Antonella Ronchetti - liberaletueidee.com · E c’è la luna appesa in cielo, così bianca e...

79
Antonella Ronchetti LiberaLeTueIdee

Transcript of Antonella Ronchetti - liberaletueidee.com · E c’è la luna appesa in cielo, così bianca e...

Antonella Ronchetti

LiberaLeTueIdee

Antonella Ronchetti

E C’È LA LUNA

POESIE

LiberaLetueIdee

© 2015 Antonella Ronchetti

© 2015 Pubblicato da Associazione LiberaLeTueIdee

www.liberaletueidee.com

Che fai tu, luna, in ciel? Dimmi, che fai

Silenziosa luna?”

(Giacomo Leopardi)

4

E C’ È LA LUNA

E c’è la luna appesa in cielo,

così bianca e rotonda

che sembra dipinta

nel blu cobalto della notte

da un pittore innamorato

Ci guarda da lassù

immota e ghiacciata,

irraggiando d’argento

i nostri poveri sonni

avari di sogni e di poesia

Ci guarda e forse ride

nella sua faccia in ombra,

compatendo il nostro brulicare

vano e senza meta

La tua luce diafana

accompagna muta i nostri passi

mentre cerchiamo un nido

che finalmente appaghi

il nostro cuore pellegrino

E chissà se Dio ti ha così amata

da regalarti un tempo senza fine:

tu per sempre lassù in cielo

mentre nei giorni, negli anni

e nei millenni passano

effimeri i nostri sospiri

5

NELLA NOTTE È SBOCCIATO

Nella notte è sbocciato

silenzioso il calicantus,

forse è stato il sorriso

chiaro della luna

a scaldare i suoi fiori

ancora intorpiditi

dal livore invernale

Ora il loro profumo

dolce e coraggioso

vince la nebbia del mattino,

spargendo tutt’intorno

un presagio lieto di primavera

Lo respiriamo avidi,

con gli occhi chiusi

a sognare prati

indorati dal sole

Ci stordisce i sensi,

e subito ci assale

un desiderio urgente di luce,

che scacci le ombre dal cielo

e dai nostri pensieri

6

SORRIDONO LE MASCHERE

Sorridono immote le maschere,

folla di volti bianchi

con lo sguardo che cerca

curioso altri sguardi

nelle calli gonfie di voci,

risate, odore di frittelle

e zucchero filato

Camminano a passo di danza,

si sfiorano e si abbracciano

in questo cielo di coriandoli

con l'euforia degli amanti

Scivola silenziosa una gondola

sul verde dei canali:

sei tu forse il gondoliere

che rapido rema

in questa sera di carnevale,

dove per magia tutto si avvera?

E lassù, nel tramonto d'oro rosso,

fuggono liberi

gli ultimi palloncini

insieme ai nostri desideri...

7

C’È STATA NEL NOSTRO AMORE

C’è stata nel nostro amore

un’età beata dei baci:

silenziosi e audaci,

timidi o impertinenti,

all’ombra dei portoni

o in pieno sole

Ci divertiva l’imbarazzo

perbene della gente

che spiava, forse invidiosa,

i nostri passi senza meta,

mano nella mano

e bocca sulla bocca

Golosa cercavo le tue labbra,

nelle mie labbra cercavi il piacere

mentre farfalle leggere

danzavano sul nostro cuore

Umido e dolce è il ricordo

di quei baci infiniti,

sento ancora il loro sapore

di fragole rosse e di miele

mentre nel letto troppo vuoto

li conto finché giunge il sonno

8

LIETI SUI DAVANZALI

Lieti sui davanzali

sorridono i gerani

spalancando i petali al sole,

sui monti c’è ancora la neve

ma già l’aria leggera

porta i presagi della primavera

Sospirano i gerani

guardando il cielo più azzurro

nei giorni che si allungano

regalandoci serate miti e chiare

Lontano scorre il fiume,

nastro argenteo fra i boschi

che esplodono di verde,

e brillano di rugiada i prati

frementi di vita nuova

Anche noi siamo in subbuglio,

e troppo strette sono le nostre case

per contenere la gioia

che ci spinge a uscire:

fuori la vita ci chiama,

forse ci aspetta l’amore

9

C’È ANCORA LA NEVE

C’è ancora la neve in giardino,

eppure già fioriscono le primule

e il loro profumo giallo

sale inebriante in cielo

Anche l’aria è più chiara

nei giorni che s’allungano veloci,

scacciando le ombre dell’inverno

Quei fiori sono un segno

(forse un sogno?) lieve di primavera

che preme ai confini del mondo

S’arrampica sul balcone

il loro profumo di miele,

bussa ai vetri chiusi

e inonda di gioia la stanza

addolcendo la pelle e i miei pensieri:

dove sei ora, amore

di un tempo remoto?

Anche allora sbocciavano

le primule, e tu ridevi

stringendomi sul cuore…

10

TUTTI L’ASPETTAVAMO

Tutti l’aspettavamo,

affacciati in attesa sui balconi

a scrutare l’azzurro

più azzurro del cielo,

per scoprire per primi

il verde nuovo delle gemme

sui rami ingobbiti dal gelo

E’ uscita sorridente

dagli abissi della terra

e subito è sbocciato il biancospino,

nei suoi passi sono fioriti i prati

in un girotondo di colori

Finalmente è tornata

la primavera,

e nella quiete chiara della sera

si baciano furtivi i ragazzi

tenendosi per mano

Forse è il profumo dei ciliegi

che ci accende i sensi,

e anche noi sogniamo

la stagione beata dell’amore

11

CHI HA PAURA DELLE FARFALLE?

Chi ha paura delle farfalle?

Ci incantiamo a spiarle

mentre volteggiano sui prati

impassibili ai nostri sguardi

Rubano il nettare di fiore in fiore,

poi fuggono nella luce che acceca

protette dal dio sole

Cerchiamo di afferrarle,

ma rimane soltanto

il colore delle loro ali

tatuato evanescente sulle dita

Chi ha paura delle farfalle?

Ci incantiamo a spiarle,

ormai invisibili nel crepuscolo,

mentre dormono sotto una foglia

in attesa di un’altra aurora

Forse siamo invidiosi

della loro muta levità:

e pure noi vorremmo

librarci nell’azzurro, leggeri,

per non sentire il peso

di troppe voci e di troppi pensieri

12

LA PIOGGIA D’APRILE

La pioggia impetuosa d’aprile

ha ripulito il mondo

dal grigiore e dal sonno,

e ora sorridente risplende

nella luce dell’arcobaleno

Una brezza frizzante

percorre tra i rami le foglie,

che brillano festose

al calore nuovo del sole

Poi scende sorniona sul lago,

giocando a increspare

piccole onde bianche

dove solitaria si dondola

l’antica barca di Lucia

Pensosa guarda il profilo severo

di quei monti sorgenti dall’acque

ed elevati al cielo,

su cui presto scende il tramonto

e col suo manto viola si posa,

invocando silenziosa la notte

compagna degli addii

13

IL PRATO STAMATTINA È TUTTO BIANCO

Il prato stamattina è tutto bianco,

e lo sguardo si perde

in quel candore palpitante

di mille margherite e mille

che spalancano i petali al sole

Vorremmo raccoglierle,

farne mazzi e ghirlande,

danzarci sopra come farfalle

o dormire fra le loro corolle

per sognare sogni leggeri

Il prato è un bagliore bianco

che acceca i nostri sensi,

e un'ebbrezza gioiosa

ci fa cantare vecchie melodie

che parlano d'amore

Ricordi? Sfogliavamo piano

una margherita - m'ama, non m'ama… -

aspettando col batticuore

di sapere la verità

Ora sei lontano, non so dove,

ma conservo quei petali ammaccati

insieme alle lettere

di un'antica felicità

14

NELLE NOTTI DI LUNA

Nelle notti di luna

si è arrampicato silenzioso

il glicine sul vecchio muro,

sgretolato dalle intemperie

e dai troppi anni

Nessuno dei passanti,

frettolosi e distratti

da mille vaghe urgenze,

se ne era accorto

Ma un mattino chiaro di aprile

improvvisi sono sbocciati

i suoi grappoli

di velluto lilla,

rapendo i nostri sguardi:

e mentre ci siamo fermati

a respirare l’ebbrezza di miele

del suo profumo,

per incanto è scomparso il grigio

dal vecchio muro

e dai nostri pensieri

15

SOFFIA LA BREZZA DAL MARE

Soffia leggera la brezza dal mare,

accarezza le piante dei limoni

tingendosi di rosa nel tramonto

Ecco, ora il cielo si tuffa nel blu

trascinando pallide stelle,

dov’è l’orizzonte del mondo?

Lontano scivola sulle onde

la nave carica di sogni,

va verso ignoti destini

al ritmo di un tango innamorato,

occhi negli occhi e pelle sulla pelle

E ancora friniscono le cicale

nell’intrico del giardino

profumato di magnolia

mentre anche tu mi abbracci

16

HAI VISTO? STANOTTE

Hai visto? Stanotte

è un profilo di donna

quella falce di luna,

che veglia serena

sui nostri sonni

Generosa gira intorno

al mondo

donando i suoi raggi candidi

a chi teme il buio,

e nella sua luce preziosa

sembrano diamanti

le gocce di rugiada

nei giardini

Hai visto? Si allungano

in una voglia di abbraccio

i mandorli fioriti,

ma presto giunge l’alba

dissolvendo la luna

E resta sulla Terra

la nostalgia del suo sorriso

17

OGGI È LIMPIDO IL CIELO

Oggi è limpido il cielo

e già le prime rondini cercano

col batticuore i loro vecchi nidi

dove finalmente riposare,

stanche del lungo volo

a picco sull’immensità del mare

Danzano le rondini

in girotondi di felicità:

sentiamo i loro gridi?

Forse anche loro sognano,

soffrono e fanno l’amore

aspettando che sbocci

la primavera nel cielo turchino

Ridono sotto i tetti le rondini,

non hanno paura del tempo

che invece per noi passa sempre

o troppo in fretta o troppo lento:

leggera è la loro vita lassù,

mentre noi consumiamo gli anni

in sciocchi rimpianti e vuoti affanni

18

VERDE, IL PRATO È VERDE

Verde, il prato è verde

azzurro, il mattino è azzurro,

argento, il fiume è argento

Bianche rosse viola gialle

volteggiano colorate

sui fiori le farfalle,

e alle carezze del sole

si risvegliano dal sonno

le gemme nuove

Una luce radiosa

avvolge il mondo,

e in questo miracolo

che ancora ci regala

la primavera

la vita ci appare

più tersa e leggera

Con ali di angelo

ci alziamo in volo,

su, sempre più su

nel cielo infinito

dove nasce l’arcobaleno

19

VOLTEGGIANO SILENZIOSI

Volteggiano silenziosi i deltaplani

cavalcando nubi a forma di vascello,

macchie solitarie di neve

s’azzurrano di cielo

nella pioggia di luce dei narcisi

Là, oltre la cresta d’ombra dei pini

si attardano fantasmi

in cerca di chimere

Torna la strada a valle

inseguita da ripidi pensieri:

scompare ingoiato da un tornante

il tuo volto,

poi riappare nella mente

con la prepotenza cupa del vento

che turbina nel fumo dei camini

Ancora tempo, ancora

manca all’estate e al tuo ritorno

20

C’È ODORE DI BOCCIOLI DI ROSA

C’è odore di boccioli di rosa

e di ciliegie tiepide di sole

a maggio nel nostro giardino,

sui biancospini volano farfalle

e l’altalena dondola da sola

spinta dalla brezza della sera

Il glicine ora ha sommerso il balcone

della nostra stanza affacciata al cielo

e tra le imposte chiuse

più non filtra la luce del mattino,

mentre impallidisce nell’ombra

il copriletto di pizzo écru

La polvere sbiadisce anche il tuo viso

che sorride sfregiato

nella cornice rotta

fra i fiori secchi di un’estate antica,

quando tu dondolavi l’altalena

lanciandomi su, fra le stelle

21

QUALCUNO HA SPENTO LA LUCE

Qualcuno ha spento la luce

e improvvisa è scesa la notte,

più buia nel buio di un cielo

pesante di nubi

dove si sono smarrite le stelle

Tutto tace nel fitto delle case

abbracciate tetto contro tetto

a difendersi da un vento cattivo,

che soffia da monti lontani

spruzzando di brina i prati stanchi

E ai confini del bosco

le ombre nude degli alberi

paiono fantasmi, che danzano

un sabba maledetto

invocando perduti amori

Forse anche il nostro riaffiora

portandomi ricordi felici

da un antico passato,

quando il calore delle tue mani

mi proteggeva da ogni gelo

E ancora la tua voce mi chiama:

o è l’eco del vento nella notte?

22

VANNO E VENGONO IN CIELO

Vanno e vengono in cielo le nuvole

leggere come carezze bianche,

non vedono niente e nessuno

e corrono spinte dal vento

che le disegna in mutevoli forme…

Noi le guardiamo incantati:

ora vascelli, ora farfalle,

ora mostri dai lunghi artigli

che turbano i nostri sogni…

Ma le nuvole passano veloci,

indifferenti alle nostre paure,

mentre noi spiamo invidiosi

i loro viaggi verso ignoti orizzonti

cercando un barlume d’eterno

nei loro cerchi di luce…

23

ERA MAGGIO

Era maggio, il mese

del rosario e delle rose,

uscivano a frotte

i ragazzi nelle strade

cercando nella sera

le lucciole e l'amore

Era tiepida l'aria

profumata dai boccioli rosati,

e brillava negli sguardi

una voglia ardita di baci

mentre le labbra

recitavano preghiere

Sorrideva il cielo

sugli abbracci rubati

nel buio dei portoni,

fra i canti e l'incenso

che stordiva i sensi

Era maggio, il mese

del rosario e delle rose,

e forse la Madonna

dal manto azzurro

benediva complice

il nostro primo amore

24

SI È ALZATO IL VENTO

Si è alzato il vento stanotte,

mettendo in fuga

stormi grigi di nubi

Nel chiaro del mattino

lo sguardo si perde

nella macchia rossa dei papaveri

che nasconde il fiume,

e si sente soltanto

lo sciacquio della corrente

a ridosso dei canneti…

Ora è così terso il cielo

che ci si può specchiare,

e volano nell’azzurro i pensieri

leggeri come bolle di sapone,

si infrangono nel sole

sciogliendosi in gocce di luce

Forse anche tu le vedi

in qualche parte del mondo,

e chissà se ricordi i nostri abbracci

fra le onde rosse dei papaveri

25

OGGI IL CIELO FATICA A RESPIRARE

Oggi il cielo fatica a respirare

e sudano anche i fiori di magnolia

in questo caldo tropicale,

giacciono ormai sfiniti

i petali delle rose di maggio,

piantate col tuo amore dei vent’anni

per la gioia dei miei occhi chiari

Ma ora sono lontani

quei nostri vent’anni spensierati,

quando né il caldo né il gelo

potevano affaticare i sogni,

più forti di ogni male

Era bello tenersi per mano

con l’incanto nei cuori,

felici di ogni niente

e intrepidi verso il domani

Adesso è opaco il cielo

e l’orizzonte si perde nel grigio,

sciogliendo nell’afa il nostro amore

26

SOFFIA IMPETUOSO LO SCIROCCO

Soffia impetuoso lo scirocco

sollevando mulinelli

gialli di sabbia

che accecano il cielo

Viene da deserti lontani

e ha percorso rovente

ampie distese di mare,

portando con sé

profumi remoti

di datteri e di incensi

che ci avvolgono

in un inquieto torpore

Nell'aria gonfia di calore

le palme sono mostri

dai tentacoli feroci,

strisciano come serpenti

le ombre dei canneti

contro il muro biancospini

e gli oleandri sbiaditi

dal troppo sole

stillano gocce di afa

In questo tempo senza tempo

tu sei un miraggio

senza volto

27

FINALMENTE È FINITO IL TEMPORALE

Finalmente è finito il temporale,

si è spento l’ultimo lampo

mentre torna l’azzurro

nel cielo terso dalla pioggia

Luccicano nuove le foglie

mandando brividi di luce

e il gelsomino esala

più intenso il suo profumo

Intorno si sentono voci chiare,

forse di bambini usciti a giocare

nel tepore tardivo del sole

E come nelle fiabe

lontano sulle vette

spunta l’arcobaleno

accendendo magici desideri:

brillano ancora nei tuoi occhi

che mi abbracciano festosi,

riparandomi da ogni temporale

28

È MAGICA QUESTA SERA

E’ magica questa sera

di mezza estate

sospesa tra cielo e mare,

nell’oro rosso del tramonto

sembrano fantasmi

le ombre che si allungano

sulla pineta mossa dalla brezza

C’è nell’aria un profumo

di mirto e oleandri in fiore,

sale dolce verso le stelle

che già palpitano nel primo buio

Qualcuno danza giù in spiaggia

sulla cantilena delle onde:

anche noi allora ballavamo

nello sciabordio della risacca

sognando l’amore

E ancora vorrei averti accanto

in questa sera magica

di mezza estate

vaporosa di desideri

29

DI MILLE, INVISIBILI COSE

Di mille invisibili cose

è fatta la felicità…

Non la riconosciamo

eppure ci è vicina:

il luccichio del sole sulla neve,

la rugiada sui prati nel mattino,

l’aroma caldo di un caffè

Di mille invisibili cose

è fatta la felicità…

Non la riconosciamo

eppure ci è vicina:

la cantilena incessante delle onde

che culla i nostri sogni in riva al mare,

il tepore accogliente della casa

che cancella stanchezza e malumore,

il sorriso di un passante in strada

e non siamo più soli…

Di mille invisibili cose

è fatta la felicità…

Ovunque la cerchiamo

ma chissà mai dov’ è?

Forse basta scoprire

nel grigiore apparente

di giorni sempre uguali

la felicità grande

delle piccole cose:

e ancora batte forte il cuore

30

È UN POMERIGGIO VERDE E TURCHESE

È un pomeriggio verde e turchese,

di quiete sospesa tra cielo e mare

Fremono leggere alla brezza

le foglie argentate degli ulivi

ritti a guardia di un cielo senza fine,

mentre farfalle assonnate

riposano nel profumo

rosa degli oleandri

È un pomeriggio verde e turchese

in cui il tempo passa lento,

sono ferme anche le onde

e i gatti fanno le fusa

all’ombra di antiche palme

Di chi sono quei passi fra le dune?

Forse sei tu che torni

e mi porti conchiglie preziose

rubate negli abissi:

si tingono di verde e turchese

i ricordi, che evaporano

nell’afa d’agosto

31

È MORTO IL MIO BEL SALICE

È morto il mio bel salice

dai lunghi rami verdi

che ridevano al vento,

corroso da un brutto male

si è lasciato andare

e si è spento

In primavera le farfalle

giocavano fra le sue foglie,

e nei caldi giorni d’estate

tra le sue braccia ombrose

si riposavano uccelli, api e zanzare

A tutti sorrideva

il mio salice piangente,

ignaro di quel brutto male

che gli ha mangiato con le foglie il cuore…

Ora sembrano croci

i suoi rami stecchiti,

mentre è in lacrime l’intero giardino

Almeno, o Signore,

fai che la sua anima riposi

in un cielo fiorito

32

È CELESTE IL CIELO

È celeste il cielo,

forse è il colore del paradiso

dove tutti sogniamo

un giorno di volare

tenuti da un angelo per mano

E’ celeste anche il mare,

increspato da carezze di vento

che dall’orizzonte spingono

piccole onde d’argento

a infrangersi sulla riva

Chissà se anche lassù

c’è il mare,

e il profumo dolce

dei gigli abbarbicati

fra le dune di sabbia bianca,

e quei pini piegati

da millenni di maestrale

che come noi tendono

le braccia al sole

33

FICHI D’INDIA PUNGONO LA NOTTE

Fichi d’India pungono la notte,

dove ti sei perduto?

Vanno veloci le stelle nel cielo,

tu insegui la loro luce randagia

in cerca d’una meta

che non vuoi trovare mai

Spruzzi di mare imbiancano gli scogli

neri di lava antica…

cieca scruto l’orizzonte lontano

dove nascono le onde,

ma la nave è salpata

e solo i delfini curiosi

sentono la mia voce

che pallida ti chiama

34

IL VENTO SPETTINA I CANNETI

Il vento spettina i canneti

scuotendo le ultime spighe riarse

ai confini della scogliera bianca,

cancella orme affamate di gabbiani

nella sabbia molle della battigia

dove ogni mattina noi

andavamo in cerca di conchiglie,

raccogliendo ciottoli levigati

da millenni di onde e di maree

Ridevamo allora, stupiti

dal nostro ciondolare di bambini

mentre le dita rosate dell’alba

tingevano i nostri passi di luce,

accompagnando in porto

gli ultimi pescherecci assonnati

Ancora il vento mi porta l’odore

di sartiame e di sale

dei nostri abbracci in quella barca

rossa, in letargo tra le dune

35

SI È SMARRITO

Si è smarrito

tra nubi buie il sole

in questa estate spenta,

senza afa né cicale

che hanno perso

la voglia di cantare

nell'erba troppo gonfia

di verde e di pioggia

Dov'è la luce diamantina

sull'orizzonte blu del mare,

che accecava gli sguardi

e i pensieri?

E quell'aria rovente,

che bruciava le foglie

delle agavi assetate

e accendeva i sensi

nei lunghi pomeriggi

invasi dalla quiete?

Ora è grigio il cielo,

grigie le onde,

grigia la sabbia deserta

solcata soltanto

dai passi grigi dei gabbiani

Si è smarrito il sole

in questa estate spenta,

che spegne anche i nostri

desideri

36

OGGI IL MARE È BLU MARE

Oggi il mare è blu mare

e le onde rincorrono le onde

spruzzandosi di spuma bianca,

passano veloci in cielo vascelli

di nuvole sospinti dal maestrale

che ruba agli oleandri spaventati

vortici di petali rosa

Tu appari improvviso sul viale,

sfocato dal sole che acceca

il tuo profilo e i miei ricordi…

Forse non so chi sei

ma tu centellini piano il mio nome

e la tua voce risale gli abissi

di un amore antico, tatuato

bianco nella memoria

come quel borgo di calce candida

dove vivemmo la nostra sola estate

Anche là il mare è blu mare,

e forse ancora ci abbracciamo

su per le vie strette, come fantasmi

in cerca di uno spicchio

di luna tutto per noi

37

IN QUEST’AFA TURCHINA

In quest’afa turchina

galleggiamo sospesi

come libellule in amore,

scambiandoci baci molli

e carezze al rallentatore

Le onde si infrangono pigre,

assetate di cielo e di pioggia

che porti refrigerio al mare

dall’orizzonte opaco,

dove rade vele bianche

dondolano sonnolente

Forse i loro marinai

hanno perso la rotta e i sogni,

oppure come fantasmi ciechi

solcano senza meta l’azzurro

scrutando una terra che non c’è

Chissà se qualcuno li attende,

donne dagli occhi vuoti

per il troppo pianto,

le loro lacrime di sale

hanno inciso tatuaggi di stelle

nelle rocce di tufo nero

38

FANNO L’AMORE SULLA SPIAGGIA

Fanno l’amore sulla spiaggia

quei ragazzi belli di sole

al ritmo della risacca

che li bagna di schiuma bianca,

li guardano dal cielo i gabbiani

curiosi dei loro voli

nascosti nella sabbia

Il tramonto colora di oro rosso

i loro corpi aggrappati

a un miraggio d’eterno,

statue di corallo

scolpite senza tempo dagli dei

Anche tu li guardi,

invidioso di antichi amplessi

fra dune di quarzo

cangianti alla luna d’agosto,

ora hai solo carezze svogliate

che assonnano i miei sensi

39

IN QUESTA CARTOLINA

In questa cartolina

profumata di blu

manchi soltanto tu,

ci sono le case dal tetto bianco

coi panni stesi ad asciugare,

timo e rosmarino sui davanzali

inebriano l‘aria calda di sole

mentre i gatti fanno la pennichella

all’ombra dei bambù

In questa cartolina

profumata di blu

manchi soltanto tu,

passeggiano lente le donne

dai grandi ventagli dorati

nelle strade sudate,

e perfino le zanzare dormono

in quest’afa d’agosto

che brucia la pelle e i pensieri

Tanti saluti e baci

ti mando dal mare blu

ma non mi manchi più:

sono felice ugualmente

su e giù col pedalò sopra le onde

guardando i tuffi dei gabbiani

che mi regalano coralli

e fiori marini, magici

cancellano ogni nostalgia

40

OGGI BATTE A PICCO IL SOLE

Oggi batte a picco il sole,

scotta la sabbia

dove nascosta canta

insistente una cicala

ma la sua voce si confonde

con la cantilena

incessante delle onde

Vengono da lontano,

creste d'argento che il vento

sospinge dagli abissi

nell'eterno scorrere del tempo

È così grande il mare,

pennellate d'azzurro

sempre più azzurro

fino all'orizzonte

dove si scioglie il cielo

E siamo anche noi

gocce di azzurro,

infinitamente piccole

in quell'immenso

41

CAROVANE DI NUBI GRIGIE

Carovane di nubi grigie

solcano il cielo

impallidendo il sole,

minacciose di pioggia

Le spinge rabbioso il maestrale,

poi sferza l'argento degli ulivi

e piega le vecchie querce

in bilico sulla scogliera

Finché nera scende la notte

senza più orizzonte

e i pescherecci perdono la rotta

mentre schiumeggia

furioso il mare

Di chi è quella voce nel buio?

È la malia delle sirene

o qualcuno ci chiama dalla riva?

Forse vorremmo perderci davvero

nel canto dell'ignoto

e dimenticare ogni approdo

42

FORSE È DI QUARZO ANTICO

Forse è di quarzo antico,

o di zirconi luccicanti

questa luna che sbianca il mare

nella notte umida di attese

Il tuo sguardo di luce nera

insegue i miei passi nella risacca,

ombre clandestine nell’alba

che evapora al cielo

la rugiada molle del croco

Col viso sulle mie ginocchia

ascolti il suono delle stelle

e sembra pianto l’emozione

che ti stringe come edera a me

Neppure la pietra filosofale

può darmi l’oro delle tue parole

che la brezza porta lontano,

gonfiano di magia le vele

del nostro vascello rosa

43

QUALCUNO GIÙ IN STRADA

Qualcuno giù in strada

fischietta la nostra canzone…

Ti rivedo ritto contro il mare

nell’aria odorosa di salsedine

e di mandorli in fiore

Qui c’è una nebbia grigia

che spegne il sole, e ovattate

si infrangono le onde sul molo

Paiono lamenti di fantasmi

i gridi affamati dei gabbiani

che seguono i miei passi,

e una sciocca paura

mi fa battere il cuore

Là c’era sempre luce,

anche la notte brillava di stelle

stagliando chiare le nostre ombre

lungo il sentiero delle ginestre…

Ancora conservo la tua conchiglia

fra le mie cose più preziose:

l’ascolto, e mi stordisce

la nostalgia della tua voce

44

SILENZIO, RIPOSA IL LAGO

Silenzio, riposa il lago

cullandosi tra le rive dipinte

d’oro rosso e scaglie di luna

nell’autunno gonfio di pioggia,

che increspa la corrente di grigio

mettendo in fuga gli ultimi cigni

Silenzio, dorme il lago

buio nelle buie notti invernali,

l’acqua è intorpidita di gelo

fra i canneti curvi di neve

mentre le barche inquiete aspettano

che torni chiara la primavera

Silenzio, canta il lago

specchiando il verde nuovo delle foglie

e frantumando in arabeschi

la luce viola del tramonto,

oltre l’ansa si perdono le onde

dove danzano bionde ninfee

Silenzio, tace il lago

accogliendo placido le bagnanti,

nel caldo molle dell’estate

scoppia improvviso il temporale

che tinge l’acqua d’arcobaleno,

evaporando i pensieri al cielo

45

DOMANI SAREMO INSIEME

Domani, sì, saremo ancora insieme!

Certo, ci scriveremo…

Parole – le mie, le tue – nell’etere

a ripetersi eterno amore

Ricordi la sabbia calda dell’alba,

gli stridi dei gabbiani sopra il mare,

e quei silenzi sciacquati dalle onde

mentre inseguivamo i nostri passi

in cerca di tempeste?

Domani, chissà se saremo insieme!

Gli ombrelloni chiusi, le sdraio vuote,

il maestrale che spazza le dune

dei nostri sogni stanchi.

Qualcuno forse aspetterà l’estate,

mentre altre lune ancora

alterneranno le maree

a cancellare il tempo

46

SETTEMBRE BUSSA ALLE PORTE

Settembre bussa alle porte,

la senti l’aria del mattino

che già punge il viso?

Scende prima il sole,

più pallido nel cielo cristallino

che dondola sul lago

i suoi stanchi riflessi viola

Anche i cigni nuotano indolenti,

le piume vaporose tuffate

in cerca degli ultimi bocconi

di pigre merende estive

Ma c’è chi ancora passeggia

senza meta sulle rive:

anziani con sotto braccio il giornale,

bambini con le bolle di sapone

che si inseguono leggere

su nel cielo, dissolte

da una brezza birichina

Settembre bussa alle porte,

eccoli i temporali

che portano scrosci di pioggia

senza fine, spogliando

gli alberi e scuotendo

i fiori impauriti nei giardini

Viene settembre e ci porta

la nostalgia dei ricordi d’estate,

che ci riparano il cuore

dai primi freddi autunnali

47

OGGI È INCRESPATO IL LAGO

Oggi è increspato il lago,

un vento cattivo sferza

i rami già spogli dei platani

accartocciando le ultime foglie

Lo sguardo si perde nel grigio

di una foschia cupa,

che inghiotte l’altra riva

e confonde nel nulla acqua e cielo

Chi bisbiglia nel canneto?

Sembra un brusio d’uccelli

in cerca di un rifugio,

o forse è la voce di qualcuno

che ha smarrito vecchi ricordi

in queste ombre autunnali,

nell’odore freddo del lago

che fa tremare la pelle

e il cuore

48

GIÀ LO SENTIAMO NELL’ARIA

Già lo sentiamo nell’aria l’autunno,

con quell’odore di foglie

che ci penetra nella pelle…

Il cielo nel primo mattino

è appannato di nebbia,

sale piano dal fiume

inerpicandosi sulle colline.

Anche il sole sorge lento,

poi si attarda sui boschi

accendendoli di vividi colori

che ci scaldano con gli occhi il cuore…

E forse dimentichiamo

le lunghe giornate estive

sfinite da troppa luce

e dal canto di mille cicale.

Ora cade lamentosa la pioggia,

batte sui vetri goccia dopo goccia,

mentre scende presto il buio

addensando di ombre

le strade e i nostri pensieri.

49

SULLA PANCHINA INCONTRO AL SOLE

Sulla panchina incontro al sole

innocente della sera

ci terremo per mano

guardando il lago inabissato

nel tramonto rosso,

scivoleranno allegre davanti a noi

frotte di anatre golose

dei nostri bocconi di pane

e sorrideremo, sfamandole

per gioco come vecchi bambini…

Forse non ci diremo nulla,

che bisogno c’è di parole

se dividiamo da una vita la vita?

Cadranno dai platani

le prime foglie dorate

in un settembre lento

come i nostri passi,

e chissà se rivedremo il battello

dove, un’antica estate,

ci promettemmo eterno amore

baciandoci sotto la luna?

Ricorderemo in silenzio i ricordi

sfogliando piano quei giorni,

fragili gemme,

che ancora s’apriranno per noi…

50

È COSÌ LEGGERA

È così leggera

questa sera di fine ottobre

senza pioggia né vento,

nell’aria si sparge

l’aroma croccante

di caldarroste calde

e nelle ombre viola

si affrettano i passanti

verso le loro case,

golosi di cibo e di quiete

Poi scende il buio,

che abbraccia i nostri sonni

affamati di sogni,

mentre sui tetti

passeggiano i gatti

miagolando a uno spicchio

evanescente di luna

51

È SOLO UNA FOGLIA

È solo una foglia

rossastra e secca,

col colorito spento:

eppure un tempo è stata

una foglia verde e leggiadra,

che dondolava felice

sul ramo più alto

di una betulla

alta fino al cielo

Da lassù, luccicante

nelle piogge di aprile

e scaldata dal sole estivo,

scrutava curiosa il mondo:

per nome conosceva

tutti i fili d'erba del prato,

e stupita osservava

l'incessante andirivieni

delle formiche

Ma adesso giace a terra

stremata, senza un lamento,

e piange la betulla

nel vederla morire a poco a poco

accartocciata dal vento

52

FUORI OGGI PIOVE

Fuori oggi piove,

ticchetta incessante la pioggia

sulle foglie della magnolia

incurvando i rami infreddoliti

delle betulle orma spoglie:

è bigio il cielo, odora di neve

che già imbianca le vette lontane

Accendiamo per gioco il camino:

scoppiettano allegre le castagne

e scoppia anche il mio cuore

mentre ti guardo nel riverbero

rosso delle fiamme

Fuori incessante cade la pioggia

al ritmo di una tarantella,

ma più forte è il calore

dei nostri abbracci:

e forse è la felicità

questa voglia di amore

che ci scotta il viso

53

È RAGGIANTE IL BOSCO

È raggiante il bosco

in questo mattino autunnale,

esplodono di colori gli alberi

e cantano stupite

le ultime rondini

per l’insolito tepore

Ma ecco che presto si fa sera

mentre scende ovattata la nebbia

e cancella il mondo,

disegnando fantasmi senza volto

Scricchiolano infreddolite le foglie,

o forse sono i miei pensieri

che inseguono sperduti ricordi

Era autunno anche allora

e noi raccoglievamo le castagne

nei pigri bagliori del tramonto,

quando ci sorprese la nebbia

trasformandoci in ombre

Dove eri? Dove ero?

Ma un’eco sorniona

storpiava i nostri nomi

e su quel sentiero cieco

si è smarrito il nostro amore

54

QUANTE ESTATI SONO PASSATE

Quante estati sono passate

e quanti inverni senza sole,

fiorivano nei prati a novembre

tardive le viole

accendendo di luce

l’erba spenta e il cielo

appannato dalla nebbia

Non dissi nulla,

guardavo la tua ombra

dissolversi nel buio della sera

in quell’addio senza parole

mentre tu partivi

E irrompe il silenzio

in questa casa

che respira ancora di te:

sento la tua voce

ma è il fruscio del vento nel camino,

e quei passi a me cari

sono di uno sconosciuto in strada

Quante primavere insieme,

e quante primavere

spunteranno nel nostro giardino:

ma tu ora riposi

sotto i crisantemi

55

SCOLORA IL GIORNO NELLA SERA

Scolora il giorno nella sera

tingendo le ombre di viola,

mentre un vento freddo

avvolge in mulinelli

le foglie assopite

in riva al lago

Nel tramonto si staglia

uno stormo tardivo di uccelli

in fuga verso il sole,

passano rapidi

e invano lo sguardo

insegue il loro volo

in dissolvenza

nell’orizzonte buio

E già spuntano sopra i monti

silenziose le stelle:

pulsano chiare nel cielo

mentre camminiamo stretti,

tuffando i passi

in quella scia di luce

che ci guida sicura nella notte

incontro ai nostri sogni

56

C’È ODORE DI FESTA

C’è odore di festa,

di torta di mele cotogne

in casa della nonna

È il tempo grigio dei morti

ma ancora caldo è il sole

che indora i fiori sulle tombe,

e perfino è bello camminare

tra le lapidi rivolte al cielo,

di un azzurro così azzurro

che ci commuove

Sarà questa la luce

che brilla nell'eternità?

E saranno lievi gli angeli

a tenerci per mano,

impauriti,

nell'ultimo viaggio?

C'è odore di festa

in casa della nonna,

e la torta di mele cotogne

è fragrante come i ricordi

che vivono nel nostro cuore

57

MI HAI PRESO PER MANO

Mi hai preso per mano

e improvvise sono spuntate

le primule nella nebbia di Milano,

correvamo con le dita strette

tra la folla indifferente

al canto del nostro cuore

Mi hai baciato gli occhi

e improvvise sono sbocciate

le viole sulla scala mobile

che ci portava in cielo,

tra la folla indifferente

al profumo del nostro amore

Mi hai detto “ti amo”

e improvvisi volavano

sciami di farfalle nell’aria,

mentre inciampavamo felici

tra la folla indifferente

ai nostri passi storditi

Per noi soltanto la città

si è colorata di giallo, di rosso,

di blu più blu del mare

dove già veleggiavano i pensieri

senza né oggi né domani

né ieri, così vuoto e buio

senza la tua mano nella mia

58

VOGLIO INVECCHIARE INSIEME A TE

Voglio invecchiare insieme a te

in quella casa bianca sugli scogli

vicino ai nidi dei gabbiani,

le onde culleranno il nostro sonno

e ci sveglierà la brezza del mare

odorosa di alghe e di sole

Lontano, sull’orizzonte viola

guarderemo i nostri anni

passati ebbri e leggeri

tra tempeste e squarci di luna

Vivremo felici e pigri

il tempo senza tempo dell’amore,

col batticuore negli abbracci

delle nostre notti troppo brevi,

mentre già il domani incalza

portando grigie le ombre

59

L’AMORE NON C’È PIÙ

L’amore non c’è più

o forse sta giocando a nascondino,

magari è dietro quell’angolo buio

dove una voce canta “I love you”

Coriandoli di una foto strappata

vorticano scarmigliati nell’aria,

siamo noi quel puzzle di colori?

Li raccolgo uno a uno

correndo sui ciottoli del tempo

che si sgretolano come sabbia

sotto i miei passi trafelati,

ma un portone chiuso sbarra il cammino

Dal suo giardino segreto sale

un frinire sfinito di cicale

che invoca la luna d’agosto,

mentre la chiave gira nella toppa

un’ombra ride nella notte

a un’altra ombra che l’attende

Io fuggo dietro l’angolo

coi resti sbiaditi del nostro amore

ma nessuno più canta “I love you”

60

UN TURBINE DI FOGLIE

Un turbine di foglie

danza improvviso nella strada,

inciampano i nostri passi

in quei colori, accartocciandosi

come i nostri pensieri

Tremano gli alberi ormai spogli,

di freddo o forse di malinconia,

ripensando al tepore

remoto dell’estate…

Ora le notti sono lunghe e cupe,

i cieli grigi e insonnoliti,

e una magia triste

ha invaso la terra e i nostri cuori

Vorrebbe farci male

e avvolgerci nell’ombra,

ma spunta nel buio una stella,

poi un’altra e un’altra ancora…

La notte si accende di luce

e non abbiamo più paura,

mentre ci esplode dentro

un bisogno urgente d’amore

61

È FREDDA QUESTA SERA DI NOVEMBRE

È fredda questa sera di novembre,

piove forte e nel buio

palpitano pallide

le luci dei lampioni,

nella strada deserta

si sentono soltanto

sussurri di fantasmi,

o forse sono i gemiti del vento

intrappolato nei camini

È fredda questa sera di novembre,

ma ecco si accendono festose

a una a una le finestre

delle case nell’ora di cena,

e non importa se fuori

incessante cade la pioggia

perché il mondo è questo tepore:

ci avvolge come un abbraccio del cielo

mettendo in fuga buio e gelo

62

È SCESA STANOTTE LA PRIMA NEVE

È scesa stanotte la prima neve,

imbiancando leggera il mondo

e i nostri sogni

Ci ha svegliato nel silenzio

inaspettato del mattino

quel chiarore di paradiso

che filtrava tra le imposte chiuse

È bello guardare fuori:

il prato bianco, gli alberi bianchi,

la strada bianca, le case bianche,

l’orizzonte così bianco che acceca…

Felpati danzano i fiocchi nell’aria,

che frizzante ci punge il viso

ma ci scalda il cuore

con pensieri soffici e buoni,

pieni di quel candore

E ci viene voglia di accoccolarci

davanti al fuoco del camino

leggendo vecchie fiabe

con l’incanto del lieto fine

63

MI VORRESTI SEMPRE FELICE

Mi vorresti sempre felice,

ma come posso se non ci sei

nei miei passi e nella stessa ombra

insieme in giro per il mondo

Tra tardive margherite cadono

foglie colorate d’autunno

e mi assale l’odore fresco

di corteccia e rugiada mattutina,

lieve nella nebbia sul fiume

come un miraggio sboccia il tuo profilo

Dove sei, mio tesoro, se la brezza

frusciando sembra la tua voce

e le mie dita tremano

Socchiudo gli occhi

per fingere carezze vere

sul tuo viso fluttuante nell’aria

che la sera rapida mi ruba

Ma resto col vuoto nelle mani

e la tua assenza pesa,

buia nel buio già gonfio di pioggia

64

DONDOLA IN CIELO

Dondola in cielo

uno spicchio di luna,

si specchia festosa nel mare

disegnando arabeschi d’argento

È limpida la notte

e presepi di case

dormono quieti sulla riva,

mentre senza riposo

si rincorrono le onde

misurando ignare

lo scorrere del tempo

Dondola in cielo

uno spicchio di luna,

si specchia nei nostri sguardi

e vorremmo rapirla,

appenderla nelle nostre case

per regalarci una parvenza

d’infinito

65

FRETTOLOSI PASSANO I GIORNI

Frettolosi passano i giorni

e già è un’altra estate, un altro Natale

Vorrei fermare il tempo

che scava ombre sul tuo viso

e dare calore alle tue dita

accartocciate lente dagli anni

Ricordi? I miei piccoli passi

insieme ai tuoi nella battigia,

chiamavi per nome i gabbiani

raccogliendo conchiglie

dove risuonava magico il mare

per i lunghi inverni senza sole,

ma il tuo sole ero io,

la tua bambina nata dall’amore

Ricordi? Mi volevi forte,

audace e bella come una dea

e con il mondo ai piedi,

nessuno poteva farmi male

se sicuro mi stavi al fianco

In silenzio entravi di notte

nella mia stanza, sfiorandomi

con un bacio lieve la fronte

Ora sono io che ti accompagno,

i miei passi sorreggono i tuoi

mentre cammini nel tramonto

e la luce t’indora lo sguardo

che brilla carezze su di me

66

“VA TUTTO BENE?”

“Va tutto bene?” chiedi

fissandomi le mani,

ti tremano le ciglia

e ti batte forte il cuore, lo sento

nell’aria che ci divide,

o forse bollente ci unisce

e mi mancano le parole

per dirti ciò che non so dire…

Avevi già quelle rughe?

E le spalle un po’ curve

di chi sta troppo a pensare,

non c’erano invece pensieri

sui nostri cuori allora

quando vivevamo l’estate

come cicale canterine

scorrendo i giorni tra baci e risate

Ti guardo, e hai gocce di rugiada

di quel tempo felice

nelle pupille che mi accarezzano

leggere come petali di rose,

ora sono io a tremare

mentre cerco le tue labbra

per chiamarti ancora amore

67

FOLATE DI NEBBIA INVADONO L’ARIA

Folate di nebbia invadono l’aria

slabbrando i contorni del mondo,

fluttua bianco il mio respiro nel bianco

che ottunde ogni rumore

Dei passi? Forse sono di fantasmi

in cerca di un rifugio

o forse sono i tuoi…

Seguo gli sguardi fiochi dei lampioni

inciampando sui ciottoli ghiacciati

e spunta a ogni angolo il tuo viso

-ora ride, ora scappa ora mi chiama-

deforme nella nebbia

che beffarda mi gela la voce…

Dove è il portone del nostro nido?

Girava cantando la chiave

ora stride smarrita,

ma chissà se questa è la casa

dei nostri batticuori

o se ospita altri amori…

Il nostro, sfilacciato e stanco,

si scioglie muto nella nebbia

68

COMPIE UN SECOLO IL NOSTRO AMORE

Compie un secolo il nostro amore,

cent’anni ma è nuovo come allora

quando camminavamo in cielo

inventandoci mille e mille sogni…

Le rose che hai piantato,

belle per il mio cuore,

si arrampicano folte sul balcone

profumando rosse le nostre sere

Ancora è caldo il letto

sgualcito dai nostri abbracci

che non temono il tempo,

forse sono i tuoi baci

a farmi bella negli specchi

e nell’azzurro dei tuoi occhi

Compie un secolo il nostro amore

ma non si sente stanco,

ci arruffiamo insieme con il gatto

contando altri mille e mille domani

69

OGGI È RABBIOSO IL MARE

Oggi è rabbioso il mare,

graffia gli scogli e i miei pensieri

in questo inverno umido di pioggia

Anche allora soffiava il maestrale

strappando i gigli sulle dune

e tu venivi da lontano,

come il moto perpetuo delle onde

Avevi la paura negli occhi

e sulla pelle l’odore del sale

ma non ti ho chiesto il nome,

nemmeno il tuo passato

mentre ti aprivo la mia casa

insieme al mio cuore

Raccoglievi grappoli d’uva

con le tue mani grandi

dove leggeri ho nascosto i miei sogni

e una voglia improvvisa di domani

Poi, quando tornavano le rondini,

per un altro futuro sei salpato

e ora l’uva appassisce sui filari:

invano ogni giorno scruto il mare,

chissà se una tempesta

ancora ti porterà da me…

70

SOFFIA DALLE STEPPE LONTANE

Soffia dalle steppe lontane

questo vento cattivo

che porta inatteso il gelo,

ghiacciando perfino la laguna

dove impacciati

pattinano i gabbiani

Minuscole stalattiti tremano

sulla criniera dei Leoni

ammantati di neve,

e tutta Venezia

è un candido presepe

Mentre vaghiamo come fantasmi

nelle calli, felici

di non sapere dove andare,

si specchiano nel Canal Grande

le luci dei palazzi antichi

disegnando arabeschi bizantini

Lontano arranca

fra i ghiacci un vaporetto,

ma subito scompare

nel minuetto dei fiocchi bianchi

in questa Venezia boreale

71

NON SO SE È MARE O SE È CIELO

Non so se è mare o se è cielo

questo orizzonte viola

dove tramonta il sole,

se si tuffa in vortici senza fine

o se si nasconde nell’universo

protetto dalle stelle

Scaglie incandescenti di luce

accendono di bagliori la notte,

forse sono i suoi ultimi raggi

o sono i pescherecci fra le onde?

Bisbigliano voci segrete

o è il fruscio del vento

a scuotere questo silenzio

che inquieta il cuore?

Fluttuano nelle ombre parvenze

di antichi volti, sorrisi, parole

di chi ormai non c’è più,

eppure ci è così vicino

in questo momento del giorno

che ci invita al mistero

Chissà se laggiù,

in quella vertigine buia

tra il mare e il cielo,

si apre l’invisibile varco

fra il nostro mondo dei sensi

e il mondo dell’inconsistente…

72

ESPLODONO FUOCHI

Esplodono fuochi e balli

nelle piazze vestite a festa,

mentre il mondo gira

e ogni ora spunta il nuovo anno

Eccolo sull'orizzonte blu del mare,

poi nelle foreste di smeraldo,

riappare sulle vette innevate,

ora rincorre il vento

in lontane pianure...

Milioni di calici tintinnano,

milioni di sguardi

scrutano il cielo stellato

brindando a infiniti desideri

E ci scambiamo mille auguri e mille,

maschere felici per una notte,

nascondendo nella speranza

gioiosa del domani

la nostalgia del tempo

che passa troppo in fretta,

Voi, stelle dalla luce chiara

che illuminate il mondo e i pensieri,

dite a noi così piccini

qual è il nostro posto

nell’universo senza fine,

e in quale mistero si perde

la nostra vita troppo breve

73

HA UN NOME SOAVE

Ha un nome soave

ma spesso ha portato alla guerra,

quante trincee di sangue

ha scavato

in millenni e millenni di storia?

Ha cantato sulle barricate

e indossato la stella di Sion,

ha danzato intorno a falò zigani

e nascosto i pensieri in un chador,

è scesa in prigioni buie

morendo per le torture

dell'Ignoranza e del Male

Amata e disprezzata

in ogni tempo e in ogni dove,

ancora vive nei sogni

di chi la può solo sognare:

è la preghiera di lode

a un dio multicolore

per la vita che ci dà,

è l'odore aspro del mare

che accoglie il naufrago

in una patria nuova,

è il volo azzurro degli aquiloni

nel cielo di Kabul

È semplice e preziosa:

è la Libertà

74

Indice

E c’è la luna

Nella notte è sbocciato

Sorridono le maschere

C’è stata nel nostro amore

Lieti sui davanzali

C’è ancora la neve

Tutti l’aspettavamo

Chi ha paura delle farfalle?

La pioggia di aprile

Il prato stamattina è tutto bianco

Nelle notti di luna

Soffia la brezza dal mare

Hai visto? Stanotte

Oggi è limpido il cielo

Verde, il prato è verde

Volteggiano silenziosi

C’è odore di boccioli di rosa

Qualcuno ha spento la luce

Vanno e vengono in cielo

Era maggio

75

Si è alzato il vento

Oggi il cielo fatica a respirare

Soffia impetuoso lo scirocco

Finalmente è finito il temporale

È magica questa sera

Di mille, invisibili cose

È un pomeriggio verde e turchese

È morto il mio bel salice

È celeste il cielo

Fichi d’India pungono la notte

Il vento spettina i canneti

Si è smarrito

Oggi il mare è blu mare

In quest’afa turchina

Fanno l’amore sulla spiaggia

In questa cartolina

Oggi batte a picco il sole

Carovane di nubi grigie

Forse è di quarzo antico

Qualcuno giù in strada

Silenzio, riposa il lago

Domani saremo insieme

76

Settembre bussa alle porte

Oggi è increspato il lago

Già lo sentiamo nell’aria

Sulla panchina incontro al sole

È così leggera

È solo una foglia

Fuori oggi piove

È raggiante il bosco

Quante estati sono passate

Scolora il giorno nella sera

C'è odore di festa

Mi hai preso per mano

Voglio invecchiare insieme a te

L’amore non c’è più

Un turbine di foglie

È fredda questa sera di novembre

È scesa stanotte la prima neve

Mi vorresti sempre felice

Dondola in cielo

Frettolosi passano i giorni

“Va tutto bene?”

Folate di nebbia invadono l’aria

77

Compie un secolo il nostro amore

Oggi è rabbioso il mare

Soffia dalle steppe lontane

Non so se è mare o se è cielo

Esplodono fuochi

Ha un nome soave

78

Antonella Ronchetti, nata a Lecco nel 1957, laureata in lettere

moderne, è docente di materie letterarie. È anche giornalista

pubblicista, scrivendo soprattutto articoli su tematiche socio-

culturali. Autrice di opere di narrativa e poesia ha pubblicato il volume di

racconti “Amore e Psiche” (Editrice Lodigraf, 1993), la raccolta di poesie

“Immagini” (Comete, 1996), il volume di racconti “Il ladro di sogni”

(Editrice Bellati, 1999) e la silloge poetica “Come due che si amano”

(Editrice Bellati, 2002) con cui ha vinto il secondo premio assoluto alla

XIII edizione del concorso “Trofeo penna d’autore”. Ha partecipato nel

2005 alla mostra di opere artistiche “Dieci ragazze per me”, allestita a

Chiavenna (Sondrio), esponendo alcune sue poesie inedite. Nel 2009 è

uscito l’album di poesie dal titolo “L’amore non c’è più” per le edizioni Penna

d’autore. Nel 2011 sue poesie ispirate ai paesaggi della Valle San Martino

sono state esposte nella mostra “Colore e poesia” a Calolziocorte.

In copertina dipinto Amanti al chiaro di luna di Marc Chagall