ANTEPRIMA_BOSCO_Vaggio_Talpa

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Nel Bosco di Cantafoglia, dove gli alberi danzano e intonano melodie al ritmo del vento, viveva una comunità di talpe che amava la semplicità e scavava le casette sottoterra. I raccon t i del Bosco: I l V i a g g i o de l l a T a l p a

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I raccont i d e l B o s c o : Nel Bosco di Cantafoglia , dove gli alberi danzano e intonano melodie al ritmo del vento, viveva una comunità di talpe che amava la semplicità e scavava le casette sottoterra. nello strato di superficie, dove il terreno è morbido”, essere usata per fare qualcosa di più grande e bello. “È dura laggiù, non ci sono che rocce e pericoli: resta qui non era soddisfatto: pensava che la capacità che le talpe avevano gli dicevano le altre talpe.

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Nel Bosco di Cantafoglia, dove gli alberi danzano e intonano melodie al ritmo del vento, viveva una comunità di talpe

che amava la semplicità e scavava le casette sottoterra.

I racconti del Bosco:Il Viaggio della Talpa

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Tra loro c’era un piccolino chiamato Paco, che però non era soddisfatto: pensava che la capacità che le talpe avevano di scavare non servisse solo a costruirsi delle tane, ma poteva essere usata per fare qualcosa di più grande e bello.“È dura laggiù, non ci sono che rocce e pericoli: resta qui nello strato di superficie, dove il terreno è morbido”, gli dicevano le altre talpe.

I racconti del Bosco:Il Viaggio della Talpa

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Ma Paco continuava a sentire un richiamo dal sottosuolo, così un giorno si decise e partì verso l’ignoto.Appena sotto la sua casa, in effetti, c’era uno spesso strato di terreno sabbioso: era difficile scavarci dentro, perché si rischiava di perdere l’orientamento. Paco, pieno di entusiasmo, ci si tuffò e muovendo le sue zampette a gran velocità creò la sua strada.

a un certo punto la sabbia finì. Davanti a Paco c’era un terreno

più duro: era argilla grigia e compatta, e bisognava grattarla forte per passarci attraverso. Dopo un poco, il piccolino sentì la fatica nelle zampe e dovette fermarsi. Cominciò a pensare di tornare indietro, ma proprio in quel momento davanti a lui spuntò un grasso lombrico, il quale, rimpinzandosi di argilla a destra e sinistra, aveva creato un buchino che Paco poté allargare per passare. Andando più giù la terra si faceva sempre più morbida e umida, finché all’improvviso il terreno cedette,

e la piccola talpa precipitò nello strato più profondo, dove gorgogliava un fiume sotterraneo. La corrente lo trascinò giù, giù, sempre più giù, curvando e precipitando, finché non lo depositò in un posto nuovo.

Scava, scava, scava,

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