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anno ii - n° 0 mercoledi’ 27 Settembre 2017
L’Oscar del giorno lo asse-gniamo a Raffaele Pagano. Ilquestore di Campobasso, all’attodella sua andata in pensione, haritenuto scrivere una letteraaperta ai cittadini nella quale ri-percorre i suoi 45 anni di servi-zio e sprizza quell’amore per laPolizia e contenuti umani.
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Il Tapiro del giorno lo diamo a Ste-fano Ramundo. Ha strombazzato datempo l’avvio della raccolta diffe-renziata dei rifiuti a Campobassoma è proprio la città capoluogo ascontare ritardi atavici e storici. Poi,nel centro storico è caos perchè an-dava fatta la raccolta porta a portaconsiderando la zona.
Stefano Ramundo
Campobasso
e l’occasione
perduta
L’Ardire
di Giuseppe Saluppo
Penso che abbiamo persouna grande occasione”,furono le parole del dele-gato alla Cultura, Nico
Ioffredi, dopo la decisione dellaLeone Cinematografica, di nongirare più a Campobasso unascena del film: “In arte Nino”. E,alla luce della puntata trasmessaieri sera sulla Rai, è per davveroun’occasione persa per la città diCampobasso. E tutto questo,perché? Perché, il Comune tardòa presentare la sua manifesta-zione d’interesse. Tardare. At-tardarsi. Essere in ritardo. E’quello che accade a Campobassoda qualche anno. Città ristrettanei suoi confini. Circondata dainutili orpelli. Recintata nel suobasso profilo culturale. Lontanaanni luce da quella città che èandata crescendo nel tempo gra-zie ad una borghesia illuminata.Oggi, delimitata, chiusa in unpantano.
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Appena il 25% dei Comunismaltiscono i rifiuti
differenziandoliCampobasso è assente
Raffaele Pagano
Servizio a pagina 3
Al Neuromed
La Notte
dei Ricercatori
Servizio a pagina 5
227 settembre 2017
TAagliolto
La lettura di una legge eletto-
rale da riformare per renderla
sempre più adeguata ad assi-
curare il governo del territo-
rio e la partecipazione
popolare, andrebbe fatta al-
l’inizio di una legislatura e
non alla fine, tempo in cui le
motivazioni fanno capo uni-
camente agli interessi eletto-
rali dei partiti e giammai a
quelli del potenziamento
della dialettica democratica
tra eletti e gli elettori.
Il consiglio della Camera di
commercio del Molise ha af-
frontato il tema della riforma
elettorale che sta viaggiando
all’interno del
consiglio regionale e nelle se-
greterie politiche per tentare
di dare un contributo di chia-
rezza e per salvaguardare in
maniera diretta i valori istitu-
zionali dell’Ente e delle cate-
gorie economiche e
produttive che l’Ente rappre-
senta e garantisce. Significa-
tiva è parsa l’unanimità di
giudizio che ha accompa-
gnato e definito i punti sa-
lienti della riforma che si
vorrebbe fosse realizzata “
migliorando il rapporto tra i
cittadini e la politica regio-
nale, puntando a elevare la
qualità di coloro che rappre-
senteranno e gestiranno l’Isti-
tuzione regionale”. In questa
direzione il consiglio came-
rale
propone un solo collegio re-
gionale “nel quale, attraverso
opportuni tecnicismi da pre-
vedere nella nuova legge, si
debba garantire la
rappresentanza dei diversi
territori. Ogni altra soluzione
tendente a moltiplicare i col-
legi regionali porta ad ali-
mentare lo sviluppo di un
improduttivo clientelismo
politico. La suddivisione in
più collegi, in una realtà come
quella del Molise, consenti-
rebbe il confronto politico a
consiglieri eletti solo sulla
base della appartenenza geo-
grafica e, giocoforza, rappre-
sentanti di quell’unico
territorio al quale devono
l’elezione. La conseguenza
sarebbe la difficoltà, una
volta risultati eletti, di alzare
il livello della proposta legi-
slativa, essendo ciascuno dei
consiglieri rappresentante di
ambiti particolarmente ri-
stretti”. Ciò che preme in par-
ticolare è la qualità della
classe politica e amministra-
tiva e il sistema per selezio-
narla. Una buona
legge elettorale potrebbe ser-
vire allo scopo. Motivo per
cui dal consiglio, all’unani-
mità, è stato affermato che “
Il Molise ha bisogno di rap-
presentanti politici autorevoli,
eletti sulla base di interessi
generali comuni all’intera
Regione che, caratterizzan-
dosi per una dimensione così
tanto ridotta, non giustifica la
parcellizzazione dei collegi.
Ciò che può essere valido per
le grandi Regioni, con milioni
di abitanti non è applicabile,
allo stesso modo, al Molise.
Inoltre, la parcellizzazione
territoriale in più collegi ap-
pare anacronistica, conti-
nuando a riproporre un
modello socio-politico già
sconfessato dagli operatori
economici e dalla logica dei
grandi numeri che ha portato
la quasi totalità delle associa-
zioni datoriali e sindacali ed
Enti (tra cui, in prima linea, le
Camere di Commercio delle
due province molisane) ad
aggregarsi su base regionale”.
Il controsenso posto in evi-
denza è, appunto, che mentre
sul territorio è in atto un
processo di aggregazione, ai
livelli istituzionali ed eletto-
rali si punta invece alla par-
cellizzazione al solo scopo di
perpetuare i potentati locali e
la visione bossistica della po-
litica. All’unanimità, inoltre,
il consiglio camerale ritiene
che il sistema elettorale con
premio di maggioranza per la
scelta del presidente vada
confermato, così come an-
drebbe ribadita la perma-
nenza del sistema
proporzionale per la elezione
dei consiglieri. Ciò “per eli-
minare ogni interesse a una
discussione francamente di
nessun rilievo, ritenendo co-
munque fondamentale ga-
rantire il principio
democratico insito nel voto
disgiunto e vista l’assorbente
importanza che avrebbe la in-
dividuazione del Presidente
per la formazione del Consi-
glio, si potrebbe procedere a
due votazioni a mezzo di due
schede elettorali diverse: una
per il presidente scelto con il
sistema maggioritario e una
per i consiglieri scelti con
quello proporzionale, con
doppia
preferenza facoltativa - in
questo ultimo caso - esclusi-
vamente di genere”. Comun-
que, “qualora le forze
politiche decidessero di an-
dare avanti in tale progetto di
riforma, il consiglio della Ca-
mera di commercio del Mo-
lise, all’unanimità, nelle
prossime settimane s’è riser-
vata la possibilità di inviare a
tutte le forze politiche un do-
cumento che, augura forte-
mente, “possa essere inserito
nel programma del candidato
Presidente”. Si tratterebbe di
Carta dei Servizi elaborata di-
rettamente dalla classe im-
prenditoriale locale, dalle
forze sociali e professionali
sulle vere criticità riscontrate
dagli imprenditori nel rap-
porto con le istituzioni, con la
finalità ultima di proporre un
percorso di ammoderna-
mento e di miglioramento del
contesto socio-economico nel
quale sviluppare un tessuto
economico più dinamico.
“Un documento che parta dal
basso, dalle reali esigenze del
mondo produttivo locale e
che, per sua stessa natura,
possa essere recepito da
chiunque si prefigga un reale
miglioramento dell’economia
del Molise, candidandosi alla
sua guida”.
Dardo
Il Consiglio della Camera di Commercio del Molisesuggerisce un collegio unico elettorale e suggerisce
migliore qualità della classe politica e amministrativaNel dibattito sulla riforma della legge elettorale
Alla Regione Molise è
stato notificato il Decreto
del Ministero delle Politiche
Agricole e Agroalimentari
sul riconoscimento dello
stato di calamità naturali re-
lativo alle eccezionali nevi-
cate protrattesi dal 5 al 25
gennaio 2017. Lo rende
noto l’Assessore regionale
alle Politiche Agricole e Fo-
restali, Vittorino Facciolla, a
seguito della risposta posi-
tiva ottenuta dalla Regione
Molise ed inerente la richie-
sta per l’applicazione, nei
territori delle Province di
Campobasso ed Isernia dan-
neggiate dall’eccesso di
neve, delle provvidenze del
Fondo di Solidarietà Nazio-
nale. “Le eccezionali nevi-
cate di notevole intensità
hanno di fatto arrecato note-
voli danni alle produzioni,
alle strutture aziendali ed
alle infrastrutture connesse
alle attività agricole– com-
menta soddisfatto l’Asses-
sore- come Regione Molise
ci siamo prontamente atti-
vati richiedendo il riconosci-
mento dello stato di calamità
per tutti quei comuni che ne
hanno fatto richiesta”.
La declaratoria sarà pubbli-
cata sulla Gazzetta Ufficiale
della Repubblica Italiana.
Nevicata 2017, i soldi per i danni all’agricoltura
327settembre 2017
TAagliolto
aaStando al V Rapporto Banca
Dati Anci-Conai, il Molise sa-
rebbe una delle regioni italiane
più arretrate per quanto ri-
guarda il riciclo dei rifiuti,
smaltiti soltanto per il 28,6%
da quando è stata ufficial-
mente avviata la raccolta dif-
ferenziata nel 2014. E mentre
Piemonte, Lombardia, Tren-
tino-Alto Adige, Veneto,
Friuli-Venezia Giulia, Marche,
Sardegna ed Emilia-Romagna
sono le uniche ad aver centrato
l'obiettivo fissato dall'Unione
Europea con sei anni di anti-
cipo, tutte le altre regioni re-
stano distanti anni luce dal
voto di sufficienza in materia
ecologica. Tra queste il Molise
che, secondo alcuni dati però
ancora tutti da verificare, si
contenderebbe con la Campa-
nia il titolo poco gratificante di
regione meno "riciclata" d'Ita-
lia. Dato, tra l’altro, che è
emerso anche nel corso del-
ll’incontro con i sindaci svol-
tasi all’Arpa Molise qualche
giorno fa proprio nel tentativo
di scrollare di dosso quell’apa-
tia istituzionale che sta bloc-
cando fondi e servizi. In realtà,
in Molise, si arriva al 25% di
raccolta differenziata rispetto
al 50% previsto nel primo
step. E a pesare è proprio l’as-
surda situazione di incaglio
della città di Campobasso,
dove la raccolta differenziata è
ferma al palo. Da qui, l’orga-
nizzazione dell’incontro
dell’Agenzia per l’ambiente
Molise per dare una maggiore
spinta alla raccolta differen-
ziata. Non abbiamo ancora dei
dati in linea con le medie na-
zionali, anche se è stato atti-
vato da parecchio tempo il
sistema di raccolta differen-
ziata sia mista che porta a
porta. I risultati non sono stati
molto esaltanti, soprattutto in
alcuni Comuni tra i quali
spicca proprio la città di Cam-
pobasso.
Rifiuti, il Molise è in codaalla graduatoria nazionale
In vista delle elezioni regionali
del 2018, nella sede del Partito
Democratico a Campobasso,
si è riunito il tavolo della coa-
lizione di centrosinistra indetto
dalla Segreteria regionale del
PD.
Alcuni punti iniziali, di me-
todo e di merito, al centro della
prima discussione, sui quali si
è registrata la più ampia con-
vergenza di intenti: visione, in-
clusione, programma e lavoro.
Ma anche umiltà, impegno e
responsabilità. Da qui, il rico-
noscimento rispettoso e reci-
proco degli interlocutori
politici presenti al tavolo e la
volontà comune di elaborare
una piattaforma programma-
tica chiara e condivisa tra gli
alleati, incardinata su inter-
venti capaci di favorire il ri-
lancio dell’economia e
l’aumento dell’occupazione,
non dimenticando lo spirito
solidaristico che dovrà guidare
ogni azione futura.
VISIONE. La cornice valo-
riale di riferimento è l’Europa
e il rafforzamento del suo peso
istituzionale e solidaristico.
L’auspicio è contribuire da
ogni territorio a questa marcia,
evitando derive ultranaziona-
listiche, rinascere di desideri di
confini e paure di diversità. Il
voto di ieri in Germania deve
farci riflettere tutti. Anche dal
Molise va lanciato un segnale
chiaro: il percorso e l’esito
elettorale devono spingere
verso quei desideri e quelle
speranze di maggiore ugua-
glianza e vicinanza, condivi-
diamo le sfide di una
transizione difficile sul piano
demografico, socioeconomico
e culturale.
INCLUSIONE. Nel merito
del confronto, i rappresentanti
dei partiti della coalizione di
governo, hanno evidenziato la
necessità di ripartire dalla
compagine politica che nel
2013 portò il centrosinistra alla
vittoria contro il centrodestra
ed il movimento 5 Stelle, che
restano i due maggiori avver-
sari politici.
Per questo, resta ferma la vo-
lontà del tavolo di interloquire
con tutti i soggetti politici che
hanno contribuito a costruire
l’alleanza che quattro anni fa
ha portato il centro sinistra alla
guida della Regione. E andare
oltre.
“I paesi molisani si sono spo-
polati e quelli che sono rima-
sti hanno patito l’isolamento
culturale. Sempre tra loro, ca-
paci sì di trovare qualcuno in
piazza, ma non in grado di
guardare oltre”. Non si vuole
che, a furia di arroccarci per
temperamento o convinzione
– e questo sarebbe ancora sano
– o per tatticismo e cinicità –
e questo sarebbe imperdona-
bile – alla chiusura dei singoli
pezzi del centrosinistra segua
una chiusura politica ancora
più negletta. Quella della con-
segna o della riconsegna al
passato politico del centrode-
stra, con una rinnovata guida
ancora più pericolosa, quella
di chi guarda al nostro Sud con
approccio supponente, o
quella di chi finta dopo finta
prova a far credere che una
S.r.l. e una finta primaria in
rete sia il prologo per la vera
libertà.
Per questo l’appello all’unità
di tutti è reale e non formale,
sentito e forte.
Compito primario del tavolo
di centro sinistra sarà pertanto
quello di costruire un’alleanza
tra partiti e movimenti più
ampia possibile, aperta al con-
tributo della società civile e di
tutti coloro che si riconoscono
nel sistema valoriale del cen-
trosinistra. Una coalizione ca-
pace di guardare al centro e a
sinistra, anche oltre i movi-
menti e i partiti tradizionali,
alle molteplici forme associa-
tive e ai singoli cittadini che
vogliono tornare a partecipare
e contare. Ma anche capace di
apprezzare e valorizzare il la-
voro istituzionale e ammini-
strativo di quanti, in questi
anni, si sono spesi per un go-
verno competente del territo-
rio.
Dunque, nessun veto e nes-
suna preclusione nei confronti
di nessuno, nemmeno nei con-
fronti degli amici che fanno
capo all'Mdp, al quale il tavolo
rinnova l’invito per un mo-
mento di confronto ampio e
responsabile, utile a superare
le divergenze e mettere al cen-
tro della discussione l’inte-
resse generale del Molise.
Sulla scorta di queste pre-
messe, il tavolo politico riunito
in via Ferrari ha elaborato i
primi punti programmatici sui
quali costruire la più ampia
convergenza di intenti
“Il centrosinistratorni all’unità”
Dopo il primo tavolo politico per le Regionali nella sede del Pd,approvato un documento da sottopporre alle forze politiche
427 settembre 2017
TAagliolto
aaQuesta, la lettera di saluto del Que-
store di Campobasso, Raffaele Pa-
gano, in occasione del suo
collocamento in quiescenza dal pros-
simo ottobre.
Cari amici, in questi giorni si avvicina
per me un traguardo importante, la
pensione: dopo 45 anni nell’ Ammi-
nistrazione della Pubblica Sicurezza è
un passo difficile da affrontare e che
induce inevitabilmente delle conside-
razioni che voglio condividere con le
persone che tanto hanno avuto parte
del mio percorso, perché questo no-
stro è più di un mestiere, è un impegno
che pervade ogni spazio fisico e men-
tale. Credo profondamente in questo
lavoro in cui ho investito tutte le mie
migliori energie e la mia buona fede,
con un solo obiettivo, che è il mede-
simo di quando a 19 anni sono entrato
all’Accademia di polizia e per cui ho
giurato alla Repubblica: servire la co-
munità presso cui lavoravo. Comunità
che non sarebbe poi stata necessaria-
mente la mia, perché come altri colle-
ghi mi sono trovato anche per molti
anni lontano da “casa”, intesa come
coacervo di affetti ma anche di abitu-
dini radicate, persone conosciute, ter-
ritorio vissuto quotidianamente.
Invece, ogni luogo dove sono andato
è diventato il mio, per spinta emotiva
e per dedizione professionale. Come
viene richiesto a molti funzionari di
polizia, anche io sono stato chiamato
a tanti incarichi diversi, dalla polizia
giudiziaria alla gestione dell’ordine
pubblico: ho investito da ultimo, dopo
tanti anni nella repressione dei reati,
nella prevenzione -altro bastione della
nostra attività- cioè in quel presidio
del territorio che rende la vita delle
persone migliore. In questo mio per-
corso ho incontrato colleghi di ogni
qualifica, da cui ho imparato e a cui
ho dato il mio sostegno in una osmosi
in cui, con umiltà, ho preso e, ritengo,
ho dato, per crescere come poliziotto
e soprattutto come uomo: cosa voglia
dire essere uomini per me si coniuga
nei concetti di onestà, lealtà e deside-
rio di fare sempre del proprio meglio.
Così ho fatto fino all’ultimo giorno,
con il mio carattere sempre teso al fu-
turo e vulcanico, talvolta non alieno
da asprezze, ma sempre connesso al
cuore.
Devo ringraziare, per quanto sono
stati questi anni, tutte le persone che
mi sono state vicine. In primo luogo
sicuramente la mia famiglia che tra
tutte le mie assenze ha patito con me
gli stessi sacrifici, e questo mi porta a
pensare anche a tutte le famiglie dei
colleghi che in questi sono coinvolte,
a volte anche drammaticamente per-
ché il nostro è un lavoro che a volte
induce al sacrificio supremo.
Devo ringraziare i colleghi, con cui in
questi quarantacinque anni ho diviso
fatiche e anche momenti esaltanti, ma
con cui comunque ho fatto un pezzo
di strada che, sommandosi ad altri
pezzi, ha costituito il mio percorso di
vita: ne sono nate amicizie ferree, in-
dissolubili, cementate soprattutto in
quelle circostanze in cui la vita di
ognuno di noi dipendeva dall’altro.
Ringrazio anche i colleghi delle altre
forze di polizia con cui spesso e feli-
cemente mi sono trovato sulla stessa
“lunghezza d’onda”, superando -
come si conviene a chi crede che dare
sicurezza sia un lavoro complesso e di
equipe- ogni seppur piccolo “conflitto
di giubba”, mirando ad un interesse
che ho sempre creduto superiore ai
particolarismi, il bene del cittadino.
Ho incontrato amministratori pubblici
illuminati che hanno inteso la Politica
nel senso alto del termine e che al di là
delle divisioni partitiche provano, in
questa società sempre più complessa,
a dare un contributo a rendere più di-
gnitosa la vita dei propri concittadini.
Le sfide per noi poliziotti, lo sap-
piamo, si fanno ogni giorno più criti-
che, sia per la maggiore complessità
della società che per la crescente ag-
gressività della criminalità che per il
peso della gestione del fenomeno mi-
gratorio: nel mio impegno quotidiano,
secondo il mio carattere, ho parlato
“alla pancia” delle persone con cui ho
lavorato, per fare passare motivazioni
e per amalgamare intenti e azioni e
questo vorrei che restasse come parte
del mio messaggio per chi continuerà
a svolgere questo mestiere difficile ed
entusiasmante: lavorate insieme, in
maniera responsabile, per superare le
difficoltà e le fatiche che queste sfide
fanno necessariamente nascere.
Ho interpretato in modo “alto” il mio
essere poliziotto, credo con equilibrio
e lucidità, mantenendo la “barra
dritta” per i miei uomini e nel loro in-
teresse ma sempre anche per i citta-
dini e nel loro interesse, nella
consapevolezza che gli interessi dei
due interlocutori non possono e non
devono mai essere confliggenti.
Esaltanti sono stati tutti i momenti
della mia vita professionale nel pic-
colo come nel più grande, dalla cat-
tura di un latitante al recupero per un
bambino dei suoi giochi rubati in casa;
altrettanto crude sono state le ama-
rezze, che pure non sono mancate.
Ora però, tutto si conchiude in un cer-
chio in cui il dispiacere di lasciare
questo lavoro bellissimo e difficilis-
simo -in cui vi prego di credere non
avrei investito meno energie e amore
se fossi stato un imprenditore privato-
si lega dall’altro al sollievo di tornare
ad una vita in cui non ci si sveglia la
notte per un’emergenza e dove le re-
sponsabilità non ti fanno tremare le
vene ai polsi perché dalle tue scelte di-
pende la vita delle persone, potendomi
dedicare finalmente in modo pieno
agli affetti e ad approfondire, o dovrei
dire inventare, quegli hobby per i
quali questo lavoro non lascia molto
spazio. Il bilancio è dunque variegato,
tra soddisfazioni e dispiaceri ma co-
munque sostanzioso e ricco, segno
che non è stato inutile l’impegno.
Pieno e senza rimpianti perché
l’Amore per questa nostra Polizia io
l’ho declinato nell’amore per tutti
quelli che ne fanno parte. Ho infatti
incontrato persone straordinarie e se
ogni giorno di questi lunghissimi anni
rimarrà scolpito nel mio cuore con la
consapevolezza di una vita passata
con la mente rivolta a quello che po-
tevo fare nell’interesse della comu-
nità, per questo devo anche ringraziare
chi mi ha sostenuto, chi è stato al mio
fianco, perché -come ho già detto-
questo mio percorso l’ho fatto insieme
a molti.
Devo però qui ricordare anche coloro
con cui, talvolta, mi sono trovato a
non condividere idee o strategie e
penso che questa considerazione
debba essere dell’uomo intelligente:
anche i dissidi, infatti, mi sono serviti
a meglio ponderare le scelte e le
azioni. Se infatti mi sento di lasciare
un ulteriore auspicio per ogni poli-
ziotto, di ogni qualifica, è quello di
provare a fare le scelte giuste: con
questo voglio dire che se è vero che
nessuno ha il possesso della verità ma
ognuno ne detiene solo un piccolo
pezzo, d’altro canto credere profon-
damente in quello che si fa ed avere
come obiettivo il bene comune; conti-
nuare anche quando si sbaglia (e suc-
cede se “ci si butta nella mischia”, per
dirla operativamente) però sostenuti
dall’onestà intellettuale dall’entusia-
smo e da una visione aperta e non pre-
giudiziale: allora l’ impegno con
passione e sentimento redime tutto il
nostro lavoro, anche quando sembra
difficile anche quando sembra inutile.
A quel punto noi possiamo davvero
essere la piccola goccia nel mare delle
aspettative delle persone e nello spa-
zio dell’eternità. E qualcosa resta.
“Provare a fare le scelte giuste” vuol
dire che abbiamo preso la “valigia del-
l’umanità” dalle mani di chi ci ha pre-
ceduto e che ci viene data quando
nasciamo, per fare la nostra parte, al
massimo, che l’abbiamo portata per
un piccolo o grande tratto per poi con-
segnarla a chi viene dopo di noi, spe-
rando che il nostro contributo sia stato
utile alla crescita di quel qualcosa che
chiamiamo “essere collettivo”. Credo
che questo costituisca l’essenza pro-
fonda del nostro essere Uomini tra gli
Uomini, anche attraverso il lavoro
bellissimo che abbiamo la fortuna di
fare.
Un grande augurio a voi tutti di buona
vita. Raffaele Pagano”
“Il mio saluto alla provincia”Il Questore di Campobasso, Raffaele Pagano, va in pensione
327settembre 2017
TAagliolto
Al Neuromed si ripeteanche quest’anno lagrande iniziativa euro-pea della Notte dei Ri-cercatori. Giovedì 28settembre 2017, stu-denti delle scuole delterritorio e cittadinipotranno visitare ilCentro ricerche e par-lare con gli scienziatiper avvicinarsi a que-sto affascinantemondo. L’evento è or-g a n i z z a t odall’I.R.C.C.S. Neuro-med e dalla Fonda-zione Neuromed, conil patrocinio del Parla-mento Europeo, delMinistero della Salute,della Regione Molise,della Provincia di Iser-nia e del Comune diPozzilli, ed è pro-mosso dalla Commis-sione Europea.Coinvolge ogni annomigliaia di ricercatorie centinaia di Istitu-zioni di ricerca in tuttii Paesi europei. Iltema scelto dal Neuro-med è “Research & In-novation for betterhealth” ed è per questoche l’edizione 2017 siarricchisce di nuovieventi, di nuove atti-vità legate alle ricerchecondotte dall’Istitutonel settore delle Neu-roscienze. Per questola celebrazione, oltre asvolgersi come tradi-zione a Pozzilli, verràarricchita da un se-condo evento, previstoil 29 settembre, nelPolo di InnovazioneNeurobiotech di Ca-serta. A partire dalleore 9.00, le porte delParco Tecnologico diPozzilli si apriranno agruppi di studenti dellescuole del territorio. Inquesto modo i giovaniavranno l’occasione diincontrare una realtàdedicata alla ricerca eall’innovazione in di-versi campi di fron-tiera dellabiomedicina. Un per-corso scientifico che iragazzi faranno all’in-terno di ciascun labo-ratorio di ricerca sullabase degli studi che vivengono condotti.Verranno toccati temidi particolare interessecome: l’estrazione el’analisi del DNA, idanni causati al cer-vello dall’abuso di
droghe, le complesseinterazioni tra i neu-roni e le alterazioniche possono causarel’epilessia, le più re-centi conoscenze sulsistema cardiovasco-lare e sulla preven-zione delle suepatologie.
Conoscenza delle atti-vità e delle strumenta-zioni, dialogoinformale e libero coni ricercatori, partecipa-zione a esperimenti in-terattivi: un contributoal futuro dei giovanimolisani e alla crescitaculturale ed econo-mica della Regione. Apartire dalle ore 18.00
porte aperte dei Labo-ratori all’interno deiquali famiglie, ragazzi,curiosi potranno avvi-cinarsi al mondo scien-tifico tramite unpercorso di ricerca tracervello e cuore e diconoscenza degli studiche in questo mo-mento i ricercatori delNeuromed stanno por-tando avanti nel pano-rama delleNeuroscienze.Proprio nel corsodell’appuntamento digiovedì 28 settembre ilpubblico potrà ancheconoscere a fondo laBanca Biologica delProgetto Moli-Sani.Decine di migliaia di
campioni raccolti daaltrettanti cittadini,conservati a 196 gradisotto zero in azoto li-quido. In rete con tuttele altre strutture similid’Europa, rappresentaun tesoro per le ricer-che del futuro. Non bi-sogna dimenticare,infatti, che le bioban-che sono state inseritedalla rivista “Times”tra le dieci idee ingrado di cambiare ilmondo. La presenta-zione al pubblico diquesta realtà molisana,e delle sue grandi po-tenzialità per la medi-cina, è inserita nelgrande calendariodella European Bio-
tech week. “La scienza–dice il Profes-sor LuigiFrati, Diret-tore Scienti-fico delNeuromed – èuna compo-nente fonda-mentale dellanostra societàe del suo tes-suto democra-tico. Oltre che,naturalmente,della nostravita quoti-diana. Primadi tutto da unpunto di vistaculturale, conla continua ri-cerca, il met-tere indiscussione leidee, il dibat-tito inces-sante, lacondivisionedelle cono-scenze. Maanche da unpunto di vistaconcreto, sepensiamo acome la nostravita sia com-p l e t a m e n t epermeata dallec o n q u i s t escientifiche etecnologiche,che rappresen-tano anche ric-chezza per una
Nazione. Con la Nottedei Ricercatori, il Neu-romed partecipa così algrande sforzo europeodi portare i cittadininon solo a conoscerepiù approfonditamenteil cammino scientifico,ma anche a dialogarecon i ricercatori. È giu-sto che il pubblico siasempre correttamenteinformato sulle stradeche la scienza per-corre, e in questa ini-ziativa i nostriricercatori adempionoad un loro fondamen-tale dovere: essere trala gente per condivi-dere questa grande av-ventura”.
Quando cura fa rimacon cultura
Tutto pronto al Neuromed per la Notte dei RicercatoriUn’occasione per vedere da vicino la sanità di eccellenza