“BancoPosta CentoPiù 2007” Amundi SGR S.p.A. · 2015. 6. 30. · Società Promotrice Società...
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Relazione semestraleal 29 giugno 2012 del Fondo Comune
di Investimento MobiliareAperto Armonizzato
denominato“BancoPosta CentoPiù 2007”
istituito e promosso daBancoPosta Fondi S.p.A. SGR
e gestito da Amundi SGR S.p.A.
Società Promotrice Società Gestore
BancoPostaFondi SGR
Indice
Relazione semestrale al 29 giugno 2012
del Fondo Comune di Investimento
Mobiliare Aperto Armonizzato
BancoPosta CentoPiù 2007
istituito e promosso da
BancoPosta Fondi S.p.A. SGR
e gestito da
Amundi SGR S.p.A.
Nota Illustrativa
Premessa
Considerazioni generali
Mercati
Prospettive
Fondo CentoPiù 2007
Situazione Patrimoniale del Fondo
1
Società Promotrice Società Gestore
BancoPostaFondi SGR
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Premessa
La Relazione Semestrale del fondo BancoPosta CentoPiù 2007 al 29 giugno 2012 (ultimo
giorno di borsa italiana aperta del I semestre 2012) istituito e promosso da BancoPosta
Fondi S.p.A. SGR (Società Promotrice) e gestito da Amundi SGR S.p.A. (Società Gestore),
è stata redatta dalla Società Gestore in conformità alle disposizioni emanate dalla Banca
d’Italia con Regolamento dell’8 maggio 2012. La Società Gestore assume piena responsa-
bilità sulla completezza e sulla veridicità dei dati e delle informazioni contenute nel presen-
te documento. La Relazione Semestrale si compone di una Situazione Patrimoniale accom-
pagnata da una Nota Illustrativa che fornisce, tra l’altro, indicazioni sia sulla politica di inve-
stimento seguita nella gestione del patrimonio del fondo nel corso del semestre, sia sulle
prospettive di investimento.
Poste Italiane S.p.A. Società con socio unico – Patrimonio BancoPosta, società controllan-
te di BancoPosta Fondi S.p.A. SGR, rappresenta il Collocatore delle quote del fondo comu-
ne di investimento illustrato nella presente Relazione Semestrale.
Considerazioni generali
Il primo semestre del 2012 ha registrato un complessivo peggioramento del quadro econo-
mico europeo in presenza di una tenuta della crescita americana e dei comparti emergen-
ti. Inoltre, i due trimestri che compongono il semestre hanno mostrato trend molto diversi:
nei primi tre mesi si erano concentrate indicazioni macroeconomiche particolarmente posi-
tive negli USA, con una forte accelerazione dell’occupazione ed un sensibile aumento dei
consumi. L’Europa, dal canto suo, aveva mostrato qualche segnale di stabilizzazione e rim-
balzo della fiducia delle imprese e dei consumatori a seguito del rasserenato quadro dei
mercati finanziari, a loro volta positivamente trainati dal successo delle manovre della BCE.
Tuttavia, nel secondo trimestre si sono riaffacciati i timori sul debito sovrano e la combina-
zione di rigore fiscale e rinnovato stress finanziario hanno riportato al ribasso gli indici di
fiducia degli operatori economici. Anche dai mercati emergenti negli ultimi mesi del seme-
stre sono giunti segnali di crescita in rallentamento, in particolare dall’area asiatica.
L’inflazione, dal canto suo, ha mostrato un trend di generalizzata discesa sia nelle econo-
mie avanzate che nelle economie emergenti. Il rientro degli indici dei prezzi è probabilmen-
te destinato a proseguire ancora nei mesi estivi per poi stabilizzarsi intorno al 2% sia negli
USA che in Europa. Nel semestre, le banche centrali hanno svolto un importante ruolo di
garanzia della liquidità a sostegno dei sistemi finanziari e di mantenimento di condizioni di
politica monetaria fortemente espansiva. La BCE, in particolare ha immesso notevoli quan-
tità di liquidità nel sistema con due operazioni a tre anni, la prima a fine dicembre 2011 e la
seconda a fine febbraio 2012, insieme ad altre misure per stabilizzare i mercati finanziari.
La Fed ha recentemente proseguito anch’essa sulla strada dell’allentamento monetario,
attraverso una seconda operazione di allungamento delle scadenze dei titoli in portafoglio.
Stati Uniti
Il PIL americano è cresciuto intorno al 2% nel primo semestre, in parziale rallentamento
rispetto al 3% del quarto trimestre 2011, con un forte contributo dei consumi nel primo tri-
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Dati Bloomberg ove non specificato
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mestre (+ 2,7%), cui è seguito un secondo trimestre meno brillante (tra +1,5% e 2%). I primi
mesi del semestre avevano registrato notevoli aumenti nel numero di nuovi posti di lavoro
con un’accelerazione dell’occupazione successivamente rientrata da aprile in poi su una
crescita più contenuta. I segnali confortanti sull’occupazione si abbinano al buon trend dei
salari ed all’aumento della ricchezza delle famiglie. Il comparto immobiliare, dal canto suo
sta mostrando ormai da quattro mesi qualche timido segnale di recupero, così come gli
investimenti delle aziende che sono tornati recentemente a crescere. Nonostante il recupe-
ro occupazionale messo a segno, i posti di lavoro ancora da ricostruire sono circa la metà
di quelli persi nella crisi del 2008-2009: la strada verso la piena occupazione appare anco-
ra lunga. Per questa ragione la banca centrale americana continua a mantenere una politi-
ca monetaria particolarmente espansiva, sia in termini di tassi ufficiali che sul versante della
quantità di liquidità immessa nel sistema. Il trend in discesa dell’inflazione, sotto questo pro-
filo, è di supporto al mantenimento di un atteggiamento particolarmente accomodante da
parte della Fed anche nel corso dei prossimi trimestri.
Area Euro
Nell’Area Euro la dispersione di performance economiche tra i singoli paesi è notevolmen-
te aumentata nel corso del semestre. La combinazione di politiche fiscali restrittive e di
minori volumi di credito a costi più elevati ha contribuito ad una revisione al ribasso delle
stime di crescita dei paesi periferici. Al contrario, l’economia tedesca continua a mostrare
una buona capacità di tenuta, nonostante le difficoltà dell’economia degli altri paesi del-
l’area. Il primo semestre del 2012 ha visto, infatti, una crescita media dell’ordine dell’1% del-
l’economia tedesca, a fronte di un più limitato +0,3% messo a segno dalla Francia, di un
-1% della Spagna e di una contrazione più marcata da parte dell’Italia. Le performance eco-
nomiche più deboli continuano a concentrarsi in Grecia, dove le stime per l’intero 2012 pun-
tano attualmente ad una recessione del 5,2%, dopo un risultato simile dello scorso anno
(-6% del PIL), nonché in Portogallo (-3,4% atteso per il 2012). Il ritorno delle tensioni nei
mercati finanziari europei dopo il forte recupero dei primi mesi del semestre ha riportato l’at-
tenzione sulla necessità di stimolare la crescita al pari del mantenimento del rigore fiscale.
La BCE, dal canto suo, ha garantito il rifinanziamento del sistema bancario grazie a impor-
tanti operazioni a tre anni, dopo che la crisi dell’autunno scorso aveva sostanzialmente
chiuso l’accesso di molte istituzioni finanziarie ai mercati obbligazionari.
L’inflazione, come si scriveva in precedenza, è in calo e dovrebbe scendere al 2% per poi
stabilizzarsi in autunno. La crisi del debito è tornata a guidare i mercati per effetto dei rin-
novati timori sui rischi di uscita dall’Euro della Grecia dopo i risultati delle prime elezioni poli-
tiche tenutesi nel paese ellenico. L’esito elettorale delle successive elezioni tenutesi a giu-
gno hanno solo parzialmente fugato tali dubbi. Al contempo la richiesta di aiuti a sostegno
del sistema bancario spagnolo ed il conseguente downgrade del debito governativo iberico
hanno accresciuto l’effetto contagio non solo sui titoli di stato di Madrid ma anche su quel-
li italiani. Il summit di fine giugno ha affrontato queste nuove e più importanti difficoltà che
ancora una volta hanno messo a rischio la stabilità dell’area: il risultato del summit è stato
positivo, rappresentando un importante passo avanti nella cooperazione tra gli stati per pro-
muovere la crescita e difendere la stabilità dell’area.
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UK
La Gran Bretagna ha anch’essa sofferto di un sensibile rallentamento rispetto allo scorso
anno, con un sostanziale bilanciamento tra un primo trimestre leggermente negativo ed il
secondo in leggero miglioramento per la crescita. Il risultato è una complessiva stagnazio-
ne del PIL nel semestre. Il tasso di disoccupazione permane elevato, intorno all’8,3%. Al
pari di quanto accade negli altri paesi europei e negli USA, l’inflazione ha decelerato, scen-
dendo dal 4,6% del secondo semestre del 2011 ad un 3,5% nel primo trimestre 2012 e ad
un più contenuto 3,1% nel secondo trimestre. La Banca d’Inghilterra mantiene i tassi ai
minimi e ha confermato la direzione particolarmente espansiva della propria politica mone-
taria.
Giappone
In controtendenza rispetto alle principali economie avanzate, la crescita nipponica è rimbal-
zata vistosamente nei primi mesi del semestre, grazie agli effetti ritardati della ricostruzio-
ne e agli effetti statistici base collegati alla tragedia dello scorso anno. Il trend positivo di
crescita dovrebbe proseguire anche nella seconda parte dell’anno, pur in presenza di un
fisiologico rallentamento. La politica monetaria, anche in questo caso, rimane apertamente
espansiva e non appare destinata a mutare in tempi brevi.
Cina
L’economia cinese è entrata in una fase di rallentamento: la crescita reale è passata dal
10,4% del 2010 al 9,2% dello scorso anno e ad un 8% del primo semestre del 2012. Gli
effetti ritardati dell’inasprimento monetario ormai concluso si sono fatti sentire soprattutto
sul settore degli investimenti residenziali, ma anche sugli altri comparti della domanda
domestica. Il rapido rientro dell’inflazione, tuttavia, ha già riaperto spazi di allentamento che
sono stati colti dalla banca centrale cinese con l’inizio di manovre espansive per rivitalizza-
re gli investimenti. L’inflazione è infatti scesa da livelli superiori al 5% dello scorso anno ad
un 3,5% medio nei primi sei mesi di quest’anno. Al contempo rimangono aperte le leve di
politica fiscale nell’ipotesi di un eccessivo rallentamento della maggiore economia emer-
gente.
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Mercati
Il primo semestre si è caratterizzato per una notevole volatilità dei mercati finanziari, con
due trend ben distinti. Il primo trimestre ha fatto registrare notevoli rimbalzi nei prezzi delle
asset class rischiose, come l’azionario ed il debito societario: tali recuperi si sono accom-
pagnati al rientro delle tensioni nei mercati monetari, alla discesa della volatilità e al sensi-
bile rientro degli spread sovrani soprattutto nei segmenti a breve e medio termine. Come
già sottolineato anche con riferimento al quadro macroeconomico, nella seconda parte del
semestre, esauriti i positivi effetti delle manovre della BCE, le tensioni hanno via via ripre-
so forza e provocato un rientro delle positive performance dei primi mesi del 2012, soprat-
tutto nell’Area Euro. Pertanto il semestre si è chiuso con performance che ha rispecchiato
la dispersione dei suddetti trend macroeconomici. I listini dei paesi periferici europei sono
stati i più colpiti nelle performance azionarie, così come anche in ambito obbligazionario
hanno visto ridimensionarsi sensibilmente le performance record dei primissimi mesi del
2012. Al contrario tra i principali listini europei, il listino tedesco è stato l’unico a chiudere in
positivo il semestre. La ricerca della sicurezza nei titoli di stato tedeschi ha altresì riportato
in forte rialzo i corsi di questi ultimi. I mercati americani, dal canto loro, si sono sganciati
dalle performance europee e hanno messo a segno un semestre positivo sia nell’ambito dei
mercati azionari che per quanto riguarda i comparti obbligazionari. I corporate bonds hanno
ottenuto buoni risultati rispetto alle altre asset class, soprattutto considerando i minori livel-
li di volatilità sofferta e la capacità di resistere al ritorno dell’avversione al rischio nel secon-
PRINCIPALI INDICI DI MERCATO
USA
S&P 500 Index (Dollaro USA) 8,31%
Dow Jones (Dollaro USA) 5,42%
Nasdaq (Dollaro USA) 12,66%
Europa
Eurostoxx 50 Index (Euro) -2,24%
DAX Index (Euro) 8,78%
CAC 40 Index (Euro) 1,17%
FTSE 100 (Sterlina) -0,02%
Pacifico
Nikkei (Yen) 6,52%
Hang Seng Index (Dollaro HKD) 5,46%
Italia
FTSE Mib (Euro) -5,40%
Germania
Germania 1-3 anni (Euro) 0,25%
Germania 3-5 anni (Euro) 1,17%
Germania 7-10 anni (Euro) 3,53%
Italia
Italia 1-3 anni (Euro) 4,14%
Italia 3-5 anni (Euro) 6,75%
Italia 7-10 anni (Euro) 10,19%
Corporate Europa
EU Corporate 1-3 anni (Euro) 3,03%
EU Corporate 3-5 anni (Euro) 4,90%
EU Corporate 7-10 anni (Euro) 8,68%
* Variazioni dei prezzi dal 30 dicembre 2011 al 29 giugno 2012 (fonte Bloomberg).
** Variazioni complessive calcolate in base ai livelli degli indici di settore Citigroup (fonte Bloomberg); gli indici obbligazionari sono rap-
presentativi dell’andamento dei titoli con scadenza all’interno del segmento considerato (1-3 anni, 3-5 anni, 7-10 anni).
AZIONARIO VARIAZIONI*
OBBLIGAZIONARIO PERFORMANCE INDICI**
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do trimestre. Infine, i mercati dei cambi hanno visto un indebolimento dell’Euro negli ultimi
mesi, soprattutto per effetto dell’incertezza relativa al futuro della divisa unica e al peggio-
ramento del quadro macroeconomico del vecchio continente.
Prospettive
Le incertezze legate alla crisi dell’Area Euro si estendono alle prospettive del quadro
macroeconomico europeo, su cui pesano le politiche fiscali restrittive e la minore disponibi-
lità di credito in alcuni paesi dell’area. Nonostante i recenti segnali di rallentamento, l’eco-
nomia nordamericana e quelle dei paesi emergenti dovrebbero mantenere tassi di crescita
positiva e non lontano dai valori attuali. Questo anche grazie al ridotto contagio provenien-
te dall’Area Euro e alle politiche monetarie espansive attuali e prospettiche. L’inflazione pro-
seguirà il trend al ribasso, anche grazie agli effetti ritardati della contrazione del prezzo del-
l’energia e a causa delle revisioni delle stime sulla crescita europea. Le banche centrali
continueranno a garantire sufficienti livelli di liquidità ai rispettivi sistemi finanziari, bilancian-
do gli squilibri causati dalla crisi e fornendo tempo prezioso alle banche per ridurre la leva
finanziaria. Il mondo delle imprese continua a caratterizzarsi per una buona condizione dei
bilanci e per il mantenimento di livelli di profitto apprezzabili alla luce del quadro macroeco-
nomico e della perdurante crisi europea. In questo quadro di luci e ombre, dominato anco-
ra dall’incertezza, l’atteggiamento permane cautamente ottimista. I prodotti a spread conti-
nueranno a rappresentare una valida alternativa ai titoli governativi e all’azionario, quest’ul-
tima più affetta dalla crisi rispetto ai precedenti. La diversificazione nell’area dollaro e nelle
divise emergenti rimane un pilastro dell’asset allocation allo scopo di ridurre la volatilità e i
rischi di portafoglio. La liquidità offre rendimenti estremamente contenuti e continua a non
rappresentare una classe d’impiego attraente.
PRINCIPALI TASSI DI CAMBIO CONTRO EURO
Dollaro USA/Euro 2,46%
Yen/Euro -1,16%
Sterlina/Euro 3,58%
* Variazioni dei prezzi dal 30 dicembre 2011 al 29 giugno 2012 (fonte Bloomberg).
VARIAZIONI*
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FONDO BANCOPOSTA CENTOPIÙ 2007
Il fondo BancoPosta CentoPiù 2007 ha realizzato, nel corso del semestre, una performan-
ce positiva pari allo 0,06% espressa al lordo dell’effetto fiscale. Il fondo è di tipo flessibile e
pertanto non prevede un benchmark rappresentativo della politica d’investimento.
Il primo semestre del 2012 è stato caratterizzato da diversi eventi economici e politici che
hanno generato volatilità e forti movimenti sui principali mercati azionari, obbligazionari e
valutari. I primi mesi dell’anno sono stati caratterizzati dalla prosecuzione del trend positivo
sui mercati internazionali, innescato dalle misure di salvataggio dell’Euro Zona (prima di
tutto le operazioni di finanziamento alle banche da parte della BCE) e da un favorevole flus-
so di dati economici che lasciavano intendere un rimbalzo della congiuntura globale. Nel
frattempo l’obbligazionario governativo non perdeva terreno, sostenuto dalla promessa
delle Autorità monetarie internazionali a tenere sui minimi i tassi per tutto il 2012 e, soprat-
tutto, grazie al restringimento degli spread dei debiti sovrani della periferia europea rispet-
to al decennale tedesco. A partire dalla fine del primo trimestre, tuttavia, un improvviso
ammorbidimento dei dati macro sia negli USA (occupazione nuovamente debole) sia in
Cina (il “soft landing” si sta materializzando) assieme al rinnovarsi delle paure nella Zona
Euro (il nuovo Governo Rajoy ha ammesso l’impossibilità di rispettare per il 2012 gli impe-
gni di risanamento finanziario presi con l’Europa) hanno determinato un primo arresto del
generale trend di rialzo, cui nei mesi seguenti sono succeduti i timori per la stabilità del
sistema bancario iberico (es. Bankia) e, soprattutto, il riemergere di preoccupazioni sulla
Grecia a seguito delle elezioni di maggio quando l’impossibilità di formare un Governo che
mantenesse la parola data all’Eurogruppo in cambio del salvataggio finanziario, ha portato
alla riapertura urgente delle urne a metà giugno per una seconda consultazione popolare.
La volatilità è quindi esplosa in primavera e solo dopo le congiunte assicurazioni da parte
di tutte le principali Banche centrali che avrebbero in ogni modo garantito l’integrità del
sistema finanziario globale, un po’ di calma è tornata sui mercati; le seconde elezioni in giu-
gno hanno finalmente prodotto un governo ad Atene e questo ha temporaneamente tran-
quillizzato gli investitori. Le Borse si sono leggermente riprese, ma il nervosismo degli ope-
ratori non appare del tutto sopito e solo una definitiva soluzione, tuttora lontana, della debo-
lezza di fondo del progetto-Euro (unione monetaria ma non ancora unione fiscale e finan-
ziaria) potrebbe porre fine alle continue incertezze che tanto pesano sulle quotazioni delle
Borse (e dei governativi zona Euro “Non-Core”). Le materie prime, che viaggiavano al rial-
zo trainate dai favorevoli dati economici nel primo trimestre, hanno poi corretto in modo
significativo in seguito al nuovo indebolimento della congiuntura internazionale ed al
momento non sembrano in grado di migliorare il loro trend. Durante il semestre, considera-
ta la forte volatilità sui mercati obbligazionari ed in particolare dei rendimenti delle emissio-
ni governative degli Stati europei periferici, è stato molto attivo l’intervento delle agenzie di
rating con numerosi giudizi di revisione sul merito creditizio degli emittenti ed in particolare
sul settore bancario con focus sulle aree geografiche europee più periferiche. Sono stati
inoltre effettuati downgrade sui paesi, tra cui l’Italia soggetta a revisione del rating prima da
parte dell’agenzia S&P (il 13 gennaio 2012) da A a BBB+ e successivamente da parte di
Moody’s il 13 febbraio 2012 da A2 ad A3 ed il 13 luglio 2012 da A3 a Baa2, nonché da parte
dell’agenzia Fitch da A+ ad A- il 27 gennaio 2012.
In data 28 febbraio 2012 si è concluso l’orizzonte temporale iniziale di investimento nel
fondo (circa 5 anni), essendo scaduto il contratto di garanzia stipulato con il Garante. Di
conseguenza è stata modificata la politica di investimento e l’obiettivo del Fondo stesso.
Fino al 28 febbraio 2012 si sono sostanzialmente mantenuti in portafoglio fino alla loro sca-
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denza i titoli obbligazionari (principalmente titoli di Stato italiani ed un titolo governativo
regionale tedesco) già presenti nel patrimonio del fondo coerentemente con quanto previ-
sto dalla tecnica di protezione. Alla progressiva scadenza di tali titoli il fondo è stato di volta
in volta principalmente investito in fondi terzi del mercato monetario. Dopo il 28 febbraio
2012 il portafoglio è stato costituito in via esclusiva da strumenti finanziari di natura mone-
taria e da liquidità essendo il nuovo obiettivo del fondo diventato la conservazione del capi-
tale. In particolare il fondo è stato principalmente investito in fondi terzi del mercato mone-
tario; in misura complessivamente contenuta, sono stati di volta in volta acquistati anche
titoli obbligazionari a breve scadenza tra cui titoli di Stato francesi ed un titolo corporate
(BMW). Al 29 giugno 2012 (valori comprensivi dei ratei e percentuali calcolate sul patrimo-
nio netto) il fondo è investito in fondi terzi del mercato monetario per il 74% circa, in un tito-
lo di Stato francese per il 17% circa ed in un titolo corporate (BMW) per il 9% circa. Il rating
medio ponderato del portafoglio titoli (metodologia S&P) è pari a AA-. La duration media del
portafoglio titoli è inferiore ad 1 mese al 29 giugno 2012. La performance del fondo nel
periodo è stata coerente con l’andamento degli strumenti del mercato monetario in cui è
stato investito.
Prospettive del Fondo
In termini prospettici, si manterrà un’impostazione orientata alla conservazione del capitale
ed anche in considerazione del quadro di elevata volatilità presente sui mercati.
Di seguito sono dettagliate (in unità di Euro) le variazioni della consistenza del patrimonio
in gestione, verificatesi nel corso del primo semestre, dovute a sottoscrizioni (incrementi) e
rimborsi (decrementi).
Elenco degli strumenti finanziari in portafoglio alla data della semestrale in ordine decrescente di controvalore
STRUMENTI FINANZIARI
Codice
ISIN
Controvalore in
Euro
% incidenza su
attività del Fondo
BNP INSTICASH EUR I LU0094219127 5.157.798 18,568
BNY MELLON EUR LIQUIDITY FUND IE0032713756 5.102.961 18,372
NATIXIS CASH A1P1 FR0010322438 5.065.690 18,238
JPMORGAN EURO LIQUIDITY FUND LU0088882138 5.064.231 18,232
BTAN 4,5% 12/07/2012 FR0110979186 4.503.825 16,215
BMW US CAPITAL LLC 6,75% 23/07/2012 XS0408730157 2.406.984 8,666
FRANCE O.A.T. 4% 25/04/2014 FR0010061242 1.065 0,004
FRANCE O.A.T. 4% 25/10/2013 FR0010011130 1.048 0,004
FRANCE O.A.T. 4,75% 25/10/2012 FR0000188690 1.014 0,004
BTP 4,25% 01/08/2013 IT0003472336 1.010 0,004
BTP 4,25% 01/08/2014 IT0003618383 1.008 0,004
BTP 2,5% 01/07/2012 IT0004508971 1.000 0,004
Incrementi a) sottoscrizioni:
Decrementi b) rimborsi:
- riscatti -19.615.549
- switch -1.379.135
Raccolta netta del periodo -20.994.684
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Relazione semestrale del Fondo BancoPosta CentoPiù 2007Situazione Patrimoniale al 29/06/2012
ATTIVITÀ
Situazione al 29/06/2012 Situazione a fine esercizio precedente
Valore complessivo % tot. attività Valore complessivo % tot. attività
A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI 27.307.634 98,315 47.292.103 97,623
A1. Titoli di debito 6.916.955 24,903 39.074.234 80,659
A1.1 Titoli di Stato 4.509.971 16,237 25.056.174 51,722
A1.2 Altri 2.406.984 8,466 14.018.060 28,937
A2. Titoli di capitale
A3. Parti di O.I.C.R 20.390.679 73,412 8.217.869 16,964
B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI
B1. Titoli di debito
B2. Titoli di capitale
B3. Parti di O.I.C.R
C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia
C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati
C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati
D. DEPOSITI BANCARI
D1. A vista
D2. Altri
E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI
ASSIMILATE
F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITÀ 128.956 0,464 504.967 1,042
F1. Liquidità disponibile 239.834 0,863 615.845 1,271
F1.1 di cui in euro 239.422 0,862 615.445 1,270
F1.2 di cui in valuta 412 0,001 400 0,001
F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare
F2.1 di cui in euro
F2.2 di cui in valuta
F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare -110.878 -0,399 -110.878 -0,229
F3.1 di cui in euro -110.878 -0,399 -110.878 -0,229
F3.2 di cui in valuta
G. ALTRE ATTIVITÀ 339.263 1,221 646.592 1,335
G1. Ratei attivi 339.263 1,221 646.590 1,335
G2. Risparmio d’imposta
G3. Altre 2 0,000
TOTALE ATTIVITÀ 27.775.853 100,00 48.443.662 100,000
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BancoPostaFondi SGR
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PASSIVITÀ E NETTO
Situazione al 29/06/2012 Situazione a fine esercizio precedente
Valore complessivo Valore complessivo
H. FINANZIAMENTI RICEVUTI
I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI
ASSIMILATE
L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati
L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati
M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI 423.991 90.332
M1. Rimborsi richiesti e non regolati 423.991 90.332
M2. Proventi da distribuire
M3. Altri
N. ALTRE PASSIVITÀ 11.258 46.167
N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati 11.258 46.150
N2. Debiti d’imposta
N3. Altre 17
TOTALE PASSIVITÀ 435.249 136.499
VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO 27.340.604 48.307.163
Numero delle quote in circolazione 5.160.970,283 9.122.841,186
Valore unitario delle quote 5,298 5,295
Movimenti delle quote nel semestre
Quote emesse -
Quote rimborsate 3.961.870,903
segue: Relazione semestrale del Fondo BancoPosta CentoPiù 2007Situazione Patrimoniale al 29/06/2012
A partire dal 29 febbraio 2012 il fondo non è più garantito. Fino al 28 febbraio 2012, data di scadenza della garanzia, ai fini della determinazione
giornaliera del valore complessivo netto del fondo, in conformità al Regolamento di gestione, alla garanzia è stato attribuito convenzionalmente un
valore pari ad € 1.
Società Promotrice
BancoPosta Fondi S.p.A. SGR con Unico Socio
Iscritta al n° 95 dell’Albo delle Società di Gestione del Risparmio - Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia
Sede: Via Marmorata, 4 - 00153 Roma - Cap. soc. int. vers. Euro 12.000.000
Codice Fiscale e Part. IVA 05822531009 - Iscritta nel Registro delle Imprese di Roma con il n° 212654/1999
Tel. 06 57018390 - Fax 06 57018240
Società Gestore
Amundi SGR S.p.A.
Iscritta al n° 251 dell’Albo delle Società di Gestione del Risparmio - Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia
Sede: Piazza Missori, 2 - 20122 Milano - Cap. soc. int. vers. Euro 15.000.000
Codice Fiscale, Partita Iva e numero di Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano 05816060965
Tel. 02 00651 - Fax 02 00655751