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“CONTABILMENTE” il manuale Progetto finanziato dal Fondo Nazionale Associazionismo ai sensi ex L. 383/2000 Direttiva 2005 Ministero della Solidarietà Sociale Direzione Generale per il Volontariato, l’Associazionismo e le Formazioni Sociali

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“CONTABILMENTE”il manuale

Progetto finanziato dal Fondo Nazionale Associazionismoai sensi ex L. 383/2000 Direttiva 2005

Ministero della Solidarietà SocialeDirezione Generale per il Volontariato, l’Associazionismo e le Formazioni Sociali

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INDICE

Presentazione………………………………………………………………………………………… 8Disciplina civilistico - amministrativa

Tipologie soggetti del Terzo settore ………………………………………………………. 10

� Che cosa è un’associazione riconosciuta ? ………………………………….. 12

· documentazione ………………………………………………………... 14

· modifiche statutarie…………………………………………………….. 15

� Che cosa è un’associazione non riconosciuta? ……………………………… 16

� Che cosa è lo statuto?....................................................................................... 17

� Che cosa è l’atto costitutivo? ……………………………………………….. 18

· come si effettua la registrazione? ……………………………………... 18

Gli enti non commerciali…………….……………………………………………………... 19

· Le associazioni di Promozione Sociale (APS) ………………………… 19

· Le organizzazioni di volontariato (OdV) ……………………………… 20

· Le ONLUS …………………………………………………………….. 20

� Le Associazioni di Promozione sociale: caratteristiche ed elementi distintivi 21

· La costituzione ………………………………………………………… 23

· Le fonti di finanziamento ……………………………………………... 24

· Volontari o dipendenti? ……………………………………………….. 24

· Convenzioni …………………………………………………………… 25

· Concessione strutture pubbliche ………………………………………. 25

· Attività turistiche ……………………………………………………… 26

� I registri delle APS ……………………………………………………..…… 26

· Registro nazionale …………………………………………………….. 26

· Registri regionali ……………………………………………………… 28

· Registri provinciali …………………………………………………….. 29

� Gli Osservatori delle APS …………………………………………………… 30

· Osservatorio nazionale …………………………………………………. 30

· Osservatori regionali …………………………………………………… 31

� Le Organizzazioni di Volontariato: caratteristiche ed elementi distintivi …… 31

· Senza scopo di lucro è sinonimo di volontariato? ……………………… 31

· I volontari ………………………………………………………………. 32

· La costituzione ……………………………………………………….. 34

· I registri del volontariato ………………………………………………. 35

· L’Osservatorio Nazionale del Volontariato …………………………… 38

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· Le risorse ………………………………………………………………. 39

� Le Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale: caratteristiche ed

elementi distintivi …………………………………………………………… 40

· La costituzione …………………………………………………………. 44

· L’Anagrafe unica delle ONLUS ……………………………………….. 44

· L’Agenzia per le ONLUS ……………………………………………… 46

· Le sanzioni ……………………………………………………………… 44

� Quali sono gli adempimenti dopo la costituzione ? ………………………….. 49

· libri sociali e contabili ………………………………………………….. 49

· L’ammissione di nuovi soci ……………………………………………. 52

� Gli organi dell’associazione …………………………………………………. 54

· Gli Organi Sociali ……………………………………………………… 54

· L’assemblea dei soci …………………………………………………… 55

· Il presidente …………………………………………………………….. 56

· Il segretario …………………………………………………………….. 56

· Rinnovo delle cariche sociali …………………………………………... 56

� Lo scioglimento dell’associazione ………………………………………….. 56

� I rapporti volontari gratuiti ………………………………………………….. 57

� I rapporti di lavoro non volontario nelle associazioni ………………………. 59

· Il lavoro occasionale …………………………………………………… 59

· Il contratto a progetto …………………………………………………… 62

Disciplina contabile –fiscale …………………………………………….. 64

� La contabilità delle Associazioni di Promozione Sociale …………………… 71

� La contabilità delle Organizzazioni di volontariato …………………………. 78

� La contabilità delle Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale ……… 81

� Il rendiconto economico finanziario …………………………………………. 84

� Fisco e agevolazioni delle Associazioni di promozione Sociale …………….. 87

· Le erogazioni liberali …………………………………………………. 87

· La stipula di una convenzione da parte di una APS obbliga alla fatturazione? 89

· Somministrazione di alimenti e bevande …………………………………… 89

� Fisco e agevolazioni delle Organizzazioni di Volontariato ……………………. 92

· associazioni di Volontariato e principio del maggior favore ……………… 93

· Altre agevolazioni ………………………………………………………….. 94

� Fisco e agevolazioni delle Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale….. 97

Esempi scritture contabili di un’associazione di promozione Sociale ….. 100

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FORMULARIO Fase di costituzione dell’ente non commerciale

� Quali sono le operazioni da mettere in atto per la costituzione di

un’associazione? ……………………………………………………………… 111

· Fac – simile atto costitutivo Associazione di Promozione Sociale (APS) 112

· Fac – simile statuto Associazione di Promozione Sociale (APS) ………… 114

· Fac – simile atto costitutivo Organizzazione di Volontariato (OdV) …….. 120

· Fac – simile statuto Organizzazione di Volontariato (OdV) ……………… 122

· Fac – simile atto costitutivo Organizzazione Non Lucrativa di utilità Sociale 130

· Fac – simile statuto Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale 134

�Fac-simile F23 registrazione atto costitutivo e statuto ……………… 143

�Fac-simile modello apertura partita IVA con opzione 398/91……. 144

· Fac – simile verbale I assemblea ordinaria dei soci dopo la costituzione 148

� Documentazione entrata nuovi soci ………………………………………….. 150

· Fac – simile lettera di richiesta ammissione per nuovo socio …………….. 150

· Fac – simile verbale di ammissione nuovi soci …………………………… 152

· Fac – simile lettera di risposta ai nuovi soci ……………………………… 153

· Fac – simile di compilazione pagina del libro dei soci ………………........ 154

· Fac – simile verbale espulsione socio……………………………………… 155

� Fac – simile di verbale adeguamento dello statuto a quanto disposto

dalla legge 383/00 per l’iscrizione al registro delle associazioni di

promozione sociale ……………………………………………………… … 156

� Fac – simile verbale adeguamento dello statuto a quanto disposto dall’art.10

e segg. Per l’acquisizione della qualifica di ONLUS ……………………… 158

� Fac – simile modello per variazione dati (cambio Presidente, indirizzo…)….. 161

Attività gestionale dell’associazione

� Schema semplificato delle operazioni di contabilità di un’associazione 165

� Schema semplificato delle operazioni per la compilazione della Prima Nota 166

� Fac-simile verbale organizzazione raccolta pubblica di fondi ……………… 167

� Fac-simile verbale organizzazione manifestazione con esibizione canora e vendita di spazio pubblicitario……………………………………………… 169

· Fac – simile contratto con l’artista per l’esibizione in uno spettacolo …… 171

· Fac – simile contratto per esposizione pubblicitaria ……………………. 174

� Fac – simile verbale riunione su discussione per predisporre strumenti

di comunicazione per pubblicizzare la possibilità di ricevere erogazioni

liberali ed entrate legate al 5 per mille… ………………………………….. 176

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� Fac-simile ricevuta erogazione liberale su carta intestata dell’associazione 178

� Fac - simile modello per iscrizione elenco soggetti beneficiari 5 per mille …... 179

� Fac – simile verbale su decisione ricorso a collaboratori retribuiti …………… 180

· Fac – simile contratto di lavoro a progetto ………………………………… 181

· Fac – simile allegato al contratto a progetto ………………………………. 183

· Fac – simile contratto di collaborazione occasionale ……………………… 184

· Fac – simile contratto di associazione in partecipazione per attività di

somministrazione di alimenti e bevande …………………………………… 185

Fac – simile contratto di attività in convenzione ……………………………….. 188

Fac – simile modulo apertura posizione INAIL ………………………. 190

Fac – simile F24 pagamento oneri contributivi………………………… 191

� Fac – simile verbale su decisione acquisto automezzo antincendio …………… 192

· Fac – simile compilazione quadro modello Unico per riconoscimento

Credito d’imposta ……………………………………………………………. 194

� Fac – simile verbale riconoscimento rimborso spese sostenute collaboratori e/o

volontari ………………………………………………………………………… 195

· Fac – simile prospetto rimborso spese ……………………………………… 196

� Fac – simile documento giustificativo per entrate commerciali occasionali

per associazioni prive di numero di Partita Iva …………………………………. 197

� Fac – simile rendicontazione manifestazione raccolta pubblica di fondi ............ 198

� Fac – simile verbale liquidazione IVA trimestrale (regime 398/91) …………… 199

· Esempio compilazione registro fatture emesse in regime 398/91……………. 200

· Esempio f24 per liquidazione IVA regime 398 ( I Trimestre) ……………… 201

� Fac – simile verbale redazione rendiconto economico – finanziario ……............ 202

� Fac – simile convocazione assemblea per approvazione rendiconto

Economico – finanziario ………………………………………………………… 204

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� Esempio con dati per redazione prospetto rendiconto economico finanziario

di APS in regime di cui alla Legge 398/91 ……………………………………... 205

� Fac – simile prospetto rendiconto (APS in 398/91)………………………… 206

� Esempio con dati per redazione prospetto rendiconto economico finanziario

di APS (che non può usufruire del regime di cui alla Legge 398/91) …………... 207

� Fac – simile prospetto rendiconto (APS che non usufruisce della 398/91)…. 208

� Esempio con dati per redazione prospetto rendiconto economico finanziario

di ONLUS di cui al D.Lgs. 460/97 ……………………………………………... 209

� Fac – simile prospetto rendiconto economico–finanziario (ONLUS)……… 210

� Esempio per compilazione Modello UNICO di APS non in 398/91……………. 211

� Fac – simile Modello UNICO compilato di APS non in 398/91…………… 220

� Esempio per compilazione Modello Unico di APS in 398/91………………….. 238

� Fac – simile Modello UNICO compilato di APS in 398/91 ……………….. 243

� Esempio per compilazione Modello UNICO di ONLUS ……………………… 254

� Fac – simile Modello I acconto e saldo anno precedente IRAP……………….. 277

� Fac – simile modello II acconto IRES…………………………………………. 278

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

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dell’avanzo di gestione, la disciplina IVA, le erogazioni liberali, le particolari agevolazioni, i tanti

adempimenti…

Viene dato il giusto risalto alla rappresentazione di particolari casi pratici (nel Formulario)

opportunamente inserito per dare tracce precise a tutti coloro che si trovano a dover affrontare e

risolvere le problematiche tipiche della vita associativa.

Il confronto continuo con una serie di strutture di Legambiente sul territorio è stato in grado di

conferire al manuale un indispensabile legame con i reali accadimenti di un’associazione che fa del

lavoro sul campo il suo tratto distintivo. Il linguaggio usato, nonostante la complessità degli

argomenti trattati, è chiaro e facilmente comprensibile. Quindi una sola raccomandazione: BUONA

LETTURA!

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CONTABILMENTE

DISCIPLINA CIVILISTICO – AMMINISTRATIVA

Tipologie soggetti del terzo settore

Il mondo del Terzo Settore appare agli occhi di chi vi fa parte e di chi lo osserva come un "enorme

contenitore" denso di soggetti che vi operano a vario titolo e con funzioni che a volte sono diverse e

a volte si sovrappongono.

Al fine di ottenere una visione più chiara ed esaustiva è utile cercare di determinare quali siano i

soggetti non profit che sono contemplati dall’ordinamento italiano attraverso una classificazione e

l’individuazione delle caratteristiche peculiari di ciascuno.

Per catalogare gli enti del settore non profit si considerano, in genere, le tipologie previste

prevalentemente dal Codice Civile e dalla legge in generale partendo, dunque, da un punto di vista

giuridico.

Sono da considerarsi enti non profit, secondo l’ordinamento giuridico italiano:

� comitati

� organizzazioni di volontariato

� organizzazioni non governative

� associazioni di promozione sociale

� onlus

� imprese sociali

� cooperative sociali

� …

Iniziare una disamina dalle diverse catalogazioni giuridiche significa avere una base per poter

riconoscere le caratteristiche di ogni tipo di ente non commerciale e per comprendere aspetti

tributari, finanziari, previdenziali,…

Gli enti non profit, indipendentemente dalle diverse tipologie, hanno in comune tre elementi:

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- le persone che costituiscono l’ente e che sono soggetti partecipativi o destinatari della sua

attività;

- il patrimonio (o fondo comune);

- lo scopo istituzionale che l'ente persegue.

Questi elementi sono tutti aspetti importanti nella vita di un ente non profit ma, a seconda della

prevalenza dell’uno o dell’altro, si configureranno le diverse tipologie (associazione, fondazione,

comitato,…).

Definiti gli elementi generali che caratterizzano gli enti non profit e, a livello macroscopico, le

differenze che li possono distinguere, si può procedere con l’analisi dei vari soggetti che

compongono il variegato mondo del Terzo Settore partendo dall’esitenza o meno di un

riconoscimento giuridico.

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CONTABILMENTE

Che cosa è un Associazione Riconosciuta?

Per fondare un'associazione non vi è nessun bisogno di autorizzazioni di autorità o ente pubblico,

poichè la libertà di associazione rientra in quei diritti civili fondamentali garantiti dalla Costituzione

Italiana (Parte I, Titolo I). L'articolo 18 recita: ["I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente,

senza autorizzazioni, per fini che non sono vietati dalla legge penale. (...)"].

Ovviamente si parla di soggetti che non hanno finalità di lucro, ovvero hanno obiettivi ideali ma

possono svolgere attività che determinano un avanzo di gestione che, comunque, non può essere

distribuito tra i soci ma obbligatoriamente reinvestito nelle attività dell’associazione.

Uno degli elementi caratterizzanti dell'associazione, oltre allo scopo, è la sua struttura: si parla a

questo proposito di rapporto associativo a struttura aperta, intendendo con ciò che nuovi soggetti

possono entrare a far parte dell'associazione già costituita, a causa delle continue adesioni, anche un

numero illimitato di membri.

Collegato a questo è anche il principio detto della "porta aperta", secondo il quale possono entrare a

far parte dell'associazione tutti coloro che ne condividono mission e interessi: ciò, però, non vuol

dire che si acquisisce automaticamente il diritto di entrare nell'associazione, perchè trattandosi di un

contratto, la proposta di adesione può essere respinta, e non c'è obbligo da parte dell'associazione di

accettarla qualora non né sussistano i presupposti.

Queste possono essere considerate le caratteristiche generali dell'associazione, ma occorre ora

procedere ad una distinzione, all'interno della figura dell'associazione, fra associazioni

riconosciute e associazioni prive di riconoscimento.

Associazioni riconosciute "Le associazioni, le fondazioni e le altre istituzioni di carattere privato

acquistano la personalità giuridica mediante il riconoscimento …” (Codice Civile, art. 12, comma

1).

Il riconoscimento giuridico, che permette di acquisire la personalità giuridica (o capacità), è un

elemento che caratterizza solo alcuni degli enti non profit nel complesso panorama nazionale.

L’ente che ha ottenuto il riconoscimento giuridico ha la capacità di essere titolare di diritti e doveri.

Per ottenere il riconoscimento l’ente non profit deve soddisfare determinate condizioni: 12

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- dimostrare, ad esempio, di essere onorabile, di essersi costituito regolarmente, di avere uno

scopo lecito…

Il riconoscimento è dunque una garanzia di affidabilità per i terzi che entrano in relazione con

l’ente.

Il riconoscimento giuridico riveste una grande importanza soprattutto dal punto di vista

patrimoniale.

L’ente che ottiene il riconoscimento deve infatti anche dimostrare di possedere un patrimonio

adeguato al raggiungimento dello scopo prefissato.

Non esistono dei limiti prestabiliti perché un patrimonio possa essere definito “adeguato”: sarà

l’organo che effettua il riconoscimento a decidere, in base alle circostanze specifiche del caso, se il

patrimonio vada considerato tale.

Se il rappresentante legale di un ente riconosciuto pone in essere un atto per conto e in nome

dell’ente, la responsabilità di quell’atto ricade sull’ente stesso.

Così, nel caso in cui un’associazione riconosciuta non assolva il debito nei confronti di un creditore,

questo potrà rivalersi solo sul patrimonio (che a questo fine era stato riconosciuto congruo…)

dell’associazione.

Il Decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 2000 ha modificato l’iter per il

riconoscimento.

Le associazioni acquistano la personalita' giuridica mediante il riconoscimento determinato

dall'iscrizione nel registro delle persone giuridiche, istituito presso le prefetture o presso la Regione.

Infatti gli enti competenti a rilasciare il riconoscimento variano a seconda del "raggio d'azione"

dell'organizzazione richiedente:

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CONTABILMENTE

- se l'organizzazione è attiva a livello regionale l'organo competente è la Regione;

- se l'organizzazione opera a livello extra regionale o in materie che ricadono al di fuori della sfera

di competenza delle Regioni l'organo competente è la Prefettura (DPR 361/00).

La domanda per il riconoscimento di una persona giuridica, sottoscritta da coloro ai quali è

conferita la rappresentanza dell'ente, è presentata alla prefettura nella cui provincia è stabilita la

sede dell'ente.

Entro il termine di centoventi giorni dalla data di presentazione della domanda il prefetto provvede

all'iscrizione. Qualora la prefettura ravvisi ragioni ostative all' iscrizione ovvero la necessità di

integrare la documentazione presentata, entro il termine dei centoventi giorni ne dà motivata

comunicazione ai richiedenti, i quali, nei successivi trenta giorni, possono presentare memorie e

documenti. Se, nell'ulteriore termine di trenta giorni, il prefetto non comunica ai richiedenti il

motivato diniego ovvero non provvede all'iscrizione, questa si intende negata.

Il riconoscimento delle persone giuridiche private che operano nelle materie attribuite alla

competenza delle regioni dal DPR n. 616 del 24 Luglio 1977 e le cui finalità statutarie si

esauriscono nell'ambito di una sola regione, è determinato dall'iscrizione nel registro delle persone

giuridiche istituito presso la regione.

Documentazione

L'istanza di riconoscimento giuridico redatta in carta da bollo e sottoscritta dal rappresentante

dell'ente, va indirizzata alla Prefettura (in caso di “raggio d’azione regionale” va indirizzata alla

Regione) della provincia nella quale l'ente stesso ha la propria sede.

All'istanza devono essere allegati i seguenti documenti:

- due copie, di cui una autentica e in bollo, dell'atto costitutivo e dello statuto, redatti per atto

pubblico (cioè davanti al notaio);

- la relazione illustrativa, in due copie, sull'attività concretamente svolta e/o su quella che l'ente i

ntende perseguire, debitamente sottoscritta dal presidente del medesimo;

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- la relazione, in due copie, sulla situazione economico-finanziaria, sottoscritta dal legale

rappresentante dell'ente, corredata da perizia giurata di parte nel caso di esistenza di beni immobili e

da attestazione bancaria relativa ai beni patrimoniali mobiliari;

- due copie dei bilanci preventivi e dei conti consuntivi approvati nell'ultimo triennio e nel periodo

antecedente la presentazione dell'istanza, qualora l'istituzione abbia già operato come ente non

riconosciuto;

- l’elenco dei componenti gli organi direttivi dell'ente, sottoscritto dal presidente di quest'ultimo,

con indicazione del numero dei sodali (qualora si tratti di associazione).

Su richiesta è possibile ottenere un certificato attestante l’avvenuto riconoscimento.

Modifiche statutarie:

Quando si verifica, invece, il caso di un’associazione riconosciuta che ha la necessità di apportare

delle modifiche al proprio statuto bisogna produrre istanza redatta in duplice copia (di cui una in

bollo), sottoscritta dal legale rappresentante dell'ente ed indirizzata alla Prefettura (oppure alla

Regione) competente, volta ad ottenere l'autorizzazione ad apportare modifiche allo statuto, deve

essere corredata dalla documentazione di seguito indicata:

- copia autentica in carta libera della deliberazione di modifiche, approvata dall'organo sociale

competente, corredata dal nuovo statuto;

- indicazione analitica dei motivi che hanno indotto l'ente ad apportare le modifiche statutarie copia

dello statuto vigente, al fine di consentire un rapido confronto dei due testi;

- relazione sull'attività svolta nell'ultimo triennio, o nel minor lasso di tempo intercorrente tra il

riconoscimento e la richiesta di autorizzazione alle modifiche;

- relazione economico-patrimoniale sulla situazione finanziaria attuale, corredata dai bilanci

preventivi e dai conti consuntivi approvati nell'ultimo triennio, o nel minor lasso di tempo

intercorrente tra il riconoscimento e la richiesta di autorizzazione alle modifiche.

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Che cosa è una Associazione non Riconosciuta?

La maggior parte delle associazioni, in Italia, sono quelle "non riconosciute".

Non sono solo enti che, non rispondendo a determinati requisiti, non hanno ottenuto il

riconoscimento; più spesso (nella maggioranza dei casi) si tratta di soggetti che non hanno chiesto il

riconoscimento perché:

- sono di piccola/media grandezza;

- non hanno un patrimonio rilevante;

- agiscono in un limitato spazio territoriale...

Per il carattere limitato della loro territorialità, gli enti non riconosciuti sono sottratti a limitazioni

nelle loro possibilità di azione e a controlli troppo rigidi.

E’ del tutto errato ritenere gli enti non riconosciuti come meno importanti di quelle riconosciuti.

Basti pensare che non possiedono il riconoscimento le più grandi associazioni nazionali.

Il non riconoscimento sta a sottolineare, infatti, la completa adesione a principi di libertà e

indipendenza, (al di là di un inquadramento giuridico da parte dello Stato) e il desiderio di una più

ampia duttilità operativa.

Non è necessario, dunque, l’atto pubblico davanti al notaio.

L’associazione può essere creata con:

- costituzione simultanea - costituzione successiva

La costituzione simultanea avviene quando i soci si riuniscono in assemblea e procedono alla

costituzione senza un intervallo di tempo fra le dichiarazioni di volontà e la costituzione

dell’associazione.

La costituzione successiva si ha, invece, quando i promotori propongono ai potenziali soci il

programma dell’associazione che dovrà essere costituita e dopo l’adesione di un numero, ritenuto

congruo, di soci si passa alla convocazione dell’assemblea costituente.

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CONTABILMENTE

L'associazione può scegliere di costituirsi anche per mezzo di un accordo verbale tra persone o per

mezzo di una scrittura privata (dichiarazione scritta e firmata dai soggetti interessati).

Il D.Lgs. 460/97, introduce l’obbligo (qualora si voglia usufruire delle relative agevolazioni

fiscali…) di uno statuto con particolari clausole nonché la conseguente registrazione dell’atto

costitutivo e dello statuto presso il competente ufficio territoriale delle Entrate (...Ufficio del

registro).

Tale registrazione conferisce all’ associazione:

- data certa all'atto stesso e la prova che ad una determinata data l'associazione era costituita e

che i suoi organismi erano regolarmente formati ed i poteri di rappresentanza conferiti ad

una o più persone.

- una maggiore efficacia delle norme di funzionamento;

- più autorevolezza nelle azioni poste in essere.

E' possibile registrare nuovamente, negli anni seguenti, lo Statuto ove questo venisse modificato.

Non avere il riconoscimento comporta, oltre che dei vantaggi, anche dei limiti. Il più importante è

senz’altro che un’associazione non riconosciuta non ha completa autonomia patrimoniale.

Questo vuol dire, ad esempio, che eventuali creditori devono essere risarciti prima con il fondo

comune dell’associazione ma che, se questo risultasse insufficiente, possono rivalersi direttamente

sul patrimonio personale dei dirigenti dell’associazione.

Che cosa è lo Statuto

Associarsi, far parte di un'associazione significa "stipulare un contratto" affermare fini, principi,

scopi di quel particolare "sodalizio" di persone e/o soggetti, e lo statuto non è altro che la

codificazione di una serie di regole che tutti si impegnano a riconoscere ed a rispettare nell'interesse

delle finalità dell'associazione e del buon funzionamento della stessa.

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CONTABILMENTE

Che cosa è l’Atto costitutivo

L’ atto costitutivo è il documento ufficiale, formale e sostanziale con il quale si sancisce la nascita,

nello specifico, dell’associazione. Due o più persone, in un dato giorno, in un dato luogo decidono

di costituirsi in associazione per perseguire determinate finalità, ed a seconda delle esigenze

decidono o meno di registrare l’atto, naturalmente nel caso in cui non viene registrato si può

tranquillamente parlare di scrittura privata.

L’atto poi diventa pubblico, invece, se è redatto da un Notaio. Naturalmente per le associazioni non

riconosciute non vi è questo obbligo.

Come si effettua la registrazione

- ci si reca presso l’Ufficio del Registro (anche Ufficio delle Entrate) competente per zona (rispetto

cioè alla sede dell’associazione) recando con sé 3 copie dell’Atto Costitutivo e 3 copie dello

Statuto;

- colui che si presenta a registrare deve essere il legale rappresentante (presidente) dell’associazione

oppure il di lui delegato, munito di una fotocopia del documento del delegante e della fotocopia del

proprio;

- nell’Atto Costitutivo deve essere sempre indicato il nome del legale rappresentante;

- si procede innanzitutto, presso gli appositi sportelli, all’attribuzione del Codice Fiscale;

- poi, presso lo sportello “registrazione Atti”, viene presentata la documentazione formata da:

* due moduli di richiesta registrazione:

(MOD. RR- modulario entrate 019),

(MOD. 69- modulario entrate 007); * un versamento bancario effettuato utilizzando il modulo F23 (fornito dalla banca);

� numero adeguato di marche da bollo .

Registrando due copie (una che rimanga presso l’Ufficio del Registro, l’altra consegnata

all’associazione), serviranno un congruo numero di marche da bollo per ogni copia (il loro

numero dipende dai fogli che compongono Atto Costitutivo/Statuto: una marca ogni 4 pagine,

oppure una marca ogni 100 righe se i documenti risultassero scritti in carattere minuto).

- ottenuta l’approvazione della documentazione presentata, si passa alla consegna ed al timbro

presso l’ apposito sportello.

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CONTABILMENTE

Gli enti non commerciali

Il concetto di ente non commerciale è stato introdotto dalla legislazione tributaria per riconoscere

tra gli enti privati quei soggetti, passivi di imposta (cioè tenuti a pagare le imposte) diversi dalle

società che non hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciale…

Gli enti non commerciali,quindi, non hanno scopo di lucro e questa caratteristica è rilevabile,

obiettivamente, dall’analisi dell’attività effettivamente svolta: anche se la previsione statutaria

della non lucrabilità delle attività realizzate è indispensabile da sola non è sufficiente, c’è bisogno

sempre dell’individuazione concreta delle varie attività realmente messe in campo ed esercitate.

Gli scopi,quindi, andranno elencati sia nell’atto costitutivo e nello statuto (atto pubblico o scrittura

privata autenticata) sia nell’attività realmente esperita.

Fra gli enti non commerciali verranno indagate i seguenti soggetti:

� Associazioni di Promozione sociale (APS)

� Organizzazioni di volontariato (ODV)

� Organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS)

Le associazioni di promozione sociale

Sono considerate associazioni di promozione sociale quelle riconosciute e non riconosciute, i

movimenti, i gruppi e i loro coordinamenti o federazioni costituiti al fine di svolgere attività di

utilità sociale a favore di associati o di terzi, senza finalità di lucro e nel pieno rispetto della libertà e

dignità degli associati.

La stessa legge esclude da questa categoria “i partiti politici, le organizzazioni sindacali, le

associazioni dei datori di lavoro, le associazioni professionali e di categoria e tutte le associazioni

che hanno come finalità la tutela esclusiva di interessi economici degli associati.

Non costituiscono altresì associazioni di promozione sociale i circoli privati e le associazioni

comunque denominate che dispongono limitazioni con riferimento alle condizioni economiche e

discriminazioni di qualsiasi natura in relazione all'ammissione degli associati o prevedono il diritto

di trasferimento, a qualsiasi titolo, della quota associativa o che, infine, collegano, in qualsiasi

forma, la partecipazione sociale alla titolarità di azioni o quote di natura patrimoniale.”

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CONTABILMENTE

Le caratteristiche e il ruolo svolto dalle associazioni di promozione sociale sono assimilabili a

quelle delle organizzazioni di volontariato, le differenze risiedono nella possibilità di remunerare i

propri soci e nella valenza mutualistica dei servizi, anche se è indubbio che oggi le associazioni non

si limitino solamente alla mera soddisfazione degli interessi e dei bisogni degli associati, ma

abbiano sviluppato una forte apertura al sociale operando promozioni della partecipazione e della

solidarietà attiva.

Le organizzazioni di volontariato

Secondo gli Artt. 2-3 della legge 266 dell’11 agosto 1991 per organizzazioni di volontario si intende

“ogni organismo liberamente costituito” che si avvale dell’attività di volontariato che “deve

intendersi quella prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, tramite l'organizzazione di cui il

volontario fa parte, senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà”.

Tale organizzazione si manifesta già a partire dagli anni settanta, ma nell’ultimo decennio la sua

importanza è cresciuta in modo particolare.

Se guardiamo infatti all’anzianità delle organizzazioni di volontariato presenti sul territorio,

possiamo vedere come la maggior parte sia di recente costituzione (Rapporto Biennale sul

Volontariato, 2005): delle più di 21.000 (21.021 nel 2005) associazioni esistenti in Italia il 61, per

cento è nato dopo il 1999. Accanto a questa crescente rilevanza, si è assistito nel tempo anche ad

una maturazione delle organizzazioni stesse. Esempio di tale evoluzione sono i profili dei servizi

forniti: accanto a quelli di più classica valenza assistenziale, si affiancano oggi pratiche di

prevenzione e promozione sociale, con l’obbiettivo non solo di curare il “sintomo” ma anche di

eliminare le cause che producono emarginazione e degrado degli individui.

Le ONLUS

La disciplina delle ONLUS (e la stessa figura introdotte dagli artt. 10 e ss. Del D.Lgs. 460/97), che

nell'acronimo ben segnalano la compresenza dei requisiti di assenza di lucro e di utilità sociale,

resta pertanto ben indicativa di alcuni dei possibili campi di intervento, sebbene in tale

inquadramento - è stato da molti eccepito - siano eterogeneamente parificati obiettivi di emergenza

vitale e scopi di potenziale fatuità:

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CONTABILMENTE

1. assistenza sociale e socio sanitaria

2. assistenza sanitaria

3. beneficienza

4. istruzione

5. formazione

6. sport dilettantistico

7. tutela, promozione e valorizzazione delle cose di interesse artistico e storico

8. tutela e valorizzazione dell'ambiente

9. promozione della cultura e dell'arte

10. tutela dei diritti civili

11. ricerca scientifica di particolare interesse sociale

Per quanto infatti il concetto di non profit sia in genere, nella sua più immediata accezione,

prontamente riferito a importanti e lodevoli iniziative di grande spessore, esso purtuttavia

comprende qualsiasi attività dalle caratteristiche sopra abbozzate, riguardando pertanto la bocciofila

di quartiere come le associazioni per le emergenze alimentari del Terzo Mondo; ciò ha dato luogo

ad eccezioni ideali ed a proposte per una più rigorosa verifica della corretta applicazione della

disciplina, soprattutto onde salvaguardare la necessaria terzietà degli effettivi beneficiari delle

iniziative di questo genere, vista la potenziale facilità di maliziosa interpretazione del testo

normativo.

Le Associazioni di Promozione sociale: caratteristiche ed elementi distintivi.

Il vasto è complesso settore del no-profit (economia civile), con il suo importante ed in molti ambiti

“prepotente” sviluppo, palesa un’ormai urgente e complessiva riforma sotto il profilo civilistico

(…il codice civile è del 1942): le diverse tipologie organizzative che si sono configurate in decenni

di sviluppo di questo settore non sono opportunamente configurate.

Con la Legge 7 dicembre 2000 n.383 “Disciplina delle Associazioni di Promozione Sociale” si è

concluso un lungo e complesso iter legislativo che già dal lontano 1995 aveva visto una prima

proposta di legge in materia.

Per il terzo settore, dunque, un’altra legge quadro.

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CONTABILMENTE

La legge 383/00, comunque, sembra colmare una lacuna che perdurava nel sistema, e cioè quella di

dotare lo strumento associativo di una legge quadro che riconoscesse il valore sociale

dell’associazionismo e delle sue molteplici attività. Nella legge non si normano però le associazioni

bensì le associazioni di promozione sociale, identificabili come quelle che svolgono attività di

utilità sociale a favore di associati o di terzi, senza finalità di lucro e nel pieno rispetto della libertà e

dignità degli associati. Non vi è dubbio che la definizione è piuttosto generica e apparentemente

omnicomprensiva. La legge infatti, più che determinare l’oggetto, si è preoccupata più che altro di

individuare particolari forme associative escludendo chi va contro a principi propri della

democraticità, già peraltro dettati espressamente dal D.lgs. 460/97.

Prima di esaminare le previsioni, innovative o meno, introdotte dalla legge, è indispensabile fare

una preliminare considerazione: le associazioni di promozione sociale erano già espressamente

previste ante legge 383/2000. Vale per tutti il D.lgs. 460/97, che le cita come categoria di

associazioni destinatarie di rilevanti e particolari agevolazioni fiscali. Secondo il 460/97 sono

associazioni di promozione sociale quelle la cui finalità assistenziale è riconosciuta dal Ministero

degli Interni.

Eccoci davanti alla prima incongruenza: si sono creati due tipi di associazioni di promozione sociale quelle previste dal

D.lgs. 460/97 e quelle che si rifanno alla legge 383/00. In queste ultime(qualora si iscrivino negli appositi registri), vi

rientreranno anche quelle provviste del riconoscimento del Ministero degli Interni che potrebbero usufruire dei benefici

previsti in entrambe le norme, possibilità che potrebbe essere invece preclusa per le “nuove” associazioni di promozione

sociale.

Più chiaramente si vuol sottolineare che senza un necessario intervento che stabilisca che per tutte le future

associazioni di promozione (di cui alla legge n.383/00) valgono le disposizioni agevolative ai fini delle imposte sui

redditi e dell’Imposta sul Valore Aggiunto contenute nel T.U.I.R. D.P.R. n.917/86 e nel D.P.R. sull’Iva n.633/72, è

scontato che ad eccezione delle associazioni di promozione sociale come descritte dal D.lgs. 460/97, le agevolazioni

fiscali valide sono solo quelle previste dalla nuova legge. Questo in quanto nel T.U.I.R. D.P.R. n.917/86 e nel D.P.R.

Iva n.633/72 vengono espressamente citate come destinatarie di agevolazioni le associazioni di promozione sociale le

cui finalità assistenziali siano riconosciute dal Ministero degli Interni, requisito mancante per tutte quelle future

associazioni che si qualificheranno di promozione sociale. Parrebbe, dunque, azzardato, senza chiari ed oggettivi

interventi normativi, l’orientamento secondo il quale la nuova legge sia “un proseguimento” ed “una integrazione” di

disposizioni già esistenti che resterebbero comunque valide per tutti. La differenziazione, che si è descritta, sarebbe

confermata anche dall’introduzione nella 383/2000 di obblighi e doveri che erano già esistenti e disciplinati (quali ad

esempio l’obbligo di inserimento di specifiche clausole statutarie). Si confermerebbe, dunque, il chiaro intento di non

dare una continuità implicita a previsioni che in teoria si dovrebbero sovrapporre o integrare.

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CONTABILMENTE

Si arrivera, però, così ragionando, ad una conclusione particolare: fare una legge quadro che partorisce associazioni di

promozione sociale “superprivilegiate” e “non”.

LA COSTITUZIONE

Le aps hanno come unico obbligo di forma in ordine alla costituzione quello di costituirsi con atto

costitutivo scritto (non necessariamente la costituzione deve avvenire con atto pubblico essendo

sufficiente anche la sola scrittura privata autenticata sottoscritta dai soci fondatori e registrata

all’Ufficio del Registro con il pagamento della relativa imposta di registro in misura fissa -tramite

modello F 23 - e dell’imposta di bollo una ogni quattro pagine (la presentazione degli atti costitutivi

va fatta in duplice copia ognuna delle quali soggetta ad imposta di bollo) .

Devono invece essere rispettate numerose prescrizioni per quanto concerne i contenuti dello statuto,

devono essere espressamente previsti:

a) la denominazione;

b) l'oggetto sociale;

c) l'attribuzione della rappresentanza legale dell'associazione;

d) l'assenza di fini di lucro e la previsione che i proventi delle attività non possono, in nessun

caso, essere divisi fra gli associati, anche in forme indirette;

e) l'obbligo di reinvestire l'eventuale avanzo di gestione a favore di attività istituzionali

statutariamente previste;

f) le norme sull'ordinamento interno ispirato a principi di democrazia e di uguaglianza dei

diritti di tutti gli associati, con la previsione dell'elettività delle cariche associative. In

relazione alla particolare natura di talune associazioni, il Ministro per la solidarietà sociale,

sentito l'Osservatorio nazionale di cui all'articolo 11 (l. 383/2000), può consentire deroghe

alla presente disposizione;

g) i criteri per l'ammissione e l'esclusione degli associati ed i loro diritti e obblighi;

h) l'obbligo di redazione di rendiconti economico-finanziari, nonché le modalità di

approvazione degli stessi da parte degli organi statutari;

i) le modalità di scioglimento dell'associazione;

j) l'obbligo di devoluzione del patrimonio residuo in caso di scioglimento, cessazione o

estinzione, dopo la liquidazione, a fini di utilità sociale.

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CONTABILMENTE

Gli statuti inoltre non possono recare limitazioni con riferimento alle condizioni economiche o

discriminazioni di qualsiasi natura in relazione all’ammissione degli associati, né prevedere il diritto

di trasferimento, a qualsiasi titolo, della quota associativa o, infine, collegare in qualsiasi forma la

partecipazione sociale alla titolarità di azioni o quote di natura patrimoniale.

LE FONTI DI FINANZIAMENTO

Le risorse economiche necessarie al funzionamento delle a.p.s. possono essere reperite attraverso:

� le quote ed i contributi degli associati;

� eredità (da accettare con beneficio d’inventario), donazioni e legati;

� contributi dello Stato e degli enti locali a sostegno di “progetti realizzati nell’ambito dei fini

statutari”, nonché interventi dell’Unione Europea e di altri organismi internazionali;

� entrate derivanti da prestazioni di servizi convenzionati;

� proventi delle cessioni di beni e prestazioni di servizi agli associati e a terzi, svolte in maniera

ausiliaria e sussidiaria e finalizzate al raggiungimento degli obiettivi istituzionali;

� erogazioni liberali degli associati o di terzi;

� entrate derivanti da iniziative promozionali (quali feste e sottoscrizioni anche a premi);

� altre entrate compatibili con le finalità sociali delle a.p.s.

E’ inoltre prevista l’istituzione di un Fondo per l’associazionismo, finalizzato a sostenere le

iniziative di formazione, nonché la possibilità di accedere al Fondo sociale europeo, , per progetti

finalizzati agli obiettivi istituzionali. E’ presunta la possibilità di accettare eredità e donazioni

daparte di a.p.s. senza personalità giuridica con il solo vincolo di destinazione dei beni ricevuti e le

loro rendite al conseguimento delle finalità previste dall'atto costitutivo e dallo statuto.

VOLONTARI O DIPENDENTI ?

Una significativa attenzione va riservata all’art.18 circa le prestazioni rese dagli associati: è stata

sancita infatti la regola secondo la quale le associazioni di promozione sociale debbano

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CONTABILMENTE

caratterizzarsi per la prevalente volontarietà e gratuità delle attività prestate dagli associati per il

perseguimento dei fini istituzionali; prevedendo comunque ,la possibilità (in caso di stretta

necessità) di avvalersi di lavoratori dipendenti ed autonomi anche ricorrendo a propri associati.

Tale previsione sembrerebbe, con una interpretazione restrittiva, come l’obbligo di avvalersi quasi esclusivamente

(pensando alla compagine associativa) di lavoro volontario (…ricalcando una dispo già propria delle organizzazioni di

volontariato legge 266/91), la tal cosa è empiricamente poco praticabile o resa proibitiva dall’evidenza di associazioni,

prevalentemente a carattere nazionale, che debbono necessariamente avvalersi (quasi totalmente fra i soci per ovvi e

scontati motivi) dell’opera di lavoratori retribuiti, che prestino continuativamente la loro opera, per lo meno per le

esigenze di carattere amministrativo ed operativo principali. Nessuno si dovrà scandalizzare dunque se, nonostante tale

dettato normativo, si rilevi il ricorso a lavoratori retribuiti (fra gli associati), eventualità che non deve assolutamente

sminuire il grosso impegno del volontariato attivo in Italia, presente anche e soprattutto nelle associazioni di

promozione sociale.

Eventualmente, forse, sarebbe da criticare l’eccessiva rigidità usata nel testo di legge ove si cita “la stretta necessità”.

Grandi associazioni , che esistevano anche prima della promulgazione della legge 383/00, si avvalgono molto spesso

del lavoro retribuito dei propri soci. E non potrebbe essere altrimenti, data l'importanza sociale e le dimensioni che tali

organizzazioni: quasi sempre vi è la necessità di affidare mansioni specifiche a persone in grado di assicurare

l'efficienza e la continuità, spesso non garantita dal seppur fondamentale ed essenziale lavoro volontario.

Data quindi l’interpretazione estensiva che viene attribuita alla "stretta necessità" a cui è subordinata l'assunzione di

lavoro retribuito, questa norma è destinata ad essere in qualche modo aggirata…

CONVENZIONI

Lo Stato, le regioni, le provincie, i comuni e gli altri enti pubblici possono stipulare convenzioni

con le associazioni di promozione sociale, iscritte da almeno sei mesi nei registri, per lo

svolgimento delle attività previste dallo statuto verso i terzi.

CONCESSIONI STRUTTURE PUBBLICHE

L’ art. 31 della L.383/00 prevede che le amministrazioni statali, regionali, provinciali e comunali, in

caso di manifestazioni e iniziative temporanee organizzate dalle APS (e dalle organizzazioni di

volontariato) possano concedere, a titolo non oneroso, beni mobili e immobili.

La legge contiene, però, su questo argomento, una previsione più generale: l’art. 32 dispone infatti

che lo Stato, regioni, provincie e comuni possano concedere in comodato alle APS (e alle

organizzazioni di volontariato), non a titolo provvisorio o saltuario, propri beni mobili e immobili

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CONTABILMENTE

che non sono utilizzati ai fini istituzionali, con l’unico onere a carico delle associazioni di adibirli a

svolgimento delle loro attività istituzionali.

ATTIVITA’ TURISTICHE

Le APS sono autorizzate ad esercitare attività turistiche e ricettive, previa stipulazione di idonee

polizze assicurative, ma solo per i propri soci, si sottolinea, comunque, che le prestazioni rese nei

confronti dei familiari dei soci vengono equiparate, ai fini fiscali, a quelle rese ai soci.

I REGISTRI DELLE APS

Registro nazionale

Per ottenere l’iscrizione nel Registro nazionale delle aps è necessario che:

� l’associazione sia costituita per atto scritto nel quale sia indicata la sede legale;

� lo statuto contenga i requisiti previsti dalla norma (art. 3 l. 383/2000);

� l’associazione sia costituita e svolga attività da almeno un anno;

� l’attività abbia carattere nazionale, ovvero sia svolta in almeno 5 regioni e 20 province.

La domanda di iscrizione deve essere presentata al Ministero della Solidarietà Sociale - Direzione

generale per il volontariato, l'associazionismo sociale, esclusivamente tramite raccomandata con

avviso di ricevimento, contenente:

� atto costitutivo, con l'indicazione della sede legale, e statuto dell'associazione;

� indicazione dell'ambito di diffusione territoriale dell'associazione comprovante la presenza in

almeno cinque regioni e venti province del territorio nazionale;

� nominativo del legale rappresentante e di eventuali altri soggetti che ricoprano cariche di

rappresentanza istituzionale;

� sintetica relazione descrittiva della fisionomia istituzionale dell'associazione contenente dati

relativi al modello organizzativo e livelli di responsabilità degli organismi nazionali e di quelli

delle eventuali articolazioni periferiche; al numero totale degli iscritti, criteri e mezzi di

informazione e/o di comunicazione al fine di consentire la loro piena partecipazione;

all’indicazione degli ambiti prevalenti di attività, delle iniziative più significative realizzate e

dei principali programmi di intervento posti in essere; ad un elenco dei soggetti affiliati con

l'indicazione dei loro legali rappresentanti; ad un'attestazione di appartenenza di ogni "livello

di organizzazione territoriale" e "circolo affiliato".

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CONTABILMENTE

I documenti di cui agli ultimi due punti non sono richiesti dal decreto, ma si ritiene siano necessari

alla corretta iscrizione delle sezioni territoriali nei registri competenti. L'invio di tali documenti

potrà quindi essere successivo, ed eventualmente integrativo, alla domanda. La Direzione

competente si impegna a rispondere entro 60 giorni dalla presentazione della domanda, trascorsi i

quali l'iscrizione si ritiene perfezionata. Avverso i provvedimenti di rifiuto di iscrizione e di

cancellazione è ammesso ricorso in via amministrativa al Ministro per la solidarietà sociale, che

decide previa acquisizione del parere vincolante dell'Osservatorio nazionale. E’ ammesso anche,

entro 60 giorni, il ricorso al TAR competente contro i provvedimenti di rifiuto di iscrizione e di

cancellazione, il quale decide, in camera di consiglio, entro trenta giorni dalla scadenza del termine

per il deposito del ricorso, sentiti i difensori delle parti che ne abbiano fatto richiesta. La decisione

del TAR è appellabile, entro trenta giorni dalla sua notifica, al Consiglio di Stato, il quale decide

con le stesse modalità entro sessanta giorni.

Avvenuta l'iscrizione, questa comporta, pena la cancellazione dal registro, l'obbligo di comunicare,

allo stesso indirizzo e con le medesime modalità:

� modificazioni dell'atto costitutivo e dello statuto;

� il trasferimento della sede;

� le deliberazioni di scioglimento.

Tali comunicazioni devono avvenire entro 90 giorni dall'evento, pena l'esclusione dal registro. Si

ritiene inoltre che debbano essere comunicate le modifiche nell'elenco dei soggetti affiliati.

L’iscrizione dell’associazione a carattere nazionale nel rispettivo Registro potrebbe consentire

l’iscrizione “a cascata” delle organizzazioni territoriali e dei circoli affiliati alle associazioni

nazionali nel registro medesimo; in altre parole le associazioni affiliate ad aps a carattere nazionale

iscritte nel Registro nazionale possono, a loro volta, essere iscritte nello stesso Registro pur non

avendo il requisito della nazionalità. L’iscrizione nei registri (nazionale, regionale o provinciale) è

condizione necessaria per stipulare le convenzioni e per usufruire dei benefici previsti

rispettivamente dalle leggi a carattere nazionale, regionale e provinciale.

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CONTABILMENTE

Registri regionali

Si possono iscrivere nei Registri regionali le aps

� riconosciute e non riconosciute;

� che abbiano sede legale ed operino nel territorio della Regione;

� che siano dotate di autonomia organizzativa, gestionale e patrimoniale;

� che siano costituite con atto scritto e dotate di uno statuto che preveda espressamente i

requisiti di legge (la scrittura privata deve riportare la data certa di costituzione).

Le associazioni che possono essere iscritte nel registro regionale (dette a rilevanza regionale) sono:

� le associazioni che operino in almeno cinque province del territorio regionale attraverso

articolazioni locali strutturate su base associativa;

� gli organismi di collegamento e coordinamento di sole associazioni di promozione sociale, di

cui almeno quindici iscritte in almeno cinque registri provinciali.

La domanda di iscrizione deve essere presentata in bollo ed indirizzata al Presidente della regione.

Alla domanda deve essere allegata la seguente documentazione:

� copia dell'atto costitutivo (scrittura privata autenticata o non);

� copia delle statuto vigente;

� elenco nominativo delle persone che ricoprono cariche associative;

� relazione dettagliata sull’attività svolta dall’associazione da cui risulti almeno un anno di

attività effettiva.

Le sezioni locali di associazioni nazionali devono anche allegare dichiarazione dell’organo centrale

competente, che attesti la loro autonomia nell’ambito dell’organizzazione nazionale o statuto

nazionale in cui tale autonomia risulti dichiarata. Tutta la documentazione di cui sopra deve essere

sottoscritta dal legale rappresentante dell’associazione. La Regione adotta il provvedimento di

iscrizione o di diniego entro 60 giorni dal ricevimento della domanda (data di protocollo in entrata),

fatta salva la sospensione dei termini per eventuali documentazioni integrative. Contro i

provvedimenti di rifiuto di iscrizione o di cancellazione è ammesso il ricorso in via amministrativa

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CONTABILMENTE

al Presidente della giunta regionale previa acquisizione del parere vincolante dell'Osservatorio

regionale.

Registri provinciali : la domanda di iscrizione deve essere presentata in bollo al Presidente della

provincia. Copia della domanda va inoltrata anche al Comune sede legale dell'associazione per

l'espressione del parere preventivo sull'iscrivibilità. Il parere del Comune è obbligatorio e deve

essere espresso entro trenta giorni dal ricevimento della domanda. Trascorso tale termine le

Province prescindono dal parere. La domanda deve essere corredata almeno dalla seguente

documentazione:

� copia dell'atto costitutivo;

� copia dello statuto;

� elenco nominativo delle persone che ricoprono cariche associative;

� copia di ricevuta di presentazione della domanda al Comune o dichiarazione attestante la data

di presentazione;

� relazione dettagliata sull’attività svolta dall’associazione da cui risulti almeno un anno di

attività effettiva.

Le sezioni locali di associazioni nazionali e regionali debbono inoltre allegare dichiarazione

dell’organo centrale competente, che attesti la loro autonomia nell’ambito dell’organizzazione

nazionale e regionale o statuto del livello superiore in cui tale autonomia risulti dichiarata. Il

procedimento di iscrizione o di diniego si conclude entro 60 giorni dal ricevimento della domanda

salvo sospensione dei termini.

Anche rispetto all’iscrizione ai Registri sorge una più che lecita considerazione: non iscrivendosi a tali Registri, le

associazioni di promozione sociale le cui finalità assistenziali siano riconosciute dal Ministero degli Interni possono

dunque continuare ad usufruire delle agevolazioni previste dal D.Lgs. n.460/97, prima fra tutte la possibilità di

somministrare alimenti e bevande per soli soci con semplice autorizzazione comunale (art.3 comma 6 lett. E legge 2

agosto 1991 n.287) decommercializzando completamente l’attività (art.5 D.Lgs- 460/97). Ad oggi non si può ancora

dare una risposta univoca.

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CONTABILMENTE

GLI OSSERVATORI DELLE APS

Osservatorio nazionale : composto da 26 membri, di cui 10 rappresentanti delle associazioni a

carattere nazionale maggiormente rappresentative, 10 rappresentanti estratti a sorte tra i nominativi

indicati da altre associazioni e 6 esperti, presieduto dal Ministro per la solidarietà sociale, si riunisce

al massimo otto volte l'anno, dura in carica tre anni ed i suoi componenti non possono essere

nominati per più di due mandati. All'Osservatorio sono assegnate le seguenti competenze:

a) assistenza alla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per gli affari sociali,

nella tenuta e nell'aggiornamento del registro nazionale;

b) promozione di studi e ricerche sull'associazionismo in Italia e all'estero;

c) pubblicazione di un rapporto biennale sull'andamento del fenomeno associativo e sullo stato

di attuazione della normativa europea, nazionale e regionale sull'associazionismo;

d) sostegno delle iniziative di formazione e di aggiornamento per lo svolgimento delle attività

associative nonché di progetti di informatizzazione e di banche dati nei settori disciplinati dalla

presente legge;

e) pubblicazione di un bollettino periodico di informazione e promozione di altre iniziative

volte alla diffusione della conoscenza dell'associazionismo, al fine di valorizzarne il ruolo di

promozione civile e sociale;

f) approvazione di progetti sperimentali elaborati, anche in collaborazione con gli enti locali,

dalle associazioni iscritte nei registri di cui all'articolo 7 per fare fronte a particolari emergenze

sociali e per favorire l'applicazione di metodologie di intervento particolarmente avanzate;

g) promozione di scambi di conoscenze e forme di collaborazione fra le associazioni di

promozione sociale italiane e fra queste e le associazioni straniere;

h) organizzazione, con cadenza triennale, di una conferenza nazionale sull'associazionismo,

alla quale partecipino i soggetti istituzionali e le associazioni interessate;

i) esame dei messaggi di utilità sociale redatti dalle associazioni iscritte nei registri di cui

all'articolo 7, loro determinazione e trasmissione alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

L'Osservatorio nazionale delle aps svolge la sua attività in collaborazione con l'Osservatorio

nazionale per il volontariato sulle materie di comune interesse; sono convocati in seduta congiunta

almeno una volta all'anno, sotto la presidenza del Ministro per la solidarietà sociale o di un suo

delegato; designano dieci membri del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro (CNEL), scelti

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CONTABILMENTE

fra le persone indicate dalle associazioni di promozione sociale e dalle organizzazioni di

volontariato maggiormente rappresentative.

Osservatori regionali : anche presso le regioni sono istituiti Osservatori regionali per

l'associazionismo con funzioni e modalità di funzionamento da stabilire con la legge regionale.

Le Organizzazioni di Volontariato: caratteristiche ed elementi distintivi

“E' considerato organizzazione di volontariato ogni organismo liberamente costituito al fine

di svolgere l'attività di cui all'articolo 2 (attività di volontariato), che si avvalga in modo

determinante e prevalente delle prestazioni personali, volontarie e gratuite dei propri

aderenti”.

L’importanza di questi enti è stata riconosciuta e valorizzata con l’emanazione della legge – quadro

sul volontariato: legge 11 agosto 1991, n. 266.

La Repubblica Italiana assegna alle attività svolte da questa particolare tipologia di organizzazioni

un particolare status assolutamente coerente con il riconoscimento che con la legge – quadro si fa

del valore sociale e della funzione da esse svolta con finalità esclusivamente solidaristiche. Lo Stato

infatti riconosce come “propria” l’attività di volontariato come ampiamente esplicitato nell’art.1

della legge: … la Repubblica italiana riconosce il valore sociale e la funzione dell’attività di

volontariato… ne promuove lo sviluppo… e ne favorisce l’apporto originale…

SENZA SCOPO DI LUCRO è sinonimo di VOLONTARIATO ?

E’ questo un grosso luogo comune. La dicitura "senza scopo di lucro" non significa affatto che tutti

i membri dell'associazione debbano essere volontari, perché il significato non è legato alla natura

del impegno dei soci nelle attività dell’associazione. Tale dicitura è implicita, invece, nella

definizione di associazione che deve avere come fine il raggiungimento di un beneficio collettivo e

si contrappone a quella di società commerciale che prevede come finalità essenziale "l'esercizio di

un'attività economica allo scopo di dividerne gli utili". Un'associazione, come una normale società,

avrà delle entrate (progetti, donazioni,marginali ecc) e delle uscite monetarie (costi progetti,

rimborsi spese ecc.): il risultato è detto avanzo oppure,se negativo, disavanzo. La differenza (fra la

associazione e la società) fondamentale sta nel modo in cui viene gestito questo avanzo: in una

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CONTABILMENTE

società l'utile viene ridistribuito ai soci/azionisti, nelle associazioni questo non può essere fatto (art

2247 c.c.); l'utile deve essere reinvestito nella attività dell'associazione (caso tipico è quello

utilizzarlo negli anni successivi).

I VOLONTARI

Le organizzazioni di volontariato devono avvalersi in modo prevalente e determinante delle

prestazioni volontarie e personali dei propri associati (è fatta salva la possibilità di assunzione di

lavoratori dipendenti o la facoltà di avvalersi di prestazioni da lavoro autonomo nei casi in cui

queste figure non siano presenti all’interno dell’ente o servano a migliorarne il funzionamento

(sempre rimanendo nei limiti della prevalenza delle prestazioni volontarie). I volontari non

rientrano nella categoria dei lavoratori dipendenti :“…per attività di volontariato deve intendersi

quella prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, tramite l'organizzazione di cui il

volontario fa parte, senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà” (l.

266/91, art. 2,comma 1). Data la spontaneità dell’attività volontaria, questa “…non può essere

retribuita in alcun modo; al volontario possono essere solamente rimborsate le spese effettivamente

sostenute per l’attività prestata” (art. 2,comma 2). Di fondamentale importanza è che il rimborso

avvenga esclusivamente per le spese effettivamente sostenute non essendo contemplato un rimborso

spese a forfait (perché verrebbe immediatamente assimilato ad un compenso vero e proprio).

La Legge quadro sul volontariato ed i decreti attuativi emanati dal Ministero dell’Industria, del

Commercio e dell’Artigianato (14/02/92 e 16/11/92) pongono alle organizzazioni di volontariato

l’obbligo di assicurare i propri aderenti, che esplicano attività di volontariato, contro gli infortuni e

le malattie connessi allo svolgimento dell’attività stessa, nonché per la responsabilità civile verso

terzi. Per individuare esattamente i soggetti da assicurare, i decreti attuativi obbligano le

organizzazioni di volontariato ad istituire e tenere il cosiddetto "registro dei volontari", sul quale va

riportato l’elenco dei nominativi degli aderenti che prestano attività di volontariato (specificandone

le complete generalità, il luogo e la data di nascita e la residenza). Tale registro, prima di essere

posto in uso, deve essere numerato progressivamente in ogni pagina e bollato in ogni foglio da un

notaio, da un segretario comunale o da un altro pubblico ufficiale abilitato a tali adempimenti;

inoltre, il soggetto che ha provveduto a porre il bollo deve dichiarare nell’ultima pagina il numero

dei fogli da cui è composto il registro. In seguito, il registro funzionerà come "diario dei soci in

entrata ed in uscita": ogni qual volta si verifichi una variazione del numero degli aderenti assicurati,

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CONTABILMENTE

in più o in meno, il responsabile dovrà annotare i nominativi dei nuovi entrati o di quelli che hanno

cessato l’attività, apponendo di seguito una barra, la data e la firma. Le organizzazioni di

volontariato devono comunicare all’assicuratore con il quale sono stipulate le polizze i nominativi

dei soggetti iscritti originariamente e le successive variazioni, in modo che le assicurazioni

garantiscano tutti i soggetti che risultano annotati nel registro. Le garanzie assicurative decorrono

dalle ore 24 del giorno di iscrizione nel registro, mentre per coloro che cessano dall’adesione

all’organizzazione le garanzie assicurative perdono efficacia dalle ore 24 del giorno

dell’annotazione della cancellazione nel registro stesso. Inoltre, è prevista la possibilità di stipulare

polizze in forma collettiva o in forma numerica, ovvero polizze che prestino un’unica copertura

assicurativa per una pluralità di persone; alle organizzazioni di volontariato è consentito, quindi,

con un solo contratto assicurare tutti i soggetti iscritti nel "registro dei volontari". Data la notevole

difficoltà e disparità di trattamento riscontrata dalle organizzazioni di volontariato nella ricerca di

idonee e specifiche coperture assicurative, alcune federazioni ed organismi di coordinamento hanno

adottato una polizza assicurativa nazionale a favore di tutte le organizzazioni federate e collegate.

Tale polizza è stata elaborata sulla base di un capitolato di norme specifiche per il volontariato,

tenendo conto delle necessità di semplificazione, di uniformità per tutti i tipi di organizzazione e di

copertura adeguata a fronte di costi ridotti sia per i grandi organismi che per i piccoli gruppi.

» La flessibilità dell'orario di lavoro (art. 17) concessa ad un lavoratore per consentirgli di

partecipare alle attività dell'organizzazione di volontariato, è attuabile se:

o l'associazione è iscritta all'albo regionale

o è prevista tale possibilità dagli accordi sindacali

o è compatibile con l'organizzazione dell'azienda

Il concetto di flessibilità implica il rispetto totale delle ore di lavoro (obbliga quindi al recupero).

» Codice contribuente: se si vogliono pagare collaboratori (siano essi dipendenti o autonomi,

abituali o occasionali) serve, oltre al codice fiscale, anche il codice contribuente. Per ottenerlo basta

la forma scritta, non si richiede né atto pubblico né registrazione, è gratis, lo dà l'Esattoria

Comunale.

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CONTABILMENTE

LA COSTITUZIONE

Per costituire un’organizzazione di volontariato è sufficiente riunire in modo stabile un gruppo di

persone con uno scopo di natura ideale (e non economico) ben definito; questa condizione già di per

sé costituisce un'associazione. Non esiste un limite minimo di persone che possono formare

un'associazione, possono essere anche due, tuttavia alcune regioni chiedono almeno 5 soci per

accettare l'iscrizione nel registro delle organizzazioni di volontariato. La costituzione di

un'associazione può quindi avvenire anche in forma di accordo orale. Questo tipo di formula

preclude però ogni tipo di passo successivo; essa non potrà né accedere alle agevolazioni e/o

contributi pubblici, né iscriversi ai registri del volontariato, ecc. Molti vantaggi di tipo fiscale si

hanno a patto di avere l'atto costitutivo o lo statuto redatti nella forma di atto pubblico e/o della

scrittura privata autenticata e/o registrata. L'associazione, affinché possa qualificarsi come

organizzazione di volontariato deve caratterizzare la propria azione non per il vantaggio dei propri

soci, bensì per fini di solidarietà sociale. “Le organizzazioni di volontariato possono assumere la

forma giuridica che ritengono più adeguata al perseguimento dei loro fini, salvo il limite di

compatibilità con lo scopo solidaristico”(art. 3, comma 2); nella costituzione di un’organizzazione

di volontariato si potrà scegliere se adottare lo schema tipico delle associazioni (di volontariato),

fondazioni (di volontariato), ecc.; ma non si potranno adottare gli schemi tipici delle società (non

possono, ad esempio esistere s.p.a. di volontariato) mancando chiaramente l’assenza dello scopo di

lucro . Negli accordi istitutivi, atto costitutivo e statuto, oltre a quando disposto dal codice civile per

le diverse forme giuridiche che l’organizzazione assume, devono essere espressamente previste:

a) l’assenza di fini di lucro;

b) la democraticità della struttura, con particolare riguardo alla elettività delle cariche associative e

alle modalità di approvazione del rendiconto;

c) la gratuità delle cariche associative;

d) la gratuità delle prestazioni fornite dagli aderenti, i criteri di ammissione e di esclusione di questi

ultimi, i loro obblighi e diritti;

f) l’obbligo di formazione del rendiconto.

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CONTABILMENTE

Il primo passo, comune a tutti i tipi di enti non profit (o enti non commerciali) che si costituiscono,

è la stesura dell’atto costitutivo/statuto.

Il secondo passo è recarsi all'Ufficio delle Entrate…

… per richiedere il codice fiscale. Una volta costituita in forma scritta l'associazione (questo vale

comunque anche per tutte le altre forme associative descritte nel manuale), è necessario darne

comunicazione all'Ufficio delle Entrate attraverso la richiesta del codice fiscale dell'associazione. Il

codice fiscale dell'associazione sarà richiesto dal presidente dell'associazione e sarà altra cosa

rispetto al suo personale. Avere il CF non significa essere una persona giuridica e non obbliga alla

compilazione della dichiarazione dei redditi (modello unico enti non commerciali…). Attraverso il

codice fiscale l'associazione potrà farsi rilasciare fattura per gli acquisti, compilare le eventuali

dichiarazioni fiscali, stipulare contratti di locazione, richiedere contributi e/o rimborsi spese a

istituzioni, erogare compensi, versare le ritenute d'acconto, ecc... Il modulo per richiedere il codice

fiscale dell'ente non commerciale è disponibile presso gli Uffici delle Entrate e deve essere firmato

dal legale rappresentante (il tagliando con il codice fiscale dell'organizzazione contiene anche i dati

relativi al presidente e alla sede legale). Ogni volta che cambia il presidente o viene trasferita la

sede, vanno indicati i nuovi dati all'Ufficio delle Entrate, perchè siano cambiati su tale tagliando.

... per registrare l'atto. Non essendo prevista una forma particolare per l'atto costitutivo di

un'associazione non riconosciuta, è possibile stipularlo e semplicemente registrarlo presso l'Ufficio

del Registro della propria zona. Esso acquisterà così la forma giuridica di scrittura privata registrata.

Viceversa, qualora l'associazione voglia conseguire la personalità giuridica, dovrà stipulare l'atto in

forma di atto pubblico alla presenza di un notaio. Le organizzazioni di volontariato iscritte nei

Registri regionali del volontariato sono esenti sia dall’imposta di bollo sia dall’imposta di registro.

L'Ufficio registra l'atto, trattiene un originale e restituisce l'altro. La registrazione avviene in tempo

reale o in differita, a seconda dell'organizzazione dell'Ufficio.

I REGISTRI DEL VOLONTARIATO

Per poter accedere ad alcuni trattamenti di favore, il legislatore ha previsto l’onere per le

organizzazioni di iscriversi nelle apposite sezioni del registro generale istituito presso la Regione

(dove ha la sede legale l’ente) o le Amministrazioni provinciali, che variano a seconda del tipo di

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CONTABILMENTE

attività svolta e del settore di intervento... Sono iscrivibili le organizzazioni che posseggono i

seguenti requisiti:

�assenza fini di lucro

�democraticità della struttura

�elettività delle cariche associative

�gratuità delle cariche associative e delle prestazioni fornite dagli aderenti

�criteri di ammissione ed esclusione degli aderenti

�obblighi e diritti degli aderenti

�obbligo di redazione del rendiconto economico-finanziario

�modalità di approvazione dello stesso rendiconto da parte dell'assemblea degli aderenti

�devoluzione del patrimonio in caso di scioglimento ad altre organizzazioni di volontariato

operanti in identico o analogo settore

- Modalità d’iscrizione

Per effettuare la predetta registrazione, si ritiene opportuno verificare almeno un paio di elementi.

Innanzitutto, quanto tempo deve intercorrere tra la costituzione di una organizzazione di

volontariato e la richiesta di iscrizione in detto registro; in secondo luogo, quale procedura si segue

per ottenere l’iscrizione. Per quanto riguarda la prima questione, la legge (almeno che non

intervenga il regolamento regionale…) non indica alcun termine per cui è possibile avanzare

richiesta di iscrizione anche nello stesso giorno in cui è avvenuta la costituzione. Alla seconda

risponde la stessa legge quando afferma che "hanno diritto di essere iscritte nei registri le

organizzazioni di volontariato che abbiano i requisiti di cui all’articolo 3 e che alleghino alla

richiesta copia dell’atto costitutivo e dello statuto. Nient’altro. Ma approfondendo l’indagine sul

territorio si apprenden che le regioni e le province autonome rispetto al tempo che dovrebbe

intercorrere fra la costituzione e la richiesta di iscrizione, mentre la legge non pone alcuna

indicazione, hanno ritenuto opportuno stabilire un congruo spazio temporale con la maggioranza

che lo ha stabilito in almeno un anno. Come pure sulle condizioni per l’iscrizione nel registro, tutte

le regioni hanno ritenuto necessario legiferare, determinando, così, un appesantimento burocratico

che dovrebbe essere del tutto estraneo al mondo del volontariato. Le regioni e le province autonome

determinano i criteri per la revisione periodica dei registri, al fine di verificare il permanere dei

requisiti e l'effettivo svolgimento dell'attività di volontariato da parte delle organizzazioni iscritte e

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CONTABILMENTE

dispongono la cancellazione dal registro con provvedimento motivato. Contro il provvedimento di

diniego dell'iscrizione o di cancellazione è ammesso ricorso, nei termini di trenta giorni dalla

comunicazione, al Tribunale Amministrativo Regionale, il quale decide in camera di consiglio,

entro trenta giorni dalla scadenza del termine per il deposito di ricorso, uditi i difensori delle parti

che ne abbiano fatto richiesta. La decisione del tribunale è appellabile, entro trenta giorni dalla

notifica della stessa, al Consiglio di Stato, il quale decide con le medesime modalità e negli stessi

termini. Le organizzazioni iscritte nei registri sono tenute alla conservazione della documentazione

relativa alle entrate di cui all' art. 5, comma 1, con l'indicazione nominativa dei soggetti eroganti.

- Vantaggi e obblighi derivanti dall’iscrizione:

1. possibilità di accesso ai contributi pubblici, nazionali e regionali, a titolo di sostegno di specifici

e documentati progetti ed attività;

2. possibilità di stipulare convenzioni con la Regione, gli Enti Locali e gli altri Enti Pubblici,

secondo le modalità previste dall'art. 9 della L.R. 38/94;

3. fruizione delle agevolazioni fiscali ex art. 7 e 8 L. 266/91 e del decreto legislativo 4 dicembre

1997, n. 460 "Riordino della disciplina tributaria degli enti non commerciali e delle

organizzazioni non lucrative e di utilità sociale";

4. partecipazione alla programmazione pubblica;

5. informazione e consultazione circa programmi e progetti degli Enti Locali nelle materie inerenti

all'attività statutaria dell'associazione.

6. ai sensi dell'art. 10, comma 8, del D.Lgs. 460/97 le organizzazioni di volontariato iscritte sono

considerate ONLUS (Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale) di diritto.

7. obbligo di assicurare i propri aderenti che prestano attività di volontariato contro gli infortuni e

le malattie connessi allo svolgimento dell'attività stessa, nonché per la responsabilità civile

verso terzi;

8. obbligo di trasmissione all'amministrazione regionale ( quasi sempre entro il 31 luglio di ogni

anno) di una relazione dettagliata che illustri l'attività svolta e di copia del rendiconto.

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CONTABILMENTE

L’OSSERVATORIO NAZIONALE DEL VOLONTARIATO

L'Osservatorio nazionale per il volontariato (art. 12, 266/1991) è presieduto dal Ministro della

Solidarietà Sociale o da un suo delegato, è composto da dieci rappresentanti delle organizzazioni e

delle federazioni di volontariato operanti in almeno sei regioni, da due esperti e da tre rappresentanti

delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. L'Osservatorio, individuato nella sua

attuale composizione con D.M. del 1 agosto 2003, ha approvato un proprio regolamento.

L'Osservatorio che si avvale del personale, dei mezzi e dei servizi messi a disposizione dalla

Direzione Generale per il volontariato, l'associazionismo e le formazioni sociali, ha i seguenti

compiti:

a) provvede al censimento delle organizzazioni di volontariato ed alla diffusione della

conoscenza delle attività da esse svolte;

b) promuove ricerche e studi in Italia e all'estero;

c) fornisce ogni utile elemento per la promozione e lo sviluppo del volontariato;

d) approva progetti sperimentali elaborati anche in collaborazione con gli Enti locali, da

organizzazioni di volontariato iscritte nei registri per far fronte ad emergenze sociali e per

favorire l'applicazione di metodologie di intervento particolarmente avanzate;

e) offre sostegno e consulenza per progetti di informatizzazione e di banche-dati nei settori di

competenza della presente legge;

f) pubblica un rapporto biennale sull'andamento del fenomeno e sullo stato di attuazione delle

normative nazionali e regionali;

g) sostiene, anche con la collaborazione delle Regioni, iniziative di formazione ed

aggiornamento per la prestazione dei servizi;

h) pubblica un Bollettino periodico di informazione e promuove altre iniziative finalizzate alla

circolazione delle notizie attinenti l'attività di volontariato;

i) promuove, con cadenza triennale, una Conferenza nazionale del volontariato, alla quale

partecipano tutti i soggetti istituzionali, i gruppi e gli operatori interessati;

La Segreteria Tecnica dell'Osservatorio Nazionale per il Volontariato (art. 5, D.M. 1 agosto 2003),

ha sede presso la Divisione III Volontariato della Direzione Generale per il volontariato,

l'associazionismo e le formazioni sociali, e coordina le attività dell'Osservatorio.

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CONTABILMENTE

LE RISORSE

Le organizzazioni di volontariato traggono le risorse economiche per il loro funzionamento e per le

svolgimento della propria attività da:

� contributi e quote degli associati;

� contributi di privati;

� contributi dello Stato, di Enti o di istituzioni pubbliche finalizzati esclusivamente al sostegno di

specifiche e documentate attività o progetti;

� contributi di organismi internazionali;

� donazioni e lasciti testamentari;

� rimborsi derivanti da convenzioni;

� entrate derivanti da attività commerciali e produttive marginali.

Condizione necessaria per accedere ai contributi pubblici nonché per stipulare le convenzioni è

l’iscrizione nei registri del volontariato.

“Le organizzazioni di volontariato, prive di personalità giuridica, iscritte nei registri del

volontariato, possono acquistare beni mobili registrati e beni immobili occorrenti per lo

svolgimento della propria attività. Possono inoltre, accettare donazioni e, con beneficio d'inventario,

lasciti testamentari, destinando i beni ricevuti e le loro rendite esclusivamente al conseguimento

delle finalità previste dagli accordi, dall'atto costitutivo o dallo statuto” (art. 5,comma 2).

In caso di scioglimento, cessazione ovvero estinzione delle organizzazioni di volontariato, ed

indipendentemente dalla loro forma giuridica, i beni che residuano dopo l'esaurimento della

liquidazione sono devoluti ad altre organizzazioni di volontariato operanti in identico o analogo

settore, secondo le indicazioni contenute nello statuto o negli accordi degli aderenti o, in mancanza,

secondo le disposizioni del codice civile.

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CONTABILMENTE

Le Organizzazioni non lucrative di utilità sociale: caratteristiche ed elementi

distintivi.

Lo status di ONLUS, introdotto dal Decreto Legislativo 460/97, è meramente una qualifica fiscale e

non una ulteriore categoria dei soggetti appartenenti al Terzo Settore. In altre parole lo status di

ONLUS si può soltanto acquisire, ossia possono essere ONLUS soltanto soggetti già costituiti

(secondo gli schemi tipici degli enti non profit). In pratica non si può costituire una ONLUS, si può

solo diventarlo. Le organizzazioni che assumono tale veste fiscale possono godere di particolari

benefici e di importanti agevolazioni a condizione di rispettare determinati vincoli e controlli

imposti dalla normativa (d. lgs. 460/97). Non tutte le organizzazioni possono assumere la qualifica

di ONLUS, in particolare possono divenire ONLUS i seguenti soggetti:

� associazioni;

� comitati;

� fondazioni;

� società cooperative;

� altri enti privati con o senza personalità giuridica;

mentre non possono assumere la qualifica di ONLUS:

� enti pubblici;

� società commerciali che non siano società cooperative;

� organizzazioni sindacali;

� partiti e movimenti politici;

� associazioni di categoria;

� associazioni di datori di lavoro;

ci sono poi alcuni soggetti che sono considerati ONLUS di diritto:

� le cooperative sociali (l. 381/91) iscritte nei Registri Prefettizi;

� le organizzazioni di volontariato (l. 266/91) iscritte nei Registri regionali del volontariato;

� le organizzazioni non governative -ONG- (l. 49/87) che abbiano ottenuto il riconoscimento

della idoneità dal Ministero degli Affari Esteri;

ed altri enti che possono attribuire la qualifica di ONLUS ad uno o più rami della propria attività, a

condizione che tengano scritture contabili separate per le “attività Onlus”:

� aps riconosciute dal Ministero degli Interni;

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CONTABILMENTE

� Enti ecclesiastici delle confessioni religiose riconosciute dallo Stato.

L’organizzazione che voglia acquisire lo status di ONLUS deve rivolgere la propria attività

obbligatoriamente al solo perseguimento di finalità di solidarietà sociale.

Un’organizzazione, compresa tra quelle che possono diventare ONLUS, che voglia assumere tale

veste deve, inoltre, svolgere attività in uno o più dei seguenti settori:

1) assistenza sociale e socio-sanitaria,

2) assistenza sanitaria,

3) beneficenza,

4) istruzione,

5) formazione,

6) sport dilettantistico,

7) tutela, promozione e valorizzazione cose d'interesse artistico e storico di cui alla legge 1

giugno 1939, n. 1089, ivi comprese le biblioteche e i beni di cui al decreto del Presidente della

Repubblica 30 settembre 1963, n. 1409,

8) tutela e valorizzazione della natura e dell'ambiente, con esclusione dell'attività, esercitata

abitualmente, di raccolta e riciclaggio dei rifiuti urbani, speciali e pericolosi di cui all'articolo

7 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22,

9) promozione della cultura e dell’arte,

10) tutela dei diritti civili,

11) ricerca scientifica di particolare interesse sociale svolta direttamente da fondazioni ovvero

da esse affidata ad università, enti di ricerca ed altre fondazioni che la svolgono direttamente,

in ambiti e secondo modalità da definire con apposito regolamento governativo emanato ai

sensi dell'articolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400.

Tra questi 11 settori di attività ce ne sono alcuni

assistenza sociale e socio-sanitaria;

beneficenza;

tutela, promozione e valorizzazione cose d'interesse artistico e storico;

tutela e valorizzazione della natura e dell'ambiente;

promozione della cultura e dell’arte (per la quale sono riconosciuti apporti economici da parte dello

Amministrazione Centrale dello Stato);

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CONTABILMENTE

ricerca scientifica di particolare interesse sociale svolta direttamente da fondazioni.

considerati immanenti, per i quali l’utilità sociale è presunta (ossia è sufficiente lo svolgimento di

attività in uno di questi settori, a prescindere dai soggetti beneficiari, per rientrare nel campo

dell’utilità sociale).

Mentre l’attività svolta negli altri settori

assistenza sanitaria;

istruzione;

formazione;

sport dilettantistico;

promozione della cultura e dell’arte;

tutela dei diritti civili.

è necessario che sia rivolta a soggetti in condizioni di svantaggio economico, sociale, fisico,

psichico e familiare o a componenti di collettività estere (limitatamente agli aiuti umanitari) per

raggiungere l’utilità sociale.

C’è il divieto, per le ONLUS, di svolgere attività diverse da queste menzionate ad eccezione di

quelle ad esse direttamente connesse.

Per attività direttamente connesse si intendono tutte quelle di natura accessoria e integrativa

rispetto a quelle istituzionali (non possono mai avere carattere autonomo) volte alla raccolta di fondi

e che non hanno l’obbligo di rivolgersi esclusivamente a soggetti svantaggiati. La norma riconduce

in sostanza le attività connesse a due tipologie fondamentali:

1) attività analoghe a quelle istituzionali limitatamente ai settori in cui la solidarietà sociale si

raggiunge solo se le attività poste in essere sono rivolte a soggetti svantaggiati: ad esempio

una ONLUS che svolge attività di formazione rivolta a persone che versano in condizioni di

bisogno formazione se estende la propria attività anche ad altri soggetti che non si trovino

nelle stesse condizioni di bisogno può qualificare questa attività aggiuntiva come attività

connessa;

2) attività accessorie per natura a quelle istituzionali, in quanto integrative delle stesse: questo

secondo gruppo riguarda le attività direttamente connesse a quelle statutarie per ciascuno

degli 11 settori di attività, sono attività strutturalmente funzionali a quelle istituzionali sotto

l’aspetto materiale (ad esempio la vendita di gadgets nei musei e di oggetti di modico valore

in occasione di campagne di sensibilizzazione).

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CONTABILMENTE

L'esercizio delle attività connesse è consentito a condizione che, in ciascun esercizio e nell'ambito

di ciascuno degli 11 settori elencati le stesse non siano prevalenti rispetto a quelle istituzionali e che

i relativi proventi non superino il 66 % delle spese complessive dell'organizzazione, pena la

perdita della qualifica di ONLUS.

Le ONLUS non possono distribuire, anche in modo indiretto, utili e avanzi di gestione nonché

fondi, riserve o capitale durante la vita dell'organizzazione, a meno che la destinazione o la

distribuzione non siano imposte per legge o siano effettuate a favore di altre ONLUS che per legge,

statuto o regolamento fanno parte della medesima ed unitaria struttura. I casi in cui si presume la

distribuzione indiretta degli utili sono:

1. quando si corrisponde una retribuzione ai lavoratori dipendenti superiore del 20 % rispetto alla

retribuzione prevista dai contratti collettivi di lavoro,

2. quando si eroga un compenso ad un dirigente della associazione superiore a quello di un

presidente del collegio sindacale di una spa,

3. quando si acquistano beni o servizi per un valore maggiore di quello normale senza valide

ragioni,

4. quando un socio/terzo presta denaro all’associazione e questa lo restituisce pagando interessi

passivi ad un tasso superiore di 4 punti percentuali al tasso ufficiale d’interesse,

5. quando la cessione di beni/prestazione di servizi che la ONLUS cede/eroga ai suoi

soci/amministratori/revisori/soggetti che fanno donazioni o ai loro parenti entro il 3° grado o

affini entro il 2°, è fatta al fine di un vantaggio economico in loro favore (se però l’associazione

ONLUS si occupasse di tutela dei beni artistici o dell’ambiente e dovesse attribuire un modico

vantaggio onorifico ad uno di questi soggetti, ciò non è considerata distribuzione indiretta di utili).

Gli utili e gli avanzi di gestione, poi, devono essere impiegati per lo svolgimento delle attività

istituzionali e di quelle ad esse direttamente connesse.

Le ONLUS devono redigere il bilancio o rendiconto annuale e, in caso di scioglimento, hanno

l’obbligo di devolvere il loro patrimonio ad altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale o a

fini di pubblica utilità, sentito l'organismo di controllo (Agenzia per le Onlus).

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CONTABILMENTE

E’ obbligatorio inoltre l'uso della locuzione per esteso "organizzazione non lucrativa di utilità

sociale" o dell'acronimo "ONLUS" nella denominazione ed in qualsivoglia segno distintivo o

comunicazione rivolta al pubblico.

LA COSTITUZIONE ( o meglio acquisizione dello status giuridico)

Come è stato già scritto non è possibile costituire una ONLUS (in quanto ci troviamo di fronte non

ad un soggetto giuridico ma solo ad una veste fiscale che alcune organizzazioni possono assumere),

ma lo si può solo diventare. Nell’atto costitutivo o nello statuto devono essere espressamente

previste tutte le condizioni necessarie per acquisire la qualifica di ONLUS (vedi sopra). Questo non

vale per le organizzazioni considerate ONLUS di diritto (Organizzazioni di volontariato,

Organizzazioni Non Governative e Cooperative Sociali), le quali non hanno l’obbligo di dover

adeguare i propri statuti ex art. 10 D. Lgs. 460/97. Per ottenere la qualifica di ONLUS, nonché per

poter usufruire delle agevolazioni ad essa legate, è necessario che l’organizzazione sia dotata di atto

costitutivo o statuto redatto in forma di atto pubblico o tramite scrittura privata autenticata o

registrata. Per quanto riguarda la registrazione degli atti costitutivi e degli statuti, gli enti con la

qualifica di ONLUS sono esenti dall’imposta di bollo ma assoggettati (pagamento tramite modello

F 23) all’imposta di registro.

Data la natura fiscale e non giuridica della qualifica di Onlus, non troviamo particolarità per quanto

riguarda l’assetto amministrativo-organizzativo (organi sociali tipici o particolari libri sociali) di un

ente così denominato per il quale valgono in sostanza gli adempimenti previsti per la forma

associativa scelta dall’ente in fase di costituzione.

L’ANAGRAFE UNICA DELLE ONLUS

Presso il Ministero delle Finanze è istituita l’Anagrafe delle ONLUS alla quale è necessario

iscriversi, qualora si svolgano attività comprese negli 11 settori obbligatori e si rispettino le

condizioni per la qualifica di ONLUS, per poter usufruire dei benefici e delle agevolazioni da essa

derivanti. Le procedure che tali le organizzazioni devono seguire per l’iscrizione nell’Anagrafe, ai

fini dell’ottenimento della qualifica di ONLUS e dei conseguenti benefici fiscali sono:

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CONTABILMENTE

� il primo passo da compiere consiste nel presentare alla Direzione Regionale delle Entrate

competente per territorio, in allegato al modello di comunicazione - approvato con decreto del

ministro delle Finanze 19 gennaio 1998 - una dichiarazione sostitutiva resa e sottoscritta dal legale

rappresentante della ONLUS. Questa fondamentale novità è stata introdotta dal decreto normativo

del ministero dell'Economia e delle Finanze (18 luglio 2003, n. 266);

- la dichiarazione sostitutiva deve essere redatta sulla base del modello approvato con

provvedimento del direttore dell'Agenzia delle Entrate del 29/12/2003. Il modello di

dichiarazione sostitutiva può essere prelevato gratuitamente dai siti Internet del ministero

dell'Economia e delle Finanze e dell'Agenzia delle Entrate;

- nella dichiarazione sostitutiva è necessario indicare i dati anagrafici del rappresentante legale

e dell'ente che presenta la domanda per acquisire lo status di ONLUS, quale forma giuridica

abbia assunto l'ente, se l'ente abbia ottenuto o meno la personalità giuridica e infine fornire

una sintetica descrizione dell'attività istituzionale e di quelle connesse;

- la presentazione del modello di comunicazione e della dichiarazione sostitutiva può avvenire

per posta o con consegna diretta in duplice esemplare alla direzione regionale dell'Agenzia

delle Entrate, nel cui ambito territoriale si trova il domicilio fiscale dell'organizzazione;

- in alternativa alla dichiarazione sostitutiva, si può spedire copia dello statuto o dell'atto

costitutivo;

- la dichiarazione sostitutiva (oppure la copia dello statuto o atto costitutivo) deve essere

presentata anche dalle organizzazioni già iscritte nell'anagrafe unica delle ONLUS prima

dell'emanazione del decreto n. 266/2003. Per la verità, questi soggetti avrebbero dovuto

presentare questa documentazione entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del

decreto n. 266, quindi entro il 3 novembre 2003. Nel caso in cui non l’abbiano fatto, le

Direzioni Regionali sono tenute a richiedere l'adempimento di questo obbligo con lettera

raccomandata con avviso di ricevimento. In caso di inottemperanza alla richiesta entro trenta

giorni dal ricevimento delle stessa, la Direzione Regionale notifica ai soggetti interessati un

provvedimento motivato di cancellazione comportante decadenza dalle agevolazioni fiscali,

adottato previo parere dell'Agenzia per le ONLUS;

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CONTABILMENTE

Una volta ricevuto il modello di comunicazione e la dichiarazione sostitutiva, la direzione regionale

competente mette in moto la macchina dei controlli. A questo punto procede o meno all’iscrizione

del soggetto all’anagrafe delle ONLUS. Le comunicazioni sono notificate all'ente interessato entro

il termine di quaranta giorni dal ricevimento della documentazione. La mancata iscrizione,

motivata, deve essere necessariamente comunicata. Qualora la direzione regionale non provveda

all'invio delle comunicazioni di cui sopra nei termini previsti, l'interessato si intende iscritto

all'anagrafe delle ONLUS;

L'esercizio dei diritti acquisiti con la qualifica di ONLUS ha effetto retroattivo (alla data di invio

della comunicazione)

Le ONLUS di diritto sono esonerate dalla presentazione, oltre che dal modello di comunicazione,

anche da quella del modello di dichiarazione sostitutiva.

L’AGENZIA PER LE ONLUS

L’Agenzia per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, meglio nota con la denominazione

sintetica di "Agenzia per le ONLUS", è un’agenzia governativa di diritto pubblico con sede a

Milano; opera sotto la vigilanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri (a cui è tenuta ad inviare

annualmente una relazione sull’attività svolta) ed è stata istituita con il Decreto del Presidente del

Consiglio dei Ministri del 26 settembre 2000 con cui si è dato seguito alla delega prevista dall’art. 3

della Legge n. 662 del 23 dicembre 1996. Successivamente, con il DPCM n. 329 del 21 marzo

2001, si è provveduto all’emanazione del regolamento dell’Agenzia per le ONLUS, in base al

quale, in data 8 marzo 2002, la stessa si è regolarmente insediata. L’Agenzia è un organo con poteri

di vigilanza, controllo, promozione ed indirizzo sulle ONLUS ma anche, in generale, sugli enti non

commerciali e le organizzazioni che operano nel Terzo Settore, al fine di stabilire l'osservanza della

disciplina legislativa e regolamentare. L'Agenzia è composta da 10 componenti e da un Presidente

che vengono nominati con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Il Presidente

dell'Agenzia viene scelto tra soggetti che abbiano ricoperto incarichi istituzionali di rilievo e di

comprovata indipendenza; la durata del mandato per i componenti dell'Agenzia è di 5 anni e non

rinnovabile. E' prevista un'indennità il cui importo viene fissato con Decreto del Presidente del

Consiglio dei Ministri.

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CONTABILMENTE

I compiti svolti da questo organo sono:

- vigilare sull'attività di raccolta di fondi e sulle sollecitazioni dell'opinione pubblica svolta

dalle organizzazioni del terzo settore per evitare abusi;

- garantire a tutti le organizzazioni del settore pari opportunità di accesso ai finanziamenti

- incentivare operazioni e interventi degli operatori del terzo settore;

- promuovere la collaborazione fra organismi nazionali e con organismi esteri;

- rendere pareri vincolanti riguardo la devoluzione del patrimonio delle organizzazioni in caso

di scioglimento;

- elaborare proposte in materia fiscale riguardanti il terzo settore, vigilando sull'applicazione

delle norme tributarie;

- rendere pareri preventivi su determinate iniziative (previste da regolamento) intraprese dalle

P.A.;

- assumere iniziative per l'acquisizione di dati e notizie utili all'attività di promozione e

vigilanza;

- redigere bollettini informativi.

A sua volta l'Agenzia è sottoposta a dei controlli, da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri

al quale deve trasmettere annualmente una relazione sull'attività svolta; da parte del Ministro per la

Solidarietà Sociale; e da parte del Ministro delle Finanze.

I CONTROLLI (circolare 14 del 26 febbraio 2003 dell'Agenzia delle Entrate)

Per impedire l’indebita fruizione del regime agevolativo previsto per le ONLUS da parte delle

organizzazioni che, a seguito della presentazione del modello di comunicazione, risultano inserite

nell’Anagrafe unica, si rendono necessari alcuni riscontri intesi a verificare in primo luogo

l’esattezza e la completezza dei dati comunicati (controlli formali), nonché la rispondenza dei dati e

dell’attività dichiarati ai presupposti di legge (controlli sostanziali). In particolare, questa circolare

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CONTABILMENTE

regolamenta il controllo formale preventivo da effettuare su quegli enti che si iscrivono

all'Anagrafe, al fine di accertare che possiedano effettivamente i requisiti per poter ottenere la

qualifica di ONLUS.

I controlli formali riguardano l’accertamento che le Direzioni Regionali delle Entrate fanno sulla

effettiva validità della forma degli atti (atto costitutivo, statuto, ecc.) posti in essere dagli enti che

vogliano assumere la qualifica di ONLUS. La circolare ammette che le Direzioni Regionali suddette

possano richiedere agli enti iscritti all'Anagrafe, la trasmissione dell'atto costitutivo e dello statuto o

di qualsiasi altro documento necessario ad un efficace controllo. E' ammesso anche che tale

trasmissione debba avvenire entro un termine congruo e che gli enti possano anche essere invitati a

compilare un questionario. Se dal controllo emerge l'insussistenza dei requisiti formali richiesti per

l'iscrizione all'Anagrafe, la Direzione Regionale comunicherà all'ente in questione la cancellazione

dall'Anagrafe stessa. Le Direzioni Regionali non hanno la completa arbitrarietà nel decidere della

cancellazione di un ente dall'Anagrafe: questa infatti può avvenire solo dopo che si sia sentito il

parere dell'Agenzia delle ONLUS. Solo qualora non ricevano risposta dall'Agenzia dopo trenta

giorni dalla richiesta, le Direzioni Regionali possono procedere autonomamente alla cancellazione.

In ogni caso, poi, l'ente potrà opporre ricorso alla cancellazione presso la Commissione Tributaria

Provinciale. Qualora un ente si renda conto di essersi erroneamente qualificato ONLUS, è previsto

un apposito modulo di cancellazione spontanea. Tuttavia, non sono chiari gli effetti di tale atto

autonomo di denuncia.

L’attività istruttoria svolta nell’ambito dei controlli formali, può evidenziare fattispecie meritevoli

di un successivo approfondimento di indagine. Si può allora rendere necessaria un’attività di

controllo sostanziale nei confronti dei:

� soggetti che hanno risposto alla richiesta di ulteriori informazioni, per i quali la Direzione

regionale non ha provveduto a comunicare l’esito sfavorevole del controllo, rendendosi

necessaria un’ulteriore attività di riscontro;

� soggetti che sembrano formalmente possedere i requisiti richiesti dalla legge, per i quali tuttavia

sorgono dubbi sulla loro effettiva sussistenza per l’uso della denominazione ONLUS e per

l’accesso al regime tributario agevolato.

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CONTABILMENTE

Mentre i controlli formali sono volti alla verifica della idoneità della forma dei documenti, i

controlli sostanziali devono verificarne il corretto contenuto; nel caso siano riscontrate delle

irregolarità nell'iscrizione di un ente all'Anagrafe, le Direzioni Regionali dovranno trasmettere copia

del provvedimento all'Ufficio Territoriale in cui è domiciliato l'ente in questione: questo Ufficio

provvederà al controllo dell'ente "abusivo", recuperando eventuali risparmi d'imposta indebitamente

usati e applicando le previste sanzioni legislative. I controlli sostanziali hanno natura residuale,

poiché sono posti in essere in tutte quelle situazioni in cui i controlli formali abbiano evidenziato la

necessità di ulteriori controlli.

LE SANZIONI

Il D.Lgs. 460/97,all’art.28 fissa le sanzioni (pecuniarie) da comminare ai rappresentanti legali ed ai

mebmri degli organi amministrativi delle ONLUS, nel caso in cui:

� usufruissero dei benefici fiscali in assenza dei requisiti tipici delle ONLUS;

� omettessero di inviare alla Direzione regionale delle entrate la comunicazione perscritta all’art. 1

del D.Lgs. 460/97;

� usassero impropriamente la denominazione di ONLUS.

I rappresentanti legali e gli amministratori di ONLUS che hanno indebitamente fruito dei benefici

fiscali previsti dal D.Lgs. 460/97 sono altresì obbligati in solido ( la responsabilità solidale…) al

pagamento delle imposte, delle sanzioni e degli interessi dovuti dalle ONLUS.

QUALI SONO GLI ADEMPIMENTI DOPO LA COSTITUZIONE ?

Libri sociali e contabili

Nei giorni immediatamente successivi alla costituzione dell’associazione, i primissimi adempimenti

da fare sono l’acquisto dei libri sociali e dei libri e giornali contabili.

Pur non essendoci nessun obbligo civilistico di tenuta dei libri sociali e tuttavia opportuno avere i

seguenti libri:

� libro dei soci;

� libro delle adunanze e delle deliberazioni del consiglio direttivo;

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CONTABILMENTE

� libro delle adunanze e delle deliberazioni dell’assemblea.

Qualora l’associazione decida (non vi sono obblighi in merito) di conferire data certa alle

verbalizzazioni è utile procedere alla loro vidimazione.

E’ necessario ricordare,però, che solo,ed esclusivamente, per le organizzazioni di volontariato,

esiste l’obbligo di tenere il registro degli aderenti: prima di essere utilizzato deve essere numerato

progressivamente in ogni pagina, bollato in ogni foglio da un notaio, da un segretario comunale o da

altro pubblico ufficiale abilitato, che deve dichiarare nell’ultima pagina il numero dei fogli che lo

compongono.

Non appaia, quello della obbligatori atenuta di questo registro, un inutile appesantimento

burocratico perché la sua funzione è facilmente spiegabile con l’obbligo di legge di assicurare i

volontari dell’associazione ed il registro ha la funzione di certificare l’adempimento di legge in caso

di controlli degli enti preposti.

Nel registro vanno indicati le generalità, il luogo, la data di nascita e la residenza di ciascun

aderente, l’annotazione deve avvenire il giorno stesso in cui il volontario è stato ammesso a far

parte dell’associazione.

Non meno importante, e altresì obbligatoria, è l’annotazione dei nominativi degli aderenti che per

qualunque causa cessino di far parte dell’associazione. Anche in questo caso l’annotazione deve

essere tempestiva cioè lo stesso giorno in cui è avvenuta la cessazione.

Ogni volto che viene apportata una variazioni degli aderenti il registro deve essere sbarrato ed il

soggetto preposta a tale mansione deve apporvi la propria firma.

E’ importantissimo,però sapere, che su tale registro devono essere annotati i dati dei soli aderenti

che prestano la loro attività di volontariato mentre non deve essere fatto per i soci che si limitano a

sostenere,economicamente, l’attività dell’associazione.

Identico discorso ed obbligo sancito per i volontari vale anche per tutti i soggetti che partecipano

occasionalmente o temporaneamente alle attività dell’associazione (ad esempio fornendo la

propria collaborazione ad una sola ed unica iniziativa organizzata dall’associazione): queste persone

devono essere considerate a tutti gli effetti “aderenti all’organizzazione che partecipano all’attività”

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CONTABILMENTE

e quindi è obbligatoria l’ annotazione dei loro dati nello stesso registro (sia in entrata che in uscita,

anche se tali annotazioni dovessero essere fatte nella stessa giornata).

Prospetto riepilogativo

Libro Soci

Contenuto soggetti obbligati formalità

data della domanda di ammissione; Il libro va tenuto a cura degli il registro può essere tenuto senza data della delibera di ammissione; amministratori (i componenti del particolari formalità. numero di tessera; Consiglio direttivo o il segretario) Solo per le organizzazioni di cognome e nome; Per le organizzazioni di volontariato volontariato, come già precisato, è luogo e data di nascita; ogni pagina deve esssere firmata dal obbligatoria la numerazione di ogni domicilio e nazionalità; presidente. pagnina e la bollatura di ogni foglio. codice fiscale; data della delibera recesso o esclusione; versamento delle quote sociali.

Libro delle adunanze e delle deliberazioni dell’assemblea

Contenuto soggetti obbligati formalità

Consente la rintracciabilità delle Il libro va tenuto a cura degli il registro può essere tenuto senza decisioni assunte in assemblea. Nel amministratori (i componenti del particolari formalità libro,infatti, vanno annotati, in Consiglio direttivo o il segretario) originale, tutti i verbali delle assemblee ordinarie e straordinarie. Nello stesso libro va riportato il verbale,una vola all'anno,della approvazione del rendiconto ed allegata una sua copia. Alla fine di ogni verbale va apposta la firma del presidente e del segretario verbalizzante

Contenuto soggetti obbligati formalità

Consente la rintracciabilità delle Il libro va tenuto a cura degli il registro può essere tenuto senza decisioni assunte nel consiglio amministratori (i componenti del particolari formalità direttivo; tiene nota della presenza Consiglio direttivo o il segretario) o assenza dei consiglieri alle varie Alla fine di ogni verbale va apposta riunioni. la firma di chi presiede la riunione e del segretario verbalizzante.

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CONTABILMENTE

Le finalità ideali e di pubblico interesse perseguite dagli enti senza scopo di lucro gli hanno valso il

riconoscimento di una particolare legislazione di favore (nonché il riconoscimento dei cittadini con

erogazioni e quote associative…) che si estende anche alla tenuta dei cosiddetti libri contabili.

E’ necessario, ai fini della redazione dell’obbigatorio rendiconto economico-finanziario, affinchè si

garantisca trasparenza,correttezza, chiarezza, leggibilità, confrontabilità a tutti i vari e diversi

stakeholder dell’associazioni, che la contabilità dell’ente venga tenuta nel rispetto della normativa

relativa ai vari soggetti (gli approfondimenti si trovano nella parte fiscale e contabile del Manuale).

E’ consigliabile,quindi, qualora non vi siano altre prescrizioni legislative, la predisposizione e

compilazione di un apposito giornale di prima cassa-banca da tradurre successivamente nel libro

giornale seguendo appositi e condivisi parametri contabili.

E’ utile,altresì, ricordare che qualora l’associazione svolga, in via occasionale e/o strumentale, delle

attività di tipo commerciale, bisogna munirsi di appositi registri IVA (con l’adozione del regime

agevolativo detto delle 398/1991, bisogna predisporre appositi libri ad hoc).

L’ammissione di nuovi soci

Normalmente la capacità di un’associazione di incidere in maniera positiva nel tessuto sociale nel

quale opera è misurata anche in base al numero di persone che aspirano a diventarne soci e quindi

partecipare in maniera attiva e consapevole alle diverse iniziative. La richiesta di far parte di

un’associazione e la successiva ammissione non sono cose scontate o da trattare con superficialità.

Come già detto per le associazioni vige “la regola” della porta aperta: ovvero ogni cittadino può

tranquillamente e legittimamente avere il desiderio di impegnarsi in maniera attiva facendo parte di

una associazione e quindi determinarsi a farne esplicità domanda.

La domanda per diventare socio dell’associazione va indirizzata (salvo diversa disposizione dello

statuto) al Consiglio direttivo che nella prima riunione utile (o comunque in una riunione convocata

appositamente nel caso in cui vi sia un numero di richieste ritenuto congruo all’uopo) è tenuto (se

lo statuto lo prevede) o è comunque interessato a prenderne visione ed a decidere in merito. La

decisione può essere anche negativa e nel qual caso la pesona che si vede rigettata la domanda di

ammissione può tranquillamente fare ricorso di solito al consiglio dei garanti e/o direttamente

all’assemblea dei soci.

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CONTABILMENTE

Nel qual caso il consiglio direttivo decida favorevolmente al socio si trasmette la lettera di

ammissione si consegna la tessera (se la stessa è prevista).

A questo punto il segretario dell’associazione (o se non previsto chi è delegato a tale compito)

provvede alla compilazione del libro dei soci con l’inserimento dei dati relativi al nuovo o ai nuovi

soci.

Il libro dei soci non deve essere visto come un semplice elenco degli aderenti all’associazione ma

come il documento in grado di comprovare davanti ai terzi, anche enti accertatori, l’esistenza

dell’associazione in attività e la correttezza amministrativo-gestionale (indispensabile per usufruire

delle agevolazioni riconosciute agli enti senza scopo di lucro) nel dimostrare che coloro che

frequentano i locali dell’associazione e ne utilizzino i mezzi e/o le attrezzature o servizi ricreativi

sono gli stessi iscritti nel libro soci.

Infatti non raramente l’ente accertatore trovando nei locali dell’associazione persone non socie

conclude che tutto ciò che versa, non avendo versato la quota sociale, deve essere trattato come

corrispettivo (approfondimenti nella II parte del Manuale) quindi come ricavo facendo correre

all’associazione il serio rischio di una restrittiva interpretazione che la consideri ente commerciale a

tutti gli effetti che si cela dietro le “false vesti” di un ente senza scopo di lucro.

L’associazione quando si costituisce può inserire nello statuto una diversa classificazione dei soci:

- fondatori;

- ordinari;

- onorari;

- sostenitori;

- …..

E’ comunque inteso che fra gli aderenti all’associazione, a qualsiasi classe essi appartengono, esite

assoluta parità di diritti e di doveri.

Tra i diritti dei soci si possono elencare:

- il diritto di frequentare la sede, i locali, e di utilizzare le attrezzature dell’associazione

(sempre rispettando norme e regolamenti);

- il diritto di partecipare all’assemblea con diritto di voto (nella maggior parte dei casi questo

diritto è collegato con la regolarità del pagamento della quota sociale);

- il diritto di partecipare alla vita associativa;

- il diritto di conoscere i programmi e le attività che l’associazione ha intenzione di svolgere;

- il diritto di usufruire dei servizi dell’associazione;

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CONTABILMENTE

- il diritto di poter recedere dall’associazione in qualunque momento.

Tra i doveri invece:

- il rispetto dello statuto e dei regolamenti interni democraticamente stabiliti ed approvati;

- l’osservanza delle deliberazioni adottate dagli organi dell’associazione;

- il pagamento della quota associativa alla scadenza prestabilita;

- la partecipazione alle attività dell’associazione;

- il rispetto della mission dell’associazione;

- il corretto uso, utilizzo, cura e conservazione degli impianti messi a disposizione

dall’associazione.

Un socio come già detto può recedere o essere escluso dall’associazione.

Nel caso di recesso il socio che, per veri e diversi motivi, non voglia più far parte dell’associazione

provvede a produrre ed inviare al consiglio direttivo (salvo diversa disposizione dello statuto)

apposita lettera che posta agli atti produrrà la cancellazione del socio dall’apposito libro dei soci.

La esclusione,invece, avviene mediante apposita deliberazione dell’assemblea dei soci per gravi e

provati motivi che si sono comunque previste nelle disposizioni statutarie.

GLI ORGANI DELL’ASSOCIAZIONE

GLI ORGANI SOCIALI

Ogni associazione, per gestire la sua organizzazione, nonché per permettere ai soci di poter

esprimere liberamente il proprio parere, Si deve dotare di organi interni. La prima distinzione che si

fa in questo caso è tra organi necessari:

� l’assemblea dei soci

� il consiglio direttivo

� il presidente

� il segretario

e organi facoltativi:

� il collegio sindacale,

� il collegio dei probiviri,

� il collegio dei revisori contabili,

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CONTABILMENTE

� ecc…

Esistono poi figure tecniche (tesoriere, economo, ecc...) che hanno semplicemente dei compiti

specifici gestionali. Tutti gli organi per poter funzionare seguono delle loro procedure: gli organi

collegiali, in particole, vanno convocati e va inoltre tenuto un resoconto di quanto da essi deliberato.

L’assemblea dei soci

L'assemblea dei soci è l’organo deliberante, è composta da tutti i soci ed è l'organo sovrano

dell'associazione; è presieduta dal Presidente dell’organizzazione; può essere ordinaria e

straordinaria; si riunisce in seduta ordinaria su convocazione del Presidente almeno una volta

all'anno e ogniqualvolta lo stesso Presidente o il Consiglio Direttivo o almeno un quinto degli

associati ne ravvisino l'opportunità.

L'Assemblea ordinaria indirizza tutta la vita dell'associazione ed in particolare:

a) discute e approva il programma delle iniziative dell’associazione, valutando previamente, per

ogni nuova iniziativa pubblica e privata e per ogni tipo di collaborazione con altri soggetti e

iniziative la compatibilità con gli scopi dell’associazione;

b) approva il rendiconto economico finanziario;

c) approva prospetto previsionale delle entrate e delle uscite relativo all’anno successivo;

d) elegge i componenti del Consiglio Direttivo e il Presidente;

e) delibera l'eventuale regolamento interno e le sue variazioni;

f) decide sull'esclusione dei soci;

g) decide sull’eventuale ricorso di soci non ammessi;

h) delibera su tutti gli altri oggetti sottoposti al suo esame dal Consiglio Direttivo.

L'Assemblea straordinaria delibera sulle modifiche dell'atto costitutivo e dello statuto e sullo

scioglimento dell'associazione.

Sia l'Assemblea ordinaria che quella straordinaria sono presiedute dal Presidente o in sua assenza da

un Presidente-vicario (o qialora previsto dal vice-presidente) delegato dal Presidente. L'Assemblea,

sia ordinaria che straordinaria, è validamente costituita, in prima convocazione, quando sia presente

almeno la metà più uno dei soci. In seconda convocazione l'Assemblea è validamente costituita

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CONTABILMENTE

qualunque sia il numero dei soci intervenuti. Per i quorum deliberativi dell’Assemblea, ordinaria e

straordinaria, si rimanda ad una sostanziale autonomia statutaria degli enti nella definizione delle

maggioranze deliberative. Le delibere assembleari quasi sempre vengono pubblicizzate mediante

affissione all'albo della sede del relativo verbale e comunque inserite nel libro dei verbali delle

riunioni e deliberazioni dell'Assemblea tenuto dal Segretario.

Il presidente

Il Presidente viene nominato dall’Assemblea (o secondo diverse disposizioni dello statuto) dei soci

ed ha il compito di presiedere l’eventuale Consiglio direttivo, nonché l'Assemblea stessa; ha la

rappresentanza dell'associazione di fronte a terzi ed in giudizio. In caso di sua assenza o

impedimento le sue funzioni spettano al Presidente-vicario (o vice-presidente) da lui delegato.

Il segretario

Il Segretario cura il disbrigo degli affari di ordinaria amministrazione e svolge ogni altro compito

a lui assegnato dal Presidente, tra cui l'assistenza per la regolare convocazione dell'Assemblea.

Partecipa (quasi sempre con compiti di verbalizzante) alle sedute del Consiglio direttivo e

dell’Assemblea.

Rinnovo delle cariche sociali

Le cariche sociali vengono rinnovate con una regolare periodicità (stabilita dallo statuto) e se non

diversamente previsto le stesse possono essere riassegnate alle stesse persone.

Al rinnovo delle cariche sociali, qualora cambi il nominativo del Presidente (questo però vale anche

per la sede) occorre che effettuare una immediata comunicazione al competente Ufficio delle

Imposte Dirette (Sportello Unico) che provvede a modificare i dati (senza alcuna spesa) .

E’ utile ricordare che qualora, per qualsiasi motivo, lo statuto dovesse essere modificato è

necessario provvedere ad una nuova registrazione che seguirebbe le regole e gli adempimenti, già

dettagliate, della sua prima registrazione.

LO SCIOGLIMENTO DELL’ASSOCIAZIONE

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CONTABILMENTE

L’associazione cessa di esistere a causa delle previsione comunque contemplate nello statuto

(…quando lo scopo è stato raggiunto, quando il raggiungimento dello scopo è diventato

impossibile, quando l’associazione è diventata priva di soci, per deliberazione dell’assemblea

straordinaria dei soci e nel rispetto delle maggioranza decisionali previste…).

Le attività e le operazioni degli organi dell’associazione cessano definitivamente nel momento della

decisione deliberazione dell’assemblea straordinaria o dal momento in cui vi è stato un intervento

dell’autorità competente che ne ha determinato lo scioglimento.

Il passo successivo allo scioglimento è la relativa liquidazione del patrimonioo secondo la

normativa civilistica e nel rispetto delle disposizioni legislative (sempre recepite negli statuti)

stabilite relativamente alle diverse tipologie di soggetti giuridici.

Qualora non esiste ne particolare obbligo civilistico ne disposizione dell’atto costitutivo e/o statuto

si provvederà secondo le determinazioni dell’Assemblea.

Per i soggetti che questo Manuale cerca di rappresentare ed approfondire è obbligatorie la

disposizione statutaria che già vincola ab-origine la destinazione del patrimonio in caso di

scioglimento.

La previsione della cosiddetta “devoluzione vincolata” risponde ad una precisa e condivisibile ratio:

infatti è così impedito che in caso di scioglimento l’insieme di beni, prevalentemente costituitosi in

ragione di leggi agevolative e regimi fiscali privilegiati, non venga più destinato a finalità di

pubblica utilità o comunque ad iniziative ed attività socialmente rilevanti.

I RAPPORTI VOLONTARI - GRATUITI

Tra gli accordi che gli associati possono promuovere, trova frequente attuazione quello che prevede

la possibilità, per questi ultimi, di svolgere attività gratuita, al fine di un migliore raggiungimento

dello scopo associazionistico. La prestazione gratuita si coniuga, in modo naturale, con lo status di

volontario che ha rappresentato e rappresenta una delle risorse principali dell’associazionismo

senza scopo di lucro.

Tuttavia, perché anche nel mondo associazionistico si possa parlare di prestazioni gratuite, occorre

l'effettiva esistenza di alcune caratteristiche ben precise.

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CONTABILMENTE

Come poter dimostrare la presunzione di gratuità della prestazione svolta a favore di una

associazione?

- In primo luogo la mancanza di scopo di lucro della associazione medesima: è questa la

prima condizione.

- La seconda condizione necessaria è che lo Statuto e le norme interne della associazione

(regolamenti, lettere di incarico…) precisino a chiare lettere la gratuità delle prestazioni

svolte a favore dell’ente.

- La terza condizione è che sussista sempre un' esplicita dichiarazione sottoscritta dalle parti e

attestante la gratuità della prestazione e le modalità di svolgimento. La volontà delle parti

costituisce, infatti, elemento di non trascurabile importanza, oggi sempre più attentamente

preso in considerazione dalla giurisprudenza del lavoro. Non è prevista alcuna particolare

forma per attuare tale tipo di rapporto; è però consigliabile badare a formalizzare l’attività

volontaria attraverso una corretta dichiarazione del volontariato all’inizio dell’attività

stessa, onde evitare successive pretese onerose per le prestazioni a favore dell’associazione.

In tale dichiarazione deve risultare che l’attività:

� viene esercitata volontariamente e in modo gratuito al fine di perseguire gli scopi

sociali

E’ diritto del volontario (se esiste un impegno a tal proposito dell’associazione) farsi rimborsare le

spese documentate da lui sostenute per l’attività svolta in nome e per conto dell’associazione

(rimborso a piè di lista).

A tal fine, per eliminare possibili contestazioni sulle qualificazioni di tali rimborsi (possibile

occultamento di retribuzioni) si consiglia di predisporre apposito verbale dell’organo

amministrativo in cui viene deliberata l’autorizzazione, ad esempio, a sostenere specifiche spese in

nome e per conto dell’associazione, all’utilizzo dell’autovettura privata (rimborsi d'indennità

chilometrica), al compimento di determinate trasferte, ecc…

E’ prassi consolidata che i rimborsi per vitto e alloggio sono ammessi solamente per l’espletamento

di attività gratuita in occasione di trasferte fuori sede. Le trasferte effettuate con mezzi pubblici

devono essere documentate con apposito biglietto.

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CONTABILMENTE

I RAPPORTI DI LAVORO NON VOLONTARIO NELLE ASSOCIAZIONI

Le associazioni senza scopo di lucro per la realizzazione dei propri programmi, in armonia con i

principi istituzionali fissati dallo Statuto e dalle deliberazioni degli organi sociali, possono

avvalersi della collaborazione di alcuni operatori. Questi ultimi possono compiere la loro attività in

qualità di soci volontari, di lavoratori subordinati o sotto forma di lavoro autonomo.

Il lavoro autonomo non è definito in modo specifico dal legislatore civilistico ed è quindi

ricondotto genericamente nella tipologia contrattuale del contratto d'opera di cui all'articolo 2222

del codice civile, e vale a dire "Quando una persona si obbliga a compiere verso un corrispettivo

un'opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei

confronti del committente...".

La vigilanza prende in considerazione i seguenti elementi:

a. Assenza di vincolo di subordinazione;

b. Compenso commisurato al lavoro ed utilità dell’opera richiesta, con esclusione di qualsiasi

correlazione alla durata ed alla complessità del lavoro svolto;

c. Assunzione degli oneri relativi all'esecuzione della prestazione e del rischio inerente

all’esecuzione medesima.

Il lavoro autonomo nell’ambito del non profit può essere essenzialmente svolto nelle seguenti

forme:

� come prestazione volontaria;

� come prestazione occasionale;

� come contrato a progetto;

� come professione abituale, nell’esercizio di arti e professioni

� …

Il lavoro occasionale

La diffusa consuetudine nel mondo associazionistico di parlare di prestazioni occasionali, rende

necessario un sia pur parziale approfondimento della questione.

La riforma del mercato del lavoro ha introdotto la distinzione in tre categorie delle prestazioni

occasionali:

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CONTABILMENTE

�� le collaborazioni coordinate e continuative di limitata portata per le quali si è ritenuto

non necessario la definizione di un progetto definibili “co.co.co. occasionali”;

�� i rapporti di lavoro autonomo occasionali veri e propri disciplinati dall’art. 2222 del

Codice Civile;

�� le prestazioni occasionali di tipo accessorio.

E’ opportuno evidenziare la presenza di co.co.co. occasionali attraverso la stesura di apposito

contratto nel quale venga evidenziato:

- che si tratta di rapporto stipulato ai sensi dell’art. 61, comma 2, D.Lgs. 276/2003;

- l’oggetto della prestazione;

- la durata inferiore o pari a 30 giorni;

- il compenso entro il limite massimo di € 5.000,00;

- l’esclusione di qualsiasi tipologia di lavoro subordinato;

- il coordinamento con il committente.

L’Associazione dovrà versare entro il giorno 16 del mese successivo a quello in cui corrisponde il

compenso per lavoro autonomo la ritenuta d’acconto.

Il codice tributo da indicare nei modelli di delega approvati con decreto ministeriale e da utilizzare

per procedere al versamento delle ritenute relative ai compensi erogati (modelli F24) per

prestazioni di lavoro autonomo è il 1040.

Entro il giorno 15 marzo dell’anno successivo a quello in cui le ritenute di acconto sono state

operate il sostituto d’imposta deve rilasciare al soggetto che ha subito le ritenute una certificazione

attestante la quota di imposta trattenuta e i compensi lordi corrisposti. Questo documento sarà

utilizzato dal percettore del reddito di lavoro autonomo al fine di scomputare le ritenute d’acconto

dall’imposta lorda risultante dal Modello Unico ed effettuare, così, il versamento della differenza

quale imposta a saldo eventualmente dovuta.

La seconda categoria è costituita dal lavoro occasionale vero e proprio.

Quest’ultima non è normata dal D.Lgs. 10 settembbre 2003,n.273 ed è rappresentata da una

prestazione di lavoro autonoma occasionale con le caratteristiche dell’assenza di coordinamento

con il committente e della mancanza di continuità delle prestazioni.

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CONTABILMENTE

Il compenso percepito dal prestatore occasionale costituisce reddito diverso e viene assoggettato al

contributo INPS solo se supera i 5.000 euro. Tale prestazione non è assolutamente assoggettata al

premio INAIL.

La terza categoria è rappresentata, come dettato dall’art. 70 e segg. Del D.Lgs. n.273/2003, dalla

prestazione di lavoro accessorio.

In questa figura rientrano tutte le attività lavorative,sempre di natura occasionale, che vengono rese

da soggetti a rischio di esclusione sociale e comunque non ancora entrati nel mercato del lavoro,

oppure in uscita, nei seguenti campi:

· piccoli lavori domestici a carattere straordinario (… assistenza domiciliare a bambini e persone

anziane, ammalate o con handicap…);

· insegnamento privato supplementare;

· piccoli lavori di giardinaggio, pulizia e manutenzione edifici e monumenti;

· realizzazione di manifestazioni sociali, sportive, culturali, caritatevoli;

· collaborazioni con enti pubblici e con associazioni di volontariato per lo svolgimento di lavori di

emergenza, come quelli dovuti a calamità, eventi naturali improvvisi o di solidarietà.

Tali prestazioni non possono avere una durata superiore ai 30 giorni nel corso dell’anno solare

(anche se a favore di più beneficiari) e non possono superare un ammontare di compensi pari ad

euro 3.000 (sempre nel corso dell’anno solare).

L’attivazione di questa tipologia di prestazioni presuppone degli obbligatori adempimenti a carico

delle due parti.

I soggetti interessati allo svolgimento delle suddette prestazioni di tipo accessorio devono

comunicare la loro disponibilità ai servizi per l’impiego delle provincie o ai soggetti accreditati;

i soggetti interessati a ricorrere alle prestazioni di tipo accessorio devono acquistare presso le

rivendite autorizzate gli appositi carnet di buoni prestazione di lavoro accessorio.

Alla luce di quanto esposto, è opportuno consigliare che la prestazione occasionale si svolga in un

ambito di tempo molto limitato e abbia tutte le caratteristiche di prestazione d’opera. Non si

considerano occasionali le prestazioni che si svolgono per tutta la durata dell’anno. Si potrà

viceversa, considerare tali quelle svolte per limitate attività di supplenza nel tempo (qualche giorno

o settimana al massimo), oppure quelle direttamente ed esclusivamente rivolte alla realizzazione di

una manifestazione o comunque di un evento singolo.

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CONTABILMENTE

Il Contratto a Progetto

L’art. 61 e segg. del D.Lgs. n. 276 del 10 settembre 2003 dispone che i rapporti di collaborazione

coordinata e continuativa (co.co.co) di cui all’art. 409 c.p.c. “devono essere riconducibili ad uno o

più progetti specifici o programmi di lavoro o fasi di esso determinati dal committente e gestiti

autonomamente dal collaboratore in funzione del risultato, nel rispetto del coordinamento con la

organizzazione del committente e indipendentemente dal tempo impiegato per l’esecuzione

dell’attività lavorativa”.

Il contratto a progetto è caratterizzato, dunque, dall’oggetto del rapporto di collaborazione che deve

essere costituito da un progetto specifico ovvero da un programma di lavoro o fasi di esso. Altri

elementi caratterizzanti di questo tipo di rapporto lavorativo sono: la natura personale della

prestazione; il coordinamento con l’organizzazione del committente; la continuità della

prestazione;la mancanza di subordinazione.

Il contratto di lavoro a progetto,non può essere utilizzato per ottenere dal collaboratore una

prestazione a tempo indeterminato.

I contratti di lavoro coordinato senza progetto “sono considerati rapporti di lavoro subordinato a

tempo indeterminato”, sin dal momento della loro costituzione. Si tratta di una qualificazione legale

che - per come è stata disciplinata - non ammette la prova contraria da parte del committente-datore

di lavoro il quale può solo dimostrare la sussistenza del progetto al momento della instaurazione del

rapporto. In difetto di un contratto formale (scritto), il datore di lavoro – committente - non potrà

provare l’esistenza di un progetto e lo stesso si considererà come non esistente.

Per quanto riguarda la proroga e il rinnovo del rapporto, poiché esso si estingue al momento della

realizzazione del progetto o del programma, che ne costituisce l'oggetto, per ogni progetto o

programma di lavoro si può di regola prevedere un solo contratto di lavoro. Tuttavia, il contratto a

progetto può essere prorogato dalle parti quando la proroga si renda necessaria per la realizzazione

del progetto medesimo che non si è concluso nei tempi originariamente previsti. Tale circostanza si

rende possibile trattandosi di una semplice modifica temporale del contratto il cui oggetto rimane

comunque immutato.

Nell'ipotesi invece, di progetti diversi (anche se analoghi nei contenuti) il committente può stipulare

con lo stesso collaboratore una pluralità di contratti, contemporaneamente o successivamente nel

tempo. Nel contratto devono essere specificate le forme di coordinamento del lavoratore a progetto

al committente sulla esecuzione, anche temporale, della prestazione lavorativa; forme di

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CONTABILMENTE

coordinamento che, in ogni caso, non possono essere tali da pregiudicarne l'autonomia nella

esecuzione dell'obbligazione lavorativa. A tale riguardo, ove le esigenze di coordinamento con

l’attività dell’associazione ne determinino la necessità, si ritiene che sia consentito che il contratto

stabilisca anche una puntuale fascia oraria in cui il collaboratore è tenuto ad eseguire la prestazione.

Il corrispettivo deve essere proporzionato alla quantità e qualità del lavoro eseguito.

Il parametro individuato dal legislatore per i compensi e quello normalmente corrisposto per

analoghe prestazioni di lavoro autonomo nel luogo di esecuzione del rapporto. E’ stato chiarito,

comunque, che non possano essere in alcun modo utilizzate le disposizioni in materia di

retribuzione stabilite nella contrattazione collettiva per i lavoratori subordinati. Resta, peraltro,

spazio per ipotizzare come applicabile anche al lavoro a progetto il principio della proporzionalità e

sufficienza del corrispettivo di cui all'art. 36 della Costituzione […]

Si ricorda inoltre, che nell'ipotesi in cui vi sia una interruzione dell'attività per effetto di malattia,

infortunio o gravidanza, per espressa previsione di legge il rapporto contrattuale rimane sospeso.

Per quanto attiene alla malattia ed all’infortunio, salva diversa pattuizione, il rapporto contrattuale

non subisce proroghe ed il committente può recedere dal rapporto qualora la durata della malattia

e/o dell’infortunio si protragga per oltre un sesto della durata complessiva del contratto o comunque

per oltre 30 giorni.

Per quanto attiene alla gravidanza, il rapporto rimane sospeso e subisce una proroga ex legge di 180

giorni (in quest’ultima fattispecie, ad esempio, l’I.N.P.S. corrisponde anche un’indennità).

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CONTABILMENTE

DISCIPLINA CONTABILE - FISCALE

Quando si parla di imposte sul reddito è naturale che la domanda che immediatamente ci si pone è

Qual è il reddito?

A questa domanda il legislatore ancora non è riuscito a dare una risposta/definizione generale.

Allora è giusto provare a fare qualche riflessione. Innanzitutto non bisogna assolutamente

confondere il reddito con il patrimonio dell’associazione: che è l’insieme delle attività e delle

passività dell’ente; mentre il reddito può definirsi come la quantità di ricchezza prodotta dall’ente in

un particolare periodo.

Questa nuova risorsa prodotta ha un senso solo se la si collega ad un determinato periodo. Infatti

convenzionalmente si è stabilito che tale periodo debba coincidere con l’anno solare.

E’ sempre approssimativo ed azzardato supporre o dedurre che trattandosi di ente non profit non vi

sia “produzione” di reddito: Infatti, volendo fare un esempio con una dose di ambiguità, si potrebbe

indicare un ente non profit che svolge solo ed esclusivamente attività istituzionale ma è proprietario

di un immobile, produce annualmente un reddito che è appunto quello da fabbricati (qualora gli

stessi non vengano utilizzati per l’attività dell’ente).

L’esempio vale per introdurre il concetto di determinazione del reddito e di categorie di reddito.

Per il variegato mondo delle associazioni si può parlare,comunque, di :

· redditi fondiari;

· redditi da capitali;

· redditi d’impresa;

· redditi diversi.

La determinazione del reddito,nelle associazioni, può essere effettuata utilizzando il metodo

analitico (ovvero proventi – costi) anche se è utile tener conto che va comunque fatta una somma

fra le diverse categorie di reddito.

Al principio analitico, per molte piccole/medie associazioni fa da “contraltare” il principio

forfettario (meglio specificato in seguito) di determinazione del reddito che permette la sua

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CONTABILMENTE

definizione (solo per i redditi d’impresa) applicando ai proventi un particolare ed agevolato

coefficiente ed evitando la sottrazione analitica dei costi e tutti gli adempimenti collegati.

La definizione, l’indicazione o il chiaro riferimento ad “ente non commerciale” contenuto nello

statuto delle associazioni da sole non bastano per escludere il carattere commerciale dell’ente.

E’ importante, pregiudizialmente, valutare se l’oggetto esclusivo o principale dell’attività svolta

dall’ente è commerciale (cosa scontata per le società…). La valutazione deve partire dalla lettura

dello statuto ma essere approfondita tenendo conto che per oggetto principale si intende l’attività

basilare per realizzare direttamente le finalità primarie dell’ente.

Sapendo molto bene che un certo numero di enti non profit svolge sia attività non commerciali che

attività commerciali è fondamentale determinare la natura dell’attività essenziale svolta dall’ente.

L’attenta valutazione di questo aspetto evita all’associazione di avere “brutte sorprese” da eventuali

controlli e gli permette altresì di qualificarsi appropriatamente. Il legislatore , infatti, nel far leva

sull’attività essenziale ha voluto sottolineare l’importanza sociale e culturale degli enti non

commerciali ma nello stesso tempo stigmatizzato comportamenti di utilizzo strumentale dello status

di ente non profit: questo atteggiamento di riconoscimento del serio e rispettato ruolo del non profit

è altresì evidenziato dalla previsione legislativa (vedi art. 73 del T.U.I.R.) che ha reso possibile la

compatibilità tra la qualifica di enti non profit e lo svolgimento anche di attività commerciali.

LA PERDITA DELLA QUALIFICA DI ENTE NON COMMERCIALE

Un "ente non commerciale" è un soggetto giuridico che dal punto di vista fiscale può svolgere

contemporaneamente una attività "istituzionale" ed una attività "commerciale", come definite dal

punto di vista fiscale.

Ogni ente non commerciale svolge una attività istituzionale indicata all'interno dell'atto costitutivo,

statuto o scrittura privata ed allo stesso tempo ha la facoltà e non l'obbligo di svolgere una attività

commerciale.

La facoltà per un ente non commerciale di svolgere una attività commerciale deve tuttavia rispettare

alcuni limiti al fine di non mutare, dal punto di vista fiscale, la natura dell'ente stesso. Al fine di non

mutare la propria natura, un ente non commerciale deve infatti svolgere e perseguire

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CONTABILMENTE

prevalentemente una attività istituzionale rispetto a quella commerciale. La ratio di tale vincolo è

volta ad impedire che l'attività commerciale diventi l'obiettivo di un ente dichiaratosi non

commerciale: supportare una attività non vuol dire sostituirla. Il mutamento della natura di un ente

da non commerciale a commerciale produce effetti immediati: basti pensare alla perdita delle

agevolazioni contabili e fiscali. La norma fiscale di riferimento è contenuta all'intero del D.P.R. n.

917 del 22 dicembre 1986 (TUIR) come modificato dal Decreto legislativo n. 460 del 4 dicembre

1997. Al fine pertanto di verificare il rispetto del vincolo fiscale attinente il doppio binario

(svolgimento di due tipologie di attività), la norma fiscale fornisce da un lato alcuni parametri

quantitativi e dall'altro consiglia di effettuare una valutazione qualitativa. I parametri quantitativi

sono riportati all'interno dell'art. 149 del TUIR il quale richiede di verificare la situazione in

funzione di:

a) prevalenza delle immobilizzazioni relative all'attività commerciale, al netto degli ammortamenti,

rispetto alle restanti attività (il concetto di "immobilizzazioni" riguarda ogni valore dell'attivo

immobilizzato, quindi non solo le immobilizzazioni materiali, ma anche quelle immateriali);

b) prevalenza dei ricavi derivanti da attività commerciali rispetto al valore normale delle cessioni o

prestazioni afferenti le attività istituzionali;

c) prevalenza dei redditi derivanti da attività commerciali rispetto alle entrate istituzionali,

intendendo per queste ultime i contributi, le sovvenzioni, le liberalità e le quote associative;

d) prevalenza delle componenti negative inerenti all'attività commerciale rispetto alle restanti spese.

La norma fiscale suggerisce inoltre :

- di considerare tali parametri in maniera congiunta, in quanto elencati congiuntamente e non

disgiuntamente (art. 149, c. 2 TUIR) ;

- di considerare tali parametri con riferimento non solo ad una condizione temporanea bensì facendo

riferimento all'intero periodo di imposta (art. 149, c. 1 TUIR) ;

- di non considerare solamente tali parametri, in funzione della dicitura "… si tiene conto anche dei

seguenti parametri" (art. 149, c. 2 TUIR).

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CONTABILMENTE

Il suggerimento di considerare anche ulteriori fattori, contenuto all'interno del comma 2 dell'art. 149

del TUIR, introduce la parte qualitativa della valutazione. La Circolare Ministeriale - Ministero

delle Finanze - Dipartimento Entrate - 12 maggio 1998, n. 124/E richiama espressamente tale

aspetto qualitativo.

All'interno della circolare viene espressamente indicato che i parametri quantitativi sopra

menzionati devono essere intesi quali "fatti indice di commercialità", i quali "non comportano

automaticamente la perdita di qualifica di ente non commerciale, ma sono particolarmente

significativi e inducono ad un giudizio complessivo sull'attività effettivamente esercitata." La

circolare inoltre prosegue stabilendo che quanto disposto all'interno del TUIR "non contiene

presunzioni assolute di commercialità, ma traccia un percorso logico, anche se non vincolante

quanto alle conclusioni, per la qualificazione dell'ente non commerciale, individuando parametri

dei quali deve tenersi anche conto (e non solo quindi) unitamente ad altri elementi di giudizio".

Pertanto si può dedurre che non sarà sufficiente il non rispettare uno o tutti i limiti quantitativi

indicati per poter definire l'ente in questione commerciale, ma "sarà necessario, in ogni caso, un

giudizio complesso, che tenga conto anche di ulteriori elementi, finalizzato a verificare che l'ente

abbia effettivamente svolto per l'intero periodo d'imposta prevalentemente attività commerciale."

Quanto sopra ci permette di concludere che la valutazione in merito al mantenimento della qualifica

"non commerciale" di un ente può sostanzialmente basarsi:

- su elementi qualitativi inderogabili, illustrati all'interno della circolare ministeriale 124/E e cioè

valutando se l'attività effettivamente svolta per l'intero periodo d'imposta sia obiettivamente una

attività commerciale,

- su elementi quantitativi derogabili, indicati dall'art. 149 del TUIR, che di fatto ci possono aiutare

al fine di interpretare meglio la situazione.

Quanto sopra certamente conforta l'ente che persegue un obiettivo istituzionale ma che non rispetta

i parametri quantitativi indicati, in quanto svolge una attività commerciale numericamente

prevalente a supporto dell'attività istituzionale che di fatto risulta strutturalmente prevalente. Salvo

infatti l'obiettivo istituzionale dell'ente, questi potrà continuare a svolgere una attività commerciale

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CONTABILMENTE

che genera maggiori entrate rispetto a quelle istituzionali, parametro indicato alla lettera c) del

comma 2 dell'art. 149 del TUIR.

Il problema però risiede nel come poter interpretare e quindi verificare che "l'ente abbia

effettivamente svolto per l'intero periodo d'imposta prevalentemente attività commerciale."

La circolare prosegue sottolineando come il superamento di uno o più dei limiti quantitativi indicati

"in capo ad enti la cui attività essenziale sia di natura obiettivamente non commerciale (es., partiti

politici, associazioni sindacali e di categoria rappresentate nel CNEL) non può di per se far venir

meno la qualifica non commerciale dell'ente, risultante dall'atto costitutivo o dallo statuto, purché

l'attività effettivamente esercitata corrisponda in modo obiettivo a quella espressamente indicata

nelle previsioni statutarie."

Nella valutazione bisogna,comunque, assumere un'ottica ancora più ampia in modo cioè da

prendere in considerazione, oltre a quelli indicati dalla normativa di riferimento, ulteriori elementi

tipici della natura dell'ente, quali ad esempio la durata delle attività svolte, il numero di associati, gli

accordi tra gli associati medesimi, lo spirito prevalente all'interno dell'associazione. In tali casi si

ritiene cioè consigliabile supportare la propria istituzionalità, senza ovviamente aggirare o

manovrare la normativa fiscale, individuando i fattori e le caratteristiche essenziali, cioè strutturali,

dell'ente, della sua natura e dell'attività svolta.

L’inclusione degli enti non profit fra i soggetti passivi di imposte sul reddito rende utile provare ad

analizzare il significato e l’identificazione del concetto di reddito d’impresa. La chiara

comprensione della nozione permette di “separare” tutte le operazioni che contribuiscono a

determinare “reddito d’impresa” da quelle,invece, che non devono essere rilevate ai fini fiscali : un

banale esempio potrebbe essere rappresentato dalle tipiche entrate istituzionali dell’ente.

La caratteristica di reddito d’impresa viene attribuita tenendo conto sia delle caratteristiche

dell’attività svolta che dalla formale qualificazione del soggetto stesso.

La prima peculiarità analizzata, per determinarne la qualifica di redito d’impresa, è quella della

abitualità: cioè organizzata con continuità e non occasionalmente. Abitualità che è comunque

confermata anche nel caso in cui l’attività venga svolta per poche ore al giorno, per alcune

settimane, per alcuni giorni…

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CONTABILMENTE

Per quanto riguarda le associazioni, però, l’altra peculiarità che viene indagata è la natura

dell’attività svolta: bisogna esaminare caso per caso la commercialità delle attività esercitate.

Entrate istituzionali: oltre alle quote associative ( istituzionali sempre) per poter essere qualificate

come istituzionali (e godere, quindi, delle agevolazioni fiscali: esenzione IVA e non imponibilità ai

fini IRES) le entrate devono rispettare almeno i seguenti due principi:

� le attività che le originano devono essere previste statutariamente e non avere natura

corrispettiva (cioè non deve essere chiesto uno scambio…) bensì contributiva;

� le attività che le originano devono essere rivolte ai soci e l’ammontare delle entrate non deve

superare i costi di diretta imputazione…)

Pertanto, dati lo spirito e le motivazioni che hanno portato i soci fondatori alla costituzione

dell'ente, attività che si dovrebbe considerare quale obiettivo primario e strutturale dell'ente.

Entrate commerciali: si intendono quelle derivanti da una attività che in linea di massima è

caratterizzata dalla finalità di percepire una somma di denaro (…vendita di un bene o di un

servizio…) e pertanto attività che si differenzia rispetto all'attività istituzionale, oltre che per la

natura delle prestazioni anche per lo scopo perseguito.

E’ scontato,ovviamente, come più volte ribadito, che gli enti senza scopo di lucro possono svolgere

attività commerciali ma solo in maniera non prevalente rispetto alle attività istituzionali ed a

quest’ultime assolutamente strumentali.

Attenzione!!! Attività “marginale” o “non prevalente” non significa per nulla occasionale.

Si può identificare, infatti, come reddito d’impresa anche quello prodotto in attività svolte poche

ore al mese o persino alcuni giorni all’anno se sussistono i presupposti dell’abitualità.

ESEMPIO: un’attività svolta sempre con una particolare e stabilità cadenza annuale, che ha i

caratteri della commercialità, anche se solo per uno o alcuni giorni, essendo abituale

produrrà,assolutamente, un reddito d’impresa da trattare secondo i prescritti e stabiliti obblighi

contabili.

Va da sé,comunque, che qualora se ne ravvisi la natura commerciale ma non già l’abitualità si

tratterà di redditi diversi (con regole ed adempimenti senza dubbio meno impegnativi)

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CONTABILMENTE

Non bisogna,però, farsi confondere dai termini (…reddito d’ impresa…) perché il legislatore

considera, ab-origine, le associazioni (art. 73 del T.U.I.R. – degli enti pubblici e privati, diversi

dalle società, residenti sul territorio dello Stato) soggetti diversi dalle società e come tali destinatari

di particolari ed agevolati trattamenti fiscali.

Fra le attività che sicuramente non concorrono alla determinazione del reddito possiamo annoverare

(e si tratta di due fattispecie molto comuni alle associazioni):

� le raccolte pubbliche occasionali di fondi svolte in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o

campagne di sensibilizzazione anche nel caso in cui vengano offerti ai donatori oggetti o servizi di

modico valore;

Il fatto che questi proventi non concorrano a formare il reddito significa che non sono sottoposti a nessuna tassazione compresa l'IVA.

In virtù di queste agevolazioni e a protezione della fede pubblica, sono però imposti agli enti commerciali alcune condizioni nonché particolari adempimenti rispetto alla tenuta della contabilità.

a) deve trattarsi di iniziative occasionali (2/3 all’anno…);

b) la raccolta di fondi deve avvenire in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione;

c) in caso di offerta di beni, si deve trattare di beni di modico valore.

Le organizzazioni che hanno svolto attività di raccolte pubbliche di fondi, mediante campagne di sensibilizzazione o di vendita di beni di modico valore, hanno l'obbligo di redigere un rendicontoapposito da cui risultino, per ciascuna campagna, le spese sostenute, le entrate e l'utilizzazione che è stata fatta (o che è stata deliberata) del residuo attivo.

Il rendiconto può essere seguito da una relazione illustrativa e deve essere redatto entro quattro mesi dalla chiusura dell'esercizio: è considerato alla stregua di una scrittura contabile e va conservato per tutto il tempo previsto per l'effettuazione degli accertamenti.

La tutela della fede pubblica è, dunque, garantita tramite il rendiconto, con cui si mette a conoscenza i terzi dei movimenti di danaro inerenti alla raccolta, ma anche grazie all'operato dell'Agenzia del Terzo settore che opera una vigilanza sull'attività di raccolta dei fondi al fine di scongiurare ogni tipo di abuso.

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CONTABILMENTE

� i contributi corrisposti da amministrazione pubbliche per lo svolgimento convenzionato o in

regime di accreditamento.

L’agevolazione è dipendente dalle seguenti condizioni:

a) deve trattarsi di attività aventi finalità sociali, in regime di convenzione o accreditamento;

b) le attività devono essere svolte in conformità alle finalità istituzionali dell’ente.

Esempio:

- i contributi afferenti dalla gestione, in convenzione, per conto del Comune, della campagna di

sensibilizzazione sulla raccolta differenziata;

- i contributi afferenti dalla gestione, in convenzione di un particolare spazio verde;

- …

LA CONTABILITA’ delle Associazioni di Promozione Sociale

Le APS che svolgono solo attività istituzionale non sono obbligate alla tenuta di particolari registri

salvo diverse previsioni statutarie. Naturalmente è necessario che la contabilità dell'associazione sia

tenuta in modo tale da esprimere chiaramente e correttamente le operazioni di gestione messe in

atto dall’associazione. Qualora però le stesse associazioni svolgano anche attività commerciali,

naturalmente sempre in maniera complementare e non prevalente rispetto alle attività istituzionali,

ci sono degli obblighi da adempiere:

� qualora l’ammontare complessivo dell’attività commerciale non ecceda il limite massimo di

250.000 €, l’ente potrà avvalersi dei benefici ai sensi della legge 398/91: regime forfettario1

(registri delle fatture e/o dei corrispettivi)

� qualora vengano superati, sempre riguardo alle attività commerciali, il limite di 309.874,10 €

per attività di prestazione di servizi e di 516.456,90 € per attività di cessione di beni è

obbligatorio ricorrere alla contabilità ordinaria (libro giornale, libro degli inventari, libro dei

cespiti ammortizzabili, registri iva, altre scritture ausiliarie)

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CONTABILMENTE

� se l’ammontare dell’attività commerciale rientra nei precedenti limiti è sufficiente, nonché

obbligatoria la tenuta della contabilità semplificata (registri iva – acquisti, vendite,

corrispettivi)

Le aps che svolgono anche attività commerciale (sempre come attività complementare e non

prevalente rispetto a quella istituzionale), sono obbligate a registrare separatamente nel rendiconto

economico-finanziario, che deve essere di norma redatto e presentato entro quattro mesi dalla

chiusura dell’esercizio in esame, le entrate e le uscite di natura commerciale da quelle di natura

istituzionale. Il rendiconto economico-finanziario non ha una forma prestabilita ed obbligatoria,

ogni ente potrà quindi adottare lo schema che ritiene più opportuno e funzionale alla

rappresentazione separata delle due diverse tipologie di attività.

REGIME FORFETTARIO (Legge 398/1991)

REQUISITO OGGETTIVO Esercizio di attività commerciale L’associazione ha l’obbligo di richiedere l’attribuzione della Partita Iva mediante una apposita dichiarazione(Modello AA9/7), da presentare entro 30 giorni dall’inizio dell’attività, all’Agenzia delle Entrate o all’Ufficio Iva. REQUISITO SOGGETTIVO Sono interessati alle disposizioni della L. n. 398/91 - Le associazioni sportive dilettantistiche, le relative sezioni non aventi scopo di lucro e quelle costituite in società di capitali senza fini di lucro (art. 90, comma 1 della legge n. 289/2002), affiliate alle federazionisportive nazionali o agli enti nazionali di promozione sportiva riconosciuti ai sensi delle leggi vigenti, che svolgono attività sportive dilettantistiche; - Associazioni senza fini di lucro; - Pro-loco. LIMITE DIMENSIONALE I soggetti sopra indicati possono svolgere, accanto all’attività istituzionale, anche attività commerciale entro certi limiti I proventi derivanti dall’esercizio di attività commerciale conseguiti nel periodo d’imposta precedente non possono superare l’ammontare di 250 mila euro (art. 90, comma 2 della legge n. 289/2002). ADEMPIMENTI Opzione

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CONTABILMENTE

La scelta per il regime della L. 398/91 si esercita mediante il c.d. comportamento concludente,ossiamediante la concreta attuazione degli adempimenti tipici dei soggetti forfetari dall’inizio dell’anno o dal momento di inizio dell’attività. La successiva comunicazione rappresenta soltanto un adempimento formale. L’opzione è esercitata mediante comunicazione - Alla S.I.A.E.; - All’Ufficio delle Entrate. Modalità di comunicazione - Alla S.I.A.E. a mezzo di lettera raccomandata da inviare prima dell’inizio dell’anno solare per cui haeffetto; - All’Ufficio delle Entrate mediante la dichiarazione annuale IVA (quadro VO) da presentare successivamente alla scelta effettuata. OPZIONE EffettiDall’inizio dell’attività e\o dell’anno. DurataFino a revoca e per almeno un quinquennio. REGIME CONTABILE Vantaggi- Esonero dagli obblighi di tenuta delle scritture contabili prescritte ai fini delle imposte sui redditi e IVA;- Esonero dagli obblighi di fatturazione tranne che per le prestazioni di sponsorizzazione, per le cessioni dei diritti radio-TV e per le prestazioni pubblicitarie; - Esonero dagli obblighi di registrazione; - Esonero dall’obbligo di dichiarazione IVA e della comunicazione dei dati relativi; - Esonero dall’emissione dello scontrino fiscale o della ricevuta fiscale; - Tassazione IVA in via forfetaria di tutti i proventi derivanti da attività commerciali; - Tassazione forfetaria ai fini IRPEG (imposta sul reddito delle persone giuridiche) e IRAP (imposta regionale sulle attività produttive). Obblighi- Obbligo di emissione delle fatture per le prestazioni di sponsorizzazione, di pubblicità e per le cessioni di diritti radio-TV; - Numerazione progressiva e conservazione delle fatture di acquisto e di quelle emesse; - Annotazione, entro il giorno 15 del mese successivo a quello di riferimento, dell’ammontare dei corrispettivi e di qualsiasi altro provento conseguito nel mese, nell’esercizio di attività commerciali, nelmodello di cui al Decreto Ministeriale 11 febbraio 1997; - Effettuazione dei versamenti trimestrali Iva (senza la maggiorazione dell’1% a titolo di interessi) con il mod. F24 entro il giorno 16 del secondo mese successivo al trimestre di riferimento e cioè:

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CONTABILMENTE

- entro il 16 maggio (1° trimestre) con il codice tributo 6031, - entro il 16 agosto (2° trimestre) con il codice tributo 6032, - entro il 16 novembre (3° trimestre) con il codice tributo 6033, - entro il 16 febbraio (4° trimestre) con il codice tributo 6034; - Redazione, entro 4 mesi dalla chiusura dell’esercizio, di un apposito rendiconto; - Adempimenti del sostituto d’imposta. IVADeterminazione dell’imposta a debito - Dall’IVA incassata sui corrispettivi derivanti dall’attività commerciale, si detrae, come disposto dall’art.74, sesto comma, del D.P.R. n. 633/72, forfetariamente: - Il 50% dell’IVA incassata sui corrispettivi ivi compresi quelli di natura pubblicitaria, - Il 10% dell’IVA incassata sulle fatture emesse per sponsorizzazione, - Il 33,33% dell’IVA incassata sulle fatture emesse per diritti radio-TV. IRESDeterminazione dell’imposta - Il reddito dei soggetti che optano per la legge n. 398/91 si determina applicando il coefficiente del 3% ai proventi commerciali conseguiti; - Al reddito determinato forfetariamente si aggiungono le eventuali plusvalenze; - Sul reddito così determinato si applica l’IRES nella misura, a far tempo dal periodo d’imposta in corso al 1° gennaio 2004, del 33% del reddito stesso; - Entro sette mesi dalla chiusura dell’esercizio sociale, o se c’è l’obbligo della trasmissione in via telematica, entro dieci mesi dalla stesa chiusura, va prodotta la dichiarazione dei redditi – UNICO; - Il versamento dell’IRES va effettuato entro il giorno 20 del sesto mese dalla chiusura dell’esercizio sociale. IRAP Determinazione dell’imposta - La base imponibile Irap viene determinata in base a criteri differenziati in relazione al tipo di attivitàesercitata. In particolare occorre distinguere tra: - enti che svolgono unicamente attività istituzionale, - enti che svolgono anche attività commerciale; - Il valore della produzione dell’attività istituzionale è costituito: a) dalle retribuzioni al personale dipendente, b) dai compensi erogati per collaborazioni coordinate e continuative, c) dai compensi erogati per le attività di lavoro autonomo non esercitato abitualmente; - Il valore della produzione dell’attività commerciale è costituito: a) dal reddito tassabile ai fini IRES calcolato nella misura del 3% dei proventi commerciali, b) aumentata delle retribuzioni corrisposte ai dipendenti, dei compensi spettanti ai collaboratori occasionali o coordinati e continuativi e degli interessi passivi relativi all’attività commerciale; - Presentazione della dichiarazione e versamenti come per l’Ires.

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CONTABILMENTE

ESEMPIO:

Il regime introdotto dalla l. 398/91 consta di due agevolazioni una riguardante l’Iva e l’altra

concernente le imposte sul reddito.

1) l’IVA si forfettizza al 50%;

2) il calcolo delle imposte sul reddito avviene forfettizzando la base imponibile (coefficiente di

redditività del 3%)

ESEMPIO REGIME ORDINARIO: “associazione XXX ”

Proventi commerciali 10.000 euro

Costi commerciali 8.000 euro

Avanzo commerciale 2.000 euro

IRES (33%) +

IRAP (4,25%)= 745 euro

Tot. 37,25%

Iva su fatture di acquisto 600 euro

Iva su fatture emesse 2.000 euro

Iva da liquidare 1.400 euro

ESEMPIO REGIME 398:

1) l’iva a debito si abbatte del 50%, ed il valore ottenuto (nell’esempio sarà 1.000 euro, ovvero

il 50% di 2.000 euro) diviene l’ammontare dell’iva da liquidare;

2) per le imposte sul reddito si forfettizza la base imponibile data dai proventi comm.li

escludendo i costi relativi applicando un coefficiente di redditività del 3% ed è su questo nuovo

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CONTABILMENTE

valore (nell’ esempio, con proventi comm.li pari a 10.000 euro, la nuova base imponibile per il

calcolo delle imposte sul reddito è 300 euro ovvero il 3% di 10.000 euro) che si dovranno calcolare

l’Ires e l’Irap (con riferimento ai dati dell’esempio, applicando il regime forfettario, avremo:

IRES 33% su 300 euro = 99 euro

+ 184 euro

IRAP 4.25% su 2.000 euro = 85 euro

un totale per le imposte sul reddito pari a 184,00 in luogo dei 745 € corrispondenti al regime

ordinario) � la ulteriore convenienza sta nel fatto che nelle associazioni quasi mai si hanno costi

commerciali elevati come nell’esempio.

Qualora l’associazione abbia, nell’esercizio in esame, assunto lavoratori o fatto uso di contratti a

progetto (rimanendo comunque prevalente il lavoro volontario), per quanto riguarda il calcolo

dell’Irap, la base imponibile è data dalla somma della base imponibile dell’Ires con l’ammontare

della retribuzione del personale assunto e/o con contratti a progetto.

Accanto ai benefici fiscali appena descritti, il regime della 398/91, porta anche a vantaggi di natura

contabile-amministrativa:

1) esonero dalla tenuta dei libri Iva potendo ricorrere all’uso di un unico registro;

2) esonero dalla dichiarazione Iva;

3) pagamento dell’Iva sempre trimestralmente senza la corresponsione degli interessi relativi.

Il tetto massimo di entrate commerciali che consentono l’utilizzo di questo regime è di € 250.000.

La percentuale della forfetizzazione dell’Iva varia qualora le entrate di natura commerciale siano

relative a prestazioni di sponsorizzazione (abbattimento del 10% anziché del 50%) oppure derivanti

da cessione di diritti televisivi o radiofonici (abbattimento del 33,33% - anziché del 50%).

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CONTABILMENTE

L’opzione del regime ex l. 398/91, esercitata al momento dell’apertura della partita Iva o durante la

vita dell’associazione è vincolante per almeno 5 anni.

LIQUIDAZIONE IVA TRIMESTRALE IN 398/91

L'associazione XXX, nel momento in cui nell'esercizio analizzato ha incassato 10.000 euro + Iva

dall’attivita commerciale svolta è soggetta al versamento dell'Iva.

Gli enti non commerciali in regime forfetario di cui alla legge n. 398/91 versano l'Iva nella misura

del 50% di quella incassata, con cadenza trimestrale. Il versamento può essere effettuato presso

qualsiasi sportello bancario o postale tramite modello F24 (in passato - fino all'anno 2000 - i

soggetti che optavano per questo regime forfetario versavano l'Iva direttamente alla SIAE). Nella

fattispecie, ipotizzando che i 10.000 euro sono stati incassati tutti a febbraio e marzo ,l’

associazione dovrà versare il 50% dell'Iva incassata, pari ad € 2.000 * 50% = € 1.000, entro il 16

maggio, utilizzando il codice tributo 6031.

Le scadenze in relazione all'Iva per i soggetti in regime trimestrale, e i relativi codici tributo, sono i

seguenti:

� entro il 16 maggio l’Iva relativa al 1° trimestre - gennaio febbraio marzo - codice tributo 6031

� entro il 16 agosto l’Iva relativa al 2° trimestre - aprile maggio giugno - codice tributo 6032

� entro il 16 novembre l’Iva relativa al 3° trimestre -luglio agosto settembre- codice tributo 6033

� entro il 16 febbraio l’Iva relativa al 4° trimestre - ottobre novembre dicembre - codice tributo

6034

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CONTABILMENTE

La CONTABILITA’ delle Organizzazioni di Volontariato

Discorso più complesso è quello della contabilità da tenere nelle organizzazioni di volontariato.

Per quanto riguarda la tenuta dei libri contabili per le organizzazioni di volontariato, per le quali

non è contemplato lo svolgimento di attività al di fuori dell’attività istituzionale (è previsto lo

svolgimento di attività commerciali e produttive marginali che rientrano totalmente nell’attività

istituzionale) non ci sono obblighi ed è quindi sufficiente la sola redazione di un rendiconto

economico-finanziario.

ATTIVITÀ COMMERCIALI E PRODUTTIVE MARGINALI

Si considerano attività commerciali e produttive marginali (sono enunciate nel D.M. 25 maggio

1995) le seguenti attività:

a) attività di vendita occasionali o iniziative occasionali di solidarietà svolte nel corso di

celebrazioni o ricorrenze o in concomitanza a campagne di sensibilizzazione pubblica verso i

fini istituzionali dell'organizzazione di volontariato;

b) attività di vendita di beni acquisiti da terzi a titolo gratuito a fini di sovvenzione, a condizione

che la vendita sia curata direttamente dall'organizzazione senza alcun intermediario;

c) cessione di beni prodotti dagli assistiti e dai volontari semprechè la vendita dei prodotti sia

curata direttamente dall'organizzazione senza alcun intermediario;

d) attività di somministrazione di alimenti e bevande in occasione di raduni, manifestazioni,

celebrazioni e simili a carattere occasionale;

e) attività di prestazione di servizi rese in conformità alle finalità istituzionali, non

riconducibili nell'ambito applicativo dell'art. 111, comma 3, del testo unico delle imposte

sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917,

verso pagamento di corrispettivi specifici che non eccedano del 50% i costi di diretta

imputazione.

Le attività devono essere svolte:

a) in funzione della realizzazione del fine istituzionale dell'organizzazione di volontariato iscritta

nei registri di cui all'art. 6 della legge n. 266 del 1991;

b) senza l'impiego di mezzi organizzati professionalmente per fini di concorrenzialità sul

mercato, quali l'uso di pubblicità dei prodotti, di insegne elettriche, di locali attrezzati

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CONTABILMENTE

secondo gli usi dei corrispondenti esercizi commerciali, di marchi di distinzione

dell'impresa. Non rientrano, comunque, tra i proventi delle attività commerciali e produttive

marginali quelli derivanti da convenzioni.

Premesso che per l’associazione di volontariato, qualora persegua esclusivamente attività

istituzionale (comprese le attività marginali considerate anch’esse istituzionali), attualmente non è

imposta per legge alcuna forma nella tenuta della contabilità, né ai fini fiscali né ai fini civilistici,

viene generalmente ritenuto opportuno che l’associazione di volontariato si doti, per garantire una

gestione trasparente, di un “impianto” atto a rilevare le operazioni effettuate durante ogni esercizio

per poter correttamente:

- predisporre il bilancio o il rendiconto;

- informare gli associati e quando necessario i terzi sull’attività svolta;

- assolvere eventuali obblighi fiscali.

E’ quindi necessario mettere in uso una serie di libri e registri che consentano di esprimere in modo

compiuto e analitico le operazioni poste in essere.

I libri ed i registri contabili di uso comune sono:

- registro ricevute delle quote associative

- registro ricevute oblazioni

- libro di prima nota

- libro giornale (necessario solo nel caso sia adottata una contabilità “ordinaria” in partita doppia)

- libro inventari

- registro di magazzino (necessario solo nel caso vengano, per attività istituzionali, movimentati

prodotti o merci, esempio raccolta e distribuzione macchinari, indumenti, alimenti, ecc.)

ESEMPIO:

L’Associazione XXX, Organizzazione di Volontariato e quindi Ente Non Commerciale, che ha

come obiettivo primario il sostegno morale e fisico ai senza tetto, ha provveduto direttamente (ed

occasionalmente), senza l’ausilio di intermediari ( rientriamo nel campo dell’attività definite

marginali ) alla vendita di alcuni beni prodotti dagli stessi volontari riuscendo ad incassare un

importo pari a € 7.000,00 più Iva al 20% il 30 maggio.

I costi che l’associazione ha dovuto sostenere per poter essere nella condizione di vendere tali beni

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CONTABILMENTE

ammontano ad € 6.500 più Iva al 20% (costi sostenuti i primi di aprile) costi questi legati solo ed

esclusivamente all’acquisto dei materiali e delle materie prime necessarie per ottenere il prodotto

finito, infatti il tempo e l’impegno di tutti coloro che hanno lavorato per la realizzazione di tale beni

non è stato preso in considerazione in quanto trattandosi di OdV, come l’art. 3 della legge 266/91

ribadisce, tutto è stato fatto gratuitamente.

Oltre a tale attività, del tutto marginale rispetto a quella istituzionale, l’ Associazione ha messo in

atto, sempre con l’ausilio gratuito dei propri volontari, tutta una serie di iniziative che le hanno

permesso, tra le altre cose, di costruire una casa di accoglienza volta ad offrire vitto e alloggio ai

senza tetto (attività istituzionale). Per far fronte a tutti i costi legati a questa iniziativa, € 75.000 più

Iva al 20%, l’ Associazione XXX ha utilizzato i vari contributi, che nel corso dell’anno hanno

raggiunto i 90.000 euro, erogati da privati altre associazioni ed enti pubblici. (non compare in

questo caso la percentuale dell’Iva perchè l’attività alla quale si fa riferimento è un’attività

istituzionale e la forma con cui l’Associazione ha reperito i fondi non è legata ad una prestazione

di servizi ma alla volontà dei soggetti sopra citati di aiutare l’Associazione nel perseguire i propri

scopi istituzionali).

Segnaliamo inoltre che l’Associazione XXX, avendo ricevuto nel corso dell’anno molte nuove

iscrizioni, ha provveduto sempre nell’anno ad assumere con contratto di lavoro a progetto, per la

formazione e l’aggiornamento dei volontari iscritti all’Associazione, due persone per un ammontare

complessivo di Imponibile sociale (è questo l’aspetto che interessa un’associazione ai fini del

calcolo dell’imposte, più specificatamente dell’Irap ) di € 24.000: questo è un esempio nel quale

anche una OdV può assumere e pagare del personale, infatti il ricorso a personale retribuito deve

rappresentare un’eccezione e deve essere attuato solo per acquisire determinate competenze non

presenti tra i volontari, che all’interno dell’organizzazione di volontariato devono rimanere

determinanti e prevalenti.

� Trattandosi di un’Organizzazione di Volontariato che può svolgere, in maniera solo sussidiaria

all’attività istituzionale anche quelle attività definite marginali (vedi esempio) si trova a non dover

dichiarare nulla ai fini Ires in quanto le attività commerciali marginali sono considerate

decommercializzate ovvero non costituiscono base imponibile ai fini dell’ imposta sopra citata, ma

allo stesso tempo per le stesse è necessario liquidare l’Iva in maniera ordinaria.

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CONTABILMENTE

� Le attività istituzionali invece non rientrano in alcun modo, né ai fini Iva né ai fini delle imposte

sul reddito (Ires), nel calcolo delle imposte. Il compenso corrisposto ai collaboratori (imponibile

sociale) costituisce invece l’unica base di calcolo per la determinazione dell’Irap: euro 24.000 x

4,25% = euro 1.020

La CONTABILITA’ delle Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale

L’art. 25 del d. lgs. 460/97 ha introdotto un ulteriore articolo (20-bis) nel D.P.R. 600/73 dal quale

risultano gli obblighi contabili per le ONLUS. Queste devono redigere, in un rendiconto

economico-finanziario da approvare entro 4 mesi dalla chiusura dell’esercizio, scritture contabili

cronologiche e sistematiche atte ad esprimere con compiutezza ed analiticità le operazioni poste in

essere in ogni periodo di gestione, e rappresentare adeguatamente in apposito documento (il

rendiconto appunto), la situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’organizzazione,

distinguendo le attività direttamente connesse da quelle istituzionali, con obbligo di conservare le

stesse scritture e la relativa documentazione fino a quando non siano definiti gli accertamenti

relativi al corrispondente periodo d'imposta. Si considerano assolti questi obblighi se sono tenuti

presso l’organizzazione il Libro giornale e il Libro degli inventari.

La rilevazione in maniera separata delle diverse tipologie di attività è lasciata alla fantasia di ogni

contribuente, ma qualsiasi metodo utilizzato deve essere in grado, in caso di accertamento,

dimostrare con evidenza le registrazioni afferenti ad ogni tipologia di attività. Strettamente legate

all’ammontare delle entrate sono poi le agevolazioni contabili di cui può usufruire una ONLUS:

1. se l’ammontare totale dei proventi (derivanti sia dalle attività istituzionali che da quelle

direttamente connesse) non supera € 51.645,69 non c’è l’obbligo della tenuta di scritture

contabili cronologiche e sistematiche e si potrà fare un rendiconto delle entrate e delle uscite in

maniera semplificata ai sensi dell’art. 20 D.P.R. 600/73 (questa stessa agevolazione è applicabile

alle odv e ong senza limiti di entrate);

2. qualora le attività direttamente connesse non superino € 15.493,71 per le prestazioni di servizi ed

€ 25.822,84 per attività diverse dalle precedenti, non c’è l’obbligo di tenuta dei libri contabili (si

può tenere un unico registro riepilogativo nel quale annotare le movimentazioni quotidiane);

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CONTABILMENTE

3. se il tetto delle entrate totali non è maggiore di € 185.924,48 si può tenere un rendiconto delle

entrate e delle uscite in maniera semplificata solo se l’organizzazione svolge esclusivamente

attività istituzionali.

Sempre allo scopo della tenuta della contabilità separata è funzionale la corretta imputazione dei

costi promiscui (le spese e gli altri componenti negativi relativi a beni e servizi adibiti

congiuntamente all'esercizio delle attività sia istituzionali che commerciali). I costi promiscui

devono essere ripartiti correttamente alla parte commerciale o a quella istituzionale, attraverso il

rapporto tra ricavi commerciali e ricavi complessivi dal quale si ottiene la loro percentuale di

imputazione.

Se per esempio si hanno:

ricavi commerciali per 1.000 euro;

ricavi istituzionali per 2.000 euro;

costi promiscui per 500 euro;

il rapporto ricavi comm.li/ricavi tot è: 1.000 / 3.000 = 1/3 = 33,33%

Sarà pertanto,questa, la percentuale su cui calcolare i costi da imputare all’attività commerciale : per

cui i costi commerciali saranno pari a 166,67 € (33,33% di 500 euro) mentre i restanti 333,33 euro

saranno costi di natura istituzionale.

In merito all’obbligo della revisione contabile per le ONLUS, la legge prescrive che qualora i

proventi superino per due anni consecutivi l’ammontare di € 1.032.913,80 il bilancio deve recare

una relazione di controllo sottoscritta da uno o più revisori iscritti nel registro dei revisori contabili.

Per le raccolte pubbliche di fondi, effettuate in osservanza dei limiti previsti dalla norma, è prevista

la registrazione delle relative operazioni in un apposito rendiconto specifico per la raccolta

effettuata.

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CONTABILMENTE

Attività connesse

L'articolo 10, comma 1, lettera c), del Dlgs 460/1997 vieta alle Onlus di svolgere attività diverse da

quelle istituzionali nei settori tassativamente individuati, ad eccezione di quelle a queste

direttamente connesse. Lo stesso articolo 10, comma 5, primo periodo, fornisce la seguente nozione

di attività direttamente connesse: "Si considerano direttamente connesse a quelle istituzionali le

attività statutarie di assistenza sanitaria, istruzione, formazione, sport dilettantistico, promozione

della cultura e dell'arte e tutela dei diritti civili, di cui ai numeri 2), 4), 5) 6), 9) e 10) del comma 1,

lettera a), svolte in assenza delle condizioni previste ai commi 2 e 3, nonché le attività accessorie

per natura a quelle statutarie istituzionali, in quanto integrative delle stesse".

La norma riconduce in sostanza le attività connesse a due tipologie fondamentali:

- attività analoghe a quelli istituzionali

- attività accessorie per natura a quelle istituzionali, in quanto integrative delle stesse.

Attività analoghe a quelle istituzionali

Nei settori dell'assistenza sanitaria, istruzione, formazione, sport dilettantistico, promozione della

cultura e dell'arte e tutela dei diritti civili, le finalità di solidarietà sociale si ritengono perseguite

solo se le cessioni di beni e le prestazioni di servizi relativi alle attività statutarie sono dirette alle

persone svantaggiate o ai componenti le collettività estere, limitatamente agli aiuti umanitari.

Negli stessi settori, si considerano attività direttamente connesse le cessioni di beni e le prestazioni

di servizi relative alle attività statutarie effettuate nei confronti di soggetti che non versino nelle

anzidette condizioni, sempreché vengano rispettati le condizioni e i limiti stabiliti dalla norma.

Attività accessorie per natura a quelle istituzionali, in quanto integrative delle stesse

Sono attività strutturalmente funzionali, sotto l'aspetto materiale, a quelle istituzionali, quali ad

esempio la vendita di depliant nei botteghini dei musei o di magliette pubblicitarie e altri oggetti di

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CONTABILMENTE

modico valore in occasione di campagne di sensibilizzazione.

E' da considerare attività accessoria per natura, in quanto integrativa di quelle istituzionali, la

preparazione di personale specializzato da utilizzare esclusivamente all'interno dell'organizzazione

per il perseguimento delle proprie finalità solidaristiche.

Le attività direttamente connesse a quelle istituzionali di entrambe le tipologie descritte

costituiscono, come precisa la relazione illustrativa del Dlgs 460/1997, fonti per il "reperimento di

fondi necessari per finanziare le attività istituzionali" dell'organizzazione.

Il concetto di accessorietà per natura o di attività integrative comporta che l'attività di reperimento

dei fondi non può costituire un'autonoma attività, ma deve svolgersi nel contesto dell'attività

istituzionale e in stretta connessione con quest'ultima.

Condizioni e limiti per l'esercizio delle attività connesse

Il secondo periodo del comma 5 dell'articolo 10 stabilisce la relazione che deve intercorrere fra

l'attività istituzionale, che deve restare l'attività principale, e le attività connesse.

La norma dispone che "l'esercizio delle attività connesse è consentito a condizione che, in ciascun

esercizio e nell'ambito di ciascuno dei settori elencati alla lettera a) del comma 1, le stesse non

siano prevalenti rispetto a quelle istituzionali e che i relativi proventi non superino il 66 per cento

delle spese complessive dell'organizzazione".

In sostanza, sono consentite alle Onlus le attività direttamente connesse a quelle istituzionali

sempreché siano rispettate le seguenti condizioni:

· le attività direttamente connesse non siano prevalenti rispetto all'attività istituzionale

· i proventi delle attività direttamente connesse non superino il 66 per cento delle spese complessive

dell'organizzazione.

Il rendiconto economico-finanziario

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CONTABILMENTE

Lo svolgimento dell’attività dell’ente non profit si estrinseca in atti di gestione che per molti aspetti

si presentano in modo “simile” a quelli tipici delle imprese commerciali, in quanto per entrambi i

soggetti si pone il generale problema economico di ottimizzare le risorse a disposizione per la

realizzazione al meglio dei propri fini istituzionali.

La differenza sostanziale consiste nel fatto che per le imprese il fine lucrativo della gestione orienta

tutta la politica aziendale ed il perseguimento del reddito costituisce, oltre che il fine, anche il

miglior strumento per misurare il conseguimento dell’oggetto sociale. Quindi, il reddito come

l’indice più significativo per misurare le “performances” dell’impresa commerciale.

Così non è, invece, per gli enti senza fini di lucro, per il quali il reddito di impresa non esiste, e

qualora vi fosse un avanzo di gestione è comunque strumentale allo svolgimento delle attività

istituzionali dell’ente.

Il D.Lgs. 460/97 ha introdotto, per meglio rappresentare la diversità degli enti non profit, in

sostituzione del concetto di Bilancio d’esercizio (utile per le imprese commerciali…)

l’obbligatorietà, entro il quarto mese successivo alla chiusura dell’esercizio, dell’approvazione del

rendiconto economico-finanziario.

La redazione del rendiconto economico-finanziario oltre che essere un obbligo è una importante

dimostrazione, anche per gli enti non commerciali, della correttezza delle operazioni economico-

finanziarie messe in atto nonchè della loro trasparenza, davanti a tutti i soci ed in moltissimi casi

anche nei confronti del territorio o della collettività.

Redigere questo strumento non è un lavoro complicatissimo nè fuori dalla portata di chi non ha

competenza specifica, infatti per le piccole associazioni si tratta semplicemente di rappresentare, su

un prospetto libero, l'insieme delle entrate e delle uscite istituzionali (decidendo in libertà

l'eventuale dettaglio delle stesse) facendo attenzione a distinguerle, e quindi annotarle

separatamente,(qualora ci siano) da quelle commerciali.

Qualora si tratti, invece, di associazione di media grandezza con un'attività complessa ed articolata

il consiglio è sempre quello di affidare il compito (all'interno o all'esterno) a persone qualificate.

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CONTABILMENTE

Alla redazione ed all'approvazione del rendiconto economico finanziario deve far seguito sempre la

sua verbalizzazione sull'apposito registro dove si annotano i verbali delle assemblee dei soci.

Lo schema rappresentativo dello stesso non abbisogna di particolari impostazioni , ma richiede una

rappresentazione che tenga conto dell’aspetto istituzionale e dell’aspetto commerciale. E’

necessario quindi che le entrate e le uscite commerciali siano facilmente identificabili rispetto alle

entrate ed alle uscite istituzionali.

E’ vero, non esistono a tutt’oggi delle rappresentazioni univoche o “universalmente” riconosciute

del prospetto di rendiconto economico-finanziario.

Ribadendo le dovute differenze legate alle dimensioni degli enti ed al metodo utilizzato, per scelta o

prescrizione legislativa, va sottolineato che anche gli enti non profit con gestione della contabilità

secondo i principi della partita doppia non appaiono in grado, nel loro complesso, di rappresentare

in maniera omogenea i risultati della gestione dell’intero esercizio.

Per rappresentazione si intende, naturalmente, la capacità di individuare una classica procedura,

come avviene per le società, in grado di consentire una chiara lettura dei dati ed una immediata

confrontabilità.

Molti enti optano per la mera e consolidata rappresentazione risultante dal lavoro di

contabilizzazione effettuato tramite i software contabili in commercio pensati e studiati per

rispondere alle esigenze delle imprese for profit.

Altri optano, dopo aver ottenuto la rappresentazione standard così come da programma di

contabilità, per una successiva riclassificazione in base alle esigenze proprie e tipiche di ogni

associazione. Pare,finalmente, che il problema sia stato avvertito come urgente ed autorevoli

Organismi di controllo e rappresentanza si stiano muovendo per addivenire alla redazione di uno

strumento di raffigurazione dei dati che sia valido per tutti.

Le medie e piccole organizzazione che non scelgono e/o che non hanno l’obbligo di adottare il

sistema contabile della partita doppia non sfuggono ai difetti sopra evidenziati.

Forse per la semplificazione degli adempimenti (che la legge gli riconosce) hanno più tempo per

dare maggiore sfogo alla fantasia ed ideare dei modelli rappresentativi assai diversi ed in molti

casi veramente poco chiari e di assai difficile comprensione.

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CONTABILMENTE

FISCO E AGEVOLAZIONI delle Associazioni di Promozione Sociale

Le APS oltre ad alcune agevolazioni inerenti alla loro qualifica, godono invece delle agevolazioni

tipiche degli enti non commerciali in generale.

� ICI: Secondo il D. Lgs. 504/92 (e successive modificazioni) art. 7 sono esenti dall'imposta […]

gli immobili utilizzati da enti privati, che non hanno per oggetto esclusivo o principale l'esercizio

di attività commerciali, destinati esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali,

previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive. Con questo il

legislatore ha voluto ribadire che l'esonero dal pagamento dell'imposta riguarda gli immobili

(terreni e fabbricati) che vengono utilizzati dagli enti non commerciali esclusivamente per il

raggiungimento delle finalità istituzionali, indipendentemente da chi sia il proprietario. Quindi,

qualora il fabbricato non sia di proprietà dell'APS, possono usufruire di questa agevolazione i

proprietari che hanno concesso in fitto il fabbricato all'ente non commerciale, solo se il Comune

non prevede diversamente. E' questa una importante agevolazione che potrebbe spingere il

locatario a fissare un canone più contenuto.

� Le cessioni di beni e le prestazioni di servizi rese nei confronti dei familiari conviventi degli

associati sono equiparate, ai fini fiscali, a quelle rese agli associati.

� Le quote ed i contributi corrisposti alle associazioni di promozione sociale non concorrono alla

formazione della base imponibile ai fini dell'imposta sugli intrattenimenti.

� Le erogazioni liberali in favore di associazioni di promozione sociale consentono deduzioni e

detrazioni di imposta da parte dei soggetti che le hanno disposte.

LE EROGAZIONI LIBERALI

Partendo dal presupposto che le possibilità di usufruire di agevolazioni in sede di determinazione

del reddito imponibile o dell'imposta da versare sono diverse ed articolate, in questo spazio

affronteremo solo quelle che riguardano le erogazioni liberali fatte verso ONLUS ed APS.

L'art. 14 del DL 35/05 ha introdotto delle novità rispetto alle donazioni (…erogazioni liberali…).

Privati ed imprese ottengono delle agevolazioni solo se effettuano "liberalità" nei confronti di

ONLUS di APS di OdV di rilevanza nazionale ed iscritte nei relativi registri.

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CONTABILMENTE

In base all'art. 14 le liberalità in denaro o in natura erogate da persone fisiche e da enti soggetti ad

IRES sono deducibili (si detraggono dall' imponibile) dal reddito fino al limite del 10% del reddito

complessivo dichiarato e, comunque nella misura massima di 70mila euro all'anno.

Per usufruire di tale deduzione il versamento deve avvenire tramite banca, posta o altri sistemi

idonei a garantire una facile verifica ad eventuali organi accertatori; per quanto riguarda il tipo di

ricevuta da rilasciare a chi effettua un'erogazione liberale è bene tenere a mente che non c'è obbligo

di rilascio di alcuna ricevuta fiscale, ma di un documento che comprovi l'avvenuto ricevimento

dell'erogazione.

L'erogazione liberale effettuata in favore di APS, ONLUS, OdV non è assoggettata a nessun

tipo di imposizione fiscale, né diretta né indiretta.

� Gli enti locali, qualora non si trovino in situazioni di dissesto, possono deliberare riduzioni sui

tributi di propria competenza per le associazioni di promozione sociale.

� Le associazioni di promozione sociali hanno accesso, insieme alle organizzazioni di

volontariato, ai finanziamenti del Fondo Speciale Europeo, al fine di ottenere finanziamenti

comunitari per il raggiungimento dei propri obiettivi istituzionali.

� CONVENZIONI: Stato, Regioni, Province autonome, Province, Comuni e altri enti pubblici,

possono stipulare convenzioni con le associazioni di promozione sociale iscritte da almeno 6

mesi nel registro nazionale, per lo svolgimento delle attività previste dallo statuto verso terzi. Le

associazioni che stipuleranno tali convenzioni sono obbligate ad assicurare i propri aderenti che

prestano le relative attività contro gli infortuni e le malattie connessi con lo svolgimento delle

attività stesse, nonché per la responsabilità civile verso terzi. Dopo l'entrata in vigore del D. Lgs.

460/97 (che all'art .2 sancisce la non concorrenza alla determinazione del reddito dei contributi

corrisposti da amministrazioni pubbliche per lo svolgimento convenzionato di attività aventi

finalità sociali in concomitanza ai fini istituzionali dell'ente...)

� Le amministrazioni statali, regionali, provinciali e comunali possono prevedere forme e modi

per l'utilizzazione non onerosa di beni mobili ed immobili per manifestazioni e iniziative

temporanee delle associazioni di promozione sociale e del volontariato.

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CONTABILMENTE

La stipula, da parte di una APS, di una convenzione, obbliga alla fatturazione?

Dopo l'entrata in vigore del D.Lgs. 460/97 (che all'art.2 sancisce la non concorrenza alla

determinazione del reddito dei contributi corrisposti da amministrazioni pubbliche per lo

svolgimento convenzionato di attività aventi finalità sociali in concomitanza ai fini istituzionali

dell'ente...) la risposta deve essere legata alla sussistenza o meno dei presupposti di applicazione

dell'Iva . Se alla base della convenzione c'è un rapporto sinallagmatico ( cioè uno scambio reciproco

tra le parti) l'operazione sarebbe in campo Iva e potrebbe configurarsi un'operazione imponibile o

esente, operazioni che richiederebbero l'emissione di una fattura. Al contrario, trattandosi di

contributo senza sinallagma, niente fattura

� Alle associazioni di promozione sociale, in occasione di particolari eventi o manifestazioni, il

Sindaco può concedere autorizzazioni alla somministrazione di alimenti e bevande.

� Le associazioni di promozione sociale sono autorizzate a svolgere attività turistiche e ricettive

per i propri associati (con obbligo di assicurazione).

� Lo Stato, le Regioni, le Province e i Comuni possono concedere in comodato beni mobili ed

immobili di loro proprietà alle associazioni di promozione sociale e del volontariato.

� Le associazioni di promozione sociale godono delle agevolazioni tariffarie postali ai sensi della

legge n. 46 del 27 febbraio 2004.

� SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE (DPR n. 235 del 4 aprile del 2001)

Associazioni o circoli affiliati: le associazioni affiliate a organizzazioni nazionali con finalità

assistenziali riconosciute dal Ministero dell'Interno, possono svolgere attività di

somministrazione di alimenti e bevande presso la sede dove vengono svolte le attività

istituzionali: le entrate derivanti da questa attività vengono decommercializzate ( non scontano

cioè nessuna imposta)

� La somministrazione è prevista per i soli soci e non prevede l'uso della cucina. L’associazione

per essere abilitata alla somministrazione deve presentare la denuncia di "inizio attività" al

Comune in cui l'attività stessa si esercita sottoscritta dal rappresentante legale dell'associazione.

Il Comune dovrà poi inoltrare la denuncia all'A.S.L. di competenza che si esprimerà riguardo al

rilascio dell'idoneità sanitaria. Gli elementi essenziali che devono essere indicati nella denuncia

di inizio attività sono:

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- l'associazione nazionale a cui si è affiliati;

- il tipo di attività di somministrazione (alimenti, bevande);

- l'ubicazione della sede;

- la superficie dei locali preposti alla somministrazione;

- la conformità dello statuto alle previsioni dell'art. 111quinquies, del Testo Unico delle

Imposte sui Redditi (DPR 917/86, riguardo la previsione di determinate clausole) e la

conseguente condizione di fruibilità delle agevolazioni previste dall'art.111, commi 3 e 4bis,

dello stesso decreto;

- la conformità del locale preposto alla somministrazione, alle norme e prescrizioni in materia

edile, igienico/sanitaria e di sicurezza.

Nel caso in cui lo statuto non sia conforme alle previsioni dettate dall'art.111, comma 4

quinquies - DPR 917/86 è necessario che il rappresentante legale dell'associazione, o un suo

delegato, sia iscritto al Registro Esercenti Commercio (REC). Inoltre, qualora l'attività di

somministrazione di cibi o bevande venga data in gestione a terzi, questi dovranno essere iscritti

al REC (l’attività in questione è considerata un’attività commerciale). Alla denuncia di inizio

attività va allegata una copia semplice e non autenticata dell'atto costitutivo o dello statuto.

Inoltre, devono essere comunicate al Comune di appartenenza, a cura del rappresentante legale,

tutte le variazioni intervenute successivamente alla denuncia di inizio attività riguardo

all'affiliazione all'ente nazionale o in merito ai requisiti richiesti dalla legge. Il Comune potrà

effettuare controlli ed ispezioni.

Associazioni o circoli non affiliati: possono svolgere attività di somministrazione di cibi e

bevande anche le associazioni non affiliate ad aps a carattere nazionale riconosciute dal

Ministero dell'Interno, ma in questo caso, cambia la procedura per ottenere l’autorizzazione. E'

necessario, infatti, presentare una domanda di autorizzazione al Comune in cui si intende

esercitare l'attività. La domanda deve essere sottoscritta dal rappresentante legale

dell'associazione e deve contenere indicazioni riguardo a:

- il tipo di attività di somministrazione (alimenti e bevande)

- l'indirizzo della sede e la superficie dei locali preposti all'attività di somministrazione

- la dichiarazione che l'associazione sia in possesso dei requisiti di un ente non commerciale ai

sensi degli artt. 111 e 111bis del DPR 917/86

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CONTABILMENTE

- la dichiarazione di conformità del locale adibito alla somministrazione alle norme e alle

prescrizioni in materia edilizia, igienico/sanitaria e di sicurezza.

Alla domanda va allegato l'atto costitutivo o lo statuto, in copia semplice e non autenticata. Il

Comune, prima di rilasciare l'autorizzazione, verifica che lo statuto sia conforme ai principi

normativi che disciplinano la qualificazione di un ente come "non commerciale" e se entro 45

giorni dall'accoglimento della domanda il Comune non comunica all'associazione il diniego

dell'autorizzazione, la domanda si considera accolta. Se l'associazione non rispetta i dettami degli

artt. 111 e 111bis in materia di enti non commerciali, il rappresentante legale dell'associazione, o

un suo delegato, dovrà essere iscritto al REC.

Inoltre, qualora l'attività di somministrazione di cibi o bevande venga data in gestione a terzi,

anche questi dovranno essere iscritti al REC.

La cessazione della somministrazione di cibi e bevande, sia per le associazioni affiliate che per

quelle non affiliate che svolgono tale attività senza denuncia di inizio di attività o senza la

necessaria autorizzazione, è ordinata dall'organo comunale competente. Lo stesso avviene nel

caso in cui si riscontri la mancanza dei requisiti richiesti dalla legge.

CONVIENE AFFILIARSI?

anche se le associazioni non affiliate possono oggi esercitare attività di somministrazione di cibi

e bevande (cosa prima negata dalla legge), rimangono profonde differenze tra queste e le

associazioni affiliate:

� i circoli affiliati, infatti, se rispettosi di tutti i requisiti richiesti, non sono soggetti ad alcuna

imposizione fiscale per l'attività di somministrazione di alimenti e bevande per i soli soci;

� per i circoli non affiliati, invece, l’attività di somministrazione di cibi e bevande è considerata

commerciale (nonostante l'autorizzazione) e sono vincolati alla tenuta delle scritture contabili e

agli adempimenti in materia di liquidazione delle imposte. Solo nel caso in cui esistano i

presupposti, tali associazioni si possono avvalere dei regimi fiscali forfetari degli enti non

commerciali.

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CONTABILMENTE

Circa l’aspetto fiscale, è necessario dire che nel DPR 917/86 si parla di aps come di quelle

associazioni le cui finalità assistenziali sono riconosciute dal Ministero dell'Interno. D’altro canto,

la legge 383/00 (successiva a questo decreto) che disciplina organicamente le aps dispone che siano

considerate aps tutte quelle associazioni che, rispettando i requisiti previsti dalla stessa legge,

ottengano l'iscrizione nei Registri nazionali/regionali/provinciali, oppure siano affiliate di

associazioni iscritte nei Registri. Il problema, allora, è di capire se la determinazione del trattamento

fiscale è ancora subordinata al riconoscimento delle finalità assistenziali da parte del Ministero

degli Interni. Se così non è più (ma il legislatore continua ad essere latitante riguardo questa

tematica), dovranno opportunamente essere integrati i decreti che disciplinano la detassazione

dell'attività, individuando, inoltre, i nuovi soggetti di tale diritto visto che il requisito del

riconoscimento sarebbe mancante in tutte le nuove associazioni che si qualifichino come aps in base

alla legge 383/00.

FISCO E AGEVOLAZIONI delle Organizzazioni di Volontariato

Le organizzazioni di volontariato possono usufruire, oltre che delle agevolazioni previste per le

attività istituzionali e connesse delle ONLUS, delle specifiche agevolazioni previste dall’art. 8,

comma 4 della legge 266/91 ovvero l’esclusione dalla tassazione dei proventi derivanti da attività

commerciali e produttive marginali, a condizione che sia documentato il loro totale impiego per fini

istituzionali dell’organizzazione (la dimostrazione di tale impiego può essere fornita ad esempio

mediante la presentazione del bilancio corredato da una relazione che illustri l’impiego dei proventi

dell’attività marginale svolta). Infatti, il regime fiscale delle attività diverse da quelle istituzionali

tende a diversificarsi a seconda che si sia in presenza di attività commerciali puramente marginali

ovvero di attività connesse. Nel primo caso opera l’originaria disciplina di esclusione

dell’imponibile prevista dalla l. 266/91, nel secondo caso scatta la normativa apprestata per le

ONLUS sia per quanto riguarda gli elementi identificativi di tali attività connesse, sia per quanto

riguarda i limiti quantitativi con le quali queste ultime possono essere svolte. In altre parole, nel

caso in cui le organizzazioni di volontariato circoscrivano il campo di esercizio dell’attività

commerciale nei limiti della marginalità, il regime fiscale è quello previsto dall’art. 8, c. 4, l.

266/91. Invece, nel caso in cui intraprendano fuori dagli stretti margini della marginalità una vera e

propria attività commerciale (connessa però a quella istituzionale) destinata all’autofinanziamento,

il regime fiscale è quello dell’art 111-ter TUIR.

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CONTABILMENTE

1) Attività istituzionale_ L'attività non è commerciale, l'eventuale reddito prodotto da tale attività è

irrilevante fiscalmente, e perciò non è tassabile.

2) Attività connessa2 _ L'attività è commerciale, l'eventuale reddito prodotto da tale attività è

esente.

3) Attività commerciale o produttiva marginale_L'attività non è commerciale, l'eventuale reddito

prodotto da tale attività è irrilevante fiscalmente, e perciò non è tassabile.

4) Attività commerciale o produttiva non marginale3_L'eventuale reddito prodotto da tale attività è

tassabile come reddito d'impresa.

ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO E PRINCIPIO DI MAGGIOR FAVORE

Le Associazioni di Volontariato possono accedere non solo alle agevolazioni previste dalla legge

266/91 sul volontariato, ma anche a quelle previste dal D. Lgs. 460/97 per le ONLUS: le

associazioni di volontariato sono, infatti, considerate ai sensi dell’art. 10 del D. Lgs. 460/97

ONLUS di diritto.

Nel caso in cui si verifichi un contrasto tra le due discipline, si applica il principio del maggior

favore: ossia le associazioni di volontariato possono far riferimento alla disciplina a loro più

favorevole.

L’unico vincolo è che dopo aver optato per una previsione, non si può, nel corso del medesimo

esercizio, cambiare indiscriminatamente tale scelta in relazione alla fattispecie specifica.

In concreto, si può portare questo esempio.

Il D. Lgs. 460/97 ha introdotto forti agevolazioni in materia di imposta di bollo e di imposta di

registro: queste agevolazioni potrebbero, dunque, essere adottate dalle associazioni di volontariato.

1 E' dubbio però se le organizzazioni di volontariato possono svolgere le attività al punto 2): l'art. 5 della legge 266/91, che individua le risorse economiche degli organismi di volontariato, sembrerebbe limitare le attività diverse da quelle istituzionali esclusivamente a quelle commerciali e produttive marginali.

2 Lo svolgimento delle attività al punto 4) si pone in contrasto con quelle che sono le finalità di un’associazione di volontariato. Non è escluso tuttavia che il loro esercizio avvenga in buona fede. In questo caso, è opportuno che l’associazione adempia comunque a tutti gli obblighi fiscali previsti per lo svolgimento di un’attività commerciale.

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CONTABILMENTE

Le agevolazioni consistono nella determinazione dell’imposta di registro in misura fissa (€129,11)

per le Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale che acquistino immobili (l’imposta si paga,

in genere, in maniera proporzionale) e nell’esenzione dall’imposta di bollo.

Tuttavia, la legge 266/91 sul Volontariato prevede l’esenzione totale dall’imposta di registro e

dall’imposta di bollo per gli atti posti in essere dalle organizzazioni di volontariato iscritte nei

registri regionali, per atti connessi allo svolgimento delle loro attività.

In questo caso si applica il principio di maggior favore e l’associazione di volontariato si atterrà alla

disciplina prevista dalla legge 266/91, che prevede maggiori agevolazioni.

ALTRE AGEVOLAZIONI

Sono previste agevolazioni fiscali riguardanti:

� Imposta di bollo e di registro: “Gli atti costitutivi delle organizzazioni di volontariato di cui all'

art. 3 della legge, costituite esclusivamente per fini di solidarietà, e quelli connessi allo

svolgimento delle loro attività sono esenti dall'imposta di bollo e dall'imposta di registro” ( art.

8, comma 1); ciò significa che sono anche esenti dall’imposta di bollo addebitata trimestralmente

dalle banche o dalle Poste ai titolari di conto corrente presso di loro: per poter godere

dell’esenzione è necessaria la presentazione alla banca o alla Posta di una lettera in cui si dice di

avere diritto all’esenzione.

� Imposta di concessione governativa: essendo ONLUS di diritto le organizzazioni di volontariato

sono esenti dalla tassa di concessione governativa;

� Erogazioni liberali: essendo le organizzazioni di volontariato iscritte nel relativo registro,

considerate ONLUS di diritto, sono applicabili tutte le agevolazioni previste per le ONLUS (D.

Lgs. 460/97) tra cui l’applicabilità delle norme introdotte dal D.L. 35/2005 – CONVERTITO IN

l. 80/2005 (“più dai meno versi”).

� IRES: “I proventi derivanti da attività commerciali e produttive marginali non costituiscono

redditi imponibili ai fini IRES, qualora sia documentato il loro totale impiego per i fini

istituzionali dell'organizzazione di volontariato. Sulle domande di esenzione, previo

accertamento della natura e dell'entità delle attività, decide il Ministro delle finanze con proprio

decreto, di concerto con il Ministro per la Solidarietà Sociale.

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CONTABILMENTE

� Contributi/quote associative: le somme versate alle organizzazioni dagli associati o partecipanti

a titolo di contributo o quote associative non concorrono a formare il reddito imponibile;

� Cessione di beni/prestazioni di servizi: la cessione di beni e le prestazioni di servizi verso

pagamento di corrispettivi specifici effettuate, in conformità alle finalità istituzionali, nei

confronti degli associati o partecipanti di altre associazioni che svolgono la medesima attività e

che per legge, regolamento o statuto fanno parte di un’unica organizzazione locale o nazionale,

nonché dei rispettivi associati o partecipanti e dei tesserati delle rispettive organizzazioni

nazionali non si considerano effettuate nell’esercizio di attività commerciale;

� Donazioni e successioni: esenzione generalizzata da ogni imposta per quanto riguarda gli atti di

donazione e le attribuzioni di eredità o di legato a favore dell’organizzazione;

� IVA: Esclusione dal campo IVA per le operazioni di cessione di beni e prestazione di servizi

(comma 2 art. 8 L.266/91);

- esenzione dall’emissione di fattura sia per le operazioni svolte nei confronti degli

aderenti che dei terzi (per attività istituzionali e commerciali marginali),

- esenzione adempimenti titolo II DPR 633. le OdV si comportano come consumatori

finali, per cui l’IVA sugli acquisti rimane a carico.

PER L’ACQUISTO DI UN’ AUTOAMBULANZA O BENI MOBILI ANTINCENDIO …?

art.96 legge 342/2000 contributi per l’acquisto di autoambulanze e beni strumentali utilizzati

direttamente ed esclusivamente per attivita’ di utilita’ sociale.– domande da presentare entro il

31/12 di ogni anno

in alternativa

- art. 20 d.l. 269/2003 riduzione del prezzo complessivo di acquisto (imponibile) nella misura del

20% per l’acquisto di autoambulanze e beni mobili antincendio destinati a vigili del fuoco volontari

� Pedaggio autostradale: (Decreto del Ministro dei Trasporti 15 aprile 1994) per ottenere questa

esenzione è sufficiente che i veicoli delle organizzazioni di volontariato siano muniti di un

apposito contrassegno, conforme a quello riportato nel decreto, che dovrà essere esposto, in

modo visibile, nella parte anteriore del veicolo. Tale contrassegno dovrà essere prodotto a cura

delle stesse organizzazioni e dovrà indicare l’anno di validità e la targa del veicolo;

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CONTABILMENTE

� Canone radio: (Legge 23 dicembre 1998, n. 448, art. 72, comma 17) le organizzazioni di

volontariato, iscritte nei registri regionali, sono esonerate dal pagamento del canone radio

complessivamente dovuto per gli apparati installati sui mezzi adibiti a servizi socio - sanitari e di

protezione civile;

� Certificato di abilitazione professionale KE: (Decreto del Ministero dei Trasporti 3 agosto1995) i

conducenti dei veicoli adibiti a servizi di emergenza possono ottenere il rilascio del certificato di

abilitazione professionale di tipo KE, senza sostenere il relativo esame. A tal fine è necessario

che essi presentino apposita domanda ad un ufficio provinciale della motorizzazione civile e dei

trasporti in concessione. Alla domanda dovrà essere allegata un'attestazione, rilasciata dal

rappresentante legale dell’organizzazione di volontariato che ha in disponibilità il veicolo, con la

� quale si dichiari che il soggetto interessato presterà la propria opera presso la medesima struttura

come conducente dei veicoli adibiti a mezzi di emergenza. Per i soggetti che già svolgevano

attività di conducente dei predetti veicoli alla data del 19 agosto 1995, la citata attestazione deve

essere resa dal legale rappresentante dell’organizzazione di volontariato presso il quale

l’interessato presta la sua opera. In tal caso, il relativo certificato di abilitazione KE dovrà essere

rilasciato dall'ufficio provinciale della motorizzazione civile e dei trasporti in concessione entro

sessanta giorni dalla richiesta;

� Imposta sugli spettacoli: essendo Onlus di diritto le OdV godono dei benefici previsti per le

stesse dall’art. 23 del D. Lgs 460/97.

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CONTABILMENTE

FISCO E AGEVOLAZIONI delle Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale

Per le ONLUS, ad eccezione delle cooperative sociali, non costituisce esercizio di attività

commerciale lo svolgimento delle attività istituzionali nel perseguimento di esclusive finalità di

solidarietà sociale, pertanto le entrate provenienti dalle suddette attività non sono assoggettate alle

imposte sui redditi.: anche i proventi derivanti dall'esercizio delle attività direttamente connesse

non concorrono alla formazione del reddito imponibile.

L’iva : norma di riferimento è l’art. 10 del D.P.R. 633/1972 comma 1 punti 12-15-19-20-27ter.

Sono esenti da Iva la seguenti attività svolte da ONLUS:

� le cessioni gratuite di beni a favore delle ONLUS se di costo unitario non superiore a € 25,82,

� le prestazioni di trasporto di malati/feriti,

� le prestazioni educative e didattiche dell’infanzia e della gioventù,

� le prestazioni socio-sanitarie di assistenza domiciliare a soggetti svantaggiati.

Le Onlus, limitatamente alle operazioni riconducibili alle attività istituzionali, non sono soggette

all'obbligo di certificazione dei corrispettivi mediante ricevuta o scontrino fiscale ai fini

dell’imposta sul valore aggiunto.

L’acquisto di immobili : se una ONLUS acquista un bene immobile da un soggetto privato è

assoggettata ai seguenti oneri finanziari:

� imposta catastaria nella misura dell’ 1% del valore dell’immobile;

� imposta ipotecaria pari al 2% del valore dell’immobile;

� imposta di registro fissa pari a € 129,11 e non in proporzione al valore dell’immobile (nella

misura del 7%);

E’ del tutto esente dall’imposta di bollo.

E' comunque da tener presente che, per evitare una doppia imposizione, è prevista l'alternatività

dell'applicazione dell'imposta sul valore aggiunto rispetto a quella di registro in caso di acquisto di

beni immobili. Per beneficiare di queste agevolazioni però la ONLUS deve dichiarare, nell'atto di

acquisto, di utilizzare i beni acquistati direttamente e per lo svolgimento della propria attività.

Inoltre, deve dichiarare che l'utilizzo effettivo avverrà entro 2 anni dal momento dell'acquisto. Nel

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CONTABILMENTE

caso in cui una ONLUS faccia dichiarazioni non veritiere o non utilizzi effettivamente il bene

acquistato per lo svolgimento di attività istituzionali, dovrà versare l'imposta dovuta nella misura

ordinaria e incorrerà in una sanzione amministrativa pari al 30% dell'imposta stessa.

Per gli immobili acquisiti a titolo gratuito è previsto l’esonero dall’imposta sull’incremento del

valore degli immobili (INVIM) e dall’imposta sostitutiva INVIM comunale.

I conti corrente : qualora titolare di un conto corrente sia una ONLUS, non viene considerata

l'imposta di bollo addebitata trimestralmente dalle banche ai titolari di conti corrente. Spesso le

procedure bancarie e/o postali sono automatizzate ed il capitolo "Onlus" non è previsto. Non

aspettatevi, pertanto, uno "spontaneo" adeguarsi alle agevolazioni di legge. In occasione

dell’apertura o della normale tenuta di un conto corrente bancario/postale conviene giocare

d’anticipo, abbastanza pesantemente, per forzare la resistenza omeostatica della burocrazia bancaria

e/o postale. Per ricevere tale agevolazione è necessario presentare alla banca una lettera in cui si

notifica l'esenzione.

Le attività spettacolistiche : l'imposta sugli spettacoli non e' dovuta per le attività spettacolistiche se

realizzate occasionalmente per celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione.

L'esenzione spetta a condizione che dell'attività sia data comunicazione, prima dell'inizio di

ciascuna manifestazione, all'ufficio accertatore (SIAE) territorialmente competente.

Altre agevolazioni : nel caso di erogazioni di contributi pubblici in loro favore, le ONLUS sono

esonerate (a prescindere dalla dichiarazione che i contributi andranno a finanziare le attività

istituzionali) dalle ritenute d’acconto. Sono altresì esonerate dalla tassa sulle concessioni

governative e, qualora gli enti locali le prevedano, godono di riduzioni o esenzioni dell’imposta

comunale sugli immobili (ICI) e dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap).

Erogazioni liberali: le ONLUS possono ricevere erogazioni liberali sia in denaro che in natura.

Le erogazioni liberali in natura consistono in sostanza nella cessione gratuita di beni: l’azienda che

cede i beni ha la possibilità di dedurre (D.L. 35/2005) come se fosse un costo aziendale. Per fare

ciò è necessario che l’azienda erogante faccia una comunicazione scritta, almeno 5 gg. prima della

consegna, agli Uffici Finanziari e alla Guardia di Finanza indicando:

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CONTABILMENTE

� la data, l’ora e il luogo di inizio del trasporto;

� la destinazione finale;

� la quantità e le caratteristiche (qualità) dei beni;

� l’ammontare complessivo dei beni valutato secondo il prezzo di acquisto.

Per le cessioni di beni facilmente deperibili e di modico valore si e' esonerati dall'obbligo della

comunicazione preventiva. La ONLUS destinataria dell’erogazione dei beni deve fare una

dichiarazione, da tenere agli atti dell’impresa cedente, in cui deve assicurare che i beni ricevuti

saranno utilizzati direttamente dal soggetto beneficiario (la ONLUS stessa) per il perseguimento

delle proprie finalità istituzionali, pena la decadenza dei benefici fiscali previsti per questa

operazione.

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CONTABILMENTE

Esempi scritture contabili per una Associazione di Promozione Sociale in regime ordinario con liquidazione dell’iva trimestrale

Molte associazioni si chiedono leggendo il D.Lgs. 460/97 (…in relazione all'attività

complessivamente svolta, redigere scritture contabili cronologiche e sistematiche atte a esprimere

con compiutezza e analiticità le operazioni poste in essere in ogni periodo di gestione…) se sono

obbligati alla tenuta della contabilità secondo il metodo della partita doppia.

L’interpretazione letterale della norma farebbe intendere che va tenuta una schematica e codificata

contabilità: cosa però abbastanza complicata e poco attuabile da parte di associazioni medio-piccole

che non hanno al proprio interno le risorse umane adeguate né tantomeno quelle economiche per

rivolgersi a professionisti esterni. Ma le leggi, specialmente in Italia, non sono certo da interpretare

letteralmente anzì è sempre necessario ed utile cercare di comprendere la volontà del legislatore: è

certamente nel caso degli enti non profit, salvo i casi espressamente previsti, non ha voluto creare

ulteriori adempimenti se non quello di redigere, obbligatoriamente, il Rendiconto economico-

finanziario a rappresentazione dei risultati di gestione ordinati man mano che si realizzavano

secondo metodi e criteri non ancora opportunamente e generalmente predisposti ed indicati.

Comunque il Manuale, raccomandando sempre una attenta disamina di priorità e competenze, ha

voluto dare “un semplice assaggio” di quello che significa contabilità in Partita Doppia : gli esempi

sono a titolo conoscitivo e pur rispettando la temporalità dei potenziali accadimenti gestionali tipici

non sono legati ai flussi finanziari usando le cifre in entrata ed uscita solo da completamento

dell’esempio.

Costituzione Associazione

I futuri soci anticipano i soldi per poter sostenere i primi oneri legati alla costituzione

dell’associazione.

_________________________ ______________ _____________________

16/01/… Denaro in cassa a Soci c/anticipi 2.000,00

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CONTABILMENTE

Si costituisce l’Associazione e si devono sostenere i primi costi: marche da bollo per l’atto

costitutivo e lo statuto 73,10 €, imposta di registro in misura fissa pari ad € 168,00, spese per la

consulenza necessaria alla redazione dell’atto costitutivo e lo statuto € 400,00

_____________________________ ______________ _____________________

25/01/… Spese di costituzione a Denaro in cassa 641,10

Gestione attività corrente dell’Associazione

L’Associazione aderendo ad un ente nazionale deve necessariamente dotarsi delle tessere dello

stesso per cui deve acquistarle per poi consegnarle ai propri iscritti .

Pagate tessere associative per € 1.000,00

________________________ _____________ _____________________

26/01/… Acquisto tessere a Denaro in cassa 1.000,00

Dopo l’acquisto delle tessere l’Associazione avvia la sua campagna di tesseramento.

Cedute tessere ai soci per € 1.500,00

_________________________ _____________ _____________________

28/01/… Denaro in cassa a Tesseramento 1.500,00

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CONTABILMENTE

Non di rado succede che alcuni soci, con più disponibilità o maggiore sensibilità, decidano, oltre al

pagamento della tessera e magari per aiutare particolari attività o campagne o nello specifico l’avvio

dell’associazione, di dare un contributo in denaro.

Ottenuto contributo da parte dei soci per € 5.000,00 metà per banca e metà in contanti

_________________________ _______________ _________________

02/02/… Diversi a Contributo da soci 5.000,00

Banca c/c 2.500,00

Denaro in cassa 2.500,00

Acquistato materiale di cancelleria per 800,00 + iva al 20% ( fornitore A );

acquistata una stampante per € 300,00 + iva al 20% ( fornitore B );

acquistata una fotocopiatrice per 5.000 + iva al 20% ( fornitore B );

acquistato un fax per 200,00 + iva al 20% ( fornitore B );

acquistati 5 computer per 3.750 + iva al 20% ( fornitoreB );

acquistati pezzi di arredamento ( scrivanie, scaffali, ecc…. ) per 7.500 + iva 20% ( fornitore C);

il pagamento è avvenuto per banca.

La percentuale di promiscuità (ovvero l’incidenza dei costi sulle attività ) adottata è :

65% Istituzionale (Istit.)

35% Commerciale (Comm.)

____________________________ ______________ ___________________ 10/02/… Diversi a Deb. v/forn. A 960,00 Cancelleria. Comm 280,00 Cancelleria. Istit. 624,00 Iva a credito 56,00 ____________________________ ________________ ____________________ 11/02/… Diversi a Deb. v/forn. B 11.100,00 Stampante Comm. 105,00 Stampante Istit 234,00 Fotocopiatrice Comm. 1.750,00 Fotocopiatrice Istit. 3.900,00 Fax Comm. 70,00

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CONTABILMENTE

Fax Istit. 156,00 Computer Comm. 1.312,50 Computer Istit. 2.925,00 Iva a credito 647,50 __________________________ _______________ _____________________ 11/02/… Diversi a Deb. v/forn.C 9.000,00

Arredamento. Istit. 3.150,00 Arredamento. Comm. 4.875,00 Iva a credito 975,00

_________________________ _______________ _____________________ 15/02/… Diversi a Banca c/c 21.060,00 Deb. v/forn. A 960,00 Deb. v/forn. B 11.100,00 Deb. v/forn. C 9.000,00

Il Comune chiede all’associazione di fornirgli servizi particolari relativi alla riqualificazione di una

zona abbandonata ai margini della città (pulizia zona, recupero piante, semina prato, piantumazione

alberi…). Trattandosi di un servizio sinallagmatico (ovvero il comune chiede in cambio di…) per

l’associazione si tratta di entrata commerciale ed è quindi necessaria l’emissione della fattura.

Emesse fatture per € 15.000,00 +iva al 20%, riscossa per 2.500,00 euro in contanti e il restante

tramite bonifico.

_________________________ _________________ _____________________ 1/03/…. Crediti v/ Comune… a Diversi 18.000,00 Pubblicità 15.000,00 Iva a debito 3.000,00 __________________________ _________________ _____________________

1/03/…Cassa contanti a Crediti v/Comune… 2,500,00 __________________________ __________________ _____________________ 10/03/… Banca c/c a Crediti v/Comune… 15.500,00

Realizzazione del progetto ALFA per il quale si sostengono i seguenti costi: materiale di consumo

per 2.000 + iva al 20%, prestazione occasionale per 2.000 euro lorde, lavoratore a progetto per

4.500,00 euro lorde, spese per il pernottamento degli ospiti pari ad € 1.500 +iva al 10%,

allestimento 5.000 + iva al 20%

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CONTABILMENTE

__________________________ ___________________ _____________________ 15/04/… Mat. di Consumo a Debiti v/….. 2.400,00 prog. Alfa __________________________ ___________________ _____________________ 20/04/… Pernottamento a Debiti v albergo … 1.650,00 Ospiti prog. Alfa ___________________________ ___________________ _____________________ 21/04/… Allestimento palco a Debiti v/… 6.000,00 Prog. Alfa

Ottenuto contributo dalla regione per € 5.000,00 quale co-finanziamento progetto alfa, € 3.000 dalla

provincia e € 1.000 come contributi da privati

___________________________ _____________________ _____________________ 15/05/… Diversi a Diversi Banca c/c 8.000,00 Cassa contanti 1.000,00 Cont. Reg. prog. Alfa 5.000,00 Cont. Prov. prog. Alfa 3.000,00 Cont. da privati prog. Alfa 1.000,00

Vengono registrati i compensi maturati dai collaboratori a progetto relativamente al progetto ALFA

___________________________ ___________________ _____________________ Diversi a Diversi

25/05/… Salari e stipendi 4.500,00 Prog. ALFA Contributi inps ass. 705,00 Erario c/irpef (coll.) 150,00 Inps c/contributi ( dip ) 352,50 Inps c/contributi ( assoc.) 705,00 Collaboratori c/compensi 3.997.50

Vengono registrati i compensi maturati dai collaboratori occasionali relativamente al progetto ALFA

___________________________ ____________________ _____________________ 25/05/… Prest. Occasionale a Diversi 2.000,00 Proget. Alfa Erario c/irpef ( occ.) 400,00 Occasionali c/compensi 1.600,00

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CONTABILMENTE

Pagati il 30/05 i compensi dei collaboratori

____________________________ _____________________ _____________________ 30/05/… Diversi a Banca 5.597,50 Collaboratori c/compensi 3.997,50 Occasionali c/compensi 1.600,00

Pagata il 16/06/…. le ritenute inps e irpef relative sia ai lavoratori a progetto che ai lavoratori

occasionali tramite modello f24

__________________________ _____________________ _________________ 16/06/… Diversi a Banca c/c 1.607,50 Erario c/irpef ( coll) 150,00 Erario c/irpef ( occ ) 400,00 Inps c/contributi ( dip. e assoc.) 1.057,50

Pagati tramite banca i debiti maturati per la realizzazione del progetto Alfa

__________________________ ______________________ ____________________ 20/06/… Diversi a Diversi Debiti v/… 2.400,00 Debiti v/… 6.000,00 Debiti v/albergo 1.650,00 Banca 8.500,00 Cassa Contanti 1.550,00

Ricevute fatture per l’acquisto di materiale pubblicitario pari ad € 800,00+iva al 20%, e per la

stampa degli opuscoli per € 1.500,00 + iva al 20%

__________________________ ______________________ ____________________ 15/07/… Diversi a Debiti v/ … 960,00 Materiale pubblicitario 800,00 Iva a credito 160,00

___________________________ ______________________ _______________ 20/07/… Diversi a Debiti v/tipografia 1.800,00 Prestazione di servizi 1.500,00

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CONTABILMENTE

Iva a credito 300,00

Pagati tramite banca i debiti di cui sopra

___________________________ _______________________ _______________ 30/07/… Debiti v/… a Banca c/c 960,00 ___________________________ ____________________ _______________

2/08/… Debiti v/tipografia a Banca c/c 1.800,00

L’associazione decide di organizzare (nel week – end) una raccolta pubblica di fondi, offendo in

cambio del contributo una cassetta di arance, per cercare di ottenere ulteriori mezzi monetari

necessari alla realizzazione del progetto Beta riguardante l’acquisizione di macchinari specifici per

la realizzazione di un apposito laboratorio per monitorare il gardo di inquinamento di aria ed acque

con lo scopo di sensibilizzare di più l’opinione pubblica sul tema della prevenzione dei disastri

ambientali. Nella giornata della raccolta ci si è avvalsi di personale volontario.

Acquisto delle arance da distribuire _____________________________ ___________________ ______________ 15/09/… materiale da distribuire a banca 5.000,00 ____________________________ ___________________ ______________ 16/09/… Fitto passivo gazebo a banca 300,00

Distribuzione arance e relativa raccolta contributi

___________________________ _____________________ ______________ 16/09/… Denaro in cassa a Raccolta pubblica di fondi 30.000,00 ___________________________ ______________________ _______________ 17/09/… Denaro in cassa a Raccolta pubblica di fondi 20.000,00

L’incasso della raccolta pubblica di fondi viene versato nel c/c dell’associazione

_________________________ ______________________ _______________ 18/09/… Banca c/c a Denaro in cassa 50.000,00

Ottenuto contributo dalla regione per 25.000 euro relativamente al progetto BETA

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CONTABILMENTE

___________________________ ______________________ _______________ 25/09/… Banca c/c a Contributo regione progetto Beta 25.000,00

Acquistati macchinari come da progetto beta .

___________________________ ____________________ ______________ 10/10/… Macchinari a Banca c/c 80.000,00 Specifici Progetto Beta

Giunti alla fine del periodo amministrativo si dovranno rilevare le scritture di assestamento, ovvero

se presenti: ratei attivi e passivi, risconti attivi o passivi, ammortamenti, accantonamento

svalutazione crediti, ecc… Nel nostro esempio rileveremo:

� Un rateo passivo a fronte di interessi passivi 1/10/n-1/03/n+1 già maturati ma non ancora

pagati ( visto che il reale esborso ci sarà l’anno successivo)

__________________________ ____________________ _____________ 31/12/… Interessi passivi a Rateo passivi 500,00

� Un risconto attivo a storno di costi di assicurazione anticipati, imputati per tutto l’anno, ma

di competenza una parte dell’anno in corso e l’altra del successivo

_______________________ _____________________ ______________ 31/12/… Risconto attivo a Assicurazione 350,00

� Vista l’incertezza di alcuni crediti si è deciso, per questioni di prudenza, di effettuare un

accantonamento pari ad € 5.000,00 ( questo tipo di accantonamento dovrebbe corrispondere

al 5% del valore nominale degli stessi);

_________________________ _______________________ _______________ 31/12/… Accantonamento a a f.do svalutazione crediti 5.000,00 fondo svalutazione crediti

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CONTABILMENTE

� ammortamenti attrezzature da ufficio per 1.000,00 €, ammortamenti arredamento per 1.500

euro, arredamento macchinari elettromeccanici 500,00 euro. Per questa voce trattandosi di

beni promiscui si rende necessaria la ripartizione tra istituzionale e commerciale con la

percentuale rispettivamente di 65% e 35%

__________________________ ______________________ ____________________ 31/12/… Diversi a Diversi Amm. Attr.Comm 350,00 Amm. Att.Istit 650,00 Amm. Arred.comm 525,00 Amm. Arred.istitu 975,00 Amm. Macchi. Comm. 175,00 Amm. Macchi. Istitu 325,00 F. do Amm. Attr.Comm 350,00 F. do Amm. Att.Istit 650,00 F. do Amm. Arred.comm 525,00 F. do Amm. Arred.istitu 975,00 F. do Amm. Macchi. Comm. 175,00 F. do Amm. Macchi. Istitu 325,00

Gestione aspetti fiscali

L’associazione svolgendo anche attività commerciali dovrà alla fine di ogni trimestre, visto che il

relativo volume di entrate lo permette (�euro 250.000,00), liquidare l’iva e provvedere se

necessario, ovvero se a debito, al suo versamento entro il 16 del secondo mese successivo al

trimestre ( opzione 398/91 IVA trimestrale)

Liquidazione iva primo trimestre _________________________ _________________ ___________________ 31/03/… Iva a debito a Diversi 2.000,00 Iva a credito 1.500,00 Erario c/iva 500,00

Pagamento iva primo trimestre ________________________ _________________ ____________________ 16/05/… Erario c/iva a Banca c/c 500,00

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CONTABILMENTE

Liquidazione iva secondo trimestre _________________________ _________________ ____________________ Diversi a Iva a credito 1.500,00 30/06/… Iva a debito 1.400,00 Erario c/iva 100,00

Liquidazione iva terzo trimestre _________________________ _________________ ___________________ 30/09/… Iva a debito a Diversi 1.800,00 Iva a credito 1.600,00 Erario c/iva 200,00 Pagamento iva terzo trimestre ________________________ _________________ ____________________ 16/11/… Erario c/iva a Banca c/c 200,00

Pagato acconto iva su base storica, sapendo che questo è pari all’88% dell’imposta a debito rilevata

nel quarto trimestre dell’anno precedente.

________________________ _________________ _____________________ 27/12/… Erario c/acc. Iva a Banca c/c 750,00

Liquidazione iva quarto trimestre corrisponde alla liquidazione annuale, se durante tutto l’anno, si

sono fatti regolarmente i pagamenti, da considerare in dichiarazione dei redditi o da pagare entro

marzo.

_________________________ _________________ ___________________ 31/12/… Iva a debito a Diversi 1.800,00 Iva a credito 1.600,00 Erario c/iva 200,00

Pagamento iva quarto trimestre ________________________ _________________ ____________________ 16/03/n+1 Erario c/iva a Banca c/c 200,00

L’associazione dovrà effettuare, se dovute, il pagamento delle imposte Ires e Irap, in saldo ed in

acconto, il 16 giugno dell’anno successivo o, il 16 luglio con la maggiorazione dello 0,40% oppure

tramite rateizzazione delle stesse o in 6 o 5 rate a seconda che si scelga come partenza giugno o

luglio. Durante l’anno corrente invece l’associazione dovrà rilevare alle scadenze di cui sopra gli

eventuali acconti versati e il pagamento dell’imposta a saldo derivante dall’ anno precedente.

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CONTABILMENTE

Pagato il saldo, se a debito, delle imposte, dopo lo storno con gli acconti versati l’ anno precedente

e rilevazione e pagamento degli acconti per l’anno in corso.

___________________________ _____________________ ____________________ 16/06/... Diversi a Banca c/c 12.000,00 Debiti per ires 3.500,00 Debiti per irap 4.500,00 Erario c/acconti ires 1.500,00 Erario c/acconti irap 2.500,00

Rilevazione delle imposte da effettuare il 31/12/… dell’anno in corso

__________________________ ___________________ ____________________ 31/12/… Diversi a Diversi Ires d’esercizio 5.000,00 Irap d’esercizio 6.500,00 Debiti per Ires 5.000,00 Debiti per Irap 6.500,00

Storno degli acconti precedentemente versati

__________________________ _________________ ____________________ 31/12/… Diversi a Diversi Debiti per ires 1.500,00 Debiti per Irap 2.500,00 Erario c/acconti ires 1.500,00 Erario c/acconti irap 2.500,00

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CONTABILMENTE

FORMULARIO

FASE DI COSTITUZIONE DELL’ENTE NON COMMERCIALE

Quali sono le operazioni da mettere in atto per la costituzione di un’associazione? A) L’ATTO COSTITUTIVO E LO STATUTO

- studio e redazione di Atto costitutivo e di Statuto, nella forma giuridica di scrittura privata registrata;

- preparazione definitiva degli stessi ai fini della registrazione presso l’Ufficio delle entrate;

- predisposizione degli atti e documenti ai fini dell’apertura del codice fiscale e della partita IVA (tenere conto dell’opportunità di scegliere l’opzione 398/91);

-programmazione opportuno sistema di tenuta della contabilità.

B) I LIBRI SOCIALI

- acquisto dei seguenti libri sociali: Libro dei soci, Libro delle adunanze e delle deliberazioni dell’assemblea dei soci; Libro dei verbali e delle delibere del consiglio direttivo;

- Acquisto libro previsto per l’adozione del regime forfetario;

- Predisposizione per apertura posizione Inail in favore dei soci che utilizzano auto o macchinari per conto dell’associazione…

C) GLI ATTI SUBITO DOPO LA COSTITUZIONE

· domanda di ammissione a socio (da consegnare all’aspirante socio);

· comunicazione al socio di avvenuta ammissione;

· compilazione Libro dei soci;

· compilazione del verbale del Consiglio direttivo di ammissione soci.

ATTI COSTITUTIVI E STATUTI

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CONTABILMENTE

Fac- simile Atto costitutivo Associazione di Promozione Sociale (APS)

ATTO COSTITUTIVO DELL’ ASSOCIAZIONE

“ …………………………………”

In data ……………., in ………………………….., si sono riuniti i Sigg.ri:

� ……………. Nato/a ad …………. il ……………, residente ad …………,

Via………….., C.F. ……………………….

� …………………………………………………………………………………………….,

per costituire una Associazione senza fini di lucro.

I presenti chiamano a presiedere la riunione la Sig.ra ……………………….. la quale accettando

l’incarico, nomina quale segretario il Sig. …………………………...

Il Presidente dell’assemblea illustra i motivi che hanno spinto i presenti a farsi promotori

dell’iniziativa volta a costituire una Associazione senza fini di lucro.

Tali motivi vanno esemplificativamente ricercati nella necessità di garantire uno spazio di

partecipazione attiva alla vita sociale e culturale, aperto e democratico, dove svolgere attività di

promozione e diffusione della cultura in genere e in particolare della tutela e valorizzazione della

natura e dell’ambiente, delle risorse naturali, del patrimonio e del paesaggio a favore di stili di vita,

di produzione e di consumo improntati all’ecosviluppo e a tutela dei consumatori…………………..

Il Presidente dell’assemblea dà lettura dello Statuto (che si riporta in calce al presente atto),

comprendente più dettagliatamente l'oggetto sociale della costituenda associazione, che dopo ampia

e proficua discussione viene posto in votazione ed approvato all’unanimità.

L’assemblea delibera quindi che la costituita Associazione venga denominata “…………….”, e che

la sua sede legale venga posta ………………………………... La proposta viene approvata

all’unanimità.

112

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CONTABILMENTE

Nella sua prima riunione l'assemblea nomina il primo Consiglio Direttivo nella persone di:

……………………………. Presidente ………………., Segretario

………………………………….

………….., …………….

Luogo e data

__________

Letto, approvato e sottoscritto

Firme

__________

__________

__________

__________

__________

113

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CONTABILMENTE

Fac- simile statuto Associazione di Promozione Sociale (APS)

STATUTO DELL’ASSOCIAZIONE

“……………………………………”

SEDE, COSTITUZIONE, DURATA, OGGETTO SOCIALE

ART. 1) Ai sensi della legge n.383 del 7 dicembre 2000 e delle norme del codice civile in tema di

associazioni è costituita l'associazione di promozione sociale denominata………………, con sede

in…………………

L'associazione ……………… utilizzerà, in ogni comunicazione sociale, la locuzione associazione

di promozione sociale.

ART 2) L’Associazione ha sede legale in…………………………, via ……………………………

ed ha durata a tempo indeterminato.

ART 3) L’Associazione non ha fini di lucro.

E’ vietato distribuire, anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione, nonché fondi, riserve o

capitale, durante la vita dell’Associazione, salvo che la destinazione o la distribuzione non siano

imposti dalla legge

ART 4) L’Associazione si pone come scopo statutario ed attività istituzionale lo svolgimento di

attività di utilità sociale nei confronti di associati e terzi nei settori

…………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

Tutte le attività associative saranno svolte nel pieno rispetto della libertà e dignità degli associati.

È esclusa qualsiasi finalità politica, sindacale, professionale o di categoria, ovvero di tutela

economica degli associati.

114

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CONTABILMENTE

SOCI

ART 5) Possono far parte dell’Associazione tutti coloro i quali, condividendo le finalità del

presente Statuto, intendono partecipare alle attività organizzate dall’Associazione per il

raggiungimento delle stesse.

ART 6) Per essere ammessi a socio è necessario presentare all’assemblea domanda di adesione

all’Associazione con l’osservanza delle seguenti modalità ed indicazioni:

- indicare nome e cognome, luogo e data di nascita, luogo di residenza;

- dichiarare di attenersi al presente Statuto ed alle deliberazioni degli organi sociali.

E’ compito dell’assemblea dell’Associazione deliberare, entro trenta giorni, su tale domanda.

In caso di non ammissione l’interessato potrà presentare ricorso, entro i successivi trenta giorni,

all’Assemblea stessa la quale, nella sua prima convocazione, si pronuncerà in modo definitivo.

ART 7) I soci hanno diritto a ricevere all’atto dell’ammissione, la tessera sociale di validità un

anno, di usufruire di tutte le strutture, dei servizi, delle attività, delle prestazioni e provvidenze

attuate dall’Associazione, nonché di intervenire con diritto di voto nelle Assemblee.

L'associazione, per il perseguimento dei propri fini isttituzionali, si avvale prevalentemente delle

attività, prestate in fomra libera e gratuita, degli associati. In casi di particolare necessità

l'associazione può assmere lavoratori dipendenti oa vvalersi di prestatori di lavoro autonomo o

professionale, anche ricorrendo ai propri associati.

ART. 8) I soci sono tenuti al pagamento della quota annuale di associazione, stabilita dal Consiglio

Direttivo, ed all’osservanza dello Statuto e delle deliberazioni prese dagli organi sociali, ed al

pagamento di quote straordinarie ad integrazione del fondo sociale.

ART. 9) I soci sono espulsi o radiati per i seguenti motivi:

a) quando non ottemperino alle disposizioni del presente Statuto, ai Regolamenti Interni o alle

deliberazioni prese dagli organi sociali;

b) quando si rendano morosi del pagamento della tessera e delle quote sociali senza giustificato

motivo;

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CONTABILMENTE

c)quando, in qualunque modo, arrechino danni morali o materiali all’Associazione.

Le espulsioni e le radiazioni sono decise dall'assemblea a maggioranza dei suoi membri.

I soci radiati per morosità potranno, dietro domanda, essere riammessi, pagando una nuova quota di

iscrizione.

I soci espulsi o radiati potranno ricorrere contro il provvedimento secondo le modalità di cui all’art.

6 del presente Statuto.

ORGANI DELL’ASSOCIAZIONE

ART. 10) Gli organi dell’Associazione sono:

a) L’Assemblea dei Soci;

b) Il Consiglio Direttivo;

c) Il Presidente;

d) Il Segretario;

ART. 11) L’Assemblea sovrana dei soci è composta da tutti gli associati per i quali sussiste tale

qualifica al momento della convocazione.

La comunicazione della convocazione deve essere effettuata con avviso affisso nei locali

dell’Associazione almeno dieci giorni prima della riunione contenente i punti all’ordine del giorno,

la data, l’ora ed il luogo dell’Assemblea, nonché la data, l’ora ed il luogo dell’eventuale Assemblea

di seconda convocazione.

ART. 12) L’Assemblea deve essere convocata dal Presidente, almeno una volta all’anno.

Essa, presieduta dal Presidente, il quale nomina a sua volta fra i soci un segretario verbalizzante: -

approva le linee generali del programma di attività per l’anno sociale; - approva il rendiconto

economico finanziario annuale - elegge im mebri del Consiglio Direttivo; - delibera su tutte le

questioni attinenti alla gestione sociale.

Le delibere assembleari, oltre ad essere debitamente trascritte nel libro verbale delle Assemblee dei

soci, rimangono affisse nei locali dell’Associazione durante i dieci giorni che seguono l’Assemblea

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CONTABILMENTE

ART 13) In prima convocazione l’Assemblea è regolarmente costituita con la presenza di almeno la

metà più uno dei soci e delibera validamente a maggioranza assoluta dei presenti su tutte le

questioni poste all’ordine del giorno, salvo i casi nei quali lo Statuto preveda espressamente

maggioranze diverse.

In seconda convocazione l’Assemblea è regolarmente costituita qualunque sia il numero dei soci

intervenuti, e delibera validamente a maggioranza assoluta dei presenti su tutte le questioni poste

all’ordine del giorno, salvo i casi nei quali lo Statuto preveda espressamente maggioranze diverse.

ART. 14) Le votazioni possono avvenire per alzata di mano o a scrutinio segreto, quando ne faccia

richiesta almeno un decimo dei presenti. Le votazioni avvengono sempre sulla base del principio

del voto singolo di cui all’articolo 2352, secondo comma, del codice civile.

ART. 15) Il Consiglio Direttivo è composto da un numero minimo di tre consiglieri e massimo di

sette, eletti dall’Assemblea Ordinaria fra i soci; resta in carica per cinque anni ed è rieleggibile.

In caso di dimissioni di un componente del Consiglio Direttivo, viene cooptato il primo dei non

eletti.

Nella sua prima seduta il Consiglio Direttivo elegge fra i suoi membri il Presidente, il

VicePresidente ed il Segretario.

ART 16) Il Consiglio Direttivo si riunisce ogni qualvolta il Presidente o la maggioranza dei propri

componenti lo ritengano necessario, ed è presieduto dal Presidente o, in sua assenza, dal

Vicepresidente.

Le riunioni sono valide con la presenza di almeno la metà dei componenti.

Le deliberazioni si adottano a maggioranza semplice.

Il Consiglio Direttivo : - redige i programmi di attività sociale previsti dallo Statuto sulla base delle

linee approvate dall’Assemblea dei soci; - cura l’esecuzione delle deliberazioni dell’Assemblea; -

redige i rendiconti economico finanziari da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea; - stipula

tutti gli atti e i contratti di ogni genere inerenti all’attività sociale; - delibera circa l’ammissione, la

sospensione, la radiazione e l’espulsione dei soci; - determina l’ammontare delle quote annue

associative e le modalità di versamento;- svolge tutte le altre attività necessarie e funzionali alla

117

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CONTABILMENTE

gestione sociale.

ART. 17) Al Presidente del Consiglio Direttivo compete la legale rappresentanza dell’Associazione

e la firma sociale.

Egli presiede e convoca l’Assemblea Ordinaria e il Consiglio Direttivo; sovraintende alla gestione

amministrativa ed economica dell’Associazione. In caso di assenza o di impedimento del

Presidente tutte le sue mansioni spettano al Vicepresidente.

ART. 18) Il segretario viene eletto dal Consiglio Direttivo nella prima seduta fra i suoi membri e

resta in carica 5 anni ed è rieleggibile.

Il segretario svolge le seguenti funzioni:

tiene aggiornata la contabilità, i registri contabili, ed il registro degli associati, salvo che a tali

mansioni non provveda un tesoriere appositamente eletto fra i membri del Consiglio Direttivo. Per

tali incombenze potrà avvalersi anche dell’ausilio di collaboratori esterni all’Associazione.

PATRIMONIO DELL’ASSOCIAZIONE

ART. 19) Il fondo patrimoniale dell’Associazione è indivisibile ed è costituito :

a) dal patrimonio mobiliare ed immobiliare di proprietà dell’Associazione;

b) dai contributi annuali e straordinari degli associati;

c) dai contributi, erogazioni e lasciti diversi;

d) da tutti gli altri proventi, anche di natura commerciale, eventualmente conseguiti

dall’Associazione per il perseguimento o il supporto dell’attività istituzionale.

Art. 20) Le somme versate per la tessera sociale e le quote annuali di adesione all’Associazione non

sono rimborsabili in nessun caso.

RENDICONTO ECONOMICO FINANZIARIO

ART. 21) Il rendiconto economico finanziario comprende l’esercizio sociale dal primo gennaio al

trentuno dicembre di ogni anno e deve essere presentato dal Consiglio Direttivo all’Assemblea per

la sua approvazione entro il trenta aprile dell’anno successivo e da questa approvato in sede di

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CONTABILMENTE

riunione ordinaria.

ART. 22) Il rendiconto economico-finanziario regolarmente approvato dall’Assemblea ordinaria,

oltre ad essere debitamente trascritto nel libro verbali delle Assemblee dei soci, rimane affisso nei

locali dell’Associazione durante i dieci giorni che seguono l’Assemblea.

SCIOGLIMENTO DELL’ASSOCIAZIONE

ART. 23) Lo scioglimento dell’Associazione deve essere deliberato dall’Assemblea dei soci con il

voto favorevole di almeno due terzi dei soci presenti.

ART. 24) In caso di scioglimento l’Assemblea provvede alla nomina di uno o più liquidatori, anche

non soci, determinandone gli eventuali compensi.

Il patrimonio residuo che risulterà dalla liquidazione è devoluto per fini di pubblica utilità conformi

ai fini istituzioni dell’Associazione, sentito l’organismo di controllo di cui all’articolo 3, comma

190, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, e salvo diversa destinazione imposta dalla legge.

DISPOSIZIONI FINALI

ART. 25) Per tutto quanto non previsto espressamente dal presente Statuto si rimanda alla legge n.

383 del 07 dicembre 2000 e alle altre leggi dello stato in quanto applicabili.

IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO

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CONTABILMENTE

Fac- simile Atto costitutivo Organizzazione di Volontariato (OdV)

ATTO COSTITUTIVO DELL’ ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO

“ …………………………………”

In data ……………., in ………………………….., si sono riuniti i Sigg.ri:

� ……………. Nato/a ad …………. il ……………, residente ad …………,

Via………….., C.F. ……………………….

� …………………………………………………………………………………………….,

per costituire una Associazione senza fini di lucro.

I presenti chiamano a presiedere la riunione la Sig.ra ……………………….. la quale accettando

l’incarico, nomina quale segretario il Sig. …………………………...

Il Presidente dell’assemblea illustra i motivi che hanno spinto i presenti a farsi promotori

dell’iniziativa volta a costituire una Associazione senza fini di lucro.

Tali motivi vanno esemplificativamente ricercati nella necessità di garantire uno spazio di

partecipazione attiva alla vita sociale e culturale, aperto e democratico, dove svolgere attività di

promozione e diffusione della cultura in genere e in particolare della tutela e valorizzazione della

natura e dell’ambiente, delle risorse naturali, del patrimonio e del paesaggio a favore di stili di vita,

di produzione e di consumo improntati all’ecosviluppo e a tutela dei consumatori…………………..

Il Presidente dell’assemblea dà lettura dello Statuto (che si riporta in calce al presente atto),

comprendente più dettagliatamente l'oggetto sociale della costituenda associazione, che dopo ampia

e proficua discussione viene posto in votazione ed approvato all’unanimità.

120

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CONTABILMENTE

L’assemblea delibera quindi che la costituita Associazione venga denominata “…………….”, e che

la sua sede legale venga posta ………………………………... La proposta viene approvata

all’unanimità.

Nella sua prima riunione l'assemblea nomina il primo Consiglio Direttivo nella persone di:

……………………………. Presidente ………………., Segretario

………………………………….

………….., …………….

Luogo e data

__________

Letto, approvato e sottoscritto

Firme

__________

__________

__________

__________

__________

121

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CONTABILMENTE

Fac- simile STATUTO Organizzazione di Volontariato (OdV)

STATUTO dell’associazione di volontariato “……………………………”

Art. 1. Denominazione

È costituita l’Associazione di volontariato denominata ...............

Art. 2. Sede

L’associazione ha sede in ...............

Art. 3. Durata

La durata dell’Associazione è a tempo indeterminato.

Art. 4. Oggetto

La ............... è un’associazione di volontariato ai sensi della legge 11 agosto 1991, n. 266, non ha

fini di lucro neanche indiretto ed opera esclusivamente per fini di solidarietà.

L’Associazione ha per scopo l’elaborazione, promozione, realizzazione di progetti di solidarietà

sociale, tra cui l’attuazione di iniziative socio-educative e culturali a favore di minori e delle loro

famiglie.

Lo spirito e la prassi dell’associazione trovano origine nel rispetto dei principi cristiani che hanno

ispirato l’associazione stessa e si fondano sul pieno rispetto della dimensione umana, culturale,

spirituale della persona.

L’associazione in particolare si propone:

a) di stabilire rapporti personali capaci di educare e far crescere ragazzi in situazioni di

particolare disagio soggettivo e sociale;

b) di offrire un servizio qualificato agli studenti della scuola dell’obbligo svolgendo con loro i

compiti ed eventuali programmi di recupero assegnati dai rispettivi insegnanti, risvegliando nei

ragazzi un atteggiamento positivo nei confronti della scuola e dell’apprendimento culturale;

c) la sensibilizzazione sui problemi del disadattamento scolastico e dell’emarginazione in

generale;

122

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CONTABILMENTE

d) attenzione verso situazioni di bisogno presenti sul territorio;

e) accoglienza temporanea presso le strutture a disposizione dell’associazione di persone in stato

di bisogno finalizzata alla ricerca di una sistemazione autonoma.

Al fine di svolgere le proprie attività l’Associazione si avvale in modo determinante e prevalente

delle prestazioni personali, volontarie e gratuite dei propri aderenti. L’associazione si avvale di

ogni strumento utile al raggiungimento degli scopi sociali ed in particolare della collaborazione

con gli Enti locali, anche attraverso la stipula di apposite convenzioni.

L’associazione potrà inoltre svolgere qualsiasi altra attività culturale o ricreativa e potrà compiere

qualsiasi operazione economica o finanziaria, mobiliare o immobiliare, purché operi per il

migliore raggiungimento dei propri fini istituzionali.

L’associazione è aperta a chiunque condivida principi di solidarietà.

L’adesione ad un cammino di fede non è comunque requisito per la partecipazione all’attività

sociale; tuttavia l’associazione ritiene preziosi interlocutori le comunità cristiane del territorio.

Art. 5. Soci

L’associazione si compone di un numero illimitato di soci, di due categorie:

- ordinari, che aderiscono all’associazione versando una quota annua il cui minimo viene

periodicamente determinato dal Consiglio direttivo;

- operativi, che aderiscono all’associazione prestando una attività gratuita e volontaria secondo le

modalità stabilite dal Consiglio direttivo e versando una specifica quota stabilita dal Consiglio

stesso.

Tutti i soci godono degli stessi diritti e sono assoggettati agli stessi doveri. Possono chiedere di

essere ammessi come soci le persone fisiche mediante inoltro di domanda scritta indirizzata al

Consiglio direttivo.

Art. 6. Diritti e doveri di soci

Gli associati sono tenuti ad osservare le disposizioni statutarie e regolamentari nonché le direttive

e le deliberazioni emanate dagli organi dell’associazione. Le prestazioni fornite dagli aderenti

sono a titolo gratuito e non possono essere retribuite nemmeno dal beneficiario. Agli aderenti

possono essere rimborsate soltanto le spese effettivamente sostenute e documentate, secondo

opportuni parametri validi per tutti gli aderenti, preventivamente stabiliti dal Consiglio direttivo e

approvati dall’Assemblea. Le attività degli aderenti sono incompatibili con qualsiasi forma di 123

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CONTABILMENTE

lavoro subordinato o autonomo e con ogni altro rapporto di contenuto patrimoniale con

l’Associazione.

Art. 7. Recesso del socio

La qualità di socio può venir meno per espulsione, per recesso volontario e per decadenza.

Nel primo caso il Consiglio direttivo delibera l’espulsione, previa contestazione degli addebiti e

sentito il socio interessato, se possibile e richiesto dallo stesso, per atti compiuti in contrasto a

quanto previsto dal presente statuto o qualora siano intervenuti gravi motivi che rendano

incompatibile la prosecuzione del rapporto associativo.

Nel secondo caso ogni socio può recedere dall’associazione in qualsiasi momento dandone

comunicazione scritta al Consiglio direttivo; tale recesso avrà decorrenza immediata.

Nel terzo caso la decadenza avviene su decisione del Consiglio direttivo trascorsi sei mesi dal

mancato versamento della quota sociale annuale.

Resta fermo l’obbligo per il pagamento della quota sociale per l’anno in corso.

Gli associati che abbiano comunque cessato di appartenere all’associazione non possono ripetere

i contributi versati e non hanno alcun diritto sul patrimonio dell’associazione stessa.

Art. 8. Risorse economiche

Le risorse economiche per il conseguimento degli scopi ai quali l’associazione è rivolta e per

sopperire alle spese di funzionamento dell’associazione saranno costituite:

a) dalle quote sociali annue stabilite dal Consiglio direttivo e da eventuali e straordinarie quote

suppletive;

b) da eventuali proventi derivanti da attività associative (manifestazioni e iniziative);

c) da eventuali entrate derivanti da attività commerciali e produttive marginali;

d) da ogni altro contributo, ivi compresi donazioni, lasciti e rimborsi dovuti a convenzioni, che

soci, non soci, enti pubblici o privati, diano per il raggiungimento dei fini dell’associazione.

Anche nel corso della vita dell’associazione i singoli associati non possono chiedere la divisione

delle risorse comuni.

Art. 9. Organi dell’associazione

Sono organi dell’associazione:

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CONTABILMENTE

a) l’Assemblea dei soci;

b) il Consiglio direttivo;

c) il Presidente;

d) il Collegio dei sindaci.

Tutte le cariche elettive sono gratuite.

Art. 10. Assemblea dei soci

L’assemblea regolarmente costituita rappresenta l’universalità degli associati e le sue

deliberazioni prese in conformità alla legge ed al presente statuto obbligano tutti gli associati.

L’assemblea è il massimo organo deliberante.

In particolare l’assemblea ha il compito:

a) di esaminare i problemi di ordine generale e di fissare le direttive per l’attività

dell’associazione nonché di discutere e di deliberare sulle relazioni dell’attività sociale;

b) di nominare i membri del Consiglio direttivo;

c) di nominare i sindaci;

d) di ratificare l’entità delle quote sociali annue stabilita dal Consiglio direttivo;

e) di approvare il bilancio consuntivo e quello preventivo;

f) di deliberare sulle modifiche dello statuto dell’associazione e sull’eventuale scioglimento

dell’associazione stessa.

Art. 11. Modalità di funzionamento dell’assemblea

L’assemblea è convocata presso la sede sociale o altrove purché nel territorio nazionale almeno

una volta all’anno entro il mese di aprile.

Essa deve inoltre essere convocata ogni qualvolta ciò venga richiesto dal Presidente

dell’associazione, dal Consiglio direttivo o da almeno un terzo dei soci.

La convocazione è fatta dal Presidente dell’associazione o da persona dallo stesso a ciò delegata,

mediante comunicazione raccomandata spedita agli associati o consegnata a mano almeno otto

giorni prima della data della riunione o mediante affissione dell’avviso di convocazione all’albo

dell’associazione presso la sede almeno quindici giorni prima della data della riunione. Nella

convocazione dovranno essere specificati l’ordine del giorno, la data, il luogo e l’ora

dell’adunanza, sia di prima che di eventuale seconda convocazione.

125

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CONTABILMENTE

Hanno diritto di intervenire all’assemblea tutti i soci in regola con il versamento della quota

sociale. Essi possono farsi rappresentare da altro socio mediante delega scritta. Non sono

ammesse più di cinque deleghe alla stessa persona.

Ogni socio ha diritto ad un voto. Le deliberazioni dell’assemblea in prima convocazione sono

prese a maggioranza di voti e con la presenza fisica o per delega di almeno la metà degli

associati.

In seconda convocazione le deliberazioni sono valide a maggioranza qualunque sia il numero

degli intervenuti. Per la modificazione del presente statuto o per deliberare lo scioglimento

dell’associazione e la devoluzione del suo patrimonio occorre il voto favorevole di almeno i tre

quarti degli associati intervenuti sia in prima che in seconda convocazione.

L’assemblea è presieduta dal presidente dell’associazione o in sua assenza del vicepresidente. Le

funzioni di segretario sono svolte dal segretario dell’associazione o in caso di suo impedimento

da persona nominata dal presidente dell’assemblea.

I verbali dell’assemblea saranno redatti dal segretario firmati dal presidente e dal segretario stesso

e trascritti nel Libro delle adunanze e delle delibere dell’Assemblea dei soci.

Art. 12. Consiglio direttivo

Il Consiglio direttivo è composto da un numero di membri non inferiore a cinque. L’assemblea

elegge il Consiglio direttivo, determinando di volta in volta il numero dei componenti.

Il Consiglio direttivo ha il compito di attuare le direttive generali stabilite dall’assemblea e di

promuovere ogni iniziativa volta al conseguimento degli scopi sociali.

Al Consiglio direttivo compete inoltre di assumere tutti i provvedimenti necessari per

l’amministrazione ordinaria e straordinaria, l’organizzazione e il funzionamento

dell’associazione, l’assunzione eventuale di personale dipendente; di predisporre il bilancio

dell’associazione, sottoponendolo poi all’approvazione dell’assemblea; di stabilire le quote

annuali dovute dai soci.

Il Consiglio direttivo può demandare ad uno o più consiglieri lo svolgimento di determinati

incarichi e delegare a gruppi di lavoro lo studio di problemi specifici.

Il Consiglio direttivo nomina tra i suoi membri il presidente dell’associazione, il vicepresidente, il

tesoriere e il segretario. Sarà in facoltà del Consiglio direttivo preparare e stilare un apposito

regolamento che, conformandosi alle norme del presente statuto, dovrà regolare gli aspetti pratici

e particolari della vita dell’associazione.

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CONTABILMENTE

Detto regolamento dovrà essere sottoposto per l’approvazione all’assemblea che delibererà con le

maggioranze ordinarie.

I membri del Consiglio direttivo durano in carica tre anni e sono rieleggibili.

Se vengono a mancare uno o più consiglieri, il Consiglio direttivo provvede a sostituirli,

nominando al loro posto il socio o soci che nell’ultima elezione assembleare seguirono nella

graduatoria della votazione.

In ogni caso i nuovi consiglieri scadono insieme a quelli che sono in carica all’atto della loro

nomina.

Se vengono a mancare consiglieri in numero superiore alla metà, il presidente deve convocare

l’assemblea per nuove elezioni.

Il Consiglio direttivo si raduna su invito del presidente ogni qualvolta se ne dimostri l’opportunità

oppure quando ne facciano richiesta scritta almeno due membri del Consiglio stesso.

Per la validità della riunione del Consiglio direttivo è necessaria la presenza della maggioranza

dei membri dello stesso.

La riunione è presieduta dal presidente dell’associazione o, in caso di sua assenza dal

vicepresidente o in assenza di quest’ultimo da altro membro del Consiglio più anziano per

partecipazione all’associazione.

Le funzioni di segretario sono svolte dal segretario dell’associazione o in casi di sua assenza o

impedimento da persona designata da chi presiede la riunione.

Le deliberazioni sono prese a maggioranza di voti; in caso di parità prevale il voto di chi presiede.

Delle deliberazioni stesse sarà redatto verbale sottoscritto dal presidente e dal segretario e

trascritto nel Libro delle adunanze e delle delibere del Consiglio direttivo.

Art. 13. Tesoriere

Al tesoriere spetta il compito di tenere e aggiornare i libri contabili e di predisporre il bilancio

dell’associazione; tutti gli altri libri vengono tenuti dal segretario.

Art. 14. Presidente

Il Presidente, eletto dal Consiglio direttivo, ha la legale rappresentanza dell’Associazione nei

confronti dei terzi ed in giudizio; firma gli atti e quanto occorra per l’esplicazione degli affari che

vengono deliberati dal Consiglio direttivo.

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CONTABILMENTE

Il Presidente sorveglia il buon andamento amministrativo dell’Associazione; cura l’osservanza

del presente Statuto, promuovendone la riforma, qualora si renda necessaria.

Il Presidente convoca e presiede le sedute del Consiglio direttivo e dell’Assemblea dei Soci,

curando l’esecuzione delle relative deliberazioni ed adottando, nei casi d’urgenza, ogni

provvedimento opportuno, che sottoporrà alla ratifica da parte del Consiglio direttivo alla prima

riunione.

Spettano al Presidente tutti i poteri che il Consiglio direttivo delibererà di assegnargli.

Nei casi di decesso, dimissioni, decadenza, permanente impedimento del Presidente, ne fa le veci,

fino all’elezione del nuovo Presidente, il Vice Presidente.

Art. 15. Collegio dei sindaci

L’assemblea qualora lo ritenga opportuno può eleggere un collegio di sindaci, in numero

massimo di tre, cui demandare secondo modalità da stabilirsi la vigilanza sulle attività

dell’associazione, la corrispondenza della cassa e della banca, la regolarità contabile, il rispetto

della legge.

Le deliberazioni del Collegio vengono trascritte nel Libro delle adunanze e delibere del Collegio

dei sindaci.

Art. 16. Esercizio sociale

Gli esercizi sociali si chiudono il 31 dicembre di ogni anno e con la chiusura dell’esercizio verrà

formato il bilancio che dovrà essere presentato all’assemblea per l’approvazione entro quattro

mesi dalla chiusura dell’esercizio sociale.

Dal bilancio consuntivo devono risultare i beni, i contributi e lasciti ricevuti e le spese per capitoli

e voci analitiche. Il bilancio deve rappresentare, con chiarezza e precisione la situazione

contabile, professionale, economica e finanziaria dell’Associazione.

128

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CONTABILMENTE

Art. 17. Scioglimento

In caso di scioglimento il patrimonio dell’associazione non potrà essere diviso tra i soci e su

proposta del Consiglio direttivo approvata dall’assemblea, sarà interamente devoluto ad altre

associazioni di volontariato operanti in identico o analogo settore.

Art. 18. Rinvio

Per quanto non previsto dal presente Statuto, si fa riferimento alle vigenti disposizioni legislative in

materia, con particolare riferimento al codice civile, alla legge 11 agosto 1991, n. 266 e alla

legislazione regionale sul volontariato, e alle loro eventuali variazioni.

129

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CONTABILMENTE

Fac- simile Atto costitutivo Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (ONLUS)

ATTO COSTITUTIVO DELL’ASSOCIAZIONE DENOMINATA “ ……………………”

ORGANIZZAZIONE NON LUCRATIVA DI UTILITA’ SOCIALE ONLUS

*****

Il giorno __________, del mese di __________, dell’anno __________, presso la sede sociale della

costituente associazione denominata “__________” ONLUS, posta in _________, cap.

__________, prov. di __________, via/viale/piazza __________, n° _____, alle ore _____, si sono

riuniti i seguenti soggetti:

Sig. __________, nato il _________, a __________, cap. __________, prov. di __________,

cittadino __________, residente in __________, cap. __________, prov. di __________,

via/viale/piazza __________, n° _____, carta d’identità n° __________, C.F.: __________,

professione __________;

Sig. __________, nato il _________, a __________, cap. __________, prov. di __________,

cittadino __________, residente in __________, cap. __________, prov. di __________,

via/viale/piazza __________, n° _____, carta d’identità n° __________, C.F.: __________,

professione __________;

Sig. __________, nato il _________, a __________, cap. __________, prov. di __________,

cittadino __________, residente in __________, cap. __________, prov. di __________,

via/viale/piazza __________, n° _____, carta d’identità n° __________, C.F.: __________,

professione __________;

Sig. __________, nato il _________, a __________, cap. __________, prov. di __________,

cittadino __________, residente in __________, cap. __________, prov. di __________,

via/viale/piazza __________, n° _____, carta d’identità n° __________, C.F.: __________,

professione __________;

Sig. __________, nato il _________, a __________, cap. __________, prov. di __________,

cittadino __________, residente in __________, cap. __________, prov. di __________,

via/viale/piazza __________, n° _____, carta d’identità n° __________, C.F.: __________,

professione __________;

ecc ….

130

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CONTABILMENTE

I presenti designano, in qualità di Presidente dell’Assemblea degli associati così riunita, il Sig.

__________, il quale accetta e nomina per assisterlo e coadiuvarlo nella riunione il Sig.

__________, quale Segretario ed estensore del presente atto.

Il Presidente dell’Assemblea illustra i motivi che hanno indotto i presenti a promuovere la

costituzione dell’associazione denominata “__________” ONLUS e dà lettura dello statuto sociale

da considerarsi parte integrante del presente atto costitutivo. Lo statuto viene approvato

__________(indicare le modalità).

I presenti, di comune accordo, stipulano e convengono quanto segue:

ART. 1

COSTITUZIONE

Fra i suindicati comparenti è costituita ai sensi all’art. 17 del D. Lgs. 4 dicembre 1997, n° 460 una

libera associazione denominata “_________” organizzazione non lucrativa di utilità sociale

ONLUS.

ART. 2

SEDE

L'associazione ha sede in __________, cap. __________, prov. di __________, via/viale/piazza

__________,

ART. 3

PRINCIPI ISPIRATORI

L'associazione è apartitica e si informa ai seguenti principi ispiratori: assenza di fini di lucro, anche

indiretto.

ART. 4

FINALITA’

L'associazione ha finalità di solidarietà sociale.

Tale scopo sarà perseguito attraverso l’intervento dei soci anche mediante __________.

ART. 5

DURATA

L'associazione ha durata illimitata nel tempo.

Per tutta la durata dell’associazione non potranno essere distribuiti, né direttamente né

indirettamente, avanzi di gestione, riserve, fondi o residui di capitale.

ART. 6

ORGANI SOCIALI

131

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CONTABILMENTE

CONSIGLIO DIRETTIVO

I presenti dispongono che, per il primo mandato triennale, il Consiglio Direttivo sia composto da n°

minimo di _____ membri a un numero massimo di _____ membri e nominano a farne parte i

Signori ai quali contestualmente attribuiscono le cariche di:

Sig. __________ Presidente;

Sig. __________ Vice-Presidente;

Sig. __________ Segretario;

Sig. __________ Tesoriere;

ecc ….

COLLEGIO DEI REVISORI CONTABILI (facoltativo):

I presenti dispongono che, per il primo mandato triennale, il Collegio dei Revisori Contabili sia

composto da cinque membri di cui 3 (tre) effettivi e 2 (due) supplenti e nominano a farne parte i

Signori ai quali contestualmente attribuiscono le cariche di:

Sig. __________ Presidente;

Sig. __________ Vice-Presidente;

Sig. __________ Revisore effettivo;

Sig. __________ Revisore supplente;

Sig. __________ Revisore supplente.

COLLEGIO DEI PROBIVIRI (facoltativo):

I presenti dispongono che, per il primo mandato triennale, il Collegio dei Revisori Contabili sia

composto da cinque membri di cui 3 (tre) effettivi e 2 (due) supplenti e nominano a farne parte i

Signori ai quali contestualmente attribuiscono le cariche di:

Sig. __________ Presidente;

Sig. __________ Vice-Presidente;

Sig. __________ Probiviro effettivo;

Sig. __________ Probiviro supplente;

Sig. __________ Probiviro supplente.

ART. 7

ESERCIZIO SOCIALE

Il primo esercizio sociale si chiuderà in data _____.

132

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CONTABILMENTE

ART. 8

SPESE

Le spese del presente atto, annesse e dipendenti, si convengono ad esclusivo carico

dell'associazione qui costituita.

Luogo e data

__________

Letto, approvato e sottoscritto

Firme

__________

__________

__________

__________

__________

133

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CONTABILMENTE

Fac- simile statuto Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (ONLUS)

STATUTO DELL’ASSOCIAZIONE “……………..” - ONLUS

SEDE, COSTITUZIONE, DURATA, OGGETTO SOCIALE

ART 1) E’ costituita l’Associazione - Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale - in breve

denominata come Associazione “…………………… ”- ONLUS, ai sensi del decreto legislativo 4

dicembre 1997 n.460.

L’associazione assume nella propria denominazione la qualificazione di ONLUS che ne costituisce

peculiare segno distintivo ed a tale scopo viene inserita in ogni comunicazione e manifestazione

esterna alla medesima.

ART 2) L’Associazione ha sede legale in ………………, Via…………………………, ed ha

durata a tempo illimitato.

ART 3) L’Associazione non ha fini di lucro.

E’ vietato distribuire, anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione, nonché fondi, riserve o

capitale, durante la vita dell’Associazione, salvo che la destinazione o la distribuzione non siano

imposti dalla legge o effettuate a favore di altre ONLUS che per legge, statuto o regolamento fanno

parte della medesima struttura unitaria.

Gli utili o gli avanzi di gestione sono impiegati esclusivamente per la realizzazione delle attività

istituzionali e di quelle ad esse direttamente connesse.

ART 4) L’Associazione “……………” persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale.

Scopo (scopi) preminente dell’associazione è lo svolgimento di attività nel settore di

……………………………[i settori di attività in cui devono operare le ONLUS sono

tassativamente indicati nell’art.10 del D.lgs. 460/97], ed in particolare:

(…………………………………… indicare la/le attività primarie che si intendono svolgere)

134

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CONTABILMENTE

ART 5) L’Associazione non svolge attività diverse da quelle istituzionali di solidarietà sociale, ad

eccezione di quelle ad esse strettamente connesse in quanto dirette alle medesime finalità.

L’Associazione inoltre porrà eventualmente in essere soltanto le attività accessorie che si

considerano integrative e funzionali allo sviluppo dell’attività istituzionale di solidarietà sociale.

ART 6) L’Associazione, essendo qualificata ai sensi del D. Lgs. 460/1997 quale Organizzazione

Non Lucrativa di Utilità Sociale, provvede a comunicare alla direzione regionale delle entrate del

Ministero delle finanze competente per territorio, la propria iscrizione all’anagrafe delle ONLUS,

nonché ogni variazione di attività che possa comportare la perdita dello stato di ONLUS.

SOCI

ART 7) Possono far parte dell’Associazione tutti coloro i quali intendono impegnarsi

personalmente, per il raggiungimento esclusivo dei fini di solidarietà sociale previsti dal presente

Statuto.

La partecipazione alla vita associativa non potrà essere temporanea.

Le organizzazioni pubbliche e/o private partecipano nella persona di un loro rappresentante.

ART 8) Tutti i soci hanno diritto a ricevere, all’atto dell’ammissione, la tessera sociale di validità

un anno, fatto salvo solo i soci minorenni, di intervenire con diritto di voto nelle Assemblee.

Tutti i soci, periodicamente, sono informati riguardo le attività dell'associazione. La notifica delle

attività dell’associazione può avvenire o attraverso invio all’associato di relativo supporto cartaceo,

o attraverso posta elettronica, o attraverso affissione delle informazioni nella bacheca

dell’associazione stessa.

ART 10) I soci, sono tenuti al pagamento della quota annuale di associazione, stabilita dal

Consiglio Direttivo, ed all’osservanza dello Statuto, e delle deliberazioni prese dagli organi sociali.

ART 11) I soci sono espulsi o radiati per i seguenti motivi:

135

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CONTABILMENTE

a) quando non ottemperino alle disposizioni del presente Statuto o alle deliberazioni prese dagli

organi sociali;

b) quando si rendano morosi del pagamento della tessera e delle quote sociali senza giustificato

motivo;

c)quando, in qualunque modo, arrechino danni morali o materiali all’Associazione;

d) in caso di totale non partecipazione attiva alle iniziative dell’associazione valutata dal consiglio

direttivo sulla base di indici oggettivi.

Le espulsioni e le radiazioni sono decise dal Consiglio Direttivo a maggioranza dei suoi membri.

ORGANI DELL’ASSOCIAZIONE

ART 12) Gli organi dell’Associazione sono:

a) L’Assemblea dei Soci;

b) Il Consiglio Direttivo;

c) Il Presidente;

d) Il Collegio dei Revisori

ART 13) All’assemblea sovrana dei soci spettano i seguenti compiti:

a)discutere e deliberare sui bilanci consuntivi e preventivi e sulle relazioni del consiglio direttivo;

b) eleggere e revocare i membri del consiglio direttivo e degli altri organi dell’associazione;

c) approvare le linee generali del programma di attività dell’associazione;

d) deliberare sullo scioglimento dell’associazione;

e) deliberare sulle proposte di modifica dello statuto associativo;

f) deliberare su ogni argomento ordinario e straordinario sottoposto alla sua approvazione dal 136

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CONTABILMENTE

consiglio direttivo e dagli altri organi dell’associazione;

h) deliberare su tutte le questioni attinenti la gestione sociale;

Essa, composta da tutti i soci per i quali sussiste tale qualifica al momento della convocazione, può

essere ordinaria o straordinaria.

La comunicazione della convocazione deve essere effettuata con avviso scritto affisso, almeno dieci

giorni prima della riunione, presso i locali della sede legale e di tutte le sedi locali eventualmente

istituite, contenente i punti all’ordine del giorno, la data, l’ora ed il luogo dell’Assemblea, nonché la

data, l’ora ed il luogo dell’eventuale Assemblea di seconda convocazione.

ART 14) L’Assemblea Ordinaria deve essere convocata dal Presidente del Consiglio Direttivo,

almeno una volta all’anno.

Essa, presieduta dal Presidente del Consiglio Direttivo, il quale nomina a sua volta fra i soci un

segretario verbalizzante:- approva le linee generali del programma di attività per l’anno sociale; -

approva il rendiconto economico finanziario dell’anno trascorso e preventivo del nuovo anno

sociale;- delibera su tutte le questioni attinenti la gestione per l’anno sociale e la vita associativa, ad

eccezione delle proposte di scioglimento e di modifiche statutarie di competenza dell’assemblea

straordinaria dei soci.

In prima convocazione l’Assemblea ordinaria è regolarmente costituita con la presenza di almeno la

metà più uno dei soci e delibera validamente a maggioranza assoluta dei presenti su tutte le

questioni poste all’ordine del giorno, salvo i casi in cui lo Statuto non preveda espressamente

maggioranze diverse.

In seconda convocazione l’Assemblea è regolarmente costituita qualunque sia il numero dei soci

intervenuti, e delibera validamente a maggioranza assoluta dei presenti su tutte le questioni poste

all’ordine del giorno, salvo i casi in cui lo Statuto non preveda espressamente maggioranze diverse.

ART.15) l’Assemblea Straordinaria, presieduta da un Presidente nominato dall’Assemblea stessa a

maggioranza semplice, il quale nomina a sua volta fra i soci un segretario verbalizzante, è

convocata: per deliberare in ordine alle modifiche statutarie e alle proposte di scioglimento

dell’associazione; ogni qualvolta ne faccia motivata richiesta almeno un quinto degli associati. 137

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CONTABILMENTE

In prima convocazione l’Assemblea è regolarmente costituita con la presenza di almeno i due terzi

più uno dei soci e delibera validamente a maggioranza assoluta dei presenti su tutte le questioni

poste all’ordine del giorno, salvo i casi in cui lo Statuto non preveda espressamente maggioranze

diverse.

In seconda convocazione l’Assemblea è regolarmente costituita qualunque sia il numero dei soci

intervenuti, e delibera validamente a maggioranza assoluta dei presenti su tutte le questioni poste

all’ordine del giorno, salvo i casi in cui lo Statuto non preveda espressamente maggioranze diverse.

ART 16) Le delibere assembleari, oltre ad essere debitamente trascritte nel libro dei verbali delle

Assemblee dei soci, rimangono affisse nei locali dell’Associazione durante i dieci giorni che

seguono l’Assemblea.

ART 17) Le votazioni possono avvenire per alzata di mano o a scrutinio segreto, quando ne faccia

richiesta almeno un decimo dei presenti. Per l’elezione delle cariche sociali la votazione avviene a

scrutinio segreto.

Le votazioni avvengono sempre sulla base del principio del voto singolo di cui all’articolo 2532,

secondo comma, del codice civile.

ART 18) Il Consiglio Direttivo, è composto da un numero minimo di tre consiglieri e massimo di

nove eletti dall’Assemblea fra i soci, e resta in carica per tre anni. I membri del Consiglio sono

rieleggibili.

In caso di dimissioni di un componente del Consiglio Direttivo, viene cooptato il primo dei non

eletti.

Nella sua prima seduta il Consiglio Direttivo elegge fra i suoi membri il Presidente, il

VicePresidente ed il Segretario.

ART 19) Il Consiglio Direttivo si riunisce ogni qualvolta il Presidente o la maggioranza dei propri

componenti lo ritengano necessario, ed è presieduto dal Presidente o, in sua assenza, dal

Vicepresidente.

Le riunioni sono valide con la presenza di almeno la metà dei componenti.

138

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CONTABILMENTE

Le deliberazioni si adottano a maggioranza semplice.

ART 20) Il Consiglio Direttivo : - redige i programmi di attività sociale previsti dallo Statuto sulla

base delle linee approvate dall’Assemblea dei soci; - cura l’esecuzione delle deliberazioni

dell’Assemblea; - redige i bilanci da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea; - stipula tutti gli

atti e i contratti di ogni genere inerenti all’attività sociale; - delibera circa l’ammissione, la

sospensione, la radiazione e l’espulsione dei soci;- determina l’ammontare delle quote annue

associative e le modalità di versamento;- svolge tutte le altre attività necessarie e funzionali alla

gestione sociale.

ART 21) Al Presidente del Consiglio Direttivo compete la legale rappresentanza dell’Associazione

e la firma sociale.

Egli presiede e convoca l’Assemblea Ordinaria e il Consiglio Direttivo; sovraintende alla gestione

amministrativa ed economica dell’Associazione. Inoltre, tiene aggiornata la contabilità, i registri

contabili, ed il registro degli associati, salvo che a tali mansioni non provveda un tesoriere

appositamente eletto fra i membri del Consiglio Direttivo. Per tali incombenze potrà avvalersi anche

dell’ausilio di collaboratori esterni all’Associazione.

In caso di assenza o di impedimento del Presidente tutte le sue mansioni spettano al Vicepresidente.

PATRIMONIO DELL’ASSOCIAZIONE

ART 22) Il fondo patrimoniale dell’Associazione è indivisibile ed è costituito:

a) dal patrimonio mobiliare ed immobiliare di proprietà dell’Associazione;

b) dai contributi annuali e straordinari degli associati;

c) dai contributi, erogazioni e lasciti diversi da parte di enti pubblici e privati o persone fisiche;

d) da tutti gli altri proventi, eventualmente conseguiti dall’Associazione per il perseguimento o il

supporto dell’attività istituzionale.

Art 23) Le somme versate per la tessera sociale e le quote annuali di adesione all’Associazione, e le

quote straordinarie, rappresentano unicamente un versamento periodico vincolante a sostegno 139

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CONTABILMENTE

economico del sodalizio. Non costituiscono pertanto in alcun modo titolo di proprietà o di

partecipazione a proventi, e non sono in alcun caso rimborsabili o trasmissibili.

SCRITTURE CONTABILI E RENDICONTO ECONOMICO FINANZIARIO

ART 24) Oltre alla tenuta dei libri prescritti dalla legge, l’Associazione tiene i libri dei verbali delle

adunanze e delle deliberazioni dell’Assemblea, del Consiglio Direttivo nonché il Libro degli

Aderenti all’Associazione.

I libri dell’Associazione sono visibili a chiunque ne faccia motivata istanza; le copie richieste sono

fatte dall’Associazione a spese del richiedente.

ART 25) In relazione alle attività direttamente connesse e al volume delle attività

complessivamente svolte l’Associazione tiene le scritture contabili previste dalle disposizioni di cui

all’art. 25 del D.Lgs 460/97.

ART 26) Il rendiconto economico e finanziario dell’Associazione, comprendente l’esercizio sociale

che va dal primo gennaio al trentuno dicembre di ogni anno, deve essere presentato dal Consiglio

Direttivo entro il trentuno marzo dell’anno successivo, e approvato dall’Assemblea ordinaria dei

soci entro il 30 di aprile successivo.

Il rendiconto economico finanziario, oltre a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della

situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’Associazione, con distinzione tra quella

attinente all’attività istituzionale e quella relativa alle attività direttamente connesse, deve contenere

una sintetica descrizione dei beni, contributi e lasciti ricevuti.

ART 27) Indipendentemente dalla redazione del rendiconto economico finanziario annuale,

l’Associazione, per ogni attività occasionale di raccolta pubblica di fondi eseguita in concomitanza

di celebrazioni, ricorrenze, o campagne di sensibilizzazione, redige entro quattro mesi dalla

chiusura dell’esercizio un apposito e separato rendiconto dal quale devono risultare, anche a mezzo

di relazione illustrativa, in modo chiaro e trasparente, le entrate e le spese relative a ciascuna di

detta celebrazione, ricorrenza o campagna di sensibilizzazione.

140

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CONTABILMENTE

SCIOGLIMENTO DELL’ASSOCIAZIONE

ART 28) Lo scioglimento dell’Associazione deve essere deliberato dall’Assemblea straordinaria

dei soci con il voto favorevole di almeno due terzi dei soci presenti.

ART 29) In caso di scioglimento l’Assemblea provvede alla nomina di uno o più liquidatori, anche

non soci, determinandone gli eventuali compensi.

Il patrimonio residuo che risulterà dalla liquidazione è devoluto ad altre organizzazioni non

lucrative di utilità sociale, o per fini di pubblica utilità conformi ai fini istituzionali

dell’Associazione, sentito l’organismo di controllo di cui all’art. 3, comma 190, della Legge

23/12/96 n.662, salvo diversa destinazione imposta dalla legge.

DISPOSIZIONI FINALI

ART 30) La decisione su qualsiasi controversia che potesse sorgere tra gli associati, o tra costoro e

l’associazione o gli organi della stessa, eccetto quelle che per legge non sono compromissibili con

arbitri, sarà deferita al giudizio di tre arbitri, di cui due da nominarsi da ciascuna delle parti

contendenti, ed il terzo di comune accordo. In caso di mancato accordo, il Consiglio Direttivo

incaricherà il presidente del tribunale ove ha sede l’associazione di eseguire la nomina del terzo

arbitro.

ART 31) Per tutto quanto non previsto espressamente dal presente Statuto si rimanda alla normativa

vigente in materia.

IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO

141

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CONTABILMENTE

Fac-Simile: convocazione di assemblea dell'associazione

CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ORDINARIA/STRAORDINARIA"………………………….."

Il giorno …………………… alle ore ……, presso la sede sociale dell’Associazione, a

………………………… in Via ……………………………, è convocata l'Assemblea dei soci in

prima convocazione. L'eventuale seconda convocazione è fissata per il giorno…… alle ore….

Presso il medesimo luogo.

All'ordine del giorno dell'Assemblea:

a)…………………

b) …………………

c) Varie ed eventuali

Si riterrà valida l'Assemblea costituita secondo le norme statutarie.

Il Presidente

142

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CONTABILMENTE

Fac – simile F23 registrazione atto costitutivo e statuto associazione

143

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

144

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

Fac – simile modello di apertura Partita IVA con opzione 398/91

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

145

QUADRO D

SEZIONE 1OPERAZIONI STRAORDINARIETRASFORMAZIONISOSTANZIALI SOGGETTIVE

Indicare la partita IVA(se ditta individuale)o il codice fiscale (se soggettodiverso) del soggetto estintoo trasformato: vedi istruzioni

FUSIONE PROPRIA

Partita IVA o codice fiscale del conferitario o cessionario

FUSIONE PER INCORPORAZIONECONFERIMENTO, CESSIONEE DONAZIONE D’AZIENDA

Barrare la casella se il soggetto subentrante intende esercitare la facoltà di acquistare beni e servizi senza pagamento dell’imposta a norma dell’art. 2,comma 2, della L. n. 28/1997

1a 1b 1c

SCISSIONE TOTALE

DA COMPILARE A CURA DEL CONFERENTE O DEL CEDENTE

DA COMPILARE A CURA DEL SOGGETTO BENEFICIARIO (conferitaria, società risultante dalla fusione, ecc.)

SUCCESSIONE EREDITARIA1d 1e

CONFERIMENTO, CESSIONEE DONAZIONE DI RAMO D’AZIENDA SCISSIONE PARZIALE2b2a

PL

Barrare la casella se è stato trasferito il beneficio di utilizzazione della facoltà di acquistare benie servizi senza pagamento dell’imposta a norma dell’art. 2, comma 2, della L. n. 28/1997PL

PARTITA IVA / CODICE FISCALE

PARTITA IVA / CODICE FISCALE

PARTITA IVA / CODICE FISCALE

PARTITA IVA / CODICE FISCALE

PARTITA IVA / CODICE FISCALE

PARTITA IVA / CODICE FISCALE

SEZIONE 3ACQUISIZIONE DI AZIENDAIN AFFITTO CON TRASFERIMENTO DEL PLAFOND

SEZIONE 2LUOGHI DI CONSERVAZIONEDELLE FATTURE ALL’ESTERO

COMUNICAZIONE AI FINI DELL’UTILIZZO DEL PLAFOND TRASFERITO (art. 8, quarto comma)

QUADRO E

SEZIONE 1SOGGETTI DEPOSITARIE LUOGHI DI CONSERVAZIONE DELLESCRITTURE CONTABILI

QUADRO FEVENTUALI ALTRIRAPPRESENTANTIO SOCI

INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)

COMUNE (senza abbreviazione)C.A.P. PROVINCIA

PROVINCIA

CODICE FISCALE

INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)

STATO ESTERO

C.A.P.

CODICE FISCALE

TIPO COMUNICAZIONE TIPO COMUNICAZIONECODICE FISCALE

A C

TIPOCOMUNICAZIONE

A C

TIPOCOMUNICAZIONE

A C

TIPOCOMUNICAZIONE

CITTÀ

A C R

R

R

R

R

R

R

R

CODICE FISCALE

A C

CODICE FISCALE

A C

CODICE FISCALE

A C

CODICE FISCALE

A C

CODICE FISCALE

A C

CODICE FISCALE

A C

CODICE FISCALE

A C

Partita IVA o codice fiscale del locatore

SEZIONE 2CONFERIMENTOO CESSIONE D’AZIENDACON MANTENIMENTODEL CODICE FISCALE

3

4

Pagina n.

CODICE FISCALE

QUOTA % QUOTA %

QUOTA % QUOTA %

QUOTA % QUOTA %

QUOTA % QUOTA %

INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO)

STATO ESTERO

A CCITTÀ

TIPOCOMUNICAZIONE

INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO)

P R R F N C 6 7 M 1 7 D 0 8 6 K 0 2

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

146

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

QUADRO GINFORMAZIONI INERENTILE ATTIVITÀ ESERCITATE

SEZIONE 1 ALTRE ATTIVITÀ ESERCITATE

SEZIONE 2ALTRI LUOGHI IN CUI VENGONO ESERCITATELE ATTIVITÀ E/O CONSERVATELE SCRITTURE CONTABILI

CONTABILITÀSEPARATA

VOLUME D’AFFARIPRESUNTO

CODICEATTIVITÀ DESCRIZIONE ATTIVITÀ

A C

A C

A C

A C

A C

A C

A C

A C

A C

TIPOCOMUNICAZIONE

A C

SCRITTURECONTABILI

TIPOSEDE

INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)

C.A.P. PROVINCIACOMUNE

Barrare la casella “A” in caso di comunicazione di nuova attivitàBarrare la casella “C” in caso di comunicazione di cessazione di attività

Barrare la casella “A” in caso di comunicazione di nuova sedeBarrare la casella “C” in caso di comunicazione di chiusura sede

TIPOCOMUNICAZIONE

Pagina n.

CODICE FISCALE

A C

SCRITTURECONTABILI

TIPOSEDE

INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)

C.A.P. PROVINCIACOMUNE

TIPOCOMUNICAZIONE

A C

SCRITTURECONTABILI

TIPOSEDE

INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)

C.A.P. PROVINCIACOMUNE

TIPOCOMUNICAZIONE

A C

SCRITTURECONTABILI

TIPOSEDE

INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)

C.A.P. PROVINCIACOMUNE

TIPOCOMUNICAZIONE

A C

SCRITTURECONTABILI

TIPOSEDE

INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)

C.A.P. PROVINCIACOMUNE

TIPOCOMUNICAZIONE

A C

SCRITTURECONTABILI

TIPOSEDE

INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)

C.A.P. PROVINCIACOMUNE

TIPOCOMUNICAZIONE

A C

SCRITTURECONTABILI

TIPOSEDE

INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)

C.A.P. PROVINCIACOMUNE

TIPOCOMUNICAZIONE

A C

SCRITTURECONTABILI

TIPOSEDE

INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)

C.A.P. PROVINCIACOMUNE

TIPOCOMUNICAZIONE

P R R F N C 6 7 M 1 7 D 0 8 6 K 0 3

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

147

N. iscrizione all’albo dei CAF

Data dell’impegno

Impegno a presentare per via telematica la dichiarazione del contribuente predisposta dal soggetto che la trasmette

annogiorno mese

Impegno a presentare per via telematica la dichiarazione predisposta dal contribuente

FIRMA DELL’INTERMEDIARIO

DELEGA

ALLEGATI

QUADRI COMPILATIE FIRMA DELLADICHIARAZIONE

Il sottoscritto dichiara di aver compilato i seguenti quadri

DATA

FIRMA DEL DICHIARANTE

CODICE FISCALE

(barrare)A B C D E F G H I

DATA FIRMA DEL DICHIARANTE

Il sottoscritto

nato a ila presentare in sua vece il presente modello

delega il Sig.

IMPEGNO ALLAPRESENTAZIONETELEMATICA

RISERVATOALL’INTERMEDIARIO

Codice fiscale dell’intermediario

QUADRO HPRESUNZIONE DI CESSIONE – RAPPORTODI RAPPRESENTANZAART. 1, COMMA 4,D.P.R. N. 441/1997

QUADRO IALTRE INFORMAZIONIIN SEDE DI INIZIO ATTIVITÀ

PARTITA IVA O CODICE FISCALE DEL RAPPRESENTANTE

Pagina n.

CODICE FISCALE

TotalePagine

INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA

SITO WEB

TELEFONOprefisso numero

FAXprefisso numero

INVESTIMENTI EFFETTUATI DAI COSTRUTTORI

ESTREMI REGISTRAZIONE CONTRATTODI LOCAZIONE O DI COMODATO (v. istruzioni)

DATA DI REGISTRAZIONE UFFICIO NUMERO S. NUMERO SERIE

OPERAZIONI INTRACOMUNITARIEVOLUME ACQUISTI PRESUNTO VOLUME CESSIONI PRESUNTO

INVESTIMENTI INIZIALILUOGO DI ESERCIZIO APERTO AL PUBBLICOTIPOLOGIA DELLA CLIENTELA euro

0 – 5.000euro

5.001 – 50.000euro

50.001 – 200.000oltre euro200.000

Dati relativi all’immobiledestinato all’eserciziodell’attività

Dati relativi all’attivitàesercitata

TIPO DI CATASTOTITOLARITÀ DELL’IMMOBILE SEZIONE FOGLIO PARTICELLA SUBALTERNO

0 4P R R F N C 6 7 M 1 7 D 0 8 6 K

XX XX XX XX 0 4

13/11/200713/11/2007 P R R F N C 6 7 M 1 7 D 0 8 6 K

P R R F N C 6 7 M 1 7 D 0 8 6 K

XX

1 3 1 1 2 0 0 71 3 1 1 2 0 0 7

........................... ....... ............... ..... ..............

OPZIONE PER LA LEGGE 398/91

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CONTABILMENTE

Fac-simile verbale I Assemlea ordinaria dei soci dopo la costituzione

VERBALE DI ASSEMBLEA ORDINARIA

ASSOCIAZIONE “..................................”

L’anno ..............., il giorno ............... del mese di ..............., alle ore ...............

in ..............., presso la sede sociale in via ............... n. ....., si è riunita l’assemblea generale

ordinaria dell’associazione “…………………………”:

Il Presidente verificato il numero dei presenti e preso atto della validità dell’assemblea dichiara

aperti i lavori.

Il Presidente

PREMETTE

- che è stata indetta per il giorno …………., alle ore …….., in questo luogo, l’assemblea generale

ordinaria delle suddetta Associazione per discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno:

• inizio anno associativo: attività e progetti;

• determinazione delle quote ordinarie ;

• varie ed eventuali.

- che l’assemblea generale ordinaria in prima convocazione non è stata considerata valida a

deliberare per mancato rispetto dei quorum costitutivi previsti dallo statuto;

- che l’avviso di convocazione riportava la data della seconda convocazione;

- che l’assemblea in seconda convocazione risulta così regolarmente convocata;

- che sono legittimamente intervenuti, in proprio o per regolari deleghe che restano acquisite agli

atti sociali, numero soci …………………………..;

- che pertanto l’assemblea di cui al presente verbale deve ritenersi regolarmente costituita.

TUTTO CIÒ PREMESSO

Su proposta del presidente, l’assemblea chiama a fungere da segretario il sig. ...............

148

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CONTABILMENTE

Passando alla trattazione dell’ordine del giorno il Presidente rileva che si tratta del primo anno di

attività e che è quindi necessario fare una ampia discussione sui programmi si iniziative che

l’associazione vuole sviluppare e dopo ampia ed articolata esposizione delle sue proposte cede la

parola agli interventi dell’assemblea.

………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………..

Il Presidente passa quindi alla trattazione del secondo punto all’odg. Proponendo che la quota

associativa sia fissata in euro……………..

………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………

Il Presidente chiede di mettere la proposta ai voti

Voti favorevoli:…………………..

Voti contrari:……………………..

Astenuti:……………………………

Non essendovi null’altro da deliberare alle ore ……………, il Presidente dichiara sciolta

l’assemblea e chiude contestualmente il presente verbale, previa lettura, approvazione e

conferma.

Luogo e data, ...............

Il Segretario Il Presidente

.............................. .............................

149

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CONTABILMENTE

DOCUMENTAZIONE ENTRATA NUOVI SOCI

Fac simile lettera di richiesta di ammissione per nuovo socio

Spett.le Associazione

.......................................Via ...............

...............

Luogo e data, ...............

Dati anagrafici

Nome e cognome: ...............

Luogo e data di nascita: ...............

Codice fiscale: ...............

Residenza: ...............

Rispetto delle disposizioni statutarie

Il sottoscritto ............... dichiara di conoscere lo statuto dell’Associazione e si impegna a

rispettare le disposizioni statutarie, le deliberazioni degli organi sociali e le disposizioni previste

dai Regolamenti interni dell’Associazione.

Firma per accettazione

....................................

Dichiarazione di consenso

(ai sensi della legge n. 675 del 31.12.1996 – e normativa conseguente – sulla tutela dei dati

personali)

In relazione all’informativa che mi è stata fornita ai sensi della legge n. 675/1996 e leggi

conseguenti, prendo atto che l’ammissione a socio dell’Associazione e la qualifica di socio della

stessa richiede, oltre che il trattamento dei miei dati personali da parte dell’Associazione, anche la

loro comunicazione alle seguenti categorie di soggetti per il relativo trattamento:

150

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CONTABILMENTE

- società che svolgono attività di elaborazione dati, contabilità, archiviazione;

- studi di commercialisti che svolgono attività di assistenza e di consulenza all’Associazione.

Pertanto, per quanto riguarda il trattamento, da parte dell’Associazione o dei predetti soggetti, dei

miei dati ai fini della mia ammissione a socio e della conseguente qualifica di socio, sempre nei

limiti in cui esso sia strumentale per la specifica finalità perseguita dall’operazione da me

effettuata e consapevole che, il mancato consenso non consentirà all’Associazione di dare

esecuzione alle operazioni conseguenti alla mia ammissione a socio,

do il consenso.

data, ............... Firma ...............

151

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CONTABILMENTE

Fac-Simile di verbale di ammissione di nuovi soci

VERBALE DI CONSIGLIO DIRETTIVO DELL'ASSOCIAZIONE"……………………………"

Il giorno …………………… alle ore ……, presso la sede sociale dell’Associazione, a

………………………… in Via ……………………………, si riunisce il Consiglio Direttivo.

Il Consiglio è validamente riunito, presenziando n…… consiglieri su …… in carica.

Si procede con la discussione secondo il seguente ordine del giorno:

- richiesta di ammissione di nuovi soci

- varie ed eventuali

Il Presidente dà lettura dei nominativi di coloro che hanno fatto richiesta di entrare a far parte

dell'Associazione:

Sig. ………………..

Sig. …………………

Sig. ………………..

ribadendo che i richiedenti, dopo averne preso visione, si sono tutti impegnati ad aderire alle norme

statutarie dell'Associazione.

Si procede alla votazione per alzata di mano.

Il Consiglio all'unanimità vota per l'accettazione delle domande di adesione di tutti i candidati e

allega al presente verbale le domande di adesione dei nuovi soci.

La seduta si scioglie alle ore…….

Il Presidente

Il Segretario

152

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CONTABILMENTE

Fac-simile lettera di risposta ai soci che hanno chiesto di aderire

Gent.ma Sig.ra/ Gent.mo Sig. ................................................................................................

Luogo e data, ...............

Oggetto: Ammissione a socio

Con la presente Le comunichiamo che il Consiglio direttivo dell’Associazione ha deliberato

positivamente la Sua domanda di ammissione a socio presentata in data ...............

In virtù della deliberazione di cui sopra, Lei è a tutti gli effetti nostro socio a partire dal giorno

...............

In allegato alla presente le spediamo:

• la tessera socio n. .....;

• il bollettino per il pagamento della quota annuale;

• lo Statuto dell’Associazione;

• l’orario di apertura della nostra sede;

• ...............

RingraziandoLa per aver aderito alla nostra Associazione e sperando che Lei possa rimanere

nostro socio per lungo tempo, cogliamo l’occasione per inviarLe i migliori saluti.

Il Presidente

.....................

153

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CONTABILMENTE

Fac-simile di compilazione pagina del Libro dei soci

Paolo Rossi, nato a ............... il ............... codice fiscale ............... residenza ...............

Data delibera di ammissione: ...............

Versamento quote sociali annuali:

esercizio 2006/2007: euro ............. (quota ordinaria) – euro .............. (quota suppletiva)

esercizio 2007/2008: euro ............. (quota ordinaria) – euro .............. (quota suppletiva)

esercizio 2008/2009: euro ............. (quota ordinaria) – euro .............. (quota suppletiva)

Annotazioni: ...............

Giuseppe Bianchi, nato a ............... il ............... ecc.

154

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CONTABILMENTE

Fac-simile verbale espulsione socio

VERBALE DI CONSIGLIO DIRETTIVO DELL'ASSOCIAZIONE "…………………………"

Il giorno …………………… alle ore ……, presso la sede sociale dell’Associazione, a

………………………… in Via ……………………………, si riunisce il Consiglio Direttivo.

Il Consiglio è validamente riunito, presenziando n…… consiglieri su …… in carica.

Si procede con la discussione secondo il seguente ordine del giorno:

- Proposta di espulsione del socio ……

- Varie ed eventuali

Il Presidente espone i motivi della proposta di espulsione del socio …………:

- completo disinteresse del socio riguardo le attività dell'Associazione

- comportamento oltraggioso e violento nei confronti del socio ……….

- mancato pagamento della quota annuale

- ………………………………………………………………..

Si procede alla votazione per alzata di mano.

Il Consiglio all'unanimità vota per l'espulsione del candidato.

Il Presidente darà notizia dell'espulsione del socio entro 10 giorni dalla data odierna. All'espulsione

conseguirà il divieto di frequentare la sede dell'Associazione e di partecipare alle attività sociali.

Al socio espulso spetta diritto di ricorso all'assemblea dei soci.

La seduta si scioglie alle ore…….

Il Presidente Il Segretario

155

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CONTABILMENTE

Fac-Simile di verbale - adeguamento dello Statuto a quanto disposto dalla legge 383/00 per l' iscrizione al registro delle associazioni di promozione sociale.

VERBALE DI ASSEMBLEA DEI SOCI DELL'ASSOCIAZIONE "……………………….."

Il giorno …………………… alle ore ……, presso la sede sociale dell’Associazione, a

………………………… in Via ……………………………, si riunisce l’assemblea dei soci.

Presiede l'assemblea il signor ……………………………

E' nominato segretario il signor ………………………….

Il Presidente dichiara l’assemblea validamente costituita, presenziando n…… soci su …… aventi

diritto. Si procedere con la discussione secondo il seguente ordine del giorno:

a) Modifica dello Statuto

b) Varie ed eventuali

In merito alla decisione dell'Assemblea in data……… di accogliere le previsioni della Legge

383/00 per la relativa iscrizione al registro delle associazioni di promozione Sociale. Il Presidente

dà, quindi, lettura di queste previsioni:

Le associazioni di promozione sociale si costituiscono con atto scritto nel quale deve tra l'altro

essere indicata la sede legale. Nello statuto devono essere espressamente previsti:

a) la denominazione;

b) l'oggetto sociale;

c) l'attribuzione della rappresentanza legale dell'associazione;

d) l'assenza di fini di lucro e la previsione che i proventi delle attività non possono, in nessun

caso, essere divisi fra gli associati, anche in forme indirette;

e) l'obbligo di reinvestire l'eventuale avanzo di gestione a favore di attività istituzionali

statutariamente previste;

f) le norme sull'ordinamento interno ispirato a princìpi di democrazia e di uguaglianza dei

diritti di tutti gli associati, con la previsione dell'elettività delle cariche associative. In relazione

156

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CONTABILMENTE

alla particolare natura di talune associazioni, il Ministro per la solidarietà sociale, sentito

l'Osservatorio nazionale di cui all'articolo 11, può consentire deroghe alla presente

disposizione;

g) i criteri per l'ammissione e l'esclusione degli associati ed i loro diritti e obblighi;

h) l'obbligo di redazione di rendiconti economico-finanziari, nonché le modalità di

approvazione degli stessi da parte degli organi statutari;

i) le modalità di scioglimento dell'associazione;

l) l'obbligo di devoluzione del patrimonio residuo in caso di scioglimento, cessazione o

estinzione, dopo la liquidazione, a fini di utilità sociale.

Il Presidente procede quindi ad una accurata lettura dello statuto dell'associazione concludendo che

lo stesso è perfettamente in linea con le previsioni della legge 383/00 per cui si può procedere senza

alcuna modifica all'iscrizione dell'associazione al relativo registro delle associazioni di promozione

sociale. Non essendoci altri interventi si procede quindi alla votazione.

L'assemblea, per alzata di mano, approva all'unanimità le conclusioni del dibattito. Al presente

verbale si allega copia dello Statuto.

La seduta si dichiara sciolta alle ore………

Il Segretario

Il Presidente

157

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CONTABILMENTE

Fac-Simile di verbale- adeguamento dello Statuto a quanto disposto dall'art. 10 del D. Lgs. 460/97 per l'acquisizione dello status di ONLUS.

VERBALE DI ASSEMBLEA DEI SOCI DELL'ASSOCIAZIONE "…………………….."

Il giorno …………………… alle ore ……, presso la sede sociale dell’Associazione, a

………………………… in Via ……………………………, si riunisce l’assemblea dei soci.

Presiede l'assemblea il signor ……………………………

E' nominato segretario il signor ………………………….

Il Presidente dichiara l’assemblea validamente costituita, presenziando n…… soci su …… aventi

diritto.

Si procedere con la discussione secondo il seguente ordine del giorno:

A) Modifica dello Statuto;

B) Varie ed eventuali

In merito alla decisione dell'Assemblea in data……… di acquisire lo status di ONLUS (o di APS) il

Presidente illustra ai presenti la necessità di apporre allo Statuto le modifiche necessarie, secondo

quanto previsto dall'art. 10 del D. Lgs. 460/97 (o secondo la legge 383/00), all'acquisizione di tale

qualifica.

Il Presidente dà, quindi, lettura delle previsoni e delle clausole obbligatorie previste dal D. Lgs.

460/97:

Sono organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus) le associazioni, i comitati, le

fondazioni, le società cooperative e gli altri enti di carattere privato, con o senza personalità

giuridica, i cui statuti o atti costitutivi, redatti nella forma dell'atto pubblico o della scrittura

privata autenticata o registrata, prevedono espressamente:

a) lo svolgimento di attività in uno o più dei seguenti settori:

158

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CONTABILMENTE

1) assistenza sociale o socio-sanitaria;

2) assistenza sanitaria;

3) beneficenza;

4) istruzione;

5) formazione;

6) sport dilettantistico;

7) tutela, promozione e valorizzazione delle cose d'interesse artistico e storico di cui alla legge

giugno 1939, n. 1089, ivi comprese le biblioteche e i beni di cui al decreto del Presidente della

Repubblica 30 settembre 1963, n. 1409;

8) tutela e valorizzazione della natura e dell'ambiente, con esclusione dell'attività, esercitata

abitualmente, di raccolta e riciclaggio dei rifiuti urbani, speciali e pericolosi di cui all'articolo 7

del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22;

9) promozione della cultura e dell'arte;

10) tutela dei diritti civili;

11) ricerca scientifica di particolare interesse sociale svolta direttamente da fondazioni ovvero

da esse affidata ad università, enti di ricerca e altre fondazioni che la svolgano direttamente, in

ambiti e secondo modalità da definire con apposito regolamento governativo emanato ai sensi

dell'articolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400;

b) l'esclusivo perseguimento di finalità di solidarietà sociale;

c) il divieto di svolgere attività diverse da quelle menzionate alla lettera a) ad eccezione di

quelle ad esse direttamente connesse;

d) il divieto di distribuire, anche in modo indiretto, utili e avanzi di gestione nonché fondi,

riserve o capitale durante la vita della organizzazione, a meno che la destinazione o la

distribuzione non siano imposte per legge o siano effettuate a favore di altre Onlus che per

legge, statuto o regolamento fanno parte della medesima ed unitaria struttura;

e) l'obbligo di impiegare gli utili o gli avanzi di gestione per la realizzazione delle attività

istituzionali e di quelle a esse direttamente connesse;

f) l'obbligo di devolvere il patrimonio dell'organizzazione, in caso di suo scioglimento per

qualunque causa, ad altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale o a fini di pubblica

utilità, sentito l'organismo di controllo di cui all'articolo 3, comma 190, della legge 23 dicembre

1996, n. 662, salvo diversa destinazione imposta dalla legge;

159

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CONTABILMENTE

g) l'obbligo di redigere il bilancio o rendiconto annuale;

h) disciplina uniforme del rapporto associativo e delle modalità associative volte a garantire

l'effettività del rapporto medesimo, escludendo espressamente la temporaneità della

partecipazione alla vita associativa e prevedendo per gli associati o partecipanti maggiori d'età

il diritto di voto per l'approvazione e le modificazioni dello statuto e dei regolamenti e per la

nomina degli organi direttivi dell'associazione;

i) l'uso, nella denominazione e in qualsivoglia segno distintivo o comunicazione rivolta al

pubblico, della locuzione "organizzazione non lucrativa di utilità sociale" o dell'acronimo

"Onlus".

Il presidente, quindi, tenuto conto del vecchio statuto e delle clausole già nello stesso previste

propone di inserire le seguenti clausole:

nell'articolo relativo all'oggetto sociale: inserire espressamente e letteralmente l'attività di tutela e

valorizzazione della natura e dell'ambiente;

inserire in appositi articoli: le clausole previste dall'art. 10 del D.Lgs. 460/97 alle lettere b, c ,d,

e,f,g,h,i

Prende la parola il socio FFFF dichiarando la sua perplessità riguardo………………

Non essendoci altri interventi si procede quindi alla votazione.

L'assemblea, per alzata di mano, approva all'unanimità gli emendamenti apportati. Al presente

verbale si allega copia del nuovo Statuto.

La seduta si dichiara sciolta alle ore………

Il Segretario Il Presidente

160

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CONTABILMENTE

Fac – simile modello di comunicazione cambio presidente, indirizzo…

DENOMINAZIONE O RAGIONE SOCIALE

SIGLA (eventuale)NATURAGIURIDICA

INTERNET SERVICE PROVIDER

INDIRIZZO DEL SITO WEB OSPITANTEPROPRIO

DESCRIZIONE ATTIVITÀCODICE ATTIVITÀ

INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)

COMUNE (senza abbreviazione)C.A.P.

SCRITTURECONTABILI

PROVINCIA

QUADRO ATIPO DI DICHIARAZIONE

QUADRO BSOGGETTO D’IMPOSTA

Dati identificativi

DOMANDA DI ATTRIBUZIONE DEL NUMERO DI CODICE FISCALE EDICHIARAZIONE DI INIZIO ATTIVITÀ, VARIAZIONE DATI O CESSAZIONE ATTIVITÀ AI FINI IVA(SOGGETTI DIVERSI DALLE PERSONE FISICHE)

DATA INIZIO

DATA INIZIO

DATA VARIAZIONE

DATA CESSAZIONE

INIZIO ATTIVITÀ CON ATTRIBUZIONE DEL NUMERO DI CODICE FISCALE E PARTITA IVA

ESTREMI REGISTRAZIONEDELL’ATTO COSTITUTIVO (v. istruzioni)

INIZIO ATTIVITÀ CON ATTRIBUZIONE DI PARTITA IVA(per soggetti già in possesso del numero di codice fiscale)

VARIAZIONE DATI

CESSAZIONE ATTIVITÀ

RICHIESTA DUPLICATO DEL CERTIFICATODI CODICE FISCALE E PARTITA IVA

1

2

3

4

5

DATA DI REGISTRAZIONE UFFICIO NUMERO SOTTO NUMERO SERIE

CODICE FISCALE

PARTITA IVA

PARTITA IVA

C

P

INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)

COMUNE OVVERO STATO ESTERO (senza abbreviazione)C.A.P.

Sede legale,amministrativao, in mancanza,

Sede effettiva

Domicilio fiscalese diverso dallasede legale,amministrativa oeffettiva

Attività esercitata e luogo di esercizioIn caso di più attivitàindicare l’attivitàprevalente

Attività di commercioelettronico

SCRITTURECONTABILI

PROVINCIA

INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)

COMUNE (senza abbreviazione)C.A.P.

SCRITTURECONTABILI

PROVINCIA

AA7/8

CESSAZIONE

C

VOLUME D’AFFARI PRESUNTO

NUMERO IDENTIFICAZIONE IVA STATO ESTERO(riservato a soggetto non residente)

Pagina n.

CODICE FISCALE

ACQUISTI INTRACOMUNITARI DI BENI DI CUI ALL’ART. 60-BIS

QUADRO CRAPPRESENTANTE

CODICE FISCALE

COGNOME OVVERO DENOMINAZIONE O RAGIONE SOCIALE

DATA DI NASCITAPROV.COMUNE (o Stato estero) DI NASCITA

CODICECARICA

DATA INIZIO PROCEDIMENTONOME

......................... ......................

1 2 1 2 2 0 0 7..................... . .

0 10 2 7 4 1 7 7 0 5 4 5

X 1 3 1 1 2 0 0 70 2 7 4 1 7 7 0 5 4 5

ASSOCIAZIONE...............

1 2

VIA ....................

0 6 1 0 0 ..................... . .

VIA.......................

0 6 1 0 0 .................... . .

9 1 3 3 8

VIA.......................

0 6 1 0 0 ............... . .

1

P R R F N C 6 7 M 1 7 D 0 8 6 K

ATTIVITA’ DI ALTRE ORGANIZZAZIONI ASSOCIATIVE N.C.A.

161

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

162

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

QUADRO D

SEZIONE 1OPERAZIONI STRAORDINARIETRASFORMAZIONISOSTANZIALI SOGGETTIVE

Indicare la partita IVA(se ditta individuale)o il codice fiscale (se soggettodiverso) del soggetto estintoo trasformato: vedi istruzioni

FUSIONE PROPRIA

Partita IVA o codice fiscale del conferitario o cessionario

FUSIONE PER INCORPORAZIONECONFERIMENTO, CESSIONEE DONAZIONE D’AZIENDA

Barrare la casella se il soggetto subentrante intende esercitare la facoltà di acquistare beni e servizi senza pagamento dell’imposta a norma dell’art. 2,comma 2, della L. n. 28/1997

1a 1b 1c

SCISSIONE TOTALE

DA COMPILARE A CURA DEL CONFERENTE O DEL CEDENTE

DA COMPILARE A CURA DEL SOGGETTO BENEFICIARIO (conferitaria, società risultante dalla fusione, ecc.)

SUCCESSIONE EREDITARIA1d 1e

CONFERIMENTO, CESSIONEE DONAZIONE DI RAMO D’AZIENDA SCISSIONE PARZIALE2b2a

PL

Barrare la casella se è stato trasferito il beneficio di utilizzazione della facoltà di acquistare benie servizi senza pagamento dell’imposta a norma dell’art. 2, comma 2, della L. n. 28/1997PL

PARTITA IVA / CODICE FISCALE

PARTITA IVA / CODICE FISCALE

PARTITA IVA / CODICE FISCALE

PARTITA IVA / CODICE FISCALE

PARTITA IVA / CODICE FISCALE

PARTITA IVA / CODICE FISCALE

SEZIONE 3ACQUISIZIONE DI AZIENDAIN AFFITTO CON TRASFERIMENTO DEL PLAFOND

SEZIONE 2LUOGHI DI CONSERVAZIONEDELLE FATTURE ALL’ESTERO

COMUNICAZIONE AI FINI DELL’UTILIZZO DEL PLAFOND TRASFERITO (art. 8, quarto comma)

QUADRO E

SEZIONE 1SOGGETTI DEPOSITARIE LUOGHI DI CONSERVAZIONE DELLESCRITTURE CONTABILI

QUADRO FEVENTUALI ALTRIRAPPRESENTANTIO SOCI

INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)

COMUNE (senza abbreviazione)C.A.P. PROVINCIA

PROVINCIA

CODICE FISCALE

INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)

STATO ESTERO

C.A.P.

CODICE FISCALE

TIPO COMUNICAZIONE TIPO COMUNICAZIONECODICE FISCALE

A C

TIPOCOMUNICAZIONE

A C

TIPOCOMUNICAZIONE

A C

TIPOCOMUNICAZIONE

CITTÀ

A C R

R

R

R

R

R

R

R

CODICE FISCALE

A C

CODICE FISCALE

A C

CODICE FISCALE

A C

CODICE FISCALE

A C

CODICE FISCALE

A C

CODICE FISCALE

A C

CODICE FISCALE

A C

Partita IVA o codice fiscale del locatore

SEZIONE 2CONFERIMENTOO CESSIONE D’AZIENDACON MANTENIMENTODEL CODICE FISCALE

3

4

Pagina n.

CODICE FISCALE

QUOTA % QUOTA %

QUOTA % QUOTA %

QUOTA % QUOTA %

QUOTA % QUOTA %

INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO)

STATO ESTERO

A CCITTÀ

TIPOCOMUNICAZIONE

INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO)

0 2 7 4 1 7 7 0 5 4 5 0 2

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

163

QUADRO GINFORMAZIONI INERENTILE ATTIVITÀ ESERCITATE

SEZIONE 1 ALTRE ATTIVITÀ ESERCITATE

SEZIONE 2ALTRI LUOGHI IN CUI VENGONO ESERCITATELE ATTIVITÀ E/O CONSERVATELE SCRITTURE CONTABILI

CONTABILITÀSEPARATA

VOLUME D’AFFARIPRESUNTO

CODICEATTIVITÀ DESCRIZIONE ATTIVITÀ

A C

A C

A C

A C

A C

A C

A C

A C

A C

TIPOCOMUNICAZIONE

A C

SCRITTURECONTABILI

TIPOSEDE

INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)

C.A.P. PROVINCIACOMUNE

Barrare la casella “A” in caso di comunicazione di nuova attivitàBarrare la casella “C” in caso di comunicazione di cessazione di attività

Barrare la casella “A” in caso di comunicazione di nuova sedeBarrare la casella “C” in caso di comunicazione di chiusura sede

TIPOCOMUNICAZIONE

Pagina n.

CODICE FISCALE

A C

SCRITTURECONTABILI

TIPOSEDE

INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)

C.A.P. PROVINCIACOMUNE

TIPOCOMUNICAZIONE

A C

SCRITTURECONTABILI

TIPOSEDE

INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)

C.A.P. PROVINCIACOMUNE

TIPOCOMUNICAZIONE

A C

SCRITTURECONTABILI

TIPOSEDE

INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)

C.A.P. PROVINCIACOMUNE

TIPOCOMUNICAZIONE

A C

SCRITTURECONTABILI

TIPOSEDE

INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)

C.A.P. PROVINCIACOMUNE

TIPOCOMUNICAZIONE

A C

SCRITTURECONTABILI

TIPOSEDE

INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)

C.A.P. PROVINCIACOMUNE

TIPOCOMUNICAZIONE

A C

SCRITTURECONTABILI

TIPOSEDE

INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)

C.A.P. PROVINCIACOMUNE

TIPOCOMUNICAZIONE

A C

SCRITTURECONTABILI

TIPOSEDE

INDIRIZZO COMPLETO (VIA O PIAZZA, NUMERO CIVICO, SCALA, INTERNO, PALAZZINA, ECC.)

C.A.P. PROVINCIACOMUNE

TIPOCOMUNICAZIONE

0 2 7 4 1 7 7 0 5 4 5 0 3

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

N. iscrizione all’albo dei CAF

Data dell’impegno

Impegno a presentare per via telematica la dichiarazione del contribuente predisposta dal soggetto che la trasmette

annogiorno mese

Impegno a presentare per via telematica la dichiarazione predisposta dal contribuente

FIRMA DELL’INTERMEDIARIO

DELEGA

ALLEGATI

QUADRI COMPILATIE FIRMA DELLADICHIARAZIONE

Il sottoscritto dichiara di aver compilato i seguenti quadri

DATA

FIRMA DEL DICHIARANTE

CODICE FISCALE

(barrare)A B C D E F G H I

DATA FIRMA DEL DICHIARANTE

Il sottoscritto

nato a ila presentare in sua vece il presente modello

delega il Sig.

IMPEGNO ALLAPRESENTAZIONETELEMATICA

RISERVATOALL’INTERMEDIARIO

Codice fiscale dell’intermediario

QUADRO HPRESUNZIONE DI CESSIONE – RAPPORTODI RAPPRESENTANZAART. 1, COMMA 4,D.P.R. N. 441/1997

QUADRO IALTRE INFORMAZIONIIN SEDE DI INIZIO ATTIVITÀ

PARTITA IVA O CODICE FISCALE DEL RAPPRESENTANTE

Pagina n.

CODICE FISCALE

TotalePagine

INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA

SITO WEB

TELEFONOprefisso numero

FAXprefisso numero

INVESTIMENTI EFFETTUATI DAI COSTRUTTORI

ESTREMI REGISTRAZIONE CONTRATTODI LOCAZIONE O DI COMODATO (v. istruzioni)

DATA DI REGISTRAZIONE UFFICIO NUMERO S. NUMERO SERIE

OPERAZIONI INTRACOMUNITARIEVOLUME ACQUISTI PRESUNTO VOLUME CESSIONI PRESUNTO

INVESTIMENTI INIZIALILUOGO DI ESERCIZIO APERTO AL PUBBLICOTIPOLOGIA DELLA CLIENTELA euro

0 – 5.000euro

5.001 – 50.000euro

50.001 – 200.000oltre euro200.000

Dati relativi all’immobiledestinato all’eserciziodell’attività

Dati relativi all’attivitàesercitata

TIPO DI CATASTOTITOLARITÀ DELL’IMMOBILE SEZIONE FOGLIO PARTICELLA SUBALTERNO

0 40 2 7 4 1 7 7 0 5 4 5

XX XX XX 0 4

13/11/200713/11/2007 P R R F N C 6 7 M 1 7 D 0 8 6 K

P R R F N C 6 7 M 1 7 D 0 8 6 K

XX

1 3 1 1 2 0 0 71 3 1 1 2 0 0 7

VARIAZIONE RAPPRESENTANTE LEGALE

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

165

CONTABILMENTE

Attività gestionale dell’associazione

Schema semplificato delle operazioni di contabilità di un’associazione

� elaborazione di un apposito piano dei conti ( l’analisi e l’approfondita redazione di un

particolare Piano dei conti calato sulle specifiche esigenze dell’associazione si rivelerà senza

dubbio un ottimo strumento per semplificare gli adempimenti contabili);

Fase di preparazione

� raccolta di tutte le “pezze giustificative” di spesa (scontrini, ricevute…);

� raccolta delle fatture emesse;

� raccolta delle fatture ricevute;

� ordinamento cronologico dei documenti contabili raccolti.

Fase di registrazione

� redazione prima nota;

� verifica rispondenza cassa risultante dalla contabilità con cassa reale;

� verifica rispondenza banca risultante dalla contabilità con estratti conto;

� redazione del Libro Giornale.

Operazioni collegate:

� registrazione documenti sui registri IVA

� calcolo Iva debito ed Iva a credito;

� oppure calcolo Iva da versare con forfetizzazione legge 398/91.

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CONTABILMENTE

Schema semplificato delle operazioni per la compilazione della Prima Nota

Fase di preparazione

� raccolta di tutte le “pezze giustificative” di spesa (scontrini, ricevute…);

� raccolta delle fatture emesse;

� raccolta delle fatture ricevute;

� ordinamento cronologico dei documenti contabili raccolti.

Fase di compilazione

� Registrazione in ordine cronologico di tutte le operazioni;

� verificate con continuità la rispondenza fra cassa come risultato delle registrazioni e cassa

reale;

� verificate con continuità la rispondenza fra banca come risultato delle registrazioni e banca

reale;

� evidenziare,opportunamente, per tutte le operazioni la ntura: ovvero specificare se si tratta di

operazioni istituzionali o commerciali

Fase di conservazione del materiale

� prevedere una separata (magari cartelle diverse…) archiviazione delle fatture emesse e delle

fatture ricevute;

� archiviazione dei documenti di spesa;

� archiviazione dei documenti di entrata (oltre alle fatture si avranno le ricevute relative al

tesseramento, le erogazioni liberali…)

166

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CONTABILMENTE

Fac-simile verbale organizzazione raccolta pubblica di fondi

VERBALE DI CONSIGLIO DIRETTIVO DELL'ASSOCIAZIONE "…………………………"

Il giorno …………………… alle ore ……, presso la sede sociale dell’Associazione, a

………………………… in Via ……………………………, si riunisce il Consiglio Direttivo.

Il Consiglio è validamente riunito, presenziando n…… consiglieri su …… in carica.

Si procede con la discussione secondo il seguente ordine del giorno:

- organizzazione manifestazione di raccolta fondi;

- varie e d eventuali.

Il Presidente relaziona ai consiglieri sulla opportunità di promuovere una manifestazione di raccolta

fondi ed a tal proposito cita la legge che rende questo strumento di autofinanziamento

assolutamente legittimo. Infatti, il Presidente ricorda che ii sensi dell'art. 2 del D. Lgs. 460/97, non

concorrono a formare il reddito degli enti non commerciali le raccolte pubbliche occasionali di

fondi svolte in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione anche nel

caso in cui vengano offerti ai donatori oggetti o servizi di modico valore (mele, arance, piantine…).

Il fatto che questi proventi non concorrano a formare il reddito significa che non sono sottoposti a

nessuna tassazione compresa l'IVA.

In virtù di queste agevolazioni e a protezione della fede pubblica, sono però imposti agli enti

commerciali alcuni adempimenti rispetto alla tenuta della contabilità:

Quindi, l’associazione ha l'obbligo di redigere un rendiconto apposito da cui risultino le spese

sostenute, le entrate e l'utilizzazione che è stata fatta (o che è stata deliberata) del residuo attivo.

Il presidente propone che la manifestazione sia organizzata

…………………………………………………………………………………………………………

167

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CONTABILMENTE

…………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………

Seguono gli interventi dei consiglieri

…………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………

Il presidente ascoltati tutti gli interventi mette ai voti le proposte

…………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………

Il maggiore consenso con n………… voti favorevoli va alla proposta

…………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

……………………………………………..

Non essendovi null’altro da deliberare alle ore ……………, il Presidente dichiara sciolta la

riunione e chiude contestualmente il presente verbale, previa lettura, approvazione e conferma.

Il Presidente Il Segretario

168

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CONTABILMENTE

Fac-simile verbale organizzazione manifestazione ………………………con esibizione canora e vendita di spazio pubblicitario

VERBALE DI CONSIGLIO DIRETTIVO DELL'ASSOCIAZIONE "…………………………"

Il giorno …………………… alle ore ……, presso la sede sociale dell’Associazione, a

………………………… in Via ……………………………, si riunisce il Consiglio Direttivo.

Il Consiglio è validamente riunito, presenziando n…… consiglieri su …… in carica.

Si procede con la discussione secondo il seguente ordine del giorno:

- organizzazione manifestazione ……………………… con esibizione canora;

- vendita spazio pubblicitario

- varie e d eventuali.

Il Presidente illustra ai presenti la proposta proveniente dai soci …………….. per l’organizzazione

della manifestazione

………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………….. all’interno della manifestazione si prevede l’esibizione

canora di

………………………………………………………………………………………………………

……………………….

Interviene il consigliere …………………………il quale si dice sicuro di poter coinvolgere

nell’organizzazione la ditta/società ………………………. Che in cambio di un opportuno spazio

pubblicitario è disposta a cofinanziare l’iniziativa con un apposito esborso pari ad euro

………………………………

Il presidente ascoltati tutti i pareri e le varie proposte formula una sua sintesi

………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………..che mette ai voti. I

favorevoli sono n…….. i contrari n……………gli astenuti n……………………….

169

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CONTABILMENTE

Il Presidente chiede inoltre al Consiglio Direttivo l’autorizzazione per poter formulare e

sottoscrivere gli appositi contratti con l’artista e con la ditta.

Il Consiglio delega all’unanimità il Presidente a predisporre e firmare i contratti.

Non essendovi null’altro da deliberare alle ore ……………, il Presidente dichiara sciolta la

riunione e chiude contestualmente il presente verbale, previa lettura, approvazione e conferma.

Il Presidente Il Segretario

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CONTABILMENTE

Fac – simile contratto con l’artista per l’esibizione in uno spettacolo

CONTRATTO PRESTAZIONE DI LAVORO AUTONOMO OCCASIONALE

CONTRATTO D’OPERA

Ai sensi degli artt. 2222 e seguenti del codice civile

Con la presente scrittura privata redatta in duplice copia, da valersi a tutti gli effetti di legge, tra le

seguenti parti:

- ASSOCIAZIONE ..............., con sede in ...............(...), via ..............., partita Iva: ...............,

nella persona del Presidente e legale rappresentante, sig. ..............., nato a ............... il giorno

............... e residente a ...............(...), via ..............., n. ....., codice fiscale: ..............., qui di seguito

denominata Committente;

- E il Sig. ..............., nato a ............... il giorno ............... e residente a ..............., via ..............., n.

....., codice fiscale: ............... qui di seguito denominato sig. ..............., si conviene e si stipula

quanto segue:

PREMESSO

- che la Committente non ha fine di lucro ed ha lo scopo

di…………………………………………………………………………………………………….

A supporto delle manifestazioni istituzionali, l’associazione organizza dei momenti musicali ed

artistici in genere, con la partecipazione di musicisti e/o artisti vari;

- che il sig. ............... è artista e musicista;

- che la Committente ha necessità di avvalersi dell’opera creativa del sig. ..............., in qualità di

lavoratore autonomo, per provvedere ad una specifica esibizione musicale, all’interno della

manifestazione denominata ............... che avrà luogo il giorno ...............;

- che è intenzione del sig. ............... realizzare tale prestazione d’opera artistica;

- che è intendimento delle parti di collaborare tra loro in autonomia ed escludendo ogni vincolo di

subordinazione;

TUTTO CIÒ PREMESSO

171

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CONTABILMENTE

le due parti d’accordo, dichiarano di costituire il seguente contratto, di seguito indicato

“contratto”, conformemente a quanto previsto dagli artt. 2222 e seguenti del codice civile e

regolamentato dai seguenti patti e condizioni:

1) oggetto del presente contratto è costituito dalla esibizione musicale all’interno della

manifestazione denominata ...............;

2) il rapporto, di natura occasionale, prevede l’unica esibizione di cui al presente contratto.

Quindi si esaurirà al termine dell’esecuzione della prestazione richiesta;

3) il tempo di esecuzione e le modalità di svolgimento della prestazione sono di esclusiva

competenza del sig. ...............;

4) il sig. ............... non è tenuto a coordinarsi con l’attività complessiva della Committente, in

quanto la sua prestazione si esaurisce nell’attività oggetto del presente accordo. Per questo

motivo, il sig. ............... non sarà inserito funzionalmente nell’organizzazione aziendale e

nell’organizzazione gerarchica della Committente e svolgerà la prestazione oggetto del presente

contratto in piena indipendenza ed autonomia, senza quindi l’obbligo di seguire particolari

direttive tecniche ed organizzative. Egli dovrà solo attenersi alle indicazioni di massima fornitegli

dalla Committente in ordine alle modalità di svolgimento dello spettacolo, rispettando la scaletta

della giornata/serata;

5) a titolo di compenso per la prestazione musicale di cui al presente incarico, la Committente

corrisponderà all’artista la somma di euro ............... lorde (diconsi euro ............... virgola

...............), non soggetto ad Iva, a norma dell’art. 5 del d.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633 e

successive modificazioni. Le spese sostenute dal sig. ............... per lo svolgimento del presente

contratto, sono a carico del sig. ............... stesso;

6) per effetto del presente tipo di rapporto, di natura occasionale e non subordinato, gli obblighi

assicurativi e antinfortunistici sono a carico del sig. ............... La Committente provvederà al

versamento della ritenuta d’acconto nei termini di legge;

7) il reddito prodotto per effetto del presente rapporto rientra fra i redditi “diversi”, di cui all’art.

67, c. 1, lett. l) del t.u.i.r. La Committente dovrà esclusivamente operare la ritenuta d’acconto del

20% sul compenso erogato e rilasciare la relativa certificazione;

8) sono a carico del sig. ............... i seguenti due obblighi:

- obbligo di iscrizione alla gestione separata di cui alla legge n. 335/1995, utilizzando l’apposito

schema di domanda predisposto dall’Inps a decorrere dal momento in cui nell’arco dell’anno

solare, intendendosi per tale il periodo che intercorre tra il 1° gennaio e il 31 dicembre, a fronte di

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CONTABILMENTE

un unico o di una pluralità di rapporti, sia superato il reddito derivante da attività di lavoro

autonomo occasionale di euro 5.000,00 lordi;

- obbligo di comunicare alla Committente, all’inizio del rapporto di cui alla presente lettera e,

tempestivamente, durante il suo svolgimento, il superamento o meno del limite di reddito pari a

euro 5.000,00;

9) ogni accordo in deroga al presente contratto, dovrà risultare in forma scritta, non essendo

applicabili i patti verbali;

10) per effetto del presente contratto, il sig. ............... autorizza la Committente al trattamento dei

dati personali e alle comunicazioni a terzi dei dati stessi, al fine di ottemperare agli obblighi

normativi connessi al presente contratto;

11) per ogni controversia che dovesse sorgere tra le parti in merito alla interpretazione ed

esecuzione del presente contratto, le parti stesse ricorreranno preliminarmente ad un tentativo di

conciliazione presso un organismo di conciliazione o presso un conciliatore.

Per accettazione integrale del contenuto della presente lettera

Luogo e data, ...............

Firma delle parti:

........................... ...........................

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CONTABILMENTE

Fac – simile contratto per esposizione pubblicitaria

Luogo e data Spett.le

............... ...............

Oggetto: Schema “accordo prestazioni pubblicitarie”

ACCORDO PER ESPOSIZIONE PUBBLICITARIA

Tra le seguenti parti:

- Associazione “...............”, con sede in ............... (...), via ............... partita iva ..............., in

persona del presidente e legale rappresentante, sig. ..............., nato a ............... il ...............

residente a ............... C.F.: ..............., qui di seguito ...............;

- Ditta/Società “...............”, con sede in ............... via ...............partita iva: ..............., in persona

del legale rappresentante, sig. ............... nato a ............... il ............... e residente in ...............

codice fiscale: ..............., qui di seguito /DittaSocietà;

PREMESSO

a) che la ............... è ente senza fine di lucro – associazione – ed è in possesso dei requisiti legali

e di costituzione, previsti dalla normativa vigente, per essere definita “Associazione

………………”;

b) che la ..............., per la realizzazione delle attività istituzionali, previste dallo Statuto, utilizza

anche la sede ..............., di proprietà ...............;

c) che la ............... dispone di spazi pubblicitari;

d) che è intenzione della Ditta/Società instaurare rapporti promo – pubblicitari con la ...............;

e) che la Società è a conoscenza delle finalità istituzionali della ...............;

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CONTABILMENTE

TUTTO CIÒ PREMESSO, TRA LE PARTI SI CONVIENE

E SI STIPULA QUANTO SEGUE

1. La premessa costituisce parte integrante del presente accordo.

2. La ............... mette a disposizione della Ditta/Società i seguenti spazi pubblicitari:

...............

...............

...............

...............

3. Periodo di permanenza degli spazi pubblicitari: ...............

4. Tariffa applicata: ...............

5. Modalità di pagamento: ...............

6. Obbligo della Società: la Ditta/Società, nella predisposizione del materiale pubblicitario, viste

le finalità della ............... e i luoghi di esercizio delle attività, si impegna a rispettare le norme

etiche di diffusione di immagini e parole conformi alle regole del vivere civile.

Luogo e data, ...............

Le parti:

.................. ...............

(timbro e firma) (timbro e firma)

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CONTABILMENTE

Fac-simile verbale riunione su discussione per predisporre strumenti di comunicazione per pubblicizzare la possibilità di ricevere erogazioni liberali ed entrate legate al 5 per mille

VERBALE DI CONSIGLIO DIRETTIVO DELL'ASSOCIAZIONE "…………………………"

Il giorno …………………… alle ore ……, presso la sede sociale dell’Associazione, a

………………………… in Via ……………………………, si riunisce il Consiglio Direttivo.

Il Consiglio è validamente riunito, presenziando n…… consiglieri su …… in carica.

Si procede con la discussione secondo il seguente ordine del giorno:

a) discussione e promozione comunicazione su vari strumenti di autofinanziamento;

b) varie ed eventuali.

Il Presidente nel rappresentare ai consiglieri l’enorme soddisfazione per le ottime ed apprezzate

iniziative dell’associazione

…………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………….. socializza comunque l’esigenza di utilizzare tutte le

opportunità che le norme riconoscono ai soggetti associativi in termini di agevolazioni facilemnti

riconducibili ad operazioni di autofinanziamento. Fra questi potrebbero avere una certa risposta le

erogazioni liberali ed il 5 per mille.

Per quanto riguarda le erogazioni liberali il Presidente ricorda che l'art. 14 del DL 35/05 ha

introdotto delle novità rispetto alle “donazioni”. Privati ed imprese ottengono delle agevolazioni

solo se effettuano "liberalità" nei confronti di ONLUS e di APS di rilevanza nazionale ed iscritte

nel registro previsto dalla legge 383/00.

In base all'art. 14 le liberalità in denaro o in natura erogate ad ONLUS ed APS (nazionali) da

persone fisiche e da enti soggetti ad IRES sono deducibili (si detraggono dall' imponibile) dal

reddito fino al limite del 10% del reddito complessivo dichiarato e, comunque nella misura massima

di 70mila euro all'anno. Per Il cinque per mille, il presidente rammenda a tutti, che viene introdotto

a titolo iniziale e sperimentale nei commi 337-340 della legge finanziaria per il 2006 (legge 23

176

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CONTABILMENTE

dicembre 2005, n. 266). Prevede la possibilità per il contribuente di vincolare il 5‰ della propria

imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) a sostegno di una delle seguenti quattro categorie:

1. volontariato, Onlus (Organizzazioni non lucrative di utilità sociale) e associazioni di

promozione sociale (iscritte nei registri nazionale, regionale o provinciale)

2. attività sociali svolte dal Comune di residenza

3. ricerca sanitaria

4. ricerca scientifica o delle Università

Tale facoltà può essere esercitata dal contribuente indicando nella dichiarazione dei redditi il codice

fiscale dell'ente che intende finanziare. L’associazione però, se vuole usufruire di questa possibilità,

deve fare richiesta di iscrizione in un apposito registro secondo particolari modalità.

Chiedono di intervenire i

consiglieri……………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………

Il Presidente ascoltati tutti gli interventi mette a votazione la proposta di individuare i canali più

appropriati per la pubblicizzazione di tali opportunità. La proposta viene approvata all’unanimità.

Non essendovi null’altro da deliberare alle ore ……………, il Presidente dichiara sciolta la

riunione e chiude contestualmente il presente verbale, previa lettura, approvazione e conferma.

Il Presidente Il Segretario

177

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CONTABILMENTE

FAC SIMILE RICEVUTA DI EROGAZIONE LIBERALE su carta intestata dell’associazione

Si attesta che in data ……….. il sig. o l'azienda ………………… ha versato

all’(associazione-…………….. ), €. ……………… a titolo di erogazione liberale per iniziative

istituzionali, mediante assegno bancario/postale n. …………. Dell’istituto di credito/dell’Uffico

postale……………………………..

Le erogazioni liberali in denaro effettuate in favore delle Onlus (APS)sono deducibili alle

condizioni e nei limiti previsti dalla legge (art.14 D.lgs. 35/05).

E' necessario conservare la documentazione del versamento relativo che deve essere eseguito

obbligatoriamente tramite banca, ufficio postale o altro mezzo idoneo a consentire un facile

riscontro evidenziando la causale “erogazione liberale”.

Glossario:

deducibilità: la possibilità di diminuire l'imponibile sul quale poi calcolare l'imposta;

178

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CONTABILMENTE

MODELLO PER L’ISCRIZIONE ALL’ELENCO DEI SOGGETTI DI CUI ALL’ART. 1, COMMA 337, LETT. A), DELLA LEGGE N. 266 DEL 2005

Nome

Frazione, via e numero civico

Residenza anagraficao (se diverso)Domicilio Fiscale

Provincia (sigla)

MODELLO PER LMODELLO PER L’ISCRIZIONE ALL’ISCRIZIONE ALL’ELENCO DEI SOGGETTI DI CUI’ELENCO DEI SOGGETTI DI CUIALLALL’AR’ARTT. 1, COMMA 1234, LETT. 1, COMMA 1234, LETT.. aa), DELLA LEGGE N. 296 DEL 2006), DELLA LEGGE N. 296 DEL 2006

FIRMA

Codice fiscale dell’intermediario Data dell’impegnomesegiorno anno

DATI RELATIVIAL LEGALERAPPRESENTANTEFIRMATARIO

DATI DELL’ENTE

TIPOLOGIADELL’ENTE

IMPEGNO ALLAPRESENTAZIONETELEMATICA

Cognome

Comune

Codice fiscale

ONLUS di cui all’art. 10 del D.Lgs. n. 460 del 1997

ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE di cui alla legge n. 383 del 2000, iscritte nei registri di cui all’art. 7, commi 1, 2, 3 e 4

ASSOCIAZIONI RICONOSCIUTE che operano nei settori di cui all’art. 10, comma 1, lett a), del D.Lgs 460 del 1997

Codice fiscale

C.a.p.

Sesso (barrare la casella)

M F

Provincia (sigla)Comune (o Stato estero) di nascitamesegiorno anno

Data di nascita

FIRMA DELL’INTERMEDIARIORiservato all’intermediario

Il sottoscritto dichiara che l’ente identificato dal codice fiscale sopra indicato possiedei requisiti di cui all’art. 1, comma 1234, lett. a) della legge 27 dicembre 2006, n. 296

Informativa sul trattamento dei dati (art. 13 del d. lgs. n. 196 del 2003): i dati conferiti, anche con l’autocertificazione, sonoprescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento che, altrimenti, non potrebbe essere utilmente definito. I dativerranno utilizzati esclusivamente per tale scopo, con modalità anche informatizzate a ciò strettamente funzionali, da partedei soli incaricati del trattamento designati dall’Agenzia delle entrate nonché da SOGEI S.p.A., sita in Roma, via Mario Carucci,n.99, 00143, responsabili del trattamento. L’interessato può esercitare i diritti di cui all’art. 7 del d. lgs. n. 196 del 2003(accesso, aggiornamento, cancellazione, trasformazione, ecc.).

1 di: 1

8 0 4 5 8 4 7 0 5 8 2X

D L L R R T 5 9 M 1 5 H 5 0 1 K

DELLA SETA ROBERTO X

15 08 1959 RMROMA

RMROMA

00100VIA F. BORSIERI 20

P R R F N C 6 7 M 1 7 D 0 8 6 K 14 03 2007

D L L R R T 5 9 M 1 5 H 5 0 1 K

DELLA SETA ROBERTO X

15 08 1959 ROMA RM

ROMA RM

00100VIA F. BORSIERI 20

X

14 03 2007

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CONTABILMENTE

Fac-simile verbale su decisione ricorso a collaboratori retribuiti

VERBALE DI CONSIGLIO DIRETTIVO DELL'ASSOCIAZIONE "…………………………"

Il giorno …………………… alle ore ……, presso la sede sociale dell’Associazione, a

………………………… in Via ……………………………, si riunisce il Consiglio Direttivo.

Il Consiglio è validamente riunito, presenziando n…… consiglieri su …… in carica.

Si procede con la discussione secondo il seguente ordine del giorno:

- Valutazione esigenza di ricorrere a collaborazioni a pagamento;

- varie e d eventuali.

Il Presidente nel dare inizio alla riunione non può non palesare la sua soddisfazione

nell’evidenziare la crescita dell’associazione e la sua esigenza, per far fronte alle tante iniziative e

progetti in corso, di ricorrere a collaboratori retribuiti

………………………………………………………………………………………..

………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………

……………………………………………..

Chiede di intervenire il consigliere

…………………………………………………………………….

………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………

……………………………………………..

Propone fra l’altro di formalizzare sia un contratto a progetto sia una collaborazione

occasionale……………………………………………………………………………………. Il

presidente d’accordo con gli interventi mette ai voti la proposta che viene approvata

all’unanimità. Non essendovi null’altro da deliberare alle ore ……………, il Presidente dichiara

sciolta la riunione e chiude contestualmente il presente verbale, previa lettura, approvazione e

conferma.

Il Presidente Il Segretario

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CONTABILMENTE

Fac – simile contratto di lavoro a progetto

Tra il Sig. …………………………., con sede in ………………………. C.F. /P.I.

………………… d'ora in avanti denominato COMMITTENTE

E

Il Sig. ……………………, nato a ……………….. il ………………. e residente in

……………….., codice fiscale ……………….., d'ora in avanti denominato COLLABORATORE

PREMESSO

Che il committente come sopra indicato e rappresentato svolge l'attività di

……………………………………………………, ed è intenzionato ad incaricare un soggetto in

possesso delle indispensabili conoscenze professionali per ………………………………………….;

Che il COLLABORATORE risulta essere in possesso della professionalità necessaria;

Che il COLLABORATORE intende accettare l'incarico propostogli;

SI CONVIENE QUANTO SEGUE

a) Il committente conferisce al collaboratore che accetta l'incarico destinato alla realizzazione della

del PROGETTO di cui alla premessa;

b) il rapporto di lavoro è disciplinato dagli articoli contenuti nel Titolo VII del D.Lgs. n.276/2003,

artt. da 61 a 69;

c) Il committente non eserciterà nei confronti del collaboratore alcun potere gerarchico e

disciplinare tipico del rapporto di lavoro subordinato;

d) Le parti convegono, nel rispetto dei principi contenuti nell'art.61 del D.Lgs. n. 276/03, di valutare

periodicamente in un'ottica di coordinamento e nel rispetto dell'autonomia nell'esecuzione della

prestazione, il lavoro svolto anche in relazione agli obiettivi alla base del progetto;

e) La durata del progetto è di mesi 12, con decorrenza da………….. e con scadenza il …………….;

f) Il compenso è fissato in Euro ……….. lordi, da corrispondere in soluzioni mensili ;

181

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CONTABILMENTE

g) Il collaboratore, nel rispetto della previsione di cui all'art.64 del D.Lgs. 276/2003, si impegna a

non diffondere notizie ed apprezzamenti attinenti ai programmi ed alla organizzazione di essi;

h) Per quel che riguarda le situazioni scaturenti da malattia, infortunio e gravidanza si richiamano

integralmente i contenuti dell'art.66 del D.Lgs. n.276/2003;

i) Il contratto di lavoro si risolve al momento della realizzazione del progetto;

l) Le parti possono recedere prima della scadenza del termine per giusta causa o secondo le

eventuali diverse modalità previste dal contratto in oggetto, ivi incluso il preavviso, che dovrà

essere di almeno 90 giorni;

m) Il collabpratore autorizza il committente a trattare ed a comunicare a terzi i propri dati personali

in relazione ai soli adempimenti normativi connessi con il presente contratto;

n) Il committente provvede a calcolare sul compenso netto di cui al punto h) le ritenute fiscali e

previdenziali e a versarle nei termini previsti dalla legislazione vigente;

……………….., …………………………………..

LETTO, CONFERMATO E SOTTOSCRITTO

Il committente..............................…………. Il collaboratore.................................…………..

182

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CONTABILMENTE

Fac – simile allegato al contratto a progetto

Il presente Progetto è parte integrante del contratto di lavoro a progetto stipulato tra il/la sig.re/a (COGNOME e NOME), legale rappresentante della (RAGIONE SOCIALE) (committente) con sede in (CITTA’) (PROVINCIA) – (INDIRIZZO), tel. (TELEFONO) Partita Iva (P.IVA) e Codice Fiscale (C.F.)

E

Il/la signore/a (COGNOME e NOME) (collaboratore) nato/a a (LUOGO NASCITA) il …/…/…. e residente in (CITTA’) (PROVINCIA), via (INDIRIZZO) - Codice Fiscale (C.F.).

Individuazione del progetto (o programma di lavoro o fase di esso) ____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Obiettivo____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Mezzi e strumenti___________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Organizzazione e coordinamento____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

_________ , ______________________

IL COMMITENTE ____________________

IL COLLABORATORE ______________________

183

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CONTABILMENTE

Fac simile contratto di collaborazione occasionale

Tra …………………………….. con sede in …………..,… P.I………….. rappresentato dal

Presidente e legale rappresentate pro-tempore ……….. nato a ………. il …………… e residente in

…………………………. C.F ………………………………

E

La Sig.ra ……………….. , nata a …………….. , il ………………, e residente

in…………….,………………. C.F. ………………………..,

PREMESSO

Che la Sig.ra ……………………. è in possesso del livello di professionalità adeguato ai compiti da

espletare, si conviene quanto segue:

- la Sig. ra …………… si obbliga ad eseguire una attività di …………………. in favore dell'

…………….. nel periodo che va dal …………. al ………, e comunque per un complessivo

impegno non superiore a 30 giorni. La prevista collaborazione sarà svolta dalla Sig/.ra

………… senza alcun vincolo di orario, di modalità di esecuzione;

- quale corrispettivo della prestazione occasionale svolta dal collaboratore, l'Associazione

………. si impegna a corrispondere un compenso di €…………(� ad euro 5.000,00)al lordo

della ritenuta d'acconto di cui all'art. 25, del D.P.R. 600/73. Il pagamento del corrispettivo

avverrà secondo pattuizioni concordate fra le parti.

- Qualora il compenso complessivo oltrepassi € 5.000 lordi e/o l'attività espletata dal

collaboratore comporti un impegno maggiore di 30 giorni, le parti stipuleranno altro

contratto rispondente alla normativa vigente, regolarizzando i compensi in base a quanto

previsto dalla tipologia di contratto che si stipulerà.

Letto, confermato e sottoscritto

………………….., ……………………….

IL Collaboratore Per l'Associazione

184

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CONTABILMENTE

Fac – simile contratto di associazione in partecipazione per somministrazione alimenti e bevande

Con la presente scrittura privata tra:

l’associazione………………….. con sede a ………………, in Via ………… , C.F./P.I.

………………, rappresentato dal Presidente e legale rappresentante pro-tempore ……………….,

nato a ……………. il ………….. e residente a ………………., in Via …………, Codice Fiscale

…………………………

e

il Sig…………….. , nato a ………………… il ……………. e residente a ……………………, in

Via ………………………., C.F. ………………………………….

e

la Sig.ra …………….., nata a ………………….. il ………….. e residente a ………………, in Via

…………….., C.F………………………………….

PREMESSO

- che l’associazione …………………………… è regolarmente costituita ai sensi e con gli effetti di

cui agli Artt. 36 e segg. del C.C. e che agisce in osservanza del proprio Statuto sociale, di cui le

parti dichiarano di conoscere ed approvare il contenuto;

- che la medesima associazione…………………. è in possesso delle speciali autorizzazioni

amministrative e sanitarie rilasciate dalle competenti autorità per la somministrazione di alimenti, e

bevande analcoliche, alcoliche di qualsiasi gradazione che, in conformità alle vigenti leggi,

consentono a detta associazione l’organizzazione e la gestione di un servizio di ristoro a favore

esclusivamente di soci;

SI CONVIENE CHE

1) Le premesse fanno parte integrante del presente atto.

2) Si costituisce una “associazione in partecipazione” ai sensi degli artt. 2549 e segg. del Cod. Civ.

tra l’associazione…………….., ASSOCIANTE, e i Sigg……………… ASSOCIATI.

3) L’obiettivo della costituenda associazione è quello di provvedere alla gestione del servizio di

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CONTABILMENTE

somministrazione di alimenti e bevande di cui alla premessa; compito dell’associante è quello di

apportare tutto quanto necessiti affinché possa espletarsi il servizio stesso: i locali, le merci, le

attrezzature, le autorizzazioni ecc., mentre le associate apporteranno la propria collaborazione

professionale organizzativa e gestionale, senza alcun vincolo né di subordinazione né di orario.

4) La gestione del servizio avverrà nel pieno rispetto delle leggi in materia e nel rispetto degli orari

di apertura e di chiusura del Circolo, nonché di tutti i regolamenti e le disposizioni che il Consiglio

Direttivo intenderà adottare per il miglior funzionamento del servizio in favore dei soci.

5) Le forniture dei prodotti saranno di competenza dell’ associante; le fatture relative saranno

intestate all’associante, così come farà carico all’associante stesso la responsabilità delle

obbligazioni contratte a questo scopo.

6) Il Consiglio Direttivo dell’ associante avrà la facoltà di effettuare un controllo periodico

sull’operato degli associati.

7) Gli associati sulla base della propria esperienza e nell’ambito della attività organizzativa

affidatagli, potranno suggerire i quantitativi e la qualità della merce che si rendesse necessaria per il

miglior funzionamento del servizio.

8) Agli associati verrà attribuita una percentuale pari al ……… %(…………. per cento)cadauno

relativamente alla quota di margine tra il prezzo di acquisto delle merci ed il loro prezzo di cessione

al socio consumatore, dedotte tutte le spese di carattere generale per energia elettrica, pulizia locali,

per consumo di acqua, consulenza contabile, ecc.

9) La quota parte spettante agli associati sarà liquidata mediante la corresponsione di un acconto

mensile pari a euro……….. (………………….) per ciascun associato. Tali acconti verrano liquidati

per undici mesi, mentre a fine anno si effettuerà un versamento a conguaglio sulla base del

rendiconto annuale della gestione, di cui gli associati saranno compartecipi nella compilazione, ed

ai quale sarà rilasciata copia.

10) Sulle quote di utili corrisposte agli associati verranno operate le ritenute d’acconto IRPEF ed

186

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CONTABILMENTE

ogni altra ritenuta legislativamente prevista; sarà ugualmente a carico dell’associante

l’inquadramento degli associati ai fini dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro

presso la competente sede INAIL.

11) L’associante si riserva il diritto di sciogliere il contratto qualora gli associati non apporti la sua

materiale collaborazione nel rispetto e con l’osservanza di tutte le presenti clausole.

12) Il presente contratto, ai fini delle imposte sul reddito, trattandosi di associazione in

partecipazione, ove l’apporto degli associati è costituito esclusivamente da prestazione di lavoro,

s’inquadra nella normativa di cui alla lettera c), 2° comma, art. 49 del D.P.R. 22 dicembre 1986 n.

917.

13) La durata del presente contratto è fissata per il periodo che va dal ………………….. al

……………….; essa si intenderà tacitamente rinnovata di anno in anno (con durata …………. –

………….. ) salvo disdetta da inviarsi a mezzo lettera raccomandata con ricevuta di ritorno almeno

tre mesi prima della sua scadenza.

14) Per quanto non espressamente previsto dal presente contratto le parti, di comune accordo, si

rifanno a quanto previsto dagli artt. 2549 e segg. del Cod. Civ.

Il presente atto redatto in ……….. copie, di cui una per ciascuna delle parti contraenti ed una per

l’ufficio del registro, viene redatto, letto, confermato e sottoscritto.

………………………….., lì ________________

L’ASSOCIANTE GLI ASSOCIATI

COMUNE DI ……………..

UFFICIO ………………………….

…………………………………………………………..

CONVENZIONE TRA IL COMUNE DI …………………. - Ufficio ………………………… - E

L’ ASSOCIAZIONE ..............................................................................................................

PREMESSO

187

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CONTABILMENTE

che l' ordinamento delle autonomie locali, introdotto con la legge 8 giugno 1990 n.142 affida

all'Ente Comune la rappresentanza, la cura degli interessi e la promozione dello sviluppo della

propria comunità ed attribuisce ad esso le funzioni che riguardano la popolazione ed il territorio;

che, secondo i principi programmatici del proprio Statuto il comune di ………….. promuove lo

sviluppo economico, sociale e culturale della comunità

locale,………………………………………………………………………………;

che l' Ufficio ………………………….. ha tra i suoi compiti quello

di……………………………………………………………………………………;

che il non profit o privato sociale coniugando crescita occupazionale e volontariato ( rispondendo

concretamente a molti bisogni "inediti", inserendosi sempre di più e sempre meglio negli spazi

vuoti creati dalla ripartizione dei compiti fra Stato e Mercato ecc.) sta ormai assurgendo a

fondamentale elemento, anche, della crescita economica della comunità locale;

che gli enti del non profit o privato sociale diventando, sempre più consapevolmente, un vero e

proprio sistema economico con imprese

vere,………………………………………………………………………………...;

che L’ASSOCIAZIONE …………… è stato incaricata con Determinazione Dirigenziale n. … del

………. Di…………………………………………………………;

che con la stessa Determinazione Dirigenziale n. ……. del ………… è stata impegnata la somma

di euro…………. per

la……………………………………………………………………………………;

che l’ASSOCIAZIONE …………… ha una una elevata esperienza nella

………………………………….;

Tutto ciò premesso, si conviene e si determina quanto segue:

ART.1)– di affidare all’ ASSOCIAZIONE……………………………………….., dando atto che il

referente per la gestione dell’attività sarà comunque il legale rappresentante dell’

ASSOCIAZIONE……………………………….

ART.2)- Di mettere a disposizione………………………………….......................

………………………………………………………………………………………

ART. 3) - L'inadempienza da parte dell’ASSOCIAZIONE…………………. di uno qualunque dei

patti contenuti in questo contratto produrrà, ipso jure, la risoluzione di esso.

188

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CONTABILMENTE

ART. 4) - Per lo svolgimento dell’attività descritta l’ASSOCIAZIONE assicura l'utilizzo di

personale qualificato ed in regola con le disposizioni vigenti in materia di prestazioni di attività

lavorative. Il Comune di …………….è, comunque, liberato da qualsiasi responsabilità contrattuale

e disciplinare attinente il personale utilizzato.

ART. 5) - Il Comune da atto che l'area è a norma relativamente alle norme vigenti in materia.

ART. 6) Il Comune di ……………..corrisponderà all’ASSOCIAZIONE , per il periodo che va dal

al ,quale contributo per le attività descritte, la somma di euro …………... Tale

somma verrà erogata in diverse fasi e precisamente:

- il 50% alla data di stipula della presente convenzione;

- il 30% dopo la presentazione di un primo rapporto di sintesi sulla gestione;

- il saldo su presentazione del rapporto dell’attività svolta alla scadenza della presente

convenzione.

Letto confermato e sottoscritto.

…………………………, lì

189

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CONTABILMENTE

Fac – simile modulo apertura posizione INAIL

Quadro C1 - L.O. Premi

DENUNCIA DI ISCRIZIONE - ASSICURAZIONE LAVORATORI DIPENDENTI E ASSIMILATI - DATI RETRIBUTIVI

IMPORTI INDICATI IN LIRE O IN EURO

ANNO IN CORSO DAL AL

DI CUI:RETRIBUZIONI ORDINARIE

RETRIBUZIONI SIL/ASB

QUOTE ESENTI

N. APPRENDISTI

ANNODAL AL

DI CUI:

ANNODAL AL

DI CUI:

ANNODAL AL

DI CUI:

ANNODAL AL

DI CUI:

ANNODAL AL

DI CUI:

FIRMA DEL RESPONSABILE DELLA DITTA

ANNODAL AL

DI CUI:

COD. FISC. DITTA

PERIODI PRECEDENTI

/ / / /

DENUNCIA N°

RETRIBUZIONI ORDINARIE

RETRIBUZIONI SIL/ASB

QUOTE ESENTI

RETRIBUZIONI ORDINARIE

RETRIBUZIONI SIL/ASB

QUOTE ESENTI

RETRIBUZIONI ORDINARIE

RETRIBUZIONI SIL/ASB

QUOTE ESENTI

RETRIBUZIONI ORDINARIE

RETRIBUZIONI SIL/ASB

QUOTE ESENTI

RETRIBUZIONI ORDINARIE

RETRIBUZIONI SIL/ASB

QUOTE ESENTI

RETRIBUZIONI ORDINARIE

RETRIBUZIONI SIL/ASB

QUOTE ESENTI

/ / / /

/ / / /

/ / / /

/ / / /

/ / / /

/ / / /

N. APPRENDISTI

N. APPRENDISTI

N. APPRENDISTI

N. APPRENDISTI

N. APPRENDISTI

N. APPRENDISTI

IMPORTO TOTALE RETRIBUZIONI

IMPORTO TOTALE RETRIBUZIONI

IMPORTO TOTALE RETRIBUZIONI

IMPORTO TOTALE RETRIBUZIONI

IMPORTO TOTALE RETRIBUZIONI

IMPORTO TOTALE RETRIBUZIONI

IMPORTO TOTALE RETRIBUZIONI

,

,

,

,

,

,

,

,

,

,

,

,

,

,

,

,

,

,

,

,

,

,

,

,

,

,

,

,

,

,

RETRIBUZIONI SOGGETTE A SCONTO

,

,

RETRIBUZIONI SOGGETTE A SCONTO

,

,

RETRIBUZIONI SOGGETTE A SCONTO

,

,

RETRIBUZIONI SOGGETTE A SCONTO

,

,

RETRIBUZIONI SOGGETTE A SCONTO

,

,

RETRIBUZIONI SOGGETTE A SCONTO

,

,

RETRIBUZIONI SOGGETTE A SCONTO

,

,

RETRIBUZIONI SOGGETTE A SCONTO TIPO SCONTO

DATA DI PRESENTAZIONE O SPEDIZIONE / /

RISERVATA INAIL

TIPO SCONTO

TIPO SCONTO

TIPO SCONTO

TIPO SCONTO

TIPO SCONTO

TIPO SCONTO

LAVORAZIONE N.

190

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CONTABILMENTE

Fac – simile F24 pagamento oneri contributivi

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CONTABILMENTE

Fac-simile verbale su decisione acquisto automezzo antincendio

VERBALE DI CONSIGLIO DIRETTIVO DELL'ASSOCIAZIONE "…………………………"

Il giorno …………………… alle ore ……, presso la sede sociale dell’Associazione, a

………………………… in Via ……………………………, si riunisce il Consiglio Direttivo.

Il Consiglio è validamente riunito, presenziando n…… consiglieri su …… in carica.

Si procede con la discussione secondo il seguente ordine del giorno:

- acquisto mezzo antincendio;

- varie ed eventuali

Il presidente ricorda ai consiglieri della palesata necessità, viste le particolari atività portate avanti

dall’associazione, dell’acquisto di un opportuno automezzo antincendio

…………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

………………………………………. chiede la parola il consigliere ………… che ricorda a tutti

l'articolo 20 del decreto legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge

n. 326 del 24 novembre 2003, ha previsto modalità alternative per il conseguimento del contributo

di cui all'articolo 96, comma 1, della legge n. 342 del 2000, concedendo alle associazioni di

volontariato e alle Onlus un contributo per l'acquisto di autoambulanze e mezzi antincendio nella

misura del 20 per cento del prezzo complessivo di acquisto, mediante corrispondente riduzione del

medesimo prezzo praticato dal venditore, che, a sua volta, recupera le somme corrispondenti alla

riduzione operata mediante

compensazione……………………………………………………………………………………………………

….

…………………………………………………………………………………………………………

………. Il Presidente dopo la partecipata e proficua discussione mette ai voti la

proposta………………………………………………. Che viene approvata all’unanimità.

192

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CONTABILMENTE

Non essendovi null’altro da deliberare alle ore ……………, il Presidente dichiara sciolta la

riunione e chiude contestualmente il presente verbale, previa lettura, approvazione e conferma.

Il Presidente Il Segretario

193

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CONTABILMENTE

Esempio compilazione quadro modello Unico per riconoscimento Credito d’imposta

194

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CONTABILMENTE

Fac – simile verbale autorizzazione al riconoscimento del rimborso spese per collaboratori e/o

volontari

VERBALE DI CONSIGLIO DIRETTIVO DELL'ASSOCIAZIONE "…………………………"

Il giorno …………………… alle ore ……, presso la sede sociale dell’Associazione, a

………………………… in Via ……………………………, si riunisce il Consiglio Direttivo.

Il Consiglio è validamente riunito, presenziando n…… consiglieri su …… in carica.

Si procede con la discussione secondo il seguente ordine del giorno:

- autorizzazione al riconoscimento del rimborso spese ai

collaboratori e/ volontari;

- varie e d eventuali.

Il Presidente rende edotti i consiglieri della necessità di prendere in seria considerazione

l’opportunità di riconoscere ai collaboratori e/o volontari il rimborso delle spese sostenute in

nome e per conto

dell’associazione……………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………

……………………………………..Si propone pertanto di autorizzare i sigg.

………………………………….. alla presentazione del relativo prospetto delle spese sostenute

per conto dell’associazione ai fini del loro rimborso. La proposta passa all’unanimità. Non

essendovi null’altro da deliberare alle ore ……………, il Presidente dichiara sciolta la riunione e

chiude contestualmente il presente verbale, previa lettura, approvazione e conferma.

Il Presidente Il Segretario

195

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CONTABILMENTE

Fac – simile prospetto rimborso spese

TABELLA DI RIMBORSO SPESE

Nota delle competenze dovute a …………………………………………..

Data …………………………… Luogo……………………………..

RIMBORSO SPESE

� Rimborso costo biglietto ferroviario (da ………a………….) _________

Supplemento (da………a………….) _________

� Rimborso costo biglietto aereo (da………a………...) _________

� Rimborso spese di alloggio (da………a…………..) _________

� Rimborso costi biglietti altri mezzi pubblici _________

� Rimborso spese varie (taxi,parcheggio..) _________

� Percorsi effettuati con il proprio mezzo:

numero di targa ____________

da _______ a ___________ (numero chilometri _________)

da _______ a ___________ (numero chilometri _________)

Totale chilometri _____ (costo per Km.____) Totale costo __________

� Rimborso pedaggio autostradale (da…….a……….) __________

� Rimborso spese vitto (da……….a…………….) __________

Totale rimborso spese _________

196

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CONTABILMENTE

Fac – simile documento giustificativo (ricevuta) per entrate commerciali occasionali per

associazioni prive di numero di Partita Iva

Intestazione associazione

Spett. le ( dati del destinatario )

Dati del soggetto che effettua l'attività

Ragione sociale

Sede legale

Codice Fiscale

Dati del Legale Rappresentante

Nome

Cognome

Residenza

Codice Fiscale

Oggetto : ( Descrivere l'attività esercitata/la causale dell'operazione……………)

Inserire l'importo dell'attività e di tutto ciò che rientra nella prestazione stessa ( rimborsi

spesa ecc… come si fa in una fattura vera e propria )

________________________________________________

In calce riportare questa dicitura

Il sottoscritto ..……………………. in qualità di rappresentante legale dell'Associazione

………………….. dichiara ai sensi dell'art. 148 comma 2 del D.P.R. 917/1986 ( T.U.I.R ) di

non esercitare attività che danno luogo a redditi di impresa o di natura commerciale e che

l'attività di cui sopra rientra nell'ipotesi previste dall'art. 67 comma 1 lettera i), del D.P.R.

917/1986 e pertanto non è rilevante ai fini IVA per carenza dei presupposti di cui all'art. 5 del

D.P.R. 633/72.

197

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CONTABILMENTE

Fac – simile rendicontazione manifestazione raccolta pubblica di fondi

Rendiconto della raccolta pubblica di fondi:________________________________________________

Associazione ________________________

Svolta dal ____________ al ____________

Responsabile:

USCITE ENTRATE

Data Documento Importo Data Documento Importo

TOTALE USCITE ________ TOTALE ENTRATE ________

AVANZO DI GESTIONE ________ DISAVANZO DI GESTIONE ________

Firma del Presidente Firma del Segretario ______________________________ ____________________________

198

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CONTABILMENTE

Fac – simile verbale liquidazione IVA trimestrale (legge 398/91)

VERBALE DI CONSIGLIO DIRETTIVO DELL'ASSOCIAZIONE "…………………………"

Il giorno …………………… alle ore ……, presso la sede sociale dell’Associazione, a

………………………… in Via ……………………………, si riunisce il Consiglio Direttivo.

Il Consiglio è validamente riunito, presenziando n…… consiglieri su …… in carica.

Si procede con la discussione secondo il seguente ordine del giorno:

- pagamento IVA trimestrale;

- varie ed eventuali.

Il Presidente relaziona ai presenti che il motivo della convocazione di questa seduta del consiglio

direttivo e del tutto Straordinaria, perché trattandosi di associazione di nuova convocazione si

vogliono condividere le varie operazioni che si compiono per la prima volta dopodiché per prassi

sarà compito di chi né ha le competenze portare avanti l’abitudinaria gestione dell’associazione.

L’associazione, è sempre il Presidente a parlare, quando è stata costituita nell’effettuare l’apertura

della Partita Iva ha ritenuto opportuno scegliere l’opzione 398/91 che fra l’altro consente la

liquidazione dell’ IVA trimestralmente entro il 16 del secondo mese successivo al trimestre di

riferimento. Chiede di intervenire il consigliere ……………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

……………………… Dopo la discussione di decide di provvedere al pagamento del relativo F24.

Non essendovi null’altro da deliberare alle ore ……………, il Presidente dichiara sciolta la

riunione e chiude contestualmente il presente verbale, previa lettura, approvazione e conferma.

Il Presidente Il Segretario

199

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CONTABILMENTE

Esempio compilazione registro fatture emesse con regime 398/91

200

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CONTABILMENTE

Esempio liquidazione Iva in regime 398/91 (I trimestre)

201

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CONTABILMENTE

Fac simile verbale redazione rendiconto economico – finanziario

VERBALE DI CONSIGLIO DIRETTIVO DELL'ASSOCIAZIONE "…………….."

Il giorno …………………… (il Consiglio direttivo si deve riunire in un tempo congruo per

permettere all'Assemblea di approvare il rendiconto entro il quarto mese dalla fine dell'esercizio, in

genere il 30 aprile) alle ore ……, presso la sede sociale dell’Associazione, a

………………………… in Via ……………………………, si riunisce il Consiglio Direttivo.

Il Consiglio è validamente riunito, presenziando n…… consiglieri su …… in carica.

Si procede con la discussione secondo il seguente ordine del giorno:

2) Redazione del progetto di rendiconto economico - finanziario per l'anno 200…

2) Varie ed eventuali

Predisponendo le varie operazione di rendicontazione dell'attività sociale il Rendiconto è chiuso con

un avanzo complessivo di €……

Il Consiglio direttivo approva all'unanimità il progetto di rendiconto.

Viene discussa, inoltre, la possibilità di sottoporre all'Assemblea la proposta di investimento

dell'avanzo nelle seguenti attività: ………… ; (o l'accantonamento a riserva,…)

Oppure

Il Rendiconto è chiuso con un disavanzo complessivo di €……

Il Consiglio direttivo approva all'unanimità il progetto di rendiconto.

Viene discussa, inoltre, la possibilità di sottoporre all'Assemblea la proposta di copertura del

disavanzo con gli avanzi dell'esercizio precedente.

------------------------

Prende, quindi, la parola il Presidente che sottolinea come i proventi siano rimasti inalterati

(diminuiti, aumentati) rispetto all'esercizio

202

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CONTABILMENTE

precedente……………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

……………………………………..

Oppure

spiega i motivi del disavanzo........

Il Consiglio fissa, infine, la data per la prima convocazione di Assemblea per l'approvazione del

rendiconto nel giorno……… alle ore……….

L'eventuale seconda convocazione è, invece, fissata nel giorno………..alle ore…….

La seduta è tolta alle ore……….

Il segretario

Il Presidente

203

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CONTABILMENTE

Fac – simile convocazione assemblea per approvazione rendiconto

Economico – finanziario

CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI DELL’ASSOCIAZIONE

"…………………………………………."

Il giorno …………………… alle ore ……, presso la sede sociale dell’Associazione, a

………………………… in Via ……………………………, è convocata l'Assemblea dei soci in

prima convocazione. L'eventuale seconda convocazione è fissata per il giorno…… alle ore….

Presso il medesimo luogo.

All'ordine del giorno dell'Assemblea:

a) Approvazione rendiconto economico – finanziario;

b) Varie ed eventuali

Si riterrà valida l'Assemblea costituita secondo le norme statutarie.

Il Presidente

204

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CONTABILMENTE

Esempio con dati per redazione prospetto rendiconto economico finanziario APS in regime di cui

alla legge 398/91

Per l’esempio si è ipotizzata un’associazione, che svolge, anche se in maniera del tutto sussidiaria

all’ attività istituzionale (rappresentata dai progetti “Alfa” “Beta” “Gamma”) alcune attività

commerciali ,quali la vendita di spazi pubblicitari ……………….., dalle quali riceve proventi per

euro 15.250 a fronte dei costi sostenuti pari a euro 4.575.

� L’associazione durante l’anno organizza una raccolta pubblica di fondi sostenendo uscite pari ad

euro 2.500 ed entrate pari ad euro 7.500

� L’associazione inoltre grazie ad una buona campagna di sensibilizzazione riesce a stimolare

delle donazioni/erogazioni liberali per un importo pari ad euro 5.000,00.

� I costi sostenuti per le attività istituzionali sono pari ad euro 29.490,00 a fronte di ricavi per

euro 31.400,00 valori questi che non concorrono alla determinazione delle imposte dirette.

Inoltre, come si evince dal fac-simile di rendiconto presentato, è indubbio che, affianco all’attività

istituzionale e commerciale, l’associazione dovrà sostenere dei costi generali di struttura (che

naturalmente rappresentano i cosiddetti costi promiscui da caricare percentualmente sia sulle

uscite istituzionali che su quelle commerciali) necessari per il buon proseguimento dell’attività

associativa per il mantenimento lo sviluppo e la crescita della struttura associativa stessa.

� Sulle attività commerciali invece andranno calcolate le imposte in base alle disposizioni della

Legge 398/91. Assolti gli eventuali oneri tributari (Irap, Inps, …) alla fine dell’esercizio risulta un

avanzo di gestione di euro ……………….

205

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CONTABILMENTE

Fac – simile prospetto di rendiconto economico finanziario per APS in regime di cui alla Legge

398/91

RENDI-CONTO ECONOMI-CO-FINAN-ZIARIO

ANNO 200…..

ONERI PROVEN-TI

ATTI-VITA’ ISTI-TUZIO-NALE

50.945,00 Proventi attività istitu-zionale

€ 31.400,00

A) Pro-getto “Alfa”

8.035,00 A) Progetto “Alfa”

10.700,00

4.600,00 3.150,00 285,00 B)

Progetto “Beta”

9.400,00

B) Pro-getto “Beta”

6.290,00

3.500,00 2.790,00 C)

Progetto “Gam-ma”

11.300,00

206

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CONTABILMENTE

Esempio con dati per redazione prospetto rendiconto economico finanziario APS che non

usufruisce del regime di cui alla legge 398/91

� Anche per questo esempio si pensa ad un’associazione, che svolge attività istituzionale

(costituita dai progetti “Alfa”, “Beta”, per i quali sostiene costi per € 381.670,00 ed ottiene entrate

per € 521.250,00 derivanti da contributi pubblici e privati, da donazioni, ecc….);

� alcune attività commerciali(vendita spazi pubblicitari ………………) e dalle quali riesce a

ricavare 285.000,00 euro;

� attività in convenzione con enti pubblici per la realizzazione di determinate iniziative

dell’associazione, dalle quali ottiene ricavi per una ammontare di € 75.000 sui quali, l’associazione

non dovrà pagherà nessuna imposta, se non l’iva, in quanto sono considerati, dalla normativa

vigente, ai soli fini fiscali, decommercializzate, di conseguenza non rientranti nella base imponibile

ai fini della determinazione delle imposte.

Inoltre l’associazione sostiene costi legati alla struttura generale dell’associazione (i così detti costi

promiscui) e necessari per il funzionamento, il mantenimento, lo sviluppo e la crescita della

struttura associativa stessa e che per questo, sono da imputare, in base ad una percentuale che si

stabilisce ad inizia anno prendendo come punto di partenza i dati storici dell’associazione, in parte

all’aspetto istituzionale (nell’esempio si ipotizza il 60% ) e in parte all’aspetto commerciale (

nell’esempio si ipotizza il 40% ).

Dopo aver distinto tutto ciò che rientra nella competenza istituzionale l’istituzionale da ciò che

invece è riconducibile alla sfera commerciale si dovrà procedere al calcolo delle imposte di

esercizio, questa volta non in maniera forfetaria, come avviene per quelle associazioni che optano

per la 398/91, ma in maniera analitica, esaminando voce per voce la sfera commerciale, in modo

tale da poter determinare, tramite la comparazione ricavi fiscali – costi fiscali la base imponibile per

il calcolo delle imposte Ires ed Irap ed Iva. E’ utile ricordare che l’aspetto istituzionale inciderà

sulle imposte, solamente per l’Irap, e solamente per il costo del personale. Una volta aver calcolato

le varie imposte di esercizio si andrà a determinare l’avanzo o il disavanzo di esercizio.

207

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CONTABILMENTE

Fac – simile prospetto di rendiconto economico finanziario per APS che non usufruisce del regime

di cui alla Legge 398/91

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208

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CONTABILMENTE

Esempio con dati per redazione prospetto rendiconto economico finanziario di ONLUS di cui al

D.Lgs. 460/97

L’associazione Onlus utilizzata per l’esempio svolge attività nel settore della tutela e

valorizzazione della natura e dell’ambiente (art. 10, lettera a, numero 8, D. Lgs. 460/97).

� Per l’attività di tesseramento ha sostenuto costi per € 2.000 ed ha realizzato entrate per € 17.400

(non tassabili in quanto relativi a quote associative).

� L’associazione ha provveduto all’erogazione di contributi in favore di altre organizzazioni (€

4.500) ed ha ricevuto liberalità per € 5.300.

� Ha, inoltre, realizzato due progetti: uno rivolto alla pulizia e al ripristino del parco fluviale

cittadino (progetto “Alfa”) e l’altro destinato alla sensibilizzazione ambientale tramite corso

formativo sulla raccolta differenziata (progetto “Beta”). Gli oneri sostenuti par queste attività

(istituzionali) sono pari a € 19.500 a fronte di entrate per € 31.000.

� Ha, anche, svolto attività direttamente connesse sostenendo per queste costi per € 10.000 ed

ottenendo ricavi per € 15.000. I proventi di queste attività non concorrono a formare il reddito

imponibile ai fini Ires, mentre su queste andrà calcolata e liquidata l’Iva.

Per lo svolgimento del progetto Beta l’associazione si è avvalsa di collaboratori a progetto per un

costo pari a € 11.000 (l’Irap andrà calcolata solo sull’imponibile sociale di questo costo, perchè

l’associazione Onlus “non produce” reddito).

� Sono inoltre riportati gli oneri generali per il funzionamento dell’associazione per una cifra pari

ad € 26.180

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CONTABILMENTE

Fac – simile prospetto di rendiconto economico finanziario per ONLUS

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CONTABILMENTE

Esempio per compilazione Modello UNICO di APS non in 398/91

ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE

SENZA SCELTA PER LA LEGGE 398/91

L’Associazione …………, Ente non commerciale, svolge, anche se in maniera del tutto sussidiaria

all’ attività istituzionale, alcune attività commerciale (es. proventi da pubblicità, da

somministrazioni pasti in un centro di educazione ecc….). Più dettagliatamente:

� dalla somministrazioni di alimenti e bevande, durante il 2006, nel corso del mese di marzo

ha introitato € 50.000 + Iva al 10% (€ 5.000) durante il mese di maggio € 45.000 + iva al

10% ( 4.500 € ) a luglio invece € 45.000 + Iva al 10% ( 4.500 )

� dalla pubblicità, sempre durante il 2006, ha incassato nel mese febbraio € 10.000 + iva al

20 % ( 2.000 € ) ad aprile € 30.000 € + iva ( 6.000 € ) a settembre € 25.000 + iva al 20 %

( 5.000 € ), ad ottobre 10.000 + iva al 20 % ( 2.000 ) attività queste da ritenersi

commerciali a tutti gli effetti.

Necessariamente, l’associazione …………., per poter svolgere l’attività di cui sopra, ha dovuto

sostenere dei costi, da ritenersi anch’essi di natura commerciale. Tali costi consistono:

1. nell’acquisto dei beni legati alla somministrazione di alimenti e bevande che nel corso del

2006 sono stati pari a: gennaio febbraio € 35.000 + iva al 10 % ( 3.500 € ) aprile e maggio

€ 28.000 + iva al 10 % ( 2.800 € ) a luglio invece € 40.000 + iva al 10 % ( 4.000 e )

2. nell’uscite monetarie che l’associazione ha dovuto sostenere per realizzare le attività per le

quali ha ottenuto i finanziamenti dalla pubblicità. Più dettagliatamente ha marzo ha speso €

8.500 + iva al 20 % ( 1.700 € ) a maggio € 14.000 + iva al 20 % ( 2.800 € ) e ad ottobre €

22.500 + iva al 20 % ( 4.500 € ).

Inoltre l’associazione, sempre per poter svolgere le attività di cui sopra, si è avvalsa:

� della collaborazione di una persona, assunta con contratto a tempo indeterminato, che ha

impiegato nell’attività di somministrazioni alimenti e bevande, corrispondendogli una

retribuzione lorda pari ad € 17.500 ;

� di cinque persone con contratto di prestazione occasionale alle quali ha corrisposto un

compenso lordo pari ad € 1.500 cada una;

211

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CONTABILMENTE

� di una persona con contatto di lavoro a progetto, impiegate per la realizzazione dell’attività

pubblicitaria,alla quale ha corrisposto un compenso lordo di € 9.000.

Per la realizzazione di tutte le attività che l’associazione ha pensato di promuovere, sia istituzionali

che commerciali, la stessa si è avvalsa di una serie di beni mobili quali macchinari specifici,

computer, automezzi, attrezzatura varia, ecc…. che a livello di costo annuo, hanno inciso, tramite le

quote di ammortamento, per un ammontare di € 10.000 di cui € 7.500 incideranno sull’aspetto

istituzionale e € 2.500 su quello commerciale.

Inoltre l’associazione non è proprietaria di una immobile e di conseguenza annualmente paga un

affitto di € 12.000 dei quali, 9.000 euro andranno ad incidere nella sfera istituzionale e i restanti

3.000 incideranno nella sfera commerciale essendo questi costi, come l’ammortamento citato sopra,

dei costi cosiddetti promiscui.

Per una Aps l’aspetto istituzionale dell’Associazione, anche se prevalente e principale rispetto

all’aspetto commerciale, da un punto di vista strettamente tributario, non ha alcuna incidenza, se

non hai fini Irap, per ciò che concerne il personale, sia esso occasionale, a progetto o dipendente.

Non subisce, infatti, nessun tipo di tassazione né ai fini dell’imposta sul reddito (Ires), né fini Iva in

quanto questa verrà considerata, per ciò che riguarda le fatture di acquisto tutta un costo mentre i

ricavi saranno espressi da contributi e quindi non commerciali.

Bisogna evidenziare, per ciò che attiene il calcolo delle imposte e non solo, un aspetto importante ,

ovvero che l’Associazione non ha optato per il regime forfetario della legge 398/91. Tale

particolarità obbligherà, l’Associazione ha dover tenere o:

� una contabilità ordinaria, inserendo nel libro giornale sia le operazioni che andranno ad

intaccare l’aspetto istituzionale che quelle che incideranno sull’aspetto commerciale,

� una contabilità semplificata, nella quale inserire solo le movimentazioni di natura

commerciale, con la conseguenza però di annotare extra – contabilmente (o con apposito

programma di contabilità che contempla questa possibilità…) tutte le operazioni riguardanti

l’ambito istituzionale per poter, in questo modo, alla fine, redigere un unico rendiconto

economico e finanziario così come previsto dalla normativa vigente.

Inoltre il non aver optato per il regime agevolato previsto dalla legge 398/91 comporterà, da un

punto di vista fiscale;

212

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CONTABILMENTE

1) Il dover determinare la base imponibile ai fini dell’imposta su reddito (Ires ), così come si fa

per le società, come differenza tra ricavi e costi di natura commerciale ed applicare, su tale

differenza, se positiva, la percentuale d’imposta da pagare pari al …% per l’anno …..

2) Determinare l’Iva da pagare, tramite la liquidazione o mensile o trimestrale,con le modalità

ordinarie, ovvero iva a credito - iva a debito, per poi provvedere al suo pagamento, se a

debito, entro il 16 del mese successivo alla liquidazione ( se si adotta la liquidazione

mensile ) senza l’integrazione dell’1% a titolo di interessi, o entro il 16 del secondo mese

successivo al trimestre ( se si adotta la liquidazione trimestrale ) comprensiva questa volta

dell’integrazione dell’1% di interessi che normalmente coloro che usufruiscono della

possibilità di pagare l’Iva trimestralmente devono conteggiare.

3) Determinare la base imponibile Irap sommando: la base imponibile dell’Irap istituzionale,

sapendo che l’associazione ha, nel corso dell’anno, nonostante si sia avvalsa in misura

prevalente del solo lavoro volontario dei suoi soci, usufruito, con contratto di lavoro a

progetto, del lavoro di cinque persone per un ammontare complessivo di Imponibile sociale

( è questo l’aspetto che interessa un’associazione ai fini del calcolo dell’imposte, più

specificatamente dell’Irap istituzionale) di € 50.000, con quella commerciale data dalla

differenza tra valore della produzione e costo della produzione e che riguarda solo ed

esclusivamente le operazioni di natura commerciale.

Riepilogando quindi l’Associazione si troverà a giugno/luglio ………. a dover necessariamente

compilare la dichiarazione dei redditi ( unico enti non commerciali 760/bis) per poter così

determinare, con le modalità sopra specificate, l’imposta sul reddito ( Ires ), il valore dell’Iva

annuale non avendo optato per la 398/91 e avendo svolto anche attività commerciale, e l’imposta

sull’attività produttiva da pagare ( Irap ).

L’ente sarà poi obbligata altresì alla redazione del modello 770 – dichiarazione dei sostituti di

imposta, dove riepilogherà il totale dei compensi erogati e delle ritenute di acconto operate sugli

stessi e versate.

213

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CONTABILMENTE

COMPILAZIONE DELL’UNICO ENTI NON COMMERCIALI

1) Attività Commerciali

TABELLA RIEPILOGATIVA DATI IVA

TRIMESTRE RICAVI IVA DEBITO COSTI IVA CREDITO

I 50.000,00 € 5.000,00 € 35.000,00 € 3.500,00 €

10.000,00 € 2.000,00 € 8.500,00 € 1.700,00 €

II 45.000,00 € 4.500,00 € 28.000,00 € 2.800,00 €

30.000,00 € 6.000,00 € 14.000,00 € 2.800,00 €

III 45.000,00 € 4.500,00 € 40.000,00 € 4.000,00 €

25.000,00 € 5.000,00 €

IV 10.000,00 € 2.000,00 € 22.500,00 € 4.500,00 €

TOTALE 215.000,00 € 29.000,00 € 148.000,00 € 19.300,00 €

ALTRI COSTI DI NATURA COMMERCIALE

PERSONALE DIPENDENTE E NON 34.000,00 €

AMMORTAMENTO COMMERCIALE 10.500,00 €

PARTE DELL’AFFITTO COMMERCIALE 3.000,00 €

RIEPILOGO RICAVI E COSTI COMMERCIALI

TOTALE RICAVI COSTI UTILE O PERDITA

DI ESERCIZIO

215.000,00 € 195.500,00 € UTILE € 19.500,00

L’associazione Olanda avendo registro:

� nel primo trimestre ( gennaio febbraio marzo ) ricavi commerciali per € 50.000 +10 % iva

e € 10.000 + 20% iva e costi commerciali per € 35.000 + 10% iva e € 8.500 + 20% iva dovrà

pagare iva per € 1.800 + 1% di interessi entro il 16/05 con codice tributo 6031;

214

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CONTABILMENTE

� nel secondo trimestre (aprile maggio giugno), ricavi commerciali per € 30.000 + 20% iva e

45.000 + 10% iva e costi commerciali per € 28.000 + 10% iva e € 14.000 + 20% iva dovrà

pagare iva per € 4.900 + 1% di interessi entro il 16/08 con codice tributo 6032;

� nel terzo trimestre ( luglio agosto settembre ), ricavi commerciali per € 45.000 +10% iva e

25.000 + 20% iva e costi commerciali per € 40.000 + 10% dovrà pagare iva per 5.500 € +

1% di interessi entro il 16/11 con codice tributo 6033;

� nel quarto trimestre 2006 ( ottobre novembre dicembre ), ricavi commerciali per € 10.000 +

20% di iva e costi commerciali per € 22.500 + 20% iva non dovrà pagare nessuna imposta

in quanto a credito di € 2.500,00, credito questo che ritroveremo all’interno del Modello

Unico nella dichiarazione iva, e che potremmo utilizzare, o per compensare altri debiti di

imposta risultanti dalla dichiarazione o in diminuzione dell’iva del primo trimestre.

Di conseguenza nel Modello Unico enti non commerciali i risvolti di queste operazioni sono:

- compilazione quadro RF ( Dati per il calcolo dell’Ires ) – reddito di impresa in contabilità

ordinaria

� 03 A) Utile 19.500,00 €;

� Da RF 5 a RF 26 non si deve compilare nulla perché, dal nostro esempio, non abbiamo

variazione in aumento dell’utile sopra indicato;

� Da RF 28 a RF 45 non si deve compilare nulla perché, dal nostro esempio, non abbiamo

variazione in diminuzione dell’utile sopra indicato;

� 47 Reddito di impresa lordo ( o perdita ) viene riportato automaticamente la somma

algebrica di quanto segnalato sopra, nel nostro caso il valore dell’utile ovvero €

19.500,00;

� 50 reddito ( o perdita ) viene riportato quanto segnato al rigo 47 in quanto non ci sono

state operazioni che i hanno permesso di abbassare il reddito lordo quali, erogazioni

liberali o proventi esenti;

� 52 Reddito ( da riportare nel quadro RN, rigo RN 6) viene riportato in automatico la

risultante delle operazioni sopra indicate;

Il reddito di impresa costituisce quindi la base imponibile per il calcolo dell’imposta sul reddito (

Ires ) pari al 33% di 19.500 euro ( 6.435 euro ). L’imposta così determinata verrà abbattuta dagli

acconti ( codice tributo 2001 primo acconto, codice tributo 2002 secondo acconto) pagati durante

l’anno precedente pari ad € 5.600, e l’eventuale differenza, se negativa (positiva), sarà l’imposta che

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CONTABILMENTE

si dovrà versare come saldo ( codice tributo 2003 ) insieme agli eventuali acconti per l’anno di

imposta successivo a quello in corso. Tutto quanto appena detto sarà riportato al quadro RN ovvero

al quadro di riepilogativo.

Qualora l’Associazione ……….. chiudesse a credito, perché gli acconti versati nell’anno precedente

superano il debito evidenziato nell’anno in oggetto, l’ente si troverà ugualmente nella condizione di

dover versare a Giugno/Luglio e a Novembre , se necessario, gli acconti per l’anno successivo.

Questo perché la base imponibile degli gli acconti è data dal valore, se a debito, dell’imposta

rilevata l’anno precedente. Nell’ esempio l’Associazione dovrà versare a giugno o a luglio ( in

questo caso con la maggiorazione dello 0,40% ) il saldo pari ad € 835,00 ( 6.435-5.600) e il primo

acconto pari ad € 2.574,00. Entro il 30 novembre il secondo acconto pari ad € 3.861,00.

- compilazione quadro IV ( Dichiarazione Iva )

� Frontespizio: da compilare con i dati dell’Associazione e del rappresentante legale;

� VA informazioni e dati relativi all’attività – inserire al rigo A2 il codice attività ovvero

91338;

� VE determinazione del volume d’affari – E21 imponibile 140.000 euro imposta a debito

14.000 euro, E22 imponibile 75.000 imposta a debito 15.000 euro poi il restante viene

compilato in automatico ( bisogna solo riportare i totali ) ;

� VF acquisti imponibili – F9 imponibile 103.000 euro imposta a credito 10.300, F11

imponibile 45.000 euro imposta a debito 9.000 euro poi il restante viene compilato in

automatico (bisogna solo riportare i totali rigo );

� VG iva ammessa in detrazione – i quadri vengono compilati automaticamente una volta

compilati i quadri sopra;

� VH liquidazioni periodiche – H3 il debito risultante dalla liquidazione del primo trimestre (

1.800 euro ) H6 inserire il debito risultante dalla liquidazione del secondo trimestre ( 4.900

euro ), H9 inserire il debito risultante dalla liquidazione del terzo trimestre ( 5.500 euro ),

H12 nulla perché il quarto trimestre è il riepilogativo dell’iva annuale che verrà riportato

direttamente nel quadro VL;

� VL liquidazione dell’imposta annuale – è un quadro di riepilogo di quanto riportato

precedentemente ( bisogna riportare il totale dell’Iva a debito L1 e il totale dell’Iva a credito

L4 ed evidenziare la differenza se a credito o a debito; nel nostro caso ci risulta avere un

credito di € 2.500 euro);

216

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CONTABILMENTE

� VX iva da versare o credito di imposta – anche in questo caso l’importo viene inserito

automaticamente. Nel caso specifico sarà riportato al rigo X2 un credito per 2.500 euro e

sotto il relativo comportamento (chiedere a rimborso o utilizzare in compensazione ecc..; in

base però a quanto specificato nell’anagrafica dell’associazione nel campo riguardante

l’Iva).

- compilazione Quadro IQ ( Dichiarazione Irap )

Il fatto che l’Associazione ………….. abbia erogato, nel corso della sua attività istituzionale, dei

compensi a cinque collaboratori a progetto ( è la forma prevista nell’esempio ma ce ne potrebbero

essere anche altre ) comporta che l’Associazione dovrà compilare il quadro IRAP non solo

considerando l’attività commerciale, e quindi il valore della produzione come sopra citato, ma

anche l’aspetto istituzionale, e quindi l’imponibile sociale erogato ai cinque lavoratori (50.000 euro

). Di conseguenza in maniera dettagliata nel Modello Unico:

� IQ2 redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente – nell’Unico l’Associazione, in

corrispondenza di questa riga, dovrà inserire l’ammontare lordo ( Imponibile sociale )

corrisposto ai collaboratori ovvero € 50.000,00 che verrà riportato al rigo IQ5;

� IO6 Ricavi delle vendite e delle prestazioni – Valori contabili 215.000,00 euro che

verranno riportati nella colonna valori Irap;

� IQ11 Totale componenti positivi – Somma algebrica tra i righi IQ6-IQ10, con riportati

i 215.000,00 euro;

� IQ12 Costi per materie prime, merci, ecc…- Vengono riportati, sotto valori contabili,

l’ammontare degli acquisti relativi alla somministrazione di alimenti e bevande ovvero

€ 103.000,00 che poi verranno automaticamente inseriti sotto la voce valori Irap;

� IQ13 Costi per servizi – in questo caso sotto la voce valori contabili vanno riportati la

somma dei costi legati all’attività di pubblicità e al personale retribuito durante il 2006,

si ricorda solo inerente aspetto commerciale, e quindi € 45.000,00 + € 34.000,00 per un

totale di € 79.000,00. Dopo di che il costo del personale, essendo un costo non

deducibile ai fini Irap viene ripreso a tassazione e quindi inserito sotto la voce in

diminuzione, in modo tale da riportare sotto la voce valori Irap solo 45.000 euro (

79.000-34.000);

� IQ14 Costi per godimento beni di terzi – Riportiamo sotto la voce valori contabili, e in

automatico sotto la voce valori Irap, la parte di affitto commerciale ovvero € 3.000,00;

217

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CONTABILMENTE

� IQ15 Ammortamento delle immobilizzazioni materiali - Riportiamo sotto la voce valori

contabili, e in automatico sotto la voce valori Irap, la parte di ammortamento

commerciale ovvero € 10.500,00;

� I20 Totale componenti negativi – è data dalla somma di quanto riportato sotto la voce

valori Irap ovvero € 161.500,00;

� IQ22 Valore della produzione – dato dalla differenza tra IQ11-IQ20-IQ21 nel nostro

caso pari ad € 53.500,00;

� IQ36 valore della produzione di rigo IQ5 - viene riportato l’importo scritto al rigo IQ2;

� IQ37 valore della produzione di rigo IQ22 - viene riportato l’importo scritto al rigo

IQ22;

� IQ41 totali – vengono riportati i totali ovvero nell’esempio € 103.500,00;

� IQ43 viene riportata la deduzione prevista dalla legge pari, nel 2006, ad € 8.000 che

andrà ad abbattere la base imponibile dove calcolare l’imposta che infatti diventerà €

95.500,00 (103.500-8.000); qualora non si dovesse superare tale soglia, sarebbe

opportuno indicare, in questo rigo, la parte degli 8.000 euro che utilizzeremo ad

abbattimento di quanto riportato in IQ41 e non lasciare magari indicata la somma

complessiva che in automatico il programma propone;

� IQ46 valore della produzione netta – viene riportato l’importo di 95.500 euro derivante

dalla precedente differenza ( IQ41-IQ43 );

� IQ69 riporta invece l’importo dell’imposta ( Irap ) da pagare ovvero il 5,25% di 95.500

euro pari ad € 5.014 tale cifra viene poi riportata al rigo IQ90 dopo di che questa cifra

verrà abbattuta di crediti e/o acconti versati l’anno precedente dall’associazione nel

nostro esempio per 3.500 euro ( il cui importo si evidenzierà al rigo IQ93 ) per ottenere

così al rigo IQ94 l’importo a debito o a credito dell’imposta da versare. Pari ad € 1.514

Qualora l’Associazione ……………. chiudesse a credito, perché gli acconti versati superano il

debito evidenziato nell’anno preso in considerazione, l’ente si troverà ugualmente nella condizione

di dover versare a Giugno/Luglio e a Novembre , se necessario, gli acconti per l’anno successivo ,

il cui ammontare verrà evidenziato dopo il rogo IQ98 . Questo perché la base imponibile degli gli

acconti è data dal valore, se a debito, dell’imposta rilevata l’anno precedente. Rifacendosi all’

esempio l’Associazione a giugno o luglio ( in questo coso con la maggiorazione dello 0,40% ), oltre

alle imposte Ires di cui sopra, dovrà versare, il saldo Irap con codice tributo 3800 pari ad €

218

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CONTABILMENTE

1.514,00, e il primo acconto Irap, codice tributo 3812, pari ad €2.005,60. Entro il 30 novembre il

secondo acconto Irap pari ad € 3.008,40 con codice tributo 3813.

- Quadro Rn (Determinazione del reddito complessivo ) –

Questa sezione è una sezione riepilogativa comprendente, in maniera sintetica, tutto ciò che è stato

indicati in maniera dettagliata nelle altre sezioni, (veder quanto detto sopra).

2) Attività Istituzionali

Come detto precedentemente, in merito a tutte quelle attività considerate istituzionali, non

dobbiamo compilare nessun quadro facente riferimento alla dichiarazione dei redditi.

219

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

220

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

Fac-simile Modello UNICO compilato di APS non in 398/91

QUADRO VOOPZIONI

CODICE FISCALE

Mod. N.

1APPLICAZIONE IMPOSTA SUGLI INTRATTENIMENTI NEI MODI ORDINARI (art. 4, D.P.R. 544/1999)VO40Opzione aglieffetti dell' impo-sta sugliintrattenimenti

Sez. 4 -

VO9

Opzione

AT

2

2

1

1

1

Sez. 3 -

Sez. 2 -

VO8

431 2

SMPTNLLUIEGBFRESELDKDEBE FI SE

VO10CESSIONI INTRACOMUNITARIE IN BASE ACATALOGHI, PER CORRISPONDENZAE SIMILI (art. 41, D.L. 331/1993)

VO11

VO12

VO20 REGIME DI CONTABILITÀ ORDINARIA PER LE IMPRESE MINORI(art. 18, comma 6, D.P.R. n. 600/1973)

VO21 REGIME DI CONTABILITÀ ORDINARIA PER GLI ESERCENTI ARTI E PROFESSIONI(art. 3, comma 2, D.P.R. n. 695/1996)

VO32 AGRITURISMO - Determinazione dell'IVA e del reddito nei modi ordinari (art. 5, L. 413/1991)

1

Opzioni erevoche aglieffetti delleimposte suiredditi

Opzioni erevoche aglieffetti siadell'IVA chedelle impostesui redditi

Opzioni

Revoche

Revochecomma 6 comma 2

Opzionicomma 2 comma 3

ACQUISTI INTRACOMUNITARI - (art. 38, comma 6, D.L. 331/1993)1 2

CONTRIBUENTI CON CONTABILITÀ PRESSO TERZI(art. 1, comma 3, D.P.R. 100/1998) 2Revoca

1VO22 DETERMINAZIONE DEL REDDITO NEI MODI ORDINARI PER LE ALTRE ATTIVITÀ AGRICOLE

(art. 56-bis, comma 5, D.P.R. 917/1986)

VO31

VO30 APPLICAZIONE DISPOSIZIONI LEGGE N. 398/1991Determinazione forfetaria dell’IVA e dei redditi

ASSOCIAZIONI SINDACALI E DI CATEGORIA OPERANTI IN AGRICOLTURADeterminazione dell'IVA e del reddito nei modi ordinari (art. 78, comma 8, L. 413/1991) 1 2

21

2

VO33 CONTRIBUENTI MINIMI - Determinazione dell'IVA e dei redditi nei modi ordinari(art. 3 commi da 171 a 176 della L. n. 662/1996) 1

1

1 2

Art. 74VO6 - comma 1 - EDITORIA - Applicazione dell'imposta in relazione al numero delle copie vendute

VO5 Art. 36 bis - DISPENSA DAGLI ADEMPIMENTI PER LE OPERAZIONI ESENTI

VO7 Art. 741 2

21

21

COMUNICAZIONIDELLE OPZIONIE REVOCHE

Opzioni,rinunce erevoche aglieffettidell'impostasul valoreaggiunto

LIQUIDAZIONI TRIMESTRALI (art. 7, D.P.R. n. 542/1999)VO2

AGRICOLTURA

VO3

VO4 Art. 36 - comma 3 - ESERCIZIO DI PIÙ ATTIVITÀ

Sez. 1 -

VO1

RevocaOpzione

Art. 19 bis 2 - comma 4 - RETTIFICA DETRAZIONE PER BENI AMMORTIZZABILI1

QUADRO VO

Opzione

Sez. 5 -Opzione aglieffetti dell'IRAP

DETERMINAZIONE DELLA BASE IMPONIBILE IRAP DA PARTE DEI SOGGETTI PUBBLICI CHE ESERCITANO ANCHE ATTIVITÀ COMMERCIALI (art. 10-bis, comma 2, D.Lgs. n. 446/1997 e successive modificazioni)

VO501

Opzione

4

singoleoperazioni

Revoca

1

2

tutte le operazioni

1

singoleoperazioni

Opzione

Cedente Intermediario

Art. 10 - n. 11 - APPLICAZIONE DELL’IVA ALLECESSIONI DI ORO DA INVESTIMENTO

Art. 74 quater - comma 5 - APPLICAZIONE DEL REGIME ORDINARIO IVA PER SPETTACOLI VIAGGIANTI E CONTRIBUENTI MINORIVO14

2

2

- comma 6 – INTRATTENIMENTI E GIOCHI - Applicazione del regime ordinario IVA

1Rinuncia

Opzione 3 4Revoca

2Revoca

Opzione 5

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Revoca

Revoca

Revoca

Revoca

Revoca

– Art. 34, comma 6: Soggetti esonerati o semplificati

– Art. 34, comma 11: Applicazione del regime ordinario IVA

5comma 6

CY EE LV LT MT PL CZ SK SI HU

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Revoca

Revoca

Revoca

Revoca

Revoca

Revoca

Opzione

VO13

CESSIONI DI BENI USATI - (art. 36, D.L. 41/1995)

Cedente

3

tutte le operazioni

– Art. 34-bis: Applicazione del regime ordinario IVA

2Revoca

2Revoca

2Revoca

Periodo d'imposta 2006

MODELLO IVA 2007

VO15APPLICAZIONE DELL’IVA ALLE CESSIONI E LOCAZIONI DI FABBRICATISTRUMENTALI PER NATURA AI SENSI DELL’ART. 10, NN. 8) ED 8-TER)(art. 1, comma 292, L. 296/2006) Opzione 1 Opzione 2

Cedente Locatore

CO

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

221

FIRMA DELLADICHIA-RAZIONE

DATI RELATIVIALRAPPRESEN-TANTEFIRMATARIODELLADICHIARAZIONE

annomesegiorno

annomesegiorno

anno

DATI RELATIVIALLA SOCIETÀO ENTE

C.a.p.Frazione, via e numero civicomese

Sede legale

anno C.a.p.Frazione, via e numero civicomese

Domicilio fiscale(se diverso

dalla sede legale)

Indicare, in caso di fusione, il codice fiscale del soggetto incorporante orisultante dalla fusione e, in caso di scissione, quello del beneficiario designato

Codice fiscale (obbligatorio)

Cognome

Codice carica Data carica

M F

Nome

Data di nascita Comune (o Stato estero) di nascita Provincia

Telefono

Comune

Frazione, via e numero civicoResidenza anagrafica(o se diverso)Domicilio Fiscale

FIRMA DEL DICHIARANTE

Il sottoscritto attesta di aver compilato e allegato i seguenti quadri (barrare le caselle che interessano):

Partita IVA

ONLUSSettore

di attività

DATI RELATIVIALLE ONLUS

prefisso numero

Codice fiscale (*)

TIPO DIDICHIARAZIONE

prefisso numero

Telefono

Sesso(barrare la relativa casella)

Provincia (sigla) C.a.p.

numeroprefisso

Fax

Indirizzo di posta elettronica

Stato estero di residenza Codice paese estero Codice di identificazione fiscale estero

RC RG RHRF RI RM RN RO RXRURTRL RS RZRQRBRA RD RE RPRK FC CE

Enti associativi exart. 148, commi 3

e ss. TUIR

(sigla)

FIRMA DELL'INCARICATO DEL CONTROLLO CONTABILE

Codice fiscale dell’incaricato del controllo contabile

Soggetto

Comune Provincia (sigla) Codice comune

Comune Provincia (sigla) Codice comune

DOMICILIOPER LA NOTIFICAZIONEDEGLIATTI

Codice fiscale

Cognome (o ufficio) Nome

Comune

Frazione

Provincia (sigla) C.a.p.Codice comune

Numero civicoTipologia (via, piazza, ecc.) Indirizzo

Codice Stato esteroStato estero (riservato ai residenti all'estero) Stato federato, provincia, contea

Località di residenza Indirizzo estero

EC N. moduli IVA

Redditi Irap Iva ModuloRW

QuadroVO

QuadroAC

Studi disettore

Parametri Correttivanei termini

Dichiarazioneintegrativa a favore

Dichiarazioneintegrativa

Eventieccezionali

Data di approvazione del bilancio o rendiconto

Termine legale o statutario per l'approvazione del bilancio o rendiconto

dal al

Periodo di imposta Stato Naturagiuridica Situazione

annomesegiornoannomesegiornoannomesegiornoannomesegiorno

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X X X

02345769836

ROMA RM H501

VIA................ 00100

01 01 2006 31 12 2006 1 12 6

X

. . . . . . . . . . . . . . . . 1

................................ ......................... X

.........................

X X X

1

..............................

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

222

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

Riservato al C.A.F.o al professionista

IMPEGNO ALLAPRESENTAZIONETELEMATICA

Codice fiscale dell'intermediario N. iscrizione all'albo dei C.A.F.

Impegno a presentare in via telematica la dichiarazione

FIRMA DEL RESPONSABILE DEL C.A.F. O DEL PROFESSIONISTA

Data dell'impegno

VISTO DICONFORMITÀ

FIRMA DELL'INTERMEDIARIO

Codice fiscale (*)

(*) Da compilare per i soli modelli predisposti su fogli singoli, ovvero su moduli meccanografici a striscia continua.

Riservatoal professionista

CERTIFICAZIONETRIBUTARIA

Codice fiscale del professionista

FIRMA DEL PROFESSIONISTA

Riservatoall'intermediario

Codice fiscale o partita IVA del soggetto diverso dalcertificatore che ha predisposto la dichiarazione etenuto le scritture contabili

Codice fiscale del C.A.F.Codice fiscale del responsabile del C.A.F.

Codice fiscale del professionista Si rilascia il visto di conformitàai sensi dell’art. 35 del D.Lgs. n. 241/1997

Si attesta la certificazione ai sensi dell’art. 36 del D.Lgs. n. 241/1997

CO

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14 11 2007

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

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,00

,00

,00

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,00

,00Ricavi non annotati

,00

Risultato delcontoeconomico

,00RF3 A) UTILE

RF4 B) PERDITA ,00

,00

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,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

Variazioniin aumento

Variazioniin diminuzione

RF5

RF6

RF7

RF8

RF9

RF10

Quote costanti delle plusvalenze patrimoniali e delle sopravvenienze attive imputabili all'esercizio (art. 86, comma 4 e art. 88, comma 2)

Redditi da partecipazione in società di persone di cui all'art. 5 e in GEIE

Quote costante dei contributi o liberalità costituenti sopravvenienze attive imputabili all'esercizio (art. 88, comma 3, lettera b))

Redditi di immobili non costituenti beni strumentali né beni alla cui produzione o al cui scambioè diretta l’attività della società o dell’ente e reddito derivante dall’attività di agriturismo (25% dei ricavi)

Spese ed altri componenti negativi relativi agli immobili di cui al rigo RF8 e costi derivanti dall'attività di agriturismo

RF11 Rimanenze non contabilizzate o contabilizzate in misura inferiore a quella determinata ai sensi del Tuir (artt. 92, 93, 94)

Interessi passivi indeducibiliRF12Imposte indeducibili o non pagate (art. 99, comma 1)

RF14Recupero degli incentivi per gli investimenti

RF13Oneri di utilità sociale

RF16Svalutazioni e minusvalenze patrimoniali, sopravvenienze passive e perdite non deducibili

RF15Spese per mezzi di trasporto indeducibili ai sensi dell’art. 164 del TUIR

RF19Spese relative a piu' esercizi non deducibili in tutto o in parte (art. 108) o di competenza di altri esercizi (art. 109, comma 4)

RF17

Ammortamenti non deducibili in tutto o in parte relativi a beni materiali e immateriali e a beni gratuitamente devolvibili (art. 102, 103 e 104)

RF20Spese di manutenzione, riparazione, ammodernamento e trasformazione eccedenti la quota deducibile (art. 102, comma 6)

RF22

RF23

RF24

RF25

RF27

Spese ed altri componenti negativi eccedenti la quota deducibile ai sensi dell’art. 109, commi 5 e 6

Differenze su cambi (art. 110, comma 3)

Altre variazioni in aumento

C ) TOTALE DELLE VARIAZIONI IN AUMENTO

RF29

Plusvalenze patrimoniali e sopravvenienze attive da acquisire a tassazione in quote costanti (art. 86, comma 4 e art. 88, comma 2)

Contributi o liberalità costituenti sopravvenienze attive da acquisire a tassazione in quote costanti (art. 88, comma 3,lettera b))

RF30 Perdite fiscali derivanti da partecipazioni in società di cui al rigo RF7

Utili distribuiti dalle società di cui al rigo RF7RF31

Sopravvenienza attiva da eliminazione delle c.d. “interferenze fiscali”RF33

RF32 Proventi degli immobili di cui al rigo RF8

Spese ed altri componenti negativi non dedotti in precedenti esercizi ovvero non imputati a conto economico

RF35

RF34 Utili spettanti ai lavoratori dipendenti e agli associati in partecipazione e se corrisposti i compensi spettanti agli amministratori (art. 95)

Rimanenze e opere ultrannuali contabilizzate in misura superiore a quella determinata ai sensi del TUIR (artt. 92 e 93)

RF38

RF37 Differenze su cambi (art. 110, comma 3)

RF42

RF41

RF44

RF43

Erogazioni liberali

RF46

RF45

RF48RF47

Utili distribuiti da soggetti residenti in Stati o territori con regime fiscale privilegiato

D ) TOTALE DELLE VARIAZIONI IN DIMINUZIONE

Reddito di impresa in contabilità ordinariaQUADRO RF

CODICE FISCALE

REDDITI

Imprese che direttamente o indirettamente controllano società non residenti o ne sono controllate (vedere istruzioni) A B CRF2

RF1 Codice attività studi di settore: cause di esclusione cause di inapplicabilità

Assistenzafiscale

RF21

RF49

,00

,00

,00

Attività diagriturismo

,00

RF50 ,00REDDITO (o PERDITA)

REDDITO DI IMPRESA LORDO (o perdita) (somma algebrica tra A o B + C – D)

EURO

RF18 ,00Minusvalenze relative a partecipazioni esenti

Spese ed altri componenti negativi per operazioni con soggetti residenti in Stati o territori con regime fiscale privilegiato

RF26

,00Quota delle minusvalenze non realizzate relative a partecipazioni

RF36

Proventi non computabili nella determinazione del reddito (art. 91, comma 1, lett. a) e b))

RF39,00

Spese ed altri componenti negativi per operazioni con soggetti residenti in Stati o territori con regime fiscale privilegiato

RF40,00

Plusvalenze relative a partecipazioni esenti (art. 87)

RF51

RF52

)

,00

Proventi esenti

,00

,00

,00 ,00 ,00

Svalutazioni e accantonamenti non deducibili in tutto o in parte

,00 ,00 ,00

Altre variazioni in diminuzione ,00 ,00

Perdite di impresa (di cui degli anni precedenti ,00 ,00

REDDITO (da riportare nel quadro RN, rigo RN6)

,00

art. 105 art. 106

RF28

Quota esclusa degli utili distribuiti ,00

Determinazionedel reddito

Erogazioni liberali

,00

Reddito esente e detassato

PERIODO D’IMPOSTA 2006

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000005 0 2 3 4 5 7 6 9 8 3 6

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

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Crediti

,00 ,00

,00,00

RF58

RF59

Differenza

RF60

Svalutazioni e accantonamenti dell'esercizio

RF61

Ammontare complessivo delle svalutazioni dirette e degli accantonamenti risultanti a fine esercizio

RF62

Valore dei crediti risultanti in bilancio

CREDITIValore di bilancio Valore fiscale

Ammontare complessivo delle svalutazioni dirette e degli accantonamenti risultanti al termine dell'esercizio precedente

Codice fiscale (*)

(*) Da compilare per i soli modelli predisposti su fogli singoli, ovvero su moduli meccanografici a striscia continua.

RF73

Ricavi delle vendite

RF63

RF64

RF65

RF66

RF67

RF68

RF69

RF70

RF71

RF72Debiti verso banche esigibili oltre l'esercizio successivo

Debiti verso banche esigibili entro l'esercizio successivo

Ratei e risconti attivi

Disponibilità liquide

Immobilizzazioni finanziarie

Fondo ammortamento beni materialiImmobilizzazioni materiali ,00

Immobilizzazioni immateriali

Rimanenze di materie prime, sussidarie e di consumo, in corso di lavorazione, prodotti finiti

RF56

RF57

RF53

RF74

RF75

RF76

RF77

RF78

,00(di cui per lavoro dipendente )Altri oneri di produzione e vendita

Dati di bilancio ,00

Crediti verso clienti compresi nell'attivo circolante

Altri crediti compresi nell'attivo circolante

Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni

Totale attivo

Patrimonio netto

Fondi per rischi e oneri

Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato

RF79

Debiti verso fornitori

Altri debiti

Ratei e risconti passivi

Totale passivo

RF54 Perdite dell'esercizio

RF55 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

225

,00

,00

,00

,00

,00

,00

soggetto all'aliquota del %

Determinazione dell’IRESQUADRO RN

CODICE FISCALE

REDDITI

(di cui corrisposti dall'UNIRE

,00,00

,00

EURO

)

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

RN18

RN17

RN16

RN22

RN21

RN20

RN19

RN26

RN25

RN24

RN23

RN27

,00

,00

RN28

RN29

RN30

RN31

RN32

RN33

RN34

,00 )

acconti versati acconti ceduti

eccedenze utilizzate

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

Ires

,00

RN4

RN5

RN6RN7

RN9

RN10

RN12

RN13

RN14

RN15

RN8

RN3

RN2

RN1

RN11

,00

Reddito di terreni (dal quadro RA, somma del rigo RA52 col. 9 e col. 10)

Reddito di fabbricati (dal quadro RB, rigo RB35)

Reddito di impresa enti a contabilità pubblica (dal quadro RC, rigo RC9)

Reddito di allevamento e di altre attività agricole (dal quadro RD, rigo RD15)

Reddito di arti e professioni (dal quadro RE, rigo RE23)

Reddito di impresa in contabilità ordinaria (dal quadro RF, rigo RF52)

Reddito di impresa in contabilità semplificata (dal quadro RG, rigo RG28)

Reddito di partecipazione (dal quadro RH, rigo RH15)

Reddito di capitale (dal quadro RL, rigo RL3 colonna 2)

Redditi diversi (dal quadro RL, rigo RL20)

Redditi derivanti dalla cessione di partecipazioni (dal quadro RT, sez. II e III)

Rimborso di oneri dedotti in precedenti esercizi

Reddito complessivo

Oneri deducibili (dal quadro RS, rigo RS28)

Reddito imponibile (RN13 + RN14 - RN15)

Crediti di imposta sui fondi comuni di investimento

a) di cui

Imposta relativa al reddito imponibile

Detrazione di imposta

Imposta a credito (RN28 – RN29 – RN30 + RN31 – RN32 col. 4) se negativo

IRES dovuta (RN28 – RN29 – RN30 + RN31 – RN32 col. 4 – RN33 col. 1) se positivo

Acconti

Altri crediti di imposta

Credito per imposte pagate all’estero

Crediti di imposta sui fondi comuni di investimento

,00

,00

eccedenze utilizzate

soggetto all'aliquota del %

33,00

b) di cui

,00

,00IMPOSTA NETTA (RN19 - RN20)

,00Ritenute d’acconto

TOTALE CREDITI E RITENUTE (somma dei righi da RN23 a RN26) ,00IRES dovuta o differenza a favore del contribuente ,00Crediti di imposta (da quadro RU) ,00Eccedenza d’imposta risultante dalla precedente dichiarazione

Eccedenza d’imposta risultante dalla precedente dichiarazione compensata nel Mod. F24 ,00

,00

RN35 Credito ceduto a società del gruppo (riportare l’importo nel rigo RK1 del quadro RK) ,00

RN36 Eccedenza compensata nel rigo RQ5 ,00

RN37 Eccedenza di credito della presente dichiarazione (RN34 - RN35 - RN36 , da riportare nel rigo RX1, col.1) ,00

RN38 Credito d’imposta art. 3, c. 4, D.Lgs. 344/2003

,00,00,00

IMPORTOUTILIZZO

IN COMPENSAZIONE RESIDUO FINALECredito

19% degli oneri rimborsati per i quali si è fruito di detrazioni di imposta

RESIDUO INIZIALE

,00 )(

PERIODO D’IMPOSTA 2006

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19500

19500

1950019500 6435

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

226

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

QUADRO RX

CODICE FISCALE

REDDITI

,00 ,00 ,00

Crediti ed eccedenzerisultanti dallapresentedichiarazione RX1 IRES

Importo a creditorisultante dalla

presente dichiarazione

Credito da utilizzarein compensazione e/o

in detrazione

RX2

RX3

IVA

RX5

IRAP

RX4

RX11

Eccedenza a credito di cui al quadro RK

RX6

RX8

RX7

Eccedenza diversamento a saldo

SEZIONE I

Imposta sostitutiva di cui al quadro RT

Imposta sostitutiva di cui al quadro RM - sez. I

Imposta di cui al quadro RM - sez. II

Imposta sostitutiva di cui al quadro RM sez. III

Imposta sostitutiva di cui al quaro RQ - sez. II - Trasformazione

,00

,00,00,00,00

,00,00,00,00

,00,00,00

,00,00,00,00

,00,00,00

,00,00,00

,00,00,00

,00,00,00

Credito di cuisi chiede il rimborso

,00,00,00,00

Crediti ed eccedenzerisultanti dallaprecedentedichiarazione

SEZIONE II

SEZIONE III

Eccedenza ocredito precedente

Importo compensatonel Mod. F24

Importo di cuisi chiede il rimborso

Importo residuoda compensare

Codicetributo

,00,00 ,00 ,00

,00,00

RX14

,00 ,00

,00,00

RX15

,00 ,00

,00,00

RX16

,00 ,00

,00

Compensazioni - Rimborsi

EURO

RX10 Imposta sostitutiva di cui al quadro RQ - sez. II - Scioglimento,00 ,00 ,00

RX9 Imposta sostitutiva di cui al quadro RQ - sez. I,00 ,00 ,00

,00

Versamento annuale dell’IVASaldo annualeIVA

RX12 Imposta sostitutiva di cui al quadro RI,00 ,00 ,00

RX13

,00

RX17

RX18

PERIODO D’IMPOSTA 2006

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2500 2500

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

227

,00

,00,00

,00,00,00

,00

,00,00,00,00,00

,00

,00

,00,00,00

,00

,00,00,00

,00

,00

Sez. IVProduttoriagricoli

Sez. IIISoggettiin regimeforfetario

,00

,00

,00 ,00 ,00 ,00

Valori contabili

Ricavi delle vendite e delle prestazioni

Variazioni

in aumento in diminuzioneValori IRAP

,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

Variazioni delle rimanenze

Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni

Variazioni di lavori in corso su ordinazione

IQ6

Totale componenti positivi

Altri ricavi e proventi

IQ7

IQ8

IQ9

IQ10

IQ11

,00Costi per materie prime, merci, ecc.

Costi per il godimento di beni di terzi

Ammortamenti delle immobilizzazioni materiali

Ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali ,00

,00

,00

,00 ,00

,00

,00

,00

,00

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,00

,00 ,00

,00

,00

,00

,00IQ12

IQ13

IQ14

,00Variazioni delle rimanenze

Accantonamenti ex artt. 105 e 107 del Tuir ,00

,00 ,00

,00

,00

,00

,00

,00 ,00

,00

,00

Costi per servizi

Oneri diversi di gestione

,00

,00

,00

,00

,00

IQ21

IQ15

IQ22

Deduzione per lavoro dipendentea tempo indeterminato

Contributi assistenzialie previdenziali

Totale componenti negativi

Valore della produzione (IQ11 — IQ20 — IQ21 col. 8)

,00

,00

,00

,00

,00

,00

Retribuzioni, compensi e altre somme

Reddito d'impresa determinato forfetariamente

IQ26

IQ23

IQ24

Acquisti destinati alla produzione

Corrispettivi

Deduzioni

Valore della produzione (IQ23 + IQ24 + IQ25 — IQ26 col. 7)

Valore della produzione (IQ28 — IQ29 — IQ30 col. 6)

Deduzioni

agricoliProduttori

Interessi passivi

IQ29

IQ30

IQ27

IQ28

Determinazione dell'imposta

IRAPQUADRO IQ

Mod. N.

Opzione

Revoca

EURO

PERIODO D’IMPOSTA 2006

,00Maggiori ricavi per adeguamento agli studi di settore

Spese apprendistie disabili

Contributi assicurazioniinfortuni sul lavoro

Contributi assicurazioniinfortuni sul lavoro

Sez. IEnti privatinoncommerciali

Attivitànoncommerciale

IQ1 Retribuzioni personale dipendente

Valori IRAP

Redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente ex art. 50 del TuirIQ2 ,00Redditi di lavoro autonomo non esercitato abitualmente ex art. 67 , comma 1, lett. l), del TuirIQ3 ,00

IQ4 Deduzioni

Redditidei ricercatori

Spese apprendistie disabili

Contratti formazionelavoro

Personale addettoalla ricerca e sviluppo

Valore della produzione (IQ1 + IQ2 + IQ3 — IQ4 col. 5)IQ5,00

Enti privatinoncommercialied entipubblici

Sez. II

Attivitàcommerciale

IQ16

IQ17

IQ18

IQ19

IQ20Contributi assicurazioni

infortuni sul lavoroRedditi

dei ricercatori

Deduzioni

IQ25

IQ31

CODICE FISCALE

Contrattiformazione lavoro

Personale addettoalla ricerca e sviluppo

Spese apprendistie disabili

Deduzione per lavoro dipendentea tempo indeterminato

Contributi assistenzialie previdenziali

Contrattiformazione lavoro

Personale addettoalla ricerca e sviluppo

Contributi assistenzialie previdenziali

Spese apprendistie disabili

Contrattiformazione lavoro

Personale addettoalla ricerca e sviluppo

CO

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2007

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69

83

6

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XX

000005 0 2 3 4 5 7 6 9 8 3 6

0 1

50000

50000

215000 215000

215000103000 10300079000 34000 450003000 3000

10500 10500

161500

53500

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

228

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

,00

,00,00,00

,00,00

,00 ,00 ,00

,00

,00

,00 ,00

,00 ,00

,00

Codice fiscale (*)

Sez. VI

,00

IQ37

Valore dellaproduzionenetta

IQ38

,00

,00

,00,00IQ39

Valore della produzione di rigo IQ5

IQ40

Valore della produzione di rigo IQ22

Totale valore della produzione

Valore della produzione di rigo IQ27

IQ41

IQ47

IQ46

IQ48

Valoredella produzione

,00,00 ,00

,00

,00IQ43

Valore della produzione di rigo IQ31

IQ42

Mod. N. (*)

Estero Italia

Quota del valore della produzione attribuita dal GEIE

Reddito minimo

quota GEIE

IQ83

IQ76

IQ75

IQ74

IQ73

IQ80IQ79

IQ78

IQ77

IQ82

IQ81

IQ84

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

IQ85 ,00 ,00 ,00 ,00

%

%

%

%

%

%

%

%

%

%

%

%

%

,00 ,00 ,00 ,00

IQ70

IQ72

IQ71

IQ89

IQ69

ImpostaBase imponibileRiduzione(art. 17, comma 1)

Valore dellaproduzione

Codiceregione

Normativeregionali

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

Aliquota

%

%

%

%

%

,00

Estensione complessiva dei terreni in metri quadri

Ammontare complessivo delle retribuzioni

Valore minimodellaproduzionedei soggetti nonoperativi exart. 30 l.n. 724/94

IQ50

Italia,00Estero

ItaliaEstero

Sez. VII

IQ86

IQ87,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

IQ88 ,00 ,00 ,00 ,00

%

%

%

IQ36

IQ44 Deduzione per lavoro dipendente ,00

Ulteriore deduzione

,00

Valore della produzione di rigo IQ35

,00

Retribuzioni, compensi ed altre somme

,00,00

IQ45,00

Deduzione per incremento base occupazionale

,00,00,00

Deduzione base Art. 87 par. 3 lett. c) Tr. CE Art. 87 par. 3 lett. a) Tr. CE

,00,00

,00,00,00

Sez. VSoggetti nonresidentiesercentiartie professioni

,00

,00

,00

,00

Costi inerenti all’attività esercitata

Compensi derivanti dall’attività professionale e artistica

Valore della produzione (IQ32 col. 2 — IQ33 — IQ34 col. 6)

Deduzioni

IQ34

IQ33Contributi assicurazioni

infortuni sul lavoro

IQ35

Contributi assistenzialie previdenziali

Spese apprendistie disabili

Contrattiformazione lavoro

Personale addettoalla ricerca e sviluppo

IQ32 (di cui per adeguamento agli studi di settore ,00 )

(aliquota del settore agricolo altre aliquote )

IQ49 Interessi passivi

Valoredella produzione (aliquota del settore agricolo altre aliquote )

IQ51

IQ52

Sez. VIIIRipartizionedella baseimponibile edell'imposta

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50000 5000053500 53500

103500 103500

8000

95500 95500

08 95500 95500 5,25 5014

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

229

Codice fiscale (*) Mod. N. (*)

Sez. IXDati concernenti il versamentodell’imposta

Totale impostaIQ90,00

Acconti versati

Importo a credito

Importo a debito

,00

,00

,00

IQ93

IQ92

IQ91 Eccedenza d'imposta risultante dalla precedente dichiarazione

Eccedenza d'imposta risultante dalla precedente dichiarazione compensata in F24

IQ94

IQ95,00

,00

(di cui sospesi ,00 )

,00

Sez. XDati perl’applicazionedellaConvenzionecon gli Stati Uniti

IQ96 Ammontare dei costi del lavoro dipendente e assimilati indeducibili

IQ97 Interessi passivi e altri oneri finanziari indeducibili

IQ98 Importo accreditabile

,00

,00

(*) Da compilare per i soli modelli predisposti su fogli singoli, ovvero su moduli meccanografici a striscia continua.

IQ99,00,00,00 ,00

Valore della produzionerideterminato

Impostarideterminata

Accontorideterminato

Conguaglioprima rata

Sez. XIRideterminazionedell'acconto

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

Dati riepilogativirelativi a tuttele attività esercitate

Operazioniintracomunitarie,importazioni,esportazioni edoperazioni con la Repubblica diSan Marino

Sez. 4 -

QUADRO VA

QUADRO VAINFORMAZIONIE DATIRELATIVIALL'ATTIVITÀ

Sez. 1 -Dati analiticigenerali

VA2

VA3,00

Beni ammortizzabili

,00

Beni strumentali non ammortizzabili

,00

Beni destinati alla rivendita ovveroalla produzione di beni e servizi

,00

Altri acquisti e importazioni

VA1

VA4

VA5

VA40 Indicare il codice desunto dalla "Tabella eventi eccezionali" delle istruzioni

Operazioni con la Repubblica di San Marino:

Dati riepilogativirelativi a tutte leattività esercitate

VA41,00

,00

VA42

Eccedenza di credito di gruppo relativa all'anno Importo compensato nell'anno 2006

Riservato all'indicazione di eccedenze di credito di società ex controllanti da garantire

VA44 ,00

INFORMAZIONI SULL'ATTIVITÀ

CODICE FISCALE

Mod. N.

In caso di fusioni, scissioni, ecc. indicare la partita IVA del soggetto fuso, scisso, ecc.

Barrare la casella se il soggetto trasformato continua a svolgere l'attività agli effetti dell'IVA 2

,00

Maggiori corrispettivi per effetto dell’adeguamento ai parametri per il 2005(imponibile e imposta)

VA43

Indicare il codice dell'attività svolta CODICE ATTIVITÀ

Denominazione del fondoVA6

Barrare la casella se le operazioni esenti effettuate sono occasionali ovvero riguardano esclusivamente operazionidi cui ai nn. da 1 a 9 dell’art.10, non rientranti nell’attività propria dell’impresa o accessorie ad operazioni imponibili

Sezione da compilare soltanto in presenza di altro regime speciale per il quale è richiesta la compilazione del quadro VG

1

Sez. 3 -

Sez. 2 -Coesistenza dipiù regimispeciali IVA.Casi particolari

VA32VA31

VA30

Importazioni

Acquisti intracomunitari di beni

Operazioni intracomunitarie

,00

,00

,00

Imposta

Prestazioni di servizi

,00

,00

,00

ImpostaImponibile

Imponibile

Cessioni di beni

VA33 Esportazioni ,00

Da compilare a cura del soggetto risultante da operazioni straordinarie

Da compilare a cura del soggetto dante causa nelle ipotesi di operazioni straordinarie

Barrare la casella se il contribuente ha partecipato ad operazioni straordinarie 3

Riservato al soggetto non residente nelle ipotesi di passaggio da rappresentante fiscale a identificazione diretta e viceversa

Indicare la partita IVA relativa all'istituto in precedenza adottato

In caso di effettuazione di subforniture barrare la casella 1

Barrare la casella se il modulo è relativo all’attività della prima frazione d’anno 1

Riservato ai curatori fallimentari e ai commissari liquidatori (da compilare soltanto per l’anno di inizio della procedura)

Ripartire il totale acquisti e importazioni (rigo VF20) nei seguenti importi:

Riservato alle società di gestione del risparmio (art. 8, D.L. 351/2001)

Numero Banca d' Italia

VA20

VA21

1

Barrare la casella se sono state effettuate cessioni occasionali di beni usati con l’applicazionedel regime del margine (D.L. n. 41/1995)

VA34VA35

Ammontare delle cessioni di beni ad operatori sammarinesi

Ammontare degli acquisti di beni senza pagamento dell’IVA ,00 ,00

,00

con pagamento IVA

Riservato ai soggetti che hanno usufruito di agevolazioni per eventi eccezionali

1

,00 ,00

Maggiori corrispettivi per effetto dell’adeguamento agli studidi settore per il 2006 (imponibile e imposta)

MODELLO IVA 2007Periodo d'imposta 2006

VA7 Operazioni occasionali rientranti nel regime previstodall’art. 34-bis per le attività agricole connesse Imponibile ,00 ,00Imposta

Operazioni effettuate nei confronti di condominii

,00

Credito dichiarazione IVA/2006 ceduto

VA45Barrare la casella se si tratta dell'ultima dichiarazione in regime ordinario IVA 1 ,00

Rettifica della detrazione art. 19-bis2 Regime di franchigia di cui all'art. 32-bis

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148000

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

231

VD2

QUADRO VC

QUADRI VB-VC-VDCONTRIBUENTI MINIMI,ESPORTATORI E OPERATORI ASSIMILATI,CESSIONE DEL CREDITO IVA (Art. 8 D.L. n. 351/2001)

CODICE FISCALE

Mod. N.

ESPORTATORIE OPERATORIASSIMILATI

ACQUISTI EIMPORTAZIONISENZAAPPLICAZIONEDELL'IMPOSTASUL VALOREAGGIUNTO RELA-TIVI A TUTTE LEATTIVITA' ESERCI-TATE

VC14PLAFOND DISPONIBILE AL 1° GENNAIO 2006 ,00

MENSILESOLAREMetodo adottato per la determinazione del plafond per il 2006 2 3

QUADRO VDCESSIONE DELCREDITO IVADA PARTE DELLESOCIETÀ DIGESTIONE DELRISPARMIO(Art. 8 D.L.n. 351/2001)

VD1 TOTALE CREDITO CEDUTO

CODICE FISCALE

,00

IMPORTO

VD12 ,00

VD3 ,00 VD13 ,00

VD4 ,00 VD14 ,00

VD5 ,00 VD15 ,00

VD6 ,00 VD16 ,00

VD7 ,00 VD17 ,00

VD8 ,00 VD18 ,00

VD9 ,00 VD19 ,00

VD10 ,00 VD20 ,00

VD11 ,00 VD21 ,00

VD31 ,00 VD41 ,00

VD32 ,00 VD42 ,00

VD33 ,00 VD43 ,00

VD34 ,00 VD44 ,00

VD35 ,00 VD45 ,00

VD36 ,00 VD46 ,00

VD37 ,00 VD47 ,00

VD38 ,00 VD48 ,00

VD39 ,00 VD49 ,00

VD40 ,00 VD50 ,00

,00

,00

,00

,00

,00

VD56

VD55

VD54

VD51

Sez. 1 -Società cedente -Elenco societào enti cessionari

Società o entecessionario -Elenco societàcedenti

Sez. 2 -

,00 ,00

PLAFOND UTILIZZATOALL'INTERNO O PER

ACQUISTI INTRACOM.ESPORTAZIONIVOLUME D'AFFARI

VC1GEN ,00,00 ,00 ,00

ALL'IMPORTAZIONE

VC2FEB

MARVC3

APRVC4

MAGVC5

GIUVC6

LUGVC7

AGOVC8

SETVC9

OTTVC10

NOVVC11

DICVC12

TOTALEVC13

ANNO IMPOSTA 2006 ANNO IMPOSTA 2005ESPORTAZIONIVOLUME D'AFFARI

,00 ,00 ,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00,00,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00,00,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00,00,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00,00,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00,00,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00,00,00 ,00 ,00

QUADRO VBCONTRIBUENTIMINIMI

VB1 Indicare il volume d'affari oppure barrare la casella in assenza di operazioni attive ,00

VB2 Totale imposta sulle operazioni imponibili ,00

VB4 Imposta forfettaria (da riportare al rigo VL1) (rigo VB2 x percentuale rigo VB3) ,00

VB3 Percentuale di forfettizzazione dell'imposta 73% 60% 84%

1

VD52 ,00

VD53 ,00

TOTALE CREDITI RICEVUTI

Importo utilizzato in diminuzione dei versamenti IVA

Importo utilizzato in compensazione nel modello F24

Eccedenza a credito

Eccedenza a credito risultante dalla dichiarazione precedente (da VD56 della dichiarazione relativa all' anno 2005)

Totale eccedenze (VD51+VD52)

CODICE FISCALE IMPORTO

CODICE FISCALE IMPORTO CODICE FISCALE IMPORTO

Periodo d'imposta 2006

MODELLO IVA 2007

CO

NF

OR

ME

AL

PR

OV

VE

DIM

EN

TO A

GE

NZ

IA D

ELL

E E

NTR

ATE

DE

L 15

/01/

2007

- D

ATA

PR

INT

GR

AF

IKS

tam

pato

con

tecn

olog

ia d

i sta

mpa

FIS

CO

LAS

ER

ww

w.d

atap

rintg

rafik

.it

Cod

ice

fisca

le

02

3457

6983

6

D

enom

inaz

ione

AS

SO

CIA

ZIO

NE

XX

X

0 2 3 4 5 7 6 9 8 3 6

0 1

Page 233: “CONTABILMENTE” il manuale...“CONTABILMENTE” il manuale Progetto finanziato dal Fondo Nazionale Associazionismo ai sensi ex L. 383/2000 Direttiva 2005 Ministero della Solidarietà

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

232

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CODICE FISCALE

QUADRI VE-VFDETERMINAZIONE DEL VOLUME D'AFFARI,OPERAZIONI ATTIVE E PASSIVE

Mod. N.

QUADRO VE

VE10

,00

,00

Passaggi a cooperative e ad altri soggetti di cui al 2° comma lett. c)art. 34 di beni di cui alla 1ª parte della tabella A allegata al D.P.R. 633/72e cessioni degli stessi beni da parte di agricoltori esonerati che abbianosuperato il limite di 1/3 (art. 34 comma 6), distinti per aliquota d’impostacorrispondente alla percentuale di compensazione, tenendo conto dellevariazioni di cui all’art. 26, e relativa imposta

TOTALI

VE5

VE4VE3

VE6

,00

,00

,00

,00

,00

,00,00

,00

,00

,00

,00

,00

IMPONIBILE IMPOSTADETERMINAZIONEDEL VOLUMED'AFFARI EDELLA IMPOSTARELATIVA ALLEOPERAZIONIIMPONIBILI

Sez. 1 -Conferimenti diprodotti agricolie cessioni daagricoltoriesonerati (incaso disuperamentodi 1/3)

,00

%

,00 2

4

7

7,3

7,5

8,3

VE1

VE2

VE7

VE8

Variazioni e arrotondamenti d'imposta (indicare con il segno +/-)

VE9

TOTALE

,00

,00

,00

,00 4

10

20

,00

,00

,00

,00

,00

,00Sez. 2 -Operazioniimponibiliagricole(art. 34 comma 1)e operazioniimponibilicommerciali oprofessionali

Operazioni imponibili diverse dalle operazioni di cui alla sezione 1distinte per aliquota, tenendo conto delle variazioni di cui all’art. 26,e relativa imposta

Variazioni e arrotondamenti d'imposta (indicare con il segno +/-)

(VE23 ± VE24)

(somma dei righi da VE20 a VE22)

VE25

VE24

VE20VE21

VE22VE23

8,5

,00 ,00

VF6

,00

,00

Acquisti e importazioni imponibili (esclusi quelli di cuiai righi VF17 e VF18) distinti per aliquota d’impostao per percentuale di compensazione, tenendo contodelle variazioni di cui all’art. 26, e relativa imposta

(somma dei righi da VF1 a VF11)

,00

,00,00

,00

AMMONTAREDEGLI ACQUISTIEFFETTUATI NELTERRITORIODELLO STATO,DEGLI ACQUISTIINTRACOMUNI-TARI E DELLEIMPORTAZIONI

VF10

VF19

Variazioni e arrotondamenti d'imposta (indicare con il segno +/-)

VF20 TOTALE ACQUISTI E IMPORTAZIONI

,00

,00

,00

10

20

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

VF11

Altri acquisti non imponibili, non soggetti ad imposta e relativi ad alcuni regimi speciali

VF13

VF14Acquisti esenti (art. 10) e importazioni non soggette all'impostaVF15

VF16 Acquisti e importazioni non soggetti all'imposta effettuati dai terremotati

VF17

VF18

Acquisti e importazioni per i quali non è ammessa la detrazione dell'imposta

VF9

VF8

VF7

VF5VF4

VF3

VF1

VF2 ,00

,00

,00

,00,00

,00

,00

,00

IMPONIBILE IMPOSTAQUADRO VF

,00

%

,00

,00

,00

,00

Sez. 3 -Altreoperazioni

,00

,00

,00

,00

,00

,00

VE30 Operazioni non imponibili di cui al comma 1 degli articoli 8, lettere a) e b), 8-bis e 9,operazioni intracomunitarie e operazioni di cui agli artt. 41 e 58 del D.L. 331/1993

Operazioni non imponibili a seguito di dichiarazione di intentoVE31VE32 Altre operazioni non imponibili

VE33 Operazioni esenti (art. 10)

VE34 Cessioni di rottami e altri materiali di recupero di cui all’art. 74

VE36

VE37

Operazioni non soggette all'imposta effettuate nei confronti dei terremotati

Operazioni effettuate nell'anno ma con imposta esigibile in anni successivi

Sez. 4 -Volume d'affarie totale imposta

VE40 VOLUME D'AFFARI

VE41 (somma dei righi VE12 e VE25) da riportare al rigo VL1

,00VE38

VE39 Cessioni di beni ammortizzabili e passaggi interni ,00

VF12

Acquisti registrati nell'anno ma con detrazione dell'imposta differita ad anni successivi

,00

Acquisti registrati negli anni precedenti ma con imposta esigibile nel 2006

,00

(me no)

(meno)

(me no)

VE35Operazioni effettuate ai sensi dell’art. 17, commi 5 e 6

,00

Periodo d'imposta 2006

MODELLO IVA 2007

VE12

VE11

8,8

12,3,00

,00

,00

,00

VF21

VF22 TOTALE IMPOSTA SUGLI ACQUISTI E IMPORTAZIONI IMPONIBILI

Acquisti e importazioni senza pagamento d'imposta, con utilizzo del plafond

,00

,00

,00

,00

,00

12,3

2

4

7

7,3

7,5

8,3

8,5

8,8

Operazioni effettuate in anni precedenti ma con imposta esigibile nel 2006

(somma dei righi da VF12 a VF18 meno VF19)

(somma dei righi da VE1 a VE9)

(VE10 ± VE11)

TOTALI

TOTALE

(somma dei righi VE10, VE23 e da VE30 a VE37 meno VE38 e VE39)

TOTALE IMPOSTA SULLE OPERAZIONI IMPONIBILI

TOTALI

(VF12 ± VF21)

di cui prestazioni di servizi rese da subappaltatori nel settore edile ,00

CO

NF

OR

ME

AL

PR

OV

VE

DIM

EN

TO A

GE

NZ

IA D

ELL

E E

NTR

ATE

DE

L 15

/01/

2007

- D

ATA

PR

INT

GR

AF

IKS

tam

pato

con

tecn

olog

ia d

i sta

mpa

FIS

CO

LAS

ER

ww

w.d

atap

rintg

rafik

.it

Cod

ice

fisca

le

02

3457

6983

6

D

enom

inaz

ione

AS

SO

CIA

ZIO

NE

XX

X

0 2 3 4 5 7 6 9 8 3 6

0 1

140000 1400075000 15000

215000 29000

29000

21500029000

103000 10300

45000 9000148000 19300

148000

19300

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

233

Percentuale di detrazione(arrotondata all’unità

più prossima)

,00

indicare l'imponibile e l'imposta degli acquisti destinati alle operazioni imponibili

Sez. 4 -

QUADRO VGIVA AMMESSA IN DETRAZIONE

,00,00

IVA detraibile per gli acquisti relativi all'oro effettuati dai soggetti diversi dai produttorie trasformatori ai sensi dell'art.19, comma 5 bis

VG22

VG21

VG20

VG3

VG1

VG2

,00

,00

,00

,00

QUADRO VG

,00

VG34

VG35

VG36

Credito di costo dell'anno precedente (da rigo VG3 della dichiarazione relativa al 2005)

VG38

VG30

IVA ammessa in detrazione

Sez. 1 -Agenzie di viaggio(art. 74 ter)

,00

Base imponibile lorda

ovvero

Margine complessivo lordo

Margine negativo dell'anno precedente (da rigo VG22 della dichiarazione relativa al 2005)

Credito di costo, da riportare nell'anno successivo

Margine negativo da riportare nell'anno successivo

Sez. 2 -Regime specialebeni usati(D.L. 41/1995)

Sez. 3 -Operazioniesenti

Se le operazioni esenti di cui al rigo VE33 sono occasionali, ovvero riguardanoesclusivamente operazioni di cui ai nn. da 1 a 9 dell'art. 10, non rientranti nell'attivitàpropria dell'impresa o accessorie ad operazioni imponibili, barrare la casella

1

,00

VG31 Se le operazioni imponibili sono occasionali barrare la casella 1

VG32

e

1Se per l'anno 2006 ha avuto effetto l'opzione di cui all'art. 36 bis barrare la casella

CODICE FISCALE

Mod. N.

Somma algebrica dei righi da VG51 a VG60 ,00 ,00

,00

,00

Sez. 6 -IVA ammessain detrazione

,00

Riservato alle imprese agricole miste

VG41

VG40

VG55

VG57VG56

VG58

VG59

Importo detraibile per le cessioni, anche intracomunitarie, dei prodotti agricoli di cui all'art. 34, primo comma, effettuate ai sensi degli articoli 8, primo comma, 38 quater e 72

,00

,00

,00

Determinazioneforfettariadell'imposta oriduzione dellabase imponibile

Sez. 5 -Impreseagricole(art. 34)

VG52

VG53VG54

VG50

VG51

,00

IMPONIBILE IMPOSTA

Operazioni imponibili agricole di cui alle sezioni 1 e 2 delquadro VE distinte per percentuale di compensazione, al netto dellevariazioni in diminuzione, per la determinazione dell’IVAdetraibile forfettariamente

2

4

7

8,5

8,3

7,5

8,8

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00

,00

,00 ,00

,00

,00

VG70

VG62

VG61VG60

VG71

TOTALE rettifiche

IVA detraibile imputata alle operazioni di cui al rigo VG50

BARRARE LA CASELLA RELATIVA AL METODO UTILIZZATO PER LA DETERMINAZIONE DELL'IVA AMMESSA IN DETRAZIONE• agenzie di viaggio

• beni usati

• operazioni esenti

• agriturismo

• associazioni operanti in agricoltura1

2

3

4

5

7

(Sez. 1)

(Sez. 2)

(Sez. 3)

(Sez. 4)

(Sez. 4)

6

VG37,00

VG42 Regime agevolativo per spettacoli viaggianti e contribuenti minori (art. 74 quater, comma 5)

Riduzione della base imponibile e della relativa imposta ,00

IMPONIBILE

,00

IMPOSTA

Attività di agriturismo (art. 5, L. 413/1991)

Associazioni operanti in agricoltura (art. 78, L. 413/1991)

- IVA ammessa in detrazione

- IVA ammessa in detrazione

VG33 Se per l'anno 2006 sono state effettuate esclusivamente operazioni esenti barrare la casella (vedi istruzioni) 1

IVA non assolta sugli acquisti e importazioni indicati al rigo VF13

- Totale operazioni imponibili diverse

TOTALI

Dati per il calcolo della percentuale di detrazione

Operazioni esenti relative all’oroda investimento effettuate dai soggetti

di cui all’art. 19, co. 3, lett. d)

Operazioni esenti di cui ai nn. da 1 a 9dell’art. 10 non rientranti nell’attività propria

dell’impresa o accessorie ad operazioni imponibiliOperazioni esenti di cui all’art. 10,

n. 27-quinquies

,00 ,00 ,00

,00

Beni ammortizzabili e passaggi interni esenti Operazioni non soggette di cui all’art 7 Operazioni non soggette di cui all’art 74, co. 1

,00 ,00 %

,00

VG63

,00,00

(Sez. 4)

(Sez. 4)

• spettacoli viaggianti e contribuenti minori

• attività agricole connesse

VG43 ,00Attività agricole connesse (art. 34-bis)

IVA ammessa in detrazione

• imprese agricole (Sez. 5) 8

Periodo d'imposta 2006

MODELLO IVA 2007

,00 ,00

7,3

12,3,00

VG64 TOTALE IVA ammessa in detrazione

,00

Variazioni e arrotondamenti d'imposta (indicare con il segno +/-)

[(rigo VF 22 oppure VG38 o VG40 o VG41 o VG42 o VG43 o VG64) ± VG70] da riportare al rigo VL4

(indicare con il segno +/-)

(VG61+VG62+VG63)

CO

NF

OR

ME

AL

PR

OV

VE

DIM

EN

TO A

GE

NZ

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NTR

ATE

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L 15

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2007

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Cod

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fisca

le

02

3457

6983

6

D

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inaz

ione

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ZIO

NE

XX

X

0 2 3 4 5 7 6 9 8 3 6

0 1

19300

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

234

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

Dati dellacontrollante

,00

,00VK20 Totale dei crediti trasferiti ,00

,00

VK24 Eccedenza di credito compensata

VK21 Totale dei debiti trasferiti

VK22 Eccedenza di debito (VK21 - VK20)

VK23 Eccedenza di credito (VK20 - VK21)

,00

,00

,00

,00

VK25 Eccedenza chiesta arimborso dalla controllante

VK26 Crediti di imposta utilizzati

VK27 Interessi trimestrali trasferiti

,00

,00

,00

,00

VJ1

IVA sulle operazioni imponibili

VK31

VK32

VK33Interessi dovuti per le liquidazioni trimestraliVK34

VK35Credito d’imposta utilizzato nelle liquidazioni periodiche

VK37Versamenti integrativi d’imposta

Cessazionedel controlloin corso d'annoDati relativial periododi controllo

VK1

Sez. 2 -Determinazionedell'eccedenzad'imposta

Sez. 3 -

Sez. 1 -

QUADRO VK

PARTITA IVAULTIMO MESE

DI CONTROLLO DENOMINAZIONE

CODICE FISCALE

Mod. N.

VK36Versamenti a seguito di ravvedimento, comprensivi degli interessi

,00

,00

Acconto riaccreditato dalla controllante

VK38

QUADRI VJ-VH-VKIMPOSTA RELATIVA A PARTICOLARI TIPOLOGIE DI OPERAZIONI,LIQUIDAZIONI PERIODICHE,SOCIETÀ CONTROLLANTI E CONTROLLATE

Firma

QUADRO VH

DEBITI E CREDITI TRASFERITIDALLE SOCIETÀ CONTROLLANTIE CONTROLLATE

ovvero

VH1 ,00 ,00

CREDITI DEBITI,00

DEBITI,00

CREDITIVH7

VH2 ,00 ,00 ,00,00VH8

VH3 ,00 ,00 ,00,00VH9

VH4 ,00 ,00 ,00,00VH10

VH5 ,00 ,00 ,00,00VH11

VH6 ,00 ,00 ,00,00VH12

LIQUIDAZIONIPERIODICHERIEPILOGATIVEPER TUTTE LEATTIVITÀESERCITATE

VJ2

VJ3VJ4

VJ5

VJ6

VJ7

VJ8

VJ9

VJ10

VJ11

VJ12

,00 ,00

,00

,00

,00

,00

Acquisti di beni provenienti dallo Stato Città del Vaticanoe dalla Repubblica di San Marino – art. 71, comma 2 – (inclusi acquisti di oroindustriale,argento puro e beni di cui all’art. 74, commi 7 e 8)

Estrazione di beni da depositi IVA (art. 50-bis, comma 6, D.L. n. 331/1993)

IMPONIBILE IMPOSTA

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

Acquisti di beni e servizi da soggettIi non residenti ai sensi dell’art. 17, comma 3

Operazioni di cui all’art. 74, comma 1, lett. e)

Provvigioni corrisposte dalle agenzie di viaggio ai loro intermediari(art. 74-ter, comma 8)

Acquisti all’interno di oro industriale e argento puro (art. 17, comma 5)

Acquisti di oro da investimento imponibile per opzione (art. 17, comma 5)

Acquisti all’interno di beni di cui all’art. 74, commi 7 e 8

TOTALE IMPOSTA

Acquisti intracomunitari di beni e di prestazioni di servizi di cui all’art. 40,comma 4-bis, 5, 6 e 8 del D.L. n. 331/1993 (inclusi acquisti di oro industriale,argento puro e beni di cui all’art. 74, commi 7 e 8)

Importazioni di beni di cui all’art. 74, commi 7 e 8senza pagamento dell’IVA in dogana (art. 70, comma 6)

Importazioni di oro industriale e argento puro senza pagamento dell’IVAin dogana (art. 70, comma 5)

VK30IVA relativa a particolari tipologie di operazioni

IVA ammessa in detrazione

Interessi dovuti a seguito di ravvedimento

DETERMINAZIONEDELL’IMPOSTARELATIVAA PARTICOLARI TIPOLOGIEDI OPERAZIONI

QUADRO VJ

VK39

IVA detraibile per le operazioni occasionali rientranti nel regime previsto dall’art. 34-bis

,00

VJ13,00 ,00

Acquisti di tartufi da rivenditori dilettanti ed occasionali non muniti di partita IVA(art. 1, comma 109, legge n. 311/2004)

,00VH13 Acconto dovuto

,00

,00

,00

Periodo d'imposta 2006

MODELLO IVA 2007

(somma dei righi da VJ1 a VJ13) da riportare al rigo VL2VJ14 ,00

Acquisti di servizi resi da subappaltatori nel settore edile (art. 17, comma 6) ,00

CO

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02

3457

6983

6

D

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inaz

ione

AS

SO

CIA

ZIO

NE

XX

X

0 2 3 4 5 7 6 9 8 3 6

0 1

1800 5500

4900

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

235

CODICE FISCALE

Mod. N.

QUADRO VLLIQUIDAZIONE DELL’IMPOSTA ANNUALE,QUADRI COMPILATI

,00

,00

,00

,00

VL32 IVA A CREDITO

VL33

VL34

VL36

[(VL7 col. 1 + righi da VL20 a VL25) - (VL7 col. 2 + righi da VL26 a VL31)]

Crediti d’imposta utilizzati in sede di dichiarazione annuale

Interessi dovuti in sede di dichiarazione annuale

ovvero

VL31 Versamenti integrativi d'imposta

Ammontare dei debiti tras feriti (*)

[(VL7 col. 2 + righi da VL26 a VL31) - (VL7 col.1 + righi da VL20 a VL25)]

IVA A DEBITO

QUADRICOMPILATI

VA VB VE VF VHVG VK VOVL

,00VL30

VC

,00

,00

,00Determinazionedell'IVA dovutao a creditoper il periodod'imposta

VL3 IVA a debito (somma dei righi VL1 e VL2)

VL4

VL5

IMPOSTA DOVUTA (VL3 – VL6) O A CREDITO (VL6 – VL3)

VL20 ,00

,00

Rimborsi infrannuali richiesti (art. 38-bis, comma 2)

VL21

Sez. 2 -Determinazionedell’IVA a debitoo a credito rela-tiva a tutte leattività esercitate

,00

,00

,00,00

Interessi dovuti per le liquidazioni trimestrali

Credito risultante dalla dichiarazione per il 2005

VL25

VL26Credito richiesto a rimborso in anni precedenti, computabile in detrazione a seguito di diniego dell'ufficioVL27

VL28

VL24

VL1,00

QUADRO VLLIQUIDAZIONEDELL'IMPOSTAANNUALE

,00IVA sulle operazioni imponibili (da rigo VE41 oppure da rigo VB4)

Sez. 1 - VL2 IVA relativa a particolari tipologie di operazioni (da rigo VJ14)

DEBITI CREDITI

DEBITI CREDITI

,00VL22 Credito IVA risultante dalla dichiarazione per il 2005 compensato nel mod. F24

Ammontare dei crediti tras feriti (*)

Ammontare versamenti periodici, da ravvedimento compresi gli interessi, interessi trimestrali, acconto

,00

Interessi dovuti a seguito di ravvedimento

VL29

,00

VL23 Credito IVA risultante dai primi 3 trimestri del 2006 compensato nel mod. F24 ,00

VD

VL35 Crediti ricevuti da società di gestione del risparmio utilizzati in sede di dichiarazione annuale ,00

VL37 Credito ceduto da società di gestione del risparmio ai sensi dell’art. 8 del D.L. n. 351/2001 ,00

VX

,00

VL38 ,00

VL39 ,00

TOTALE IVA DOVUTA (VL33 - VL34 - VL35 + VL36)

TOTALE IVA A CREDITO (VL32 - VL37)

VJ

,00

Crediti d’imposta utilizzati nelle liquidazioni periodiche e per l’acconto,

di cui ricevuti da società di gestione del risparmio

VT

IVA ammessa in detrazione (da rigo VG71)

VL6

VL7

,00

,00

IVA detraibile per le operazioni occasionali rientranti nel regime previsto dall’art. 34-bis

IVA detraibile (somma dei righi VL4 e VL5)

,00

MODELLO IVA 2007Periodo d'imposta 2006

VL40 Versamenti effettuati a seguito di utilizzo in eccesso del credito annuale 2006 ,00

CO

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E E

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2007

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Cod

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02

3457

6983

6

D

enom

inaz

ione

AS

SO

CIA

ZIO

NE

XX

X

0 2 3 4 5 7 6 9 8 3 6

0 1

29000

2900019300

193009700

12200

2500

2500

X X X X X X X

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

236

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CODICE FISCALE

QUADRI VT-VX

,00

QUADRO VT

SEPARATAINDICAZIONEDELLE OPERAZIO-NI EFFETTUATENEI CONFRONTI DI CONSUMATORIFINALI E SOGGET-TI IVA

Ripartizione delle operazioniimponibili effettuate nei con-fronti di consumatori finali e disoggetti titolari di partita IVA

Abruzzo

VX1

QUADRO VX

VX3

VX4

DETERMINA-ZIONEDELL'IVA DAVERSARE ODEL CREDITOD'IMPOSTA

IVA da versare

(da ripartire tra i righi VX4, VX5 e VX6)

Eccedenza di versamento (da ripartire tra i righi VX4, VX5 e VX6)

Importo di cui si richiede il rimborso

,00

,00

,00

o da trasferire (*)

o da trasferire (*)VX2

,00

Per chi presentala dichiarazionecon più modulicompilare solonel modulo n. 01

IVA a credito

(*) Le diciture in corsivo riguardano soltanto le società controllanti e controllate che aderiscono alla procedura di liquidazione dell’IVA di gruppo di cui all’art. 73 u.c.

VX5 Importo da riportare in detrazione o in compensazione ,00

SEPARATA INDICAZIONE DELLE OPERAZIONI EFFETTUATENEI CONFRONTI DI CONSUMATORI FINALI E SOGGETTI IVA,DETERMINAZIONE DELL’IVA DA VERSARE O A CREDITO

VT1

VT2

VT3

VT4

VT5

VT6

VT7

VT8

VT9

VT10

VT11

VT12

VT13

VT14

VT15

VT16

VT17

VT18

VT19

VT20

VT21

VT22

Totale operazioni imponibili

Operazioni imponibili versoconsumatori finali

Operazioni imponibili versosoggetti IVA

,00

Basilicata

Bolzano

Calabria

Campania

Emilia Romagna

Friuli Venezia Giulia

Lazio

Liguria

Lombardia

Marche

Molise

Piemonte

Puglia

Sardegna

Sicilia

Toscana

Trento

Valle d' Aosta

Umbria

Veneto

Totale imposta

,00 Imposta ,00

,00 Imposta ,00

Operazioni imponibili versoconsumatori finali Imposta

,00,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

Importo ceduto a seguito di opzione per il consolidato fiscale ,00VX6

,00 ,00

Periodo d'imposta 2006

MODELLO IVA 2007

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215000 29000

215000 29000

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

237

QUADRO VOOPZIONI

CODICE FISCALE

Mod. N.

1APPLICAZIONE IMPOSTA SUGLI INTRATTENIMENTI NEI MODI ORDINARI (art. 4, D.P.R. 544/1999)VO40Opzione aglieffetti dell' impo-sta sugliintrattenimenti

Sez. 4 -

VO9

Opzione

AT

2

2

1

1

1

Sez. 3 -

Sez. 2 -

VO8

431 2

SMPTNLLUIEGBFRESELDKDEBE FI SE

VO10CESSIONI INTRACOMUNITARIE IN BASE ACATALOGHI, PER CORRISPONDENZAE SIMILI (art. 41, D.L. 331/1993)

VO11

VO12

VO20 REGIME DI CONTABILITÀ ORDINARIA PER LE IMPRESE MINORI(art. 18, comma 6, D.P.R. n. 600/1973)

VO21 REGIME DI CONTABILITÀ ORDINARIA PER GLI ESERCENTI ARTI E PROFESSIONI(art. 3, comma 2, D.P.R. n. 695/1996)

VO32 AGRITURISMO - Determinazione dell'IVA e del reddito nei modi ordinari (art. 5, L. 413/1991)

1

Opzioni erevoche aglieffetti delleimposte suiredditi

Opzioni erevoche aglieffetti siadell'IVA chedelle impostesui redditi

Opzioni

Revoche

Revochecomma 6 comma 2

Opzionicomma 2 comma 3

ACQUISTI INTRACOMUNITARI - (art. 38, comma 6, D.L. 331/1993)1 2

CONTRIBUENTI CON CONTABILITÀ PRESSO TERZI(art. 1, comma 3, D.P.R. 100/1998) 2Revoca

1VO22 DETERMINAZIONE DEL REDDITO NEI MODI ORDINARI PER LE ALTRE ATTIVITÀ AGRICOLE

(art. 56-bis, comma 5, D.P.R. 917/1986)

VO31

VO30 APPLICAZIONE DISPOSIZIONI LEGGE N. 398/1991Determinazione forfetaria dell’IVA e dei redditi

ASSOCIAZIONI SINDACALI E DI CATEGORIA OPERANTI IN AGRICOLTURADeterminazione dell'IVA e del reddito nei modi ordinari (art. 78, comma 8, L. 413/1991) 1 2

21

2

VO33 CONTRIBUENTI MINIMI - Determinazione dell'IVA e dei redditi nei modi ordinari(art. 3 commi da 171 a 176 della L. n. 662/1996) 1

1

1 2

Art. 74VO6 - comma 1 - EDITORIA - Applicazione dell'imposta in relazione al numero delle copie vendute

VO5 Art. 36 bis - DISPENSA DAGLI ADEMPIMENTI PER LE OPERAZIONI ESENTI

VO7 Art. 741 2

21

21

COMUNICAZIONIDELLE OPZIONIE REVOCHE

Opzioni,rinunce erevoche aglieffettidell'impostasul valoreaggiunto

LIQUIDAZIONI TRIMESTRALI (art. 7, D.P.R. n. 542/1999)VO2

AGRICOLTURA

VO3

VO4 Art. 36 - comma 3 - ESERCIZIO DI PIÙ ATTIVITÀ

Sez. 1 -

VO1

RevocaOpzione

Art. 19 bis 2 - comma 4 - RETTIFICA DETRAZIONE PER BENI AMMORTIZZABILI1

QUADRO VO

Opzione

Sez. 5 -Opzione aglieffetti dell'IRAP

DETERMINAZIONE DELLA BASE IMPONIBILE IRAP DA PARTE DEI SOGGETTI PUBBLICI CHE ESERCITANO ANCHE ATTIVITÀ COMMERCIALI (art. 10-bis, comma 2, D.Lgs. n. 446/1997 e successive modificazioni)

VO501

Opzione

4

singoleoperazioni

Revoca

1

2

tutte le operazioni

1

singoleoperazioni

Opzione

Cedente Intermediario

Art. 10 - n. 11 - APPLICAZIONE DELL’IVA ALLECESSIONI DI ORO DA INVESTIMENTO

Art. 74 quater - comma 5 - APPLICAZIONE DEL REGIME ORDINARIO IVA PER SPETTACOLI VIAGGIANTI E CONTRIBUENTI MINORIVO14

2

2

- comma 6 – INTRATTENIMENTI E GIOCHI - Applicazione del regime ordinario IVA

1Rinuncia

Opzione 3 4Revoca

2Revoca

Opzione 5

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Revoca

Revoca

Revoca

Revoca

Revoca

– Art. 34, comma 6: Soggetti esonerati o semplificati

– Art. 34, comma 11: Applicazione del regime ordinario IVA

5comma 6

CY EE LV LT MT PL CZ SK SI HU

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Revoca

Revoca

Revoca

Revoca

Revoca

Revoca

Opzione

VO13

CESSIONI DI BENI USATI - (art. 36, D.L. 41/1995)

Cedente

3

tutte le operazioni

– Art. 34-bis: Applicazione del regime ordinario IVA

2Revoca

2Revoca

2Revoca

Periodo d'imposta 2006

MODELLO IVA 2007

VO15APPLICAZIONE DELL’IVA ALLE CESSIONI E LOCAZIONI DI FABBRICATISTRUMENTALI PER NATURA AI SENSI DELL’ART. 10, NN. 8) ED 8-TER)(art. 1, comma 292, L. 296/2006) Opzione 1 Opzione 2

Cedente Locatore

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CONTABILMENTE

Esempio per compilazione Modello Unico di APS in 398/91

ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE CON OPZIONE PER LA LEGGE 398/91

L’Associazione ………………. Ente non commerciale, svolge, anche se in maniera del tutto

sussidiaria all’ attività istituzionale, alcune attività commerciali (es. proventi da pubblicità, da

somministrazioni pasti in un centro di educazione ecc….). Più dettagliatamente:

- dalla somministrazioni di alimenti e bevande, nel corso del mese di aprile è riuscita ad introitare €

50.000 + Iva al 10% (€ 5.000) mentre dalla pubblicità, realizzata nel mese di agosto , è riuscita ad

ottenere € 30.000 + Iva al 20 % (€ 6.000), attività queste da ritenersi commerciali a tutti gli effetti.

Relativamente agli obiettivi posti ,ovvero sapere cosa comporti, ai fini tributari, essere una

associazione senza scopo di lucro, in questo caso Aps, si tralasceranno nell’analisi, l’aspetto

istituzionale dell’Associazione …………… il quale, anche essendo prevalente e principale rispetto

all’aspetto commerciale, da un punto di vista strettamente tributario, non ha alcuna incidenza, se

non ai fini Irap, per ciò che concerne il personale, sia esso occasionale, a progetto o dipendente.

Non subisce, infatti, nessun tipo di tassazione né ai fini dell’imposta sul reddito (Ires), né fini Iva in

quanto questa verrà considerata, per ciò che riguarda le fatture di acquisto tutta un costo mentre i

ricavi saranno espressi da contributi quindi non commerciali.

Continuando quindi nell’ esempio bisogna evidenziare per ciò che attiene il calcolo delle imposte e

non solo, un aspetto importante dell’Associazione ……….., ovvero che la stessa ha, dal momento

della sua costituzione, non superando mai il limite imposto dalla legge pari ad € 250.000 del volume

d’affari, optato per il regime forfetario della legge 398/91. Tale particolarità è da tenere bene in

considerazione visto che, grazie a questa scelta, permessa solo a certi soggetti con determinate

caratteristiche, l’Associazione ha la possibilità di usufruire di un regime agevolato sia per la tenuta

della contabilità e per tutto ciò che rientra nell’ambito amministrativo sia per ciò che attiene

all’aspetto fiscale. Infatti la legge di cui sopra permette al soggetto di:

4) determinare la base imponibile ai fini dell’imposta su reddito (Ires ) abbattendo le entrate

commerciali del 97% ,determinando così una base imponibile pari al 3%. ( 100-97 ) sulla

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CONTABILMENTE

quale calcolare l’imposta da pagare (….% per l’anno …..). Tale base imponibile ( 3% )

costituirà inoltre parte integrante, insieme al costo del personale, della base imponibile ai

fini dell’imposta sull’attività produttive ( Irap );

5) determinare l’Iva da pagare, in misura del tutto forfetaria, ovvero pari al 50% dell’Iva delle

fatture emesse durante il trimestre di riferimento. Infatti con questa legge l’Associazione

dovrà liquidare l’Iva trimestralmente e provvedere al suo pagamento entro il 16 del secondo

mese successivo al trimestre, senza però aggiungere l’1% di interessi che normalmente

coloro che usufruiscono della possibilità di pagare l’Iva trimestralmente devono

conteggiare. Quindi risulta evidente che con questo regime, la liquidazione dell’Iva non

avviene seguendo il regime ordinario (Iva a debito meno Iva a credito).

L’associazione ………… inoltre nel corso dell’anno, nonostante si sia avvalsa in misura prevalente

del solo lavoro volontario dei suoi soci, ha provveduto ad assumere con contratto di lavoro a

progetto due persone per un ammontare complessivo di Imponibile sociale ( è questo l’aspetto che

interessa un’associazione ai fini del calcolo dell’imposte, più specificatamente dell’Irap ) di €

15.000.

Riepilogando quindi l’Associazione si troverà a giugno/luglio a dover necessariamente compilare la

dichiarazione dei redditi ( unico enti non commerciali 760/bis) per poter così determinare, con le

modalità sopra specificate, l’imposta sul reddito ( Ires ) avendo svolto attività commerciale, e

l’imposta sull’attività produttiva da pagare ( Irap ). Non dovrà invece provvedere, alla compilazione

del quadro Iva in virtù della sua scelta di optare per il regime agevolato della legge 398/91.

L’ente sarà poi obbligata altresì alla redazione del modello 770 – dichiarazione dei sostituti di

imposta, dove riepilogherà il totale dei compensi erogati e delle ritenute di acconto operate sugli

stessi e versate.

COMPILAZIONE DELL’UNICO ENTI NON COMMERCIALI

1) Attività Commerciali

L’associazione ………. avendo ottenuto nel corso dell’anno, e più precisamente nel secondo e terzo

trimestre ( aprile maggio giugno/ luglio agosto settembre ), entrate per € 50.000 +10 % iva e €

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CONTABILMENTE

30.000 + 20% iva, ha provveduto a liquidare e pagare l’iva nella maniera forfetaria, ovvero il 50%

di 5.000 entro il 16/…/….. e il 50% di 6.000 entro il 16/…/…...

Di conseguenza nel Modello Unico enti non commerciali i risvolti di queste operazioni sono:

- compilazione quadro RG ( Dati per il calcolo dell’Ires ) – reddito di impresa in contabilità

semplificata e regimi forfetari – perché trattasi di attività commerciali che godono del regime

forfetario;

� 02 Ricavi di cui alle lettere a) e b) dell’art. 85 del TUIR – 80.000 di cui in regime

forfetario C 80.000;

� 11 Totale componenti positivi € 80.000;

� 21 Altri componenti negativi ( reg. forfetario rigo rg2 ) – 77.600 il 97% di 80.000, totale

degli stessi 77.600;

� 22 Totale componenti negativi € 77.600;

� 23 Reddito d’impresa lordo o Perdita € 2.400 non è altro che la differenza tra il rigo 11

e il rigo 22;

� 26 Reddito di impresa o ( perdita ) € 2.400 si considera il rigo 23 meno eventuali oneri

deducibili ( proventi esenti o erogazioni liberali )

� 28 reddito o perdita € 2.400.

Il reddito di impresa costituisce quindi la base imponibile per il calcolo dell’imposta sul reddito (

Ires ) pari al 33% di 2.400 euro ( 792 euro ). L’imposta così determinata verrà abbattuta dagli

acconti ( codice tributo 2001 primo acconto, codice tributo 2002 secondo acconto) pagati durante

l’anno precedente pari ad € 450, e l’eventuale differenza, se negativa (positiva), sarà l’imposta che

si dovrà versare come saldo ( codice tributo 2003 ) insieme agli eventuali acconti per l’anno di

imposta successivo a quello in corso. Tutto quanto appena detto sarà riportato al quadro RN

ovvero al quadro di riepilogativo.

Non dobbiamo però dimenticarci che anche qualora l’Associazione ………… chiudesse a credito,

perché gli acconti versati superano il debito evidenziato nell’anno, l’ente si troverà ugualmente

nella condizione di dover versare a Giugno/Luglio e a Novembre , se necessario, gli acconti per

l’anno preso in considerazione. Questo perché la base imponibile degli gli acconti è data dal valore,

se a debito, dell’imposta rilevata l’anno precedente.

L’importo di 2.400 euro, sopra indicato, corrispondente al reddito di impresa, costituisce, insieme,

all’imponibile sociale corrisposto al personale, base imponibile per il calcolo dell’imposta sul

240

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CONTABILMENTE

valore aggiunto ( Irap ). Dovrà essere quindi riportato all’interno del quadro Irap e precisamente

nella SEZIONE III al rigo IQ 23 - reddito di impresa determinato forfetariamente.

2) Attività Istituzionali

Come detto precedentemente, in merito a tutte quelle attività considerate istituzionali, non

dobbiamo compilare nessun quadro facente riferimento alla dichiarazione dei redditi.

3) Compenso corrisposto a dei collaboratori

Il fatto che l’Associazione …………..abbia realizzato un reddito di impresa ed abbia erogato, nel

corso dell’anno, dei compensi a due collaboratori a progetto ( è la forma prevista nell’esempio ma

ce ne potrebbero essere anche altre ) comporta che l’Associazione dovrà compilare il quadro IRAP

il quale, in questo caso, risulterà essere costituito, come sopra specificato, oltre che dal reddito di

impresa ( 2.400 euro vedi quadro RG ) anche dall’imponibile sociale erogato ai due lavoratori (

15.000 euro ). Di conseguenza in maniera dettagliata in Unico 2006 avremmo:

- Quadro IQ ( Dichiarazione Irap ) –

� IQ2 redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente – nell’Unico l’Associazione, in

corrispondenza di questa riga, dovrà inserire l’ammontare lordo ( Imponibile sociale )

corrisposto ai collaboratori ovvero € 15.000,00 che verrà riportato al rigo IQ5;

� IO23 reddito di impresa determinato forfetariamente – 2.400 euro, importo che verrà

riportato al rigo IQ27 valore della produzione;

� IQ36 valore della produzione di rigo IQ5 - viene riportato l’importo scritto al rigo IQ2;

� IQ38 valore della produzione di rigo IQ27 – viene riportato l’importo scritto al rigo

IQ23;

� IQ41 totali – vengono riportati i totali ovvero nel nostro esempio € 17.400

� IQ43 viene riportata la deduzione prevista dalla legge pari, nell’anno, ad € 8.000 che

andrà ad abbattere la base imponibile dove calcolare l’imposta che infatti diventerà €

9.400,00 ( 17.400-8.000 ); qualora non si dovesse superare tale soglia, sarebbe

opportuno indicare, in questo rigo, la parte degli 8.000 euro che utilizzeremo ad

abbattimento di quanto riportato in IQ41 e non lasciare magari indicata la somma

complessiva che in automatico il programma propone;

� IQ46 valore della produzione netta – viene riportato l’importo di 9.400 euro derivante

dalla precedente differenza ( IQ41-IQ43 );

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

� IQ69 riporta invece l’importo dell’imposta ( irap ) da pagare ovvero il 5,25% di 9.400

euro pari ad € 493.50 tale cifra viene poi riportata al rigo IQ90 dopo di che questa cifra

verrà abbattuta di crediti e/o acconti versati l’anno precedente dall’associazione nel

nostro esempio per 150 euro ( il cui importo si evidenzierà al rigo IQ93 ) per ottenere

così al rigo IQ94 l’importo a debito o a credito dell’imposta da versare.

Non dobbiamo però dimenticarci che anche qualora l’Associazione Francia chiudesse a credito,

perché gli acconti versati superano il debito evidenziato nell’anno , l’Organizzazione si troverà

ugualmente nella condizione di dover versare a Giugno/Luglio e a Novembre , se necessario, gli

acconti per l’anno successivo , il cui ammontare verrà evidenziato dopo il rigo IQ98 . Questo

perché la base imponibile degli gli acconti è data dal valore, se a debito, dell’imposta rilevata

l’anno precedente.

- Quadro Rn (Determinazione del reddito complessivo ) –

Questa sezione è una sezione riepilogativa comprendente, in maniera sintetica, tutto ciò che è stato

indicati in maniera dettagliata nelle altre sezioni, (vedere quanto detto sopra).

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

243

CONTABILMENTE

Fac-simile Modello UNICO compilato di APS in 398/91

QUADRO VOOPZIONI

CODICE FISCALE

Mod. N.

1APPLICAZIONE IMPOSTA SUGLI INTRATTENIMENTI NEI MODI ORDINARI (art. 4, D.P.R. 544/1999)VO40Opzione aglieffetti dell' impo-sta sugliintrattenimenti

Sez. 4 -

VO9

Opzione

AT

2

2

1

1

1

Sez. 3 -

Sez. 2 -

VO8

431 2

SMPTNLLUIEGBFRESELDKDEBE FI SE

VO10CESSIONI INTRACOMUNITARIE IN BASE ACATALOGHI, PER CORRISPONDENZAE SIMILI (art. 41, D.L. 331/1993)

VO11

VO12

VO20 REGIME DI CONTABILITÀ ORDINARIA PER LE IMPRESE MINORI(art. 18, comma 6, D.P.R. n. 600/1973)

VO21 REGIME DI CONTABILITÀ ORDINARIA PER GLI ESERCENTI ARTI E PROFESSIONI(art. 3, comma 2, D.P.R. n. 695/1996)

VO32 AGRITURISMO - Determinazione dell'IVA e del reddito nei modi ordinari (art. 5, L. 413/1991)

1

Opzioni erevoche aglieffetti delleimposte suiredditi

Opzioni erevoche aglieffetti siadell'IVA chedelle impostesui redditi

Opzioni

Revoche

Revochecomma 6 comma 2

Opzionicomma 2 comma 3

ACQUISTI INTRACOMUNITARI - (art. 38, comma 6, D.L. 331/1993)1 2

CONTRIBUENTI CON CONTABILITÀ PRESSO TERZI(art. 1, comma 3, D.P.R. 100/1998) 2Revoca

1VO22 DETERMINAZIONE DEL REDDITO NEI MODI ORDINARI PER LE ALTRE ATTIVITÀ AGRICOLE

(art. 56-bis, comma 5, D.P.R. 917/1986)

VO31

VO30 APPLICAZIONE DISPOSIZIONI LEGGE N. 398/1991Determinazione forfetaria dell’IVA e dei redditi

ASSOCIAZIONI SINDACALI E DI CATEGORIA OPERANTI IN AGRICOLTURADeterminazione dell'IVA e del reddito nei modi ordinari (art. 78, comma 8, L. 413/1991) 1 2

21

2

VO33 CONTRIBUENTI MINIMI - Determinazione dell'IVA e dei redditi nei modi ordinari(art. 3 commi da 171 a 176 della L. n. 662/1996) 1

1

1 2

Art. 74VO6 - comma 1 - EDITORIA - Applicazione dell'imposta in relazione al numero delle copie vendute

VO5 Art. 36 bis - DISPENSA DAGLI ADEMPIMENTI PER LE OPERAZIONI ESENTI

VO7 Art. 741 2

21

21

COMUNICAZIONIDELLE OPZIONIE REVOCHE

Opzioni,rinunce erevoche aglieffettidell'impostasul valoreaggiunto

LIQUIDAZIONI TRIMESTRALI (art. 7, D.P.R. n. 542/1999)VO2

AGRICOLTURA

VO3

VO4 Art. 36 - comma 3 - ESERCIZIO DI PIÙ ATTIVITÀ

Sez. 1 -

VO1

RevocaOpzione

Art. 19 bis 2 - comma 4 - RETTIFICA DETRAZIONE PER BENI AMMORTIZZABILI1

QUADRO VO

Opzione

Sez. 5 -Opzione aglieffetti dell'IRAP

DETERMINAZIONE DELLA BASE IMPONIBILE IRAP DA PARTE DEI SOGGETTI PUBBLICI CHE ESERCITANO ANCHE ATTIVITÀ COMMERCIALI (art. 10-bis, comma 2, D.Lgs. n. 446/1997 e successive modificazioni)

VO501

Opzione

4

singoleoperazioni

Revoca

1

2

tutte le operazioni

1

singoleoperazioni

Opzione

Cedente Intermediario

Art. 10 - n. 11 - APPLICAZIONE DELL’IVA ALLECESSIONI DI ORO DA INVESTIMENTO

Art. 74 quater - comma 5 - APPLICAZIONE DEL REGIME ORDINARIO IVA PER SPETTACOLI VIAGGIANTI E CONTRIBUENTI MINORIVO14

2

2

- comma 6 – INTRATTENIMENTI E GIOCHI - Applicazione del regime ordinario IVA

1Rinuncia

Opzione 3 4Revoca

2Revoca

Opzione 5

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Revoca

Revoca

Revoca

Revoca

Revoca

– Art. 34, comma 6: Soggetti esonerati o semplificati

– Art. 34, comma 11: Applicazione del regime ordinario IVA

5comma 6

CY EE LV LT MT PL CZ SK SI HU

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Revoca

Revoca

Revoca

Revoca

Revoca

Revoca

Opzione

VO13

CESSIONI DI BENI USATI - (art. 36, D.L. 41/1995)

Cedente

3

tutte le operazioni

– Art. 34-bis: Applicazione del regime ordinario IVA

2Revoca

2Revoca

2Revoca

Periodo d'imposta 2006

MODELLO IVA 2007

VO15APPLICAZIONE DELL’IVA ALLE CESSIONI E LOCAZIONI DI FABBRICATISTRUMENTALI PER NATURA AI SENSI DELL’ART. 10, NN. 8) ED 8-TER)(art. 1, comma 292, L. 296/2006) Opzione 1 Opzione 2

Cedente Locatore

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

244

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

FIRMA DELLADICHIA-RAZIONE

DATI RELATIVIALRAPPRESEN-TANTEFIRMATARIODELLADICHIARAZIONE

annomesegiorno

annomesegiorno

anno

DATI RELATIVIALLA SOCIETÀO ENTE

C.a.p.Frazione, via e numero civicomese

Sede legale

anno C.a.p.Frazione, via e numero civicomese

Domicilio fiscale(se diverso

dalla sede legale)

Indicare, in caso di fusione, il codice fiscale del soggetto incorporante orisultante dalla fusione e, in caso di scissione, quello del beneficiario designato

Codice fiscale (obbligatorio)

Cognome

Codice carica Data carica

M F

Nome

Data di nascita Comune (o Stato estero) di nascita Provincia

Telefono

Comune

Frazione, via e numero civicoResidenza anagrafica(o se diverso)Domicilio Fiscale

FIRMA DEL DICHIARANTE

Il sottoscritto attesta di aver compilato e allegato i seguenti quadri (barrare le caselle che interessano):

Partita IVA

ONLUSSettore

di attività

DATI RELATIVIALLE ONLUS

prefisso numero

Codice fiscale (*)

TIPO DIDICHIARAZIONE

prefisso numero

Telefono

Sesso(barrare la relativa casella)

Provincia (sigla) C.a.p.

numeroprefisso

Fax

Indirizzo di posta elettronica

Stato estero di residenza Codice paese estero Codice di identificazione fiscale estero

RC RG RHRF RI RM RN RO RXRURTRL RS RZRQRBRA RD RE RPRK FC CE

Enti associativi exart. 148, commi 3

e ss. TUIR

(sigla)

FIRMA DELL'INCARICATO DEL CONTROLLO CONTABILE

Codice fiscale dell’incaricato del controllo contabile

Soggetto

Comune Provincia (sigla) Codice comune

Comune Provincia (sigla) Codice comune

DOMICILIOPER LA NOTIFICAZIONEDEGLIATTI

Codice fiscale

Cognome (o ufficio) Nome

Comune

Frazione

Provincia (sigla) C.a.p.Codice comune

Numero civicoTipologia (via, piazza, ecc.) Indirizzo

Codice Stato esteroStato estero (riservato ai residenti all'estero) Stato federato, provincia, contea

Località di residenza Indirizzo estero

EC N. moduli IVA

Redditi Irap Iva ModuloRW

QuadroVO

QuadroAC

Studi disettore

Parametri Correttivanei termini

Dichiarazioneintegrativa a favore

Dichiarazioneintegrativa

Eventieccezionali

Data di approvazione del bilancio o rendiconto

Termine legale o statutario per l'approvazione del bilancio o rendiconto

dal al

Periodo di imposta Stato Naturagiuridica Situazione

annomesegiornoannomesegiornoannomesegiornoannomesegiorno

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ROMA RM H501

VIA................ 00100

01 01 2006 31 12 2006 1 12 6

X

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................................ ......................... X

.........................

X X X

..............................

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

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Riservato al C.A.F.o al professionista

IMPEGNO ALLAPRESENTAZIONETELEMATICA

Codice fiscale dell'intermediario N. iscrizione all'albo dei C.A.F.

Impegno a presentare in via telematica la dichiarazione

FIRMA DEL RESPONSABILE DEL C.A.F. O DEL PROFESSIONISTA

Data dell'impegno

VISTO DICONFORMITÀ

FIRMA DELL'INTERMEDIARIO

Codice fiscale (*)

(*) Da compilare per i soli modelli predisposti su fogli singoli, ovvero su moduli meccanografici a striscia continua.

Riservatoal professionista

CERTIFICAZIONETRIBUTARIA

Codice fiscale del professionista

FIRMA DEL PROFESSIONISTA

Riservatoall'intermediario

Codice fiscale o partita IVA del soggetto diverso dalcertificatore che ha predisposto la dichiarazione etenuto le scritture contabili

Codice fiscale del C.A.F.Codice fiscale del responsabile del C.A.F.

Codice fiscale del professionista Si rilascia il visto di conformitàai sensi dell’art. 35 del D.Lgs. n. 241/1997

Si attesta la certificazione ai sensi dell’art. 36 del D.Lgs. n. 241/1997

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14 11 2007

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

246

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

,00

,00

,00

,00,00,00

,00

,00Ricavi non annotati

,00

Risultato delcontoeconomico

,00RF3 A) UTILE

RF4 B) PERDITA ,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

Variazioniin aumento

Variazioniin diminuzione

RF5

RF6

RF7

RF8

RF9

RF10

Quote costanti delle plusvalenze patrimoniali e delle sopravvenienze attive imputabili all'esercizio (art. 86, comma 4 e art. 88, comma 2)

Redditi da partecipazione in società di persone di cui all'art. 5 e in GEIE

Quote costante dei contributi o liberalità costituenti sopravvenienze attive imputabili all'esercizio (art. 88, comma 3, lettera b))

Redditi di immobili non costituenti beni strumentali né beni alla cui produzione o al cui scambioè diretta l’attività della società o dell’ente e reddito derivante dall’attività di agriturismo (25% dei ricavi)

Spese ed altri componenti negativi relativi agli immobili di cui al rigo RF8 e costi derivanti dall'attività di agriturismo

RF11 Rimanenze non contabilizzate o contabilizzate in misura inferiore a quella determinata ai sensi del Tuir (artt. 92, 93, 94)

Interessi passivi indeducibiliRF12Imposte indeducibili o non pagate (art. 99, comma 1)

RF14Recupero degli incentivi per gli investimenti

RF13Oneri di utilità sociale

RF16Svalutazioni e minusvalenze patrimoniali, sopravvenienze passive e perdite non deducibili

RF15Spese per mezzi di trasporto indeducibili ai sensi dell’art. 164 del TUIR

RF19Spese relative a piu' esercizi non deducibili in tutto o in parte (art. 108) o di competenza di altri esercizi (art. 109, comma 4)

RF17

Ammortamenti non deducibili in tutto o in parte relativi a beni materiali e immateriali e a beni gratuitamente devolvibili (art. 102, 103 e 104)

RF20Spese di manutenzione, riparazione, ammodernamento e trasformazione eccedenti la quota deducibile (art. 102, comma 6)

RF22

RF23

RF24

RF25

RF27

Spese ed altri componenti negativi eccedenti la quota deducibile ai sensi dell’art. 109, commi 5 e 6

Differenze su cambi (art. 110, comma 3)

Altre variazioni in aumento

C ) TOTALE DELLE VARIAZIONI IN AUMENTO

RF29

Plusvalenze patrimoniali e sopravvenienze attive da acquisire a tassazione in quote costanti (art. 86, comma 4 e art. 88, comma 2)

Contributi o liberalità costituenti sopravvenienze attive da acquisire a tassazione in quote costanti (art. 88, comma 3,lettera b))

RF30 Perdite fiscali derivanti da partecipazioni in società di cui al rigo RF7

Utili distribuiti dalle società di cui al rigo RF7RF31

Sopravvenienza attiva da eliminazione delle c.d. “interferenze fiscali”RF33

RF32 Proventi degli immobili di cui al rigo RF8

Spese ed altri componenti negativi non dedotti in precedenti esercizi ovvero non imputati a conto economico

RF35

RF34 Utili spettanti ai lavoratori dipendenti e agli associati in partecipazione e se corrisposti i compensi spettanti agli amministratori (art. 95)

Rimanenze e opere ultrannuali contabilizzate in misura superiore a quella determinata ai sensi del TUIR (artt. 92 e 93)

RF38

RF37 Differenze su cambi (art. 110, comma 3)

RF42

RF41

RF44

RF43

Erogazioni liberali

RF46

RF45

RF48RF47

Utili distribuiti da soggetti residenti in Stati o territori con regime fiscale privilegiato

D ) TOTALE DELLE VARIAZIONI IN DIMINUZIONE

Reddito di impresa in contabilità ordinariaQUADRO RF

CODICE FISCALE

REDDITI

Imprese che direttamente o indirettamente controllano società non residenti o ne sono controllate (vedere istruzioni) A B CRF2

RF1 Codice attività studi di settore: cause di esclusione cause di inapplicabilità

Assistenzafiscale

RF21

RF49

,00

,00

,00

Attività diagriturismo

,00

RF50 ,00REDDITO (o PERDITA)

REDDITO DI IMPRESA LORDO (o perdita) (somma algebrica tra A o B + C – D)

EURO

RF18 ,00Minusvalenze relative a partecipazioni esenti

Spese ed altri componenti negativi per operazioni con soggetti residenti in Stati o territori con regime fiscale privilegiato

RF26

,00Quota delle minusvalenze non realizzate relative a partecipazioni

RF36

Proventi non computabili nella determinazione del reddito (art. 91, comma 1, lett. a) e b))

RF39,00

Spese ed altri componenti negativi per operazioni con soggetti residenti in Stati o territori con regime fiscale privilegiato

RF40,00

Plusvalenze relative a partecipazioni esenti (art. 87)

RF51

RF52

)

,00

Proventi esenti

,00

,00

,00 ,00 ,00

Svalutazioni e accantonamenti non deducibili in tutto o in parte

,00 ,00 ,00

Altre variazioni in diminuzione ,00 ,00

Perdite di impresa (di cui degli anni precedenti ,00 ,00

REDDITO (da riportare nel quadro RN, rigo RN6)

,00

art. 105 art. 106

RF28

Quota esclusa degli utili distribuiti ,00

Determinazionedel reddito

Erogazioni liberali

,00

Reddito esente e detassato

PERIODO D’IMPOSTA 2006

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

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,00

Crediti

,00 ,00

,00,00

RF58

RF59

Differenza

RF60

Svalutazioni e accantonamenti dell'esercizio

RF61

Ammontare complessivo delle svalutazioni dirette e degli accantonamenti risultanti a fine esercizio

RF62

Valore dei crediti risultanti in bilancio

CREDITIValore di bilancio Valore fiscale

Ammontare complessivo delle svalutazioni dirette e degli accantonamenti risultanti al termine dell'esercizio precedente

Codice fiscale (*)

(*) Da compilare per i soli modelli predisposti su fogli singoli, ovvero su moduli meccanografici a striscia continua.

RF73

Ricavi delle vendite

RF63

RF64

RF65

RF66

RF67

RF68

RF69

RF70

RF71

RF72Debiti verso banche esigibili oltre l'esercizio successivo

Debiti verso banche esigibili entro l'esercizio successivo

Ratei e risconti attivi

Disponibilità liquide

Immobilizzazioni finanziarie

Fondo ammortamento beni materialiImmobilizzazioni materiali ,00

Immobilizzazioni immateriali

Rimanenze di materie prime, sussidarie e di consumo, in corso di lavorazione, prodotti finiti

RF56

RF57

RF53

RF74

RF75

RF76

RF77

RF78

,00(di cui per lavoro dipendente )Altri oneri di produzione e vendita

Dati di bilancio ,00

Crediti verso clienti compresi nell'attivo circolante

Altri crediti compresi nell'attivo circolante

Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni

Totale attivo

Patrimonio netto

Fondi per rischi e oneri

Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato

RF79

Debiti verso fornitori

Altri debiti

Ratei e risconti passivi

Totale passivo

RF54 Perdite dell'esercizio

RF55 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

,00

,00

,00

,00

,00

,00

RG26RG27

RG28

Reddito d'impresa (o perdita)

,00

Spese per lavoro dipendente e assimilato e di lavoro autonomo

RG16

RG17

Utili spettanti agli associati in partecipazione

RG18 Spese per l'acquisto di beni strumentali di costo unitario non superiore a euro 516,46

Quote di ammortamento

Canoni di locazione finanziaria relativi ai beni mobili strumentali

Altri componenti negativi

RG25

RG24

RG21

RG20

RG19

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00 ,00

,00

,00

Determinazionedel reddito RG2

Ricavi di cui ai commi 1 ( lett. a) e b)) e 2 dell’art. 85

Altri proventi considerati ricaviRG3

)(di cui con emissione di fattura per attività in regime forfetario

RG4

RG5

Plusvalenze patrimonialiRG6Sopravvenienze attiveRG7Rimanenze finali di merci, prodotti finiti, materie prime e sussidiarie, semilavorati e di servizi non di durata ultrannuale (art. 92)RG8

RG12 Esistenze iniziali di merci, prodotti finiti, materie prime e sussidiarie, semilavorati e di servizi non di durata ultrannuale (art. 92)

RG13

RG14 Costi per l'acquisto di materie prime e sussidiarie, semilavorati e merci

RG15

RG9

Altri componenti positiviRG10

TOTALE COMPONENTI POSITIVI (sommare gli importi da rigo RG2 a rigo RG10)

)Perdite di impresa

REDDITO (da riportare nel quadro RN, rigo RN7)

(di cui degli anni precedenti

Ricavi per la determinazione forfetaria del reddito ai sensi dell’art. 145 del Tuir

Reddito di impresa in regimedi contabilità semplificatae regimi forfetari

QUADRO RG

CODICE FISCALE

REDDITI

RG1 Codice attività studi di settore: cause di esclusione studi di settore: cause di inapplicabilità

Attività diagriturismo

Associazionisindacali

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

Proventi esenti

,00

EURO

,00RG11

RG23

TOTALE COMPONENTI NEGATIVI (sommare gli importi da rigo RG12 a rigo RG21)

,00

RG22 ,00

AltreAssociazioni

,00 ,00

MaggiorazioneStudi di settoreRicavi non annotatinelle scritture contabili

Rimanenze finali relative ad opere, forniture e servizi di durata ultrannuale (art. 93)

,00 ,00

per recupero incentivo fiscale utili distribuiti da soggetto estero

(di cui: )

Spese ed altri componenti negativi per operazioni con soggetti residenti in stati o territori con regime fiscale privilegiato (art, 110, comma 11)

Esistenze iniziali di opere, forniture e servizi di durata ultrannuale (art. 93)

,00(per attività in regime forfetario

Reddito d’impresa lordo (o Perdita) (differenza tra l’importo di rigo RG11 e quello di rigo RG22)

Erogazioni liberali

) ,00

PERIODO D’IMPOSTA 2006

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150000 150000

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4500

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

249

,00

,00

,00

,00

,00

,00

soggetto all'aliquota del %

Determinazione dell’IRESQUADRO RN

CODICE FISCALE

REDDITI

(di cui corrisposti dall'UNIRE

,00,00

,00

EURO

)

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

RN18

RN17

RN16

RN22

RN21

RN20

RN19

RN26

RN25

RN24

RN23

RN27

,00

,00

RN28

RN29

RN30

RN31

RN32

RN33

RN34

,00 )

acconti versati acconti ceduti

eccedenze utilizzate

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

Ires

,00

RN4

RN5

RN6RN7

RN9

RN10

RN12

RN13

RN14

RN15

RN8

RN3

RN2

RN1

RN11

,00

Reddito di terreni (dal quadro RA, somma del rigo RA52 col. 9 e col. 10)

Reddito di fabbricati (dal quadro RB, rigo RB35)

Reddito di impresa enti a contabilità pubblica (dal quadro RC, rigo RC9)

Reddito di allevamento e di altre attività agricole (dal quadro RD, rigo RD15)

Reddito di arti e professioni (dal quadro RE, rigo RE23)

Reddito di impresa in contabilità ordinaria (dal quadro RF, rigo RF52)

Reddito di impresa in contabilità semplificata (dal quadro RG, rigo RG28)

Reddito di partecipazione (dal quadro RH, rigo RH15)

Reddito di capitale (dal quadro RL, rigo RL3 colonna 2)

Redditi diversi (dal quadro RL, rigo RL20)

Redditi derivanti dalla cessione di partecipazioni (dal quadro RT, sez. II e III)

Rimborso di oneri dedotti in precedenti esercizi

Reddito complessivo

Oneri deducibili (dal quadro RS, rigo RS28)

Reddito imponibile (RN13 + RN14 - RN15)

Crediti di imposta sui fondi comuni di investimento

a) di cui

Imposta relativa al reddito imponibile

Detrazione di imposta

Imposta a credito (RN28 – RN29 – RN30 + RN31 – RN32 col. 4) se negativo

IRES dovuta (RN28 – RN29 – RN30 + RN31 – RN32 col. 4 – RN33 col. 1) se positivo

Acconti

Altri crediti di imposta

Credito per imposte pagate all’estero

Crediti di imposta sui fondi comuni di investimento

,00

,00

eccedenze utilizzate

soggetto all'aliquota del %

33,00

b) di cui

,00

,00IMPOSTA NETTA (RN19 - RN20)

,00Ritenute d’acconto

TOTALE CREDITI E RITENUTE (somma dei righi da RN23 a RN26) ,00IRES dovuta o differenza a favore del contribuente ,00Crediti di imposta (da quadro RU) ,00Eccedenza d’imposta risultante dalla precedente dichiarazione

Eccedenza d’imposta risultante dalla precedente dichiarazione compensata nel Mod. F24 ,00

,00

RN35 Credito ceduto a società del gruppo (riportare l’importo nel rigo RK1 del quadro RK) ,00

RN36 Eccedenza compensata nel rigo RQ5 ,00

RN37 Eccedenza di credito della presente dichiarazione (RN34 - RN35 - RN36 , da riportare nel rigo RX1, col.1) ,00

RN38 Credito d’imposta art. 3, c. 4, D.Lgs. 344/2003

,00,00,00

IMPORTOUTILIZZO

IN COMPENSAZIONE RESIDUO FINALECredito

19% degli oneri rimborsati per i quali si è fruito di detrazioni di imposta

RESIDUO INIZIALE

,00 )(

PERIODO D’IMPOSTA 2006

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1485

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

250

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

QUADRO RX

CODICE FISCALE

REDDITI

,00 ,00 ,00

Crediti ed eccedenzerisultanti dallapresentedichiarazione RX1 IRES

Importo a creditorisultante dalla

presente dichiarazione

Credito da utilizzarein compensazione e/o

in detrazione

RX2

RX3

IVA

RX5

IRAP

RX4

RX11

Eccedenza a credito di cui al quadro RK

RX6

RX8

RX7

Eccedenza diversamento a saldo

SEZIONE I

Imposta sostitutiva di cui al quadro RT

Imposta sostitutiva di cui al quadro RM - sez. I

Imposta di cui al quadro RM - sez. II

Imposta sostitutiva di cui al quadro RM sez. III

Imposta sostitutiva di cui al quaro RQ - sez. II - Trasformazione

,00

,00,00,00,00

,00,00,00,00

,00,00,00

,00,00,00,00

,00,00,00

,00,00,00

,00,00,00

,00,00,00

Credito di cuisi chiede il rimborso

,00,00,00,00

Crediti ed eccedenzerisultanti dallaprecedentedichiarazione

SEZIONE II

SEZIONE III

Eccedenza ocredito precedente

Importo compensatonel Mod. F24

Importo di cuisi chiede il rimborso

Importo residuoda compensare

Codicetributo

,00,00 ,00 ,00

,00,00

RX14

,00 ,00

,00,00

RX15

,00 ,00

,00,00

RX16

,00 ,00

,00

Compensazioni - Rimborsi

EURO

RX10 Imposta sostitutiva di cui al quadro RQ - sez. II - Scioglimento,00 ,00 ,00

RX9 Imposta sostitutiva di cui al quadro RQ - sez. I,00 ,00 ,00

,00

Versamento annuale dell’IVASaldo annualeIVA

RX12 Imposta sostitutiva di cui al quadro RI,00 ,00 ,00

RX13

,00

RX17

RX18

PERIODO D’IMPOSTA 2006

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

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,00

,00,00

,00,00,00

,00

,00,00,00,00,00

,00

,00

,00,00,00

,00

,00,00,00

,00

,00

Sez. IVProduttoriagricoli

Sez. IIISoggettiin regimeforfetario

,00

,00

,00 ,00 ,00 ,00

Valori contabili

Ricavi delle vendite e delle prestazioni

Variazioni

in aumento in diminuzioneValori IRAP

,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

Variazioni delle rimanenze

Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni

Variazioni di lavori in corso su ordinazione

IQ6

Totale componenti positivi

Altri ricavi e proventi

IQ7

IQ8

IQ9

IQ10

IQ11

,00Costi per materie prime, merci, ecc.

Costi per il godimento di beni di terzi

Ammortamenti delle immobilizzazioni materiali

Ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali ,00

,00

,00

,00 ,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00 ,00

,00

,00

,00

,00IQ12

IQ13

IQ14

,00Variazioni delle rimanenze

Accantonamenti ex artt. 105 e 107 del Tuir ,00

,00 ,00

,00

,00

,00

,00

,00 ,00

,00

,00

Costi per servizi

Oneri diversi di gestione

,00

,00

,00

,00

,00

IQ21

IQ15

IQ22

Deduzione per lavoro dipendentea tempo indeterminato

Contributi assistenzialie previdenziali

Totale componenti negativi

Valore della produzione (IQ11 — IQ20 — IQ21 col. 8)

,00

,00

,00

,00

,00

,00

Retribuzioni, compensi e altre somme

Reddito d'impresa determinato forfetariamente

IQ26

IQ23

IQ24

Acquisti destinati alla produzione

Corrispettivi

Deduzioni

Valore della produzione (IQ23 + IQ24 + IQ25 — IQ26 col. 7)

Valore della produzione (IQ28 — IQ29 — IQ30 col. 6)

Deduzioni

agricoliProduttori

Interessi passivi

IQ29

IQ30

IQ27

IQ28

Determinazione dell'imposta

IRAPQUADRO IQ

Mod. N.

Opzione

Revoca

EURO

PERIODO D’IMPOSTA 2006

,00Maggiori ricavi per adeguamento agli studi di settore

Spese apprendistie disabili

Contributi assicurazioniinfortuni sul lavoro

Contributi assicurazioniinfortuni sul lavoro

Sez. IEnti privatinoncommerciali

Attivitànoncommerciale

IQ1 Retribuzioni personale dipendente

Valori IRAP

Redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente ex art. 50 del TuirIQ2 ,00Redditi di lavoro autonomo non esercitato abitualmente ex art. 67 , comma 1, lett. l), del TuirIQ3 ,00

IQ4 Deduzioni

Redditidei ricercatori

Spese apprendistie disabili

Contratti formazionelavoro

Personale addettoalla ricerca e sviluppo

Valore della produzione (IQ1 + IQ2 + IQ3 — IQ4 col. 5)IQ5,00

Enti privatinoncommercialied entipubblici

Sez. II

Attivitàcommerciale

IQ16

IQ17

IQ18

IQ19

IQ20Contributi assicurazioni

infortuni sul lavoroRedditi

dei ricercatori

Deduzioni

IQ25

IQ31

CODICE FISCALE

Contrattiformazione lavoro

Personale addettoalla ricerca e sviluppo

Spese apprendistie disabili

Deduzione per lavoro dipendentea tempo indeterminato

Contributi assistenzialie previdenziali

Contrattiformazione lavoro

Personale addettoalla ricerca e sviluppo

Contributi assistenzialie previdenziali

Spese apprendistie disabili

Contrattiformazione lavoro

Personale addettoalla ricerca e sviluppo

CO

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

252

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

,00

,00,00,00

,00,00

,00 ,00 ,00

,00

,00

,00 ,00

,00 ,00

,00

Codice fiscale (*)

Sez. VI

,00

IQ37

Valore dellaproduzionenetta

IQ38

,00

,00

,00,00IQ39

Valore della produzione di rigo IQ5

IQ40

Valore della produzione di rigo IQ22

Totale valore della produzione

Valore della produzione di rigo IQ27

IQ41

IQ47

IQ46

IQ48

Valoredella produzione

,00,00 ,00

,00

,00IQ43

Valore della produzione di rigo IQ31

IQ42

Mod. N. (*)

Estero Italia

Quota del valore della produzione attribuita dal GEIE

Reddito minimo

quota GEIE

IQ83

IQ76

IQ75

IQ74

IQ73

IQ80IQ79

IQ78

IQ77

IQ82

IQ81

IQ84

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

IQ85 ,00 ,00 ,00 ,00

%

%

%

%

%

%

%

%

%

%

%

%

%

,00 ,00 ,00 ,00

IQ70

IQ72

IQ71

IQ89

IQ69

ImpostaBase imponibileRiduzione(art. 17, comma 1)

Valore dellaproduzione

Codiceregione

Normativeregionali

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

Aliquota

%

%

%

%

%

,00

Estensione complessiva dei terreni in metri quadri

Ammontare complessivo delle retribuzioni

Valore minimodellaproduzionedei soggetti nonoperativi exart. 30 l.n. 724/94

IQ50

Italia,00Estero

ItaliaEstero

Sez. VII

IQ86

IQ87,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

IQ88 ,00 ,00 ,00 ,00

%

%

%

IQ36

IQ44 Deduzione per lavoro dipendente ,00

Ulteriore deduzione

,00

Valore della produzione di rigo IQ35

,00

Retribuzioni, compensi ed altre somme

,00,00

IQ45,00

Deduzione per incremento base occupazionale

,00,00,00

Deduzione base Art. 87 par. 3 lett. c) Tr. CE Art. 87 par. 3 lett. a) Tr. CE

,00,00

,00,00,00

Sez. VSoggetti nonresidentiesercentiartie professioni

,00

,00

,00

,00

Costi inerenti all’attività esercitata

Compensi derivanti dall’attività professionale e artistica

Valore della produzione (IQ32 col. 2 — IQ33 — IQ34 col. 6)

Deduzioni

IQ34

IQ33Contributi assicurazioni

infortuni sul lavoro

IQ35

Contributi assistenzialie previdenziali

Spese apprendistie disabili

Contrattiformazione lavoro

Personale addettoalla ricerca e sviluppo

IQ32 (di cui per adeguamento agli studi di settore ,00 )

(aliquota del settore agricolo altre aliquote )

IQ49 Interessi passivi

Valoredella produzione (aliquota del settore agricolo altre aliquote )

IQ51

IQ52

Sez. VIIIRipartizionedella baseimponibile edell'imposta

CO

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L 15

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2007

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XX

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38000 38000

4500 4500

42500 42500

8000

34500 34500

08 34500 34500 5,25 1811

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

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Codice fiscale (*) Mod. N. (*)

Sez. IXDati concernenti il versamentodell’imposta

Totale impostaIQ90,00

Acconti versati

Importo a credito

Importo a debito

,00

,00

,00

IQ93

IQ92

IQ91 Eccedenza d'imposta risultante dalla precedente dichiarazione

Eccedenza d'imposta risultante dalla precedente dichiarazione compensata in F24

IQ94

IQ95,00

,00

(di cui sospesi ,00 )

,00

Sez. XDati perl’applicazionedellaConvenzionecon gli Stati Uniti

IQ96 Ammontare dei costi del lavoro dipendente e assimilati indeducibili

IQ97 Interessi passivi e altri oneri finanziari indeducibili

IQ98 Importo accreditabile

,00

,00

(*) Da compilare per i soli modelli predisposti su fogli singoli, ovvero su moduli meccanografici a striscia continua.

IQ99,00,00,00 ,00

Valore della produzionerideterminato

Impostarideterminata

Accontorideterminato

Conguaglioprima rata

Sez. XIRideterminazionedell'acconto

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1811

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CONTABILMENTE

Esempio per compilazione Modello UNICO di ONLUS

ASSOCIAZIONE ONLUS (D.LGS 460/97)

L’Associazione “…………… onlus”, Ente non commerciale, svolge, anche se in maniera del tutto

sussidiaria, e nel rispetto dei limiti imposti dalla normativa (percentuale del 66% delle spese

complessive sostenute… stabilita dall’art. 10 comma 5 del D.lgs. 460/97), all’ attività istituzionale,

alcune attività direttamente connesse.

� Dalla vendita di magliette gadget e materiale vario effettuata all’interno del “museo delle buone

pratiche a tutela dell’ambiente marino…” (gestito dall’associazione) è riuscita ad introitare euro

50.000 + Iva al 20% (euro 10.000) e allo stesso tempo ha sostenuto costi per la stessa attività pari

ad euro 30.000 + IVA al 20 % (euro 6.000);

� per l’attività di formazione svolta a favore di soggetti diversi da quelli previsti all’art. 10 comma

2 e 3 ( ovvero a persone svantaggiate in ragione di condizioni fisiche, psichiche, economiche,

sociali o formali ), ha sostenuto in agosto costi per € 10.000 + Iva al 20% (€ 2.000) ed ottenuto

entrate per € 15.000 + Iva al 20 % (€ 3.000).

E’ utile sempre ricordare,comunque, che l’aspetto istituzionale dell’Associazione, anche essendo

prevalente e principale rispetto all’aspetto commerciale, da un punto di vista strettamente tributario,

non ha alcuna incidenza, se non hai fini Irap, per ciò che concerne il personale, sia esso occasionale

o a progetto o dipendente. Non subisce, infatti, nessun tipo di tassazione né ai fini dell’imposta sul

reddito (Ires), né ai fini Iva.

Le attività direttamente connesse,invece, considerate decommercializzate, non subiranno imposte

sul reddito (Ires) mentre continueranno ad essere rilevanti per ciò che riguarda l’Iva, per la

liquidazione della quale si dovrà procedere nella maniera ordinaria (Iva a debito meno Iva a

credito).

�L’associazione nonostante si sia avvalsa in misura prevalente del solo lavoro volontario dei suoi

soci, ha provveduto a pagare collaboratori per un costo pari ad euro 30.000 (imponibile sociale).

254

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CONTABILMENTE

Riepilogando quindi l’Associazione si troverà, entro i termini previsti dalle norme, a dover

necessariamente compilare la dichiarazione dei redditi (unico enti non commerciali 760/bis) per

poter così determinare, l’imposta sull’attività produttiva da pagare -Irap- (la cui base imponibile

sarà costituita solamente dall’imponibile sociale dato dai collaboratori e per poter evidenziare

l’eventuale debito o credito d’ Iva maturato dall’Associazione nel corso dell’anno in seguito al

sostenimento di attività direttamente connesse.

L’ente sarà poi obbligata altresì alla redazione del modello 770 – dichiarazione dei sostituti di

imposta, dove riepilogherà il totale dei compensi erogati ai collaboratori e delle ritenute di acconto

operate e versate.

COMPILAZIONE DELL’UNICO ENTI NON COMMERCIALI

1) Attività Direttamente Connesse

L’associazione ha realizzato attività di natura commerciale, più precisamente:

- costi pari ad euro 30.000+20 % Iva ( euro 6.000 ) e ottenuto ricavi per euro 40.000+20%

di Iva ( euro 8.000 );

- costi pari ad euro 10.000 + Iva al 20% ( 2.000 ) e ricavi per euro 15.000 + Iva al 20 %

(3.000 )

L’Associazione ha provveduto a liquidare l’Iva nella maniera ordinaria, ovvero Iva a debito meno

Iva a credito (complessivamente euro 11.000 – euro 8.000)…

Di conseguenza in Unico 2007 enti non commerciali i risvolti di queste operazioni sono:

- Niente quadro RG ( Dati per il calcolo dell’Ires ) – reddito di impresa in contabilità

semplificata e regimi forfetari – perché anche se trattasi di attività commerciali, siccome

rientrano nella categoria delle attività direttamente connesse, perchè fatte da una Onlus e

perché appartenenti a determinate categorie di attività, ai fini delle imposte sia sul reddito

- ( ires ) che sull’attività produttive ( Irap ) si considerano decommercializzate, ovvero non

rientranti nella base di imponibile di calcolo delle imposte ;

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CONTABILMENTE

- Quadro IV ( Dichiarazione Iva ) –

� 01 dati anagrafici – da compilare con i dati dell’Associazione e de rappresentante legale ;

� VA informazioni e dati relativi all’attività – inserire al rigo A2 il codice attività ovvero

91338;

� VE determinazione del volume d’affari – E21 imponibile 40.000 imposta a debito 8.000

E22 imponibile 15.000 imposta a debito 3.000 poi il restante viene compilato in

automatico ( bisogna solo riportare i totali ) ;

� VF acquisti imponibili – F9 imponibile 40.000 imposta a credito 8.000 poi il restante viene

compilato in automatico (bisogna solo riportare i totali rigo f10 );

� VG iva ammessa in detrazione – i quadri vengono compilati automaticamente una volta

compilati i quadri sopra (bisogna solo riportare il totale inseriti al rigo f10);

� VH liquidazioni periodiche – H4 inserire il credito/debito risultante dalla liquidazione del

mese di ……. ( euro…. ), H8 il /creditodebito risultante dalla liquidazione del mese di

agosto (euro…. );

� VL liquidazione dell’imposta annuale – è un quadro di riepilogo di quanto riportato

precedentemente ( bisogna riportare il totale dell’Iva a debito L1 e il totale dell’Iva a

credito L4 ed evidenziare la differenza se a credito o a debito );

� VX iva da versare o credito di imposta – anche in questo caso l’importo viene inserito

automaticamente. Nel caso di credito verrà riportato al rigo X2 il suo ammontare con

l’aggiunta del conseguente comportamento ( chiedere a rimborso o utilizzare in

compensazione ecc..; in base però a quanto specificato nell’anagrafica dell’associazione

nel campo riguardante l’Iva )

2) Attività Istituzionali

Come detto precedentemente, in merito a tutte quelle attività considerate istituzionali, non bisogna

compilare nessun quadro facente riferimento alla dichiarazione dei redditi.

3) Compenso corrisposto a dei collaboratori

Il fatto che l’Associazione abbia pagato collaboratori obbliga l’Associazione a dover compilare il

quadro IRAP il quale, in questo caso, risulta essere costituito solo da questo aspetto perché, come

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CONTABILMENTE

già più volte accennato, l’associazione non denuncia, per il fatto di essere Onlus , nessun tipo di

reddito.

Di conseguenza in maniera dettagliata nel modello Unico avremmo:

- Quadro IQ ( Dichiarazione Irap )

� IQ1 Retribuzione personale dipendente - nell’Unico l’Associazione, in corrispondenza di

questa riga, dovrà inserire l’ammontare lordo ( Imponibile sociale ) corrisposto ai

dipendenti ……………….

� IQ2 redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente – nell’Unico 2007 l’Associazione, in

corrispondenza di questa riga, dovrà inserire l’ammontare lordo ( Imponibile sociale )

corrisposto ai collaboratori nell’esempio euro 30.000,00;

� IQ3 reddito di lavoro autonomo non esercitato abitualmente - nell’Unico 2007

l’Associazione, in corrispondenza di questa riga, dovrà inserire l’ammontare ……………;

� Quanto riportato nei righi IQ1-IQ2-IQ3 viene poi riepilogato come totale al rigo IQ5;

� IQ36 valore della produzione di rigo IQ5 - viene riportato automaticamente l’importo

scritto al rigo IQ5

� IQ41 totali – vengono riportati i totali secondo l’ esempio euro 30.000;

� IQ43 viene riportata la deduzione prevista dalla legge …..;

� IQ46 valore della produzione netta – viene riportato l’importo di ………euro derivante

dalla precedente differenza ( IQ41-IQ43 );

� IQ69 riporta invece l’importo dell’imposta ( irap ) da pagare ovvero il …..% di ….. euro

pari ad euro …….. tale cifra viene poi riportata al rigo IQ90 dopo di che questa cifra verrà

abbattuta di eventuali crediti e/o acconti versati nel precedente anno ( il cui importo si

evidenzierà al rigo IQ93 ) per ottenere così al rigo IQ94 l’importo a debito o a credito

dell’imposta da versare.

Non bisogna dimenticare,comunque, che anche qualora l’Associazione chiudesse a credito, perché

gli acconti versati nell’anno precedente superano il debito evidenziato a fine periodo amministrativo

esaminato, l’ente si troverà ugualmente obbligata al versamento, entro le date stabilite, (solitamente

Giugno/Luglio e Novembre) , degli acconti, il cui ammontare verrà evidenziato dopo il rigo IQ98 .

Questo perché la base imponibile degli acconti è data dal valore, se a debito, dell’imposta rilevata

l’anno precedente.

257

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

258

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

- Quadro Rn (Determinazione del reddito complessivo ) –

Questa sezione è una sezione riepilogativa comprendente, in maniera sintetica, tutto ciò che è

stato indicati in maniera dettagliata nelle altre sezioni.

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

259

CONTABILMENTE

Fac-simile Modello UNICO compilato di ONLUS

QUADRO VOOPZIONI

CODICE FISCALE

Mod. N.

1APPLICAZIONE IMPOSTA SUGLI INTRATTENIMENTI NEI MODI ORDINARI (art. 4, D.P.R. 544/1999)VO40Opzione aglieffetti dell' impo-sta sugliintrattenimenti

Sez. 4 -

VO9

Opzione

AT

2

2

1

1

1

Sez. 3 -

Sez. 2 -

VO8

431 2

SMPTNLLUIEGBFRESELDKDEBE FI SE

VO10CESSIONI INTRACOMUNITARIE IN BASE ACATALOGHI, PER CORRISPONDENZAE SIMILI (art. 41, D.L. 331/1993)

VO11

VO12

VO20 REGIME DI CONTABILITÀ ORDINARIA PER LE IMPRESE MINORI(art. 18, comma 6, D.P.R. n. 600/1973)

VO21 REGIME DI CONTABILITÀ ORDINARIA PER GLI ESERCENTI ARTI E PROFESSIONI(art. 3, comma 2, D.P.R. n. 695/1996)

VO32 AGRITURISMO - Determinazione dell'IVA e del reddito nei modi ordinari (art. 5, L. 413/1991)

1

Opzioni erevoche aglieffetti delleimposte suiredditi

Opzioni erevoche aglieffetti siadell'IVA chedelle impostesui redditi

Opzioni

Revoche

Revochecomma 6 comma 2

Opzionicomma 2 comma 3

ACQUISTI INTRACOMUNITARI - (art. 38, comma 6, D.L. 331/1993)1 2

CONTRIBUENTI CON CONTABILITÀ PRESSO TERZI(art. 1, comma 3, D.P.R. 100/1998) 2Revoca

1VO22 DETERMINAZIONE DEL REDDITO NEI MODI ORDINARI PER LE ALTRE ATTIVITÀ AGRICOLE

(art. 56-bis, comma 5, D.P.R. 917/1986)

VO31

VO30 APPLICAZIONE DISPOSIZIONI LEGGE N. 398/1991Determinazione forfetaria dell’IVA e dei redditi

ASSOCIAZIONI SINDACALI E DI CATEGORIA OPERANTI IN AGRICOLTURADeterminazione dell'IVA e del reddito nei modi ordinari (art. 78, comma 8, L. 413/1991) 1 2

21

2

VO33 CONTRIBUENTI MINIMI - Determinazione dell'IVA e dei redditi nei modi ordinari(art. 3 commi da 171 a 176 della L. n. 662/1996) 1

1

1 2

Art. 74VO6 - comma 1 - EDITORIA - Applicazione dell'imposta in relazione al numero delle copie vendute

VO5 Art. 36 bis - DISPENSA DAGLI ADEMPIMENTI PER LE OPERAZIONI ESENTI

VO7 Art. 741 2

21

21

COMUNICAZIONIDELLE OPZIONIE REVOCHE

Opzioni,rinunce erevoche aglieffettidell'impostasul valoreaggiunto

LIQUIDAZIONI TRIMESTRALI (art. 7, D.P.R. n. 542/1999)VO2

AGRICOLTURA

VO3

VO4 Art. 36 - comma 3 - ESERCIZIO DI PIÙ ATTIVITÀ

Sez. 1 -

VO1

RevocaOpzione

Art. 19 bis 2 - comma 4 - RETTIFICA DETRAZIONE PER BENI AMMORTIZZABILI1

QUADRO VO

Opzione

Sez. 5 -Opzione aglieffetti dell'IRAP

DETERMINAZIONE DELLA BASE IMPONIBILE IRAP DA PARTE DEI SOGGETTI PUBBLICI CHE ESERCITANO ANCHE ATTIVITÀ COMMERCIALI (art. 10-bis, comma 2, D.Lgs. n. 446/1997 e successive modificazioni)

VO501

Opzione

4

singoleoperazioni

Revoca

1

2

tutte le operazioni

1

singoleoperazioni

Opzione

Cedente Intermediario

Art. 10 - n. 11 - APPLICAZIONE DELL’IVA ALLECESSIONI DI ORO DA INVESTIMENTO

Art. 74 quater - comma 5 - APPLICAZIONE DEL REGIME ORDINARIO IVA PER SPETTACOLI VIAGGIANTI E CONTRIBUENTI MINORIVO14

2

2

- comma 6 – INTRATTENIMENTI E GIOCHI - Applicazione del regime ordinario IVA

1Rinuncia

Opzione 3 4Revoca

2Revoca

Opzione 5

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Revoca

Revoca

Revoca

Revoca

Revoca

– Art. 34, comma 6: Soggetti esonerati o semplificati

– Art. 34, comma 11: Applicazione del regime ordinario IVA

5comma 6

CY EE LV LT MT PL CZ SK SI HU

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Revoca

Revoca

Revoca

Revoca

Revoca

Revoca

Opzione

VO13

CESSIONI DI BENI USATI - (art. 36, D.L. 41/1995)

Cedente

3

tutte le operazioni

– Art. 34-bis: Applicazione del regime ordinario IVA

2Revoca

2Revoca

2Revoca

Periodo d'imposta 2006

MODELLO IVA 2007

VO15APPLICAZIONE DELL’IVA ALLE CESSIONI E LOCAZIONI DI FABBRICATISTRUMENTALI PER NATURA AI SENSI DELL’ART. 10, NN. 8) ED 8-TER)(art. 1, comma 292, L. 296/2006) Opzione 1 Opzione 2

Cedente Locatore

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

260

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

FIRMA DELLADICHIA-RAZIONE

DATI RELATIVIALRAPPRESEN-TANTEFIRMATARIODELLADICHIARAZIONE

annomesegiorno

annomesegiorno

anno

DATI RELATIVIALLA SOCIETÀO ENTE

C.a.p.Frazione, via e numero civicomese

Sede legale

anno C.a.p.Frazione, via e numero civicomese

Domicilio fiscale(se diverso

dalla sede legale)

Indicare, in caso di fusione, il codice fiscale del soggetto incorporante orisultante dalla fusione e, in caso di scissione, quello del beneficiario designato

Codice fiscale (obbligatorio)

Cognome

Codice carica Data carica

M F

Nome

Data di nascita Comune (o Stato estero) di nascita Provincia

Telefono

Comune

Frazione, via e numero civicoResidenza anagrafica(o se diverso)Domicilio Fiscale

FIRMA DEL DICHIARANTE

Il sottoscritto attesta di aver compilato e allegato i seguenti quadri (barrare le caselle che interessano):

Partita IVA

ONLUSSettore

di attività

DATI RELATIVIALLE ONLUS

prefisso numero

Codice fiscale (*)

TIPO DIDICHIARAZIONE

prefisso numero

Telefono

Sesso(barrare la relativa casella)

Provincia (sigla) C.a.p.

numeroprefisso

Fax

Indirizzo di posta elettronica

Stato estero di residenza Codice paese estero Codice di identificazione fiscale estero

RC RG RHRF RI RM RN RO RXRURTRL RS RZRQRBRA RD RE RPRK FC CE

Enti associativi exart. 148, commi 3

e ss. TUIR

(sigla)

FIRMA DELL'INCARICATO DEL CONTROLLO CONTABILE

Codice fiscale dell’incaricato del controllo contabile

Soggetto

Comune Provincia (sigla) Codice comune

Comune Provincia (sigla) Codice comune

DOMICILIOPER LA NOTIFICAZIONEDEGLIATTI

Codice fiscale

Cognome (o ufficio) Nome

Comune

Frazione

Provincia (sigla) C.a.p.Codice comune

Numero civicoTipologia (via, piazza, ecc.) Indirizzo

Codice Stato esteroStato estero (riservato ai residenti all'estero) Stato federato, provincia, contea

Località di residenza Indirizzo estero

EC N. moduli IVA

Redditi Irap Iva ModuloRW

QuadroVO

QuadroAC

Studi disettore

Parametri Correttivanei termini

Dichiarazioneintegrativa a favore

Dichiarazioneintegrativa

Eventieccezionali

Data di approvazione del bilancio o rendiconto

Termine legale o statutario per l'approvazione del bilancio o rendiconto

dal al

Periodo di imposta Stato Naturagiuridica Situazione

annomesegiornoannomesegiornoannomesegiornoannomesegiorno

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ROMA RM H501

VIA................ 00100

01 01 2006 31 12 2006 1 12 6

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

261

Riservato al C.A.F.o al professionista

IMPEGNO ALLAPRESENTAZIONETELEMATICA

Codice fiscale dell'intermediario N. iscrizione all'albo dei C.A.F.

Impegno a presentare in via telematica la dichiarazione

FIRMA DEL RESPONSABILE DEL C.A.F. O DEL PROFESSIONISTA

Data dell'impegno

VISTO DICONFORMITÀ

FIRMA DELL'INTERMEDIARIO

Codice fiscale (*)

(*) Da compilare per i soli modelli predisposti su fogli singoli, ovvero su moduli meccanografici a striscia continua.

Riservatoal professionista

CERTIFICAZIONETRIBUTARIA

Codice fiscale del professionista

FIRMA DEL PROFESSIONISTA

Riservatoall'intermediario

Codice fiscale o partita IVA del soggetto diverso dalcertificatore che ha predisposto la dichiarazione etenuto le scritture contabili

Codice fiscale del C.A.F.Codice fiscale del responsabile del C.A.F.

Codice fiscale del professionista Si rilascia il visto di conformitàai sensi dell’art. 35 del D.Lgs. n. 241/1997

Si attesta la certificazione ai sensi dell’art. 36 del D.Lgs. n. 241/1997

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14 11 2007

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

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,00

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,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

Variazioniin aumento

Variazioniin diminuzione

RF5

RF6

RF7

RF8

RF9

RF10

Quote costanti delle plusvalenze patrimoniali e delle sopravvenienze attive imputabili all'esercizio (art. 86, comma 4 e art. 88, comma 2)

Redditi da partecipazione in società di persone di cui all'art. 5 e in GEIE

Quote costante dei contributi o liberalità costituenti sopravvenienze attive imputabili all'esercizio (art. 88, comma 3, lettera b))

Redditi di immobili non costituenti beni strumentali né beni alla cui produzione o al cui scambioè diretta l’attività della società o dell’ente e reddito derivante dall’attività di agriturismo (25% dei ricavi)

Spese ed altri componenti negativi relativi agli immobili di cui al rigo RF8 e costi derivanti dall'attività di agriturismo

RF11 Rimanenze non contabilizzate o contabilizzate in misura inferiore a quella determinata ai sensi del Tuir (artt. 92, 93, 94)

Interessi passivi indeducibiliRF12Imposte indeducibili o non pagate (art. 99, comma 1)

RF14Recupero degli incentivi per gli investimenti

RF13Oneri di utilità sociale

RF16Svalutazioni e minusvalenze patrimoniali, sopravvenienze passive e perdite non deducibili

RF15Spese per mezzi di trasporto indeducibili ai sensi dell’art. 164 del TUIR

RF19Spese relative a piu' esercizi non deducibili in tutto o in parte (art. 108) o di competenza di altri esercizi (art. 109, comma 4)

RF17

Ammortamenti non deducibili in tutto o in parte relativi a beni materiali e immateriali e a beni gratuitamente devolvibili (art. 102, 103 e 104)

RF20Spese di manutenzione, riparazione, ammodernamento e trasformazione eccedenti la quota deducibile (art. 102, comma 6)

RF22

RF23

RF24

RF25

RF27

Spese ed altri componenti negativi eccedenti la quota deducibile ai sensi dell’art. 109, commi 5 e 6

Differenze su cambi (art. 110, comma 3)

Altre variazioni in aumento

C ) TOTALE DELLE VARIAZIONI IN AUMENTO

RF29

Plusvalenze patrimoniali e sopravvenienze attive da acquisire a tassazione in quote costanti (art. 86, comma 4 e art. 88, comma 2)

Contributi o liberalità costituenti sopravvenienze attive da acquisire a tassazione in quote costanti (art. 88, comma 3,lettera b))

RF30 Perdite fiscali derivanti da partecipazioni in società di cui al rigo RF7

Utili distribuiti dalle società di cui al rigo RF7RF31

Sopravvenienza attiva da eliminazione delle c.d. “interferenze fiscali”RF33

RF32 Proventi degli immobili di cui al rigo RF8

Spese ed altri componenti negativi non dedotti in precedenti esercizi ovvero non imputati a conto economico

RF35

RF34 Utili spettanti ai lavoratori dipendenti e agli associati in partecipazione e se corrisposti i compensi spettanti agli amministratori (art. 95)

Rimanenze e opere ultrannuali contabilizzate in misura superiore a quella determinata ai sensi del TUIR (artt. 92 e 93)

RF38

RF37 Differenze su cambi (art. 110, comma 3)

RF42

RF41

RF44

RF43

Erogazioni liberali

RF46

RF45

RF48RF47

Utili distribuiti da soggetti residenti in Stati o territori con regime fiscale privilegiato

D ) TOTALE DELLE VARIAZIONI IN DIMINUZIONE

Reddito di impresa in contabilità ordinariaQUADRO RF

CODICE FISCALE

REDDITI

Imprese che direttamente o indirettamente controllano società non residenti o ne sono controllate (vedere istruzioni) A B CRF2

RF1 Codice attività studi di settore: cause di esclusione cause di inapplicabilità

Assistenzafiscale

RF21

RF49

,00

,00

,00

Attività diagriturismo

,00

RF50 ,00REDDITO (o PERDITA)

REDDITO DI IMPRESA LORDO (o perdita) (somma algebrica tra A o B + C – D)

EURO

RF18 ,00Minusvalenze relative a partecipazioni esenti

Spese ed altri componenti negativi per operazioni con soggetti residenti in Stati o territori con regime fiscale privilegiato

RF26

,00Quota delle minusvalenze non realizzate relative a partecipazioni

RF36

Proventi non computabili nella determinazione del reddito (art. 91, comma 1, lett. a) e b))

RF39,00

Spese ed altri componenti negativi per operazioni con soggetti residenti in Stati o territori con regime fiscale privilegiato

RF40,00

Plusvalenze relative a partecipazioni esenti (art. 87)

RF51

RF52

)

,00

Proventi esenti

,00

,00

,00 ,00 ,00

Svalutazioni e accantonamenti non deducibili in tutto o in parte

,00 ,00 ,00

Altre variazioni in diminuzione ,00 ,00

Perdite di impresa (di cui degli anni precedenti ,00 ,00

REDDITO (da riportare nel quadro RN, rigo RN6)

,00

art. 105 art. 106

RF28

Quota esclusa degli utili distribuiti ,00

Determinazionedel reddito

Erogazioni liberali

,00

Reddito esente e detassato

PERIODO D’IMPOSTA 2006

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

263

,00

Crediti

,00 ,00

,00,00

RF58

RF59

Differenza

RF60

Svalutazioni e accantonamenti dell'esercizio

RF61

Ammontare complessivo delle svalutazioni dirette e degli accantonamenti risultanti a fine esercizio

RF62

Valore dei crediti risultanti in bilancio

CREDITIValore di bilancio Valore fiscale

Ammontare complessivo delle svalutazioni dirette e degli accantonamenti risultanti al termine dell'esercizio precedente

Codice fiscale (*)

(*) Da compilare per i soli modelli predisposti su fogli singoli, ovvero su moduli meccanografici a striscia continua.

RF73

Ricavi delle vendite

RF63

RF64

RF65

RF66

RF67

RF68

RF69

RF70

RF71

RF72Debiti verso banche esigibili oltre l'esercizio successivo

Debiti verso banche esigibili entro l'esercizio successivo

Ratei e risconti attivi

Disponibilità liquide

Immobilizzazioni finanziarie

Fondo ammortamento beni materialiImmobilizzazioni materiali ,00

Immobilizzazioni immateriali

Rimanenze di materie prime, sussidarie e di consumo, in corso di lavorazione, prodotti finiti

RF56

RF57

RF53

RF74

RF75

RF76

RF77

RF78

,00(di cui per lavoro dipendente )Altri oneri di produzione e vendita

Dati di bilancio ,00

Crediti verso clienti compresi nell'attivo circolante

Altri crediti compresi nell'attivo circolante

Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni

Totale attivo

Patrimonio netto

Fondi per rischi e oneri

Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato

RF79

Debiti verso fornitori

Altri debiti

Ratei e risconti passivi

Totale passivo

RF54 Perdite dell'esercizio

RF55 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

,00

,00

,00

,00

,00

,00

soggetto all'aliquota del %

Determinazione dell’IRESQUADRO RN

CODICE FISCALE

REDDITI

(di cui corrisposti dall'UNIRE

,00,00

,00

EURO

)

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

RN18

RN17

RN16

RN22

RN21

RN20

RN19

RN26

RN25

RN24

RN23

RN27

,00

,00

RN28

RN29

RN30

RN31

RN32

RN33

RN34

,00 )

acconti versati acconti ceduti

eccedenze utilizzate

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

Ires

,00

RN4

RN5

RN6RN7

RN9

RN10

RN12

RN13

RN14

RN15

RN8

RN3

RN2

RN1

RN11

,00

Reddito di terreni (dal quadro RA, somma del rigo RA52 col. 9 e col. 10)

Reddito di fabbricati (dal quadro RB, rigo RB35)

Reddito di impresa enti a contabilità pubblica (dal quadro RC, rigo RC9)

Reddito di allevamento e di altre attività agricole (dal quadro RD, rigo RD15)

Reddito di arti e professioni (dal quadro RE, rigo RE23)

Reddito di impresa in contabilità ordinaria (dal quadro RF, rigo RF52)

Reddito di impresa in contabilità semplificata (dal quadro RG, rigo RG28)

Reddito di partecipazione (dal quadro RH, rigo RH15)

Reddito di capitale (dal quadro RL, rigo RL3 colonna 2)

Redditi diversi (dal quadro RL, rigo RL20)

Redditi derivanti dalla cessione di partecipazioni (dal quadro RT, sez. II e III)

Rimborso di oneri dedotti in precedenti esercizi

Reddito complessivo

Oneri deducibili (dal quadro RS, rigo RS28)

Reddito imponibile (RN13 + RN14 - RN15)

Crediti di imposta sui fondi comuni di investimento

a) di cui

Imposta relativa al reddito imponibile

Detrazione di imposta

Imposta a credito (RN28 – RN29 – RN30 + RN31 – RN32 col. 4) se negativo

IRES dovuta (RN28 – RN29 – RN30 + RN31 – RN32 col. 4 – RN33 col. 1) se positivo

Acconti

Altri crediti di imposta

Credito per imposte pagate all’estero

Crediti di imposta sui fondi comuni di investimento

,00

,00

eccedenze utilizzate

soggetto all'aliquota del %

33,00

b) di cui

,00

,00IMPOSTA NETTA (RN19 - RN20)

,00Ritenute d’acconto

TOTALE CREDITI E RITENUTE (somma dei righi da RN23 a RN26) ,00IRES dovuta o differenza a favore del contribuente ,00Crediti di imposta (da quadro RU) ,00Eccedenza d’imposta risultante dalla precedente dichiarazione

Eccedenza d’imposta risultante dalla precedente dichiarazione compensata nel Mod. F24 ,00

,00

RN35 Credito ceduto a società del gruppo (riportare l’importo nel rigo RK1 del quadro RK) ,00

RN36 Eccedenza compensata nel rigo RQ5 ,00

RN37 Eccedenza di credito della presente dichiarazione (RN34 - RN35 - RN36 , da riportare nel rigo RX1, col.1) ,00

RN38 Credito d’imposta art. 3, c. 4, D.Lgs. 344/2003

,00,00,00

IMPORTOUTILIZZO

IN COMPENSAZIONE RESIDUO FINALECredito

19% degli oneri rimborsati per i quali si è fruito di detrazioni di imposta

RESIDUO INIZIALE

,00 )(

PERIODO D’IMPOSTA 2006

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

265

QUADRO RX

CODICE FISCALE

REDDITI

,00 ,00 ,00

Crediti ed eccedenzerisultanti dallapresentedichiarazione RX1 IRES

Importo a creditorisultante dalla

presente dichiarazione

Credito da utilizzarein compensazione e/o

in detrazione

RX2

RX3

IVA

RX5

IRAP

RX4

RX11

Eccedenza a credito di cui al quadro RK

RX6

RX8

RX7

Eccedenza diversamento a saldo

SEZIONE I

Imposta sostitutiva di cui al quadro RT

Imposta sostitutiva di cui al quadro RM - sez. I

Imposta di cui al quadro RM - sez. II

Imposta sostitutiva di cui al quadro RM sez. III

Imposta sostitutiva di cui al quaro RQ - sez. II - Trasformazione

,00

,00,00,00,00

,00,00,00,00

,00,00,00

,00,00,00,00

,00,00,00

,00,00,00

,00,00,00

,00,00,00

Credito di cuisi chiede il rimborso

,00,00,00,00

Crediti ed eccedenzerisultanti dallaprecedentedichiarazione

SEZIONE II

SEZIONE III

Eccedenza ocredito precedente

Importo compensatonel Mod. F24

Importo di cuisi chiede il rimborso

Importo residuoda compensare

Codicetributo

,00,00 ,00 ,00

,00,00

RX14

,00 ,00

,00,00

RX15

,00 ,00

,00,00

RX16

,00 ,00

,00

Compensazioni - Rimborsi

EURO

RX10 Imposta sostitutiva di cui al quadro RQ - sez. II - Scioglimento,00 ,00 ,00

RX9 Imposta sostitutiva di cui al quadro RQ - sez. I,00 ,00 ,00

,00

Versamento annuale dell’IVASaldo annualeIVA

RX12 Imposta sostitutiva di cui al quadro RI,00 ,00 ,00

RX13

,00

RX17

RX18

PERIODO D’IMPOSTA 2006

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

266

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

,00

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,00,00,00

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,00,00,00,00,00

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,00,00,00

,00

,00,00,00

,00

,00

Sez. IVProduttoriagricoli

Sez. IIISoggettiin regimeforfetario

,00

,00

,00 ,00 ,00 ,00

Valori contabili

Ricavi delle vendite e delle prestazioni

Variazioni

in aumento in diminuzioneValori IRAP

,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

Variazioni delle rimanenze

Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni

Variazioni di lavori in corso su ordinazione

IQ6

Totale componenti positivi

Altri ricavi e proventi

IQ7

IQ8

IQ9

IQ10

IQ11

,00Costi per materie prime, merci, ecc.

Costi per il godimento di beni di terzi

Ammortamenti delle immobilizzazioni materiali

Ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali ,00

,00

,00

,00 ,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00 ,00

,00

,00

,00

,00IQ12

IQ13

IQ14

,00Variazioni delle rimanenze

Accantonamenti ex artt. 105 e 107 del Tuir ,00

,00 ,00

,00

,00

,00

,00

,00 ,00

,00

,00

Costi per servizi

Oneri diversi di gestione

,00

,00

,00

,00

,00

IQ21

IQ15

IQ22

Deduzione per lavoro dipendentea tempo indeterminato

Contributi assistenzialie previdenziali

Totale componenti negativi

Valore della produzione (IQ11 — IQ20 — IQ21 col. 8)

,00

,00

,00

,00

,00

,00

Retribuzioni, compensi e altre somme

Reddito d'impresa determinato forfetariamente

IQ26

IQ23

IQ24

Acquisti destinati alla produzione

Corrispettivi

Deduzioni

Valore della produzione (IQ23 + IQ24 + IQ25 — IQ26 col. 7)

Valore della produzione (IQ28 — IQ29 — IQ30 col. 6)

Deduzioni

agricoliProduttori

Interessi passivi

IQ29

IQ30

IQ27

IQ28

Determinazione dell'imposta

IRAPQUADRO IQ

Mod. N.

Opzione

Revoca

EURO

PERIODO D’IMPOSTA 2006

,00Maggiori ricavi per adeguamento agli studi di settore

Spese apprendistie disabili

Contributi assicurazioniinfortuni sul lavoro

Contributi assicurazioniinfortuni sul lavoro

Sez. IEnti privatinoncommerciali

Attivitànoncommerciale

IQ1 Retribuzioni personale dipendente

Valori IRAP

Redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente ex art. 50 del TuirIQ2 ,00Redditi di lavoro autonomo non esercitato abitualmente ex art. 67 , comma 1, lett. l), del TuirIQ3 ,00

IQ4 Deduzioni

Redditidei ricercatori

Spese apprendistie disabili

Contratti formazionelavoro

Personale addettoalla ricerca e sviluppo

Valore della produzione (IQ1 + IQ2 + IQ3 — IQ4 col. 5)IQ5,00

Enti privatinoncommercialied entipubblici

Sez. II

Attivitàcommerciale

IQ16

IQ17

IQ18

IQ19

IQ20Contributi assicurazioni

infortuni sul lavoroRedditi

dei ricercatori

Deduzioni

IQ25

IQ31

CODICE FISCALE

Contrattiformazione lavoro

Personale addettoalla ricerca e sviluppo

Spese apprendistie disabili

Deduzione per lavoro dipendentea tempo indeterminato

Contributi assistenzialie previdenziali

Contrattiformazione lavoro

Personale addettoalla ricerca e sviluppo

Contributi assistenzialie previdenziali

Spese apprendistie disabili

Contrattiformazione lavoro

Personale addettoalla ricerca e sviluppo

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67500

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

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,00

,00,00,00

,00,00

,00 ,00 ,00

,00

,00

,00 ,00

,00 ,00

,00

Codice fiscale (*)

Sez. VI

,00

IQ37

Valore dellaproduzionenetta

IQ38

,00

,00

,00,00IQ39

Valore della produzione di rigo IQ5

IQ40

Valore della produzione di rigo IQ22

Totale valore della produzione

Valore della produzione di rigo IQ27

IQ41

IQ47

IQ46

IQ48

Valoredella produzione

,00,00 ,00

,00

,00IQ43

Valore della produzione di rigo IQ31

IQ42

Mod. N. (*)

Estero Italia

Quota del valore della produzione attribuita dal GEIE

Reddito minimo

quota GEIE

IQ83

IQ76

IQ75

IQ74

IQ73

IQ80IQ79

IQ78

IQ77

IQ82

IQ81

IQ84

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

IQ85 ,00 ,00 ,00 ,00

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%

%

%

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%

%

%

%

%

%

%

%

,00 ,00 ,00 ,00

IQ70

IQ72

IQ71

IQ89

IQ69

ImpostaBase imponibileRiduzione(art. 17, comma 1)

Valore dellaproduzione

Codiceregione

Normativeregionali

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

Aliquota

%

%

%

%

%

,00

Estensione complessiva dei terreni in metri quadri

Ammontare complessivo delle retribuzioni

Valore minimodellaproduzionedei soggetti nonoperativi exart. 30 l.n. 724/94

IQ50

Italia,00Estero

ItaliaEstero

Sez. VII

IQ86

IQ87,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00

IQ88 ,00 ,00 ,00 ,00

%

%

%

IQ36

IQ44 Deduzione per lavoro dipendente ,00

Ulteriore deduzione

,00

Valore della produzione di rigo IQ35

,00

Retribuzioni, compensi ed altre somme

,00,00

IQ45,00

Deduzione per incremento base occupazionale

,00,00,00

Deduzione base Art. 87 par. 3 lett. c) Tr. CE Art. 87 par. 3 lett. a) Tr. CE

,00,00

,00,00,00

Sez. VSoggetti nonresidentiesercentiartie professioni

,00

,00

,00

,00

Costi inerenti all’attività esercitata

Compensi derivanti dall’attività professionale e artistica

Valore della produzione (IQ32 col. 2 — IQ33 — IQ34 col. 6)

Deduzioni

IQ34

IQ33Contributi assicurazioni

infortuni sul lavoro

IQ35

Contributi assistenzialie previdenziali

Spese apprendistie disabili

Contrattiformazione lavoro

Personale addettoalla ricerca e sviluppo

IQ32 (di cui per adeguamento agli studi di settore ,00 )

(aliquota del settore agricolo altre aliquote )

IQ49 Interessi passivi

Valoredella produzione (aliquota del settore agricolo altre aliquote )

IQ51

IQ52

Sez. VIIIRipartizionedella baseimponibile edell'imposta

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67500 67500

8000

59500 59500

08 59500 59500 5,25 3124

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

Codice fiscale (*) Mod. N. (*)

Sez. IXDati concernenti il versamentodell’imposta

Totale impostaIQ90,00

Acconti versati

Importo a credito

Importo a debito

,00

,00

,00

IQ93

IQ92

IQ91 Eccedenza d'imposta risultante dalla precedente dichiarazione

Eccedenza d'imposta risultante dalla precedente dichiarazione compensata in F24

IQ94

IQ95,00

,00

(di cui sospesi ,00 )

,00

Sez. XDati perl’applicazionedellaConvenzionecon gli Stati Uniti

IQ96 Ammontare dei costi del lavoro dipendente e assimilati indeducibili

IQ97 Interessi passivi e altri oneri finanziari indeducibili

IQ98 Importo accreditabile

,00

,00

(*) Da compilare per i soli modelli predisposti su fogli singoli, ovvero su moduli meccanografici a striscia continua.

IQ99,00,00,00 ,00

Valore della produzionerideterminato

Impostarideterminata

Accontorideterminato

Conguaglioprima rata

Sez. XIRideterminazionedell'acconto

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

269

Dati riepilogativirelativi a tuttele attività esercitate

Operazioniintracomunitarie,importazioni,esportazioni edoperazioni con la Repubblica diSan Marino

Sez. 4 -

QUADRO VA

QUADRO VAINFORMAZIONIE DATIRELATIVIALL'ATTIVITÀ

Sez. 1 -Dati analiticigenerali

VA2

VA3,00

Beni ammortizzabili

,00

Beni strumentali non ammortizzabili

,00

Beni destinati alla rivendita ovveroalla produzione di beni e servizi

,00

Altri acquisti e importazioni

VA1

VA4

VA5

VA40 Indicare il codice desunto dalla "Tabella eventi eccezionali" delle istruzioni

Operazioni con la Repubblica di San Marino:

Dati riepilogativirelativi a tutte leattività esercitate

VA41,00

,00

VA42

Eccedenza di credito di gruppo relativa all'anno Importo compensato nell'anno 2006

Riservato all'indicazione di eccedenze di credito di società ex controllanti da garantire

VA44 ,00

INFORMAZIONI SULL'ATTIVITÀ

CODICE FISCALE

Mod. N.

In caso di fusioni, scissioni, ecc. indicare la partita IVA del soggetto fuso, scisso, ecc.

Barrare la casella se il soggetto trasformato continua a svolgere l'attività agli effetti dell'IVA 2

,00

Maggiori corrispettivi per effetto dell’adeguamento ai parametri per il 2005(imponibile e imposta)

VA43

Indicare il codice dell'attività svolta CODICE ATTIVITÀ

Denominazione del fondoVA6

Barrare la casella se le operazioni esenti effettuate sono occasionali ovvero riguardano esclusivamente operazionidi cui ai nn. da 1 a 9 dell’art.10, non rientranti nell’attività propria dell’impresa o accessorie ad operazioni imponibili

Sezione da compilare soltanto in presenza di altro regime speciale per il quale è richiesta la compilazione del quadro VG

1

Sez. 3 -

Sez. 2 -Coesistenza dipiù regimispeciali IVA.Casi particolari

VA32VA31

VA30

Importazioni

Acquisti intracomunitari di beni

Operazioni intracomunitarie

,00

,00

,00

Imposta

Prestazioni di servizi

,00

,00

,00

ImpostaImponibile

Imponibile

Cessioni di beni

VA33 Esportazioni ,00

Da compilare a cura del soggetto risultante da operazioni straordinarie

Da compilare a cura del soggetto dante causa nelle ipotesi di operazioni straordinarie

Barrare la casella se il contribuente ha partecipato ad operazioni straordinarie 3

Riservato al soggetto non residente nelle ipotesi di passaggio da rappresentante fiscale a identificazione diretta e viceversa

Indicare la partita IVA relativa all'istituto in precedenza adottato

In caso di effettuazione di subforniture barrare la casella 1

Barrare la casella se il modulo è relativo all’attività della prima frazione d’anno 1

Riservato ai curatori fallimentari e ai commissari liquidatori (da compilare soltanto per l’anno di inizio della procedura)

Ripartire il totale acquisti e importazioni (rigo VF20) nei seguenti importi:

Riservato alle società di gestione del risparmio (art. 8, D.L. 351/2001)

Numero Banca d' Italia

VA20

VA21

1

Barrare la casella se sono state effettuate cessioni occasionali di beni usati con l’applicazionedel regime del margine (D.L. n. 41/1995)

VA34VA35

Ammontare delle cessioni di beni ad operatori sammarinesi

Ammontare degli acquisti di beni senza pagamento dell’IVA ,00 ,00

,00

con pagamento IVA

Riservato ai soggetti che hanno usufruito di agevolazioni per eventi eccezionali

1

,00 ,00

Maggiori corrispettivi per effetto dell’adeguamento agli studidi settore per il 2006 (imponibile e imposta)

MODELLO IVA 2007Periodo d'imposta 2006

VA7 Operazioni occasionali rientranti nel regime previstodall’art. 34-bis per le attività agricole connesse Imponibile ,00 ,00Imposta

Operazioni effettuate nei confronti di condominii

,00

Credito dichiarazione IVA/2006 ceduto

VA45Barrare la casella se si tratta dell'ultima dichiarazione in regime ordinario IVA 1 ,00

Rettifica della detrazione art. 19-bis2 Regime di franchigia di cui all'art. 32-bis

CO

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2007

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50000

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

VD2

QUADRO VC

QUADRI VB-VC-VDCONTRIBUENTI MINIMI,ESPORTATORI E OPERATORI ASSIMILATI,CESSIONE DEL CREDITO IVA (Art. 8 D.L. n. 351/2001)

CODICE FISCALE

Mod. N.

ESPORTATORIE OPERATORIASSIMILATI

ACQUISTI EIMPORTAZIONISENZAAPPLICAZIONEDELL'IMPOSTASUL VALOREAGGIUNTO RELA-TIVI A TUTTE LEATTIVITA' ESERCI-TATE

VC14PLAFOND DISPONIBILE AL 1° GENNAIO 2006 ,00

MENSILESOLAREMetodo adottato per la determinazione del plafond per il 2006 2 3

QUADRO VDCESSIONE DELCREDITO IVADA PARTE DELLESOCIETÀ DIGESTIONE DELRISPARMIO(Art. 8 D.L.n. 351/2001)

VD1 TOTALE CREDITO CEDUTO

CODICE FISCALE

,00

IMPORTO

VD12 ,00

VD3 ,00 VD13 ,00

VD4 ,00 VD14 ,00

VD5 ,00 VD15 ,00

VD6 ,00 VD16 ,00

VD7 ,00 VD17 ,00

VD8 ,00 VD18 ,00

VD9 ,00 VD19 ,00

VD10 ,00 VD20 ,00

VD11 ,00 VD21 ,00

VD31 ,00 VD41 ,00

VD32 ,00 VD42 ,00

VD33 ,00 VD43 ,00

VD34 ,00 VD44 ,00

VD35 ,00 VD45 ,00

VD36 ,00 VD46 ,00

VD37 ,00 VD47 ,00

VD38 ,00 VD48 ,00

VD39 ,00 VD49 ,00

VD40 ,00 VD50 ,00

,00

,00

,00

,00

,00

VD56

VD55

VD54

VD51

Sez. 1 -Società cedente -Elenco societào enti cessionari

Società o entecessionario -Elenco societàcedenti

Sez. 2 -

,00 ,00

PLAFOND UTILIZZATOALL'INTERNO O PER

ACQUISTI INTRACOM.ESPORTAZIONIVOLUME D'AFFARI

VC1GEN ,00,00 ,00 ,00

ALL'IMPORTAZIONE

VC2FEB

MARVC3

APRVC4

MAGVC5

GIUVC6

LUGVC7

AGOVC8

SETVC9

OTTVC10

NOVVC11

DICVC12

TOTALEVC13

ANNO IMPOSTA 2006 ANNO IMPOSTA 2005ESPORTAZIONIVOLUME D'AFFARI

,00 ,00 ,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00,00,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00,00,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00,00,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00,00,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00,00,00 ,00 ,00

,00 ,00 ,00 ,00 ,00 ,00

,00 ,00,00,00 ,00 ,00

QUADRO VBCONTRIBUENTIMINIMI

VB1 Indicare il volume d'affari oppure barrare la casella in assenza di operazioni attive ,00

VB2 Totale imposta sulle operazioni imponibili ,00

VB4 Imposta forfettaria (da riportare al rigo VL1) (rigo VB2 x percentuale rigo VB3) ,00

VB3 Percentuale di forfettizzazione dell'imposta 73% 60% 84%

1

VD52 ,00

VD53 ,00

TOTALE CREDITI RICEVUTI

Importo utilizzato in diminuzione dei versamenti IVA

Importo utilizzato in compensazione nel modello F24

Eccedenza a credito

Eccedenza a credito risultante dalla dichiarazione precedente (da VD56 della dichiarazione relativa all' anno 2005)

Totale eccedenze (VD51+VD52)

CODICE FISCALE IMPORTO

CODICE FISCALE IMPORTO CODICE FISCALE IMPORTO

Periodo d'imposta 2006

MODELLO IVA 2007

CO

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3457

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

271

CODICE FISCALE

QUADRI VE-VFDETERMINAZIONE DEL VOLUME D'AFFARI,OPERAZIONI ATTIVE E PASSIVE

Mod. N.

QUADRO VE

VE10

,00

,00

Passaggi a cooperative e ad altri soggetti di cui al 2° comma lett. c)art. 34 di beni di cui alla 1ª parte della tabella A allegata al D.P.R. 633/72e cessioni degli stessi beni da parte di agricoltori esonerati che abbianosuperato il limite di 1/3 (art. 34 comma 6), distinti per aliquota d’impostacorrispondente alla percentuale di compensazione, tenendo conto dellevariazioni di cui all’art. 26, e relativa imposta

TOTALI

VE5

VE4VE3

VE6

,00

,00

,00

,00

,00

,00,00

,00

,00

,00

,00

,00

IMPONIBILE IMPOSTADETERMINAZIONEDEL VOLUMED'AFFARI EDELLA IMPOSTARELATIVA ALLEOPERAZIONIIMPONIBILI

Sez. 1 -Conferimenti diprodotti agricolie cessioni daagricoltoriesonerati (incaso disuperamentodi 1/3)

,00

%

,00 2

4

7

7,3

7,5

8,3

VE1

VE2

VE7

VE8

Variazioni e arrotondamenti d'imposta (indicare con il segno +/-)

VE9

TOTALE

,00

,00

,00

,00 4

10

20

,00

,00

,00

,00

,00

,00Sez. 2 -Operazioniimponibiliagricole(art. 34 comma 1)e operazioniimponibilicommerciali oprofessionali

Operazioni imponibili diverse dalle operazioni di cui alla sezione 1distinte per aliquota, tenendo conto delle variazioni di cui all’art. 26,e relativa imposta

Variazioni e arrotondamenti d'imposta (indicare con il segno +/-)

(VE23 ± VE24)

(somma dei righi da VE20 a VE22)

VE25

VE24

VE20VE21

VE22VE23

8,5

,00 ,00

VF6

,00

,00

Acquisti e importazioni imponibili (esclusi quelli di cuiai righi VF17 e VF18) distinti per aliquota d’impostao per percentuale di compensazione, tenendo contodelle variazioni di cui all’art. 26, e relativa imposta

(somma dei righi da VF1 a VF11)

,00

,00,00

,00

AMMONTAREDEGLI ACQUISTIEFFETTUATI NELTERRITORIODELLO STATO,DEGLI ACQUISTIINTRACOMUNI-TARI E DELLEIMPORTAZIONI

VF10

VF19

Variazioni e arrotondamenti d'imposta (indicare con il segno +/-)

VF20 TOTALE ACQUISTI E IMPORTAZIONI

,00

,00

,00

10

20

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

VF11

Altri acquisti non imponibili, non soggetti ad imposta e relativi ad alcuni regimi speciali

VF13

VF14Acquisti esenti (art. 10) e importazioni non soggette all'impostaVF15

VF16 Acquisti e importazioni non soggetti all'imposta effettuati dai terremotati

VF17

VF18

Acquisti e importazioni per i quali non è ammessa la detrazione dell'imposta

VF9

VF8

VF7

VF5VF4

VF3

VF1

VF2 ,00

,00

,00

,00,00

,00

,00

,00

IMPONIBILE IMPOSTAQUADRO VF

,00

%

,00

,00

,00

,00

Sez. 3 -Altreoperazioni

,00

,00

,00

,00

,00

,00

VE30 Operazioni non imponibili di cui al comma 1 degli articoli 8, lettere a) e b), 8-bis e 9,operazioni intracomunitarie e operazioni di cui agli artt. 41 e 58 del D.L. 331/1993

Operazioni non imponibili a seguito di dichiarazione di intentoVE31VE32 Altre operazioni non imponibili

VE33 Operazioni esenti (art. 10)

VE34 Cessioni di rottami e altri materiali di recupero di cui all’art. 74

VE36

VE37

Operazioni non soggette all'imposta effettuate nei confronti dei terremotati

Operazioni effettuate nell'anno ma con imposta esigibile in anni successivi

Sez. 4 -Volume d'affarie totale imposta

VE40 VOLUME D'AFFARI

VE41 (somma dei righi VE12 e VE25) da riportare al rigo VL1

,00VE38

VE39 Cessioni di beni ammortizzabili e passaggi interni ,00

VF12

Acquisti registrati nell'anno ma con detrazione dell'imposta differita ad anni successivi

,00

Acquisti registrati negli anni precedenti ma con imposta esigibile nel 2006

,00

(me no)

(meno)

(me no)

VE35Operazioni effettuate ai sensi dell’art. 17, commi 5 e 6

,00

Periodo d'imposta 2006

MODELLO IVA 2007

VE12

VE11

8,8

12,3,00

,00

,00

,00

VF21

VF22 TOTALE IMPOSTA SUGLI ACQUISTI E IMPORTAZIONI IMPONIBILI

Acquisti e importazioni senza pagamento d'imposta, con utilizzo del plafond

,00

,00

,00

,00

,00

12,3

2

4

7

7,3

7,5

8,3

8,5

8,8

Operazioni effettuate in anni precedenti ma con imposta esigibile nel 2006

(somma dei righi da VF12 a VF18 meno VF19)

(somma dei righi da VE1 a VE9)

(VE10 ± VE11)

TOTALI

TOTALE

(somma dei righi VE10, VE23 e da VE30 a VE37 meno VE38 e VE39)

TOTALE IMPOSTA SULLE OPERAZIONI IMPONIBILI

TOTALI

(VF12 ± VF21)

di cui prestazioni di servizi rese da subappaltatori nel settore edile ,00

CO

NF

OR

ME

AL

PR

OV

VE

DIM

EN

TO A

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NZ

IA D

ELL

E E

NTR

ATE

DE

L 15

/01/

2007

- D

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3457

6983

6

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NE

XX

X O

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0 2 3 4 5 7 6 9 8 3 6

0 1

50000 500015000 300065000 8000

8000

650008000

50000 5000

50000 5000

50000

5000

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

272

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

Percentuale di detrazione(arrotondata all’unità

più prossima)

,00

indicare l'imponibile e l'imposta degli acquisti destinati alle operazioni imponibili

Sez. 4 -

QUADRO VGIVA AMMESSA IN DETRAZIONE

,00,00

IVA detraibile per gli acquisti relativi all'oro effettuati dai soggetti diversi dai produttorie trasformatori ai sensi dell'art.19, comma 5 bis

VG22

VG21

VG20

VG3

VG1

VG2

,00

,00

,00

,00

QUADRO VG

,00

VG34

VG35

VG36

Credito di costo dell'anno precedente (da rigo VG3 della dichiarazione relativa al 2005)

VG38

VG30

IVA ammessa in detrazione

Sez. 1 -Agenzie di viaggio(art. 74 ter)

,00

Base imponibile lorda

ovvero

Margine complessivo lordo

Margine negativo dell'anno precedente (da rigo VG22 della dichiarazione relativa al 2005)

Credito di costo, da riportare nell'anno successivo

Margine negativo da riportare nell'anno successivo

Sez. 2 -Regime specialebeni usati(D.L. 41/1995)

Sez. 3 -Operazioniesenti

Se le operazioni esenti di cui al rigo VE33 sono occasionali, ovvero riguardanoesclusivamente operazioni di cui ai nn. da 1 a 9 dell'art. 10, non rientranti nell'attivitàpropria dell'impresa o accessorie ad operazioni imponibili, barrare la casella

1

,00

VG31 Se le operazioni imponibili sono occasionali barrare la casella 1

VG32

e

1Se per l'anno 2006 ha avuto effetto l'opzione di cui all'art. 36 bis barrare la casella

CODICE FISCALE

Mod. N.

Somma algebrica dei righi da VG51 a VG60 ,00 ,00

,00

,00

Sez. 6 -IVA ammessain detrazione

,00

Riservato alle imprese agricole miste

VG41

VG40

VG55

VG57VG56

VG58

VG59

Importo detraibile per le cessioni, anche intracomunitarie, dei prodotti agricoli di cui all'art. 34, primo comma, effettuate ai sensi degli articoli 8, primo comma, 38 quater e 72

,00

,00

,00

Determinazioneforfettariadell'imposta oriduzione dellabase imponibile

Sez. 5 -Impreseagricole(art. 34)

VG52

VG53VG54

VG50

VG51

,00

IMPONIBILE IMPOSTA

Operazioni imponibili agricole di cui alle sezioni 1 e 2 delquadro VE distinte per percentuale di compensazione, al netto dellevariazioni in diminuzione, per la determinazione dell’IVAdetraibile forfettariamente

2

4

7

8,5

8,3

7,5

8,8

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00

,00

,00 ,00

,00

,00

VG70

VG62

VG61VG60

VG71

TOTALE rettifiche

IVA detraibile imputata alle operazioni di cui al rigo VG50

BARRARE LA CASELLA RELATIVA AL METODO UTILIZZATO PER LA DETERMINAZIONE DELL'IVA AMMESSA IN DETRAZIONE• agenzie di viaggio

• beni usati

• operazioni esenti

• agriturismo

• associazioni operanti in agricoltura1

2

3

4

5

7

(Sez. 1)

(Sez. 2)

(Sez. 3)

(Sez. 4)

(Sez. 4)

6

VG37,00

VG42 Regime agevolativo per spettacoli viaggianti e contribuenti minori (art. 74 quater, comma 5)

Riduzione della base imponibile e della relativa imposta ,00

IMPONIBILE

,00

IMPOSTA

Attività di agriturismo (art. 5, L. 413/1991)

Associazioni operanti in agricoltura (art. 78, L. 413/1991)

- IVA ammessa in detrazione

- IVA ammessa in detrazione

VG33 Se per l'anno 2006 sono state effettuate esclusivamente operazioni esenti barrare la casella (vedi istruzioni) 1

IVA non assolta sugli acquisti e importazioni indicati al rigo VF13

- Totale operazioni imponibili diverse

TOTALI

Dati per il calcolo della percentuale di detrazione

Operazioni esenti relative all’oroda investimento effettuate dai soggetti

di cui all’art. 19, co. 3, lett. d)

Operazioni esenti di cui ai nn. da 1 a 9dell’art. 10 non rientranti nell’attività propria

dell’impresa o accessorie ad operazioni imponibiliOperazioni esenti di cui all’art. 10,

n. 27-quinquies

,00 ,00 ,00

,00

Beni ammortizzabili e passaggi interni esenti Operazioni non soggette di cui all’art 7 Operazioni non soggette di cui all’art 74, co. 1

,00 ,00 %

,00

VG63

,00,00

(Sez. 4)

(Sez. 4)

• spettacoli viaggianti e contribuenti minori

• attività agricole connesse

VG43 ,00Attività agricole connesse (art. 34-bis)

IVA ammessa in detrazione

• imprese agricole (Sez. 5) 8

Periodo d'imposta 2006

MODELLO IVA 2007

,00 ,00

7,3

12,3,00

VG64 TOTALE IVA ammessa in detrazione

,00

Variazioni e arrotondamenti d'imposta (indicare con il segno +/-)

[(rigo VF 22 oppure VG38 o VG40 o VG41 o VG42 o VG43 o VG64) ± VG70] da riportare al rigo VL4

(indicare con il segno +/-)

(VG61+VG62+VG63)

CO

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OR

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2007

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3457

6983

6

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0 1

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

273

Dati dellacontrollante

,00

,00VK20 Totale dei crediti trasferiti ,00

,00

VK24 Eccedenza di credito compensata

VK21 Totale dei debiti trasferiti

VK22 Eccedenza di debito (VK21 - VK20)

VK23 Eccedenza di credito (VK20 - VK21)

,00

,00

,00

,00

VK25 Eccedenza chiesta arimborso dalla controllante

VK26 Crediti di imposta utilizzati

VK27 Interessi trimestrali trasferiti

,00

,00

,00

,00

VJ1

IVA sulle operazioni imponibili

VK31

VK32

VK33Interessi dovuti per le liquidazioni trimestraliVK34

VK35Credito d’imposta utilizzato nelle liquidazioni periodiche

VK37Versamenti integrativi d’imposta

Cessazionedel controlloin corso d'annoDati relativial periododi controllo

VK1

Sez. 2 -Determinazionedell'eccedenzad'imposta

Sez. 3 -

Sez. 1 -

QUADRO VK

PARTITA IVAULTIMO MESE

DI CONTROLLO DENOMINAZIONE

CODICE FISCALE

Mod. N.

VK36Versamenti a seguito di ravvedimento, comprensivi degli interessi

,00

,00

Acconto riaccreditato dalla controllante

VK38

QUADRI VJ-VH-VKIMPOSTA RELATIVA A PARTICOLARI TIPOLOGIE DI OPERAZIONI,LIQUIDAZIONI PERIODICHE,SOCIETÀ CONTROLLANTI E CONTROLLATE

Firma

QUADRO VH

DEBITI E CREDITI TRASFERITIDALLE SOCIETÀ CONTROLLANTIE CONTROLLATE

ovvero

VH1 ,00 ,00

CREDITI DEBITI,00

DEBITI,00

CREDITIVH7

VH2 ,00 ,00 ,00,00VH8

VH3 ,00 ,00 ,00,00VH9

VH4 ,00 ,00 ,00,00VH10

VH5 ,00 ,00 ,00,00VH11

VH6 ,00 ,00 ,00,00VH12

LIQUIDAZIONIPERIODICHERIEPILOGATIVEPER TUTTE LEATTIVITÀESERCITATE

VJ2

VJ3VJ4

VJ5

VJ6

VJ7

VJ8

VJ9

VJ10

VJ11

VJ12

,00 ,00

,00

,00

,00

,00

Acquisti di beni provenienti dallo Stato Città del Vaticanoe dalla Repubblica di San Marino – art. 71, comma 2 – (inclusi acquisti di oroindustriale,argento puro e beni di cui all’art. 74, commi 7 e 8)

Estrazione di beni da depositi IVA (art. 50-bis, comma 6, D.L. n. 331/1993)

IMPONIBILE IMPOSTA

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

,00

Acquisti di beni e servizi da soggettIi non residenti ai sensi dell’art. 17, comma 3

Operazioni di cui all’art. 74, comma 1, lett. e)

Provvigioni corrisposte dalle agenzie di viaggio ai loro intermediari(art. 74-ter, comma 8)

Acquisti all’interno di oro industriale e argento puro (art. 17, comma 5)

Acquisti di oro da investimento imponibile per opzione (art. 17, comma 5)

Acquisti all’interno di beni di cui all’art. 74, commi 7 e 8

TOTALE IMPOSTA

Acquisti intracomunitari di beni e di prestazioni di servizi di cui all’art. 40,comma 4-bis, 5, 6 e 8 del D.L. n. 331/1993 (inclusi acquisti di oro industriale,argento puro e beni di cui all’art. 74, commi 7 e 8)

Importazioni di beni di cui all’art. 74, commi 7 e 8senza pagamento dell’IVA in dogana (art. 70, comma 6)

Importazioni di oro industriale e argento puro senza pagamento dell’IVAin dogana (art. 70, comma 5)

VK30IVA relativa a particolari tipologie di operazioni

IVA ammessa in detrazione

Interessi dovuti a seguito di ravvedimento

DETERMINAZIONEDELL’IMPOSTARELATIVAA PARTICOLARI TIPOLOGIEDI OPERAZIONI

QUADRO VJ

VK39

IVA detraibile per le operazioni occasionali rientranti nel regime previsto dall’art. 34-bis

,00

VJ13,00 ,00

Acquisti di tartufi da rivenditori dilettanti ed occasionali non muniti di partita IVA(art. 1, comma 109, legge n. 311/2004)

,00VH13 Acconto dovuto

,00

,00

,00

Periodo d'imposta 2006

MODELLO IVA 2007

(somma dei righi da VJ1 a VJ13) da riportare al rigo VL2VJ14 ,00

Acquisti di servizi resi da subappaltatori nel settore edile (art. 17, comma 6) ,00

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

274

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CODICE FISCALE

Mod. N.

QUADRO VLLIQUIDAZIONE DELL’IMPOSTA ANNUALE,QUADRI COMPILATI

,00

,00

,00

,00

VL32 IVA A CREDITO

VL33

VL34

VL36

[(VL7 col. 1 + righi da VL20 a VL25) - (VL7 col. 2 + righi da VL26 a VL31)]

Crediti d’imposta utilizzati in sede di dichiarazione annuale

Interessi dovuti in sede di dichiarazione annuale

ovvero

VL31 Versamenti integrativi d'imposta

Ammontare dei debiti tras feriti (*)

[(VL7 col. 2 + righi da VL26 a VL31) - (VL7 col.1 + righi da VL20 a VL25)]

IVA A DEBITO

QUADRICOMPILATI

VA VB VE VF VHVG VK VOVL

,00VL30

VC

,00

,00

,00Determinazionedell'IVA dovutao a creditoper il periodod'imposta

VL3 IVA a debito (somma dei righi VL1 e VL2)

VL4

VL5

IMPOSTA DOVUTA (VL3 – VL6) O A CREDITO (VL6 – VL3)

VL20 ,00

,00

Rimborsi infrannuali richiesti (art. 38-bis, comma 2)

VL21

Sez. 2 -Determinazionedell’IVA a debitoo a credito rela-tiva a tutte leattività esercitate

,00

,00

,00,00

Interessi dovuti per le liquidazioni trimestrali

Credito risultante dalla dichiarazione per il 2005

VL25

VL26Credito richiesto a rimborso in anni precedenti, computabile in detrazione a seguito di diniego dell'ufficioVL27

VL28

VL24

VL1,00

QUADRO VLLIQUIDAZIONEDELL'IMPOSTAANNUALE

,00IVA sulle operazioni imponibili (da rigo VE41 oppure da rigo VB4)

Sez. 1 - VL2 IVA relativa a particolari tipologie di operazioni (da rigo VJ14)

DEBITI CREDITI

DEBITI CREDITI

,00VL22 Credito IVA risultante dalla dichiarazione per il 2005 compensato nel mod. F24

Ammontare dei crediti tras feriti (*)

Ammontare versamenti periodici, da ravvedimento compresi gli interessi, interessi trimestrali, acconto

,00

Interessi dovuti a seguito di ravvedimento

VL29

,00

VL23 Credito IVA risultante dai primi 3 trimestri del 2006 compensato nel mod. F24 ,00

VD

VL35 Crediti ricevuti da società di gestione del risparmio utilizzati in sede di dichiarazione annuale ,00

VL37 Credito ceduto da società di gestione del risparmio ai sensi dell’art. 8 del D.L. n. 351/2001 ,00

VX

,00

VL38 ,00

VL39 ,00

TOTALE IVA DOVUTA (VL33 - VL34 - VL35 + VL36)

TOTALE IVA A CREDITO (VL32 - VL37)

VJ

,00

Crediti d’imposta utilizzati nelle liquidazioni periodiche e per l’acconto,

di cui ricevuti da società di gestione del risparmio

VT

IVA ammessa in detrazione (da rigo VG71)

VL6

VL7

,00

,00

IVA detraibile per le operazioni occasionali rientranti nel regime previsto dall’art. 34-bis

IVA detraibile (somma dei righi VL4 e VL5)

,00

MODELLO IVA 2007Periodo d'imposta 2006

VL40 Versamenti effettuati a seguito di utilizzo in eccesso del credito annuale 2006 ,00

CO

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0 1

8000

80005000

50003000

1000

2000

20

2020

X X X X X X X

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

275

CODICE FISCALE

QUADRI VT-VX

,00

QUADRO VT

SEPARATAINDICAZIONEDELLE OPERAZIO-NI EFFETTUATENEI CONFRONTI DI CONSUMATORIFINALI E SOGGET-TI IVA

Ripartizione delle operazioniimponibili effettuate nei con-fronti di consumatori finali e disoggetti titolari di partita IVA

Abruzzo

VX1

QUADRO VX

VX3

VX4

DETERMINA-ZIONEDELL'IVA DAVERSARE ODEL CREDITOD'IMPOSTA

IVA da versare

(da ripartire tra i righi VX4, VX5 e VX6)

Eccedenza di versamento (da ripartire tra i righi VX4, VX5 e VX6)

Importo di cui si richiede il rimborso

,00

,00

,00

o da trasferire (*)

o da trasferire (*)VX2

,00

Per chi presentala dichiarazionecon più modulicompilare solonel modulo n. 01

IVA a credito

(*) Le diciture in corsivo riguardano soltanto le società controllanti e controllate che aderiscono alla procedura di liquidazione dell’IVA di gruppo di cui all’art. 73 u.c.

VX5 Importo da riportare in detrazione o in compensazione ,00

SEPARATA INDICAZIONE DELLE OPERAZIONI EFFETTUATENEI CONFRONTI DI CONSUMATORI FINALI E SOGGETTI IVA,DETERMINAZIONE DELL’IVA DA VERSARE O A CREDITO

VT1

VT2

VT3

VT4

VT5

VT6

VT7

VT8

VT9

VT10

VT11

VT12

VT13

VT14

VT15

VT16

VT17

VT18

VT19

VT20

VT21

VT22

Totale operazioni imponibili

Operazioni imponibili versoconsumatori finali

Operazioni imponibili versosoggetti IVA

,00

Basilicata

Bolzano

Calabria

Campania

Emilia Romagna

Friuli Venezia Giulia

Lazio

Liguria

Lombardia

Marche

Molise

Piemonte

Puglia

Sardegna

Sicilia

Toscana

Trento

Valle d' Aosta

Umbria

Veneto

Totale imposta

,00 Imposta ,00

,00 Imposta ,00

Operazioni imponibili versoconsumatori finali Imposta

,00,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

,00 ,00

Importo ceduto a seguito di opzione per il consolidato fiscale ,00VX6

,00 ,00

Periodo d'imposta 2006

MODELLO IVA 2007

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65000 8000

65000 8000

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

276

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

QUADRO VOOPZIONI

CODICE FISCALE

Mod. N.

1APPLICAZIONE IMPOSTA SUGLI INTRATTENIMENTI NEI MODI ORDINARI (art. 4, D.P.R. 544/1999)VO40Opzione aglieffetti dell' impo-sta sugliintrattenimenti

Sez. 4 -

VO9

Opzione

AT

2

2

1

1

1

Sez. 3 -

Sez. 2 -

VO8

431 2

SMPTNLLUIEGBFRESELDKDEBE FI SE

VO10CESSIONI INTRACOMUNITARIE IN BASE ACATALOGHI, PER CORRISPONDENZAE SIMILI (art. 41, D.L. 331/1993)

VO11

VO12

VO20 REGIME DI CONTABILITÀ ORDINARIA PER LE IMPRESE MINORI(art. 18, comma 6, D.P.R. n. 600/1973)

VO21 REGIME DI CONTABILITÀ ORDINARIA PER GLI ESERCENTI ARTI E PROFESSIONI(art. 3, comma 2, D.P.R. n. 695/1996)

VO32 AGRITURISMO - Determinazione dell'IVA e del reddito nei modi ordinari (art. 5, L. 413/1991)

1

Opzioni erevoche aglieffetti delleimposte suiredditi

Opzioni erevoche aglieffetti siadell'IVA chedelle impostesui redditi

Opzioni

Revoche

Revochecomma 6 comma 2

Opzionicomma 2 comma 3

ACQUISTI INTRACOMUNITARI - (art. 38, comma 6, D.L. 331/1993)1 2

CONTRIBUENTI CON CONTABILITÀ PRESSO TERZI(art. 1, comma 3, D.P.R. 100/1998) 2Revoca

1VO22 DETERMINAZIONE DEL REDDITO NEI MODI ORDINARI PER LE ALTRE ATTIVITÀ AGRICOLE

(art. 56-bis, comma 5, D.P.R. 917/1986)

VO31

VO30 APPLICAZIONE DISPOSIZIONI LEGGE N. 398/1991Determinazione forfetaria dell’IVA e dei redditi

ASSOCIAZIONI SINDACALI E DI CATEGORIA OPERANTI IN AGRICOLTURADeterminazione dell'IVA e del reddito nei modi ordinari (art. 78, comma 8, L. 413/1991) 1 2

21

2

VO33 CONTRIBUENTI MINIMI - Determinazione dell'IVA e dei redditi nei modi ordinari(art. 3 commi da 171 a 176 della L. n. 662/1996) 1

1

1 2

Art. 74VO6 - comma 1 - EDITORIA - Applicazione dell'imposta in relazione al numero delle copie vendute

VO5 Art. 36 bis - DISPENSA DAGLI ADEMPIMENTI PER LE OPERAZIONI ESENTI

VO7 Art. 741 2

21

21

COMUNICAZIONIDELLE OPZIONIE REVOCHE

Opzioni,rinunce erevoche aglieffettidell'impostasul valoreaggiunto

LIQUIDAZIONI TRIMESTRALI (art. 7, D.P.R. n. 542/1999)VO2

AGRICOLTURA

VO3

VO4 Art. 36 - comma 3 - ESERCIZIO DI PIÙ ATTIVITÀ

Sez. 1 -

VO1

RevocaOpzione

Art. 19 bis 2 - comma 4 - RETTIFICA DETRAZIONE PER BENI AMMORTIZZABILI1

QUADRO VO

Opzione

Sez. 5 -Opzione aglieffetti dell'IRAP

DETERMINAZIONE DELLA BASE IMPONIBILE IRAP DA PARTE DEI SOGGETTI PUBBLICI CHE ESERCITANO ANCHE ATTIVITÀ COMMERCIALI (art. 10-bis, comma 2, D.Lgs. n. 446/1997 e successive modificazioni)

VO501

Opzione

4

singoleoperazioni

Revoca

1

2

tutte le operazioni

1

singoleoperazioni

Opzione

Cedente Intermediario

Art. 10 - n. 11 - APPLICAZIONE DELL’IVA ALLECESSIONI DI ORO DA INVESTIMENTO

Art. 74 quater - comma 5 - APPLICAZIONE DEL REGIME ORDINARIO IVA PER SPETTACOLI VIAGGIANTI E CONTRIBUENTI MINORIVO14

2

2

- comma 6 – INTRATTENIMENTI E GIOCHI - Applicazione del regime ordinario IVA

1Rinuncia

Opzione 3 4Revoca

2Revoca

Opzione 5

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Revoca

Revoca

Revoca

Revoca

Revoca

– Art. 34, comma 6: Soggetti esonerati o semplificati

– Art. 34, comma 11: Applicazione del regime ordinario IVA

5comma 6

CY EE LV LT MT PL CZ SK SI HU

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Opzione

Revoca

Revoca

Revoca

Revoca

Revoca

Revoca

Opzione

VO13

CESSIONI DI BENI USATI - (art. 36, D.L. 41/1995)

Cedente

3

tutte le operazioni

– Art. 34-bis: Applicazione del regime ordinario IVA

2Revoca

2Revoca

2Revoca

Periodo d'imposta 2006

MODELLO IVA 2007

VO15APPLICAZIONE DELL’IVA ALLE CESSIONI E LOCAZIONI DI FABBRICATISTRUMENTALI PER NATURA AI SENSI DELL’ART. 10, NN. 8) ED 8-TER)(art. 1, comma 292, L. 296/2006) Opzione 1 Opzione 2

Cedente Locatore

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

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Fac - simile modello di pagamento I acconto e saldo anno precedente IRAP

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

Fac – simile modello di pagamento II acconto IRES

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CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

CONTABILMENTE

PRESENTAZIONE

Una curiosità: “Profit” è termine latino, forma contratta della terza persona singolare (modo indicativo tempo presente) del verbo proficere che significa avvantaggiare. Usiamo quindi il termine “Non profit” per indicare l’assenza di vantaggio.

L’idea che ha guidato la redazione di questo Manuale operativo è stata prevalentemente quella di

realizzare un valido supporto “gestionale” per tutte le realtà, grandi e piccole, territoriali di

Legambiente.

Il progressivo e continuo sviluppo del settore, l’introduzione di nuove disposizioni o le modifiche di

quelle precedenti, le crescenti aspettative dei diversi stakeholder (pubblico,privato,soci,cittadini…)

hanno reso urgente e non più rimandabile la ideazione di uno strumento capace di rispondere alle

mutate esigenze delle varie articolazioni di Legambiente.

L’evidente interesse per il composito comparto degli enti non commerciali ha innescato un

meccanismo di “proliferazione” di enti non sempre virtuosa, ma in alcuni casi “risultato affrettato”

dalla voglia di esserci ad ogni costo.

Creare, sviluppare e gestire l’attività di questi particolari soggetti giuridici non è sempre semplice

e, qualora si affronta con scarse conoscenze , può diventare assolutamente rischiosa. Lo stesso

Legislatore,ancora, non è riuscito a dare un assetto compiuto, sia dal punto di vista civilistico,sia da

quello fiscale. Bisogna considerare,infatti, che ad ognuno dei tanti enti che compongono il settore

vengono applicate specifiche norme, create ex-novo o comunque soggette a continue variazioni e/o

riformulazioni. Da tutto ciò si può tranquillamente evincere quanto impegnativo sia il consapevole

compito di chi deve quotidianamente confrontarsi con norme,circolari ed adempimenti.

Il manuale vuole essere un utile e, si spera, valido strumento per tutte le sedi di Legambiente per

affrontare in maniera più dettagliata questi argomenti sia dal punto di vista gestionale ed

economico, sia da quello giuridico e fiscale.

Nel testo è possibile seguire l’esame specifico delle associazioni di promozione sociale, delle

organizzazioni di volontariato, delle ONLUS e delle associazioni in genere.

L’ente è quindi dettagliatamente indagato nei suoi “eventi” : costituzione,organi, raccolta pubblica

di fondi, rendiconto economico-finanziario…; e sotto l’aspetto tributario: la determinazione

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