“PIANO DI EMERGENZA”...Piano di emergenza ai sensi del d. lgv. 81/2008 data: 7/11/2015 4 3....
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LICEOCLASSICO“JACOPOSTELLINI”
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Pianodiemergenzaaisensideld.lgv.81/2008
data:7/11/2015
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AisensidelDecretoLegislativo9aprile2008,n.81
LICEOCLASSICO“JACOPOSTELLINI"
PiazzaIMaggio,26-33100UDINETel.0432/504577-Fax.0432/511490
Cod.Fiscale80023240304
SEDEUNICA
“PIANO DI EMERGENZA”
Data della presente valutazione 7/11/2015
4° AGGIORNAMENTO
Il DATORE DI LAVORO: GIUSEPPE SANTORO (timbro e firma)
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Indice 1. Scopo 3 2. Definizione dei gradi di emergenza 3 3. Identificazione degli addetti 4 4. Compiti degli addetti 5
4.1 Dirigente scolastico 5 4.2 Insegnanti 5 4.3 Collaboratori scolastici/personale tecnico 6 4.4 Personale amministrativo 7 4.5 Studenti 7
5. Regole per l’evacuazione 8 5.1 Segnale d'allarme generale 8 5.2 Richiesta di soccorso 8
6. Evacuazione 9 7. Regole d'evacuazione 9 8. Norme di comportamento in caso di evento non dominabile 10
8.1 Terremoto 10 8.2 Incendio 10
9. Raccomandazioni 11 10. Individuazione del pericolo e segnalazione dell’emergenza 11 11. Procedure di emergenza per il servizio di pronto soccorso 12 12. Procedure di emergenza per il servizio antincendio 13 13. Interventi di emergenza e uso dei mezzi antincendio 14 14. Esercitazioni 14 15. Segnalazioni 14 16. Specchio numerico della popolazione esistente nell’a.s. 2014-15 15 17. Assegnazione degli incarichi a.s. 2014-15 16 18. Organigramma ed assegnazione compiti a.s. 2014-15 17 19. Procedura per l’evacuazione delle persone disabili 18 20. Scenario n. 1 - Improvvisa mancanza di tensione/illuminazione in un’ala l’istituto 33 21. Scenario n. 2 - Improvvisa mancanza di tensione/illuminazione in tutto l’istituto 35 22. Scenario n. 3 - Improvvisa segnalazione sonora di allarme incendio 36 23. Scenario n. 4 - Improvvisa segnalazione sonora di allarme incendio centrale termica
nuova palestra 37 24. Istruzioni Formative n. 1 - Vasca Antincendio e Pompe Sommerse 39 25. Istruzioni Formative n. 2 - Il sistema di rivelazione fumi/incendio 40 26. Istruzioni Formative n. 3 - Il sistema automatico di spegnimento installato nella biblioteca
Barnabitica 42 27. Istruzioni Formative n. 4 - La dislocazione degli idranti nell’area esterna 44 28. Istruzioni Formative n. 5 - Come chiudere l’acqua potabile dell’istituto 45 28. Istruzioni Formative n. 5.1 - Intercettazione Gas Metano C.T. Istituto,
C.T Palestra e Lab. Chimica 45 29. Istruzioni Formative n. 6 - I comandi di emergenza presenti in centralino 46 29. Istruzioni Formative n. 6.1 - Guasto all’ascensore 46 30. Presenza presidi antincendio nei vari piani dell’Istituto 48 31. Planimetria Generale Piano Terra con Percorsi d’Esodo e Mezzi Estinzione 49 32. Planimetria Generale Piano Primo lato Grazie Percorsi d’Esodo e Mezzi Estinzione 50 33. Planimetria Generale Piano Laboratori e Secondo lato Cairoli con Percorsi d’Esodo
e Mezzi Estinzione 51 34. Planimetria Generale Piano Terzo con Percorsi d’Esodo e Mezzi Estinzione 52
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1.ScopoIlpresentedocumentocontieneleistruzioniacuiattenersiincasodiemergenza,ovveronelcasoin cui si verifichi una situazione di grave ed imminente pericolo individuale, collettivo, per lestrutture,perl'ambiente.E'tale:
⇒ maloreoinfortunio⇒ incendioall'internodell'edificio⇒ incendioinprossimitàdellascuola⇒ terremoto⇒ cedimentostrutturaleparzialeenondellascuolaodiedificicontigui⇒ avvisoosospettodellapresenzadiordigniesplosivi⇒ mancanzaimprovvisadienergia⇒ ognialtracausaritenutapericolosadalCapodell'Istituto.
2.DefinizionedeigradidiemergenzaLeemergenze,siaalivelloindividualesiaalivellocollettivo,possonomanifestarsiinmodopiùomenograveoaggressivoneiconfrontidellasaluteedellasicurezzadeilavoratori.Essesonoquiorganizzateinduelivelliogradiinfunzionedellesituazioni:1°grado:
Ø nel caso in cui la situazione è circoscritta ad un solo ambiente ed è ipotizzabile che ilavoratori incaricatidell’attuazionedellemisurediprevenzione(art.46comma4D.Lgs81/2008richiamoalDM10/03/08art.12comma1letterab)sianoingradodirisolverefavorevolmentelasituazione
Ø nel caso in cui l’infortunio o il malore sia di tale lievità da ipotizzare che i lavoratoriincaricati dell’attuazione delle misure di pronto soccorso siano in grado di risolverefavorevolmentelasituazione.
2°grado:
Ø nel caso in cui si aggravano le condizionidel1° grado, equindi si rendanecessario farintervenireiservizipubblicicompetentiinmateriadisoccorsoesalvataggio.
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3.IdentificazionedegliaddettiIlpresentepianodiemergenzaèrelativoalLiceoclassico“JacopoStellini”diUdine.Ogniannosonoaggiornatiinominatividellefigureattiveincasodiemergenza.Inomieicompitiassegnati sono elencati nell’allegato 1 al presente documento (“Assegnazione incarichi”) evengonoannualmenteaggiornaticonappositacomunicazione.L’elencodegliaddettisitrovaapag.17
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4.Compitidegliaddetti 4.1.DirigentescolasticoIlDirigentescolasticohalaresponsabilitàdituttiglioccupantil’edificio,devefareinmodochetuttisianoaconoscenzadelpianoesappianocosafareincasodipericolo.E’ la persona che per prima deve essere avvisata del pericolo e che deve dare l’ordine dievacuazionedell’edificio.Talecompitopuòancheesseredelegatoadun’altrapersona.Fino a quando non arrivano i soccorsi è l’unico responsabile di tutti gli eventi che accadonoall’internodella scuola; nell’attesa, ha il doveredi dare istruzioni inmerito alle operazioni dacompiereediverificaresel’evacuazionevengaeseguitacorrettamente.Unavoltaevacuatalascuola,quandotuttoilpersonaleegliallievisitrovanoalpuntodiraccolta,è suo compitomantenere i rapporti con le forze di emergenza intervenute e con il personalescolastico. 4.2.InsegnantiGli insegnanti hanno la responsabilità degli studenti della classe in cui stanno svolgendo unalezione,nelmomentoincuisiverificaunasituazionediemergenza. CompitiAll’iniziodiogniannoscolasticoèdoveredell’insegnantefarconoscereilpianodievacuazioneaglistudenti,eventualmentesuincaricodelConsigliodiclasse.Deve avvisare immediatamente la presidenza in caso ravvisi una situazione di pericoloall’internodellascuola.Accompagna la classe fuori dalla scuola in fila indiana cercando di tenere gli allievi il piùpossibilevicinoaimurieprestandoattenzioneanonintralciarealtriflussiprovenientidaipianisuperiori (questi ultimi hanno la precedenza). Questa operazione deve essere effettuatamantenendoilsilenzio,senzacorrereepossibilmentesenzapanico.Controlla che gli studenti non compiano azioni che li portino in situazioni di pericolo (adesempio,tornaresuipropripassiperrecuperareoggettipersonali).Riunisceiragazzinelpuntodiraccolta,licontae,semancaqualcheallievo,faimmediatamentesegnalazionealpreside.Vigilasulgruppodeipropristudentiperassicurarsichenessunosiallontanidalpuntodiritrovo.
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4.3.Collaboratoriscolastici/personaletecnicoSono le persone che conoscono meglio l’edificio scolastico; devono quindi collaborare con isoccorsiperpoterliaccompagnareneiluoghidovedevonosvolgerelalorofunzione.Sononecessarieduepersonechesidividanoiseguentiincarichi.-Compiticollaboratoren°1:Chiudeicancellipedonaliecarraiperimpedirechecolorocheesconodall’edificiosiriversinoinstradainmassacreandointralciaisoccorsiesituazionidimaggiorpericolo.Rimanevicinoall’ingressocarraioperaprireicancelliall’arrivodeisoccorsieperallontanareicuriosi.-Compiticollaboratoren°2e3:Dàl’allarmesuordinedeldirigentescolasticoosuoincaricato.Si reca nel cortile interno dell’istituto e chiude la saracinesca del gasmetano che alimenta lacentraletermica:Sig.raManuelaLai,(seassenteSig.AlessandroMilioto)
Stacca l’interruttore generale dell’energia elettrica utilizzando i comandi posizionati nell’atriodell’istituto – all’interno del centralino, fuori dall’ingresso della nuova palestra, all’internodell’atrio della nuova palestra, corridoio servizi nuova palestra fuori dall’infermeria, Sig.AlessandroMilioto,(seassenteSig.raManuelaLai)
Posizionevalvolaintercettazionegasmetano
centraletermica
Posizionedeicomandidistaccogenerale
dell’energiaelettrica
dell’istituto
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4.4.PersonaleamministrativoSiailcollaboratorepresenteincentralinocheun’amministrativa(sig.DelGobboAssunta),hannoaportatadimanounelencoconinumeritelefonicidachiamareincasodiemergenzavalutandodivoltainvoltaqualisianonecessari.Glientidaavvisarepossonoessere:-VigilidelFuoco 115-SoccorsoSanitario 118-Carabinieri 112-Polizia 113
All’interno della scuola è presente un apparecchio telefonico collegato direttamente alla lineaTelecomchefunzionaancheincasodimancanzadienergiaelettrica. 4.5.StudentiDevonoseguirealcuneregoledicomportamentoedobbedirealleindicazionechevengonoloroimpartitedall’insegnante.Sialzanodalloropostolasciandoinaulaognioggettopersonale.Simettonoinfilaindianaalseguitodelloroinsegnantepresenteinaulainquelmomento.La filanondeve esseremai abbandonatapernessunmotivo, nemmenoper cercare compagniassenti.Mantengono la calma e rimangono in silenzio per ascoltare le eventuali indicazionidell’insegnante.Camminanolungoilpercorsodifugatenendoilpassodell’insegnanteesenzacorrere.Lefilechegiàoccupanounaviadifugahannolaprecedenzasuchivisiimmette.
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5.Regoleperl’evacuazione 5.1.Segnaled'allarmegeneraleIl segnaled'ALLARMEGENERALEèdatomediante il suonoprolungatodella campanellaripetutotrevolte.In caso d'impossibilità di utilizzo della campanella per mancanza di energia, si utilizza unatrombadastadiopresenteincentralinoedincasodinecessitàlacampanapresentenell’atrio.
5.2.RichiestadisoccorsoAppena diffuso il segnale generale d'allarme il personale incaricato effettua le chiamate disoccorso;ilseguentepromemoriasitrovaaccantoatuttiitelefonidellascuola:
Emergenza ChiChiamare N°Telefono
incendio,crollo VigilidelFuoco 115
ordigniesplosivi
CarabinieriPoliziadiStato
112
113
inognicaso ProntoSoccorso 118
Aisoccorritoridareleseguentiinformazioni:
⇒ Sono......................nomeequalificadichitelefona⇒ telefonodall’IstitutoLiceoClassico“Stellini”⇒ ubicatoinPiazzaIMaggio,26aUdine⇒ nellascuolasièverificato..............direiltipodiemergenza..............⇒ sonocoinvolte.......numerodialunni,personeinpericolo,feriti.......…......
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6.EvacuazioneAppenaavviatoilsegnalegeneraled'allarmehainiziolafasedievacuazione,durantelaqualeilocalidevonoessereabbandonatirapidamentemainmodoordinatoperraggiungere,seguendocon ordine e senza panico le vie di fuga più vicine o praticabili, l’area esterna di raccoltaprestabilita.Inmolteplicipuntidellascuolasonoesposteplanimetrieesemplificative,periodicamentesonoeffettuateprovedievacuazioneperverificareleviediesodomiglioriperogniclasse.Èespostacorrettasegnaletica.7.Regoled'evacuazioneI collaboratori scolastici spalancano i battenti di tutte le uscite d'emergenza che possonoraggiungeresenzapericoloeseguonolefasidell’evacuazione.I professori (se in aula o in laboratorio), prendono nota degli assenti del giorno e di coloroeventualmente fuori dall’aula, quindi prendono il registro di classe, ilmodulo di evacuazione,unapennaedallafineimpartisconol'ordinedievacuazione.Gli alunni in classe, ricevuto l’ordine di evacuazione, si mettono in fila e, senza attardarsi araccogliereeffettipersonali,abbandonanorapidamente(senzacorrere)illocale,dirigendosi,perla via di emergenza, all’area esterna di raccolta prestabilita. Una volta raggiunta lamedesimarestanoingruppovicinoalprofessore.Gli alunni isolati, se possibile, si aggregano alla classe o al gruppo più vicino segnalando lapropriapresenzaaglialtri;seciònonèpossibileprocedonoall'evacuazioneinmodoindividualeseguendo la via di emergenza più vicina; appena giunti all'esterno raggiungono i propricompagnidiclassesegnalandoilpropriorientronelgruppo.Colorochesonoinpalestrasiattengonoalleistruzioniimpartitedalprofessorepresenteeinsuaassenza procedono all’evacuazione spontanea, con la massima calma e seguendo le vie diemergenzaindicate.Colorochesonoriunitineilocalicomuni(corridoio,atrio...)siattengonoalleistruzioniimpartitedaiprofessoripresentie in loroassenzaprocedonoall’evacuazionespontanea,con lamassimacalmaeseguendoleviediemergenzaindicate.Ilpersonaleincaricatodelcontrollodelleoperazionidievacuazionesorvegliachenonsicreinointralcilungoleviediemergenzaeintervieneinsoccorsodicolorochesonoindifficoltà.
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8.NormedicomportamentoincasodieventonondominabileVi possono essere casi in cui non è possibile abbandonare i locali in modo organizzato osituazionichenonconsentonodievacuarecomeprevistolascuola:nelprimocasoènecessarioprocedere all'evacuazione spontanea, cercando di procedere con calma e ordinatamente; nelsecondocaso,invece,èopportunoattenersialleseguentinormedicomportamento: 8.1.Terremoto
⇒ mantenerelacalma⇒ ripararsisottoilbanco,sottol'architravedellaporta,vicinoaimuriportanti⇒ sesiènelcorridoioonelvanodellescaleentrarenellaclassepiùvicina⇒ allontanarsidafinestre,porteavetri,armadichecadendopossonoferire.
8.2.Incendio
⇒ mantenerelacalma⇒ sel'incendioèfuoridallocaleincuicisitrovaedilfumorendeimpraticabililevie
d'uscita,chiuderebenelaportaecercaredisigillarelefessureconpannipossibilmentebagnati
⇒ aprirelefinestreechiederesoccorso⇒ seilfumorendel'ariairrespirabile,mettereunfazzolettodavantiallabocca,megliose
bagnato,esdraiarsisulpavimento.
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9.Raccomandazioni
• aiutare chi si trova in difficoltà ma non effettuare interventi su persone gravementeinfortunate o in stato di incoscienza se non si ha specifica esperienza; attendere, sepossibile,l'arrivodeisoccorsi
• registrare sul modulo di evacuazione e segnalare tempestivamente ai soccorritori lapresenzadiferitiodipersoneindifficoltà,siaall'internocheall'esternodell'edificio
• nonsostarelungoleviediemergenzaetantomenodavantialleuscitediemergenza,nontornareindietroperraccogliereeffettipersonali.
10.Individuazionedelpericoloesegnalazionedell’emergenzaA meno che il pericolo si manifesti in maniera non dominabile, con effetti tali da rendereevidentea tutti l’emergenza(peres.crolloe/oterremoto),è fondamentale la tempestivitàconcuiilpericolovienesegnalato.E'pertantoindispensabilechechiunqueindividuiunasituazionedigraveedimminentepericoloindividuale o collettivo (per es. un malore oppure un focolaio di incendio), la segnaliimmediatamente al personale ausiliario o direttamente in segreteria fornendo con calma eprecisioneindicazionisuCOSAÈSUCCESSOeDOVEÈSUCCESSO.Nelcasoincui,lasituazionesiataledaimpedireilpassaggiosicuro,lasegnalazionedeveesseredataagranvoce.
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9.Procedurediemergenzaperilserviziodiprontosoccorso CHIAGISCE
AZIONE
1 chiravvisal’emergenza(dipendente,alunnooquant’altri)
⇒ avvisaofaavvisaretempestivamentelaSegreteria⇒ sepossibile,accompagnaofaaccompagnarein
infermeria⇒ secondocompetenzaprestaiprimisoccorsi
2 chiavvisalaSegreteria ⇒ descrive con chiarezza e puntualmente il tipo diemergenza(cosaèsuccessoedoveèsuccesso)
3 chiaccompagnainInfermeria
⇒ assistel’infortunatoomalatofinoininfermeria⇒ resta con l’infortunato fino al termine
dell’emergenzaal finedi fornireutili indicazioniaisoccorritori
4 laSegreteria ⇒ convocaunaddettodellasquadradiemergenza⇒ lo incarica di prestare i primi soccorsi fino al
superamento dell’emergenza o all’arrivo deisoccorritoriistituzionali
⇒ telefona o fa telefonare al 118 (descriverechiaramentel’emergenza,risponderealledomandedell’operatore 118, fornire indirizzo e recapitotelefonico)
⇒ appenapossibileavvisalaPresidenza⇒ sedelcasotelefonaofatelefonareaiparenti⇒ se del caso incarica un dipendente di seguire in
ambulanzailsoccorsoediriferirequantoprima⇒ all’arrivo dei soccorritori guida o fa guidare gli
stessisulluogodell’emergenza
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10.Procedurediemergenzaperilservizioantincendio CHIAGISCE
AZIONE
1 chiindividual’emergenza(dipendente,alunnooquant’altri)
⇒ avvisa o fa avvisare il personale preposto odirettamentelaSegreteria
2 chiavvisalaSegreteria ⇒ descrive con calma e chiarezza il tipo diemergenzaeilluogodell’evento(cosaèsuccessoedoveèsuccesso)
3 laSegreteria ⇒ sedelcasoincaricauncomponentedellesquadrediemergenzadiverificareiltipodiemergenza,divalutarelanecessitàdievacuazioneediriferiredipersonainguardiola
⇒ attiva il piano di evacuazione dando l’allarmegenerale(vedipunto5.1)
⇒ appenapossibileavvisalaPresidenza⇒ trasferisce il centro di coordinamento in
centralino (posto telefonico interno più vicino alpuntodiritrovo)
⇒ attendeleeventualiinformazionirichieste4 chi verifica il tipo di
emergenza
⇒ di persona o tramite telefono interno raccoglieinformazioni essenziali quali: scoppio, incendio,comparsa di vistose crepe, bomba o quant’altroutileadefiniremeglioiltipodiemergenza
⇒ riferiscedipersonaaicollaboratoriscolastici5 icollaboratoriscolastici ⇒ apronoilcancello
6 laSegreteria SECONFERMATOL’ALLARME
⇒ abbandona l’edificio secondo il piano dievacuazione
SEFALSOL’ALLARME⇒ impartisce l’ordine di disattivare il segnale di
allarme⇒ telefona agli operatori istituzionali di emergenza
allertatiperinformarlidelrientratoallarme
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13.InterventidiemergenzaeusodeimezziantincendioInterventiincasodiemergenza1. Per nessunmotivo effettuare interventi di emergenza se non si è in possesso di specifica
esperienza.2. Gliestintoripotrannoessereusati,suiprincipidiincendio,dapersoneformate.3. Per nessun motivo gli idranti dovranno essere utilizzati da persone non specificamente
addestratealloscopoinquantofonte,semaleutilizzati,dipericolianchemortali.4. Nonutilizzareacquaperspegnereincendisuapparecchiatureelettriche.14.EsercitazioniAl fine di assicurare il corretto e sicuro svolgimento delle procedure di emergenza èindispensabilecheciascunosappiaesattamentecomecomportarsi.Atalfine,almenoduevoltaall'anno,ènecessarioche:1. ilpresentedocumentosialettoespiegatoaglialunnidiciascunaclasse2. vengasvoltaun'esercitazione,durantelaqualelapopolazionescolastica(alunni,docenti,
personaleausiliario)impariaconoscerel'edificioelenormedicomportamento,prendadimestichezzaconlasegnaletica,conipercorsidifugaeconimezzidiprotezioneattiva(estintori,idranti)
3. il personale docente e quello A.T.A frequenta a turno corsi con cadenza triennale diaddestramentoeaggiornamentoperaddettiantincendioeprimosoccorso.
15.Segnalazioni1. La nota della Direzione che assegna le responsabilità, pag. 17, resta affissa in bacheca, in
centralinoeonline,pertuttol'annoscolasticoedècostantementeaggiornata.2. Le vie di emergenza sono segnalate da pittogrammi bianchi su sfondo verde poste sulle
pareti
3. Leuscite d'emergenza sono segnalate da rettangoli bianchi su sfondo verdeposti sopra le
uscitestesse4. Le planimetrie che indicano le vie di emergenza sono poste in tutti i luoghi comuni della
scuola e sono sempre essere tenute aggiornate a cura del Responsabile del Servizio diPrevenzioneeProtezione
5. Leistruzioniperl’evacuazionesonoposteaccantoalleplanimetrie6. Leistruzioniperlechiamatedisoccorsosonoposteaccantoaitelefonidellascuola,anchea
quellodiusopubblico.
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16. SPECCHIO NUMERICO DELLA POPOLAZIONE ESISTENTE
Anno scolastico 2015/2016 - POPOLAZIONE PRESENTE:688, compresi 12
utenti esterni
SCUOLA DI TIPO 3
EDIFICIO
PIANO PERCORSO
D’ESODO
AFFOLLAMENTO
IPOTIZZABILE
MAX
AFFOLLAMENTO
REALE
(% totale)
Terra Esodo Ingresso principale 200 10 (%)
Esodo Scale Interne Piazz. Interno Grazie 150 82 (%)
Esodo Scivolo Piazz. Interno Grazie 63 95 (%)
Esodo Scivolo Piazz. Interno Cairoli 150 78 (%)
Esodo Spogliatoi Palestra Grande 50 10 (%)
Esodo Palestra Grande 60 76 (%)
Esodo Palestra Piccola 30 75 (%)
Primo Esodo Scale Interne Piazz. Interno Grazie 50 75 (%)
Esodo Scale Esterne Piazz. Interno Grazie 115 91 (%)
Esodo Scale Interne Lato Primo Maggio 95 94 (%)
Esodo Scale Interne Piazz. Interno Cairoli 95 94 (%)
Esodo Palestra Grande lato Cairoli 75 14 (%)
Esodo Palestra Grande lato Grazie 75 18 (%)
Secondo Esodo Scale Interne Piazz. Interno Grazie 50 50 (%)
Esodo Scale Esterne Piazz. Interno Grazie 100 40 (%)
Esodo Scale Interne Lato Primo Maggio 75 30 (%)
Esodo Scale Interne Piazz. Interno Cairoli 75 35 (%)
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17. ASSEGNAZIONE INCARICHI
(a.s. 2015/2016)
INCARICO NOMINATIVI NOTE
1 Emanazione ordine di
evacuazione
prof. Santoro Giuseppe Dirigente Scolastico
prof. Monica De Nardi
prof. Beatrice Rigatti
Collaboratori del Dirigente
Ernesto Luri Resp. Serv. Prev. Prot.
2 Diffusione ordine di evacuazione Il collaboratore scolastico
presente in centralino,
il suo temporaneo sostituto
Nell’attesa dell’apposita
sirena, tre squilli
prolungati della
campanella.
3 Controllo operazioni di
evacuazione
Il S.P.P.:
Il Responsabile del S.P.P. + i
componenti delle Squadre
Antincendio e Primo
Soccorso nella propria zona
di competenza.
Il controllo consiste nella
verifica che nei vari settori
dell’edificio tutti gli alunni
siano sfollati (in
particolare servizi igienici,
spogliatoi e laboratori) e
nella raccolta dei moduli
di evacuazione dalle zone
di raccolta.
4 Chiamate di soccorso Il collaboratore scolastico
presente in centralino,
il suo temporaneo sostituto
Secondo lo schema
allegato
5 Eventuale interruzione
erogazione Gas, Energia elettrica,
Sig. Peppino Lamari (Gas),
Sig. Alessandro Milioto
prof. Monica De Nardi
prof. Beatrice Rigatti
Previo ordine del R.S.P.P.
o Responsabile di Sede
6 Controllo periodico di estintori:
6.1 Controllo idranti interni ed
esterni:
La Ditta “M.A.R.E.” incaricata
dall’Amministrazione
Provinciale di Udine e la
Squadra di Emergenza
coordinata dal prof. Andrea
Nunziata, secondo scadenze
prestabilite.
Il controllo prevede la
verifica del corretto
posizionamento
dell’estintore e l’integrità
del sigillo di azionamento
e della pressione interna.
7 Controllo quotidiano della
praticabilità delle vie di uscita
Tutti i collaboratori
scolastici nella propria area
di competenza.
Il controllo prevede la
verifica del funzionamento
dell’uscita di sicurezza e
dell’assenza di
impedimenti di qualunque
tipo lungo le vie d’esodo.
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PRONTO SOCCORSO
18. S.O.S. EMERGENZA Ai sensi del T.U. S. L. D.Lgs. 81/08 CAPO III sezione VI e sezione IV art 36 comma1 lett. b,c,d
• NOME E COGNOME
• SCRIVERE IL NOME DI CHI RISPONDE
• DESCRIVERE BREVEMENTE L’ACCADUTO
• DARE IL NUMERO DI TELEFONO, L’INDIRIZZO ED
INDICAZIONI PER RAGGIUNGERE L’AZIENDA
118 115 112 113
POLIZIA MUNICIPALE..... ELETTRICITÀ – ENEL......... ACQUA (AMGA)...................
0432.271301 803.500 800.903939
LICEO CLASSICO “STELLINI” Piazza Primo Maggio, 26 - Udine TELEFONO ...... 0432.504577
RESPONSABILI GESTIONE EMERGENZE: prof. Monica De Nardi prof. Beatrice Rigatti Tel. 0432.504577
MEDICO COMPETENTE: Dott. Adriano Damian Tel. 3402477997
ADDETTI PRIMO SOCCORSO: Del Gobbo Assunta, Milioto Alessandro, Pilosio Antonella, Rabusin Giuliana, Rizzolatti Mariangela,
Rovatti Anna Maria, Costantini Roberta, D’Aietti Gianpaolo, Domenis Pierina, Fabris Silva, Gasparini Patrizia, Gini Elisabetta, Lorenzon Francesca, Mondini Paola, Paparo Antonietta, Piemonte Elena,
Rigatti Beatrice, Rotolo Antonella, Sapori Cristina, Sepulcri Luigino, Venuto Francesca,
ADDETTI ANTINCENDIO / EVACUAZIONE Francesca Cargnello, Rita Chinellato, M. Gabriella Dose, Graziella Fabian, Lorella Frescura, Peppino
Lamari, Paolo Angiola, Claudio Giachin, Patrizia Gobbo, Olga Maieron, Sira Mandalà, Andrea Nunziata, Renzo Ragazzon, Silvia Redditi, Franco Romanelli, Silvia Vianello
R.S.P.P. ERNESTO LURI - 3482549714
ADDETTI ASSISTENZA DIVERSAMENTE ABILI: Tutti i Collaboratori Scolastici Abilitati
VIGILI DEL FUOCO
CARABINIERI
POLIZIA
COSA DIRE AL TELEFONO
INDIRIZZO DELL’ISTITUTO
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ADDETTI ASSISTENZA DIVERSAMENTE ABILI: Tutti i Collaboratori Scolastici Abilitati
19. IL SOCCORSO ALLE PERSONE
DISABILI: INDICAZIONI PER LA
GESTIONE DELL’EMERGENZA
Liceo classico “J. STELLINI” piazza I maggio, 26 - 33100 UDINE (Ud)
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1. PREMESSA Tra le necessità che si presentano nell’elaborazione ed attivazione di un piano di emergenza, quelle connesse con le
procedure da attuare per assistere persone disabili sono certamente le più difficili da affrontare. Nell’eventuale
emergenza gli addetti all’assistenza di persone disabili (insegnanti di sostegno in caso di presenza di alunni
disabili, personale amministrativo/collaboratori scolastici in caso di presenza di dipendenti disabili), quando allertati,
dovranno immediatamente interrompere la loro attività e recarsi sul luogo del disabile ed accompagnarlo nello spazio
calmo individuato sul piano in cui si trovano, in attesa dei soccorsi.
2. INDIVIDUAZIONE SPAZI CALMI
Gli spazi calmi, nel settore della sicurezza antincendio, sono una “zona separata dall’incendio
tramite strutture resistenti al fuoco ed in comunicazione diretta con un percorso protetto fino ad
un’uscita di piano, che costituisce un luogo temporaneamente sicuro per le persone disabili in attesa
dell’assistenza per il loro esodo”. Gli spazi calmi possono essere utili su tutti i piani che non
dispongono quindi di una uscita diretta su un luogo sicuro all’esterno. Le persone disabili che si
trovano al piano terra possono quindi raggiungere il luogo sicuro esterno, sempre
accompagnati dagli addetti individuati alla loro assistenza. Di seguito vengono individuati gli spazi calmi del Liceo Classico “Jacopo Stellini” dove gli addetti all’assistenza
disabili e gli alunni disabili potranno attendere i soccorsi esterni:
- PIANO PRIMO – AULA MAGNA: pianerottolo scala interna di sicurezza. Attendere che tutte le persone
siano evacuate dalla scala interna principale come previsto dal piano di evacuazione, dopodiché posizionarsi sul
pianerottolo in attesa dei soccorsi esterni.
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- PIANO LABORATORI: pianerottolo scala esterna di sicurezza. Attendere che tutte le persone siano
evacuate dalla scala esterna di sicurezza come previsto dal piano di evacuazione, dopodiché posizionarsi sul
pianerottolo in attesa dei soccorsi esterni.
- PIANO AULA INFORMATICA: pianerottolo scala interna di sicurezza. Attendere che tutte le persone siano
evacuate dalla scala interna di sicurezza come previsto dal piano di evacuazione, dopodiché posizionarsi sul
pianerottolo in attesa dei soccorsi esterni.
Gli addetti rimarranno sempre e comunque con il disabile, assistendolo.
Se l’evento che si è verificato è tale da pregiudicare la sicurezza dello spazio calmo, daranno immediatamente notizia al Coordinatore dell’eme rgenza af f in ché venga attivato il support o nella procedura di trasporto del disabile al punto di raccolta
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3. MISURE PER LA GESTIONE DI UNA EMERGENZA RIFERITE A DISABILITÀ
ANCHE TEMPORANEE Di seguito saranno proposte le modalità ritenute più efficaci per affrontare quelle categorie di disabilità in cui è
più comune imbattersi, ovvero:
− disabilità motorie
− disabilità sensoriali
− disabilità cognitive Affinché un soccorritore possa dare un aiuto concreto è necessario che sia in grado di comprendere i bisogni della
persona da aiutare, anche in funzione del tipo di disabilità che questa presenta e che sia in grado di comunicare un
primo e rassicurante messaggio in cui siano specificate le azioni basilari da intraprendere per garantire un
allontanamento celere e sicuro dalla fonte di pericolo. Gli elementi che possono determinare le criticità in questa fase
dipendono fondamentalmente:
- dalle barriere architettoniche presenti nella struttura edilizia (scale, gradini, passaggi stretti, barriere
percettive, ecc.) che limitano o annullano la possibilità di raggiungere un luogo sicuro in modo
autonomo;
- dalla mancanza di conoscenze appropriate da parte dei soccorritori e degli addetti alle operazioni di
evacuazione, sulle modalità di percezione,orientamento e fruizione degli spazi da parte di questo tipo di
persone.
Queste condizioni si possono verificare contemporaneamente e, pertanto, vanno affrontate e risolte insieme: alla prima
va contrapposta una corretta pianificazione degli interventi da apportare nel tempo all’edificio, la seconda si
affronta predisponendo misure gestionali opportune e formando in modo specifico il personale incaricato.
4. MISURE RIFERITE ALLA DISABILITÀ MOTORIA La movimentazione di un disabile motorio dipende fondamentalmente dal grado di collaborazione che questo può
fornire, secondo le due seguenti tipologie di azioni:
- sollevamenti, ovvero spostamenti di tutto il peso del corpo della persona da soccorrere;
- spostamenti, ovvero spostamenti di parti del corpo della persona. In particolare, le prime riguardano le persone che sono totalmente incapaci di collaborare dal punto di vista
motorio (o con patologie di carattere psichico talmente gravi da comportare una totale inabilità motoria) e che non
possono agevolare la movimentazione con le residue capacità di movimento disponibili.
Pertanto, per effettuare un’azione che garantisca il corretto espletamento della prestazione richiesta, e che, nel
contempo, salvaguardi l’integrità fisica del soccorritore, è necessario:
- individuare in ogni persona tutte le possibilità di collaborazione;
- essere in grado di posizionare le mani in punti di presa specifici, per consentire il trasferimento
della persona in modo sicuro;
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- assumere posizioni di lavoro corrette, che salvaguardino la schiena dei soccorritori;
- essere in grado di interpretare le necessità della persona da affiancare ed offrire la
collaborazione necessaria.
Collaborazione del disabile È bene tentare di coinvolgere sempre la persona da soccorrere nello spostamento, incoraggiandola ad una
collaborazione attiva, seppur nei limiti delle sue abilità. Ovviamente tale sollecitazione deve essere rivolta alle risorse
fisiche disponibili, più che a quelle perdute; in questo caso l’obiettivo da raggiungere è duplice: incentivare la
persona con disabilità a superare i propri limiti, cercando di infonderle fiducia nel superamento della situazione
transitoria e proponendo una partecipazione attiva a tutte le operazioni che la riguardano; facilitare il lavoro del
soccorritore proprio attraverso il meccanismo della collaborazione, facendo risparmiare sforzi eccessivi e talvolta
infruttuosi.
Punti di presa specifici Per effettuare un trasporto è necessario evitare di sottoporre a trazione le strutture articolari, che potrebbe
determinare conseguenze nocive, e prevenire puntuali e dolorose compressioni digitali appoggiando tutta la mano
per ripartire omogeneamente la sollecitazione ed offrire una migliore presa globale. In tali circostanze sono da
preferire i seguenti punti di presa:
• il cingolo scapolare (complesso articolare della spalla);
• il cingolo pelvico (complesso articolare di bacino ed anche); il più vicino possibile al tronco.
È inoltre importante richiamare l’attenzione sull’uso della cosiddetta “presa crociata”, che rispetto alle altre tecniche
è da preferire sia per la sicurezza nella presa che per il benessere del soccorritore (ne salvaguarda la schiena).
Figura 1
In tale presa (Figura 1), il soccorritore:
- posiziona le braccia del paziente davanti al tronco, flettendogli i
gomiti e incrociando gli avambracci;
- entra con la mano sotto la scapola e prosegue fino ad arrivare
all’avambraccio, che afferra in prossimità del gomito;
- tira verso l’alto l’intero complesso braccio-spalla della persona da
soccorrere, sollevando in questo modo tutto il tronco dello stesso;
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Nel caso di un solo soccorritore l’operazione viene effettuata dopo
essersi posizionato alle spalle della persona da soccorrere; in questo
caso la tecnica di presa permette anche di contenere il movimento
delle braccia che, utilizzando altre tecniche, potrebbero arrecare
disturbo al trasporto (Figura 2).
Figura 2
Qualora i soccorritori siano due, gli stessi si posizioneranno a fianco
della persona a cui è diretto l’intervento stesso (Figura 3).
Figura 3
La tecnica identificata come “trasporto del pompiere” o “trasporto alla spalla”, in cui il soccorritore dispone sulle
proprie spalle la persona da soccorrere, può determinare una eccessiva pressione sul torace e sul ventre con
possibilità di traumi nel trasportato; in tal senso risulta sconsigliata anche per il trasporto di una persona con disabilità
temporanea.
Posizioni di lavoro corrette Per conservare l’integrità fisica del soccorritore è necessario utilizzare le leve di forza più vantaggiose, con
l’obiettivo di economizzare lo sforzo muscolare e prevenire particolari patologie a carico della schiena. Per
prevenire tali circostanze è necessario seguire alcune semplici regole generali:
- posizionarsi il più vicino possibile alla persona da soccorrere;
- flettere le ginocchia,non la schiena;
- allargare la base di appoggio al suolo divaricando le gambe;
- sfruttare il peso del proprio corpo come contrappeso, riducendo lo sforzo muscolare attivo.
Offerta di collaborazione In generale è bene non interferire con persone che, pur utilizzando ausili motori quali, ad esempio, una stampella o
un bastone, sono capaci di muoversi in piena autonomia e palesemente dimostrano di sapersi spostare da sole. In
queste circostanze un valido contributo può essere fornito semplicemente dando la propria disponibilità ad
accompagnare la persona fino ad un luogo sicuro.
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Se nella fase di evacuazione dovesse determinarsi un notevole flusso di persone che possa travolgere quella che si sta
muovendo con la stampella o il bastone o creare difficoltà di movimento, è possibile difendere quest’ultima
utilizzando il proprio corpo come uno scudo per impedire che sia messa in difficoltà. Le persone che utilizzano
sedie a ruote, molte volte, possono muoversi autonomamente fino ai punti dov’è necessario affrontare dislivelli, quando
sarà necessario fornire l’assistenza necessaria per il loro superamento. In tale circostanza il ruolo del soccorritore
può consistere in un affiancamento, dichiarando la disponibilità a collaborare, senza peraltro imporre la propria
presenza; in ogni caso il soccorritore dovrà assicurare che la persona giunga in un luogo sicuro, ovvero che abbia
completato l’esodo. Da quanto appena esposto risulta evidente la necessità che il soccorritore concordi
preventivamente con la persona da aiutare le modalità di trasporto ed evacuazione della stessa.
5. TECNICHE DI TRASPORTO
Trasporto da parte di una persona Il sollevamento in braccio (Figure 4 e 5) è il metodo preferito da impiegare per il trasporto di una persona quando non
ha forza nelle gambe, ma è pur sempre collaborante.
Figure 4 e 5
È questo un trasporto sicuro se il trasportato pesa molto meno di chi la trasporta. In quest’ultima circostanza è
necessario far collaborare il trasportato, invitandolo a porre il braccio attorno al collo del soccorritore,in modo da
alleggerire il peso scaricato sulle braccia.
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Trasporto con due persone È questa una tecnica che può ritenersi valida nel caso sia necessario movimentare una persona che non può utilizzare gli
arti inferiori (Figure 6-8), ma che in ogni caso è collaborante:
Figure 6, 7 e 8
- due operatori si pongono a fianco della persona da trasportare;
- ne afferrano le braccia e le avvolgono attorno alle loro spalle;
- afferrano l’avambraccio del partner;
- uniscono le braccia sotto le ginocchia della persona da soccorrere ed uno afferra il polso del
partner;
- entrambe le persone devono piegarsi verso l’interno vicino al trasportato e sollevarlo
coordinando tra loro le azioni di sollevamento in modo da non far gravare in modo asimmetrico
il carico su uno dei soccorritori;
- dopo aver sollevato la persona da soccorrere e cominciato il movimento di trasporto è
necessario effettuare una leggera pressione sulla parte superiore del corpo del trasportato in
modo che lo stesso si mantenga il più verticale possibile sgravando, in tal modo, parte del peso
dalle braccia dei soccorritori; Il vantaggio di questa tecnica di trasporto è che i due partner soccorritori possono supportare con pratica e
coordinamento una persona, il cui peso è lo stesso od anche superiore a quello del singolo trasportatore. Lo svantaggio
si può manifestare affrontando un percorso, in salita o discesa, sulle scale; in tal caso la larghezza delle tre persone
così disposte potrebbe superare la larghezza minima delle scale stesse, imponendo disposizioni reciproche tali da
indurre difficoltà nel movimento. Un’altra controindicazione di questa tecnica si manifesta nel caso di persone
che non hanno un buon controllo del capo e/o non sono collaboranti; in tale caso la tecnica da utilizzare, che peraltro
permette di sostenere bene il capo, è quella descritta come “presa crociata”.
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Trasporto a due in percorsi stretti Talvolta il passaggio da attraversare è talmente stretto che due persone affiancate non possono passare, in tal caso
si raccomanda la tecnica di trasporto illustrata nella Figura 9. Il soccorritore posteriore avrà attuato una presa
crociata, mentre quello anteriore sosterrà la persona tra il ginocchio ed i glutei. È comunque una tecnica da attuare
con molta prudenza, in quanto il capo reclino può creare difficoltà respiratorie, infatti la parziale occlusione delle vie
aeree determina una posizione critica del trasportato.
È bene, quindi, utilizzare questo trasporto solo limitatamente ai passaggi critici.
Trasporto a strisciamento Figura 9
Nel caso in cui il soccorritore disponga di poche forze residue (Figura 10), la tecnica del trasporto per strisciamento
gli permette di scaricare sul pavimento gran parte del peso del trasportato. A questa condizione va aggiunto
l’indubbio vantaggio di poter attraversare anche passaggi assai stretti e bassi.
Figura 10
Assistenza di una persona in sedia a ruote nello scendere le scale Nel caso in cui il soccorso preveda la discesa di scale (Figura 11), il soccorritore deve porsi dietro alla carrozzella ed
afferrare le due impugnature di spinta, dovrà quindi piegare la sedia a ruote stessa all’indietro di circa 45° (in
modo tale che l’intero peso cada sulla ruota della sedia a ruote) fino a bilanciarla e cominciare a scendere guardando
in avanti. Il soccorritore si porrà un gradino più in alto della sedia, tenendo basso il proprio centro di gravità e
lasciando scendere le ruote
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posteriori gradualmente da un gradino all’altro, tenendo sempre la seggiola leggermente piegata all’indietro.
Se possibile il trasporto potrà essere prestato da due soccorritori dei quali uno opererà dal davanti. Il soccorritore che
opera anteriormente non dovrà sollevare la sedia perché questa azione scaricherebbe troppo peso sul soccorritore
che opera da dietro.
Altre difficoltà Figura 11
La gravidanza, soprattutto se in fase avanzata, è assimilabile ad un handicap temporaneo. In questi casi il soccorritore
dovrà offrirsi di accompagnare la donna sino all’uscita per aiutarla da un punto di vista fisico ed emotivo, rimanendo
con lei finché non avrà raggiunto un’area sicura di raccolta e non sarà stata sistemata in un posto sicuro. Qualora la
persona da aiutare presenti problemi di respirazione, che possono derivare anche da stato di stress, affaticamento o
esposizione a piccole quantità di fumo o altri prodotti di combustione, il soccorritore dovrà rimanerle vicino ed aiutarla
ad utilizzare eventuali prodotti inalanti,quindi accompagnarla fino ad un luogo sicuro ove altri soccorritori se ne
prendano cura. Nel caso di persone con affezioni cardiache l’assistenza può limitarsi ad una offerta di aiuto o
affiancamento mentre queste persone camminano, poiché possono avere una ridotta energia disponibile e richiedere
frequenti momenti di riposo.
6. MISURE RIFERITE ALLA DISABILITÀ SENSORIALE Tra le molte sfide che quotidianamente le persone con disabilità agli organi di senso si trovano ad affrontare, sia
negli ambienti di vita quotidiana che di lavoro, quelle che considerano i rischi potenziali per la propria salute e
sicurezza sono tra le più gravose da affrontare e risolvere. Le premesse da considerare per far fronte a tali situazioni
possono essere le seguenti:
- Durante un’emergenza le capacità sensoriali disponibili, da cui peraltro dipende la capacità di
sopravvivenza di un individuo, non devono essere sopraffatte.
- I dispositivi per segnalare un allarme incendio devono essere completamente comprensibili in
ragione delle “abilità” delle persone; è quindi necessario che questi dispositivi siano accoppiati
a controparti ottiche, acustiche e/o meccaniche (vibrazione), in azione sinergica tra loro, senza
peraltro compromettere la comprensione di altri segnali e/o istruzioni altrimenti fornite
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- Per compensare l’incapacità di percepire ed elaborare gli indicatori visivi (segnaletica di
sicurezza) presenti e garantire la possibilità di allontanarsi autonomamente dal luogo in
sicurezza, anche mediante l’utilizzo del bastone bianco per non vedenti o del cane guida, negli
ambienti devono essere presenti indicazioni realizzate anche con segnali tattili, in Braille e a
caratteri ingranditi per gli ipovedenti. Le vie di fuga dovranno essere identificabili a prescindere
dalle capacità di percezione del soggetto ed essere attrezzate con guide tattili a terra,
individuabili anche con opportune differenziazioni cromatiche o da corrimano, salvo nei tratti in
cui il percorso sia agevolato da guide naturali (es. corridoi lineari di larghezza non superiore a
due-tre metri).
- L’acquisizione di alcune semplici tecniche di auto protezione integrate con altre tecnologie di
sicurezza antincendio, è il modo più efficace per aumentare le probabilità di sopravvivenza in
tale condizione;
- Le modalità di segnalazione di una richiesta di aiuto variano in funzione del tipo di disabilità e, pertanto, è necessario considerare l’acquisizione di strumenti capaci di supplire i deficit del richiedente;
Tecniche di assistenza a persone con disabilità dell’udito Nell’assistenza a persone con questo tipo di disabilità il soccorritore dovrà porre attenzione nell’attuare i
seguenti accorgimenti:
- Per consentire al sordo una buona lettura labiale, la distanza ottimale nella conversazione non
deve mai superare il metro e mezzo.
- Il viso di chi parla deve essere illuminato in modo da permetterne la lettura labiale.
- Nel parlare è necessario tenere ferma la testa e, possibilmente, il viso di chi parla deve essere al
livello degli occhi della persona sorda.
- Parlare distintamente, ma senza esagerare, avendo cura di non storpiare la pronuncia: la lettura
labiale, infatti, si basa sulla pronuncia corretta.
- La velocità del discorso inoltre deve essere moderata: né troppo in fretta, né troppo adagio.
- Usare possibilmente frasi corte, semplici ma complete, esposte con un tono normale di voce (non
occorre gridare). Non serve parlare in modo infantile, mentre è necessario mettere in risalto la
parola principale della frase usando espressioni del viso in relazione al tema del discorso.
- Non tutti i suoni della lingua sono visibili sulle labbra: fare in modo che la persona sorda possa
vedere tutto ciò che è visibile sulle labbra.
- Quando si usano nomi di persona,località o termini inconsueti, la lettura labiale è molto difficile.
Se il sordo non riesce, nonostante gli sforzi, a recepire il messaggio, anziché spazientirsi, si può
scrivere la parola in stampatello.
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- Anche se la persona sorda porta le protesi acustiche, non sempre riesce a percepire
perfettamente il parlato, occorre dunque comportarsi seguendo le regole di comunicazione
appena esposte.
- Per la persona sorda è difficile seguire una conversazione di gruppo o una conferenza
senza interprete. Occorre quindi aiutarlo a capire almeno gli argomenti principali attraverso
la lettura labiale, trasmettendo parole e frasi semplici e accompagnandole con gesti naturali.
Tecniche di assistenza a persone con disabilità della vista
Nell’assistenza a persone con questo tipo di disabilità il soccorritore dovrà porre attenzione
nell’attuare i seguenti accorgimenti:
- Annunciare la propria presenza e parlare con voce ben distinta e comprensibile fin da quando
si entra nell’ambiente in cui è presente la persona da aiutare.
- Parlare naturalmente, senza gridare, e direttamente verso l’interlocutore, senza interporre
una terza persona, descrivendo l’evento e la reale situazione di pericolo.
- Non temere di usare parole come “vedere”, “guardare” o “cieco”.
- Offrire assistenza lasciando che la persona vi spieghi di cosa ha bisogno.
- Descrivere in anticipo le azioni da intraprendere.
- Lasciare che la persona afferri leggermente il braccio o la spalla per farsi guidare (può
scegliere di camminare leggermente dietro per valutare la reazione del corpo agli ostacoli).
- Lungo il percorso è necessario annunciare, ad alta voce, la presenza di scale, porte ed
altre eventuali situazioni e/o ostacoli.
- Nell’invitare un non vedente a sedersi, guidare prima la mano di quest’ultima affinché tocchi
lo schienale del sedile.
- Qualora si ponesse la necessità di guidare più persone con le stesse difficoltà, invitatele a
tenersi per mano. Una volta raggiunto l’esterno, o lo spazio calmo, è necessario
accertare che la persona aiutata non sia abbandonata a se stessa ma rimanga in compagnia
di altri fino alla fine dell’emergenza
7. MISURE RIFERITE ALLA DISABILITÀ COGNITIVA Le persone con disabilità di apprendimento possono avere difficoltà nel riconoscere o nell’essere motivate ad
agire, in caso di emergenza, da parte di personale di soccorso non addestrato. Esse possono avere difficoltà
nell’eseguire istruzioni piuttosto complesse e che coinvolgono più di una breve sequenza di semplici azioni. In
situazione di pericolo (incendio, fumo, pericolo di scoppio, etc.) un disabile cognitivo può esibire un
atteggiamento di completa o parziale o nulla collaborazione con coloro che portano soccorso. Può accadere
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che in una situazione nuova e sconosciuta, manifesti una reazione di totale rifiuto e disconoscimento della realtà
pericolosa, che può sfociare in comportamenti aggressivi auto o etero diretti nei confronti di coloro che intendono
prestare soccorso. In tali evenienze il soccorritore deve mantenere la calma, parlare con voce rassicurante
con il disabile, farsi aiutare da persone eventualmente presenti sul luogo e decidere rapidamente sul da farsi. La
priorità assoluta è l’integrità fisica della persona, ed il ricorso ad un eventuale intervento coercitivo di
contenimento per salvaguardarne l’incolumità può rappresentare l’unica soluzione. In questo ambito diventa
necessaria e fondamentale l’esercitazione ad agire in situazioni di emergenza simulata. Ecco qualche utile
suggerimento:
- può non aver raggiunto la capacità di percepire il pericolo;
- molti di loro non posseggono l’abilità della letto-scrittura;
- la loro percezione visiva di istruzioni scritte o di pannelli può essere confusa;
- il loro senso di direzione può essere limitato e potrebbero avere bisogno di qualcuno che
li accompagni;
- le istruzioni e le informazioni devono essere suddivise in semplici fasi successive: siate
molto pazienti;
- bisogna usare segnali semplici o simboli immediatamente comprensibili, ad esempio
segnali grafici universali;
- spesso nel disabile cognitivo la capacità a comprendere il linguaggio parlato è
abbastanza sviluppata ed articolata, anche se sono presenti difficoltà di espressione. Si
raccomanda pertanto di verbalizzare sempre e direttamente con lui le operazioni che si
effettueranno in situazione d’emergenza.
- ogni individuo deve essere trattato come un adulto che ha un problema di apprendimento;
- non parlate loro con sufficienza e non trattateli come bambini.
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Liceoclassico“J.STELLINI”piazzaImaggio,26 - 33100UDINE(Ud)
INDICAZIONI PER L’INGRESSO IN ISTITUTO DELLE PERSONE DISABILI Il Liceo Classico “J. Stellini” è un fabbricato costruito nel primo decennio del ’900, pertanto vincolato dalla sovrintendenza che lo considera “edificio a vincolo urbanistico e architettonico”, quindi ogni modifica e/o aggiunta, deve essere prima approvata dal competente ufficio comunale. E’ per questo motivo che non si possono inserire o addossare scivoli per superare la barriera creata dai gradoni che circondano l’ingresso principale dell’istituto che di fatto sono insormontabili per un disabile. Le persone con problemi legati alla deambulazione o alla disabilità, devono utilizzare l’ingresso veicolare di via Cairoli, con le seguenti modalità:
1. Recarsi con il veicolo a ridosso dell’ingresso veicolare di via Cairoli, se il cancello fosse chiuso suonare la chiamata citofonica ed eventualmente spiegare il motivo della chiamata;
2. seguire il percorso indicato nella planimetria allegata, procedendo a passo d’uomo all’interno del cortile scolastico;
3. parcheggiare l’auto in prossimità dell’ingresso pedonale predisposto ed indicato nella planimetria;
4. accedere all’interno ed utilizzare i due scivoli (lato destro o lato sinistro) che portano nell’atrio dell’istituto e presentarsi al personale preposto all’accoglienza.
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CITOFONO PER CHIAMATA APERTURA CANCELLO
Via Cairoli
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20.SCENARION.1Improvvisamancanzaditensione/illuminazioneinun’alal’istituto:Ognipianodell’Istitutoèsuddivisoinduearee,latoCairolielatoGrazie;ogniareaèservitadaunquadroelettricogeneraleubicatoall’iniziodiognicorridoiolatosud,
SOLUZIONE1:
1. Verificareattraversoilvetrosequalcheinterruttoreèstaccato:
SI,uninterruttoreèstaccato:Aprirel’antadelquadroeriarmarel’interruttorestaccato,facendobeneattenzioneaqualilampadeoapparecchiaturefariferimento.Aspettareunpaiodiminutiperverificarechenonsistacchidinuovo.sesistaccanuovamente,lasciarlostaccato,richiuderel’antadelquadroedavvertireilpersonaleprepostoallesegnalazioni(sig.raManuelaLai).NO,tuttigliinterruttorisonoinseriti:Aquestopuntolapossibileavariadipendedalquadroelettricogenerale,èsicuramentesaltatol’interruttorechealimentailquadrolocale
SOLUZIONE2:
2. Perraggiungereilquadroelettricogenerale,sideveprimapassarenegliufficiedalla
bachecaposizionatadifronteal fotocopiatore,prenderelachiaveconetichettaverderecanteladicitura“PortatagliafuocoP.T.latoCairoliQuadroelettricogenerale“,
PosizionedelQuadroGenerale
diArea
PosizionedellabachecanegliUffici
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attraversarel’atrioeraggiungereilvanoscalelatoCairoli,
aprire la porta tagliafuoco, scendere le scale e raggiungere il locale seminterrato; ilquadroelettricogeneralesitrovainfondoallocalesulladestra,
unavoltaindividuato,inserirloedaspettareunpaiodiminutiperverificarechenonsistacchi di nuovo. se si stacca nuovamente, lasciarlo staccato, richiudere l’anta delquadroedavvertireilpersonaleprepostoallesegnalazioni(sig.raManuelaLai).
Posizioneportaingressovanointerrato
collocazioneQ.E.Generale
Individuaresulquadro(ancheaiutandosiconle
etichette),qualèl’interruttoresaltato
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21.SCENARION.2Improvvisamancanzaditensione/illuminazioneintuttol’istituto:Contattarel’ENELtelefonicamente803500,darechiareindicazionispiegandoilproblema,sel’ENELDistribuzionedopoattentaverificagarantiscechelamancanzadienergiaèdovutaaguastolocale,sideve:Ripetere le operazioni descritte dallo Scenario n. 1 Soluzione 2, quindi, una voltaraggiuntoilquadroelettricogenerale,verificaresel’interruttoreelettricogeneraleèinserito,
SI,l’interruttoregeneraleistitutoèstaccato:Aprirel’antadelquadroeriarmarel’interruttorestaccato.NO,l’interruttoregeneraleistitutoèinserito:Molto probabilmente il guasto dipende dal quadro generale ENELsituatonellocaleattiguo,
Riarmare l’interruttore generale istituto ed avvertire il personalepreposto alle segnalazioni (sig.ra Manuela Lai), che avvertal’AmministrazioneProvincialediUdinedell’accaduto.
PosizioneInterruttoreElettricoGenerale
Istituto
PortaingressolocalequadroENEL
InterruttoreGenerale
ENELIstituto
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22.SCENARION.3Improvvisasegnalazionesonoradiallarmeincendio:L’allarmeincendiopuòverificarsiin3tipologiedicasi:
a) Prove dell’impianto effettuate dalla ditta incaricata dellamanutenzione che testa ivaririvelatoridifumo(inquestocasoilsuonodellasirenaèdibrevedurata);
b) Unaqualsiasiavariadell’impianto:rivelatori,schede,componentistica,ecc.Inquestacondizione la sirena suona in modo continuo e cessa solo quando viene tacitataseguendolaproceduraindicatasulpannellodicontrollocheèubicatonellazonaufficifuoridallapresidenza,
quando si procede alla disattivazione, viene anche indicata la zona dove è scattatol’allarme (pulsante e/o rilevatore di fumo), quindi, una volta disattivata la sirenabisogna recarsi nella zona allarmata e verificare cosa è successo (manomissionepulsanteallarme incendiooppureguastoal rivelatoredi fumo);avvertire ilpersonalepreposto alle segnalazioni (sig.ra Manuela Lai), che avverta l’AmministrazioneProvincialediUdinedell’accaduto;
c) Principiodiincendio,inquestocasodopoavereffettuatolatacitazionedell’allarmee
recandosisulpostosinotacheeffettivamentec’èunaproduzionedifumoaseguitodicombustione, bisogna subito valutare la natura dell’incendio ed allertare a voce otelefonicamenteilcentralinospiegandochiaramentequantostaaccadendoesesihalaformazionenecessariacercaredispegnerlodasoli.Seguirecomunqueleindicazionidipagina13
PosizionedellaCentralinaIncendinellazonaUffici
Istruzioniscritteperladisattivazionedell’allarme
CentralinaIncendi
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23.SCENARION.4Improvvisasegnalazionesonoradiallarmeincendiocentraletermicanuovapalestra:Lanuovapalestradell’istitutoèunedificiodirecenterealizzazione,dotatodipropriacentraletermica.Unimprovvisoallarmeincendiogeneratodaunrivelatoredifumo(presenteintuttiilocali), o dalle barriere lineari antifumo (presenti all’interno del campo di gioco sopra ilparterre),vienesegnalatolocalmentenelquadrodedicatoecontemporaneamentenelquadrogeneraleantincendioubicatonelcorridoiouffici;
quandovieneattivato l’allarme,e si constatache il luogoèun localedellanuovapalestraoaddiritturalacentraletermicadellapalestra,sideveprocederecosì:
A. Lasegnalazioneriguardaunlocaledellanuovapalestra,tacitarel’allarmeerecarsiimmediatamentesulpostoperverificarecosaèsuccesso(manomissionepulsante allarme incendio oppure guasto al rivelatore di fumo);avvertire ilpersonale preposto alle segnalazioni (sig.ra Manuela Lai), che avvertal’AmministrazioneProvincialediUdinedell’accaduto;
B. C’è effettivamente odore acre e presenza di fumo, trovare la sorgente evalutaresesièingradodispegnerlo,sesiprocedereall’estinzione(seformati),altrimenti allertare il centralino che faccia intervenire la squadra interna diaddetti antincendio o, nei casi più gravi, telefonare subito ai VV.F. e nel casoevacuareparzialmenteototalmentel’edificioscolastico.
C. L’incendio è in prossimità della Centrale Termica, chiudere subito lasaracinescadelmetanoestaccarel’energiaelettricadellaC.T.edellapalestra,
Posizionecentralinarivelazione
incendiPalestraBarrierelineari
antifumoPalestra
Centralinageneralerivelazioneincendiposizionatanegli
Uffici
PosizioneC.T.palestra
Saracinescametano
SgancioenergiaelettricaC.T.e
Palestra
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valutareilrealepericolo,allertarelasquadradiemergenzaantincendiotramiteilcentralino,edecidereseinterveniredasolioaspettarel’arrivodellasquadrae/oimezzideiVV.F.Nelfrattempofareevacuareilocalilimitrofiedall’occorrenzatuttol’edificio.
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24.ISTRUZIONIFORMATIVEN.1
VascaAntincendioePompeSommerseNelcortileinternodell’Istitutoèposizionataunavascainterratadallacapacitàdi34mc,cheserve ad immagazzinare l’acqua dell’acquedotto e garantire una grande riserva d’acqua dautilizzareperspegnereeventuali incendidigrandidimensionichedovesserosvilupparsi supartedell’edificio.Due elettropompe sommerse (una di scorta all’altra) alimentate una dal quadro elettricogenerale e l’altra, in caso di mancanza di alimentazione da una linea preferenziata, dallemedesimeprestazioniidraulicheparia:840l/mincon61m.c.a.diprevalenzamanometrica,servono amantenere una costante e adeguata pressione ad un collettore posizionato nelloscantinatolatoCairoli,cheasuavoltaalimentatuttiicollettoridellelanceinterne,deinaspiedegliidrantiesterni(4).
due galleggianti a palla, uno diminimo livello ed uno dimassimo,mantengono costante illivellonellavasca.Una centralina ubicata nel locale centralino (quindi costantemente sorvegliata), da chiareindicazioni tramite led, sullo stato di fatto delle pompe,del livello nella vasca, di cali dipressioneedieventualianomalie.IMPORTANTE:IncasodiincendioMAIutilizzareipulsantidisganciodelle2elettro-pompe
Posizionevascainterrataepompe
sommersenelcortileinterno
PosizionequadrielettricialimentazionepompeevisioneinternaPulsantidisganciodell’alimentazione
elettricadellepompeincasodiemergenzaPozzettoispezionepompesommerseerelativigalleggianti
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25.ISTRUZIONIFORMATIVEN.2
Ilsistemadirivelazionefumi/incendio.Intuttiilocalidell’istitutosonopresentirivelatoridifumo,
neilocalipiùgrandisonoinstallatedellebarrierelineariperlarivelazioneepresenzadifumi,questilocalisonol’atriodell’istituto,l’aulamagnaelapalestranuova(duebarriere),
è in fase di realizzazione anche la protezione con barriere lineari per la rivelazione difumo/incendio, anche nei sottotetti che normalmente non sono frequentati e quindi se sisviluppasseunincendio,quandolosiscopreglieffettisarebberogiàgravi.Ilprincipiodifunzionamentoèsemplice,ilsensoreotticosibasasulmetododellalucediffusa.Un LED invia la luce nella camera di misurazione dove viene assorbita dalla struttura alabirinto. In caso di incendio, il fumo penetra nella camera di misurazione. La luce viene
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dispersadalleparticelledifumoecolpisceifotodiodichetrasformanolaquantitàdiluceinunsegnaleelettricoproporzionalecheazional’allarmesonoroevisivo(sialocalesulrivelatoresianelquadrogeneraleantincendio).Lebarrierelinearifunzionanosullostessoprincipio,inpresenzadifumoilraggioricevutooriflessosecondoilmodello,haunacadutadipotenzialecheazional’allarmesonoroevisivo.
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26.ISTRUZIONIFORMATIVEN.3IlsistemaautomaticodispegnimentoinstallatonellabibliotecaBarnabitica.Nel piano ammezzato del corpo centrale, è stato ricavato un locale per il deposito dei libripregiatidiproprietàdell’Istituto.IllocaleèseparatodailocaliadiacenticonstruttureREI120,le superfici vetrate corrispondono a 1/20 della superficie del locale e sono normalmentechiuse. Vi è installato un impianto di soppressione incendi a saturazione di gas (argon) diadattecaratteristicheestinguenti,costituitoda2bombolediargonconcapacitàparia140ltcadaunaanormaUNI10877conpress200bar,caricapirotecnicaperlaspintaeunacentraledirivelazionedifabbricazioneNOTIFIREmodello1-1-045-CPR,allarmeeimmissionegas.All’internodellocaletroviamoirivelatoridifumoespecificiugellicheimmettonoilgasargon.
Allocalesiaccedetramitescaleinterneotramiteascensore,comesievincedalleimmagini,lebombolesonoubicatefuoridallocale,sullaportad’ingresso(REI120),èaffissaunadiciturache ricorda che il locale è protetto con un sistema antincendio a base di gas argon, quindiquandosientrabisognaessereautorizzatiemaisoli.Quando i rivelatori di fumo sentono la presenza di fumo, la centralina fa scattare l’allarmesonoroevisivo,questosignificachebisognaabbandonareimmediatamenteillocale:sihannoadisposizione1minutoe30secondiperuscireerichiuderelaporta.A protezione delle persone che soggiornano nel locale ci sono specifici dispositivi cheinibisconolafuoriuscitadelgasse:laportadiaccessoèapertaeseunaqualsiasidelletrefinestredellocaleèaperta.Subito dopo la scarica, una serranda collocata su una finestra, comandata da uno specificocomando sulla centralina, fa defluire verso l’esterno la sovrappressione del locale. Unestrattoreagevolal’estrazionedeigasresidui.Dopocirca20minutisipuòentrarenellocale.Vista la natura del contenuto e la pericolosità dell’impianto, un ripetitore del preallarmeincendioedell’eventualeestinzioneinatto,èpresentenelcentralinodell’istituto.
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Vistoilpericolodatodallanaturadelgas,lachiaveperentrarenellabibliotecabarnabiticaècustodita nell’ufficio del D.S.G.A. che si accerta che la persona che vi accede, sia sempreaccompagnataemaisola.
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27.ISTRUZIONIFORMATIVEN.4
Ladislocazionedegliidrantinell’areaesternaNelcortilesonodisposti4idrantiacolonna,conusciteØ45eØ70.Ancheillorocircuitoidrico,come tutti i mezzi di estinzione ad acqua, sono mantenuti in pressione dal gruppoelettropompe (basta aprire la valvola sulla sommità per creare un calo di pressionenell’impianto che fa partire subito l’elettropompa n1 o n2 secondo il programma dimanutenzione.All’occorrenzaèpresenteunattaccoVV.F.ubicatovicinoall’ingressopedonalediViaCairoli.
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28.ISTRUZIONIFORMATIVEN.5
Comechiuderel’acquapotabiledell’istitutoNel cortile interno, adiacente al cancellomotorizzato adibito all’ingressodi auto emezzi disoccorso,sitrovailpozzettochecontieneilcontatoredell’acquaelarelativasaracinescachechiudel’acquapotabileintuttol’istituto,segnalatodauncartello.
5.1IntercettazioneGasMetanoC.T.Istituto,C.TPalestraeLab.ChimicaIn caso di emergenza e su ordine del Dirigente Scolastico/del prof. Nunziata/dell’RSPP, ilpersonalepreposto(sig.raManuelaLai)oinsuaassenzailsig.AlessandroMilioto,chiudonolesaracineschedelgasmetanochealimentanolaC.T.dell’Istituto,laC.T.dellanuovaPalestraedel Laboratorio di Chimica (il gas metano non è più utilizzato da anni), e se necessariol’ingressodelgasmetanodirettamentesulcontatoreubicatoafiancodell’ingressoveicolare.
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29.ISTRUZIONIFORMATIVEN.6
IcomandidiemergenzapresentiincentralinoNel locale centralino dell’istituto, sono collocati quattro comandi da utilizzare in caso diemergenzasuordinedelDirigenteScolastico/delprof.Nunziata/dell’RSPP:
29.6.1–Guastoall’ascensoreNell’edificioscolastico,èpresenteunaascensorecheasserviscetutti ipianicompresi ipianiammezzati.
Per accedere alla sala macchine,bisogna salire sino all’ultimo piano, aprire la porta checonduce alle scale che portano al vano tecnico (le chiavi sono nella bacheca degli uffici erecano lascrittaascensore,dellostessomazzofannoparte lachiaveper l’aperturamanualedelleporteel’etichettaconilnumero3487063590perlechiamatediemergenza),unavoltaraggiuntoilvanotecnico,sedevonoseguireleistruzioniriportatenellapaginaseguentechesonoaffisseancheinloco.
AttivazioneAllarmeIncendio
AttivazioneSirena
Evacuazione
SgancioGeneraleEnergiaElettrica
ArrestoElettropompeAntincendio
vanotecnicoegruppomotoreascensore
IMPORTANTE:IncasodiincendioMAIutilizzareipulsantidisganciodelle2elettropompe
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30.PRESENZAPRESIDIANTINCENDIONEIVARIPIANIDELL’ISTITUTO
Scantinato lato Cairoli (Q.E: Generale): 2 E a CO2 da 5 Kg – 89 BC Piano Terra lato Cairoli: 4 E a polvere da 6 Kg e 3 Lance Piano Terra lato Grazie: 3 E a polvere da 6 Kg e 3 lance e 1 naspo Piano Primo lato Grazie: 3 E a polvere da 6 Kg e 3 lance Piano Secondo lato Cairoli; 2 E a polv. da 6 Kg 1 E a CO2 da 2 Kg 34 BC e
2 lance Piano Secondo lato Grazie: 6 E a polvere da 6 Kg e 3 lance Piano Sottotetto lato Cairoli: 1 Lancia Piano Sottotetto lato Cairoli C. Termica: 2 estintori a polvere da 6 Kg Piano Sottotetto lato Grazie: 2 estintori a polvere da 6 Kg e 1 Lancia Piano Terra Nuova e Vecchia Palestra: 10 E a polvere da 6 Kg e 4 lance e 1 naspo Piano Primo Nuova Palestra: 3 E a polvere da 6 Kg e 1 lancia Piano Terra Nuova Palestra C. Termica: 1 E a polvere da 6 Kg Area Esterna Idranti a Colonna: 4 idranti a colonna 2 x Ø70 cadauno
Gli estintori a polvere (36) hanno caratteristiche 34A-233BC, Gli estintori a CO2 (3) 2 89 BC e 1 34 BC
Ladislocazionedeivarimezzidiestinzioneèriportatanelleplanimetrieallegate.
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31. PIANTA - PIANO TERRA
LEGENDA SIMBOLI LEGEND OF SIMBOLS
VOI SIETE QUI YOU ARE HERE
USCITA DI EMERGENZA EMERGENCY EXIT
CASSETTA PRIMO SOC. FIRST-AID BOX
ESTINTORE A POLVERE POWDER FIRE EXTINGUISHER
ESTINTORE A CO2 CO2 FIRE EXTINGUISHER
TELEFONO INFORTUNI ACCIDENT PHONE
TELEFONO INCENDI FIRE PHONE
IDRANTE A MURO WATER PLUG
PUNTO DI RACCOLTA SAFE PLACE
QUADRO ELETTRICO ELECTRIC BOARD
USCITA VERSO L’ALTO UPWARDS EXIT
USCITA ORIZZONTALE HORIZONTAL EXIT
USCITA VERSO IL BASSO DOWNWARDS EXIT
PULSANTE ALLARME ALARM PULSATING
ZONA INTERDETTA NO ADMITTANCE ZONE
GENERALE ENERGIA ELETTRICA GENERAL ELECTRIC POWER
SCALA METRICA (m) 0 1 2
E1
E4
E
E
E
E
E
E3
E2
E5
E
E
E35
L18
L17
L
L10
L11
I I
I
I
EE
E
L12
L13
L
L
E26E24
L15
L16 L
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32. PIANTA - PIANO PRIMO LATO GRAZIE
LEGENDA SIMBOLI LEGEND OF SIMBOLS
VOI SIETE QUI YOU ARE HERE
USCITA DI EMERGENZA EMERGENCY EXIT
CASSETTA PRIMO SOC. FIRST-AID BOX
ESTINTORE A POLVERE POWDER FIRE EXTINGUISHER
ESTINTORE A CO2 CO2 FIRE EXTINGUISHER
TELEFONO INFORTUNI ACCIDENT PHONE
TELEFONO INCENDI FIRE PHONE
IDRANTE A MURO WATER PLUG
PUNTO DI RACCOLTA SAFE PLACE
QUADRO ELETTRICO ELECTRIC BOARD
USCITA VERSO L’ALTO UPWARDS EXIT
USCITA ORIZZONTALE HORIZONTAL EXIT
USCITA VERSO IL BASSO DOWNWARDS EXIT
PULSANTE ALLARME ALARM PULSATING
ZONA INTERDETTA NO ADMITTANCE ZONE
per.ind.LuriErnesto–Rev.11/2013
SCALA METRICA (m) 0 1 2
E
E
EEE15
2 BOMBOLE ARGON DA 140L OGNUNA –
PRESS. 200 BAR A 20°C
L9
L8
E
114 POSTI A
SEDER
E
L
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PIANO DI EMERGENZA – EMERGENCY MEASURES Ai sensi del D.Lgs. 81/2008 – According to Law Decree 81/2008
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33. PIANTA - PIANO LABORATORI E SECONDO LATO CAIROLI
LEGENDA SIMBOLI LEGEND OF SIMBOLS
VOI SIETE QUI YOU ARE HERE
USCITA DI EMERGENZA EMERGENCY EXIT
CASSETTA PRIMO SOC. FIRST-AID BOX
ESTINTORE A POLVERE POWDER FIRE EXTINGUISHER
ESTINTORE A CO2 CO2 FIRE EXTINGUISHER
TELEFONO INFORTUNI ACCIDENT PHONE
TELEFONO INCENDI FIRE PHONE
IDRANTE A MURO WATER PLUG
PUNTO DI RACCOLTA SAFE PLACE
QUADRO ELETTRICO ELECTRIC BOARD
USCITA VERSO L’ALTO UPWARDS EXIT
USCITA ORIZZONTALE HORIZONTAL EXIT
USCITA VERSO IL BASSO DOWNWARDS EXIT
PULSANTE ALLARME ALARM PULSATING
ZONA INTERDETTA NO ADMITTANCE ZONE
per.ind.LuriErnesto–Rev.11/2013
SCALA METRICA (m) 0 1 2
E E
E6 E9
E E
E E
L3
L14
L2
L4
POSTI A SEDERE 156
MAX 166 COMPRESI I RELATORI
CO2
COMANDO APERTURA
EVACUATORI FUMO
L6
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34. PIANTA - PIANO TERZO
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VOI SIETE QUI YOU ARE HERE
USCITA DI EMERGENZA EMERGENCY EXIT
CASSETTA PRIMO SOC. FIRST-AID BOX
ESTINTORE A POLVERE POWDER FIRE EXTINGUISHER
ESTINTORE A CO2 CO2 FIRE EXTINGUISHER
TELEFONO INFORTUNI ACCIDENT PHONE
TELEFONO INCENDI FIRE PHONE
IDRANTE A MURO WATER PLUG
PUNTO DI RACCOLTA SAFE PLACE
QUADRO ELETTRICO ELECTRIC BOARD
USCITA VERSO L’ALTO UPWARDS EXIT
USCITA ORIZZONTALE HORIZONTAL EXIT
USCITA VERSO IL BASSO DOWNWARDS EXIT
PULSANTE ALLARME ALARM PULSATING
ZONA INTERDETTA NO ADMITTANCE ZONE
per.ind.LuriErnesto–Rev.11/2013
SCALA METRICA (m) 0 1 2
E23
E20
E22
E19 L1
COMANDO APERTURA
EVACUATORI FUMO
CENTRALE TERMICA
L5