Apparecchiature e Opere d - Università degli Studi di ... · L’inserimento di una valvola lungo...

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Facoltà di Ingegneria, Architettura e delle Scienze Motorie Università di Enna KoreApparecchiature e Opere darte tipo Anno Accademico 2012 - 2013 Corso di Costruzioni Idrauliche Ingegneria per l’ambiente ed il territorio N.O. Prof. Ing. Gabriele Freni

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”  

Apparecchiature e Opere d’arte tipo

Anno Accademico 2012 - 2013 Corso di Costruzioni Idrauliche

Ingegneria per l’ambiente ed il territorio N.O. Prof. Ing. Gabriele Freni

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”   ORGANI DI REGOLAZIONE

DELLE CONDOTTE IN PRESSIONE

Di norma, l’adduzione e la distribuzione di risorsa idrica richiede la disposizione di particolari accorgimenti sulle reti per provvedere:

  alla regolazione delle portate,  alla manutenzione,   alla riparazione di qualche sua parte.

Il controllo delle rete è ottenuto inserendo in essa appositi organi di intercettazione e di regolazione. Organi e manufatti ricorrenti:

le valvole, le saracinesche, le prese in carico, gli sfiati e gli scarichi Organi e manufatti particolari: i pozzetti di riduzione del carico e i serbatoi.

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VALVOLE

Una valvola è un componente che consente la parzializzazione o l'intercettazione del flusso di un corpo in grado di fluire in una tubazione. Tale effetto è di solito ottenuto mediante lo spostamento di un otturatore all'interno di un corpo, e più precisamente in prossimità o contro una sede, dovuto all'effetto di un azionamento. Vanno disposte in corrispondenza dei nodi della rete (d<300-400m)

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CORPO DELLA VAVOLA

  Costituisce l’involucro esterno della valvola   In esso sono contenuti la sede e lo stelo e sono ricavate la

bocca di ingresso e di uscita   E’ collegato a due tratti di tubazione mediante attacchi

non prementi di tipo flangiato o filettato   La parte superiore del corpo è costituita dal cappello,

smontabile per permettere l’ispezione delle parti interne della valvola

  Il cappello guida lo stelo e contiene un premistoppa per evitare la fuoriuscita di liquido

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”   OTTURATORE

  Costituisce l’organo mobile della valvola   Con il suo movimento all’interno del corpo varia la sezione

di passaggio del liquido regolando in tal modo il deflusso   Quando l’otturatore è completamente chiuso la capacità

di tenuta idraulica è strettamente legata al corretto accoppiamento tra sede e otturatore

SEDE

  La sede è la parte della valvola lungo la quale si muove l’otturatore

  Può essere ricavata nel corpo della valvola o essere riportata

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STELO

  Lo stelo è l’organo che collegato ai sistemi di comando (manuali o motorizzati) muove l’otturatore.

  E’ assente nelle valvole a funzionamento automatico, come nelle valvole di ritegno dove il movimento dell’otturatore è comandato dallo stesso liquido convogliato

TENUTA

  Le tenute sono realizzate da premistoppa, anelli o segmenti di gomma, di plastica o di leghe metalliche assicurano la tenuta idraulica della valvola tra sede e otturatore (per impedire il trafilamento a valvola chiusa) e tra stelo e cappello (per impedire la fuoriuscita di liquido dalla valvola)

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”   INSERIMENTO DI

UNA VALVOLA

L’inserimento di una valvola lungo una condotta può essere:   con valvola a via diritta: l’attacco di monte e di valle sono

allineati   con valvola a squadra: quando i due attacchi sono tra loro

perpendicolari   con valvola a tre vie: quando la corrente in arrivo deve

essere derivata secondo due direzioni diverse.

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VALVOLE

Sono per lo più costruite:   con la sede e l’ otturatore in ghisa sferoidale   il condotto tra otturatore e sede in bronzo o acciaio

inossidabile   a volte l’otturatore è rivestito con elastomero

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”   VALVOLE:

CLASSIFICAZIONE

Vi sono vari criteri di classificazione delle valvole :   per il campo di impiego per il loro servizio   per il tipo di azionamento.   per la forma costruttiva.   per il materiale con il quale sono costruite

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”   CLASSIFICAZIONE

PER CAMPO DI IMPIEGO E SERVIZIO

Una classificazione delle valvole in base al loro campo di impiego ed al loro servizio distingue 5 categorie:

  Valvole di intercettazione   Valvole di regolazione   Valvole di ritegno   Valvole di sfiato   Valvole di riduzione della pressione

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”   VALVOLE DI

INTERCETTAZIONE

  Hanno il compito di escludere o di provocare il moto del liquido agendo sulla sezione di passaggio chiudendola completamente per annullare la portata o aprendola completamente per dare luogo alla massima portata

  Vengono in genere montate per operare sezionamenti dei singoli tratti di condotta al fine di effettuare operazioni di manutenzione

  Completamente aperte danno luogo a cadute di pressione molto basse

  Devono essere ermetiche

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SARACINESCHE

  La valvola a saracinesca funziona grazie all'abbassamento o alla salita dell’otturatore , in direzione ortogonale al flusso della corrente.

  Per pressioni fino a PN10 si usano le saracinesche a corpo piatto, al crescere della pressione si passa a quelle a corpo ovale ed infine a quelle a corpo sferico.

Saracinesca a corpo piatto Saracinesca a

corpo ovale

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SARACINESCHE

  Per diametri superiori a 300 – 400 mm si consigliano quelle a corpo ovale piuttosto che quelle a corpo piatto.

  Sono molto utilizzate nella pratica impiantistica per intercettare una tubazione ma non sono adatte alla regolazione del flusso in quanto: §  Generano notevoli perdite di carico. §  Non consentono una regolazione accurata delle portate non

essendo lineare la legge con la quale varia l’apertura e la chiusura della luce di passaggio del liquido

§  Una posizione intermedia dell’otturatore produce una sua rapida usura a causa delle elevate del liquido defluente

  Con basse portate sono state soppiantate dalla valvola a sfera

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VALVOLE A SFERA

  La valvola a sfera è il tipo più comune ed utilizzato di dispositivo di intercettazione di un flusso in condotte idrauliche.

  Il suo funzionamento si basa sulla rotazione di 90° di un otturatore sferico dotato di una cavità cilindrica coassiale al flusso.

  La valvola consente la totale chiusura o apertura del flusso ma anche, in una certa misura, la sua riduzione.

  la valvola a sfera è composta da: corpo 1, tenute o sede 2, otturatore (la sfera vera e propria) 3, leva di azionamento 4 e stelo 5.

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VALVOLE A SFERA

  L'azionamento è molto rapido (si deve fare solo un quarto di giro), e quindi consente una chiusura ed apertura rapida: questo è sia un pregio che un difetto, in quanto brusche aperture e chiusure possono causare colpi di ariete che potrebbero danneggiare apparecchiature limitrofe.

  Inoltre, la corsa limitata, se consente un facile azionamento, non permette la regolazione del flusso se non in modo molto approssimativo.

  Una valvola a sfera a passaggio pieno presenta una perdita di carico piuttosto bassa, e comunque uguale a quella del tubo se la valvola è completamente aperta.

  Come contropartita, non è possibile, senza accorgimenti piuttosto complessi , pulire internamente la valvola a sfera senza smontarla.

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”   VALVOLE DI

REGOLAZIONE

  Consentono la regolazione della portata mediante la parzializzazione della sezione di deflusso

  La variazione del deflusso deve essere graduale ed uniforme all’interno di tutto il campo compreso tra la totale chiusura ed apertura

  A tal fine la regolazione avviene grazie all’introduzione di una resistenza al deflusso o ad un cambiamento di direzione o con un restringimento o con ambedue

  La portata varia linearmente con la legge di chiusura dell’otturatore

  Il deflusso è in genere parallelo all’asse dell’otturatore

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”   VALVOLE DI

REGOLAZIONE: A FARFALLA

  Una valvola a farfalla è un organo di intercettazione e regolazione.

  L’otturatore è formato da un disco, che ruota attorno ad un asse normale all’asse della condotta.

  L’otturatore può essere incernierato lungo l’asse orizzontale o verticale

  Il movimento di rotazione apre e chiude il passaggio del liquido regolando le portate

  Ha un’ingombro limitato, è compatta, ha grande versatilità d’impiego e facilità di manutenzione

DN  100

O

S

  Per il profilo del disco produce limitate perdite di carico concentrate   Non è ermetica e le perdite di carico sono elevate quando il disco ha

un’ inclinazione < 15° rispetto alla posizione completamente chiusa

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”   VALVOLE DI

REGOLAZIONE: A FUSO

  L’otturatore ha un profilo idrodinamico a fuso, che muovendosi secondo l’asse della corrente defluente fa variare la sezione di passaggio e quindi la portata

  Le perdite di carico sono limitate in quanto il liquido subisce delle deviazioni minime

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VALVOLE DI REGOLAZIONE:

A FUSO

La regolazione avviene mediante lo spostamento assiale di un otturatore cilindrico azionato da un meccanismo albero-biella-manovella. La valvola è in grado di sezionare con tenuta perfetta la condotta a cui asservita. L’otturatore chiude seguendo il senso del flusso e si muove in una camera a pressione compensata ed opportunamente profilata. Queste caratteristiche conferiscono alla valvola un funzionamento regolare e stabile anche in presenza di severe condizioni di esercizio.

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”   VALVOLE DI

REGOLAZIONE: A FUSO

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”   VALVOLE DI

REGOLAZIONE: A MEMBRANA

  L’otturatore è costituito da una membrana deformabile solidale sia con il corpo della valvola che con l’otturatore del quale segue i movimenti

  Quando la valvola è chiusa la membrana contrasta con un setto normale alla corrente che impedisce una deformazione troppo pronunciata della membrana conservandone nel tempo la flessibilità

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VALVOLE DI RITEGNO

  Sono valvole unidirezionali che hanno il compito di permettere il deflusso solamente in un senso mentre lo impediscono nel senso opposto

  Esistono diversi tipi di valvole di ritegno:   a cerniera o a clapet   a sfera   a disco   di fondo   a fuso

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”   VALVOLE DI RITEGNO:

A CLAPET

  L’otturatore è costituito un piattello piano incernierato al bordo superiore del corpo della valvola

  Per effetto della stessa energia della corrente, quando questa si muove nella direzione voluta, il piattello si solleva e si chiude quando la corrente inverte il suo senso e la pressione del liquido agisce sul dorso dell’otturatore

  Le perdite di carico concentrate sono assai piccole

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”   VALVOLA DI RITEGNO:

A SFERA

  L’otturatore è costituito da una sfera.   Quando il liquido defluisce da sx verso dx la sfera rimane sollevata

dalla spinta esercitata dalla corrente ed a causa delle guide presenti nel corpo della valvola lascia libera la luce di passaggio.

  Quando il deflusso si inverte la stessa spinta del liquido riporta la sfera contro la sua sede chiudendo la luce

  Non presenta pericoli di intasamento

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”   VALVOLA DI RITEGNO:

A FUSO

  E’ una valvola a fuso il cui funzionamento è reso automatico   E’ studiata per consentire chiusure rapide delle condotte forzate

quando il flusso di liquido si interrompe.   Con tale valvola si riducono notevolmente gli effetti del colpo d’ariete

e si evita lo svuotamento delle condotte   La chiusura avviene per l’azione di una molla che entra in funzione al

diminuire della velocità della corrente liquida spingendo l’otturatore contro la sua sede

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”   VALVOLA DI RITEGNO:

DI FONDO

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VALVOLE A SFIATO

Hanno il compito fornire una luce di sfogo per la fuoriuscita dell’aria presente in condotta

La presenza d’aria nelle condotte può causare notevoli disfunzioni

L’aria presente nell’acqua delle condotte, in aggiunta a quella naturalmente disciolta, durante la fase di riempimento può essere dovuta anche a :

  Emulsione con l’acqua   Per aspirazione dalla vasca di presa o dalla stazione di

pompaggio;   Per aspirazione in corrispondenza di giunti quando per fatti

singolari la condotta va in depressione

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VALVOLE A SFIATO

  La presenza d’aria in condotta può provocare:

  Riduzione della sezione di deflusso   Fenomeni di colpo d’ariete dovuti all’espansione della

bolla d’aria ed al suo spostamento   Disinnesco delle pompe e dei sifoni

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VALVOLE A SFIATO

  L’aria tende a fermarsi nei vertici concessi del profilo longitudinale delle condotte: ed è da questi punti che deve essere eliminata

  Nelle reti di distribuzione il problema sussiste solo in punti particolari in quanto tutte le derivazioni per le abitazioni diventano potenziali sfiati che scaricano l’aria all’apertura dei rubinetti.

  Nelle reti di adduzione, invece, si deve porre uno sfiato in corrispondenza di ogni vertice convesso del profilo.

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VALVOLE A SFIATO

  Se il carico in condotta è modesto, lo sfiato può essere libero;

  Sfiato libero: costituito da un tubo verticale ripiegato ad uncino nella parte alta e con la bocca protetta da una rete per evitare l’ingresso di insetti)

  Quando il carico in condotta è superiore al metro vanno disposti gli sfiati automatici.

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SFIATI AUTOMATICI

La sfera cava (meno pesante dell’acqua) è normalmente spinta dall’acqua contro il boccaglio e quindi evita la possibilità che l’acqua possa fuoriuscire dal boccaglio. La sfera è soggetta alla spinta d’Archimede che compete al fluido nel quale è immersa. Quando allo sfiato giunge aria, questa si dispone nella parte alta del dispositivo: tra involucro e galleggiante. Al crescere del volume d’aria presente, si riduce la spinta d’Archimede che sostiene il galleggiante fino a che il galleggiante non si abbassa liberando l’apertura del boccaglio e consentendo all’aria di uscire. L’acqua quindi risale, aumenta nuovamente la spinta d’Archimede ed il galleggiante va ad otturare l’apertura del boccaglio. L’area della sezione di imbocco del boccaglio deve essere tanto più piccola quanto maggiore è la pressione di esercizio in condotta.

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SFIATI AUTOMATICI

Lo sfiato cotrone svolge la unica funzione di degasaggio continuo. Per condotte importanti sono preferibili gli sfiati a doppio galleggiante che svolgono tre importanti funzioni:

§  rapida evacuazione d'aria in fase di riempimento,

§  degasaggio continuo in funzionamento normale, §  rapida immissione d'aria per proteggere la condotta dallo

schiacciamento in caso di vuotamento da rottura.

Ci sono due sfiati automatici accoppiati, uno in grado di evacuare grandi portate d’aria (funzionante in caso di riempimento e svuotamento della condotta) ed uno piccolo per il degasaggio continuo

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POZZETTI DI SFIATO

Pianta DN  50PN  16

DN  100

DN  50

DN  50PN  16

DN  100

DN  50

Sezione

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”   VALVOLE RIDUTTRICI

DELLA PRESSIONE

  Manengono entro limiti di sicurezza desiderati la pressione all’interno delle condotte forzate delle reti idriche

Esiste una gamma completa di valvole per regolare automaticamente la pressione  Riduzione della pressione di monte e stabilizzazione della pressione di valle  Riduzione della pressione di monte e sostegno della pressione di monte  Sostegno della pressione di monte e sfioro

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”   REGOLAZIONE:

VALVOLE A MEMBRANA

Riduzione e stabilizzazione della pressione di valle Riduce e stabilizza la press. a valle al valore prefissato fintanto che la press. d'ingresso è superiore a tale valore e indipendentemente dalla portata di efflusso (range di reg. press.:1,4-12 bar). Esempi di applicazione:  In una rete di distribuzione, riduce una pressione troppo elevata  Su una alimentazione di riserva, compensa un eventuale calo di pressione dovuto al consumo e si chiude automaticamente al valore prefissato

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”   REGOLAZIONE:

VALVOLE A MEMBRANA

Riduzione e sostegno della pressione di monte Mantiene la pressione di monte ad un valore minimo prestabilito e la riduce a valle al valore richiesto (range di reg. press.:1,4-12 bar).

Esempi di applicazione:  In una rete di distribuzione, riduce una pressione troppo elevata, mantenendo contemporaneamente una pressione di alimentazione minima  Nel la interconness ione d i due ret i d i distribuzione, privilegia quella di monte contro l'eccessiva richiesta di valle

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”   CLASSIFICAZIONE

PER TIPO DI AZIONAMENTO

Per il tipo di azionamentodel movimento relativo tra otturatore e sede : o  valvola a solenoide, in cui il movimento dell'otturatore è lineare, ed è

causato da un campo elettromagnetico che fa muovere un solenoide al proprio interno;

o  elettrovalvola, in cui il movimento dell'otturatore, lineare o rotatorio, è causato da un motore elettrico;

o  valvola pneumatica, in cui il movimento è causato da un pistone pneumatico (raramente da un pistone idraulico, valvola idraulica);

o  valvola a volantino, con azionamento manuale di un volantino, solitamente per più giri, che normalmente imbocca una vite;

o  valvola a leva, in cui lo spostamento dell'otturatore è angolare mediante azionamento di una leva rotante su un piano parallelo alla linea di flusso, tipicamente con una rotazione di un quarto di giro (90°). Sono tipicamente valvole a sfera, maschio, farfalla.

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”   VALVOLE:

CLASSIFICAZIONE

  per forma costruttiva: si distingue la valvola a seconda della forma del gruppo sede/otturatore.

§  a globo §  a spillo §  a disco §  a sfera §  a maschio §  a pinza

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”   ORGANIO DI

REGOLAZIONE: VALVOLE

Una gamma completa di valvole per regolare in modo automatico:   Pressione

 Riduzione della pressione di monte e stabilizzazione della pressione di valle  Riduzione della pressione di monte e sostegno della pressione di monte  Sostegno della pressione di monte e sfioro

  Portata  Limitazione di portata  Sezionamento con controllo remoto  Regolazione a gradini con controllo remoto  Non ritorno

  Livello   Regolazione o sezionamento a galleggiante   Regolazione o sezionamento piezometrico

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”   VALVOLE DI REGOLAZIONE

DI LIVELLO A GALLEGGIANTE

La valvola a galleggiante installata sulla condotta di a l imentazione, control la automaticamente il livello dell'acqua in un s e r b a t o i o r i d u c e n d o e a r r e s t a n d o l'alimentazione al livello massimo per aprire progressivamente quando il livello si abbassa. Chiusura al livello minimo - Controllo dello svuotamento del serbatoio La valvola può essere impiegata anche per chiudere a un livello minimo impostato. Togliendo l'asta minore e ruotando il cappello di 90° si ottiene una inversione del funzionamento standard: la valvola chiude al livello minimo e riapre quando questo risale.

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”   SCELTA DELLA

VALVOLA

  I vari tipi di costruzione, azionamento e applicazione possono essere combinati a volontà, ma vi sono compatibilità più o meno marcate tra questi :

  Una valvola con movimento assiale dell'otturatore solo raramente è comandata da una leva: si avrebbe uno sforzo di chiusura ed apertura enorme.

  Le valvole a 1/4 di giro si prestano molto bene come valvole di intercettazione, grazie alla rapidità di intervento, ma evidentemente non hanno una precisione di regolazione paragonabile ad una valvola a volantino, che richiede diversi giri completi per chiudersi/aprirsi.

  Le valvole a volantino sono in genere di costruzione più complessa delle valvole a leva, e quindi più costose; d'altra parte il volantino è di solito assai meno ingombrante della leva;

  vi sono quindi tipi di valvole, azionamenti, eccetera più o meno adatti a ciascuna specifica applicazione.

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”   MISURATORI DI

PORTATA

1 2 3 4 5 6

DN  100

1"

1"

1"

1/2"

1/2"

1 2 3 4 5 6 7 8

1/2"

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Calibro mm 13 20 25 30 40 50 Portata nominale Qn (mc/h) 1,5 2,5 3,5 5 10 15 sensibilità (l/h) 12 12 17 17 50 70 1°limite prec.+5% Qmin (l/h) 30 50 70 100 200 450 2°limite prec.+2% Qt (l/h) 120 200 280 400 800 3000 Portata massima Qmax (mc/h) 3 5 7 10 40 50 Erogazione massima giorn.

(mc) 9 15 21 30 60 90

Perdita di carico a Qmax

(m) 10 10 10 10 10 10

MISURATORI DI PORTATA: contatori a turbina

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La Lettura viene effettuata tramite sistema M-BUS

Consentono un controllo della rete in tempo reale

•  Contatore con lanciaimpulsi •  Centralina elettronica

•  Totalizzatore elettronico

•  Modem (per eventuale trasmissione a distanza)

MISURATORI DI PORTATA: contatori con lanciaimpulsi

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È un metodo semiautomatico

Consentono di rilevare le letture anche a distanza

Lettura Mobile-Reading

MISURATORI DI PORTATA: contatori con lanciaimpulsi e

modulo radio-trasmettitore ARROW

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Il principio di funzionamento si basa sulla legge di induzione elettromagnetica di Faraday

Accuratezza ±0.5%

MISURATORI DI PORTATA: contatori elettromagnetici

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PRESA IN CARICO

Dispositivo che consente la predisposizione del collegamento tra condotta pubblica e derivazione per le utenze, ottenuto senza interrompere il flusso nella condotta stessa.

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”   PRESA IN CARICO

Presa in carico con derivazione saldata: si ottiene saldando uno spezzone di tubo flangiato alla condotta (preferibile per condotte in acciaio) Presa in carico a collare : si ottiene serrando sulla condotta con una staffa il collare, ovvero un unico pezzo costituito dalla testata di serraggio e dallo spezzone flangiato

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PRESA IN CARICO

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”   PRESA IN CARICO

1"

1"

1"

Derivazioni allacci privati con collare di presaScala 1:20

1/2"

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POZZETTI DI SCARICO

PN  16DN  100

Pianta

Sezione

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POZZETTO DI SCARICO

DN  100PN  16

DN  100

DN  100PN  16

DN  100

Scala 1:20Pozzetto di scarico acquedotto - DN 100

DN  100PN  16

DN  100

DN  100PN  16

DN  100

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”   MANUFATTI

PARTITORI

  Quando la portata di una condotta deve essere divisa tra più utenze la derivazione in pressione deve prevedere una saracinesca, una valvola di regolazione ed un misuratore di portata

  La corretta partizione è tuttavia difficile poiché dipende anche dalla quota delle utenze oltre che dalle modalità di prelievo

  E’ necessario pertanto un manufatto partitore

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”   PARTITORE A PELO

LIBERO

  Esso consiste in una vasca di arrivo dalla quale l’acqua sfiora in due o più vasche contigue, collocate du uno dei lati maggiori della vasca stessa

  La ripartizione delle vasche avviene suddividendo la lunghezza disponibile di soglia sfiorante in parti proporzionale alle singole portate

  Quando da una delle vasche la portata derivata è inferiore di quella di alimentazione:   la soglia sfiorante viene rigurgitata diminuendo in tal modo la portata

immessa fino ad eguagliare quella derivata   Contemporaneamente aumenta il carico nella vasca di arrivo che quindi

fornisce maggior portata alle altre vasche

Uno sfioratore di troppo pieno deve essere predisposto per l’eventuale allontanamento delle portate in arrivo

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”   PARTITORI A PELO

LIBERO

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”   POZZETTO DI

RIDUZIONE DEL CARICO

Sono usati nelle adduzioni in montagna dove il ΔHgeo tra sorgente e serbatoio imporrebbe l’adozione di spessori notevole per le tubazioni L’acqua in arrivo dalla sorgente scarica in una vasca A, dove dissipa tutto il suo carico . Attraverso uno sfioratore la portata alimenta la vasca B dal fondo della quale riparte la condotta verso il serbatoio. Uno sfioratore collega la vasca B con una vasca C dalla quale tutta la portata può essere allontanata. Tutte le vasche sono dotate di scarico di fondo, le condotte di arr. e di part. sono munite di saracinesche e la condotta di scarico è dotata di valvola di non ritorno

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”   ATTRAVERSAMENTO

STRADALE

PN  16DN  200

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Facoltà  di  Ingegneria,  Architettura  e  delle  Scienze  Motorie  Università  di  Enna  “Kore”  

IDRANTI ANTINCENDIO

Idrante soprasuolo

Idrante a naspo

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IDRANTI ANTINCENDIO

Idrante sottosuolo