ANTICIPAZIONI ITAlIANe All’esTerO L’inquieto esilio di ...++-74-78-maria-de... · raccontano...

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ANTICIPAZIONI ITALIANE ALL’ESTERO N elle settima- ne successive al colpo di Stato, Luigi XIII e i suoi ministri si dedicarono a demolire si- stematicamente il gruppo di governo legato alla regina madre. Anche il con- fessore del re, il padre Pierre Cotton, che si era speso in favore della regina, fu sostituito da un altro gesuita, il padre Arnoux, famoso come «gran predicato- re». Richelieu, che aveva contribuito a negoziare le condizioni dell’esilio della regina madre, partì con lei per Blois, assumendo la funzione di capo del suo consiglio e, allo stesso tempo, di infor- matore riservato di Luynes [ Charles d’Albert, duca di Luynes, favorito e pri- mo ministro di Luigi XIII, NdR ]. Gli altri esponenti del governo Concini subirono una sorte peggiore: Claude Mangot fu lasciato più o meno in pace, ma Claude Barbin fu rinchiuso prima nella prigio- ne di For-l’Évêque e poi alla Bastiglia, subendo più di altri l’accanimento dei nuovi potenti. Altri personaggi minori furono allontanati. (…) È stato rileva- to, in questi provvedimenti, un certo accanimento verso personaggi di ori- gine toscana, ma sembra eccessivo parlare, come fa Jean-François Dubost, di «xenofobia di Stato». Nella realtà, a essere colpiti, furono un po’ tutti quei personaggi di corte che, negli anni precedenti, avevano svolto funzioni di confidenti di Maria e dei Concini. (…) La posizione più difficile rimase però quella di Leonora Galigai. Arrestata immediatamente dopo l’assassinio del marito, il 28 maggio fu trasferita dalla Bastiglia alla Conciergerie e imputata di lesa maestà divina e umana. L’ac- canimento verso l’antica confidente di Maria de’ Medici derivava da una finalità politica precisa. Condannan- do la Galigai si cercava di affermare retrospettivamente che l’omicidio del Concini era stato un atto di giustizia e di salvaguardare l’immagine della monarchia imputando al maresciallo d’Ancre e alla moglie la politica attua- ta da Maria nel 1616-1617. Allo stesso tempo, si creavano le condizioni giuri- diche per mettere le mani sul ricco pa- trimonio dei due italiani, di cui Leono- ra e su o figlio rimanevano legittimi possessori. Si trattò dunque di un «processo politico», una « vengeance publique », come scrisse Fontenay- L’inquieto esilio di Maria de’ Medici STORIA IN RETE | 74 Novembre-Dicembre 2012 75 | STORIA IN RETE Novembre-Dicembre 2012 Ritratto di Maria de’ Medici (1573- 1642) realizzato nel 1622 da Frans Pourbus il Giovane (1569–1622) Una vita degna di un romanzo quella della seconda regina di Francia nata a Firenze. Vedova del marito Enrico IV, Maria diventa a 35 anni reggente del figlio, il futuro Luigi XIII, e di fatto la nuova padrona del Regno. Una reggenza che dura fino alla mattina del 24 aprile 1617, quando un colpo di Stato ispirato dallo stesso Luigi XIII porta all’assassinio al Louvre del favorito della regina, il fiorentino Concino Concini. In pochi minuti tutto cambia e per Maria si apre la via dell’esilio. Come raccontano alcune pagine di una nuova biografia di Maria de’ Medici di cui anticipiamo i passi relativi alla prima (ma non l’ultima) caduta della regina di Francia venuta dall’Italia di Stefano Tabacchi

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ANTICIPAZIONI ITAlIANe All’esTerO

N elle settima-ne successive al colpo di Stato, Luigi XIII e i suoi ministri si dedicarono a demolire si-

stematicamente il gruppo di governo legato alla regina madre. Anche il con-fessore del re, il padre Pierre Cotton, che si era speso in favore della regina, fu sostituito da un altro gesuita, il padre Arnoux, famoso come «gran predicato-re». Richelieu, che aveva contribuito a negoziare le condizioni dell’esilio della regina madre, partì con lei per Blois, assumendo la funzione di capo del suo consiglio e, allo stesso tempo, di infor-matore riservato di Luynes [Charles d’Albert, duca di Luynes, favorito e pri-

mo ministro di Luigi XIII, NdR]. Gli altri esponenti del governo Concini subirono una sorte peggiore: Claude Mangot fu lasciato più o meno in pace, ma Claude Barbin fu rinchiuso prima nella prigio-ne di For-l’Évêque e poi alla Bastiglia, subendo più di altri l’accanimento dei nuovi potenti. Altri personaggi minori furono allontanati. (…) È stato rileva-to, in questi provvedimenti, un certo accanimento verso personaggi di ori-gine toscana, ma sembra eccessivo parlare, come fa Jean-François Dubost, di «xenofobia di Stato». Nella realtà, a essere colpiti, furono un po’ tutti quei personaggi di corte che, negli anni precedenti, avevano svolto funzioni di confidenti di Maria e dei Concini. (…)

La posizione più difficile rimase però quella di Leonora Galigai. Arrestata

immediatamente dopo l’assassinio del marito, il 28 maggio fu trasferita dalla Bastiglia alla Conciergerie e imputata di lesa maestà divina e umana. L’ac-canimento verso l’antica confidente di Maria de’ Medici derivava da una finalità politica precisa. Condannan-do la Galigai si cercava di affermare retrospettivamente che l’omicidio del Concini era stato un atto di giustizia e di salvaguardare l’immagine della monarchia imputando al maresciallo d’Ancre e alla moglie la politica attua-ta da Maria nel 1616-1617. Allo stesso tempo, si creavano le condizioni giuri-diche per mettere le mani sul ricco pa-trimonio dei due italiani, di cui Leono-ra e suo figlio rimanevano legittimi possessori. Si trattò dunque di un «processo politico», una «vengeance publique», come scrisse Fontenay-

L’inquieto esilio di Maria de’ Medici

STORIA IN RETE | 74 Novembre-Dicembre 2012 75 | STORIA IN RETENovembre-Dicembre 2012

Ritratto di Maria de’ Medici (1573-1642) realizzato nel 1622 da Frans Pourbus il Giovane (1569–1622)

Una vita degna di un romanzo quella della seconda regina di Francia nata a Firenze. Vedova del marito Enrico IV, Maria diventa a 35 anni reggente del figlio, il futuro Luigi XIII, e di fatto la nuova padrona del Regno. Una reggenza che dura fino alla mattina del 24 aprile 1617, quando un colpo di Stato ispirato dallo stesso Luigi XIII porta all’assassinio al Louvre del favorito della regina, il fiorentino Concino Concini. In pochi minuti tutto cambia e per Maria si apre la via dell’esilio. Come raccontano alcune pagine di una nuova biografia di Maria de’ Medici di cui anticipiamo i passi relativi alla prima (ma non l’ultima) caduta della regina di Francia venuta dall’Italia

di Stefano Tabacchi