Approfondimento settore bancario romeno

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APPROFONDIMENTO BANKING Buongiorno a tutti e benvenuti ad una nuova puntata dell’approfondimento di Confindustria Romania TV, quest’oggi dedicato al sistema Bancario romeno. Questo è un tema che riteniamo essere molto caro a nostri associati e ai nostri telespettatori, in quanto, come tutti sanno, il Sistema Bancario di un Paese è strettamente interconnesso a livello sistemico con l’economia reale nazionale ed estera, oltre ad essere uno dei principali fattori che influenza gli investimenti. In particolare ci focalizziamo sul comparto finanziario, il cui compito per i prossimi anni è quello di assistere il Governo romeno nell’implementazione dei piani strategici che favoriscono gli investimenti in Romania e promuovono la competitività e l’innovazione delle PMI romene a livello internazionale. Pertanto analizziamo subito l’andamento del sistema bancario romeno, con un particolare focus sugli Istituti Bancari Nazionali ed Internazionali e sulle performance delle principali banche italiane attive in Romania. In conclusione, guarderemo alle principali decisioni di politica economica adottate dal Governo per proseguire la progressiva entrata nell’eurozona prevista entro il 2019. ANDAMENTO DEL SISTEMA BANCARIO ROMENO NEL 2013 Iniziamo subito col dirvi che nel 2013, le banche Transilvania, UniCredit, Raiffeisen e ING hanno continuato a mostrare un aumento degli attivi, mentre BCR e BRD hanno proseguito nell’andamento negativo degli ultimi anni, pur mantenendo le posizioni di vertice nella classifica delle quote di mercato degli attivi. La BCR ha perso quasi due punti percentuali, raggiungendo un minimo del 17,5%, mentre la BRD ha raggiunto il 13%, compensando il calo dei crediti netti del 12% con l'acquisto di titoli. La Banca Transilvania ha consolidato il terzo posto nella classifica delle quote di mercato, raggiungendo alla fine del 2013 quasi il 9% del mercato, con un incremento dell'8% del saldo dei crediti. Negli ultimi cinque anni di crisi, la banca ha guadagnato 3,5 punti percentuali della quota di mercato, registrando l'espansione più alta raggiunta attraverso lo sviluppo per linee interne e non attraverso acquisizioni. Subito dopo, troviamo UniCredit Tiriac Bank, che ha ha visto un incremento della sua quota di mercato di mezzo punto percentuale al 7,6%, anche attraverso l’acquisto di crediti del settore retail del valore di 315 milioni di euro da RBS (Royal Bank of Scotland). La Banca statale CEC Bank è scesa alla quinta posizione, pur riuscendo a mantenere la quota del 7,4%, dopo aver bloccato l’acquisto di titoli di Stato. La prima banca italiana presente nel ranking nazionale è UniCredit Tiriac Bank, che occupa la quarta posizione, seguita da Intesa Sanpaolo (sedicesimo posto) e da Veneto Banca – Ex Banca ItaloRomena (diciassettesimo posto), che è una delle poche banche ad aver guadagnato una quota di mercato l’anno scorso. Dunque, il sistema bancario romeno è composto da 7 principali banche che da sole detengono all’incirca il 70% del mercato, e la restante parte è detenuta da 33 banche di minori dimensioni, tra cui le italiane Intesa Sanpaolo Bank e Veneto Banca. LE PERFORMANCE DELLE BANCHE ITALIANE PRESENTI IN ROMANIA Unicredit paga 700 milioni per incrementare la partecipazione in Unicredit Tiriac Bank Passiamo ora ad esaminare in dettaglio la performance delle principali banche italiane presenti in Romania. Iniziamo subito con UniCredit Tiriac Bank, una delle maggiori banche romene facente parte del Gruppo UniCredit, che conta 600.000 clienti attivi, che occupa oltre

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APPROFONDIMENTO BANKING

Buongiorno a tutti e benvenuti ad una nuova puntata dell’approfondimento di Confindustria Romania TV, quest’oggi dedicato al sistema Bancario romeno. Questo è un tema che riteniamo essere molto caro a nostri associati e ai nostri telespettatori, in quanto, come tutti sanno, il Sistema Bancario di un Paese è strettamente interconnesso a livello sistemico con l’economia reale nazionale ed estera, oltre ad essere uno dei principali fattori che influenza gli investimenti. In particolare ci focalizziamo sul comparto finanziario, il cui compito per i prossimi anni è quello di assistere il Governo romeno nell’implementazione dei piani strategici che favoriscono gli investimenti in Romania e promuovono la competitività e l’innovazione delle PMI romene a livello internazionale. Pertanto analizziamo subito l’andamento del sistema bancario romeno, con un particolare focus sugli Istituti Bancari Nazionali ed Internazionali e sulle performance delle principali banche italiane attive in Romania. In conclusione, guarderemo alle principali decisioni di politica economica adottate dal Governo per proseguire la progressiva entrata nell’euro­zona prevista entro il 2019.

ANDAMENTO DEL SISTEMA BANCARIO ROMENO NEL 2013 Iniziamo subito col dirvi che nel 2013, le banche Transilvania, UniCredit, Raiffeisen e ING hanno continuato a mostrare un aumento degli attivi, mentre BCR e BRD hanno proseguito nell’andamento negativo degli ultimi anni, pur mantenendo le posizioni di vertice nella classifica delle quote di mercato degli attivi. La BCR ha perso quasi due punti percentuali, raggiungendo un minimo del 17,5%, mentre la BRD ha raggiunto il 13%, compensando il calo dei crediti netti del 12% con l'acquisto di titoli. La Banca Transilvania ha consolidato il terzo posto nella classifica delle quote di mercato, raggiungendo alla fine del 2013 quasi il 9% del mercato, con un incremento dell'8% del saldo dei crediti. Negli ultimi cinque anni di crisi, la banca ha guadagnato 3,5 punti percentuali della quota di mercato, registrando l'espansione più alta raggiunta attraverso lo sviluppo per linee interne e non attraverso acquisizioni. Subito dopo, troviamo UniCredit Tiriac Bank, che ha ha visto un incremento della sua quota di mercato di mezzo punto percentuale al 7,6%, anche attraverso l’acquisto di crediti del settore retail del valore di 315 milioni di euro da RBS (Royal Bank of Scotland). La Banca statale CEC Bank è scesa alla quinta posizione, pur riuscendo a mantenere la quota del 7,4%, dopo aver bloccato l’acquisto di titoli di Stato. La prima banca italiana presente nel ranking nazionale è UniCredit Tiriac Bank, che occupa la quarta posizione, seguita da Intesa Sanpaolo (sedicesimo posto) e da Veneto Banca – Ex Banca Italo­Romena (diciassettesimo posto), che è una delle poche banche ad aver guadagnato una quota di mercato l’anno scorso. Dunque, il sistema bancario romeno è composto da 7 principali banche che da sole detengono all’incirca il 70% del mercato, e la restante parte è detenuta da 33 banche di minori dimensioni, tra cui le italiane Intesa Sanpaolo Bank e Veneto Banca.

LE PERFORMANCE DELLE BANCHE ITALIANE PRESENTI IN ROMANIA Unicredit paga 700 milioni per incrementare la partecipazione in Unicredit Tiriac Bank Passiamo ora ad esaminare in dettaglio la performance delle principali banche italiane presenti in Romania. Iniziamo subito con UniCredit Tiriac Bank, una delle maggiori banche romene facente parte del Gruppo UniCredit, che conta 600.000 clienti attivi, cheoccupa oltre

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3000 dipendenti e che dispone di 188 sportelli distribuiti in modo capillare sul territorio. Nel 2013, UniCredit era al quarto posto nella graduatoria del sistema bancario romeno con una quota di mercato complessiva del 7,6% dopo la BCR (Banca Commerciale Romena), la BRD (Banca Romena per lo Sviluppo) e la Banca Transilvania. Recentemente, Ion Tiriac ha deciso di vendere, al gruppo italiano UniCredit, la propria quota azionaria di UniCredit Tiriac Bank, così che Unicredit aumenterà la sua quota del 45%, passando da una partecipazione del 50,5% ad una del 96%. Si tratta della maggiore operazione del sistema bancario romeno dopo la crisi (circa 700 mil. di euro). UniCredit Group oggi vanta affari in svariati settori (assicurativo, immobiliare, automobilistico e degli idrocarburi); cosa che le ha permesso di raggiungere nel 2013 un fatturato di 500 milioni di Euro e un risultato operativo superiore a 170 milioni di Euro. UniCredit Group, ha chiuso il 2013 con un utile netto consolidato di 19,8 milioni di euro. L’agenzia americana Firtch Ratings ha confermato la valutazione di UniCredit Tiriac Bank, e ciò riflette l’importanza strategica della divisione di UniCredit Romania e l’adeguata capitalizzazione, oltre ad un buon livello di liquidità. Al debito in valuta estera a lungo termine è stata confermata la valutazione BBB, mentre il debito a breve termine è al livello F3, il che indica la capacità di far fronte, in maniera adeguata, agli impegni finanziari assunti. Il rating di supporto è stato mantenuto a livello 2 di 5, il che denota un’elevata propensione al sostegno della banca dall’esterno. Per quanto riguarda il rating a lungo termine, l’opinione di Fitch è che UniCredit Tiriac Bank sia un istituto strategico e rilevante per la casa madre.

Romania: un mercato strategico per Intesa SanPaolo Passiamo ora ad analizzare l’attività dellaBanca SanPaolo IMI, già attiva in oltre 40 Paesi, è entrata nel mercato romeno tramite l’acquisizione della West Bank, banca regionale dalla Transilvania. Dopo la fusione a livello globale dei gruppi Intesa e Sanpaolo IMI nel 2007, la Romania è diventata un mercato strategico per l’espansione del gruppo, che oggi conta 72 sportelli. Nel 2011, Intesa Sanpaolo Bank ha incrementato il capitale sociale del 65%, emettendo nuove azioni al fine di consolidare la posizione sul mercato romeno. Intesa Sanpaolo Bank Romania fa parte del Gruppo Intesa SanPaolo, una delle più importanti istituzioni bancarie dell’eurozona, tra i primi cinque gruppi finanziari in Europa e l'ottava al mondo, con un valore di mercato di oltre 36 miliardi di euro nel 2013.

La Banca Italo Romena diventa Veneto Banca Infine, intendiamo oggi porre la vostra attenzione sulla Banca Italo­Romena, nata nel 1980 come primo esempio di Joint­Venture tra Italia e Romania nel settore bancario. La Banca è stata acquisita il 26 maggio da Veneto Banca mediante una fusione per incorporazione. L’operazione è frutto della volontà di Veneto Banca di creare in Romania un punto di riferimento bancario per i numerosi imprenditori italiani, che hanno delocalizzato le loro attività produttive, oltre per gli operatori romeni. A seguito della fusione tra le banche, la succursale di Bucarest di Banca Italo­Romena ha cambiato anche la denominazione in “Veneto Banca”, adottando il brand e il modus operandi della banca madre. Alberto Morini è stato nominato nuovo Direttore Generale della Succursale di Bucarest di Veneto Banca. Sostituisce Paolo Mariani, che invece coprirà l’incarico di direttore della divisione di Private Banking di Veneto Banca. L’istituto detiene in Romania una rete di 22 agenzie, di cui 5 a Bucarest e le altre 16 nelle principale città romene.

TREND ALTRE BANCHE

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Alpha Bank Romania ha conseguito un utile di 1,4 milioni di euro Passiamo ora ad esaminare gli andamenti di altre due banche operanti in Romania. Secondo i dati diffusi dall'istituto finanziario greco, Alpha Bank Romania ha realizzato un utile di 1,4 milioni di euro nel primo trimestre del 2014, a fronte di una perdita di 13 milioni di euro nello stesso periodo dello scorso anno. Gli accantonamenti sono diminuiti del 45,5% raggiungendo i 14 milioni e mezzo, mentre i costi operativi sono diminuiti del 3,6%, attestandosi a 14,4 milioni di euro. Il saldo dei prestiti è diminuito del 5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Del totale dei crediti, i prestiti alle imprese rappresentano il 60%, i mutui il 29% e i prestiti al dettaglio l’11%. Il portafoglio depositi è cresciuto del 6,6% nei primi tre mesi del 2014 rispetto allo stesso periodo del 2013, attestandosi a 1,44 miliardi di euro. Alpha Bank Romania consta di 2000 dipendenti e 149 filiali. Piraeus Bank Romania ha aumentato i suoi profitti del 90% nel primo trimestre 2014

Piraeus Bank Romania ha registrato, nel primo trimestre del 2014, un utile netto di 4,6 milioni di euro, in crescita del 90% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I crediti sono, inoltre, aumentati del 21%, sostenuti prevalentemente dai prestiti ad aziende e PMI. Catalin Parvu, amministratore delegato di Piraeus Bank Romania, ha dichiarato che i risultati finanziari positivi ottenuti dalla banca nel primo trimestre 2014 confermano la validità del piano strategico adottato nel corso degli ultimi anni. L’obiettivo principale del piano è quello di modificare il modello di business della banca, di ridurre la dipendenza dalla banca madre, attraverso l’attuazione misure che portano alla riduzione dei costi e a un utilizzo più efficiente delle risorse.

BANCHE ISTITUZIONALI: BNR, BEI, BERS, BANCA MONDIALE Strumenti di politica monetaria a sostegno della stabilità economica

Si mantiene la stabilità al vertice della Banca Nazionale Romena (BNR), grazie al rinnovo del mandato di governatore per Mugur Isarescu, per i prossimi 5 anni. Il governatore della BNR ha dichiarato che tra gli obiettivi del nuovo Consiglio di Amministrazione vi sono l’adesione all’euro­zona prevista nel 2019, e l’ingresso nell’Unione Bancaria Europea. Durante l’assemblea del 1° luglio, il board della Banca Nazionale romena ripropone l’utilizzo di strumenti per il monitoraggio degli sviluppi economici nazionali e globali, al fine di garantire la stabilità finanziaria e dei prezzi del Paese nel medio termine. In tal senso, si è ritenuto opportuno lasciare invariato il tasso di politica monetaria al 3,5%, perseguire un’adeguata gestione della liquidità, e abbassare solo le riserve minime sulle passività in valuta straniera dal 18 al 16% a partire dal 24 luglio, lasciando immutate quelle in valuta nazionale, al 12%. Il tasso di inflazione annuale ha toccato i minimi storici, attestandosi allo 0,94% a giugno 2014 rispetto al 1,2% di aprile, anche grazie a fattori occasionali come l’apprezzamento della moneta locale e l’elevato volatilità dei prezzi al consumo. Merita sottolineare che l’ammontare dei prestiti in Lei ha assunto una dinamica chiaramente positiva, favorita dal più basso interesse sui nuovi prestiti. Continua anche il graduale recupero del risparmio, consolidando il trend di medio periodo, il quale sarà fondamentale per le banche in vista del rientro nei crediti transfrontalieri. È di facile comprensione come in questo contesto favorevole, l’implementazione di riforme strutturali coerenti con gli accordi esterni, assieme ad uno sviluppo socio­politico bilanciato nell’anno delle elezioni politiche, possa consolidare la stabilità dell’economia romena e aumentare la resistenza alle influenze provenienti dall’esterno. Sbloccati fondi per finanziare le piccole e medie imprese

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Nella corsa per la convergenza della Romania verso gli standard europei e l’entrata tra le grandi economie, una spinta proviene dalla Banca Europea degli Investimenti, diretta da Flavio Schiavo Campo, il quale sta dedicando una crescente attenzione per il Settore delle PMI: infatti la BEI ha stanziato 50 milioni di euro a UniCredit Leasing Corporation Romania, destinati a finanziare progetti promossi da PMI e società a media capitalizzazione nei settori dell'agricoltura, dell'industria e dei servizi in Romania. La maggiore disponibilità di finanziamenti a lungo termine per queste aziende è importante per lo sviluppo e la diversificazione dell'economia romena, che produrrà sicuramente un impatto positivo sulla crescita economica e sulla creazione di posti di lavoro in tutto il paese, comprese le zone rurali. Tale finanziamento rappresenta un proseguimento nella cooperazione di successo tra la Banca Europea per gli Investimenti e UniCredit Leasing Corporation. Infatti, pochi cittadini europei sono consapevoli del fatto che la BEI detiene al momento un portafoglio di oltre 10 miliardi nella sola Romania, per finanziare diversi progetti, oltre a contribuire all’incremento dei posti di lavoro e al raggiungimento degli obiettivi indicati dall’Unione Europea. La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo spinge gli investimenti in Romania Ci dedichiamo adesso alla Banca Europea per lo Sviluppo, un’altra istituzione di spicco nell’economia romena, che ha sottoscritto il 15% dell’emissione obbligazionaria della Garanti Bank, la quale ammonta a 300 milioni di Lei e rappresenta la prima operazione obbligazionaria di ampia portata per la compagnia. I titoli offrono un rendimento annuo di quasi 5 punti e mezzo con scadenza quinquennale, motivo per cui l’asta è stata chiusa in anticipo per sottoscrizione integrale in 2 giorni. Tra i sottoscrittori principali quindi, c’è la banca europea, il cui management ha dichiarato che la ratio dell’operazione è permettere alla Garanti Bank di diversificare la base clienti e di capitalizzarne ulteriormente la struttura, che così potrà concedere maggiori prestiti ai propri clienti. In questo modo, l’Istituzione Europea assolve la funzione di supporto delle economie in via di sviluppo, e in particolare del comparto finanziario, il cui compito per i prossimi anni sarà quello di assistere il governo romeno nell’implementazione di piani strategici che agevoleranno il ruolo del settore privato, quale driver della crescita. Ciò contribuirà a stimolare gli investimenti e a promuovere la competitività e l’innovazione nel segmento corporate. Si tratta sostanzialmente di una nuova partecipazione dell’Istituzione Europea nell’economia romena, in cui detiene oltre 300 progetti, per un totale finanziato di oltre 5 miliardi di euro, divisi tra istituzioni creditizie, industrie energetiche ed infrastrutture pubbliche. Cooperazione con la World Bank per l’aggancio dei parametri UE Parliamo, inoltre, dell’importante ruolo svolto dalla Banca Mondiale nell’economia romena: il director board, nel maggio scorso, ha discusso un accordo di partnership con il Governo romeno per il periodo 2014­2017, esplicitandone le linee guida. Inoltre, il consiglio dell’istituzione, ha approvato e stanziato un fondo di ben 750 milioni di euro, che costituisce la prima di una lunga serie di trasferimenti previsti nel programma di cooperazione. La World Bank svolge funzioni di supporto nella gestione della spesa pubblica, nell’incremento delle performance delle imprese pubbliche, oltre a favorire un efficiente funzionamento dei mercati dei capitali. Tali ambiti, infatti, risultano essere strategici per lo sviluppo e la crescita del Paese.

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Liviu Voinea, delegato governativo del World bank Group, si dice orgoglioso dell’accordo stipulato, che favorirà l’aggancio all’Unione Europea nel medio termine, se si produrranno investimenti per il potenziamento delle infrastrutture e se si avrà un migliore utilizzo dei fondi messi a disposizione dall’Europa e dal Fondo Monetario Internazionale. Ioana Petrescu, ministro della Finanza pubblica, è fiduciosa circa l’avanzamento delle riforme strutturali e della crescita ed accoglie positivamente le decisioni della World Bank ritenendole idonee ad aumentare la stabilità dell’ambiente economico. La Romania, dunque, può contare sull’appoggio della World Bank, con la quale ha intrapreso una forte cooperazione: la strategia prevede il supporto degli intermediari finanziari locali a favore delle imprese e di nuove categorie di popolazione, da cofinanziare con i fondi EU. A proposito del sistema bancario, gli stress­test evidenziano che le banche romene sono in grado di resistere anche ad una svalutazione della moneta e ad una prolungata recessione. Infatti, l’indice di patrimonializzazione delle banche romene per l’adeguamento ai pilastri di Basilea, attualmente al 14%, permette di porre fiducia sulla solidità bancaria. La sfida della Banca Mondiale in questo contesto è quella di continuare ad essere un partner affidabile, un procuratore di conoscenze per il Governo e di riuscire a fornire supporto, non solo finanziario, nella ristrutturazione del settore pubblico. Tra i contenuti principali dell’accordo, c’è l’impegno a rendere più agevole l’accesso al credito per le imprese, anche se le banche attualmente sono molto esposte al rischio di solvibilità, a causa della debolezza delle corporate domestiche. Data il fondamentale ruolo di sostegno per i nuovi Stati membri dell'UE, la Banca Mondiale, in coollaborazione con il FMI e la CE, sostiene la Romania nel processo di transizione, guidandola verso il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo a medio­lungo termine previsti nella strategia Europa 20­20. La collaborazione continuerà ad evolvere nell'ambito del prossimo periodo di Country Partecipation Strategy.

ANDAMENTI POLITICI La Romania nel 2015 aderisce al Meccanismo Unico di Vigilanza della BCE In ultimo, ma non per importanza, vogliamo porre la vostra attenzione sulle recenti decisioni di politica economica adottate dal governo. La Romania punta a rivedere il proprio sistema legislativo bancario entro il 2014, in modo da aderire al Meccanismo di Vigilanza Unico della Banca Centrale Europea nel 2015. Bogdan Olteanu, Vice Governatore della Banca Nazionale di Romania (BNR), afferma che la Romania sarà il primo Stato della zona non­euro a far parte del meccanismo comunitario, che entrerà in vigore per le banche nazionali a partire dal 4 novembre. Olteanu suggerisce che per la Romania è meglio aderire all'Unione Bancaria prima di adottare l'euro, in quanto ciò consentirà al Paese di ridurre il divario rispetto alle economie più forti dell'Unione Europea e lo aiuterà ad ottenere l'accesso a finanziamenti meno costosi.

Cari telespettatori, siamo ora giunti alla conclusione di questa nuova edizione dell’approfondimento di Confindustria Romania TV. Vi abbiamo, quindi, aggiornati sugli aspetti rilevanti riguardo il Sistema Bancario in Romania, abbiamo anche affrontato temi di fondamentale importanza per le imprese attive in Romania e per quelle italiane interessate all’accesso nel mercato romeno. Vi ringrazio per la vostra attenzione e vi aspetto al prossimo appuntamento di Confindustria Romania TV.