadrodel nostro Piano di investimenti Di-gitaliani, varato per accelerare la di-gitalizzazione del Paese - aggiun-ge Florio - Tra le attività che ab-biamo avviato, ci sono anche del-le intese con città e regioni italia-ne per creare nuovi servizi digita-li ai cittadini e offrire opportunitàal territorio e alle persone attra-verso la tecnologia. C’è una corri-spondenza tra l’attenzione ai fattorichiave evidenziati nella ricerca, iprogressi positivi delle esperienzeche stiamo facendo a Palermo, Pe-rugia e nella Regione Friuli Vene-zia Giulia, quello che abbiamoimparato lavorando in comunità ditutto il mondo”. “Il motivo dell’approccio adottato,- spiega Stefano Epifani, docen-te alla Sapienza di Roma e Presi-

dente del Digital transformation In-stitute - consiste nel fatto chetroppo spesso in questo ambito sisviluppano indicatori che tendonoad evidenziare i successi. Il problema è che le cosiddette“best practice” sono senz’altroutili per capire che un risultato èperseguibile, ma non aiutano piùdi tanto nel capire come perse-guirlo, perché ogni progetto èunico e vive di dinamiche di con-testo non replicabili. Viceversa, tutti tendiamo a com-mettere gli stessi errori. Quindi evi-denziare i fattori di potenziale fal-limento di un progetto Smart Citynon è altro che un sistema per ab-batterne il coefficiente di rischio”.

Le sei dimensioni Smart CityVision: avere in mente un modello di città intelligente umana e trasversalePer attivare un progetto smart cityè essenziale avere ben chiaroquale è il modello di citta intelli-gente che sia più in grado di tra-sformare in senso positivo, attra-verso il digitale, la comunità: unmodello che sia sostenibile eco-nomicamente - perché basatosulla particolare capacità di un ter-ritorio di attivare collaborazionefra pubblico, privato e società ci-vile - e sostenibile dal punto di vi-sta sociale e culturale, perché ba-

LA ‘LISTA DI CONTROLLO’ ELABORATA DA CISCO E DTI PER AIUTARE LA PA

Gli impatti sulle città del futuroVisione, organizzazione, economia, società, tecnologia, comunicazione: le dimensioni chiave per trasformarle in comunità intelligenti e interconnesse

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CITTÀ SMARTS ICENAR

MAGGIO AGOSTO 2017 17

sato sul dialogo con le esigenzedei cittadini e sul ‘sentire’ comu-ne della comunità: una smart cityprima di tutto ‘umana’, basata sul-la creatività, l’innovazione delcapitale umano, con amministra-tori informati e cittadini attivi, checondividono una visione comunedelle opportunità che si possonocreare con la tecnologia.

Organizzazione: il giusto intrecciodi leadership, visione, strategie,rete e partecipazione La dimensione organizzativa èun elemento particolarmentecomplesso, composto da moltifattori: - la capacità di coinvolgereil territorio; - l’ascolto e la gestione delleesigenze di tutti gli attori inte-ressati nel processo; - la pianificazione degli interven-ti da compiere, con un’attentaanalisi dei loro impatti sulla vitadelle persone, sui loro diritti, su-gli spazi della città; - la creazione di strategie di co-municazione per sostenere il pro-gramma nel tempo; - la scelta di criteri per misurarein modo oggettivo i risultati.

Si tratta di guidare saldamenteuna rete partecipativa che con-divida visioni e strategie con unmodello di governance che ten-ga conto di tutte le competenzenecessarie al progetto, a tutti i li-velli, con continuità.

L’economia: stabilità per fare interagire e integrare investimenti pubblici e privati Una città che voglia crescere e av-viare progetti maturi in ambitosmart city, non singole speri-mentazioni, deve avere un budgetdedicato alle iniziative di inno-vazione, anche se limitato: la suaesistenza è determinante come in-dicatore di una scelta culturale. Un altro fattore da considerare èla capacità di integrare e fare in-teragire investimenti pubblici eprivati: conoscere fonti di finan-ziamento necessarie, ripartirlecorrettamente, ma anche - dovela PA non possa arrivare con un in-vestimento tradizionale - sapercreare condizioni che abilitinoconcretamente i progetti e pos-sano garantire ai privati stabilitànel lungo periodo, anche in casodi un cambio di amministrazione.

La società: una comunità resiliente,collaborativa e ‘open source’Una smart city nasce da chi la abi-ta: quanto più si adatta alla strut-tura della società e del territoriourbano, tanto più produce valore. E la consapevolezza dei cittadinirispetto a come la loro città fun-ziona, quali caratteristiche ha dalpunto di vista economico e so-ciale, può fare la differenza nel ge-nerare dialogo e partecipazioneattiva. In questo senso, gioca unruolo fondamentale la capacità diraccogliere dati e renderli acces-sibili e usabili dai cittadini. Non basta creare piattaformeopen data: queste devono esse-re punto di partenza per coin-volgere in modo partecipativo, findalle fasi iniziali dei progetto, lacomunità. Ampliare la platea di voci che tro-vano ascolto, attivare modelli dicondivisione anche economici(pensiamo alla sharing e alla cir-cular economy): richiede un cam-bio di paradigma, che richiede an-che di introdurre nuove piat-taforme capaci di integrare leapplicazioni e i flussi di relazionetra PA e cittadini.

La tecnologia: quali infrastrutturee piattaforme per la città digitaleIl tema delle piattaforme collabo-rative basate sulla condivisionedelle informazioni introduce all’a-spetto tecnologico dei progetti. Ci sono tre fattori tecnologici prin-cipali che determinano efficacia,scalabilità e successo: - disporre di infrastrutture di co-municazione, di rete sicure, affi-dabili, capillari, virtualizzabili, chepermettano di accedere ai servizidigitali, di aggregare dati, averemonitoraggio e controllo; - dotarsi delle infrastrutture perospitare le applicazioni centrali eper raccogliere, conservare, ana-lizzare i dati; - costruire piattaforme applicative,sia per una gestione centrale, siaper i singoli sistemi e servizi, conun grande sforzo per creare inte-roperabilità e permettere il riuso.

Comunicazione: dialogo e coin-volgimento per una città umana “Fare” una smart city non è im-mettere tecnologie innovative in uncentro urbano: è avere l’obiettivodi rispondere in modo nuovo a do-mande anche esse nuove: assi-stenza, sicurezza, qualità della vita,partecipazione, innovazione. Avere gli strumenti per coordina-re il dialogo tra tutti gli attori coin-volti, con una mediazione cultura-le capace di affrontare difficoltà echiusure, dare responsabilità allepersone e condividere in modochiaro e coerente fasi e obiettivi deiprogetti è fondamentale. Anche il progetto meglio studiatosi arena se non viene capito e fat-to proprio, perché i cittadini a cuisi rivolge non hanno consapevo-lezza di come usare quanto vienemesso a disposizione.

“Quello che emerge - conclude Ste-fano Epifani - è che pensare ad unprogetto di sviluppo di una smartcity, termine del quale si è troppospesso abusato in questi anni, vuoldire nella sostanza ripensare al pro-prio progetto di città. A rendere unacittà “smart” non è certo una inie-zione di tecnologie, che sono e ri-mangono fondamentale elementoabilitante, ma un insieme di ele-menti come la cultura, la visione, laconsapevolezza e la volontà di ren-dere davvero il contesto urbano piùsemplice e vivibile”.

Le immagini sono tratte da Cisco - digitaliani

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Shanghai. L’HomeGrid Forum haannunciato che lo Shanghai Resear-ch Institute, la principale organizza-zione di ricerca di China TelecomCorporation, è diventato il suo piùrecente promotore per la manife-stazione del prossimo settembre. Lasocietà si unisce ad altri membri delForum HomeGrid provenienti dal-l'Asia, garantendo la già notevolepresenza del Forum in Asia.China Telecom ha scelto G.hn cometecnologia di rete domestica e Chi-na Telecom Shanghai ha annuncia-to la sua prima richiesta di gara pub-blica per i dispositivi G.hn all'iniziodi quest'anno. Ciò segna l'iniziodelle implementazioni commerciali diG.hn da vettori in Cina. Inoltre, l'i-stituto di ricerca di China TelecomShanghai ha espresso il suo interes-se per la creazione di una nuova Ho-meGrid Forum Certification facilitypresso i suoi laboratori. Attualmente, i fornitori di silicio e delsistema possono solo certificare i loroprodotti a Shenzhen o Taipei. L'ag-giunta di un laboratorio di Shanghaiagevola la certificazione per i mem-bri del Forum HomeGrid locali.

Donna Yasay, presidente del ForumHomeGrid, ha dichiarato: "Acco-gliere l'istituto di ricerca di China Te-lecom Shanghai come nostro nuo-vo membro è fantastico. Non vediamo l'ora di guadagnare lasua preziosa visione e prospettivanei mercati cinesi e asiatici, mentrecontinuiamo a espandere la nostrapresenza nella regione. Stiamo difendendo la tecnologiaG.hn da molti anni e il supporto diun'organizzazione di questo calibrovalida i nostri sforzi".

Yasay ha aggiunto che G.hn è la tec-nologia numero uno per un'espe-rienza di ultra-banda larga in casa eha il potenziale di rivoluzionare l'e-sperienza Smart Home nella regio-ne APAC: "Quando combinata conaltre tecnologie, come la rete wi-reless a rete domestica ed Ethernet,G.hn crea un ibrido senza pari che

può estendere la connettività benoltre gli altri prodotti sul mercato. G.hn è la spina dorsale vitale per iltipo di connettività senza giunte ri-chiesta in tutto il mondo".HomeGrid Forum lavora con leaziende aderenti al fine di garanti-re l'interoperabilità tra fornitori eprodotti. Garantisce che gli standardelevati siano soddisfatti attraversoun rigoroso programma di test diconformità e di interoperabilità,che ha come conseguenza la certi-ficazione del silicio e del sistema.

18 MAGGIO AGOSTO 2017

L’INNOVAZIONE DEGLI ALTRI

Per sostenere l'implementazione della tecnologia G.hn in AsiaChina Telecom Shanghai Research Institute si unisce al Forum HomeGrid

Reykjavik. La Banca Centrale d’Islan-da gestisce tutti i pagamenti inter-bancari del paese. Nonostante la ridotta popolazione, re-gistra significativi volumi giornalieri ditransazioni che possono raggiunge-re un milione di pagamenti con pic-chi di 160.000 operazioni all’ora. Per tale motivo, CBI ha deciso di adot-tare un’infrastruttura più strategica,moderna ed economicamente van-taggiosa.La Banca Centrale d’Islanda (CBI) hascelto SIA, società hi-tech europea lea-der nel settore dei servizi e delle in-frastrutture di pagamento, per svi-luppare il nuovo sistema Real-TimeGross Settlement (RTGS) e la nuovapiattaforma di instant payments.Le infrastrutture tecnologiche svilup-pate da SIA, che saranno operative nel2018, sostituiranno le attuali soluzio-

ni real-time della CBI operanti sumainframe e attive dal 2001. SIA si avvarrà di Perago, società con-trollata al 100% con sede a Pretoria(Sudafrica), specializzata in soluzioniper banche centrali.CBI beneficerà dell’efficace integra-zione tra il sistema RTGS e le soluzioniInstant Payment e Payhub di Peragoriuscendo così a differenziarsi daimodelli standard che tengono sepa-rati i pagamenti di alto e basso im-porto. Infatti, grazie all’implementa-zione di un nuovo modello basato suun sistema unico in grado di elabo-rare tutti i tipi di pagamento (Bank toBank, Person-to-Person o Business-to-Business), tutte le transazioni vengo-no scambiate utilizzando un unicostandard di messaggistica. Questo nuovo approccio posizionaCBI in prima linea nel percorso di evo-

luzione delle infrastrutture dei siste-mi di pagamento.Guðmundur Tómasson, Direttore Fi-nancial Market Infrastructure della

Banca Centrale d’Islanda, ha affer-mato che la decisione di scegliere l’of-ferta di SIA è stata presa dopo un’at-tenta analisi: “Non vediamo l’ora diutilizzare i sistemi di SIA che ci con-sentiranno anche una più stretta coo-perazione con le altre banche centralidei Paesi nordici.”“Siamo orgogliosi di aver siglatoquesto accordo con la Banca Centraled’Islanda, che conferma la nostraleadership come provider per le ban-che centrali dei Paesi nordici dopoSvezia, Norvegia e Danimarca - hacommentato Massimo Arrighetti,Amministratore Delegato di SIA -Con la Central Bank of Iceland è sa-lito a 15 il numero di istituzioni cen-trali in Europa, Africa, Medio Orien-te e Oceania che hanno deciso di uti-lizzare le tecnologie innovative diSIA per lo sviluppo delle loro infra-strutture di pagamento. Siamo inol-tre soddisfatti della realizzazione di unsistema di instant payments che, perla prima volta, sarà gestito comple-tamente da una banca centrale”.

La Central Bank of Iceland sostituirà gli attuali sistemi di pagamento Con un’infrastruttura tecnologica più evoluta e strategica sviluppata da SIA

G.hn è l'abbreviazione di Gigabit Home Networking, un insieme di protocollidi rete cablati, istituito dall'Unione internazionale delle telecomunicazio-ni (ITU) e gestito da HGF (HomeGrid Forum). HGF unisce oltre 70 stakeholder, da fornitori di telecomunicazioni inter-nazionali, fornitori di sistemi, ai fornitori di chip.Il protocollo G.hn consente la trasmissione del segnale su linee elettrichedomestiche, cavi coassiali, linee telefoniche e perfino fibra ottica in plasticaper velocità di connessione fino a 1 Gbps. Rappresenta una nuova alter-nativa alla rete domestica: come la tecnologia wireless, estende la connettivitàInternet senza bisogno di nuovi cablaggi, ma a differenza di wireless, fun-ziona a velocità maggiori. G.hn non si basa su o interferisce con la tecno-logia di rete domestica esistente e i consumatori non hanno bisogno di so-stituire i dispositivi esistenti. A causa di questi fattori, sembra essere l'ultima tecnologia di rete cabla-ta, ottenendo prestazioni elevate rispetto ai cablaggi esistenti.

CHE COSA È G.HN?

Massimo Arrighetti, A. D. di SIA

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IL RUOLO DEL CIO D ROSSIE

MAGGIO AGOSTO 201720

Secondo i dati Gartner, in Italia,anche quest'anno la spesa del

mercato IT crescerà di pochi deci-mi di punto - +0,16% -, mentre inaltri Paesi europei e a livello glo-bale la crescita della spesa IT viag-gia su tassi molto più alti, rispetti-vamente +1,4% e +2,2%. Ma i nu-meri generali, come sempre, nondanno una visione completa dellarealtà, che invece oggi si dimostrasicuramente più complessa e arti-colata. Per avere un confronto a tut-to campo sulle dinamiche ICT e sul-la Trasformazione Digitale nelleaziende italiane e nella nostra PA,abbiamo incontrato AntonelloTraina, Sales Regional VP GartnerItalia.

Che cosa blocca ancora oggi lacrescita degli investimenti IT inItalia? E in che modo le aziendedel nostro Paese stanno affron-tando il tema della Trasforma-zione Digitale?Gli investimenti IT in Italia in ge-nerale rimangono costanti, o cre-scono di pochi decimi di punto inpercentuale, poiché dipendonodall’andamento generale del Pae-se che risente ancora della crisi. Ma, da un altro punto di vista, oggivediamo che sono sempre di piùle aziende in cui il Cio, e la sua or-ganizzazione IT, si connota comel’abilitatore del nuovo businessdigitale; una cosa che, però, nonè così scontata.È vero che nel nostro Paese sonoancora pochi i progetti di Trasfor-mazione Digitale già in produzio-ne, ma, allo stesso tempo, è altresìvero che sono molte le iniziative diideazione e di progettazione at-tualmente su questo fronte. L’Italia è sicuramente partita in ri-tardo, ma sta recuperando, comeci hanno detto gli 85 Cio italianiche abbiamo intervistato in occa-sione della nostra “Cio Agenda2017” (nell’edizione di quest’anno

Gartner ha intervistato 2.944 Cio ditutte le aziende del mondo, ndr). Secondo i dati, la percentuale me-dia di budget IT che i Cio italianidedicano oggi alle iniziative digi-tali è pari al 19%; lo stesso dato cheregistriamo a livello globale. Nel 2018, invece, questa quotasarà pari al 27%, solo un punto inmeno del dato globale (28%).In Italia, stiamo vivendo un perio-do di vivace progettualità e non sia-mo, quindi, indietro per quanto ri-guarda la voglia di ideare e pro-gettare cose nuove sul fronte di-gitale, ovvero il business data-dri-ven, le analytics, l’internet of things,l’industry 4.0 e molte altri temi in-novativi, che vanno ad allineare l’ITalle priorità del business. Nella maggioranza dei casi, siamoalle fasi iniziali e, quindi, questo fer-mento non si è ancora tradotto inuna ripresa più significativa delmercato IT in Italia.

A cosa deve guardare un Cio chevuole affrontare un progetto diTrasformazione Digitale?Secondo la nostra esperienza, lacomponente culturale, nonchéquella organizzativa sono tra lecose più importanti: i progetti ditrasformazione digitale, che hannomaggior successo di partire real-mente, sono infatti quelli che han-no una forte sponsorship dei ver-tici di una azienda, condivisa dal-le varie funzioni aziendali.Il digitale prende sempre più pie-de e porta delle trasformazioni an-che nel modo in cui funzionano i di-versi elementi che interagiscono inun’azienda. Nuove figure professionali oggi col-locate nell’IT saranno sempre piùvicine al business, così come, neltempo, aumenterà la necessità dialcune competenze delle qualioggi nel mercato c’è penuria o, ad-dirittura, che non esistono ancora.Esplorare le opportunità fornite dal-

la digitalizzazione porta con sé il ri-schio che una nuova iniziativa pos-sa fallire; aspetto questo pocogradito a chi in azienda si occupadi valutare il ritorno economico da-gli investimenti. Ma proprio perché, come in tuttele fasi nuove, l’incidenza del rischiodi fallimento aumenta, allora bi-sogna avere la capacità di gover-nare l’insuccesso, dando spazio anuovi modelli.La separazione, nell’organizzazio-ne IT, delle attività legate al man-tenimento dei sistemi centrali (lun-ghi processi di messa in produ-zione), da quelle invece a suppor-to delle iniziative digitali (ciclo divita molto corto e agile), permet-te lo sfruttamento di ecosistemidove convivono partnership orga-nizzative con altri soggetti, le cuicompetenze magari esulano dalcore business dell’azienda e, gra-zie ai quali, è possibile mitigare ilrischio degli investimenti associa-ti alle sperimentazioni ‘digitali’.Da questa consapevolezza nasce ilmodello dell’IT Bimodale: bisognastrutturarsi in maniera differente percontinuare, da un lato, a supportaretutte quelle iniziative che fanno par-te del ‘run’, perché la macchinadeve continuare a ben operare e,dall’altro, rendere l’approccio al-l’innovazione più snello, flessibilee rapido, come se ogni progettoapprocciato, legato ad una inizia-tiva digitale, fosse una start-up.Infine, bisogna aver ben chiaro chelo sfruttamento dei dati diventa ilpunto fondamentale di ogni ini-ziativa digitale. Digitalizzazione significa, di fatto,creare, attorno allo sfruttamentodei dati che si hanno a disposizio-ne, nuove opportunità di busi-ness, dentro o fuori dal propriocontesto di business, nuovi modellidi interazione tra le funzioni azien-dali e nuove modalità di come oggisi fanno le cose in azienda.

In questo quadro, quali sono lepriorità tecnologiche del Cio?La business analytics, a cui ho giàaccennato, è oggi il tema che ve-diamo sull’agenda di tutti i Cio,anche italiani. Molti sono ancora in una fase ini-ziale, di esplorazione, nella qua-le si cerca di capire le potenzia-lità di quello che si può fare contutti i dati che si hanno a dispo-sizione.Il cloud è ormai considerato comela leva che consente di snellire lamacchina operativa e di partirecon i nuovi progetti senza inve-stimenti troppo gravosi a monte.Il cloud favorisce, inoltre, la crea-zione di quegli ecosistemi a cui hoaccennato. Il Cio può adesso sfruttare i ser-vizi sviluppati da operatori spe-cializzati, al di fuori della propriaorganizzazione, un’ulteriore op-zione rispetto a quella di svilup-po con risorse interne. Per fare questo deve, però, met-tere in campo elevate capacità digovernance dei servizi in cloud, egarantire una sicurezza di buon li-vello. Oggi la maturità del cloud è taleper cui queste cose si possonorealmente fare.Terza priorità, già accennata, lacomponente ‘cyber security’, chesta diventando sempre più im-portante. È la naturale conseguenza del fat-to che più volumi di attività ITvengono affidati all’esterno delperimetro aziendale, più il Ciovuole essere certo che i livelli disicurezza faticosamente raggiun-ti non vengano intaccati.Non a caso, la sicurezza è statouno degli elementi per i quali, ne-gli scorsi anni, i Cio si dimostra-vano riluttanti ad affidare servizie applicazioni all’esterno, so-prattutto quando il cloud nonera ancora maturo.

È IMPORTANTE PARTIRE BENE E DARE SPAZIO A NUOVE COMPETENZE E A NUOVI ECOSISTEMI

La voglia di digitale dei Cio italianiSecondo Antonello Traina, Sales Regional VP Gartner Italia, nel nostro Paese

non siamo indietro per quanto riguarda ideazione e progettazione di iniziative digitali.

Nella Pubblica Amministrazione, troviamo casi di eccellenza, ma vanno superati ancora diversi vincoli.

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D ROSSIE IL RUOLO DEL CIO

21MAGGIO AGOSTO 2017

Cosa deve fare il Cio per esserericonosciuto come il Digital Lea-der della sua azienda?È un ruolo che il Cio si deve con-quistare, non è una cosa scontata.Molto spesso, infatti, l’IT è consi-derata come ‘centro di costo’, piut-tosto che come ‘business enabler’.Per candidarsi a questo ruolodeve, innanzitutto, collegare sem-

pre di più le proprie iniziative allepriorità di business dell’azienda.Deve diventare il partner dellefunzioni che, all’interno dell’a-zienda, possono ricavare i maggioribenefici dalle iniziative digitali, inprimo luogo dei manager piùesposti al mercato.Oggi, i responsabili delle ‘line ofbusiness’ più sollecitati dalla com-petition sono già interessati al di-gitale, ma troppo spesso vedononella loro IT interna, se strutturatacon un modello di approccio tra-dizionale, più un fattore di ostacoloe resistenza invece che un partnerin grado di abilitare i loro proget-ti; rivolgendosi spesso, in questicasi, a fornitori esterni.Mai come in questo periodo il Cioha l’occasione di mettersi in luce,proprio perché oggi ha l’opportu-nità di ‘andare a prendersi’ il ruo-lo di digital enabler e di fautoredella trasformazione digitale deimodelli di business.

Parlando della PA italiana, comegiudicate oggi il grado di innova-zione presente in questo ambito?Lo scenario dell’innovazione dellaPA italiana è piuttosto articolato,ma partiamo dal fatto che la digi-talizzazione, come appena de-scritta, in questo ambito è ancoraindietro, per una molteplicità di fat-tori che vanno molto al di là di

quanto il Cio di una PA può fare onon fare. Come detto, il Cio, quando vuoleintraprendere un percorso di svi-luppo verso il digitale, deve por-re molta attenzione all’aspetto ri-sorse, all’impostazione di una or-ganizzazione bimodale e alla crea-zione di ecosistemi.Nella PA sappiamo bene che il rin-novamento delle risorse è un temadifficile da affrontare, il sistemapubblico, infatti, non è strutturatoper questo. Anche in questo am-bito, naturalmente, riscontriamocasi di grande eccellenza, maquello che fa la differenza è, so-prattutto, l’iniziativa dei singoli,piuttosto che ‘il sistema PA’. Il rapporto che abbiamo oggi coni clienti pubblici è indirizzato, ge-neralmente, alla creazione di com-petenze interne. Questo anche per superare il mo-dello, molto utilizzato in passato, se-condo il quale erano i vendor, i ser-

vice provider che realizzavano i pro-getti ad avere il ‘know how’, men-tre, all’interno dell’ente, ci si limi-tava a governare e a controllare lacorrettezza di queste iniziative.Oggi, nella PA, è sicuramente ini-ziato un processo di cambiamen-to che parte proprio dal nododelle competenze interne. Chiaramente, ci sono molte inerzie,

ma ci sono anche casi in cui que-sto cambiamento è iniziato daqualche anno e i risultati si vedono.Proprio questi esempi virtuosisono il migliore incentivo a spin-gere verso il cambiamento tutte lePA ancora bloccate e a permette-re che importanti iniziative di di-gitalizzazione vengano progettatee prendano il via anche nel nostroPaese.Ci sono però anche altre dinami-che di cui bisogna tener conto.

Ce le illustri brevemente...Come già emerso, lo stimolo alladigitalizzazione viene dalle dina-miche della relazione tra doman-da e offerta che oggi c’è all’inter-no delle aziende. Questa dinami-ca è ovviamente presente anche al-l’interno della PA, ma in modo di-verso. Se nelle aziende private,oggi, le line of business sono il pri-mo motore in azienda del cam-biamento verso il digitale, perché

sentono la pressione dei compe-titor, nella PA, invece, i meccanismidella domanda digitale non sonoguidati dal confronto con l’ester-no, con il mercato di riferimento. Questo condiziona la domanda didigitale che o non c’è affatto, op-pure non è realmente strategica. Altre priorità, economiche e/o po-litiche, possono entrare in gioco inqualsiasi momento e, general-mente, diventano preponderanti ri-spetto ai piani di digitalizzazione.Il secondo aspetto critico è poi iltema della condivisione del dato,che per le PA è una problematicacomplessa. Le novità più interes-santi portate dal digitale negliambiti di business riguardano pro-prio la raccolta e la condivisione deidati - si pensi a tutte le informazioniche oggi possono essere raccoltee gestite da un’auto di nuova ge-nerazione - che possono esseremessi a fattor comune tra le diverseentità della stessa azienda, maanche da aziende differenti che, suidati di interesse, costruiscono il loroservizio. Tutto questo nella PA è in-vece molto complicato, perché ildato spesso rimane confinato nel-le istituzioni che lo hanno genera-to o condiviso in misura esigua, congrande difficoltà. In questo caso,la normativa, nata prima del digi-tale, non aiuta. Ma il digitale non ama i confini.

Come supporta Gartner, in ge-nerale, i clienti che in questo pe-riodo iniziano a mettere in cam-po le prime iniziative digitali?Svolgiamo da sempre un ruolo diadvisory, che oggi, per i clientiche stanno partendo con le atti-vità digitali, si connota come gui-da sulle cose che bisogna fare esugli aspetti critici da tenere sot-to controllo. La fase preliminare diimpostazione di queste iniziative èla più importante e la più critica. Oggi, siamo sempre più chiamatia confrontarci con le opinioni, leidee, i possibili progetti e gli obiet-tivi che lo scenario digitale stimo-la nei nostri clienti. Come dicevoall’inizio, viviamo oggi un mo-mento di particolare vivacità in-torno al tema, e la nostra attivitàin questo periodo è la migliore te-stimonianza di questo fenomeno. Per essere concreti però, prima ditutto è importante partire bene.

Ruggero Vota

Antonello Traina, Sales Regional VP Gartner Italia

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MAGGIO AGOSTO 201722

Fondato nel 1913, il Museo Tea-trale alla Scala custodisce unostraordinario patrimonio di storiein cui alla musica e al canto si in-trecciano le arti, il costume e la Sto-ria stessa del nostro Paese. Per meglio raccontare questo pa-trimonio agli oltre 250.000 visita-tori che ogni anno varcano le suesoglie, il Museo mette in atto unastrategia articolata che unisce l’in-novazione tecnologica a nuoveoccasioni di approfondimento econdivisione, per migliorare ulte-riormente la qualità della visita. Una strategia che mira a integra-re gli obiettivi di conservazione edesposizione delle opere con ilcoinvolgimento dei visitatori in af-fascinanti percorsi di scoperta,personalizzandoli sugli interessi diciascuno. Il progetto di innovazione digita-le del Museo compie, in collabo-razione con Samsung, partner tec-nologico del Teatro alla Scala, eETT, azienda digitale e creativa cheha curato il progetto, tre passi de-cisivi: la visita virtuale del Teatro in360°; le nuove postazioni multi-mediali nelle sale e la creazionedella nuova App. Infine, dopo la pausa estiva, il pro-getto sarà completato con il nuo-vo sito del Museo e l’attivazionedell’acquisto dei biglietti on line.Nel Museo e nel Ridotto dei Pal-chi ‘Arturo Toscanini’, una con-nessione Wi-Fi consentirà di sca-ricare la App; la connessione re-sterà attiva anche la sera, per ilpubblico del Teatro.

Il perché del progetto“Il Museo Teatrale alla Scala - ha di-chiarato il Sovrintendente Alexan-der Pereira - è il luogo in cui il Tea-tro custodisce la propria storia e larende accessibile ai visitatori pro-venienti da tutto il mondo. Non a caso il Museo, con i suoi ol-tre 250.000 visitatori, è tra i più vi-sti a Milano, e in particolare uno deipiù apprezzati dal pubblico stra-niero. Gli strumenti di comunica-zione che ci sono messi a disposi-

zione dalle nuove tecnologie ci per-mettono di aggiungere agli spazi fi-sici del Museo uno spazio virtualeche consente di approfondire la vi-sita ma anche di conoscere il nostroMuseo a distanza. Per questo de-sidero ringraziare Samsung, che ciè stata accanto in questa impor-tante iniziativa, oltre al Partner Isti-tuzionale JTI, Japan Tobacco In-ternational, che da anni supporta leattività del Museo”.“Missione di un Museo moderno -aggiunge il Direttore Operativodel Museo Donatella Brunazzi -non è solo salvaguardare e con-servare un patrimonio artistico-culturale, ma valorizzarlo favoren-done la fruibilità e migliorando laqualità dell’esperienza del visita-tore. Esporre le opere non bastapiù: occorre accompagnare il visi-

tatore in un percorso di approfon-dimento che è in primo luogo unpercorso narrativo che rende ac-cessibile il denso intreccio di storieche caratterizza il nostro Museo.L’innovazione digitale si aggiungeal moltiplicarsi delle attività ‘dalvivo’, dalle presentazioni di libri aiconcerti e ai laboratori per bambi-ni, in una strategia complessiva perrendere la visita al Museo un’e-sperienza indimenticabile”.“La nostra missione è quella di por-tare i benefici del digitale ai diversiambiti di applicazione e la part-nership con il Teatro alla Scala diMilano testimonia il nostro impe-gno nel promuovere il ruolo dellatecnologia come strumento utileper permettere un’esperienza difruizione di contenuti artistici inmodo diverso e più al passo con i

tempi”, commenta Carlo Barloc-co, Presidente di Samsung Elec-tronics Italia. “Il trend del mo-mento è l’esperienza di realtà vir-tuale, di cui siamo pionieri, e sia-mo convinti che le soluzioni svi-luppate per il Museo Teatrale por-teranno ulteriore valore a tutti i vi-sitatori”.

L’innovazione digitale  

VR Experience: la visita al Museoesplorando il Teatro a 360° A completamento della visita alMuseo sarà possibile effettuareuna Esperienza di Realtà Virtualecon l’uso dei Samsung Gear VR,dotati di Smartphone Galaxy S8 ecuffie, per poter godere dei con-tenuti in realtà virtuale realizzati ap-positamente. In particolare, il videogirato a 360°, disponibile in italia-no e inglese, renderà il visitatoreprotagonista e lo accompagnerà inun viaggio unico alla scoperta deiluoghi segreti del Teatro, accom-pagnato dalla prima ballerina Ni-coletta Manni. 

Postazioni multimediali Sono sette le nuove postazionimultimediali disponibili. Un monitor a parete all’ingressofornirà le principali informazioni(orari, costo del biglietto, visite gui-date etc.) mentre i restanti sei to-tem, con monitor touch e menu bi-lingue (italiano, inglese), sono di-slocati all’interno di alcune sale delMuseo (1-2-3-4-8) e al piano su-periore del Museo. I totem intro-ducono alle varie sale del Museo,alla storia del Teatro, ai luoghi sca-ligeri di Milano arricchiti da ulterioricontributi audio/video sulle opere.

La nuova App in 7 lingueLa nuova applicazione mobile mul-tilingue per smartphone sarà di-sponibile in anteprima su PlayStore, la piattaforma Android.L’App è stata realizzata anchegrazie al contributo di RegioneLombardia. Una volta selezionatauna delle 7 lingue - italiano, in-

S SMART COMMUNITIENUOVE FRONTIERE

IL PROGETTO DI INNOVAZIONE DIGITALE REALIZZATO CON SAMSUNG ED ETT

Il Museo Teatrale della Scala e le sue storieTre i passi decisivi: visita virtuale a 360°, postazioni multimediali nelle sale e nuova App in 7 lingue

Conferenza di apertura

Nicoletta Manni, prima ballerina, accompagnatrice virtuale

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glese, francese, tedesco, spa-gnolo, russo e giapponese - l’u-tente sarà immerso nelle atmosferedella Milano ottocentesca e delTeatro alla Scala, complice l’ani-mazione del famoso dipinto di An-gelo Inganni.

I percorsiAll’interno dell’App saranno di-sponibili 6 percorsi: Grand Tour, Le9 muse, I tesori del Museo, Cele-brities, La Scala e Milano: storie eitinerari e Su e giù per la Scala, de-dicata ai bambini, disponibili e for-niti di una propria descrizione e diuna mappa del Museo, che indi-cherà le stanze in cui le opere sonoesposte. A ogni opera è dedicata una sche-da tecnica composta da titolo,autore, data di realizzazione e saladi collocazione all’interno del Mu-seo, oltre a immagini e contribui-ti audio/video aggiuntivi. In ogni momento l’utente potrà de-cidere se continuare il percorso in-trapreso o accedere alla selezionedelle opere o se passare alla mo-dalità ‘visita libera. L’applicazione,gratuita, sarà scaricabile e fruibileanche da casa, fatta eccezioneper i contenuti aggiuntivi del per-corso Grand Tour che si attiveran-no durante la visita.

Grand TourQuesto percorso permetterà al vi-sitatore di interagire con i beacon,ricevitori bluetooth, grazie ai quali

riceverà una panoramica completasu tutte le sale e potrà scaricare con-tenuti aggiuntivi che rimarranno asua disposizione anche dopo la vi-sita. I contenuti del percorso GrandTour sono disponibili in tutte e set-te le lingue presenti nella App.

Le nove MuseUn percorso più breve e seleziona-to di 9 opere – strumenti, bozzetti, di-pinti- che meglio rappresentano l’of-ferta culturale del Museo. Le NoveMuse sono anche il soggetto princi-pale dell’opera esposta nella Sala 1del Museo di Angelo Monticelli.

I tesori del MuseoUn excursus più ampio che copregran parte delle opere custoditenel prestigioso Museo con ap-profondimenti sugli autori, sulle vi-cende e sui protagonisti che visono raffigurati.

CelebritiesLa storia del Teatro alla Scalaraccontata attraverso la vita del-le grandi stelle che l’anno animatanei secoli. Da Giuseppe Verdi a Maria Callas,da Arturo Toscanini a Rudolf Nu-reyev e altri ancora.

La Scala e Milano Grazie a questo percorso i visita-tori potranno conoscere i luoghiscaligeri di Milano. Il Teatro dei Fi-lodrammatici, Casa Verdi, la Pina-coteca di Brera sono alcuni dei 19POI indicati su una mappa della Mi-lano ottocentesca che l’applica-zione esorta a visitare. Oltre a for-nire informazioni e approfondi-menti, si attiverà il GPS che indi-cherà il percorso da seguire per vi-sitare anche questi luoghi.

Su e giù per la ScalaDedicato ai bambini ed è suddivisoin 4 racconti. Ad accompagnare ipiccoli spettatori alla scoperta delTeatro e del Museo saranno unamaschera e un personaggio mi-sterioso. A corredo, saranno di-sponibili attività ludiche come lapossibilità di comporre dei puzzle.

“È un onore per noi aver contribuitoalla realizzazione del progetto di in-novazione digitale del Museo Tea-trale alla Scala - sottolinea GiovanniVerreschi, Presidente e A.D. di ETT -ed è un’ulteriore conferma che il fu-turo della valorizzazione dei beniculturali del nostro Paese passaanche attraverso l’innovazione tec-nologica. Il nostro obiettivo è quel-lo di utilizzare, di volta in volta, le so-luzioni adatte a rendere fruibile lacultura, valorizzandone l’aspettonarrativo e restituendo al visitatoreun’esperienza altamente immersi-va, stimolante e unica”.

Il servizio fotografico è realizzato da Francesco Maria Colombo

S SMART COMMUNITIE NUOVE FRONTIERE

23MAGGIO AGOSTO 2017

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MAGGIO AGOSTO 201724

Il territorio di Venezia e le sue iso-le sono sempre più connesse ad al-tissima velocità. Grazie all’accordo tra GARR, Co-mune di Venezia e Università Ca’Foscari, da luglio la rete naziona-le per la ricerca sbarca al Lido di Ve-nezia con un link in fibra ottica. Il nuovo collegamento, che forni-sce la connettività al Palazzo del Ci-nema, parte dal PoP (punto di pre-senza) della rete GARR a Dorso-duro, presso l’Università Ca’ Fo-scari, per arrivare ad un nuovo PoP,il primo sul Lido, ospitato presso unsito di proprietà comunale. Il risultato sono quattordici km dicollegamenti (di cui alcuni sotto-marini) e una capacità pari a 10Gbps: un notevole salto tecnolo-gico paragonato al precedentelink effettuato con ponte radio. La connessione sottomarina è sta-ta possibile grazie all’investimen-to fatto da GARR e dall’UniversitàCa’ Foscari e alla condivisione di in-frastrutture di rete e apparati conil Comune di Venezia, in un’otticadi sinergia su tutto il territoriometropolitano. Un ruolo importante ha giocato lacollaborazione con l’Istituto Na-zionale di Fisica Nucleare (INFN) inoccasione della European PhysicalSociety Conference on HighEnergy Physics (EPS-HEP) che siapre oggi al Palazzo del Cinema.“La collaborazione in atto da annitra le varie istituzioni sul territorioveneziano - ha dichiarato ClaudiaBattista, coordinatore del Dipar-timento Network del GARR - è unesempio eccezionale di come lacondivisione amplifichi notevol-mente i benefici a vantaggio ditutte le parti in gioco. In questa occasione, GARR, Uni-versità Ca’ Foscari e Comune diVenezia hanno unito gli sforzi perrealizzare un investimento di lun-ga durata e rispondere ai bisognidei propri utenti con un servizio dialtissima qualità. Il nostro auspicio è che questomodello possa essere replicato an-che in altre realtà d’Italia”.

"Voglio ringraziare gli uffici co-munali per aver perfezionato que-sto importante accordo con ilGARR e le società Venis e VELA -commenta il consigliere delegatodel sindaco di Venezia alla SmartCity e all'Innovazione, Luca Batti-stella - e per aver realizzato unanuova importante infrastrutturatecnologica che porta anche alLido connettività Internet pubbli-ca ad alta velocità. Con questa in-frastruttura realizziamo quattronuovi hotspot pubblici WI-FI del-la rete comunale Venice Connec-ted, con la prospettiva di aumen-tarli. L'innovazione tecnologicadeve puntare a raggiungere tutti icittadini, migliorando la qualità divita nei diversi ambiti”."La sinergia fra le istituzioni delterritorio continua a dare impor-tanti risultati a beneficio di tuttala comunità. - afferma il Rettore diCa' Foscari, Michele Bugliesi - Larealizzazione congiunta di un’in-frastruttura permanente è l'e-sempio di come si possano po-tenziare vantaggi e servizi fruibi-li anche dai cittadini. Abbiamomesso a disposizione e unitocompetenze e risorse, innovazio-ne tecnologica e ricerca scientifi-ca, dimostrando così come a Ve-nezia, grazie a queste interazioni,

si sappiano e si possano rag-giungere interessanti traguardi".

Tra gli obiettivi dell’accordo, agi-re in un’ottica di programmazioneIl collegamento in rete e l’infra-strutturazione Wi-Fi ad alta capa-cità del Palazzo del Cinema e delPalazzo del Casinò del Lido, rea-lizzato anche grazie a questo ac-cordo, da VELA e Venis spa per ilComune di Venezia, con il contri-buto di INFN e Università Ca’ Fo-scari valorizza un importante at-trattore e polo convegnistico del-la città. Inoltre, grazie all’interconnessionecon tutte le altre reti della ricercamondiale, il polo congressualeaccresce la sua attrattività pereventi dal grande livello scientifi-co che richiamano ricercatori datutto il mondo.A luglio la comunità mondiale deifisici delle alte energie si è ritrovataqui per la conferenza biennaledella European Physical Societyche torna in Italia dopo oltretrent’anni. La conferenza, organizzata dall’I-stituto Nazionale di Fisica Nu-cleare (INFN) Sezione di Padova,e dal Dipartimento di Fisica eAstronomia Galileo Galilei dell’U-niversità degli Studi di Padova, ha

ricevuto il prestigioso riconosci-mento della Medaglia del Presi-dente della Repubblica Italiana esarà l’occasione per presentare lericerche di punta a livello globalee i più recenti risultati nel campodella fisica.“Più di mille fisici provenienti datutto il mondo - commenta Do-natella Lucchesi, Coordinatricedel Calcolo Scientifico INFN e do-cente dell’Università di Padova -riuniti al palazzo del Casinò e al pa-lazzo del Cinema. Eventi di questotipo richiedono un servizio di col-legamento Internet ad alta velocitàche era assente al Lido prima diquesta conferenza, occasione permettere in piedi un servizio per tut-ta la comunità. I fisici sono rimasti in contatto contutto il mondo grazie al nuovo im-pianto di accesso a Internet. Sfrut-tando le competenze dei tecnici etecnologi INFN e in particolare del-la sezione di Padova è stato pre-disposto un sistema di autentica-zione per consentire a tutti di col-legarsi in alta velocità e in estremasicurezza”.Un altro evento importante che be-neficerà del collegamento ad altaaffidabilità è in programma a ot-tobre, con la ICCV 2017, la più im-portante Conferenza Internazio-nale sulla Computer Vision che riu-nisce oltre 1.500 ricercatori pro-venienti da tutto il mondo e le prin-cipali aziende che fanno dell'in-novazione tecnologica il propriofiore all'occhiello. L’Università Ca’Foscari che si è aggiudicata l’or-ganizzazione dell’edizione di que-st’anno ha superato la concorren-za di Parigi.Il collegamento del Lido avvienedopo quella di qualche mese fadell’isola di San Servolo, che ospi-ta prestigiose sedi accademiche. Si tratta di un messaggio chiaro chela collaborazione tra GARR, Co-mune di Venezia, Venis e Universitàveneziane punta a crescere anco-ra e già si guarda al futuro perestendere l’accesso a nuove sedidi interesse scientifico e culturale.

S SMART COMMUNITIENUOVE FRONTIERE

DALLA COLLABORAZIONE TRA GARR, COMUNE DI VENEZIA E UNIVERSITÀ CA' FOSCARI

La fibra ottica al Lido di Venezia14 km di collegamenti sottomarini per portare l'altissima velocità della rete

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Il Dipartimento della Pubblica Si-curezza - Direzione Centrale dellaPolizia Criminale e Microsoft han-no collaborato alla realizzazione delprogetto di gestione dei dati ge-nomici al servizio della Giustizia edella Sicurezza italiana. Insieme hanno dato corpo allaBanca Dati Nazionale del DNA. Il Dipartimento si è avvalso dellatecnologia di Microsoft per dar vitaalla prima esperienza italiana, inconformità con quanto stabilitodalla legge 30 giugno 2009, n.85.

Gli obiettiviIstituita presso la Direzione Centra-le Polizia Criminale - Servizio per ilsistema informativo interforze, laBanca Dati ha l’obiettivo di sempli-ficare l’identificazione di autori di de-litti, reati di tipo predatorio e atti diterrorismo e di accelerare il ricono-scimento di persone scomparse,dando un nome a corpi ignoti. Consente all’Autorità giudiziaria ealla Polizia giudiziaria di interroga-re e ricevere interrogazioni di pro-fili dalle omologhe Banche dati in-ternazionali per finalità di collabo-razione, un aspetto strategico nel-l’attuale scenario in cui, alla minac-cia della criminalità tradizionale, sisomma lo spettro del terrorismo. I vantaggi di questo progetto sonosignificativi, dal momento che nonci saranno più Banche dati del DNAdistinte per ogni singola forza di po-lizia, ma i dati confluiranno nella na-zionale, con evidenti risparmi sui co-sti di gestione e con la possibilità diassociare più facilmente casi primanon collegati a livello investigativo.

La collaborazione Microsoft L’Azienda collabora da anni sulleBanche dati del DNA con diverseautorità a livello internazionale e sul-l’analisi di dati genomici per finalitàdi ricerca, come dimostra il progettoProject Premonition, con la piat-taforma Intelligente Cloud, checonsente di abbattere i tempi di ela-borazione dei dati effettuando mi-liardi di miliardi di confronti geneti-ci in poche ore, laddove in passato

sarebbero serviti mesi di lavoro.Lo sviluppo della soluzione ha ri-chiesto al Dipartimento diversi anniper creare una rete nazionale dei la-boratori che effettuano le analisi nel-l’ambito di un procedimento pe-nale, che da ora può partire dal pre-lievo effettuato da oltre 57.000soggetti sottoposti a provvedi-menti restrittivi e da oltre 20.000profili genetici da reperti biologiciacquisiti dalla scena del crimine.Facendo leva sulla piattaforma èpossibile memorizzare e analizzarequesta enorme mole di dati nonstrutturati, gestendo le informazio-ni sul Datacenter del Dipartimentoe garantendo elevati standard di si-curezza in linea con le normative vi-genti sulla riservatezza dei dati.

Come funzionaIn particolare, il progetto è basa-to sulla piattaforma scalabile di ge-stione di database Microsoft SQLServer 2012, che integra applica-zioni intelligenti, performance in-memory e analytics avanzati. La soluzione è interoperabile conambienti diversi e consente la ge-stione sinergica di dati eterogeneie database di diversi fornitori. È in grado di trasformare i dati ininformazioni utili, con il vantaggio dioffrire analisi approfondite su qual-siasi device, per rispondere alleesigenze di tempestività e mobilitàdel personale giudiziario. Interes-sante anche la flessibilità, dal mo-mento che è possibile implementarein modo dinamico nuove istanze inbase alle necessità e sviluppare ra-pidamente nuovi database, utiliz-zando diverse macchine virtuali.

Un sistema che garantisce, tra l’al-tro, continuità operativa, funzio-nando con elevate performanceanche in caso si verifichino proble-mi con una macchina virtuale.

La tutela della PrivacyÈ in linea con le esigenze di sicu-rezza tipiche per le Forze di Poli-zia che trattano informazioni sen-sibili e che possono secretare l’ac-cesso ai sistemi al personale nonautorizzato, facendo affidamentosu quello che è risultato il databasemeno vulnerabile per il sesto annoconsecutivo, secondo il National In-stitute of Standards and Techno-logy (NIST). Grazie alla Banca Datidel DNA, l’impronta genetica è as-sociata all’impronta digitale, qua-le strumento per consentire l’i-dentificazione durante le indagini:si delinea, così, una doppia chia-ve di verifica, indipendente dallegeneralità fornite dal soggetto. La BDN-DNA non contiene però idati personali del soggetto che vie-ne sottoposto al prelievo di saliva,ma solo informazioni anonimizza-te e una modalità di inserimentodel profilo del DNA in ‘doppio cie-co’, in una logica di massima ri-servatezza. Solo quando si trovaconcordanza (hit o match) tra unprofilo del DNA noto e un profilodel DNA sconosciuto, legato allascena del crimine, avviene l’abbi-namento dei dati anagrafici delsoggetto attraverso una proce-dura con certificato digitale ad usopersonale, che consente l’accessoall’anagrafica solo a personale au-torizzato presente nella Banca datidelle impronte digitali (AFIS).

I dati storiciIl match positivo offre un’indica-zione utile per le Forze di polizia el’Autorità giudiziaria e, in effetti, ibenefici emergono in maniera evi-dente dall’esperienza internazio-nale: la prima banca dati DNA eu-ropea è quella istituita nel 1995 nelRegno Unito e, se già nel 2004 lapercentuale dei profili del DNA sco-nosciuti riferibili ai reperti acquisi-ti sulla scena di un crimine che han-no trovato concordanza con i pro-fili del DNA presenti nella bancadati è stata del 45%, nel 2014 que-sta percentuale è passata a circa il62%. Vuol dire che ad un repertobiologico su due acquisito sulla sce-na del crimine è stato possibile as-sociare il nome e cognome di unapersona presente nella banca dati.Nel complesso, in circa 15 anni(2001-2015) la banca dati UK haprodotto 578mila match tra DNA disoggetti noti e DNA sconosciutiprelevati da scene del crimine.“Una banca dati nazionale del DNAconsente al sistema Paese di dotarsidi uno strumento unico, che rac-coglie i profili di determinati sog-getti previsti dalla legge e ne abi-lita il confronto con i profili acqui-siti sulla scena di un crimine. Le con-cordanze possono offrire utili indi-cazioni alle Forze di polizia e al-l’Autorità giudiziaria, contribuendoin definitiva ad accelerare la Giustiziae migliorare la Sicurezza. I dati frutto dell’esperienza del Re-gno Unito sono incoraggianti, dalmomento che la Banca dati DNAUK ha prodotto circa 600.000 mat-ch positivi in 15 anni - ha com-mentato Simonetta Moreschini,Direttore della Divisione PA di Mi-crosoft Italia. - Chiaramente, quan-do si tratta di archiviazione e ana-lisi delle informazioni, l’innovazionetecnologica può fare la differenza esiamo orgogliosi di aver contribui-to con la nostra piattaforma di ge-stione dei dati alla realizzazione diquesto progetto, che potrà deter-minare importanti efficienze sui co-sti di gestione della Polizia e mag-giore efficacia nelle indagini”.

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S SMART COMMUNITIE NUOVE FRONTIERE

IL PROGETTO DEL DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA SU TECNOLOGIA MICROSOFT

La Banca Dati del DNAUn potente strumento di indagine basato sulla gestione dei dati genomici

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Con l’estate un gradito ritorno nelmondo degli smartphone. Debutta sul mercato, infatti, Black-Berry KEYone: un telefono com-pletamente nuovo, che promettegrandi prestazioni e, soprattutto,l’esperienza Android più sicura. Si tratta del primo lancio di un pro-dotto TCL Communication sottoil marchio BlackBerry e fa seguitoall’accordo di licenza con Black-Berry Limited, siglato nel dicem-bre del 2016. BlackBerry KEYoneè disponibile fin da ora nella retedei distributori di Ingram Micro Ita-lia e prossimamente presso glioperatori telefonici. Il target resta quello dell’utenzaprofessionale come spiega Joh-nathan Young, Head of Euro-pean distribution, Business Unit diTCL Communication: “KEYone diBlackBerry è stato sviluppato peraziende e professionisti che uti-

lizzano lo smartphone in ambitoprofessionale e sul quale contanoaffinché il loro lavoro possa esse-re svolto al meglio. I clienti chesono alla ricerca di un dispositivodal design accattivante ma che siaanche affidabile e durevole, conun display robusto abbinato aduna batteria che garantisca una ca-rica lunga per arrivare in fondo allagiornata di lavoro, saranno entu-siasti di KEYone”.

Nuove funzionalitàIl design elegante e serio è quel-lo tradizionale del marchio Black-Berry, ma KEYone offre nuovissi-me funzionalità pensate per rein-ventare il modo in cui i profes-sionisti di oggi comunicano.KEYone abbina una cornice in al-luminio anodizzato con un retroche garantisce una presa salda edun’elevata durabilità.

Il sistema operativo installato è An-droid 7.1 Nougat.BlackBerry KEYone reinventa l’usodella tastiera fisica e la sua SmartKeyboard garantisce una praticitàd’uso senza precedenti: fino a 52scorciatoie personalizzabili per ve-locizzare ogni azione e guada-gnare minuti preziosi.

Utilizzabile anche per la naviga-zione sul web, sulle gallerie di im-magini o per fare foto, il dispositi-vo offre un punto di forza per le esi-genze di collaboration: BlackBerryHub, un’applicazione che consen-te di importare tutti i messaggi al-l’interno di un’unica interfacciamail, SMS ed ogni tipo di comu-nicazione proveniente dai socialnetwork. KEYone è dotato dellabatteria più performante mai resadisponibile su uno smartphoneBlackBerry, con una capacità di3505mAh, che offre fino a 26 oredi autonomia e include una foto-camera posteriore di 12MP, perfoto sempre luminose, nitide eben contrastate. Se una video-conferenza si rende necessaria, ildispositivo include una fotocame-ra frontale di 8MP con fuoco fisso,Flash LCD e lenti con ampiezza diangolo fino a 84 gradi.

Nokia cerca nuovi spazi nell’elet-tronica di consumo puntando sulpromettente filone dei dispositiviper il monitoraggio personale del-la salute. Con il completamento dell’acqui-sizione delle soluzioni dell’aziendaWithings, sotto il marchio Nokia sa-ranno disponibili tutti gli activitytracker, le bilance, i dispositivi me-dici e quelli dedicati alla casa. “Nokia sta realmente mettendo inatto la missione di allargare lepossibilità dell’uso delle tecnologieda parte delle persone con l’inte-grazione delle soluzioni DigitalHealth nel nostro brand consu-mer a livello globale, - afferma BradRodrigues, Presidente ad interimdi Nokia Technologies. - Una bel-la linea di prodotti che si adattanoperfettamente allo stile di vita del-le persone, offrendo soluzioni in-

telligenti, che consentano agliutenti di tenere sotto controllo lapropria salute e concentrarsi sullaprevenzione”.

Il sistemaI nuovi prodotti comprendonoNokia Body, una bilancia Wi-Fiche calcola l’Indice di Massa Cor-

porea (IMC) e Nokia BPM+, un mi-suratore della pressione sanguignacompatto con fascia flessibile. Inoltre, l'app Health Mate, il fulcrodell'intero sistema Digital Health, èstata completamente rinnovataper offrire agli utenti una visione a360° del proprio benessere. L’App raccoglie i dati di ogni di-

spositivo e fornisce approfondi-menti relativi all’andamento delpeso, dell'attività quotidiana, delsonno e della pressione sanguigna.Le caratteristiche principali inclu-dono: strumenti per visualizzare iprogressi per raggiungere gli obiet-tivi e portare a risultati più efficaci;programmi di allenamento perso-nalizzati basati sulla salute e leesigenze personali. I programmi, approvati da profes-sionisti di diverse branche mediche,impegnano gli utenti per 8 setti-mane con contenuti su misura e rac-comandazioni, che si adattano aiprogressi dell’individuo nel tempo.

Cinque programmiSono già disponibili su HealthMate quelli per aumentare il son-no, per tenere sotto controllo ilpeso e la massa grassa, la pressionesanguigna, per gestire l’aumentodel peso in gravidanza e per di-ventare più attivi. (Better Body,Healthier Heart, Pregnancy Tracker,Sleep Better and Get More Active) La nuova app Health Mate è di-sponibile sia per il sistema opera-tivo iOS che Android.

MAGGIO AGOSTO 201726

S SMART COMMUNITIENUOVE FRONTIERE

NOKIA DEBUTTA CON UNA GAMMA DI PRODOTTI PER LA SALUTE

La nuova sfida Digital HealthLa bilancia IMC Wi-Fi, il misuratore di pressione BPM+ e l’app Health Mate

DISPONIBILE DA SUBITO IN ITALIA IL NUOVO SMARTPHONE

KEYone, il ritorno del Blackberry

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IoT ConferenceArchitetture, Standard, Sicurezza

e Applicazioni dell’Internet of Things.Come orientarsi in uno scenario di grandi opportunità

PADOVA 28 settembreSheraton Padova Hotel - Corso Argentina, 5

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Garantire la sorveglianza dei gran-di della Terra al G7 di Taormina èstato un compito da far tremare ipolsi, dopo gli attacchi informaticidelle scorse settimane, il virus Wan-naCry in testa, che hanno manda-to in tilt i sistemi informatici dimezzo mondo. Un compito affida-to, fra gli altri, da TIM, responsabi-le dell’evento sul fronte della con-nettività e delle reti di comunica-zione dell’evento, a Tiesse, la so-cietà di Ivrea specializzata in routerper applicazioni ‘mission critical’ ein tecnologie di connessione M2Mfiore all’occhiello del ‘Made in Italy’.Lo ha reso noto a giochi fatti, perovvi motivi di sicurezza, la stessaTiesse, dopo aver portato a termi-ne con successo questo delicatis-simo e riservatissimo incarico, cheha impegnato tutta l’azienda persettimane, permettendo di colle-gare su rete VDSL, senza intoppi, ilservizio reso dalle telecamere di vi-deosorveglianza del G7 di Taormi-na del 26 e 27 maggio,come aglieventi precedenti di Bari e Lucca.

Ampia flessibilità e piena affidabilitàLa scelta di TIM per il trasporto deidati di videosorveglianza dei bigdella Terra, da Donald Trump adAngela Merkel, da Paolo Gentilo-ni, al premier canadese Justin Tru-deau e al neo presidente franceseEmmanuel Macron, è caduta sui

‘router Imola 5262’, scelti per la lorocollaudata affidabilità a robustezza,a garanzia di funzionamento anchealle alte temperature registratenella perla siciliana di Taormina. I router hanno consentito ai dispo-sitivi di sicurezza realizzati da TIM divegliare senza sosta sui leader delmondo, garantendo continua sor-veglianza sui lorospostamenti neidue giorni del summit. Nei precedenti eventi del G7 di Barie Lucca i router Tiesse, oltre al ser-vizio di videosorveglianza, hannogarantito l’accesso a Internet delledelegazioni e della stampa deiPaesi partecipanti. “Il fatto che TIM ci abbia inserito nelnovero dei suoi fornitori per il G7 diTaormina, insieme ad altri partner diprovata e consolidata professiona-lità, ci riempie di orgoglio - ha di-chiarato Luciano Lucrezia, CTO diTiesse. - Non era un compito faci-le, ma i nostri router Imola 5262 han-no garantito, senza soluzione dicontinuità, la videosorveglianza delsummit e l'accesso a Internet deisuoi tre eventi. Grazie anche alle di-mensioni molto compatte è statopossibile installarli nelle posizioni piùstrategiche dei percorsi blindatissi-mi su cui si sono mossi i leader del-la Terra, dimostrando così ampia fles-sibilità e piena affidabilità in tutte lecondizioni di utilizzo”.Fra le peculiarità tecniche dei rou-ter Tiesse, la continuità del servi-

zio sulla rete 4G di TIM in caso diinterruzione del collegamentoVDSL e l’alimentazione a correntecontinua per resistere ad eventualiforti sbalzi di tensione. “La presenza dei router Tiesse al G7di Taormina è frutto di anni di lavo-ro certosino e investimenti oculati,per offrire le migliori tecnologiemade in Italy, che realizziamo nei no-stri laboratori di Ivrea - aggiunge Lu-crezia. - Il mio ringraziamento va atutti i nostri progettisti della R&D eagli specialisti di networking che, du-rante il G7, hanno lavorato giornoe notte per fornire qualsiasi tipo disupporto e assistenza prevenendoogni tipo di esigenza durante l’e-vento, nonché agli specialisti diTIM, con i quali abbiamo instaura-

to un rapporto di proficua collabo-razione dall'inizio del progetto".Un particolare apprezzamento neiconfronti di TIM da parte di Fabri-zia Montefiori, amministratore de-legato di Tiesse: “Ci tengo ad espri-mere un sentito ringraziamento a TIMper averci consentito, ancora una vol-ta, di essere parte integrante di unprogetto di grande visibilità ed ele-vato contenuto tecnologico”.

MAGGIO AGOSTO 201728

U-earth, pmi innovativa di Torino spe-cializzata in biotecnologie per la pu-rificazione dell’aria, lancia #SMOG-fighter, una campagna tutta social perrealizzare nelle città il progetto PureAir Zone, che prevede una raccoltadi follower sulla piattaforma thun-derclap.it, per mettere a disposizio-ne la propria rete, e una successiva

campagna di crowdfunding, percreare zone dimostrative di aria pura.

La tecnologiaU-earth ha raccolto una serie di suc-cessi in ambito indoor/outdoor incampo ospedaliero, industriale ecommerciale, promuovendo il pro-getto dovunque sia auspicabile for-

nire a clienti e lavoratori una qualitàdell’aria ‘certificabile’. Nel concreto, si tratta dei device AIR-cel (piccoli cilindri intelligenti) ‘man-gia Smog’, che, grazie a innocui mi-croorganismi naturali mangiano l'in-quinamento, creando delle ‘bolled'aria pura’ intorno a loro, per di-verse decine di metri quadrati.

Il brevetto mondiale ne prevede l’in-stallazione anche all'esterno, nellevicinanze di percorsi ciclabili, parchigiochi, zone di shopping.Nelle zone trattate dalla tecnologiaU-earth, il livello di qualità viene mo-nitorato attraverso l’analisi dei datiogni 5 minuti dalle centraline “U-mo-nitor”. I sistemi AIRcel sono gli uni-ci al mondo in grado di catturare con-temporaneamente composti orga-nici e inorganici: polveri sottili PM2,5,PM10, muffe acari e spore, batteri evirus, formaldeide e idrocarburi, e di-gerirli in maniera completamente na-turale attraverso la Bio-Ossodazione.

NUOVE FRONTIERE

TIESSE CON TIM AL RECENTE G7 DI TAORMINA

Sorveglianza ‘mission critical’ I router dell’azienda di Ivrea utilizzati anche ai precedenti eventi di Bari e di Lucca

S SMART COMMUNITIE

DA U-EARTH ‘BOLLE DI ARIA PURA’ IN TUTTE LE CITTÀ

La campagna #SmogFighter

CONFERMATO L’ACCORDO CON DIALOGIC

Arrivata al traguardo dei 500.000 endpoint gestiti attraverso il server di accesso remoto Tiesse XB1000, la società di Ivrea specializzata nella connettivitàMachine To Machine (M2M) e nell’implementazione di soluzioni gestionali inItalia, ha confermato l’accordo con Dialogic, provider internazionale di solu-zioni di applicazioni e infrastrutture cloud-optimized per service provider, azien-de e sviluppatori, rinnovando la fiducia a una partnership che risale fin dal 1998.Sin dall'inizio, Tiesse ha scelto la soluzione Dialogic Diva Media Boards conun'interfaccia PRI come componente chiave del prodotto XB1000, che offreai clienti una soluzione modulare e scalabile per interagire con applicazionidi monitoraggio remoto front-end in una vasta gamma di settori del merca-to, compresi l'energia, il gioco e la finanza. Con l'annuncio della fine del sup-porto per i server di accesso remoto di molti fornitori chiave, Tiesse è pron-ta a espandere ulteriormente la propria quota di mercato, in quanto XB1000viene distribuito in sostituzione delle soluzioni a fine vita degli altri fornitori.

Luciano Lucrezia, CTO di Tiesse

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L’Internet of Things in particolare ele tecnologie digitali in generale sa-ranno le protagoniste della quindi-cesima edizione del Forum Tele-controllo 2017 che si svolgerà a Ve-rona i prossimi 24 e 25 ottobre pres-so il Palazzo della Gran Guardia.L’appuntamento organizzato daAnie Automazione è ormai diventatouna tradizione per tutti gli operato-ri pubblici e privati che operano nelsettore delle Reti di Pubblica Utilità- che quindi trattano principalmen-te distribuzione di energìa elettrica,gas e acqua - e viene realizzato an-che quest’anno in collaborazionecon il partner Messe Frankfurt Italia.I temi al centro dell’evento, ovverola rete delle cose e le tecnologie di-gitali, sono enfatizzati dal titolo diquesta edizione: “TelecontrolloMade in Italy. Evoluzione IoT e di-gitalizzazione 4.0”.

Una tematica in espansioneLa quarta rivoluzione industriale staampliando gli ambiti di applicazionidelle tecnologie di telecontrolloche oggi riguardano anche le at-tività di manutenzione, il control-lo dei processi produttivi, i sistemidi sicurezza aziendali e personali,il monitoraggio dei vettori ener-getici, coinvolgendo sempre dipiù in prospettiva le tematiche diinnovazione più legate al mondoICT, come il cloud computing e l’a-nalisi dei big data. “In questo scenario in rapida espan-sione, sia l’offerta che la domandasono continuamente sollecitate adavvicinarsi a queste importanti in-novazioni - ha sottolineato Fran-cesca Selva, vice president marke-ting & event Messe Frankfurt Italia- l’evento è quindi l’occasioneideale per far incontrare tutti glioperatori del settore con i fornito-ri di nuove tecnologie applicate almondo smart city, all’industria e allereti di pubblica utilità”.“L’edizione 2017 del Forum ri-spetterà la tradizione nella forma,con un programma strutturato sudue giorni ricchi di convegni e se-minari e un’area espositiva nellaquale i visitatori potranno interagirecon le principali aziende del settore,

ma sarà innovativa nei contenuti -ha spiegato Marco Vecchio, se-gretario di Anie Automazione eAnie Energia - “Il telecontrollopuò essere definito un antesigna-no dell’IoT: i sensori raccolgono sulcampo le informazioni, che ven-

gono utilizzate dagli ‘analytics’ perfare monitoraggio e controllo nonsolo per le reti di pubblica utilità,ma anche per l’industria”.“La digitalizzazione impone un’at-tenta riflessione e un ripensamen-to delle strategie delle aziende - ag-

giunge Antonio De Bellis, presi-dente del Gruppo Telecontrollo,Automazione e Supervisione Reti diAnie Automazione - Quest’anno aVerona guarderemo oltre i proble-mi quotidiani e getteremo le basiper un percorso di lungo termine”.

L’EDIZIONE 2017 DEL FORUM TELECONTROLLO IN PROGRAMMA A VERONA IL 24 E IL 25 OTTOBRE

Evoluzione IoT e digitalizzazione 4.0

MAGGIO AGOSTO 2017

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A Livorno hanno firmato un accordoquadro per lo sviluppo dell’efficienzaenergetica nei servizi pubblici locali enell’utilizzo del territorio finalizzato afare della città una Smart City. Il progetto, sottoscritto dall’ammini-strazione comunale e dall’ENEA, pre-vede la trasformazione del contesto ur-bano in una ‘città intelligente’, con l’at-tuazione di una serie di iniziative: ge-stione centralizzata dei dati energeti-ci ed ambientali; sviluppo di proget-ti pilota per la diffusione di tecnologieper l’efficienza energetica negli edifi-ci comunali, grazie anche a finanzia-menti innovativi (EPC: Energy Perfor-mance Contract) e raccolte di fondi pri-vati; la razionalizzazione dell’illumina-zione pubblica sia dal punto di vistaenergetico che gestionale; il trasferi-mento delle tecnologie innovativealle imprese del territorio per favorir-ne la competitività. A corollario, l’ENEAattiverà stage di formazione del per-sonale tecnico del Comune e contri-buirà alla realizzazione dell’UrbanControl Center di Livorno per favori-re la comunicazione con i cittadini.Ecco dunque che cos’è grosso modouna smart city: tecnologie Ict come fat-tore abilitante, mobilità come fattoredi sviluppo, risorse naturali, capitaleumano e sociale, qualità della vita epartecipazione politica, dove smartnon sta per ‘intelligente’, ma piutto-sto significa efficiente, capace, mo-derno, inclusivo, sostenibile. Dicono dalla Fondazione per lo Svi-luppo Sostenibile, che “la smart cityè un punto di arrivo di un percorso de-cennale che unisce idealmente laNew economy di fine secolo con laGreen economy di oggi. Le tecnolo-gie Ict, che furono il core business del-la new economy di fine secolo, con-tinuano a svilupparsi nella green eco-nomy di oggi, al di là dell’obiettivo fal-lito di essere loro sole la spina dorsa-le del rilancio dell’economia. Il puntodi caduta di questo percorso è il mo-dello di una società nella quale le cittàsono i nodi intelligenti e propulsivi, mal’obiettivo è quello dello svilupposostenibile perseguito attraverso unapluralità di politiche e di strategie mes-se in campo per una transizione, da unsistema fortemente dissipativo in ter-mini di risorse naturali, verso un si-

stema diverso, molto più dinamico,efficiente, circolare, ricco di cono-scenza e di nuove articolazioni, capacedi perseguire lo sviluppo e il benes-sere dei cittadini in una nuova acce-zione smart al di là dei consumi, al dilà del pil, investendo in capacitazionee relazioni sociali”.

Fonti rinnovabili e IoTDue temi interessanti sono le energierinnovabili e l’Internet delle cose. Re-centemente, l’ENEA ha presentato al-cune delle sue tecnologie di punta persfruttare nuove FER (fonti energeticherinnovabili), come l’energia dal motoondoso, la produzione di combustibilida fonte solare e per immagazzinarel´energia, nuovi materiali per i modu-li fotovoltaici, come le celle solari abase di perovskite e kesterite e le ar-chitetture innovative a base di silicio. Un focus particolare è sulle attività diricerca e sviluppo per laprogettazione e caratte-rizzazione di convertito-ri smart, sulle strategiemulti-obiettivo per la ge-stione ottimizzata di retie micro reti, anche perfavorire la transizioneverso le smart grid. Molto importan-ti anche i passi avanti nelle metodo-logie per la predicibilità (forecasting)della produzione da fonti rinnovabili,in modo da limitarne la non pro-grammabilità. Timidamente si assistea un cambio di passo nella politicaenergetica per puntare con decisionesulle energie rinnovabili. Sicuramen-te nella strada alla decarbonizzazioneè centrale il ricorso alle FER, chesono cresciute soprattutto nel setto-re elettrico. Con gli attuali trend la pos-sibilità che le fonti rinnovabili riesca-

no a soddisfare larga parte della do-manda entro il 2050, permettendonela decarbonizzazione, si fa concreta.La ricerca ‘Il Global Cost dell’energiae gli effetti dello sviluppo delle rin-novabili’, condotta da Althesys evi-denzia che produrre energia utiliz-zando le fonti fossili costi di più rispettoalla produzione da fonti green, se siconsiderano le esternalità negative checarbone, petrolio e gas producono intermini di cambiamento climatico e in-quinamento atmosferico con gravidanni alla salute. Le rinnovabili inve-ce non rappresentano un costo per ilPaese: il saldo attualizzato tra i costi ei benefici del sostegno alle rinnovabiliè positivo tra i 30 e i 100 miliardi, si so-stiene nella ricerca, senza contare i van-taggi per la salute e per l’ambiente. Altro tema interessante sul fronteenergy è la diffusione dell’IoT, l’Inter-net delle cose, per i riflessi nell’energy

management e inmodo particolare nel-la misurazione e nelmonitoraggio deiconsumi energetici,oltre che nell’inte-grazione delle fontirinnovabili di cui so-

pra. Nel campo dell’efficienza ener-getica, l’Internet of Things è infatti ilpunto di partenza di sistemi avanzatidi monitoraggio che vanno oltre l’a-nalisi dei big data e abilitano decisioniimmediate e dinamiche, per arrivarea oggetti in grado di suggerire auto-nomamente la decisione migliore. In uno scenario di IoT, una diagnosienergetica si trasforma da fotografiastatica in lettura attiva dei consumienergetici. Lo sviluppo di tecnologieIoT sta di fatto abilitando la diffusio-ne dell’efficienza energetica e l’inte-

grazione con le fonti energetiche rin-novabili; questo grazie alla disponibilitàdi dati ovunque generati attraverso isistemi di energy intelligence e la pos-sibilità di interventi dinamici. L’IoT incampo energy aiuta a superare i vin-coli di tempo e di spazio che limitanola precisione della scelta decisionale.

La smart city ha i suoi tempiAttenti ai passi falsi. “Un errore frequente in tema di smartcity è quello di collocare la realizza-zione dei progetti su tempi molto lun-ghi, per esempio trent’anni, ovvero sutempi molto brevi di tre oppure cin-que anni, assumendo di fatto le attualiinnovazioni settoriali come esempi diinterventi di smart city. - spiega Mau-ro Annunziato, Direttore DivisioneSmart Energy dell'ENEA - Dip. Tec-nologie Energetiche; CoordinatoreAccordo Bilaterale IT-USA per l'ICT;Co-coordinatore European Joint Pro-gramme Smart Cities - Occorre ab-bandonare tale idea e immaginare chela smart city sia piuttosto una roadmapcon obiettivi e progetti diversi realiz-zabili ogni due o tre anni. Ognuno diquesti progetti tipo sarà caratterizza-to da soluzioni tecnologiche che do-vranno essere sviluppate, dimostratesu piccola scala ed infine estese al-l’intera scala urbana quando (e se)avranno raggiunto la maturità tecnicasociale ed economica verificata dal di-mostrativo. Trattandosi di una strati-ficazione temporale di interventi è ne-cessario che il piano complessivo siaben definito almeno sulle regole di in-gaggio, soprattutto per quanto ri-guarda l’interoperabilità tra i proget-ti, l’accesso, la proprietà e la prote-

30 MAGGIO AGOSTO 2017

Che cos’è una Smart City? Efficienza energetica soprattutto…Le tecnologie ICT come fattore abilitante a un modo nuovo di gestire l’energia, mobilità come fattoredi sviluppo, risorse naturali, capitale umano e sociale, qualità della vita e partecipazione politica. Prendono forma i primi progetti di città intelligente, luoghi dove la new economy e la green economysi incontrano sui temi delle energie rinnovabili e dell’Internet delle cose

ENERGY MANAGEMENT

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Mauro Annunziato, dell'ENEA

L’ IoT sta abilitando di fatto la diffusione

dell’efficienza energeticae l’integrazione

con le fonti rinnovabili

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zione dei dati e i parametri di valuta-zione dei risultati. In questa prima fasedi sviluppo delle smart cities la pro-gettazione è stata invece piuttostoconvulsa e ha generato molti progettidi natura diversa con soluzioni tecni-co-economiche alternative. Nellamaggior parte dei casi si tratta di pro-getti settoriali, operanti cioè soltantosu una specifica applicazione vertica-le e con tecnologie chiuse. General-mente si assiste a una progettazioneiniziale molto ambiziosa, che va via viariducendo i propri obiettivi nella faserealizzativa, fino a diventare una lievevariante rispetto all’approccio tradi-zionale per mancanza di fondi o tec-nologie. In altri casi, si assisteallo sviluppo di di-mostrazioni molto in-teressanti, ma con co-sti tali da rendere im-possibile qualsiasi re-plicazione a meno diingenti finanziamenti da fondi di ri-cerca. È quindi di fondamentale im-portanza sviluppare una capacità di let-tura a priori dei progetti e dei loro ri-sultati. Sviluppare tale capacità im-plica la definizione di una metodolo-gia di valutazione, ossia una verapropria metrica del progetto”.

Il modello Italia si difende beneCon oltre 15mila diagnosi energeticheeffettuate da oltre 8mila imprese, l’I-talia è al top della classifica Ue dei Pae-si più virtuosi nell’attuazione delladirettiva europea sull’efficienza ener-getica per i check-up nelle aziende. Intutto il resto d’Europa, ha fatto sape-re l’ENEA, ne sono state inviate circa13mila, di cui 7mila sono dichiarazio-ni di avvenuta diagnosi. Il dato riguarda le imprese energivo-re e di grandi dimensioni tenute a ef-fettuare l’audit energetico. Alla scadenza di legge del dicembre2015 le diagnosi inviate erano 14.342da parte di 7.516 imprese, salite poia 8.461, con 15.685 diagnosi a fine

giugno 2016. Alle origini del succes-so del modello Italia sembrano essercialcune best practice che Bruxellessembra intenzionata a indicare nellaprossima revisione della Direttiva sul-l’efficienza; fra queste, in particolare,l’istituzione di ‘Tavoli tecnici perma-nenti’ come momento di confronto eanalisi per individuare procedure ope-rative condivise con i soggetti inte-ressati, per l’attuazione degli aspettipiù complessi della direttiva. Il lavorodei Tavoli si è poi concretizzato in cir-colari attuative del MiSE. Sono risul-tate misure efficaci anche la realizza-zione di modelli di rendicontazionestandardizzati per gli operatori e per

elaborare i dati dellediagnosi, la predisposi-zione di Linee guidasettoriali per dare alleaziende indicazioni uti-li per adempiere all’ob-bligo legislativo e lamessa a punto di una

procedura specifica per le aziendemultisito. “Queste iniziative, condivi-se con Confindustria e con gli altri sog-getti interessati, proseguiranno as-sieme alle attività che ENEA sta por-tando avanti a supporto del MiSE perfavorire sempre più il confronto con isoggetti interessati, attraverso inizia-tive di informazione, formazione, con-vegni e seminari, elaborazione di do-cumentazione tecnica e studi settorialicon le associazioni di categoria”, haaffermato Roberto Moneta, respon-sabile dell’Unità Tecnica EfficienzaEnergetica dell’ENEA.

Decarbonizzazione lenta ma progressivaSecondo i dati dell’ENEA sul merca-to del petrolio, il 2016 è stato l’annodella ripresa dei prezzi, prima in atte-sa dell’accordo OPEC/non-OPEC peril taglio della produzione, poi per l’a-spettativa che quest’ultimo possa bi-lanciare l’eccesso di offerta. Ma diversi segnali fanno pensare chedifficilmente il prezzo del greggio

possa tornare su livelli molto più ele-vati degli attuali, ammesso che inve-ce non torni a scendere. In Italia vi è stato un forte calo dellaproduzione interna di petrolio (-41%)per il blocco degli impianti di estra-zione della Val d’Agri. L’import conti-nua a essere caratterizzato da un ele-vato grado di diversificazione dei for-nitori: pur in flessione (-4%), le lavo-razioni di greggio italiane restano se-conde in Europa solo alla Germania,mentre la riduzione del tasso di utilizzodegli impianti (-5% per le sole lavo-razioni di greggio) è in controtendenzarispetto ad altre realtà UE. I margini diraffinazione hanno subito un peg-gioramento (che però ha colpito tut-to il sistema della raffinazione mon-diale) e il consumo di prodotti petro-liferi è in lieve flessione per benzina egasolio (-2,8% e -0,1%), mentre si re-gistrano aumenti per gli altri prodot-ti (carboturbo in primis).Sul fronte della decarbonizzazione lasituazione italiana resta caratterizzatada una certa criticità. Ma con la ripresaeconomica e il prevedibile aumentodella domanda di energia i segnali nonsono positivi se si guarda oltre il bre-ve termine. Nel 2016 le emissioni diCO2 del sistema energetico italianosono tornate a diminuire (-0,8%) dopoil forte aumento del 2015. La traiettoriadelle emissioni risulta coerente sia congli obiettivi di riduzione relativi al2020 sia, sotto ipotesi relativamenteottimistiche, con gli obiettivi relativi al2030. Sotto ipotesi più conservative gliobiettivi al 2030 sembrano invece piùdifficili da raggiungere. In particolare,sembra problematico l’obiettivo di ri-

duzione delle emissioni dei settori non-ETS (trasporti e climatizzazione degliedifici in primo luogo), che la propo-sta di regolamento in discussione fis-sa per l’Italia al -33% rispetto al 2005. La ragione di queste potenziali diffi-coltà sta nel fatto che, negli ultimi anni,la forte diminuzione delle emissioni diCO2 è avvenuta, più che in altri Pae-si, per la diminuzione dell’attività eco-nomica, mentre i fattori strutturalihanno svolto un ruolo minore che al-trove. Tra questi, sempre nella pro-spettiva post-2020, è necessario pre-stare attenzione anche allo sviluppodelle fonti rinnovabili, che negli ultimianni hanno visto ridursi molto i tassi dicrescita.

Il contributo dell’efficienza energeticaAnche se nello scenario attuale si pro-spetta una domanda finale di energiain leggero aumento, l’evoluzione a piùlungo termine evidenzia la fattibilitàtecnologica per il sistema energeticoitaliano di ridurre i consumi fino al 40%al 2050 rispetto a oggi. Anche se in mi-sura diversa, questa riduzione sareb-be conseguibile in tutti i settori fina-li, da quello civile (che contribuisce peroltre la metà nel lungo periodo, ai tra-sporti (un terzo) fino all’industria peril rimanente 15%. Nel settore indu-striale l’efficienza energetica si con-ferma l’opzione che permette unatraiettoria ambientalmente ed eco-nomicamente sostenibile e che, oltrea ridurre le emission climalterantiporta alla riduzione della bollettaenergetica, contribuendo alla com-petitività dei prodotti.

31MAGGIO AGOSTO 2017

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INTEROPERABILITÀ VERSO UN’OTTICA DI SISTEMA

Un requisito fondamentale per lo sviluppo di piattaforme ICT per le SmartCity è l’interoperabilità verso un’ottica di sistema: è una delle proposte del-l’ENEA per un modello integrato di distretto urbano intelligente. Da affrontarepoi il passaggio dalle smart city alle smart community, per un incremento del-le relazioni sociali finalizzato a innalzare la qualità della vita dei cittadini.

SMART CITY COME RISPOSTA ALL’URBANIZZAZIONE GALOPPANTE

Oggi oltre il 50% della popolazione mondiale - oltre 3 miliardi e mezzo dipersone (il 75% solo in Europa) - vive stabilmente nelle città e il trend delfenomeno di urbanizzazione è in costante aumento. Le città consumanofino all’80% dell’energia mondiale, ma non basta: oltre il 50% dei rifiuti glo-bali, il 75% di consumo di risorse naturali e l’80% delle emissioni di tuttoil pianeta sono da attribuire alle città. In questo contesto lo sviluppo e ladiffusione di città energeticamente sostenibili ed efficienti è una delle stra-de percorribili per far fronte alle grandi sfide urbane di questo secolo.

Pagine a cura di Michele Ciceri,

Responsabile Energy Management Conference

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